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27 NOVEMBRE  2003

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LA COMMISSIONE EUROPEA DISCUTE GLI EMENDAMENTI ALLA COSTITUZIONE DELL'UNIONE

Bruxelles, 26 novembre 2003 - Ieri mattina la Commissione ha discusso gli emendamenti al progetto di Costituzione che la Presidenza italiana ha presentato il 24 novembre sera. La Commissione accoglie con favore molte parti della proposta e darà il suo sostegno a tutti gli sforzi della Presidenza intesi a mantenere il risultato equilibrato raggiunto dalla Convenzione. Tuttavia, alcuni emendamenti cambiano i compromessi raggiunti dalla Convenzione alla fine di un'opera faticosa. La Commissione , inoltre, si rammarica della lentezza dei progressi compiuti finora dalla Cig per migliorare il progetto di Costituzione in alcuni punti specifici. La riunione della Cig a Napoli, venerdì 28 e sabato 29 novembre, dovrebbe spianare la strada per la fase finale dei negoziati. L'incontro deve segnare una svolta. La Cig deve ora abbandonare l'elencazione di punti di vista nazionali per entrare in una fase finale di negoziato e decidere nell'interesse generale europeo. Idealmente, i lavori si dovrebbero concludere al Consiglio europeo di Bruxelles del 12 e 13 dicembre. Tuttavia, la Commissione è d'accordo con la Presidenza italiana che non occorre cercare un compromesso a tutti i costi. Le questioni istituzionali in sé non saranno formalmente nell'agenda di Napoli. La Commissione incoraggia la Presidenza a mantenere il sistema della doppia maggioranza per il voto al Consiglio. La questione della composizione della Commissione resta irrisolto. L'idea della Presidenza di mantenere una distinzione ambigua fra i commissari “votanti” e “non votanti” è fondamentalmente errata. Si può trovare una buona soluzione solamente riconoscendo l'uguaglianza di tutti i componenti della Commissione. La Commissione accoglie con favore molte parti della proposta presentata ieri. Sono cruciali per il successo della Cig gli sforzi della Presidenza che mirano a mantenere il risultato equilibrato della Convenzione, per esempio sulla “governance” economica e sui poteri di bilancio del Parlamento europeo. Gli altri elementi positivi comprendono l'estensione del voto a maggioranza per la Politica estera e di sicurezza comune (Pesc) e l'introduzione di elementi di flessibilità per la revisione futura delle norme costituzionali relative alle politiche. Si registrano progressi nel chiarimento delle responsabilità dell'Ue nella sanità pubblica e nel settore ricerca e sviluppo. Tuttavia, altri emendamenti alterano i compromessi equilibrati raggiunti dalla Convenzione. Non si deve cambiare il sistema del doppio mandato previsto per il Ministro degli affari esteri dando preminenza alla Pesc come politica che copre tutte le relazioni esterne dell'Unione europea. La Convenzione ha già raggiunto un buon equilibrio affidando la Pesc al meccanismo decisionale intergovernativo e gli altri aspetti delle relazioni esterne ai meccanismi comunitari. E questo equilibrio non deve cambiare. L'idea di introdurre il Consiglio europeo come istanza d'appello nella sfera del diritto penale altera il compromesso sulla Giustizia e gli affari interni che la Convenzione ha elaborato in ogni particolare. Inoltre, la presenza di un riferimento aggiuntivo e generico a certi problemi di sviluppo regionale nel contesto degli aiuti di Stato è superflua e di difficile interpretazione. Infine, la Commissione si augura di vedere un numero limitato di miglioramenti al testo della Convenzione. Il voto a maggioranza per le questioni fiscali legate al mercato interno è essenziale per assicurare un'azione efficace dell'Unione Europea. La Commissione ha proposto di definire in termini estremamente precisi l'ambito di applicazione del voto a maggioranza e si rammarica che questa idea non sia stata ripresa.

RASSEGNA DELL'ECONOMIA DELL'UE NEL 2003: ALLA SOGLIA DI NUOVI MODELLI DI ESPANSIONE ECONOMICA?
Bruxelles, 26 novembre 2003 - Sulla base dei segnali di ripresa economica delle previsioni economiche recentemente pubblicate dalla Commissione, la rassegna dell'economia dell'Ue per l'anno 2003, pubblicata in data odierna, rivela elementi che corroborano la presenza anche nell'Ue delle forze che hanno sostenuto la forte crescita negli Stati Uniti. Dalla metà degli anni novanta numerosi Stati membri dell'Unione hanno superato gli Stati Uniti in termini di produttività della forza lavoro. Il divario esistente a livello di produttività aggregata tra gli Stati Uniti e l'Unione europea è da ricondurre quindi ai risultati particolarmente modesti di alcuni grandi Stati membri. La rassegna dell'economia dell'Unione nel 2003 offre un'analisi approfondita degli (1) sviluppi macroeconomici all'interno dell'area dell'euro, (2) delle forze trainanti della crescita di produttività, (3) dell'istruzione, formazione e crescita, (4) della flessibilità salariale e dei nessi d'interdipendenza dei salari nell'Uem, nonché (5) dei flussi internazionali di capitali. Pedro Solbes, Commissario competente per gli affari economici e monetari dell'Unione europea, ha dichiarato: “L'analisi conferma l'importanza dell'attuazione risoluta di una strategia globale di riforma, volta ad instaurare un contesto economico più flessibile, dinamico e favorevole agli investimenti. Tale strategia dovrebbe mirare ad alleggerire i vincoli regolamentari, ad integrare ulteriormente i mercati, a stimolare gli investimenti nelle risorse umane e ad accrescere il potenziale innovativo dell'economia. Accompagnata ad un miglior funzionamento dei mercati, nonché a meccanismi di finanziamento maggiormente orientati al rischio, instaurerà le condizioni per un notevole aumento del tasso di crescita all'interno dell'Unione..” Sviluppi a livello macroeconomico nell'area dell'euro Nonostante i segni di ripresa dell'attività economica registrati nel secondo semestre del 2003, l 'area dell'euro sta per registrare per il terzo anno consecutivo una crescita economica notevolmente inferiore al proprio potenziale. Apparentemente le forze di mercato che solitamente innescano la ripresa hanno agito in modo meno efficiente o con minore forza, lasciando trasparire che l'economia - ripresasi all'inizio del 2002 - non era in grado di resistere in misura sufficiente alle avversità. Il fatto che il rallentamento perduri da tre anni lascia supporre che la dinamica dell'offerta è importante e che la debolezza della crescita non può essere ascritta unicamente a shock sul versante della domanda. Questo evidenzia la necessità di perseguire la strategia di Lisbona con maggiore risolutezza. Mentre le politiche macroeconomiche si sono adeguate al rallentamento della crescita, vi sono indizi che la politica fiscale limitatamente espansionistica non abbia contribuito granché a stimolare l'attività economica. Gli elementi disponibili indicano che l'effetto delle riduzioni fiscali attuate dal 2001 in numerosi Stati membri dell'Unione non hanno prodotto lo sperato incremento dei consumi privati e degli investimenti. I consumi privati sono stati meno sostenuti di quanto previsto, a causa di un aumento atipico - vista la situazione congiunturale del tasso di risparmio familiare. Ciò fa ritenere che i cosiddetti effetti non keynesiani connessi alla mancanza di credibilità della politica fiscale abbiano inciso negativamente sull'attività economica. Forze trainanti della crescita di produttività Dalla metà degli anni novanta negli Stati Uniti ed in alcuni Stati membri dell'Unione europea è emerso un nuovo modello di crescita. A partire da questo periodo, sette Stati membri (Belgio, Grecia, Irlanda, Austria, Portogallo, Finlandia e Svezia) hanno superato gli Stati Uniti in termini di produttività del lavoro orario. Tre di questi, segnatamente Irlanda, Finlandia e Svezia, sono inoltre riusciti ad associare alla elevata produttività alti tassi d'utilizzo della manodopera. Nel complesso l'Unione europea, tuttavia, si è dimostrata incapace di invertire la tendenza di lungo termine verso il declino dei propri risultati di crescita della produttività, mentre gli Stati Uniti hanno registrato una sensibile ripresa. L'unione europea ha, infatti, realizzato un netto incremento del contributo della forza lavoro alla crescita, accompagnato da cali altrettanto netti del contributo della produttività. Ciò non dovrebbe tuttavia indurre a politiche alternative, poiché l'aumento dei tassi d'occupazione mediante una maggiore occupazione di lavoratori poco qualificati porta solo ad una riduzione temporanea della crescita di produttività misurata, senza alcun effetto sulla produttività a lungo termine della forza lavoro già presente. La riduzione di mezzo punto percentuale della produttività del lavoro all'interno dell'Unione europea, registrata negli anni novanta, deriva dal deterioramento del fattore totale di produttività (Tfp). Questo dovrebbe costituire la fonte di maggiore preoccupazione per i decisori. Gli incrementi del fattore totale di produttività (Tfp) sono generalmente riconducibili ad un più efficiente uso delle risorse risultante da: una maggiore efficienza del mercato, il progresso tecnologico derivante dagli investimenti in risorse umane, R&s ed It, ovvero il processo naturale di allineamento dei paesi dell'Unione europea meno sviluppati grazie all'incremento degli investimenti delle imprese in genere. Sul versante delle notizie positive, si rileva che le tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni (Ict) hanno contribuito positivamente alla crescita. Analogamente a quanto avviene negli Stati Uniti, le suddette tecnologie contribuiscono all'incremento del rapporto capitale/lavoro ('capital deepening') e del Tfp all'interno dell'Unione (benché gli incrementi siano maggiori negli Stati Uniti). Il deterioramento della produttività registratosi nell'Ue negli anni novanta è riconducibile pertanto agli sviluppi dei settori più tradizionali, non attivi nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, tra cui il terziario. La crescita della produttività del lavoro sembra essere dominata da solo cinque dei cinquantasei settori complessivamente analizzati. Tutti questi cinque settori si collocano in aree delle economie nazionali impegnate nella produzione e nell'uso intensivo delle tecnologie Ict. Dall'analisi basata sui modelli risulta che i differenziali di produttività tra Ue-us sono in effetti legati ad alcune fondamentali differenze strutturali a livello dei singoli paesi. Si sono individuate cinque aree ritenute quantitativamente importanti e rilevanti nel contesto dell'Unione, ossia il livello della regolamentazione, la struttura dei mercati finanziari, il grado di integrazione dei mercati dei prodotti, l'entità degli investimenti in conoscenze e l'invecchiamento della forza lavoro. Istruzione, formazione e crescita L'istruzione è uno dei principali fattori che incidono sulla crescita economica e le stime empiriche indicano che possa aver contribuito nella misura dello 0.3 - 0.5 percento alla crescita annua del Pil. L'uso più efficiente delle risorse farebbe aumentare il tasso di rendimento degli investimenti nell'istruzione. A livello dell'istruzione universitaria (o di terzo grado), ad esempio, gli elevati tassi di interruzione degli studi e la durata degli studi medesimi spesso superiore agli anni normalmente previsti si traducono in anni passati al di fuori del mercato del lavoro senza vantaggi tangibili in termini di maggiore qualificazione. Sarebbe forse auspicabile un maggiore impegno per aumentare l'affluenza alle scuole materne o la fruizione dell'istruzione secondaria superiore, in particolare perché questi investimenti producono vantaggi economici duraturi. Non potendo la fruizione degli studi secondari superiori ed universitari crescere in modo illimitato, l'istruzione e la formazione degli adulti offre probabilmente le maggiori possibilità di innalzare a lungo termine il livello di istruzione. La formazione continua potrebbe inoltre aiutare i lavoratori più anziani a restare più a lungo nel mercato del lavoro. Le esperienze indicano che si dovranno studiare e valutare con maggiore attenzione, di quanto si sia fatto in passato, gli incentivi fiscali, le sovvenzioni e i programmi di cofinanziamento finalizzati ad promuovere la formazione. Flessibilità salariale e interdipendenze dei salari nell'Uem Secondo quanto si crede comunemente, i meccanismi di determinazione dei salari in Europa sono caratterizzati da un elevato grado di rigidità e dal lento adeguamento agli shock. Per quanto concerne l'evoluzione reale, tra gli aspetti positivi, si rileva che è stata rispettata una disciplina salariale complessiva, scongiurando il pericolo che l'iperreazione inflazionistica provocasse estesi effetti indiretti sui salari. Tra gli aspetti negativi, nel 2001 e nel 2002 con una crescita nominale dei salari insensibile alla situazione ciclica, il rallentamento della crescita della produttività del lavoro si è tradotto in notevoli incrementi dei costi unitari nominali dei salari. Di conseguenza, la flessibilità salariale ha finora contribuito in scarsa misura, o per niente, a sostenere alla prevista ripresa ciclica. Conformemente ai risultati di altri studi, l'analisi econometrica formale indicherebbe tuttavia che la persistenza dell'inflazione salariale nell'area dell'euro non è superiore a quella degli Stati Uniti. La convergenza dei salari e dei costi unitari della manodopera non hanno atteso il completamento del mercato interno, né tanto meno dell'Uem. I dati settoriali disponibili indicano che la convergenza era in realtà maggiore negli anni ottanta rispetto agli anni novanta. La maggiore integrazione dei mercati delle merci e le più accentuate interdipedenze nella determinazione dei livelli salariali nei vari paesi possono incidere sull'assorbimento e la propagazione degli shocks nell'Uem. Le simulazioni modellistiche mostrano che ciò dipende in parte dalla natura degli shock. La maggiore interdipendenza salariale non comporta differenze sostanziali nell'assorbimento degli shock sul versante dell'offerta. Determina tuttavia un processo di assestamento più prolungato agli shock sul lato della domanda. Le simulazioni indicano che, in caso di interdipendenze salariali, occorre circa più di un anno prima che l'adeguamento della produzione faccia sentire il proprio effetto. Flusso internazionale dei capitali Molte economie emergenti hanno liberalizzato il flusso dei capitali negli anni novanta, mantenendo parallelamente istituzioni finanziarie deboli e continuando a perseguire politiche macroeconomiche e finanziarie che si sono rivelate incompatibili con la stabilità dei tassi di cambio. Nell'ambito dello sviluppo e della vigilanza del settore finanziario, esistono lampanti differenze tra gli Stati di prossima adesione e molti altri mercati emergenti. I paesi di prossima adesione hanno gradualmente attuato l'acquis comunitario in materia di regolamentazione e vigilanza, aprendo i loro mercati alla partecipazione straniera su vasta scala. Dotati di istituzioni finanziarie solide e perseguendo politiche macroeconomiche e finanziarie adeguate, i paesi aderenti possono evitare le esperienze negative di altre regioni, instaurando le condizioni necessarie per una reale forte convergenza nell'ottenimento della stabilità finanziaria.  Infolink: Http://europa.eu.int/comm/economy_finance/publications/the_
eu_economy_review_en.htm
 

LIIKANEN ILLUSTRA LE CONDIZIONI PER IL FINANZIAMENTO DELL'IMPRENDITORIALITÀ DA PARTE DEL SETTORE PUBBLICO
Bruxelles, 27 novembre 2003 - Durante la conferenza tenutasi a Barcellona il 21 novembre, il commissario europeo per le Imprese e la Società dell'informazione Erkki Liikanen ha sostenuto la necessità di limitare i finanziamenti del settore pubblico a favore dell'imprenditorialità. Rivolgendosi ai partecipanti della "Conferenza sull'innovazione e l'imprenditorialità", Liikanen ha affermato che il compito principale del settore pubblico è garantire un contesto giuridico stabile e coerente all'interno del quale i mercati finanziari possano funzionare efficacemente. Tuttavia, ha dichiarato il Commissario, non è stata trovata una soluzione, basata esclusivamente sul mercato, al problema del finanziamento delle start-up innovative "che non dispongono di attività patrimoniali ad eccezione delle loro brillanti idee". "A causa dei rischi e dei costi generali elevati, le banche e gli investitori di capitali di rischio sono restii ad investire nelle start-up", ha spiegato Liikanen. In questi casi, l'intervento finanziario del settore pubblico è giustificato, a condizione che non alteri il meccanismo di funzionamento del mercato. Gli altri presupposti ai quali sono soggetti i finanziamenti pubblici prevedono, ad esempio, che il sostegno non debba estromettere gli investitori privati dai settori redditizi e che debba essere applicato mediante professionisti del mercato ed istituti finanziari esistenti. La Commissione europea aderisce a tali condizioni nel suo Programma pluriennale per le imprese e l'imprenditorialità, che non costituisce un'azione isolata, ha precisato Liikanen, ma funge da catalizzatore per attirare gli investitori privati verso le start-up. Tale iniziativa ha permesso di mobilitare 450 milioni di euro di finanziamenti privati negli ultimi cinque anni, a favore di imprese che presentano un potenziale di rapida crescita. Durante questo periodo, inoltre, la Commissione ha aiutato le banche europee a concedere prestiti a 130.000 piccole e medie imprese (Pmi) in tutt'Europa, attraverso la fornitura di garanzie per i prestiti. "Il successo dei nostri strumenti di garanzia ha indotto il Parlamento europeo a proporre un notevole aumento della dotazione di bilancio a favore di tali meccanismi per il 2004", ha affermato Liikanen. Nel commentare le implicazioni dell'allargamento, il Commissario ha dichiarato che la maggior parte dei prestiti nei paesi in fase di adesione viene assegnata a "grandi società sicure". Per realizzare appieno il loro potenziale di crescita, i nuovi Stati membri dovranno incoraggiare le proprie banche ad ampliare le linee di credito a favore delle Pmi. Il bilancio comunitario li aiuterà in quest'impresa, ha spiegato Liikanen, fornendo incentivi alle banche locali che concedono prestiti alle società più piccole. La Commissione , inoltre, sta redigendo un "Codice di condotta europeo per le banche e le Pmi", in cooperazione con associazioni bancarie e di piccole e medie imprese. "Sebbene i negoziati non si siano ancora definitivamente conclusi, quattro organizzazioni hanno già confermato la loro disponibilità a sottoscrivere la versione preliminare del codice", ha osservato Liikanen. "Auspichiamo che questo codice fornisca un quadro sulla base del quale definire i comportamenti futuri".

L'EUROPA DEVE AGIRE SE VUOLE COMPETERE CON SUCCESSO NEL MERCATO GLOBALE DEI RICERCATORI
Bruxelles, 27 novembre 2003 - Oltre a fornire un riconoscimento all'eccellenza europea nella ricerca collaborativa, la cerimonia di consegna del Premio Cartesio 2003, svoltasi a Roma il 20 novembre, ha offerto ai responsabili politici e agli scienziati la possibilità di discutere una questione considerata vitale per la competitività dell'Europa: la mobilità dei ricercatori. La Commissione stima che siano necessari altri 700.000 scienziati per consentire all'Ue di raggiungere l'obiettivo di elevare la spesa per la ricerca al tre per cento del Pil entro il 2010. A tal fine, il miglioramento della dimensione europea delle carriere nella ricerca viene considerato un modo efficace per creare opportunità occupazionali, rafforzare la competitività e migliorare le condizioni lavorative e retributive. Secondo Jimmy Jamar, della Dg Ricerca della Commissione, il rafforzamento della mobilità dei ricercatori in Europa, inoltre, consentirà di affrontare alcune delle principali sfide che incombono sul settore della ricerca. Fra queste, egli ha sottolineato la cosiddetta "fuga dei cervelli" europei verso altre parti del mondo, in particolare gli Stati Uniti. Incoraggiare gli scienziati extracomunitari ad accettare incarichi in Europa, ha aggiunto Jamar, rappresenta l'altra faccia della medaglia. "Un fatto è certo: non possiamo affrontare il problema della fuga dei cervelli con un piano d'azione. I ricercatori si recano laddove vengono offerte le opportunità migliori, pertanto dobbiamo elaborare una strategia integrata per risolvere questo problema", ha affermato Jamar. Se, da un lato, l'Ue deve spingere i propri scienziati a recarsi all'estero per migliorare le loro esperienze professionali, dall'altro, occorre attuare un meccanismo volto ad incoraggiarne il ritorno in Europa, ha aggiunto Jamar. Egli ha annunciato, inoltre, che la Commissione intende elaborare una nuova direttiva finalizzata al miglioramento delle condizioni d'ingresso in Europa per i ricercatori di paesi terzi. Secondo un altro rappresentante della Dg Ricerca, Sieglinde Grube, l'adozione di una risoluzione, da parte del Consiglio, sulla carriera dei ricercatori all'interno dello Spazio europeo della ricerca (Ser) ha fornito all'Ue un chiaro mandato d'azione. Pertanto, verranno intraprese iniziative in quattro settori chiave: formazione dei ricercatori, metodi di assunzione, contratti e meccanismi di valutazione. La Commissione , ha aggiunto la Grube , intende proclamare il 2005 "Anno europeo dei ricercatori". Il dott. Gian Mario Maggio, ricercatore italiano che lavora presso l'Università di California, ha affermato che, in base alla propria esperienza, uno dei grandi punti di forza del settore americano della ricerca è rappresentato dalla sua capacità di attirare talenti dai paesi in via di sviluppo. "L'europa ha molte difficoltà sotto questo profilo e dovremo chiederci se il nostro continente sia abbastanza aperto da attirare i ricercatori stranieri". Secondo il dott. Maggio, la supremazia degli Usa nel richiamare talenti da tutto il mondo è da attribuirsi principalmente all'elevata qualità della ricerca pubblica e privata, ad una burocrazia pressoché inesistente e ad un migliore approccio alle questioni di genere. Interrogato sul problema della fuga di cervelli, il vincitore dell'edizione 2003 del Premio Cartesio, prof. Richard Friend, ha espresso la sua opinione con grande chiarezza: "Nel mondo c'è un mercato libero e si chiama Stati Uniti. L'unico modo di invertire questa tendenza è rendere le opportunità di lavoro in Europa tanto allettanti quanto quelle offerte in altre parti del mondo". L'ex ministro portoghese della Scienza e della Tecnologia José Mariano Gago ha concluso proponendo una strategia basata sugli attuali punti di forza dell'Europa: "In alcuni settori scientifici, come in quello della ricerca nucleare condotta presso il Cern [Organizzazione europea per la ricerca nucleare], l'Europa vanta un netto "recupero di cervelli" rispetto agli Usa e non vi è ragione per cui non si possa ottenere tale risultato anche in altri ambiti".  

DELEGAZIONE SVIZZERA AL VERTICE MONDIALE SULLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE
Ginevra, 27 novembre 2003 - La Svizzera parteciperà al Vertice Mondiale dell'Onu sulla Società dell'Informazione che si terrà a Ginevra dal 10 al 12 dicembre. Il Presidente della Confederazione Pascal Couchepin, in qualità di Presidente del Paese ospitante, aprirà il Vertice e il Consigliere federale Moritz Leuenberger sarà a capo della delegazione svizzera. La Svizzera sta attualmente contribuendo a definire i punti ancora in sospeso. Il Consiglio federale ha nominato la delegazione svizzera al Vertice Mondiale sulla Società dell'Informazione (Vmsi). Essa sarà diretta dal Consigliere federale Moritz Leuenberger e ne faranno parte anche la Consigliera federale Calmy-rey e l'ex Consigliere federale Adolf Ogi. Al Vertice parteciperanno circa 8'000 rappresentanti dei Governi, dell'economia privata, della società civile e dei media; hanno già annunciato la loro presenza quasi 60 capi di Stato e di Governo e il Segretario Generale dell'Onu Kofi Annan. L'assemblea generale delle Nazioni Unite ha conferito all'Unione internazionale delle telecomunicazioni (Uit) il compito di dirigere i preparativi del Vmsi. In qualità di Paese che ospiterà la prima fase del Vertice, la Svizzera ha un ruolo di primaria importanza. Il Vmsi è il primo Vertice mondiale a presentare le sfide e le nuove possibilità create dalla moderna società dell'informazione. Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione possono avere un ruolo essenziale nel miglioramento della qualità di vita – nella lotta contro la povertà, l'analfabetismo, le epidemie e altri problemi. In qualità di Paese ospitante, la Svizzera aiuta l'Onu a definire questi obiettivi. Spetta poi alla comunità internazionale elaborare la dichiarazione politica e applicare le azioni che ne scaturiranno. Il ruolo della Svizzera La Svizzera deve avere un ruolo attivo nella formulazione di quest'obiettivo – tuttavia, l'adozione dei testi politici dipende solo in modo limitato dalla sua volontà. Per questo motivo, sotto la direzione del direttore dell'Ufficio federale delle comunicazioni (Ufcom) Marc Furrer, la Svizzera si adopererà per definire entro l'inizio del Vertice i punti ancora in sospeso nelle dichiarazioni politiche e nel piano d'azione. I principali pomi della discordia sono il ruolo dei media nella società dell'informazione e l'informazione come diritto umano. Controversa è pure la questione del finanziamento dell'infrastruttura di telecomunicazione nei Paesi in via di sviluppo. Questi punti dovranno essere appianati in singole trattative nelle quali dovranno, per quanto possibile, essere prese in considerazione le posizioni della società civile e del settore privato. Durante l'intera fase di preparazione, la Svizzera si è adoperata per rafforzare mediante nuovi meccanismi l'inclusione della società civile e del settore privato nei preparativi. La società civile non era mai stata così fortemente inclusa in un processo di questo tipo; la stessa delegazione elvetica è composta da rappresentanti dell'Amministrazione, della società civile e del settore privato. Dopo la seconda conferenza preparatoria, la Svizzera ha assunto il ruolo di mediatore ed ha assistito il responsabile della conferenza nella redazione dei testi delle trattative. La Svizzera considera prioritari, tra l'altro, temi quali la lotta alla povertà mediante le tecnologie dell'informazione, il finanziamento dell'infrastruttura, i diritti umani (soprattutto la libertà d'informazione e d'opinione), il ruolo dei media e il rispetto per la diversità culturale e linguistica nella società dell'informazione. Il Vertice delle "opportunità" Grazie all'impegno della Svizzera per il coordinamento, l'organizzazione e il sostegno delle manifestazioni che si terranno ai margini del Vertice (“Summit Events”), si è accesso un grande interesse per il Vmsi. Governi, organizzazioni internazionali, società civile ed economia privata organizzeranno più di 200 manifestazioni al Palexpo di Ginevra, luogo in cui si terrà il Vertice. I partecipanti al Vertice dovrebbero considerare queste manifestazioni come un'opportunità di vedere nella pratica quanto si discute nella parte politica del Vertice, come ad esempio applicazioni concrete nell'ambito della lotta contro l'analfabetismo, della prevenzione medica e nel settore dell'istruzione. Potranno elaborare prese di posizione che presenteranno in seguito durante l'ultimo giorno del Vertice in seduta plenaria. I capi di Stato e di Governo, i rappresentanti delle industrie, della società civile e dei media avranno la possibilità di forgiare il loro parere dialogando tra loro oppure di portare avanti le discussioni in un quadro meno formale. È questo lo spirito del nuovo tipo di Vertice in cui tutti i partecipanti hanno la possibilità di interagire. La più grande manifestazione del Vertice sarà organizzata dal Dsc in collaborazione con la Global Knowledge Partnership (Gkp): la cosiddetta piattaforma Ict for Development (Ict4d) sarà costituita da un'esposizione e da un programma di conferenze: sarà aperta anche al pubblico. Sul sito Internet www.Wsis-online.net troverete una sintesi delle manifestazioni previste. Il Vmsi Nel mese di giugno del 2000, il Consiglio federale ha deciso di organizzare il Vertice Mondiale sulla Società dell'Informazione a Ginevra. In questo modo si è voluto rafforzare l'immagine di Ginevra quale città sede d'organizzazioni e conferenze internazionali; inoltre, con questo Vertice s'intendeva fornire alla Svizzera (neo membro dell'Onu) l'opportunità di contribuire allo sviluppo mondiale della società dell'informazione e del sapere e al superamento del divario digitale in un contesto Onu. L'assemblea generale dell'Onu ha deciso che il Vertice si terrà in due fasi. La prima al Palexpo di Ginevra dal 10 al 12 dicembre 2003, la seconda dal 16 al 18 novembre 2005 in Tunisia. La risoluzione prevede che al Vmsi siano presenti i più alti livelli politici. Oltre ai Governi e a tutte le principali organizzazioni dell'Onu, anche la società civile e il settore privato parteciperanno attivamente ai preparativi e allo svolgimento del Vertice. Il Vertice mira a creare un piano generale per le sfide lanciate della società dell'informazione e ad adottare una dichiarazione politica. Nel dialogo tra i rappresentanti dei Governi, della società civile e del settore privato dovrebbero essere elaborate misure concrete grazie alle quali poter compiere progressi durevoli e possibilmente misurabili. Links: www.Wsisgeneva2003.org  (Segretariato esecutivo svizzero) www.Wsis-online.net  (Manifestazioni ai margini del Vertice) www.Itu.int/wsis  (Unione internazionale delle telecomunicazioni)

L’IMPATTO DELL’ALLARGAMENTO U.E. NEI RAPPORTI EUROPA-USA”
Brescia, 27 novembre 2003 - Si terrà oggi a Brescia presso l’Università degli Studi di Brescia – Aula Magna Facoltà di economia , Via S.faustino 74/b – Brescia un convegno sull’impatto dell’allargamento U.e nei rapporti Europa-usa e saranno presentati progetti di cooperazione di donne per le donne. “L’allargamento dell’Unione europea è un processo a cui la nostra associazione partecipa a livello nazionale ed europeo con progetti concreti di cooperazione e informazione” sottolinea Mary Pinzini, A.i.d.d.a. Lombardia - Delegazione di Brescia, “Il tema poi del rapporto con gli Stati Uniti e l’Unione europea è di primaria attualità così come il processo di allargamento ai paesi dell’est Europa. Si pensi solo agli ultimi avvenimenti sia politici che economici: dalla Agenzia europea per la Difesa , alle riflessioni istituzionali sulla ripartizione dei prossimi fondi strutturali comunitari e dei cofinanziamenti relativi al Vi programma quadro di ricerca e sviluppo tecnologico (in vigore sino al 2006) della Direzione generale Ricerca della Commissione europea. Proprio per questi motivi e in concomitanza al festeggiamento del 40° anno di vita di A.i.d.d.a. Lombardia la Delegazione di Brescia ha voluto organizzare un convegno su un tema così importante e attuale a cui parteciperanno importanti relatori del mondo universitario, imprenditoriale, bancario e istituzionale“. A.i.d.d.a. È l’associazione nazionale delle donne imprenditrici e dirigenti d’azienda, e da tempo A.i.d.d.a. È già impegna in progetti di cooperazione con Paesi dell’allargamento con l’Unione europea, con corsi di formazione per donne manager di altri Stati, incontri operativi tra associazioni nazionali di donne manager quali l’associazione nazionale donne manager della Polonia, con in nuce una prossima missione nel 2004 in collaborazione con la Fedcamest. Inoltre A.i.d.d.a. Ha varato iniziative con vari Stati tra cui Russia, Ungheria, per una rete di trasferimento tecnologico, progetti concreti per agevolare l’accesso al credito a favore delle donne in Paesi europei ed extraeuropei con aree depresse riferite ai fondi strutturali, il tutto per dare impulso economico e sviluppare una cultura d’impresa europea al femminile. La presidente onoraria di A.i.d.d.a., Etta Carignani è Segretario Generale dell’Associazione Mondiale delle Imprenditrici: le Fcem (Les Femmes Chefs d’Entreprises Mondiales) e , per quanto riguarda l’Europa, è un’imprenditrice tedesca, Eugenie Burgholte Kellermann (Presidente Onoraria e Past Presidente dell’Associazione tedesca Vdu) – forse l’imprenditrice più potente nell’ambito delle Fcem – a guidare la commissione-Europa-fcem, mentre la Presidente delle imprenditrici dell’Associazione belga – Fce/vvb - Frits Bresseleers e la socia dell’Associazione delle Imprenditrici francesi – Fcef - Colette Schreiber, rappresentano le Fcem presso le Istituzioni dell’Unione Europea. “Nell’ambito dell’allargamento dell’Unione Europea,” dice Etta Carignani, presidente onoraria di A.i.d.d.a. ” posso dire che il mondo dell’imprenditoria femminile deve essere riconosciuto come un vettore di accelerazione nei paesi in via di sviluppo, da economia in transizione ad economia consolidata e A.i.d.d.a. E Fcem da anni fanno attività reali mirate all’innovazione, al trasferimento tecnologico, al dialogo, alla cooperazione europea. Per Informazioni - A.i.d.d.a. – Delegazione Provinciale di Brescia –Ufficio stampa E.c.partners via Broni 16 – 20139 Milano – tel/fax 02-5693142 – e-mail e.C.partners@seicom.it  - tel cell 338-9282504

SIGLATO UN ACCORDO DI COOPERAZIONE TRA CONSOB E COMMISSIONE RUMENA. PRESENTATI A BUCAREST I RISULTATI DEL GEMELLAGGIO TRA LE DUE AUTORITÀ
Milano, 27 novembre 2003 - La Consob e la Cnvm , l'autorità rumena per la vigilanza sui mercati finanziari, hanno siglato oggi a Bucarest un accordo di cooperazione (Memorandum of Understanding) in materia di scambio di informazioni. L'intesa è stata sottoscritta dai presidenti delle due commissioni, per la Consob Lamberto Cardia e per la Cnvm Gabriela Anghelache. L'accordo è stato sottoscritto in occasione della conferenza di chiusura del gemellaggio tra le due autorità, che ha visto la Consob impegnata in un'attività di assistenza volta a favorire l'ingresso della Romania nella comunità finanziaria Ue attraverso l'adeguamento della normativa di settore e il potenziamento delle strutture dei mercati mobiliari. Alla conferenza, durante la quale sono stati presentati i risultati del gemellaggio, hanno partecipato, oltre ai due presidenti, anche esponenti di rilievo della Commissione europea, del Parlamento rumeno e della Banca nazionale di Romania. Per l'Italia, sono intervenuti rappresentanti della Banca d'Italia e di Monte Titoli. Il principale risultato del gemellaggio consiste in una bozza di riforma della normativa rumena sui mercati finanziari in linea con quella europea. La nuova legge fornirà un unico quadro normativo per i mercati finanziari rumeni e ne promuoverà lo sviluppo. Tra i risultati del progetto si segnalano inoltre l'intenso programma di addestramento per il personale della Commissione rumena, la stesura di un Piano d'azione a medio termine per lo sviluppo del mercato finanziario locale e l'analisi delle misure necessarie al fine di rendere coerente la normativa rumena con gli standard internazionali e di incrementare la capacità del mercato rumeno di attrarre gli investitori. E' stato infine messo a punto un sistema di monitoraggio telematico sulle transazioni effettuate sui mercati regolamentati rumeni al fine di migliorare l'attività di vigilanza sugli abusi di mercato. La piattaforma del sistema telematico di vigilanza è stata realizzata con i fondi dell'Unione europea. L'intero progetto di gemellaggio è stato peraltro finanziato nell'ambito del Phare, il programma comunitario creato allo scopo di agevolare l'adesione all'Unione europea dei paesi candidati.

DATI SUI FONDI DI DIRITTO ESTERO 3° TRIMESTRE 2003: FONDI ESTERI. SALDO POSITIVO NEL TERZO TRIMESTRE 2003, RACCOLTA OLTRE 4 MILIARDI DI EURO IL SALDO DA INIZIO ANNO SI ATTESTA A QUOTA +7,2 MILIARDI DI EURO
Milano, 27 novembre 2003 - Saldo positivo anche nel terzo trimestre 2003 per gli Oicr di diritto estero che a fine settembre hanno registrato una raccolta +4.084,8 milioni di euro, portando così il saldo da inizio anno a quota +7,2 miliardi di euro. I fondi esteri-italiani (di diritto estero istituiti da intermediari italiani, di seguito Ei) hanno registrato un saldo trimestrale di +3.234,3 milioni di euro, mentre i fondi esteri-esteri (di diritto estero istituiti da intermediari esteri, di seguito Ee) hanno chiuso a +850,6 milioni di euro. In entrambi i gruppi di Oicr di diritto estero i comparti protagonisti sono stati l’obbligazionario e l’azionario che, tra gli Ei hanno raccolto rispettivamente +1.415,9 milioni di euro e +379,6 milioni di euro; mentre tra gli Ee hanno registrato un saldo rispettivamente di +364,3 milioni di euro e +329,6 milioni di euro. Cresce il patrimonio degli Oicr di diritto estero che nel terzo trimestre 2003 si è attestato a 119.481,3 milioni di euro così ripartiti: 96.758 milioni di euro per gli Ei e 22.723,4 milioni di euro per gli Ee. I dati patrimoniali mostrano ancora una volta che sia tra gli Ei che tra gli Ee sono i fondi obbligazionari quelli che detengono il peso maggiore (rispettivamente 56,3% e 40,1%). Seguono nella classifica gli azionari (30,9% tra gli Ei, 40% tra gli Ee), i fondi di liquidità (8,1% tra gli Ei, 16,8% tra gli Ee), i bilanciati (4% tra gli Ei, 2,9% tra gli Ee) e i fondi flessibili (0,7% tra gli Ei, 0,2% tra gli Ee).

NUOVE ACQUISIZIONI PER BNL FONDI IMMOBILIARI  DEFINITI TRE INVESTIMENTI PER 64,5 MILIONI DI EURO
Roma, 27 novembre 2003 - Bnl Fondi Immobiliari ha acquistato, per il fondo Portfolio Immobiliare Crescita - secondo fondo creato dalla società del Gruppo Bnl -, la galleria del Centro Commerciale “Civita Center” inaugurata lo scorso aprile a Civitanova Marche (Mc), per 14,3 milioni di euro. La società ha inoltre sottoscritto altri due contratti preliminari di acquisto. Nella prima operazione, effettuata con Badia Srl (Gruppo Società Gestione Attiva di Napoli), per lo stesso fondo Portfolio Immobiliare Crescita, si investiranno 22,6 milioni di euro in un immobile, sede di uffici Tim in Viale Jenner a Milano, nell’area nord della città, recentemente interessata da altri importanti insediamenti direzionali. La seconda sarà realizzata con una società facente capo al fondo Whitehail di Goldman Sachs, per il fondo Bnl Portfolio Immobiliare che investirà 27,6 milioni di euro in un immobile sede del quotidiano economico francese “ La Tribune ” ubicato nei pressi di Piazza della Borsa di Parigi. Con queste operazioni i due fondi Portfolio Immobiliare Crescita e Bnl Portfolio Immobiliare porteranno rispettivamente a 6 e a 19 il numero dei cespiti in portafoglio.

DEUTSCHE BANK COLLOCA MONTEBIANCO, UN PRESTITO OBBLIGAZIONARIO A CAPITALE GARANTITO CON QUATTRO CEDOLE ANNUE FISSE E UNA VARIABILE A SCADENZA
Milano, 27 novembre 2003 - Deutsche Bank Spa distribuisce Montebianco, prestito obbligazionario a capitale garantito della durata di cinque anni che eroga quattro cedole annue fisse (3% lordo del capitale investito il primo anno, 2% il secondo, 1% il terzo e il quarto) e una cedola variabile alla scadenza legata alla performance di un paniere di cinque fondi azionari, obbligazionari e monetari dell’Area Euro. Montebianco ha un prezzo di emissione pari al 100% del valore nominale e l’importo minimo di sottoscrizione è di 1.000 euro, senza commissioni di sottoscrizione né di gestione. Il collocamento di Montebianco riguarda un importo di 120 milioni di euro e proseguirà fino al 30 dicembre 2003 (salvo chiusura anticipata) presso i 241 sportelli e le 20 unit del Private Banking del Gruppo Deutsche Bank. A partire dal 5 gennaio 2005 sarà corrisposta annualmente una cedola fissa: 3% nel 2005, 2% nel 2006, 1% nel 2007 e nel 2008. Alla scadenza, il 5 gennaio 2009, sarà riconosciuta una quinta cedola variabile pari al 76% della media aritmetica ottenuta sommando le migliori performance registrate ogni anno dal paniere di fondi sottostante. Il fondo che ha registrato la performance migliore non sarà considerato parte del paniere negli anni successivi. Il paniere di cinque fondi cui è indicizzato Montebianco è composto da: Fidelity Funds European Growth; Jpmf Inv Eur Global Bond; Ubs Lux Bond Fund Eur; Jpmf Inv Europe Bond Fund; Jpmf Liq Euro Liquidity. Con una massa amministrata complessiva di circa 758 miliardi di euro e oltre 77 mila dipendenti, il gruppo Deutsche Bank offre a 13 milioni di clienti servizi finanziari di standard elevato in 76 paesi nel mondo. In Italia Deutsche Bank rappresenta la prima banca estera per dimensione con una massa amministrata di 23,29 miliardi di euro nel 2002, 241 sportelli, 20 unit Private banking, 6 sedi Private Wealth Management, 3.750 dipendenti e la rete di 1.400 promotori finanziari Finanza & Futuro Banca.

ACCORDO CONCLUSO TRA DFS ITALIA E ALETTI GESTIELLE SGR E ALETTI GESTIELLE ALTERNATIVE SGR
Milano, 27 novembre 2003 - Dexia Fund Services Italia S.p.a., controllata dal Gruppo Dexia, ha concluso un accordo per la gestione in outsourcing delle attività di back office di Aletti Gestielle Sgr e Aletti Gestielle Alternative Sgr (hedge fund), le due società di gestione del risparmio del Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara. L’accordo attribuisce, con decorrenza dal 1° gennaio 2004, a Dexia Fund Services Italia S.p.a. Le funzioni amministrative di back office relative ai prodotti finanziari (fondi comuni di investimento, fondi pensione e fondi hedge) che le due società hanno in gestione per conto del Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara. Più in dettaglio, tali attività riguardano 38 fondi comuni, 1 fondo pensione con 5 linee di investimento, 3 hedge fund per un patrimonio amministrato che, al 30 settembre 2003, era pari a circa 16 miliardi di Euro. Questo dato contribuisce a collocare il Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara all’ottavo posto nel ranking nazionale di settore. “Questa razionalizzazione rientra nell’ambito di una più ampia strategia delle due società di gestione del risparmio, già peraltro contemplata nel piano industriale del Gruppo del quale fanno parte e rivolta a focalizzare l’attività delle società sempre più sul core business dell’asset management”, ha dichiarato il dottor Maurizio Faroni, Vice Direttore Generale del Banco Popolare di Verona e Novara. Per questo è stato scelto di affidare tali attività a Dexia Fund Services Italia in virtù della posizione di leadership che il Gruppo Dexia nel suo complesso vanta in questo settore, operando con oltre 1000 collaboratori nei principali centri finanziari internazionali. “Siamo molto soddisfatti per questo accordo” - afferma Marco Mondaini, Managing Director di Dexia Fund Services Italia - “in quanto Aletti Gestielle rappresenta un cliente chiave per noi e testimonia come il rapporto tra i due Gruppi sia basato su un solido modello di partnership”. “La decisione di delegare le funzioni amministrative ad una società specializzata quale la nostra” - prosegue Mondaini - “consente di garantire un alto livello di qualità del servizio basato sullo sviluppo costante del fund industry, così che ne possa beneficiarne non solo la società di gestione ma anche gli investitori. In tal senso bisogna segnalare la forte importanza del mercato italiano dei fondi che rappresenta il 4° più grande mercato in Europa”. “Il mercato dell’outsourcing in Italia sta nascendo ora” - afferma Gérard Bayol, Amministratore Delegato di Dexia Crediop e Country Manager del Gruppo Dexia in Italia - “e con la creazione di Dexia Fund Services Italia avevamo anticipato che ciò che avveniva nei mercati off-shore avrebbe potuto avere uno sviluppo interessante anche nei mercati on-shore.” “A tre anni di distanza si può affermare – conclude Mauro Cicchiné, Presidente di Dexia Crediop – che l’operatività congiunta con le Banche Popolari azioniste di Dexia Crediop (Banca Popolare di Milano, Banco Popolare di Verona e Novara, Banca Popolare Emilia Romagna) è soddisfacente ed in crescita e quest’ultima operazione, di grande rilievo, ha allargato la collaborazione alle società partecipate, segnando un importante passo verso le sinergie dei vari gruppi di appartenenza”.

MILANO:  A SORPRESA I PAESI ISLAMICI SONO INDECISI SUL VOTO PER GLI IMMIGRATI E LA PREFERIA COME SEDE PER UNA BANCA EURO MEDITERRANEA.
Milano, 27 novembre 2003. È Milano con quasi un terzo delle preferenze la città europea più “amica”, che in Italia batte anche Napoli e Palermo. Ed è a Milano, con un terzo delle preferenze, piuttosto che a Parigi, Barcellona o Londra, che dovrebbe avere sede una Banca Euro Mediterranea. Lo dicono i rappresentanti delle istituzioni economiche attive nell’area mediterranea che, però, si mostrano indecisi (39,4%) o contrari (4,8%) al voto nelle elezioni amministrative per i loro connazionali residenti in Italia. E per risolvere i problemi di immigrazione vorrebbero potenziare gli accordi fra i Governi. Più della metà sarebbe disposto a trasferirsi a Milano, attratto soprattutto dalle opportunità professionali, dall’internazionalità. Ma col dispiacere di una qualità della vita peggiore che a casa. E la città meneghina è anche punto nevralgico negli scambi commerciali con il Mediterraneo. Sono milanesi, nel 2002, il 54,2% dell'export e il 35,6% dell'import lombardi e il 7,3% dell'import e il 15,9% dell'export italiani con i Paesi che si affacciano sul "mare nostrum". Un’attività che coinvolge quasi 3.600 imprese milanesi. Soprattutto imprese di medie dimensioni, che hanno, in media, poco più di 39 addetti ciascuna e un fatturato di quasi 5,6 milioni di euro annui, nell’80,7% dei casi si occupano di export. Emerge da una consultazione svolta da Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività internazionali, su 104 opinion maker dei paesi mediterranei (Malta, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Turchia, Cipro, Libano, Siria, Israele, Cisgiordania, Giordania), che lavorano nella realtà delle istituzioni al servizio dell'economia e delle imprese mediterranee e dalla elaborazione della Camera di Commercio sui dati delle imprese operanti con l’estero. Se ne è parlato oggi durante il convegno “Mediterraneo – Finanza e sviluppo locale. Gli strumenti finanziari a supporto delle imprese italiane nell’area”, organizzato dalla Camera di Commercio di Milano, attraverso Promos la sua azienda speciale per le attività internazionali. Nel corso dell’incontro sono stati presentati gli strumenti finanziari a supporto delle imprese interessate all’area mediterranea e, in particolare, ai mercati del Nord Africa e del Medio Oriente, e il progetto relativo alla creazione di un Euro-med Fund, finalizzato al sostegno delle attività di partenariato. "È sul Mediterraneo - ha dichiarato Bruno Ermolli, Presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per le Attività Internazionali - che si gioca il futuro dell’Europa. E Milano, grazie alle ottime performance ottenute dalla sua piccola e media impresa nell’area, può davvero giocare un ruolo importante nel processo di integrazione, sviluppando le già buone collaborazioni commerciali fra le due sponde del Mediterraneo e favorendo con strumenti efficaci l'ingresso delle imprese italiane in quest'area, insieme allo sviluppo delle imprese locali. Anche grazie a nuovi strumenti finanziari mirati, come quello che presentiamo oggi". Il Progetto Euro-med Fund Cos'è l'Euro-med Fund. Un fondo Euromediterraneo per facilitare l’ingresso nell’area Nord Africana delle aziende italiane e lo sviluppo delle imprese locali. Il progetto, presentato a giugno nel corso della Conferenza internazionale Euro-mediterranea, viene oggi descritto nei suoi aspetti tecnici. Si tratta di uno strumento di equity finance per sostenere partecipazioni finanziarie in joint ventures tra piccole e medie imprese delle due sponde del Mediterraneo e vede la partecipazione di primarie banche, istituti finanziari italiani ed istituti finanziari di sviluppo europei. I Paesi partner. Ed è proprio il mercato nord africano quello che offre maggiori opportunità di partenariato: circa l'80% del fondo verrà infatti investito in quest'area, in particolare in Marocco, Tunisia e Algeria. Inoltre potrà essere esteso anche all’area dell’Egitto. I fattori chiave. I fattori chiave che guideranno lo sviluppo di questa iniziativa sono principalmente tre: § l'interesse delle imprese europee a delocalizzare in Nord Africa. In particolare le imprese italiane sono interessate a utilizzare le opportunità di delocalizzazione che il mercato nordafricano offre: in Tunisia sono presenti oltre 800 aziende italiane; minore la presenza in Algeria e in Marocco; § la presenza di condizioni macro-economiche favorevoli; § l'interesse per le imprese italiane presenti nel nord Africa a espandersi in tutta la regione mediterranea. Se è vero, infatti, che il mercato europeo assorbe parti rilevanti delle esportazioni nord africane, il commercio tra gli stessi Paesi magrebini rimane con buone potenzialità di sviluppo; I benefici attesi. L'euro-med Fund avrà una dotazione di circa 30 milioni di euro e avrà un interesse prioritario per le iniziative realizzate dalle piccole e medie imprese. Infatti il limite alla concentrazione degli investimenti verso un'unica azienda è del 10%. Il fondo opererà da Milano presso gli uffici della Camera di Commercio e si avvarrà di local specialist che saranno presenti in Marocco e in Tunisia. Contribuirà a costituire nuove joint-ventures, a rendere più competitive le aziende locali, diversificando e ampliando il raggio del business e favorirà lo scambio di competenze e know-how. L’interscambio Milanese Con I Paesi Del Mediterraneo Da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat e Sdoe (Servizio Ditte Operanti con l’Estero aggiornati a Novembre 2003). I volumi di interscambio. Sono milanesi, nel 2002, il 54,2% dell'export e il 35,6% dell'import lombardi e il 7,3% dell'import e il 15,9% dell'export italiani con i Paesi che si affacciano sul "mare nostrum". E il 29,9% delle esportazioni provinciali vanno verso la Turchia , l'11,8% verso Israele, un 10% in Algeria e un altro 10% in Tunisia. Mentre si importa di più dalla Turchia (28,4%), dall’Algeria (21,6%) e da Israele (15,2%). Le imprese milanesi in affari con il Mediterraneo. Sono quasi 3.600 le imprese milanesi che commerciano con i paesi del Mediterraneo (l’80,7% si occupa di export, il 19,3% di import). E sono rappresentate per lo più dal settore industriale e manifatturiero (60,1%), seguito dalle trading companies (17,5%), dalle attività commerciali (10,2%) e da quelle artigianali (7,4%). Sono imprese di medie dimensioni, con in media 39 addetti ciascuna, e un fatturato superiore ai 5,6 milioni di euro annui. Per queste imprese la quota di esportazioni sul totale del fatturato arriva sino al 20% (nel 45,7% dei casi) o è compresa fra il 20 e il 50% (28%), oppure supera addirittura il 50% del fatturato (26,2%).

UNA NUOVA POLIZZA “INDEX LINKED” A CAPITALE PROTETTO NELLE AGENZIE DUOMO E MAECI (GRUPPO CATTOLICA ASSICURAZIONI)
Milano, 27 novembre 2003. E’ in distribuzione fino al 19 dicembre prossimo nelle quasi 400 agenzie di Duomo e Maeci (Gruppo Cattolica Assicurazioni) “Sceltissima Index 7” , una polizza index linked studiata per consentire alla clientela di beneficiare della protezione del capitale e di un rendimento minimo, partecipando nel contempo alla ripresa dei mercati azionari ipotizzata a medio termine. “Sceltissima Index 7” prevede un premio minimo di 5000 euro con multipli di 500 euro, a copertura di una tranche disponibile di due milioni di euro; la decorrenza della polizza, che avrà una durata di cinque anni – fino al 2008 –, è fissata al 22 dicembre. Come indice di riferimento del prodotto assicurativo creato da Duomo Previdenza è stato scelto un paniere formato per un terzo ciascuno da tre indici rappresentativi dei più dinamici mercati planetari: il Dj Eurostoxx 50 per l’Europa, lo Standard & Poor’s 500 per gli Stati Uniti e il Nikkei 225 per il Giappone. Alla scadenza del contratto è prevista la corresponsione di un capitale pari alla somma tra il 107% del premio versato e una percentuale del premio stesso, pari al 75% dell’apprezzamento del basket dei tre indici nel quinquennio. “In questo periodo i principali investitori si aspettano una conferma della ripresa dei mercati azionari, secondo numerosi segnali che hanno da tempo iniziato a manifestarsi sui mercati mondiali”, sottolinea Fabio Carniol, direttore Vita di Duomo Previdenza, illustrando le valutazioni che stanno alla base di questa index linked. “Un prodotto come “Sceltissima Index 7” , collegato a tre indici che rispecchiano fedelmente l’andamento delle più influenti aziende quotate sulle principali piazze internazionali, consente un’adeguata diversificazione dell’investimento e permetterà ai risparmiatori di partecipare alla ripresa delle principali economie mondiali, potendo comunque contare – conclude Carniol – sulla protezione del capitale e su un rendimento minimo del 7%”.

GRUPPO CAIRO COMMUNICATION :APPROVATO IL BILANCIO CONSOLIDATO AL 30 SETTEMBRE 2003: + 52,5% L’EBIT, +42,6 % L’EBITDA E +6,8% I RICAVI LORDI CONSOLIDATI DELL’ESERCIZIO. RADDOPPIA IL DIVIDENDO A 1,6 EURO PER AZIONE (0,8 EURO NEL 2002)
Milano, 27 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Cairo Communication, riunitosi ieri ha esaminato ed approvato il progetto di bilancio relativo all’esercizio chiuso al 30 settembre 2003. Nel corso dell’esercizio 2002/2003 il margine operativo lordo consolidato (Ebitda) cresce da circa Euro 9,1 milioni del 2001/2002 a circa Euro 13 milioni (+42,6 %) e il margine operativo (Ebit) da circa Euro 3,4 milioni del 2001/2002 a circa Euro 5,2 milioni (+ 52,5%), risultati ancor più positivi anche in considerazione del fatto che i costi sostenuti per la pre pubblicazione ed il lancio (redazionali e pubblicitari) delle nuove testate “For Men Magazine” e “Natural Style” sono spesati a conto economico per complessivi circa Euro 1,4 milioni. Sono stati inoltre sostenuti per le due testate ulteriori costi di comunicazione relativi ai numeri successivi ai primi due per circa Euro 0,6 milioni. I ricavi lordi consolidati dell’esercizio crescono da circa Euro 145,6 milioni del 2001/2002 a circa Euro 155,5 milioni (+6,8%), a fronte di un decremento del mercato pubblicitario nel complesso del – 2,5 % (Dati Ac Nielsen) nel periodo ottobre 2002 – settembre 2003. L’incremento della voce ammortamenti e accantonamenti è principalmente riconducibile all’ammortamento (Euro 1,9 milioni nell’esercizio) del canone di ingresso riconosciuto a fronte del contratto di concessione pubblicitaria per l’emittente La 7. Il risultato della gestione finanziaria include crediti di imposta per circa Euro 0,5 milioni (Euro 1,6 milioni nel 2001/2002). Al netto di tali crediti di imposta, il risultato della gestione finanziaria del 2002/2003 è di poco inferiore a quello dell’esercizio precedente, pure a fronte della riduzione dei tassi di interesse intervenuta nel periodo (-22%). Il risultato ante imposte, e di conseguenza il risultato netto, sono stati impattati negativamente da oneri straordinari pari a circa Euro 1,3 milioni. Inoltre, per effetto di modifiche normative in materia fiscale relative a Dit e Super Dit l’incidenza fiscale Irpeg della capogruppo Cairo Communication è aumentata dal 7% del 2001/2002 al 22%, con un significativo impatto in considerazione dell’imponibile fiscale della controllante di circa Euro 13,7 milioni. La posizione finanziaria netta consolidata al 30 settembre 2003 risulta positiva e pari a circa 104,1 milioni di Euro (circa 100,2 milioni di Euro al 30 settembre 2003). Il Consiglio di Amministrazione proporrà alla Assemblea la distribuzione di un dividendo di 1,6 Euro per azione, distribuendo interamente il risultato di esercizio della Cairo Communication S.p.a. Di circa Euro 10,2 milioni e per la differenza di circa Euro 2,1 milioni attingendo dalla riserva da sovrapprezzo azioni, con data stacco cedola il 22 dicembre 2003. Nell’esercizio, la Cairo Editore ha proseguito l’attività di sviluppo del progetto iniziato nell’autunno 2002 e, dopo il lancio della testata “For Men Magazine” nel mese di marzo 2003, a fine giugno è stata lanciata anche la nuova testata mensile “Natural Style”, un femminile che tratta principalmente argomenti legati ad uno stile di vita naturale. I primi numeri della due riviste hanno riscosso un buon successo sia in termini di raccolta pubblicitaria che di risultato diffusionale con rispettivamente circa 150.000 copie medie edicola per i primi 6 numeri di “For Men Magazine” e 102.000 per i primi 3 numeri di “Natural Style”. Alla strategia di sviluppo di nuove iniziative editoriali verrà dato un ulteriore impulso anche nei prossimi mesi. L’edizione di nuove testate consentirà inoltre un ancor più efficiente utilizzo delle strutture esistenti. L’andamento della raccolta sull'emittente La7 è stato molto positivo e nei nove mesi gennaio– settembre 2003 ha generato ricavi lordi complessivi per circa Euro 43,7 milioni, con un incremento del 56,3% rispetto al periodo analogo del 2002 (circa Euro 27,9 milioni). Nel bimestre ottobre – novembre 2003, La 7 ha registrato una accelerazione della crescita. Infatti alla data del 26 novembre 2003, il portafoglio ordini relativo alla vendita di pubblicità per il bimestre è pari a circa Euro 17 milioni, rispetto a Euro 10,3 milioni nel bimestre analogo dell’esercizio precedente (+65,5%) e per l’intero anno solare 2003, la raccolta pubblicitaria (incluso dicembre 2003) ha superato i 66 milioni di Euro, ricavi lordi minimi garantiti all’Editore.

DIAGEO ITALIA: UTILE NETTO 4,5 MILIONI DI EURO E FATTURATO A 176 MILIONI DI EURO OLTRE AL RISULTATI, UN IMPEGNO CONCRETO PER IL BERE RESPONSABILE
Milano, 27 novembre 2003 - Diageo Italia Spa (Gruppo Diageo), leader nel settore bevande alcoliche premium, ha fatto registrare per l'esercizio che si è concluso il 30 giugno 2003, un utile netto di oltre 4,5 milioni di euro (+66% rispetto all'esercizio precedente); il fatturato si è attestato a 176 milioni di euro con un aumento del 10,3%, mentre il margine operativo è cresciuto dell'11%, raggiungendo 8,2 milioni di euro. Con circa 230 persone, Diageo Italia Spa, è titolare di marchi quali Baileys, Pampero, Smirnoff Ice, Classic Malts, Guinness, J&b, Johnnie Walker, Gordon's, Tanqueray, Smirnoff. Diageo Italia è parte del gruppo internazionale Diageo Pic, quotato alla Borsa di Londra e New York con un portafoglio che annovera ben 9 delle 20 marche di spirits più vendute al mondo. "Accanto ai risultati eccellenti di business, l'impegno concreto della nostra azienda è orientato a far crescere la consapevolezza dell'importanza del bere responsabile e maturo, orientamento da sempre scritto nel Dna di Diageo e oggi più che mai di fondamentale importanza nella nostra società" ha dichiarato Sandro Sartor, direttore Finanza e Relazioni Esterne di Diageo Italia. Non solo obiettivi di crescita del profitto ma anche impegno sociale sono quindi le linee guida che contraddistinguono l'attività e la missione di Diageo che, nella sua posizione di leader del settore delle bevande alcoliche premium, riconosce la necessità di svolgere un ruolo attivo in materia di responsabilità sociale. Questo si concretizza anche nell'impegno per favorire lo sviluppo del • benessere economico, sociale ed ambientale dei numerosi Paesi in cui il gruppo opera, destinando I'1 % del proprio utile netto (circa 24 milioni di euro) ad attività umanitarie e benefiche. Un ruolo fondamentale a questo riguardo è rivestito dalla Fondazione Diageo, voluta da Diageo pic ed attiva su tre fronti: educazione al consumo responsabile di alcol; programmi ambientali a supporto della biodiversità e dello sviluppo sostenibile, con oltre 70 programmi implementati in cinque continenti a partire dal 1995; programmi sociali destinati alla comunità. Ii bere responsabile rappresenta una delle aree prioritarie in cui Diageo è attivo a livello internazionale. Il Gruppo è infatti promotore di numerose iniziative, tra cui la sponsorizzazione dell'organizzazione no-profit International Center for Alcholic Policies (Icap), attraverso cui la Fondazione supporta la "Road Global Safety partnership", un'iniziativa promossa dalla Banca Mondiale per migliorare la sicurezza stradale nei paesi in via di sviluppo. L'approccio di Diageo in tema di bere responsabile è "olistico": tutto il processo, infatti, dallo sviluppo del prodotto fino alla fase di commercializzazione e consumo, viene implementato proprio in quest'ottica. L'impegno parte dal fronte interno e si concretizza soprattutto attraverso il rigoroso controllo di tutta l'attività relativa allo sviluppo del prodotto e alle attività di marketing; a questo proposito è stato sviluppato un "Codice Diageo per le attività di marketing", una serie di principi guida - che spesso impongono limiti addirittura più restrittivi rispetto alla normativa locale esistente - cui le attività di comunicazione pubblicitaria e promozionale devono conformarsi, in tutti i Paesi dove Diageo è presente. Sul fronte esterno, l'azienda si sta impegnando in diverse iniziative di educazione ad un consumo moderato di alcol, in linea con gli indirizzi e le raccomandazioni espresse dalle Istituzioni in tema di prevenzione. Destinatari delle iniziative: consumatore e canale distributivo, quest'ultimo coinvolto per l'importante ruolo che può svolgere di "influenzatore" di comportamenti di consumo responsabile. In particolare è al via una campagna centrata sull'importanza di un consumo responsabile di bevande alcoliche, che prevede la realizzazione di due opuscoli informativi, destinati ai consumatori e ai referenti del canale trade, in cui vengono mostrate le equivalenze tra prodotti consumati in bicchieri e i relativi contenuti in alcol, con la raccomandazione di evitare un consumo eccessivo di prodotti alcolici in caso di guida. Un ulteriore impegno nei confronti dei consumatori viene anche tradotto dalla pubblicità; oltre al pieno rispetto del Codice Upa di Autodisciplina Pubblicitaria e al proprio Codice per le attività di marketing, Diageo Italia ha inserito nelle sue pubblicità televisive un richiamo al consumo responsabile di alcol; infatti, tutte le campagne si chiudono con l'end line "Goditi pure..., ma con responsabilità". "ll nostro impegno - afferma Sartor in conclusione - ci vuole vedere a fianco delle Istituzioni, perché riteniamo necessario che gli sforzi per la costruzione di una cultura di maggiore responsabilità nei confronti del consumo di alcol vadano sviluppati insieme a tutti gli attori di questo sistema - istituzioni pubbliche e private, aziende, canale distributivo'.

IT HOLDING: CALENDARIO DEGLI EVENTI SOCIETARI PER L'ANNO 2004.
Pettoranello di Molise (Is), 27 novembre 2003 - Di seguito il calendario degli eventi societari per l'anno 2004: 29 marzo 2004 riunione del C.di A. Per l'approvazione del progetto di bilancio dell'esercizio 2003. 29 aprile 2004 (1^ conv.) Assemblea degli azionisti per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2003. (eventuale 2^ conv. Il 6 maggio 2004). 13 maggio 2004 riunione del C. Di A. Per l'approvazione della Relazione trimestrale al 31 marzo 2004. 9 settembre 2004 riunione del C. Di A. Per l'approvazione della Relazione semestrale al 30 giugno 2004. 11 novembre 2004 riunione del C. Di A. Per l'approvazione della Relazione trimestrale al 30 settembre 2004. Al riguardo si rende noto che la società, avvalendosi della facoltà prevista dall'art. 82, 2° comma del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999, in luogo della quarta trimestrale 2003 e della seconda trimestrale 2004, renderà pubblico il bilancio al 31.12.2003 e la semestrale al 30.6.2004 rispettivamente entro il 30 marzo 2004 ed entro il 13 settembre 2004

AUTOSTRADE S.P.A::L'ASSEMBLEA ORDINARIA APPROVA BILANCIO INTERMEDIO AL 30 SETTEMBRE 2003, RINNOVA CDA E COLLEGIO SINDACALE
Roma, 27 novembre 2003 -  L'assemblea ordinaria degli Azionisti ha approvato ieri il bilancio intermedio al 30 settembre 2003 e il rinnovo del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale di Autostrade S.p.a. Sono stati confermati nel Cda Gian Maria Gros-pietro (nominato Presidente), Gilberto Benetton, Amerigo Borrini, Alberto Clò, Sabino Cassese, Roberto Cera, Sergio De Simoi, Piero Di Salvo, Antonio Fassone, Guido Ferrarini, Vito Gamberale, Guidalberto Guidi, Gianni Mion e Giuseppe Piaggio. Entra a far parte del nuovo Cda Isidro Fainé Casas, in sostituzione di Josep Manuel Basanez Villaluenga. Alberto Clò, Guido Ferrarini e Guidalberto Guidi sono stati nominati dagli azionisti di minoranza, secondo le modalità previste dallo Statuto. Sono stati nominati nel Collegio Sindacale: Alessandro Trotter (Presidente); Franco Gallo, Giovanni Quaglia, Angelo Miglietta, Marco Spadacini (Sindaci effettivi); Giandomenico Genta e Giovanni Giunta (Sindaci supplenti). L'amministratore Delegato di Autostrade, Vito Gamberale, ha illustrato agli azionisti i risultati dei primi nove mesi del 2003, che confermano il trend di crescita di tutti i principali indicatori gestionali e includono gli effetti delle importanti operazioni strategiche completate nell'esercizio 2003. I risultati dei primi nove mesi del 2003 registrano l'ingresso nel perimetro di consolidamento di Strada dei Parchi S.p.a., l'uscita di Autostrade Tlc S.p.a. E i costi di start up della controllata austriaca Europpass Gmbh (il cui inizio delle attività è previsto, come da programma, per il 1° gennaio 2004). Nei primi 9 mesi del 2003 i ricavi consolidati risultano pari a € 1.954 mln, con un incremento di € 175 mln (+9,9%) rispetto ai corrispondenti ricavi consolidati dell'analogo periodo del 2002 (€ 1.779 mln). Il margine operative lordo (Ebitda), pari a € 1.244 mln, presenta un incremento del 9% (€ 1.142 mln nell'anno precedente); l'Ebitda margin si attesta al 63,7% (contro il 64,1% dell'anno precedente). Il risultato operativo (Ebit) è pari a €728 mln; 37,2% l'Ebit margin. Il cash flow è pari a € 736 mln. L'utile netto consolidato del periodo (al netto della quota dei terzi) è pari a € 227 mln. Per la sola capogruppo, l'utile netto consolidato del periodo è pari a € 151 mln, depurato del risultato dei primi due mesi del 2003. La partecipazione in Autostrade è stata infatti acquisita da Newco28 in data 28 febbraio 2003, al closing dell'Opa. Al 30 settembre 2003 il patrimonio netto consolidato, inclusa la quota di terzi, è pari a € 1.565 mln; l'indebitamento finanziario netto consolidato è pari a € 8.347 mln. Al 30 settembre 2003, il bilancio intermedio evidenzia un patrimonio netto della Capogruppo Autostrade S.p.a. Pari a € 6.247 mln, che tiene conto della plusvalenza contabile emersa in seguito ai conferimenti e della riserva da avanzo di fusione, derivante dall'annullamento delle azioni Autostrade ante-fusione e dall'emissione delle nuove azioni al servizio del concambio. Per quanto riguarda i risultati gestionali del Gruppo, Gamberale ha sottolineato che, nei primi 9 mesi del 2003, è stato dato un deciso impulso a tutte le attività necessarie per il potenziamento e lo sviluppo della rete, nonché alle attività di manutenzione ed agli interventi per la sicurezza. · Sono proseguiti i lavori di potenziamento e di ammodernamento della rete, che riguardano principalmente gli interventi sulla A1 Milano-napoli (potenziamento della Bologna – Firenze e l'allargamento a tre corsie della galleria di Nazzano sul tratto Orte-fiano); la costruzione dell'ultimo tratto ( 5 km ) del Raccordo Autostradale della Val d'Aosta e l'ampliamento della A3 Napoli-pompei-salerno. È da segnalare, inoltre, che:· nel mese di settembre si è chiusa la Conferenza dei Servizi che ha approvato il progetto presentato da Autostrade per l'Italia per la realizzazione della terza corsia dinamica sulla Tangenziale di Bologna. · nel mese di ottobre si è chiusa la Conferenza dei Servizi che ha approvato l'ampliamento a quattro corsie dell'autostrada A4 Milano – Brescia nel tratto compreso tra Milano e Bergamo, di circa 35 km . Si tratta di un'opera impegnativa, che fa parte del piano di investimenti inserito nel Iv° Atto Aggiuntivo alla Convenzione Autostrade-anas, in cui iter di approvazione è in corso. Grazie al forte impegno del Gruppo Autostrade ed al contributo delll'Anas per il superamento dei numerosi vincoli esterni che per lungo tempo avevano impedito l'avvio delle opere, entro il 2003 il Gruppo Autostrade avrà attivato, tra cantieri già avviati e progetti esecutivi in appalto, investimenti pari all'80% di quanto previsto dalla Convenzione Anas del 1997 (4,5 miliardi di euro). · L'andamento delle attività di manutenzione, nei primi nove mesi dell'anno, ha fatto registrare un incremento delle superfici di pavimentazioni trattate, rispetto all'analogo periodo dello stesso anno, pari a +21%. In particolare, le superfici drenanti messe in opera sono triplicate rispetto al 2002 (da 1,4 a 4,4 milioni di mq). Per il 2003 è in corso un importante piano di manutenzioni che prevede, in particolare, interventi su 15,4 milioni di mq di superfici (circa 6,0 milioni dei quali rappresentati da usure drenanti) con un significativo incremento rispetto ai consuntivi dello scorso anno (+25% di superfici). Gli altri lavori, come di consueto, hanno riguardato le barriere di sicurezza, i ponti, il completamento dei lavori sugli imbocchi delle gallerie e dei lavori di installazione delle reti di protezione sui viadotti. · Nei primi nove mesi del 2003, è stata rilevata sulla rete di Autostrade per l'Italia una flessione di tutti gli indicatori di incidentalità (-12% per quanto riguarda gli incidenti totali e -12,1% per quanto riguarda gli incidenti mortali). A tale risultato,hanno contribuito: la maggiore osservanza delle corrette regole di guida, grazie anche alle modifiche introdotte dal nuovo codice della strada; il massiccio impiego di uomini e mezzi messi in campo da Autostrade; l'impegno della Polizia Stradale sul fronte dell'assistenza, del monitoraggio e controllo della circolazione. Anche la campagna di informazione dei mesi estivi, attraverso i media (radio, televisioni, quotidiani e periodici, pannelli a messaggio variabile, Call Center e sito Internet www.Infoviabilita.it), ha consentito di orientare i viaggiatori nella scelta di giornate, orari, percorsi alternativi, favorendo, così, una migliore fluidità e una maggiore sicurezza della circolazione. Anche lo sviluppo dei sistemi automatici di pagamento ha segnato risultati positivi: al 30 settembre 2003 gli apparati Telepass in circolazione risultano 3,8 milioni (+ 16% rispetto a fine 2002). La crescita del Telepass è stata favorita anche dalla campagna "Telepass festivi", lanciata all'inizio del periodo estivo, in collaborazione con Anas, Ministero Infrastrutture e Aiscat, che prevedeva uno sconto del 10% sul pedaggio per i pagamenti con Telepass. Sul totale delle operazioni di pagamento effettuate nei primi nove mesi, il 64,7% è avvenuto con strumenti automatizzati, mentre l'esazione dinamica con Telepass ha coperto il 45,2% dei transiti.

ART´È CHIUSURA DI ANNO IN CRESCITA FATTURATO STIMATO TRA I 61 E I 64 MILIONI DI EURO
Villanova di Castenaso, 27 novembre 2003 – Nell’ambito della presentazione alla Comunità finanziaria in occasione del 4° Roadshow del Nuovo Mercato, Art’è S.p.a. Ha comunicato i dati previsionali per la fine dell’esercizio 2003. Il fatturato consolidato dell’anno è stimato tra i 61 e i 64 milioni di euro, mentre il margine operativo lordo sempre a livello consolidato è previsto tra gli 8,5 e i 9,5 milioni di euro. Tali risultati, di poco inferiori alle stime precedentemente formulate (66 milioni di euro il fatturato e 10 milioni il Mol), si confermano in netta crescita rispetto ai dati consolidati pro-forma dell’esercizio 2002, in cui il fatturato si era attestato a 55,6 milioni di euro e il margine operativo lordo era stato pari a 6,9 milioni di euro. Alla luce di quanto espresso, Art’è S.p.a. Ha inoltre confermato gli obiettivi del proprio piano industriale, che vedono per il 2005 il raggiungimento di un fatturato pari a 110 milioni di euro con un’incidenza del Mol pari al 18%.

CSP INTERNATIONAL, SAES GETTERS, DAVIDE CAMPARI E VITAMINIC PRODUCONO I COMUNICATI STAMPA SUI RISULTATI DI BILANCIO PIÙ CHIARI E COMPLETI
Milano, 27 novembre 2003 – E’ quanto emerge da una ricerca compiuta da Qualicenter, struttura di ricerche di mercato, e B2 comunicazione, agenzia di relazioni pubbliche, sulla qualità dei comunicati stampa sui risultati di bilancio delle società quotate. “L'obiettivo della ricerca è di migliorare la comunicazione tra società quotate e i loro target primari, i giornalisti economici e gli analisti finanziari, per minimizzare la quota di gap di valore dell'impresa determinato dalla distorsione delle informazioni - dichiara Riccardo Taverna, partner di B2 Comunicazione - Siamo convinti che il progresso della comunicazione passi anche attraverso la presa di coscienza di come giornalisti ed analisti operano quando ricevono un comunicato Stampa". La ricerca si basa su un questionario inviato a giornalisti economici ed analisti finanziari che hanno identificato gli elementi di struttura e di contenuto determinanti per i comunicati stampa sui risultati di bilancio. Ad ogni variabile hanno quindi attribuito un punteggio. Il valore medio dei punteggi per ogni variabile è stato utilizzato per valutare 508 comunicati stampa di 172 società quotate lanciati nell'anno 2002. Al questionario hanno risposto 36 giornalisti economico e 27 analisti finanziari. Il questionario ha messo in luce inoltre le strategie e il tempo medio di lettura dei comunicati stampa. L'analisi dei comunicati stampa confrontato con la modalità di lettura dei comunicati ha evidenziato come le società quotate non sfruttino pienamente le potenzialità della struttura del comunicato Stampa, in particolare titolo e sommario, e inoltre tendano a mettere in luce solo gli indicatori positivi. La ricerca non evidenzia un comportamento volontario delle società diretto a celare gli indicatori negativi. “Le società quotate tendono ad utilizzare il comunicato stampa sui risultati di bilancio come un'azione tattica indipendente da una più generale strategia di comunicazione dell'impresa - conclude Taverna - Un comunicato Stampa poco chiaro e di struttura poco accessibile, soprattutto quando l'andamento dell'impresa non è positivo, non contribuisce a creare fiducia intorno ad essa e aumenta le possibilità di distorsioni involontarie della notizia nel passaggio tra gli intermediari della comunicazione”. “Dal 2004 la ricerca avrà cadenza trimestrale - afferma Pier Luigi Ratti, partner di Qualicenter - Seguiremo e analizzeremo l'andamento delle comunicazioni delle società quotate aggiornando le imprese tempestivamente. Tra i nostri obiettivi vi è l'estensione dell'analisi dei comunicati stampa a tutto listino e l'allargamento del panel dei giornalisti economici e degli analisti finanziari. Dalla ricerca è nata la matrice Motav (Moracci-taverna, gli autori della ricerca) che posiziona i comunicati stampa nei quattro quadranti in base alla qualità dei loro contenuti e della loro struttura. La sintesi della ricerca è disponibile gratuitamente sul sito di B2 Comunicazione ( www.B2comunicazione.com ) nell'area ricerche. Le Performance

Segmento

Performance[1]

Voto massimo attribuibile

45,21

Mib30

25,91

Nuovo Mercato

25,31

Star

24,37

Midex

23,89

Altro

23,29

Top 3 società quotate

Societa'

Segmento Di Mercato

Totale

Voto massimo attribuibile

-

45,21

Csp International

Star

41,75

Saes Getters

Star

40,58

Davide Campari

Altro

40,23

Top 3 società quotate per ogni segmento di Borsa Italia

Mib30

Midex

Star

Nuovo Mercato

Stmicroelectronics

Italcementi

Csp International

Vitaminic

Tim

Autogrill

Saes Getters

Cairo Communication

Capitalia

Recordati

Granitifiandre

Novuspharma

Top 3 società quotate per variabili del comunicato stampa

Societa'

Segmento Di Mercato

Motav Struttura

Societa'

Segmento Di Mercato

Motav Contenuto

Stmicroelectronics

Mib30

19,55

Csp International

Star

23,46

Trevi Group

Altro

18,89

Tim

Mib30

23,46

Saes Getters

Star

18,50

Pirelli

Mib30

23,46

[1] Performance ottenuta sommando variabili di contenuto e variabili di struttura

MISURAZIONE DEL ROI: PARTNERSHIP TRA NEXTVALUE E ALINEAN PER LA COMMERCIALIZZAZIONE IN ITALIA DELLA PIATTAFORMA VALUEITTM
Milano, 27 novembre 2003 - In tempi di sensibile riduzione della spesa It e di attenta valutazione dei costi, non esiste budget dedicato all’It che non venga approvato senza precisi riferimenti al calcolo del Roi. Su questo presupposto Nextvalue ha siglato un accordo con Alinean per la commercializzazione in Italia di Valueittm, la piattaforma dell’azienda americana leader mondiale nello sviluppo di metodologie e strumenti per il calcolo del Roi, orientata ad una gestione degli asset It in chiave strategica. Grazie all’esperienza acquisita nell’area dell’It Value Chain Management, Nextvalue si propone dunque alla direzione It delle aziende come partner per la risoluzione delle problematiche legate alla gestione della cosiddetta It Value Chain, rendendo disponibili sul mercato italiano i contenuti della piattaforma Valueittm di Alinean sotto forma di prodotto o in veste di servizio, anche su base continuativa, in funzione delle esigenze specifiche dei propri clienti. Basata su una metodologia messa a punto nel corso di anni di esperienza nel campo del Roi, Valueittm consente al management dei sistemi informativi di pianificare gli investimenti in information technology determinandone l’impatto finanziario globale a partire dal Roi dei singoli progetti e misurando il posizionamento competitivo dell’azienda alla luce di variabili significative rispetto al valore generato da tali investimenti. L’intervento di Nextvalue potrà essere del tipo one time, finalizzato cioè al calcolo del Roi di uno o più progetti, alla pianificazione del budget e alla determinazione del suo impatto finanziario, continuativo, finalizzato, in questo caso, ad offrire supporto alla direzione It lungo tutto l’arco dell’anno, o orientato al trasferimento di metodologia e strumenti software, con l’obiettivo di rendere la direzione It autonoma nella gestione di tutte le problematiche legate al Roi. Valueittm identifica e affronta quattro fasi distinte nell’ambito dell’It Value Chain che vanno dal calcolo del ritorno sugli investimenti dei progetti It (Fase 1) alla selezione dei progetti e la pianificazione del budget (Fase 2) per arrivare all’analisi dell’impatto finanziario globale del piano It (Fase 3) fino alla determinazione di Kpi (Key Performance Indicator) legati alla spesa It e all’analisi del posizionamento competitivo rispetto a tali parametri (Fase 4). Ogni progetto viene attentamente analizzato sulla base dei costi stimati e dei possibili risparmi, dei rischi connessi e dei benefici che ne possono derivare, con l’obiettivo di scegliere i progetti che meglio possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi di business dell’azienda. Vengono quindi valutate le diverse ipotesi di investimento, con l’obiettivo di identificare il loro impatto sul budget aziendale. Costi e potenziali benefici dei diversi progetti sono mappati nel framework finanziario dell’azienda per valutarne l’impatto complessivo. Le analisi sviluppate in questa fase consentono di preparare la documentazione necessaria a presentare e discutere con la direzione finanziaria e l’alta direzione gli investimenti proposti ed il loro impatto finanziario, nonché a valutare il posizionamento competitivo dell’azienda rispetto a diversi parametri legati alla spesa It. Il modello di calcolo del Roi proposto da Alinean, infine, estende quello tradizionale per tener conto, oltre ai benefici materiali, anche dei cosiddetti benefici immateriali e del rischio (risk assessment) legato a diverse aree di criticità. Relativamente ai Kpi (Key Performance Indicator) il vasto data base di Alinean (circa 25.000 aziende quotate, appartenenti ad oltre 400 diversi settori di mercato in più di 200 paesi) consente inoltre di confrontare il posizionamento dell’organizzazione - per ciò che concerne gli investimenti It ed il loro impatto finanziario - con quello dei principali concorrenti, sulla base degli indicatori di performance. “L'obiettivo di questo accordo è quello di offrire alle aziende uno strumento efficace per la valutazione degli investimenti It - sottolinea Alfredo Gatti, Partner di Nextvalue -. Il Cio può tornare a dimostrare quale valore oggi l'It può dare al business, in uno scenario in cui le aziende comunque stanno cambiando e sviluppano migliori competenze e capacità di valutazione. Non sono quindi più disposte a delegare acriticamente ai fornitori le proprie scelte Ict. Valueit consente loro di focalizzare la spesa It e di misurarne i ritorni”.

CIT: IL CDA DELIBERA L’AUMENTO DI CAPITALE A SERVIZIO DEL PIANO DI STOCK OPTION: COMUNICATO DAGLI ASSEGNATARI L’ESERCIZIO DEI DIRITTI DI OPZIONE PER IL GLOBALE DI 5 MILIONI DI AZIONI
Varese, 27 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Cit, dopo aver appurato l’avveramento delle condizioni previste dal piano originario, ha deliberato oggi l’aumento di capitale - a servizio delle opzioni assegnate ai consiglieri Gianvittorio Gandolfi, Ubaldo Livolsi, Guido Cefalù, Jean Robert Reznik, Giovanni Natali e Arcangelo Taddeo - per massimi nominali Euro 5.000.000 a pagamento, con conseguente emissione di massime n. 5.000.000 azioni ordinarie del valore nominale di 1 (uno) Euro cadauna, in relazione al Piano di Stock Option deliberato con l’Assemblea del 9 maggio scorso. Il prezzo di sottoscrizione delle azioni è di Euro 2,3012 cadauna e, pertanto, in caso di intero esercizio delle opzioni da parte degli aventi diritto, la società incasserà circa 11.500.000 Euro. Questa operazione rappresenta un forte segnale di fiducia nelle prospettive della società.

AUTOSTRADE : STIPULATI I CONTRATTI DI FINANZIAMENTO DENOMINATI “SECOND STAGE SENIOR SECURED LONG TERM FACILITIES”
Roma, 27 novembre 2003- Ieri sono stati stipulati i contratti di finanziamento relativi alle facilitazioni creditizie denominate “Second Stage Senior Secured Long Term Facilities” (le “Ltf2”), per un importo complessivo di Euro 8 miliardi, tra Autostrade S.p.a. (“Autostrade”) e un pool di banche, tra le quali Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.a., Barclays Capital, Caixa d’Estalvis I Pensions de Barcelona, Credit Lyonnais S.a. Goldman Sachs International e Unicredit Banca Mobiliare S.p.a. (le “Banche Finanziatrici”) che avevano già concesso ad Autostrade per l’Italia S.p.a. (“Autostrade per l’Italia”) i finanziamenti denominati “First Stage Senior Secured Long Term Facilities” (le “Ltf1”), attualmente utilizzati per l’importo di Euro 6,5 miliardi. Le Ltf2 rispondono all’esigenza del gruppo Autostrade di creare un’efficiente struttura finanziaria nella quale l’indebitamento del gruppo verso terzi sia concentrato a livello di Autostrade, che sarà chiamata a svolgere il ruolo di gestore della finanza e della tesoreria di gruppo, principalmente al servizio delle esigenze finanziarie delle controllate. Tale struttura consentirà al gruppo Autostrade di beneficiare, da un lato, dell’ottimale capacità di accesso ai mercati finanziari mediante emissioni obbligazionarie della capogruppo quotata e, dall’altro, attraverso la creazione di prestiti infragruppo, di beneficiare della capacità di generazione dei flussi di cassa della gestione caratteristica del comparto autostradale. Infatti, come indicato nel Prospetto di Quotazione delle azioni Autostrade (già Newco28 S.p.a.) pubblicato il 17 settembre 2003, Autostrade utilizzerà parte dei proventi delle Ltf2 per acquistare il credito delle Banche Finanziatrici nei confronti di Autostrade per l’Italia derivante dall’utilizzo delle Ltf1, divenendo così creditrice della propria controllata, a termini e condizioni che rifletteranno sostanzialmente quelli previsti per le Ltf1. In relazione ai rapporti infragruppo che si verranno a creare tra Autostrade ed Autostrade per l’Italia con effetto a partire dall’utilizzo delle Ltf2 – utilizzo che si prevede intervenga entro la fine del prossimo mese di dicembre per le sole tranches denominate “Bank Facility 2” e “Cm Facility 2” , previa richiesta di Autostrade - saranno effettuate le comunicazioni prescritte per i rapporti con parti correlate dall’art. 71-bis del regolamento adottato con Delibera Consob n. 11971/99. Le Ltf2 si articolano, al pari delle Ltf1, in tre tranches aventi differenti finalità di utilizzo e termini di rimborso: (i) la Second Stage Senior Secured Long Term Bank Facility (la “Bank Facility2”), dell’importo di circa Euro 1.905 milioni, con scadenza al 30 giugno 2012, utilizzabile per finanziare l’acquisto del credito delle Banche Finanziatrici derivante dall’erogazione della corrispondente tranche delle Ltf1; (II) la Second Stage Senior Secured Long Term Capital Markets Facility (“Cm Facility2”), dell’importo di circa Euro 4.595 milioni, con scadenza al 31 dicembre 2014, utilizzabile per finanziare l’acquisto del credito delle Banche Finanziatrici derivante dall’erogazione della corrispondente tranche delle Ltf1 e (III) la Second Stage Senior Secured Long Term Capex Facility (la “Capex Facility2”), dell’importo di Euro 1.500 milioni, con scadenza al 30 giugno 2012, utilizzabile, tra l’altro, per finanziare l’acquisto del credito che vanteranno le Banche Finanziatrici a seguito dell’erogazione della corrispondente tranche delle Ltf1 ed il piano di investimenti delle società controllate. Le Ltf2 prevedono termini e condizioni in linea con la prassi di mercato per operazioni similari, pressoché identici a quelli assunti da Autostrade per l’Italia in relazione alle Ltf1, già descritti nel Prospetto di Quotazione. La struttura finanziaria che si creerà mediante l’utilizzo delle Ltf2 è stata presentata all’agenzia di rating Moody’s, che ha emesso un “rating” pari ad “A3”in relazione alle stesse Ltf2; l’agenzia di rating Standard & Poor’s attualmente assegna un rating “corporate” a livello di gruppo Autostrade pari ad “A”.

GRUPPO TREVI: ACQUISITE DA SHELL NUOVE COMMESSE IL GRUPPO REALIZZERÀ OPERE INFRASTRUTTURALI IN WEST AFRICA PER OLTRE 17 MILIONI DI USD
Cesena, 27 novembre 2003 - Il Gruppo Trevi ha acquisito nuove e importanti commesse in Nigeria, confermando gli ottimi rapporti instaurati con le principali Oil Company mondiali operanti nel Paese africano, che necessitano di opere infrastrutturali per lo svolgimento della loro attività. In particolare il Gruppo ha acquisito 3 commesse dalla multinazionale petrolifera Shell, per un totale di circa 12 milioni di Usd, la più importante delle quali, 9,3 milioni di Usd, riguarda la realizzazione di una nuova banchina portuale necessaria per il carico e lo scarico delle chiatte di supporto alle piattaforme petrolifere off-shore. Quest’ultima commessa richiede lo smantellamento della banchina esistente e la progettazione e successiva realizzazione della nuova con palancole prefabbricate. La durata della commessa è di 18 mesi compresa la progettazione con inizio previsto per dicembre 2003. In secondo luogo, il Gruppo Trevi ha acquisito una commessa del valore di 5,3 milioni di Usd dalla società inglese Prodeco International Ltd, per la progettazione e la realizzazione di una nuova banchina privata per uso commerciale, nel porto nigeriano di Onne, uno dei principali del Paese. Tramite queste ultime commesse, il Gruppo Trevi consolida la propria posizione in quest’area, dove contribuisce, in particolare, allo sviluppo del settore petrolifero realizzandone le infrastrutture operative necessarie (raffinerie, banchine e serbatoi di stoccaggio).

LA COMMISSIONE ADOTTA REGOLE MENO RIGIDE SUL SOSTEGNO ALL'INNOVAZIONE NELLE COSTRUZIONI NAVALI
Bruxelles, 26 novembre 2003 - L'importante lavoro realizzato dall'iniziativa Leadership 2015 ha dimostrato che per l'industria europea delle costruzioni navali l'aumento della competitività riveste un'importanza fondamentale. La nuova disciplina comunitaria adottata oggi sulle misure di sostegno alla costruzione navale migliora e rafforza il sostegno all'innovazione. Rispetto al regolamento del 1998 sulla costruzione navale, la nuova disciplina contiene una definizione del concetto di “innovazione” concepita specificamente per gli speciali bisogni dell'industria delle costruzioni navali. La percentuale di sostegno statale per la spesa destinata agli investimenti necessari per finanziare gli aspetti innovativi del progetto è raddoppiata e passa dal 10% al 20%. L'importante lavoro svolto dall'iniziativa Leadership 2015 ha rappresentato la base per le nuove disposizioni sul sostegno all'innovazione (cfr. Ip/03/1464). Il commissario per la concorrenza, Mario Monti, ha dichiarato: “Le nuove regole consentono al settore di aumentare la sua competitività in particolare grazie alle accresciute possibilità di sostenere l'innovazione. La nuova disciplina, nel fornire condizioni più favorevoli che mai per quanto riguarda il finanziamento della ricerca innovativa e dello sviluppo, riconosce il contenuto tecnologicamente elevato della costruzione navale”. Gli aiuti all'innovazione devono rappresentare un autentico incentivo ad innovare. Essi devono indurre i cantieri navali a realizzare progetti che in mancanza di sostegno pubblico essi non realizzerebbero. I finanziamenti per l'innovazione, quindi, dovrebbero essere forniti solo quando il prodotto sviluppato costituisce una novità rispetto allo “stato dell'arte” nella Comunità. Per questa ragione la nuova disciplina collega il sostegno alla spesa all'aspetto innovativo del progetto in maniera diretta ed esclusiva. Un progetto veramente innovativo otterrà una percentuale di finanziamento più elevata rispetto a quella prevista dal regolamento del 1998 sugli aiuti alla costruzione navale. Tale percentuale può arrivare al 20% delle spese per l'innovazione mentre il massimale precedente era del 10%. Per facilitare una sana transizione verso settori specializzati di tecnologia elevata, la disciplina mantiene la possibilità di concedere ai cantieri aiuti alla chiusura. In linea con il regolamento del Consiglio del 1998 la nuova disciplina fa riferimento anche alle corrispondenti disposizioni dell'Ocse sugli aiuti ai crediti alle esportazioni e allo sviluppo e contiene norme speciali per gli aiuti regionali alla costruzione navale. Contesto La nuova disciplina sugli aiuti di Stato alla costruzione navale sostituisce il regolamento (Ce) n. 1540/98 del Consiglio del 29 giugno 1998 relativo agli aiuti alla costruzione navale(1), che non sarà più in vigore dal 31 dicembre 2003. Il nuovo regolamento da un lato semplifica il trattamento degli aiuti al settore della costruzione navale, al quale si applicano ora le norme relative agli aiuti alla formazione, alle Pmi, all'occupazione e de minimis, dall'altro però riconosce alcuni tratti specifici che distinguono il settore delle costruzioni navali da altri settori industriali. Di tali particolarità si tiene conto attraverso le norme favorevoli relative agli aiuti all'innovazione e le speciali disposizioni in materia di aiuti alla chiusura e aiuti ai crediti all'esportazione e allo sviluppo. La nuova disciplina si distingue dalla concessione di aiuti temporanei ai sensi del regolamento (Ce) n. 1177/2002 del Consiglio, del 27 giugno 2002, relativo ad un meccanismo difensivo temporaneo per la costruzione navale(2). Insieme al procedimento avviato nei confronti della Corea nell'ambito dell'Omc, il meccanismo difensivo temporaneo costituisce l'elemento centrale della “duplice strategia” della Commissione per contrastare le pratiche sleali della Corea nel settore delle costruzioni navali.

NUOVE NOMINE NEL GRUPPO FIAT
Torino, 27 novembre 2003: Luigi Gubitosi il 1° gennaio 2004 sarà nominato Chief Financial Officer di Fiat Spa in sostituzione di Ferruccio Luppi che sarà nominato Amministratore Delegato di Business Solutions. Gubitosi, 42 anni, ha iniziato la sua carriera professionale nel 1986 nell’ambito della Finanza Internazionale del Gruppo Fiat. Dal 1989 al 1994 è stato Responsabile della Fiat Finance Usa di New York e successivamente è diventato International Treasurer di Fiat Geva, la società che gestisce l’attività finanziaria del Gruppo. Dal 2000 è Direttore Finanziario di Fiat Spa e Amministratore Delegato di Fiat Geva. Luppi, nato 53 anni fa a Torino, nel 1984 è entrato nel Gruppo Ifil come Responsabile del Controllo delle Partecipazioni. Nel 1997 è stato nominato Direttore del Controllo Partecipazioni Industriali del Gruppo Worms e, l’anno successivo, Direttore Generale e membro del Consiglio di Amministrazione. Chief Financial Officer di Fiat Spa dal 1° ottobre 2002. Il 1° gennaio 2004 assumerà l’incarico di Amministratore Delegato di Business Solutions, la società di servizi alle imprese del Gruppo con 8.000 dipendenti e un fatturato di circa 2 miliardi di euro. L’attuale Amministratore Delegato, Carlo Gatto, sarà nominato Vice Presidente della Società. Le nuove nomine rientrano nella strategia di rafforzamento manageriale del Gruppo che prevede l’inserimento di professionalità provenienti dall’esterno, la crescita interna e l’avvicendamento nei ruoli. 

NUOVI PARTNER IN ERNST & YOUNG FINANCIAL-BUSINESS ADVISORS
Milano, 27 novembre 2003 - – Sono numerosi i nuovi partner che avranno la responsabilita’, con competenze e incarichi diversi, di facilitare e sostenere lo sviluppo di Ernst & Young Financial-business Advisors, la struttura del network Ernst & Young specializzata in risk management, consulenza finanziaria e M&a. Diverse le aree di responsabilita’ dei nuovi soci: Alessandro Baccei, 38 anni, laureato in economia e commercio; opera nella sede di Roma nell'ambito degli Advisory Services alle imprese, in campo amministrativo e finanziario; - Stefano Battista, 32 anni, laurea in economia e commercio a Verona, e’ specializzato nel settore bancario e in generale nella finanza d'impresa; Alessandro Cenderello, 37 anni, laureato in economia e commercio, e’ iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti e all’Albo dei Revisori Contabili, specializzato in Eu Structural Funds Services presso la sede di Roma; Benedetto Fanelli, 39 anni, laureato in economia e commercio, iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti e all’Albo dei Revisori Contabili, responsabile dell’ufficio di Bari e esperto in Finanza Agevolata; Alberto Girardi, 37 anni, laureato in economia e commercio, lavora a Milano ed e’ responsabile dello sviluppo di soluzioni specialistiche di Internal Audit e Risk Management e dell’area Sales & Marketing del team Business Risk Management; Giacomo Iannelli, 39 anni, iscritto all’Albo dei Dottori Commercialisti e all’Albo dei Revisori Contabili, segue progetti in ambito finanza d'impresa presso l’ufficio di Bologna; Takahiro Kitte, 38 anni, laureato in sociologia all’Universita’ di Osaka, vive a Milano e coordina progetti su clienti giapponesi; Andrea Paliani, 35 anni, laureato in economia e commercio, iscritto all’Albo dei Revisori Contabili e all’Albo dei Dottori Commercialisti, coordina progetti nell’area amministrazione e finanza Giuseppe Quaglia, laureato in economia e commercio, 41 anni, oltre a seguire alcuni importanti clienti nel settore bancario, si occupa di coordinare le aree Risk Management e Capital Markets, in collaborazione con il network internazionale Ernst & Young; Mario Rosato, 40 anni, laureato in economia e commercio, iscritto all’Albo Nazionale dei Revisori dei Conti e all’Ordine dei Dottori Commercialisti e’ specializzato in progetti dell'area amministrativa e finanziaria di grandi gruppi.

NUOVO SITO INTERNET SULLE TECNOLOGIE E I PROGETTI IN MATERIA DI ENERGIA RINNOVABILE
Bruxelles, 27 novembre 2003 - L'iniziativa Caddet (Centro per lo studio e la diffusione delle tecnologie energetiche dimostrate) ha inaugurato un nuovo servizio web che si propone come interfaccia unica per accedere alle informazioni sulle tecnologie e i progetti in materia di energia sostenibile. Caddet riunisce i paesi che aderiscono all'Agenzia internazionale dell'energia (ovvero i 15 Stati membri dell'Ue, due paesi in fase di adesione ed altri Stati), e la Commissione europea. Il suo obiettivo è di fornire le informazioni più recenti sull'efficacia dell'energia innovativa e sulle tecnologie energetiche rinnovabili che sono state applicate in un ambiente commerciale, nonché di promuovere la diffusione del loro impiego attraverso il mercato. Il nuovo sito consente agli utenti di cercare prodotti, specificando la singola tecnologia, il paese o il settore di mercato. Infolink: http://www.Caddet.org

RICICLO? CI PENSA IL TRITARIFIUTI DEL CNR MESSO A PUNTO UN PROCESSO SU IMPIANTO PILOTA IN GRADO DI FRAMMENTARE I RIFIUTI, PER TRASFORMARLI IN MATERIALE COMBUSTIBILE ECOLOGICO
Roma, 27 novembre 2003 - Da oggi i rifiuti non si…buttano più. Grazie a un tritarifiuti ecologico messo a punto dal Cnr è possibile infatti ricavarne composti riutilizzabili, oltre che favorire il loro smaltimento. “Si tratta di un processo meccanochimico a basso impatto energetico ed eco sostenibile”, spiega Gabriel Maria Ingo dell’Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati del Cnr. “Il nostro impianto consente di trasformare i rifiuti in combustibile in polvere. Il materiale da smaltire, più precisamente la spazzatura che si trova nei comuni cassonetti, viene sottoposto alla comminuzione, viene cioè macinato da anelli e sfere in acciaio che, attraverso un movimento rotatorio, la riducono in granelli di polvere minutissimi del diametro di circa 20-30 micron”.La comminuzione, oltre a frammentare i rifiuti, determina alcune variazioni chimico-fisiche e strutturali: disidratazione, sterilizzazione e aumento della superficie specifica. Queste trasformazioni ne fanno un combustibile nobile, che, una volta pellettizzato, ridotto cioè in palline, o compattato può essere usato anche come fonte di energia. “Attualmente abbiamo realizzato, in collaborazione con la Assing S.p .a., un impianto pilota in grado di trattare 25 kg di rifiuti l’ora”, precisa Ingo. “Progetti già avviati con la stessa impresa dovrebbero portare invece alla costruzione di una struttura di livello industriale, capace di soddisfare le esigenze di smaltimento dei comuni di piccole dimensioni, penso a centri di circa 20 mila abitanti. In una fase più avanzata si potrebbe ipotizzare infine la costruzione anche di reattori da utilizzare per ricavare energia dalla combustione”.In prospettiva, la realizzazione di impianti in grado di frammentare 3 tonnellate di rifiuti l’ora porterebbe a un deciso abbassamento dei costi di smaltimento. A tale vantaggio economico verrebbe, inoltre, ad aggiungersi quello derivante dalla possibilità di impiantare il tritarifiuti anche in quei centri che, per problemi di spazio, attualmente non possono ospitare una propria discarica e che, quindi, alle spese di smaltimento devono aggiungere quelle del trasporto dei rifiuti al più vicino termovalorizzatore. Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati del Cnr, Roma- Montelibretti Per informazioni: Gabriel Maria Ingo, tel. 06/90672336-678, cell. 347/3619471, ingo2@mlib.Cnr.it

158 MILIONI DI EURO PER GLI AEROPORTI SARDI - ACCORDO TRA L’ENAC E L’ASSESSORATO AI TRASPORTI DELLA REGIONE SARDEGNA
Roma, 25-11-2003  - Si è svolta il 25 novembre, presso la Direzione Generale dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, la cerimonia di firma delle schede tecniche relative al finanziamento di interventi in ambito aeroportuale per gli scali della Regione Sardegna. Le schede sottoscritte fanno parte dell’Accordo di Programma Quadro di Mobilità che verrà firmato il prossimo 11 dicembre 2003 tra il Governo e la Regione Autonoma della Sardegna per la realizzazione di interventi integrati sul sistema ferroviario, aeroportuale, portuale e logistico al fine di assicurare una migliore accessibilità e mobilità sull’intero territorio regionale. In tale contesto, l’Enac, per la parte aeroportuale, ha definito con l’Assessorato ai Trasporti della Regione Sardegna, un elenco di interventi riguardanti quattro aeroporti sardi, Alghero, Cagliari, Olbia e Tortolì, da finanziare con fondi nazionali e comunitari gestiti dall’Enac (Pon Programma Operativo Nazionale, Infrastrutture Aeroportuali 2000-2006), con fondi regionali (risorse Cipe) e con contributi delle società di gestione degli aeroporti interessati. Il totale degli interventi ammonta a oltre 158 milioni di Euro, di cui 121 milioni circa relativi ad interventi di prima fase, compreso il completamento dell’aerostazione di Cagliari Elmas, e 37 milioni e mezzo di Euro per interventi di seconda fase. La conclusione dei lavori così finanziati è prevista entro la fine del 2008. Alla cerimonia hanno partecipato il Direttore Generale dell’Enac, Com.te Silvano Manera, l’Assessore ai Trasporti della Regione Sardegna, On. Salvatore Amadu, i Consiglieri di Amministrazione dell’Enac, Prof. Antonio Attili e Arch. Manlio Mele, il Direttore Generale dell’Assessorato ai Trasporti, Dott. Augusto Fadda, ed i vertici delle società di gestione aeroportuale, la Sogeaal di Alghero, la Sogaer di Cagliari e la Geasar di Olbia.

IL PRESIDENTE DELL'ENAC AVVIA VERIFICHE SU TRATTE ONERATE DA TRAPANI
Roma, 27 novembre 2003 - Il Presidente dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, Prof. Vito Riggio, ha incaricato le competenti strutture interne dell’Ente di avviare una verifica sull’effettivo grado di utilizzo dei collegamenti soggetti ad oneri di servizio pubblico da e per Trapani e sui disservizi che si verificano su alcune specifiche tratte per le quali la domanda supera di gran lunga l’offerta. L’enac, infatti, sta valutando la possibilità di ampliare il servizio per alcune destinazioni, diminuendo, eventualmente, quello della Trapani–catania, tenuto conto del fatto che la domanda per tale tratta risulta inferiore all’offerta. Il Presidente Riggio ha altresì richiesto una verifica amministrativa sulla gestione dell’aeroporto di Trapani. Le risultanze di tali analisi saranno presentate nel corso di uno dei prossimi Consigli di Amministrazione dell’Ente.

L’AEROPORTO DI CATANIA LAVORA ALL’ELIMINAZIONE DEI DISSERVIZI AEROPORTUALI
Roma, 27 novembre 2003 - A seguito delle sollecitazioni del Presidente dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, Prof. Vito Riggio, relative all’innalzamento degli standard di qualità dei servizi resi al passeggero, la S.a .c., società di gestione dell’Aeroporto di Catania, ha comunicato all’Enac di aver attivato una serie di iniziative volte all’eliminazione dei disservizi che si sono verificati in momenti di particolare congestione di traffico presso lo scalo di Fontanarossa. Pertanto, in attesa del completamento della nuova aerostazione, previsto per la primavera del 2005, la Sac ha dato garanzia all’Enac di aver già avviato il lavori per assicurare la massima operatività anche nella prossima stagione estiva, intervenendo nell’ampliamento dei servizi. Il Presidente Riggio, nel riaffermare il proprio impegno a contribuire all’innalzamento della qualità generale dei servizi in ambito aereo e aeroportuale, sottolinea come gli ultimi anni siano comunque stati caratterizzati da un positivo e costante trend di miglioramento.

IL "FEDERICO FELLINI" TORNA A VOLARE SU ROMA CON AIR ALPS:SI TORNA A VOLARE SU ROMA FIUMICINO.
Rimini, 27 novembre 2003 - Dal 12 gennaio 2004, con tre collegamenti giornalieri dal lunedì al venerdì, 2 collegamenti il sabato e 2 collegamenti la domenica, l’Aeroporto Internazionale “Federico Fellini” ripristinerà la tratta sulla Capitale. Ad operare da Rimini sarà il vettore regionale austriaco Air Alps con sede a Innsbruck. Per la rotta Rimini-roma Fiumicino (importante sia per il point to point che per quanti vogliono proseguire, utilizzando l’hub romano, con i voli internazionali ed intercontinentali), Air Alps impiegherà aeromobili Dornier 328 turboprop da 31 posti. La tariffa di promozione del volo relativamente al periodo 12 gennaio-13 marzo è stata fissata in 99 euro a/r, tasse escluse. Air Alps ha già operato dall’Aeroporto Internazionale “Federico Fellini” nell’estate 2003 sulla tratta stagionale Rimini-olbia, facendo registrare numeri più che significativi per quel che riguarda il traffico da e per la Riviera. Sulla base di questa positiva esperienza, Aeradria Spa - società di gestione del “Fellini” – ed i vertici della compagnia d’oltralpe sono al lavoro con l’obiettivo di potenziare sensibilmente nell’arco del 2004 l’attività di collaborazione. Ciò si tradurrà nella riproposizione, durante la prossima stagione estiva, del volo Rimini-olbia (accanto alla novità di Alghero). Sempre per il volo Rimini-roma Fiumicino si sta predisponendo un programma di benefits aggiuntivi, affinché i passeggeri in arrivo nella Capitale possano raggiungere – con servizi navetta ad hoc o tramite linea ferroviaria – il più rapidamente possibile il centro della città. La conferenza stampa di presentazione si è svolta il 24 novembre 2003 a Rimini all’interno dell’Aeroporto Internazionale “Federico Fellini” (nella foto: in piedi il Presidente di Aeradria Spa, società di gestione del "Fellini", Dott. Gabriele Morelli) Infolink: www.Riminiairport.com  - www.Airalps.at

RYANAIR.COM NOMINATO IL SITO DI VIAGGI PIÙ EFFICIENTE IN ITALIA DA NEXTPLORA CLICCATE ADESSO I VOSTRI VOLI DI NATALE E CAPODANNO 10 EURO DI SCONTO SU TUTTE LE ROTTE ITALIANE OFFERTA VALIDA PER VIAGGIARE IN QUALUNQUE DATA, SIA ALL’ANDATA CHE AL RITORNO, PRENOTANDO SU RYANAIR.COM
Milano, 27 novembre 2003 - Ryanair.com, il sito internet della linea aerea a basse tariffe N.1 in Europa, è stato confermato il sito di viaggi piu efficiente in un sondaggio pubblicato da Nextplora. Su un campione di 2,968 utenti Internet www.Ryanair.com  è stato votato il sito piu' efficiente e gradito in Italia per la prenotazione di voli e per la semplicità di acquisto on-line. Peter Sherrard, Direttore Vendite e Marketing di Ryanair per l'Italia ha detto: “Questo sondaggio segue quello di Google a settembre confermando la nostra posizione come linea aerea più richiesta sul motore di ricerca in Italia. L'abbiamo sempre detto e adesso i risultati lo confermano anche in Italia: il modo più veloce, efficace e soprattutto meno costoso di prenotare un viaggio in Italia è sul sito Internet www.Ryanair.com Adesso, a meno di cinque settimane da Natale e Capodanno, consigliamo alla gente di provare il nostro sito internet per prenotare il viaggio per il periodo delle vacanze. Prima si prenota, meno si paga lasciando più soldi per i vostri cari o per te durante le festività.”

Periodo di prenotazione:

Venerdì 28 Novembre fino alla mezzanotte del 4 Dicembre

Periodo di Viaggio:

Qualsiasi

Giorni di Viaggio

Tutti

Acquisto:

On Line

PIERRE-LOUIS LIONS TIENE LA PICONE LECTURE 2003. "FROM MOLECULAR MODELS TO NONLINEAR ELASTICITY: A MATHEMATICAL ATTEMPT"
Roma, 27 novembre 2003 - "From Molecular Models to Nonlinear Elasticity: a Mathematical Attempt" è il titolo della Picone Lecture 2003 che sarà tenuta dal matematico Pierre- Louis Lions dell'Université de Paris-dauphine, il 1 dicembre 2003 alle ore 16, presso l'Aula "M. Conversi" del Dipartimento di Fisica all'Università di Roma " La Sapienza ". Pierre-louis Lions, figlio del celebre matematico Jacques-louis Lions, è considerato uno dei maggiori esperti nel settore delle equazioni alle derivate parziali, in cui ha fatto alcune tra le più importanti scoperte degli ultimi 20 anni, ricevendo tra l'altro la Medaglia Fields , che si può considerare l'equivalente del premio Nobel per le discipline matematiche, al Congresso Internazionale dei Matematici di Zurigo nel 1994. Tra i suoi risultati principali ricordiamo l'esistenza di soluzioni per l'equazione di Boltzmann, che descrivono la dinamica dei gas rarefatti, ottenuta con R. Diperna, e l'introduzione, in collaborazione con M.g. Crandall, di un metodo altamente innovativo per equazioni "totalmente non lineari". Si è occupato inoltre di problemi di controllo, matematica finanziaria, calcolo delle variazioni, fluidi comprimibili, limiti termodinamici di modelli molecolari. Il suo contributo è caratterizzato da un'enorme apertura interdisciplinare unita ad eccezionali capacità, che gli hanno permesso di ottenere risultati profondi in molti settori diversi delle equazioni non lineari. Questa lezione è parte di un ciclo di seminari inaugurato nel 2002, in ricorrenza del 75esimo anniversario della fondazione dell'Istituto per le Applicazioni del Calcolo "Mauro Picone" (Iac). Tale iniziativa ha voluto al contempo celebrare, nell'ambito del riordino del Consiglio Nazionale delle Ricerche, la nascita del nuovo Iac. In linea col nuovo corso dell'Iac, ispirato ad una piena interdisciplinarietà, quest'anno l'evento è organizzato in collaborazione col Centro di Eccellenza Statistical Mechanics and Complexity (Smc) dell'Infm, e prevede un breve saluto introduttivo di Michiel Bertsch (Direttore dell'Iac) e di Giorgio Parisi (Direttore dell'Smc). Con la "Picone Lecture 2003" prosegue così un'iniziativa che ci si augura contribuisca a promuovere sempre più l'immagine della Matematica come disciplina unificante nel complesso scenario della scienza moderna. Per ulteriori informazioni e per la registrazione: http://www.Iac.rm.cnr.it/newnewiac/events/piconelectures.htm  

IN BOCCONI INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO 2003-2004
Milano, 27 novembre 2003 - Il presidente dell’Università Bocconi, Mario Monti, insieme al rettore Carlo Secchi, venerdì 28 novembre, inaugureranno l’anno accademico 2003-2004 nell’Aula Magna dell’Ateneo (via Ulisse Gobbi, ore 10). Ospite, con un intervento sul tema “Attrattività dei sistemi universitari e mobilità del capitale umano. L’esperienza di un bocconiano”, Alberto Alesina, laureato Bocconi, direttore del Dipartimento di Economia della Harvard University. Nel suo intervento il Rettore Secchi lancerà la proposta di costituire un network di docenti che occupano posti di ruolo in università straniere, laureati Bocconi e formatisi in Bocconi, con lo scopo di creare strette e feconde relazioni fra studiosi, come contributo a realizzare un contesto favorevole allo sviluppo della ricerca. Al termine dell’inaugurazione, alla presenza anche del Sindaco di Milano Gabriele Albertini, la visita al cantiere del nuovo edificio Bligny-roentgen con la realizzazione del quale si concluderà il Piano Bocconi 2000, progetto di ampliamento del campus dell’Università Bocconi con l’obiettivo di colmare, almeno in parte, un’antica carenza di spazi. La mattinata avrà inizio con la celebrazione della Santa Messa che verrà officiata da Sua Eminenza il Cardinale Dionigi Tettamanzi nella chiesa di San Ferdinando (via Ulisse Gobbi, ore 9).

TRASPORTI PUBBLICI: LUNEDÌ 1° DICEMBRE 2003 SCIOPERO NAZIONALE DALLE 8.45 ALLE 15 PROCLAMATO DA FILT CGIL - FIT CISL - UILT UIL - FAISA CISAL- UGL
Milano 27 novembre 2003 - Lunedì 1° dicembre 2003, le organizzazioni sindacali Filt Cgil- Fit Cisl - Uilt Uil - Faisa Cisal - Ugl hanno dichiarato uno sciopero nazionale a sostegno della vertenza per il rinnovo del biennio economico 2002-2003 del Contratto Collettivo Nazionale. Il servizio di trasporto pubblico sarà regolare: dall’inizio del servizio alle 8,45; dalle 15 al termine del servizio. Il personale Atm addetto alla guida dei treni delle linee metropolitane, dei mezzi di superficie, del servizio Radiobus, dei parcheggi e del servizio di metropolitana leggera automatica tra l'Ospedale San Raffaele e la stazione Cascina Gobba (M2) che aderisce all’agitazione si asterrà dalle 8,45 alle 15. Data la volontarietà di ogni singolo dipendente di aderire allo sciopero, anche se non appartenente alle organizzazioni sindacali che lo hanno dichiarato: sulla rete di superficie urbana e interurbana non è prevedibile la riduzione del servizio; sull’intera rete metropolitana è probabile la sospensione del servizio. Per ulteriori informazioni i Clienti Atm possono contattare il Numero Verde 800808181, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, o consultare il sito Internet www.Atm-mi.it

MILANO:DALL’8 DICEMBRE PARTE LA "RIVOLUZIONE" ATM:COINVOLTE 25 LINEE FRA TRAM E BUS RISTRUTTURATA LA RETE DI SUPERFICIE CON M3 A MACIACHINI E LE METROTRANVIE NORD E SUD
Milano, 27 novembre 2003 - L’entrata in funzione, prevista per l’8 dicembre, delle due nuove metrotramvie ( la Sud da piazza Fontana a Rozzano e la Nord da piazza Castello a Parco Nord) e del prolungamento della terza linea metropolitana da Zara a Piazza Maciachini, comporterà una radicale riorganizzazione della rete urbana di trasporto pubblico. Rivoluzionate 25 linee bus e tranviarie, con soppressioni, cambi di percorsi, limitazioni o prolungamenti per evitare doppioni e sovrapposizioni. Per oltre duecentomila utenti cambieranno i mezzi da usare e soprattutto consolidate abitudini nell’utilizzo del trasporto pubblico. Modificato infine il dato delle vetture-km per anno, parametro che misura l’estensione del servizio e che risulta aumentato per la metropolitana e la rete tranviaria e diminuito per la rete automobilistica, ma con riduzione della congestione e dell’inquinamento, soprattutto in alcuni quartieri come Niguarda, per effetto della maggior capacità dei mezzi. Meno bus, quindi, sulle strade, sostituiti dai nuovi super-tram, che trasportano fino a 250 passeggeri contro gli 80 dei bus da 12 metri e viaggiano prevalentemente in sede protetta, e quindi, in definitiva, meno difficoltà per il traffico. Tutta l’operazione, destinata a ridisegnare a sud e a nord la rete Atm di superficie, è stata illustrata oggi ai consiglieri in commissione Trasporti dall’assessore Giorgio Goggi. Sono 11 le linee tranviarie coinvolte nella ristrutturazione e 14 le linee della rete automobilistica. Soppresso il tram 4, dall’ospedale di Niguarda via Monte Velino, sostituito dalla Metrotranvia Nord e altre linee; scompare anche la linea bus 65, da San Babila a piazza Agrippa, sostituita dalla metrotramvia Sud che rimpiazzerà anche il jumbo tram 15 sul percorso da piazza Fontana a piazza Abbiategrasso, a Rozzano. Ma nasce anche una nuova linea tranviaria, la 16, sul tracciato san Siro-monte Velino che dallo stadio a piazza Duomo sostituirà la 24, limitata alla tratta Vigentino-dogana, mentre la linea extraurbana Desio-milano attesterà le sue corse al Parco Nord, accanto al capolinea della nuova metrotramvia. Ancor più marcata, soprattutto a Nord, la ristrutturazione della rete su gomma. La linea 46 da Zara M3 a Bruzzano verrà accorpata alla linea 70, da Porta Volta a Bruzzano, opportunamente potenziata; la linea 40, da Bonola a Niguarda, invece, nella tratta Ornato-ospedale Maggiore sarà sostituita dalla nuova metrotramvia e dal tram 5; la 40, inoltre, verrà deviata per stabilire un nuovo collegamento con la zona Bicocca (Arcimboldi-stazione di Greco). Ridimensionata infine la linea 83, attualmente dalla Centrale a Bresso, che sarà parzialmente sostituita dal tram 5 e dal bus 51. Resta comunque il collegamento diretto tra Cormano e l’Ospedale Maggiore. La linea 42 garantirà un nuovo collegamento tra Bicocca-viale Suzzani-stazione Centrale. La riduzione dei bus, rimpiazzati dalle più capienti metrotramvie, comporterà meno ingorghi e benefici ambientali. Si calcola, ad esempio, che a Niguarda i passaggi giornalieri su strada dei mezzi diminuiranno quasi del 60 per cento. La soppressione della 65 e il ridimensionamento della 83, infine, renderanno disponibili su altre linee, come la 52 (Zara-comasina) e la 70 i bus grandi da 18 metri . Qualche corsa in meno all’anno, quindi, ma compensata da una pari offerta di posti. Con le due metrotramvie e il prolungamento M3, in conclusione, sarà più vicino il centro di Milano, sia da nord che da sud della città; più agevoli i collegamenti con Bresso e Cormano e quartieri come Niguarda, Affori, Comasina, Bruzzano. E Piazza Maciachini diventerà uno dei più importanti punti d’interscambio, tra superficie e metrò, per le linee operanti sul Nord Milano.

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