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MARKETPRESS
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di
GIOVEDI'
27 NOVEMBRE 2003
pagina 1
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LA COMMISSIONE EUROPEA DISCUTE
GLI EMENDAMENTI ALLA COSTITUZIONE DELL'UNIONE
Bruxelles, 26 novembre 2003 - Ieri mattina
la Commissione
ha discusso gli emendamenti al progetto di Costituzione che
la Presidenza
italiana ha presentato il 24 novembre sera.
La Commissione
accoglie con favore molte parti della proposta e darà il suo sostegno a
tutti gli sforzi della Presidenza intesi a mantenere il risultato
equilibrato raggiunto dalla Convenzione. Tuttavia, alcuni emendamenti
cambiano i compromessi raggiunti dalla Convenzione alla fine di un'opera
faticosa.
La Commissione
, inoltre, si rammarica della lentezza dei progressi compiuti finora dalla
Cig per migliorare il progetto di Costituzione in alcuni punti specifici. La
riunione della Cig a Napoli, venerdì 28 e sabato 29 novembre, dovrebbe
spianare la strada per la fase finale dei negoziati. L'incontro deve segnare
una svolta.
La Cig
deve ora abbandonare l'elencazione di punti di vista nazionali per entrare
in una fase finale di negoziato e decidere nell'interesse generale europeo.
Idealmente, i lavori si dovrebbero concludere al Consiglio europeo di
Bruxelles del 12 e 13 dicembre. Tuttavia,
la Commissione
è d'accordo con
la Presidenza
italiana che non occorre cercare un compromesso a tutti i costi. Le
questioni istituzionali in sé non saranno formalmente nell'agenda di
Napoli.
La Commissione
incoraggia
la Presidenza
a mantenere il sistema della doppia maggioranza per il voto al Consiglio. La
questione della composizione della Commissione resta irrisolto. L'idea della
Presidenza di mantenere una distinzione ambigua fra i commissari
“votanti” e “non votanti” è fondamentalmente errata. Si può
trovare una buona soluzione solamente riconoscendo l'uguaglianza di tutti i
componenti della Commissione.
La Commissione
accoglie con favore molte parti della proposta presentata ieri. Sono
cruciali per il successo della Cig gli sforzi della Presidenza che mirano a
mantenere il risultato equilibrato della Convenzione, per esempio sulla
“governance” economica e sui poteri di bilancio del Parlamento europeo.
Gli altri elementi positivi comprendono l'estensione del voto a maggioranza
per
la Politica
estera e di sicurezza comune (Pesc) e l'introduzione di elementi di
flessibilità per la revisione futura delle norme costituzionali relative
alle politiche. Si registrano progressi nel chiarimento delle responsabilità
dell'Ue nella sanità pubblica e nel settore ricerca e sviluppo. Tuttavia,
altri emendamenti alterano i compromessi equilibrati raggiunti dalla
Convenzione. Non si deve cambiare il sistema del doppio mandato previsto per
il Ministro degli affari esteri dando preminenza alla Pesc come politica che
copre tutte le relazioni esterne dell'Unione europea.
La Convenzione
ha già raggiunto un buon equilibrio affidando
la Pesc
al meccanismo decisionale intergovernativo e gli altri aspetti delle
relazioni esterne ai meccanismi comunitari. E questo equilibrio non deve
cambiare. L'idea di introdurre il Consiglio europeo come istanza d'appello
nella sfera del diritto penale altera il compromesso sulla Giustizia e gli
affari interni che
la Convenzione
ha elaborato in ogni particolare. Inoltre, la presenza di un riferimento
aggiuntivo e generico a certi problemi di sviluppo regionale nel contesto
degli aiuti di Stato è superflua e di difficile interpretazione. Infine,
la Commissione
si augura di vedere un numero limitato di miglioramenti al testo della
Convenzione. Il voto a maggioranza per le questioni fiscali legate al
mercato interno è essenziale per assicurare un'azione efficace dell'Unione
Europea.
La Commissione
ha proposto di definire in termini estremamente precisi l'ambito di
applicazione del voto a maggioranza e si rammarica che questa idea non sia
stata ripresa.
RASSEGNA DELL'ECONOMIA
DELL'UE NEL 2003: ALLA SOGLIA DI NUOVI MODELLI DI ESPANSIONE ECONOMICA?
Bruxelles, 26 novembre 2003 - Sulla base dei segnali di ripresa economica
delle previsioni economiche recentemente pubblicate dalla Commissione, la
rassegna dell'economia dell'Ue per l'anno 2003, pubblicata in data odierna,
rivela elementi che corroborano la presenza anche nell'Ue delle forze che
hanno sostenuto la forte crescita negli Stati Uniti. Dalla metà degli anni
novanta numerosi Stati membri dell'Unione hanno superato gli Stati Uniti in
termini di produttività della forza lavoro. Il divario esistente a livello
di produttività aggregata tra gli Stati Uniti e l'Unione europea è da
ricondurre quindi ai risultati particolarmente modesti di alcuni grandi
Stati membri. La rassegna dell'economia dell'Unione nel 2003 offre
un'analisi approfondita degli (1) sviluppi macroeconomici all'interno
dell'area dell'euro, (2) delle forze trainanti della crescita di produttività,
(3) dell'istruzione, formazione e crescita, (4) della flessibilità
salariale e dei nessi d'interdipendenza dei salari nell'Uem, nonché (5) dei
flussi internazionali di capitali. Pedro Solbes, Commissario competente per
gli affari economici e monetari dell'Unione europea, ha dichiarato:
“L'analisi conferma l'importanza dell'attuazione risoluta di una strategia
globale di riforma, volta ad instaurare un contesto economico più
flessibile, dinamico e favorevole agli investimenti. Tale strategia dovrebbe
mirare ad alleggerire i vincoli regolamentari, ad integrare ulteriormente i
mercati, a stimolare gli investimenti nelle risorse umane e ad accrescere il
potenziale innovativo dell'economia. Accompagnata ad un miglior
funzionamento dei mercati, nonché a meccanismi di finanziamento
maggiormente orientati al rischio, instaurerà le condizioni per un notevole
aumento del tasso di crescita all'interno dell'Unione..” Sviluppi a
livello macroeconomico nell'area dell'euro Nonostante i segni di ripresa
dell'attività economica registrati nel secondo semestre del
2003, l
'area dell'euro sta per registrare per il terzo anno consecutivo una
crescita economica notevolmente inferiore al proprio potenziale.
Apparentemente le forze di mercato che solitamente innescano la ripresa
hanno agito in modo meno efficiente o con minore forza, lasciando trasparire
che l'economia - ripresasi all'inizio del 2002 - non era in grado di
resistere in misura sufficiente alle avversità. Il fatto che il
rallentamento perduri da tre anni lascia supporre che la dinamica
dell'offerta è importante e che la debolezza della crescita non può essere
ascritta unicamente a shock sul versante della domanda. Questo evidenzia la
necessità di perseguire la strategia di Lisbona con maggiore risolutezza.
Mentre le politiche macroeconomiche si sono adeguate al rallentamento della
crescita, vi sono indizi che la politica fiscale limitatamente
espansionistica non abbia contribuito granché a stimolare l'attività
economica. Gli elementi disponibili indicano che l'effetto delle riduzioni
fiscali attuate dal
2001 in
numerosi Stati membri dell'Unione non hanno prodotto lo sperato incremento
dei consumi privati e degli investimenti. I consumi privati sono stati meno
sostenuti di quanto previsto, a causa di un aumento atipico - vista la
situazione congiunturale del tasso di risparmio familiare. Ciò fa ritenere
che i cosiddetti effetti non keynesiani connessi alla mancanza di credibilità
della politica fiscale abbiano inciso negativamente sull'attività
economica. Forze trainanti della crescita di produttività Dalla metà degli
anni novanta negli Stati Uniti ed in alcuni Stati membri dell'Unione europea
è emerso un nuovo modello di crescita. A partire da questo periodo, sette
Stati membri (Belgio, Grecia, Irlanda, Austria, Portogallo, Finlandia e
Svezia) hanno superato gli Stati Uniti in termini di produttività del
lavoro orario. Tre di questi, segnatamente Irlanda, Finlandia e Svezia, sono
inoltre riusciti ad associare alla elevata produttività alti tassi
d'utilizzo della manodopera. Nel complesso l'Unione europea, tuttavia, si è
dimostrata incapace di invertire la tendenza di lungo termine verso il
declino dei propri risultati di crescita della produttività, mentre gli
Stati Uniti hanno registrato una sensibile ripresa. L'unione europea ha,
infatti, realizzato un netto incremento del contributo della forza lavoro
alla crescita, accompagnato da cali altrettanto netti del contributo della
produttività. Ciò non dovrebbe tuttavia indurre a politiche alternative,
poiché l'aumento dei tassi d'occupazione mediante una maggiore occupazione
di lavoratori poco qualificati porta solo ad una riduzione temporanea della
crescita di produttività misurata, senza alcun effetto sulla produttività
a lungo termine della forza lavoro già presente. La riduzione di mezzo
punto percentuale della produttività del lavoro all'interno dell'Unione
europea, registrata negli anni novanta, deriva dal deterioramento del
fattore totale di produttività (Tfp). Questo dovrebbe costituire la fonte
di maggiore preoccupazione per i decisori. Gli incrementi del fattore totale
di produttività (Tfp) sono generalmente riconducibili ad un più efficiente
uso delle risorse risultante da: una maggiore efficienza del mercato, il
progresso tecnologico derivante dagli investimenti in risorse umane, R&s
ed It, ovvero il processo naturale di allineamento dei paesi dell'Unione
europea meno sviluppati grazie all'incremento degli investimenti delle
imprese in genere. Sul versante delle notizie positive, si rileva che le
tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni (Ict) hanno contribuito
positivamente alla crescita. Analogamente a quanto avviene negli Stati
Uniti, le suddette tecnologie contribuiscono all'incremento del rapporto
capitale/lavoro ('capital deepening') e del Tfp all'interno dell'Unione
(benché gli incrementi siano maggiori negli Stati Uniti). Il deterioramento
della produttività registratosi nell'Ue negli anni novanta è riconducibile
pertanto agli sviluppi dei settori più tradizionali, non attivi nelle
tecnologie dell'informazione e della comunicazione, tra cui il terziario. La
crescita della produttività del lavoro sembra essere dominata da solo
cinque dei cinquantasei settori complessivamente analizzati. Tutti questi
cinque settori si collocano in aree delle economie nazionali impegnate nella
produzione e nell'uso intensivo delle tecnologie Ict. Dall'analisi basata
sui modelli risulta che i differenziali di produttività tra Ue-us sono in
effetti legati ad alcune fondamentali differenze strutturali a livello dei
singoli paesi. Si sono individuate cinque aree ritenute quantitativamente
importanti e rilevanti nel contesto dell'Unione, ossia il livello della
regolamentazione, la struttura dei mercati finanziari, il grado di
integrazione dei mercati dei prodotti, l'entità degli investimenti in
conoscenze e l'invecchiamento della forza lavoro. Istruzione, formazione e
crescita L'istruzione è uno dei principali fattori che incidono sulla
crescita economica e le stime empiriche indicano che possa aver contribuito
nella misura dello 0.3 - 0.5 percento alla crescita annua del Pil. L'uso più
efficiente delle risorse farebbe aumentare il tasso di rendimento degli
investimenti nell'istruzione. A livello dell'istruzione universitaria (o di
terzo grado), ad esempio, gli elevati tassi di interruzione degli studi e la
durata degli studi medesimi spesso superiore agli anni normalmente previsti
si traducono in anni passati al di fuori del mercato del lavoro senza
vantaggi tangibili in termini di maggiore qualificazione. Sarebbe forse
auspicabile un maggiore impegno per aumentare l'affluenza alle scuole
materne o la fruizione dell'istruzione secondaria superiore, in particolare
perché questi investimenti producono vantaggi economici duraturi. Non
potendo la fruizione degli studi secondari superiori ed universitari
crescere in modo illimitato, l'istruzione e la formazione degli adulti offre
probabilmente le maggiori possibilità di innalzare a lungo termine il
livello di istruzione. La formazione continua potrebbe inoltre aiutare i
lavoratori più anziani a restare più a lungo nel mercato del lavoro. Le
esperienze indicano che si dovranno studiare e valutare con maggiore
attenzione, di quanto si sia fatto in passato, gli incentivi fiscali, le
sovvenzioni e i programmi di cofinanziamento finalizzati ad promuovere la
formazione. Flessibilità salariale e interdipendenze dei salari nell'Uem
Secondo quanto si crede comunemente, i meccanismi di determinazione dei
salari in Europa sono caratterizzati da un elevato grado di rigidità e dal
lento adeguamento agli shock. Per quanto concerne l'evoluzione reale, tra
gli aspetti positivi, si rileva che è stata rispettata una disciplina
salariale complessiva, scongiurando il pericolo che l'iperreazione
inflazionistica provocasse estesi effetti indiretti sui salari. Tra gli
aspetti negativi, nel 2001 e nel 2002 con una crescita nominale dei salari
insensibile alla situazione ciclica, il rallentamento della crescita della
produttività del lavoro si è tradotto in notevoli incrementi dei costi
unitari nominali dei salari. Di conseguenza, la flessibilità salariale ha
finora contribuito in scarsa misura, o per niente, a sostenere alla prevista
ripresa ciclica. Conformemente ai risultati di altri studi, l'analisi
econometrica formale indicherebbe tuttavia che la persistenza
dell'inflazione salariale nell'area dell'euro non è superiore a quella
degli Stati Uniti. La convergenza dei salari e dei costi unitari della
manodopera non hanno atteso il completamento del mercato interno, né tanto
meno dell'Uem. I dati settoriali disponibili indicano che la convergenza era
in realtà maggiore negli anni ottanta rispetto agli anni novanta. La
maggiore integrazione dei mercati delle merci e le più accentuate
interdipedenze nella determinazione dei livelli salariali nei vari paesi
possono incidere sull'assorbimento e la propagazione degli shocks nell'Uem.
Le simulazioni modellistiche mostrano che ciò dipende in parte dalla natura
degli shock. La maggiore interdipendenza salariale non comporta differenze
sostanziali nell'assorbimento degli shock sul versante dell'offerta.
Determina tuttavia un processo di assestamento più prolungato agli shock
sul lato della domanda. Le simulazioni indicano che, in caso di
interdipendenze salariali, occorre circa più di un anno prima che
l'adeguamento della produzione faccia sentire il proprio effetto. Flusso
internazionale dei capitali Molte economie emergenti hanno liberalizzato il
flusso dei capitali negli anni novanta, mantenendo parallelamente
istituzioni finanziarie deboli e continuando a perseguire politiche
macroeconomiche e finanziarie che si sono rivelate incompatibili con la
stabilità dei tassi di cambio. Nell'ambito dello sviluppo e della vigilanza
del settore finanziario, esistono lampanti differenze tra gli Stati di
prossima adesione e molti altri mercati emergenti. I paesi di prossima
adesione hanno gradualmente attuato l'acquis comunitario in materia di
regolamentazione e vigilanza, aprendo i loro mercati alla partecipazione
straniera su vasta scala. Dotati di istituzioni finanziarie solide e
perseguendo politiche macroeconomiche e finanziarie adeguate, i paesi
aderenti possono evitare le esperienze negative di altre regioni,
instaurando le condizioni necessarie per una reale forte convergenza
nell'ottenimento della stabilità finanziaria. Infolink:
Http://europa.eu.int/comm/economy_finance/publications/the_
eu_economy_review_en.htm
LIIKANEN ILLUSTRA LE
CONDIZIONI PER IL FINANZIAMENTO DELL'IMPRENDITORIALITÀ DA PARTE DEL SETTORE
PUBBLICO
Bruxelles, 27 novembre 2003 - Durante la conferenza tenutasi a Barcellona il
21 novembre, il commissario europeo per le Imprese e
la Società
dell'informazione Erkki Liikanen ha sostenuto la necessità di limitare i
finanziamenti del settore pubblico a favore dell'imprenditorialità.
Rivolgendosi ai partecipanti della "Conferenza sull'innovazione e
l'imprenditorialità", Liikanen ha affermato che il compito principale
del settore pubblico è garantire un contesto giuridico stabile e coerente
all'interno del quale i mercati finanziari possano funzionare efficacemente.
Tuttavia, ha dichiarato il Commissario, non è stata trovata una soluzione,
basata esclusivamente sul mercato, al problema del finanziamento delle
start-up innovative "che non dispongono di attività patrimoniali ad
eccezione delle loro brillanti idee". "A causa dei rischi e dei
costi generali elevati, le banche e gli investitori di capitali di rischio
sono restii ad investire nelle start-up", ha spiegato Liikanen. In
questi casi, l'intervento finanziario del settore pubblico è giustificato,
a condizione che non alteri il meccanismo di funzionamento del mercato. Gli
altri presupposti ai quali sono soggetti i finanziamenti pubblici prevedono,
ad esempio, che il sostegno non debba estromettere gli investitori privati
dai settori redditizi e che debba essere applicato mediante professionisti
del mercato ed istituti finanziari esistenti.
La Commissione
europea aderisce a tali condizioni nel suo Programma pluriennale per le
imprese e l'imprenditorialità, che non costituisce un'azione isolata, ha
precisato Liikanen, ma funge da catalizzatore per attirare gli investitori
privati verso le start-up. Tale iniziativa ha permesso di mobilitare 450
milioni di euro di finanziamenti privati negli ultimi cinque anni, a favore
di imprese che presentano un potenziale di rapida crescita. Durante questo
periodo, inoltre,
la Commissione
ha aiutato le banche europee a concedere prestiti a 130.000 piccole e medie
imprese (Pmi) in tutt'Europa, attraverso la fornitura di garanzie per i
prestiti. "Il successo dei nostri strumenti di garanzia ha indotto il
Parlamento europeo a proporre un notevole aumento della dotazione di
bilancio a favore di tali meccanismi per il 2004", ha affermato
Liikanen. Nel commentare le implicazioni dell'allargamento, il Commissario
ha dichiarato che la maggior parte dei prestiti nei paesi in fase di
adesione viene assegnata a "grandi società sicure". Per
realizzare appieno il loro potenziale di crescita, i nuovi Stati membri
dovranno incoraggiare le proprie banche ad ampliare le linee di credito a
favore delle Pmi. Il bilancio comunitario li aiuterà in quest'impresa, ha
spiegato Liikanen, fornendo incentivi alle banche locali che concedono
prestiti alle società più piccole.
La Commissione
, inoltre, sta redigendo un "Codice di condotta europeo per le banche e
le Pmi", in cooperazione con associazioni bancarie e di piccole e medie
imprese. "Sebbene i negoziati non si siano ancora definitivamente
conclusi, quattro organizzazioni hanno già confermato la loro disponibilità
a sottoscrivere la versione preliminare del codice", ha osservato
Liikanen. "Auspichiamo che questo codice fornisca un quadro sulla base
del quale definire i comportamenti futuri".
L'EUROPA DEVE AGIRE SE
VUOLE COMPETERE CON SUCCESSO NEL MERCATO GLOBALE DEI RICERCATORI
Bruxelles, 27 novembre 2003 - Oltre a fornire un riconoscimento
all'eccellenza europea nella ricerca collaborativa, la cerimonia di consegna
del Premio Cartesio 2003, svoltasi a Roma il 20 novembre, ha offerto ai
responsabili politici e agli scienziati la possibilità di discutere una
questione considerata vitale per la competitività dell'Europa: la mobilità
dei ricercatori.
La Commissione
stima che siano necessari altri 700.000 scienziati per consentire all'Ue di
raggiungere l'obiettivo di elevare la spesa per la ricerca al tre per cento
del Pil entro il
2010. A
tal fine, il miglioramento della dimensione europea delle carriere nella
ricerca viene considerato un modo efficace per creare opportunità
occupazionali, rafforzare la competitività e migliorare le condizioni
lavorative e retributive. Secondo Jimmy Jamar, della Dg Ricerca della
Commissione, il rafforzamento della mobilità dei ricercatori in Europa,
inoltre, consentirà di affrontare alcune delle principali sfide che
incombono sul settore della ricerca. Fra queste, egli ha sottolineato la
cosiddetta "fuga dei cervelli" europei verso altre parti del
mondo, in particolare gli Stati Uniti. Incoraggiare gli scienziati
extracomunitari ad accettare incarichi in Europa, ha aggiunto Jamar,
rappresenta l'altra faccia della medaglia. "Un fatto è certo: non
possiamo affrontare il problema della fuga dei cervelli con un piano
d'azione. I ricercatori si recano laddove vengono offerte le opportunità
migliori, pertanto dobbiamo elaborare una strategia integrata per risolvere
questo problema", ha affermato Jamar. Se, da un lato, l'Ue deve
spingere i propri scienziati a recarsi all'estero per migliorare le loro
esperienze professionali, dall'altro, occorre attuare un meccanismo volto ad
incoraggiarne il ritorno in Europa, ha aggiunto Jamar. Egli ha annunciato,
inoltre, che
la Commissione
intende elaborare una nuova direttiva finalizzata al miglioramento delle
condizioni d'ingresso in Europa per i ricercatori di paesi terzi. Secondo un
altro rappresentante della Dg Ricerca, Sieglinde Grube, l'adozione di una
risoluzione, da parte del Consiglio, sulla carriera dei ricercatori
all'interno dello Spazio europeo della ricerca (Ser) ha fornito all'Ue un
chiaro mandato d'azione. Pertanto, verranno intraprese iniziative in quattro
settori chiave: formazione dei ricercatori, metodi di assunzione, contratti
e meccanismi di valutazione.
La Commissione
, ha aggiunto
la Grube
, intende proclamare il 2005 "Anno europeo dei ricercatori". Il
dott. Gian Mario Maggio, ricercatore italiano che lavora presso l'Università
di California, ha affermato che, in base alla propria esperienza, uno dei
grandi punti di forza del settore americano della ricerca è rappresentato
dalla sua capacità di attirare talenti dai paesi in via di sviluppo.
"L'europa ha molte difficoltà sotto questo profilo e dovremo chiederci
se il nostro continente sia abbastanza aperto da attirare i ricercatori
stranieri". Secondo il dott. Maggio, la supremazia degli Usa nel
richiamare talenti da tutto il mondo è da attribuirsi principalmente
all'elevata qualità della ricerca pubblica e privata, ad una burocrazia
pressoché inesistente e ad un migliore approccio alle questioni di genere.
Interrogato sul problema della fuga di cervelli, il vincitore dell'edizione
2003 del Premio Cartesio, prof. Richard Friend, ha espresso la sua opinione
con grande chiarezza: "Nel mondo c'è un mercato libero e si chiama
Stati Uniti. L'unico modo di invertire questa tendenza è rendere le
opportunità di lavoro in Europa tanto allettanti quanto quelle offerte in
altre parti del mondo". L'ex ministro portoghese della Scienza e della
Tecnologia José Mariano Gago ha concluso proponendo una strategia basata
sugli attuali punti di forza dell'Europa: "In alcuni settori
scientifici, come in quello della ricerca nucleare condotta presso il Cern
[Organizzazione europea per la ricerca nucleare], l'Europa vanta un netto
"recupero di cervelli" rispetto agli Usa e non vi è ragione per
cui non si possa ottenere tale risultato anche in altri ambiti".
DELEGAZIONE SVIZZERA AL VERTICE
MONDIALE SULLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE
Ginevra, 27 novembre 2003 -
La Svizzera
parteciperà al Vertice Mondiale dell'Onu sulla Società dell'Informazione
che si terrà a Ginevra dal 10 al 12 dicembre. Il Presidente della
Confederazione Pascal Couchepin, in qualità di Presidente del Paese
ospitante, aprirà il Vertice e il Consigliere federale Moritz Leuenberger
sarà a capo della delegazione svizzera.
La Svizzera
sta attualmente contribuendo a definire i punti ancora in sospeso. Il
Consiglio federale ha nominato la delegazione svizzera al Vertice Mondiale
sulla Società dell'Informazione (Vmsi). Essa sarà diretta dal Consigliere
federale Moritz Leuenberger e ne faranno parte anche
la Consigliera
federale Calmy-rey e l'ex Consigliere federale Adolf Ogi. Al Vertice
parteciperanno circa 8'000 rappresentanti dei Governi, dell'economia
privata, della società civile e dei media; hanno già annunciato la loro
presenza quasi 60 capi di Stato e di Governo e il Segretario Generale dell'Onu
Kofi Annan. L'assemblea generale delle Nazioni Unite ha conferito all'Unione
internazionale delle telecomunicazioni (Uit) il compito di dirigere i
preparativi del Vmsi. In qualità di Paese che ospiterà la prima fase del
Vertice,
la Svizzera
ha un ruolo di primaria importanza. Il Vmsi è il primo Vertice mondiale a
presentare le sfide e le nuove possibilità create dalla moderna società
dell'informazione. Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione
possono avere un ruolo essenziale nel miglioramento della qualità di vita
– nella lotta contro la povertà, l'analfabetismo, le epidemie e altri
problemi. In qualità di Paese ospitante,
la Svizzera
aiuta l'Onu a definire questi obiettivi. Spetta poi alla comunità
internazionale elaborare la dichiarazione politica e applicare le azioni che
ne scaturiranno. Il ruolo della Svizzera
La Svizzera
deve avere un ruolo attivo nella formulazione di quest'obiettivo –
tuttavia, l'adozione dei testi politici dipende solo in modo limitato dalla
sua volontà. Per questo motivo, sotto la direzione del direttore
dell'Ufficio federale delle comunicazioni (Ufcom) Marc Furrer,
la Svizzera
si adopererà per definire entro l'inizio del Vertice i punti ancora in
sospeso nelle dichiarazioni politiche e nel piano d'azione. I principali
pomi della discordia sono il ruolo dei media nella società
dell'informazione e l'informazione come diritto umano. Controversa è pure
la questione del finanziamento dell'infrastruttura di telecomunicazione nei
Paesi in via di sviluppo. Questi punti dovranno essere appianati in singole
trattative nelle quali dovranno, per quanto possibile, essere prese in
considerazione le posizioni della società civile e del settore privato.
Durante l'intera fase di preparazione,
la Svizzera
si è adoperata per rafforzare mediante nuovi meccanismi l'inclusione della
società civile e del settore privato nei preparativi. La società civile
non era mai stata così fortemente inclusa in un processo di questo tipo; la
stessa delegazione elvetica è composta da rappresentanti
dell'Amministrazione, della società civile e del settore privato. Dopo la
seconda conferenza preparatoria,
la Svizzera
ha assunto il ruolo di mediatore ed ha assistito il responsabile della
conferenza nella redazione dei testi delle trattative.
La Svizzera
considera prioritari, tra l'altro, temi quali la lotta alla povertà
mediante le tecnologie dell'informazione, il finanziamento
dell'infrastruttura, i diritti umani (soprattutto la libertà d'informazione
e d'opinione), il ruolo dei media e il rispetto per la diversità culturale
e linguistica nella società dell'informazione. Il Vertice delle
"opportunità" Grazie all'impegno della Svizzera per il
coordinamento, l'organizzazione e il sostegno delle manifestazioni che si
terranno ai margini del Vertice (“Summit Events”), si è accesso un
grande interesse per il Vmsi. Governi, organizzazioni internazionali, società
civile ed economia privata organizzeranno più di 200 manifestazioni al
Palexpo di Ginevra, luogo in cui si terrà il Vertice. I partecipanti al
Vertice dovrebbero considerare queste manifestazioni come un'opportunità di
vedere nella pratica quanto si discute nella parte politica del Vertice,
come ad esempio applicazioni concrete nell'ambito della lotta contro
l'analfabetismo, della prevenzione medica e nel settore dell'istruzione.
Potranno elaborare prese di posizione che presenteranno in seguito durante
l'ultimo giorno del Vertice in seduta plenaria. I capi di Stato e di
Governo, i rappresentanti delle industrie, della società civile e dei media
avranno la possibilità di forgiare il loro parere dialogando tra loro
oppure di portare avanti le discussioni in un quadro meno formale. È questo
lo spirito del nuovo tipo di Vertice in cui tutti i partecipanti hanno la
possibilità di interagire. La più grande manifestazione del Vertice sarà
organizzata dal Dsc in collaborazione con
la Global Knowledge
Partnership (Gkp): la cosiddetta piattaforma Ict for Development (Ict4d) sarà
costituita da un'esposizione e da un programma di conferenze: sarà aperta
anche al pubblico. Sul sito Internet www.Wsis-online.net troverete una
sintesi delle manifestazioni previste. Il Vmsi Nel mese di giugno del 2000,
il Consiglio federale ha deciso di organizzare il Vertice Mondiale sulla
Società dell'Informazione a Ginevra. In questo modo si è voluto rafforzare
l'immagine di Ginevra quale città sede d'organizzazioni e conferenze
internazionali; inoltre, con questo Vertice s'intendeva fornire alla
Svizzera (neo membro dell'Onu) l'opportunità di contribuire allo sviluppo
mondiale della società dell'informazione e del sapere e al superamento del
divario digitale in un contesto Onu. L'assemblea generale dell'Onu ha deciso
che il Vertice si terrà in due fasi. La prima al Palexpo di Ginevra dal 10
al 12 dicembre 2003, la seconda dal 16 al 18 novembre
2005 in
Tunisia. La risoluzione prevede che al Vmsi siano presenti i più alti
livelli politici. Oltre ai Governi e a tutte le principali organizzazioni
dell'Onu, anche la società civile e il settore privato parteciperanno
attivamente ai preparativi e allo svolgimento del Vertice. Il Vertice mira a
creare un piano generale per le sfide lanciate della società
dell'informazione e ad adottare una dichiarazione politica. Nel dialogo tra
i rappresentanti dei Governi, della società civile e del settore privato
dovrebbero essere elaborate misure concrete grazie alle quali poter compiere
progressi durevoli e possibilmente misurabili. Links: www.Wsisgeneva2003.org
(Segretariato esecutivo
svizzero) www.Wsis-online.net (Manifestazioni
ai margini del Vertice) www.Itu.int/wsis
(Unione internazionale delle
telecomunicazioni)
L’IMPATTO
DELL’ALLARGAMENTO U.E. NEI RAPPORTI EUROPA-USA”
Brescia, 27 novembre 2003 - Si terrà oggi a Brescia presso l’Università
degli Studi di Brescia – Aula Magna Facoltà di economia , Via S.faustino
74/b – Brescia un convegno sull’impatto dell’allargamento U.e nei
rapporti Europa-usa e saranno presentati progetti di cooperazione di donne
per le donne. “L’allargamento dell’Unione europea è un processo a cui
la nostra associazione partecipa a livello nazionale ed europeo con progetti
concreti di cooperazione e informazione” sottolinea Mary Pinzini,
A.i.d.d.a. Lombardia - Delegazione di Brescia, “Il tema poi del rapporto
con gli Stati Uniti e l’Unione europea è di primaria attualità così
come il processo di allargamento ai paesi dell’est Europa. Si pensi solo
agli ultimi avvenimenti sia politici che economici: dalla Agenzia europea
per
la Difesa
, alle riflessioni istituzionali sulla ripartizione dei prossimi fondi
strutturali comunitari e dei cofinanziamenti relativi al Vi programma quadro
di ricerca e sviluppo tecnologico (in vigore sino al 2006) della Direzione
generale Ricerca della Commissione europea. Proprio per questi motivi e in
concomitanza al festeggiamento del 40° anno di vita di A.i.d.d.a. Lombardia
la Delegazione
di Brescia ha voluto organizzare un convegno su un tema così importante e
attuale a cui parteciperanno importanti relatori del mondo universitario,
imprenditoriale, bancario e istituzionale“. A.i.d.d.a. È l’associazione
nazionale delle donne imprenditrici e dirigenti d’azienda, e da tempo
A.i.d.d.a. È già impegna in progetti di cooperazione con Paesi
dell’allargamento con l’Unione europea, con corsi di formazione per
donne manager di altri Stati, incontri operativi tra associazioni nazionali
di donne manager quali l’associazione nazionale donne manager della
Polonia, con in nuce una prossima missione nel
2004 in
collaborazione con
la Fedcamest. Inoltre
A.i.d.d.a. Ha varato iniziative con vari Stati tra cui Russia, Ungheria, per
una rete di trasferimento tecnologico, progetti concreti per agevolare
l’accesso al credito a favore delle donne in Paesi europei ed extraeuropei
con aree depresse riferite ai fondi strutturali, il tutto per dare impulso
economico e sviluppare una cultura d’impresa europea al femminile. La
presidente onoraria di A.i.d.d.a., Etta Carignani è Segretario Generale
dell’Associazione Mondiale delle Imprenditrici: le Fcem (Les Femmes Chefs
d’Entreprises Mondiales) e , per quanto riguarda l’Europa, è
un’imprenditrice tedesca, Eugenie Burgholte Kellermann (Presidente
Onoraria e Past Presidente dell’Associazione tedesca Vdu) – forse
l’imprenditrice più potente nell’ambito delle Fcem – a guidare la
commissione-Europa-fcem, mentre
la Presidente
delle imprenditrici dell’Associazione belga – Fce/vvb - Frits
Bresseleers e la socia dell’Associazione delle Imprenditrici francesi –
Fcef - Colette Schreiber, rappresentano le Fcem presso le Istituzioni
dell’Unione Europea. “Nell’ambito dell’allargamento dell’Unione
Europea,” dice Etta Carignani, presidente onoraria di A.i.d.d.a. ” posso
dire che il mondo dell’imprenditoria femminile deve essere riconosciuto
come un vettore di accelerazione nei paesi in via di sviluppo, da economia
in transizione ad economia consolidata e A.i.d.d.a. E Fcem da anni fanno
attività reali mirate all’innovazione, al trasferimento tecnologico, al
dialogo, alla cooperazione europea. Per Informazioni - A.i.d.d.a. –
Delegazione Provinciale di Brescia –Ufficio stampa E.c.partners via Broni
16 – 20139 Milano – tel/fax 02-5693142 – e-mail e.C.partners@seicom.it
- tel cell 338-9282504
SIGLATO UN ACCORDO DI COOPERAZIONE
TRA CONSOB E COMMISSIONE RUMENA. PRESENTATI A BUCAREST I RISULTATI DEL
GEMELLAGGIO TRA LE DUE AUTORITÀ
Milano, 27 novembre 2003 -
La Consob
e
la Cnvm
, l'autorità rumena per la vigilanza sui mercati finanziari, hanno siglato
oggi a Bucarest un accordo di cooperazione (Memorandum of Understanding) in
materia di scambio di informazioni. L'intesa è stata sottoscritta dai
presidenti delle due commissioni, per
la Consob Lamberto
Cardia e per
la Cnvm Gabriela
Anghelache. L'accordo è stato sottoscritto in occasione della conferenza di
chiusura del gemellaggio tra le due autorità, che ha visto
la Consob
impegnata in un'attività di assistenza volta a favorire l'ingresso della
Romania nella comunità finanziaria Ue attraverso l'adeguamento della
normativa di settore e il potenziamento delle strutture dei mercati
mobiliari. Alla conferenza, durante la quale sono stati presentati i
risultati del gemellaggio, hanno partecipato, oltre ai due presidenti, anche
esponenti di rilievo della Commissione europea, del Parlamento rumeno e
della Banca nazionale di Romania. Per l'Italia, sono intervenuti
rappresentanti della Banca d'Italia e di Monte Titoli. Il principale
risultato del gemellaggio consiste in una bozza di riforma della normativa
rumena sui mercati finanziari in linea con quella europea. La nuova legge
fornirà un unico quadro normativo per i mercati finanziari rumeni e ne
promuoverà lo sviluppo. Tra i risultati del progetto si segnalano inoltre
l'intenso programma di addestramento per il personale della Commissione
rumena, la stesura di un Piano d'azione a medio termine per lo sviluppo del
mercato finanziario locale e l'analisi delle misure necessarie al fine di
rendere coerente la normativa rumena con gli standard internazionali e di
incrementare la capacità del mercato rumeno di attrarre gli investitori. E'
stato infine messo a punto un sistema di monitoraggio telematico sulle
transazioni effettuate sui mercati regolamentati rumeni al fine di
migliorare l'attività di vigilanza sugli abusi di mercato. La piattaforma
del sistema telematico di vigilanza è stata realizzata con i fondi
dell'Unione europea. L'intero progetto di gemellaggio è stato peraltro
finanziato nell'ambito del Phare, il programma comunitario creato allo scopo
di agevolare l'adesione all'Unione europea dei paesi candidati.
DATI SUI FONDI DI
DIRITTO ESTERO 3° TRIMESTRE 2003: FONDI ESTERI. SALDO POSITIVO NEL TERZO
TRIMESTRE 2003, RACCOLTA OLTRE 4 MILIARDI DI EURO IL SALDO DA INIZIO ANNO SI
ATTESTA A QUOTA +7,2 MILIARDI DI EURO
Milano, 27 novembre 2003 - Saldo positivo anche nel terzo trimestre 2003 per
gli Oicr di diritto estero che a fine settembre hanno registrato una
raccolta +4.084,8 milioni di euro, portando così il saldo da inizio anno a
quota +7,2 miliardi di euro. I fondi esteri-italiani (di diritto estero
istituiti da intermediari italiani, di seguito Ei) hanno registrato un saldo
trimestrale di +3.234,3 milioni di euro, mentre i fondi esteri-esteri (di
diritto estero istituiti da intermediari esteri, di seguito Ee) hanno chiuso
a +850,6 milioni di euro. In entrambi i gruppi di Oicr di diritto estero i
comparti protagonisti sono stati l’obbligazionario e l’azionario che,
tra gli Ei hanno raccolto rispettivamente +1.415,9 milioni di euro e +379,6
milioni di euro; mentre tra gli Ee hanno registrato un saldo rispettivamente
di +364,3 milioni di euro e +329,6 milioni di euro. Cresce il patrimonio
degli Oicr di diritto estero che nel terzo trimestre 2003 si è attestato a
119.481,3 milioni di euro così ripartiti: 96.758 milioni di euro per gli Ei
e 22.723,4 milioni di euro per gli Ee. I dati patrimoniali mostrano ancora
una volta che sia tra gli Ei che tra gli Ee sono i fondi obbligazionari
quelli che detengono il peso maggiore (rispettivamente 56,3% e 40,1%).
Seguono nella classifica gli azionari (30,9% tra gli Ei, 40% tra gli Ee), i
fondi di liquidità (8,1% tra gli Ei, 16,8% tra gli Ee), i bilanciati (4%
tra gli Ei, 2,9% tra gli Ee) e i fondi flessibili (0,7% tra gli Ei, 0,2% tra
gli Ee).
NUOVE
ACQUISIZIONI PER BNL FONDI IMMOBILIARI DEFINITI TRE INVESTIMENTI PER
64,5 MILIONI DI EURO
Roma, 27 novembre 2003 - Bnl Fondi Immobiliari ha acquistato, per il fondo
Portfolio Immobiliare Crescita - secondo fondo creato dalla società del
Gruppo Bnl -, la galleria del Centro Commerciale “Civita Center”
inaugurata lo scorso aprile a Civitanova Marche (Mc), per 14,3 milioni di
euro. La società ha inoltre sottoscritto altri due contratti preliminari di
acquisto. Nella prima operazione, effettuata con Badia Srl (Gruppo Società
Gestione Attiva di Napoli), per lo stesso fondo Portfolio Immobiliare
Crescita, si investiranno 22,6 milioni di euro in un immobile, sede di
uffici Tim in Viale Jenner a Milano, nell’area nord della città,
recentemente interessata da altri importanti insediamenti direzionali. La
seconda sarà realizzata con una società facente capo al fondo Whitehail di
Goldman Sachs, per il fondo Bnl Portfolio Immobiliare che investirà 27,6
milioni di euro in un immobile sede del quotidiano economico francese “
La Tribune
” ubicato nei pressi di Piazza della Borsa di Parigi. Con queste
operazioni i due fondi Portfolio Immobiliare Crescita e Bnl Portfolio
Immobiliare porteranno rispettivamente a 6 e a 19 il numero dei cespiti in
portafoglio.
DEUTSCHE BANK COLLOCA
MONTEBIANCO, UN PRESTITO OBBLIGAZIONARIO A CAPITALE GARANTITO CON QUATTRO
CEDOLE ANNUE FISSE E UNA VARIABILE A SCADENZA
Milano, 27 novembre 2003 - Deutsche Bank Spa distribuisce Montebianco,
prestito obbligazionario a capitale garantito della durata di cinque anni
che eroga quattro cedole annue fisse (3% lordo del capitale investito il
primo anno, 2% il secondo, 1% il terzo e il quarto) e una cedola variabile
alla scadenza legata alla performance di un paniere di cinque fondi
azionari, obbligazionari e monetari dell’Area Euro. Montebianco ha un
prezzo di emissione pari al 100% del valore nominale e l’importo minimo di
sottoscrizione è di 1.000 euro, senza commissioni di sottoscrizione né di
gestione. Il collocamento di Montebianco riguarda un importo di 120 milioni
di euro e proseguirà fino al 30 dicembre 2003 (salvo chiusura anticipata)
presso i 241 sportelli e le 20 unit del Private Banking del Gruppo Deutsche
Bank. A partire dal 5 gennaio 2005 sarà corrisposta annualmente una cedola
fissa: 3% nel 2005, 2% nel 2006, 1% nel 2007 e nel 2008. Alla scadenza, il 5
gennaio 2009, sarà riconosciuta una quinta cedola variabile pari al 76%
della media aritmetica ottenuta sommando le migliori performance registrate
ogni anno dal paniere di fondi sottostante. Il fondo che ha registrato la
performance migliore non sarà considerato parte del paniere negli anni
successivi. Il paniere di cinque fondi cui è indicizzato Montebianco è
composto da: Fidelity Funds European Growth; Jpmf Inv Eur Global Bond; Ubs
Lux Bond Fund Eur; Jpmf Inv Europe Bond Fund; Jpmf Liq Euro Liquidity. Con
una massa amministrata complessiva di circa 758 miliardi di euro e oltre 77
mila dipendenti, il gruppo Deutsche Bank offre a 13 milioni di clienti
servizi finanziari di standard elevato in 76 paesi nel mondo. In Italia
Deutsche Bank rappresenta la prima banca estera per dimensione con una massa
amministrata di 23,29 miliardi di euro nel 2002, 241 sportelli, 20 unit
Private banking, 6 sedi Private Wealth Management, 3.750 dipendenti e la
rete di 1.400 promotori finanziari Finanza & Futuro Banca.
ACCORDO CONCLUSO TRA DFS ITALIA E
ALETTI GESTIELLE SGR E ALETTI GESTIELLE ALTERNATIVE SGR
Milano, 27 novembre 2003 - Dexia Fund Services Italia S.p.a., controllata
dal Gruppo Dexia, ha concluso un accordo per la gestione in outsourcing
delle attività di back office di Aletti Gestielle Sgr e Aletti Gestielle
Alternative Sgr (hedge fund), le due società di gestione del risparmio del
Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara. L’accordo attribuisce, con
decorrenza dal 1° gennaio
2004, a
Dexia Fund Services Italia S.p.a. Le funzioni amministrative di back office
relative ai prodotti finanziari (fondi comuni di investimento, fondi
pensione e fondi hedge) che le due società hanno in gestione per conto del
Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara. Più in dettaglio, tali attività
riguardano 38 fondi comuni, 1 fondo pensione con 5 linee di investimento, 3
hedge fund per un patrimonio amministrato che, al 30 settembre 2003, era
pari a circa 16 miliardi di Euro. Questo dato contribuisce a collocare il
Gruppo Banco Popolare di Verona e Novara all’ottavo posto nel ranking
nazionale di settore. “Questa razionalizzazione rientra nell’ambito di
una più ampia strategia delle due società di gestione del risparmio, già
peraltro contemplata nel piano industriale del Gruppo del quale fanno parte
e rivolta a focalizzare l’attività delle società sempre più sul core
business dell’asset management”, ha dichiarato il dottor Maurizio Faroni,
Vice Direttore Generale del Banco Popolare di Verona e Novara. Per questo è
stato scelto di affidare tali attività a Dexia Fund Services Italia in virtù
della posizione di leadership che il Gruppo Dexia nel suo complesso vanta in
questo settore, operando con oltre 1000 collaboratori nei principali centri
finanziari internazionali. “Siamo molto soddisfatti per questo accordo”
- afferma Marco Mondaini, Managing Director di Dexia Fund Services Italia -
“in quanto Aletti Gestielle rappresenta un cliente chiave per noi e
testimonia come il rapporto tra i due Gruppi sia basato su un solido modello
di partnership”. “La decisione di delegare le funzioni amministrative ad
una società specializzata quale la nostra” - prosegue Mondaini -
“consente di garantire un alto livello di qualità del servizio basato
sullo sviluppo costante del fund industry, così che ne possa beneficiarne
non solo la società di gestione ma anche gli investitori. In tal senso
bisogna segnalare la forte importanza del mercato italiano dei fondi che
rappresenta il 4° più grande mercato in Europa”. “Il mercato dell’outsourcing
in Italia sta nascendo ora” - afferma Gérard Bayol, Amministratore
Delegato di Dexia Crediop e Country Manager del Gruppo Dexia in Italia -
“e con la creazione di Dexia Fund Services Italia avevamo anticipato che
ciò che avveniva nei mercati off-shore avrebbe potuto avere uno sviluppo
interessante anche nei mercati on-shore.” “A tre anni di distanza si può
affermare – conclude Mauro Cicchiné, Presidente di Dexia Crediop – che
l’operatività congiunta con le Banche Popolari azioniste di Dexia Crediop
(Banca Popolare di Milano, Banco Popolare di Verona e Novara, Banca Popolare
Emilia Romagna) è soddisfacente ed in crescita e quest’ultima operazione,
di grande rilievo, ha allargato la collaborazione alle società partecipate,
segnando un importante passo verso le sinergie dei vari gruppi di
appartenenza”.
MILANO: A
SORPRESA I PAESI ISLAMICI SONO INDECISI SUL VOTO PER GLI IMMIGRATI E
LA PREFERIA COME
SEDE PER UNA BANCA EURO MEDITERRANEA.
Milano, 27 novembre 2003. È Milano con quasi un terzo delle preferenze la
città europea più “amica”, che in Italia batte anche Napoli e Palermo.
Ed è a Milano, con un terzo delle preferenze, piuttosto che a Parigi,
Barcellona o Londra, che dovrebbe avere sede una Banca Euro Mediterranea. Lo
dicono i rappresentanti delle istituzioni economiche attive nell’area
mediterranea che, però, si mostrano indecisi (39,4%) o contrari (4,8%) al
voto nelle elezioni amministrative per i loro connazionali residenti in
Italia. E per risolvere i problemi di immigrazione vorrebbero potenziare gli
accordi fra i Governi. Più della metà sarebbe disposto a trasferirsi a
Milano, attratto soprattutto dalle opportunità professionali,
dall’internazionalità. Ma col dispiacere di una qualità della vita
peggiore che a casa. E la città meneghina è anche punto nevralgico negli
scambi commerciali con il Mediterraneo. Sono milanesi, nel 2002, il 54,2%
dell'export e il 35,6% dell'import lombardi e il 7,3% dell'import e il 15,9%
dell'export italiani con i Paesi che si affacciano sul "mare
nostrum". Un’attività che coinvolge quasi 3.600 imprese milanesi.
Soprattutto imprese di medie dimensioni, che hanno, in media, poco più di
39 addetti ciascuna e un fatturato di quasi 5,6 milioni di euro annui,
nell’80,7% dei casi si occupano di export. Emerge da una consultazione
svolta da Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per
le attività internazionali, su 104 opinion maker dei paesi mediterranei
(Malta, Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Turchia, Cipro, Libano,
Siria, Israele, Cisgiordania, Giordania), che lavorano nella realtà delle
istituzioni al servizio dell'economia e delle imprese mediterranee e dalla
elaborazione della Camera di Commercio sui dati delle imprese operanti con
l’estero. Se ne è parlato oggi durante il convegno “Mediterraneo –
Finanza e sviluppo locale. Gli strumenti finanziari a supporto delle imprese
italiane nell’area”, organizzato dalla Camera di Commercio di Milano,
attraverso Promos la sua azienda speciale per le attività internazionali.
Nel corso dell’incontro sono stati presentati gli strumenti finanziari a
supporto delle imprese interessate all’area mediterranea e, in
particolare, ai mercati del Nord Africa e del Medio Oriente, e il progetto
relativo alla creazione di un Euro-med Fund, finalizzato al sostegno delle
attività di partenariato. "È sul Mediterraneo - ha dichiarato Bruno
Ermolli, Presidente di Promos, azienda speciale della Camera di Commercio di
Milano per le Attività Internazionali - che si gioca il futuro
dell’Europa. E Milano, grazie alle ottime performance ottenute dalla sua
piccola e media impresa nell’area, può davvero giocare un ruolo
importante nel processo di integrazione, sviluppando le già buone
collaborazioni commerciali fra le due sponde del Mediterraneo e favorendo
con strumenti efficaci l'ingresso delle imprese italiane in quest'area,
insieme allo sviluppo delle imprese locali. Anche grazie a nuovi strumenti
finanziari mirati, come quello che presentiamo oggi". Il Progetto
Euro-med Fund Cos'è l'Euro-med Fund. Un fondo Euromediterraneo per
facilitare l’ingresso nell’area Nord Africana delle aziende italiane e
lo sviluppo delle imprese locali. Il progetto, presentato a giugno nel corso
della Conferenza internazionale Euro-mediterranea, viene oggi descritto nei
suoi aspetti tecnici. Si tratta di uno strumento di equity finance per
sostenere partecipazioni finanziarie in joint ventures tra piccole e medie
imprese delle due sponde del Mediterraneo e vede la partecipazione di
primarie banche, istituti finanziari italiani ed istituti finanziari di
sviluppo europei. I Paesi partner. Ed è proprio il mercato nord africano
quello che offre maggiori opportunità di partenariato: circa l'80% del
fondo verrà infatti investito in quest'area, in particolare in Marocco,
Tunisia e Algeria. Inoltre potrà essere esteso anche all’area
dell’Egitto. I fattori chiave. I fattori chiave che guideranno lo sviluppo
di questa iniziativa sono principalmente tre: § l'interesse delle imprese
europee a delocalizzare in Nord Africa. In particolare le imprese italiane
sono interessate a utilizzare le opportunità di delocalizzazione che il
mercato nordafricano offre: in Tunisia sono presenti oltre 800 aziende
italiane; minore la presenza in Algeria e in Marocco; § la presenza di
condizioni macro-economiche favorevoli; § l'interesse per le imprese
italiane presenti nel nord Africa a espandersi in tutta la regione
mediterranea. Se è vero, infatti, che il mercato europeo assorbe parti
rilevanti delle esportazioni nord africane, il commercio tra gli stessi
Paesi magrebini rimane con buone potenzialità di sviluppo; I benefici
attesi. L'euro-med Fund avrà una dotazione di circa 30 milioni di euro e
avrà un interesse prioritario per le iniziative realizzate dalle piccole e
medie imprese. Infatti il limite alla concentrazione degli investimenti
verso un'unica azienda è del 10%. Il fondo opererà da Milano presso gli
uffici della Camera di Commercio e si avvarrà di local specialist che
saranno presenti in Marocco e in Tunisia. Contribuirà a costituire nuove
joint-ventures, a rendere più competitive le aziende locali, diversificando
e ampliando il raggio del business e favorirà lo scambio di competenze e
know-how. L’interscambio Milanese Con I Paesi Del Mediterraneo Da
un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat e Sdoe
(Servizio Ditte Operanti con l’Estero aggiornati a Novembre 2003). I
volumi di interscambio. Sono milanesi, nel 2002, il 54,2% dell'export e il
35,6% dell'import lombardi e il 7,3% dell'import e il 15,9% dell'export
italiani con i Paesi che si affacciano sul "mare nostrum". E il
29,9% delle esportazioni provinciali vanno verso
la Turchia
, l'11,8% verso Israele, un 10% in Algeria e un altro 10% in Tunisia. Mentre
si importa di più dalla Turchia (28,4%), dall’Algeria (21,6%) e da
Israele (15,2%). Le imprese milanesi in affari con il Mediterraneo. Sono
quasi 3.600 le imprese milanesi che commerciano con i paesi del Mediterraneo
(l’80,7% si occupa di export, il 19,3% di import). E sono rappresentate
per lo più dal settore industriale e manifatturiero (60,1%), seguito dalle
trading companies (17,5%), dalle attività commerciali (10,2%) e da quelle
artigianali (7,4%). Sono imprese di medie dimensioni, con in media 39
addetti ciascuna, e un fatturato superiore ai 5,6 milioni di euro annui. Per
queste imprese la quota di esportazioni sul totale del fatturato arriva sino
al 20% (nel 45,7% dei casi) o è compresa fra il 20 e il 50% (28%), oppure
supera addirittura il 50% del fatturato (26,2%).
UNA NUOVA POLIZZA “INDEX LINKED”
A CAPITALE PROTETTO NELLE AGENZIE DUOMO E MAECI (GRUPPO CATTOLICA
ASSICURAZIONI)
Milano, 27 novembre 2003. E’ in distribuzione fino al 19 dicembre prossimo
nelle quasi 400 agenzie di Duomo e Maeci (Gruppo Cattolica Assicurazioni)
“Sceltissima Index
7”
, una polizza index linked studiata per consentire alla clientela di
beneficiare della protezione del capitale e di un rendimento minimo,
partecipando nel contempo alla ripresa dei mercati azionari ipotizzata a
medio termine. “Sceltissima Index
7”
prevede un premio minimo di 5000 euro con multipli di 500 euro, a copertura
di una tranche disponibile di due milioni di euro; la decorrenza della
polizza, che avrà una durata di cinque anni – fino al 2008 –, è
fissata al 22 dicembre. Come indice di riferimento del prodotto assicurativo
creato da Duomo Previdenza è stato scelto un paniere formato per un terzo
ciascuno da tre indici rappresentativi dei più dinamici mercati planetari:
il Dj Eurostoxx 50 per l’Europa, lo Standard & Poor’s 500 per gli
Stati Uniti e il Nikkei 225 per il Giappone. Alla scadenza del contratto è
prevista la corresponsione di un capitale pari alla somma tra il 107% del
premio versato e una percentuale del premio stesso, pari al 75%
dell’apprezzamento del basket dei tre indici nel quinquennio. “In questo
periodo i principali investitori si aspettano una conferma della ripresa dei
mercati azionari, secondo numerosi segnali che hanno da tempo iniziato a
manifestarsi sui mercati mondiali”, sottolinea Fabio Carniol, direttore
Vita di Duomo Previdenza, illustrando le valutazioni che stanno alla base di
questa index linked. “Un prodotto come “Sceltissima Index
7”
, collegato a tre indici che rispecchiano fedelmente l’andamento delle più
influenti aziende quotate sulle principali piazze internazionali, consente
un’adeguata diversificazione dell’investimento e permetterà ai
risparmiatori di partecipare alla ripresa delle principali economie
mondiali, potendo comunque contare – conclude Carniol – sulla protezione
del capitale e su un rendimento minimo del 7%”.
GRUPPO CAIRO
COMMUNICATION :APPROVATO IL BILANCIO CONSOLIDATO AL 30 SETTEMBRE 2003: +
52,5% L’EBIT, +42,6 % L’EBITDA E +6,8% I RICAVI LORDI CONSOLIDATI
DELL’ESERCIZIO. RADDOPPIA IL DIVIDENDO A 1,6 EURO PER AZIONE (0,8 EURO NEL
2002)
Milano, 27 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Cairo
Communication, riunitosi ieri ha esaminato ed approvato il progetto di
bilancio relativo all’esercizio chiuso al 30 settembre 2003. Nel corso
dell’esercizio 2002/2003 il margine operativo lordo consolidato (Ebitda)
cresce da circa Euro 9,1 milioni del 2001/2002 a circa Euro 13 milioni
(+42,6 %) e il margine operativo (Ebit) da circa Euro 3,4 milioni del
2001/2002 a circa Euro 5,2 milioni (+ 52,5%), risultati ancor più positivi
anche in considerazione del fatto che i costi sostenuti per la pre
pubblicazione ed il lancio (redazionali e pubblicitari) delle nuove testate
“For Men Magazine” e “Natural Style” sono spesati a conto economico
per complessivi circa Euro 1,4 milioni. Sono stati inoltre sostenuti per le
due testate ulteriori costi di comunicazione relativi ai numeri successivi
ai primi due per circa Euro 0,6 milioni. I ricavi lordi consolidati
dell’esercizio crescono da circa Euro 145,6 milioni del 2001/2002 a circa
Euro 155,5 milioni (+6,8%), a fronte di un decremento del mercato
pubblicitario nel complesso del – 2,5 % (Dati Ac Nielsen) nel periodo
ottobre 2002 – settembre 2003. L’incremento della voce ammortamenti e
accantonamenti è principalmente riconducibile all’ammortamento (Euro 1,9
milioni nell’esercizio) del canone di ingresso riconosciuto a fronte del
contratto di concessione pubblicitaria per l’emittente La 7. Il risultato
della gestione finanziaria include crediti di imposta per circa Euro 0,5
milioni (Euro 1,6 milioni nel 2001/2002). Al netto di tali crediti di
imposta, il risultato della gestione finanziaria del 2002/2003 è di poco
inferiore a quello dell’esercizio precedente, pure a fronte della
riduzione dei tassi di interesse intervenuta nel periodo (-22%). Il
risultato ante imposte, e di conseguenza il risultato netto, sono stati
impattati negativamente da oneri straordinari pari a circa Euro 1,3 milioni.
Inoltre, per effetto di modifiche normative in materia fiscale relative a
Dit e Super Dit l’incidenza fiscale Irpeg della capogruppo Cairo
Communication è aumentata dal 7% del 2001/2002 al 22%, con un significativo
impatto in considerazione dell’imponibile fiscale della controllante di
circa Euro 13,7 milioni. La posizione finanziaria netta consolidata al 30
settembre 2003 risulta positiva e pari a circa 104,1 milioni di Euro (circa
100,2 milioni di Euro al 30 settembre 2003). Il Consiglio di Amministrazione
proporrà alla Assemblea la distribuzione di un dividendo di 1,6 Euro per
azione, distribuendo interamente il risultato di esercizio della Cairo
Communication S.p.a. Di circa Euro 10,2 milioni e per la differenza di circa
Euro 2,1 milioni attingendo dalla riserva da sovrapprezzo azioni, con data
stacco cedola il 22 dicembre 2003. Nell’esercizio,
la Cairo Editore
ha proseguito l’attività di sviluppo del progetto iniziato nell’autunno
2002 e, dopo il lancio della testata “For Men Magazine” nel mese di
marzo
2003, a
fine giugno è stata lanciata anche la nuova testata mensile “Natural
Style”, un femminile che tratta principalmente argomenti legati ad uno
stile di vita naturale. I primi numeri della due riviste hanno riscosso un
buon successo sia in termini di raccolta pubblicitaria che di risultato
diffusionale con rispettivamente circa 150.000 copie medie edicola per i
primi 6 numeri di “For Men Magazine” e 102.000 per i primi 3 numeri di
“Natural Style”. Alla strategia di sviluppo di nuove iniziative
editoriali verrà dato un ulteriore impulso anche nei prossimi mesi.
L’edizione di nuove testate consentirà inoltre un ancor più efficiente
utilizzo delle strutture esistenti. L’andamento della raccolta
sull'emittente La7 è stato molto positivo e nei nove mesi gennaio–
settembre
2003 ha
generato ricavi lordi complessivi per circa Euro 43,7 milioni, con un
incremento del 56,3% rispetto al periodo analogo del 2002 (circa Euro 27,9
milioni). Nel bimestre ottobre – novembre 2003, La
7 ha
registrato una accelerazione della crescita. Infatti alla data del 26
novembre 2003, il portafoglio ordini relativo alla vendita di pubblicità
per il bimestre è pari a circa Euro 17 milioni, rispetto a Euro 10,3
milioni nel bimestre analogo dell’esercizio precedente (+65,5%) e per
l’intero anno solare 2003, la raccolta pubblicitaria (incluso dicembre
2003) ha superato i 66 milioni di Euro, ricavi lordi minimi garantiti
all’Editore.
DIAGEO ITALIA: UTILE
NETTO 4,5 MILIONI DI EURO E FATTURATO A 176 MILIONI DI EURO OLTRE AL
RISULTATI, UN IMPEGNO CONCRETO PER IL BERE RESPONSABILE
Milano, 27 novembre 2003 - Diageo Italia Spa (Gruppo Diageo), leader nel
settore bevande alcoliche premium, ha fatto registrare per l'esercizio che
si è concluso il 30 giugno 2003, un utile netto di oltre 4,5 milioni di
euro (+66% rispetto all'esercizio precedente); il fatturato si è attestato
a 176 milioni di euro con un aumento del 10,3%, mentre il margine operativo
è cresciuto dell'11%, raggiungendo 8,2 milioni di euro. Con circa 230
persone, Diageo Italia Spa, è titolare di marchi quali Baileys, Pampero,
Smirnoff Ice, Classic Malts, Guinness, J&b, Johnnie Walker, Gordon's,
Tanqueray, Smirnoff. Diageo Italia è parte del gruppo internazionale Diageo
Pic, quotato alla Borsa di Londra e New York con un portafoglio che annovera
ben 9 delle 20 marche di spirits più vendute al mondo. "Accanto ai
risultati eccellenti di business, l'impegno concreto della nostra azienda è
orientato a far crescere la consapevolezza dell'importanza del bere
responsabile e maturo, orientamento da sempre scritto nel Dna di Diageo e
oggi più che mai di fondamentale importanza nella nostra società" ha
dichiarato Sandro Sartor, direttore Finanza e Relazioni Esterne di Diageo
Italia. Non solo obiettivi di crescita del profitto ma anche impegno sociale
sono quindi le linee guida che contraddistinguono l'attività e la missione
di Diageo che, nella sua posizione di leader del settore delle bevande
alcoliche premium, riconosce la necessità di svolgere un ruolo attivo in
materia di responsabilità sociale. Questo si concretizza anche nell'impegno
per favorire lo sviluppo del • benessere economico, sociale ed ambientale
dei numerosi Paesi in cui il gruppo opera, destinando I'1 % del proprio
utile netto (circa 24 milioni di euro) ad attività umanitarie e benefiche.
Un ruolo fondamentale a questo riguardo è rivestito dalla Fondazione Diageo,
voluta da Diageo pic ed attiva su tre fronti: educazione al consumo
responsabile di alcol; programmi ambientali a supporto della biodiversità e
dello sviluppo sostenibile, con oltre 70 programmi implementati in cinque
continenti a partire dal 1995; programmi sociali destinati alla comunità.
Ii bere responsabile rappresenta una delle aree prioritarie in cui Diageo è
attivo a livello internazionale. Il Gruppo è infatti promotore di numerose
iniziative, tra cui la sponsorizzazione dell'organizzazione no-profit
International Center for Alcholic Policies (Icap), attraverso cui
la Fondazione
supporta la "Road Global Safety partnership", un'iniziativa
promossa dalla Banca Mondiale per migliorare la sicurezza stradale nei paesi
in via di sviluppo. L'approccio di Diageo in tema di bere responsabile è
"olistico": tutto il processo, infatti, dallo sviluppo del
prodotto fino alla fase di commercializzazione e consumo, viene implementato
proprio in quest'ottica. L'impegno parte dal fronte interno e si concretizza
soprattutto attraverso il rigoroso controllo di tutta l'attività relativa
allo sviluppo del prodotto e alle attività di marketing; a questo proposito
è stato sviluppato un "Codice Diageo per le attività di
marketing", una serie di principi guida - che spesso impongono limiti
addirittura più restrittivi rispetto alla normativa locale esistente - cui
le attività di comunicazione pubblicitaria e promozionale devono
conformarsi, in tutti i Paesi dove Diageo è presente. Sul fronte esterno,
l'azienda si sta impegnando in diverse iniziative di educazione ad un
consumo moderato di alcol, in linea con gli indirizzi e le raccomandazioni
espresse dalle Istituzioni in tema di prevenzione. Destinatari delle
iniziative: consumatore e canale distributivo, quest'ultimo coinvolto per
l'importante ruolo che può svolgere di "influenzatore" di
comportamenti di consumo responsabile. In particolare è al via una campagna
centrata sull'importanza di un consumo responsabile di bevande alcoliche,
che prevede la realizzazione di due opuscoli informativi, destinati ai
consumatori e ai referenti del canale trade, in cui vengono mostrate le
equivalenze tra prodotti consumati in bicchieri e i relativi contenuti in
alcol, con la raccomandazione di evitare un consumo eccessivo di prodotti
alcolici in caso di guida. Un ulteriore impegno nei confronti dei
consumatori viene anche tradotto dalla pubblicità; oltre al pieno rispetto
del Codice Upa di Autodisciplina Pubblicitaria e al proprio Codice per le
attività di marketing, Diageo Italia ha inserito nelle sue pubblicità
televisive un richiamo al consumo responsabile di alcol; infatti, tutte le
campagne si chiudono con l'end line "Goditi pure..., ma con
responsabilità". "ll nostro impegno - afferma Sartor in
conclusione - ci vuole vedere a fianco delle Istituzioni, perché riteniamo
necessario che gli sforzi per la costruzione di una cultura di maggiore
responsabilità nei confronti del consumo di alcol vadano sviluppati insieme
a tutti gli attori di questo sistema - istituzioni pubbliche e private,
aziende, canale distributivo'.
IT HOLDING: CALENDARIO
DEGLI EVENTI SOCIETARI PER L'ANNO 2004.
Pettoranello di Molise (Is), 27 novembre 2003 - Di seguito il calendario
degli eventi societari per l'anno 2004: 29 marzo 2004 riunione del C.di A.
Per l'approvazione del progetto di bilancio dell'esercizio 2003. 29 aprile
2004 (1^ conv.) Assemblea degli azionisti per l'approvazione del bilancio al
31 dicembre 2003. (eventuale 2^ conv. Il 6 maggio 2004). 13 maggio 2004
riunione del C. Di A. Per l'approvazione della Relazione trimestrale al 31
marzo 2004. 9 settembre 2004 riunione del C. Di A. Per l'approvazione della
Relazione semestrale al 30 giugno 2004. 11 novembre 2004 riunione del C. Di
A. Per l'approvazione della Relazione trimestrale al 30 settembre 2004. Al
riguardo si rende noto che la società, avvalendosi della facoltà prevista
dall'art. 82, 2° comma del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio
1999, in
luogo della quarta trimestrale 2003 e della seconda trimestrale 2004, renderà
pubblico il bilancio al 31.12.2003 e la semestrale al 30.6.2004
rispettivamente entro il 30 marzo 2004 ed entro il 13 settembre 2004
AUTOSTRADE S.P.A::L'ASSEMBLEA
ORDINARIA APPROVA BILANCIO INTERMEDIO AL 30 SETTEMBRE 2003, RINNOVA CDA E
COLLEGIO SINDACALE
Roma, 27 novembre 2003 - L'assemblea
ordinaria degli Azionisti ha approvato ieri il bilancio intermedio al 30
settembre 2003 e il rinnovo del Consiglio di Amministrazione e del Collegio
Sindacale di Autostrade S.p.a. Sono stati confermati nel Cda Gian Maria
Gros-pietro (nominato Presidente), Gilberto Benetton, Amerigo Borrini,
Alberto Clò, Sabino Cassese, Roberto Cera, Sergio De Simoi, Piero Di Salvo,
Antonio Fassone, Guido Ferrarini, Vito Gamberale, Guidalberto Guidi, Gianni
Mion e Giuseppe Piaggio. Entra a far parte del nuovo Cda Isidro Fainé Casas,
in sostituzione di Josep Manuel Basanez Villaluenga. Alberto Clò, Guido
Ferrarini e Guidalberto Guidi sono stati nominati dagli azionisti di
minoranza, secondo le modalità previste dallo Statuto. Sono stati nominati
nel Collegio Sindacale: Alessandro Trotter (Presidente); Franco Gallo,
Giovanni Quaglia, Angelo Miglietta, Marco Spadacini (Sindaci effettivi);
Giandomenico Genta e Giovanni Giunta (Sindaci supplenti). L'amministratore
Delegato di Autostrade, Vito Gamberale, ha illustrato agli azionisti i
risultati dei primi nove mesi del 2003, che confermano il trend di crescita
di tutti i principali indicatori gestionali e includono gli effetti delle
importanti operazioni strategiche completate nell'esercizio 2003. I
risultati dei primi nove mesi del 2003 registrano l'ingresso nel perimetro
di consolidamento di Strada dei Parchi S.p.a., l'uscita di Autostrade Tlc
S.p.a. E i costi di start up della controllata austriaca Europpass Gmbh (il
cui inizio delle attività è previsto, come da programma, per il 1°
gennaio 2004). Nei primi 9 mesi del 2003 i ricavi consolidati risultano pari
a € 1.954 mln, con un incremento di € 175 mln (+9,9%) rispetto ai
corrispondenti ricavi consolidati dell'analogo periodo del 2002 (€ 1.779
mln). Il margine operative lordo (Ebitda), pari a € 1.244 mln, presenta un
incremento del 9% (€ 1.142 mln nell'anno precedente); l'Ebitda margin si
attesta al 63,7% (contro il 64,1% dell'anno precedente). Il risultato
operativo (Ebit) è pari a €728 mln; 37,2% l'Ebit margin. Il cash flow è
pari a € 736 mln. L'utile netto consolidato del periodo (al netto della
quota dei terzi) è pari a € 227 mln. Per la sola capogruppo, l'utile
netto consolidato del periodo è pari a € 151 mln, depurato del risultato
dei primi due mesi del 2003. La partecipazione in Autostrade è stata
infatti acquisita da Newco28 in data 28 febbraio 2003, al closing dell'Opa.
Al 30 settembre 2003 il patrimonio netto consolidato, inclusa la quota di
terzi, è pari a € 1.565 mln; l'indebitamento finanziario netto
consolidato è pari a € 8.347 mln. Al 30 settembre 2003, il bilancio
intermedio evidenzia un patrimonio netto della Capogruppo Autostrade S.p.a.
Pari a € 6.247 mln, che tiene conto della plusvalenza contabile emersa in
seguito ai conferimenti e della riserva da avanzo di fusione, derivante
dall'annullamento delle azioni Autostrade ante-fusione e dall'emissione
delle nuove azioni al servizio del concambio. Per quanto riguarda i
risultati gestionali del Gruppo, Gamberale ha sottolineato che, nei primi 9
mesi del 2003, è stato dato un deciso impulso a tutte le attività
necessarie per il potenziamento e lo sviluppo della rete, nonché alle
attività di manutenzione ed agli interventi per la sicurezza. · Sono
proseguiti i lavori di potenziamento e di ammodernamento della rete, che
riguardano principalmente gli interventi sulla A1 Milano-napoli
(potenziamento della Bologna – Firenze e l'allargamento a tre corsie della
galleria di Nazzano sul tratto Orte-fiano); la costruzione dell'ultimo
tratto (
5 km
) del Raccordo Autostradale della Val d'Aosta e l'ampliamento della A3
Napoli-pompei-salerno. È da segnalare, inoltre, che:· nel mese di
settembre si è chiusa
la Conferenza
dei Servizi che ha approvato il progetto presentato da Autostrade per
l'Italia per la realizzazione della terza corsia dinamica sulla Tangenziale
di Bologna. · nel mese di ottobre si è chiusa
la Conferenza
dei Servizi che ha approvato l'ampliamento a quattro corsie dell'autostrada
A4 Milano – Brescia nel tratto compreso tra Milano e Bergamo, di circa
35 km
. Si tratta di un'opera impegnativa, che fa parte del piano di investimenti
inserito nel Iv° Atto Aggiuntivo alla Convenzione Autostrade-anas, in cui
iter di approvazione è in corso. Grazie al forte impegno del Gruppo
Autostrade ed al contributo delll'Anas per il superamento dei numerosi
vincoli esterni che per lungo tempo avevano impedito l'avvio delle opere,
entro il 2003 il Gruppo Autostrade avrà attivato, tra cantieri già avviati
e progetti esecutivi in appalto, investimenti pari all'80% di quanto
previsto dalla Convenzione Anas del 1997 (4,5 miliardi di euro). ·
L'andamento delle attività di manutenzione, nei primi nove mesi dell'anno,
ha fatto registrare un incremento delle superfici di pavimentazioni
trattate, rispetto all'analogo periodo dello stesso anno, pari a +21%. In
particolare, le superfici drenanti messe in opera sono triplicate rispetto
al 2002 (da
1,4 a
4,4 milioni di mq). Per il 2003 è in corso un importante piano di
manutenzioni che prevede, in particolare, interventi su 15,4 milioni di mq
di superfici (circa 6,0 milioni dei quali rappresentati da usure drenanti)
con un significativo incremento rispetto ai consuntivi dello scorso anno
(+25% di superfici). Gli altri lavori, come di consueto, hanno riguardato le
barriere di sicurezza, i ponti, il completamento dei lavori sugli imbocchi
delle gallerie e dei lavori di installazione delle reti di protezione sui
viadotti. · Nei primi nove mesi del 2003, è stata rilevata sulla rete di
Autostrade per l'Italia una flessione di tutti gli indicatori di
incidentalità (-12% per quanto riguarda gli incidenti totali e -12,1% per
quanto riguarda gli incidenti mortali). A tale risultato,hanno contribuito:
la maggiore osservanza delle corrette regole di guida, grazie anche alle
modifiche introdotte dal nuovo codice della strada; il massiccio impiego di
uomini e mezzi messi in campo da Autostrade; l'impegno della Polizia
Stradale sul fronte dell'assistenza, del monitoraggio e controllo della
circolazione. Anche la campagna di informazione dei mesi estivi, attraverso
i media (radio, televisioni, quotidiani e periodici, pannelli a messaggio
variabile, Call Center e sito Internet www.Infoviabilita.it), ha consentito
di orientare i viaggiatori nella scelta di giornate, orari, percorsi
alternativi, favorendo, così, una migliore fluidità e una maggiore
sicurezza della circolazione. Anche lo sviluppo dei sistemi automatici di
pagamento ha segnato risultati positivi: al 30 settembre 2003 gli apparati
Telepass in circolazione risultano 3,8 milioni (+ 16% rispetto a fine 2002).
La crescita del Telepass è stata favorita anche dalla campagna
"Telepass festivi", lanciata all'inizio del periodo estivo, in
collaborazione con Anas, Ministero Infrastrutture e Aiscat, che prevedeva
uno sconto del 10% sul pedaggio per i pagamenti con Telepass. Sul totale
delle operazioni di pagamento effettuate nei primi nove mesi, il 64,7% è
avvenuto con strumenti automatizzati, mentre l'esazione dinamica con
Telepass ha coperto il 45,2% dei transiti.
ART´È
CHIUSURA DI ANNO IN CRESCITA FATTURATO STIMATO TRA I 61 E I 64 MILIONI DI
EURO
Villanova di Castenaso, 27 novembre 2003 – Nell’ambito della
presentazione alla Comunità finanziaria in occasione del 4° Roadshow del
Nuovo Mercato, Art’è S.p.a. Ha comunicato i dati previsionali per la fine
dell’esercizio 2003. Il fatturato consolidato dell’anno è stimato tra i
61 e i 64 milioni di euro, mentre il margine operativo lordo sempre a
livello consolidato è previsto tra gli 8,5 e i 9,5 milioni di euro. Tali
risultati, di poco inferiori alle stime precedentemente formulate (66
milioni di euro il fatturato e 10 milioni il Mol), si confermano in netta
crescita rispetto ai dati consolidati pro-forma dell’esercizio
2002, in
cui il fatturato si era attestato a 55,6 milioni di euro e il margine
operativo lordo era stato pari a 6,9 milioni di euro. Alla luce di quanto
espresso, Art’è S.p.a. Ha inoltre confermato gli obiettivi del proprio
piano industriale, che vedono per il 2005 il raggiungimento di un fatturato
pari a 110 milioni di euro con un’incidenza del Mol pari al 18%.
CSP INTERNATIONAL, SAES
GETTERS, DAVIDE CAMPARI E VITAMINIC PRODUCONO I COMUNICATI STAMPA SUI
RISULTATI DI BILANCIO PIÙ CHIARI E COMPLETI
Milano, 27 novembre 2003 – E’ quanto emerge da una ricerca compiuta da
Qualicenter, struttura di ricerche di mercato, e B2 comunicazione, agenzia
di relazioni pubbliche, sulla qualità dei comunicati stampa sui risultati
di bilancio delle società quotate. “L'obiettivo della ricerca è di
migliorare la comunicazione tra società quotate e i loro target primari, i
giornalisti economici e gli analisti finanziari, per minimizzare la quota di
gap di valore dell'impresa determinato dalla distorsione delle informazioni
- dichiara Riccardo Taverna, partner di B2 Comunicazione - Siamo convinti
che il progresso della comunicazione passi anche attraverso la presa di
coscienza di come giornalisti ed analisti operano quando ricevono un
comunicato Stampa". La ricerca si basa su un questionario inviato a
giornalisti economici ed analisti finanziari che hanno identificato gli
elementi di struttura e di contenuto determinanti per i comunicati stampa
sui risultati di bilancio. Ad ogni variabile hanno quindi attribuito un
punteggio. Il valore medio dei punteggi per ogni variabile è stato
utilizzato per valutare 508 comunicati stampa di 172 società quotate
lanciati nell'anno 2002. Al questionario hanno risposto 36 giornalisti
economico e 27 analisti finanziari. Il questionario ha messo in luce inoltre
le strategie e il tempo medio di lettura dei comunicati stampa. L'analisi
dei comunicati stampa confrontato con la modalità di lettura dei comunicati
ha evidenziato come le società quotate non sfruttino pienamente le
potenzialità della struttura del comunicato Stampa, in particolare titolo e
sommario, e inoltre tendano a mettere in luce solo gli indicatori positivi.
La ricerca non evidenzia un comportamento volontario delle società diretto
a celare gli indicatori negativi. “Le società quotate tendono ad
utilizzare il comunicato stampa sui risultati di bilancio come un'azione
tattica indipendente da una più generale strategia di comunicazione
dell'impresa - conclude Taverna - Un comunicato Stampa poco chiaro e di
struttura poco accessibile, soprattutto quando l'andamento dell'impresa non
è positivo, non contribuisce a creare fiducia intorno ad essa e aumenta le
possibilità di distorsioni involontarie della notizia nel passaggio tra gli
intermediari della comunicazione”. “Dal 2004 la ricerca avrà cadenza
trimestrale - afferma Pier Luigi Ratti, partner di Qualicenter - Seguiremo e
analizzeremo l'andamento delle comunicazioni delle società quotate
aggiornando le imprese tempestivamente. Tra i nostri obiettivi vi è
l'estensione dell'analisi dei comunicati stampa a tutto listino e
l'allargamento del panel dei giornalisti economici e degli analisti
finanziari. Dalla ricerca è nata la matrice Motav (Moracci-taverna, gli
autori della ricerca) che posiziona i comunicati stampa nei quattro
quadranti in base alla qualità dei loro contenuti e della loro struttura.
La sintesi della ricerca è disponibile gratuitamente sul sito di B2
Comunicazione ( www.B2comunicazione.com
) nell'area ricerche. Le Performance
Segmento
|
Performance[1]
|
Voto massimo
attribuibile
|
45,21
|
Mib30
|
25,91
|
Nuovo Mercato
|
25,31
|
Star
|
24,37
|
Midex
|
23,89
|
Altro
|
23,29
|
Top 3 società quotate
Societa'
|
Segmento Di Mercato
|
Totale
|
Voto massimo
attribuibile
|
-
|
45,21
|
Csp International
|
Star
|
41,75
|
Saes Getters
|
Star
|
40,58
|
Davide Campari
|
Altro
|
40,23
|
Top 3 società quotate
per ogni segmento di Borsa Italia
Mib30
|
Midex
|
Star
|
Nuovo Mercato
|
Stmicroelectronics
|
Italcementi
|
Csp International
|
Vitaminic
|
Tim
|
Autogrill
|
Saes Getters
|
Cairo Communication
|
Capitalia
|
Recordati
|
Granitifiandre
|
Novuspharma
|
Top 3 società quotate
per variabili del comunicato stampa
Societa'
|
Segmento Di Mercato
|
Motav Struttura
|
Societa'
|
Segmento Di Mercato
|
Motav Contenuto
|
Stmicroelectronics
|
Mib30
|
19,55
|
Csp International
|
Star
|
23,46
|
Trevi Group
|
Altro
|
18,89
|
Tim
|
Mib30
|
23,46
|
Saes Getters
|
Star
|
18,50
|
Pirelli
|
Mib30
|
23,46
|
[1] Performance ottenuta
sommando variabili di contenuto e variabili di struttura
MISURAZIONE DEL ROI:
PARTNERSHIP TRA NEXTVALUE E ALINEAN PER
LA COMMERCIALIZZAZIONE IN
ITALIA DELLA PIATTAFORMA VALUEITTM
Milano, 27 novembre 2003 - In tempi di sensibile riduzione della spesa It e
di attenta valutazione dei costi, non esiste budget dedicato all’It che
non venga approvato senza precisi riferimenti al calcolo del Roi. Su questo
presupposto Nextvalue ha siglato un accordo con Alinean per la
commercializzazione in Italia di Valueittm, la piattaforma dell’azienda
americana leader mondiale nello sviluppo di metodologie e strumenti per il
calcolo del Roi, orientata ad una gestione degli asset It in chiave
strategica. Grazie all’esperienza acquisita nell’area dell’It Value
Chain Management, Nextvalue si propone dunque alla direzione It delle
aziende come partner per la risoluzione delle problematiche legate alla
gestione della cosiddetta It Value Chain, rendendo disponibili sul mercato
italiano i contenuti della piattaforma Valueittm di Alinean sotto forma di
prodotto o in veste di servizio, anche su base continuativa, in funzione
delle esigenze specifiche dei propri clienti. Basata su una metodologia
messa a punto nel corso di anni di esperienza nel campo del Roi, Valueittm
consente al management dei sistemi informativi di pianificare gli
investimenti in information technology determinandone l’impatto
finanziario globale a partire dal Roi dei singoli progetti e misurando il
posizionamento competitivo dell’azienda alla luce di variabili
significative rispetto al valore generato da tali investimenti.
L’intervento di Nextvalue potrà essere del tipo one time, finalizzato
cioè al calcolo del Roi di uno o più progetti, alla pianificazione del
budget e alla determinazione del suo impatto finanziario, continuativo,
finalizzato, in questo caso, ad offrire supporto alla direzione It lungo
tutto l’arco dell’anno, o orientato al trasferimento di metodologia e
strumenti software, con l’obiettivo di rendere la direzione It autonoma
nella gestione di tutte le problematiche legate al Roi. Valueittm identifica
e affronta quattro fasi distinte nell’ambito dell’It Value Chain che
vanno dal calcolo del ritorno sugli investimenti dei progetti It (Fase 1)
alla selezione dei progetti e la pianificazione del budget (Fase 2) per
arrivare all’analisi dell’impatto finanziario globale del piano It (Fase
3) fino alla determinazione di Kpi (Key Performance Indicator) legati alla
spesa It e all’analisi del posizionamento competitivo rispetto a tali
parametri (Fase 4). Ogni progetto viene attentamente analizzato sulla base
dei costi stimati e dei possibili risparmi, dei rischi connessi e dei
benefici che ne possono derivare, con l’obiettivo di scegliere i progetti
che meglio possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi di business
dell’azienda. Vengono quindi valutate le diverse ipotesi di investimento,
con l’obiettivo di identificare il loro impatto sul budget aziendale.
Costi e potenziali benefici dei diversi progetti sono mappati nel framework
finanziario dell’azienda per valutarne l’impatto complessivo. Le analisi
sviluppate in questa fase consentono di preparare la documentazione
necessaria a presentare e discutere con la direzione finanziaria e l’alta
direzione gli investimenti proposti ed il loro impatto finanziario, nonché
a valutare il posizionamento competitivo dell’azienda rispetto a diversi
parametri legati alla spesa It. Il modello di calcolo del Roi proposto da
Alinean, infine, estende quello tradizionale per tener conto, oltre ai
benefici materiali, anche dei cosiddetti benefici immateriali e del rischio
(risk assessment) legato a diverse aree di criticità. Relativamente ai Kpi
(Key Performance Indicator) il vasto data base di Alinean (circa 25.000
aziende quotate, appartenenti ad oltre 400 diversi settori di mercato in
più di 200 paesi) consente inoltre di confrontare il posizionamento
dell’organizzazione - per ciò che concerne gli investimenti It ed il loro
impatto finanziario - con quello dei principali concorrenti, sulla base
degli indicatori di performance. “L'obiettivo di questo accordo è quello
di offrire alle aziende uno strumento efficace per la valutazione degli
investimenti It - sottolinea Alfredo Gatti, Partner di Nextvalue -. Il Cio
può tornare a dimostrare quale valore oggi l'It può dare al business, in
uno scenario in cui le aziende comunque stanno cambiando e sviluppano
migliori competenze e capacità di valutazione. Non sono quindi più
disposte a delegare acriticamente ai fornitori le proprie scelte Ict.
Valueit consente loro di focalizzare la spesa It e di misurarne i
ritorni”.
CIT:
IL CDA DELIBERA L’AUMENTO DI CAPITALE A SERVIZIO DEL PIANO DI STOCK OPTION:
COMUNICATO DAGLI ASSEGNATARI L’ESERCIZIO DEI DIRITTI DI OPZIONE PER IL
GLOBALE DI 5 MILIONI DI AZIONI
Varese, 27 novembre 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Cit, dopo aver
appurato l’avveramento delle condizioni previste dal piano originario, ha
deliberato oggi l’aumento di capitale - a servizio delle opzioni assegnate
ai consiglieri Gianvittorio Gandolfi, Ubaldo Livolsi, Guido Cefalù, Jean
Robert Reznik, Giovanni Natali e Arcangelo Taddeo - per massimi nominali
Euro
5.000.000 a
pagamento, con conseguente emissione di massime n. 5.000.000 azioni
ordinarie del valore nominale di 1 (uno) Euro cadauna, in relazione al Piano
di Stock Option deliberato con l’Assemblea del 9 maggio scorso. Il prezzo
di sottoscrizione delle azioni è di Euro 2,3012 cadauna e, pertanto, in
caso di intero esercizio delle opzioni da parte degli aventi diritto, la
società incasserà circa 11.500.000 Euro. Questa operazione rappresenta un
forte segnale di fiducia nelle prospettive della società.
AUTOSTRADE
: STIPULATI I CONTRATTI DI FINANZIAMENTO DENOMINATI “SECOND STAGE SENIOR
SECURED LONG TERM FACILITIES”
Roma, 27 novembre 2003- Ieri sono stati stipulati i contratti di
finanziamento relativi alle facilitazioni creditizie denominate “Second
Stage Senior Secured Long Term Facilities” (le “Ltf2”), per un importo
complessivo di Euro 8 miliardi, tra Autostrade S.p.a. (“Autostrade”) e
un pool di banche, tra le quali Mediobanca – Banca di Credito Finanziario
S.p.a., Barclays Capital, Caixa d’Estalvis I Pensions de Barcelona, Credit
Lyonnais S.a. Goldman Sachs International e Unicredit Banca Mobiliare S.p.a.
(le “Banche Finanziatrici”) che avevano già concesso ad Autostrade per
l’Italia S.p.a. (“Autostrade per l’Italia”) i finanziamenti
denominati “First Stage Senior Secured Long Term Facilities” (le
“Ltf1”), attualmente utilizzati per l’importo di Euro 6,5 miliardi. Le
Ltf2 rispondono all’esigenza del gruppo Autostrade di creare
un’efficiente struttura finanziaria nella quale l’indebitamento del
gruppo verso terzi sia concentrato a livello di Autostrade, che sarà
chiamata a svolgere il ruolo di gestore della finanza e della tesoreria di
gruppo, principalmente al servizio delle esigenze finanziarie delle
controllate. Tale struttura consentirà al gruppo Autostrade di beneficiare,
da un lato, dell’ottimale capacità di accesso ai mercati finanziari
mediante emissioni obbligazionarie della capogruppo quotata e, dall’altro,
attraverso la creazione di prestiti infragruppo, di beneficiare della
capacità di generazione dei flussi di cassa della gestione caratteristica
del comparto autostradale. Infatti, come indicato nel Prospetto di
Quotazione delle azioni Autostrade (già Newco28 S.p.a.) pubblicato il 17
settembre 2003, Autostrade utilizzerà parte dei proventi delle Ltf2 per
acquistare il credito delle Banche Finanziatrici nei confronti di Autostrade
per l’Italia derivante dall’utilizzo delle Ltf1, divenendo così
creditrice della propria controllata, a termini e condizioni che
rifletteranno sostanzialmente quelli previsti per le Ltf1. In relazione ai
rapporti infragruppo che si verranno a creare tra Autostrade ed Autostrade
per l’Italia con effetto a partire dall’utilizzo delle Ltf2 – utilizzo
che si prevede intervenga entro la fine del prossimo mese di dicembre per le
sole tranches denominate “Bank Facility
2”
e “Cm Facility
2”
, previa richiesta di Autostrade - saranno effettuate le comunicazioni
prescritte per i rapporti con parti correlate dall’art. 71-bis del
regolamento adottato con Delibera Consob n. 11971/99. Le Ltf2 si articolano,
al pari delle Ltf1, in tre tranches aventi differenti finalità di utilizzo
e termini di rimborso: (i)
la Second Stage
Senior Secured Long Term Bank Facility (la “Bank Facility2”),
dell’importo di circa Euro 1.905 milioni, con scadenza al 30 giugno 2012,
utilizzabile per finanziare l’acquisto del credito delle Banche
Finanziatrici derivante dall’erogazione della corrispondente tranche delle
Ltf1; (II)
la Second Stage
Senior Secured Long Term Capital Markets Facility (“Cm Facility2”),
dell’importo di circa Euro 4.595 milioni, con scadenza al 31 dicembre
2014, utilizzabile per finanziare l’acquisto del credito delle Banche
Finanziatrici derivante dall’erogazione della corrispondente tranche delle
Ltf1 e (III)
la Second Stage
Senior Secured Long Term Capex Facility (la “Capex Facility2”),
dell’importo di Euro 1.500 milioni, con scadenza al 30 giugno 2012,
utilizzabile, tra l’altro, per finanziare l’acquisto del credito che
vanteranno le Banche Finanziatrici a seguito dell’erogazione della
corrispondente tranche delle Ltf1 ed il piano di investimenti delle società
controllate. Le Ltf2 prevedono termini e condizioni in linea con la prassi
di mercato per operazioni similari, pressoché identici a quelli assunti da
Autostrade per l’Italia in relazione alle Ltf1, già descritti nel
Prospetto di Quotazione. La struttura finanziaria che si creerà mediante
l’utilizzo delle Ltf2 è stata presentata all’agenzia di rating
Moody’s, che ha emesso un “rating” pari ad “A3”in relazione alle
stesse Ltf2; l’agenzia di rating Standard & Poor’s attualmente
assegna un rating “corporate” a livello di gruppo Autostrade pari ad
“A”.
GRUPPO TREVI:
ACQUISITE DA SHELL NUOVE COMMESSE IL GRUPPO REALIZZERÀ OPERE
INFRASTRUTTURALI IN WEST AFRICA PER OLTRE 17 MILIONI DI USD
Cesena, 27 novembre 2003 - Il Gruppo Trevi ha acquisito nuove e importanti
commesse in Nigeria, confermando gli ottimi rapporti instaurati con le
principali Oil Company mondiali operanti nel Paese africano, che necessitano
di opere infrastrutturali per lo svolgimento della loro attività. In
particolare il Gruppo ha acquisito 3 commesse dalla multinazionale
petrolifera Shell, per un totale di circa 12 milioni di Usd, la più
importante delle quali, 9,3 milioni di Usd, riguarda la realizzazione di una
nuova banchina portuale necessaria per il carico e lo scarico delle chiatte
di supporto alle piattaforme petrolifere off-shore. Quest’ultima commessa
richiede lo smantellamento della banchina esistente e la progettazione e
successiva realizzazione della nuova con palancole prefabbricate. La durata
della commessa è di 18 mesi compresa la progettazione con inizio previsto
per dicembre
2003. In
secondo luogo, il Gruppo Trevi ha acquisito una commessa del valore di 5,3
milioni di Usd dalla società inglese Prodeco International Ltd, per la
progettazione e la realizzazione di una nuova banchina privata per uso
commerciale, nel porto nigeriano di Onne, uno dei principali del Paese.
Tramite queste ultime commesse, il Gruppo Trevi consolida la propria
posizione in quest’area, dove contribuisce, in particolare, allo sviluppo
del settore petrolifero realizzandone le infrastrutture operative necessarie
(raffinerie, banchine e serbatoi di stoccaggio).
LA COMMISSIONE ADOTTA
REGOLE MENO RIGIDE SUL SOSTEGNO
ALL'INNOVAZIONE NELLE COSTRUZIONI NAVALI
Bruxelles, 26 novembre 2003 - L'importante lavoro realizzato dall'iniziativa
Leadership
2015 ha
dimostrato che per l'industria europea delle costruzioni navali l'aumento
della competitività riveste un'importanza fondamentale. La nuova disciplina
comunitaria adottata oggi sulle misure di sostegno alla costruzione navale
migliora e rafforza il sostegno all'innovazione. Rispetto al regolamento del
1998 sulla costruzione navale, la nuova disciplina contiene una definizione
del concetto di “innovazione” concepita specificamente per gli speciali
bisogni dell'industria delle costruzioni navali. La percentuale di sostegno
statale per la spesa destinata agli investimenti necessari per finanziare
gli aspetti innovativi del progetto è raddoppiata e passa dal 10% al 20%.
L'importante lavoro svolto dall'iniziativa Leadership
2015 ha
rappresentato la base per le nuove disposizioni sul sostegno all'innovazione
(cfr. Ip/03/1464). Il commissario per la concorrenza, Mario Monti, ha
dichiarato: “Le nuove regole consentono al settore di aumentare la sua
competitività in particolare grazie alle accresciute possibilità di
sostenere l'innovazione. La nuova disciplina, nel fornire condizioni più
favorevoli che mai per quanto riguarda il finanziamento della ricerca
innovativa e dello sviluppo, riconosce il contenuto tecnologicamente elevato
della costruzione navale”. Gli aiuti all'innovazione devono rappresentare
un autentico incentivo ad innovare. Essi devono indurre i cantieri navali a
realizzare progetti che in mancanza di sostegno pubblico essi non
realizzerebbero. I finanziamenti per l'innovazione, quindi, dovrebbero
essere forniti solo quando il prodotto sviluppato costituisce una novità
rispetto allo “stato dell'arte” nella Comunità. Per questa ragione la
nuova disciplina collega il sostegno alla spesa all'aspetto innovativo del
progetto in maniera diretta ed esclusiva. Un progetto veramente innovativo
otterrà una percentuale di finanziamento più elevata rispetto a quella
prevista dal regolamento del 1998 sugli aiuti alla costruzione navale. Tale
percentuale può arrivare al 20% delle spese per l'innovazione mentre il
massimale precedente era del 10%. Per facilitare una sana transizione verso
settori specializzati di tecnologia elevata, la disciplina mantiene la
possibilità di concedere ai cantieri aiuti alla chiusura. In linea con il
regolamento del Consiglio del 1998 la nuova disciplina fa riferimento anche
alle corrispondenti disposizioni dell'Ocse sugli aiuti ai crediti alle
esportazioni e allo sviluppo e contiene norme speciali per gli aiuti
regionali alla costruzione navale. Contesto La nuova disciplina sugli aiuti
di Stato alla costruzione navale sostituisce il regolamento (Ce) n. 1540/98
del Consiglio del 29 giugno 1998 relativo agli aiuti alla costruzione
navale(1), che non sarà più in vigore dal 31 dicembre 2003. Il nuovo
regolamento da un lato semplifica il trattamento degli aiuti al settore
della costruzione navale, al quale si applicano ora le norme relative agli
aiuti alla formazione, alle Pmi, all'occupazione e de minimis, dall'altro
però riconosce alcuni tratti specifici che distinguono il settore delle
costruzioni navali da altri settori industriali. Di tali particolarità si
tiene conto attraverso le norme favorevoli relative agli aiuti
all'innovazione e le speciali disposizioni in materia di aiuti alla chiusura
e aiuti ai crediti all'esportazione e allo sviluppo. La nuova disciplina si
distingue dalla concessione di aiuti temporanei ai sensi del regolamento
(Ce) n. 1177/2002 del Consiglio, del 27 giugno 2002, relativo ad un
meccanismo difensivo temporaneo per la costruzione navale(2). Insieme al
procedimento avviato nei confronti della Corea nell'ambito dell'Omc, il
meccanismo difensivo temporaneo costituisce l'elemento centrale della
“duplice strategia” della Commissione per contrastare le pratiche sleali
della Corea nel settore delle costruzioni navali.
NUOVE
NOMINE NEL GRUPPO FIAT
Torino, 27 novembre 2003: Luigi Gubitosi il 1° gennaio 2004 sarà nominato
Chief Financial Officer di Fiat Spa in sostituzione di Ferruccio Luppi che
sarà nominato Amministratore Delegato di Business Solutions. Gubitosi, 42
anni, ha iniziato la sua carriera professionale nel 1986 nell’ambito della
Finanza Internazionale del Gruppo Fiat. Dal 1989 al 1994 è stato
Responsabile della Fiat Finance Usa di New York e successivamente è
diventato International Treasurer di Fiat Geva, la società che gestisce
l’attività finanziaria del Gruppo. Dal 2000 è Direttore Finanziario di
Fiat Spa e Amministratore Delegato di Fiat Geva. Luppi, nato 53 anni fa a
Torino, nel 1984 è entrato nel Gruppo Ifil come Responsabile del Controllo
delle Partecipazioni. Nel 1997 è stato nominato Direttore del Controllo
Partecipazioni Industriali del Gruppo Worms e, l’anno successivo,
Direttore Generale e membro del Consiglio di Amministrazione. Chief
Financial Officer di Fiat Spa dal 1° ottobre 2002. Il 1° gennaio 2004
assumerà l’incarico di Amministratore Delegato di Business Solutions, la
società di servizi alle imprese del Gruppo con 8.000 dipendenti e un
fatturato di circa 2 miliardi di euro. L’attuale Amministratore Delegato,
Carlo Gatto, sarà nominato Vice Presidente della Società. Le nuove nomine
rientrano nella strategia di rafforzamento manageriale del Gruppo che
prevede l’inserimento di professionalità provenienti dall’esterno, la
crescita interna e l’avvicendamento nei ruoli.
NUOVI PARTNER IN ERNST
& YOUNG FINANCIAL-BUSINESS ADVISORS
Milano, 27 novembre 2003 - – Sono numerosi i nuovi partner che avranno la
responsabilita’, con competenze e incarichi diversi, di facilitare e
sostenere lo sviluppo di Ernst & Young Financial-business Advisors, la
struttura del network Ernst & Young specializzata in risk management,
consulenza finanziaria e M&a. Diverse le aree di responsabilita’ dei
nuovi soci: Alessandro Baccei, 38 anni, laureato in economia e commercio;
opera nella sede di Roma nell'ambito degli Advisory Services alle imprese,
in campo amministrativo e finanziario; - Stefano Battista, 32 anni, laurea
in economia e commercio a Verona, e’ specializzato nel settore bancario e
in generale nella finanza d'impresa; Alessandro Cenderello, 37 anni,
laureato in economia e commercio, e’ iscritto all’Albo dei Dottori
Commercialisti e all’Albo dei Revisori Contabili, specializzato in Eu
Structural Funds Services presso la sede di Roma; Benedetto Fanelli, 39
anni, laureato in economia e commercio, iscritto all’Albo dei Dottori
Commercialisti e all’Albo dei Revisori Contabili, responsabile
dell’ufficio di Bari e esperto in Finanza Agevolata; Alberto Girardi, 37
anni, laureato in economia e commercio, lavora a Milano ed e’ responsabile
dello sviluppo di soluzioni specialistiche di Internal Audit e Risk
Management e dell’area Sales & Marketing del team Business Risk
Management; Giacomo Iannelli, 39 anni, iscritto all’Albo dei Dottori
Commercialisti e all’Albo dei Revisori Contabili, segue progetti in ambito
finanza d'impresa presso l’ufficio di Bologna; Takahiro Kitte, 38 anni,
laureato in sociologia all’Universita’ di Osaka, vive a Milano e
coordina progetti su clienti giapponesi; Andrea Paliani, 35 anni, laureato
in economia e commercio, iscritto all’Albo dei Revisori Contabili e
all’Albo dei Dottori Commercialisti, coordina progetti nell’area
amministrazione e finanza Giuseppe Quaglia, laureato in economia e
commercio, 41 anni, oltre a seguire alcuni importanti clienti nel settore
bancario, si occupa di coordinare le aree Risk Management e Capital Markets,
in collaborazione con il network internazionale Ernst & Young; Mario
Rosato, 40 anni, laureato in economia e commercio, iscritto all’Albo
Nazionale dei Revisori dei Conti e all’Ordine dei Dottori Commercialisti
e’ specializzato in progetti dell'area amministrativa e finanziaria di
grandi gruppi.
NUOVO SITO INTERNET
SULLE TECNOLOGIE E I PROGETTI IN MATERIA DI ENERGIA RINNOVABILE
Bruxelles, 27 novembre 2003 - L'iniziativa Caddet (Centro per lo studio e la
diffusione delle tecnologie energetiche dimostrate) ha inaugurato un nuovo
servizio web che si propone come interfaccia unica per accedere alle
informazioni sulle tecnologie e i progetti in materia di energia
sostenibile. Caddet riunisce i paesi che aderiscono all'Agenzia
internazionale dell'energia (ovvero i 15 Stati membri dell'Ue, due paesi in
fase di adesione ed altri Stati), e
la Commissione
europea. Il suo obiettivo è di fornire le informazioni più recenti
sull'efficacia dell'energia innovativa e sulle tecnologie energetiche
rinnovabili che sono state applicate in un ambiente commerciale, nonché di
promuovere la diffusione del loro impiego attraverso il mercato. Il nuovo
sito consente agli utenti di cercare prodotti, specificando la singola
tecnologia, il paese o il settore di mercato. Infolink: http://www.Caddet.org
RICICLO? CI PENSA IL
TRITARIFIUTI DEL CNR MESSO A PUNTO UN PROCESSO SU IMPIANTO PILOTA IN GRADO
DI FRAMMENTARE I RIFIUTI, PER TRASFORMARLI IN MATERIALE COMBUSTIBILE
ECOLOGICO
Roma, 27 novembre 2003 - Da oggi i rifiuti non si…buttano più. Grazie a
un tritarifiuti ecologico messo a punto dal Cnr è possibile infatti
ricavarne composti riutilizzabili, oltre che favorire il loro smaltimento.
“Si tratta di un processo meccanochimico a basso impatto energetico ed eco
sostenibile”, spiega Gabriel Maria Ingo dell’Istituto per lo studio dei
materiali nanostrutturati del Cnr. “Il nostro impianto consente di
trasformare i rifiuti in combustibile in polvere. Il materiale da smaltire,
più precisamente la spazzatura che si trova nei comuni cassonetti, viene
sottoposto alla comminuzione, viene cioè macinato da anelli e sfere in
acciaio che, attraverso un movimento rotatorio, la riducono in granelli di
polvere minutissimi del diametro di circa 20-30 micron”.La comminuzione,
oltre a frammentare i rifiuti, determina alcune variazioni chimico-fisiche e
strutturali: disidratazione, sterilizzazione e aumento della superficie
specifica. Queste trasformazioni ne fanno un combustibile nobile, che, una
volta pellettizzato, ridotto cioè in palline, o compattato può essere
usato anche come fonte di energia. “Attualmente abbiamo realizzato, in
collaborazione con
la Assing S.p
.a., un impianto pilota in grado di trattare
25 kg
di rifiuti l’ora”, precisa Ingo. “Progetti già avviati con la stessa
impresa dovrebbero portare invece alla costruzione di una struttura di
livello industriale, capace di soddisfare le esigenze di smaltimento dei
comuni di piccole dimensioni, penso a centri di circa 20 mila abitanti. In
una fase più avanzata si potrebbe ipotizzare infine la costruzione anche di
reattori da utilizzare per ricavare energia dalla combustione”.In
prospettiva, la realizzazione di impianti in grado di frammentare 3
tonnellate di rifiuti l’ora porterebbe a un deciso abbassamento dei costi
di smaltimento. A tale vantaggio economico verrebbe, inoltre, ad aggiungersi
quello derivante dalla possibilità di impiantare il tritarifiuti anche in
quei centri che, per problemi di spazio, attualmente non possono ospitare
una propria discarica e che, quindi, alle spese di smaltimento devono
aggiungere quelle del trasporto dei rifiuti al più vicino
termovalorizzatore. Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati del
Cnr, Roma- Montelibretti Per informazioni: Gabriel Maria Ingo, tel.
06/90672336-678, cell. 347/3619471, ingo2@mlib.Cnr.it
158 MILIONI DI EURO PER GLI
AEROPORTI SARDI - ACCORDO TRA L’ENAC E L’ASSESSORATO AI TRASPORTI DELLA
REGIONE SARDEGNA
Roma, 25-11-2003 - Si è svolta
il 25 novembre, presso
la Direzione Generale
dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, la cerimonia di firma delle
schede tecniche relative al finanziamento di interventi in ambito
aeroportuale per gli scali della Regione Sardegna. Le schede sottoscritte
fanno parte dell’Accordo di Programma Quadro di Mobilità che verrà
firmato il prossimo 11 dicembre 2003 tra il Governo e
la Regione Autonoma
della Sardegna per la realizzazione di interventi integrati sul sistema
ferroviario, aeroportuale, portuale e logistico al fine di assicurare una
migliore accessibilità e mobilità sull’intero territorio regionale. In
tale contesto, l’Enac, per la parte aeroportuale, ha definito con
l’Assessorato ai Trasporti della Regione Sardegna, un elenco di interventi
riguardanti quattro aeroporti sardi, Alghero, Cagliari, Olbia e Tortolì, da
finanziare con fondi nazionali e comunitari gestiti dall’Enac (Pon
Programma Operativo Nazionale, Infrastrutture Aeroportuali 2000-2006), con
fondi regionali (risorse Cipe) e con contributi delle società di gestione
degli aeroporti interessati. Il totale degli interventi ammonta a oltre 158
milioni di Euro, di cui 121 milioni circa relativi ad interventi di prima
fase, compreso il completamento dell’aerostazione di Cagliari Elmas, e 37
milioni e mezzo di Euro per interventi di seconda fase. La conclusione dei
lavori così finanziati è prevista entro la fine del 2008. Alla cerimonia
hanno partecipato il Direttore Generale dell’Enac, Com.te Silvano Manera,
l’Assessore ai Trasporti della Regione Sardegna, On. Salvatore Amadu, i
Consiglieri di Amministrazione dell’Enac, Prof. Antonio Attili e Arch.
Manlio Mele, il Direttore Generale dell’Assessorato ai Trasporti, Dott.
Augusto Fadda, ed i vertici delle società di gestione aeroportuale,
la Sogeaal
di Alghero,
la Sogaer
di Cagliari e
la Geasar
di Olbia.
IL PRESIDENTE DELL'ENAC AVVIA
VERIFICHE SU TRATTE ONERATE DA TRAPANI
Roma, 27 novembre 2003 - Il Presidente dell’Ente Nazionale per l'Aviazione
Civile, Prof. Vito Riggio, ha incaricato le competenti strutture interne
dell’Ente di avviare una verifica sull’effettivo grado di utilizzo dei
collegamenti soggetti ad oneri di servizio pubblico da e per Trapani e sui
disservizi che si verificano su alcune specifiche tratte per le quali la
domanda supera di gran lunga l’offerta. L’enac, infatti, sta valutando
la possibilità di ampliare il servizio per alcune destinazioni, diminuendo,
eventualmente, quello della Trapani–catania, tenuto conto del fatto che la
domanda per tale tratta risulta inferiore all’offerta. Il Presidente
Riggio ha altresì richiesto una verifica amministrativa sulla gestione
dell’aeroporto di Trapani. Le risultanze di tali analisi saranno
presentate nel corso di uno dei prossimi Consigli di Amministrazione
dell’Ente.
L’AEROPORTO DI CATANIA LAVORA
ALL’ELIMINAZIONE DEI DISSERVIZI AEROPORTUALI
Roma, 27 novembre 2003 - A seguito delle sollecitazioni del Presidente
dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, Prof. Vito Riggio, relative
all’innalzamento degli standard di qualità dei servizi resi al
passeggero,
la S.a
.c., società di gestione dell’Aeroporto di Catania, ha comunicato all’Enac
di aver attivato una serie di iniziative volte all’eliminazione dei
disservizi che si sono verificati in momenti di particolare congestione di
traffico presso lo scalo di Fontanarossa. Pertanto, in attesa del
completamento della nuova aerostazione, previsto per la primavera del 2005,
la Sac
ha dato garanzia all’Enac di aver già avviato il lavori per assicurare la
massima operatività anche nella prossima stagione estiva, intervenendo
nell’ampliamento dei servizi. Il Presidente Riggio, nel riaffermare il
proprio impegno a contribuire all’innalzamento della qualità generale dei
servizi in ambito aereo e aeroportuale, sottolinea come gli ultimi anni
siano comunque stati caratterizzati da un positivo e costante trend di
miglioramento.
IL "FEDERICO FELLINI"
TORNA A VOLARE SU ROMA CON AIR ALPS:SI TORNA A VOLARE SU ROMA FIUMICINO.
Rimini, 27 novembre 2003 - Dal 12 gennaio 2004, con tre collegamenti
giornalieri dal lunedì al venerdì, 2 collegamenti il sabato e 2
collegamenti la domenica, l’Aeroporto Internazionale “Federico Fellini”
ripristinerà la tratta sulla Capitale. Ad operare da Rimini sarà il
vettore regionale austriaco Air Alps con sede a Innsbruck. Per la rotta
Rimini-roma Fiumicino (importante sia per il point to point che per quanti
vogliono proseguire, utilizzando l’hub romano, con i voli internazionali
ed intercontinentali), Air Alps impiegherà aeromobili Dornier 328 turboprop
da 31 posti. La tariffa di promozione del volo relativamente al periodo 12
gennaio-13 marzo è stata fissata in 99 euro a/r, tasse escluse. Air Alps ha
già operato dall’Aeroporto Internazionale “Federico Fellini”
nell’estate 2003 sulla tratta stagionale Rimini-olbia, facendo registrare
numeri più che significativi per quel che riguarda il traffico da e per
la Riviera. Sulla
base di questa positiva esperienza, Aeradria Spa - società di gestione del
“Fellini” – ed i vertici della compagnia d’oltralpe sono al lavoro
con l’obiettivo di potenziare sensibilmente nell’arco del 2004
l’attività di collaborazione. Ciò si tradurrà nella riproposizione,
durante la prossima stagione estiva, del volo Rimini-olbia (accanto alla
novità di Alghero). Sempre per il volo Rimini-roma Fiumicino si sta
predisponendo un programma di benefits aggiuntivi, affinché i passeggeri in
arrivo nella Capitale possano raggiungere – con servizi navetta ad hoc o
tramite linea ferroviaria – il più rapidamente possibile il centro della
città. La conferenza stampa di presentazione si è svolta il 24 novembre
2003 a
Rimini all’interno dell’Aeroporto Internazionale “Federico Fellini”
(nella foto: in piedi il Presidente di Aeradria Spa, società di gestione
del "Fellini", Dott. Gabriele Morelli) Infolink: www.Riminiairport.com
- www.Airalps.at
RYANAIR.COM NOMINATO IL
SITO DI VIAGGI PIÙ EFFICIENTE IN ITALIA DA NEXTPLORA CLICCATE ADESSO I
VOSTRI VOLI DI NATALE E CAPODANNO 10 EURO DI SCONTO SU TUTTE LE ROTTE
ITALIANE OFFERTA VALIDA PER VIAGGIARE IN QUALUNQUE DATA, SIA ALL’ANDATA
CHE AL RITORNO, PRENOTANDO SU RYANAIR.COM
Milano, 27 novembre 2003 - Ryanair.com, il sito internet della linea aerea a
basse tariffe N.1 in Europa, è stato confermato il sito di viaggi piu
efficiente in un sondaggio pubblicato da Nextplora. Su un campione di 2,968
utenti Internet www.Ryanair.com è
stato votato il sito piu' efficiente e gradito in Italia per la prenotazione
di voli e per la semplicità di acquisto on-line. Peter Sherrard, Direttore
Vendite e Marketing di Ryanair per l'Italia ha detto: “Questo sondaggio
segue quello di Google a settembre confermando la nostra posizione come
linea aerea più richiesta sul motore di ricerca in Italia. L'abbiamo sempre
detto e adesso i risultati lo confermano anche in Italia: il modo più
veloce, efficace e soprattutto meno costoso di prenotare un viaggio in
Italia è sul sito Internet www.Ryanair.com Adesso, a meno di cinque
settimane da Natale e Capodanno, consigliamo alla gente di provare il nostro
sito internet per prenotare il viaggio per il periodo delle vacanze. Prima
si prenota, meno si paga lasciando più soldi per i vostri cari o per te
durante le festività.”
Periodo
di prenotazione:
|
Venerdì
28 Novembre fino alla mezzanotte del 4 Dicembre
|
Periodo
di Viaggio:
|
Qualsiasi
|
Giorni di
Viaggio
|
Tutti
|
Acquisto:
|
On Line
|
PIERRE-LOUIS
LIONS TIENE
LA PICONE LECTURE
2003. "FROM MOLECULAR MODELS TO NONLINEAR ELASTICITY: A MATHEMATICAL
ATTEMPT"
Roma, 27 novembre 2003 - "From Molecular Models to Nonlinear
Elasticity: a Mathematical Attempt" è il titolo della Picone Lecture
2003 che sarà tenuta dal matematico Pierre- Louis Lions dell'Université de
Paris-dauphine, il 1 dicembre 2003 alle ore 16, presso l'Aula "M.
Conversi" del Dipartimento di Fisica all'Università di Roma "
La Sapienza
". Pierre-louis Lions, figlio del celebre matematico Jacques-louis
Lions, è considerato uno dei maggiori esperti nel settore delle equazioni
alle derivate parziali, in cui ha fatto alcune tra le più importanti
scoperte degli ultimi 20 anni, ricevendo tra l'altro
la Medaglia Fields
, che si può considerare l'equivalente del premio Nobel per le discipline
matematiche, al Congresso Internazionale dei Matematici di Zurigo nel 1994.
Tra i suoi risultati principali ricordiamo l'esistenza di soluzioni per
l'equazione di Boltzmann, che descrivono la dinamica dei gas rarefatti,
ottenuta con R. Diperna, e l'introduzione, in collaborazione con M.g.
Crandall, di un metodo altamente innovativo per equazioni "totalmente
non lineari". Si è occupato inoltre di problemi di controllo,
matematica finanziaria, calcolo delle variazioni, fluidi comprimibili,
limiti termodinamici di modelli molecolari. Il suo contributo è
caratterizzato da un'enorme apertura interdisciplinare unita ad eccezionali
capacità, che gli hanno permesso di ottenere risultati profondi in molti
settori diversi delle equazioni non lineari. Questa lezione è parte di un
ciclo di seminari inaugurato nel
2002, in
ricorrenza del 75esimo anniversario della fondazione dell'Istituto per le
Applicazioni del Calcolo "Mauro Picone" (Iac). Tale iniziativa ha
voluto al contempo celebrare, nell'ambito del riordino del Consiglio
Nazionale delle Ricerche, la nascita del nuovo Iac. In linea col nuovo corso
dell'Iac, ispirato ad una piena interdisciplinarietà, quest'anno l'evento
è organizzato in collaborazione col Centro di Eccellenza Statistical
Mechanics and Complexity (Smc) dell'Infm, e prevede un breve saluto
introduttivo di Michiel Bertsch (Direttore dell'Iac) e di Giorgio Parisi
(Direttore dell'Smc). Con la "Picone Lecture 2003" prosegue così
un'iniziativa che ci si augura contribuisca a promuovere sempre più
l'immagine della Matematica come disciplina unificante nel complesso
scenario della scienza moderna. Per ulteriori informazioni e per la
registrazione: http://www.Iac.rm.cnr.it/newnewiac/events/piconelectures.htm
IN BOCCONI INAUGURAZIONE
DELL’ANNO ACCADEMICO 2003-2004
Milano, 27 novembre 2003 - Il presidente dell’Università Bocconi, Mario
Monti, insieme al rettore Carlo Secchi, venerdì 28 novembre, inaugureranno
l’anno accademico 2003-2004 nell’Aula Magna dell’Ateneo (via Ulisse
Gobbi, ore 10). Ospite, con un intervento sul tema “Attrattività dei
sistemi universitari e mobilità del capitale umano. L’esperienza di un
bocconiano”, Alberto Alesina, laureato Bocconi, direttore del Dipartimento
di Economia della Harvard University. Nel suo intervento il Rettore Secchi
lancerà la proposta di costituire un network di docenti che occupano posti
di ruolo in università straniere, laureati Bocconi e formatisi in Bocconi,
con lo scopo di creare strette e feconde relazioni fra studiosi, come
contributo a realizzare un contesto favorevole allo sviluppo della ricerca.
Al termine dell’inaugurazione, alla presenza anche del Sindaco di Milano
Gabriele Albertini, la visita al cantiere del nuovo edificio Bligny-roentgen
con la realizzazione del quale si concluderà il Piano Bocconi 2000,
progetto di ampliamento del campus dell’Università Bocconi con
l’obiettivo di colmare, almeno in parte, un’antica carenza di spazi. La
mattinata avrà inizio con la celebrazione della Santa Messa che verrà
officiata da Sua Eminenza il Cardinale Dionigi Tettamanzi nella chiesa di
San Ferdinando (via Ulisse Gobbi, ore 9).
TRASPORTI PUBBLICI: LUNEDÌ
1° DICEMBRE 2003 SCIOPERO NAZIONALE DALLE 8.45 ALLE 15 PROCLAMATO DA FILT
CGIL - FIT CISL - UILT UIL - FAISA CISAL- UGL
Milano 27 novembre 2003 - Lunedì 1° dicembre 2003, le organizzazioni
sindacali Filt Cgil- Fit Cisl - Uilt Uil - Faisa Cisal - Ugl hanno
dichiarato uno sciopero nazionale a sostegno della vertenza per il rinnovo
del biennio economico 2002-2003 del Contratto Collettivo Nazionale. Il
servizio di trasporto pubblico sarà regolare: dall’inizio del servizio
alle 8,45; dalle 15 al termine del servizio. Il personale Atm addetto alla
guida dei treni delle linee metropolitane, dei mezzi di superficie, del
servizio Radiobus, dei parcheggi e del servizio di metropolitana leggera
automatica tra l'Ospedale San Raffaele e la stazione Cascina Gobba (M2) che
aderisce all’agitazione si asterrà dalle 8,45 alle 15. Data la
volontarietà di ogni singolo dipendente di aderire allo sciopero, anche se
non appartenente alle organizzazioni sindacali che lo hanno dichiarato:
sulla rete di superficie urbana e interurbana non è prevedibile la
riduzione del servizio; sull’intera rete metropolitana è probabile la
sospensione del servizio. Per ulteriori informazioni i Clienti Atm possono
contattare il Numero Verde 800808181, operativo tutti i giorni dalle 7.30
alle 19.30, o consultare il sito Internet www.Atm-mi.it
MILANO:DALL’8 DICEMBRE PARTE LA
"RIVOLUZIONE" ATM:COINVOLTE 25 LINEE FRA TRAM E BUS RISTRUTTURATA
LA RETE DI
SUPERFICIE CON M3 A MACIACHINI E LE METROTRANVIE NORD E SUD
Milano, 27 novembre 2003 - L’entrata in funzione, prevista per l’8
dicembre, delle due nuove metrotramvie (
la Sud
da piazza Fontana a Rozzano e
la Nord
da piazza Castello a Parco Nord) e del prolungamento della terza linea
metropolitana da Zara a Piazza Maciachini, comporterà una radicale
riorganizzazione della rete urbana di trasporto pubblico. Rivoluzionate 25
linee bus e tranviarie, con soppressioni, cambi di percorsi, limitazioni o
prolungamenti per evitare doppioni e sovrapposizioni. Per oltre duecentomila
utenti cambieranno i mezzi da usare e soprattutto consolidate abitudini
nell’utilizzo del trasporto pubblico. Modificato infine il dato delle
vetture-km per anno, parametro che misura l’estensione del servizio e che
risulta aumentato per la metropolitana e la rete tranviaria e diminuito per
la rete automobilistica, ma con riduzione della congestione e
dell’inquinamento, soprattutto in alcuni quartieri come Niguarda, per
effetto della maggior capacità dei mezzi. Meno bus, quindi, sulle strade,
sostituiti dai nuovi super-tram, che trasportano fino a 250 passeggeri
contro gli 80 dei bus da
12 metri
e viaggiano prevalentemente in sede protetta, e quindi, in definitiva, meno
difficoltà per il traffico. Tutta l’operazione, destinata a ridisegnare a
sud e a nord la rete Atm di superficie, è stata illustrata oggi ai
consiglieri in commissione Trasporti dall’assessore Giorgio Goggi. Sono 11
le linee tranviarie coinvolte nella ristrutturazione e 14 le linee della
rete automobilistica. Soppresso il tram 4, dall’ospedale di Niguarda via
Monte Velino, sostituito dalla Metrotranvia Nord e altre linee; scompare
anche la linea bus 65, da San Babila a piazza Agrippa, sostituita dalla
metrotramvia Sud che rimpiazzerà anche il jumbo tram 15 sul percorso da
piazza Fontana a piazza Abbiategrasso, a Rozzano. Ma nasce anche una nuova
linea tranviaria, la 16, sul tracciato san Siro-monte Velino che dallo
stadio a piazza Duomo sostituirà la 24, limitata alla tratta
Vigentino-dogana, mentre la linea extraurbana Desio-milano attesterà le sue
corse al Parco Nord, accanto al capolinea della nuova metrotramvia. Ancor più
marcata, soprattutto a Nord, la ristrutturazione della rete su gomma. La
linea 46 da Zara M3 a Bruzzano verrà accorpata alla linea 70, da Porta
Volta a Bruzzano, opportunamente potenziata; la linea 40, da Bonola a
Niguarda, invece, nella tratta Ornato-ospedale Maggiore sarà sostituita
dalla nuova metrotramvia e dal tram 5; la 40, inoltre, verrà deviata per
stabilire un nuovo collegamento con la zona Bicocca (Arcimboldi-stazione di
Greco). Ridimensionata infine la linea 83, attualmente dalla Centrale a
Bresso, che sarà parzialmente sostituita dal tram 5 e dal bus 51. Resta
comunque il collegamento diretto tra Cormano e l’Ospedale Maggiore. La
linea 42 garantirà un nuovo collegamento tra Bicocca-viale Suzzani-stazione
Centrale. La riduzione dei bus, rimpiazzati dalle più capienti metrotramvie,
comporterà meno ingorghi e benefici ambientali. Si calcola, ad esempio, che
a Niguarda i passaggi giornalieri su strada dei mezzi diminuiranno quasi del
60 per cento. La soppressione della 65 e il ridimensionamento della 83,
infine, renderanno disponibili su altre linee, come la 52 (Zara-comasina) e
la 70 i bus grandi da
18 metri
. Qualche corsa in meno all’anno, quindi, ma compensata da una pari
offerta di posti. Con le due metrotramvie e il prolungamento M3, in
conclusione, sarà più vicino il centro di Milano, sia da nord che da sud
della città; più agevoli i collegamenti con Bresso e Cormano e quartieri
come Niguarda, Affori, Comasina, Bruzzano. E Piazza Maciachini diventerà
uno dei più importanti punti d’interscambio, tra superficie e metrò, per
le linee operanti sul Nord Milano.
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