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11 APRILE 2003
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IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA IL RAFFORZAMENTO DEL
PROGRAMMA DI "E-LEARNING" DELLA COMMISSIONE
Bruxelles, 11 aprile 2003 - L'Europarlamento ha votato a favore di un aumento di
bilancio per il programma "e-learning" proposto dalla Commissione,
chiedendo che venga elevato da 18 a 27 milioni di euro l'anno. Gli eurodeputati,
inoltre, hanno chiesto di porre maggiore enfasi sulla formazione tecnica degli
insegnanti. Il programma di "e-learning" proposto, relativo al periodo
2004-2006, è volto a promuovere l'integrazione delle Tic (Tecnologie
dell'informazione e della comunicazione) nei sistemi di istruzione e formazione
in Europa. In sede di votazione della proposta, l'8 aprile a Strasburgo, gli
europarlamentari hanno presentato una serie di emendamenti. In particolare, la
relazione del Parlamento, stilata dall'eurodeputato italiano Mario Mauro,
esprime dei dubbi sul bilancio proposto dalla Commissione per questo programma,
chiedendo: "Ma non sarebbe [.] inusuale spendere meno ogni anno per un
programma pluriennale rispetto alle azioni preparatorie che lo hanno
preceduto?". Il Parlamento ha sostenuto la proposta dell'on. Mauro di
aumentare il bilancio per il programma a 54 milioni di euro nell'arco di due
anni e di assegnare maggiori risorse finanziarie al gemellaggio elettronico
("e-twinning") delle scuole europee. Un altro emendamento chiave
riguarda la necessità di riservare particolare attenzione alla formazione dei
docenti, al fine di consentire loro di utilizzare in classe Internet e le TIC in
modo critico e didatticamente responsabile. "Se in questo momento gli
insegnanti europei non sono messi nelle condizioni di servirsi utilmente e
realisticamente delle nuove tecnologie, ciò significherà la riduzione di tali
strumenti", ha sottolineato l'on. Mauro. Gli eurodeputati ritengono
importante, inoltre, includere le scuole primarie nelle attività di gemellaggio
elettronico, pertanto hanno respinto la proposta della Commissione di avviare il
programma partendo dalle scuole secondarie, per poi passare in futuro agli altri
livelli scolastici. Essi, inoltre, sostengono che la spesa destinata alle
attività di gemellaggio elettronico debba essere divisa equamente tra scuole
primarie e secondarie. In una votazione separata, il Parlamento ha approvato
altresì l'intenzione della Commissione di creare una versione globale del
programma Erasmus per l'istruzione superiore. Tale programma, denominato "Erasmus
World" dalla Commissione, estenderebbe la promozione della conoscenza
interculturale fra le università dell'UE ai paesi terzi. Il Parlamento ha
approvato il programma, suggerendo, tuttavia, di denominarlo "Erasmus
Mundus".
ALTA COMMISSIONE PER IL FEDERALISMO FISCALE: VITALETTI
PRESIDENTE
Roma, 11 aprile 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze informa che
con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro
dell'Economia e delle Finanze, di concerto con il Ministro per gli Affari
Regionali, con il Ministro dell'Interno e con il Ministro per le Riforme
Istituzionali e la Devoluzione, è stata definita la composizione dell'Alta
Commissione di studio, istituita dalla Finanziaria 2003. A presiedere
l'organismo, che ha il compito di indicare al Governo i principi generali del
coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario ai sensi degli
articoli 117, terzo comma, 118 e 119 della Costituzione, è stato designato il
prof. Giuseppe Vitaletti, consigliere del Ministro Giulio Tremonti. Gli altri
componenti sono: prof. Luca Antonini, dr. Maurizio Leo, cons. Gianfranco Polillo,
cons. Adriano Soi, cons. Giuseppe Troccoli, cons. Claudio Tucciarelli, dr.
Francesco Tufarelli. I membri designati dalla Conferenza unificata in
rappresentanza delle Regioni sono: dr. Aurelio Bertozzi e dr. Norberto Cau,
mentre quelli designati in rappresentanza degli enti locali sono: dr. Gian Luca
Galletti e dr. Gino Nunes. Per i necessari approfondimenti in ordine ai profili
scientifici o istituzionali delle materie di competenza, l'Alta Commissione si
avvarrà di due organi consultivi: un Comitato tecnico-scientifico ed un
Comitato istituzionale.
SCELTI I COLLOCATORI DI INPS4/ ARRANGERS FOR INPS4
SELECTED
Roma, 11 aprile 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze e l'Istituto
Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps) comunicano che Banca Imi, Jp Morgan e
Lehman Brothers sono state selezionate per curare il collocamento e le
operazioni propedeutiche dei titoli relativi alla quarta tranche del programma
di cartolarizzazione dei crediti contributivi dell'Inps attraverso la società
Scci Società Cartolarizzazione Crediti Inps S.p.A. Il programma di cessione e
cartolarizzazione dei crediti contributivi dell'Inps, lanciato nel 1999, ha
portato fino ad oggi all'emissione di sei serie di titoli con rating triplo A
per un valore complessivo di 9,36 miliardi di euro dei quali 4,65 sono stati
rimborsati in anticipo sulle date previste e circa 2 miliardi sono attualmente
già fronteggiati da cassa.
ENTRATE TRIBUTARIE GENNAIO-FEBBRAIO 2003 - DATI DI
COMPETENZA
Roma, 11 aprile 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che
nel periodo gennaio - febbraio 2003 sono state accertate entrate tributarie
dello Stato - calcolate secondo il criterio della competenza - per un ammontare
pari a 47.526 milioni di euro, in crescita di 2.811 milioni di euro (+6,3%)
rispetto allo stesso periodo dell'anno 2002. L'andamento del periodo risente
degli effetti favorevoli che si sono prodotti in particolare nel mese di gennaio
a causa: a. delle ritenute sui dipendenti non statali, il cui gettito, nel mese
di gennaio 2003, è risultato superiore di 1.030 milioni di euro (+7,9%)
rispetto allo stesso mese del 2002. La variazione è imputabile per 878 milioni
di euro ai versamenti anomali delle ritenute degli enti pubblici; b. dell'Iva
che a gennaio ha registrato un aumento di 986 milioni di euro (+21,3%) rispetto
sempre al corrispondente mese del 2002. Inoltre si osserva a febbraio un
andamento positivo all'interno dei tributi indiretti minori. Il tasso di
crescita delle entrate complessive riferito al solo mese di gennaio è risultato
pari al 7,6%, quello riferito al solo mese di febbraio +4,7%. Imposte dirette.
Le imposte dirette del periodo gennaio-febbraio 2003 sono risultate pari a
26.006 milioni di euro, in aumento di 1.643 milioni di euro (+6,7%) rispetto
allo stesso periodo del 2002. L'Irpef risulta in aumento di 1.356 milioni di
euro (+6,1%), e si attesta a 23.487 milioni di euro principalmente per effetto
delle ritenute degli enti pubblici (+878 milioni di euro, pari al +18,1%) e
delle ritenute sui dipendenti statali (+105 milioni di euro, pari al +33,1%)
relative al mese di gennaio. Imposte indirette. Le imposte indirette sono
ammontate a 21.520 milioni di euro, in aumento di 1.168 milioni di euro (+5,7%).
Tra le imposte indirette l'Iva è in aumento di 1.521 milioni di euro (+14,2%)
sullo stesso periodo del 2002 ed ha raggiunto l'ammontare di 12.264 milioni di
euro. L'Iva sugli scambi interni è in aumento di 1.465 milioni di euro (+16,4%)
mentre l'Iva sulle importazioni è in crescita di 56 milioni di euro (3,1%).
Favorevole anche l'andamento dell'imposta di bollo (+169 milioni di euro) e
dell'imposta sugli oli minerali (+317 milioni di euro).
ENTRATE FISCALI GENNAIO-MARZO 2003 - DATI DI CASSA
Roma, 11 aprile 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che
il totale delle entrate fiscali incassate nel periodo gennaio-marzo 2003 risulta
essere pari 96.503 milioni di euro, con un aumento di 5.011 milioni di euro
rispetto allo stesso periodo del 2002, pari a un incremento del 5,5%.
L'aggregato registra i dati di cassa, comprendendo cioè il bilancio dello
Stato, i bilanci delle Regioni e quelli degli enti previdenziali. In
particolare, le entrate tributarie sono state di 68.685 milioni di euro, con un
incremento di 3.838 milioni di euro, pari al 5,9%. I contributi sociali sono
risultati pari a 27.818 milioni di euro rispetto ai 26.645 del primo trimestre
dello scorso anno, con un aumento degli incassi di 1.173 milioni di euro
(+4,4%). All'andamento dei dati relativi al trimestre hanno contribuito
principalmente i seguenti fattori: buon andamento dell'Irpef e dell'Irpeg; buona
evoluzione dell'Iva; tenuta degli incassi delle imposte di produzione,
nonostante l'anticipo delle accise disposto a dicembre 2002; lieve calo degli
introiti di lotto e lotterie. Per quanto riguarda il solo mese di marzo, gli
incassi hanno totalizzato 28.309 milioni di euro, con un miglioramento di 1.389
milioni di euro rispetto allo stesso mese del 2002 (+5.2%). Nel dettaglio, le
entrate tributarie sono cresciute di 1.181 milioni di euro, per un totale di
22.443 milioni di euro e un incremento del 5.6% rispetto a marzo 2002; i
contributi sociali hanno registrato un aumento di 209 milioni di euro,
attestandosi su 5.866 milioni di euro contro i 5.657 dell'analogo periodo, con
una variazione positiva del 3.7%.
|
Gennaio-Marzo 2003
|
Gennaio-Marzo 2002
|
Variazione %
|
Entrate tributarie
|
68.685
|
64.847
|
+5,9%
|
Contributi sociali
|
27.818
|
26.645
|
+4.4%
|
Totale entrate
|
96.503
|
91.492
|
+5,5%
|
(dati in milioni di euro)
|
Marzo 2003
|
Marzo 2002
|
Variazione %
|
Entrate tributarie
|
22.443
|
21.262
|
5,6%
|
Contributi sociali
|
5.866
|
5.657
|
3.7%
|
Totale entrate
|
28.309
|
26.920
|
5,2%
|
(dati in milioni di euro)
RECUPERO DEI CREDITI FISCALI PROCEDURE D'INFRAZIONE
CONTRO PORTOGALLO E ITALIA §
Bruxelles, 11 aprile 2003 - La Commissione europea ha deciso di chiedere
formalmente alla Repubblica portoghese ed alla Repubblica italiana di comunicare
i provvedimenti con i quali viene recepita nell'ordinamento nazionale la
direttiva 2001/44/CE relativa all'assistenza reciproca in materia di recupero
dei crediti fiscali. Tali richieste formali saranno inoltrate sotto forma di
pareri motivati conformemente alla seconda tappa della procedura d'infrazione
prevista dall'articolo 226 del trattato CE. Se entro due mesi non saranno
comunicate le modifiche alla Commissione, la stessa potrà adire la Corte di
giustizia. La direttiva 2001/44/CE del Consiglio, del 15 giugno 2001, modifica
la direttiva 76/308/CEE relativa all'assistenza reciproca in materia di recupero
dei crediti risultanti da operazioni che fanno parte del sistema di
finanziamento del Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia, nonché
dei prelievi agricoli, dei dazi doganali, dell'imposta sul valore aggiunto e di
talune accise. La direttiva del 2001 introduce modifiche volte in particolare a
migliorare la lotta alla frode e a estendere l'ambito di applicazione
dell'assistenza reciproca ai crediti relativi a talune imposte sul reddito e sul
patrimonio, nonché a taluni diritti sui premi di assicurazione. L'articolo 2
della direttiva dispone che gli Stati membri debbono assicurarne il recepimento
entro il 30 giugno 2002 ; essi inoltre devono comunicare alla Commissione le
principali disposizioni di diritto interno che essi adottano nel settore
disciplinato dalla presente direttiva ed una tavola di concordanza tra questa e
le disposizioni nazionali adottate. In base alle informazioni disponibili, benché
l'iter legislativo volto al recepimento della direttiva sia in corso tanto in
Portogallo che in Italia, non è stato finora né adottato né comunicato agli
uffici della Commissione alcun provvedimento. I dati più recenti relativi alle
infrazioni degli Stati membri si possono consultare sul seguente sito: http://europa.eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_fr.htm
INTESA MEDIOCREDITO: UTILE NETTO 46,1 MILIONI DI EURO
APPROVATO IL BILANCIO 2002, NUOVO NOME E NUOVO LOGO
Milano, 11 aprile 2003 - Si è riunita ieri, sotto la presidenza di Mario Zanone
Poma, l'Assemblea degli azionisti di Intesa Mediocredito (Gruppo Banca Intesa),
che ha approvato il bilancio 2002. II bilancio registra un margine di
intermediazione di € 194,1 milioni e un utile netto di € 46,1 milioni. I
mezzi patrimoniali ammontano a oltre 830 milioni di euro. I flussi operativi al
31 dicembre 2002 confermano il posizionamento di Intesa Mediocredito quale
maggiore banca a livello nazionale specializzata nel finanziamento a medio
termine delle medie e piccole imprese: il portafoglio crediti è costituito da
oltre 16.000 imprese clienti, per un importo complessivo di € 13 miliardi, in
crescita del 6% rispetto all'esercizio precedente; i finanziamenti erogati
nell'anno hanno superato i 4 miliardi di euro.L'Assemblea ha altresì deliberato
la modifica della ragione sociale da IntesaBci Mediocredito in Intesa
Mediocredito,in linea con le decisioni assunte in dicembre da Banca Intesa.
FONDI COMUNI: ASSOGESTIONI PRESENTA LA NUOVA
CLASSIFICAZIONE, IN VIGORE DAL 1° LUGLIO 2003.
Milano, 11 aprile 2003 - La nuova classificazione dei fondi comuni, approvata
dal comitato esecutivo di Assogestioni, sarà presentata nel corso di una
conferenza stampa organizzata dall'Associazione del Risparmio Gestito mercoledì
16 aprile 2003 alle ore 12.00 presso la sede Abi di via della Posta 3 a Milano.
Interverranno il Responsabile del Comitato Classificazione Assogestioni, Dario
Frigerio; il Segretario Generale di Assogestioni, Fabio Galli; il Responsabile
Analisi e Investimenti dell' Associazione del Risparmio Gestito, Alessandro
Rota.
BANCA LOMBARDA: UTILE ATTESO IN AUMENTO TRA IL 7% E IL
12% NEL 2003
Brescia, 11 aprile 2003.- In occasione dell'incontro organizzato in
collaborazione con Aiaf ed Assogestioni che si è tenuto ieri a Milano , il
Presidente di Banca Lombarda dr. Gino Trombi, il Consigliere Delegato avv.
Corrado Faissola e il Direttore Generale dr. Victor Massiah, hanno illustrato i
risultati consolidati di Gruppo nel 2002 fornendo le linee guida degli obiettivi
per il biennio 2003/2004. In particolare gli obiettivi di crescita dei volumi
intermediati prevedono: un aumento degli impieghi intorno al 9% nel 2003 e
all'8% nel 2004; un incremento della raccolta diretta al 6% nel 2003 e al 5% nel
2004; per quanto attiene alla raccolta indiretta: una crescita del risparmio
gestito del 9% nel 2003 e del 15% nel 2004 un andamento costante per quanto
riguarda il comparto assicurativo con un flusso di nuovi premi di circa 1.000
milioni di Euro nel 2003 ed altrettanti nel 2004 Gli obiettivi economici
prevedono: una crescita del margine di intermediazione del 4,1% nel 2003 e
dell'8,5% nel 2004; un cost-income ratio del 60,6% nel 2003 e del 57,5% nel
2004; un Roe cash al 12,7% nel 2003 e al 13,8% nel 2004 un utile netto atteso in
aumento tra il 7% e il 12% nel 2003 e tra il 10% e il 20% nel 2004. La
documentazione presentata nell'ambito dell'incontro è depositata, a
disposizione del pubblico, presso la sede sociale e presso gli uffici di Borsa
Italiana, Milano.
MELIORBANCA PERFEZIONA L'ACQUISTO DI GESFID SA
Milano, 11 aprile 2003- In seguito all'accordo firmato nell'ottobre 2002 e dopo
aver ottenuto le necessarie approvazioni dalle Autorità di Vigilanza,
Meliorbanca, ha perfezionato l'acquisizione del 51% di Gesfid SA, società
svizzera di risparmio gestito. L'operazione è avvenuta tramite l'acquisto da
parte di Meliorbanca del 51% di Rinascita Holding, società di diritto svizzero
appositamente costituita dalla famiglia Saladino nel 2002 per acquistare il 100%
di Gesfid Sa dalla Banca del Gottardo. La famiglia Saladino, che detiene il
restante 49% di Rinascita Holding, è l'azionista storico di Gesfid nonché
espressione dell'attuale top management. L'operazione per Meliorbanca comporta
un investimento di 16 milioni di franchi svizzeri (pari a circa 11 milioni di
Euro) nel capitale azionario di Rinascita Holding. Meliorbanca, che opera dal
1998 nel settore delle gestioni di fascia elevata, con l'acquisizione di Gesfid
consolida ulteriormente la propria posizione raggiungendo una massa in gestione
di oltre 2,8 miliardi di euro. "L'acquisizione di Gesfid - sottolinea il
presidente di Meliorbanca Pier Domenico Gallo - rappresenta uno step importante
nella strategia di crescita di Meliorbanca che, oltre a conquistare una quota
significativa del mercato del private banking, rafforza la propria presenza a
livello internazionale".Nell'esercizio 2002 Gesfid ha generato un utile
netto di 6 milioni di franchi svizzeri, a fronte di un margine di
intermediazione di 27 milioni di franchi svizzeri. Il totale dell'attivo al 31
dicembre 2002 è pari a 138 milioni di franchi svizzeri.
BANCA PROFILO: PRESENTATI I DATI AL 31 DICEMBRE 2002
UTILE NETTO A € 3,27 MILIONI, MEZZI AMMINISTRATI PER € 1.964 MILIONI
PROBABILE ACQUISIZIONE DI FCB SIM
Milano, 11 aprile 2003 - Presentati ieri alla comunità finanziaria i dati al 31
dicembre 2002. Il consuntivo dei dati di bilancio 2002 è contraddistinto da un
utile netto di € 3.270.085, in crescita del 6,4% rispetto al risultato
dell'anno precedente (€ 3.073.403). I ricavi ammontano a € 44 milioni (€
47,5 milioni nel 2001). I costi, pari a € 25,3 milioni, sono diminuiti di €
6 milioni (- 19% rispetto al 2001) con una contrazione del 8% delle spese per il
personale (passato dalle 193 unità del 2001 alle 169 del 2002) e del 29% delle
spese diverse. L'incremento dell'utile netto è estremamente positivo,
soprattutto se valutato alla luce del trend negativo che ha continuato a
contraddistinguere i mercati finanziari e della persistente congiuntura
sfavorevole in ambito internazionale. Concentrandosi sulla riorganizzazione
interna e sulla flessibilità operativa, Banca Profilo ha mirato al
consolidamento delle proprie attività e al recupero di efficienza. I mezzi
amministrati, ammontati a 1.964 milioni di Euro (- 7,2% sul 2001), indicano una
diminuzione sostanzialmente riconducibile alla valorizzazione dei portafogli. Il
patrimonio netto al 31/12/2002 è pari a € 107,5 milioni (117,9 nel 2001)
facendo segnare una lieve flessione dovuta al pagamento del dividendo 2002 e
alla distribuzione di parte della Riserva "Sovrapprezzi di Emissione".
Destinazione dell'utile L'Assemblea degli azionisti, convocata per il 24 aprile
p.v. in prima convocazione o 30 aprile in seconda convocazione, deciderà sulla
proposta di: 1. destinare l'utile a dividendo per complessivi € 3.262.297 in
ragione di € 0,0269 per azione, su un totale di 121.275.000 azioni totali; 2.
destinare l'importo residuo di € 7.788 ad Altre Riserve; 3. distribuire agli
azionisti parte della Riserva "Sovrapprezzi di Emissione", pari a
€27.651.027 al 31.12.2002, per un importo complessivo di € 4.002.075,
corrispondente ad € 0,033 per ciascuna delle 121.275.000 azioni del capitale
della Banca Il pagamento del dividendo, che potrà usufruire integralmente del
credito d'imposta, e della Riserva "Sovrapprezzi di Emissione" avverrà
a partire dal 10 luglio 2003, con stacco cedola n.5, fissato al 7 luglio 2003.
Prospettive future Nel corso dell'incontro, Sandro Capotosti, Presidente e
Amministratore delegato della società, ha commentato le proiezioni
sull'andamento del 1° Trimestre 2003 indicando risultati in crescita su tutti i
principali valori rispetto allo stesso periodo del 2002. "La società, ha
detto Capotosti, ha iniziato l'anno con il passo giusto, facendo registrare un
incremento generalizzato delle proprie attività. In particolare, ha continuato
Capotosti, l'incremento della raccolta realizzato in una fase di persistente
congiuntura sfavorevole e di difficoltà dei mercati finanziari rappresenta un
dato molto significativo". Capotosti inoltre ha risposto ad alcune domande
relative alle direttrici di sviluppo della società specificando, in
particolare, che Banca Profilo continua a valutare l'opportunità di perseguire
una crescita anche per linee esterne e che, pertanto, proseguono i contatti a
largo spettro per l'individuazione di possibili partner fra le società dotate
di un'elevata affinità culturale e operativa con Banca Profilo. L'ipotesi di
una fusione con Meliorbanca è ancora in fase di studio; Banca Profilo, pur
considerando interessante l'operazione sta ancora valutando tutti gli aspetti di
integrabilità e di funzionale corporate governance. Capotosti ha inoltre
annunciato che il CdA di Banca Profilo ha approvato la firma di una lettera di
intenti per l'acquisizione di Fcb Sim - specializzata nella gestione
personalizzata di patrimoni privati - per un valore di circa €11,5 milioni.
Fcb Sim dispone di una massa gestita pari a circa € 210 milioni e una rete di
65 promotori finanziari.
NUOVO MARCHIO PER CABOTO
Milano, 11 aprile 2003 - L'Assemblea Straordinaria dei Soci riunita il 9 aprile
a Milano, ha approvato la variazione della denominazione sociale da Caboto
IntesaBci - Società di Intermediazione Mobiliare S.p.A. - in Caboto - Società
di Intermediazione Mobiliare S.p.A. - ovvero in forma abbreviata Caboto Sim
S.p.A. La modifica rientra nell'ambito del Piano Industriale di Banca Intesa
presentato lo scorso settembre. Il marchio fa chiaro riferimento all'origine e
alla missione di Caboto, di cui viene confermato il ruolo di società del Gruppo
focalizzata nelle attività di Capital Markets.
ENEL AL VIA PIANO DI STOCK OPTION 2003
Roma, 11 aprile 2003 - Il Consiglio di Amministrazione dell'Enel, riunitosi ieri
sotto la presidenza di Piero Gnudi, ha approvato il piano di stock option per
l'anno 2003 ed il relativo regolamento attuativo. La delega ad aumentare il
capitale sociale al servizio di tale piano verrà richiesta alla Assemblea degli
azionisti già convocata per il 23 maggio 2003 in prima e per il 24 maggio 2003
in seconda convocazione, il cui ordine del giorno è stato appositamente
integrato a tal fine nella odierna riunione del Consiglio di Amministrazione. Il
piano in questione, ispirato a logiche analoghe a quelle del piano adottato nel
corso del 2002, prevede che ai dirigenti individuati dal Consiglio di
Amministrazione vengano assegnati diritti personali ("opzioni")
relativi alla sottoscrizione di un corrispondente numero di azioni ordinarie
Enel di nuova emissione. In particolare, il Consiglio di Amministrazione ha
deliberato in data odierna l'assegnazione di complessive 47.624.005 opzioni in
favore di circa 550 dirigenti del Gruppo, tra i quali figura anche
l'Amministratore Delegato dell'Enel, nella qualità di Direttore Generale. Il
piano prevede che le opzioni - una volta realizzatesi le condizioni di esercizio
- possano essere esercitate per una quota del 30% a decorrere dal 2004, per una
ulteriore quota del 30% a decorrere dal 2005 e per il residuo 40% a decorrere
dal 2006; in ogni caso le opzioni non potranno essere esercitate oltre il 31
dicembre 2008. L'esercizio delle opzioni è condizionato al raggiungimento dei
parametri di performance fissati dal Consiglio di Amministrazione. In
particolare, il piano dispone che tutte le opzioni assegnate divengano
esercitabili - secondo la tempistica sopra indicata - qualora nel corso
dell'anno 2003 venga superato l'obiettivo di Ebitda consolidato indicato nel
budget e l'andamento borsistico dell'azione Enel sul mercato italiano risulti
superiore - secondo i criteri di calcolo indicati nel regolamento di attuazione
del piano - a quello di uno specifico indice di riferimento (50% Mibtel e 50% Ftse
Eurotop 300 Electricity). Nell'ipotesi in cui anche uno solo degli obiettivi ora
indicati non venga raggiunto, tutte le opzioni assegnate decadono
automaticamente. Lo strike price è stato fissato in misura pari alla media
aritmetica dei prezzi di riferimento di Borsa dell'azione Enel nel periodo
compreso tra il 10 marzo ed il 10 aprile 2003, nel rispetto della normativa
fiscale di riferimento. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato un
limitato aumento del capitale sociale (per circa 41,7 milioni di euro) al
servizio delle opzioni assegnate con il piano di stock option per l'anno 2002 e
divenute esercitabili.
PARMALAT FINANZIARIA: INFORMATIVA AL MERCATO
Milano, 11 aprile 2003 - Ieri Parmalat Finanziaria ha presentato a Milano i
risultati e le strategie del Gruppo alla comunità finanziaria. In questa nota
l'azienda ribadisce alcune previsioni, in quanto di interesse di carattere
generale, riportate nella copia della presentazione "Parmalat Group - Fye
2002 results and strategies - 10 April 2003", disponibile anche sul sito
www.parmalat.net Nonostante la difficile situazione politica ed economica a
livello mondiale che ha caratterizzato gli ultimi mesi, la forte instabilità
valutaria registrata soprattutto in Sud America, Parmalat ritiene che sulla base
delle attuali condizioni generali sia possibile comunque prevedere per il Gruppo
un continuo miglioramento dei principali indicatori economici e finanziari a
dimostrazione della capacità di sviluppo del Gruppo anche nell'attuale incerta
congiuntura mondiale. Attesa di crescita organica in volume: + 3% per ciascuno
degli esercizi del triennio 2003/2005. Il vertice del Gruppo ritiene che sia
possibile confermare la previsione di una costante crescita in volume nei
prossimi tre anni. Ratio Roce: ipotizzata previsione di crescita al 20% nel
2005; Ebitda Margin: ipotizzata previsione di crescita dal 12,3% dell'esercizio
2002 al 13% nel 2005 (precedentemente indicata al 14%). I miglioramenti attesi
del Roce e dell'ebitda Margin saranno realizzati attraverso i già avviati piani
strategici di razionalizzazione e miglioramento tecnologico delle attività
produttive e distributive che si tradurranno, nei prossimi esercizi, in
risparmio di costi, nonché tramite i programmi di lancio e di consolidamento
delle posizioni di mercato di innovativi prodotti a maggior valore aggiunto.
Rapporto Posizione Finanziaria Netta/Patrimonio Netto: ipotizzata previsione
dall'83% al 31 dicembre 2002 al 50% di fine 2005 (precedentemente indicata al
30%). Obiettivo del Gruppo è la graduale riduzione dell'indebitamento netto
attraverso l'utilizzo del free cash-flow generato dalla gestione, con
conseguente miglioramento del rapporto indebitamento netto/patrimonio netto. Va
sottolineato che la revisione degli indici relativi all'Ebitda e al Rapporto
posizione finanziaria netta/patrimonio netto, si è resa necessaria in seguito
alla mutata situazione economica generale, che rendono difficili le previsioni
per il futuro su molti mercati di operatività del Gruppo, e tenendo conto anche
delle instabilità valutarie registrate negli ultimi mesi che hanno in
particolare impattato negativamente sul valore del patrimonio netto consolidato
con conseguente peggioramento del rapporto posizione finanziaria
netta/patrimonio netto attestatosi all'83% a fine 2002. Dal punto di vista
finanziario il vertice del Gruppo non prevede a breve nuove emissioni di bonds.
Il costo medio del debito finanziario per l'esercizio 2002 è stato del 5,8%
prima dell'effetto fiscale e del 3,65% al netto dell'effetto fiscale..parmalat
finanziaria spa La liquidità del Gruppo nel corso dell'esercizio 2002 è stata
investita, con un rendimento medio del 3,50% al netto dell'effetto fiscale,
principalmente in strumenti finanziari di breve termine a primarie condizioni di
mercato e con basso profilo di rischio, rating minimo single
A. LEGNO-ARREDAMENTO -SETTORE IN CALO NEL 2002. BILANCIO
MENO NEGATIVO DEL PREVISTO, MA RIMANGONO INCERTE LE PROSPETTIVE PER IL 2003
Milano, 11 aprile 2003 - In occasione del Salone Internazionale del Mobile in
corso a Fiera Milano (9/14 aprile) è stata presentata una relazione sul Settore
Legno-Arredamento, con un pre-consuntivo per il 2002 e previsioni per il 2003 da
parte dell' Associazione di categoria Federlegno Arredo e di Cosmit, ente
organizzatore della manifestazione. Non è stato un anno di transizione com'era
nelle previsioni formulate ad inizio 2002, ma sono state smentite anche le
attese di una congiuntura fortemente negativa. Il settore legno-arredamento,
fotografato dai dati preconsuntivi elaborati dal Centro Studi Cosmit/Federlegno-Arredo,
ha sofferto della crisi economica internazionale e del clima di incertezza
generato dagli eventi politici che hanno seguito l'11 settembre 2001. Sistema
Legno-Arredamento Il settore legno-arredamento, che comprende sia i settori a
monte (industria del legno per i mobili e l'edilizia, dei semi lavorati e dei
componenti dell'arredamento ), sia i settori a valle dell'industria
dell'arredamento (mobili per uso domestico e non, gli apparecchi per
l'illuminazione e i complementi di arredo) registra per il 2002 un calo del
fatturato dell'1 ,7%, una percentuale abbastanza contenuta rispetto a quanto
accaduto in altri settori del "made-in-Italy". "II risultato
complessivo della filiera legno-arredamento - spiega Rosario Messina, presidente
di Cosmit, - è certamente deludente, ma in linea con uno scenario economico non
brillante e fortemente condizionato dall'incertezza. Le aziende sono state
frenate nelle loro decisioni di investimento e commerciali: l'anno appena
trascorso è stato vissuto nell'attesa della ripresa con l'inevitabile esito di
una sorta di galleggiamento del settore". Sono stati soprattutto i mercati
esteri la vera "cinghia di trasmissione" della crisi e la componente
meno vivace del fatturato del settore. Nell'intera filiera le esportazioni sono
scese del 3,8% riportando il valore totale a 12, 7 miliardi di euro. Meno
negativo è stato invece il mercato interno che avendo raggiunto i 30, 7
miliardi di euro registra un calo contenuto rispetto al 2001 (-0,4%). "L
'effetto congiunto del calo dei mercati esteri e di quello interno",
commenta Messina "ha portato il fatturato del settore a 38 miliardi di
euro, ovvero quasi esattamente il livello raggiunto nel 2000. In un anno sono
stati bruciati circa 650 milioni di euro, una perdita imputabile alla crisi di
alcuni mercati importanti, ma che potrà crescere in relazione agli sviluppi
delle vicende politiche internazionali". E' stato soprattutto il settore
dell'arredamento a dare Il maggior contributo a questo calo. Il fatturato del
'valle della filiera' si è ridotto del 2, 1% riportando il valore totale a 22,8
miliardi di euro. Anche in questo caso sono soprattutto i mercati esteri a
deludere maggiormente con un calo del 3,8%. Occorre tuttavia precisare che il
risultato è da imputare soprattutto ad alcuni mercati, in primo luogo la
Germania, che hanno ridotto in modo consistente le importazioni di prodotti
italiani. "È difficile dare una fotografia fedele degli andamenti
dell'export", continua il presidente di Cosmit "in quanto mai come
quest'anno le medie per paese e per comparto possono ingannare. Nonostante la
crisi, ci sono mercati che hanno risposto bene e comparti che hanno saputo
difendere le proprie posizioni. " È per esempio evidente una sorta di
divaricazione tra i due principali mercati dell'arredamento: Stati Uniti e
Germania". I dati di commercio estero relativi ai primi 11 mesi del 2002,
mettono in evidenza andamenti molto differenziati nei diversi paesi: se gli Usa
fanno registrare un incremento dell'1 ,9% nelle importazioni di mobili, la
Germania conferma il momento congiunturale negativo con un calo del 17,6%.
Analogamente, mentre alcuni comparti fanno registrare cali contenuti (gli
imbottiti -1,3%}, altri evidenziano decrementi significativi (l'illuminazione
-9, 1% e i mobili per ufficio -14, 7% }. "Rispetto alla prospettive -
spiega Roberto Snaidero, presidente di Federlegno-Arredo, associazione di
categoria che promuove la manifestazione - è ancora presto per trarre giudizi
sui prossimi mesi. Recentemente un'indagine di CosmitlFederlegno-Arredo presso
le imprese del settore rilevava l'attesa di un miglioramento nella raccolta
ordini sul mercato nazionale e sui più importanti mercati internazionali,
anticipando una crescita dei livelli produttivi già nella prima metà del 2003.
La guerra in corso non riduce l'ottimismo ma certo l'orizzonte temporale di una
ripresa sembra allontanarsi. Dai dati preconsuntivi tuttavia il miglior
andamento del settore a monte lascia sperare che le imprese si tengano pronte a
cogliere anche il più lieve segnale positivo." In effetti i risultati del
settore legno, pur mantenendosi negativi, si dimostrano meno deludenti,
soprattutto sul fronte interno. Il fatturato del settore raggiunge i 15,3
miliardi di euro che rappresentano un calo dell' 1,1% rispetto all'anno
precedente. Sul mercato italiano, la domanda rimane attestata sugli stessi
livelli del 2001 a fronte di un aumento delle importazioni dell'1,4%. Infolink: www.federlegno.it
www.cosmit.it
MARIELLA BURANI FASHION GROUP: RISULTATI ANNUALI
2002UTILE NETTO CONSOLIDATO IN FORTE AUMENTO (+96,1%)FORTE CRESCITA DEL
FATTURATO CONSOLIDATO PER IL 2002 PARI A 273.9 MILIONI DI EURO (+23,5% RISPETTO
ALL'ANNO PRECEDENTE)
Cavriago, 11 aprile 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Mariella Burani
Fashion Group ha approvato il 31 marzo il progetto di bilancio di esercizio e di
bilancio consolidato dell'esercizio 2002. I risultati dell'anno confermano una
forte crescita del fatturato a € 273.9 milioni del 2002 (+23,5%) da € 221.7
milioni del 2001, del Margine Operativo Lordo aumentato a € 32.4 milioni nel
2002(+42.3%) da € 22.8 milioni del 2001, del Reddito Operativo a € 19.9
milioni (+72,9%) da € 11.5 milioni nel 2001, del Reddito della Gestione
Corrente che passa a € 13.7 milioni nel 2002 (+118.6%) da € 6.2 milioni nel
2001 e del risultato netto dell'esercizio pari a € 11.3 milioni con una
crescita del 96,1% rispetto a € 5,8 milioni del 2001. La posizione finanziaria
netta del Gruppo a fine 2002 è stata pari a € 93,8 milioni e riflette
principalmente l'impatto dei costi sostenuti per le acquisizioni nel corso
dell'esercizio. Il Gruppo mantiene per il 2002 un rapporto debt/equity ottimale
di 0,85. Highlights operativi/strategici del 2002 Le forte crescita del
fatturato e dei risultati operativi del Gruppo avvenuta nel corso dell'esercizio
2002 è stata determinata da una strategia di sviluppo concentrata
principalmente su: rafforzamento della divisione abbigliamento, core business
del Gruppo, attraverso: il miglioramento del servizio al cliente (miglioramento
dei tempi di consegna, attenzione al rapporto qualità/prezzo, maggior enfasi
sul product marketing e aumento delle collezioni flash); una razionalizzazione
dei processi produttivi; ampliamento della rete distributiva diretta, con
l'apertura di 3 boutiques Mariella Burani e 3 showrooms; continua integrazione e
sviluppo della divisione pelletteria che ha visto crescere la produzione di
pelletteria per i principali marchi di abbigliamento del Gruppo ed ampliare la
propria rete distributiva con l'apertura di 6 boutiques (3 per Braccialini, 2
per Baldinini, una per Sebastian) e 2 showrooms; concentrazione su categorie di
prodotto con più ampi margini di profitto, su mercati geografici con forti
tassi di crescita e sui canali distributivi diretti: i marchi propri generano
oggi oltre l'85% del fatturato consolidato (vs. 75% del 2001); i canali
distributivi diretti (Dos, franchising e boutiques multi marca che acquistano
direttamente dagli showrooms del Gruppo) attraverso i quali nel 2002 è stato
generato oltre il 58% del fatturato (vs. il 40% del 2001); l'export rappresenta
il 59% del fatturato 2002 (vs. il 56% del 2001). aumento degli investimenti in
comunicazione al fine di incrementare la riconoscibilità del brand;
rafforzamento del management team; allargamento dell'offerta attraverso nuovi
accordi di licenza. La crescita dimensionale del Gruppo nel 2002 è stata
determinata anche da importanti acquisizioni: Revedi SpA e Revedi SA, operanti
nella distribuzione di prodotti di abbigliamento e pelletteria, per garantire
una maggior diversificazione dei canali ditributivi; Itm SpA, operante nella
trasformazione e distribuzione di tessuti di jersey e seta con l'obiettivo di
raggiungere una maggiore integrazione verticale della catena produttiva ed una
riduzione dei costi per l'approvvigionamento delle materie prime. Inoltre a fine
2002 è stata effettuata l'acquisizione di Renè Lezard Mode GmbH, società
leader in Germania nel settore dell'abbigliamento donna e uomo di lusso,
nell'ambito di una strategia di rafforzamento dei mercati di riferimento.
Dividendi Il Consiglio di Amministrazione ha approvato la proposta di
distribuire un dividendo unitario di € 0,065 per azione con stacco il giorno
19 maggio 2003 e pagamento il 22 maggio 2003. Il dividendo 2002 è in crescita
del 18,2% rispetto al dividendo distribuito nell'esercizio precedente. Tale
proposta verrà sottoposta all'approvazione dell'assemblea ordinaria dei soci
che è convocata per il prossimo 30 aprile 2003 in prima convocazione e l' 8
maggio 2003 in seconda convocazione. Outlook 2003 Nel corso dell'esercizio 2003
continua l'opera di integrazione delle società acquisite, con particolare
attenzione allo sviluppo delle sinergie tra le società del Gruppo sia a livello
produttivo che a livello distributivo. Con riferimento alle ultime acquisizioni
realizzate nel 2002 il processo di integrazione ha già portato ad un primo
accordo di produzione di abbigliamento in pelle tra Enrico Mandelli, società
appartenente alla divisione pelletteria, e Renè Lezard. Sono stati, inoltre,
ampliati gli spazi degli showroom di via Montenapoleone 2 dove è stato
recentemente inaugurato il nuovo showroom di Braccialini. Nel corso del primo
trimestre 2003 sono state, inoltre, aperte 5 nuove boutiques Mariella Burani
l'ultima delle quali a Varsavia, un ampio monomarca di sei vetrine su uno spazio
di circa 200 mq. Per il 2003 il Gruppo continuerà la sua opera di sviluppo e
integrazione delle società acquisite negli ultimi anni sviluppando
contemporaneamente la forza dei marchi principali del Gruppo. I primi risultati
della stagione Primavera/Estate 2003 e quelli relativi al sell in
Autunno/Inverno 2003-2004, portano la società ad attendersi anche per il 2003
una crescita a doppia cifra del fatturato consolidato con un aumento più che
proporzionale del Margine Operativo Lordo. Buy-Back Il Consiglio di
Amministrazione ha inoltre deliberato di proporre alla prossima assemblea dei
soci del 30 aprile 2003 il rinnovo della facoltà di acquisto di azioni proprie
(buy-back) per ulteriori 18 mesi.
BREMBO PRENDE IN AFFITTO LE ATTIVITÀ DI BRADI E PROCEDERÀ
ALL'ACQUISTO ENTRO 24 MESI
Curno, 11 aprile 2003 A partire dal 7 aprile, Brembo S.p.a., attraverso la
controllata Bibielle, ha preso in affitto le attività di produzione e
commercializzazione facenti capo a Bradi S.p.A., società lombarda di produzione
e commercializzazione di dischi freno per il mercato del ricambio, in concordato
preventivo dal mese di gennaio 2003. Il contratto prevede l'affitto per un tempo
massimo di 24 mesi e un impegno irrevocabile all'acquisto di Bradi S.p.A. La
produzione e la commercializzazione ripartiranno il 10 aprile con circa 120 dei
281 dipendenti, attualmente in mobilità, che sono stati riassunti da Bibielle
S.p.a.; il fatturato previsto per l'esercizio corrente è di circa E 18 milioni.
La nuova società, che rimarrà comunque autonoma dal punto di vista operativo
rispetto a Brembo (Milano:, perseguirà una strategia basata sull'impegno a
riacquistare i giusti volumi ma con maggiore attenzione ai margini industriali.
La focalizzazione delle attività sarà sul settore del ricambio, attraverso i
marchi propri Bradi e Safe e attraverso marchi terzi (private label); la
politica commerciale prevede anche il mantenimento dell'attuale gamma dei
prodotti, circa 900, e lo sviluppo di nuovi codici a seguito della naturale
evoluzione del mercato automobilistico. Inoltre, al fine di migliorare le
relazioni con la clientela, saranno investiti circa E 5 milioni per potenziare
il servizio sia dal punto di vista tecnico sia logistico.
DALL'EUROPEAN FORECASTING NETWORK LE PREVISIONI
ECONOMICHE 2003-2004 PER L'AREA EURO
Milano, 11 aprile 2003: Lo European Forecasting Network, un gruppo di otto
istituzioni accademiche europee coordinate dall'Igier (Innocenzo Gasparini
Institute for Economic Research) dell'Università Bocconi, presenterà lunedì
14 aprile alle 11 il suo rapporto previsionale sull'area Euro cofinanziato dalla
Commissione europea. Oltre alle previsioni e analisi della situazione
macroeconomica per il 2003 e 2004, il Rapporto contiene valutazioni dettagliate
sull'impatto economico dell'allargamento dell'Unione europea e sull'influenza di
forti impatti provenienti dall'esterno dell'area Euro. Alla presentazione
interverranno Carlo A. Favero, direttore dell'Igier, e Massimiliano Marcellino
dell'Igier, coordinatore del Report. Lo European Forecasting Network è composto
dai seguenti centri: Anàlisi Quantitativa Regional, Universitat de Barcelona;
Centre d´Etudes Prospectives et d´Informations Internationales; Department of
Applied Economics, University of Cambridge; Department of Economics, European
University Institute; Erasmus Universiteit - Econometric Institute; Halle
Institute for Economic Research; Igier-Università Bocconi; Instituto Flores de
Lemus, Universidad Carlos III de Madrid. Lunedì 14 aprile, ore 11. Aula N28,
Piazza Sraffa 13, Milano.
ASSICURAZIONE AUTO: LA COMMISSIONE INTERVIENE PER
ASSICURARE CHE CINQUE STATI MEMBRI APPLICHINO LA LEGISLAZIONE UE
Bruxelles, 11 aprile 2003 - La Commissione europea ha deciso di adire la Corte
di giustizia delle Comunità europee contro cinque Stati membri (Francia,
Lussemburgo, Italia, Irlanda e Portogallo), avendo essi mancato di dare
attuazione alla quarta direttiva sull'assicurazione autoveicoli (2000/26/CE)
entro il termine stabilito del 20 luglio 2002. Fin tanto che la direttiva non
sarà applicata correttamente in tutta la UE, gli automobilisti di uno Stato
membro vittime di un incidente stradale causato da un veicolo immatricolato e
assicurato in un altro Stato membro continueranno ad avere serie difficoltà ad
ottenere rapidamente il risarcimento loro dovuto. La Commissione ha anche deciso
di chiedere formalmente al Portogallo di adeguare la legislazione nazionale alla
seconda direttiva sull'assicurazione autoveicoli (84/5/CEE), in modo da
garantire alle vittime di incidenti stradali un risarcimento pari ai livelli
minimi previsti in tale direttiva. La Commissione ha inviato al Portogallo un
cosiddetto "parere motivato", che costituisce la seconda fase della
procedura di infrazione di cui all'articolo 226 del trattato CE. Qualora il
Portogallo non dovesse dare seguito in maniera soddisfacente alla richiesta, la
Commissione potrebbe decidere di adire anche in questo caso la Corte di
giustizia. Francia, Lussemburgo, Italia, Irlanda e Portogallo Mancata
applicazione della quarta direttiva sull'assicurazione autoveicoli Diversamente
dalle prime tre direttive sull'assicurazione autoveicoli, la quarta direttiva
riguarda gli incidenti stradali che accadono in uno Stato membro diverso dallo
Stato membro di residenza della vittima. La direttiva si applica anche agli
incidenti in uno qualsiasi dei circa 40 paesi aderenti al sistema della carta
verde in cui siano coinvolti due parti di Stati membri della UE (per maggiori
informazioni, cfr. il sito Internet del Council of Bureaux, l'organismo di
gestione del sistema della carta verde: http://www.cobx.org
L'obiettivo è
quello di facilitare e accelerare la liquidazione dei sinistri, permettendo alle
vittime di rivolgersi direttamente alla compagnia di assicurazione della parte
responsabile dell'incidente piuttosto che costringerla a rivolgersi a
quest'ultima. Ogni compagnia di assicurazione è tenuta a designare un
mandatario per la liquidazione dei sinistri in ogni Stato membro della UE, in
modo che le vittime degli incidenti possano trattare direttamente, nel proprio
Stato membro e nella propria lingua, con il mandatario della compagnia di
assicurazione della parte responsabile. Ai sensi della direttiva, gli Stati
membri sono tenuti a: imporre sanzioni per accelerare la procedura di
risarcimento, qualora la compagnia di assicurazione della parte responsabile
dell'incidente impieghi più di tre mesi a fornire una risposta motivata ad una
richiesta di risarcimento; istituire centri d'informazione incaricati di
trattare in generale le questioni relative all'assicurazione autoveicoli e che
assistano le vittime degli incidenti nell'individuazione della compagnia di
assicurazione della parte responsabile; creare un organismo di indennizzo
incaricato di liquidare il sinistro qualora non sia stato designato alcun
mandatario o qualora la compagnia di assicurazione della parte responsabile
impieghi troppo tempo per la liquidazione. L'organismo chiede il rimborso degli
importi versati a titolo di risarcimento all'organismo di indennizzo dello Stato
membro in cui ha sede la compagnia di assicurazione della parte responsabile. Al
momento dell'adozione della direttiva da parte del Consiglio, gli Stati membri
fissarono al 20 luglio 2002 il termine ultimo per la sua applicazione. Tuttavia,
solo quattro Stati membri Austria, Finlandia, Germania e Svezia hanno rispettato
detto termine. La Commissione ha deciso pertanto di intervenire rapidamente per
assicurare l'attuazione della direttiva negli altri undici Stati membri in modo
che gli automobilisti non vengano privati degli importanti benefici a cui hanno
diritto dal 20 gennaio 2003 ai sensi della direttiva. La Commissione ha inviato
lettere di costituzione in mora agli altri undici Stati membri. A seguito della
lettera, il Belgio, la Danimarca e la Spagna hanno dato attuazione alla
direttiva. Dopo aver ricevuto l'invito formale a dare attuazione alla direttiva,
con il cosiddetto "parere motivato" nel quadro della seconda fase
della procedura d'infrazione, la Grecia e il Regno Unito hanno recepito la
direttiva nel rispettivo ordinamento nazionale. La Commissione ha ora deciso di
adire la Corte di giustizia contro cinque Stati membri Francia, Lussemburgo,
Italia, Irlanda e Portogallo. La Commissione valuterà quanto prima se citare di
fronte alla Corte anche i Paesi Bassi. Portogallo Importi minimi del
risarcimento La Commissione ha chiesto formalmente al Portogallo di adeguare la
legislazione nazionale alla seconda direttiva sull'assicurazione autoveicoli
(84/5/CEE), in modo da garantire alle vittime di incidenti stradali un
risarcimento pari ai livelli minimi previsti dall'articolo 1 di detta direttiva.
Il principale obiettivo della seconda direttiva sull'assicurazione autoveicoli
è quello di garantire alle vittime degli incidenti stradali un equo
risarcimento, indipendentemente dallo Stato membro in cui l'incidente si
verifica. La direttiva fissa importi minimi per la copertura fornita
dall'assicurazione obbligatoria, in modo da limitare le disparità tra i diversi
sistemi nazionali nella UE. Gli importi minimi attualmente previsti dalla
direttiva sono i seguenti: per i danni alle persone: 350 000 EUR per ogni
vittima e 500 000 EUR per sinistro nel caso le vittime siano più di una; per i
danni alle cose: 100 000 EUR per sinistro; per i danni alle persone e alle cose:
600 000 EUR per sinistro. L'articolo 508, comma 1 del codice civile portoghese
prevede, qualora non vi sia colpa da parte della persona legalmente
responsabile, un risarcimento inferiore agli importi minimi prescritti dalla
direttiva. In assenza di colpa, l'importo massimo del risarcimento dovuto in
caso di morte o di lesioni ammonta a 29 927,88 EUR, un importo nettamente
inferiore ai 350 000 EUR previsti dalla direttiva. La Commissione ritiene che
spetti agli Stati membri determinare la natura della responsabilità civile (ad
esempio se sia richiesta o meno la colpa del conducente perché la vittima abbia
diritto al risarcimento). Le direttive sull'assicurazione autoveicoli impongono
però che, una volta prevista dalla legislazione nazionale, la responsabilità
civile sia coperta dall'assicurazione obbligatoria e che vengano applicati gli
importi minimi menzionati in precedenza, indipendentemente dalla sua natura (per
colpa o in assenza di colpa). Questa interpretazione è stata confermata dalla
giurisprudenza della Corte di giustizia delle Comunità europee, in particolare
nella sentenza del 14 settembre 2000 nella causa Ferreira (C-348/98). Le
informazioni riguardanti le procedure di infrazione in corso a carico degli
Stati membri sono disponibili sul sito Europa alla pagina: http://europa.eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm
RC AUTO: ARRIVA UN CONTRATTO "A MISURA DI"
CONSUMATORE DA OGGI LE COMPAGNIE ASSICURATIVE DOVRANNO TOGLIERE LE CLAUSOLE
INIQUE
Milano, 11 aprile 2003 - Da oggi per i consumatori uno strumento di tutela nei
confronti delle RC auto. Potranno ricorrere alla Camera di commercio quando sono
presenti le clausole inique. Così il rinnovo del contratto automatico non si può
più fare senza che il consumatore sia informato. Con un buon anticipo. E se le
tariffe cambiano, bisogna motivare. Ci vorranno contratti più chiari: quali
sono i rischi coperti dall'assicurazione? Quanto sono coperti? Come va
denunciato il sinistro? Poi il foro di competenza deve essere quello del
consumatore, senza dover andare troppo lontano per difendere i propri diritti. E
se la macchina cambia? Le tariffe vanno adeguate, ma tenendo conto del contratto
precedente. Da oggi le compagnie assicurative si dovranno adeguare. Se non lo
faranno? Il parere è stato comunicato ai gestori, che potranno adeguare i
contratti e modificare le clausole ritenute vessatorie. Il mancato adeguamento
ai nuovi parametri previsti, potrebbe tradursi in azioni inibitorie da parte
della Camera di Commercio. E' quanto emerge dal parere sui contratti RC Auto
redatto dalla Commissione tecnica della Camera di Commercio, che da tempo ha il
compito di valutare l'eventuale presenza di clausole inique nei contratti fra
professionisti e consumatori. Un lavoro portato avanti con il contributo tecnico
dell'Autorità pubblica di controllo, l'I.S.V.A.P., Istituto per la vigilanza
sulle assicurazioni private e di interesse collettivo. La Commissione tecnica ha
interpellato le imprese assicurative operanti nella piazza di Milano. Sono stati
presi in considerazione gli schemi contrattuali utilizzati per le polizze RC
Auto; sono esclusi dall'analisi gli aspetti legati alle tariffe. "Garantire
la trasparenza del mercato e tutelare i soggetti in esso coinvolti - ha
dichiarato Pier Andrea Chevallard, Segretario Generale della Camera di commercio
di Milano - sono compiti che la Camera di Commercio di Milano affronta in modo
concreto. In questo contesto trova giusto spazio lo studio che presentiamo oggi.
È uno strumento utile per i consumatori ma anche per le imprese, per un mercato
efficiente e moderno". "Il consumatore - ha detto Chevallard -
notoriamente soggetto debole nei rapporti contrattuali, trova ora una sorta di
vademecum nello studio realizzato dalla Camera di Commercio di Milano. L'esame
condotto sulle condizioni generali di contratto del settore assicurativo RC Auto
oltre a descrivere e denunciare la vessatorietà di alcune clausole, propone
anche soluzioni per una corretta modifica dei contratti". Le Clausole
Vessatorie Nei Contratti Rc Auto 1. Rinnovo del contratto: non può essere
tacito. E' vessatoria la clausola che prevede, in assenza di disdetta da parte
del consumatore/assicurato, il rinnovo automatico del contratto senza
prescrivere l'obbligo per l'assicuratore di provare di aver dato all'assicurato,
con congruo anticipo rispetto alla scadenza, una specifica comunicazione delle
nuove tariffe e della misura percentuale di variazione delle stesse. Il
contratto dovrà, inoltre, prevedere l'obbligo per l'assicuratore di motivare
l'adeguamento tariffario, nonché il diritto per il consumatore /assicurato di
recedere entro un congruo termine dal ricevimento dell'informativa. 2. Contratti
poco chiari? Da oggi non ci può essere nei contratti RC auto. Il contratto non
potrà più avere mancanza di trasparenza in temi come: copertura assicurativa
imprecisa, tipologie di rischio mal specificate, modalità di denuncia del
sinistro poco chiare, classi di merito difficili da capire. E dovrà chiarire
bene i casi in cui l'assicuratore può esercitare il diritto di rivalsa. 3.
Designazione del foro competente? Vicino al consumatore. Alla luce della
normativa (art. 1469-bis, n.12, codice civile, che considera vessatoria la
clausola che individua, per le controversie tra professionista e consumatore, un
foro diverso da quello di residenza di quest'ultimo) e dell'interpretazione data
recentemente dalla Cassazione, il contratto dovrebbe designare il foro del
consumatore come foro esclusivo ed inderogabile. 4. Sostituzione del veicolo
assicurato con altro veicolo dello stesso proprietario. Il nuovo contratto deve
prevedere il mantenimento della stessa classe di merito, che tiene conto dei
passati incidenti dell'automobilista . Ma anche applicare le stesse tariffe
vigenti nel contratto precedente. Contratti RC Auto: parere della Camera di
Commercio di Milano con il contributo dell'I.S.V.A.P. La presenza dell'I.S.V.A.P.
- Al lavoro della Commissione della Camera di Commercio, ha partecipato anche
l'Autorità pubblica di controllo, l'I.S.V.A.P.. Le attività svolte dalla
Camera di Commercio di Milano e dall'I.S.V.A.P. risultano essere complementari e
integrabili. L'opera dell'I.S.V.A.P. ha carattere più generale: di vigilare
sulla stabilità del mercato e sulla solvibilità ed efficienza delle imprese
assicurative, sul settore dell'intermediazione e di analisi dei rapporti con
l'utenza. In particolare ha fornito un prezioso contributo nella gestione dei
reclami ricevuti dai consumatori. La Camera di Commercio, invece, attraverso
l'apposita Commissione ha svolto una analisi sistematica dei singoli testi
contrattuali. Un connubio che risulta essere molto efficace per la tutela del
consumatore nei servizi a rilevanza collettiva. L'oggetto di studio - La
Commissione della Camera di Commercio di Milano ha svolto un'analisi a tutto
campo. Sono stati interpellati gli operatori della provincia di Milano, dalle
grandi società a quelle più piccole e locali, il che costituisce un ampio
ventaglio di testi analizzati. I contratti sono stati inviati direttamente dagli
operatori o, in molti casi, anche su suggerimento degli stessi operatori,
trovati nei relativi siti on-line. La Commissione ha preso in considerazione
solo i contratti base analizzando le Condizioni Generali del Contratto. Fuori
dall'analisi gli aspetti legati alle tariffe. Sono stati poi invitati e
ascoltati dalla Commissione i rappresentanti dell'Ania, e anche le associazioni
di consumatori, come Adiconsum e Altroconsumo. Implicazioni per i gestori - I
gestori riceveranno il parere emesso dalla Commissione. Il cambiamento riguarda
l'adeguamento dei contratti, modificando le clausole ritenute vessatorie. Per
ora il parere della Commissione è solo un 'suggerimento'. Ma il mancato
adeguamento ai nuovi parametri previsti, potrebbe tradursi in azioni inibitorie
da parte della Camera di Commercio. E i consumatori? - Per i consumatori il
Parere sulla conformità dei contratti RC Auto vuol dire maggiore tutela.
Eliminare le clausole vessatorie dai contratti porterà ad esempio ad una
maggiore trasparenza e ad una migliore chiarezza. Si tratta di un atto
importante per salvaguardare l'utente. Il settore RC Auto - La storia legata ai
contratti RC Auto in Italia assume notevole rilevanza. Un tema divenuto parte
integrante dell'esperienza quotidiana di ciascuno, anche attraverso la
previsione normativa dell'obbligatorietà del vincolo assicurativo per danni
arrecati a terzi dalla circolazione del veicolo. Questo momento, in particolare,
è caratterizzato da una sostanziale liberalizzazione dell'offerta, che ha
introdotto esperienze assicurative appartenenti ad altre realtà nazionali, come
ad esempio quella anglosassone.
CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA: +4,4% A MARZO NEL PRIMO
TRIMESTRE DEL 2003 LA DOMANDA CRESCE DEL 2,6%. IN AUMENTO LE IMPORTAZIONI: +
5,4%.
Roma, 11 aprile 2003 - Più 4,4% è la crescita della domanda di energia
elettrica nel mese di marzo 2003 rispetto al corrispondente mese dell'anno 2002.
27,1 miliardi di kWh è stato il totale dell'energia richiesta in Italia. Il
risultato, ottenuto a parità di giornate lavorative rispetto a marzo 2002, ha
risentito di fattori climatici (temperatura media mensile inferiore di 1 grado
rispetto allo stesso mese dell'anno precedente). Depurata da questo effetto la
variazione della domanda è risultata pari a +3,9%. Dall'analisi effettuata dal
Gestore della rete emerge che la crescita dei consumi, registrata a marzo 2003,
rispetto a marzo 2002, ha interessato tutto il territorio nazionale: +4,5% al
Nord e al Sud, +4,2% al Centro. I 27,1 miliardi di kWh richiesti nel mese di
marzo 2003 risultano distribuiti per il 47,3% al Nord, per il 28,8% al Centro e
per il 23,9% al Sud. Rispetto a marzo 2002, la dinamica tendenziale della
richiesta di energia elettrica sul territorio, nel mese di marzo 2003, ha fatto
registrare un +6,2% in Sicilia ed un +5,6% in Lombardia. Nel mese di marzo 2003
il fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato coperto per l'82,1% con la
produzione nazionale e per la quota restante (17,9%) facendo ricorso alle
importazioni, in notevole aumento (+5,4%) rispetto a marzo 2002. In particolare
si è avuto a marzo 2003, rispetto allo stesso mese del 2002, un aumento delle
produzioni termoelettrica (+1,5%), idroelettrica (+20,0%) e geotermoelettrica
(+17,0%). In diminuzione la produzione eolica (-12,4%). Complessivamente la
produzione nazionale a marzo 2003 (23,2 miliardi di kWh) è aumentata del 4,2%
rispetto a marzo 2002. Nel mese di marzo 2003 la potenza massima richiesta sulla
rete elettrica ha toccato i 48.258 megawatt. Il valore è stato raggiunto giovedì
6 alle ore 19, ed è superiore del 3,6% rispetto al valore registrato alla punta
nel corrispondente mese dello scorso anno. Il profilo congiunturale della
domanda elettrica nel primo trimestre del 2003 ha fatto registrare un +1,2%, in
netta ripresa rispetto agli ultimi mesi del 2002. Ulteriori informazioni sono
disponibili nella pubblicazione "Rapporto Mensile sul Sistema
Elettrico", che commenta in modo analitico l'andamento dei consumi
elettrici mensili, consultabile alla voce "dati statistici" del sito www.grtn.it
ENDESA E ASM BRESCIA: ACCORDO PER LA VENDITA DI
ELETTRICITÀ SUL MERCATO LIBERO
Roma, 11 aprile 2003 - Endesa ed Asm Brescia hanno siglato nei giorni scorsi a
Roma un accordo quadro per operare congiuntamente nel mercato libero
dell'elettricità, e successivamente del gas e dei servizi energetici. La
struttura, compartecipata pariteticamente, fra Endesa e Asm Brescia, opererà su
tutto il territorio nazionale. La direzione della attività sarà affidata ad un
manager designato da Asm Brescia. Il nuovo accordo punta a rafforzare la
presenza dei due partner nel mercato energetico, sia nella generazione, sia
nella vendita, realizzando un piano di sviluppo commerciale congiunto per
cogliere le opportunità offerte dall'imminente abbassamento (1° maggio 2003) a
100mila chilowattora annui della soglia di consumo minima per accedere al
mercato libero che porterà a circa 140.000 il numero di clienti abilitati a
scegliere liberamente il proprio fornitore di elettricità. L'obiettivo del
piano commerciale è conquistare una quota intorno al 10% dei clienti finali del
mercato libero, valore in linea con il potenziale produttivo di medio termine
delle due società. L'energia messa in vendita avrà come base di fornitura il
parco generazione di Endesa Italia, il terzo in Italia con una potenza
installata di 5.720 Mw ed una produzione di 17.550 Gwh nel 2002. Endesa porterà
in questa partnership anche la vasta esperienza internazionale del gruppo
nell'ambito dei mercati liberalizzati. In Spagna è il primo operatore del
mercato libero nazionale, dove ha fornito nel corso del 2002 circa 22.300 Gwh di
elettricità, sviluppando una strategia congiunta di vendita di elettricità e
gas. Nel resto di Europa Endesa conta più di 500 punti di fornitura al mercato
libero, in cinque paesi, per un consumo totale annuale superiore a 10.500 Gwh.
In Francia Endesa è la seconda società di produzione e di vendita dopo Edf; in
Portogallo attualmente serve il 40% dei clienti del mercato libero Asm Brescia
Spa contribuirà con la consolidata conoscenza del mercato italiano, che deriva
dalla vasta e diversificata esperienza nell'ambito della erogazione di servizi
energetici (elettricità, gas, teleriscaldamento, global service), che ne fa una
delle maggiori multiutility italiane. Nel 2002 Asm Brescia Spa ha venduto 3.190
Gwh, di cui 1.960 Gwh a clienti del mercato libero su tutto il territorio
nazionale. Sul mercato vincolato serve circa 115.000 utenze. Il nuovo accordo
costituisce un ulteriore sviluppo della collaborazione nata nel 2001, quando
Endesa e Asm Brescia, insieme al gruppo finanziario spagnolo Santander Central
Hispano, parteciparono e vinsero la gara internazionale per l'aggiudicazione di
Elettrogen (oggi Endesa Italia), la prima Genco privatizzata. Endesa detiene
attualmente una quota del 51% di Endesa Italia, mentre Asm Brescia ne possiede
il 15%. Endesa Italia ha chiuso il 2002 con un utile netto di 62 milioni di
euro.
ACQUISITO DA SKF UN CONSISTENTE ORDINE PER SISTEMI DI
CONDITION MONITORING, DESTINATI AD UNA SERIE DI CENTRALI EOLICHE
Göteborg, 11 aprile 2003 - La Skf ha ricevuto dalla tedesca Enertrag
Energiedienst GmbH un consistente ordine per sistemi WindCon di condition
monitoring. I sistemi serviranno per il controllo di 126 turbine destinate a
nove centrali eoliche, otto ubicate in Germania e una, con 12 turbine, nella
Francia meridionale. L'ordine deve essere completato entro la fine del 2004.
Grazie ai sistemi Skf WindCon, l'Enertrag potrà tenere continuamente sotto
controllo le condizioni di funzionamento delle turbine, sulle quali potrà
rilevare tempestivamente l'insorgere di eventuali anomalie. Ai tecnici verrà
quindi data la possibilità di programmare opportunamente gli interventi di
manutenzione preventiva, evitando costose fermate impreviste. La Skf si occuperà
anche dell'addestramento del personale di manutenzione dell'Enertrag nella
gestione del sistema e nella diagnostica delle turbine. La stessa Skf provvederà,
per un periodo di sei mesi e su una centrale costituita da 30 turbine, ad
eseguire un servizio di diagnosi a distanza
PREINFORMAZIONE SU STUDI RELATIVI ALLA RICERCA E SVILUPPO
IN MATERIA DI ENERGIA NELL'AMBITO DEL 6PQ
Bruxelles, 11 aprile 2003 - La Commissione europea ha pubblicato una
preinformazione su studi relativi alla ricerca e sviluppo in materia di energia
nell'ambito del sesto programma quadro (6PQ). La preinformazione riguarda
quattro campi d'indagine: (a) analisi mirata concernente le problematiche
relative alle tecnologie di ricerca e sviluppo (Rst) in materia di energia
strategica, al fine di redigere una relazione specializzata (rassegna delle
tecnologie relative all'energia) per l'adozione di decisioni politiche basate
sulle tendenze tecnologiche e sulle prospettive delle ricerche in corso; (b)
studi basati sul metodo "Swot" relativi alle tecnologie energetiche
prioritarie (raffronto dei punti di forza e di debolezza, rapporto
risultati/opportunità, prestazione e rischi); (c) quadro di valutazione dei
progetti comunitari di ricerca e sviluppo in materia di energia (presentazione e
analisi della situazione attuale, dei progressi realizzati nell'UE e dei
progetti di ricerca e sviluppo in materia di energia non nucleare nel loro
contesto globale); (d) analisi comparata dei meccanismi, delle pratiche e degli
effetti dell'introduzione sul mercato dei risultati relativi alla ricerca ed
allo sviluppo tecnologico in materia di energia nell'ambito dei programmi
comunitari e nazionali. Infolink:
http://ted.publications.eu.int/static/doccur/it/it/60817-2003.htm
AUTOGRILL - AEROPORTO INTERNAZIONALE DI MINNEAPOLIS: VALE
OLTRE 220 MILIONI DI DOLLARI L'ESTENSIONE DELLA CONCESSIONE PER I SERVIZI DI
FOOD
Milano, 11 aprile 2003 - Hmshost, la controllata americana di Autogrill si è
aggiudicata il rinnovo della concessione rilasciata da Northwest Airlines per le
attività di food & beverage e retail nell'aeroporto internazionale S.Paul
di Minneapolis nel Terminal G. Il rinnovo vale fino al 2015 e i ricavi previsti
da Autogrill nel periodo superano i 220 milioni di dollari Usa. Con oltre 35
milioni di viaggiatori l'anno, l'aeroporto Internazionale di Minneapolis è tra
i primi 10 scali americani e tra i primi 15 al mondo per traffico passeggeri.
Hmshost ha pianificato una serie di investimenti per la costruzione e il rinnovo
dei negozi e dei ristoranti nel Terminal della compagnia aerea Northest Airline.
Brand consolidati e formule locali si uniscono per offrire una gamma eccezionale
di esperienze sia nel mondo della ristorazione che dello shopping. Chili's too!
- La versione di uno dei marchi più famosi al mondo, ritagliata sulle esigenze
dei clienti dell'aeroporto, propone fajitas, stuzzichini, aperitivi e dolci
deliziosi. Zyng's Asian Noodlery - Ispirato all'Asia offre una varietà di
pietanze orientali servite nelle tipiche ciotole. Starbucks Coffee and Book
Business - Il marchio del coffee shop più famoso al mondo unito alla libreria
all'avanguardia di Hmshost per dar corpo a una formula emozionante
caratterizzata dal gusto dalle bevande di Starbucks e da un'ampia varietà di
best-sellers. Roots - È uno dei marchi più apprezzati in Canada e offre
un'ampia varietà di abbigliamento e accessori per uomini e donne. Great River
Market & Deli - Una formula ispirata alla realtà locale propone zuppe
preparate al momento, insalate e sandwich. Jose Cuervo Tequileria - Margaritas
speciali e piatti tipici messicani preparati al momento sono la chiave di
successo di uno dei concept più frequentati. Queste nuove formule completeranno
l'offerta esistente di negozi e ristoranti: New Connection, Sbarro e Famous
Dave's Barbecue. "Questa vittoria che si aggiunge alle numerose degli
ultimi mesi - commenta J. McCarthy, Ceo di Hmshost - è la testimonianza della
forza competitiva dell'azienda basata sulla capacità di offrire formule e
marchi su basi esclusive e perfettamente coerenti con le specifiche esigenze
degli aeroporti e dei landlords".
PAUL ROBINSON NUOVO CEO MONDIALE DI DELOITTE CONSULTING
Milano, 11 aprile 2003 - Paul Robinson è stato nominato nuovo Ceo mondiale di
Deloitte Consulting dal Consiglio di amministrazione della società. La sua
nomina deve essere ora ratificata dal voto di tutti i Partner di Deloitte
Consulting a livello globale. Robinson, 50 anni, lavora in Deloitte Consulting
da oltre 20 anni, ricoprendo prima i ruoli di Direttore Generale per il Canada e
Direttore Generale dell'ufficio di Ottawa, successivamente di Leader Globale
della industry Public Sector e membro della commissione Global Operations
Management. Nel corso della sua carriera, caratterizzata da una forte impronta
internazionale, Robinson ha lavorato in importanti società pubbliche e private
in Canada, Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Sudafrica, Nuova Zelanda,
Singapore e Hong Kong. "Si tratta di un momento fondamentale per Deloitte
Consulting" ha dichiarato il nuovo Ceo dopo la nomina. "Nelle prossime
settimane dovremo prendere molte decisioni importanti, ed ho molta fiducia nel
futuro perché disponiamo di una grande organizzazione. Sono convinto che il
mercato continuerà a riconoscere Deloitte Consulting come azienda leader nel
panorama della consulenza. Dopo la decisone di rimanere in Deloitte Touche
Tohmatsu - ha concluso Paul Robinson - avremo la solidità finanziaria
necessaria per sviluppare nuovi prodotti e servizi in scala globale, in un clima
di business in cui le dimensioni stanno diventando sempre più importanti".
Paul Robinson prenderà il posto di Douglas Mc Cracken, che all'inizio di aprile
ha annunciato le proprie dimissioni e il ritiro da Deloitte Consulting.
LUCIANO LATINI AMMINISTRATORE DELEGATO DI GESAM
Milano, 11 aprile 2003 - Luciano Latini è il nuovo Amministratore Delegato di
Gesam, società specializzata nei servizi a ciclo completo per la gestione del
personale. Gesam fa capo al gruppo Akros attraverso Data Management, che ha
acquisito il 55 % della società dal gruppo Deloitte&Touche agli inizi del
2003, confermando Angelo Pagani, socio fondatore, alla presidenza. Luciano
Latini porta in Gesam un'esperienza di prim'ordine nella gestione dei servizi
alle imprese. Anconetano, classe 1952, laurea in Ingegneria Elettronica al
Politecnico di Milano, Latini ha iniziato la sua carriera in Ge-da come
specialista di informatica, diventando ben presto responsabile di progetto delle
soluzioni per la gestione del personale. Con l'acquisizione di Ge-da da parte di
Cap Gemini, ha iniziato a ricoprire incarichi di crescente responsabilità in
Cap Gemini Italia: nel 1990 ha assunto la guida dell'assistenza clienti della
business unit "Payroll & Human Resources"; nel 1994 ha assunto
responsabilità commerciale dei principali clienti della stessa unità che poi
gli è stata interamente affidata nel 1997, in qualità di Business Unit
Manager. Nell'agosto del 1999, ha lasciato Cap Gemini Italia per approdare in
Data Management (gruppo Akros) come Direttore Commerciale dell'area Nord. E'
infine di queste ultime settimane il passaggio a Gesam, con l'attuale incarico
di Amministratore Delegato.
RIFORMA ENTI RICERCA: PER BIANCO (CNR) RESTANO DUBBI DI
COSTITUZIONALITA'
Roma, 11 aprile 2003 -"Il decreto di riordino del Cnr, all'esame del
Parlamento, non sembra rispettare in alcun modo il dettato dell'art. 33 della
Costituzione, secondo il quale le istituzioni di alta cultura, università e
accademie hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi, seppur nei limiti
stabiliti dalle leggi dello Stato". Il Presidente del Consiglio Nazionale
delle Ricerche, Lucio Bianco, ha ribadito oggi, nel corso del seminario su
"Ricerca Scientifica e Costituzione" i dubbi già emersi nelle
settimane scorse sulla legittimità costituzionale del decreto di riordino
dell'Ente, che una volta approvato "trasformerebbe di fatto il Cnr da ente
non strumentale in ente strumentale". Come hanno ricordato infatti anche i
professori Vincenzo Cerulli Irelli e Francesco Merloni, proprio per ottemperare
a questa disposizione costituzionale la legge 168 del 1989 ha attribuito agli
enti non strumentali autonomia scientifica, organizzativa, finanziaria e
contabile, nonché il potere di darsi ordinamenti autonomi, nel rispetto delle
loro finalità istituzionali, con propri regolamenti. La bozza di decreto del
Governo va a compromettere tutti questi aspetti dell'autonomia: "In questo
modo - ha dichiarato anche Cerulli Irelli - il Cnr diventerebbe di fatto un ente
strumentale del Governo, attraverso una vicenda legislativa che appare
palesemente incostituzionale". Quanto agli altri aspetti del decreto, il
Seminario ha evidenziato dubbi di costituzionalità anche in relazione all'art.
76 della Costituzione, per eccesso di delega, e all'art. 117, che riconosce alle
Regioni una legislazione concorrente in materia di ricerca scientifica:
"Penso - ha concluso Bianco - che se il testo del provvedimento venisse
approvato dal Parlamento così com'è, ci sarebbero tutti gli estremi per
sollevare, nei modi previsti dall'ordinamento, le questioni di incostituzionalità.
Mi auguro tuttavia che il Governo, nella stesura finale, tenga conto di queste
osservazioni ed elimini dal decreto le norme che appaiono più gravemente lesive
dell'autonomia costituzionale del Cnr".
SUZUKI SVILUPPA PER FIAT AUTO UN NUOVO SUV
Milano, 11 aprile 2003 - Osamu Suzuki, Presidente e Amministratore delegato di
Suzuki Motor Corporation e Giancarlo Boschetti, Amministratore Delegato di Fiat
Auto S.p.A., hanno firmato oggi a Budapest una lettera d'intenti sullo sviluppo
da parte di Suzuki di un nuovo Sport Utility Vehicle (Suv). La vettura verrà
commercializzata con entrambi i marchi e sarà distribuita in modo indipendente
dalle rispettive reti di vendita. I nuovi Suvcon carrozzeria a 5 porte, saranno
equipaggiati con motori a benzina e diesel e avranno, ciascuno, una marcata
personalizzazione stilistica. La produzione dei nuovi Suv, basati su una nuova
piattaforma comune sviluppata da Suzuki, inizierà nella seconda metà del 2005
nella fabbrica della Magyar Suzuki Corporation a Esztergom, vicino a Budapest.
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