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QUOTIDIANO DI: New & Net Economy, Finanza, Politica,Tecnologia, E-business, Turismatica ed Attualità
2003 anno 6°  

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NEWS
di

MARTEDI'
2 DICEMBRE 2003

pagina 1

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(* symbolcopyright c Comunitè europee,2001 http://www.cordis.lu )

 

SUMMIT MONDIALE DELLE NAZIONI UNITE SULLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE: OGGI IL MINISTRO LUCIO STANCA RIFERISCE ALLA CAMERA E POI AL SENATO

Roma, 2 dicembre 2003 - Il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, Lucio Stanca, riferirà oggi, martedì 2 dicembre, in Parlamento, prima alla Camera e poi al Senato, sul Summit Mondiale sulla Società dell'Informazione, promosso dall'Onu dal 10 al 12 dicembre a Ginevra. E' la prima volta che l'Onu mette il mondo attorno ad un tavolo per affrontare la delicata questione delle applicazioni delle nuove Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (Ict), temi sui quali ci sono ancora rilevanti questioni aperte, ossia come garantire l’accesso al tali tecnologie ed in particolare a Internet; il ruolo che questi strumenti possono avere per uno sviluppo sostenibile; i criteri per garantire la sicurezza delle reti e favorire fiducia nel loro utilizzo. Le due aduzioni consentiranno al ministro, che guiderà la delegazione italiana e coordinerà la presenza dei 25 Paesi Ue, di riferire sugli orientamenti che il Governo intende sostenere in previsione del Summit, nonché di raccogliere le indicazioni che il Parlamento potrà fornire. In particolare il ministro Stanca interverrà alla Camera alle ore 12:00 dinnanzi alle commissioni Trasporti-telecomunicazioni, Cultura ed Affari Esteri, riunite in seduta congiunta, e alle 14:30 al Senato alla Commissione Affari Costituzionali.

IL QUADRO DI VALUTAZIONE DELL'INNOVAZIONE DELUDE LE SPERANZE IN UN MIGLIORAMENTO RAPIDO DELLE PRESTAZIONI DELL'UE
Bruxelles, 2 dicembre 2003 - Il divario di innovazione fra l'Ue e gli Stati Uniti non sarà risolto prima del 2010, se si continuerà a procedere ai ritmi attuali. È quanto emerge dai nuovi dati contenuti nel Quadro di valutazione dell'innovazione in Europa per il 2003 della Commissione europea. Il Quadro di valutazione, pubblicato il 27 novembre dalla Dg Imprese della Commissione, è uno strumento di analisi comparativa che fa parte della strategia tesa a fare dell'Europa l'economia basata sulla conoscenza più competitiva del mondo entro il 2010. Sebbene il Quadro di valutazione per il 2002 recasse un messaggio moderatamente ottimista, secondo il quale "l'Ue potrebbe recuperare terreno nei confronti dei suoi concorrenti", la relazione di quest'anno offre uno scenario meno favorevole. I dati comparativi chiave rivelano che l'Europa sta compiendo progressi soltanto in tre degli 11 settori prescelti come indicatori delle prestazioni di Stati Uniti ed Ue in materia d'innovazione. Per quanto riguarda i brevetti, ad esempio, gli Stati Uniti stanno presentando in Europa più richieste degli stessi europei, mentre il livello di brevetti europei high-tech negli Stati Uniti è considerato "estremamente basso". Anche se la futura creazione di un brevetto europeo migliorerà questa situazione, la relazione sostiene che ciò potrebbe non essere sufficiente per superare questa condizione di debolezza che sta alla base del sistema dei brevetti in numerosi Stati membri. Nel commentare la questione, Erkki Liikanen, commissario per le Imprese e la Società dell'informazione, ha dichiarato: "Tale debolezza potrebbe giustificare uno sforzo concertato da parte dell'Ue per sostenere gli inventori europei che intendono brevettare le loro invenzioni in Europa e soprattutto negli Stati Uniti". Secondo una nota più incoraggiante, l'Europa ha dimezzato il divario Ue/usa nell'ambito della spesa per le Tic, sin dal 1996, ed ha incrementato altresì la sua quota di produzione a "valore aggiunto" nei settori high-tech. Nonostante sia emerso, sin dal 2001, un nuovo e crescente divario rispetto agli Stati Uniti nel settore dei finanziamenti pubblici alla ricerca e sviluppo (R&s), gli investimenti delle imprese private europee nella R&s mostrano alcuni segnali di ripresa. L'ue mantiene un vantaggio sugli Stati Uniti riguardo al numero di laureati in materie scientifiche e tecnologiche, anche se questa superiorità potrebbe essere minacciata a breve, secondo la relazione. Sebbene l'Europa nel complesso sia in ritardo rispetto agli Stati Uniti, i paesi europei all'avanguardia occupano attualmente posizioni di vantaggio nei confronti degli Usa e del Giappone per sette indicatori chiave dell'innovazione. I risultati della Svezia prevalgono su quelli di Stati Uniti e Giappone, mentre la Finlandia , dal canto suo, supera gli Usa ed è pressoché alla pari con il Giappone. Le regioni più innovative d'Europa sono risultate la Svezia , la Finlandia , i Paesi Bassi e la Germania. Gli Stati membri meridionali quali Grecia, Portogallo e Spagna continuano a recuperare terreno nei confronti del resto d'Europa. Lo stesso vale per i paesi in fase di adesione, visto che Repubblica Ceca, Ungheria e Slovenia si trovano al momento in posizione avanzata rispetto ad alcuni degli attuali 15 dell'Ue. Sebbene la maggior parte dei paesi in fase di adesione mostri risultati di crescita superiori alla media comunitaria, un'ampia percentuale di tale crescita è dovuta al fatto che essi stanno partendo da posizioni estremamente arretrate. La relazione suggerisce, quindi, che le tendenze positive emerse nei paesi in fase di adesione non dureranno ancora a lungo. Per accedere al testo completo della relazione, consultare il seguente sito Internet: http://trendchart.Cordis.lu/scoreboard2003/index.html

FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE – NOVEMBRE 2003
Roma, 1 dicembre 2003 - Il Mef comunica che nel mese di novembre 2003 si è registrato un fabbisogno del settore statale pari a circa 100 milioni di euro, a fronte di un avanzo di 175 milioni di novembre 2002. Nei primi undici mesi del 2003 si è registrato un fabbisogno di circa 54.900 milioni, mentre nell’analogo periodo 2002 si era avuto un fabbisogno pari a 49.143 milioni.

COMMENTO AI DATI DI FABBISOGNO – NOVEMBRE 2003
Roma, 2 dicembre 2003 - Il Mef comunica che nel mese di novembre 2003 il saldo del settore statale è risultato sostanzialmente in linea con quello realizzato nel novembre 2002: un fabbisogno di 100 milioni a fronte di un avanzo di circa 175 milioni. Il saldo del mese è stato determinato dall’attento monitoraggio di vari comparti della spesa e dalla tenuta delle entrate fiscali. Sul risultato del mese ha, inoltre, influito la realizzazione della cartolarizzazione dei crediti Inpdap che ha prodotto un introito pari a 4.200 milioni. Nel novembre 2002 si incassarono 5.000 milioni a seguito della seconda operazione di cartolarizzazione degli immobili pubblici. L’andamento del fabbisogno registrato finora è compatibile con l’obiettivo dell’anno.

IN GU LA LEGGE PER LO SVILUPPO DELL'ECONOMIA
Roma, 2 dicembre 2003 - E' stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 25 novembre 2003 la legge di conversione del decreto legge per lo sviluppo dell'economia e per la correzione dell'andamento dei conti pubblici. Numerose le misure contenute nel provvedimento che è composto di oltre 53 articoli. Tra le più importanti il condono edilizio (art.32), il concordato preventivo (art.33), il bonus di 1.000 euro per i figli dal secondo in poi nati dopo il primo dicembre 2003 (art.21), la trasformazione della Cassa depositi e prestiti in spa (art.5), l'istituzione dell'Agenzia per il farmaco (art.50), i benefici previdenziali per i lavoratori esposti all'amianto (art.47) e le disposizioni per la lotta contro il carovita (art.23). Http://www.governo.it/governoinforma/dossier/sviluppo_economia/index.html

ASSOCONSULENZA: LA NUOVA FRONTIERA ISLAMICA SI CHIAMA PRIVATE BANKING
Milano, 2 dicembre 2003 - Bahrain ha ospitato nei primi giorni di novembre il più importante evento di finanza islamica , “The World Islamic Banking Conference 2002” . Alla conferenza ha partecipato con un proprio intervento Adnan Al Bahar, Presidente e Amministratore Delegato di “ The International Investor” , una banca islamica con sede in Kuwait. L’istituto ha caratteristiche uniche nell’area musulmana perché offre una gamma di servizi completa , dal retail al commercial , dal corporate ai servizi di investment banking . Si tratta di attività complessive per 3 miliardi di dollari che traggono forza da un patrimonio netto pari a 350 milioni. Nel suo intervento, Al Bahar – che nell’occasione ha ricevuto un premio speciale per il suo contributo allo sviluppo della finanza islamica – ha fatto un annuncio shock che potrebbe sconvolgere l’economia del mondo arabo ; in un futuro molto prossimo le banche islamiche e le istituzioni finanziarie dell’area inizieranno ad esplorare i mercati americani ed europei alla ricerca di nicchie di mercato sulle quali intervenire . Nei prossimi due-tre anni, dunque, le banche islamiche apriranno sedi negli Usa e nei maggiori paesi europei e si confronteranno direttamente con i gruppi creditizi dei Paesi occidentali. La finanza islamica prova così ad isolarsi dagli eventi politici e dai problemi che avvelenano i rapporti tra il mondo occidentale e quello islamico. L’attività di nicchia verso la quale gli arabi puntano con maggiore decisione e quella del private banking. Fino ad oggi questo business è stato prevalentemente terreno di caccia delle banche specializzate svizzere, lussemburghesi, monegasche o europee in genere. Nonché delle grandi banche internazionali e di quelle istituzioni finanziarie domiciliate in paesi esotici caratterizzati da fiscalità e da controlli sull’origine dei capitali pressoché inesistenti. Oggi molte banche arabe che operano nel rispetto della Sharia , al fine di trattenere presso le loro casseforti ingenti masse di liquidità che altrimenti prenderebbero la via dei Paesi occidentali , cercano di capire e di adeguare ai loro standard etici e di gestione, le tecnologie ed i sistemi operativi delle grandi investment banks. Ma quali saranno le caratteristiche dell’ “Islamic Private Banking”? Al Bahar non ha dubbi “ Uno studio attento dei bisogni del cliente , del suo concetto di rischio, della sua ricchezza e della sua propensione a diversificare. E poi la costruzione di un portafoglio adeguato e la fornitura di servizi che vanno al di là del puro investimento, ad esempio la formazione dei giovani, le cure mediche e la cura del benessere sociale e dell’individuo”. Finora i capitali arabi sono stati investiti in fondi comuni offshore, prodotti spesso poco affidabili poiché gestiti da individui non qualificati e sfuggenti ad ogni controllo . In realtà il sistema bancario tradizionale propone circa 40.000 fondi comuni , 125 dei quali rispettano i principi islamici. Tra questi, 125 eletti molti hanno un portafoglio under management di poco superiore ai 5 milioni di dollari ed è evidente che investire in fondi così piccoli è oltremodo rischioso per il cliente anche in caso di gestione oculata. C’è poi un secondo limite nel mondo arabo, un limite che riguarda la scarsità di analisti finanziari locali, limite che costringe ad importare gestori stranieri con tutti i problemi legati alle differenze culturali che l’operazione si porta. Con questi presupposti, quali strade possono intraprendere i fondi islamici? Difficilmente saranno proponibili agli investitori occidentali. Ed altrettanto difficilmente si radicherà in Occidente la possibilità di effettuare investimenti diretti nelle aziende arabe o quella di acquistare immobili in quei paesi. Da qui l’esigenza irrinunciabile , se si vuole sviluppare il business dei fondi islamici, di dotarsi di una struttura capace di creare uno standard di gestione competitivo rispetto alle grandi istituzioni occidentali.

UNICREDITO: ACQUISTO RETE PROMOTORI ING ITALIA
Milano, 2 dicembre 2003 - Unicredito Italiano S.p.a. (Unicredit) annuncia il perfezionamento dell’acquisizione di Ing Sviluppo Finanziaria S.p.a. Da Ing Groep N.v. (Ing), a seguito dell’accordo siglato il 21 luglio 2003. Con l’integrazione del network di promotori finanziari di Ing Sviluppo Finanziaria, Unicredit Xelion Banca S.p.a. Diventerà una delle prime cinque società di asset gathering in Italia, con 2.400 professionisti, 9,5 miliardi di euro di asset in gestione, circa 350.000 clienti e oltre 350 punti vendita.

UNICREDIT SMENTISCE IPOTESI DI FUSIONE CON CAPITALIA
Milano, 2 Dicembre 2003 - Carlo Salvatori e Alessandro Profumo smentiscono nettamente le indiscrezioni apparse ieri su un organo di stampa relative a un progetto di fusione fra UniCredit e Capitalia. Si tratta dell’ennesima fantasia giornalistica priva di qualsiasi fondamento.

HSBC, PERFEZIONATA L’ACQUISIZIONE DELLE ATTIVITÀ DI PRIVATE BANKING IN ITALIA
Milano, 2 dicembre 2003 – Banca Profilo ha perfezionato l’acquisizione delle attività di Private Banking di Hsbc Bank Plc in Italia. L’operazione, avviata il 10 luglio scorso con la sottoscrizione di un contratto preliminare, viene dunque formalizzata previa autorizzazione di Banca d’Italia per un controvalore complessivo di 10,8 milioni di Euro. In base all’accordo siglato, passano a Banca Profilo attività per circa 650 milioni di Euro di raccolta e 110 milioni di Euro di linee di credito, la società italiana di gestione (Hsbc Sgr), nonché le attività di amministrazione e custodia titoli e di lending verso clientela privata della filiale italiana di Hsbc. Con l’acquisizione delle attività di Hsbc, il Gruppo Banca Profilo raggiunge circa 2,6 miliardi di Euro di raccolta. Le risorse umane coinvolte nell’operazione, 36 professionisti fra private banker, gestori e personale amministrativo, sono inserite da oggi nelle strutture di Private Banking e di gestione del risparmio di Banca Profilo.

SI TERRA’ VENERDI’ 12 DICEMBRE L’ULTIMO INCONTRO F.A.R.O.-ECONOMIC BRIEFING DI KAUFFMANN&SONS L’OSSERVATORIO PERMANENTE ECONOMICO FINANZIARIO E DEI MERCATI
Milano, 2 dicembre 2003 - Kauffmann&sons, società specializzata nel settore della consulenza sui mercati finanziari delle materie prime e delle valute trattate al Forex, invita gli operatori economici e finanziari del settore all’incontro di Dicembre di F.a.r.o. - Economic Briefing, l’Osservatorio Permanente Economico Finanziario e dei Mercati. L’evento si terrà venerdì 12 dicembre 2003, presso il Centro di Formazione Kauffmann&sons a Brescia. Saranno presenti come relatori Arrigo Sadun, Direttore Analisi economiche e finanziarie - Ministero dell’Economia e delle Finanze; Sergio De Nardis, Direttore Unità di Ricerca Macroeconomia e Politica Economica italiana ed internazionale – Isae; Nino Di Bella, Studio Legale Gianni, Origoni, Grippo&partners, per la parte macroeconomica. Claudio De Cani, Direttore Assomet; Paolo Kauffmann, Amministratore Unico - Kauffmann&sons; Carmine Nappi, Chief Analyst – Alcan; Alberto Vivanti, Analista strategie d’investimento per il modulo di approfondimento dedicato ai metalli non ferrosi. L’incontro chiude la serie di eventi dell’anno 2003 che si sono focalizzati sul tema fiscale e apre le porte al tema del 2004 sulla Cina. La prima parte si focalizzerà sulla difesa del marchio, argomento attuale ed estremamente rilevante per mantenere la competitività nei confronti dei mercato orientali. Sarà invece protagonista della seconda parte di approfondimento sul mercato dei metalli non ferrosi l’intervento di Carmine Nappi, Chief Analist di Alcan, che illustrerà il tema relativo all’approvvigionamento dell’alluminio, in particolare traccerà una panoramica sulla situazione attuale e commenterà il trend nazionale e internazionale alla luce della recente acquisizione di Pechiney da parte di Alcan. “L’incontro del prossimo 12 dicembre è l’ultimo dei quattro appuntamenti previsti quest’anno dal nostro Osservatorio. Siamo molto soddisfatti del successo ottenuto dall’iniziativa che ha fornito un costante aggiornamento alla comunità industriale, offrendo interessanti spunti di analisi, ricerca e osservazione. Siamo pronti a partire con gli eventi del 2004 che, dopo un’accurata riflessione sulla congiuntura economica internazionale attuale e sulle previsioni per il prossimo anno, abbiamo deciso di dedicare alla Cina”, dichiara Paolo Kauffmann, Amministratore Unico della Kauffman&sons. Infolink: www.Kes.it

WEBRANKING 2003: L’ITALIA SI AVVICINA AI BIG EUROPEI PER LA QUALITÀ DELLA COMUNICAZIONE FINANZIARIA ONLINE DELLE CINQUANTA SOCIETÀ ITALIANE PRESENTI NELLO STUDIO MERLONI, ENI E BENETTON SONO LE MIGLIORI. SONO ANCORA MOLTE LE SOCIETÀ CHE NON FORNISCONO INFORMAZIONI IN INGLESE
Milano, 2 dicembre 2003 – Dalla settima edizione dello studio annuale Webranking 2003 sulla qualità della comunicazione finanziaria online, condotto da Ir Consultancy Hallvarsson & Halvarsson in collaborazione con Financial Times, sulle 150 società più grandi d’Europa (Ft150) e le 50 società più grandi d’Italia (Top50), è emerso che i siti istituzionali di Merloni, Eni e Benetton sono i migliori d’Italia. Nella classifica Ft150, pubblicata su Financial Times, sono presenti un totale di 12 società italiane, delle quali la prima è Eni al 45° posto con un punteggio di 61 su un totale di 100. Le aziende Top50 italiane sono migliorate del 21% rispetto all’anno scorso, aumentando la media e passando da 30,6 nel 2002 a 37 punti su 100 nel 2003. Nonostante questo forte incremento, la media del benchmark Europeo di 55,3 punti rimane ancora distante per l’Italia, che nella classifica generale è solo al 13°posto. Le migliori cinque società a livello europeo sono la finlandese Stora Enso (84,25 punti), la svedese Sca (82,75), l’inglese British American Tobacco (77,75), la svizzera Ubs (74,75) e la tedesca Thyssenkrupp (73). La ricerca Le società di Ft150 e Italia Top50 sono state analizzate considerando il periodo compreso tra giugno e ottobre 2003 in base a 99 criteri suddivisi in due categorie Tecnologia & Funzionalità e Contenuti. Tali categorie prendono in considerazione la richiesta di informazioni finanziarie online in inglese di un campione di 140 fra analisti e investitori internazionali, che hanno risposto a questionari ad hoc. Alcuni esempi dei criteri adottati sono: l’indicazione degli indirizzi mail e dei numeri di telefono dei contatti per le Ir, la presenza di un calendario di eventi, di informazioni dettagliate sul titolo, la sua storia e gli azionisti, di un archivio dei bilanci e dei comunicati stampa, di informazioni finanziarie in excel, di un motore di ricerca, della sezione corporate governance, di un profilo del top management, della sezione Corporate & Social Responsibility (Csr). Inoltre, è da segnalare che, nella valutazione dei siti, l’informazione in Html, in quanto più “user friendly”, è stata premiata rispetto a quella in Pdf. Nuovi criteri inseriti nella ricerca del 2003 riguardano “l’Accessability” e valutano il livello di adattabilità dei siti agli utenti con vari handicap che in Europa che costituiscono un gruppo di oltre 30 milioni di persone. “Quest’anno abbiamo notato un grande sforzo da parte di molte società italiane per migliorare la qualità della comunicazione finanziaria online in inglese. L’italia è tra i Paesi in Europa che stanno migliorando più velocemente” - spiega Joakim Lundquist, responsabile della parte italiana dello studio Webranking - “Tra le società che sono migliorate maggiormente rispetto all’anno scorso troviamo Snam rete gas, Ras, Finmeccanica, Banca Fideuram, San Paolo Imi, Parmalat, ed Aem”. Punti di forza L’aspetto più apprezzabile dei siti istituzionali italiani è rappresentato dalla presenza di un archivio che permette di accedere ai bilanci semestrali e annuali, ai comunicati stampa e alle presentazioni. Si tratta di contenuti particolarmente utili e graditi agli analisti finanziari e rappresentano il cuore di un sito istituzionale. Le aree che quest’anno sono migliorate sono l’area Contatti e quella relativa all’Informazione Istituzionale. Ormai la maggior parte dei siti hanno una sezione corporate governance, anche se spesso sono manchevoli di informazioni sul top management. Le società italiane superano la media europea per quanto riguarda la chiarezza degli organigrammi aziendali e dell’elenco degli analisti che seguono la società. Da migliorare Uno dei punti di debolezza per molte società italiane rimane la scarsa comunicazione finanziaria in lingua inglese, che è una pratica standard nelle regioni settentrionali e occidentali d’Europa. Altre aree critiche riguardano soprattutto l’interattività: poche società italiane offrono la possibilità di ottenere informazioni finanziarie online tramite mail e sms e di richiedere documenti online. Inoltre, è particolarmente difficile ricevere risposte a domande specifiche via e-mail. Solo il 25% delle società rispondono entro due giorni a una domanda specifica e inviano il bilancio entro due settimane. Questo dato fa registrare un peggioramento rispetto all’anno scorso e rappresenta solo la metà della media europea. Un problema che spesso incontra l’utente dei siti italiani è un eccessivo uso di informazioni in Pdf, che rendono la navigazione difficile e lenta rispetto all’informazione in Html. Altre aree dei siti italiani che dovrebbero migliorare sono rappresentate dalla Csr, dall’Ambiente, dal Calendario e dalle Risorse Umane. La classifica Italia Top50 2003 può essere suddivisa in tre categorie generiche: un primo gruppo comprende quelle società che si stanno avvicinando velocemente al segmento “best practise” in Europa e che si attestano oltre i 50 punti; un secondo gruppo più ampio costituito da quelle società che hanno adottato una comunicazione finanziaria online in inglese adeguata e che, da quest’anno, hanno dimostrato un miglioramento notevole; un terzo gruppo di società che non forniscono adeguate informazioni in inglese. Secondo Andreas Leifsson, responsabile della ricerca di Hallvarsson & Halvarsson, una società quotata dovrebbe indicativamente superare i 40 punti per soddisfare le minime esigenze degli interlocutori finanziari internazionali. La maggior parte delle società Italiane potrebbero raggiungere questo livello senza troppi sforzi se prestassero maggior attenzione alla comunicazione in inglese, che nei casi in cui è presente, è meno articolata della versione in italiano. Il sito finanziario non rappresenta solo una vetrina importante per le società all’estero, ma è anche uno strumento fondamentale nella ricerca di informazioni sulla società. Infatti, più del 90% degli investitori sia privati che istituzionali considera il sito la più importante fonte di informazione finanziaria su una società quotata. La comunicazione finanziaria online è uno dei mezzi più importanti e meno costosi per gestire i rapporti con analisti, investitori e giornalisti, per attrarre investimenti stranieri, per rispondere alla crescente domanda di trasparenza e per andare incontro alle esigenze dei piccoli azionisti.

Top 50* siti istituzionali in Italia 2003 (Italia Top50)

Italia rank 2003 (50)

Ft150 Rank 2003

Italia rank 2002 (40)

Società

Indirizzo Web

Score 2003

Score 2002

Cambia
mento 2002-2003

1

-

-

Merloni

www.Merloni.com 

62

-

-

2

45

1

Eni

www.Eni.it 

61

46,25

32%

3

-

3

Benetton

www.Benetton.it 

60,5

44,25

37%

4

63

32

Ras

www.Ras.it 

58

23,25

149%

5

94

-

St Microelectronics

www.St.com 

52

44,25

18%

6

-

6

Bnl

www.Bnl.it 

51

39

31%

7

101

5

Telecom Italia

www.Telecomitalia.it 

50,5

42

20%

8

105

7

Enel

www.Enel.it 

50

38,5

30%

9

-

27

Finmeccanica

www.Finmeccanica.it 

48,5

24,75

96%

10

-

1

Pirelli & C.

www.Pirelli.com 

47,75

46,25

3%

11

115

17

San Paolo Imi

www.Grupposanpaoloimi.com 

47,25

31

52%

12

119

9

Banca Intesa

www.Bancaintesa.it 

46,5

37

26%

13

120

4

Mediaset

www.Gruppomediaset.it 

46,25

42,5

9%

14

-

13

Bulgari

www.Bulgari.com 

45

33,75

33%

15

128

9

Telecom Italia Mobile-tim

www.Tim.it 

44,5

37

20%

16

-

-

Edison

www.Edison.it 

44,25

-

-

17

-

37

Banca Fideuram

www.Bancafideuram.com 

42

16,5

155%

18

136

11

Unicredito Italiano

www.Unicredito.it 

41,75

36,75

14%

18

-

19

Tiscali

www.Tiscali.com 

41,75

29

44%

20

-

22

Italcementi Group

www.Italcementigroup.com

41,5

27,75

50%

20

-

21

Rcs Mediagroup

www.Rcsmediagroup.it 

41,5

28

48%

22

-

29

Parmalat

www.Parmalat.net 

40

23,5

70%

23

-

40

Snam Rete gas

www.Snamretegas.it 

37,75

10

278%

24

-

12

Fiat

www.Fiatgroup.com 

37,25

36,25

3%

25

-

-

Banca Antonveneta

www.Antonveneta.com 

36,75

-

-

26

-

-

Capitalia

www.Capitalia.it 

36,25

-

-

27

-

-

Gruppo Editoriale L'espresso

www.Gruppoespresso.it 

35

-

-

28

-

19

Autogrill

www.Autogrill.com 

34,75

29

20%

29

-

27

Ebiscom

www.Ebiscom.it 

34,25

24,75

38%

29

-

.

Ifil

www.Ifil.it 

34,25

-

-

31

150

25

Generali

www.Generali.com 

33,75

26,5

27%

32

-

-

Fineco Group

www.Finecogroup.it 

33,25

-

-

33

-

15

Saipem

www.Saipem.it 

32,75

33

-1%

34

-

26

Seat pagine Gialle

www.Seat.it 

32,5

25,75

26%

35

-

23

Luxottica

www.Luxottica.com 

32,25

27

19%

36

-

14

Mediobanca

www.Mediobanca.it 

31,75

33,25

-5%

36

-

16

Mondadori Editore

www.Ame.mondadori.com 

31,75

32

-1%

38

-

18

Autostrade

www.Autostrade.it 

31,25

30,75

2%

38

-

34

Alleanza

www.Alleanzaassicurazioni.it 

31,25

21

49%

40

-

38

Aem

www.Aem.it 

25,25

16

58%

41

-

-

Banca Popolare di Lodi

www.Gruppobipielle.it 

24,25

-

-

42

-

23

Banca Popolare di Verona e Novara

www.Bpv.it 

24

27

-11%

43

-

-

Bipielle Investimenti

www.Bipielleinvestimenti.it 

23,75

-

-

44

-

29

Banche Popolare Unite

www.Bpb.it 

23

-

-

45

-

36

Banca Lombarda e Piemontese

www.Bancalombarda.it 

22,5

18,75

20%

46

-

35

Mediolanum

www.Bancamediolanum.it 

17,75

19,75

-10%

47

-

-

Banca Monte dei Paschi di Siena

www.Mps.it 

16,5

-

-

48

-

-

Banca Popolare di Milano

www.Bpm.it 

12,5

-

-

49

-

-

Banca Carige

www.Carige.it 

11,75

-

-

50

-

-

Fondiaria-sai

www.Fondiaria-sai.it 

8,5

-

-

* Selezionati secondo capitalizzazione nel sett. 2003, escludendo il mercato ristretto. Olivetti è stato tolta dalla classifica Italia Top50. Top 15 siti istituzionali in Europa (dalla classifica Europea Ft150 pubblicata su Financial Times)

Ft150 rank 2003

Ft150 rank 2002

Società

Indirizzo Web

Score 2003

Score 2002

Paese

1

2

Stora Enso

www.Storaenso.com 

84,25

71

Finlandia

2

1

Sca

www.Sca.com   

82,75

80

Svezia

3

5

British American Tobacco

www.Bat.com   

77,75

69

Inghilterra

4

11

Ubs

www.Ubs.com 

74,75

60

Svizzera

5

4

Thyssenkrupp

www.Thyssenkrupp.com 

73

70,25

Germania

6

7

Nordea

www.Nordea.com 

72,75

67,75

Svezia

7

6

Siemens

www.Siemens.com 

72,25

68,25

Germania

8

12

Henkel

www.Henkel.com 

72

59,75

Germania

8

13

Bayer

www.Bayer.com 

72

57,25

Germania

8

7

Volvo

www.Volvo.com 

72

67,75

Svezia

8

9

Novartis

www.Novartis.com 

72

64

Svizzera

12

3

Credit Suisse

www.Creditsuisse.com   

70,25

70,75

Svizzera

13

14

Sabmiller

www.Sabmiller.com 

70

56

Inghilterra

14

10

Daimler Chrysler

www.Daimlerchrysler.com 

69,75

60,75

Germania

15

15

Tpg

www.Tpg.com 

69,5

51,5

Olanda

ENEL VINCE OSCAR BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ
Roma, 2 dicembre 2003 – Enel, al suo primo bilancio di sostenibilità, ha ottenuto il prestigioso premio dell’Oscar di bilancio, un’istituzione che da 50 anni incoraggia la cultura della trasparenza nei rendiconti delle aziende. “Sono felice di questo ambito riconoscimento – ha detto Paolo Scaroni, amministratore delegato di Enel, ricevendo oggi a Milano il premio promosso dalla Ferpi (Federazione delle relazioni pubbliche italiana). – Il merito va alla nostra organizzazione che si è mossa con efficienza, coinvolgendo più di 200 persone e raggiungendo l’eccellenza al primo tentativo. E’ un’iniziativa - ha ricordato Scaroni - che ho lanciato appena arrivato in Enel, poco più di un anno fa, puntando sulle migliori esperienze internazionali”. La scelta della sostenibilità consente ad Enel di dare una forma organica e misurabile alle numerose attività che svolge sul fronte ambientale e sociale, valorizzando un brand che fra pochi anni dovrà competere su un mercato completamente liberalizzato. Inoltre, contribuisce ad attrae nuovi azionisti, soprattutto stranieri, che considerano il bilancio di sostenibilità parte integrante della trasparenza aziendale: ad oggi, i fondi etici presenti nell’azionariato dell’Enel sono 29 e controllano circa il 5% del flottante. Infine, rappresenta uno strumento fondamentale per stabilire una disciplina, fatta di obiettivi e controlli su questi temi. Il bilancio di sostenibilità Enel è disponibile sul sito www.Enel.it, nella sezione Investor Relation. Nello stesso sito, con accesso dalla home page, si può consultare una apposita sezione dedicata alla sostenibilità e una newsletter con le novità sul tema.

L’ASSEMBLEA DI SEAT PAGINE GIALLE APPROVA IL PROGETTO DI FUSIONE RAPPORTO DI CAMBIO 1 A 1, SENZA PREMIO DI MAGGIORANZA PER L’AZIONISTA DI CONTROLLO, NÉ DILUIZIONE DELLE MINORANZE • IL PERFEZIONAMENTO DELL’OPERAZIONE È ATTESO ENTRO DICEMBRE 2003
Torino, 2 Dicembre 2003 L’assemblea degli azionisti di Seat Pagine Gialle S.p.a., riunitasi sotto la presidenza di Enrico Giliberti, ha approvato ieri il progetto di fusione per incorporazione di Seat Pagine Gialle S.p.a. In Silver S.p.a. E, con effetto immediatamente successivo, di Silver S.p.a. In Spyglass S.p.a..le due fusioni costituiscono un’operazione inscindibile e pertanto saranno perfezionate contestualmente. L’operazione è già stata approvata, in data 18 novembre 2003, dall’assemblea di Silver e di Spyglass. Il rapporto di cambio di entrambe le fusioni sarà di 1 a 1, per cui, in esito all’intera operazione, gli azionisti di Seat Pagine Gialle verranno a detenere lo stesso numero di azioni ordinarie o di risparmio attualmente detenute, altresì rappresentanti la stessa percentuale di capitale. L’operazione, dunque, non prevede alcun premio di maggioranza a vantaggio dell’azionista di controllo e non provocherà alcuna diluizione. A questo fine, peraltro, Silver sarà capitalizzata ante fusione nella misura necessaria a consentire alla stessa di ripagare pressoché integralmente il proprio indebitamento finanziario conseguente all’acquisto da Telecom Italia. Il relativo aumento di capitale è stato deliberato da Silver in data 18 novembre 2003 e sarà coperto da Spyglass in ragione di un identico aumento di capitale deliberato dalla stessa in pari data. L’aumento di capitale di Spyglass, a sua volta, sarà coperto da Sub Silver con ricorso a linee di credito già rese disponibili dalla stessa banca che ha finanziato Silver in sede di acquisizione. Spyglass post fusione sarà quotata e, quindi, gli azionisti terzi di Seat riceveranno, in sede di concambio, azioni quotate senza soluzione di continuità rispetto alla quotazione dei titoli Seat. [Non sussistono, quindi, i presupposti per l’esercizio del diritto di recesso.] La relativa istanza di ammissione alla quotazione è stata presentata da Spyglass a Borsa Italiana in data 21 novembre 2003. Nella stessa data, Spyglass ha anche presentato a Consob la domanda di nulla osta alla pubblicazione del prospetto di quotazione. Seat Pagine Gialle è la società, guidata dall’Amministratore Delegato, Luca Majocchi, costituitasi il 1° agosto 2003 per effetto della scissione da Telecom Italia Media S.p.a. Del complesso aziendale rappresentato dalle aree di business Directories, Directory Assistance e Business Information. Silver detiene esclusivamente la partecipazione di controllo in Seat Pagine Gialle. Spyglass detiene il 100% del capitale di Silver, che costituisce l’unica partecipazione in portafoglio. Spyglass è controllata da Sub Silver S.a., la quale è a sua volta controllata da Société des Partecipations Silver S.a.. Quest’ultima fa capo a una pluralità di fondi di “private equity” e cioè a Bc Partners, Cvc Capital Partners, Investitori Associati e Permira. Al termine dell’operazione Sub Silver S.a. Avrà - con il 62,52% del capitale ordinario e il 61,49% dell’intero capitale sociale (percentuali di partecipazione corrispondenti a quelle attualmente detenute da Silver in Seat Pagine Gialle) - il controllo di diritto di Spyglass che, in una ottica di continuità con Seat Pagine Gialle, assumerà la medesima denominazione di Seat Pagine Gialle Si auspica che il perfezionamento dell’operazione possa intervenire entro il corrente mese di dicembre.

LOTTOMATICA INIZIA IL ROADSHOW PER IL BOND
Milano, 2 Dicembre 2003. Lottomatica S.p.a. Ha iniziato ieri a Milano la prima tappa del Roadshow per l’emissione obbligazionaria inaugurale sul mercato degli Eurobond. La società con l’occasione precisa che le previsioni di generazione di cash flow appaiono in miglioramento grazie all’implementazione del programma di cost-cutting lanciato nel 2002: il risparmio si aggira intorno a Euro 30mm per l’anno in corso e a circa Euro 60mm nel 2005, rispetto al 2002. Il profilo finanziario della società d’altra parte si rafforza: i livelli attesi per il 2003 di Net Debt/ebitda e di Interest Coverage saranno pari a 0.9x e 14.3x, rispettivamente.

BENETTON GROUP: CREA TRE SOCIETÀ INTERAMENTE CONTROLLATE
Ponzano Veneto, 2 dicembre 2003 - Il titolo del Gruppo di Ponzano ha chiuso l'ultima settimana borsistica del mese al prezzo di riferimento di 10,74 euro, facendo registrare un rialzo del 3,4% rispetto a venerdì 21 novembre. I volumi medi della settimana sono stati di circa 367 mila. Il rialzo del titolo rispetto ad inizio anno si attesta al 26,4%, contro un apprezzamento dell'indice generale Mibtel e del Midex rispettivamente del 11,8% e del 28,7%. Per quanto riguarda la quotazione al Nyse, il totale Adr in circolazione, al 28 novembre, è pari a 693.615 (equivalenti a 1.387.230 azioni ordinarie). Il prezzo degli Adr ha subito nella settimana un rialzo del 3,8%. Lo scorso 25 novembre si è svolta l'Assemblea degli Azionisti Benetton per l'approvazione del progetto di riorganizzazione societaria. Il progetto prevede la creazione di tre società interamente controllate: Bencom, che si occuperà della titolarità e gestione dei marchi nonché dell'attività commerciale; Benind, che si occuperà dell'attività produttiva e logistica; Bentec, che si occuperà dei servizi e sistemi informatici. Questa nuova struttura permetterà di migliorare l'efficienza e la competitività delle singole aree, coerentemente con le nuove linee strategiche del gruppo. La prossima settimana saranno presentate le Linee Guida 2004/2007 a Milano, Londra New York e Boston. Per dettagli sulla programmazione degli incontri con la comunità finanziaria, Vi invitiamo a visitare il sito www.Benetton.com/investors  alla pagina Calendario.

CAMPARI ANNUNCIA L’ACQUISIZIONE DI BARBERO 1891 S.P.A. CONTROVALORE DELL’ACQUISIZIONE DI € 150 MILIONI APEROL, APEROL SODA E MONDORO TRA I BRAND PRINCIPALI RAFFORZAMENTO DEL GRUPPO NEI SETTORI SPIRITS E WINES
Milano, 2 dicembre 2003 - Il Gruppo Campari annuncia l’acquisizione di Barbero 1891 S.p.a., proprietaria di un ampio portafoglio di spirits e wines tra cui spiccano i marchi Aperol, Aperol Soda, Mondoro, Barbieri e Serafino. L’acquisizione riguarda il 100% del capitale di Barbero 1891 S.p.a., di proprietà del gruppo irlandese Cantrell & Cochrane controllato dal fondo di investimento inglese Bc Partners. Il portafoglio prodotti acquisito comprende Aperol, Aperol Soda e i liquori Barbieri nel segmento spirits, che rappresenta il 60% del fatturato atteso nell’esercizio terminante a febbraio 2004, e Mondoro ed Enrico Serafino nel comparto wines. L'acquisizione non comprende alcuni marchi di spumanti, fra i quali il marchio Conte di Cavour, ceduti da Barbero 1891 S.p.a. Al Gruppo Gancia anteriormente alla acquisizione di Barbero 1891 S.p.a. Da parte del Gruppo Campari e il brand Frangelico, che rimarrà di proprietà del Gruppo Cantrell & Cochrane. Aperol, grazie alle caratteristiche qualitative che lo contraddistinguono e a una strategia di marketing e di comunicazione di notevole successo, ha registrato, nel periodo 2001 - 2003, una fortissima crescita delle vendite, pari al 16,5% in media all’anno. Aperol Soda è una line extension lanciata con successo nel 1995. Mondoro è l’Asti di alta gamma conosciuto internazionalmente per le sue caratteristiche premium, con posizioni rilevanti in particolare sui mercati di Russia e altri mercati e va ad aggiungersi all’offerta del Gruppo nel segmento Asti a Cinzano e al neo-acquisito Riccadonna. Marco P. Perelli-cippo, Chief Executive Officer del Gruppo Campari, ha commentato: "Questa operazione, in linea con la strategia del Gruppo, rappresenta un ulteriore rafforzamento nel segmento spirits e wines: con Aperol integriamo la nostra offerta nel segmento degli spirits a moderata gradazione alcolica in forte sviluppo in Italia e all’estero; contemporaneamente, con Mondoro, consolidiamo la nostra forza nel segmento premium Asti sui mercati internazionali”. Sulla base dei dati e delle rappresentazioni ricevute dalla parte venditrice, nel 2004 (anno fiscale terminante a febbraio) il fatturato netto atteso pro-forma dei brand acquisiti è pari a circa € 55 milioni, con un incremento atteso del 10% sull’anno precedente. Il risultato operativo lordo (Ebitda) stimato è pari a € 13 milioni circa, con un incremento del 30% circa. Il valore dell’operazione (enterprise value) è di € 150 milioni e corrisponde a un multiplo di 11,8 volte l’Ebitda pro-forma atteso per l’esercizio terminante a febbraio 2004. Al 31 agosto 2003 la società aveva disponibilità liquide nette per € 70 milioni circa, che si aggiungono al valore della transazione. L’acquisizione, il cui closing è previsto entro la prima decade del mese di dicembre e il cui corrispettivo sarà pagato in contanti, verrà finanziata con parte dei fondi raccolti con l’emissione obbligazionaria completata nel luglio 2003. Il Gruppo Campari è stato assistito nell’operazione da Goldman Sachs.

COGNOS REPORTNET: LA SCELTA DI MOLTE SOCIETA' DI SERVIZI FINANZIARI
Milano, 2 Dicembre 2003 - Le società di servizi finanziari di tutto il mondo scelgono Cognos Reportnet per affrontare le proprie complesse sfide. Selezionato da aziende del calibro di Merrill Lynch, First Citizens Bank, Bear Stearns Co. E Providence Washington Insurance Company, Cognos Reportnet rappresenta il nuovo standard per il reporting nel mercato dei servizi finanziari. Con l'acquisizione di oltre cento clienti che operano nel mercato dei servizi finanziari, tra cui si possono annoverare 8 dei maggiori 10 istituti di credito statunitensi e le 10 più importanti banche europee, Cognos ha compreso le problematiche che queste società devono affrontare, tra cui: - Le diverse sedi, i broker e gli agenti devono avere la possibilità di usufruire di strumenti di reporting in extranet sicuri e flessibili - I diversi canali (sedi, Web, telefono, Atm) e un archivio di dati a silos impediscono di avere una visione accurata della clientela - Un alto livello di complessità dei report che aumenta i costi e la tempistica di produzione dei report - L'esigenza di avere report multipli porta a dover utilizzare complessi e costosi ambienti multi-tool Cognos Reportnet è in grado di rispondere a ciascuna di queste problematiche, offrendo alle società finanziarie la possibilità di realizzare report da un unico ambiente, che può essere distribuito all'interno dell'azienda attraverso extranet sicure. Grazie a Cognos Reportnet, le società di servizi finanziari possono gestire, in ogni momento, i report così come altre informazioni sui clienti e report ad-hoc per le analisi auto-guidate. Con un esteso supporto multi-lingua e un'architettura di servizi web-based, la flessibilità di Cognos Reportnet permette alle società di servizi finanziari di ottenere un'unica consolidata visione delle performance di business e dei clienti, in tutta l'azienda, integrando e ampliando allo stesso tempo le funzionalità di reporting all'interno del sistema pre-esistente. "Cognos Reportnet fornisce un nuovo e potente strumento che ci permette di incrementare il nostro rendimento e di supportare al meglio i nostri clienti - dichiara Laquita Hudson, First Citizens Bank Vice President of Decision Support - Tra le sue molte caratteristiche, Cognos Reportnet ci consente di creare report per i clienti partendo da molteplici database che ci aiutano ad identificare quali prodotti e servizi incontrano maggiormente i loro bisogni". "La capacità unica di Cognos Reportnet di fornire una copertura completa di reporting aziendali, di creare complesse aggregazioni di report con un semplice drag and drop, così come performance mission critical e scalabilità che hanno permesso a questa soluzione di reporting di essere scelta da società leader quali Merrill Lynch, Bear Stearns e molte altre - afferma Leo Tucker, Cognos Banking Industry Marketing Director - Cognos Reportnet manterrà le promesse del Cpm, offrendo alle società multinazionali uno standard globale per il reporting".

RCS MEDIAGROUP: IN RELAZIONE A NOTIZIE APPARSE SU MF
Milano, 2 dicembre 2003 - In relazione alle informazioni pubblicate sabato 29 novembre dal settimanale Milano Finanza e relative al Piano strategico triennale di RCS MediaGroup, la società conferma che si tratta di informazioni contenute nel proprio Piano e che pertanto devono essere considerate attendibili, seppure non contestualizzate. La presentazione alla comunità finanziaria del Piano triennale verrà svolta, come già anticipato, il prossimo venerdì 5 dicembre presso la Borsa Italiana , a Milano. RCS MediaGroup si riserva di porre in essere ogni iniziativa legale in merito alla indebita diffusione delle suddette informazioni riservate

TECNOLOGIE E PRODOTTI EMERGENTI PER L’INDUSTRIA DEL 2020 NUOVI PROCESSI E SISTEMI, TECNOLOGIE AVANZATE, APPROCCI INTEGRATI E INNOVAZIONI “RADICALI”, PRODOTTI ESTESI - SERVIZI: QUESTE LE LEVE PER VINCERE NEI PROSSIMI ANNI NELLA PRODUZIONE DI BENI
Milano, 2 dicembre 2003 – “Abbiamo voluto aprire questa conferenza con una provocazione forte”, ha commentato Francesco Jovane, direttore dell’Itia Cnr e Delegato del Ministero della Ricerca. “L’intervento di Mitchell M. Tseng, docente cinese di Hong Kong, affianca nelle prime slide della sua presentazione i grattacieli di Hong Kong, simbolo di tecnologia ed innovazione, al valore medio degli stipendi mensili in Cina (59$) ed in Indonesia (26$). ‘Cina fabbrica del mondo?’ ci chiede subito M. Tseng in questa presentazione. Un duro colpo certamente, per i nostri industriali. Ma anche uno stimolo importante che ci deve portare a costruire per il manifatturiero un piano d’azione comune, un piano capace finalmente di coordinare gli sforzi degli attori coinvolti (industrie, ricercatori, politici, istituzioni), per preservare, nei settori a forte crescita, una posizione di leadership che oggi esiste ed è consistente, ma che domani potrebbe non essere così certa e sostenibile”. Il focus della conferenza è quindi sul sistema di produzione della conoscenza europeo, e delle diverse strategie e strumenti necessari a supportarlo. Sapendo che per preparare un solido futuro all’industria europea è necessario investire in progetti di ricerca e alleanze tra istituzioni di ricerca di lungo periodo che consentano la sviluppo e l’utilizzo di nuovi prodotti, nuove tecnologie, nuovi materiali, nuovi processi di trasformazione e nuove strutture per le aziende. Ma sapendo anche che tali progetti hanno di necessità tempi di maturazione che non sono contraibili e che quindi non può essere sottovalutata l’importanza di progetti di ricerca applicata e alleanze che possano avere ricadute positive per il comparto anche sul breve periodo, ovvero nei prossimi 5/10 anni. Manufacturing 2020: sfide e opportunità La sfida certamente più importante che il settore manifatturiero si trova oggi ad affrontare, anche sollecitato dalla crescita dei paesi emergenti, è per lo più legata alla possibilità di basare il valore della produzione più sugli asset immateriali che su quelli materiali: solo così le imprese potranno slegare la produzione dal costo del lavoro e delle materie prime. “Per ottenere questo risultato – ha affermato Ezio Andreta, Director Industrial Technologies, Dg Research, European Commission - è di fondamentale importanza integrare in modo più sinergico le attività di R&s con la progettazione, il design, la produzione, il marketing e il customer support per creare una connessione diretta tra i consumatori e l’innovazione. La disponibilità di nuovi materiali, di nuove tecnologie e approcci non potrà indubbiamente che favorire il successo della produzione europea: ciò che tuttavia deve primariamente essere modificato è la concezione stessa dell’azienda che deve ripensare il proprio valore in termini di conoscenza più che in termini di proprietà materiali”. Questo processo risulta inattuabile se d’altra parte non si instaura un rapporto più sinergico sul piano della formazione degli addetti al settore manifatturiero a tutti i livelli gerarchici: la creazione di aziende “Knowledge based” si fonda evidentemente sulla presenza di risorse umane con competenze multidisciplinari adatte a supportare l’innovazione tecnologica e di processo e a facilitare l’adozione di nuovi paradigmi. Nuovi prodotti e processi La domanda crescente di servizi che interessano dalla salute alla mobilità, alla sicurezza, al comfort, alla nutrizione, alla comunicazione, richiede nuovi prodotti ad alto contenuto di conoscenza. Analogamente, nel settore industriale, prodotti-servizi ad alto contenuto di conoscenza, sono richiesti dalla ristrutturazione e dall’innovazione del sistema industriale in termini tecnologici, organizzativi, geografici. Le nuove tecnologie (bio, nano, Ict, cognitive) costituiscono tecnologie abilitanti fondamentali per rispondere al predetto mercato strategico. Nuovi prodotti/servizi e prodotti rinnovati, ad elevata efficienza dinamica, richiedono e richiederanno processi e tecnologie di produzione knowledge-based. Le prestazioni a loro richieste cresceranno di un ordine di grandezza ogni 5-10 anni: una sorta legge di Moore per il settore manifatturiero. Tutto cio’ richiede lo sviluppo di tecnologie abilitanti avanzate. A quanto sopra fa riferimento la tabella di seguito riportata.

DUPONT ADOTTA AZIONI INDIRIZZATE A REALIZZARE MIGLIORAMENTI DEI COSTI PER 900 MILIONI DI DOLLARI SU BASE ANNUA ENTRO IL 2005 GLI INCREMENTI DELLA PRODUTTIVITA' PERMETTERANNO LA CRESCITA DEI RICAVI
Wilmington, Delaware, Usa., 2 Dicembre 2003 - Dupont ha annunciato ieri che adottera' una serie di energiche azioni indirizzate ad assicurare la sua competitivita' globale come azienda basata sulla scienza ad alta focalizzazione operativa in seguito alla separazione della sua sussidiaria Invista. Le azioni che saranno intraprese riguardano la produttivita' e l'organizzazione e permetteranno di realizzare miglioramenti dei costi per 900 milioni di dollari nel 2005. Dupont sviluppera' inoltre una serie di azioni indirizzate a rafforzare la sua capacita' di raggiungere il 6% annuo di crescita dei ricavi, un fondamentale obiettivo nel suo cammino verso la posizione di azienda con crescita economica sostenibile. "Dupont sta adottando queste misure per rimanere competitiva in un panorama economico definito da elevati costi dell'energia, accresciuta intensita' della concorrenza globale e da una base di clienti che si sta spostando verso le economie emergenti," ha dichiarato Charles O. Holliday, Jr, chairman e chief executive officer di Dupont. "Con la futura vendita della sussidiaria Invista, Dupont sara' un'azienda piu' piccola con il potenziale per superiore crescita e redditivita'. Per sbloccare questo potenziale, occorre che si operi in modo differente. Per raggiungere - come e' nostra ferma determinazione - gli obiettivi fissati per la crescita degli utili, non possiamo sostenere la complessita' e i costi originati da organizzazioni e processi diversi e specializzati. Le azioni che annunciamo oggi sono essenziali per assicurare la competitivita' di Dupont, nel breve e nel lungo termine. Sono decisioni difficili perche' hanno un impatto sui nostri collaboratori e le svilupperemo con sensibilita' e rispetto." ha sottolineato Holliday. Dupont ritiene che le azioni programmate porteranno a miglioramenti dei costi per 450 milioni di dollari nel 2004, per arrivare a un totale di 900 milioni nel 2005. I miglioramenti dei costi che si intende realizzare nel 2004 riguarderanno essenzialmente l'eliminazione di costi residuali relativi alla separazione della sussidiaria Invista e altri previsti incrementi dei costi fissi, permettendo cosi' la piena misurazione dei miglioramenti nei volumi e nei prezzi dell'azienda nel 2004 a beneficio degli utili operativi. Una parte dei miglioramenti nei costi fissi sara' originata da riduzioni della forza lavoro. L'azienda rendera' pubbliche informazioni sul numero delle posizioni di lavoro da eliminare e sugli oneri di ristrutturazione tramite il comunicato sugli utili del primo trimestre del 2004 (che sara' distribuito il 27 aprile 2004). Dupont adottera' le seguenti azioni: * Riduzione dei costi dalla separazione della sussidiaria Invista. Dupont realizzera' complessivamente riduzioni dei costi fissi per 200 milioni di dollari per eliminare i costi residuali relativi alla vendita della sua sussidiaria Invista. Una riduzione pari a 100 milioni di dollari sara' ottenuta nel 2004: l'obiettivo finale di riduzione per 200 milioni di dollari sara' raggiunto nel 2005. * Sinergie e rafforzamento dell'infrastruttura. Dupont effettuera' in modo sostenuto sinergie e focalizzazioni delle sue funzioni di staff, dei servizi di supporto e delle attivita' produttive, tra cui i costi corporate. I dettagli di questi programmi saranno perfezionati nelle prossime otto settimane. Queste azioni valorizzeranno le sinergie operative offerte dalla possibilita' di operare come "One Dupont" e faciliteranno la standardizzazione di sistemi e processi in tutta la societa'. Questo approccio sinergico ai servizi di supporto e staff rafforzera' anche le capacita' funzionali e permettera' di focalizzarsi in modo piu' completo su clienti, mercati e opportunita' di crescita. Tramite queste azioni sull'infrastruttura, Dupont punta a ottenere riduzioni dei costi fissi per 250 milioni di dollari nel 2004, raggiungendo nel 2005 l 'obiettivo finale di riduzioni di questi costi per 500 milioni di dollari. * Miglioramento dei margini variabili. Le azioni focalizzate sul miglioramento dei margini variabili comprendono il consolidamento di linee di produzione di almeno il 20%. Queste semplificazioni permetteranno un progresso accelerato dei rendimenti produttivi e della gestione delle forniture e dei fabbisogni energetici. L'azienda dedichera' inoltre un maggior numero di progetti Six Sigma al miglioramento dei margini e ottimizzera' i suoi asset in modo conseguente ai consolidamenti delle linee di produzione. Queste azioni sono indirizzate a realizzare miglioramenti dei margini variabili per 100 milioni di dollari nel 2004. L 'obiettivo finale di miglioramento dei margini variabili per 200 milioni di dollari nel 2005 sara' ottenuto nel 2005, principalmente attraverso riduzioni dei costi. * Miglioramento delle capacita' di crescita. Riconoscendo che la sua leadership e il suo know-how funzionale sono concentrati in Usa ed Europa Occidentale, Dupont procedera' a un ribilanciamento delle risorse verso i mercati emergenti, da cui proverra' buona parte della crescita nei prossimi anni. Inizialmente, ci si concentrera' sulla Cina, mercato in cui l'azienda ha gia' una forte presenza. Altre aree di interesse sono l'Europa Centrale e Oientale e il Brasile. Separatamente, Dupont ha intrapreso azioni energiche e sistematiche volte a migliorare le capacita' coordinate di marketing e di vendita dei suoi business e a focalizzare e rafforzare le sue funzioni di marketing e supporto alle vendite. Queste azioni, combinate con il processo di rivitalizzazione delle attivita' di Ricerca & Sviluppo, attualmente in corso, rafforzeranno le capacita' dell'azienda di raggiungere in modo consistente i suoi obiettivi di crescita degli utili del 6 percento all'anno. "Con la vendita della sussidiaria Invista, Dupont entra in una nuova fase di trasformazione. Stiamo lanciando una "nuova Dupont". Ci attendono molti cambiamenti, cambiamenti difficili, ma gratificanti. Mentre affrontiamo questa sfida, e' importante ricordare cosa rimarra' immutato. Siamo un'azienda basata sulla conoscenza scientifica. Raggiungeremo la crescita sostenibile attraverso l'applicazione integrata delle nostre differenti e avanzate conoscenze scientifiche e tecnologiche; ottenendo il riconoscimento economico del nostro know-how; perseguendo il miglioramento della nostra produttivita' con energia. Le nostre cinque "growth platforms" saranno il motore della nostra crescita e il rispetto dei nostri valori fondamentali rimarra' essenziale per ogni nostra attivita'." ha commentato Holliday.

AUTORITÀ PER L'ENERGIA ELETTRICA E IL GAS L'ISTRUTTORIA CONOSCITIVA SUL BLACKOUT DEL 28 SETTEMBRE PROSEGUE ANCHE SENZA L'APPORTO DELL'UFFICIO FEDERALE DELL'ENERGIA SVIZZERO
Milano, Parigi, 2 dicembre 2003 - Contrariamente agli impegni assunti all'inizio del mese di ottobre con i regolatori italiano (Autorità per l'energia elettrica e il gas) e francese (Commission de regulation de l'electricité, www.Cre.fr), l'amministrazione svizzera attraverso il proprio Ufficio Federale dell'Energia (Ufe) non ha fornito alcun contribuito all'istruttoria conoscitiva promossa congiuntamente il 6 Ottobre 2003. A tutt'oggi, l'Ufe non ha ancora trasmesso alcuna delle informazioni richieste, secondo un questionario concordato all'inizio dell'istruttoria, che risultano necessarie per ricostruire i fatti alla base dell'interruzione del servizio elettrico del 28 settembre scorso e le loro cause. Le autorità di Italia e Francia hanno, pertanto, deciso di procedere nell'istruttoria senza la partecipazione di Ufe. Se necessario, i due regolatori chiederanno direttamente le informazioni alle società elettriche svizzere. Il documento Ufe "Rapporto sul black-out del 28 Settembre 2003" pubblicato unilateralmente dall'amministrazione svizzera in data 25 novembre 2003, senza nessuna consultazione preventiva con i regolatori italiano e francese coinvolti nell'istruttoria conoscitiva, non fornisce alcuna dimostrazione dato che la realtà dei fatti non è stata ancora verificata. Le due autorità intendono, pertanto, esprimere la propria posizione su alcune affermazioni, non dimostrate, contenute nel documento svizzero. La mancata corrispondenza fra flussi fisici e scambi commerciali non mette a repentaglio la sicurezza di funzionamento delle reti elettriche interconnesse, come invece sostenuto da Ufe. Sulle reti interconnesse dell'Europa continentale, gli scambi commerciali si traducono in flussi fisici di energia elettrica in ragione delle ben note leggi fisiche (leggi di Kirchoff), indipendentemente dai programmi commerciali connessi alle transazioni. Tale dato di fatto non compromette in alcun modo la sicurezza di funzionamento delle reti. Per contro, la non corrispondenza fra i flussi fisici previsionali e quelli effettivi, derivante da variazioni della topologia delle reti o da modifiche delle immissioni di energia elettrica prodotta può ingenerare problemi di gestione delle reti anche in tempo reale. A questo riguardo, è molto preoccupante la mancata informazione ai gestori di reti interconnesse (Grtn italiano e Rte francese) da parte delle società svizzere circa lo stato di funzionamento delle proprie reti; così come è preoccupante il fatto che il documento Ufe non si occupi di analizzare tale aspetto. Non è dimostrato che le società svizzere osservino il criterio di sicurezza N-1 per le proprie reti. Le informazioni parziali oggi a conoscenza dei regolatori italiano e francese non consentono di concludere, come invece dichiara Ufe, che il collasso della rete svizzera è il risultato finale di un incidente di tipo N-2 1(nel caso specifico del 28 settembre, fuori servizio quasi simultaneo ed indipendente di due linee a 400 kV), e non già di un incidente di tipo N-12 , che non è stato gestito nel rispetto della sicurezza. Il rapporto preliminare pubblicato da Ucte3 in data 27 ottobre ed il documento Ufe fanno emergere che, per riportare le reti in sicurezza di funzionamento dopo il primo incidente, le società elettriche svizzere ritengono indispensabile la modifica dei programmi di prelievo degli impianti idroelettrici reversibili (di pompaggio) in Italia (!) e di dirottare i flussi di energia elettrica prodotta in Francia in maniera tale da alleggerire considerevolmente le linee transfrontaliere e di transito tra la Francia e l'Italia. Alla luce di questi fatti, si potrà dimostrare che le società elettriche svizzere non rispettano alcune raccomandazioni in merito ai criteri di sicurezza N-1 pubblicate dall'Ucte4 , le quali impongono ai gestori di rete di un Paese di ripristinare rapidamente la sicurezza di funzionamento, almeno in condizione N (vale a dire con gli elementi di rete rimasti, tranne quello fuori servizio), dopo il verificarsi di un incidente in rete, utilizzando esclusivamente i mezzi sottesi alla propria rete nazionale (principio di autonomia). Alla luce di queste considerazioni, le autorità di Italia e Francia sottolineano ancora una volta che i risultati delle inchieste finora resi noti dovranno essere completati da un'analisi indipendente, che si ponga al di sopra anche dei rapporti preliminari già pubblicati da Ucte. Tale analisi dovrà dare conto non solamente della ricostruzione dei fatti del 28 settembre, del rispetto e dell'efficacia delle procedure di coordinamento fra i gestori della rete maggiormente coinvolti, ma anche della gestione della rete interconnessa con riguardo alla determinazione preventiva degli scambi commerciali e dei corrispondenti flussi fisici di energia elettrica. I regolatori italiano e francese concordano sulla principale conclusione del rapporto dell'amministrazione svizzera, secondo la quale l'assenza di una organizzazione giuridica del settore elettrico svizzero coerente con quella dell'Unione Europea (introdotta dalle direttive europee 96/92/Ce e 2003/54/Ce e non adottate dalla Svizzera), pregiudica fortemente il funzionamento efficace del mercato elettrico europeo in condizioni di sicurezza. In particolare, l'assenza di indipendenza tra le funzioni di gestione delle reti di trasporto dell'elettricità e quelle di produzione e commercializzazione dell'energia elettrica, il diniego dell'accesso di terzi alle reti ovvero la scarsa chiarezza delle condizioni per l'utilizzo delle reti nuocciono alla concorrenza a livello continentale europeo, ma anche alla sicurezza delle reti interconnesse. I regolatori italiano e francese notano inoltre che la principale indicazione del rapporto Ufe per il futuro del settore elettrico svizzero riguarda la necessità di una profonda riforma del settore energetico svizzero, in particolare per ciò che riguarda: L'introduzione di una legislazione nazionale obbligatoria, per regolare gli scambi transfrontalieri, simile a quella prevista dal regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio 26 giugno 2003 n.1228 sulle condizioni di accesso alle reti; La creazione di un gestore indipendente della rete di trasmissione e del sistema elettrico nazionali, a garanzia dell'accesso di terzi alle reti svizzere ed incaricato dello svolgimento del dispacciamento di energia elettrica; L'istituzione di un regolatore del settore energetico che sia in grado di interagire con i Paesi dove la legislazione europea è applicata; L'adozione urgente di una legge per la riforma del settore elettrico e l'avvio di un processo di transizione in vista di un regime definitivo del settore elettrico svizzero. Le autorità dell'energia di Italia e Francia ritengono che, se adottate, le misure citate al punto precedente potranno accrescere la cooperazione tra la Svizzera ed i Paesi con essa confinanti, contribuendo al contempo allo sviluppo di un mercato elettrico efficiente e sicuro. 1.Un incidente della rete è detto di tipo N-2 se si vengono a perdere simultaneamente o quasi simultaneamente due elementi di rete (una linea elettrica, un'unità di produzione o una stazione elettrica…). 2.Un incidente della rete è detto di tipo N-1 se si viene a perdere un solo elemento di rete. 3.Ucte è l'Unione per il coordinamento del trasporto dell'elettricità, organismo che assicura il coordinamento tecnico tra i gestori di rete del sistema interconnesso a livello continentale europeo. 4.Le raccomandazioni Ucte stabiliscono che ogni gestore di rete deve garantire, in ogni istante anche a seguito di incidente N-1 nella propria rete, la sicurezza delle reti interconnesse.

ENI: AVVIATA LA PRODUZIONE DEL GIACIMENTO MEDUSA NELL’OFFSHORE DEL GOLFO DEL MESSICO
San Donato Milanese, 1 Dicembre 2003 - Eni ha avviato la produzione del giacimento Medusa, situato nell’offshore profondo del Golfo del Messico a una profondità d’acqua di 670 metri e a circa 64 km dalle coste della Louisiana. Il giacimento Medusa è stato scoperto alla fine del 1999 e ha riserve di circa 70 milioni di barili di olio equivalente (boe), di cui 17,5 milioni in quota Eni. La produzione è stata avviata nel primo dei sei pozzi programmati nella prima fase dello sviluppo del giacimento, ed è condotta attraverso la piattaforma Spar che può trattare 40.000 barili di greggio e 3 milioni di metri cubi di gas al giorno. Eni ha nel giacimento di Medusa la quota del 25%. Gli altri partner sono Murphy Oil Corporation (Operatore con il 60%) e Callon Petroleum Company (15%). Eni ha attualmente nel Golfo del Messico una produzione giornaliera di circa 50.000 boe. Il 70% di questa produzione è ottenuta in qualità di Operatore.

SOLVING INTERNATIONAL ALLARGA IL SUO CAMPO DI ATTIVITÀ AI SETTORI DELLE FIERE E DEI TRASPORTI AFFIDANDONE LA RESPONSABILITÀ A GIORGIO PASTORELLI
Milano, 2 dicembre 2003 – Solving International, società di consulenza direzionale quotata alla Borsa di Parigi, allarga il suo raggio d’azione ai settori delle Fiere e dei Trasporti, affidandone la responsabilità a Giorgio Pastorelli. “Il nostro approccio basato sull’ ottimizzazione del sistema di offerta e sulla cost effectiveness – ha dichiarato Giorgio Introvigne, Amministratore Delegato di Solving International - ha portato ottimi risultati in tutti i nostri settori di competenza. Il settore dei servizi, ed in particolare quello delle fiere e dei trasporti, ha assunto per noi una rilevanza strategica. Per sviluppare questi due settori abbiamo chiamato in Solving una persona che da anni è attiva su questi fronti e che apporterà alla nostra azienda il forte valore della sua profonda competenza verticale.” Giorgio Pastorelli proviene da Roland Berger dove ha maturato a livello nazionale ed internazionale significative esperienze nelle aree della strategia e dell’organizzazione principalmente nel settore dei servizi ed in particolare in quello delle fiere-congressi e dei trasporti (aeroporti, compagnie aeree, ferrovie, operatori logistici e turismo).

MATERNITÀ E PARTECIPAZIONE DELLE DONNE AL MERCATO DEL LAVORO TRA VINCOLI E STRATEGIE DI CONCILIAZIONE
Roma, 2 dicembre 2003 - Che impatto ha la nascita di un figlio sulla partecipazione di una donna al mercato del lavoro? Come conciliare lavoro e famiglia? Quali sono i progetti procreativi delle donne? A questi interrogativi intende rispondere la prima indagine sulle nascite realizzata dall’Istat, su un campione di circa 50 mila donne divenute madri tra il secondo semestre del 2000 e il primo del 2001, che sarà presentata in occasione del seminario promosso dal Cnel congiuntamente all’Istituto nazionale di statistica per il 2 dicembre. L’indagine traccia l’identikit della neo-madre lavoratrice, partendo dall’evoluzione della fecondità italiana e analizzando caratteristiche e comportamenti delle donne nei primi anni di vita dei figli, dai progetti procreativi alle reti di sostegno, dalle aspettative e motivazioni al contesto familiare e sociale. Il seminario sarà aperto da Carmelo Pillitteri (presidente Commissione politiche del lavoro e politiche sociali del Cnel) e Silvia Costa (coordinatrice Gruppo di lavoro pari opportunità del Cnel) e introdotto da Luigi Biggeri (presidente dell’Istat) e Alessandra Righi (Istat). Seguirà una prima sessione dedicata ai risultati dell’indagine, coordinata da Beatrice Rangoni Machiavelli (consigliere Cnel), con la partecipazione di: Valerio Terra Abrami (direttore Statistiche e indagini sulle istituzioni sociali dell’Istat), Martina Lo Conte e Cinzia Castagnaro (Istat), Carla Collicelli (vicedirettore generale Censis), Giancarla Babino (Confindustria), Germana Calviello (coordinamento Donne e impresa), Anna Maria Parente (Cisl), Giovanna Porcaro Sabatini (Unionquadri), Manuela Tasso (Colap-oice), Aitanga Giraldi (Cgil). I lavori proseguiranno nel pomeriggio, con una seconda sessione sulle strategie di conciliazione e le reti di sostegno, coordinata da Maria Guidotti (consigliere Cnel). Interverranno: Sabrina Prati (Istat), Maurizio Sacconi (sottosegretario al Welfare), Rossella Palomba (Irrps-cnr), Yvette Cagliari (Ugl), Costanza Fanelli (Legacoop), Maria Grazia Fasoli (Acli), Luisa Santolini (presidente Forum associazioni familiari), Donatella Vercesi (Uil). Al termine è prevista una tavola rotonda, moderata da Silvia Costa, con: Patrizia Paoletti Tangherini (deputato Fi), Patrizia Toia (senatore Margherita), Katia Zanotti (deputato Ds-ulivo), Maria Ida Germontani (An). Concluderà la vicepresidente del Cnel, Francesca 02-dicembre 2003 alle ore 09:30 Sala Gialla del Cnel

LO SCIOPERO ANTICIPATO COSTA ALLE IMPRESE 140 MILIONI DI EURO
Milano, 2 dicembre 2003 - Quasi 9 imprese su 10 hanno avuto disagi oggi a Milano e provincia. I dipendenti non hanno potuto raggiungere l’ufficio come sempre. In media sono arrivati in ritardo quasi un dipendente su tre (29%), in media di un’ora e dieci minuti. In centocinquantamila non sono riusciti a raggiungere il posto di lavoro: quasi uno su dieci gli assenti nelle imprese (9%). La perdita di fatturato dichiarata dalle imprese di Milano e provincia arriva a 140 milioni di euro (in media 400 euro per impresa, pari circa al 13% del normale fatturato giornaliero). Solo a Milano città le imprese hanno perso 100 milioni di fatturato e le assenze toccano il 12% rispetto al 9% della provincia, il 36% è comunque arrivato in ritardo, in media di un’ora e 40. Tra le attività più colpite nell’impresa: la risposta telefonica (42.7%), il rallentamento/arresto del processo produttivo: (41.3%), appuntamenti e riunioni previste annullate (37.3%), la consegna della merce ai clienti (25.7%), l’apertura regolare del servizio/punto vendita (21.9%), il ritiro della merce dai fornitori (18.6%), ma anche meno clienti del solito: (13.4%). Emerge da un’indagine della Camera di Commercio di Milano attraverso il Lab Mim su 700 imprese di Milano e provincia, in base al progetto “democrazia elettronica”. "Il diritto allo sciopero, che è fondamentale, - ha dichiarato Carlo Sangalli presidente della Camera di commercio di Milano - quando non rispetta le regole compromette i diritti dei cittadini e delle imprese. In casi come questi si rischia lo scontro tra i diritti privati e particolari rispetto ai diritti collettivi e diffusi. Ed è ancora più grave in una realtà come quella milanese che ha basato sulle regole i propri caratteri distintivi: identità civica e laboriosità". Oggi nella sua impresa ci sono stati disagi per i dipendenti per raggiungere l'ufficio? Si (86%), no (14%). Quanti dei vostri dipendenti sono arrivati in ritardo? Nessuno (17.9%), meno del 10% (9.9%), tra il 10% e 30% (17%), tra il 30% e il 50% (15%), oltre il 50% (39.6%), non so (0.7%). Se sì, quanto ritardo hanno avuto in media i dipendenti? Meno di mezz'ora (24,1%), tra mezz'ora e un'ora (28,1%), tra un'ora e due ore (28.6%), tra due e tre ore (12%), oltre tre ore (4.3%), non so (2.9%). Quanti dei vostri dipendenti sono assenti a causa dei disagi? Nessuno (54.7%), meno del 10% (15.1%), tra il 10% e il 30% (17.1%), tra il 30% e il 50% (6%), oltre il 50% (5.9%), non so(1.1%). Ritiene che la sua azienda risenta dei ritardi e assenze di oggi per: (Risposta Multipla) apertura regolare del servizio/punto vendita (21.9%), risposta telefonica (42.7%), consegna merce ai clienti (25.7%), ritiro merce dai fornitori (18.6%), appuntamenti e riunioni previste annullate (37.3%), meno clienti del solito: (13.4%), rallentamento/arresto del processo produttivo: (41.3%), servizi di sicurezza rallentati/arrestati (3%), non so (6.6%). Può quantificare una eventuale perdita di fatturato della sua azienda rispetto a un giorno normale? Fino al 10% (40,6%), dal 10% al 30% (15.4%), dal 30% al 50% (4.4%), oltre il 50% (2.9%). Non so: (36.7%) Settore (Risposta Multipla): commercio (39.6%), industria (26.3%), servizi (33%), artigianato (5.9%), altro (0.2%). Dimensione impresa (numero dipendenti): fino a 10 (62.3%), da 10 a 50 (31.4%), da 50 a 100 (4.6%), da 100 a 500 (1.3%), oltre 500 (0.3%), non so (0.1%). L'impresa si trova a: Milano città (60%), Provincia di Milano area sud (8.9%), Provincia di Milano: area nord (14.4%), Provincia di Milano area est (9.3%), Provincia di Milano: area ovest (7.4%).

ASSOTRAVEL - SEMINARIO GRATUITO:“DISSERVIZI, RECLAMI E SINISTRI PROFESSIONALI NEL SETTORE DEI VIAGGI E VACANZE: COME GESTIRLI E SFRUTTARLI IN TERMINI DI OPPORTUNITÀ
Roma, 2 dicembre 2003 - Assotravel e l’Associazione Industriali della Provincia di Rimini hanno organizzato il seminario sui “Disservizi, Reclami e Sinistri Professionali nel settore dei viaggi e vacanze: come gestirli e sfruttarli in termini di opportunità” presso la sede di Rimini (Piazza Cavour 4, Sala A, dalle ore 10,00 alle ore 13,00 e dalle 14,30 alle 17,30) il prossimo 4 dicembre. Il seminario è riservato ad Agenti di Viaggio e Tour Operator ed ha l’obiettivo di mettere a fuoco il momento critico costituito dalla lamentela del cliente come una fase aziendale da gestire nel modo più attento possibile, ma anche come opportunità per personalizzare al massimo il servizio offerto ad affermare il ruolo ed il valore aggiunto offerto dagli operatori del settore. Assotravel, ritiene che con una corretta gestione dei reclami, le Agenzie di Viaggio e i Tour Operator possano ridurre i costi dovuti agli errori, fidelizzare i clienti e migliorare la propria immagine e quella di tutto il settore in cui operano. Il seminario inoltre affronterà alcuni aspetti della normativa (in particolare il decreto legislativo n.111 del 1995) che, più di altri, regolamentano i rapporti con la clientela e le eventuali fasi critiche. Al seminario prenderanno parte Francesco Granese, Direttore di Assotravel, Marcello Alesse, della B&t Insurance Service, partner di Assotravel nella gestione del Servizio Legale Assotravel, servizio gratuito che segue le imprese associate in tutti i casi legali e, in particolare, in quelli legati al tema dei disservizi e dei sinistri in particolare, e l’Avvocato Roberto Renno, consulente dell’iniziativa. Sarà pertanto possibile avere un confronto diretto su casi e temi specifici analizzandone la gestione e la soluzione adottata. Per partecipare, gratuitamente, le imprese possono richiedere la scheda di adesione agli uffici dell’Associazione al numero 06.5910851.

BTC 2003 : LA TECNOLOGIA AGEVOLA IL MERCATO DELL’OSPITALITA’ IL 75% DELLA CLIENTELA BUSINESS PREFERISCE ALBERGHI “CABLATI”
Firenze, 2 dicembre 2003 - Con Powerlink Vda garantisce la copertura wireless in tutti gli ambienti dell’hotel per il collegamento alla rete “ad alta velocità” e “senza fili” attraverso il Pc portatile. Solo in Toscana oltre 100 alberghi hanno individuato in Vda, azienda leader nel mercato delle soluzioni Hi-tech per il mondo dell’ospitalità, il partner più all’avanguardia nella fornitura di piattaforme tecnologicamente avanzate di Building Automation Tv Interattiva e Laptop Connectivity. Il sistema di “In Room iTv”, denominato Powertv, è installato in alberghi di assoluto prestigio come l’Emirates Towers di Dubai, ultimo gioiello della catena Jumeirah International, il Millenium Mayfair di Londra, l’Holiday Inn Disneyland Parigi, Le Meridien Lingotto Torino, Una Hotel Vittoria Firenze, Four Point Sheraton Hotel Bolzano. Alessandro Pulcinelli, It Manager di Una Hotels & Resorts: “Dotarsi di strumenti di comunicazione ad alta velocità costituisce un vantaggio competitivo nel mercato dell’ospitalità, incrementando la qualità del servizio e rendendolo più efficiente e sicuro. Questo ci permette di soddisfare una clientela sempre più evoluta, che necessita di infrastrutture tecnologiche che la mettano in grado di lavorare efficacemente anche all’interno dell’hotel”. Martedì 2 Dicembre dalle ore 11.00 alle ore 13.30 Stand A24 - Padiglione Spadolini Btc - Fortezza da Basso (Firenze) Luca Mandato, Business Manager Powerlink (Vda), illustra lo studio elaborato da Renato Mannheimer sul grado di utilizzo dei sistemi multimediali all’interno degli Hotel e presenta Powerlink, il nuovo sistema Vda di Laptop Connectivity per le camere e le aree comuni.

COP9, VERTICE SUL CLIMA
Milano, 2 dicembre 2003 - Da ieri fino al 12 dicembre, Milano ospitera’ i lavori della Cop 9 -Nona Conferenza delle Parti-, il vertice internazionale sul clima. Per l’evento sono attese oltre 10mila persone, tra delegati dei governi di tutto il mondo, giornalisti e rappresentanti delle Ong. « La Cop 9 - ha dichiarato il Presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni alla conferenza stampa di presentazione - e’ l’occasione per discutere quanto i Paesi abbiano fatto fino ad ora per ridurre le emissioni climalteranti, e di quanto deve essere ancora attuato in termini di contenimento delle emissioni». Per questo appuntamento internazionale, le associazioni ambientaliste italiane si sono costituite in un Coordinamento che si occupera’ di seguire i lavori ufficiali e di portare all'attenzione di tutti la posizione comune degli ambientalisti sul tema del le emissioni climalteranti (gas serra). Il coordinamento nasce sotto l'egida del Can (Climate Action Network), l'organismo internazionale che riunisce le associazioni ambientaliste che seguono le Conferenze sui cambiamenti climatici. «La quantita’ totale di emissioni in Europa, Giappone, Usa, e altri paesi industrializzati – ha affermato il delegato del Segretariato dell’Unfccc delle Nazioni Unite Kevin Grose - potrebbero aumentare fino all’8% dal 2000 al 2010, pari al 17% rispetto alle emissioni del 1990, nonostante le misure che sono state adottate dalle singole nazioni». Un pericolo da scongiurare per la salute dell’ambiente e dei cittadini.  

WWF: “ALLA COP9, SERVE VERA LEADERSHIP PER APPLICARE IL PROTOCOLLO DI KYOTO, RATIFICATO DA 120 PAESI”
Milano, 2 dicembre 2003 - Il Protocollo di Kyoto è vivo e vegeto, ed è stato ratificato da 120 paesi: ora serve una leadership che faccia della Cop9 l’occasione per dare il via alla sua applicazione, in attesa della ratifica russa. Anche se non è ancora uno strumento con forza di legge internazionale, il trattato è comunque ormai parte integrante della legislazione dei paesi che lo hanno approvato a livello nazionale, tra cui l’Italia, e obbliga, quindi a iniziare da subito concrete politiche di riduzione dell’anidride carbonica, il gas maggiormente responsabile dell’effetto serra. “Ci auguriamo che l’Italia, che ha ratificato con una legge votata dal Parlamento il Protocollo, sia in grado di assumere tale ruolo di vera leadership, anche quale presidenza di turno dell’Unione Europea. E’ l’occasione per dimostrare di aver svolto un ruolo nel corso dei sei mesi che si concludono a dicembre”, ha detto Michele Candotti, segretario generale del Wwf Italia. Questo il commento del Wwf Italia all’apertura della Cop9, la nona Conferenza delle Parti che si svolgerà fino a 12 dicembre a Milano e che vede riuniti i rappresentanti di 188 paesi e dove l’associazione è presente con oltre 30 delegati provenienti da tutto il mondo. Il Wwf ricorda che secondo l’Organismo Intergovernativo dell’Ue sul Cambiamento climatico (Ipcc) ci vorrebbe una riduzione immediata delle emissioni di anidride carbonica (Co2) di almeno il 60/80% per stabilizzare le concentrazioni nell’atmosfera al livello attuale, un’indicazione che dimostra quanto sia urgente intervenire da subito con tagli alle emissioni per frenare il riscaldamento globale. “Sappiamo che in Russia gli industriali, i politici e la società civile sono a favore del Protocollo di Kyoto, per questo confidiamo che il paese lo ratifichi al più presto – ha dichiarato Jennifer Morgan, direttore del Programma Clima del Wwf Internazionale – I delegati della Casa Bianca verranno a Milano con l’intenzione di svilire il Protocollo di Kyoto, sebbene il Presidente Bush abbia detto di non frenare le iniziative degli altri paesi su eventuali suoi sviluppi. Il team di Bush, quindi, deve essere ignorato – i governi che vogliono salvare il clima devono comunque andare avanti indipendentemente da loro”. Secondo il Wwf la leadership europea e italiana va spesa sino in fondo anche per ottenere la ratifica del Trattato da parte della Russia: solo in questo modo sarà automatica la sua entrata in vigore a livello internazionale. “Non ci pare che sinora l’Italia e l’Europa abbiano brillato; dopo il pallido e generico accenno ai mutamenti climatici nel documento finale seguito al vertice Europa – Russia svoltosi a Roma all’inizio di Novembre, Putin stesso ha ammesso, in una conferenza stampa, di non aver avuto particolari pressioni per la ratifica”, sottolinea Candotti.

IMPATTO ZERO AL COP9, LA CONFERENZA MONDIALE SUL CLIMA
Milano, 2 dicembre 2003 - Si chiama Cop9, Nona Conferenza delle Parti, il prossimo vertice internazionale sul clima che si tiene a Milano dall'1 al 12 dicembre 2003. 188 Stati si confronteranno sulle strategie da seguire e gli impegni da sottoscrivere per ridurre, ognuno, l'impatto ambientale delle proprie azioni sul clima del Pianeta, nel rispetto della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici. Nell’ambito di questo importante appuntamento internazionale Lifegate è stata invitata a presentare Impatto Zero, l’unico progetto italiano che sta portando avanti gli intenti fissati dal protocollo di Kyoto. Un invito che per Lifegate rappresenta il massimo riconoscimento internazionale e che pone l’Italia all’avanguardia a livello europeo. Di Impatto Zero parlerà l'Ing. Simone Molteni, responsabile del progetto, lunedì 8 dicembre, presso il Padiglione Italia della Fiera di Milano nell’ambito del convegno "Azioni volontarie in difesa del clima e meccanismi flessibili previsti dal Protocollo di Kyoto", organizzato da "Kyoto Club", associazione che raccoglie imprese, enti e amministrazioni impegnati nel rendere eco-sostenibili i processi produttivi. Impatto Zero si rivolge a persone e aziende per agire concretamente e promuovere un'economia davvero eco-sostenibile. Permette di quantificare le emissioni di anidride carbonica di attività, prodotti, aziende e persone e di compensarle riqualificando e proteggendo aree boschive in crescita in Costa Rica e in Italia, nel Parco del Ticino. L’invito al Cop9 riconosce il successo di Impatto Zero, al quale hanno già aderito realtà importanti (si pensi ad esempio all’ultimo libro di Harry Potter, “Harry Potter e l’Ordine della Fenice”, appena uscito in libreria), coinvolgendo milioni di persone che sempre più credono nella necessità di dover agire per la salvaguardia del nostro pianeta. Infolink: www.Impattozero.it  www.Lifegate.it

SESTA CONFERENZA MINISTERIALE EUROMEDITERRANEA: POTENZIARE E FAR AVANZARE IL PARTENARIATO
Bruxelles, 2 dicembre 2003 - La sesta Conferenza euromediterranea dei ministri degli Esteri, che si svolgerà a Napoli in data 2 e 3 dicembre, sarà l'ultimo incontro ministeriale prima dell'allargamento dell'Ue nel maggio 2004. I ministri discuteranno delle prospettive politiche ed economiche che offre alla regione la politica dell'Ue sull'Europa ampliata. Questa iniziativa offre ai partner geograficamente vicini all'Ue, in cambio di riforme politiche ed economiche tangibili, la graduale integrazione nel mercato interno europeo allargato e la possibilità di beneficiare in ultima analisi delle quattro libertà fondamentali dell'Ue: la libera circolazione di merci, servizi, capitali e persone. Si prevede che i ministri sostengano inoltre la proposta della Commissione1 di creare una Fondazione euromediterranea per il dialogo fra le culture, un'Assemblea parlamentare euromediterranea e uno strumento di prestito potenziato della Banca europea per gli investimenti (Bei) per incoraggiare gli investimenti del settore privato nella regione. L'incontro di Napoli è particolarmente importante alla luce della stagnazione del processo di pace in Medio Oriente, della lotta per riportare la pace in Iraq e dei sanguinosi attacchi terroristici a Istanbul, in Arabia Saudita e in Marocco, i quali evidenziano le minacce alla stabilità nella regione e sottolineano più che mai la necessità urgente per l'Europa di sostenere la riforma politica ed economica nella regione. A Napoli l'Europa riaffermerà la propria solidarietà con i partner mediterranei, che rivestono un'importanza geostrategica, in particolare per quanto riguarda la sicurezza, l'ambiente, l'energia e i flussi migratori. Sarà inoltre rafforzato ulteriormente il partenariato euromediterraneo (processo di Barcellona), che ha ottenuto notevoli progressi a partire dal 1995. Sono stati firmati accordi di associazione con tutti i partner ad eccezione della Siria, nel cui caso vi è la crescente speranza che i negoziati siano conclusi fra breve tempo (la prossima tornata di negoziati si svolgerà a Damasco l'8 e il 9 dicembre 2003). Parallelamente, sono state prese iniziative in materia di integrazione regionale, compresi gli scambi, l'interconnessione delle infrastrutture e l'armonizzazione dei regolamenti. Molto però resta ancora da fare. Il recente rapporto del Psnu sullo sviluppo umano arabo2 ha sottolineato che il potenziamento della democrazia, il rispetto dei diritti umani e il buon governo sono essenziali per lo sviluppo politico ed economico. Vi è una correlazione fra scarse capacità di governanza e blocco della crescita. Agli insufficienti tassi di crescita registrati nei paesi arabi nell'ultimo decennio, si sono aggiunti nella maggior parte dei casi i limitati progressi in materia di riforma politica. La Commissione attirerà l'attenzione sulla sua comunicazione del marzo scorso sugli orientamenti per la politica in materia di diritti umani e democratizzazione nel Mediterraneo3, che propone alcuni metodi per utilizzare parte delle risorse del programma Meda a beneficio dei paesi mediterranei che ottengono progressi più rapidi su tali questioni. L'incontro di Napoli fornirà risultati tangibili in numerosi campi. Sul fronte politico sarà istituita un'Assemblea parlamentare euromediterranea per consentire ai partner di incontrarsi in modo più formale al fine di scambiare idee ed esperienze sul funzionamento di un sistema democratico. Sarà concordato uno strumento di prestito potenziato della Banca europea per gli investimenti (Bei) per stimolare la crescita del settore privato e offrire un futuro accettabile alla crescente popolazione. Infine, onde ottenere il sostegno popolare e aumentare la comprensione fra le diverse culture, sarà creata una Fondazione euromediterranea per il dialogo fra le culture, la quale fungerà da catalizzatore delle iniziative volte ad accrescere il dialogo e a promuovere gli scambi, la cooperazione e la mobilità di persone a tutti i livelli, in particolare dei giovani. Dato che si tratterà dell'ultimo incontro ministeriale euromediterraneo prima dell'allargamento dell'Ue il prossimo maggio, la Commissione sottolineerà l'importanza politica del partenariato e metterà in evidenza il potenziale per una più stretta integrazione fra l'Europa e i paesi mediterranei, offerta dalla politica comunitaria sull'Europa ampliata. Questa iniziativa aprirà la possibilità di accedere a una più vasta serie di politiche e programmi Ue e di partecipare alle reti di trasporto, energia e telecomunicazioni trans-euromediterranee. Fornirà inoltre ulteriore sostegno al processo di liberalizzazione degli scambi e di riforma economica. Infine, vengono offerte una quota del mercato interno dell'Ue e la possibilità di beneficiare delle quattro libertà, ma la Commissione sottolineerà che il ritmo dei progressi e la profondità dell'integrazione con l'Europa dei partner mediterranei dipenderanno dall'impegno di ciascun paese e dall'attuazione di riforme politiche ed economiche. Infolik: http://europa.Eu.int/comm/external_relations/euromed/index.htm  http://www.Undp.org/rbas/ahdr/

MANAGER DI DOMANI
Torino, 2 dicembre 2003 - Mercoledì 10 dicembre 2003, alle ore 15.00, presso la Facoltà di Economia (C.so Unione Sovietica 218 bis Torino), l'Ufficio Job Placement organizza un incontro sull'orientamento al mondo del lavoro. Azienda ospite è Step S.r.l, Società specializzata nella Ricerca e Selezione del Personale. Step organizza ed eroga anche corsi di formazione professionale e Master di alto livello. Durante l'incontro, Step presenta Orientativa mente, percorso di Orientamento professionale personalizzato. I contenuti trasmessi consentiranno all'individuo di sviluppare le capacità e le competenze indispensabili per la stesura di un proprio Progetto Professionale: come crearsi un'opportunità nel mondo del lavoro; le varie strategie per emergere in un colloquio di selezione. Seguiranno le risposte alle domande di approfondimento poste dagli interessati. Al termine dell'incontro, il Job Placement risponderà a tutte le domande che verranno poste sui problemi di inserimento nel mondo del lavoro, gestione dei tirocini compresa. Per informazioni, rivolgersi al Job Placement (011/670.6007).

ATM: LO SCIOPERO HA PRIVATO LA CITTÀ IN MODO TOTALE DEL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO
Milano 2 dicembre 2003 - Una premessa. Il diritto di sciopero nel settore dei trasporti, proprio per il carattere sociale, è disciplinato da precise normative che impongono, tra l’altro, la preventiva comunicazione. Il servizio di trasporto pubblico prevedeva, per oggi, un’interruzione dalle 8.45 alle 15 per lo sciopero dei sindacati di categoria. Il comportamento irresponsabile dei conducenti, che non hanno rispettato l’orario comunicato dalla organizzazioni sindacali stesse, ha privato la città in modo totale del servizio di trasporto pubblico. Infatti, nessun veicolo ha circolato sulla rete di superficie (urbana e interurbana) e sulla rete metropolitana fin dall’inizio del servizio. Atm Spa considera il comportamento tenuto dai conducenti irresponsabile e al di fuori delle regole di una corretta etica civica, ove devono essere giustamente equilibrati diritti e doveri. Lo sciopero anticipato ha volutamente danneggiato, pesantemente, la produttività cittadina, già compromessa dallo sciopero programmato, senza neppure tenere in considerazione l’operatività di alcune categorie particolari, quali i presidi sanitari. La modalità di attuazione rappresenta una scelta precisa per far pesare il disagio in modo consistente privando i clienti di Atm anche del diritto all’informazione. Atm Spa, considerato il comportamento, metterà in atto verso i responsabili tutte le azioni previste dalla regolamentazione di settore, valutando anche le possibilità di risarcimento del danno nonché le eventuali implicazioni penali

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