NOTIZIARIO
MARKETPRESS
WEB
GIURIDICA
ED
ECONOMICA
contributi
di
GIOVANNI SCOTTI
e mail
scottigio@tin.it
LUNEDI'
16 GIUGNO 2003
pagina 6
VUOI PUBBLICIZZARE
LA TUA AZIENDA SU QUESTO SPAZIO
A SOLI 200 €
AL MESE ?
TELEFONATECI ALLO
02 40 91 84 11 |
|
UN PROGETTO FIRMATO DATAMAT CONCORRE AGLI
E-EUROPE AWARDS DELL'UNIONE EUROPEA
Durante la Conferenza sull'e-Government di Como, che si terrà i prossimi 7 e 8
luglio a Villa Erba ed inaugurerà il semestre di presidenza italiana
dell'Unione Europea, saranno assegnati gli e-Europe Awards, il riconoscimento
istituito dalla Commissione Europea per incentivare e premiare le best practices
nel campo dell'e-government. I riconoscimenti saranno conferiti dai
rappresentanti della Commissione e della Presidenza durante una cerimonia in
sessione plenaria. La selezione dei 65 migliori progetti europei, scelti su 357
candidature ricevute, è stata fatta, su incarico della Commissione Europea,
dall'EIPA, l'Istituto Europeo per la Pubblica Amministrazione. Ben 13 dei
possibili vincitori provengono dal nostro Paese: l'Italia si attesta così al
primo posto con più del doppio di nominations rispetto a Gran Bretagna e
Spagna, secondi classificati. Tra i progetti selezionati, per la categoria
"European, central and local government eCooperation", figura anche il
progetto PolisWeb del Ministero della Giustizia, realizzato da Datamat presso il
tribunale di Bologna. Il sistema PolisWeb ha lo scopo di consentire la
cooperazione telematica "via Internet" tra gli Uffici Giudiziari e gli
Avvocati, che possono così avere accesso ai dati gestiti dai vari sistemi
informativi del tribunale, in particolare per quanto riguarda la giurisprudenza
locale e le informazioni relative allo svolgimento dei procedimenti. Gli utenti
autorizzati possono ricercare documenti sia in base al loro profilo che al testo
contenuto, consultare on line i documenti risultanti dalla ricerca, consultare
le informazioni legate ai procedimenti di interesse (incluso il calendario delle
udienze) e prenotare on line copie delle sentenze. Polisweb permette tra l'altro
di consultare tutta la giurisprudenza del tribunale, con funzioni di ricerca,
basate su architettura Intranet e utilizzabili da un comune browser Web. Datamat,
uno dei principali gruppi italiani nel settore Software e Servizi IT, fondata a
Roma nel 1971 e quotata al Nuovo Mercato (index DAM.MI), è specializzata nello
sviluppo e fornitura di soluzioni e progetti mission critical in segmenti
strategici dei mercati Banche Finanza e Assicurazioni, Difesa Spazio e Ambiente,
Telecomunicazioni, Pubblica Amministrazione e Sanità. "Questa candidatura
agli e-Europe awards è per noi un motivo d'orgoglio e un tributo indiretto alle
nostre competenze, esperienze e capacità di interpretare le esigenze della P.A.,
dei suoi operatori e dei suoi utenti - commenta Franco Olivieri, Presidente di
Datamat - E la soddisfazione aumenta se pensiamo che il nostro risultato ha
contribuito a porre l'Italia al centro dell'attenzione internazionale per la
capacità delle sue amministrazioni e delle sue imprese di ideare e realizzare
progetti di e-Government ad alta innovazione e in grado di facilitare il
rapporto tra amministrazioni pubbliche, imprese, professionisti e semplici
cittadini."
L'AVVOCATO GENERALE DELLA CORTE DI
GIUSTIZIA EUROPEA HA FORNITO UN PARERE NON POSITIVO SULLA PRASSI AMMINISTRATIVA
E LA GIURISPRUDENZA ITALIANE IN MATERIA DI RESTITUZIONE DI TRIBUTI RISCOSSI
Il 3 giugno 2003, nel corso della causa Commissione/Italia (C-129/00),
l'avvocato generale L. A. Geelhoed, presentando le sue conclusioni, ha sostenuto
che non sono conformi al diritto comunitario la prassi amministrativa e la
giurisprudenza italiane in materia di restituzione di tributi riscossi, in
quanto in contrasto con il diritto comunitario e che deve essere modificato il
regime probatorio italiano, basato sulla presunzione che abbia avuto luogo il
trasferimento " a valle" e che la restituzione implichi un indebito
arricchimento. Nel ricordare che il parere dell'avvocato generale non vincola la
Corte e che il suo compito è di proporre alla Corte, in piena indipendenza, una
soluzione giuridica della causa di cui sono incaricati, sintetizziamo di seguito
la posizione di Geelhoed. La Commissione europea aveva proposto un ricorso nei
confronti dell'Italia sulla base del fatto che, mediante l'applicazione del
regime probatorio generalmente vigente nell'ambito dell'ordinamento giuridico
italiano, ai contribuenti che hanno pagato tributi in contrasto con il diritto
comunitario, è reso difficile ed impossibile ripetere gli importi indebitamente
pagati. Tale regime probatorio è interpretato dalle istanze giudiziarie e
dall'amministrazione finanziaria italiane nel senso che i contribuenti debbono
fornire la prova (negativa) di non avere trasferito sui loro clienti gli oneri
fiscali illegittimi. Secondo Geelhoed uno Stato membro deve provvedere affinché
il risultato, perseguito dal diritto comunitario, sia raggiunto nell'ambito
dell'ordinamento giuridico nazionale, a prescindere dall'organo dello Stato che
con la sua azione o inazione ha dato luogo all'inadempimento. Alla luce dei
fatti di causa la stessa giurisprudenza nazionale può costituire materia di
accertamento di una violazione del Trattato.
LE MOTIVAZIONI DEL PARERE DELL'AVVOCATO
GENERALE DELLA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA SULLA PRASSI AMMINISTRATIVA E LA
GIURISPRUDENZA ITALIANE IN MATERIA DI RESTITUZIONE DI TRIBUTI RISCOSSI
Secondo Geelhoed le circostanze sulla base delle quali la giurisprudenza
nazionale può costituire presupposto per una violazione del Trattato sono le
seguenti: Lo status delle decisioni giudiziarie considerate Dalla giurisprudenza
nazionale contrastante dei giudici nazionali supremi, il cui orientamento è
seguito dalle istanze giudiziarie inferiori nell'ambito dell'ordinamento
giuridico nazionale, possono derivare lo svuotamento dell'effetto utile delle
norme di diritto comunitario nell'ambito dello Stato membro, ovvero conseguenze
da evitare nei rapporti di concorrenza nel mercato interno o nelle transazioni
commerciali tra gli Stati membri. La natura strutturale della violazione degli
obblighi derivanti dal diritto comunitario Qualora si sia in presenza di un
indirizzo giurisprudenziale nazionale, che si pone in contrasto con gli obblighi
derivanti dal diritto comunitario, o di una giurisprudenza formatasi nel corso
di un lungo periodo di tempo, ovvero di un nuovo sviluppo confermato dalle
istanze giudiziarie superiori e/o in Cassazione, è lecito considerare che si
tratti di un fenomeno strutturale. L'effetto della giurisprudenza nazionale
sulla realizzazione dell'obiettivo Nel caso in cui la giurisprudenza nazionale
produca la conseguenza che coloro ai quali derivano diritti dal diritto
comunitario debbano operare nello Stato membro in condizioni diverse da quelle
dei concorrenti o delle persone fisiche e/o giuridiche che operano altrove nella
Comunità in circostanze analoghe, viene chiaramente in essere un attentato
all'unitarietà del diritto comunitario, uno svuotamento dell'effetto utile e
una violazione dei diritti dei singoli. Principi in materia di ripetizione di
tributi pagati in contrasto con il diritto comunitario Secondo la consolidata
giurisprudenza della Corte, uno Stato membro è in linea di principio obbligato
a rimborsare i tributi riscossi in violazione del diritto comunitario. Si ha però
un'eccezione. Uno Stato membro può respingere una domanda di restituzione di
somme indebitamente pagate, quando risulti accertato che il tributo è stato
ripercosso per intero su un terzo e che il rimborso darebbe luogo a un indebito
arricchimento. E' chiaro che un imprenditore subisce danni a causa di un tributo
indebitamente pagato. Egli può contabilizzare il tributo in tutto o in parte,
indipendentemente dall'elasticità dei prezzi della domanda, ma da ciò non si
può concludere che si sia in presenza di una traslazione di un onere economico.
L'onere economico che un imprenditore deve sopportare è sempre maggiore
dell'importo del tributo stesso. Tale pregiudizio non deriva solo dal calo del
giro di affari e degli utili, ma anche, ad esempio, dalla compressione dello
spazio commerciale, in quanto l'imprenditore resta limitato nelle possibilità
di adattamento della sua strategia di mercato. L'avvocato generale Geelhoed è
del parere che l'amministrazione finanziaria nazionale, per poter rifiutare il
rimborso, debba dimostrare che tale onere economico è neutralizzato. In ogni
caso, a tal riguardo è necessaria un'approfondita analisi economica del mercato
e l'amministrazione nazionale non può limitarsi a un esame delle scritture
contabili. Sull'amministrazione grava pertanto un arduo onere della prova.
L'art. 29, secondo comma, della Legge n. 428/90, legge comunitaria del 1990, è
formulato in termini assolutamente neutri; in lui non figura alcun elemento che
la Corte abbia in precedenza giudicato in contrasto con gli obblighi di diritto
comunitario. A parere dell'avvocato generale tale disposizione però, a causa
del suo carattere estremamente vago, ha lasciato margine ad una giurisprudenza
nazionale non conforme con la giurisprudenza della Corte di giustizia.
L'avvocato generale Geelhoed parte dall'idea che, nella specie, si tratti di una
pluriennale giurisprudenza di carattere strutturale. Il sistema probatorio
basato su presunzioni e sull'accertamento dell'avvenuto trasferimento nel caso
in cui il contribuente non possa produrre i documenti richiesti è stato
avallato dalla suprema istanza giudiziaria italiana. E quand'anche giudici di
grado inferiore dovessero giudicare in senso conforme al diritto comunitario, le
loro decisioni potrebbero essere annullate in Cassazione. Il carattere
strutturale risulta anche dalla prassi seguita al riguardo dell'amministrazione.
Inoltre siffatta giurisprudenza avendo ad oggetto diritti pecuniari, produce
conseguenze dirette sulla posizione di concorrenza degli operatori nel mercato
interno. L'avvocato generale Geelhoed conclude che l'Italia è venuta meno agli
obblighi che le incombono in forza del Trattato CE, dal momento che ai
contribuenti è reso impossibile o estremamente difficile esercitare il loro
diritto alla ripetizione di tributi introitati in contrasto col diritto
comunitario.
CAMERE DI COMMERCIO - DIRITTI ANNUALI 2003
La Corte dei Conti ha provveduto a registrare il Decreto Interministeriale che
fissa l'ammontare dei diritti camerali che le imprese sono tenute a versare alle
Camere di Commercio per il 2003. Nella sottostante tabella sono riportati in
dettaglio gli importi dovuti dalle diverse tipologie di imprese a titolo di
diritti camerali 2003:
TIPOLOGIA DI IMPRESE
|
IMPORTI
|
Imprese iscritte e
imprese individuali annotate nella sezione speciale del Registro
|
Euro
80
|
Società semplici
non agricole
|
Euro 144
|
Unità locali
|
20% di quanto
dovuto dalla sede legale con un massimo di 120 euro
|
Unità locali di
imprese con sede all'estero
|
Euro 110
|
Imprese iscritte nella sezione ordinaria del
Registro, secondo i seguenti scaglioni di fatturato e relative aliquote
|
Aliquote
ed importi
|
scaglioni in €
|
% sul fatturato
|
|
|
- da 0,00 a
516.456,90
|
|
in cifra fissa
373,00
|
- da 516.456,91 a
2.582.284,50
|
0,0070
|
Minimo
373,04
|
Massimo
517,64
|
- da 2.582.284,51 a
51.645.689,91
|
0,0015
|
Minimo
517,64
|
Massimo
1.253,60
|
- oltre
51.645.689,92
|
0,0005
|
Minimo
1.253,60
|
Massimo 77.500,00
|
In ogni caso l'importo
dovuto per il 2003 per la singola impresa non può essere superiore a quanto
dovuto per il 2002 maggiorato del 6%. Pertanto, se dall'applicazione delle
aliquote sul fatturato derivasse un aumento del diritto superiore al 6% di
quanto versato lo scorso anno, l'aumento deve essere plafonato al 6%. Se la
cifra dovuta per il 2003 è inferiore a quella del 2002, la riduzione si applica
integralmente. Per quanto riguarda in particolare le società di capitali, il
nuovo decreto non si discosta da quello dello scorso anno e non vengono quindi
modificati nè gli scaglioni di fatturato né le rispettive aliquote.
TELEFONO BLU IN DIFESA DEL TURISTA DALLA
VACANZA RUMOROSA
Per il quinto anno consecutivo Telefono Blu, l'associazione di tutela del
turista consumatore, agisce in difesa del turista dalla vacanza rumorosa. Fra le
lamentele, che Telefono Blu raccoglie nell'ordine di oltre 15mila nella stagione
estiva, la lamentela ambientale, negli ultimi tre anni, ha raggiunto il 14%. Ben
il 7% delle segnalazioni riguarda i rumori (inquinamento acustico): il Centro
Nord è in testa con il 60% delle segnalazioni (Sud 40%), la città più
rumorosa è Napoli, le coste più rumorose sono quella della Romagna e della
Versilia. La principale "emergenza rumore" deriva dalle voci umane
nelle ore notturne e del riposo pomeridiano. Al secondo posto seguono le feste
ed i concerti nelle piazze. Quindi le campane suonate, soprattutto nel Sud e
nelle isole, ma anche in montagna ad orari troppo mattutini. Per far convivere
la vacanza di divertimento con il diritto al riposo Telefono Blu ha predisposto,
nella sezione inquinamento abusi e scempi, la modulistica necessaria per
tutelarsi e suggerisce, in caso di necessità, di rivolgersi in modo documentato
alle forze dell'ordine, chiedere l'intervento di Asl ed Arpa per la misurazione
del livello acustico e diffidare con raccomandata chi provoca il rumore Telefono
Blu provvede anche a raccogliere le denuncie, preparare, per chi vuole agire in
giudizio, le iniziative legali e le perizie necessarie, riportare agli organismi
competenti e fornire le informazioni necessarie alla soluzione del caso
sottopostogli.
IL CENTRO PIAMARTA PER LA GIOVENTÙ
Nel 1991/92 a Cimiano, nella zona del Parco Lambro, ai margini di Milano, la
congregazione bresciana Sacra Famiglia di Nazareth di padre Giovanni Piamarta è
subentrata alla congregazione di Don Calabria per la gestione di un centro
aperto ai ragazzi, dove fornisce appropriati servizi di promozione umana e
cristiana, formazione, tutela ed assistenza in modo da riconsegnare loro la
dignità di uomini maturi e ben integrati nella società, in grado di
programmarsi un proprio futuro personale e professionale. Presso il Centro
Piamarta si svolgono diverse attività di orientamento alle opportunità
formative e lavorative, educative e professionali. I corsi di formazione
professionale, ufficialmente riconosciuti dalla Regione Lombardia e della durata
di due o tre anni, sono rivolti ai settori della poligrafia, meccanica,
elettromeccanica, operatori di ufficio. C'è anche un corso polivalente per
disabili. Il Centro collabora con varie aziende, per cui gli allievi possono
svolgere stages professionalizzanti, finalizzati all'acquisizione di abilità
lavorative realmente spendibili nel tessuto produttivo locale. I ragazzi che
presentano particolari difficoltà familiari e gravi problemi scolastici e di
adattamento trovano così un'adeguata risposta formativa e didattica nel Centro
Piamarta. Di particolare interesse è il progetto D, che, nel rispetto della
dignità e dei diritti umani e civili della persona handicappata, attua
iniziative volte a favorirne la piena integrazione nella famiglia, nella società
e nel lavoro, attraverso il recupero delle disabilità conseguenti allo stato di
minorazione fisica e/o psichica e lo sviluppo delle potenzialità residue. Il
Centro Padre Piamarta partecipa anche all'iniziativa comunitaria Horizon,
espressione della politica europea nei confronti della popolazione disabile e
svantaggiata, nata nel 1990 nell'ambito dell'Iniziativa Risorse Umane
dell'Unione Europea al fine di assicurare a tutti i cittadini il diritto alla
formazione culturale e professionale, al lavoro, al benessere e alla
partecipazione sociale.
Pagina 1
Pagina 2
Pagina 3
Pagina
4 Pagina 5
Pagina 6 Pagina
7
Titoli
Home Archivio
news
|