NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
GIOVEDI'
17 APRILE 2003
pagina 1
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ROMANO PRODI INTERVIENE ALLA CERIMONIA
DELLA FIRMA DEL TRATTATO DI ADESIONE AD ATENE
Atene, 17 aprile 2003 - Di seguito
l'intervento di Romano Prodi nel corso della cerimonia della firma del
trattato di adesione svoltasi ieri ad Atene: " Oggi celebriamo il
Trattato di adesione che allarga la nostra Unione europea a dieci nuovi
Stati membri e a 75 milioni di nuovi cittadini e che, allo stesso tempo,
apre la strada all'adesione di altri paesi, in particolare a quella della
Romania e della Bulgaria prevista per il 2007. Oggi, da questo Partenone
culla della democrazia, chiediamo ai nostri popoli e ai nostri parlamenti di
approvare questo Trattato che consacra l'unificazione pacifica e democratica
del nostro continente. Oggi possiamo andare giustamente fieri di quanto
abbiamo realizzato in Europa dalla firma del primo Trattato sul carbone e
sull'acciaio. Decenni di pace, di cooperazione e di amicizia fra i nostri
popoli, una prosperità condivisa, una Unione sempre più stretta fra i
nostri paesi e il primato dei nostri valori: democrazia, Stato di diritto,
rispetto delle minoranze, tolleranza e solidarietà. Oggi dobbiamo
ringraziare i popoli dei dieci paesi che si uniscono all'Unione Europea.
Essi hanno dimostrato, ben prima della caduta del muro di Berlino, il grande
desiderio di vivere nella libertà e nella democrazia accanto ai loro
fratelli europei. Li dobbiamo ringraziare per la rivoluzione tranquilla che
hanno condotto in dodici anni e che ha riformato i sistemi politici,
l'economia, le amministrazioni e i sistemi giudiziari. Questo popoli
meritano di entrare nell'Unione europea a testa alta, orgogliosi del cammino
percorso e pronti a portare il loro entusiasmo e la loro volontà. Sì,
oggi, apriamo le braccia a questi 75 milioni di nuovi cittadini europei e
diciamo loro: "Benvenuti. Questa casa è la vostra. Ora tocca a voi
amarla, viverci, sognarci, abbellirla e ingrandirla ancora e, se un giorno
sarà necessario, difendere assieme a noi i suoi valori e i suoi principi
fondatori". Da domani, il lavoro ci attende in molti settori: Ci siamo
dati istituzioni democratiche solide. Occorre consolidarli in questa nuova
fase senza rinunciare a ciò che costituisce la loro originalità, il loro
equilibrio e il loro dinamismo. Ci siamo dati una moneta comune, l'euro. Ma
non è ancora la moneta di tutti e non abbiamo ancora un sufficiente
coordinamento delle nostre politiche economiche per far funzionare al meglio
il motore della nostra crescita e sconfiggere una volta per tutte la
tragedia della disoccupazione e della povertà. Abbiamo costruito un grande
mercato unico dove le persone, i beni, i servizi e i capitali circolano
liberamente, ma molto resta ancora da fare per perfezionarlo e per darci
delle reti di infrastrutture moderne che ne sfruttino tutto il potenziale. A
Lisbona abbiamo adottato una strategia di crescita fondata sulla conoscenza,
sulla solidarità e il rispetto dell'ambiente. Tuttavia, restano ancora dei
passi importanti da fare per sfruttare in pieno il potenziale umano e
tecnologico delle nostre società Abbiamo l'ambizione di realizzare uno
spazio di sicurezza interna e di giustizia comune ma non siamo che
all'inizio di questo lungo cammino. Infine, la guerra in Iraq ha dimostrato
fino a che punto abbiamo bisogno di lavorare senza tregua per poter contare
sulla scena mondiale, per far sentire la nostra voce, per difendere i nostri
principi. Per fare tutto ciò, dobbiamo sviluppare una politica estera
comune fondata su idee condivise, e dobbiamo dotarci degli strumenti per
garantire la nostra sicurezza collettiva e la nostra difesa. La storia,
compresa la storia recente dei Balcani, del Medio Oriente e dell'Africa, ci
ha insegnato che il mondo è ancora un luogo pericoloso. La pace che abbiamo
assicurato all'interno dei nostri confini oggi allargati non basta. Dobbiamo
costruire tutto attorno una fascia di amicizia, un anello di paesi amici che
parte dal Marocco a sud, corre lungo le coste del Mediterraneo e arriva a
est della nostra Unione fino alla Russia. Con questo cerchio di paesi vicini
e amici, intendiamo condividere nel tempo tutti quegli elementi della nostra
costruzione che assicurano stabilità e prosperità. Tutto tranne le nostre
istituzioni. All'Africa, continente isolato, marginalizzato, sconvolto da
tanti conflitti e tante sciagure, voglio inviare a nome di tutta l'Europa un
messaggio di solidarietà e di amicizia. La cooperazione con l'Africa si
trova già nel Trattato di Roma. Essa resta una nostra priorità.
All'America Latina, che cerca la sua unità malgrado i tormenti di una crisi
economica interminabile, all'Asia che guarda da decenni con interesse e
simpatia al nostro processo di unificazione, mando il saluto fraterno di un
continente europeo finalmente unificato e che è pronto a definire con loro
le regole di una globalizzazione gestita per il beneficio di tutti i popoli.
Infine mi rivolgo ai nostri amici e alleati americani. Nessuno in Europa ha
dimenticato che dobbiamo a loro la nostra libertà. A loro dico che è
arrivato il momento di superare le nostre ricenti divergenze e, sulla base
dei secoli di amicizia fra i nostri popoli, di costruire une rinnovata
cooperazione tra Europa e Stati Uniti come fondamenta di una stabile pace
nel mondo. Mentre festeggiamo con gioia l'unificazione pacifica del nostro
continente, dobbiamo rendere omaggio alla visione folgorante dei padri
fondatori dell'Europa. La storia ha dato ragione alla loro visione: le prime
sei nazioni che erano appena uscite dalle distruzioni della guerra, oggi
sono diventate 25 nazioni libere e forti e domani saranno ancora di più, in
una Unione di Stati e di popoli liberi e pacifici. Come i nostri fondatori,
i principi ereditati dal secolo dei lumi sono i nostri punti di riferimento:
libertà, democrazia, Stato di diritto, giustizia, tolleranza, risoluzione
pacifica dei conflitti. In un mondo globalizzato, questi principi non hanno
alcun senso se non tendono verso l'universalità. L'Europa è la nostra
casa. Un mondo giusto è il nostro orizzonte "
ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA
COMMISSIONE EUROPEA: SPUNTI DI INTERVENTO SULLA CONVENZIONE EUROPEAN
CONFERENCE
Atene, 17 aprile 2003 - Di seguito alcuni spunto di intervento, del
presidente della Commissione europea Romano Prodi, sulla convenzione
European Conference svoltasi ieri ad Atene: "Ho ascoltato con
attenzione la relazione del Presidente Giscard e ancora una volta lo
ringrazio per il grande lavoro che sta compiendo. Mentre lo ascoltavo,
passavano nella mia mente le immagini di queste settimane: la guerra in
Iraq, con la sua scia di dolore ma anche con le attese create dalla fine di
una dittatura sanguinaria; i dibattiti, nel Consiglio di sicurezza; i nostri
dibattiti, tra europei, tanto all'interno delle Istituzioni quanto al di
fuori di esse, prova delle nostre difficoltà, ma anche della nostra vitalità.
Tutto ciò definisce il contesto del nostro lavoro e ci richiama alle nostre
responsabilità storiche. Faccio appello a voi tutti affinché le presenti
divisioni siano superate e si possa trovare rapidamente una sintesi
nell'interesse generale, per costituire una nuova, più forte Unità
europea. E questo è tanto più importante oggi, in questa giornata storica
in cui celebriamo ufficialmente l'allargamento dell'Unione. Le questioni
presentate dal Presidente Simitis ci offrono a questo proposito un
eccellente spunto per fare un salto di qualità, per esplorare le piste che
permettano di riavvicinare le nostre posizioni. In primo luogo constato che
la Convenzione ha raggiunto un largo consenso su numerose questioni. Sarebbe
importante di registrare il nostro accordo sui punti seguenti: Mantenimento
del cosiddetto "acquis comunitario" per le competenze dell'Unione,
che saranno esercitate in modo più rigoroso grazie al meccanismo di
controllo di sussidiarietà; Rafforzamento degli strumenti d'azione
dell'Unione nei campi dell'immigrazione, dell'asilo, della cooperazione
giudiziaria e di polizia e della "governance " economica;
estensione del voto a maggioranza qualificata e della procedura di
codecisione; integrazione della Carta dei diritti fondamentali nella
Costituzione (senza creare tuttavia nuove competenze per l'Unione);
rafforzamento del ruolo dei Parlamenti nazionali, specialmente attraverso il
controllo della sussidiarietà per l'approvazione delle leggi europee. In
secondo luogo la questione del calendario per completare i lavori della
Convenzione. Non abbiamo tempo da perdere e dobbiamo fare in fretta,
rispettando il calendario convenuto. Ma dobbiamo fare anche bene, perché la
Costituzione a cui stiamo lavorando dovrà durare nel tempo e dovrà essere
rispettata da tutti, perché semplice, chiara e efficace. Le aspettative
sono quindi grandi. Il risultato finale dev'essere all'altezza di tali
aspettative. A tal fine, si potrebbe immaginare che, entro giugno, la
Convenzione completi il suo lavoro per quanto concerne la parte I della
Costituzione e le disposizioni della parte II che vanno riscritte. Per
quanto riguarda le altre disposizioni della parte II che vanno semplificate
e adattate al nuovo sistema istituzionale, si potrebbe invece chiedere alla
Convenzione di finalizzare i suoi lavori attraverso una procedura speciale,
per la fine di settembre. La Commissione non solo è pronta a collaborare
pienamente, ma ricordo anche il contributo offerto attraverso lo studio
"Penelope", uno strumento frutto dell'esperienza dei servizi della
Commissione a disposizione del Presidente Giscard e della Convenzione tutta.
In terzo luogo, le questioni istituzionali poste dal Presidente Simitis.
Come assicurare maggiore continuità alla Presidenza in Consiglio. Per
rispondere, credo occorra innanzitutto permettere una constatazione. Oggi il
Consiglio è l'Istituzione maggiormente in crisi. Crisi di identità e
conseguente progressiva perdita di efficacia. Perché questa crisi? Perché
attualmente nel Consiglio convivono alla rinfusa funzioni diverse,
stratificazioni di procedure. Ogni soluzione deve essere trovata
distinguendo le due funzioni essenziali: quella legislativa e quella di
indirizzo politico e di governo. E ogni soluzione dev'essere trovata nel
gioco degli equilibri interistituzionali, perché solo così si rafforza il
sistema nel suo complesso, tanto nel suo aspetto comunitario, quanto nelle
sue componenti intergovernative. Credo siamo tutti d'accordo che per avere
maggiore efficacia occorre maggior stabilità. In primo luogo una seria
programmazione interistituzionale; in secondo luogo il sistema di rotazione
esistente oggi potrebbe essere rivisto. Possiamo prevedere che ogni
formazione del Consiglio elegga nel suo seno un Presidente più permanente
per 1 o 2 anni. Oppure possiamo immaginare soluzioni diverse a seconda delle
formazioni. In effetti, le formazionilegislative non sono molto diverse da
un'assemblea legislativa, che normalmente elegge il suo Presidente tra i
suoi membri con modalità proprie. Peraltro si potrebbe ulteriormente
semplificare immaginando una sola formazione legislativa. In questo modo le
formazioni del Consiglio potrebbero essere drasticamente ridotte (Consiglio
legislativo, Ecofin, Relex, Affari Generali) e si potrebbero pensare
soluzioni specifiche per le diverse Presidenze. Per quel che riguarda il
Consiglio Europeo, occorre essere pragmatici. A termine, penso che si debba
porre il problema di un Presidente dell'Unione. Ora, dobbiamo trovare
soluzioni semplici che favoriscano l'unità tra gli Stati, assicurino un
corretto equilibrio interistituzionale. La tesi secondo cui il mantenimento
dello status quo non garantirebbe un funzionamento efficace del Consiglio
europeo raccolglie un crescente consenso. D'altra parte, credo che occorra
essere d'accordo sul fatto che non è efficace affidare ad un Presidente del
Consiglio europeo funzioni esecutive né più in generale funzioni che si
sovrappongano a quelle del Presidente della Commissione. Tutto ció
finirebbe infatti col provocare un'ulteriore frammentazione delle nostre
istituzioni. Da alcune parti si avanza perció l'idea di creare una funzione
più stabile di chairman, chiamata ad assicurare una migliore preparazione
dei lavori del Consiglio europeo, in collegamento stretto con il Presidente
della Commissione. Possiamo discuterne, se questo può essere utile per
rafforzare tutto il sistema. Tuttavia, tengo a sottolineare che questo deve
essere parte di una riflessione sull'organizzazione delle funzioni del
Consiglio e dei rapporti interistituzionali. L'utilità o meno di un tale
chairman non può che essere valutata al termine di tale riflessione, senza
darla per scontata. Occorre modificare la composizione della Commissione
quale prevista nel Trattato di Nizza? Anche qui, dobbiamo evitare soluzioni
troppo semplicistiche. I negoziati di adesione ci hanno confermato
(attraverso la strenua volontà dei nuovi Paesi di avere un Commissario fin
dal primi giorno dell'adesione, anche in condizioni non ottimali) che la
Commissione è considerata il luogo privilegiato dove l'Unione ha un volto
per i cittadini (a fortiori per I cittadini di un nuovo membro). Bisognerà
quindi trovare una soluzione che preservi l'efficacia del Collegio con una
composizione che garantisca la rappresentatività degli atti della
Commission. Sono convinto che queste due esigenze sono perfettamente
conciliabili. Nei contributi della Commissione abbiamo già indicato come
questo sia possibile. Occorre modificare il modo di designare il Presidente
della Commissione e rafforzare i suoi poteri? Per la designazione, numerose
soluzioni sono possibili. Tuttavia, se in futuro la Commissione vero
esecutivo europeo sarà responsabile non solo verso il PE ma anche verso il
Consiglio e se si vorrà rafforzare il suo legame con i cittadini, allora un
maggiore coinvolgimento del PE nella scelta del Presidente sarà necessario.
Per quel che riguarda i poteri del Presidente della Commissione, ricordo che
il Trattato di Nizza li rafforza già considerevolmente. Un'ulteriore
estensione, potrebbe essere considerata solo per ottenere una maggiore
efficacia dell'azione del Presidente nel processo decisionale , in
particolare nell'azione esterna. Quale procedura di nomina e quali funzioni
per il Ministro europeo degli Affari esteri? È proprio in politica estera
che le divisioni in Europa appaiono oggi maggiori. I meccanismi
istituzionali non possono certo sostituirsi alla volontà politica. Possono
però favorire i processi che portano a confrontare i diversi punti di vista
all'interno delle Istituzioni per poter in seguito trasformarli in azione
comune. È chiaro che oggi occorre, realisticamente, ottimizzare e
sviluppare la coesistenza di comunitario e di intergovernativo. Per questo
motivo occorre, in primo luogo, mettere fine alla frammentazione ed avere un
solo responsabile dell'azione esterna. In secondo luogo, la sua doppia
natura dev'essere visibile e controllabile: nominato ad personam dal CE, in
accordo con il Presidente della Commissione, egli sarà membro
(Vice-Presidente) della Commissione, ma sottratto alla collegialità
ordinaria per quel che riguarda la PESC, ed egli dovrà agire in base agli
orientamenti decisi dal Consiglio Europeo ed in accordo con il Presidente
della Commissione. Obiettivo fondamentale da perseguire è quello di
garantire la massima coerenza dell'azione esterna dell'Unione, combinando
l'azione della politica estera e di sicurezza con le politiche esterne
gestite dalla Commissione (commercio, cooperazione allo sviluppo ed aiuto
umanitario, protezione dell'ambiente, ecc.). Non si tratta di
comunitarizzare quanto oggi non è possibile.. Ma non possiamo nemmeno
immaginare di far regredire nell'intergovernativo ciò che oggi è
comunitario. Quale ruolo per un Congresso composto da Membri del Parlamento
Europeo e dei Parlamenti nazionali? Se l'obiettivo è la semplificazione la
nostra linea generale è quella di evitare di creare nuove istituzioni.
Tuttavia, il nostro obiettivo è anche quello di essere più efficaci. Per
esempio, è chiaro a tutti che ogni decisione (modifica istituzionale o a
portata finanziaria) sottoposta a ratifica di 25 o più Parlamenti rischia
di essere talmente macchinosa, da essere virtualmente impraticabile. In casi
come questi, ci si puó effettivamente domandare se le procedure di ratifica
non potrebbero essere sostituite da decisioni prese in un'assemblea composta
da rappresentanti del PE o dei Parlamenti nazionali"
INCONTRO-DIBATTITO
SU: "LA COSTITUZIONE EUROPEA:L'ORA DELLE SCELTE"
Milano, 17 aprile 2003 - L'incontro-dibattito avrà luogo a Milano il
prossimo martedi 29 aprile, alle ore 17.30 presso il Palazzo delle Stelline,
Corso Magenta 59. Ne parlano : Cristiana Muscardini, Parlamentare europea,
membro della Convenzione; Elena Ornella Paciotti, Parlamentare europea,
membro supplente della Convenzione; Conduce: Federico Fubini, giornalista
del Corriere della Sera; Introduce: Roberto Santaniello, Direttore della
Rappresentanza a Milano della Commissione europea Interviene: Maria Grazia
Cavenaghi-Smith, Direttore dell'Ufficio a Milano del Parlamento
europeo
NUOVA
MAILBOX PER QUESTIONI LEGALI E FINANZIARIE RELATIVE AL 6PQ
Bruxelles, 17 aprile 2003 - La Direzione generale della Ricerca ha
inaugurato una mailbox destinata a ricevere domande di natura legale e
finanziaria connesse all'attuazione ed alla gestione del sesto programma
quadro (6PQ). Caratteristiche peculiari dei programmi comunitari di ricerca
sono l'ampio raggio d'azione ed una relativa complessità. È pertanto
inevitabile che chi si trova ad approfondire i molteplici aspetti del 6PQ si
ponga domande riguardo a norme e procedure. Con l'apertura di una nuova
mailbox dedicata a questioni di natura legale e finanziaria, la Commissione
mira ad indirizzare le domande a chi sappia fornire le giuste risposte,
offrendo in questo modo un servizio più efficace ed esaustivo. L'indirizzo
della mailbox presso cui inviare le domande è il seguente: E-mail: RTD-A03-questions-juridiques@cec.eu.int
STANCA
PROPONE "UN PATTO NAZIONALE PER L'INNOVAZIONE"
Udine, 17 aprile 2003 - "Un "patto nazionale" per rilanciare
e consolidare l'innovazione in Italia". A pochi mesi dall'avvio del
semestre italiano di presidenza Ue e mentre si rafforza la competizione
internazionale, la proposta di una sorta di coalizione trasversale
tecnologica e digitale è venuta da Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione
e le Tecnologie, ad un convegno all'Università di Udine. "Bisogna
stringere un 'patto per l'innovazione' in quanto il deficit di innovazione
delle imprese italiane pesa non solo sulla loro competitività, ma anche
sullo stesso sviluppo del Paese. E, quindi, si impone un intervento di
carattere strutturale da parte del Governo", ha spiegato il ministro,
"non tanto per sostenere la nostra industria, che ha potenziali
rilevanti in un momento congiunturale sfavorevole, quanto per fornire
impulso alle imprese che non innovano". Secondo Stanca "con il
'patto per l'innovazione' tutti devono fare la loro parte e farla assieme:
le istituzioni centrali e locali, che devono creare il contesto; la scuola e
l'università, per generare professionalità in linea con la domanda; la
ricerca integrata nella comunità internazionale e sempre più impegnata a
sostenere la competitività del sistema Italia; la finanza, che renda
disponibili capitali di rischio con modalità innovative; la Pubblica
Amministrazione, per un uso intelligente della domanda pubblica e come
facilitatore dell'innovazione; il mondo delle imprese, che abbracci con la
cultura del rischio anche quella dell'innovazione e, non ultimo, il mondo
della comunicazione che accenda i riflettori e apra il dibattito su questo
tema". Dopo aver ricordato che "la competizione sarà sempre più
tra sistemi territoriali piuttosto che tra sistemi Paese", Stanca ha
ribadito che "la sfida che abbiamo di fronte, in un mondo sempre più
globalizzato, è quella di promuovere l'innovazione nei singoli territori,
stimolando un processo virtuoso tra capitale umano, ricerca, nuove
iniziative imprenditoriali, attrazione di capitali privati da altre regioni
e dall'estero, maggiore e più qualificata occupazione". Il ministro
per l'Innovazione e le Tecnologie ha espresso "apprezzamento" alla
Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia che appena ha approvato una legge per
l'innovazione ed il trasferimento tecnologico, frutto anche del
coinvolgimento degli attori pubblici e privati che operano sul territorio.
Un impegno che richiede cultura, organizzazione, capacità di incidere sulle
relazioni. Una legge che conferma che l'innovazione è una questione
nazionale". Stanca ha inoltre sottolineato che "con l'e-Government
intendiamo direttamente contribuire alla redditività delle imprese italiane
riducendo la 'tassa occulta' che grava su di loro, dovuta alla inefficienza
di molti adempimenti burocratici". "In un contesto sempre più
aperto, globale e competitivo, in cui il cambiamento non ha più un
carattere cumulativo, graduale, progressivo, ma è discontinuo e rapido,
come tutti i Paesi industriali avanzati anche l'Italia deve competere su
intensità e diffusione dell'innovazione e lasciare agli altri Paesi le leve
competitive più tradizionali", ha concluso il ministro Stanca
ammonendo che "la sfida che abbiamo davanti è scegliere un modello di
sviluppo basato sulle competenze avanzate e sulle tecnologie innovative,
scordando le rendite di posizione" e ribadendo che in questo scenario
"l'Italia è inesorabilmente 'condannata' all'innovazione".
CLASSIFICAZIONE
ASSOGESTIONI: 42 CATEGORIE OPERATIVE DAL 1° LUGLIO 2003. NOVE CATEGORIE IN
PIÙ PER I FONDI AZIONARI, QUATTORDICI PER GLI OBBLIGAZIONARI, TRE PER I
FONDI DI LIQUIDITÀ. BOLLINI DI RICONOSCIMENTO PER I FONDI ETICI, PROTETTI,
GARANTITI E INDICIZZATI.
Milano, 17 aprile 2003 - E' in arrivo una vera e propria rivoluzione per la
Classificazione Assogestioni che, a partire dal prossimo 1° luglio, si
arricchirà di numerose nuove categorie di fondi e consentirà
l'identificazione di nuove tipologie di prodotto. "La trasparenza è il
filo conduttore che lega le modifiche apportate alla Classificazione di
Assogestioni", ha dichiarato Dario Frigerio Responsabile del Comitato
Classificazione e membro del Comitato Esecutivo dell'Associazione del
Risparmio Gestito. "Questi cambiamenti consentono ai risparmiatori di
conoscere meglio il mondo dei fondi e, di conseguenza, scegliere più
facilmente tra i vari prodotti". "Le nuove tipologie e le nuove
categorie di fondi - ha sottolineato Fabio Galli, Segretario Generale di
Assogestioni - dimostrano che l'Industria del Risparmio Gestito è in
continua evoluzione, anche dopo oltre trenta mesi di cali dei listini, e che
è in grado di rispondere rapidamente alle esigenze dei risparmiatori".
Dal 1° luglio le Categorie Assogestioni passeranno da ventiquattro a
quarantadue. Tra i fondi che saranno maggiormente interessati dal
cambiamento figurano: gli azionari, gli obbligazionari e quelli di liquidità.
Per i primi è prevista la costituzione di nove nuove categorie che andranno
a suddividere i fondi attualmente collocati tra gli "azionari
settoriali". Saranno invece quattordici le nuove categorie di fondi
obbligazionari. Per questi fondi il Comitato Classificazione di Assogestioni
ha integrato il precedente schema classificatorio, basato sui rischi di
mercato, con un sistema che prende in considerazione anche i rischi di
credito. All'unica categoria di fondi di liquidità attualmente esistente se
ne aggiungeranno tre nuove. Per questi fondi è inoltre previsto
l'innalzamento del limite minimo di merito creditizio dei titoli detenuti.
Il rating "A2" di Moody's e l' "A" di Standard &
Poors, rappresenteranno il limite al di sotto del quale i fondi di liquidità
non potranno investire. A partire dal prossimo luglio sarà più facile
riconoscere alcune particolari caratteristiche delle politiche
d'investimento dei fondi. Accanto ai nomi dei singoli prodotti saranno
apposti dei "bollini" di riconoscimento che permetteranno
l'individuazione dei fondi: etici, protetti, garantiti, indicizzati. Tali
fondi rimarranno comunque classificati all'interno delle rispettive
categorie. Saranno qualificati etici quei fondi che, in base alla propria
definizione operativa del concetto di eticità, adotteranno politiche
d'investimento vincolate da principi non esclusivamente di massimizzazione
dei rendimenti. Assogestioni non esprimerà alcun giudizio sulla definizione
operativa di "eticità" che, invece, rimarrà una responsabilità
esclusiva della SGR. Il bollino dei fondi protetti andrà a quei prodotti
che puntano alla protezione del valore dell'investimento grazie
all'applicazione di tecniche quantitative di gestione e limitazione delle
perdite. Saranno invece definiti garantiti quei fondi che assicurano al
sottoscrittore la restituzione, a scadenze prefissate, della totalità o di
una percentuale delle somme versate. La garanzia sarà prestata da un
soggetto terzo abilitato. La qualifica di fondi indicizzati sarà invece
attribuita ai fondi aventi come obiettivo di investimento la riproduzione
del profilo rischio/rendimento di un indice di mercato calcolato da terzi.
Dal 1° luglio Assogestioni classificherà le Gestioni Patrimoniali in base
ad uno schema di "primo livello" composto da sette categorie:
azionari, bilanciati azionari, bilanciati, bilanciati obbligazionari,
obbligazionari, monetari, flessibili.
ENI:
LANCIATO CON SUCCESSO BOND A TASSO FISSO
San Donato Milanese, 17 aprile 2003 - Eni ha lanciato ieri con successo una
emissione obbligazionaria a tasso fisso del valore nominale di 1.500 milioni
di euro collocata sul mercato internazionale degli euro bond. Il prestito
obbligazionario ha una durata di 10 anni, paga una cedola annua del 4,625% e
ha un prezzo di re-offer di 99,862 corrispondente a un rendimento di 28
punti base sopra il tasso midswap a 10 anni. Si ricorda che il merito di
credito dell'Eni (rating) è Aa3 per Moody's e AA per Standard&Poor's.
Il nuovo titolo sarà quotato presso la Borsa di Lussemburgo. L'operazione
ha riscosso un elevato successo sia in Italia che all'estero: gli ordini
raccolti durante la fase di premarketing hanno infatti raggiunto l'ammontare
complessivo di 2.700 milioni di euro. L'eccesso di domanda ha consentito di
collocare l'emissione con un re-offer spread di 28 punti base sopra il tasso
midswap a 10 anni contro un'indicazione iniziale di 30/33 punti base.
L'interesse da parte degli investitori istituzionali, in particolare presso
società di Asset Management e Assicurazioni, è stato determinato
dall'ottimo merito di credito della Società, dall'eccellente name
recognition, dal suo settore di appartenenza e dalla rarità dell'emittente
sul mercato degli eurobond. Le obbligazioni sono state vendute agli
investitori istituzionali in Italia, Francia, Regno Unito, Germania e Paesi
Bassi. Il ruolo di Joint Lead Managers e Joint Bookrunners dell'operazione
è stato svolto da Caboto, Deutsche Bank, JPMorgan e UniCredit Banca
Mobiliare.
FONDAZIONI
BANCARIE: TAVOLO TECNICO MINISTERO - ACRI
Roma, 17 aprile 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che ieri mattina, presso la sede di via XX Settembre, si è riunito il
tavolo tecnico composto da rappresentanti del Ministero e dell'Acri per
discutere, in un clima costruttivo, problematiche e proposte rilevanti per
il settore delle Fondazioni bancarie.
THE
ROYAL BANK OF SCOTLAND RAFFORZA L'ATTIVITA' DI STRUCTURED CAPITAL MARKETS:
FULVIO PELARGONIO DIRECTOR DEL TEAM ITALIANO DI SECURITISATION
Milano, 17 aprile 2003 - The Royal Bank of Scotland rafforza la divisione di
Securitisation con l'ingresso di Fulvio Pelargonio, uno dei maggiori
specialisti sul mercato delle cartolarizzazioni in Italia. Scelto da
Alessandro Mitrovich, country head di Rbs, per ricoprire il ruolo di
Director del team di Securitisation e basato a Milano, Pelargonio risponderà
a Mark Hickey, head of Structured Capital Markets in Italia e a Philip Basil,
head of Securitisation a Londra. Fulvio Pelargonio, dieci anni nel Capital
Markets del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, si occuperà di ampliare le
relazioni con corporates e istituzioni italiane con l'obiettivo di
strutturare operazioni innovative come nella migliore tradizione di The
Royal Bank of Scotland che vanta già in questo campo una track record tra
le più ricche sul mercato britannico. "Fulvio è uno dei più noti e
riconosciuti professionisti in quest' area di business avendo già curato,
in veste di Head of Securitisation, ben quattordici operazioni di
cartolarizzazione per il Monte dei Paschi negli ultimi tre anni "
dichiara Alessandro Mitrovich, country head della banca "sono quindi
particolarmente soddisfatto di questo nuovo ingresso che testimonia la
capacità di RBS di attrarre talenti e l'impegno a consolidare la propria
presenza in Italia nell'ambito del capital markets." Questa nomina si
inserisce in una strategia più globale della Banca, che ha intrapreso negli
ultimi due anni un'intensa azione di espansione a livello europeo facendo il
proprio ingresso in business innovativi e ad alto valore aggiunto. In Italia
tale processo ha portato a costituire nel giro di poco più di un anno le
divisioni di Real Estate e Corporate Banking e a incrementare l' attività
di origination, structuring, trading e distribution nell'area del Capital
Markets e dei Prodotti Derivati. The Royal Bank of Scotland è la seconda
Banca in Europa e la quinta al mondo per capitalizzazione di mercato. Con
una presenza diversificata nel Regno Unito, in Europa, negli Stati Uniti e
in Asia, fornisce un'ampia gamma di servizi finanziari quali corporate
banking, financial services, investment management, attività di clearing e
servizi assicurativi, e serve oltre 20 milioni di clienti. Attraverso la
propria divisione di Financial Markets, RBS opera nell'ambito del global
foreign exchange, dei currency e structured derivatives, del money market,
oltre ad offrire alle relazioni corporate e istituzionali prodotti di
interest rate management. Per ulteriori informazioni visitate il sito
www.rbsmarkets.com La divisione di Capital Markets fa parte di Rbs Financial
Markets ed è specializzata nelle attività di origination, trading e
copertura del debito nell'ambito di un' ampia gamma di asset class, di
settori industriali, e di scadenze e valute, per ogni tipologia di credito,
dai titoli di stato agli high yield bonds. L'attività principale della
divisione verte sull'emissione di titoli a tasso fisso, variabile e
index-linked, denominati in sterline, euro e dollaro, per corporates ed
istituzioni finanziarie, sulle cartolarizzazioni di asset, sui collocamenti
privati e su una gamma di altri prodotti strutturati di debito.
BANCA
INTESA: L'ASSEMBLEA APPROVA IL BILANCIO 2002 DIVIDENDO DI 1,5 CENTESIMI DI
EURO ALLE AZIONI ORDINARIE IN CIRCOLAZIONE E DI 2,8 CENTESIMI DI EURO ALLE
AZIONI DI RISPARMIO, PER UN TOTALE DI 108 MLN. DI EURO
Milano, 17 aprile 2003 - L'Assemblea ordinaria di Banca Intesa, riunitasi
ierisotto la presidenza di Giovanni Bazoli, ha approvato il bilancio
dell'esercizio 2002, che si è chiuso con un utile netto di 12 milioni di
euro. All'Assemblea è stato anche presentato il bilancio consolidato del
Gruppo al 31 dicembre 2002, che ha registrato un utile netto consolidato di
200 milioni di euro. L'Assemblea ha approvato la distribuzione di un
dividendo per azione di 1,5 centesimi di euro alle azioni ordinarie in
circolazione e di 2,8 centesimi di euro alle azioni di risparmio per un
totale di 108 milioni di euro, di cui 96 milioni prelevati dalla riserva
straordinaria. Al dividendo è attribuito il credito d'imposta
"pieno" del 56,25%. L'Assemblea ha anche approvato l'assegnazione
gratuita a tutti i soci di 159.243.488 azioni ordinarie Banca Intesa in
portafoglio della società nella misura di una azione ordinaria, godimento 1°
gennaio 2003, ogni 40 azioni Banca Intesa ordinarie e/o di risparmio
possedute, con contestuale riduzione della riserva azioni proprie in ragione
di 2,049 euro per ogni azione assegnata, valore corrispondente a quello di
carico unitario nel bilancio al 31 dicembre 2002. Tenendo conto di tale
valore di carico (2,049 euro), l'assegnazione ai soci delle azioni proprie
equivale alla distribuzione di un dividendo complessivo unitario di 6,6
centesimi di euro per le azioni ordinarie e di 7,9 centesimi di euro per
quelle di risparmio (in confronto a 4,5 centesimi e 8,0 centesimi,
rispettivamente, del precedente esercizio), con un pay-out complessivo di
434 milioni di euro, rispetto ai 331 milioni di euro del precedente
esercizio. Il pagamento del dividendo e l'assegnazione delle azioni proprie
avranno luogo a partire dal giorno 25 aprile 2003, con stacco cedole il 22
aprile. L'Assemblea ha inoltre rinnovato per il triennio 2003-2005 il
conferimento dell'incarico di revisione del bilancio alla società Reconta
Ernst & Young S.p.A.. In sede straordinaria, l'Assemblea ha approvato il
progetto di fusione per incorporazione in Banca Intesa S.p.A. di IntesaBci
Formazione s.c.p.a. e la revoca della delibera assembleare del 17 dicembre
2002 limitatamente alla fusione per incorporazione in IntesaBci S.p.A. (ora
Banca Intesa S.p.A.) di Immobiliare Maram S.r.l.
L'ASSEMBLEA
DEGLI AZIONISTI DI MONTE TITOLI APPROVA IL BILANCIO 2002 UTILE NETTO: 8,5
MILIONI DI EURO (+43%) RICAVI: 37,5 MILIONI DI EURO (+32%) DIVIDENDO: 0,50
EURO PER AZIONE
Milano, 17 aprile 2003 - Si è riunita ieri l'Assemblea degli Azionisti di
Monte Titoli, società del Gruppo Borsa Italiana, che ha approvato il
bilancio relativo all'esercizio 2002, chiuso con un utile netto di 8,5
milioni di euro e con ricavi complessivi pari a 37,5 milioni di euro. Gli
Azionisti riceveranno un dividendo di 0,50 euro per ciascuna delle
16.000.000 azioni ordinarie - del valore nominale di 1 euro - che compongono
il capitale sociale. I ricavi sono costituiti per il 79% da corrispettivi
per la fornitura di servizi custodia e amministrazione, per il 17% per
servizi di liquidazione e regolamento e per il 4% per servizi accessori. In
termini di valore di mercato, la consistenza degli strumenti finanziari
accentrati ha raggiunto a fine 2002 i 2.000 miliardi di euro, con oltre
38.500 tipologie di titoli (+15.000 unità rispetto al 2001). Al sistema di
gestione accentrata partecipano 1.250 emittenti. Nel gennaio 2002 Monte
Titoli ha avviato il servizio di Prestito Titoli e ha acquisito la titolarità
dei servizi di riscontro e rettifica giornalieri Rrg/Lfm (operazioni
negoziate fuori mercato) e Rrg/Rel (operazioni da regolare tramite Express,
il sistema di regolamento contestuale su base lorda titoli e contante in
tempo reale). Nel maggio 2002 ha avviato il collegamento real-time con il
depositario centrale statunitense Depositary Trust Company (Dtc), offrendo
ai propri clienti la possibilità di gestire titoli di diritto statunitense
e di usufruire del connesso servizio fiscale, mentre nel settembre 2002 ha
accentrato i primi Etf (Exchange Traded Funds) di diritto estero. Nel corso
del 2002 Monte Titoli ha inoltre completato lo sviluppo delle funzioni core
di Express II, la nuova piattaforma integrata di clearing & settlement e
del nuovo sistema Rrg. Nel marzo 2003 si è concluso con esito positivo l'integration
test avviato a gennaio ed è iniziato il collaudo con il "gruppo
pilota" che avrà termine alla fine del prossimo mese di maggio; a
luglio è previsto il collaudo con l'intero sistema mentre l'autunno 2003
vedrà il lancio di questa nuova piattaforma. Express II, realizzato in
linea con i più avanzati standard internazionali, consentirà significative
sinergie sotto il profilo tecnico e operativo contribuendo ad aumentare
l'efficienza dei mercati finanziari italiani e la loro integrazione nel
mercato europeo.
UNICREDITO:
PROFUMO CONFERMA: A GIUGNO NUOVO PIANO INDUSTRIALE; UTILI 2003 IN
CRESCITA
Milano, 17 aprile 2003 - In relazione a quanto attribuito nel pomeriggio di
ieri da Reuters all'amministratore delegato di UniCredito Italiano,
Alessandro Profumo, si precisa che: 1) il Gruppo presenterà nel prossimo
Giugno il nuovo piano industriale triennale (il vecchio è stato elaborato
nel 2000); il nuovo piano terrà ovviamente conto dell'andamento dei
mercati; 2) lo scenario macroeconomico è cambiato per tutti ma non è
possibile dire oggi in quale misura ciò impatterà sui risultati UniCredito
Italiano perché, come anticipato dallo stesso Profumo a giornalisti e
analisti il 17 Marzo, la riorganizzazione di S3 sta dando risultati
superiori alle attese; 3) Profumo ha peraltro confermato le stime di un
utile 2003 superiore agli 1,8 miliardi di Euro del 2002.
UNICREDIT
LANCIA L'OPA RESIDUALE SU ZIVNOSTENSKA BANKA
Milano, 17 Aprile 2003 - UniCredito Italiano lancia l'offerta pubblica
d'acquisto sulle azioni rimanenti di Zivnostenska Banka allo stesso prezzo
pagato a BgB Nel rispetto della normativa ceca sulle offerte pubbliche,
UniCredito Italiano (UniCredit) ha lanciato l'offerta pubblica d'acquisto
sulle azioni di Zivnostenska Banka (ZB) non ancora in suo possesso,
rappresentanti il 14,84% del capitale. L'offerta pubblica è stata approvata
dalla Sec ceca il 2 aprile 2003. L'offerta pubblica viene promossa al prezzo
di Czk 4.759 per azione (circa Euro 149 per azione), che equivale al prezzo
pagato da UniCredit a Bankgesellschaft Berlin AG (BgB) per l'acquisto della
quota del 85,16% perfezionata nel mese di febbraio 2003. L'offerta pubblica
ha una durata di 4 settimane, fino al 12 maggio 2003. Per effetto
dell'offerta pubblica, UniCredit auspica di raggiungere il 100% di ZB. Il
trasferimento delle azioni sarà effettuato sul mercato ufficiale che, sulla
base delle regole attuali del Sistema RM, verrà effettuato dietro pagamento
del prezzo dell'offerta. Il prezzo dell'offerta è uguale per tutti gli
azionisti.
ENI:
ATRIPLEX MODIFICA LA DENOMINAZIONE IN AGIP FUEL E DIVENTA UNA SPA
San Donato Milanese, 17 aprile 2003 - Atriplex modifica da ieri la
denominazione in Agip Fuel e si trasforma da Società a Responsabilità
limitata in Società per Azioni. Atriplex è la Società extrarete dell'Eni
per la vendita di carburanti per l'autotrazione, l'agricoltura, il
riscaldamento e la produzione industriale. Atriplex è inoltre specializzata
nella commercializzazione di combustibili di derivazione non petrolifera a
basso impatto ambientale. La nuova forma societaria è funzionale
all'accentramento delle attività extrarete in un unico polo di business.
Agip Fuel fa proprie nella sua politica di commercializzazione tutte le
caratteristiche distintive del marchio Agip: l'attenzione al cliente, il
rapporto prezzo/qualità, la diversificazione dei prodotti, la capillarità
della presenza sul territorio .
I
CDA DI OLIVETTI E TELECOM ITALIA HANNO APPROVATO IL PROGETTO DI FUSIONE PER
INCORPORAZIONE DI TELECOM ITALIA IN OLIVETTI
Milano, 17 aprile 2003 - I consigli di amministrazione di Olivetti e Telecom
Italia hanno approvato il 15 aprile il progetto di fusione per
incorporazione di Telecom Italia SpA in Olivetti Spa, confermando i termini
già approvati dai rispettivi consigli lo scorso 11 marzo. Sintesi
dell'operazione Il progetto di fusione approvato dai consigli di
amministrazione di Olivetti e Telecom Italia, prevede un rapporto di cambio
di 7 azioni Olivetti dal valore nominale di 1 euro ciascuna per ogni azione
Telecom Italia dal valore nominale di 0,55 euro ciascuna. Ai fini della
determinazione del rapporto di cambio, i consigli di amministrazione di
Olivetti e di Telecom Italia si sono avvalsi dell'assistenza di advisor di
livello internazionale. Più precisamente, il consiglio di amministrazione
di Telecom Italia si è avvalso del supporto di Lazard e Goldman Sachs,
mentre quello di Olivetti si è avvalso del supporto di JP Morgan. La
correttezza delle metodologie valutative utilizzate da quest'ultima è stata
confortata dall'opinione di un autorevole accademico esperto in discipline
economico aziendali. Le valutazioni per la determinazione del rapporto di
cambio sono state effettuate sulla base delle migliori metodologie e prassi
valutative, tenendo conto dello specifico settore di riferimento delle due
società . Per effetto della fusione, la partecipazione di controllo in
Telecom Italia detenuta da Olivetti si estinguerà per annullamento, mentre
quella detenuta da Olimpia in Olivetti si diluirà in misura significativa.
Conseguentemente, gli azionisti di Telecom Italia parteciperanno - cosà¬
come gli azionisti Olivetti - al capitale di una società contendibile,
nella quale non vi sarà nessun socio di controllo. Nell'ambito della
fusione, Olivetti emetterà azioni di risparmio che saranno assegnate agli
azionisti di risparmio Telecom Italia a servizio del rapporto di cambio.
Tale rapporto sarà lo stesso sia per le azioni ordinarie sia per le azioni
di risparmio. Per queste ultime sarà chiesta l'ammissione alle negoziazioni
nel mercato telematico azionario della Borsa Italiana. In conseguenza del
rapporto di cambio, l'azionista di risparmio Telecom Italia post-fusione
riceverà un numero complessivo di azioni di risparmio della nuova Società
maggiore rispetto a quelle detenute in precedenza, pertanto avrà diritto ad
un ammontare di dividendo privilegiato maggiorato in termini assoluti
complessivi. Il rapporto di cambio sarà principalmente soddisfatto mediante
redistribuzione del capitale Olivetti risultante al momento del
completamento della fusione, previa rideterminazione del valore nominale
delle azioni ordinarie e di risparmio Olivetti post-fusione in 0,55 euro
(pari al valore nominale delle azioni Telecom), in luogo dell'attuale valore
nominale di 1 euro. Per effetto ed all'esito della fusione, Olivetti assumerà
la denominazione e l'oggetto sociale di Telecom Italia. Più in generale,
Olivetti adotterà un nuovo statuto, sostanzialmente in linea con l'attuale
statuto sociale di Telecom Italia. La modifica dell'oggetto sociale di
Olivetti si rende necessaria per consentire alla società incorporante (Olivetti)
di operare, dopo la fusione, in tutti i settori nei quali è attualmente
presente Telecom Italia, con particolare riguardo alle attività
regolamentate che Telecom Italia è autorizzata a svolgere in forza di
provvedimenti amministrativi che richiedono un oggetto sociale specifico.
Per effetto della modifica dell'oggetto sociale, agli azionisti Olivetti
spetterà il diritto di recesso. Per far fronte alle esigenze derivanti
dagli eventuali recessi, Olivetti ha attivato un finanziamento di 9 miliardi
di euro. La quota di tale finanziamento eventualmente non utilizzata per il
recesso, sarà destinata da Olivetti ad un'offerta pubblica di acquisto
volontaria parziale sulle azioni ordinarie e di risparmio di Telecom Italia,
nei termini già resi noti. La sede della società risultante dalla fusione
sarà a Milano, presso la sede attuale di Telecom Italia. Ivrea continuerà
ad essere la sede strategica per l'attività manifatturiera del gruppo
Olivetti attualmente svolta da Olivetti Tecnost. Principali modifiche
statutarie connesse alla fusione Con riferimento alle modifiche statutarie
connesse alla fusione, si evidenzia che: - in relazione alla clausola dello
statuto di Telecom Italia relativa ai poteri speciali attribuiti al
Ministero dell'Economia e delle Finanze (golden share), sarà proposto
all'assemblea degli azionisti di approvare una clausola statutaria dalla
quale sono eliminati il potere di gradimento del Ministro sui patti
parasociali rilevanti e il potere di nomina di un amministratore e di un
sindaco. Infatti, il Ministro ha comunicato di ritenere necessaria la
conservazione nello statuto della società risultante dalla fusione del
potere di gradimento all'acquisto di partecipazioni rilevanti nel capitale
della società e dei poteri di veto; - le azioni di risparmio che saranno
assegnate per concambio ai possessori di azioni di risparmio Telecom Italia,
avranno gli stessi privilegi spettanti precedentemente alle azioni di
risparmio di Telecom Italia, ivi inclusa la possibilità di soddisfare i
privilegi spettanti agli azionisti di risparmio anche mediante distribuzione
di riserve nel frattempo introdotte nello statuto della società
incorporata. Efficacia della fusione La fusione sarà efficace a far data
dall'ultima delle iscrizioni dell'atto di fusione presso gli uffici del
registro delle imprese competenti, oppure dalla data successiva
eventualmente stabilita nell'atto di fusione previsto per i primi giorni del
mese di agosto 2003. A fini contabili, si prevede le operazioni effettuate
da Telecom Italia saranno imputate al bilancio di Olivetti a decorrere dal 1°
gennaio 2003 e da tale data decorreranno anche gli effetti fiscali della
fusione. Le azioni ordinarie e di risparmio emesse da Olivetti in cambio di
azioni Telecom Italia, annullate per effetto della fusione, avranno
godimento regolare. L'efficacia della fusione è subordinata all'ammissione
a quotazione sul Mercato Telematico della Borsa Italiana S.p.A. delle azioni
di risparmio assegnate da Olivetti al servizio del concambio. Per le nuove
azioni ordinarie e di risparmio della società post fusione verrà richiesta
l'ammissione e la quotazione al New York Stock Exchange. Per effetto della
fusione e della riassegnazione di un numero diverso di azioni agli azionisti
Olivetti, il rapporto di conversione delle obbligazioni convertibili e il
rapporto e il prezzo di esercizio delle stock option e dei warrant Olivetti
saranno soggetti ad aggiustamento, per tenere conto del nuovo valore
nominale delle azioni e in funzione del rapporto di assegnazione applicabile
ai soci Olivetti. Olivetti delibererà altresଠappositi aumenti di
capitale a servizio dei piani di stock option di Telecom Italia, in funzione
del rapporto di assegnazione applicabile agli aumenti della società
incorporata. Già disponibili almeno 3 miliardi di euro per l'Opa Le
richieste di conversione di obbligazioni Olivetti (il cui termine scade
oggi) pervenute successivamente all'ultima attestazione dell'aumento del
capitale (3 aprile 2003), sono corrispondenti a circa 5,6 milioni di azioni
Olivetti, con un residuo di obbligazioni convertibili in circolazione che
darebbero diritto alla conversione in circa 3 miliardi di azioni del valore
nominale di 1 euro. Queste obbligazioni non potranno essere convertite fino
alla data dell'Assemblea e pertanto non potranno dar luogo a corrispondenti
esercizi del diritto di recesso. Ipotizzando che il prezzo di recesso (sulla
base delle medie dei prezzi di borsa dal 26 novembre 2002 al 14 aprile 2003)
tenda a circa 1 euro, risulterebbero cosଠgià disponibili risorse per
almeno 3 miliardi di euro per l'offerta pubblica di acquisto volontaria
parziale sulle azioni ordinarie e di risparmio di Telecom Italia,
nell'ambito della linea di credito da 9 miliardi di euro. Convocazione
dell'Assemblea delle due Società Il consiglio di amministrazione di
Olivetti ha convocato l'Assemblea degli Azionisti per i giorni 24, 25 e 26
maggio 2003. Il consiglio di amministrazione di Telecom Italia ha convocato
l'Assemblea degli Azionisti per i giorni 24 e 25 maggio 2003. La
documentazione relativa al progetto di fusione sarà disponibile nei 30
giorni che precedono le Assemblee. Il nuovo consiglio di amministrazione
della società risultante dalla fusione Con la fusione per incorporazione in
Olivetti di Telecom Italia i consiglieri di amministrazione di Olivetti
hanno ritenuto sostanzialmente concluso il proprio mandato, rassegnando le
dimissioni con decorrenza dall'efficacia dell'operazione. L'assemblea
Olivetti del mese di maggio è convocata pertanto anche per la nomina del
nuovo consiglio di amministrazione della società risultante dalla fusione.
Verrà proposta l'elezione di un consiglio di amministrazione che replica
sostanzialmente quello attuale di Telecom Italia e che resterà in carica
fino alla naturale scadenza dell'attuale consiglio di Telecom Italia (in
altri termini per un anno solo, fino all'approvazione del bilancio 2003).
Oltre a garantire la continuità nella gestione di Telecom Italia, cià²
consentirà alla società risultante dalla fusione di essere amministrata da
amministratori per la cui elezione siano state di presidio regole di
governance e meccanismi di elezione, in particolare il voto di lista, che
saranno riprodotti nello statuto della società risultante dalla fusione.
Distribuzione del dividendo Il consiglio di Amministrazione di Telecom
Italia proporrà all'Assemblea degli Azionisti un dividendo pari ad euro
0,1768 per ciascuna azione ordinaria e 0,1878 euro per ogni azione di
risparmio mediante distribuzione di Riserva di utile e da capitale fino ad
un massimo di 1.333 milioni di euro. Il dividendo distribuito consentira': -
l'attribuzione di un credito d'imposta pieno ed utilizzabile senza
limitazioni, nella misura del 56,25% sulla quota parte di 0,0459 euro per
ciascuna azione ordinaria e di 0,0488 euro per ogni azione di risparmio; -
nessuna attribuzione di credito d'imposta limitato relativamente alla quota
parte di 0,1309 euro per ciascuna azione ordinaria e di 0,1390 euro per ogni
azione di risparmio, trattandosi di quote prelevate dalla "Riserva da
sovrapprezzo delle azioni" Il dividendo per entrambe le categorie di
azioni, sara' messo in pagamento dal 26 giugno 2003, con stacco cedola in
data 23 giugno 2003. Il dividendo proposto dal Consiglio integra la parte
del dividendo già distribuita a dicembre 2002.
MEDIASET:
APPROVATO IL BILANCIO 2002 UTILE NETTO: + 45,7% A 362,0 MILIONI DI EURO
RICAVI PUBBLICITARI VS TERZI: LIVELLO RECORD 2.431,8 MILIONI DI EURO MARGINE
OPERATIVO LORDO: + 33,1 MILIONI DI EURO
Cologno Monzese, 17 aprile 2003 - L'Assemblea degli Azionisti di Mediaset,
riunitasi ieri sotto la Presidenza di Fedele Confalonieri, ha approvato il
bilancio consolidato del Gruppo Mediaset e il bilancio d'esercizio di
Mediaset S.p.A. al 31 dicembre 2002, unitamente alle relazioni degli
amministratori. I risultati dell'esercizio 2002 evidenziano un andamento
positivo dell'attività sia sul lato dei ricavi sia su quello dei costi.
Ricavi pubblicitari - Publitalia ha conseguito lo stesso livello di raccolta
pubblicitaria registrato nel 2001 e nel 2000, anno record per la
concessionaria. Un risultato decisamente superiore al trend generale del
mercato pubblicitario che è diminuito del 3,5% rispetto al 2001 e del 6,5%
rispetto al 2000. In particolare la raccolta pubblicitaria sulle reti
Mediaset nei confronti dei clienti terzi ha raggiunto il livello record di
2.431,8 milioni di euro, con una crescita di 8,5 milioni di euro rispetto al
2001 (+0,4%). Costi operativi televisivi - I costi operativi televisivi
registrano una diminuzione di 66,8 milioni di euro, pari al -10,1%
(scendendo dai 658,4 milioni di euro del 2001 ai 591,6 milioni di euro del
2002). L'incidenza del Mol sui ricavi netti consolidati cresce pertanto al
58,4% rispetto al 56,7% dell'anno precedente. Costi televisivi complessivi -
Anche il complesso dei costi televisivi, incluse le componenti legate al
costo del lavoro e agli ammortamenti di diritti televisivi e di altre
immobilizzazioni, al netto dei proventi generati dalla rivendita dei diritti
televisivi, ha mostrato nell'esercizio un andamento eccellente: la crescita
è stata praticamente azzerata, fermandosi allo 0,5% (nel 2001 l'incremento
era stato del 6,4%). Utile netto - L'utile netto aumenta del 45,7% e
raggiunge i 362,0 milioni di euro, (+113,6 milioni di euro rispetto al
2001). Il risultato netto è in crescita anche escludendo gli effetti della
svalutazione della partecipazione in Kirch Media effettuata nel 2001 e nel
2002. Cash flow - Il flusso di cassa generato dalla gestione caratteristica
è stato di 240,0 milioni di euro, significativamente superiore rispetto a
quello dell'anno precedente (160 milioni di euro), anche grazie alla
diminuzione degli investimenti in diritti pari a circa 127 milioni di euro
rispetto al 2001. Ascolti televisivi - L'attento controllo dei costi
televisivi non ha avuto alcun impatto sulla qualità del prodotto e, al
contrario, ha coinciso con un ulteriore miglioramento degli ascolti. Nel
corso dell'anno 2002 le reti Mediaset hanno superato i risultati d'ascolto
record conseguiti nel 2001. In prima serata, Canale 5, Italia 1 e
Retequattro hanno raggiunto una share costantemente superiore al 44%
ottenendo il risultato più alto da quando esiste il sistema di rilevazione
dell'Auditel. Gli ascolti risultano in crescita per il terzo anno
consecutivo, con un incremento di un ulteriore punto di share rispetto al già
elevato risultato del 2001. Canale 5 si conferma prima rete italiana in
prime time con il 23,8% di share. Straordinaria la performance di Italia 1
che, per la prima volta nella storia dell'Auditel, diventa terza rete
nazionale con una share del 12,2% in prima serata. Retequattro consolida con
successo la funzione di presidio strategico sul pubblico anagraficamente più
maturo, tradizionalmente orientato ai programmi Rai, sottraendo punti
preziosi d'ascolto alla tv pubblica. Bilancio consolidato gruppo Mediaset
ricavi - I ricavi netti consolidati ammontano a 2.316,1 milioni di euro, in
linea con i 2.321,7 milioni di euro del 2001, al netto del consolidamento
del gruppo Epsilon. Come già sottolineato, la raccolta pubblicitaria sulle
reti Mediaset nei confronti dei clienti terzi ha raggiunto il livello record
di 2.431,8 milioni di euro, con una crescita di 8,5 milioni di euro rispetto
al 2001. Tale risultato è particolarmente apprezzabile perché ottenuto in
controtendenza rispetto al trend del mercato pubblicitario complessivo
caratterizzato, per il secondo anno consecutivo, da una generalizzata
contrazione degli investimenti. Gli altri ricavi dell'attività televisiva
sono stati pari a 132,5 milioni di euro rispetto ai 145,1 milioni di euro
del 2001 con una differenza di 12,6 milioni di euro. Tale variazione è
dovuta alla combinazione tra una minore raccolta pubblicitaria nei confronti
di società appartenenti al Gruppo Fininvest e i maggiori ricavi generati
dalla rivendita di diritti. I ricavi netti generati da attività
multimediali (36,9 milioni di euro) sono sostanzialmente in linea rispetto a
quelli registrati nel 2001 (37,0 milioni di euro). Quesri ricavi vanno
attribuibiti alla distribuzione dei canali tematici, alla raccolta
pubblicitaria legata a Internet, a Mediavideo (teletext delle tre reti
televisive) e alla diffusione della rivista mensile "La macchina del
tempo". I costi operativi - sono scesi da 1.030,6 milioni di euro a
962,5 milioni di euro, con un decremento di 68,1 milioni di euro (-6,6%).
Tale variazione è principalmente dovuta alla forte riduzione, -66,8 milioni
di euro, dei costi operativi televisivi che calano a 591,6 milioni di euro
rispetto ai 658,4 milioni di euro del 2001 (-10,1% rispetto all'anno
precedente). Grazie al contenimento dei costi operativi il Margine Operativo
Lordo (Ebitda) è cresciuto del 2,5% e passa dai 1.320,5 milioni di euro del
2001 ai 1.353,6 milioni di euro. Il Risultato Operativo (Ebit) è stato di
558,5 milioni di euro rispetto ai 587,2 milioni di euro del 2001. La
variazione del risultato operativo va posta in relazione all'andamento
complessivo degli ammortamenti e delle svalutazioni che passano da 733,3
milioni di euro nel 2001 a 795,1 milioni di euro nel 2002. L'incremento di
tale voce è principalmente imputabile ai maggiori ammortamenti in diritti
televisivi e all'impatto derivante dagli investimenti in fiction seriali
autoprodotte avviate dalla fine del 2000. E' possibile prevedere che già a
partire dal prossimo anno si assisterà a una progressiva normalizzazione
del profilo di crescita degli ammortamenti in diritti televisivi dettata
dalla riduzione degli investimenti già registrata nel 2002 e in linea con
la politica di acquisto dei diritti secondo l'effettivo fabbisogno delle
reti. L'incidenza percentuale del risultato operativo sui ricavi netti
consolidati (Redditività Operativa) si è mantenuta elevata collocandosi al
24,1% (25,0% nel 2001). Tale performance colloca Mediaset nettamente al di
sopra della media dei principali operatori televisivi europei che, nel 2002,
hanno registrato diffuse e pesanti flessioni. Il Risultato Pre-Imposte sale
a 497,1 milioni di euro rispetto ai 418,1 milioni di euro conseguiti
nell'esercizio 2001, in crescita del 19,0%. La variazione positiva riflette
principalmente l'effetto economico straordinario connesso all'accantonamento
stanziato nel 2001 sulla partecipazione del 2,28% in Kirch Media (171,9
milioni di euro). Il Risultato Netto evidenzia un incremento del 45,7%
passando da 248,4 milioni di euro del 2001 a 362,0 milioni di euro. La
Posizione Finanziaria Netta al 31 dicembre 2002 (-170,8 milioni di euro)
migliora rispetto ai -247,8 milioni di euro del 31 dicembre 2001 in virtù
dei risparmi pari a 126 milioni di euro in diritti televisivi. Il Flusso Di
Cassa generato dalla gestione caratteristica è stato pari a 240,0 milioni
di euro, significativamente superiore rispetto a quello dell'anno precedente
fermo a circa 160 milioni di euro. La capogruppo Mediaset S.p.A. chiude
l'esercizio 2002 con un utile netto di 258,6 milioni di euro, dopo aver
effettuato ammortamenti e svalutazioni per 154,6 milioni di euro e
accantonamenti per imposte di 143,4 milioni di euro. L'Assemblea ha
deliberato di distribuire ai Soci un dividendo di 0,21 euro per azione, come
proposto dal Consiglio di Amministrazione, con messa in pagamento il giorno
22 maggio 2003 con stacco cedola il 19 maggio 2003 (cedola n. 7).
L'Assemblea ha inoltre nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione,
composto da 15 membri, che rimarrà in carica fino all'approvazione del
bilancio esercizio 2005. I Consiglieri nominati sono: Giuliano Adreani,
Franco Amigoni, Marina Berlusconi, Pier Silvio Berlusconi, Pasquale
Cannatelli, Paolo Andrea Colombo, Enzo Concina, Fedele Confalonieri,
Maurizio Costa, Mauro Crippa, Bruno Ermolli, Marco Giordani, Alfredo
Messina, Gina Nieri, Roberto Ruozi,. Rispetto al Cda uscente composto da 18
membri, il nuovo Consiglio risulta snellito e al suo interno sono presenti
quattro consiglieri indipendenti (Franco Amigoni, Paolo Andrea Colombo, Enzo
Concina, Roberto Ruozi) che, sommati ai quattro consiglieri non esecutivi
(Marina Berlusconi, Maurizio Costa, Bruno Ermolli, Alfredo Messina),
costituiscono la maggioranza assoluta in Consiglio. I consiglieri esecutivi
sono infatti sette (Giuliano Adreani, Pier Silvio Berlusconi, Pasquale
Cannatelli, Fedele Confalonieri, Mauro Crippa, Marco Giordani, Gina Nieri).
Tra i consiglieri indipendenti, da segnalare l'ingresso di un nuovo
consigliere in Cda: Paolo Andrea Colombo, docente di "Contabilità e
bilancio" dell'Università "Luigi Bocconi" di Milano.
L'Assemblea ha nominato Presidente il dott. Fedele Confalonieri. Piano stock
option - L'Assemblea, ritenuta l'opportunità di promuovere la realizzazione
di un Piano di Stock Option, allo scopo di fidelizzare e
corresponsabilizzare i partecipanti al Piano nella gestione del Gruppo e
nella sua valorizzazione, ha deliberato: di approvare l'istituzione di un
Piano di Stock Option sulle azioni proprie della Società, per la durata di
tre anni, a far data dal 2003, destinato a dipendenti della Società, delle
controllate e della controllante che saranno individuati a cura del Comitato
Piani Azionariato tra dirigenti, giornalisti e direttori di unità
organizzativa (o altre qualifiche aziendali), nonché, qualora ritenuto
opportuno dal Consiglio di Amministrazione, l'attivazione di analoghe
iniziative su azioni di società controllate o partecipate direttamente o
indirettamente dalla Società stessa; di affidare al Comitato Piani
Azionariato, nominato dall'assemblea, la gestione del Piano di Stock Option
2003/2005; al Comitato sono attribuiti i più ampi poteri per
l'individuazione dei partecipanti, per l'individuazione degli obiettivi di
performance, per l'attribuzione dei diritti di opzione e per la
realizzazione del piano in tutti i suoi aspetti. I predetti Amministratori,
costituiti in Comitato, definiranno un Regolamento per l'attuazione del
Piano di Stock Option da sottoporre all'approvazione del Consiglio di
Amministrazione." Acquisto e alienazione azioni proprie - Accogliendo
le proposte formulate dal Consiglio di Amministrazione, l'Assemblea ha
deliberato: di attribuire al Consiglio di Amministrazione la facoltà di
acquistare, anche mediante negoziazione di opzioni o strumenti finanziari
anche derivati sul titolo Mediaset, fino ad un massimo di n. 30.000.000
(trentamilioni) di azioni ordinarie proprie del valore nominale di euro 0,52
cadauna (pari al 2,54% dell'attuale capitale sociale), in una o più volte,
fino all'approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2003 e comunque per un
periodo non superiore a 18 mesi dalla data della deliberazione assembleare.
L'importo sopra indicato trova copertura nelle riserve disponibili
risultanti dall'ultimo bilancio regolarmente approvato. Gli acquisti, da
realizzare nella Borsa di quotazione, dovranno essere effettuati ad un
prezzo non superiore del 20% e non inferiore del 20% rispetto al prezzo di
riferimento registrato dal titolo nella seduta di Borsa precedente ogni
singola operazione. Detti parametri vengono ritenuti adeguati per
individuare l'intervallo di valori entro il quale l'acquisto é di interesse
per la società. Le operazioni di acquisto non saranno effettuate tramite
offerta pubblica, ma verranno eseguite sul mercato con le modalità indicate
dalla Borsa Italiana S.p.A. ed in osservanza dell'art. 132 del D. Lgs.
58/98. Le azioni acquistate non verranno utilizzate per operazioni di
riduzione del capitale sociale. Di conferire al Consiglio di Amministrazione
l'autorizzazione a vendere le azioni acquistate e a porre in essere atti di
trasferimento, ivi incluse permute. Le vendite saranno effettuate nella
Borsa di quotazione e/o fuori Borsa, ad un prezzo non inferiore al 90% del
prezzo di riferimento registrato dal titolo nella seduta di Borsa precedente
ogni singola operazione. L'autorizzazione di cui al presente punto è
accordata senza limiti temporali. Di confermare al Consiglio di
Amministrazione l'autorizzazione, ai sensi e per gli effetti dell'art. 2357
ter del Codice Civile, ad alienare le azioni proprie acquistate in base alla
presente delibera o comunque già in portafoglio della società a dipendenti
della società, delle controllate e della controllante a fronte
dell'esercizio da parte degli stessi di opzioni per l'acquisto delle azioni
stesse ad essi concesse, il tutto secondo le modalità approvate
dall'Assemblea degli Azionisti del 20 aprile 2000 riguardanti l'istituzione
di un Piano di Stock Option per il 2000/2002. L'autorizzazione di cui al
presente punto è accordata senza limiti temporali. Di confermare al
Consiglio di Amministrazione l'autorizzazione, ai sensi e per gli effetti
dell'art. 2357 ter del Codice Civile, affinché possa alienare le azioni
proprie acquistate in base alla presente delibera o comunque già in
portafoglio della società a dipendenti della società, delle controllate e
della controllante a fronte dell'esercizio da parte degli stessi di opzioni
per l'acquisto delle azioni stesse ad essi concesse, il tutto secondo le
modalità approvate dall'Assemblea degli Azionisti del 16 aprile 2003
riguardanti l'istituzione di un Piano di Stock Option per il 2003/2005.
L'autorizzazione di cui al presente punto è accordata senza limiti
temporali.
GRUPPO
ESPRESSO: RESI NOTI I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2003 FATTURATO DI
€232,3MN, LEGGERMENTE INFERIORE (- €0,9MN) RISPETTO AI PRIMI TRE MESI
DEL 2002
Roma, 16 aprile 2003 - Si è riunito ieri, presieduto da Carlo Caracciolo,
il Consiglio di amministrazione di Gruppo Editoriale L'Espresso SpA, per
esaminare i risultati consolidati dei primi tre mesi del 2003. Nel primo
trimestre 2003 il Gruppo Espresso ha conseguito, a fronte di un fatturato di
€232,3mn, leggermente inferiore (- €0,9mn) rispetto ai primi tre mesi
del 2002, un risultato ante imposte di €17,3mn rispetto ai €16,8mn del
corrispondente periodo dell'anno precedente. L'utile netto consolidato è
stato di €3,9mn (€3,7mn nel 2002). Il risultato operativo consolidato è
stato di €18,8mn (€18,9mn nei primi tre mesi del 2002), con un'incidenza
sul fatturato dell'8,1%, in linea con quella del 2002. Tale risultato è
stato conseguito, nonostante un calo del 6,7% del fatturato pubblicitario,
grazie al buon andamento delle diffusioni delle testate nazionali e locali,
ai prodotti editoriali venduti in abbinamento opzionale con la Repubblica e
L'espresso, al contenimento dei costi operativi, alla diminuzione del prezzo
della carta e alla minore perdita operativa di Kataweb, passata da €6,4mn
a €3,4mn. L'indebitamento netto consolidato è sceso da €62,9mn del 31
dicembre 2002 a €19,5mn, grazie al buon cash flow della gestione e alla
riduzione del capitale circolante. Nel trimestre la Repubblica ha registrato
una diffusione media ad uscita di 631 mila copie medie, invariata rispetto
all'analogo periodo del 2002. In occasione della guerra in Iraq la redazione
ha seguito l'evento con eccezionale impegno, producendo ogni giorno decine
di articoli grazie anche allo sforzo di oltre 15 inviati nelle varie zone
del conflitto, alle corrispondenze dalle principali capitali mondiali nonché
alla pubblicazione, in esclusiva per l'Italia, di una serie di articoli del
New York Times e del Washington Post. Positivi sono stati i risultati dei
prodotti editoriali opzionali allegati al quotidiano: la biblioteca di
Repubblica, giunta nel mese di marzo 2003 alla sua 64a uscita, si è
mantenuta ancora oltre le 290 mila copie medie, mentre la nuova collana I
classici del fumetto, dedicata ai grandi maestri internazionali della
matita, lanciata alla fine di febbraio 2003, ha venduto oltre 350 mila copie
medie ad uscita. Nel trimestre sono state sperimentate con successo anche
alcune iniziative di co-marketing tra la Repubblica e L'espresso che hanno
lanciato congiuntamente, sfruttando le sinergie tra i due mezzi, I
capolavori del cinema italiano in dvd e Tremila, l'enciclopedia del nuovo
millennio, vendendo oltre 60 mila copie medie ad uscita per ciascuna delle
iniziative. L'espresso, anche grazie alle iniziative sinergiche con la
Repubblica, al buon andamento dei volumi dell' Arte del Novecento (80 mila
copie medie), ha incrementato significativamente le vendite passate da 417
mila a 470 mila copie medie a numero (+12,8%). Le vendite dei quotidiani
locali si sono attestate a 461 mila copie ad uscita, con una lieve flessione
(0,8%) rispetto alle 464 mila copie nel primo trimestre 2002. Radio Deejay
si è confermata nell'ultima rilevazione Audiradio seconda emittente
nazionale per ascoltatori nel giorno medio (5,3 milioni) e si è collocata
al vertice per numero di ascoltatori nei sette giorni (11,4 milioni). I siti
internet del Gruppo, la cui audience viene certificata dalla società Red
Sheriff, hanno fatto registrare nel mese di marzo 2003 oltre 4,7 milioni di
utenti unici e 234 milioni di pagine viste. La raccolta pubblicitaria, come
detto in flessione del 6,7% rispetto al corrispondente periodo del 2002, ha
tuttavia mostrato un andamento differenziato: al calo della pubblicità
commerciale nazionale, ha fatto riscontro una sostanziale tenuta della
pubblicità locale ed una crescita sostenuta sia sulle radio sia sui siti
internet. Nonostante i risultati del primo trimestre 2003 confermino la
redditività del 2002, le incertezze dello scenario internazionale non
consentono previsioni di lungo periodo. In ogni caso il Gruppo ha già
intrapreso azioni volte a fronteggiare l'eventuale protrarsi dell'andamento
negativo della pubblicità. Successivamente si è tenuta l'Assemblea
ordinaria degli azionisti della società per approvare il bilancio
dell'esercizio 2002, i cui dati erano già stati resi noti dopo la riunione
del Consiglio di amministrazione del 26 febbraio scorso. Risultati
consolidati - Il Gruppo Espresso ha chiuso l'esercizio 2002 con un margine
operativo lordo in crescita da euro130,7mn (14,2% sul fatturato) a euro
180,8mn (18,8% sul fatturato) e un risultato operativo consolidato di euro
122,4mn (12,7% del fatturato), in crescita da euro 73,7mn del 2001 (8% del
fatturato), a fronte di ricavi consolidati passati da euro 923,1mn a euro
963,7mn (in aumento del 4,4%). L'utile netto consolidato nel 2002 è stato
di euro 46,1mn rispetto a euro 1,1mn nel 2001. La posizione finanziaria
netta di Gruppo al 31 dicembre 2002 ha presentato un indebitamento pari a
euro 62,9mn, rispetto a euro 111,3mn dell'anno precedente. Il patrimonio
netto è risultato pari a euro 401,9mn, aumento rispetto a euro 392,4mn del
31 dicembre 2001. Risultati della capogruppo - Il fatturato della Capogruppo
nell'esercizio 2002 è passato da euro 527,5mn a euro 571mn; Il risultato
operativo è passato da euro 59,5mn a euro 96mn, mentre il risultato netto
d'esercizio è passato da euro 37,1mn a euro 49,9mn. Dividendo - L'assemblea
degli azionisti ha deliberato la distribuzione di un dividendo di euro 42,8
milioni, pari a 0,1 euro per azione (0,085 l'anno scorso) per il quale gli
azionisti beneficeranno di credito d'imposta pieno e che sarà messo in
pagamento il giorno 25 aprile 2003, contro stacco della cedola n° 6 che
avverrà in data 22 aprile 2003. Rinnovo del consiglio di amministrazione -
L'assemblea dei soci ha confermato per gli esercizi 2003-2005 i consiglieri
e sindaci attualmente in carica. Il nuovo consiglio si è riunito al termine
dell'assemblea ed ha confermato presidente Carlo Caracciolo e amministratore
delegato Marco Benedetto. Sono stati altresì confermati i membri dei
comitati per la remunerazione e per il controllo interno. Acquisto azioni
proprie - L'Assemblea degli azionisti ha deliberato una nuova autorizzazione
al Consiglio di amministrazione, per un periodo di 18 mesi, per l'acquisto
di azioni proprie, fino a un massimo di 8 milioni di azioni ad un prezzo
unitario compreso tra 0,15 e 10 euro, revocando l'analoga autorizzazione
esistente per il periodo non ancora trascorso. Fusione nella capogruppo di
società controllate. - L'assemblea dei soci, in sede straordinaria ha
deliberato la fusione per incorporazione in Gruppo Editoriale l'Espresso
S.p.A. delle società interamente controllate Edizioni La Repubblica S.p.A.,
Editoriale Publietas S.p.A. e Club La Repubblica S.p.A. L'operazione,
effettuata al fine di razionalizzare la struttura societaria e procedere ad
una semplificazione gestionale amministrativa e decisionale, ai fini
contabili e fiscali avrà efficacia retroattiva al 1 gennaio 2003.
ATM
SPA: OTTIMI RISULTATI PER L'ESERCIZIO 2002 AUMENTANO I PASSEGGERI
TRASPORTATI E I CHILOMETRI PERCORSI RAGGIUNTO, PER IL SECONDO ANNO
CONSECUTIVO, L'UTILE DI ESERCIZIO (OLTRE 3 MILIONI €)
Milano, 17 aprile 2003 - Il bilancio Atm relativo all'esercizio 2002,
presentato ieri dal presidente e amministratore delegato Bruno Soresina nel
corso di una conferenza stampa, registra, per il secondo anno consecutivo,
un utile che si attesta a oltre 3 milioni €, in forte crescita rispetto al
2002 (+48%), e, contestualmente, un incremento degli indici di produttività:
595 milioni i passeggeri trasportati, 137,7 milioni i chilometri percorsi.
Il risultato rappresenta una continuità nella gestione dell'ultimo
quinquennio di Atm che è progressivamente passata dal pareggio all'attivo
di bilancio, nonostante gli eventi negativi, quali il mancato sistematico
adeguamento del contributo regionale al tasso inflativo che solo nell'ultimo
anno è stato del 2,7%, e la contrazione dell'economia dell'ultimo periodo
che, in passato, ha avuto riflessi negativi sul numero dei passeggeri
trasportati. La valenza significativa e sintetica dell'andamento è
rappresentata dal trend positivo dei ricavi che, nel 2002, hanno raggiunto
circa il 53% dei costi di produzione, con un incremento di 5 punti rispetto
all'anno precedente. L'attento studio e il bilanciamento delle tariffe messo
in atto, che ha favorito la fidelizzazione dei Clienti, ha anche consentito
di non avere le sistematiche contrazioni di domanda di trasporto che si sono
sempre verificate in corrispondenza di incrementi tariffari. I documenti a
vista (abbonamenti), nell'ambito dell'aggiornamento delle tariffe ferme dal
lontano 1995, sono stati messi in vendita a un prezzo sensibilmente
inferiore rispetto al precedente (circa il 20%). La politica seguita ha
consentito di fornire ai passeggeri documenti di viaggio più convenienti
che permettono, di fatto, la massima libertà di utilizzo della rete al di
fuori della tariffa oraria, della giornata, del numero di viaggi
(metropolitana compresa), minimizzando nel contempo le difficoltà connesse
con la reperibilità dei documenti stessi. Il favore riscontrato da parte
della clientela ha portato a triplicare, rispetto all'anno precedente, il
numero degli abbonamenti. Atm SpA, seguendo un cammino già intrapreso negli
anni scorsi, ha continuato a investire in tecnologia e in ammodernamento del
parco veicoli per soddisfare le attese della clientela. In particolare, nel
2002 il parco veicoli è stato ammodernato con : il completamento della
fornitura dei 26 Eurotram; la consegna di 11 Sirio; il completamento della
fornitura di 238 autobus (dotati di 'scatola nera') ; l'introduzione in
servizio del primo treno condizionato della linea metropolitana 1, che ha
rappresentato il lancio del programma di rinnovamento della linea stessa (revamping)
; la fornitura di 5 treni della linea metropolitana 3, che entreranno in
servizio nel corrente anno. E per gli impianti è stato: ristrutturato il
deposito Messina per consentire la manutenzione dei nuovi veicoli tranviari;
ultimato il nuovo deposito tranviario (nella sola parte strutturale)
all'interno dell'area di Precotto, che sarà in grado di accogliere circa 85
veicoli di nuovo tipo; dato inizio alle opere di realizzazione, partendo
dalle linee metropolitane, della biglietteria elettronica; implementato in
modo sostanziale il sistema di informatizzazione aziendale, incrementando di
conseguenza i ritorni in termini di ottimizzazione della gestione;
completato il progetto di posa di cavi in fibra ottica sull'intera rete
metropolitana, che ha consentito di riposizionare le Sale Operative
incrementandone la funzionalità, massimizzando la sicurezza delle
infrastrutture e della circolazione, oltre ad incrementare l'informazione al
pubblico. L'analisi dei risultati di bilancio del 2002 evidenzia una
crescita del valore della produzione (+8%) che si attesta a oltre 633,2
milioni € a fronte di una crescita dei costi di produzione (+4,9%) pari a
29,8 milioni €, di cui 20,3 milioni € riconducibili all'acquisizione di
beni e servizi, tra i quali si rammenta, in particolare, l'incremento della
manutenzione e pulizia nelle stazioni delle linee metropolitane (facility
management). Anche i ricavi sono in crescita. I soli ricavi diretti
derivanti dalla vendita di documenti di viaggio sono passati da 223,3
milioni € a oltre 253,7 milioni € (+13,6%) e quelli derivanti dai
parcheggi e dalla sosta sono passati da 11,8 milioni € a 18,6 milioni €.
Questo secondo dato è principalmente riconducibile all'aumento delle aree
destinate a sosta a pagamento e a una maggiore efficacia dei controlli. In
forte miglioramento anche il Mol che passa da 28,4 milioni € a 70,3
milioni € (+148%) per un utile operativo lordo in crescita di oltre 17
milioni €. Infine si evidenzia come la diminuzione del valore delle
componenti straordinarie e delle attività finanziarie (in calo di circa 15
milioni €), attribuibile all'andamento negativo dei mercati finanziari,
renda ancora più significativo l'utile conseguito nell'esercizio in esame
(3 milioni €) che deve essere, quindi, ricondotto alla sostanziale
influenza delle componenti economiche relative alla gestione caratteristica
di Atm. Il programma di investimenti attuato e i risultati fino a oggi
conseguiti fanno prevedere un risultato economico positivo anche per l'anno
in corso, mentre i dati finanziari dovrebbero essere significativamente
influenzati dai notevoli investimenti effettuati. Le previsioni sono
naturalmente riferite all'attuale quadro organizzativo dell'Azienda e al
prevedibile contesto socio-economico cittadino. Le prospettive per il futuro
sono, comunque, condizionate pesantemente dalla recente normativa di settore
che, se dovesse imporre la divisione della proprietà tra patrimonio e
gestione, si porrebbe in antitesi con l'integrazione del processo produttivo
di Atm e genererebbe diseconomie dovute a costi aggiuntivi e a maggiori
oneri fiscali. L'imposizione, inoltre, della suddivisione del servizio in più
lotti, che potrebbero essere dati in affidamento a gestori diversi,
vanificherebbe l'unità di gestione della rete, renderebbe problematico il
mantenimento del principio di sussidiarietà e potrebbe anche influire
negativamente sul livello di sicurezza e qualità dello stesso servizio
offerto alla clientela, generando forti squilibri qualitativi tra i diversi
gestori. Nonostante tali rischi, Atm non lascerà nulla di intentato per
poter continuare a garantire ai propri Clienti un livello di servizio sempre
adeguato alle diverse esigenze della città, mantenendo attivo il processo
di miglioramento ciclico della qualità.
OTTIMI
I RISULTATI ECONOMICI NEL BILANCIO 2002 DEL GRUPPO SAME DEUTZ-FAHR
Treviglio, 17 aprile 2003 - Same Deutz-Fahr, tra i primi costruttori al
mondo di trattori agricoli con i marchi Same, Lamborghini, Hürlimann e
Deutz-Fahr, ha presentato i risultati di bilancio per l'anno 2002. Nel 2002
il Gruppo di Treviglio ha fatturato 817 milioni di Euro. L'utile netto è
stato di 30 milioni di Euro e la posizione finanziaria netta ha raggiunto i
66 milioni di Euro a testimonianza della grande solidità dell'azienda. In
un mercato che nel 2002 ha registrato una tendenza positiva nei principali
paesi, Same Deutz-Fahr ha consolidato la propria posizione portando la quota
di mercato in Europa a 13,6%, grazie agli ottimi risultati ottenuti dai
trattori Deutz-Fahr. Il principale obiettivo di Same Deutz-Fahr nel 2002 è
stato quello di consolidare le posizioni raggiunte. In un mercato in cui
l'affidabilità e la qualità del servizio restano i primi elementi di
valutazione all'acquisto, le priorità sono state rivolte al rafforzamento
dell'organizzazione, allo sviluppo di una politica di accordi commerciali e
industriali e alla razionalizzazione della gamma prodotto. Il Gruppo si è
quindi mosso dinamicamente sul contesto internazionale e sono state concluse
numerose partnership: con l'azienda tedesca ZF per la fornitura di sistemi
di trasmissioni e con la Deutz AG per l'acquisto di motori. Inoltre si è
ampliato l'accordo di vendita con Agco Corporation fornendo all'azienda
americana anche trattori compatti. Le acquisizioni hanno poi testimoniato la
volontà del Gruppo di concentrarsi anche su realtà alternative a quelle
dello scenario europeo. Infatti, negli Stati Uniti è diventato l'unico
azionista della società Same Deutz-Fahr North America, acquistando le
azioni da Agco Corporation. In India, Same Deutz-Fahr ha preso il controllo
del 100% della joint-venture Same Deutz-Fahr India rilevando il 50% delle
azioni dall'indiana Greaves Ltd. L'azienda per adeguarsi prontamente alle
dinamiche di mercato e di prodotto ha destinato un totale di 40 milioni di
Euro agli investimenti di cui ca. 20 milioni esclusivamente all' R&D.
"I risultati commerciali ed economici nel 2002 - ha dichiarato Massimo
Bordi, Amministratore Delegato del Gruppo - ci portano a guardare al futuro
con determinazione. In un mercato in cui l'affidabilità e la qualità del
servizio sono i principali elementi per una crescita futura, il nostro
obiettivo di migliorare queste performance rappresenta la vera
sfida".
APPROVATO
IL BILANCIO 2002 NETA CHIUDE CON UN VALORE DELLA PRODUZIONE IN CRESCITA DI
OLTRE IL 12% L'EBITDA AMMONTA A 2,680 MILIONI DI EURO, IN CRESCITA DEL 32% E
L'UTILE NETTO RADDOPPIA RISPETTO ALL'ANNO PRECEDENTE
Milano, 17 aprile 2003 - Neta (già Etnoteam Adriatica) società leader in
Italia nella fornitura di soluzioni globali per il mercato Energy &
Utility ed e-Government, conferma le previsioni di crescita presentando
risultati molto positivi per l'esercizio 2002. L'assemblea dei soci ha oggi
approvato il Bilancio 2002: il valore della produzione sale a oltre 16,230
milioni di euro, in crescita di oltre il 12% sull'anno precedente, l'Ebitda
che ammonta a 2,680 milioni di euro è migliorato del 32% rispetto al 2001.
L'utile netto 2002 è in crescita di oltre il 100% rispetto all'anno passato
e il patrimonio netto ha superato i 3,9 milioni di euro. Neta inizia il
nuovo anno migliorando il trend di crescita del 2002. Il primo trimestre
2003 ha infatti registrato un incremento del valore della produzione di
oltre il 25% rispetto ai primi tre mesi dell'anno precedente. "Il 2002
è stato un anno di grandi cambiamenti per il mercato delle Public Utilities
e della Pubblica Amministrazione - ha detto Gloria Gazzano, Direttore
Generale di Neta. Neta, forte della sua ventennale esperienza del settore ha
dimostrato di saper interpretare i nuovi orientamenti della normativa
italiana rispondendo prontamente alle diverse esigenze delle aziende e
proponendosi a ruolo di Business Solution Partner per i suoi 150
clienti". "Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti - ha
affermato Alberto Cazziol, Presidente di Neta - soprattutto in relazione
alla situazione economica purtroppo non ancora sostanzialmente positiva. I
risultati hanno comprovato le previsioni e i numeri del primo trimestre
lasciano pensare a un 2003 di grandi aspettative".
ENERGIA
ELETTRICA DALL'ITALIA ALLA GRECIA: ASSEGNATI 250 MEGAWATT PER L'ANNO
2003
Roma, 16 aprile 2003 - Il Gestore della rete ha concluso l'assegnazione di
complessivi 250 megawatt di energia elettrica provenienti dall'Italia e
destinati, per il periodo 15 aprile - 31 dicembre 2003, alle imprese che
operano sul mercato greco dell'energia elettrica. Alla gara hanno
partecipato 9 operatori. I 250 megawatt disponibili sono stati aggiudicati a
8 imprese. Sul sito internet del Gestore della rete, www.grtn.it, è
consultabile l'elenco delle società risultate assegnatarie e le rispettive
capacità aggiudicate.
SEMINARIO
SULLE BIOMASSE: NUOVE ATTIVITÀ PER INCENTIVARE L'ECONOMIA DEL SETTORE
FORESTALE
Tineo, 17 aprile 2003 - La Fondazione per l'energia delle Asturie (Faen) sta
organizzando una manifestazione sulle biomasse intitolata "Lancio di
nuove attività per migliorare l'economia del settore forestale:
certificazione e valorizzazione dei rifiuti", che si svolgerà il 16
marzo a Tineo (Spagna). La manifestazione prevede la partecipazione di
relatori appartenenti ad istituti pubblici ed imprese, che condivideranno
con i partecipanti i più recenti sviluppi nel settore. Essa si rivolge più
particolarmente ad esperti in certificazione forestale, gestori forestali e
specialisti in biomassa. Tra gli argomenti specifici di discussione figurano
la forestazione sostenibile mediante la promozione delle biomasse, le nuove
colture energetiche, la certificazione forestale ed infine la valorizazzione
dell'energia prodotta dai rifiuti. Infolink: http://www.asturforesta.com
LUFTHANSA
ACQUISISCE LA MAGGIORANZA IN AIR DOLOMITI
Milano, 17 aprile 2003 - Deutsche Lufthansa AG annuncia di avere oggi
perfezionato l'acquisizione del 31,2% del capitale sociale di Air Dolomiti
S.p.A. L.A.R.E., compagnia aerea regionale italiana, già partecipata al
20,7% e stretto partner commerciale dal 1994. L'acquisizione, secondo quanto
già annunciato lo scorso 6 marzo, è stata effettuata ieri come stabilito
nei termini degli accordi presi tra Lufthansa e il precedente azionista di
maggioranza di Air Dolomiti, Alcide Leali, ed è stata nei giorni scorsi
autorizzata dalle competenti autorità Antitrust in Italia, Germania ed
Austria. Con tale operazione, dal valore complessivo di circa 40 milioni di
Euro, Lufthansa acquisisce quindi il controllo della compagnia italiana, con
il 51,9% circa del suo capitale. A seguito della transazione Lufthansa, come
già comunicato il giorno 9 aprile e secondo quanto previsto dalla legge
italiana, lancerà un'offerta pubblica d'acquisto riguardante tutte le
residue azioni di Air Dolomiti S.p.A. L.A.R.E., che è quotata alla borsa di
Milano.
AIR
FRANCE MARZO 2003 TRAFFICO PASSEGGERI : CALO DELL'1,9 % DEL TRAFFICO PER
UN'OFFERTA IN AUMENTO DEL 4,7 % E DIMINUZIONE DI 5,1 PUNTI DEL LOAD FACTOR A
75,4 % ATTIVITÀ CARGO IN FORTE AUMENTO: + 5,7 %
Roma, 17 aprile 2003 - Lo scoppio del conflitto in Iraq ha accelerato, nel
corso della seconda metà del mese, il deterioramento dell'attività
osservato dall'inizio del mese, sia in termini di traffico che di ricavo
unitario. Durante il mese di marzo, a livello globale, il traffico é
diminuito dell'1,9 % per un'offerta in aumento del 4,7 %. Il load factor si
stabilisce a 75,4 % (- 5,1 punti). Nel corso del 4° trimestre, il traffico
é aumentato dell'1,6% per un'offerta in aumento del 4,3%. Il load factor ha
perso 2 punti a 74,5%. Per l'esercizio 2002-03, il traffico registra una
progressione del 2,9%, in linea con l'offerta (+ 2,7%). Il load factor é
rimasto stabile a 76,2% (+0,2 punti). Nel mese di marzo, l'aumento delle
tensioni geopolitiche e lo scoppio finale della guerra, hanno avuto effetti
variabili secondo le regioni : La rete domestica prosegue la ripresa con un
aumento del traffico del 4,1% e di 0,9 punti per quanto riguarda il load
factor (66,4 %). La rete Caraibi / Oceano Indiano continua a mostrare
un'attività dinamica: + 17,7 % del traffico e + 1,1 punti del load factor
(88,5 %). La zona più toccata dalla crisi internazionale é naturalmente il
Vicino Oriente che registra un calo del 27,5% del traffico per capacità in
diminuzione del 5,9%. Il load factor regredisce di 18,4 punti a 61,9%. Anche
l'America del Nord ne risente, con un traffico in debole progressione
dell'1,3% per un'offerta in aumento del 13,3%. Il load factor si stabilisce
a 78,2% (-9,3 punti). Il degrado dell'attività in Europa, già toccata sul
piano economico, si é accelerato nel corso del mese. Il traffico scende del
14,4% per capacità in aumento dell'1%. Il load factor diminuisce di 10,7
punti a 59,2%. L'attività sulla rete asiatica riporta un profondo
deterioramento sotto l'effetto congiunto della situazione politico -
economica e della Sars (Severe Acute Respiratory Syndrome). Il traffico
scende del 9,3% per un'offerta in leggero aumento (+1,4%). Il load factor
perde 9,2 punti a 78,2%. Tenuto conto della situazione locale, l'Africa
mostra un calo del 15,9% del traffico per un'offerta in diminuzione del 10%.
Il load factor si stabilisce a 72,6% (-5,1 punti). In America Latina, il
load factor é sempre elevato (80%) e stabile (-0,2 punti); il calo del
traffico risulta essere in linea con quello dell'offerta (rispettivamente
-5,6% e -5,4%). Attività merci Ad oggi, l'attività merci ha risentito
relativamente del contesto internazionale. Durante il mese di marzo, il
traffico merci é stato sostenuto con una progressione del 5,7% per
un'offerta in aumento dell'1,5%. Il load factor guadagna 2,8 punti a 72,0%.
Nel corso dell'esercizio 2002-03, il traffico aumenta del 6,4% per capacità
in aumento del 5,3%. Il load factor si stabilisce a 65,3% (+0,6 punti).
L'esercizio appena trascorso é stato finalmente un buon anno per le merci.
Air France ha adottato numerose misure di adattamento alla crisi, sia in
materia di capacità che di riduzioni di costi e investimenti. Tali misure
si basano sull'ipotesi di un progressivo ritorno alla normalità al termine
delle ostilità, conformemente a quanto osservato nel corso della guerra del
Golfo nel 1991 e degli eventi di settembre 2001. In termini d'offerta, per
il mese di aprile, la compagnia ha deciso di ridurre la capacità del 7%
rispetto al programma iniziale. Tale adattamento é applicato in maniera
selettiva in funzione della situazione di ogni rete : Sul lungo raggio,
l'offerta é stata ridotta del 7% grazie: alla riduzione del 14% della
capacità sul Nord America, Asia e Medio Oriente, ad uno switch di tali
capacità sull'Africa e sui Caraibi / Oceano Indiano (+4,6%) alla
diminuzione dell'offerta del 2% in America Latina. In Europa, l'offerta é
stata ridotta del 10%. Sulla rete domestica, l'offerta rimane stabile. In
materia d'investimenti, la compagnia ha rinviato l'ingresso nella flotta di
7 aeromobili medio-raggio, previsti per il prossimo esercizio, come anche la
riduzione di investimenti a terra, che dovrebbero consentire di limitare gli
investimenti netti dell'esercizio 2003-04 a meno di un miliardo di euro. In
materia di spese operative, Air France ha ripreso il processo di riduzione
drastica delle spese, implementato subito dopo gli eventi dell'11 settembre.
Le economie legate alla sospensione, a titolo precauzionale, delle
assunzioni e alla riduzione delle spese correnti si aggiungeranno a quelle
sui costi variabili dovuti alla riduzione della capacità.
A319
ALITALIA: UN JET PER FIRENZE
Firenze, 17 aprile 2003 - Dal 9 aprile i collegamenti tra la città di
Firenze e il resto del mondo sono diventati più veloci e confortevoli.
Alitalia ha introdotto in servizio sullo scalo "Amerigo Vespucci"
il nuovo bireattore Airbus A319. L'A319 è un aeroplano tecnologicamente
avanzato. Appartiene ad una famiglia di aerei commerciali, sostanzialmente
identici, composta da tre modelli - A319, A320, A321 - che si differenziano
soprattutto per numero di passeggeri trasportabili, data la diversa
lunghezza di fusoliera. Gli impianti di bordo garantiscono comfort e
silenziosità, mantenendo costanti la temperatura in cabina e l'umidità
relativa da prima del decollo fino all'atterraggio, anche volando a 12.000
metri d'altezza. L'A319, con una capienza massima di 124 posti, si pone al
vertice tra i prodotti offerti dallo scalo fiorentino a chi viaggia, ed apre
nuove prospettive di sviluppo per il traffico passeggeri da e per la
Toscana. L'arrivo in flotta dell'A319 ha consentito di poter ipotizzare
l'impiego della nuova macchina per i collegamenti di Firenze Peretola con
Roma Fiumicino e Milano Malpensa, principali hub della rete Alitalia. Con
l'introduzione del nuovo jet, il prodotto offerto da Alitalia farà
registrare anche un incremento di capacità, passando dai 66 posti
dell'ATR72 ai 124 dell'A319, e permetterà un'adeguata gestione della
clientela intercontinentale, finora penalizzata dal limitato carico
commerciale consentito sull'Atr. Fino al 31 maggio 2003 i voli AZ1675
Roma-Firenze e AZ1678 Firenze-Roma saranno operati con l'Airbus 319, mentre
dal 2 giugno il bireattore fabbricato dal consorzio europeo sarà impiegato
sulla direttrice Malpensa, con i voli AZ1699 Firenze-Milano Malpensa e
AZ1698 Milano Malpensa-Firenze. Nella flotta Alitalia sono attualmente
presenti 5 aeromobili A319, battezzati con nomi di isole italiane: Isola
d'Elba, Isola di Panarea, Isola di Ponza, Isola d'Ischia, Isola di Caprera.
Firenze, 15 aprile 2003
SOL
MELIA': LA PIÙ GRANDE CATENA ALBERGHIERA DI RESORT AL MONDO, DOPO UN 2002
FAVOREVOLE, AFFRONTA IL 2003 CON FIDUCIA E POSITIVITÀ.
Milano, 17 Aprile 2003 - Il gruppo Sol Meli. consolida la presenza nel
mercato italiano con l'apertura di un nuovo albergo in Sardegna, il Meliâ
Olbia Resort & Convention Center. Fondato nel 1956 a Palma di Maiorca,
oggi il gruppo Sol Meliâ è la più grande catena alberghiera di resort nel
mondo, leader in Spagna (sia per gli alberghi di città che di vacanza) e in
America Latina e Caraibi. Si posiziona inoltre come la terza catena
alberghiera in Europa e tra le prime dieci nel mondo. Fin dalla sua nascita
nel 1956, Sol Meli. ha ottenuto una crescita costante grazie a diverse
fusioni e acquisizioni. Da quando all'età di 21 anni, Gabriel Escarrer Julià,
fondatore e presidente del gruppo, prese in gestione il primo albergo a
Palma di Maiorca (Spagna), tante sono state le operazioni finanziarie che
hanno portato il gruppo a diventare leader in Spagna e nel mondo. La
crescita di Sol Melià è stata infatti definitivamente rafforzata
dall'acquisizione della catena Tryp Hotels, che ha permesso al gruppo di
rientrare nelle dieci prime catene alberghiere nel mondo per numero di
camere e di rinforzare la sua posizione di prima catena in Spagna per gli
alberghi di città. Il 2002 è stato l'anno del rilancio e della
strutturazione del brand, con la riduzione del numero di marchi a Meli.
Hotels, Tryp Hotels, Sol Hotels e Paradisus Resorts, l'acquisizione di altre
strutture alberghiere e il rafforzamento del prodotto e della qualità del
servizio. Nel febbraio 2003, infatti Sol Melià ha annunciato che il
fatturato 2002 ha raggiunto i 1.010,3 milioni di euro, attestandosi a
livelli sostanzialmente uguali al 2001. In particolare, mentre i ricavi al
lordo di interessi, tasse, inflazione, ammortamento e affitti (Ebitdar), ha
raggiunto i 300,6 milioni di euro, equivalenti ad un aumento dello 0,5%
rispetto al 2001; al contrario l'Ebitda, pari a 233,2 milioni di euro, ha
registrato una diminuzione del 3%, in linea con le attese degli analisti. Ad
oggi, l'incertezza risultante dal conflitto in Iraq, rende difficile le
previsioni di performance nei prossimi mesi. In ogni caso l'eccellente
posizionamento dei prodotti, lo sforzo fatto per incrementare le vendite,
l'eliminazione di hotel non profittevoli o sotto gli standard del gruppo,
come anche il rafforzamento finanziario della compagnia e le proprietà
valutate oltre 3.000 milioni di euro, mettono Sol Melià in una ottima
posizione per affrontare al meglio il 2003. L'obiettivo che il gruppo si
prefigge quindi a medio e a lungo termine, è l'espansione e lo sviluppo di
ciascuno dei propri marchi in modo indipendente, con la finalità di
rafforzare la propria posizione nell'industria alberghiera e di adattare la
propria crescita ad ogni mercato di riferimento. In Italia, con l'apertura
del Melià Olbia, l'espansione del gruppo spagnolo punta a consolidare la
presenza della catena alberghiera in un mercato turistico importante. Oggi,
Giuseppe D'Agostino, Regional Director Marketing & Sales Sol Melià
Italia, ha detto "Con l'apertura di questa struttura, unica nel suo
genere, in quanto dotata di una esclusiva varietà di servizi, Sol Melià
dimostra il suo ottimismo nei confronti del mercato alberghiero italiano,
nonostante la delicata situazione politica internazionale. Riteniamo
inoltre, che la presenza del Melia' Olbia possa contribuire allo viluppo del
mercato del turismo in Sardegna grazie ad un resort che sarà attivo durante
tutti i mesi dell'anno e che si posizionerà nel mercato come destinazione
ideale per il target leisure, business e incentive".
GEORGE
S MAY INTERNATIONAL: GIRO DI POLTRONE, NELL'AZIENDA AMERICANA LEADER IN
ITALIA NELLA CONSULENZA ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE JAMES H. LAUBACH, 58
ANNI, AMERICANO ALLA GUIDA DELLA SEDE DI AGRATE BRIANZA
Milano, 17 aprile 2003 - - Si chiama James H. Laubach è il nuovo Direttore
Generale di George S. May International, l'azienda americana che ha sede ad
Agrate Brianza, 300 dipendenti, 35 milioni di euro di fatturato, leader in
Italia nella consulenza alle piccole e medie imprese. Nato a Houston 58 anni
fa, sposato e padre di 4 figli, James H. Laubach si è laureato sia in legge
che in economia e commercio rispettivamente nelle Università di Menphis e
del Colorado. James H. Laubach è entrato in George S. May nel 1987,
passando per tutte le divisioni del management nelle sedi di Chicago e san
Josè sino a raggiungere la direzione in Italia del Sud Europa. James H.
Laubach ha preso il posto di Daniel Hostettler, che da quasi dieci anni ha
diretto George S. May nel nostro paese. "Intendo continuare ad offrire
alle piccole e medie imprese italiane un servizio di alta qualità,
proponendo un approccio pragmatico e flessibile con strumenti efficaci,
senza parlare il linguaggio di Harvard". George S. May è da oltre 70
anni in Italia, con più di 400.000 interventi portati a termine nei settori
merceologici più vari - dall'edilizia al commercio, dall'industria
mineraria alle strutture sanitarie - e da un portfolio di circa 6500 clienti
all'anno. George S. May International nasce l'11 febbraio 1925 a Chicago
(Illinois) per iniziativa di George Storr May. La società ha inizialmente
un giro d'affari di appena 10.000 dollari. In pochi anni però, le attività
della George S. May si espandono vertiginosamente e nel 1929 vengono aperti
uffici a San Francisco e New York. La crescita della George S. May è sin da
subito decisa, spinta da un'idea vincente messa in pratica al momento
giusto. L'onda lunga del crack di Wall Street del 1929 fa infatti sorgere,
specialmente nelle piccole e medie imprese statunitensi, la richiesta di
strumenti per diagnosticare le diseconomie e migliorare la competitività.
Agli inizi degli anni '50 George S. May International è una realtà di
successo che supera i confini degli Stati Uniti. Il 15 luglio 1955 apre
ufficialmente l'European Division. L'interesse per il sistema Italia,
fondato su un ristretto numero di grandi gruppi industriali e una miriade di
piccole e medie imprese, porta la George S. May a stabilire, nel 1957, un
Ufficio Divisionale a Milano. Attualmente i servizi della George S. May
International raggiungono clienti situati negli U.S.A., in Canada, in
Messico e in Europa. La sede centrale è a Park Ridge (Illinois), e uffici
divisionali sono situati a Las Vegas e Montreal (Canada), oltre alla già
citata sede italiana di Agrate Brianza (MI). La George S. May International
è oggi di proprietà delle figlie, eredi di George Storr May ed è
controllata da un Consiglio di Amministrazione.
CONVEGNO
SOLUZIONIMPRESA: IL PLM VA IN SCENA A BERGAMO UNA GIORNATA DI
APPROFONDIMENTO PER LA PICCOLA MEDIA IMPRESA MANIFATTURIERA: METODOLOGIE,
ESPERIENZE, TENDENZE
Milano, 17 aprile 2003 - SoluzionImpresa, iniziativa nata con l'obiettivo di
agevolare un dialogo aperto e diretto tra la realtà industriale
manifatturiera italiana e le aziende fornitrici di tecnologie
all'avanguardia, propone a Bergamo un incontro di approfondimento in ambito
Plm dal titolo "Progettazione, produzione e gestione dei dati di
prodotto: Infrastruttura, Soluzioni, Metodologie, Esperienze".
L'appuntamento consentirà di verificare come il cambiamento in atto
nell'industria manifatturiera italiana necessiti di essere supportato da
un'efficace gestione dell'intero ciclo di sviluppo dei prodotti. Sarà
un'occasione utile per conoscere alcune tra le più diffuse soluzioni
tecnologiche del settore, incontrare i migliori fornitori ed esperti ed
instaurare con loro un rapporto di conoscenza e di verifica delle proprie
esigenze. L'appuntamento di Bergamo vedrà un confronto tra esperti del
settore, interventi di Aziende testimonial e utenti finali che illustreranno
la propria esperienza in merito alla scelta e ai risultati ottenuti
dall'adozione di soluzioni Plm Cad-Edm-Pdm. Infine, ampio spazio verrà
lasciato al dibattito tra i partecipanti, gli esperti e le Aziende che hanno
dato la loro disponibilità per il panel di chiusura lavori. Giovedì 29
maggio dalle ore 14.00 presso l'Università di Bergamo - Dipartimento di
Ingegneria Industriale viale Marconi 5 - Dalmine (Bg) La partecipazione è
gratuita, basta registrarsi on line all'indirizzo www.soluzionimpresa.it/eventi.php
oppure inviando il modulo di adesione compilato al numero di fax
02-700516931
UNISYS:
IL TENTATIVO DELLE AZIENDE DI ACCELERARE IL PASSO E ANTICIPARE I CAMBIAMENTI
DEL MERCATO SI SCONTRA CON OSTACOLI TECNOLOGICI UNO STUDIO UNISYS CONFERMA
CHE L'AZIENDA AGILE SARÀ IL MODELLO DELLE IMPRESE DI NUOVA
GENERAZIONE
Milano, 17 aprile 2003 - Da uno studio commissionato da Unisys Corporation
(NYSE:UIS), è emerso che, nonostante le aziende siano spinte dalla
pressione competitiva a creare organizzazioni più agili in grado di
rispondere alle mutevoli esigenze dei clienti e del mercato, la maggior
parte non dispone di una infrastruttura IT all'altezza della sfida posta
dalla "real-time enterprise". Dai risultati dello studio emergono
anche una serie di capacità tecniche e strategiche chiave, che un'azienda
dovrà avere per dare vita a un'organizzazione real-time nei prossimi
tre-cinque anni. Lo studio, intitolato "L'organizzazione agile: una
realtà attuabile? In che modo?", si basa su un sondaggio globale
condotto tra oltre 350 dirigenti d'impresa, dirigenti IT senior e analisti
di settore; commissionato da Unisys, è stato gestito dalla società di
ricerca indipendente ICR. Dal sondaggio emerge che le spese per lo sviluppo
e l'implementazione di nuove applicazioni aziendali - un indicatore
fondamentale del focus strategico di un'impresa - rappresentano attualmente
il 39% del budget IT complessivo e nei prossimi tre anni aumenteranno del
28%. Questo alto livello di investimento sembra riflettere il fatto che solo
il 12% delle aziende coinvolte nel sondaggio sono "molto
soddisfatte" dell'ambiente per lo sviluppo di applicazioni di cui
dispongono attualmente. Se il 50% circa si è dichiarato "appena
soddisfatto", addirittura due aziende su cinque hanno espresso una
certa insoddisfazione. Non si sono ottenuti risultati più incoraggianti
quando è stato chiesto ai dirigenti IT di classificare le rispettive
operazioni secondo una scala da 1 a 10, con il punteggio più basso
corrispondente a un commento molto negativo e il più alto corrispondente a
un commento molto positivo. Le operazioni sono state classificate in base ai
tre standard riportati di seguito, ognuno dei quali è considerato un
elemento fondamentale per contribuire all'agilità di un'impresa: introdurre
rapidamente prodotti e servizi sul mercato: 6,5; incorporare nuove soluzioni
e innovazioni tecnologiche: 6,5; agevolare i collegamenti tra business unit
e con i business partner: 6,4. Gli analisti di settore che hanno partecipato
al sondaggio si sono dimostrati particolarmente critici sulle capacità IT
delle aziende relativamente alle suddette aree, assegnando rispettivamente
un punteggio di 4,9, 4,5 e 4,1. "Anche se i sintomi del malessere si
manifestano nell'area IT, il vero problema deve essere ricercato nei nostri
modelli di business legacy - ha commentato Ralph Welborn, Managing Partner,
Gruppo Global Transformation di Unisys - Le abilità e le competenze del
management si stanno frantumando sotto il peso di un mercato interconnesso,
un ambiente contraddistinto da cambiamenti rapidi, effetti interattivi
complessi e condizioni economiche fortemente instabili. Le regole sono
cambiate, al punto che le aziende hanno bisogno di un nuovo programma per il
futuro". Tra i requisiti di un'organizzazione agile che la maggior
parte dei dirigenti intervistati ha citato come "decisamente" o
"probabilmente" in evoluzione figurano: collegare i flussi di
informazioni in modo da prevedere eventuali minacce e anticipare il continuo
cambiamento (26%: decisamente in evoluzione, 43%: probabilmente in
evoluzione); investire in sistemi in grado di generare modelli, e le
opportunità che ne derivano, per rafforzare i processi decisionali a
livello esecutivo e la formazione della strategia (22%: decisamente in
evoluzione, 40%: probabilmente in evoluzione); modificare rapidamente e in
modo flessibile il flusso dei processi aziendali per migliorare il livello
di soddisfazione dei clienti e il vantaggio competitivo (36%: decisamente in
evoluzione, 33%: probabilmente in evoluzione); gestire il flusso di lavoro
in modo collaborativo, ovvero consentire un collegamento delle persone
all'interno e all'esterno dell'organizzazione, per rispondere rapidamente al
cambiamento (19%: decisamente in evoluzione, 35%: probabilmente in
evoluzione); implementare soluzioni IT che supportino standard aperti e
abbiano un grado di flessibilità sufficiente a minimizzare l'obsolescenza
(36%: decisamente in evoluzione, 45%: probabilmente in evoluzione); gestire
i grandi progetti a livello aziendale suddividendoli in più componenti,
meno complessi da sviluppare e più veloci da riassemblare in nuove
soluzioni in base al mutare delle condizioni (35%: decisamente in
evoluzione, 40%: probabilmente in evoluzione). "È chiaro che, oggi
come domani, le nuove qualità per il successo sono innovazione più rapida,
adattabilità e flessibilità, sostenibilità e innovazione collaborativa. -
ha sottolineato Welborn - La domanda è: la maggior parte delle aziende è
in grado di attuare e, in ultima analisi, realizzare questo modello di
business considerevolmente più agile? Solo il tempo potrà rispondere, ma
stando a quanto emerso dal sondaggio, per dare vita a una 'real-time
enterprise' l'agilità è il nuovo imperativo che poche imprese potranno
permettersi di ignorare". Dettagli sullo studio Per capire meglio e
prevedere come vengono rimodellate le attività aziendali e i requisiti IT,
Unisys ha commissionato tre sondaggi, distinti ma correlati. Durante i mesi
di settembre e ottobre 2002, sono stati intervistati più di 350
professionisti, contattati telefonicamente o tramite Internet. Per valutare
la diversità di opinione sulle questioni in merito, la società di ricerca
Icr ha selezionato un target di tre gruppi: (1) dirigenti d'azienda, (2)
dirigenti It senior, (3) analisti di settore, distribuiti tra America ed
Europa e suddivisi in base alle dimensioni della società di
appartenenza.
I
GIOVANI E LE SCIENZE 2003 TUTTI I PREMI DELLA 15A EDIZIONE CON LE
MOTIVAZIONE DELLA GIURIA
Milano, 17 aprile 2003 - Di seguito l'elenco dei vincitori del concorso
" I Giovani e le scienze 2003" premiati il 15 aprile presso la
Fast di Milano. Premi Fast - 1° classificato: premio di 2.000 €
"I.T.I.S. 'A. Malignani' di Udine" Rigo Elia, Tonero Alberto,
Vidoni Michele: "Progetto OPALE. On-Time Photosynthesis Activity Level
Examiner" Si tratta di un impegnativo lavoro al quale i tre studenti,
gli insegnanti, lo stesso istituto hanno sacrificato le ore libere per
costruire ex novo la stazione per la valutazione in tempo reale del livello
dell'attività di fotosintesi delle piante. Le ricadute vanno oltre
l'esperimento: l'applicazione consente di studiare l'effetto dell'impatto
ambientale sulla crescita e lo sviluppo delle piante, comprese quelle
rilevanti per la sicurezza alimentare mondiale. 2° classificato: premio di
1.500 € "Liceo 'A. Volta' di Milano" Conca Alessandro, Fiocchi
Serena, Fregoso Alessandro: "Modellazione matematico-numerica del
sistema circolatorio" Il lavoro, frutto di un'efficace collaborazione
tra un importante liceo scientifico milanese e il Politecnico di Milano,
rappresenta una interessante applicazione della matematica al mondo reale
della salute umana, consentendo di facilitare la diagnostica curativa, nel
caso specifico con riferimento a patologie di rilevante impatto come quelle
cardiovascolari. Questo premio è anche collegato al grande progetto Science
Generation che la Fast sta realizzando su scienze della vita e società per
la Direzione generale ricerca della Commissione europea. 3° classificato:
premio di 750 € "I.P.S.S.C. 'C. Golgi' di Brescia" Alberti
Alberto, Olerhead Matteo, Torchio Tiziana: "Qualità e sicurezza degli
alimenti" I tre studenti affrontano con competenza una tematica di
largo impatto sul quotidiano delle persone; il sempre minor tempo dedicato
alla preparazione dei pasti in casa ci porta nei supermercati per avere
prodotti freschi già pronti. Occorre però prestare maggiore attenzione a
quanto si acquista, sia per la qualità che per i costi. Premio Fondazione
Lombardia per l'Ambiente ex equo a due progetti I 1.500 € per il miglior
progetto nel settore ambientale vengono suddivisi tra due lavori.
"Istituzione Culturale 'Don Carlo Gnocchi' di Carate Brianza (Milano)
" Cazzaniga Valeria, Gariboldi Stefano, Sala Silvia: "Chiare,
fresche, dolci acque? - Studio e confronto delle emissioni di gas serra
dovute al consumo di acqua minerale naturale di bottiglia e di
rubinetto" Un prodotto di largo consumo in Italia come l'acqua minerale
in bottiglie di plastica può avere pesanti conseguenze sull'ambiente. E'
questa l'idea originale dei tre allievi del Don Gnocchi che evidenziano
l'effetto serra causato dall'intera filiera che va dalla produzione della
minerale al suo consumo e al riciclaggio delle bottiglie. Utilizzando
l'acqua di rubinetto si produrrebbe meno CO2 dell'ordine dello 0,5%. "I.P.C.
'C. Golgi' di Brescia" Gallina Stefania, Tedoldi Angelo, Torosani
Elisa: "Esposizione individuale agli inquinanti areodispersi: benzene,
ossidi di azoto e zolfo, polveri totali, metalli pesanti, muffe e batteri;
ovvero: cittadini come centraline di campionamento" Si tratta di un
approccio davvero originale per la misurazione dell'inquinamento. I giovani
sostituiscono le costose centraline fisse di monitoraggio con rilevatori
portatili personalizzati per analizzare situazioni specifiche in funzione
del soggetto e del suo luogo di lavoro: il benzene per gli addetti ai
distributori di carburante o i metalli pesanti per l'edicolante o il vigile
che vivono in strada. Premi Intel Personal computer con processore Pentium 4
di ultima generazione "Collegio 'Rotondi' di Gorla Minore (Varese)
" Lesinigo Matteo: "Rappresentazione analitica dei poligoni
regolari" Ha colpito la giuria il rigore scientifico e la buona dose di
creatività che si trasformano in interesse per applicazioni didattiche. Il
ragazzo dimostra una forte sensibilità per diffondere nelle scuole software
facili e a basso costo per facilitare l'insegnamento della matematica.
Partecipazione a Intel-Isef negli Stati Uniti nel 2004 "Università
degli studi di Modena e Reggio Emilia-Scienze MM.FF.NN. " Venturelli
Davide: "Comunicazioni point-to-point in tempo reale nelle reti peer to
peer: anonimità e sicurezza " Appare geniale l'approfondimento sul
trasporto delle informazioni in rete con la garanzia di riservatezza
assoluta delle stesse. E questo grazie alla simulazione di un network
innovativo scritto dal candidato stesso. Premio MT Channel Il premio MT
Channel, un video professionale promozionale, va al progetto del Golgi di
Brescia: Esposizione individuale agli inquinanti aerodispersi. Ovvero:
cittadini come centraline di campionamento. Consegna il certificato
Alessandro Cecchi Paone. La motivazione è per l'originalità di approccio a
un problema sentito da tutti, quello dell'inquinamento dell'aria, che
compromette la qualità della vita nelle nostre città. Approccio che ha
saputo coinvolgere direttamente i cittadini nei loro spostamenti abituali e
nei luoghi di studio e di lavoro che frequentano quotidianamente, in
sintonia con quanto portato avanti dalla Commissione europea con il progetto
'People'. Altri premi Fast Partecipazione alla 14th International Wildlife
Research Week, Svizzera, giugno-luglio 2003 "Istituzione Culturale 'Don
Carlo Gnocchi' di Carate Brianza (Milano) " Bellia Marco, Bruschi
Caterina, Zambrotta Alberto: "Insetti predatori in una foresta di abeti
rossi: coesistenza possibile?" Il progetto non solo sembra il più
appropriato a partecipare alla settimana di ricerca natura organizzata sulle
Alpi svizzere, ma ha proprio a che fare con il paese d'oltralpe da cui
provengono gli insetti rossi oggetto dello studio che stanno compromettendo
la foresta di abeti rossi. E' importante pure l'insegnamento che se ne
ricava circa la rilevanza della biodiversità. Partecipazione al concorso
Water Prize International, Stoccolma, Svezia, agosto 2003 "I.T.I.S. 'Feltrinelli'
di Milano" Baderna Diego: "Valutazione dell'attività
acetilcolinesterasica in due bivalvi utilizzati come organismi sentinella
delle acque del Lago Maggiore" I biomarker utilizzati dallo studente
possono essere impiegati in tutti i bacini europei grazie alla loro larga
diffusione. E così la metodologia appropriata e il costo contenuto
dell'analisi permettono di tenere sotto controllo la qualità dei bacini
lacustri in Europa. Finale europea di Budapest La giuria propone per il 15°
concorso dell'Unione europea che si tiene in Ungheria a Budapest, dal 20 al
26 settembre 2003 "I.T.I.S. 'A. Malignani' di Udine" Rigo Elia,
Tonero Alberto, Vidoni Michele: "Progetto Opale. On-Time Photosynthesis
Activity Level Examiner" Il progetto OPALE degli studenti del Malignani
di Udine è già stato anticipato nella spiegazione dei premi Fast.
"Politecnico di Milano, Facoltà di ingegneria" Pulina Giacomo
"Ricerca e studio di un algoritmo di ordinamento per numeri interi di
bassa complessità" E' interessante la novità di approccio nei metodi
di ordinamento dei numeri con l'obiettivo della velocità dell'ordinamento
stesso. "Liceo Scientifico 'L. Respighi' di Piacenza" Chiodaroli
Elisabetta, Montanini Laura, Solenghi Davide: "Alla scoperta del Mar
Ligure inseguendo le acciughe..." Le proposte che emergono dallo studio
sono molto concrete: le campagne di pesca vanno programmate in funzione
della disponibilità del prodotto, a sua volta condizionato da parametri
ambientali appositamente monitorati per evitare l'estinzione della fauna
ittica, anche nell'interesse degli addetti del settore.
PROFESSIONE
RICERCATORE: NASCE IL PHD IN DIRITTO D'IMPRESA
Milano, 17 aprile 2003: Anche i giovani che aspirano a una carriera da
ricercatori nel settore del diritto d'impresa, dopo quelli interessati
all'economia, al management e alla statistica, da oggi hanno la possibilità
di frequentare un PhD in Italia. Il bando per il PhD in Law of Business and
Commerce dell'Università Bocconi, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 27
IV serie speciale, del 4 aprile 2003, prevede la scadenza del 9 maggio per
la presentazione delle domande. "L'iniziativa, unica per l'Italia, è
un dottorato in diritto dell'impresa dal disegno fortemente innovativo per
il carattere multidisciplinare e la presenza di un impegnativo e
obbligatorio percorso didattico", spiega il coordinatore, Alberto
Alessandri. I candidati che verranno ammessi dovranno frequentare 310 ore di
lezione il primo anno e 130 ore il secondo, nel corso del quale è prevista
anche la permanenza di un semestre in una delle università straniere di
riferimento per il proprio settore disciplinare. Il terzo anno sarà,
invece, dedicato prevalentemente al lavoro di tesi. I quattro settori
disciplinari di riferimento sono il diritto commerciale, il diritto
processuale civile e delle procedure concorsuali, il diritto penale
dell'impresa e il diritto del lavoro. Ognuno dei 15 ammessi, dopo una fase
di percorso comune, dovrà specializzarsi in uno di questi ambiti. Rispetto
ai dottorati tradizionali, il PhD è caratterizzato anche da un processo di
selezione più rigoroso e impegnativo per i candidati, che dovranno
affrontare due temi (su due delle quattro aree disciplinari) e un colloquio.
Il bando e una descrizione più approfondita del programma sono disponibili
all'indirizzo Internet www.uni-bocconi.it/phddirittoimpresa. La via del PhD
è già stata percorsa, in Bocconi, negli anni scorsi: sono attivi e
riscuotono parecchio favore un PhD in Economics, un PhD in Business
Administration and Management e un PhD in Statistics. L'avvio di quello in
Law of Business and Commerce testimonia del crescente coinvolgimento
dell'Università nell'insegnamento e ricerca in materie giuridiche.
URBANI:
"FINISCE IL CAOS NORMATIVO. SARA' PIU' FLESSIBILE LA PROGRAMMAZIONE
DELLE ATTIVITÀ DI SPETTACOLO".
Roma, 17 aprile 2003 - La Camera ha approvato ieri, in via definitiva, la
conversione in Legge del decreto proposto dal Ministro Giuliano Urbani in
materia di spettacolo il 14 febbraio scorso. Prima il decreto, oggi la legge
rispondono a una pressante esigenza del Teatro Italiano: quella di
consentire una immediata ripartizione dei contributi finanziari, altrimenti
bloccati dalla mancanza di un'apposita normativa. "Con l'approvazione
della legge -afferma Il Ministro Urbani - le attività di teatri e compagnie
potranno svolgersi in un quadro di certezza giuridica che avrà conseguenze
positive sulla programmazione e sulle prospettive del nostro teatro.
"L'azione di questo Governo - dice il Ministro Urbani - è improntata a
superare tutte le ambiguità normative che hanno determinato conflitti di
competenza tra stato e regioni. Per questo motivo la riforma del titolo V
presentato dal Governo venerdì scorso e approvata in prima lettura dalla
Camera, consentirà di poter nitidamente ripartire le competenze di Stato,
Regioni ed Enti Locali in materia di spettacolo, un comparto che era stato
addirittura dimenticato dalla precedente modifica del titolo V .
"Ringrazio pertanto il Parlamento - conclude il Ministro Urbani - per
la sollecitudine con cui ha saputo rispondere alle pressanti esigenze del
mondo dello spettacolo".
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