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2003 anno 6°  

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di

GIOVEDI'
17 APRILE  2003

pagina 1

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ROMANO PRODI INTERVIENE ALLA CERIMONIA DELLA FIRMA DEL TRATTATO DI ADESIONE AD ATENE 

Atene, 17 aprile 2003 - Di seguito l'intervento di Romano Prodi nel corso della cerimonia della firma del trattato di adesione svoltasi ieri ad Atene: " Oggi celebriamo il Trattato di adesione che allarga la nostra Unione europea a dieci nuovi Stati membri e a 75 milioni di nuovi cittadini e che, allo stesso tempo, apre la strada all'adesione di altri paesi, in particolare a quella della Romania e della Bulgaria prevista per il 2007. Oggi, da questo Partenone culla della democrazia, chiediamo ai nostri popoli e ai nostri parlamenti di approvare questo Trattato che consacra l'unificazione pacifica e democratica del nostro continente. Oggi possiamo andare giustamente fieri di quanto abbiamo realizzato in Europa dalla firma del primo Trattato sul carbone e sull'acciaio. Decenni di pace, di cooperazione e di amicizia fra i nostri popoli, una prosperità condivisa, una Unione sempre più stretta fra i nostri paesi e il primato dei nostri valori: democrazia, Stato di diritto, rispetto delle minoranze, tolleranza e solidarietà. Oggi dobbiamo ringraziare i popoli dei dieci paesi che si uniscono all'Unione Europea. Essi hanno dimostrato, ben prima della caduta del muro di Berlino, il grande desiderio di vivere nella libertà e nella democrazia accanto ai loro fratelli europei. Li dobbiamo ringraziare per la rivoluzione tranquilla che hanno condotto in dodici anni e che ha riformato i sistemi politici, l'economia, le amministrazioni e i sistemi giudiziari. Questo popoli meritano di entrare nell'Unione europea a testa alta, orgogliosi del cammino percorso e pronti a portare il loro entusiasmo e la loro volontà. Sì, oggi, apriamo le braccia a questi 75 milioni di nuovi cittadini europei e diciamo loro: "Benvenuti. Questa casa è la vostra. Ora tocca a voi amarla, viverci, sognarci, abbellirla e ingrandirla ancora e, se un giorno sarà necessario, difendere assieme a noi i suoi valori e i suoi principi fondatori". Da domani, il lavoro ci attende in molti settori: Ci siamo dati istituzioni democratiche solide. Occorre consolidarli in questa nuova fase senza rinunciare a ciò che costituisce la loro originalità, il loro equilibrio e il loro dinamismo. Ci siamo dati una moneta comune, l'euro. Ma non è ancora la moneta di tutti e non abbiamo ancora un sufficiente coordinamento delle nostre politiche economiche per far funzionare al meglio il motore della nostra crescita e sconfiggere una volta per tutte la tragedia della disoccupazione e della povertà. Abbiamo costruito un grande mercato unico dove le persone, i beni, i servizi e i capitali circolano liberamente, ma molto resta ancora da fare per perfezionarlo e per darci delle reti di infrastrutture moderne che ne sfruttino tutto il potenziale. A Lisbona abbiamo adottato una strategia di crescita fondata sulla conoscenza, sulla solidarità e il rispetto dell'ambiente. Tuttavia, restano ancora dei passi importanti da fare per sfruttare in pieno il potenziale umano e tecnologico delle nostre società Abbiamo l'ambizione di realizzare uno spazio di sicurezza interna e di giustizia comune ma non siamo che all'inizio di questo lungo cammino. Infine, la guerra in Iraq ha dimostrato fino a che punto abbiamo bisogno di lavorare senza tregua per poter contare sulla scena mondiale, per far sentire la nostra voce, per difendere i nostri principi. Per fare tutto ciò, dobbiamo sviluppare una politica estera comune fondata su idee condivise, e dobbiamo dotarci degli strumenti per garantire la nostra sicurezza collettiva e la nostra difesa. La storia, compresa la storia recente dei Balcani, del Medio Oriente e dell'Africa, ci ha insegnato che il mondo è ancora un luogo pericoloso. La pace che abbiamo assicurato all'interno dei nostri confini oggi allargati non basta. Dobbiamo costruire tutto attorno una fascia di amicizia, un anello di paesi amici che parte dal Marocco a sud, corre lungo le coste del Mediterraneo e arriva a est della nostra Unione fino alla Russia. Con questo cerchio di paesi vicini e amici, intendiamo condividere nel tempo tutti quegli elementi della nostra costruzione che assicurano stabilità e prosperità. Tutto tranne le nostre istituzioni. All'Africa, continente isolato, marginalizzato, sconvolto da tanti conflitti e tante sciagure, voglio inviare a nome di tutta l'Europa un messaggio di solidarietà e di amicizia. La cooperazione con l'Africa si trova già nel Trattato di Roma. Essa resta una nostra priorità. All'America Latina, che cerca la sua unità malgrado i tormenti di una crisi economica interminabile, all'Asia che guarda da decenni con interesse e simpatia al nostro processo di unificazione, mando il saluto fraterno di un continente europeo finalmente unificato e che è pronto a definire con loro le regole di una globalizzazione gestita per il beneficio di tutti i popoli. Infine mi rivolgo ai nostri amici e alleati americani. Nessuno in Europa ha dimenticato che dobbiamo a loro la nostra libertà. A loro dico che è arrivato il momento di superare le nostre ricenti divergenze e, sulla base dei secoli di amicizia fra i nostri popoli, di costruire une rinnovata cooperazione tra Europa e Stati Uniti come fondamenta di una stabile pace nel mondo. Mentre festeggiamo con gioia l'unificazione pacifica del nostro continente, dobbiamo rendere omaggio alla visione folgorante dei padri fondatori dell'Europa. La storia ha dato ragione alla loro visione: le prime sei nazioni che erano appena uscite dalle distruzioni della guerra, oggi sono diventate 25 nazioni libere e forti e domani saranno ancora di più, in una Unione di Stati e di popoli liberi e pacifici. Come i nostri fondatori, i principi ereditati dal secolo dei lumi sono i nostri punti di riferimento: libertà, democrazia, Stato di diritto, giustizia, tolleranza, risoluzione pacifica dei conflitti. In un mondo globalizzato, questi principi non hanno alcun senso se non tendono verso l'universalità. L'Europa è la nostra casa. Un mondo giusto è il nostro orizzonte " 

ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA: SPUNTI DI INTERVENTO SULLA CONVENZIONE EUROPEAN CONFERENCE 
Atene, 17 aprile 2003 - Di seguito alcuni spunto di intervento, del presidente della Commissione europea Romano Prodi, sulla convenzione European Conference svoltasi ieri ad Atene: "Ho ascoltato con attenzione la relazione del Presidente Giscard e ancora una volta lo ringrazio per il grande lavoro che sta compiendo. Mentre lo ascoltavo, passavano nella mia mente le immagini di queste settimane: la guerra in Iraq, con la sua scia di dolore ma anche con le attese create dalla fine di una dittatura sanguinaria; i dibattiti, nel Consiglio di sicurezza; i nostri dibattiti, tra europei, tanto all'interno delle Istituzioni quanto al di fuori di esse, prova delle nostre difficoltà, ma anche della nostra vitalità. Tutto ciò definisce il contesto del nostro lavoro e ci richiama alle nostre responsabilità storiche. Faccio appello a voi tutti affinché le presenti divisioni siano superate e si possa trovare rapidamente una sintesi nell'interesse generale, per costituire una nuova, più forte Unità europea. E questo è tanto più importante oggi, in questa giornata storica in cui celebriamo ufficialmente l'allargamento dell'Unione. Le questioni presentate dal Presidente Simitis ci offrono a questo proposito un eccellente spunto per fare un salto di qualità, per esplorare le piste che permettano di riavvicinare le nostre posizioni. In primo luogo constato che la Convenzione ha raggiunto un largo consenso su numerose questioni. Sarebbe importante di registrare il nostro accordo sui punti seguenti: Mantenimento del cosiddetto "acquis comunitario" per le competenze dell'Unione, che saranno esercitate in modo più rigoroso grazie al meccanismo di controllo di sussidiarietà; Rafforzamento degli strumenti d'azione dell'Unione nei campi dell'immigrazione, dell'asilo, della cooperazione giudiziaria e di polizia e della "governance " economica; estensione del voto a maggioranza qualificata e della procedura di codecisione; integrazione della Carta dei diritti fondamentali nella Costituzione (senza creare tuttavia nuove competenze per l'Unione); rafforzamento del ruolo dei Parlamenti nazionali, specialmente attraverso il controllo della sussidiarietà per l'approvazione delle leggi europee. In secondo luogo la questione del calendario per completare i lavori della Convenzione. Non abbiamo tempo da perdere e dobbiamo fare in fretta, rispettando il calendario convenuto. Ma dobbiamo fare anche bene, perché la Costituzione a cui stiamo lavorando dovrà durare nel tempo e dovrà essere rispettata da tutti, perché semplice, chiara e efficace. Le aspettative sono quindi grandi. Il risultato finale dev'essere all'altezza di tali aspettative. A tal fine, si potrebbe immaginare che, entro giugno, la Convenzione completi il suo lavoro per quanto concerne la parte I della Costituzione e le disposizioni della parte II che vanno riscritte. Per quanto riguarda le altre disposizioni della parte II che vanno semplificate e adattate al nuovo sistema istituzionale, si potrebbe invece chiedere alla Convenzione di finalizzare i suoi lavori attraverso una procedura speciale, per la fine di settembre. La Commissione non solo è pronta a collaborare pienamente, ma ricordo anche il contributo offerto attraverso lo studio "Penelope", uno strumento frutto dell'esperienza dei servizi della Commissione a disposizione del Presidente Giscard e della Convenzione tutta. In terzo luogo, le questioni istituzionali poste dal Presidente Simitis. Come assicurare maggiore continuità alla Presidenza in Consiglio. Per rispondere, credo occorra innanzitutto permettere una constatazione. Oggi il Consiglio è l'Istituzione maggiormente in crisi. Crisi di identità e conseguente progressiva perdita di efficacia. Perché questa crisi? Perché attualmente nel Consiglio convivono alla rinfusa funzioni diverse, stratificazioni di procedure. Ogni soluzione deve essere trovata distinguendo le due funzioni essenziali: quella legislativa e quella di indirizzo politico e di governo. E ogni soluzione dev'essere trovata nel gioco degli equilibri interistituzionali, perché solo così si rafforza il sistema nel suo complesso, tanto nel suo aspetto comunitario, quanto nelle sue componenti intergovernative. Credo siamo tutti d'accordo che per avere maggiore efficacia occorre maggior stabilità. In primo luogo una seria programmazione interistituzionale; in secondo luogo il sistema di rotazione esistente oggi potrebbe essere rivisto. Possiamo prevedere che ogni formazione del Consiglio elegga nel suo seno un Presidente più permanente per 1 o 2 anni. Oppure possiamo immaginare soluzioni diverse a seconda delle formazioni. In effetti, le formazionilegislative non sono molto diverse da un'assemblea legislativa, che normalmente elegge il suo Presidente tra i suoi membri con modalità proprie. Peraltro si potrebbe ulteriormente semplificare immaginando una sola formazione legislativa. In questo modo le formazioni del Consiglio potrebbero essere drasticamente ridotte (Consiglio legislativo, Ecofin, Relex, Affari Generali) e si potrebbero pensare soluzioni specifiche per le diverse Presidenze. Per quel che riguarda il Consiglio Europeo, occorre essere pragmatici. A termine, penso che si debba porre il problema di un Presidente dell'Unione. Ora, dobbiamo trovare soluzioni semplici che favoriscano l'unità tra gli Stati, assicurino un corretto equilibrio interistituzionale. La tesi secondo cui il mantenimento dello status quo non garantirebbe un funzionamento efficace del Consiglio europeo raccolglie un crescente consenso. D'altra parte, credo che occorra essere d'accordo sul fatto che non è efficace affidare ad un Presidente del Consiglio europeo funzioni esecutive né più in generale funzioni che si sovrappongano a quelle del Presidente della Commissione. Tutto ció finirebbe infatti col provocare un'ulteriore frammentazione delle nostre istituzioni. Da alcune parti si avanza perció l'idea di creare una funzione più stabile di chairman, chiamata ad assicurare una migliore preparazione dei lavori del Consiglio europeo, in collegamento stretto con il Presidente della Commissione. Possiamo discuterne, se questo può essere utile per rafforzare tutto il sistema. Tuttavia, tengo a sottolineare che questo deve essere parte di una riflessione sull'organizzazione delle funzioni del Consiglio e dei rapporti interistituzionali. L'utilità o meno di un tale chairman non può che essere valutata al termine di tale riflessione, senza darla per scontata. Occorre modificare la composizione della Commissione quale prevista nel Trattato di Nizza? Anche qui, dobbiamo evitare soluzioni troppo semplicistiche. I negoziati di adesione ci hanno confermato (attraverso la strenua volontà dei nuovi Paesi di avere un Commissario fin dal primi giorno dell'adesione, anche in condizioni non ottimali) che la Commissione è considerata il luogo privilegiato dove l'Unione ha un volto per i cittadini (a fortiori per I cittadini di un nuovo membro). Bisognerà quindi trovare una soluzione che preservi l'efficacia del Collegio con una composizione che garantisca la rappresentatività degli atti della Commission. Sono convinto che queste due esigenze sono perfettamente conciliabili. Nei contributi della Commissione abbiamo già indicato come questo sia possibile. Occorre modificare il modo di designare il Presidente della Commissione e rafforzare i suoi poteri? Per la designazione, numerose soluzioni sono possibili. Tuttavia, se in futuro la Commissione vero esecutivo europeo sarà responsabile non solo verso il PE ma anche verso il Consiglio e se si vorrà rafforzare il suo legame con i cittadini, allora un maggiore coinvolgimento del PE nella scelta del Presidente sarà necessario. Per quel che riguarda i poteri del Presidente della Commissione, ricordo che il Trattato di Nizza li rafforza già considerevolmente. Un'ulteriore estensione, potrebbe essere considerata solo per ottenere una maggiore efficacia dell'azione del Presidente nel processo decisionale , in particolare nell'azione esterna. Quale procedura di nomina e quali funzioni per il Ministro europeo degli Affari esteri? È proprio in politica estera che le divisioni in Europa appaiono oggi maggiori. I meccanismi istituzionali non possono certo sostituirsi alla volontà politica. Possono però favorire i processi che portano a confrontare i diversi punti di vista all'interno delle Istituzioni per poter in seguito trasformarli in azione comune. È chiaro che oggi occorre, realisticamente, ottimizzare e sviluppare la coesistenza di comunitario e di intergovernativo. Per questo motivo occorre, in primo luogo, mettere fine alla frammentazione ed avere un solo responsabile dell'azione esterna. In secondo luogo, la sua doppia natura dev'essere visibile e controllabile: nominato ad personam dal CE, in accordo con il Presidente della Commissione, egli sarà membro (Vice-Presidente) della Commissione, ma sottratto alla collegialità ordinaria per quel che riguarda la PESC, ed egli dovrà agire in base agli orientamenti decisi dal Consiglio Europeo ed in accordo con il Presidente della Commissione. Obiettivo fondamentale da perseguire è quello di garantire la massima coerenza dell'azione esterna dell'Unione, combinando l'azione della politica estera e di sicurezza con le politiche esterne gestite dalla Commissione (commercio, cooperazione allo sviluppo ed aiuto umanitario, protezione dell'ambiente, ecc.). Non si tratta di comunitarizzare quanto oggi non è possibile.. Ma non possiamo nemmeno immaginare di far regredire nell'intergovernativo ciò che oggi è comunitario. Quale ruolo per un Congresso composto da Membri del Parlamento Europeo e dei Parlamenti nazionali? Se l'obiettivo è la semplificazione la nostra linea generale è quella di evitare di creare nuove istituzioni. Tuttavia, il nostro obiettivo è anche quello di essere più efficaci. Per esempio, è chiaro a tutti che ogni decisione (modifica istituzionale o a portata finanziaria) sottoposta a ratifica di 25 o più Parlamenti rischia di essere talmente macchinosa, da essere virtualmente impraticabile. In casi come questi, ci si puó effettivamente domandare se le procedure di ratifica non potrebbero essere sostituite da decisioni prese in un'assemblea composta da rappresentanti del PE o dei Parlamenti nazionali" 

INCONTRO-DIBATTITO SU: "LA COSTITUZIONE EUROPEA:L'ORA DELLE SCELTE" 
Milano, 17 aprile 2003 - L'incontro-dibattito avrà luogo a Milano il prossimo martedi 29 aprile, alle ore 17.30 presso il Palazzo delle Stelline, Corso Magenta 59. Ne parlano : Cristiana Muscardini, Parlamentare europea, membro della Convenzione; Elena Ornella Paciotti, Parlamentare europea, membro supplente della Convenzione; Conduce: Federico Fubini, giornalista del Corriere della Sera; Introduce: Roberto Santaniello, Direttore della Rappresentanza a Milano della Commissione europea Interviene: Maria Grazia Cavenaghi-Smith, Direttore dell'Ufficio a Milano del Parlamento europeo 

NUOVA MAILBOX PER QUESTIONI LEGALI E FINANZIARIE RELATIVE AL 6PQ 
Bruxelles, 17 aprile 2003 - La Direzione generale della Ricerca ha inaugurato una mailbox destinata a ricevere domande di natura legale e finanziaria connesse all'attuazione ed alla gestione del sesto programma quadro (6PQ). Caratteristiche peculiari dei programmi comunitari di ricerca sono l'ampio raggio d'azione ed una relativa complessità. È pertanto inevitabile che chi si trova ad approfondire i molteplici aspetti del 6PQ si ponga domande riguardo a norme e procedure. Con l'apertura di una nuova mailbox dedicata a questioni di natura legale e finanziaria, la Commissione mira ad indirizzare le domande a chi sappia fornire le giuste risposte, offrendo in questo modo un servizio più efficace ed esaustivo. L'indirizzo della mailbox presso cui inviare le domande è il seguente: E-mail: RTD-A03-questions-juridiques@cec.eu.int 

STANCA PROPONE "UN PATTO NAZIONALE PER L'INNOVAZIONE" 
Udine, 17 aprile 2003 - "Un "patto nazionale" per rilanciare e consolidare l'innovazione in Italia". A pochi mesi dall'avvio del semestre italiano di presidenza Ue e mentre si rafforza la competizione internazionale, la proposta di una sorta di coalizione trasversale tecnologica e digitale è venuta da Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, ad un convegno all'Università di Udine. "Bisogna stringere un 'patto per l'innovazione' in quanto il deficit di innovazione delle imprese italiane pesa non solo sulla loro competitività, ma anche sullo stesso sviluppo del Paese. E, quindi, si impone un intervento di carattere strutturale da parte del Governo", ha spiegato il ministro, "non tanto per sostenere la nostra industria, che ha potenziali rilevanti in un momento congiunturale sfavorevole, quanto per fornire impulso alle imprese che non innovano". Secondo Stanca "con il 'patto per l'innovazione' tutti devono fare la loro parte e farla assieme: le istituzioni centrali e locali, che devono creare il contesto; la scuola e l'università, per generare professionalità in linea con la domanda; la ricerca integrata nella comunità internazionale e sempre più impegnata a sostenere la competitività del sistema Italia; la finanza, che renda disponibili capitali di rischio con modalità innovative; la Pubblica Amministrazione, per un uso intelligente della domanda pubblica e come facilitatore dell'innovazione; il mondo delle imprese, che abbracci con la cultura del rischio anche quella dell'innovazione e, non ultimo, il mondo della comunicazione che accenda i riflettori e apra il dibattito su questo tema". Dopo aver ricordato che "la competizione sarà sempre più tra sistemi territoriali piuttosto che tra sistemi Paese", Stanca ha ribadito che "la sfida che abbiamo di fronte, in un mondo sempre più globalizzato, è quella di promuovere l'innovazione nei singoli territori, stimolando un processo virtuoso tra capitale umano, ricerca, nuove iniziative imprenditoriali, attrazione di capitali privati da altre regioni e dall'estero, maggiore e più qualificata occupazione". Il ministro per l'Innovazione e le Tecnologie ha espresso "apprezzamento" alla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia che appena ha approvato una legge per l'innovazione ed il trasferimento tecnologico, frutto anche del coinvolgimento degli attori pubblici e privati che operano sul territorio. Un impegno che richiede cultura, organizzazione, capacità di incidere sulle relazioni. Una legge che conferma che l'innovazione è una questione nazionale". Stanca ha inoltre sottolineato che "con l'e-Government intendiamo direttamente contribuire alla redditività delle imprese italiane riducendo la 'tassa occulta' che grava su di loro, dovuta alla inefficienza di molti adempimenti burocratici". "In un contesto sempre più aperto, globale e competitivo, in cui il cambiamento non ha più un carattere cumulativo, graduale, progressivo, ma è discontinuo e rapido, come tutti i Paesi industriali avanzati anche l'Italia deve competere su intensità e diffusione dell'innovazione e lasciare agli altri Paesi le leve competitive più tradizionali", ha concluso il ministro Stanca ammonendo che "la sfida che abbiamo davanti è scegliere un modello di sviluppo basato sulle competenze avanzate e sulle tecnologie innovative, scordando le rendite di posizione" e ribadendo che in questo scenario "l'Italia è inesorabilmente 'condannata' all'innovazione".

CLASSIFICAZIONE ASSOGESTIONI: 42 CATEGORIE OPERATIVE DAL 1° LUGLIO 2003. NOVE CATEGORIE IN PIÙ PER I FONDI AZIONARI, QUATTORDICI PER GLI OBBLIGAZIONARI, TRE PER I FONDI DI LIQUIDITÀ. BOLLINI DI RICONOSCIMENTO PER I FONDI ETICI, PROTETTI, GARANTITI E INDICIZZATI. 
Milano, 17 aprile 2003 - E' in arrivo una vera e propria rivoluzione per la Classificazione Assogestioni che, a partire dal prossimo 1° luglio, si arricchirà di numerose nuove categorie di fondi e consentirà l'identificazione di nuove tipologie di prodotto. "La trasparenza è il filo conduttore che lega le modifiche apportate alla Classificazione di Assogestioni", ha dichiarato Dario Frigerio Responsabile del Comitato Classificazione e membro del Comitato Esecutivo dell'Associazione del Risparmio Gestito. "Questi cambiamenti consentono ai risparmiatori di conoscere meglio il mondo dei fondi e, di conseguenza, scegliere più facilmente tra i vari prodotti". "Le nuove tipologie e le nuove categorie di fondi - ha sottolineato Fabio Galli, Segretario Generale di Assogestioni - dimostrano che l'Industria del Risparmio Gestito è in continua evoluzione, anche dopo oltre trenta mesi di cali dei listini, e che è in grado di rispondere rapidamente alle esigenze dei risparmiatori". Dal 1° luglio le Categorie Assogestioni passeranno da ventiquattro a quarantadue. Tra i fondi che saranno maggiormente interessati dal cambiamento figurano: gli azionari, gli obbligazionari e quelli di liquidità. Per i primi è prevista la costituzione di nove nuove categorie che andranno a suddividere i fondi attualmente collocati tra gli "azionari settoriali". Saranno invece quattordici le nuove categorie di fondi obbligazionari. Per questi fondi il Comitato Classificazione di Assogestioni ha integrato il precedente schema classificatorio, basato sui rischi di mercato, con un sistema che prende in considerazione anche i rischi di credito. All'unica categoria di fondi di liquidità attualmente esistente se ne aggiungeranno tre nuove. Per questi fondi è inoltre previsto l'innalzamento del limite minimo di merito creditizio dei titoli detenuti. Il rating "A2" di Moody's e l' "A" di Standard & Poors, rappresenteranno il limite al di sotto del quale i fondi di liquidità non potranno investire. A partire dal prossimo luglio sarà più facile riconoscere alcune particolari caratteristiche delle politiche d'investimento dei fondi. Accanto ai nomi dei singoli prodotti saranno apposti dei "bollini" di riconoscimento che permetteranno l'individuazione dei fondi: etici, protetti, garantiti, indicizzati. Tali fondi rimarranno comunque classificati all'interno delle rispettive categorie. Saranno qualificati etici quei fondi che, in base alla propria definizione operativa del concetto di eticità, adotteranno politiche d'investimento vincolate da principi non esclusivamente di massimizzazione dei rendimenti. Assogestioni non esprimerà alcun giudizio sulla definizione operativa di "eticità" che, invece, rimarrà una responsabilità esclusiva della SGR. Il bollino dei fondi protetti andrà a quei prodotti che puntano alla protezione del valore dell'investimento grazie all'applicazione di tecniche quantitative di gestione e limitazione delle perdite. Saranno invece definiti garantiti quei fondi che assicurano al sottoscrittore la restituzione, a scadenze prefissate, della totalità o di una percentuale delle somme versate. La garanzia sarà prestata da un soggetto terzo abilitato. La qualifica di fondi indicizzati sarà invece attribuita ai fondi aventi come obiettivo di investimento la riproduzione del profilo rischio/rendimento di un indice di mercato calcolato da terzi. Dal 1° luglio Assogestioni classificherà le Gestioni Patrimoniali in base ad uno schema di "primo livello" composto da sette categorie: azionari, bilanciati azionari, bilanciati, bilanciati obbligazionari, obbligazionari, monetari, flessibili. 

ENI: LANCIATO CON SUCCESSO BOND A TASSO FISSO 
San Donato Milanese, 17 aprile 2003 - Eni ha lanciato ieri con successo una emissione obbligazionaria a tasso fisso del valore nominale di 1.500 milioni di euro collocata sul mercato internazionale degli euro bond. Il prestito obbligazionario ha una durata di 10 anni, paga una cedola annua del 4,625% e ha un prezzo di re-offer di 99,862 corrispondente a un rendimento di 28 punti base sopra il tasso midswap a 10 anni. Si ricorda che il merito di credito dell'Eni (rating) è Aa3 per Moody's e AA per Standard&Poor's. Il nuovo titolo sarà quotato presso la Borsa di Lussemburgo. L'operazione ha riscosso un elevato successo sia in Italia che all'estero: gli ordini raccolti durante la fase di premarketing hanno infatti raggiunto l'ammontare complessivo di 2.700 milioni di euro. L'eccesso di domanda ha consentito di collocare l'emissione con un re-offer spread di 28 punti base sopra il tasso midswap a 10 anni contro un'indicazione iniziale di 30/33 punti base. L'interesse da parte degli investitori istituzionali, in particolare presso società di Asset Management e Assicurazioni, è stato determinato dall'ottimo merito di credito della Società, dall'eccellente name recognition, dal suo settore di appartenenza e dalla rarità dell'emittente sul mercato degli eurobond. Le obbligazioni sono state vendute agli investitori istituzionali in Italia, Francia, Regno Unito, Germania e Paesi Bassi. Il ruolo di Joint Lead Managers e Joint Bookrunners dell'operazione è stato svolto da Caboto, Deutsche Bank, JPMorgan e UniCredit Banca Mobiliare. 

FONDAZIONI BANCARIE: TAVOLO TECNICO MINISTERO - ACRI 
Roma, 17 aprile 2003 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che ieri mattina, presso la sede di via XX Settembre, si è riunito il tavolo tecnico composto da rappresentanti del Ministero e dell'Acri per discutere, in un clima costruttivo, problematiche e proposte rilevanti per il settore delle Fondazioni bancarie.

THE ROYAL BANK OF SCOTLAND RAFFORZA L'ATTIVITA' DI STRUCTURED CAPITAL MARKETS: FULVIO PELARGONIO DIRECTOR DEL TEAM ITALIANO DI SECURITISATION 
Milano, 17 aprile 2003 - The Royal Bank of Scotland rafforza la divisione di Securitisation con l'ingresso di Fulvio Pelargonio, uno dei maggiori specialisti sul mercato delle cartolarizzazioni in Italia. Scelto da Alessandro Mitrovich, country head di Rbs, per ricoprire il ruolo di Director del team di Securitisation e basato a Milano, Pelargonio risponderà a Mark Hickey, head of Structured Capital Markets in Italia e a Philip Basil, head of Securitisation a Londra. Fulvio Pelargonio, dieci anni nel Capital Markets del Gruppo Monte dei Paschi di Siena, si occuperà di ampliare le relazioni con corporates e istituzioni italiane con l'obiettivo di strutturare operazioni innovative come nella migliore tradizione di The Royal Bank of Scotland che vanta già in questo campo una track record tra le più ricche sul mercato britannico. "Fulvio è uno dei più noti e riconosciuti professionisti in quest' area di business avendo già curato, in veste di Head of Securitisation, ben quattordici operazioni di cartolarizzazione per il Monte dei Paschi negli ultimi tre anni " dichiara Alessandro Mitrovich, country head della banca "sono quindi particolarmente soddisfatto di questo nuovo ingresso che testimonia la capacità di RBS di attrarre talenti e l'impegno a consolidare la propria presenza in Italia nell'ambito del capital markets." Questa nomina si inserisce in una strategia più globale della Banca, che ha intrapreso negli ultimi due anni un'intensa azione di espansione a livello europeo facendo il proprio ingresso in business innovativi e ad alto valore aggiunto. In Italia tale processo ha portato a costituire nel giro di poco più di un anno le divisioni di Real Estate e Corporate Banking e a incrementare l' attività di origination, structuring, trading e distribution nell'area del Capital Markets e dei Prodotti Derivati. The Royal Bank of Scotland è la seconda Banca in Europa e la quinta al mondo per capitalizzazione di mercato. Con una presenza diversificata nel Regno Unito, in Europa, negli Stati Uniti e in Asia, fornisce un'ampia gamma di servizi finanziari quali corporate banking, financial services, investment management, attività di clearing e servizi assicurativi, e serve oltre 20 milioni di clienti. Attraverso la propria divisione di Financial Markets, RBS opera nell'ambito del global foreign exchange, dei currency e structured derivatives, del money market, oltre ad offrire alle relazioni corporate e istituzionali prodotti di interest rate management. Per ulteriori informazioni visitate il sito www.rbsmarkets.com La divisione di Capital Markets fa parte di Rbs Financial Markets ed è specializzata nelle attività di origination, trading e copertura del debito nell'ambito di un' ampia gamma di asset class, di settori industriali, e di scadenze e valute, per ogni tipologia di credito, dai titoli di stato agli high yield bonds. L'attività principale della divisione verte sull'emissione di titoli a tasso fisso, variabile e index-linked, denominati in sterline, euro e dollaro, per corporates ed istituzioni finanziarie, sulle cartolarizzazioni di asset, sui collocamenti privati e su una gamma di altri prodotti strutturati di debito. 

BANCA INTESA: L'ASSEMBLEA APPROVA IL BILANCIO 2002 DIVIDENDO DI 1,5 CENTESIMI DI EURO ALLE AZIONI ORDINARIE IN CIRCOLAZIONE E DI 2,8 CENTESIMI DI EURO ALLE AZIONI DI RISPARMIO, PER UN TOTALE DI 108 MLN. DI EURO 
Milano, 17 aprile 2003 - L'Assemblea ordinaria di Banca Intesa, riunitasi ierisotto la presidenza di Giovanni Bazoli, ha approvato il bilancio dell'esercizio 2002, che si è chiuso con un utile netto di 12 milioni di euro. All'Assemblea è stato anche presentato il bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2002, che ha registrato un utile netto consolidato di 200 milioni di euro. L'Assemblea ha approvato la distribuzione di un dividendo per azione di 1,5 centesimi di euro alle azioni ordinarie in circolazione e di 2,8 centesimi di euro alle azioni di risparmio per un totale di 108 milioni di euro, di cui 96 milioni prelevati dalla riserva straordinaria. Al dividendo è attribuito il credito d'imposta "pieno" del 56,25%. L'Assemblea ha anche approvato l'assegnazione gratuita a tutti i soci di 159.243.488 azioni ordinarie Banca Intesa in portafoglio della società nella misura di una azione ordinaria, godimento 1° gennaio 2003, ogni 40 azioni Banca Intesa ordinarie e/o di risparmio possedute, con contestuale riduzione della riserva azioni proprie in ragione di 2,049 euro per ogni azione assegnata, valore corrispondente a quello di carico unitario nel bilancio al 31 dicembre 2002. Tenendo conto di tale valore di carico (2,049 euro), l'assegnazione ai soci delle azioni proprie equivale alla distribuzione di un dividendo complessivo unitario di 6,6 centesimi di euro per le azioni ordinarie e di 7,9 centesimi di euro per quelle di risparmio (in confronto a 4,5 centesimi e 8,0 centesimi, rispettivamente, del precedente esercizio), con un pay-out complessivo di 434 milioni di euro, rispetto ai 331 milioni di euro del precedente esercizio. Il pagamento del dividendo e l'assegnazione delle azioni proprie avranno luogo a partire dal giorno 25 aprile 2003, con stacco cedole il 22 aprile. L'Assemblea ha inoltre rinnovato per il triennio 2003-2005 il conferimento dell'incarico di revisione del bilancio alla società Reconta Ernst & Young S.p.A.. In sede straordinaria, l'Assemblea ha approvato il progetto di fusione per incorporazione in Banca Intesa S.p.A. di IntesaBci Formazione s.c.p.a. e la revoca della delibera assembleare del 17 dicembre 2002 limitatamente alla fusione per incorporazione in IntesaBci S.p.A. (ora Banca Intesa S.p.A.) di Immobiliare Maram S.r.l. 

L'ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI DI MONTE TITOLI APPROVA IL BILANCIO 2002 UTILE NETTO: 8,5 MILIONI DI EURO (+43%) RICAVI: 37,5 MILIONI DI EURO (+32%) DIVIDENDO: 0,50 EURO PER AZIONE 
Milano, 17 aprile 2003 - Si è riunita ieri l'Assemblea degli Azionisti di Monte Titoli, società del Gruppo Borsa Italiana, che ha approvato il bilancio relativo all'esercizio 2002, chiuso con un utile netto di 8,5 milioni di euro e con ricavi complessivi pari a 37,5 milioni di euro. Gli Azionisti riceveranno un dividendo di 0,50 euro per ciascuna delle 16.000.000 azioni ordinarie - del valore nominale di 1 euro - che compongono il capitale sociale. I ricavi sono costituiti per il 79% da corrispettivi per la fornitura di servizi custodia e amministrazione, per il 17% per servizi di liquidazione e regolamento e per il 4% per servizi accessori. In termini di valore di mercato, la consistenza degli strumenti finanziari accentrati ha raggiunto a fine 2002 i 2.000 miliardi di euro, con oltre 38.500 tipologie di titoli (+15.000 unità rispetto al 2001). Al sistema di gestione accentrata partecipano 1.250 emittenti. Nel gennaio 2002 Monte Titoli ha avviato il servizio di Prestito Titoli e ha acquisito la titolarità dei servizi di riscontro e rettifica giornalieri Rrg/Lfm (operazioni negoziate fuori mercato) e Rrg/Rel (operazioni da regolare tramite Express, il sistema di regolamento contestuale su base lorda titoli e contante in tempo reale). Nel maggio 2002 ha avviato il collegamento real-time con il depositario centrale statunitense Depositary Trust Company (Dtc), offrendo ai propri clienti la possibilità di gestire titoli di diritto statunitense e di usufruire del connesso servizio fiscale, mentre nel settembre 2002 ha accentrato i primi Etf (Exchange Traded Funds) di diritto estero. Nel corso del 2002 Monte Titoli ha inoltre completato lo sviluppo delle funzioni core di Express II, la nuova piattaforma integrata di clearing & settlement e del nuovo sistema Rrg. Nel marzo 2003 si è concluso con esito positivo l'integration test avviato a gennaio ed è iniziato il collaudo con il "gruppo pilota" che avrà termine alla fine del prossimo mese di maggio; a luglio è previsto il collaudo con l'intero sistema mentre l'autunno 2003 vedrà il lancio di questa nuova piattaforma. Express II, realizzato in linea con i più avanzati standard internazionali, consentirà significative sinergie sotto il profilo tecnico e operativo contribuendo ad aumentare l'efficienza dei mercati finanziari italiani e la loro integrazione nel mercato europeo. 

UNICREDITO: PROFUMO CONFERMA: A GIUGNO NUOVO PIANO INDUSTRIALE; UTILI 2003 IN CRESCITA 
Milano, 17 aprile 2003 - In relazione a quanto attribuito nel pomeriggio di ieri da Reuters all'amministratore delegato di UniCredito Italiano, Alessandro Profumo, si precisa che: 1) il Gruppo presenterà nel prossimo Giugno il nuovo piano industriale triennale (il vecchio è stato elaborato nel 2000); il nuovo piano terrà ovviamente conto dell'andamento dei mercati; 2) lo scenario macroeconomico è cambiato per tutti ma non è possibile dire oggi in quale misura ciò impatterà sui risultati UniCredito Italiano perché, come anticipato dallo stesso Profumo a giornalisti e analisti il 17 Marzo, la riorganizzazione di S3 sta dando risultati superiori alle attese; 3) Profumo ha peraltro confermato le stime di un utile 2003 superiore agli 1,8 miliardi di Euro del 2002. 

UNICREDIT LANCIA L'OPA RESIDUALE SU ZIVNOSTENSKA BANKA 
Milano, 17 Aprile 2003 - UniCredito Italiano lancia l'offerta pubblica d'acquisto sulle azioni rimanenti di Zivnostenska Banka allo stesso prezzo pagato a BgB Nel rispetto della normativa ceca sulle offerte pubbliche, UniCredito Italiano (UniCredit) ha lanciato l'offerta pubblica d'acquisto sulle azioni di Zivnostenska Banka (ZB) non ancora in suo possesso, rappresentanti il 14,84% del capitale. L'offerta pubblica è stata approvata dalla Sec ceca il 2 aprile 2003. L'offerta pubblica viene promossa al prezzo di Czk 4.759 per azione (circa Euro 149 per azione), che equivale al prezzo pagato da UniCredit a Bankgesellschaft Berlin AG (BgB) per l'acquisto della quota del 85,16% perfezionata nel mese di febbraio 2003. L'offerta pubblica ha una durata di 4 settimane, fino al 12 maggio 2003. Per effetto dell'offerta pubblica, UniCredit auspica di raggiungere il 100% di ZB. Il trasferimento delle azioni sarà effettuato sul mercato ufficiale che, sulla base delle regole attuali del Sistema RM, verrà effettuato dietro pagamento del prezzo dell'offerta. Il prezzo dell'offerta è uguale per tutti gli azionisti. 

ENI: ATRIPLEX MODIFICA LA DENOMINAZIONE IN AGIP FUEL E DIVENTA UNA SPA 
San Donato Milanese, 17 aprile 2003 - Atriplex modifica da ieri la denominazione in Agip Fuel e si trasforma da Società a Responsabilità limitata in Società per Azioni. Atriplex è la Società extrarete dell'Eni per la vendita di carburanti per l'autotrazione, l'agricoltura, il riscaldamento e la produzione industriale. Atriplex è inoltre specializzata nella commercializzazione di combustibili di derivazione non petrolifera a basso impatto ambientale. La nuova forma societaria è funzionale all'accentramento delle attività extrarete in un unico polo di business. Agip Fuel fa proprie nella sua politica di commercializzazione tutte le caratteristiche distintive del marchio Agip: l'attenzione al cliente, il rapporto prezzo/qualità, la diversificazione dei prodotti, la capillarità della presenza sul territorio . 

I CDA DI OLIVETTI E TELECOM ITALIA HANNO APPROVATO IL PROGETTO DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI TELECOM ITALIA IN OLIVETTI 
Milano, 17 aprile 2003 - I consigli di amministrazione di Olivetti e Telecom Italia hanno approvato il 15 aprile il progetto di fusione per incorporazione di Telecom Italia SpA in Olivetti Spa, confermando i termini già approvati dai rispettivi consigli lo scorso 11 marzo. Sintesi dell'operazione Il progetto di fusione approvato dai consigli di amministrazione di Olivetti e Telecom Italia, prevede un rapporto di cambio di 7 azioni Olivetti dal valore nominale di 1 euro ciascuna per ogni azione Telecom Italia dal valore nominale di 0,55 euro ciascuna. Ai fini della determinazione del rapporto di cambio, i consigli di amministrazione di Olivetti e di Telecom Italia si sono avvalsi dell'assistenza di advisor di livello internazionale. Più precisamente, il consiglio di amministrazione di Telecom Italia si è avvalso del supporto di Lazard e Goldman Sachs, mentre quello di Olivetti si è avvalso del supporto di JP Morgan. La correttezza delle metodologie valutative utilizzate da quest'ultima è stata confortata dall'opinione di un autorevole accademico esperto in discipline economico aziendali. Le valutazioni per la determinazione del rapporto di cambio sono state effettuate sulla base delle migliori metodologie e prassi valutative, tenendo conto dello specifico settore di riferimento delle due società . Per effetto della fusione, la partecipazione di controllo in Telecom Italia detenuta da Olivetti si estinguerà per annullamento, mentre quella detenuta da Olimpia in Olivetti si diluirà in misura significativa. Conseguentemente, gli azionisti di Telecom Italia parteciperanno - cosଠcome gli azionisti Olivetti - al capitale di una società contendibile, nella quale non vi sarà nessun socio di controllo. Nell'ambito della fusione, Olivetti emetterà azioni di risparmio che saranno assegnate agli azionisti di risparmio Telecom Italia a servizio del rapporto di cambio. Tale rapporto sarà lo stesso sia per le azioni ordinarie sia per le azioni di risparmio. Per queste ultime sarà chiesta l'ammissione alle negoziazioni nel mercato telematico azionario della Borsa Italiana. In conseguenza del rapporto di cambio, l'azionista di risparmio Telecom Italia post-fusione riceverà un numero complessivo di azioni di risparmio della nuova Società maggiore rispetto a quelle detenute in precedenza, pertanto avrà diritto ad un ammontare di dividendo privilegiato maggiorato in termini assoluti complessivi. Il rapporto di cambio sarà principalmente soddisfatto mediante redistribuzione del capitale Olivetti risultante al momento del completamento della fusione, previa rideterminazione del valore nominale delle azioni ordinarie e di risparmio Olivetti post-fusione in 0,55 euro (pari al valore nominale delle azioni Telecom), in luogo dell'attuale valore nominale di 1 euro. Per effetto ed all'esito della fusione, Olivetti assumerà la denominazione e l'oggetto sociale di Telecom Italia. Più in generale, Olivetti adotterà un nuovo statuto, sostanzialmente in linea con l'attuale statuto sociale di Telecom Italia. La modifica dell'oggetto sociale di Olivetti si rende necessaria per consentire alla società incorporante (Olivetti) di operare, dopo la fusione, in tutti i settori nei quali è attualmente presente Telecom Italia, con particolare riguardo alle attività regolamentate che Telecom Italia è autorizzata a svolgere in forza di provvedimenti amministrativi che richiedono un oggetto sociale specifico. Per effetto della modifica dell'oggetto sociale, agli azionisti Olivetti spetterà il diritto di recesso. Per far fronte alle esigenze derivanti dagli eventuali recessi, Olivetti ha attivato un finanziamento di 9 miliardi di euro. La quota di tale finanziamento eventualmente non utilizzata per il recesso, sarà destinata da Olivetti ad un'offerta pubblica di acquisto volontaria parziale sulle azioni ordinarie e di risparmio di Telecom Italia, nei termini già resi noti. La sede della società risultante dalla fusione sarà a Milano, presso la sede attuale di Telecom Italia. Ivrea continuerà ad essere la sede strategica per l'attività manifatturiera del gruppo Olivetti attualmente svolta da Olivetti Tecnost. Principali modifiche statutarie connesse alla fusione Con riferimento alle modifiche statutarie connesse alla fusione, si evidenzia che: - in relazione alla clausola dello statuto di Telecom Italia relativa ai poteri speciali attribuiti al Ministero dell'Economia e delle Finanze (golden share), sarà proposto all'assemblea degli azionisti di approvare una clausola statutaria dalla quale sono eliminati il potere di gradimento del Ministro sui patti parasociali rilevanti e il potere di nomina di un amministratore e di un sindaco. Infatti, il Ministro ha comunicato di ritenere necessaria la conservazione nello statuto della società risultante dalla fusione del potere di gradimento all'acquisto di partecipazioni rilevanti nel capitale della società e dei poteri di veto; - le azioni di risparmio che saranno assegnate per concambio ai possessori di azioni di risparmio Telecom Italia, avranno gli stessi privilegi spettanti precedentemente alle azioni di risparmio di Telecom Italia, ivi inclusa la possibilità di soddisfare i privilegi spettanti agli azionisti di risparmio anche mediante distribuzione di riserve nel frattempo introdotte nello statuto della società incorporata. Efficacia della fusione La fusione sarà efficace a far data dall'ultima delle iscrizioni dell'atto di fusione presso gli uffici del registro delle imprese competenti, oppure dalla data successiva eventualmente stabilita nell'atto di fusione previsto per i primi giorni del mese di agosto 2003. A fini contabili, si prevede le operazioni effettuate da Telecom Italia saranno imputate al bilancio di Olivetti a decorrere dal 1° gennaio 2003 e da tale data decorreranno anche gli effetti fiscali della fusione. Le azioni ordinarie e di risparmio emesse da Olivetti in cambio di azioni Telecom Italia, annullate per effetto della fusione, avranno godimento regolare. L'efficacia della fusione è subordinata all'ammissione a quotazione sul Mercato Telematico della Borsa Italiana S.p.A. delle azioni di risparmio assegnate da Olivetti al servizio del concambio. Per le nuove azioni ordinarie e di risparmio della società post fusione verrà richiesta l'ammissione e la quotazione al New York Stock Exchange. Per effetto della fusione e della riassegnazione di un numero diverso di azioni agli azionisti Olivetti, il rapporto di conversione delle obbligazioni convertibili e il rapporto e il prezzo di esercizio delle stock option e dei warrant Olivetti saranno soggetti ad aggiustamento, per tenere conto del nuovo valore nominale delle azioni e in funzione del rapporto di assegnazione applicabile ai soci Olivetti. Olivetti delibererà altresଠappositi aumenti di capitale a servizio dei piani di stock option di Telecom Italia, in funzione del rapporto di assegnazione applicabile agli aumenti della società incorporata. Già disponibili almeno 3 miliardi di euro per l'Opa Le richieste di conversione di obbligazioni Olivetti (il cui termine scade oggi) pervenute successivamente all'ultima attestazione dell'aumento del capitale (3 aprile 2003), sono corrispondenti a circa 5,6 milioni di azioni Olivetti, con un residuo di obbligazioni convertibili in circolazione che darebbero diritto alla conversione in circa 3 miliardi di azioni del valore nominale di 1 euro. Queste obbligazioni non potranno essere convertite fino alla data dell'Assemblea e pertanto non potranno dar luogo a corrispondenti esercizi del diritto di recesso. Ipotizzando che il prezzo di recesso (sulla base delle medie dei prezzi di borsa dal 26 novembre 2002 al 14 aprile 2003) tenda a circa 1 euro, risulterebbero cosଠgià disponibili risorse per almeno 3 miliardi di euro per l'offerta pubblica di acquisto volontaria parziale sulle azioni ordinarie e di risparmio di Telecom Italia, nell'ambito della linea di credito da 9 miliardi di euro. Convocazione dell'Assemblea delle due Società Il consiglio di amministrazione di Olivetti ha convocato l'Assemblea degli Azionisti per i giorni 24, 25 e 26 maggio 2003. Il consiglio di amministrazione di Telecom Italia ha convocato l'Assemblea degli Azionisti per i giorni 24 e 25 maggio 2003. La documentazione relativa al progetto di fusione sarà disponibile nei 30 giorni che precedono le Assemblee. Il nuovo consiglio di amministrazione della società risultante dalla fusione Con la fusione per incorporazione in Olivetti di Telecom Italia i consiglieri di amministrazione di Olivetti hanno ritenuto sostanzialmente concluso il proprio mandato, rassegnando le dimissioni con decorrenza dall'efficacia dell'operazione. L'assemblea Olivetti del mese di maggio è convocata pertanto anche per la nomina del nuovo consiglio di amministrazione della società risultante dalla fusione. Verrà proposta l'elezione di un consiglio di amministrazione che replica sostanzialmente quello attuale di Telecom Italia e che resterà in carica fino alla naturale scadenza dell'attuale consiglio di Telecom Italia (in altri termini per un anno solo, fino all'approvazione del bilancio 2003). Oltre a garantire la continuità nella gestione di Telecom Italia, ciಠconsentirà alla società risultante dalla fusione di essere amministrata da amministratori per la cui elezione siano state di presidio regole di governance e meccanismi di elezione, in particolare il voto di lista, che saranno riprodotti nello statuto della società risultante dalla fusione. Distribuzione del dividendo Il consiglio di Amministrazione di Telecom Italia proporrà all'Assemblea degli Azionisti un dividendo pari ad euro 0,1768 per ciascuna azione ordinaria e 0,1878 euro per ogni azione di risparmio mediante distribuzione di Riserva di utile e da capitale fino ad un massimo di 1.333 milioni di euro. Il dividendo distribuito consentira': - l'attribuzione di un credito d'imposta pieno ed utilizzabile senza limitazioni, nella misura del 56,25% sulla quota parte di 0,0459 euro per ciascuna azione ordinaria e di 0,0488 euro per ogni azione di risparmio; - nessuna attribuzione di credito d'imposta limitato relativamente alla quota parte di 0,1309 euro per ciascuna azione ordinaria e di 0,1390 euro per ogni azione di risparmio, trattandosi di quote prelevate dalla "Riserva da sovrapprezzo delle azioni" Il dividendo per entrambe le categorie di azioni, sara' messo in pagamento dal 26 giugno 2003, con stacco cedola in data 23 giugno 2003. Il dividendo proposto dal Consiglio integra la parte del dividendo già distribuita a dicembre 2002. 

MEDIASET: APPROVATO IL BILANCIO 2002 UTILE NETTO: + 45,7% A 362,0 MILIONI DI EURO RICAVI PUBBLICITARI VS TERZI: LIVELLO RECORD 2.431,8 MILIONI DI EURO MARGINE OPERATIVO LORDO: + 33,1 MILIONI DI EURO 
Cologno Monzese, 17 aprile 2003 - L'Assemblea degli Azionisti di Mediaset, riunitasi ieri sotto la Presidenza di Fedele Confalonieri, ha approvato il bilancio consolidato del Gruppo Mediaset e il bilancio d'esercizio di Mediaset S.p.A. al 31 dicembre 2002, unitamente alle relazioni degli amministratori. I risultati dell'esercizio 2002 evidenziano un andamento positivo dell'attività sia sul lato dei ricavi sia su quello dei costi. Ricavi pubblicitari - Publitalia ha conseguito lo stesso livello di raccolta pubblicitaria registrato nel 2001 e nel 2000, anno record per la concessionaria. Un risultato decisamente superiore al trend generale del mercato pubblicitario che è diminuito del 3,5% rispetto al 2001 e del 6,5% rispetto al 2000. In particolare la raccolta pubblicitaria sulle reti Mediaset nei confronti dei clienti terzi ha raggiunto il livello record di 2.431,8 milioni di euro, con una crescita di 8,5 milioni di euro rispetto al 2001 (+0,4%). Costi operativi televisivi - I costi operativi televisivi registrano una diminuzione di 66,8 milioni di euro, pari al -10,1% (scendendo dai 658,4 milioni di euro del 2001 ai 591,6 milioni di euro del 2002). L'incidenza del Mol sui ricavi netti consolidati cresce pertanto al 58,4% rispetto al 56,7% dell'anno precedente. Costi televisivi complessivi - Anche il complesso dei costi televisivi, incluse le componenti legate al costo del lavoro e agli ammortamenti di diritti televisivi e di altre immobilizzazioni, al netto dei proventi generati dalla rivendita dei diritti televisivi, ha mostrato nell'esercizio un andamento eccellente: la crescita è stata praticamente azzerata, fermandosi allo 0,5% (nel 2001 l'incremento era stato del 6,4%). Utile netto - L'utile netto aumenta del 45,7% e raggiunge i 362,0 milioni di euro, (+113,6 milioni di euro rispetto al 2001). Il risultato netto è in crescita anche escludendo gli effetti della svalutazione della partecipazione in Kirch Media effettuata nel 2001 e nel 2002. Cash flow - Il flusso di cassa generato dalla gestione caratteristica è stato di 240,0 milioni di euro, significativamente superiore rispetto a quello dell'anno precedente (160 milioni di euro), anche grazie alla diminuzione degli investimenti in diritti pari a circa 127 milioni di euro rispetto al 2001. Ascolti televisivi - L'attento controllo dei costi televisivi non ha avuto alcun impatto sulla qualità del prodotto e, al contrario, ha coinciso con un ulteriore miglioramento degli ascolti. Nel corso dell'anno 2002 le reti Mediaset hanno superato i risultati d'ascolto record conseguiti nel 2001. In prima serata, Canale 5, Italia 1 e Retequattro hanno raggiunto una share costantemente superiore al 44% ottenendo il risultato più alto da quando esiste il sistema di rilevazione dell'Auditel. Gli ascolti risultano in crescita per il terzo anno consecutivo, con un incremento di un ulteriore punto di share rispetto al già elevato risultato del 2001. Canale 5 si conferma prima rete italiana in prime time con il 23,8% di share. Straordinaria la performance di Italia 1 che, per la prima volta nella storia dell'Auditel, diventa terza rete nazionale con una share del 12,2% in prima serata. Retequattro consolida con successo la funzione di presidio strategico sul pubblico anagraficamente più maturo, tradizionalmente orientato ai programmi Rai, sottraendo punti preziosi d'ascolto alla tv pubblica. Bilancio consolidato gruppo Mediaset ricavi - I ricavi netti consolidati ammontano a 2.316,1 milioni di euro, in linea con i 2.321,7 milioni di euro del 2001, al netto del consolidamento del gruppo Epsilon. Come già sottolineato, la raccolta pubblicitaria sulle reti Mediaset nei confronti dei clienti terzi ha raggiunto il livello record di 2.431,8 milioni di euro, con una crescita di 8,5 milioni di euro rispetto al 2001. Tale risultato è particolarmente apprezzabile perché ottenuto in controtendenza rispetto al trend del mercato pubblicitario complessivo caratterizzato, per il secondo anno consecutivo, da una generalizzata contrazione degli investimenti. Gli altri ricavi dell'attività televisiva sono stati pari a 132,5 milioni di euro rispetto ai 145,1 milioni di euro del 2001 con una differenza di 12,6 milioni di euro. Tale variazione è dovuta alla combinazione tra una minore raccolta pubblicitaria nei confronti di società appartenenti al Gruppo Fininvest e i maggiori ricavi generati dalla rivendita di diritti. I ricavi netti generati da attività multimediali (36,9 milioni di euro) sono sostanzialmente in linea rispetto a quelli registrati nel 2001 (37,0 milioni di euro). Quesri ricavi vanno attribuibiti alla distribuzione dei canali tematici, alla raccolta pubblicitaria legata a Internet, a Mediavideo (teletext delle tre reti televisive) e alla diffusione della rivista mensile "La macchina del tempo". I costi operativi - sono scesi da 1.030,6 milioni di euro a 962,5 milioni di euro, con un decremento di 68,1 milioni di euro (-6,6%). Tale variazione è principalmente dovuta alla forte riduzione, -66,8 milioni di euro, dei costi operativi televisivi che calano a 591,6 milioni di euro rispetto ai 658,4 milioni di euro del 2001 (-10,1% rispetto all'anno precedente). Grazie al contenimento dei costi operativi il Margine Operativo Lordo (Ebitda) è cresciuto del 2,5% e passa dai 1.320,5 milioni di euro del 2001 ai 1.353,6 milioni di euro. Il Risultato Operativo (Ebit) è stato di 558,5 milioni di euro rispetto ai 587,2 milioni di euro del 2001. La variazione del risultato operativo va posta in relazione all'andamento complessivo degli ammortamenti e delle svalutazioni che passano da 733,3 milioni di euro nel 2001 a 795,1 milioni di euro nel 2002. L'incremento di tale voce è principalmente imputabile ai maggiori ammortamenti in diritti televisivi e all'impatto derivante dagli investimenti in fiction seriali autoprodotte avviate dalla fine del 2000. E' possibile prevedere che già a partire dal prossimo anno si assisterà a una progressiva normalizzazione del profilo di crescita degli ammortamenti in diritti televisivi dettata dalla riduzione degli investimenti già registrata nel 2002 e in linea con la politica di acquisto dei diritti secondo l'effettivo fabbisogno delle reti. L'incidenza percentuale del risultato operativo sui ricavi netti consolidati (Redditività Operativa) si è mantenuta elevata collocandosi al 24,1% (25,0% nel 2001). Tale performance colloca Mediaset nettamente al di sopra della media dei principali operatori televisivi europei che, nel 2002, hanno registrato diffuse e pesanti flessioni. Il Risultato Pre-Imposte sale a 497,1 milioni di euro rispetto ai 418,1 milioni di euro conseguiti nell'esercizio 2001, in crescita del 19,0%. La variazione positiva riflette principalmente l'effetto economico straordinario connesso all'accantonamento stanziato nel 2001 sulla partecipazione del 2,28% in Kirch Media (171,9 milioni di euro). Il Risultato Netto evidenzia un incremento del 45,7% passando da 248,4 milioni di euro del 2001 a 362,0 milioni di euro. La Posizione Finanziaria Netta al 31 dicembre 2002 (-170,8 milioni di euro) migliora rispetto ai -247,8 milioni di euro del 31 dicembre 2001 in virtù dei risparmi pari a 126 milioni di euro in diritti televisivi. Il Flusso Di Cassa generato dalla gestione caratteristica è stato pari a 240,0 milioni di euro, significativamente superiore rispetto a quello dell'anno precedente fermo a circa 160 milioni di euro. La capogruppo Mediaset S.p.A. chiude l'esercizio 2002 con un utile netto di 258,6 milioni di euro, dopo aver effettuato ammortamenti e svalutazioni per 154,6 milioni di euro e accantonamenti per imposte di 143,4 milioni di euro. L'Assemblea ha deliberato di distribuire ai Soci un dividendo di 0,21 euro per azione, come proposto dal Consiglio di Amministrazione, con messa in pagamento il giorno 22 maggio 2003 con stacco cedola il 19 maggio 2003 (cedola n. 7). L'Assemblea ha inoltre nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione, composto da 15 membri, che rimarrà in carica fino all'approvazione del bilancio esercizio 2005. I Consiglieri nominati sono: Giuliano Adreani, Franco Amigoni, Marina Berlusconi, Pier Silvio Berlusconi, Pasquale Cannatelli, Paolo Andrea Colombo, Enzo Concina, Fedele Confalonieri, Maurizio Costa, Mauro Crippa, Bruno Ermolli, Marco Giordani, Alfredo Messina, Gina Nieri, Roberto Ruozi,. Rispetto al Cda uscente composto da 18 membri, il nuovo Consiglio risulta snellito e al suo interno sono presenti quattro consiglieri indipendenti (Franco Amigoni, Paolo Andrea Colombo, Enzo Concina, Roberto Ruozi) che, sommati ai quattro consiglieri non esecutivi (Marina Berlusconi, Maurizio Costa, Bruno Ermolli, Alfredo Messina), costituiscono la maggioranza assoluta in Consiglio. I consiglieri esecutivi sono infatti sette (Giuliano Adreani, Pier Silvio Berlusconi, Pasquale Cannatelli, Fedele Confalonieri, Mauro Crippa, Marco Giordani, Gina Nieri). Tra i consiglieri indipendenti, da segnalare l'ingresso di un nuovo consigliere in Cda: Paolo Andrea Colombo, docente di "Contabilità e bilancio" dell'Università "Luigi Bocconi" di Milano. L'Assemblea ha nominato Presidente il dott. Fedele Confalonieri. Piano stock option - L'Assemblea, ritenuta l'opportunità di promuovere la realizzazione di un Piano di Stock Option, allo scopo di fidelizzare e corresponsabilizzare i partecipanti al Piano nella gestione del Gruppo e nella sua valorizzazione, ha deliberato: di approvare l'istituzione di un Piano di Stock Option sulle azioni proprie della Società, per la durata di tre anni, a far data dal 2003, destinato a dipendenti della Società, delle controllate e della controllante che saranno individuati a cura del Comitato Piani Azionariato tra dirigenti, giornalisti e direttori di unità organizzativa (o altre qualifiche aziendali), nonché, qualora ritenuto opportuno dal Consiglio di Amministrazione, l'attivazione di analoghe iniziative su azioni di società controllate o partecipate direttamente o indirettamente dalla Società stessa; di affidare al Comitato Piani Azionariato, nominato dall'assemblea, la gestione del Piano di Stock Option 2003/2005; al Comitato sono attribuiti i più ampi poteri per l'individuazione dei partecipanti, per l'individuazione degli obiettivi di performance, per l'attribuzione dei diritti di opzione e per la realizzazione del piano in tutti i suoi aspetti. I predetti Amministratori, costituiti in Comitato, definiranno un Regolamento per l'attuazione del Piano di Stock Option da sottoporre all'approvazione del Consiglio di Amministrazione." Acquisto e alienazione azioni proprie - Accogliendo le proposte formulate dal Consiglio di Amministrazione, l'Assemblea ha deliberato: di attribuire al Consiglio di Amministrazione la facoltà di acquistare, anche mediante negoziazione di opzioni o strumenti finanziari anche derivati sul titolo Mediaset, fino ad un massimo di n. 30.000.000 (trentamilioni) di azioni ordinarie proprie del valore nominale di euro 0,52 cadauna (pari al 2,54% dell'attuale capitale sociale), in una o più volte, fino all'approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2003 e comunque per un periodo non superiore a 18 mesi dalla data della deliberazione assembleare. L'importo sopra indicato trova copertura nelle riserve disponibili risultanti dall'ultimo bilancio regolarmente approvato. Gli acquisti, da realizzare nella Borsa di quotazione, dovranno essere effettuati ad un prezzo non superiore del 20% e non inferiore del 20% rispetto al prezzo di riferimento registrato dal titolo nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione. Detti parametri vengono ritenuti adeguati per individuare l'intervallo di valori entro il quale l'acquisto é di interesse per la società. Le operazioni di acquisto non saranno effettuate tramite offerta pubblica, ma verranno eseguite sul mercato con le modalità indicate dalla Borsa Italiana S.p.A. ed in osservanza dell'art. 132 del D. Lgs. 58/98. Le azioni acquistate non verranno utilizzate per operazioni di riduzione del capitale sociale. Di conferire al Consiglio di Amministrazione l'autorizzazione a vendere le azioni acquistate e a porre in essere atti di trasferimento, ivi incluse permute. Le vendite saranno effettuate nella Borsa di quotazione e/o fuori Borsa, ad un prezzo non inferiore al 90% del prezzo di riferimento registrato dal titolo nella seduta di Borsa precedente ogni singola operazione. L'autorizzazione di cui al presente punto è accordata senza limiti temporali. Di confermare al Consiglio di Amministrazione l'autorizzazione, ai sensi e per gli effetti dell'art. 2357 ter del Codice Civile, ad alienare le azioni proprie acquistate in base alla presente delibera o comunque già in portafoglio della società a dipendenti della società, delle controllate e della controllante a fronte dell'esercizio da parte degli stessi di opzioni per l'acquisto delle azioni stesse ad essi concesse, il tutto secondo le modalità approvate dall'Assemblea degli Azionisti del 20 aprile 2000 riguardanti l'istituzione di un Piano di Stock Option per il 2000/2002. L'autorizzazione di cui al presente punto è accordata senza limiti temporali. Di confermare al Consiglio di Amministrazione l'autorizzazione, ai sensi e per gli effetti dell'art. 2357 ter del Codice Civile, affinché possa alienare le azioni proprie acquistate in base alla presente delibera o comunque già in portafoglio della società a dipendenti della società, delle controllate e della controllante a fronte dell'esercizio da parte degli stessi di opzioni per l'acquisto delle azioni stesse ad essi concesse, il tutto secondo le modalità approvate dall'Assemblea degli Azionisti del 16 aprile 2003 riguardanti l'istituzione di un Piano di Stock Option per il 2003/2005. L'autorizzazione di cui al presente punto è accordata senza limiti temporali. 

GRUPPO ESPRESSO: RESI NOTI I RISULTATI DEL PRIMO TRIMESTRE 2003 FATTURATO DI €232,3MN, LEGGERMENTE INFERIORE (- €0,9MN) RISPETTO AI PRIMI TRE MESI DEL 2002 
Roma, 16 aprile 2003 - Si è riunito ieri, presieduto da Carlo Caracciolo, il Consiglio di amministrazione di Gruppo Editoriale L'Espresso SpA, per esaminare i risultati consolidati dei primi tre mesi del 2003. Nel primo trimestre 2003 il Gruppo Espresso ha conseguito, a fronte di un fatturato di €232,3mn, leggermente inferiore (- €0,9mn) rispetto ai primi tre mesi del 2002, un risultato ante imposte di €17,3mn rispetto ai €16,8mn del corrispondente periodo dell'anno precedente. L'utile netto consolidato è stato di €3,9mn (€3,7mn nel 2002). Il risultato operativo consolidato è stato di €18,8mn (€18,9mn nei primi tre mesi del 2002), con un'incidenza sul fatturato dell'8,1%, in linea con quella del 2002. Tale risultato è stato conseguito, nonostante un calo del 6,7% del fatturato pubblicitario, grazie al buon andamento delle diffusioni delle testate nazionali e locali, ai prodotti editoriali venduti in abbinamento opzionale con la Repubblica e L'espresso, al contenimento dei costi operativi, alla diminuzione del prezzo della carta e alla minore perdita operativa di Kataweb, passata da €6,4mn a €3,4mn. L'indebitamento netto consolidato è sceso da €62,9mn del 31 dicembre 2002 a €19,5mn, grazie al buon cash flow della gestione e alla riduzione del capitale circolante. Nel trimestre la Repubblica ha registrato una diffusione media ad uscita di 631 mila copie medie, invariata rispetto all'analogo periodo del 2002. In occasione della guerra in Iraq la redazione ha seguito l'evento con eccezionale impegno, producendo ogni giorno decine di articoli grazie anche allo sforzo di oltre 15 inviati nelle varie zone del conflitto, alle corrispondenze dalle principali capitali mondiali nonché alla pubblicazione, in esclusiva per l'Italia, di una serie di articoli del New York Times e del Washington Post. Positivi sono stati i risultati dei prodotti editoriali opzionali allegati al quotidiano: la biblioteca di Repubblica, giunta nel mese di marzo 2003 alla sua 64a uscita, si è mantenuta ancora oltre le 290 mila copie medie, mentre la nuova collana I classici del fumetto, dedicata ai grandi maestri internazionali della matita, lanciata alla fine di febbraio 2003, ha venduto oltre 350 mila copie medie ad uscita. Nel trimestre sono state sperimentate con successo anche alcune iniziative di co-marketing tra la Repubblica e L'espresso che hanno lanciato congiuntamente, sfruttando le sinergie tra i due mezzi, I capolavori del cinema italiano in dvd e Tremila, l'enciclopedia del nuovo millennio, vendendo oltre 60 mila copie medie ad uscita per ciascuna delle iniziative. L'espresso, anche grazie alle iniziative sinergiche con la Repubblica, al buon andamento dei volumi dell' Arte del Novecento (80 mila copie medie), ha incrementato significativamente le vendite passate da 417 mila a 470 mila copie medie a numero (+12,8%). Le vendite dei quotidiani locali si sono attestate a 461 mila copie ad uscita, con una lieve flessione (0,8%) rispetto alle 464 mila copie nel primo trimestre 2002. Radio Deejay si è confermata nell'ultima rilevazione Audiradio seconda emittente nazionale per ascoltatori nel giorno medio (5,3 milioni) e si è collocata al vertice per numero di ascoltatori nei sette giorni (11,4 milioni). I siti internet del Gruppo, la cui audience viene certificata dalla società Red Sheriff, hanno fatto registrare nel mese di marzo 2003 oltre 4,7 milioni di utenti unici e 234 milioni di pagine viste. La raccolta pubblicitaria, come detto in flessione del 6,7% rispetto al corrispondente periodo del 2002, ha tuttavia mostrato un andamento differenziato: al calo della pubblicità commerciale nazionale, ha fatto riscontro una sostanziale tenuta della pubblicità locale ed una crescita sostenuta sia sulle radio sia sui siti internet. Nonostante i risultati del primo trimestre 2003 confermino la redditività del 2002, le incertezze dello scenario internazionale non consentono previsioni di lungo periodo. In ogni caso il Gruppo ha già intrapreso azioni volte a fronteggiare l'eventuale protrarsi dell'andamento negativo della pubblicità. Successivamente si è tenuta l'Assemblea ordinaria degli azionisti della società per approvare il bilancio dell'esercizio 2002, i cui dati erano già stati resi noti dopo la riunione del Consiglio di amministrazione del 26 febbraio scorso. Risultati consolidati - Il Gruppo Espresso ha chiuso l'esercizio 2002 con un margine operativo lordo in crescita da euro130,7mn (14,2% sul fatturato) a euro 180,8mn (18,8% sul fatturato) e un risultato operativo consolidato di euro 122,4mn (12,7% del fatturato), in crescita da euro 73,7mn del 2001 (8% del fatturato), a fronte di ricavi consolidati passati da euro 923,1mn a euro 963,7mn (in aumento del 4,4%). L'utile netto consolidato nel 2002 è stato di euro 46,1mn rispetto a euro 1,1mn nel 2001. La posizione finanziaria netta di Gruppo al 31 dicembre 2002 ha presentato un indebitamento pari a euro 62,9mn, rispetto a euro 111,3mn dell'anno precedente. Il patrimonio netto è risultato pari a euro 401,9mn, aumento rispetto a euro 392,4mn del 31 dicembre 2001. Risultati della capogruppo - Il fatturato della Capogruppo nell'esercizio 2002 è passato da euro 527,5mn a euro 571mn; Il risultato operativo è passato da euro 59,5mn a euro 96mn, mentre il risultato netto d'esercizio è passato da euro 37,1mn a euro 49,9mn. Dividendo - L'assemblea degli azionisti ha deliberato la distribuzione di un dividendo di euro 42,8 milioni, pari a 0,1 euro per azione (0,085 l'anno scorso) per il quale gli azionisti beneficeranno di credito d'imposta pieno e che sarà messo in pagamento il giorno 25 aprile 2003, contro stacco della cedola n° 6 che avverrà in data 22 aprile 2003. Rinnovo del consiglio di amministrazione - L'assemblea dei soci ha confermato per gli esercizi 2003-2005 i consiglieri e sindaci attualmente in carica. Il nuovo consiglio si è riunito al termine dell'assemblea ed ha confermato presidente Carlo Caracciolo e amministratore delegato Marco Benedetto. Sono stati altresì confermati i membri dei comitati per la remunerazione e per il controllo interno. Acquisto azioni proprie - L'Assemblea degli azionisti ha deliberato una nuova autorizzazione al Consiglio di amministrazione, per un periodo di 18 mesi, per l'acquisto di azioni proprie, fino a un massimo di 8 milioni di azioni ad un prezzo unitario compreso tra 0,15 e 10 euro, revocando l'analoga autorizzazione esistente per il periodo non ancora trascorso. Fusione nella capogruppo di società controllate. - L'assemblea dei soci, in sede straordinaria ha deliberato la fusione per incorporazione in Gruppo Editoriale l'Espresso S.p.A. delle società interamente controllate Edizioni La Repubblica S.p.A., Editoriale Publietas S.p.A. e Club La Repubblica S.p.A. L'operazione, effettuata al fine di razionalizzare la struttura societaria e procedere ad una semplificazione gestionale amministrativa e decisionale, ai fini contabili e fiscali avrà efficacia retroattiva al 1 gennaio 2003. 

ATM SPA: OTTIMI RISULTATI PER L'ESERCIZIO 2002 AUMENTANO I PASSEGGERI TRASPORTATI E I CHILOMETRI PERCORSI RAGGIUNTO, PER IL SECONDO ANNO CONSECUTIVO, L'UTILE DI ESERCIZIO (OLTRE 3 MILIONI €) 
Milano, 17 aprile 2003 - Il bilancio Atm relativo all'esercizio 2002, presentato ieri dal presidente e amministratore delegato Bruno Soresina nel corso di una conferenza stampa, registra, per il secondo anno consecutivo, un utile che si attesta a oltre 3 milioni €, in forte crescita rispetto al 2002 (+48%), e, contestualmente, un incremento degli indici di produttività: 595 milioni i passeggeri trasportati, 137,7 milioni i chilometri percorsi. Il risultato rappresenta una continuità nella gestione dell'ultimo quinquennio di Atm che è progressivamente passata dal pareggio all'attivo di bilancio, nonostante gli eventi negativi, quali il mancato sistematico adeguamento del contributo regionale al tasso inflativo che solo nell'ultimo anno è stato del 2,7%, e la contrazione dell'economia dell'ultimo periodo che, in passato, ha avuto riflessi negativi sul numero dei passeggeri trasportati. La valenza significativa e sintetica dell'andamento è rappresentata dal trend positivo dei ricavi che, nel 2002, hanno raggiunto circa il 53% dei costi di produzione, con un incremento di 5 punti rispetto all'anno precedente. L'attento studio e il bilanciamento delle tariffe messo in atto, che ha favorito la fidelizzazione dei Clienti, ha anche consentito di non avere le sistematiche contrazioni di domanda di trasporto che si sono sempre verificate in corrispondenza di incrementi tariffari. I documenti a vista (abbonamenti), nell'ambito dell'aggiornamento delle tariffe ferme dal lontano 1995, sono stati messi in vendita a un prezzo sensibilmente inferiore rispetto al precedente (circa il 20%). La politica seguita ha consentito di fornire ai passeggeri documenti di viaggio più convenienti che permettono, di fatto, la massima libertà di utilizzo della rete al di fuori della tariffa oraria, della giornata, del numero di viaggi (metropolitana compresa), minimizzando nel contempo le difficoltà connesse con la reperibilità dei documenti stessi. Il favore riscontrato da parte della clientela ha portato a triplicare, rispetto all'anno precedente, il numero degli abbonamenti. Atm SpA, seguendo un cammino già intrapreso negli anni scorsi, ha continuato a investire in tecnologia e in ammodernamento del parco veicoli per soddisfare le attese della clientela. In particolare, nel 2002 il parco veicoli è stato ammodernato con : il completamento della fornitura dei 26 Eurotram; la consegna di 11 Sirio; il completamento della fornitura di 238 autobus (dotati di 'scatola nera') ; l'introduzione in servizio del primo treno condizionato della linea metropolitana 1, che ha rappresentato il lancio del programma di rinnovamento della linea stessa (revamping) ; la fornitura di 5 treni della linea metropolitana 3, che entreranno in servizio nel corrente anno. E per gli impianti è stato: ristrutturato il deposito Messina per consentire la manutenzione dei nuovi veicoli tranviari; ultimato il nuovo deposito tranviario (nella sola parte strutturale) all'interno dell'area di Precotto, che sarà in grado di accogliere circa 85 veicoli di nuovo tipo; dato inizio alle opere di realizzazione, partendo dalle linee metropolitane, della biglietteria elettronica; implementato in modo sostanziale il sistema di informatizzazione aziendale, incrementando di conseguenza i ritorni in termini di ottimizzazione della gestione; completato il progetto di posa di cavi in fibra ottica sull'intera rete metropolitana, che ha consentito di riposizionare le Sale Operative incrementandone la funzionalità, massimizzando la sicurezza delle infrastrutture e della circolazione, oltre ad incrementare l'informazione al pubblico. L'analisi dei risultati di bilancio del 2002 evidenzia una crescita del valore della produzione (+8%) che si attesta a oltre 633,2 milioni € a fronte di una crescita dei costi di produzione (+4,9%) pari a 29,8 milioni €, di cui 20,3 milioni € riconducibili all'acquisizione di beni e servizi, tra i quali si rammenta, in particolare, l'incremento della manutenzione e pulizia nelle stazioni delle linee metropolitane (facility management). Anche i ricavi sono in crescita. I soli ricavi diretti derivanti dalla vendita di documenti di viaggio sono passati da 223,3 milioni € a oltre 253,7 milioni € (+13,6%) e quelli derivanti dai parcheggi e dalla sosta sono passati da 11,8 milioni € a 18,6 milioni €. Questo secondo dato è principalmente riconducibile all'aumento delle aree destinate a sosta a pagamento e a una maggiore efficacia dei controlli. In forte miglioramento anche il Mol che passa da 28,4 milioni € a 70,3 milioni € (+148%) per un utile operativo lordo in crescita di oltre 17 milioni €. Infine si evidenzia come la diminuzione del valore delle componenti straordinarie e delle attività finanziarie (in calo di circa 15 milioni €), attribuibile all'andamento negativo dei mercati finanziari, renda ancora più significativo l'utile conseguito nell'esercizio in esame (3 milioni €) che deve essere, quindi, ricondotto alla sostanziale influenza delle componenti economiche relative alla gestione caratteristica di Atm. Il programma di investimenti attuato e i risultati fino a oggi conseguiti fanno prevedere un risultato economico positivo anche per l'anno in corso, mentre i dati finanziari dovrebbero essere significativamente influenzati dai notevoli investimenti effettuati. Le previsioni sono naturalmente riferite all'attuale quadro organizzativo dell'Azienda e al prevedibile contesto socio-economico cittadino. Le prospettive per il futuro sono, comunque, condizionate pesantemente dalla recente normativa di settore che, se dovesse imporre la divisione della proprietà tra patrimonio e gestione, si porrebbe in antitesi con l'integrazione del processo produttivo di Atm e genererebbe diseconomie dovute a costi aggiuntivi e a maggiori oneri fiscali. L'imposizione, inoltre, della suddivisione del servizio in più lotti, che potrebbero essere dati in affidamento a gestori diversi, vanificherebbe l'unità di gestione della rete, renderebbe problematico il mantenimento del principio di sussidiarietà e potrebbe anche influire negativamente sul livello di sicurezza e qualità dello stesso servizio offerto alla clientela, generando forti squilibri qualitativi tra i diversi gestori. Nonostante tali rischi, Atm non lascerà nulla di intentato per poter continuare a garantire ai propri Clienti un livello di servizio sempre adeguato alle diverse esigenze della città, mantenendo attivo il processo di miglioramento ciclico della qualità. 

OTTIMI I RISULTATI ECONOMICI NEL BILANCIO 2002 DEL GRUPPO SAME DEUTZ-FAHR 
Treviglio, 17 aprile 2003 - Same Deutz-Fahr, tra i primi costruttori al mondo di trattori agricoli con i marchi Same, Lamborghini, Hürlimann e Deutz-Fahr, ha presentato i risultati di bilancio per l'anno 2002. Nel 2002 il Gruppo di Treviglio ha fatturato 817 milioni di Euro. L'utile netto è stato di 30 milioni di Euro e la posizione finanziaria netta ha raggiunto i 66 milioni di Euro a testimonianza della grande solidità dell'azienda. In un mercato che nel 2002 ha registrato una tendenza positiva nei principali paesi, Same Deutz-Fahr ha consolidato la propria posizione portando la quota di mercato in Europa a 13,6%, grazie agli ottimi risultati ottenuti dai trattori Deutz-Fahr. Il principale obiettivo di Same Deutz-Fahr nel 2002 è stato quello di consolidare le posizioni raggiunte. In un mercato in cui l'affidabilità e la qualità del servizio restano i primi elementi di valutazione all'acquisto, le priorità sono state rivolte al rafforzamento dell'organizzazione, allo sviluppo di una politica di accordi commerciali e industriali e alla razionalizzazione della gamma prodotto. Il Gruppo si è quindi mosso dinamicamente sul contesto internazionale e sono state concluse numerose partnership: con l'azienda tedesca ZF per la fornitura di sistemi di trasmissioni e con la Deutz AG per l'acquisto di motori. Inoltre si è ampliato l'accordo di vendita con Agco Corporation fornendo all'azienda americana anche trattori compatti. Le acquisizioni hanno poi testimoniato la volontà del Gruppo di concentrarsi anche su realtà alternative a quelle dello scenario europeo. Infatti, negli Stati Uniti è diventato l'unico azionista della società Same Deutz-Fahr North America, acquistando le azioni da Agco Corporation. In India, Same Deutz-Fahr ha preso il controllo del 100% della joint-venture Same Deutz-Fahr India rilevando il 50% delle azioni dall'indiana Greaves Ltd. L'azienda per adeguarsi prontamente alle dinamiche di mercato e di prodotto ha destinato un totale di 40 milioni di Euro agli investimenti di cui ca. 20 milioni esclusivamente all' R&D. "I risultati commerciali ed economici nel 2002 - ha dichiarato Massimo Bordi, Amministratore Delegato del Gruppo - ci portano a guardare al futuro con determinazione. In un mercato in cui l'affidabilità e la qualità del servizio sono i principali elementi per una crescita futura, il nostro obiettivo di migliorare queste performance rappresenta la vera sfida". 

APPROVATO IL BILANCIO 2002 NETA CHIUDE CON UN VALORE DELLA PRODUZIONE IN CRESCITA DI OLTRE IL 12% L'EBITDA AMMONTA A 2,680 MILIONI DI EURO, IN CRESCITA DEL 32% E L'UTILE NETTO RADDOPPIA RISPETTO ALL'ANNO PRECEDENTE
Milano, 17 aprile 2003 - Neta (già Etnoteam Adriatica) società leader in Italia nella fornitura di soluzioni globali per il mercato Energy & Utility ed e-Government, conferma le previsioni di crescita presentando risultati molto positivi per l'esercizio 2002. L'assemblea dei soci ha oggi approvato il Bilancio 2002: il valore della produzione sale a oltre 16,230 milioni di euro, in crescita di oltre il 12% sull'anno precedente, l'Ebitda che ammonta a 2,680 milioni di euro è migliorato del 32% rispetto al 2001. L'utile netto 2002 è in crescita di oltre il 100% rispetto all'anno passato e il patrimonio netto ha superato i 3,9 milioni di euro. Neta inizia il nuovo anno migliorando il trend di crescita del 2002. Il primo trimestre 2003 ha infatti registrato un incremento del valore della produzione di oltre il 25% rispetto ai primi tre mesi dell'anno precedente. "Il 2002 è stato un anno di grandi cambiamenti per il mercato delle Public Utilities e della Pubblica Amministrazione - ha detto Gloria Gazzano, Direttore Generale di Neta. Neta, forte della sua ventennale esperienza del settore ha dimostrato di saper interpretare i nuovi orientamenti della normativa italiana rispondendo prontamente alle diverse esigenze delle aziende e proponendosi a ruolo di Business Solution Partner per i suoi 150 clienti". "Siamo molto soddisfatti dei risultati raggiunti - ha affermato Alberto Cazziol, Presidente di Neta - soprattutto in relazione alla situazione economica purtroppo non ancora sostanzialmente positiva. I risultati hanno comprovato le previsioni e i numeri del primo trimestre lasciano pensare a un 2003 di grandi aspettative". 

ENERGIA ELETTRICA DALL'ITALIA ALLA GRECIA: ASSEGNATI 250 MEGAWATT PER L'ANNO 2003 
Roma, 16 aprile 2003 - Il Gestore della rete ha concluso l'assegnazione di complessivi 250 megawatt di energia elettrica provenienti dall'Italia e destinati, per il periodo 15 aprile - 31 dicembre 2003, alle imprese che operano sul mercato greco dell'energia elettrica. Alla gara hanno partecipato 9 operatori. I 250 megawatt disponibili sono stati aggiudicati a 8 imprese. Sul sito internet del Gestore della rete, www.grtn.it, è consultabile l'elenco delle società risultate assegnatarie e le rispettive capacità aggiudicate. 

SEMINARIO SULLE BIOMASSE: NUOVE ATTIVITÀ PER INCENTIVARE L'ECONOMIA DEL SETTORE FORESTALE 
Tineo, 17 aprile 2003 - La Fondazione per l'energia delle Asturie (Faen) sta organizzando una manifestazione sulle biomasse intitolata "Lancio di nuove attività per migliorare l'economia del settore forestale: certificazione e valorizzazione dei rifiuti", che si svolgerà il 16 marzo a Tineo (Spagna). La manifestazione prevede la partecipazione di relatori appartenenti ad istituti pubblici ed imprese, che condivideranno con i partecipanti i più recenti sviluppi nel settore. Essa si rivolge più particolarmente ad esperti in certificazione forestale, gestori forestali e specialisti in biomassa. Tra gli argomenti specifici di discussione figurano la forestazione sostenibile mediante la promozione delle biomasse, le nuove colture energetiche, la certificazione forestale ed infine la valorizazzione dell'energia prodotta dai rifiuti. Infolink: http://www.asturforesta.com 

LUFTHANSA ACQUISISCE LA MAGGIORANZA IN AIR DOLOMITI 
Milano, 17 aprile 2003 - Deutsche Lufthansa AG annuncia di avere oggi perfezionato l'acquisizione del 31,2% del capitale sociale di Air Dolomiti S.p.A. L.A.R.E., compagnia aerea regionale italiana, già partecipata al 20,7% e stretto partner commerciale dal 1994. L'acquisizione, secondo quanto già annunciato lo scorso 6 marzo, è stata effettuata ieri come stabilito nei termini degli accordi presi tra Lufthansa e il precedente azionista di maggioranza di Air Dolomiti, Alcide Leali, ed è stata nei giorni scorsi autorizzata dalle competenti autorità Antitrust in Italia, Germania ed Austria. Con tale operazione, dal valore complessivo di circa 40 milioni di Euro, Lufthansa acquisisce quindi il controllo della compagnia italiana, con il 51,9% circa del suo capitale. A seguito della transazione Lufthansa, come già comunicato il giorno 9 aprile e secondo quanto previsto dalla legge italiana, lancerà un'offerta pubblica d'acquisto riguardante tutte le residue azioni di Air Dolomiti S.p.A. L.A.R.E., che è quotata alla borsa di Milano. 

AIR FRANCE MARZO 2003 TRAFFICO PASSEGGERI : CALO DELL'1,9 % DEL TRAFFICO PER UN'OFFERTA IN AUMENTO DEL 4,7 % E DIMINUZIONE DI 5,1 PUNTI DEL LOAD FACTOR A 75,4 % ATTIVITÀ CARGO IN FORTE AUMENTO: + 5,7 % 
Roma, 17 aprile 2003 - Lo scoppio del conflitto in Iraq ha accelerato, nel corso della seconda metà del mese, il deterioramento dell'attività osservato dall'inizio del mese, sia in termini di traffico che di ricavo unitario. Durante il mese di marzo, a livello globale, il traffico é diminuito dell'1,9 % per un'offerta in aumento del 4,7 %. Il load factor si stabilisce a 75,4 % (- 5,1 punti). Nel corso del 4° trimestre, il traffico é aumentato dell'1,6% per un'offerta in aumento del 4,3%. Il load factor ha perso 2 punti a 74,5%. Per l'esercizio 2002-03, il traffico registra una progressione del 2,9%, in linea con l'offerta (+ 2,7%). Il load factor é rimasto stabile a 76,2% (+0,2 punti). Nel mese di marzo, l'aumento delle tensioni geopolitiche e lo scoppio finale della guerra, hanno avuto effetti variabili secondo le regioni : La rete domestica prosegue la ripresa con un aumento del traffico del 4,1% e di 0,9 punti per quanto riguarda il load factor (66,4 %). La rete Caraibi / Oceano Indiano continua a mostrare un'attività dinamica: + 17,7 % del traffico e + 1,1 punti del load factor (88,5 %). La zona più toccata dalla crisi internazionale é naturalmente il Vicino Oriente che registra un calo del 27,5% del traffico per capacità in diminuzione del 5,9%. Il load factor regredisce di 18,4 punti a 61,9%. Anche l'America del Nord ne risente, con un traffico in debole progressione dell'1,3% per un'offerta in aumento del 13,3%. Il load factor si stabilisce a 78,2% (-9,3 punti). Il degrado dell'attività in Europa, già toccata sul piano economico, si é accelerato nel corso del mese. Il traffico scende del 14,4% per capacità in aumento dell'1%. Il load factor diminuisce di 10,7 punti a 59,2%. L'attività sulla rete asiatica riporta un profondo deterioramento sotto l'effetto congiunto della situazione politico - economica e della Sars (Severe Acute Respiratory Syndrome). Il traffico scende del 9,3% per un'offerta in leggero aumento (+1,4%). Il load factor perde 9,2 punti a 78,2%. Tenuto conto della situazione locale, l'Africa mostra un calo del 15,9% del traffico per un'offerta in diminuzione del 10%. Il load factor si stabilisce a 72,6% (-5,1 punti). In America Latina, il load factor é sempre elevato (80%) e stabile (-0,2 punti); il calo del traffico risulta essere in linea con quello dell'offerta (rispettivamente -5,6% e -5,4%). Attività merci Ad oggi, l'attività merci ha risentito relativamente del contesto internazionale. Durante il mese di marzo, il traffico merci é stato sostenuto con una progressione del 5,7% per un'offerta in aumento dell'1,5%. Il load factor guadagna 2,8 punti a 72,0%. Nel corso dell'esercizio 2002-03, il traffico aumenta del 6,4% per capacità in aumento del 5,3%. Il load factor si stabilisce a 65,3% (+0,6 punti). L'esercizio appena trascorso é stato finalmente un buon anno per le merci. Air France ha adottato numerose misure di adattamento alla crisi, sia in materia di capacità che di riduzioni di costi e investimenti. Tali misure si basano sull'ipotesi di un progressivo ritorno alla normalità al termine delle ostilità, conformemente a quanto osservato nel corso della guerra del Golfo nel 1991 e degli eventi di settembre 2001. In termini d'offerta, per il mese di aprile, la compagnia ha deciso di ridurre la capacità del 7% rispetto al programma iniziale. Tale adattamento é applicato in maniera selettiva in funzione della situazione di ogni rete : Sul lungo raggio, l'offerta é stata ridotta del 7% grazie: alla riduzione del 14% della capacità sul Nord America, Asia e Medio Oriente, ad uno switch di tali capacità sull'Africa e sui Caraibi / Oceano Indiano (+4,6%) alla diminuzione dell'offerta del 2% in America Latina. In Europa, l'offerta é stata ridotta del 10%. Sulla rete domestica, l'offerta rimane stabile. In materia d'investimenti, la compagnia ha rinviato l'ingresso nella flotta di 7 aeromobili medio-raggio, previsti per il prossimo esercizio, come anche la riduzione di investimenti a terra, che dovrebbero consentire di limitare gli investimenti netti dell'esercizio 2003-04 a meno di un miliardo di euro. In materia di spese operative, Air France ha ripreso il processo di riduzione drastica delle spese, implementato subito dopo gli eventi dell'11 settembre. Le economie legate alla sospensione, a titolo precauzionale, delle assunzioni e alla riduzione delle spese correnti si aggiungeranno a quelle sui costi variabili dovuti alla riduzione della capacità. 

A319 ALITALIA: UN JET PER FIRENZE 
Firenze, 17 aprile 2003 - Dal 9 aprile i collegamenti tra la città di Firenze e il resto del mondo sono diventati più veloci e confortevoli. Alitalia ha introdotto in servizio sullo scalo "Amerigo Vespucci" il nuovo bireattore Airbus A319. L'A319 è un aeroplano tecnologicamente avanzato. Appartiene ad una famiglia di aerei commerciali, sostanzialmente identici, composta da tre modelli - A319, A320, A321 - che si differenziano soprattutto per numero di passeggeri trasportabili, data la diversa lunghezza di fusoliera. Gli impianti di bordo garantiscono comfort e silenziosità, mantenendo costanti la temperatura in cabina e l'umidità relativa da prima del decollo fino all'atterraggio, anche volando a 12.000 metri d'altezza. L'A319, con una capienza massima di 124 posti, si pone al vertice tra i prodotti offerti dallo scalo fiorentino a chi viaggia, ed apre nuove prospettive di sviluppo per il traffico passeggeri da e per la Toscana. L'arrivo in flotta dell'A319 ha consentito di poter ipotizzare l'impiego della nuova macchina per i collegamenti di Firenze Peretola con Roma Fiumicino e Milano Malpensa, principali hub della rete Alitalia. Con l'introduzione del nuovo jet, il prodotto offerto da Alitalia farà registrare anche un incremento di capacità, passando dai 66 posti dell'ATR72 ai 124 dell'A319, e permetterà un'adeguata gestione della clientela intercontinentale, finora penalizzata dal limitato carico commerciale consentito sull'Atr. Fino al 31 maggio 2003 i voli AZ1675 Roma-Firenze e AZ1678 Firenze-Roma saranno operati con l'Airbus 319, mentre dal 2 giugno il bireattore fabbricato dal consorzio europeo sarà impiegato sulla direttrice Malpensa, con i voli AZ1699 Firenze-Milano Malpensa e AZ1698 Milano Malpensa-Firenze. Nella flotta Alitalia sono attualmente presenti 5 aeromobili A319, battezzati con nomi di isole italiane: Isola d'Elba, Isola di Panarea, Isola di Ponza, Isola d'Ischia, Isola di Caprera. Firenze, 15 aprile 2003 

SOL MELIA': LA PIÙ GRANDE CATENA ALBERGHIERA DI RESORT AL MONDO, DOPO UN 2002 FAVOREVOLE, AFFRONTA IL 2003 CON FIDUCIA E POSITIVITÀ. 
Milano, 17 Aprile 2003 - Il gruppo Sol Meli. consolida la presenza nel mercato italiano con l'apertura di un nuovo albergo in Sardegna, il Meliâ Olbia Resort & Convention Center. Fondato nel 1956 a Palma di Maiorca, oggi il gruppo Sol Meliâ è la più grande catena alberghiera di resort nel mondo, leader in Spagna (sia per gli alberghi di città che di vacanza) e in America Latina e Caraibi. Si posiziona inoltre come la terza catena alberghiera in Europa e tra le prime dieci nel mondo. Fin dalla sua nascita nel 1956, Sol Meli. ha ottenuto una crescita costante grazie a diverse fusioni e acquisizioni. Da quando all'età di 21 anni, Gabriel Escarrer Julià, fondatore e presidente del gruppo, prese in gestione il primo albergo a Palma di Maiorca (Spagna), tante sono state le operazioni finanziarie che hanno portato il gruppo a diventare leader in Spagna e nel mondo. La crescita di Sol Melià è stata infatti definitivamente rafforzata dall'acquisizione della catena Tryp Hotels, che ha permesso al gruppo di rientrare nelle dieci prime catene alberghiere nel mondo per numero di camere e di rinforzare la sua posizione di prima catena in Spagna per gli alberghi di città. Il 2002 è stato l'anno del rilancio e della strutturazione del brand, con la riduzione del numero di marchi a Meli. Hotels, Tryp Hotels, Sol Hotels e Paradisus Resorts, l'acquisizione di altre strutture alberghiere e il rafforzamento del prodotto e della qualità del servizio. Nel febbraio 2003, infatti Sol Melià ha annunciato che il fatturato 2002 ha raggiunto i 1.010,3 milioni di euro, attestandosi a livelli sostanzialmente uguali al 2001. In particolare, mentre i ricavi al lordo di interessi, tasse, inflazione, ammortamento e affitti (Ebitdar), ha raggiunto i 300,6 milioni di euro, equivalenti ad un aumento dello 0,5% rispetto al 2001; al contrario l'Ebitda, pari a 233,2 milioni di euro, ha registrato una diminuzione del 3%, in linea con le attese degli analisti. Ad oggi, l'incertezza risultante dal conflitto in Iraq, rende difficile le previsioni di performance nei prossimi mesi. In ogni caso l'eccellente posizionamento dei prodotti, lo sforzo fatto per incrementare le vendite, l'eliminazione di hotel non profittevoli o sotto gli standard del gruppo, come anche il rafforzamento finanziario della compagnia e le proprietà valutate oltre 3.000 milioni di euro, mettono Sol Melià in una ottima posizione per affrontare al meglio il 2003. L'obiettivo che il gruppo si prefigge quindi a medio e a lungo termine, è l'espansione e lo sviluppo di ciascuno dei propri marchi in modo indipendente, con la finalità di rafforzare la propria posizione nell'industria alberghiera e di adattare la propria crescita ad ogni mercato di riferimento. In Italia, con l'apertura del Melià Olbia, l'espansione del gruppo spagnolo punta a consolidare la presenza della catena alberghiera in un mercato turistico importante. Oggi, Giuseppe D'Agostino, Regional Director Marketing & Sales Sol Melià Italia, ha detto "Con l'apertura di questa struttura, unica nel suo genere, in quanto dotata di una esclusiva varietà di servizi, Sol Melià dimostra il suo ottimismo nei confronti del mercato alberghiero italiano, nonostante la delicata situazione politica internazionale. Riteniamo inoltre, che la presenza del Melia' Olbia possa contribuire allo viluppo del mercato del turismo in Sardegna grazie ad un resort che sarà attivo durante tutti i mesi dell'anno e che si posizionerà nel mercato come destinazione ideale per il target leisure, business e incentive". 

GEORGE S MAY INTERNATIONAL: GIRO DI POLTRONE, NELL'AZIENDA AMERICANA LEADER IN ITALIA NELLA CONSULENZA ALLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE JAMES H. LAUBACH, 58 ANNI, AMERICANO ALLA GUIDA DELLA SEDE DI AGRATE BRIANZA
Milano, 17 aprile 2003 - - Si chiama James H. Laubach è il nuovo Direttore Generale di George S. May International, l'azienda americana che ha sede ad Agrate Brianza, 300 dipendenti, 35 milioni di euro di fatturato, leader in Italia nella consulenza alle piccole e medie imprese. Nato a Houston 58 anni fa, sposato e padre di 4 figli, James H. Laubach si è laureato sia in legge che in economia e commercio rispettivamente nelle Università di Menphis e del Colorado. James H. Laubach è entrato in George S. May nel 1987, passando per tutte le divisioni del management nelle sedi di Chicago e san Josè sino a raggiungere la direzione in Italia del Sud Europa. James H. Laubach ha preso il posto di Daniel Hostettler, che da quasi dieci anni ha diretto George S. May nel nostro paese. "Intendo continuare ad offrire alle piccole e medie imprese italiane un servizio di alta qualità, proponendo un approccio pragmatico e flessibile con strumenti efficaci, senza parlare il linguaggio di Harvard". George S. May è da oltre 70 anni in Italia, con più di 400.000 interventi portati a termine nei settori merceologici più vari - dall'edilizia al commercio, dall'industria mineraria alle strutture sanitarie - e da un portfolio di circa 6500 clienti all'anno. George S. May International nasce l'11 febbraio 1925 a Chicago (Illinois) per iniziativa di George Storr May. La società ha inizialmente un giro d'affari di appena 10.000 dollari. In pochi anni però, le attività della George S. May si espandono vertiginosamente e nel 1929 vengono aperti uffici a San Francisco e New York. La crescita della George S. May è sin da subito decisa, spinta da un'idea vincente messa in pratica al momento giusto. L'onda lunga del crack di Wall Street del 1929 fa infatti sorgere, specialmente nelle piccole e medie imprese statunitensi, la richiesta di strumenti per diagnosticare le diseconomie e migliorare la competitività. Agli inizi degli anni '50 George S. May International è una realtà di successo che supera i confini degli Stati Uniti. Il 15 luglio 1955 apre ufficialmente l'European Division. L'interesse per il sistema Italia, fondato su un ristretto numero di grandi gruppi industriali e una miriade di piccole e medie imprese, porta la George S. May a stabilire, nel 1957, un Ufficio Divisionale a Milano. Attualmente i servizi della George S. May International raggiungono clienti situati negli U.S.A., in Canada, in Messico e in Europa. La sede centrale è a Park Ridge (Illinois), e uffici divisionali sono situati a Las Vegas e Montreal (Canada), oltre alla già citata sede italiana di Agrate Brianza (MI). La George S. May International è oggi di proprietà delle figlie, eredi di George Storr May ed è controllata da un Consiglio di Amministrazione. 

CONVEGNO SOLUZIONIMPRESA: IL PLM VA IN SCENA A BERGAMO UNA GIORNATA DI APPROFONDIMENTO PER LA PICCOLA MEDIA IMPRESA MANIFATTURIERA: METODOLOGIE, ESPERIENZE, TENDENZE 
Milano, 17 aprile 2003 - SoluzionImpresa, iniziativa nata con l'obiettivo di agevolare un dialogo aperto e diretto tra la realtà industriale manifatturiera italiana e le aziende fornitrici di tecnologie all'avanguardia, propone a Bergamo un incontro di approfondimento in ambito Plm dal titolo "Progettazione, produzione e gestione dei dati di prodotto: Infrastruttura, Soluzioni, Metodologie, Esperienze". L'appuntamento consentirà di verificare come il cambiamento in atto nell'industria manifatturiera italiana necessiti di essere supportato da un'efficace gestione dell'intero ciclo di sviluppo dei prodotti. Sarà un'occasione utile per conoscere alcune tra le più diffuse soluzioni tecnologiche del settore, incontrare i migliori fornitori ed esperti ed instaurare con loro un rapporto di conoscenza e di verifica delle proprie esigenze. L'appuntamento di Bergamo vedrà un confronto tra esperti del settore, interventi di Aziende testimonial e utenti finali che illustreranno la propria esperienza in merito alla scelta e ai risultati ottenuti dall'adozione di soluzioni Plm Cad-Edm-Pdm. Infine, ampio spazio verrà lasciato al dibattito tra i partecipanti, gli esperti e le Aziende che hanno dato la loro disponibilità per il panel di chiusura lavori. Giovedì 29 maggio dalle ore 14.00 presso l'Università di Bergamo - Dipartimento di Ingegneria Industriale viale Marconi 5 - Dalmine (Bg) La partecipazione è gratuita, basta registrarsi on line all'indirizzo www.soluzionimpresa.it/eventi.php oppure inviando il modulo di adesione compilato al numero di fax 02-700516931 

UNISYS: IL TENTATIVO DELLE AZIENDE DI ACCELERARE IL PASSO E ANTICIPARE I CAMBIAMENTI DEL MERCATO SI SCONTRA CON OSTACOLI TECNOLOGICI UNO STUDIO UNISYS CONFERMA CHE L'AZIENDA AGILE SARÀ IL MODELLO DELLE IMPRESE DI NUOVA GENERAZIONE 
Milano, 17 aprile 2003 - Da uno studio commissionato da Unisys Corporation (NYSE:UIS), è emerso che, nonostante le aziende siano spinte dalla pressione competitiva a creare organizzazioni più agili in grado di rispondere alle mutevoli esigenze dei clienti e del mercato, la maggior parte non dispone di una infrastruttura IT all'altezza della sfida posta dalla "real-time enterprise". Dai risultati dello studio emergono anche una serie di capacità tecniche e strategiche chiave, che un'azienda dovrà avere per dare vita a un'organizzazione real-time nei prossimi tre-cinque anni. Lo studio, intitolato "L'organizzazione agile: una realtà attuabile? In che modo?", si basa su un sondaggio globale condotto tra oltre 350 dirigenti d'impresa, dirigenti IT senior e analisti di settore; commissionato da Unisys, è stato gestito dalla società di ricerca indipendente ICR. Dal sondaggio emerge che le spese per lo sviluppo e l'implementazione di nuove applicazioni aziendali - un indicatore fondamentale del focus strategico di un'impresa - rappresentano attualmente il 39% del budget IT complessivo e nei prossimi tre anni aumenteranno del 28%. Questo alto livello di investimento sembra riflettere il fatto che solo il 12% delle aziende coinvolte nel sondaggio sono "molto soddisfatte" dell'ambiente per lo sviluppo di applicazioni di cui dispongono attualmente. Se il 50% circa si è dichiarato "appena soddisfatto", addirittura due aziende su cinque hanno espresso una certa insoddisfazione. Non si sono ottenuti risultati più incoraggianti quando è stato chiesto ai dirigenti IT di classificare le rispettive operazioni secondo una scala da 1 a 10, con il punteggio più basso corrispondente a un commento molto negativo e il più alto corrispondente a un commento molto positivo. Le operazioni sono state classificate in base ai tre standard riportati di seguito, ognuno dei quali è considerato un elemento fondamentale per contribuire all'agilità di un'impresa: introdurre rapidamente prodotti e servizi sul mercato: 6,5; incorporare nuove soluzioni e innovazioni tecnologiche: 6,5; agevolare i collegamenti tra business unit e con i business partner: 6,4. Gli analisti di settore che hanno partecipato al sondaggio si sono dimostrati particolarmente critici sulle capacità IT delle aziende relativamente alle suddette aree, assegnando rispettivamente un punteggio di 4,9, 4,5 e 4,1. "Anche se i sintomi del malessere si manifestano nell'area IT, il vero problema deve essere ricercato nei nostri modelli di business legacy - ha commentato Ralph Welborn, Managing Partner, Gruppo Global Transformation di Unisys - Le abilità e le competenze del management si stanno frantumando sotto il peso di un mercato interconnesso, un ambiente contraddistinto da cambiamenti rapidi, effetti interattivi complessi e condizioni economiche fortemente instabili. Le regole sono cambiate, al punto che le aziende hanno bisogno di un nuovo programma per il futuro". Tra i requisiti di un'organizzazione agile che la maggior parte dei dirigenti intervistati ha citato come "decisamente" o "probabilmente" in evoluzione figurano: collegare i flussi di informazioni in modo da prevedere eventuali minacce e anticipare il continuo cambiamento (26%: decisamente in evoluzione, 43%: probabilmente in evoluzione); investire in sistemi in grado di generare modelli, e le opportunità che ne derivano, per rafforzare i processi decisionali a livello esecutivo e la formazione della strategia (22%: decisamente in evoluzione, 40%: probabilmente in evoluzione); modificare rapidamente e in modo flessibile il flusso dei processi aziendali per migliorare il livello di soddisfazione dei clienti e il vantaggio competitivo (36%: decisamente in evoluzione, 33%: probabilmente in evoluzione); gestire il flusso di lavoro in modo collaborativo, ovvero consentire un collegamento delle persone all'interno e all'esterno dell'organizzazione, per rispondere rapidamente al cambiamento (19%: decisamente in evoluzione, 35%: probabilmente in evoluzione); implementare soluzioni IT che supportino standard aperti e abbiano un grado di flessibilità sufficiente a minimizzare l'obsolescenza (36%: decisamente in evoluzione, 45%: probabilmente in evoluzione); gestire i grandi progetti a livello aziendale suddividendoli in più componenti, meno complessi da sviluppare e più veloci da riassemblare in nuove soluzioni in base al mutare delle condizioni (35%: decisamente in evoluzione, 40%: probabilmente in evoluzione). "È chiaro che, oggi come domani, le nuove qualità per il successo sono innovazione più rapida, adattabilità e flessibilità, sostenibilità e innovazione collaborativa. - ha sottolineato Welborn - La domanda è: la maggior parte delle aziende è in grado di attuare e, in ultima analisi, realizzare questo modello di business considerevolmente più agile? Solo il tempo potrà rispondere, ma stando a quanto emerso dal sondaggio, per dare vita a una 'real-time enterprise' l'agilità è il nuovo imperativo che poche imprese potranno permettersi di ignorare". Dettagli sullo studio Per capire meglio e prevedere come vengono rimodellate le attività aziendali e i requisiti IT, Unisys ha commissionato tre sondaggi, distinti ma correlati. Durante i mesi di settembre e ottobre 2002, sono stati intervistati più di 350 professionisti, contattati telefonicamente o tramite Internet. Per valutare la diversità di opinione sulle questioni in merito, la società di ricerca Icr ha selezionato un target di tre gruppi: (1) dirigenti d'azienda, (2) dirigenti It senior, (3) analisti di settore, distribuiti tra America ed Europa e suddivisi in base alle dimensioni della società di appartenenza. 

I GIOVANI E LE SCIENZE 2003 TUTTI I PREMI DELLA 15A EDIZIONE CON LE MOTIVAZIONE DELLA GIURIA 
Milano, 17 aprile 2003 - Di seguito l'elenco dei vincitori del concorso " I Giovani e le scienze 2003" premiati il 15 aprile presso la Fast di Milano. Premi Fast - 1° classificato: premio di 2.000 € "I.T.I.S. 'A. Malignani' di Udine" Rigo Elia, Tonero Alberto, Vidoni Michele: "Progetto OPALE. On-Time Photosynthesis Activity Level Examiner" Si tratta di un impegnativo lavoro al quale i tre studenti, gli insegnanti, lo stesso istituto hanno sacrificato le ore libere per costruire ex novo la stazione per la valutazione in tempo reale del livello dell'attività di fotosintesi delle piante. Le ricadute vanno oltre l'esperimento: l'applicazione consente di studiare l'effetto dell'impatto ambientale sulla crescita e lo sviluppo delle piante, comprese quelle rilevanti per la sicurezza alimentare mondiale. 2° classificato: premio di 1.500 € "Liceo 'A. Volta' di Milano" Conca Alessandro, Fiocchi Serena, Fregoso Alessandro: "Modellazione matematico-numerica del sistema circolatorio" Il lavoro, frutto di un'efficace collaborazione tra un importante liceo scientifico milanese e il Politecnico di Milano, rappresenta una interessante applicazione della matematica al mondo reale della salute umana, consentendo di facilitare la diagnostica curativa, nel caso specifico con riferimento a patologie di rilevante impatto come quelle cardiovascolari. Questo premio è anche collegato al grande progetto Science Generation che la Fast sta realizzando su scienze della vita e società per la Direzione generale ricerca della Commissione europea. 3° classificato: premio di 750 € "I.P.S.S.C. 'C. Golgi' di Brescia" Alberti Alberto, Olerhead Matteo, Torchio Tiziana: "Qualità e sicurezza degli alimenti" I tre studenti affrontano con competenza una tematica di largo impatto sul quotidiano delle persone; il sempre minor tempo dedicato alla preparazione dei pasti in casa ci porta nei supermercati per avere prodotti freschi già pronti. Occorre però prestare maggiore attenzione a quanto si acquista, sia per la qualità che per i costi. Premio Fondazione Lombardia per l'Ambiente ex equo a due progetti I 1.500 € per il miglior progetto nel settore ambientale vengono suddivisi tra due lavori. "Istituzione Culturale 'Don Carlo Gnocchi' di Carate Brianza (Milano) " Cazzaniga Valeria, Gariboldi Stefano, Sala Silvia: "Chiare, fresche, dolci acque? - Studio e confronto delle emissioni di gas serra dovute al consumo di acqua minerale naturale di bottiglia e di rubinetto" Un prodotto di largo consumo in Italia come l'acqua minerale in bottiglie di plastica può avere pesanti conseguenze sull'ambiente. E' questa l'idea originale dei tre allievi del Don Gnocchi che evidenziano l'effetto serra causato dall'intera filiera che va dalla produzione della minerale al suo consumo e al riciclaggio delle bottiglie. Utilizzando l'acqua di rubinetto si produrrebbe meno CO2 dell'ordine dello 0,5%. "I.P.C. 'C. Golgi' di Brescia" Gallina Stefania, Tedoldi Angelo, Torosani Elisa: "Esposizione individuale agli inquinanti areodispersi: benzene, ossidi di azoto e zolfo, polveri totali, metalli pesanti, muffe e batteri; ovvero: cittadini come centraline di campionamento" Si tratta di un approccio davvero originale per la misurazione dell'inquinamento. I giovani sostituiscono le costose centraline fisse di monitoraggio con rilevatori portatili personalizzati per analizzare situazioni specifiche in funzione del soggetto e del suo luogo di lavoro: il benzene per gli addetti ai distributori di carburante o i metalli pesanti per l'edicolante o il vigile che vivono in strada. Premi Intel Personal computer con processore Pentium 4 di ultima generazione "Collegio 'Rotondi' di Gorla Minore (Varese) " Lesinigo Matteo: "Rappresentazione analitica dei poligoni regolari" Ha colpito la giuria il rigore scientifico e la buona dose di creatività che si trasformano in interesse per applicazioni didattiche. Il ragazzo dimostra una forte sensibilità per diffondere nelle scuole software facili e a basso costo per facilitare l'insegnamento della matematica. Partecipazione a Intel-Isef negli Stati Uniti nel 2004 "Università degli studi di Modena e Reggio Emilia-Scienze MM.FF.NN. " Venturelli Davide: "Comunicazioni point-to-point in tempo reale nelle reti peer to peer: anonimità e sicurezza " Appare geniale l'approfondimento sul trasporto delle informazioni in rete con la garanzia di riservatezza assoluta delle stesse. E questo grazie alla simulazione di un network innovativo scritto dal candidato stesso. Premio MT Channel Il premio MT Channel, un video professionale promozionale, va al progetto del Golgi di Brescia: Esposizione individuale agli inquinanti aerodispersi. Ovvero: cittadini come centraline di campionamento. Consegna il certificato Alessandro Cecchi Paone. La motivazione è per l'originalità di approccio a un problema sentito da tutti, quello dell'inquinamento dell'aria, che compromette la qualità della vita nelle nostre città. Approccio che ha saputo coinvolgere direttamente i cittadini nei loro spostamenti abituali e nei luoghi di studio e di lavoro che frequentano quotidianamente, in sintonia con quanto portato avanti dalla Commissione europea con il progetto 'People'. Altri premi Fast Partecipazione alla 14th International Wildlife Research Week, Svizzera, giugno-luglio 2003 "Istituzione Culturale 'Don Carlo Gnocchi' di Carate Brianza (Milano) " Bellia Marco, Bruschi Caterina, Zambrotta Alberto: "Insetti predatori in una foresta di abeti rossi: coesistenza possibile?" Il progetto non solo sembra il più appropriato a partecipare alla settimana di ricerca natura organizzata sulle Alpi svizzere, ma ha proprio a che fare con il paese d'oltralpe da cui provengono gli insetti rossi oggetto dello studio che stanno compromettendo la foresta di abeti rossi. E' importante pure l'insegnamento che se ne ricava circa la rilevanza della biodiversità. Partecipazione al concorso Water Prize International, Stoccolma, Svezia, agosto 2003 "I.T.I.S. 'Feltrinelli' di Milano" Baderna Diego: "Valutazione dell'attività acetilcolinesterasica in due bivalvi utilizzati come organismi sentinella delle acque del Lago Maggiore" I biomarker utilizzati dallo studente possono essere impiegati in tutti i bacini europei grazie alla loro larga diffusione. E così la metodologia appropriata e il costo contenuto dell'analisi permettono di tenere sotto controllo la qualità dei bacini lacustri in Europa. Finale europea di Budapest La giuria propone per il 15° concorso dell'Unione europea che si tiene in Ungheria a Budapest, dal 20 al 26 settembre 2003 "I.T.I.S. 'A. Malignani' di Udine" Rigo Elia, Tonero Alberto, Vidoni Michele: "Progetto Opale. On-Time Photosynthesis Activity Level Examiner" Il progetto OPALE degli studenti del Malignani di Udine è già stato anticipato nella spiegazione dei premi Fast. "Politecnico di Milano, Facoltà di ingegneria" Pulina Giacomo "Ricerca e studio di un algoritmo di ordinamento per numeri interi di bassa complessità" E' interessante la novità di approccio nei metodi di ordinamento dei numeri con l'obiettivo della velocità dell'ordinamento stesso. "Liceo Scientifico 'L. Respighi' di Piacenza" Chiodaroli Elisabetta, Montanini Laura, Solenghi Davide: "Alla scoperta del Mar Ligure inseguendo le acciughe..." Le proposte che emergono dallo studio sono molto concrete: le campagne di pesca vanno programmate in funzione della disponibilità del prodotto, a sua volta condizionato da parametri ambientali appositamente monitorati per evitare l'estinzione della fauna ittica, anche nell'interesse degli addetti del settore. 

PROFESSIONE RICERCATORE: NASCE IL PHD IN DIRITTO D'IMPRESA 
Milano, 17 aprile 2003: Anche i giovani che aspirano a una carriera da ricercatori nel settore del diritto d'impresa, dopo quelli interessati all'economia, al management e alla statistica, da oggi hanno la possibilità di frequentare un PhD in Italia. Il bando per il PhD in Law of Business and Commerce dell'Università Bocconi, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 27 IV serie speciale, del 4 aprile 2003, prevede la scadenza del 9 maggio per la presentazione delle domande. "L'iniziativa, unica per l'Italia, è un dottorato in diritto dell'impresa dal disegno fortemente innovativo per il carattere multidisciplinare e la presenza di un impegnativo e obbligatorio percorso didattico", spiega il coordinatore, Alberto Alessandri. I candidati che verranno ammessi dovranno frequentare 310 ore di lezione il primo anno e 130 ore il secondo, nel corso del quale è prevista anche la permanenza di un semestre in una delle università straniere di riferimento per il proprio settore disciplinare. Il terzo anno sarà, invece, dedicato prevalentemente al lavoro di tesi. I quattro settori disciplinari di riferimento sono il diritto commerciale, il diritto processuale civile e delle procedure concorsuali, il diritto penale dell'impresa e il diritto del lavoro. Ognuno dei 15 ammessi, dopo una fase di percorso comune, dovrà specializzarsi in uno di questi ambiti. Rispetto ai dottorati tradizionali, il PhD è caratterizzato anche da un processo di selezione più rigoroso e impegnativo per i candidati, che dovranno affrontare due temi (su due delle quattro aree disciplinari) e un colloquio. Il bando e una descrizione più approfondita del programma sono disponibili all'indirizzo Internet www.uni-bocconi.it/phddirittoimpresa. La via del PhD è già stata percorsa, in Bocconi, negli anni scorsi: sono attivi e riscuotono parecchio favore un PhD in Economics, un PhD in Business Administration and Management e un PhD in Statistics. L'avvio di quello in Law of Business and Commerce testimonia del crescente coinvolgimento dell'Università nell'insegnamento e ricerca in materie giuridiche. 

URBANI: "FINISCE IL CAOS NORMATIVO. SARA' PIU' FLESSIBILE LA PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ DI SPETTACOLO".
Roma, 17 aprile 2003 - La Camera ha approvato ieri, in via definitiva, la conversione in Legge del decreto proposto dal Ministro Giuliano Urbani in materia di spettacolo il 14 febbraio scorso. Prima il decreto, oggi la legge rispondono a una pressante esigenza del Teatro Italiano: quella di consentire una immediata ripartizione dei contributi finanziari, altrimenti bloccati dalla mancanza di un'apposita normativa. "Con l'approvazione della legge -afferma Il Ministro Urbani - le attività di teatri e compagnie potranno svolgersi in un quadro di certezza giuridica che avrà conseguenze positive sulla programmazione e sulle prospettive del nostro teatro. "L'azione di questo Governo - dice il Ministro Urbani - è improntata a superare tutte le ambiguità normative che hanno determinato conflitti di competenza tra stato e regioni. Per questo motivo la riforma del titolo V presentato dal Governo venerdì scorso e approvata in prima lettura dalla Camera, consentirà di poter nitidamente ripartire le competenze di Stato, Regioni ed Enti Locali in materia di spettacolo, un comparto che era stato addirittura dimenticato dalla precedente modifica del titolo V . "Ringrazio pertanto il Parlamento - conclude il Ministro Urbani - per la sollecitudine con cui ha saputo rispondere alle pressanti esigenze del mondo dello spettacolo". 

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