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19 GIUGNO 2002
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ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA
COMMISSIONE EUROPEA PRESENTAZIONE DEL CONSIGLIO EUROPEO DI SALONICCO
Bruxelles, 19 giugno 2003 - Di seguito
la relazione di Prodi tenuta nel corso della conferenza stampa di ieri per
la presentazione del consiglio europeo di Salonicco: "Signore e
signori, il Consiglio europeo di Salonicco che avrà inizio domani 19 giugno
affronta diverse questioni di grande urgenza e rilevanza per l'Europa e la
Presidenza greca ci ha aiutato preparando con grande competenza. Sono sicuro
che il vertice sarà un successo per tutti. Inizierò con la questione
dell'immigrazione, delle frontiere e dell'asilo sulla quale l'Unione deve
elaborare una politica comune. Si tratta di una priorità politica di prima
grandezza, come confermato anche dalla Convenzione, e di un tema sul quale
le aspettative dell'opinione pubblica negli Stati membri sono molto alte.
Secondo l'ultimo Eurobarometro, uscito ieri, sette cittadini europei su
dieci vogliono che l'Unione europea abbia una politica comune su asilo e
immigrazione. Il Consiglio ha ribadito a più riprese che occorre procedere
in modo organico. La Commissione condivide pienamente questo approccio che,
infatti, ha seguito presentando tre comunicazioni al Consiglio europeo,
corredate da una proposta specifica di cooperazione con i paesi terzi. La
Commissione è convinta che, visti i progressi di questi anni, sia arrivato
il momento di avanzare verso nuovi traguardi per consolidare le basi della
nostra politica comune. Farò tre esempi: Il finanziamento comunitario deve
portarsi a un livello che, restando compatibile con i margini esistenti, sia
all'altezza delle nostre ambizioni politiche. Abbiamo previsto un pacchetto
che comprende 140 milioni di euro per la gestione delle frontiere esterne e
250 milioni di euro per la cooperazione con i paesi terzi. Occorre integrare
l'attività legislativa rafforzando la cooperazione amministrativa e
realizzando le infrastrutture necessarie. Le direttive sul ricongiungimento
familiare e sui residenti di lunga durata sono un successo incontestabile
della Presidenza greca. Ora dobbiamo proseguire sulla stessa strada e
affermare un approccio positivo verso l'immigrazione mettendone in evidenza
i vantaggi. L'integrazione degli immigrati regolari deve diventare una
priorità comune. Dobbiamo mostrare la stessa volontà politica anche nel
campo dell'asilo. Abbiamo lavorato bene e, gradualmente, la prima fase del
sistema comune voluto a Tampere si sta realizzando. Mi dispiace sottolineare
però che, dopo mesi di intense trattative, non c'è ancora un accordo sulla
direttiva che definisce la nozione di rifugiato e che armonizza le forme di
protezione sussidiaria. Questo strumento, assieme alla direttiva sulle
procedure, è il cuore del sistema comune. È essenziale che la Presidenza
italiana consideri prioritaria l'adozione di questi due testi al più tardi
entro dicembre per rispettare il calendario fissato a Siviglia. Inoltre, per
la politica di riammissione, occorre fare uno sforzo supplementare sulla
base di una piena collaborazione da parte dei paesi di provenienza e di
transito. Il secondo grande tema del vertice di Salonicco sarà la
Convenzione. Il mio auspicio è che il Consiglio europeo stabilisca che il
progetto di Costituzione presentato dalla Convenzione sia la base per la
Conferenza intergovernativa che avrà inizio a ottobre. Il testo prodotto
dalla Convenzione va nella direzione giusta e centra alcuni obiettivi
importanti: La sfida della Conferenza intergovernativa sarà quella di
migliorare il progetto su due punti chiave: l'estensione del voto a
maggioranza e l'architettura istituzionale. La Convenzione ha dimostrato di
saper lavorare con efficacia e voglio ringraziare il suo Presidente Giscard
d'Estaing per l'abilità con la quale l'ha portata al compromesso finale. A
mio avviso, questi sono i risultati più positivi: L'Unione europea del
futuro sarà meglio attrezzata pergarantire sicurezza e giustizia ai suoi
cittadini. La Carta dei diritti fondamentali avrà forza di legge. Questo
significa che i diritti di base diventano più visibili e più espliciti per
tutti i cittadini. La Commissione rappresenterà l'Unione sulla scena
internazionale, tranne che nella Politica estera di sicurezza comune e per
l'euro. Cresce così la nostra influenza nel mondo e nel contesto della
globalizzazione. Per quanto riguarda la Pesc, avremo un Ministro degli
affari esteri dell'Unione che sarà anche vicepresidente della Commissione.
La creazione di questa posizione è una innovazione istituzionale importante
e la accolgo con grande favore. Il testo della Convenzione semplifica i
Trattati attuali e chiarisce i poteri dell'Unione e degli Stati membri.
Tuttavia, su alcuni punti la Convenzione non ha prodotto risultati
soddisfacenti. Purtroppo per un gran numero di decisioni è stato mantenuto
il diritto di veto . Su questo punto voglio parlare con grande chiarezza:
accettare la regola dell'unanimità significa accettare che non si prenderà
nessuna decisione. Il diritto di veto porta l'Unione europea alla paralisi.
Più volte ho messo in guardia dal rischio di creare centri di potere in
conflitto fra loro riguardo all'esecuzione delle politiche dell'Unione. Non
sono sicuro che l'elenco che specifica le funzioni del nuovo Chair del
Consiglio europeo elimini completamente il rischio di creare un doppione per
le funzioni esecutive. Se al Consiglio europeo occorre un Chair più stabile
per operare meglio, allora si devono aggiungere altre salvaguardie per
scongiurare questo rischio. Infine, le innovazioni operative proposte per la
Commissione dopo il 2009 fanno sorgere qualche timore sull'efficacia di
questa istituzione: la Commissione sarà essenziale per un'azione coerente
nell'Unione allargata. Finirò con qualche considerazione sulla strategia
dell'Unione verso i Balcani occidentali. Il vertice di Salonicco sarà una
tappa decisiva in questa strategia. Verrà ribadita la nostra responsabilità
verso la regione a la nostra determinazione ad aiutare i paesi che ne fanno
parte a diventare membri dell'Unione. L'ho detto spesso e voglio ripeterlo
ancora una volta: l'unificazione dell'Europa non sarà completata fino a
quando i paesi amici dei Balcani non entreranno nella nostra famiglia. La
domanda di adesione presentata dalla Croazia è un segno incoraggiante e lo
accolgo con grande piacere. Non posso nascondere che la realizzazione di
questo progetto comune richiederà molto lavoro. È per questo che, sulla
base della nostra comunicazione dello scorso maggio, abbiamo messo a punto
un'Agenda per i Balcani occidentali che i Ministri degli esteri dell'Unione
hanno approvato lunedì scorso a Lussemburgo. L'agenda è ampia e ambiziosa:
un'agenda comune per un progetto comune. Siamo certi che tutti i paesi della
regione sono decisi a fare la loro parte accelerando il processo di riforme.
È chiaro che, per metterla in pratica, la nostra agenda richiederà risorse
all'altezza delle nostre ambizioni. In questa prospettiva, il nostro
pacchetto finanziario per la regione crescerà di 210 milioni di euro nel
corso dei prossimi tre anni. Può darsi che ciò non corrisponda esattamente
a ciò che noi e i paesi della regione speravamo. Tuttavia abbiamo anche un
impegno da parte del Consiglio di sostenere con aiuti finanziari consistenti
lo sforzo che i paesi dei Balcani occidentali faranno per avvicinarsi agli
standard dell'Unione. Quindi lancio un appello alla regione: andate avanti a
lavorare e 'costringeteci' a darvi più fondi. Per finire, un commento sulla
dimensione regionale, che non è affatto una questione retorica ma una
necessità assoluta."
LA RETE DEGLI EURO INFO CENTRE AIUTA LE
PMI A PREPARARSI IN VISTA DELL'ALLARGAMENTO
Bruxelles, 19 giugno 2003 - La rete degli Euro Info Centre (Eic) ha
predisposto un'iniziativa per aiutare le piccole imprese a prepararsi in
vista dell'imminente allargamento dell'Unione europea. Il programma dal
titolo "Opportunità commerciali offerte dall'allargamento",
istituito di recente, si articola in oltre 400 attività rivolte
specificatamente alle piccole e medie imprese (Pmi). Tali attività saranno
realizzate nei centri Eic dei 26 paesi che partecipano attualmente
all'iniziativa della rete. In un discorso pronunciato il 16 giugno alla
Camera di commercio di Vienna, il commissario per le Imprese e la Società
dell'informazione Erkki Liikanen ha ribadito che è importante aiutare le
Pmi a prepararsi in vista dell'allargamento: "[Un] mercato interno
allargato offre numerose opportunità alle [.] società. Quanto più esse
otterranno informazioni e quanto prima si organizzeranno, tanto più saranno
in grado di cogliere tali opportunità". Le attività proposte si
articolano in una serie di seminari e manifestazioni che verteranno in
particolare sulle opportunità commerciali offerte dall'allargamento. Si
costituiranno altresì associazioni commerciali, al fine di garantire che le
imprese con interessi comuni possano riunirsi ad intervalli regolari per
scambiarsi esperienze ed idee. Inoltre, si predisporrà un servizio
specifico per l'allargamento volto a fornire assistenza continua alle Pmi.
Le attività si protrarranno fino a maggio 2004. Per ulteriori informazioni
sulla rete degli Euro Info Centre (Eic) visitare il sito: http://europa.eu.int/comm/enterprise/networks/eic/eic_enlargement_en.html
LA COMMISSIONE EUROPEA ACCOGLIE LA
RICHIESTA DI ELABORARE UN'AGENDA STRATEGICA DI RICERCA PER L'ECONOMIA
DELL'IDROGENO
Bruxelles, 19 giugno 2003 - Il presidente della Commissione Romano Prodi ha
espresso il suo sostegno ad una nuova relazione pubblicata dal Gruppo di
alto livello sull'idrogeno e le celle a combustibile, nella quale si chiede
la definizione di un'agenda strategica di ricerca europea e di una "roadmap"
(tabella di marcia) per favorire la creazione di un'economia dell'idrogeno.
Prodi ha manifestato il suo consenso nel discorso di apertura della
conferenza di due giorni, dal titolo "L'economia dell'idrogeno: la
strada verso l'energia sostenibile", varata a Bruxelles il 16 giugno.
"Ci sentiamo [la Commissione] fortemente impegnati verso l'obiettivo di
passare, da qui alla metà del secolo, ad un'economia europea basata
esclusivamente sulle fonti energetiche rinnovabili", ha dichiarato
Prodi, aggiungendo: "Dobbiamo definire un'agenda di ricerca ed una
strategia europea, le quali condurranno all'elaborazione di una roadmap di
attuazione". Il Gruppo di alto livello è stato istituito nel 2002 dal
commissario per i Trasporti e l'Energia Loyola de Palacio e dal commissario
per la Ricerca Philippe Busquin, con il sostegno del presidente Prodi. Nella
sua relazione, dal titolo "L'energia all'idrogeno e le celle a
combustibile: una visione per il nostro futuro", il Gruppo illustra le
fasi di ricerca e di attuazione, nonché le misure non tecniche necessarie
affinché l'Europa possa diventare un'economia dell'idrogeno. Tale relazione
ha costituito la base della conferenza di Bruxelles. Il documento è giunto
alla conclusione che per avviare la fase di transizione dai combustibili
fossili all'economia basata sull'idrogeno sono necessari cinque elementi: un
quadro politico favorevole; un'agenda strategica di ricerca; una strategia
di attuazione; una roadmap europea per l'idrogeno e le celle a combustibile;
e un partenariato europeo sull'idrogeno e le celle a combustibile. Secondo
le raccomandazioni contenute nella relazione del Gruppo di alto livello,
costituito da alti rappresentanti dell'industria e degli istituti di
ricerca, l'agenda strategica di ricerca dovrà riunire i migliori
ricercatori in Europa, al fine di generare una massa critica di risorse,
sforzi e competenze, e superare così gli ostacoli tecnici e i problemi
socioeconomici esistenti. Nello specifico, il documento sostiene che
l'agenda dovrà affrontare le sfide tecnologiche in materia di produzione,
distribuzione, stoccaggio, infrastruttura e sicurezza dell'idrogeno, nonché
di prestazioni, durata e costi delle celle a combustibile. Essa, inoltre,
dovrà contribuire ad una revisione ed un perfezionamento costanti della
roadmap europea per l'idrogeno, con obiettivi e criteri di analisi basati
sui risultati della ricerca. Nell'attuare l'agenda strategica di ricerca, la
relazione suggerisce l'identificazione di centri di eccellenza virtuali
europei che fungano da punto di riferimento per la ricerca, l'elaborazione
di prototipi di progetti dimostrativi e la definizione delle norme in
materia di proprietà intellettuale, volte a promuovere la ricerca
cooperativa internazionale. La definizione di quadro politico favorevole
implica lo stanziamento di finanziamenti da parte del settore pubblico, al
fine di stimolare le attività e condividere con l'industria i rischi
associati alla ricerca, allo sviluppo e alla fase iniziale di attuazione.
Fra le iniziative politiche di sostegno figurano, inoltre, la promozione di
misure a favore dell'efficienza energetica, volte a incoraggiare la domanda
di nuove tecnologie, l'abbattimento delle barriere normative alla
commercializzazione dell'idrogeno e delle pile a combustibile e lo sviluppo
di codici e norme comuni. Commentando favorevolmente la relazione, la de
Palacio ha affermato: "Il Gruppo ha avuto per obiettivo formulare una
visione collettiva del contributo che l'idrogeno e le celle a combustibile
possono fornire alla realizzazione di sistemi energetici sostenibili per il
futuro. In qualità di commissario responsabile per la politica in materia
di energia e trasporti, avevo chiesto al Gruppo di alto livello di stilare
una relazione realistica e sono soddisfatta del risultato del loro
lavoro". Busquin ha definito la relazione del Gruppo "un
importante documento per le politiche energetiche dell'Unione",
aggiungendo che in sei mesi di intenso lavoro, il Gruppo di alto livello ha
"delineato, per la prima volta, una visione comune sull'economia
dell'idrogeno, all'interno dell'industria europea". Il Commissario per
la Ricerca ha avvertito che le sfide connesse alle tecnologie all'idrogeno
restano significative, ma ha ricordato ai delegati che la prima rete
elettrica è stata installata solo 20 anni dopo la dimostrazione della prima
lampadina. La de Palacio ha sottolineato che, sebbene dovranno trascorrere
ancora 20-30 anni prima che l'economia dell'idrogeno possa emergere, occorre
assumere fin d'ora le decisioni politiche cruciali.
L'UE E GLI USA FIRMANO UN ACCORDO DI
PARTENARIATO SULLE TECNOLOGIE DELLE CELLE A COMBUSTIBILE
Bruxelles, 19 giugno 2003 - L'Ue e gli Stati Uniti hanno siglato un accordo
ufficiale per il lancio di progetti cooperativi in materia di tecnologie
delle celle a combustibile, al fine di ridurre al minimo la duplicazione
degli sforzi in tale settore, superare gli ostacoli tecnici e definire norme
e codici comuni per stimolare il mercato. L'impegno sottoscritto è
contenuto in un allegato all'accordo di cooperazione scientifica per
l'energia non nucleare Ue-Usa, siglato dal commissario per la Ricerca
Philippe Busquin, per l'Ue, e dal segretario di Stato per l'Energia Spencer
Abraham, per gli Stati Uniti, durante una speciale cerimonia organizzata nel
corso della conferenza sull'economia dell'idrogeno, tenutasi a Bruxelles il
16 giugno. Nel giudicare positivamente l'accordo, Busquin ha affermato:
"Unendo gli sforzi e le risorse di ricerca dell'Ue e degli Stati Uniti,
aumentiamo le possibilità di trovare una soluzione a lungo termine ai
problemi mondiali dell'energia e dei trasporti. Attraverso dei partenariati
globali possiamo collaborare allo sviluppo delle tecnologie in materia di
celle a combustibile, al fine di fornire alternative plausibili e
sostenibili sotto il profilo ambientale ai combustibili fossili". Nel
suo precedente intervento nel corso della conferenza, Abraham ha dichiarato:
"Questo allegato favorirà l'unificazione dei nostri rispettivi
approcci alla ricerca sull'idrogeno e sottolinea l'importanza della
cooperazione internazionale nel settore dello sviluppo delle tecnologie per
l'energia all'idrogeno. Lavorando insieme ai partner internazionali possiamo
ottimizzare lo sfruttamento delle risorse esauribili e far avanzare i
programmi per la ricerca, lo sviluppo e l'adozione delle tecnologie [...]
all'idrogeno". Nello specifico, l'allegato prevede delle iniziative
comuni in sette ambiti relativi alle celle a combustibile, fra cui la
dimostrazione di veicoli a pile a combustibile e di infrastrutture di
rifornimento, l'utilizzo delle celle a combustibile come generatori
ausiliari e lo sviluppo di codici e norme comuni per l'infrastruttura e i
veicoli basati su tale tecnologia. Abraham ha sottolineato l'importanza di
definire delle norme globali per stimolare il mercato delle celle a
combustibile e dell'idrogeno: "Le imprese e le industrie che conducono
ricerca sull'idrogeno saranno maggiormente incentivate ad investire con
successo sapendo che i loro prodotti troveranno applicazione in tutto il
mondo. Prima definiremo tali norme, prima potrà cominciare la rivoluzione
dell'idrogeno". Il vicepresidente della Commissione, Loyola de Palacio,
anch'essa presente alla manifestazione, ha sostenuto con forza la necessità
di potenziare la cooperazione internazionale, affermando: "Attualmente
l'Europa sta conducendo il più ampio progetto al mondo di dimostrazione di
autobus a celle a combustibile alimentate ad idrogeno. Iniziative di questo
tipo procedono nella giusta direzione, ma non riescono a raggiungere la
massa critica necessaria per penetrare il mercato". Secondo Abraham,
l'accordo Ue-Usa rappresenta l'inizio di un nuovo approccio internazionale
verso il raggiungimento di obiettivi comuni in materia di tecnologia
all'idrogeno. Egli ha proseguito affermando che diversi ministri europei
hanno risposto positivamente alla sua proposta di creare un "Partenariato
internazionale per l'idrogeno" ed ha invitato i rappresentanti dell'Ue
e degli Stati membri a partecipare alla conferenza ministeriale, che si terrà
quest'autunno, per definire formalmente tale organismo e procedere alla sua
istituzione.
PROSPETTIVE DEI MERCATI FINANZIARI
ANALISI DI STEFANO VIGHI - ECONOMISTA DI UNION INVESTMENT
Milano, 19 giugno 2003 - Anche se é presto per parlare di una inversione di
tendenza a lungo termine dei mercati azionari possiamo scorgere segnali che
ci rendono ottimisti circa l'andamento dei listini per i prossimi mesi: un
cauto ottimismo dei consumatori Usa, l'attenuarsi dei timori relativi alla
diffusione della Sars ed un lieve miglioramento della situazione economica
giapponese sono elementi che indicano una possibile, se pur contenuta,
crescita globale. Permangono, é vero, rischi legati al terrorismo
internazionale, al Medio Oriente e alla deflazione, ma se consideriamo che i
listini azionari trattano a livelli assolutamente interessanti, le
potenzialità di crescita sono di gran lunga superiori alle possibilità di
nuovi ribassi. I fatturati delle società cresceranno poco e il
miglioramento dei risultati sarà ancora legato in gran parte ai processi di
ristrutturazione e di contenimento dei costi, tuttavia crediamo che l'equity
lieviterà in modo contenuto ma costante. Nel lungo periodo invece é
possibile che sia ancora soggetto ad una certa volatilità. I listini del
Nord America hanno evidenziato le migliori performance, soprattutto i
listini tecnologici. L'indebolimento del dollaro, insieme al buon andamento
delle economie del Far East e dei calanti timori legati alla Sars,
potrebbero consentire un incremento delle vendite. Per quanto riguarda
l'Europa, l'euro sembra essere destinato a mentenersi ancora forte nei
confronti del dollaro. Le economie di Eurolandia soffrono ancora di una
pesante debolezza e i listini hanno tradotto questo aspetto in una
performance meno positiva rispetto ad altre areee geografiche. Anche se i
prezzi dei titoli Euro ci sembrano più bassi rispetto ai concorrenti Usa,
suggeriamo di puntare sui Paesi emergenti dell'Est.
DOPO LA BOLLA TORNA IL VENTURE CAPITAL
NELL'HI TECH - IN ITALIA IL TECH TOUR 2003
Milano, 19 giugno 2003 - Dopo Svizzera, Irlanda, Svezia, Germania,
Finlandia, Spagna Francia, Scozia, Olanda, Norvegia e Svizzera, per la prima
volta dalla sua costituzione la Ett European Tech Tour Association ha deciso
di organizzare un tour anche in Italia che si tiene il 18, 19 e 20 giugno
2003. Alla presidenza dell' Itt è stato nominato Roberto Italia, laureato
alla Luiss di Roma ed con una Mba ottenuto presso l'Insead di Fontainebleau,
ha da poco lanciato una società che opera nel campo del private equità in
Italia la Equitalia Partners. Prima di dedicarsi direttamente ad attività
di investimento in Italia, dal 1994 alla fine del 2002, aveva lavorato alla
Warburg Pincus, una realtà tra la principali nell'industria del private
equità alivello mondiale. Fino al 1994 Roberto Italia aveva lavorato nel
gruppo Telecom Italia in varie posizione con vari incarichi. L' Ett ha come
fine quello di identificare progetti innovativi ed unici che abbiano il
potenziale in grado di incidere sl panorama tecnologico europeo. Indurre le
aziende selezionate in un circolo di prestigio di investitori, società e
consulenti internazionali nel campo dell' High Tech. Contribuire allo
sviluppo delle aziend enel cmapo dell'innovazione e dell' high-tech in
Europa, operando come organizzazione non profit. Di seguito alcuni elementi
che caratterizzano l'Ett: 11 eventi, 125 volontari locali di best practice,
275 aziende selezionate, 350 delgati da oltre 20 paesi, 2250 progetti
raffrontati e valutati, 2800 ospiti inviati alle cene d'inaugurazione, €
1,5 milioni di sponsorizzazioni. Fra gli obiettivi: identificare fino a 25
aziende high tech in ogni paese che abbiano il potenziale in gardo di
incidere sul panorama globale/europeo. Organizzare fino a 4 tour per anno
nei diversi paesi. Acquistare una conoscenza di prim'ordine di una selezione
delle più avanzate aziende high tech in una specifica area. Stabilire un
circolo globale di professionisti di alto prestigio nella catena di supporto
al settore pe ri delegati. Creare un network forte di investitori globali e
di strategici/società partner per le aziende selezionate. Creare un
durevole network di aziende imprenditori di spicco in ogni paese europeo,
insieme ad un network di personalità di alto profilo nle mondo della
tecnologia, in quello bancario, dell'investimento, delle società di
consulenza e dell'ambiente imprenditoriale. European Tech Tour Association (Ett)
nasce a Ginevra nel 1998. E' una organizzazione indipendente senza scopo di
lucro che ha come obiettivo quello di creare occasioni di incontro tra
aziende europee, attive nel processo di internazionalizzazione ed una rete
di personalità internazionali che operano nel campo delle tecnologie e
dell'innovazione - imprenditori, capitani di industria, operatori politici
ed economici. Grazie a questa struttura, nel corso degli anni, fortissimo è
stato il contributo di tante personalità all'evoluzione ed al successo
della Ett. Di questi fanno parte: Daniel Borel di Logitech, Marco Landi, già
di Apple e Texas Instruments, Anti Kokkinen di Nokia, Bob Bishop di Silicon
Graphics, Martin Velasco, oggi Ad i4progress, e Tim Keating di Intel, tra
gli altri. La missione della Ett e' di individuare giovani aziende che hanno
il potenziale per modificare il panorama industriale europeo e presentarle a
operatori internazionali attivi nel mondo delle tecnologie e degli
investimenti, dotati delle basi di conoscenze e capitali necessarie. La Ett
organizza 3 eventi (i tour) all'anno in diversi paesi europei dove ha
riscontrato un particolare interesse tra i propri membri e dove ritiene di
poter trovare aziende giovani operanti nel campo delle tecnologie e
dell'innovazione di processo e prodotto che abbiano un potenziale di
crescita a livello globale. Nei mesi precedenti al tour, la Ett procede ad
una selezione delle aziende da presentare attraverso le attività del
Comitato di Selezione già costituito nel paese di riferimento. Il Comitato
di Selezione locale si compone di un pool di operatori economici e
finanziari operativi nel paese di riferimento che opera sotto la
supervisione del President locale. Il President locale tipicamente e' un
operatore di spicco della comunità economica e finanziaria originario del
paese di riferimento, selezionato appositamente dal board della Ett tramite
la rete di membri a livello internazionale. Infolink: www.techtour.com
PARMALAT FINANZIARIA CONFERMA PRIVATE
PLACEMENT PER 300 MILIONI DI EURO
Milano, 19 giugno 2003 - Parmalat conferma la propria politica di gestione
del debito finanziario e, in particolare, che il Gruppo nel medio periodo
non emetterà obbligazioni convertibili e nel breve periodo obbligazioni da
collocare sul cosiddetto mercato retail. Il Gruppo comunque intende
sfruttare tutte le opportunità che si presentino sul mercato che permettano
la raccolta di nuovi mezzi finanziari a condizioni vantaggiose da utilizzare
per rifinanziare parte dell'indebitamento a breve in essere. In quest'ottica
rientra pienamente l'operazione realizzata nei giorni scorsi attraverso un
private placement, su un unico investitore istituzionale, di un prestito del
valore di 300 milioni di euro con scadenza 2008 ad un tasso variabile
indicizzato all'Euribor maggiorato di 305 punti base.
IL BILANCIO È DA "OSCAR"
QUANDO È FOTOGRAFIA DELL'IMPRESA. WORKSHOP DI APPROFONDIMENTO E
AUTOVALUTAZIONE
Milano, 19 giugno 2003 - Si è svolto, presso la sala Camerana di
Assolombarda, il Workshop di approfondimento e autovalutazione del bilancio,
organizzato dalla Federazione Relazioni Pubbliche Italiana (Ferpi), in
collaborazione con il Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti (Cndc),
Assolombarda e l'Associazione Italiana degli Analisti Finanziari (Aiaf).
L'iniziativa costituisce il primo di una serie di appuntamenti organizzati
per promuovere l'edizione 2003 dell'Oscar di Bilancio, un premio che, da
quasi cinquant'anni, incoraggia le aziende a trasformare la redazione del
proprio bilancio da mero strumento contabile a preziosa occasione di
comunicazione. L'obbiettivo del Workshop era quello di illustrare come il
bilancio possa concretamente trasformarsi in uno strumento di business per
il raggiungimento di precisi riscontri economici. Dopo il saluto di Carlo
Moretti, Presidente Piccola Industria Assolombarda, e di Gherarda Guastalla
Lucchini, Vice Presidente Ferpi, i lavori sono stati introdotti dal
Presidente Aiaf Franco Carlo Papa, che ha illustrato i coinvolgimenti che la
nuova riforma societaria, l'armonizzazione dei principi contabili (Ias), le
nuove norme di regolamentazione per il credito avranno in futuro soprattutto
per le piccole e medie imprese. Successivamente, Claudio Siciliotti, vice
Presidente Cndc, e Giovanni Camera, Consigliere Aiaf, hanno illustrato, con
esempi concreti, come le piccole e medie aziende, anche quelle non tenute a
pubblicizzare il proprio bilancio, possono utilizzare questo strumento per
una procedura di autovalutazione e di comunicazione rivolta verso l'esterno.
Il pomeriggio è proseguito con la relazione di Roberto Marziantonio, socio
fondatore della Ferpi, che ha presentato un modello per il monitoraggio, la
rendicontazione e la comunicazione del processo di gestione responsabile per
lo sviluppo sostenibile delle aziende. In seguito, Ruggero Bodo, Consulente
di Sodalitas, ha illustrato i criteri per la redazione del bilancio
sostenibile (Triple-Bottom-Line), una modalità di redazione del rendiconto
che comprende anche le relazioni aziendali con i propri stakeholder e con
l'orizzonte complessivo di riferimento della società. "Il workshop -
ha affermato Gherarda Guastalla Lucchini a conclusione dell'incontro - ha
evidenziato come anche le piccole e medie imprese possono ricavare grandi
vantaggi dalla presentazione di bilanci disegnati per la comunicazione con i
propri pubblici di riferimento. Si sta diffondendo la netta percezione che
il bilancio debba essere considerato non semplicemente come una valutazione
contabile, ma debba tenere conto di tutte le relazioni aziendali,
consentendo un completo check up dello stato di salute dell'impresa, piccola
o grande che sia. Per questo motivo, quest'anno abbiamo istituito anche un
Oscar dedicato al bilancio di sostenibilità, convinti come siamo che le
relazioni abbiano il primo posto nella vita di un'azienda. Siamo inoltre
consapevoli che queste ultime sono sempre più chiamate a scelte etiche,
difficili ma necessarie in una società complessa e evoluta come la
nostra".
ECCO LA PRIMA FOTOGRAFIA DELL'IMPRESA
IN'ROSA'
Milano, 19 giugno 2003 - Quante sono attualmente le imprese lombarde che si
"tingono" di rosa? Qual è il loro peso nella realtà economica
milanese e lombarda? Che caratteristiche hanno? E quali sono gli strumenti,
i programmi e gli interventi di finanziamento a sostegno
dell'imprenditorialità femminile? Se ne parlerà al convegno "Lavoro
autonomo e Impresa al femminile: la prima fotografia della realtà economica
lombarda", organizzato da Unioncamere Lombardia, Formaper - azienda
speciale della Camera di Commercio di Milano - e Comune di Gallarate. La
partecipazione è libera e gratuita. L'incontro si terrà: Martedì 24
giugno 2003 Ore 9.30 - 13.00 Unioncamere Lombardia Sala Melegari Via
Oldofredi, 23 -Milano - Interventi di: Renato Borghi, Presidente Formaper,
azienda speciale della Camera di Commercio di Milano, Renzo Ruffini,
Direttore Generale Assessorato Formazione, Istruzione e Lavoro della Regione
Lombardia, Enzo Rodeschini, Responsabile Area Studi e Informazione Economica
Unioncamere Lombardia, Andrea Fumagalli, Professore Associato Dipartimento
Economia Politica e Metodi Quantitativi Università di Pavia, Antonella
Rosso e Anna Soru, Area Ricerca Formaper.. Tavola rotonda con: Alessandra
Bassan, Segretario Cna provincia di Milano, Gisella Introzzi, direttore
Unioncamere Lombardia, Marilena La Fratta, Unità Organizzativa Politiche
Femminili e Pari Opportunità della Regione Lombardia, Gianna Martinengo,
Presidente Comitato per la Promozione dell'Imprenditoria Femminile Camera di
Commercio di Milano, Maria Antonia Pigozzi Rossini, Presidente Terziario
Donna.
WORLD FORUM ON ENERGY REGULATION (ROMA,
5-9 OTTOBRE 2003): 130 RELATORI E MODERATORI DA 36 PAESI
Milano, 19 giugno 2003 Interverranno 130 relatori e moderatori provenienti
da 36 Paesi al World Forum on Energy Regulation 2003, che si svolgerà
presso l'Auditorium della musica di Roma dal 5 al 9 ottobre prossimi.
Completato il programma scientifico, pubblicato oggi sul sito internet
www.energyforum2003.org prosegue l'organizzazione dell'incontro triennale
mondiale delle authority dell'energia. All'incontro, la cui organizzazione
è stata affidata quest'anno all'Autorità italiana per l'energia elettrica
e il gas dalle associazioni continentali delle authority, sono attesi oltre
1000 partecipanti tra commissari e funzionari delle authority,
rappresentanti di governi, imprese, associazioni ambientaliste, università,
società finanziarie ed esperti del settore. 40 dei 130 relatori saranno
regolatori dell'energia provenienti dalle authority di 32 Paesi. Per
l'Europa da Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Grecia, Ungheria, Irlanda,
Italia, Lituania, Olanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Spagna,
Regno Unito. Per il Nord America da Stati Uniti, Canada e Messico. Per
l'America del Sud da Argentina, Brasile e Cile. Per il Medio oriente da
Siria, Giordania, Libano e Turchia. Per l'Asia e il Pacifico da Russia,
India, Cina, Sri Lanka, Australia. Per l'Africa dal Sudafrica. Per la prima
volta parteciperanno rappresentanti delle due associazioni continentali
delle authority dell'energia costituite più di recente, l'African Forum for
Utility Regulation e il South Asia Forum for Infrastructure Regulation, che
non erano presenti al Forum di Montreal di tre anni fa e che si affiancano
adesso alle altre associazioni esistenti: Asociación Iberoamericana de
Entidades Reguladoras de la Energía, Council of European Energy Regulators,
Energy Regulators Regional Association (Europa centrale e orientale), Us
National Association of Regulatory Utility Commissioners and the Canadian
Association of Members of Public Utility Tribunals. La progressiva
costituzione delle authority dell'energia nazionali e delle loro
associazioni internazionali conferma l'espansione a livello mondiale della
regolazione indipendente come modello preferito per la gestione della
liberalizzazione e dell'apertura dei mercati di elettricità e gas. A
rappresentare il punto di vista delle imprese sugli sviluppi della
regolazione economica applicata ai mercati dell'elettricità e del gas sarà
il top management di alcune tra le più importanti imprese del settore,
operanti in contesti di mercato diversi, tra le quali Edf (Francia), Enel
and Eni (Italia), Entergy (Us), Hydro-Quebec (Canada), Ues e Gazprom
(Russia), Mavir (Ungheria), e delle loro associazioni: Eurelectric, Eurogas,
Canadian Electricity and Gas Associations, International Gas Union. Saranno
anche rappresentate le organizzazioni dei gestori delle reti: Gas
Transmission Europe, Etso, Ucte, Nordel, Centrel. Oltre che della
Commissione Europea, interverranno anche rappresentanti delle altre
istituzioni e organizzazioni internazionali coinvolte nella liberalizzazione
dei mercati energetici, come l'Asian Development Bank, l'Energy Charter
Secretariat, la European Bank for Reconstruction and Development, l'International
Energy Agency, l'Oecd, l'Undp, la World Bank e il World Energy Council.
Saranno presenti autorità antitrust, associazioni dei consumatori,
commissioni di borsa, associazioni dei trader di elettricità e gas.
Esponenti governativi proverranno in particolare dall'Unione Europea, dagli
Stati Uniti, dal Canada, dalla Russia, dal Giappone e dall'Algeria, mentre
il mondo della consulenza sarà rappresentato da esperti di At Kearney, Ibm,
The Brattle Group, Cera, Cepa, Kema GmbH e Pierce Atwood. Interverranno
anche professori ed esperti provenienti da 13 tra le principali università,
tra le quali Harvard, Stanford e Florida (Usa) Warwick Business School (Gb),
e centri di ricerca, tra i quali l'Edison Electric Institute, the Gas
Technology Institute, l'Electric Power Research Institute, (Usa), il Tata
Energy Research Institute (India), il World Coal Institute (Gb) e l'Energy
Research Institute (Cina). Alla cerimonia di apertura dei lavori del Forum,
la mattina del 6 ottobre, parteciperanno il Presidente della Repubblica
Ciampi, il sindaco di Roma Veltroni e il Ministro per le attività
produttive Marzano.
RIVOLUZIONE NELLE IMPRESE DI TUTTO IL
MONDO. MA L'ITALIA RISCHIA DI STARNE FUORI URGENTI LE CONCLUSIONI DEL CORSO
DI FORMAZIONE MANAGERIALE DEL CNR A PALERMO
Palermo, 19 giugno 2003 - "Il mondo è diventato ipercompetitivo. Non
ci sono più vantaggi permanenti: vince chi lo ha capito e insegna alle
imprese a diventare viaggiatori, perché sulla destinazione del cambiamento
stesso non possiamo più essere sicuri; mentre la consulenza di direzione
italiana è ancora troppo focalizzata sulla posizione invece che sulla
velocità" ha spiegato Giacomo Silvestri dell'Università
"Bocconi" di Milano al corso di formazione manageriale sulla
qualità del Consiglio nazionale delle ricerche tenutosi a Palermo dal 2 al
6 giugno. "Il fotovoltaico e l'eolico per generare energia da fonti
rinnovabili -- ha aggiunto Alex Sorokin della società Internergy -- non
sono il futuro. Sono una realtà industriale attuale e in crescita
esponenziale in Germania, Usa, Nord Europa e Giappone nella quale l'Italia
è praticamente assente, unico Paese industrializzato ad aver diminuito
negli ultimi 10 anni, invece che aumentato di 10 o 20 volte, la propria
quota di produzione. Mentre l'efficienza energetica è talmente vantaggiosa
per tutti che noi in Italia, come il Wuppertal Institute in Germania, spesso
ci facciamo pagare dalle imprese con i risparmi generati dai nostri
interventi". E Michele Bonfiglioli della consulenza Bcsoa di Bologna ha
raccontato: "In Marini a Ravenna abbiamo rivoluzionato il modo in cui
producono le gigantesche macchine asfaltatrici e da 100 pezzi per anno siamo
passati a 200 macchine, eliminando sprechi e ritardi e mettendo a flusso la
produzione". Quindi il giornalista e imprenditore della comunicazione
Igor Righetti ha spiegato: "La comunicazione in Italia è in crisi da
stipsi creativa: non sappiamo più parlare ai giovani, il target cui tutti
diciamo di essere più interessati. Le imprese come le amministrazioni non
sanno comunicare: o non comunicano affatto oppure ci inondano di
informazioni irrilevanti in formati respingenti. Ma chi non comunica, non
esiste: questa è la prima regola della frenetica e ipercompetitiva società
contemporanea; e proprio per questo solo chi sa comunicare, può sperare di
vincere nella competizione odierna". Queste le urgenti e attuali
conclusioni emerse al Cnr di Palermo: "Le imprese concorrenti dei Paesi
progrediti, dalla Francia alla Corea, si rivoluzionano: diventano snelle e
si integrano con i loro fornitori - ha detto ancora Mario Pagliaro, il
ricercatore chimico e formatore manageriale del Cnr che ha tenuto il corso
-. Si focalizzano sulla qualità per i loro clienti e hanno iniziato la
transizione verso la sostenibilità basata sull'innovazione e sull'uso delle
nuove tecnologie dell'informazione che non ha implicazioni positive solo per
l'ambiente: ma gli consente di produrre beni migliori a costi minori in
tempi più rapidi mettendo fuori mercato un numero crescente di aziende
italiane. Per cui, se vogliamo evitare un rapido declino, dobbiamo fare
della qualità la priorità quotidiana delle nostre imprese e delle nostre
amministrazioni". Il resoconto del corso, a breve on-line sul sito web www.qualitas1998.net
offre a politici, imprenditori, manager, professionisti della consulenza e
della comunicazione la possibilità di approfondire questi e altri argomenti
di importanti esponenti italiani dell'imprenditoria, del management e della
politica come Antonello Perricone (Maserati), Antonio Tombolini (Antoniotombolini.com)
e Leoluca Orlando già intervenuti ai corsi del Quality College del
Consiglio nazionale delle ricerche.
"THE ESSENCE OF ITALIAN CULTURE
AND THE CHALLENGE OF A GLOBAL AGE": IL CASO DELL'ITALICITÀ NELL'ERA
GLOBALE
Milano, 19 giugno 2003 Questa sera alle ore 17.30, presso il Palazzo dei
Giureconsulti a Milano, sarà presentato "The Essence of Italian
Culture and the Challenge of a Global Age", la pubblicazione che
esplora per la prima volta in modo sistematico il ruolo e l'importanza degli
"Italici" - un soggetto politico, economico e culturale
rappresentato da 200 milioni di persone in tutto il mondo - come
fondamentale risorsa per affrontare le sfide della nuova era globale. Una
vera e propria rivoluzione in atto, quella della globalizzazione, che porta
con sé straordinarie opportunità di sviluppo e benessere ma anche nuovi
rischi e minacce, come il terrorismo e i conflitti tra i popoli, o
un'omologazione che schiaccia e appiattisce l'umano. Per suggerire proposte
e soluzioni alle sfide della globalizzazione occorre partire da esperienze
già in atto, da case histories che possano costituire una proposta per
tutti. L'italicità è una di queste. Ne parleranno Piero Bassetti,
Presidente dell'Associazione Globus et Locus, Gianfranco Fabi, Vice
Direttore vicario de Il Sole 24 Ore, Ludovico Incisa di Camerana, Segretario
Generale IILA (Istituto Italo Latino Americano), Paolo Janni, Ambasciatore e
Senior Fellow in European Politics presso la Catholic University of
Washington e Lorenzo Ornaghi, Rettore dell'Università Cattolica del Sacro
Cuore. Introdurrà l'incontro Danilo Broggi, Membro di Giunta della Camera
di Commercio di Milano. "The Essence of Italian Culture and the
Challenge of a Global Age" nasce da un seminario, svoltosi nell'aprile
2002 a Washington e organizzato da Globus et Locus in collaborazione con la
Catholic University of America (Cua), che ha visto la partecipazione di
studiosi italiani (dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, della Terza
Università di Roma, della Fondazione Agnelli), di autorevoli esponenti
della cultura italo-americana, e di intellettuali provenienti da tutto il
mondo. Un contributo prezioso nel segnare la rotta verso quelle che saranno
le sfide del Terzo Millennio. Un importante momento di dibattito e confronto
tra accademici di Washington e alcuni esponenti dell'eredità culturale
italica, volto a porre le premesse perché una struttura permanente continui
e approfondisca questo lavoro attraverso la ricerca congiunta. Nella prima
parte del volume, Piero Bassetti definisce il termine "italicità"
e la sua radice storica riassumendone i valori essenziali: l'essence of
italian culture. Tra essi, l'apertura alla differenza anziché all'egemonia;
il senso estetico, creativo e affettivo; l'universalismo e il
cosmopolitismo; il ruolo centrale della famiglia e il valore della persona.
Un ricco contenuto culturale, dunque, di grande capacità attrattiva,
comunicabile attraverso le frontiere e suscettibile di essere estratto,
vissuto e sviluppato non solo dalla diaspora italiana, ma anche dai molti
soggetti disposti a impegnarsi con esso. L'opera esamina quindi come questo
rapporto si sia reso storicamente visibile nella vita dinamica della comunità
italica: a partire dall'esperienza della diaspora nel Nordamerica, che ha
saputo riproporre la cultura italiana in forme nuove e di successo,
condivisibili da tutti, fino all'identificazione della business community
italo-americana, fondata sulla capacità di trasformare un ricco patrimonio
culturale in una risorsa economica strategica. L'ultima sezione affronta
infine il significato e il contributo dell'italicità alle sfide della nuova
Era globale, vera e propria sconnessione dei parametri consueti sia a
livello strutturale che soggettivo. L'antica cultura italiana, insieme
all'esperienza italo-americana di una popolazione capace di riconciliare
valori del vecchio e del nuovo mondo, è infatti in grado di recare
importanti contributi al superamento dei gap della globalizzazione e alla
scoperta di come le culture possano trovare uno spazio di pace e sviluppo
per la propria fruizione. In questa luce l'italicità viene a porsi come
fenomeno che interessa l'Italia, ma anche e soprattutto come prospettiva che
ogni popolo è chiamato a guardare e a rivivere.
LUFTHANSA GUIDA IL SETTORE DEL
TRASPORTO AEREO WOLFGANG MAYRHUBER SUCCEDE A JUERGEN WEBER IN QUALITÀ DI
PRESIDENTE E CEO LUFTHANSA
Milano, 19 giugno 2003 - Nel corso dell'ultima Assemblea Generale Annuale,
il Presidente del Comitato Esecutivo Lufthansa Jürgen Weber ha presentato
un Gruppo Lufthansa finanziariamente solido pronto ad affrontare le sfide
del futuro. "Lufthansa guida il settore del trasporto aereo" ha
dichiarato a Colonia. Dopo 12 anni al vertice della società Jürgen Weber,
il presidente più a lungo in carica di Lufthansa, cede le redini al suo
successore Wolfgang Mayrhuber. La trasformazione di Lufthansa da compagnia
statale a gruppo privato e la fondazione di Star Alliance, la più
importante alleanza del trasporto aereo a livello mondiale, costituiscono le
pietre miliari del suo operato. Con Wolfgang Mayrhuber, la società è ben
equipaggiata per il futuro in tempi di crisi, ha commentato Weber.
"Sotto la sua guida sarà pronta per qualsiasi tipo di cambiamento e
svilupperà i suoi punti di forza come vigilanza, tempestività e scelta dei
mezzi più appropriati". Wolfgang Mayrhuber, ha aggiunto, opererà con
l'obiettivo di mantenere un equilibrio tra gli interessi dei clienti, degli
azionisti e dei dipendenti Lufthansa. Secondo Jürgen Weber, i risultati
finanziari 2002 e la forza finanziaria della società sono prova tangibile
che Lufthansa è pronta a gestire i cambiamenti in atto nell'industria del
trasporto aereo. Il fatto che Lufthansa oggi può dimostrare i migliori
risultati finanziari 2002 del settore a livello mondiale è dimostrazione di
come il Gruppo ha affrontato con successo i processi di trasformazione che
hanno caratterizzato l'ultimo decennio: un risultato operativo di €718
milioni e un giro d'affari di €1,6 miliardi (un incremento di €1,9
miliardi rispetto all'anno precedente). In base ai risultati conseguiti il
Consiglio di Amministrazione e il Consiglio di Supervisione propongono un
dividendo di €0,60 per azione. Lasciando la sua attuale carica di
presidente Jürgen Weber ha ricordato che è grazie al suo personale e al
suo management che Lh è riuscita a superare lo shock dell'11 settembre e a
registrare un buon risultato nel 2002. Dipendenti e management hanno saputo
lavorare insieme vigilando e adattandosi alla realtà del mercato e
sviluppando l'abilità di reagire tempestivamente ha dichiarato Weber. La
gestione della crisi non ha automaticamente comportato la riduzione degli
organici, una soluzione spesso adottata da altri. "Quell'approccio non
fa parte della cultura aziendale di Lufthansa", ha sottolineato Jürgen
Weber. Le chiavi del successo sono riconducibili a due fattori: flessibilità
strutturale e stabilità finanziaria. Una società a controllo pubblico si
è trasformata in un gruppo dedicato ai propri clienti e guidato nelle sue
scelte dal mercato. Tuttavia la gestione di crisi sovrapposte ha
rappresentato una sfida importante. "Il fatturato del Gruppo è calato
del 5%. Di conseguenza nonostante le tempestive misure adottate siamo stati
costretti a registrare un risultato operativo negativo per 415 milioni di
Euro al termine del primo trimestre 2003. Ciononostante siamo riusciti a
ridurre l'indebitamento a 1 miliardo di Euro e a generare un cash flow
positivo" ha dichiarato Jürgen Weber. Si intravedono tuttavia
all'orizzonte alcuni segnali di ripresa. Negli Stati Uniti assistiamo a un
graduale aumento di quanti viaggiano per affari. Anche le rotte verso il
Nord America danno segni di risveglio. Nel mese di maggio abbiamo avvertito
miglioramenti per quanto riguarda il numero di passeggeri trasportati. Con
la sola eccezione della regione dell'Asia Pacifico tutte le altre aree sono
riuscite a migliorare i coefficienti di riempimento. Restano tuttavia spazi
di miglioramento per quanto riguarda i margini. La riduzione della capacità
ha comportato la messa a terra di 68 aeromobili. Quello di cui abbiamo
bisogno adesso è un quadro economico che stimoli la ripresa. "La
ripresa economica, in particolare in Germania, è di importanza vitale per
le nostre attività". Ma anche se dovessimo assistere nella seconda
parte dell'anno ad un miglioramento della congiuntura, Lufthansa deve
rassegnarsi al fatto che il 2003 non sarà uno dei suoi anni migliori. La
Iata ha stimato che l'industria del trasporto aereo ha perso nel corso dei
primi 5 mesi dell'anno 10 miliardi di dollari, ha aggiunto Weber. "Il
primo trimestre è tradizionalmente il più debole, anche se raramente è
stato drammatico come quello di quest'anno. Ma se i segnali che abbiamo
osservato nelle ultime settimane persistono, alla fine dell'anno ci
troveremo in una situazione migliore rispetto a quella di molti nostri
concorrenti" ha dichiarato Weber. Anche se Jürgen Weber si sarebbe
auspicato una prospettiva migliore per l'anno in corso il presidente di
Lufthansa ritiene che: "abbiamo attraversato i momenti più difficili.
La solidità delle nostre fondamenta ci hanno consentito di superare la
tempesta e la consapevolezza che una buona squadra si appresta a dirigere
Lufthansa mi dà sicurezza anche in questo difficile momento". A capo
della nuova squadra Wolfgang Mayrhuber che ha contribuito in maniera
determinante al successo di Lufthansa. Per Mayrhuber qualità, innovazione e
una forte attenzione al cliente sono le linee guida per il futuro. Anche nei
momenti più difficili ha dichiarato Jürgen Weber è stato necessario
investire nel nostro prodotto e in tecnologie d'avanguardia per mantenere la
lealtà dei nostri clienti. L'aggiustamento della capacità offerta al
mercato e un rigoroso piano di controllo dei costi non ci hanno precluso
investimenti in tecnologie d'avanguardia, equipaggiamento tecnico e moderne
procedure. L'immagine di Lufthansa è forte, ha concluso Weber. E'
caratterizzata da competenza tecnica, alti standard di sicurezza,
affidabilità ed elevati standard di prodotto e servizio. Wolfgang Mayrhuber
continuerà ad operare nella stessa direzione. A partire dall'autunno 2003
Lufthansa offrirà ai propri passeggeri una nuova Business Class con
maggiori comfort e sedili che si trasformano in letti. Lufthansa investirà
€30 milioni in un programma rivolto ai propri clienti premium con una
qualità di servizio ancora superiore con terminal e salette transfer a loro
riservate negli aeroporti di Francoforte e Monaco a partire dall'estate
2004. Il Nuovo Terminal2 a Monaco che sarà operativo a partire dal 29
giugno, garantirà tempi di trasferimento di 30 minuti e nuovi standard di
servizio, ha dichiarato Jürgen Weber. Progetti rivolti al futuro quali
Internet a bordo, l'installazione nelle sale di attesa degli aeroporti del
sistema di connessione internet Wireless LAN e l'introduzione dell'Executive
Jet Service sono esempi dell'a capacità di innovazione Lufthansa avviati da
Wolfgang Mayrhuber che proseguirà adesso con il suo incarico a Presidente e
Ceo Lufthansa.
I GARANTI UE CHIEDONO PRECISE GARANZIE
PER LA TRASMISSIONE DEI DATI DEI PASSEGGERI EUROPEI IN VOLO VERSO GLI
USA
Milano, 19 giugno 2003 - Il Gruppo che riunisce i Garanti europei per la
protezione dei dati, presieduto da Stefano Rodotà, ha espresso
preoccupazione sul trasferimento dei dati dei passeggeri delle compagnie
aeree europee in volo verso Usa, e ha chiesto precise garanzie sul livello
di protezione dei dati che l'amministrazione americana deve assicurare. Dopo
l'11 settembre gli Stati Uniti hanno adottato un serie di leggi e
regolamenti che prevedono la richiesta alle compagnie in volo sul loro
territorio di trasmettere alle autorità doganali le informazioni personali
dei passeggeri e degli equipaggi. I Garanti, pur consapevoli della necessità
di mettere in atto efficaci sistemi di lotta al terrorismo, hanno
sottolineato la necessità di non derogare al quadro di principi sancito in
ambito europeo riguardo al rispetto dei diritti e delle libertà
fondamentali degli individui, compreso il diritto alla privacy e alla
protezione dei dati. Le Autorità, in particolare, hanno richiamato
l'attenzione sul rilievo assunto dalla protezione dei dati personali nella
Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea e nel progetto di
Costituzione europea. Nel quadro del negoziato in corso con
l'amministrazione Usa e in vista di una decisione della Commissione Europea,
i Garanti affermano la necessità di valutare attentamente il livello di
protezione assicurato negli Usa, in modo tale da stabilire, nel più breve
tempo possibile, un chiaro quadro di norme per il trasferimento dei dati e
con modalità che siano compatibili con i principi della protezione dei
dati. Il Gruppo ha sottolineato, in particolare, la necessità di evitare
trattamenti di dati potenzialmente in grado di consentire schedature di
massa (Transportation Security Administration con il programma Capps II,
Total Information Awareness). La Commissione dovrà tenere nel dovuto conto
le tutele individuate dal Gruppo. Queste, in sintesi, le garanzie richieste
dai Garanti UE per la tutela dei cittadini europei: il numero dei dati
richiesti deve essere limitato alle sole informazioni effettivamente
indispensabili (deve essere esclusa ovviamente la raccolta di dati
sensibili, ma anche di quelli non pertinenti); gli scopi per i quali i dati
vengono raccolti devono essere limitati alla sola lotta al terrorismo, senza
riferimenti a non specificati reati minori; la decisione sull'adeguatezza
del livello di protezione deve avere natura transitoria e va previsto un suo
riesame periodico; la raccolta dei dati dovrà avvenire massimo 48 ore prima
della partenza del singolo volo; la raccolta dei dati non dovrà essere
effettuata direttamente on line dall'amministrazione Usa competente, ma
saranno le compagnie ad inviare telematicamente i dati (sistema
"push"); la conservazione dai dati dovrà essere estremamente
limitata nel tempo (poche settimane o mesi rispetto ai 7-8 anni chiesti
dagli Usa); deve essere prevista la possibilità per i cittadini europei
interessati di esercitare i propri diritti (accesso dati, rettifica etc.),
compresa la possibilità di rivolgersi ad un organismo terzo; devono essere
previste forme di pubblicità dei controlli effettuati da organismi
indipendenti. Il Gruppo si era già pronunciato una prima volta nell'ottobre
2002, quando aveva sottolineato come le richieste Usa fossero in contrasto
con quanto stabilito dalla Direttiva Europea sulla privacy 95/46 e
sollecitato una riflessione comune da parte dell'Unione Europea sui
negoziati da intraprendere tra Commissione e Autorità americane. Nella
seduta del 13 marzo 2003 lo stesso Europarlamento si era occupato della
questione, chiedendo un chiaro quadro di norme in base alle quali la
trasmissione potesse essere effettuata. Il testo del documento dei Garanti
UE è disponibile in inglese all'indirizzo: http://europa.eu.int/...
ASSEMBLEA ASSOLATTE: L'EXPORT DEI
FORMAGGI VOLA (+7,7%), MA TANTE LE SFIDE PER IL FUTURO
Milano, 19 giugno 2003 - "L'industria lattiero casearia italiana ha
dimostrato anche nel 2002 di rappresentare un patrimonio ricchissimo, frutto
dell'esperienza e della sapienza di tutti gli operatori: con 13,2 miliardi
di Euro di fatturato complessivo il settore si conferma infatti al primo
posto all'interno dell'industria alimentare e i formaggi italiani, in
particolar modo quelli tradizionali, incrementano le brillanti performance
nell'export (+7,7%), già realizzate negli scorsi anni." Con queste
parole Giuseppe Ambrosi, Presidente di Assolatte, ha aperto oggi i lavori
dell'Assemblea annuale dell'Associazione Italiana Lattiero Casearia. Si è
trovato in sintonia con Ambrosi anche il Presidente di Federalimentare,
Luigi Rossi di Montelera: "È con vero piacere che partecipo oggi ai
lavori dell'Assemblea annuale Assolatte.- ha dichiarato Rossi di Montelera -
Anche perchè vi confermate primo comparto del settore alimentare in un anno
molto particolare. L'industria alimentare nel suo complesso ha registrato
infatti nel 2002 un avanzamento che l'ha portata a diventare il secondo
comparto industriale italiano, dietro solo a quello metalmeccanico." La
brillante perfomance del comparto è da attribuire agli sforzi e all'impegno
di tutti gli operatori del settore:"Talvolta si dimentica - ha aggiunto
Ambrosi - che tanto l'agricoltura quanto l'industria alimentare sono il
frutto in Italia di una comune tradizione e, anche laddove operino
separatamente, sono entrambe portatrici di valore aggiunto per tutta la
filiera. Proprio per questo siamo certi che anche l'attuale contrattazione
interprofessionale sul prezzo del latte giungerà ad un accordo che soddisfi
entrambe le parti." Nonostante i brillanti risultati economici del
comparto Ambrosi non ha nascosto che il quadro che si delinea per il futuro
presenta anche alcuni elementi di incertezza, che vengono sia dai negoziati
Wto, sia dalle nuove dinamiche che coinvolgeranno l'Unione Europea.
"Forti preoccupazioni - ha dichiarato in merito Ambrosi - derivano dal
fatto che nel documento di mediazione proposto dall'Organizzazione mondiale
del commercio non si sia fatta menzione alcuna alla protezione
internazionale delle denominazioni geografiche, che forse rappresentava
l'unico tema veramente interessante per le nostre produzioni".
L'allargamento dell'Unione Europea, con l'ingresso dal 16 aprile 2003 di 10
nuovi paesi, può portare invece con sé anche aspetti critici: "Troppo
spesso - ha detto in merito Ambrosi - nelle analisi dei possibili scenari,
ci si limita alla constatazione che si tratta di Paesi con un tasso di
autosufficienza ancora inadeguato. Ma è un errore, perché bisogna
valutare, e da subito, che l'ingresso di questi 10 nuovi Stati rischia
seriamente di causare, a nostre spese, nuovi squilibri di mercato
all'interno dell'Unione e di cambiare il processo decisionale comunitario su
questioni delicate, sulle quali già in passato si era raggiunto con
difficoltà un assestamento." Per restare in Europa anche la riforma
della Politica Agricola Comune (Pac), che ha spostato ulteriormente nel
tempo l'ipotesi di un superamento delle quote latte, costituisce un elemento
critico per il settore. "Ciò non toglie - ha aggiunto Ambrosi - che
continueremo a batterci per ottenere il superamento e proprio in vista di
questo obiettivo, che purtroppo vediamo sempre più lontano, sarà bene
metterci a lavorare sin da subito perché si possa arrivare a quel giorno
con un'industria efficiente, avendone difeso e sostenuto i suoi marchi in
ambito nazionale e internazionale."
UN LIBRO BIANCO AL SERVIZIO DEI
CONSUMATORI: PER COMBATTERE LA CATTIVA INFORMAZIONE Milano, 19 giugno 2003 -
"La ricerca deve essere un elemento propulsore, essenziale per la
crescita complessiva del nostro sistema. Ciò si realizza principalmente
attraverso iniziative in grado di far dialogare, in modo organico, il
sistema impresa ed il sistema ricerca, nella pianificazione strategica di
obiettivi e percorsi che possano produrre vera innovazione." Così
Ferdinando Romano, Presidente dell'Inran, ha commentato ieri, intervenendo
all'Assemblea annuale di Assolatte, l'accordo quadro stipulato il 14 maggio
scorso tra l'Istituto di ricerca da lui presieduto e l'Associazione Italiana
Lattiero Casearia. Il primo passo dell'accordo quadro, proprio in funzione
del dialogo tra ricerca e impresa, prevede l'istituzione di un tavolo di
concertazione della ricerca, che consentirà un confronto costante tra Inran
e Assolatte per definire gli indirizzi strategici e le attività su cui far
convergere le risorse disponibili, pubbliche e private. Al tavolo
prenderanno parte le più autorevoli autorità scientifiche, anche di area
medica, perché lo scopo è allargare sul piano tecnico il momento del
confronto e della condivisione degli obiettivi. Un'altra priorità
dell'accordo riguarda l'informazione dei consumatori, i quali sono
sottoposti sempre di più ad un bombardamento mediatico fatto di
suggerimenti, consigli, soluzioni legati all'alimentazione, che spesso
sfuggono a qualsiasi controllo scientifico. Proprio per contribuire ad
un'informazione completa, corretta e chiara dei consumatori, sarà stilato
nei prossimi mesi, nell'ambito dell'accordo quadro, un Libro Bianco sulle
produzioni lattiero casearie. "Il Libro Bianco - ha commentato Romano -
dovrà rappresentare non solo il punto di riferimento per tutti coloro che
vogliono conoscere, approfondire o divulgare in modo serio e rigoroso le
tematiche del settore, ma anche il benchmark dell'informazione in ambito
lattiero caseario." Il board che svilupperà il documento avrà
carattere multidisciplinare, ed includerà, psicologi, sociologi e
rappresentanti delle principali Società Scientifiche nazionali, accanto
ovviamente alle migliori professionalità di Inran ed Assolatte. "Credo
che sia un nostro dovere fornire al consumatore informazioni oggettive,
ottenute sulla base di evidenze scientifiche." - ha terminato Romano -
"Il Libro Bianco sulle produzioni lattiero casearie va sicuramente in
questa direzione e la nuova dimensione relazionale tra ricerca e impresa,
attuata tramite l'accordo quadro Assolatte-Inran, traccia un percorso che
spero serva d'esempio, perché i momenti di condivisione tra le due realtà
non siano episodici e transitori, ma strutturali e duraturi, anche in favore
di una crescente consapevolezza da parte del
cittadino-consumatore."
CONSORZIO LEGNOLEGNO - CORSO
IMPRENDITORI DEL SETTORE LEGNO
Milano, 19 giugno 2003 - E' ormai opinione diffusa che l'aggiornamento
professionale è alla base della crescita delle realtà imprenditoriali che
sono, oggi più che mai, legate alle tecnologie sia di produzione che di
comunicazione, oltre che ad un moderno bagaglio di conoscenze che permetta
alle aziende di continuare, ogni giorno delle loro vita, ad essere
competitive in un mercato in continua evoluzione; il Consorzio LegnoLegno,
credendo fortemente in questo, ha voluto organizzare per il settore un
"Corso per Imprenditori del settore Serramento", serie di incontri
formativi e di aggiornamento che affrontano tematiche che spaziavano
dall'organizzazione e gestione aziendale fino materie tecniche legate al
prodotto serramento. Il progetto si prefigge l'obbiettivo di favorire
l'inserimento nelle aziende di nuove risorse, in particolare fornendo ai
giovani conoscenze e strumenti operativi che dovranno supportarli nella
gestione della complessità del ruolo; inoltre, il corso vuole preparare i
giovani imprenditori ad affrontare le problematiche dell'impresa in modo
professionale, in un'ottica di costante crescita qualitativa. Il corso ha
coinvolto giovani imprenditori di aziende mediamente strutturate ed
operatori del settore serramento che hanno maturato precedenti esperienze di
lavoro nel settore, ha un monte-ore di 84 ore, ha preso il via a maggio 2003
e vedrà la sua conclusione a settembre di questo stesso anno, al Meeting
del Serramentista che si terrà a Reggio Emilia il prossimo 20 settembre. Il
corso ha la caratteristica di essere estremamente "a misura" dei
partecipanti: infatti il modo di trattare gli argomenti scelti viene
"tarato" verso le esigenze dei partecipanti stessi perché saranno
i partecipanti che decideranno il grado di approfondimento degli argomenti
in programma; inoltre, parte di ogni singola giornata di corso sarà
dedicata al "dibattito aperto" al fine di far aderire al massimo
la teoria dei concetti affrontati ad ogni singola realtà aziendale dei
partecipanti. Grande rilevanza abbiamo dato alla scelta dei docenti che sono
apprezzati professionisti formatori, ricercatori, consulenti aziendali e
docenti universitari in grado, quindi, di coinvolgere il gruppo in dibattiti
utili al confronto e alla crescita oltre che trasmettere un know how
necessario alla moderna vita in azienda. Le lezioni vengono tenute
all'interno di strutture di aziende leader del settore legno: questo dà al
corso la caratteristica di essere itinerante e permette agli allievi di
conoscere le diverse realtà aziendali ed incontrare i tecnici esperti di
queste importanti ditte: infatti, presso tutte le sedi del corso viene
organizzato un tech - tour informativo. Infolink: www.legnolegno.it
IL VINO ITALIANO HA IL FIATO DELL'AUSTRALIA
SUL COLLO PREOCCUPAZIONI E PROGETTI DELLE AZIENDE AL CONVEGNO DELL'UNIVERSITÀ
SUL MERCATO VITIVINICOLO. INTANTO AGRARIA VARA UN CENTRO PER ELABORARE DATI
FRESCHI E IL RETTORE ANNUNCIA NUOVE INIZIATIVE
Firenze, 19 giugno 2003 - "Manca solo un anno alle Olimpiadi di Atene e
non meravigliamoci se il fornitore ufficiale di vino sarà
l'Australia". Evocato da Alessandro Costantini, direttore marketing
della Ruffino, una delle aziende italiane più presenti sul ricco mercato
Usa, il paradosso australiano ha gelato la platea, oggi, al convegno Il
mercato internazionale del vino, tendenze e strategie promosso da Università
e Provincia di Firenze a chiusura del terzo Master in management e marketing
delle imprese vitivinicole. Carneade del settore fino a pochi anni fa,
l'Australia ha clamorosamente bypassato la Francia sul mercato inglese e
americano. Che la stessa Italia possa dunque finire per subire questo
drammatico destino si sta facendo largo anche tra i nostri operatori che, a
dispetto degli exploit entusiasmanti dell'ultimo decennio, stanno facendo i
conti con competitor sempre più capaci e aggressivi. Sentirsi questi fiati
sul collo sta provocando mea culpa e riflessioni a cascata a cominciare
dalla Francia sotto shock, come ha raccontato Nathalie Guibert, direttrice
del Laboratoire Management et Commerce International- Filiere Vin,
dell'Università di Avignone. Riflessioni peraltro suggerite anche da Diuska
Luppi, direttore del Consorzio del Marchio Storico Chianti Classico:
"Per le nostre aziende", ha detto, "gli ultimi due ci hanno
fatto risalire ai livelli di un anno fa anche negli Stati Uniti. Ma non c'è
alcun dubbio che il settore debba dotarsi di strumenti e capitale umano
adeguati. Altrimenti la concorrenza prima o poi avrà la meglio". La
Ruffino, invece, per la prima volta da anni registra una flessione sul
mercato americano. Secondo Costantini è il riflesso della crisi innescata
dalle Twin Towers. "Ma ora", ha aggiunto, "c'è anche il
super euro i cui effetti negativi si cominceranno a sentire probabilmente
l'anno prossimo. Forse l'Italia potrà compensare i danni accaparrandosi
quote di mercato della Francia boicottata dopo la guerra Iraq. Vedremo. Ma
per uscirne dovremo rivedere varie cose, a cominciare dalla politica dei
prezzi. Il vino italiano è decisamente sovrastimato e le nostre aziende
troppo piccole e troppo poco strutturate per reggere l'impatto della
concorrenza". L'agricoltura Toscana, ha ricordato Mario Lastrucci,
assessore al settore alla provincia di Firenze, viene da un periodo di
vacche grasse e anche in questo periodo di crisi ha registrato un Pil in
aumento (+7,1). Ma non è affatto il caso di dormire sugli allori perché i
trend possono invertire rotta assai rapidamente. L'investimento nel Master
è importante proprio perché crea capitale umano decisivo. Temi ripresi dal
Leonardo Casini, direttore del Master, e dal rettore Augusto Marinelli che
hanno annunciato due nuove iniziative, una appena realizzata, l'altra in
fase di progetto. Casini ha dato notizia della creazione presso la Facoltà
di Agraria di un Centro per le analisi di mercato del settore vitivinicolo,
uno strumento prezioso destinato a sopperire alla cronica mancanza di dati
aggiornati di cui soffre non soltanto l'agricoltura. Marinelli, che da anni
progetta una rete tra le tre università toscane, ha ammesso di non aver
incontrato analoghi entusiasmi per dar vita a una facoltà di enologia. Ma
ha spiegato di aver in programma in questi giorni una serie di incontri ad
alto livello dai quali potrebbe scaturire importanti novità destinate a
incrociarsi con esigenze del mondo imprenditoriale altrettanto importanti.
18 gli iscritti al master per un totale di 450 ore di lezione. 46 i
diplomati dei due anni precedenti. Tutti hanno trovato ottimi impieghi. Tre
le borse di studio da € 2.000 assegnate oggi a studenti del Master
2001-2002: Costanza Nosi, 30 anni di S. Casciano, laurea in economia, ora
impegnata in ricerche, consulenze e docenza all'università; Cristina
Santini, 26 anni di Prato, oggi al lavoro alla Fattoria Castello di
Verrazzano e all'Accademia dei Georgofili; Giovanni Ascione, 38 anni di
Cesena, economista che con altri due corsisti ha aperto uno studio di
consulenze vitivinicole
INTERACTION DESIGN A IVREA INVITA A
VIVERE L'ESPERIENZA DEL DOMANI DAL 27 AL 28 GIUGNO.
Ivrea, 19 giugno 2003 - L'Interaction Design Institute Ivrea, associazione
indipendente no-profit, gestisce un Master biennale in Interaction Design
destinato a laureati in design, architettura, scienze della comunicazione,
informatica o psicologia. Il primo ciclo biennale del Master in Interaction
Design si conclude nelle giornate del 27 e 28 giugno con l'evento
"L'esperienza del domani". La manifestazione si tiene presso la
sede dell'Istituto in via Montenavale 1 a Ivrea (To) dalle 14.30 del 27 alle
17.30 del 28 giugno e prevede un ricco calendario di iniziative: mostre sui
progetti realizzati dagli allievi, incontri e conferenze sul design per
l'innovazione. L'interaction design, disciplina nata nella Silicon Valley da
c ui si sta diffondendo nel contesto europeo, interpreta le tendenze attuali
del design riferite alla tecnologia che influenza sempre di più lo stile di
vita contemporaneo. La sua innovazione sta nella capacita' di progettare non
solo dispositivi fisici ma anche servizi, che migliorano la nostra qualita'
di vita. E' un'area del design che esplora gli oggetti e i servizi sotto il
profilo della loro usabilità e che fa leva sul concetto cardine
dell'interazione che essi hanno con l1individuo. Interaction design e'
l'esperienza del domani, in cui la funzione e l'informazione convergono.
Infolink: www.interaction-ivrea.it
CORSO DI APPROFONDIMENTO SUL DIAMANTE
CON ESAME FINALE
Milano, 19 giugno 2003. L'allievo dapprima seguirà il "Re delle
Gemme" dal suo luogo di formazione a 200 km sotto la superficie
terrestre, fino al banco del gioielliere, passando per la fase di
estrazione, di commercializzazione e di taglio, per poi arrivare a
comprendere tutte le varie caratteristiche tecnico-commerciali che compaiono
su un certificato di analisi gemmologica. Successivamente verranno
affrontati anche la distinzione tra diamante ed imitazioni, gli eventuali
trattamenti a cui la pietra può essere sottoposta, compresi i più recenti
e innovativi, per concludere con le caratteristiche dei diamanti sintetici.
Questa corposa parte teorica verrà supportata da materiale didattico di
elevata qualità, tra cui una ricca dispensa illustrata. Ma lo scopo di
questo corso non è solo quello di fornire informazioni; grande rilevanza
verrà data alla parte pratica in cui l'allievo, utilizzando strumentazione
del tutto simile a quella presente nel laboratorio Cisgem, potrà imparare a
rilevare tutte le principali caratteristiche tecnico-commerciali del
diamante, analizzando molte pietre, il tutto sotto la supervisione degli
analisti. L'esame finale, che avverrà l'ultimo giorno, avrà la funzione di
verificare il corretto apprendimento delle nozioni da parte dell'allievo e
si comporrà sia di un test pratico sia di uno teorico. Tre settimane
consecutive, da lunedì a venerdì dal 30 giugno al 18 luglio 2003 Quota di
partecipazione € 1.500, 00 + Iva Il corso si terrà in via delle Orsole, 4
- Milano (10:00-13:30/14:00-16:30). Infolink: www.cisgem.it/Inc.Diamante.htm
NASCE A ROMA LA SCUOLA PER PARRUCCHIERI
E TRUCCATORI CINEMATOGRAFICI
Roma, 19 giugno 2003 - Partiranno in autunno i corsi per truccatori e
parrucchieri cinematografici, rivolto a coloro che già operano
professionalmente nel mondo dell'acconciatura, dell'estetica , del make up.
La possibilità di acquisire specifiche professionalità necessarie per
lavorare nel mondo del cinema, della televisione, del teatro, è subordinata
ad una preparazione mirata, altamente qualificata e specifica, svolta da
professionisti del settore che siano in grado di fornire nozioni teoriche e
pratiche finalizzate a lavorare nel mondo dello spettacolo. Un
invecchiamento, una trasformazione, una parrucca con il tulle da incollare
sulla fronte, una acconciatura d'epoca, sono solo alcune delle tante
esigenze del mondo del cinema, del teatro o della televisione. I corsi per
truccatori e parrucchieri cinematografici saranno a numero chiuso (massimo.
16 allievi a corso). Questo per garantire una elevata qualità
dell'insegnamento e la possibilità per i docenti di seguire in modo
accurato ogni singolo allievo. Due tra i più prestigiosi professionisti
cinematografici, non solo a livello nazionale, sono i responsabili dei
corsi. Giancarlo De Leonardis - per il corso di parrucchiere
cinematografico. Ha partecipato con il suo lavoro a più di 120 film
internazionali. Alcuni titoli: Deserto Rosso di Michelangelo Antognoni, La
Pantera Rosa di Blake Edwards, I Racconti di Canterbury di Pier Paolo
Pisolini, Catch 22 di Mike Nichols, Il Marchese del Grillo di Mario
Monicelli, L'Ultimo Imperatore di Bernardo Bertolucci, Hannibal di Ridley
Scott, L'Exorcist the Beginning l'ultimo film di Paul Schrader. In questo
corso sarà distribuito il primo libro didattico completo su questa
professione. Walter Cossu - per il corso di truccatore cinematografico Opera
da oltre quarant'anni nel cinema sia in produzioni nazionali che
internazionali. Alcuni titoli di film in cui ha lavorato: l'Inchiesta di
Damiano Damiani, Signori e Signore Buonanotte di Luigi Magni e Mario
Monicelli, Cronaca di una Morte Annunciata di Francesco Rosi, La Vita è
Bella di Roberto Benigni, Castle Keep di Sidney Pollak, Donne con le Gonne
di Francesco Nuti. Nel campo dello spettacolo e della televisione è
impegnato nella realizzazione di trucchi speciali con il Bagaglino. Per
informazioni e iscrizioni : Federacconciatori Cna -Scuola Di Cinema - tel.
06 44188262 - 44188259 E-mail acconciatori@cna.it
DIBATTITO SU: PRIMARIE A MILANO.
COME?
Milano, 19 giugno 2003 - I Cittadini per l'Ulivo della provincia di Milano
promuovono un dibattito pubblico sul tema: "Primarie A Milano.
Come?". L'incontro avrà luogo Lunedì 23 giugno alle ore 20.30 presso
l'Auditorium S. Carlo, C.so Matteotti 14- Milano. Introduce Stefano Facchi,
Relazione di Alberto Martinelli. Partecipano: Sandro Antoniazzi, Massimo
Cacciari, Daria Colombo, Francesca Corso, Nando Dalla Chiesa, Michele
Faglia, Carlo Monguzzi, Vincenzo Ortolina, Antonio Panzeri, Filippo Penati,
Riccardo Sarfatti, Massimo Scalia, Mirella Strani, Nando Vertemati.
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