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31 MARZO 2003
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PRODI
CHIEDE NUOVI FONTI DI FINANZIAMENTO PER I GRANDI PROGETTI DI R&S
Bruxelles,
31 marzo 2003 - Il presidente della Commissione, Romano Prodi, ha chiesto al
presidente della Banca europea per gli investimenti (Bei), Philippe Maystadt,
di cercare nuove fonti di finanziamento per i grandi progetti di ricerca e
sviluppo (R&S). Il 26 marzo, nel corso di un intervento al Parlamento
europeo, Prodi ha fatto riferimento alla mancanza di investimenti nelle reti
transeuropee e allo stato "altrettanto deprimente" della R&S.
È giunto "il momento di lanciare una grande iniziativa per aumentare
in modo decisivo il finanziamento" a favore di entrambe le priortà, ha
dichiarato il Presidente della Commissione. "Nonostante le somme messe
a disposizione nel bilancio dell'Unione e i prestiti concessi dalla Banca
europea per gli investimenti, la spesa pubblica per questi capitoli è
addirittura diminuita nell'ultimo anno a fronte di investimenti privati che
restano anch'essi al di sotto della soglia necessaria", ha affermato
Prodi. Le nuove fonti di finanziamento potrebbero andare dalla concessione
di garanzie a carico dell'Unione sino all'istituzione di speciali strumenti
di prestito, ha rivelato Prodi. "Queste - ha proseguito - sono le
premesse per rilanciare l'obiettivo di Lisbona, di portare avanti le
frontiere della nostra conoscenza", mettendo in evidenza punti
fondamentali come lo sforzo comune di ricerca, le reti di eccellenza, la
mobilità degli studenti e dei ricercatori, nonché i grandi programmi sulla
scienza della vita, sull'energia rinnovabile e sull'ambiente. "So
benissimo che quello del finanziamento non è l'unico ostacolo che ci
impedisce di dare rapida attuazione a questi grandi progetti. E so
altrettanto bene che si tratta di opere che richiedono molti anni per essere
realizzate. Proprio per questo non c'è tempo da perdere", ha concluso
Romano Prodi.
UNA
RELAZIONE DELLA COMMISSIONE EVIDENZIA UNO "SVILUPPO SENZA
PRECEDENTI" NELL'ATTIVITÀ COMUNITARIA DI R&S
Bruxelles, 31 marzo 2003 - Nella relazione annuale 2002 sulla situazione
della ricerca e sviluppo tecnologico (Rst) nel 2001, la Commissione afferma
che, nell'anno preso in esame, la politica di ricerca comunitaria ha
registrato uno "sviluppo senza precedenti". Pubblicata il 20
marzo, la relazione riassume i principali avvenimenti che hanno
caratterizzato il calendario della politica di ricerca nel 2001. Il
documento cita, innanzitutto, i principali traguardi raggiunti nella
realizzazione dello Spazio europeo della ricerca (Ser), fra cui la
pubblicazione dei primi risultati del benchmarking delle politiche nazionali
di Rst; la cartografia dell'eccellenza scientifica in Europa; l'adozione di
una strategia per la mobilità dei ricercatori; il quadro europeo di
valutazione dell'innovazione; il piano d'azione "Scienza e società"
e le comunicazioni sulla dimensione internazionale e regionale del Ser. Il
2001 è stato dedicato, in gran parte, ai preparativi per l'attuazione del
sesto programma quadro (6PQ). A tal proposito, la relazione ricorda il
lavoro organizzativo svolto in ambiti quali i programmi specifici, le regole
di partecipazione e la definizione degli strumenti per il 6PQ. La relazione
pone l'accento sui continui successi del quinto programma quadro (5PQ): nel
terzo anno di attività sono stati conclusi quasi 5.000 contratti, per un
totale di oltre 23.000 partecipanti. L'UE ha sostenuto tali progetti con un
contributo finanziario di circa 3,7 milioni di euro. Per quanto riguarda il
tipo di attività intraprese dai partecipanti, la relazione evidenzia una
continua preferenza per le azioni in compartecipazione, le quali hanno
rappresentato oltre l'82 per cento del bilancio stanziato. Tuttavia, nel
2001 il contributo finanziario medio per ogni contratto in
compartecipazione, pari a 1,17 milioni di euro, ha subito una leggera
flessione rispetto al 2000. Inoltre, il numero medio di partecipanti per
progetto è sceso da 6,5 nel 2000 a 6,26 nel 2001. La relazione rileva
altresì un declino nel contributo finanziario medio per partecipante.
Tuttavia, si è registrato un notevole miglioramento nel tasso di proposte
di progetto accolte: dal 28 per cento del 2000, al 48 per cento del 2001.
Quanto al livello di partecipazione, la percentuale di ricercatori
provenienti dagli Stati membri è rimasta pressoché invariata all'86 per
cento. Anche la partecipazione degli Stati associati si è mantenuta
stabile, superando di poco il 10 per cento, mentre la presenza di
ricercatori dei paesi candidati ha registrato un aumento nel 2001. La
relazione dedica particolare attenzione alle piccole e medie imprese (Pmi) e
al loro coinvolgimento nella ricerca. Nel 2001, oltre 4.600 Pmi hanno
firmato un contratto. Inoltre, queste aziende hanno costituito più del 23
per cento dei partecipanti ai quattro programmi tematici e hanno ricevuto
oltre il 15 per cento dei finanziamenti totali dedicati a tali programmi. Un
altro importante elemento sul quale il documento si sofferma riguarda la
posizione delle donne nelle attività di ricerca comunitarie. A tal
proposito, nella relazione si citano due iniziative della Commissione:
l'attuazione di un sistema di sorveglianza della parità uomo-donna e
l'obiettivo di elevare al 40 per cento la presenza femminile a tutti i
livelli. Nel 2001, le donne rappresentavano il 30 per cento dei membri dei
gruppi di follow-up per i programmi. Fra gli altri importanti avvenimenti
del 2001, figura il lancio della rete europea per la comunicazione
scientifica Geant, che collega 32 reti nazionali di ricerca e formazione,
nonché il rafforzamento della cooperazione internazionale, come dimostrato
dalla firma degli accordi con Malta, l'Ucraina, la Russia e l'India. Per
informazioni su questa pubblicazione rivolgersi a: Unità Informazione e
comunicazione, DG Ricerca Tel: +32.2. 299.11.11 E-mail: research@cec.eu.int
ACCORDO
SULLE CONDIZIONI PER LA SOPPRESSIONE PROGRESSIVA DELLA GARANZIA CONCESSA DA
CAISSE DES DÉPÔTS ET DE CONSIGNATIONS (CDC) ALLA SUA CONTROLLATA CDC IXIS
Bruxelles, 31 marzo 2003 Il 28 marzo la Commissione ha concluso un accordo
con le autorità francesi sul calendario per la soppressione progressiva
della garanzia statale che la Caisse des dépôts et de consignations
("Cdc") ha concesso nel 2001 alla sua nuova controllata, Cdc Ixis.
Cdc Ixis è una banca d'investimento commerciale che ha ampie attività nei
mercati finanziari internazionali. La garanzia concessa da Cdc alla sua
controllata ha rappresentato uno dei principali fattori che hanno indotto le
agenzie di rating ad assegnare immediatamente alla nuova società Cdc Ixis
il rating più elevato, "AAA". Giacché Cdc Ixis realizza profitti
essenzialmente con operazioni sui mercati finanziari mondiali, non fornisce
alcun servizio di interesse generale. Di conseguenza la garanzia in oggetto
non è ammissibile a norma delle regole sugli aiuti di Stato. "Le
nostre discussioni sono state animate ma hanno consentito di raggiungere un
risultato positivo. Siamo giunti ad un accordo che elimina un'importante
fonte di distorsioni della concorrenza tra banche commerciali e Cdc Ixis.
L'eliminazione di questa fonte di distorsioni consentirà agli altri
istituti finanziari di competere in modo più efficace. Questo rafforzamento
della concorrenza consentirà a sua volta di migliorare la qualità dei
servizi per l'insieme dei consumatori e di rendere il settore bancario della
UE più trasparente e più competitivo" ha dichiarato il commissario
Monti dopo la conclusione dell'accordo sul calendario della sospensione
progressiva della garanzia. Il 24 gennaio 2003 la Commissione ha proposto
che la Francia sopprima la garanzia concessa da Cdc alla sua controllata
commerciale Cdc Ixis. Gli assetti di proprietà di Cdc Ixis (controllata di
Cdc al 79,3%) non sono influenzati da questa decisione. Conformemente
all'accordo concluso oggi, la garanzia a favore di Cdc Ixis sarà soppressa
progressivamente. Il calendario prevede un periodo di transizione che durerà
fino al 23 gennaio 2007 ovvero fino a 4 anni dopo che la Commissione ha
proposto di sopprimere la garanzia. Nel corso di questo periodo, la garanzia
potrà continuare a valere per le operazioni che giungono a scadenza prima
del 23 gennaio 2017. Dopo il 23 gennaio 2007 non potrà essere varato nessun
nuovo strumento con il beneficio della garanzia. Tuttavia, per tutte le
passività a bilancio e fuori bilancio esistenti al 1° aprile 2003, la
garanzia potrà essere mantenuta fino alla loro scadenza. Tutte le passività
a bilancio e fuori bilancio poste in essere nel corso del periodo di
transizione, ovvero prima del 23 gennaio 2007 saranno coperte dalla garanzia
purché giungano a scadenza prima del 23 gennaio 2017. Le passività la cui
scadenza è posteriore al 23 gennaio 2017 non saranno più coperte dalla
garanzia. Un periodo transitorio supplementare di un anno, che durerà fino
al 23 gennaio 2004, è previsto per le passività fuori bilancio che
giungeranno a scadenza dopo il 23 gennaio 2017. Ciò consentirà a Cdc Ixis
di creare una società apposita (Spv) che dovrebbe ricevere il rating AAA e
sarà destinata a questa attività. Per stabilire il calendario per la
soppressione della garanzia è stato preso in considerazione il fatto che
Cdc Ixis è stata creata solo di recente in quanto entità distinta da Cdc.
Sono stati considerati inoltre il suo portafoglio commerciale e il suo
notevole ricorso ai derivati. La Commissione è giunta alla conclusione che
il periodo di transizione menzionato in precedenza era giustificato se si
volevano evitare aggiustamenti bruschi e possibilmente inopportuni nei
mercati finanziari, da parte sia di Cdc Ixis che delle sue
controparti.
CAPITALIA:
PRIMI RISULTATI DEL PIANO INDUSTRIALE 2003-2005 APPROVATO IL PROGETTO DI
BILANCIO 2002 RISULTATO NETTO, NEGATIVO PER € 287 MLN (- € 358 MLN NEL
2001 DI CUI €178 MLN BdR e - €536 MLN PER BIPOP-CARIRE)
Roma, 31 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Capitalia,
riunitosi il 27 marzo nella tarda serata a Roma sotto la presidenza di
Cesare Geronzi, ha approvato il progetto di bilancio 2002 ed esaminato lo
stato di avanzamento del Piano Industriale di Gruppo 2003-2005. Il progetto
di bilancio sarà sottoposto all'Assemblea degli azionisti già prevista per
il 28 e il 30 aprile prossimi, rispettivamente in prima e seconda
convocazione. L'esercizio 2002 è stato caratterizzato dalla profonda
trasformazione del perimetro, della struttura e dell'organizzazione della
Banca, che a seguito dell'integrazione con Bipop-.2 Carire si è
trasformata, a partire dallo scorso 1° luglio, in Capitalia, un gruppo
bancario cui fanno capo cinque banche operative: Banca di Roma, Banco di
Sicilia e Bipop-Carire, le tre reti bancarie sul territorio; FinecoGroup, la
nuova banca focalizzata nel settore dei servizi finanziari integrati e
innovativi; Mcc, la banca d'affari del gruppo, il cui capitale è stato
recentemente aperto a nuovi investitori industriali e finanziari.
All'assetto attuale si è giunti attraverso un complesso processo
societario, finanziario e organizzativo che ha coinvolto tutte le strutture
del Gruppo e ne ha completamente ridisegnato la fisionomia operativa e di
business. Tale trasformazione ha posto le basi per la nuova mission
strategica del gruppo e per la definizione del nuovo piano industriale. I
cambiamenti intervenuti rendono i dati riferiti all'esercizio 2002 non
direttamente comparabili con quelli dell'esercizio precedente, in quanto
l'area di consolidamento dell'esercizio 2001 non includeva il Gruppo
Bipop-Carire. Il raffronto con i dati 2001 si basa pertanto su dati
aggregati ricostruiti per il 2001, in occasione della pubblicazione del
documento informativo relativo alla riorganizzazione del Gruppo Bancaroma e
alla sua integrazione con il Gruppo Bipop-Carire, avvalendosi anche di dati
desunti dalle relazioni semestrali delle banche al 30 giugno 2002. Il conto
economico consolidato Nel 2002 il margine di interesse risulta pari a €
2.765 milioni, in crescita del 5,1% rispetto all'esercizio 2001 (€ 2.631
milioni). Tale crescita è dovuta sia alla gestione attiva dello spread alla
clientela, sia al bilanciamento degli effetti, sul margine di interesse,
della forte riduzione dell'attivo ponderato per rischio (Risk Weighted
Assets, Rwa). Il margine di interesse 2002 comprende € 56 milioni di
interessi aggiuntivi relativi a un titolo "junior" nel portafoglio
di Fineco Leasing, riveniente da un'operazione di cartolarizzazione. Tali
interessi aggiuntivi vengono evidenziati nel conto economico riclassificato
per consentire la confrontabilità con i periodi precedenti. Nello schema di
conto economico ufficiale essi sono ricompresi tra gli altri proventi di
gestione. Le commissioni nette sono pari a € 1.349 milioni, in flessione
dell'11,3%, escludendo dal 2001 Azimut in quanto ceduto, nonché le
riassicurazioni di Cisalpina Previdenza e le commissioni da
cartolarizzazione, in quanto di natura straordinaria. Tale riduzione è
dovuta, fra l'altro, alla negativa dinamica dei mercati. I profitti da
operazioni finanziarie, pari a € 54 milioni (€ 29 milioni nel 2001),
hanno risentito delle avverse condizioni di mercato, solo parzialmente
bilanciate dalla plusvalenza dovuta al trasferimento al portafoglio
non-immobilizzato, con conseguente rivalutazione per € 60 milioni, dei
titoli Italenergia Bis. Gli altri proventi netti sono pari a € 458
milioni; nel 2001 erano pari a € 536 milioni. I dividendi e le
partecipazioni valutate a patrimonio netto ammontano a € 480 milioni e
comprendono € 158 milioni di dividendi 2001 incassati da FinecoGroup nel
primo semestre 2002, i dividendi incassati nel 2002 per circa € 74 milioni
e crediti di imposta per circa € 230 milioni, derivanti in gran parte da
Banca di Roma e Banco di Sicilia, grazie ai proventi straordinari relativi
alla vendita di sportelli e ad altre cessioni..3 Il margine di
intermediazione è di € 5.106 milioni, in crescita del 4,3% rispetto ai
€ 4.894 milioni dell'esercizio precedente. Particolarmente significativa
è stata la crescita del margine nel 4° trimestre 2002 (+24,9% rispetto al
trimestre precedente), generata da operazioni finanziarie, dividendi,
commissioni e altri ricavi. I costi amministrativi sono pari a € 3.186
milioni, in leggera crescita (+2,7%) rispetto all'esercizio precedente,
sostanzialmente dovuta ai costi dell'integrazione con il Gruppo Bipop-Carire.
Nel 4° trimestre 2002 la dinamica di tali costi segnala, invece, una
significativa diminuzione, pari al 6,7%, rispetto al 3° trimestre, grazie
all'attuazione del programma di controllo dei costi a livello di holding. Il
risultato lordo di gestione si attesta a € 1.464 milioni, in crescita del
27,4% rispetto al 2001. Tale dinamica positiva ha avuto un picco accentuato
nel 4° trimestre 2002 con una crescita, rispetto al trimestre precedente,
del 157% (80% escludendo i proventi non ricorrenti, pari a circa € 200
milioni). La crescita riflette, in particolare, il positivo andamento dei
ricavi delle banche tradizionali e gli effetti del controllo dei costi a
livello di gruppo. Le rettifiche nette e gli accantonamenti sono pari a €
2.338 milioni, con una crescita del 51,2% rispetto all'anno precedente.
Questo incremento, che si è concentrato nel 4° trimestre 2002 con un
aumento del 300% rispetto al 3° trimestre, riflette sia l'allineamento del
livello di accantonamenti sui crediti alle previsioni del piano industriale,
sia le rettifiche sulle immobilizzazioni finanziarie alla luce
dell'andamento dello scenario macro-economico complessivo. Il risultato
delle attività ordinarie registra quindi una perdita di € 875 milioni. Il
risultato straordinario è positivo per € 744 milioni, contro i € 370
milioni dell'esercizio precedente, ed include le plusvalenze derivanti dalla
vendita di sportelli e dalle cessioni di quote di MCC e di Borsa Italiana,
delle partecipazioni in Banca Finnat e in Cedel, e di altri asset. Il
risultato ante imposte è negativo per € 131 milioni; nel 2001 era
negativo per € 26 milioni. Considerando la variazione positiva, per €
207 milioni, del fondo per rischi bancari generali, le imposte sul reddito
pari a € 414 milioni, e tenuto conto della perdita di pertinenza di terzi,
pari a € 51 milioni, l'esercizio 2002 si chiude con un risultato netto
negativo per € 287 milioni, che si confronta con un risultato netto
negativo per € 358 milioni nel 2001 (di cui €178 milioni in positivo per
Banca di Roma e €536 milioni in negativo per Bipop-Carire). Raccolta e
impieghi Al 31 dicembre 2002 la provvista complessiva del Gruppo, inclusi
l'interbancario e le passività subordinate, ammonta a € 116,3 miliardi,
contro € 136,1 miliardi al 31 dicembre 2001. Al dato contribuisce la
raccolta da clientela per € 81,1 miliardi e la provvista da banche per €
31,6 miliardi. Il saldo interbancario netto del gruppo al 31 dicembre 2002
ammonta a € 11,2 miliardi, in calo del 43,6% rispetto al corrispondente
dato ricostruito al 31 dicembre 2001, coerentemente con la strategia del
gruppo di riduzione della dipendenza dall'interbancario..4 Gli impieghi
complessivi, al 31 dicembre 2002, ammontano a € 100,5 miliardi; al 31
dicembre 2001 erano pari a € 114,1 miliardi. Gli impieghi con clientela si
attestano a € 80,1 miliardi, rispetto al dato aggregato 2001 pari a €
89,3 miliardi. Il calo degli impieghi è riconducibile per quasi la metà
alle filiali estere ed al minor utilizzo del cosiddetto "denaro
caldo". La cessione degli sportelli effettuata nel 4° trimestre 2002
ha inciso per € 1,6 miliardi. Al 31 dicembre 2002 l'ammontare complessivo
dei crediti classificati netti (sofferenze nette più incagli netti) risulta
pari a € 6,7 miliardi, con una forte riduzione (-12,4%) rispetto al dato
del 31 dicembre 2001 (€ 7,6 miliardi). La diminuzione dei crediti
classificati è stata particolarmente rilevante nel 4° trimestre 2002
rispetto al trimestre precedente (-15,5%). Il rapporto crediti classificati
netti/impieghi risulta pari all'8,3%. Tale valore è in diminuzione rispetto
al dato aggregato di fine 2001 ed evidenzia, tra l'altro, l'effetto positivo
della significativa riduzione dell'ammontare di sofferenze e incagli.
Patrimonio netto, Tier 1 e requisiti prudenziali di vigilanza Il patrimonio
netto consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2002 è di € 6.740 milioni; al
31 dicembre 2001 era di € 6.902 milioni. Il coefficiente di solvibilità
(patrimonio di vigilanza/attività di rischio ponderate) è pari a 9,77. Al
31 dicembre 2002 il Tier 1 ratio, il più importante indicatore della
solidità patrimoniale del gruppo, è pari al 6,2%, in significativa
crescita rispetto al 5,3% del 31 dicembre 2001, coerentemente con le
previsioni relative alla prima fase di attuazione del piano industriale. Il
rafforzamento del Tier 1 è stato ottenuto, in particolare, attraverso la
rilevante diminuzione dell'attivo ponderato per rischio, passato da €
121,8 miliardi registrati complessivamente dal Gruppo Bancaroma e dal Gruppo
Bipop-Carire nel 2001, a € 98,5 miliardi di fine 2002. La Capogruppo
Capitalia S.p.A. La Capogruppo Capitalia S.p.A., la holding con funzioni di
indirizzo strategico, coordinamento e controllo del Gruppo Capitalia, ha
iniziato ad operare il 1° luglio 2002, a seguito del perfezionamento
dell'integrazione con l'ex Gruppo Bipop-Carire. I dati relativi
all'esercizio 2002 riflettono, quindi, per il primo semestre le attività
facenti capo a Banca di Roma S.p.A. e, per il secondo semestre, il perimetro
societario della nuova Capogruppo Capitalia S.p.A. Non è dunque
significativo alcun confronto tra i dati dell'esercizio 2002 e quelli
dell'esercizio precedente. Nel 2002 il margine di interesse risulta pari a
€ 949 milioni ed il margine di intermediazione si attesta a € 2.333
milioni. I costi operativi, pari a € 1.403 milioni, sono così ripartiti:
€ 782 milioni per il personale, € 507 milioni per le spese
amministrative, € 114 milioni per rettifiche di valore sulle
immobilizzazioni immateriali e materiali. Il risultato lordo di gestione si
attesta a € 930 milioni. L'esercizio, che chiude con un risultato netto
negativo per € 161 milioni, non consente il pagamento del dividendo..5
All'Assemblea ordinaria, chiamata ad approvare il Bilancio 2002, sarà
inoltre sottoposto: ƒ il conferimento dell'incarico di revisione contabile
per gli esercizi 2003/2005; ƒ la deliberazione in materia di acquisto e
alienazione azioni proprie; ƒ l'autorizzazione alla stipula di accordi per
l'aumento del limite delle partecipazioni reciproche tra Capitalia e Fiat;
ƒ la nomina di amministratori. Il Consiglio di Amministrazione ha
deliberato di proporre all'Assemblea dei soci il riporto a nuovo della
perdita dell'esercizio, riservandosi di convocare un'apposita Assemblea
straordinaria per deliberare la copertura di tale perdita mediante
riduzione, per pari ammontare, della riserva ex lege 413/91. In allegato
sono riportati gli schemi di conto economico e di stato patrimoniale. Il
Bilancio sarà sottoposto all'esame del Collegio sindacale e della Società
di revisione incaricata. In apposito capitolo della Relazione sulla gestione
è riportata la relazione annuale in materia di Corporate Governance nella
quale è analiticamente indicata anche la verifica effettuata dal Consiglio
di Amministrazione sull'indipendenza dei propri componenti. Stato di
avanzamento del piano industriale 2003-2005 Il Consiglio di Amministrazione
ha anche esaminato lo stato di avanzamento del Piano Industriale 2003-2005
del Gruppo. Il piano, presentato lo scorso ottobre, si articolava su sei
aree prioritarie di intervento: qualità degli asset; gestione del rischio e
del capitale; dismissioni di attività non-core; nuovo assetto manageriale e
rinnovo della cultura aziendale; incremento dei ricavi; riduzione dei costi.
Il piano si proponeva di concentrare buona parte degli obiettivi nella sua
fase iniziale, in particolare relativamente alla dismissione di asset, alla
riduzione dei costi, al miglioramento della qualità degli asset e al
rafforzamento patrimoniale del Gruppo. Il piano, che su questi temi centrali
ha già acquisito i primi sostanziali risultati, si può considerare
concluso per la sua prima fase di attuazione. Qualità degli asset Lo stock
di crediti classificati lordi (incagli lordi più sofferenze lorde) ha
registrato nel 4° trimestre 2002, una riduzione del 5,9% rispetto al
trimestre precedente, dovuta sostanzialmente alla notevole diminuzione
(-23,7%) degli incagli lordi. I crediti classificati netti, in particolare,
hanno evidenziato nel 4° trimestre 2002, per la prima volta in misura così
rilevante, una riduzione strutturale di oltre € 1,2 miliardi, pari al
15,5%, rispetto al trimestre precedente, grazie a una diminuzione del 27%
degli incagli netti e dell'8,9% delle sofferenze nette. Il grado di
copertura dei crediti classificati, è cresciuto di 8,9 punti percentuali su
base annua e di 6 punti percentuali nel solo 4° trimestre 2002, portandosi
al 46,6% complessivo..6 Tale valore corrisponde ad una copertura pari al 53%
delle sofferenze nette e al 24,3 % degli incagli netti. Questi indici
allineano Capitalia alla media del sistema bancario nazionale. Continua la
riduzione dell'afflusso di nuove partite di crediti classificati, mentre il
significativo aumento del deflusso è reso possibile da una accresciuta
capacità di recupero crediti. Tale attività sarà ulteriormente rafforzata
dall'annunciata joint venture con Archon (Gruppo Goldman Sachs) alla quale
verrà affidata la gestione di oltre € 6 miliardi di sofferenze del
Gruppo. Gestione del rischio e del capitale Come previsto dal piano, il Tier
1 ratio ha superato a fine 2002 la soglia del 6%, portandosi al 6,2%, dal
5,3% dell'anno precedente. Il dato stimato per il 1° trimestre 2003 mostra
un'ulteriore crescita del Tier 1 a 6,3% e viene confermato un obiettivo di
6,5% per l'esercizio 2003. L'attivo ponderato per rischio (Risk Weighted
Asset, Rwa) al 31 dicembre 2002 è stato ridotto di € 23,3 miliardi
(-19,1%) rispetto al 31 dicembre 2001 attraverso la riduzione
dell'esposizione sull'interbancario, il riesame dell'esposizione creditizia
della clientela, la revisione del portafoglio titoli di proprietà e altri
interventi straordinari previsti dal piano. In particolare, il portafoglio
titoli è diminuito del 24%, l'esposizione netta sull'interbancario del
43,4% e il free capital negativo del 34,1%. Dismissioni di attività
non-core In pochi mesi e in un contesto di grande incertezza di mercato sono
state effettuate tutte le cessioni annunciate, per un incasso complessivo
netto di € 1,8 miliardi e plusvalenze per € 0,7 miliardi. Tutte sono
state caratterizzate da condizioni di cessione ai massimi valori rispetto
alle valutazioni espresse per operazioni similari. Management E' stato
attuato un programma di profondo rinnovamento manageriale. La squadra di
management è stata ulteriormente rafforzata ed è stato definito con
precisione l'insieme di regole che definiscono i rapporti fra la holding e
le società operative. I cambiamenti hanno principalmente riguardato le
attività di gestione del credito e le funzioni di coordinamento e controllo
del Gruppo. Incremento dei ricavi e riduzione dei costi Il recupero di
redditività e di riduzione dei costi nella gestione ordinaria era fra gli
elementi di maggiore criticità del piano. Gli indicatori più significativi
mostrano sostanziale miglioramento, a indicazione della natura strutturale
degli interventi effettuati. Nel 4° trimestre 2002, rispetto alla media dei
primi nove mesi dell'anno, il margine di intermediazione è salito del
32,8%; costi e ammortamenti sono scesi del 4,8%; ricavi da prodotti ad alto
valore aggiunto sono cresciuti del 187%. L'aumento nei ricavi è stato
ottenuto principalmente grazie alla focalizzazione sull'asset management,
sulla bancassicurazione e sui prodotti strutturati. Altri prodotti
innovativi sono allo studio per il lancio sul mercato nella prima parte di
quest'anno. Per quanto riguarda la riduzione dei costi sono state avviate
alcune prime iniziative, tra le quali la creazione di una funzione acquisti
centralizzata. Si è inoltre agito sul versante delle.7 strutture, con un
ridimensionamento selettivo degli organici, favorito da un accordo raggiunto
con i sindacati in materia di esodi agevolati.
BPB,
BPCI E BPLV I CDA APPROVANO PROGETTO FUSIONE
Bergamo, Milano, Varese, 31 marzo 2003 - I Consigli di Amministrazione della
Banca Popolare di Bergamo-CV Scarl (Bpb), della Banca Popolare Commercio e
Industria Scarl (Bpci) e della Banca Popolare di Luino e di Varese SpA (Bplv)
hanno approvato all'unanimità il Progetto di Fusione per unione delle tre
banche con la costituzione di una nuova banca popolare denominata Banche
Popolari Unite Scarl o, in breve, Bpu Banca. 1. Il Progetto di Fusione Il
progetto prevede: lo scorporo da parte di BPB della propria azienda
bancaria, costituita dalla rete di sportelli (con l'esclusione di uno
sportello in Bergamo), a favore di una nuova banca costituita in forma
giuridica di società per azioni e interamente posseduta da Bpb stessa, che
avrà la denominazione di Banca Popolare di Bergamo SpA ("Bpb SpA").
lo scorporo da parte di Bpci e di Bplv delle rispettive aziende bancarie,
costituite dalle reti di sportelli (con l'esclusione, per Bpci, di uno
sportello in Milano), a favore di una nuova banca costituita in forma
giuridica di società per azioni posseduta interamente e proporzionalmente
ai valori di conferimento da Bpci e Bplv stesse, che avrà la denominazione
di Banca Popolare Commercio e Industria SpA ("Bpci SpA"). la
fusione per unione tra Bpb, Bpci e Bplv mediante costituzione di una nuova
società cooperativa avente natura di banca popolare con funzioni di
Capogruppo, denominata "Banche Popolari Unite Scarl" o, in breve,
Bpu Banca, per la quale sarà chiesta ammissione al listino ufficiale. Si
rammenta che in data 13 e14 marzo la Banca d'Italia ha autorizzato la
fusione tra Bpb, Bpci e Bplv, nonché la fusione per incorporazione di Banca
Carime SpA in Popolare Commercio e Industria Finanziaria SpA, che darà vita
alla nuova Banca Carime SpA. L'operazione di aggregazione darà origine ad
un gruppo costituito da una Capogruppo cooperativa quotata, con sede legale
e amministrativa in Bergamo e che svolgerà piena attività bancaria tramite
i due sportelli di Bergamo e Milano e nella quale saranno accentrate oltre
alle attività di indirizzo e coordinamento del Gruppo, le funzioni finanza,
governo e controllo, risorse, servizi di supporto, credito, coordinamento e
indirizzo commerciale, e alla quale faranno capo le società prodotto; da
quattro banche rete (Bpci SpA, Bpb SpA, Banca Popolare di Ancona SpA e Banca
Carime SpA), fortemente radicate nei propri mercati di riferimento, dedicate
allo sviluppo in forma focalizzata delle attività commerciali e creditizie
con la clientela. Al fine di salvaguardare il radicamento storico di Bpci
SpA nella provincia di Varese, è previsto, tra l'altro, che: Bpci SpA operi
utilizzando anche il marchio Banca Popolare di Luino e di Varese; almeno tre
dei componenti del Consiglio di Amministrazione di Bpci SpA. designati da
Bpci siano scelti tra esponenti del mondo economico, imprenditoriale e
professionale della Provincia di Varese, e uno di essi sia presente nel CdA
della Capogruppo; sia definita un'area territorialmente omogenea ed
incentrata sulla Provincia di Varese all'interno della quale Bpci SpA opererà
sotto un unico coordinamento commerciale; sia nominato primo Direttore
Generale di Bpci SpA, con contratto almeno triennale, l'attuale Direttore
Generale di Bplv (mentre primo Amministratore Delegato della Bpci SpA sarà
l'attuale Direttore Generale di Bpci); sia istituito un Comitato per il
territorio di Varese composto da alcuni membri del Comitato Esecutivo della
Bpci SpA e da esponenti del mondo economico, imprenditoriale, professionale
e universitario della provincia di Varese; la Bpci SpA appoggi iniziative
culturali, sportive e di valorizzazione del territorio, nonché iniziative
di carattere benefico, in linea con quanto finora fatto dal Gruppo Bpci;
venga istituita una fondazione a Varese senza scopo di lucro con l'obiettivo
di perseguire fini di pubblica utilità. da una rete di promotori finanziari
(Bpb Sim SpA) e da Società prodotto, operanti principalmente nei settori
dell'asset management, bancassurance, leasing, investment banking. A Milano
saranno ubicate alcune funzioni strategiche della Capogruppo, in particolare
l'Area Finanza, il Bilancio, l'Auditing e il Private Banking nonché le
Società Prodotto operanti nel settore del Wealth Management - Asset
management e Bancassurance -, dell'Investment Banking, dell'E-Commerce e del
Consumer Finance. L'integrazione tra il Gruppo Bpci ed il Gruppo Bpb-CV
porterà significativa creazione di valore per i Soci/Azionisti e per tutti
gli stakeholders, consentendo la generazione di sinergie per oltre 180
milioni di euro l'anno a regime, nonché la valorizzazione delle potenzialità
attuali e delle prospettive di sviluppo dei due gruppi di origine,
attraverso un importante progresso dimensionale ed operativo, con
significative prospettive reddituali e patrimoniali, ed un rafforzamento del
posizionamento competitivo. Il Gruppo Bpu Banca si caratterizza per (dati
pro-forma aggregati al 31 dicembre 2002 ove non diversamente indicato): una
capitalizzazione di Borsa pari a circa 3,5 miliardi di Euro al 21 Marzo 2003
in ipotesi fully diluted ed ex dividendi; circa 1.200 sportelli, di cui il
68% nel Centro-Nord Italia ed in particolare in Lombardia (circa 500
sportelli) ed il 32% nel Sud Italia; oltre 2,5 milioni di clienti,
prevalentemente famiglie e piccole e medie imprese; circa 15.400 dipendenti;
oltre 41 miliardi di Euro di impieghi a clientela; circa 48 miliardi di Euro
di raccolta diretta da clientela, inclusi i prestiti subordinati non
convertibili; oltre 42 miliardi di Euro di raccolta indiretta da clientela
privata, di cui oltre 21 miliardi di Euro di raccolta gestita; oltre 3,6
miliardi di Euro di patrimonio netto 2. Linee guida del Piano Industriale
L'aggregazione mira a costituire un Gruppo caratterizzato da: dimensioni
significative nel panorama bancario italiano, con posizione di leadership
nel mondo delle banche popolari italiane, in grado di costituire un polo di
potenziale attrazione di altre realtà bancarie, anche grazie alla adozione
del modello federale puro, che facendo perno su una banca capogruppo
operativa dedita allo svolgimento accentrato e sinergico delle funzioni
comuni di servizio, valorizzi la forza distributiva delle banche rete e
salvaguardi l'identità dei marchi e le autonomie locali; b. positivi
livelli dei principali indicatori di performance (Kpi), quali, a titolo
esemplificativo, il rapporto impieghi/depositi, l'incidenza dei costi sui
ricavi, i livelli di patrimonializzazione; c. forte complementarietà,
soprattutto in termini di articolazione territoriale con un'equilibrata
distribuzione degli sportelli tra Nord e Centro-Sud Italia, e l'esistenza di
soli 64 comuni di presenza congiunta su quasi 779 comuni di presenza
aggregata dei due gruppi d'origine; d. focalizzazione del modello
commerciale su segmenti di clientela (Private, Retail - ripartito tra Mass,
Affluent e Small Business - e Corporate), con l'obiettivo di specializzare
le politiche di offerta per segmento, migliorare il cross-selling, la
retention e la produttività commerciale e di promuovere un incisivo
coordinamento delle politiche commerciali a livello di gruppo; e. ampia
gamma di prodotti e servizi, attraverso la valorizzazione delle società
prodotto del Gruppo, in particolare nei settori del risparmio gestito, della
bancassurance, dell'investment banking, al fine di massimizzare le
complementarietà esistenti e l'internalizzazione dei margini, anche facendo
leva su un bacino di clientela di entità pressoché raddoppiata; f. elevati
livelli di redditività ed allineamento tendenziale alle condizioni di
miglior efficienza operativa, con la progressiva riduzione dell'incidenza
dei costi sui ricavi ed il potenziale conseguimento di significative
economie di scala, sia nei centri di servizio, sia nelle funzioni di governo
e indirizzo; g. ottimale struttura patrimoniale, in termini di rapporto
impieghi/depositi (accrescendo le opportunità di impiego della forte base
di depositi che caratterizza il Gruppo Bpci), di qualità dell'attivo e di
livello di patrimonializzazione; h. remunerazione elevata e stabile del
capitale. L'implementazione degli obiettivi del Gruppo Bpu Banca richiederà
di coniugare una forte capacità di presidio dei diversi mercati, con la
realizzazione di economie di scala e scopo derivanti dall'accentramento
delle funzioni produttive e dalla messa a fattore comune delle migliori
competenze ed esperienze attualmente presenti all'interno dei due gruppi
d'origine singolarmente considerati. L'aumento della dimensione operativa e
l'accorpamento delle strutture centrali nella Capogruppo potranno creare le
condizioni per un contenimento delle spese amministrative e per un utilizzo
efficiente delle risorse con effetti positivi sul complesso dei costi
operativi, con l'obiettivo di raggiungere nel 2006 un rapporto costi/ricavi
del 50% circa. Dall'integrazione tra i due Gruppi, sulla base del modello
operativo ed organizzativo del Gruppo Bpu Banca, sono state stimate sinergie
(lorde) a regime per circa Euro 67 milioni da ricavo e 113 milioni da costi,
oltre a quanto già previsto nei Piani Industriali dei due Gruppi
singolarmente considerati. Tali sinergie rappresentano un valore attuale, al
netto di imposte e oneri di integrazione, di oltre 800 milioni di euro.
L'evoluzione reddituale del Gruppo Bpu Banca a livello consolidato dovrebbe
consentire il raggiungimento di un ROE per l'esercizio 2006
(utile/patrimonio escluso l'utile d'esercizio) superiore al 16%. Obiettivi
fondamentali del Gruppo Bpu Banca sono inoltre il raggiungimento ed il
mantenimento di livelli di solidità patrimoniale superiori ai minimi
previsti dai requisiti di vigilanza e con potenziali margini di ulteriore
miglioramento. Il Core Tier 1 (al netto delle preference shares) è stimato,
per l'esercizio 2006, superiore al 6%, ed il Tier 1 Ratio è stimato
superiore al 6,5% nel 2006 (entrambi post esercizio da parte di Deusche Bank
- Banca Intesa della opzione put sul residuo 25% del capitale sociale di
Banca Carime S.p.A.). 3. Sistema informativo di Gruppo I Consigli di
Aministrazione delle tre Banche, prendendo atto favorevolmente di quanto
riferito dai tre advisors Accenture, Idc e Bain, a seguito di valutazioni di
ordine tecnologico, organizzativo ed economico, hanno condiviso le linee
guida e le indicazioni prospettate confermando quale sistema informativo
quello utilizzato dal Gruppo Bpb-Cv, nel presupposto dell'attuazione della
strategia evolutiva concordata, valorizzando le esperienze acquisite e le
professionalità dei due Gruppi. La realizzazione del Programma di
intervento prevede investimenti complessivi pari a circa 60 milioni di euro,
coerentemente con quanto previsto dal Piano Industriale. I costi di
esercizio a regime (dal 2006) sono stimati in circa 84 milioni di euro annui
e confermano, allo stato attuale, le sinergie previste dal Piano
Industriale, pari a circa 46 milioni di euro. Si prevede che tale Programma
sarà pienamente in grado di garantire il conseguimento degli obiettivi del
Piano Industriale in termini di rispetto della tempistica, abilitazione
delle sinergie, costi ed investimenti pianificati. 4. Governance di Bpu
Banca Come dettagliato dall'Allegato A, il Consiglio di Amministrazione di
Bpu Banca sarà composto da 21 Consiglieri: in seno al CdA verrà istituito
un Comitato Esecutivo composto da 9 Amministratori. Verrà inoltre
costituito un Comitato Nomine formato da 5 membri. Il Collegio Sindacale sarà
composto da 5 sindaci effettivi e 2 supplenti. 5. Società di Revisione Si
proporrà alle Assemblee di conferire l'incarico di revisione contabile per
la certificazione del bilancio annuale di Bpu Banca e di quello consolidato,
nonché l'incarico di revisione contabile limitata della relazione
semestrale e di verifica della regolare tenuta della contabilità per il
triennio 2003-2005 alla Società di revisione Kpmg SpA, con sede legale in
via Vittor Pisani, 25 - 20124 Milano. 6. Condizioni finanziarie Essendosi
concluse le due diligence previste dall'Accordo Quadro senza che siano
emerse rettifiche tali da configurare esigenza di modifica del rapporto di
concambio, vengono confermate le seguenti condizioni finanziarie: Rapporto
di cambio: 1,500 azioni di Bpu Banca da nominali euro 2 ciascuna, ogni
azione Bpb da nominali euro 3 posseduta da terzi; 0,825 azioni di Bpu Banca
da nominali euro 2 ciascuna, ogni azione Bpci da nominali euro 3,5 posseduta
da terzi; 0,660 azioni di Bpu Banca da nominali euro 2 ciascuna, ogni azione
Bplv da nominali euro 0,26 posseduta da terzi. Le azioni delle società
partecipanti alla fusione, possedute dalle medesime, saranno annullate senza
concambio. Le azioni di Bpu Banca parteciperanno agli utili a decorrere dal
1° gennaio 2003 e avranno godimento regolare. I soggetti regolarmente
iscritti al libro soci di Bpb e di Bpci saranno automaticamente iscritti,
per effetto della fusione, nel libro soci di Bpu Banca con pieno esercizio
di tutti i diritti amministrativi, così come gli azionisti di Bplv. I n
base al rapporto di cambio sopra precisato, il capitale della società
rislutante dalla fusione sarà detenuto per il 67% circa dagli ex-azionisti
di Bpb, per il 32% circa agli ex-azionisti di Bpci e per l'1% circa dagli
ex-azionisti di Bplv. Rapporti di conversione di prestiti obbligazionari
convertibili e di esercizio di warrant in circolazione: I prestiti
obbligazionari "Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino subordinato
convertibile a tasso misto 1997-2004 con warrant" e "Banca
Popolare Commercio e Industria 1,5% 1999/2004 convertibile subordinato cum
warrant", nonché gli obblighi connessi ai "Warrant azioni
ordinarie Banca Popolare di Bergamo-Credito Varesino 2002-2004" e
"Warrant Banca Popolare Commercio e Industria 1999-2004" saranno
assunti, a norma di legge, da Bpu Banca. I rapporti di conversione e di
esercizio, conseguenti al rapporto di cambio sopra definito, e a parità
delle altre condizioni definite nei rispettivi regolamenti, risulteranno così
stabiliti: per le obbligazioni "Banca Popolare di Bergamo-Credito
Varesino subordinato convertibile a tasso misto 1997-2004 con warrant",
in n. 5 azioni Bpu Banca da nominali Euro 2,00 ciascuna ogni n. 18
obbligazioni da nominali Lire 5.000 ciascuna; per le obbligazioni
"Banca Popolare Commercio e Industria 1,5% 1999/2004 Convertibile
Subordinato cum Warrant", in n. 11 azioni Bpu Banca da nominali Euro
2,00 ciascuna ogni n. 80 obbligazioni da nominali Lire 5.000 ciascuna; per i
warrant denominati "Warrant azioni ordinarie Banca Popolare di
Bergamo-Credito Varesino 2002-2004", in n. 3 azioni Bpu Banca da
nominali Euro 2,00 ciascuna ogni n. 24 warrant presentati al prezzo
complessivo di Euro 29,96; per i warrant denominati " Banca Popolare
Commercio e Industria Warrant 1999-2004", in n. 11 azioni Bpu Banca da
nominali Euro 2,00 cadauna ogni n. 400 warrant presentati al prezzo
complessivo di Euro 404,53. L'atto costitutivo della Bpu Banca contemplerà
l'autorizzazione all'emissione delle azioni a servizio della conversione dei
predetti prestiti ed a servizio dell'esercizio dei predetti warrant. I
noltre, l'atto costitutivo di Bpu Banca prevederà che il capitale sociale
possa aumentare per ulteriori massimi nominali Euro 4.925.936,00, entro il
31 dicembre 2006, mediante emissione di un numero massimo di 2.462.968
azioni ordinarie da nominali Euro 2,00, godimento regolare, con esclusione
del diritto di opzione a servizio del piano di stock option in essere per i
dirigenti di Bpci e del Gruppo Bpci. Diritto di recesso: Ai soci di Bplv
spetta il diritto di recesso ai sensi e nei tempi di cui all'art. 2437 del
Codice Civile. 7. Tempistica Aprile-maggio 2003: assemblee ordinarie per
l'approvazione del bilancio d'esercizio; assemblee straordinarie per
l'approvazione del progetto di fusione tra Bpb, Bpci e Bplv, comprensivo
dello scorporo delle reti bancarie e della fusione, e dell'atto costitutivo,
delle cariche sociali e dello statuto di Bpu Banca. I Consigli di
Amministrazione delle tre Banche hanno deliberato di indire le Assemblee
ordinarie e straordinarie come segue: Bpb: in prima convocazione, il 30
aprile 2003 alle ore 16.00 In seconda convocazione, il 10 maggio 2003 alle
ore 9.00. Bpci: in prima convocazione, il 30 aprile 2003 alle ore 18.00 In
seconda convocazione, il 10 maggio 2003 alle ore 9.30. Bplv: in prima
convocazione, il 30 aprile 2003 alle ore 15.00. In seconda convocazione, il
9 maggio 2003 alle ore 15.00. Efficacia della fusione : dalla data di
iscrizione dell'atto di fusione recante costituzione di Bpu Banca presso il
registro delle imprese di Bergamo, e presumibilmente entro il 1° luglio
2003; Inizio delle negoziazioni del titolo Bpu Banca, per il quale verrà
chiesta ammissione alla quotazione in Borsa: dalla data di efficacia della
fusione, presumibilmente il 1° luglio 2003 - Presentazione del Masterplan
di dettaglio del Piano Industriale del Gruppo Bpu: entro settembre 2003. 8.
Informazioni aggiuntive Bpb e Bpci si riservano di dare esecuzione alle
delibere di fusione anche in forma modulare e così (i) alla fusione
perfetta tra Bpb e Bpci (previo scorporo, rispettivamente, dell'azienda
bancaria di Bpb a favore di Bpb S.p.A. e dell'azienda bancaria di Bpci a
favore di Bpci S.p.A., come sopra specificato) e (ii) alla successiva
fusione per incorporazione di Bplv in Bpu Banca, previo scorporo della sua
azienda bancaria a favore di Bpci S.p.A. In tale caso Bpu Banca si asterrà
dal compiere qualsiasi atto di disposizione della partecipazione in Bplv e
della rete di sportelli di proprietà di quest'ultima, sino a quando non sarà
stata perfezionata la fusione di Bplv in Bpu Banca. Qualora la fusione
venisse eseguita secondo le modalità descritte nel precedente paragrafo, il
rapporto di cambio di Bpb e Bpci rimarrà invariato. Il progetto è soggetto
alle autorizzazioni degli organi competenti. Consulenti finanziari
dell'operazione sono Mediobanca per Bpci e Lazard per Bpb. Consulenti legali
sono il prof. Piergaetano Marchetti per Bpci, lo studio Pedersoli-Lombardi e
Associati per Bpb e il Prof. Avv. Luigi Zanzi per Bplv. Consulente
industriale per l'aggregazione è Bain & Company. Con l'occasione si
comunica che in data 9 aprile pv. alle ore 11, si terrà presso Borsa
Italiana, Piazza Affari, Milano, e in collaborazione con l'AIAF, una
presentazione dello stato di avanzamento del progetto di fusione e sui
risultati 2002, alla quale sono invitati tutti gli interessati.
COMPOSIZIONE
DEGLI ORGANI SOCIALI CHE ASSUMERANNO LA CARICA AL MOMENTO DELLA COSTITUZIONE
DELLA SOCIETA' RISULTANTE DALLA FUSIONE
Il primo Consiglio di Amministrazione di Bpu Banca sarà composto da 21
membri: Presidente: - Emilio Zanetti; Vice Presidente Vicario - Giuseppe
Vigorelli; Vice Presidente - Giuseppe Calvi (*); Consiglieri: Giampiero
Auletta Armenise, Enzo Berlanda, Mario Boselli, Antonio Bulgheroni,
Gaudenzio Cattaneo, Roberto Drago, Loris Fontana, Giorgio Frigeri, Italo
Lucchini, Mario Mazzoleni, Toti S. Musumeci, Sergio Orlandi, Alessandro
Pedersoli, Giorgio Perolari, Carlo Pesenti, Carlo Porcari, Emilio Riva,
Roberto Sestini (*) L'altro Vice Presidente verrà designato da Bpci Ferme
le norme statutarie in materia di nomina delle cariche sociali e di
attribuzione dei relativi poteri, il Cav.Lav. Emilio Zanetti, il Cav. Lav.
Giuseppe Vigorelli e il dott. Giampiero Auletta Armenise assumeranno, fino
alla cessazione dalla carica, rispettivamente la carica di Presidente del
Consiglio di Amministrazione, il primo, la carica di Vice Presidente
Vicario, il secondo, e la carica di Amministratore Delegato, il terzo. Sarà
istituito in seno al Consiglio di Amministrazione un Comitato Esecutivo,
composto da 9 consiglieri, fra i quali il Presidente, il Vice Presidente
Vicario, i due Vice Presidenti e l'Amministratore Delegato, nonché 4
consiglieri, di cui uno di designazione di Bpci. Al Comitato Esecutivo
saranno attribuiti poteri di gestione mentre all'Amministratore Delegato,
nel rispetto delle prerogative del Comitato Esecutivo e del Consiglio di
Amministrazione, competeranno poteri di indirizzo strategico-gestionale, di
sovrintendenza, di coordinamento esecutivo e di controllo. Il dott. Alfredo
Gusmini assumerà la carica di Direttore Generale di Bpu Banca e sarà
dotato di poteri di gestione corrente. Verrà costituito un Comitato Nomine,
formato da 5 membri, del quale faranno parte, oltre al Presidente, 2
consiglieri scelti tra quelli indicati da Bpci e 2 consiglieri scelti tra
quelli indicati da Bpb, ai primi due essendo riservata l'indicazione dei
consiglieri e sindaci da proporre alle Assemblee a conferma e/o in
sostituzione di quelli di designazione dell'attuale Consiglio di
Amministrazione di Bpci nonché di esprimere il gradimento per la nomina di
5 consiglieri scelti su indicazione di Bpb; ai secondi due essendo riservata
l'indicazione dei consiglieri e sindaci da proporre alle assemblee a
conferma e/o in sostituzione di quelli di designazione dell'attuale
Consiglio di Amministrazione di Bpb. Il Comitato Nomine provvederà anche a
dare le indicazioni per la composizione dei Consigli di Amministrazione
delle banche controllate. È intendimento dei Consigli di Amministrazione
delle società partecipanti alla fusione far adottare a Bpu Banca un Codice
di Autodisciplina che, analogamente a quello vigente in Bpb ed in Bpci,
risulterà sostanzialmente allineato con i principi contenuti nello schema
elaborato e diffuso dalla Borsa Italiana S.p.A.. In particolare, anche in
ossequio alle previsioni di cui all'art. 39 bis dello Statuto di Bpu Banca,
il Consiglio di Amministrazione istituirà al proprio interno un Comitato
per il Controllo Interno ed un Comitato per la Remunerazione dell'alta
dirigenza. Collegio Sindacale Per il primo triennio, il Collegio Sindacale
sarà composto dai seguenti 5 Sindaci effettivi e 2 Sindaci supplenti: Luigi
Guatri (Presidente), Fulvio Albini (sindaco effettivo), Alberto Lanfranchi
(sindaco effettivo), Giovanni Napodano (sindaco effettivo), Pecuvio Rondini
(sindaco effettivo), Giovanni Martinelli (sindaco supplente), Rodolfo
Luzzana (sindaco supplente). Per il primo triennio il prof. Luigi Guatri
assumerà la carica di Presidente del Collegio Sindacale. Collegio dei
Probiviri Il Collegio dei Probiviri sarà composto per il primo triennio dai
seguenti 3 membri effettivi e 2 supplenti scelti fra i soci: Giampiero
Donati (Presidente), Mario Caffi (membro effettivo), Fabio Gagnatelli
(membro effettivo), Costantino Ercoli (membro supplente), Attilio Rota
(membro supplente). Con riferimento al comunicato stampa congiunto diffuso
in data odierna, si desidera precisare che il rapporto di esercizio degli
warrant denominati "Warrant azioni ordinarie Banca Popolare di
Bergamo-Credito Varesino 2002-2004" è da intendersi in: - n. 1 azione
Bpu Banca da nominali Euro 2,00 ogni n. 8 warrant presentati al prezzo di
Euro 9,99.
BANCA
LOMBARDA ACQUISISCE BANCA IDEA DALLA BANCA POPOLARE DI VICENZA
Brescia, 31 marzo 2003 - I Consigli d'Amministrazione della Banca Popolare
di Vicenza e di Banca Lombarda nelle sedute tenutesi rispettivamente nelle
date del 26 marzo e del 27 hanno autorizzato la conclusione delle trattative
tra le due banche per la cessione a Banca Lombarda dell'intera
partecipazione posseduta dalla Banca Popolare di Vicenza nel capitale
sociale di Banca Idea S.p.A. Il prezzo pattuito, che sarà soggetto a
verifica da parte di un'apposita società di revisione sulla base dei dati
al 31 marzo 2003, è stato definito in via provvisoria pari a Euro 46,75
milioni determinato sulla base di un Patrimonio netto proforma di Euro 37,3
milioni; l'avviamento è stato definito in Euro 9,45 milioni, pari al 2%
circa delle masse amministrate. L'efficacia del contratto sarà
sospensivamente condizionata alla preventiva autorizzazione della Banca
d'Italia; il contratto sarà altresì oggetto di comunicazione ai sensi
della Legge n. 287/1990. Banca Idea, istituto di credito operante
attualmente quale banca multicanale su tutto il territorio nazionale, ha da
tempo focalizzato la propria attività su un modello mirante alla creazione
di una rete territoriale a supporto dell'attività dei promotori finanziari.
Attualmente la banca opera attraverso una rete distributiva di n. 61 punti
operativi di cui: * n. 47 uffici promotori, privi di dipendenti
dell'istituto; * n. 14 filiali caratterizzate dall'operatività tipica di
uno sportello bancario e con propri dipendenti, e gli accordi prevedono che
la cessione a Banca Lombarda avvenga dopo il trasferimento all'attuale
Capogruppo Banca Popolare di Vicenza del ramo d'azienda costituito da 13
filiali bancarie e dalla parte delle strutture centrali e dei relativi
organici a queste dedicati. Dopo la cessione del citato ramo d'azienda, la
rete distributiva dell'istituto verrà ad essere costituita esclusivamente
da promotori, il cui numero si attesta attualmente a circa 230, cui fanno
capo mezzi amministrati per circa Euro 425 milioni, di cui circa Euro 300
milioni di raccolta gestita e assicurativa. La rete distributiva di Banca
Idea risulta perfettamente complementare a quella del Gruppo Banca Lombarda
e consentirà un significativo rafforzamento del canale distributivo
rappresentato dalla rete promotori e dai Banca Lombarda Points, con una
copertura che si estenderà all'intero territorio nazionale. La cessione
della partecipazione da parte della Popolare berica, oltre a generare una
significativa plusvalenza, si inserisce nel riassetto della struttura di
Gruppo volta a privilegiare lo sviluppo del proprio core business costituito
dall'attività bancaria tradizionale, così come sottolineato dalla recente
acquisizione dal Gruppo Banca Monte Paschi della CariPrato.
AUTOSTRADE
PROGETTO DI FUSIONE IN NEWCO28
Roma, 31 marzo 2003: Il Consiglio di Amministrazione di Autostrade S.p.A e l´Amministratore
Unico di Newco28 S.p.A. hanno approvato il 28 marzo il progetto di fusione
per incorporazione di Autostrade in Newco28. Quest´ultima richiederà la
contestuale quotazione sul Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana,
con effetto dalla data di efficacia della fusione. La decisione si armonizza
con la deliberazione assunta dal Consiglio di Amministrazione di Autostrade,
in data odierna, di dare attuazione al Progetto Mediterraneo. L´operazione
di fusione sarà sottoposta all´approvazione dell´Assemblea Straordinaria
degli Azionisti di Autostrade e di Newco28 che si prevede saranno convocate
per il 20 maggio 2003 (in prima convocazione) e per il 21 maggio (in seconda
convocazione), in concomitanza in quest´ultima data con l´Assemblea
Ordinaria fissata (in seconda convocazione) per l´approvazione del Bilancio
d´esercizio 2002. La fusione per incorporazione di Autostrade in Newco28
presenta specifici vantaggi per la Società e per i suoi azionisti, tra i
quali si segnalano: semplificazione della struttura di controllo attraverso
l´eliminazione di un livello intermedio tra gli azionisti e le società
operative, quali risulteranno a seguito dell´attuazione del Progetto
Mediterraneo; il riequilibrio della struttura del capitale, in linea con i
principali operatori europei del settore, e quindi con sicura creazione di
valore per gli azionisti; l´aumento del flottante e della liquidità del
titolo, che ne favorirà la negoziazione. La Società risultante dalla
fusione intende continuare a perseguire gli obiettivi gestionali nei quali
è attualmente impegnato il Gruppo Autostrade. Il Consiglio di
Amministrazione di Autostrade e l´Amministratore Unico di Newco28 si sono
avvalsi, in qualità di advisor per la determinazione del rapporto di
cambio, di Merrill Lynch, Rothschild, Schroder Salomon Smith Barney
(Autostrade) e di Mediobanca e Goldman Sachs (Newco28). Nell´espletamento
dell´incarico, gli advisor hanno utilizzato in particolare i seguenti
metodi valutativi: Metodo della Somma delle Parti. Tale metodo risulta
significativo considerando in particolare che l´attività del Gruppo
Autostrade, pur essendo rappresentata principalmente dalla gestione di
concessioni autostradali, include ulteriori attività di peso minore. Alla
luce delle particolari caratteristiche del core business del Gruppo (durata
delle concessioni, significativa visibilità dei flussi di cassa futuri,
parametri utilizzati per determinare le tariffe concordati con il
concedente), si è ritenuto l´utilizzo del DCF (Discounted Cash Flow),
applicato alle singole concessioni, lo strumento più adeguato per la
determinazione del capitale economico. Metodo dei prezzi del mercato
borsistico. Metodo dei multipli di mercato di società comparabili. Metodo
di valutazione di Newco28 basato sul Net Asset Value (NAav) della Società.
Tali metodologie hanno portato gli advisor, dati i valori dei capitali
economici della Società incorporante e della Società incorporanda, a
suggerire l´individuazione di un rapporto di cambio nella misura di 12,2
azioni di Newco28 per ogni azione Autostrade. Gli organi deliberanti delle
due Società, condivisi i metodi di valutazione utilizzati dagli advisor, le
conclusioni raggiunte e l´opinione degli stessi in ordine alla tutela delle
minoranze, hanno comunque ravvisato l´opportunità di evitare l´emersione
di un rilevante disavanzo da concambio di fusione, attraverso un
dimensionamento del capitale sociale della Società incorporante
post-fusione coerente rispetto alle effettive esigenze aziendali. Tenuto
conto di ciò, e nell´intento di semplificare l´attuazione della fusione,
gli organi deliberanti delle due Società hanno fissato il rapporto di
cambio in una azione Newco28, del valore nominale di € 1,00 per ogni
azione Autostrade, del valore nominale di € 0,52, equiparando il valore
per azione di Newco28 al valore per azione di Autostrade. A tale
equiparazione si perviene mediante redistribuzione e conseguente
assegnazione, al servizio del concambio degli azionisti Autostrade diversi
da Newco28, di n. 4.590.164 azioni di Newco28 eccedenti le n. 409.836 azioni
(che si ottengono dividendo le n. 5.000.000 azioni Newco28 attualmente
esistenti per l´individuato rapporto di concambio di 12,2) rappresentative
del capitale economico di Newco28, valutato sulla base del concambio
indicato dagli advisor, di pertinenza dell´unico azionista Schemaventotto.
Tale modalità attuativa farà sì che tutti gli azionisti di Autostrade
diversi da NewCo28 riceveranno in cambio azioni ordinarie della Società
incorporante del valore nominale di € 1,00 ciascuna, aventi gli stessi
diritti e le stesse caratteristiche delle azioni di Autostrade attualmente
in circolazione e godimento uguale a quello delle azioni di NewCo28 in
circolazione alla data di attuazione della fusione. Tali azioni riverranno:
in parte dalla redistribuzione delle n. 4.590.164 azioni NewCo28 esistenti
eccedenti quelle che esprimono il capitale economico di pertinenza dell´unico
azionista Schemaventotto; da un aumento di capitale di Newco28, al servizio
del concambio, che sarà pari, sulla base delle azioni Autostrade
attualmente detenute da terzi, a € 544,3 milioni, mediante emissione di n.
544.317.203 azioni ordinarie del valore nominale di € 1,00 ciascuna. La
fusione per incorporazione di Autostrade in Newco28, basata sulla situazione
patrimoniale al 31 dicembre 2002 di Autostrade e sulla situazione
patrimoniale al 28 febbraio 2003 di Newco28, si prevede che comporti: un
disavanzo da annullamento di circa € 5,2 miliardi, dato dalla differenza
tra il valore contabile della partecipazione di Newco28 in Autostrade e la
corrispondente quota di patrimonio netto di Autostrade al 31 dicembre 2002;
tale disavanzo da annullamento verrà imputato ad incremento del valore
della partecipazione nella società conferitaria delle attività operative e
delle partecipazioni autostradali, a seguito dell´attuazione del Progetto
Mediterraneo; un avanzo da concambio di circa € 600 milioni, dato dalla
differenza tra l´aumento di capitale al servizio della fusione e il valore
del patrimonio netto di Autostrade al 31 dicembre 2002 di competenza di
terzi Al termine dell´operazione Schemaventotto avrà il controllo di
diritto della società risultante dalla fusione, con il 64,7% delle azioni,
in base ai risultati della chiusura dell´OPA. In data 18 marzo 2003 il
Presidente del Tribunale di Roma ha nominato la Società Deloitte&Touche
Italia S.p.A. in qualità di esperto comune per la valutazione della
congruità del rapporto di cambio delle azioni. La realizzazione della
fusione avrà l´effetto immediato di incrementare l´indebitamento
finanziario netto consolidato del Gruppo Autostrade di un ammontare pari all´indebitamento
finanziario netto di Newco28 (€ 6,7 miliardi). A conferma della
sostenibilità degli impegni finanziari derivanti dalla fusione, degli
impegni di investimento e del piano industriale post-fusione, anche il più
recente giudizio di rating conferma la sostenibilità dell´intera
operazione, ponendosi tra i più elevati d´Italia (A da Standard&Poor´s).
In particolare, si prevede una più efficiente allocazione dell´indebitamento
del Gruppo, collocandolo a livello delle società operative, tramite l´eventuale
distribuzione alla Società incorporante post-fusione, contestualmente all´esecuzione
della medesima, di una consistente quota delle riserve che verranno a
crearsi nella società conferitaria delle attività operative e delle
partecipazioni autostradali. Per effetto di detta distribuzione, che
verrebbe finanziata mediante l´utilizzo di line di credito a lungo termine,
la società post-fusione sarà in grado di rimborsare il proprio
indebitamento. L´indebitamento consolidato del Gruppo Autostrade a valle
delle operazioni di fusione e di riorganizzazione societaria deliberate,
tenuto conto degli impegni di investimento relativi alle attività svolte in
concessione, è previsto che ammonti a circa € 9 miliardi nel 2003 e a
circa € 10 miliardi nel 2004 (inclusi gli assolvimenti di imposta relativi
ai conferimenti previsti dal Progetto Mediterraneo). Il rapporto tra l´indebitamento
finanziarionetto e il margine operativo lordo è previsto si attesti a un
valore di circa 5,7 nel 2003 e di circa 5,3 nel 2004, allineato cioè ai
peers europei. A chiusura di tali esercizi, i risultati della Società
post-fusione consentiranno il pagamento al singolo azionista, in
considerazione delle azioni ricevute in concambio, di dividendi in valore
assoluto per azione almeno in linea con quello proposto in pagamento a
giugno 2003. L´indebitamento consolidato del Gruppo Autostrade potrebbe
incrementare a seguito degli effetti dell´esercizio di recesso conseguente
all´attuazione del Progetto Mediterraneo, senza che ciò possa comportare
effetti rilevanti e incompatibili con quanto precede. In considerazione dei
tempi tecnici necessari per realizzare l´intera operazione, si prevede che
il processo di fusione possa essere completato entro il mese di ottobre
2003. Al fine di assegnare agli azionisti di Autostrade azioni quotate della
Società incorporante, NewCo28 provvederà a richiedere presso le autorità
competenti l´ammissione alla quotazione ufficiale di Borsa per la
negoziazione sul Mercato Telematico Azionario delle proprie azioni
ordinarie, senza soluzione di continuità e con effetto dalla data di
efficacia della fusione. L´ammissione alla quotazione ufficiale di borsa
delle azioni della società risultante sarà subordinata al perfezionamento
dell´operazione di fusione e all´autorizzazione, da parte di Consob, alla
pubblicazione del relativo prospetto informativo. Si prevede che la Società
incorporante post-fusione possa mantenere i requisiti per far parte del
MIB30, indice guida del listino di Borsa Italiana e benchmark di riferimento
per i principali gestori internazionali del risparmio. Gli advisor dell´operazione
sono stati Lehman Brothers per Autostrade, Mediobanca e Goldman Sachs per
Newco28.
APPROVATA
L'ATTUAZIONE DEL PROGETTO MEDITERRANEO: IL PIANO DI RIORGANIZZAZIONE DEL
GRUPPO, CHE HA LA FINALITÀ DI FARE DELL'ITALIA UN PROTAGONISTA A LIVELLO
EUROPEO NEL SETTORE DELLE GRANDI INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITÀ
Roma, 31 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Autostrade,
riunitosi il 28 marzo a Roma, ha deliberato l'attuazione del piano di
riorganizzazione societaria del Gruppo, denominato Progetto Mediterraneo,
che verrà sottoposto all'Assemblea Ordinaria e Straordinaria che si prevede
sarà convocata per il 20 maggio 2003 (in prima convocazione) e per il 21
maggio (in seconda convocazione), in concomitanza in quest'ultima data con
l'Assemblea Ordinaria fissata (in seconda convocazione) per l'approvazione
del Bilancio d'esercizio 2002. Il Progetto Mediterraneo, ha la finalità di
fare dell'Italia un protagonista a livello europeo nel settore delle grandi
infrastrutture per la mobilità, anche attivando alleanze con i maggiori
operatori italiani ed europei. Il piano di riorganizzazione focalizzerà
questo obiettivo e comporterà importanti vantaggi di natura industriale e
strategica, consentendo di: perimetrare l'attività concessoria, focalizzata
sulla realizzazione di opere di fondamentale importanza strategica per il
Paese; attivare e sviluppare la creazione di joint-ventures in altri settori
(mobilità urbana, servizi evoluti, ecc.); concentrare alcune attività
tecnologiche (infomobilità, tower management, ecc.) in società operative
dedicate. Il Progetto consentirà di adottare una struttura organizzativa
flessibile, in linea con quella dei principali operatori europei del
settore, e prevede in particolare: · la costituzione di un primo livello in
cui opererà la società quotata, con ruolo di holding; · il conferimento
delle attività operative e delle partecipazioni autostradali del Gruppo in
una società di nuova costituzione, appositamente costituita e interamente
posseduta, alla quale faranno capo: le attività attualmente svolte
direttamente da Autostrade in regime di concessione nel comparto
autostradale; le partecipazioni nelle altre Società del Gruppo operanti in
regime di concessione; le partecipazioni nelle altre Società del Gruppo,
avviate anche con partners, per lo sviluppo di nuove opere autostradali in
Italia; la partecipazione nelle Società del Gruppo che svolgono attività
di progettazione e di pavimentazione, di supporto alle attività
caratteristiche del comparto autostradale. La società concessionaria
controllerà in seguito una Società oggetto di conferimento separato per il
compendio aziendale relativo a attività, passività e rapporti giuridici
afferenti i servizi amministrativi, la gestione paghe, i servizi generali e
la gestione immobiliare · il conferimento a una società appositamente
costituita e interamente posseduta delle attività del settore del tower
management, volto a valorizzare gli asset del Gruppo mediante l'offerta di
infrastrutture per la copertura radio sulla rete autostradale a operatori
della telefonia mobile e del broadcasting La holding deterrà inoltre
direttamente le partecipazioni nelle società operanti nelle attività
estere in campo autostradale, nella logistica e nei parcheggi, nei servizi
evoluti ad elevato contenuto tecnologico. Tale struttura faciliterà la
realizzazione di operazioni di aggregazione, consentendo l'ingresso, ai vari
livelli, di diverse tipologie di partner (internazionali, locali, per
singoli business). L'attuazione di Progetto Mediterraneo comporterà la
modifica dell'oggetto sociale di Autostrade, per riflettere la
trasformazione in società con carattere prevalente di holding quotata. Tale
modifica determinerà, per i soci assenti o dissenzienti dalla deliberazione
di modifica statutaria, l'insorgere del diritto di recesso di cui all'Art.
2437 del Codice Civile, da esercitarsi entro tre giorni dalla chiusura
dell'assemblea, per i soci presenti dissenzienti, o entro quindici giorni
dalla data di iscrizione della deliberazione al Registro delle Imprese, per
i soci assenti. Le azioni saranno rimborsate secondo il prezzo medio delle
azioni Autostrade nell'ultimo semestre precedente l'Assemblea. In caso di
recesso, la Società coprirà il relativo fabbisogno con linee di credito
esistenti e finanziamenti ad hoc. Il Consiglio di Amministrazione, sulla
base della valutazione preliminare di Roland Berger (esperto nominato dal
Presidente del Tribunale di Roma su istanza di Autostrade) dei rami
d'azienda oggetto di conferimento, ha deliberato di conferire alla società
concessionaria di nuova costituzione il compendio delle attività operative
e delle partecipazioni autostradali a un valore di circa € 8,1 miliardi,
in linea con il valore riconosciuto all'atto della privatizzazione (1999).
Conseguentemente, emergerà una plusvalenza da conferimento pari a circa €
5,9 miliardi, assoggettabile al regime di imposizione sostitutiva con
applicazione di una aliquota del 19%, a carico dell'esercizio 2003 e da
corrispondere nel 2004. Si prevede che tale plusvalore da conferimento venga
allocato alla voce immobilizzazioni immateriali del bilancio della
conferitaria, a titolo di avviamento. L'ammortamento di tale componente di
avviamento (fiscalmente rilevante) è ipotizzabile che avvenga in un periodo
di 15 anni. L'advisor di Autostrade per l'operazione è Lehman Brothers
ALITALIA
- LINEE AEREE ITALIANE S.P.A., PROGETTO DI BILANCIO RELATIVO ALL'ESERCIZIO
2002. UTILE NETTO DI €/MLN 93, A FRONTE DELLE CONSISTENTI PERDITE
REGISTRATE NEI DUE PRECEDENTI
Roma, 31 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di ALITALIA - Linee
Aeree Italiane S.p.A., riunitosi il 28 marzo presso la sede della Società,
ha deliberato in ordine al progetto di bilancio relativo all'esercizio 2002.
Nell'anno, Alitalia ha conseguito un utile netto di €/mln 93, a fronte
delle consistenti perdite registrate nei due precedenti esercizi; il Gruppo
ha inoltre invertito il trend di deterioramento del risultato operativo che
si era innestato a partire dal 1998. Il Piano Biennale di riassetto
industriale del Gruppo aveva individuato alcune importanti azioni
strategiche per il 2002 cui hanno avuto seguito nel corso dell'esercizio
importanti risultati derivanti dalla loro implementazione. Sfide strategiche
per Alitalia identificate nel 2002: Modello di business poco profittevole,
Isolamento strategico; Problemi nel disegno di network; Isolamento
strategico; Composizione della flotta; Inefficienze lato costi; Criticità
della struttura finanziaria. Azioni Strategiche del Piano Biennale:
Focalizzazione sul core business e dismissioni attività non strategiche;
Massimizzazione leva alleanze strategiche; Ridisegno sistema di offerta;
Massimizzazione leva alleanze strategiche: Adeguamento e rinnovamento della
flotta; Programma di riduzione dei costi; Aumento di capitale. Principali
risultati derivanti dall'implementazione nel 2002: Dismissione di Sigma e
Italiatour (completata in gennaio 2003) e vendita del patrimonio
immobiliare; Offerta maggiormente concentrata sulle rotte più profittevoli;
Inizio della Joint Venture con Air France sul bundle Italia-Francia e
scambio azionario per il 2% del capitale con la stessa; Sostituzione dei B-
747 con i nuovi B-777 e ampliamento della flotta regional; Riduzione del
costo del lavoro e avvio dell'implementazione di progetti di efficientamento;
Completamento di un aumento di capitale/ prestito Aumento di capitale
obbligazionario convertibile per un totale di 1,8 mld di Euro. L'esercizio
2002, è stato caratterizzato dal concorso, da un lato, di un andamento
fortemente critico degli scenari macroeconomici e di settore e, dall'altro,
di una prima significativa implementazione del Piano di riassetto
industriale del Gruppo. I risultati reddituali del Gruppo mostrano, rispetto
al 2001, un incoraggiante recupero del risultato operativo ed un consistente
miglioramento del risultato netto che, a fronte di una perdita di €/mln
907 consuntivata nel passato esercizio (peraltro anche in ragione dei
rilevanti oneri di ristrutturazione stanziati lo scorso anno), presenta per
il 2002 un utile di €/mln 93 (l'utile conseguito riflette anche un
significativo apporto positivo delle componenti straordinarie, in larga
misura riferito al favorevole esito della controversia arbitrale con Klm ed
alle operazioni di dismissione attuate con riguardo alle attività non
strettamente inerenti il "core business"). In un quadro
macroeconomico e di settore di eccezionale criticità, instauratosi in un
contesto di mercato, già caratterizzato da manifesti segnali di accelerato
e significativo mutamento strutturale, teso a contrastare da parte dei
vettori "tradizionali" il tendenziale sensibile deterioramento
delle principali variabili di riferimento, il 2002 ha rappresentato un anno
di considerevole rilievo per il Gruppo Alitalia, la cui attività si è
polarizzata sulla concreta attuazione dei programmi di rilancio e di
riposizionamento individuati nel Piano Biennale 2002-2003. Nella situazione
sopra delineata, il Valore della Produzione del Gruppo è ammontato a €/mln
4.843 con una flessione del 9% rispetto al 2001. Tale variazione ha
interessato principalmente i ricavi del traffico, che, in generato dal il
taglio dell'offerta operato in nesso al calo della domanda ed alla nuova
strategia di network, il declino della domanda, hanno registrato una
flessione di €/mln 453 ( - 10%), determinata prevalentemente dalle
componenti passeggeri (- €/mln 401), merci (- €/mln 33) e charter ( -
€/mln 15). Gruppo Il Margine Operativo Lordo, pari a €/mln 184, ha
presentato un miglioramento di €/mln 186 rispetto l'anno precedente,
grazie ad una riduzione dei costi relativi ai consumi di materie e servizi
di €/mln 553 (-14% rispetto allo scorso eserciz io) e del costo del lavoro
per €/mln 120 (in calo del 10% rispetto al 2001). Osserviamo, infatti, che
entrambe le variazioni appena descritte sono state percentualmente superiori
rispetto al calo del valore della produzione sopra indicato, in relazione al
già menzionato taglio dell'offerta, dell'attuazione delle misure di
ristrutturazione/contenimento dei costi identificati a Piano nonché di un
più favorevole andamento del prezzo del carburante e del cambio
Euro/Dollaro; ciò non ostante un incremento abnorme dei costi assicurativi
a seguito degli eventi dell'11 settembre 2001. Il Risultato Operativo è
stato negativo per €/mln 118 con un miglioramento rispetto allo scorso
esercizio prossimo a quello già evidenziato per il Margine Operativo Lordo
(incremento di €/mln 173). Il Risultato prima delle componenti
straordinarie e delle imposte presenta una perdita per €/mln 260 milioni
con un miglioramento di €/mln 66 rispetto al 2001. La differenza positiva
sull'esercizio precedente appare minore rispetto alle variazioni dei
risultati precedentemente illustrati a causa di una differenza negativa
delle partite finanziarie nette rispetto all'anno 2001 di €/mln 107 circa
che hanno in larga parte risentito del sommarsi di minori proventi e
maggiori oneri conseguiti sulle operazioni di copertura dei tassi di
interesse e dei cambi, dell'adeguamento delle attività/passività
patrimoniali in valuta e delle svalutazioni di crediti finanziari in
sofferenza. Le partite straordinarie, alla cui incidenza sul risultato netto
si è già fatto cenno, registrano un saldo positivo di €/mln 388,
sostanzialmente riconducibile a proventi per il positivo esito del
procedimento arbitrale nei confronti della Klm ( €/mln 266), le
plusvalenze realizzate con la cessione del comparto Sigma (€/mln 80), per
le plusvalenze complessivamente realizzate sulla cessione del complesso
immobiliare adibito a Centro Direzionale Alitalia (€/mln 43) e l'utilizzo
del fondo esistente a fronte di contenziosi tributari in nesso con il
prossimo ricorso da parte del Gruppo alle opportunità previste in materia
di sanatoria fiscale (€/mln 7). Per quanto concerne la struttura
patrimoniale, il capitale proprio è aumentato da €/mln 846 a €/mln
1.769; tale variazione riflette essenzialmente gli effetti delle operazioni
sul capitale deliberate ed eseguite nell'anno per complessivi €/mln 82 9,
nonché l'utile dell'esercizio per €/mln 93. L'indebitamento netto di fine
anno è risultato pari a €/mln 908 milioni contro i €/mln 998
dell'esercizio 2001. Relativamente all'indebitamento di medio - lungo
termine, si registra un incremento netto di circa €/mln 750 milioni (da
€/mln 931 a €/mln 1.681) principalmente generato dall'emissione di un
prestito obbligazionario convertibile per un importo pari a €/mln 715. La
posizione debitoria netta a breve è migliorata di €/mln 840 milioni (€/mln
276 milio ni per un minore indebitamento a breve e €/mln 564 per l'aumento
delle disponibilità liquide). In coerenza agli andamenti descritti
relativamente alla struttura patrimoniale e all'indebitamento, il rapporto
mezzi di terzi/mezzi propri è passato dal 1,18 del 2001 al 0,51 del 2002.
Nel corso dell'anno 2002 il Gruppo ha effettuato investimenti netti per €/mln
829 soprattutto riferiti alla flotta (contro i €/mln 586 circa dell'anno
precedente). Al 31 dicembre la flotta operativa complessiva di Gruppo
risulta composta di 173 aeromobili di cui circa il 69% di proprietà.
IFIL:
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DEL 28 MARZO 2003: IL RISULTATO DELL'ESERCIZIO
2002 DI IFIL S.P.A. HA EVIDENZIATO UNA PERDITA DI € 516,4 MILIONI
Torino, 31 marzo 2003 Il Consiglio di Amministrazione dell'IFIL, riunitosi
il 28 marzo a Torino sotto la presidenza di Gianluigi Gabetti, ha approvato
il bilancio consolidato ed il progetto del bilancio di esercizio al 31
dicembre 2002 che verrà sottoposto all'Assemblea degli Azionisti, prevista
per il prossimo mese di maggio. Come già comunicato in occasione del
Consiglio di Amministrazione del 3 marzo scorso, a livello consolidato, la
perdita di € 367 milioni deriva sostanzialmente dalla quota di competenza
(€ 429,5 milioni) della perdita del Gruppo Fiat, parzialmente bilanciata
dai positivi contributi del Gruppo Worms & Cie. (€ 98,1 milioni) e del
Gruppo Rinascente (€ 15,2 milioni). A fine 2002 l'indebitamento netto
consolidato di Ifil e delle controllate finanziarie ("sistema holdings")
ammonta a € 484,4 milioni (rispetto ai € 323 milioni nel 2001). Il
risultato dell'esercizio 2002 di Ifil S.p.A. ha evidenziato una perdita di
€ 516,4 milioni, dovuta esclusivamente alla svalutazione dei valori di
carico contabili delle partecipazioni in Fiat e nel Club Méditerranée,
nonché delle azioni proprie Ifil. Il Consiglio di Amministrazione ha
pertanto deciso di non proporre all'Assemblea la distribuzione di dividendi.
Principali operazioni realizzate nel 2002/2003 - L'Offerta Pubblica di
Acquisto sulle azioni La Rinascente e la successiva Opa residuale, che hanno
permesso il delisting dei titoli dalla Borsa Italiana; L'adesione al
buy-back promosso da Worms & Cie., che ha interessato il 10% circa del
suo capitale e che ha permesso a Ifil di incassare circa 156 milioni di
curo, pur conservando il controllo di maggioranza assoluto sulla società
francese; L'emissione di un prestito obbligazionario di durata triennale per
un ammontare di € 200 milioni, a cui l'agenzia Standard & Poor's ha
assegnato un rating "A" Evoluzione prevedibile della gestione e,
Progetto di Riassetto Il programma di lavoro dell' Ifilnel 2003 è
concentrato sul processo di rafforzamento e valorizzazione del proprio
portafoglio, imperniato sul Progetto di Riassetto del Gruppo. Presentato
all'inizio di marzo 2003, il Progetto prevede il conferimento da parte dell'Ifi,
contro un aumento di capitale Ifil alla stessa riservato, delle seguenti
partecipazioni: Fiat Spa (17,99% del capitale ordinario e 18,96% del
capitale privilegiato); Sanpaolo Imi (1,13% del capitale ordinario);
Juventus Football Club (62,01%); Soiem (50,1%). Il Progetto di Riassetto
prevede inoltre la conversione delle azioni di risparmio Ifil in azioni
ordinarie. Il conferimento, sottoposto alla valutazione degli advisor, del
perito nominato dal Tribunale e dei revisori di Deloitte & Touche Italia
S.p.A., consentirà di aumentare la solidità patrimoniale e finanziaria
dell'Ifil, di rafforzare il suo ruolo di holding operativa del Gruppo e,
unitamente alla proposta di conversione, di semplificare la struttura del
suo capitale. Il Progetto di riassetto verrà sottoposto all'Assemblea
straordinaria degli Azionisti convocata per il giorno 23 aprile prossimo in
prima convocazione e per il 26 aprile prossimo in seconda convocazione.
L'attuale negativa congiuntura internazionale, appesantita dalle incertezze
legate al conflitto in Iraq, rende più che mai difficile avanzare
previsioni sul risultato dell'esercizio in corso a livello di bilancio
consolidato. Tuttavia gli sforzi messi in atto per il rilancio della Fiat e
l'equilibrato portafoglio delle partecipazioni dell'Ifil - per meno di un
terzo concentrato sul settore automotive e per oltre due terzi diversificato
tra finanza, distribuzione e turismo - costituiscono valide premesse per una
ripresa della crescita del Gruppo. Per quanto riguarda l'esercizio 2003
della capogruppo Ifil S.p.A., sulla base dei dati ad oggi disponibili, è
prevedibile un risultato positivo.
CALTAGIRONE
EDITORE: AUMENTA IL MARGINE OPERATIVO NETTO. DIVIDENDO DI 0,20 EURO
Roma, 31 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione della Caltagirone
Editore, riunito sotto la presidenza di Francesco Gaetano Caltagirone, ha
approvato il progetto di bilancio relativo all'esercizio chiuso al 31
dicembre 2002. Il margine operativo netto è positivo per 17,27 milioni di
Euro in crescita di circa il 30 per cento rispetto al 2001 (13,34 milioni di
Euro) a seguito dei primi effetti delle attività di riorganizzazione
intraprese nel 2001 e che saranno ancor più visibili nei prossimi esercizi.
L'utile netto consolidato è passato da 22,96 milioni di Euro a 16,69
milioni di Euro a seguito della flessione dei proventi finanziari dovuta
anche al calo dei tassi d'interesse. Il valore della produzione si è
attestato a 227,12 milioni di euro sostanzialmente in linea con i risultati
del precedente esercizio (228,23 milioni di Euro). La posizione finanziaria
netta è positiva per 498 milioni di Euro. Nel corso dell'anno
"Leggo" ha rafforzato la propria leadership nel settore della free
press con oltre 800 mila copie giornaliere diffuse nelle nove principali
città italiane. Il Consiglio di Amministrazione della Caltagirone Editore
ha deliberato di proporre all'assemblea, convocata per il 24 giugno 2003, la
distribuzione di un dividendo unitario di 0,20 Euro. Lo stacco della cedola
è proposto per il 30 giugno 2003 e il pagamento per il 3 luglio 2003. Per
la fine del corrente esercizio è prevista l'entrata in produzione del nuovo
centro stampa in corso di realizzazione a Roma, con un investimento di circa
68 milioni di Euro.
ERG
CDA APPROVA BILANCIO 2002 UTILE NETTO PARI A 33 MILIONI DI EURO (125 MILIONI
NEL 2001)
Genova, 31 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Erg ha approvato
il 28 marzo il bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2002 che
registra un utile netto pari a 33 milioni di euro (125 milioni nel 2001). Il
calo dell'utile è dovuto principalmente ai risultati non positivi della
raffinazione, solo in parte compensati dai buoni risultati della
commercializzazione e della produzione di energia elettrica. Il Consiglio di
Amministrazione proporrà all'Assemblea degli Azionisti, convocata per il 29
aprile un dividendo di 0,20 euro per azione, immutato rispetto a quello
dell'esercizio precedente, che sarà messo in pagamento a partire dall'8
maggio 2003, previo stacco della cedola a partire dal 5 maggio 2003.
Nell'ambito dell'esercizio del 2002 è da notare il risultato
particolarmente positivo raggiunto da Isab Energy il cui impianto di
produzione di energia elettrica da residui della raffinazione ha venduto
nell'anno 4 miliardi e 200 milioni di KWh contro i 3 miliardi e 620 milioni
KWh del 2001, realizzando un utile di 107 milioni di euro rispetto ai 57
milioni di euro del 2001. L'Amministratore Delegato del Gruppo, Alessandro
Garrone, ha così commentato i risultati: "Nonostante il 2002 sia stato
un anno molto difficile per il settore raffinazione, il Gruppo è riuscito,
comunque, a generare un risultato positivo grazie al contributo della
commercializzazione e della produzione di energia elettrica. Il 2003 invece
è iniziato con un buon trend per tutte le nostre aree di business. In
particolare la raffinazione ha mostrato, nei primi tre mesi dell'anno un
sostenuto incremento dei margini. Il settore beneficia, inoltre, della piena
operatività della raffineria ex Eni di Priolo che ha portato ad un aumento
di circa il 50% dei volumi di lavorazione. Il buon andamento del primo
trimestre ci permette di confermare con serenità il dividendo dello scorso
anno. Siamo molto fiduciosi per il futuro andamento delle nostre attività
grazie anche agli investimenti pianificati che porteranno ad una crescita
complessiva dei nostri business, ad una più alta competitività nel mercato
italiano e ad una maggiore stabilità dei nostri risultati. Nei prossimi tre
anni il Gruppo prevede, inoltre, di realizzare importanti investimenti volti
al raggiungimento dei più alti standard qualitativi relativamente
all'impatto ambientale dei nostri siti produttivi e dei nostri
prodotti."
JUVENTUS
FOOTBALL CLUB PRIMO SEMESTRE 2002/2003 RICAVI DI € 96,8 MILIONI, IN
AUMENTO DEL 14,2% RISPETTO AI € 84,8 MILIONI
Torino, 31 marzo 2003: Il Consiglio di Amministrazione di Juventus Football
Club S.p.A., riunito sotto la Presidenza di Vittorio Caissotti di Chiusano,
ha approvato il 28 marzo i risultati relativi al primo semestre
dell'esercizio 2002/2003 (luglio-dicembre 2002). I Ricavi del primo semestre
2002/2003 sono stati di € 96,8 milioni, in aumento del 14,2% rispetto ai
€ 84,8 milioni del primo semestre 2001/2002 grazie all'aumento dei ricavi
da gare (€ 8,1 milioni, contro i € 7,8 milioni del primo semestre
2001/2002), ai maggiori proventi da diritti radiotelevisivi, telefonici e
proventi da U.E.F.A. Champions League (€ 53,6 milioni, contro i € 50,5
milioni del corrispondente periodo dell'esercizio precedente), all'aumento
dei ricavi da sponsorizzazioni e proventi commerciali (€ 24,7 milioni,
contro i € 20,3 milioni del primo semestre 2001/2002) ed all'aumento degli
altri ricavi (€ 10,4 milioni, contro i € 6,2 milioni del corrispondente
periodo dell'esercizio precedente). I Costi Operativi del primo semestre
2002/2003 sono stati complessivamente pari a 87,5 milioni di Euro, in
aumento dello 0,7% rispetto ai circa 86,8 milioni del primo semestre
2001/2002 sostanzialmente a seguito delle maggiori spese per godimento di
beni di terzi ed all'aumento degli oneri diversi di gestione che hanno più
che compensato la riduzione delle spese per il personale (circa 58 milioni,
contro i circa 62 milioni del primo semestre 2001/2002). Il Margine
Operativo Lordo (Ebitda) del primo semestre 2002/2003 è stato positivo per
€ 9,3 milioni, in significativo miglioramento rispetto al saldo negativo
di € 2 milioni del primo semestre 2001/2002.Il primo semestre
dell'esercizio 2002/2003 si chiude con un Risultato Netto negativo per €
4,2 milioni, in diminuzione rispetto al saldo positivo di € 37,3 milioni
del corrispondente periodo dell'esercizio precedente principalmente a
seguito della flessione registrata dalla Gestione Calciatori (negativa per
€ 19,5 milioni, contro un saldo positivo per € 87,4 milioni del primo
semestre 2001/2002). Per quanto riguarda gli aspetti patrimoniali e
finanziari, si segnala che: il Patrimonio Netto al 31 dicembre 2002 era pari
a € 93,6 milioni, in diminuzione rispetto ai € 99,5 milioni del 30
giugno 2002 principalmente a seguito della perdita netta del semestre e
della distribuzione del dividendo relativo all'esercizio 2001/2002
deliberata dall'Assemblea degli Azionisti del 28 ottobre 2002. Perdurando
una situazione di posizione finanziaria netta positiva, il rapporto
Indebitamento/Patrimonio netto non risulta significativo. La Posizione
Finanziaria Netta a fine dicembre 2002 era positiva per € 34,8 milioni, in
diminuzione rispetto al saldo positivo di € 95 milioni di fine giugno
2002. Il saldo positivo per € 34,8 milioni derivava da disponibilità
liquide per € 32,8 milioni (€ 92,9 milioni al 30 giugno 2002) e da
attività finanziarie per € 2 milioni (€ 2,2 milioni al 30 giugno 2002)
detenute presso soggetti terzi non correlati. La Posizione Finanziaria Netta
non comprende, pertanto, alcuna posizione di debito e/o di credito verso
parti correlate. La diminuzione di € 60,1 milioni delle disponibilità
liquide è derivata dalla liquidità assorbita dalla gestione operativa per
€ 54,2 milioni e da altri effetti economico-patrimoniali minori che hanno
determinato un assorbimento di liquidità per complessivi € 5,9 milioni.
In particolare la gestione operativa ha assorbito liquidità a seguito
dell'aumento del Capitale Circolante Netto (€ 62,1 milioni) e degli
investimenti netti in diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori
(€ 1,4 milioni) cui si è contrapposto un Margine Operativo Lordo (Ebitda)
del semestre positivo per € 9,3 milioni. Per quanto riguarda gli effetti
della stagionalità e degli incassi anticipati sulla posizione finanziaria
netta (con i connessi riflessi a livello di Capitale Circolante Netto in
termini di risconti passivi), si sottolinea che al 31 dicembre 2002
risultavano incassati € 7,5 milioni su un totale di € 7,8 milioni
relativi alla Campagna Abbonamenti 2002/2003 e che i corrispettivi derivanti
dalla cessione dei diritti televisivi criptati verranno incassati nel mese
di giugno 2003. Più in particolare, nel giugno 2003 verranno incassati (per
un importo di circa € 74,9 milioni) i corrispettivi relativi alla stagione
2004/2005, mentre i corrispettivi di competenza dell'esercizio 2002/2003
(per un importo di circa € 64,6 milioni) sono stati incassati
nell'esercizio 2000/2001. Al termine della seconda fase (dal 2 gennaio al 31
gennaio 2003), la Campagna Trasferimenti 2002/2003 ha comportato nel suo
complesso, tenendo conto anche delle risoluzioni delle compartecipazioni e
dell'acquisto di opzioni, uno sbilancio finanziario complessivo di € 9,4
milioni (investimenti per € 39,1 milioni e risoluzioni delle
compartecipazioni ed acquisto di opzioni che hanno determinato un effetto
finanziario negativo di € 8,3 milioni, al netto di cessioni per € 38
milioni). L'effetto economico, comprensivo anche delle risoluzioni delle
compartecipazioni ed al lordo di eventuali oneri accessori, è stato
positivo per € 15,8 milioni. Gli acquisti e le cessioni a titolo
temporaneo dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori hanno
determinato un effetto economico-finanziario netto negativo per € 8,1
milioni. Lo sbilancio finanziario complessivo risulta pertanto pari a €
17,5 milioni di cui: € 16,8 milioni verranno regolati tramite LNP (esborso
per € 15,2 milioni nella stagione 2002/2003; esborso per € 2,7 milioni
nella stagione 2003/2004; incasso di € 1,1 milioni nella stagione
2004/2005). L'esborso di € 15,2 milioni avrà impatto sulla posizione
finanziaria netta al 30 giugno 2003, mentre il saldo negativo residuo di €
1,5 milioni diminuirà il capitale circolante netto a fine esercizio
2002/2003.€ 2 milioni verranno incassati direttamente dalle società
calcistiche estere (esborso per € 3,1 milioni nella stagione 2002/2003;
incasso di € 2,6 milioni nella stagione 2003/2004; incasso di € 2,5
milioni nella stagione 2004/2005). L'esborso di € 3,1 milioni avrà
impatto sulla posizione finanziaria netta al 30 giugno 2003, mentre il saldo
positivo di € 5,1 milioni verrà contabilizzato tra i crediti e, pertanto,
aumenterà il capitale circolante netto a fine esercizio 2002/2003. € 2,7
milioni (quale compensi a seguito dei servizi di consulenza prestati da
procuratori sportivi) verranno regolati direttamente. Prevedibile evoluzione
della gestione L'andamento dell'esercizio 2002/2003, come di consueto, sarà
significativamente influenzato dall'andamento della stagione sportiva.
L'incremento dei ricavi e l'attenta gestione dei costi operativi dovrebbero
consentire un miglioramento della redditività operativa, mentre il
risultato netto risentirà dei minori Proventi netti derivanti dalla
cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori rispetto
alla Campagna Trasferimenti 2001/2002. Nella stagione 2001/2002 la Campagna
Trasferimenti aveva determinato un impatto sul conto economico
dell'esercizio (comprensivo anche delle risoluzioni delle compartecipazioni)
positivo per € 114,1 milioni (€ 15,8 milioni nell'esercizio in corso.
L'importo derivante dal differenziale di € 98,3 milioni è già stato
assorbito dal risultato semestrale). Per quanto riguarda il Progetto Stadio,
in data 17 gennaio 2003 la Juventus Football Club ha presentato dinanzi alla
Commissione per il Bilancio e il Patrimonio e la Commissione per la Cultura,
lo Sport ed il Tempo Libero del Comune di Torino, i tratti essenziali
dell'ipotesi tecnica di ristrutturazione dello Stadio "Delle
Alpi". Perfezionata l'acquisizione del diritto di superficie con il
Comune di Torino verrà predisposto il progetto esecutivo definitivo. In
data 17 febbraio 2003 il Consiglio Comunale di Torino ha deliberato
definitivamente di procedere alla stipula del rogito notarile che avverrà
non appena predisposta la documentazione necessaria. Il Consiglio di
Amministrazione in data odierna ha adottato un Codice Etico in ottemperanza
a quanto previsto dalle disposizioni del D. Lgs. 231/2001 in materia di
responsabilità amministrativa delle persone giuridiche. Il Consiglio di
amministrazione ha preso atto delle dimissioni del signor Virgilio Marrone
dalla carica di consigliere della Società e lo ringrazia per l'impegno
profuso in questi anni. Il Consiglio ha pertanto provveduto a cooptare il
signor Daniel John Winteler, Direttore Generale Ifil S.p.A., che rimarrà in
carica sino all'Assemblea degli azionisti che approverà il Bilancio al 30
giugno 2003. Il Consiglio ha conseguentemente modificato la composizione del
Comitato Remunerazioni e Nomine, che risulta così costituito: Vittorio
Caissotti di Chiusano (presidente), Daniel John Winteler, Giancarlo Cerutti.
AEM
TORINOBILANCIO CONSOLIDATO 2002 UTILE NETTO IN CRESCITA DEL 19% I RICAVI
NETTI CONSOLIDATI SUPERANO 500 MILIONI DI EURO (+41%) PROPOSTO UN DIVIDENDO
IN AUMENTO DEL 6%
Torino, 31 marzo 2003 - Si è riunito il 28 marzo , sotto la presidenza del
professor Franco Reviglio, il Consiglio di Amministrazione di Aem Torino,
che ha esaminato ed approvato con soddisfazione i risultati consolidati
dell'esercizio 2002. Il Volume d'Affari consolidato del Gruppo Aem Torino ha
superato 500 milioni di euro con un incremento del 41% rispetto ai 356
milioni di euro dell'esercizio 2001. Il margine operativo lordo ha raggiunto
128 milioni di euro in crescita del 46%, grazie allo sviluppo dell'attività
in tutti i settori e ai benefici (pari a circa 19 milioni di euro) derivanti
dalla eliminazione della penale idroelettrica introdotta dal Decreto Legge
n. 25 del 18 febbraio 2003. Il rischio della mancata conversione del Decreto
Legge è coperto mediante un adeguato accantonamento nell'ambito della
gestione straordinaria. L'esercizio ha chiuso con un utile netto di gruppo
di circa 27 milioni di euro (+19% rispetto al 2001). L'incremento dell'utile
netto ha consentito al CdA di proporre all'Assemblea degli Azionisti la
distribuzione di un dividendo pari a 0,036 euro per azione, con un aumento
del 6% rispetto al 2001. L'indebitamento finanziario netto del Gruppo Aem
Torino sale a 601 milioni di euro a seguito della realizzazione del piano
investimenti. Il rapporto debt/equity è pari a 1,16. . Il Volume d'Affari
consolidato del Gruppo AemTorino ha superato 500 milioni di euro, con un
incremento del 41% rispetto ai 356 milioni di euro dell'esercizio 2001. I
ricavi da energia elettrica sono pari a 291 milioni di euro (+51%), grazie
allo sviluppo delle vendite che hanno raggiunto 3.095 GWh (+63% rispetto al
2001). Tale incremento è ascrivibile all'aumento delle vendite ai clienti
vincolati (+77%) conseguente all'integrazione del ramo di azienda di Enel
Distribuzione di Torino e allo sviluppo delle vendite ai clienti idonei
(+33%), che includono il consolidamento proporzionale di Electrone. La
produzione di energia elettrica è stata pari a 1.799 GWh in calo del 6,5%
rispetto al 2001; in particolare la produzione termoelettrica cala del 10% a
seguito di alcuni interventi di manutenzione programmata al 2° Gruppo
Termico della Centrale di Moncalieri, mentre quella idroelettrica, in forte
recupero rispetto ai primi mesi del 2002, si attesta a 878 GWh (-2% rispetto
al 2001, a fronte di una riduzione media nazionale dell'11%). I ricavi da
vendita di calore pari a circa 66 milioni di euro, registrano una
contrazione del 4% determinato principalmente dalla riduzione del prezzo di
vendita che ha risentito, come nel caso dell'energia elettrica, di prezzi
del combustibile minori rispetto all'esercizio 2001. I ricavi da prestazione
di servizi raggiungono 89 milioni di euro (+23%) grazie soprattutto allo
sviluppo dei servizi di Impianti Elettrici Comunali (+74%) e di
Illuminazione Pubblica (+36%). La piena operatività della controllata AES
Torino, che ha realizzato un utile netto di 40 milioni di euro, ha
consentito di consolidare 31 milioni di euro di ricavi per l'attività di
distribuzione del gas e del teleriscaldamento. Il margine operativo lordo ha
raggiunto 128 milioni di euro in crescita del 46%, grazie allo sviluppo
dell'attività in tutti i settori e ai benefici (pari a circa 19 milioni di
euro) derivanti dalla eliminazione della penale idroelettrica introdotta dal
Decreto Legge n. 25 del 18 febbraio 2003. Il rischio della mancata
conversione del Decreto Legge è coperto mediante un adeguato accantonamento
nell'ambito della gestione straordinaria. Gli oneri finanziari sono pari a
16 milioni di euro (erano 3 milioni nel 2001), a seguito dell'aumento
dell'indebitamento finanziario netto determinato dalla realizzazione del
piano investimenti. Le rettifiche di attività finanziarie per adeguamenti
contabili del valore della partecipata Noicom, sono negativi per 14 milioni
di euro (1 milione di euro nel 2001). La gestione straordinaria negativa per
11 milioni di euro (+21% rispetto al 2001), include come anticipato
l'accantonamento (per 19 milioni di euro) correlato alla prudente
valutazione degli amministratori circa l'incertezza inerente la conversione
in legge del sopraccitato Decreto Legge 25/03. La stima delle imposte sul
reddito di periodo è pari a circa 9 milioni di euro (-28% rispetto al
2001). Grazie all'agevolazione "Tremonti bis investimenti e
formazione" il tax rate è pari al 25%. L'esercizio ha chiuso con un
utile netto di gruppo di circa 27 milioni di euro (+19% rispetto al 2001).
L'indebitamento finanziario netto del Gruppo Aem Torino sale a 601 milioni
di euro (era 425 milioni di Euro al 31.12.2001) a seguito della
realizzazione del piano investimenti che per l'anno 2002 ha assorbito
risorse per 230 milioni di euro (di cui 133 relativi all'acquisizione della
partecipazione in Edipower). Il rapporto debt/equity è pari a 1,16. Nel
corso della seduta il Consiglio di Amministrazione ha inoltre esaminato ed
approvato il progetto di bilancio d'esercizio della capogruppo Aem Torino
S.p.A.. Il fatturato ammonta a 406 milioni di euro (+25% rispetto al 2001),
il margine operativo lordo è pari a 86 milioni di euro (+17% rispetto al
2001) e l'utile netto si attesta a 21 milioni di euro (-18% rispetto al
2001). L'indebitamento finanziario netto è pari a 550 milioni di euro (era
409 milioni di euro al 31 dicembre 2001). All'Assemblea degli Azionisti,
convocata per il prossimo 28 aprile 2003 in prima e per il 30 aprile 2003 in
seconda convocazione, il Consiglio di Amministrazione proporrà la
distribuzione di un dividendo pari a 0,036 euro per azione, con un aumento
del 6% rispetto al 2001. In particolare il dividendo unitario distribuito
sarà coperto da un credito d'imposta pieno. Il dividendo sarà posto in
pagamento a partire dal 29 maggio 2003, contro stacco della relativa cedola
il 26 maggio 2003. Per l'esercizio in corso si prevede una crescita del
fatturato conseguente alle attività di intermediazione di gas e energia
elettrica. Proseguiranno inoltre gli investimenti previsti dal piano di
sviluppo.
ROYAL
PHILIPS : SI AMPLIA IL NUMERO DI DIRETTORI GENERALI DI PHILIPS PER
INCREMENTARE LA CRESCITA E LA LEADERSHIP SUL MERCATO
Andover, Massachusetts 31 marzo 2003--Royal Philips Electronics ha
annunciato IL 28 marzo di aver aggiunto due nuovi direttori generali alla
sua divisione sistemi medicali. Randy E. Dobbs, ex presidente e Ceo di Ge
Capital Information Technology Solutions per il Nord America, sarà il nuovo
Ceo per i punti vendita e assistenza nell'area del Nord America. Barbara D.
Franciose, ex presidente e direttore generale a livello internazionale per
medicina nucleare presso Siemens Medical Solutions, sarà il nuovo Ceo
globale per la linea di prodotti ad ultrasuoni. Entrambi entreranno a far
parte della società l'1 aprile 2003 e dipenderanno direttamente da Jouko
Karvinen, presidente e Ceo di Philips Medical Systems. Il loro compito sarà
quello di capitalizzare la più ampia gamma di attività e potenzialità
della società contribuendo ad una crescita significativa delle attività, e
aumentandone complessivamente la quota di mercato, il che rafforza la
posizione di Philips come leader nell'industria sanitaria. Nella sua
posizione di ex Ceo presso Ge Information Technology Solutions, Dobbs ha
contribuito a migliorare le attività dell'azienda incremento gli utili in
un ambiente economico aziendale altamente competitivo. Dobbs ha creato e ha
guidato un team efficiente che ha migliorato in misura sostanziale le
attività aziendali complessive. Egli ha inoltre ricoperto numerose
posizioni manageriali presso Ge tra le quali quella di vicepresidente
esecutivo dei servizi globali, vicepresidente dei servizi engineering, e
direttore generali dei servizi per i sistemi medicali. Nel suo ruolo
precedente di presidente e direttore generale presso Siemens , Franciose ha
contribuito alla crescita significativa degli utili e della quota di mercato
generale nei settori di medicina nucleare e imaging molecolare. Franciose ha
inoltre assunto diverse cariche a livello manageriale presso Siemens tra le
quali quella di vicepresidente e direttore generale del reparto angiografia,
capo reparto di imaging cardiaco, e coordinatore del gruppo di engineering.
Franciose ha preso il posto di Tim Mickelson, che sarà il nuovo Ceo di
Global Customer Services, puntando a fare leva sulle nuove forze della
società e ad incrementare in misura significativa la componente servizi
presso Philips Medical. 'Per poter fare leva sulla forza della nostra società
è fondamentale avere un team efficiente a partire dagli alti livelli,' ha
affermato Jouko Karvinen, presidente e Ceo di Philips Medical Systems. 'Randy
Dobbs e Barbara Franciose sono leader con un'esperienza consolidata in
aziende tecnologiche di grandezza e complessità simile a Philips Medical
Systems. Siamo fiduciosi nelle loro capacità di contribuire in misura
significativa ad un incremento delle nostre attività aziendali complessive
garantendo un successo a lungo termine e siamo lieti di avere leader della
loro statura nell'organizzazione di Philips.'
RISULTATI
2002 DI PARMALAT FINANZIARIA: CRESCITA INTERNA (A VALORE) + 8,1%; MARGINE
OPERATIVO NETTO SALE A 613 MILIONI DI EURO; UTILE NETTO DI PERTINENZA DEL
GRUPPO + 15%; IN CALO L'INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO
Milano, 31 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Parmalat
Finanziaria spa, riunitosi oggi sotto la presidenza del Cav. Lav. Calisto
Tanzi, ha esaminato e approvato il progetto di bilancio di esercizio e di
bilancio consolidato chiusi al 31 dicembre 2002. Il Presidente ha introdotto
la relazione sottolineando che il 2002 è stato uno degli anni più
difficili della storia economico politica degli ultimi decenni. La mancata
ripresa dell'economia statunitense e dell'Europa occidentale, unitamente ai
venti di guerra che hanno dominato lo scenario politico, hanno ribadito la
stagnazione delle economie dei paesi industrializzati che si è riflessa
negativamente sui mercati emergenti ed in particolare sui paesi dell'America
latina. Le monete di tutti i paesi sudamericani si sono deprezzate sia
contro il Dollaro statunitense che contro l'Euro, riaccendendo l'inflazione
che sembrava essere stata posta sotto controllo. In questo difficile
contesto il Gruppo Parmalat ha chiuso un esercizio nel corso del quale
l'andamento delle vendite, grazie anche alla forza del marchio, in termini
di volumi è stato positivo e nel quale sono stati portati avanti i
programmi di innovazione di prodotto, di razionalizzazione e miglioramento
tecnologico delle unità produttive e distributive che si tradurranno, nei
prossimi esercizi, in risparmio di costi. Nel 2002 il fatturato consolidato
si è attestato a 7.590 milioni di euro con un decremento di 212 milioni di
euro, pari al 2,7% sull'anno precedente. Sull'andamento del fatturato ha
inciso positivamente la crescita interna a valore dell'8,1% e le variazioni
intervenute nell'area di consolidamento dello 0,8% mentre ha influito
negativamente la svalutazione nei confronti dell'euro di alcune valute di
operatività del Gruppo, principalmente quelle del Sud America, per l'11,6%.
Il cambio medio di tali valute nel corso dell'esercizio 2002 ha infatti
registrato, rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, il
seguente deprezzamento verso l'euro: Bolivar venezuelano - 40,9%; Guarani
Paraguay - 33,0%; Peso argentino - 69,9%; Peso cileno - 13,5%; Peso
colombiano - 15,5%; Peso uruguaiano - 39,9%; Real brasiliano - 25,2%. Sul
fatturato ha inciso negativamente anche il deprezzamento, rispetto all'euro,
di altre valute di operatività del Gruppo, in particolare il Rand
sudafricano (- 23,4%), il dollaro canadese (-6,7%) e il dollaro statunitense
(-5,4). La crescita interna in volumi è stata pari al 2,5% rispetto al 3,2%
del corrispondente periodo dell'esercizio precedente ed evidenzia anche per
l'esercizio 2002, pur nella difficile situazione congiunturale, la capacità
di sviluppo del Gruppo. Il margine operativo lordo è stato di 931 milioni
di euro, il margine operativo netto ha raggiunto i 613 milioni, l'Ebitda è
stato pari al 12,3%, l'Ebit all'8,1%. L'autofinanziamento (utile complessivo
maggiorato degli ammortamenti e delle svalutazioni delle immobilizzazioni)
è stato di 605 milioni di euro. Il Consiglio di Amministrazione proporrà
agli Azionisti la distribuzione di un dividendo complessivo di oltre 16
milioni di euro, pari, come nel precedente esercizio, a 0,02 euro per
azione. L'Assemblea degli Azionisti, si terrà a Milano, Piazza degli Affari
6, presso la Sala Convegni di Palazzo Mezzanotte alle ore 10,30 il giorno 30
aprile 2003 in prima convocazione e, occorrendo la seconda convocazione, il
giorno 8 maggio 2003 stessa ora e luogo.
Parmalat Finanziaria - consolidato
I principali risultati consolidati 2002 di Parmalat Finanziaria spa si
sintetizzano così:
|
2002
(milioni di
euro)
|
2001
(milioni di
euro)
|
Variazione
%
|
Fatturato
|
7.590
|
7.802
|
-
2,7
|
Margine operativo lordo (EBITDA)
|
931
|
951
|
-
2,1
|
EBITDA %
|
12,3%
|
12,2%
|
|
Margine operativo netto (EBIT)
|
613
|
597
|
+ 2,7
|
EBIT
%
|
8,1%
|
7,7%
|
|
Utile netto di pertinenza del Gruppo
|
252,1
|
218,5
|
+
15,3
|
Autofinanziamento (utile complessivo più ammortamenti
più svalutazioni delle immobilizzazioni)
|
605
|
633
|
- 4,5
|
Patrimonio
netto complessivo
|
2.250
|
2.835
|
|
Patrimonio netto di competenza del Gruppo
|
1.541
|
1.874
|
|
Per la
conversione in Euro dei risultati economici conseguiti dalle principali
Società del Gruppo sono stati utilizzati i seguenti cambi medi (quantità
di valuta per 1 Euro):
Valuta Cambio medio esercizio 2002 Cambio medio
esercizio 2001
Bolivar venezuelano 1.112,71
657,70041
Dollaro australiano
1,73765
1,72986
Dollaro canadese
1,48381
1,3849
Dollaro Usa
0,94557
0,89484
Peso Argentina
2,97335
0,89484
Rand Sud Africa
9,90715
7,58991
Real Brasile
2,78829
2,08503
Sterlina Gran Bretagna 0,62883
0,62171
Ripartizione del
fatturato per area geografica (milioni di Euro)
(milioni
di Euro)
|
Esercizio
2002
fatturato %
|
Esercizio
2001
fatturato %
|
Variazioni
Valore %
|
Europa
|
2.697
|
35,5
|
2.557
|
32,8
|
140
|
+5,5
|
Nord
e Centro America
|
2.646
|
34,9
|
2.716
|
34,8
|
(70)
|
- 2,6
|
Sud America
|
1.593
|
21,0
|
1.929
|
24,7
|
(336)
|
- 17,4
|
Resto
del mondo
|
654
|
8,6
|
600
|
7,7
|
54
|
+9,0
|
Totale
|
7.590
|
100,00
|
7.802
|
100,0
|
(212)
|
- 2,71
|
Margine operativo netto per
area geografica (milioni di Euro)
(milioni
di Euro)
|
Esercizio
2002
|
Esercizio
2001
|
Variazioni
|
|
importo
margine EBIT
%
|
importo margine
EBIT %
|
valore
%
|
Europa
|
254
|
9,4
|
224
|
8,7
|
30
|
+13,4
|
Nord
e Centro America
|
159
|
6,0
|
146
|
5,4
|
13
|
+8,9
|
Sud America
|
160
|
10,0
|
195
|
10,1
|
(35)
|
-17,9
|
Resto
del mondo
|
40
|
6,1
|
32
|
5,4
|
8
|
+25,0
|
Totale
|
613
|
8,1
|
597
|
7,7
|
16
|
+
2,7
|
Ripartizione del fatturato e del margine operativo
netto per divisione (milioni di Euro)
(milioni di Euro)
|
Esercizio
2002
|
Esercizio 2001
|
|
risultato margine
fatturato
%
operativo EBIT
%
|
Risultato
|
margine
EBIT |
fatturato
% operativo
|
Divisione latte
|
4.355
|
57,4
|
362
|
8,3
|
4.425
|
56,7
|
349
|
7,9
|
Divisione vegetali
|
579
|
7,6
|
56
|
9,7
|
549
|
7,0
|
51
|
9,3
|
Divisione fresco
|
1.765
|
23,3
|
143
|
8,1
|
1.862
|
23,9
|
142
|
7,6
|
Divisione
forno e
|
|
|
|
|
|
|
|
|
altri ricavi
|
891
|
11,7
|
52
|
5,8
|
966
|
12,4
|
55
|
5,7
|
Totale
|
7.590
|
100,0
|
613
|
8,1
|
7.802
|
100,0
|
597
|
7,7
|
Gli altri ricavi,
riportati nella precedente tabella, comprendono in particolare il fatturato
realizzato dalla vendita di gelati, di acqua e di cioccolato. Gli oneri
finanziari complessivi, incluse le perdite da differenze cambio e al netto
dei proventi e degli utili da differenze cambio, ammontano a 157 milioni di
euro contro i 122 milioni di oneri finanziari netti dell'esercizio
precedente. L'incremento è dovuto alle differenze cambio passive che, nel
corso dell'esercizio 2002, hanno inciso in maniera significativa a seguito
dell'andamento negativo di alcune delle valute di operatività del Gruppo.
Va comunque sottolineato che la rilevazione di tali differenze cambio
passive deriva dalla applicazione del tasso di cambio alla fine
dell'esercizio e che la particolare alta volatilità dei cambi potrebbe nei
mesi che seguiranno modificare una situazione che è la definizione puntuale
alla data di chiusura dell'esercizio in analisi. Gli oneri finanziari netti,
escluse le differenze cambio, hanno inciso sul fatturato per l'1,5% rispetto
all'1,7% nell'esercizio 2001. L'utile netto consolidato, di competenza del
Gruppo, ha raggiunto i 252,1 milioni di euro e si è incrementato di 33,6
milioni rispetto ai 218,5 milioni dell'esercizio precedente. L'incremento
del risultato d'esercizio di competenza del Gruppo è dovuto principalmente
ad una minor incidenza degli oneri fiscali e a un minor ammontare di utili
di pertinenza di terzi. L'utile netto complessivo è stato di 269,4 milioni
di euro rispetto ai 262,1 milioni dell'esercizio precedente. Andamento
finanziario e patrimoniale del Gruppo La posizione finanziaria netta al 31
dicembre 2002 è pari a 1.862 milioni di euro, in miglioramento di 94
milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2001. Alla fine dell'esercizio la
struttura del debito finanziario netto era la seguente (milioni di Euro) 31
dicembre 2002 31 dicembre 2001 Debiti verso banche e prestiti obbligazionari
Esigibili entro l'anno 1.155,685 831,215 Esigibili oltre 1 anno ed entro 5
anni 2.980,888 2.475,235 Esigibili oltre 5 anni 1.299,237 1.618,657 Totale
debiti verso banche e prestiti obbligazionari 5.435,810 4.925,107
Disponibilità Disponibilità liquide 950,620 1.464,777 Attività
finanziarie iscritte nell'attivo circolante 2.412,945 1.459,650 Altri titoli
iscritti nelle immobilizzazioni finanziarie 210,134 44,275 Totale
disponibilità 3.573,699 2.968,702 Totale debiti al netto disponibilità
1.862,111 1.956,405 I debiti per prestiti obbligazionari comprendono
obbligazioni convertibili in nuove azioni ordinarie Parmalat Finanziaria per
complessivi 938 milioni di euro, con un incremento, rispetto ai 631,2
milioni di euro al 31 dicembre 2001, di 306,8 milioni. La liquidità del
Gruppo viene investita principalmente in strumenti finanziari di breve
termine a primarie condizioni di mercato e con basso profilo di rischio,
rating minimo single A. Nel 2002 l'attività di raccolta è stata
realizzata, oltre che con l'emissione dei prestiti obbligazionari
precedentemente indicati, prevalentemente attraverso il collocamento di
bonds, emessi da imprese controllate estere, con scadenza a medio termine
che hanno consentito di rifinanziare parte del debito esistente derivato
principalmente dalle operazioni effettuate negli esercizi scorsi per far
fronte alle significative acquisizioni realizzate negli ultimi anni. Tenuto
conto delle particolari condizioni di volatilità, che hanno caratterizzato
l'anno 2002, si ritiene di aver ottenuto dai mercati dei capitali le
migliori condizioni per l'emissione di tali strumenti e in taluni casi a
livelli inferiori a quelli medi di mercato applicati a società con analogo
rating di credito. Obiettivo del Gruppo è la graduale riduzione
dell'indebitamento netto attraverso l'utilizzo del free cash-flow e
attraverso una efficiente gestione dell'attuale liquidità finanziaria, con
conseguente miglioramento del rapporto indebitamento netto / patrimonio
netto che è stato penalizzato, rispetto all'esercizio precedente, dal
deprezzamento delle principali valute di operatività del Gruppo rispetto
all'euro. I flussi valutari e le operazioni finanziarie sono stati
costantemente monitorati utilizzando strumenti di copertura del rischio di
cambio e di gestione del tasso di interesse, con la possibilità di attuare
tempestivamente le opportune azioni correttive. Il cash-flow operativo
(margine operativo lordo meno saldo tra proventi e oneri finanziari) è
stato di 774 milioni di euro, a fronte degli 828 milioni dell'esercizio
precedente. L'autofinanziamento, calcolato come utile netto del Gruppo e dei
Terzi maggiorato degli ammortamenti e delle svalutazioni delle
immobilizzazioni, è stato pari a 605 milioni di euro rispetto ai 633
milioni nel 2001. Il cash-flow generato dalla gestione è stato in parte
utilizzato a copertura del fabbisogno finanziario determinato dagli
investimenti tecnici e dalle necessità di capitale circolante. Il
patrimonio netto consolidato totale al 31 dicembre 2002 ammonta a 2.250
milioni di euro (2.835 milioni al 31 dicembre 2001) di cui 709 milioni di
euro di spettanza di terzi (961 milioni al 31 dicembre 2001). Per effetto
della riduzione del patrimonio netto il rapporto indebitamento netto /
patrimonio netto passa da 0,69 di fine esercizio 2001 a 0,83 di fine 2002.
Va precisato che la diminuzione dell'ammontare del patrimonio netto
consolidato è attribuibile interamente alle fluttuazioni di cambio emerse
dall'andamento di alcune delle valute di operatività. Nel processo di
consolidamento gli effetti del differente cambio utilizzato in un esercizio
rispetto a quello precedente per la conversione in euro delle attività e
delle passività di competenza di ogni singolo paese, sono riflessi in una
voce del patrimonio netto definita "Riserva di consolidamento".
Tali variazioni potranno essere naturalmente soggette a future fluttuazioni
dei cambi. Investimenti - Nel corso dell'esercizio sono stati effettuati
investimenti per complessivi 363 milioni di euro di cui 184 milioni per
investimenti tecnici, 48 milioni per investimenti in nuove acquisizioni e
131 milioni per investimenti in partecipazioni delle quali il Gruppo già
possedeva il controllo. (milioni di Euro) Esercizio 2002 Esercizio 2001
Tecnici 184 163 In nuove acquisizioni 48 85 Per incremento quote di
partecipazione 131 0 Totale 363 248 Gli investimenti tecnici realizzati sono
stati prevalentemente rivolti alla razionalizzazione delle attività
produttive esistenti, all'aggiornamento tecnologico ed all'aumento della
capacità produttiva necessaria per far fronte alla crescita dei volumi
delle vendite di prodotti consolidati e per il lancio di nuovi prodotti. Gli
investimenti finanziari sono stati principalmente rivolti a completare il
piano di sviluppo del Gruppo per linee esterne avviato negli anni scorsi.
Acquisizioni effettuate nel 2002 Società/attività Paese % acquisto Costo
(milioni di Euro) Parmalat Canada Limited Canada 15,38 * 129 Nom Ag Austria
25,01 30 MCC - Mediocredito Centrale Italia 1,5 18 Altre minori = * 2 Totale
179 * Incremento quota di partecipazione Strutture del Gruppo - Le strutture
operative della Parmalat al 31 dicembre 2002 si trovavano in 30 paesi, con
una forte presenza in Italia, Spagna, Canada, Brasile, Venezuela, Colombia,
Sud Africa e Australia. Il Gruppo al 31 dicembre 2002 disponeva di 139
stabilimenti e occupava n. 36.356 dipendenti. Area geografica Stabilimenti
Dipendenti al 31 dic. 02 al 31 dic. 01 al 31 dic. 2002 al 31 dic.2001 Europa
45 46 7.730 8.190 Nord e Centro America 41 41 7.678 7.540 Sud America 32 37
16.341 14.795 Resto del mondo (Australia, Cina, Sud Africa, Botswana, Zambia
e Mozambico) 21 22 4.607 5.684 Totale 139 146 36.356 36.209 Andamento dei
principali mercati di attività del Gruppo - Europa - In Europa il fatturato
del Gruppo è passato dai 2.557 milioni di euro del 2001 ai 2.697 milioni
del 2002 segnando un incremento sull'anno precedente di 140 milioni di euro,
pari al 5,5%. Il fatturato è stato principalmente realizzato in Italia,
Spagna, Portogallo, Regno Unito e Ungheria. Il margine operativo netto è
stato di 254 milioni di euro con un incremento di 30 milioni, pari al 13,4%,
rispetto ai 224 milioni dell'anno precedente. Il rapporto del margine
operativo netto sul fatturato è passato dall'8,7% del 2001 al 9,4% del
2002. Parmalat, in un'area caratterizzata da una sostanziale stabilità dei
consumi, ha consolidato le proprie quote di mercato ed ha registrato un
incremento dei volumi di vendita grazie soprattutto al lancio di nuovi
prodotti. Nord e Centro America - In Nord e Centro America il fatturato
realizzato nel corso dell'esercizio 2002 è stato di 2.646 milioni di euro
con un decremento di 70 milioni, pari al 2,6%, rispetto ai 2.716 milioni
dell'anno precedente. Sull'andamento del fatturato ha inciso negativamente
il deprezzamento del dollaro canadese e del dollaro statunitense rispetto
all'euro. Il margine operativo netto è passato dai 146 milioni di euro
dell'anno precedente ai 159 milioni del 2002 con un incremento di 13 milioni
pari all'8,9%. Il rapporto del margine operativo netto sul fatturato è
stato del 6,0% contro il 5,4% dell'esercizio precedente. Nel corso
dell'esercizio il Gruppo ha sviluppato l'attività, iniziata nel precedente
esercizio, di razionalizzazione della propria struttura operativa e
distributiva, destinata a rafforzare le operazioni della società
nell'America del Nord. Parmalat Canada, Parmalat USA, Parmalat Messico e la
Divisone Forno Nord America sono state integrate nella nuova struttura
organizzativa per l'area nord americana con sede a Toronto in Canada. La
riorganizzazione consentirà di migliorare la competitività e permetterà
di ottimizzare le opportunità sinergiche e le risorse all'interno del
Gruppo. Sud America - Il Gruppo Parmalat in Sud America ha realizzato nel
2002 un fatturato di 1.593 milioni di euro contro i 1.929 milioni dell'anno
precedente, segnando un decremento del 17,4%. La contrazione del fatturato
è sostanzialmente dovuta, a seguito della recessione che ha colpito per
problemi economici e politici alcuni paesi dell'area, al negativo andamento
del cambio delle valute sudamericane rispetto all'euro. La drammatica
situazione economica dell'Argentina ha trovato epilogo nella svalutazione
del peso argentino ad inizio anno. Tale situazione, pur non essendosi estesa
agli altri paesi sudamericani, insieme all'incertezza ed alla volatilità
dei mercati finanziari, ha posto sotto pressione tutte le monete di questa
regione, causando progressivamente forti svalutazioni, legate anche a
fattori politici locali. In Venezuela ad inizio anno vi è stato un
tentativo fallito di colpo di stato a cui è seguita una forte svalutazione
della divisa venezuelana. Questa situazione si è nuovamente presentata alla
fine dell'esercizio a seguito degli scioperi generali indetti
dall'opposizione che hanno paralizzato il paese per circa due mesi. In
Brasile, le elezioni presidenziali, vinte per la prima volta da un candidato
della sinistra, hanno creato timori di incertezza sul futuro sviluppo del
paese. Timori poi rivelatisi infondati anche in considerazione dei piani
presentati dal nuovo governo che rappresentano una linea di continuità con
quanto adottato da quelli precedenti. E' noto che i mercati finanziari non
tollerano incertezze e le conseguenze subite dal real brasiliano sono state
pesanti. Si prevede per i prossimi mesi una stabilizzazione della situazione
macroeconomica e valutaria in Sud America per effetto della maggiore
stabilità politica brasiliana, per il venire meno delle incertezze legate
alla soluzione delle elezioni presidenziali, e per l'attenuarsi dei
conflitti sociali venezuelani. Il margine operativo netto dell'area
d'operatività è passato da 195 milioni di euro dell'esercizio precedente a
160 milioni di euro con un decremento del 17,9%; il rapporto del margine
operativo netto sul fatturato è passato dal 10,1% del 2001 al 10% del 2002.
Resto del mondo- Il fatturato realizzato in altre aree geografiche,
Australia, Cina e Africa australe è stato nel 2002 di 654 milioni di euro
contro i 600 milioni dell'esercizio precedente, registrando, nonostante il
negativo andamento dei cambi del rand sudafricano e delle altre valute
dell'Africa australe, un incremento pari al 9,0%. Il fatturato, realizzato
principalmente in Australia e in Sud Africa, ed i margini operativi
continuano a progredire in linea con i programmi. Il margine operativo netto
per il 2002 è stato di 40 milioni di euro contro i 32 milioni
dell'esercizio precedente. Il rapporto del margine operativo netto sul
fatturato è stato del 6,1% rispetto al 5,4% dell'esercizio precedente. La
capogruppo Parmalat Finanziaria - Il bilancio di Parmalat Finanziaria al 31
dicembre 2002 evidenzia un utile netto di 27,4 milioni di euro rispetto ai
26 milioni dell'esercizio precedente, dopo aver imputato oneri per imposte
per 16,5 milioni di euro. Il risultato dell'esercizio deriva sostanzialmente
dall'incasso del dividendo della controllata Parmalat spa e dagli interessi
maturati sui crediti, di natura finanziaria, verso imprese controllate.
L'attivo patrimoniale è costituito principalmente dal valore delle
partecipazioni in imprese controllate per 915,3 milioni di euro, rispetto
agli 865,3 milioni dell'esercizio precedente, e dai crediti di natura
finanziaria concessi ad imprese controllate per 1.053 milioni di euro,
rispetto ai 1.040,4 milioni al 31 dicembre 2001. Il dividendo proposto dal
Consiglio di Amministrazione ammonta a complessivi 16,1 milioni di euro ed
è pari a 0,02 euro per azione al lordo delle ritenute di Legge per ciascuna
delle 805.097.627 azioni ordinarie attualmente in circolazione, rispetto a
un dividendo complessivo di 16 milioni di euro distribuito a valere
sull'esercizio 2001. Va precisato che l'ammontare del dividendo complessivo
potrà salire fino ad un massimo di 16,3 milioni di euro a seguito della
sottoscrizione di massime n. 10.789.740 azioni ordinarie con godimento
regolare derivanti dall'eventuale esercizio del diritto di conversione dei
"Warrant azioni ordinarie Parmalat Finanziaria 2003" ancora in
circolazione, diritto che dovrà essere esercitato, a pena di decadenza,
entro il termine ultimo del 31 marzo 2003. Verrà proposto di porre in
pagamento il dividendo a partire dal 22 maggio 2003 (data stacco 19 maggio
cedola numero 2). Il patrimonio netto a fine esercizio, incluso il risultato
netto di periodo, ammontava a 931,3 milioni di euro rispetto ai 910,3
milioni al 31 dicembre 2001. Evoluzione prevedibile della gestione -
L'andamento dei volumi di vendita del Gruppo nei primi mesi dell'esercizio
2003 è positivo. Sta proseguendo l'introduzione in tutti i paesi dei latti
innovativi e dei succhi di frutta, prodotti con tecnologie realizzate dal
Gruppo Parmalat, profittevolmente lanciati e affermatisi in Italia ed in
Europa. La crescita interna in volumi si dovrebbe mantenere in linea con
quella realizzata nel corso dell'esercizio 2002 mentre non è determinabile
la crescita in valore del fatturato consolidato del Gruppo, espresso in
Euro, in quanto il suddetto valore dipenderà dall'andamento dei cambi nel
corso dell'esercizio. Proseguiranno i piani strategici di razionalizzazione
delle attività produttive e distributive, nonché le iniziative di
miglioramento tecnologico delle unità produttive, avviate per garantire una
ulteriore maggiore snellezza operativa. Tali iniziative dovrebbero
consentire di mantenere la redditività operativa consolidata
sostanzialmente sui livelli realizzati nell'esercizio 2002. I programmi di
sviluppo del Gruppo saranno concentrati sulla crescita interna. Non è
prevista nessuna significativa acquisizione nel medio termine ad eccezione
del possibile acquisto a fine 2003, con un investimento di quasi 400 milioni
di dollari statunitensi e qualora non venisse attuata la programmata
quotazione, del 18,18% del capitale della società brasiliana Parmalat
Administracao Ltda posseduto da investitori finanziari.
GRUPPO
CREMONINI: CHIUDE IL 2002 CON UN UTILE NETTO CONSOLIDATO DI 2,5 MILIONI DI
EURO. RICAVI TOTALI CONSOLIDATI A 1.589,3 MILIONI DI EURO (+16,4%), EBITDA A
107,0 MILIONI DI EURO (+25,3%) E EBIT A 53,2 MILIONI DI EURO (+43,2%).
Castelvetro, 31 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Cremonini
S.p.A. ha approvato oggi a Castelvetro di Modena i dati di Bilancio
dell'esercizio 2002, che verranno sottoposti all'Assemblea degli Azionisti
convocata per il 26 aprile prossimo presso la sede sociale. Il risultato
netto consolidato di Gruppo è positivo per 2,5 milioni di Euro, rispetto ai
-13,5 milioni di Euro del 2001, e tutti i principali indicatori reddituali
hanno registrato miglioramenti percentuali a due cifre. I ricavi totali
consolidati si sono attestati a 1.589,3 milioni di Euro, in crescita del
16,4% rispetto ai 1.364,9 milioni di Euro del 2001; l'Ebitda ha raggiunto
107,0 milioni di Euro contro gli 85,4 milioni di Euro dell'esercizio
precedente (+25,3%); l'Ebit è salito a 53,2 milioni di Euro rispetto ai
37,1 milioni di Euro del 2001 (+43,2%). Il risultato della gestione
caratteristica è stato di 21,1 milioni di Euro rispetto al valore di 0,7
milioni di Euro del 2001, con un incremento di 20,4 milioni di Euro, mentre
il risultato ante imposte di gruppo è salito a 17,6 milioni di Euro, con un
incremento di 20,1 milioni di Euro rispetto alla perdita di 2,5 milioni di
Euro registrata nel 2001. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre
proposto la distribuzione agli azionisti di un dividendo lordo di 0,0206
Euro per azione, pari al 2% del valore corrente del titolo, che verrà messo
in pagamento in data 22 maggio (con stacco cedola il 19 maggio). Il monte
dividendi complessivo ammonta a circa 2,6 milioni di Euro. La posizione
finanziaria netta del gruppo, pari a 487,8 milioni di Euro, ha registrato un
miglioramento di 41,3 milioni di Euro, grazie soprattutto al cash flow
generato dalla gestione corrente che nel corso dell'anno è aumentato
significativamente, passando dai 34,8 milioni di Euro del 2001 a 56,3
milioni di Euro nel 2002. Il settore della produzione continua a consolidare
il trend di sviluppo del giro di affari e di miglioramento della redditività.
I ricavi totali si sono attestati a 760,1 milioni di Euro rispetto ai 599,3
milioni di Euro del 2001 (+26,8%), il margine operativo lordo ha raggiunto
47,9 milioni di Euro contro i 30,6 milioni di Euro dell'esercizio precedente
(+56,4%), mentre il risultato operativo è salito a 19,5 milioni di Euro, in
crescita del 267,8% rispetto ai 5,3 milioni di Euro del 2001. Anche il
settore della distribuzione è cresciuto sia in termini di volumi che di
redditività. I ricavi totali si sono attestati a 665,9 milioni di Euro
(+8,3%), il margine operativo lordo a 41,0 milioni di Euro (+16,2%) ed il
risultato operativo a 28,9 milioni di Euro (+27,4%). Il settore della
ristorazione ha fatto registrare nel 2002 ricavi totali per 192,7 milioni di
Euro, in crescita del 9,5% rispetto al 2001; il margine operativo lordo si
è attestato a 20,0 milioni di Euro, in linea con i 20,9 milioni di Euro del
2001, mentre il risultato operativo è stato pari a 13,2 milioni di Euro
contro i 15,4 milioni di Euro dell'esercizio precedente. La capogruppo
Cremonini S.p.A. ha realizzato ricavi per 124,5 milioni di Euro rispetto ai
122,1 milioni di Euro del 2001 (+1,95%) ed un utile netto di 1,8 milioni di
Euro contro il valore di 0,8 milioni di Euro dell'esercizio precedente.
Questi, in sintesi, i principali dati contenuti nel bilancio consolidato al
31/12/2002, approvato oggi a Castelvetro di Modena dal Consiglio di
Amministrazione di Cremonini S.p.A.
SIRTI:
APPROVATO IL BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2002: , IL VALORE DELLA PRODUZIONE
"TIPICA" NEL 2002 HA RAGGIUNTO I 760 MILIONI DI EURO
Milano, 31 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Sirti, presieduto
dal dott. Gianni M.Chiarva, ha approvato il 26 marzo il progetto di bilancio
al 31 dicembre 2002. Il 2002 è stato caratterizzato dal permanere di
condizioni di mercato con un trend simile a quello che aveva contraddistinto
il 2001. In particolare l'andamento della domanda è stato condizionato da
fattori strettamente legati alle dinamiche del settore delle
telecomunicazioni, oltre che dall'incerta congiuntura economica. Tenendo
conto delle difficoltà e delle incertezze connesse a tale scenario, il
Gruppo Sirti è riuscito a conseguire risultati moderatamente positivi, sia
dal punto di vista commerciale che da quello produttivo. A livello
consolidato, il valore della produzione "tipica" realizzata nel
2002 ha raggiunto i 760 milioni di euro, con una flessione del 16,4%
principalmente ascrivibile all'andamento generalizzato delle controllate
estere. A fronte infatti di una diminuzione nel complesso contenuta (-6%
circa) della produzione consolidata delle due società italiane (Sirti spa e
Sirti Sistemi spa), si è registrata una contrazione superiore al 40% di
quella estera, anche alla luce del processo di graduale ridimensionamento
della presenza del Gruppo al di fuori dell'Italia. In tale logica, tra la
seconda metà del 2002 e l'inizio del 2003, sono stati stipulati accordi per
la cessione delle attività in Polonia, Regno Unito, Portogallo, Germania, e
Francia. Nonostante l'andamento negativo delle partecipate estere,
l'esercizio 2002 si è chiuso con una leggera crescita del margine operativo
lordo (passato dal 10,1% all'attuale 10,6%) grazie alla performance della
capogruppo, della spagnola Seirt S.A. e della Aei Cubatel-Sirti. Il
risultato operativo dell'esercizio si attesta a 46,8 milioni di euro (6,1%
del valore della produzione, percentuale in linea con quella del 2001). Il
Gruppo Sirti ha conseguito un utile netto consolidato di 7 milioni di Euro
(rispetto ai 16,3 dell'anno scorso). Le disponibilità finanziarie nette del
Gruppo sono positive per quasi 10 milioni. La Capogruppo Sirti S.p.A., nel
2002, ha conseguito un valore della produzione "tipica" di 541
milioni di Euro, con una flessione del 15% rispetto al precedente esercizio,
flessione che si riduce al 7% nella configurazione "pari
perimetro", considerando anche la produzione realizzata da Sirti
Sistemi Spa, che a partire da ottobre 2001 è passata da divisione di Sirti
Spa a controllata al 100%. Il risultato operativo si è attestato a 39,2
milioni di euro (7,2% della produzione), contro i 44 milioni (6,9% della
produzione) del 2001, migliorando l'incidenza percentuale pur in presenza di
una contrazione dei volumi. Dopo aver scontato 32 milioni di Euro di oneri
correlati al negativo andamento della maggior parte delle controllate
estere, Sirti Spa chiude l'esercizio con un risultato che si riduce ad 1
milione al netto delle imposte di competenza (nel 2001 l'utile netto pari a
48 milioni beneficiava di circa 30 milioni di Euro di dividendo
straordinario di Seirt e di altri 30 milioni di saldo proventi
straordinari). Visto il risultato, il Consiglio di Amministrazione propone
di destinare integralmente il suddetto utile a Riserva Straordinaria. Per
quanto riguarda la situazione finanziaria della Capogruppo, le disponibilità
monetarie nette al 31 dicembre 2002 hanno una consistenza di circa 68
milioni di Euro, contro i 100 milioni del bilancio 2001. La diminuzione è
da imputarsi principalmente all'esborso connesso al pagamento del dividendo
2001, pari a 110 milioni di euro, attuato mediante distribuzione integrale
del corrispondente utile di esercizio e parziale utilizzo di riserve
disponibili. Il Consiglio di Amministrazione odierno ha inoltre deliberato
di proporre alla prossima Assemblea (fissata per il giorno 28 aprile 2003 in
prima convocazione ed occorrendo in seconda convocazione il 6 maggio 2003)
di autorizzare, ai sensi e per gli effetti dell'Art. 2357 del c.c., la
società all'acquisto di azioni proprie ordinarie, in una o più volte entro
18 mesi dalla data della deliberazione. Il prezzo di acquisto di ciascuna
azione non dovrà essere inferiore né superiore di massimo il 15% rispetto
alla media dei prezzi di riferimento registrati presso la Borsa Italiana
nelle tre sedute precedenti ogni singola operazione. In ogni caso, il
controvalore complessivo non potrà essere superiore a 35 milioni di Euro e
il numero massimo delle azioni acquistate non potrà avere un valore
nominale complessivo eccedente il 10% del capitale sociale. L'operazione
viene proposta anche con la finalità di servire il piano di stock option
previsto per i dipendenti. L'Assemblea del 28 aprile sarà chiamata inoltre
a deliberare sul rinnovo del Consiglio di Amministrazione, sul conferimento
dell'incarico di revisione e, in sede straordinaria, sul trasferimento della
sede sociale.
GRUPPO
IT HOLDING: ECCELLENTI RISULTATI 2002: FATTURATO: +24,4% * UTILE NETTO:
+141,8% UTILE NETTO PER AZIONE: 0,10 EURO (2001: 0,05 EURO).
Milano, 27 marzo 2003: IT Holding S.p.A., società leader nel settore dei
luxury goods, quotata in Borsa dal 1997 ha approvato oggi il progetto di
bilancio consolidato per l'esercizio chiuso il 31 dicembre 2002. A fronte di
un incremento dei ricavi netti consolidati del 24,4% (ricavi netti pari a
655,3 milioni di euro), rispetto all'anno precedente, il margine operativo
lordo è aumentato del 54,2%, attestandosi a 75,7 milioni di euro, pari al
11,6% dei ricavi, ed il risultato operativo (EBITA¹) si è attestato a 50.0
milioni di euro, pari al 7,6% dei ricavi. L'utile netto, al lordo
dell'ammortamento dei marchi e dell'avviamento, ha registrato un incremento
del 141,8% attestandosi a 22,0 milioni di euro, pari a 0,10 euro per azione
(2001: 0,05 euro). Il miglioramento dei ricavi sarebbe stato più marcato in
assenza del deconsolidamento, per ragioni di ottimizzazione produttiva, di
GF Manufacturing S.r.l., che fino ad aprile 2002 produceva e distribuiva la
prima linea Ferré, e del fatturato delle linee di abbigliamento Romeo
Gigli, Gigli e Husky, affidate in licenza a terzi. In questo caso, i ricavi
consolidati sarebbero stati intorno a 677,0 milioni di euro (+28,5%).
Nonostante la variazione del perimetro di consolidamento, a seguito
dell'acquisizione di Gianfranco Ferré S.p.A., migliora il rapporto tra
posizione finanziaria netta e patrimonio netto, che si attesta a 1,20 da
1,23 al 31 dicembre 2001. I ricavi del brand Ferré, consolidati dal Gruppo
IT Holding, nel 2002 sono stati pari a 114,1 milioni di euro, cui si
aggiungono circa 130,0 milioni di euro di fatturato sviluppato dalle licenze
esterne al Gruppo. (1) Earnings before goodwill and trademark amortization,
interest, and taxes; Risultato Operativo sommato agli ammortamenti di marchi
e avviamento.È una grandezza utilizzata nell'analisi del settore dei luxury
goods per confrontare la profittabilità di aziende che sono cresciute anche
per un processo di acquisizioni di marchi (aziende multi-brand), con altre
mono-brand. (2) Utile netto di Gruppo sommato agli ammortamenti di marchi e
avviamento. (3) L'utile di cui al punto precedente, nel 2002, è stato
diviso per la media aritmetica di azioni ordinarie outstanding nel 2001 e
nel 2002, al netto delle azioni proprie detenute da IT Holding S.p.A. al 31
dicembre degli stessi anni: 222.632.800 azioni. Nel 2001 le azioni
outstanding al netto delle azioni proprie erano 199.433.500. Tale grandezza
è nota come EPS (Earnings per share) adjusted. Tonino Perna, Presidente e
Amministratore Delegato del Gruppo, ha espresso grande soddisfazione per i
risultati ottenuti, che confermano pienamente gli obiettivi prefissati, pur
in un difficile contesto macroeconomico: "Il 2002 è stato un anno
positivo per il Gruppo, sia in termini di sviluppo delle vendite che di
redditività. La qualità e l'impegno del management hanno consentito di
migliorare la performance operativa, confermando la validità della
strategia di acquisizioni iniziata nel 1999. I risultati conseguiti sono
esaltanti se si considerano anche i costi sostenuti per l'acquisizione e
l'integrazione della Gianfranco Ferré S.p.A.. Confortato anche
dall'andamento dei primi mesi del 2003, resto fiducioso nel ritenere che il
Gruppo abbia tutti i presupposti per continuare, nell'anno in corso, il suo
percorso di crescita". Particolarmente significativa la performance del
fatturato da prêt-à-porter e accessori, che sono cresciuti del 17,6%
rispetto all'esercizio 2001; al 31 dicembre 2002 questa categoria
merceologica rappresenta complessivamente il 86,2% deI ricavi consolidati.
Molto positivo anche l'andamento dei ricavi da occhiali, che hanno
registrato una crescita del 33,0% nell'esercizio 2002 e rappresentano il
9,2% del fatturato consolidato a fine 2002. Le vendite da profumi hanno
raggiunto 13,8 milioni di euro nel primo periodo di attività, ossia il
secondo semestre 2002. Le vendite del Gruppo sono cresciute in tutti i
mercati di riferimento. L'Italia si conferma il primo mercato per i prodotti
del gruppo con una quota del 39,5% sul consolidato e con una crescita del
23,6% rispetto all'esercizio precedente. Significativo - pari al 16,1% - è
stato l'incremento delle vendite negli altri paesi europei, che al 31
dicembre 2002 rappresentano il 34,0% del fatturato consolidato. Il mercato
americano ha mostrato incoraggianti segnali di ripresa, con ricavi in
crescita del 22,4% rispetto all'esercizio 2001 e rappresenta il 12,8% delle
vendite complessive del Gruppo a fine 2002. Brillante la performance dei
ricavi realizzati in Asia e resto del Mondo, cresciuti del 31,6% rispetto
all'esercizio 2001: al 31 dicembre 2002 queste regioni rappresentano l'11,2%
dei ricavi consolidati. Le vendite ai negozi in franchising e ai clienti
indipendenti hanno riportato complessivamente una crescita del 21,3%
rispetto all'esercizio precedente e rappresentano il 90,2% dei ricavi
consolidati a fine 2002. I ricavi realizzati attraverso la rete retail
diretta sono stati pari a 48,1 milioni di euro con un incremento del 24,6%
rispetto all'esercizio 2001 e rappresentano il 7,3% dei ricavi del Gruppo.
Andamento gestionale A fronte di un incremento dei ricavi netti consolidati
del 24,4%, rispetto all'anno precedente, il margine operativo lordo è
aumentato del 54,2%, attestandosi a 75,7 milioni di euro. Il miglioramento
di oltre due punti percentuali dell'incidenza sulle vendite è una ulteriore
conferma della tendenza di crescita della redditività conseguente al
miglior sfruttamento della leva operativa. Ancora più evidente la crescita
del risultato operativo (Ebita), in aumento del 65,6% rispetto all'esercizio
precedente. L'utile netto del Gruppo si è attestato, infine, a 5,1 milioni
di euro rispetto a 1,0 milioni del 2001. L'utile netto, al lordo
dell'ammortamento dei marchi e dell'avviamento, è stato pari a 22,0 milioni
di euro, pari a 0,10 euro per azione (2001: 0,05 euro). Nel corso dell'anno
gli investimenti operativi sono stati pari a 39,8 milioni di euro,
riconducibili in misura prevalente all'integrazione operativa del gruppo
Ferré, all'ampliamento degli headquarters della divisione occhiali in
Padova e all'avviamento dell'attività della divisione profumi. Il debito
bancario netto del Gruppo al 31 dicembre 2002 è stato pari a 98,2 milioni
di euro prevalentemente a medio/lungo termine, rispetto a 168,2 milioni di
euro al 31 dicembre 2001, prevalentemente a breve termine. All'indebitamento
bancario netto si aggiunge un prestito obbligazionario di 200,0 milioni di
euro che ha finanziato l'acquisizione della Gianfranco Ferré S.p.A..
Nonostante la conseguente variazione del perimetro di consolidamento,
migliora il rapporto tra posizione finanziaria netta (indebitamento bancario
+ prestito obbligazionario) e patrimonio netto, attestandosi a 1,20 da 1,23
al 31 dicembre 2001. Il Gruppo IT Holding a parità di perimetro I risultati
a parità di perimetro confermano la solidità della crescita del Gruppo che
nel 2002 ha raggiunto ricavi netti di 615,3 milioni di euro con una crescita
del 16,8% rispetto al 2001. Il margine industriale lordo è cresciuto deI
18,6% a 358,2 milioni di euro, con un'incidenza sui ricavi netti del 58,2%
dal 57,3% nel 2001. Il risultato operativo (Ebita) è cresciuto del 65,9%
per effetto della leva operativa. I ricavi del brand Ferré nel 2002 sono
stati pari a 114.1 milioni di euro di cui 100,7 milioni di fatturato e 13,4
milioni di royalty. Tale fatturato comprende la prima linea Gianfranco Ferré
e gli occhiali, oltre alla linea Gianfranco Ferré Jeans, già prodotta e
distribuita dal Gruppo nel 2001. It Holding S.p.A. Il Consiglio di
Amministrazione ha anche approvato il progetto di bilancio della capogruppo
IT Holding S.p.A., che svolge solo attività di indirizzo strategico e
coordinamento per il Gruppo. I ricavi di vendita sono stati pari a 4,9
milioni di euro (2001: 6,2 milioni di euro) e registra un risultato netto
negativo di 11,3 milioni di euro (2001: 3,2 milioni di euro). Non è
comunque prevista la distribuzione di dividendi. Si sottolinea che i dati
esposti nel presente comunicato sono stati approvati dal Consiglio di
Amministrazione e saranno sottoposti all'approvazione della prossima
assemblea ordinaria degli azionisti convocata per il 29 aprile 2003 (6
maggio 2003 seconda convocazione).
GRANITIFIANDRE:
FATTURATO CONSOLIDATO 2002 A 152,5 MILIONI DI EURO (+7,7%RISPETTO AL 2001).
DIVIDENDO DI 0,11 EURO PER AZIONE, SUPERIORE DEL 22% RISPETTO ALLO SCORSO
ANNO
Castellarano, 31 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di
Granitifiandre - azienda leader mondiale nella produzione e
commercializzazione di lastre in grès porcellanato e prima matricola
quotata dal 2001 al segmento Star della Borsa Italiana a capo di un Gruppo
che include ad oggi 17 diverse società - ha approvato il Bilancio
civilistico e consolidato al 31 dicembre 2002. Il fatturato consolidato del
Gruppo ha raggiunto i 152,5 milioni di euro, in crescita del 7,7% rispetto
al corrispondente dato 2001. I volumi di fatturato, hanno in parte
beneficiato dell'ingresso nell'area di consolidamento della neo acquisita
società austriaca Motiv Sturgyik; a parità di area di consolidamento la
crescita sarebbe stata del 4,8%. La crescita del fatturato, considerando gli
effetti del deprezzamento del dollaro, risulta prossima al +10% previsto in
precedenza dal management. All'interno della quota di export dei prodotti a
marchio, pari al 68,8% si segnalano le positive performance in Germania
(+11,5%), in Repubblica Ceca (+39%) e negli Usa (+10,1%). Molto positivo
anche il mercato Italia (+16,6%). Sebbene sia stato deciso, in applicazione
di criteri di massima prudenzialità, di spesare interamente a conto
economico i costi di avviamento del nuovo stabilimento tedesco sostenuti
sino al 31 dicembre 2002 e pari a 2,4 milioni di euro, gli indici di
redditività risultano tutti ancora in crescita seguendo il trend storico
della società. Il risultato operativo (Ebitda) ha raggiunto nel 2002 i 35,6
milioni di euro (+4,1%) con un'incidenza sul fatturato del 23,4%. Il margine
operativo risulta in crescita del 2,6% a 27,1 milioni di euro. Il risultato
ante imposte ha raggiunto nel 2002 i 25,5 milioni di euro, in crescita del
17,6% rispetto al precedente esercizio e con un'incidenza sul fatturato del
16,7%. Il risultato netto pari a 14,4 milioni di euro è in crescita del
18,1% rispetto ai 12,2 milioni dell'esercizio 2001. Il Consiglio di
Amministrazione proporrà all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di
un dividendo di 0,11 euro per azione, superiore del 22% rispetto ai 0,09
euro del dividendo 2002. Nell'esercizio 2002 sono stati effettuati
significativi investimenti in immobilizzazioni materiali ed immateriali per
53,1 milioni di euro; la significativa capacità del Gruppo di generare
rilevanti flussi di cassa ha portato ad una posizione finanziaria netta a
fine 2002 sempre positiva per 35 milioni di euro (+63,1 milioni nel 2001).
Nel corso del 2002 è stato dato un forte impulso alle aperture dei negozi a
marchio Geologica: nell'esercizio sono stati inaugurati 17 nuovi punti
vendita, portando così il numero totale a fine anno a 32 negozi nelle
principali città del mondo. Dal punto di vista industriale, il settore
della ricerca e sviluppo ha contribuito nel 2002 al lancio di 21 nuovi
prodotti della gamma Geologica. La collezione è stata portata quindi a 84
diversi materiali ripartiti nell'area marmo, granito e pietra. Nel corso del
2002 sono stati sviluppati anche 19 nuovi prodotti per l'industrializzazione
da parte della controllata tedesca Porcelaingres nel nuovo stabilimento in
Brandeburgo. Porcelaingres ha già realizzato nel 2002 vendite per circa
0,76 milioni di euro; vendite che sono proseguite anche nel mese di gennaio
2003 per un totale controvalore nell'intero periodo di 1,1 milioni di Euro.
Terminati i lavori di costruzione in Germania; il management ha deciso di
procrastinare di 60 giorni l'avvio della produzione al fine di adeguare da
subito il processo produttivo con l'immediata implementazione di una nuova
tecnologia che consentirà di migliorare la pregevolezza estetica su tutto
lo spessore del materiale. Non sono previsti investimenti di rilievo ma la
necessità di apportare modifiche strutturali per adeguare alcune fasi del
processo, unitamente alla volontà di raggiungere la massima elasticità
possibile fin dalle prime produzioni, ha reso necessario l'adeguamento degli
impianti fermo restando il rispetto dell'investimento preventivato di 50
milioni di Euro. Tramite la suddetta innovazione sarà possibile da un lato
ricreare un effetto di 'brillantezza' anche sul materiale naturale non
levigato, dall'altro si potrà realizzare direttamente sulla linea
produttiva un materiale tecnico con finitura 'antichizzata', con indubbi
vantaggi dal punto di vista ambientale nel confronto con i materiali di
cava. L'importanza strategica di tale innovazione trova riscontro nel grande
favore del mondo dell'architettura moderna verso i materiali di cava che
presentano tale finitura. Il marchio 'Luxus Marmor' caratterizzerà la
collezione dei prodotti antichizzati. 'Siamo soddisfatti dei risultati
raggiunti - ha commentato Graziano Verdi, Presidente di Granitifiandre -
ottenuti grazie alla continua innovazione stilistica e tecnologica, alla
diversificazione geografica del Gruppo, al forte sviluppo dei negozi a
marchio nonché all'allungamento della catena del valore attraverso le
società controllate di servizio post vendita'. 'L'avvio degli stabilimenti
produttivi in Germania ed America - ha aggiunto Verdi - ci portano a
ritenere che il 2003 potrà essere un anno altrettanto positivo'. Il
dividendo verrà posto in pagamento dopo l'Assemblea e quindi il 5 maggio
con pagamento l'8 maggio se l'assemblea si terrà in prima convocazione e il
19 maggio, con la data di pagamento il 22 maggio, nel caso di seconda
convocazione.
GRUPPO
BEGHELLI: IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE APPROVA IL PROGETTO DI BILANCIO AL
31 DICEMBRE 2002. A 118,4 MILIONI DI EURO Ì RICAVI NETTI CONSOLIDATI (+2,7%
RISPETTO AL 2001)
Milano, 31 marzo 2003 - Sono stati approvati il 28 marzo dal Consiglio di
Amministrazione i dati di bilancio al 31 dicembre 2002 dei Gruppo Beghelli,
che progetta, produce e distribuisce sistemi elettronici per la sicurezza
industriale e domestica ed è leader italiano nel settore dell'illuminazione
di emergenza e dell'illuminazione a risparmio energetico. II 2002 si chiude
con ricavi netti consolidati pari a 118,4 milioni di Euro, in crescita del
2,7% rispetto ai 115,2 milioni del 2001, mentre i ricavi netti della
capogruppo - pari a 93,1 milioni - registrano un incremento del 7,2%
rispetto agli 86,8 milioni dello scorso esercizio. Particolarmente
significativa la crescita del fatturato nel secondo semestre dell'anno che -
a fronte di un mercato in calo nel settore elettrotecnico ed elettronico -
ha registrato un deciso incremento rispetto al primo (+4,1%), mentre nel
quarto trimestre del 2002 la dinamica ha evidenziato una crescita del 19%
rispetto ai quarto trimestre 2001. Analizzando i ricavi per settore di
attività, crescono in particolare il comparto dell'illuminazione (+44,1%
rispetto al 2001) e dell'illuminazione d'emergenza (+3,1%), core business
della società, confermando l'apprezzamento dei mercato per una gamma di
prodotti di assoluto livello qualitativo. In miglioramento anche la
redditività dei gruppo, con il margine operativo lordo - pari a 11,9
milioni di giuro (+4,5% rispetto all'esercizio precedente) - che mostra
un'incidenza del 10,1% sul fatturato. L'esercizio chiude con una perdita di
8,9 milioni di curo, ridotta di oltre il 50°%% rispetto ai 23,2 milioni del
2001. Tale risultato è anche influenzato dalla svalutazione per 1, 9
milioni di Euro dei valore di carico della partecipazione nella società
IPSE SPA. La posizione finanziaria netta alla fine dell'esercizio risulta
negativa per 70,2 milioni di euro (-69,4 nei 2001). Pur mantenendo il
proprio core business nell'illuminazione d'emergenza, la Beghelli ha
ampliato progressivamente la propria attività nei nuovi settori di business
- illuminazione a risparmio energetico ed home automation -- che
rappresentano aree nelle quali la società valorizza pienamente il proprio
know-how sviluppato sul binomio innovazione tecnologica-sicurezza. Le buono
prospettive di crescita di questi settori sono confermate anche dai recenti
provvedimenti legislativi comunitari e nazionali, la Comunità Europea,
attraverso la recente Direttiva Ballast - che prevede la progressiva
sostituzione delle lampade fluorescenti tradizionali con quelle a risparmio
energetico - ha riconosciuto l'importanza del settore illuminazione
nell'ambito della riduzione dei consumi energetici. Nel settore
dell'illuminazione, in particolare, la Beghelli ritiene di poter sviluppare
prodotti innovativi ad elevato risparmio energetico grazie al vantaggio
competitivo di poter produrre il reattore elettronico delle lampade con
strutture proprie e a costi particolarmente contenuti_ Il prevedibile
sviluppo del settore della domotica e l'ampliamento dell'area dei servizi
abbinati ai propri prodotti (sistemi integrati di telesoccorso e di
antintrusìone), costituiscono ulteriore area di crescita delle attività
del Gruppo. Il consolidamento della crescita internazionale ha permesso
inoltre al Gruppo di portare ad oltre il 35% l'incidenza del fatturato
estero sul fatturato totale.
IL
BILANCIO AL 31 DICEMBRE 2002 DI BAYERISCHE VITA S.P.A., EVIDENZIA UN UTILE
NETTO DI € 3,6 MILIONI.
Milano, 31 marzo 2003 - Tale risultato, ancorché inferiore a quello
conseguito nell'esercizio precedente, che chiu-deva con un utile netto di
€ 16,9 milioni, è da considerarsi positivo, a fronte degli eventi che
hanno condizionato i mercati finanziari ed il riflesso sull'attività
aziendale, soprat-tutto per quanto mostravano i risultati dei primi tre
trimestri dell'anno. I dati più significativi che emergono dalla chiusura
dell'esercizio 2002 e che verranno approfonditi in dettaglio, si possono
sintetizzare come segue. Il fatturato lordo è stato di € 648,6 milioni
con un decremento del 4,95% rispetto al 2001. Tale contrazione, al netto
delle cessioni in riassicurazione, si riduce al 1,61%. Il reddito ordinario
degli investimenti, al netto dei relativi oneri, si attesta a € 31,3
mi-lioni a fronte di un risultato negativo del 2001 pari a € 22,3 milioni.
La variazione netta dell'incremento delle riserve tecniche e dei pagamenti
è pari ad € 251,1 milioni contro € 207,3 milioni del precedente
periodo. I costi generali e di acquisizione evidenziano una diminuzione
netta del 18,2%, passan-do da € 58,6 milioni del 2001 a € 47,8 milioni
alla fine del 2002. Il positivo risultato dell'attività ordinaria,
considerando anche gli altri proventi ed oneri, tecnici e non, ammonta a €
25,3 milioni contro € 21,6 milioni del passato esercizio, con un
incremento del 17,1%. Il Roe (Return on Equity) è pari al 1,6%, contro il
15% del 2001. Il risultato d'esercizio, pur evidenziando una sostanziale
flessione rispetto allo scorso anno, conseguente, su base annuale, al
pessimo andamento dei mercati finanziari, peral-tro ancor peggiore di quanto
avvenuto nel corso del 2001, evidenzia un considerevole recupero nel 4°
trimestre, passando da una perdita di € 13,9 milioni al 30 settembre 2002,
ad un utile di € 3,6 milioni (+ € 17,5 milioni nel trimestre).
BAYERISCHE
VITA S.P.A.AVVISO DI CONVOCAZIONE DI ASSEMBLEA ORDINARIA E
STRAORDINARIA
Milano, 31 marzo 2003 - I soci sono convocati in Assemblea Ordinaria e
Straordinaria presso l'"Hotel Quark" in Milano - Via Lampedusa,
11/a - il giorno 30 aprile 2003 alle ore 10.30, in prima convocazione, ed
occorrendo il giorno 1 maggio 2003 in seconda convocazione, stessa ora e
luogo, perdiscutere e deliberare sul seguente: ordine del giorno Parte
ordinaria: 1. Bilancio di esercizio al 31 dicembre 2002, relazioni del
Consiglio di amministrazione sulla gestione, del Collegio sindacale e della
Società di revisione; deliberazioni inerenti e conseguenti. 2. Delibera ai
sensi del comma 6 dell'art. 11 del Decreto Legislativo n. 472 del 18
dicembre 1997. 3. Acquisto e vendita di azioni proprie ai sensi degli artt.
2357 e 2357 ter del Codice Civile. Parte straordinaria: 1. Modifica della
denominazione sociale e conseguente modifica dell'art. 1) dello Statuto
sociale; deliberazioni inerenti e conseguenti. Hanno diritto di partecipare
all'assemblea i soggetti in possesso della certificazione rilasciata ai
sensi dell'art. 85 del D.Lgs. n. 58/98 e dell'art. 34 della delibera Consob
n. 11768 del 23 dicembre 1998 emessa da intermediario aderente al sistema di
gestione accentrata Monte Titoli S.p.A.
GUARDIA
DI FINANZA. "OPERAZIONE VIRTUAL CRASH" SCOPERTA A BOLOGNA UNA
TRUFFA DA 1.500.000 EURO IN DANNO DELLE COMPAGNIE DI ASSICURAZIONE.
ARRESTATI 3 RESPONSABILI E DENUNCIATE ALTRE 156 PERSONE.
Bologna, 31 marzo 2003 - I finanzieri del Comando Provinciale di Bologna,
alla fine di una lunga e complessa indagine, hanno sgominato
un'organizzazione delinquenziale dedita alle truffe in danno delle più note
compagnie assicurative nazionali. Le Fiamme Gialle bolognesi hanno arrestato
3 responsabili (tutti professionisti incensurati), nonché denunciato altre
156 persone ed individuato oltre un centinaio di falsi sinistri realizzati
"cartolarmente" allo scopo di ottenere i rimborsi dalle compagnie
d'assicurazione. L'indagine, coordinata dai magistrati della locale Procura
della Repubblica, ha comportato, fra l'altro, anche l'esecuzione di numerose
perquisizioni che gli uomini della Guardia di Finanza hanno effettuato in
decine di studi professionali di avvocati bolognesi. Fra i tre responsabili
arrestati stamattina, figurano anche un avvocato ed un medico, ambedue
bolognesi, ritenuti i principali ispiratori ed ideatori della redditizia
tecnica di truffa. La stessa, infatti, consisteva nel compilare falsi C.I.D.
relativi a sinistri stradali, in realtà mai accaduti, allo scopo di
ottenere indebiti risarcimenti. L'operazione delle Guardia di Finanza di
Bologna, denominata in codice "Virtual Crash", ha permesso,
inoltre, di denunziare 156 corresponsabili che hanno falsamente attestato di
aver subito danni da incidenti mai verificatisi. Allo stato attuale, si
calcola che l'importo derivante dalla truffa perpetrata alle compagnie
assicurative dovrebbe aggirarsi intorno a 1 milione e 500 mila Euro.
COME
ASSICURARE UN'OPERA D'ARTE LA REALE MUTUA ATTIVA ANCHE NEL SETTORE
DELL'ASSICURAZIONE DELLE OPERE D'ARTE PIÙ PRESTO
Torino, 31 marzo 2003 - Polizze fatte ad hoc per proteggere le opere d'arte
più prestigiose da danni, furti, incendi, atti vandalici, trasporti
sbagliati e... anche chiodi che si staccano dal muro. La Reale Mutua da
tempo è attiva in questo campo assicurativo e ha maturato una consistente
esperienza, culminata con l'assicurazione delle le opere del Parmigianino e
del Manierismo europeo, in mostra attualmente a Parma per le celebrazioni
dedicate a questo grande artista italiano, fra cui spicca il ritratto di
"Antea" assicurato per 35 milioni di euro. Per fare il punto su
questo tipo di contratti assicurativi - complessi e ogni volta diversi -, la
Reale partecipa lunedì 31 marzo prossimo ad un incontro con l'Associazione
Italiana Registrar Opere d'Arte cioè con gli unici esperti abilitati ad
organizzare e seguire tutti gli scambi di opere d'arte fra musei e
fondazioni. "Un'assicurazione a regola d'arte", questo il titolo
del seminario, è un appuntamento importante, in cui si approfondiranno i
diversi aspetti assicurativi legati ai trasporti, alla conservazione e alla
fruizione da parte del pubblico delle opere d'arte. L'incontro è previsto
dalle ore 9.00 alle 14.00 presso la sala Conferenze della Gam di Torino. Le
polizze di Reale Mutua coprono praticamente tutte le possibilità di danno
arrivando - nel 2003 - anche all'assicurazione del furto con destrezza.
Mediamente in un anno la società stipula circa 500 contratti assicurativi
di questo tipo. Molti gli esempi di spicco: dalle stufe di Castellamonte
alle opere del Museo della Ceramica di Faenza per finire con tutti i
gioielli esposti in particolari manifestazioni pubbliche.
DA
FIDITALIA (GRUPPO SOCIÉTÉ GÉNÉRALE) IN COLLABORAZIONE CON LA COMPAGNIA
REALE MUTUA ASSICURAZIONI. AL VIA "FURTO NO-PROBLEM"
Milano, 31 marzo 2003 - E' al via "Furto no-problem", l'innovativo
programma assicurativo studiato da Fiditalia (Gruppo Société Générale)
in collaborazione con la compagnia Reale Mutua Assicurazioni. Il nuovo
prodotto verrà distribuito esclusivamente dai concessionari Piaggio
convenzionati con Fiditalia, come previsto da un accordo con la casa
motociclistica, partner di vecchia data della società finanziaria. Non si
tratta di una normale copertura assicurativa ma di una vera e propria
"polizza rimpiazzo". In caso di furto infatti, "Furto
no-problem" consente al cliente di ottenere un veicolo uguale a quello
rubato, oppure un modello di analoga cilindrata. In caso di rinuncia alla
sostituzione, è comunque possibile richiedere l'indennizzo e incassare i
soldi dalla Compagnia, proseguendo con il pagamento rateale del due ruote
acquistato (il conducente verrà risarcito per un importo pari al valore del
mezzo sottratto quale è indicato dalle quotazioni "Motociclismo"
al momento in cui avviene il furto). Ma l'aspetto innovativo del programma
assicurativo è legato anche alla possibilità di scelta sulla modalità di
rimborso del premio: su richiesta del cliente, infatti, "Furto no
problem" può essere abbinato al finanziamento Fiditalia sottoscritto
per l'acquisto di un veicolo Piaggio, Vespa o Gilera. L'accettazione della
richiesta di finanziamento garantisce al Cliente anche la relativa copertura
Assicurativa. Il versamento dell'ammontare delle prestazioni assicurative
viene quindi dilazionato nel tempo, unitamente al piano finanziario adottato
dal titolare qualora questo si articoli in 12, 24, 36 mesi. Diversamente,
nel caso si voglia usufruire di soluzioni di rientro di diversa durata, il
premio dovrà essere corrisposto in contanti. Unico nel suo genere,
"Furto no problem" rappresenta un grande vantaggio soprattutto per
i Clienti residenti in quelle zone dove assicurare veicoli a due ruote
risulta più oneroso o più difficoltoso, a causa della maggior incidenza
dei furti. Oltre a tutelare il cliente, il nuovo programma assicurativo può
diventare infine un valido strumento a supporto delle vendite dei veicoli e
di fidelizzazione della clientela. Per i concessionari Piaggio, Vespa e
Gilera dunque, un'opportunità in più di aumento della propria
penetrazione.
TRIMESTRE
APRILE-GIUGNO 2003: CONTENUTI AUMENTI DI ELETTRICITÀ (0,8% MEDIA NAZIONALE,
0,2% SETTORE DOMESTICO) E GAS (1,7%)
Milano, 31 marzo 2003 L'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha
aggiornato le tariffe dell'elettricità e le condizioni economiche di
vendita del gas per il prossimo trimestre aprile-giugno 2003. Nonostante i
forti aumenti dei prezzi internazionali del petrolio e dei suoi derivati
degli scorsi mesi, la tariffa elettrica subisce un contenuto rialzo dello
0,8% in media nazionale e dello 0,2% per il settore domestico. Il
contenimento dell'aumento è dovuto all'effetto di smussamento delle punte
di prezzo del metodo di calcolo e alla contemporanea riduzione, in occasione
della prevista revisione annuale, dell'onere tariffario per l'incentivazione
delle fonti rinnovabili e assimilate. In assenza di questa riduzione si
sarebbe determinato un aumento del 3,3% in media nazionale. Il contenimento
dell'aumento delle condizioni di vendita del gas naturale, pari all'1,7%
comprese le tasse, è dovuto esclusivamente alla gradualità delle
variazioni determinata dal metodo di calcolo. Elettricità. L'andamento dei
prezzi internazionali dei combustibili utilizzati per la produzione di
elettricità nei mesi da settembre 2002 a febbraio 2003 rispetto ai sei mesi
precedenti ha determinato un aumento del 7,7% (0,35 centesimi di euro/kWh)
della relativa componente tariffaria, con una incidenza del 3,3% sulla
tariffa media nazionale. La variazione di altre componenti tariffarie
relative agli oneri di sistema ha determinato una riduzione del 2,5% (0,27
centesimi di euro/kWh). In particolare si registra una riduzione in media di
0,28 centesimi di euro/kWh della componente a copertura degli oneri relativi
alla produzione da fonti rinnovabili e assimilate e l'aumento medio di 0,01
centesimi di euro/kWh della componente a copertura degli oneri per il
nucleare. Al netto delle tasse l'aumento complessivo è di 0,08 centesimi di
euro/kWh, pari allo 0,8% in media nazionale. Per la famiglia residente con
una potenza impegnata di 3 kW e consumi di 225 kWh mensili, che rappresenta
la grande maggioranza dell'utenza domestica, l'aumento è dello 0,2%, pari a
una maggiore spesa, comprese le tasse, di circa 0,14 euro per bolletta
bimestrale, 0,81 euro su base annua. La tariffa media nazionale al netto
delle imposte per il prossimo trimestre è composta da: 4,87 centesimi di
euro per kWh a copertura del costo dei combustibili (pari al 46% del
totale); 2,26 centesimi di euro per i costi fissi di generazione (21,3%),
2,52 centesimi di euro per i costi fissi di trasporto e distribuzione
(23,8%); 0,86 centesimi di euro per gli oneri generali (energie rinnovabili,
ricerca, nucleare, stranded cost, rimborsi alle reti isolate, 8,1%) e 0,09
centesimi di euro per i certificati verdi (0,8%). Delibera n. 23/03 Gas
metano. La media delle quotazioni dei greggi e dei prodotti petroliferi, cui
è indicizzato il prezzo del gas metano, è aumentata nel periodo giugno
2002 - febbraio 2003 rispetto ai nove mesi precedenti, determinando un
aumento delle tariffe del 2,5% in media nazionale al netto delle tasse e
dell' 1,7% comprese le tasse. L'aumento è pari a 0,81 centesimi di euro per
metro cubo. Per la famiglia con consumi medi (1.400 metri cubi all'anno, 116
al mese) l'aumento comporta una maggiore spesa di circa 13,60 euro su base
annua. Per il prossimo trimestre la tariffa è composta da: 14,02 centesimi
euro al metro cubo per la materia prima (gas prodotto in Italia ed
importato), pari al 24% del totale; 8,54 centesimi per l'attività di
trasporto, pari al 14%; 10,32 centesimi per la distribuzione locale, pari al
18%; 26,08 centesimi per le tasse, pari al 44%.
ENEL:
SODDISFAZIONE PER L'INTESA CON LA REGIONE VENETO SULLA RICONVERSIONE DELLA
CENTRALE DI PORTO TOLLE
Roma, 31 marzo 2003 - Enel accoglie con soddisfazione l'intesa tra la
Regione Veneto e la società, annunciata il 28 marzo dal presidente
Giancarlo Galan, che dà il via libera alla riconversione della centrale di
Porto Tolle (Rovigo), una delle più importanti d'Italia, scongiurando il
rischio di black-out per una parte vitale del paese. La data concordata per
la chiusura dell'impianto, il 2018, lascia il tempo necessario per la
ricerca di soluzioni alternative. L'importante investimento previsto da Enel
per rinnovare la centrale, grazie all'adozione delle più moderne
tecnologie, riduce in modo consistente tutte le emissioni, con un effetto
positivo sull'ambiente e nello stesso tempo salvaguarda l'occupazione,
incrementandola per tutto il periodo dei lavori di riconversione. Inoltre,
l'impiego di un combustibile sicuro e conveniente contribuirà ad abbattere
i costi di produzione dell'energia elettrica in Italia, oggi tra i più
elevati di Europa, con un effetto positivo sui conti delle famiglie e su
quelli delle aziende, in particolare quelle piccole e medie, fondamentali
per l'economia del Nord-est e di tutto il paese.
EUROGAS-INC
ANNUNCIA COLLOCAMENTO PRIVATO DA 1.500.000 DOLLARI; I PROVENTI VERRANNO
DESTINATI ALLA PROSECUZIONE DELLE OPERE DI SVILUPPO ALLA MINIERA DI TALCO DI
GEMERSKA POLOMA
Vancouver, 31 marzo 2003--EuroGas Inc ha annunciato il 27 marzo il
completamento di un collocamento privato di 10.000.000 azioni ordinarie
vincolate, al prezzo di $ 0,15 per azione a un gruppo industriale europeo. I
proventi, pari a $ 1.500.000, verranno destinati alla prosecuzione delle
opere di sviluppo del giacimento minerario di talco Gemerska Poloma di
proprietà della società, situato nella Slovacchia orientale, nonché a
scopi aziendali generici. Inoltre, EuroGas Inc. sta conducendo trattative
con lo stesso gruppo industriale europeo per la cessione di una quota del
15% della Rozmin s.r.o., società interamente controllata da EuroGas Inc.
Rozmin s.r.o. possiede la miniera di talco Gemerska Poloma, considerata uno
dei più grandi giacimenti di talco al mondo. Secondo uno Studio di
fattibilità preparato nel 1997 dalla tedesca Thyssen Schachtbau, le riserve
misurabili estraibili dal giacimento ammontano a 147 milioni di tonnellate,
con un tenore medio di talco del 19,68%, pari a complessivamente 28,9
milioni di tonnellate di talco grezzo, circa 20 volte l'attuale consumo
europeo annuo di talco. La parte orientale di questo enorme giacimento non
è ancora stata esplorata. Parallelamente EuroGas Inc. ha avviato
discussioni con una grande società internazionale produttrice e
distributrice di talco, con l'obiettivo di stipulare un accordo di vendita a
lungo termine dei prodotti a base di talco ottenuti dalla miniera Gemerska
Poloma.
BENETTON
CEDE IL MARCHIO PRINCE AL FONDO LINCOLNSHIRE
Ponzano Veneto, 31marzo 2003. Il Gruppo Benetton ha firmato l'accordo per la
cessione dei marchi Prince e Ektelon al fondo di private equity statunitense
Lincolnshire Equity Fund II, L.P., già presente nel settore dell'attrezzo
sportivo. Il corrispettivo stabilito per la cessione dei marchi Prince e
Ektelon, e per tutte le immobilizzazioni immateriali di Prince, è pari a
36,5 milioni di euro, di cui 10 milioni pagabili alla chiusura, prevista per
il 30 aprile 2003, e 26,5 milioni di euro pagabili a gennaio 2004. Al
completamento della cessione, altre componenti del marchio Prince saranno
trasferiti a valore di libro. Il marchio Prince ha realizzato nel 2002 un
deciso miglioramento della redditività e il fatturato nel 2002 è stato
pari a 77,0 milioni di euro. L'accordo completa l'uscita del Gruppo Benetton
dal settore dell'attrezzo sportivo con la conseguente focalizzazione delle
proprie attività sul core business dell'abbigliamento.
LA
FEFC ABOLISCE LA PRATICA DELLA FISSAZIONE DEI PREZZI PER IL TRASPORTO
MARITTIMO SPECIALIZZATO DI AUTOVEICOLI
Bruxelles, 31 marzo 2003 - A seguito di discussioni con la Commissione
europea, la conferenza marittima Far Eastern Freight Conference (Fefc), che
raggruppa compagnie marittime prestanti servizi di trasporto merci tra
l'Europa e l'Estremo Oriente, ha deciso di porre fine, con effetto
immediato, alle sue pratiche di fissazione dei prezzi per quanto concerne il
trasporto marittimo di autoveicoli. Inoltre, la compagnia marittima
svedo-norvegese di trasporto di autoveicoli Wallenius Wilhelmsen AS si è
ritirata dalla Fefc. Si tratta di un importante passo avanti che dovrebbe
permettere di assicurare il rispetto da parte delle conferenze marittime
della legislazione comunitaria in materia di tariffe e di altre pratiche
operative. Il trasporto marittimo di autoveicoli è un settore altamente
concentrato, nel quale sono presenti solo pochi grandi operatori a livello
mondiale. Inoltre, i quattro maggiori operatori specializzati nel trasporto
di autoveicoli Nyk Line, Mitsui O.S.K Lines (Mol), K- Line e Wallenius
Wilhelmsen As sono tutti membri della Far Eastern Freight Conference (Fefc),
la cui principale attività consiste nel trasporto marittimo di linea di
carichi containerizzati. Le quattro compagnie marittime fissano
congiuntamente i prezzi relativi al trasporto di autoveicoli a bordo delle
loro navi specializzate tra l'Europa e l'Estremo Oriente. Sulla base delle
regole di concorrenza comunitarie applicabili ai servizi di trasporto
marittimo, le conferenze marittime (raggruppamenti di compagnie che prestano
servizi di linea regolari) beneficiano di una cosiddetta esenzione per
categoria dal divieto di costituire cartelli di cui all'articolo 81,
paragrafo 1. In conformità con l'esenzione, e fatto salvo il rispetto di
condizioni specifiche, una conferenza marittima può fissare i tassi di
nolo, regolare la capacità e stipulare accordi riguardanti altre attività
collegate. La Commissione ha tuttavia ritenuto che il trasporto
specializzato di autoveicoli non rientri nel campo d'applicazione
dell'esenzione per categoria comunitaria a favore delle conferenze marittime
e ha avviato un'indagine in relazione alla fissazione dei prezzi da parte
della Fefc in questo settore. Per tale ragione, e con riferimento al
comportamento attuale e futuro dei suoi membri operanti nel trasporto di
autoveicoli, la Fefc ha informato la Commissione che tutte le sue
disposizioni relative a servizi non di linea erano state eliminate e abolite
con effetto immediato. Inoltre, Wallenius Wilhelmsen As si è completamente
ritirata dalla Fefc. La Commissione continua la sua indagine in relazione
alle pratiche seguite in passato in questo settore. Nel novembre 2002 la
Commissione ha autorizzato, subordinandola a determinate condizioni,
l'acquisizione in comune da parte della compagnia svedese Wallenius Lines e
della compagnia norvegese Wilhelmsen delle attività di trasporto marittimo
di autoveicoli dell'impresa coreana Hyundai Merchant Marine (Hmm). (cfr.
IP/02/1780). Nel corso dell'indagine la Commissione è venuta a conoscenza
delle pratiche della Fefc in materia di trasporto di autoveicoli e ha
avviato un'indagine distinta a tale proposito.
LA
COMMISSIONE EUROPEA AVVIA UNA CONSULTAZIONE SULL'APPLICAZIONE DELLE REGOLE
DI CONCORRENZA AI TRASPORTI MARITTIMI
Bruxelles, 31 marzo 2003 - La Commissione europea ha invitato i governi ed i
settori interessati a trasmettere osservazioni sull'applicazione delle
regole di concorrenza comunitarie ai trasporti marittimi. Le compagnie
marittime che fanno parte di conferenze marittime beneficiano attualmente
dell'immunità antitrust concessa più di quindici anni fa dal Consiglio dei
ministri dell'Unione europea. La Commissione intende accertare se tale
immunità, che permette alle compagnie di fissare i prezzi e di limitare
l'offerta, produca ancora i benefici attesi e sia ancora giustificata.
"La maggior parte delle merci scambiate sono trasportate via mare. È
pertanto giunto il momento di esaminare se l'immunità antitrust,
eccezionalmente generosa, a favore delle compagnie marittime che operano
nell'ambito di conferenze, sia in linea con le attuali condizioni di
mercato. La Commissione intende innanzitutto verificare se il regolamento
relativo alle conferenze marittime si traduca in servizi di trasporto
marittimo regolari affidabili ed efficienti, in grado di soddisfare le
esigenze degli utenti di trasporti, conformemente all'obiettivo iniziale del
legislatore", ha dichiarato il Commissario Mario Monti, responsabile
della concorrenza. Le parti interessate sono invitate a trasmettere entro il
3 giugno 2003 le loro osservazioni sul documento di consultazione pubblicato
oggi dalla Commissione. Le conferenze marittime sono gruppi di compagnie
marittime che prestano servizi regolari di trasporto internazionale di merci
in particolare sulle rotte tra l'Europa, da un lato, ed il Nordamerica e
l'Estremo Oriente, dall'altro. Origine dell'esenzione Nel 1986, il Consiglio
dei ministri dell'Unione europea ha approvato un regolamento che concede
agli accordi di fissazione dei prezzi, di ripartizione della capacità e ad
altri tipi di accordi o di consultazioni tra compagnie marittime di linea
un'esenzione dalle regole di concorrenza comunitarie (articoli 81 e 82). Il
regolamento di esenzione per categoria a favore delle conferenze marittime
(regolamento n. 4056/86) era giustificato sulla base del principio che la
fissazione delle tariffe ed altre attività delle conferenze marittime
determinassero tassi di nolo stabili i quali, a loro volta, garantivano ai
caricatori servizi di trasporto marittimo regolari affidabili. Il riesame
non riguarda il regolamento di esenzione per categoria relativo ai consorzi
(regolamento n. 823/2000), che consente alle compagnie marittime di linea di
intraprendere forme di cooperazione operativa (uso in comune di navi,
coordinazione delle rotte e degli orari) ma non di fissare i prezzi. Il
regolamento in questione ha prorogato fino al 2005 un'esenzione concessa nel
1995 dopo che il suo funzionamento era stato ritenuto soddisfacente sia
dalle compagnie marittime di linea, sia dagli utenti dei trasporti. Il
regolamento relativo alle conferenze marittime non è mai stato oggetto di
un riesame sebbene sia stato adottato più di quindici anni fa e sia prassi
comune della Commissione effettuare un riesame periodico dei regolamenti di
esenzione per categoria che esentano talune categorie di accordi dal divieto
generale di pratiche ed accordi restrittivi. Ciò è dovuto al fatto che, a
differenza di tutti gli altri regolamenti di esenzione, il regolamento n.
4056/86 del Consiglio resta in vigore per un periodo illimitato. La
Commissione assocerà strettamente a questo riesame gli Stati membri, che
sono i soli a poter revocare o modificare questo regolamento. Sono
intervenuti tre cambiamenti che hanno indotto ad un riesame. Innanzitutto,
la modernizzazione del regolamento generale che stabilisce le norme e le
procedure di applicazione degli articoli 81 e 82. Il regolamento n. 1/2003,
che sostituisce il regolamento n. 17/62, entrerà in vigore nel maggio 2004
ed ora che è stato completato il riesame procedurale appare opportuno
considerare se sia possibile modernizzare e semplificare anche le norme
sostanziali. In secondo luogo, negli ultimi anni i principali partner
commerciali dell'Unione europea hanno anch'essi riesaminato le rispettive
esenzioni a favore delle conferenze marittime. Gli Stati Uniti, ad esempio,
hanno adottato nel 1998 l'Ocean Shipping Reform Act che modifica lo US
Shipping Act. In una relazione dell'aprile 2002, l'Organizzazione per la
cooperazione e lo sviluppo economico ha sollevato dubbi sulla teoria
generalmente accettata secondo la quale la fissazione collettiva delle
tariffe era un prerequisito indispensabile per garantire servizi di
trasporto marittimo di linea affidabili ed ha invitato gli Stati membri a
riesaminare le modalità di applicazione delle regole di concorrenza a tale
settore. In terzo luogo, anche la crescente diffusione del trasporto
containerizzato ha determinato una riorganizzazione del settore sulla base
di consorzi o alleanze, in quanto le compagnie marittime hanno tendenza a
ripartire i costi di navi di dimensioni maggiori e ad organizzare i servizi
in maniera diversa. Il documento di consultazione pubblicato il 27 marzo
dalla Commissione individua le questioni che devono essere esaminate alla
luce delle attuali condizioni di mercato. A tal fine, esso formula un elenco
di domande sui punti fondamentali della giustificazione dell'esenzione per
categoria. Il documento invita inoltre gli interessati a trasmettere le loro
osservazioni in merito alla necessità di semplificare e modernizzare il
regolamento su altri aspetti sostanziali. In questa fase, pertanto, la
Commissione non presenta opzioni precise, così come non procede ad
un'analisi approfondita del mercato. Le informazioni raccolte consentiranno
alla Commissione, in una seconda fase, di avanzare una serie di opzioni in
un Libro bianco o verde e, qualora necessario, di dare seguito a tali
opzioni mediante proposte legislative.
ORARIO
ESTIVO 2003: SALGONO A 340 LE DESTINAZIONI SERVITE DA LUFTHANSA IN 89
PAESI
Milano, 31 marzo 2003 - Con l'orario estivo 2003, in vigore a partire dal
prossimo 31 marzo, Lufthansa introduce nuovi collegamenti intercontinentali,
in particolare da Francoforte per Portland e da Monaco per Pechino. Il nuovo
orario estivo 2003 includerà circa 3500 voli giornalieri per un totale di
quasi 25.000 voli la settimana. Rispetto all'orario estivo 2002, i posti
disponibili per chilometro aumenteranno dell'8% sulle tratte
intercontinentali e di circa il 3% sulle tratte continentali.
Complessivamente le destinazioni servite da Lufthansa con il nuovo orario
estivo 2003 sono 340 in 89 paesi. Novità Lufthansa in Italia Con l'orario
estivo 2003 tutti i voli in partenza da Torino per Monaco verranno operati
da Lufthansa per un totale di 4 frequenze giornaliere. mentre i collegamenti
tra Napoli e Monaco passeranno da due a tre voli giornalieri. A queste si
aggiungono due voli settimanali operati il sabato e la domenica in
code-share con Air Dolomiti. Potenziati anche i collegamenti tra Roma e
Monaco, che da 5 passano a 6 frequenze giornaliere e tra Firenze e la
capitale della Baviera grazie al quinto volo giornaliero. Infine, con il
nuovo orario estivo 2003 tutti i collegamenti in partenza da Malpensa per
Norimberga e Hannover verranno sospesi. In concomitanza con le fiere,
tuttavia, sarà mantenuto l'operativo su Hannover. Per ottimizzare le
coincidenze in partenza dall'hub di Monaco, il volo Genova-Francoforte verrà
sostituito con un ulteriore frequenza sull'aeroporto bavarese operata in
code share con Air Dolomiti. Con il nuovo orario estivo 2003 tutti i voli in
partenza da Bologna per la capitale bavarese verranno operati in code-share
con Air Dolomiti, per un totale di 33 frequenze settimanali. Grazie a un
volo aggiuntivo operato in code-share con Air Dolomiti salgono a 32 le
frequenze settimanali che collegano Verona a Monaco. A partire dal 12 aprile
2003 bmi, seconda compagnia aerea di linea britannica e partner di Lufthansa,
sarà la prima compagnia aerea a servire con voli di linea diretti la tratta
Venezia-Londra Heathrow, operando con Airbus A320 a 150 posti. Novità
Lufthansa da Francoforte Da Francoforte, principale hub della compagnia, i
passeggeri in viaggio verso le destinazioni intercontinentali potranno
beneficiare di nuovi collegamenti e del potenziamento di alcune rotte. A
partire dal 31 marzo 2003, un volo giornaliero collegherà Francoforte a
Portland portando così a 17 le destinazioni servite da Lufthansa verso il
Nord America. Il volo Francoforte-Portland sarà l'unico collegamento
diretto europeo con la città più importante dell'Oregon diventando così
meta d'interesse non solo per i passeggeri in partenza dalla Germania, ma
anche dagli altri paesi europei. Da Francoforte Lufthansa introdurrà 3
frequenze aggiuntive settimanali per Città del Messico, portando l'offerta
a 10 collegamenti settimanali. Con l'orario estivo Lufthansa raddoppierà
anche l'offerta per Chennai (Madras) offrendo 6 voli la settimana. Novità
Lufthansa da Monaco Da Monaco con l'apertura del nuovo Terminal 2 presso
l'aeroporto bavarese prevista per il 29 giugno 2003, Lufthansa potenzierà
alcuni voli intercontinentali e introdurrà nuovi collegamenti. Dal 30
giugno Lufthansa aprirà la rotta Monaco-Pechino servita da 3 voli
settimanali. Con l'introduzione del nuovo orario i collegamenti per Los
Angeles, sospesi nell'autunno del 2001, verranno ripristinati. Saranno
inoltre attivati 3 voli aggiuntivi a settimana per Hong Kong e Shanghai,
portando a 6 le frequenze settimanali per Hong Kong mentre Shanghai sarà
collegata a Monaco da 1 volo giornaliero. A partire dal 19 maggio 2003,
Lufthansa collegherà Monaco a Montreal con un volo giornaliero diretto
operato da un Airbus A340 in partenza da Monaco alle 15:45. Dal 14 aprile,
infine, Lufthansa offrirà (ora anche da Monaco) un nuovo collegamento
settimanale per Kiev, mentre dal 1 giugno un nuovo volo giornaliero
collegherà Monaco a Riga (Lettonia). Complessivamente con il nuovo orario
estivo le destinazioni servite da Lufthansa da Monaco salgono a 77 in 34
paesi. Configurazione a due classi Negli ultimi mesi Lufthansa ha registrato
un calo nella domanda in Prima Classe su alcuni voli intercontinentali verso
destinazioni di grande attrazione turistica. L'utilizzo di aeromobili a due
classi su alcune di queste rotte ha permesso a Lufthansa di ottimizzare
l'offerta adattandola ad una domanda continuamente soggetta alle mutevoli
condizioni del mercato. Già a partire da gennaio Lufthansa utilizza
aeromobili configurati a due classi sulle rotte da Francoforte a
Philadelphia e Boston e da marzo anche sui voli per Atlanta. Lufthansa sta
valutando l'introduzione di questa nuova configurazione su uno dei tre voli
giornalieri in partenza da Francoforte per New York, sul volo giornaliero da
Francoforte a Caracas, sui sei voli settimanali sulla tratta
Francoforte-Cairo-Asmara e su uno dei cinque voli settimanali sulla tratta
Francoforte-Cairo-Addis Abeba. Ad eccezione di queste tratte la Prima Classe
continuerà a rimanere il fiore all'occhiello del prodotto intercontinentale
di Lufthansa a bordo. Aggiustamento della capacità in Europa Su alcuni voli
interni in Germania come su quelli europei Lufthansa adeguerà l'offerta in
base alla effettiva domanda dei passeggeri. Il debole andamento
dell'economia in Germania ha spinto, il 21 gennaio, il comitato esecutivo di
Lufthansa a ridurre la capacità offerta in Europa mettendo a terra nove
aeromobili. In Italia questa decisione ha comportato la cancellazione di
tutti i collegamenti in partenza da Milano Malpensa per Hannover per un
totale di 12 collegamenti settimanali. Il servizio AiRail esteso anche da
Colonia a Francoforte Il servizio ferroviario AiRail, introdotto nel marzo
2001 da Lufthansa, Deutsche Bahn e Fraport sulla tratta
Stoccarda-Francoforte, verrà esteso anche da Colonia a Francoforte. A
partire dal 5 maggio, infatti, i passeggeri Lufthansa potranno usufruire del
collegamento ferroviario ICE 3 ad alta velocità, dalla stazione centrale di
Colonia all'aeroporto di Francoforte. I passeggeri potranno utilizzare un
unico biglietto comprensivo di tratta aerea e ferroviaria. Il viaggio ha una
durata di 57 minuti. Il nuovo servizio, operato 16 volte al giorno,
costituisce un collegamento ideale con l'aeroporto di Francoforte. I
passeggeri potranno effettuare il check in presso la stazione ferroviaria di
Colonia e ritirare il bagaglio una volta giunti a destinazione finale.
NUOVA
EDIZIONE DEL CORSO DI ORIENTAMENTO SULLA DOCUMENTAZIONE DELL'UNIONE EUROPEA
ORGANIZZATO DALLO IUSE DI TORINO IL 23 MAGGIO PROSSIMO
Torino, 31 marzo 2003 - Una nuova edizione del "Corso di orientamento
sulla documentazione dell'unione europea" Fonti d'informazione, banche
dati e risorse Internet è prevista a Torino venerdì 23 maggio prossimo. Il
Corso è organizzato dallo Iuse- Istituto Universitario di Studi europei -
Centro di documentazione europea. Per informazioni : Iuse Via Maria Vittoria
26 - Torino Tel. 011.839 46 60 E-mail: iuse@iuse.it. La descrizione
dettagliata del corso, le modalità e il modulo per l'iscrizione sono
disponibili sul sito web dello Iuse. Infolink: http://www.mrjive.it/iuse/index.php?show=corso_doc_eur&data=Venerdi%2023%
LA
FONDAZIONE CUOA PROMUOVE IL CORSO GRATUITO "ADDETTO ALLA GESTIONE
AMMINISTRATIVA DEL PERSONALE"
Altavilla Vicentina, 31 marzo 2003 - Parte il 12 maggio prossimo il corso Fse
per giovani, a partecipazione gratuita, promosso dalla Fondazione Cuoa
(www.cuoa.it) "Addetto alla Gestione amministrativa del personale"
Il corso (12 maggio - 14 novembre 2003) che prevede 4 mesi di teoria in
aula, presso la Fondazione Cuoa, e due di stage in azienda, mira a formare
una figura professionale che, supportata da conoscenze giuridiche e
amministrative relative alla gestione del rapporto di lavoro, sia in grado
di affrontare tutte le problematiche relative alle risorse umane in azienda.
E' prevista l'erogazione di una borsa di studio, rapportata alle ore di
frequenza. Le prove attitudinali si svolgeranno il 15 aprile. La domanda di
partecipazione deve pervenire entro il 13 aprile a: Segreteria Fse - e-mail fse@cuoa.it
tel. 0444-333764 Per informazioni: http://www.cuoa.it/fc/postlaurea/
E'
NATO IL PRIMO CENTRO DI SERVIZI A SUPPORTO DELLA VITA PRIVATA DEI
LAVORATORI
Milano, 31 marzo 2003 - I guru delle organizzazioni aziendali lo ripetono
continuamente: un dipendente felice non è solo un individuo soddisfatto, è
anche la prima garanzia di successo di un'azienda. Oltre a contribuire al
benessere della società stessa. Che è poi la casa di tutti. Nonostante gli
investimenti in formazione, però, la soddisfazione e la fidelizzazione non
crescono secondo le aspettative e anche in aziende attente al benessere dei
dipendenti, spesso le persone non sono abbastanza motivate. Perché? Perché
oggi il problema non è più dentro l'azienda ma fuori. E' nel poco tempo a
disposizione per i problemi di vita privata. E' nella difficoltà di
conciliare famiglia e lavoro Oggi il lavoro è alienante perché non lascia
tempo per risolvere anche i più semplici ma ineludibili impegni personali.
Di fatto, per un lavoratore di qualunque livello, organizzare una vacanza,
portare i figli all'asilo, seguirli negli studi, pagare una retta
scolastica, chiedere un preventivo, andare in posta, in palestra,
dall'avvocato, in tintoria o dal medico sono "imprese
impossibili". Per questo è nata Eudaimon, dal greco antico
"felicità", il primo centro di servizi che porta in azienda il
mondo che è fuori, allo scopo di facilitare la vita dei lavoratori.
Eudaimon fornisce: on line, attraverso un portale, tutte le consulenze
(legale e fiscale, sanitaria, ecc); on site, installa e gestisce nella
stessa azienda o per distretti di aziende, asilo nido e scuola materna,
doposcuola, palestra, servizi di ordinazione e consegna della spesa, della
biancheria lavata e stirata e... quant'altro. Tutti i servizi sono
realizzati e gestiti da Eudaimon direttamente o con il supporto di fornitori
esterni, senza alcun costo fisso né personale dedicato a carico del
cliente. Per le aziende, in ogni caso, è un investimento, come dimostra
anche il crescente interesse in tutto il mondo per la classifica annuale dei
migliori posti di lavoro elaborata da Great Place to Work. Più felicità in
ufficio significa, infatti, maggiore produttività e migliore qualità del
lavoro svolto, meno turn over, soprattutto nei ruoli esposti a skill
shortage, meno assenteismo, recruiting favorito. Quindi valorizzazione del
brand, dell'immagine. L'infrastruttura tecnica di Eudaimon è costituita da
un portale internet integrabile con i sistemi informativi aziendali, e un
call center. In tal modo, è assai semplice per gli utenti accedere al
servizio e anche per l'azienda contabilizzare le operazioni. Per le aziende
che già hanno al loro interno alcuni dei servizi offerti da Eudaimon un
valore in più dell'offerta Eudaimon consiste nella semplificazione
dell'accesso ai servizi stessi, nella flessibilità dell'utilizzo e nella
facilità della loro contabilizzazione: semplificazione dell'accesso: grazie
alla gestione in outsourcing di servizi vari e complessi, erogati
all'origine da fornitori diversi, con alcune economie di scala; flessibilità
nell'utilizzo: l'azienda può modificare nel tempo il suo profilo di
utilizzo dei diversi servizi, nell'ambito di regole predefinite; ad es. al
variare delle esigenze dei suoi dipendenti, può richiedere di incrementare
un servizio e fare a meno di un altro; facilità di contabilizzazione: la
misurazione e l'addebito sono in carico a Eudaimon, che fornisce all'azienda
cliente tutte le informazioni necessarie per il riaddebito ai suoi
dipendenti. Italiani stressati per mancanza di tempo Secondo un rapporto
dell'Agenzia Europea per la sicurezza e la salute, sono 41 milioni i
cittadini dell'Unione Europea (il 28% della forza lavoro), a tutti i
livelli, colpiti da stress sul posto di lavoro, con un costo calcolato
intorno ai 20 miliardi di euro proprio in termini di scarsa produttività e
turn over. In Italia, tra le cause principali del malessere esistenziale
risulta essere la mancanza di tempo libero per il privato. Da un'altra
indagine risulta infatti che i due terzi degli italiani fra i 14 e i 79 anni
si lamentano più per la scarsità della risorsa/tempo che per il reddito
familiare. Ecco perché è nata Eudaimon, il primo centro italiano di
servizi globale a supporto della vita privata dei lavoratori.
"LA
CERTIFICAZIONE E LE ATTIVITÀ DI ISPEZIONI E PROVE AL SERVIZIO DELLE IMPRESE
E DELL'INNOVAZIONE"
Dalmine, 31 marzo 2003 - "La Certificazione e le attività di ispezioni
e prove al servizio delle imprese e dell'innovazione" è questo il
titolo del seminario che si terrà il 3 aprile p.v. presso il Point - Polo
per l'Innovazione Tecnologica della provincia di Bergamo per presentare le
attività svolte a Dalmine dal Laboratorio prove dell'Istituto Italiano dei
Plastici. L'incontro avrà inizio alle ore 14.30 e vedrà la partecipazione
di rappresentanti di Servitec, dell'Unione Industriali di Bergamo e di IIP,
in conclusione è prevista una visita ai laboratori. L'IIP è un organismo
di certificazione, ispezione e prove nato nel 1956 per certificare la
conformità dei prodotti in materiali plastici alle norme Uni.
Successivamente ha ampliato il campo di interesse e di attività per meglio
svolgere il suo compito: la promozione della qualità nell'industria
manifatturiera e nei servizi. L'I.I.P. promuove, sviluppa e difende
l'impiego di materiali, impianti e servizi di qualità realizzati in
conformità alle norme vigenti e svolge attività di ispezione, controllo
nonché di informazione e formazione tecnica. L'I.I.P. è accreditato per
certificare i Sistemi Qualità delle Aziende dei settori: prodotti plastici
e gomma e apparecchiature per il loro ottenimento, macchine, costruzioni,
carta, cartotecnica, grafica, editoria giochi e giocattoli, recupero e
riciclo, commercio. L'autorevolezza dell'Istituto nasce dalla sua
esperienza, indipendenza e competenza caratterizzata da un continuo processo
di aggiornamento e da accordi di mutuo riconoscimento con organismi simili
operanti in altri paesi che permettono il riconoscimento delle
certificazioni anche all'estero. A partire dal 2002 l'IIP ha ampliato il
proprio laboratorio prove e lo ha localizzato presso il Point
incrementando le tipologie di prove realizzabili per fornire un servizio
migliore alle aziende impegnate nell'ottenimento e nel mantenimento delle
certificazioni di prodotto contraddistinte dai Marchi di conformità IIP-UNI,
Piip e Mpi. I servizi del laboratorio sono comunque aperti a tutti gli
interessati: aziende manifatturiere e utilizzatori che vogliono effettuare
prove e controlli su manufatti plastici. La partecipazione è gratuita,
previa iscrizione, da inoltrare al n° fax 035.6224002 oppure consultando il
sito internet www.servitec.it
alla voce "seminari".
CITTADINI
AL SERVIZIO DEI CITTADINI. PER UNA P.A. CHE FUNZIONI MEGLIO E COSTI MENO AI
CONTRIBUENTI. A ROMA DAL 5 AL 9 MAGGIO LA 14^ EDIZIONE DEL FORUM P.A.
Roma, 31 marzo 2003 - La Pubblica Amministrazione nel nostro Paese è giunta
ad uno snodo fondamentale nel rapporto con i cittadini e con le altre
istituzioni nazionali. La riforma federalista dello Stato si sta avviando
all'attuazione, mentre le nuove proposte in tema di devoluzione hanno aperto
la stagione del riordino dei poteri tra i vari livelli di governo. Forum
P.A. 2003 entra nel vivo di questa fase con l'obiettivo di fare il punto
sulle politiche, le strategie, le risorse e le pratiche di gestione che si
stanno attuando per favorire questo passaggio. "Cittadini al servizio
dei cittadini". Per una P.A. che funzioni meglio e costi meno ai
contribuenti", è il titolo di questa quattordicesima edizione che si
articola, essenzialmente, intorno a due tematiche: quella dell'attuazione di
un federalismo efficiente, da realizzarsi attraverso il miglior uso
dell'innovazione tecnologica e delle politiche di e-government, e quello
della valorizzazione delle risorse umane, utilizzando gli strumenti della
formazione e i nuovi processi di organizzazione e gestione del lavoro
nell'amministrazione pubblica. Gli Appuntamenti Nel corso delle cinque
giornate in cui si svolgerà Forum P.A. 2003, un fitto calendario di oltre
100 appuntamenti, tra convegni, seminari, workshop ed eventi, affronterà le
questioni di maggiore interesse che riguardano l'arcipelago delle Pubbliche
Amministrazioni, alla presenza dei più importanti protagonisti
istituzionali, del mondo economico e sociale del nostro Paese. Hanno già
dato la loro adesione numerosi ministri, i Presidenti delle Regioni, i
sindaci delle più importanti città. Alla giornata conclusiva è previsto
l'intervento del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. I Temi Al
centro del confronto le "dieci azioni per il cambiamento" che sono
state individuate dal Comitato scientifico di Forum P.A.: 2003: ottimizzare
l'uso delle risorse, misurare i risultati, fornire servizi di qualità,
comunicare con i cittadini, accelerare i processi di federalismo, favorire
l'autonoma iniziativa dei cittadini, investire nelle risorse umane, favorire
la competitività del Paese e diffondere l'innovazione, partecipare alla
costruzione di una P.A. europea, garantire la sicurezza dei cittadini e
delle imprese. Obiettivo generale sarà quello di sottolineare le azioni
concrete di attuazione delle leggi di riforma nella convinzione che sia il
momento di passare "dalle leggi ai manuali", presentando le azioni
necessarie affinché le Pubbliche Amministrazioni restituiscano valore ai
contribuenti. I Premi - Nel corso di Forum P.A. 2003 verranno assegnati tre
premi: "P.A Aperta 2003", dedicato ai progetti per una pubblica
amministrazione accessibile, in occasione dell'Anno Europeo delle persone
con disabilità; il "Premio Qualità in Sanità", al quale
partecipano i progetti più innovativi in materia di salute e sanità;
"Sfide 2003-2004", concorso rivolto alle amministrazioni locali
che vengono valutate in base alla capacità di realizzare gli obiettivi
dichiarati.
UNGHERIA:
OPPORTUNITA' DI BUSINESS PER LE IMPRESE LOMBARDE
Milano, 31 marzo 2003. Crescono gli imprenditori lombardi che scelgono di
investire in terra magiara. Attualmente sono 1.418 le aziende lombarde che
svolgono attività di import - export con l'Ungheria, più del 24% sul
totale nazionale che è di 5.850 imprese: 486 sono quelle attive nella sola
provincia di Milano. E Milano guida la classifica degli esportatori con una
quota del 63% sul totale lombardo, seguita da Mantova (10%), Brescia (8,1%),
Bergamo (6,7%). Stesso discorso per l'import: Milano prima con quasi il 50%
lombardo, posizioni invertite per Bergamo, seconda con il 17,6%, Brescia
(9,9%) e Mantova ((8,8%). Alla fine del 2001, le esportazioni regionali
hanno superato il miliardo di euro e rappresentano ormai più del 38%
dell'intero export nazionale; le importazioni sono invece arrivate a oltre
settecento milioni di euro, il 36% del totale italiano. Un interscambio
vivace, dunque, che lascia ben sperare per il futuro, specie in vista
dell'imminente ingresso dell'Ungheria nell'Unione Europea. Nel giro di un
solo anno, dal 2000 al 2001, l'export lombardo è aumentato complessivamente
del 28%, l'import del 13%: Milano vanta una crescita del 66%, seguita da
Sondrio (+ 19%), Lodi (+14%) e, a pari merito, Mantova, Cremona e Pavia
(+10%). Vengono poi Brescia (+6%) e Bergamo (+1%). In negativo, invece, i
dati di Varese (-7%) e Lecco (-8%). Si assiste inoltre a una decisa
inversione di rotta per Como che, nel corso del 2001 riduce di ben il 70% il
suo volume d'esportazioni e del 58% quello delle importazioni, che invece
vedono un vero e proprio boom nella provincia di Pavia, prima tra le
lombarde con un aumento del 203%. Sempre decisamente in positivo l'import di
Sondrio (+88%), Lecco (+38%), Milano (+29%), Brescia (+17%), Varese (+10%) e
Bergamo (+1%). In contro tendenza Cremona (-10%), Mantova (-17%), Lodi
(-27%). E proprio per promuovere gli investimenti e favorire i rapporti
commerciali ed economici tra le aziende lombarde e quelle ungheresi, Promos,
azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per
l'internazionalizzazione, in collaborazione con ITD - Ufficio Commerciale
dell'Ungheria di Milano e Banca Intesa, ha organizzato oggi il seminario
"Opportunità in Ungheria" . "L'iniziativa - ha spiegato
Bruno Ermolli, presidente di Promos, azienda speciale della Camera di
Commercio di Milano - si colloca in un più vasto programma che riguarda i
mercati dell'Europa orientale, un'area in crescente sviluppo che rappresenta
un interlocutore molto interessante per il sistema delle piccole e medie
imprese lombarde. Questa iniziativa, inoltre, è il risultato della sinergia
tra diverse realtà istituzionali e associative con il comune obiettivo di
far crescere l'economia locale attraverso lo sviluppo dei rapporti
internazionali". I prodotti importati ed esportati. I prodotti
maggiormente esportati dalla Lombardia in Ungheria sono nell'ordine: le
macchine per ufficio (elaboratori e sistemi informatici) che rappresentano
ben il 43% dell'export, seguono poi, con percentuali tutte al di sotto del
10%, i prodotti chimici di base, articoli a maglia, altre macchine per
impieghi speciali, filati per cucire, articoli in materie plastiche,
autoveicoli, apparecchiature per la distribuzione e il controllo
dell'elettricità, pordotti in metallo. L'import invece è orientato su
prodotti chimici di base e sugli apparecchi riceventi per la radiodiffusione
e la televisione, apparecchi per la registrazione e la riproduzione del
suono o dell'immagine con quote del 16% sul totale, macchine per ufficio
(elaboratori e sistemi informatici) 13% e, a seguire, tessuti, filati per
cucire, ferro, ghisa e acciaio di prima trasformazione e ferroleghe CECA,
carne e prodotti a base di carne, metalli preziosi e metalli placcati o
ricoperti di metalli preziosi. Andamento dell'interscambio negli ultimi
dieci anni. La crescita registrata in Lombardia tra il 1999 e il 2001 è
stata nettamente superiore a quella nazionale sia nell'export (+902%
rispetto al +401% italiano) che nell'import (+401% contro il +274%
nazionale). Rilevanti incrementi percentuali hanno riguardato un po' tutte
le province lombarde e, in particolare, Milano, Cremona, Sondrio, Bergamo,
Brescia, Mantova.
TRONY
ANNUNCIA L'APERTURA DI UN MAXISTORE A TORREANO DI MARTIGNACCO
Milano, 31 marzo 2003 - Trony, la catena leader nella distribuzione al
dettaglio, specializzata in elettronica di consumo, informatica, telefonia,
piccoli e grandi elettrodomestici, comunica l'inaugurazione, il prossimo 7
aprile 2003, di una nuova realtà commerciale a Torreano di Martignacco (Ud),
presso il centro commerciale 'Città Fiera'. Il punto di vendita, di
proprietà della Elettrogross srl di Udine, operativa nel settore della
distribuzione specializzata da diversi anni, porta a quota 2 il numero di
presenze Trony in Provincia. Oltre al nuovo store, la Elettrogross è
infatti proprietaria di un altro negozio Trony a Tavagnacco (Ud). La nuova
realtà commerciale di Torreano, con una superficie di vendita pari a 2.000
mq, sorgerà in via Cotonificio 22, presso il centro commerciale 'Città
Fiera', il più grande della Regione. Lo store Trony raccoglierà così un
bacino d'utenza stimato intorno alle 450.000 persone ed avrà a disposizione
il parcheggio privato del Centro, in grado di ospitare circa 4.000 auto.
All'interno del negozio, 20 addetti alle vendite saranno occupati presso i
vari reparti, i tre punti cassa e la postazione riservata ai finanziamenti.
Il vastissimo assortimento di articoli, costituito da ben 8.000 referenze,
sarà ripartito fra i reparti di telefonia, informatica, tv e video, audio,
hifi, piccoli e grandi elettrodomestici, articoli casalinghi e lista nozze.
In occasione della nuova apertura di Torreano, Trony pianificherà una
consistente campagna promozionale, attraverso spazi pubblicitari sui più
importanti quotidiani e passaggi sulle più note emittenti radiofoniche
locali. L'operazione verrà inoltre potenziata da una capillare azione di
volantinaggio in tutta la zona interessata.
CNR:
"MITIGAZIONE DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO" INCONTRO DI STUDIO
Roma, 31 marzo 2003 - Come si possono prevedere, prevenire e gestire gli
eventi idrologici estremi e gli eventi franosi? Quali sono gli ultimi
sviluppi delle attività scientifiche di ricerca in questo delicatissimo
settore? Su questi importanti e attuali temi si confronteranno gli studiosi
del Cnr riuniti in un convegno che si terrà dal 31 marzo al 1° aprile
2003, nell'ambito della XIII Settimana della Cultura Scientifica e
Tecnologica promossa dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della
Ricerca. L'incontro si concluderà con una tavola rotonda dal titolo
"La Ricerca Scientifica per il Sistema Nazionale della Protezione
Civile: Temi, prodotti e trasferimento di conoscenze". All'iniziativa,
coordinata da Lucio Ubertini, Direttore dell'Irpi e Presidente del Gndci,
prenderanno parte anche responsabili delle strutture del Sistema Nazionale
di Protezione Civile e l'Onorevole Giuseppe Zamberletti.
AVEDA
E LIPU INSIEME PER SALVARE L'ALBANELLA MINORE, SPLENDIDO MIGRATORE
MINACCIATO DALL'AGRICOLTURA INTENSIVA E DAI CAMBIAMENTI CLIMATICI
Milano, 31 marzo 2003 - Parte domani 1° aprile "Earth Month
2003", un importante progetto di raccolta fondi e di sensibilizzazione
sui gravi problemi legati al surriscaldamento del pianeta. Questo progetto,
che durerà tutto il mese, vede coinvolte due realtà da sempre legate alla
tutela dell'ambiente. La prima è Aveda - azienda americana che da 25 anni
crea prodotti di derivazione naturale per la cura della pelle e dei capelli
- che ogni anno in aprile dedica tutte le sue risorse ad un obiettivo legato
alla salvaguardia dell'ambiente, raccogliendo fondi da destinare ad una
specifica causa. La seconda è Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli) che
nasce nel 1965 come la prima associazione ambientalista in Italia per la
cura e la protezione della natura. Nel corso degli anni Lipu ha promosso
moltissimi progetti in difesa dell'ambiente, degli animali e degli uccelli
tanto che, nel 1985 è stata riconosciuta come Ente Morale per i suoi
progetti di pubblica utilità. Earth Month é una campagna di formazione e
consapevolezza condotta da Aveda ogni anno, attraverso la propria rete di
Saloni e di Spa e grazie al sostegno di molte associazioni ambientaliste
locali. Lo scopo é quello di aumentare la consapevolezza dell'opinione
pubblica sul bisogno di proteggere la biodiversità del pianeta - il
complesso e dinamico sistema costituito dalle piante, dagli animali e dagli
esseri umani - con un'azione responsabile. In questi ultimi 4 anni, Aveda ha
raccolto 1,8 milioni US$ per i suoi partner. Il tema di quest'anno sarà il
riscaldamento globale. A questo proposito Lipu e Aveda produrranno un
piccolo opuscolo che spiegherà che cosa ha portato ai cambiamenti climatici
in corso, quali sono le conseguenze sull'ambiente e sugli animali e quali
sono le possibili soluzioni, dalle fonti energetiche alternative ai consigli
pratici che tutti possiamo seguire. L'opuscolo sarà distribuito
gratuitamente presso i Saloni Aveda e le strutture Lipu, dislocati sul
territorio nazionale, per tutto il mese di aprile. Lipu e Aveda
raccoglieranno fondi da destinare ad un'Oasi Lipu particolarmente importante
per gli uccelli migratori, tra le specie più colpite dai cambiamenti
climatici. In quest'Oasi - Paludi di Ostiglia (Mn) - saranno realizzati
interventi di conservazione naturalistica dell'area che faciliteranno le
specie migratrici, fra cui la bellissima Albanella minore. Earth Month 2003
ha un numero di Conto Corrente Postale sul quale possono essere effettuate
le donazioni: ccp n°10299436 (intestato a Lipu - Onlus) indicando nella
causale "Progetto Albanella minore". E' possibile utilizzare anche
la carta di credito telefonando agli uffici Lipu al numero telefonico
0521/27.30.43. Un altro modo semplice di fare qualcosa, é entrare in un
Salone Aveda e acquistare una delle nuove confezioni da un litro del proprio
prodotto preferito. Per ogni litro acquistato nel mese di aprile 2003, Lipu
riceverà 1 euro. Oltre a contribuire in modo tangibile alla salvaguardia
dell'Oasi e dell'Albanella Minore, si sosterrà una diversa forma di
risparmio energetico: i flaconi Aveda da un litro sono realizzati all'80%
con plastita riciclata il cui impiego significa il consumo di minor energia
rispetto all'utilizzo delle tradizionali materie prime. In tutti i Saloni
Aveda e nelle strutture Lipu saranno inoltre disponibili delle urne per la
raccolta dei fondi. Infine, Aveda Italia contribuirà alla causa con una
propria donazione. Come afferma il fondatore di Aveda, Horst Rechelbacher:
"La missione di Aveda è di prendersi cura del mondo in cui viviamo,
dal modo in cui creiamo i nostri prodotti al contributo che offriamo alla
società. Aveda si impegna a dare un esempio di leadership e di
responsabilità nel rispetto e nella tutela dell'ambiente". Per
maggiori informazioni: Attila & Co., Eleonora Negri, tel. 02.34970727 - eleonora.negri@attila.it
; Andrea Rametti, tel. 02.34970722 - andrea.rametti@attila.it
, siti internet www.aveda.com www.lipu.it
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