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31 MARZO 2003
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I
TIMORI SULLE BIOTECNOLOGIE DEVONO ESSERE RELATIVIZZATI: L'OPINIONE DI UN
PREMIO NOBEL
Bruxelles,
31 marzo 2003 - Secondo quanto affermato dal Premio Nobel Kary Mullis,
durante la conferenza tenuta il 25 marzo sulle opportunità offerte dalle
biotecnologie, occorre relativizzare gli atteggiamenti isterici che spesso
caratterizzano tale settore. In un discorso pronunciato presso l'unità Stoa
(Valutazione delle opzioni scientifiche e tecnologiche) dell'Europarlamento,
il dott. Mullis ha affermato che alcune forme di modificazione genetica
esistono da millenni, citando l'esempio del grano e del frumento, nonché
della recente creazione di un melone senza semi. "Le mutazioni
genetiche non sono una novità". L'accettazione del mulo da parte della
società, ha aggiunto il dott. Mullis, è la dimostrazione del fatto che la
modificazione genetica può essere percepita positivamente. Secondo il
Premio Nobel, l'opinione pubblica sulle biotecnologie è ampiamente
influenzata dalle parole utilizzate per descrivere questo tipo di attività.
"Il nuovo lessico biotecnologico ci spaventa. Quella che una volta
veniva chiamata orticoltura oggi è definita manipolazione genetica".
Il dott. Mullis ha affermato che i responsabili politici sostengono la
necessità di sottoporre ben 35.000 sostanze chimiche a test tossicologici
obbligatori, e che, pertanto, stanno procedendo all'adozione di norme
specifiche. A suo avviso è impossibile testare ogni singola sostanza per
determinarne i possibili effetti sul sistema endocrino. Alla fine, a trarre
i maggiori benefici da queste inutili prove saranno le società incaricate
di effettuare la sperimentazione. Nell'acceso dibattito che ha fatto seguito
alla conferenza del dott. Mullis, gli europarlamentari hanno sollevato
diverse questioni, dimostrando la fondatezza dei timori sulle biotecnologie.
L'eurodeputata irlandese Nuala Ahern ha citato alcuni recenti studi, secondo
cui il sistema riproduttivo maschile sarebbe influenzato dall'emissione di
organismi geneticamente modificati (Ogm). L'eurodeputato britannico David
Bowe ha ricordato il caso della soia modificata con un gene della noce
brasiliana, la quale è stata ritirata dal commercio poiché causava
reazioni allergiche. Pur ammettendo che talvolta il lessico utilizzato e la
speculazione dei media possono ingigantire i timori sugli Ogm,
l'eurodeputata britannica Eryl McNally ha sottolineato l'importanza che
l'Europarlamento attribuisce al principio di precauzione, ogniqualvolta si
parli di Ogm. Infolink: http://www.europarl.eu.int/stoa/default_en.htm
UNA
NUOVA RELAZIONE METTE IN DUBBIO LA VALIDITÀ SCIENTIFICA DELLA
SPERIMENTAZIONE DELLE COLTURE TRANSGENICHE NEL REGNO UNITO
Londra, 31 marzo 2003 - La sperimentazione in campo agricolo delle colture
geneticamente modificate (Gm) nel Regno Unito è terminata, e sebbene non
siano ancora stati pubblicati i risultati definitivi, gli attivisti hanno già
espresso dubbi sulla loro validità. La sperimentazione, la più vasta al
mondo nel suo genere, è durata quattro anni ed è stata promossa dal
governo del Regno Unito per determinare se gli erbicidi ad ampio spettro
utilizzati su diverse varietà di colture transgeniche possano danneggiare
la biodiversità agricola. Ai fini della prova si è proceduto alla
coltivazione, in campi adiacenti, di varietà transgeniche e tradizionali di
colza, mais e barbabietola da zucchero. In ciascuno dei campi, gli
scienziati hanno misurato periodicamente la quantità di erbe infestanti,
insetti e altri indicatori di biodiversità, al fine di determinare se le
colture geneticamente modificate contenessero una quantità di vita animale
e vegetale superiore o inferiore a quella delle colture tradizionali
adiacenti. La sperimentazione è stata condotta allo scopo di rilevare con
precisione una differenza negli indicatori di biodiversità pari ad una
volta e mezzo, fra un campo e l'altro. Tuttavia, i detrattori di questo tipo
di test sostengono che molto probabilmente la variazione naturale di alcuni
indicatori chiave va ben oltre il margine del 50 per cento consentito
nell'ambito della sperimentazione. L'associazione "Amici della
Terra" (AdT), uno dei più accaniti oppositori degli OGM, ha prodotto
un'analisi, pubblicata sulla rivista "New Scientist "del 26 marzo,
nella quale sostiene che tale esperimento "non sarà in grado di
fornire prove definitive sulla possibilità che, a lungo termine, le colture
geneticamente modificate danneggino la flora e la fauna dei terreni
coltivati". L'analisi è stata compilata dal team di Pete Riley,
attivista di AdT nella sezione che si occupa di agricoltura e prodotti
alimentari genuini, il quale ha affermato: "Abbiamo pubblicato questa
relazione perché a nostro avviso è essenziale che l'opinione pubblica, gli
agricoltori e il governo si rendano conto dei limiti insiti nei risultati
della sperimentazione in campo agricolo". Fra gli altri difetti della
metodologia di sperimentazione evidenziati nella relazione figurano
l'incapacità dei ricercatori di monitorare importanti organismi presenti
nel suolo a causa della mancanza di tempo e fondi, nonché il timore che gli
erbicidi utilizzati siano stati selezionati in base alla loro capacità di
massimizzare la biodiversità, piuttosto che di produrre un buon raccolto,
invalidando così i risultati. Quanto alle ragioni di tali incoerenze, Riley
ha affermato: "Il governo [britannico] non era interessato ad
analizzare in modo opportuno gli effetti a lungo termine delle colture
geneticamente modificate, voleva semplicemente evitare la minaccia di una
moratoria. [...] Non è colpa dei ricercatori: avevano le mani legate".
Les Firbank, dell'Istituto di ecologia terrestre della Cumbria (Regno
Unito), che ha coordinato la sperimentazione, ha definito mere
"illazioni" le tesi secondo cui le prove condotte non sarebbero
attendibili dal punto di vista statistico. Nessuno, ha affermato Firbank, può
esprimersi sulla validità delle prove prima della pubblicazione dei dati.
Peter Green, presidente della Royal Statistical Society, ha affermato che,
sebbene molti dei dubbi sollevati dalla relazione in merito alle statistiche
siano legittimi, problemi di questo tipo sono piuttosto comuni ed esistono
metodi consolidati per risolverli. "Il rischio insito in una questione
così carica di significato politico, è che alcuni pretendano di ottenere
una risposta bianca o nera, laddove, invece, è impossibile", sostiene
Green.
IL
MINISTRO SIRCHIA PRESENTA IME SU MINISTEROSALUTE.IT
Roma, 31 marzo 2003 - Su www.ministerosalute.it
è on line il video del Ministro della Salute Girolamo Sirchia sulla nascita
dell'Istituto mediterraneo di ematologia (Ime), presentato oggi nel corso
della conferenza stampa a Palazzo Chigi.
"LA
TERAPIA DEL DOLORE" : 20 ANNI FA A MILANO LA PRIMA CATTEDRA
Milano, 31 marzo 2003 - Si celebra a Milano il ventennale della nascita
della Prima Cattedra Universitaria di Fisiopatologia e Terapia del Dolore
che nell'anno accademico 1982/83 il Professor Mario Tiengo venne chiamato
dall'Ateneo milanese a dirigere. Se ne è recentemente parlato al Meeting
"La Terapia del Dolore" cui hanno partecipato lo stesso Prof.
Mario Tiengo, Professore Emerito di Fisiopatologia e Terapia del Dolore,
Università degli Studi di Milano, il Dott. Renato Coluccia, Primario del
Servizio di Anestesia, Rianimazione e Terapia del Dolore, Istituto
Ortopedico Gaetano Pini di Milano, il Prof. David Niv, Presidente
Associazione Europea per lo Studio del Dolore. Nei vent'anni trascorsi,
molto cammino è stato compiuto nei riguardi dell'approccio al dolore: nuovi
acquisizioni sulla fisiopatologia del dolore; progressi nella terapia con
analgesici; nuove e sofisticate tecniche antalgiche; una maggior attenzione
alla qualità di vita del malato. Il Meeting sulla "Terapia del
Dolore" di Milano rappresenta quindi un evento particolarmente adatto
per onorare il professor Tiengo e per sancire l'importanza del 20 anni di
vita della Sua Cattedra. Il dolore si presenta in due forme: dolore acuto e
dolore cronico. Nel hanno parlato il Dottor Renato Coluccia e il Professor
David Niv. Il dolore acuto è una conseguenza diretta di un evento nocivo,
ed è ragionevolmente classificato come un sintomo di un danno o di una
patologia del tessuto legato a quest'ultimo. Il dolore postoperatorio
rappresenta la forma più caratteristica di dolore acuto, intendendosi come
tale un dolore molto intenso, ma limitato nel tempo. Tale dolore riguarda
l'ambito della chirurgia in generale e della traumatologia e si manifesta
con varie modalità. Esso rappresenta una tappa delicata per il paziente:
infatti, esauritosi l'effetto farmacologico dei farmaci somministrati pre-ed
intraoperatoriamente (ipnotici, anestetici locali), il malato incomincia ad
avvertire un dolore via via sempre più grave, sino ad essere in alcuni casi
insopportabile. E' il momento per l'inizio di una appropriata terapia
antalgica postoperatoria. Il trattamento postoperatorio non ha solo il
compito di dare al paziente un sollievo dal dolore, ma anche di diminuire il
rischio di una patologia iatrogena. Se non adeguatamente trattato, il dolore
postoperatorio può infatti aggravare le condizioni del paziente: ad
esempio, si possono creare impedimenti alla respirazione, con conseguente
possibile alterazione della funzione cardiocircolatoria. Ancora oggi una
parte consistente di pazienti chirurgici continua a sperimentare sofferenze
evitabili: una recente revisione della letteratura riporta un'incidenza di
dolore da moderato a severo nel 25-50% dei pazienti sottoposti a chirurgia
maggiore (toracica, addominale e ortopedica) e di dolore moderato in più
del 25% dei pazienti chirurgici ambulatoriali. Va ricordato che ogni
paziente necessita di un regime analgesico specifico. La scelta del
trattamento antidolorifico spetta a un personale esperto ed altamente
qualificato. Oltre a sovrintendere a una precisa valutazione clinica e
anestetica, il medico deve conoscere la possibili interazione dei farmaci e
il loro effetto sulla condizioni vitali, nonché predisporre un adeguato
monitoraggio. Di qui l'importanza dei Master universitari, (come il I°
Master Universitario di I° livello in "Fisiopatologia e Trattamento
del dolore postoperatorio in ortopedia e traumatologia" che il dottor
Coluccia ha organizzato nel 2002 in collaborazione con l'Università degli
Studi di Milano) rivolti alla formazione di medici e infermieri in grado di
monitorare il dolore e le altre funzioni vitali ed applicare correttamente
un'adatta terapia antalgica nel decorso postoperatorio di qualsiasi tipo di
intervento chirurgico. Una importante iniziativa a sostegno della
preparazione e dell'aggiornamento del medico è quella realizzata dal
Professor Tiengo che ha attivato un sito internet per l'aggiornamento
continuo interattivo del medico sulla diagnosi e terapia del dolore
www.goodeveningdoctor.it diretto ad istruire, informare ed aggiornare il
medico mediante articoli, filmati, lezioni, recensioni, forum, tavole
rotonde. A favore della cultura sul problema del dolore e della sua cura sia
a livello del medico, come pure del pubblico, opera anche l'Ailad
(Associazione Italiana Lotta al Dolore) nata due mesi fa e presieduta dallo
stesso Professor Tiengo (v. allegato). Oltre a essere dovuto a meccanismi
fisiologici diversi da quelli del dolore acuto, il dolore cronico spesso
anticipa l'insorgere di una complessa serie di cambiamenti fisici e
psicosociali che sono parte integrante del problema di tale forma di dolore
e aumentano notevolmente il carico che grava sul paziente affetto da tale
forma di dolore. Il professor David Niv, in qualità di Presidente
Associazione Europea per lo Studio del Dolore, ha richiamato la
dichiarazione di Efic: "In Europa, il dolore è uno dei principali
problemi sanitari. Benché sia ragionevole considerare il dolore acuto un
sintomo di patologie o lesioni, il dolore cronico e ricorrente rappresenta
un problema sanitario specifico, una patologia a sé". Benché per
l'Unione europea non siano disponibili dati epidemiologici esaurienti, il
dolore cronico è chiaramente una condizione molto diffusa. Alcuni recenti
sondaggi nella comunità hanno ad esempio rilevato che quasi il 50 per cento
degli adulti coinvolti nel sondaggio hanno sofferto, a un certo momento, di
uno o più tipi di dolore o di fastidio. Le condizioni di dolore cronico più
diffuse, quelle di dolore alla parte inferiore della schiena, l'artrite e la
cefalea ricorrente (comprese le emicranie) sono così comuni da essere
spesso percepite come una parte normale e inevitabile della vita. Anche se
poche persone muoiono per il dolore, molte muoiono nel dolore e un numero
ancora maggiore vive nel dolore. L'entità dell'epidemia di dolore cronico
in termini di sofferenza umana e di costi per la società è ben nota nel
campo della Medicina del dolore. Essa tuttavia non riceve ampio
riconoscimento dalla comunità biomedica, dai responsabili della politica
sociale e dal pubblico in generale. Nel richiamare l'attenzione su questo
problema, i governi nazionali saranno di aiuto alla vasta popolazione di
persone affette dal dolore cronico in Europa non solo aumentando
l'attenzione sul problema da parte dei professionisti sanitari, compresi una
consapevolezza e un uso maggiori dei metodi di riduzione del dolore, una
migliore formazione nella gestione del dolore cronico e un aumento delle
attività di ricerca volte alla scoperta di nuovi trattamenti, ma agevolando
le attività svolte dai professionisti del trattamento del dolore a livello
nazionale per acquisire maggiori risorse umane e finanziarie per la
battaglia contro il dolore cronico.
I
BAMBINI SONO IL NOSTRO FUTURO! PER LA PRIMA VOLTA IN ITALIA UNA CONFERENZA
SULLA MEDICINA UMANITARIA NEL CAMPO DELLA CARDIOLOGIA E CARDIOCHIRURGIA
PEDIATRICA
Milano, 31 marzo 2003 - I bambini sono il nostro futuro! Questo è il tema
della prima conferenza italiana di Medicina Umanitaria, in un campo molto
specialistico come quello della cardiologia e della cardiochirurgia
pediatrica, organizzata da Azienda Ospedaliera "Ospedali Riuniti di
Bergamo", International Heart School e da Rotary Club, Gruppo Orobico
che si terrà a Bergamo sabato 29 marzo con inizio alle ore 9 presso il
Centro Congressi Giovanni XXIII. Prima di tutto occorre chiedersi perché,
una conferenza così importante, sia stata organizzata a Bergamo. In realtà,
proprio a Bergamo è nato il primo centro italiano per il trattamento medico
e chirurgico delle cardiopatie congenite. Oggi, Bergamo, rappresenta un
eccellente polo medico-scientifico, rafforzato dalla presenza dell'International
Heart School che si occupa della formazione e della promozione di corsi di
aggiornamento e di seminari in questo campo. La medicina umanitaria è in
rapida espansione e, grazie proprio alle organizzazioni umanitarie, il
trattamento delle cardiopatie congenite in età pediatrica è diventato una
realtà anche nei Paesi sprovvisti di questa specialità. Lo scopo della
conferenza è proprio quello di fotografare l'attività svolta in questo
settore in Paesi dove, sino a qualche anno fa, gli investimenti in tema di
politica sanitaria erano assai bassi e mirati a un livello tecnologico più
modesto. Oggi, grazie alla cooperazione internazionale, i bambini affetti da
tali patologie possono guarire e può essere data loro una normale
aspettativa di vita. La finalità delle organizzazioni umanitarie in questo
campo non è solo quella di curare, ma anche di formare i medici locali e
permettere che questi operino in strutture idonee e con strumenti
tecnologicamente adatti. E' in quest'ottica, ad esempio, che va considerato
il progetto voluto dalla Palestinian Children Relief Fund in collaborazione
con il Dipartimento Cardiovascolare degli "Ospedali Riuniti di
Bergamo", la Direzione Generale Sanità della Regione Lombardia e il
Rotary Club, Gruppo Orobico. Il progetto si propone l'attivazione di un
reparto di cardiologia e di cardiochirurgia pediatrica presso l'Ospedale
Shifa di Gaza, in grado di provvedere all'80 per cento del fabbisogno di
cardiochirurgia della popolazione palestinese locale. Questa conferenza, a
cui sono stati invitati numerosi specialisti internazionali e membri delle
organizzazioni umanitarie, vuole anche creare un confronto sulla necessità
di una più equa distribuzione di risorse con i Paesi che non dispongono di
specialità avanzate per la cura dei bambini cardiopatici.
DALLA
COLLABORAZIONE DI ESPERTI MEDICI E RICERCATORI ANTI-VIRUS MCAFEE NASCE IL
PRIMO STUDIO CHE CONFRONTA GLI ATTACCHI DEI VIRUS INFORMATICI E DI QUELLI
BIOLOGICI
Milano, 31 marzo 2003 - Sostanziali parallelismi tra i virus informatici e i
virus che attaccano l'uomo sono stati individuati grazie ad uno studio, il
primo nel suo genere, frutto della collaborazione tra esperti medici e
ricercatori informatici del team di ricerca McAfee Security, la divisione di
Network Associates specializzata nella sicurezza della rete. I risultati
raggiunti a fronte di oltre un anno di indagini sono stati proposti ai
ricercatori di entrambe le aree al fine di offrire nuovi spunti di
riflessione e documenti per fronteggiare e meglio combattere i propri
rispettivi avversari, i virus. Pur trattandosi di due ambiti ben distinti e
apparentemente inconciliabili, quello medico e quello informatico, grazie
alle ricerche congiunte degli esperti anti-virus McAfee e del National
Institute of Medical Research, U.K., è stato possibile intraprendere
un'attenta analisi sulle due tipologie di virus che ha condotto
all'individuazione di numerosi parallelismi e similitudini nelle modalità
di attacco ed infezione. Tra le principali scoperte evidenziate dallo
studio: I Virus informatici e quelli biologici hanno similari modalità
d'infezione - entrambi si diffondono nel globo da Est a Ovest seguendo i
movimenti del sole. Un software anti-virus ed il sistema immunitario umano
lavorano sostanzialmente in modo simile, apprendendo dalla stessa
esposizione al virus come difendersi e neutralizzarlo. Se è vero che un PC
vecchio di 10 anni con un software anti-virus altrettanto datato non
sopravviverebbe per soli 5 minuti se attaccato da un virus oggi in
circolazione, nello stesso modo si può ritenere che un individuo vissuto in
epoca Vittoriana e trasportato ai giorni nostri sia destinato ben presto a
soccombere di qualche infezione virale. Entrambe le tipologie di virus hanno
sostanzialmente una struttura simile essendo composti da "building
blocks" (particelle elementari) riunite insieme in stringhe che vanno a
formare un "organismo" complesso. Proprio come Internet ha
facilitato la diffusione massiccia degli attacchi informatici e delle
infezioni da virus, allo stesso modo la comunità medica si è trovata negli
ultimi tempi a dover fronteggiare un rapido aumento delle infezioni virali a
causa del parallelo aumento del numero di voli internazionali che rendono
molto più veloce la diffusione di epidemie in tutto il mondo. Pressoché
identici i centri attivati per combattere e neutralizzare le minacce dei
virus informatici come di quelli biologici, con laboratori e sedi operative
strategiche localizzate nelle medesime aree del globo terrestre e con
similari strutture organizzative. E' l'Euristica (l'equivalente delle 20
domande per il ricercatore), la più recente scoperta per combattere
entrambe le tipologie di virus ad offrire le maggiori speranze per il
futuro. I risultati di questa ricerca e l'individuazione di così tanti
parallelismi tra le due tipologie di virus fanno ben sperare che studiosi e
ricercatori sia in campo medico che informatico possano condividere questa
esperienza e le loro competenze, contribuendo in tal modo a rendere più
sicuri dalle minacce di virus entrambi gli ambiti su base mondiale. Ogni
passo in avanti compiuto grazie a questo lavoro non potrà che rivelarsi di
fondamentale importanza se si pensa che nel Regno Unito ogni anno si stima
che vengano persi 150 milioni di giorni lavorativi a causa di malattie
connesse con il virus dell'influenza con un costo relativo pari a 6,75
miliardi di sterline . Le prime scoperte evidenziate dallo studio hanno
consentito di identificare due aree chiave, frutto della collaborazione e
terreno d'incontro e di scambio istruttivo per i ricercatori sia medici che
informatici: I ricercatori scientifici dispongono di una procedura standard
per la categorizzazione delle infezioni da nuovi virus che consentono loro
di assegnare delle priorità ed allertare i cittadini e la comunità medica
sui pericoli ad esse connesse. Il mercato degli anti-virus non può
viceversa avvalersi di un sistema di categorizzazione riconosciuto a livello
internazionale. Tutto ciò spesso comporta che vengano diramati messaggi e
informazioni discordanti relative ai nuovi virus, con conseguente confusione
degli utenti che si trovano a dover porre rimedio alle nuove minacce. Il
mercato degli anti-virus è dotato di più avanzate e veloci contromisure
per reagire agli attacchi, non solo nel raccogliere informazioni e dati sui
virus in diffusione ma anche nel risolvere e fornire le cure adeguate in
tempo reale. A confronto, il mondo scientifico può dirsi molto più
condizionato da lungaggini burocratiche in quanto il passaggio delle
informazioni dal medico generico alla collettività e alle istituzioni
centrali è molto più lento e spesso ancora non "informatizzato".
Se la comunità scientifica potesse avvalersi di simili strutture avanzate
di rilevamento e reporting, la reale pericolosità e l'effettiva diffusione
dei virus potrebbe essere compresa molto più velocemente consentendo
prestazioni più efficienti e maggior rapidità di reazione in uno stato di
emergenza. Lo studio, intitolato "Virologia Virtuale", è stato
distribuito da McAfee Security ai team di ricerca anti-virus e alle équipe
mediche in tutto il mondo. Il testo è stato diffuso inoltre tra i
ricercatori, nelle università ed in altre istituzioni. Onde rendere
accessibile e comprensibile il testo ad entrambe le parti interessate,
(disponibile per intero all'indirizzo www.mcafee.com/virtualvirology ) si
sono appositamente utilizzati il meno possibile gerghi tecnici, sia medici
che informatici. Le aree chiave utili per la comprensione dei virus e dei
metodi per neutralizzarli evidenziate dallo studio prevedono: I Fondamentali
- Quali sono i "building block", le componenti essenziali di
entrambe le tipologie di virus? Come sono classificate? Quali sono le
rispettive modalità di infezione? Le modalità di attacco - Come viene
valutata la portata e la pericolosità di entrambe le tipologie di virus?
Come vengono raccolte le informazioni base? Quali sono le modalità di
infezione? Chi può considerarsi maggiormente a rischio e in particolare
quando? Affrontare il problema - Che precauzioni adottare per prevenire le
infezioni? Come si può neutralizzare un virus dopo che si è stati
infettati? Che speranze ci sono di debellare definitivamente i virus, di
qualsiasi provenienza? Il rischio aumentato - Perché entrambe le tipologie
di virus sono diventate sempre più diffuse negli ultimi anni? Come mutano i
virus e cosa si può fare per affrontare il problema? Quali sono le
conseguenze ultime degli attacchi di virus? Dopo aver affrontato e
sviluppato questi punti chiave, gli autori proseguono azzardando alcune
conclusioni derivanti dai raffronti tracciati tra le due tipologie di virus
e augurandosi futuri progressi nel combattere l'inesauribile battaglia
quotidiana contro i virus. Il dottor Rod Daniels, del National Institute of
Medical Resarch, U.K., ha spiegato da cosa sia nata l'idea di redigere un
simile lavoro: "Quando venni contattato da Jack Clark di McAfee non
nascondo di aver dubitato sulla possibilità di mettere a confronto i nostri
due ruoli. Tuttavia, proseguendo con l'indagine, abbiamo scoperto la
presenza di similitudini reali e fondamentali tra i due ambiti ed è stato
davvero istruttivo investigare più da vicino il mondo della ricerca
anti-virus. Gli studi scientifici sui virus biologici si alternano ormai da
decenni mentre la battaglia ai virus informatici è ancora relativamente
"giovane", ciò nonostante ritengo che vi siano molti punti di
contatto dai quali trarre reciproche occasioni di apprendimento. Sebbene per
Jack Clark sia stato più semplice decodificare i suoi virus rispetto a
quanto sia stato per me decodificare i miei, sono perfettamente consapevole
che gli avanzamenti in campo informatico raggiunti negli ultimi anni siano
stati molto più d'aiuto per il mio lavoro che per il suo!". Jack Clark,
di McAfee, ha aggiunto, "Questa collaborazione è stata illuminante per
me ed il mio team. I meccanismi ed i fondamentali di entrambe le categorie
di virus hanno dimostrato di aver molti più elementi in comune di quanto
pensassimo all'inizio dell'indagine. Ci auguriamo che quanto sinora
effettuato sia solo un punto di partenza e che sia da stimolo e
incoraggiamento in futuro per i ricercatori di entrambi i settori ad
intraprendere ulteriori indagini e studi in materia mettendo in comune
metodologie e tecniche appartenenti ai due ambiti in modo tale da arrecare
reciproco vantaggio e beneficiare tutti dei risultati raggiunti."
NOVARTIS
FARMA ITALIA: UNA DELLE MIGLIORI AZIENDE NELLE QUALI LAVORARE IN EUROPA
Bruxelles, 31 marzo 2003 - Tra le oltre 1.000 imprese europee selezionate,
Novartis Farma Italia è una delle cento aziende riconosciute come
'eccellente luogo di lavoro'. La selezione - basata sulle opinioni dei
dipendenti delle aziende stesse, interpellati tramite questionari anonimi -
si fonda sulla valutazione di alcuni parametri fondamentali per la qualità
dell'ambiente di lavoro: le relazioni tra collaboratori e management
(fiducia, credibilità, rispetto ed equità), il rapporto del collaboratore
con il suo lavoro e con l'azienda (orgoglio per il lavoro, per l'immagine
dell'azienda, per la sua responsabilità sociale), le relazioni tra colleghi
(senso di squadra e di amicizia). Giacomo Di Nepi, amministratore delegato
di Novartis in Italia, ha sottolineato che "un buon ambiente di lavoro
è un ulteriore elemento di competitività, che contribuisce alla
performance e al valore dell'azienda, perché influisce positivamente sulla
motivazione dei collaboratori e sulla capacità di attrarre e trattenere i
talenti. Questo premio riconosce, quindi, l'impegno della nostra intera
organizzazione, che da sempre attribuisce un'importanza prioritaria alle
risorse umane e alla loro crescita professionale". L'importante
riconoscimento si aggiunge a quello già ottenuto da Novartis Farma in
Italia: il Great Place to Work Institute, infatti, conduce questo tipo di
indagine sia a livello europeo sia nazionale. Nella classifica delle
migliori aziende italiane nelle quali lavorare, diffusa alcune settimane fa,
Novartis Farma aveva confermato l'ottimo piazzamento dell'anno precedente:
sesto posto assoluto e vertice della classifica, se si considerano le
imprese che operano nel solo settore farmaceutico.
MANIFESTAZIONE
SULLE TECNOLOGIE DEI NUOVI MATERIALI
Hannover , 31 marzo 2003 - Il 10 e l'11 aprile si svolgerà ad Hannover
(Germania) un incontro di intermediazione sulle tecnologie dei nuovi
materiali. L'obiettivo della manifestazione è di stabilire una cooperazione
tecnologica e rafforzare il trasferimento delle tecnologie dell'innovazione
nel settore dei nuovi materiali. Nel corso delle due giornate, i
partecipanti avranno diverse opportunità di effettuare collegamenti in rete
nell'ambito di situazioni formali ed informali con altri importanti
interlocutori europei. Fra gli argomenti di discussione figurano: i
materiali per usi speciali come in biotecnologia o in medicine; i materiali
e il trattamento di superficie; i nuovi polimeri; le nuove tecnologie di
produzione per i nuovi materiali; i materiali in nano- e microscala. La
manifestazione, organizzata dal Centro relais d'innovazione (Irc) di
Hannover, si svolgerà parallelamente alla Fiera industriale di Hannover.
Infolink: http://www.nati.de/irc
FORUM
USA: FIERE PROFESSIONALI INTERATTIVE A BOSTON, CHICAGO E SAN FRANCISCO
Boston, 31 marzo 2003 - L'Ambasciata francese negli Stati Uniti sta
organizzando una serie di "job fairs" (fiere professionali) per
ingegneri, scienziati e dirigenti di qualsiasi nazionalità, operanti in
Nord America. Le manifestazioni si svolgeranno dal 5 al 7 aprile 2003 a
Boston, l'8 aprile a Chicago e dal 9 all'11 aprile a San Francisco.
Quest'iniziativa si rivolge a quanti sono interessati a trovare un impiego
in Francia o a livello internazionale, oppure a coloro che desiderano
ottenere maggiori informazioni sul mercato del lavoro francese nel settore
della ricerca e sviluppo. I partecipanti devono aver conseguito un dottorato
in una disciplina scientifica ed aver lavorato per un periodo di almeno sei
mesi in Nord America presso una società, un istituto di ricerca o
un'università. Una serie di servizi interattivi permette agli aspiranti
candidati di organizzare dei colloqui preliminari con i responsabili delle
risorse umane. Le manifestazioni forniranno altresì l'opportunità di
analizzare le attuali tendenze nel settore della ricerca e del relativo
mercato del lavoro in Francia. Infolink: http://www.forumusa.org
NUOVO
AUTOMEZZO DELLA CROCE AZZURRA DI VILLA CORTESE DONATO DALLA BCC DI BUSTO
GAROLFO E BUGUGGIATE
Busto Garolfo, 31 marzo 2003 - La Banca di Credito Cooperativo di Busto
Garolfo e Buguggiate ha devoluto 13.000 euro per l'acquisto di un nuovo
automezzo da destinare all'associazione Croce Azzurra di Abbiategrasso,
sezione di Villa Cortese. Si tratta di un Fiat Doblò 1.9 jtd, allestito per
la bisogna. Quello della Bcc vuole essere, prima di tutto, un dono per tutte
le persone che soffrono in paese, dal momento che la Croce Azzurra è una
onlus che presta un'opera essenziale per il tessuto sociale della comunità.
Fondata nel 1976 ad Abbiategrasso, la Croce Azzurra può contare su un
piccolo esercito di volontari. Solo a Villa Cortese ne sono impiegato 49,
anche se nuove forze sono sempre benvenute, perché tanto è il lavoro da
fare. I volontari si occupano di accompagnare in ospedale le persone della
zona che hanno necessità di visite specialistiche, esami, o cure a lungo
termine, garantiscono il trasporto dei ragazzi portatori di handicap al Cse
e moltissimi altri piccoli e grandi servizi. La loro forza è la
disponibilità nei confronti di chi ha bisogno e la voglia di fare del
proprio meglio. E il lavoro svolto è notevole. Basti pensare che solo a
Villa Cortese nel 2002 sono stati fatti circa 10mila trasporti, per i quali
sono stati percorsi in totale oltre 70mila chilometri. La nuova auto, donata
dalla Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate, andrà a
sostituire una vettura giunta ormai al termine della propria vita. Villa
Cortese, così, potrà continuare a contare su un parco di 6 vetture, di cui
attrezzata per il trasporto dei disabili. "La nuova vettura è davvero
preziosa per la nostra sezione -sottolinea Marino Nicola, responsabile della
sezione di Villa Cortese della Croce Azzura-. Un grazie sentito alla Bcc
arriva da tutti i volontari e anche, ne sono sicuro, dalla cittadinanza
intera. Sono uno dei soci fondatori della Croce Azzurra, dove opero da circa
30 anni. La Croce Azzurra è una onlus e, quindi, non ha entrate dallo
Stato, viviamo e operiamo grazie alle donazioni. Abbiamo molte spese da
sostenere: benzina, riparazione automezzi, assicurazioni per i volontari, le
auto e i trasportati. Ci proponiamo di fare sempre di più e meglio, ma
nonostante la sensibilità del territorio nei nostri confronti sia alta, le
nostre esigenze, che sono quelle delle persone che aiutiamo, continuano ad
aumentare. Siamo grati a tutti coloro che ci danno e ci daranno una
mano". I commenti Silvano Caglio, presidente della Bcc di Busto Garolfo
e Buguggiate La solidarietà è concretezza per la Banca di Credito
Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate. La dimostrazione è nei fatti,
perché da sempre sosteniamo le organizzazioni di volontariato che operano
nel territorio. Non potevamo quindi esimerci dal rispondere ad una esigenza
forte come quella della Croce Azzurra di Villa Cortese: associazione che
svolge un'opera è preziosa per l'intera comunità. E' con gioia che oggi
consegniamo la nuova autovettura a chi tanta generosità ha dimostrato verso
il suo prossimo. Alberto Morandi, presidente "Progetto soci" Bcc
di Busto Garolfo e Buguggiate Per essere più vicina al territorio, più
puntuale nel sostenerne i bisogni e per coinvolgere sempre più la nostra
base sociale, la Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate
ha dato vita al "Progetto soci", cui spetta, tra le tante cose,
anche il compito di vagliare le proposte e le richieste di contributi e
sponsorizzazioni. Perché per noi della Bcc, il donare agli altri non è
solo un compito statutario ma una vera e propria vocazione, essendo la
nostra banca profondamente radicata al suo territorio. Così ne sosteniamo
la crescita, anche attraverso i circa 500mila euro all'anno di donazioni che
eroghiamo, in cui rientra quella che presentiamo oggi a favore della Croce
Azzurra di Villa Cortese.
"L'OSPEDALE
NELLA CITTÀ": PRESENTATO IL PRIMO VOLUME DELLA COLLANA STORIA DELLA
SANITÀ A BERGAMO
Bergamo, 31 Marzo 2003 - E' stata presentata il 28 marzo presso la Sala del
Mosaico del Palazzo dei Contratti della Camera di Commercio di Bergamo la
pubblicazione "L'Ospedale nella città", che sviluppa il tema
particolare del rapporto tra Ospedale e la città di Bergamo sotto il
profilo storico-architettonico e storico-urbanistico. Questa manifestazione
costituisce il secondo pilastro delle presentazioni storiche della realtà
degli Ospedali di questi ultimi anni, dopo la celebrazione nel 2000 del 70°
anniversario della costituzione/fondazione degli Ospedali Riuniti di
Bergamo. Durante l'incontro si affronterà la realtà dell'Ospedale come
protagonista della nascita e dello sviluppo del sistema sanitario locale: la
storia dell'Ospedale è storia di città, le sue radici affondano nel cuore
della storia urbana e contribuiscono al suo sviluppo ed alla sua crescita.
Il Volume, realizzato grazie al contributo della Fondazione della Comunità
Bergamasca, ha attinto a documenti inediti conservati presso l'archivio
dell'Ospedale ed ha chiarito i tempi e i fatti della costruzione.
"L'Ospedale - dichiara il Dott. Stefano Rossattini - ha un grande
interesse a presentare la storia della Sanità a Bergamo, consapevole di
essere il soggetto principale di questa evoluzione. Mentre la città
cresceva, cresceva anche l'ente assistenziale, modificando la sua forma,
aumentando i suoi volumi, organizzando l'assistenza e la cura dei malati ed
il ricovero dei bambini abbandonati, fornendo quindi garanzia per un
controllo e un contenimento di gravissimi problemi sociali. Conoscere ed
analizzare il passato è un'ottima risorsa per la gestione del presente e
spunto per il progetto della nuova struttura ospedaliera." Alla
presentazione intervengono Roberto Sestini - Presidente della Fondazione per
la Storia Economica e Sociale di Bergamo, Lelio Pagani - Presidente
dell'Ateneo di Scienze Lettere e Arti di Bergamo, Alberto Castoldi - Rettore
dell'Università degli Studi di Bergamo, Maria Bellatti - membro della
Fondazione della Comunità Bergamasca, Stefano Rossattini - Direttore
Generale degli Ospedali Riuniti di Bergamo.
ALLA
FIERA DEL MEDITERRANEO, ORGANIZZATA DA FIERA MILANO INTERNATIONAL PALERMO:
DALL'8 ALL'11 MAGGIO - PARTE LA MOSTRA MEDICOMFORT
Milano, 31 marzo 2003 - Sono circa un centinaio, su una superficie
complessiva superiore ai 7mila metri quadrati, le aziende espositrici alla
prima edizione di Medicomfort, la biennale dell'impiantistica civile e
industriale e del benessere ambientale, che si terrà a Palermo dall' 8 all'
I 1 maggio presso la Fiera del Mediterraneo. La mostra si rivolge agli
installatori idrotermosanitari, ai progettisti e ai manutentori d'impianti,
ai designer, agli amministratori di condominio. L'ultimo giorno, domenica
11, sarà aperta anche al pubblico privato. Fra gli espositori molti sono i
nomi importanti del settore, italiani ed esteri, ben conosciuti sia dagli
addetti ai lavori sia (perché posseggono marchi noti e affermati) dal
grande pubblico; fra le altre: Brandoni, Immergas, Saunier Duval, Chromagen
Italia, Argoclima, Whìte Westinghouse Int., Hitachi, Fujitsu, Jacuzzi
Europe, Ebara Purnps, Lowara, Pedrollo, Vir Valvoindustria Ing. Rizzio,
Nuova Bpk, Giaconúni. Oltre che un'importante vetrina professionale sulle
novità dei settori interessati, Medicomfort rappresenterà anche
un'occasione di aggiornamento professionale e dì approfondimento sui temi
più attuali dell'impiantistica. Numerose sono le aziende espositrici - e
anche le associazioni e gli organismi che rappresentano le categorie
professionali dei produttori e dei visitatori della mostra - che stanno
organizzando momenti d'incontro come seminari tecnici e%o convegni
all'interno del quartiere fieristico. Il programma è in continua evoluzione
e arricchimento. Questi gli incontri già organizzati: Giovedì 8 maggio,
ore 10,30: "II DL n. 31 del 2 febbraio 201 - Una legge per una nuova
qualità dell'acqua destinata al consumo umano - I contenuti, le opportunità,
le responsabilità" - Seminario organizzato dal Consorzio Aqua Italia
(aderente alla Federazione Anima) e da Anaci, Associazione nazionale
amministratori di condominio, sede di Palermo. Giovedì 8 maggio, dalle ore
15: "Documentazione a corredo degli impianti a gas per uso domestico ai
fini della sicurezza", seminario organizzato dalla Immergas di
Brescello (Reggio Emilia). Venerdì 9 maggio, ore 10,30 - "Terminali
per la diffusione ed efficienza di ventilazione", seminario tecnico
organizzato da Aicarr, Associazione italiana Condizionamento dell'Aria,
Riscaldamento e refrigerazione. Venerdì 9 maggio, ore 14,30 - "Legionella
e impianti", seminario tecnico organizzato da Aicarr. Venerdì 9
maggio, ore 16,30 - "Scelte, prestazioni e ciclo di vita per i filtri
d'aria", seminario tecnico organizzato da Aicarr. Sabato 10 maggio, ore
10,15 - "Perché il solare termico? Dalla casa alla città, un
matrimonio di interesse tra risparmio economico ed ecologico" -
Convegno organizzato dalla ditta Brandoni di Castelfidardo (Ancona).
Moderatore: Ilaria Guidantoni, giornalista economico. Sabato 10 maggio, ore
10,30 - "Nuovi refrigeranti per la climatizzazione: cosa sono e come si
usano", seminario tecnico organizzato da Aicarr. Domenica 11 maggio,
ore 10,30 - "Le prospettive per il solare termico negli edifici".
Convegno organizzato con la collaborazione di Assolterm, Associazione per
l'energia solare termica e di Anaci. Decolla così l'iniziativa voluta
congiuntamente dall'Ente Fiera del Mediterraneo e da Fiera Milano
International, che detiene la segreteria organizzativa della mostra,
"Con Medrcomfort - commenta il Commissario dell'ente siciliano, Stapino
Greco - si perfeziona un progetto avviato circa un anno fa, fatto di eventi
fieristici di alto livello che segnano il rilancio su basi di qualità delle
attività fieristiche a Palermo, Un progetto, peraltro, che apre ulteriori
prospettive a un forte sviluppo della Fiera, vista come motore di affari per
Palermo, la Sicilia e l'area del Mediterraneo nel suo complesso".
"Con 11 mila espositori per 17 manifestazioni, circa mezzo milione di
metri quadrati e altrettanti visitatori, tutti operatori professionali,
Fiera Milano International - ricorda dal canto suo il presidente Piergiacomo
Ferrari - è il principale organizzatore fieristico italiano. Medicomfort è
la prima delle fiere in portafoglio che si svolgerà lontano da Milano, a
dimostrazione di una rinnovata attenzione posta da FMI in direzione dei più
importanti e intraprendenti mercati locali". Questi gli orari di
visita: giovedì, venerdi e domenica: dalle 10 alle 19; sabato dalle 10 alle
21. L'ingresso è gratuito, previa compilazione di una scheda di
registrazione. Per i visitatori interessati sono disponibili pacchetti
viaggio (aereo+hotel o treno+hotel) a prezzi particolarmente convenienti (li
organizza l'agenzia Anteprima: 02.2774151), Informazioni aggiornate sulla
manifestazione sono disponibili sul sito internet www.medicomfort.it
"PROPOSTE"
- ANTEPRIMA MONDIALE DEL TESSUTO D'ARREDAMENTO E DEL TENDAGGIO - SPAZIO
VILLA ERBA - CERNOBBIO (COMO), 7/9 MAGGIO
Milano, 31 marzo. Gli occhi puntati su "Proposte". Che cosa
succederà a Proposte? Questa è la domanda che tutti gli operatori si
stanno ponendo in questo momento, prima di giungere a Villa Erba per
visitare l'undicesima anteprima mondiale del tessuto d' arredamento e del
tendaggio. Nonostante il clima d'incertezza e la situazione economica che
ancora non apre a spiragli d'ottimismo, "Proposte" lancia comunque
segnali per un'altra edizione di successo. La riconferma in toto degli
espositori e le numerose richieste di nuovi ingressi sono chiare indicazioni
di volontà di ripresa, nella generale consapevolezza che Proposte non si
ferma, ma fronteggia in modo solidale il futuro con un' attività
addirittura più intensa. Per quanto si riferisce ai visitatori, bisogna
riconoscere come sempre che la formula esplicita di Proposte attira i
migliori compratori delle sei categorie ammesse (produttori di mobili
imbottiti, editori tessili, grossisti, converter, grandi catene di
distribuzione, operatori del contract), grazie anche all'impegno degli
organizzatori nell'offrire scrupolosi servizi che facilitano l' arrivo e la
visita a Villa Erba di Cernobbio (Como).. Proposte sarà quindi l'occasione
per osservare l'orientamento del mercato e approfondire analisi già in
corso sul comportamento dei consumatori. Recenti studi di mercato rivelano
che il 60% della popolazione occidentale fra quindici anni avrà più di 60
anni. La stessa indagine mette in risalto che i sessantenni, messi di fronte
a scelte alternative, saranno più orientati verso beni duraturi e uno stile
di vita segnato dal benessere. E' quindi probabile che rinuncino a qualche
vestito in più ma non a una residenza confortevole o alla vacanza in un
bell'albergo. Prosegue la valida collaborazione con I.C.E., l'Istituto per
il Commercio Estero: ci saranno delegazioni di giornalisti e analisti
provenienti dai Paesi che dal 2004 faranno parte dell'Unione Europea.
AUTOMOTOR
2003 LA TERZA GIORNATA DEL SALONE CONTRASSEGNATA DAL CONVEGNO ANFIA,
INTERVENTO DI GIANCARLO BOSCHETTI
Torino, 31 Marzo 2003 - La terza giornata di Automotor, il 28 marzo, il
Salone internazionale dei componenti e dei ricambi per gli autoveicoli ha
ospitato l¹importante convegno indetto dall¹ANFIA dal titolo: Strumenti di
crescita per la componentistica italiana. Nell¹aprire il convegno Emanuele
Bosio, Amministratore delegato Sogefi e Presidente del Gruppo Componenti
Anfia, ha sottolineato l'importanza del ruolo giocato nella filiera
autoveicolistica dalla componentistica italiana: oggi il 70% del valore
dell'autoveicolo è dato infatti dall'outsourcing. Di grande rilievo anche
il ruolo economico: un fatturato di 22,3 miliardi di euro di cui il 50%
all'export. L'attuale crisi del settore autoveicolistico ha toccato anche la
componentistica, che ha però reagito bene, grazie alla sua apertura verso
il mercato globalizzato, la qualità del prodotto e l'innovazione. Ha poi
preso la parola il Presidente dell¹Anfia, Carlo Sinceri, che ha tracciato
un quadro del mercato autoveicolistico ancora in flessione per il 2003, sia
in Italia che in Europa. Sinceri ha inoltre affermato che di fronte a questo
scenario, la componentistica italiana ha una via obbligata da percorrere:
aumentare la penetrazione sui mercati e sui costruttori esteri. Per questo,
Anfia e il Gruppo Componenti stanno agendo per sviluppare iniziative rivolte
alla promozione delle aziende all'estero, operando in sinergia con gli
organismi istituzionali. Occorre, infatti, promuovere la nostra industria
componentistica con una azione di sistema, come fanno altre nazioni europee,
ad esempio Francia e Germania. Tra gli altri interventi, Thomas Sedran,
partner Roland Berger, ha presentato una ricerca sul futuro della
componentistica nel mercato globalizzato. Saranno necessarie flessibilità,
efficienze nei costi, strategie verso i nuovi mercati. Inoltre, occorre
essere pronti all'assunzione di nuove responsabilità sul prodotto delegate
dai costruttori, e specializzarsi per aree tecnologiche. Carlo Brun,
Amministratore Delegato Tnt, ha delineato le nuove prospettive e regole di
mercato introdotte dalla normativa Monti sulla distribuzione. La nuova sfida
per i costruttori è riorganizzare la distribuzione per giungere al cliente
finale, e per gli indipendenti ridurre i livelli nella catena di
distribuzione. Entrambe debbono giungere a una rete di distribuzione
capillare pan-europea. Infine, è intervenuto Giancarlo Boschetti,
amministratore delegato di Fiat Auto, che ha fatto il punto sulla situazione
dell¹azienda. Le azioni intraprese sono su tre filoni: forte impegno nel
riorganizzare e riqualificare la Rete, controllo dei costi pari a un
miliardo di euro su base annua, accelerazione dell'uscita dei nuovi modelli,
presentati a Ginevra. La cura è in pieno svolgimento, e il lavoro sarà
ancora duro. Ma si stanno già ottenendo risultati, primo fra tutti minori
costi di produzione e maggiori margini di profitto sulle vendite. Boschetti
ha inoltre affermato che Fiat Auto produrrà nel 2003 un milione e 900mila
auto, un volume di attività in linea con il 2002 che tiene conto della
previsione di riduzione del mercato europeo stimata nel 1-2%.
HONG
KONG AL MIDO 2003
Milano, 31 marzo 2003 - Con una massiccia presenza di 70 aziende Hong Kong
sarà il padiglione straniero piu' grande alla prossima edizione del Mido.
Sotto l'egida dell'Hong Kong Trade Development Council, la delegazione che
sarà al Padiglione 17 Salone III, metterà in mostra le ultime novità nel
settore dell'occhialeria che la produzione del territorio puo' offrire.
L'ufficio di Milano, sotto la direzione di Angela Alfarano, ha inoltre
organizzato una serie di sfilate di occhiali di Hong Kong che avranno luogo
in concomitanza con la manifestazione ad orari e giorni prestabiliti ed
esclusivamente su invito personalizzato. Le sfilate saranno due al giorno,
dal 2 al 4 Maggio, alle 11.30 ed alle 15.30. Al termine della del 3 Maggio,
è stato organizzato un cocktail ale quale sono stati invitate società nel
settore provenienti da tutto il mondo oltre alla stampa di settore e alle
relative associazioni. L'Hong Kong Trade Development Council, che partecipa
al Mido dal 1988, è presente alla manifestazione anche con uno stand per
promuovere l'Hong Kong Optical Fair 2003 che avrà luogo dal 5 all' 7
novembre prossimi nell'ambito dell'avveniristico Hong Kong Convention &
Exhibition Centre. La fiera che è considerata la maggiore del settore in
Asia vedrà la presenza di oltre 400 espositori provenienti da tutto il
mondo. dislocata su di un'area totale di più di 18,000 metri quadrati, la
fiera co-organizzata dall'Hong Kong optical Manufacturers Association,
metterà in vetrina una vasta gamma di prodotti fra i quali lenti ed
occhiali, lenti a contatto, montature, parti ed accessori, macchinari,
design, tecnologia, portaocchiali, materiali per imballaggio, servizi e
pubblicazioni. L'industria ottica di Hong Kong rappresenta per il territorio
uno degli introiti più massicci. La maggior parte delle società di Hong
Kong è rivolta verso la produzione Oem/Odm fabbricando articoli per
importanti società straniere. Il territorio è il maggiore esportatore in
Asia di occhiali, secondo al mondo dopo l'Italia , secondo al mondo
solamente all'Italia, con un totale, nel 2002, di 897 milioni di dollari
USA, che rispecchia un aumento del 3 per cento rispetto al 2001. I dati in
posssesso che si riferiscono al 2002, confermano che gli stati Uniti sono al
primo posto con uno share del 38 per cento ed un aumento del 72 per cento,
seguiti dalla Cina (30 per cento, + 50 per cento) e dall'Italia (12 per
cento, + 87 per cento). Infolink: www.tdctrade.com
CONFERENCE
DE PRESSE BILAN DE LA FEDERATION TEXTILE SUISSE - SWISS TEXTILES EN 2002
EGALEMENT, LA SITUATION POLITIQUE ET ECONOMIQUE GLOBALE PRECAIRE A EU UNE
REPERCUSSION NEGATIVE SUR L'ECONOMIE TEXTILE SUISSE.
Zurich, 31 mars 2003 - En 2002, le chiffre d'affaires de l'industrie du
textile et de l'habillement a atteint CHF 3,8 milliards (contre CHF 4,1
milliards l'année précédente). On aainsi enregistré un recul de 7,8 %
par rapport à l'année précédente. Selon l'Office fédéral de la
statistique, le nombre de collaborateurs dans le domaine du textile a
continué à baisser pour aboutir à 20'700 personnes, ce qui fait 10 %
environ d'employés en moins que l'année précédente. Dans le secteur de
l'exportation également, les chiffres n'ont pas été bien roses. Pour
l'industrie textile, ils ont enregistré un recul de 4,33% par rapport à l'année
précédente. Le domaine de l'habillement s'en sort mieux en clôturant sur
un résultat positif de 5,5%. Malgré le recul des chiffres d'affaires, qui
n'ont que peu ou alors assez gravement chuté, selon les secteurs, le président
n'a pas voulu se plaindre; il s'est même montré combatif: "Toute
crise peut être aussi interprétée comme une chance". Dans le cadre
de son discours, il a donné des informations circonstanciées sur les
activités de certains fabricants suisses de textile dans les secteurs les
plus divers (fibres chimiques, filatures, fabriques de tissus, de broderies,
apprêt et vêtements), qui travaillent de façon particulièrement
novatrice et avec succès, se créant ainsi des niches. Thomas Isler a
particulièrement porté l'attention sur les textiles de haute technologie
ou sur des fibres et tissus synthétiques qui voient de plus en plus le jour
et jouent un rôle croissant. L'un des exemples les plus actuels des
producteurs suisses de textiles est donné par ces tissus extrêmement légers
dans lesquels sont faits les spinnakers d'Alinghi et qui sont, bien entendus,
fabriqués par une entreprise suisse. La branche se révèle aussi très
forte quand il s'agit de développer des fibres qui sont non seulement agréables
à porter sur la peau, mais qui la soignent et la protègent (ex: développement
d'un fil à base d'algues, de cellulose et d'argent, qui a un effet bactéricide
et anti-irritation). Comme autre exemple, le président a parlé de la
production de tissus intelligents, qui passent pour être devenus une spécialité
de l'industrie suisse du textile. En font partie, parmi d'autres, le
traitement et l'apprêt de tissus qui possèdent d'autres qualités que
celles de tenir chaud, protéger et décorer (ex.: le développement d'un
apprêt anti-odeur, qui permet de fixer les odeurs désagréables, ou des étoffes
qui sont travaillées avec de l'aloe vera ainsi que du ginkgo et qui
soignent la peau). Pour le président, ces exemples sont l'expression que la
branche est pugnace et qu'elle se reprendra à long terme. La branche
textile prend soin de l'environnement La valeur que les fabricants suisses
de textiles portent à la qualité de leurs produits, c'est ce qu'a traité
pour terminer le vice-président Heinz Hochuli, (délégué du CA de AG
Cilander à Herisau), en présentant la nouvelle publication "Environnement
et textile" de la Fédération Textile. Heinz Hochuli a indiqué que
cette brochure allait répondre au grand intérêt que le public manifeste
pour des produits textiles les moins nocifs possibles et leur production. La
brochure a été élaborée par des spécialistes des domaines de l'énergie,
de l'eau, de l'écologie humaine et du recyclage, en collaboration avec la Fédération.
Soutien aux jeunes stylistes grâce au Swiss Textiles Award En conclusion,
Ronald Weisbrod, vice-président de la Fédération (délégué du CA de
Weisbrod-Zürrer AG), a parlé du soutien offert par Swiss Textiles dans le
domaine de l'encouragement des talents. Depuis 2000, dans le cadre des journées
de la mode du Gwand à Lucerne, Swiss Textiles décerne le "Swiss
Textiles Award" à des stylistes talentueux qui montent. Les deux premières
années, les stylistes suisses Daniel Herman et Tran Hin Phu ont reçu cet
Award tant convoité, doté d'un prix de CHF 200'000.-. Lors du dernier
Gwand, ce fut pour la première fois un styliste étranger, en la personne
du Français Benoît Missolin, qui fut lauréat. Ronald Weisbrod a justifié
cette décision en expliquant que "le stylisme est toujours
international". Mais il a signalé que l'on donnerait une nouvelle
dimension à ce prix et qu'il serait ajusté pour des raisons budgétaires.
Le Swiss Textiles Award continuera à être décerné à l'occasion des
journées de la mode du Gwand.
I
SOMMELIER TOSCANI PREMIANO IL GENIO DI FRANCO ZILIANI, PADRE DEL METODO
CLASSICO MADE IN ITALY.
Borgonato (Brescia) 31 marzo 2003 - Franco Ziliani, patron della celebre
maison franciacortina Guido Berlucchi, si appresta ad aggiungere un altro
importante riconoscimento al suo già ricco palmarés. Si tratta del Premio
Ais (Associazione Italiana Sommeliers) Versilia 2003, attribuito in passato
ad altri grandi dell'enologia italiana - Giorgio Pinchiorri e Luigi
Veronelli, per esempio - per aver espresso valori d'indiscussa eccellenza in
attività rivolte alla conoscenza e valorizzazione della cultura della vite,
del vino e della gastronomia. La cerimonia di consegna del prestigioso
riconoscimento, avrà luogo lunedì 31 marzo, alle ore 19.00, nella
suggestiva cornice della Chiesa di S. Agostino a Pietrasanta (Lucca). La
giuria, coordinata dalla Commissione Premio Versilia AIS, composta dal
Presidente AIS Regione Toscana Saverio Carmagnini e dai quattro sommelier
Augusto Guidugli, Mauro Giannarelli, Franco Mancini e Leone Ramacciotti,
ascrive a Franco Ziliani il merito di avere intuito la vocazione
spumantistica della Franciacorta, motivando così l'attribuzione del Premio:
"Il suo successo nel produrre vini spumanti con il metodo classico ha
favorito e stimolato la costruzione e lo sviluppo d'importanti realtà
produttive che hanno dato vita alla più dinamica regione spumantistica del
panorama vitivinicolo italiano". Nato a Brescia il 21 giugno 1931,
Franco Ziliani, dopo il conseguimento del diploma all'Istituto agrario di
Alba, subentra, a soli 23 anni, a seguito della morte del padre, nella
conduzione dell'azienda vinicola familiare, con l'idea di elaborare in
Franciacorta uno spumante metodo classico in grado di competere con il mito
dello Champagne. Inizia così la collaborazione professionale con Guido
Berlucchi, che pone le basi dell'attività produttiva volta a realizzare
l'ambizioso progetto. Una sfida resa ancor più difficile dalla mancanza di
attrezzature, materiali ed esperienza per produrre uno spumante con il
metodo della rifermentazione in bottiglia, lo stesso messo a punto in
Francia alla fine del 1600. Dopo vari tentativi infruttuosi, nel 1961,
Ziliani riesce ad elaborare le prime 3.000 bottiglie di spumante con le
caratteristiche che cercava, battezzando le sue "bollicine" Pinot
di Franciacorta. E' la prima volta sull'etichetta di una bottiglia di vino
compare il nome "Franciacorta". Oggi la Guido Berlucchi è il più
grande produttore italiano di spumanti metodo classico, per un totale di 4.5
milioni di bottiglie ed un fatturato di circa 65 miliardi. Simbolo e
riferimento d'eccellenza per tutti i Metodo Classico prodotti in Italia, le
grandi Cuvée firmate Guido Berlucchi nascono da un sapiente assemblage di
uve con qualità, aromi e personalità proprie e distintive. L'eleganza e le
note fruttate e floreali degli Chardonnay di Franciacorta e Trentino
incontrano così la forza, il corpo e la struttura del Pinot Nero dell'Oltrepò
Pavese e la gradevole acidità del Pinot Bianco dell'Alto Adige. Il
risultato è l' eccellenza qualitativa. La storia del raggiungimento di
questo traguardo è dunque la storia della capacità, dell'ambizione e della
tenacia di un giovane enologo con un grande sogno, rivelatosi poi intuizione
vincente. Ma è anche la storia, attuale, della passione, della tensione al
continuo miglioramento e della fermezza di Cristina, Arturo e Paolo Ziliani,
uniti per continuare a vincere la sfida lanciata dal padre nel lontano
1961.
GRANDE
SUCCESSO DI PUBBLICO PER "100 ANNI DI CORSA" GIANNI BUGNO E FELICE
GIMONDI RICORDANDO FAUSTO COPPI
Milano, 31 marzo 2003 - Grande successo di pubblico alla mostra "100
anni di corsa" inaugurata venerdì 21 marzo presso il Palasport di
Monza. All'appuntamento, presenti, oltre al Leone delle Fiandre, Fiorenzo
Magni, altri campioni nel mondo della due ruote tra cui Ercole Baldini,
Giorgio Albani, Gianni Motta e Francesca Galli. Ma gli incontri con i
campioni non finiscono qui. Infatti, domani 27 marzo 2003 alle ore 18.00
visiteranno la mostra Gianni Bugno e Felice Gimondi. Quest'ultimo arriverà
alla guida della Lancia B 20, auto con la quale Fausto Coppi partecipò nel
1953 alla 1000 Miglia. La mostra, organizzata da Pressing e curata da Franco
Varisco, è aperta al pubblico, con ingresso gratuito, fino a domenica 30
marzo. Si tratta di una rassegna di biciclette da corsa "firmate"
e immagini di personaggi che hanno fatto la storia del ciclismo. Un altro
capitolo dell'esposizione sarà riservato all' "album" del
ciclismo, con alcune delle fotografie più significative di un secolo di
corse.
SULLE
ALPI LE ROTTE DELLA STORIA: AL CENTRO DELLA VALCAMONICA NASCE IL PARCO
ARCHEOLOGICO DI CIVIDATE CAMUNO LA PRESENTAZIONE OGGI CON IL MINISTRO
GIULIANO URBANI
Cividate Camuno, 31 marzo 2003 - Scoperte del passato e percorsi del futuro,
nell'agenda del trentuno marzo: lunedì prossimo alle ore 14:30 occasioni
con la storia per l'inaugurazione del parco archeologico di Cividate Camuno
(Brescia) alla presenza del Ministro per i Beni e le Attività Culturali,
Giuliano Urbani. Il sito, che è al centro geografico della Valcamonica,
area di eccezionale interesse naturalistico e etnografico per la conoscenza
della storia dell'umanità, è stato valorizzato attraverso lo studio, lo
scavo, il restauro e la musealizzazione di un'area archeologica che
comprende il teatro e l'anfiteatro romano di Cividate Camuno, capitale
politica della Valcamonica dell'antico popolo dei Camunni (appartenenti al
ceppo ligure celtico) e a partire dal 16 a.C., dell'impero romano di
Augusto, vittorioso sulle popolazioni alpine. L'importanza che Cividate
assunse all'epoca romana è testimoniata dalla presenza di imponenti ville
private e costruzioni pubbliche come il foro, le ampie e articolate terme,
il teatro (scoperto nel 1973), l'anfiteatro e vari templi. Grandi edifici
pubblici che dimostrano che la cittadina era un importante centro
amministrativo, religioso e politico, con giurisdizione su una vasta zona
che comprendeva anche tutto il Sebino. Il parco è nato dalla collaborazione
fra Ministero per i beni e le attività culturali e gli enti territoriali:
molti anni di lavoro e un investimento di circa dieci miliardi di vecchie
lire per un'intesa che ha permesso di riportare alla luce un intero
quartiere della città romana e di progettare un percorso di visita che
comprende quelli che gli esperti considerano ritrovamenti d'eccezione, il
teatro e l'anfiteatro, anche per lo stato di conservazione delle strutture
originali.
MAESTÀ
DI ROMA DA NAPOLEONE ALL'UNITÀ D'ITALIA 28 MARZO - 29 GIUGNO 2003
Roma, 31 marzo 2003 - Aperti al pubblico gli affascinanti percorsi dell'arte
e della storia di Maestà di Roma, l'imponente rassegna espositiva dedicata
al mondo delle arti nella Roma ottocentesca preunitaria che si svolge nella
cornice ineguagliabile di tre luoghi d'eccezione: le Scuderie del Quirinale,
la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e l'Accademia di Francia a Villa
Medici. Ideata da Stefano Susinno e da Olivier Bonfait, sulla linea di
continuità delle precedenti esposizioni sulla specificità
storico-culturale di Roma - l'Idea del Bello (Roma, Palazzo delle
Esposizioni 2000) e Art in Rome in the Eighteenth Century (Philadelphia
Museum of Art, 2001) - la rassegna, che per quattro mesi esporrà al
pubblico oltre 600 opere provenienti dai più prestigiosi musei del mondo,
verrà inaugurata dal Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi, dal Ministro
per i Beni e le Attività Culturali, Giuliano Urbani e dal Ministro della
Cultura francese, Jean-Jacques Aillagon, a testimonianza degli stretti
rapporti bilaterali fra i due paesi e dal Sindaco di Roma, Walter Veltroni.
"L'iniziativa è uno dei segni delle intense relazioni culturali fra
l'Italia e la Francia, già incredibilmente sviluppate all'epoca napoleonica
e che oggi trovano nuovo slancio per gli accordi presi fra i due paesi in
campo culturale. Sono convinto che Italia e Francia sono i motori di una
identità culturale europea che intende affermarsi attraverso la
collaborazione fra gli stati in tutti i settori, dall'arte al cinema, dalla
lettura alla musica" ha commentato il Ministro, Giuliano Urbani.
"Con questo straordinario sforzo espositivo - ha detto il Sindaco
Veltroni - Roma si riappropria definitivamente di un complesso periodo della
sua storia artistica superando i luoghi comuni che descrivono l'Ottocento
preunitario della città come decadente e privo di innovazioni. La città
che emerge nelle tre mostre in cui si sviluppa la rassegna è invece un
luogo quanto mai eclettico e cosmopolita, popolato da giovani artisti,
collezionisti, viaggiatori e persone di cultura di ogni parte del mondo che
qui arrivano per confrontarsi con quelli che sono i temi che da sempre Roma
evoca e impone: l'idea di eternità e quella di universalità. E' sotto gli
occhi di tutti il salto qualitativo che Roma ha compiuto negli ultimi anni,
scoprendo in pieno la sua vena internazionale: "Maestà di Roma"
è l'ennesima, eccellente testimonianza della qualità culturale che Roma è
in grado di offrire". Promossa dal Ministero per i Beni e le Attività
Culturali, dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, dal Comune di Roma con
l'Azienda Speciale Palaexpo-Scuderie del Quirinale e dall'Accademia di
Francia a Roma, con la collaborazione dei Musei Vaticani e dell'Università
Roma Tre, la mostra è stata realizzata -per la parte italiana- da Sandra
Pinto, Soprintendente alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, coadiuvata da
Liliana Barroero e da Fernando Mazzocca, e per la parte francese da Olivier
Bonfait, chargé de mission pour l'histoire de l'art presso l'Accademia di
Francia a Roma. La manifestazione, realizzata grazie al sostegno della
Compagnia di San Paolo, conta anche su un prestigioso comitato scientifico
che riunisce i maggiori studiosi dell'Ottocento. La mostra intende
illustrare il carattere di universalità e cosmopolitismo presente a tutti i
livelli della civiltà artistica maturata a Roma fino al momento
dell'unificazione nazionale, riportando -spesso per la prima volta- nella
città dove furono concepite o realizzate, opere di artisti della levatura
di Canova e Thorvaldsen, Hayez e Camuccini, Ingres e Granet, Turner e Corot,
Böcklin e Feuerbach, Géricault e Carpeaux, Brjullov e Ivanov. Accanto a
tali capolavori, e sempre sulla base di un moderno approccio
storico-artistico, sarà esposta in mostra la produzione più significativa
delle colonie artistiche straniere la cui presenza a Roma nel corso del
diciannovesimo secolo esaltò la vocazione cosmopolita di una città capace
di attrarre e affascinare, sottomettendoli alla forza della tradizione
classica e cristiana, artisti francesi e inglesi, tedeschi e danesi,
spagnoli e austriaci, belgi e olandesi, danesi e svizzeri, russi e
americani. 1) Scuderie del Quirinale Universale ed eterna Articolata in
sezioni tematiche di carattere fortemente suggestivo ("L'immagine di
Roma"; "La 'naturale' bellezza del popolo romano" ed altre),
la rassegna alle Scuderie Papali rievocherà la dimensione universale della
Roma ottocentesca, in un percorso scandito da grandi capolavori della
pittura, della scultura e delle arti applicate. Qui potranno essere
ammirate, ad esempio, il celeberrimo Sogno di Ossian di Ingres, dipinto per
la stanza da letto di Napoleone al Quirinale e oggi a Montauban, le due
Veneri Italiche di Canova e di Thorvaldsen messe per la prima volta a
confronto, la vertiginosa veduta di Roma dal Vaticano di Turner della Tate
Gallery, le colonne portatili di Palazzo Pitti, l'elegiaca e nostalgica
Ifigenia di Feuerbach dalla Staatsgalerie di Stoccarda. Nel confronto
serrato fra esaltazione del mito classico e recupero del mito cristiano,
Universale ed eterna metterà in evidenza, con sguardo nuovo, la dialettica
appassionata che vide fronteggiarsi e intrecciarsi la tensione verso la
modernità propria dell'età napoleonica -poi riemersa nel '49- e il
poderoso sforzo di tutela delle radici paleocristiane e medievali esercitato
dalla Chiesa nei periodi di Restaurazione, a ribadire e difendere
l'interezza della propria tradizione ideologica. (2) Galleria Nazionale
d'Arte Moderna Capitale delle Arti La Galleria Nazionale d'Arte Moderna
dedicherà i suoi spazi al ruolo di Roma come centro artistico egemone
dell'Italia preunitaria. La sua spiccata vocazione a qualificarsi per il
resto dell'Italia e per il mondo intero come Urbs magistra artium rese la
città eterna meta insostituibile per chi volesse apprendere forme e
tecniche della tradizione classica e di quella cristiana. Attraverso le
opere che documentano la vita degli artisti, i loro atelier, le istituzioni
a cui facevano riferimento, le mostre, il mercato, la committenza
internazionale che ne diffuse la fama, i loro rapporti con il mondo della
letteratura e della musica, sarà spiegato quel processo di formazione degli
artisti di ogni nazionalità -europei ed americani- che nel corso
dell'Ottocento fecero capo a Roma come ad una sorta di 'Università delle
Arti'. Ampio spazio verrà dato al genere del ritratto e alla sua varietà
tipologica, uno strumento autoreferenziale con cui il mondo degli artisti
riunito a Roma e solidamente accomunato dal ruolo unificante del Mito della
città, rappresenta e celebra se stesso. Capitale delle Arti mostrerà
capolavori come La Fuga da Pompei di Brjullov proveniente da San Pietroburgo,
Paolo e Francesca di Ingres da Angers, la statua di Nidia dal Metropolitan
Museum di New York, testimonianze, insieme a molte altre opere,
dell'altissimo livello formale e dell'ampiezza della diffusione dei modelli
elaborati a Roma. (3) Accademia di Francia a Villa Medici Da Ingres a Degas.
Artisti francesi a Roma Per celebrare il bicentenario del suo insediamento
alla Villa Medici, l'Académie de France à Rome espone una grande rassegna
sugli artisti francesi venuti a Roma nel corso dell'Ottocento per i quali
-vincitori del prix de Rome o semplici viaggiatori- la Città eterna fu
fonte d'ispirazione, luogo di formazione e, spesso, punto di partenza nella
carriera artistica. Dopo una prima sezione consacrata alle formulazioni del
neo-classicismo con opere di David d'Angers e di Ingres (Giove e Teti), il
percorso richiamerà l'ambiente culturale di Villa Medici tramite una
suggestiva serie di ritratti e la riproposizione delle principali tematiche
romane: il nudo mitologico con Zefiro e Psiche di Ruxthiel, il paesaggio
"d'après nature" o composto con il Colosseo visto da Granet et
Corot, la fierezza del popolo romano con tre versioni della Corsa dei
cavalli berberi di Géricault, il pittoresco dei briganti e dei contadini.
Dopo un affondo nei temi del purismo storico propri della direzione di
Ingres (I Gracchi di Guillaume), l'eccezionale allestimento del Grand Salon
di Villa Medici apre un nuovo orizzonte sulle divaricazioni dello stile nel
corso degli anni '70 dell'Ottocento con Carpeaux, Merson e Regnault.
Mettendo in luce la produzione romana dei più grandi artisti francesi
dell'epoca la mostra vuole sottolineare l'importanza di Villa Medici come
foyer artistico sul quale fu decisiva l'incidenza del 'Mito di Roma'. Un
mito che si tramuta in immaginario classico nelle opere di Gustave Moreau e
di Degas con le quali si concluderà la sezione francese. www.maestadiroma.it
www.electaweb.com www.beniculturali.it
"L'IMPRESSIONISMO
E L'ETÀ DI VAN GOGH" A TREVISO FINO AL 13 APRILE
Milano, 31 marzo 2003 - 36 ore ininterrotte di festa per dire
"arrivederci" a Van Gogh. Le propone, a Casa dei Carraresi, Marco
Goldin per festeggiare, con una no stop che non ha molti precedenti nella
storia delle mostre, il gran finale dell'esposizione dedicata a
"L'impressionismo e l'età di Van Gogh". La 36 ore no stop inizierà
alle ore 9 di sabato 12 aprile, per concludersi alle 22 di domenica 13,
quando il sipario calerà sulla più visitata mostra italiana degli ultimi
anni. Già superati i 500 mila ingressi, "L'impressionismo e l'età di
Van Gogh" va, a ritmi molto veloci, verso quota 600 mila, battendo ogni
record italiano e ponendosi tra le mostre più ammirate al mondo. Per dare
una risposta alla folla che preme sul call center delle prenotazioni, gli
organizzatori hanno deciso di prolungare sino alle 22 l'orario di chiusura
serale della mostra e il sabato sino alle 24. Per il "gran
finale", la 36 ore no stop assume il carattere di una festa collettiva,
protagonisti l'arte ma anche gli scritti di Vincent Van Gogh, la musica, con
un contorno di "generi di sopravvivenza" quali pizze, risotti e
cornetti appena sfornati e, come ogni momento di festa prevede, anche ricchi
doni. Questi alcuni degli eventi che accompagneranno la lunga "Festa
per Van Gogh". Sabato 12 aprile, alle 17 e alle 21 nella sala dei
Brittoni all'interno di Casa dei Carraresi, con una capienza di 100 posti a
sedere, l'attore Sandro Buzzatti, in uno spettacolo creato per l'occasione,
leggerà brani dalle lettere di Van Gogh, accompagnato da un quartetto
d'archi. Alla mezzanotte di sabato, le pizzerie "da Fausta" e
"da Carla" serviranno ai visitatori della mostra una pizza
fumante. Nel corso della notte, attorno alle 2, al piano terra della Casa
dei Carraresi, "Improvvisazione notturna" per parole e musica
sulle lettere di Van Gogh, voce recitante Sandro Buzzatti e ambientazione
sonora a cura di Andrea Martin, con l'intervento di musicisti alle
percussioni, al sax e al sintetizzatore, per un suono rivolto alla modernità
di Van Gogh. Alla conclusione dello spettacolo, saranno serviti ai
visitatori un risotto di radicchio, uno sformato di asparagi e la celebre
salamela trevigiana con pomodoro e basilico, tutto ciò offerto dal
"Consorzio Ristoratori del radicchio" e dalla macelleria di Bruno
Bassetto. Ai visitatori n. 500 e n. 1000 che entreranno dopo l'una di notte
e fino alle 7 del mattino, sarà offerto in omaggio un fine settimana ad
Amsterdam per due persone. Ad ogni cinquantesimo visitatore entrato nello
stesso orario, verrà offerto in omaggio il catalogo della mostra. Domenica
13, dalle 7 alle 9, cornetti caldi cappuccino per tutti i visitatori. Ad
offrirli sarà la pasticceria "Al portico oscuro" della famiglia
Cesellato, il nome storico trevigiano in materia di pasticceria. Infine un
brindisi finale, chiusi i battenti, per festeggiare un risultato
"storico" e per salutare Vincent Van Gogh, un saluto che è un
arrivederci visto che "La notte stellata sul Rodano" e altre
meravigliosi capolavori qui non esposti del Maestro saranno presto a
Treviso, ospiti della prossima grande esposizione intitolata "L'oro e
l'azzurro. I colori del Sud da Cézanne a Bonnard" che prenderà il via
in Casa dei Carraresi l'11 ottobre, all'interno di un ampio progetto
espositivo che vede, accanto alla mostra di Casa dei Carraresi, altre tre
esposizioni di livello: "Da Corot a Monet. Opere impressioniste e
post-impressioniste dai musei sudafricani", a Palazzo Sarcinelli di
Congelano; "Da Van Gogh a Picasso. Capolavori del disegno francese del
XIX e XX secolo dal County Museum of Art di Los Angeles", a Belluno in
Palazzo Crepadona e "Music" a Palazzo Attems e al Castello di
Gorizia. Informazioni: Linea d'Ombra tel. 0438.412647 info@lineadombra.it
A
PALAZZO PANELLA, PALAZZOLO SULL'OGLIO, INCONTRO ORGANIZZATO DALLA FONDAZIONE
AMBROSETTI CON L'ARTISTA MICHELANGELO PISTOLETTO ARTE CONTEMPORANEA SUL TEMA
"L'ARTE E I LINGUAGGI PROSSIMI"
Milano, 31 marzo 2003 - La Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, dopo i
tre cicli di conferenze dedicati al secondo dopoguerra (dagli anni Cinquanta
agli Novanta), intende affrontare uno degli aspetti più significativi
dell'oggi, cioè il rapporto tra arte e discipline a lei prossime. In un
momento come quello attuale che segnala, dall'arte alla moda, dalla
progettazione all'industria, dalla teoria alla tecnologia, una necessità
assoluta di immagini e di risoluzioni 'estetiche', riflettere sulle
interferenze fra tali linguaggi significa fare luce sulle tendenze
dell'oggi, sulla spettacolarizzazione della realtà e sul suo confondersi
con le immagini che fino ad ora l'arte sola ha saputo produrre. La
Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea, con il nuovo ciclo di conferenze,
si addentra quest'anno non solo negli specifici linguaggi dell'arte, ma
anche in quelli a lei prossimi quali la moda, l'architettura, il design e la
multimedialità per ricercare percorsi nei quali l'arte possa di nuovo
definirsi. L'intervento del 27marzo ha visto la presenza di Michelangelo
Pistoletto. L'artista internazionale Michelangelo Pistoletto fondò a
Torino, nella seconda metà degli anni Sessanta, insieme ad altri artisti
(Mario Merz, Jannis Kounellis, Luciano Fabro, Giovanni Anselmo, Pier Paolo
Calzolari, Giulio Paolini, Alighiero Boetti, Giuseppe Penone, Gilberto Zorio,
Emilio Prini), il movimento poverista, coordinato criticamente da Germano
Celant. In sintonia con il clima internazionale (Land art americana, e il
'teatro povero' del polacco Jerzy Grotowsky), gli artisti italiani
spostavano l'indagine in una direzione di totale osmosi con la natura, alla
riscoperta non solo di quella fuori da sé, e cioè animali, vegetali e
minerali, ma anche la natura dentro di sé, cioè il proprio corpo, la
propria memoria, i propri gesti, ogni elemento insomma strettamente connesso
con la sfera dell¹esistenza sensibile. Il rapporto tra artista e mondo non
era mediato, ma un rapporto primario di incontro e di relazione con gli
esseri viventi, al fine di farne scaturire un nuovo linguaggio. Così
l'artista -sceglie il direttamente vissuto, non più il rappresentato,
aspira a vivere, non a vedere- e in questo vissuto scopriva la propria forza
e quella del mondo che erano il fondamento dell'opera. Nella produzione
artistica però non interagivano solo l'artista e il mondo, ma si ricercava
anche un rapporto con lo spettatore che, da puro fruitore del fatto
artistico, veniva chiamato in causa per partecipare attivamente al farsi
dell'evento artistico. Michelangelo Pistoletto, in particolare con il lavoro
Lo Zoo del '68, una sorta di teatro di strada, non solo trascendeva tutte le
tecniche tradizionali e usciva dagli spazi dei musei e delle gallerie, ma
invadeva quelli cittadini: -Per me l'arte e la vita sono tutte due una
questione di durata, non desidero far morire l'arte come non desidero far
morire la vita. La più grande arte sarebbe quella di far vivere la vita
sempre-. Tale tensione è presente anche in I Quadri specchianti, dove è
spettatore-attore lo stesso artista. I plexiglas, gli Oggetti in Meno, Lo
Zoo, costituiscono i momenti iniziali e salienti di quell¹attitudine che,
via via, si è sviluppata nel tempo e che, dopo più di quarant'anni, è
approdata nel '94 a Progetto Arte attuato all'interno della struttura della
Fondazione Pistoletto di Cittadellarte, a Biella. Quale ruolo oggi
Michelangelo Pistoletto assegna all'arte? Quali sono i programmi di
Cittadellarte e quanto del 'direttamente vissuto' di Arte Povera ritorna o
si è modificato in Progetto Arte? Quale 'divenire' del reale colgono oggi I
Quadri Specchianti? "Sul nostro pianeta- dice Pistoletto si è creato
uno squilibrio 'civile' di macroscopiche proporzioni. Un estremo contrasto
si è manifestato nel rapporto tra la rapidità dei mezzi di comunicazione,
che avvicinano gli abitanti della terra e le distanze millenarie che si
interpongono tra le etnie, allontanando irrimediabilmente gli
individui." Di fronte a tale disfunzione, Pistoletto richiama la
coscienza individuale degli artisti all'assunzione di una responsabilità
interpersonale: "Ora, sulla soglia di un nuovo millennio, penso
all'arte come progetto di avvicinamento e di congiunzione di tutto ciò che
è reciso e spinto verso distanze contrapposte, e penso che essa debba
ritrovare la sua compresenza universale." Con il Progetto Arte avviato
nel '94, di cui la Fondazione Pistoletto diviene a Cittadellarte l'organismo
attivo, Pistoletto propone perciò un nuovo ruolo dell'artista: quello della
partecipazione diretta nelle dinamiche sociali in modo che l'arte, in tutte
le sue accezioni musica, teatro, letteratura, danza, fotografia,
architettura, arte visiva interagisca direttamente con ogni altro ambito del
sistema sociale, dall¹economia alla politica, dalla scienza alla
produzione, dall'educazione al comportamento. Prossimi appuntamenti: 10
aprile 2003 Alessio Fransoni (artista), 29 maggio 2003 Andrea Lissoni
(critico), 13 marzo / 8 maggio 2003 Arte e comunicazione apertura del corso
di aggiornamento per Docenti.
28
MARZO. NASCE UFFICIALMENTE RACING WORLD, UNA NUOVA STRUTTURA CORSE ARMATA
PER IL CAMPIONATO DEL MONDO MOTOGP, CLASSE 125CC.
Imola, 31 marzo 2003 - Il nuovo team schiera in pista due piloti: il
ventottenne trevigiano Gino Borsoi ed il diciannovenne sammarinese Alex De
Angelis. Il reparto operativo è di prim'ordine, con tecnici riconosciuti
tra i migliori esperti su moto Aprilia e mezzi all'avanguardia. L'impatto
comunicazionale sarà all'altezza della situazione: le colorazioni delle
moto sono state scelte con l'intento di rendere distintivi e unici i piloti
Racing World e allo stesso tempo, aumentare la visibilità dei loghi dei
supporter sugli schermi televisivi e sul materiale fotografico. Racing World
2003: Natural born racing Starring: Gino Borsoi, pilota trevigiano
protagonista nella classe 125 del Campionato del Mondo. Giuseppe Gabrielli,
uno dei concessionari Aprilia più importanti. Già impegnato nel Campionato
Europeo e nel Campionato Italiano con il Gabrielli Racing Team. Loris
Castellucci, della OLM, azienda di manufatti metallici di Imola. Marco
Tresoldi, pilota svizzero e manager di Gino Borsoi. Stefano bedon, manager
Italjet nel 2001 e per anni, responsabile Comunicazione del team LCR. Story:
motori...e computer Tutto parte dall'Amicizia..., quella con la A maiuscola,
tra Gino e Stefano, entrambi "fissati" per l'informatica. Stefano
ha una piccola società d'informatica a Padova dove Gino si rifugia, di
tanto in tanto, per elaborare (moto o pc non fa differenza ...per Gino è
proprio una mania!) il processore del suo PC o installare qualche diavoleria
software. Entrambi sono Amici e collaborano professionalmente con il pilota
svizzero Marco Tresoldi che partecipa, con un proprio team, al Campionato
Italiano ed Europeo. Stefano è Amico anche di Loris Castellucci, suo
coetaneo con una grande passione per le due ruote. Da anni, suo padre Gianni
collabora con un Team del Mondiale e l'aspirazione di Loris è quella di
diventare un addetto ai lavori. Giuseppe Gabrielli è un nome che,
nell'ambiente, parla da solo. Il suo team del Campionato Italiano ed Europeo
splende per organizzazione e capacità; secondo nell'Euroeo 2002 con Pellino
su Aprilia, Giuseppe ha voglia di Mondiale. L'incontro tra tutti, in una
calda giornata d'agosto, sancisce l'inizio di una collaborazione tra persone
che si stimano e con una grande voglia di vincere. Lo Spirito ....una grande
voglia di vincere. Lo spirito della Società Sportiva Racing World non è
quello di produrre profitto: tutto ciò che non è "competenze dei
singoli" è reinvestito interamente per produrre risultati in pista. La
squadra si è accaparrata le moto migliori, i tecnici che riteneva più
capaci, il pilota più promettente del momento e ha fatto costruire un
bilico officina all'avanguardia dall'Azienda Sperotto di Vicenza. L'idea di
partenza è stata quella di iniziare subito ai massimi livelli, competitivi
nei riguardi dei migliori team del Mondiale: oggi, in un mondo esasperato
come quello del Motomondiale, non c'è più spazio per i compromessi.
Passato recente Nei recenti test in terra iberica, Alex è il pilota che ha
convinto di più per costanza di rendimento: secondo a Jerez e terzo
all'Estoril, il sammarinese non ha compiuto giri "alla morte" ma
ha inanellato giri veloci su giri veloci, dimostrando un gran stato di
forma. Quarto all'Estoril, anche Gino, nonostante il tempo necessario per
adattarsi al nuovo assetto Ohlins, è andato forte ed è determinato più
che mai ad ottenere il suo miglior risultato di sempre in Campionato. Senza
sedersi sugli allori prima del tempo, si sta ancora lavorando per la massima
competitività in gara. Di qui gli accordi con Braking e OZ per lo sviluppo
di una soluzione all'avanguardia "cerchio in lega + freno
periferico"; altri accordi tecnici importanti sono con Dell'orto, Crp
Technology, Olm, Lightech, Starlane e Regina.
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