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VENERDI'
9 GENNAIO 2004
pagina 1
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PREVISIONI ECONOMICHE GLOBALI 2004
DELLA BANK OF AMERICA - LONDRA.
Londra, 9 gennaio 2004 - L'ufficio
Studi della Bank of America ha rilasciato un ponderoso rapporto (38 pagine)
"Global Economic Outlook 2004" sulle previsioni economiche globali
per l'anno appena iniziato. Innanzitutto va detto che nel 2003 - malgrado
guerre e disordini vari - le economie mondiali, anche se in modo non
uniforme, sono migliorate rispetto all'anno precedente e le previsioni per
il 2004 sono favorevoli, con una ancor maggiore crescita e meno sacche di
"underperformance" cioè di scostamento rispetto alle aspettative.
La produzione globale - che ha visto un aumento per ora ancora stimato di
circa 2,5% - si prevede vedrà un'espansione del 3,2% nel 2004. Ci si
attende che gli Stati Uniti contribuiranno a questa migliore prestazione con
un aumento approssimativo del 4,2% (3,6% se misurato sull' ultimo
trimestre), così come il Giappone che vedrà un rimbalzo rispetto al 2003
con una crescita superiore al 2% nel 2004.
La Cina
continuerà a crescere in modo rapido, anche se in modo leggermente meno
impetuoso rispetto al passo annuale di circa 8,2% nel 2003. Una crescita si
registrerà anche in altre nazioni dell'Asia che beneficeranno di maggiori
opportunità commerciali. L'europa - in particolare le nazioni
"core" vale a dire le più significative. Le cui economie hanno
visto condizioni di recessione, registrerà solo aumenti modesti e continuerà
a rallentare il passo della crescita globale. In America, il Canada e il
Messico godranno di una crescita maggiore. Ci si aspetta che le pressioni
inflazionistiche mondiali resteranno invariate nel 2004, malgrado gli alti
prezzi dell'energia e del petrolio. Una lieve deflazione probabilmente si
verificherà in Giappone, mentre in Cina la fiorente produzione "low-cost"
di merci per il commercio e l'esportazione genererà competitività e
innovazione, anche se la richiesta cinese di materie grezze farà aumentare
i prezzi delle "commodities". Robusti incrementi di produttività
contribuiranno a tenere bassa l'inflazione negli Usa, anche se i costi delle
importazioni sono destinati probabilmente a crescere a causa del basso
valore del dollaro. L'inflazione in Europa si prevede che diminuirà,
arrivando sotto il 2%, anche a seguito del successo ottenuto dalla Banca
Centrale nella politica di contenimento, di una lenta ripresa economica e il
rafforzamento dell'Euro. I tassi di interesse globali a breve termini
dovrebbero mantenersi bassi.
La Banca
del Giappone si è ufficialmente impegnata a mantenere una politica di tasso
zero per aiutare il Paese nel tentativo di far crescere il Pil e sradicare
la deflazione. Negli Usa, anche in presenza di una buona espansione
economica la politica della Federal Reserve per una praticamente effettiva
stabilità dei prezzi e relativa bassa inflazione ritarderà ogni eventuale
aumento dei tassi di interesse a breve (short-term) almeno sin verso la
seconda metà del
2004. In
Europa, si prevede che
la Banca Centrale
(Ecb) terrà i tassi vicini al 2%, con un occhio al fatto che movimenti
possano influire sul tasso di cambio dell'Euro. I tassi globali di interesse
potranno eventualmente alzarsi di riflesso a brillanti risultati economici e
relativi maggiori aspettative di guadagni. In ogni caso non ci si attendono
significative variazioni in aumento dei tassi almeno sino al 2005. Con
aspettative di bassa inflazione, i tassi effettivi di rendimento dei "bond"
o obbligazioni già riflettono un certo rialzo della crescita economica,
suggerendo una minore pressione rialzista mentre maturerà una graduale
espansione economica. Il rapporto complet può essere visto sul sito
Internet: www.Bofa.com/capitalmarkets
COMMENTO DELL'UFFICIO STUDI ECONOMICI
DELLA BANK OF AMERICA SULLA CONFERENZA STAMPA DELL'8 GENNAIO DELLA BANCA
CENTRALE EUROPEA.
Londra, 9 gennaio. 2004 - A seguito della Conferenza stampa del Presidente
Ecb l'Ufficio Studi Bank of America non cambia per ora le previsioni circa i
tassi di interesse in Europa, anche se nota una maggiore attenzione del
Presidente Tirichet, rispetto a dicembre, verso l'alto valore dell'Euro che
potrebbe alla fine avere riflessi negativi sulle esportazioni, non
sufficientemente compensati dal basso costo (in Euro) del petrolio e di
altre materie prime quotate in dollari sui mercati internazionali. Le
previsioni Boa sono ora che
la Banca Centrale
Europea manterrà i tassi invariati sino a quando l'Euro dovesse arrivare al
livello di l,30 o più contro Dollaro. In tal caso si potrebbe probabilmente
verificare una riduzione del tasso di sconto, entro qualche mese da questo
avvenimento.
LA BCE NON
TAGLIA I TASSI
Bruxelles, 9 Gennaio 2004 - Il direttivo della Banca centrale europea
riunito ieri ha deciso di mantenere invariati i tassi di riferimento della
zona euro, come era nelle attese del mercato. Il tasso minimo del
rifinanziamento principale rimane quindi al 2%, livello a cui è stato
portato nel meeting dello scorso 5 giugno scorso con una riduzione di 50
centesimi. Confermato a 1% il tasso sui depositi overnight presso
la Bce
e a 3% quello sui rifinanziamenti marginali. Oggi si è riunito anche il
board di politica monetaria della Bank of England che ha deciso di lasciare
il tasso di riferimento invariato al 3,75%.
SECONDO LIIKANEN, L'AZIONE
PREPARATORIA PRESENTATA DALLA COMMISSIONE EUROPEA DEFINIRÀ L'AGENDA
STRATEGICA DI RICERCA SULLA SICUREZZA
Bruxelles, 9 Gennaio 2004 -
La Commissione
europea ha delineato la struttura della proposta di azione preparatoria per
la ricerca sulla sicurezza, definita "un primo passo importante"
per risolvere la mancanza, in ambito europeo, di coerenza sulle questioni in
materia di difesa. L'azione preparatoria, che figurava fra le
raccomandazioni contenute in una comunicazione sulla politica europea in
materia di apparecchiature di difesa, adottata nel marzo
2003, ha
come obiettivo ultimo di sviluppare una visione ed un'agenda strategica a
lungo termine per la ricerca in materia di sicurezza. Nel definire i piani,
il commissario per le Imprese e
la Società
dell'informazione, Erkki Liikanen, ha dichiarato: "Non esiste
attualmente in Europa un approccio coerente alla ricerca in materia di
sicurezza. [...] L'azione preparatoria [...] contribuirà a migliorare la
sicurezza dei cittadini europei ed a rafforzare il potenziale tecnologico ed
industriale dell'Europa". A sostegno della sua tesi, Liikanen ha
sottolineato che, nel complesso, gli Stati membri dell'Ue investono nel
settore della difesa circa la metà degli Stati Uniti, impiegando soltanto
un quinto delle proprie capacità. Oltre a delineare un'agenda strategica di
ricerca in materia di sicurezza, l'azione preparatoria sosterrà
direttamente un ristretto numero di progetti mirati che svilupperanno le
ricerche già intraprese a livello europeo, nazionale ed intergovernativo.
La Commissione
ha proposto uno stanziamento di 15 milioni di euro per finanziare l'azione,
che il Parlamento europeo dovrebbe votare agli inizi del 2004. È stato
costituito altresì, quale parte del processo, un "gruppo di personalità"
di alto livello, che riunisce dirigenti industriali e direttori di istituti
di ricerca, responsabili politici, eurodeputati ed osservatori
intergovernativi. Tale gruppo avrà la responsabilità di proporre i futuri
requisiti della ricerca sulla sicurezza in Europa. Per questa fase iniziale,
sono stati individuati cinque settori prioritari in materia di sicurezza:
miglioramento della cosiddetta "situation awareness"
(consapevolezza e padronanza della situazione); ottimizzazione della
sicurezza e della protezione dei sistemi in rete; protezione contro il
terrorismo; potenziamento della gestione della crisi; ed, infine,
interoperabilità ed attuazione di sistemi integrati per l'informazione e la
comunicazione. L'azione si propone, in ultima istanza, di stabilire le
condizioni e le disposizioni necessarie ad attuare un'efficace
collaborazione fra i programmi nazionali di ricerca nel settore della
sicurezza globale. Liikanen ha espresso, infine, il seguente monito: "I
nostri concorrenti, ed in particolare gli Stati Uniti, investono sempre più
nella ricerca: non possiamo assolutamente permetterci di perdere altro
terreno". Infolink: http://europa.Eu.int/comm/enterprise/defence/
LIBERA CIRCOLAZIONE DEI SERVIZI:
LA COMMISSIONE EUROPEA
CHIEDE ALL'ITALIA DI MODIFICARE
LA SUA LEGISLAZIONE
IN MATERIA DI CONCESSIONI IDROELETTRICHE
Bruxelles, 9 gennaio 2004 -
La Commissione
ha deciso d'inviare all'Italia una richiesta ufficiale di modifica delle
procedure con cui sono attribuite le concessioni della produzione
idroelettrica, le quali accordano una preferenza ai concessionari uscenti e,
nella Regione Trentino Alto Adige, agli enti pubblici locali.
La Commissione
ritiene tali procedure incompatibili con la libertà di stabilimento. La
richiesta è presentata sotto forma di parere motivato, seconda tappa della
procedura d'infrazione prevista dall'articolo 226 del trattato Ce. In
mancanza di una risposta soddisfacente entro due mesi,
la Commissione
potrebbe decidere di adire
la Corte
di giustizia.
La Commissione
ha deciso d'inviare all'Italia un parere motivato a causa
dell'incompatibilità con il principio della libertà di stabilimento della
sua legislazione in materia di attribuzione delle concessione
idroelettriche. La libertà di stabilimento vieta le restrizioni
all'esercizio transfrontaliero delle attività economiche, in particolare
ogni forma di discriminazione diretta o indiretta tra operatori comunitari.
La Commissione
contesta in primo luogo la preferenza accordata al concessionario uscente, a
parità d'offerta con altri concorrenti, al momento del rinnovo delle
concessioni della produzione idroelettrica, a norma dell'articolo 12 del
decreto n. 79 dell'11/3/1999 ("decreto Bersani"). Questa
preferenza costituisce una grave violazione del principio di parità di
trattamento tra i partecipanti, tale da dissuadere potenziali aziende
candidate ad impegnarsi nel complesso lavoro tecnico di elaborazione e
presentazione delle offerte di partecipazione, tenuto conto che il
concessionario uscente ha diritto ad avere l'ultima parola. Tale preferenza
non si giustifica con ragioni legate alla sicurezza degli impianti o alla
fornitura dell'energia, poiché non costituisce in sé un mezzo adeguato per
conseguire tali obiettivi e, in ogni caso, è sproporzionata. Essa può di
fatto essere sostituita da alternative meno restrittive: imposizione di un
capitolato d'oneri ben preciso, controlli, sanzioni ecc.
La Commissione
critica inoltre la proroga automatica delle concessioni in corso al momento
dell'entrata in vigore del decreto italiano, per periodi fino a trent'anni
(in particolare nel caso delle concessioni il cui titolare è la società
Enel). Tale sistema può condurre al mantenimento a tempo indeterminato
dello status quo, dato che, quando scadranno le concessioni prorogate, ogni
società attualmente titolare di una concessione potrà, volendo, avvalersi
della preferenza che le è stata concessa per un nuovo lungo periodo. La
possibilità che altri operatori vi abbiano accesso può dunque restare
puramente teorica.
La Commissione
contesta altresì le disposizioni analoghe previste dall'articolo 11 del
decreto legislativo n. 463 dell'11/11/1999, relativo alla Regione autonoma
del Trentino Alto Adige, che attribuisce agli enti pubblici locali e alle
società di loro appartenenza la medesima preferenza accordata al
concessionario uscente, di cui si è detto sopra. Questa alterazione della
parità di trattamento non si giustifica con ragioni connesse alla tutela
delle collettività e degli enti locali (ragioni che di per sé non vengono
messe in discussione). Il parere motivato della Commissione contesta il
fatto che suddetto decreto legislativo prevede una proroga automatica fino
al 2010 delle concessioni che sono state attribuite nella regione,
riservandola però unicamente all'Enel e alle società di proprietà degli
enti locali. Informazioni aggiornate su tutte le procedure d'infrazione
riguardanti gli Stati membri si trovano nel seguente sito: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_fr.htm
INVITO A PRESENTARE PROGETTI
NELL'AMBITO DEL PROGRAMMA ITEA (TECNOLOGIA DELL'INFORMAZIONE PER IL
PROGRESSO EUROPEO)
Bruxelles, 9 Gennaio 2004 - Nell'ambito di Itea un programma cluster
strategico di Eureka, è stato annunciato il lancio di un prossimo invito a
presentare progetti per attività di ricerca e sviluppo precompetitiva nel
settore del software embedded e distribuito. La partecipazione all'invito
sarà aperta ai grandi gruppi industriali, alle piccole e medie imprese (Pmi),
nonché agli istituti di ricerca e alle università. I progetti Itea sono
iniziative di tipo "bottom up" orientate verso l'industria che
comportano la collaborazione di almeno due partner industriali di due paesi
diversi. L'invito sarà aperto il 19 gennaio e le descrizioni dei progetti
dovranno essere presentate entro il 2 aprile. Per ulteriori informazioni
consultare il seguente sito web: http://www.Itea-office.org
REGNO UNITO, SEMINARI SULLA
PREPARAZIONE DELLE PROPOSTE PER IL 6PQ E SULLE QUESTIONI FINANZIARIE
Cambridge, 9 Gennaio 2004 - Il 10 e il 26 febbraio si svolgeranno a
Cambridge (Regno Unito) due workshop destinati ai membri della comunità dei
ricercatori interessati all'elaborazione di una proposta per il Sesto
programma quadro (6PQ) . Il primo seminario spiegherà come presentare
alla Commissione e ai suoi valutatori una proposta che soddisfi i criteri di
valutazione e gli obiettivi della Commissione. Entrambi i workshop
tratteranno i progetti integrati (Ip) e i progetti specifici mirati nel
campo della ricerca (Strep). Il secondo seminario tratterà i nuovi principi
di gestione finanziaria introdotti con il 6Pq. I partecipanti avranno la
possibilità di conoscere i nuovi principi finanziari del 6Pq e di svolgere
una serie di esercizi relativi al funzionamento pratico di tali principi,
sia al livello del progetto sia all'interno di ciascuna delle organizzazioni
partecipanti. Infolink: http://www.Singleimage.co.uk
oppure rivolgersi a: Sue Greig
Singleimage Limited Tel: +44 1480 497712
ABI RESPINGE GLI ATTACCHI CONTRO LE
BANCHE SU PARMALAT
Roma, 9 Gennaio 2004 - Abi rileva che la vicenda Parmalat, su alcuni media,
ha costituito l’ennesima occasione per un generico e indiscriminato
attacco contro le banche del nostro Paese. E’ invece necessario prendere
atto che non vi può essere corretto funzionamento dei mercati, efficiente
erogazione del credito e salvaguardia dei risparmiatori se le imprese non
forniscono informazioni vere e complete. Le banche italiane e le principali
banche del mondo hanno utilizzato informazioni ufficiali di cui oggi viene
contestata la veridicità. Abi respinge pertanto con fermezza gli attacchi
in atto. E’ una vicenda in cui le stesse banche possono considerarsi parte
lesa e che viene invece strumentalmente utilizzata contro di loro, con gravi
danni anche per l’immagine internazionale dell’intero sistema-Paese.
COMMISSIONE GALGANO: I
RAPPRESENTANTI DESIGNATI DALLE ISTITUZIONI
Roma, 9 gennaio 2004 - Il Mef comunica che
la Commissione
costituita nel 2002 e presieduta dal prof. Francesco Galgano, incaricata di
studi sulla disciplina societaria, ha avuto composizione istituzionale:
Banca d’Italia, Consob, Borsa Italiana, Ordine dei dottori commercialisti,
Assirevi. Ciascuna istituzione ha designato un proprio rappresentante: Bruno
Bianchi, Banca d’Italia; Massimo Tezzon, Consob; Massimo Capuano, Borsa
Italiana Spa; Lino De Vecchi, Ordine dei dottori commercialisti. Assirevi,
l’Associazione delle società di revisione contabile, ha designato il suo
presidente, Adolfo Mamoli.
ASSOGESTIONI:A
DICEMBRE SALDO POSITIVO PER +917,9 MLN. DI EURO. AZIONARI E FLESSIBILI
SEMPRE PIÙ POSITIVI. BILANCIATI IN ROSSO. SEGNO MENO PER GLI OBBLIGAZIONARI
CHE MANTENGONO SALDO ANNUALE IN POSITIVO.
Milano, 9 gennaio 2004 - 2003 anno della riscossa per i fondi comuni che
hanno chiuso gli ultimi dodici mesi con una raccolta complessiva di +25.157,9
milioni di euro. Nei due anni precedenti i saldi di raccolta erano invece
risultati negativi:–599,4 milioni di euro nel 2001; –6.400,9 milioni di
euro nel 2002. “Il risultato del 2003 è assolutamente positivo –
commenta Guido Cammarano, Presidente di Assogestioni – mostra che i fondi
comuni sono stati considerati dai risparmiatori italiani come uno strumento
di investimento e di diversificazione. I fondi comuni sono stati premiati
per la loro trasparenza, flessibilità e professionalità. Nel corso del
2003 abbiamo registrato un ritorno dei risparmiatori al comparto azionario
che si è consolidato nel secondo semestre dell’anno”. I fondi azionari
sono dunque stati i protagonisti del 2003, dopo la parentesi negativa di
maggio, la categoria ha chiuso sempre in positivo fino a fine anno. A
dicembre il saldo è stato di +812,2 milioni di euro. Un’altra categoria
da record è stata quella dei fondi flessibili che hanno registrato saldi
positivi in tutti i dodici mesi e hanno chiuso dicembre a +784,7 milioni di
euro. Ottimi risultati anche per i fondi di liquidità che registrano un
saldo di raccolta annuale di +15.468 milioni di euro. Il mese di dicembre si
è chiuso per questa categoria a +1.097,5 milioni di euro. Dopo otto mesi in
nero i fondi obbligazionari hanno riportato, negli ultimi mesi del 2003, dei
risultati di raccolta negativi. Il saldo annuale si è tuttavia mantenuto
largamente in territorio positivo (+10.721,9 milioni di euro) mentre quello
di dicembre, pur rimanendo negativo, ha segnato un recupero rispetto a
novembre chiudendo a –1.446,3 milioni di euro. Il patrimonio dei fondi
comuni d’investimento si è attestato, a fine dicembre, a quota 508.997,9
milioni di euro. In un anno i fondi hanno registrato una crescita
patrimoniale del 9,2% Molto buoni anche i dati relativi ai fondi di fondi
(non inclusi nei totali per evitare duplicazioni) che nel corso dell’anno
hanno raccolto +1.154 milioni di euro e nel mese di dicembre +224,7 milioni
di euro. Il patrimonio di questa categoria di fondi si è attestato a
7.683,6 milioni di euro.
UNICREDITO
ITALIANO: OFFERTA PUBBLICA DI ACQUISTO RESIDUALE SU AZIONI LOCAT
Milano, 9 Gennaio 2004 - Unicredito Italiano informa di aver depositato ieri
presso Consob la comunicazione della propria intenzione di promuovere
un’offerta pubblica di acquisto residuale, ai sensi dell’articolo 108
del D. Lgs. 58/98, avente ad oggetto massime n. 28.790.365 azioni ordinarie
emesse da Locat S.p.a., del valore nominale di € 0,32 ciascuna, di cui: 1.
N. 26.149.343 azioni ordinarie sottoscritte e versate; 2. N. 138.522 azioni
ordinarie, anche esse sottoscritte e versate, assegnate al personale
dipendente e gravate da vincolo triennale di indisponibilità, con scadenza
del suddetto vincolo, per ciascuna delle due emissioni esistenti,
rispettivamente, 4 settembre 2004 e 4 settembre 2005; 3. N. 2.502.500 azioni
emittente a fronte dell’esercizio dei diritti d’opzione esercitabili,
nel rapporto di 1:1, al momento dell’Offerta, ai sensi del regolamento del
piano di stock option dell’Emittente, e che potranno essere in
circolazione durante il periodo di adesione all’Offerta, azioni
rappresentanti l’intero flottante esistente sul mercato. Unicredit, che
detiene attualmente n. 518.355.103 azioni ordinarie, pari al 94,901% del
capitale sociale dell’Emittente sottoscritto e versato alla data odierna
(e che il 4 settembre 2005, scaduti gli ultimi vincoli gravanti su azioni
vincolate conferite all’offerta pubblica di acquisto promossa nella scorsa
estate, diverrà titolare di n. 519.917.801 azioni Locat, pari al 95,187%
dell’attuale capitale sociale della medesima), ricorda che: •la somma
delle azioni di cui ai punti (1) e (2) rappresenta il 4,813% del capitale
sociale di Locat ad oggi sottoscritto e versato, mentre la somma delle
azioni di cui ai punti (1), (2) e (3) rappresenta il 5,247% del capitale
sociale dell’Emittente fully diluted; •il trasferimento delle “Azioni
Vincolate” dei dipendenti che aderissero all’Opa, ed il relativo
regolamento del corrispettivo, avverrà solo alla scadenza dei rispettivi
vincoli; •non costituiranno oggetto della presente Offerta i 10.585.800
diritti di opzione, emessi dal Consiglio di Amministrazione di Locat, su
delega dell’Assemblea Straordinaria nell’ambito del piano di stock
option, e non esercitabili durante l’Offerta; •per tali diritti (di cui
i primi sono esercitabili a partire dal giugno 2004), validi per
sottoscrivere azioni Locat nel rapporto di 1:1 ed assegnati al top
management, ai dipendenti e agli agenti, Unicredit intende, di concerto con
Locat, identificare un meccanismo che consenta ai titolari delle azioni
derivanti dall’esercizio dei diritti di realizzare un risultato economico
equivalente a quello conseguibile con il piano di stock option ad oggi in
vigore..Corrispettivo dell’Offerta L’offerente riconoscerà per ogni
Azione portata in adesione all’Offerta un corrispettivo in contanti di €
1,024. Il controvalore massimo complessivo dell’Offerta, in caso di
adesione totalitaria all’Offerta, sarà, pertanto, pari a €
29.481.333,76, dei quali massimi € 141.846,52, rappresentanti il
corrispettivo relativo alle Azioni Vincolate, verranno trasferiti ai
titolari delle stesse al termine del periodo di indisponibilità,
contestualmente al trasferimento delle stesse. Il periodo di adesione
all’Offerta sarà preventivamente concordato con Borsa Italiana S.p.a.. Si
ritiene, peraltro, che detto periodo di adesione possa iniziare nei primi
giorni di febbraio e possa concludersi nei primi giorni del prossimo marzo.
Unicredit, giunto a detenere circa il 95% del capitale sociale di Locat a
seguito dell’Offerta Pubblica di Acquisto Totalitaria promossa
nell’estate scorsa, promuove la presente Offerta affinché, ai sensi del
Regolamento dei Mercati Organizzati e Gestiti da Borsa Italiana S.p.a.,
detto titolo sia revocato a decorrere dal giorno di borsa aperta successivo
all’ultimo giorno di pagamento del corrispettivo dell’Offerta stessa.
Qualora, inoltre, a seguito dell’Offerta giungesse ad essere titolare di
un numero di Azioni che, unitamente alle Azioni già in suo possesso,
rappresentassero almeno il 98% del capitale ordinario di Locat sottoscritto
e versato alla data di chiusura del periodo di Offerta, Unicredit si avvarrà
del diritto di acquisire le azioni residue entro 4 mesi dalla conclusione
dell’Opa, ai sensi dell’art. 111 del D. Lgs. 58/98 Premesso che per il
pagamento del corrispettivo dell’Offerta Unicredit farà ricorso alle
proprie risorse disponibili, l’Offerente rende noto che, in relazione alle
azioni liberamente trasferibili, ha accantonato in conto vincolato presso
Unicredit Banca Mobiliare S.p.a. - a fronte di un controvalore massimo
complessivo dell’Offerta di € 29.339.487,24 - Buoni del Tesoro
Poliennali, scadenza 1° nov. 2023, tasso 9%, per un capitale nominale di
€ 23.000.000, ed un controvalore attuale di mercato di oltre €
35.000.000. Il pagamento del corrispettivo relativo alle n. 138.522 azioni
gravate da vincolo di indisponibilità – per le alla quali potrebbe venir
pagato un corrispettivo massimo di € 141.846,52 – è, invece, assistito
dalla garanzia relativa al pagamento delle azioni vincolate rilasciata in
occasione della precedente offerta volontaria. Detta garanzia prevede il
vincolo, sino al 4 set. 2005, di ulteriori € 2.000.000 di capitale
nominale dei titoli sopra indicati, pari ad un controvalore di mercato
attuale di oltre €
3.000.000, a
fronte di un rischio massimo garantito pari € 1.548.274,72). Unicredit
informa, infine, che Consulente Finanziario dell’operazione e
Intermediario Incaricato del coordinamento della raccolta delle adesioni è
Unicredit Banca Mobiliare S.p.a.
PARMALAT REVOCA INCARICO A DELOITTE
& TOUCHE
Collecchio (Parma), 9 gennaio 2004 - Parmalat Finanziaria S.p.A. in
amministrazione straordinaria comunica che ieri ha revocato l’incarico di
revisione conferito alla Deloitte & Touche S.p.A..
SMENTITA DI BANCA MONTE DEI PASCHI
Siena, 9 Gennaio 2004 - In relazione a quanto contenuto in un articolo di
stampa, pubblicato ieri
la Banca Monte
dei Paschi di Siena Spa e
la Fondazione Monte
dei Paschi di Siena dichiarano destituita di ogni fondamento la notizia
relativa all'ipotesi di dimissioni del Presidente della Banca. Siena,
DAVIDE CAMPARI CALENDARIO EVENTI
SOCIETARI PER L’ANNO 2004
Milano, 9 gennaio 2004 – Davide Campari-milano S.p.a. Ha comunicato il
calendario delle date relative ai principali eventi societari di carattere
periodico per l’anno in corso: 22 marzo 2004 Cda - Approvazione progetto
di bilancio al 31 dicembre 2003; 29 aprile 2004 Assemblea degli Azionisti;
10 maggio 2004 Cda - Approvazione risultati del 1° trimestre al 31 marzo
2004; 8 settembre 2004 Cda - Approvazione risultati semestrali al 30 giugno
2004 ; 8 novembre 2004 Cda - Approvazione risultati del 3° trimestre al 30
settembre 2004
BENETTON GROUP, RICONFERMA LE STIME
DI FATTURATO 2003
Ponzano, 9 Gennaio 2004 - Benetton Group, in riferimento a indicazioni
apparse su un quotidiano finanziario italiano, riconferma le stime di
fatturato
2003 a
1.845 milioni di euro, già rese note lo scorso dicembre in occasione della
presentazione delle "Linee Guida 2004-2007". La flessione dei
ricavi rispetto al 2002 (1.992 milioni di euro) deriva prevalentemente dalla
cessione dei marchi sportivi avvenuta all'inizio del
2003. L
'azienda sottolinea inoltre di non aver mai comunicato l'andamento delle
vendite di abbigliamento di dicembre che, in ogni modo, si presenta in linea
con l'anno precedente.
FERRITALIA: CAMBIO AI
VERTICI, TORTIMA NUOVO DIRETTORE CON UN FATTURATO DI MILIONI DI 20 MILIONI
DI EURO NEL 2003 IL GRUPPO È LEADER IN ITALIA NEL SETTORE FERRAMENTA E
UTENSILERIA E TRA I PRIMI A LIVELLO EUROPEO
Padova, 9 Gennaio 2004 - Luciano Tortima , 56 anni, è il nuovo Direttore
del Gruppo Ferritalia ed assumerà l’incarico dal primo gennaio
2004. A
nominarlo è stato il C.d.a., ritenendolo una persona di grande esperienza ,
che da anni lavora all’interno dell’azienda e che conosce alla
perfezione il prodotto e le dinamiche interne. Tortima succede a Gianluigi
Michelotto, che lascia l’azienda per passare dalla funzione di manager a
quella di imprenditore nel settore alimentare. Luciano Tortima, che ha
iniziato la sua carriera nel settore nel 1969 alla Paolo Morassutti Spa di
Padova, nel 1980 è entrato a far partre dello staff Ferritalia prima come
Assistente del Direttore e poi come Product Manager. Nel febbraio del 2002
è stato nominato Direttore Acquisti e, dal primo gennaio 2004, sarà il
nuovo Coordinatore della Sede Gruppo Ferritalia. “Lavorerò nel segno
della continuità – ha sottolineato il neo Direttore -, proseguendo le
linee già impostate da Gianluigi Michelotto”. Il cambio ai vertici si
inserisce in un momento di particolare crescita per Ferritalia. L’azienda
prevede infatti di chiudere il 2003 registrando un incremento di fatturato
di circa il 5%. “Raccolgo una buona eredità - ha precisato Tortima -, ed
è mia intenzione proseguire e consolidare il piano strategico improntato
dal mio predecessore all’inizio del
2002”
. Ferritalia, associa aziende del settore utensileria e ferramenta tra le più
rappresentative nel panorama nazionale, alcune esistenti già dalla metà
dell'800. Attiva dal
1974, ha
la sua sede centrale a Padova.
LLOYD ADRIATICO: IN PALIO
20 BORSE DI STUDIO PER UN’ESPERIENZA ALL’ESTERO IL 15 GENNAIO 2004 SCADE
IL TERMINE PER
LA PRESENTAZIONE DELLE
CANDIDATURE
Milano, 9 Gennaio 2004 - Restano ancora pochi giorni a disposizione degli
studenti delle scuole medie superiori che intendono usufruire delle 20 Borse
di studio messe a disposizione dal Lloyd Adriatico per una esperienza di
vita all’estero: un’occasione unica, rivolta ai giovani, per migliorare
la loro conoscenza del mondo e per imparare una lingua straniera.. Il
prossimo 15 gennaio 2004 scade infatti il termine d’iscrizione per
accedere alla selezione dei candidati. L’iniziativa nasce in
collaborazione con Intercultura, la più importante organizzazione che
realizza scambi educativi per i giovani. L’iniziativa congiunta del Lloyd
Adriatico e di Intercultura prevede nell’edizione
2003-2004l’assegnazione di 15 borse di studio riservate ai figli di
clienti della Compagnia – delle quali 5 per iniziativa degli Agenti della
Toscana riservate a studenti residenti nella Regione– ed altre 5 borse di
studio indirizzate ai figli di dipendenti e agenti della Compagnia e a
giovani residenti nella città di Trieste, dove ha sede il Lloyd Adriatico.
La Compagnia
guidata da Enrico Tomaso Cucchiani testimonia anche in questa iniziativa la
sensibilità verso il ruolo sociale dell’impresa e il suo impegno nella
formazione dei giovani. Cucchiani è membro dell’Advisory Board di
Intercultura, formato da ex borsisti che occupano posizioni rilevanti nella
vita nazionale. Ne fanno parte, tra gli altri, Franco Bernabè, manager e
Presidente della Biennale di Venezia, Gian Filippo Cuneo, Consulente
d’azienda, Francesco Favotto, Preside della Facoltà di Economia
dell’Università di Padova, Gustavo Ghidini docente all’Università
Luiss di Roma, Pippo Ranci, Presidente dell’Autorità per l’Energia
Elettrica e il Gas, Carlo Secchi, Rettore dell’Università Bocconi di
Milano, Ulrich Weiss di Deutsche Bank. “Al giorno d’oggi – osserva
Cucchiani – investire nel futuro dei giovani è indispensabile, più che
in passato, per garantire loro un futuro di successo: in un mondo sempre più
complesso, conoscere bene le lingue straniere e comprendere culture diverse
diventa essenziale. Il Lloyd Adriatico, sensibile a questa problematica, ha
deciso di investire nel futuro dei figli dei propri clienti.
L’investimento nei giovani è una testimonianza del nostro impegno ad
investire nel futuro del Paese, ed anche un modo per dimostrare
concretamente la vicinanza ai nostri clienti, alle loro famiglie, a quanto
hanno di più caro. Con molti clienti, c’è un rapporto di lunga data e
questo è un modo per rafforzare tale legame e per creare valore per le loro
famiglie. Siamo certi che un’esperienza di vita e di studio all’estero
fornirà un bagaglio molto importante per il prosieguo degli studi e un
elemento di chiara differenziazione all'assunzione del primo impiego”.
L’obiettivo è costruire oggi per i ragazzi un avvenire di successo,
aprendo loro le porte del mondo, offrendo ai più meritevoli una concreta
opportunità: vivere una bellissima esperienza formativa e aiutarli a
diventare “cittadini del mondo”. Giunta alla sesta edizione, quest’anno
l’iniziativa è stata ampliata aumentando il numero di borse di studio in
palio: vi concorreranno studenti delle scuole medie superiori, di età
compresa tra i 15 e i 19 anni, che potranno scegliere tra diversi Paesi di
destinazione. Nelle passate edizioni, sono già stati premiati 26 giovani
meritevoli. Il programma prevede il soggiorno gratuito degli studenti nel
Paese prescelto presso una famiglia selezionata da Intercultura. Le borse di
studio possono avere una durata annuale o – per i soggiorni estivi – di
quattro o sei settimane.
DA UNA RICERCA DELLA CAMERA DI
COMMERCIO SULLE IMPRESE MILANESI NEGLI ULTIMI DIECI ANNI VOLANO LE
TELECOMUNICAZIONI, L’INFORMATICA, MA ANCHE AMBIENTE, SANITÀ, ISTRUZIONE E
AGENZIE DI VIAGGI. E IN DIECI ANNI LE IMPRESE CRESCONO DI QUASI 21 MILA UNITÀ
Milano, 9 gennaio 2004. Milano in dieci anni diventa sempre più tecnologica
e meno industriale, ma non dimentica l’importanza delle relazioni umane e
dell’ambiente. E’ questo l’identikit della città degli ultimi dieci
anni che emerge dall’analisi delle principali dinamiche per settore e
attività delle imprese della Provincia di Milano tra il 1993 e il 2003
sulla base dei dati della Camera di Commercio di Milano. In termini
percentuali, i settori che sono cresciuti di più sono quelli legati alla
new economy e alle nuove tecnologie. Abbiamo così un +255,7% per poste e
telecomunicazioni; un +56,6% per l’informatica; un +19,6% per
l’intermediazione finanziaria. Ma a mostrare un trend fortemente positivo
sono anche i servizi alla persona: come le agenzie di viaggio (+64,4%);
l’istruzione (+39,4%) e le attività ricreative, sportive e culturali
(+30,6%); nonché le imprese legate all’ambiente: il settore del recupero
e riciclaggio cresce infatti dell’88%. In valore assoluto, le due attività
che crescono di più sono invece le costruzioni (+10 mila) e il settore
complessivo del commercio (+5.110 imprese). A scendere sono invece i settori
legati al manifatturiero: in particolare l’industria del legno (-18%),
quella tessile (-11,6%), la fabbricazione dei mobili (-10,5%), e quella del
cuoio (16,6%). Cambia anche la forma giuridica delle imprese milanesi, che
si trasforma e diventa sempre più complessa: dal 1993 le ditte individuali
calano leggermente (-1,2%), mentre continuano a crescere le società di
persona (+10,2%) e quelle di capitale (+19,5%). Complessivamente, tra il
1993 e il 2003, le imprese milanesi sono cresciute di quasi 21 mila unità
(+6,8%), passando da 304 mila ad oltre 325 mila imprese. “Se il trend
delle imprese – ha commentato Carlo Sangalli, Presidente della Camera di
Commercio di Milano – è in grado di riflettere in qualche modo i
cambiamenti profondi nell’anima di una città, credo che ci sia da ben
sperare per il futuro di Milano. Quello che infatti emerge è l’immagine
di una città che è pronta per le sfide che la aspettano, che non ha paura
di investire nella ricerca e nella innovazione, ma che al tempo stesso vuole
mantenere viva la sua identità. Una identità ambrosiana che è fatta
anche, se non soprattutto, di qualità dei rapporti umani, di voglia di
conoscere e di conoscersi. Il trend positivo che mostrano le attività
culturali, sportive, l’istruzione, le agenzie di viaggi, così come le
imprese legate all’ambiente, è lì a confermarci questo dato, mentre si
rinnova la voglia tipica milanese di rischiare e di intraprendere”.
Www.mi.camcom.it I Dati Complessivi - Il decennio 93-03: linee principali.
Nel corso di dieci anni, le imprese milanesi sono aumentate di 20.853 unità
(+6,8%), passando dalle 304.812 imprese attive del 1993 alle 325.665
attuali. E pensare che il decennio era partito in sordina, facendo
registrare un –3,8% tra 1993 e 1994 (-11.637 imprese: da 304.812 imprese
del 1993 alle 293.175 del 1994), e un –2% nel 1995 (-6.000 imprese),
dovuto principalmente alla nascita della provincia di Lodi. Ma dalla seconda
metà degli anni novanta la situazione cambia bruscamente: +1,5% nel 1996
(+4.426 imprese: da 187 mila a 291 mila); +1,7% nel 1997 (+5 mila imprese;
da
291 a
296 mila); +0,9% nel 1998 (+2.680 imprese; da
296 a
299 mila). Il 1999 è l’anno in cui si torna a supera il tetto delle 300
mila imprese: 304 mila unità (+1,6% rispetto all’anno precedente). Il
trend continua negli anni successivi: 311 mila imprese nel 2000 (+2,3%; +7
mila imprese); 318 mila imprese nel 2001 (+2,2%; +7 mila imprese); 322 mila
imprese nel 2002 (+1,5%; +4.700 imprese); per finire alle 325.665 attuali
(+0,9%; +3 mila imprese). Principali forme giuridiche e settori. Si conferma
una variazione importante sia nella forma giuridica delle imprese milanesi
che nella loro struttura complessiva. Tra le forme giuridiche, si assiste ad
una forte crescita delle società di capitale (da 77.417 nel
1993 a
92.490 nel 2003: +15.073 imprese; +19,5%); delle società di persona (da
65.720 a
72.413: +6.693 imprese; +10,2%) e delle altre forme giuridiche (da
7.022 a
8.215; +17%), mentre in leggero calo risultano le ditte individuali (da
154.653 a
152.817: -1.836; -1,2%). Per quanto riguarda il secondo aspetto, si assiste
tra il 1995 e il 2003 ad un trend negativo per il settore manifatturiero (da
55 mila imprese attive a 50.831: -4.233 imprese; -5,7%), a cui si
contrappone un andamento decisamente positivo per il settore dei servizi (da
198 mila a 221 mila: +22.590 imprese; +11,4%), delle costruzioni (da 31 mila
ad oltre 41 mila imprese: +10.079 unità;+24,7%) e delle imprese non
classificate (da 665 ad oltre 6 mila: +5.816; +752,8%). Cresce anche il
settore dell’agricoltura (da
1.502 a
5.592 imprese; +4.090 imprese; +267,7%), tuttavia questo dato è in parte
sovrastimato per effetto del cambiamento di rilevazione dei dati avvenuto
per questo settore nella seconda metà degli anni Novanta. Attività: chi
sale…In termini percentuali a fare la voce grossa sono le attività legate
alla new economy, quelle legate all’ambiente e ai servizi alla persona
(periodo considerato: 1995-2003). Al primo posto si piazza infatti il
settore delle poste e telecomunicazioni (con una crescite del numero di
imprese attive pari a +255,7% tra il 1995 e il 2003), mentre molto bene
vanno anche il settore della ricerca e sviluppo (al terzo posto con un
+73,2%), quello della fabbricazione di macchine per ufficio ed elaboratori
(al 5° posto; +58,2%), quello dell’informatica (al 6°posto; +56,6%) e
quello dell’intermediazione monetaria e finanziaria (+19,6%). Le imprese
impegnate nel settore ambientale registrano un +88% nel settore del recupero
e preparazione del riciclaggio (al 2° posto per crescita) e un +12,2% per
smaltimento rifiuti solidi e acque di scarico. Per quanto riguarda i servizi
alla persona: le agenzie di viaggio crescono del 64,4% (al 4° posto), la
sanità e gli altri servizi sociali del 44,6% (al 7° posto), l’istruzione
del 39,4% (all’8° posto) e le attività ricreative, culturali e sportive
del 30,6% (al 9° posto). Con una crescita superiore al 10% anche il settore
delle costruzioni (+24,7%), l’industria alimentare (+19,9%), il noleggio
macchine ed attrezzatura (+18,3%), la produzione e distribuzione energia
elettrica, gas e acqua (+18%), e gli alberghi e i ristoranti (+10%).
Positivo l’andamento anche per il settore delle attività immobiliari
(+6,4%) e per quello del commercio ingrosso e dettaglio (+5,9%). Se
consideriamo invece le variazioni assolute, è il settore delle costruzioni
quello che è cresciuto di più tra il 1993 e il 2003: +10.079 imprese.
Seguito dal settore del commercio (+5.110 imprese), dall’informatica (+3.778)
e dall’attività immobiliari (+3.438). Con una crescita di oltre mille
imprese si segnalano anche le altre attività professionali e
imprenditoriali (+2.743), il settore dell’intermediazione monetaria e
finanziaria (+2.742 imprese), alberghi e ristoranti (+1.550) e le agenzie di
viaggi (+1.514). Superiore ad una crescita di mille anche altri servizi
pubblici, sociali e personali (+1.390 imprese) e le attività ricreative,
culturali e sportive (+1.135). Il confronto è stato effettuato a partire
dal 1995 e non dal 1993 per uniformità di classificazione merceologica.
…e chi scende. Ad aver subito la maggiore flessione tra il 1995 e il 2003
sono soprattutto le attività legate al comparto manifatturiero. Con una
crescita negativa di oltre il 10% si segnalano infatti: la fabbricazione
mobili (-10,5%), la fabbricazione e produzione di carta (-11%),
l’industria tessile (-11,6%), la preparazione e concia cuoio (-16,6%),
l’industria del legno (-18%) e infine la fabbricazione apparecchi
radiotelevisivi e apparecchi per comunicazioni (-26,8%). Se consideriamo
invece le variazioni in valore assoluto, ad aver perso più di 200 imprese
attive tra il 1995 e il 2003, si segnalano le industria tessile (-295
imprese), la preparazione e concia cuoio (-341), confezione articoli
vestiario (-394), trasporti terrestri (-571), fabbricazione apparecchi
radiotelevisivi e apparecchi per comunicazioni (-580), industria legno
(-745), fabbricazione mobili (-883). Variazione percentuale delle imprese
milanesi per settore (1995-2003)
|
|
2003
|
1995
|
2003-1995
|
1
|
Poste e telecomunicazioni
|
774
|
176
|
255,7%
|
2
|
Recupero e preparaz. Per il
riciclaggio
|
165
|
83
|
88,0%
|
3
|
Ricerca e sviluppo
|
377
|
213
|
73,2%
|
4
|
Attivita' ausiliarie dei trasp.;ag.Viaggi
|
3337
|
1823
|
64,4%
|
5
|
Fabbric.macchine per uff.,elaboratori
|
440
|
261
|
58,2%
|
6
|
Informatica e attivita'
connesse
|
9898
|
6120
|
56,6%
|
7
|
Sanita' e altri servizi sociali
|
1665
|
1046
|
44,6%
|
8
|
Istruzione
|
1241
|
781
|
39,4%
|
9
|
Attivita' ricreative, culturali
sportive
|
4032
|
2897
|
30,6%
|
10
|
Costruzioni
|
41240
|
31161
|
24,7%
|
11
|
Produz.energia elettr.,gas,acqua
calda
|
241
|
176
|
23,9%
|
12
|
Industrie alimentari e delle
bevande
|
3031
|
2312
|
19,9%
|
13
|
Intermediaz.monetaria e
finanziaria
|
9260
|
7664
|
19,6%
|
14
|
Noleggio macc.E attrezz.Senza
operat.
|
1044
|
810
|
18,3%
|
15
|
Prod.e distrib.Energ.elettr.,gas
e acqua
|
272
|
211
|
18,0%
|
16
|
Smaltim.rifiuti solidi, acque
scarico e sim.
|
225
|
180
|
12,2%
|
17
|
Alberghi e ristoranti
|
13153
|
11603
|
10,0%
|
18
|
Altri servizi pubblici,sociali
e personali
|
15135
|
13745
|
8,0%
|
19
|
Attivita' immobiliari
|
32752
|
29314
|
6,4%
|
20
|
Comm.ingr.e dett.;rip.Beni
pers.E per la cas
|
88071
|
82961
|
5,9%
|
21
|
Altre attivita' professionali e
imprendit.
|
30931
|
28189
|
3,5%
|
22
|
Fabbric.di altri mezzi di
trasporto
|
286
|
272
|
2,9%
|
23
|
Fabbric.autoveicoli,rimorchi e
semirim.
|
259
|
254
|
1,2%
|
24
|
Editoria,stampa e
riprod.Supp.registrati
|
4882
|
4906
|
0,6%
|
25
|
Serv.domestici presso famiglie
e conv.
|
7
|
9
|
0,0%
|
26
|
Produzione di metalli e loro
leghe
|
626
|
674
|
-0,6%
|
27
|
Fabbric.di macchine ed
appar.Elettr.n.c.a.
|
2887
|
3030
|
-1,1%
|
28
|
Fabbric.macchine ed appar.Mecc.,instal.
|
5165
|
5393
|
-2,3%
|
29
|
Trasporti aerei
|
43
|
43
|
-2,3%
|
30
|
Altre industrie estrattive
|
105
|
110
|
-3,6%
|
31
|
Trasporti terrestri;trasp.Mediante
condotta
|
13365
|
13936
|
-4,3%
|
32
|
Confez.articoli vestiario;prep.Pellicce
|
3438
|
3832
|
-4,4%
|
33
|
Fabbricaz.e lav.Prod.metallo,escl.macchine
|
9041
|
9623
|
-5,1%
|
34
|
Estrazione di minerali
|
127
|
137
|
-5,8%
|
35
|
Fabbric.prodotti
lavoraz.Min.non metallif.
|
1145
|
1273
|
-7,0%
|
36
|
Fabbric.artic.in gomma e mat.Plastiche
|
1753
|
1951
|
-8,1%
|
37
|
Fabbric.appar.medicali,precis.,strum.ottici
|
2966
|
3305
|
-8,5%
|
38
|
Fabbric.prodotti chimici e
fibre sintetiche
|
1598
|
1802
|
-8,8%
|
39
|
Fabbric.mobili;altre industrie
manifatturier
|
5716
|
6599
|
-10,5%
|
40
|
Fabbric.pasta-carta,carta e
prod.Di carta
|
691
|
784
|
-11,0%
|
41
|
Raccolta,depurazione e
distribuzione acqua
|
31
|
35
|
-11,4%
|
42
|
Fabbric.coke,raffinerie,combust.nucleari
|
71
|
78
|
-11,5%
|
43
|
Industrie tessili
|
1808
|
2103
|
-11,6%
|
44
|
Prep.e concia cuoio;fabbr.Artic.viaggio
|
1270
|
1611
|
-16,6%
|
45
|
Ind.legno,esclusi mobili;fabbr.In
paglia
|
2368
|
3113
|
-18,0%
|
46
|
Fabbric.appar.radiotel.e
app.Per comunic.
|
1224
|
1804
|
-26,8%
|
|
Agricoltura, caccia e
sivicoltura
|
5.592
|
1502
|
267,7%
|
NOVE ITALIANI SU DIECI
PENSANO ANCORA IN LIRE, I RINCARI MAGGIORI ATTRIBUITI AL PASSAGGIO
ALL’EURO RIGUARDANO GLI ALIMENTARI, L’ABBIGLIAMENTO E LE CALZATURE. DVD
(+90%), SCHERMI A RETRO PROIEZIONE (+65%) E MACCHINE FOTOGRAFICHE DIGITALI
(+40%) SONO GLI OGGETTI PIÙ ACQUISTATI NEL 2003; I VIAGGI, LE VACANZE E IL
TEMPO LIBERO I BENI PRIVILEGIATI NEL 2004.
Milano, 9 gennaio 2004 - In Europa gli Italiani sono i primi nella spesa di
moto e scooter, ultimi nell’office automation e negli elettrodomestici
bianchi, i tedeschi detengono il primato di spesa nei mobili e nel
bricolage, i francesi negli elettrodomestici bruni, bianchi e negli articoli
sportivi, il Belgio ha il primato dell’office equipment, inglesi e
spagnoli sono i maggiori acquirenti di auto. Ambiente, pensioni, sanità e
l’avvenire dei bambini costituiscono le maggiori preoccupazioni. Sono
questi i principali risultati emersi oggi nel corso della presentazione
della decima edizione dell’Osservatorio di Findomestic Banca sul consumo
di beni durevoli in Italia e nei principali Paesi europei, presentato presso
il Centro Svizzero di via Palestro a Milano. Spendo in Euro e penso in lire:
il 70% degli italiani lo fa spesso o addirittura sempre, mentre un ulteriore
18% lo fa almeno qualche volta: sono specialmente donne e anziani
soprattutto al Sud. Solo un italiano su dieci afferma di non convertire gli
Euro in lire: si tratta di uomini giovani con un elevato tasso di
scolarizzazione. Un terzo dei consumatori traduce sempre gli Euro in lire,
il 46% circa afferma di farlo solo per importi di rilievo, mentre il 38% dei
consumatori sente la necessità di tradurre in lire solo le banconote. Con
il passaggio all’Euro gli Italiani hanno mostrato una percezione dei
rincari più diffusa per gli alimentari (77% dei casi), l’abbigliamento e
le calzature (64%), meno avvertita per la telefonia (49%), i mobili (47%) ed
i giocattoli (45%). Secondo l’indagine non sembra che sui limiti di spesa
pesino valutazioni congiunturali negative. All’interno del budget
familiare le voci per cui è previsto un restringimento di budget sono i
mobili (22% dei casi), l’hardware della telefonia (20%, con una incidenza
maggiore nelle famiglie con figli), le automobili (19%). Seguono, sempre con
previsioni di una certa rinuncia, il settore della biancheria per la casa
(18%, soprattutto donne), quello dei giocattoli (17%, in prevalenza le nuove
famiglie con figli) ed infine gli elettrodomestici (15%). Ci sono invece
settori in cui si prevede di spendere di più nel corso del 2004: si tratta
dei comparti dei viaggi/vacanze (36%, con una più alta incidenza nelle
famiglie senza figli e nei single, soprattutto in Lombardia) e il tempo
libero (29%, in maggioranza giovani); seguono il settore
abbigliamento/calzature (23% sostenuto prevalentemente dai single) e
abbigliamento/attrezzatura sportiva (23%, soprattutto giovani consumatori di
sesso maschile). L’informatica domestica (21%, in maggioranza famiglie con
figli) e i generi alimentari (19%), sono i settori in cui la previsione di
spendere di più supera quella di poter spendere di meno. Allargando il
focus all’Europa è possibile affermare che gli europei non sono ottimisti
relativamente alla situazione del proprio Paese e che le maggiori
preoccupazioni riguardano la tutela ambientale (73% dei casi), il
finanziamento delle pensioni, la sanità e l’avvenire dei bambini. Per
contro, se interrogati sulle proprie prospettive individuali, gli europei
sembrano assumere un atteggiamento di schizofrenico ottimismo. Il cittadino
europeo è infatti pessimista quando pensa al Paese in cui vive, mentre si
dimostra profondamente ottimista quando pensa a se stesso come singolo
individuo. Il 47% degli europei esprime una fiducia non elevata nei
confronti dell’Europa e seri dubbi sull’Euro. Gli Italiani, in
particolare, sono fra coloro che hanno riscontrato i maggiori inconvenienti
nel passaggio all’Euro, pur nutrendo fiducia nell’Unione Europea.
Spagnoli, Francesi e Portoghesi hanno incontrato difficoltà analoghe,
mentre in Belgio la valutazione è positiva./. In genere gli europei
farebbero di tutto pur di consumare, anche lavorare di più. La nozione di
acquisto come piacere è al primo posto tra gli atteggiamenti legati al
consumo, soprattutto in Belgio, Francia e Spagna; seguita dalla volontà di
assicurarsi comfort per la vita quotidiana (maggiormente in Portogallo), ma
in ogni caso il consumo è visto come un mezzo e mai come una finalità. In
testa alle intenzioni di acquisto degli europei per il 2004 ci sono viaggi e
tempo libero, seguiti da elettrodomestici bianchi e lavori di
ristrutturazione. Questi ultimi, unitamente all’investimento immobiliare,
cresceranno di più degli altri settori. Scendendo più in dettaglio nelle
analisi settoriali è possibile osservare come il comparto dei mobili in
Italia chiuda il
2003 in
linea con il 2002, un anno non particolarmente brillante registrando un
aumento in quantità dello 0,4%ed in volume del 2,4%. Germania, Regno Unito
e Italia conducono la classifica dei maggior budget familiari con 736€,
634€ e 604€. I fanalini di coda sono invece portoghesi e francesi con
meno di 350€ per nucleo. Germania, Regno Unito e Italia sono anche i paesi
con il mercato più consistente. Le intenzioni d’acquisto per il 2004 sono
in calo in tutti i Paesi con l’eccezione dei britannici che sembrano più
ottimisti. Tornando all’Italia, e più precisamente agli elettrodomestici
bianchi, occorre segnalare una buona performance del settore che ha premiato
lo sforzo innovativo con una crescita del comparto del 3% in valore e del
2,3% in quantità. Interessante da notare è il boom dei forni a micro onde
con una crescita del 10% circa in quantità, sostenuto dal deciso
contenimento dei prezzi dei listini. Il settore dei piccoli
elettrodomestici, che negli anni scorsi è stato fortemente penalizzato,
registra un buon andamento in corso d’anno con un aumento del 5,7%.
La Francia
e
la Gran Bretagna
sono le nazioni con il maggior budget familiare in € destinato agli
elettrodomestici bianchi e piccoli, rispettivamente con 275€ e 250€,
mentre l’Italia è ultima con 139€. Le intenzioni all’acquisto per il
2004 sono orientate ovunque al ribasso: Spagnoli e Portoghesi si mostrano i
più pessimisti. I mercati più consistenti sono
la Francia
e
la Germania
con 6,6 miliardi di Euro. La crescita della domanda di elettrodomestici
bruni (+5,1%) in Italia passa attraverso una consistente riduzione dei
listini, fino al 10%, unitamente allo sforzo innovativo ed alle promozioni
sui prodotti obsoleti. Nonostante la crisi reddituale delle famiglie è
interessante notare come si sia registrata una preferenza verso questa
merceologia. Le tensioni geo politiche hanno infatti fortemente limitato
l’entertainment fuori casa, liberando risorse economiche che in parte sono
andate all’elettronica di consumo. L’area Dvd cresce del 90% e gli
schermi a retro proiezione del 65%, mentre crollano le componenti
satellitari con una contrazione dei volumi di vendita del 15%. Francia
Belgio e Germania sono i tre Paesi con il budget medio familiare più alto
(275€, 245€ e 240€); mentre il mercato più significativo è quello
tedesco con 9 miliardi di Euro, seguito dalla Francia con 6,55 miliardi di
Euro. Le intenzioni d’acquisto per il 2004 sono basse anche in questo
comparto con l’eccezione della Gran Bretagna che ha un valore sopra la
media. Il settore dell’office equipment in Italia soffre registrando
decrementi in quantità del 2%, mentre la parte del leone è fatta dai
notebook che costituiscono circa un terzo del totale del segmento personal
computer: un successo che è sostenuto dalle ottime prestazioni e da una
riduzione dei prezzi quantificabile in un 25%. Un altro segmento in crescita
è quello dei monitor piatti a cristalli liquidi (+ 4,2%) che raddoppiano la
dimensione di mercato rispetto all’anno precedente. In Europa la triade
leader questa volta è costituita da Belgio, Germania e Spagna con 333€,
202€ e 154€, mentre l’Italia è il fanalino di coda con 53€ per
nucleo famigliare./.
La Germania
è il primo mercato europeo con quasi 8 miliardi di Euro distanziando Regno
Unito e Francia con valori attorno ai 3 miliardi di Euro. Le intenzioni
d’acquisto crollano in Portogallo, mentre sono ad un buon livello nel
Regno Unito. Un settore che nel corso degli anni ha tratto vantaggio da un
cambio di immagine è quello del bricolage. Il fai da te ha abbandonato il
suo tradizionale ruolo di fonte di risparmio sull’attività di
manutenzione, acquistando la connotazione di attività svolta per il piacere
di occuparsi in prima persona del proprio ambiente, del suo miglioramento e
del suo abbellimento. Si tratta di un mercato che cresce del 3% in valore e
dell’1% in quantità. I paesi con la maggior spesa per nucleo famigliare
sono Germania, Regno Unito e Francia con 943€, 866€ e 739€, mentre i
marcati più consistenti sono quelli tedesco con 36,6 miliardi di Euro e
Regno Unito con 21 miliardi di Euro circa. Le intenzioni d’acquisto sono
ovunque alte beneficiando della crescente passione che gli europei mostrano
per il fai da te. Ritornando a due settori tradizionalmente indagati
dall’osservatorio: le auto e le moto è possibile affermare che il parco
auto italiano si sta assestando su un livello di saturazione con 30 milioni
di auto, mentre l’andamento del settore moto è differenziato per
categoria. Nel settore auto si è registrata una riqualificazione del parco
auto in termini di cilindrata, alimentazione e utilizzatori. Il 50% delle
auto immatricolate nel corso dell’anno è compostola vetture a gasolio. Le
auto maggiormente vendute appartengono alla categoria 1300-1500 oppure oltre
i 2000 c.C., mentre il segmento più penalizzato nella crescita è quello
inferiore ai 1300 c.C.. Nel nord Italia le vendite si concentrano sulle
cilindrate alte, sopra i 1500 c.C. Mentre al sud vanno ancora i modelli fino
a 1050 c.C.. In Europa il tasso d’acquisto delle famiglie nel 2003 vede
la Spagna
in prima posizione, seguita dal Regno Unito e dal Belgio, mentre le
intenzioni d’acquisto per il 2004 non lasciano intravedere un rimbalzo
positivo. I mercati più importanti sono Germania, Regno Unito, Francia e
Italia. Il parco moto italiano è costituito da 4 milioni di veicoli, con un
incremento rispetto all’anno precedente del 7% circa. I ciclomotori hanno
registrato una crescita del 2,9% sostenuti soprattutto dagli incentivi
governativi. Le moto di grossa cilindrata hanno registrato un incremento
dell’11%. In questo comparto il segmento del targato, compreso tra i 250
c.C. E i 750 c.C., ha incontrato le maggiori preferenze dei consumatori
grazie al lancio di nuovi modelli, soprattutto scooter di media cilindrata
(+7%), anche se tutto il settore evidenzia un andamento fiacco, tonificato
solo dalle agevolazioni governative. In Europa i tassi d’acquisto delle
famiglie hanno visto la leadership italiana, seguita da Francia e Spagna.
L’italia ha per contro il mercato più importante seguita da Germania e
Francia. Le intenzioni d’acquisto per il 2004 indicano una sostanziale
tendenza al ribasso.
ACEA SI AGGIUDICA ILLUMINAZIONE
PUBBLICA A NAPOLI
Roma, 9 gennaio 2004 – Acea si è aggiudicata la gestione del servizio di
illuminazione pubblica della città di Napoli, in Ati (associazione
temporanea di impresa) con la società partenopea Graded (20%). L’appalto,
partito il primo gennaio, durerà due anni. La rete di illuminazione
pubblica del Comune di Napoli si estende per
3300 chilometri
ed è costituita da 58000 punti luce e 63 cabine. L’affidamento prevede
non solo la gestione e la manutenzione ordinaria della rete, ma anche
interventi di potenziamento e riqualificazione degli impianti, per un
importo complessivo di circa 20 milioni di euro. Acea, in accordo con
l’Amministrazione partenopea, ha come obiettivo il progressivo
miglioramento del servizio per garantire ai cittadini una maggiore sicurezza
e una migliore qualità della vita. Il servizio è svolto da personale
qualificato e massima attenzione viene rivolta al tessuto socio-economico di
Napoli, dove Acea sta attuando un piano di valorizzazione della forza lavoro
locale.
"PROGETTO FUOCO" - IN
ARRIVO IL BIOCOMBUSTIBILE D.O.C. - FIERA VERONA, 18/21 MARZO MOSTRA DI
IMPIANTI ED ATTREZZATURE PER
LA PRODUZIONE DI
CALORE ED ENERGIA DALLA COMBUSTIONE DI LEGNA.
Verona, 9 Gennanio 2004 - Presto anche il bio-combustibile che alimenta le
moderne stufe a legna avrà il suo marchio di qualità. E t'Italia sarà il
primo paese ad applicare la normativa europea in materia, ora in fase di
approvazione. In questi giorni il Cti - prestigioso Comitato Termotecnico
Italiano che svolge attività normativa e unificatrice nei vari settori
della termotecnica - dopo aver definito specifiche e modalità di
classificazione dei biocombustibili solidi e tra questi il "pellet"
(cilindretto di biomassa legnosa compressa) sulla base delle future
normative europee in materia, ha avviato un gruppo di lavoro per la
definizione delle classi di qualità del pellet, basate sul contenuto di
ceneri e sulla materia prima d'origine utilizzata per produrlo, con un
occhio all'utenza finale e soprattutto all'ambiente. Ci saranno così pellet
di diverse classi adatti per differenti tipologie di impianti (stufe
domestiche, caldaie condominiali o impianti industriali) caratterizzati da
differenti sistemi di comb ustione, di gestione e di trattamento delle
emissioni. Degli standard e della caratterizzazione dei biocombustibili
solidi si parlerà nei convegni di Progetto Fuoco, rassegna internazionale
leader del settore, in programma dal 18 al 21 marzo 2004 alla Fiera di
Verona, con la partecipazione di oltre 300 espositori provenienti da
Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia e
Olanda. Sempre a proposito di pellet si presenteranno i risultati raggiunti
dal progetto "Energia dall'agricoltura" sviluppato dal Cti in
collaborazione con
la Regione Lombardia
Agricoltura nell'ambito del Programma Nazionale Biocombustibili "Probio":
in Fiera si analizzeranno gli aspetti tecnici ed economici relativi alla
produzione di pellet da legno e da residui agricoli, i costi, le
caratteristiche fisico- chimiche del prodotto ottenuto; sarà inoltre
presentata un'indagine di mercato sulla produzione del pellet. Le
problematiche generali dei biocombustibili legnosi saranno argomento di tre
sessioni curate dal Dipartimento Te.s.a.f. Dell'università di Padova. Si
parlerà delle prospettive di impiego a livello nazionale, regionale e
locale; dei biocombustibili legnosi e dei problemi legati alloro
approvvigionamento e impiego come fonte energetica. L'analisi dello stato
dell'arte sarà affidata alle esperienze delle regioni pilota Trentino Alto
Adige. Emilia Romagna, Piemonte e Veneto mentre dal Ministero per le
Politiche Agricole e Forestali si cercherà di capire quali sostegni al
settore potranno venire dallo Stato. Essendo l'approvvigionamento del
biocombustibile il punto più critico dell'intera filiera, un convegno
specifico cercherà di analizzare la convenienza ad utilizzare il legname
del bosco e quello derivante da specifiche piantagioni; considerando anche i
residui di lavorazioni delle lavorazioni industriali (soprattutto delle
segherie) e la legna da ardere. L'ultima sessione convegnistica tratterà
degli standard di classificazione di questi materiali, perché risulta
chiaro che, sia dal punto di vista del valore energetico sia da quello del
costo, il "cippato" di segheria non è uguale a quello proveniente
dal cippato ricavabile dai boschi ripariali. E si tratterà anche
dell'impatto ambientale degli impianti che funzionano con biocombustibile:
sebbene provochino un impatto inferiore a quelli tradizionali, è possibile
intervenire su di essi per ridurlo ulteriormente. In Slovenia, in una
vallata di particolare pregio estetico, un impianto a biocombustibile è
stato mascherato e protetto da particolari filtri e sistemi di condensazione
che ne hanno drasticamente ridotto l'inquinamento eliminando oltretutto
completamente la visibilità del fumo. Infolink: www.Progettofuoco.it
NEL 2003 HLX HA RAGGIUNTO L'OBIETTIVO
DI OLTRE DUE MILIONI DI BIGLIETTI VENDUTI // PROMOZIONE CON 200.000 POSTI AL
PREZZO FISSO DI 29,99 EURO
Milano, 9 Gennaio 2004 - Hapag-lloyd Express (Hlx), la compagnia aerea a
basso costo del gruppo Tui ha raggiunto gli obiettivi che si era posta per
il primo anno finanziario. Alla fine del
2003 l
'azienda ha registrato 2,16 milioni di prenotazioni. Nello scorso anno è
stato conseguito un fatturato di circa 100 milioni di Euro. L’utilizzo dei
10 aerei attualmente in flotta ha raggiunto a dicembre i valori massimi con
un 70% di load factor. "Nel primo anno siamo cresciuti di piú e più
velocemente del previsto. In questo modo abbiamo raggiunto il nostro
obiettivo di due milioni di biglietti venduti con molto anticipo", dice
Kurth, ceo di Hlx. Per quanto riguarda i passeggeri, nell'agosto 2003 Hlx
aveva già superato il primo milione. Alla fine del 2003 1,9 milioni di
passeggeri hanno giá volato sulle 20 destinazioni Hlx in Europa. In linea
con le aspettative, l'aeroporto di Colognia/bonn ha registrato con 1,45
milioni di passeggeri la concentrazione più alta di passeggeri Hlx.
Dall'inizio dell'aprile scorso sono partiti invece da Hannover 400.000
clienti con Hlx. Per questo anno, Kurth conta su un'ulteriore crescita e
prevede di vendere nei prossimi dodici mesi 2,5 milioni di biglietti.
Proprio per questo Hlx ringrazia i clienti con una nuova attraente azione
promozionale. Da mercoledì 7 gennaio sono in offerta circa 200.000
biglietti al prezzo fisso di 29,99 Euro per persona e tratta (incluse tutte
le tasse e spese) su 19 destinazioni. Le destinazioni coinvolte in Italia
sono: Milano-hannover, Venezia, Pisa e Napoli per Hannover, Colonia e
Stoccarda, Olbia per Hannover e Colonia e Palermo per Colonia. Tale tariffa
é disponibile sui voli effettuati dall'11 gennaio fino al 14 febbraio e
deve essere prenotata però almeno quattro giorni prima della partenza entro
il 31 gennaio. Le prenotazioni possono essere effettuate tramite il sito
Internet www.Hlx.com oppure
tramite il call center all'199 192 692 o presso le agenzie di viaggio
abilitate con un supplemento di 7,5 Euro a tratta.
CEREALI ROMAGNA “LANCIA” UN GRANO
ROMAGNOLO
Bologna, 9 Gennaio 2004 - La varietà di grano tenero è di qualità
superiore, ha la “carta di identità” ed è destinato
all’alimentazione umana - Dopo una sperimentazione di tre anni, nel 2004
si mieterà in 48 aziende per un totale di
254 ettari
(
102 ettari
in provincia di Forlì-cesena e
152 in
provincia di Rimini) con una produzione prevista di 15mila quintali Dopo la
fase sperimentale, con la semina dello scorso autunno, si è entrati nella
fase operativa. 48 aziende agricole, Socie di Cereali Romagna, produrranno
un grano tenero di qualità superiore, di recente introduzione,
particolarmente adatto all’alimentazione umana. La superficie totale è di
254 ettari
, con una previsione di produzione di 15-16.000 quintali. Le aziende
agricole sono localizzate: 21 nei comuni di Forlì, Cesena, Borghi,
Cesenatico, Gambettola, S.mauro Pascoli, Savignano (per un totale di
102 ettari
) e 27 nei comuni di Rimini, Bellaria, Coriano, Misano, Montescudo,
Santarcangelo (per un totale di
152 ettari
). “Cereali Romagna”, l’Organizzazione di Produttori nata nel 2002 con
lo scopo di valorizzare le produzioni cerealicole romagnole, ha demandato
all’Ufficio Tecnico del Consorzio Agrario di Forlì-cesena e Rimini,
promotore unitamente al Consorzio di Ravenna dell’Associazione stessa, il
compito di portare avanti un’iniziativa finalizzata alla produzione sul
territorio di un grano tenero di qualità superiore da destinarsi
all’alimentazione umana. La varietà in questione è stata testata
sperimentalmente nell’ultimo triennio con verifiche parcellari effettuate
dall’Ufficio Tecnico del Consorzio Agrario in varie zone delle province di
Forlì-cesena e di Rimini e con un monitoraggio su campioni significativi
(nel 2003 fu eseguito su 2.357 campioni rappresentativi di circa un terzo
dell’intera produzione). I tecnici del Consorzio seguiranno passo per
passo le varie fasi del ciclo colturale, ed il prodotto ottenuto verrà
stoccato separatamente in silos riservati, nelle Agenzie di S. Mauro Pascoli
e di Ospedaletto di Rimini del Consorzio Agrario. Alla raccolta, per ogni
partita di tale “grano romagnolo”, saranno verificate le principali e
qualificanti caratteristiche e solo dopo questi accurati controlli il
prodotto verrà venduto all’industria molitoria (con la quale Cereali
Romagna sta già prendendo contatto) come grano di qualità superiore,
munito di un documento che ne attesta metodi di produzione, provenienza e
caratteristiche (un’autentica “carta di identità”). Da questa
particolare tipologia di grano alimentare ci si attendono dal mercato
quotazioni medie al produttore nettamente superiori a quelle del prodotto
standard. La convinzione di ottenere con un’opportuna scelta varietale e
con l’adozione di particolari metodologie di coltivazione un prodotto di
qualità superiore, non è frutto di una pura ipotesi, ma è confortata
dalle potenzialità qualitative dei grani teneri e dagli ottimi risultati in
campi dimostrativi. Da sottolineare che questo “grano romagnolo” verrà
coltivato seguendo metodologie avanzate, di coltivazione, fertilizzazione,
difesa fitosanitaria, in grado di esaltare le potenzialità produttive,
quantitative e qualitative, del cereale. In un periodo che vede la nostra
agricoltura, indirizzata decisamente verso la ricerca di prodotti di èlite,
unica strada percorribile, a parere degli esperti, degli organismi
ufficiali, delle organizzazioni professionali, per vincere la sfida di un
mercato sempre più internazionalizzato, questa iniziativa di Cereali
Romagna, supportata dallo staff tecnico e dalla professionalità del
Consorzio Agrario di Forlì-cesena e Rimini, non andrà solamente a
beneficio dei 1.950 produttori (1.200 dei quali delle province di Forlì-cesena
e di Rimini) attualmente soci di Cereali Romagna. Se l’operazione
conseguirà, e vi sono tutte le premesse, il risultato atteso, la
realizzazione di un “grano Romagnolo” di qualità superiore, giustamente
valorizzato dall’industria molitoria, potrà indicare una strategia da
seguire per migliorare e consolidare i propri redditi alle 4.122 aziende
agrarie della provincia di Forlì-cesena ed alle 2.343 delle provincia di
Rimini impegnate nella coltivazione del grano tenero, coltura che con i suoi
20.000 ettari
(
13.500 a
Forlì-cesena e 6.500 Rimini) rappresenta circa un quarto dei seminativi
delle due province Romagnole (
83.230 ettari
totali nel censimento generale dell’agricoltura del 2000). Per
informazioni: Cereali Romagna, tel. 0543 791327
TRASPORTI PUBBLICI:
VENERDÌ 9 GENNAIO 2004 SCIOPERO NAZIONALE DALLE 8.45 ALLE 15 E DALLE 18 AL
TERMINE DEL SERVIZIO PROCLAMATO DA SLAI COBAS
Milano 9 gennaio 2004 - Venerdì 9 gennaio 2004, l’organizzazione
sindacale Slai Cobas ha proclamato uno sciopero nazionale del trasporto
pubblico. Il Signor Prefetto di Milano, per garantire l'effettuazione del
servizio di trasporto pubblico nelle fasce orarie ‘inizio del servizio -
8.45’
e ‘15-
18’
, ha precettato il personale interessato. Rimangono invariate le fasce di
sciopero. Il personale Atm addetto alla guida dei treni delle linee
metropolitane, dei mezzi di superficie, del servizio Radiobus, dei parcheggi
e del servizio di metropolitana leggera automatica tra l'Ospedale San
Raffaele e la stazione Cascina Gobba (M2) che aderisce all’agitazione si
asterrà dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio. Data la
volontarietà di ogni singolo dipendente di aderire allo sciopero, anche se
non appartenente all’organizzazione sindacale che lo ha dichiarato: non è
prevedibile sull’intera rete Atm la riduzione del servizio. Infolink: www.Atm-mi.it
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