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ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA “RICERCA, INNOVAZIONE E COMPETITIVITÀ: LA SFIDA GLOBALE DELL'EUROPA"

Genova, 12 gennaio 2004 - Di seguito la relazione di Romano Prodi Presidente della Commissione europea sul tema: “Ricerca, innovazione e competitività: la sfida globale dell'Europa" tenuta venerdi’ 9 Gennaio presso l’ Università di Genova nel corso dell’ inaugurazione dell'Anno Accademico 2003/2004: "Magnifico Rettore, Autorità, Cari colleghi Signore e Signori, Cari ragazzi, Il 2004 é un anno particolare per l'Europa, e lo é anche per Genova. Genova é quest'anno la capitale europea della cultura. E' un riconoscimento importante per una città che ha dato tanto alla Storia dell'Europa e a quella del Mediterraneo, ma é anche una sfida, che sono sicuro questa città, "Città d'Arte, Capitale del Mare e Città Contemporanea", saprà affrontare nel migliore dei modi. La storica unificazione continentale attraverso l'allargamento dell'Unione europea ai nuovi paesi dell'Europa centrale, orientale e mediterranea sarà l'evento centrale del 2004, ma non sarà l'unico. Stiamo anche costruendo una prospettiva d'integrazione dei Balcani e delle relazioni speciali con tutti i paesi vicini. Il 2004 dovrà essere anche l'anno in cui dovremo compiere ogni sforzo possibile per adottare il progetto di trattato Costituzionale e preparare il nuovo progetto politico e finanziario europeo per gli anni a venire. Entrambe queste sfide sono decisive se vogliamo proseguire e rafforzare la strategia di crescita economica e sociale che i capi di Stato e di governo dell'Ue hanno adottato in occasione del celebre Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000. Questa strategia mira a incrementare la competitività ed il dinamismo economico dell'Europa attraverso l'integrazione delle conoscenze e dell'innovazione, assicurando nel contempo la sostenibilità ambientale e sociale a lungo termine. Oggi, in questo storico ateneo che dall'inizio del 1300 contribuisce con eccellenza alle lettere e alle scienze europee, vorrei trattare in particolare proprio l'aspetto dell'integrazione delle conoscenze della capacità di innovazione dell'Europa e del loro riflesso sulla competitività dell'Europa. L'integrazione delle conoscenze che si ottiene attraverso l'apertura delle università all'Europa e al Mondo rende i nostri sistemi di istruzione e formazione capaci di preparare gli studiosi e gli scienziati all'Europa di domani. Integrazione, mobilità e coerenza dei sistemi di istruzione e di ricerca europei è cio' che puo' permettere all'Europa di essere più dinamica e competitiva. La Commissione Europea è all'origine di numerosi ed importanti programmi di integrazione e mobilità internazionale delle conoscenze. Da vari anni, siamo impegnati a realizzare uno "Spazio dell'Insegnamento Superiore", attraverso l'ormai famoso "Processo di Bologna e attraverso il riconoscimento dei diplomi e delle competenze. Ora stiamo sviluppando un nuovo programma, chiamato Erasmus Mundus, che intende avviare nuovi "Master Europei", attraverso la cooperazione di università europei e dei paesi terzi, aperte a studenti e professori europei ed extraeuropei, con borse di studio e sostegni alla mobilità. Abbiamo anche esteso il programma Tempus (uno schema di cooperazione per l'istruzione superiore) ai Balcani, al Mediterraeno, ai paesi dell'ex Unione Sovietica e dell'Asia centrale. Abbiamo avviato iniziative similari con l'America Latina e con l'Asia. Oltre a programmi di scambio con , con gli Stati Uniti, con il Canada, con l'Australia e il Giappone. L'università di Genova da questo punto di vista dà l'esempio attraverso gli accordi Socrates (263 accordi conclusi nel periodo 2002-2003), le tante borse Erasmus (810 borse Erasmus agli studenti genovesi) concesse ai suoi studenti, e i tanti studenti stranieri che accoglie (758 studenti Erasmus a Genova quest'anno). L'università di Genova è anche aperta al Mediterraneo, come testimonia il vostro impegno per un partenariato volto a sviluppare la cooperazione euromediterranea per lo scambio, la condivisione e la costruzione del sapere e delle conoscenze tra università francesi, spagnole, tunisine, marocchine, egiziane e libanesi. Un contributo importante al nostro obiettivo di fare del Mediterraneo uno spazio di conoscenza condivisa, di mutuo rispetto e di progetti comuni. L'università di Genova non fa che continuare la sua grande tradizione di apertura e ospitalità culturale: questa è la città in cui hanno risieduto e lavorato, solo per citarne alcuni, Lord Byron, molti pittori fiamminghi (come Van Dijck e Rubens) e il grande storico del Mediterraneo Fernand Braudel. E' anche la città dove Giuseppe Mazzini - tenace assertore di un'Italia repubblicana è stato il primo, con la sua "Giovine Europa", a pensare all'Europa in termini moderni. Le iniziative di integrazione e mobilità delle conoscenze favoriscono il dialogo interculturale e la trasmissione dei valori dell'Unione europea nel mondo e migliorano la qualità e la competitività delle università europee a livello mondiale. Esse costituiscono anche una risposta, seppur parziale, al problema europeo della fuga di cervelli. L'europa infatti non puo' permettersi di continuare a "produrre" più laureati nei settori scientifici e tecnologici ed avere meno ricercatori rispetto a Stati Uniti e Giappone!. Nel solo 2001, sono stati circa 50.000 i ricercatori europei emigrati oltreoceano attratti da condizioni economiche e professionali più favorevoli. La capacità di attrarre talenti delle nostre università dipende soprattutto dall'impegno in tal senso delle autorità pubbliche e del settore privato. L'europa investe attualmente nella ricerca e sviluppo meno degli Stati Uniti. Nel 1999, gli Usa hanno destinato complessivamente alla Ricerca e Sviluppo il 2,6% del Pil nazionale, contro solo il 1,9% dell'Europa. In Europa, inoltre, i bilanci destinati alla ricerca pubblica sono diminuiti. Aumentare l'investimento in istruzione è una sfida europea ed italiana. L'italia infatti si caratterizza per un livello d'investimenti nella ricerca di molto inferiore alla media europea (1% contro l'1,9% dell'Ue) e che sta diminuendo (-0,6%) ed é all'ultimo posto per quanto concerne la crescita annua della spesa in ricerca e sviluppo. Non deve stupire, quindi, se non troviamo nessuna regione italiana tra le prime 15 regioni europee in termini di intensità della ricerca. Anche la ricerca universitaria italiana é debole: le spese per ricerca sono pari a 63 euro per abitante contro una media europea di 89 euro per abitante. La sfida è tale che i capi di Stato e di governo dell'Ue si sono prefissati l'obiettivo di aumentare gli investimenti europei per la ricerca e lo sviluppo, portandoli entro il 2010 al 3% del Pil, e due terzi dei quali dovrebbero provenire dal settore privato. Lo sviluppo che mobilita i nuovi campi di ricerca trae il massimo vantaggio dalla concentrazione delle attività di ricerca. Tutti noi beneficeremmo di una situazione in cui i molti scienziati di prim'ordine che lavorano nell'Unione potessero condurre le loro ricerche in "centri di eccellenza" europei. Attualmente, l'assegnazione dei fondi pubblici nazionali per le scienze è tuttora in gran parte determinata dai confini nazionali. Dobbiamo instaurare un autentico "spazio europeo della ricerca". Alla Commissione, abbiamo avviato un dibattito che sfocerà in una comunicazione entro la fine di questo mese, sul futuro quadro finanziario del bilancio centrale dell'Ue. A nostro avviso il bilancio dell'Ue deve rispecchiare meglio le priorità politiche e le strategie che i capi di Stato e di governo dell'Ue si sono impegnati a realizzare. Cio' significa in primis investire di più in ricerca, sviluppo ed istruzione. Le istituzioni dell'Ue possono e debbono fare la loro parte per mobilitare le risorse finanziarie disponibili a questo scopo. Ciò può avvenire sia attraverso il bilancio centrale dell'Ue sia attraverso prestiti gestiti dalla Banca europea per gli investimenti (Bei). L'affluenza di risparmi e i prestiti Bei possono essere utilizzati meglio per assicurare la redditività finanziaria degli investimenti di ricerca a lungo termine. Ma tutto questo non è ancora abbastanza. Dobbiamo assicurarci che le imprese europee siano disposte a cogliere le opportunità offerte da una manodopera qualificata. Dobbiamo assicurare che gli imprenditori abbiano interesse a trasformare la creatività dei ricercatori in eccellenti opportunità di investimento - cioè in prodotti innovativi e commerciabili. In sintesi, dobbiamo promuovere la domanda di innovazione e far si che il mercato trovi gli incentivi necessari a finanziare l'innovazione. Soltanto così l'innovazione si tradurrà in competitività Al momento, in Europa il settore privato dà impiego circa al 50% dei ricercatori contro il 64% del Giappone e l'80% degli Stati Uniti. Far si che il settore privato abbia interesse ad aumentare questa percentuale è cruciale per la competitività europea. I settori dell'innovazione tecnologica e dei servizi ad alta intensità di conoscenza sono quelli che hanno creato la maggior parte dei nuovi impieghi negli ultimi anni. E' questo anche lo spirito della stessa Iniziativa di Crescita, basata sul nesso strategico tra il miglioramento delle reti transeuropee e l'aumento degli investimenti a favore della ricerca e sviluppo e delle risorse umane. L'innovazione tecnologica é fondamentale anche per la competititivà globale dei nostri sistemi economici. E' in questo campo che vinceremo e perderemo la sfida globale, che potremo aprire una nuova, grande fase di crescita o che rischieremo il declino. Per essere efficaci, la politica della ricerca e dell'innovazione devono potersi sviluppare all'interno di una cornice di stabilità macroeconomica e di un nuovo quadro costituzionale, che deve rendere il sistema decisonale più efficiente attraverso, anche, l'estensione del voto a maggioranza qualificata in vari settori. Le ultime settimane del 2003 con la de facto sospensione del Patto di Stabilità e la non adozione di una carta costituzionale europea sono state a questo riguardo particolarmente deludenti. Qualche tempo fa, speravo di poter concludere questo mio intervento riferendomi ad un trattato Costituzionale già adottato di cui l'Europa ha certamente bisogno. Purtroppo, cosi' non é stato. Rimango comunque ottimista e fiducioso e spero che nel corso del 2004, Genova potrà essere la capitale di un'Europa con una nuova Costituzione, con una più grande fiducia nei suoi mezzi e con una determinazione ancora più forte a vincere la sfida della competitività globale.”

LA COMMISSIONE PROPONE UN NUOVO STRUMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DELLE QUALIFICHE A LIVELLO COMUNITARIO
Bruxelles, 12 gennaio 2004 - Il 7 gennaio, la Commissione europea ha adottato una nuova proposta volta a razionalizzare in un quadro unico i numerosi strumenti esistenti per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze. Secondo la Commissione , il nuovo quadro, denominato "Europass", contribuirà a migliorare l'accessibilità, la facilità d'uso e la visibilità. Europass si concentrerà inizialmente su competenze personali, professionali e linguistiche, esperienze di mobilità transnazionale, qualifiche professionali e diplomi d'istruzione superiore, anche se in futuro potrà accogliere altri strumenti. Intervenendo alla conferenza stampa di Bruxelles, il commissario per l'Istruzione e la Cultura , Viviane Reding, ha dichiarato: "Rafforzare la trasparenza delle qualifiche e delle competenze è essenziale per intensificare e migliorare la mobilità transnazionale e concretare l'istruzione e la formazione permanenti. [...] La riuscita della strategia di Lisbona dipende da riforme urgenti". Nel presentare la proposta, la Commissione ha sottolineato che il buon funzionamento del nuovo sistema dipenderà dall'effettivo coordinamento sia a livello nazionale che europeo, compresa l'introduzione immediata delle nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione (Tic). A tal fine, la proposta prevede che le attività di attuazione siano coordinate da un organismo unico in ciascun paese all'interno di una rete europea. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/education/programmes/europass/index_en.html 

MALMÖ, RIUNIONE DEL COMITATO DI PROMOZIONE DELL'INSME
Malmö, 12 Genaio 2004 - La seconda riunione del comitato di promozione della Rete internazionale per le piccole e medie imprese (Insme) si svolgerà dal 25 al 27 febbraio a Malmö (Svezia). La manifestazione si rivolge tanto ai membri dell'Insme, quanto ai non membri come funzionari di governo, responsabili politici, organizzazioni internazionali, reti e intermediari provenienti da tutto il mondo. La prima giornata della riunione sarà dedicata alle creazione dell'associazione Insme, le cui attività dovrebbero cominciare all'inizio di quest'anno. I lavori prevedono il passaggio in rassegna dei risultati che sono stati raggiunti fino ad oggi, la programmazione delle attività future e la raccolta dei pareri dei membri. La seconda prevede una tavola rotonda volta a favorire la crescita e l'innovazione delle Pmi, con l'obiettivo di individuare i fattori chiave che consentono di sostenere il loro potenziale nel settore della società dell'informazione. La terza giornata prevede le visite di siti in Danimarca e Svezia. Per ulteriori informazioni consultare il seguente sito web: http://www.Insme.info/page.asp?page=promoting_committee_malmo

TERZO VERTICE EUROPEO DELLE IMPRESE DEDICATO ALLA RICERCA E ALL'INNOVAZIONE
Bruxelles, 12 Gennaio 2004 - La Commissione europea, l'Unice e la Federazione delle imprese belghe organizzeranno congiuntamente il terzo vertice europeo delle imprese, che si svolge l'11 e 12 marzo a Bruxelles (Belgio). Il vertice, che quest'anno verterà sul tema "Ricerca e innovazione: una strategia europea per una maggiore crescita ed occupazione", è considerato il luogo di dialogo più importante che riunisce a Bruxelles i principali imprenditori e responsabili politici europei. In particolare, la manifestazione affronterà la questione se l'Ue possa concretizzare o meno l'obiettivo che si è prefissata e cioè di diventare l'economia più competitiva entro il 2010, oppure se l'obiettivo di Lisbona non è che un "mero incanto con poche o nessuna possibilità di realizzazione". Fra i relatori che interverranno figurano i commissari europei Philippe Busquin e Erkki Liikanen incaricati rispettivamente della Ricerca e delle Imprese e la Società dell'informazione, unitamente a numerosi leader dell'imprenditoria europea. Infolink: http://www.Ebsummit.org/index.html

PIANO COMMERCIALE A FAVORE DELLA PROPRIA CLIENTELA RETAIL COINVOLTA NEI RECENTI CASI DI DEFAULT DI OBBLIGAZIONI SOCIETARIE E DI RILANCIO DEL MERCATO DEI CORPORATE BONDS IN ITALIA. IMPEGNO COMPLESSIVO STIMATO NELL’ORDINE DI EURO 60 MLN.
Milano, 12 gennaio 2004 - Capitalia ha in avanzata fase di studio un’ipotesi finalizzata ad offrire alla propria clientela retail una protezione relativa all’investimento detenuto nelle obbligazioni emesse da gruppi industriali italiani (c.D. “corporate bonds”). L’iniziativa si fonda sul riconoscimento che i recenti eccezionali avvenimenti hanno prodotto il duplice effetto di ridurre la propensione all’investimento delle famiglie in tali strumenti, con grave danno per un mercato di vitale importanza per la crescita del sistema economico del paese, nonché di creare incertezza in merito alle scelte di investimento. Capitalia ritiene pertanto indispensabile ristabilire il clima di fiducia della propria clientela nell’investimento del risparmio. L’iniziativa, che ha caratteri di unicità e di non ripetibilità, è indirizzata alla sola clientela non professionale del Gruppo Capitalia (Banca di Roma, Banco di Sicilia, Bipop Carire, Finecogroup) che detenga investimenti in obbligazioni corporate emesse o garantite da emittenti italiani nel proprio dossier titoli presso le stesse banche del Gruppo Capitalia alla data del 1^ di gennaio 2004. L’iniziativa considera in via primaria i titoli obbligazionari emessi da società coinvolte in procedure concorsuali, quindi Cirio, Parmalat e Giacomelli. E’ previsto un intervento articolato in due modalita’ diverse a seconda dei casi di seguito indicati: Il Gruppo Capitalia ha partecipato in qualità di responsabile (lead manager) o co-responsabile (co-lead manager) nell’emissione e/o sottoscrizione dell’obbligazione ancorché nell’ambito di collocamenti destinati agli investitori professionali. In questa ipotesi Capitalia intende offrire alla propria clientela un ristoro economico totale. Più specificamente, l’ammontare del contributo di Capitalia sommato al valore del titolo, che resterà di proprietà del cliente, sarà tale da rendere l’investimento del cliente stesso - in termini di capitale e rendimento - equivalente a quello in un titolo di Stato. Il Gruppo Capitalia non ha partecipato in qualità’ di responsabile (lead manager) o co-responsabile (co-lead manager) nell’emissione e/o sottoscrizione.Dell’obbligazione. Capitalia, ancorché non abbia evidentemente avuto alcun ruolo in tali emissioni, intende garantire ai clienti una partecipazione alle perdite da questi sostenute sul costo dell’investimento, nella misura di metà delle stesse (massimo 50% del valore nominale). I criteri per la precisa determinazione delle perdite sono in corso di definizione. Per quei clienti di Capitalia che non intendessero aderire a tali iniziative, l’offerta di Capitalia non avrà efficacia e l’accordo transattivo verrà demandato ad una commissione di conciliazione presieduta da una illustre personalità indipendente, alla quale partecipera’ anche una rappresentanza delle Associazioni dei consumatori. Capitalia, nel ribadire la correttezza della sua attività di negoziazione nei confronti della propria clientela, si riserva di procedere ad ogni opportuna azione di rivalsa nei confronti dei responsabili dei dissesti aziendali. Essendo l’iniziativa finalizzata a ristabilire il clima di fiducia nell’investimento nelle obbligazioni di gruppi industriali italiani, essa coinvolge anche tutti gli altri corporate bonds detenuti dalla clientela retail di Capitalia. A tal fine, Capitalia intende offrire la possibilità a quei clienti che lo desiderassero, di trasformare il proprio investimento diretto in un fondo di risparmio gestito specializzato nelle obbligazioni corporate a condizioni particolarmente vantaggiose (nessuna commissione di ingresso e riduzione della commissione di gestione del 50% per un anno). In tale ambito Capitalia si impegnerà anche a garantire una presenza costante in acquisto a prezzi di mercato delle obbligazioni in questione al fine di assicurare la massima trasparenza di prezzo anche ai titoli di minore liquidità. I titoli così acquisiti verranno eventualmente negoziati solo con controparti istituzionali esterne al Gruppo Capitalia stesso. L’ipotesi descritta, per la quale è’ stimato un onere complessivo per il Gruppo nell’ordine di 50-60 milioni di Euro pre-tasse, verrà’ definita in tutti i suoi aspetti tecnici nelle prossime settimane.

BANCA MONTE DEI PASCHI : APPROVATO IL BUDGET 2004
Siena, 12 Gennaio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa presieduto dal Prof. Pier Luigi Fabrizi ha approvato nella seduta dell'8 gennaio 2004 il budget 2004 del Gruppo le cui linee portanti, in coerenza con il sentiero di crescita delineato nel Piano Industriale 2003-2006, sono: - una politica commerciale orientata all'estensione dei modelli di servizio per segmento di clientela; - un contenimento strutturale dei costi ai fini di migliorare il profilo di efficienza del Gruppo; - una gestione attenta all'ottimizzazione del patrimonio. Tali linee determineranno un'accelerazione del profilo di sviluppo commerciale ed una crescita del risultato della gestione caratteristica superiore al 20% rispetto all'anno precedente. Nella stessa seduta il Consiglio di Amministrazione ha esaminato i primi dati, ancora provvisori, del preconsuntivo 2003 in base ai quali, per quanto attiene alle masse, si confermano i trend positivi evidenziati nei trimestri precedenti, con particolare riguardo al risparmio gestito che presenta dinamiche di crescita superiori al sistema. Sotto il profilo reddituale si prospetta un risultato di gestione superiore a 1.450 milioni di Euro, con una crescita dell'8% circa sul 2002. L 'andamento gestionale conferma le capacità reddituali del Gruppo in un contesto non particolarmente favorevole.

RACCOLTA NETTA RISPARMIO GESTITO A DICEMBRE € 440 MILIONI. MASSE AMMINISTRATE DEL GRUPPO BANCA FIDEURAM A FINE NOVEMBRE: € 57,8 MILIARDI.
Roma, 12 gennaio 2004 – La raccolta netta di risparmio gestito del gruppo Banca Fideuram 1 (fondi, gestioni e assicurazioni) ha registrato anche nell’ultimo mese dell’anno un saldo positivo ed è stata pari a € 440 milioni, confermando il trend manifestatosi in tutti i mesi del 2003. La raccolta netta gestita del gruppo Banca Fideuram nell’intero 2003 (evidenziata nella tabella che segue) è stata pertanto di € 3.505 milioni, un vero e proprio turnaround rispetto al 2002 in cui era stata negativa per € 1.153 milioni. 
(€ milioni)                       Gen-dic 2003    Gen-dic 2002 (1)    Var. Assoluta 
Totale Fondi e Gestioni         2.115                    -3.784                5.899 
Assicurazioni Vita                 1.390                      2.631              -1.241 
- di cui Unit Linked Bf          1.633                      2.751              -1.118 
Tot. Raccolta Netta Gestita  3.505                    -1.153                 4.658 
(1) dati pro-forma (includono Banca Sanpaolo Invest la cui acquisizione si è perfezionata l'8.10.02) 
A dicembre il saldo complessivo del risparmio non gestito è stato invece negativo per € 253 milioni. La raccolta netta totale di dicembre (saldo tra risparmio gestito e non gestito) è stata dunque positiva per € 187 milioni, portando la raccolta netta cumulata da inizio anno a € 1.145 milioni. Nel mese di dicembre all’interno del risparmio gestito i fondi comuni, le gestioni patrimoniali e le assicurazioni vita hanno registrato una raccolta positiva pari rispettivamente a € 269, € 47 e € 124 milioni. A dicembre le polizze vita hanno complessivamente incassato premi per € 209 milioni. La nuova produzione assicurativa è stata pari a € 138 milioni, quasi interamente costituita da polizze unit linked di Banca Fideuram. 1 Il risultato del mese di dicembre consolida (come di consueto dall’inizio del 2003) i risultati operativi delle reti dei private banker di Banca Fideuram e Sanpaolo Invest. Per quanto riguarda gli asset under management, il risultato consolidato (riferito al "gruppo Banca Fideuram" nel presente comunicato e nella tabella allegata) è relativo a novembre 2003, mentre per il mese di dicembre è disponibile solo il dato relativo a Banca Fideuram ex Sanpaolo Invest ("stand alone" nel presente comunicato e nella tabella allegata).

BPU : SENTENZA TRIBUNALE DI MILANO
Bergamo, 12 gennaio 2004 - Bpu Banca rende noto che il Tribunale di Milano ha pronunciato sentenza nel giudizio instaurato nel settembre 2002 dai signori Valcavi e Rizzi contro Banca Popolare Commercio e Industria scarl (“Bpci”; oggi, Bpu) e Popolare Commercio e Industria Finanziaria spa (“Bpci Fin”; oggi, Banca Carime spa), rigettando tutte le domande attrici ed accogliendo tutte le tesi difensive di Bpci e Bpci Fin, inoltre condannando gli attori alle spese del giudizio. Il giudizio aveva ad oggetto la dichiarazione di illegittimità ed inefficacia delle deliberazioni consiliari connesse all’acquisto di Banca Carime da parte di Bpci, la dichiarazione di nullità delle deliberazioni dell’Assemblea straordinaria di Bpci di adozione del nuovo testo statutario e di delega all’aumento del capitale e la dichiarazione di nullità della deliberazione di approvazione del bilancio relativo all’esercizio 2001.

NUOVO ACCORDO DI DISTRIBUZIONE PER FIDELITY SIGLATO CON DEUTSCHE BANK SPA
Milano, 9 gennaio 2004 - Fidelity Investments, il più grande gestore indipendente di fondi d’investimento al mondo, e Deutsche Bank Spa hanno stretto una partnership strategica per la distribuzione dei fondi Fidelity da parte delle reti di Deutsche Bank in Italia. Questo importante traguardo è parte di una allenza strategica europea, avviata a maggio di quest’anno con un accordo analogo tra Deutsche Bank Ag e Fidelity in Germania. Fidelity Investments rafforza con questa partnership la propria presenza in Italia in modo significativo: i fondi di Fidelity verranno distribuiti dagli oltre 260 sportelli della rete nazionale di Deutsche Bank Spa. Grazie a questo accordo i clienti di Deutsche Bank Spa, possono ora investire nei comparti della Sicav di diritto lussemburghese armonizzata Ue, differenziati per aree geografiche, settori merceologici e classi di attività. Fidelity realizza così un ulteriore progresso nella strategia di distribuzione in Italia dei suoi prodotti, rafforzando i legami con un partner importante e di assoluto prestigio. L’ accordo presuppone ed esalta la condivisione di valori che si possono ricondurre alla ricerca del miglior risultato per il cliente. Fidelity Investments infatti investe risorse specifiche dedicate alla formazione delle reti dei suoi partner per supportare il lavoro dei consulenti agli investimenti con strumenti validi e concreti al fine di metterli nelle condizioni di offrire un servizio efficace ai propri clienti. “L’apertura delle banche alla vendita di fondi di terzi è un fenomeno europeo, nel quale l’Italia potrebbe giocare un ruolo non marginale”. Commenta Alessandro Fonzi, responsabile di Fidelity Investments in Italia. “L’accordo tra Fidelity e Deutsche Bank – prosegue Fonzi – dimostra che le banche percepiscono sempre di più i vantaggi dell’integrazione della propria offerta con prodotti di gestori terzi che dimostrino eccellenti capacità nel produrre valore aggiunto per gli investitori nel tempo. La spinta viene soprattutto dalle richieste degli investitori, che sono diventati più critici e si aspettano un’offerta migliore e più ampia di fondi, nonchè di ricevere una consulenza imparziale e trasparente. L’accordo è inoltre molto importante perché Deutsche Bank ha scelto le case di gestione e i prodotti secondo criteri severi e professionali, e Fidelity si conferma ancora una volta un partner primario di riferimento per quei distributori che danno priorità alle performance, alla credibilità delle società e ai servizi di supporto, al fine di creare un’offerta eccellente di prodotti e servizi finanziari nell’interesse degli investitori”.

IFIL: SIGLA ACCORDO CON IL PARTNER TUI
Torino, 12 gennaio 2004 - Ifil ha raggiunto oggi un accordo con il partner Tui, la società tedesca leader nel mercato europeo del turismo, relativo all’acquisto della partecipazione di quest’ultima in Nht - New Holding for Tourism (la società a cui fa capo la totalità del capitale di Alpitour). Con l’acquisto di tale partecipazione, pari al 10% del capitale di Nht, l’Ifil rafforza il suo impegno nel settore, diventando l’azionista unico di tutte le società della filiera del turismo del Gruppo Alpitour (cui fanno capo, tra gli altri, i marchi Francorosso, Viaggidea, Volando, Bravo Club, Compagnia della Natura, Viaggi dell’Elefante). L’operazione – che rientra nell’ambito dei diritti di vendita e di acquisto previsti all’atto della costituzione di Nht - comporta un esborso da parte di Ifil di € 46,3 milioni. Nell’ambito di tale operazione, Nht ha raggiunto con Tui un accordo per l’acquisto del 50% del capitale di Neos, la compagnia aerea di charter per il turismo, per un importo di € 2,7 milioni. A seguito di tale acquisto ed espletati gli adempimenti della legge antitrust italiana, Nht controllerà il 100% di Neos.

CONTO CORRENTE PER GIOVANI IN CERCA DI OCCUPAZIONE
Sondrio , 12 Gennaio 2004 - Banca Popolare di Sondrio lancia un nuovo conto corrente a condizioni di particolare favore, denominato "Conto Work" e destinato esclusivamente ai giovani in cerca di occupazione con età compresa fra i 16 e i 30 anni non frequentanti alcun corso di studio. Con questa particolare iniziativa la banca, mantenendo fede alla sua natura di popolare cooperativa, prosegue nell'azione sin qui svolta a favore di una fascia di clientela "debole", degna di attenzione e sostegno, quale quella dei giovani in cerca di lavoro. Da tempo l' istituto si distingue nell'offerta di prodotti di valenza sociale; ad esempio il conto corrente "Solidarietà", lanciato nel 1996, la partecipazione in Banca Etica e la distribuzione dei suoi prodotti "etici", il sostegno alla Fondazione Umberto Veronesi.

EUPHON: LUPO SPA ACQUISIÀ IL 41% DEL CAPITALE
Milano, 12 gennaio 2004 - Euphon, a nome degli azionisti di riferimento signori Giancarlo e Roberto Rocchietti e Gulos Investments Bv (gli “Azionisti di Riferimento”), comunica che l’ 11 Gennaio questi ultimi hanno sottoscritto un contratto di compravendita con la società Lupo S.p.a., con sede in Milano, Via San Paolo 7 in esecuzione del quale Lupo S.p.a. Acquisirà direttamente il 41% del capitale sociale di Euphon S.p.a., con sede in Torino, Via Paolo Veronese 243 (nel seguito "Euphon"), le cui azioni sono quotate nel Nuovo Mercato organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.a. Lupo S.p.a. È una società controllata al 98,5% dal Fondo comune di investimento mobiliare di tipo chiuso, riservato ad investitori qualificati, denominato Bs Investimenti Iv (il "Fondo") e, per il restante 1,5%, da Bs Private Equity S.p.a., con sede in Milano, Via P. Verri n. 8 ("Bs Private"). Il Fondo è gestito da Bs Investimenti che a sua volta è controllata da Bs Private. L'acquisizione del 41% del capitale di Euphon da parte di Lupo S.p.a. È sottoposta alla condizione sospensiva che, entro il 31 marzo 2004, sia rilasciato senza condizioni, da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, il nulla osta, ai sensi dell’art. 16 della Legge n. 287 del 10 ottobre 1990. L 'acquisto del 41% del capitale di Euphon da parte di Lupo S.p.a. Avverrà: - quanto a n. 1.292.782 azioni (pari a circa il 27% del capitale di Euphon) da Gulos Investments Bv (una società di diritto olandese controllata al 100% dalla società Spring S.r.l., con sede in Torino che, a sua volta, è partecipata al 100% dal signor Giancarlo Rocchietti e dal Signor Roberto Rocchietti, titolari ciascuno di una quota pari al 50% del capitale sociale della predetta Spring S.r.l.); - quanto a n. 329.409 (pari al 7% circa del capitale di Euphon) dal signor Giancarlo Rocchietti; - quanto a n. 329.409 (pari al 7% circa del capitale di Euphon) dal signor Roberto Rocchietti; All'esito dell'operazione ciascuno dei signori Giancarlo e Roberto Rocchietti rimarrà titolare di una partecipazione in Euphon pari al 5,05% del capitale di quest'ultima, mentre Gulos Investments avrà dismesso l'intera sua partecipazione nel capitale di Euphon (oggi pari a circa il 27%). Il perfezionamento dell'operazione (c.D. Closing) è previsto possa avvenire nel primo trimestre del 2004. Il prezzo di acquisto che sarà corrisposto a ciascuno degli azionisti venditori sarà pari ad Euro 8 per azione; il controvalore complessivo della quota ceduta dai venditori sarà pertanto pari ad Euro 15.612.800 (quindici milioni seicentododicimila ottocento). In esito alla vendita del 41% del capitale sociale di Euphon Lupo S.p.a. Promuoverà un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria sul rimanente 59% del capitale sociale di Euphon. Gli Azionisti di Riferimento sono stati assistiti nell'operazione da un primario advisor indipendente, Fineurop Soditic, cui era stato conferito nella primavera del 2003 un incarico.2 avente ad oggetto la ricerca di potenziali partner finanziari interessati all'ingresso nel capitale sociale di Euphon. In esito all'espletamento di detto incarico l'offerta avanzata da Bs Private è stata considerata la più interessante sia in termini economici che in termini di prospettive di sviluppo futuro di Euphon. Il prezzo offerto, tenuto conto dei fondamentali della società, esprime infatti multipli impliciti in linea con quelli risultanti dalle più recenti operazioni di private equity comparabili. L'ingresso di un primario investitore finanziario garantisce inoltre al gruppo Euphon di poter utilmente proseguire nel suo progetto di sviluppo anche tramite eventuali acquisizioni in Italia e all'estero. Ciò ha indotto Giancarlo e Roberto Rocchietti a mantenere una significativa partecipazione nel capitale sociale di Euphon (complessivamente del 10% circa) e a rinnovare per un ulteriore triennio il loro impegno a contribuire nella valutazione e nell'analisi dei progetti di sviluppo del gruppo. Si segnala al riguardo che, sempre in data odierna, Giancarlo Rocchietti, Roberto Rocchietti e Lupo S.p.a. Hanno sottoscritto un patto parasociale la cui efficacia è subordinata, oltre che al rilascio del nulla osta da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per l'acquisto del 41% del capitale sociale di Euphon, alla ulteriore condizione che una volta ottenuto il predetto nulla osta il trasferimento del predetto 41% abbia effettivamente luogo a favore di Lupo S.p.a.. Il suddetto patto, che sarà comunicato ai sensi di legge, prevede, oltre alla nomina dei signori Giancarlo e Roberto Rocchietti nel consiglio di amministrazione di Euphon che sarà rinnovato in occasione dell'assemblea di approvazione del bilancio Euphon relativo all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2003, il loro impegno a non aderire all'Opa con le azioni Euphon che residueranno nella loro titolarità una volta avvenuto l'acquisto del 41% del capitale sociale di Euphon da parte di Lupo S.p.a.; limiti alla disponibilità delle predette azioni sempre da parte dei signori Giancarlo e Roberto Rocchietti e all'acquisto di azioni Euphon da parte di questi ultimi; impegni dei soci sindacati in merito all'esercizio del loro diritto di voto nelle assemblee di Euphon. Si precisa peraltro che sin dalla data del closing un nuovo amministratore delegato di Euphon sarà nominato su indicazione di Lupo S.p.a.. Alla data del closing gli Azionisti di Riferimento risolveranno di comune intesa il patto parasociale tra di essi in vigore e già comunicato al mercato nelle forme di legge. I Soci Venditori sono stati assistiti nell’operazione dallo studio legale Tosetto Weigmann e Associati.

CALTAGIRONE: PRESENTATE PROPOSTE PER AUTOSTRADE
Roma, 12 gennaio 2004 – Vianini Lavori e Cementir (Gruppo Caltagirone); Gefip Holding, Ili e Mec (gruppo Bonsignore); Egis Projects, Scetauroute e Transroute International (controllate da Caisse de Depots) e Technip Italy hanno presentato il 31 dicembre 2003 due proposte per la realizzazione in project financing di infrastrutture autostradali. Tali proposte vanno ad integrare quelle già presentate a giugno 2003 per la realizzazione della autostrada Orte-venezia. Le proposte sono le seguenti: 1 - Autostrada della Toscana (collegamento Grosseto-siena-bettolle con raccordo per Firenze). Il progetto prevede la realizzazione e la gestione di un tratto autostradale di 191 chilometri con un investimento di oltre 1,2 miliardi di Euro con 6 anni di lavori. 2 - Autostrade del Sud (collegamento Avellino Salerno Sibari). Il progetto prevede la costruzione e la gestione di un tratto autostradale di 257 chilometri con un investimento di circa 5 miliardi di Euro. Le due proposte prevedono la possibilità di allargare la compagine sociale ad Enti Locali e Regioni. Complessivamente il Gruppo proponente ha presentato proposte per la realizzazione in project financing di circa 1.000 chilometri di autostrade, candidandosi ad essere il terzo gestore autostradale italiano offrendo alternative di percorsi e servizi.

SORIN: CONVENTION PER TOP MANAGER DEL GRUPPO
Milano, 12 gennaio 2004 – Ad una settimana dalla costituzione e dal debutto in Borsa della nuova Sorin, Gruppo leader mondiale nelle tecnologie medicali, si tiene oggi e domani a Milano la prima convention per i 150 top manager del Gruppo. Il Presidente, prof. Umberto Rosa, l’Amministratore delegato, Dr Drago Cerchiari, i Responsabili delle Business Units e il Direttore delle Risorse Umane presenteranno ai manager provenienti da tutto il mondo le linee strategiche che accompagneranno lo sviluppo del gruppo nei prossimi anni. La Convention conclude una settimana molto importante per il nuovo Gruppo Sorin che ieri ha riunito per la prima volta il Consiglio di Amministrazione, procedendo alla nomina di Drago Cerchiari (Amministratore delegato), Umberto Rosa (Presidente), Emilio Gnutti (vice presidente), Leonardo Bossini, Carlo Callieri*, Drago Alberto Cerchiari, Giorgio Cirla, Umberto Colombo*, Giovanni Consorte, Maurizio Dallocchio, Mauro Gambaro, Tiberio Lonati, Claudio Pieri e Marco Vitale* (*amministratori indipendenti). Il Consiglio, che resterà in carica fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2006, ha inoltre nominato i due Comitati consultivi i cui componenti sono per la metà amministratori indipendenti: il Comitato Politiche Retributive, composto da Umberto Colombo (Coordinatore), Maurizio Dallocchio e Mauro Gambaro ed il Comitato per il Controllo Interno, composto da Marco Vitale (Coordinatore), Carlo Callieri e Giorgio Cirla.

ANCHE GLI IMPRENDITORI LOMBARDI EMIGRANO (MA DENTRO L’ITALIA) LA VOGLIA DI FARE IMPRESA DEI LOMBARDI SI ALLARGA NELLE ALTRE REGIONI. OLTRE 30 MILA IN TUTTO IL PAESE LE ATTIVITÀ DI LOMBARDI. NASCE FUORI REGIONE UNA DITTA INDIVIDUALE DI LOMBARDI SU 10
Milano, 8 gennaio 2004. Lombardia centro degli affari e dell’imprenditoria. Eppure oltre 30 mila ditte individuali lombarde, quasi una su 10, lasciano la loro regione per investire nel resto d’Italia. Con picchi di milanesi: il 14,4% delle ditte individuali con titolare milanese, su una media nazionale del 12,8%, nasce in un’altra regione, soprattutto in Piemonte (2,1%) e in Emilia Romagna (2%). Alti gli abbandoni anche a Mantova (15%), con destinazione Emilia Romagna (7%) e Veneto (4%). Poco al di sotto della media nazionale, invece, ma rispettivamente terza e quarta nella classifica degli abbandoni delle ditte individuali lombarde, Varese (11%) e Pavia (10%). Seguono Lodi e Cremona, entrambe (8%), Como, Brescia e Sondrio (5%), Bergamo (4%). Le regioni preferite l’Emilia Romagna (20%), Piemonte (18%), Veneto (14%), Liguria e Toscana (8%), Puglia (5%) e Sicilia (4%). I Lombardi scelgono di investire anche al sud: la regione che registra la maggiore presenza di ditte lombarde è la Puglia ( 1.430 in valore assoluto), seguita da Sicilia (1.215), Campania (925) e Calabria (730). I settori che i lombardi portano fuori dalla propria regione sono soprattutto il commercio all’ingrosso e al dettaglio (34,9%), l’agricoltura (15,6%); attività manifatturiere (11,9%), costruzioni (11,3%), attività immobiliari, noleggio, informatica, ricerca (7,3%), servizi pubblici sociali e personali (5,5%), alberghi e ristoranti. L’indagine, condotta dalla Camera di Commercio di Milano sui dati del registro delle imprese, ha considerato gli abbandoni della regione lombarda da parte dei titolari lombardi di imprese individuali al primo trimestre 2003. “La specializzazione produttiva e le diverse tipologie di crescita, di dotazione infrastrutturale e di capacità professionali rappresentano alcuni tra i fattori alla base della mobilità degli imprenditori, - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano –. Significa nuove opportunità ma anche una caratteristica diffusa dell’economia del nostro Paese, caratterizzata da una forte presenza delle piccole e medie imprese, flessibili e pronte ad adattarsi con rapidità ai nuovi contesti. Per questo è importante creare le condizioni di sviluppo e competitività in modo diffuso sul territorio, per incentivare una presenza equilibrata delle attività economiche”.

 

Imprese in Italia con titolare di Bergamo

Imprese in Italia con titolare di Brescia

Imprese in Italia con titolare di Cremona

Imprese in Italia con titolare di Como

Imprese in Italia con titolare di Lecco

Imprese in Italia con titolare di Lodi

Imprese in Italia con titolare di Mantova

Imprese in Italia con titolare di Milano

Imprese in Italia con titolare di Pavia

Imprese in Italia con titolare di Sondrio

Imprese in Italia con titolare di Varese

imprese di lombardi per regione

% imprese di lombardi per regione

Abruzzi

28

29

21

16

10

5

14

323

21

10

50

527

2%

Basilicata

7

6

2

8

0

2

0

124

7

1

31

188

1%

Calabria

26

24

11

44

22

9

12

461

33

7

81

730

2%

Campania

35

53

13

59

11

8

20

583

30

8

105

925

3%

Emilia-r

226

353

648

142

58

313

1.742

2.103

368

57

242

6.252

20%

Friuli-ven G

37

66

30

38

12

4

34

538

23

18

55

855

3%

Lazio

95

111

52

79

16

20

90

760

43

65

92

1.423

4%

Liguria

211

175

110

91

45

38

153

1.311

223

68

186

2.611

8%

Lombardia

39..966

50..907

14.642

15..357

9.171

6..906

21..924

88.461

20.653

9.824

20.971

298.782

 

Marche

54

52

24

35

17

11

22

502

39

13

61

830

3%

Molise

4

2

0

10

1

1

1

59

4

0

8

90

0%

Piemonte

283

558

171

137

73

81

240

2.195

1.081

70

758

5.647

18%

Puglia

51

62

21

65

20

13

28

1.015

30

22

103

1.430

5%

Sardegna

40

71

19

38

21

13

25

393

29

18

95

762

2%

Sicilia

58

61

15

69

30

11

21

725

61

12

152

1.215

4%

Toscana

185

159

93

128

53

31

124

1.346

103

43

210

2.475

8%

Trentino

42

221

18

21

6

7

96

288

15

19

39

772

2%

Umbria

18

25

7

25

3

5

14

221

10

7

38

373

1%

Valle D'aosta

24

19

4

8

4

0

3

75

10

9

16

172

1%

Veneto

179

443

97

160

52

41

1.085

1.812

117

43

349

4.378

14%

imprese di lombardi in tutta Italia

41..569

53..397

15..998

16..530

9.625

7..519

25.648

103..295

22..900

10..314

23.642

330.437

100%

imprese di lombardi fuori dalla Lombardia

1.603

2.490

1..356

1.173

454

613

3.724

14.834

2.247

490

2.671

31.655

 

% imprese di lombardi fuori dalla Lombardia

3,9%

4,7%

8,5%

7,1%

4,7%

8,2%

14,5%

14,4%

9,8%

4,8%

11,3%

9,6%

 

SE LO SAPEVO, 10 ANNI FA COMPRAVO CASA SUI NAVIGLI… NEI PREZZI DELLE CASE UNA CRESCITA REALE DEL 7,2% IN DIECI ANNI (+5,1% IN PERIFERIA). 
Milano, 12 gennaio 2004. In dieci anni (1993-2003) i prezzi degli immobili sono cresciuti in media del 7,2% (si tratta della crescita reale, che tiene conto dell’inflazione nello stesso periodo). E tra le vie che crescono di più, non mancano le sorprese. Se così ai primi posti incontriamo i “soliti noti”, le vie intorno ai Navigli-cassala (+39,2%), a Solferino-s.marco (+33,9%) e a Brera (+30,1%), spiccano i dati relativi a Baggio-quinto Romano (+27,6%), Musocco-villapizzone (+23,5%) e Gallaratese-trenno (+17,8%), tutti e tre ampiamente sopra alla crescita di zone rinomate come Spiga-montenapoleone (+17,5%); S.ambrogio (+17,3%); Vetra (+14,3%). Ma è complessivamente tutta la periferia ad andare bene (prezzi delle case in dieci anni: +5,1%). Tra le zone della città, quella che cresce di più è la zona 6 (+16,6%), seguita dalla zona 1 (+11,5%) e dalla zona 8 (+7,9%). Ma c’è chi ha perso: a Teodosio-vallazze (-17,2%); Argonne-corsica (-17,8%); Forlanini-mecenate (-20,3%). Se consideriamo le aree tematiche della città, ad andare decisamente bene sono state la Milano “da bere” (che comprende le vie a più alta concentrazione di locali notturni e ristoranti: +20,2% dal 1993 al 2003) e quella dello studio (le zone vicine alle università: +10,9%). Nella media la “città del verde” (cioè i quartieri vicini ai parchi: +8,3%); mentre sotto la media della città l’andamento dei prezzi nelle aree a più alta presenza di extracomunitari (-0,5%). L’unica cosa che non è cambiata in dieci anni di mattone a Milano sono le vie più care: Spiga-montenapoleone (con 9 mila euro al metro quadro) e Vittorio Emanuele-s.babila (con 7.150) sono prime oggi come nel 1993. Sono questi alcuni dei dati che emergono dalle rilevazioni dei prezzi degli immobili dal 1993 al 2003 di Osmi - Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di Commercio. "In dieci anni - ha commentato Antonio Pastore, presidente di Osmi - Borsa Immobiliare, azienda speciale della Camera di Commercio di Milano - una città cambia molto. Questo vale ancora di più per una realtà dinamica come quella milanese, da sempre crocevia di sfide, di opportunità. In questo senso, questi dati ci dicono molto di più che il semplice andamento dei prezzi degli immobili. Ci raccontano infatti di una Milano che cresce in modo più omogeneo, al centro così come in periferia. Di una città che presta attenzione alla qualità della vita, alla cultura e allo svago, in un modo nuovo rispetto al passato. E ci sottolineano anche le complessità della modernità, a partire dalla necessità di politiche volte a favorire l’integrazione dei cittadini, in particolare i più deboli”. Tutti i dati della ricerca Nb: Per la crescita dei prezzi delle case viene considerata la grandezza "reale", che tiene conto del tasso di inflazione nel periodo considerato. Milano per area. Le case a Milano in 10 anni crescono in media del 7,2%. La crescita coinvolge anche la periferia della città: +5,1%. Complessivamente, è il Settore Sud l’area di Milano che ha fatto registrare la crescita più elevata: +11,1%. Seguono il Centro Storico +8,9%, il Settore Nord +7,3%, il Settore Ovest +3,5%, e infine il Settore Est +3,1%. Milano zona per zona. E’ la zona 6 quella che fa registrare la crescita più sostenuta a Milano, con un +16,6%, trascinata dall’andamento dei prezzi nei Navigli-cassala (+39,2%) e in Solari-napoli (+20,4%). Segue la zona 1 (+11,5%), grazie al +30,1% di Brera e al +17,5% di Spiga-montenapoleone. Al terzo posto si piazza la zona 8 (+7,9%), grazie al +23,5% di Musocco-villapizzone e al +20,5% di Leopardi-boccaccio-pagano. Al quarto posto sono appaiate la zona 5 (+7,1%), in particolare Mercalli-quadronno (+13,2%) e Gratosoglio (+12,6%); e la zona 3 (+7,1%), in particolare Venezia-monforte (+32,5%) e Indipendenza-piceno (+16,9%). Le altre zone fanno registrare una crescita inferiore alla media cittadina. Abbiamo così la zona 2 (+5,6%), grazie al + 30% di Repubblica e al +11% di Padova-palmanova; e la zona 9 (+5,7%), in particolare Solferino-s.marco (+33,9%). Appaiate in fondo la classifica la zona 4 (+0%), anche se spicca un +15,1% per Tribunale-cinque Giornate; e la zona 7 (+0,4%), in particolare Baggio-quinto Romano (+27,6%). Le vie che crescono di più. Dal 1993 ad oggi sono le vie intorno ai Navigli-cassala che mostrano il trend di crescita più accentuato (+39,3%); seguite da Solferino-s.marco (+33,9%); da Venezia-monforte (+32,5%); da Brera (+30,1%) e da Repubblica-centro Direzionale (+30,1%). Con una crescita elevata anche Baggio-quinto Romano (+27,6%); Musocco-villapizzone (+23,5%); Leopardi-boccaccio-pagano (+20,5%); Solari-napoli (+20,4%); Libia –Cirene (+18%); Quartiere Gallaratese-trenno (+17,8%); Spiga-montenapoleone (+17,5%); Nirone-s.ambrogio (+17,3%); Indipendenza – Piceno (16,9%); Tribunale-5 Giornate (+15,1%). Tra le vie che invece fanno registrare una crescita inferiore spicca Udine (-8,4%); Gen.covone-cenisio (-10,3%); S.vittore (-13%); Selinunte-rembrandt (-14,5%); Teodosio-vallazze (-17,2%); Argonne-corsica (-17,8%); Forlanini-mecenate (-20,3%). Le vie più costose (e quelle più economiche) oggi e dieci anni fa. Dieci anni fa erano le vie intorno a Spiga-montenapoleone quelle più care a Milano; seguite da Vittorio Emanuele-s.babila; Diaz-duomo-scala; Nirone-s.ambrogio; e Parco-castello. Dieci anni dopo la situazione non è molto cambiata: Spiga-montenapoleone si confermano le vie più care (con 9 mila euro al metro quadro); seguite, ancora una volta, da Vittorio Emanuele-s.babila (7.150 euro). Al terzo posto c’è la novità Brera (con 6.500 euro); seguita dall’altra novità Venezia-monforte (6.400 euro). Mentre si conferma tra i primi posti Diaz-duomo-scala (6.250 euro). Tra le vie più economiche di dieci anni fa si posizionavano: Quartiere Gallaratese-trenno; Musocco-villapizzone; Quarto Oggiaro; Baggio-quinto Romano; Gratosoglio. Dieci anni dopo, si ripresentano Quarto Oggiaro (2.300 euro) e Gratosoglio (2.250 euro), questa volta in compagnia di Cermenate (2.300 euro); Bovisa-dergano (2.250 euro); e Forlanini-mecenate (2.150). In questi dieci anni, le vie che hanno guadagnato più posizioni in questa classifica sono state Navigli-cassala (+17 posizioni: era al 38° posto tra le vie più care nel 1993; oggi è al 21° posto); Baggio-quinto Romano (+13); Quartiere Gallaratese-trenno (+12); Musocco-villapizzone (+12); Faenza-famagosta-barona (+11). Tra quelle che perdono più posizioni: Udine (-13 posti: dal 46° posto al 59°); Argonne-corsica (-14); Teodosio-vallazze (-22: dal 35° al 57° posto); e infine Forlanini-mecenate (-24 posizioni: dal 41° all’ultimo posto). La Milano tematica. E’ la Milano dei divertimenti a riscontrare il maggiore successo nei gusti di chi vive o decide di venire a vivere in città. In questo ultimo decennio i prezzi in media delle case che comprendono le zone dei Navigli, di Brera, di C.so Como e di P.za Vetra sono infatti cresciuti del 20,2%, ben superiore al +7,2% della media della città. Molto bene anche la città dello studio, che comprende le zone in cui sono localizzate le Università milanesi (Statale, Cattolica, Bocconi, Bicocca, Politecnico, Iulm): +10,9%. Superiore alla media milanese anche l’andamento della città del verde, che comprende le zone in cui sono situati i principali parchi: +8,3%. Più contenuta invece la crescita della Milano multietnica: considerando infatti le tre zone maggiormente significative per presenza di cittadini extracomunitari (Istria e Bovisa, attraversate da Viale Jenner; zona di Paolo Sarpi; zona intorno alla Stazione Centrale) si assiste ad una diminuzione dal 1993 ad oggi del –0,5%. Dieci anni di case a Milano: via per via

 

 

Prezzi in Euro 2003

Prezzi in Euro 1993 indicizzati al 2003

crescita reale 2003/1993

1

Navigli-cassala

3.850

2.764

39,3%

2

Solferino-s.marco

5.800

4.331

33,9%

3

Venezia-monforte

6.400

4.830

32,5%

4

Brera

6.500

4.996

30,1%

5

Repubblica-centro Direzionale

5.200

3.998

30,1%

6

Baggio-quinto Romano

2.550

1.998

27,6%

7

Musocco-villapizzone

2.550

2.065

23,5%

8

Leopardi-boccaccio-pagano

5.700

4.730

20,5%

9

Solari-napoli

3.650

3.032

20,4%

10

Libia-cirene

4.050

3.431

18,0%

11

Quartiere Gallaratese-trenno

2.550

2.165

17,8%

12

Spiga-montenapoleone

9.000

7.661

17,5%

13

Nirone-s.ambrogio

6.250

5.330

17,3%

14

Indipendenza-piceno

4.050

3.465

16,9%

15

Tribunale-5 Giornate

4.600

3.998

15,1%

16

Vetra-s.vito

4.950

4.331

14,3%

17

Faenza-famagosta-barona

2.550

2.232

14,3%

18

Lodovico il Moro-ronchetto

2.500

2.198

13,7%

19

Quarto Oggiaro

2.300

2.032

13,2%

20

Mercalli-quadronno

4.900

4.331

13,2%

21

Augusto

5.250

4.663

12,6%

22

Gratosoglio

2.250

1.998

12,6%

23

Padova-palmanova

2.600

2.332

11,5%

24

Pellegrino Rossi-affori-bruzzano

2.600

2.332

11,5%

25

Niguarda

2.600

2.332

11,5%

26

Fiera-monterosa

4.000

3.598

11,2%

27

Tripoli-bande Nere

2.900

2.632

10,2%

28

Bligny-toscana

3.350

3.065

9,3%

29

Carbonari

3.200

2.931

9,2%

30

Vittorio Emanuele-s.babila

7.150

6.663

7,3%

31

Conca del Naviglio-porta Genova

3.750

3.497

7,2%

32

Primaticcio-inganni

2.750

2.565

7,2%

33

Accursio

2.600

2.432

6,9%

34

Sarpi-procaccini

3.350

3.164

5,9%

35

Axum-ospedale S.carlo

2.450

2.332

5,0%

36

Frattini-lorenteggio

2.650

2.532

4,6%

37

Fulvio Testi-ca' Granda

2.600

2.499

4,1%

38

Cairoli-cordusio

5.350

5.164

3,6%

39

Porta Volta

3.900

3.764

3,6%

40

Cermenate

2.300

2.265

1,5%

41

Washington-po-vesuvio

3.600

3.564

1,0%

42

Pacini-ponzio

2.750

2.731

0,7%

43

Precotto-monza

2.700

2.699

0,0%

44

Parco-castello

5.300

5.330

-0,6%

45

Buenos Aires-vitruvio

3.300

3.331

-0,9%

46

Corvetto

2.450

2.499

-2,0%

47

Martini-cuoco

2.500

2.565

-2,5%

48

Aporti-loreto

2.750

2.832

-2,9%

49

Caprilli-s.siro

3.250

3.364

-3,4%

50

Bovisa-dergano

2.250

2.332

-3,5%

51

Lambrate

2.400

2.499

-4,0%

52

Greco

2.300

2.398

-4,1%

53

Istria-maciachini

2.700

2.832

-4,6%

54

Vigentino

2.500

2.632

-5,0%

55

Fiera-sempione

3.550

3.764

-5,7%

56

Diaz-duomo-scala

6.250

6.663

-6,2%

57

Lagosta-staz.garibaldi

2.900

3.099

-6,4%

58

Abruzzi-romagna

3.100

3.331

-6,9%

59

Udine

2.350

2.565

-8,4%

60

Gen.govone-cenisio

2.750

3.065

-10,3%

61

S.vittore

4.200

4.830

-13,0%

62

Selinunte-rembrandt

2.650

3.099

-14,5%

63

Teodosio-vallazze

2.400

2.899

-17,2%

64

Argonne-corsica

2.600

3.164

-17,8%

65

Forlanini-mecenate

2.150

2.699

-20,3%

CONVEGNO: SENIORITY” IL MONDO DELLE IMPRESE E LA SFIDA DEGLI "OVER 50" L’ASSUNZIONE DI RISORSE SENIOR E LA VALORIZZAZIONE DEI COLLABORATORI OVER 50”
Verona, 12 Gennaio 2004 - Nel 2001, in collaborazione con l’Università degli Studi di Verona e con il supporto di due grandi organizzazioni (la banca Popolare di Verona e la Agsm ), abbiamo iniziato ad esplorare un fenomeno che sta acquistando ogni giorno maggiore importanza. Eravamo partiti da alcune semplici osservazioni e da un (apparente) paradosso: da un lato le imprese sono alla costante ricerca di risorse giovani e competono in un mercato che, per questioni demografiche, diventa sempre più stretto e competitivo. Dall’altro la coperta corta del sistema previdenziale continua ad aumentare l’età pensionabile e crea le condizioni per un continuo invecchiamento della popolazione aziendale. Il paradosso è ancora più evidente se si considera quanto poco allenati siamo a guardare al “senior” come a una risorsa da sviluppare e valorizzare invece che considerarlo un male necessario dal quale ci separeremmo appena possibile. L’esperimento condotto due anni fa aveva l’obiettivo di verificare quanto potenziale valorizzabile fosse nascosto nelle pieghe dei sistemi di valutazione, nelle abitudini e nei comportamenti delle aziende che avevano deciso di accettare la sfida. Abbiamo approfondito gli aspetti relativi al valore delle competenze e delle capacità, abbiamo misurato i livelli di energia e motivazione necessari per continuare a sviluppare queste competenze e rimanere “in gioco”. Abbiamo poi “filtrato” i risultati attraverso la nostra esperienza nell’ambito della Ricerca e Selezione del personale e ci siamo chiesti quanti fra gli intervistati avremmo inserito nel nostro database come potenziali candidati. Il risultato uscito dall’esercizio ci ha detto che il 57% del campione era fatto da persone estremamente motivate e con un potenziale ancora sviluppabile, che il 24% poteva essere recuperato con qualche sforzo e che il restante 19% aspettava soltanto che il giorno della pensione arrivasse. Era risultato evidente come tutto questo significasse per le aziende, dopo la fase di individuazione degli “sviluppabili”, la necessità di operare azioni di valorizzazione e sviluppo per i motivati e i recuperabili, continuando a creare prospettive per loro. Era risultato altresì evidente come la valorizzazione degli over 50 incontrasse difficoltà e barriere dentro e fuori le organizzazioni dove si continuano a privilegiare la scelta, l’inserimento e lo sviluppo di risorse giovani. Dopo aver affrontato l’argomento da una prospettiva “macro”, che in qualche modo ha inquadrato l’argomento “dall’alto”, ci siamo chiesti quali fossero i comportamenti agiti nella pratica all’interno delle organizzazioni. Nella realtà è proprio vero che si assumono soltanto risorse junior e che si smette sempre di sviluppare i collaboratori senior? Anche questa volta ci siamo rivolti alle imprese e abbiamo condotto una serie di interviste per rilevare singoli casi e “migliori pratiche” già in atto presso le organizzazioni aziendali. Questo ci porta all’evento del prossimo 21 Gennaio e all’opportunità di condividere ancora una volta quanto abbiamo scoperto integrandolo con le testimonianze di protagonisti dal mondo accademico, da quello delle istituzioni e dalle imprese. L’obiettivo rimane quello di provocare qualche pensiero e aumentare la sensibilità di chi opera nelle organizzazioni verso un “problema” che abbiamo tutti,.......Ma proprio tutti. Programma: Coordinatore: Prof. Federico Testa - Professore di Economia e Gestione delle Imprese, Università degli Studi di Verona. Scenari: “Premesse e motivazione dello studio - Un modello sostenibile” Massimo Gilmozzi – Niederdorf Italia Srl. “Prolungamento della vita attiva e politiche del lavoro: Strumenti e Ricerche a cavallo fra il pubblico ed il privato” Dott. Diana Gilli, Direttore Area Mercato del Lavoro, Isfol, Roma. Casi concreti e laboratori per il prolungamento dell’età lavorativa. Dimostrare il punto di incontro tra la soddisfazione di una esigenza “sociale” (prolungare l’età lavorativa) e la necessità di creare valore economico. “Casi & Progetti Nella Pubblica Amministrazione” Il Progetto Over 40 del Servizio Promozione Lavoro del Comune di Verona – Mauro De Robertis, Assessore al Lavoro - Comune di Verona. “Casi & Progetti Dal Mondo Delle Imprese”: Vengono inserite risorse “senior”? Come vengono valorizzati i collaboratori over 50? I risultati delle interviste condotte presso dodici Aziende di Verona, Padova, Mantova. Giovanna Combatti - Niederdorf Italia Srl. Le testimonianze: Premessa: ciascuno degli esempi presentati dai testimoni rappresentano i risultati dell’osservazione dello stesso fenomeno fatta in un punto diverso della curva di evoluzione demografica della popolazione all’interno un impresa. Nessuna indicazione/conclusione può dirsi giusta o sbagliata: è semplicemente il risultato del processo che ha portato osservatore e impresa osservata al punto in cui oggi si trovano. Dott. Giuseppe Degrandi Amministratore Delegato Fresenius Kabi Isola della Scala, Vr, Expected contribution: il punto di osservazione del giovane Top Manager in un’azienda Internazionale: il caso di un inserimento di un senior. Dott. Gianni Perino. Direttore Risorse Umane di Mondadori Printing, Vr. L’osservazione di una azienda che già oggi presenta molte delle caratteristiche “demografiche” che gli altri vedranno domani o dopodomani. Presentazione della struttura organizzativa, dei challenges legati al valore della professionalità in certe funzioni, all’eccezionale livello di orientamento e motivazione ancora presente anche nella parte più senior della popolazione, alla necessità di costruire strategie di sviluppo per i senior che consentano di consolidare la conoscenza e preparare il passaggio generazionale.... Discussione. Mercoledì 21 gennaio 2004 Ore 16,30 – 19,00 Sala Convegni Associazione Industriali Piazza Cittadella, 12 – Verona.

FIDITALIA SPA E ITALIANMEC: UNA PARTNERSHIP PER FAVORIRE L'ACCESSO AL CREDITO AI DIPENDENTI DELLE IMPRESE DEL SETTORE DELLA MECCANICA VARIA E AFFINE
Milano, 9 Gennaio 2004 - Italianmec, società di servizi di Anima (Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica Varia ed Affine), e Fiditalia Spa, società finanziaria specializzata nel settore del credito al consumo, hanno siglato un importante accordo di collaborazione commerciale. La partnership, che avrà durata biennale, prevede l'offerta di prodotti finanziari a condizioni agevolate: i dipendenti delle aziende appartenenti al settore dell'industria meccanica (oltre 186.000 addetti) avranno infatti un accesso privilegiato ai Prestiti Personali della società finanziaria e a Carta Eureka, la carta di credito internazionale di Fiditalia, che verrà personalizzata con i marchi di Anima e di Italianmec. La Federazione e la finanziaria, inoltre, lavoreranno a stretto contatto per sviluppare nuovi prodotti e servizi personalizzati da includere progressivamente nelle offerte di finanziamento ai lavoratori dipendenti. "L'accordo con Anima e Italianmec segna l'inizio dell'attività di Fiditalia nel mondo delle associazioni e delle organizzazioni industriali di categoria - ha dichiarato l'Amministratore Delegato di quest'ultima, Jean Yves Bruna -. Si tratta di un settore molto interessante, in cui l'offerta di servizi finanziari non solo si affianca a finalità di tipo sociale, ma diventa per le associazioni un importante mezzo di promozione e per le imprese associate un interessante strumento di gestione dei rapporti con i propri dipendenti. E Fiditalia si conferma anche in questo caso come una "company service", in grado di fornire ai propri partner una consulenza mirata al settore di attività e agli obiettivi stabiliti di comune accordo, e di garantire una efficace gestione operativa dell'intero processo del credito". Soddisfatto dell'accordo anche il presidente di Anima Savino Rizzio, secondo il quale: " La Federazione ritiene che sia importante per le aziende, in un momento in cui le risorse umane ne rappresentano sempre più l'autentico valore, riuscire a creare un ambiente stimolante, che sappia premiare e riconoscere la professionalità e l'impegno di ogni collaboratore. In quest'ottica è giusto gratificare i dipendenti attraverso dei servizi e degli strumenti realmente utili. Ed è proprio questa la direzione in cui si inserisce l'accordo con Fiditalia".

DICEMBRE CON 143.500 NUOVE AUTO E UN -27,55% CHE NON DICE TUTTA LA VERITÀ 2.251.307 NUOVE AUTO IMMATRICOLATE NEL CORSO DEL 2003
Roma, 12 gennaio 2004 - Forte crescita del mercato dell’usato: + 59,5% rispetto al dicembre 2002 Nel mese di dicembre in Italia sono state immatricolate, secondo le proiezioni comunicate dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, 143.500 nuove auto, con una flessione rispetto al dicembre del 2003 del 27,55%. Flessione che non deve trarre in inganno poiché il confronto è fatto con il dicembre del 2002, quando si concluse il semestre degli eco-incentivi nonché l’effetto della “Tremonti-bis”, che determinarono il consuntivo di ben 198.061 immatricolazioni. Il risultato del dicembre 2003 va quindi considerato superiore alla media: se si esclude, infatti, il dicembre 2002, le immatricolazioni di dicembre 2003 rappresentano un primato del mese mai raggiunto prima. “Da sempre i risultati di dicembre vanno letti congiuntamente a quelli del gennaio successivo - fa notare Salvatore Pistola, Presidente dell’Unrae, l’Associazione delle Case estere. Quest’anno - poi la cosa è ancora più vera, per l’anomala situazione del dicembre 2002/gennaio 2003. Noi prevediamo, infatti, che buona parte delle 55.000 immatricolazioni che il dicembre 2003 ha registrato in meno rispetto al dicembre 2002, potrà essere recuperate nel gennaio 2004, che quindi si prevede a livelli superiori rispetto alle 210.000 unità del gennaio 2003.” Nell’arco dei dodici mesi del 2003 sono state immatricolate 2.251.307 auto nuove, un risultato che rafforza la previsione dell’Unrae che per il 2004 proietta un mercato non inferiore, previsione che affonda le radici sia in nell’attesa ripresa dell’economia, che nella consapevolezza che i moltissimi nuovi modelli che verranno presentati dalle Case costruttrici fungeranno da stimolo all’intenzione di acquistare una nuova automobile, senza considerare, infine, l’impulso che le varie iniziative promozionali di molti Costruttori potranno determinare. L’unrae, inoltre, prevede una ulteriore significativa crescita della domanda di motorizzazioni diesel, frutto sia di numerose nuove proposte in arrivo, sia della crescente propensione al diesel manifestata dalla clientela italiana, che ormai non sceglie più il diesel solo in base al chilometraggio annuo, ma anche alla certezza di disporre di vetture dalle prestazioni equivalenti a quelle delle analoghe vetture con motori a benzina, un trend che nel corso del 2004 porterà stabilmente le motorizzazioni diesel a superare la metà delle immatricolazioni. Il mercato del 2003 ha visto un trimestre iniziale spinto dall’ultima “rata” degli eco-incentivi (gennaio-marzo) che portarono ad un saldo attivo del 5,58% a fine marzo, un secondo trimestre fiacco (-4,55%) conseguenza della forte spinta iniziale dovuta al sostegno alla rottamazione e, infine, un secondo semestre a fasi alterne, con luglio e settembre in attivo, con agosto, novembre e dicembre in passivo e con un ottobre praticamente sui livelli dell’analogo mese dell’anno precedente. Così, alla fine, il mercato delle auto nuove ha chiuso l’anno con una contenuta flessione dell’1,24%, meglio di quanto inizialmente previsto. La modesta variazione, rispetto all’anno precedente, è comunque frutto di una profonda rivoluzione qualitativa del mercato, conseguenza di un poderoso sforzo innovativo voluto dalle aziende automobilistiche per assecondare i gusti e le preferenze degli automobilisti italiani. Innanzi tutto, l’anno appena trascorso è stato accompagnato da una costante significativa crescita delle motorizzazioni diesel, che in dicembre hanno segnato un nuovo record con oltre il 55% del mercato e che a fine anno rappresentavano quasi il 49%, molto vicino a quel 50% che l’Unrae aveva previsto con un anno di anticipo.

tipo

anno

variazione 2003/2002

% sul tot.Mercato

alimentazione

2002

2003

numero

%

2002

2003

 

 

 

 

 

 

 

diesel

975.912

1.097.062

121.150

12,41

42,81

48,73

benzina

1.303.700

1.154.245

-149.455

-11,46

57,19

51,27

 

 

 

 

 

 

 

totale mercato

2.279.612

2.251.307

-28.305

-1,24

100,00

100,00

Altrettanto importanti risultano le modifiche del mercato del 2003, rispetto a quello del 2002, se analizzato secondo le consuete fasce di segmenti:

segmenti di

anno

variazione 2003/2002

% sul tot.Mercato

mercato

2002

2003

numero

%

2002

2003

 

 

 

 

 

 

 

A

343.749

322.086

-21.663

-6,30

15,08

14,31

B

870.760

944.696

73.936

8,49

38,20

41,96

C

639.994

592.378

-47.616

-7,44

28,07

26,31

D

344.398

307.142

-37.256

-10,82

15,11

13,64

E e superiori

80.711

85.005

4.294

5,32

3,54

3,78

 

 

 

 

 

 

 

totale mercato

2.279.612

2.251.307

-28.305

-1,24

100,00

100,00

Le immatricolazioni di autovetture medio-piccole, che vanno a costituire il seg. B, sono aumentate nel 2003 rispetto al 2002 di 74 mila unità (+8,5%) erodendo la rappresentatività sia delle autovetture più piccole (seg.A: -6,3%) che di quelle del segmento superiore (seg.C: -7,4%). Particolarmente pesante la flessione delle vetture medio-grandi (seg.D) che con –10,8% determinano da sole la contrazione annua dell’intero mercato. Intorno al 5% la crescita dei segmenti che identificano le vetture più grandi che continuano a rappresentare comunque meno del 4% del totale delle immatricolazioni. In questo quadro, le case estere hanno ottenuto il 72,3% del mercato in dicembre e il 72% nell’arco dei dodici mesi. Quanto agli ordini, frutto dello scambio di informazioni fra Anfia e Unrae, in dicembre la raccolta ha fatto registrare 197.000 unità (-4%), che unite a quanto acquisito nei primi undici mesi, porta il totale 2003 a 2.328.500 (-0,6% rispetto al 2002). Vivacissimo in dicembre il mercato delle auto usate che rispetto allo stesso mese del 2002 è cresciuto, con 366.576 passaggi di proprietà (comprese le minivolture), del 59,5%. A fine 2003 le vetture usate che avevano nel corso dell’anno cambiato proprietario sono state 4.060.668 con un incremento rispetto all’anno precedente pari al 10,9%, segno di un ulteriore recupero di potenzialità di sviluppo dell’intero comparto automobilistico. “E’ evidente che la nuova disciplina sulle garanzie, che assicura all’acquirente di un’auto usata una garanzia minima di un anno, sta contribuendo a stimolare la domanda di queste auto, portando questo mercato a dimensioni meno lontane da quello dei principali Paesi europei – sottolinea il Presidente dell’Unrae, Salvatore Pistola, che conclude con un appello alle Istituzioni “Se la fiscalità sui passaggi di proprietà in Italia fosse ridotta e portata a quanto avviene in Francia, Gran Bretagna, Germania, Spagna, ecc. Anche da noi il mercato dell’usato potrebbe crescere fini ad un rapporto di 2 a 1 rispetto a quello del nuovo, come avviene un po’ in tutta Europa”.

ENAC IN MERITO AI CONTROLLI SAFA ED ALLE NOTIZIE DIFFUSE SU ALCUNE COMPAGNIE AEREE
Roma, 12 gennaio 2004 - In relazione alle notizie pubblicate sulla stampa riguardanti in particolare l’elenco di compagnie aeree per le quali ci sarebbe l’interdizione al volo sui cieli inglesi, l’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile informa che soltanto la compagnia Albanian Airlines opera sul territorio nazionale. In relazione a ciò ha disposto un’ispezione che è stata effettuata in data odierna, con esito positivo, sullo scalo di Fiumicino. Secondo il programma Safa in ciascuno Stato aderente all’Ecac, European Civil Aviation Conference, gli aeromobili stranieri, anche dei Paesi non aderenti a tale organizzazione, possono essere soggetti alle ispezioni di rampa, che riguardano principalmente controlli sui documenti dell’aeromobile, i manuali, le licenze dell’equipaggio, le condizioni apparenti dell’aeromobile e la presenza e le condizioni dell’equipaggiamento di cabina obbligatorio. I controlli effettuati in base al programma Safa sono controlli supplementari rispetto a quelli previsti dall’autorità per l’aviazione civile del Paese di appartenenza dell’aeromobile di cui tale autorità è responsabile per la sicurezza in base alla convenzione Icao (International Civil Aviation Organization). L’icao, a sua volta, verifica periodicamente l’organizzazione e le procedure delle singole autorità per l’aviazione civile dei 187 Paesi membri. Inoltre, sempre in data odierna, presso il Ministero degli Affari Esteri si è svolta una riunione a cui hanno partecipato, tra gli altri, l’Enac, l’Enav ed il Ministero dell’Interno. Nel corso della riunione si è concordata la disponibilità a fornire, nel quadro degli interventi previsti dalla Direzione Generale Cooperazione e Sviluppo internazionale del Ministero Affari Esteri, il supporto allo Stato albanese in termini di formazione sulla security al personale preposto e di valutare adeguamenti infrastrutturali dell’aeroporto di Tirana al fine di renderlo rispondente alle normative europee di riferimento. La partenza della delegazione è prevista per la prossima settimana. L’enac, inoltre, intende incontrare l’organizzazione di categoria Up, Unione Piloti, per chiedere ragioni di quanto affermato nei giorni scorsi in merito alla sicurezza ed, eventualmente, per ridefinire i livelli di interlocuzione con la stessa organizzazione. 

ENAC CONVOCA LE ASSOCIAZIONI DI SETTORE
Roma, 12 Gennaio 2004 - Il Presidente dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, On. Prof. Vito Riggio ha convocato per mercoledì 14 gennaio le associazioni di settore Assaereo, Ibar, Confavio, Astoi, Fiavet ed il rappresentante del proprio Comitato consultivo degli operatori e degli utenti. La riunione, a cui interverranno anche rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha per oggetto l’esame delle iniziative che si intendono intraprendere per assicurare agli utenti le garanzie di qualità che devono essere fornite dai tour operator nella scelta dei vettori aerei. 

ALITALIA: APPROVATE LE MISURE PROSPETTATE NEL CORSO DELL’INCONTRO GOVERNO-PARTI SOCIALI
Roma, 12 gennaio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia, riunitosi l’ 8 Gennaio , ha approvato le misure prospettate nel corso dell’incontro Governo-parti Sociali del 29 dicembre 2003 in tema di riconoscimento dell’effetto inflattivo del biennio 2002-2003 alle retribuzioni del personale e di sospensione sino al 31 gennaio p.V. Dell’attuazione di decisioni che abbiano un impatto sul personale nelle more del confronto attivato presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In relazione a quanto sopra, il Consiglio di Amministrazione ha conferito, all’unanimità, ampio mandato all’Amministratore Delegato a proseguire nelle trattative con l’irrinunciabile obiettivo di rispettare i tempi ed i risultati economico-finanziari del Piano Industriale 2004-2006 anche attraverso l’identificazione di misure equivalenti a quelle come sopra rinunciate. Il Consiglio di Amministrazione, infine, ha deliberato di riservarsi la verifica della coerenza delle soluzioni che verranno individuate per la salvaguardia degli obiettivi economico-finanziari del Piano Industriale 2004-2006 approvato.

ALITALIA: JOINT VENTURE CON AIR FRANCE SULLA DIRETTRICE ITALIA-FRANCIA
Roma, 12 gennaio 2004 - Alitalia comunica che nell'ambito della joint venture al 50% con Air France sulla direttrice Italia - Francia, dal prossimo aprile con l'arrivo dell'orario estivo aumenterà le proprie frequenze sulle tratte Roma - Parigi e Milano - Parigi, mentre avrà l'esclusiva dei collegamenti da Milano Malpensa con l'aeroporto parigino Charles De Gaulle. La precisazione arriva in risposta ad alcune notizie apparse su organi di stampa nei giorni scorsi. In particolare Alitalia opererà 10 tratte giornaliere da Malpensa, il doppio rispetto all'attuale orario invernale, e 9 voli giornalieri da Fiumicino a Parigi, uno in più rispetto all'orario in vigore. Rimangono invariate le frequenze da Linate con tre voli giornalieri essendo questa ripartizione regolata da decreto ministeriale. Col nuovo orario estivo sulla direttrice Italia - Francia Alitalia opererà 35 voli giornalieri mentre Air France ne effettuerà 34, per un totale di 69 voli giornalieri tutti in codeshare.

AIR FRANCE: LA PRIMA COMPAGNIA EUROPEA A COLLEGARE CANTON
Parigi, 12 Gennaio 2004 - Air France ha inaugurato l'8 Gennaio la linea Parigi-cdg2 / Canton (Guangzhou). Tale nuovo collegamento é effettuato con un Airbus A340-300, 5 volte a settimana, il lunedì, il mercoledì, il giovedì, il sabato e la domenica. Da giugno 2004 i voli diventeranno quotidiani. «Air France è stata per lungo tempo un precursore in Cina», ha dichiarato il presidente della compagnia, Jean-cyril Spinetta. «Prima compagnia occidentale in Cina Popolare con l'apertura di Shanghai nel 1966, prima compagnia occidentale a Pechino nel 1973, Air France è oggi la prima compagnia europea a collegare Canton e la prima compagnia europea a proporre 4 destinazioni per la Cina. Con questa nuova linea, Air France offre un accesso diretto ad una delle regioni più ricche della Cina, quella in cui il futuro sembra particolarmente promettente». Canton, con 7,8 milioni di abitanti, si trova al centro di un tessuto industriale estremamente denso (70.000 aziende), a soli 150 Km da Hong Kong. È il 4° polo d'investimenti europei ed il 3° polo d'investimenti francesi in Cina. Il Pil pro capite la colloca al 3° posto tra le città cinesi. La provincia di Guangdong, di cui Canton è la capitale, rappresenta l'11% del Pil cinese. Attira un terzo degli investimenti stranieri diretti e realizza il 35% delle esportazioni cinesi. Con una concentrazione di 87 milioni di abitanti, costituisce il primo bacino di consumo della Cina. Complessivamente, la capacità offerta da Air France tra la Francia e la Cina , espressa in posti/chilometro offerti (Ask), è aumentata dell'83% dal 1998 al 2002. Il numero di frequenze è quadruplicato in 10 anni. Questa progressione, che illustra il successo dei servizi della compagnia presso la clientela, rientra in un contesto estremamente promettente. In 2 anni la Cina è diventata infatti uno dei paesi chiave del mondo attuale, un mercato del futuro che attira numerosi imprenditori stranieri.. I numerosi collegamenti quotidiani dai principali aeroporti italiani (Milano Malpensa, Milano Linate, Bergamo Orio al Serio, Torino, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Pisa, Verona, Roma e Napoli) consentono di raggiungere comodamente Parigi alla volta di Canton. Dal nuovo Terminal 2E dell'aeroporto Parigi Charles-de-gaulle i voli Air France partono alle 13.40 ed arrivano il giorno dopo alle 8.20. Al ritorno, i voli partono da Canton alle 11.10, un orario che consente di rientrare a casa in Italia il giorno stesso, sempre via Parigi. Questa offerta è consolidata da un accordo di code share firmato il 26 novembre 2003 da Air France e dalla compagnia China Southern, basata a Canton. Secondo i termini di questo accordo, China Southern può utilizzare il suo codice "Cz" sui voli effettuati da Air France tra Parigi e Canton. Lo stesso vale per Air France, che utilizzerà il suo codice "Af" sui 4 voli settimanali proposti da China Southern su questa linea nel 2004.

SALDI A ROMA: DENUNCIATI PER TRUFFA DECINE DI GRANDI NEGOZI DEL CENTRO (TRA I QUALI FRATELLI ROSSETTI, CATENELLA, SISLEY DI VIA DEL CORSO E AD DI VIA COLA DI RIENZO) CHIESTO IL SEQUESTRO DI MIGLIAIA DI PRODOTTI PREZZATI A MANO E SENZA IL VECCHIO CARTELLINO COL CODICE A BARRE
Roma, 12 Gennaio 2004 - Richiesta di immediata chiusura del negozio e sequestro dei cartellini e dei prodotti incriminati alla boutique Rossetti di Via del Babuino a Roma e per altri tre grandi negozi che esponevano prima dei saldi prezzi che poi hanno maggiorato per scontarli dopo l'inizio dei saldi truffando i consumatori. Nell’esposto inviato oggi alla Procura della Repubblica di Roma si chiede anche di accertare se il Comune di Roma e in particolare l’assessore al commercio abbia provveduto a verificare i prezzi prima dei saldi e ricontrollarli dopo a tutela dei consumatori e, se ciò non avesse fatto, si chiede di agire per omissione di atti dovuti nei confronti di chi doveva tutelare e non ha tutelato i cittadini. L’associazione poi richiama l’attenzione su un altro particolare: i cartellini coi prezzi. Per il Codacons, infatti, i prezzi riscritti a mano non hanno valore se non sono accompagnati dal cartellino originale che dimostra il vero prezzo prima dei saldi. Di qui la richiesta di sequestro di tutti i beni in vendita privi di tale cartellino. L’ 11 Gennaio intanto gli ispettori del Codacons hanno battuto a tappeto le vie di Roma alla ricerca di saldi truffaldini. Il Presidente del Codacons, Avv. Carlo Rienzi, accompagnato da una troupe di Radio Rai 2, ha girato per Via del Corso controllando i saldi praticati ai consumatori e smascherando le violazioni commesse dai commercianti.  

FRANCIA, SVEZIA E MAROCCO COLLABORERANNO AL PROGETTO "ATLAS"
Bruxelles, 12 Gennaio 2004 - Un consorzio composto da laboratori di Francia, Svezia e Marocco lavorerà ad "Atlas", uno dei progetti principali del Grande collisore di adroni (Large Hadron Collider - Lhc). Il completamento del Gruppo di ricerca internazionale (Gdri) è avvenuto il 7 gennaio, con la firma di un accordo di cooperazione scientifica fra il Marocco e la Francia. Eminenti scienziati dei tre paesi uniranno i propri sforzi nello studio della natura fondamentale della materia, delle leggi che la governano e della struttura spazio-temporale dell'universo. "Atlas" rappresenta la collaborazione più importante mai intrapresa nel campo delle scienze fisiche. Il progetto coinvolge sin d'ora 2.000 fisici di 150 università e laboratori in 34 paesi. L'impianto Lhc, che si trova presso il Cern di Ginevra (Svizzera), è un acceleratore in grado di far entrare in collisione frontale fasci di protoni e di ioni ad energie elevatissime, mai raggiunte prima. La ricerca consentirà agli scienziati di comprendere meglio la struttura della materia e ricreare le condizioni che avrebbero caratterizzato i primi istanti di vita dell'universo, subito dopo il "Big Bang". Un importante traguardo nell'ambito del progetto è stato raggiunto a dicembre, con il completamento del primo speciale quadrupolo superconduttore per le inserzioni dell'Lhc. Questo dispositivo costituirà il primo settore dell'acceleratore che sarà installato nel 2004. Infolink: http://lhc.Web.cern.ch/lhc/general/gen_info.htm http://atlasexperiment.Org/index.html 

SECONDO UNA RELAZIONE, OCCORRE CREARE UNA PIATTAFORMA TECNOLOGICA EUROPEA PER LE "BIOTECNOLOGIE BIANCHE"
Bruxelles, 12 Gennaio 2004 - L'accademia reale belga delle Scienze pubblicherà una relazione il 15 gennaio, nella quale chiederà alle autorità europee e nazionali di costituire, in collaborazione con l'industria, una piattaforma tecnologica nel settore emergente delle biotecnologie industriali. A differenza degli altri due principali settori di applicazione delle biotecnologie, ovvero quello sanitario ed agricolo (noti, rispettivamente, come biotecnologie "rosse" e "verdi"), le biotecnologie industriali o "bianche" si basano principalmente sull'utilizzo di biocatalizzatori e processi di trasformazione biologica (bioprocessing). Questi metodi consentono di convertire le risorse rinnovabili (biomassa), come gli zuccheri o gli oli vegetali, in una vasta gamma di sostanze utili, fra cui prodotti chimici e farmaceutici, bioplastiche, vitamine, additivi alimentari e biocarburanti. Secondo gli autori della relazione, intitolata "Industrial biotechnology and sustainable chemistry" (Biotecnologia industriale e chimica sostenibile), le biotecnologie industriali offrono una serie di evidenti vantaggi rispetto alle tecnologie chimiche convenzionali. Poiché le materie prime sono costituite in gran parte da colture agricole, anziché da combustibili fossili come petrolio greggio e gas, i benefici ambientali legati alle biotecnologie "bianche" sono notevoli. In termini di prestazioni, la relazione sottolinea la capacità delle biotecnologie industriali di fornire prodotti finiti più puri e con tassi di reazione superiori, a fronte di un ridotto consumo di energia e di una minore produzione di rifiuti chimici. Tali vantaggi hanno già consentito a questa branca della biotecnologia di raggiungere un tasso di penetrazione del mercato nell'industria chimica pari a circa il cinque per cento, cifra che secondo le stime si attesterà fra il 10 e il 20 per cento entro il 2010. Tuttavia, gli autori della relazione hanno formulato una serie di raccomandazioni politiche per consentire alle biotecnologie industriali di raggiungere il loro pieno potenziale. In primo luogo, il documento afferma: "Poiché le biotecnologie industriali rappresentano un ambito scientifico multidisciplinare e orientato alle applicazioni [...] occorre intensificare lo sforzo di ricerca applicata interdisciplinare in questo settore, mediante l'adozione di programmi specifici di ricerca sia a livello nazionale che europeo". Inoltre, prosegue la relazione, è possibile superare la frammentazione degli sforzi e, raggiungere quindi una massa critica, attraverso la creazione di raggruppamenti e reti di ricerca, che potranno trasformarsi in seguito in veri e propri centri di eccellenza. Fra le misure fiscali e politiche proposte figurano la detassazione dei biocarburanti, che viene definita "particolarmente urgente in tutti i paesi europei", e iniziative volte a sensibilizzare ulteriormente i cittadini in merito alle biotecnologie industriali, misura che, secondo gli autori, offrirà l'ulteriore vantaggio di migliorare la percezione pubblica delle biotecnologie nel loro complesso. In conclusione, la relazione afferma: "La creazione di una 'piattaforma tecnologica per le biotecnologie industriali' [...] che riunisca tutte le principali parti interessate, consentirà alla Commissione europea, ai governi nazionali, all'industria e al mondo accademico di cooperare al raggiungimento di un obiettivo comune attraverso lo sviluppo di una visione e di una strategia a lungo termine". La relazione sarà presentata durante la conferenza che si terrà a Bruxelles il 15 gennaio. Per saperne di più, visitare il sito: http://www.Europabio.org/upload/articles/article_278_en.pdf

COMPLETATE LE REGOLE PER L'AVVIO DEL MERCATO DELL'ELETTRICITÀ
Milano, 12 Gennaio 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha completato, nei tempi previsti, la definizione delle regole necessarie per l'avvio del mercato elettrico (borsa dell'elettricità). In data odierna è stato approvato il provvedimento che definisce le condizioni per il dispacciamento di merito economico dell'elettricità, disponibile sul sito www.Autorita.energia.it  Il provvedimento definisce le regole per la chiamata in servizio degli impianti di produzione e per la gestione dei flussi di elettricità nel nuovo contesto liberalizzato, basato sui prezzi offerti dai produttori (dispacciamento di merito economico). La disciplina regola i rapporti contrattuali tra i diversi operatori del mercato elettrico e, al fine di garantire il servizio elettrico in condizioni di sicurezza, l'approvvigionamento delle risorse (capacità produttiva, energia per la riserva, per il bilanciamento e per la risoluzione delle congestioni) per il servizio di dispacciamento dell'elettricità operato dal Gestore della rete di trasmissione nazionale. Sono anche regolate la gestione delle unità produttive essenziali, le manutenzioni e le indisponibilità degli impianti con l'obiettivo di aumentare il livello complessivo di affidabilità del sistema. Il mercato dell'elettricità e il dispacciamento di merito economico consentiranno di introdurre maggiore efficienza nella attività di produzione, di dispacciamento e di vendita dell'energia elettrica, permettendo ai produttori di elettricità, ai venditori, e ai clienti finali di beneficiare degli effetti di un sistema concorrenziale. Fino all'avvio del mercato è stato prorogato il funzionamento del sistema di offerte di vendita dell'energia elettrica (cosiddetto Stove) destinata al mercato vincolato (circa il 60% dei consumi nazionali) avviato lo scorso luglio, che aveva già introdotto un regime di maggiore efficienza e trasparenza. L'autorità ha ora introdotto alcune importanti novità al funzionamento dello Stove, che migliorano la sicurezza del sistema elettrico e l'economicità degli approvvigionamenti per il mercato vincolato; in particolare l'Autorità ha previsto: l'obbligo di partecipazione allo Stove per tutte le centrali elettriche di grandi dimensioni situate sul territorio nazionale; la possibilità per il mercato vincolato di usufruire, tramite l'Acquirente Unico, dei benefici derivanti dalle importazioni di energia elettrica all'estero a prezzi più convenienti della produzione nazionale; la priorità di dispacciamento degli impianti alimentati da fonti rinnovabili e degli impianti di cogenerazione (produzione combinata di energia elettrica e calore). L'autorità ha altresì definito un regime di raccordo tra l'assetto configurato dallo Stove ed il regime di dispacciamento di merito economico, ed ha fornito il previsto parere sulla disciplina del mercato dell'elettricità elaborata dal Gestore del mercato.

DOPO MILANO, QUALE FUTURO PER KYOTO? PROSPETTIVE, VINCOLI E OPPORTUNITÀ PER LE MISURE DI RIDUZIONE DEI GAS SERRA E PER IL "MERCATO DELL'ARIA"
Roma, 12 Gennaio 2004 - La nona Conferenza delle Parti (Cop9), appena conclusasi a Milano, è stata occasione di confronto sulle politiche da perseguire e le strategie da adottare per ridurre le emissioni dei gas serra nel rispetto della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Quali nuove soluzioni si prospettano per le misure di riduzione dei gas serra e per gli accordi di Kyoto? Cresce la convinzione che la limitazione delle emissioni di gas serra, per avere efficacia, deve costituire l’obiettivo di interventi concertati e globali, mirati al miglioramento delle performance ambientali e non deve essere l’esito di politiche eccessivamente penalizzanti i livelli dell’offerta. È necessario, quindi, che si evitino “asimmetrie” sia tra Paesi sia tra comparti industriali. In questo scenario il mondo delle imprese deve avere un atteggiamento attivo e propositivo nei confronti delle varie sedi istituzionali e la definizione dei Piani di Allocazione Nazionali dovrà tener conto di un contesto articolato, che da un lato affranchi dal rischio di ledere le condizioni di concorrenza di un mercato sempre più globalizzato e dall’altro consenta di massimizzare i risultati in termini di contenimento delle emissioni. Obiettivo dell’incontro è quello di attivare un dialogo costruttivo tra le Istituzioni, le imprese ed il mondo della ricerca scientifica per valutare sia i vincoli sia le opportunità anche alla luce della recente direttiva europea 2003/87/Ec sullo scambio dei permessi di emissione (il mercato dell’aria) in un contesto di sviluppo sostenibile che sappia coniugare crescita economica, responsabilità sociale d’impresa e tutela dell’ambiente. Infolink: www.Safeonline.it 

LA CERAMICA DOC È SERVITA! GRAZIE A UN PROGETTO DELL’ISTITUTO PER LO STUDIO DEI MATERIALI NANOSTRUTTURATI (ISMN) DEL CNR SARÀ POSSIBILE APPRENDERE I SEGRETI DELLA CERAMICA A LUSTRO DI MASTRO GIORGIO, UNO DEI PIÙ GRANDI CERAMISTI DEL RINASCIMENTO, E CERTIFICARLA CON UN MARCHIO DOC
Roma, 12 gennaio 2004 - Dopo il vino e i formaggi, anche la ceramica, di cui il nostro Paese vanta una tradizione secolare, potrà presto fregiarsi di un marchio doc. Un importante contributo in questo senso sarà dato dall’Ismn, Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati, del Cnr di Roma che ha messo a punto, in collaborazione con il comune di Gubbio, un progetto di ricerca per comprendere il procedimento di Mastro Giorgio da Gubbio (1465-1555), uno dei massimi esponenti dell’arte della ceramica rinascimentale, la cui tecnica a lustro mai nessuno è riuscito a eguagliare. Per scoprire i segreti del suo metodo, i ricercatori del Cnr si sono trasferiti a Parigi dove il Louvre ha messo a loro disposizione Aglae, un acceleratore di particelle unico al mondo nel suo genere. Dal 12 al 16 gennaio, pregevoli piatti di Mastro Giorgio, custoditi a Gubbio, presso il Museo comunale, saranno sottoposti ad Aglae che consente di fare l’analisi chimica direttamente sul manufatto, in maniera non invasiva, cioè senza prelevare campioni. L’istituto del Cnr, che ha un’esperienza trentennale nello studio di nuovi materiali e nella loro ottimizzazione a vantaggio delle imprese, ha così accolto le istanze di numerosi artigiani di Gubbio, città che insieme con altri centri produttori di ceramica è interessata a proteggere la qualità e l’unicità dei manufatti. Poche sono le botteghe che oggi producono il lustro, una tecnica difficile e costosa, di origine islamica, che conferisce al manufatto iridescenze metalliche. “Si ottiene”, spiega Giuseppina Padeletti, responsabile del progetto dell’Ismn Cnr, “applicando preparati a base di sali o ossidi metallici sulla superficie già cotta dello smalto. Sottoponendo l’oggetto a una terza cottura a piccolo fuoco in atmosfera riducente, tali sali o ossidi si fissano sull’oggetto creando effetti iridescenti”. Sarebbe un grande vantaggio per i ceramisti locali apprendere la ricetta originale di Mastro Giorgio e poter riprodurre i suoi ineguagliati lustri oro-rubino. Esempi dei suoi manufatti sono presenti nei musei di tutto il mondo. “Grazie ai nostri studi sarà possibile sviluppare una metodologia di preparazione di prototipi di lustro che possono costituire una base di partenza per rinnovare e rendere peculiare l’artigianato locale”. Ne deriverebbe una produzione di nicchia, di elevato pregio artistico, quindi certificabile con un marchio doc. E garanzia di Mastro Giorgio. Per informazioni: Giuseppina Padeletti dell’Ismn - Cnr, tel. 06/90672346 - 285, cell. 338/5715877, pad@mlib.Cnr.it

DELUDENTE PIAZZAMENTO DELL'EUROPA NELLA CLASSIFICA DELLE 500 MIGLIORI UNIVERSITÀ AL MONDO
Shanghai , 12 gennaio 2004 - L'università Jiao Tong di Shanghai (Cina) ha pubblicato l'elenco delle 500 migliori università al mondo, che ha rivelato le deludenti prestazioni degli atenei europei. Lo studio, durato due anni, ha preso in considerazione per ciascuna istituzione i seguenti parametri: i vincitori del premio Nobel, i ricercatori più citati, gli articoli pubblicati sulle riviste "Nature" e "Science", gli articoli apparsi sull'indice aggiornato delle citazioni scientifiche e sull'indice delle citazioni in materia di scienze sociali, nonché le prestazioni accademiche di ogni facoltà. A ciascuno di questi criteri è stata applicata la medesima ponderazione. Solo il Regno Unito può vantare alcune delle sue università fra le prime 20 classificate (Cambridge al quinto posto, Oxford al nono, l'Imperial College al diciassettesimo e l'University College di Londra al ventesimo), poiché le rimanenti sono americane ad eccezione dell'Università di Tokyo (Giappone). In tutto, l'Europa ha 31 università nelle prime 100 classificate, fra le quali, oltre al Regno Unito, figurano atenei di Svizzera, Svezia, Paesi Bassi, Germania, Francia, Danimarca, Italia, Finlandia, Austria e Belgio. La classifica mostra, tuttavia, il netto dominio degli Stati Uniti. L'ungheria è fra i migliori paesi in via di adesione all'Ue, con l'Università Szeged che occupa la 201esima posizione insieme a 49 altre istituzioni. La Repubblica Ceca è l'unico altro paese in fase di adesione a piazzarsi fra i migliori 500. Gli atenei meglio posizionati nella graduatoria sono quelli del Nord Europa. Solo l'Italia ha due istituzioni nei primi 150 posti. Infolink: http://ed.Sjtu.edu.cn/ranking.htm  

TRASPORTI PUBBLICI: ASTENSIONE NON PROGRAMMATA
Milano, 12 gennaio 2004 - Atm informa che per una astensione non programmata, e quindi illegittima, dei lavoratori Atm, il servizio di pubblico trasporto non viene attuato integralmente. La circolazione è sospesa sulle linee di superficie e metropolitane. Non è prevedibile al momento se la circolazione riprenderà integralmente o parzialmente nel corso della giornata.

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