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12 GENNAIO 2004
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ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA
COMMISSIONE EUROPEA “RICERCA, INNOVAZIONE E COMPETITIVITÀ:
LA SFIDA GLOBALE
DELL'EUROPA"
Genova, 12 gennaio 2004 - Di seguito
la relazione di Romano Prodi Presidente della Commissione europea sul tema:
“Ricerca, innovazione e competitività: la sfida globale dell'Europa"
tenuta venerdi’ 9 Gennaio presso l’ Università di Genova nel corso dell’
inaugurazione dell'Anno Accademico 2003/2004: "Magnifico Rettore,
Autorità, Cari colleghi Signore e Signori, Cari ragazzi, Il 2004 é un anno
particolare per l'Europa, e lo é anche per Genova. Genova é quest'anno la
capitale europea della cultura. E' un riconoscimento importante per una
città che ha dato tanto alla Storia dell'Europa e a quella del
Mediterraneo, ma é anche una sfida, che sono sicuro questa città,
"Città d'Arte, Capitale del Mare e Città Contemporanea", saprà
affrontare nel migliore dei modi. La storica unificazione continentale
attraverso l'allargamento dell'Unione europea ai nuovi paesi dell'Europa
centrale, orientale e mediterranea sarà l'evento centrale del 2004, ma non
sarà l'unico. Stiamo anche costruendo una prospettiva d'integrazione dei
Balcani e delle relazioni speciali con tutti i paesi vicini. Il 2004 dovrà
essere anche l'anno in cui dovremo compiere ogni sforzo possibile per
adottare il progetto di trattato Costituzionale e preparare il nuovo
progetto politico e finanziario europeo per gli anni a venire. Entrambe
queste sfide sono decisive se vogliamo proseguire e rafforzare la strategia
di crescita economica e sociale che i capi di Stato e di governo dell'Ue
hanno adottato in occasione del celebre Consiglio europeo di Lisbona del
marzo 2000. Questa strategia mira a incrementare la competitività ed il
dinamismo economico dell'Europa attraverso l'integrazione delle conoscenze e
dell'innovazione, assicurando nel contempo la sostenibilità ambientale e
sociale a lungo termine. Oggi, in questo storico ateneo che dall'inizio del
1300 contribuisce con eccellenza alle lettere e alle scienze europee, vorrei
trattare in particolare proprio l'aspetto dell'integrazione delle conoscenze
della capacità di innovazione dell'Europa e del loro riflesso sulla
competitività dell'Europa. L'integrazione delle conoscenze che si ottiene
attraverso l'apertura delle università all'Europa e al Mondo rende i nostri
sistemi di istruzione e formazione capaci di preparare gli studiosi e gli
scienziati all'Europa di domani. Integrazione, mobilità e coerenza dei
sistemi di istruzione e di ricerca europei è cio' che puo' permettere
all'Europa di essere più dinamica e competitiva.
La Commissione Europea
è all'origine di numerosi ed importanti programmi di integrazione e
mobilità internazionale delle conoscenze. Da vari anni, siamo impegnati a
realizzare uno "Spazio dell'Insegnamento Superiore", attraverso
l'ormai famoso "Processo di Bologna e attraverso il riconoscimento dei
diplomi e delle competenze. Ora stiamo sviluppando un nuovo programma,
chiamato Erasmus Mundus, che intende avviare nuovi "Master
Europei", attraverso la cooperazione di università europei e dei paesi
terzi, aperte a studenti e professori europei ed extraeuropei, con borse di
studio e sostegni alla mobilità. Abbiamo anche esteso il programma Tempus
(uno schema di cooperazione per l'istruzione superiore) ai Balcani, al
Mediterraeno, ai paesi dell'ex Unione Sovietica e dell'Asia centrale.
Abbiamo avviato iniziative similari con l'America Latina e con l'Asia. Oltre
a programmi di scambio con , con gli Stati Uniti, con il Canada, con
l'Australia e il Giappone. L'università di Genova da questo punto di vista
dà l'esempio attraverso gli accordi Socrates (263 accordi conclusi nel
periodo 2002-2003), le tante borse Erasmus (810 borse Erasmus agli studenti
genovesi) concesse ai suoi studenti, e i tanti studenti stranieri che
accoglie (758 studenti Erasmus a Genova quest'anno). L'università di Genova
è anche aperta al Mediterraneo, come testimonia il vostro impegno per un
partenariato volto a sviluppare la cooperazione euromediterranea per lo
scambio, la condivisione e la costruzione del sapere e delle conoscenze tra
università francesi, spagnole, tunisine, marocchine, egiziane e libanesi.
Un contributo importante al nostro obiettivo di fare del Mediterraneo uno
spazio di conoscenza condivisa, di mutuo rispetto e di progetti comuni.
L'università di Genova non fa che continuare la sua grande tradizione di
apertura e ospitalità culturale: questa è la città in cui hanno risieduto
e lavorato, solo per citarne alcuni, Lord Byron, molti pittori fiamminghi
(come Van Dijck e Rubens) e il grande storico del Mediterraneo Fernand
Braudel. E' anche la città dove Giuseppe Mazzini - tenace assertore di
un'Italia repubblicana è stato il primo, con la sua "Giovine
Europa", a pensare all'Europa in termini moderni. Le iniziative di
integrazione e mobilità delle conoscenze favoriscono il dialogo
interculturale e la trasmissione dei valori dell'Unione europea nel mondo e
migliorano la qualità e la competitività delle università europee a
livello mondiale. Esse costituiscono anche una risposta, seppur parziale, al
problema europeo della fuga di cervelli. L'europa infatti non puo'
permettersi di continuare a "produrre" più laureati nei settori
scientifici e tecnologici ed avere meno ricercatori rispetto a Stati Uniti e
Giappone!. Nel solo 2001, sono stati circa 50.000 i ricercatori europei
emigrati oltreoceano attratti da condizioni economiche e professionali più
favorevoli. La capacità di attrarre talenti delle nostre università
dipende soprattutto dall'impegno in tal senso delle autorità pubbliche e
del settore privato. L'europa investe attualmente nella ricerca e sviluppo
meno degli Stati Uniti. Nel 1999, gli Usa hanno destinato complessivamente
alla Ricerca e Sviluppo il 2,6% del Pil nazionale, contro solo il 1,9%
dell'Europa. In Europa, inoltre, i bilanci destinati alla ricerca pubblica
sono diminuiti. Aumentare l'investimento in istruzione è una sfida europea
ed italiana. L'italia infatti si caratterizza per un livello d'investimenti
nella ricerca di molto inferiore alla media europea (1% contro l'1,9% dell'Ue)
e che sta diminuendo (-0,6%) ed é all'ultimo posto per quanto concerne la
crescita annua della spesa in ricerca e sviluppo. Non deve stupire, quindi,
se non troviamo nessuna regione italiana tra le prime 15 regioni europee in
termini di intensità della ricerca. Anche la ricerca universitaria italiana
é debole: le spese per ricerca sono pari a 63 euro per abitante contro una
media europea di 89 euro per abitante. La sfida è tale che i capi di Stato
e di governo dell'Ue si sono prefissati l'obiettivo di aumentare gli
investimenti europei per la ricerca e lo sviluppo, portandoli entro il 2010
al 3% del Pil, e due terzi dei quali dovrebbero provenire dal settore
privato. Lo sviluppo che mobilita i nuovi campi di ricerca trae il massimo
vantaggio dalla concentrazione delle attività di ricerca. Tutti noi
beneficeremmo di una situazione in cui i molti scienziati di prim'ordine che
lavorano nell'Unione potessero condurre le loro ricerche in "centri di
eccellenza" europei. Attualmente, l'assegnazione dei fondi pubblici
nazionali per le scienze è tuttora in gran parte determinata dai confini
nazionali. Dobbiamo instaurare un autentico "spazio europeo della
ricerca". Alla Commissione, abbiamo avviato un dibattito che sfocerà
in una comunicazione entro la fine di questo mese, sul futuro quadro
finanziario del bilancio centrale dell'Ue. A nostro avviso il bilancio dell'Ue
deve rispecchiare meglio le priorità politiche e le strategie che i capi di
Stato e di governo dell'Ue si sono impegnati a realizzare. Cio' significa in
primis investire di più in ricerca, sviluppo ed istruzione. Le istituzioni
dell'Ue possono e debbono fare la loro parte per mobilitare le risorse
finanziarie disponibili a questo scopo. Ciò può avvenire sia attraverso il
bilancio centrale dell'Ue sia attraverso prestiti gestiti dalla Banca
europea per gli investimenti (Bei). L'affluenza di risparmi e i prestiti Bei
possono essere utilizzati meglio per assicurare la redditività finanziaria
degli investimenti di ricerca a lungo termine. Ma tutto questo non è ancora
abbastanza. Dobbiamo assicurarci che le imprese europee siano disposte a
cogliere le opportunità offerte da una manodopera qualificata. Dobbiamo
assicurare che gli imprenditori abbiano interesse a trasformare la
creatività dei ricercatori in eccellenti opportunità di investimento -
cioè in prodotti innovativi e commerciabili. In sintesi, dobbiamo
promuovere la domanda di innovazione e far si che il mercato trovi gli
incentivi necessari a finanziare l'innovazione. Soltanto così l'innovazione
si tradurrà in competitività Al momento, in Europa il settore privato dà
impiego circa al 50% dei ricercatori contro il 64% del Giappone e l'80%
degli Stati Uniti. Far si che il settore privato abbia interesse ad
aumentare questa percentuale è cruciale per la competitività europea. I
settori dell'innovazione tecnologica e dei servizi ad alta intensità di
conoscenza sono quelli che hanno creato la maggior parte dei nuovi impieghi
negli ultimi anni. E' questo anche lo spirito della stessa Iniziativa di
Crescita, basata sul nesso strategico tra il miglioramento delle reti
transeuropee e l'aumento degli investimenti a favore della ricerca e
sviluppo e delle risorse umane. L'innovazione tecnologica é fondamentale
anche per la competititivà globale dei nostri sistemi economici. E' in
questo campo che vinceremo e perderemo la sfida globale, che potremo aprire
una nuova, grande fase di crescita o che rischieremo il declino. Per essere
efficaci, la politica della ricerca e dell'innovazione devono potersi
sviluppare all'interno di una cornice di stabilità macroeconomica e di un
nuovo quadro costituzionale, che deve rendere il sistema decisonale più
efficiente attraverso, anche, l'estensione del voto a maggioranza
qualificata in vari settori. Le ultime settimane del 2003 con la de facto
sospensione del Patto di Stabilità e la non adozione di una carta
costituzionale europea sono state a questo riguardo particolarmente
deludenti. Qualche tempo fa, speravo di poter concludere questo mio
intervento riferendomi ad un trattato Costituzionale già adottato di cui
l'Europa ha certamente bisogno. Purtroppo, cosi' non é stato. Rimango
comunque ottimista e fiducioso e spero che nel corso del 2004, Genova potrà
essere la capitale di un'Europa con una nuova Costituzione, con una più
grande fiducia nei suoi mezzi e con una determinazione ancora più forte a
vincere la sfida della competitività globale.”
LA COMMISSIONE PROPONE
UN NUOVO STRUMENTO PER IL RICONOSCIMENTO DELLE QUALIFICHE A LIVELLO
COMUNITARIO
Bruxelles, 12 gennaio 2004 - Il 7 gennaio,
la Commissione
europea ha adottato una nuova proposta volta a razionalizzare in un quadro
unico i numerosi strumenti esistenti per la trasparenza delle qualifiche e
delle competenze. Secondo
la Commissione
, il nuovo quadro, denominato "Europass", contribuirà a
migliorare l'accessibilità, la facilità d'uso e la visibilità. Europass
si concentrerà inizialmente su competenze personali, professionali e
linguistiche, esperienze di mobilità transnazionale, qualifiche
professionali e diplomi d'istruzione superiore, anche se in futuro potrà
accogliere altri strumenti. Intervenendo alla conferenza stampa di
Bruxelles, il commissario per l'Istruzione e
la Cultura
, Viviane Reding, ha dichiarato: "Rafforzare la trasparenza delle
qualifiche e delle competenze è essenziale per intensificare e migliorare
la mobilità transnazionale e concretare l'istruzione e la formazione
permanenti. [...] La riuscita della strategia di Lisbona dipende da riforme
urgenti". Nel presentare la proposta,
la Commissione
ha sottolineato che il buon funzionamento del nuovo sistema dipenderà
dall'effettivo coordinamento sia a livello nazionale che europeo, compresa
l'introduzione immediata delle nuove tecnologie dell'informazione e della
comunicazione (Tic). A tal fine, la proposta prevede che le attività di
attuazione siano coordinate da un organismo unico in ciascun paese
all'interno di una rete europea. Infolink:
http://europa.Eu.int/comm/education/programmes/europass/index_en.html
MALMÖ, RIUNIONE DEL COMITATO DI
PROMOZIONE DELL'INSME
Malmö, 12 Genaio 2004 - La seconda riunione del comitato di promozione
della Rete internazionale per le piccole e medie imprese (Insme) si
svolgerà dal 25 al 27 febbraio a Malmö (Svezia). La manifestazione si
rivolge tanto ai membri dell'Insme, quanto ai non membri come funzionari di
governo, responsabili politici, organizzazioni internazionali, reti e
intermediari provenienti da tutto il mondo. La prima giornata della riunione
sarà dedicata alle creazione dell'associazione Insme, le cui attività
dovrebbero cominciare all'inizio di quest'anno. I lavori prevedono il
passaggio in rassegna dei risultati che sono stati raggiunti fino ad oggi,
la programmazione delle attività future e la raccolta dei pareri dei
membri. La seconda prevede una tavola rotonda volta a favorire la crescita e
l'innovazione delle Pmi, con l'obiettivo di individuare i fattori chiave che
consentono di sostenere il loro potenziale nel settore della società
dell'informazione. La terza giornata prevede le visite di siti in Danimarca
e Svezia. Per ulteriori informazioni consultare il seguente sito web: http://www.Insme.info/page.asp?page=promoting_committee_malmo
TERZO VERTICE EUROPEO DELLE IMPRESE
DEDICATO ALLA RICERCA E ALL'INNOVAZIONE
Bruxelles, 12 Gennaio 2004 -
La Commissione
europea, l'Unice e
la Federazione
delle imprese belghe organizzeranno congiuntamente il terzo vertice europeo
delle imprese, che si svolge l'11 e 12 marzo a Bruxelles (Belgio). Il
vertice, che quest'anno verterà sul tema "Ricerca e innovazione: una
strategia europea per una maggiore crescita ed occupazione", è
considerato il luogo di dialogo più importante che riunisce a Bruxelles i
principali imprenditori e responsabili politici europei. In particolare, la
manifestazione affronterà la questione se l'Ue possa concretizzare o meno
l'obiettivo che si è prefissata e cioè di diventare l'economia più
competitiva entro il 2010, oppure se l'obiettivo di Lisbona non è che un
"mero incanto con poche o nessuna possibilità di realizzazione".
Fra i relatori che interverranno figurano i commissari europei Philippe
Busquin e Erkki Liikanen incaricati rispettivamente della Ricerca e delle
Imprese e
la Società
dell'informazione, unitamente a numerosi leader dell'imprenditoria europea.
Infolink: http://www.Ebsummit.org/index.html
PIANO COMMERCIALE A FAVORE DELLA
PROPRIA CLIENTELA RETAIL COINVOLTA NEI RECENTI CASI DI DEFAULT DI
OBBLIGAZIONI SOCIETARIE E DI RILANCIO DEL MERCATO DEI CORPORATE BONDS IN
ITALIA. IMPEGNO COMPLESSIVO STIMATO NELL’ORDINE DI EURO 60 MLN.
Milano, 12 gennaio 2004 - Capitalia ha in avanzata fase di studio un’ipotesi
finalizzata ad offrire alla propria clientela retail una protezione relativa
all’investimento detenuto nelle obbligazioni emesse da gruppi industriali
italiani (c.D. “corporate bonds”). L’iniziativa si fonda sul
riconoscimento che i recenti eccezionali avvenimenti hanno prodotto il
duplice effetto di ridurre la propensione all’investimento delle famiglie
in tali strumenti, con grave danno per un mercato di vitale importanza per
la crescita del sistema economico del paese, nonché di creare incertezza in
merito alle scelte di investimento. Capitalia ritiene pertanto
indispensabile ristabilire il clima di fiducia della propria clientela nell’investimento
del risparmio. L’iniziativa, che ha caratteri di unicità e di non
ripetibilità, è indirizzata alla sola clientela non professionale del
Gruppo Capitalia (Banca di Roma, Banco di Sicilia, Bipop Carire, Finecogroup)
che detenga investimenti in obbligazioni corporate emesse o garantite da
emittenti italiani nel proprio dossier titoli presso le stesse banche del
Gruppo Capitalia alla data del 1^ di gennaio 2004. L’iniziativa considera
in via primaria i titoli obbligazionari emessi da società coinvolte in
procedure concorsuali, quindi Cirio, Parmalat e Giacomelli. E’ previsto un
intervento articolato in due modalita’ diverse a seconda dei casi di
seguito indicati: Il Gruppo Capitalia ha partecipato in qualità di
responsabile (lead manager) o co-responsabile (co-lead manager) nell’emissione
e/o sottoscrizione dell’obbligazione ancorché nell’ambito di
collocamenti destinati agli investitori professionali. In questa ipotesi
Capitalia intende offrire alla propria clientela un ristoro economico
totale. Più specificamente, l’ammontare del contributo di Capitalia
sommato al valore del titolo, che resterà di proprietà del cliente, sarà
tale da rendere l’investimento del cliente stesso - in termini di capitale
e rendimento - equivalente a quello in un titolo di Stato. Il Gruppo
Capitalia non ha partecipato in qualità’ di responsabile (lead manager) o
co-responsabile (co-lead manager) nell’emissione e/o sottoscrizione.Dell’obbligazione.
Capitalia, ancorché non abbia evidentemente avuto alcun ruolo in tali
emissioni, intende garantire ai clienti una partecipazione alle perdite da
questi sostenute sul costo dell’investimento, nella misura di metà delle
stesse (massimo 50% del valore nominale). I criteri per la precisa
determinazione delle perdite sono in corso di definizione. Per quei clienti
di Capitalia che non intendessero aderire a tali iniziative, l’offerta di
Capitalia non avrà efficacia e l’accordo transattivo verrà demandato ad
una commissione di conciliazione presieduta da una illustre personalità
indipendente, alla quale partecipera’ anche una rappresentanza delle
Associazioni dei consumatori. Capitalia, nel ribadire la correttezza della
sua attività di negoziazione nei confronti della propria clientela, si
riserva di procedere ad ogni opportuna azione di rivalsa nei confronti dei
responsabili dei dissesti aziendali. Essendo l’iniziativa finalizzata a
ristabilire il clima di fiducia nell’investimento nelle obbligazioni di
gruppi industriali italiani, essa coinvolge anche tutti gli altri corporate
bonds detenuti dalla clientela retail di Capitalia. A tal fine, Capitalia
intende offrire la possibilità a quei clienti che lo desiderassero, di
trasformare il proprio investimento diretto in un fondo di risparmio gestito
specializzato nelle obbligazioni corporate a condizioni particolarmente
vantaggiose (nessuna commissione di ingresso e riduzione della commissione
di gestione del 50% per un anno). In tale ambito Capitalia si impegnerà
anche a garantire una presenza costante in acquisto a prezzi di mercato
delle obbligazioni in questione al fine di assicurare la massima trasparenza
di prezzo anche ai titoli di minore liquidità. I titoli così acquisiti
verranno eventualmente negoziati solo con controparti istituzionali esterne
al Gruppo Capitalia stesso. L’ipotesi descritta, per la quale è’
stimato un onere complessivo per il Gruppo nell’ordine di 50-60 milioni di
Euro pre-tasse, verrà’ definita in tutti i suoi aspetti tecnici nelle
prossime settimane.
BANCA MONTE DEI PASCHI : APPROVATO IL
BUDGET 2004
Siena, 12 Gennaio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione della Banca Monte
dei Paschi di Siena Spa presieduto dal Prof. Pier Luigi Fabrizi ha approvato
nella seduta dell'8 gennaio 2004 il budget 2004 del Gruppo le cui linee
portanti, in coerenza con il sentiero di crescita delineato nel Piano
Industriale 2003-2006, sono: - una politica commerciale orientata
all'estensione dei modelli di servizio per segmento di clientela; - un
contenimento strutturale dei costi ai fini di migliorare il profilo di
efficienza del Gruppo; - una gestione attenta all'ottimizzazione del
patrimonio. Tali linee determineranno un'accelerazione del profilo di
sviluppo commerciale ed una crescita del risultato della gestione
caratteristica superiore al 20% rispetto all'anno precedente. Nella stessa
seduta il Consiglio di Amministrazione ha esaminato i primi dati, ancora
provvisori, del preconsuntivo
2003 in
base ai quali, per quanto attiene alle masse, si confermano i trend positivi
evidenziati nei trimestri precedenti, con particolare riguardo al risparmio
gestito che presenta dinamiche di crescita superiori al sistema. Sotto il
profilo reddituale si prospetta un risultato di gestione superiore a 1.450
milioni di Euro, con una crescita dell'8% circa sul
2002. L
'andamento gestionale conferma le capacità reddituali del Gruppo in un
contesto non particolarmente favorevole.
RACCOLTA NETTA RISPARMIO GESTITO A
DICEMBRE € 440 MILIONI. MASSE AMMINISTRATE DEL GRUPPO BANCA FIDEURAM A
FINE NOVEMBRE: € 57,8 MILIARDI.
Roma, 12 gennaio 2004 – La raccolta netta di risparmio gestito del gruppo
Banca Fideuram 1 (fondi, gestioni e assicurazioni) ha registrato anche nell’ultimo
mese dell’anno un saldo positivo ed è stata pari a € 440 milioni,
confermando il trend manifestatosi in tutti i mesi del 2003. La raccolta
netta gestita del gruppo Banca Fideuram nell’intero 2003 (evidenziata
nella tabella che segue) è stata pertanto di € 3.505 milioni, un vero e
proprio turnaround rispetto al
2002 in
cui era stata negativa per € 1.153 milioni.
(€
milioni)
Gen-dic 2003 Gen-dic 2002 (1) Var.
Assoluta
Totale Fondi e Gestioni
2.115
-3.784
5.899
Assicurazioni
Vita
1.390
2.631
-1.241
- di cui Unit Linked Bf
1.633
2.751
-1.118
Tot. Raccolta Netta Gestita
3.505
-1.153
4.658
(1) dati pro-forma (includono Banca Sanpaolo Invest la cui acquisizione si
è perfezionata l'8.10.02)
A dicembre il saldo complessivo del risparmio non gestito è stato invece
negativo per € 253 milioni. La raccolta netta totale di dicembre (saldo
tra risparmio gestito e non gestito) è stata dunque positiva per € 187
milioni, portando la raccolta netta cumulata da inizio anno a € 1.145
milioni. Nel mese di dicembre all’interno del risparmio gestito i fondi
comuni, le gestioni patrimoniali e le assicurazioni vita hanno registrato
una raccolta positiva pari rispettivamente a € 269, € 47 e € 124
milioni. A dicembre le polizze vita hanno complessivamente incassato premi
per € 209 milioni. La nuova produzione assicurativa è stata pari a €
138 milioni, quasi interamente costituita da polizze unit linked di Banca
Fideuram. 1 Il risultato del mese di dicembre consolida (come di consueto
dall’inizio del 2003) i risultati operativi delle reti dei private banker
di Banca Fideuram e Sanpaolo Invest. Per quanto riguarda gli asset under
management, il risultato consolidato (riferito al "gruppo Banca
Fideuram" nel presente comunicato e nella tabella allegata) è relativo
a novembre 2003, mentre per il mese di dicembre è disponibile solo il dato
relativo a Banca Fideuram ex Sanpaolo Invest ("stand alone" nel
presente comunicato e nella tabella allegata).
BPU : SENTENZA TRIBUNALE DI MILANO
Bergamo, 12 gennaio 2004 - Bpu Banca rende noto che il Tribunale di Milano
ha pronunciato sentenza nel giudizio instaurato nel settembre 2002 dai
signori Valcavi e Rizzi contro Banca Popolare Commercio e Industria scarl (“Bpci”;
oggi, Bpu) e Popolare Commercio e Industria Finanziaria spa (“Bpci Fin”;
oggi, Banca Carime spa), rigettando tutte le domande attrici ed accogliendo
tutte le tesi difensive di Bpci e Bpci Fin, inoltre condannando gli attori
alle spese del giudizio. Il giudizio aveva ad oggetto la dichiarazione di
illegittimità ed inefficacia delle deliberazioni consiliari connesse all’acquisto
di Banca Carime da parte di Bpci, la dichiarazione di nullità delle
deliberazioni dell’Assemblea straordinaria di Bpci di adozione del nuovo
testo statutario e di delega all’aumento del capitale e la dichiarazione
di nullità della deliberazione di approvazione del bilancio relativo all’esercizio
2001.
NUOVO ACCORDO DI DISTRIBUZIONE PER
FIDELITY SIGLATO CON DEUTSCHE BANK SPA
Milano, 9 gennaio 2004 - Fidelity Investments, il più grande gestore
indipendente di fondi d’investimento al mondo, e Deutsche Bank Spa hanno
stretto una partnership strategica per la distribuzione dei fondi Fidelity
da parte delle reti di Deutsche Bank in Italia. Questo importante traguardo
è parte di una allenza strategica europea, avviata a maggio di quest’anno
con un accordo analogo tra Deutsche Bank Ag e Fidelity in Germania. Fidelity
Investments rafforza con questa partnership la propria presenza in Italia in
modo significativo: i fondi di Fidelity verranno distribuiti dagli oltre 260
sportelli della rete nazionale di Deutsche Bank Spa. Grazie a questo accordo
i clienti di Deutsche Bank Spa, possono ora investire nei comparti della
Sicav di diritto lussemburghese armonizzata Ue, differenziati per aree
geografiche, settori merceologici e classi di attività. Fidelity realizza
così un ulteriore progresso nella strategia di distribuzione in Italia dei
suoi prodotti, rafforzando i legami con un partner importante e di assoluto
prestigio. L’ accordo presuppone ed esalta la condivisione di valori che
si possono ricondurre alla ricerca del miglior risultato per il cliente.
Fidelity Investments infatti investe risorse specifiche dedicate alla
formazione delle reti dei suoi partner per supportare il lavoro dei
consulenti agli investimenti con strumenti validi e concreti al fine di
metterli nelle condizioni di offrire un servizio efficace ai propri clienti.
“L’apertura delle banche alla vendita di fondi di terzi è un fenomeno
europeo, nel quale l’Italia potrebbe giocare un ruolo non marginale”.
Commenta Alessandro Fonzi, responsabile di Fidelity Investments in Italia.
“L’accordo tra Fidelity e Deutsche Bank – prosegue Fonzi – dimostra
che le banche percepiscono sempre di più i vantaggi dell’integrazione
della propria offerta con prodotti di gestori terzi che dimostrino
eccellenti capacità nel produrre valore aggiunto per gli investitori nel
tempo. La spinta viene soprattutto dalle richieste degli investitori, che
sono diventati più critici e si aspettano un’offerta migliore e più
ampia di fondi, nonchè di ricevere una consulenza imparziale e trasparente.
L’accordo è inoltre molto importante perché Deutsche Bank ha scelto le
case di gestione e i prodotti secondo criteri severi e professionali, e
Fidelity si conferma ancora una volta un partner primario di riferimento per
quei distributori che danno priorità alle performance, alla credibilità
delle società e ai servizi di supporto, al fine di creare un’offerta
eccellente di prodotti e servizi finanziari nell’interesse degli
investitori”.
IFIL: SIGLA ACCORDO CON IL PARTNER
TUI
Torino, 12 gennaio 2004 - Ifil ha raggiunto oggi un accordo con il partner
Tui, la società tedesca leader nel mercato europeo del turismo, relativo
all’acquisto della partecipazione di quest’ultima in Nht - New Holding
for Tourism (la società a cui fa capo la totalità del capitale di Alpitour).
Con l’acquisto di tale partecipazione, pari al 10% del capitale di Nht, l’Ifil
rafforza il suo impegno nel settore, diventando l’azionista unico di tutte
le società della filiera del turismo del Gruppo Alpitour (cui fanno capo,
tra gli altri, i marchi Francorosso, Viaggidea, Volando, Bravo Club,
Compagnia della Natura, Viaggi dell’Elefante). L’operazione – che
rientra nell’ambito dei diritti di vendita e di acquisto previsti all’atto
della costituzione di Nht - comporta un esborso da parte di Ifil di € 46,3
milioni. Nell’ambito di tale operazione, Nht ha raggiunto con Tui un
accordo per l’acquisto del 50% del capitale di Neos, la compagnia aerea di
charter per il turismo, per un importo di € 2,7 milioni. A seguito di tale
acquisto ed espletati gli adempimenti della legge antitrust italiana, Nht
controllerà il 100% di Neos.
CONTO CORRENTE PER GIOVANI IN CERCA
DI OCCUPAZIONE
Sondrio , 12 Gennaio 2004 - Banca Popolare di Sondrio lancia un nuovo conto
corrente a condizioni di particolare favore, denominato "Conto
Work" e destinato esclusivamente ai giovani in cerca di occupazione con
età compresa fra i 16 e i 30 anni non frequentanti alcun corso di studio.
Con questa particolare iniziativa la banca, mantenendo fede alla sua natura
di popolare cooperativa, prosegue nell'azione sin qui svolta a favore di una
fascia di clientela "debole", degna di attenzione e sostegno,
quale quella dei giovani in cerca di lavoro. Da tempo l' istituto si
distingue nell'offerta di prodotti di valenza sociale; ad esempio il conto
corrente "Solidarietà", lanciato nel 1996, la partecipazione in
Banca Etica e la distribuzione dei suoi prodotti "etici", il
sostegno alla Fondazione Umberto Veronesi.
EUPHON: LUPO SPA ACQUISIÀ IL 41% DEL
CAPITALE
Milano, 12 gennaio 2004 - Euphon, a nome degli azionisti di riferimento
signori Giancarlo e Roberto Rocchietti e Gulos Investments Bv (gli “Azionisti
di Riferimento”), comunica che l’ 11 Gennaio questi ultimi hanno
sottoscritto un contratto di compravendita con la società Lupo S.p.a., con
sede in Milano, Via San Paolo
7 in
esecuzione del quale Lupo S.p.a. Acquisirà direttamente il 41% del capitale
sociale di Euphon S.p.a., con sede in Torino, Via Paolo Veronese 243 (nel
seguito "Euphon"), le cui azioni sono quotate nel Nuovo Mercato
organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.a. Lupo S.p.a. È una società
controllata al 98,5% dal Fondo comune di investimento mobiliare di tipo
chiuso, riservato ad investitori qualificati, denominato Bs Investimenti Iv
(il "Fondo") e, per il restante 1,5%, da Bs Private Equity S.p.a.,
con sede in Milano, Via P. Verri n. 8 ("Bs Private"). Il Fondo è
gestito da Bs Investimenti che a sua volta è controllata da Bs Private.
L'acquisizione del 41% del capitale di Euphon da parte di Lupo S.p.a. È
sottoposta alla condizione sospensiva che, entro il 31 marzo 2004, sia
rilasciato senza condizioni, da parte dell’Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato, il nulla osta, ai sensi dell’art. 16 della
Legge n. 287 del 10 ottobre
1990. L
'acquisto del 41% del capitale di Euphon da parte di Lupo S.p.a. Avverrà: -
quanto a n. 1.292.782 azioni (pari a circa il 27% del capitale di Euphon) da
Gulos Investments Bv (una società di diritto olandese controllata al 100%
dalla società Spring S.r.l., con sede in Torino che, a sua volta, è
partecipata al 100% dal signor Giancarlo Rocchietti e dal Signor Roberto
Rocchietti, titolari ciascuno di una quota pari al 50% del capitale sociale
della predetta Spring S.r.l.); - quanto a n. 329.409 (pari al 7% circa del
capitale di Euphon) dal signor Giancarlo Rocchietti; - quanto a n. 329.409
(pari al 7% circa del capitale di Euphon) dal signor Roberto Rocchietti;
All'esito dell'operazione ciascuno dei signori Giancarlo e Roberto
Rocchietti rimarrà titolare di una partecipazione in Euphon pari al 5,05%
del capitale di quest'ultima, mentre Gulos Investments avrà dismesso
l'intera sua partecipazione nel capitale di Euphon (oggi pari a circa il
27%). Il perfezionamento dell'operazione (c.D. Closing) è previsto possa
avvenire nel primo trimestre del 2004. Il prezzo di acquisto che sarà
corrisposto a ciascuno degli azionisti venditori sarà pari ad Euro 8 per
azione; il controvalore complessivo della quota ceduta dai venditori sarà
pertanto pari ad Euro 15.612.800 (quindici milioni seicentododicimila
ottocento). In esito alla vendita del 41% del capitale sociale di Euphon
Lupo S.p.a. Promuoverà un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria sul
rimanente 59% del capitale sociale di Euphon. Gli Azionisti di Riferimento
sono stati assistiti nell'operazione da un primario advisor indipendente,
Fineurop Soditic, cui era stato conferito nella primavera del 2003 un
incarico.2 avente ad oggetto la ricerca di potenziali partner finanziari
interessati all'ingresso nel capitale sociale di Euphon. In esito
all'espletamento di detto incarico l'offerta avanzata da Bs Private è stata
considerata la più interessante sia in termini economici che in termini di
prospettive di sviluppo futuro di Euphon. Il prezzo offerto, tenuto conto
dei fondamentali della società, esprime infatti multipli impliciti in linea
con quelli risultanti dalle più recenti operazioni di private equity
comparabili. L'ingresso di un primario investitore finanziario garantisce
inoltre al gruppo Euphon di poter utilmente proseguire nel suo progetto di
sviluppo anche tramite eventuali acquisizioni in Italia e all'estero. Ciò
ha indotto Giancarlo e Roberto Rocchietti a mantenere una significativa
partecipazione nel capitale sociale di Euphon (complessivamente del 10%
circa) e a rinnovare per un ulteriore triennio il loro impegno a contribuire
nella valutazione e nell'analisi dei progetti di sviluppo del gruppo. Si
segnala al riguardo che, sempre in data odierna, Giancarlo Rocchietti,
Roberto Rocchietti e Lupo S.p.a. Hanno sottoscritto un patto parasociale la
cui efficacia è subordinata, oltre che al rilascio del nulla osta da parte
dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per l'acquisto del
41% del capitale sociale di Euphon, alla ulteriore condizione che una volta
ottenuto il predetto nulla osta il trasferimento del predetto 41% abbia
effettivamente luogo a favore di Lupo S.p.a.. Il suddetto patto, che sarà
comunicato ai sensi di legge, prevede, oltre alla nomina dei signori
Giancarlo e Roberto Rocchietti nel consiglio di amministrazione di Euphon
che sarà rinnovato in occasione dell'assemblea di approvazione del bilancio
Euphon relativo all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2003, il loro impegno a
non aderire all'Opa con le azioni Euphon che residueranno nella loro
titolarità una volta avvenuto l'acquisto del 41% del capitale sociale di
Euphon da parte di Lupo S.p.a.; limiti alla disponibilità delle predette
azioni sempre da parte dei signori Giancarlo e Roberto Rocchietti e
all'acquisto di azioni Euphon da parte di questi ultimi; impegni dei soci
sindacati in merito all'esercizio del loro diritto di voto nelle assemblee
di Euphon. Si precisa peraltro che sin dalla data del closing un nuovo
amministratore delegato di Euphon sarà nominato su indicazione di Lupo
S.p.a.. Alla data del closing gli Azionisti di Riferimento risolveranno di
comune intesa il patto parasociale tra di essi in vigore e già comunicato
al mercato nelle forme di legge. I Soci Venditori sono stati assistiti nell’operazione
dallo studio legale Tosetto Weigmann e Associati.
CALTAGIRONE: PRESENTATE PROPOSTE PER
AUTOSTRADE
Roma, 12 gennaio 2004 – Vianini Lavori e Cementir (Gruppo Caltagirone);
Gefip Holding, Ili e Mec (gruppo Bonsignore); Egis Projects, Scetauroute e
Transroute International (controllate da Caisse de Depots) e Technip Italy
hanno presentato il 31 dicembre 2003 due proposte per la realizzazione in
project financing di infrastrutture autostradali. Tali proposte vanno ad
integrare quelle già presentate a giugno 2003 per la realizzazione della
autostrada Orte-venezia. Le proposte sono le seguenti: 1 - Autostrada della
Toscana (collegamento Grosseto-siena-bettolle con raccordo per Firenze). Il
progetto prevede la realizzazione e la gestione di un tratto autostradale di
191 chilometri
con un investimento di oltre 1,2 miliardi di Euro con 6 anni di lavori. 2 -
Autostrade del Sud (collegamento Avellino Salerno Sibari). Il progetto
prevede la costruzione e la gestione di un tratto autostradale di
257 chilometri
con un investimento di circa 5 miliardi di Euro. Le due proposte prevedono
la possibilità di allargare la compagine sociale ad Enti Locali e Regioni.
Complessivamente il Gruppo proponente ha presentato proposte per la
realizzazione in project financing di circa
1.000 chilometri
di autostrade, candidandosi ad essere il terzo gestore autostradale italiano
offrendo alternative di percorsi e servizi.
SORIN: CONVENTION PER TOP MANAGER DEL
GRUPPO
Milano, 12 gennaio 2004 – Ad una settimana dalla costituzione e dal
debutto in Borsa della nuova Sorin, Gruppo leader mondiale nelle tecnologie
medicali, si tiene oggi e domani a Milano la prima convention per i 150 top
manager del Gruppo. Il Presidente, prof. Umberto Rosa, l’Amministratore
delegato, Dr Drago Cerchiari, i Responsabili delle Business Units e il
Direttore delle Risorse Umane presenteranno ai manager provenienti da tutto
il mondo le linee strategiche che accompagneranno lo sviluppo del gruppo nei
prossimi anni.
La Convention
conclude una settimana molto importante per il nuovo Gruppo Sorin che ieri
ha riunito per la prima volta il Consiglio di Amministrazione, procedendo
alla nomina di Drago Cerchiari (Amministratore delegato), Umberto Rosa
(Presidente), Emilio Gnutti (vice presidente), Leonardo Bossini, Carlo
Callieri*, Drago Alberto Cerchiari, Giorgio Cirla, Umberto Colombo*,
Giovanni Consorte, Maurizio Dallocchio, Mauro Gambaro, Tiberio Lonati,
Claudio Pieri e Marco Vitale* (*amministratori indipendenti). Il Consiglio,
che resterà in carica fino all’approvazione del bilancio al 31 dicembre
2006, ha
inoltre nominato i due Comitati consultivi i cui componenti sono per la
metà amministratori indipendenti: il Comitato Politiche Retributive,
composto da Umberto Colombo (Coordinatore), Maurizio Dallocchio e Mauro
Gambaro ed il Comitato per il Controllo Interno, composto da Marco Vitale
(Coordinatore), Carlo Callieri e Giorgio Cirla.
ANCHE GLI IMPRENDITORI LOMBARDI
EMIGRANO (MA DENTRO L’ITALIA)
LA VOGLIA DI
FARE IMPRESA DEI LOMBARDI SI ALLARGA NELLE ALTRE REGIONI. OLTRE 30 MILA IN
TUTTO IL PAESE LE ATTIVITÀ DI LOMBARDI. NASCE FUORI REGIONE UNA DITTA
INDIVIDUALE DI LOMBARDI SU 10
Milano, 8 gennaio 2004. Lombardia centro degli affari e dell’imprenditoria.
Eppure oltre 30 mila ditte individuali lombarde, quasi una su 10, lasciano
la loro regione per investire nel resto d’Italia. Con picchi di milanesi:
il 14,4% delle ditte individuali con titolare milanese, su una media
nazionale del 12,8%, nasce in un’altra regione, soprattutto in Piemonte
(2,1%) e in Emilia Romagna (2%). Alti gli abbandoni anche a Mantova (15%),
con destinazione Emilia Romagna (7%) e Veneto (4%). Poco al di sotto della
media nazionale, invece, ma rispettivamente terza e quarta nella classifica
degli abbandoni delle ditte individuali lombarde, Varese (11%) e Pavia
(10%). Seguono Lodi e Cremona, entrambe (8%), Como, Brescia e Sondrio (5%),
Bergamo (4%). Le regioni preferite l’Emilia Romagna (20%), Piemonte (18%),
Veneto (14%), Liguria e Toscana (8%), Puglia (5%) e Sicilia (4%). I Lombardi
scelgono di investire anche al sud: la regione che registra la maggiore
presenza di ditte lombarde è
la Puglia
(
1.430 in
valore assoluto), seguita da Sicilia (1.215), Campania (925) e Calabria
(730). I settori che i lombardi portano fuori dalla propria regione sono
soprattutto il commercio all’ingrosso e al dettaglio (34,9%), l’agricoltura
(15,6%); attività manifatturiere (11,9%), costruzioni (11,3%), attività
immobiliari, noleggio, informatica, ricerca (7,3%), servizi pubblici sociali
e personali (5,5%), alberghi e ristoranti. L’indagine, condotta dalla
Camera di Commercio di Milano sui dati del registro delle imprese, ha
considerato gli abbandoni della regione lombarda da parte dei titolari
lombardi di imprese individuali al primo trimestre 2003. “La
specializzazione produttiva e le diverse tipologie di crescita, di dotazione
infrastrutturale e di capacità professionali rappresentano alcuni tra i
fattori alla base della mobilità degli imprenditori, - ha dichiarato Carlo
Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano –. Significa
nuove opportunità ma anche una caratteristica diffusa dell’economia del
nostro Paese, caratterizzata da una forte presenza delle piccole e medie
imprese, flessibili e pronte ad adattarsi con rapidità ai nuovi contesti.
Per questo è importante creare le condizioni di sviluppo e competitività
in modo diffuso sul territorio, per incentivare una presenza equilibrata
delle attività economiche”.
|
Imprese in Italia con titolare
di Bergamo
|
Imprese in Italia con titolare
di Brescia
|
Imprese in Italia con titolare
di Cremona
|
Imprese in Italia con titolare
di Como
|
Imprese in Italia con titolare
di Lecco
|
Imprese in Italia con titolare
di Lodi
|
Imprese in Italia con titolare
di Mantova
|
Imprese in Italia con titolare
di Milano
|
Imprese in Italia con titolare
di Pavia
|
Imprese in Italia con titolare
di Sondrio
|
Imprese in Italia con titolare
di Varese
|
imprese di lombardi per regione
|
% imprese di lombardi per
regione
|
Abruzzi
|
28
|
29
|
21
|
16
|
10
|
5
|
14
|
323
|
21
|
10
|
50
|
527
|
2%
|
Basilicata
|
7
|
6
|
2
|
8
|
0
|
2
|
0
|
124
|
7
|
1
|
31
|
188
|
1%
|
Calabria
|
26
|
24
|
11
|
44
|
22
|
9
|
12
|
461
|
33
|
7
|
81
|
730
|
2%
|
Campania
|
35
|
53
|
13
|
59
|
11
|
8
|
20
|
583
|
30
|
8
|
105
|
925
|
3%
|
Emilia-r
|
226
|
353
|
648
|
142
|
58
|
313
|
1.742
|
2.103
|
368
|
57
|
242
|
6.252
|
20%
|
Friuli-ven G
|
37
|
66
|
30
|
38
|
12
|
4
|
34
|
538
|
23
|
18
|
55
|
855
|
3%
|
Lazio
|
95
|
111
|
52
|
79
|
16
|
20
|
90
|
760
|
43
|
65
|
92
|
1.423
|
4%
|
Liguria
|
211
|
175
|
110
|
91
|
45
|
38
|
153
|
1.311
|
223
|
68
|
186
|
2.611
|
8%
|
Lombardia
|
39..966
|
50..907
|
14.642
|
15..357
|
9.171
|
6..906
|
21..924
|
88.461
|
20.653
|
9.824
|
20.971
|
298.782
|
|
Marche
|
54
|
52
|
24
|
35
|
17
|
11
|
22
|
502
|
39
|
13
|
61
|
830
|
3%
|
Molise
|
4
|
2
|
0
|
10
|
1
|
1
|
1
|
59
|
4
|
0
|
8
|
90
|
0%
|
Piemonte
|
283
|
558
|
171
|
137
|
73
|
81
|
240
|
2.195
|
1.081
|
70
|
758
|
5.647
|
18%
|
Puglia
|
51
|
62
|
21
|
65
|
20
|
13
|
28
|
1.015
|
30
|
22
|
103
|
1.430
|
5%
|
Sardegna
|
40
|
71
|
19
|
38
|
21
|
13
|
25
|
393
|
29
|
18
|
95
|
762
|
2%
|
Sicilia
|
58
|
61
|
15
|
69
|
30
|
11
|
21
|
725
|
61
|
12
|
152
|
1.215
|
4%
|
Toscana
|
185
|
159
|
93
|
128
|
53
|
31
|
124
|
1.346
|
103
|
43
|
210
|
2.475
|
8%
|
Trentino
|
42
|
221
|
18
|
21
|
6
|
7
|
96
|
288
|
15
|
19
|
39
|
772
|
2%
|
Umbria
|
18
|
25
|
7
|
25
|
3
|
5
|
14
|
221
|
10
|
7
|
38
|
373
|
1%
|
Valle D'aosta
|
24
|
19
|
4
|
8
|
4
|
0
|
3
|
75
|
10
|
9
|
16
|
172
|
1%
|
Veneto
|
179
|
443
|
97
|
160
|
52
|
41
|
1.085
|
1.812
|
117
|
43
|
349
|
4.378
|
14%
|
imprese di lombardi in tutta
Italia
|
41..569
|
53..397
|
15..998
|
16..530
|
9.625
|
7..519
|
25.648
|
103..295
|
22..900
|
10..314
|
23.642
|
330.437
|
100%
|
imprese di lombardi fuori dalla
Lombardia
|
1.603
|
2.490
|
1..356
|
1.173
|
454
|
613
|
3.724
|
14.834
|
2.247
|
490
|
2.671
|
31.655
|
|
% imprese di lombardi fuori
dalla Lombardia
|
3,9%
|
4,7%
|
8,5%
|
7,1%
|
4,7%
|
8,2%
|
14,5%
|
14,4%
|
9,8%
|
4,8%
|
11,3%
|
9,6%
|
|
SE LO SAPEVO, 10 ANNI FA COMPRAVO
CASA SUI NAVIGLI… NEI PREZZI DELLE CASE UNA CRESCITA REALE DEL 7,2% IN
DIECI ANNI (+5,1% IN PERIFERIA).
Milano, 12 gennaio
2004. In
dieci anni (1993-2003) i prezzi degli immobili sono cresciuti in media del
7,2% (si tratta della crescita reale, che tiene conto dell’inflazione
nello stesso periodo). E tra le vie che crescono di più, non mancano le
sorprese. Se così ai primi posti incontriamo i “soliti noti”, le vie
intorno ai Navigli-cassala (+39,2%), a Solferino-s.marco (+33,9%) e a Brera
(+30,1%), spiccano i dati relativi a Baggio-quinto Romano (+27,6%),
Musocco-villapizzone (+23,5%) e Gallaratese-trenno (+17,8%), tutti e tre
ampiamente sopra alla crescita di zone rinomate come Spiga-montenapoleone
(+17,5%); S.ambrogio (+17,3%); Vetra (+14,3%). Ma è complessivamente tutta
la periferia ad andare bene (prezzi delle case in dieci anni: +5,1%). Tra le
zone della città, quella che cresce di più è la zona 6 (+16,6%), seguita
dalla zona 1 (+11,5%) e dalla zona 8 (+7,9%). Ma c’è chi ha perso: a
Teodosio-vallazze (-17,2%); Argonne-corsica (-17,8%); Forlanini-mecenate
(-20,3%). Se consideriamo le aree tematiche della città, ad andare
decisamente bene sono state
la Milano
“da bere” (che comprende le vie a più alta concentrazione di locali
notturni e ristoranti: +20,2% dal 1993 al 2003) e quella dello studio (le
zone vicine alle università: +10,9%). Nella media la “città del verde”
(cioè i quartieri vicini ai parchi: +8,3%); mentre sotto la media della
città l’andamento dei prezzi nelle aree a più alta presenza di
extracomunitari (-0,5%). L’unica cosa che non è cambiata in dieci anni di
mattone a Milano sono le vie più care: Spiga-montenapoleone (con 9 mila
euro al metro quadro) e Vittorio Emanuele-s.babila (con 7.150) sono prime
oggi come nel 1993. Sono questi alcuni dei dati che emergono dalle
rilevazioni dei prezzi degli immobili dal 1993 al 2003 di Osmi - Borsa
Immobiliare, azienda speciale della Camera di Commercio. "In dieci anni
- ha commentato Antonio Pastore, presidente di Osmi - Borsa Immobiliare,
azienda speciale della Camera di Commercio di Milano - una città cambia
molto. Questo vale ancora di più per una realtà dinamica come quella
milanese, da sempre crocevia di sfide, di opportunità. In questo senso,
questi dati ci dicono molto di più che il semplice andamento dei prezzi
degli immobili. Ci raccontano infatti di una Milano che cresce in modo più
omogeneo, al centro così come in periferia. Di una città che presta
attenzione alla qualità della vita, alla cultura e allo svago, in un modo
nuovo rispetto al passato. E ci sottolineano anche le complessità della
modernità, a partire dalla necessità di politiche volte a favorire l’integrazione
dei cittadini, in particolare i più deboli”. Tutti i dati della ricerca
Nb: Per la crescita dei prezzi delle case viene considerata la grandezza
"reale", che tiene conto del tasso di inflazione nel periodo
considerato. Milano per area. Le case a Milano in 10 anni crescono in media
del 7,2%. La crescita coinvolge anche la periferia della città: +5,1%.
Complessivamente, è il Settore Sud l’area di Milano che ha fatto
registrare la crescita più elevata: +11,1%. Seguono il Centro Storico
+8,9%, il Settore Nord +7,3%, il Settore Ovest +3,5%, e infine il Settore
Est +3,1%. Milano zona per zona. E’ la zona 6 quella che fa registrare la
crescita più sostenuta a Milano, con un +16,6%, trascinata dall’andamento
dei prezzi nei Navigli-cassala (+39,2%) e in Solari-napoli (+20,4%). Segue
la zona 1 (+11,5%), grazie al +30,1% di Brera e al +17,5% di
Spiga-montenapoleone. Al terzo posto si piazza la zona 8 (+7,9%), grazie al
+23,5% di Musocco-villapizzone e al +20,5% di Leopardi-boccaccio-pagano. Al
quarto posto sono appaiate la zona 5 (+7,1%), in particolare
Mercalli-quadronno (+13,2%) e Gratosoglio (+12,6%); e la zona 3 (+7,1%), in
particolare Venezia-monforte (+32,5%) e Indipendenza-piceno (+16,9%). Le
altre zone fanno registrare una crescita inferiore alla media cittadina.
Abbiamo così la zona 2 (+5,6%), grazie al + 30% di Repubblica e al +11% di
Padova-palmanova; e la zona 9 (+5,7%), in particolare Solferino-s.marco
(+33,9%). Appaiate in fondo la classifica la zona 4 (+0%), anche se spicca
un +15,1% per Tribunale-cinque Giornate; e la zona 7 (+0,4%), in particolare
Baggio-quinto Romano (+27,6%). Le vie che crescono di più. Dal 1993 ad oggi
sono le vie intorno ai Navigli-cassala che mostrano il trend di crescita
più accentuato (+39,3%); seguite da Solferino-s.marco (+33,9%); da
Venezia-monforte (+32,5%); da Brera (+30,1%) e da Repubblica-centro
Direzionale (+30,1%). Con una crescita elevata anche Baggio-quinto Romano
(+27,6%); Musocco-villapizzone (+23,5%); Leopardi-boccaccio-pagano (+20,5%);
Solari-napoli (+20,4%); Libia –Cirene (+18%); Quartiere Gallaratese-trenno
(+17,8%); Spiga-montenapoleone (+17,5%); Nirone-s.ambrogio (+17,3%);
Indipendenza – Piceno (16,9%); Tribunale-5 Giornate (+15,1%). Tra le vie
che invece fanno registrare una crescita inferiore spicca Udine (-8,4%);
Gen.covone-cenisio (-10,3%); S.vittore (-13%); Selinunte-rembrandt (-14,5%);
Teodosio-vallazze (-17,2%); Argonne-corsica (-17,8%); Forlanini-mecenate
(-20,3%). Le vie più costose (e quelle più economiche) oggi e dieci anni
fa. Dieci anni fa erano le vie intorno a Spiga-montenapoleone quelle più
care a Milano; seguite da Vittorio Emanuele-s.babila; Diaz-duomo-scala;
Nirone-s.ambrogio; e Parco-castello. Dieci anni dopo la situazione non è
molto cambiata: Spiga-montenapoleone si confermano le vie più care (con 9
mila euro al metro quadro); seguite, ancora una volta, da Vittorio
Emanuele-s.babila (7.150 euro). Al terzo posto c’è la novità Brera (con
6.500 euro); seguita dall’altra novità Venezia-monforte (6.400 euro).
Mentre si conferma tra i primi posti Diaz-duomo-scala (6.250 euro). Tra le
vie più economiche di dieci anni fa si posizionavano: Quartiere
Gallaratese-trenno; Musocco-villapizzone; Quarto Oggiaro; Baggio-quinto
Romano; Gratosoglio. Dieci anni dopo, si ripresentano Quarto Oggiaro (2.300
euro) e Gratosoglio (2.250 euro), questa volta in compagnia di Cermenate
(2.300 euro); Bovisa-dergano (2.250 euro); e Forlanini-mecenate (2.150). In
questi dieci anni, le vie che hanno guadagnato più posizioni in questa
classifica sono state Navigli-cassala (+17 posizioni: era al 38° posto tra
le vie più care nel 1993; oggi è al 21° posto); Baggio-quinto Romano
(+13); Quartiere Gallaratese-trenno (+12); Musocco-villapizzone (+12);
Faenza-famagosta-barona (+11). Tra quelle che perdono più posizioni: Udine
(-13 posti: dal 46° posto al 59°); Argonne-corsica (-14);
Teodosio-vallazze (-22: dal 35° al 57° posto); e infine Forlanini-mecenate
(-24 posizioni: dal 41° all’ultimo posto).
La Milano
tematica. E’
la Milano
dei divertimenti a riscontrare il maggiore successo nei gusti di chi vive o
decide di venire a vivere in città. In questo ultimo decennio i prezzi in
media delle case che comprendono le zone dei Navigli, di Brera, di C.so Como
e di P.za Vetra sono infatti cresciuti del 20,2%, ben superiore al +7,2%
della media della città. Molto bene anche la città dello studio, che
comprende le zone in cui sono localizzate le Università milanesi (Statale,
Cattolica, Bocconi, Bicocca, Politecnico, Iulm): +10,9%. Superiore alla
media milanese anche l’andamento della città del verde, che comprende le
zone in cui sono situati i principali parchi: +8,3%. Più contenuta invece
la crescita della Milano multietnica: considerando infatti le tre zone
maggiormente significative per presenza di cittadini extracomunitari (Istria
e Bovisa, attraversate da Viale Jenner; zona di Paolo Sarpi; zona intorno
alla Stazione Centrale) si assiste ad una diminuzione dal 1993 ad oggi del
–0,5%. Dieci anni di case a Milano: via per via
|
|
Prezzi in Euro 2003
|
Prezzi in Euro 1993 indicizzati
al 2003
|
crescita reale 2003/1993
|
1
|
Navigli-cassala
|
3.850
|
2.764
|
39,3%
|
2
|
Solferino-s.marco
|
5.800
|
4.331
|
33,9%
|
3
|
Venezia-monforte
|
6.400
|
4.830
|
32,5%
|
4
|
Brera
|
6.500
|
4.996
|
30,1%
|
5
|
Repubblica-centro Direzionale
|
5.200
|
3.998
|
30,1%
|
6
|
Baggio-quinto Romano
|
2.550
|
1.998
|
27,6%
|
7
|
Musocco-villapizzone
|
2.550
|
2.065
|
23,5%
|
8
|
Leopardi-boccaccio-pagano
|
5.700
|
4.730
|
20,5%
|
9
|
Solari-napoli
|
3.650
|
3.032
|
20,4%
|
10
|
Libia-cirene
|
4.050
|
3.431
|
18,0%
|
11
|
Quartiere Gallaratese-trenno
|
2.550
|
2.165
|
17,8%
|
12
|
Spiga-montenapoleone
|
9.000
|
7.661
|
17,5%
|
13
|
Nirone-s.ambrogio
|
6.250
|
5.330
|
17,3%
|
14
|
Indipendenza-piceno
|
4.050
|
3.465
|
16,9%
|
15
|
Tribunale-5 Giornate
|
4.600
|
3.998
|
15,1%
|
16
|
Vetra-s.vito
|
4.950
|
4.331
|
14,3%
|
17
|
Faenza-famagosta-barona
|
2.550
|
2.232
|
14,3%
|
18
|
Lodovico il Moro-ronchetto
|
2.500
|
2.198
|
13,7%
|
19
|
Quarto Oggiaro
|
2.300
|
2.032
|
13,2%
|
20
|
Mercalli-quadronno
|
4.900
|
4.331
|
13,2%
|
21
|
Augusto
|
5.250
|
4.663
|
12,6%
|
22
|
Gratosoglio
|
2.250
|
1.998
|
12,6%
|
23
|
Padova-palmanova
|
2.600
|
2.332
|
11,5%
|
24
|
Pellegrino
Rossi-affori-bruzzano
|
2.600
|
2.332
|
11,5%
|
25
|
Niguarda
|
2.600
|
2.332
|
11,5%
|
26
|
Fiera-monterosa
|
4.000
|
3.598
|
11,2%
|
27
|
Tripoli-bande Nere
|
2.900
|
2.632
|
10,2%
|
28
|
Bligny-toscana
|
3.350
|
3.065
|
9,3%
|
29
|
Carbonari
|
3.200
|
2.931
|
9,2%
|
30
|
Vittorio Emanuele-s.babila
|
7.150
|
6.663
|
7,3%
|
31
|
Conca del Naviglio-porta Genova
|
3.750
|
3.497
|
7,2%
|
32
|
Primaticcio-inganni
|
2.750
|
2.565
|
7,2%
|
33
|
Accursio
|
2.600
|
2.432
|
6,9%
|
34
|
Sarpi-procaccini
|
3.350
|
3.164
|
5,9%
|
35
|
Axum-ospedale S.carlo
|
2.450
|
2.332
|
5,0%
|
36
|
Frattini-lorenteggio
|
2.650
|
2.532
|
4,6%
|
37
|
Fulvio Testi-ca' Granda
|
2.600
|
2.499
|
4,1%
|
38
|
Cairoli-cordusio
|
5.350
|
5.164
|
3,6%
|
39
|
Porta Volta
|
3.900
|
3.764
|
3,6%
|
40
|
Cermenate
|
2.300
|
2.265
|
1,5%
|
41
|
Washington-po-vesuvio
|
3.600
|
3.564
|
1,0%
|
42
|
Pacini-ponzio
|
2.750
|
2.731
|
0,7%
|
43
|
Precotto-monza
|
2.700
|
2.699
|
0,0%
|
44
|
Parco-castello
|
5.300
|
5.330
|
-0,6%
|
45
|
Buenos Aires-vitruvio
|
3.300
|
3.331
|
-0,9%
|
46
|
Corvetto
|
2.450
|
2.499
|
-2,0%
|
47
|
Martini-cuoco
|
2.500
|
2.565
|
-2,5%
|
48
|
Aporti-loreto
|
2.750
|
2.832
|
-2,9%
|
49
|
Caprilli-s.siro
|
3.250
|
3.364
|
-3,4%
|
50
|
Bovisa-dergano
|
2.250
|
2.332
|
-3,5%
|
51
|
Lambrate
|
2.400
|
2.499
|
-4,0%
|
52
|
Greco
|
2.300
|
2.398
|
-4,1%
|
53
|
Istria-maciachini
|
2.700
|
2.832
|
-4,6%
|
54
|
Vigentino
|
2.500
|
2.632
|
-5,0%
|
55
|
Fiera-sempione
|
3.550
|
3.764
|
-5,7%
|
56
|
Diaz-duomo-scala
|
6.250
|
6.663
|
-6,2%
|
57
|
Lagosta-staz.garibaldi
|
2.900
|
3.099
|
-6,4%
|
58
|
Abruzzi-romagna
|
3.100
|
3.331
|
-6,9%
|
59
|
Udine
|
2.350
|
2.565
|
-8,4%
|
60
|
Gen.govone-cenisio
|
2.750
|
3.065
|
-10,3%
|
61
|
S.vittore
|
4.200
|
4.830
|
-13,0%
|
62
|
Selinunte-rembrandt
|
2.650
|
3.099
|
-14,5%
|
63
|
Teodosio-vallazze
|
2.400
|
2.899
|
-17,2%
|
64
|
Argonne-corsica
|
2.600
|
3.164
|
-17,8%
|
65
|
Forlanini-mecenate
|
2.150
|
2.699
|
-20,3%
|
CONVEGNO: SENIORITY” IL MONDO DELLE IMPRESE E
LA SFIDA DEGLI
"OVER 50" L’ASSUNZIONE DI RISORSE SENIOR E
LA VALORIZZAZIONE DEI
COLLABORATORI OVER
50”
Verona, 12 Gennaio 2004 - Nel
2001, in
collaborazione con l’Università degli Studi di Verona e con il supporto
di due grandi organizzazioni (la banca Popolare di Verona e
la Agsm
), abbiamo iniziato ad esplorare un fenomeno che sta acquistando ogni giorno
maggiore importanza. Eravamo partiti da alcune semplici osservazioni e da un
(apparente) paradosso: da un lato le imprese sono alla costante ricerca di
risorse giovani e competono in un mercato che, per questioni demografiche,
diventa sempre più stretto e competitivo. Dall’altro la coperta corta del
sistema previdenziale continua ad aumentare l’età pensionabile e crea le
condizioni per un continuo invecchiamento della popolazione aziendale. Il
paradosso è ancora più evidente se si considera quanto poco allenati siamo
a guardare al “senior” come a una risorsa da sviluppare e valorizzare
invece che considerarlo un male necessario dal quale ci separeremmo appena
possibile. L’esperimento condotto due anni fa aveva l’obiettivo di
verificare quanto potenziale valorizzabile fosse nascosto nelle pieghe dei
sistemi di valutazione, nelle abitudini e nei comportamenti delle aziende
che avevano deciso di accettare la sfida. Abbiamo approfondito gli aspetti
relativi al valore delle competenze e delle capacità, abbiamo misurato i
livelli di energia e motivazione necessari per continuare a sviluppare
queste competenze e rimanere “in gioco”. Abbiamo poi “filtrato” i
risultati attraverso la nostra esperienza nell’ambito della Ricerca e
Selezione del personale e ci siamo chiesti quanti fra gli intervistati
avremmo inserito nel nostro database come potenziali candidati. Il risultato
uscito dall’esercizio ci ha detto che il 57% del campione era fatto da
persone estremamente motivate e con un potenziale ancora sviluppabile, che
il 24% poteva essere recuperato con qualche sforzo e che il restante 19%
aspettava soltanto che il giorno della pensione arrivasse. Era risultato
evidente come tutto questo significasse per le aziende, dopo la fase di
individuazione degli “sviluppabili”, la necessità di operare azioni di
valorizzazione e sviluppo per i motivati e i recuperabili, continuando a
creare prospettive per loro. Era risultato altresì evidente come la
valorizzazione degli over 50 incontrasse difficoltà e barriere dentro e
fuori le organizzazioni dove si continuano a privilegiare la scelta, l’inserimento
e lo sviluppo di risorse giovani. Dopo aver affrontato l’argomento da una
prospettiva “macro”, che in qualche modo ha inquadrato l’argomento “dall’alto”,
ci siamo chiesti quali fossero i comportamenti agiti nella pratica all’interno
delle organizzazioni. Nella realtà è proprio vero che si assumono soltanto
risorse junior e che si smette sempre di sviluppare i collaboratori senior?
Anche questa volta ci siamo rivolti alle imprese e abbiamo condotto una
serie di interviste per rilevare singoli casi e “migliori pratiche” già
in atto presso le organizzazioni aziendali. Questo ci porta all’evento del
prossimo 21 Gennaio e all’opportunità di condividere ancora una volta
quanto abbiamo scoperto integrandolo con le testimonianze di protagonisti
dal mondo accademico, da quello delle istituzioni e dalle imprese. L’obiettivo
rimane quello di provocare qualche pensiero e aumentare la sensibilità di
chi opera nelle organizzazioni verso un “problema” che abbiamo
tutti,.......Ma proprio tutti. Programma: Coordinatore: Prof. Federico Testa
- Professore di Economia e Gestione delle Imprese, Università degli Studi
di Verona. Scenari: “Premesse e motivazione dello studio - Un modello
sostenibile” Massimo Gilmozzi – Niederdorf Italia Srl. “Prolungamento
della vita attiva e politiche del lavoro: Strumenti e Ricerche a cavallo fra
il pubblico ed il privato” Dott. Diana Gilli, Direttore Area Mercato del
Lavoro, Isfol, Roma. Casi concreti e laboratori per il prolungamento dell’età
lavorativa. Dimostrare il punto di incontro tra la soddisfazione di una
esigenza “sociale” (prolungare l’età lavorativa) e la necessità di
creare valore economico. “Casi & Progetti Nella Pubblica
Amministrazione” Il Progetto Over 40 del Servizio Promozione Lavoro del
Comune di Verona – Mauro De Robertis, Assessore al Lavoro - Comune di
Verona. “Casi & Progetti Dal Mondo Delle Imprese”: Vengono inserite
risorse “senior”? Come vengono valorizzati i collaboratori over 50? I
risultati delle interviste condotte presso dodici Aziende di Verona, Padova,
Mantova. Giovanna Combatti - Niederdorf Italia Srl. Le testimonianze:
Premessa: ciascuno degli esempi presentati dai testimoni rappresentano i
risultati dell’osservazione dello stesso fenomeno fatta in un punto
diverso della curva di evoluzione demografica della popolazione all’interno
un impresa. Nessuna indicazione/conclusione può dirsi giusta o sbagliata:
è semplicemente il risultato del processo che ha portato osservatore e
impresa osservata al punto in cui oggi si trovano. Dott. Giuseppe Degrandi
Amministratore Delegato Fresenius Kabi Isola della Scala, Vr, Expected
contribution: il punto di osservazione del giovane Top Manager in un’azienda
Internazionale: il caso di un inserimento di un senior. Dott. Gianni Perino.
Direttore Risorse Umane di Mondadori Printing, Vr. L’osservazione di una
azienda che già oggi presenta molte delle caratteristiche “demografiche”
che gli altri vedranno domani o dopodomani. Presentazione della struttura
organizzativa, dei challenges legati al valore della professionalità in
certe funzioni, all’eccezionale livello di orientamento e motivazione
ancora presente anche nella parte più senior della popolazione, alla
necessità di costruire strategie di sviluppo per i senior che consentano di
consolidare la conoscenza e preparare il passaggio generazionale....
Discussione. Mercoledì 21 gennaio 2004 Ore 16,30 – 19,00 Sala Convegni
Associazione Industriali Piazza Cittadella, 12 – Verona.
FIDITALIA SPA E ITALIANMEC: UNA PARTNERSHIP PER
FAVORIRE L'ACCESSO AL CREDITO AI DIPENDENTI DELLE IMPRESE DEL SETTORE DELLA
MECCANICA VARIA E AFFINE
Milano, 9 Gennaio 2004 - Italianmec, società di servizi di Anima
(Federazione delle Associazioni Nazionali dell'Industria Meccanica Varia ed
Affine), e Fiditalia Spa, società finanziaria specializzata nel settore del
credito al consumo, hanno siglato un importante accordo di collaborazione
commerciale. La partnership, che avrà durata biennale, prevede l'offerta di
prodotti finanziari a condizioni agevolate: i dipendenti delle aziende
appartenenti al settore dell'industria meccanica (oltre 186.000 addetti)
avranno infatti un accesso privilegiato ai Prestiti Personali della società
finanziaria e a Carta Eureka, la carta di credito internazionale di
Fiditalia, che verrà personalizzata con i marchi di Anima e di Italianmec.
La Federazione
e la finanziaria, inoltre, lavoreranno a stretto contatto per sviluppare
nuovi prodotti e servizi personalizzati da includere progressivamente nelle
offerte di finanziamento ai lavoratori dipendenti. "L'accordo con Anima
e Italianmec segna l'inizio dell'attività di Fiditalia nel mondo delle
associazioni e delle organizzazioni industriali di categoria - ha dichiarato
l'Amministratore Delegato di quest'ultima, Jean Yves Bruna -. Si tratta di
un settore molto interessante, in cui l'offerta di servizi finanziari non
solo si affianca a finalità di tipo sociale, ma diventa per le associazioni
un importante mezzo di promozione e per le imprese associate un interessante
strumento di gestione dei rapporti con i propri dipendenti. E Fiditalia si
conferma anche in questo caso come una "company service", in grado
di fornire ai propri partner una consulenza mirata al settore di attività e
agli obiettivi stabiliti di comune accordo, e di garantire una efficace
gestione operativa dell'intero processo del credito". Soddisfatto
dell'accordo anche il presidente di Anima Savino Rizzio, secondo il quale:
"
La Federazione
ritiene che sia importante per le aziende, in un momento in cui le risorse
umane ne rappresentano sempre più l'autentico valore, riuscire a creare un
ambiente stimolante, che sappia premiare e riconoscere la professionalità e
l'impegno di ogni collaboratore. In quest'ottica è giusto gratificare i
dipendenti attraverso dei servizi e degli strumenti realmente utili. Ed è
proprio questa la direzione in cui si inserisce l'accordo con Fiditalia".
DICEMBRE CON 143.500 NUOVE AUTO E UN
-27,55% CHE NON DICE TUTTA
LA VERITÀ
2.251.307 NUOVE AUTO IMMATRICOLATE NEL CORSO DEL 2003
Roma, 12 gennaio 2004 - Forte crescita del mercato dell’usato: + 59,5%
rispetto al dicembre 2002 Nel mese di dicembre in Italia sono state
immatricolate, secondo le proiezioni comunicate dal Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, 143.500 nuove auto, con una flessione
rispetto al dicembre del 2003 del 27,55%. Flessione che non deve trarre in
inganno poiché il confronto è fatto con il dicembre del 2002, quando si
concluse il semestre degli eco-incentivi nonché l’effetto della “Tremonti-bis”,
che determinarono il consuntivo di ben 198.061 immatricolazioni. Il
risultato del dicembre 2003 va quindi considerato superiore alla media: se
si esclude, infatti, il dicembre 2002, le immatricolazioni di dicembre 2003
rappresentano un primato del mese mai raggiunto prima. “Da sempre i
risultati di dicembre vanno letti congiuntamente a quelli del gennaio
successivo - fa notare Salvatore Pistola, Presidente dell’Unrae,
l’Associazione delle Case estere. Quest’anno - poi la cosa è ancora più
vera, per l’anomala situazione del dicembre 2002/gennaio 2003. Noi
prevediamo, infatti, che buona parte delle 55.000 immatricolazioni che il
dicembre
2003 ha
registrato in meno rispetto al dicembre 2002, potrà essere recuperate nel
gennaio 2004, che quindi si prevede a livelli superiori rispetto alle
210.000 unità del gennaio
2003.”
Nell’arco dei dodici mesi del 2003 sono state immatricolate 2.251.307 auto
nuove, un risultato che rafforza la previsione dell’Unrae che per il 2004
proietta un mercato non inferiore, previsione che affonda le radici sia in
nell’attesa ripresa dell’economia, che nella consapevolezza che i
moltissimi nuovi modelli che verranno presentati dalle Case costruttrici
fungeranno da stimolo all’intenzione di acquistare una nuova automobile,
senza considerare, infine, l’impulso che le varie iniziative promozionali
di molti Costruttori potranno determinare. L’unrae, inoltre, prevede una
ulteriore significativa crescita della domanda di motorizzazioni diesel,
frutto sia di numerose nuove proposte in arrivo, sia della crescente
propensione al diesel manifestata dalla clientela italiana, che ormai non
sceglie più il diesel solo in base al chilometraggio annuo, ma anche alla
certezza di disporre di vetture dalle prestazioni equivalenti a quelle delle
analoghe vetture con motori a benzina, un trend che nel corso del 2004
porterà stabilmente le motorizzazioni diesel a superare la metà delle
immatricolazioni. Il mercato del
2003 ha
visto un trimestre iniziale spinto dall’ultima “rata” degli
eco-incentivi (gennaio-marzo) che portarono ad un saldo attivo del 5,58% a
fine marzo, un secondo trimestre fiacco (-4,55%) conseguenza della forte
spinta iniziale dovuta al sostegno alla rottamazione e, infine, un secondo
semestre a fasi alterne, con luglio e settembre in attivo, con agosto,
novembre e dicembre in passivo e con un ottobre praticamente sui livelli
dell’analogo mese dell’anno precedente. Così, alla fine, il mercato
delle auto nuove ha chiuso l’anno con una contenuta flessione
dell’1,24%, meglio di quanto inizialmente previsto. La modesta variazione,
rispetto all’anno precedente, è comunque frutto di una profonda
rivoluzione qualitativa del mercato, conseguenza di un poderoso sforzo
innovativo voluto dalle aziende automobilistiche per assecondare i gusti e
le preferenze degli automobilisti italiani. Innanzi tutto, l’anno appena
trascorso è stato accompagnato da una costante significativa crescita delle
motorizzazioni diesel, che in dicembre hanno segnato un nuovo record con
oltre il 55% del mercato e che a fine anno rappresentavano quasi il 49%,
molto vicino a quel 50% che l’Unrae aveva previsto con un anno di
anticipo.
tipo
|
anno
|
variazione 2003/2002
|
% sul tot.Mercato
|
alimentazione
|
2002
|
2003
|
numero
|
%
|
2002
|
2003
|
|
|
|
|
|
|
|
diesel
|
975.912
|
1.097.062
|
121.150
|
12,41
|
42,81
|
48,73
|
benzina
|
1.303.700
|
1.154.245
|
-149.455
|
-11,46
|
57,19
|
51,27
|
|
|
|
|
|
|
|
totale mercato
|
2.279.612
|
2.251.307
|
-28.305
|
-1,24
|
100,00
|
100,00
|
Altrettanto importanti risultano le
modifiche del mercato del 2003, rispetto a quello del 2002, se analizzato
secondo le consuete fasce di segmenti:
segmenti di
|
anno
|
variazione 2003/2002
|
% sul tot.Mercato
|
mercato
|
2002
|
2003
|
numero
|
%
|
2002
|
2003
|
|
|
|
|
|
|
|
A
|
343.749
|
322.086
|
-21.663
|
-6,30
|
15,08
|
14,31
|
B
|
870.760
|
944.696
|
73.936
|
8,49
|
38,20
|
41,96
|
C
|
639.994
|
592.378
|
-47.616
|
-7,44
|
28,07
|
26,31
|
D
|
344.398
|
307.142
|
-37.256
|
-10,82
|
15,11
|
13,64
|
E e superiori
|
80.711
|
85.005
|
4.294
|
5,32
|
3,54
|
3,78
|
|
|
|
|
|
|
|
totale mercato
|
2.279.612
|
2.251.307
|
-28.305
|
-1,24
|
100,00
|
100,00
|
Le immatricolazioni di autovetture
medio-piccole, che vanno a costituire il seg. B, sono aumentate nel 2003
rispetto al 2002 di 74 mila unità (+8,5%) erodendo la rappresentatività
sia delle autovetture più piccole (seg.A: -6,3%) che di quelle del segmento
superiore (seg.C: -7,4%). Particolarmente pesante la flessione delle vetture
medio-grandi (seg.D) che con –10,8% determinano da sole la contrazione
annua dell’intero mercato. Intorno al 5% la crescita dei segmenti che
identificano le vetture più grandi che continuano a rappresentare comunque
meno del 4% del totale delle immatricolazioni. In questo quadro, le case
estere hanno ottenuto il 72,3% del mercato in dicembre e il 72% nell’arco
dei dodici mesi. Quanto agli ordini, frutto dello scambio di informazioni
fra Anfia e Unrae, in dicembre la raccolta ha fatto registrare 197.000 unità
(-4%), che unite a quanto acquisito nei primi undici mesi, porta il totale
2003 a
2.328.500 (-0,6% rispetto al 2002). Vivacissimo in dicembre il mercato delle
auto usate che rispetto allo stesso mese del 2002 è cresciuto, con 366.576
passaggi di proprietà (comprese le minivolture), del 59,5%. A fine 2003 le
vetture usate che avevano nel corso dell’anno cambiato proprietario sono
state 4.060.668 con un incremento rispetto all’anno precedente pari al
10,9%, segno di un ulteriore recupero di potenzialità di sviluppo
dell’intero comparto automobilistico. “E’ evidente che la nuova
disciplina sulle garanzie, che assicura all’acquirente di un’auto usata
una garanzia minima di un anno, sta contribuendo a stimolare la domanda di
queste auto, portando questo mercato a dimensioni meno lontane da quello dei
principali Paesi europei – sottolinea il Presidente dell’Unrae,
Salvatore Pistola, che conclude con un appello alle Istituzioni “Se la
fiscalità sui passaggi di proprietà in Italia fosse ridotta e portata a
quanto avviene in Francia, Gran Bretagna, Germania, Spagna, ecc. Anche da
noi il mercato dell’usato potrebbe crescere fini ad un rapporto di
2 a
1 rispetto a quello del nuovo, come avviene un po’ in tutta Europa”.
ENAC IN MERITO AI CONTROLLI SAFA ED
ALLE NOTIZIE DIFFUSE SU ALCUNE COMPAGNIE AEREE
Roma, 12 gennaio 2004 - In relazione alle notizie pubblicate sulla stampa
riguardanti in particolare l’elenco di compagnie aeree per le quali ci
sarebbe l’interdizione al volo sui cieli inglesi, l’Ente Nazionale per
l'Aviazione Civile informa che soltanto la compagnia Albanian Airlines opera
sul territorio nazionale. In relazione a ciò ha disposto un’ispezione che
è stata effettuata in data odierna, con esito positivo, sullo scalo di
Fiumicino. Secondo il programma Safa in ciascuno Stato aderente all’Ecac,
European Civil Aviation Conference, gli aeromobili stranieri, anche dei
Paesi non aderenti a tale organizzazione, possono essere soggetti alle
ispezioni di rampa, che riguardano principalmente controlli sui documenti
dell’aeromobile, i manuali, le licenze dell’equipaggio, le condizioni
apparenti dell’aeromobile e la presenza e le condizioni
dell’equipaggiamento di cabina obbligatorio. I controlli effettuati in
base al programma Safa sono controlli supplementari rispetto a quelli
previsti dall’autorità per l’aviazione civile del Paese di appartenenza
dell’aeromobile di cui tale autorità è responsabile per la sicurezza in
base alla convenzione Icao (International Civil Aviation Organization). L’icao,
a sua volta, verifica periodicamente l’organizzazione e le procedure delle
singole autorità per l’aviazione civile dei 187 Paesi membri. Inoltre,
sempre in data odierna, presso il Ministero degli Affari Esteri si è svolta
una riunione a cui hanno partecipato, tra gli altri, l’Enac, l’Enav ed
il Ministero dell’Interno. Nel corso della riunione si è concordata la
disponibilità a fornire, nel quadro degli interventi previsti dalla
Direzione Generale Cooperazione e Sviluppo internazionale del Ministero
Affari Esteri, il supporto allo Stato albanese in termini di formazione
sulla security al personale preposto e di valutare adeguamenti
infrastrutturali dell’aeroporto di Tirana al fine di renderlo rispondente
alle normative europee di riferimento. La partenza della delegazione è
prevista per la prossima settimana. L’enac, inoltre, intende incontrare
l’organizzazione di categoria Up, Unione Piloti, per chiedere ragioni di
quanto affermato nei giorni scorsi in merito alla sicurezza ed,
eventualmente, per ridefinire i livelli di interlocuzione con la stessa
organizzazione.
ENAC CONVOCA LE ASSOCIAZIONI DI
SETTORE
Roma, 12 Gennaio 2004 - Il Presidente dell’Ente Nazionale per l'Aviazione
Civile, On. Prof. Vito Riggio ha convocato per mercoledì 14 gennaio le
associazioni di settore Assaereo, Ibar, Confavio, Astoi, Fiavet ed il
rappresentante del proprio Comitato consultivo degli operatori e degli
utenti. La riunione, a cui interverranno anche rappresentanti del Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha per oggetto l’esame delle
iniziative che si intendono intraprendere per assicurare agli utenti le
garanzie di qualità che devono essere fornite dai tour operator nella
scelta dei vettori aerei.
ALITALIA: APPROVATE LE MISURE
PROSPETTATE NEL CORSO DELL’INCONTRO GOVERNO-PARTI SOCIALI
Roma, 12 gennaio 2004 - Il Consiglio di Amministrazione di Alitalia,
riunitosi l’ 8 Gennaio , ha approvato le misure prospettate nel corso
dell’incontro Governo-parti Sociali del 29 dicembre
2003 in
tema di riconoscimento dell’effetto inflattivo del biennio 2002-2003 alle
retribuzioni del personale e di sospensione sino al 31 gennaio p.V.
Dell’attuazione di decisioni che abbiano un impatto sul personale nelle
more del confronto attivato presso il Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti. In relazione a quanto sopra, il Consiglio di Amministrazione ha
conferito, all’unanimità, ampio mandato all’Amministratore Delegato a
proseguire nelle trattative con l’irrinunciabile obiettivo di rispettare i
tempi ed i risultati economico-finanziari del Piano Industriale 2004-2006
anche attraverso l’identificazione di misure equivalenti a quelle come
sopra rinunciate. Il Consiglio di Amministrazione, infine, ha deliberato di
riservarsi la verifica della coerenza delle soluzioni che verranno
individuate per la salvaguardia degli obiettivi economico-finanziari del
Piano Industriale 2004-2006 approvato.
ALITALIA:
JOINT VENTURE CON AIR FRANCE SULLA DIRETTRICE ITALIA-FRANCIA
Roma, 12 gennaio 2004 - Alitalia comunica che nell'ambito della joint
venture al 50% con Air France sulla direttrice Italia - Francia, dal
prossimo aprile con l'arrivo dell'orario estivo aumenterà le proprie
frequenze sulle tratte Roma - Parigi e Milano - Parigi, mentre avrà
l'esclusiva dei collegamenti da Milano Malpensa con l'aeroporto parigino
Charles De Gaulle. La precisazione arriva in risposta ad alcune notizie
apparse su organi di stampa nei giorni scorsi. In particolare Alitalia
opererà 10 tratte giornaliere da Malpensa, il doppio rispetto all'attuale
orario invernale, e 9 voli giornalieri da Fiumicino a Parigi, uno in più
rispetto all'orario in vigore. Rimangono invariate le frequenze da Linate
con tre voli giornalieri essendo questa ripartizione regolata da decreto
ministeriale. Col nuovo orario estivo sulla direttrice Italia - Francia
Alitalia opererà 35 voli giornalieri mentre Air France ne effettuerà 34,
per un totale di 69 voli giornalieri tutti in codeshare.
AIR FRANCE:
LA PRIMA COMPAGNIA
EUROPEA A COLLEGARE CANTON
Parigi, 12 Gennaio 2004 - Air France ha inaugurato l'8 Gennaio la linea
Parigi-cdg2 / Canton (Guangzhou). Tale nuovo collegamento é effettuato con
un Airbus A340-300, 5 volte a settimana, il lunedì, il mercoledì, il
giovedì, il sabato e la domenica. Da giugno 2004 i voli diventeranno
quotidiani. «Air France è stata per lungo tempo un precursore in Cina»,
ha dichiarato il presidente della compagnia, Jean-cyril Spinetta. «Prima
compagnia occidentale in Cina Popolare con l'apertura di Shanghai nel 1966,
prima compagnia occidentale a Pechino nel 1973, Air France è oggi la prima
compagnia europea a collegare Canton e la prima compagnia europea a proporre
4 destinazioni per
la Cina. Con
questa nuova linea, Air France offre un accesso diretto ad una delle regioni
più ricche della Cina, quella in cui il futuro sembra particolarmente
promettente». Canton, con 7,8 milioni di abitanti, si trova al centro di un
tessuto industriale estremamente denso (70.000 aziende), a soli
150 Km
da Hong Kong. È il 4° polo d'investimenti europei ed il 3° polo
d'investimenti francesi in Cina. Il Pil pro capite la colloca al 3° posto
tra le città cinesi. La provincia di Guangdong, di cui Canton è la
capitale, rappresenta l'11% del Pil cinese. Attira un terzo degli
investimenti stranieri diretti e realizza il 35% delle esportazioni cinesi.
Con una concentrazione di 87 milioni di abitanti, costituisce il primo
bacino di consumo della Cina. Complessivamente, la capacità offerta da Air
France tra
la Francia
e
la Cina
, espressa in posti/chilometro offerti (Ask), è aumentata dell'83% dal 1998
al 2002. Il numero di frequenze è quadruplicato in 10 anni. Questa
progressione, che illustra il successo dei servizi della compagnia presso la
clientela, rientra in un contesto estremamente promettente. In 2 anni
la Cina
è diventata infatti uno dei paesi chiave del mondo attuale, un mercato del
futuro che attira numerosi imprenditori stranieri.. I numerosi collegamenti
quotidiani dai principali aeroporti italiani (Milano Malpensa, Milano Linate,
Bergamo Orio al Serio, Torino, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Pisa,
Verona, Roma e Napoli) consentono di raggiungere comodamente Parigi alla
volta di Canton. Dal nuovo Terminal 2E dell'aeroporto Parigi
Charles-de-gaulle i voli Air France partono alle 13.40 ed arrivano il giorno
dopo alle 8.20. Al ritorno, i voli partono da Canton alle 11.10, un orario
che consente di rientrare a casa in Italia il giorno stesso, sempre via
Parigi. Questa offerta è consolidata da un accordo di code share firmato il
26 novembre 2003 da Air France e dalla compagnia China Southern, basata a
Canton. Secondo i termini di questo accordo, China Southern può utilizzare
il suo codice "Cz" sui voli effettuati da Air France tra Parigi e
Canton. Lo stesso vale per Air France, che utilizzerà il suo codice "Af"
sui 4 voli settimanali proposti da China Southern su questa linea nel 2004.
SALDI A ROMA: DENUNCIATI PER TRUFFA DECINE DI GRANDI
NEGOZI DEL CENTRO (TRA I QUALI FRATELLI ROSSETTI, CATENELLA, SISLEY DI VIA
DEL CORSO E AD DI VIA COLA DI RIENZO) CHIESTO IL SEQUESTRO DI MIGLIAIA DI
PRODOTTI PREZZATI A MANO E SENZA IL VECCHIO CARTELLINO COL CODICE A BARRE
Roma, 12 Gennaio 2004 - Richiesta di immediata chiusura del negozio e
sequestro dei cartellini e dei prodotti incriminati alla boutique Rossetti
di Via del Babuino a Roma e per altri tre grandi negozi che esponevano prima
dei saldi prezzi che poi hanno maggiorato per scontarli dopo l'inizio dei
saldi truffando i consumatori. Nell’esposto inviato oggi alla Procura
della Repubblica di Roma si chiede anche di accertare se il Comune di Roma e
in particolare l’assessore al commercio abbia provveduto a verificare i
prezzi prima dei saldi e ricontrollarli dopo a tutela dei consumatori e, se
ciò non avesse fatto, si chiede di agire per omissione di atti dovuti nei
confronti di chi doveva tutelare e non ha tutelato i cittadini. L’associazione
poi richiama l’attenzione su un altro particolare: i cartellini coi
prezzi. Per il Codacons, infatti, i prezzi riscritti a mano non hanno valore
se non sono accompagnati dal cartellino originale che dimostra il vero
prezzo prima dei saldi. Di qui la richiesta di sequestro di tutti i beni in
vendita privi di tale cartellino. L’ 11 Gennaio intanto gli ispettori del
Codacons hanno battuto a tappeto le vie di Roma alla ricerca di saldi
truffaldini. Il Presidente del Codacons, Avv. Carlo Rienzi, accompagnato da
una troupe di Radio Rai
2, ha
girato per Via del Corso controllando i saldi praticati ai consumatori e
smascherando le violazioni commesse dai commercianti.
FRANCIA, SVEZIA E MAROCCO COLLABORERANNO AL PROGETTO
"ATLAS"
Bruxelles, 12 Gennaio 2004 - Un consorzio composto da laboratori di Francia,
Svezia e Marocco lavorerà ad "Atlas", uno dei progetti principali
del Grande collisore di adroni (Large Hadron Collider - Lhc). Il
completamento del Gruppo di ricerca internazionale (Gdri) è avvenuto il 7
gennaio, con la firma di un accordo di cooperazione scientifica fra il
Marocco e
la Francia. Eminenti
scienziati dei tre paesi uniranno i propri sforzi nello studio della natura
fondamentale della materia, delle leggi che la governano e della struttura
spazio-temporale dell'universo. "Atlas" rappresenta la
collaborazione più importante mai intrapresa nel campo delle scienze
fisiche. Il progetto coinvolge sin d'ora 2.000 fisici di 150 università e
laboratori in 34 paesi. L'impianto Lhc, che si trova presso il Cern di
Ginevra (Svizzera), è un acceleratore in grado di far entrare in collisione
frontale fasci di protoni e di ioni ad energie elevatissime, mai raggiunte
prima. La ricerca consentirà agli scienziati di comprendere meglio la
struttura della materia e ricreare le condizioni che avrebbero
caratterizzato i primi istanti di vita dell'universo, subito dopo il
"Big Bang". Un importante traguardo nell'ambito del progetto è
stato raggiunto a dicembre, con il completamento del primo speciale
quadrupolo superconduttore per le inserzioni dell'Lhc. Questo dispositivo
costituirà il primo settore dell'acceleratore che sarà installato nel
2004. Infolink:
http://lhc.Web.cern.ch/lhc/general/gen_info.htm http://atlasexperiment.Org/index.html
SECONDO UNA RELAZIONE, OCCORRE CREARE UNA PIATTAFORMA
TECNOLOGICA EUROPEA PER LE "BIOTECNOLOGIE BIANCHE"
Bruxelles, 12 Gennaio 2004 - L'accademia reale belga delle Scienze
pubblicherà una relazione il 15 gennaio, nella quale chiederà alle
autorità europee e nazionali di costituire, in collaborazione con
l'industria, una piattaforma tecnologica nel settore emergente delle
biotecnologie industriali. A differenza degli altri due principali settori
di applicazione delle biotecnologie, ovvero quello sanitario ed agricolo
(noti, rispettivamente, come biotecnologie "rosse" e
"verdi"), le biotecnologie industriali o "bianche" si
basano principalmente sull'utilizzo di biocatalizzatori e processi di
trasformazione biologica (bioprocessing). Questi metodi consentono di
convertire le risorse rinnovabili (biomassa), come gli zuccheri o gli oli
vegetali, in una vasta gamma di sostanze utili, fra cui prodotti chimici e
farmaceutici, bioplastiche, vitamine, additivi alimentari e biocarburanti.
Secondo gli autori della relazione, intitolata "Industrial
biotechnology and sustainable chemistry" (Biotecnologia industriale e
chimica sostenibile), le biotecnologie industriali offrono una serie di
evidenti vantaggi rispetto alle tecnologie chimiche convenzionali. Poiché
le materie prime sono costituite in gran parte da colture agricole, anziché
da combustibili fossili come petrolio greggio e gas, i benefici ambientali
legati alle biotecnologie "bianche" sono notevoli. In termini di
prestazioni, la relazione sottolinea la capacità delle biotecnologie
industriali di fornire prodotti finiti più puri e con tassi di reazione
superiori, a fronte di un ridotto consumo di energia e di una minore
produzione di rifiuti chimici. Tali vantaggi hanno già consentito a questa
branca della biotecnologia di raggiungere un tasso di penetrazione del
mercato nell'industria chimica pari a circa il cinque per cento, cifra che
secondo le stime si attesterà fra il 10 e il 20 per cento entro il 2010.
Tuttavia, gli autori della relazione hanno formulato una serie di
raccomandazioni politiche per consentire alle biotecnologie industriali di
raggiungere il loro pieno potenziale. In primo luogo, il documento afferma:
"Poiché le biotecnologie industriali rappresentano un ambito
scientifico multidisciplinare e orientato alle applicazioni [...] occorre
intensificare lo sforzo di ricerca applicata interdisciplinare in questo
settore, mediante l'adozione di programmi specifici di ricerca sia a livello
nazionale che europeo". Inoltre, prosegue la relazione, è possibile
superare la frammentazione degli sforzi e, raggiungere quindi una massa
critica, attraverso la creazione di raggruppamenti e reti di ricerca, che
potranno trasformarsi in seguito in veri e propri centri di eccellenza. Fra
le misure fiscali e politiche proposte figurano la detassazione dei
biocarburanti, che viene definita "particolarmente urgente in tutti i
paesi europei", e iniziative volte a sensibilizzare ulteriormente i
cittadini in merito alle biotecnologie industriali, misura che, secondo gli
autori, offrirà l'ulteriore vantaggio di migliorare la percezione pubblica
delle biotecnologie nel loro complesso. In conclusione, la relazione
afferma: "La creazione di una 'piattaforma tecnologica per le
biotecnologie industriali' [...] che riunisca tutte le principali parti
interessate, consentirà alla Commissione europea, ai governi nazionali,
all'industria e al mondo accademico di cooperare al raggiungimento di un
obiettivo comune attraverso lo sviluppo di una visione e di una strategia a
lungo termine". La relazione sarà presentata durante la conferenza che
si terrà a Bruxelles il 15 gennaio. Per saperne di più, visitare il sito: http://www.Europabio.org/upload/articles/article_278_en.pdf
COMPLETATE LE REGOLE PER L'AVVIO DEL MERCATO
DELL'ELETTRICITÀ
Milano, 12 Gennaio 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha
completato, nei tempi previsti, la definizione delle regole necessarie per
l'avvio del mercato elettrico (borsa dell'elettricità). In data odierna è
stato approvato il provvedimento che definisce le condizioni per il
dispacciamento di merito economico dell'elettricità, disponibile sul sito www.Autorita.energia.it
Il provvedimento definisce le
regole per la chiamata in servizio degli impianti di produzione e per la
gestione dei flussi di elettricità nel nuovo contesto liberalizzato, basato
sui prezzi offerti dai produttori (dispacciamento di merito economico). La
disciplina regola i rapporti contrattuali tra i diversi operatori del
mercato elettrico e, al fine di garantire il servizio elettrico in
condizioni di sicurezza, l'approvvigionamento delle risorse (capacità
produttiva, energia per la riserva, per il bilanciamento e per la
risoluzione delle congestioni) per il servizio di dispacciamento
dell'elettricità operato dal Gestore della rete di trasmissione nazionale.
Sono anche regolate la gestione delle unità produttive essenziali, le
manutenzioni e le indisponibilità degli impianti con l'obiettivo di
aumentare il livello complessivo di affidabilità del sistema. Il mercato
dell'elettricità e il dispacciamento di merito economico consentiranno di
introdurre maggiore efficienza nella attività di produzione, di
dispacciamento e di vendita dell'energia elettrica, permettendo ai
produttori di elettricità, ai venditori, e ai clienti finali di beneficiare
degli effetti di un sistema concorrenziale. Fino all'avvio del mercato è
stato prorogato il funzionamento del sistema di offerte di vendita
dell'energia elettrica (cosiddetto Stove) destinata al mercato vincolato
(circa il 60% dei consumi nazionali) avviato lo scorso luglio, che aveva
già introdotto un regime di maggiore efficienza e trasparenza. L'autorità
ha ora introdotto alcune importanti novità al funzionamento dello Stove,
che migliorano la sicurezza del sistema elettrico e l'economicità degli
approvvigionamenti per il mercato vincolato; in particolare l'Autorità ha
previsto: l'obbligo di partecipazione allo Stove per tutte le centrali
elettriche di grandi dimensioni situate sul territorio nazionale; la
possibilità per il mercato vincolato di usufruire, tramite l'Acquirente
Unico, dei benefici derivanti dalle importazioni di energia elettrica
all'estero a prezzi più convenienti della produzione nazionale; la
priorità di dispacciamento degli impianti alimentati da fonti rinnovabili e
degli impianti di cogenerazione (produzione combinata di energia elettrica e
calore). L'autorità ha altresì definito un regime di raccordo tra
l'assetto configurato dallo Stove ed il regime di dispacciamento di merito
economico, ed ha fornito il previsto parere sulla disciplina del mercato
dell'elettricità elaborata dal Gestore del mercato.
DOPO MILANO, QUALE FUTURO PER KYOTO? PROSPETTIVE,
VINCOLI E OPPORTUNITÀ PER LE MISURE DI RIDUZIONE DEI GAS SERRA E PER IL
"MERCATO DELL'ARIA"
Roma, 12 Gennaio 2004 - La nona Conferenza delle Parti (Cop9), appena
conclusasi a Milano, è stata occasione di confronto sulle politiche da
perseguire e le strategie da adottare per ridurre le emissioni dei gas serra
nel rispetto della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti
climatici. Quali nuove soluzioni si prospettano per le misure di riduzione
dei gas serra e per gli accordi di Kyoto? Cresce la convinzione che la
limitazione delle emissioni di gas serra, per avere efficacia, deve
costituire l’obiettivo di interventi concertati e globali, mirati al
miglioramento delle performance ambientali e non deve essere l’esito di
politiche eccessivamente penalizzanti i livelli dell’offerta. È
necessario, quindi, che si evitino “asimmetrie” sia tra Paesi sia tra
comparti industriali. In questo scenario il mondo delle imprese deve avere
un atteggiamento attivo e propositivo nei confronti delle varie sedi
istituzionali e la definizione dei Piani di Allocazione Nazionali dovrà
tener conto di un contesto articolato, che da un lato affranchi dal rischio
di ledere le condizioni di concorrenza di un mercato sempre più
globalizzato e dall’altro consenta di massimizzare i risultati in termini
di contenimento delle emissioni. Obiettivo dell’incontro è quello di
attivare un dialogo costruttivo tra le Istituzioni, le imprese ed il mondo
della ricerca scientifica per valutare sia i vincoli sia le opportunità
anche alla luce della recente direttiva europea 2003/87/Ec sullo scambio dei
permessi di emissione (il mercato dell’aria) in un contesto di sviluppo
sostenibile che sappia coniugare crescita economica, responsabilità sociale
d’impresa e tutela dell’ambiente. Infolink: www.Safeonline.it
LA CERAMICA DOC
È SERVITA! GRAZIE A UN PROGETTO DELL’ISTITUTO PER LO STUDIO DEI MATERIALI
NANOSTRUTTURATI (ISMN) DEL CNR SARÀ POSSIBILE APPRENDERE I SEGRETI DELLA
CERAMICA A LUSTRO DI MASTRO GIORGIO, UNO DEI PIÙ GRANDI CERAMISTI DEL
RINASCIMENTO, E CERTIFICARLA CON UN MARCHIO DOC
Roma, 12 gennaio 2004 - Dopo il vino e i formaggi, anche la ceramica, di cui
il nostro Paese vanta una tradizione secolare, potrà presto fregiarsi di un
marchio doc. Un importante contributo in questo senso sarà dato dall’Ismn,
Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati, del Cnr di Roma che ha
messo a punto, in collaborazione con il comune di Gubbio, un progetto di
ricerca per comprendere il procedimento di Mastro Giorgio da Gubbio
(1465-1555), uno dei massimi esponenti dell’arte della ceramica
rinascimentale, la cui tecnica a lustro mai nessuno è riuscito a
eguagliare. Per scoprire i segreti del suo metodo, i ricercatori del Cnr si
sono trasferiti a Parigi dove il Louvre ha messo a loro disposizione Aglae,
un acceleratore di particelle unico al mondo nel suo genere. Dal 12 al 16
gennaio, pregevoli piatti di Mastro Giorgio, custoditi a Gubbio, presso il
Museo comunale, saranno sottoposti ad Aglae che consente di fare l’analisi
chimica direttamente sul manufatto, in maniera non invasiva, cioè senza
prelevare campioni. L’istituto del Cnr, che ha un’esperienza trentennale
nello studio di nuovi materiali e nella loro ottimizzazione a vantaggio
delle imprese, ha così accolto le istanze di numerosi artigiani di Gubbio,
città che insieme con altri centri produttori di ceramica è interessata a
proteggere la qualità e l’unicità dei manufatti. Poche sono le botteghe
che oggi producono il lustro, una tecnica difficile e costosa, di origine
islamica, che conferisce al manufatto iridescenze metalliche. “Si ottiene”,
spiega Giuseppina Padeletti, responsabile del progetto dell’Ismn Cnr, “applicando
preparati a base di sali o ossidi metallici sulla superficie già cotta
dello smalto. Sottoponendo l’oggetto a una terza cottura a piccolo fuoco
in atmosfera riducente, tali sali o ossidi si fissano sull’oggetto creando
effetti iridescenti”. Sarebbe un grande vantaggio per i ceramisti locali
apprendere la ricetta originale di Mastro Giorgio e poter riprodurre i suoi
ineguagliati lustri oro-rubino. Esempi dei suoi manufatti sono presenti nei
musei di tutto il mondo. “Grazie ai nostri studi sarà possibile
sviluppare una metodologia di preparazione di prototipi di lustro che
possono costituire una base di partenza per rinnovare e rendere peculiare l’artigianato
locale”. Ne deriverebbe una produzione di nicchia, di elevato pregio
artistico, quindi certificabile con un marchio doc. E garanzia di Mastro
Giorgio. Per informazioni: Giuseppina Padeletti dell’Ismn - Cnr, tel.
06/90672346 - 285, cell. 338/5715877, pad@mlib.Cnr.it
DELUDENTE PIAZZAMENTO DELL'EUROPA NELLA CLASSIFICA
DELLE 500 MIGLIORI UNIVERSITÀ AL MONDO
Shanghai , 12 gennaio 2004 - L'università Jiao Tong di Shanghai (Cina) ha
pubblicato l'elenco delle 500 migliori università al mondo, che ha rivelato
le deludenti prestazioni degli atenei europei. Lo studio, durato due anni,
ha preso in considerazione per ciascuna istituzione i seguenti parametri: i
vincitori del premio Nobel, i ricercatori più citati, gli articoli
pubblicati sulle riviste "Nature" e "Science", gli
articoli apparsi sull'indice aggiornato delle citazioni scientifiche e
sull'indice delle citazioni in materia di scienze sociali, nonché le
prestazioni accademiche di ogni facoltà. A ciascuno di questi criteri è
stata applicata la medesima ponderazione. Solo il Regno Unito può vantare
alcune delle sue università fra le prime 20 classificate (Cambridge al
quinto posto, Oxford al nono, l'Imperial College al diciassettesimo e
l'University College di Londra al ventesimo), poiché le rimanenti sono
americane ad eccezione dell'Università di Tokyo (Giappone). In tutto,
l'Europa ha 31 università nelle prime 100 classificate, fra le quali, oltre
al Regno Unito, figurano atenei di Svizzera, Svezia, Paesi Bassi, Germania,
Francia, Danimarca, Italia, Finlandia, Austria e Belgio. La classifica
mostra, tuttavia, il netto dominio degli Stati Uniti. L'ungheria è fra i
migliori paesi in via di adesione all'Ue, con l'Università Szeged che
occupa la 201esima posizione insieme a 49 altre istituzioni.
La Repubblica Ceca
è l'unico altro paese in fase di adesione a piazzarsi fra i migliori 500.
Gli atenei meglio posizionati nella graduatoria sono quelli del Nord Europa.
Solo l'Italia ha due istituzioni nei primi 150 posti. Infolink: http://ed.Sjtu.edu.cn/ranking.htm
TRASPORTI PUBBLICI: ASTENSIONE NON PROGRAMMATA
Milano, 12 gennaio 2004 - Atm informa che per una astensione non
programmata, e quindi illegittima, dei lavoratori Atm, il servizio di
pubblico trasporto non viene attuato integralmente. La circolazione è
sospesa sulle linee di superficie e metropolitane. Non è prevedibile al
momento se la circolazione riprenderà integralmente o parzialmente nel
corso della giornata.
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