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LA COMMISSIONE EUROPEA
PROPONE UNA DIRETTIVA PER RIDURRE GLI INTRALCI BUROCRATICI CHE SOFFOCANO LA
COMPETITIVITÀ EUROPEA
Bruxelles, 14 gennaio 2004 -
La Commissione
europea ha presentato una proposta di direttiva per creare un mercato
interno vero e proprio dei servizi invitando gli Stati membri a ridurre gli
oneri amministrativi e gli eccessivi intralci burocratici che possono
attualmente impedire alle imprese di offrire i propri servizi a livello
transfrontaliero o di aprire sedi in altri Stati membri. I servizi
contemplati dalla proposta rappresentano circa il 50% di tutta l'attività
economica nell'Ue. Molte piccole e medie imprese (Pmi), che rappresentano la
massa più rilevante di fornitori di servizi, sono attualmente
disincentivate in merito ad un'espansione transfrontaliera. Promuovendo
l'attività economica transfrontaliera e stimolando la concorrenza, la
proposta di direttiva mira ad aumentare le possibilità di scelta, a
migliorare la qualità e a ridurre i prezzi tanto per i consumatori quanto
per le imprese che utilizzano servizi. Essa tende inoltre a stimolare
l'innovazione nel settore che, a livello dell'Ue, è il maggiore creatore di
posti di lavoro. L'effetto sull'economia nel suo complesso sarebbe quello di
migliorare le competitività e di creare posti di lavoro di elevata qualità.
Una volta adottata, la proposta di direttiva contribuirà a risolvere molte
difficoltà rilevate dalle imprese e da altri operatori in una relazione
della Commissione pubblicata nel luglio 2002 (cfr. Ip/02/1180). La proposta
sarà ora presentata per adozione al Parlamento europeo e al Consiglio dei
ministri dell'Ue. Il Commissario per il mercato interno Frits Bolkestein ha
affermato: "Questa direttiva rappresenta potenzialmente la più forte
spinta al mercato interno da quando quest'ultimo è stato avviato nel 1993.
Dobbiamo far sì che le nostre imprese di servizi siano libere, in grado di
crescere e di creare i posti di lavoro sostenibili di cui l'Europa ha
bisogno. Non possiamo sperare che le imprese europee fissino da sole le
norme di competitività globale o forniscano ai loro clienti la qualità e
la scelta che essi meritano, avendo le mani legate da intralci burocratici
nazionali, undici anni dopo la scadenza del 1993 per la creazione di un vero
e proprio mercato interno. Alcune delle restrizioni nazionali sono arcaiche,
eccessivamente onerose e contrarie alla legislazione europea, e devono
essere assolutamente eliminate. Un elenco molto più lungo di norme
nazionali divergenti deve anch'esso essere soggetto ad un'approfondita
riforma normativa. Ma non serve procedere come un elefante in un negozio di
porcellane: dobbiamo essere coerenti, pragmatici e cooperativi. La proposta
di direttiva comporterà per gli Stati membri la valutazione e
l'ammodernamento in comune dei rispettivi regimi normativi, in modo da
ottenere uno spirito di cooperazione e di fiducia reciproca. È questo il
modo migliore per far sì che i fornitori di servizi non debbano più
superare inutili ostacoli normativi. Occorre quindi che la direttiva sia
adottata, recepita nelle legislazioni nazionali e attuata nel più breve
tempo possibile." Approccio La proposta di direttiva fissa un quadro
giuridico generale a favore di un'ampia gamma di servizi , tenendo nel
contempo conto delle caratteristiche particolari delle singole attività e
professioni del settore. Tale quadro si fonda su un approccio dinamico e
selettivo che comporta l'eliminazione, in priorità, degli ostacoli
tempestivamente eliminabili. Per gli ostacoli restanti, essa prevede l'avvio
di un processo di valutazione, consultazione e ulteriore armonizzazione di
aspetti specifici, che renderanno possibile l'ammodernamento graduale e
coordinato dei sistemi normativi nazionali riguardanti le attività dei
servizi. Ciò è indispensabile se si vuole realizzare, entro il 2010, un
vero e proprio mercato interno dei servizi. Campo d'applicazione La proposta
di direttiva riguarda tutti i servizi forniti ai consumatori e alle imprese,
ad eccezione dei servizi prestati direttamente dalle autorità pubbliche a
titolo gratuito per adempiere ai loro obblighi sociali, culturali, educativi
o giuridici e dei servizi già contemplati da legislazioni comunitarie
specifiche, come ad esempio servizi finanziari, telecomunicazioni e
trasporti. Essa include quindi un'estesa gamma di attività, quali ad
esempio (cfr. Memo/04/3 per un elenco completo): commercio e distribuzione
(in particolare commercio al dettaglio), costruzioni (inclusi servizi di
architetti), servizi ricreativi, ad esempio agenzie di viaggi e operatori
turistici, servizi tecnologici di informazione, pubblicità, noleggio di
vetture, agenzie di collocamento, servizi di sicurezza, servizi audiovisivi
e servizi medico-sanitari. Essa include inoltre i servizi forniti
nell'ambito di professioni regolamentate (quali, ad esempio medicina e
consulenza legale e fiscale che limitano l'accesso alle persone con
qualifiche professionali specifiche) fatta salva, peraltro, l'applicazione
delle esistenti disposizioni in merito. I servizi coperti possono essere
forniti personalmente o a distanza, anche tramite Internet. Creare crescita
e posti di lavoro e stimolare la competitività Una maggiore attività
transfrontaliera di servizi, che la proposta si prefigge col tempo, fornirà
alle imprese efficienti nuove opportunità in nuovi mercati, in modo da
crescere e creare più posti di lavoro. Le piccole e medie imprese (Pmi), in
particolare, trarrebbero un utile vantaggio da una maggiore sicurezza
giuridica e da migliori opportunità di fornitura di servizi
transfrontalieri offerte dalla proposta di direttiva. Con l'aumento della
concorrenza, è anche probabile che si riducano i prezzi. Essa servirà
inoltre a trarre ispirazione dalle pratiche migliori e a promuovere
l'innovazione, tanto mediante una maggiore concorrenza quanto attraverso
servizi alle imprese, quali consulenza e fornitura di Ti, diffondendo i
metodi migliori a livello europeo. Rendere più agevole la costituzione di
un'impresa di servizi in un altro Stato membro Ai sensi della proposta di
direttiva, gli Stati membri si impegneranno ad eliminare un gran numero di
inutili ostacoli che impediscono o scoraggiano operatori di altri Stati
membri dallo stabilirsi sul loro territorio. Ad esempio, gli Stati membri
non potranno più condizionare l'accesso o l'esercizio di un'attività dei
servizi a requisiti discriminatori basati, direttamente o indirettamente,
sulla nazionalità oppure, per le imprese, sull'ubicazione della sede
sociale. Ad esempio, saranno proibiti i requisiti, per i direttori o il
personale delle società, di essere di una specifica nazionalità, nonché,
per le società, di avere la loro sede principale nello Stato membro in cui
il servizio è fornito. Saranno inoltre proibiti le verifiche della necessità
economica, secondo le quali le imprese possono stabilirsi soltanto se a
parere del regolamentatore sussista una domanda insoddisfatta nel mercato in
questione. Spariranno le complesse, lunghe e onerose procedure di
autorizzazione e di concessione di licenze; quelle che resteranno dovranno
essere basate esclusivamente su criteri obiettivi, noti in anticipo. La
proposta mira a ridurre le eccessive richieste di documentazione, limitando
il numero di documenti necessari e attivando procedure elettroniche. Essa
tende a garantire che le imprese possano ottenere tutte le informazioni
necessarie e completare tutte le formalità attraverso un unico punto di
contatto, invece di dover trattare con una moltitudine di autorità diverse,
e che le autorità nazionali debbano rispondere alle richieste o alle
domande di autorizzazione nel più breve tempo possibile. La proposta di
direttiva si prefigge inoltre di istituire un'iniziativa rilevante di
valutazione, da parte degli Stati membri in collaborazione con
la Commissione
, al fine di identificare e di eliminare altre restrizioni allo stabilimento
di imprese, ove
la Commissione
abbia seri dubbi quanto alla loro compatibilità con la legislazione
europea. Si possono citare, ad esempio, i contingenti o altre restrizioni al
numero di società cui è consentito operare. Rendere più agevole la
fornitura di servizi transfrontalieri
La Commissione
intende stimolare la fornitura di servizi transfrontalieri in quattro modi
principali, che agevoleranno il compito dei fornitori di servizi,
stimoleranno la concorrenza e miglioreranno la qualità, le possibilità di
scelta e il valore per gli utenti dei servizi. La proposta di direttiva si
prefigge di applicare nella pratica il principio del paese d'origine,
secondo il quale una volta che un fornitore di servizi operi legittimamente
in uno Stato membro, egli può commercializzare i propri servizi in altri
Stati membri senza dover soddisfare ulteriori norme negli Stati membri
"ospitanti". I fornitori di servizi non saranno più soggetti ad
una massa di norme nazionali divergenti, requisiti amministrativi e doppioni
di controlli di supervisione, che aumentano i costi e spesso dissuadono i
fornitori di servizi dall'intraprendere attività transfrontaliere. La
proposta di direttiva mira a far sì che le autorità nazionali procedano a
scambi di informazioni ed operino in più stretta collaborazione, evitando
in tal modo gli attuali doppioni di regolamenti e controlli nazionali con un
sistema di gran lunga più coerente e favorevole alle imprese. Questo nuovo
approccio potrà contribuire a rendere il principio del paese d'origine
operativo, in particolare rendendo gli Stati membri più consapevoli che i
fornitori di servizi di altri Stati membri sono adeguatamente controllati
nel loro paese d'origine. Per migliorare l'applicazione della legislazione e
i sistemi di ricorso, saranno istituiti una divisione più netta dei ruoli
di supervisione tra lo Stato membro d'origine e lo Stato membro
"ospitante", nonché un più facile accesso per le autorità
nazionali a reciproche informazioni circa servizi e fornitori. Una migliore
cooperazione amministrativa contribuirà inoltre a ridurre gli intralci
burocratici connessi con il "distaccamento" di lavoratori - in
altre parole, nel caso in cui una società di uno Stato membro invii
temporaneamente lavoratori in un altro Stato membro per fornire un servizio.
Conformemente alla direttiva 96/71/Ce i fornitori di servizi dovranno,
peraltro, continuare a rispettare la legislazione del paese di destinazione
per quanto riguarda le retribuzioni minime e altre condizioni di lavoro. La
proposta si prefigge di fissare alcune norme comuni di base applicabili in
tutta l'Ue, al fine di migliorare la fiducia nei servizi transfrontalieri.
In particolare sarà indispensabile un'adeguata assicurazione di indennità
professionale per i servizi che comportano rischi particolari. La proposta
di direttiva tiene conto della natura specifica di talune attività di
servizi, in particolare delle professioni regolamentate, che richiedono
l'osservanza di talune deontologie professionali. Ad esempio, essa elimina
divieti obsoleti e sproporzionati in materia di pubblicità di tali
professioni, nel contempo fissando per tale pubblicità il rispetto di
talune norme e limiti e facendo appello alle associazioni di categoria per
elaborare codici di comportamento europei. Per taluni settori sensibili
attività di operatore Cit, servizi di gioco d'azzardo e accesso all'attività
di recupero crediti in via giudiziale, nella la proposta di direttiva
saranno previsti gli eventuali sviluppi di norme specifiche entro il 2010
(od oltre, nel caso dei servizi di gioco d'azzardo). Diritti degli utenti di
servizi I consumatori e gli utenti industriali di servizi hanno il diritto,
nell'ambito del mercato interno, di utilizzare i servizi offerti in uno
Stato membro diverso dal proprio. La proposta di direttiva mira quindi a
chiarire che tali diritti vietano allo Stato membro di imporre restrizioni,
quali la richiesta di autorizzazione per utilizzare servizi (ad esempio,
architetti o costruttori) di altri Stati membri, nonché norme fiscali
discriminatorie che rendono più onerosi i servizi di altri paesi dell'Ue.
La proposta di direttiva si prefigge inoltre di chiarire i diritti dei
pazienti fissando, sulla base della giurisdizione della Corte di giustizia
europea, le condizioni secondo le quali i regimi nazionali di previdenza
sociali devono rimborsare i costi sostenuti per cure mediche ricevute in
altri Stati membri. Per i servizi non ospedalieri, i pazienti debbono essere
rimborsati dal proprio Stato membro per cure ricevute in un altro Stato
membro dell'Ue al livello e alle tariffe abitualmente rimborsate, per i
servizi in questione, nello Stato membro d'origine. Quanto alle cure
ospedaliere in un altro Stato membro, potrà essere eventualmente richiesta
un'autorizzazione preliminare, che deve essere peraltro concessa se il
trattamento in questione è in genere rimborsato nello Stato membro
d'origine ma non può esservi prestato entro limiti giustificabili dal punto
di vista medico, tenendo conto della condizione attuale del paziente e
dell'eventuale causa della malattia. Inoltre, nella primavera del 2004,
la Commissione
dovrebbe pubblicare una comunicazione riguardante una strategia esaustiva
circa gli sviluppi in materia di mobilità dei pazienti e di cure
medico-sanitarie in Europa, mirante a formulare proposte a seguito delle
raccomandazioni espresse dal Gruppo ad alto livello sulla mobilità dei
pazienti (cfr. Ip/03/1678). Consultazione e valutazione dell'impatto A
seguito di ampie consultazioni intrattenute in base alla comunicazione della
Commissione sulla strategia del mercato interno per i servizi pubblicata nel
dicembre 2000, nel luglio 2002
la Commissione
ha pubblicato una relazione sulla situazione del mercato interno dei
servizi, incluso un inventario degli ostacoli (cfr. Ip/02/1180 e
Memo/02/178). Secondo le conclusioni della relazione, dopo un decennio dal
previsto completamento del mercato interno, le aziende e i consumatori
europei ritengono di essere tuttora in perdita a causa dell'immenso divario
tra la visione di un'economia europea integrata e la realtà quotidiana da
essi vissuta. Era necessaria quindi una direttiva che riguardasse il mercato
interno nel settore dei servizi nel suo complesso. Conformemente alla sua
politica di una migliore regolamentazione,
la Commissione
è in procinto di pubblicare una valutazione dell'impatto della proposta di
direttiva. Per ulteriori informazioni e chiarimenti, cfr. Altresì
Memo/04/3. I testi completi della proposta e della valutazione dell'impatto
sono disponibili sul sito: http://www.Europa.eu.int/comm/internal_market/en/services/services/index.htm
IL PROGETTO TRAIN-IT FAVORISCE
LA VALORIZZAZIONE COMMERCIALE
DEI RISULTATI IN MATERIA DI TSI
Bruxelles, 14 gennaio 2004 - La priorità "Tecnologie per la società
dell'informazione" (Tsi) del programma quadro ha come principale
obiettivo la conduzione di ricerche per individuare le future tecnologie che
miglioreranno la vita dei cittadini europei. Il programma Tsi, tuttavia,
mira altresì ad aumentare il grado d'innovazione e di competitività delle
imprese e dell'industria europee. Pertanto, la constatazione di uno spreco
delle opportunità di commercializzazione dei risultati dei progetti Tsi a
causa della mancanza delle necessarie competenze, ha spinto
la Commissione
a adottare dei provvedimenti. Fra questi figura il progetto Train-it,
lanciato quale misura di accompagnamento alla priorità Tsi nell'ambito del
Quinto programma quadro (5Pq) e coordinato dal Centro d'innovazione Izet di
Itzehoe (Germania). Il direttore dell'organizzazione, dott. Ingo Hussla, ha
spiegato al Notiziario Cordis che, prima di elaborare il progetto, ha
sperimentato egli stesso come talvolta sia possibile perdere delle
opportunità. "Partecipando al Quarto programma quadro mi sono reso
conto personalmente di quanto possa essere ardua la sfida di creare
un'azienda start-up partendo da un progetto Tsi", ha affermato il dott.
Hussla. "Dopo la fine del boom dell'alta tecnologia, ha aggiunto, la
situazione è divenuta ancor più difficile: oggi, infatti, per avere
successo, i piani d'impresa devono essere dieci volte migliori rispetto a
quelli elaborati in quel periodo". L'approccio "centrale" del
progetto Train-it, consiste, pertanto, nell'offrire ai partecipanti dei
progetti Tsi finanziati dall'Ue la possibilità di accedere ad un corso di
formazione gratuito su come redigere una proposta commerciale, tenuto da un
team di esperti internazionali. La prima sfida per il team, tuttavia, è
stata quella di reperire i potenziali imprenditori. "Abbiamo dovuto
letteralmente stanarli: innanzitutto abbiamo inviato circa 10.000 e-mail ai
partecipanti dei progetti Tsi, ricevendo solo 200 risposte. Fra queste,
infine, abbiamo individuato una ventina di candidature motivate da una seria
intenzione di beneficiare della nostra assistenza", ha spiegato il
dott. Hussla. A tutti i potenziali candidati al corso Train-it è stato
chiesto di presentare una documentazione dettagliata per valutare la
fattibilità commerciale della loro idea. In seguito, essi hanno trascorso
sei giorni insieme ad esperti in gestione aziendale, capitali di rischio,
strategie di vendita e marketing provenienti da tutt'Europa. La
coordinatrice del progetto Train-it, Helga Bechmann, che opera presso l'Izet,
ha dichiarato al Notiziario Cordis che la presenza di consulenti provenienti
da diversi paesi europei ha conferito un valore aggiunto al loro lavoro.
"Ritengo che la dimensione internazionale sia davvero importante, perché
ha apportato, fin dall'inizio, la necessaria prospettiva multinazionale per
la definizione dei piani d'impresa. Dopo tutto, molti dei partecipanti
auspicavano un successo commerciale in più di un paese". Altrettanto
importante, ha aggiunto la coordinatrice, è stata la regolare
partecipazione di un nucleo fisso di consulenti, poiché ha favorito la
creazione di una comunità Train-it che ha garantito ai partecipanti
l'assistenza degli esperti ben oltre la settimana di corso. Interrogata sul
tipo di competenze che solitamente mancano ai partecipanti,
la Bechmann
ha affermato: "Ovviamente sanno tutto sulle proprie tecnologie, ma sono
meno ferrati in settori come il marketing e le vendite, l'analisi della
clientela e i finanziamenti. La ricerca di mercato e la determinazione dei
prezzi sono gli argomenti che è stato necessario approfondire
maggiormente". Il successo di Train-it si è manifestato in due modi
diversi. Il dott. Hussla, infatti, afferma che il team è "orgoglioso
di aver contribuito alla creazione di 36 società e al completamento di 58
piani d'impresa" durante il triennio di durata del progetto e auspica
di veder raddoppiare tali cifre in futuro.
La Bechmann
aggiunge che, dopo aver fornito corsi di formazione e assistenza per tre
anni, Train-it è divenuto oggi un marchio consolidato e, a suo avviso,
d'ora in poi non sarà più necessario inviare migliaia di e-mail per
trovare potenziali partecipanti. Quanto al futuro di Train-it,
la Bechmann
non è in grado di fornire informazioni precise, ma auspica che il loro
lavoro continui ad esercitare un grande impatto, vista l'attuale possibilità
di ottenere in licenza il corso di formazione certificato dell'Izet.
La Commissione
sta attualmente valutando la proposta di portare avanti il progetto
nell'ambito del 6Pq, ma, a prescindere dalla decisione finale,
la Bechmann
ritiene che Train-it continuerà a fornire assistenza ai potenziali
imprenditori. "Intendiamo assolutamente proseguire i corsi, attraverso
i fondi regionali, la concessione in licenza del corso, oppure il 6Pq",
ha concluso la coordinatrice del progetto. Infolink: http://www.Train-it.org/index.html
NANOTECNOLOGIE E
NANOSCIENZE :ISRAELE, GIORNATA INFORMATIVA SULL'INVITO A PRESENTARE PROPOSTE
PER
LA PRIORITÀ
3 DEL 6PQ
Milano, 14 gennaio 2004 - L'iserd, la direzione responsabile della
partecipazione di Israele alle attività di ricerca e sviluppo (R&s) del
Sesto programma quadro (6Pq), ospiterà una giornata d'informazione sul
secondo invito a presentare proposte per la priorità 3 "Nanotecnologie
e nanoscienze, materiali multifunzionali basati sulla conoscenza, nuovi
processi e dispositivi di produzione" del 6Pq. La manifestazione si
svolgerà il 21 gennaio ad Haifa (Israele). I rappresentanti della
Commissione europea forniranno informazioni sull'invito a presentare
proposte, oltre a chiarimenti su come presentare una proposta utilizzando
gli strumenti nuovi e tradizionali. Saranno discussi inoltre gli
insegnamenti appresi dal primo invito. Per ulteriori informazioni consultare
il seguente sito web: http://www.Iserd.org.il/invitation21jan2004.htm
oppure rivolgersi a: Neomy
Soffer Tel.: +972-3-5118122 E-mail: Neomy@iserd.org.il
FIDELITY PORTFOLIO
SELECTOR:
LA DIVERSIFICAZIONE DEGLI
INVESTIMENTI A PORTATA DI TUTTI
Milano, 14 gennaio 2004 - Fidelity Investments, il più grande gestore
indipendente di fondi al mondo per ammontare di patrimonio gestito, ha
creato uno strumento dinamico d’investimento che permette
all’investitore un’ampia diversificazione con quattro comparti suddivisi
per profilo di rischio. In questo modo, con una soglia minima
d’investimento di 6.000 Euro, il risparmiatore ha la possibilità di
accedere ai vantaggi fino ad oggi destinati a grandi investimenti. Fidelity
Portfolio Selector rappresenta una soluzione innovativa all’interno del
mercato di gestione del risparmio già nella sua modalità di approccio con
il risparmiatore. Guidato dal suo consulente di fiducia, il risparmiatore ha
a disposizione un nuovo strumento di valutazione del rischio legato ad una
gamma di portafogli diversificati. L’elaborazione delle risposte a un
questionario semplice, ma esaustivo, permette di analizzare la posizione
dell’investitore, le sue aspettative nei confronti dell’investimento, le
sue necessità temporali e la sua propensione al rischio, in modo tecnico ed
interattivo. Gli investimenti del Fidelity Portfolio Selector vengono
gestiti dal team internazionale di Fidelity composto da 460 professionisti
fra analisti e gestori. Un altro grande vantaggio di Fidelity Portfolio
Selector è rappresentato dalla possibilità di accedere ad un’ampia
diversificazione d’investimento, sia per mercati, sia per settori, sia per
tipologia di titoli, con un’unica soluzione e con una soglia minima
d’investimento. La gamma di Fidelity Portfolio Selector è composta di
quattro comparti differenziati per tipologia d’investimento: il più
conservativo, Fps Defensive Fund, ha una componente azionaria del 10%, che
sale al 40% nel Fps Moderate Growth Fund. Questi due comparti sono espressi
in euro ed investono quasi esclusivamente in Europa, per evitare che gli
investitori siano esposti ad un eccessivo rischio di cambio quando poi le
sue passività o costi futuri saranno in Euro. Con Fps Growth Fund,
anch’esso in Euro, l’investimento diventa totalmente azionario ,restando
focalizzato in Europa, mentre con Fps Global Growth Fund, quotato in dollari
statunitensi, il risparmiatore accede ad una soluzione che spazia
geograficamente in tutto il mondo e investe in tutti i settori merceologici
con la filosofia “bottom up - stockpicking” tipica di Fidelity. Le
scelte di asset allocation dei quattro comparti del Fidelity Portfolio
Selector sono decise da Richard Skelt. Skelt è entrato in Fidelity nel 1991
come analista tecnico e due anni dopo ricopre il ruolo di Direttore della
Ricerca Quantitativa e Tecnica. Nel 1997 diventa Gestore di Portafoglio dei
fondi strategici d’investimento. Nel corso degli anni ha costituito uno
dei team di professionisti più affermati e conosciuti nel settore degli
investimenti. Skelt ha a sua disposizione i 162 gestori di fondi Fidelity
presenti nei principali paesi del mondo, che gli permettono di ottimizzare
gli stili gestionali nei diversi paesi e settori, creando un portafoglio
unico, sofisticato e ben diversificato.
BANCA INTESA: L’ASSEMBLEA NOMINA IL
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Milano, 14 gennaio 2004 - L’assemblea ordinaria di Banca Intesa, riunitasi
ieri sotto la presidenza di Giovanni Bazoli, ha determinato in 23 il numero
dei componenti il Consiglio di Amministrazione e ha nominato consiglieri
Giovanni Ancarani, Francesco Arcucci, Giovanni Bazoli, Benito Benedini,
Antoine Bernheim, Giampio Bracchi, René Carron, Jean-frédéric De Leusse,
Alfonso Desiata, Ariberto Fassati, Giancarlo Forestieri, Paolo Fumagalli,
Jorge Manuel Jardim Gonçalves, Jean Laurent, Michel Le Masson, Giangiacomo
Nardozzi, Corrado Passera, Eugenio Pavarani, Giovanni Perissinotto, Mariano
Riestra, Sandro Salvati, Eric Strutz e Gino Trombi. Sulla base delle
informazioni attualmente in possesso della società e delle dichiarazioni
precedentemente rese dagli interessati, si possono considerare indipendenti
i consiglieri Ancarani, Arcucci, Benedini, Bracchi, Fumagalli, Nardozzi e
Pavarani. Il Consiglio di Amministrazione riunitosi al termine
dell’Assemblea ha nominato Giovanni Bazoli presidente, Giampio Bracchi e
René Carron vice presidenti e Corrado Passera amministratore delegato e
Chief Executive Officer. Il Consiglio ha inoltre nominato i membri del
Comitato esecutivo, che risulta composto, oltre che dal presidente e
dall’amministratore delegato e Chief Executive Officer, da Giampio
Bracchi, Ariberto Fassati, Giancarlo Forestieri e Mariano Riestra. Sono
stati anche nominati i membri della Commissione di Retribuzione, composta
dal presidente, dai consiglieri Giampio Bracchi e Gino Trombi e dal
presidente del Collegio sindacale Gianluca Ponzellini.
UNICREDIT: IN RELAZIONE A
NOTIZIE STAMPA DESTITUITA DI
OGNI FONDAMENTO IPOTESI DI INTEGRAZIONE CON CAPITALIA
Milano, 14 gennaio 2004 Contrariamente a quanto riportato da alcune fonti di
stampa non esiste alcun progetto UniCredit relativo a Capitalia né si sono
verificati al riguardo sondaggi presso
la Banca
d’Italia o altre istituzioni. Notizie del genere sono ricorrenti e come
tali destinate a lasciare il tempo che trovano.
LA BCC DI
BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE ENTRA NEL PATTO
TERRITORIALE DELL’ALTOMILANESE E RACCOGLIE IL PLAUSO DI COSMA GRAVINA
Busto Garolfo, 14 gennaio 2004 - Nell’ultima
seduta del “Forum per lo sviluppo dell’Altomilanese”, è stato
approvato all’unanimità l’ingresso della Banca di Credito Cooperativo
di Busto Garolfo e Buguggiate nel Patto Territoriale dell’Altomilanese.
All’incontro, presieduto da Cosma Gravina, assessore al lavoro e alle
attività economiche della Provincia di Milano, erano presenti le
amministrazioni comunali e le forze sociali ed economiche del territorio
dell’Altomilanese, che da tempo hanno deciso di unirsi in un progetto
comune che porti allo sviluppo e alla crescita economica dell’intera zona.
I Patti territoriali, lanciati dal consiglio europeo di Essen del dicembre
1994 e confermati dal consiglio europeo di Firenze del giugno 1996, sono,
infatti, lo strumento di programmazione locale, mobilitatore di risorse, che
promuove l’accordo tra le diverse parti sociali pubbliche e private
attorno ad un progetto finalizzato allo sviluppo di un determinato
territorio. Si vuole, da una parte fare emergere difficoltà e
preoccupazioni e dall’altra trovare una soluzione a problemi concreti,
favorendo una migliore integrazione e un più efficace coordinamento delle
azioni tese a incentivare il lavoro e attuare nel tempo azioni e
provvedimenti che facciano risalire il tasso di occupazione dell’intera
zona. “In questa prospettiva, la nostra Bcc ha espresso il proprio
interesse sui temi dello sviluppo locale e sull'impiego degli strumenti
della programmazione negoziata e ha deciso di aderire al Patto dell’Altomilanese”,
dice Silvano Caglio, presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate.
“Sono convinto che i Patti territoriali rappresentino una diversa
metodologia di sviluppo, che enfatizza un approccio dal basso verso l’alto
ai problemi dello sviluppo locale. Una filosofia di valorizzazione del
territorio che ormai da mesi vede la nostra Bcc muoversi come soggetto
attivo che intende farsi carico delle proprie responsabilità e, quindi,
vuole contribuire a definire e poi mettere in atto una strategia per la
crescita economica e sociale dell'area. L’adesione al Patto territoriale
dell’Altomilanese, è solo il primo passo di un percorso che ci vede
impegnati per la crescita del territorio in cui siamo nati e dove
operiamo”. La decisione di aderire al Patto territoriale è stata salutata
con soddisfazione dal presidente del Forum, l’assessore al lavoro e alle
attività economiche della Provincia di Milano, Cosma Gravina, che ha
dichiarato: "
La Bcc
ha dimostrato in questi anni una grande disponibilità a concedere credito
alle imprese di dimensioni piccole o medie, scommettendo sulla loro capacità
di innovazione e produzione. Per questo sono molto lieto della sua adesione
al Patto dell'Altomilanese, che, insieme al Forum per lo sviluppo, è
destinato a rivestire sempre più il ruolo di soggetto strategico per la
crescita di tutta l'area".
COMUNE DI MILANO: APPROVATA IN GIUNTA
LA VENDITA DEL
17.6% DI AEM. DE CORATO: "PRIMO ESEMPIO IN ITALIA DI FINANZA
INNOVATIVA. CONFERMA DELLA COMPATTEZZA DELLA MAGGIORANZA SU QUESTA DELIBERA
DECISIVA"
Milano, 14 gennaio 2004 - E’ stata approvata ieri in Giunta la delibera
che sancisce la vendita del 17.6% di Aem. Nel corso della presentazione,
all’interno della conferenza stampa del dopo Giunta, della delibera da
parte dell’assessore al Bilancio Mario Talamona, il Vice Sindaco Riccardo
De Corato ha illustrato le motivazioni politiche sottese all’approvazione
di quella che ha definito “una delle delibere cardine dell’intero
programma elettorale di Albertini del
2001”
. “Desidero innanzitutto sottolineare che, come avevo previsto lo scorso
novembre, la delibera sulla vendita di una quota Aem è stata approvata oggi
dall’intera maggioranza, Lega compresa, grazie alla volontà determinata
del Sindaco Gabriele Albertini. E nonostante i “menagramo” che, da mesi
e da più parti, insistevano nel dipingere una maggioranza in crisi. Si
tratta di un segnale importante che conferma la grande compattezza di questa
maggioranza che, di fronte a questioni importanti, unita, supera i distinguo
e le divergenze squisitamente politiche. L’operazione di oggi rappresenta
un esempio di finanza innovativa. Milano, ancora una volta, primo comune
antesignano in Italia nell’ambito delle privatizzazioni, coniuga in
un’unica operazione 3 esigenze essenziali per il governo della città.
Primo: grazie alla vendita del 50% della tranche a investitori
istituzionali, assicura rapidamente alle casse del Comune entrate di denaro.
Secondo: garantisce le condizioni affinché si possano realizzare le grandi
opere pubbliche inserite a Bilancio 2004. Investimenti, tutti, in conto
capitale. Per la realizzazione di opere quali le linee 4 e 5 della
metropolitana, il Museo del Novecento,
la Città
delle Culture, residenze socio-assistenziali per anziani, solo per citare
alcuni esempi. Terzo: l’acquisto delle obbligazioni è aperto ai cittadini
residenti a Milano, garantendo in questo modo massima trasparenza
all’operazione. Siamo ora pronti a discutere con l’opposizione nel
merito le questioni inerenti questa importante delibera. Ci auguriamo che da
parte dei partiti dell’opposizione prevalga la ragione, non i muscoli, e
quindi senza dover ricorrere a uno sterile ostruzionismo”.
IL GRUPPO LUXOTTICA SMENTISCE
LA CESSIONE DELLA
MAGGIORANZA DEL CAPITALE DA PARTE DI LEONARDO DEL VECCHIO
Milano, 14 gennaio 2004 - Luxottica Group S.p.a. , precisa, con riguardo
alle notizie apparse sulla stampa di ieri, che è attualmente allo studio,
peraltro in fase assolutamente preliminare, un piano volto
all’acquisizione da parte del management di una partecipazione al capitale
della società più consistente, ma comunque inferiore alla soglia d’Opa.
GRUPPO STEFANEL: NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2003
CRESCE IL FATTURATO, MIGLIORA L’EBITDA E L’EBIT TORNA POSITIVO
Ponte di Piave, 14 gennaio 2004 - Si è riunito ieri – sotto
la Presidenza
di Giuseppe Stefanel – il Consiglio di Amministrazione della Stefanel
S.p.a. Che ha approvato i risultati consolidati del trimestre e dei primi
nove mesi dell’esercizio in corso (01/03/2003 – 30/11/2003). Il Gruppo
ha registrato un incremento del fatturato netto (+238%) che si attesta a
euro 582,9 milioni in crescita di 410,7 milioni rispetto al corrispondente
valore dell’esercizio 2002 (euro 172,2 milioni). Al raggiungimento di tale
risultato, che riflette la nuova identità del Gruppo, mutata in modo
sostanziale a seguito dell’acquisizione del 50% del Gruppo Nuance, il
business abbigliamento ha contribuito per euro 159 milioni, valore che, al
netto delle vendite di competenza di Interpool - ceduta lo scorso 9 maggio -
risulta in linea con lo scorso esercizio (-2%). I risultati di periodo del
settore retail aeroportuale, sostanzialmente stabili rispetto al precedente
esercizio, sono da ritenersi molto soddisfacenti alla luce dei gravi eventi
che hanno caratterizzato il periodo in esame ovvero l’instabilità
nell’area mediorientale e, soprattutto, il diffondersi dell’epidemia di
polmonite atipica e le misure restrittive adottate per contenerla. In
relazione agli altri risultati conseguiti nei primi nove mesi
dell’esercizio 2003, il Gruppo Stefanel ha registrato un margine
industriale lordo in forte crescita ad euro 322,9 milioni (98,8 milioni nel
2002) di cui 91,1 milioni generati dal settore abbigliamento. L’ebitda
passa da euro 11,7 milioni a euro 30,6 milioni con un valore pari a euro
11,1 milioni riconducibile al settore abbigliamento. Il risultato operativo,
nonostante gli ammortamenti consolidati siano passati da euro 14,5 milioni a
euro 22,9 milioni, migliora di 10,5 milioni e torna positivo attestandosi ad
euro 7,7 milioni (-2,8 milioni nel 2002). Tale valore deriva
dall’aggregazione del risultato generato dal settore abbigliamento, che
seppur negativo (-2,7 milioni) è in leggero miglioramento rispetto allo
scorso esercizio (-2,8 milioni), e del risultato positivo per euro 10,4
milioni espresso dal Gruppo Nuance. Il risultato ante imposte, dopo
l’attribuzione di un risultato di competenza delle minoranze per euro 3,7
milioni, risulta negativo per euro 5,1 milioni, scontando l’effetto
combinato di oneri finanziari netti consolidati pari ad euro 7,1 milioni a
cui si sommano un saldo tra oneri e proventi straordinari netti negativo per
euro 2,0 milioni di euro. Per garantire un corretto confronto dei dati, si
ricorda che i primi nove mesi dell’esercizio 2002 beneficiavano a livello
consolidato di un saldo netto positivo della componenti di carattere
straordinario e non ricorrente quantificabile in 7,5 milioni di euro e
sostanzialmente derivante dalla cessione di un asset ritenuto non strategico
per l’attività aziendale. Pertanto, volendo analizzare tale dato al netto
delle componenti straordinarie e non ricorrenti, il risultato ante imposte
della sola gestione ordinaria, pur se negativo, conferma e migliora il trend
evidenziato nei nove mesi a livello di risultato operativo registrando un
miglioramento pari ad euro 0,7 mln. L’esposizione finanziaria netta del
Gruppo è pari ad euro 200,8 milioni con una diminuzione di Lo scorso 15
dicembre l’Assemblea Straordinaria ha deliberato la modifica della data di
chiusura i ritiene che nell’esercizio di 10 mesi sarà registrata una
leggera crescita del fatturato consolidato i ricorda, in particolare, che
l’esclusione dei mesi di gennaio e febbraio risulterà penalizzante per il
a posizione finanziaria netta è prevista in ulteriore miglioramento. Il
Presidente anel 15,1 milioni di euro rispetto al dato del 28.02.2003 ed un
incremento di euro 73 milioni sul dato relativo ai primi nove mesi del 2002
principalmente dovuto al consolidamento con il metodo proporzionale del 50%
del business Nuance e al deconsolidamento del business Interpool.
Dell’esercizio sociale dalla fine del mese di febbraio al 31 dicembre di
ogni anno, prevedendo un esercizio breve dal 1° marzo 2003 al 31 dicembre
2003, al fine di armonizzare le date di chiusura dei gruppi Nuance e
Stefanel. Sul dato dello scorso esercizio mentre il risultato ante imposte
consolidato è atteso sostanzialmente in linea con quello fatto registrare
nei primi nove mesi. Settore dell’abbigliamento che non potrà registrare
gli effetti economici della vendita ai terzi della collezione P/e 2004 e, al
contrario, si avrà un effetto positivo relativamente al business Nuance
solitamente in leggera perdita nella prima parte dell’anno.
RONCADIN RISULTATI TERZO TRIMESTRE AL 30/11/03
EBITDA +108%, UTILE NETTO +550% INTERAMENTE DERIVANTE DALLA GESTIONE
CARATTERISTICA.
Milano, 14 gennaio 2004 – Il Consiglio di Amministrazione della Roncadin
S.p.a. Ha approvato la relazione relativa al terzo trimestre, chiuso al 30
novembre 2003, dell’esercizio in corso. Il risultato netto evidenzia un
utile pari a 6,538 milioni di Euro rispetto ai 1,054 milioni di euro
dell’esercizio precedente, che considerando i proventi straordinari del
periodo precedente rappresenta un incremento in termini omogenei di 12,313
milioni di euro. I ricavi delle vendite sono pari a 191,491 milioni di euro
con una crescita di 18,432 milioni di euro, pari al 10,6%, rispetto a
173,059 milioni di euro registrati il 30.11.2002. L’incremento delle
vendite va ricondotto sia alla business unit gelato che alla business unit
pizza-piatti pronti. Il risultato operativo lordo (Ebitda) è di 21,762
milioni di euro, pari al 11,3% delle vendite, contro i 10,470 milioni di
euro del corrispondente periodo dell’esercizio precedente con una crescita
del 108%. Questo miglioramento è stato ottenuto grazie all’aumento delle
vendite e al contenimento dei costi fissi nel business del gelato, mentre
nel business della pizza-piatti pronti il risultato ha beneficiato di un
recupero di efficienza nei consumi di materie prime e nel lavoro diretto, e
ad una flessione dei costi di acquisto delle materie prime. Tali elementi di
recupero, già manifestatisi nel primo semestre, hanno trovato conferma
anche nel corso del terzo trimestre chiuso al 30 novembre 2003. Anche il
risultato operativo netto (Ebit), pari a 9,526 milioni di euro (5,0% dei
ricavi), è in crescita di oltre 11,314 milioni di euro rispetto alla
perdita di 3,885 milioni di euro del corrispondente periodo dell’esercizio
precedente. La posizione finanziaria netta è pari a –47,212 milioni di
euro, contro –63,789 milioni di euro del corrispondente periodo
dell’esercizio precedente. Il miglioramento rispetto al saldo registrato
al 31 agosto 2003, pari a -52,939 milioni di euro, va attribuito
essenzialmente alla diminuzione del capitale circolante netto investito nel
periodo, elemento da ricondursi alla stagionalità del business in cui opera
il Gruppo. La struttura patrimoniale e finanziaria del Gruppo evidenzia un
rapporto tra debito ed equity inferiore ad 1. Il fatturato e i margini
stimati per il quarto trimestre dell’esercizio in corso sono in linea con
quelli registrati nel terzo trimestre. Pertanto tenuto conto della
stagionalità del business in cui opera il Gruppo e coerentemente con quanto
previsto nel Piano industriale biennale elaborato dalla Società nel
precedente esercizio si conferma per l’esercizio in corso il ritorno
all’utile netto.
MARTINELLI VA A MOSCA PER GUIDARE LO SVILUPPO
DI METRO
Milano, 14 dicembre 2003. Andrea Francesco Martinelli, per cinque anni
Presidente di Metro Italia, è stato chiamato dal Presidente di Metro Cash
& Carry International per sviluppare da Mosca, con la carica di Ceo di
Metro Russia, il business nel più grande e potenziale polo di sviluppo
europeo. Si tratta di un grande riconoscimento da parte del colosso mondiale
della distribuzione che per la prima volta premia un manager italiano, che
ormai possiamo considerare uno specialista di operazioni di rilancio di
aziende, mettendole nello stato di creare valore nel lungo termine. Ciò è
accaduto anche per Metro Italia che dal 1999 ad oggi è passata da una
situazione di profonda crisi ad una di eccellenza nel mondo Metro, sia per
l’espansione effettuata, che per la redditività e per una struttura
manageriale solida, competente e motivata. “Sono contento – ha
dichiarato Martinelli - di lasciare un’azienda sana e di successo con
un’organizzazione invidiabile, degna del suo grande marchio internazionale
e un fortissimo posizionamento sul mercato dei clienti professionali, specie
nel settore food che è diventato una delle focalizzazioni strategiche
dell’intera azienda.” Martinelli comunque mantiene in Italia gli attuali
incarichi nel Supervisory Board della Metro Italia Holding, nella Centrale
di Acquisto Mecades e nella Finanziaria di Gruppo Metro Fim, oltre a quello
alla facoltà di economia dell’Università Milano-bicocca.
GRANITIFIANDRE: ACQUISITO IL CONTROLLO DI
SAVOIA CANADA, UNA FRA LE PIÙ IMPORTANTI AZIENDE CANADE
Castellarano, 14 gennaio 2004 - Granitifiandre, azienda leader mondiale
nella produzione e commercializzazione di lastre in grès porcellanato e
prima matricola quotata al segmento Star della Borsa Italiana, ha acquisito
dal maggior azionista Iris Ceramica per complessivi 9,6 milioni di Dollari
canadesi (pari ad Euro 5.896.081,56) il 100% di Savoia Canada, uno dei
principali e più qualificati player canadesi nella distribuzione di
pavimentazione e rivestimenti di alto di gamma destinati principalmente al
mercato non residenziale. L’operazione i cui effetti finanziari sono
ripartiti su un arco temporale di 5 anni, prevede l’acquisizione iniziale
del 50,01% per un controvalore di Euro 3.685.787,98 e rate annuali, regolate
da opzioni di put e call, di Euro 442.058,71 alle quali verrà applicato il
tasso Euribor ad un anno maggiorato del 1,25%; l’operazione prevede
inoltre la realizzazione entro il corrente esercizio di un importante spazio
espositivo – Geologica Shop – nel cuore di Toronto e successivamente a
Montreal e Vancouver. Savoia è presente dal 1993 sul mercato canadese ed
attualmente opera tramite 3 differenti punti vendita - Toronto, Montreal e
Vancouver - che le consentono la copertura ed il radicamento sull’intero
mercato canadese e la possibilità di offrire un servizio logistico di
qualità, aspetto quest’ultimo imprescindibile nel caso di clienti attivi
su tutto il territorio. Savoia vanta una consolidata esperienza testimoniata
dalle prestigiose referenze della società tra le quali gli aeroporti di
Toronto e Calgary e Key account come Jaguar-landrover-aston Martin,
Lexus-toyota e Hunday. La forte presenza sul mercato e la redditività di
Savoia Canada (Ebitda previsto nel 2003 all’8% a fronte di un giro
d’affari annuo di 12,6 milioni di Dollari Canadesi, indebitamento a 5,3
milioni di Dollari Canadesi pari a 3,2 milioni di euro) è frutto di una
particolare attenzione da sempre riservata ai principali architetti e
designer con i quali collabora servendosi di materiali tecnologicamente
avanzati come quelli prodotti da Granitifiandre. Obiettivo dell’operazione
per Granitifiandre è raddoppiare entro il 2006 il fatturato pari nel
2003 a
2,2 milioni di Dollari Canadesi ed implementare in modo ancora più
sistematico i servizi complementari ai materiali Geologica prestati ai
principali Key account locali accelerando conseguentemente anche la crescita
di Savoia. Quest’ultima garantirà in particolare la commercializzazione
sul mercato dei materiali provenienti dallo stabilimento americano del
Gruppo in corso di realizzazione. “Con questa operazione – commenta
Graziano Verdi, Presidente di Granitifiandre – prosegue la nostra
strategia di espansione attuata sia attraverso accordi di partnership che
attraverso l’acquisizione di aziende qualificate ed operanti nel settore
della distribuzione e posa nei principali mercati mondiali”. “Il nostro
intervento – continua Verdi – sarà finalizzato da un lato al pieno
utilizzo di tutte le sinergie derivanti dall’integrazione delle due società
che presentano notevoli affinità in politiche di marketing e di approccio
al mercato che consentiranno una ancora più qualificata presenza in Canada
di Granitifiandre sia verso i progettisti che verso le imprese di
costruzione, dall’altro un rapido ritorno dell’investimento”.
SIRTI ADEMPIMENTI PRELIMINARI FUSIONE IN
WIRETEL
Milano, 14 gennaio 2004: Il Consiglio di Amministrazione di Sirti S.p.a.
Riunitosi sotto
la Presidenza
del dott. Gianni Maria Chiarva, ha deliberato di dar corso agli adempimenti
preliminari alla fusione per incorporazione di Sirti S.p.a. E di Wiretel 2
S.p.a. (che, a seguito dell’offerta pubblica di acquisto promossa nel
luglio 2003, detiene il 20% del capitale di Sirti S.p.a.) in Wiretel S.p.a.
(che, a sua volta, detiene il 50,1% circa del capitale di Sirti S.p.a.) che
contestualmente assumerà la denominazione Sociale di Sirti S.p.a. E chiederà
l’ammissione a quotazione nel Mercato Telematico Azionario della Borsa
Valori di Milano. Ai fini di cui sopra il Consiglio di Amministrazione ha
deliberato la presentazione dell’istanza al Tribunale di Milano per la
nomina dell’esperto ai sensi degli articoli 2501-bis comma 4 e 2501-sexies
del Codice Civile ed il conferimento di incarichi in ordine alla prospettata
operazione. E’ stato inoltre deliberato di conferire incarico ad un
qualificato advisor finanziario per la redazione di una fairness opinion a
supporto delle determinazioni del Consiglio in merito al progetto di fusione
attualmente in fase di studio. L’esame del progetto di fusione e la
determinazione dei rapporti di cambio, sono previste in una prossima
riunione del Consiglio.
L'IMPORTANZA SOCIOECONOMICA DELLA CHIMICA
Bruxelle, 14 gennaio 2004 - Il 28 gennaio, presso la sede del Parlamento
europeo a Bruxelles, si svolgerà, verso mezzogiorno, una presentazione
sull'importanza socioeconomica della chimica in Europa. Interverrà Simon
Campbell, neoeletto presidente della Royal Society of Chemistry (Regno
Unito) e cosviluppatore del Viagra all'epoca in cui era vicepresidente
senior, presso
la Pfizer
, responsabile della scoperta a livello mondiale. La manifestazione, che
rientra nella serie "Seminari Allcheme ...Dove la scienza incontra la
società", è organizzata in collaborazione con
la Federazione
europea dei sindacati dei lavoratori delle miniere, della chimica e
dell'energia (Emcef), sotto il patrocinio dell'eurodeputato britannico David
Bowe. Infolink: http://www.Allchemeseminars.org
SETTIMA SCUOLA ESTIVA SULLA CHIMICA VERDE
Venezia, 14 gennaio 2004 - Dal 5 all'11 settembre si svolgerà a Venezia la
settima edizione della scuola estiva sulla chimica verde. La scuola ha come
obiettivo insegnare ai giovani chimici la progettazione di processi chimici
intrinsecamente puliti che possano risolvere alla fonte i problemi di
inquinamento. I partecipanti impareranno in che modo impiegare la chimica
per prevenire l'inquinamento e, in particolare, quale alternativa alla
bonifica dei rifiuti, un processo oneroso in termini economici, sanitari e
ambientali. La scuola di solito prevede 10-12 corsi, nonché numerosi
dibattiti, sessioni poster, cerimonie di premiazione e riunioni per la
risoluzione di problemi. Le scuole estive sulla chimica verde sono
sponsorizzate nell'ambito della priorità "Migliorare il potenziale
umano di ricerca e la base di conoscenze socioeconomiche" del Quinto
programma quadro. Infolink: http://venus.Unive.it/inca/summer_school.htm
LAST MINUTE TOUR NELLE MIRE DEL GRUPPO FILO
DIRETTO IL GRUPPO ITALIANO INTERESSATO AD ACQUISIRE
LA SOCIETÀ CHE
FA CAPO A PARMATOUR
Agrate Brianza, 14 gennaio 2004 - Il gruppo Filo diretto, attivo dal 1987
nell’offerta di soluzioni assicurative e servizi di assistenza alla
persona nelle aree turismo, casa, auto e salute, ha manifestato il proprio
interesse alla acquisizione di Last Minute Tour, società turistica leader
nella vendita di pacchetti turistici, voli e soggiorni facente capo al
Gruppo Parmatour. Filo diretto considera l’eventuale acquisizione di Last
Minute Tour come un importante elemento a supporto della propria strategia
di crescita nell’area turismo dove è già impegnata, oltre che sul fronte
dei prodotti assicurativi, anche nella proposta di prodotti turistici
veicolati sia in modo tradizionale che online tramite la propria Società
specializzata Filo diretto Viaggi. Particolare enfasi viene posta sulla
possibilità di fare riferimento alle specifiche competenze già disponibili
nel Gruppo e di utilizzare una sofisticata infrastruttura tecnologica a
supporto della vendita sia telefonica sia web già ampiamente collaudata. Ciò
anche nella logica di valorizzare le risorse oggi attualmente operanti
nell’ambito di Last Minute Tour che, oltre che della stabilità
occupazionale, potrebbero così godere delle opportunità derivanti dal
rilancio della loro attività in linea con l’approccio di innovazione che
ha sempre caratterizzato Filo diretto sul mercato.
ANDREA GIANNETTI PRESIDENTE DI ASSOTRAVEL:
LA SOLUZIONE DELLA
CRISI DI PARMATOUR COME PROVA DEL NOVE PER IL SISTEMA TURISTICO ITALIANO.
Roma, 13 gennaio 2004 - “Parmatour, pur in una crisi così profonda,
continua ad essere un’azienda di riferimento per il sistema turistico
nazionale. L’integrazione tra catena distributiva, attività di produzione
di viaggi e vacanze e gestione diretta di strutture ricettive rappresenta un
polo industriale rilevantissimo per il nostro mercato e di enorme valore
potenziale. Inoltre la rete di agenzie di viaggio, appartenente al gruppo
Parmatour, dispone di un know how che potrebbe essere sfruttato al meglio,
oltre che nel campo del business travel su cui già oggi opera con successo,
anche nel settore del turismo in entrata in Italia dai Paesi esteri fornendo
una serie di punti di snodo su tutto il territorio nazionale. In questi
giorni sono state anche troppe le proposte formulate per una soluzione del
caso e riprese dalla stampa a testimonianza dell’interesse reale e
dell’importanza dell’azienda Parmatour. Tuttavia solo in pochissimi casi
possiamo intravedere una soluzione che non preveda lo smembramento del
Gruppo. Siamo infatti decisamente contrari a tutte le ipotesi di
frazionamento e a soluzioni avventate -o poco valutate - e sosteniamo, che
così come avvenuto in altri settori produttivi, sia opportuna un’attenta
riflessione da parte del Governo sul valore complessivo dell’azienda con
particolare riferimento all’esigenza di garantirne integre le capacità
potenziali e umane. In questo senso un eventuale intervento indiretto
potrebbe essere una soluzione ottimale dando quella fiducia e garanzia di
continuità oggi necessaria per ottenere il massimo dell’impegno dai
collaboratori e da tutti i fornitori dell’Azienda. Questo caso rappresenta
quindi una vera e propria prova del nove per il sistema turistico nazionale
che pesa, voglio ricordarlo, per il 10% in termini di Pil”.
BRITISH AIRWAYS ADERISCE AL PROGRAMMA DCA
THREE-YEAR OPTION DI SABRE TRAVEL NETWORK
Milano, 14 gennaio, 2004 - Sabre Travel Network, società di Sabre Holdings,
annuncia che British Airways ha deciso di aderire al programma Direct
Connect Availability (Dca) Three Year Option, entrando con il più alto
livello di partecipazione nel sistema di distribuzione Sabre per tre anni.
L’accordo prevede una booking fee fissa e la piena disponibilità per le
agenzie Sabre connected delle tariffe pubblicate, comprese quelle vendute
attraverso ogni sito web, proprio o di terzi, ed i propri uffici di
prenotazione. “Questo programma innovativo ci permetterà di ridurre in
maniera significativa i nostri costi di distribuzione, ma con il vantaggio
di rendere immediatamente disponibili alle agenzie Sabre connected tutte le
nostre tariffe, ” ha dichiarato Dale Moss, director of sales worldwide di
British Airways. “Garantire l’accesso a tutte le tariffe disponibili
attraverso il Gds Sabre vuol dire rendere gli agenti di viaggio competitivi
alla pari di qualsiasi altro canale di vendita o distributivo.”
L’adesione di British Airways, il primo grande vettore europeo a
sottoscrivere il programma, porta a 24 il numero dei vettori che già hanno
firmato con Sabre, comprese anche le “6 grandi” compagnie americane. Dca
è il più alto tra i 6 livelli di partecipazione al sistema Sabre. I
vettori che aderiscono al programma ottengono uno sconto del 10%, fisso per
3 anni, per ogni prenotazione effettuata in Europa, Stati Uniti, Caraibi e
Isole Vergini americane. “Il programma Dca Three-year Option è
sicuramente la soluzione vincente per tutti gli attori,” ha affermato
Richard Adams, senior vice president di Sabre Travel Network Emea. “Le
compagnie aeree abbattono i loro costi di distribuzione e possono prevedere
le loro Sabre booking fee per 3 anni, le agenzie garantiscono un servizio di
qualità ai loro clienti, i viaggiatori automaticamente hanno accesso alle
migliori tariffe disponibili sul mercato e Sabre Travel Network si assicura
un contratto triennale con le compagnie aderenti.” Come funziona: · Le
compagnie aeree accettano di impegnarsi al massimo livello di partecipazione
in Sabre (livello Dca) per la durata di tre anni. · La compagnia aerea
fornisce, attraverso il sistema Sabre, tutte le tariffe pubblicate (eccetto
le tariffe opaque) tra cui tariffe, promozioni e servizi via web. · La
compagnia aerea acconsente a mettere a disposizione un’ampia gamma di
servizi e promozioni, come ad esempio offrire le stesse commissioni che
vengono pagate alle agenzie viaggi che utilizzano altri sistemi Gds o siti
web, tra cui il sito della compagnia aerea. Quest’ultima fornirà inoltre
ai passeggeri delle agenzie Sabre connected gli stessi bonus previsti per
agenzie che utilizzano altri sistemi Gds o siti web. · Sabre assicura alla
compagnia aerea una riduzione sulla sua quota di prenotazione per Dca del
10% circa. · Sabre garantisce per 3 anni la quota di commissione Dca,
compresa la quota per le cancellazioni.
ADF FABIO BATTAGGIA
NOMINATO AD IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI ADF COOPTA UN NUOVO
CONSIGLIERE E CONVOCA L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI.
Firenze, 14 gennaio 2004 – Il Consiglio di amministrazione di Aeroporto di
Firenze-AdF S.p.A., presieduto da Riccardo Bicchi, riunitosi oggi, ha
nominato il consigliere Fabio Battaggia Amministratore delegato della società.
Il Cda di AdF ha anche cooptato Pasqualino Moscatelli a membro del Consiglio
di amministrazione. Inoltre, il Cda ha deliberato l’integrazione del
Comitato per la remunerazione con i consiglieri Mario Carrara, Aldo Napoli e
Federico Rosselli, l’integrazione del Comitato per il controllo interno
con i consiglieri Mario Mauro, Saverio Panerai e Pierluigi Ferrara e
l’integrazione del Comitato per le proposte di nomina con il consigliere
Mario Carrara. Deliberata pure la convocazione dell’Assemblea generale
ordinaria e straordinaria degli Azionisti di AdF per il giorno 19 febbraio
2004 alle ore 14.30 presso la sede della società, in seconda convocazione
per il giorno 1 marzo 2004 alle ore 14.30 ed, infine, in terza convocazione
per la sola parte straordinaria per il giorno 8 marzo 2004 sempre presso la
sede della società. L’ordine del giorno dell’Assemblea ordinaria degli
Azionisti prevede la nomina dei nuovi consiglieri e di un sindaco supplente.
L’ordine del giorno dell’Assemblea straordinaria prevede modifiche allo
Statuto sociale.
LAVORARE IN ATM? UN
“TRAM TRAM” CHE NON VA LO DICONO I DIPENDENTI: IN DIECI ANNI PESA SEMPRE
PIÙ IL CARICO DI LAVORO,
LA FATICA
,
LA RETRIBUZIONE IN
DISCESA,
LA MINORE STABILITÀ
DEL LAVORO. COLPA DI TUTTI.
Milano, 14 gennaio
2004. L
'esperienza di lavoro in Atm? Critica per oltre un terzo dei lavoratori,
soprattutto per chi opera sui mezzi (42% gli insoddisfatti) in
peggioramento, ma solo di un punto percentuale in dieci anni per tutti gli
impiegati. Anche se il punto forte c'è: è più prestigioso rispetto al
settore industriale (per più di un addetto su tre). Una volta era anche
ritenuto più sicuro dell'industria, dal 90%. Oggi no (solo dal 34,4%). E le
condizioni di lavoro diventano sempre più gravose. Quello che pesa per
circa la metà dei lavoratori sempre più sono: il carico di lavoro, la
fatica, la retribuzione in discesa, la minore stabilità del lavoro. Ma
anche la tensione in ufficio, i rapporti coi colleghi peggiorati, per quasi
la metà degli addetti. Maglia nera dei peggioramenti in dieci anni, con un
20-30% di addetti che prima non lo ritenevano un problema, ma oggi sì:
orari, carichi di lavoro, fatica, rapporti coi colleghi, retribuzione. E i
miglioramenti? Bassi, al massimo per circa un impiegato su cinque c'è più
responsabilità e magari un ambiente migliore. Ma quali sono le cause? In
dieci anni, per i lavoratori, ci sono più responsabilità dei dirigenti,
dell’organizzazione, ma degli stessi lavoratori, a causa della resistenza
al cambiamento. Che fare, con l'intervento dei Sindacati? Ai primi posti
dell'agenda: migliorare le condizioni ambientali, sviluppare le
professionalità, ridurre o migliorare gli orari. Concordi oltre la metà
degli addetti. In dieci anni si sposta l'attenzione proprio sugli orari: un
20% in più oggi li ritiene cattivi. E i Sindacati? Oggi soddisfatti della
loro azione a difesa degli interessi dei lavoratori è solo circa uno su
cinque, in caduta rispetto a dieci anni fa del 10%, quando uno su tre era
fiducioso. E se le sigle riconosciute perdono consenso, ne guadagnano gli
autonomi: in dieci anni l'adesione allo sciopero aziendale e di categoria
scende intorno al 20%, ma lo sciopero indetto dagli autonomi si conquista un
12% di lavoratori rispetto al passato. Ma chi ci rimette è l'utenza: per la
metà dei lavoratori oggi i cittadini sono meno soddisfatti. C'è poi
l'incognita della privatizzazione: atteso un crollo della sicurezza del
posto di lavoro (per circa l'80% dei lavoratori), un lavoro con contenuti più
scadenti, una cattiva qualità del servizio. Spaccati a metà sugli
investimenti nel settore: aumenteranno o no? Emerge dalla ricerca "Le
relazioni di lavoro all'Atm: privatizzazioni, flessibilità, qualità del
servizio" realizzata dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio di
Milano, attraverso l'Ires Lombardia, per il periodo 2002 e 1992, su 545
addetti. Valutazione del miglioramento/peggioramento delle condizioni di
lavoro rispetto al passato (confronto fra analoghe indagini del 1992 e del
2002).
Rispetto ai 5 anni
precedenti sono peggiorati
|
Indagini
|
1992
|
2002
|
Differenza punti
percentuali
|
Orario
|
11,9
|
37
|
25,1
|
carico di lavoro
|
30
|
51,2
|
21,2
|
fatica
|
21,2
|
48,5
|
27,3
|
ambiente
|
35,8
|
35,8
|
0
|
responsabilità
|
22,6
|
27,3
|
4,7
|
professionalità
|
37,6
|
51
|
13,4
|
rapporto con:
|
|
|
colleghi
|
17
|
46,1
|
29,1
|
Sindacati
|
43,6
|
30,2
|
-13,4
|
Utenti
|
28,5
|
30,2
|
1,7
|
Superiori
|
25,9
|
35
|
9,1
|
retribuzione
|
23,2
|
47,3
|
24,1
|
stabilità del
lavoro n.R.
|
54,4
|
|
Impegno Atm nel 2002
rispetto a 3 - 5 anni fa: migliorare qualità del servizio (65,6%),
migliorare il rapporto con gli utenti (75,6%), migliorare il rapporto con i
lavoratori (15,3%), migliorare il rapporto con il Sindacato (20,2%),
limitare le ingerenze politiche indebite (35,1%). Rispetto al
1992 in
differenza percentuale: migliorare qualità del servizio -5,8, migliorare il
rapporto con gli utenti 8,4, migliorare il rapporto con i lavoratori -16,9,
migliorare il rapporto con il Sindacato -20,7, limitare le ingerenze
politiche indebite 5,1. Valutazione del proprio lavoro rispetto a quello
nell'industria nel 2002. Più comodo per il 27,5%, più socialmente utile
per il 31,7%, più impegnativo per il 33,3%, più sicuro per il 34,4% e più
prestigioso per il 37,8%. Rispetto al
1992 in
differenza percentuale: più comodo -36,2, più socialmente utile -31,5, più
impegnativo -20,1, più sicuro -56,4, più prestigioso 11,5. Definizione
dell'esperienza lavorativa. Lavoro regolare(56,2%), lavoro monotono (27,8%),
cambiamenti eccessivi (6,5%), lavoro interessante (9,5%). Rispetto al
1992, in
differenza percentuale: lavoro regolare 5,6, lavoro monotono -3,5,
cambiamenti eccessivi 3,1, lavoro interessante -5,2. Percezione del lavoro
per aree lavorative di appartenenza: per l’area esercizio è un lavoro
tradizionale (84,4%), innovativo (15,6%); per l’area manutenzione è
tradizionale (85%), innovativo (15%); per l’area amministrativa è
tradizionale (82,1%), innovativo (17,9%). Valutazione dell'esperienza
lavorativa per aree di appartenenza: per l’area esercizio esperienza
positiva (58%), critica (42%); per l’area manutenzione esperienza positiva
(67,5%), critica (32,5%); per l’area amministrativa esperienza positiva
(73,1%), critica (26,9%). Rispetto al
1992, in
differenza percentuale sul totale: lavoro tradizionale (1,9), innovativo
(-1,9); esperienza positiva (0,9), critica (-0,9). Valutazione del
miglioramento/peggioramento delle condizioni di lavoro rispetto al passato.
Rispetto a 5 anni prima sono migliorati: orario (19,7%), carico di
lavoro(16,1%), fatica (12,7%), ambiente (23,6%), responsabilità (22,1%),
professionalità (15,7%), rapporto con colleghi (23,9%), Sindacati (10,1%),
utenti (8,8%), superiori (16%), retribuzione (19,1%), stabilità del lavoro
(6,7%). Rispetto a 5 anni prima sono peggiorati: orario (37%), carico di
lavoro (51,2%), fatica (48,5%), ambiente (35,8%), responsabilità (27,3%),
professionalità (51%), rapporto con colleghi (46,1%), sindacati (30,2%),
utenti (30,2%), superiori (35%), retribuzione (47,3%), stabilità del lavoro
(54,4%). Fattori che limitano il buon funzionamento aziendale: scarsi
investimenti tecnologici (58,3%; -7,8% rispetto alla rilevazione del 1992),
organizzazione del lavoro inefficiente (82,6%; +5,5%), scarsa preparazione
dei dirigenti (78,5%; +10,7%), privilegi di alcuni gruppi di lavoratori
(68,9%; -2,6%), resistenza dei lavoratori al cambiamento (47,8%; +3,5%),
attività di gruppi corporativi (38,6%; -2,9%), incapacità del Sindacato
(63,4%; -2%), scarso interesse del Comune o della Regione (73,3%). Temi sui
quali i Sindacati dovrebbero aumentare l'iniziativa in azienda: diminuzione
fatica, stress (34%; +9,3% rispetto al ’92), miglioramento condizioni
ambientali (61,3%; +20,3%), sviluppo professionalità (55,8%; +12,2%),
riduzione/miglioramento orario (50,1%; +22,4%), più efficiente
organizzazione del lavoro (44,6%; +9,3%), aumento autonomia, responsabilità
(22,4%; +15,8%), maggiori investimenti tecnologici (32,5%; +19,4%). Per aree
lavorative. Area esercizio: diminuzione fatica, stress (50,3%),
miglioramento condizioni ambientali (73,1%), sviluppo professionalità
(49,2%), riduzione/miglioramento orario (65,5%), più efficiente
organizzazione del lavoro (43,7%), aumento autonomia, responsabilità
(17,8%), maggiori investimenti tecnologici (29,9%). Area manutenzione:
diminuzione fatica, stress (20,5%), miglioramento condizioni ambientali
(60%), sviluppo professionalità (59,5%), riduzione/miglioramento orario
(37%), più efficiente organizzazione del lavoro (42%), aumento autonomia,
responsabilità (23%), maggiori investimenti tecnologici (41,5%). Area
amministrativa: diminuzione fatica, stress (29,7%), miglioramento condizioni
ambientali (47,3%), sviluppo professionalità (59,5%),
riduzione/miglioramento orario (47,3%), più efficiente organizzazione del
lavoro (49,3%), aumento autonomia, responsabilità (27,7%), maggiori
investimenti tecnologici (23,6%). Partecipazione elevata a assemblee e
scioperi (% sui totali di quanti hanno partecipato "sempre" o
"frequentemente"): assemblee (48,3; -16,7% rispetto al 1992),
sciopero aziendale (52,9; -21,7%), sciopero di categoria (55,1; -17,4%),
sciopero indetto da Sindacati autonomi (39,5; +11,7%). Per aree lavorative.
Area esercizio: assemblee (43,1), sciopero aziendale (68,6), sciopero di
categoria (68,6), sciopero indetto da Sindacati autonomi (64,2). Area
manutenzione: assemblee (61,5), sciopero aziendale (48,7), sciopero di
categoria (52), sciopero indetto da Sindacati autonomi (28,2). Area
amministrativa: assemblee (37,7), sciopero aziendale (28,3), sciopero di
categoria (39,5), sciopero indetto da Sindacati autonomi (21,2). Il 22,5%
(-10,4% rispetto al 1992) è molto /abbastanza soddisfatto per la capacità
del Sindacato di difendere gli interessi dei lavoratori. Il 23% nell'area
esercizio, il 26,3% in quella manutenzione, il 16,4% in quella
amministrativa. Giudizio sulla soddisfazione degli utenti per area di
lavoro. Ritiene che oggi rispetto a 5 anni fa gli utenti siano mediamente:
più soddisfatti (10,1%), soddisfatti come in passato (28%), meno
soddisfatti (46,9%), non ha contatti con utenti (15%). Per aree lavorative.
Area esercizio: più soddisfatti (9,9%), soddisfatti come in passato
(28,4%), meno soddisfatti (51,8%), non ha contatti con utenti (9,9%). Area
manutenzione: più soddisfatti (7,8%), soddisfatti come in passato (30,2%),
meno soddisfatti (39,6%), non ha contatti con utenti (22,4%). Area
amministrativa: più soddisfatti (12,7%), soddisfatti come in passato
(25,3%), meno soddisfatti (49,3%), non ha contatti con utenti (12,7%).
WORKSHOP SUI
RAGGRUPPAMENTI PER L'INNOVAZIONE A LIVELLO REGIONALE
Bruxelles, 14 gennaio 2004 - L'unità centrale Irc-ire e
la Regione Abruzzo
stanno organizzando congiuntamente un workshop dal titolo "I
raggruppamenti quale motore dell'innovazione a livello regionale", che
si svolgerà il 26 e 27 febbraio a Pescara. I raggruppamenti sono diventati
una componente importante della politica dell'innovazione e la
manifestazione cercherà di presentare la logica delle politiche di sostegno
alla costituzione di tali gruppi. Saranno inoltre presentati esempi concreti
di risultati ottenuti dai raggruppamenti regionali. In particolare, le
presentazioni verteranno sui seguenti temi: la strategia d'innovazione
regionale dello Yorkshire e dell'Humber basata sui raggruppamenti; il
raggruppamento aerospaziale creato nei Paesi Baschi; le regioni italiane
industriali, illustrate con l'esempio di Castel Goffredo, distretto della
calzetteria; le fasi, le aspettative e i risultati delle politiche
fiamminghe sui raggruppamenti. Infolink: http://www.Innovating-regions.org/network/events/displayevents.cfm?eve_id=214
VALUTAZIONE DI IMPATTO
AMBIENTALE:
LA COMMISSIONE PROCEDE
CONTRO BELGIO, ITALIA, SPAGNA E REGNO UNITO
Bruxelles, 14 gennaio 2004 -
La Commissione
europea ha deciso di procedere contro Belgio, Italia, Spagna e Regno Unito
per assicurare il rispetto da parte di questi paesi della normativa
comunitaria, che impone di effettuare una valutazione d'impatto ambientale
(Via) prima della realizzazione di alcune tipologie di progetti.
La Commissione
ha chiesto formalmente al Belgio di conformarsi ad una sentenza emessa dalla
Corte di giustizia nel 2002 per la mancata adozione delle disposizioni
nazionali di attuazione della normativa in materia di valutazione di impatto
ambientale. Se dovesse continuare a non ottemperare a tale obbligo, il
Belgio potrebbe incorrere in forti sanzioni pecuniarie.
La Commissione
ha deciso di deferire
la Spagna
alla Corte di giustizia per l'inadeguatezza della legislazione nazionale in
materia di valutazione di impatto ambientale, e ha formulato pareri motivati
nei confronti del Belgio e del Regno Unito per sollecitare questi due paesi
a migliorare l'attuazione della normativa Via. La direttiva sulla
valutazione di impatto ambientale mira a tutelare l'ambiente imponendo
l'esame dell'impatto ambientale dei progetti prima della loro autorizzazione
e assicurando la preventiva consultazione del pubblico. Con questa
iniziativa
la Commissione
intende dimostrare la propria determinazione ad assicurare l'attuazione di
tutte le misure di tutela ambientale previste dalla direttiva. Commentando
queste decisioni, la commissaria per l'Ambiente Margot Wallström ha
dichiarato: "La valutazione di impatto ambientale è uno strumento
importante per richiamare l'attenzione delle autorità sul potenziale
impatto di determinati progetti sull'ambiente e sul pubblico. Sollecito
perciò il Belgio, l'Italia,
la Spagna
e il Regno Unito a provvedere affinché la valutazione di impatto ambientale
sia disciplinata adeguatamente ed effettuata correttamente." Regno
Unito
La Commissione
ha formulato un parere motivato (seconda e ultima fase della procedura di
infrazione) nei confronti del Regno Unito, ritenendo la normativa britannica
in materia di valutazione di impatto ambientale insoddisfacente per quanto
riguarda i progetti realizzati su terreni di proprietà statale (il
cosiddetto "Crown development"). Secondo le autorità britanniche,
tali progetti sono esclusi dalla legislazione urbanistica e non sono
pertanto soggetti alle disposizioni nazionali di attuazione della direttiva
Via. Le autorità britanniche hanno spiegato che sono in vigore apposite
procedure amministrative per assicurare la consultazione del pubblico su
tali progetti. Tuttavia
la Commissione
ritiene necessaria l'adozione di misure legislative. Le autorità
britanniche hanno accolto tale rilievo e stanno procedendo all'elaborazione
della legislazione necessaria, che tuttavia non è stata ancora adottata né
notificata. Italia
La Commissione
ha emesso un parere motivato nei confronti dell'Italia, in quanto la
legislazione nazionale in vigore in materia di valutazione di impatto
ambientale esclude gli impianti per il recupero dei rifiuti, che possono
operare in base a un regime autorizzatorio semplificato. Tale esenzione,
entrata in vigore nel 1999, è in contrasto con la direttiva Via per due
motivi: in primo luogo in quanto esclude l'obbligo di effettuare una
valutazione di impatto ambientale per progetti che normalmente dovrebbero
essere sempre sottoposti a Via (progetti dell'allegato I) e in secondo luogo
in quanto dispensa dall'obbligo di effettuare un'analisi preliminare per
stabilire se determinati progetti che possono avere un impatto ambientale
significativo (progetti dell'allegato Ii) debbano essere sottoposti a
valutazione. Per effetto della legislazione attualmente in vigore, vari
impianti per il recupero dei rifiuti hanno ottenuto l'autorizzazione pur non
rispettando le disposizioni della direttiva Via. Nella lettera inviata alle
autorità italiane
la Commissione
manifesta le sue perplessità sia, in generale, sulla legislazione italiana
in materia di Via sia, più specificamente, sulla mancata valutazione di
impatto ambientale in relazione ad un progetto specifico riguardante un
inceneritore per il combustibile da rifiuti e la biomassa ubicato a Massafra
(Taranto). Spagna
La Commissione
ha deciso di deferire
la Spagna
alla Corte di giustizia per le carenze riscontrate nelle disposizioni
nazionali di attuazione della direttiva 97/11/Ce che ha modificato la
direttiva Via. Secondo
la Commissione
, la legislazione spagnola non assicura l'adeguata informazione del pubblico
sulle decisioni relative ai progetti per i quali è stata effettuata una
valutazione di impatto ambientale.
La Commissione
è inoltre preoccupata per il fatto che in virtù della legislazione
spagnola le disposizioni della direttiva 97/11/Ce si applicano soltanto ai
progetti per i quali l'autorizzazione è stata richiesta dopo l'8 ottobre
2000, mentre la data stabilita dalla direttiva è il 14 marzo 1999, ossia più
di un anno prima. Belgio Il 19 novembre 2002 il Belgio è stato condannato
dalla Corte di giustizia (causa C-2001/319) per la mancata adozione e
comunicazione delle disposizioni nazionali di attuazione della direttiva
97/11/Ce, che modifica l'originaria direttiva Via; tali disposizioni
avrebbero dovuto essere adottate entro il mese di marzo
1999. A
tutt'oggi non sono state ancora comunicate le disposizioni di attuazione per
la regione delle Fiandre e pertanto
la Commissione
ha formulato nei confronti del Belgio un parere motivato, quale ultimo
ammonimento scritto. Il mancato rispetto della sentenza della Corte potrebbe
comportare l'irrogazione di forti sanzioni pecuniarie.
La Commissione
ha inoltre inviato al Belgio un parere motivato per non aver effettuato la
valutazione di impatto ambientale prima della realizzazione di un bacino
artificiale ("étang de Saintefontaine") situato a Clavier (Vallonia).
La legislazione belga prevede l'obbligo di effettuare una valutazione di
impatto ambientale per tutti i bacini artificiali di superficie superiore ad
un ettaro. Il progetto in questione, approvato nel 2000, interessa una
superficie di
1,5 ettari
. Quadro normativo La direttiva Via(1), che costituisce uno dei cardini
della normativa comunitaria in materia ambientale, impone agli Stati membri
di effettuare una valutazione di impatto ambientale per alcuni progetti
pubblici e privati prima della loro autorizzazione, qualora possano avere
effetti significativi sull'ambiente. Per alcuni progetti (ad esempio
autostrade, aerodromi e centrali nucleari), elencati nell'allegato I della
direttiva, tale valutazione è obbligatoria; per altri (quali i progetti di
riassetto urbano, le strutture turistiche e le attività ricreative),
elencati nell'allegato Ii, gli Stati membri devono effettuare un'analisi
preliminare per determinare quali necessitino di una valutazione. A tal fine
gli Stati membri possono applicare soglie o criteri o effettuare un esame
caso per caso o utilizzare una combinazione di questi due sistemi; lo scopo
è quello di assicurare la valutazione di tutti i progetti che possono avere
un impatto ambientale significativo. L'obiettivo della valutazione di
impatto ambientale è individuare e descrivere l'impatto ambientale di
determinati progetti per valutare l'opportunità di adottare misure volte a
prevenirne o mitigarne gli effetti. Durante la procedura Via, il pubblico può
intervenire ed esprimere le proprie preoccupazioni di ordine ambientale
riguardo al progetto. La procedura di autorizzazione deve tener conto dei
risultati della consultazione. Il termine per l'adozione delle disposizioni
nazionali di attuazione della direttiva è scaduto nel luglio 1988. Nel 1997
è stata adottata una modifica della direttiva; pur mantenendo l'impianto
fondamentale della direttiva originaria, la modifica ha rafforzato numerosi
elementi di dettaglio. Il termine per l'adozione della normativa nazionale
necessaria per dare attuazione alla modifica della direttiva è scaduto nel
marzo 1999. Iter procedurale L'articolo 226 del trattato conferisce alla
Commissione il potere di agire nei confronti degli Stati membri che non
adempiono ai loro obblighi. Se ritiene che vi sia una violazione del diritto
comunitario tale da legittimare l'apertura di una procedura di infrazione,
la Commissione
invia allo Stato membro interessato una diffida o lettera di costituzione in
mora (prima fase della procedura di infrazione), invitandolo a presentare le
proprie osservazioni entro un termine ben preciso, in genere di due mesi.
Alla luce della risposta o della mancata risposta da parte dello Stato
membro interessato
la Commissione
può decidere di formulare un parere motivato (seconda fase della procedura
di infrazione), nel quale espone chiaramente e in via definitiva i motivi
per cui ritiene che vi sia stata una violazione del diritto comunitario e
invita lo Stato membro ad adempiere entro un termine ben preciso
(solitamente due mesi). Qualora lo Stato membro non si conformi al parere
motivato,
la Commissione
può decidere di adire
la Corte
di giustizia delle Comunità europee. L'articolo 228 del trattato conferisce
alla Commissione il potere di agire contro uno Stato membro che non si sia
conformato ad una precedente sentenza della Corte di giustizia. Sempre a
norma dell'articolo 228,
la Commissione
può chiedere alla Corte di irrogare sanzioni pecuniarie allo Stato membro
interessato. Per statistiche aggiornate sulle infrazioni in generale,
consultare il sito web: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm#infractions
UNA RELAZIONE ESAMINA I
PROGRESSI DELLA RICERCA FOTOVOLTAICA IN EUROPA
Bruxelles, 14 gennaio 2004 -
La Dg Ricerca
della Commissione europea ha pubblicato una relazione per fare il punto
sulla ricerca finanziata dall'Ue in materia di energia fotovoltaica,
esortando ricercatori ed imprenditori a rafforzare la cooperazione e ad
accelerare lo sviluppo di questa promettente fonte energetica.
"Auspichiamo che tali informazioni contribuiscano a potenziare
l'eccellenza scientifica e tecnologica e a stimolare la cooperazione fra
ricercatori, imprese e utenti [...]. Il nostro obiettivo è accelerare i
progressi verso uno sviluppo sostenibile", si legge nella prefazione
dello studio. Le celle solari o fotovoltaiche funzionano trasformando
l'energia dei fotoni presente nelle radiazioni solari direttamente in
energia elettrica, senza processi meccanici o termici intermedi. Nel 2001,
il 15 per cento della produzione totale di elettricità è avvenuta mediante
fonti di energia rinnovabili, ma il contributo del fotovoltaico alla cifra
totale continua ad essere molto limitato, afferma la relazione. Tuttavia, la
produzione fotovoltaica si è diffusa costantemente nel corso degli ultimi
dieci anni, registrando una crescita media annuale pari al 30 per cento. Nel
2002, la produzione mondiale di moduli fotovoltaici ha superato i 550 Mw,
oltre il 25 per cento dei quali realizzati in Europa. L'esigenza di uno
sviluppo strategico dei sistemi fotovoltaici (Fv) in Europa ha condotto
all'istituzione della rete Pv-net, che riunisce i rappresentanti di tutti i
settori della ricerca e sviluppo (R&s) e della produzione attinenti
all'energia fotovoltaica. La rete ha promosso il rafforzamento delle
comunicazioni fra gli operatori del settore fotovoltaico attraverso
l'organizzazione di riunioni fra esperti, workshop e simposi. Quest'interazione
ha permesso di stilare una tabella di marcia sul fotovoltaico, ultimata alla
fine del 2003, nella quale vengono esaminati tutti gli aspetti tecnologici,
istituzionali e di sviluppo. Questa tabella di marcia è stata elaborata per
fornire ai responsabili a livello nazionale ed europeo una solida base per
le loro decisioni e promuovere il raggiungimento dell'obiettivo, fissato
dalla Commissione europea, di moltiplicare per 30 la presenza dei sistemi Fv
entro il 2010. Numerosi progetti di ricerca fotovoltaica sono stati condotti
fra il 1999 e il 2002 nell'ambito del Quinto programma quadro (5Pq). Per ciò
che concerne i materiali, le celle e i moduli sono state intraprese
iniziative in diversi settori, quali la fabbricazione di massa di moduli Fv
e la produzione di silicio di grado solare a basso costo. Altri progetti
hanno posto l'accento sullo sviluppo di sistemi fotovoltaici integrati e sul
miglioramento dei livelli di sicurezza e di prestazione. Nell'ambito del 5Pq
sono state finanziate anche attività di dimostrazione e divulgazione. I
partecipanti al progetto Suncities hanno lavorato alla piena integrazione
dei sistemi Fv nei piani regolatori, mentre il consorzio Pv-cool ha cercato
di risolvere il problema dell'abbassamento delle prestazioni a causa di
un'inadeguata progettazione dei prodotti fotovoltaici. La relazione "European
Photovoltaics Projects: 1999-2002", che traccia il quadro dell'attuale
stato della ricerca e sviluppo fotovoltaica in Europa, dovrebbe aiutare i
ricercatori e gli imprenditori a formulare idee di nuovi progetti in questo
campo. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/research/energy/pdf/european_photovoltaics_en.pdf
DIFFUSI I DOCUMENTI PER
LA TERZA CONSULTAZIONE
SU TARIFFE E QUALITÀ DEL SERVIZIO ELETTRICO PER IL QUADRIENNIO 2004-2007
AUDIZIONI DEI SOGGETTI INTERESSATI IL 23 E 26 GENNAIO
Milano, 14 gennaio 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha
diffuso i documenti per la terza consultazione sulle tariffe e la qualità
del servizio elettrico nel periodo 2004-2007. La nuova consultazione
permetterà di meglio valutare e tenere conto delle osservazioni e dei
commenti ricevuti nelle precedenti consultazioni, conclusesi il 12 dicembre
per le tariffe e il 16 dicembre per la qualità. Sui due documenti tutti i
soggetti interessati potranno fornire ulteriori osservazioni e commenti
entro il prossimo 26 gennaio; i provvedimenti finali saranno adottati
dall'Autorità a fine mese. Per dare la possibilità di meglio illustrare i
contenuti dei suggerimenti che saranno formulati per iscritto, sono anche
state organizzate due giornate di audizioni per venerdì 23 e lunedì 26
gennaio. I due documenti per la consultazione e il calendario delle
audizioni sono disponibili sul sito internet www.Autorita.energia.it Tariffe
per il servizio di trasporto e corrispettivi per i servizi di misura e
vendita dell'energia elettrica per il periodo di regolazione 2004-2007.
Rispetto ai precedenti, il nuovo documento propone una revisione delle
modalità di quantificazione del capitale investito ed in particolare del
valore delle infrastrutture di rete riconosciuto in tariffa alle società
del settore. Nelle previsioni dell'Autorità la maggiore valorizzazione
viene sostanzialmente bilanciata, a fini tariffari, dal minor importo
riconosciuto per gli ammortamenti dei prossimi anni, in conseguenza
dell'allungamento, in linea con gli standard tecnico-economici di settore,
della vita utile delle infrastrutture. L'indicazione dell'Autorità rende il
sistema tariffario sempre più aderente ai valori reali delle infrastrutture
di rete e permette di tenere in maggiore considerazione le specifiche
condizioni di svolgimento del servizio nelle differenti realtà cittadine.
Al fine di mantenere l'obiettivo generale dell'equa ripartizione tra imprese
e consumatori (in termini di riduzioni tariffarie) dei maggiori ricavi
conseguiti dalle imprese nel periodo regolatorio 2000-
2003, l
'Autorità prevede un tasso di rendimento del capitale investito reale
pre-tasse tra il 6,8% e il 6,9% per l'attività di distribuzione e tra il
6,7% e il 6,8% per l'attività di trasmissione. Per favorire lo sviluppo
della rete di trasmissione, a fini di sicurezza ed efficienza del sistema
elettrico nazionale, l'Autorità propone un tasso di rendimento maggiorato
del 2% per le nuove infrastrutture completate e autorizzate dal Ministero
delle attività produttive. Il price-cap annuale è ipotizzato al 3,5 per la
distribuzione e al 2,5 per la trasmissione. Regolazione della qualità dei
servizi di distribuzione, misura e vendita dell'energia elettrica nel
periodo di regolazione 2004-2007. Confermato l'obiettivo di una riduzione
generalizzata delle interruzioni del servizio in ambito locale, basato sul
meccanismo di premi e penalità in relazione al raggiungimento di specifici
standard prefissati, viene ipotizzato un nuovo metodo di determinazione
degli obiettivi per accelerare al massimo il miglioramento nelle aree dove
il servizio è peggiore. A fronte dei livelli tariffari che verranno decisi,
l'Autorità prevede l'obbligo per tutti gli ambiti territoriali (ad alta,
media e bassa intensità abitativa) di ottenere gli stessi livelli di qualità
entro tre periodi regolatori. Il sistema di incentivi favorirà il
raggiungimento di tale obiettivo in tempi molto più rapidi, rendendo
convenienti gli investimenti anche e soprattutto nelle zone economicamente
meno sviluppate del Paese. Per la qualità commerciale, che regola i
rapporti contrattuali tra consumatori e fornitori del servizio, l'Autorità
propone anche un nuovo servizio di monitoraggio del servizio telefonico di
risposta alle richieste dei consumatori, mai trattato in precedenza, con
l'obiettivo di conoscere e poter valutare il livello del servizio.
ENTE PER LE NUOVE
TECNOLOGIE, L'ENERGIA EL'AMBIENTE ENEA:PRESENTAZIONE DELRAPPORTO ENERGIA E
AMBIENTE 2003
LA SITUAZIONE ENERGETICA
NAZIONALE E REGIONALE
Roma, 12 gennaio 2004 - Il 15 gennaio 2003, presso il Cnel (Sala della
Biblioteca, Viale D. Lubin, 2 Roma, ore 9.00), l'Enea presenta il Rapporto
Energia e Ambiente 2003, che costituisce un approfondito lavoro di analisi e
un'ampia raccolta di informazione sulla situazione energetica ed ambientale
a livello internazionale, nazionale e regionale. Con il Rapporto l'Enea
presenta il quadro completo della situazione energetica italiana, fornendo
un riferimento annuale per tutti gli operatori del settore. Il Programma
degli interventi: Giovanni Falasca Consigliere Cnel; Giovanni Lelli
Direttore Generale Enea; Giovanni Dellelce Sottosegretario Ministero Attività
Produttive; Corrado Clini Direttore Generale Ministero dell'Ambiente e della
Tutela del Territorio; Alessandro Ortis Presidente Autorità per lEnergia
elettrica e il gas; Tommaso Franci - Assessore all'Ambiente della Regione
Toscana; Coordina: Jacopo Giliberto Il Sole 24 Ore.
CONSUMI DI ENERGIA
ELETTRICA: +0,9% A DICEMBRE IL 2003 SI CHIUDE CON UN AUMENTO COMPLESSIVO DEI
CONSUMI DI ELETTRICITÀ PARI A +2,9% RISPETTO AL 2002.
Roma, 14 gennaio 2004 – Più 0,9% è la crescita della domanda di energia
elettrica nel mese di dicembre 2003 rispetto al corrispondente mese
dell’anno 2002. Il totale dell’energia richiesta in Italia è stato pari
a 26,3 miliardi di kWh. Il risultato del mese di dicembre 2003, ottenuto a
parità di giornate lavorative, ha risentito di fattori climatici
(temperatura media mensile superiore di circa mezzo grado centigrado
rispetto a dicembre 2002). Depurata da questo effetto la variazione è pari
a +1,2%. 53.403 megawatt è la potenza massima richiesta sulla rete
elettrica italiana nel mese di dicembre 2003. Il valore, raggiunto mercoledì
10 alle ore 17.00, è superiore dell’1,5% rispetto al valore registrato
alla punta nel corrispondente mese dello scorso anno, e rappresenta il nuovo
record storico per il sistema elettrico italiano. Dall’analisi effettuata
dal Gestore della rete emerge che a livello territoriale la crescita dei
consumi, registrata a dicembre 2003, rispetto a dicembre 2002, è stata
superiore alla media nazionale al Centro (+2,6%), nella media al Sud (+0,9%)
e di poco inferiore al Nord (+0,3%). I 26,3 miliardi di kWh richiesti nel
mese di dicembre 2003 risultano distribuiti per il 44,3% al Nord, per il
30,3% al Centro e per il 25,4% al Sud. La dinamica tendenziale della
richiesta di energia elettrica sul territorio, nel mese di dicembre
2003, ha
fatto registrare un +5,9% nell’area Emilia Romagna - Toscana, rispetto
allo stesso mese del 2002. Nel mese di dicembre 2003 il fabbisogno nazionale
di energia elettrica è stato coperto per l’84,6% con la produzione
nazionale e per la quota restante (15,4%) facendo ricorso alle importazioni,
in sensibile diminuzione (-13,2%) rispetto a dicembre 2002. Il calo delle
importazioni di energia elettrica dall’estero è dovuto alla riduzione,
effettuata nelle ore notturne, della quantità proveniente dalla Svizzera.
Il Gestore della rete ha applicato tale misura per esigenze di sicurezza a
seguito degli eventi del 28 settembre scorso. Complessivamente la produzione
nazionale netta a dicembre 2003 (23,2 miliardi di kilowattora) è aumentata
del 4% rispetto a dicembre
2002. In
particolare si è avuto un aumento delle produzioni termoelettrica (+11,9%)
ed eolica (+8,3%). In diminuzione le produzioni idroelettrica (-26,3%) e
geotermoelettrica (- 0,7%). Il profilo congiunturale della domanda elettrica
a dicembre
2003 ha
fatto registrare un lieve incremento (+0,1%) rispetto al mese precedente.
Nel 2003 la richiesta di energia elettrica è aumentata complessivamente del
2,9 % rispetto al 2002. Il dato ha risentito, in particolare, della
situazione climatica del periodo estivo. Nel periodo giugno-settembre 2003
si sono verificate, infatti, temperature superiori alla media che hanno
determinato un maggior consumo di elettricità. Ulteriori informazioni e
l’analisi dell’andamento dei consumi elettrici mensili sono disponibili
nella pubblicazione “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico”,
consultabile alla voce “dati statistici” del sito www.Grtn.it
L’US EPA E L’US DOE
HANNO PREMIATO
LA JOHNSON
&JOHNSON, TRA OLTRE 500 GRANDI IMPRESE, ENTI E UNIVERSITÀ, COME LEADER
2003 DELLE AZIENDE ATTENTE ALL’AMBIENTE ED INTERESSATE ALLO SVILUPPO ED
ALL’UTILIZZO DI ENERGIA VERDE.
Roma, 14 gennaio 2004 - Johnson & Johnson è stata premiata dal United
States Environmental Protection Agency (Epa)* e dal United States Department
of Energy (Doe), con il riconoscimento Green Power Leadership Award 2003**
ed è stata così individuata come azienda partner per lo sviluppo ed
l’implementazione di forme di energia verde rinnovabile e non inquinante.
Il riconoscimento è stato consegnato alla Johnson & Johnson da Kathleen
Hogan, direttore della Climate Protection Partnership Division dell’Epa
che durante la cerimonia ha dichiarato: "Johnson & Johnson è un
leader nazionale nell’energia verde e con il suo comportamento incoraggia
altre aziende e istituzioni a far progredire un futuro di energia
pulita." Nel 2003,
la Johnson
&johnson, implementando la propria politica di “Climate Friendly
Energy”, si è impegnata all’acquisto annuale di 47,000 Mwh di energia
verde nel Texas e nel New Jersey. In aggiunta, ha installato 1.2 Mw di
generazione solare in loco in quattro dei suoi impianti: Cordis (Nj),
Janssen (Nj), Neutrogena (Ca), and Psga -Pharmaceutical Sourcing Group
Americas- (Pa). Inoltre, si è impegnata ad acquistare “certificati di
energia rinnovabile” (green tags) come un aspetto della propria
partecipazione al Market Development Group del World Resources Institute's
Green Power. Negli Stati Uniti Johnson & Johnson ha completato con
successo un’operazione di energia verde che ha interessato i tre
principali ambiti di applicazione di quest’ultima -elettricità verde,
green tags, e sistemi di generazione solare in loco- ed è una delle poche
compagnie in America ad operare in tutti e tre i settori.
VOYAGER 2003: RICICLAGGIO
DEI RIFIUTI IN CAMPO ARTISTICO DAL 17 GENNAIO, AL PALAZZO DIOCLEZIANO DI
SPALATO, SARANNO ESPOSTE LE OPERE
Ancona, 14 gennaio 2004 - Voyager 2003, il progetto sul riciclaggio dei
rifiuti in campo artistico - promosso dall’assessorato all’Ambiente
della Regione Marche e dall’Arci di Ancona, in collaborazione
la Provincia
e il Comune di Ancona, l’Ente Parco del Cònero, Portonovo e.R.l. Ed
Anconambiente – chiuderà, sabato 17 gennaio, a Spalato, il suo lungo
percorso, iniziato l’estate scorsa. Nella città croata verrà inaugurata
l’esposizione delle opere, alla presenza di una delegazione
dell’assessorato regionale all’Ambiente. L’esposizione, che si terrà
nelle prestigiose sale espositive del Palazzo di Diocleziano e che rimarrà
aperta sino al 15 di febbraio, propone i lavori e le opere già mostrate
“open air” la scorsa estate a Portonovo. Viene così realizzato uno dei
principali obiettivi di Voyager 2003: unire, sul tema del riciclaggio dei
rifiuti, le due sponde dell’adriatico. Elemento unificante del progetto
è, infatti, la trasformazione in opere d’arte dei rifiuti lasciati dalle
mareggiate invernali nelle spiagge di Portonovo. L’ambizioso progetto di
quest’anno ha portato a incontrare l’altra sponda dell’Adriatico,
coinvolgendo alcuni artisti croati e chiedendo loro di venire in Italia a
lavorare a fianco degli artisti italiani. “La cultura del riciclo – ha
commentato l’assessore regionale all’Ambiente, Marco Amagliani – oltre
che una prassi corretta della vita quotidiana, rappresenta anche una risorsa
culturale, capace di valorizzare quello che non serve più e di educare,
soprattutto i giovani, al rispetto della natura. L’iniziativa ha avuto un
buon successo di pubblico e ha suscitato l’interesse di molte persone.
Siamo soddisfatti per aver investito risorse in questa manifestazione, i cui
risultati ci spingono a valutare, anche per il 2004, un analogo impegno,
ampliando la portata della manifestazione stessa”. Lo sforzo organizzativo
dell’Arci e il sostegno dell'assessorato all'Ambiente della Regione hanno
consentito che la mostra al Palazzo Diocleziano di Spalato potesse
realizzarsi; per la prima volta le due città vengono unite in modo diretto
da un progetto culturale e sociale che vede protagonisti associazioni di
entrambi i paesi. Le collaborazione con l’amministrazione di Spalato e con
l’associazione culturale Holu-split si sono rivelate assai proficue;
l’auspicio degli organizzatori è che esse possano proseguire nella
prossima edizione, con la partecipazione di ben cinque artisti croati al
progetto Voyager 2004.
BOCCONI PIÙ VICINA ALLE MATRICOLE: AD APRILE
IL TEST DI SELEZIONE IN OTTO CITTÀ
Milano, 14 gennaio 2004 - Si
apriranno giovedì 15 gennaio 2004, e si chiuderanno giovedì 15 aprile, le
preiscrizioni al test di selezione all’Università Bocconi, sessione di
aprile, per l’anno accademico 2004-2005. Per la prima volta quest’anno
le aspiranti matricole potranno scegliere di sostenere la prova oltre che a
Milano e a Bari anche ad Alessandria, Cagliari, Napoli, Palermo, Rimini,
Vicenza. Le iscrizioni si effettueranno esclusivamente on-line al sito
dell’Ateneo: www.Uni-bocconi.it Anche
per il prossimo anno accademico 2004-2005 gli studenti avranno la possibilità
di effettuare il test di ammissione ad aprile, prima ancora di aver
sostenuto la prova di maturità. Il test attitudinale si svolgerà,
contemporaneamente nelle varie sedi, sabato 24 aprile, e consiste in una
serie di domande a risposta multipla, una sola delle quali è esatta,
focalizzate su diverse aree di valutazione: comprensione verbale, relazioni
figurali, matematica, attenzione e percezione ecc. I candidati saranno
valutati per il 50% dal risultato del test di selezione e per il restante
50% dal curriculum scolastico inteso come media aritmetica dei voti del
penultimo e terzultimo anno in quattro insegnamenti uguali per tutti. Gli
insegnamenti sono: italiano, matematica, storia e lingua straniera (dove non
sia previsto lo studio della lingua straniera, può essere considerato il
voto di un’altra materia obbligatoria). A questi quattro insegnamenti
devono aggiungersi altri due insegnamenti a scelta dello studente. I
risultati del test saranno pubblicati entro venerdì 30 aprile sul sito
della Bocconi (www.Uni-bocconi.it) e comunicati ai singoli candidati
mediante messaggio di posta elettronica. Gli ammessi, che hanno conseguito
il diploma di maturità, si potranno immatricolare via Internet a partire da
giovedì 1 luglio fino a sabato 31 luglio, per poi perfezionare
l’iscrizione con la consegna della documentazione alla segreteria di
Ateneo da lunedì 13 settembre a giovedì 30 settembre.
La Bocconi
mette a disposizione ad aprile circa il 90% dei 2850 posti complessivi,
ripartiti in 19 classi di 150 studenti ciascuna. Coloro che non avranno
superato ad aprile la prova di selezione avranno la possibilità di
partecipare di nuovo al test di selezione della sessione autunnale, fissato
per lunedì 6 settembre nella sola sede di Milano. Le preiscrizioni per
settembre si effettueranno anch’esse solo on-line e si apriranno giovedì
15 luglio per concludersi martedì 31 agosto. Anche per il prossimo anno
accademico 2004-2005 gli studenti avranno l’opportunità di godere di
aiuti finanziari e agevolazioni messi a loro disposizione dall’Isu,
Istituto per il diritto allo Studio Universitario, della Bocconi. Lo scorso
anno 2003-
2004 a
beneficiare di borse di studio sono stati 750 studenti iscritti ai corsi di
laurea e 2 studenti iscritti ai corsi di dottorato di ricerca. Le domande
presentate erano state 1.874 e gli studenti risultati idonei erano risultati
1.181. Tutti i 1.181 studenti hanno ottenuto l’esonero totale dal
pagamento di tasse e contributi universitari. 752 beneficiari hanno avuto,
inoltre, diritto alla borsa di studio. Nove sono i corsi di laurea che
l’Università Bocconi offrirà il prossimo anno accademico 2004-2005.
Clea, corso di laurea in Economia aziendale; Clapi, corso di laurea in
Economia delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni internazionali;
Clefin, corso di laurea in Economia delle istituzioni e dei mercati
finanziari; Cleli, corso di laurea in Economia e legislazione per
l’impresa; Cleacc, corso di laurea in Economia per le arti, la cultura e
la comunicazione; Des, corso di laurea in Discipline economiche e sociali;
Clemit, corso di laurea in Economia dei mercati internazionali e delle nuove
tecnologie; Diem, corso di laurea (Degree) in International Economics and
Management; Clsg, corso di laurea in Scienze giuridiche.
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