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2004 anno 7°  

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MERCOLEDI'
14  GENNAIO 2004

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(* symbolcopyright c Comunitè europee,2001 http://www.cordis.lu )

 

SERVIZI: LA COMMISSIONE EUROPEA PROPONE UNA DIRETTIVA PER RIDURRE GLI INTRALCI BUROCRATICI CHE SOFFOCANO LA COMPETITIVITÀ EUROPEA

Bruxelles, 14 gennaio 2004 - La Commissione europea ha presentato una proposta di direttiva per creare un mercato interno vero e proprio dei servizi invitando gli Stati membri a ridurre gli oneri amministrativi e gli eccessivi intralci burocratici che possono attualmente impedire alle imprese di offrire i propri servizi a livello transfrontaliero o di aprire sedi in altri Stati membri. I servizi contemplati dalla proposta rappresentano circa il 50% di tutta l'attività economica nell'Ue. Molte piccole e medie imprese (Pmi), che rappresentano la massa più rilevante di fornitori di servizi, sono attualmente disincentivate in merito ad un'espansione transfrontaliera. Promuovendo l'attività economica transfrontaliera e stimolando la concorrenza, la proposta di direttiva mira ad aumentare le possibilità di scelta, a migliorare la qualità e a ridurre i prezzi tanto per i consumatori quanto per le imprese che utilizzano servizi. Essa tende inoltre a stimolare l'innovazione nel settore che, a livello dell'Ue, è il maggiore creatore di posti di lavoro. L'effetto sull'economia nel suo complesso sarebbe quello di migliorare le competitività e di creare posti di lavoro di elevata qualità. Una volta adottata, la proposta di direttiva contribuirà a risolvere molte difficoltà rilevate dalle imprese e da altri operatori in una relazione della Commissione pubblicata nel luglio 2002 (cfr. Ip/02/1180). La proposta sarà ora presentata per adozione al Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri dell'Ue. Il Commissario per il mercato interno Frits Bolkestein ha affermato: "Questa direttiva rappresenta potenzialmente la più forte spinta al mercato interno da quando quest'ultimo è stato avviato nel 1993. Dobbiamo far sì che le nostre imprese di servizi siano libere, in grado di crescere e di creare i posti di lavoro sostenibili di cui l'Europa ha bisogno. Non possiamo sperare che le imprese europee fissino da sole le norme di competitività globale o forniscano ai loro clienti la qualità e la scelta che essi meritano, avendo le mani legate da intralci burocratici nazionali, undici anni dopo la scadenza del 1993 per la creazione di un vero e proprio mercato interno. Alcune delle restrizioni nazionali sono arcaiche, eccessivamente onerose e contrarie alla legislazione europea, e devono essere assolutamente eliminate. Un elenco molto più lungo di norme nazionali divergenti deve anch'esso essere soggetto ad un'approfondita riforma normativa. Ma non serve procedere come un elefante in un negozio di porcellane: dobbiamo essere coerenti, pragmatici e cooperativi. La proposta di direttiva comporterà per gli Stati membri la valutazione e l'ammodernamento in comune dei rispettivi regimi normativi, in modo da ottenere uno spirito di cooperazione e di fiducia reciproca. È questo il modo migliore per far sì che i fornitori di servizi non debbano più superare inutili ostacoli normativi. Occorre quindi che la direttiva sia adottata, recepita nelle legislazioni nazionali e attuata nel più breve tempo possibile." Approccio La proposta di direttiva fissa un quadro giuridico generale a favore di un'ampia gamma di servizi , tenendo nel contempo conto delle caratteristiche particolari delle singole attività e professioni del settore. Tale quadro si fonda su un approccio dinamico e selettivo che comporta l'eliminazione, in priorità, degli ostacoli tempestivamente eliminabili. Per gli ostacoli restanti, essa prevede l'avvio di un processo di valutazione, consultazione e ulteriore armonizzazione di aspetti specifici, che renderanno possibile l'ammodernamento graduale e coordinato dei sistemi normativi nazionali riguardanti le attività dei servizi. Ciò è indispensabile se si vuole realizzare, entro il 2010, un vero e proprio mercato interno dei servizi. Campo d'applicazione La proposta di direttiva riguarda tutti i servizi forniti ai consumatori e alle imprese, ad eccezione dei servizi prestati direttamente dalle autorità pubbliche a titolo gratuito per adempiere ai loro obblighi sociali, culturali, educativi o giuridici e dei servizi già contemplati da legislazioni comunitarie specifiche, come ad esempio servizi finanziari, telecomunicazioni e trasporti. Essa include quindi un'estesa gamma di attività, quali ad esempio (cfr. Memo/04/3 per un elenco completo): commercio e distribuzione (in particolare commercio al dettaglio), costruzioni (inclusi servizi di architetti), servizi ricreativi, ad esempio agenzie di viaggi e operatori turistici, servizi tecnologici di informazione, pubblicità, noleggio di vetture, agenzie di collocamento, servizi di sicurezza, servizi audiovisivi e servizi medico-sanitari. Essa include inoltre i servizi forniti nell'ambito di professioni regolamentate (quali, ad esempio medicina e consulenza legale e fiscale che limitano l'accesso alle persone con qualifiche professionali specifiche) fatta salva, peraltro, l'applicazione delle esistenti disposizioni in merito. I servizi coperti possono essere forniti personalmente o a distanza, anche tramite Internet. Creare crescita e posti di lavoro e stimolare la competitività Una maggiore attività transfrontaliera di servizi, che la proposta si prefigge col tempo, fornirà alle imprese efficienti nuove opportunità in nuovi mercati, in modo da crescere e creare più posti di lavoro. Le piccole e medie imprese (Pmi), in particolare, trarrebbero un utile vantaggio da una maggiore sicurezza giuridica e da migliori opportunità di fornitura di servizi transfrontalieri offerte dalla proposta di direttiva. Con l'aumento della concorrenza, è anche probabile che si riducano i prezzi. Essa servirà inoltre a trarre ispirazione dalle pratiche migliori e a promuovere l'innovazione, tanto mediante una maggiore concorrenza quanto attraverso servizi alle imprese, quali consulenza e fornitura di Ti, diffondendo i metodi migliori a livello europeo. Rendere più agevole la costituzione di un'impresa di servizi in un altro Stato membro Ai sensi della proposta di direttiva, gli Stati membri si impegneranno ad eliminare un gran numero di inutili ostacoli che impediscono o scoraggiano operatori di altri Stati membri dallo stabilirsi sul loro territorio. Ad esempio, gli Stati membri non potranno più condizionare l'accesso o l'esercizio di un'attività dei servizi a requisiti discriminatori basati, direttamente o indirettamente, sulla nazionalità oppure, per le imprese, sull'ubicazione della sede sociale. Ad esempio, saranno proibiti i requisiti, per i direttori o il personale delle società, di essere di una specifica nazionalità, nonché, per le società, di avere la loro sede principale nello Stato membro in cui il servizio è fornito. Saranno inoltre proibiti le verifiche della necessità economica, secondo le quali le imprese possono stabilirsi soltanto se a parere del regolamentatore sussista una domanda insoddisfatta nel mercato in questione. Spariranno le complesse, lunghe e onerose procedure di autorizzazione e di concessione di licenze; quelle che resteranno dovranno essere basate esclusivamente su criteri obiettivi, noti in anticipo. La proposta mira a ridurre le eccessive richieste di documentazione, limitando il numero di documenti necessari e attivando procedure elettroniche. Essa tende a garantire che le imprese possano ottenere tutte le informazioni necessarie e completare tutte le formalità attraverso un unico punto di contatto, invece di dover trattare con una moltitudine di autorità diverse, e che le autorità nazionali debbano rispondere alle richieste o alle domande di autorizzazione nel più breve tempo possibile. La proposta di direttiva si prefigge inoltre di istituire un'iniziativa rilevante di valutazione, da parte degli Stati membri in collaborazione con la Commissione , al fine di identificare e di eliminare altre restrizioni allo stabilimento di imprese, ove la Commissione abbia seri dubbi quanto alla loro compatibilità con la legislazione europea. Si possono citare, ad esempio, i contingenti o altre restrizioni al numero di società cui è consentito operare. Rendere più agevole la fornitura di servizi transfrontalieri La Commissione intende stimolare la fornitura di servizi transfrontalieri in quattro modi principali, che agevoleranno il compito dei fornitori di servizi, stimoleranno la concorrenza e miglioreranno la qualità, le possibilità di scelta e il valore per gli utenti dei servizi. La proposta di direttiva si prefigge di applicare nella pratica il principio del paese d'origine, secondo il quale una volta che un fornitore di servizi operi legittimamente in uno Stato membro, egli può commercializzare i propri servizi in altri Stati membri senza dover soddisfare ulteriori norme negli Stati membri "ospitanti". I fornitori di servizi non saranno più soggetti ad una massa di norme nazionali divergenti, requisiti amministrativi e doppioni di controlli di supervisione, che aumentano i costi e spesso dissuadono i fornitori di servizi dall'intraprendere attività transfrontaliere. La proposta di direttiva mira a far sì che le autorità nazionali procedano a scambi di informazioni ed operino in più stretta collaborazione, evitando in tal modo gli attuali doppioni di regolamenti e controlli nazionali con un sistema di gran lunga più coerente e favorevole alle imprese. Questo nuovo approccio potrà contribuire a rendere il principio del paese d'origine operativo, in particolare rendendo gli Stati membri più consapevoli che i fornitori di servizi di altri Stati membri sono adeguatamente controllati nel loro paese d'origine. Per migliorare l'applicazione della legislazione e i sistemi di ricorso, saranno istituiti una divisione più netta dei ruoli di supervisione tra lo Stato membro d'origine e lo Stato membro "ospitante", nonché un più facile accesso per le autorità nazionali a reciproche informazioni circa servizi e fornitori. Una migliore cooperazione amministrativa contribuirà inoltre a ridurre gli intralci burocratici connessi con il "distaccamento" di lavoratori - in altre parole, nel caso in cui una società di uno Stato membro invii temporaneamente lavoratori in un altro Stato membro per fornire un servizio. Conformemente alla direttiva 96/71/Ce i fornitori di servizi dovranno, peraltro, continuare a rispettare la legislazione del paese di destinazione per quanto riguarda le retribuzioni minime e altre condizioni di lavoro. La proposta si prefigge di fissare alcune norme comuni di base applicabili in tutta l'Ue, al fine di migliorare la fiducia nei servizi transfrontalieri. In particolare sarà indispensabile un'adeguata assicurazione di indennità professionale per i servizi che comportano rischi particolari. La proposta di direttiva tiene conto della natura specifica di talune attività di servizi, in particolare delle professioni regolamentate, che richiedono l'osservanza di talune deontologie professionali. Ad esempio, essa elimina divieti obsoleti e sproporzionati in materia di pubblicità di tali professioni, nel contempo fissando per tale pubblicità il rispetto di talune norme e limiti e facendo appello alle associazioni di categoria per elaborare codici di comportamento europei. Per taluni settori sensibili attività di operatore Cit, servizi di gioco d'azzardo e accesso all'attività di recupero crediti in via giudiziale, nella la proposta di direttiva saranno previsti gli eventuali sviluppi di norme specifiche entro il 2010 (od oltre, nel caso dei servizi di gioco d'azzardo). Diritti degli utenti di servizi I consumatori e gli utenti industriali di servizi hanno il diritto, nell'ambito del mercato interno, di utilizzare i servizi offerti in uno Stato membro diverso dal proprio. La proposta di direttiva mira quindi a chiarire che tali diritti vietano allo Stato membro di imporre restrizioni, quali la richiesta di autorizzazione per utilizzare servizi (ad esempio, architetti o costruttori) di altri Stati membri, nonché norme fiscali discriminatorie che rendono più onerosi i servizi di altri paesi dell'Ue. La proposta di direttiva si prefigge inoltre di chiarire i diritti dei pazienti fissando, sulla base della giurisdizione della Corte di giustizia europea, le condizioni secondo le quali i regimi nazionali di previdenza sociali devono rimborsare i costi sostenuti per cure mediche ricevute in altri Stati membri. Per i servizi non ospedalieri, i pazienti debbono essere rimborsati dal proprio Stato membro per cure ricevute in un altro Stato membro dell'Ue al livello e alle tariffe abitualmente rimborsate, per i servizi in questione, nello Stato membro d'origine. Quanto alle cure ospedaliere in un altro Stato membro, potrà essere eventualmente richiesta un'autorizzazione preliminare, che deve essere peraltro concessa se il trattamento in questione è in genere rimborsato nello Stato membro d'origine ma non può esservi prestato entro limiti giustificabili dal punto di vista medico, tenendo conto della condizione attuale del paziente e dell'eventuale causa della malattia. Inoltre, nella primavera del 2004, la Commissione dovrebbe pubblicare una comunicazione riguardante una strategia esaustiva circa gli sviluppi in materia di mobilità dei pazienti e di cure medico-sanitarie in Europa, mirante a formulare proposte a seguito delle raccomandazioni espresse dal Gruppo ad alto livello sulla mobilità dei pazienti (cfr. Ip/03/1678). Consultazione e valutazione dell'impatto A seguito di ampie consultazioni intrattenute in base alla comunicazione della Commissione sulla strategia del mercato interno per i servizi pubblicata nel dicembre 2000, nel luglio 2002 la Commissione ha pubblicato una relazione sulla situazione del mercato interno dei servizi, incluso un inventario degli ostacoli (cfr. Ip/02/1180 e Memo/02/178). Secondo le conclusioni della relazione, dopo un decennio dal previsto completamento del mercato interno, le aziende e i consumatori europei ritengono di essere tuttora in perdita a causa dell'immenso divario tra la visione di un'economia europea integrata e la realtà quotidiana da essi vissuta. Era necessaria quindi una direttiva che riguardasse il mercato interno nel settore dei servizi nel suo complesso. Conformemente alla sua politica di una migliore regolamentazione, la Commissione è in procinto di pubblicare una valutazione dell'impatto della proposta di direttiva. Per ulteriori informazioni e chiarimenti, cfr. Altresì Memo/04/3. I testi completi della proposta e della valutazione dell'impatto sono disponibili sul sito: http://www.Europa.eu.int/comm/internal_market/en/services/services/index.htm

IL PROGETTO TRAIN-IT FAVORISCE LA VALORIZZAZIONE COMMERCIALE DEI RISULTATI IN MATERIA DI TSI
Bruxelles, 14 gennaio 2004 - La priorità "Tecnologie per la società dell'informazione" (Tsi) del programma quadro ha come principale obiettivo la conduzione di ricerche per individuare le future tecnologie che miglioreranno la vita dei cittadini europei. Il programma Tsi, tuttavia, mira altresì ad aumentare il grado d'innovazione e di competitività delle imprese e dell'industria europee. Pertanto, la constatazione di uno spreco delle opportunità di commercializzazione dei risultati dei progetti Tsi a causa della mancanza delle necessarie competenze, ha spinto la Commissione a adottare dei provvedimenti. Fra questi figura il progetto Train-it, lanciato quale misura di accompagnamento alla priorità Tsi nell'ambito del Quinto programma quadro (5Pq) e coordinato dal Centro d'innovazione Izet di Itzehoe (Germania). Il direttore dell'organizzazione, dott. Ingo Hussla, ha spiegato al Notiziario Cordis che, prima di elaborare il progetto, ha sperimentato egli stesso come talvolta sia possibile perdere delle opportunità. "Partecipando al Quarto programma quadro mi sono reso conto personalmente di quanto possa essere ardua la sfida di creare un'azienda start-up partendo da un progetto Tsi", ha affermato il dott. Hussla. "Dopo la fine del boom dell'alta tecnologia, ha aggiunto, la situazione è divenuta ancor più difficile: oggi, infatti, per avere successo, i piani d'impresa devono essere dieci volte migliori rispetto a quelli elaborati in quel periodo". L'approccio "centrale" del progetto Train-it, consiste, pertanto, nell'offrire ai partecipanti dei progetti Tsi finanziati dall'Ue la possibilità di accedere ad un corso di formazione gratuito su come redigere una proposta commerciale, tenuto da un team di esperti internazionali. La prima sfida per il team, tuttavia, è stata quella di reperire i potenziali imprenditori. "Abbiamo dovuto letteralmente stanarli: innanzitutto abbiamo inviato circa 10.000 e-mail ai partecipanti dei progetti Tsi, ricevendo solo 200 risposte. Fra queste, infine, abbiamo individuato una ventina di candidature motivate da una seria intenzione di beneficiare della nostra assistenza", ha spiegato il dott. Hussla. A tutti i potenziali candidati al corso Train-it è stato chiesto di presentare una documentazione dettagliata per valutare la fattibilità commerciale della loro idea. In seguito, essi hanno trascorso sei giorni insieme ad esperti in gestione aziendale, capitali di rischio, strategie di vendita e marketing provenienti da tutt'Europa. La coordinatrice del progetto Train-it, Helga Bechmann, che opera presso l'Izet, ha dichiarato al Notiziario Cordis che la presenza di consulenti provenienti da diversi paesi europei ha conferito un valore aggiunto al loro lavoro. "Ritengo che la dimensione internazionale sia davvero importante, perché ha apportato, fin dall'inizio, la necessaria prospettiva multinazionale per la definizione dei piani d'impresa. Dopo tutto, molti dei partecipanti auspicavano un successo commerciale in più di un paese". Altrettanto importante, ha aggiunto la coordinatrice, è stata la regolare partecipazione di un nucleo fisso di consulenti, poiché ha favorito la creazione di una comunità Train-it che ha garantito ai partecipanti l'assistenza degli esperti ben oltre la settimana di corso. Interrogata sul tipo di competenze che solitamente mancano ai partecipanti, la Bechmann ha affermato: "Ovviamente sanno tutto sulle proprie tecnologie, ma sono meno ferrati in settori come il marketing e le vendite, l'analisi della clientela e i finanziamenti. La ricerca di mercato e la determinazione dei prezzi sono gli argomenti che è stato necessario approfondire maggiormente". Il successo di Train-it si è manifestato in due modi diversi. Il dott. Hussla, infatti, afferma che il team è "orgoglioso di aver contribuito alla creazione di 36 società e al completamento di 58 piani d'impresa" durante il triennio di durata del progetto e auspica di veder raddoppiare tali cifre in futuro. La Bechmann aggiunge che, dopo aver fornito corsi di formazione e assistenza per tre anni, Train-it è divenuto oggi un marchio consolidato e, a suo avviso, d'ora in poi non sarà più necessario inviare migliaia di e-mail per trovare potenziali partecipanti. Quanto al futuro di Train-it, la Bechmann non è in grado di fornire informazioni precise, ma auspica che il loro lavoro continui ad esercitare un grande impatto, vista l'attuale possibilità di ottenere in licenza il corso di formazione certificato dell'Izet. La Commissione sta attualmente valutando la proposta di portare avanti il progetto nell'ambito del 6Pq, ma, a prescindere dalla decisione finale, la Bechmann ritiene che Train-it continuerà a fornire assistenza ai potenziali imprenditori. "Intendiamo assolutamente proseguire i corsi, attraverso i fondi regionali, la concessione in licenza del corso, oppure il 6Pq", ha concluso la coordinatrice del progetto. Infolink: http://www.Train-it.org/index.html

NANOTECNOLOGIE E NANOSCIENZE :ISRAELE, GIORNATA INFORMATIVA SULL'INVITO A PRESENTARE PROPOSTE PER LA PRIORITÀ 3 DEL 6PQ
Milano, 14 gennaio 2004 - L'iserd, la direzione responsabile della partecipazione di Israele alle attività di ricerca e sviluppo (R&s) del Sesto programma quadro (6Pq), ospiterà una giornata d'informazione sul secondo invito a presentare proposte per la priorità 3 "Nanotecnologie e nanoscienze, materiali multifunzionali basati sulla conoscenza, nuovi processi e dispositivi di produzione" del 6Pq. La manifestazione si svolgerà il 21 gennaio ad Haifa (Israele). I rappresentanti della Commissione europea forniranno informazioni sull'invito a presentare proposte, oltre a chiarimenti su come presentare una proposta utilizzando gli strumenti nuovi e tradizionali. Saranno discussi inoltre gli insegnamenti appresi dal primo invito. Per ulteriori informazioni consultare il seguente sito web: http://www.Iserd.org.il/invitation21jan2004.htm  oppure rivolgersi a: Neomy Soffer Tel.: +972-3-5118122 E-mail: Neomy@iserd.org.il

FIDELITY PORTFOLIO SELECTOR: LA DIVERSIFICAZIONE DEGLI INVESTIMENTI A PORTATA DI TUTTI
Milano, 14 gennaio 2004 - Fidelity Investments, il più grande gestore indipendente di fondi al mondo per ammontare di patrimonio gestito, ha creato uno strumento dinamico d’investimento che permette all’investitore un’ampia diversificazione con quattro comparti suddivisi per profilo di rischio. In questo modo, con una soglia minima d’investimento di 6.000 Euro, il risparmiatore ha la possibilità di accedere ai vantaggi fino ad oggi destinati a grandi investimenti. Fidelity Portfolio Selector rappresenta una soluzione innovativa all’interno del mercato di gestione del risparmio già nella sua modalità di approccio con il risparmiatore. Guidato dal suo consulente di fiducia, il risparmiatore ha a disposizione un nuovo strumento di valutazione del rischio legato ad una gamma di portafogli diversificati. L’elaborazione delle risposte a un questionario semplice, ma esaustivo, permette di analizzare la posizione dell’investitore, le sue aspettative nei confronti dell’investimento, le sue necessità temporali e la sua propensione al rischio, in modo tecnico ed interattivo. Gli investimenti del Fidelity Portfolio Selector vengono gestiti dal team internazionale di Fidelity composto da 460 professionisti fra analisti e gestori. Un altro grande vantaggio di Fidelity Portfolio Selector è rappresentato dalla possibilità di accedere ad un’ampia diversificazione d’investimento, sia per mercati, sia per settori, sia per tipologia di titoli, con un’unica soluzione e con una soglia minima d’investimento. La gamma di Fidelity Portfolio Selector è composta di quattro comparti differenziati per tipologia d’investimento: il più conservativo, Fps Defensive Fund, ha una componente azionaria del 10%, che sale al 40% nel Fps Moderate Growth Fund. Questi due comparti sono espressi in euro ed investono quasi esclusivamente in Europa, per evitare che gli investitori siano esposti ad un eccessivo rischio di cambio quando poi le sue passività o costi futuri saranno in Euro. Con Fps Growth Fund, anch’esso in Euro, l’investimento diventa totalmente azionario ,restando focalizzato in Europa, mentre con Fps Global Growth Fund, quotato in dollari statunitensi, il risparmiatore accede ad una soluzione che spazia geograficamente in tutto il mondo e investe in tutti i settori merceologici con la filosofia “bottom up - stockpicking” tipica di Fidelity. Le scelte di asset allocation dei quattro comparti del Fidelity Portfolio Selector sono decise da Richard Skelt. Skelt è entrato in Fidelity nel 1991 come analista tecnico e due anni dopo ricopre il ruolo di Direttore della Ricerca Quantitativa e Tecnica. Nel 1997 diventa Gestore di Portafoglio dei fondi strategici d’investimento. Nel corso degli anni ha costituito uno dei team di professionisti più affermati e conosciuti nel settore degli investimenti. Skelt ha a sua disposizione i 162 gestori di fondi Fidelity presenti nei principali paesi del mondo, che gli permettono di ottimizzare gli stili gestionali nei diversi paesi e settori, creando un portafoglio unico, sofisticato e ben diversificato.

BANCA INTESA: L’ASSEMBLEA NOMINA IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Milano, 14 gennaio 2004 - L’assemblea ordinaria di Banca Intesa, riunitasi ieri sotto la presidenza di Giovanni Bazoli, ha determinato in 23 il numero dei componenti il Consiglio di Amministrazione e ha nominato consiglieri Giovanni Ancarani, Francesco Arcucci, Giovanni Bazoli, Benito Benedini, Antoine Bernheim, Giampio Bracchi, René Carron, Jean-frédéric De Leusse, Alfonso Desiata, Ariberto Fassati, Giancarlo Forestieri, Paolo Fumagalli, Jorge Manuel Jardim Gonçalves, Jean Laurent, Michel Le Masson, Giangiacomo Nardozzi, Corrado Passera, Eugenio Pavarani, Giovanni Perissinotto, Mariano Riestra, Sandro Salvati, Eric Strutz e Gino Trombi. Sulla base delle informazioni attualmente in possesso della società e delle dichiarazioni precedentemente rese dagli interessati, si possono considerare indipendenti i consiglieri Ancarani, Arcucci, Benedini, Bracchi, Fumagalli, Nardozzi e Pavarani. Il Consiglio di Amministrazione riunitosi al termine dell’Assemblea ha nominato Giovanni Bazoli presidente, Giampio Bracchi e René Carron vice presidenti e Corrado Passera amministratore delegato e Chief Executive Officer. Il Consiglio ha inoltre nominato i membri del Comitato esecutivo, che risulta composto, oltre che dal presidente e dall’amministratore delegato e Chief Executive Officer, da Giampio Bracchi, Ariberto Fassati, Giancarlo Forestieri e Mariano Riestra. Sono stati anche nominati i membri della Commissione di Retribuzione, composta dal presidente, dai consiglieri Giampio Bracchi e Gino Trombi e dal presidente del Collegio sindacale Gianluca Ponzellini.

UNICREDIT: IN RELAZIONE A NOTIZIE STAMPA  DESTITUITA DI OGNI FONDAMENTO IPOTESI DI INTEGRAZIONE CON CAPITALIA
Milano, 14 gennaio 2004 Contrariamente a quanto riportato da alcune fonti di stampa non esiste alcun progetto UniCredit relativo a Capitalia né si sono verificati al riguardo sondaggi presso la Banca d’Italia o altre istituzioni. Notizie del genere sono ricorrenti e come tali destinate a lasciare il tempo che trovano.

LA BCC DI BUSTO GAROLFO E BUGUGGIATE ENTRA NEL PATTO TERRITORIALE DELL’ALTOMILANESE E RACCOGLIE IL PLAUSO DI COSMA GRAVINA
Busto Garolfo, 14 gennaio 2004 -  Nell’ultima seduta del “Forum per lo sviluppo dell’Altomilanese”, è stato approvato all’unanimità l’ingresso della Banca di Credito Cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate nel Patto Territoriale dell’Altomilanese. All’incontro, presieduto da Cosma Gravina, assessore al lavoro e alle attività economiche della Provincia di Milano, erano presenti le amministrazioni comunali e le forze sociali ed economiche del territorio dell’Altomilanese, che da tempo hanno deciso di unirsi in un progetto comune che porti allo sviluppo e alla crescita economica dell’intera zona. I Patti territoriali, lanciati dal consiglio europeo di Essen del dicembre 1994 e confermati dal consiglio europeo di Firenze del giugno 1996, sono, infatti, lo strumento di programmazione locale, mobilitatore di risorse, che promuove l’accordo tra le diverse parti sociali pubbliche e private attorno ad un progetto finalizzato allo sviluppo di un determinato territorio. Si vuole, da una parte fare emergere difficoltà e preoccupazioni e dall’altra trovare una soluzione a problemi concreti, favorendo una migliore integrazione e un più efficace coordinamento delle azioni tese a incentivare il lavoro e attuare nel tempo azioni e provvedimenti che facciano risalire il tasso di occupazione dell’intera zona. “In questa prospettiva, la nostra Bcc ha espresso il proprio interesse sui temi dello sviluppo locale e sull'impiego degli strumenti della programmazione negoziata e ha deciso di aderire al Patto dell’Altomilanese”, dice Silvano Caglio, presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. “Sono convinto che i Patti territoriali rappresentino una diversa metodologia di sviluppo, che enfatizza un approccio dal basso verso l’alto ai problemi dello sviluppo locale. Una filosofia di valorizzazione del territorio che ormai da mesi vede la nostra Bcc muoversi come soggetto attivo che intende farsi carico delle proprie responsabilità e, quindi, vuole contribuire a definire e poi mettere in atto una strategia per la crescita economica e sociale dell'area. L’adesione al Patto territoriale dell’Altomilanese, è solo il primo passo di un percorso che ci vede impegnati per la crescita del territorio in cui siamo nati e dove operiamo”. La decisione di aderire al Patto territoriale è stata salutata con soddisfazione dal presidente del Forum, l’assessore al lavoro e alle attività economiche della Provincia di Milano, Cosma Gravina, che ha dichiarato: " La Bcc ha dimostrato in questi anni una grande disponibilità a concedere credito alle imprese di dimensioni piccole o medie, scommettendo sulla loro capacità di innovazione e produzione. Per questo sono molto lieto della sua adesione al Patto dell'Altomilanese, che, insieme al Forum per lo sviluppo, è destinato a rivestire sempre più il ruolo di soggetto strategico per la crescita di tutta l'area".

COMUNE DI MILANO: APPROVATA IN GIUNTA LA VENDITA DEL 17.6% DI AEM. DE CORATO: "PRIMO ESEMPIO IN ITALIA DI FINANZA INNOVATIVA. CONFERMA DELLA COMPATTEZZA DELLA MAGGIORANZA SU QUESTA DELIBERA DECISIVA"
Milano, 14 gennaio 2004 - E’ stata approvata ieri in Giunta la delibera che sancisce la vendita del 17.6% di Aem. Nel corso della presentazione, all’interno della conferenza stampa del dopo Giunta, della delibera da parte dell’assessore al Bilancio Mario Talamona, il Vice Sindaco Riccardo De Corato ha illustrato le motivazioni politiche sottese all’approvazione di quella che ha definito “una delle delibere cardine dell’intero programma elettorale di Albertini del 2001” . “Desidero innanzitutto sottolineare che, come avevo previsto lo scorso novembre, la delibera sulla vendita di una quota Aem è stata approvata oggi dall’intera maggioranza, Lega compresa, grazie alla volontà determinata del Sindaco Gabriele Albertini. E nonostante i “menagramo” che, da mesi e da più parti, insistevano nel dipingere una maggioranza in crisi. Si tratta di un segnale importante che conferma la grande compattezza di questa maggioranza che, di fronte a questioni importanti, unita, supera i distinguo e le divergenze squisitamente politiche. L’operazione di oggi rappresenta un esempio di finanza innovativa. Milano, ancora una volta, primo comune antesignano in Italia nell’ambito delle privatizzazioni, coniuga in un’unica operazione 3 esigenze essenziali per il governo della città. Primo: grazie alla vendita del 50% della tranche a investitori istituzionali, assicura rapidamente alle casse del Comune entrate di denaro. Secondo: garantisce le condizioni affinché si possano realizzare le grandi opere pubbliche inserite a Bilancio 2004. Investimenti, tutti, in conto capitale. Per la realizzazione di opere quali le linee 4 e 5 della metropolitana, il Museo del Novecento, la Città delle Culture, residenze socio-assistenziali per anziani, solo per citare alcuni esempi. Terzo: l’acquisto delle obbligazioni è aperto ai cittadini residenti a Milano, garantendo in questo modo massima trasparenza all’operazione. Siamo ora pronti a discutere con l’opposizione nel merito le questioni inerenti questa importante delibera. Ci auguriamo che da parte dei partiti dell’opposizione prevalga la ragione, non i muscoli, e quindi senza dover ricorrere a uno sterile ostruzionismo”.

IL GRUPPO LUXOTTICA SMENTISCE LA CESSIONE DELLA MAGGIORANZA DEL CAPITALE DA PARTE DI LEONARDO DEL VECCHIO
Milano, 14 gennaio 2004 - Luxottica Group S.p.a. , precisa, con riguardo alle notizie apparse sulla stampa di ieri, che è attualmente allo studio, peraltro in fase assolutamente preliminare, un piano volto all’acquisizione da parte del management di una partecipazione al capitale della società più consistente, ma comunque inferiore alla soglia d’Opa.

GRUPPO STEFANEL: NEI PRIMI NOVE MESI DEL 2003 CRESCE IL FATTURATO, MIGLIORA L’EBITDA E L’EBIT TORNA POSITIVO
Ponte di Piave, 14 gennaio 2004 - Si è riunito ieri – sotto la Presidenza di Giuseppe Stefanel – il Consiglio di Amministrazione della Stefanel S.p.a. Che ha approvato i risultati consolidati del trimestre e dei primi nove mesi dell’esercizio in corso (01/03/2003 – 30/11/2003). Il Gruppo ha registrato un incremento del fatturato netto (+238%) che si attesta a euro 582,9 milioni in crescita di 410,7 milioni rispetto al corrispondente valore dell’esercizio 2002 (euro 172,2 milioni). Al raggiungimento di tale risultato, che riflette la nuova identità del Gruppo, mutata in modo sostanziale a seguito dell’acquisizione del 50% del Gruppo Nuance, il business abbigliamento ha contribuito per euro 159 milioni, valore che, al netto delle vendite di competenza di Interpool - ceduta lo scorso 9 maggio - risulta in linea con lo scorso esercizio (-2%). I risultati di periodo del settore retail aeroportuale, sostanzialmente stabili rispetto al precedente esercizio, sono da ritenersi molto soddisfacenti alla luce dei gravi eventi che hanno caratterizzato il periodo in esame ovvero l’instabilità nell’area mediorientale e, soprattutto, il diffondersi dell’epidemia di polmonite atipica e le misure restrittive adottate per contenerla. In relazione agli altri risultati conseguiti nei primi nove mesi dell’esercizio 2003, il Gruppo Stefanel ha registrato un margine industriale lordo in forte crescita ad euro 322,9 milioni (98,8 milioni nel 2002) di cui 91,1 milioni generati dal settore abbigliamento. L’ebitda passa da euro 11,7 milioni a euro 30,6 milioni con un valore pari a euro 11,1 milioni riconducibile al settore abbigliamento. Il risultato operativo, nonostante gli ammortamenti consolidati siano passati da euro 14,5 milioni a euro 22,9 milioni, migliora di 10,5 milioni e torna positivo attestandosi ad euro 7,7 milioni (-2,8 milioni nel 2002). Tale valore deriva dall’aggregazione del risultato generato dal settore abbigliamento, che seppur negativo (-2,7 milioni) è in leggero miglioramento rispetto allo scorso esercizio (-2,8 milioni), e del risultato positivo per euro 10,4 milioni espresso dal Gruppo Nuance. Il risultato ante imposte, dopo l’attribuzione di un risultato di competenza delle minoranze per euro 3,7 milioni, risulta negativo per euro 5,1 milioni, scontando l’effetto combinato di oneri finanziari netti consolidati pari ad euro 7,1 milioni a cui si sommano un saldo tra oneri e proventi straordinari netti negativo per euro 2,0 milioni di euro. Per garantire un corretto confronto dei dati, si ricorda che i primi nove mesi dell’esercizio 2002 beneficiavano a livello consolidato di un saldo netto positivo della componenti di carattere straordinario e non ricorrente quantificabile in 7,5 milioni di euro e sostanzialmente derivante dalla cessione di un asset ritenuto non strategico per l’attività aziendale. Pertanto, volendo analizzare tale dato al netto delle componenti straordinarie e non ricorrenti, il risultato ante imposte della sola gestione ordinaria, pur se negativo, conferma e migliora il trend evidenziato nei nove mesi a livello di risultato operativo registrando un miglioramento pari ad euro 0,7 mln. L’esposizione finanziaria netta del Gruppo è pari ad euro 200,8 milioni con una diminuzione di Lo scorso 15 dicembre l’Assemblea Straordinaria ha deliberato la modifica della data di chiusura i ritiene che nell’esercizio di 10 mesi sarà registrata una leggera crescita del fatturato consolidato i ricorda, in particolare, che l’esclusione dei mesi di gennaio e febbraio risulterà penalizzante per il a posizione finanziaria netta è prevista in ulteriore miglioramento. Il Presidente anel 15,1 milioni di euro rispetto al dato del 28.02.2003 ed un incremento di euro 73 milioni sul dato relativo ai primi nove mesi del 2002 principalmente dovuto al consolidamento con il metodo proporzionale del 50% del business Nuance e al deconsolidamento del business Interpool. Dell’esercizio sociale dalla fine del mese di febbraio al 31 dicembre di ogni anno, prevedendo un esercizio breve dal 1° marzo 2003 al 31 dicembre 2003, al fine di armonizzare le date di chiusura dei gruppi Nuance e Stefanel. Sul dato dello scorso esercizio mentre il risultato ante imposte consolidato è atteso sostanzialmente in linea con quello fatto registrare nei primi nove mesi. Settore dell’abbigliamento che non potrà registrare gli effetti economici della vendita ai terzi della collezione P/e 2004 e, al contrario, si avrà un effetto positivo relativamente al business Nuance solitamente in leggera perdita nella prima parte dell’anno.

RONCADIN RISULTATI TERZO TRIMESTRE AL 30/11/03 EBITDA +108%, UTILE NETTO +550% INTERAMENTE DERIVANTE DALLA GESTIONE CARATTERISTICA.
Milano, 14 gennaio 2004 – Il Consiglio di Amministrazione della Roncadin S.p.a. Ha approvato la relazione relativa al terzo trimestre, chiuso al 30 novembre 2003, dell’esercizio in corso. Il risultato netto evidenzia un utile pari a 6,538 milioni di Euro rispetto ai 1,054 milioni di euro dell’esercizio precedente, che considerando i proventi straordinari del periodo precedente rappresenta un incremento in termini omogenei di 12,313 milioni di euro. I ricavi delle vendite sono pari a 191,491 milioni di euro con una crescita di 18,432 milioni di euro, pari al 10,6%, rispetto a 173,059 milioni di euro registrati il 30.11.2002. L’incremento delle vendite va ricondotto sia alla business unit gelato che alla business unit pizza-piatti pronti. Il risultato operativo lordo (Ebitda) è di 21,762 milioni di euro, pari al 11,3% delle vendite, contro i 10,470 milioni di euro del corrispondente periodo dell’esercizio precedente con una crescita del 108%. Questo miglioramento è stato ottenuto grazie all’aumento delle vendite e al contenimento dei costi fissi nel business del gelato, mentre nel business della pizza-piatti pronti il risultato ha beneficiato di un recupero di efficienza nei consumi di materie prime e nel lavoro diretto, e ad una flessione dei costi di acquisto delle materie prime. Tali elementi di recupero, già manifestatisi nel primo semestre, hanno trovato conferma anche nel corso del terzo trimestre chiuso al 30 novembre 2003. Anche il risultato operativo netto (Ebit), pari a 9,526 milioni di euro (5,0% dei ricavi), è in crescita di oltre 11,314 milioni di euro rispetto alla perdita di 3,885 milioni di euro del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. La posizione finanziaria netta è pari a –47,212 milioni di euro, contro –63,789 milioni di euro del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Il miglioramento rispetto al saldo registrato al 31 agosto 2003, pari a -52,939 milioni di euro, va attribuito essenzialmente alla diminuzione del capitale circolante netto investito nel periodo, elemento da ricondursi alla stagionalità del business in cui opera il Gruppo. La struttura patrimoniale e finanziaria del Gruppo evidenzia un rapporto tra debito ed equity inferiore ad 1. Il fatturato e i margini stimati per il quarto trimestre dell’esercizio in corso sono in linea con quelli registrati nel terzo trimestre. Pertanto tenuto conto della stagionalità del business in cui opera il Gruppo e coerentemente con quanto previsto nel Piano industriale biennale elaborato dalla Società nel precedente esercizio si conferma per l’esercizio in corso il ritorno all’utile netto.

MARTINELLI VA A MOSCA PER GUIDARE LO SVILUPPO DI METRO
Milano, 14 dicembre 2003. Andrea Francesco Martinelli, per cinque anni Presidente di Metro Italia, è stato chiamato dal Presidente di Metro Cash & Carry International per sviluppare da Mosca, con la carica di Ceo di Metro Russia, il business nel più grande e potenziale polo di sviluppo europeo. Si tratta di un grande riconoscimento da parte del colosso mondiale della distribuzione che per la prima volta premia un manager italiano, che ormai possiamo considerare uno specialista di operazioni di rilancio di aziende, mettendole nello stato di creare valore nel lungo termine. Ciò è accaduto anche per Metro Italia che dal 1999 ad oggi è passata da una situazione di profonda crisi ad una di eccellenza nel mondo Metro, sia per l’espansione effettuata, che per la redditività e per una struttura manageriale solida, competente e motivata. “Sono contento – ha dichiarato Martinelli - di lasciare un’azienda sana e di successo con un’organizzazione invidiabile, degna del suo grande marchio internazionale e un fortissimo posizionamento sul mercato dei clienti professionali, specie nel settore food che è diventato una delle focalizzazioni strategiche dell’intera azienda.” Martinelli comunque mantiene in Italia gli attuali incarichi nel Supervisory Board della Metro Italia Holding, nella Centrale di Acquisto Mecades e nella Finanziaria di Gruppo Metro Fim, oltre a quello alla facoltà di economia dell’Università Milano-bicocca.

GRANITIFIANDRE: ACQUISITO IL CONTROLLO DI SAVOIA CANADA, UNA FRA LE PIÙ IMPORTANTI AZIENDE CANADE
Castellarano, 14 gennaio 2004 - Granitifiandre, azienda leader mondiale nella produzione e commercializzazione di lastre in grès porcellanato e prima matricola quotata al segmento Star della Borsa Italiana, ha acquisito dal maggior azionista Iris Ceramica per complessivi 9,6 milioni di Dollari canadesi (pari ad Euro 5.896.081,56) il 100% di Savoia Canada, uno dei principali e più qualificati player canadesi nella distribuzione di pavimentazione e rivestimenti di alto di gamma destinati principalmente al mercato non residenziale. L’operazione i cui effetti finanziari sono ripartiti su un arco temporale di 5 anni, prevede l’acquisizione iniziale del 50,01% per un controvalore di Euro 3.685.787,98 e rate annuali, regolate da opzioni di put e call, di Euro 442.058,71 alle quali verrà applicato il tasso Euribor ad un anno maggiorato del 1,25%; l’operazione prevede inoltre la realizzazione entro il corrente esercizio di un importante spazio espositivo – Geologica Shop – nel cuore di Toronto e successivamente a Montreal e Vancouver. Savoia è presente dal 1993 sul mercato canadese ed attualmente opera tramite 3 differenti punti vendita - Toronto, Montreal e Vancouver - che le consentono la copertura ed il radicamento sull’intero mercato canadese e la possibilità di offrire un servizio logistico di qualità, aspetto quest’ultimo imprescindibile nel caso di clienti attivi su tutto il territorio. Savoia vanta una consolidata esperienza testimoniata dalle prestigiose referenze della società tra le quali gli aeroporti di Toronto e Calgary e Key account come Jaguar-landrover-aston Martin, Lexus-toyota e Hunday. La forte presenza sul mercato e la redditività di Savoia Canada (Ebitda previsto nel 2003 all’8% a fronte di un giro d’affari annuo di 12,6 milioni di Dollari Canadesi, indebitamento a 5,3 milioni di Dollari Canadesi pari a 3,2 milioni di euro) è frutto di una particolare attenzione da sempre riservata ai principali architetti e designer con i quali collabora servendosi di materiali tecnologicamente avanzati come quelli prodotti da Granitifiandre. Obiettivo dell’operazione per Granitifiandre è raddoppiare entro il 2006 il fatturato pari nel 2003 a 2,2 milioni di Dollari Canadesi ed implementare in modo ancora più sistematico i servizi complementari ai materiali Geologica prestati ai principali Key account locali accelerando conseguentemente anche la crescita di Savoia. Quest’ultima garantirà in particolare la commercializzazione sul mercato dei materiali provenienti dallo stabilimento americano del Gruppo in corso di realizzazione. “Con questa operazione – commenta Graziano Verdi, Presidente di Granitifiandre – prosegue la nostra strategia di espansione attuata sia attraverso accordi di partnership che attraverso l’acquisizione di aziende qualificate ed operanti nel settore della distribuzione e posa nei principali mercati mondiali”. “Il nostro intervento – continua Verdi – sarà finalizzato da un lato al pieno utilizzo di tutte le sinergie derivanti dall’integrazione delle due società che presentano notevoli affinità in politiche di marketing e di approccio al mercato che consentiranno una ancora più qualificata presenza in Canada di Granitifiandre sia verso i progettisti che verso le imprese di costruzione, dall’altro un rapido ritorno dell’investimento”.

SIRTI ADEMPIMENTI PRELIMINARI FUSIONE IN WIRETEL
Milano, 14 gennaio 2004: Il Consiglio di Amministrazione di Sirti S.p.a. Riunitosi sotto la Presidenza del dott. Gianni Maria Chiarva, ha deliberato di dar corso agli adempimenti preliminari alla fusione per incorporazione di Sirti S.p.a. E di Wiretel 2 S.p.a. (che, a seguito dell’offerta pubblica di acquisto promossa nel luglio 2003, detiene il 20% del capitale di Sirti S.p.a.) in Wiretel S.p.a. (che, a sua volta, detiene il 50,1% circa del capitale di Sirti S.p.a.) che contestualmente assumerà la denominazione Sociale di Sirti S.p.a. E chiederà l’ammissione a quotazione nel Mercato Telematico Azionario della Borsa Valori di Milano. Ai fini di cui sopra il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la presentazione dell’istanza al Tribunale di Milano per la nomina dell’esperto ai sensi degli articoli 2501-bis comma 4 e 2501-sexies del Codice Civile ed il conferimento di incarichi in ordine alla prospettata operazione. E’ stato inoltre deliberato di conferire incarico ad un qualificato advisor finanziario per la redazione di una fairness opinion a supporto delle determinazioni del Consiglio in merito al progetto di fusione attualmente in fase di studio. L’esame del progetto di fusione e la determinazione dei rapporti di cambio, sono previste in una prossima riunione del Consiglio.

L'IMPORTANZA SOCIOECONOMICA DELLA CHIMICA
Bruxelle, 14 gennaio 2004 - Il 28 gennaio, presso la sede del Parlamento europeo a Bruxelles, si svolgerà, verso mezzogiorno, una presentazione sull'importanza socioeconomica della chimica in Europa. Interverrà Simon Campbell, neoeletto presidente della Royal Society of Chemistry (Regno Unito) e cosviluppatore del Viagra all'epoca in cui era vicepresidente senior, presso la Pfizer , responsabile della scoperta a livello mondiale. La manifestazione, che rientra nella serie "Seminari Allcheme ...Dove la scienza incontra la società", è organizzata in collaborazione con la Federazione europea dei sindacati dei lavoratori delle miniere, della chimica e dell'energia (Emcef), sotto il patrocinio dell'eurodeputato britannico David Bowe. Infolink: http://www.Allchemeseminars.org

SETTIMA SCUOLA ESTIVA SULLA CHIMICA VERDE
Venezia, 14 gennaio 2004 - Dal 5 all'11 settembre si svolgerà a Venezia la settima edizione della scuola estiva sulla chimica verde. La scuola ha come obiettivo insegnare ai giovani chimici la progettazione di processi chimici intrinsecamente puliti che possano risolvere alla fonte i problemi di inquinamento. I partecipanti impareranno in che modo impiegare la chimica per prevenire l'inquinamento e, in particolare, quale alternativa alla bonifica dei rifiuti, un processo oneroso in termini economici, sanitari e ambientali. La scuola di solito prevede 10-12 corsi, nonché numerosi dibattiti, sessioni poster, cerimonie di premiazione e riunioni per la risoluzione di problemi. Le scuole estive sulla chimica verde sono sponsorizzate nell'ambito della priorità "Migliorare il potenziale umano di ricerca e la base di conoscenze socioeconomiche" del Quinto programma quadro. Infolink: http://venus.Unive.it/inca/summer_school.htm

LAST MINUTE TOUR NELLE MIRE DEL GRUPPO FILO DIRETTO IL GRUPPO ITALIANO INTERESSATO AD ACQUISIRE LA SOCIETÀ CHE FA CAPO A PARMATOUR
Agrate Brianza, 14 gennaio 2004 - Il gruppo Filo diretto, attivo dal 1987 nell’offerta di soluzioni assicurative e servizi di assistenza alla persona nelle aree turismo, casa, auto e salute, ha manifestato il proprio interesse alla acquisizione di Last Minute Tour, società turistica leader nella vendita di pacchetti turistici, voli e soggiorni facente capo al Gruppo Parmatour. Filo diretto considera l’eventuale acquisizione di Last Minute Tour come un importante elemento a supporto della propria strategia di crescita nell’area turismo dove è già impegnata, oltre che sul fronte dei prodotti assicurativi, anche nella proposta di prodotti turistici veicolati sia in modo tradizionale che online tramite la propria Società specializzata Filo diretto Viaggi. Particolare enfasi viene posta sulla possibilità di fare riferimento alle specifiche competenze già disponibili nel Gruppo e di utilizzare una sofisticata infrastruttura tecnologica a supporto della vendita sia telefonica sia web già ampiamente collaudata. Ciò anche nella logica di valorizzare le risorse oggi attualmente operanti nell’ambito di Last Minute Tour che, oltre che della stabilità occupazionale, potrebbero così godere delle opportunità derivanti dal rilancio della loro attività in linea con l’approccio di innovazione che ha sempre caratterizzato Filo diretto sul mercato.

ANDREA GIANNETTI PRESIDENTE DI ASSOTRAVEL: LA SOLUZIONE DELLA CRISI DI PARMATOUR COME PROVA DEL NOVE PER IL SISTEMA TURISTICO ITALIANO.
Roma, 13 gennaio 2004 - “Parmatour, pur in una crisi così profonda, continua ad essere un’azienda di riferimento per il sistema turistico nazionale. L’integrazione tra catena distributiva, attività di produzione di viaggi e vacanze e gestione diretta di strutture ricettive rappresenta un polo industriale rilevantissimo per il nostro mercato e di enorme valore potenziale. Inoltre la rete di agenzie di viaggio, appartenente al gruppo Parmatour, dispone di un know how che potrebbe essere sfruttato al meglio, oltre che nel campo del business travel su cui già oggi opera con successo, anche nel settore del turismo in entrata in Italia dai Paesi esteri fornendo una serie di punti di snodo su tutto il territorio nazionale. In questi giorni sono state anche troppe le proposte formulate per una soluzione del caso e riprese dalla stampa a testimonianza dell’interesse reale e dell’importanza dell’azienda Parmatour. Tuttavia solo in pochissimi casi possiamo intravedere una soluzione che non preveda lo smembramento del Gruppo. Siamo infatti decisamente contrari a tutte le ipotesi di frazionamento e a soluzioni avventate -o poco valutate - e sosteniamo, che così come avvenuto in altri settori produttivi, sia opportuna un’attenta riflessione da parte del Governo sul valore complessivo dell’azienda con particolare riferimento all’esigenza di garantirne integre le capacità potenziali e umane. In questo senso un eventuale intervento indiretto potrebbe essere una soluzione ottimale dando quella fiducia e garanzia di continuità oggi necessaria per ottenere il massimo dell’impegno dai collaboratori e da tutti i fornitori dell’Azienda. Questo caso rappresenta quindi una vera e propria prova del nove per il sistema turistico nazionale che pesa, voglio ricordarlo, per il 10% in termini di Pil”.

BRITISH AIRWAYS ADERISCE AL PROGRAMMA DCA THREE-YEAR OPTION DI SABRE TRAVEL NETWORK
Milano, 14 gennaio, 2004 - Sabre Travel Network, società di Sabre Holdings, annuncia che British Airways ha deciso di aderire al programma Direct Connect Availability (Dca) Three Year Option, entrando con il più alto livello di partecipazione nel sistema di distribuzione Sabre per tre anni. L’accordo prevede una booking fee fissa e la piena disponibilità per le agenzie Sabre connected delle tariffe pubblicate, comprese quelle vendute attraverso ogni sito web, proprio o di terzi, ed i propri uffici di prenotazione. “Questo programma innovativo ci permetterà di ridurre in maniera significativa i nostri costi di distribuzione, ma con il vantaggio di rendere immediatamente disponibili alle agenzie Sabre connected tutte le nostre tariffe, ” ha dichiarato Dale Moss, director of sales worldwide di British Airways. “Garantire l’accesso a tutte le tariffe disponibili attraverso il Gds Sabre vuol dire rendere gli agenti di viaggio competitivi alla pari di qualsiasi altro canale di vendita o distributivo.” L’adesione di British Airways, il primo grande vettore europeo a sottoscrivere il programma, porta a 24 il numero dei vettori che già hanno firmato con Sabre, comprese anche le “6 grandi” compagnie americane. Dca è il più alto tra i 6 livelli di partecipazione al sistema Sabre. I vettori che aderiscono al programma ottengono uno sconto del 10%, fisso per 3 anni, per ogni prenotazione effettuata in Europa, Stati Uniti, Caraibi e Isole Vergini americane. “Il programma Dca Three-year Option è sicuramente la soluzione vincente per tutti gli attori,” ha affermato Richard Adams, senior vice president di Sabre Travel Network Emea. “Le compagnie aeree abbattono i loro costi di distribuzione e possono prevedere le loro Sabre booking fee per 3 anni, le agenzie garantiscono un servizio di qualità ai loro clienti, i viaggiatori automaticamente hanno accesso alle migliori tariffe disponibili sul mercato e Sabre Travel Network si assicura un contratto triennale con le compagnie aderenti.” Come funziona: · Le compagnie aeree accettano di impegnarsi al massimo livello di partecipazione in Sabre (livello Dca) per la durata di tre anni. · La compagnia aerea fornisce, attraverso il sistema Sabre, tutte le tariffe pubblicate (eccetto le tariffe opaque) tra cui tariffe, promozioni e servizi via web. · La compagnia aerea acconsente a mettere a disposizione un’ampia gamma di servizi e promozioni, come ad esempio offrire le stesse commissioni che vengono pagate alle agenzie viaggi che utilizzano altri sistemi Gds o siti web, tra cui il sito della compagnia aerea. Quest’ultima fornirà inoltre ai passeggeri delle agenzie Sabre connected gli stessi bonus previsti per agenzie che utilizzano altri sistemi Gds o siti web. · Sabre assicura alla compagnia aerea una riduzione sulla sua quota di prenotazione per Dca del 10% circa. · Sabre garantisce per 3 anni la quota di commissione Dca, compresa la quota per le cancellazioni.

ADF FABIO BATTAGGIA NOMINATO AD IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI ADF COOPTA UN NUOVO CONSIGLIERE E CONVOCA L’ASSEMBLEA DEGLI AZIONISTI.
Firenze, 14 gennaio 2004 – Il Consiglio di amministrazione di Aeroporto di Firenze-AdF S.p.A., presieduto da Riccardo Bicchi, riunitosi oggi, ha nominato il consigliere Fabio Battaggia Amministratore delegato della società. Il Cda di AdF ha anche cooptato Pasqualino Moscatelli a membro del Consiglio di amministrazione. Inoltre, il Cda ha deliberato l’integrazione del Comitato per la remunerazione con i consiglieri Mario Carrara, Aldo Napoli e Federico Rosselli, l’integrazione del Comitato per il controllo interno con i consiglieri Mario Mauro, Saverio Panerai e Pierluigi Ferrara e l’integrazione del Comitato per le proposte di nomina con il consigliere Mario Carrara. Deliberata pure la convocazione dell’Assemblea generale ordinaria e straordinaria degli Azionisti di AdF per il giorno 19 febbraio 2004 alle ore 14.30 presso la sede della società, in seconda convocazione per il giorno 1 marzo 2004 alle ore 14.30 ed, infine, in terza convocazione per la sola parte straordinaria per il giorno 8 marzo 2004 sempre presso la sede della società. L’ordine del giorno dell’Assemblea ordinaria degli Azionisti prevede la nomina dei nuovi consiglieri e di un sindaco supplente. L’ordine del giorno dell’Assemblea straordinaria prevede modifiche allo Statuto sociale.

LAVORARE IN ATM? UN “TRAM TRAM” CHE NON VA LO DICONO I DIPENDENTI: IN DIECI ANNI PESA SEMPRE PIÙ IL CARICO DI LAVORO, LA FATICA , LA RETRIBUZIONE IN DISCESA, LA MINORE STABILITÀ DEL LAVORO. COLPA DI TUTTI.
Milano, 14 gennaio 2004. L 'esperienza di lavoro in Atm? Critica per oltre un terzo dei lavoratori, soprattutto per chi opera sui mezzi (42% gli insoddisfatti) in peggioramento, ma solo di un punto percentuale in dieci anni per tutti gli impiegati. Anche se il punto forte c'è: è più prestigioso rispetto al settore industriale (per più di un addetto su tre). Una volta era anche ritenuto più sicuro dell'industria, dal 90%. Oggi no (solo dal 34,4%). E le condizioni di lavoro diventano sempre più gravose. Quello che pesa per circa la metà dei lavoratori sempre più sono: il carico di lavoro, la fatica, la retribuzione in discesa, la minore stabilità del lavoro. Ma anche la tensione in ufficio, i rapporti coi colleghi peggiorati, per quasi la metà degli addetti. Maglia nera dei peggioramenti in dieci anni, con un 20-30% di addetti che prima non lo ritenevano un problema, ma oggi sì: orari, carichi di lavoro, fatica, rapporti coi colleghi, retribuzione. E i miglioramenti? Bassi, al massimo per circa un impiegato su cinque c'è più responsabilità e magari un ambiente migliore. Ma quali sono le cause? In dieci anni, per i lavoratori, ci sono più responsabilità dei dirigenti, dell’organizzazione, ma degli stessi lavoratori, a causa della resistenza al cambiamento. Che fare, con l'intervento dei Sindacati? Ai primi posti dell'agenda: migliorare le condizioni ambientali, sviluppare le professionalità, ridurre o migliorare gli orari. Concordi oltre la metà degli addetti. In dieci anni si sposta l'attenzione proprio sugli orari: un 20% in più oggi li ritiene cattivi. E i Sindacati? Oggi soddisfatti della loro azione a difesa degli interessi dei lavoratori è solo circa uno su cinque, in caduta rispetto a dieci anni fa del 10%, quando uno su tre era fiducioso. E se le sigle riconosciute perdono consenso, ne guadagnano gli autonomi: in dieci anni l'adesione allo sciopero aziendale e di categoria scende intorno al 20%, ma lo sciopero indetto dagli autonomi si conquista un 12% di lavoratori rispetto al passato. Ma chi ci rimette è l'utenza: per la metà dei lavoratori oggi i cittadini sono meno soddisfatti. C'è poi l'incognita della privatizzazione: atteso un crollo della sicurezza del posto di lavoro (per circa l'80% dei lavoratori), un lavoro con contenuti più scadenti, una cattiva qualità del servizio. Spaccati a metà sugli investimenti nel settore: aumenteranno o no? Emerge dalla ricerca "Le relazioni di lavoro all'Atm: privatizzazioni, flessibilità, qualità del servizio" realizzata dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Milano, attraverso l'Ires Lombardia, per il periodo 2002 e 1992, su 545 addetti. Valutazione del miglioramento/peggioramento delle condizioni di lavoro rispetto al passato (confronto fra analoghe indagini del 1992 e del 2002).

Rispetto ai 5 anni precedenti sono peggiorati

Indagini

1992

2002

Differenza punti percentuali

Orario

11,9

37

25,1

carico di lavoro

30

51,2

21,2

fatica

21,2

48,5

27,3

ambiente

35,8

35,8

0

responsabilità

22,6

27,3

4,7

professionalità

37,6

51

13,4

rapporto con:

 

 

colleghi

17

46,1

29,1

Sindacati

43,6

30,2

-13,4

Utenti

28,5

30,2

1,7

Superiori

25,9

35

9,1

retribuzione

23,2

47,3

24,1

stabilità del lavoro n.R.

54,4

 

Impegno Atm nel 2002 rispetto a 3 - 5 anni fa: migliorare qualità del servizio (65,6%), migliorare il rapporto con gli utenti (75,6%), migliorare il rapporto con i lavoratori (15,3%), migliorare il rapporto con il Sindacato (20,2%), limitare le ingerenze politiche indebite (35,1%). Rispetto al 1992 in differenza percentuale: migliorare qualità del servizio -5,8, migliorare il rapporto con gli utenti 8,4, migliorare il rapporto con i lavoratori -16,9, migliorare il rapporto con il Sindacato -20,7, limitare le ingerenze politiche indebite 5,1. Valutazione del proprio lavoro rispetto a quello nell'industria nel 2002. Più comodo per il 27,5%, più socialmente utile per il 31,7%, più impegnativo per il 33,3%, più sicuro per il 34,4% e più prestigioso per il 37,8%. Rispetto al 1992 in differenza percentuale: più comodo -36,2, più socialmente utile -31,5, più impegnativo -20,1, più sicuro -56,4, più prestigioso 11,5. Definizione dell'esperienza lavorativa. Lavoro regolare(56,2%), lavoro monotono (27,8%), cambiamenti eccessivi (6,5%), lavoro interessante (9,5%). Rispetto al 1992, in differenza percentuale: lavoro regolare 5,6, lavoro monotono -3,5, cambiamenti eccessivi 3,1, lavoro interessante -5,2. Percezione del lavoro per aree lavorative di appartenenza: per l’area esercizio è un lavoro tradizionale (84,4%), innovativo (15,6%); per l’area manutenzione è tradizionale (85%), innovativo (15%); per l’area amministrativa è tradizionale (82,1%), innovativo (17,9%). Valutazione dell'esperienza lavorativa per aree di appartenenza: per l’area esercizio esperienza positiva (58%), critica (42%); per l’area manutenzione esperienza positiva (67,5%), critica (32,5%); per l’area amministrativa esperienza positiva (73,1%), critica (26,9%). Rispetto al 1992, in differenza percentuale sul totale: lavoro tradizionale (1,9), innovativo (-1,9); esperienza positiva (0,9), critica (-0,9). Valutazione del miglioramento/peggioramento delle condizioni di lavoro rispetto al passato. Rispetto a 5 anni prima sono migliorati: orario (19,7%), carico di lavoro(16,1%), fatica (12,7%), ambiente (23,6%), responsabilità (22,1%), professionalità (15,7%), rapporto con colleghi (23,9%), Sindacati (10,1%), utenti (8,8%), superiori (16%), retribuzione (19,1%), stabilità del lavoro (6,7%). Rispetto a 5 anni prima sono peggiorati: orario (37%), carico di lavoro (51,2%), fatica (48,5%), ambiente (35,8%), responsabilità (27,3%), professionalità (51%), rapporto con colleghi (46,1%), sindacati (30,2%), utenti (30,2%), superiori (35%), retribuzione (47,3%), stabilità del lavoro (54,4%). Fattori che limitano il buon funzionamento aziendale: scarsi investimenti tecnologici (58,3%; -7,8% rispetto alla rilevazione del 1992), organizzazione del lavoro inefficiente (82,6%; +5,5%), scarsa preparazione dei dirigenti (78,5%; +10,7%), privilegi di alcuni gruppi di lavoratori (68,9%; -2,6%), resistenza dei lavoratori al cambiamento (47,8%; +3,5%), attività di gruppi corporativi (38,6%; -2,9%), incapacità del Sindacato (63,4%; -2%), scarso interesse del Comune o della Regione (73,3%). Temi sui quali i Sindacati dovrebbero aumentare l'iniziativa in azienda: diminuzione fatica, stress (34%; +9,3% rispetto al ’92), miglioramento condizioni ambientali (61,3%; +20,3%), sviluppo professionalità (55,8%; +12,2%), riduzione/miglioramento orario (50,1%; +22,4%), più efficiente organizzazione del lavoro (44,6%; +9,3%), aumento autonomia, responsabilità (22,4%; +15,8%), maggiori investimenti tecnologici (32,5%; +19,4%). Per aree lavorative. Area esercizio: diminuzione fatica, stress (50,3%), miglioramento condizioni ambientali (73,1%), sviluppo professionalità (49,2%), riduzione/miglioramento orario (65,5%), più efficiente organizzazione del lavoro (43,7%), aumento autonomia, responsabilità (17,8%), maggiori investimenti tecnologici (29,9%). Area manutenzione: diminuzione fatica, stress (20,5%), miglioramento condizioni ambientali (60%), sviluppo professionalità (59,5%), riduzione/miglioramento orario (37%), più efficiente organizzazione del lavoro (42%), aumento autonomia, responsabilità (23%), maggiori investimenti tecnologici (41,5%). Area amministrativa: diminuzione fatica, stress (29,7%), miglioramento condizioni ambientali (47,3%), sviluppo professionalità (59,5%), riduzione/miglioramento orario (47,3%), più efficiente organizzazione del lavoro (49,3%), aumento autonomia, responsabilità (27,7%), maggiori investimenti tecnologici (23,6%). Partecipazione elevata a assemblee e scioperi (% sui totali di quanti hanno partecipato "sempre" o "frequentemente"): assemblee (48,3; -16,7% rispetto al 1992), sciopero aziendale (52,9; -21,7%), sciopero di categoria (55,1; -17,4%), sciopero indetto da Sindacati autonomi (39,5; +11,7%). Per aree lavorative. Area esercizio: assemblee (43,1), sciopero aziendale (68,6), sciopero di categoria (68,6), sciopero indetto da Sindacati autonomi (64,2). Area manutenzione: assemblee (61,5), sciopero aziendale (48,7), sciopero di categoria (52), sciopero indetto da Sindacati autonomi (28,2). Area amministrativa: assemblee (37,7), sciopero aziendale (28,3), sciopero di categoria (39,5), sciopero indetto da Sindacati autonomi (21,2). Il 22,5% (-10,4% rispetto al 1992) è molto /abbastanza soddisfatto per la capacità del Sindacato di difendere gli interessi dei lavoratori. Il 23% nell'area esercizio, il 26,3% in quella manutenzione, il 16,4% in quella amministrativa. Giudizio sulla soddisfazione degli utenti per area di lavoro. Ritiene che oggi rispetto a 5 anni fa gli utenti siano mediamente: più soddisfatti (10,1%), soddisfatti come in passato (28%), meno soddisfatti (46,9%), non ha contatti con utenti (15%). Per aree lavorative. Area esercizio: più soddisfatti (9,9%), soddisfatti come in passato (28,4%), meno soddisfatti (51,8%), non ha contatti con utenti (9,9%). Area manutenzione: più soddisfatti (7,8%), soddisfatti come in passato (30,2%), meno soddisfatti (39,6%), non ha contatti con utenti (22,4%). Area amministrativa: più soddisfatti (12,7%), soddisfatti come in passato (25,3%), meno soddisfatti (49,3%), non ha contatti con utenti (12,7%).

WORKSHOP SUI RAGGRUPPAMENTI PER L'INNOVAZIONE A LIVELLO REGIONALE
Bruxelles, 14 gennaio 2004 - L'unità centrale Irc-ire e la Regione Abruzzo stanno organizzando congiuntamente un workshop dal titolo "I raggruppamenti quale motore dell'innovazione a livello regionale", che si svolgerà il 26 e 27 febbraio a Pescara. I raggruppamenti sono diventati una componente importante della politica dell'innovazione e la manifestazione cercherà di presentare la logica delle politiche di sostegno alla costituzione di tali gruppi. Saranno inoltre presentati esempi concreti di risultati ottenuti dai raggruppamenti regionali. In particolare, le presentazioni verteranno sui seguenti temi: la strategia d'innovazione regionale dello Yorkshire e dell'Humber basata sui raggruppamenti; il raggruppamento aerospaziale creato nei Paesi Baschi; le regioni italiane industriali, illustrate con l'esempio di Castel Goffredo, distretto della calzetteria; le fasi, le aspettative e i risultati delle politiche fiamminghe sui raggruppamenti. Infolink: http://www.Innovating-regions.org/network/events/displayevents.cfm?eve_id=214

VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE: LA COMMISSIONE PROCEDE CONTRO BELGIO, ITALIA, SPAGNA E REGNO UNITO
Bruxelles, 14 gennaio 2004 - La Commissione europea ha deciso di procedere contro Belgio, Italia, Spagna e Regno Unito per assicurare il rispetto da parte di questi paesi della normativa comunitaria, che impone di effettuare una valutazione d'impatto ambientale (Via) prima della realizzazione di alcune tipologie di progetti. La Commissione ha chiesto formalmente al Belgio di conformarsi ad una sentenza emessa dalla Corte di giustizia nel 2002 per la mancata adozione delle disposizioni nazionali di attuazione della normativa in materia di valutazione di impatto ambientale. Se dovesse continuare a non ottemperare a tale obbligo, il Belgio potrebbe incorrere in forti sanzioni pecuniarie. La Commissione ha deciso di deferire la Spagna alla Corte di giustizia per l'inadeguatezza della legislazione nazionale in materia di valutazione di impatto ambientale, e ha formulato pareri motivati nei confronti del Belgio e del Regno Unito per sollecitare questi due paesi a migliorare l'attuazione della normativa Via. La direttiva sulla valutazione di impatto ambientale mira a tutelare l'ambiente imponendo l'esame dell'impatto ambientale dei progetti prima della loro autorizzazione e assicurando la preventiva consultazione del pubblico. Con questa iniziativa la Commissione intende dimostrare la propria determinazione ad assicurare l'attuazione di tutte le misure di tutela ambientale previste dalla direttiva. Commentando queste decisioni, la commissaria per l'Ambiente Margot Wallström ha dichiarato: "La valutazione di impatto ambientale è uno strumento importante per richiamare l'attenzione delle autorità sul potenziale impatto di determinati progetti sull'ambiente e sul pubblico. Sollecito perciò il Belgio, l'Italia, la Spagna e il Regno Unito a provvedere affinché la valutazione di impatto ambientale sia disciplinata adeguatamente ed effettuata correttamente." Regno Unito La Commissione ha formulato un parere motivato (seconda e ultima fase della procedura di infrazione) nei confronti del Regno Unito, ritenendo la normativa britannica in materia di valutazione di impatto ambientale insoddisfacente per quanto riguarda i progetti realizzati su terreni di proprietà statale (il cosiddetto "Crown development"). Secondo le autorità britanniche, tali progetti sono esclusi dalla legislazione urbanistica e non sono pertanto soggetti alle disposizioni nazionali di attuazione della direttiva Via. Le autorità britanniche hanno spiegato che sono in vigore apposite procedure amministrative per assicurare la consultazione del pubblico su tali progetti. Tuttavia la Commissione ritiene necessaria l'adozione di misure legislative. Le autorità britanniche hanno accolto tale rilievo e stanno procedendo all'elaborazione della legislazione necessaria, che tuttavia non è stata ancora adottata né notificata. Italia La Commissione ha emesso un parere motivato nei confronti dell'Italia, in quanto la legislazione nazionale in vigore in materia di valutazione di impatto ambientale esclude gli impianti per il recupero dei rifiuti, che possono operare in base a un regime autorizzatorio semplificato. Tale esenzione, entrata in vigore nel 1999, è in contrasto con la direttiva Via per due motivi: in primo luogo in quanto esclude l'obbligo di effettuare una valutazione di impatto ambientale per progetti che normalmente dovrebbero essere sempre sottoposti a Via (progetti dell'allegato I) e in secondo luogo in quanto dispensa dall'obbligo di effettuare un'analisi preliminare per stabilire se determinati progetti che possono avere un impatto ambientale significativo (progetti dell'allegato Ii) debbano essere sottoposti a valutazione. Per effetto della legislazione attualmente in vigore, vari impianti per il recupero dei rifiuti hanno ottenuto l'autorizzazione pur non rispettando le disposizioni della direttiva Via. Nella lettera inviata alle autorità italiane la Commissione manifesta le sue perplessità sia, in generale, sulla legislazione italiana in materia di Via sia, più specificamente, sulla mancata valutazione di impatto ambientale in relazione ad un progetto specifico riguardante un inceneritore per il combustibile da rifiuti e la biomassa ubicato a Massafra (Taranto). Spagna La Commissione ha deciso di deferire la Spagna alla Corte di giustizia per le carenze riscontrate nelle disposizioni nazionali di attuazione della direttiva 97/11/Ce che ha modificato la direttiva Via. Secondo la Commissione , la legislazione spagnola non assicura l'adeguata informazione del pubblico sulle decisioni relative ai progetti per i quali è stata effettuata una valutazione di impatto ambientale. La Commissione è inoltre preoccupata per il fatto che in virtù della legislazione spagnola le disposizioni della direttiva 97/11/Ce si applicano soltanto ai progetti per i quali l'autorizzazione è stata richiesta dopo l'8 ottobre 2000, mentre la data stabilita dalla direttiva è il 14 marzo 1999, ossia più di un anno prima. Belgio Il 19 novembre 2002 il Belgio è stato condannato dalla Corte di giustizia (causa C-2001/319) per la mancata adozione e comunicazione delle disposizioni nazionali di attuazione della direttiva 97/11/Ce, che modifica l'originaria direttiva Via; tali disposizioni avrebbero dovuto essere adottate entro il mese di marzo 1999. A tutt'oggi non sono state ancora comunicate le disposizioni di attuazione per la regione delle Fiandre e pertanto la Commissione ha formulato nei confronti del Belgio un parere motivato, quale ultimo ammonimento scritto. Il mancato rispetto della sentenza della Corte potrebbe comportare l'irrogazione di forti sanzioni pecuniarie. La Commissione ha inoltre inviato al Belgio un parere motivato per non aver effettuato la valutazione di impatto ambientale prima della realizzazione di un bacino artificiale ("étang de Saintefontaine") situato a Clavier (Vallonia). La legislazione belga prevede l'obbligo di effettuare una valutazione di impatto ambientale per tutti i bacini artificiali di superficie superiore ad un ettaro. Il progetto in questione, approvato nel 2000, interessa una superficie di 1,5 ettari . Quadro normativo La direttiva Via(1), che costituisce uno dei cardini della normativa comunitaria in materia ambientale, impone agli Stati membri di effettuare una valutazione di impatto ambientale per alcuni progetti pubblici e privati prima della loro autorizzazione, qualora possano avere effetti significativi sull'ambiente. Per alcuni progetti (ad esempio autostrade, aerodromi e centrali nucleari), elencati nell'allegato I della direttiva, tale valutazione è obbligatoria; per altri (quali i progetti di riassetto urbano, le strutture turistiche e le attività ricreative), elencati nell'allegato Ii, gli Stati membri devono effettuare un'analisi preliminare per determinare quali necessitino di una valutazione. A tal fine gli Stati membri possono applicare soglie o criteri o effettuare un esame caso per caso o utilizzare una combinazione di questi due sistemi; lo scopo è quello di assicurare la valutazione di tutti i progetti che possono avere un impatto ambientale significativo. L'obiettivo della valutazione di impatto ambientale è individuare e descrivere l'impatto ambientale di determinati progetti per valutare l'opportunità di adottare misure volte a prevenirne o mitigarne gli effetti. Durante la procedura Via, il pubblico può intervenire ed esprimere le proprie preoccupazioni di ordine ambientale riguardo al progetto. La procedura di autorizzazione deve tener conto dei risultati della consultazione. Il termine per l'adozione delle disposizioni nazionali di attuazione della direttiva è scaduto nel luglio 1988. Nel 1997 è stata adottata una modifica della direttiva; pur mantenendo l'impianto fondamentale della direttiva originaria, la modifica ha rafforzato numerosi elementi di dettaglio. Il termine per l'adozione della normativa nazionale necessaria per dare attuazione alla modifica della direttiva è scaduto nel marzo 1999. Iter procedurale L'articolo 226 del trattato conferisce alla Commissione il potere di agire nei confronti degli Stati membri che non adempiono ai loro obblighi. Se ritiene che vi sia una violazione del diritto comunitario tale da legittimare l'apertura di una procedura di infrazione, la Commissione invia allo Stato membro interessato una diffida o lettera di costituzione in mora (prima fase della procedura di infrazione), invitandolo a presentare le proprie osservazioni entro un termine ben preciso, in genere di due mesi. Alla luce della risposta o della mancata risposta da parte dello Stato membro interessato la Commissione può decidere di formulare un parere motivato (seconda fase della procedura di infrazione), nel quale espone chiaramente e in via definitiva i motivi per cui ritiene che vi sia stata una violazione del diritto comunitario e invita lo Stato membro ad adempiere entro un termine ben preciso (solitamente due mesi). Qualora lo Stato membro non si conformi al parere motivato, la Commissione può decidere di adire la Corte di giustizia delle Comunità europee. L'articolo 228 del trattato conferisce alla Commissione il potere di agire contro uno Stato membro che non si sia conformato ad una precedente sentenza della Corte di giustizia. Sempre a norma dell'articolo 228, la Commissione può chiedere alla Corte di irrogare sanzioni pecuniarie allo Stato membro interessato. Per statistiche aggiornate sulle infrazioni in generale, consultare il sito web: http://europa.Eu.int/comm/secretariat_general/sgb/droit_com/index_en.htm#infractions

UNA RELAZIONE ESAMINA I PROGRESSI DELLA RICERCA FOTOVOLTAICA IN EUROPA
Bruxelles, 14 gennaio 2004 - La Dg Ricerca della Commissione europea ha pubblicato una relazione per fare il punto sulla ricerca finanziata dall'Ue in materia di energia fotovoltaica, esortando ricercatori ed imprenditori a rafforzare la cooperazione e ad accelerare lo sviluppo di questa promettente fonte energetica. "Auspichiamo che tali informazioni contribuiscano a potenziare l'eccellenza scientifica e tecnologica e a stimolare la cooperazione fra ricercatori, imprese e utenti [...]. Il nostro obiettivo è accelerare i progressi verso uno sviluppo sostenibile", si legge nella prefazione dello studio. Le celle solari o fotovoltaiche funzionano trasformando l'energia dei fotoni presente nelle radiazioni solari direttamente in energia elettrica, senza processi meccanici o termici intermedi. Nel 2001, il 15 per cento della produzione totale di elettricità è avvenuta mediante fonti di energia rinnovabili, ma il contributo del fotovoltaico alla cifra totale continua ad essere molto limitato, afferma la relazione. Tuttavia, la produzione fotovoltaica si è diffusa costantemente nel corso degli ultimi dieci anni, registrando una crescita media annuale pari al 30 per cento. Nel 2002, la produzione mondiale di moduli fotovoltaici ha superato i 550 Mw, oltre il 25 per cento dei quali realizzati in Europa. L'esigenza di uno sviluppo strategico dei sistemi fotovoltaici (Fv) in Europa ha condotto all'istituzione della rete Pv-net, che riunisce i rappresentanti di tutti i settori della ricerca e sviluppo (R&s) e della produzione attinenti all'energia fotovoltaica. La rete ha promosso il rafforzamento delle comunicazioni fra gli operatori del settore fotovoltaico attraverso l'organizzazione di riunioni fra esperti, workshop e simposi. Quest'interazione ha permesso di stilare una tabella di marcia sul fotovoltaico, ultimata alla fine del 2003, nella quale vengono esaminati tutti gli aspetti tecnologici, istituzionali e di sviluppo. Questa tabella di marcia è stata elaborata per fornire ai responsabili a livello nazionale ed europeo una solida base per le loro decisioni e promuovere il raggiungimento dell'obiettivo, fissato dalla Commissione europea, di moltiplicare per 30 la presenza dei sistemi Fv entro il 2010. Numerosi progetti di ricerca fotovoltaica sono stati condotti fra il 1999 e il 2002 nell'ambito del Quinto programma quadro (5Pq). Per ciò che concerne i materiali, le celle e i moduli sono state intraprese iniziative in diversi settori, quali la fabbricazione di massa di moduli Fv e la produzione di silicio di grado solare a basso costo. Altri progetti hanno posto l'accento sullo sviluppo di sistemi fotovoltaici integrati e sul miglioramento dei livelli di sicurezza e di prestazione. Nell'ambito del 5Pq sono state finanziate anche attività di dimostrazione e divulgazione. I partecipanti al progetto Suncities hanno lavorato alla piena integrazione dei sistemi Fv nei piani regolatori, mentre il consorzio Pv-cool ha cercato di risolvere il problema dell'abbassamento delle prestazioni a causa di un'inadeguata progettazione dei prodotti fotovoltaici. La relazione "European Photovoltaics Projects: 1999-2002", che traccia il quadro dell'attuale stato della ricerca e sviluppo fotovoltaica in Europa, dovrebbe aiutare i ricercatori e gli imprenditori a formulare idee di nuovi progetti in questo campo. Infolink: http://europa.Eu.int/comm/research/energy/pdf/european_photovoltaics_en.pdf  

DIFFUSI I DOCUMENTI PER LA TERZA CONSULTAZIONE SU TARIFFE E QUALITÀ DEL SERVIZIO ELETTRICO PER IL QUADRIENNIO 2004-2007 AUDIZIONI DEI SOGGETTI INTERESSATI IL 23 E 26 GENNAIO
Milano, 14 gennaio 2004 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha diffuso i documenti per la terza consultazione sulle tariffe e la qualità del servizio elettrico nel periodo 2004-2007. La nuova consultazione permetterà di meglio valutare e tenere conto delle osservazioni e dei commenti ricevuti nelle precedenti consultazioni, conclusesi il 12 dicembre per le tariffe e il 16 dicembre per la qualità. Sui due documenti tutti i soggetti interessati potranno fornire ulteriori osservazioni e commenti entro il prossimo 26 gennaio; i provvedimenti finali saranno adottati dall'Autorità a fine mese. Per dare la possibilità di meglio illustrare i contenuti dei suggerimenti che saranno formulati per iscritto, sono anche state organizzate due giornate di audizioni per venerdì 23 e lunedì 26 gennaio. I due documenti per la consultazione e il calendario delle audizioni sono disponibili sul sito internet www.Autorita.energia.it Tariffe per il servizio di trasporto e corrispettivi per i servizi di misura e vendita dell'energia elettrica per il periodo di regolazione 2004-2007. Rispetto ai precedenti, il nuovo documento propone una revisione delle modalità di quantificazione del capitale investito ed in particolare del valore delle infrastrutture di rete riconosciuto in tariffa alle società del settore. Nelle previsioni dell'Autorità la maggiore valorizzazione viene sostanzialmente bilanciata, a fini tariffari, dal minor importo riconosciuto per gli ammortamenti dei prossimi anni, in conseguenza dell'allungamento, in linea con gli standard tecnico-economici di settore, della vita utile delle infrastrutture. L'indicazione dell'Autorità rende il sistema tariffario sempre più aderente ai valori reali delle infrastrutture di rete e permette di tenere in maggiore considerazione le specifiche condizioni di svolgimento del servizio nelle differenti realtà cittadine. Al fine di mantenere l'obiettivo generale dell'equa ripartizione tra imprese e consumatori (in termini di riduzioni tariffarie) dei maggiori ricavi conseguiti dalle imprese nel periodo regolatorio 2000- 2003, l 'Autorità prevede un tasso di rendimento del capitale investito reale pre-tasse tra il 6,8% e il 6,9% per l'attività di distribuzione e tra il 6,7% e il 6,8% per l'attività di trasmissione. Per favorire lo sviluppo della rete di trasmissione, a fini di sicurezza ed efficienza del sistema elettrico nazionale, l'Autorità propone un tasso di rendimento maggiorato del 2% per le nuove infrastrutture completate e autorizzate dal Ministero delle attività produttive. Il price-cap annuale è ipotizzato al 3,5 per la distribuzione e al 2,5 per la trasmissione. Regolazione della qualità dei servizi di distribuzione, misura e vendita dell'energia elettrica nel periodo di regolazione 2004-2007. Confermato l'obiettivo di una riduzione generalizzata delle interruzioni del servizio in ambito locale, basato sul meccanismo di premi e penalità in relazione al raggiungimento di specifici standard prefissati, viene ipotizzato un nuovo metodo di determinazione degli obiettivi per accelerare al massimo il miglioramento nelle aree dove il servizio è peggiore. A fronte dei livelli tariffari che verranno decisi, l'Autorità prevede l'obbligo per tutti gli ambiti territoriali (ad alta, media e bassa intensità abitativa) di ottenere gli stessi livelli di qualità entro tre periodi regolatori. Il sistema di incentivi favorirà il raggiungimento di tale obiettivo in tempi molto più rapidi, rendendo convenienti gli investimenti anche e soprattutto nelle zone economicamente meno sviluppate del Paese. Per la qualità commerciale, che regola i rapporti contrattuali tra consumatori e fornitori del servizio, l'Autorità propone anche un nuovo servizio di monitoraggio del servizio telefonico di risposta alle richieste dei consumatori, mai trattato in precedenza, con l'obiettivo di conoscere e poter valutare il livello del servizio.

ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, L'ENERGIA EL'AMBIENTE ENEA:PRESENTAZIONE DELRAPPORTO ENERGIA E AMBIENTE 2003 LA SITUAZIONE ENERGETICA NAZIONALE E REGIONALE
Roma, 12 gennaio 2004 - Il 15 gennaio 2003, presso il Cnel (Sala della Biblioteca, Viale D. Lubin, 2 Roma, ore 9.00), l'Enea presenta il Rapporto Energia e Ambiente 2003, che costituisce un approfondito lavoro di analisi e un'ampia raccolta di informazione sulla situazione energetica ed ambientale a livello internazionale, nazionale e regionale. Con il Rapporto l'Enea presenta il quadro completo della situazione energetica italiana, fornendo un riferimento annuale per tutti gli operatori del settore. Il Programma degli interventi: Giovanni Falasca Consigliere Cnel; Giovanni Lelli Direttore Generale Enea; Giovanni Dellelce Sottosegretario Ministero Attività Produttive; Corrado Clini Direttore Generale Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio; Alessandro Ortis Presidente Autorità per lEnergia elettrica e il gas; Tommaso Franci - Assessore all'Ambiente della Regione Toscana; Coordina: Jacopo Giliberto Il Sole 24 Ore.

CONSUMI DI ENERGIA ELETTRICA: +0,9% A DICEMBRE IL 2003 SI CHIUDE CON UN AUMENTO COMPLESSIVO DEI CONSUMI DI ELETTRICITÀ PARI A +2,9% RISPETTO AL 2002.
Roma, 14 gennaio 2004 – Più 0,9% è la crescita della domanda di energia elettrica nel mese di dicembre 2003 rispetto al corrispondente mese dell’anno 2002. Il totale dell’energia richiesta in Italia è stato pari a 26,3 miliardi di kWh. Il risultato del mese di dicembre 2003, ottenuto a parità di giornate lavorative, ha risentito di fattori climatici (temperatura media mensile superiore di circa mezzo grado centigrado rispetto a dicembre 2002). Depurata da questo effetto la variazione è pari a +1,2%. 53.403 megawatt è la potenza massima richiesta sulla rete elettrica italiana nel mese di dicembre 2003. Il valore, raggiunto mercoledì 10 alle ore 17.00, è superiore dell’1,5% rispetto al valore registrato alla punta nel corrispondente mese dello scorso anno, e rappresenta il nuovo record storico per il sistema elettrico italiano. Dall’analisi effettuata dal Gestore della rete emerge che a livello territoriale la crescita dei consumi, registrata a dicembre 2003, rispetto a dicembre 2002, è stata superiore alla media nazionale al Centro (+2,6%), nella media al Sud (+0,9%) e di poco inferiore al Nord (+0,3%). I 26,3 miliardi di kWh richiesti nel mese di dicembre 2003 risultano distribuiti per il 44,3% al Nord, per il 30,3% al Centro e per il 25,4% al Sud. La dinamica tendenziale della richiesta di energia elettrica sul territorio, nel mese di dicembre 2003, ha fatto registrare un +5,9% nell’area Emilia Romagna - Toscana, rispetto allo stesso mese del 2002. Nel mese di dicembre 2003 il fabbisogno nazionale di energia elettrica è stato coperto per l’84,6% con la produzione nazionale e per la quota restante (15,4%) facendo ricorso alle importazioni, in sensibile diminuzione (-13,2%) rispetto a dicembre 2002. Il calo delle importazioni di energia elettrica dall’estero è dovuto alla riduzione, effettuata nelle ore notturne, della quantità proveniente dalla Svizzera. Il Gestore della rete ha applicato tale misura per esigenze di sicurezza a seguito degli eventi del 28 settembre scorso. Complessivamente la produzione nazionale netta a dicembre 2003 (23,2 miliardi di kilowattora) è aumentata del 4% rispetto a dicembre 2002. In particolare si è avuto un aumento delle produzioni termoelettrica (+11,9%) ed eolica (+8,3%). In diminuzione le produzioni idroelettrica (-26,3%) e geotermoelettrica (- 0,7%). Il profilo congiunturale della domanda elettrica a dicembre 2003 ha fatto registrare un lieve incremento (+0,1%) rispetto al mese precedente. Nel 2003 la richiesta di energia elettrica è aumentata complessivamente del 2,9 % rispetto al 2002. Il dato ha risentito, in particolare, della situazione climatica del periodo estivo. Nel periodo giugno-settembre 2003 si sono verificate, infatti, temperature superiori alla media che hanno determinato un maggior consumo di elettricità. Ulteriori informazioni e l’analisi dell’andamento dei consumi elettrici mensili sono disponibili nella pubblicazione “Rapporto Mensile sul Sistema Elettrico”, consultabile alla voce “dati statistici” del sito www.Grtn.it

L’US EPA E L’US DOE HANNO PREMIATO LA JOHNSON &JOHNSON, TRA OLTRE 500 GRANDI IMPRESE, ENTI E UNIVERSITÀ, COME LEADER 2003 DELLE AZIENDE ATTENTE ALL’AMBIENTE ED INTERESSATE ALLO SVILUPPO ED ALL’UTILIZZO DI ENERGIA VERDE.
Roma, 14 gennaio 2004 - Johnson & Johnson è stata premiata dal United States Environmental Protection Agency (Epa)* e dal United States Department of Energy (Doe), con il riconoscimento Green Power Leadership Award 2003** ed è stata così individuata come azienda partner per lo sviluppo ed l’implementazione di forme di energia verde rinnovabile e non inquinante. Il riconoscimento è stato consegnato alla Johnson & Johnson da Kathleen Hogan, direttore della Climate Protection Partnership Division dell’Epa che durante la cerimonia ha dichiarato: "Johnson & Johnson è un leader nazionale nell’energia verde e con il suo comportamento incoraggia altre aziende e istituzioni a far progredire un futuro di energia pulita." Nel 2003, la Johnson &johnson, implementando la propria politica di “Climate Friendly Energy”, si è impegnata all’acquisto annuale di 47,000 Mwh di energia verde nel Texas e nel New Jersey. In aggiunta, ha installato 1.2 Mw di generazione solare in loco in quattro dei suoi impianti: Cordis (Nj), Janssen (Nj), Neutrogena (Ca), and Psga -Pharmaceutical Sourcing Group Americas- (Pa). Inoltre, si è impegnata ad acquistare “certificati di energia rinnovabile” (green tags) come un aspetto della propria partecipazione al Market Development Group del World Resources Institute's Green Power. Negli Stati Uniti Johnson & Johnson ha completato con successo un’operazione di energia verde che ha interessato i tre principali ambiti di applicazione di quest’ultima -elettricità verde, green tags, e sistemi di generazione solare in loco- ed è una delle poche compagnie in America ad operare in tutti e tre i settori.

VOYAGER 2003: RICICLAGGIO DEI RIFIUTI IN CAMPO ARTISTICO DAL 17 GENNAIO, AL PALAZZO DIOCLEZIANO DI SPALATO, SARANNO ESPOSTE LE OPERE
Ancona, 14 gennaio 2004 - Voyager 2003, il progetto sul riciclaggio dei rifiuti in campo artistico - promosso dall’assessorato all’Ambiente della Regione Marche e dall’Arci di Ancona, in collaborazione la Provincia e il Comune di Ancona, l’Ente Parco del Cònero, Portonovo e.R.l. Ed Anconambiente – chiuderà, sabato 17 gennaio, a Spalato, il suo lungo percorso, iniziato l’estate scorsa. Nella città croata verrà inaugurata l’esposizione delle opere, alla presenza di una delegazione dell’assessorato regionale all’Ambiente. L’esposizione, che si terrà nelle prestigiose sale espositive del Palazzo di Diocleziano e che rimarrà aperta sino al 15 di febbraio, propone i lavori e le opere già mostrate “open air” la scorsa estate a Portonovo. Viene così realizzato uno dei principali obiettivi di Voyager 2003: unire, sul tema del riciclaggio dei rifiuti, le due sponde dell’adriatico. Elemento unificante del progetto è, infatti, la trasformazione in opere d’arte dei rifiuti lasciati dalle mareggiate invernali nelle spiagge di Portonovo. L’ambizioso progetto di quest’anno ha portato a incontrare l’altra sponda dell’Adriatico, coinvolgendo alcuni artisti croati e chiedendo loro di venire in Italia a lavorare a fianco degli artisti italiani. “La cultura del riciclo – ha commentato l’assessore regionale all’Ambiente, Marco Amagliani – oltre che una prassi corretta della vita quotidiana, rappresenta anche una risorsa culturale, capace di valorizzare quello che non serve più e di educare, soprattutto i giovani, al rispetto della natura. L’iniziativa ha avuto un buon successo di pubblico e ha suscitato l’interesse di molte persone. Siamo soddisfatti per aver investito risorse in questa manifestazione, i cui risultati ci spingono a valutare, anche per il 2004, un analogo impegno, ampliando la portata della manifestazione stessa”. Lo sforzo organizzativo dell’Arci e il sostegno dell'assessorato all'Ambiente della Regione hanno consentito che la mostra al Palazzo Diocleziano di Spalato potesse realizzarsi; per la prima volta le due città vengono unite in modo diretto da un progetto culturale e sociale che vede protagonisti associazioni di entrambi i paesi. Le collaborazione con l’amministrazione di Spalato e con l’associazione culturale Holu-split si sono rivelate assai proficue; l’auspicio degli organizzatori è che esse possano proseguire nella prossima edizione, con la partecipazione di ben cinque artisti croati al progetto Voyager 2004.

BOCCONI PIÙ VICINA ALLE MATRICOLE: AD APRILE IL TEST DI SELEZIONE IN OTTO CITTÀ
Milano, 14 gennaio 2004  - Si apriranno giovedì 15 gennaio 2004, e si chiuderanno giovedì 15 aprile, le preiscrizioni al test di selezione all’Università Bocconi, sessione di aprile, per l’anno accademico 2004-2005. Per la prima volta quest’anno le aspiranti matricole potranno scegliere di sostenere la prova oltre che a Milano e a Bari anche ad Alessandria, Cagliari, Napoli, Palermo, Rimini, Vicenza. Le iscrizioni si effettueranno esclusivamente on-line al sito dell’Ateneo: www.Uni-bocconi.it  Anche per il prossimo anno accademico 2004-2005 gli studenti avranno la possibilità di effettuare il test di ammissione ad aprile, prima ancora di aver sostenuto la prova di maturità. Il test attitudinale si svolgerà, contemporaneamente nelle varie sedi, sabato 24 aprile, e consiste in una serie di domande a risposta multipla, una sola delle quali è esatta, focalizzate su diverse aree di valutazione: comprensione verbale, relazioni figurali, matematica, attenzione e percezione ecc. I candidati saranno valutati per il 50% dal risultato del test di selezione e per il restante 50% dal curriculum scolastico inteso come media aritmetica dei voti del penultimo e terzultimo anno in quattro insegnamenti uguali per tutti. Gli insegnamenti sono: italiano, matematica, storia e lingua straniera (dove non sia previsto lo studio della lingua straniera, può essere considerato il voto di un’altra materia obbligatoria). A questi quattro insegnamenti devono aggiungersi altri due insegnamenti a scelta dello studente. I risultati del test saranno pubblicati entro venerdì 30 aprile sul sito della Bocconi (www.Uni-bocconi.it) e comunicati ai singoli candidati mediante messaggio di posta elettronica. Gli ammessi, che hanno conseguito il diploma di maturità, si potranno immatricolare via Internet a partire da giovedì 1 luglio fino a sabato 31 luglio, per poi perfezionare l’iscrizione con la consegna della documentazione alla segreteria di Ateneo da lunedì 13 settembre a giovedì 30 settembre. La Bocconi mette a disposizione ad aprile circa il 90% dei 2850 posti complessivi, ripartiti in 19 classi di 150 studenti ciascuna. Coloro che non avranno superato ad aprile la prova di selezione avranno la possibilità di partecipare di nuovo al test di selezione della sessione autunnale, fissato per lunedì 6 settembre nella sola sede di Milano. Le preiscrizioni per settembre si effettueranno anch’esse solo on-line e si apriranno giovedì 15 luglio per concludersi martedì 31 agosto. Anche per il prossimo anno accademico 2004-2005 gli studenti avranno l’opportunità di godere di aiuti finanziari e agevolazioni messi a loro disposizione dall’Isu, Istituto per il diritto allo Studio Universitario, della Bocconi. Lo scorso anno 2003- 2004 a beneficiare di borse di studio sono stati 750 studenti iscritti ai corsi di laurea e 2 studenti iscritti ai corsi di dottorato di ricerca. Le domande presentate erano state 1.874 e gli studenti risultati idonei erano risultati 1.181. Tutti i 1.181 studenti hanno ottenuto l’esonero totale dal pagamento di tasse e contributi universitari. 752 beneficiari hanno avuto, inoltre, diritto alla borsa di studio. Nove sono i corsi di laurea che l’Università Bocconi offrirà il prossimo anno accademico 2004-2005. Clea, corso di laurea in Economia aziendale; Clapi, corso di laurea in Economia delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni internazionali; Clefin, corso di laurea in Economia delle istituzioni e dei mercati finanziari; Cleli, corso di laurea in Economia e legislazione per l’impresa; Cleacc, corso di laurea in Economia per le arti, la cultura e la comunicazione; Des, corso di laurea in Discipline economiche e sociali; Clemit, corso di laurea in Economia dei mercati internazionali e delle nuove tecnologie; Diem, corso di laurea (Degree) in International Economics and Management; Clsg, corso di laurea in Scienze giuridiche.

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