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NOTIZIARIO WEB & contributi
di MERCOLEDI'
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Le Monde 9/12/2003 Aziende e Nuovi mercati L'India, che sforna ogni anno
260.000 ingegneri d'alto livello, sta diventando una meta di
delocalizzazione molto ambita dalle aziende informatiche occidentali.Secondo
i sindacati inglesi, sono stati persi in Gran Bretagna negli ultimi 18
mesi 10.000 posti di lavoro, ed altri 200.000 sarebbero in pericolo.Negli
Usa gli ingegneri della Silicon Valley(120.000), sarebbero oggi meno
numerosi che in India a Bangalore (150.000).La Francia non è che il 5°
partner europeo dell'India, ma"le società di servizi informatici conosceranno
uno scenario paragonabile a quello dell'industria tessile", predice
Paul Hermelin, presidente di Cap Gemini Ernst & Young. Axa, "L'INDIA METTE I SUOI
CERVELLI AL SERVIZIO DELL'INDUSTRIA OCCIDENTALE" Dopo Se Il centro studi Gartner ritiene
che l'India capti il 55% dei 19,5 miliardi di $ di volume d'affari
delocalizzati nelle"attività di servizi, nelle tecnologie
informatiche e nei processi informatici per il trattamento dati delle
imprese.Il paese è in mano alle multinazionali anglosassoni, sia per la
qualità della mano d'opera, anglofona,che per i prezzi vantaggiosi. Nel Regno Unito, antica potenza
coloniale, gli annunci di delocalizzazione si moltiplicano. Il 2
dicembre la compagnia d'assicurazione Aviva, ha annunciato il
trasferimento in India di 2500 impieghi nei servizi informatici e centri
di chiamata"per conferire all'azienda un'accresciuta
flessibilità e capacità", ha così spiegato.Sotto pressione dei
sindacati che volevano la condanna di
questa decisione,Toni Blair, il Primo Ministro, s'è
dichiarato"dispiaciuto per chi si trova ad avere il posto
minacciato".Ma ha anche aggiunto"la cosa peggiore per il
governo sarebbe di alimentare false speranze sostenendo che sia
possibile fermare questa evoluzione".Si sa che Aviva, non ha fatto
che seguire l'esempio di Reuters, di BT, di Prudential, dei supermercati
Tesco, delle banche HSBC e Lloyds e delle Ferrovie Britanniche.I servizi
telefonici delle ferrovie britanniche, saranno subappaltati anch'essi in
India da operatori che mai avrebbero usato la rete ferroviaria di Sua
Maestà.Secondo i sindacati, negli ultimi 18 mesi sono stati persi
10.000 posti lavoro e 200.000 sarebbero in pericolo."In tempi brevi
la delocalizzazione danneggia l'economia britannica distruggendo posti
di lavoro. ma alla lunga questi trasferimenti sono utili", sostiene
Nigel Roxburgh, della National Association of Outsources, organizzazione
d'imprese che si servono di subfornitura estera. Sviluppo più rapido. Negli Stati
Uniti ci sarebbero oggi meno ingegneri nella Silicon Valley (120.000),
che non a Bangalore, in India (150.000).Le imprese si giustificano
spiegando che i loro centri di ricerca delocalizzata, permettono loro di
sviluppare più in fretta nuovi prodotti di miglior qualità. I 900
ingegneri della Texas Instrument a Bangalore hanno già depositato 250
brevetti.Entro il 2004 interattivi di Lehman Brothers,
di Boeing e delle Pagine Gialle Telefoniche
negli Stati Uniti.Secondo lo studio A.T.Kearney, i servizi
finanziari americani trasferiranno all'estero, sopratutto in India,
entro il 2008 ben 500.000 posti lavoro.Quando le grandi aziende di Wall
Street chiudono alla sera, gli analisti indiani trattano e verificano le
operazioni del giorno della quasi totalità delle grandi banche e delle
case di mediazione.I rischi e gli stanziamenti
individuali utilizzati per determinare le polizze d'assicurazione
o concedere crediti attraverso l'American Express o la J.P.Morgan
Chase sono trattati in India....... In Francia,"le società di
servizi e d'ingegneria informatica conosceranno uno scenario di
delocalizzazione paragonabile a
quello delle aziende tessili.", dice Paul Hermelin, Presidenter di
Cap Gemini Ernst & Young, che ha 600 impiegati in India
(su un effettivo totale di di 52.600 persone)."La delocalizzazione
è un problema di di sopravvivenza in un contesto di diminuzione lavoro
e di pressione sui prezzi", aggiunge Jean-Yves Hardy, PDG di
Valtech.Questa azienda specializzata in consulenze in commercio
elettronico ha aperto un centro di sviluppo in India, che attualmente impiega
40 persone e prevede di assumerne altre 1000 entro il 2004, per
un effettivo totale di 800 collaboratori per tutta Differenze di fuso orario. Stando
all'organizzazione privata Synthetic-Informatique, la delocalizzazione
rappresenta solo l'1,5% del volume d'affari del settore, di cui meno
della metà riguarda l'India. "Il punto forte degli USA, è lo
sviluppo del software.Là, dalla scrittura ai testi fino alla
manutenzione, tutto il processo può essere molto facilmente
delocalizzato, osserva Pierre Dellis, delegato generale.Ma nel campo
della consulenza e servizi, dove Eric Leser(a New York),Gaelle Macke(a Parigi),Marc Roche(a Londra)
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