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PRESIDENZA DEL CONSIGLIO EUROPEA : LE PRIORITÀ DELLA PRESIDENZA IRLANDESE

Strasburgo, 15 gennaio 2004 - Il Primo Ministro irlandese Bertie Ahern ha aperto ringraziando il Parlamento per il modo in cui è stata ricevuta, nel novembre scorso, la Presidente irlandese Mary Mcaleese. Il motto «Europeans - Working Together» esprime un concetto di lavoro in partenariato degli europei, che vogliono conseguire obiettivi comuni, ha detto Ahern, che sa di poter contare sulla cooperazione dei deputati del Parlamento. L'obiettivo principale di quella che sarà la sesta Presidenza irlandese consiste nel raggiungere dei risultati che possano avere un impatto positivo sulla vita dei cittadini europei. A tale scopo, ciascuna delle parti coinvolte deve svolgere il proprio ruolo. Il Parlamento è l'unica Istituzione che detiene un mandato diretto dei cittadini; va da sé che una buona relazione tra Consiglio e Parlamento è vitale per il successo dell'Unione. A causa delle elezioni in giugno, il tempo a disposizione per poter lavorare insieme è corto, ma il Presidente del Consiglio ha preso atto della disponibilità espressa dal Presidente Pat Cox. Il programma della Presidenza irlandese è il primo ad applicare pienamente le decisioni del Consiglio europeo di Siviglia, tese a fornire maggiore coerenza al lavoro del Consiglio; esso tiene conto delle priorità del programma operativo annuale, preparato con la futura Presidenza olandese. Esso inoltre è coerente con il programma strategico pluriennale 2004-2006. Questi ultimi sono già di per sé esempi pratici del motto «Working together». Il Presidente del Consiglio ritiene fondamentale che l'Unione abbia una nuova Costituzione. Egli ha mostrato apprezzamento per il lavoro della Convenzione e in particolare per il contribuito dei membri del Parlamento. Egli ha sottolineato di aver ben recepito il messaggio di molti eurodeputati sull'importanza di una Cig rapida e di successo. Bertie Ahern ha ringraziato anche la Presidenza italiana per il lavoro svolto e per l'assistenza fornita al suo Governo. Egli ha espresso il suo disappunto per il fatto che non si sia raggiunto un accordo in dicembre, promettendo di fare tutto quanto in suo potere per potervi arrivare prima possibile. Per arrivare ad un compromesso, occorre una sufficiente volontà politica da parte di tutti, ha detto. Una nuova Costituzione aiuterebbe l'Unione a rispondere alle aspettative dei cittadini e le permetterebbe di avere un'azione più efficace e coerente nel mondo. Del resto, un ritardo eccessivo danneggerebbe la credibilità dell'Unione. Il Presidente del Consiglio ha intrapreso intense consultazioni, su cui riferirà nel corso del Consiglio europeo di marzo. Tutti i suoi colleghi hanno manifestato l'impegno a andare avanti. In merito alle nuove prospettive finanziarie, si attende una comunicazione della Commissione entro la fine del mese. Il Consiglio europeo di primavera stabilirà il calendario dei negoziati. Bertie Ahern considera un privilegio speciale quello di iniziare la Presidenza a 15 e di terminarla a 25. Una cerimonia ufficiale celebrerà l'evento a Dublino il 1° maggio, accompagnata da eventi culturali e da scambi a livello internazionale. L'allargamento costituirà una delle maggiori priorità, questo vale anche per Romania e Bulgaria, per le quali si spera di concludere i negoziati entro il 2004. Il Presidente del Consiglio ha anche manifestato apprezzamento per gli sforzi della Turchia, su cui si prenderà una decisione nel corso del Consiglio europeo di dicembre. Egli ha auspicato che Cipro possa aderire all'Unione come un'unica isola, e appoggia gli sforzi del Segretario generale Onu in questo processo. In merito alla strategia di Lisbona, Bertie Ahern ha sottolineato come la Presidenza abbia posto tra le sue quattro priorità quella di una crescita sostenibile e della coesione sociale. Il prossimo anno saremo a metà del cammino verso la data del 2010 fissata a Lisbona, ha detto. Sono già stati raggiunti dei risultati in molti settori. Oggi è molto più facile per lavoratori e studenti circolare in Europa per lavorare o studiare; è più facile intraprendere una piccola attività economica; le telecomunicazioni sono a buon mercato; ci sono stati progressi nella protezione sociale. C'è un impegno per un'Europa più attenta all'ambiente. Ma occorre fare di più, altrimenti non si raggiungerà l'obiettivo dell'economia più competitiva del mondo entro il 2010, ha affermato. Per questo è attesa, la prossima settimana, la relazione della Commissione al Consiglio europeo di primavera. Occorre cogliere le possibilità offerte dai segnali di ripresa economica a livello europeo e mondiale. In questo senso, è necessario procedere alle riforme che garantiscano il massimo di vantaggi a livello economico e sociale, anziché mantenere lo statu quo. Le due priorità della Presidenza in merito all'Agenda di Lisbona saranno la crescita sostenibile e un'occupazione di alta qualità. Tra le sfide essenziali da affrontare figurano gli investimenti in capitale umano per sostenere alti livelli di crescita dell'economia europea, nonché la competitività e in particolare lo sviluppo dei servizi quale motore della crescita e della creazione di posti di lavoro. Quest'ultimo tema è di particolare importanza; il Presidente del Consiglio ha accolto favorevolmente il messaggio contenuto nella relazione del gruppo di lavoro di Wim Kok. Infine, egli ha voluto ricordare l'importanza del dialogo sociale, che prevede tra l'altro il Vertice sociale tripartito di marzo. Bertie Ahern ha ricordato che l'Europa ha creato negli ultimi 50 anni un'ara di pace e di prosperità che ha eliminato le barriere alla circolazione, ma che rischia di favorire le attività illecite. Per questo, la Presidenza lavorerà affinché si raggiungano i più alti livelli di libertà e sicurezza. Il programma di Tampere sarà al centro dell'attenzione, in particolare per quanto riguarda asilo, immigrazione, cooperazione giudiziaria e di polizia in campo penale, cooperazione in materia civile. Il Consiglio europeo di giugno effettuerà una valutazione degli obiettivi raggiunti. Il Presidente del Consiglio ha affermato che l'Unione lavorerà a stretto contatto con le Nazioni Unite nel loro sforzo di riforma, nonché in seno al Gruppo ad alto livello sulle minacce, le sfide e i cambiamenti. Egli ha manifestato il suo apprezzamento per la decisione di attribuire il premio Sacharov al Segretario generale Onu. Questo fatto indica quanto sia importante per l'Unione il multilateralismo in politica estera. Ue e Onu continueranno a lavorare assieme anche nella gestione delle crisi, per la quale sono partner naturali. Egli ha ricordato che sotto Presidenza italiana è stata firmata una dichiarazione congiunta su questo tema. L'unione deve lavorare anche per il disarmo e per la promozione dei diritti umani. Su quest'ultimo punto, Bertie Ahern ha detto che l'Unione adotterà le Linee guida di supporto ai Difensori dei Diritti umani e che essa implementerà la Strategia sui minori coinvolti nei conflitti armati. Un altro punto importante è quello della cooperazione con gli Usa, con i quali c'è stato disaccordo sul tema dell'Iraq. «Il mondo è migliore e più sicuro quando l'Unione europea e gli Stati uniti lavorano insieme», ha detto. L'ue terrà dei vertici con gli Usa, ma anche con il Canada e i Paesi dell'America latina e dei Caraibi, in quanto essa considera le sue relazioni con le Americhe come un tutt'uno. In Medio Oriente, l'Unione continuerà a lavorare in seno al Quartetto per l'applicazione della road map in vista di una soluzione a due Stati. Il Ministro degli Affari esteri Brian Cowen sarà in viaggio questa sera in direzione di quest'area, ha detto. Il Vertice Ue-russia sarà un'occasione per rafforzare un partenariato strategico. Per quanto concerne la Prevenzione dei conflitti, il ruolo delle Ong e della società civile verrà valorizzato. Si tratta di un tema importante, soprattutto nel caso dell'Africa, considerando che 291 milioni di persone vivono al di sotto della soglia della povertà nell'Africa sub-sahariana. Circa 30 milioni sono infette dall'Aids. Un decina di conflitti contribuisce a esasperare la crisi umanitaria. La Presidenza intende appoggiare gli sforzi condotti dai Paesi africani per far fronte a queste enormi sfide. Inoltre sarebbe auspicabile una maggiore convergenza tra la politica estera e quella di sviluppo. L'unione deve costituire un esempio verso il perseguimento dei «Millennium Development Goals». Sarà importante curare le relazioni con i nostri vicini, visto che, dopo l'allargamento del 1° maggio, vi saranno 385 milioni di persone che vivranno alle frontiere terrestri e marittime dell'Unione. Attraverso l'iniziativa di Vicinato europeo, sarà possibile sviluppare le relazioni con questi paesi a Est e a Sud sulla base dei valori di democrazia, rispetto dei diritti umani e Stato di diritto. Si cercherà di implementare l'Agenda fissata a Salonicco nel giugno 2003 nel corso del Vertice tra Ue e Paesi dei Balcani occidentali. Anche la politica commerciale si baserà su un approccio multilaterale: l'Unione è impegnata nel rilancio dei negoziati del Doha round. Un altro punto chiave dell'Agenda saranno le relazioni con i Paesi asiatici; è previsto un incontro tra i Ministri degli Affari esteri in aprile, e si spera di organizzare un Vertice tra Unione e Giappone nel corso della Presidenza. Il Presidente del Consiglio ha espresso l'auspicio di arrivare ad una conclusione per quanto concerne lo statuto dei deputati, sulla base del voto del Parlamento lo scorso dicembre. Egli ha concluso il suo intervento facendo un riferimento alla visione dei Padri fondatori dell'Europa, un'Europa in cui non ci sarebbero stati più conflitti né divisioni, ma ci sarebbe stata piuttosto una cooperazione che avrebbe garantito sicurezza e prosperità. Cosciente dell'ambizione dell'Agenda della Presidenza irlandese, Bertie Ahern ha voluto infine ricordare il motto «Europeans - Working Together». Il Presidente della Commissione europea Romano Prodi ha esordito sottolineando come gli eventi dei prossimi mesi tracceranno il corso dell’Unione per molti anni a venire. In particolare, cita gli appuntamenti istituzionali (il rinnovo del Pe a giugno e la scadenza del mandato della Commissione a ottobre) e i prossimi negoziati che definiranno le future Prospettive finanziarie dell’Unione, nonché l’allargamento, il proseguimento dei lavori sul Trattato costituzionale e sulla nostra strategia per la crescita. Per quanto riguarda l’allargamento, il Presidente ha sottolineato come esso porterà con sé cambiamenti di ampia portata per tutte le istituzioni europee. Sul piano operativo, procedono i lavori di preparazione per l’organizzazione interna della Commissione e si intensificano le consultazioni con i governi dei nuovi Stati membri per la designazione dei nuovi Commissari. L'obiettivo è quello di «integrare i nuovi membri del Collegio a partire dal primo maggio prossimo, dopo il voto d'approvazione da parte del Parlamento». I Presidente Prodi ha evidenziato come le celebrazioni a Dublino e in tutta l’Europa saranno un momento simbolico che aprirà nuove prospettive. Si tratterà di una tappa epocale verso la forma definitiva dell'Ue che avverrà con l'adesione di tutti i paesi dei Balcani occidentali. Con i nuovi vicini dell’Europa allargata, si dovrà creare un’area di cooperazione, di stabilità, di sicurezza e di pace. Quest’opera è già iniziata, grazie all’iniziativa dell’Anello dei Paesi Amici che estende dal Mediterraneo alla Russia la possibilità di cooperare profondamente e sistematicamente con l’Unione europea. Affrontando la questione delle relazioni esterne, Prodi ha affermato di sostenere con decisione la scelta della Presidenza irlandese a favore di un multilateralismo forte ed efficace, del rispetto dei diritti umani e della prevenzione dei conflitti. L’unione deve rafforzare le sue relazioni con le Nazioni Unite e deve cercare un terreno d’intesa più ampio con tutti i protagonisti della scena mondiale, a cominciare dagli Stati Uniti e dalla Russia. Si deve cooperare con gli Stati membri «per aiutare il Segretario Generale Kofi Annan a portare avanti la riforma delle Nazioni Unite, che debbono essere forti, efficaci e presenti dove la pace è in pericolo, dove le popolazioni hanno bisogno d'aiuto, dove i diritti dell'uomo vanno protetti». Riguardo alla sicurezza e alla pace nel mondo, Prodi ha sottolineato il ruolo del dialogo politico e - associandosi alle proposte della Presidenza - della necessità di concentrare l'azione dell'Unione sugli aiuti umanitari, sul rispetto dei diritti umani e sui fattori politici, economici e sociali che nutrono la violenza e la guerra. Fermo restando che le organizzazioni terroriste vanno contrastate senza esitazione e messe in condizione di non nuocere. Nell'esprimere la più viva soddisfazione per la ripresa dei lavori della Conferenza intergovernativa annunciata dalla Presidenza, Prodi ha evidenziato come il varo della Costituzione sia una priorità assoluta per la Commissione. Garantendo quindi il suo pieno sostegno alle Presidenze irlandese e olandese, ha affermato che «il 2004 deve essere l'anno della nuova Costituzione europea». A tale proposito ha invitato i governi a fare uno sforzo ulteriore per far maturare il consenso sulle proposte della Convenzione perché il rallentamento del processo di integrazione rappresenterebbe «un costo politico ed economico troppo alto». Tuttavia, se gli sforzi in questa direzione dovessero fallire, il Presidente della Commissione ha dichiarato che non ci si potrebbe opporre a una cooperazione più forte da parte di alcuni, «cooperazione che dovrebbe poi servire come punto di partenza per un’Unione più vigorosa e più coesa, utilizzando a questo scopo il metodo che ha garantito il successo di cinquant'anni d'integrazione europea». Riguardo alle azioni europee per la crescita economica, Prodi osserva come il programma della Presidenza irlandese sia ricco e ambizioso tenuto anche conto del fatto che durante questo semestre si terrà il vertice di Primavera, che rappresenta il principale appuntamento per definire la strategia economica dell’Unione. Rilevando come la situazione economica sembra finalmente migliorare e l’atmosfera torna a essere favorevole per stimolare l’attività economica, l'oratore ha garantito il pieno sostegno suo e della Commissione agli obiettivi esposti nel programma della Presidenza. Prodi ha poi ribadito la visione di fondo della strategia dell'Esecutivo. In particolare, il Consiglio di primavera proseguirà sulla strada tracciata dalla strategia di Lisbona che «resta l'unico ancoraggio per permettere alla società e all’economia europea di mantenere prosperità, sicurezza e giustizia sociale anche in un mondo globalizzato». La Commissione farà le sue proposte, il Consiglio prenderà le sue decisioni «tuttavia nulla accade davvero finché queste decisioni non diventano politiche reali a livello nazionale». In tale ambito, il Presidente Prodi ha sottolineato come le grandi priorità dell’Unione debbono essere la conoscenza e l’innovazione, affermando che gli investimenti nella scuola, nella formazione permanente e nella ricerca rappresentano un obiettivo da perseguire immediatamente perché «i nostri concorrenti internazionali ci stanno superando o ci hanno già superato». Perciò, ha continuato, si deve accelerare la transizione verso l’economia della conoscenza. A tale proposito, ha insistito sul ruolo della ricerca e sulla necessità di creare in Europa dei centri di ricerca di eccellenza a livello mondiale, non attraverso una strategia nazionale ma europea. Inoltre, ha proseguito Prodi, bisogna «mettere in atto un meccanismo che consente ai nostri ragazzi che in questo momento si stanno specializzando altrove di ritornare in Europa una volta finiti gli studi». Essi «devono trovare in Europa le opportunità di studio, di lavoro e di successo a cui hanno diritto». Questo - ha concluso il Presidente della Commissione - «deve essere il senso delle nostre politiche e questo deve essere il nostro impegno per rispondere alle attese dei nostri cittadini». Hans-gert Poettering (Ppe/de, D) ha ricordato che i presidenti dei gruppi politici hanno già avuto modo di incontrare i ministri irlandesi lo scorso dicembre, ponendo così le basi per un successo della Presidenza. Per il Ppe, la Costituzione rappresenta la priorità delle priorità. Il fallimento del Vertice di Bruxelles non deve significare il fallimento del progetto di Costituzione; l'oratore ha quindi promesso al Presidente del Consiglio il sostegno del suo gruppo perché si arrivi ad un risultato. Egli ha anche ricordato di essere a favore della doppia maggioranza, ma ha anche detto che questa non può condurre al fallimento dell'obiettivo principale, che è quello della Costituzione. L'oratore considera sbagliata nel merito la discussione sull'Europa a due velocità: piuttosto creiamo la Costituzione e perseguiamo questa via insieme, ha detto. Il progetto di Costituzione prevede che, all'atto di nominare il Presidente della Commissione, si tenga conto dei risultati delle elezioni al Parlamento europeo. Il rappresentante dei popolari ha chiesto quindi al Presidente del Consiglio che si proceda in questo modo per il prossimo Presidente dell'Esecutivo, criticando invece la composizione della Commissione stabilita nel 1999, allorché il Ppe vinse ma altri occuparono i posti principali. La composizione della Commissione deve essere equilibrata; rivolto al Presidente Prodi, ha chiesto che si tenga conto di questo principio fin d'ora, al momento della nomina dei 10 commissari dei paesi in via d'adesione. L'oratore sottoscrive le parole pronunciate dal Presidente del Consiglio sulle relazioni con gli Usa: né vassalli, né contro, ha detto, ma occorre piuttosto essere partner degli americani sullo stesso piano, anche perché, diversamente, rischieremmo di spaccare l'Europa, visto che ci sono posizioni diverse sul tema dei rapporti con gli Usa. Questo però non significa che si debba rinunciare a criticare gli Stati uniti quando si riveli necessario, come è il caso dei prigionieri a Guantanamo. Sia in quest'ultimo caso, sia relativamente alla situazione in Cecenia, l'Unione non può rinunciare a far valere il rispetto dei diritti umani, compreso in sede di documenti ufficiali e di accordi. Il rappresentante dei popolari ha infine espresso apprezzamento per le parole del Presidente del Consiglio sul rispetto dei paesi grandi e piccoli e in merito alla richiesta di aiuto da parte di tutti per l'unità dell'Unione, garantendo ancora una volta il sostegno del suo gruppo. A nome del Gruppo Pse, Enrique Barón Crespo (Pse, E) ha evidenziato come il destino ha posto la Presidenza irlandese a un bivio politico molto importante per l'Ue sulla strada partita proprio da Dublino nel 1990 e che ha portato a Maastricht. L'oratore si rallegra di poter trattare con un «interlocutore affidabile, serio e con esperienza», che fa seguito a una presidenza piena di stravaganze politiche e di show mediatici. Riguardo alla Costituzione, il rappresentante dei socialisti, nota in primo luogo l'atteggiamento prudente ma fermo della Presidenza e, auspicando che nel prossimo mese di marzo si potrà disporre di una proposta, rileva l'assoluta necessità di avere una Costituzione per consolidare l'Unione ampliata e consentirne il funzionamento in maniera democratica. In tale ambito, è sottolineato come il tema dello Statuto dei deputati, a parere del Gruppo, merita «dignità costituzionale». In materia economica, l'oratore ha posto l'accento sullo sviluppo della strategia di Lisbona che deve portare alla piena occupazione, con pari opportunità per uomini e donne, alla coesione sociale e allo sviluppo tecnologico. Nel campo della solidarietà, nella prossima definizione delle Prospettive finanziarie dell'Ue, non si potranno porre obiettivi supplementari disponendo di mezzi minori. Le proposte della Commissione, quindi, dovranno almeno mantenere lo sforzo attuale. Si dovrà, infine, dare un futuro al Patto di stabilità e di crescita. Sulla politica internazionale, il deputato sottolinea la necessità insistere sul valore dei diritti umani a livello mondiale, nonché l'importanza della visita di Kofi Annan poiché afferma l'adesione europea la multilateralismo. Rispondendo alle affermazioni del rappresentante del Ppe Poettering sulla campagna elettorale, l'oratore ha affermato che, dal punto di vista del Parlamento europeo e della democrazia, l'importante è che la Presidenza «applichi alla lettera l'accordo Simitis-cox». Ovvero che il candidato alla presidenza della Commissione è proposto dal Consiglio europeo solo dopo le elezioni. Graham Watson (Eldr, Uk) ha esordito ricordando quando, all'inizio del secolo scorso, James Joyce arrivò a Trieste, in una città che pochi anni dopo la sua morte vide passare la linea di demarcazione che ha diviso il continente per mezzo secolo. Quest'anno, sotto Presidenza irlandese, questa linea verrà finalmente cancellata. L'oratore ha lanciato un monito: non si può separare l'allargamento dal processo di revisione costituzionale. Per questo ha apprezzato l'intervento del Presidente del Consiglio sull'avanzamento della Cig. La Presidenza provvederà inoltre a sostenere l'ingresso di Romania e Bulgaria e a fornire una risposta alla richiesta d'adesione della Croazia; potrebbe essere il momento per risolvere anche la storica disputa di Cipro, ha detto. Il rappresentante dei liberali ha anche fatto riferimento alle riforme strutturali necessarie per proseguire nella strategia di Lisbona, alla direttiva quadro sui Servizi, al Piano d'azione sui servizi finanziari e alla proposta sulle Ten. Ha inoltre parlato della questione dell'Africa, della Cecenia, dei prigionieri a Guantanamo e della relazione di Amnesty International sulla situazione dei diritti umani in alcuni Stati membri. Ha preso atto dell'impegno della Presidenza a portare avanti la questione dello Statuto dei deputati, auspicando che esso entri in vigore prima delle elezioni. Ha proposto al Presidente del Consiglio un motto: «restoring belief», ripristinare la fiducia. Ha concluso sperando che le elezioni europee di giugno siano precedute da un'unica campagna paneuropea, piuttosto che da 25 campagne nazionali. Francis Wurtz (Gue/ngl, F), a nome del Gruppo, nota come le difficoltà che dovrà affrontare la Presidenza non riguardano solo la Costituzione come molti affermano. Ciò è solo il sintomo di un male più profondo e si dovrebbe osare «chiamare crisi una crisi». Sottolineando come sia necessario affrontare le difficoltà, il deputato ha citato le crisi dell'euro e del Patto di stabilità, delle politiche di solidarietà e la crisi esterna. In tema economico, l'accento è posto sul problema della situazione economica e della disoccupazione che l'euro non ha saputo risolvere, mentre il Patto di stabilità impedisce una politica di spesa pubblica per le grandi opere, la ricerca e la politica sociale. Di conseguenza, a parere del deputato, le regole debbono essere ridefinite. In materia di Prospettive finanziarie e delle politica di solidarietà, al momento dell'ampliamento, ritiene riprovevole l'iniziativa di quei paesi che propongono di ridurre il contributo al bilancio europeo. Infine, è evidenziata la "crisi esterna" e in particolare l'azione troppo debole dell'Ue in medio Oriente. Sento dire che l'Europa è una «success story», sento dire che la Convenzione ha fatto un buon lavoro: allora usiamolo, ha esordito Daniel Marc Cohn-bendit (Verdi/ale, F). L'oratore considera gli 82 punti di accordo che la Presidenza italiana ha raggiunto sulla Costituzione «un fantasma». Sulla doppia maggioranza, ha detto che se un paese può bloccare il potere di decidere, allora non può funzionare. Il rappresentante dei verdi ha stigmatizzato la lettera inviata da alcuni Capi di Stato e di Governo in cui si annuncia che l'allargamento si deve fare con meno soldi. Facendo riferimento a quanto detto dal rappresentante del Ppe, l'oratore ha affermato: saremo noi la maggioranza e sceglieremo noi il Presidente della Commissione; anche se sarete il gruppo più grande, non sarete la maggioranza del Parlamento. Sui diritti umani, l'oratore ha esortato a dire la verità alla Russia, alla Cina e all'Iran: ha anche criticato Schroeder per la richiesta di revocare l'embargo sulle armi alla Cina, ricordando le violazioni dei diritti umani in Tibet. Egli ha anche ricordato l'iniziativa del Brasile, che ha imposto ai cittadini Usa e europei degli altri Paesi che prendono le impronte digitali e le fotografie dei cittadini brasiliani analogo trattamento. Infine, l'oratore ha ricordato un commento del Presidente Prodi sul Patto di stabilità, osservando che una regola che non riesce a correggere una stupidità è altrettanto stupida della cosa che si intende riformare. Gerard Collins (Uen, Irl), ha affermato che il fallimento del Vertice di Bruxelles rappresenta sicuramente un serio regresso, ma non si tratta di una crisi. L'unione continuerà a funzionare sulla base dei trattati in vigore e il processo di adesione andrà avanti. Bisogna, tuttavia, evitare un nuovo fallimento che rischia di causare una vera crisi. In proposito, l'oratore si dichiara felice che la Presidenza irlandese abbia già iniziato un intenso programma di consultazione con gli Stati membri e che «diligentemente sta cercando di chiarire i risultati degli incontri bilaterali tenutisi alla fine della precedente presidenza». Si tratta ora di dimostrare la necessaria disciplina e pazienza, evitando di infiammare il dibattito. Non è utile, pertanto, avere degli Stati membri che chiedono ora una riduzione del Bilancio, né l'idea di un Europa a due velocità che deve essere contrastata con forza. Se qualche Stato membro intende andare avanti, ha proseguito il deputato, esiste il meccanismo della cooperazione rafforzata, non tutti hanno adottato l'euro e fanno parte dell'area Schengen. Questi metodi potrebbero essere applicati ad altri settori, se necessario. Il dibattito sulla Cig deve essere caratterizzato dalla cautela e da una riflessione matura, «è più importante ottenere un buon risultato piuttosto che un risultato affrettato», ha concluso il parlamentare. Riguardo alla Strategia di Lisbona, il rappresentante dell'Uen, ha sottolineato che bisogna concentrarsi su politiche che migliorano la competitività e la produttività, nonché investire di più sulla ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti. Accennando nuovamente alla proposta di ridurre il bilancio, il deputato giudica incredibile che sia stata formulata tale richiesta proprio al momento dell'adesione di paesi che stanno facendo grandi sforzi per incoraggiare la crescita economica La Commissione pertanto dovrà proporre risorse sufficienti per garantire il proseguimento degli attuali programmi in un'Unione ampliata a 25 membri In tema di politica estera, l'oratore si è soffermato sul Medio Oriente sottolineando l'importanza della road map, che deve portare ad una soluzione a due Stati durevole e pacifica, nonché sulle relazioni transatlantiche che vanno intensificate, dimenticando le divergenze politiche passate. Jens-peter Bonde (Edd, Dk) ha ricordato l'incontro con i Ministri irlandesi avvenuto poco prima di Natale e ha espresso l'auspicio che l'Irlanda possa garantire un'ottima Presidenza, sottolineando come lui stesso provenga da un piccolo Paese. L'oratore ha chiesto al Presidente del Consiglio di porre al centro dell'attenzione i cittadini. È sempre il Consiglio dei ministri che decide, ha detto, aggiungendo che tutti i Paesi dovrebbero decidere su un piano di eguaglianza, ma anche sulla base del criterio del 50% delle popolazioni. Il rappresentante Edd ha chiesto che venga garantito un diritto di veto che coinvolga gli stessi parlamenti nazionali, di modo che gli elettori avrebbero sempre l'ultima parola. Egli ritiene che la Convenzione non abbia sufficientemente tenuto in considerazione la democrazia parlamentare. Egli ha concluso dicendo che, dopo il no dell'Irlanda al referendum sul trattato di Nizza, si sarebbero dovuti tenere un referendum in ciascuno degli Stati membri. Ian Paisley (Ni, Uk), dopo essersi soffermato su questioni attinenti l'Irlanda del Nord, ha affermato che l'Unione deve decidere in modo democratico e perciò il Trattato costituzionale dovrà essere sottoposto a referendum. Questa Presidenza, secondo l'oratore, dovrà occuparsi dei diritti dell'uomo all'interno dell'Europa, delle politiche della pesca sulla quale esprime una forte delusione sull'atteggiamento del governo in proposito, nonché dell'agricoltura, affermando che non possibile aiutare la Polonia se ciò comporta dei disastri all'agricoltura di altre zone dell'Europa. Paolo Costa (Eldr, I), ha apprezzato le priorità della Presidenza osservando che il programma «ci segnala come ormai esista un acquis programmatico europeo, un patrimonio comune di idee e di obiettivi che fanno sempre più dell'Unione un'istruzione necessaria per l'Europa e per il mondo intero». Nel deplorare i recenti e troppi segni di un'interpretazione egoistica dell'avventura europea, di cui la sospensione del Patto di stabilità e i veti incrociati osservati durante la Cig rappresentano solo gli esempi più eclatanti, l'oratore ha sottolineato come questa «specie di euroegoismo» debba essere combattuto subito e con forza prima che le adesioni dei nuovi Stati membri rendano tutto più difficile. La Conferenza intergovernativa deve concludere il lavoro approvando la Costituzione in questo semestre sulla base del progetto della Convenzione, a tal fine la Presidenza può contare sul sostegno del Parlamento. L'oratore, infine, sottolineando come lo scopo primario sia sempre di ridare slancio al disegno europeo, si è rammaricato che il Programma della Presidenza abbia lasciato troppo poco spazio alle politiche di coesione e alle reti transeuropee. La coesione dell'intera Europa, il coinvolgimento di tutte le regioni nel processo europeo sostenibile, secondo il deputato, «è espressione di quella solidarietà che credo sia fondamentale perché i cittadini europei si riconoscano nel processo che stiamo conducendo», mentre le reti transeuropee rispondono «alla necessità e all'urgenza di costruire una vera integrazione fisica europea, consentendo la mobilità in ogni parte dei suoi luoghi». Marco Pannella (Ni, I) ha rivolto i migliori auguri alla Presidenza irlandese, ricordando che Irlanda e Italia, entrambi paesi di emigrazione negli Usa, hanno molto in comune. L'oratore ha chiesto al Presidente del Consiglio di fare attenzione ai «veti vaticani sulla libertà della ricerca», dannosi per la cultura, l'industria e la civiltà del proprio paese. Rivolto al Presidente della Commissione, ha anche affermato che l'Ue si è mostrata assente o ciecamente ostile alla comunità delle democrazie. Ha chiesto di cambiare rotta sui diritti umani, ricordando la commissione dei diritti umani a Ginevra e chiedendo un intervento deciso. Antonio Tajani (Ppe/de, I) ha accolto con grande soddisfazione la scelta irlandese di impegnarsi per costruire un'Europa più sicura, sempre più vicina ai cittadini e che abbia, finalmente, la sua prima Costituzione, frutto del lavoro e della Convenzione. L'oratore, rivolgendosi al Presidente del Consiglio, ha quindi garantito il sostegno convinto per raggiungere questi obiettivi, osservando come all'Irlanda «spetta il compito di concludere il buon lavoro, come lei ha ribadito stamani, della Presidenza italiana». Il deputato si è poi rivolto al Presidente della Commissione osservando che affinché «questo semestre possa avere un buon esito, serve però sciogliere un nodo politico importante: quale sarà il ruolo dell'esecutivo comunitario?» e, in particolare «cosa intende fare il Presidente della Commissione». Sottolineando come egli abbia di recente attaccato il lavoro della Presidenza italiana, l'oratore ritiene che il Presidente della Commissione abbia «confermato la sua intenzione di intervenire in prima persona nella campagna elettorale italiana» e chiede quindi di dare una risposta chiara alla domanda se «intende continuare a guidare l'esecutivo, oppure ha deciso di candidarsi alle prossime europee?». L'europa, secondo il parlamentare, in questo semestre e nel prossimo «ha bisogno di una Commissione con una guida a tempo pieno, il Consiglio ed il Parlamento hanno bisogno di una Commissione che svolga, più di quanto abbia fatto fino ad ora il suo ruolo di promotrice dell'iniziativa legislativa». Le trattative per la scelta dei Commissari dei paesi dell'allargamento, il parere sulla Turchia, la presentazione delle prospettive finanziarie dell'Unione, il sostegno annunciato dal Presidente della Commissione per la firma del Trattato costituzionale, ha concluso l'oratore, «richiedono equilibrio ed un Presidente impegnato soltanto a Bruxelles e a Strasburgo». Guido Bodrato (Ppe/de, I) si è rallegrato del fatto che la Presidenza irlandese considera prioritario l'obiettivo di rimettere insieme gli europei. «Bisogna evitare che le elezioni di giugno allarghino la crisi dell'Unione, invece di dare nuovo slancio democratico all'europeismo». L'oratore apprezza l'impegno a riconvocare la Conferenza intergovernativa, nonché l'impostazione multilaterale per una politica estera e di difesa comune, per un serio partenariato con gli Stati Uniti, per il rilancio delle Nazioni Unite e per la ripresa dei negoziati sul commercio internazionale. L'opinione pubblica guarda però al futuro con preoccupazione, soprattutto al rischio che si indebolisca il modello sociale senza che l'economia europea diventi più competitiva nel mondo. Occorre una riflessione sulle scelte necessarie per rilanciare la strategia di Lisbona, ma anche sulle prospettive finanziarie dell'Unione, per affrontare sfide che riguardano in primo luogo l'ampliamento dell'Unione, «ma in prospettiva soprattutto l'avvenire delle nuove generazioni del nostro continente». Pasqualina Napoletano (Pse, I) Napoletano (Pse). Ha esordito esprimendo il suo grandissimo rispetto per il difficile compito che ha di fronte la Presidenza. Sottolineando le difficoltà di portare a buon fine una Conferenza intergovernativa «naufragata solo qualche settimana fa a Bruxelles», l'oratrice lancia un appello semplice e chiaro ai governi affinché prendano «la responsabilità di dare all'Europa una Costituzione prima delle elezioni europee» in quanto «sempre di più cosa facciamo è legato strettamente a come funzioniamo, sforzatevi di superare i conflitti che vi hanno paralizzato in nome di un interesse più grande». Il fatto che la Convezione sia riuscita ad elaborare un testo costituzionale largamente condiviso anche dal Parlamento - ha continuato l'oratrice - dimostra che le diversità politiche e geografiche non sono un ostacolo insormontabile. Perciò ha chiesto ai governi di contrastare con vigore «la contrapposizione antistorica tra interesse nazionale e Europa poiché è questo il germe che può distruggere alla radice le ragioni più profonde del nostro stare insieme». In conclusione - ricordando che Berlusconi nel dibattito conclusivo del semestre italiano ha riferito di un accordo raggiunto in sede Cig su 85 punti e su un acquis che lascerebbe insoluto un solo punto - la deputata ha chiesto al Presidente del Consiglio di informare il Parlamento su cosa, al riguardo, la Presidenza italiana ha trasmesso a quella in esercizio, «anche perché il Parlamento finora lo ha chiesto invano al Consiglio». Giorgio Lisi (Ppe/de, I) ha voluto ricordare che, oltre ai compiti straordinari menzionati dagli altri deputati, la Presidenza irlandese avrà anche dei compiti ordinari: primo fra tutti, la ricerca con la sua componente etica relativa al finanziamento. L'oratore ha poi sottolineato due temi: la sicurezza del trasporto aereo e i diritti dei passeggeri aerei. C'è voluta una tragedia, quella di Sharm El Scheik, per confermare quanto il problema della sicurezza aerea sia sentito dall'opinione pubblica e quanto sia necessario che si giunga a conclusione di un dossier che inspiegabilmente è bloccato in Consiglio dall'ottobre dell'anno scorso. Anche il dossier su una maggiore tutela dei passeggeri aerei per quanto riguarda i negati imbarchi, le cancellazioni e i ritardi rimane bloccato, benché il Parlamento lo abbia votato a grande maggioranza, causa il veto del governo tedesco, «forse più sensibile alle ragioni della Lufthansa piuttosto che a quelle dei passeggeri». In fase di replica, Bertie Ahern ha ringraziato i deputati per il sostegno e gli auguri alla Presidenza. Gli interventi dei 40 deputati hanno confermato la mia opinione che ci troviamo non solo in momento di sfide per l'Unione, ma anche che se gli Stati membri e le istituzioni lavorano insieme, l'Unione avrà una grossa opportunità, ha detto. Il Presidente del Consiglio ha ringraziato il Presidente Prodi per il sostegno promesso ma anche per il lavoro di preparazione svolto nei mesi scorsi. L'oratore ha affermato di aver preso nota delle osservazioni sulla nomina del futuro Presidente della Commissione, ha ribadito il suo impegno per il successo della Cig e ha in particolare ringraziato Ian Paisley per il suo richiamo ad un mandato popolare al momento di scrivere la Costituzione europea. Il Presidente del Consiglio ha poi garantito che il Parlamento può contare sulla Presidenza irlandese in merito all'implementazione della road map e ha inoltre preso nota delle osservazioni sulla Cecenia. Egli ha inoltre garantito che lavorerà sul tema del mandato di arresto europeo, per il quale l'Irlanda e sette altri Paesi Ue sono già pronti dal 1° gennaio. La Presidenza assisterà i Paesi africani in merito alla prevenzione dei conflitti e alle loro capacità di mantenimento della pace. L'oratore ha voluto ricordare l'assassinio dell'Arcivescovo irlandese Courtney, ringraziando l'Aula che si appresta a votare una risoluzione su questo. In merito alla cancellazione del debito, il Presidente del Consiglio ha ricordato che l'Unione è stata già molto generosa, contribuendo con 900 milioni di dollari trasferiti al Fondo monetario. I diritti umani saranno al centro di tutte le politiche e saranno lanciate numerose iniziative su questo tema, compresa la 60ª sessione della commissione dei diritti dell'uomo. Per quanto concerne l'Agenda di Lisbona, la Presidenza , conscia del fatto che i progressi non sono quelli attesi quattro anni fa, cercherà di mettere in evidenza quello che resta da fare. In particolare, si vuole dare più risorse all'ambito sociale, considerando anche la strada che si è fatta dall'approvazione della Carta sociale 14 anni fa. In merito alla Costituzione, l'oratore ha garantito che seguirà il mandato del Consiglio europeo, di fare consultazioni e poi di riferire in marzo ai Capi di stato e di Governo. Se ci saranno le condizioni per convocare una nuova Cig, lo farò; altrimenti, meglio evitare un secondo fallimento, ha affermato. Occorre però l'aiuto del Parlamento e degli Stati membri, compreso il Consiglio europeo, ha detto. Ma se ognuno rimane sulle proprie posizioni, allora non ci sono speranze di arrivare ad un accordo. Il Presidente del Consiglio ha voluto puntualizzare di non aver detto che il lavoro svolto dalla Presidenza italiana non sia stato utile. Egli ritiene semplicemente che «è inutile presentare compromessi che non sono stati mai presentati». Bertie Ahern ha concluso esortando tutte le parti interessate muoversi perché si possa arrivare ad un accordo. «Farò del mio meglio, ma non posso farlo da solo». In fase di replica Romano Prodi ha fatto innanzitutto un appello a uno sforzo di appoggio generale al pluralismo politico. Il discorso fatto sulle Nazioni Unite, sul suo ruolo ed il caldo appello ai diritti dell'uomo devono essere il fondamento per il lavoro futuro. E' stato, poi, estremamente importante richiamare i forti, positivi rapporti fra gli Stati Uniti e l'Europa ed è interessante - ha affermato Prodi - come tutto il Parlamento li abbia fatti propri, aggiungendo il discorso della pari dignità. La pari dignità, ha proseguito il Presidente dell'Esecutivo, si raggiunge «solo se riusciamo a costruire un'Europa forte che prende decisioni» Sull'allargamento, l'oratore, ha confermato che si sta procedendo con assoluta tempestività riguardo alla nomina di nuovi Commissari e, entro la fine di febbraio, dopo il giro delle capitali, saranno resi noti i nomi. Ricordando il breve mandato iniziale dei nuovi Commissari, Prodi, ha dichiarato di aver chiesto ai Capi di Stato e di governo dei nuovi Paesi membri «di dare nomi forti, nomi capaci di rimanere anche dopo in modo di avere continuità all'azione politica». Ha poi assicurato che, nel definire i candidati, sarà garantito l'equilibrio politico oltre che la capacità personale. Fino ad ora, ha affermato il Presidente dell'Esecutivo, il risultato è assolutamente lusinghiero in quanto stanno arrivando in Europa persone di primaria rilevanza politica. «Proprio perché la Commissione è sempre più un organismo politico che ha sempre più responsabilità politiche», ha concluso. Sulla Costituzione, Prodi ha sottolineato come da parte dei deputati ci sia stato «grido comune che noi dobbiamo raccogliere: Convenzione, Convenzione, Convenzione!». E ha proseguito affermando che ogni tentativo di andare verso altre linee è destinato a fallire. Riguardo alla strategia di Lisbona, di cui hanno parlato diversi deputati, Prodi ha sottolineato la necessità di fare di più ed ha lanciato un appello affinché si facciano tutti gli sforzi nella direzione delle risorse umane. Il Presidente ha evidenziato come risulti impossibile raggiungere gli obiettivi di Lisbona quando ben 400 mila ricercatori europei stanno lavorando negli Stati Uniti, mentre si valuta che in dieci anni dobbiamo aumentare i nostri ricercatori di 700 mila unità. Prodi ha poi accennato alla necessità di coordinare la ricerca in Europa e di disporre di risorse finanziarie adeguate, contestando quindi con forza la proposta di ridurre il Bilancio. Infine, il Presidente della Commissione si è soffermato sul Patto di stabilità: «è stato un dovere della Commissione appellarsi per l'obbedienza della legge ma, nello stesso tempo, è stato dovere della Commissione preparare le necessarie innovazioni per il futuro». Ed ha concluso chiedendo di aiutare la Commissione a «presentare delle proposte che siano capaci di dare veramente alla politica economica europea nuovo sviluppo e nuovo vigore».

LA COMMISSIONE FISSA UNA STRATEGIA PER IL COORDINAMENTO E LA VIGILANZA IN MATERIA DI POLITICA ECONOMICA
Bruxelles, 15 gennaio 2004 La Commissione ha adottato oggi una triplice strategia per chiarire e migliorare il coordinamento e la vigilanza in materia di politica economica a seguito delle conclusioni del Consiglio Ecofin del 25 novembre. Come primo aspetto di questa strategia, la Commissione continuerà a esercitare la vigilanza economica e di bilancio per tutti gli Stati membri nell'ambito del trattato e del Patto di stabilità e di crescita. Inoltre continuerà altresì a controllare l'evoluzione in atto per i Paesi con un disavanzo eccessivo. Come secondo aspetto, la Commissione , basandosi sull'esperienza dei cinque primi anni dell'Uem, presenterà nuove proposte per il rafforzamento della governance economica per il futuro; costituiranno parte di quest'iniziativa i miglioramenti apportati nell'applicazione del Patto di stabilità e di crescita. Infine, coerentemente con il suo ruolo di custode dei trattati, la Commissione cercherà di stabilire certezza giuridica e prevedibilità per quanto riguarda le disposizioni del trattato relative all'Uem. Le conclusioni del Consiglio Ecofin del 25 novembre hanno implicazioni politiche che vanno al cuore del processo d'integrazione europea: il Consiglio è giunto a conclusioni non vincolanti invece di adottare una decisione con effetti giuridici precisi. La Commissione ha di conseguenza deciso di presentare ricorso presso la Corte di giustizia contro le conclusioni del Consiglio. Detto ricorso tuttavia si concentrerà esclusivamente sugli elementi procedurali e non riguarderà gli aspetti delle conclusioni del Consiglio relativi alla vigilanza economica specifica del Paese. Il presidente della Commissione Romano Prodi ha dichiarato: " La Commissione svolgerà appieno il proprio ruolo per quanto riguarda la governance economica dell'Europa e gli sforzi per accelerare la ripresa economica e creare crescita e occupazione. Continueremo a vigilare sulle finanze pubbliche degli Stati membri e proseguiremo con il programma di Lisbona nel corso del Consiglio europeo di primavera. Ma gli eventi del 25 novembre hanno anche implicazioni politiche: essi hanno chiarito che, per poter usufruire al massimo dei vantaggi ottenuti dall'euro, abbiamo bisogno di una più forte governance economica, ragione per cui la Commissione presenterà nuove proposte in questo settore il mese prossimo. Tali proposte sono volte a garantire che gli Stati membri, una volta fissati obiettivi di politica economica a livello dell'Ue, possano realizzarli effettivamente. Ma poiché sono fermamente convinto che siamo una Comunità di diritto, tali cambiamenti devono essere discussi e decisi attraverso procedure comunitarie chiare. In questo spirito abbiamo dunque deciso oggi di adire la Corte di giustizia in merito allo status a alla validità delle conclusioni dell'Ecofin del 25 novembre. Il commissario Pedro Solbes ha dichiarato: "Perseguire il coordinamento e la vigilanza sulla politica economica non sarà cosa facile a seguito degli avvenimenti dell'Ecofin del 25 novembre. La Commissione farà tutto ciò che è in suo potere allo scopo di garantire un'applicazione corretta del trattato e del Patto di stabilità e di crescita. Un'analisi economica seria ed il principio di parità di trattamento continueranno a sostenere tutte le nostre raccomandazioni. Contemporaneamente intenteremo l'azione presso la Corte di giustizia al fine di garantire che le procedure basate sul trattato siano correttamente applicate in futuro. Sappiamo tutti che il Consiglio avrebbe potuto adottare il contenuto delle conclusioni dell'Ecofin sotto forma di raccomandazioni del Consiglio, che è appunto ciò che prevede il trattato in merito. Tuttavia gli Stati membri hanno scelto deliberatamente di assumere una posizione intergovernativa: questo cambia la natura della vigilanza di bilancio, ed è quindi utile ottenere una sentenza della Corte per chiarire la questione della vigilanza per quanto riguarda il futuro. L'esperienza dei primi cinque anni dell'euro ha rafforzato la mia opinione secondo la quale abbiamo bisogno di un contesto normativo prevedibile e trasparente per la governance economica: un quadro dove la politica monetaria unica faccia da contrappeso al nostro sistema di politiche economiche nazionali, ma coordinate. La nostra iniziativa andrà in questa direzione. Continuare la vigilanza economica sulla base del trattato e delle disposizioni del Patto di stabilità e di crescita La Commissione continuerà ad esercitare appieno il proprio ruolo di vigilanza sul bilancio, nell'ambito del Patto di stabilità e di crescita. La Commissione ha iniziato la settimana scorsa la valutazione degli ultimi aggiornamenti dei programmi di stabilità e di convergenza e l'adozione delle raccomandazioni per i pareri su tali programmi. Le valutazioni avverranno in tre fasi: il prossimo pacchetto sarà esaminato dalla Commissione il 28 gennaio, prima dell'Ecofin del 10 febbraio e il pacchetto seguente sarà esaminato il 18 febbraio, prima dell'Ecofin del 9 marzo. Per la prima volta, le valutazioni della Commissione sono state pubblicate il giorno stesso della loro adozione, in modo da orientare il dibattito pubblico e migliorare la trasparenza. Inoltre, il documento tecnico dei servizi della Commissione, su cui si basano le valutazioni, sarà pubblicato fra pochi giorni. La Commissione controllerà anche l'applicazione delle conclusioni del Consiglio per la Francia e la Germania. A seguito delle notifiche del marzo 2004 inerenti ai risultati di bilancio del 2003, la Commissione valuterà se sia opportuno continuare o annullare le procedure per disavanzi eccessivi attualmente aperte (nei casi di Portogallo, Germania e Francia), oppure applicare le procedure del Patto di stabilità e di crescita ad altri Stati membri. Oltre la vigilanza in materia di bilancio nel quadro del Patto di stabilità e di crescita, la Commissione intende perseguire il programma economico dell'Unione con l'approvazione della relazione di primavera nelle prossime settimane. Vi saranno illustrate le priorità economiche dell'Unione per trarre vantaggio dalla ripresa imminente e progredire nell'applicazione della strategia di Lisbona. Lo scopo finale della governance economica è di conseguire una crescita più forte e una maggiore occupazione e la relazione di primavera della Commissione svolgerà un ruolo fondamentale nel mettere tali argomenti ai primi posti nell'ordine del giorno dell'azione politica. In tale contesto, la Commissione presenterà anche, contemporaneamente, la relazione di attuazione degli Indirizzi di massima per le politiche economiche per il 2003. Rafforzare la governance economica L'uem è giovane e l'esperienza degli ultimi cinque anni dalla creazione dell'euro dovrebbe servire da guida per l'azione futura. L'efficienza della governance economica è stata segnata dagli episodi recenti. Le procedure per i disavanzi eccessivi non sono state applicate correttamente, ma non è stata sempre rispettata neppure l'applicazione degli Indirizzi di massima per le politiche economiche dell'anno precedente, né gli obiettivi di Lisbona. Gli avvenimenti del 25 novembre dimostrano che è venuto il momento di fare un altro passo avanti. Fondandosi sulla sua comunicazione del novembre 2002 la Commissione ha quindi deciso di presentare il mese prossimo una nuova iniziativa per migliorare il quadro per la governance economica nell'Unione. Quest'iniziativa si baserà sul trattato esistente e sul progetto di costituzione, ma potrebbe comportare dei cambiamenti rispetto alle norme del Patto. Occorre trovare il giusto equilibrio tra la necessità di mantenere stabile e prevedibile il quadro della governance economica, da un lato, e, dall'altro, migliorare il sistema in base all'esperienza. Gli elementi fondamentali - concordati dal Collegio - che saranno trattati in questa comunicazione sono: (i) la necessità di conciliare meglio la disciplina con considerazioni di crescita economica, inserendo la politica fiscale nel contesto più ampio della vigilanza della politica economica generale; (ii) la necessità di concentrarsi maggiormente sulla sostenibilità delle finanze pubbliche degli Stati membri, (iii), la necessità di migliorare l'applicazione delle regole, sottolineando l'interesse comune nell'ambito della politica economica. In merito al primo aspetto è necessario trovare un nuovo equilibrio tra gli Indirizzi di massima per le politiche economiche e il Patto di stabilità e di crescita, come strumenti di coordinamento della politica economica. In merito al secondo, è necessario abbinare una disciplina più rigorosa alla flessibilità nella conduzione delle politiche di bilancio nazionali. Questo obiettivo può essere realizzato, tra l'altro, (i) evidenziando maggiormente il debito pubblico e la sostenibilità, (ii) comportandosi in modo particolarmente rigoroso quando l'economia è florida e, quindi, avvalendosi maggiormente della simmetria nella vigilanza di bilancio nel corso del ciclo economico, (iii) lasciando più spazio alle differenze specifiche per paese, senza mettere a repentaglio il principio di parità di trattamento, e (iv) fissando principi per prescrivere il metodo di adeguamento di bilancio e garantendo un'applicazione più rigorosa. Ripristinare la certezza del diritto per il futuro L'ultimo elemento nella strategia della Commissione consiste nel ripristinare la certezza del diritto per il futuro. Dal punto di vista del quadro giuridico ed istituzionale, le conclusioni del Consiglio Ecofin del 25 novembre sollevano perplessità. La Commissione già ha dichiarato nel verbale del Consiglio che a suo avviso tali conclusioni sono al di fuori dello spirito e della lettera del trattato e del Patto di stabilità e di crescita. Questo parere, dopo un'analisi accurata, è stato confermato dal nostro servizio giuridico. La Commissione ha deciso quindi di impugnare davanti alla Corte di giustizia lo status giuridico e la validità di taluni elementi delle conclusioni del Consiglio. Secondo la Commissione , le conclusioni del Consiglio del 25 novembre costituiscono una violazione del meccanismo di controllo stabilito dall'articolo 104 Ce, del regolamento (Ce) n. 1467/97 e della risoluzione sul Patto di crescita e di stabilità. Questo meccanismo è costituito da una serie di fasi successive e di scadenze rigorose ed è volto a costringere il Consiglio ad obbligare lo Stato membro interessato affinché adotti le disposizioni necessarie per correggere il disavanzo eccessivo. Il Consiglio aveva la possibilità di respingere le raccomandazioni della Commissione: può farlo alla luce della sua valutazione dei fattori economici oggettivi, che costituiscono la base delle decisioni da prendere. In tal caso, doveva spiegare chiaramente e senza ambiguità per quali motivi, in base a detti fattori economici oggettivi, non era necessario adottare le decisioni basate sulle raccomandazioni della Commissione. Invece, nel caso attuale, il Consiglio ha confermato l'analisi economica della Commissione, come viene evidenziato nelle sue raccomandazioni (punti 1 e 4 delle conclusioni del Consiglio): di conseguenza, ha riconosciuto la necessità delle misure supplementari per risolvere il disavanzo eccessivo degli Stati membri interessati. In simili circostanze il Consiglio, pur avendo la possibilità di modificare il contenuto delle raccomandazioni della Commissione, non ha alcuna libertà nella scelta degli strumenti giuridici e avrebbe dovuto adottare una raccomandazione, così come previsto dal trattato. La finalità di una sentenza della Corte consiste nello stabilire che, in una Comunità di diritto, le norme del trattato non possono essere ignorate o modificate soltanto perché il Consiglio non è riuscito ad ottenere la maggioranza per adottare le decisioni a norma degli articoli 104, paragrafo 8 e 104, paragrafo 9, come raccomandato dalla Commissione. L'obiettivo del ricorso contro le conclusioni del Consiglio non sarebbe quello di mettere in questione né l'analisi economica, né le misure correttive raccomandate dal Consiglio ai due Stati membri interessati. Inoltre, la decisione del Consiglio di sospendere la procedura per disavanzo eccessivo è stata adottata in violazione dell'articolo 9 del regolamento (Ce) n. 1467/97, che stabilisce che la procedura di disavanzo eccessivo è sospesa soltanto se lo Stato membro interessato adotta le misure dirette a correggere il disavanzo eccessivo conformemente all'articolo 104, paragrafo 7. In effetti, secondo la Commissione , il Consiglio non avrebbe potuto, adottare sotto forma di conclusioni del Consiglio, i testi che avrebbe dovuto approvare in base a procedure chiaramente stabilite dal trattato. Per concludere, la Commissione ha deciso di chiedere alla Corte di pronunciarsi su questo caso con procedimento accelerato, al fine di ristabilire quanto prima la certezza del diritto riguardo al comportamento del Consiglio, in vista di nuove raccomandazioni della Commissione nell'ambito delle procedure per i disavanzi eccessivi in futuro.  

AL VIA “CONTI CORRENTI A CONFRONTO”, LA QUINTA INIZIATIVA DI PATTI CHIARI. GIOVEDÌ 15 GENNAIO CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE
Roma, 15 gennaio 2004 - Al via giovedì 15 gennaio la quinta iniziativa di Patti Chiari: “Conti correnti a confronto”. A partire da quella data collegandosi al sito www.Pattichiari.it  sarà possibile mettere a confronto le “carte di identità” di centinaia di conti correnti offerti dalle diverse banche. Per scegliere, con informazioni chiare e semplici sui servizi e i prezzi, la soluzione più adeguata alla proprie esigenze. “Conti correnti a confronto” sarà presentato alla stampa, presso la sede dell’Abi di Palazzo Altieri, Piazza del Gesù 49 a Roma giovedì 15 gennaio Alla conferenza stampa saranno presenti il Presidente dell’Abi Maurizio Sella e il Direttore Generale Giuseppe Zadra.

IL CDA DI BNL DELIBERA LA RIVALUTAZIONE DEGLI IMMOBILI DI PROPRIETÀ.
Roma, 15 gennaio 2004 - Si è tenuta il 13 gennaio a Roma, sotto la Presidenza di Luigi Abete, la prima riunione del 2004 del Consiglio di Amministrazione di Bnl. Nel corso della riunione il Consiglio ha deliberato di avvalersi, in sede di predisposizione del bilancio 2003, delle opportunità rivenienti dalla Legge Finanziaria 2004 in materia di rivalutazione di immobili - già presenti nel bilancio civilistico chiuso al 31 dicembre 2002 - e di riallineamento dei valori civili e fiscali relativi ai beni iscritti in bilancio al 31 dicembre 2003, a suo tempo già oggetto di conferimento ai sensi della Legge n. 218/1990 (cosiddetta Legge Amato). Il Cda ha quindi dato mandato al Direttore Generale, Mario Girotti di far predisporre una perizia analitica attestante il valore aggiornato degli immobili, sulla cui base si provvederà alla rivalutazione dei cespiti nonché a tutti gli altri adempimenti necessari ai sensi di legge. Nel complesso, la rivalutazione degli immobili di proprietà e l’affrancamento della differenza tra valori civili e fiscali, determinerà prevedibilmente un aumento del patrimonio netto della Banca e del Gruppo al 31 dicembre 2003, essendo il patrimonio immobiliare sostanzialmente valorizzato alla data del 31 dicembre 1991. Utilizzando questa opportunità, il Gruppo Bnl – oltre a poter meglio rappresentare i reali valori presenti in bilancio – acquisirà una maggiore elasticità nella gestione del proprio patrimonio immobiliare. Inoltre il Cda, in base agli accordi contrattuali in essere, ha deliberato (avvalendosi della delega prevista dall’articolo 7, quinto comma, dello Statuto della Banca) un aumento di capitale a titolo gratuito finalizzato all’assegnazione a n. 395 dipendenti che hanno maturato 25 anni di servizio effettivo, di n. 647.536 azioni ordinarie, del valore nominale di 0,50 euro ciascuna (godimento 1° gennaio 2003), per un valore nominale complessivo di 323.768,00 euro. Il capitale sociale di Bnl passerà dunque da 1.105.831.821,50 euro a 1.106.155.589,50 euro (suddiviso in 2.189.112.848 azioni ordinarie e 23.198.331 azioni di risparmio, tutte del valore nominale di 0,50 euro ciascuna). L’aumento di capitale avverrà con parziale utilizzo della speciale riserva costituita dall’Assemblea degli Azionisti con utili non distribuiti. Nella riunione odierna il Cda ha infine approvato il calendario di massima, per il 2004, degli eventi societari inerenti l’approvazione del bilancio e la relazione semestrale, nonché la redazione delle relazioni trimestrali: seconda metà di marzo, progetto di bilancio al 31/12/2003 da sottoporre all’Assemblea e bilancio consolidato di Gruppo; ultima decade di aprile, Assemblea degli azionisti per approvazione del bilancio al 31/12/2003; seconda decade di maggio, relazione trimestrale al 31/3/2004; seconda decade di settembre, relazione semestrale al 30/6/2004; seconda decade di novembre, relazione trimestrale al 30/9/2004. Il progetto di bilancio e il bilancio consolidato relativi all’esercizio 2003, una volta approvati dal Consiglio di Amministrazione, saranno resi disponibili presso la sede sociale della Banca e presso la Borsa Italiana entro 90 giorni dalla chiusura dell’esercizio; la relazione semestrale sarà resa pubblica entro 75 giorni dalla scadenza del semestre. Pertanto, ai sensi dell’art. 82, comma 2 della delibera Consob 11971, non verranno redatte le relazioni trimestrali al 31 dicembre 2003 e al 30 giugno 2004.

NUOVO PORTFOLIO MANAGER A JULIUS BAER CREVAL PRIVATE BANKING
Milano, 15 gennaio 2004 - Il team di Julius Baer Creval Private Banking S.p.a. Si è rafforzato con l'ingresso di Massimo De Palma nella carica di Portfolio Manager. Massimo De Palma, 41 anni, genovese, laureato in Economia e Commercio all'Università di Parma, ha al suo attivo oltre quindici anni di esperienza nella gestione di portafogli di clientela privata e proviene dal gruppo Bnp Paribas dove ha lavorato ricoprendo diverse posizioni dal 1995 al 2003. In qualità di Portfolio Manager di Julius Baer Creval Private Banking, De Palma avrà la responsabilità delle gestioni discrezionali in linee dirette, in fondi multimanager e di quelle personalizzate, collaborando con il Comitato d'investimento della Julius Baer Ltd., Svizzera. Julius Baer Creval Private Banking S.p.a., joint venture tra il Gruppo Julius Baer e il Gruppo Bancario Credito Valtellinese, costituita nel novembre 2002 ed autorizzata ad operare come banca nel maggio 2003, offre a clienti privati e imprese di famiglia servizi di Private Banking e di Family Office di alto profilo qualitativo, facendo leva sulla competenza e la lunga tradizione di Julius Baer nel Private Banking e sull'efficiente struttura amministrativa e distributiva del Credito Valtellinese.

EUROMONEY NOMINA UBS COME "MIGLIORE BANCA PRIVATA GLOBALE"
Berna , 15 gennaio 2004 - Ubs vince il premio inaugurale di Euromoney di "migliore banca privata globale" e si aggiudica il primo posto della classifica in Europa occidentale e in numerosi altri paesi. Euromoney ha appena nominato Ubs "migliore banca privata globale" nel suo primo sondaggio annuo sul settore del private banking su scala mondiale, effettuato durante l'estate e l'autunno 2003. Nel sondaggio Ubs ha vinto un numero impressionante di premi rispetto alla concorrenza nel mondo, tra cui il titolo di "migliore banca privata in Europa occidentale" e "migliore banca privata" alle Bahamas, nel Jersey, in Lussemburgo, a Monaco, Singapore, Taiwan e negli Emirati Arabi Uniti (Eau). Ubs occupa altresì il primo posto per numerosi servizi di gestione patrimoniale in diverse regioni e paesi, in particolare il titolo di "migliore banca privata nei servizi per la clientela internazionale" in Europa occidentale, a Hong Kong, Singapore, negli Eau e negli Stati Uniti. Ubs occupa il secondo posto in Svizzera. Il sondaggio si basa su informazioni fornite dalla concorrenza e da Ubs. Euromoney ha identificato le aziende considerate dalla concorrenza e dagli operatori del settore come eccezionali in specifici segmenti di clientela e prodotti. Marcel Rohner, Ceo di Wealth Management & Business Banking, ha commentato: "Questi premi mettono in evidenza la nostra base di clientela nel settore molto competitivo della gestione patrimoniale e in un periodo difficile. Dimostrano anche l'eccellenza e l'impegno dei nostri collaboratori. Questo successo conferma la nostra strategia che consiste nel concentrarci sui nostri punti di forza. Tuttavia, la concorrenza non dorme e il nostro successo costituisce per quest'ultima una sfida. Dobbiamo dunque continuare a distinguerci dai nostri concorrenti." Dal canto suo, Euromoney ha affermato che Ubs ha vinto questo premio perché è riuscita a fornire la gamma di servizi più ampia e qualitativamente migliore sul mercato mondiale. Raoul Weil, responsabile di Wealth Management International, ha definito i premi come la dimostrazione del fatto che Ubs soddisfa le esigenze della clientela: "Non si tratta solo di Euromoney. Durante gli ultimi 12 mesi abbiamo ricevuto sempre più riconoscimenti su scala mondiale per il nostro modo di fornire servizi alla clientela. Sono fiero di questi premi. Dato che il nostro successo si basa su quello dei nostri clienti, il nostro compito è ora superare le attese della nostra clientela." Alain Robert, responsabile di Wealth Management Svizzera, ha osservato: "Il sondaggio mostra chiaramente che disponiamo di un eccellente posizionamento su un mercato estremamente competitivo. I clienti hanno riconosciuto i progressi che abbiamo raggiunto e il nostro impegno ad anticipare le loro esigenze. Il nostro obiettivo è fissare nuovi standard nell'esperienza della gestione patrimoniale." Juerg Haller, responsabile di Products & Services, ha aggiunto: "Siamo fieri di aver ricevuto questo riconoscimento per numerosi servizi. Esso conferma il nostro impegno volto ad aiutare i nostri consulenti alla clientela ad avere successo. Questi premi rappresentano un incentivo supplementare per continuare a sviluppare i nostri prodotti e servizi al fine di migliorare la nostra offerta per la clientela." 

SCIP: PRESTO CHIARITI CRITERI DI VENDITA IMMOBILI
Roma, 15 gennaio 2004 - Il Mef comunica che nei prossimi giorni saranno chiariti i criteri di applicazione del comma 20 dell’art. 3 del decreto legge 351/2001, convertito in legge 410/2001, e reintrodotto con la Legge Finanziaria per il 2004. Verranno indicate le modalità con le quali Scip proseguirà le dismissioni, in linea con quanto previsto dalla norma di cui sopra. Il "comma 20" prevede che i conduttori di immobili residenziali cartolarizzati, che non rientrano nella categoria "di pregio", possano acquistare ai prezzi ed alle condizioni vigenti nel 2001; semprechè abbiano manifestato, secondo le modalità previste, la propria volontà di acquisto entro il 31 ottobre 2001.

IMPREGILO: PRIMI RISULTATI POSITIVI NEL C.D.A. PREVISTO PER IL 20 GENNAIO
Milano, 15 gennaio 2004 - A tutela degli azionisti e degli obbligazionisti, Impregilo informa che i preconsuntivi dell’esercizio che verranno esaminati nel corso della riunione del Consiglio di Amministrazione del 20 gennaio confermano il buon andamento della Società e del Gruppo, in miglioramento rispetto alle valutazioni avanzate nel corso delle riunioni con gli analisti finanziari dell’8 ottobre 2003. La solidità del portafoglio lavori proietta positivamente questi risultati negli esercizi futuri.

PARMALAT FINANZIARIA SPA IN AMMINISTRAZIONE STRAORDINARIA: ASSEMBLEA DEI SOCI DELLA S.P.A. PARMA ASSOCIAZIONE CALCIO
Collecchio (Parma), 15 gennaio 2004 - Parmalat Finanziaria S.p.a. In Amministrazione Straordinaria comunica che ieri si è tenuta l’Assemblea dei Soci della S.p.a. Parma Associazione Calcio, società controllata indirettamente tramite la Parmalat Spa in Amministrazione Straordinaria. L’assemblea dei Soci del Parma A.c. Ha provveduto a coprire le perdite risultanti dalla situazione patrimoniale al 30 settembre 2003 ed a ricostituire il capitale sociale fino a 20 milioni di euro tramite conversione di crediti da parte della Parmalat S.p.a. In Amministrazione Straordinaria. I Soci di minoranza si sono riservati di partecipare alla copertura perdite ed all’aumento del capitale sociale nei termini di legge. L’assemblea dei Soci, preso atto delle dimissioni di Stefano Tanzi, Paolo Tanzi e Francesca Tanzi, delle altre dimissioni già presentate nonché della disponibilità a rimettere il mandato di Alessandro Chiesi, ha provveduto a nominare un nuovo Consiglio di Amministrazione nelle persone di Enrico Bondi, Presidente, Umberto Tracanella, Guido Angiolini e Luca Baraldi. E’ stato quindi nominato un nuovo Collegio Sindacale, in luogo di quello dimessosi, nelle persone di Angelo Stimamiglio, Presidente, Massimo Nuti e Marco Ziliotti. Infine l’Assemblea ha deliberato la revoca dell’incarico di revisione del bilancio alla Società Grant Thornton e ha affidato il nuovo incarico di revisione alla Pricewaterhousecoopers. Successivamente all’Assemblea il Consiglio di Amministrazione si è riunito ed ha nominato Amministratore Delegato il Dott. Luca Baraldi. Il nuovo Consiglio del Parma Calcio ha espresso grande apprezzamento per lo spirito ed il comportamento della squadra e del suo allenatore che hanno saputo affrontare brillantemente il momento molto difficile che il Gruppo Parmalat sta attraversando. In tal modo essi contribuiscono ad assicurare la continuità di un club che si è distinto nel mondo del calcio.

ASSOCONSULENZA COSTITUISCE IL COMITATO INVESTITORI PARMALAT
Milano, 15 gennaio 2004 - Assoconsulenza costituisce Comitato Investitori Parmalat rivolto sia ad investitori privati che professionali, lavorando al contempo sia sul fronte degli obbligazionisti che su quello degli azionisti. Obiettivo del costituendo Comitato Investitori Parmalat è quello di cercare di dare un contributo istituzionale, professionale, attivo, indipendente, e prestigioso alla soluzione della crisi che ha investito il gruppo di Parma. Strategia portante del Comitato Investitori Parmalat Assoconsulenza sarà quella di tenere conto sia degli interessi dei piccoli risparmiatori sia di quelli professionali, italiani ed esteri. Il vertice del Comitato Investitori Parmalat Assoconsulenza, istituzionalizzato tramite apposito atto pubblico stilato dal notaio, comprenderà il segretario generale Stefano M. Masullo, S.e. Reverendissima Monsignor Vincenzo Di Muro presidente Senato Accademico Isfoa e presidente Comitato Etico Assoconsulenza e tre rinomati avvocati e docenti universitari individuati tra quelli già presenti in seno all’associazione ed al Consiglio Direttivo della stessa. Per informazioni contattare Assoconsulenza, Piazza Affari (Via della Posta 8), 20123 Milano, tel 02-89010582, fax 02-89013607, assoconsulenza@assoconsulenza.Tv www.Assoconsulenza.it  

YAMAHA, PUNTA ALLA LEADERSHIP
Milano, 15 gennaio 2004 – Yamaha: si cambia. Da gennaio 2004, con la nuova ragione sociale che passa dallo storico nome Belgarda a Yamaha Motor Italia, in linea con le denominazioni adottate da tutte le filiali nel resto del mondo, Yamaha ha avviato un processo di sviluppo della propria rete per raggiungere a medio termine l’obiettivo di 350 concessionarie ufficiali. Per rafforzare la presenza del brand e raggiungere la leadership nel mercato delle due ruote, Yamaha Europe ha adottato a livello europeo una strategia che, considerando le differenti realtà locali, prevede di non commercializzare più gli scooter Mbk nei paesi in cui il brand Yamaha è nettamente preponderante. “Da quest’anno, nel territorio italiano, tutti gli sforzi saranno concentrati sul marchio Yamaha e rinunceremo a distribuire i prodotti Mbk - dichiara Yoshihiko Takahashi, Presidente Yamaha Motor Italia - per poter affrontare al meglio un mercato estremamente competitivo, che rappresenta il 35% dell’intero mercato europeo delle due ruote immatricolate o addirittura, considerando i soli scooter, il 60% del totale. Aumentando i punti vendita Yamaha a 350, puntiamo a diventare la rete meglio strutturata e capillare del settore motociclistico”. Questa scelta porterà Yamaha a godere di enormi vantaggi rispetto al passato, perché elimina la dispersione di risorse legata alla commercializzazione degli stessi prodotti con 2 brand diversi e permette di ottimizzare i costi. L’assistenza dei mezzi Mbk continuerà naturalmente ad essere garantita dalla nuova rete Yamaha. La nuova strategia dell’azienda non si ferma solo all’incremento quantitativo dei punti vendita, ma punta su un’innovativa diversificazione e riorganizzazione della rete al fine di garantire un più accurato ed efficiente servizio al cliente. Come spiega Takahashi: “E’ in atto una valutazione dell’attuale rete Mbk e stiamo anche prendendo in considerazione l’apertura di nuove concessionarie in territori strategici. Moto e scooter sono prodotti profondamente differenti e, come tali, richiedono un approccio specifico. La moto viene utilizzata prevalentemente nel tempo libero, per passione; il suo acquisto è dettato da una scelta personale, motivata dalle caratteristiche del prodotto e comporta un forte coinvolgimento emotivo. Al concessionario sono richieste competenza specifica, esperienza e credibilità. Per l’acquisto di una moto si è disposti a percorrere distanze superiori ai 25 chilometri rispetto al luogo della propria residenza. Del tutto differente è lo scooter, che viene vissuto come bene strumentale per risolvere esigenze di mobilità individuale, soprattutto in città. L’acquisto è una scelta più ragionata. Il concessionario deve essere “sotto casa”, comodo da raggiungere ed offrire un servizio affidabile e veloce.” “Sulla base di questa analisi – prosegue Takahashi – abbiamo sviluppato la nostra nuova strategia che da un lato punta a valorizzare la rete degli attuali concessionari Yamaha Moto & Scooter, rendendola ancora più specialistica, dall’altro le affianca la nuova rete Yamaha Scooter Store, completamente dedicata agli scooter fino a 400 cc. Una tipologia di concessionaria tesa a soddisfare al meglio le esigenze specifiche del cliente scooter e fortemente presente sul territorio, con 180 nuovi punti vendita che si aggiungono agli esistenti 170 concessionari Yamaha Moto & Scooter. E’ quindi in atto una riorganizzazione profonda, basata su un approccio differenziato ai clienti moto e scooter, per soddisfare al meglio le loro esigenze e garantire un’assistenza specializzata e immediata”

DIGITAL BROS SPA: ALLA RICERCA DI NEMO TRA I BEST-SELLER NATALIZI IL LANCIO DEL VIDEOGIOCO UFFICIALE DEL FILM DISNEY HA GENERATO RICAVI NELL’ORDINE DI 2 MILIONI DI EURO
Milano 14 gennaio, 2004 - Alla Ricerca di Nemo, il videogioco ufficiale del film della Disney, distribuito in esclusiva per l’Italia da Halifax, divisione del Gruppo Digital Bros, ha superato le 50.000 copie vendute posizionandosi come il family game più apprezzato di Natale. Il successo commerciale del videogioco, disponibile per Pc e per tutte le console di nuova generazione, segue quello del film di animazione, tra i maggiori incassi al box office italiano. Significativa la sinergia tra i due media: il videogioco ripercorre la medesima trama del film, con un’attenzione particolare all’interattività con contenuti digitali fruibili da bambini dai tre anni in su. Il lancio del videogioco Alla Ricerca di Nemo ha generato ricavi pari a 2 milioni di Euro contribuendo al raggiungimento degli obiettivi di fatturato prefissati. “Il succes so di Alla Ricerca di Nemo - ha commentato Raphael Galante, Amministratore Delegato Digital Bros S.p.a. - testimonia come il mercato dei videogiochi sia ormai in grado di rivolgersi a diverse fasce di pubblico con prodotti di alta qualità e adatti anche ai più piccoli. Il connubio cinema e videogiochi – conclude Galante - è destinato a ripetersi a marzo quando è previsto il lancio simultaneo del nuovo film di animazione della Disney,fratello Orso, e del videogioco ufficiale, che sarà disponibile per Pc e per Game Boy Advance”

ERGO PREVIDENZA S.P.A. CALENDARIO EVENTI SOCIETARI 2004
Milano, 15 gennaio 2004 - Ergo Previdenza S.p.a. Ricorda che, come comunicato lo scorso 29 gennaio 2003, il progetto di bilancio d’esercizio al 31.12.2003, approvato dal Consiglio di Amministrazione, sarà reso disponibile presso la sede sociale e presso la società di gestione del mercato entro 90 giorni dalla chiusura dell’esercizio e quindi entro il 31 marzo 2004. La società intende pertanto avvalersi dell’esonero della pubblicazione della relazione trimestrale riferita al periodo che scade alla fine del secondo semestre 2003. Ergo Previdenza S.p.a. Informa, inoltre, che: la relazione semestrale al 30.06.2004 sarà resa disponibile entro 75 giorni dalla scadenza del semestre; il progetto di bilancio d’esercizio al 31.12.2004, approvato dal Consiglio di Amministrazione, sarà reso disponibile presso la sede sociale e presso la società di gestione del mercato entro 90 giorni dalla chiusura dell’esercizio. La società intende, pertanto, avvalersi anche per il 2004 dell’esonero della pubblicazione delle relazioni trimestrali riferite a periodi che scadono alla fine di ciascun semestre..Capitale Sociale € 90.000.000 interamente versato. Calendario Eventi Societari 2004 : 10 febbraio C.d.a. - Analisi risultati preliminari 2003; 8 marzo C.d.a. – Approvazione progetto di bilancio e convocazione Assemblea; 23 aprile Assemblea degli azionisti – Approvazione del bilancio 2003, Milano; 14 maggio C.d.a. – Approvazione relazione trimestrale al 31.03.2004; 7 settembre C.d.a. – Approvazione relazione semestrale al 30.06.2004; 9 novembre C.d.a. – Approvazione relazione trimestrale al 30.09.2004.

LOMBARDIA: IMPRESE E POLITICHE INDUSTRIALI,PRESENTAZIONE RICERCA
Milano, 14 gennaio 2004 - L'assessore regionale all'Industria, Massimo Zanello, e il vicepresidente di Confindustria Lombardia, Marino Vago, presenteranno giovedì 15 gennaio, alle 11, in una conferenza stampa presso la sede di Confindustria Lombardia (Milano, via Pantano 2) la ricerca "Una politica industriale per le imprese della Lombardia", curata da Enzo Pontarollo, professore ordinario di Economia Industriale all'Università Cattolica di Milano. L'iniziativa è realizzata in collaborazione con Unicredit Private Banking e Unicredit Banca d'Impresa.

L’ITALIA INCONTRA L'AUSTRALIA SONO 7.035 LE IMPRESE ITALIANE CHE COMMERCIANO CON L'AUSTRALIA
Milano, 15 gennaio 2004. L’italia partner dell'Australia per un giro d'affari che nel 2002 ha superato i 3.500 milioni di euro: in Lombardia il 29,7% dell'export nazionale e il 15,5% dell'import. Milano vanta le quote più alte nell'interscambio con il 35,5% dell'import e il 58,1% dell'export lombardo. Dal 2001 al 2002 si sono avuti buoni incrementi nell'export nazionale (+13%). E attualmente sono 7.035 le imprese italiane che commerciano con l'Australia, di cui il 26% sono lombarde (1.825). Emerge da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano. E Promos (Azienda Speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività internazionali), in collaborazione con altre associazioni lombarde e in coincidenza con la visita istituzionale in Australia della Regione Lombardia, ha organizzato una missione imprenditoriale in Australia, a Sydney e Melbourne, dal 27 febbraio al 7 marzo 2004. L’obiettivo è di creare contatti d’affari con nuove controparti commerciali e industriali locali per le imprese lombarde. L’iniziativa, aperta a tutti i settori, mira a fornire alle imprese partecipanti una più approfondita conoscenza del mercato australiano e a procurare opportunità d’affari attraverso la ricerca personalizzata di potenziali partner locali (importatori, distributori, agenti, clienti finali, fornitori, produttori locali, scambi tecnologici, j/v produttive, ecc.). Per informazioni: Promos – Camera di Commercio - tel. 02 8515.5396. E-mail: isola@mi.Camcom.it. “L’australia, a partire da Melbourne, – ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per l'internazionalizzazione - è un mercato che, sebbene distante e ancora poco esplorato dalle nostre imprese, è caratterizzato da una decisa e costante crescita della domanda interna di beni; ciò significa, per il prossimo futuro, ottime opportunità per un incremento della quota delle nostre esportazioni in questo Paese.”

INNOVAZIONE: NEL 2003, 1 IMPRESA SU 3 HA REALIZZATO INVESTIMENTI MA HA PUNTATO PIÙ SUL PROCESSO PRODUTTIVO CHE SUL MIGLIORAMENTO DEI PRODOTTI
Roma, 13 gennaio 2004 – Una impresa su tre ha effettuato investimenti lo scorso anno. Al Nord le imprese investitrici sono più numerose (36% a fronte del 27% e 28% del Centro e del Mezzogiorno), ma le aziende del Centro e del Sud hanno accresciuto gli investimenti, rispetto al 2002, in misura maggiore delle aziende settentrionali (il saldo tra le imprese che dichiarano di aver aumentato gli investimenti e quelle che li hanno diminuiti è infatti pari al 35% per il Centro e al 38% per il Mezzogiorno, a fronte del 19% del Nord-ovest e del 26% del Nord-est). Questo può essere in buona parte riconducibile alle maggiori possibilità di ricorso alle agevolazioni fiscali esistenti in queste aree, pur non essendo trascurabile una chiara volontà delle imprese di recuperare il gap di competitività rispetto al resto del Paese, anche indipendentemente dalle opportunità offerte dalle leggi di incentivazione. A livello dimensionale, il primato dell’innovazione è detenuto dalle medie imprese con 250-500 dipendenti, ma le micro imprese (con meno di 49 dipendenti) segnalano incrementi più elevati (36% il saldo tra aumenti e diminuzioni rispetto al 12% delle medie e al 21% delle piccole). A mostrarlo è una indagine curata dal Centro studi di Unioncamere, effettuata su un campione rappresentativo di imprese con 1-500 dipendenti, attive in tutti i settori economici ad eccezione dell’agricoltura. Imprese investitrici nel 2003 e andamento degli investimenti rispetto al 2002 (in %)

 

imprese che hanno realizzato investimenti sul totale delle imprese

dinamica investimenti 2003-2002 (saldo incrementi-diminuzioni)

 

Nord Ovest

36

19

Nord Est

36

26

Centro

27

35

Sud e Isole

28

38

 

 

 

1-49 dipendenti

25

36

50-249 dipendenti

48

21

250-500 dipendenti

64

12

 

 

 

Industria di cui:

33

15

Petrolchimica, ind. Farmaceutiche, gomma e plastica

59

18

Industrie alimentari e delle bevande

36

21

Ind. Tessili, abbigliamento, cuoio, calzature

16

4

Industrie del legno e del mobile

32

27

Industrie della carta, stampa, editoria

45

22

Ind. Delle macch.Elettriche ed elettroniche

33

27

Industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto

38

19

Servizi di cui:

33

39

Informatica e telecomunicazioni

38

12

Servizi avanzati

42

17

 

 

 

Italia

33

28

fonte: Unioncamere Il terziario dimostra un’attitudine all’investimento pari a quella del settore industriale, ma la dinamica è più brillante (39% il saldo tra quanti hanno accresciuto e quanti hanno diminuito gli investimenti, a fronte del 15% del settore industriale). I comparti a maggior intensità di capitale (petrolchimica, gomma-plastica, meccanica) o a elevato utilizzo di tecnologie (servizi avanzati, trasporti, informatica e telecomunicazioni) mostrano una più robusta capacità di investimento. Appaiono invece in linea con la media complessiva le imprese di alcuni comparti chiave del Made in Italy, quali quelle dei beni strumentali, dell’arredamento e dell’alimentare (che tuttavia mostrano discreti segnali di dinamismo), mentre il “Sistema Moda” rischia di soffrire ancora di una posizione di svantaggio competitivo se, stando alle dichiarazioni degli imprenditori, gli investimenti sono contenuti e per lo più all’insegna della stabilità. Innovazione “a rimorchio” Uno dei fattori di criticità messo in evidenza dall’analisi è costituito dalla forte diffusione dell’innovazione di processo (intesa sia come introduzione di nuovi macchinari, sia come sostituzione o ampliamento di quelli già esistenti) e verso l’introduzione o il rinnovamento della dotazione informatica (hardware e software). Soltanto un’impresa su dieci è orientata a intervenire sui prodotti (migliorando o ampliando la gamma esistente) ed una quota decisamente residuale individua nel miglioramento della distribuzione una delle finalità preferenziali degli investimenti realizzati. Nella maggioranza dei casi, insomma, l’impresa italiana ha preferito un modello di innovazione “a rimorchio”, adottando mezzi e tecnologie creati da altre imprese, anziché investire sul fronte della “ideazione”, anticipando le tendenze e provando ad aggredire nuovi segmenti di mercato con il potenziamento dell’offerta di prodotti/servizi. Destinazione degli investimenti realizzati dalle imprese nel 2003 Valori in % sul totale delle risposte fornite dalle sole imprese investitrici; risposte multiple

 

innovazione di processo

innovazione di prodotto

innovazione organizzativa e distributiva

 

Acquisto/ sostituzione macchinari già in uso

Introduzione macchinari innovativi

Miglioramento dei prodotti esistenti

Introduzione di nuovi prodotti

Marchi e brevetti

Sviluppo della distribuzione

Investimenti in hardware e software

Investimenti per apertura/ rinnovo sede

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nord Ovest

48

21

9

1

1

6

22

25

Nord Est

40

26

11

4

1

5

25

25

Centro

33

21

9

3

3

4

25

29

Sud e Isole

33

28

6

4

1

5

20

23

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1-49 dipendenti

37

20

8

2

1

3

20

26

50-249 dipendenti

44

27

7

2

2

6

23

25

250-500 dipendenti

45

30

17

7

1

11

35

21

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Italia

40

24

9

3

1

5

23

25

fonte: Unioncamere Gli investimenti nei processi produttivi si articolano in maniera diversa a livello territoriale. Al Nord si preferisce puntare sulla sostituzione dei macchinari già esistenti o sul loro ampliamento. Nel Mezzogiorno emerge invece una chiara tendenza a “rincorrere” le traiettorie dell’innovazione, finalizzando maggiormente gli investimenti all’introduzione di impianti e macchinari innovativi. Nel miglioramento dei prodotti e nell’introduzione di nuovi prodotti, invece, la leadership spetta alle imprese del Nord-est, le uniche che si collocano sopra la media nazionale. Si collabora poco con le Università ed i centri di ricerca Modesta, infine, l’interazione delle imprese con le strutture di assistenza qualificate. L’università ed i centri di ricerca sembrano avere un rapporto privilegiato con le grandi aziende, mentre il mondo della media, piccola e micro impresa si rivolge prevalentemente (nel 72% dei casi) agli stessi fornitori di beni strumentali, oppure (nel 19% delle situazioni) alle società esterne di servizi. Principali contatti intrapresi dalle imprese per la realizzazione degli investimenti nel 2003, per ripartizione geografica e classe dimensionale Valori in % sul totale delle risposte fornite dalle sole imprese investitrici; risposte multiple

 

Fornitori/ produttori di impianti

Altre imprese

Società di servizi esterne / consulenti

Università e centri di ricerca

Altro

Nord Ovest

73

10

21

1

12

Nord Est

70

10

20

1

18

Centro

70

8

18

1

14

Sud e Isole

77

12

14

1

14

 

 

 

 

 

 

1-49 dipendenti

70

8

16

1

16

50-249 dipendenti

74

10

21

1

14

250 dipendenti e oltre

76

15

24

1

14

 

 

 

 

 

 

Italia

72

10

19

1

15

fonte: Unioncamere

PRESTITI EURATOM PER IL FINANZIAMENTO DELLE CENTRALI ELETTRONUCLEARI HILTRUD BREYER
Strasburgo, 15 gennaio2004 - Il Parlamento europeo ha approvato una relazione di Hiltrud Breyer (Verdi/ale, D) che chiede che i prestiti Euratom vengano concessi non tanto per aumentare l'efficienza, come proposto dalla Commissione, quanto per migliorare la sicurezza delle centrali elettronucleari e gli impianti del ciclo del combustibile nucleare, nonché per creare strutture per lo stoccaggio e lo smaltimento dei residui radioattivi e del combustibile esaurito. I deputati chiedono che i prestiti vengano erogati a favore di progetti destinati a migliorare la sicurezza nucleare non solo negli Stati membri, ma anche nei paesi dell'Europa centrale e orientale, in Russia, in Armenia e in Ucraina. Dato che nessuno degli emendamenti proposti dai verdi è stato adottato, la relatrice ha deciso di ritirare il proprio nome dalla relazione.

GLI USA SOSTENGONO LA CANDIDATURA DEL SITO GIAPPONESE PER OSPITARE ITER, MENTRE LA FRANCIA INVITA L'EUROPA AD ANDARE PER CONTRO PROPRIO
Bruxelles, 15 gennaio 2004 - Il segretario di Stato americano per l'Energia, Spencer Abraham, ha dichiarato che il proprio paese sostiene fortemente la candidatura del sito giapponese per ospitare il reattore internazionale termonucleare (Iter). I governi coinvolti nell'iniziativa Iter dovranno scegliere fra il sito candidato dell'Unione europea, Cadarache (Francia), e quello del Giappone, Rokkasho-mura. In un discorso pronunciato dinnanzi ai massimi esponenti del settore economico giapponese, il 9 gennaio a Tokyo, Abraham ha dichiarato: "Sono orgoglioso di affermare che gli Stati Uniti sostengono fortemente la costruzione di Iter in Giappone. Da un punto di vista tecnico, il vostro sito è il migliore". In vista della prossima riunione intergovernativa su Iter, che si terrà a metà febbraio, si stanno formando due schieramenti a sostegno dei due siti concorrenti: Unione europea, Russia e Cina sarebbero a favore del sito candidato francese, mentre Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud appoggerebbero la candidatura giapponese. Questa settimana, il primo ministro francese Jean-pierre Raffarin ha alzato la posta in gioco, suggerendo che l'Europa dovrebbe costruire il proprio reattore termonucleare nel caso in cui il sito francese non venisse selezionato per il progetto internazionale. Tuttavia, un portavoce del commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ha dichiarato che, sebbene possa essere realizzabile, quest'ipotesi non è auspicabile e non è in linea con l'approccio che l'Europa ha adottato fino ad oggi su tale questione. La decisione spetterebbe al Consiglio dei ministri, ha aggiunto il portavoce. Nell'esprimere il sostegno degli Usa al Giappone, Abraham ha altresì esortato gli altri paesi a mantenere il loro impegno nei confronti dell'iniziativa Iter: "Auspichiamo sinceramente che, una volta conclusa la procedura, gli altri paesi si uniranno a noi nel sostenere il sito giapponese". Per la prima volta, Abraham ha motivato pubblicamente il sostegno statunitense alla proposta del Giappone di ospitare Iter: "La posizione di Rokkasho è ideale per ricevere le ingenti quantità di materiale necessarie per la costruzione di Iter. Inoltre, il vostro paese dispone di straordinari talenti scientifici da mettere a disposizione del team internazionale di scienziati che risiederebbe e lavorerebbe nella zona. Senza parlare delle vostre competenze tecniche ed ingegneristiche, note e apprezzate in tutto il mondo". Poiché le previsioni indicano che il fabbisogno energetico sarà più che triplicato entro la fine del secolo, Abraham ha aggiunto: "Se si rivelerà fattibile, l'energia da fusione sarà arrivata al momento opportuno. Essa, infatti, permetterà di soddisfare la crescente domanda globale di fonti energetiche pulite su vasta scala [...]. Il Giappone e gli Stati Uniti condividono questa visione e al tempo stesso speranza". La Commissione europea, tuttavia, ha sottolineato che l'intervento americano è giunto proprio nel momento in cui sono in corso le valutazioni tecniche presso i siti candidati di Francia e Giappone. Il portavoce di Busquin ha dichiarato al quotidiano "Le Monde": "Rilasciare dichiarazioni di questo tipo è inappropriato e inopportuno durante la fase di valutazione. Ciò potrebbe turbare le attività".

TRATTATIVE PER I CONTRATTI DEL 6PQ
Amburgo, 15 gennaio 2004 - Il 30 gennaio si svolgerà ad Amburgo (Germania) un workshop sulle trattative per i contratti di ricerca sottoscritti nell'ambito del Sesto programma quadro (6Pq). La manifestazione fornirà una panoramica delle procedure di negoziazione di un contratto, con l'obiettivo di assistere amministratori e direttori a superare rapidamente ed efficacemente le tappe cha vanno dalla valutazione da parte della Commissione e dalle trattative alla firma del contratto, fornendo nel contempo solide basi per un'amministrazione efficace dei progetti. Gli accordi conclusi durante il periodo di negoziazione hanno un'influenza notevole sulla futura gestione e amministrazione di un progetto: errori ed omissioni potrebbero causare, infatti, confusione e difficoltà. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Sue Greig Tel: +44 1480 497712 E-mail: sue.Greig@singleimage.co.uk  http://www.Singleimage.co.uk

IL 3 FEBBRAIO RIUNIONE COMMISSIONE ENAC REGIONE SICILIA PER TRATTE ONERATE SICILIANE
Roma, 15 gennaio 2004 - Ieri mattina, nel corso di un incontro tra il Presidente dell’Enac, On. Prof. Vito Riggio, e l’Assessore a Turismo Comunicazioni e Trasporti della Regione Sicilia, On. Francesco Cascio, con la partecipazione del Consigliere di Amministrazione dell’Enac, Arch. Manlio Mele, è stata fissata la data, il prossimo 3 febbraio, per la riunione della Commissione Enac – Regione Sicilia per l’apertura delle buste contenenti le offerte per operare in regime di oneri di servizio pubblico sulle tratte Palermo-lampedusa, Palermo- Pantelleria, Catania-lampedusa e viceversa.

RIUNIONE ALL’ENAC CON LE ASSOCIAZIONI DI SETTORE
Roma, 15 gennaio 2004 - Ieri presso la sede dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, ha avuto luogo la riunione convocata dal Presidente, On. Prof. Vito Riggio, per elaborare proposte a garanzia dei livelli di qualità ed informazione da fornire ai passeggeri da parte dei tour operator nella scelta dei vettori aerei. Alla riunione hanno partecipato il Direttore Generale dell’Enac, Com.te Silvano Manera, i Direttori Generali del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero delle Attività Produttive ed i rappresentanti delle associazioni del settore quali Assaereo, Assotravel, Astoi, Confavio, Fiavet, Ibar, Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti ed associazioni dei consumatori. I presenti, nell’apprezzare l’iniziativa di confronto tra tutti i soggetti del sistema e nel convenire sugli elevati livelli di sicurezza del trasporto aereo, hanno concordato la costituzione di un tavolo tecnico coordinato dall’On. Mario Tassone, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che si occupi di elaborare gli standard in base ai quali istituire l’eventuale bollino blu per gli operatori del settore, unitamente ad ogni altra iniziativa volta ad assicurare agli utenti informazioni sempre più dettagliate sui vettori utilizzati dai tour operator.

INCONTRO PRESSO L’ENAC SULLA SICUREZZA DEI VOLI
Roma, 15 gennaio 2004 - Si è tenuta ieri a Roma, presso la sede dell’Enac (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), la prevista riunione sul tema “Certificazione di qualità dei vettori charter”, cui Assotravel (Associazione Nazionale delle Agenzie di Viaggio e Turismo aderenti a Confindustria) ha preso parte. Tra i vari argomenti emersi e dibattuti, Assotravel ha evidenziato l’esigenza di innalzare i livelli di controllo per i vettori operanti sul mercato italiano ed europeo per garantire i clienti delle imprese del settore viaggi e vacanze. “La sicurezza non è certo un problema di comunicazione – ha precisato il Vicepresidente di Assotravel, dottor Diego Lilli – ma il problema è di standard minimi e di standard ottimali. Occorre guardare e lavorare principalmente su questi ultimi in una fase di mercato in cui la concorrenza porta gli operatori a ridurre i costi (e in modo anche estremamente drastico) con possibili conseguenze proprio nel campo della sicurezza. Come Associazione delle Agenzie di Viaggio badiamo all’esigenza di una puntuale applicazione dei sistemi di controllo dal momento che il mercato appare troppo sensibile al fattore prezzo”.

TRASPORTO AEREO: NO AL BOLLINO BLU PER I TOUR OPERATORS LE LEGGE IMPONE GIA’ LA TRASPARENZA NEI CONFRONTI DEGLI UTENTI
Roma, 15 gennaio 2004 - Il Codacons boccia come inutile e superflua la decisione di aprire un tavolo tecnico presso il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per la definizione e l'istituzione in tempi rapidi di un bollino blu per i tour operators, voluta dall’Enac. “Le normative vigenti infatti, in particolare la legge 281/98 – afferma il Presidente Codacons Avv. Carlo Rienzi – impongono già agli operatori la trasparenza nei confronti del consumatore e tutelano l’utente nei rapporti con le varie controparti”. “Più che altro – prosegue Rienzi – ci si dovrebbe preoccupare di far rispettare le norme, e non crearne altre “fotocopia”. “Non basta inoltre informare l’utente circa il nome della compagnia che effettuerà i trasporti, ma occorre fornire dettagli anche sul tipo di velivolo utilizzato, l’anno di fabbricazione, gli standard di sicurezza, ecc.” Il Codacons fornirà inoltre nei prossimi giorni i nomi degli operatori turistici che hanno risposto all’istanza presentata dall’associazione nei giorni scorsi e tesa a garantire la massima trasparenza agli utenti che acquistano i pacchetti viaggio.

BEA SYSTEMS E STAR ALLIANCE INSIEME PER OTTIMIZZARE GLI INVESTIMENTI IT DELLE COMPAGNIE AEREE
Milano, 15 gennaio 2004 – Bea Systems , leader a livello mondiale nell’infrastruttura applicativa e Star Alliance, alleanza tra compagnie aeree, hanno annunciato un accordo quinquennale che permetterà a queste aziende di ottimizzare i propri investimenti It, acquistando infrastruttura software da Bea. “Siamo sempre alla ricerca di nuovi e interessanti modi per aiutare i membri di Star Alliance a operare in modo più profittevole ed efficiente”, afferma Michael Stagl, Chief Information Officer di Star Alliance. “Questo accordo con Bea mette a disposizione dei nostri 15 membri l’innovativa piattaforma applicativa Bea a un prezzo che nessuna compagnia aerea sarebbe riuscita a negoziare singolarmente”. Negli ultimi anni i membri di Star Alliance come United Airlines, Lufthansa e Singapore Airlines e la stessa Star Alliance, hanno sviluppato applicazioni software di ticketing, gestione bagagli e fidelizzazione basate su Bea Weblogic Platformä. In seguito al nuovo accordo, Bea Weblogic Serverä e Bea Weblogic Integrationä diventano rispettivamente l’application server e il software di integrazione preferenziali di Star Alliance. I membri di Star Alliance hanno già iniziato ad acquistare software a condizioni vantaggiose. “Siamo riconosciuti nel mercato delle compagnie aeree come fornitori di soluzioni infrastrutturali scalabili e affidabili”, afferma Mark Carges, executive vice president Global account di Bea. “Dopo aver lavorato in questi anni con diversi membri della Star Alliance, desideriamo ora ampliare la nostra offerta di servizi a tutta la rete. Consideriamo questa partnership un’occasione straordinaria per Bea di fornire valore a un mercato globale”.

IL GRUPPO VENTAGLIO NON HA MAI CEDUTO O ACQUISITO STRUTTURE DAL GRUPPO PARMATOUR
Milano, 15 gennaio 2004 - Con riferimento a notizie riportate dalla stampa odierna su presunti rapporti tra il Gruppo Ventaglio e Parmatour (cfr comunicato Ansa, 13.1.04 h. 20:25 e 21:03) la direzione del Gruppo Ventaglio comunica che in tutti i 28 anni di attività non sono mai intervenute tra i due Gruppi cessioni o acquisizioni di strutture turistiche o società. Si tratta di una notizia inesatta, lesiva della nostra immagine e reputazione. Si richiede pertanto una urgente e ben evidenziata rettifica.  

PER DIFENDERCI DAL CERIT CI VUOLE JAMES STEWART
Firenze, 15 Gennaio 2003 – “Caro direttore, leggo sui giornali di oggi un’esilarante intervista al vicedirettore del Cerit, il famigerato Centro di riscossione tributi. E’ tutta una minaccia, un’intimidazione, un far paura, uno stridio di ganasce e un tintinnar di manette. Ope legis, naturalmente, contro i 15 mila “furbi evasori” fiorentini in arretrato di multe e contravvenzioni. Ben 4000 telefonate ha ricevuto il nostro call center, dice. Dimenticando di riferire che al call center niente sanno rispondere se non di mettersi di persona in code sterminate agli uffici Cerit di via Baracca. La gente è esasperata, altro che, da un servizio che più disservizievole non si può. Ci sono storie scandalose di errori e omissioni già finite più volte sui giornali. Io stesso sono stato convocato in questi giorni a sanare una multa stradale da ben 258 euro già pagata tre anni fa. E in mancanza di ogni vera informazione dal Cerit (ma chi si ricorda di tre, quattro anni fa?) ho ripagato, salvo accorgermene a cose fatte. Ma nessun vicedirettore o impiegato si è prodigato per farmelo sapere. C’è gente, come mia moglie, a cui per anni è stata chiesta perentoriamente una stessa somma già regolarmente pagata. E non è servito a niente esibirne ogni volta la prova. Casi analoghi ce ne sono a centinaia, forse migliaia, e non si giustificano, caro vicedirettore, con la vostra ormai proverbiale sbadatezza. Qui c’è del premeditato. Così com’è evidentemente premeditata l’ultima operazione scattata proprio sotto Natale, con la crisi che strangola tante famiglie, i più fortunati in ferie e perfino molti uffici chiusi senza preavviso, come quello stesso del Cerit di mercoledì 31 dicembre o, dopo Capodanno, quello dei vigili urbani unici abilitati a fornire reali informazioni. Dover pagare entro 20 giorni in un periodo simile, caro vicedirettore intimidatorio, è suonato a tanti come una cattiveria inutile, un affronto. E’ perché si renda conto dell’effetto, le suggerisco di rivedersi il bel film natalizio di Franck Capra in cui il ricco e avido banchiere non si fa scrupolo di gettare nella strada decine di povere famiglie. Esiste un James Stewart a Firenze che ci difenda dagli orrori della burocrazia? C’è poco da fare o da dire: in un Paese rispettoso della gente il metodo Cerit non può avere cittadinanza e dev’essere ripensato alla radice. Ne’ sono accettabili le interviste di un qualsiasi funzionario che ci tratta tutti da comuni delinquenti magari perché abbiamo dimenticato di saldare un divieto di sosta. Spesso, voglio rammentarlo, già pagato.” Riccardo Catola

ERGO PREVIDENZA : CALENDARIO EVENTI SOCIETARI 2004
Milano, 14 gennaio 2004: Ergo Previdenza S.p.a. Ricorda che, come comunicato lo scorso 29 gennaio 2003, il progetto di bilancio d’esercizio al 31.12.2003, approvato dal Consiglio di Amministrazione, sarà reso disponibile presso la sede sociale e presso la società di gestione del mercato entro 90 giorni dalla chiusura dell’esercizio e quindi entro il 31 marzo 2004. La società intende pertanto avvalersi dell’esonero della pubblicazione della relazione trimestrale riferita al periodo che scade alla fine del secondo semestre 2003. Ergo Previdenza S.p.a. Informa, inoltre, che: la relazione semestrale al 30.06.2004 sarà resa disponibile entro 75 giorni dalla scadenza del semestre; il progetto di bilancio d’esercizio al 31.12.2004, approvato dal Consiglio di Amministrazione, sarà reso disponibile presso la sede sociale e presso la società di gestione del mercato entro 90 giorni dalla chiusura dell’esercizio.La società intende, pertanto, avvalersi anche per il 2004 dell’esonero della pubblicazione delle relazioni trimestrali riferite a periodi che scadono alla fine di ciascun semestre.

DATALOGIC CALENDARIO EVENTI SOCIETARI 2004
Lippo di Calderara di Reno, 15 gennaio 2004 - Il calendario annuale degli eventi societari per Datalogic S.p.a. Per l’anno 2004: La riunione del Consiglio di Amministrazione per l’approvazione del progetto di bilancio 2003 si terrà il 27 febbraio 2004; La riunione dell’Assemblea di approvazione del Bilancio 2003 si terrà il 22 aprile 2004; La riunione del Consiglio di Amministrazione per l’approvazione dei dati trimestrali relativi al primo trimestre si terrà il 14 maggio 2004; La riunione del Consiglio di Amministrazione per l’approvazione dei dai trimestrali relativi al terzo trimestre si terrà il 12 novembre; La riunione del Consiglio di Amministrazione per l’approvazione della relazione semestrale si terrà il 27 agosto 2004 .  

WORKSHOP SULLA RESPONSABILITA¹ AMMINISTRATIVA DELLE SOCIETA¹: RUOLO DELL¹AUDITOR
Pisa, 15 gennaio 2004 ­ Il Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università di Pisa organizza, per il prossimo 16 gennaio, una tavola rotonda, che avrà come obiettivo quello di approfondire la tematica della responsabilità amministrativa delle società. L’incontro, a partecipazione gratuita, vedrà alternarsi la presenza di docenti universitari, consulenti e professionisti anche al fine di esporre le proprie esperienze maturate in ambito aziendale, analizzando l¹effetto che il decreto suddetto ha sul sistema di controllo interno e sul ruolo degli auditor. Al workshop parteciperanno tra l’altro esponenti dell¹Associazione Italiana Internal Auditors e del Ministero della Giustizia. Il Dipartimento di Economia Aziendale organizza, da oltre 6 anni, un Master in ³Auditing e Controllo Interno² che ha raggiunto una posizione di leadership nel panorama nazionale e rafforzato la sua presenza anche in ambito internazionale. Il workshop è inserito nel programma formativo del Master in Auditing e Controllo Interno, ma è aperto a professionisti, consulenti, manager interessati al tema più ampio della corporate governance. Infatti, il decreto costituisce una tappa fondamentale nell¹evoluzione delle tematiche del governo societario nel nostro paese, sottolineando l¹importanza del controllo interno a presidio della correttezza e della legalità dei comportamenti degli uomini d¹azienda. Il workshop avrà inizio alle 14.30, presso la sede del Master in Auditing e Controllo Interno Sala Convegni Centro Residenziale Santa Croce in Fossabanda, Piazza Santa Croce 5, Pisa. Lo Staff del Dipartimento di Economia Aziendale è naturalmente a disposizione per ulteriori chiarimenti/informazioni allo 050/2216359.

RICERCATORI SVIZZERI PREVEDONO UNA CRESCENTE VARIABILITÀ DEL CLIMA IN EUROPA
Bruxelles, 15 gennaio 2004- Alcuni ricercatori svizzeri hanno ammonito che temperature estreme come quelle registrate nell'estate del 2003 in Europa diventeranno, in futuro, un fenomeno sempre più comune. Questa previsione si basa su uno studio delle temperature medie europee sin dal 1990, svolto da un team dell'Istituto federale svizzero di tecnologia e sostenuto dal progetto Prudence finanziato dall'Ue. Secondo i risultati ottenuti dai ricercatori, temperature estive come quelle dell'anno scorso si dovrebbero verificare solo una volta ogni 46.000 anni, tenendo conto perfino dei normali effetti del riscaldamento globale. "Secondo le statistiche, quest'evento non sarebbe dovuto accadere", ha dichiarato Christoph Schär, uno degli scienziati dell'Istituto, alla rivista scientifica "Nature". La spiegazione più ovvia di quanto accaduto, secondo il dott. Schär, risiede nel fatto che i gas-serra come il biossido di carbonio, oltre a provocare l'innalzamento delle temperature, possono altresì contribuire ad accrescere la variabilità del clima. Per verificare la loro teoria, i ricercatori hanno effettuato una simulazione climatica al computer al fine di calcolare il futuro scarto delle temperature in Europa e hanno scoperto che il clima estremamente caldo diventerà un fenomeno sempre più comune. "Le nostre simulazioni mostrano che, approssimativamente ogni due anni, l'Europa potrebbe avere un'estate altrettanto calda, se non più calda, di quella del 2003", ha affermato il dott. Schär. "Non scommetterei sull'entità della variazione, ma sono certo che ci sarà". Nonostante alcuni scienziati di altre parti del mondo abbiano respinto le conclusioni del team svizzero, il dott. Schär ritiene che l'Europa potrebbe essere sempre più esposta alla variabilità in ragione della sua particolare geografia. Egli crede che le aree più a rischio siano quelle con un clima semiarido che confinano con regioni più umide, proprio come in Europa. Durante l'ondata di caldo del 2003, nelle zone temperate dell'Europa centrale si è verificato un processo di disidratazione delle piante e del suolo. Secondo il dott. Schär, ciò ha significato che per l'evaporazione è stata necessaria meno energia solare, la quale, invece, ha riscaldato l'aria.

SEMINARIO EUROPEO SULL'INFORMAZIONE GEOGRAFICA E I SISTEMI D'INFORMAZIONE GEOGRAFICA
Varsavia, 15 gennaio 2004 - Dal 23 al 25 giugno si svolgerà a Varsavia (Polonia) la decima edizione del seminario sull'informazione geografica e i sistemi d'informazione geografica (Ig & Sig), organizzato dal Centro comune di ricerca della Commissione europea. La manifestazione, dal titolo "Esdi (European spatial data infrastructure): the state of the art" (Stato dell'arte dell'infrastruttura europea per i dati spaziali), mirerà a diversi obiettivi, tra i quali: - misurare lo sviluppo delle iniziative relative alle infrastrutture di dati spaziali condotte in tutta Europa (a livello locale, regionale, transnazionale, nazionale ed europeo); - individuare i problemi e gli ostacoli potenziali da risolvere a livello europeo; - individuare soluzioni e strategie da adottare per garantire, sulla base delle iniziative esistenti, lo sviluppo continuo di una struttura Esdi completa ed efficace. Inoltre, è stato aperto un invito a presentare articoli su temi quali: il finanziamento istituzionale, i servizi, l'armonizzazione dei dati, gli sviluppi tecnici e i progetti Ig & Sig finanziati dall'Ue. Infolink: http://www.Ec-gis.org/workshops/10ec-gis/

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