NOTIZIARIO
MARKETPRESS
NEWS
di
GIOVEDI'
15 GENNAIO 2004
pagina 1
VUOI PUBBLICIZZARE
LA TUA AZIENDA SU QUESTO SPAZIO
A SOLI 200 €
AL MESE ?
TELEFONATECI ALLO
02 48 95 07 34 |
(* symbolcopyright c Comunitè
europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
PRESIDENZA DEL
CONSIGLIO EUROPEA : LE PRIORITÀ DELLA PRESIDENZA IRLANDESE
Strasburgo, 15 gennaio
2004 - Il Primo Ministro irlandese Bertie Ahern ha aperto ringraziando il
Parlamento per il modo in cui è stata ricevuta, nel novembre scorso,
la Presidente
irlandese Mary Mcaleese. Il motto «Europeans - Working Together» esprime
un concetto di lavoro in partenariato degli europei, che vogliono conseguire
obiettivi comuni, ha detto Ahern, che sa di poter contare sulla cooperazione
dei deputati del Parlamento. L'obiettivo principale di quella che sarà la
sesta Presidenza irlandese consiste nel raggiungere dei risultati che
possano avere un impatto positivo sulla vita dei cittadini europei. A tale
scopo, ciascuna delle parti coinvolte deve svolgere il proprio ruolo. Il
Parlamento è l'unica Istituzione che detiene un mandato diretto dei
cittadini; va da sé che una buona relazione tra Consiglio e Parlamento è
vitale per il successo dell'Unione. A causa delle elezioni in giugno, il
tempo a disposizione per poter lavorare insieme è corto, ma il Presidente
del Consiglio ha preso atto della disponibilità espressa dal Presidente Pat
Cox. Il programma della Presidenza irlandese è il primo ad applicare
pienamente le decisioni del Consiglio europeo di Siviglia, tese a fornire
maggiore coerenza al lavoro del Consiglio; esso tiene conto delle priorità
del programma operativo annuale, preparato con la futura Presidenza
olandese. Esso inoltre è coerente con il programma strategico pluriennale
2004-2006. Questi ultimi sono già di per sé esempi pratici del motto «Working
together». Il Presidente del Consiglio ritiene fondamentale che l'Unione
abbia una nuova Costituzione. Egli ha mostrato apprezzamento per il lavoro
della Convenzione e in particolare per il contribuito dei membri del
Parlamento. Egli ha sottolineato di aver ben recepito il messaggio di molti
eurodeputati sull'importanza di una Cig rapida e di successo. Bertie Ahern
ha ringraziato anche
la Presidenza
italiana per il lavoro svolto e per l'assistenza fornita al suo Governo.
Egli ha espresso il suo disappunto per il fatto che non si sia raggiunto un
accordo in dicembre, promettendo di fare tutto quanto in suo potere per
potervi arrivare prima possibile. Per arrivare ad un compromesso, occorre
una sufficiente volontà politica da parte di tutti, ha detto. Una nuova
Costituzione aiuterebbe l'Unione a rispondere alle aspettative dei cittadini
e le permetterebbe di avere un'azione più efficace e coerente nel mondo.
Del resto, un ritardo eccessivo danneggerebbe la credibilità dell'Unione.
Il Presidente del Consiglio ha intrapreso intense consultazioni, su cui
riferirà nel corso del Consiglio europeo di marzo. Tutti i suoi colleghi
hanno manifestato l'impegno a andare avanti. In merito alle nuove
prospettive finanziarie, si attende una comunicazione della Commissione
entro la fine del mese. Il Consiglio europeo di primavera stabilirà il
calendario dei negoziati. Bertie Ahern considera un privilegio speciale
quello di iniziare
la Presidenza
a 15 e di terminarla a 25. Una cerimonia ufficiale celebrerà l'evento a
Dublino il 1° maggio, accompagnata da eventi culturali e da scambi a
livello internazionale. L'allargamento costituirà una delle maggiori
priorità, questo vale anche per Romania e Bulgaria, per le quali si spera
di concludere i negoziati entro il 2004. Il Presidente del Consiglio ha
anche manifestato apprezzamento per gli sforzi della Turchia, su cui si
prenderà una decisione nel corso del Consiglio europeo di dicembre. Egli ha
auspicato che Cipro possa aderire all'Unione come un'unica isola, e appoggia
gli sforzi del Segretario generale Onu in questo processo. In merito alla
strategia di Lisbona, Bertie Ahern ha sottolineato come
la Presidenza
abbia posto tra le sue quattro priorità quella di una crescita sostenibile
e della coesione sociale. Il prossimo anno saremo a metà del cammino verso
la data del 2010 fissata a Lisbona, ha detto. Sono già stati raggiunti dei
risultati in molti settori. Oggi è molto più facile per lavoratori e
studenti circolare in Europa per lavorare o studiare; è più facile
intraprendere una piccola attività economica; le telecomunicazioni sono a
buon mercato; ci sono stati progressi nella protezione sociale. C'è un
impegno per un'Europa più attenta all'ambiente. Ma occorre fare di più,
altrimenti non si raggiungerà l'obiettivo dell'economia più competitiva
del mondo entro il
2010, ha
affermato. Per questo è attesa, la prossima settimana, la relazione della
Commissione al Consiglio europeo di primavera. Occorre cogliere le
possibilità offerte dai segnali di ripresa economica a livello europeo e
mondiale. In questo senso, è necessario procedere alle riforme che
garantiscano il massimo di vantaggi a livello economico e sociale, anziché
mantenere lo statu quo. Le due priorità della Presidenza in merito
all'Agenda di Lisbona saranno la crescita sostenibile e un'occupazione di
alta qualità. Tra le sfide essenziali da affrontare figurano gli
investimenti in capitale umano per sostenere alti livelli di crescita
dell'economia europea, nonché la competitività e in particolare lo
sviluppo dei servizi quale motore della crescita e della creazione di posti
di lavoro. Quest'ultimo tema è di particolare importanza; il Presidente del
Consiglio ha accolto favorevolmente il messaggio contenuto nella relazione
del gruppo di lavoro di Wim Kok. Infine, egli ha voluto ricordare
l'importanza del dialogo sociale, che prevede tra l'altro il Vertice sociale
tripartito di marzo. Bertie Ahern ha ricordato che l'Europa ha creato negli
ultimi 50 anni un'ara di pace e di prosperità che ha eliminato le barriere
alla circolazione, ma che rischia di favorire le attività illecite. Per
questo,
la Presidenza
lavorerà affinché si raggiungano i più alti livelli di libertà e
sicurezza. Il programma di Tampere sarà al centro dell'attenzione, in
particolare per quanto riguarda asilo, immigrazione, cooperazione
giudiziaria e di polizia in campo penale, cooperazione in materia civile. Il
Consiglio europeo di giugno effettuerà una valutazione degli obiettivi
raggiunti. Il Presidente del Consiglio ha affermato che l'Unione lavorerà a
stretto contatto con le Nazioni Unite nel loro sforzo di riforma, nonché in
seno al Gruppo ad alto livello sulle minacce, le sfide e i cambiamenti. Egli
ha manifestato il suo apprezzamento per la decisione di attribuire il premio
Sacharov al Segretario generale Onu. Questo fatto indica quanto sia
importante per l'Unione il multilateralismo in politica estera. Ue e Onu
continueranno a lavorare assieme anche nella gestione delle crisi, per la
quale sono partner naturali. Egli ha ricordato che sotto Presidenza italiana
è stata firmata una dichiarazione congiunta su questo tema. L'unione deve
lavorare anche per il disarmo e per la promozione dei diritti umani. Su
quest'ultimo punto, Bertie Ahern ha detto che l'Unione adotterà le Linee
guida di supporto ai Difensori dei Diritti umani e che essa implementerà
la Strategia
sui minori coinvolti nei conflitti armati. Un altro punto importante è
quello della cooperazione con gli Usa, con i quali c'è stato disaccordo sul
tema dell'Iraq. «Il mondo è migliore e più sicuro quando l'Unione europea
e gli Stati uniti lavorano insieme», ha detto. L'ue terrà dei vertici con
gli Usa, ma anche con il Canada e i Paesi dell'America latina e dei Caraibi,
in quanto essa considera le sue relazioni con le Americhe come un tutt'uno.
In Medio Oriente, l'Unione continuerà a lavorare in seno al Quartetto per
l'applicazione della road map in vista di una soluzione a due Stati. Il
Ministro degli Affari esteri Brian Cowen sarà in viaggio questa sera in
direzione di quest'area, ha detto. Il Vertice Ue-russia sarà un'occasione
per rafforzare un partenariato strategico. Per quanto concerne
la Prevenzione
dei conflitti, il ruolo delle Ong e della società civile verrà
valorizzato. Si tratta di un tema importante, soprattutto nel caso
dell'Africa, considerando che 291 milioni di persone vivono al di sotto
della soglia della povertà nell'Africa sub-sahariana. Circa 30 milioni sono
infette dall'Aids. Un decina di conflitti contribuisce a esasperare la crisi
umanitaria.
La Presidenza
intende appoggiare gli sforzi condotti dai Paesi africani per far fronte a
queste enormi sfide. Inoltre sarebbe auspicabile una maggiore convergenza
tra la politica estera e quella di sviluppo. L'unione deve costituire un
esempio verso il perseguimento dei «Millennium Development Goals». Sarà
importante curare le relazioni con i nostri vicini, visto che, dopo
l'allargamento del 1° maggio, vi saranno 385 milioni di persone che
vivranno alle frontiere terrestri e marittime dell'Unione. Attraverso
l'iniziativa di Vicinato europeo, sarà possibile sviluppare le relazioni
con questi paesi a Est e a Sud sulla base dei valori di democrazia, rispetto
dei diritti umani e Stato di diritto. Si cercherà di implementare l'Agenda
fissata a Salonicco nel giugno 2003 nel corso del Vertice tra Ue e Paesi dei
Balcani occidentali. Anche la politica commerciale si baserà su un
approccio multilaterale: l'Unione è impegnata nel rilancio dei negoziati
del Doha round. Un altro punto chiave dell'Agenda saranno le relazioni con i
Paesi asiatici; è previsto un incontro tra i Ministri degli Affari esteri
in aprile, e si spera di organizzare un Vertice tra Unione e Giappone nel
corso della Presidenza. Il Presidente del Consiglio ha espresso l'auspicio
di arrivare ad una conclusione per quanto concerne lo statuto dei deputati,
sulla base del voto del Parlamento lo scorso dicembre. Egli ha concluso il
suo intervento facendo un riferimento alla visione dei Padri fondatori
dell'Europa, un'Europa in cui non ci sarebbero stati più conflitti né
divisioni, ma ci sarebbe stata piuttosto una cooperazione che avrebbe
garantito sicurezza e prosperità. Cosciente dell'ambizione dell'Agenda
della Presidenza irlandese, Bertie Ahern ha voluto infine ricordare il motto
«Europeans - Working Together». Il Presidente della Commissione europea
Romano Prodi ha esordito sottolineando come gli eventi dei prossimi mesi
tracceranno il corso dell’Unione per molti anni a venire. In particolare,
cita gli appuntamenti istituzionali (il rinnovo del Pe a giugno e la
scadenza del mandato della Commissione a ottobre) e i prossimi negoziati che
definiranno le future Prospettive finanziarie dell’Unione, nonché
l’allargamento, il proseguimento dei lavori sul Trattato costituzionale e
sulla nostra strategia per la crescita. Per quanto riguarda
l’allargamento, il Presidente ha sottolineato come esso porterà con sé
cambiamenti di ampia portata per tutte le istituzioni europee. Sul piano
operativo, procedono i lavori di preparazione per l’organizzazione interna
della Commissione e si intensificano le consultazioni con i governi dei
nuovi Stati membri per la designazione dei nuovi Commissari. L'obiettivo è
quello di «integrare i nuovi membri del Collegio a partire dal primo maggio
prossimo, dopo il voto d'approvazione da parte del Parlamento». I
Presidente Prodi ha evidenziato come le celebrazioni a Dublino e in tutta
l’Europa saranno un momento simbolico che aprirà nuove prospettive. Si
tratterà di una tappa epocale verso la forma definitiva dell'Ue che avverrà
con l'adesione di tutti i paesi dei Balcani occidentali. Con i nuovi vicini
dell’Europa allargata, si dovrà creare un’area di cooperazione, di
stabilità, di sicurezza e di pace. Quest’opera è già iniziata, grazie
all’iniziativa dell’Anello dei Paesi Amici che estende dal Mediterraneo
alla Russia la possibilità di cooperare profondamente e sistematicamente
con l’Unione europea. Affrontando la questione delle relazioni esterne,
Prodi ha affermato di sostenere con decisione la scelta della Presidenza
irlandese a favore di un multilateralismo forte ed efficace, del rispetto
dei diritti umani e della prevenzione dei conflitti. L’unione deve
rafforzare le sue relazioni con le Nazioni Unite e deve cercare un terreno
d’intesa più ampio con tutti i protagonisti della scena mondiale, a
cominciare dagli Stati Uniti e dalla Russia. Si deve cooperare con gli Stati
membri «per aiutare il Segretario Generale Kofi Annan a portare avanti la
riforma delle Nazioni Unite, che debbono essere forti, efficaci e presenti
dove la pace è in pericolo, dove le popolazioni hanno bisogno d'aiuto, dove
i diritti dell'uomo vanno protetti». Riguardo alla sicurezza e alla pace
nel mondo, Prodi ha sottolineato il ruolo del dialogo politico e -
associandosi alle proposte della Presidenza - della necessità di
concentrare l'azione dell'Unione sugli aiuti umanitari, sul rispetto dei
diritti umani e sui fattori politici, economici e sociali che nutrono la
violenza e la guerra. Fermo restando che le organizzazioni terroriste vanno
contrastate senza esitazione e messe in condizione di non nuocere.
Nell'esprimere la più viva soddisfazione per la ripresa dei lavori della
Conferenza intergovernativa annunciata dalla Presidenza, Prodi ha
evidenziato come il varo della Costituzione sia una priorità assoluta per
la Commissione. Garantendo
quindi il suo pieno sostegno alle Presidenze irlandese e olandese, ha
affermato che «il 2004 deve essere l'anno della nuova Costituzione europea».
A tale proposito ha invitato i governi a fare uno sforzo ulteriore per far
maturare il consenso sulle proposte della Convenzione perché il
rallentamento del processo di integrazione rappresenterebbe «un costo
politico ed economico troppo alto». Tuttavia, se gli sforzi in questa
direzione dovessero fallire, il Presidente della Commissione ha dichiarato
che non ci si potrebbe opporre a una cooperazione più forte da parte di
alcuni, «cooperazione che dovrebbe poi servire come punto di partenza per
un’Unione più vigorosa e più coesa, utilizzando a questo scopo il metodo
che ha garantito il successo di cinquant'anni d'integrazione europea».
Riguardo alle azioni europee per la crescita economica, Prodi osserva come
il programma della Presidenza irlandese sia ricco e ambizioso tenuto anche
conto del fatto che durante questo semestre si terrà il vertice di
Primavera, che rappresenta il principale appuntamento per definire la
strategia economica dell’Unione. Rilevando come la situazione economica
sembra finalmente migliorare e l’atmosfera torna a essere favorevole per
stimolare l’attività economica, l'oratore ha garantito il pieno sostegno
suo e della Commissione agli obiettivi esposti nel programma della
Presidenza. Prodi ha poi ribadito la visione di fondo della strategia
dell'Esecutivo. In particolare, il Consiglio di primavera proseguirà sulla
strada tracciata dalla strategia di Lisbona che «resta l'unico ancoraggio
per permettere alla società e all’economia europea di mantenere prosperità,
sicurezza e giustizia sociale anche in un mondo globalizzato».
La Commissione
farà le sue proposte, il Consiglio prenderà le sue decisioni «tuttavia
nulla accade davvero finché queste decisioni non diventano politiche reali
a livello nazionale». In tale ambito, il Presidente Prodi ha sottolineato
come le grandi priorità dell’Unione debbono essere la conoscenza e
l’innovazione, affermando che gli investimenti nella scuola, nella
formazione permanente e nella ricerca rappresentano un obiettivo da
perseguire immediatamente perché «i nostri concorrenti internazionali ci
stanno superando o ci hanno già superato». Perciò, ha continuato, si deve
accelerare la transizione verso l’economia della conoscenza. A tale
proposito, ha insistito sul ruolo della ricerca e sulla necessità di creare
in Europa dei centri di ricerca di eccellenza a livello mondiale, non
attraverso una strategia nazionale ma europea. Inoltre, ha proseguito Prodi,
bisogna «mettere in atto un meccanismo che consente ai nostri ragazzi che
in questo momento si stanno specializzando altrove di ritornare in Europa
una volta finiti gli studi». Essi «devono trovare in Europa le opportunità
di studio, di lavoro e di successo a cui hanno diritto». Questo - ha
concluso il Presidente della Commissione - «deve essere il senso delle
nostre politiche e questo deve essere il nostro impegno per rispondere alle
attese dei nostri cittadini». Hans-gert Poettering (Ppe/de, D) ha ricordato
che i presidenti dei gruppi politici hanno già avuto modo di incontrare i
ministri irlandesi lo scorso dicembre, ponendo così le basi per un successo
della Presidenza. Per il Ppe,
la Costituzione
rappresenta la priorità delle priorità. Il fallimento del Vertice di
Bruxelles non deve significare il fallimento del progetto di Costituzione;
l'oratore ha quindi promesso al Presidente del Consiglio il sostegno del suo
gruppo perché si arrivi ad un risultato. Egli ha anche ricordato di essere
a favore della doppia maggioranza, ma ha anche detto che questa non può
condurre al fallimento dell'obiettivo principale, che è quello della
Costituzione. L'oratore considera sbagliata nel merito la discussione
sull'Europa a due velocità: piuttosto creiamo
la Costituzione
e perseguiamo questa via insieme, ha detto. Il progetto di Costituzione
prevede che, all'atto di nominare il Presidente della Commissione, si tenga
conto dei risultati delle elezioni al Parlamento europeo. Il rappresentante
dei popolari ha chiesto quindi al Presidente del Consiglio che si proceda in
questo modo per il prossimo Presidente dell'Esecutivo, criticando invece la
composizione della Commissione stabilita nel 1999, allorché il Ppe vinse ma
altri occuparono i posti principali. La composizione della Commissione deve
essere equilibrata; rivolto al Presidente Prodi, ha chiesto che si tenga
conto di questo principio fin d'ora, al momento della nomina dei 10
commissari dei paesi in via d'adesione. L'oratore sottoscrive le parole
pronunciate dal Presidente del Consiglio sulle relazioni con gli Usa: né
vassalli, né contro, ha detto, ma occorre piuttosto essere partner degli
americani sullo stesso piano, anche perché, diversamente, rischieremmo di
spaccare l'Europa, visto che ci sono posizioni diverse sul tema dei rapporti
con gli Usa. Questo però non significa che si debba rinunciare a criticare
gli Stati uniti quando si riveli necessario, come è il caso dei prigionieri
a Guantanamo. Sia in quest'ultimo caso, sia relativamente alla situazione in
Cecenia, l'Unione non può rinunciare a far valere il rispetto dei diritti
umani, compreso in sede di documenti ufficiali e di accordi. Il
rappresentante dei popolari ha infine espresso apprezzamento per le parole
del Presidente del Consiglio sul rispetto dei paesi grandi e piccoli e in
merito alla richiesta di aiuto da parte di tutti per l'unità dell'Unione,
garantendo ancora una volta il sostegno del suo gruppo. A nome del Gruppo
Pse, Enrique Barón Crespo (Pse, E) ha evidenziato come il destino ha posto
la Presidenza
irlandese a un bivio politico molto importante per l'Ue sulla strada partita
proprio da Dublino nel 1990 e che ha portato a Maastricht. L'oratore si
rallegra di poter trattare con un «interlocutore affidabile, serio e con
esperienza», che fa seguito a una presidenza piena di stravaganze politiche
e di show mediatici. Riguardo alla Costituzione, il rappresentante dei
socialisti, nota in primo luogo l'atteggiamento prudente ma fermo della
Presidenza e, auspicando che nel prossimo mese di marzo si potrà disporre
di una proposta, rileva l'assoluta necessità di avere una Costituzione per
consolidare l'Unione ampliata e consentirne il funzionamento in maniera
democratica. In tale ambito, è sottolineato come il tema dello Statuto dei
deputati, a parere del Gruppo, merita «dignità costituzionale». In
materia economica, l'oratore ha posto l'accento sullo sviluppo della
strategia di Lisbona che deve portare alla piena occupazione, con pari
opportunità per uomini e donne, alla coesione sociale e allo sviluppo
tecnologico. Nel campo della solidarietà, nella prossima definizione delle
Prospettive finanziarie dell'Ue, non si potranno porre obiettivi
supplementari disponendo di mezzi minori. Le proposte della Commissione,
quindi, dovranno almeno mantenere lo sforzo attuale. Si dovrà, infine, dare
un futuro al Patto di stabilità e di crescita. Sulla politica
internazionale, il deputato sottolinea la necessità insistere sul valore
dei diritti umani a livello mondiale, nonché l'importanza della visita di
Kofi Annan poiché afferma l'adesione europea la multilateralismo.
Rispondendo alle affermazioni del rappresentante del Ppe Poettering sulla
campagna elettorale, l'oratore ha affermato che, dal punto di vista del
Parlamento europeo e della democrazia, l'importante è che
la Presidenza
«applichi alla lettera l'accordo Simitis-cox». Ovvero che il candidato
alla presidenza della Commissione è proposto dal Consiglio europeo solo
dopo le elezioni. Graham Watson (Eldr, Uk) ha esordito ricordando quando,
all'inizio del secolo scorso, James Joyce arrivò a Trieste, in una città
che pochi anni dopo la sua morte vide passare la linea di demarcazione che
ha diviso il continente per mezzo secolo. Quest'anno, sotto Presidenza
irlandese, questa linea verrà finalmente cancellata. L'oratore ha lanciato
un monito: non si può separare l'allargamento dal processo di revisione
costituzionale. Per questo ha apprezzato l'intervento del Presidente del
Consiglio sull'avanzamento della Cig.
La Presidenza
provvederà inoltre a sostenere l'ingresso di Romania e Bulgaria e a fornire
una risposta alla richiesta d'adesione della Croazia; potrebbe essere il
momento per risolvere anche la storica disputa di Cipro, ha detto. Il
rappresentante dei liberali ha anche fatto riferimento alle riforme
strutturali necessarie per proseguire nella strategia di Lisbona, alla
direttiva quadro sui Servizi, al Piano d'azione sui servizi finanziari e
alla proposta sulle Ten. Ha inoltre parlato della questione dell'Africa,
della Cecenia, dei prigionieri a Guantanamo e della relazione di Amnesty
International sulla situazione dei diritti umani in alcuni Stati membri. Ha
preso atto dell'impegno della Presidenza a portare avanti la questione dello
Statuto dei deputati, auspicando che esso entri in vigore prima delle
elezioni. Ha proposto al Presidente del Consiglio un motto: «restoring
belief», ripristinare la fiducia. Ha concluso sperando che le elezioni
europee di giugno siano precedute da un'unica campagna paneuropea, piuttosto
che da 25 campagne nazionali. Francis Wurtz (Gue/ngl, F), a nome del Gruppo,
nota come le difficoltà che dovrà affrontare
la Presidenza
non riguardano solo
la Costituzione
come molti affermano. Ciò è solo il sintomo di un male più profondo e si
dovrebbe osare «chiamare crisi una crisi». Sottolineando come sia
necessario affrontare le difficoltà, il deputato ha citato le crisi
dell'euro e del Patto di stabilità, delle politiche di solidarietà e la
crisi esterna. In tema economico, l'accento è posto sul problema della
situazione economica e della disoccupazione che l'euro non ha saputo
risolvere, mentre il Patto di stabilità impedisce una politica di spesa
pubblica per le grandi opere, la ricerca e la politica sociale. Di
conseguenza, a parere del deputato, le regole debbono essere ridefinite. In
materia di Prospettive finanziarie e delle politica di solidarietà, al
momento dell'ampliamento, ritiene riprovevole l'iniziativa di quei paesi che
propongono di ridurre il contributo al bilancio europeo. Infine, è
evidenziata la "crisi esterna" e in particolare l'azione troppo
debole dell'Ue in medio Oriente. Sento dire che l'Europa è una «success
story», sento dire che
la Convenzione
ha fatto un buon lavoro: allora usiamolo, ha esordito Daniel Marc
Cohn-bendit (Verdi/ale, F). L'oratore considera gli 82 punti di accordo che
la Presidenza
italiana ha raggiunto sulla Costituzione «un fantasma». Sulla doppia
maggioranza, ha detto che se un paese può bloccare il potere di decidere,
allora non può funzionare. Il rappresentante dei verdi ha stigmatizzato la
lettera inviata da alcuni Capi di Stato e di Governo in cui si annuncia che
l'allargamento si deve fare con meno soldi. Facendo riferimento a quanto
detto dal rappresentante del Ppe, l'oratore ha affermato: saremo noi la
maggioranza e sceglieremo noi il Presidente della Commissione; anche se
sarete il gruppo più grande, non sarete la maggioranza del Parlamento. Sui
diritti umani, l'oratore ha esortato a dire la verità alla Russia, alla
Cina e all'Iran: ha anche criticato Schroeder per la richiesta di revocare
l'embargo sulle armi alla Cina, ricordando le violazioni dei diritti umani
in Tibet. Egli ha anche ricordato l'iniziativa del Brasile, che ha imposto
ai cittadini Usa e europei degli altri Paesi che prendono le impronte
digitali e le fotografie dei cittadini brasiliani analogo trattamento.
Infine, l'oratore ha ricordato un commento del Presidente Prodi sul Patto di
stabilità, osservando che una regola che non riesce a correggere una
stupidità è altrettanto stupida della cosa che si intende riformare.
Gerard Collins (Uen, Irl), ha affermato che il fallimento del Vertice di
Bruxelles rappresenta sicuramente un serio regresso, ma non si tratta di una
crisi. L'unione continuerà a funzionare sulla base dei trattati in vigore e
il processo di adesione andrà avanti. Bisogna, tuttavia, evitare un nuovo
fallimento che rischia di causare una vera crisi. In proposito, l'oratore si
dichiara felice che
la Presidenza
irlandese abbia già iniziato un intenso programma di consultazione con gli
Stati membri e che «diligentemente sta cercando di chiarire i risultati
degli incontri bilaterali tenutisi alla fine della precedente presidenza».
Si tratta ora di dimostrare la necessaria disciplina e pazienza, evitando di
infiammare il dibattito. Non è utile, pertanto, avere degli Stati membri
che chiedono ora una riduzione del Bilancio, né l'idea di un Europa a due
velocità che deve essere contrastata con forza. Se qualche Stato membro
intende andare avanti, ha proseguito il deputato, esiste il meccanismo della
cooperazione rafforzata, non tutti hanno adottato l'euro e fanno parte
dell'area Schengen. Questi metodi potrebbero essere applicati ad altri
settori, se necessario. Il dibattito sulla Cig deve essere caratterizzato
dalla cautela e da una riflessione matura, «è più importante ottenere un
buon risultato piuttosto che un risultato affrettato», ha concluso il
parlamentare. Riguardo alla Strategia di Lisbona, il rappresentante dell'Uen,
ha sottolineato che bisogna concentrarsi su politiche che migliorano la
competitività e la produttività, nonché investire di più sulla ricerca e
lo sviluppo di nuovi prodotti. Accennando nuovamente alla proposta di
ridurre il bilancio, il deputato giudica incredibile che sia stata formulata
tale richiesta proprio al momento dell'adesione di paesi che stanno facendo
grandi sforzi per incoraggiare la crescita economica
La Commissione
pertanto dovrà proporre risorse sufficienti per garantire il proseguimento
degli attuali programmi in un'Unione ampliata a 25 membri In tema di
politica estera, l'oratore si è soffermato sul Medio Oriente sottolineando
l'importanza della road map, che deve portare ad una soluzione a due Stati
durevole e pacifica, nonché sulle relazioni transatlantiche che vanno
intensificate, dimenticando le divergenze politiche passate. Jens-peter
Bonde (Edd, Dk) ha ricordato l'incontro con i Ministri irlandesi avvenuto
poco prima di Natale e ha espresso l'auspicio che l'Irlanda possa garantire
un'ottima Presidenza, sottolineando come lui stesso provenga da un piccolo
Paese. L'oratore ha chiesto al Presidente del Consiglio di porre al centro
dell'attenzione i cittadini. È sempre il Consiglio dei ministri che decide,
ha detto, aggiungendo che tutti i Paesi dovrebbero decidere su un piano di
eguaglianza, ma anche sulla base del criterio del 50% delle popolazioni. Il
rappresentante Edd ha chiesto che venga garantito un diritto di veto che
coinvolga gli stessi parlamenti nazionali, di modo che gli elettori
avrebbero sempre l'ultima parola. Egli ritiene che
la Convenzione
non abbia sufficientemente tenuto in considerazione la democrazia
parlamentare. Egli ha concluso dicendo che, dopo il no dell'Irlanda al
referendum sul trattato di Nizza, si sarebbero dovuti tenere un referendum
in ciascuno degli Stati membri. Ian Paisley (Ni, Uk), dopo essersi
soffermato su questioni attinenti l'Irlanda del Nord, ha affermato che
l'Unione deve decidere in modo democratico e perciò il Trattato
costituzionale dovrà essere sottoposto a referendum. Questa Presidenza,
secondo l'oratore, dovrà occuparsi dei diritti dell'uomo all'interno
dell'Europa, delle politiche della pesca sulla quale esprime una forte
delusione sull'atteggiamento del governo in proposito, nonché
dell'agricoltura, affermando che non possibile aiutare
la Polonia
se ciò comporta dei disastri all'agricoltura di altre zone dell'Europa.
Paolo Costa (Eldr, I), ha apprezzato le priorità della Presidenza
osservando che il programma «ci segnala come ormai esista un acquis
programmatico europeo, un patrimonio comune di idee e di obiettivi che fanno
sempre più dell'Unione un'istruzione necessaria per l'Europa e per il mondo
intero». Nel deplorare i recenti e troppi segni di un'interpretazione
egoistica dell'avventura europea, di cui la sospensione del Patto di
stabilità e i veti incrociati osservati durante
la Cig
rappresentano solo gli esempi più eclatanti, l'oratore ha sottolineato come
questa «specie di euroegoismo» debba essere combattuto subito e con forza
prima che le adesioni dei nuovi Stati membri rendano tutto più difficile.
La Conferenza
intergovernativa deve concludere il lavoro approvando
la Costituzione
in questo semestre sulla base del progetto della Convenzione, a tal fine
la Presidenza
può contare sul sostegno del Parlamento. L'oratore, infine, sottolineando
come lo scopo primario sia sempre di ridare slancio al disegno europeo, si
è rammaricato che il Programma della Presidenza abbia lasciato troppo poco
spazio alle politiche di coesione e alle reti transeuropee. La coesione
dell'intera Europa, il coinvolgimento di tutte le regioni nel processo
europeo sostenibile, secondo il deputato, «è espressione di quella
solidarietà che credo sia fondamentale perché i cittadini europei si
riconoscano nel processo che stiamo conducendo», mentre le reti
transeuropee rispondono «alla necessità e all'urgenza di costruire una
vera integrazione fisica europea, consentendo la mobilità in ogni parte dei
suoi luoghi». Marco Pannella (Ni, I) ha rivolto i migliori auguri alla
Presidenza irlandese, ricordando che Irlanda e Italia, entrambi paesi di
emigrazione negli Usa, hanno molto in comune. L'oratore ha chiesto al
Presidente del Consiglio di fare attenzione ai «veti vaticani sulla libertà
della ricerca», dannosi per la cultura, l'industria e la civiltà del
proprio paese. Rivolto al Presidente della Commissione, ha anche affermato
che l'Ue si è mostrata assente o ciecamente ostile alla comunità delle
democrazie. Ha chiesto di cambiare rotta sui diritti umani, ricordando la
commissione dei diritti umani a Ginevra e chiedendo un intervento deciso.
Antonio Tajani (Ppe/de, I) ha accolto con grande soddisfazione la scelta
irlandese di impegnarsi per costruire un'Europa più sicura, sempre più
vicina ai cittadini e che abbia, finalmente, la sua prima Costituzione,
frutto del lavoro e della Convenzione. L'oratore, rivolgendosi al Presidente
del Consiglio, ha quindi garantito il sostegno convinto per raggiungere
questi obiettivi, osservando come all'Irlanda «spetta il compito di
concludere il buon lavoro, come lei ha ribadito stamani, della Presidenza
italiana». Il deputato si è poi rivolto al Presidente della Commissione
osservando che affinché «questo semestre possa avere un buon esito, serve
però sciogliere un nodo politico importante: quale sarà il ruolo
dell'esecutivo comunitario?» e, in particolare «cosa intende fare il
Presidente della Commissione». Sottolineando come egli abbia di recente
attaccato il lavoro della Presidenza italiana, l'oratore ritiene che il
Presidente della Commissione abbia «confermato la sua intenzione di
intervenire in prima persona nella campagna elettorale italiana» e chiede
quindi di dare una risposta chiara alla domanda se «intende continuare a
guidare l'esecutivo, oppure ha deciso di candidarsi alle prossime europee?».
L'europa, secondo il parlamentare, in questo semestre e nel prossimo «ha
bisogno di una Commissione con una guida a tempo pieno, il Consiglio ed il
Parlamento hanno bisogno di una Commissione che svolga, più di quanto abbia
fatto fino ad ora il suo ruolo di promotrice dell'iniziativa legislativa».
Le trattative per la scelta dei Commissari dei paesi dell'allargamento, il
parere sulla Turchia, la presentazione delle prospettive finanziarie
dell'Unione, il sostegno annunciato dal Presidente della Commissione per la
firma del Trattato costituzionale, ha concluso l'oratore, «richiedono
equilibrio ed un Presidente impegnato soltanto a Bruxelles e a Strasburgo».
Guido Bodrato (Ppe/de, I) si è rallegrato del fatto che
la Presidenza
irlandese considera prioritario l'obiettivo di rimettere insieme gli
europei. «Bisogna evitare che le elezioni di giugno allarghino la crisi
dell'Unione, invece di dare nuovo slancio democratico all'europeismo».
L'oratore apprezza l'impegno a riconvocare
la Conferenza
intergovernativa, nonché l'impostazione multilaterale per una politica
estera e di difesa comune, per un serio partenariato con gli Stati Uniti,
per il rilancio delle Nazioni Unite e per la ripresa dei negoziati sul
commercio internazionale. L'opinione pubblica guarda però al futuro con
preoccupazione, soprattutto al rischio che si indebolisca il modello sociale
senza che l'economia europea diventi più competitiva nel mondo. Occorre una
riflessione sulle scelte necessarie per rilanciare la strategia di Lisbona,
ma anche sulle prospettive finanziarie dell'Unione, per affrontare sfide che
riguardano in primo luogo l'ampliamento dell'Unione, «ma in prospettiva
soprattutto l'avvenire delle nuove generazioni del nostro continente».
Pasqualina Napoletano (Pse, I) Napoletano (Pse). Ha esordito esprimendo il
suo grandissimo rispetto per il difficile compito che ha di fronte
la Presidenza. Sottolineando
le difficoltà di portare a buon fine una Conferenza intergovernativa «naufragata
solo qualche settimana fa a Bruxelles», l'oratrice lancia un appello
semplice e chiaro ai governi affinché prendano «la responsabilità di dare
all'Europa una Costituzione prima delle elezioni europee» in quanto «sempre
di più cosa facciamo è legato strettamente a come funzioniamo, sforzatevi
di superare i conflitti che vi hanno paralizzato in nome di un interesse più
grande». Il fatto che
la Convezione
sia riuscita ad elaborare un testo costituzionale largamente condiviso anche
dal Parlamento - ha continuato l'oratrice - dimostra che le diversità
politiche e geografiche non sono un ostacolo insormontabile. Perciò ha
chiesto ai governi di contrastare con vigore «la contrapposizione
antistorica tra interesse nazionale e Europa poiché è questo il germe che
può distruggere alla radice le ragioni più profonde del nostro stare
insieme». In conclusione - ricordando che Berlusconi nel dibattito
conclusivo del semestre italiano ha riferito di un accordo raggiunto in sede
Cig su 85 punti e su un acquis che lascerebbe insoluto un solo punto - la
deputata ha chiesto al Presidente del Consiglio di informare il Parlamento
su cosa, al riguardo,
la Presidenza
italiana ha trasmesso a quella in esercizio, «anche perché il Parlamento
finora lo ha chiesto invano al Consiglio». Giorgio Lisi (Ppe/de, I) ha
voluto ricordare che, oltre ai compiti straordinari menzionati dagli altri
deputati,
la Presidenza
irlandese avrà anche dei compiti ordinari: primo fra tutti, la ricerca con
la sua componente etica relativa al finanziamento. L'oratore ha poi
sottolineato due temi: la sicurezza del trasporto aereo e i diritti dei
passeggeri aerei. C'è voluta una tragedia, quella di Sharm El Scheik, per
confermare quanto il problema della sicurezza aerea sia sentito
dall'opinione pubblica e quanto sia necessario che si giunga a conclusione
di un dossier che inspiegabilmente è bloccato in Consiglio dall'ottobre
dell'anno scorso. Anche il dossier su una maggiore tutela dei passeggeri
aerei per quanto riguarda i negati imbarchi, le cancellazioni e i ritardi
rimane bloccato, benché il Parlamento lo abbia votato a grande maggioranza,
causa il veto del governo tedesco, «forse più sensibile alle ragioni della
Lufthansa piuttosto che a quelle dei passeggeri». In fase di replica,
Bertie Ahern ha ringraziato i deputati per il sostegno e gli auguri alla
Presidenza. Gli interventi dei 40 deputati hanno confermato la mia opinione
che ci troviamo non solo in momento di sfide per l'Unione, ma anche che se
gli Stati membri e le istituzioni lavorano insieme, l'Unione avrà una
grossa opportunità, ha detto. Il Presidente del Consiglio ha ringraziato il
Presidente Prodi per il sostegno promesso ma anche per il lavoro di
preparazione svolto nei mesi scorsi. L'oratore ha affermato di aver preso
nota delle osservazioni sulla nomina del futuro Presidente della
Commissione, ha ribadito il suo impegno per il successo della Cig e ha in
particolare ringraziato Ian Paisley per il suo richiamo ad un mandato
popolare al momento di scrivere
la Costituzione
europea. Il Presidente del Consiglio ha poi garantito che il Parlamento può
contare sulla Presidenza irlandese in merito all'implementazione della road
map e ha inoltre preso nota delle osservazioni sulla Cecenia. Egli ha
inoltre garantito che lavorerà sul tema del mandato di arresto europeo, per
il quale l'Irlanda e sette altri Paesi Ue sono già pronti dal 1° gennaio.
La Presidenza
assisterà i Paesi africani in merito alla prevenzione dei conflitti e alle
loro capacità di mantenimento della pace. L'oratore ha voluto ricordare
l'assassinio dell'Arcivescovo irlandese Courtney, ringraziando l'Aula che si
appresta a votare una risoluzione su questo. In merito alla cancellazione
del debito, il Presidente del Consiglio ha ricordato che l'Unione è stata
già molto generosa, contribuendo con 900 milioni di dollari trasferiti al
Fondo monetario. I diritti umani saranno al centro di tutte le politiche e
saranno lanciate numerose iniziative su questo tema, compresa la 60ª
sessione della commissione dei diritti dell'uomo. Per quanto concerne
l'Agenda di Lisbona,
la Presidenza
, conscia del fatto che i progressi non sono quelli attesi quattro anni fa,
cercherà di mettere in evidenza quello che resta da fare. In particolare,
si vuole dare più risorse all'ambito sociale, considerando anche la strada
che si è fatta dall'approvazione della Carta sociale 14 anni fa. In merito
alla Costituzione, l'oratore ha garantito che seguirà il mandato del
Consiglio europeo, di fare consultazioni e poi di riferire in marzo ai Capi
di stato e di Governo. Se ci saranno le condizioni per convocare una nuova
Cig, lo farò; altrimenti, meglio evitare un secondo fallimento, ha
affermato. Occorre però l'aiuto del Parlamento e degli Stati membri,
compreso il Consiglio europeo, ha detto. Ma se ognuno rimane sulle proprie
posizioni, allora non ci sono speranze di arrivare ad un accordo. Il
Presidente del Consiglio ha voluto puntualizzare di non aver detto che il
lavoro svolto dalla Presidenza italiana non sia stato utile. Egli ritiene
semplicemente che «è inutile presentare compromessi che non sono stati mai
presentati». Bertie Ahern ha concluso esortando tutte le parti interessate
muoversi perché si possa arrivare ad un accordo. «Farò del mio meglio, ma
non posso farlo da solo». In fase di replica Romano Prodi ha fatto
innanzitutto un appello a uno sforzo di appoggio generale al pluralismo
politico. Il discorso fatto sulle Nazioni Unite, sul suo ruolo ed il caldo
appello ai diritti dell'uomo devono essere il fondamento per il lavoro
futuro. E' stato, poi, estremamente importante richiamare i forti, positivi
rapporti fra gli Stati Uniti e l'Europa ed è interessante - ha affermato
Prodi - come tutto il Parlamento li abbia fatti propri, aggiungendo il
discorso della pari dignità. La pari dignità, ha proseguito il Presidente
dell'Esecutivo, si raggiunge «solo se riusciamo a costruire un'Europa forte
che prende decisioni» Sull'allargamento, l'oratore, ha confermato che si
sta procedendo con assoluta tempestività riguardo alla nomina di nuovi
Commissari e, entro la fine di febbraio, dopo il giro delle capitali,
saranno resi noti i nomi. Ricordando il breve mandato iniziale dei nuovi
Commissari, Prodi, ha dichiarato di aver chiesto ai Capi di Stato e di
governo dei nuovi Paesi membri «di dare nomi forti, nomi capaci di rimanere
anche dopo in modo di avere continuità all'azione politica». Ha poi
assicurato che, nel definire i candidati, sarà garantito l'equilibrio
politico oltre che la capacità personale. Fino ad ora, ha affermato il
Presidente dell'Esecutivo, il risultato è assolutamente lusinghiero in
quanto stanno arrivando in Europa persone di primaria rilevanza politica. «Proprio
perché
la Commissione
è sempre più un organismo politico che ha sempre più responsabilità
politiche», ha concluso. Sulla Costituzione, Prodi ha sottolineato come da
parte dei deputati ci sia stato «grido comune che noi dobbiamo raccogliere:
Convenzione, Convenzione, Convenzione!». E ha proseguito affermando che
ogni tentativo di andare verso altre linee è destinato a fallire. Riguardo
alla strategia di Lisbona, di cui hanno parlato diversi deputati, Prodi ha
sottolineato la necessità di fare di più ed ha lanciato un appello affinché
si facciano tutti gli sforzi nella direzione delle risorse umane. Il
Presidente ha evidenziato come risulti impossibile raggiungere gli obiettivi
di Lisbona quando ben 400 mila ricercatori europei stanno lavorando negli
Stati Uniti, mentre si valuta che in dieci anni dobbiamo aumentare i nostri
ricercatori di 700 mila unità. Prodi ha poi accennato alla necessità di
coordinare la ricerca in Europa e di disporre di risorse finanziarie
adeguate, contestando quindi con forza la proposta di ridurre il Bilancio.
Infine, il Presidente della Commissione si è soffermato sul Patto di
stabilità: «è stato un dovere della Commissione appellarsi per
l'obbedienza della legge ma, nello stesso tempo, è stato dovere della
Commissione preparare le necessarie innovazioni per il futuro». Ed ha
concluso chiedendo di aiutare
la Commissione
a «presentare delle proposte che siano capaci di dare veramente alla
politica economica europea nuovo sviluppo e nuovo vigore».
LA
COMMISSIONE FISSA
UNA
STRATEGIA PER IL COORDINAMENTO E
LA VIGILANZA IN
MATERIA DI POLITICA ECONOMICA
Bruxelles, 15 gennaio 2004
La Commissione
ha adottato oggi una triplice strategia per chiarire e migliorare il
coordinamento e la vigilanza in materia di politica economica a seguito
delle conclusioni del Consiglio Ecofin del 25 novembre. Come primo aspetto
di questa strategia,
la Commissione
continuerà a esercitare la vigilanza economica e di bilancio per tutti gli
Stati membri nell'ambito del trattato e del Patto di stabilità e di
crescita. Inoltre continuerà altresì a controllare l'evoluzione in atto
per i Paesi con un disavanzo eccessivo. Come secondo aspetto,
la Commissione
, basandosi sull'esperienza dei cinque primi anni dell'Uem, presenterà
nuove proposte per il rafforzamento della governance economica per il
futuro; costituiranno parte di quest'iniziativa i miglioramenti apportati
nell'applicazione del Patto di stabilità e di crescita. Infine,
coerentemente con il suo ruolo di custode dei trattati,
la Commissione
cercherà di stabilire certezza giuridica e prevedibilità per quanto
riguarda le disposizioni del trattato relative all'Uem. Le conclusioni del
Consiglio Ecofin del 25 novembre hanno implicazioni politiche che vanno al
cuore del processo d'integrazione europea: il Consiglio è giunto a
conclusioni non vincolanti invece di adottare una decisione con effetti
giuridici precisi.
La Commissione
ha di conseguenza deciso di presentare ricorso presso
la Corte
di giustizia contro le conclusioni del Consiglio. Detto ricorso tuttavia si
concentrerà esclusivamente sugli elementi procedurali e non riguarderà gli
aspetti delle conclusioni del Consiglio relativi alla vigilanza economica
specifica del Paese. Il presidente della Commissione Romano Prodi ha
dichiarato: "
La Commissione
svolgerà appieno il proprio ruolo per quanto riguarda la governance
economica dell'Europa e gli sforzi per accelerare la ripresa economica e
creare crescita e occupazione. Continueremo a vigilare sulle finanze
pubbliche degli Stati membri e proseguiremo con il programma di Lisbona nel
corso del Consiglio europeo di primavera. Ma gli eventi del 25 novembre
hanno anche implicazioni politiche: essi hanno chiarito che, per poter
usufruire al massimo dei vantaggi ottenuti dall'euro, abbiamo bisogno di una
più forte governance economica, ragione per cui
la Commissione
presenterà nuove proposte in questo settore il mese prossimo. Tali proposte
sono volte a garantire che gli Stati membri, una volta fissati obiettivi di
politica economica a livello dell'Ue, possano realizzarli effettivamente. Ma
poiché sono fermamente convinto che siamo una Comunità di diritto, tali
cambiamenti devono essere discussi e decisi attraverso procedure comunitarie
chiare. In questo spirito abbiamo dunque deciso oggi di adire
la Corte
di giustizia in merito allo status a alla validità delle conclusioni dell'Ecofin
del 25 novembre. Il commissario Pedro Solbes ha dichiarato: "Perseguire
il coordinamento e la vigilanza sulla politica economica non sarà cosa
facile a seguito degli avvenimenti dell'Ecofin del 25 novembre.
La Commissione
farà tutto ciò che è in suo potere allo scopo di garantire
un'applicazione corretta del trattato e del Patto di stabilità e di
crescita. Un'analisi economica seria ed il principio di parità di
trattamento continueranno a sostenere tutte le nostre raccomandazioni.
Contemporaneamente intenteremo l'azione presso
la Corte
di giustizia al fine di garantire che le procedure basate sul trattato siano
correttamente applicate in futuro. Sappiamo tutti che il Consiglio avrebbe
potuto adottare il contenuto delle conclusioni dell'Ecofin sotto forma di
raccomandazioni del Consiglio, che è appunto ciò che prevede il trattato
in merito. Tuttavia gli Stati membri hanno scelto deliberatamente di
assumere una posizione intergovernativa: questo cambia la natura della
vigilanza di bilancio, ed è quindi utile ottenere una sentenza della Corte
per chiarire la questione della vigilanza per quanto riguarda il futuro.
L'esperienza dei primi cinque anni dell'euro ha rafforzato la mia opinione
secondo la quale abbiamo bisogno di un contesto normativo prevedibile e
trasparente per la governance economica: un quadro dove la politica
monetaria unica faccia da contrappeso al nostro sistema di politiche
economiche nazionali, ma coordinate. La nostra iniziativa andrà in questa
direzione. Continuare la vigilanza economica sulla base del trattato e delle
disposizioni del Patto di stabilità e di crescita
La Commissione
continuerà ad esercitare appieno il proprio ruolo di vigilanza sul
bilancio, nell'ambito del Patto di stabilità e di crescita.
La Commissione
ha iniziato la settimana scorsa la valutazione degli ultimi aggiornamenti
dei programmi di stabilità e di convergenza e l'adozione delle
raccomandazioni per i pareri su tali programmi. Le valutazioni avverranno in
tre fasi: il prossimo pacchetto sarà esaminato dalla Commissione il 28
gennaio, prima dell'Ecofin del 10 febbraio e il pacchetto seguente sarà
esaminato il 18 febbraio, prima dell'Ecofin del 9 marzo. Per la prima volta,
le valutazioni della Commissione sono state pubblicate il giorno stesso
della loro adozione, in modo da orientare il dibattito pubblico e migliorare
la trasparenza. Inoltre, il documento tecnico dei servizi della Commissione,
su cui si basano le valutazioni, sarà pubblicato fra pochi giorni.
La Commissione
controllerà anche l'applicazione delle conclusioni del Consiglio per
la Francia
e
la Germania. A
seguito delle notifiche del marzo 2004 inerenti ai risultati di bilancio del
2003,
la Commissione
valuterà se sia opportuno continuare o annullare le procedure per disavanzi
eccessivi attualmente aperte (nei casi di Portogallo, Germania e Francia),
oppure applicare le procedure del Patto di stabilità e di crescita ad altri
Stati membri. Oltre la vigilanza in materia di bilancio nel quadro del Patto
di stabilità e di crescita,
la Commissione
intende perseguire il programma economico dell'Unione con l'approvazione
della relazione di primavera nelle prossime settimane. Vi saranno illustrate
le priorità economiche dell'Unione per trarre vantaggio dalla ripresa
imminente e progredire nell'applicazione della strategia di Lisbona. Lo
scopo finale della governance economica è di conseguire una crescita più
forte e una maggiore occupazione e la relazione di primavera della
Commissione svolgerà un ruolo fondamentale nel mettere tali argomenti ai
primi posti nell'ordine del giorno dell'azione politica. In tale contesto,
la Commissione
presenterà anche, contemporaneamente, la relazione di attuazione degli
Indirizzi di massima per le politiche economiche per il 2003. Rafforzare la
governance economica L'uem è giovane e l'esperienza degli ultimi cinque
anni dalla creazione dell'euro dovrebbe servire da guida per l'azione
futura. L'efficienza della governance economica è stata segnata dagli
episodi recenti. Le procedure per i disavanzi eccessivi non sono state
applicate correttamente, ma non è stata sempre rispettata neppure
l'applicazione degli Indirizzi di massima per le politiche economiche
dell'anno precedente, né gli obiettivi di Lisbona. Gli avvenimenti del 25
novembre dimostrano che è venuto il momento di fare un altro passo avanti.
Fondandosi sulla sua comunicazione del novembre 2002
la Commissione
ha quindi deciso di presentare il mese prossimo una nuova iniziativa per
migliorare il quadro per la governance economica nell'Unione. Quest'iniziativa
si baserà sul trattato esistente e sul progetto di costituzione, ma
potrebbe comportare dei cambiamenti rispetto alle norme del Patto. Occorre
trovare il giusto equilibrio tra la necessità di mantenere stabile e
prevedibile il quadro della governance economica, da un lato, e, dall'altro,
migliorare il sistema in base all'esperienza. Gli elementi fondamentali -
concordati dal Collegio - che saranno trattati in questa comunicazione sono:
(i) la necessità di conciliare meglio la disciplina con considerazioni di
crescita economica, inserendo la politica fiscale nel contesto più ampio
della vigilanza della politica economica generale; (ii) la necessità di
concentrarsi maggiormente sulla sostenibilità delle finanze pubbliche degli
Stati membri, (iii), la necessità di migliorare l'applicazione delle
regole, sottolineando l'interesse comune nell'ambito della politica
economica. In merito al primo aspetto è necessario trovare un nuovo
equilibrio tra gli Indirizzi di massima per le politiche economiche e il
Patto di stabilità e di crescita, come strumenti di coordinamento della
politica economica. In merito al secondo, è necessario abbinare una
disciplina più rigorosa alla flessibilità nella conduzione delle politiche
di bilancio nazionali. Questo obiettivo può essere realizzato, tra l'altro,
(i) evidenziando maggiormente il debito pubblico e la sostenibilità, (ii)
comportandosi in modo particolarmente rigoroso quando l'economia è florida
e, quindi, avvalendosi maggiormente della simmetria nella vigilanza di
bilancio nel corso del ciclo economico, (iii) lasciando più spazio alle
differenze specifiche per paese, senza mettere a repentaglio il principio di
parità di trattamento, e (iv) fissando principi per prescrivere il metodo
di adeguamento di bilancio e garantendo un'applicazione più rigorosa.
Ripristinare la certezza del diritto per il futuro L'ultimo elemento nella
strategia della Commissione consiste nel ripristinare la certezza del
diritto per il futuro. Dal punto di vista del quadro giuridico ed
istituzionale, le conclusioni del Consiglio Ecofin del 25 novembre sollevano
perplessità.
La Commissione
già ha dichiarato nel verbale del Consiglio che a suo avviso tali
conclusioni sono al di fuori dello spirito e della lettera del trattato e
del Patto di stabilità e di crescita. Questo parere, dopo un'analisi
accurata, è stato confermato dal nostro servizio giuridico.
La Commissione
ha deciso quindi di impugnare davanti alla Corte di giustizia lo status
giuridico e la validità di taluni elementi delle conclusioni del Consiglio.
Secondo
la Commissione
, le conclusioni del Consiglio del 25 novembre costituiscono una violazione
del meccanismo di controllo stabilito dall'articolo 104 Ce, del regolamento
(Ce) n. 1467/97 e della risoluzione sul Patto di crescita e di stabilità.
Questo meccanismo è costituito da una serie di fasi successive e di
scadenze rigorose ed è volto a costringere il Consiglio ad obbligare lo
Stato membro interessato affinché adotti le disposizioni necessarie per
correggere il disavanzo eccessivo. Il Consiglio aveva la possibilità di
respingere le raccomandazioni della Commissione: può farlo alla luce della
sua valutazione dei fattori economici oggettivi, che costituiscono la base
delle decisioni da prendere. In tal caso, doveva spiegare chiaramente e
senza ambiguità per quali motivi, in base a detti fattori economici
oggettivi, non era necessario adottare le decisioni basate sulle
raccomandazioni della Commissione. Invece, nel caso attuale, il Consiglio ha
confermato l'analisi economica della Commissione, come viene evidenziato
nelle sue raccomandazioni (punti 1 e 4 delle conclusioni del Consiglio): di
conseguenza, ha riconosciuto la necessità delle misure supplementari per
risolvere il disavanzo eccessivo degli Stati membri interessati. In simili
circostanze il Consiglio, pur avendo la possibilità di modificare il
contenuto delle raccomandazioni della Commissione, non ha alcuna libertà
nella scelta degli strumenti giuridici e avrebbe dovuto adottare una
raccomandazione, così come previsto dal trattato. La finalità di una
sentenza della Corte consiste nello stabilire che, in una Comunità di
diritto, le norme del trattato non possono essere ignorate o modificate
soltanto perché il Consiglio non è riuscito ad ottenere la maggioranza per
adottare le decisioni a norma degli articoli 104, paragrafo 8 e 104,
paragrafo 9, come raccomandato dalla Commissione. L'obiettivo del ricorso
contro le conclusioni del Consiglio non sarebbe quello di mettere in
questione né l'analisi economica, né le misure correttive raccomandate dal
Consiglio ai due Stati membri interessati. Inoltre, la decisione del
Consiglio di sospendere la procedura per disavanzo eccessivo è stata
adottata in violazione dell'articolo 9 del regolamento (Ce) n. 1467/97, che
stabilisce che la procedura di disavanzo eccessivo è sospesa soltanto se lo
Stato membro interessato adotta le misure dirette a correggere il disavanzo
eccessivo conformemente all'articolo 104, paragrafo
7. In
effetti, secondo
la Commissione
, il Consiglio non avrebbe potuto, adottare sotto forma di conclusioni del
Consiglio, i testi che avrebbe dovuto approvare in base a procedure
chiaramente stabilite dal trattato. Per concludere,
la Commissione
ha deciso di chiedere alla Corte di pronunciarsi su questo caso con
procedimento accelerato, al fine di ristabilire quanto prima la certezza del
diritto riguardo al comportamento del Consiglio, in vista di nuove
raccomandazioni della Commissione nell'ambito delle procedure per i
disavanzi eccessivi in futuro.
AL VIA “CONTI CORRENTI A CONFRONTO”,
LA QUINTA INIZIATIVA
DI PATTI CHIARI. GIOVEDÌ 15 GENNAIO CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE
Roma, 15 gennaio 2004 - Al via giovedì 15 gennaio la quinta iniziativa di
Patti Chiari: “Conti correnti a confronto”. A partire da quella data
collegandosi al sito www.Pattichiari.it
sarà possibile mettere a
confronto le “carte di identità” di centinaia di conti correnti offerti
dalle diverse banche. Per scegliere, con informazioni chiare e semplici sui
servizi e i prezzi, la soluzione più adeguata alla proprie esigenze.
“Conti correnti a confronto” sarà presentato alla stampa, presso la
sede dell’Abi di Palazzo Altieri, Piazza del Gesù
49 a
Roma giovedì 15 gennaio Alla conferenza stampa saranno presenti il
Presidente dell’Abi Maurizio Sella e il Direttore Generale Giuseppe Zadra.
IL CDA DI BNL DELIBERA
LA RIVALUTAZIONE DEGLI
IMMOBILI DI PROPRIETÀ.
Roma, 15 gennaio 2004 - Si è tenuta il 13 gennaio a Roma, sotto
la Presidenza
di Luigi Abete, la prima riunione del 2004 del Consiglio di Amministrazione
di Bnl. Nel corso della riunione il Consiglio ha deliberato di avvalersi, in
sede di predisposizione del bilancio 2003, delle opportunità rivenienti
dalla Legge Finanziaria
2004 in
materia di rivalutazione di immobili - già presenti nel bilancio
civilistico chiuso al 31 dicembre 2002 - e di riallineamento dei valori
civili e fiscali relativi ai beni iscritti in bilancio al 31 dicembre
2003, a
suo tempo già oggetto di conferimento ai sensi della Legge n. 218/1990
(cosiddetta Legge Amato). Il Cda ha quindi dato mandato al Direttore
Generale, Mario Girotti di far predisporre una perizia analitica attestante
il valore aggiornato degli immobili, sulla cui base si provvederà alla
rivalutazione dei cespiti nonché a tutti gli altri adempimenti necessari ai
sensi di legge. Nel complesso, la rivalutazione degli immobili di proprietà
e l’affrancamento della differenza tra valori civili e fiscali, determinerà
prevedibilmente un aumento del patrimonio netto della Banca e del Gruppo al
31 dicembre 2003, essendo il patrimonio immobiliare sostanzialmente
valorizzato alla data del 31 dicembre 1991. Utilizzando questa opportunità,
il Gruppo Bnl – oltre a poter meglio rappresentare i reali valori presenti
in bilancio – acquisirà una maggiore elasticità nella gestione del
proprio patrimonio immobiliare. Inoltre il Cda, in base agli accordi
contrattuali in essere, ha deliberato (avvalendosi della delega prevista
dall’articolo 7, quinto comma, dello Statuto della Banca) un aumento di
capitale a titolo gratuito finalizzato all’assegnazione a n. 395
dipendenti che hanno maturato 25 anni di servizio effettivo, di n. 647.536
azioni ordinarie, del valore nominale di 0,50 euro ciascuna (godimento 1°
gennaio 2003), per un valore nominale complessivo di 323.768,00 euro. Il
capitale sociale di Bnl passerà dunque da 1.105.831.821,50 euro a
1.106.155.589,50 euro (suddiviso in 2.189.112.848 azioni ordinarie e
23.198.331 azioni di risparmio, tutte del valore nominale di 0,50 euro
ciascuna). L’aumento di capitale avverrà con parziale utilizzo della
speciale riserva costituita dall’Assemblea degli Azionisti con utili non
distribuiti. Nella riunione odierna il Cda ha infine approvato il calendario
di massima, per il 2004, degli eventi societari inerenti l’approvazione
del bilancio e la relazione semestrale, nonché la redazione delle relazioni
trimestrali: seconda metà di marzo, progetto di bilancio al 31/12/2003 da
sottoporre all’Assemblea e bilancio consolidato di Gruppo; ultima decade
di aprile, Assemblea degli azionisti per approvazione del bilancio al
31/12/2003; seconda decade di maggio, relazione trimestrale al 31/3/2004;
seconda decade di settembre, relazione semestrale al 30/6/2004; seconda
decade di novembre, relazione trimestrale al 30/9/2004. Il progetto di
bilancio e il bilancio consolidato relativi all’esercizio 2003, una volta
approvati dal Consiglio di Amministrazione, saranno resi disponibili presso
la sede sociale della Banca e presso
la Borsa Italiana
entro 90 giorni dalla chiusura dell’esercizio; la relazione semestrale sarà
resa pubblica entro 75 giorni dalla scadenza del semestre. Pertanto, ai
sensi dell’art. 82, comma 2 della delibera Consob 11971, non verranno
redatte le relazioni trimestrali al 31 dicembre 2003 e al 30 giugno 2004.
NUOVO PORTFOLIO MANAGER A JULIUS BAER CREVAL
PRIVATE BANKING
Milano, 15 gennaio 2004 - Il team di Julius Baer Creval Private Banking
S.p.a. Si è rafforzato con l'ingresso di Massimo De Palma nella carica di
Portfolio Manager. Massimo De Palma, 41 anni, genovese, laureato in Economia
e Commercio all'Università di Parma, ha al suo attivo oltre quindici anni
di esperienza nella gestione di portafogli di clientela privata e proviene
dal gruppo Bnp Paribas dove ha lavorato ricoprendo diverse posizioni dal
1995 al
2003. In
qualità di Portfolio Manager di Julius Baer Creval Private Banking, De
Palma avrà la responsabilità delle gestioni discrezionali in linee
dirette, in fondi multimanager e di quelle personalizzate, collaborando con
il Comitato d'investimento della Julius Baer Ltd., Svizzera. Julius Baer
Creval Private Banking S.p.a., joint venture tra il Gruppo Julius Baer e il
Gruppo Bancario Credito Valtellinese, costituita nel novembre 2002 ed
autorizzata ad operare come banca nel maggio 2003, offre a clienti privati e
imprese di famiglia servizi di Private Banking e di Family Office di alto
profilo qualitativo, facendo leva sulla competenza e la lunga tradizione di
Julius Baer nel Private Banking e sull'efficiente struttura amministrativa e
distributiva del Credito Valtellinese.
EUROMONEY NOMINA UBS COME "MIGLIORE BANCA
PRIVATA GLOBALE"
Berna , 15 gennaio 2004 - Ubs vince il premio inaugurale di Euromoney di
"migliore banca privata globale" e si aggiudica il primo posto
della classifica in Europa occidentale e in numerosi altri paesi. Euromoney
ha appena nominato Ubs "migliore banca privata globale" nel suo
primo sondaggio annuo sul settore del private banking su scala mondiale,
effettuato durante l'estate e l'autunno 2003. Nel sondaggio Ubs ha vinto un
numero impressionante di premi rispetto alla concorrenza nel mondo, tra cui
il titolo di "migliore banca privata in Europa occidentale" e
"migliore banca privata" alle Bahamas, nel Jersey, in Lussemburgo,
a Monaco, Singapore, Taiwan e negli Emirati Arabi Uniti (Eau). Ubs occupa
altresì il primo posto per numerosi servizi di gestione patrimoniale in
diverse regioni e paesi, in particolare il titolo di "migliore banca
privata nei servizi per la clientela internazionale" in Europa
occidentale, a Hong Kong, Singapore, negli Eau e negli Stati Uniti. Ubs
occupa il secondo posto in Svizzera. Il sondaggio si basa su informazioni
fornite dalla concorrenza e da Ubs. Euromoney ha identificato le aziende
considerate dalla concorrenza e dagli operatori del settore come eccezionali
in specifici segmenti di clientela e prodotti. Marcel Rohner, Ceo di Wealth
Management & Business Banking, ha commentato: "Questi premi mettono
in evidenza la nostra base di clientela nel settore molto competitivo della
gestione patrimoniale e in un periodo difficile. Dimostrano anche
l'eccellenza e l'impegno dei nostri collaboratori. Questo successo conferma
la nostra strategia che consiste nel concentrarci sui nostri punti di forza.
Tuttavia, la concorrenza non dorme e il nostro successo costituisce per
quest'ultima una sfida. Dobbiamo dunque continuare a distinguerci dai nostri
concorrenti." Dal canto suo, Euromoney ha affermato che Ubs ha vinto
questo premio perché è riuscita a fornire la gamma di servizi più ampia e
qualitativamente migliore sul mercato mondiale. Raoul Weil, responsabile di
Wealth Management International, ha definito i premi come la dimostrazione
del fatto che Ubs soddisfa le esigenze della clientela: "Non si tratta
solo di Euromoney. Durante gli ultimi 12 mesi abbiamo ricevuto sempre più
riconoscimenti su scala mondiale per il nostro modo di fornire servizi alla
clientela. Sono fiero di questi premi. Dato che il nostro successo si basa
su quello dei nostri clienti, il nostro compito è ora superare le attese
della nostra clientela." Alain Robert, responsabile di Wealth
Management Svizzera, ha osservato: "Il sondaggio mostra chiaramente che
disponiamo di un eccellente posizionamento su un mercato estremamente
competitivo. I clienti hanno riconosciuto i progressi che abbiamo raggiunto
e il nostro impegno ad anticipare le loro esigenze. Il nostro obiettivo è
fissare nuovi standard nell'esperienza della gestione patrimoniale."
Juerg Haller, responsabile di Products & Services, ha aggiunto:
"Siamo fieri di aver ricevuto questo riconoscimento per numerosi
servizi. Esso conferma il nostro impegno volto ad aiutare i nostri
consulenti alla clientela ad avere successo. Questi premi rappresentano un
incentivo supplementare per continuare a sviluppare i nostri prodotti e
servizi al fine di migliorare la nostra offerta per la clientela."
SCIP: PRESTO CHIARITI CRITERI DI VENDITA
IMMOBILI
Roma, 15 gennaio 2004 - Il Mef comunica che nei prossimi giorni saranno
chiariti i criteri di applicazione del comma 20 dell’art. 3 del decreto
legge 351/2001, convertito in legge 410/2001, e reintrodotto con
la Legge Finanziaria
per il 2004. Verranno indicate le modalità con le quali Scip proseguirà le
dismissioni, in linea con quanto previsto dalla norma di cui sopra. Il
"comma 20" prevede che i conduttori di immobili residenziali
cartolarizzati, che non rientrano nella categoria "di pregio",
possano acquistare ai prezzi ed alle condizioni vigenti nel 2001; semprechè
abbiano manifestato, secondo le modalità previste, la propria volontà di
acquisto entro il 31 ottobre 2001.
IMPREGILO: PRIMI RISULTATI POSITIVI NEL C.D.A.
PREVISTO PER IL 20 GENNAIO
Milano, 15 gennaio 2004 - A tutela degli azionisti e degli obbligazionisti,
Impregilo informa che i preconsuntivi dell’esercizio che verranno
esaminati nel corso della riunione del Consiglio di Amministrazione del 20
gennaio confermano il buon andamento della Società e del Gruppo, in
miglioramento rispetto alle valutazioni avanzate nel corso delle riunioni
con gli analisti finanziari dell’8 ottobre 2003. La solidità del
portafoglio lavori proietta positivamente questi risultati negli esercizi
futuri.
PARMALAT FINANZIARIA SPA IN AMMINISTRAZIONE
STRAORDINARIA: ASSEMBLEA DEI SOCI DELLA S.P.A. PARMA ASSOCIAZIONE CALCIO
Collecchio (Parma), 15 gennaio 2004 - Parmalat Finanziaria S.p.a. In
Amministrazione Straordinaria comunica che ieri si è tenuta l’Assemblea
dei Soci della S.p.a. Parma Associazione Calcio, società controllata
indirettamente tramite
la Parmalat Spa
in Amministrazione Straordinaria. L’assemblea dei Soci del Parma A.c. Ha
provveduto a coprire le perdite risultanti dalla situazione patrimoniale al
30 settembre 2003 ed a ricostituire il capitale sociale fino a 20 milioni di
euro tramite conversione di crediti da parte della Parmalat S.p.a. In
Amministrazione Straordinaria. I Soci di minoranza si sono riservati di
partecipare alla copertura perdite ed all’aumento del capitale sociale nei
termini di legge. L’assemblea dei Soci, preso atto delle dimissioni di
Stefano Tanzi, Paolo Tanzi e Francesca Tanzi, delle altre dimissioni già
presentate nonché della disponibilità a rimettere il mandato di Alessandro
Chiesi, ha provveduto a nominare un nuovo Consiglio di Amministrazione nelle
persone di Enrico Bondi, Presidente, Umberto Tracanella, Guido Angiolini e
Luca Baraldi. E’ stato quindi nominato un nuovo Collegio Sindacale, in
luogo di quello dimessosi, nelle persone di Angelo Stimamiglio, Presidente,
Massimo Nuti e Marco Ziliotti. Infine l’Assemblea ha deliberato la revoca
dell’incarico di revisione del bilancio alla Società Grant Thornton e ha
affidato il nuovo incarico di revisione alla Pricewaterhousecoopers.
Successivamente all’Assemblea il Consiglio di Amministrazione si è
riunito ed ha nominato Amministratore Delegato il Dott. Luca Baraldi. Il
nuovo Consiglio del Parma Calcio ha espresso grande apprezzamento per lo
spirito ed il comportamento della squadra e del suo allenatore che hanno
saputo affrontare brillantemente il momento molto difficile che il Gruppo
Parmalat sta attraversando. In tal modo essi contribuiscono ad assicurare la
continuità di un club che si è distinto nel mondo del calcio.
ASSOCONSULENZA COSTITUISCE IL COMITATO
INVESTITORI PARMALAT
Milano, 15 gennaio 2004 - Assoconsulenza costituisce Comitato Investitori
Parmalat rivolto sia ad investitori privati che professionali, lavorando al
contempo sia sul fronte degli obbligazionisti che su quello degli azionisti.
Obiettivo del costituendo Comitato Investitori Parmalat è quello di cercare
di dare un contributo istituzionale, professionale, attivo, indipendente, e
prestigioso alla soluzione della crisi che ha investito il gruppo di Parma.
Strategia portante del Comitato Investitori Parmalat Assoconsulenza sarà
quella di tenere conto sia degli interessi dei piccoli risparmiatori sia di
quelli professionali, italiani ed esteri. Il vertice del Comitato
Investitori Parmalat Assoconsulenza, istituzionalizzato tramite apposito
atto pubblico stilato dal notaio, comprenderà il segretario generale
Stefano M. Masullo, S.e. Reverendissima Monsignor Vincenzo Di Muro
presidente Senato Accademico Isfoa e presidente Comitato Etico
Assoconsulenza e tre rinomati avvocati e docenti universitari individuati
tra quelli già presenti in seno all’associazione ed al Consiglio
Direttivo della stessa. Per informazioni contattare Assoconsulenza, Piazza
Affari (Via della Posta 8), 20123 Milano, tel 02-89010582, fax 02-89013607, assoconsulenza@assoconsulenza.Tv
www.Assoconsulenza.it
YAMAHA, PUNTA ALLA LEADERSHIP
Milano, 15 gennaio 2004 – Yamaha: si cambia. Da gennaio 2004, con la nuova
ragione sociale che passa dallo storico nome Belgarda a Yamaha Motor Italia,
in linea con le denominazioni adottate da tutte le filiali nel resto del
mondo, Yamaha ha avviato un processo di sviluppo della propria rete per
raggiungere a medio termine l’obiettivo di 350 concessionarie ufficiali.
Per rafforzare la presenza del brand e raggiungere la leadership nel mercato
delle due ruote, Yamaha Europe ha adottato a livello europeo una strategia
che, considerando le differenti realtà locali, prevede di non
commercializzare più gli scooter Mbk nei paesi in cui il brand Yamaha è
nettamente preponderante. “Da quest’anno, nel territorio italiano, tutti
gli sforzi saranno concentrati sul marchio Yamaha e rinunceremo a
distribuire i prodotti Mbk - dichiara Yoshihiko Takahashi, Presidente Yamaha
Motor Italia - per poter affrontare al meglio un mercato estremamente
competitivo, che rappresenta il 35% dell’intero mercato europeo delle due
ruote immatricolate o addirittura, considerando i soli scooter, il 60% del
totale. Aumentando i punti vendita Yamaha a 350, puntiamo a diventare la
rete meglio strutturata e capillare del settore motociclistico”. Questa
scelta porterà Yamaha a godere di enormi vantaggi rispetto al passato,
perché elimina la dispersione di risorse legata alla commercializzazione
degli stessi prodotti con 2 brand diversi e permette di ottimizzare i costi.
L’assistenza dei mezzi Mbk continuerà naturalmente ad essere garantita
dalla nuova rete Yamaha. La nuova strategia dell’azienda non si ferma solo
all’incremento quantitativo dei punti vendita, ma punta su un’innovativa
diversificazione e riorganizzazione della rete al fine di garantire un più
accurato ed efficiente servizio al cliente. Come spiega Takahashi: “E’
in atto una valutazione dell’attuale rete Mbk e stiamo anche prendendo in
considerazione l’apertura di nuove concessionarie in territori strategici.
Moto e scooter sono prodotti profondamente differenti e, come tali,
richiedono un approccio specifico. La moto viene utilizzata prevalentemente
nel tempo libero, per passione; il suo acquisto è dettato da una scelta
personale, motivata dalle caratteristiche del prodotto e comporta un forte
coinvolgimento emotivo. Al concessionario sono richieste competenza
specifica, esperienza e credibilità. Per l’acquisto di una moto si è
disposti a percorrere distanze superiori ai
25 chilometri
rispetto al luogo della propria residenza. Del tutto differente è lo
scooter, che viene vissuto come bene strumentale per risolvere esigenze di
mobilità individuale, soprattutto in città. L’acquisto è una scelta più
ragionata. Il concessionario deve essere “sotto casa”, comodo da
raggiungere ed offrire un servizio affidabile e veloce.” “Sulla base di
questa analisi – prosegue Takahashi – abbiamo sviluppato la nostra nuova
strategia che da un lato punta a valorizzare la rete degli attuali
concessionari Yamaha Moto & Scooter, rendendola ancora più
specialistica, dall’altro le affianca la nuova rete Yamaha Scooter Store,
completamente dedicata agli scooter fino a 400 cc. Una tipologia di
concessionaria tesa a soddisfare al meglio le esigenze specifiche del
cliente scooter e fortemente presente sul territorio, con 180 nuovi punti
vendita che si aggiungono agli esistenti 170 concessionari Yamaha Moto &
Scooter. E’ quindi in atto una riorganizzazione profonda, basata su un
approccio differenziato ai clienti moto e scooter, per soddisfare al meglio
le loro esigenze e garantire un’assistenza specializzata e immediata”
DIGITAL BROS SPA: ALLA RICERCA DI NEMO TRA I
BEST-SELLER NATALIZI IL LANCIO DEL VIDEOGIOCO UFFICIALE DEL FILM DISNEY HA
GENERATO RICAVI NELL’ORDINE DI 2 MILIONI DI EURO
Milano 14 gennaio, 2004 - Alla Ricerca di Nemo, il videogioco ufficiale del
film della Disney, distribuito in esclusiva per l’Italia da Halifax,
divisione del Gruppo Digital Bros, ha superato le 50.000 copie vendute
posizionandosi come il family game più apprezzato di Natale. Il successo
commerciale del videogioco, disponibile per Pc e per tutte le console di
nuova generazione, segue quello del film di animazione, tra i maggiori
incassi al box office italiano. Significativa la sinergia tra i due media:
il videogioco ripercorre la medesima trama del film, con un’attenzione
particolare all’interattività con contenuti digitali fruibili da bambini
dai tre anni in su. Il lancio del videogioco Alla Ricerca di Nemo ha
generato ricavi pari a 2 milioni di Euro contribuendo al raggiungimento
degli obiettivi di fatturato prefissati. “Il succes so di Alla Ricerca di
Nemo - ha commentato Raphael Galante, Amministratore Delegato Digital Bros
S.p.a. - testimonia come il mercato dei videogiochi sia ormai in grado di
rivolgersi a diverse fasce di pubblico con prodotti di alta qualità e
adatti anche ai più piccoli. Il connubio cinema e videogiochi – conclude
Galante - è destinato a ripetersi a marzo quando è previsto il lancio
simultaneo del nuovo film di animazione della Disney,fratello Orso, e del
videogioco ufficiale, che sarà disponibile per Pc e per Game Boy Advance”
ERGO PREVIDENZA S.P.A. CALENDARIO EVENTI
SOCIETARI 2004
Milano, 15 gennaio 2004 - Ergo Previdenza S.p.a. Ricorda che, come
comunicato lo scorso 29 gennaio 2003, il progetto di bilancio d’esercizio
al 31.12.2003, approvato dal Consiglio di Amministrazione, sarà reso
disponibile presso la sede sociale e presso la società di gestione del
mercato entro 90 giorni dalla chiusura dell’esercizio e quindi entro il 31
marzo 2004. La società intende pertanto avvalersi dell’esonero della
pubblicazione della relazione trimestrale riferita al periodo che scade alla
fine del secondo semestre 2003. Ergo Previdenza S.p.a. Informa, inoltre,
che: la relazione semestrale al 30.06.2004 sarà resa disponibile entro 75
giorni dalla scadenza del semestre; il progetto di bilancio d’esercizio al
31.12.2004, approvato dal Consiglio di Amministrazione, sarà reso
disponibile presso la sede sociale e presso la società di gestione del
mercato entro 90 giorni dalla chiusura dell’esercizio. La società
intende, pertanto, avvalersi anche per il 2004 dell’esonero della
pubblicazione delle relazioni trimestrali riferite a periodi che scadono
alla fine di ciascun semestre..Capitale Sociale € 90.000.000 interamente
versato. Calendario Eventi Societari 2004 : 10 febbraio C.d.a. - Analisi
risultati preliminari 2003; 8 marzo C.d.a. – Approvazione progetto di
bilancio e convocazione Assemblea; 23 aprile Assemblea degli azionisti –
Approvazione del bilancio 2003, Milano; 14 maggio C.d.a. – Approvazione
relazione trimestrale al 31.03.2004; 7 settembre C.d.a. – Approvazione
relazione semestrale al 30.06.2004; 9 novembre C.d.a. – Approvazione
relazione trimestrale al 30.09.2004.
LOMBARDIA: IMPRESE E POLITICHE
INDUSTRIALI,PRESENTAZIONE RICERCA
Milano, 14 gennaio 2004 - L'assessore regionale all'Industria, Massimo
Zanello, e il vicepresidente di Confindustria Lombardia, Marino Vago,
presenteranno giovedì 15 gennaio, alle
11, in
una conferenza stampa presso la sede di Confindustria Lombardia (Milano, via
Pantano 2) la ricerca "Una politica industriale per le imprese della
Lombardia", curata da Enzo Pontarollo, professore ordinario di Economia
Industriale all'Università Cattolica di Milano. L'iniziativa è realizzata
in collaborazione con Unicredit Private Banking e Unicredit Banca d'Impresa.
L’ITALIA INCONTRA L'AUSTRALIA SONO 7.035 LE
IMPRESE ITALIANE CHE COMMERCIANO CON L'AUSTRALIA
Milano, 15 gennaio 2004. L’italia partner dell'Australia per un giro
d'affari che nel
2002 ha
superato i 3.500 milioni di euro: in Lombardia il 29,7% dell'export
nazionale e il 15,5% dell'import. Milano vanta le quote più alte
nell'interscambio con il 35,5% dell'import e il 58,1% dell'export lombardo.
Dal 2001 al 2002 si sono avuti buoni incrementi nell'export nazionale
(+13%). E attualmente sono 7.035 le imprese italiane che commerciano con
l'Australia, di cui il 26% sono lombarde (1.825). Emerge da
un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano. E Promos (Azienda
Speciale della Camera di Commercio di Milano per le attività
internazionali), in collaborazione con altre associazioni lombarde e in
coincidenza con la visita istituzionale in Australia della Regione
Lombardia, ha organizzato una missione imprenditoriale in Australia, a
Sydney e Melbourne, dal 27 febbraio al 7 marzo 2004. L’obiettivo è di
creare contatti d’affari con nuove controparti commerciali e industriali
locali per le imprese lombarde. L’iniziativa, aperta a tutti i settori,
mira a fornire alle imprese partecipanti una più approfondita conoscenza
del mercato australiano e a procurare opportunità d’affari attraverso la
ricerca personalizzata di potenziali partner locali (importatori,
distributori, agenti, clienti finali, fornitori, produttori locali, scambi
tecnologici, j/v produttive, ecc.). Per informazioni: Promos – Camera di
Commercio - tel. 02 8515.5396. E-mail: isola@mi.Camcom.it. “L’australia,
a partire da Melbourne, – ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di
Promos azienda speciale della Camera di Commercio di Milano per
l'internazionalizzazione - è un mercato che, sebbene distante e ancora poco
esplorato dalle nostre imprese, è caratterizzato da una decisa e costante
crescita della domanda interna di beni; ciò significa, per il prossimo
futuro, ottime opportunità per un incremento della quota delle nostre
esportazioni in questo Paese.”
INNOVAZIONE: NEL 2003, 1
IMPRESA SU
3 HA
REALIZZATO INVESTIMENTI MA HA PUNTATO PIÙ SUL PROCESSO PRODUTTIVO CHE SUL
MIGLIORAMENTO DEI PRODOTTI
Roma, 13 gennaio 2004 – Una impresa su tre ha effettuato investimenti lo
scorso anno. Al Nord le imprese investitrici sono più numerose (36% a
fronte del 27% e 28% del Centro e del Mezzogiorno), ma le aziende del Centro
e del Sud hanno accresciuto gli investimenti, rispetto al
2002, in
misura maggiore delle aziende settentrionali (il saldo tra le imprese che
dichiarano di aver aumentato gli investimenti e quelle che li hanno
diminuiti è infatti pari al 35% per il Centro e al 38% per il Mezzogiorno,
a fronte del 19% del Nord-ovest e del 26% del Nord-est). Questo può essere
in buona parte riconducibile alle maggiori possibilità di ricorso alle
agevolazioni fiscali esistenti in queste aree, pur non essendo trascurabile
una chiara volontà delle imprese di recuperare il gap di competitività
rispetto al resto del Paese, anche indipendentemente dalle opportunità
offerte dalle leggi di incentivazione. A livello dimensionale, il primato
dell’innovazione è detenuto dalle medie imprese con 250-500 dipendenti,
ma le micro imprese (con meno di 49 dipendenti) segnalano incrementi più
elevati (36% il saldo tra aumenti e diminuzioni rispetto al 12% delle medie
e al 21% delle piccole). A mostrarlo è una indagine curata dal Centro studi
di Unioncamere, effettuata su un campione rappresentativo di imprese con
1-500 dipendenti, attive in tutti i settori economici ad eccezione
dell’agricoltura. Imprese investitrici nel 2003 e andamento degli
investimenti rispetto al 2002 (in %)
|
imprese che hanno
realizzato investimenti sul totale delle imprese
|
dinamica
investimenti 2003-2002 (saldo incrementi-diminuzioni)
|
|
Nord Ovest
|
36
|
19
|
Nord Est
|
36
|
26
|
Centro
|
27
|
35
|
Sud e Isole
|
28
|
38
|
|
|
|
1-49 dipendenti
|
25
|
36
|
50-249 dipendenti
|
48
|
21
|
250-500 dipendenti
|
64
|
12
|
|
|
|
Industria di cui:
|
33
|
15
|
Petrolchimica, ind.
Farmaceutiche, gomma e plastica
|
59
|
18
|
Industrie
alimentari e delle bevande
|
36
|
21
|
Ind. Tessili,
abbigliamento, cuoio, calzature
|
16
|
4
|
Industrie del legno
e del mobile
|
32
|
27
|
Industrie della
carta, stampa, editoria
|
45
|
22
|
Ind. Delle macch.Elettriche
ed elettroniche
|
33
|
27
|
Industrie
meccaniche e dei mezzi di trasporto
|
38
|
19
|
Servizi di cui:
|
33
|
39
|
Informatica e
telecomunicazioni
|
38
|
12
|
Servizi avanzati
|
42
|
17
|
|
|
|
Italia
|
33
|
28
|
fonte: Unioncamere Il
terziario dimostra un’attitudine all’investimento pari a quella del
settore industriale, ma la dinamica è più brillante (39% il saldo tra
quanti hanno accresciuto e quanti hanno diminuito gli investimenti, a fronte
del 15% del settore industriale). I comparti a maggior intensità di
capitale (petrolchimica, gomma-plastica, meccanica) o a elevato utilizzo di
tecnologie (servizi avanzati, trasporti, informatica e telecomunicazioni)
mostrano una più robusta capacità di investimento. Appaiono invece in
linea con la media complessiva le imprese di alcuni comparti chiave del Made
in Italy, quali quelle dei beni strumentali, dell’arredamento e
dell’alimentare (che tuttavia mostrano discreti segnali di dinamismo),
mentre il “Sistema Moda” rischia di soffrire ancora di una posizione di
svantaggio competitivo se, stando alle dichiarazioni degli imprenditori, gli
investimenti sono contenuti e per lo più all’insegna della stabilità.
Innovazione “a rimorchio” Uno dei fattori di criticità messo in
evidenza dall’analisi è costituito dalla forte diffusione
dell’innovazione di processo (intesa sia come introduzione di nuovi
macchinari, sia come sostituzione o ampliamento di quelli già esistenti) e
verso l’introduzione o il rinnovamento della dotazione informatica
(hardware e software). Soltanto un’impresa su dieci è orientata a
intervenire sui prodotti (migliorando o ampliando la gamma esistente) ed una
quota decisamente residuale individua nel miglioramento della distribuzione
una delle finalità preferenziali degli investimenti realizzati. Nella
maggioranza dei casi, insomma, l’impresa italiana ha preferito un modello
di innovazione “a rimorchio”, adottando mezzi e tecnologie creati da
altre imprese, anziché investire sul fronte della “ideazione”,
anticipando le tendenze e provando ad aggredire nuovi segmenti di mercato
con il potenziamento dell’offerta di prodotti/servizi. Destinazione degli
investimenti realizzati dalle imprese nel 2003 Valori in % sul totale delle
risposte fornite dalle sole imprese investitrici; risposte multiple
|
innovazione di
processo
|
innovazione di
prodotto
|
innovazione
organizzativa e distributiva
|
|
Acquisto/
sostituzione macchinari già in uso
|
Introduzione
macchinari innovativi
|
Miglioramento dei
prodotti esistenti
|
Introduzione di
nuovi prodotti
|
Marchi e brevetti
|
Sviluppo della
distribuzione
|
Investimenti in
hardware e software
|
Investimenti per
apertura/ rinnovo sede
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Nord Ovest
|
48
|
21
|
9
|
1
|
1
|
6
|
22
|
25
|
Nord Est
|
40
|
26
|
11
|
4
|
1
|
5
|
25
|
25
|
Centro
|
33
|
21
|
9
|
3
|
3
|
4
|
25
|
29
|
Sud e Isole
|
33
|
28
|
6
|
4
|
1
|
5
|
20
|
23
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1-49 dipendenti
|
37
|
20
|
8
|
2
|
1
|
3
|
20
|
26
|
50-249 dipendenti
|
44
|
27
|
7
|
2
|
2
|
6
|
23
|
25
|
250-500 dipendenti
|
45
|
30
|
17
|
7
|
1
|
11
|
35
|
21
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Italia
|
40
|
24
|
9
|
3
|
1
|
5
|
23
|
25
|
fonte: Unioncamere Gli
investimenti nei processi produttivi si articolano in maniera diversa a
livello territoriale. Al Nord si preferisce puntare sulla sostituzione dei
macchinari già esistenti o sul loro ampliamento. Nel Mezzogiorno emerge
invece una chiara tendenza a “rincorrere” le traiettorie
dell’innovazione, finalizzando maggiormente gli investimenti
all’introduzione di impianti e macchinari innovativi. Nel miglioramento
dei prodotti e nell’introduzione di nuovi prodotti, invece, la leadership
spetta alle imprese del Nord-est, le uniche che si collocano sopra la media
nazionale. Si collabora poco con le Università ed i centri di ricerca
Modesta, infine, l’interazione delle imprese con le strutture di
assistenza qualificate. L’università ed i centri di ricerca sembrano
avere un rapporto privilegiato con le grandi aziende, mentre il mondo della
media, piccola e micro impresa si rivolge prevalentemente (nel 72% dei casi)
agli stessi fornitori di beni strumentali, oppure (nel 19% delle situazioni)
alle società esterne di servizi. Principali contatti intrapresi dalle
imprese per la realizzazione degli investimenti nel 2003, per ripartizione
geografica e classe dimensionale Valori in % sul totale delle risposte
fornite dalle sole imprese investitrici; risposte multiple
|
Fornitori/
produttori di impianti
|
Altre imprese
|
Società di servizi
esterne / consulenti
|
Università e
centri di ricerca
|
Altro
|
Nord Ovest
|
73
|
10
|
21
|
1
|
12
|
Nord Est
|
70
|
10
|
20
|
1
|
18
|
Centro
|
70
|
8
|
18
|
1
|
14
|
Sud e Isole
|
77
|
12
|
14
|
1
|
14
|
|
|
|
|
|
|
1-49 dipendenti
|
70
|
8
|
16
|
1
|
16
|
50-249 dipendenti
|
74
|
10
|
21
|
1
|
14
|
250 dipendenti e
oltre
|
76
|
15
|
24
|
1
|
14
|
|
|
|
|
|
|
Italia
|
72
|
10
|
19
|
1
|
15
|
fonte: Unioncamere
PRESTITI EURATOM PER IL FINANZIAMENTO DELLE
CENTRALI ELETTRONUCLEARI HILTRUD BREYER
Strasburgo, 15 gennaio2004 - Il Parlamento europeo ha approvato una
relazione di Hiltrud Breyer (Verdi/ale, D) che chiede che i prestiti Euratom
vengano concessi non tanto per aumentare l'efficienza, come proposto dalla
Commissione, quanto per migliorare la sicurezza delle centrali
elettronucleari e gli impianti del ciclo del combustibile nucleare, nonché
per creare strutture per lo stoccaggio e lo smaltimento dei residui
radioattivi e del combustibile esaurito. I deputati chiedono che i prestiti
vengano erogati a favore di progetti destinati a migliorare la sicurezza
nucleare non solo negli Stati membri, ma anche nei paesi dell'Europa
centrale e orientale, in Russia, in Armenia e in Ucraina. Dato che nessuno
degli emendamenti proposti dai verdi è stato adottato, la relatrice ha
deciso di ritirare il proprio nome dalla relazione.
GLI USA SOSTENGONO
LA CANDIDATURA DEL
SITO GIAPPONESE PER OSPITARE ITER, MENTRE
LA FRANCIA INVITA
L'EUROPA AD ANDARE PER CONTRO PROPRIO
Bruxelles, 15 gennaio 2004 - Il segretario di Stato americano per l'Energia,
Spencer Abraham, ha dichiarato che il proprio paese sostiene fortemente la
candidatura del sito giapponese per ospitare il reattore internazionale
termonucleare (Iter). I governi coinvolti nell'iniziativa Iter dovranno
scegliere fra il sito candidato dell'Unione europea, Cadarache (Francia), e
quello del Giappone, Rokkasho-mura. In un discorso pronunciato dinnanzi ai
massimi esponenti del settore economico giapponese, il 9 gennaio a Tokyo,
Abraham ha dichiarato: "Sono orgoglioso di affermare che gli Stati
Uniti sostengono fortemente la costruzione di Iter in Giappone. Da un punto
di vista tecnico, il vostro sito è il migliore". In vista della
prossima riunione intergovernativa su Iter, che si terrà a metà febbraio,
si stanno formando due schieramenti a sostegno dei due siti concorrenti:
Unione europea, Russia e Cina sarebbero a favore del sito candidato
francese, mentre Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud appoggerebbero la
candidatura giapponese. Questa settimana, il primo ministro francese
Jean-pierre Raffarin ha alzato la posta in gioco, suggerendo che l'Europa
dovrebbe costruire il proprio reattore termonucleare nel caso in cui il sito
francese non venisse selezionato per il progetto internazionale. Tuttavia,
un portavoce del commissario europeo per
la Ricerca Philippe
Busquin ha dichiarato che, sebbene possa essere realizzabile, quest'ipotesi
non è auspicabile e non è in linea con l'approccio che l'Europa ha
adottato fino ad oggi su tale questione. La decisione spetterebbe al
Consiglio dei ministri, ha aggiunto il portavoce. Nell'esprimere il sostegno
degli Usa al Giappone, Abraham ha altresì esortato gli altri paesi a
mantenere il loro impegno nei confronti dell'iniziativa Iter:
"Auspichiamo sinceramente che, una volta conclusa la procedura, gli
altri paesi si uniranno a noi nel sostenere il sito giapponese". Per la
prima volta, Abraham ha motivato pubblicamente il sostegno statunitense alla
proposta del Giappone di ospitare Iter: "La posizione di Rokkasho è
ideale per ricevere le ingenti quantità di materiale necessarie per la
costruzione di Iter. Inoltre, il vostro paese dispone di straordinari
talenti scientifici da mettere a disposizione del team internazionale di
scienziati che risiederebbe e lavorerebbe nella zona. Senza parlare delle
vostre competenze tecniche ed ingegneristiche, note e apprezzate in tutto il
mondo". Poiché le previsioni indicano che il fabbisogno energetico sarà
più che triplicato entro la fine del secolo, Abraham ha aggiunto: "Se
si rivelerà fattibile, l'energia da fusione sarà arrivata al momento
opportuno. Essa, infatti, permetterà di soddisfare la crescente domanda
globale di fonti energetiche pulite su vasta scala [...]. Il Giappone e gli
Stati Uniti condividono questa visione e al tempo stesso speranza".
La Commissione
europea, tuttavia, ha sottolineato che l'intervento americano è giunto
proprio nel momento in cui sono in corso le valutazioni tecniche presso i
siti candidati di Francia e Giappone. Il portavoce di Busquin ha dichiarato
al quotidiano "Le Monde": "Rilasciare dichiarazioni di questo
tipo è inappropriato e inopportuno durante la fase di valutazione. Ciò
potrebbe turbare le attività".
TRATTATIVE PER I CONTRATTI DEL 6PQ
Amburgo, 15 gennaio 2004 - Il 30 gennaio si svolgerà ad Amburgo (Germania)
un workshop sulle trattative per i contratti di ricerca sottoscritti
nell'ambito del Sesto programma quadro (6Pq). La manifestazione fornirà una
panoramica delle procedure di negoziazione di un contratto, con l'obiettivo
di assistere amministratori e direttori a superare rapidamente ed
efficacemente le tappe cha vanno dalla valutazione da parte della
Commissione e dalle trattative alla firma del contratto, fornendo nel
contempo solide basi per un'amministrazione efficace dei progetti. Gli
accordi conclusi durante il periodo di negoziazione hanno un'influenza
notevole sulla futura gestione e amministrazione di un progetto: errori ed
omissioni potrebbero causare, infatti, confusione e difficoltà. Per
ulteriori informazioni rivolgersi a: Sue Greig Tel: +44 1480 497712 E-mail: sue.Greig@singleimage.co.uk
http://www.Singleimage.co.uk
IL 3 FEBBRAIO RIUNIONE COMMISSIONE ENAC
REGIONE SICILIA PER TRATTE ONERATE SICILIANE
Roma, 15 gennaio 2004 - Ieri mattina, nel corso di un incontro tra il
Presidente dell’Enac, On. Prof. Vito Riggio, e l’Assessore a Turismo
Comunicazioni e Trasporti della Regione Sicilia, On. Francesco Cascio, con
la partecipazione del Consigliere di Amministrazione dell’Enac, Arch.
Manlio Mele, è stata fissata la data, il prossimo 3 febbraio, per la
riunione della Commissione Enac – Regione Sicilia per l’apertura delle
buste contenenti le offerte per operare in regime di oneri di servizio
pubblico sulle tratte Palermo-lampedusa, Palermo- Pantelleria,
Catania-lampedusa e viceversa.
RIUNIONE ALL’ENAC CON LE ASSOCIAZIONI DI
SETTORE
Roma, 15 gennaio 2004 - Ieri presso la sede dell’Ente Nazionale per
l'Aviazione Civile, ha avuto luogo la riunione convocata dal Presidente, On.
Prof. Vito Riggio, per elaborare proposte a garanzia dei livelli di qualità
ed informazione da fornire ai passeggeri da parte dei tour operator nella
scelta dei vettori aerei. Alla riunione hanno partecipato il Direttore
Generale dell’Enac, Com.te Silvano Manera, i Direttori Generali del
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del Ministero delle Attività
Produttive ed i rappresentanti delle associazioni del settore quali Assaereo,
Assotravel, Astoi, Confavio, Fiavet, Ibar, Consiglio Nazionale dei
Consumatori e degli Utenti ed associazioni dei consumatori. I presenti,
nell’apprezzare l’iniziativa di confronto tra tutti i soggetti del
sistema e nel convenire sugli elevati livelli di sicurezza del trasporto
aereo, hanno concordato la costituzione di un tavolo tecnico coordinato
dall’On. Mario Tassone, Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
che si occupi di elaborare gli standard in base ai quali istituire
l’eventuale bollino blu per gli operatori del settore, unitamente ad ogni
altra iniziativa volta ad assicurare agli utenti informazioni sempre più
dettagliate sui vettori utilizzati dai tour operator.
INCONTRO PRESSO L’ENAC SULLA SICUREZZA DEI
VOLI
Roma, 15 gennaio 2004 - Si è tenuta ieri a Roma, presso la sede dell’Enac
(Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), la prevista riunione sul tema
“Certificazione di qualità dei vettori charter”, cui Assotravel
(Associazione Nazionale delle Agenzie di Viaggio e Turismo aderenti a
Confindustria) ha preso parte. Tra i vari argomenti emersi e dibattuti,
Assotravel ha evidenziato l’esigenza di innalzare i livelli di controllo
per i vettori operanti sul mercato italiano ed europeo per garantire i
clienti delle imprese del settore viaggi e vacanze. “La sicurezza non è
certo un problema di comunicazione – ha precisato il Vicepresidente di
Assotravel, dottor Diego Lilli – ma il problema è di standard minimi e di
standard ottimali. Occorre guardare e lavorare principalmente su questi
ultimi in una fase di mercato in cui la concorrenza porta gli operatori a
ridurre i costi (e in modo anche estremamente drastico) con possibili
conseguenze proprio nel campo della sicurezza. Come Associazione delle
Agenzie di Viaggio badiamo all’esigenza di una puntuale applicazione dei
sistemi di controllo dal momento che il mercato appare troppo sensibile al
fattore prezzo”.
TRASPORTO AEREO: NO AL BOLLINO BLU PER I TOUR
OPERATORS LE LEGGE IMPONE GIA’
LA TRASPARENZA NEI
CONFRONTI DEGLI UTENTI
Roma, 15 gennaio 2004 - Il Codacons boccia come inutile e superflua la
decisione di aprire un tavolo tecnico presso il Ministero delle
Infrastrutture e Trasporti per la definizione e l'istituzione in tempi
rapidi di un bollino blu per i tour operators, voluta dall’Enac. “Le
normative vigenti infatti, in particolare la legge 281/98 – afferma il
Presidente Codacons Avv. Carlo Rienzi – impongono già agli operatori la
trasparenza nei confronti del consumatore e tutelano l’utente nei rapporti
con le varie controparti”. “Più che altro – prosegue Rienzi – ci si
dovrebbe preoccupare di far rispettare le norme, e non crearne altre
“fotocopia”. “Non basta inoltre informare l’utente circa il nome
della compagnia che effettuerà i trasporti, ma occorre fornire dettagli
anche sul tipo di velivolo utilizzato, l’anno di fabbricazione, gli
standard di sicurezza, ecc.” Il Codacons fornirà inoltre nei prossimi
giorni i nomi degli operatori turistici che hanno risposto all’istanza
presentata dall’associazione nei giorni scorsi e tesa a garantire la
massima trasparenza agli utenti che acquistano i pacchetti viaggio.
BEA SYSTEMS E STAR ALLIANCE INSIEME PER
OTTIMIZZARE GLI INVESTIMENTI IT DELLE COMPAGNIE AEREE
Milano, 15 gennaio 2004 – Bea Systems , leader a livello mondiale
nell’infrastruttura applicativa e Star Alliance, alleanza tra compagnie
aeree, hanno annunciato un accordo quinquennale che permetterà a queste
aziende di ottimizzare i propri investimenti It, acquistando infrastruttura
software da Bea. “Siamo sempre alla ricerca di nuovi e interessanti modi
per aiutare i membri di Star Alliance a operare in modo più profittevole ed
efficiente”, afferma Michael Stagl, Chief Information Officer di Star
Alliance. “Questo accordo con Bea mette a disposizione dei nostri 15
membri l’innovativa piattaforma applicativa Bea a un prezzo che nessuna
compagnia aerea sarebbe riuscita a negoziare singolarmente”. Negli ultimi
anni i membri di Star Alliance come United Airlines, Lufthansa e Singapore
Airlines e la stessa Star Alliance, hanno sviluppato applicazioni software
di ticketing, gestione bagagli e fidelizzazione basate su Bea Weblogic
Platformä. In seguito al nuovo accordo, Bea Weblogic Serverä e Bea
Weblogic Integrationä diventano rispettivamente l’application server e il
software di integrazione preferenziali di Star Alliance. I membri di Star
Alliance hanno già iniziato ad acquistare software a condizioni
vantaggiose. “Siamo riconosciuti nel mercato delle compagnie aeree come
fornitori di soluzioni infrastrutturali scalabili e affidabili”, afferma
Mark Carges, executive vice president Global account di Bea. “Dopo aver
lavorato in questi anni con diversi membri della Star Alliance, desideriamo
ora ampliare la nostra offerta di servizi a tutta la rete. Consideriamo
questa partnership un’occasione straordinaria per Bea di fornire valore a
un mercato globale”.
IL GRUPPO VENTAGLIO NON HA
MAI CEDUTO O
ACQUISITO STRUTTURE DAL GRUPPO PARMATOUR
Milano, 15 gennaio 2004 - Con riferimento a notizie riportate dalla stampa
odierna su presunti rapporti tra il Gruppo Ventaglio e Parmatour (cfr
comunicato Ansa, 13.1.04 h. 20:25 e 21:03) la direzione del Gruppo Ventaglio
comunica che in tutti i 28 anni di attività non sono mai intervenute tra i
due Gruppi cessioni o acquisizioni di strutture turistiche o società. Si
tratta di una notizia inesatta, lesiva della nostra immagine e reputazione.
Si richiede pertanto una urgente e ben evidenziata rettifica.
PER DIFENDERCI DAL CERIT CI VUOLE JAMES
STEWART
Firenze, 15 Gennaio 2003 – “Caro direttore, leggo sui giornali di oggi
un’esilarante intervista al vicedirettore del Cerit, il famigerato Centro
di riscossione tributi. E’ tutta una minaccia, un’intimidazione, un far
paura, uno stridio di ganasce e un tintinnar di manette. Ope legis,
naturalmente, contro i 15 mila “furbi evasori” fiorentini in arretrato
di multe e contravvenzioni. Ben 4000 telefonate ha ricevuto il nostro call
center, dice. Dimenticando di riferire che al call center niente sanno
rispondere se non di mettersi di persona in code sterminate agli uffici
Cerit di via Baracca. La gente è esasperata, altro che, da un servizio che
più disservizievole non si può. Ci sono storie scandalose di errori e
omissioni già finite più volte sui giornali. Io stesso sono stato
convocato in questi giorni a sanare una multa stradale da ben 258 euro già
pagata tre anni fa. E in mancanza di ogni vera informazione dal Cerit (ma
chi si ricorda di tre, quattro anni fa?) ho ripagato, salvo accorgermene a
cose fatte. Ma nessun vicedirettore o impiegato si è prodigato per farmelo
sapere. C’è gente, come mia moglie, a cui per anni è stata chiesta
perentoriamente una stessa somma già regolarmente pagata. E non è servito
a niente esibirne ogni volta la prova. Casi analoghi ce ne sono a centinaia,
forse migliaia, e non si giustificano, caro vicedirettore, con la vostra
ormai proverbiale sbadatezza. Qui c’è del premeditato. Così com’è
evidentemente premeditata l’ultima operazione scattata proprio sotto
Natale, con la crisi che strangola tante famiglie, i più fortunati in ferie
e perfino molti uffici chiusi senza preavviso, come quello stesso del Cerit
di mercoledì 31 dicembre o, dopo Capodanno, quello dei vigili urbani unici
abilitati a fornire reali informazioni. Dover pagare entro 20 giorni in un
periodo simile, caro vicedirettore intimidatorio, è suonato a tanti come
una cattiveria inutile, un affronto. E’ perché si renda conto
dell’effetto, le suggerisco di rivedersi il bel film natalizio di Franck
Capra in cui il ricco e avido banchiere non si fa scrupolo di gettare nella
strada decine di povere famiglie. Esiste un James Stewart a Firenze che ci
difenda dagli orrori della burocrazia? C’è poco da fare o da dire: in un
Paese rispettoso della gente il metodo Cerit non può avere cittadinanza e
dev’essere ripensato alla radice. Ne’ sono accettabili le interviste di
un qualsiasi funzionario che ci tratta tutti da comuni delinquenti magari
perché abbiamo dimenticato di saldare un divieto di sosta. Spesso, voglio
rammentarlo, già pagato.” Riccardo Catola
ERGO PREVIDENZA : CALENDARIO EVENTI SOCIETARI
2004
Milano, 14 gennaio 2004: Ergo Previdenza S.p.a. Ricorda che, come comunicato
lo scorso 29 gennaio 2003, il progetto di bilancio d’esercizio al
31.12.2003, approvato dal Consiglio di Amministrazione, sarà reso
disponibile presso la sede sociale e presso la società di gestione del
mercato entro 90 giorni dalla chiusura dell’esercizio e quindi entro il 31
marzo 2004. La società intende pertanto avvalersi dell’esonero della
pubblicazione della relazione trimestrale riferita al periodo che scade alla
fine del secondo semestre 2003. Ergo Previdenza S.p.a. Informa, inoltre,
che: la relazione semestrale al 30.06.2004 sarà resa disponibile entro 75
giorni dalla scadenza del semestre; il progetto di bilancio d’esercizio al
31.12.2004, approvato dal Consiglio di Amministrazione, sarà reso
disponibile presso la sede sociale e presso la società di gestione del
mercato entro 90 giorni dalla chiusura dell’esercizio.La società intende,
pertanto, avvalersi anche per il 2004 dell’esonero della pubblicazione
delle relazioni trimestrali riferite a periodi che scadono alla fine di
ciascun semestre.
DATALOGIC CALENDARIO EVENTI SOCIETARI 2004
Lippo di Calderara di Reno, 15 gennaio 2004 - Il calendario annuale degli
eventi societari per Datalogic S.p.a. Per l’anno 2004: La riunione del
Consiglio di Amministrazione per l’approvazione del progetto di bilancio
2003 si terrà il 27 febbraio 2004; La riunione dell’Assemblea di
approvazione del Bilancio 2003 si terrà il 22 aprile 2004; La riunione del
Consiglio di Amministrazione per l’approvazione dei dati trimestrali
relativi al primo trimestre si terrà il 14 maggio 2004; La riunione del
Consiglio di Amministrazione per l’approvazione dei dai trimestrali
relativi al terzo trimestre si terrà il 12 novembre; La riunione del
Consiglio di Amministrazione per l’approvazione della relazione semestrale
si terrà il 27 agosto 2004 .
WORKSHOP SULLA RESPONSABILITA¹ AMMINISTRATIVA DELLE
SOCIETA¹: RUOLO DELL¹AUDITOR
Pisa, 15 gennaio 2004 Il Dipartimento di Economia Aziendale
dell’Università di Pisa organizza, per il prossimo 16 gennaio, una tavola
rotonda, che avrà come obiettivo quello di approfondire la tematica della
responsabilità amministrativa delle società. L’incontro, a
partecipazione gratuita, vedrà alternarsi la presenza di docenti
universitari, consulenti e professionisti anche al fine di esporre le
proprie esperienze maturate in ambito aziendale, analizzando l¹effetto che
il decreto suddetto ha sul sistema di controllo interno e sul ruolo degli
auditor. Al workshop parteciperanno tra l’altro esponenti dell¹Associazione
Italiana Internal Auditors e del Ministero della Giustizia. Il Dipartimento
di Economia Aziendale organizza, da oltre 6 anni, un Master in ³Auditing e
Controllo Interno² che ha raggiunto una posizione di leadership nel
panorama nazionale e rafforzato la sua presenza anche in ambito
internazionale. Il workshop è inserito nel programma formativo del Master
in Auditing e Controllo Interno, ma è aperto a professionisti, consulenti,
manager interessati al tema più ampio della corporate governance. Infatti,
il decreto costituisce una tappa fondamentale nell¹evoluzione delle
tematiche del governo societario nel nostro paese, sottolineando l¹importanza
del controllo interno a presidio della correttezza e della legalità dei
comportamenti degli uomini d¹azienda. Il workshop avrà inizio alle 14.30,
presso la sede del Master in Auditing e Controllo Interno Sala Convegni
Centro Residenziale Santa Croce in Fossabanda, Piazza Santa Croce 5, Pisa.
Lo Staff del Dipartimento di Economia Aziendale è naturalmente a
disposizione per ulteriori chiarimenti/informazioni allo 050/2216359.
RICERCATORI SVIZZERI PREVEDONO UNA CRESCENTE
VARIABILITÀ DEL CLIMA IN EUROPA
Bruxelles, 15 gennaio 2004- Alcuni ricercatori svizzeri hanno ammonito che
temperature estreme come quelle registrate nell'estate del
2003 in
Europa diventeranno, in futuro, un fenomeno sempre più comune. Questa
previsione si basa su uno studio delle temperature medie europee sin dal
1990, svolto da un team dell'Istituto federale svizzero di tecnologia e
sostenuto dal progetto Prudence finanziato dall'Ue. Secondo i risultati
ottenuti dai ricercatori, temperature estive come quelle dell'anno scorso si
dovrebbero verificare solo una volta ogni 46.000 anni, tenendo conto perfino
dei normali effetti del riscaldamento globale. "Secondo le statistiche,
quest'evento non sarebbe dovuto accadere", ha dichiarato Christoph Schär,
uno degli scienziati dell'Istituto, alla rivista scientifica
"Nature". La spiegazione più ovvia di quanto accaduto, secondo il
dott. Schär, risiede nel fatto che i gas-serra come il biossido di
carbonio, oltre a provocare l'innalzamento delle temperature, possono altresì
contribuire ad accrescere la variabilità del clima. Per verificare la loro
teoria, i ricercatori hanno effettuato una simulazione climatica al computer
al fine di calcolare il futuro scarto delle temperature in Europa e hanno
scoperto che il clima estremamente caldo diventerà un fenomeno sempre più
comune. "Le nostre simulazioni mostrano che, approssimativamente ogni
due anni, l'Europa potrebbe avere un'estate altrettanto calda, se non più
calda, di quella del 2003", ha affermato il dott. Schär. "Non
scommetterei sull'entità della variazione, ma sono certo che ci sarà".
Nonostante alcuni scienziati di altre parti del mondo abbiano respinto le
conclusioni del team svizzero, il dott. Schär ritiene che l'Europa potrebbe
essere sempre più esposta alla variabilità in ragione della sua
particolare geografia. Egli crede che le aree più a rischio siano quelle
con un clima semiarido che confinano con regioni più umide, proprio come in
Europa. Durante l'ondata di caldo del 2003, nelle zone temperate dell'Europa
centrale si è verificato un processo di disidratazione delle piante e del
suolo. Secondo il dott. Schär, ciò ha significato che per l'evaporazione
è stata necessaria meno energia solare, la quale, invece, ha riscaldato
l'aria.
SEMINARIO EUROPEO
SULL'INFORMAZIONE GEOGRAFICA E I SISTEMI D'INFORMAZIONE GEOGRAFICA
Varsavia, 15 gennaio 2004 - Dal 23 al 25 giugno si svolgerà a Varsavia
(Polonia) la decima edizione del seminario sull'informazione geografica e i
sistemi d'informazione geografica (Ig & Sig), organizzato dal Centro
comune di ricerca della Commissione europea. La manifestazione, dal titolo
"Esdi (European spatial data infrastructure): the state of the
art" (Stato dell'arte dell'infrastruttura europea per i dati spaziali),
mirerà a diversi obiettivi, tra i quali: - misurare lo sviluppo delle
iniziative relative alle infrastrutture di dati spaziali condotte in tutta
Europa (a livello locale, regionale, transnazionale, nazionale ed europeo);
- individuare i problemi e gli ostacoli potenziali da risolvere a livello
europeo; - individuare soluzioni e strategie da adottare per garantire,
sulla base delle iniziative esistenti, lo sviluppo continuo di una struttura
Esdi completa ed efficace. Inoltre, è stato aperto un invito a presentare
articoli su temi quali: il finanziamento istituzionale, i servizi,
l'armonizzazione dei dati, gli sviluppi tecnici e i progetti Ig & Sig
finanziati dall'Ue. Infolink: http://www.Ec-gis.org/workshops/10ec-gis/
Pagina 1
Pagina 2
Pagina 3
Pagina
4
Pagina 5 Pagina 6
Titoli
Home
Archivio news
|