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19 MARZO 2003
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MINISTRO STANCA: "DOPO L'E-GOVERNMENT
UN NUOVO IMPORTANTE PASSO IN AVANTI PER LA MODERNIZZAZIONE DEL SISTEMA
ITALIA DALLA PARTE DI CITTADINI E IMPRESE" VARATI 10 PROGETTI, PER
COMPLESSIVI 161 MILIONI DI €, PER PORTARE IL PAESE IN RETE
Roma, 19 marzo 2003 - Il Governo ha
posto ieri una serie di importanti tasselli nel processo di ammodernamento
tecnologico del Paese ampliando ulteriormente l'utilizzo della Rete. A soli
due mesi dal varo del collegato alla Finanziaria 2002 (legge n° 3/2003) che
reca i fondi necessari, il Comitato dei Ministri per la Società
dell'Informazione, presieduto dal ministro per l'Innovazione e le
Tecnologie, Lucio Stanca, ha infatti approvato ben 10 progetti di diversi
dicasteri, con uno stanziamento globale di 161 milioni di €, per
sviluppare l'uso dell'innovazione tecnologica. "Dopo aver varato una
serie di iniziative di e-Government, sia a livello centrale (Portale
nazionale del cittadino, carta d'identità elettronica, etc.) che locale
(ben 138 progetti già messi in cantiere d'intesa con Regioni, Province e
Comuni)", ha detto il ministro Stanca, "oggi abbiamo approvato
iniziative concrete che riguardano cinque aree specifiche: la competitività
del Paese, la cultura nazionale, l'educazione e l'alfabetizzazione digitale,
la telemedicina e l'e-Government attraverso l'utilizzo più massiccio e
proficuo delle tecnologie in rete. Si tratta di azioni che rientrano nelle
linee guida che il Governo si è dato per sviluppare la Società
dell'Informazione". I dieci progetti spaziano nei più diversi settori
dell'attività dello Stato, delle sue amministrazioni e arrivano a
coinvolgere direttamente cittadini e aziende. Tra questi ci sono interventi
per la creazione di una rete unica internazionale a banda larga che
collegherà il nostro Paese con le proprie sedi all'estero, non solo
Ambasciate ma anche uffici dell'ICE e rappresentanze varie, con un risparmio
a regime di 10 milioni di € l'anno; la realizzazione di una rete di
distretti digitali della filiera produttiva del tessile e abbigliamento nel
Mezzogiorno; la costituzione di un portale dei servizi alle imprese in grado
di fornire loro on-line oltre una ventina di servizi; un progetto per
aumentare diffusione e utilizzo delle comunicazioni elettroniche non solo
all'interno delle amministrazioni pubbliche ma anche da e per i cittadini e
le imprese; servizi di telemedicina soprattutto per gli ospedali delle 21
isole mediterranee ed i 47 nosocomi italiani attivi in 21 Paesi; e, non
ultimo, il consolidamento della sicurezza della rete della Pubblica
Amministrazione centrale con monitoraggio e gestione degli incidenti
informatici, ma anche un piano di formazione e aggiornamento del personale.
FONTI STRUTTURALI: IMPATTO POSITIVO
SULLA SOCIETÀ DELL'INFORMAZIONE
Bruxelles, 19 marzo 2003 Michel Barnier, Commissario responsabile per la
politica regionale, ha presentato oggi uno studio di valutazione da cui
risulta che i fondi strutturali danno un contributo importante alla
promozione della società dell'informazione. Secondo le stime dello studio,
nel periodo 2000-2006 verranno destinati a misure in questo ambito circa 10
miliardi di €, pari al 7,3% della dotazione dei Fondi strutturali. In
questo modo l'UE dà un contributo importante alla realizzazione degli
obiettivi fissati nel 2000 a Lisbona dagli Stati membri, in particolare
l'iniziativa e-Europe. Presentando lo studio, Michel Barnier ha dichiarato:
"La società dell'informazione rappresenta una vera opportunità per lo
sviluppo regionale, in quanto aiuta anche le regioni più periferiche a
collegarsi col resto dell'Unione e del mondo. Si tratta di una sfida
specifica per la politica di coesione dell'Unione, nel cui ambito è
importante provvedere a colmare il "divario digitale" che, in
Europa, spesso si accompagna a notevoli disparità in termini di ricchezza.
Per questo motivo mi sono prefissato di garantire che ogni programma di
sviluppo regionale sostenuto dall'Europa presenti un qualche aspetto
attinente alla società dell'informazione. Il Commissario Barnier ha
aggiunto: "A questo settore potranno essere destinati sempre maggiori
aiuti europei; recentemente la Commissione ha infatti chiarito che è
possibile finanziare con fondi pubblici infrastrutture di telefonia mobile e
a banda larga senza violare le regole di concorrenza. Di conseguenza, la
quota dei fondi strutturali riservata alla società dell'informazione
dovrebbe passare dal 2% del periodo 1994-1999 al 7,3% dell'attuale periodo
di programmazione". Lo studio ha raffrontato i dati desunti da 150
programmi regionali e tre programmi nazionali cofinanziati dai Fondi europei
nel periodo 2000-2006. Gli importi destinati alla società dell'informazione
vanno da 0,6 € pro capite nel Land tedesco della Bassa Sassonia a 358 €
nella regione irlandese Border, Midlands and West. Senza i necessari
investimenti per l'hardware, la realizzazione degli obiettivi fissati a
Lisbona risulterà rallentata. Lo studio ha inoltre rilevato che: circa la
metà delle regioni, tra cui una quota elevata di regioni dell'obiettivo 1dà
precedenza alla società dell'informazione tenendo conto di tale dimensione
nell'ambito dell'intero programma; in alcuni casi le città svolgono un
ruolo fondamentale, ad esempio in Portogallo dove è stato sviluppato il
concetto di città digitale ("Infoville"); la portata e
l'ambizione dei programmi regionali che promuovono la società
dell'informazione sono determinate da tutta una serie di fattori, quali il
grado di maturità del mercato, la densità demografica, la disponibilità
di competenze e la capacità di programmazione; nella classifica delle 20
regioni con più alta spesa pro capite per la società dell'informazione
figurano sei regioni greche, quattro britanniche e due spagnole. Sette sono
invece regioni insulari o a carattere prevalentemente insulare. Lo studio
raccomanda i seguenti miglioramenti: le regioni dovrebbero investire di più
nella definizione della strategia e nella costituzione di capacità
regionali, in particolare nell'ambito della valutazione delle esigenze
regionali e della selezione dei progetti; le priorità regionali relative
alla società dell'informazione dovrebbero fondarsi su misure regionali sul
versante dell'offerta e della domanda, e presentare un equilibrio tra i vari
elementi: sviluppo di infrastrutture di telecomunicazione (ad esempio reti a
banda larga), accesso, applicazioni e servizi, contenuti digitali e
competenze; dovrebbero essere elaborati dati e indicatori specifici, in
particolare a livello regionale, ai fini della sorveglianza dei progressi
realizzati per colmare il "divario digitale" tra le regioni e
all'interno di ciascuna di esse. I Fondi strutturali dell'UE finanziano
programmi pluriennali a favore dello sviluppo regionale, dell'occupazione e
dei mutamenti strutturali. I programmi sono elaborati nell'ambito di un
partenariato tra regioni, Stati membri e Commissione europea.
Complessivamente, per il periodo 2000-2006 l'UE a 15 ha stanziato 213
miliardi di € per l'insieme degli strumenti d'intervento strutturale e il
Fondo di coesione. I due terzi degli interventi sono concentrati nelle
regioni dell'obiettivo 1, nelle quali il prodotto interno lordo è inferiore
al 75% della media comunitaria. Nei programmi dei Fondi strutturali lo
sviluppo della società dell'informazione figura come priorità generale.
L'espressione "società dell'informazione" indica il processo
economico, sociale e istituzionale nel quale si inseriscono l'evoluzione e
lo sviluppo delle tecnologie della comunicazione e dell'informazione. Il suo
ritmo di sviluppo e l'impatto sulla vita delle persone varia da Stato a
Stato e da regione e regione. Negli ultimi anni la Commissione europea ha
avviato una serie di attività connesse, l'ultima delle quali è costituita
dall'iniziativa e-Europe e dai successivi piani d'azione.
GRUPPO BNL: RECUPERO DI REDDITIVITA' E
UTILI IN CRESCITA DOPO ACCANTONAMENTI PER COMPLESSIVI 1.126 MILIONI UTILE
NETTO CONSOLIDATO IN FORTE CRESCITA (91 MILIONI DI EURO) ?MARGINE
D'INTERESSE + 6,1%; MARGINE D'INTERMEDIAZIONE +1,8%
Roma, 19 marzo 2003. Il Consiglio di Amministrazione di Bnl, presieduto da
Luigi Abete, ha approvato il bilancio consolidato di Gruppo 1 e il progetto
di bilancio della Capogruppo per il 2002. Dopo aver adottato una politica di
bilancio fortemente prudenziale - che ha comportato rettifiche nette e
accantonamenti per complessivi 1.126 milioni di euro e un utilizzo del fondo
rischi bancari generali per 167 milioni di euro - l'esercizio presenta un
utile netto consolidato di 91 milioni di euro, in significativa crescita
rispetto ai 18 del "pro forma" di fine 2001. L'utile della
Capogruppo è pari a 55 milioni di euro. Il CdA proporrà pertanto
all'Assemblea degli Azionisti l'assegnazione di 53,7 milioni di euro a
riserve e di 963 mila a dividendi da attribuire per il 2002 alle sole azioni
di risparmio (0,0415 euro, pari all'8,30% del valore nominale), in pagamento
a partire dal 22 maggio 2003 (stacco cedola il 19 maggio). Il conto
economico consolidato del 2002, nonostante il difficile contesto di mercato,
conferma un positivo trend di crescita con un margine d'interesse che si
attesta a 1.806 milioni di euro (+ 6,1%), un margine d'intermediazione che
raggiunge i 3.057 milioni di euro (+1,8%) e una tenuta delle commissioni e
altri proventi (-0,6%), peraltro in netto recupero nel IV trimestre
(+15,4%). Per la Capogruppo l'incremento del margine d'interesse è del 5,6%
(1.568 milioni di euro), mentre il margine d'intermediazione sale dello 0,9%
(2.610 milioni di euro). Alla crescita del margine d'interesse, oltre
all'attento governo dei costi (sbilancio interbancario -4,5 miliardi di euro
circa) e dei ricavi finanziari, ha contribuito una più incisiva politica
commerciale che ha prodotto importanti aumenti nelle erogazioni di mutui
(+56%) e crediti personali (+23%) e un forte sviluppo per il credito al
consumo finalizzato e le carte di credito revolving. I ricavi da commissioni
hanno risentito in particolare dello sfavorevole andamento dei mercati
mobiliari. Nel settore dei fondi comuni d'investimento tale andamento,
congiuntamente alla raccolta netta negativa, ha determinato una flessione
del patrimonio dell'8,6% - inferiore comunque al dato medio di sistema
(-9,4%, fonte Assogestioni) -permettendo di raggiungere un lieve
miglioramento della quota di mercato. Positiva invece la raccolta di fondi
sul versante assicurativo, dove il valore dei prodotti collocati ha
registrato un'importante crescita superiore al 30%. La forte azione di
controllo dei costi ha consentito di contenere l'incremento dei costi
operativi al 3,4%. Tra questi, i costi del personale mostrano un aumento del
2,3% dovuto in larga misura al rinnovo del contratto di lavoro. Il risultato
operativo consolidato (1.039 milioni di euro, -1,3%), sostanzialmente
stabile rispetto al valore dello scorso anno, ha evidenziato un forte
recupero nell'ultimo trimestre. La Capogruppo vi ha contribuito con 844
milioni di euro. 1 Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2002, come le
altre rendicontazioni periodiche del 2002, è stato predisposto operando il
deconsolidamento delle società controllate operanti in Argentina, facenti
capo alla locale holding company Bnl Inversiones Argentinas Sa. L'esclusione
si è resa ancora una volta necessaria per l'impossibilità, che tuttora
permane, di ricevere tempestivamente dalla partecipata il pertinente flusso
contabile dotato di un sufficiente grado di certezza e attendibilità
civilistica. Al fine di assicurare una maggiore omogeneità, i prospetti
civilistici di stato patrimoniale e di conto economico espongono i risultati
del 2002 raffrontati con i dati pubblicati al 31 dicembre 2001 e con quelli
"pro-forma" (alla stessa data), ottenuti escludendo le risultanze
del Gruppo argentino. Considerate le componenti straordinarie, le imposte e
il risultato di pertinenza di terzi, l'utile netto consolidato si attesta a
91 milioni di euro. La Capogruppo chiude l'esercizio con 55 milioni rispetto
ai 4 di fine 2001 dopo aver spesato oneri per 540 milioni di euro per
fronteggiare la crisi argentina e utilizzato 178 milioni di euro del fondo
rischi bancari generali. Allo scopo di rafforzare i presidi patrimoniali, la
Banca ha inoltre effettuato un ulteriore stanziamento prudenziale al fondo
rischi su crediti di 33 milioni. Sotto il profilo patrimoniale, al 31
dicembre 2002, il totale dei crediti per cassa e non per cassa si attesta a
76.239 (-7,9%). I crediti per cassa alla clientela sono pari a 60.249
milioni con un calo del 4,6%; per la Capogruppo il loro ammontare è pari a
58.832 milioni (-1,2%). L'insieme delle posizioni di dubbio realizzo (ivi
incluso il rischio Paese) diminuisce globalmente nell'anno del 7,3%
attestandosi a 3.781 milioni di euro (3.288 per la Capogruppo). Il grado di
copertura, assicurato dalle svalutazioni, dall'integrale accantonamento
degli interessi di mora e dagli stanziamenti generici disponibili sale al
40% (38,7% per la Capogruppo). Sempre in un'ottica prudenziale,
l'esposizione non garantita verso i paesi a rischio (-38%) è stata
fortemente ridimensionata rispetto al 2001 (-82,6% la componente locale del
Brasile) e il grado di copertura medio è salito nel contempo di oltre 10
punti percentuali, portandosi al 41,2%. La raccolta diretta da clientela,
comprensiva dei prestiti subordinati per 2.878 milioni, sale a 56.232
milioni (+3,3%) mentre la raccolta complessiva del Gruppo ammonta a 71.200
milioni (-6,3%), mentre per la Capogruppo è pari a 69.780 milioni di euro
(-4,7%). La raccolta indiretta (risparmio gestito + risparmio amministrato)
si attesta a 70,2 miliardi di euro (-4,6%). La riduzione si è manifestata
sia nel risparmio amministrato (-4,6%) sia nel risparmio gestito (-4,6%%).
Il segmento dei fondi comuni è quello che ha maggiormente risentito della
flessione verificatasi a livello di sistema, attestandosi a circa 18,5
miliardi (-8,3%). Aumentano invece le gestioni fiduciarie (+8%) e quelle
patrimoniali (+2,2%). Nel settore dei fondi comuni d'investimento
immobiliari, Bnl è leader sia per ammontare di patrimonio raccolto (con una
quota di mercato superiore al 16%), sia per totale delle attività gestite
(circa 675 milioni, corrispondente ad una quota di mercato superiore al
19%). Piano Industriale 2002-2005 Nel 2003 il Gruppo BNL intende rafforzare
ulteriormente l'impegno sulla riduzione dei costi e il miglioramento
dell'efficienza operativa per sostenere la redditività aziendale,
presidiando la qualità dell'attivo, migliorando i ratios patrimoniali e
incrementando tutte le forme di raccolta e dei servizi ad esse collegati. Ciò
consentirà di raggiungere il ritorno ad una condizione strutturale di
profittabilità, un'organizzazione commerciale e finanziaria fortemente
focalizzata sul business e una struttura dei costi molto più efficiente. Le
iniziative poste in atto hanno già prodotto risultati significativi:
?Risorse umane. Prosegue il piano di ridimensionamento dell'organico (-1.157
dipendenti a livello Gruppo; - 364 per la Banca) che ha come obiettivo al
2005 una riduzione complessiva delle risorse del Gruppo del 10% attraverso
esodi, pensionamenti e dismissioni di partecipate. Partecipazioni. E' stata
realizzata la cessione di alcune partecipazioni minori nell'ambito del piano
per la razionalizzazione delle partecipazioni italiane e estere. Attivi
patrimoniali. E' stata effettuata una cessione di attivi per complessivi 2,7
miliardi di euro, finalizzata alla cartolarizzazione di crediti performing
ed è in atto una più rigorosa selezione degli impieghi per il presidio e
la riqualificazione degli attivi. ?Accantonamenti prudenziali. Le rettifiche
nette su crediti sono raddoppiate e la Capogruppo ha approntato un ulteriore
stanziamento di 33 milioni di euro al fondo rischi su crediti. ??Presidio
del rischio. Estensione delle metodologie di rating a tutte le tipologie di
affidamento, graduale rientro e disimpegno delle posizioni problematiche.
??Profilo di rischio. Forte riduzione del grado di concentrazione
dell'esposizione creditizia. I cosiddetti "grandi rischi" -
esposizioni superiori ad un decimo del patrimonio di vigilanza -sono scesi
nei dodici mesi a livello consolidato da 12 a 6 (5 se si considerano anche
le coperture in derivati creditizi). L'insieme di questi interventi ha
consentito una sensibile riduzione dell'attivo ponderato (-8.305 milioni di
euro rispetto a dicembre 2001) e, contestualmente, un incremento del
patrimonio di vigilanza (+198 milioni di euro). Il Tier 1 si è portato al
5,02% e il coefficiente di solvibilità di gruppo al 9,2% (contro l'8% di
fine 2001). Il rafforzamento patrimoniale è stato quindi ottenuto senza
alcun ricorso diretto al mercato dei capitali e nonostante il prelievo netto
dal fondo rischi bancari generali (167 milioni di euro). Nella riunione
odierna il CdA ha cooptato in Consiglio Antonio Ortega Parra, rappresentante
del Bbva, in sostituzione del dimissionario Landolfo Caracciolo di Brienza.
Inoltre Juan Enrique Perez Calot è stato nominato membro del Comitato
Esecutivo subentrando nella carica a Manuel Gonzalez Cid. L'Assemblea
ordinaria degli azionisti è stata convocata per il 22 aprile prossimo alle
ore 10,30 in prima convocazione e il 24 aprile alle 10,30 in seconda
convocazione. Il CdA inoltre ha deliberato l'avvio del Piano di Stock Option
2003-2005 destinato al management. A supporto del 1° ciclo di tale Piano
(2003), il CdA ha quindi deliberato di aumentare il capitale a pagamento
mediante l'emissione di un numero massimo di 21.500.000 azioni ordinarie a
fronte dell'esercizio dei diritti di sottoscrizione, in ragione di un'azione
per ciascun diritto, assegnati a personale in servizio di Bnl SpA e di
società del Gruppo, secondo i criteri stabiliti dal CdA stesso. Le opzioni
potranno essere esercitate pro-quota a partire dal 2005 e non oltre il 2009.
Ai sensi dell'articolo 2439, secondo comma del codice civile, il capitale si
intenderà aumentato di un importo pari al valore nominale delle azioni
sottoscritte entro tale data. Conseguentemente, il Consiglio
d'Amministrazione ha convocato un'Assemblea straordinaria nei giorni 22, 23
e 24 aprile prossimi alle ore 10,30 rispettivamente in prima, seconda e
terza convocazione, per deliberare le modifiche all'articolo 7 quinto comma
dello Statuto per il ripristino, fino a un massimo di 40 milioni di euro,
della delega al CdA per aumenti di capitale riservati a dipendenti della
Banca e del Gruppo. Infine il CdA ha convocato l'Assemblea speciale degli
azionisti di risparmio in prima convocazione per il 22 aprile alle 11, in
seconda per il 23 aprile alle 11 e in terza convocazione per il 24 aprile
alle 15 per la nomina del rappresentante comune degli azionisti di
risparmio.
RISULTATI DI GRUPPO AL 31 DICEMBRE 2002
GRUPPO GENERALI: MIGLIORA LA GESTIONE TECNICA PER 73 MLN € (+11,1%) ?IN
CRESCITA PREMI CONSOLIDATI: 46.894 MLN € (+6%)
Milano, 19 marzo 2003. Il Consiglio di Amministrazione delle Assicurazioni
Generali si è riunito sotto la presidenza di Antoine Bernheim, per
approvare il bilancio della Capogruppo e il bilancio consolidato
dell'esercizio 2002. Il risultato negativo è influenzato in modo
significativo dall'andamento dei mercati finanziari che hanno comportato
rilevanti svalutazioni sul portafoglio azionario, ivi comprese quelle
relative alle partecipazioni strategiche, dovute alla rigorosa politica di
valutazione che il Gruppo adotta. L'esercizio ha inoltre evidenziato una
diminuzione dei redditi ordinari da investimenti, una marcata contrazione
sia degli utili da negoziazione sia di quelli di natura straordinaria.
Significativo è stato l'impatto degli effetti del regime fiscale di
indeducibilità a cui sono soggette le minusvalenze su titoli in importanti
paesi di operatività del Gruppo. È proseguito il miglioramento della
gestione tecnica complessiva che ha registrato una diminuzione del saldo
negativo di 73 milioni di euro (11,1%) passando da un risultato di -656
milioni ad uno di -583 milioni. In particolare, il risultato tecnico dei
rami danni è migliorato di 86 milioni rispetto al 2001, riducendo il
passivo a 1.393 milioni (dai 1.479 milioni nel 2001), nonostante l'impatto
degli oneri dei sinistri causati dalle alluvioni avvenute in Europa e
l'aumento del costo della riassicurazione registrato dai mercati
internazionali. Il risultato tecnico del ramo vita, pari a 810 milioni, si
è confermato sostanzialmente in linea rispetto all'esercizio precedente
nonostante l'effetto della riduzione dei margini finanziari sui prodotti
dovuto all'andamento dei mercati borsistici. Il volume premi complessivo,
nonostante le persistenti difficoltà economiche a livello mondiale, ha
registrato, a condizioni omogenee, una crescita del 6% attestandosi a 46.894
milioni (+ 5,8% nel ramo vita a 29.125 milioni e + 6,2% nei rami danni a
17.769 milioni). Nell'esercizio è proseguita la tendenza al miglioramento
dell'incidenza dei costi sui premi pari al 17,3% (migliorata di 1,6 punti
percentuali), soprattutto per effetto delle operazioni di riorganizzazione
delle strutture del Gruppo. La raccolta premi del Gruppo ha evidenziato nel
corso del 2002 un costante ritmo di crescita, confermata nei primi due mesi
del 2003 che hanno registrato un tasso di sviluppo del 6,5% nel ramo vita e
del 6% nei rami danni, in linea con gli obiettivi del piano industriale
2003-2005. La componente non tecnica nell'esercizio è stata sensibilmente
condizionata da un forte calo dei proventi da investimenti che sono scesi a
12.405 milioni (13.553 milioni a fine 2001) e dalle rilevanti svalutazioni
sul portafoglio mobiliare per 3.998 milioni, che hanno inciso sul conto
economico del periodo in conseguenza della applicazione dei principi
contabili nazionali anziché interessare in parte il patrimonio netto, come
invece consentono i principi internazionali. La gestione straordinaria nel
2002 è passata da positiva per 952 milioni nel 2001 a negativa per 384
milioni. L'andamento della gestione non tecnica e di quella straordinaria
hanno quindi fornito un contribuito sensibilmente inferiore rispetto al
precedente esercizio. Il risultato prima delle minorities è quindi stato
negativo per 613 milioni di euro. Su tale importo hanno influito le imposte
per 280 milioni anche a causa degli effetti del regime fiscale di
indeducibilità a cui sono soggette le minusvalenze su titoli in importanti
paesi di operatività del Gruppo. Il risultato netto finale dopo le
minorities è stato negativo per 754 milioni di euro (positivo per 1.100 nel
2001). La Capogruppo ha registrato un utile di esercizio pari a 206 milioni
di euro (442 milioni nel 2001), evidenziando una contrazione determinata dai
medesimi fattori sopra descritti. Tenuto conto che la contrazione del
risultato d'esercizio della Compagnia, così come quella del consolidato, è
stata determinata da componenti di natura straordinaria ma che la gestione
industriale si conferma in miglioramento, il dividendo unitario proposto è
pari a 0,28 euro per azione in linea con il precedente esercizio. Bilancio
Consolidato Di Gruppo Riflette la situazione patrimoniale e il conto
economico di 175 società: 108 compagnie di assicurazione, 54 holding di
partecipazione e società finanziarie, 13 società immobiliari.La gestione
assicurativa I premi consolidati hanno raggiunto 46.894 milioni di euro (+6%
a termini omogenei). Alla raccolta del lavoro diretto hanno contribuito i
Paesi dell'Unione Europea per il 90,5% (l'Italia per il 35,5%, la Germania
per il 26,4%, la Francia per il 17%). Nel complesso, i premi vita si sono
attestati a 29.125 milioni con una crescita del 5,8%; nei rami danni la
raccolta è stata di 17.769 milioni (+6,2%). Nei rami danni il rapporto
sinistri a premi, al netto della riassicurazione, si è attestato all'81,1%,
ed è in linea con quello dell'esercizio precedente, nonostante l'impatto
dei significativi sinistri derivati dagli eventi atmosferici che hanno
colpito alcuni paesi dell'Europa centro orientale e l'incremento del costo
della riassicurazione. 3 La combined ratio nei rami danni è migliorata di
0,5 punti percentuali a 107,9% (108,4% nel 2001). L'incidenza dei costi
complessivi dei rami vita e danni rispetto ai premi ha evidenziato una
ulteriore contrazione attestandosi a 17,3% (18,9% nel 2001). Le riserve
tecniche nette sono ammontate a 199.141 milioni (191.020 milioni a fine
2001); l'indice di riservazione si mantiene su ottimi livelli. Per quanto
riguarda l'andamento nei principali territori di operatività del Gruppo, è
stata confermata una crescita dei premi in Italia pari al 9% (nel vita +9,9%
e nei danni +7%). In Germania la dinamica di sviluppo è stata pari al 4,1%,
(nel vita +4,3% e nei danni +3,7%). In Francia, dove i premi sono cresciuti
del 12,9%, il Gruppo ha realizzato nel ramo vita uno sviluppo del +14,7% e
anche nei rami danni la raccolta ha registrato una forte progressione
(+9,2%). La gestione patrimoniale e finanziaria Gli attivi al 31 dicembre
2002 ammontano complessivamente a 234.724 milioni di euro. Nello sfavorevole
quadro internazionale delineato, la gestione finanziaria del Gruppo ha
proseguito nella strategia volta alla riduzione degli investimenti azionari,
che rappresentano l'8,5% rispetto al totale degli investimenti (11,9% al 31
dicembre 2001). Nel contempo è aumentato il peso dei titoli obbligazionari,
ove si è puntato ad allungare la durata media dei portafogli nel rispetto
dei criteri di congruenza con gli impegni tecnici assunti. Gli investimenti
complessivi, escludendo quelli il cui rischio è a carico degli assicurati,
sono saliti a 181.644 milioni (174.926 milioni a fine 2001). Nell'ambito
della composizione di tali investimenti, quelli a reddito fisso
rappresentano il 77,8%, le azioni l' 8,5%, gli immobili il 6,6%. I redditi
ordinari da investimenti sono ammontati a 9.509 milioni di euro (10.404
milioni nel 2001). I profitti netti da realizzo ordinari sono ammontati a
1.588 milioni (rispetto a 1.753 milioni nel 2001). Le minusvalenze nette da
valutazione e gli ammortamenti sono stati pari a 3.929 milioni (1.618
milioni nel 2001). Le plusvalenze latenti sul portafoglio titoli sono
ammontate a fine anno a 5.531 milioni di euro (6.377 milioni a fine 2001).
Strategie e operatività del Gruppo Nel 2002 sono stati realizzati ulteriori
interventi volti ad accrescere la redditività del Gruppo attraverso una
sempre maggiore valorizzazione dell'attività assicurativa e il
miglioramento dell'efficienza aziendale. In particolare, Generali ha puntato
a implementare la propria redditività nei territori di operazione,
proseguendo contemporaneamente nella espansione e nel rafforzamento della
propria posizione in aree con interessanti prospettive di crescita. Per
conseguire tale obiettivo la Compagnia ha fatto leva su una strategia
distributiva basata principalmente sulle reti di agenti monomandatari e di
promotori finanziari e su una pluralità di marchi, su un'offerta di
prodotti competitiva, su un elevato livello del servizio prestato alla
clientela e su centri di servizio comuni nelle varie aree di operatività
del Gruppo. In questo quadro si inserisce l'importante funzione della nuova
struttura strategica di Corporate Center, con l'obiettivo di ottimizzare i
processi di pianificazione e controllo di Gruppo, di garantire l'impiego
efficiente del capitale, conseguire una migliore valutazione dei rischi, di
realizzare un più efficace coordinamento delle politiche di gestione delle
risorse umane ed informatiche e di attuare politiche di contenimento dei
costi. 4 In Italia, nell'ambito del processo di riorganizzazione e di
valorizzazione di specifiche aree di attività sono state concluse nel 2002
alcune importanti operazioni. Nel settore immobiliare, Generali e Alleanza
hanno conferito alla controllata Generali Properties i propri rami
d'azienda. Tale operazione è finalizzata da un lato a valorizzare
maggiormente lo specifico patrimonio con una gestione più dinamica e
flessibile sul mercato, dall'altro di mettere a frutto l'elevata
professionalità - maturata a livello di Gruppo - sia nella gestione dei
fondi immobiliari che nell'offerta di servizi di "Property e facility
management" anche ad altri gestori immobiliari professionali. Nel
settore del risparmio gestito, il 31 dicembre è stata portata a termine la
fusione per incorporazione delle società di gestione dei fondi comuni Prime
Gest e Prime Funds in Generali Asset Management, a seguito della quale i
fondi comuni di investimento Prime hanno assunto il nuovo marchio Generali
Prime. Per quanto riguarda le reti distributive operanti sul territorio, va
segnalata l'avvenuta integrazione delle reti di promotori finanziari Altinia,
Ina e Prime in Banca Generali. A seguito di tale operazione Banca Generali
ha acquisito una propria struttura diretta di vendita. Nei mercati
dell'Europa centro-orientale, sono state acquisite attraverso Generali
Holding Vienna le attività possedute da un gruppo assicurativo europeo in
Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia. Il Gruppo ha inoltre
ottenuto la licenza per operare in Croazia tramite Generali Zivotno
Osiguranje, la nuova compagnia del settore vita, ed ha anche previsto la
costituzione di una società danni nel corso del 2003. Sono stati raggiunti
inoltre due importanti accordi di bancassicurazione in Slovacchia e nella
Repubblica Ceca. Il Gruppo è entrato nel ristretto numero di compagnie
straniere operanti in Cina attraverso Generali China Life Insurance Company,
joint venture controllata pariteticamente con uno dei più importanti gruppi
industriali del Paese. La nuova compagnia si avvale ad oggi di una forza di
vendita di 800 agenti. Nel Sud-est asiatico, le Generali hanno fatto il
proprio ingresso in Thailandia assumendo una partecipazione azionaria in due
compagnie specializzate nel ramo vita e nei rami danni, che hanno assunto
rispettivamente la denominazione Generali Thailand Assurance e Generali
Thailand Insurance. L'operazione è stata realizzata con la collaborazione
del partner strategico di Generali in Asia. Nei primi mesi del 2003 il
consiglio di amministrazione della Compagnia ha approvato il piano
industriale di Gruppo per il triennio 2003-2005, che è stato
successivamente illustrato dal management alla comunità finanziaria e che
fissa importanti obiettivi di performance, le linee guida strategiche, la
nuova struttura organizzativa e le azioni di management richieste per la
realizzazione dello stesso. Uno degli obiettivi previsti dal piano per il
mercato italiano, la sigla dell'accordo con il Gruppo Intesa per la
realizzazione di una joint venture di bancassicurazione nel ramo vita, si è
concretizzata all'inizio di marzo; nasce quindi un soggetto leader in Italia
nel settore di bancassicurazione, che potrà contare sulla base dei dati di
fine 2002 su un ammontare di riserve tecniche di circa 16,5 miliardi di euro
e una raccolta premi di circa 3,7 miliardi. La nuova società vita sarà
forte di una rete distributiva di circa 3.000 sportelli bancari e 1.700
promotori finanziari. Bilancio Della Capogruppo La gestione assicurativa La
raccolta premi complessiva è ammontata a 5.290 milioni con un incremento
pari al 4,6% a condizioni omogenee, di cui 3.312 milioni sottoscritti in
Italia e 1.978 milioni nei mercati esteri. I premi del lavoro diretto sono
ammontati a 2.727 milioni (+10,2%), quelli del lavoro indiretto a 2.563
milioni sostanzialmente in linea con l'esercizio 2001. Nei rami danni, in
particolare, la raccolta premi ha registrato un incremento del 7,4%,
raggiungendo 3.511 milioni. Nello specifico, i premi del lavoro diretto in
Italia, pari a 2.352 milioni, hanno registrato una crescita del 9,9%. Il
rapporto sinistri a premi, al netto della riassicurazione, ha registrato un
significativo miglioramento attestandosi a 81,8% (83,1% nel 2001).
L'incidenza dei costi complessivi sui premi ha mostrato un ulteriore
contrazione passando al 24,1% dal 25,3%, confermando l'andamento positivo
degli ultimi esercizi. Il saldo tecnico netto della gestione assicurativa ha
evidenziato un utile di 398 milioni, superiore di 170 milioni rispetto a
quello del precedente esercizio. Le riserve tecniche nette sono ammontate
complessivamente a 17.170 milioni (16.657 nel 2001); l'indice di
riservazione si mantiene su ottimi livelli. Rete distributiva La rete
distributiva di Assicurazioni Generali è costituita da 1.482 agenti
monomandatari, 906 produttori dipendenti e circa 3.440 collaboratori
d'agenzia. La gestione patrimoniale e finanziaria Gli investimenti hanno
raggiunto 29.177 milioni stabile rispetto al precedente esercizio (+5% a
termini omogenei); i relativi redditi al lordo delle imposte sono ammontati
a 1.834 milioni (+ 29,1%) con un tasso medio di rendimento del 5,5%. Il
principale apporto è derivato dai dividendi (1.176 milioni di euro rispetto
a 510 milioni nel 2001). Le plusvalenze realizzate dalla cessione di attivi
sono ammontate a 85 milioni; le minusvalenze di registro al netto delle
riprese sono state di 356 milioni. Il portafoglio titoli a fine 2002 ha
presentato plusvalenze latenti pari a 4.832 milioni (6.277 nel 2001). Il
patrimonio netto, incluso l'utile dell'esercizio, è salito a 7.795 milioni,
con un incremento di 232 milioni. L'eccedenza rispetto al fabbisogno di
copertura del margine di solvibilità è di 6.035 milioni (6.082 nel 2001).
All'Assemblea degli Azionisti, convocata per i giorni 25 e 26 aprile a
Trieste, verrà proposta la distribuzione di un dividendo di 0,28 euro per
azione, per un'erogazione complessiva di 357 milioni, di cui 161 milioni di
euro sarà prelevato dalla riserva straordinaria. Il dividendo sarà in
pagamento dal 22 maggio, con stacco cedola a partire dal 19 maggio. Gli
azionisti sono convocati per: l'approvazione del Bilancio relativo
all'esercizio 2002; il conferimento degli incarichi di revisione contabile
per il triennio 2003-2005; la nomina dei membri elettivi del Consiglio
Generale e infine la nomina di un amministratore ai sensi dell'art. 2386 del
codice civile. Il Consiglio di amministrazione ha inoltre approvato
l'accordo per la costituzione della joint venture di bancassicurazione nel
ramo vita con Banca Intesa e il Credit Agricole. È stato infine deliberato
un aumento di capitale per l'importo massimo di 350 mila euro in favore del
personale dipendente al servizio di un secondo ciclo del piano di stock
grant.
RAS: FORTE CRESCITA DELLA REDDITIVITÀ
NEL 2002 ?UTILE NETTO DI 911 MILIONI DI EURO (402 NEL 2001) ?PROPOSTO UN
DIVIDENDO DI 0,44 EURO PER LE AZIONI ORDINARIE (+19%)
Milano, 19 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione Ras, che si è
riunito ieri sotto la presidenza di Giuseppe Vita, ha esaminato il bilancio
della Capogruppo e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2002. L'utile
netto consolidato è stato pari a 911 milioni di euro, rispetto ai 402
milioni del 2001. All'Assemblea, convocata per il 30 aprile 2003, sarà
proposta la distribuzione di un dividendo di 0,44 euro per le azioni
ordinarie (+19% rispetto al 2001) e di 0,46 euro per le risparmio (+15%), da
porsi in pagamento a partire dal 22 maggio 2003 con stacco della cedola in
data 19 maggio 2003. "Le condizioni di mercato, ancora più avverse che
nel 2001, non ci hanno impedito di raggiungere risultati di cui siamo
particolarmente soddisfatti. Abbiamo già superato molti degli obiettivi
fissati dal piano triennale per il 2003, sia per quanto riguarda i volumi
che in termini di quote di mercato", ha detto Mario Greco,
amministratore delegato di Ras. "Inoltre, in linea con le nostre
previsioni, abbiamo ridotto il capitale di rischio per le singole unità di
business liberando risorse per gli investimenti. Infine -ha aggiunto Greco-
non abbiamo derogato dall'obiettivo prioritario della creazione di valore:
nel solo 2002 sono stati restituiti agli azionisti 1.096 milioni di euro,
932 dei quali ai soci di minoranza". Un risultato ottenuto con un piano
di buy-back per 800 milioni di euro, effettuato con Offerta pubblica di
acquisto, e una crescita del monte dividendi a 296 milioni di euro nel 2002.
Andamento per aree di business Il 2002 è stato caratterizzato da un
andamento molto positivo del business, sostenuto da una raccolta premi in
forte crescita e da un aumento della redditività in tutti i comparti. I
premi lordi consolidati si sono attestati a oltre 15 miliardi di euro, in
progresso del 17% rispetto al 2001. Danni Nei Danni la raccolta è stata
pari a 6,7 miliardi di euro (+8%), con un miglioramento del combined ratio
(rapporto tra costo dei sinistri, spese di distribuzione e altri oneri sui
premi) dal 105,6% del 2001 al 104,7% di fine 2002. Determinante il
contributo dell'Italia, che ha registrato un combined ratio del 103,2%
(105,3% nel 2001), raggiungendo con un anno di anticipo l'obiettivo di
redditività 2003 fissato per tutto il Gruppo. Vita e servizi finanziari Nel
corso del 2002 i premi Vita consolidati sono stati pari a 8,3 miliardi di
euro (+26% rispetto al 2001) con un risultato tecnico della gestione in
miglioramento del 12%, a 118 milioni di euro. In Italia sono stati raccolti
premi per 6,5 miliardi di euro (in crescita del 30% rispetto ai 5 miliardi
del 2001), con una nuova produzione di 4,8 miliardi di euro (+37%). Il
valore intrinseco (embedded value 1 ) del portafoglio vita e risparmio
gestito, escludendo qualsiasi valore che si possa attribuire alla produzione
futura si è attestato a 3.455 milioni di euro (erano 3.474 milioni nel
2001). Il valore della nuova produzione ha raggiunto nel 2002 i 132 milioni
di euro (+19% rispetto ai 111 milioni del 2001). In Italia il valore della
nuova produzione Vita è stato pari a 116 milioni di euro, in crescita del
33% rispetto agli 87 milioni del 2001. I flussi netti di raccolta nei
servizi finanziari hanno raggiunto i 935 milioni di euro (+19% rispetto al
2001) con un patrimonio gestito e amministrato che si è attestato a 10,7
miliardi di euro. Redditività e risultati 2002 Nel 2002 gli investimenti
hanno raggiunto i 39.041 milioni di euro, con un aumento del 20% rispetto ai
32.502 milioni nel 2001. Gli investimenti sono così ripartiti: il 6,9% in
titoli azionari di trading, il 3,6% in partecipazioni strategiche, il 70,7%
in titoli a reddito fisso e il restante 18,8% in immobili e altro. Le
plusvalenze non realizzate su titoli quotati, pari a 1.801 milioni di euro
al 31 dicembre 2002, sono rimaste sostanzialmente invariate (1.774 milioni
di euro a fine 2001). Le rettifiche di valore portate a conto economico sono
cresciute da 246 milioni di euro di fine 2001 a 675 milioni di euro a causa
del cattivo andamento dei mercati finanziari. Le riserve tecniche nette sono
aumentate da 34.544 milioni di euro nel 2001 a 43.832 milioni nel 2002. Il
reserve ratio del ramo danni è quindi migliorato, passando dal 156% del
2001 al 166% di fine 2002. Il patrimonio netto consolidato di pertinenza del
Gruppo è di 4.974 milioni di euro. Nel 2002 il risultato operativo prima
dei realizzi da investimenti è stato pari a 661 milioni di euro, in
crescita del 6% rispetto ai 625 milioni del 2001. In considerazione dei
proventi straordinari derivanti dalla cessione di parte del patrimonio
immobiliare, Ras ha realizzato plusvalenze per 151 milioni di euro (rispetto
ai 255 milioni del 2001). Pertanto il risultato operativo prima delle
rettifiche di valore è stato di 812 milioni di euro (-8% rispetto agli 880
milioni del 2001). L'utile netto consolidato, in crescita significativa
grazie anche alla componente straordinaria, ha raggiunto 911 milioni di
euro, rispetto ai 402 milioni di euro del 2001. L'utile netto della
Capogruppo Ras SpA ha raggiunto nel 2002 i 1.059 milioni di euro (era di 581
milioni nel 2001). Prospettive Ras prevede di chiudere il 2003 con una
ulteriore forte crescita della redditività industriale. La performance
complessiva sarà peraltro influenzata, da un lato, dall'andamento dei
mercati finanziari e dallo scenario internazionale, dall'altro, da possibili
interventi di ottimizzazione del capitale investito.
ANTONVENETA APPROVA IL BILANCIO
INDIVIDUALE E CONSOLIDATO 2002: UTILE DI GRUPPO IN LINEA CON IL 2001,
PROPOSTO UN DIVIDENDO DI 0,60 EURO PER AZIONE
Padova, 19 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Banca Antonveneta,
si è riunito ieri (18 marzo 2003) per approvare i risultati dell'esercizio
2002, a livello consolidato e individuale, i quali hanno confermato il
positivo trend di crescita aziendale. I risultati economici consolidati Il
margine di gestione denaro è ammontato a 1.490 milioni di euro, con un
incremento del 6,5% sull'anno precedente. Alla base del miglioramento vi è
la crescita dei volumi medi intermediati con la clientela ordinaria in un
contesto di tassi decrescenti. Al netto dei proventi non ricorrenti
dell'"operazione Bell" - presenti in entrambi gli esercizi ma nel
2002 nettamente inferiori, nel loro complesso, a quelli del 2001 - il
margine di gestione denaro mostra una crescita del +12,2%. Il margine da
servizi ha superato gli 825 milioni di euro, registrando, rispetto al 2001,
una flessione del 10%; al netto degli effetti dell'"operazione Bell",
detto margine è aumentato del +7,8%. Nel dettaglio, il complesso delle
commissioni e degli altri proventi netti si è attestato su un valore, pari
a 807 milioni di euro, del 9% superiore a quello registrato nel 2001. I
profitti da operazioni finanziarie, si sono approssimati a 18 milioni di
euro rispetto ai circa 177 milioni del 2001, in massima parte riconducibili
alla citata "operazione Bell". Il margine di intermediazione, pari
a 2.315 milioni di euro risulta sostanzialmente allineato ai valori del
2001; al netto dei ricordati effetti dell'"operazione Bell" la
crescita del margine in questione si è approssimata al 10,5%. Le spese
amministrative sono risultate pari a 1.126 milioni di euro, evidenziando una
crescita su base annua del 3,5%; il rapporto "cost/income",
"normalizzato", è sceso, nell'esercizio in esame, al 63,3% dal
66,7% del 2001. Il risultato lordo di gestione si è attestato a 1.189
milioni di euro rispetto ai 1.227 milioni del 31 dicembre 2001. Al netto
degli effetti dell'"operazione Bell" in entrambi gli esercizi, il
risultato in parola ha registrato un aumento di circa il 19%. Le rettifiche
di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali sono ammontate a 271
milioni di euro, contro i 248 milioni del 2001. Le rettifiche di valore su
crediti e accantonamenti per garanzie e impegni, al netto delle relative
riprese di valore, sono ammontate a circa 438 milioni di euro, contro i 297
milioni circa del 2001. L'aggregato comprende, tra l'altro, rettifiche
forfettarie che recepiscono i maggiori stanziamenti posti volontariamente
dalla Capogruppo a presidio del rischio di credito, con positivi riflessi,
in particolare, sul grado di copertura dei crediti in bonis e dei crediti
incagliati, pari rispettivamente allo 0,22% e al 21,1% a fronte dello 0,15%
e del 14,5% del 2001. L'utile delle attività ordinarie, sulla cui entità
hanno inciso i suddetti stanziamenti forfettari, è ammontato a 459 milioni
di euro, rispetto ai 635 milioni del 2001. L'utile netto è risultato di
216,2 milioni di euro (+1,4%) rispetto ai 213,2 milioni di euro del 2001. 3
Principali aggregati patrimoniali consolidati Al 31 dicembre 2002, la
raccolta complessiva è risultata pari a 62.666 milioni di euro, con una
crescita annua del 4,3%. Segnatamente, la raccolta diretta è stata di euro
36.128 milioni, +11,3% nei confronti del dato di fine esercizio 2001; la
raccolta indiretta si è attestata a euro 26.538 milioni con una flessione,
nell'anno, del 4%. La diminuzione, comune all'intero sistema e connessa al
perdurare della congiuntura negativa dei mercati finanziari, ha interessato
- pur con intensità differenziate - sia la componente gestita (-7%) sia
quella amministrata (-2,3%), anche per effetto della valorizzazione ai
valori di mercato. Gli impieghi alla clientela sono ammontati a 36.927
milioni di euro, con un incremento annuo del 9,5%; significativamente
elevata è stata la crescita dei mutui (+39,1%). I crediti in sofferenza, al
netto delle rettifiche, sono passati dai 607 milioni di euro del 31 dicembre
2001 ai 782 milioni del 31 dicembre scorso con una crescita del 28,9%; tale
incremento percentuale riflette un livello di sofferenze particolarmente
basso nel 2001, a seguito di un'importante operazione di cartolarizzazione.
Il rapporto sofferenze/impieghi si è adeguato al 2,12% (1,80% a dicembre
2001), valore allineato a quello del sistema bancario nel suo complesso. Al
31 dicembre 2002 il patrimonio netto consolidato - comprensivo del
"fondo per rischi bancari generali" e dell'utile netto di periodo
- è risultato pari a 2.961 milioni di euro (+7,3% rispetto ai 2.759 milioni
dell'esercizio 2001). Il Roae (return on average equity, rapporto tra utile
netto e patrimonio medio), stante l'aumento del patrimonio netto, è
risultato pari al 7,6% a fronte del 7,9% del 2001. Per quanto concerne i
coefficienti patrimoniali, quello di solvibilità, considerando anche i
rischi di mercato e gli altri requisiti prudenziali, si è attestato
all'8,41% (9,03% a dicembre 2001). Al 31 dicembre 2002 la rete territoriale
del Gruppo si avvaleva di 1.055 sportelli bancari (di cui 6 all'estero);
l'organico medio del Gruppo nel 2002 è risultato di 10.907 unità. I
risultati della Capogruppo nel 2002 I risultati economici Il margine di
gestione denaro è ammontato a 1.336 milioni di euro, con un incremento
dell'1,5% sul 2001, tale percentuale si adegua al 16,6% al netto degli
effetti dell'"operazione Bell", evidenziati dalla diminuzione
della componente "dividendi" che è passata da 282 milioni di euro
del 2001 a 176 milioni. Il margine da servizi ha superato i 687 milioni di
euro, con una crescita del 6,3% sul 2001. Il margine di intermediazione,
pari a 2.023 milioni di euro, è aumentato, rispetto al 2001, del 3,1%. Le
spese amministrative sono risultate pari a 1.036 milioni di euro,
evidenziando un 4 incremento sul 2001 dell'8,1%; il rapporto "cost/income"
è passato dal 66,1% "normalizzato" dell'esercizio 2001 al 63,3%
del 2002. Il risultato lordo di gestione della Capogruppo si è attestato a
987 milioni di euro, rispetto ai circa 1.004 milioni del 2001. La variazione
(-1,7%) diviene positiva e pari al 18,4% al netto degli effetti indotti sul
bilancio 2001 dall'"operazione Bell". L'ammontare delle rettifiche
di valore e degli accantonamenti, al netto delle riprese di valore, è
risultato pari a 666 milioni di euro contro i 519 milioni del 2001. In
particolare sono state effettuate, anche in relazione ai richiamati principi
prudenziali, rettifiche di valore su crediti e accantonamenti per garanzie e
impegni, al netto delle riprese di valore, per 416,1 milioni di euro
rispetto ai 270,2 milioni del 2001. L'utile delle attività ordinarie è
ammontato a 321 milioni di euro rispetto ai 485 milioni del 2001. L'utile
netto del 2002 è risultato pari a 181,5 milioni di euro rispetto ai 243,5
milioni dell'esercizio 2001, anno nel quale la Banca aveva beneficato dei
ricordati profitti riconducibili all'"operazione Bell". Principali
aggregati patrimoniali della Capogruppo Nel 2002, la raccolta complessiva
della Capogruppo ha superato i 53.468 milioni, in crescita del 4,6% rispetto
al dato del 2001. Segnatamente, la raccolta diretta è stata di euro 28.516
milioni di euro (+14,6%); la raccolta indiretta, si è attestata a euro
24.952 milioni con una flessione del 5% rispetto al 2001. Gli impieghi alla
clientela sono ammontati a 28.924 milioni di euro, con un incremento annuo
del 14,4%, significativamente elevata è stata la crescita dei mutui
(+49,6%). Nel corso dell'esercizio in esame, come su evidenziato, una parte
significativa del reddito lordo di periodo è stata destinata a fronteggiare
il generico rischio di credito e le posizioni incagliate; il grado di
copertura dei crediti in bonis è aumentato, rispetto alla fine
dell'esercizio 2001, dallo 0,15% allo 0,25% e quello delle posizioni
incagliate dal 15% al 20%. I crediti in sofferenza, al netto delle
rettifiche, sono passati dai 421 milioni di euro del 31 dicembre 2001 ai 684
milioni del 31 dicembre 2002; il rapporto sofferenze/impieghi si è adeguato
al 2,37%. Al 31 dicembre 2002 il patrimonio netto - comprensivo del
"fondo per rischi bancari generali" e dell'utile di esercizio - è
risultato pari a 3.080 milioni di euro (+5,6% rispetto al 31 dicembre 2001).
Conclusa positivamente l'Opa su Interbanca Il Consiglio di Amministrazione
di Banca Antonveneta ha, inoltre, preso atto con soddisfazione del successo
ottenuto dall'Opa su Interbanca, che si è conclusa lo scorso 14 marzo. In
base al numero delle azioni ordinarie apportate, tenuto conto di quelle già
possedute, Banca Antonveneta detiene il 96% del capitale sociale di
Interbanca. In considerazione della percentuale raggiunta, Banca Antonveneta,
come dichiarato nel Documento di Offerta, procederà al lancio di un'Opa
residuale ai sensi dell'art. 108 del TUF con le modalità e nei tempi
previsti dalla vigente normativa. Corporate governance Il Consiglio di
Amministrazione di Banca Antonveneta, in linea con quanto raccomandato dal
Codice di autodisciplina delle Società quotate, ha valutato sussistere i
requisiti d'indipendenza previsti per gli Amministratori non esecutivi in
capo al Presidente Dott. Antonio Ceola ed ai Consiglieri Prof. Leopoldo
Mazzarolli, Prof. Gilberto Muraro e Avv. Antonio Scala. Inoltre il Consiglio
ha approvato la Relazione annuale sul sistema di corporate governance e
sull'adesione al Codice di autodisciplina delle Società quotate. Tale
relazione, conformemente alle norme regolamentari emanate da Borsa Italiana,
verrà messa a disposizione dei Soci insieme alla documentazione prevista
per l'Assemblea dei Soci. A conclusione dell'esame dei dati dell'esercizio
2002, il Consiglio di Amministrazione ha convocato a Padova, per il 30
aprile 2003, in prima convocazione, e per il 10 maggio 2003 in seconda
convocazione, nei padiglioni dell'Ente Fiera, l'Assemblea ordinaria dei
Soci, cui verrà sottoposto il progetto di bilancio del 7° esercizio
sociale e la proposta di distribuzione di un dividendo di euro 0,60 per
azione, che conferma quello dell'esercizio precedente. Il dividendo sarà
posto in pagamento a decorrere dal 22 maggio p.v., con stacco cedola n. 8,
in data 19 maggio, e con attribuzione del relativo credito di imposta
"pieno", di cui all'art. n. 105 comma 1 lettera "A"
D.P.R. 917/86. L'Assemblea verrà altresì chiamata a deliberare in ordine
all'adozione di un regolamento assembleare.
SNAM RETE GAS: IL CONSIGLIO APPROVA IL
BILANCIO CONSOLIDATO E IL PROGETTO DI BILANCIO DI ESERCIZIO 2002 E LA
PROPOSTA DI DISTRIBUZIONE DI UN DIVIDENDO DI 0,16 EURO PER AZIONE.
San Donato Milanese, 19 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Snam
Rete Gas S.p.A. nella riunione odierna ha approvato il bilancio consolidato
dell'esercizio 2002 che chiude con l'utile netto di 431 milioni di euro ed
il progetto di bilancio di esercizio che chiude con l'utile netto di 48,3
milioni di euro. Il bilancio consolidato conferma i dati preconsuntivi
annunciati dal Consiglio il 24 febbraio 2003. Il bilancio consolidato e il
progetto di bilancio di esercizio sono stati messi a disposizione del
Collegio sindacale e della Società di revisione e saranno messi a
disposizione del pubblico entro i termini di legge. Il Consiglio di
Amministrazione ha deliberato di proporre all'Assemblea ordinaria -
convocata il 29 e 30 aprile 2003, rispettivamente in prima e seconda
convocazione - la distribuzione di un dividendo di 0,16 euro per azione, da
prelevare dalla riserva sovrapprezzo azioni. Ai sensi dell'art. 44, primo
comma, del Testo Unico Imposte sui Redditi, la riserva distribuita non
costituisce reddito imponibile per gli azionisti; le somme ricevute riducono
il costo fiscalmente riconosciuto delle azioni possedute. Il dividendo sarà
messo in pagamento a partire dal 22 maggio 2003, con stacco fissato al 19
maggio 2003. Sulla base delle tariffe approvate dal Regolatore, e con una
stima di crescita dei volumi pari a circa il 3%, i ricavi dell'attività di
trasporto nell'anno termico 1° ottobre 2002 - 30 settembre 2003 sono attesi
in crescita di circa il 2,5% rispetto all'anno termico 2001/2002, al netto
delle componenti che trovano uguale contropartita nei costi. Gli schemi
sintetici dello stato patrimoniale e del conto economico del bilancio
consolidato e del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2002 di Snam Rete Gas
S.p.A. sono allegati al presente comunicato.
AEM: APPROVATI I RISULTATI
DELL'ESERCIZIO 2002
Milano, 19 marzo 2003 - Si è riunito ier, sotto la presidenza dell'ing.
Giuliano Zuccoli, il Consiglio di Amministrazione di Aem che ha esaminato ed
approvato i risultati dell'esercizio 2002 che vedono una crescita del
margine operativo lordo (Ebitda) del 10,4%, pari a 302 milioni di euro. I
ricavi consolidati del gruppo Aem al 31 dicembre 2002 ammontano a 1.040,5
milioni di euro (-6,5% rispetto all'esercizio precedente), incorporando per
oltre 75 milioni di euro la riduzione dei prezzi delle materie prime sui
mercati internazionali che ha avuto riflessi sui prezzi unitari di vendita
e, per circa 35 milioni di euro, l'impatto dei provvedimenti tariffari
adottati dall'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas. La significativa
contrazione dell'attività produttiva - per circa 980 milioni di kWh -
dovuta alla bassa idraulicità rispetto ai livelli eccezionali riscontrati
nel 2001 e alla fermata nel secondo semestre dell'anno del gruppo
termoelettrico da 320 Mw di Cassano per programmati interventi di repowering,
ha altresì rallentato la dinamica del fatturato sebbene a sostegno delle
vendite si sia operato con maggiori acquisti da terzi fornitori per circa
470 milioni di kWh. Le vendite di energia elettrica ai clienti finali e
grossisti evidenziano un significativo miglioramento del mix (+6,3% le
vendite al mercato vincolato, +4,3% le vendite complessive in ore piene,
-22,6% quelle in ore vuote) con effetti positivi sui ricavi unitari e sul
profilo di redditività. Assai sostenuta anche la crescita dei volumi di
energia elettrica distribuita che, grazie al contributo derivante
dall'acquisizione (dal 1° novembre 2002) da Enel Distribuzione S.p.A. della
rete di distribuzione nei comuni di Milano e di Rozzano, ha raggiunto i
4.079 milioni di kWh (+17%). Nonostante il 2002 si sia caratterizzato per
temperature invernali mediamente elevate (il mese di dicembre è risultato
uno dei più caldi degli ultimi 60 anni), le vendite di gas naturale hanno
subito una contrazione contenuta a circa il 4,0% (1.094 milioni di metri
cubi) mentre i volumi distribuiti di gas si sono ridotti del 1,5% (1.153
milioni di metri cubi). Infine, le vendite di calore hanno registrato,
rispetto al 2001, un aumento del 15,4% grazie alla crescita delle volumetrie
allacciate al servizio di teleriscaldamento. A sostegno del volume d'affari
un apporto significativo è pervenuto dalla crescita delle prestazioni a
terzi e dai contributi d'allacciamento (+21,0 milioni di euro). Il rilascio
dei fondi rischi accantonati nell'esercizio 2001 (19,2 milioni di euro) in
relazione a possibili interventi tariffari relativi all'attività di
distribuzione di energia elettrica e gas è compresa nei ricavi
dell'esercizio. Gli oneri esterni ammontano a 632,5 milioni di euro, in calo
rispetto all'esercizio precedente del 13,4%. Tale contrazione è
principalmente attribuibile al minor costo del combustibile derivante dalla
riduzione dei prezzi delle materie prime sui mercati internazionali. Un
contributo significativo (per 33,6 milioni di euro) alla riduzione degli
oneri esterni deriva dall'approvazione del decreto legge n. 25 emanato dal
Governo in data 18 febbraio 2003 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il
giorno successivo, con il quale viene abolita, a decorrere dal 1° gennaio
2002, la maggiorazione degli oneri per l'accesso alla rete relativa alla
produzione idroelettrica delle imprese produttrici e distributrici alla data
del 16 marzo 1999. Il costo del lavoro è risultato di 105,5 milioni di euro
(109,0 milioni di euro al 31 dicembre 2001) evidenziando una diminuzione del
3,2% in conseguenza della politica di razionalizzazione delle risorse umane
e di ricerca di efficienza nei processi operativi. A seguito dello
stanziamento di ammortamenti per 93,1 milioni di euro (82,1 milioni di euro
al 31 dicembre 2001) ed accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri pari a
58,5 milioni di euro (26,3 milioni di euro al 31 dicembre 2001), il
risultato operativo netto (EBIT) si è attestato a 150,9 milioni di euro
(165,5 milioni di euro al 31 dicembre 2001), registrando un decremento del
8,8%. Gli accantonamenti al fondo rischi comprendono, per 15,4 milioni di
euro, la stima di possibili oneri a carico dell'esercizio a fronte di
interventi regolatori sulle tariffe applicate per l'attività di
distribuzione e di vendita di energia elettrica al mercato vincolato e, per
33,6 milioni di euro, l'accantonamento correlato ad una prudente valutazione
degli amministratori per l'incertezza circa la conversione in legge del
sopracitato decreto legislativo n. 25/03. Il Consiglio di Amministrazione di
AEM SpA provvederà ad apportare eventuali modifiche al bilancio di
esercizio qualora il decreto fosse convertito il legge prima
dell'approvazione da parte dell'Assemblea degli azionisti. Le quote di
risultato delle società valutate con il metodo del patrimonio netto
ammontano a -0,7 milioni di euro (-7,0 milioni di euro al 31 dicembre 2001)
e riflettono sostanzialmente il beneficio derivante dal mancato recepimento
della quota di pertinenza delle perdite della società collegata Fastweb
S.p.A., destinata ad essere ceduta. Il saldo della gestione finanziaria è
risultato negativo per 27,7 milioni di euro (-17,8 milioni di euro al 31
dicembre 2001). L'aumento degli oneri finanziari è imputabile alla crescita
dell'indebitamento a sostegno delle attività di investimento. Il rapporto
tra debito netto e patrimonio netto risulta pari a 1, evidenziando una
situazione di solidità patrimoniale e un'ottimizzazione della struttura
delle fonti di copertura. Le imposte dell'esercizio ammontano a 30,3 milioni
di euro (31,4 milioni di euro al 31 dicembre 2001) e tengono conto delle
imposte differite attive e passive calcolate in relazione alle differenze
temporanee esistenti a livello di utile civilistico e consolidato. L'utile
netto consolidato dell'esercizio, al netto della quota di utili di
pertinenza di terzi, è di 87,0 milioni di euro (105,1 milioni di euro al 31
dicembre 2001). Nel corso della seduta, il Consiglio di Amministrazione ha
inoltre esaminato ed approvato il bilancio dell'esercizio 2002 della
capogruppo Aem SpA che evidenzia un margine operativo lordo di 61,9 milioni
di euro (63,5 milioni nel 2001) e un utile netto pari a 8,3 milioni di euro
(35,5 milioni nel 2001). Sono stati inoltre esaminati i dati gestionali del
Gruppo relativi al primo bimestre 2003 che evidenziano una crescita del
margine operativo lordo superiore al 35%. Tale significativo risultato è in
larga misura riconducibile ai recuperi di efficienza della centrale
termoelettrica di Cassano e all'aumento dell'energia elettrica distribuita e
venduta a clienti finali. Il Consiglio di Amministrazione ha convocato
l'Assemblea ordinaria degli Azionisti per il 29 aprile 2003 in prima e per
il 6 maggio 2003 in seconda convocazione. All'Assemblea verrà proposta la
distribuzione di un dividendo unitario di 0,042 euro per azione, analogo a
quello relativo all'esercizio precedente, di cui 0,002 euro relativi
all'utile dell'esercizio 2002 della Capogruppo (assistito da credito di
imposta pieno) e 0,04 euro (esclusi da tassazione) prelevati dalla riserva
straordinaria da conferimento. Il dividendo sarà pagato a decorrere dal 26
giugno 2003, con data stacco della cedola n. 5 il 23 giugno 2003.
IL CDA DI ASTALDI APPROVA IL BILANCIO
2002 E IL PIANO INDUSTRIALE 2003-2005 NEL 2003 VALORE DELLA PRODUZIONE
PREVISTO IN CRESCITA DEL +9%, UTILE NETTO +40% PROPOSTO UN DIVIDENDO DI 0,05
EURO PER AZIONE
Roma, 19 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Astaldi S.p.A.,
presieduto dal Prof. Ernesto Monti, ha approvato il Piano Industriale per il
triennio 2003-2005 ed il progetto di bilancio dell'esercizio 2002 su base
individuale e consolidata, che sarà sottoposto all'Assemblea dei Soci.
Inoltre è stata deliberata l'applicazione del Codice Etico Aziendale che
stabilisce principi generali e regole per l'attività dei dipendenti e
collaboratori di tutte le società del Gruppo. Piano industriale per il
triennio 2003-2005 Le linee strategiche per il prossimo triennio puntano
alla definitiva affermazione del Gruppo Astaldi come General Contractor
leader del mercato nazionale. In quest'ottica il Piano mira a una selezione
delle commesse a favore di contratti integrati di progettazione,
realizzazione ed eventuale gestione di grandi opere che valorizzino la
vocazione di Astaldi come General Contractor. Il Piano 2003-2005 privilegia
la ricerca di alleanze con partners di primo livello, nazionali e esteri, e
una politica di affidamento di lavori ed opere di minore contenuto
tecnologico ad appaltatori medio-piccoli; è inoltre obiettivo del Gruppo
concentrare le risorse finanziarie verso la promozione di nuove iniziative
sia in veste di General Contractor che di Promoter di nuovi investimenti in
Project Finance. La composizione del portafoglio ordini nel triennio sarà
maggiormente orientata verso commesse in General Contracting e Project
Financing, rispetto alle commesse tradizionali acquisite come semplice
Impresa di Costruzione. Nel triennio la crescita media annua del portafoglio
ordini è prevista pari al 15,1%, da 3.439 milioni di euro del 2002 a circa
4.300 milioni nel 2005. Il valore della produzione sale da 858 milioni di
euro del 2002 a oltre 1.220 milioni nel 2005, con una crescita media annua
del 12,5%. Il Mol sale da 164 milioni di euro del 2002 a 198 milioni nel
2005. L'Ebit è previsto in crescita da 64 milioni di euro del 2002 a 93
milioni del 2005, con un incremento medio nel triennio di circa il 13%. Per
l'utile ante imposte è prevista per il triennio una crescita media annua di
circa il 38%. La divisione del portafoglio ordini per aree geografiche
prevede l'incremento dell'incidenza delle commesse nazionali su quelle
estere, con le prime che passano dall'attuale 64,4% a circa il 74% del
totale. "La crescita di Astaldi nel triennio come General Contractor,
già avviata nel corso del 2002, - ha dichiarato l'Amministratore Delegato
Vittorio Di Paola - avverrà, a partire dal consistente portafoglio lavori
esistente, sia nell'ambito delle occasioni offerte dal mercato nazionale con
le Grandi Opere della Legge Obiettivo, sia in campo internazionale
rafforzando la presenza nei paesi tradizionali per il Gruppo".
Esercizio 2002 e previsioni 2003 - A livello consolidato, il valore della
produzione ammonta a 858 milioni di euro, con un incremento del 3,7%
rispetto al precedente esercizio su base normalizzata (escludendo i ricavi
della vendita dell'immobile di Via Po). Il risultato operativo è di 64
milioni di euro con una incidenza sul valore della produzione del 7,5%, dopo
avere accolto accantonamenti prudenziali pari a 13,6 milioni di euro
relativi al Venezuela. L'utile netto consolidato è di oltre 15 milioni di
euro contro 21 milioni dell'esercizio 2001 normalizzato. L'indebitamento
finanziario netto al 31 dicembre 2002 si attesta a 119 milioni di euro al
netto delle cessioni pro-solvendo di crediti e riserve che assommano a circa
165 milioni di euro. Nel corso del 2002 Astaldi ha acquisito nuovi ordini
per 1,5 miliardi di euro, superando ampiamente l'obiettivo previsto. Il
portafoglio ordini al 31 dicembre 2002 ammonta a 3.439 milioni di euro in
crescita del 29% sull'anno precedente. A livello di Capogruppo, i risultati
evidenziano un valore complessivo della produzione pari a 677 milioni di
euro. A livello reddituale, la Società ha conseguito un risultato operativo
di 44 milioni di euro con un'incidenza sul valore della produzione del 6,5%;
l'utile netto ammonta a 12 milioni di euro. L'indebitamento finanziario
netto al 31 dicembre 2002 risulta pari a 101 milioni di euro. A livello di
Capogruppo il confronto con i risultati su base annua non è ritenuto
significativo in quanto i dati risentono della ciclicità nella gestione
diretta dei progetti ed è solo a livello consolidato che il confronto
risulta omogeneo. Il CdA ha deliberato di sottoporre all'assemblea degli
azionisti la proposta di una distribuzione di un dividendo pari a 0,05 euro
per azione per complessivi circa 5 milioni di euro. Per il 2003 si prevede
un valore della produzione complessiva di ca. 936 milioni di euro con una
crescita di circa il 9%, il risultato operativo è previsto a ca. 66 milioni
di Euro, mentre l'utile netto è previsto superiore ai 21 milioni di euro
con una crescita di circa il 40% rispetto al 2002.
GRUPPO MARCOLIN IN CRESCITA: FATTURATO
2002 A 166,8 MLN DI EURO (154,4 MLN NEL 2001) E UTILE ANTE IMPOSTE A 5,2 MLN
DI EURO (0,9 MLN NEL 2001)
Longarone, 19 marzo 2003 - Il Consiglio di Amministrazione di Marcolin S.p.A.,
Azienda quotata presso il mercato telematico della Borsa Italiana e tra i
leader nel settore dell'occhialeria mondiale, ha approvato nella seduta del
17 marzo il progetto di bilancio ed il bilancio consolidato relativi
all'anno 2002. A livello consolidato, l'esercizio in esame ha visto crescere
significativamente il valore dei ricavi che sono stati pari a 166,8 mln di
Euro (+8% rispetto al precedente esercizio) con margini operativi in forte
crescita; a parità di cambio con l'esercizio precedente, l'aumento del
fatturato sarebbe stato pari all'11%. L'analisi delle vendite per linea di
prodotto ha evidenziato l'ulteriore affermazione delle linee "Dolce
& Gabbana Eyewear", "D&G Dolce & Gabbana Eyewear"
oltre alle buone performance di "Roberto Cavalli Eyewear". Il
Gruppo Marcolin nel 2002 ha consolidato la sua posizione nel mercato
statunitense e rafforzato le quote di mercato nelle altre aree di
riferimento in particolare sul mercato domestico. La gestione caratteristica
evidenzia un sensibile miglioramento dei principali indicatori: Ebitda a
19,7 mln di Euro pari all'11,8% dei ricavi di vendita (8,6% al 31 dicembre
2001) con un incremento di oltre 6,4 mln di euro rispetto all'esercizio
precedente; Ebit a 10,2 mln di Euro pari al 6,1% dei ricavi di vendita (2,8%
al 31 dicembre 2001), con un incremento di oltre 5,9 mln di euro rispetto al
precedente esercizio; L'utile ante imposte è stato pari a 5,2 mln di Euro
(0,9 milioni di Euro al 31 dicembre 2001), mentre l'utile netto si è
attestato a 1,9 mln di Euro (0,7 mln di Euro rilevati nel 2001). Le buone
performance del Gruppo ottenute con riferimento alla gestione operativa,
sono giustificate sia dall'incremento delle vendite delle linee a maggior
marginalità che ad una migliore gestione operativa ottenuta nelle filiali
Marcolin Usa ed in Cébé. La posizione finanziaria netta del Gruppo risulta
pari a (38,7) mln di euro, con un rapporto debt/equity pari a 0,61,
influenzato dai significativi effetti prodotti, principalmente, dal
peggioramento del rapporto di cambio euro dollaro americano (a parità di
cambi rispetto all'esercizio 2001 il rapporto sarebbe stato pari a 0,56).
Con riferimento ai dati della capogruppo Marcolin S.p.A., si rileva un
incremento del fatturato realizzato rispetto al precedente esercizio pari al
28% ed un valore di Ebitda che da Euro 7,4 mln di Euro del 2001 passa a Euro
11,0 mln di Euro. L'incidenza sul fatturato passa dal 13,1% del 2001 al
15,3% del 2002. Il Consiglio di amministrazione ha deliberato di proporre
all'Assemblea, che si riunirà in forma ordinaria il prossimo 23 aprile, la
distribuzione di un dividendo unitario pari a 0,029 euro (data stacco cedola
12 maggio 2003 e data di pagamento 15 maggio 2003). "Il 2002 è stato
un anno di importante crescita per il nostro Gruppo nonostante uno scenario
macroeconomico non positivo, caratterizzato da elementi sfavorevoli quali,
tra gli altri, la debolezza della crescita economica, la volatilità dei
mercati finanziari a livello mondiale e la particolare situazione politica
internazionale, con conseguente riduzione della propensione al consumo e
minor fiducia dei consumatori" ha dichiarato l'Amministratore Delegato
Cirillo Marcolin.
IL VOLUME D'AFFARI LORDO DI MASTERCARD
INTERNATIONAL SUPERA 1 TRILLIONE DI DOLLARI NEL 2002 IN ITALIA, QUASI 21
MILIONI DI CARTE DI CREDITO E DEBITO
Milano, 19 marzo, 2003 MasterCard International, uno dei maggiori circuiti
di carte di pagamento nel mondo, ha chiuso l¹esercizio 2002 con un volume d¹affari
lordo di 1,14 trilioni di dollari che rappresenta una crescita del 15,2%
rispetto all¹esercizio precedente. Le carte di credito con il marchio
MasterCard diffuse nel mondo sono aumentate del 13,6%, raggiungendo oltre
590 milioni e generando circa 13,6 miliardi di transazioni, mentre la rete
di accettazione ha superato i 30 milioni di esercizi convenzionati, con una
crescita del 25,6% rispetto al 2001. Le carte di debito internazionale con
il marchio Maestro sono aumentate del 16,6% superando la soglia di 502
milioni in tutto il mondo, mentre la rete di accettazione è cresciuta fino
a 7,3 milioni di esercizi convenzionati in 93 paesi e i distributori
automatici da cui prelevare contante sono diventati più di 821 mila in
tutto il mondo. Anche sul fronte delle smart cards, quelle dotate di chip
che tra breve sostituirà la banda magnetica, i risultati sono stati
soddisfacenti, avendo raggiunto più di 127 milioni di carte della nuova
generazione diffuse in tutto il mondo. Analizzando le singole regioni che
fanno parte del circuito MasterCard, il volume d¹affari lordo è cresciuto
in tutte con una percentuale a due cifre. Infatti, gli Stati Uniti, che
rappresentano più della metà del volume lordo hanno avuto un incremento
del 16,2%; l¹Europa ha registrato una crescita del 15%; l¹Asia e il
Pacifico, del 10,6%; L¹America Latina, del 26,2%; l¹Asia Meridionale/Medio
Oriente e Africa, del 23%; e infine il Canada, del 18%. In particolare, in
Europa il volume d¹affari lordo è cresciuto del 15% nel 2002, fino a 242,6
miliardi di dollari; le carte MasterCard in circolazione sono oltre 87
milioni (+11%), a cui vanno sommate i 226 milioni di carte di debito
internazionale con il marchio Maestro, che hanno avuto un aumento del 9,2%.
Infine, l'Italia ha chiuso l¹esercizio 2002 con 5,2 milioni di carte
MasterCard in circolazione (+10% rispetto ai 4,8 milioni di carte a fine
2001), e con un aumento del volume d¹affari lordo e del numero di
transazioni rispettivamente del 19% e del 22%. La rete di accettazione è
costituita da 500 mila esercizi convenzionati (+ 11% rispetto ai 450 mila
esercenti dell'esercizio precedente) e da 34 mila Atm (+10% circa rispetto
ai 31 mila Atm dell¹esercizio precedente). Le carte Maestro invece sono
15,6 milioni, con una crescita del 15% rispetto ai 13,6 milioni a fine 2001.
La rete di accettazione è salita da 365 mila esercenti a 400 mila esercenti
(+10% circa) e gli Atm sono passati da 31 mila a 34 mila come per le carte
MasterCard. Complessivamente in Italia circolano quindi 20,8 milioni di
carte con i marchi MasterCard e Maestro (+15% circa rispetto all¹esercizio
precedente).
MARCONI : TRIMESTRE CHIUSO AL 31
DICEMBRE 2002 IL MARGINE LORDO NEL CORE E' MIGLIORATO DI CIRCA TRE PUNTI
Londra- 18 marzo 2003: Marconi ha annunciato ieri i risultati finanziari non
certificati e non civilistici per il trimestre chiuso al 31 Dicembre 2002.
Mike Parton, Chief Executive di Marconi, ha commentato "Stiamo
registrando concreti progressi verso il raggiungimento dei nostri obiettivi
operativi. Il margine lordo nel Core e' migliorato di circa tre punti
rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, anche se i volumi di
fatturato sono stati inferiori. La base costi annua nel Core si e' ridotta
di circa la meta' nel corso dello stesso periodo. Anche se i mercati nei
quali operiamo rimangono difficili, stiamo continuando a migliorare la
nostra performance operativa". Progressi significativi per quanto
riguarda la riduzione dei costi e la generazione di cassa in un contesto di
mercato che permane critico. I risparmi sui costi diretti hanno ampiamente
controbilanciato i minori volumi di fatturato, portando un miglioramento nel
margine lordo del Core prima degli oneri eccezionali: 22,1 per cento sul
fatturato (terzo trimestre dell'anno finanziario 2001/02: 19,3 per cento;
secondo trimestre dell'anno finanziario 2002/03: 21,6 per cento prima
dell'impatto di 25 milioni di sterline di accantonamenti a magazzino).
Struttura costi operativi su base annua (prima degli ammortamenti
dell'avviamento ed oneri eccezionali) ridotta a circa 550 milioni di
sterline al 31 dicembre 2002 (circa 1 miliardo di sterline al 31 dicembre
2001); in linea rispetto all'obiettivo di una base costi annua di 520
milioni di sterline entro la fine del corrente anno finanziario.
Significativa riduzione nella perdita operativa del Core (prima degli
ammortamenti dell' avviamento ed oneri eccezionali): 41 milioni di sterline
rispetto ai 128 milioni di sterline registrati nel terzo trimestre dello
scorso anno ed ai 90 milioni di sterline dello scorso trimestre; ulteriori
progressi verso il raggiungimento del punto di pareggio dell'Ebitda. La
riduzione della perdita operativa (prima degli ammortamenti dell'avviamento
ed oneri eccezionali) ed i significativi progressi registrati nel capitale
circolante portano, nel terzo trimestre, ad un flusso di cassa operativo
positivo nel Core pari a 66 milioni di sterline al netto degli investimenti
e prima di flussi di cassa straordinari) (terzo trimestre 2002: 25 milioni
di sterline di flusso di cassa negativo; secondo trimestre 2003: 43 milioni
di sterline di flusso di cassa negativo); Riduzione della perdita operativa
del Gruppo a 130 milioni di sterline (terzo trimestre 2002: 256 milioni di
sterline); incremento della perdita su attivita' ordinarie prima delle tasse
pari a 198 milioni di sterline (terzo trimestre 2002: profitto prima delle
tasse pari a 76 milioni di sterline), dovuto a guadagni non operativi pari a
341 milioni di sterline registrati nell'anno precedente. Previsione: non e'
previsto un incremento del fatturato di tipo stagionale per il quarto
trimestre; si prevede un ulteriore declino del fatturato nel corso dell'anno
finanziario che si chiudera' il 31 Marzo 2004; verranno intraprese le
opportune azioni sui costi per ridurre ulteriormente il punto di pareggio
del fatturato nel Core a circa 1,7 miliardi di sterline.Raggiunta una tappa
fondamentale nella ristrutturazione finanziaria grazie alla consegna della
documentazione di Schema, effettuata il 17 Marzo 2003. Nel terzo trimestre
e' stata registrata la prima vendita in Europa del Bsr 48000 e la prima
vendita del Softswitch a Jersey Telecom; fra gli altri ordini piu'
significativi e' opportuno citare quelli assegnati da Telecom Italia per
l'Access Hub e per la rete ottica di trasporto basata sull'Msh2K oltre ad un
nuovo contratto quadro triennale assegnato da Tata India per la fornitura di
apparati Sdh; Forte portafoglio prodotti: fra i recenti lanci di nuovi
prodotti e' opportuno evidenziare gli apparati Sdh di nuova generazione
(Serie 4); la nuova release della piattaforma Access Hub che incorpora la
voce su Dsl, nuove funzionalita' Gigabit Ethernet e video multicasting;
funzionalita' aggiuntive sul sistema di gestione di rete ServiceOn;
applicazioni video integrate nei chioschi interattivi di nuova generazione;
ulteriori migliorie apportate al Bxr-48000 per garantire la trasmissione
sicura di dati criptati; lancio della piattaforma videoconferenza Vipr (virtual
presence desktop)
KICK OFF MEETING 2003 : TOYOTA CARRELLI
ELEVATORI ITALIA FESTEGGIA GLI OTTIMI RISULTATI 2002
Milano, 19 marzo 2003 - Toyota Carrelli Elevatori Italia (Tcei) ha riunito
il 21 febbraio tutti i propri concessionari per festeggiare, alla presenza
del management giapponese, gli ottimi risultati di vendita ottenuti nel
2002. In occasione dell'evento, svoltosi a Bologna, sono stati anche
delineati gli ambiziosi obiettivi per il 2003. Grande soddisfazione è stata
espressa da Kazuyuki Mako, presidente di Tcei, per il bilancio dell'attività
dello scorso anno: ben 1739 i carrelli elevatori venduti nel nostro paese,
un dato che ha indotto Mako a parlare di "miracolo italiano". A
soli 3 anni dalla nascita, Toyota Carrelli Elevatori Italia ha scalato la
classifica delle filiali di Toyota Industrial Equipment Europe raggiungendo
il quarto posto in termini di fatturato (dopo Gran Bretagna, Germania e
Francia) e il primo per tasso di crescita. I risultati italiani si
inseriscono in un quadro internazionale decisamente positivo per i carrelli
elevatori Toyota, che nel 2002 hanno conquistato una quota di mercato pari
al 41,2% in Giappone, al 15% in America e al 6% in Europa. Risultati in
assoluta controtendenza rispetto a un mercato in netto calo in Europa e
stabile in Italia. Shin Furukawa, da gennaio nuovo presidente di Toyota
Industrial Equipment Europe, ha delineato gli obiettivi per l'immediato
futuro: la quota di mercato controllata dalla società giapponese nel
vecchio continente dovrà salire dal 6 al 10% entro il 2005. Più
specificamente, il target assegnato per il 2003 alla rete commerciale
italiana, ha comunicato il Dott. Turchetti, Direttore Generale di Toyota
Carrelli Elevatori Italia, è la vendita di 2200 carrelli, di cui 1500
frontali e 700 da interno. Per raggiungere questo ambizioso risultato i
concessionari potranno contare su due modelli di grande potenzialità: il
7fbmf, presentato a settembre 2002, e il nuovo 7fbef, un carrello a tre
ruote alimentato a 48 volt che verrà introdotto nel maggio del 2003 a
completamento della "Generation 7". Quest'ultima macchina,
realizzata in quattro versioni per portate da 1,5 a 2,0 ton., condivide con
gli altri modelli della Serie 7 le tecnologie avanzate tipiche di Toyota
(Sistema di Stabilità Attiva Sas, alimentazione in corrente alternata,
comandi a minileve ecc.) e offre in più una eccezionale compattezza.
L'impegno dell'organizzazione Toyota per il conseguimento degli obiettivi
prefissati è stato sottolineato tramite la cerimonia tradizionale
giapponese. Il rito consiste nel dipingere uno degli occhi di un "Daruma",
idolo raffigurante il monaco indiano che fondò il buddismo Zen in Cina. A
questo gesto è associata l'espressione di un desiderio, nel caso della
Toyota il raggiungimento degli obiettivi di fatturato. Il secondo occhio
verrà dipinto durante una cerimonia quando gli obiettivi verranno
raggiunti.
IMPRENDITORIA FEMMINILE: PROROGATO
TERMINE BANDO AGEVOLAZIONI
Roma, 19 marzo 2003 - E' stato prorogato al 15 aprile il termine di
presentazione delle domande di agevolazione del quinto bando della legge
215/92 per l'imprenditoria femminile, precedentemente fissato al 13 marzo
2003. Il decreto di rinvio del ministero delle Attivita' Produttive e' stato
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 15 marzo scorso. http://www.minindustria.it/pdf_upload/documenti/phpmdz9X2.pdf
http://www.minindustria.it/pdf_upload/documenti/phpZQQ2AU.pdf
WORKSHOP GARTNER: ARCHITECTS &
PLANNERS
Milano, 19 marzo 2003 - Organizzati da Gartner Italia si svolgeranno
rispettivamente a Milano, il 26 marzo presso l' Hotel Michelangelo e a Roma,
il 27 marzo, presso lo Sheraton Hotel due workshop sul tema: "Architects
& Planners" . La partecipazion è gratuita, ma dato il numero di
posti limitato è necessaria la registrazione via fax/e-mail entro e non
oltre il giorno 24 marzo a: Gartner Italia - Ufficio Manifestazioni 02
48289327 - paola.gavazzi@gartner.com L'agenda dei lavori prevede il seguente
svolgimento: "Architect & Planners Membership Program" Marco
Delfino - Program Director / Giuliano Muzio - Senior Consultant In questa
breve introduzione, verranno delineate le caratteristiche principali del
nuovo servizio, partendo dalle esigenze che intende coprire, alle componenti
fondamentali, fino ai benefici che gli utilizzatori riceveranno. "Come
finalmente realizzare una architettura IT di successo." Massimo Pezzini
- Research & Advisory Services La maggior parte delle iniziative
architetturali risultano deludenti perchè costano troppo, richiedono
comportamenti troppo disciplinati e portano benefici su tempi troppo lunghi.
Il successo nelle architetture dipende dalla capacità di discriminare in
quali situazioni è opportuno accettare la diversità ed in quali forzare
una rigida coerenza con le regole definite. In quali casi le architetture
classiche falliranno? Come le "best practice" architetturali si
adatteranno ad approcci basati sul software per componenti, sui Web services
e sulla progettazione "event-driven"? Quali saranno i fattori
critici di successo per realizzare architetture nei prossimi cinque anni?
"Enterprise Architecture sul campo: approccio ed esperienze di Gartner
Consultino" Maurizio Barioglio - Associate Director Gartner ha
sviluppato negli anni metodologie e strumenti per aiutare le aziende a
creare, sviluppare e governare una propria architettura aziendale. Il
framework architetturale di Gartner, che verrà illustrato per mezzo di
esempi tratti da casi reali, permette di rispondere ad esigenze quali:
comprendere il livello di maturità della propria organizzazione sui temi
dell'architettura e dell'allineamento con le esigenze del business,
sviluppare un piano di rinnovamento strategico delle infrastrutture, dello
sviluppo applicativo, dei processi e della governance. "I sistemi
decisionali per l'Enterprise Architecture" Mariagrazia La Rosa -
Solutions Director I sistemi decisionali Gartner per il Cost Management e la
Vendor Selection aiutano le imprese a misurare e confrontare i propri costi
e prestazioni e a valutare i costi e le caratteristiche delle possibili
alternative tecnologiche. L'intervento illustra le principali
caratteristiche e le possibilità di utilizzo dei Sistemi Decisionali
Gartner disponibili nell'ambito del Programma "Membership"; sarà
inoltre allestita un'area demo per verificarne l'operatività.
SICUREZZA STRADALE: AL VIA PROGETTO
ICARO 2003
Ravenna, 19 marzo 2003 - E' partita la settimana scorsa da Ravenna la
carovana della III edizione del progetto Icaro ''Per vivere la strada nel
segno della sicurezza''. L'iniziativa, ideata dal ministero dell'Interno con
la collaborazione dei ministeri delle Infrastrutture e i Trasporti e
dell'Istruzione, Universita' e Ricerca e' destinata agli studenti delle
scuole elementari, medie e superiori che potranno vedere e conoscere i mezzi
della Polizia e assistere a convegni sulla sicurezza stradale. Il pullman
azzurro e altri mezzi della Stradale, compresa alcune auto d'epoca,
attraverseranno 22 citta' italiane per fermarsi il 14 maggio a Rieti. http://www.poliziadistato.it/pds/primapagina/icaro/icaro_2003.htm
EDIFICI SU "TAVOLE VIBRANTI"
PER PROVE IN DIRETTA DI PROTEZIONE SISMICA ALL'ENEA
Roma, 19 marzo 2003 - Venerdì 21 marzo, avrà luogo una giornata
dimostrativa presso il Centro Ricerche Enea della Casaccia (Via Anguillarese
301, S. Maria di Galeria, Roma). La giornata, che è organizzata dall'Enea e
dall'Ufficio del Servizio Sismico Nazionale (Ssn) del Dipartimento della
Protezione Civile, in collaborazione con l'Università di Basilicata, si
svolgerà all'interno dei laboratori di Dinamica Strutturale e Controllo
delle Vibrazioni. Verranno effettuate in diretta delle prove sperimentali su
"tavole vibranti" per valutare la resistenza di due edifici
costruiti con tecniche antisismiche differenti: il primo protetto da
isolatori in gomma, il secondo dotato di isolatori a memoria di forma; le
prove verranno ripetute senza tecniche di protezione sismica. Si tratta di 2
modelli di edificio in cemento armato, progettati per zona non sismica, in
scala 1:4, appositamente realizzati per le prove su tavola vibrante.
All'effettuazione di tali prove che vengono svolte nell'ambito del Progetto
Sicuro, con una convenzione Enea-Servizio Sismico Nazionale, parteciperanno:
Guido Bertolaso - Capo Dipartimento della Protezione Civile e Carlo Rubbia -
Commissario Straordinario dell'Enea La giornata consiste in una prima parte
dedicata all'evidenza sperimentale della protezione sismica degli edifici,
con le prove su tavole vibranti e una seconda parte dedicata al dibattito,
con una tavola rotonda sul tema: "Adeguamento sismico del patrimonio
edilizio pubblico: un new deal per il Paese". Alla tavola rotonda, che
sarà presieduta da Angelo Marino - Presidente Comitato Tecnico Scientifico
del Miur e alla quale parteciperanno: Silvia Bernardini - Delegato
Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) per la Protezione Civile,
sindaco di Ussita; Enzo Boschi - Presidente dell'Istituto Nazionale
Geofisica e Vulcanologia; Franco Braga - Presidente dell'Associazione
Nazionale di Ingegneria Sismica; Michele Colistro - Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti - Direttore Generale delle Aree Urbane e
dell'edilizia residenziale; Gian Michele Calvi - Presidente Commissione Naz.
Grandi Rischi - Sez. Rischio Sismico; Cesare Fossi - Associazione Nazionale
Costruttori Edili;Elvezio Galanti - Direttore Ufficio del Servizio Sismico
Nazionale - Dipart. Protezione Civile
L'INNOVATIVO SISTEMA RADAR PER IMMAGINI
DELL'UNIONE EUROPEA SEGNALA IN TEMPO REALE L'ATTIVITÀ VULCANICA
Ispra, 19 marzo 2003 - Il Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione
userà il suo innovativo sistema radar ad alta risoluzione Lisa (Linear
Synthetic Aperture) per monitorare i movimenti del vulcano italiano
Stromboli. In seguito al recente aumento dell'attività vulcanica, il
Dipartimento italiano della protezione civile ha chiesto al Ccr di Ispra
(Italia) di misurare i movimenti tellurici sulle pendici dello Stromboli,
per permettere di organizzare tempestivamente interventi d'emergenza. Il
vulcano Stromboli ha eruttato il 30 dicembre 2002, e poi nuovamente nel
gennaio 2003, creando devastanti maremoti. "Per aumentare la capacità
di reazione dell'Europa nel campo della protezione civile, dobbiamo
potenziare la ricerca e le applicazioni tecnologiche, e migliorare così gli
strumenti di monitoraggio ed allarme rapido a nostra disposizione", ha
dichiarato il Commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin.
"Acquisire dati scientifici accurati da vulcani attivi comporta da anni
molte difficoltà. Il grande vantaggio della tecnologia del sistema radar
per immagini Lisa messo a punto dal Ccr è la sua capacità di monitorare i
movimenti tellurici in tempo reale. Saremo in grado di informare rapidamente
le autorità italiane e dare l'allarme alle popolazioni locali. E potremo
applicare il sistema anche altrove." La trasmissione di immagini via
radar presenta numerosi vantaggi, come la possibilità di osservazione a
distanza, di operatività diurna e notturna, e garantisce massima
flessibilità in termini di capacità e di frequenza di osservazione. Il
sistema Lisa si serve di un radar interferometrico ad apertura sintetica e
ad alta risoluzione (il Sar) per rilevare qualunque cambiamento nella vasta
struttura del vulcano. Un software appositamente elaborato permette agli
scienziati che monitorano il suolo di trattare ed analizzare i dati
raccolti. Le unità Lisa sono in grado di eseguire misurazioni su aree che
vanno da qualche metro ad alcuni chilometri, fornendo immagini ravvicinate
delle sezioni di maggiore interesse. L'applicazione fa parte di una gamma di
tecnologie impiegate per il monitoraggio dell'ambiente e dei rischi in
Europa, nel quadro dell'iniziativa Gmes (Global Monitoring of Environment
and Security - Monitoraggio globale dell'ambiente e sicurezza). Sistema di
allarme critico Il sistema Stromboli farà parte di un sistema di allarme
critico che avvertirà le autorità italiane del rischio di frane dalle
pareti del vulcano. Grazie alla segnalazione precoce dell'attività
vulcanica, le autorità disporranno di tempo prezioso per mettere a punto un
piano di emergenza. Il sistema Lisa è già stato installato sul vulcano ed
è attualmente in fase di regolazione e collaudo da parte degli scienziati
presenti in loco. Il Lisa ha già dimostrato la propria affidabilità
operativa in molte occasioni, per un totale di sedici occasioni in dieci
siti diversi, in applicazioni come: il monitoraggio di deformazioni di
dighe, ponti ecc.; l'osservazione di spostamenti tellurici, come frane e
cedimenti del terreno, attività vulcaniche; il monitoraggio di spostamenti
in monumenti storici; il monitoraggio delle frane; la creazione di modelli
altimetrici digitali dell'area sotto osservazione. L'isola di Stromboli,
nell'arcipelago delle Eolie, ospita uno dei vulcani più attivi del pianeta,
che da 2000 anni presenta eruzioni quasi continue. Il recente intensificarsi
dell'attività ha destato preoccupazione. Dopo un periodo di relativa
tranquillità, le potenti eruzioni del novembre 2002 sono culminate in
un'esplosione che ha proiettato materiali eruttivi fino a 200 metri al di
sopra del cratere nordorientale del vulcano. L'esplosione ha aperto una
spaccatura dalla quale è fuoriuscita una colata lavica, provocando infine
il 30 dicembre una frana che, raggiunto il mare, ha creato ondate di vari
metri di altezza e raggiunto i centri di Stromboli e Ginostra, causando
numerosi feriti e danneggiando edifici e imbarcazioni. Il vulcano ha
eruttato nuovamente nel gennaio di quest'anno, con fuoriuscite di lava da
due bocche vulcaniche e il verificarsi di alcune frane di modesta entità.
Altre informazioni sul sistema Lisa sono disponibili sul sito: http://humanitarian-security.jrc.it/facilities/lisa.htm
Relazioni aggiornate sull'attività dello Stromboli sono disponibili sul
sito: http://volcano.und.nodak.edu/vwdocs/current_volcs/stromboli/stromboli.html
E' LEGGE LA RIFORMA DELLA SCUOLA
Roma, 19 marzo 2003 - L'Aula del Senato, nella seduta del 12 marzo scorso,
ha approvato definitivamente il disegno di legge delega sulla riforma del
sistema istruzione. I voti favorevoli sono stati 146, 101 i contrari e 2 gli
astenuti. Ecco le principali novita': lingua straniera e computer dalla
prima elementare, accesso alla scuola primaria anticipato a cinque anni e
mezzo e alla scuola dell'infanzia a due anni e mezzo, diritto-dovere di
istruzione e formazione fino a 18 anni con il doppio canale licei-istituti
professionali http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/riforma_scuola/index.html
COSTRUIRE LA SOSTENIBILITÀ IL
CONTRIBUTO DELL'ARCHITETTURA ALLA SOSTENIBILITÀ DELLO SVILUPPO
Dalmine, 19 marzo 2003 - Il Centro di Architettura Sostenibile e Ambientale
(C.A.S.A.) di Servitec - in accordo alla propria missione - ha promosso una
serie di incontri sul potenziale contributo dell'architettura alla
sostenibilità dello sviluppo, dal titolo "Costruire la Sostenibilità".
Nella storia dell'uomo la relazione tra "Ambiente Costruito" e
"Ambiente Naturale" è sempre stata di muto interesse: il
"costruito" può essere uno strumento per arricchire il
territorio. Oggi non è così: cosa è cambiato? Dati 2002 delle Nazioni
Unite dimostrano che le recenti ininterrotte urbanizzazioni stanno
danneggiando l'ambiente naturale e la qualità della stessa vita umana. Il
paradosso e' evidente: gli esseri umani "costruiscono" un ambiente
urbano che "consuma" l'ambiente naturale, da cui l'uomo dipende.
Un tema fondamentale per lo sviluppo sostenibile è l'influenza, oggi
principalmente negativa, che gli insediamenti umani esercitano sulle risorse
naturali e sul territorio. E' ormai evidente e riconosciuto che nel
"mondo sviluppato" la odierna costante urbanizzazione e' al
contempo causa e sintomo di uno sviluppo insostenibile. Quando tale
disfunzione inibisce lo sviluppo di attività sociali e culturali genera
chiaramente un danno anche di natura economica per l'intero sistema
territoriale. Cercando di capire come si possa "costruire la
sostenibilità", tre seminari con tre personalità di spicco del
settore permetteranno di analizzare il tema a varie scale, partendo dalla
gestione urbana per giungere al dettaglio tecnologico compatibile con le
esigenze del mercato. Programmazione seminari Dr. Roger Douglas Talbot I
vantaggi economici del costruire sostenibile 27 marzo 2003 - ore 14,30
Direttore Thirdvawe, Edimburgo; Prof. Jarmo Suominen
Automazione:prefabbricazione e, domotica 10 aprile 2003 - ore 14,30 Mit
Media Lab Boston; Dr. Chris Luebkeman Scenario globale e innovazione 8
maggio 2003 - ore14,30 Direttore R+D Arup, Londra. Sede dei seminari
Auditorium Edilforum - Scuola Edile Bergamasca Via Locatelli 15 - Seriate
(Bergamo) Tel. 035.297671 -Info@edilforum.it L'ing. Roger Talbot, direttore
di Thirdwave ( www.thirdwave.org.uk
), direttore della Sustainable Architecture Unit della Università di
Edimburgo, consulente del governo UK, descriverà i benefici commerciali -
per imprese, aziende, investitori, manager, titolari di azioni e per
l'intera comunità - di un investimento in edifici sostenibili. Verrà
chiarito cosa si intende per "costruire sostenibile", perché è
importante e come definire progetti sostenibili, con benefici per tutti. La
conferenza e' dunque rivolta a tutti gli attori ed i fruitori del mondo
edile: sono invitati costruttori, investitori, progettisti, impiantisti,
fornitori, con la comunità locale, inclusi i politici, gli amministratori
pubblici e gli utenti finali, come inquilini e amministratori privati.
L'arch. Jarmo Suominen, direttore del Future Home Institute, professore alla
University of Art and Design di Helsinki e ricercatore al Mit Medialab di
Boston, presenterà il progetto living-lab (www.living-lab.net), che studia
le relazioni tra edilizia, automazione, prefabbricazione, domotica e
sostenibilità. Jarmo Suominen presenterà gli avanzamenti del progetto
"Living Lab", descritto al sito www.living-lab.org
Verrà discusso il contributo dell'automazione in architettura, sia in fase
di progettazione e costruzione di edifici, sia in fase di gestione degli
stessi (ovvero l'aspetto domotico). Particolare attenzione verrà dedicata
alla sostenibilità in architettura, con studi di automazione dello
sfruttamento di sistemi passivi, consumi energetici, e riduzione di
emissioni. Particolare enfasi verrà data alla "produzione su
richiesta", ovvero la produzione di pezzi speciali a costo industriale
offerta dalla possibilità di collegare in rete macchine a controllo
numerico, internet e industria edilizia. L'ing. Chris Luebkeman, direttore
della Unita' di Ricerca e Sviluppo di Arup ( Partners, Londra
(www.arup.com), descriverà i nuovi orientamenti della ricerca per edifici
sostenibili, partendo dai risultati ottenuti da Arup negli anni recenti. I
seminari saranno in lingua inglese con traduzione simultanea in lingua
italiana. Le iscrizioni sono aperte dal il 17 marzo 2003 all'indirizzo www.servitec.it/news/seminari.html
Infolink: www.servitec.it/casa
ACCORDO TRA I SOCI PER IL PIANO DI
RILANCIO DEL PARCO LE NAVI
Cattolica 19 marzo 2002 - Si è svolto ieri mattina il Consiglio di
Amministrazione e l'Assemblea dei Soci della Parconavi S.p.A. che in una
nota dichiara : " Siamo in presenza di un generale e concreto accordo
fra i soci, che prevede l'entrata di nuovi capitali e nuovi soci, tali da
permettere l'avvio delle attività dalla stagione 2003 dell'Acquario di
Cattolica al Parco Le Navi. Si attende la giornata di giovedì 20 marzo per
l'incontro con il giudice al quale sarà presentato il lavoro fin qui
svolto; tuttavia solo dopo l'assenso formale alla rinegoziazione del debito
con gli Istituti di Credito, saremo in grado di poter stabilire la data di
apertura definitiva del Parco." C'è comunque una grande attesa a
livello nazionale per le sorti dell' Acquario di Cattolica, ad oggi intanto
è stato attivata una nuova linea telefonica di fax per poter rispondere
alle oltre18.000 prenotazioni scolastiche (un incremento del 80% rispetto lo
stesso periodo dello scorso anno) già confermate per i mesi di aprile e
maggio. Dall' Operazione Soccorso - cibo per i pesci - "Squalo
anch'io" avviato il 18 febbraio 2003 - con un C/C postale n° 39855697-
sono arrivati circa 2800 € da ogni parte e da ogni ceto d'Italia. Ogni
giorno sono centinaia le telefonate che arrivano al centralino del Parco per
sapere la data di apertura e oltre 1000 sono i visitatori ogni settimana che
navigano sui siti www.lenavi.it www.squaloanchio.com
Anche l'intero staff dei dipendenti, che da due mesi sta lavorando senza
stipendio attende con ansia l'esito positivo delle banche.
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