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MERCOLEDI
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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 09 Luglio 2008 |
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PARLAMENTO EUROPEO: RIDURRE LE EMISSIONI DEGLI AEREI DEL 5% |
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Strasburgo, 9 luglio 2008 - Il Parlamento ha approvato definitivamente una direttiva che, dal 2012, include nel sistema comunitario le emissioni prodotte da tutti i voli in arrivo e in partenza da un aeroporto Ue, con alcune deroghe per i voli militari, antincendio e di ricerca o effettuati da piccoli aerei o su rotte poco frequentate. L´85% delle quote sarà assegnato gratuitamente e il restante sarà posto all´asta, i cui proventi dovranno finanziare misure ambientali. Le emissioni dovranno essere ridotte del 5% dal 2013. Approvando con 640 voti favorevoli, 30 contrari e 20 astensioni un pacchetto di emendamenti di compromesso negoziato con il Consiglio dal relatore Peter Liese (Ppe/de, De), il Parlamento ha adottato definitivamente le modifiche alla direttiva 2003/87/Ce per includere nel sistema comunitario di scambio di quote di emissione quelle prodotte «da tutti i voli in arrivo e in partenza» da un aeroporto comunitario, a partire dal gennaio 2012. Così si eviteranno distorsioni della concorrenza e sarà migliorata l´efficacia ambientale. Tuttavia, saranno esclusi dal sistema i voli effettuati esclusivamente per trasportare, nell´ambito di un viaggio ufficiale, un monarca regnante (o i membri più prossimi della sua famiglia), un capo di Stato, i capi di governo o i ministri di un paese non membro dell´Ue. Non sono nemmeno compresi i voli militari effettuati da aeromobili militari e i voli delle autorità doganali e di polizia, quelli effettuati a fini di ricerca e soccorso, i voli per attività antincendio e quelli umanitari e per servizi medici d´emergenza autorizzati. Restano fuori anche i voli di addestramento effettuati al solo fine di ottenere un brevetto o un´abilitazione, quelli realizzati ai fini della ricerca scientifica o per verificare, collaudare o certificare aeromobili o apparecchiature sia a bordo che a terra, nonché quelli effettuati da un aeromobile con una massa massima al decollo certificata inferiore a 5. 700 kg. Sono esclusi inoltre i voli effettuati nel quadro di obblighi di servizio pubblico imposti su rotte per le quali la capacità offerta non supera i 30. 000 posti l´anno, nonché i voli realizzati da vettori commerciali che o operano meno di 243 voli per tre quadrimestri consecutivi oppure che generano un totale annuale di emissioni inferiore a 10. 000 tonnellate. Quest´ultima possibilità non può però essere applicata ai voli delle autorità pubbliche europee. Ridurre le emissioni del 5% In base al compromesso, la quantità totale di quote da assegnare agli operatori aerei per il periodo compreso tra il 1° gennaio 2012 e il 31 dicembre 2012 è equivalente al 97% delle emissioni storiche del trasporto aereo (media 2004-2006). In proposito il Consiglio proponeva una percentuale del 100%, mentre i deputati avevano suggerito il 90%. A partire dal 1° gennaio 2013 e, in mancanza di modifiche, per ogni periodo successivo, la quantità totale di quote da assegnare agli operatori aerei scenderebbe al 95% (sempre contro il 100% proposto dal Consiglio) della media storica, moltiplicata per il numero di anni che costituiscono il periodo. Certificati di emissioni: 85% gratuiti e il resto all´asta Il compromesso prevede che l´85% dei certificati di emissione siano attribuiti gratuitamente sulla base di criteri stabiliti a livelli Ue, e che il restante 15% sia messo all´asta. Il Consiglio aveva inizialmente proposto che fosse messo all´asta il 10%, mentre i deputati suggerivono di attribuire con questo metodo il 25%. Questa percentuale di quote messa all´asta, è precisato, potrà essere aumentata nel quadro del riesame generale della presente direttiva da realizzare entro il 1° dicembre 2014. Spetterà agli Stati membri stabilire l´uso che deve essere fatto dei proventi derivanti dalla vendita all´asta di quote, ma la direttiva precisa che tali proventi dovrebbero essere utilizzati «per lottare contro i cambiamenti climatici nell´Unione europea e nei paesi terzi». Ad esempio, per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, per adattarsi all´impatto dei cambiamenti climatici, per alimentare un fondo di ricerca e sviluppo volto a mitigare e a promuovere l´adeguamento, in particolare nel campo dell´aeronautica e del trasporto aereo, o per ridurre le emissioni attraverso trasporti a basse emissioni e per coprire i costi derivanti dalla gestione del sistema comunitario. I proventi, come richiesto dai deputati, potrebbero anche essere utilizzati per finanziare il Fondo globale per l´efficienza energetica e le energie rinnovabili, nonché per misure volte a evitare la deforestazione. Per ogni anno, a partire dal 2013, il 3% della quantità totale di quote di emissioni da assegnare dovrà essere accantonato in una riserva speciale destinata agli operatori aerei che cominciano ad esercitare un´attività di trasporto aereo o i cui dati relativi alle tonnellate-chilometro sono aumentati mediamente di oltre il 18%, purché l´attività non sia «una continuazione integrale o parziale di un´attività di trasporto aereo esercitata in precedenza da un altro operatore aereo». A ognuno di questi operatori non potranno essere assegnate più di un milione di quote. Se un operatore aereo non rispetta le prescrizioni della direttiva nemmeno in seguito all´imposizione di misure coercitive, il suo Stato membro di riferimento può chiedere alla Commissione di decidere di imporgli un divieto operativo. Qualsiasi richiesta dovrà contenere la prova che l´operatore aereo non ha rispettato i suoi obblighi, i dettagli sulla misura coercitiva adottata da tale Stato membro, una giustificazione dell´imposizione di un divieto operativo a livello comunitario e una raccomandazione sulla portata del divieto operativo a livello comunitario e sulle eventuali condizioni per la sua applicazione. Obiettivo: un accordo globale Il compromesso precisa che la Comunità ed i suoi Stati membri dovranno proseguire i loro sforzi al fine di pervenire a un accordo sulle misure globali per ridurre le emissioni di gas ad effetto serra provenienti dal settore dell´aviazione e, in tale contesto, «il sistema comunitario potrebbe servire come modello da applicare su scala mondiale per lo scambio di quote di emissioni». I paesi terzi dovranno quindi essere stimolati a adottare misure equivalenti. E´ anche specificato che, se un paese terzo adotta misure con effetti ambientali almeno equivalenti a quelli della direttiva in termini di riduzione dell´impatto climatico dei voli verso la Comunità, la Commissione dovrà valutare le opzioni disponibili per provvedere a un´interazione ottimale tra il sistema comunitario e le misure del paese in questione. Un emendamento sottolinea infine che un pacchetto globale di misure dovrebbe comprendere anche misure operative e tecnologiche. Una gestione del traffico aereo più efficace nel contesto dei programmi "Cielo unico europeo" e "Ricerca sulla gestione del traffico aereo nel cielo unico europeo" (Sesar), infatti, «potrebbe portare a un incremento complessivo dell´efficienza del carburante sino al 12%». Inoltre la ricerca in materia di nuove tecnologie, compresi i metodi per migliorare l´efficienza del carburante degli aeromobili, «può ridurre le emissioni dell´aviazione». . |
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FIAT, FIOM CGIL: SERVE NUOVO PIANO INDUSTRIALE |
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Melfi, 9 luglio 2008 - “Il settore dell’auto in Italia è in crisi e necessita di un profondo intervento capace di produrre innovazione e anche un preciso impegno nella ricerca di base e in quella applicata relativa alla componentistica, dove ormai si concentra buona parte dell’attività di progettazione e innovazione delle vetture”. E’ quanto afferma, in una nota, la Fiom Cgil di Basilicata dopo l’annuncio della Fiat di voler ricorrere alla Cassa integrazione per i lavoratori di Melfi, Pomigliano, Termini Imerese, Mirafiori. “Premesso che la competizione nel settore dell’auto è giocata sempre più sul miglioramento della qualità del prodotto, ne consegue – continua il sindacato – che per il sito Fiat di Melfi (Sata e indotto) i nuovi investimenti in Basilicata dovranno garantire la presenza di produzioni a maggiore valore aggiunto”. La Fiom Cgil rivendica “la definizione di un nuovo piano industriale dell’intero settore auto in Italia che ripristini le condizioni iniziali per lo stabilimento Sata di Melfi cioè la produzione di due marchi del gruppo Fiat”. . |
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BOLZANO, BENZINA E DISTRIBUTORI DI METANO: LA PROVINCIA NON INCASSA UN CENTESIMO IN PIÙ CON L’IMPENNATA NEL PREZZO DEI CARBURANTI L’ENTITÀ DELLE ACCISE VIENE STABILITA DALLO STATO ED È LEGATA AI LITRI EROGATI. SI VA DAI 42,3 CENTESIMI PER OGNI LITRO DI GASOLIO AI 56,4 CENTESIMI PER OGNI LITRO DI BENZINA. |
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Bolzano, 9 luglio 2008 - - L’assessore provinciale Werner Frick ha incontrato nei giorni scorsi il direttore del Centro tutela consumatori utenti Walter Andreaus. Al centro del colloquio le entrate fiscali legate al prezzo del carburante e la rete delle stazioni di servizio in grado di erogare gas metano. "La Provincia - ha spiegato Frick - non incassa un centesimo in più con l’impennata nel prezzo dei carburanti". L’assessore alle finanze, dopo che Palazzo Widmann era stato tirato in ballo come uno dei beneficiari di maggiori entrate a seguito del boom nei prezzi di benzina e diesel, ha voluto dunque fare chiarezza con l’interlocutore principale per quanto riguarda i consumatori. "L’entità delle accise – ha sottolineato Frick – viene stabilita dallo Stato, e non è legata al prezzo del carburante ma ai litri erogati. Si va dai 42,3 centesimi per ogni litro di gasolio ai 56,4 centesimi per ogni litro di benzina. L’impennata dei prezzi registrata negli ultimi mesi non ha modificato l’entità delle accise, e non ha dunque innescato entrate supplementari per la Provincia". Anzi, conti alla mano, emerge che dal 2002 in avanti la Ripartizione provinciale finanze ha visto diminuire i proventi derivanti dalle accise sui carburanti a causa del minor numero di litri erogati dovuto proprio alla crescita dei prezzi. Nel corso dell’incontro, Frick e Andreaus hanno condiviso le proprie preoccupazioni per la "esorbitante crescita" nei prezzi delle fonti di energia, in maniera particolare per ciò che riguarda i carburanti. "Un problema – hanno commentato entrambi – che rischia di avere pesanti ripercussioni a tutti i livelli". L’assessore alle finanze e il direttore del Ctcu hanno poi salutato con favore la proposta elaborata a livello nazionale di ridurre le accise sui carburanti di fronte ad ulteriori aumenti nel prezzo di benzina e gasolio. In conclusione Frick e Andreaus si sono confrontati sull’ampliamento, a livello locale, della rete di distribuzione del gas metano. Il direttore del Ctcu ha lodato alcuni provvedimenti messi in campo dalla Provincia come l’esenzione triennale dal bollo auto per i proprietari di veicoli alimentati a metano e l’aumento dei contributi per chi investe in questo settore. Sia Frick che Andreaus, pur prendendo atto della costante crescita del numero di stazioni di servizio in grado di erogare il metano, hanno concordato nel definire ancora troppo lento il processo di diffusione di questa forma alternativa di carburante sul territorio provinciale . |
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RECORD DI CONSEGNE PER IL GRUPPO VOLKSWAGEN 2,7 MILIONI DI VEICOLI CONSEGNATI IN TUTTO IL MONDO — INCREMENTO DEL 6,6% |
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Verona, 9 luglio 2008 - Il Gruppo Volkswagen ha venduto a livello mondiale, tra gennaio e maggio 2008, 2,69 milioni di vetture. Con una crescita del 2,0%, nel solo mese di maggio sono stati consegnati 553. 400 veicoli. Considerando I andamento mondiale del mercato, in cui le vendite sono calate del 2,9% in maggio e cresciute del 2,3% da gennaio a maggio 2008, questo un risultato decisamente positivo. Detlef Wittig, Vice Presidente Esecutivo per le vendite e il marketing, ha cos commentato le cifre: "Ancora una volta la nostra diversificata gamma modelli stata messa alla prova da una sempre pi difficile situazione di mercato. La richiesta dei nostri prodotti ha avuto un significativo miglioramento rispetto all´andamento Europeo, dove si avuto un generale calo". In Europa, il Gruppo ha consegnato 1,55 milioni di veicoli (+2%), mentre in Germania gli otto Marchi hanno complessivamente venduto 432. 700 unit (+4,1%). In Europa occidentale (esclusa la Germania) sono state distribuite ai Clienti 886. 000 vetture (-2,5%), 229. 500 sono state invece consegnate in Europa centrale e dell´Est con un incremento del 18,6% rispetto allo stesso periodo dell´anno precedente. Il marchio Volkswagen, il pi importante del Gruppo per volumi, ha venduto 1,57 milioni di veicoli (+6,7%) da gennaio a maggio. La Audi con 426. 200 unit a +1,5% e la koda con 301. 500 raggiunge un ottimo +18,4%. La Seat, vendendo 170. 100 auto, chiude a -5,9%. La Volkswagen Veicoli Commerciali ha raggiunto la cifra di 216. 400 mezzi consegnati, con un aumento del 13,4%. Chiudono la Bentley con 4. 000 vetture, la Lamborghini con 1. 100 e la Bugatti con 25. . |
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C3 PICASSO, L’ULTIMA CREAZIONE DI CITROëN |
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Parigi, 9 luglio 2008 - Con C3 Picasso, Citroën esce ancora una volta dagli schemi presentando un concept innovativo, chiamato a cimentarsi nel segmento B2 dei monovolume. Frutto della creatività della Marca, C3 Picasso si distingue per il suo stile audace, la struttura innovativa e la spiccata ingegnosità. Fa molto di più che esaltare le qualità di un monovolume: l’altezza dei sedili e la visibilità a bordo incanteranno tutti i passeggeri, mentre la sua modularità completa e intuitiva semplificherà l’uso quotidiano. Infine, il suo comportamento su strada agile e brioso, esaudirà i desideri di una clientela alla ricerca di piacere ed emozioni. C3 Picasso si inserisce nel mercato accanto a C3, completandone la gamma grazie ad un’offerta differente per modularità e funzionalità. C3 Picasso estende la gamma dei Monovolume, di cui Citroën è già leader del mercato italiano con Xsara Picasso, C4 Picasso e Grand C4 Picasso. La nuova silhouette della famiglia C3 sarà presentata a Parigi in occasione del prossimo Salone Mondiale dell’Automobile, prima della commercializzazione prevista nel primo trimestre 2009. Forme arrotondate e squadrate, forza e simpatia, modernità e fascino rétro, volume e fluidità: C3 Picasso concilia gli antagonismi per proporre un veicolo dal design innovativo, dotato di una personalità amabile e impertinente. La sua silhouette lineare e funzionale traduce la principale volontà di C3 Picasso: mettere le sue prestazioni al servizio del benessere degli utilizzatori, per accompagnarli in ogni situazione della vita. Grazie alla sua struttura particolarmente innovativa, C3 Picasso abbina compattezza e generosità di volumi. Lunga 4,08 m, larga 1,73 m e alta 1,62 m, presenta un frontale sorprendentemente compatto, e una parte posteriore che si sviluppa verticalmente. Questa inedita disposizione delle proporzioni offre ad ogni passeggero una notevole abitabilità. Il volume del bagagliaio non è certo da meno: fino a 500 litri Vda sotto la cappelliera e in configurazione 5 posti. C3 Picasso reinventa la semplicità d’uso con una modularità facile e intuitiva, che permette di ottimizzare il volume disponibile in tempo record. I sedili posteriori sono frazionati e scorrono indipendentemente per 150 mm, per alloggiare comodamente oggetti di ogni dimensione. Sono facilmente richiudibili a scomparsa, con una mano sola e un solo gesto, grazie ai comandi di ribaltamento posti nella parte superiore dello schienale. Associata al pianale mobile del bagagliaio, questa funzione permette di ottenere un piano di carico assolutamente piatto fino a dietro la prima fila. Questa lunghezza può essere ulteriormente aumentata ripiegando a tavolino lo schienale del sedile del passeggero anteriore. Il posto di guida offre un’impareggiabile visibilità periferica, grazie all’innovativo parabrezza in tre parti, ai montanti allungati e ai sedili rialzati, che permettono di dominare la strada. Avvolto in una ampia superficie vetrata, l’abitacolo è luminosissimo. La superficie vetrata totale, una fra le più ampie del segmento, può infatti raggiungere 4,52 m2 con il tetto panoramico. Più di un monovolume, un’autentica vettura “tutta da vivere” Al volante di C3 Picasso, il piacere di guida assume una nuova dimensione, che diventa un punto di riferimento del segmento. La sua compattezza ed il raggio di sterzata ridotto ne fanno un veicolo molto maneggevole, in grado di destreggiarsi agilmente tra gli ostacoli della città. La tenuta di scocca, degna di una berlina, consente di dominare la strada in tutta tranquillità. C3 Picasso è adatta ad ogni tipo di strada, soprattutto perché è spinta da una gamma di motorizzazioni sobrie ed efficaci. C3 Picasso è infatti dotata di due motori benzina di nuova generazione, 1. 4 Vti 95 cv e 1. 6 Vti 120 cv, che vanno ad aggiungersi alle motorizzazioni diesel 1. 6 Hdi 90 cv e 1. 6 Hdi 110 cv Fap, a cui vengono riconosciute qualità e prestazioni. Il livello di emissioni di Co2 è contenuto: il 1. 6 Hdi 90 cv può addirittura raggiungere 125 g/km. Sulle versioni dotate di motori Hdi, C3 Picasso si fregia del marchio ambientale Airdream, riconosciuto ai veicoli della gamma Citroën più rispettosi dell’ambiente. . |
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INTERMODALITA´ IN LOMBARDIA, IN 4 ANNI 1 MILIONE DI TIR IN MENO: NEL 2007 SPOSTATE SU FERRO 18 MILIONI DI TONNELLATE OPERATIVI NEL 2008 IL TERMINAL A MORTARA, NEL 2009 A SACCONAGO |
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Milano, 9 luglio 2008 - La saturazione e l´obsolescenza degli scali intermodali esistenti sono stati l´argomento principale del convegno "La logistica del nord-ovest. La ricerca dell´efficienza a vantaggio di imprese e consumatori", che ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell´assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo. "Gli elementi che più caratterizzano il contesto lombardo - ha detto l´assessore Cattaneo - sono costituiti da una rete infrastrutturale connotata dalla saturazione e dall´obsolescenza degli scali intermodali esistenti. Infatti, su una rete stradale e ferroviaria come quella lombarda, che vale circa il 9% di quella italiana, si muove il 27% del traffico merci nazionale". Le merci si muovono prevalentemente su strada e il suo sviluppo abnorme è dovuto anche al basso costo delle prestazioni di trasporto: la ferrovia diventa competitiva quasi sempre su distanze maggiori di 500 chilometri. "Il peso del trasporto su ferro - ha aggiunto Cattaneo - supera il 40% del totale nelle relazioni internazionali assumendo quindi un´importanza strategica nell´assicurare l´accessibilità della nostra Regione da e verso il resto d´Europa. Oltre a potenziare linee ferroviarie e costruire nuove strade, occorre ora investire sui nodi di interscambio tra diverse modalità di trasporto". In Lombardia ciò che negli ultimi anni ha permesso alla ferrovia di non perdere ulteriori volumi di traffico a vantaggio della strada è stato l´affermarsi del trasporto intermodale, cioè il trasporto attuato con container e casse mobili che compiono la maggior parte del tragitto su ferrovia e la parte terminale su strada. "Proprio in questo - ha sottolineato Cattaneo - sta il significato strategico dell´azione regionale per l´attivazione di nuovi impianti intermodali. La chiave per evitare che i previsti aumenti di traffico merci si riversino esclusivamente sulle strade sempre più congestionate sta quindi nell´integrazione tra il trasporto stradale e le altre modalità, in particolare la ferrovia ma anche le vie d´acqua". Per l´intermodalità, negli ultimi anni in Lombardia è stato investito molto. Tra le azioni più importanti, l´attivazione del terminal intermodale di Segrate e il raddoppio delle capacità dell´impianto Hupac di Busto Arsizio-gallarate. "Regione Lombardia - ha detto ancora l´assessore Cattaneo - con il Piano regionale per l´intermodalità si è dotata, fin dal 2000 di una propria specifica pianificazione per il settore facendo della sussidiarietà e della concertazione i propri capisaldi: solo in questo modo, infatti, è stato possibile realizzare infrastrutture accettate dal territorio con un occupazione del suolo molto limitata ma molto efficace nel dare risposte alle esigenze di integrazione tra modalità di trasporto". La Lombardia è la regione d´Italia in cui si fa più intermodalità: negli ultimi quattro anni è stato possibile passare da 14 a oltre 18 milioni di tonnellate all´anno equivalenti a circa 900. 000 viaggi di camion tolti dalla strada. "Per cogliere l´opportunità di sviluppo dei traffici gravitanti sul Mediterraneo - ha ribadito Cattaneo - a Mortara, nel pavese, è ormai giunto al 70% dei lavori il nuovo terminal intermodale. Questo intervento è particolarmente significativo perché costituisce un esempio riuscito di coinvolgimento di privati nel finanziamento di infrastrutture di pubblico interesse". Il terminal di Mortara che sarà operativo entro il 2008 ha un costo complessivo di 21 milioni di euro, 9 dei quali finanziati da Regione Lombardia. Oltre a quello di Mortara è stato approvato e finanziato dall´Unione Europea con 10 milioni di euro il terminal ferroviario di Busto-sacconago. Sarà il primo terminal merci sulla rete di Ferrovie Nord e i lavori cominciati quest´anno, si concluderanno nel 2009. "L´azione sui nodi di interscambio - ha concluso l´assessore Raffaele Cattaneo - si deve necessariamente incrociare con un´azione più a lungo termine tendente alla razionalizzazione e alla specializzazione della rete ferroviaria rispetto alle tipologie di traffico, le cosiddette linee di gronda merci, cioè rendere possibili itinerari che permettano la circonvallazione ferroviaria a quei convogli non espressamente diretti in città". L´obiettivo, raggiungibile attraverso il potenziamento dei terminal intermodali, è quello di incrementare il traffico intermodale del 30% entro il 2010. . |
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ATLANTIA: ILLUSTRATE ALLA COMUNITÀ FINANZIARIA LE STRATEGIE E GLI OBIETTIVI DI CRESCITA DEL GRUPPO |
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Londra, 8 luglio 2008 – L’amministratore Delegato di Atlantia S. P. A. , Giovanni Castellucci, ha illustrato il 7 luglio a Londra ai rappresentanti della comunità finanziaria e della stampa internazionale le strategie e gli obiettivi di crescita del Gruppo nei prossimi anni. «L’approvazione, lo scorso mese, della nuova convenzione unica di Autostrade per l’Italia, la principale concessionaria autostradale del Gruppo, ci consente di raccogliere a condizioni più vantaggiose i capitali di mercato necessari per il finanziamento degli investimenti previsti e di guardare a nuove opportunità di sviluppo», ha dichiarato Castellucci. «I mercati internazionali stanno mostrando un grande interesse e recupero di fiducia grazie alla presenza ora di regole certe, stabili e in linea con gli standard internazionali». Nel quadro di certezze e regole proposto dal nuovo schema di concessione, Autostrade per l´Italia si è impegnata ad attivare investimenti per 7 miliardi di euro per nuove opere, che si aggiungono ai 13 miliardi di euro già previsti nei precedenti atti convenzionali della società e della altre concessionarie controllate, per un totale di circa 20 miliardi di euro. «Il tutto senza gravare sulla finanza pubblica, grazie alle risorse private che sarà possibile reperire sui mercati dei capitali. Non ci sfuggono le difficoltà della congiuntura economica attuale e gli impatti che il rallentamento economico ha sulle dinamiche del traffico autostradale, ma ciò ci rende ancora più consapevoli di quanto il ruolo del nostro Gruppo sia fondamentale per il rilancio di competitività dell’Italia», ha aggiunto Castellucci. I piani economico-finanziari illustrati si basano sulle previsioni della convenzione unica di Autostrade per l´Italia recentemente approvata, che prevede in sintesi: • una formula di price-cap per la fissazione dell’adeguamento annuale minimo delle tariffe di pedaggio ancorato a una percentuale pari al 70% dell’inflazione effettiva registrata dall’Istat nei 12 mesi precedenti riferito al periodo 1 luglio - 30 giugno; la conferma degli impegni di investimento sottoscritti con la Convenzione del 1997 e con il Iv Atto Aggiuntivo del 2002; la definizione dell’oggetto di investimenti già assunti con la Convenzione del 1997 attraverso nuovi specifici interventi di potenziamento della rete, per un importo di circa 2 miliardi di euro; l’impegno a sviluppare la progettazione preliminare per il potenziamento di alcune tratte autostradali in concessione su oltre 300 Km di rete, per un importo stimato in circa 5 miliardi di euro, che in caso di approvazione del progetto definitivo saranno oggetto di regolamentazione economica in base alla Direttiva Cipe 39/2007; l’impegno a completare il Piano di Risanamento Acustico per un importo di 700 milioni di euro in aggiunta a quanto già previsto dalla Convenzione del 1997; incrementi tariffari addizionali, a fronte delle nuove opere aggiuntive rispetto agli impegni della Convenzione originaria del 1997, applicati e commisurati unicamente in base allo stato di avanzamento dei lavori. Gli obiettivi legati ai principali indicatori economici prevedono per il 2008 il raggiungimento di ricavi consolidati pari a €3,5 miliardi e di un Ebitda pari a €2,1 miliardi, grazie anche al consolidamento nei conti del Gruppo della concessionaria polacca Stalexport (consolidata nel 2007 solamente a partire dal secondo semestre) e della statunitense Etc, società acquisita a fine 2007 leader negli Stati Uniti nei sistemi di pedaggiamento elettronico. Nell’arco del prossimo quinquennio 2008-2012 è attesa una crescita dei ricavi e dell’Ebitda del Gruppo rispettivamente pari a circa il 4% e il 5% medio annuo. Gli investimenti sulla rete nel periodo sono previsti in aumento da €1,4 miliardi nel 2008 a circa €1,8 miliardi nel 2012, pari a un incremento di quasi il 30%. Nello stesso periodo il rapporto tra l’indebitamento netto e l’Ebitda è previsto mediamente pari a circa 4,3. Gli obiettivi attesi confermano la politica dei dividendi della società, con una prevedibile crescita annua il linea con gli esercizi precedenti. «Gli obiettivi economico-finanziari di Gruppo per i prossimi anni vedono un incremento dei principali indicatori, ma soprattutto una forte spinta agli investimenti, senza ricadute sull’indebitamento del gruppo, che rimane tra i livelli più bassi tra le imprese del settore. Non a caso Atlantia vanta il rating di credito più elevato tra tutte le società autostradali europee», ha commentato Castellucci che ha concluso: «Ciò ci consente di guardare con interesse all’estero. In particolare verso Paesi che pur nella congiuntura attuale dimostrano elevati tassi di crescita e dove conseguentemente si aprono opportunità di investimento in campo infrastrutturale. Paesi quali Polonia, Cile, Russia, India, dove siamo già presenti con iniziative in corso e dove contiamo di poter esportare con successo il nostro know how tecnologico e industriale». . |
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ACCORDO DI PROGRAMMA PER INTERVENTI VIARI A FAVORE SICUREZZA A SANTA MARIA DI SALA |
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Venezia, 9 luglio 2007 - Sono ormai ai nastri di partenza gli interventi per la messa in sicurezza di alcuni nodi viari lungo la Strada Regionale n. 515 “Noalese” nel comune veneziano di Santa Maria di Sala. Ieri mattina a Palazzo Balbi, l’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso ha sottoscritto con il sindaco Paolo Bertoldo, presente l’assessore comunale ai lavori pubblici Michele Granziero, l’accordo integrativo cui aderiscono anche la Provincia di Venezia e Veneto Strade che fissa gli impegni operativi e finanziari degli enti firmatari dell’intesa. In sostanza viene dato seguito agli accordi firmati nel 2003 e nel 2005 con il precedente sindaco Ugo Zamengo, con l’aggiunta di ulteriori interventi, finalizzati ad un più elevato grado di sicurezza e ad ottimizzare le condizioni di circolazione. “Alla luce degli esiti di conferenze di servizi, incontri tecnici, con la popolazione e con i proprietari interessati – ha ricordato Chisso – sono state quantificate meglio le esigenze finanziarie, sono stati individuate altre iniziative e sono state reperite le necessarie risorse. L’accordo firmato oggi formalizza i reciproci impegni, rispetto ai quali mi sono personalmente attivato per trovare i soldi che servono a dare una risposta necessaria, all’altezza delle aspettative e delle esigenze della comunità locale. Si tratta in definitiva – ha sottolineato Chisso – della riorganizzazione complessiva della S. R. 515 nel territorio comunale di Santa Maria di Sala, con la previsione di ulteriori interventi strutturali”. L’accordo integrativo definisce le iniziative e l’ordine di priorità degli interventi. E’ previsto anzitutto l’adeguamento e messa in sicurezza dell’intersezione tra la S. R. 515 e la S. P. 30 in località “Madonna Mora” (sono state completate le procedure di appalto e sono in corso quelle di esproprio da parte di Veneto Strade). L’intervento sarà integrato con la progettazione dell’allargamento della Sr 515 nel tratto compreso tra la S. P. 30 e via Cognaro nel lato est, con realizzazione di un percorso ciclabile tra via Cognaro e via Cavin Caselle e con il collegamento con il percorso ciclabile con Caltana. Veneto Strade procederà alla progettazione definitiva ed esecutiva e alla realizzazione. La copertura del costo dell’intervento (2 milioni 50 mila euro) è assicurata nell’ambito del Piano Triennale Regionale. Al secondo posto c’è l’adeguamento e la messa in sicurezza dell’intersezione tra la S. R. 515 e la S. P. 33 in località “Tre Ponti”. E’ stato completato il progetto preliminare da parte di Veneto Strade, che è già stata incaricata della progettazione definitiva ed esecutiva e provvederà alla realizzazione dell’opera, il cui costo è stato indicato in 440 mila euro, pure assicurati con il Piano Triennale Regionale. Al terzo posto figura l’adeguamento e la messa in sicurezza dell’intersezione tra la S. R. 515 e la S. P. 32 in corrispondenza della curva “Beccante”. Veneto Strade procederà ad una nuova progettazione preliminare , alla progettazione definitiva ed esecutiva e alla realizzazione dell’opera, il cui costo, stimato in 300 mila euro, è pure coperto con il Piano Triennale Regionale. Al quarto posto è stata prevista la messa in sicurezza e realizzazione di un percorso ciclabile tra il centro di Caltana e la S. R. 515, del quale la Provincia di Venezia ha già definito lo studio di fattibilità; l’amministrazione procederà anche alla progettazione definitiva ed esecutiva e alla realizzazione dell’opera, il cui costo è stato quantificato in 2. 439. 000 euro. . |
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INAUGURATO IL NUOVO PONTE GERLOS IN VAL PASSIRIA |
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Bolzano, 9 luglio 2008 - Più sicuro ed anche esteticamente più bello: è il nuovo ponte Gerlos, lungo la strada statale della Val Passiria, che nei mesi scorsi è stato demolito e ricostruito secondo nuovi criteri. L´inaugurazione, e dunque l´ufficiale apertura al traffico, si è svolta martedì 8 alla presenza del presidente Durnwalder e dell´assessore Mussner. Il ponte Gerlos, situato lungo il fiume Passirio tra gli abitati di San Leonardo e San Martino, si presentava non più adeguato alle moderne esigenze di mobilità della popolazione locale e dei turisti. Le due curve secche, presenti sia in entrata che in uscita dal ponte, lo rendevano inoltre particolarmente pericoloso, senza considerare che la larghezza molto limitata impediva di fatto l´incrocio tra due mezzi pesanti. Anche alla luce del pessimo stato di conservazione, la giunta provinciale ha deciso di intervenire in maniera radicale. L´opera è stata realizzata a monte di quella preesistente, in modo da garantire il traffico stradale senza ulteriori interruzioni. "I lavori su questo ponte lungo 95 metri e sul tratto stradale collegato di altri 200 metri - ha commentato l´assessore ai lavori pubblici Florian Mussner - sono iniziati nel 2007 e si sono conclusi entro i termini stabiliti. Oltre all´aspetto, naturalmente prioritario, della sicurezza stradale, in questo caso è stata data particolare rilevanza all´aspetto estetico e architettonico". Grazie alla costruzione in maniera obliqua rispetto al corso del fiume è stato infatti possibile dare al nuovo ponte uno sviluppo che ne migliora sia la viabilità che la sicurezza. Il rivestimento con pietre del luogo, l´arrotondamento dei bordi e la cura del parapetto gli danno inoltre un aspetto particolarmente gradevole che non è facile riscontrare in strutture di questo tipo. Il nuovo ponte Gerlos, lungo 95 metri e largo quasi 12 (7 metri e mezzo la larghezza della sede stradale), è costato poco meno di 2 milioni e mezzo di euro. "Le numerose iniziative intraprese dalla Provincia per migliorare e rendere più sicura la nostra rete stradale - ha aggiunto il presidente Luis Durnwalder - sono fondamentali. La mobilità, sia di persone che di merci, è diventata infatti una delle basi irrinunciabili della nostra società". "Il nostro impegno per la Val Passiria - ha concluso Mussner - non si ferma certo qua: tra i progetti già avviati si segnalano infatti il risanamento del ponte sul Rio Cava e di alcune strade a Saltusio, oltre alla costruzione della galleria paravalanghe Falkental". . |
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NASCE ASSOCIAZIONE BITUMISTI DELLA BASILICATA |
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Matera, 9 luglio 2008 - Nella serata del 7 luglio si è costituita l’Associazione Bitumisti della Basilicata, con sede presso l’Api di Matera e composta dai Produttori di Conglomerato Bituminoso della regione. L’assemblea costituente ha eletto Presidente Claudio Nuzzaci di Matera e Vice Presidente Gaetano Papaleo di Lauria. Eletto anche il Comitato Esecutivo composto da Francesco Di Fonzo, Fosco Manenti, Antonio Artuso, Giovanni Leone, Angelo Lisanti, Giuseppe Di Paolo. Direttore è stato designato Franco Stella, che è anche direttore dell’Api di Matera. L’abb nasce con lo scopo di tutelare i diritti della categoria dei Produttori di Conglomerato Bituminoso, che in Basilicata sono 21, e con l’intento di aggregare anche gli operatori delle regioni confinanti, soprattutto pugliesi. “Si tratta – si afferma in un comunicato stampa dell’Api - dell’unico esempio in Italia di un’associazione che raggruppa i produttori di asfalto che, a causa degli esorbitanti aumenti del prezzo del petrolio, temono per il futuro delle proprie aziende e si uniscono per rivendicare i propri diritti”. Per il Presidente Nuzzaci “l’aumento del prezzo del greggio di circa il 30-40% negli ultimi due mesi costituisce un evento mai verificatosi negli ultimi 35 anni, dai tempi della crisi petrolifera del 1973, che accentua la sudditanza dei produttori verso le aziende petrolifere, mettendoli in ginocchio. In una regione che estrae petrolio in abbondanza come la Basilicata, anziché averne benefici in termini di prezzo, paghiamo costi molto più alti che al Nord. A Milano il bitume costa 0,30 euro a tonnellata, qui da 0,43 a 0,50. E’ necessario – prosegue Nuzzaci – equiparare l’offerta italiana ed eliminare alcune incrostazioni come per esempio la tassa per il terremoto del Belice, che ancora paghiamo inclusa nel prezzo del bitume. Occorre, inoltre, che la Regione riveda le voci di prezzo del Tariffario per le opere pubbliche, di gran lunga superate dalla realtà del mercato”. Nei prossimi giorni il nuovo organismo chiederà incontri con le istituzioni regionali, provinciali e le associazioni imprenditoriali al fine di discutere delle problematiche della categoria. . |
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COLLA DI VALENZA: VIA LIBERA ALL´ACCORDO PER LA NUOVA GALLERIA LA REGIONE AFFIDA LO STUDIO DI FATTIBILITA´ ALLA PROVINCIA DI ALESSANDRIA |
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Torino, 9 luglio 2008 - La Giunta regionale ha approvato il testo dell’Accordo di programma con cui la Regione Piemonte affida alla Provincia di Alessandria la redazione dello studio di fattibilità della nuova galleria sulla Sp494 “Vigevanese”, in località Colla di Valenza. Lo studio di fattibilità, finanziato dalla Regione Piemonte con 100 mila euro, dovrà concludersi entro l’anno e permetterà poi di procedere alle altre fasi progettuali dell’opera. “La nuova galleria – spiega l’assessore regionale ai Trasporti e Infrastrutture, Daniele Borioli –permetterà di superare l’ostacolo naturale rappresentato dalla Colla, velocizzando i tempi di percorrenza e aumentando la sicurezza degli automobilisti che non dovranno più affrontare i tornanti della collina. Un intervento – conclude Borioli – che si inserisce in un quadro più ampio di miglioramento della viabilità tra la Provincia di Alessandria e la città di Valenza”. Un tavolo tecnico composto da funzionari regionali e provinciali competenti dovrà vigilare sull’ applicazione dell’Accordo, garantendo modi e tempi concordati per la realizzazione dello studio di fattibilità. . |
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INTESA PER VELOCIZZAZIONE TRATTA FERROVIARIA ADRIA – CHIOGGIA |
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Venezia, 9 luglio 2008 - Comincia a prendere corpo il collegamento ferroviario Venezia – Chioggia. Ieri a Palazzo Balbi, l’assessore regionale alle politiche della mobilità Renato Chisso ha sottoscritto con Rete Ferroviaria Italiana, rappresentata dal Direttore Compartimentale Infrastruttura di Venezia Giuseppe Albanese, un protocollo d’intesa per realizzare un intervento che renda più veloce la tratta ferroviaria Adria – Chioggia. “La Regione – ha ricordato Chisso – ha programmato da tempo l’attivazione di un servizio ferroviario veloce tra Mestre e Chioggia, chiedendo a Rfi di valutare la possibilità di ridurre i tempi di percorrenza dei convogli ferroviari, anche alla luce del viaggio sperimentale effettuato un anno fa. Rfi ha verificato la possibilità di velocizzare la tratta Adria – Chioggia mediante la modifica ad alcune curve, lo spostamento dei segnali delle stazioni e dei passaggi a livello e i conseguenti adeguamenti agli impianti di sicurezza”. In base all’intesa sottoscritta stamani, la Regione interverrà con un contributo di 400 mila euro a favore di rete Ferroviaria Italiana, sulla spesa complessivamente prevista di 600 mila euro per la realizzazione degli interventi in questione, che permetteranno velocità medie dei convogli superiori a quelle odierne. . |
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INTESA PER SPOSTAMENTO STAZIONE FERROVIARIA SAN DONÀ DI PIAVE – AL VIA LAVORI RIQUALIFICAZIONE STAZIONI MIRA E DOLO |
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Venezia, 9 luglio 2008 - L’assessore alle politiche della mobilità del Veneto Renato Chisso ha sottoscritto ieri con il direttore compartimentale infrastruttura di Venezia di Rete Ferroviaria Italiana, Giuseppe Albanese, un protocollo d’intesa finalizzato allo spostamento della stazione di San Donà di Piave, nell’ambito del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale. “L’iniziativa – ha ricordato Chisso – risponde ad una specifica richiesta formulata dal Comune, in accordo con Rfi, e si inserisce nell’ambito degli interventi Sfmr nella tratta ferroviaria Quarto d’Altino – Portogruaro, per i quali è stata individuata la possibilità di finanziamento attraverso le risorse assegnate con la Delibera Cipe del settembre 2004. La nuova stazione di San Donà di Piave sarà realizzata ad una distanza di circa 450 metri da quella attuale, lato Trieste. Tutti i lavori sono a carico della Regione, che vi provvederà a propria cura e spese, con esclusione dei lavori di modifica del piano del ferro e della relativa impiantistica ferroviaria, che saranno realizzati da Rfi e per i quali la Regione interverrà con un contributo finanziario di 500 mila euro. Nel corso dell’incontro, l’ing. Albanese ha informato Chisso che si sta partendo con gli interventi di miglioramento e riqualificazione della stazione di Mira – Mirano, mentre a breve partiranno anche quelli per la stazione di Dolo. Si tratta di iniziative sulle quali lo stesso assessore regionale aveva chiesto un intervento a parte di Rfi dopo aver constatato anche personalmente le condizioni attuali, a seguito delle segnalazioni degli utenti. . |
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TRASPORTO FERROVIARIO IN LIGURIA: PESANTI CRITICITÀ RISCONTRATE DAL RINA NELLA PULIZIA DEI TRENI, ATTIVITA´ ISPETTIVA PROSEGUIRÀ FINO A NOVEMBRE |
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Genova, 9 luglio 2008 - Proseguirà fino a novembre il servizio di ispezione affidato dalla Regione Liguria al Rina, organismo internazionale riconosciuto nel mondo delle certificazioni navali e industriali, per valutare il grado di pulizia dei treni regionali liguri, soprattutto a seguito delle pesanti criticità riscontrate. Lo ha comunicato martedì 8 luglio l´assessore regionale ai Trasporti, Enrico Vesco accanto ai risultati complessivi presentati dal Rina e al report mensile relativo al giugno 2008. Sono state 95 le ispezioni effettuate dal Rina nel mese di giugno che hanno rilevato un generale peggioramento della situazione su tutti e cinque i cantieri liguri monitorati (Ventimiglia, Savona, Genova, Sestri Levante, La Spezia), con una particolare criticità sui cantieri di Savona e Ventimiglia. "Nel mese di giugno - ha spiegato l´assessore regionale ai Trasporti, Vesco - si rileva una situazione molto critica, perché soltanto il 13% delle ispezione effettuate dal Rina sono risultate conformi, mentre il 49% non conformi e il 38% gravemente non conformi. Una situazione che ha annullato la tendenza al miglioramento registrata nei mesi di gennaio e febbraio". I risultati più negativi sono stati riscontrati sulla parte esterna delle carrozze (pedane, gradini, pulsanti, corrimano delle porte in salita) con una media di qualità mancante per questa zona della carrozza del 53, 1% decisamente più elevata della media generale (35,6%). Come si evidenzia dal rapporto permangono forti criticità per quanto riguarda il lavaggio esterno della cassa, sia meccanizzato che manuale, la quale ha ottenuto un punteggio medio attorno al 65% di qualità mancante. "Tutto ciò - ha spiegato Vesco - è dovuto al fatto che spesso il lavaggio cassa non viene effettuato, sia per mancanza di personale sia per la rottura del macchinario". La non conformità dipenderebbe nel 30% dei casi da sporcizia residua da precedenti lavorazioni di pulizia approfondita non eseguita o da condizioni deteriorate del materiale rotabile e nel 40% dei casi da scritte sulle pareti. Per quanto riguarda i singoli elementi i sedili sono stati rilevati non conformi nel 12% dei casi e i bagni non agibili nel 26% dei casi. Per quanto riguarda poi i risultati complessivi del report dal 2007 ad oggi sono stati 107 i sopralluoghi effettuati e 469 le ispezioni. Solo 88 (19%) i casi di conformità, ben 247 (52%) quelli di non conformità e 134 (29%) quelli di grave non conformità. "Complessivamente - ha detto Vesco - osservando l´insieme dei risultati la qualità regionale di pulizia dei treni risulta molto bassa. Solo un quinto dei giudizi è risultato conforme, con punte negative nei cantieri di La Spezia, Savona, Ventimiglia e situazioni migliori nei cantieri di Genova e Sestri Levante". "La percentuale di qualità mancante - ha continuato Vesco - risultata elevata (64,9%) negli interventi di pulizia meccanizzati dell´esterno cassa, migliore invece il lavaggio manuale della cassa e l´intervento di pulizia leggero, aumentano invece i bagni non agibili che passano dal 23% al 26%, mentre diminuisce la percentuale delle sedute non conformi che passa dal 29% al 12%". "Abbiamo comunque rilevato - conclude Vesco - un generale peggioramento della pulizia dei treni rispetto ad un andamento positivo che si era determinato all´inizio dell´attività ispettiva, per questo come Regione guardiamo con favore all´apertura al mercato con il bando di gara europeo deciso da Trenitalia per l´affidamento del servizio di pulizia, e abbiamo colto positivamente le rassicurazioni che l´amministratore delegato di Trenitalia, Vincenzo Soprano, ci ha dato rispetto all´inserimento della clausola sociale per il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, contrattuali e salariali". . |
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ANSALDO STS SI AGGIUDICA UN IMPORTANTE PROGETTO PER UN SISTEMA FERROVIARIO IN MALESIA IL VALORE PER ANSALDO STS È DI OLTRE 135 MILIONI DI EURO |
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Genova, 9 Luglio 2008 - Ansaldo Sts, tramite una joint venture costituita tra la controllata “Ansaldo Sts Malaysia” e la “Balfour Beatty Rail Sdn Bhd. ”, ha ricevuto da “Mmc-gamuda Joint Venture Sdn Bhd” una “Lettera di Accettazione” per sviluppare un progetto relativo alla fornitura e messa in servizio di sistemi di segnalamento, di telecomunicazioni e di elettrificazione per la nuova linea ferroviaria, della lunghezza di 330 Km. , che collega Ipoh a Padang Besar nel Nord della Malesia. Il valore della quota parte del progetto per Ansaldo Sts è di oltre 135 milioni di Euro. La commessa, il cui ammontare totale per la joint venture è di 390 milioni, è considerata la più importante finora aggiudicata nell’area per la realizzazione di questo tipo di infrastrutture. Una volta completato, il progetto, che ha durata pluriennale, renderà operativa una nuova importante tratta del Transasean Rail Network, la linea ferroviaria trans- Asiatica, consentendo una maggior sicurezza e l’incremento della velocità di marcia e della capacità di carico dei convogli. Ansaldo Sts, che è responsabile dei sistemi di segnalamento e telecomunicazioni e Balfour Betty di quelli di elettrificazione, avevano già partecipato in Malesia alla realizzazione della linea Rawang – Ipoh recentemente ultimata e l’esperienza acquisita dai due partner ha garantito la piena rispondenza ai requisiti tecnici richiesti per l’aggiudicazione della commessa. L’aggiudicazione del contratto rinforza ulteriormente la posizione di leadership mondiale di Ansaldo Sts nel settore dei sistemi segnalamento e di controllo per la gestione del traffico ferroviario. Con l’acquisizione di questa commessa Ansaldo Sts espande la propria presenza nell’ area Asia Pacifico caratterizzata dal maggiore tasso di crescita nel settore ferroviario e metropolitano. Nella regione Ansaldo Sts ha già acquisito importanti contratti in Cina, India, Corea del Sud, Bangladesh, Australia e Malaysia. . |
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