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Notiziario Marketpress di Mercoledì 17 Dicembre 2008
RICERCATORI UE RIESCONO A PROVOCARE UNA SENSAZIONE NELL´ARTO CHE HA SUBITO UN´AMPUTAZIONE  
 
 Bruxelles, 17 dicembre 2008 - Alcuni scienziati finanziati dall´Ue sono riusciti a far sentire, a chi aveva subito l´amputazione di un arto superiore, una protesi della mano come se fosse la loro, "ingannando" il cervello. Questo risultato rappresenta un enorme passo avanti nel campo della neuroprotesica, che fa avanzare la ricerca verso lo sviluppo di una protesi della mano "intelligente" e sensibile al tatto. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Brain. La ricerca è stata sostenuta dal progetto Smarthand ("Protesi della mano bio-adattative"), che ha ricevuto 1,8 Mio Eur dal Sesto programma quadro dell´Ue (6°Pq) ed ulteriori fondi dal Consiglio europeo per la ricerca. I ricercatori dello Smarthand mirano ad associare i progressi delle nanobioscienze e l´informatica per sviluppare una protesi della mano intelligente che abbia tutte le caratteristiche fondamentali di una vera mano. Oltre ad accusare dolori immaginari, le persone che devono convivere con un´amputazione spesso hanno problemi di depressione acuta, un´immagine di sé distorta e ansia sociale. Secondo la missione Smarthand, creare una mano artificiale funzionante che dia la sensazione di far parte del corpo della persona che la usa migliorerebbe di molto la qualità della vita recuperando nel paziente un´immagine positiva del proprio corpo e la percezione di essere socialmente accettati. I ricercatori hanno studiato 18 persone con un´amputazione in un punto compreso tra il polso e il gomito e che usavano regolarmente una protesi. I soggetti sono stati intervistati circa "dolori immaginari" ed altre sensazioni riguardo il loro arto mancante, è stato loro chiesto anche se sentivano che le dita o un´altra parte della mano venisse toccata quando toccavano diversi punti del moncherino. Dopo questo esame, sono stati sottoposti alla cosiddetta "illusione della mano di gomma". L´illusione della mano di gomma prevede il toccare il braccio amputato al di fuori della vista del soggetto mentre, allo stesso tempo, si tocca la mano di gomma bene in vista. L´esperimento costringe il cervello ad interpretare informazioni visive, tattili e di posizione conflittuali; il risultato è una percezione alterata. I soggetti, in vari gradi, hanno avuto l´illusione che il tocco venisse dalla protesi della mano piuttosto che dal moncherino. Gli scienziati sono stati piacevolmente sorpresi poiché quando questo esperimento viene condotto in persone "normali", deve essere molto esatto altrimenti l´illusione fallisce. "In individui normali è fondamentale stimolare esattamente gli stessi punti sulla mano di gomma e sulla mano vera perchè si produca un´illusione", hanno scritto. "Quindi come poteva funzionare l´illusione in persone che hanno subito l´amputazione di un arto superiore, che non hanno nemmeno la mano da stimolare?" Queste scoperte sollevano questioni fondamentali sul modo in cui il cervello fa la distinzione tra le parti del corpo e gli oggetti del mondo esterno. Il successo dell´illusione è stato confermato dalla descrizione da parte dei soggetti della loro sensazione, la loro tendenza ad indicare la mano quando veniva loro chiesto di localizzare il punto stimolato, e test di risposta fisiologica, per esempio se cominciavano a sudare quando la mano di gomma veniva punta con un ago. Diversi soggetti hanno sentito la mano di gomma come se fosse la propria. È interessante come i ricercatori hanno notato che più era breve il tempo passato dall´amputazione, maggiore era l´illusione. Questi risultati offrono nuove opportunità di creare protesi di mano che possano essere percepite da chi le indossa come parte del loro corpo. "Adesso esamineremo le possibilità di sviluppare una protesi della mano che possa registrare il tatto e stimolare il moncherino al quale è attaccata," ha detto il dott. Henrik Ehrsson del Karolinska Institute in Svezia. "Se ciò renderà possibile creare una protesi della mano imbrogliando il cervello, potrà rivelarsi un importante passo avanti verso protesi della mano migliori e più pratiche di quelle disponibili oggi. " Per ulteriori informazioni, visitare: Karolinska Institute: http://www. Ki. Se Brain: http://brain. Oxfordjournals. Org/ .  
   
   
SIMPOSIO SUL SONNO  
 
Bruxelles, 17 dicembre 2008 - Il 29 gennaio 2009 si terrà a Bruxelles (Belgio) un simposio sulle conseguenze biomediche e sociologiche della perdita del sonno. L´evento, che segnerà la conclusione del progetto Marie Curie Sleep Restriction, finanziato nell´ambito del Sesto programma quadro (6°Pq), affronterà i seguenti argomenti: prospettive sociologiche sul sonno e sulla perdita del sonno; perdita del sonno e funzioni cognitive; gli effetti della perdita del sonno sulla risposta cerebrale attiva negli esseri umani; la perdita del sonno come fattore di rischio; perdita del sonno, metabolismo e immunologia; il sonnellino come strategia contro la perdita del sonno; l´effetto della luce sull´umore, lo stato d´allerta e il sonno; dormire di più o essere più allerti. Per ulteriori informazioni, fare clic: http://www. Sleep. Fi/foldercontent3_sub. Asp?route=3402. 5064 .  
   
   
IL PROGETTO DELL´UNIONE EUROPEA LUPA IMPIEGA I CANI PER COMPRENDERE LE MALATTIE GENETICHE UMANE  
 
Bruxelles, 17 dicembre 2008 - Nonostante gli scienziati abbiano lavorato incessantemente per risolvere il mistero delle malattie genetiche, la complessità delle cause alla base delle stesse ha reso difficile ottenere delle risposte. Un gruppo di ricercatori ritiene che la riposta potrebbe provenire dai cani: i cani, infatti, pur presentando una complessità genetica minore, sono soggetti alle stesse patologie che colpiscono gli esseri umani. Il progetto Lupa, così denominato in riferimento alla lupa che allattò i due fondatori di Roma, ha ricevuto dall´Unione europea un finanziamento pari a 12 milioni di euro e terminerà nel 2012. I partner del progetto, provenienti da 12 paesi europei, raccoglieranno 10. 000 campioni di Dna e dati relativi all´analisi sull´intero genoma (genoma wide analysis - Gwa) di cani purosangue sani o affetti da malattie che colpiscono anche gli esseri umani. Sono più di 200 le patologie genetiche manifestatesi nel corso degli ultimi anni. La popolazione canina è composta da 400 razze purosangue, ognuna delle quali costituisce un gruppo geneticamente isolato e presenta caratteristiche uniche. La minore complessità genetica è riconducibile all´endogamia. Inoltre, i marcatori Snp (polimorfismi a singolo nucleotide) necessari per effettuare l´analisi del genoma differiscono in almeno 10 di esse. I polimorfismi a singolo nucleotide (Snp) sono variazioni nelle sequenze di Dna che si verificano in caso di alterazione di un singolo nucleotide nella sequenza del genoma. I ricercatori, esperti nel campo della genomica, confronteranno il genoma dei cani malati con quello degli esemplari sani della stessa razza, concentrandosi sui geni responsabili di almeno 18 patologie, quali il cancro e le malattie cardiache. Queste patologie sono descritte in cinque Work Packages (Wp): il Wp1 descrive quattro neoplasie, il Wp2 tre malattie cardiovascolari, il Wp3 quattro patologie infiammatorie, il Wp4 descrive le patologie neurologiche; mentre il Wp5 descrive patologie monogeniche semplici. "Abbiamo scelto di concentrare la nostra attenzione su alcuni campi e di standardizzare la caratterizzazione di queste patologie" ha affermato il Professor Leif Andersson dell´Università di Uppsala, in Svezia. Il team che ha condotto la ricerca utilizzerà il Dna prelevato da diverse razze di animali in numerosi paesi. "Una volta individuato il gene, prevedono di scoprire il ruolo svolto dallo stesso negli esseri umani" ha spiegato il direttore del progetto Lupa, il Professor Michel Georges dell´Università di Liegi, in Belgio. Tra le razze coinvolte nel progetto figurano il Golden Retriever e il Pastore Tedesco per quanto riguarda il cancro, il Cocker Spaniel Inglese per i comportamenti aggressivi e il Doberman e il Boxer per quanto concerne le patologie da ipofunzione della tiroide. Le razze canine coinvolte invece nel gruppo delle malattie cardiovascolari sono l´Alano e il Levriero Irlandese, mentre il Levriero Inglese e il Collie fanno parte del gruppo relativo alle patologie monogeniche. I campioni di Dna verranno poi trasferiti in una piattaforma centralizzata di high-throughput Snp genotyping, che immagazzinerà e renderà disponibili i genotipi ai ricercatori coinvolti nel progetto. Le analisi del genoma dei cani affetti da malattia serviranno ai ricercatori per l´identificazione dei geni coinvolti nei meccanismi delle patologie, permettendo la definizione di un quadro più preciso dei processi della patologia, ha affermato il gruppo. I risultati ottenuti nell´ambito del progetto Lupa saranno utili alla medicina umana e alla ricerca medica avanzata. Lo schema che coinvolge i cani impiegato in Lupa rivestirà un´importanza fondamentale per il miglioramento della comprensione della patogenesi delle comuni malattie umane. Al progetto Lupa partecipano inoltre Danimarca, Francia, Germania, Norvegia, Svizzera e Regno Unito. Per ulteriori informazioni, visitare: Lupa: http://www. Eurolupa. Org .  
   
   
RIUNIONE PLENARIA DEGLI ORGANI DI GOVERNO IN SUDAFRICA BARALLE E GIACCA RICONFERMATI ALLA DIREZIONE DELL’ICGEB NEL 2009 IMPORTANTI INIZIATIVE DI RICERCA E DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE  
 
 Trieste, 17 dicembre 2008 - Le assemblee generali degli organi di governo del Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (Icgeb), riunitesi in Sudafrica la scorsa settimana, hanno confermato la nomina di Francisco E. Baralle e di Mauro Giacca rispettivamente alle cariche di Direttore Generale e di Direttore della Componente di Trieste per un ulteriore quinquennio, ribadendo quindi l’apprezzamento per le attività scientifiche ed istituzionali condotte dall’Icgeb durante il loro presente mandato. Il Consiglio Scientifico e il Consiglio dei Governatori, infatti, convocati per la prima volta a Città del Capo nella sede della nuova terza Componente dell’Icgeb che da un anno si affianca a quelle storiche di Trieste e New Delhi, hanno ratificato importanti attività di ricerca e di cooperazione internazionale, svolte nel 2008 o programmate per il 2009. Durante le prime due giornate di lavori, il Consiglio Scientifico, che vanta al suo interno i premi Nobel Timothy Hunt e Richard J. Roberts, ha esaminato in dettaglio i progetti di ricerca svolti dalla sede Africana durante il suo primo anno di attività, valutando in maniera estremanente positiva le numerose iniziative previste per la formazione, la biosicurezza e le collaborazioni internazionali con gli altri Paesi sub-sahariani. Il Consiglio dei Governatori (Board of Governors), l’organismo sovrano costituito dai rappresentanti di tutti i Paesi che sostengono l´Icgeb e ne governano le attività, è stato aperto dal Ministro del Sudafrica della Scienza e della Tecnologia Mosibudi Mangena e ha proseguito il suo lavoro sotto la presidenza dell’egiziano Hamdy Abdel Aziz Moursy. Numerose le deliberazioni prese: tra queste, è stato sancito l´ingresso ufficiale tra i Paesi Membri dell´Icgeb di Malesia, Libia e Burundi, che porteranno quindi a 59 le nazioni che sostengono le attivita del Centro ed è stato ribadito l´impegno relativo all’utilizzo sicuro delle biotecnologie alimentari nei Paesi in via di sviluppo. Grande apprezzamento è stato espresso per l´ottenimento, nel 2008, di un finanziamento complessivo di oltre 6 milioni di Euro dalla prestigiosa “Bill and Melinda Gates Foundation” per lo sviluppo di un vaccino contro la malaria a New Delhi e per la formazione dei ricercatori nel campo della biosicurezza delle biotecnologie agrarie a Trieste. Infine, è stato approvato l’accordo raggiunto con il Governo dell’Argentina per l’apertura di un laboratorio Icgeb all’interno del Parco Scientifico e Tecnologico di Buenos Aires. Per quanto riguarda le attività di ricerca, sia il Consiglio Scientifico sia il Board dei Governatori hanno valutato in maniera molto positiva i risultati ottenuti dai laboratori dell´Icgeb di Trieste. Operano a Trieste 17 gruppi di ricerca, che comprendono quasi 200 ricercatori provenienti da oltre 27 nazionalità, interessati a diversi aspetti avanzati della biomedicina, tra cui la produzione di vaccini, lo studio delle cellule staminali e la terapia genica. Negli ultimi 5 anni, questi laboratori hanno prodotto quasi 400 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali di alto prestigio; sul versante del trasferimento tecnologico alle imprese, l´Icgeb di Trieste opera in congiunzione con una ventina di imprese dislocate in altrettanti paesi per l´implementazione di biotecnologie per la produzione di farmaci ricombinanti generici, tra cui l´interferone (usato nelle epatiti), l´eritropoietina (per il trattamento dell´anemia) e l´insulina (per il diabete).  
   
   
POTENZA: INTESA PER COMBATTERE LA DISABILITÀ VISIVA  
 
 Potenza, 17 dicembre 2008 - È stato sottoscritto ieri mattinata, dal presidente della Provincia, Sabino Altobello, dal presidente della sezione provinciale dell’Unione Italiana Ciechi ed Ipovedenti, Maria Buoncristiano e dal dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, Claudia Datena, il protocollo d’intesa finalizzato a contrastare la disabilità visiva. L’intesa prevede la realizzazione di due progetti. Il primo di “assistenza tiflologica extrascolastica” rivolta agli studenti non vedenti che frequentano gli istituti di istruzione secondaria superiore residenti nel territorio provinciale. Il secondo, sperimentale, di screening per “la prevenzione delle patologie oculari in età prescolare” sarà realizzato in alcune aree del territorio provinciale in collaborazione con il “Centro regionale per la prevenzione della cecità e la riabilitazione visiva” per “potenziare i servizi già garantiti attraverso l’aumento del target della popolazione esaminata, l’utilizzo di specialisti competenti e di strumenti diagnostici all’avanguardia, riservandosi, verificato l’esito dell’iniziativa, di replicarla anche in altre aree della Provincia”. “L’intesa – ha spiegato il presidente della Provincia, Sabino Altobello – si muove nel solco di una tradizione consolidata che vede la Provincia adottare misure concrete a favore di soggetti fragili, in un contesto normativo dove ancora non sono ben definite le competenze in materia di politiche sociali. Abbiamo tentato in questi anni, prima con la formazione degli operatori e adesso con l’assistenza vera e propria, di colmare i vuoti in attesa di un disegno organico in materia che consenta di tenere alta l’attenzione sulle fasce deboli, evitando le sovrapposizioni fra enti”. Per la presidente dell’Unione italiana ciechi “si tratta di due servizi di eccellenza, messe in campo dalla Provincia, che consentiranno anche alle famiglie di avere un valido supporto grazie all’assistenza extrascolastica. La Provincia ha, inoltre, già organizzato in passato la formazione degli operatori tiflologici che si occuperanno degli alunni che per quest’anno sono sei su tutto il territorio provinciale. L’obiettivo - ha aggiunto - è quello di creare una rete intorno a questi soggetti per dare continuità a queste iniziative”. Durante la sottoscrizione l’assessore alle Politiche Sociali, Michele Iacovera ha precisato che “l’iniziativa rappresenta un piccolo aiuto che si inserisce nel quadro più ampio del ruolo che le Province possono svolgere in qualità di enti intermedi in materia di politiche sociali”. Claudia Datena, dirigente dell’ufficio scolastico provinciale ha specificato che “l’ufficio scolastico sostiene iniziative di questo tipo anche fuori dall’orario scolastico per contribuire a creare una rete territoriale di solidarietà, che dal mondo della scuola possano consentire ai soggetti deboli di avvicinarsi al mondo del lavoro”. .  
   
   
L’E-HEALTH NEL 7°PQ SI TERRÀ IL 18 DICEMBRE LA GIORNATA INFORMATIVA DELL’ARTI SULLE NUOVE OPPORTUNITÀ PREVISTE DAI PROGRAMMI COMUNITARI NEL CAMPO DELL’ICT APPLICATA ALLA SALUTE.  
 
Valenzano, 17 dicembre 2008 - L’ict al servizio della salute nel 7° Programma Quadro per la Ricerca Europea: è questo il tema al centro dell’approfondimento della giornata informativa e di assistenza, organizzata dall’Arti il 18 dicembre (dalle 9,30 alle 14,30) presso l’Aula 3 del parco scientifico-tecnologico Tecnopolis (S. P. Per Casamassima, km 3, Valenzano – Ba-). Flora Giorgio (rappresentante della Commissione Europea, Direzione Generale Infso&media, Unità H. 1 "Ict for Health") e Jacopo De Angelis (rappresentante del Punto di Contatto Nazionale Fp7/ict e Cip/ict_psp dell’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea - Apre- di Roma) illustreranno regole ed opportunità nella presentazione di proposte progettuali nel campo dell’e-health. Agli interventi programmati seguiranno una sessione aperta di dibattito con i relatori e gli incontri bilaterali tra Flora Giorgio e singoli soggetti intenzionati a presentare proposte nel settore "Salute". La partecipazione è gratuita, ma soggetta ad iscrizione on line. Gli interessati potranno, attraverso il sito www. Arti. Puglia. It, comunicare in anticipo i quesiti da sottoporre ai relatori e prenotare gli incontri bilaterali per approfondire le idee progettuali. .  
   
   
SANITA’: PRESENTATO IL RAPPORTO REGIONALE “PASSI” SICILIANI PIGRI MA MIGLIORA IL RICORSO ALLA DIAGNOSI PRECOCE ONCOLOGICA  
 
Palermo, 16 dicembre 2008 - I siciliani fanno poca attività fisica, molti non indossano le cinture di sicurezza in automobile e sono ancora pochi coloro che, tra chi dovrebbe, si vaccinano contro l’influenza. Migliora invece il ricorso alla diagnosi precoce oncologica. Nel complesso, la maggior parte dei siciliani si ritiene in buona salute. Sono questi alcuni dei dati emersi dal rapporto regionale sul “sistema di sorveglianza Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia)”, presentato ieri dall’assessorato regionale alla Sanità: si tratta di un programma promosso dal ministero della Salute, che fornisce informazioni su abitudini e stili di vita e coglie l’andamento e le trasformazioni della nostra comunità, con lo scopo di aumentare i livelli complessivi di salute. I risultati relativi al 2007 sono uno spunto di riflessione sull’utilità delle nuove informazioni, ora finalmente disponibili a livello di singole Ausl, per monitorare gli effetti degli interventi di sanità pubblica già in corso e in particolare il Piano regionale della prevenzione e il programma Guadagnare salute. Le malattie cronico degenerative (soprattutto cardiovascolari e tumori) continuano a crescere di frequenza e riconoscono, tra i principali fattori di rischio, alcuni comportamenti modificabili, legati a stili di vita sempre più diffusi. Continuare a investire solo in assistenza non è più sostenibile, l’attenzione deve essere quindi focalizzata sulla prevenzione. Circa il 60 per cento dell’onere della spesa sanitaria in Europa è rappresentato dalla cura di patologie attribuibili a soli sette fattori principali: ipertensione, fumo, alcol, ipercolesterolemia, sovrappeso, basso consumo di frutta e verdura, inattività fisica. Il sistema prevede la raccolta continua di dati sui principali fattori di rischio comportamentali per la salute e sull’adozione di misure di prevenzione da parte della popolazione adulta tra i 18 e i 69 anni. Gli ambiti indagati rientrano tra quelli considerati prioritari dalla programmazione sanitaria (salute, qualità di vita percepita, attività fisica, fumo alimentazione, alcool, sicurezza stradale, rischio cardiovascolare,, screening oncologici, vaccinazioni dell’adulto, salute mentale, incidenti domestici, aspetti sociodemografici). In Sicilia è stato intervistato un campione casuale di 973 persone, selezionato dalla lista delle anagrafi sanitarie delle Ausl. Il 51 per cento degli intervistati è rappresentato da donne e il 49 da uomini. L’età media del campione è di 42 anni. Una persona su due ha un lavoro regolare, il 54 per cento del campione ha un livello di istruzione alto. L’indagine, coordinata in Sicilia dal dipartimento Osservatorio epidemiologico, in collaborazione con il Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’istituto superiore di Sanità e i dipartimenti di Prevenzione delle Ausl, rappresenta uno strumento innovativo considerato che in Europa solo pochi Paesi hanno attivato un’effettiva sorveglianza sui fattori di rischio comportamentali. .  
   
   
MEDICI SPECIALISTI NEL MONDO OGGI PRIMO INCONTRO NAZIONALE DI SCAMBIO DI ESPERIENZE DI MEDICI ORTOPEDICI VOLONTARI ALL’ESTERO  
 
 Milano, 17 dicembre 2008 - “I Paesi più poveri del mondo e in particolare l’Africa”, dice il prof. Giovanni Peretti, Direttore dell’Istituto di scienze ortopediche, traumatologiche, reumatologiche e riabilitative, Univ. Studi di Milano, e Direttore scientifico dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini,” fronteggiano da sempre una disastrosa situazione sanitaria. I presidi sanitari presenti sul territorio molto frequentemente non risultano in grado di supportare con efficacia la richiesta di cure della popolazione. Sono passati 60 anni da quando, nel 1948, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la Dichiarazione universale del diritti dell’uomo che sancisce , oltre ai diritti individuali, politici, economici , anche il diritto alla salute degli individui del mondo. A tutt’oggi ci rendiamo conto che, di strada, se ne deve percorrere ancora molta e che , all’inizio del Terzo Millennio, occorre attivare interventi urgenti per poter dare risposte reali a questa necessità: avere pari opportunità di cure in tutti gli Stati. Numerose organizzazioni sanitarie, associazioni di volontariato, enti si adoprano per dare sostegno sanitario in aree di Paesi extraeuropei, ma servirebbe un miglior coordinamento di risorse e di interventi. Ecco il perché di questo primo incontro di medici specialisti ortopedici, personale sanitario che, nel mondo, partecipano a progetti di sviluppo e di assistenza sanitaria: è un’opportunità di confronto , di scambio di esperienze, di creazione di ulteriori sinergie operative sul campo”. Partecipano all’iniziativa medici specialisti ortopedici da tutta Italia da Milano, Merate, Erba, Bologna, Pisa, Milano, ma anche personale sanitario quale infermieri professionisti, che sono uniti dal medesimo impegno solidale: trasferire know how sanitario all’estero. L’istituto Ortopedico Gaetano Pini è in prima linea, in quanto ha dato attrezzature per la creazione di nuove sale operatorie in Paesi disagiati: il prof Albisetti e gli specializzandi della Scuola di ortopedia diretta dal prof. Peretti si sono adoprati con impegno ed entusiasmo nell’imballare, spedire , smontare e rimontare tutto il materiale utile per realizzare sale operatorie nei presidi sanitari di diversi Stati tra cui Uganda, Togo, Palestina, Benin, Kenya e Tanzania. “Siamo riusciti a donare ulteriore materiale sanitario,” sottolinea il prof. Giovanni Peretti,”mettendoci in contatto con altri ospedali italiani ed anche altre università e scuole di specializzazione, tutti coinvolti anche loro in progetti a carattere umanitario. Ad esempio l’Università degli Studi di Pisa, con il prof Faldini da diversi anni lavora già per progetti di cooperazione in Tanzania e Mozambico. L’obiettivo è implementare nuove attività ospedaliere ed ambulatoriali, potenziare e migliorare le strutture sanitarie in loco, fare formazione , in maniera da rendere in prospettiva autonome le sedi in cui interveniamo, il tutto cercando, anche ove possibile, di rispettare tradizioni e cultura locale Particolare impegno viene prestato dal Prof. Peretti e dal Prof. Albisetti, nel promuovere, non solo l’assistenza, ma anche la cultura sanitaria presso l’Ospedale di Afagnan (Togo), con il quale è stata fatta una convenzione dalla 1^ Scuola di Specializzazione in Ortopedia e Traumatologia dell’Università di Milano, ormai approvata dal Consiglio di Facoltà e dal Senato Accademico, per cui è attiva ormai da qualche mese (l’Ospedale di Afagnan - punto di riferimento per la popolazione in un raggio di oltre 500 kmq- fa parte della nostra scuola). “I medici locali sono particolarmente attenti ed applicati nello studio”, dice il prof. Giovanni Peretti, Direttore scientifico dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini” per cui insegnare a loro è un piacere. Uno dei medici, che attualmente è Direttore dell’Ospedale di Afagnan è riuscito ad entrare nella Scuola di specializzazione di ortopedia della nostra Università, superando l’esame dei quitz ministeriali con 59 risposte esatte su 60”. Il prof Albisetti, che opera presso lo stesso l’Istituto Ort. G. Pini si occupa anche dei Paesi dell’Africa occidentale come il Mali, il Burkina, il Benin, il Togo. “Il risultato di questo impegno direttamente in loco,”spiega il prof. Albisetti,”è tangibile: non vi sono intermediazioni che rallentino il processo formativo e si lavora per obiettivi concreti, individuando passo passo le esigenze dei singoli territori in cui si interviene. Il trasferimento di know how , la formazione, l’invio di strumentazione medico-scientifica consente di attuare progetti variegati e specialistici in modo da rispondere ad emergenze ma anche a necessità strutturali delle aree bisognose che via via vengono individuate. In un’epoca in cui i finanziamenti sono carenti, riuscire a gestire meglio risorse a favore di obiettivi precisi è fondamentale, come lo è creare sinergie , capire come si muovono anche altri enti ospedalieri all’estero: ecco il motivo di questo primo incontro di scambio di esperienze tra medici specialisti ortopedici volontari”. Istituto Ortopedico Gaetano Pini,” 17 dicembre 2008 Aula Magna – ore 9. 00-12. 00 Via G. Pini 9 - Milano .  
   
   
POSATA A PADOVA PRIMA PIETRA ISTITUTO DI RICERCA "CITTA´ DELLA SPERANZA". GALAN: " SU QUESTE OPERE L´IVA AL 20% NON E´ UNA COSA GIUSTA".  
 
Padova, 17 dicembre 2008 - “Qui stiamo vivendo una straordinaria esperienza di generosità, che ci riporta con la memoria ai tempi andati, quando il Veneto era povero e gli ospedali venivano costruiti grazie ai doni e ai lasciti dei privati che potevano. Oggi il Veneto è cambiato ed ha la miglior sanità d’Italia, costruita e da costruire su grandi poli di eccellenza come questo e su un capillare collegamento con il territorio”. Lo ha detto il presidente della Regione Giancarlo Galan, intervenendo ieri a Padova alla cerimonia di posa della prima pietra del nuovo Istituto di Ricerca Pediatrica “Città della Speranza”, che nascerà entro il 2011 anche grazie ad uno specifico protocollo sottoscritto tra la Regione del Veneto, la Fondazione Città della Speranza, l’Università e l’Azienda Ospedaliera di Padova. Grazie a questa struttura, progettata gratuitamente dall’architetto Paolo Portoghesi e richiamante la doppia spirale del Dna come simbolo della vita, sarà possibile potenziare al massimo la ricerca scientifica e la diagnostica avanzata in ambito pediatrico, con particolare riguardo alle malattie neoplastiche dell’infanzia. Nel corso della cerimonia, critiche sono state rivolte all’imposizione dell’Iva al 20% anche su questo genere di opere. “Non è una cosa giusta – ha commentato Galan – ma io non sono lo Stato e non posso intervenire direttamente. Peraltro – ha ricordato – le stesse tasse le paga anche la Regione, e cioè i veneti, per realizzare un ospedale pubblico. Certo – ha aggiunto – che almeno un allentamento dell’Iva sarebbe anche un prezioso aiuto indiretto al sostegno della ricerca. Sarebbe una cosa bella”. Galan ha infine sottolineato che la scelta di realizzare un grande Centro di livello internazionale come questo è perfettamente in linea con le strategie di politica strutturale sanitaria che il Veneto sta portando avanti, che “si basano su alcune grandi strutture di massima eccellenza supportate da una forte presenza della sanità territoriale. L’era degli ospedali piccoli, dispendiosi e di fatto inefficienti – ha concluso Galan – è finita e tutti devono rendersene conto”. .  
   
   
OSPEDALE BOLZANO: VIA LIBERA ALLA RISTRUTTURAZIONE DEI REPARTI DI DEGENZA  
 
Bolzano, 17 dicembre 2008 - Il progetto di ristrutturazione dei reparti di degenza nei piani dal quarto all´ottavo dell´ospedale regionale di Bolzano è pronto per la sua fase esecutiva. Il Comitato tecnico provinciale nella sua ultima seduta ha dato parere positivo al progetto, che verrà ora realizzato in varie fasi. I costi sono stimati in 44 milioni di euro. Attualmente si lavora al nuovo "clinicum" dell´ospedale di Bolzano, la struttura dove troveranno posto le sale operatorie e il pronto soccorso. Parallelamente il piano di ammodernamento del nosocomio cittadino prevede anche la ristrutturazione dei reparti di degenza nel corpo principale dell´ospedale. La Giunta provinciale lo scorso aprile aveva approvato di anticipare la realizzazione del progetto per adeguare il più velocemente possibile le camere dei pazienti alle loro esigenze. Ieri sera (15 dicembre) nella sua ultima seduta il Comitato tecnico provinciale ha dato parere positivo al progetto esecutivo per il rifacimento dei reparti di degenza. "I lavori saranno eseguiti in fasi successivi, vogliamo ristrutturare un piano all´anno", spiega l´assessore provinciale ai Lavori pubblici Florian Mussner. Con un impegno di spesa di quasi 44 milioni € le camere verranno trasformate in stanze singole o a due letti, climatizzate, con standard omogenei e servizi igienici adeguati. Dopo la ristrutturazione il numero dei letti nel corpo centrale verrà ridotto rispetto agli attuali 720, ma nuovi posti letto saranno creati nel "clinicum" in costruzione. .  
   
   
A PAVIA DAL 14 FEBBRAIO AL 2 GIUGNO 2009 LA MOSTRA IL BACIO TRA ROMANTICISMO E NOVECENTO  
 
Pavia, 17 dicembre 2008 - Alle Scuderie del Castello Visconteo, 60 opere dei maggiori artisti italiani, da Hayez a Tranquillo Cremona e Medardo Rosso, da Lega a Previati, da De Chirico a Manzù, ripercorreranno le varie declinazioni di questo universale gesto d’amore, restituendone le diverse chiavi interpretative. Nel giorno di San Valentino, festa degli innamorati, le sale del Castello Visconteo di Pavia ospiteranno un’esposizione interamente dedicata al bacio. La mostra, in programma dal 14 febbraio al 2 giugno 2008, presenterà 60 opere dei maggiori artisti italiani, tra il Romanticismo e il Novecento, da Hayez a Tranquillo Cremona e Medardo Rosso, da Lega a Previati, da De Chirico a Manzù, in grado di ripercorrere le varie declinazioni di questo universale gesto d’amore, restituendone le diverse chiavi interpretative. Il Bacio. Tra Romanticismo e Novecento è curata da Susanna Zatti e Lorenza Tonani, prodotta da Alef e promossa dal Comune di Pavia e dalla Provincia di Pavia. Il percorso espositivo seguirà un indirizzo tematico, in grado di interpretare la simbologia del bacio, esplorando le particolari espressioni che esso ha assunto nei due secoli d’indagine. Saranno analizzati il bacio nella mitologia, nella storia sacra, nella letteratura, nell’intimità domestica, nei cerimoniali e in differenti altre accezioni. Una sezione, curata da Gianni Canova, presenterà un video che ripercorrerà la storia dei più famosi baci della cinematografia italiana. Dalla celebrazione del bacio nel Romanticismo, che recuperò figurativamente gli sventurati amori resi noti da grandi opere della letteratura - come quello tra Romeo e Giulietta o Paolo e Francesca - attraverso la Scapigliatura lombarda, portatrice di una visione sentimentale di dimensione privata, procedendo tra le valenze simboliste legate al Divisionismo e le istanze del “verismo” dei Macchiaioli, la mostra giungerà agli esiti delle Avanguardie e a singole esperienze di artisti che ne seguirono, che hanno affrontato episodicamente il tema, in forme spesso piegate a ricerche espressive autonome. .  
   
   
CON “DINAMICA” UN’A.R.E.A. PER L’ARTE CONTEMPORANEA IN BASILICATA  
 
 Potenaza, 17 dicembre 2008 - L’associazione riconosciuta A. R. E. A. 3536 Associazione per la Rigenerazione Estetica dell’Arte si fa promotrice della mostra pittorica, scultorea, fotografica intitolata “Dinamica", caratterizzata dall’esposizione delle opere di sei artisti, lucani e non. All’evento, che si terrà martedì 23 Dicembre 2008 alle ore 18 presso l’A. R. E. A. Espositiva in Via Strada Comunale, n. 9 in Sant’angelo le Fratte (Pz) parteciperà l’architetto, pittore e scultore Rocco Morrone, con opere che evidenziano la vitalità del monocromatico, che in tutte le sue sfumature riesce ad esprimere la forza delle idee dell’artista, tutto in una cornice scenografica di grande impatto. Particolari giochi di luce riflessa accolgono le opere dell’artista Giuseppe Loisi, prelevate presso l’Accademia delle Belle Arti di Perugia, e consentono l’emersione dei legami invisibili tra due regioni molto lontane ma non per questo intellettualmente distanti. Una mostra fotografica data dal confronto delle opere da un lato dell’architetto Giuseppe Mastroberti, dall’altro di Antonio Positino, svela la molteplice forma delle dinamiche vitali, immagini di istanti, personale esperienza conoscitiva degli artisti. Per portare a compimento il percorso intrapreso l’Associazione ospita inoltre l’esperienza culturale della dott. Ssa Alessandra Carratù, giovane creativa partenopea, e della pittrice Anna Corrado, che presenzieranno con un loro prezioso contributo negli spazi dell’A. R. E. A. Video-proiezioni fermeranno il tempo anche per lo spettatore distratto, suscitando ingenue espressioni date dalla natura suggestiva del contesto. L’ Associazione, attraverso un’attività di fiduciosa indagine e di continua sperimentazione della realtà sociale e dell’impatto di questa realtà sull’individuo nel suo essere parte della collettività, valorizza lo sviluppo della creatività artistica, voce tutt’altro che inerme delle pulsioni dello spirito umano, favorendo la creazione di liberi spazi d’espressione, d’incontro e di confronto degli Artisti di tutto il mondo e ciò attraverso svariate iniziative, quali manifestazioni e mostre nelle quali protagonista principale è la voce degli artisti, nella loro libera creatività. Attività dinamiche e in continua evoluzione, proiettate verso l’affinamento delle forme del linguaggio-veicolo del dialogo tra le multiversità culturali. .