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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 02 Novembre 2010
GRAZIE A UNA TECNOLOGIA INNOVATIVA, LO SCREENING ONCOLOGICO DIVENTA PIÙ SEMPLICE ED ECONOMICO  
 
Bruxelles, 2 novembre 2010 - Una nuova tecnologia sviluppata da un team di ricercatori finanziati dall´Ue consentirà di abbattere tempi e costi dello screening del tumore al collo dell´utero: grazie a questa scoperta, infatti, lo screening potrà essere eseguito su vasta scala da personale non medico, con risultati pressoché immediati e a un costo decisamente inferiore rispetto alla tecnologia attualmente in uso. L´iniziativa fa parte del progetto Microactive (Automatic detection of disease related molecular cell activity, cioè rilevazione automatica di attività cellulare a livello molecolare correlata alle malattie), finanziato nell´ambito dell´area tematica "Tecnologie per la società dell´informazione" del Sesto programma quadro dell´Ue con un budget di 1,6 milioni di euro. Lo screening del carcinoma della cervice uterina oggi si effettua mediante saggi molecolari scomodi e costosi, che richiedono tempi lunghi e l´intervento di personale altamente qualificato. Secondo i ricercatori, la nuova tecnologia fa piazza pulita di tutti questi inconvenienti e promette una rivoluzione nella strumentazione diagnostica. In particolare, sono state utilizzate tecnologie microfluidiche e di microfabbricazione all´avanguardia per creare "laboratori" da tavolo, in grado di offrire tutti i vantaggi dell´analisi molecolare tradizionale al netto degli svantaggi. Microactive si è concentrata sullo screening del cancro della cervice uterina provocato da particolari tipi del papilloma virus umano (Hpv). "Si è dimostrato un test valido: un sintomo può essere causato da uno di sette virus diversi, o magari da due, ed è necessario capire di quali si tratta", ha dichiarato Liv Furuberg, ricercatrice presso l´ente di ricerca scandinavo Sintef e coordinatrice del progetto. Furuberg ha spiegato che esistono oltre 100 tipi di Hpv: il sistema immunitario umano è in grado di combattere efficacemente il 97% di questi, mentre il rimanente 3% è mortale ed è per questo che i medici devono riconoscere di quale tipo si tratta e sapere se il virus è attivo. Grandi più o meno quanto un personal computer, i nuovi laboratori di Microactive riducono a 2 passaggi (peraltro eseguibili da chiunque sia in possesso di una formazione di base) un processo solitamente composto da 20 fasi manuali. Esistono numerosi modi di svolgere la diagnostica molecolare, ma la ricerca di Microactive si è incentrata sull´acido ribonucleico messaggero (mRna) come marker di un virus attivo. La tecnologia di screening più utilizzata attualmente consiste in test basati sulle cellule, ma rileva falsi positivi nel 50-75% dei casi. Per evitare questo rischio, Microactive ha scelto di affidarsi agli mRna codificanti per particolari proteine. Il test è molto semplice. Un campione prelevato con un pap-test tradizionale viene mescolato a un additivo in una siringa, la quale viene poi inserita nel primo "laboratorio". Qui, il campione viene estratto dalla siringa, preparato e applicato a un chip microfluidico monouso, che consente il trasporto dei liquidi su piccolissima scala. Una volta preparato il campione, il chip può essere trasferito al modulo di rilevazione. La prima fase del processo di rilevazione prevede lo svolgimento dell´amplificazione basata su una sequenza di acidi nucleici (metodo Nasba, "nucleic acid sequence based amplification") al fine di creare un numero elevato di marker. Quindi, vengono aggiunti i biomarker (molecole sviluppate in vitro che si legano unicamente a tipi specifici di acido nucleico). "Nei nostri test, ci siamo occupati soltanto di due marker, perché tanto bastava per dimostrare il concetto", ha affermato Furuberg. "Ma nel chip monouso sono presenti otto canali, ciascuno dei quali può rilevare due virus contemporaneamente. Potremmo dunque eseguire uno screening per rilevare fino a 16 marker differenti". Ottenere un campione di qualità sufficientemente elevata per la fase di amplificazione si è rivelato una vera sfida per il progetto. "Ancora prima di prelevare il campione cervicale, abbiamo studiato nei minimi dettagli ogni aspetto del processo per elaborare l´approccio più diretto possibile. Grazie a una serie di migliorie siamo riusciti a raggiungere il livello qualitativo necessario", ha spiegato Furuberg. La devozione dell´équipe ha dato i suoi frutti: nei test comparativi, il sistema di Microactive ha fatto registrare risultati equivalenti o addirittura superiori a quelli degli attuali standard in uso per la rilevazione dell´Hpv. Per maggiori informazioni: Microactive: http://www.Sintef.no/projectweb/microactive/  Ict Results: http://cordis.Europa.eu/ictresults/index.cfm    
   
   
S.RITA,REGIONE LOMBARDIA PARTE LESA, BENE NOSTRI CONTROLLI  
 
Milano, 2 novembre 2010 - In relazione alla sentenza di condanna ad alcuni medici della clinica Santa Rita di Milano, una nota dell´Avvocatura regionale sottolinea che "la parte prevalente della pena riguarda la deontologia e la moralità dei singoli operatori condannati (lesioni gravissime), non certo il sistema sanitario regionale". "Per quanto riguarda l´altro aspetto della pena - prosegue la Nota - e cioè la truffa, il Tribunale ha considerato a pieno titolo la Regione come parte lesa ed ha riconosciuto come fattore essenziale per l´accertamento della verità l´efficienza del sistema regionale dei controlli sulle prestazioni sanitarie. Del resto la consulenza tecnica alla Procura è stata data proprio da dirigenti e medici del Servizio Sanitario Regionale. E´ proprio tale consulenza che ha permesso di rilevare e provare l´uso distorto dei codici da parte dei soggetti condannati per ottenere drg più remunerativi".  
   
   
TOSCANA: ASL 1, DISPONIBILI 10 MILIONI PER PAGARE I FORNITORI  
 
Firenze, 2 novembre 2010 - «E’ pronto il decreto di erogazione straordinaria di 10 milioni. Tra pochi giorni saranno disponibili i soldi per pagare i fornitori». La notizia l’ha data l’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia nel corso dell’incontro con il personale della Asl 1 di Massa e Carrara, che si è tenuto oggi nell’Aula Magna della Scuola infermieri di Massa. Nella giornata che ha portato l’intera giunta a Massa, per una seduta itinerante, l’assessore Scaramuccia ha voluto incontrare il personale della Asl, per far sentire – come ha detto – «la vicinanza e la solidarietà» della Regione. «Da quando è scoppiata questa questione – ha assicurato – le nostre giornate sono rivolte a risolvere quanto prima la vostra situazione. Il primo impegno è quello di fare chiarezza, capire come stanno le cose e dare soluzioni. Per tutti è stato un fulmine a ciel sereno, e per tutti è una situazione dolorosa: per noi che ci siamo trovati a dover avviare questo cammino, e per voi che l’avete scoperta da un giorno all’altro. Vi garantiamo il massimo impegno perché il vostro quotidiano non sia modificato, i servizi non siano ridotti, i fornitori siano pagati». Quanto al lavoro del commissario straordinario, Maria Teresa De Lauretis, l’assessore ha dichiarato «massima fiducia per l’ottimo lavoro che sta facendo la dottoressa De Lauretis, ma questo commissariamento deve finire quanto prima, se possibile, anche prima della scadenza del 31 dicembre. Il percorso è lungo e delicato, ma appena sarà fatta chiarezza nomineremo un nuovo direttore generale». Al personale, che chiedeva spiegazioni e chiarimenti sul “buco” della Asl, «ce ne siamo accorti noi, non qualcun altro, e con grande stupore», ha detto Scaramuccia, ripercorrendo tutte le tappe della vicenda, come già aveva fatto martedì in Commissione sanità e in Consiglio, e anche stamani nell’incontro con i rappresentanti delle istituzioni locali, delle associazioni, dei sindacati, e sottolineando che la Regione non ha un ruolo di controllo contabile, che spetta invece ad altri: «La Regione attesta che tutti i passaggi previsti dalla legge sono stati eseguiti – ha chiarito – ma non fa un controllo delle fatture. Non ha gli strumenti per farlo, e non sarebbe neppure il suo ruolo». Ha tranquillizzato sul fatto che il “buco” della Asl «verrà coperto con le risorse messe da parte grazie a un’oculata gestione degli anni passati, proprio per far fronte a situazioni di emergenza. 60 milioni di euro su quasi 7 miliardi di bilancio non mettono certo in crisi la sanità toscana», ha aggiunto. A questo proposito, ha tenuto a ribadire che «il bilancio 2010 della sanità chiuderà in pareggio, nonostante un’allocazione del Fondo sanitario nazionale che ha penalizzato in particolar modo la Toscana. Il nostro è un sistema solido – ha detto ancora – Dobbiamo essere orgogliosi di un sistema sanitario che viene guardato da tutti con ammirazione e invidia. Nella situazione drammatica complessiva, siamo quelli con le spalle più solide». E ha chiuso con un invito: «Non è il momento di fare polemiche. Il nostro impegno è fare la massima chiarezza. Ma soprattutto, pensiamo ad andare oltre. Abbiamo di che lavorare quotidianamente».  
   
   
SANITA´ IN SICILIA: CONTESTATI I DATI DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE  
 
 Palermo, 2 novembre 2010 - "Ma quali 38 morti! Da dove vengono i dati diffusi dalla commissione parlamentare d´inchiesta sugli errori sanitari presieduta da Leoluca Orlando? Forse si confondono le denunce con i casi effettivi di malasanita´, accertati secondo le corrette procedure. Chiedete al ministero della Salute se questi dati corrispondono alla reale situazione". L´assessore regionale per la Salute, Massimo Russo, smentisce con fermezza, nel corso di una conferenza stampa, i dati su presunti casi di malasanita´ diffusi ieri dalla commissione parlamentare d´inchiesta. "Non accetto questo giudizio - dice Russo - perche´ e´ generico, basato non si sa su quali informazioni e dunque metodologicamente sbagliato. La Sicilia fa parte del progetto "Percorsi" del ministero che analizza i dati secondo una precisa metodologia scientifica e valuta le situazioni sulla base di dati omogenei. Certe classifiche tra regioni non hanno proprio alcun senso, anche perche´ non tengono conto della popolazione e del numero di ricoveri. Nel periodo preso in esame dalla Commissione (aprile 2009 - settembre 2010) gli "eventi sentinella" sono stati 31 e non 52, i morti 8 e non 38: c´e´ una bella differenza. Con simili affermazioni la commissione, dalla quale mi sarei aspettato ben diverso comportamento, lede il principio di lealta´ istituzionale: si conquista di sicuro il titolo di prima pagina sui giornali, ma siamo in presenza solo di un polverone mediatico che non serve a far crescere la sanita´. Cosi´ facendo si crea un vero e proprio allarme sociale, minando la fiducia degli utenti nelle strutture sanitarie e si spara nel mucchio sugli operatori sanitari che ogni giorno salvano vite umane e si impegnano con fatica e sacrificio a costruire la buona sanita´. Io oggi ho il dovere di difendere l´operato dei medici e di rassicurare i cittadini. E´ davvero cosi´ disastrosa la sanita´ in Sicilia? No, e´ falso e lo confermano proprio i numeri". "Da assessore per la Salute - prosegue il 28 ottobre Russo - ho il dovere di difendere la Sicilia, che ancora una volta e´ stata "sputtanata" sui media nazionali. Ecco perche´ ho parlato di cultura giustizialista ed ecco il perche´ ho voluto replicare immediatamente a certa cattiva informazione. Sono pronto a qualsiasi confronto istituzionale per dimostrare la bonta´ di quello che dico. Sono abituato a parlare con i fatti: quando ho letto i dati della commissione ho subito chiesto conferma ai miei uffici che hanno categoricamente smentito; ho fatto altre verifiche e confermo che i dati non sono quelli diffusi ieri. Sappiamo perfettamente che dobbiamo migliorare tanto per riemergere dalla drammatica situazione che abbiamo ereditato. Occorrono pazienza, metodo e organizzazione ma anche fiducia e serenita´". "Sorprende - conclude l´assessore - anche la coincidenza temporale di certe "sparate". E guarda caso questa notizia, o presunta tale, e´ uscita proprio ieri, in concomitanza con la presentazione del rapporto della Fondazione Res che ha promosso a pieni voti il nostro operato grazie al quale e´ stato portato avanti il risanamento dei conti e la riqualificazione sanitaria, facendo uscire la Sicilia fuori da una situazione fortemente preoccupante. I nemici siciliani sono quelli che ci hanno lasciato questo disastro ma anche quelli che, di fronte alle cose buone presentate oggettivamente con dati inoppugnabili, smentiscono quanto di buono e´ stato fatto".  
   
   
DISABILITÀ: SEMINARIO A PERUGIA “AMMINISTRAZIONE DI SOSTEGNO E TRUST DI PROTEZIONE”: “NECESSARIO SALTO DI QUALITÀ”  
 
 Perugia, 29 ott. 010 – L’umbria ha istituito fin dal 2004 l’”amministratore di sostegno”, come figura protettiva e di stimolo, destinata a coloro che, a causa di infermità o menomazione, non riescano a provvedere a sé ed ai propri interessi: ma ora (dopo una lunga fase di sperimentazione) è tempo di un “salto di qualità”, è necessario “mettere a sistema” tutte le azioni e gli strumenti necessari, per vincere la generale “sfida della disabilità”. È quanto è emerso dal seminario di studio “Amministrazione di sostegno e ‘trust’ di protezione”, promosso dalla Direzione Sanità e Servizi Sociali della Regione Umbria presso la sede della Fondazione Cassa di Risparmio, per fare il punto sulla legislazione relativa alle tutele dei diritti civili e sociali delle persone in tutto o in parte prive di autonomia nella vita quotidiana. Accanto al tema dell’amministratore di sostegno (nominati dal giudice tutelare, sono in Umbria 1631), il seminario – grazie anche alla presenza degli onorevoli Rocco Girlanda della commissione Parlamentare Giustizia e Gero Grassi, vicepresidente della Commissione Affari Sociali – si è occupato dell’importante problema del “‘trust’ di protezione”: come, cioè, garantire ai disabili, dopo la morte dei genitori, risorse economiche adeguate, per garantir loro una vita dignitosa. Su questo tema, c’è una proposta di legge del 2006, ripresentata nel 2008, che prevede la costituzione di un “patrimonio separato” per il figlio disabile, salvaguardandolo dalla divisione dei beni co-posseduti con gli altri membri della famiglia. “È un tema cruciale – ha sottolineato il prof. Antonio Pozzo dell’Università degli Studi di Perugia -, perché troppo spesso i portatori di handicap non sono tutelati sotto questo aspetto”. “L’umbria ha mostrato in tutti questi anni grande attenzione e sensibilità alla questione degli amministratori di sostegno per la tutela sociale e patrimoniale di chi non è autosufficiente – ha detto Carla Casciari, vicepresidente della Regione Umbria, nel suo indirizzo di saluto -, introducendo fin dal 2004 una figura che è stata salutata come una innovazione tra le più sentite ed attese dagli interessati. Ora, occorre andare avanti e fare un salto di qualità”. I dati relativi all’Umbria parlano (dal 2001 al 2010) di 1374 interdizioni, 126 inabilitazioni e 1631 amministrazioni di sostegno. “Il superamento dell’istituto della interdizione attraverso l’amministrazione di sostegno – è stato sottolineato nel seminario – ha un significato sostanziale, in quanto non esclude più il portatore di infermità dal rapporto giuridico privato”.  
   
   
SARDEGNA, ASL E OSPEDALI BANCA DEL SANGUE CORDONALE: ADESIONE DEI PUNTI NASCITA  
 
Cagliari, 2 novembre 2010 - Procede l’iter per l’attivazione della Banca del sangue cordonale (Bsc). L’assessorato regionale della sanità stà, infatti, provvedendo all’ultimazione dell’istruttoria necessaria all’accreditamento delle strutture interessate ad aderire alla Bsc. A tal fine, l’Assessorato informa che anche per ogni Punto nascita interessato a collaborare con la Bsc, deve essere richiesta l’autorizzazione all’esercizio e l’accreditamento regionale. I responsabili dei Punti nascita, pubblici e privati, potranno scaricare la modulistica necessaria per l’adesione. Ricordiamo che l’istituzione della Bsc è stata deliberata dalla Giunta nel 2005, allo scopo di favorire il trapianto di cellule staminali emopoietiche da sangue placentare per la cura di numerose patologie come leucemie, linfomi, alcuni tumori solidi e gravi forme d’anemia. Il sangue da cordone ombelicale costituisce una valida alternativa trapiantologia per tutti quei pazienti, soprattutto pediatrici, in attesa di trapianto che non riescono a reperire un donatore di midollo osseo familiare o attraverso i registri nazionali e internazionali. L’attivazione è prevista entro la fine dall’anno in corso. La sede della Bsc è stata individuata nel Presidio ospedaliero “R. Binaghi” dell’Asl 8 di Cagliari, la gestione è stata affidata al “Servizio di Immunoematologia e Trasfusionale” dell’azienda ospedaliera “G. Brotzu” di Cagliari”. La direzione scientifica è affidata al responsabile del Centro regionale trapianti. Per qualunque chiarimento è possibile rivolgersi alla Direzione della Bsc, ai seguenti indirizzi: - e - mail: bancasanguecordonale.Ca@aob.it  - fax: 070- 6092986 - telefono direzione: 070-6093198 - telefono segreteria: 070-6092985 – attiva dal lunedì al venerdì, dalle 8 – 14  
   
   
TRENTO: PROVINCIA E APSS INSIEME PER LA SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE IN AMBITO SANITARIO  
 
Trento, 2 novembre 2010 - La Provincia autonoma di Trento e l’Azienda provinciale per i servizi sanitari coopereranno per la realizzazione di iniziative di solidarietà internazionale in ambito sanitario. Lo stabilisce un Protocollo d’intesa approvato il 29 ottobre dalla Giunta su proposta dell’assessore competente Lia Giovanazzi Beltrami d´intesa con l´assessore Rossi. Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione nei confronti della cooperazione allo sviluppo in campo sanitario, anche con l’invio di personale medico o paramedico e di dotazioni tecnologiche nei paesi interessati. In Trentino il dialogo fra Provincia, Apss e le 31 associazioni trentine che operano in questo campo è stato avviato da qualche mese, con risultati proficui. Da notare che sono una settantina i medici e sanitari della nostra provincia che a vario titolo operano in vari progetti in tutto il mondo, dove c’è più bisogno di “irrobustire” l’assistenza sanitaria alle popolazioni. A fronte di ciò, il Protocollo approvato oggi avvia un impegno sistematico fra Azienda sanitaria e Provincia per mettere in rete le iniziative di solidarietà internazionale in questo settore e favorire la partecipazione di personale sanitario alla realizzazione dei diversi progetti. L’apss si impegna in particolare a concedere l’aspettativa, per periodi brevi, secondo le previsioni contrattuali, al personale sanitario trentino che desidera impegnarsi nel campo della formazione di analogo personale nei paesi in via di sviluppo e a fornire una puntuale consulenza scientifica e tecnica ai fini del miglioramento della dotazione tecnologica presente in loco. Il comitato tecnico incaricato dell’applicazione di quanto previsto dal Protocollo sarà composto di due membri di nomina provinciale e di due membri espressi dall’Apss.  
   
   
SMART INCLUSION ARRIVA A GENOVA INAUGURATO AL REPARTO DI ONCOEMATOLOGIA PEDRIATICA DELL’ISTITUTO GIANNINA GASLINI DI GENOVA IL PROGETTO DEL MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L’INNOVAZIONE, TELECOM ITALIA E CNR.  
 
 Roma, 2 novembre 2010 - E’ stato inaugurato il 25 settrembre , presso i reparti dell’Unità di Ematologia e Oncologia Pediatrica dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova, il progetto “Smart Inclusion”, realizzato grazie al sostegno del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, al supporto tecnologico e finanziario di Telecom Italia, alla supervisione scientifica e progettuale dell’Istituto per la Sintesi Organica e la Fotoreattività del Consiglio Nazionale delle Ricerche Cnr-isof di Bologna e al contributo della Fondazione Carige della Cassa di Risparmio di Genova. La cerimonia di inaugurazione si è svolta alla presenza del Ministro Renato Brunetta, del Presidente di Telecom Italia Gabriele Galateri di Genola, del Presidente dell’Istituto Gaslini di Genova prof. Vincenzo Lorenzelli, del Direttore generale Dr. Paolo Petralia e del Project Leader del progetto Vincenzo Raffaelli (Cnr- Isof, Bologna). Il progetto si inserisce in un percorso che l’Istituto Gaslini ha iniziato da tempo, volto alla completa digitalizzazione di tutte le sue attività: da quelle amministrative a quelle sanitarie, con l’obiettivo di rendere l’accesso alle informazioni per il cittadino – utente e per gli operatori, più facile e veloce, riducendone al contempo i costi. L’iniziativa, realizzata appositamente per i lungodegenti dei reparti di Oncoematologia pediatrica, si avvale di tecnologie trasmissive a zero impatto elettromagnetico e integra su un’unica piattaforma tecnologica, realizzata da Telecom Italia, servizi di teledidattica, intrattenimento e gestione dei dati clinici, consentendo ai bambini di partecipare alla vita sociale collegandosi con il mondo esterno in maniera semplice ed immediata e, al personale sanitario, di disporre di strumenti evoluti a supporto dei processi di cura dei piccoli pazienti. Si tratta della quinta attivazione in Italia di questa iniziativa, che rientra nel piano di estensione di Smart Inclusion a livello nazionale, fortemente voluto dal Ministro Renato Brunetta, dopo la prima applicazione realizzata nel Febbraio 2009 da Telecom Italia e Cnr-isof di Bologna presso il Policlinico Sant’orsola Malpighi. Il progetto è totalmente basato su tecnologie open source, in linea con le indicazioni dell’Unione Europea, consentendo avanzate performance e risparmi economici significativi per ogni postazione e terminale ospedaliero. Grazie all’innovativo video-terminale touchscreen Olivetti “Smart Care”, dotato di telecamera e postazione a bordo del letto, i bambini lungodegenti possono partecipare alle lezioni, comunicare con i propri cari e accedere a programmi di intrattenimento con una semplice pressione del dito. In particolare, nell’area Scuola, l’interazione con la classe, l’insegnante e gli alunni durante le lezioni è resa possibile grazie all’installazione, nelle aule collegate, delle Lavagne Interattive Multimediali Smart School e di totem ergonomici da insegnamento. Il terminale “Smart Care” permette inoltre al bambino di visualizzare le registrazioni delle lezioni, effettuare esercizi e fruire di corsi individuali di autoapprendimento. Il progetto prevede anche la possibilità, per docenti, studenti e famiglie, di accedere alle funzionalità del Portale Innova Scuola del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e ai programmi didattici tradizionali attivi presso i reparti. Nell’area Intrattenimento è invece possibile accedere a canali televisivi tematici, scegliendo on-demand i contenuti audio-video preferiti tra cartoons, film, documentari, sport oppure effettuare videochiamate con i propri familiari. In post degenza, il bambino potrà continuare a seguire le lezioni da casa tramite un Pc con webcam. Nell’area Ospedale, il personale sanitario potrà accedere alla documentazione clinica e aggiornarla. Inoltre il terminale permette di sorvegliare lo stato del bambino attraverso la visualizzazione dello stesso sul terminale del caposala e di intervenire sia su chiamata del paziente stesso che per controllo assistenziale. L’attivazione del progetto Smart Inclusion presso l’Istituto Gaslini di Genova consentirà, attraverso 23 terminali “Smart Care”, l’interazione di tutti i bambini ospedalizzati presso i reparti di Ematologia e Oncologia Pediatrica, con le 3 classi medie della scuola “Bernardo Strozzi” e Iv e V elementare della scuola Ettorre Vernazza di Genova. Secondo accordi già stipulati tra il Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione, il Cnr-isof e Telecom Italia, Smart Inclusion sarà esteso entro il 2010 all’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. Il progetto Smart Inclusion è ad oggi attivo presso il Policlinico Malpighi di Bologna, l’Ospedale Bambin Gesù di Roma, l’Azienda Ospedaliera di Padova, e l’Istituto Meyer di Firenze.  
   
   
EX COFA, DISMISSIONE; REGIONE ABRUZZO NON ARRETRA TUTELA SALUTE PUBBLICA, IMMAGINE E INTERESSE ECONOMICO  
 
L´aquila, 2 novembre 2010 - "La Regione Abruzzo dismetterà l´area ex-Cofa, ma, fatte salve le competenze del Comune di Pescara in materia di organizzazione del proprio territorio, lo farà guardando principalmente all´interesse dell´immagine e del progresso del nostro territorio, oltre che alla necessità di vendere l´immobile a condizioni economicamente congrue al suo valore effettivo". L´assessore regionale con delega al Demanio e Patrimonio immobiliare, Federica Carpineta, conferma la posizione dell´Ente e ribadisce che "la Regione Abruzzo non deve essere utilizzata come camera di sfogo di singoli consiglieri comunali di Pescara, con smania di apparire o voglia di polemizzare e, peggio, di ergersi a paladini di interessi non ancora ben delineati, ma che sembrano avere poco a che fare con la salute pubblica". "La Regione, con indiscutibile senso di responsabilità - ricorda la Carpineta - ha assicurato la messa in opera di tutti i provvedimenti indispensabili alla tutela della salute dei cittadini. Gli impegni assunti vengono rispettati nei tempi previsti e non ci sono, allo stato attuale, pericoli per la salute derivanti dalle condizioni dell´immobile". Il primo intervento programmato è previsto per il mese di novembre. "Siamo fermi in questa posizione di tutela della salute pubblica e di garanzia del proprio patrimonio - rimarca ancora, in conclusione, l´Assessore - Chi vuole utilizzare questa vicenda, ora chiara e trasparente, per indicarci altre strade, deve sapere che la Regione non le percorrerà e che saranno, in quel caso, altri poteri dello Stato ad accertare il perché di tanto attivismo".  
   
   
SGS, IN BASILICATA RISCHIO OBESITÀ E FUMO CON IL PROGRAMMA “EDUCARE ALLA SALUTE” INTERVENTI NELLE SCUOLE PER MIGLIORARE GLI STILI DI VITA  
 
Potenza, 2 novembre 2010 - La percentuale degli adulti obesi in Basilicata supera la media nazionale. Un dato che riguarda anche i bambini. Lo ha detto, nel corso della seconda giornata degli stati generali della salute, Filomena Lo Sasso, referente dell’Asp di educazione alla salute e del programma nazionale “Guadagnare salute”. In particolare gli adulti obesi in Basilicata sono il 12,6 percento della popolazione a fronte del 9,9 percento in Italia. In età evolutiva la percentuale di bambini lucani di 7-9 anni in sovrappeso è del 26,4% (Italia 23,6%) e quella di bambini lucani della stessa età obesi è del 13,4% (Italia 12,3%). Nella nostra regione il sovrappeso e l’obesità nella popolazione infantile rappresentano un problema importante di salute pubblica. Un bambino su 4 è risultato sovrappeso e circa di 1 su 10 obeso. Per questa ragione, una sana educazione motoria previene, ad ogni età, l’insorgenza di patologie quali: le malattie cardiovascolari, il diabete, le osteoartriti. Nei bambini e negli adolescenti la pratica di un’attività sportiva migliora lo sviluppo muscolo-scheletrico. Invece, in Basilicata sono troppi coloro che non praticano alcuna attività fisica: Basilicata 51,2%; Italia 41,1%. Il programma di educazione alla salute messo in campo punta non solo a promuovere, pertanto, una corretta alimentazione e dei modelli corretti di vita, ma interviene anche su alcune cattive abitudini come il fumo di sigaretta che è il principale responsabile di malattie respiratorie, cardio-vascolari e di numerosi tumori. Circa 90.000 decessi che si verificano ogni anno in Italia (un migliaio in Basilicata) sono attribuibili all’insieme delle malattie cronico-degenerative fumocorrelate, compresi altri tumori maligni oltre il cancro polmonare. Qualche dato per la Basilicata: il 21,8% dei lucani di 14 anni e oltre fuma (Italia 22,7%). Inoltre, la percentuale degli ex fumatori risulta inferiore alla media nazionale (Basilicata: 19,4%; Italia: 22,8%). In Basilicata, tuttavia, si registra la più alta percentuale dei non fumatori(Basilicata: 53,8%; Italia: 52,9%. Da un’indagine dell’Asp di Potenza del 2008: il 22,82% degli studenti di Scuola Media Inferiore ha provato a fumare. Il 3,52% degli alunni fuma abitualmente. Si prova a fumare prevalentemente a 12 e 11 anni. L’iniziazione al fumo avviene soprattutto in seconda media. La famiglia che fuma costituisce un fattore di rischio per l’iniziazione al fumo. Inoltre l’indagine Passi 2005, effettuata su un campione rappresentativo della popolazione regionale di 18-69 anni, aveva rilevato che la percentuale dei bevitori a rischio ammontava a circa il 20%. Per queste ragioni si impone un processo di “empowerment” dei cittadini che consenta loro di acquisire tutte le informazioni e le conoscenze per forgiare atteggiamenti e comportamenti orientati alla responsabilità e all’autogestione nei confronti delle propria salute. I progressivi mutamenti e le sempre più complesse argomentazioni utilizzate per specificare concetti quali salute e benessere hanno portato alla costruzione di modelli sempre più articolati che spiegassero cosa e come produrre o favorire salute/benessere dei giovani,ma anche allo sviluppo di una evidenza scientifica sempre più fondata sui fattori correlabili alla salute e al ben-essere dei ragazzi nel contesto della scuola. Il programma di Educazione alla Salute in ambito scolastico ha come finalità l’acquisizione da parte delle nuove generazioni di una responsabilità liberamente assunta nella scelta di stili di vita salutari.  
   
   
SGS, ENTRO L’ANNO IL REGISTRO TUMORI DELLA BASILICATA FOCUS SUGLI SCREENING  
 
Potenza, 2 novembre 2010 - “Nel Piano nazionale della prevenzione 2010-2012 la persona viene rimessa al centro attraverso un nuovo modello di intervento articolato su tre livelli: la prevenzione come cultura; la prevenzione e l’integrazione organizzativa; la distinzione fra prevenzione primaria, secondaria e terziaria”. Lo ha detto il 28 ottobre Antonio Federici, della direzione generale prevenzione sanitaria tumori del ministero della Salute. “La prevenzione – ha aggiunto Federici – deve essere realizzata attraverso una visione che superi i confini del sistema sanitario”. Diverse le aree di intervento programmate: la medicina predittiva, la prevenzione universale, la prevenzione sulla popolazione a rischio e la prevenzione delle complicanze e delle recidive”. Subito dopo è intervenuto Vincenzo Barile, che si è soffermato sullo screening mammografico regionale. “Un programma avviato nel ’99 e che, ad oggi, ha registrato 200 mila test, rilevato 700 tumori, il 70-75 percento dei quali in una fase molto precoce. Da una fase chirurgica che prima era distribuita su tanti presidi, siamo passati ad una fase in cui l’intervento si è concentrato in poche strutture che riescono a garantire operazioni di altissima qualità. Non è un caso che l’emigrazione sanitaria in questo settore si sia fortemente ridotta”. Successo anche dello screening cervice uterina su cui è intervenuto Sergio Schettini. “La scoperta scientifica che questo tumore viene determinato da un virus ha rivoluzionato la prevenzione. La vaccinazione hpv avviata quattro-cinque anni fa darà dei risultati straordinari se si considera che fra le 25enni abbiamo avuto un’adesione del 50 percento, un record in Italia”. La tavola rotonda si è chiusa con gli interventi di Angelo Sigillito, per lo screening colo-rettale, che ha sottolineato la necessità di guardate a questi interventi come ai Livelli essenziali di assistenza, e Rocco Galasso, responsabile del Registro Tumori Irccs Crob. A tal proposito, Rocco Maglietta, direttore generale Irccs Crob, ha sostenuto che entro l’anno verrà completato il registro regionale dei tumori.  
   
   
SGS, INIZIATIVE PER L’INCLUSIONE SOCIALE E IL TERZO SETTORE, ASPETTI PRIORITARI NEL PIANO SANITARIO REGIONALE  
 
Potenza, 2 novembre 2010 - Adriano Abiusi, dirigente dell’Ufficio Cittadinanza Sociale della Regione Basilicata, nel corso della sessione pomeridiana degli Stati Generali della Salute, si è soffermato sulla politiche del Welfare “da intendere – ha spiegato – come inclusione sociale e non come integrazione. Esse rappresentano, non un costo, ma una grande opportunità di crescita e sviluppo territoriale. I servizi del Welfare assumono per noi una doppia valenza: di tipo culturale, ma anche di sostentamento sanitario. Miriamo all’aiuto socio-sanitario, in particolar modo delle donne, per rendere loro più agevole l’ingresso nel mondo del lavoro. L’evoluzione del Piano Sanitario regionale racchiude proprio questi aspetti prioritari e che sono oggi regolamentati dalla legge regionale 4 del 2007 che è quella che gestisce i servizi di Cittadinanza sociale e di Inclusione sociale”. Subito dopo è intervenuta Lucia Colicelli, dirigente Ufficio Terzo settore. “Volontariato, associazionismo e cooperazione sociale – ha detto Colicelli - sono risorse fondamentali per lo sviluppo sociale del territorio. Risorse utilizzabili ed ottimizzabili, però, solo nel quadro di una chiara definizione dei rispettivi ruoli e delle specifiche sfere di intervento”. Le azioni da implementare nel prossimo futuro saranno quindi finalizzate ad accrescere la conoscenza delle caratteristiche del terzo settore in Basilicata per valorizzarlo al meglio e promuovere lo specifico ruolo delle diverse organizzazioni: la cooperazione sociale impegnata nelle gestione dei servizi sociali che richiedono una organizzazione complessa e una impegno di risorse umane continuativo e altamente professionale, caratteristiche non garantite da organizzazioni che si fondano prevalentemente sull’apporto gratuito e volontario dei soci; il volontariato nella promozione e attuazione di progetti sperimentali e di attività in ambito sociale, civile e culturale, per fini di solidarietà; l’associazionismo di promozione sociale focalizzato sulle attività di utilità sociale a favore di associati e di terzi, avendo una maggiore vocazione mutualistica rispetto al volontariato.  
   
   
VALLE D’AOSTA: L´ASSESSORE LANIÈCE A ROMA PER LA COMMISSIONE POLITICHE SOCIALI E PER LA COMMISSIONE SALUTE INCONTRA IL MINISTRO FAZIO  
 
Aosta, 2 novembre 2010 - Mercoledì 27 ottobre a Roma, nella sede della Regione Liguria, l’Assessore Albert Lanièce ha preso parte alla Commissione Politiche sociali. Nell’ambito della riunione, è stata discussa la proposta di schema del Iii piano biennale nazionale di Azioni e di sviluppo per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva. Le finalità del Piano infanzia sono, infatti, il consolidamento della rete integrata dei servizi e il contrasto all’esclusione, il rafforzamento della tutela dei diritti quindi un intervento centrato sulla protezione e sulla tutela prevalentemente giuridica, della partecipazione alla costruzione di un patto intergenerazionale e infine della promozione all’integrazione delle persone immigrate. Nel pomeriggio nella Sede della Regione Veneto, l’assessore ha partecipato alla Commissione Salute, che è proseguita con un incontro con il Ministro alla Salute, Ferruccio Fazio. Ai commissari è stato presentato il Piano nazionale 2011-2013 e il dibattito è continuato sulla determinazione dei costi standard in ambito sanitario. Sono stati inoltre presentati dal Ministro, i Piani Nazionali in ambito oncologico, in materia di vaccinazioni, nonché il Piano della Salute Mentale il Piano Cardio-vascolare. Attualmente, sono in fase di studio il Piano Polmonare e il Piano sulle demenze.  
   
   
ENERGIA: ILLUSTRATA IN REGIONE FVG NUOVA CENTRALE OSPEDALE DI UDINE  
 
Udine, 2 novembre 2010 - E´ stato presentato pubblicamente il 29 ottobre nel corso del convegno "Le sfide energetiche della sanità in Friuli Venezia Giulia - L´esempio di Udine", aperto nell´Auditorium della Regione di Udine dall´assessore alla Funzione pubblica Andrea Garlatti, il progetto per la centrale tecnologica che sarà realizzata per l´Azienda ospedaliero-universitaria S. Maria della Misericordia del capoluogo friulano. Si tratta del primo esempio in Italia di cooperazione tra istituzioni per la realizzazione di un progetto di sistema che ottenga efficienza energetica a vantaggio dell´ospedale e della città. Grazie alla rete di teleriscaldamento che verrà realizzata, si otterrà una riduzione dell´11 per cento di consumi di energia con il conseguente calo del 32 per cento di emissioni di anidride carbonica in atmosfera: l´impianto di cogenerazione alimentato da fonti rinnovabili consentirà una riduzione annua di 16.400 tonnellate di anidride carbonica (Co2). E´ stato calcolato che se un´operazione analoga venisse progettata e realizzata anche negli altri grandi ospedali della regione comporterebbe un risparmio energetico di 20 mila tep (tonnellate equivalenti di petrolio) all´anno ed una riduzione di emissione di Co2 di 50 mila tonnellate. Il progetto - con un investimento complessivo di 97 milioni di euro - nasce da un´idea dell´Università, grazie all´attuazione dell´accordo di programma stipulato nel 2006 tra Comune di Udine, Azienda ospedaliera ed Ateneo. Nell´ambito dell´appalto aggiudicato all´Ati costituita da Siram spa, Rizzani De Eccher spa, Arco lavori Scc e Cooperativa Cpl Concordia per la costruzione e gestione di una centrale tecnologica, di un impianto di cogenerazione e di un centro servizi e laboratori per il fabbisogno termico ed elettrico del Santa Maria della Misericordia, è previsto che venga realizzata anche un´importante rete di teleriscaldamento che fornirà calore a 39 grandi utenze in modo da poter eliminare le caldaie di 17 istituti scolastici e 16 condomini. I lavori, che inizieranno entro un mese, dureranno due anni. Ad introdurre oggi i lavori del convegno, moderato dal giornalista Maurizio Melis, sono stati oltre all´assessore regionale Garlatti, il sindaco di Udine Furio Honsell, il rettore dell´Ateneo friulano Cristiana Compagno, il presidente della Provincia Pietro Fontanini, il direttore generale dell´Azienda ospedaliero universitaria S. Maria della Misericordia Carlo Favaretti e Gioacchino Nardin, delegato all´Energia dell´Università di Udine.  
   
   
FVG, CONVEGNO SU SFIDE ENERGETICHE IN SANITÀ  
 
Udine, 2 novembre 2010 - Fare sistema per risolvere il problema del risparmio energetico salvaguardando l´equilibrio ambientale anche a garanzia della salute dei cittadini. Mettere, cioè, insieme tutti i protagonisti - istituzioni, comunità scientifica, imprenditoria, fondendo cultura amministrativa e politica e conoscenza tecnico-scientifica. E´ la formula emersa il 29 ottobre dall´intervento del presidente della Iv Commissione consiliare Energia, Ambiente, Territorio, Alessandro Colautti al convegno "Le sfide energetiche della sanità in Friuli Venezia Giulia" organizzato dall´ateneo udinese per presentare il progetto di realizzazione e gestione della centrale tecnologica per l´ospedale di Udine e della rete di teleriscaldamento per parte della città. Un progetto che ne è paradigma e che - per Colautti - è anticipatore di quanto verrà enunciato nel nuovo piano energetico regionale che la Giunta sta licenziando e che approderà in Commissione consiliare all´inizio dell´anno prossimo: l´aspetto fondamentale che il piano affronterà è proprio quello della ricerca dell´efficienza energetica. Il progetto illustrato si pone l´obiettivo della riduzione dell´11% dei consumi di energia e del 32% di emissioni di Co2; se analoga operazione si ripetesse negli altri grandi ospedali della regione potrebbe - ha sottolineato il consigliere - il risparmio energetico annuale sarebbe di 20 mila tep (tonnellate equivalenti petrolio) e una riduzione di 50 mila tonnellate di Co2. Colautti ha affrontato il tema sotto l´aspetto sociale, economico e ambientale perché "la politica responsabile deve garantire sviluppo bilanciando gli interessi dell´ecosistema". Così, dopo avere delineato la gravità del problema ambientale, si è soffermato sugli aspetti procedurali, politici e gestionali degli interventi di sistema da attuare in futuro. I progetti devono essere tecnicamente, economicamente e finanziariamente affidabili e una cabina di regia unica deve coinvolgere tutti gli enti interessati e le forze imprenditoriali del territorio e proporre punti strategici irrinunciabili per fissare elementi progettuali significativi. Gli interventi di sistema garantiscono maggiore convenienza economica e ambientale, ha aggiunto Colautti anticipando alcuni contenuti del futuro piano energetico regionale, un testo unico che tratterà tutte le fonti energetiche, riunirà in una Agenzia le diverse competenze e punterà alla semplificazione delle procedure, dando responsabilità e ruolo agli enti locali. Il dato del 70% di dispersione che attualmente grava sulle abitazioni domestiche della regione deve essere in qualche modo ridotto. Quella presentata a Udine è una buona pratica che deve essere promossa in modo da diventare punto di riferimento in ogni futura realizzazione di edifici pubblici - ha affermato Colautti - aggiungendo che l´Ares, l´Agenzia costituita da qualche mese e attiva per censire la capacità energetica delle abitazioni del Friuli Venezia Giulia, oltre a fornire un catasto immobiliare-energetico (la nostra regione è tra le prime in Italia ad avvalersene) e ad applicare il Protocollo di valutazione energetica ambientale (Vea) potrà dare anche indicazioni utili per orientare la politica regionale a indirizzare risorse e strumenti per abbattere la dispersione. Stigmatizzando il ricorso al massimo ribasso negli appalti, Colautti in merito agli incentivi ha dichiarato che "si tratta di un tema che dovrà inderogabilmente essere affrontato nella finanziaria di quest´anno. Credo - ha concluso il presidente della Iv Commissione - che la migliore filosofia sia quella di mirare gli incentivi (per esempio con mutui a tasso zero) nel settore delle ristrutturazioni e dei ripristini del patrimonio immobiliare già esistente, visto l´alto tasso di antropizzazione che caratterizza già il nostro territorio.  
   
   
FVG, ENERGIA IN SANITA’: RISORSE PER PRODUTTIVITA´ SISTEMA  
 
Udine, 2 novembre 2010 - "La crisi di questi anni va colta come occasione per selezionare e canalizzare le risorse verso dove ci sono prospettive di incremento serio della produttività del sistema". Lo ha affermato il 29 ottobre l´assessore regionale alla Funzione pubblica, Andrea Garlatti, al convegno "Le sfide energetiche della Sanità nel Friuli Venezia Giulia. L´esempio di Udine", svoltosi oggi nell´Auditorium della Regione a Udine. La presentazione del progetto per la realizzazione della grande centrale tecnologica per l´ospedale udinese ha fornito quindi occasione per allargare lo sguardo alle esigenze del sistema ospedaliero regionale e per riflettere sulla necessità di nuovi investimenti e criticità economiche nei costi di gestione. Nel suo intervento l´assessore Garlatti ha richiamato l´attenzione sul bisogno concernente tutto il sistema Paese, sia per quanto riguarda il settore pubblico come quello privato, a recuperare competitività, frutto di processi di innovazione che richiedono comunque investimenti. "In tal senso la politica dovrà in questi anni - ha spiegato l´assessore - ridefinire le priorità". In linea generale, secondo l´assessore, sono prioritarie tutte quelle spese che incrementano la produttività strutturale e la qualità del sistema: le tecnologie che portano a bassi costi di gestione; le infrastrutture che rilanciano l´economia; gli interventi nell´istruzione e nella ricerca scientifica, oltre, naturalmente, alla protezione delle fasce deboli della popolazione colpita dalla crisi.  
   
   
MARCHE: COSTI STANDARD NEL SETTORE SANITARIO, PROGETTO ALL´ASUR  
 
Ancona, 2 novembre 2010 - ´La Giunta regionale ´ ha dichiarato l´Assessore alla Salute Almerino Mezzolani - ha incaricato l´Asur di procedere all´analisi del fabbisogno e costi standard nel settore sanitario, attraverso l´elaborazione di un apposito progetto con la collaborazione del direttore generale dell´Inrca Dott. Antonio Aprile per la sua realizzazione. Tale progetto si rende necessario per consolidare la qualita` delle prestazioni del sistema sanitario regionale e valutare le ricadute nel territorio marchigiano del nuovo quadro istituzionale del federalismo, in corso di definizione attraverso i provvedimenti nazionali in materia di costi standard della sanita` e di autonomia di entrata delle Regioni a Statuto ordinario e delle Province. In conseguenza di tale determinazione, a partire dal 1 novembre prossimo la Giunta ha affidato le funzioni di direttore generale dell´Inrca al dott. Piero Ciccarelli, direttore generale dell´Asur, fino alla costituzione del Dipartimento per la salute e per i servizi sociali, e comunque non oltre il 31 gennaio 2011. Per l´esercizio di tali funzioni al dott. Ciccarelli non spetta alcun incremento al trattamento economico gia` percepito´.  
   
   
EMILIA ROMAGNA, ESPOSTO SULLE COMPETENZE INFERMIERISTICHE, LUSENTI: "LINEE GUIDA CONDIVISE E NORME CHIARE. RISPETTATE LE PREROGATIVE PROFESSIONALI PREVISTE DALLA LEGGE"  
 
Bologna, 2 novembre 2010 - “Il Servizio sanitario regionale stabilisce i percorsi assistenziali attraverso norme di organizzazione e funzionamento (legge regionale 29 del 2004) e sulla base di linee guida condivise tra i professionisti delle varie aree di intervento. Gli infermieri sono parte fondamentale sia del processo di elaborazione delle linee guida, sia dei percorsi assistenziali, nei quali assicurano interventi altamente qualificati e, aggiungo, pienamente adeguati al loro ruolo professionale.” L’assessore alle politiche per la salute della Regione Emilia-romagna, Carlo Lusenti, interviene riguardo all’esposto presentato dal Presidente dell’Ordine dei medici di Bologna in cui si ipotizza, come riportato sulla stampa, “una esondazione di pratica infermieristica in campo medico” nei servizi di emergenza-urgenza e nei percorsi perioperatori. “I documenti prodotti dalla Regione, redatti dai professionisti infermieri e medici che partecipano ai gruppi di lavoro istituiti dall’assessorato, sono coerenti con le indicazioni del Piano sociale e sanitario regionale che, a sua volta, è rigorosamente all’interno del quadro definito dalla normativa nazionale e regionale – continua l’assessore - Ogni giorno infermieri, medici, e altri professionisti della salute collaborano al servizio del paziente, nel pieno rispetto delle prerogative professionali stabilite dalla legge. Nei servizi citati dal Presidente dell’Ordine dei medici di Bologna, non c’è alcun superamento delle competenze, né, tantomeno, alcuna violazione della Costituzione da parte della Regione. Per questo l’esposto appare immotivato e fuorviante”. In pronto soccorso, gli infermieri del triage svolgono attività “pienamente coerenti – precisa Lusenti - il loro ruolo e in presenza di protocolli, procedure, istruzioni operative condivise e sottoscritte dal medico responsabile della Unità operativa”, come peraltro è stabilito dalle indicazioni regionali, elaborate e approvate dal Comitato regionale emergenza urgenza, al quale partecipano medici e infermieri (delibera della Giunta regionale n. 1184 del 26 luglio 2010). Anche l’organizzazione e le procedure operative del 118 dell’Emilia-romagna sono state costruite nel corso del tempo attraverso la partecipazione dei medici e degli infermieri e adeguate alle necessità e agli sviluppi che nel frattempo sono intervenuti: il 118 dell’Emilia-romagna opera dunque in piena coerenza con la normativa, anche nazionale, attualmente in vigore. Riguardo, infine, alla medicina perioperatoria, l’assessore Lusenti precisa che “la sperimentazione del progetto “Perimed” riguarda un modello organizzativo che, nel rispetto di competenze e responsabilità dei diversi professionisti, prevede modalità assistenziali integrate e condivise. La sperimentazione, necessaria per introdurre innovazioni che migliorino i processi di cura rivolti ai cittadini rappresenta il modo di operare del nostro Servizio sanitario regionale”.  
   
   
BOLZANO, APERTE LE ISCRIZIONI AL CORSO: “QUANDO A FAR MALE È IL MALE ALTRUI”  
 
Bolzano, 2 novembre 2010 - Un’iniziativa formativa della Scuola provinciale per le professioni sociali in lingua italiana rivolta ad operatori sociali, educatori, assistenti sociali ed infermieri. La Scuola provinciale per le professioni sociali in lingua italiana di Bolzano svolge un ruolo fondamentale nel campo della formazione del personale che opera sia nelle strutture pubbliche che a livello privato. Nei mesi di novembre e dicembre iniziano alcuni nuovi corsi di formazione sul lavoro particolarmente interessanti per gli operatori del settore. La qualità della vita lavorativa degli operatori sociali è particolarmente provata dalla evidente asimmetria relazionale che si stabilisce nelle professioni d’aiuto. La consapevolezza di quanto possa essere impegnativo instaurare un’autentica relazione di aiuto richiede lo sviluppo di competenze che permettono all’operatore di affrontare il dolore personale, riconoscere la fatica emotiva e prevenire così il burnout. Il corso, “Quando a far male è il male altrui”, aperto ad operatori sociali, educatori, assistenti sociali ed infermieri, intende offrire ai partecipanti un’opportunità per approfondire la conoscenza delle cause, la dinamica e le conseguenze della sindrome del burnout sul clima organizzativo, sulla produttività del singolo e del gruppo operativo nel suo complesso ed i possibili interventi. Il corso sarà tenuto dalla psicoterapeuta Lucia La Torre, e si svolgerà l´11 ed il 12 novembre, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00, presso la sede della Scuola per le profesisoni sociali. Per ulteriori informazioni gli interessati possono rivolgersi direttamente alla Scuola Provinciale per le professioni sociali Ufficio Formazione continua, Tel. 0471 414418 – Fax: 0471 414455; fp.Sociale@scuola.alto-adige.it  
   
   
POTENZA, AGLI STATI GENERALI DELLA SALUTE SI PARLA DI PREVENZIONE: AL SECONDO APPUNTAMENTO FOCUS SU EDUCAZIONE ALLA SALUTE E LOTTA ALLA POVERTÀ  
 
Potenza, 2 novembre 2010 - “Con la giornata odierna entriamo nel vivo degli Stati generali della salute voluti dalla Regione per aprire un confronto denso, approfondito sul nostro sistema sanitario”. Lo ha detto l’assessore regionale alla Salute, Attilio Martorano, aprendo il secondo appuntamento con gli Stati generali della Salute svoltosi il 28 ottobre , a Potenza, nella Sala Inguscio. Tema della giornata “La cura di sè e la cura degli altri”. In particolare, nella mattinata si è discusso di educazione alla salute e di prevenzione, nel pomeriggio, invece, si è affrontato il tema dell’immigrazione e della lotta alla povertà. “La missione del percorso che abbiamo avviato con gli Stati Generali della Salute – ha aggiunto Martorano - non è quella di rappresentare, spiegare o proporre politiche, ma quella di rappresentare lo stato dell’arte del nostro sistema su specifiche tematiche. Il vero valore aggiunto degli Stati generali sarà dato dal contributo dei relatori, ma anche e soprattutto degli interventi non programmati, dalle sollecitazioni che arriveranno da ciascuno dei presenti. Siamo qui per raccogliere, registrare, inventariare tutto quello che emergerà dal dibattito nella consapevolezza che non intendiamo rappresentare il nostro sistema sanitario in modo migliore rispetto a quello che realmente è. Vogliamo, piuttosto, partire dal nostro sistema, individuando i tanti punti di eccellenza, e classificando con precisione tutte le possibili aree di miglioramento affinchè tutti i contributi possano tradursi nella attività di programmazione che è in corso e che si concluderà con la definizione del nuovo piano regionale della salute. In questo modo intendiamo consegnare alla giunta un documento ampio, concreto e realizzabile attraverso il quale avviare veri percorsi di miglioramento del nostro sistema sanitario”.  
   
   
CONVEGNO SULLA MUCOVISCIDOSI A BOLZANO  
 
Bolzano, 2 novembre 2010 - Si svolgerà sabato 6 novembre, dalle ore 9,00, a Castel Flavon, a Bolzano il convegno sulla "Mucoviscidosi“ organizzato dall’Associazione mucoviscidosi Alto Adige con il patrocinio della Ripartizione sanità della Provincia. Il seminario verterà sulle attuali tematiche connesse all’assistenza di pazienti, affetti dalla fibrosi cistica. Il convegno fornirà un’utile opportunità per uno scambio di opinioni tra i diretti interessati ed gli esperti in materia anche per approfondire le problematiche e le conseguenze che la malattia comporta non solo per il malato ma per l’intera famiglia. L’assessore alla sanità ed alle politiche sociali, Richard Theiner, sottolinea nel suo indirizzo di saluto agli organizzatori del convegno l’importanza dell’iniziativa “Trattare tematiche inerenti la migliore e possibile assistenza di questa categoria di pazienti è indubbiamente di grande importanza. Una rete efficace ed efficiente di tutti i partner coinvolti in vari settori (lavoro, formazione, addestramento, famiglia, sanità, scuola, politiche sociali) deve garantire, in tal senso un’appropriata assistenza, nonché una moderna e omnicomprensiva gestione di pazienti e dei loro familiari”. Prenderanno parte al convegno in qualità di relatori esperti italiani, austriaci e svizzeri.  
   
   
IN MOSTRA A MILANO LE OPERE DI VELASCO VITALI DAL 13 NOVEMBRE AL 3 DICEMBRE IN PIAZZA DUCA D’AOSTA E A PALAZZO  
 
 Milano, 2 novembre 2010 - S’intitola Sbarco l’intervento artistico promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune che Velasco Vitali realizza a Milano dal 13 novembre al 3 dicembre. La migrazione dell’uomo è il filo conduttore di un’installazione che collega idealmente la piazza della Stazione Centrale di Milano e gli spazi di Palazzo Reale. “Con Sbarco – spiega l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory – Velasco Vitali, nei suoi quattro distinti capitoli narrativi, dà forma e concretezza alle figure migranti. Ciò che colpisce dei suoi lavori è l’irriducibile tensione fra individuo e comunità. L’artista, senza negare l’una o l’altra, ignora tuttavia gli ovvi richiami ideologici all’egoismo, al collettivismo. Ed è in tale prospettiva, in un ideale percorso, che il nostro sguardo muove dalla Stazione Centrale alle sale di Palazzo Reale in un evocativo viaggio che racconta lo scorrere del tempo, i mutamenti, l’evoluzione dei nostri giorni, quella esteriore e quella interiore”. Dal passaggio di persone riflesse sulla chiglia di una barca al branco di sculture nella penombra dei corridoi di Palazzo Reale, alla folla nei grandi quadri nelle sale, Velasco Vitali investe con la sua riflessione le tematiche dell’isolamento, del viaggio, dell’immigrazione, della precarietà e della fuga. E lo fa attraverso quattro grandi momenti tematici, declinati anche spazialmente in quattro opere o gruppi di opere. I . Sbarco (piazza Duca d’Aosta, Stazione Centrale) - Una barca lunga e sottile taglia la piazza. La sorreggono due uomini di bronzo immobili e vaganti che segnano l’inizio, la fine e la durata di un viaggio immobile e ciclico, due figure senza identità, che diventano metafora di spaesamento. Al visitatore il compito di pensare alla meta del viaggio, all’identità dei viaggiatori, alla funzione della barca (2 metri per circa 15 di lunghezza): uno scudo, un guscio, un rifugio che collega e separa i due uomini. Ii . Branco (Palazzo Reale) - Sessanta cani in ferro, cemento, catrame e bronzo, di rassegnata aggressività, un branco sbandato e disperso, in movimento e in riposo nei corridoi di Palazzo Reale, occupanti di uno spazio inabitato, alla ricerca di sopravvivenza. Sculture arrivate da altrove (i nomi dei cani corrispondono a città scomparse o fantasma: Agyra, Antipoli, Craco, Ironton, Palcoda, Steins) a un randagismo che diventa sempre più una dimensione esistenziale. “I cani di Velasco non sono cani da guardia – spiega ancora Finazzer Flory –. Non scodinzolano di fronte a un facile padrone. Non sono cani da tartufo e neppure cani pastore. Sono randagi. Li osserviamo liberi, senza guinzagli, eppure sanno anch’essi dove andare e soprattutto dove sostare. Anzi è proprio la loro postura, il modo di stare seduti a renderli interessanti, interroganti. A tale proposito ricordo le parole poetiche di Rilke quando afferma che nella vita ci sono poche cose vere, i bambini che giocano, gli amanti e i cani che fanno veramente i cani”. Iii . Attesa (Ingresso e ultima sala di Palazzo Reale) - In un ideale contrappunto di inizio e fine mostra si espande una raffigurazione epica e indistinta dell’umanità come somma incalcolabile di innumerevoli individui. Gli uomini, infatti, sono compressi e protetti entro due monumentali teleri (4 per 7,5 metri). Gruppi e singoli occupano la superficie delle grandi tele e comprimono lo spazio della mostra, diventato quinta in cui lo spettatore si muove in attesa. Iv . Kitezh (Cortile d’Onore, Palazzo Reale) - Un capobranco, unica scultura esplicitamente monumentale, completamente rivestita d’oro. Kitezh sublima il percorso della mostra tra figurazione e astrazione e nella sua orgogliosa e ieratica solitudine pare meditare melanconicamente (se un cane è in grado di farlo) sulla perdita irrimediabile del suo potere di guida. Un capobranco senza più seguaci, senza piedistallo, che confronta la propria monumentalità fallita con quella, riuscita, della Madonnina del Duomo che lo sovrasta.  
   
   
MARATONA A CAVALLO PREMIATA CHIARA MARRAMA  
 
Pescara, 2 novembre 2010 - E´ stata premiata il 29 ottobre dall´assessore allo Sport, Carlo Masci, Chiara Marrama, la campionessa italiana di endurance 160 km (maratona a cavallo). La venticinquenne di Vittorito ha vinto il campionato italiano che si è disputato ad Anghiari, montando Altanir, un cavallo di razza anglo-arabo-sarda. "Stiamo scoprendo un Abruzzo ricco di personaggi e passioni capaci di conquistare medaglie e riconoscimenti a livelli nazionali ed internazionali", ha dichiarato l´Assessore consegnando la coppa alla campionessa, alla presenza del sindaco di Vittorito, Carmine Presutti. "Siamo convinti che lo spirito di emulazione nello sport sia un fattore essenziale per i giovani, che hanno bisogno di buoni esempi e di regole". Chiara Marrama, caporal maggiore dell´esercito, in servizio al Centro militare di equitazione scuola di cavalleria, ha avuto parole di elogio per Vittorito che le ha "consentito di coltivare la passione e perfezionare la tecnica, grazie all´adeguato percorso immerso in un paesaggio di incanto". A Vittorito, infatti, c´è un´ippovia tra le piu grandi d´europa: 160 km intorno alla quale si va sviluppando un qualificato turismo equestre.