|
|
|
MARTEDI
|
 |
 |
Notiziario Marketpress di
Martedì 08 Febbraio 2011 |
 |
|
 |
RICERCATORI RIVELANO COME LE PROTEINE MALATE SI SPOSTANO TRA LE CELLULE NEI MALATI DI PARKINSON |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 8 febbraio 2011 - Uno studio finanziato dall´Ue ha rivelato che le proteine malate, che sono un elemento fondamentale della malattia di Parkinson, si spostano lentamente tra le cellule, eventualmente innescando la distruzione della nuova cellula ospite. Essi credono che la scoperta potrebbe portare a nuove strategie terapeutiche per le malattie neurodegenerative. La ricerca, presentata nel Journal of Clinical Investigation, è stata finanziata dal progetto Prospects (Proteomics specification in time and space), al quale l´Ue ha erogato quasi 12 milioni di euro attraverso il Settimo programma quadro (7° Pq). L´errato ripiegamento (misfolding) delle proteine anomale nelle cellule del cervello è un elemento chiave nello sviluppo del morbo di Parkinson. Lo studio ha dimostrato che le proteine alfa-sinucleina danneggiate possono diffondersi in un modo simile ai prioni, un modello di infezione in precedenza descritto per malattie come l´encefalopatia spongiforme bovina (Bse), altrimenti nota come morbo della mucca pazza. "Questo è un passo avanti significativo per comprendere il ruolo potenziale del trasferimento da cellula a cellula di alfa-sinucleina nella patogenesi della malattia di Parkinson, e siamo entusiasti dei risultati", dice il professor Patrik Brundin dell´Università di Lund, in Svezia, che ha guidato un team di ricercatori provenienti da Danimarca, Francia e Portogallo. A dar luogo all´ipotesi del team del trasferimento cellula-cellula della proteina sono stati alcuni studi precedenti che avevano suggerito che la proteina alfa-sinucleina aggregata appare gradualmente nei neuroni giovani sani trapiantati nel cervello dei pazienti con Parkinson. La teoria è stata testata in diversi esperimenti di coltura cellulare. Nel loro documento i ricercatori spiegano come hanno usato "diversi modelli di coltura cellulare e in vivo per dimostrare che l´alfa-sinucleina si può propagare tra le cellule e interagire con il pool citoplasmatico di alfa-sinucleina nella cellula ricevente e nell´aggregazione di seeding". Scrivono di aver fornito "quello che ritengono essere la prima prova di attività di seeding propagato dell´alfa-sinucleina successiva al suo trasferimento da cellula a cellula in un sistema di co-coltura". Essi credono che "un tale processo di nucleazione o seeding potrebbe costituire un passo fondamentale nella diffusione probabilmente modellata della patologia alfa-sinucleina". Secondo loro, "la diffusione dell´alfa-sinucleina ripiegata male, seguita da una permissiva modellazione dell´iniziale alfa-synucleina ripiegata male nelle cellule riceventi, può risultare in una maggiore diffusione progressiva dell´alfa-synucleina nel sistema nervoso dei pazienti con malattia di Parkinson." Il dottor Christian Hansen, dell´Unità di sopravvivenza neuronale presso il Centro di neurscienze di Wallenberg dell´Università di Lund, spiega l´importanza delle nuove scoperte. "Ora abbiamo dimostrato che l´alfa-sinucleina non solo può trasferirsi da una cellula all´altra, ma anche che la proteina trasferita può diffondere l´aggregazione di alfa-sinucleina in cellule riceventi - dice, aggiungendo che - questo potrebbe essere un importante meccanismo per la diffusione della patologia. La teoria del trasferimento da cellula a cellula è stata rafforzata dalle prove di trapianto nei topi eseguita dalla collega del dottor Hansen, la dottoressa Elodie Angot, ricercatrice principale dello studio per la modellazione negli animali. La dott.Ssa Angot dice: "Sei mesi dopo che i neuroni dopaminergici sani sono stati trapiantati nei topi modello affetti da Parkinson, abbiamo scoperto che quest´ultimi presentavano cellule cerebrali nuove contenenti alfa-sinucleina umana, che indica il trasferimento da cellula a cellula dal cervello ospitante ai trapianti". Questi risultati aggiungono un ulteriore sostegno all´ipotesi del gruppo di ricerca che gli aggregati proteici che attraversano le membrane cellulari contribuiscono alla patogenesi delle malattie neurodegenerative. Per concludere, il professor Brundin dice: "Siamo un passo più vicini a comprendere come nella malattia di Parkinson la neuropatologia si diffonde in tutto il sistema nervoso, e questo apre nuove strade per nuove terapie. Auspichiamo che in futuro saremo in grado di inibire questa diffusione e di rallentare la progressione inesorabile della malattia e il peggioramento dei sintomi nei pazienti." Per maggiori informazioni, visitare: Prospects: http://www.Prospects-fp7.eu/ Università di Lund: http://www.Lunduniversity.lu.se/ Journal of Clinical Investigation: http://www.Jci.org/ |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
IL PROGETTO PHIME PUNTA I RIFLETTORI SUI METALLI TOSSICI |
|
|
 |
|
|
Bruxelles, 8 febbraio 2011 - Anche livelli bassi di esposizione a metalli tossici possono danneggiare la salute umana, avvertono i ricercatori del progetto, finanziato dall´Ue, Phime ("Public health impact of long-term, low level mixed element exposure in susceptible population strata"). Il team di Phime invita i responsabili di monitorare sistematicamente i livelli di metalli tossici nelle popolazioni e di prendere provvedimenti per ridurre il rilascio di queste sostanze nell´ambiente. Phime ha ricevuto 13,4 milioni di euro attraverso l´area tematica "Qualità e sicurezza dei prodotti alimentari" del Sesto programma quadro (6° Pq). Gli obiettivi del progetto erano quelli di studiare la portata dell´esposizione ai metalli tossici, e le relative conseguenze sulla salute pubblica, e le fonti di esposizione. Phime si è occupato in particolare dei gruppi più vulnerabili, e cioè i feti, i neonati e i bambini e le donne fertili e anziane. Uno dei metalli studiati nell´ambito di Phime è stato l´arsenico, che il coordinatore del progetto, Staffan Skerfving dell´Università di Lund in Svezia, descrive come "un brutto elemento". "È molto tossico per il feto," dice al Notiziario Cordis, spiegando che i feti esposti ad alti livelli di questo metallo tossico corrono maggiori rischi di aborto, malformazioni e morte perinatale. L´arsenico compromette anche lo sviluppo del sistema nervoso centrale e i bambini esposti a esso nel grembo materno e nelle prime fasi della vita potrebbero avere un Qi (quoziente di intelligenza) più basso. In età più adulta, l´esposizione all´arsenico può sopprimere il sistema immunitario e aumentare il rischio del soggetto di sviluppare il cancro. La ricerca svolta dal Phime ha rivelato che la vulnerabilità delle persone agli effetti nocivi dell´arsenico e di altri metalli tossici è in parte genetica. "Alcune persone possono detossificare l´arsenico molto meglio di altre e noi abbiamo esaminato popolazioni molto esposte all´arsenico per constatarlo," dice il professor Skerfving. Per esempio, le popolazioni delle Ande sono state esposte all´arsenico nell´ambiente per migliaia di anni e sembrano aver sviluppato la capacità di controllarlo. "C´è stata selezione [naturale]," commenta il coordinatore del progetto. Al contrario, la popolazione del Bangladesh, dove la presenza di arsenico nell´acqua potabile è un fenomeno relativamente recente e causato dalla perforazione di milioni di pozzi, è ancora molto sensibile all´arsenico. Un altro elemento esaminato dal Phime è il cadmio. Qui il gruppo maggiormente a rischio è rappresentato dalle donne anziane, per due motivi. Innanzitutto l´esposizione al cadmio aumenta il rischio di osteoporosi nelle donne. Le donne sono particolarmente vulnerabili alla contaminazione da cadmio perché hanno maggiore tendenza alla carenza di ferro e questo fa si che assorbano più cadmio nel tratto gastrointestinale. Nel corso degli anni, il cadmio si accumula gradualmente nel corpo. Inoltre, il cadmio imita gli effetti dell´ormone estrogeno e potrebbe quindi aumentare il rischio di cancro dipendente dall´estrogeno, come per esempio il cancro al seno. L´esposizione al cadmio è veicolata dal cibo; è una sostanza che si trova comunemente nei fertilizzanti e le piante la assorbono attraverso le radici. La ricerca condotta dal Phime ha rivelato che anche livelli di esposizione bassi, come quelli riscontrati in Svezia, possono essere nocivi per la salute umana. Il problema è che il cadmio rimane nell´ambiente per molto tempo. "Le emissioni industriali e i fertilizzati contenenti cadmio sono stati banditi per liberarsi del rischio che è già presente," sottolinea il professor Skerfving. Un caso in cui i provvedimenti presi hanno avuto successo riguarda il piombo: eliminandolo dalla benzina si sono ridotti drasticamente i livelli di esposizione al piombo dei bambini. Non si può ancora cantare vittoria però, dice il professor Skerfving. "La diminuzione cui abbiamo assistito, che è molto buona, non è sufficiente," dice. "Ci sono ancora effetti e si può ancora fare molto." Il piombo va a finire nell´ambiente attraverso le emissioni industriali e una parte del piombo proveniente dalla benzina con il piombo rimane nell´ambiente. Il progetto Phime si sta adesso avvicinando alla sua conclusione, ma il professor Skerfving fa notare che c´è ancora bisogno di ricerca in questo settore. "Dobbiamo monitorare meglio l´esposizione ai metalli tossici," dice. Mentre sull´esposizione al piombo e al cadmio ci sono informazioni per alcune popolazioni, attualmente non ci sono attività sistematiche per misurare l´esposizione ad altri metalli tossici. Il team di Phime auspica anche maggiore attività di ricerca su come le piante gestiscono i metalli tossici. Il progetto ha fatto molto lavoro in questo campo, ma sono necessarie maggiori informazioni. "È possibile ottenere varietà di grano e riso che accumulano meno cadmio e più zinco?" chiede il professor Skerfving. Infine, si dovrebbe fare più ricerca sulla genetica alla base degli effetti tossici; anche per quanto riguarda questo aspetto, il progetto Phime ha condotto uno studio approfondito. "C´e una grande differenza nella sensibilità [genetica] ai metalli tossici e vorremmo sapere il perché," dice il professor Skerfving. Nel frattempo, il team è occupato a incontrare politici di tutta Europa per assicurarsi che le sue scoperte si traducano in politiche che proteggano le persone dagli effetti dei metalli tossici. Per maggiori informazioni, visitare: Phime: http://www.Phime.org/ Pagina di Phime su Facebook: http://www.Facebook.com/home.php?#!/pages/phime/162860130411206 |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
4º WORKSHOP INTERNAZIONALE SUI SISTEMI INFORMATICI ORIENTATI AI PROCESSI NEL SETTORE DELLA SANITÀ |
|
|
 |
|
|
Clermont-ferrand, 8 febbraio 2011 - Il quarto workshop internazionale sui sistemi informatici orientati ai processi nel settore della sanità si terrà il 29 agosto a Clermont-ferrand, in Francia. Le organizzazioni e gli operatori sanitari si trovano di fronte alla sfida di fornire ai loro pazienti servizi di alta qualità a costi contenuti. Questa sfida è amplificata da tendenze come l´elevato grado di specializzazione delle discipline mediche, il prolungamento delle cure mediche per una popolazione che invecchia, l´aumento dei costi per affrontare le malattie croniche e la necessità di un´assistenza sanitaria personalizzata. Le tecnologie di gestione dei processi aziendali(business process management, Bpm) rappresentano una chiave per attuare tali modifiche. Benché nella sanità diventi sempre più urgente l´uso di processi incentrati sui singoli pazienti, la tecnologia Bpm non è ancora stata largamente usata in questo settore. Questo evento esaminerà le potenzialità e le limitazioni del supporto informatico per i processi di assistenza sanitaria. Sarà anche un forum dove per il dibattito e la discussione sulla, paradigmi sfide e gli strumenti per sostenere il processo di ottimizzazione nel settore sanitario. Per ulteriori informazioni, visitare: http://www.Uni-ulm.de/in/prohealth-11.html |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CHIRURGIA MININVASIVA AL POLICLINICO DI ABANO TERME: DUPLICE RESEZIONE EPATICA E DEL RETTO TOTALMENTE IN LAPAROSCOPIA |
|
|
 |
|
|
Abano Terme (Padova), 8 febbraio 2010 - Tre tumori asportati in contemporanea senza lasciare cicatrici, due localizzati nel fegato, il terzo nell´intestino. Performance chirurgica d´eccellenza al Policlinico di Abano Terme (Padova): l´équipe di Chirurgia generale diretta dal dottor Gianandrea Baldazzi ha eseguito un delicato e complesso intervento di duplice resezione epatica e del retto totalmente in chirurgia laparoscopica mininvasiva. L´operazione, eseguita dal dr Baldazzi insieme con il dr. Roberto Panini e la dott.Ssa Diletta Cassini, è stata effettuata in un solo tempo chirurgico ed esclusivamente tramite incisioni di pochi millimetri: in un´unica seduta operatoria si è proceduto all’asportazione sia di due neoplasie al fegato sia di un altro tumore nella parte più delicata dell’intestino, il retto. “Questo è stato possibile grazie all’adozione delle tecniche chirurgiche più evolute e alla disponibilità di strumentazioni all’avanguardia e tecnologicamente progredite che hanno consentito al paziente – spiega il dr. Baldazzi – un minor dolore, una più rapida ripresa e una degenza decisamente più breve”. L´importante risultato è stato realizzato grazie all’esperienza maturata dallo staff di Chirurgia generale in tema di Oncologia digestiva, che ha consentito di eseguire negli ultimi tre anni più di 400 resezioni colorettali. Di fondamentale rilevanza sia la dotazione tecnologicamente avanzatissima presente al Policlinico – costituita nello specifico dal Robot da Vinci, colonne da video laparoscopia ad alta definizione, sonde ecografiche laparoscopiche intraoperatorie - sia la grande competenza e professionalità dell’équipe di Anestesia e Rianimazione diretta dal dr. Giorgio Davià. Risolvere in un unico tempo una problematica così complessa, quale la localizzazione di una neoplasia all’interno sia dell´intestino sia del fegato ed esclusivamente attraverso piccole incisioni addominali, si traduce in indubbi vantaggi per il paziente e rappresenta un traguardo professionale che solo poche divisioni chirurgiche italiane riescono a raggiungere. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
L’ALTO ADIGE SI CANDIDA PER IL CONGRESSO MONDIALE SULLA MEDICINA DI MONTAGNA |
|
|
 |
|
|
Bolzano, 8 febbraio 2011 - La Giunta ha deciso il 7 febbraio di candidare l’Alto Adige ad ospitare nel 2014 il Congresso internazionale della medicina di montagna, un evento mondiale nel settore. "Ci sono tutte le premesse - ha detto il presidente Luis Durnwalder - per poter ospitare nel 2014 in Alto Adige il Congresso internazionale sulla medicina di montagna." È infatti attivo a Bolzano, insediato all´Eurac, il primo Istituto per la medicina d´emergenza in montagna, un centro per la ricerca scientifica e formativa ai massimi livelli. La Giunta ha quindi deciso di avanzare la candidatura dell´Alto Adige e di sostenere il finanziamento del grande evento mondiale. La medicina d’emergenza alpina, una branca della medicina d’emergenza generale, si occupa di raccogliere più dati epidemiologici possibili al fine di migliorare la diagnostica e la terapia per quelle persone rimaste vittime di incidenti in montagna o in zone isolate. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
BASILICATA: IN IV CCP AVVIATA LA DISCUSSIONE SUL PIANO DELLA SALUTE |
|
|
 |
|
|
Potenza, 8 febbraio 2011 - La Iv commissione, “Politica sociale”, presieduta dal consigliere Rocco Vita (Psi), ha dapprima approvato a maggioranza la proposta di legge riguardante le norme per l’attuazione della legge regionale primo luglio 2008, n. 12. Favorevoli, oltre al presidente Vita, i consiglieri Pittella (Pd), Romaniello (Sel), Mazzeo (Idv) e Singetta (Api), si sono astenuti i consiglieri Falotico (Plb) e Navazio (Ial). È stata, in tal modo, approvata una proposta di legge, primo firmatario Viti (Pd), che modifica la legge in questione, stabilendo che “il commissario liquidatore delle disciolte aziende sanitarie può utilizzare in anticipazione le disponibilità finanziarie dell’Asp e dell’Asm al solo ed esclusivo fine di provvedere ai pagamenti urgenti ed indifferibili”. La commissione ha quindi licenziato, sempre a maggioranza, la delibera di Giunta riguardante la legge regionale 24 luglio 2006 n.12 – approvazione piano triennale 2010-2012 riguardante il sostegno all’Università degli studi della Basilicata per la promozione di uno sviluppo regionale di qualità. Favorevoli i consiglieri Vita, Romaniello, Pittella, Singetta e Mazzeo, contrario il consigliere Pici, astenuti i consiglieri Mollica, Navazio e Falotico. Il dirigente dell’ufficio Programmazione e controllo di gestione della Presidenza della Giunta, Francesco Pesce, ha illustrato il provvedimento ponendo in evidenza come “la Regione Basilicata ha dovuto far fronte, con fondi propri, ai mancati trasferimenti da parte del Governo centrale per quanto concerne, tra l’altro, il funzionamento e l’investimento per i servizi didattici delle varie facoltà, la valorizzazione dei giovani cervelli, l’allestimento e la valorizzazione dei laboratori di didattica e di ricerca, il funzionamento e la valorizzazione delle strutture di un centro grandi attrezzature di ateneo e di centri di competenza ed eccellenza scientifica, nonché la valorizzazione dei servizi di orientamento degli studenti, dei servizi didattici di Matera e la valorizzazione della biblioteca e dei servizi informatici e telematici”. Su proposta del presidente Vita, inoltre, l’organismo consiliare ha deciso di dividere in quattro sedute, a scadenza quindicinale, l’audizione dell’assessore alla Salute, Attilio Martorano, che nel corso della riunione odierna ha affrontato il primo punto concernente le questioni relative alla Rete ospedaliera regionale. Martorano ha illustrato la strategia che si intende perseguire con il Piano che “pone particolare attenzione all’integrazione, concetto che esplica la continuità dell’assistenza intesa come processo clinico che vede la sinergica produzione di équipe specialistiche in strutture multi professionali operanti anche a distanza. In questa logica – ha continuato – la Rete ospedaliera della Regione Basilicata è composta da: Azienda ospedaliera San Carlo, dal presidio ospedaliero Madonna delle Grazie di Matera, dall’Irccs – Crob di Rionero (ospedale ad elevata specializzazione), dalle strutture ospedalieri per acuti sedi di Psa (pronto soccorso attivo) di Lagonegro, Melfi, Policoro, Villa d’Agri e dagli ospedali distrettuali territoriali di azienda (Odt), strutture polivalenti a bassa intensità di residenzialità protetta che si caratterizzano per la presenza di posti letto di lunga degenza, ovvero di Rsa (residenze sanitarie protette) nonché del Pts (punto territoriale di soccorso) e di attività poliambulatoriali specialistiche. Nei presidi sanitari distrettuali – ha spiegato Martorano – può essere svolta anche attività di chirurgia ambulatoriale e, ove ne sussistono i requisiti strutturali ed organizzativi ed un’adeguata domanda, anche attività di Day Surgery e Day Hospital”. L’assessore, inoltre, ha fatto particolare riferimento all’ospedale di Tinchi, “divenuta una questione anche politica”. Martorano ha spiegato che in quella struttura “si potranno svolgere attività riconducibili agli ospedali distrettuali territoriali, giacché ci sono spazi disponibili ed una piscina riabilitativa mai entrata in funzione. L’ospedale dei Tinche deve trovare una sua specificità – ha continuato l’assessore - considerando che non ci sono posti letto, ma attività ambulatoriali. Le strutture di Tinche e Policoro (dove vi è un ospedale per acuti) devono lavorare in sinergia. In questo disegno, la struttura di Tinchi deve essere inserita in una logica di funzionalità ad integrazione della struttura di Policoro e con nuove funzionalità anche rispetto allo sviluppo demografico, particolarmente intenso nel periodo estivo”. In conclusione di seduta, la Commissione ha deciso di rinviare i punti all’ordine del giorno riguardanti i bilanci di previsione per l’esercizio finanziario 2011 degli enti e organismi sub regionali, Arbea, Parco archeologico storico naturale delle Chiese rupestri del Materano, Apt, Ente parco Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane, Ardsu e Arpab, in attesa dell’esame da parte della commissione di merito, la seconda (Bilancio e programmazione). |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
INFLUENZA: TRE DECESSI IN VENETO IN PAZIENTI CON GRAVI PATOLOGIE PREGRESSE. |
|
|
 |
|
|
Venezia, 8 febbraio 2011 - Tre pazienti con gravi patologie pregresse e positivi al tampone dell’influenza H1n1 sono deceduti negli ospedali veneti. I casi sono stati confermati ieri dalla direzione regionale prevenzione. Ne dà notizia l’assessore alla sanità Luca Coletto. Si tratta di un uomo di 56 anni, affetto da leucemia acuta mieloide, residente a Teolo (Pd), che era ricoverato presso l’Azienda Ospedaliera di Padova; di una donna di 56 anni, residente a Venezia e ricoverata all’Azienda Ospedaliera patavina, affetta da linfoma e amiloidosi; e di una donna di 69 anni, residente a Valdagno (Vi) e ricoverata all’ospedale di Arzignano, che era affetta da linfoma, obesità e diabete. “Si tratta di persone che erano già gravemente malate – sottolinea Coletto – il cui decesso addolora, ma rientra pienamente nella casistica annuale, che sempre presenta un certo numero di casi mortali in persone con queste patologie. Non deve preoccupare nemmeno la frequenza dei decessi, anch’essa legata al fatto che stiamo entrando nella fase di picco dell’epidemia, con il maggior numero di cittadini colpiti”. Sinora si calcola che in Veneto le persone che hanno contratto l’influenza siano circa 200.000. Il numero totale dei decessi è ora a 12. L’anno scorso l’influenza H1n1 aveva causato 13 decessi, 182 ricoveri ed aveva colpito più di 300.000 persone. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
UMBRIA, POLITICHE SOCIALI: NON AUTOSUFFICIENZA |
|
|
 |
|
|
Perugia, 8 febbraio 2011 - "Nonostante la Conferenza delle Regioni abbia rimarcato l´urgenza del ripristino del Fondo per la non autosufficienza, il Governo ha rigettato la proposta di emendamento al Decreto ´mille proroghe´ rimarcando così il proprio no a sostegno delle persone più deboli e di quanti si prendono quotidianamente cura di loro": lo ha detto l´assessore alle politiche sociali della Regione Umbria, Carla Casciari, evidenziando che la proposta di emendamento era stata sottoscritta dagli assessori regionali alle politiche sociali al fine ripristinare il Fondo nazionale per i non autosufficienti 2011, attingendo dalle risorse accumulate grazie all´innalzamento dell´età pensionabile. "Se fosse stato recepito l´emendamento - sostiene l´assessore - sarebbero stati recuperati 400 milioni di euro per continuare a garantire i servizi a favore delle persone non autosufficienti, con particolare riferimento all´assistenza domiciliare. Respingendo invece la proposta delle Regioni, il Governo ha dato il segnale di una assoluta mancanza di attenzione per le persone più fragili, i disabili e le persone over 65 non autosufficienti. La Regione Umbria garantirà, a valere sul proprio bilancio, la parte di Fondo regionale per la non autosufficienza, ma non potremo certo sostituirci completamente ai tagli sui trasferimenti dell´apposito fondo ministeriale. Le ripercussioni di questa situazione - conclude Casciari - graveranno certamente in modo consistente sulla Regione e sugli enti e associazioni che dovranno cercare di mantenere l´assistenza ai soggetti interessanti e alle loro famiglie in un contesto di crescenti difficoltà". |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
SABATO IN 342 FARMACIE DEL VENETO LA GIORNATA DEL BANCO FARMACEUTICO. RACCOLTA DI MEDICINE DA DONARE AI BISOGNOSI. |
|
|
 |
|
|
Verona, 8 febbraio 2011 - Sabato prossimo 12 febbraio in 342 farmacie di tutto il Veneto si terrà l’annuale giornata del “Banco Farmaceutico”, nel corso della quale verranno raccolti farmaci da destinare alle famiglie bisognose della regione. L’iniziative benefica è stata presentata oggi presso la Provincia di Verona, nel corso di una conferenza stampa alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, del presidente della Provincia Giovanni Miozzi, del presidente di Federfarma Veneto Marco Bacchini e del coordinatore per il Veneto del Banco Farmaceutico Matteo Vanzan. Alla giornata, cofinanziata da Federfarma, aderiscono anche 114 enti socioassistenziali veneti, oltre 1.000 volontari della Compagnia delle Opere e, a Verona, anche l’Associazione degli Alpini. Donare è semplice basta entrare in una delle farmacie che espongono la locandina del Banco e scegliere un prodotto; pagarlo alla cassa e depositarlo in un apposito contenitore direttamente in farmacia. Il donatore riceverà un coupon di ringraziamento da parte del Banco Farmaceutico, mentre un’altra parte della stessa matrice verrà consegnata all’ente beneficiario affinché tutta la procedura avvenga nella massima trasparenza. Farmacisti e volontari consiglieranno il tipo di prodotto da banco (cioè senza prescrizione medica) di cui è maggiormente avvertita la necessità. A beneficiare dell´iniziativa saranno le persone bisognose che vivono nella stessa area della raccolta. L’organizzazione del Banco Farmaceutico è sorretta dalle donazioni dei farmacisti che partecipano alla raccolta umanitaria autotassandosi con un importo minimo di euro 150 a farmacia. (www.Bancofarmaceutico.org). «Sono orgoglioso di rappresentare il Veneto in questa iniziativa nazionale perché la nostra regione si dimostra sempre tra le più attive in Italia – ha detto Luca Coletto, Assessore regionale alla Sanità -. L’anno scorso il Veneto si è posizionato tra le prime quattro regioni con i suoi 27.832 farmaci donati (per un valore di 182.000 euro) che equivalgono al 55% in più rispetto alla media nazionale della raccolta. In silenzio, per un anno intero, senza clamore, migliaia di volontari hanno lavorato per la gigantesca macchina solidale che si “vede” solo nella mattinata del 12 febbraio. Adesso tocca al singolo cittadino veneto che, sono certo, darà come sempre il meglio di sé, perché la somma delle medicine donate consentirà di offrire cure sanitarie e guarigione a decine di migliaia di persone tanto indigenti da non riuscire ad acquistare nemmeno un antipiretico». Le farmacie che aderiscono alla giornata sono 92 a Verona, 53 a Treviso, 46 a Vicenza, 36 a Rovigo, 58 a Padova, 33 a Venezia, 24 a Belluno. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
FONDAZIONE WELFARE AMBROSIANO: STRUMENTO INNOVATIVO DI WELFARE PARTECIPATO |
|
|
 |
|
|
Milano, 8 febbraio 2011 – Ieri è stata presentata nella sede di Villa Scheibler la Fondazione Welfare Ambrosiano. A illustrarla il sindaco Letizia Moratti, presidente della Fondazione Welfare Ambrosiano, l’assessore alla Famiglia Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli e Massimo Ferlini, presidente del consiglio di gestione della Fondazione. Sono poi intervenuti Guido Podestà, presidente della Provincia di Milano, Onorio Rosati, segretario generale Camera del Lavoro Metropolitana di Milano, Danilo Galvani, segretario generale Cisl Milano, Walter Galbusera, segretario generale Uil Lombardia e Romano Guerinoni, direttore generale Fondazione Welfare Ambrosiano. “La Fondazione Welfare Ambrosiano costituisce uno strumento innovativo di welfare partecipato – ha sottolineato il Sindaco –, uno strumento di ascolto dei bisogni della città. Con la Fondazione Milano risponde alla crisi, sostenendo, in particolare, chi ha perso il lavoro e tutti coloro che, pur non rientrando in una fascia per la quale è prevista un’azione di sostegno, si trovano in difficoltà economiche. Un aspetto innovativo che amplia i confini dell’intervento tradizionale di assistenza sociale, garantendo aiuto e supporto alle nuove povertà. Non sarà importante la causa che ha determinato le difficoltà economiche, quanto la condizione di oggettiva precarietà familiare”. “La fondazione Welfare rappresenta per noi una grande sfida, impegnativa e allo stesso tempo interessante – ha dichiarato l’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli -. In una logica di sussidiarietà e partecipazione viene offerto un aiuto concreto, attraverso lo strumento del microcredito, alle famiglie milanesi che rientrano nelle cosiddette aree grigie del sistema di protezione sociale, ovvero non ancora in una situazione di difficoltà conclamata ma fortemente a rischio. Vorrei ringraziare tutti gli enti coinvolti nelle attività della fondazione e le università che hanno offerto il proprio supporto per approfondire il tema del microcredito”. La missione della Fondazione Welfare Ambrosiano è offrire un sostegno economico alle persone e ai relativi nuclei familiari che si trovano in una situazione di disagio momentaneo. I fondatori promotori della Fondazione Welfare Ambrosiano sono il Comune di Milano, la Provincia di Milano, Camera di Commercio di Milano, Cgil – Camera del Lavoro Metropolitana, Cisl Unione Sindacale Territoriale di Milano, Uil Milano e Lombardia. A questi potranno aggiungersi altri soci. “Di fronte ad una situazione occupazionale ancora difficile e che tocca la qualità della vita di tante famiglie le istituzioni milanesi – ha dichiarato Massimo Ferlini, membro di giunta della Camera di Commercio di Milano e presidente del Consiglio di Gestione della Fondazione Welfare – mettono in campo uno strumento innovativo per integrare gli ammortizzatori sociali. La fondazione welfare, nata da una proposta di Carlo Sangalli e della Camera di commercio subito accolta dal mondo sindacale e dal Comune, è una risposta importante e reale ai bisogni di tanti lavoratori che sono a rischio povertà insieme alle loro famiglie. “Quello che presentiamo oggi – ha concluso il Sindaco – è il frutto di un grande lavoro che ci consente di dare il via ad aiuti concreti, che si aggiungono ai 250 milioni di euro di spesa sociale del Comune, un quarto del bilancio comunale, ai 10 milioni di euro già stanziati per il fondo anticrisi, al bando per il sostegno agli affitti di 20mila famiglie in difficoltà. Numeri di una città che sostiene chi ha bisogno e lo aiuta a ridiventare protagonista della propria vita; che mette il lavoro e le famiglie al centro della propria azione di sostegno e di rilancio, di una città che non lascia solo nessuno”. Per avere accesso al microcredito sarà predisposta una rete di sportelli di cui faranno parte gli enti e le associazioni che si accrediteranno presso la Fondazione Welfare Ambrosiano. La rete di sportelli intercetterà le persone in situazione di difficoltà ed effettuerà l’accompagnamento per l’accesso al microcredito. Enti ed associazioni accreditate dovranno prestare una fideiussione morale nei confronti delle persone per le quali ritengono opportuno avviare la pratica per l’accesso al microcredito, previa verifica dei requisiti d’accesso. Tra questi la condizione di temporanea difficoltà, dovuta ad esempio alla perdita del posto di lavoro, cassa integrazione e chiusura della propria impresa o ancora malattia, e lo svolgimento di attività lavorativa entro i confini del territorio di Milano. Una volta che la pratica è stata istruita viene passata alla Fondazione Welfare Ambrosiano che approva questo progetto di intervento e si attiva presso gli istituti bancari convenzionati, che provvedono quindi all’erogazione del credito, fino a un massimo di 20mila euro. Il fondo di dotazione della fondazione, depositato presso Bpm, è di 5.591.146,50 milione di euro. Il Comune di Milano partecipa con una quota di 2 milioni di euro. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MILANO: AL CASTELLO SFORZESCO UN CICLO DI INCONTRI SU MICHELANGELO BUONARROTI |
|
|
 |
|
|
Milano, 8 febbraio 2011 - L’assessorato alla Cultura del Comune, in collaborazione con le Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco e l’Associazione Culturale Sala delle Asse, promuove un ciclo di incontri sulla figura e i lavori di Michelangelo Buonarroti. Si comincia martedì 8 febbraio, alle ore 17.30, nella Sala Studio della Civica Raccolta Stampe Achille Bertarelli del Castello Sforzesco, con Maria Teresa Fiorio e “La Pietà Rondanini e il restauro”. Il ciclo di conferenze rientra tra le iniziative promosse dall’amministrazione cittadina in occasione delle due mostre dedicate a Michelangelo che si terranno al Castello Sforzesco. La prima, “Michelangelo Architetto”, aprirà al pubblico venerdì 11 febbraio, mentre “L’ultimo Michelangelo”, che si concentra sulla Pietà Rondanini, sarà inaugurata il 18 marzo. Le prime tre conferenze saranno tenute da studiosi che fanno parte del comitato scientifico della mostra L’ultimo Michelangelo e illustreranno alcuni aspetti dell’attività del grande maestro, anche in relazione ai suoi studi di architettura. Il programma: Martedì 8 febbraio ore 17.30 Maria Teresa Fiorio La Pietà Rondanini e il restauro. Martedì 15 febbraio ore 17.30 Pietro Marani Leonardo e Michelangelo sulle fortificazioni. Martedì 22 febbraio ore 17.30 Pier Luigi De Vecchi Michelangelo: frammenti e spunti per un autoritratto. Martedì 1° m a r z o ore 17.30 Alessandro Rovetta Presentazione della mostra “L’ultimo Michelangelo”. Tutte le conferenze si svolgeranno al Castello Sforzesco, nella Sala Studio della Civica Raccolta Stampe Achille Bertarelli. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
AL MUSEO COMUNALE D’ARTE MODERNA DI ASCONA (SVIZZERA) DAL 6 MARZO AL 3 LUGLIO 2011 LA MOSTRA ARTISTI RUSSI TRA OTTO E NOVECENTO GLI ANNI DI FORMAZIONE DI MARIANNE WEREFKIN |
|
|
 |
|
|
Ascona, 8 febbraio 2011 - 25 capolavori dei maestri del Realismo, del Modernismo e del Simbolismo russo, affiancheranno 3 rarissime tele giovanili, 60 lavori e 30 libretti di schizzi, diari e documenti dell’artista che, tra il 1909 e il 1910, ha contribuito a fondare i movimenti d’avanguardia della Nuova Associazione degli Artisti di Monaco e del Blaue Reiter. Dal 6 marzo al 3 luglio 2011, al Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona si terrà la mostra Artisti Russi Tra Otto E Novecento che ricostruirà il periodo di formazione e di riferimento di Marianne Werefkin (Tula, 1860 - Ascona, 1938), avvenuto in Russia tra il 1880 e il 1896. Il percorso espositivo, ordinato da Mara Folini, curatrice del Museo di Ascona, coadiuvata da un comitato scientifico composto da Nicoletta Misler, John Bowlt, Jean-claude Marcadé, Laima Lauckaite Surgailiene, presenterà 25 opere, alcune delle quali esposte per la prima volta fuori dalla Russia e inedite per la Svizzera, provenienti dalle collezioni dell’Otto e Novecento della Galleria Statale Tretyakov di Mosca, che affiancheranno 3 rarissime tele giovanili, 60 lavori e 30 libretti di schizzi, diari e documenti di una delle artiste più originali dello scorso secolo che, tra il 1909 e il 1910, contribuì a fondare i movimenti d’avanguardia della Nuova Associazione degli Artisti di Monaco e del Blaue Reiter. L’iniziativa, che ha già vissuto un primo momento espositivo in autunno, proprio alla Galleria Tretyakov, nasce da un progetto voluto dal Dicastero Cultura del Comune di Ascona, con il sostegno del Comune di Ascona, del Museo di Ascona, e dell’Ambasciata Svizzera a Mosca, nell’ambito della manifestazione Economic Forum & Cultural Discoveries, organizzata dalla Repubblica del Canton Ticino in partnership con l’Ambasciata Svizzera a Mosca e che sarà inserita, nel 2011, nei programmi di scambi culturali dell’Ambasciata Russa a Berna, in occasione del festival della ‘Russia in Svizzera’. Sulla base delle nuove ricerche condotte nell’archivio dei manoscritti della Galleria Tretyakov, che hanno portato alla luce un inedito carteggio tra Marianne Werefkin e i suoi amici artisti (Kardowsky, Grabar, Repin), la mostra ricostruirà il contesto storico e culturale nel quale l’artista si è formata e confrontata prima della sua partenza nel 1896 per Monaco di Baviera. In particolare, l’esposizione di Ascona, avvalendosi delle opere dei maestri e di quelle che esemplificano l’ambiente culturale russo dell’epoca, seguirà i primi passi dell’artista in patria quando si confrontava con i movimenti artistici russi di fine Ottocento, siano essi gli Ambulanti (Ilja Repin, Illarion Mikhailovich Prjanišnikov) o i modernisti e i simbolisti (Borisov-musatov, Botkin, Krymov, Kuznecov, Milioti, Rerikh, Sapunov, Savinov, Somov, Sudejkin, Ul’janov, Utkin, Jakuncikova-veber, Vrubel), che influenzarono la sua identità artistica. Il percorso espositivo ospiterà tre rarissime opere del periodo russo della Werefkin, il Contadino russo in pelliccia dal Museo di Wiesbaden, l’Autoritratto di proprietà del Comune di Ascona e il Ritratto di Vera Repin dallo Schlossmuseum di Murnau. Accanto a esse, verranno presentate le opere dei suoi maestri e dei suoi amici, provenienti dalla collezione della Tretyakov e da molte collezioni private elvetiche. Allieva del grande realista russo Ilja Repin, Werefkin sposò con convinzione i principi realisti e umanitari dell’associazione artistica degli Ambulanti che prevedevano di portare l’arte tra il popolo a scopo educativo, dando importanza al particolare e all’espressività umana dei personaggi raffigurati (spesso ebrei). Ma già intorno agli anni Novanta dell’Ottocento la pittrice entrò in crisi, in nome di un’arte soggettiva che possa esprimere non la disadorna “realtà della vita”, quanto “la vita vera”, ovvero la personalità dell’artista creatore. In questo contesto, la mostra sottolinea l’importanza del precoce confronto della Werefkin con le nuove generazioni di artisti simbolisti e modernisti russi, della colonia di Abramcevo e del movimento del Mir Iskusstva (Mondo dell’Arte). Questa dialettica farà da sfondo al suo lungo processo introspettivo che continuerà anche dopo il suo trasferimento a Monaco nel 1896, tanto da portarla a smettere di dipingere per quasi 10 anni. Grazie all’ambiente secessionista di Monaco, ai suoi studi e ai suoi viaggi a Parigi, dove ebbe modo di incontrare l’arte di Van Gogh, di Gauguin e dei Nabis, Marianne Werefkin ricominciò a lavorare attorno al 1906, passando direttamente a uno stile espressionista, lirico e visionario, attraverso l’uso del colore puro, tra accordi e contrasti di colore, stesi à plat e chiusi spesso dalla linea sinuosa e costruttiva del cloisonné francese. Quest’arte la vide a Monaco al centro del dibattito artistico internazionale dell’epoca, quando fondò, insieme ai connazionali Alexej Jawlensky, Wassily Kandinsky, Adolf Erbslöh, Alexander Kanoldt e altri, la Neue Künstlervereinigung München (1909), che fu premessa alla nascita del Blaue Reiter (1910) con la rivoluzionaria proposta astratta dell’amico e compatriota Vassilj Kandinsky, della quale essa stessa seppe dare fondamento teorico nei suoi scritti autografi (lettres à un inconnu) - presenti nella mostra asconese - tra il 1901 e il 1905. L’esposizione accenna, infine, al suo periodo svizzero (1914-1938) quando, costretta a fuggire dalla Germania, giunse nel 1918 ad Ascona, attraverso l’ambiente internazionale del movimento Dada a Zurigo nel 1917, per poi restarci per il resto della sua vita. Qui, la Werefkin diventò punto di riferimento della vita culturale cittadina, grazie alla sua caparbietà e alla sua capacità persuasiva nel mettersi al centro degli eventi più importanti (dalla fondazione del Museo di Ascona nel lontano 1922, alla collaborazione nella nascita del movimento artistico Der Grosse Bär (L’orsa maggiore) nel 1924). Tale ruolo è attestato in mostra da numerosi documenti autografi della pittrice (diari, carteggi), così come da filmati e documentari storici, alcuni dei quali provenienti dalle Teche della Rsi (Radio Televisione Svizzera di lingua italiana). Accompagna la mostra un catalogo edizioni Alias, in italiano e russo, a cura di Mara Folini, che presenta contributi di specialisti russi ed europei, quali John E. Bowlt, Jean-claude Marcadé, Nicoletta Misler, Laima Lauckaite Surgailiene, Elena Terkel e Andrey Tolstoy. Di particolare interesse è la pubblicazione da parte di Elena Terkel di un carteggio inedito tra I.e. Grabar e Marianne Werefkin che getta una nuova luce sull’arte e la vita di Marianne Werefkin a cavallo tra Ottocento e Novecento. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
MILANO: SELEZIONATI I 18 GIOVANI ARTISTI PARTECIPANTI AL PREMIO ARIANE DE ROTHSCHILD |
|
|
 |
|
|
Miano, 8 febbraio 2011 - Sono stati selezionati i diciotto giovani artisti che partecipano alla V edizione del Premio Ariane de Rothschild. Gli artisti, cittadini italiani o residenti in Italia da più di due anni, con età compresa tra i 22 e i 35 anni, sono stati scelti da un comitato di sei critici individuati dai due curatori del premio, Laura Barreca e Marcello Smarrelli. “In una società vecchia – ha detto l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory - troppo vecchia – e non mi riferisco al suo assetto demografico, ma al suo modo di pensare e di fare – è urgente e necessario dare la parola ai giovani, soprattutto attraverso l’arte, perché solo loro ci possono dire dove sbagliamo”. I sei critici selezionatori - Cecilia Canziani, Anna Daneri, Vincenzo de Bellis, Milovan Farronato, Francesco Manacorda e Paola Nicita - hanno indicato tre giovani talenti ognuno, seguendo alcuni criteri guida per tracciare una mappatura, la più esaustiva possibile, dei linguaggi e delle poetiche in atto nel nostro Paese, nella generazione di artisti che si sta affermando in questi ultimi anni. Gli artisti sono stati scelti in una fase particolare della loro carriera: l’obiettivo è che la residenza all’estero possa rappresentare una reale opportunità di crescita professionale. Giovani di talento, dotati di potenzialità espressive, anche se non ancora pienamente espresse, che manifestano nelle loro opere una ricerca originale e profonda, attraverso linguaggi accessibili anche a un pubblico di non addetti ai lavori. Gli artisti della V edizione del Premio Ariane de Rothschild sono: Luan Bajraktari, /barbaragurrieri/group, Ludovica Carbotta, Rita Casdia, Danilo Correale, Giulio Delvè, Alessio Delli Castelli, Cleo Fariselli, Anna Franceschini, Riccardo Giacconi, Renato Leotta, Nicola Martini, Margherita Moscardini, Caterina Nelli, Alek O., Maria Domenica Rapicavoli, Santo Tolone, Christian Tripodina. I diciotto artisti saranno protagonisti della mostra allestita negli appartamenti storici di Palazzo Reale, dal 6 aprile al 1° maggio. Il 5 aprile, giorno d’inaugurazione della mostra, si riunirà la giuria internazionale che sceglierà l’artista vincitore dell’edizione italiana del Premio Ariane de Rothschild, al quale sarà assegnata una borsa di studio presso la Central Saint Martins College of Art and Design di Londra. La residenza londinese avrà la durata di un anno accademico, durante il quale l’artista vincitore potrà scegliere i corsi a lui più congeniali, specificatamente ritagliati sulle proprie abilità e necessità. “L’artista - ha dichiarato Mark Dunhill, direttore della Central Saint Martins - avrà l’opportunità di vivere un momento particolarmente importante nella storia della scuola che in autunno si trasferirà nella nuova sede di King Cross: un luogo ideale, che con i nuovi servizi a disposizione degli studenti, favorirà la crescita professionale e le relazioni con il sistema dell’arte internazionale, utili alla carriera dell’artista”. La giuria internazionale è presieduta dalla Baronessa Ariane de Rothschild ed è composta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente dell’omonima Fondazione e vice presidente della giuria; Richard Armstrong, direttore del Salomon Guggenheim Museum di New York; Adam Budak, curatore dell’Universalmuseum Joanneum di Graz; Henri-claude Cousseau, direttore dell’Ecole Nationale Supérieure des Beaux-arts di Parigi; Mark Lewis, docente presso la Central Saint Martins College of Art and Design di Londra e dall’artista Francesco Vezzoli. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
LIGURIA CAPITALE EUROPEA DELLA BICICLETTA: TROFEO LAIGUEGLIA, MILANO-SANREMO, GIRO DELL´APPENNINO, DUE TAPPE DEL GIRO D´ITALIA E NEL 2012 ATTESO ANCHE IL TOUR DE FRANCE |
|
|
 |
|
|
Genova, 8 febbraio 2011 - Trofeo Laigueglia, Milano-sanremo, Giro dell´Appennino, due tappe del prossimo Giro d´Italia e nel 2012 la Liguria potrebbe ospitare anche il Tour de France. È ottimista l´assessore regionale allo Sport, Gabriele Cascino, a margine della presentazione del "Trofeo Laigueglia"."la Liguria è un posto ideale, fantastico, per le due ruote, per andare in bicicletta, oltre che un ottimo campo di allenamento per professionisti e campioni affermati". "Qui lavoriamo bene, l´ambiente è favorevole – ha detto Cascino – per questo molte squadre vengono ad allenarsi nella nostra regione, c´è il clima, la temperatura giusta e il mare". "Dalle tappe della Corsa Rosa, a Genova-quarto e a Rapallo, al Tour de France, siamo di fronte a appuntamenti con importanti ricadute per turismo e risvolti economici favorevoli. Per questo, stiamo lavorando insieme all´assessore all´Agricoltura Giovanni Barbagallo e con Angelo Berlangieri, assessore al Turismo, per costruire intorno alle manifestazioni sportive momenti dedicati al tempo libero, alla cultura, all´enogastronomia ligure". L´arrivo del Tour de France nel 2012, coinciderebbe con la Word Cycling Convention 2012, un appuntamento mondiale del ciclismo in programma a Genova e in altri centri della Liguria, con la World Cup Mountain Bike e la prova di circuito mondiale Bmx, in programma sempre nella nostra regione. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
 |
CICLISMO, PRESENTATO IN REGIONE LIGURIA IL 48° TROFEO LAIGUEGLIA |
|
|
 |
|
|
Genova, 8 febbraio 2011 - Pronto al via il 48° Trofeo Laigueglia, in programma sabato 19 febbraio, di fatto la corsa che apre il calendario ciclistico italiano per professionisti. Tra le prime importanti sfide della stagione, il Trofeo Laigueglia, presentato ieri in Regione Liguria, è in assoluto una delle corse professionistiche italiane più affascinanti e rappresenta un importante test per la Milano-sanremo che si correrà un mese dopo. Nell’albo d’oro della corsa figurano nomi come Merckx, Baronchelli, Saronni, Pozzato, Armstrong, Maertens e molti altri. Venti le squadre ai nastri di partenza, presentate dal patron della corsa Franco Costantino, insieme con il sindaco di Laigueglia Franco Maglione e l’assessore allo Sport della Regione Liguria Gabriele Cascino. I 160 concorrenti, se la dovranno vedere su un percorso di 184 chilometri che spazia da Albenga all’Imperiese e che comprende quattro Gran Premi della Montagna: il passo Balestrino (650 metri), il passo del Ginestro (682 metri ), San Damiano (454) e la Cima Paravenna (442 metri). Tra le venti squadre iscritte alla corsa Ivan Basso, Damiano Cunego, Giovanni Visconti, Alessandro Ballan, Francesco Ginanni, Daniele Ulissi. La partenza è prevista alle 11, con ritorno a Laigueglia alle 14,30. |
|
|
|
|
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|