Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 







MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web




 


MARTEDI

PAGINA 1 PAGINA 2 PAGINA 3 PAGINA 4 PAGINA 5 PAGINA 6 ALIMENTAZIONE
Notiziario Marketpress di Martedì 15 Marzo 2011
CNR, "GIAPPONE: INCIDENTE NUCLEARE EVIDENZIA URGENZA ASSOLUTA DI RICORRERE ALL´ENERGIA SOLARE"  
 
 Palermo, 15 marzo 2011 - "La gravità degli incidenti nucleari giapponesi -- dice Mario Pagliaro, responsabile al Cnr del Polo fotovoltaico della Sicilia -- rende evidente l´urgenza da parte dei Governi di varare interventi eccezionali per favorire la diffusione di massa degli impianti ad energia solare sui tetti di aziende, case e uffici pubblici. "I fautori dell´energia nucleare non comprendono il concetto di rischio, aggiunge Pagliaro. Il rischio è proporzionale alla composizione fra la probabilità di un evento e la portata delle sue conseguenze. "E ora che milioni di Giapponesi affrontano la sfida per la sopravvivenza, con il reattore esploso a Fukushima che rischia di contaminare Tokio con una nube radioattiva, si comprende bene come per quanto bassa sia la probabilità di un evento come il terremoto giapponese e la fusione del nocciolo del reattore, la portata catastrofica delle conseguenze deve portarci ad escludere l´opzione nucleare tanto in Italia che nel resto del mondo. "Quindi, non solo occorre continuare ad incentivare la produzione di energia solare ma occorre che i Governi intervengano direttamente nella diffusione dei sistemi solari per la produzione di elettricità, calore ed energia frigorifera. "Serve che i Governi intervengano direttamente tanto nella ricerca che nella formazione e informazione delle popolazioni: mobilitando gli scienziati del sistema pubblico della ricerca, e varando piani di formazione e informazione pubblica ricorrendo anche alle televisioni pubbliche. «In Italia -- sottolinea Pagliaro -- esistono circa 15.000 kmq (chilometri quadrati) di tetti con l´orientazione necessaria, ovvero circa 27 metri quadri per abitante. Una superficie che già esiste, non ha un costo e che è pronta ad ospitare i pannelli fotovoltaici e quelli termici per generare l´energia necessaria alle persone che in quegli edifici vivono e lavorano. Basterebbe utilizzare solo il 10% di questa superficie per produrre energia elettrica pulita, li dove serve, per un valore di 22 Twh/anno (terawattora per anno), pari a poco meno del 10% del fabbisogno elettrico nazionale». "Ed è evidente -- conclude Pagliaro -- che di fronte alla crisi finale dell?energia nucleare dovuta agli incidenti giapponesi, e alla concomitante corsa al rialzo del prezzo del petrolio in chiara via di esaurimento, l?energia solare sia il futuro energetico tanto dell?Italia che degli altri Paesi del mondo".  
   
   
SEMINARIO SU: TERREMOTI, TSUNAMI E SITUAZIONE DELLA CENTRALE NUCLEARI DI FUKUSHIMA  
 
Pavia, 15 marzo 2011 - La situazione in Giappone, nel seminario organizzato dai fisici di Pavia che gestiscono il reattore nucleare di ricerca Lena. Mercoledì 16 marzo 2011, ore 15 Terremoti, tsunami e situazione della Centrale di Fukushima: questi i temi al centro dell’incontro che l’Università di Pavia – che gestisce un reattore nucleare di Ricerca - ha organizzato per mercoledì 16 Marzo. Alle ore 15.00, presso l’Aula A102 (aula Giulotto) dei Dipartimenti Fisici (via Bassi 6, Pavia), si terrà in seminario “Terremoti e Centrali Nucleari”. Paolo Mascheretti (docente di fisica terrestre e geofisica), Andrea Borio di Tigliole (direttore del Laboratorio Energia Nucleare Applicata Lena , che gestisce il reattore nucleare di Pavia) e Saverio Altieri (ricercatore presso il dipartimento di fisica nucleare e teorica) parleranno di “La Fisica dei terremoti e degli tsunami” e “Cosa avviene nella Centrale di Fukushima”.  
   
   
BOLZANO, DALLA GIUNTA: NO ALL´ENERGIA NUCLEARE  
 
Bolzano, 15 marzo 2011 - Cordoglio e vicinanza al popolo giapponese, così terribilmente colpito dal terremoto, sono stati espressi dalla Giunta provinciale nella seduta del 14 marzo. La Giunta ha anche discusso delle conseguenze del sisma e della paura che si sta diffondendo sul nucleare: "La Provincia resta contraria all´energia atomica, al referendum ci pronunceremo in tal senso", ha annunciato il presidente Luis Durnwalder. Da anni la Provincia di Bolzano è impegnata a garantire un approvvigionamento di energia più pulita e più sicura e a ribadire il suo no a nuove centrali nucelari. "Il futuro sta in una produzione di energia sicura, pulita e sostenibile, anche a volte se comporta interventi inevitabili sul paesaggio. Ma non si può avere tutto a costo zero", ha spiegato il presidente Durnwalder. La Giunta si è occupata del tema a seguito delle notizie - e dei timori - che arrivano dal Giappone. "Per il nucleare sono necessarie enormi somme che invece potrebbero essere investite nel risparmio energetico e nelle fonti di energia rinnovabili. Senza dimenticare i possibili pericoli che la produzione nucleare comporta", ha ricordato Durnwalder. La Giunta si riferisce non solo alle incognite in termini di sicurezza e di tempi di costruzione, ma anche al fatto che con l´avvento delle energie alternative e rinnovabili si raggiungerebbe invece gradualmente l´indipendenza dal combustibile fossile, un´autonomia che avrebbe conseguenze positive anche a livello di politica mondiale. Il ritorno al nucleare, al contrario, "sostituisce l´attuale dipendenza energetica con una nuova, poichè l´uranio non potrà durare che per altri 50 anni e dovrà essere interamente acquistato all´estero. Anche in materia di gestione e smaltimento delle scorie nucleari non potranno mancare i problemi, che ricadranno sulle future generazioni", ha aggiunto Durnwalder. Per questi motivi la Giunta ha ribadito che nell´annunciato referendum sul nucleare manterrà una posizione contraria, che spiegherá alla pubblica opinione in maniera adeguata. Nel frattempo, anche se non vi è alcun pericolo immediato considerata la natura dell´incidente nella centrale nucleare giapponese, l´Agenzia provinciale per la protezione dell´ambiente è impegnata a monitorare costantemente la situazione.  
   
   
IN UNA FABBRICA VALDOSTANA IL PRIMO E UNICO SISTEMA A FUEL CELL AL MONDO CHE SI AUTORICARICA  
 
Aosta, 15 marzo 2011- Mercoledì prossimo, 16 marzo, alle ore 11, il Presidente della Regione Valle d’ Aosta Augusto Rollandin e l´Assessore alle attività produttive Ennio Pastoret visiteranno l´azienda Electro Power Systems, leader a livello internazionale nella progettazione e produzione di sistemi a fuel cell a idrogeno per il mercato del backup elettrico e localizzata all´Espace Aosta, in via Lavoratori Vittime del Col du Mont, 36. Nel corso dell´incontro, il cofondatore e amministratore delegato dell´Electro Power Systems, Adriano Marconetto, illustrerà l´ampliamento della fabbrica, oggi tre volte più grande rispetto alle dimensioni originali del 2008, anno dell´insediamento, e i risultati dei tre anni di ricerca e sviluppo culminati nella nuova versione del rivoluzionario prodotto Electroself. Tale prodotto, interamente pensato, sviluppato e realizzato nella fabbrica aostana, rappresenta il primo e unico sistema a fuel cell al mondo che si autoricarica. Nell´occasione, verrà anche presentato il prossimo piano di sviluppo triennale dell´azienda, impegnata in una forte attività commerciale internazionale e, in parallelo, in un ulteriore concreto radicamento in Aosta. “ Il percorso di Electro Power Systems, - dichiara l’Assessore Pastoret - inizialmente incubata nella Pépinière di Aosta ed attualmente insediata negli spazi di Vallée d’Aoste Structure, dimostra che il complesso dei servizi disponibili presso l’area regionale rappresenta un importante volano per lo sviluppo industriale, con importanti ricadute economiche per la nostra regione”.  
   
   
IL 23 A ROMA PER CAMBIARE IL DECRETO SULLE RINNOVABILI  
 
Firenze, 15 marzo 2011 – “Andremo a Roma per chiedere al governo di cambiare il decreto-catastrofe sulle rinnovabili. Ci vuole un’azione comune da parte di istituzioni, forze economiche e sociali che credono nello sviluppo e nella green economy. I lavoratori della Isi hanno già dato l’esempio occupando lo stabilimento. Hanno fatto bene”. Così il presidente della Regione Enrico Rossi commenta la decisione del governo di convocare a Roma per il 23 marzo i rappresentanti delle Regioni. I ministri dello sviluppo economico Paolo Romani e dei rapporti con le Regioni Raffaele Fitto discuteranno con le Regioni le misure che il governo intende prendere in questo settore. Questa iniziativa segue le numerosissime proteste e prese di posizione contrarie all’attuale decreto diffuse nelle ultime ore e le sollecitazioni avanzate nei confronti del governo dal presidente della Conferenza Stato Regioni Vasco Errani, a cui nei giorni scorsi il presidente Rossi aveva inviato una lettera. “Ci batteremo perché sia ripristinato il sistema degli incentivi – conclude Rossi – Negli altri paesi d’Europa sono state prese misure più equilibrate, sostenibili e non punitive nei confronti di un comparto che può essere a ragione considerato strategico. Anche l’Italia può farlo e assicurare così a imprese e lavoratori una occasione di sviluppo e di occupazione irrinunciabile”.  
   
   
ANAGRAFE IMPIANTI FOTOVOLTAICI. INTESA TRA REGIONE PUGLIA, ANCI E UPI.  
 
 Bari, 15 marzo 2011- Per avviare le attività di controllo e per dar vita ad un’anagrafe di tutti gli impianti di produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici operanti sul territorio pugliese (impianti assentiti con Dia) è stato sottoscritto ieri mattina, presso la presidenza della giunta regionale, un protocollo d’intesa tra il presidente della regione Puglia Nichi Vendola, il presidente dell’Anci Puglia Luigi Perrone e il presidente dell’Upi Francesco Schittulli. Presenti anche gli assessori regionali competenti Loredana Capone e Lorenzo Nicastro. “Il protocollo che sottoscriviamo oggi è un protocollo importante - ha detto Vendola - perché ci consente non solo di costruire un’anagrafe a servizio dei comuni, delle province, della regione ma anche di omogeneizzare le azioni che dobbiamo mettere in campo tutti insieme. Siamo consapevoli che l’opzione dell’energia rinnovabile è un’opzione strategica in quanto economicamente è vantaggiosa perchè riguarda un settore innovativo in crescita (l’unico settore con posti di lavoro in aumento), un settore senza inquinamento. A fronte di ciò siamo anche consapevoli che dobbiamo preservare il bene del paesaggio, dobbiamo tutelare le zone che vanno rigidamente vincolate. E per fare questo -ha continuato Vendola - gli occhi dei comuni, della regione, delle province devono costruire un congegno ottico multiplo per guardare meglio in profondità, per controllare, per preservare, per consentire che le attività economiche possano andare nella direzione corretta e per impedire che tutto ciò possa essere un danno al territorio”. “Noi abbiamo condiviso un ruolo importante dal punto di vista del ciclo delle rinnovabili (materia ancora non regolamentata per varie ragioni) – ha continuato Vendola - ma oggi la situazione di transizione dal vecchio al nuovo regime è una situazione che impone a regione, comuni e province un’attività di regolamentazione e di controllo”. Controllo soprattutto per quanto riguarda le Dia “un documento sostanzialmente unilaterale offerto da un’impresa al comune”. Per queste autorizzazioni (inferiori ai tre megawatt) non c’è bisogno di Via (valutazione di impatto ambientale) per cui la situazione che ci si può trovare di fronte secondo il presidente della regione è quella “di compravendita di Dia”, cioè di un gruppo imprenditoriale che compera diversi mega, semplicemente acquisendo procedimenti amministrativi singoli. Ci si può trovare quindi di fronte qualcuno che costruisce un mega impianto senza alcuna valutazione dal punto di vista del cumulo della produzione di mega. “Abbiamo bisogno di sapere la verità – ha aggiunto Vendola - noi abbiamo un’anagrafe per quello che riguarda le nostre autorizzazioni (circa 600 megawatt). Occorre sapere cosa è stato autorizzato con le Dia. Dobbiamo sapere con chi abbiamo a che fare. Questo è il punto”. Vendola poi ha ribadito la scelta strategica della regione, quella cioè che riguarda “il passaggio dagli impianti a terra agli impianti in aria. Cioè il fotovoltaico strutturale, il solare strutturale come copertura delle città, dei capannoni industriali, delle scuole, degli ospedali”. Per l’assessore Capone il protocollo è importante “perché incardina tutto in un sistema dove c’è il controllo e il monitoraggio costante delle attività di fotovoltaico sul campo con l’obiettivo di fare un censimento di tutti gli impianti esistenti”. Per la Capone occorre “procedere velocemente affinchè possano svolgersi tutte le funzioni previste dal protocollo”. Anche per l’assessore Nicastro “il protocollo ci consentirà, in breve tempo, di avere un quadro puntuale di quanto esiste oggi sul nostro territorio. Si tratta di un dato fondamentale necessario anche per consentire alla Regione di aggiornare il proprio Piano Energetico Ambientale, fase già in corso da parte dell’Assessorato che terrà conto dei risultati raggiunti”.  
   
   
EDISON: DIFFERITO ESAME BILANCIO 2010 AVVIATE PROCEDURE DI ARBITRATO PER FORNITURA GAS DI LUNGO TERMINE CON ENI E RASGAS  
 
Milano, 15 marzo 2011 – Il Consiglio di Amministrazione, riunitosi ieri, ha deciso di non procedere all’esame dei punti all’ordine del giorno relativi al bilancio 2010 e agli argomenti correlati, per consentire agli amministratori di approfondire ulteriormente alcuni aspetti relativi a talune poste di bilancio. Tali argomenti sono stati rinviati ad una riunione programmata per il 21 marzo. Il Consiglio di Amministrazione ha analizzato l’aggiornamento della situazione gestionale e finanziaria della società per l’esercizio in corso, soffermandosi in particolar modo sull’andamento delle Price Review dei contratti gas di lungo termine. Per quanto riguarda i contratti con Eni, per il gas norvegese è stato recentemente raggiunto un accordo i cui contenuti sono già stati comunicati al mercato in data 11 febbraio, mentre per il gas libico il Consiglio di Amministrazione ha preso atto dell’avvio della procedura arbitrale. Il Consiglio di Amministrazione ha condiviso l’avvio di un’analoga procedura nei confronti di Rasgas per il contratto di lungo termine del Qatar. Le procedure arbitrali proseguono con l’obiettivo di far valere il diritto di Edison di ottenere margini ragionevoli in relazione agli impegni di lungo termine, senza l’urgenza di ottenere risultati di breve che potrebbero rivelarsi penalizzanti nel medio periodo. Alla luce della prevedibile durata dei procedimenti arbitrali, che plausibilmente per alcuni contratti si concluderanno dopo la fine dell’esercizio 2011, e della possibilità di raggiungere accordi extra-giudiziali per altri contratti, si informa il mercato che l’Ebitda dell’anno 2011 risulta esposto a un impatto negativo ad oggi stimabile in circa 200 milioni di euro, che porterebbe l’Ebitda atteso a circa 900 milioni. L’obiettivo della società continua comunque a essere quello di ottenere nei prossimi esercizi sia una ragionevole redditività dei contratti gas che i riconoscimenti una tantum relativi agli esercizi precedenti, recuperando di conseguenza l’impatto negativo di cui sopra. Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di riunirsi il prossimo 16 marzo per definire la convocazione dell’Assemblea dei Soci per l’elezione dei nuovi organi sociali entro i termini di statuto. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre preso atto della proposta formulata dal Collegio Sindacale in ordine alla nomina della società di revisione per il triennio 2011-2013 compiendosi il termine novennale di Pricewaterhousecooper. La scelta è caduta sulla società Deloitte & Touche Spa, il cui incarico verrà sottoposto per approvazione all’Assemblea degli Azionisti. Il Consiglio di Amministrazione ha autorizzato l’Amministratore Delegato a proporre a ciascun azionista di risparmio in possesso dei debiti requisiti e che ne abbia fatta richiesta, una transazione delle pretese risarcitorie relative all’operazione di fusione per incorporazione di Edison in Italenergia avvenuta nel 2002.  
   
   
SARDEGNA, CENTRALE ELETTRICA ALIMENTATA DAL CARBONE: CO2, MERCOLEDÌ A ROMA LA CONSEGNA DELLE SCHEDE DI FATTIBILITÀ DEL PROGETTO DI CATTURA E STOCCAGGIO DELL´ANIDRIDE CARBONICA  
 
Cagliari, 15 Marzo 2011 - Saranno consegnate mercoledì 16 marzo al Ministero dello sviluppo economico le schede di fattibilità, predisposte dalla Sotacarbo, relative al progetto di cattura e stoccaggio dell´anidride carbonica nel sottosuolo della miniera di Nuraxi Figus. Si tratta di un programma innovativo per quanto riguarda il recupero e la conservazione del Co2. Un vero laboratorio dimostrativo di rilevanza europea che consentirà all’industria nazionale di acquisire una posizione di leadership nella filiera del carbone a ‘zero emission’, rivitalizzando il mercato del carbone con caratteristiche simili a quello del Sulcis, disponibile in grandi quantità in Asia, America latina, Turchia e altri paesi del mondo. "Il sottosegretario Saglia - ha specificato l’assessore dell´Industria Oscar Cherchi - riceverà da me e dal Presidente della Sotacarbo, Mario Porcu, tutta la documentazione necessaria da sottoporre alla Commissione europea per dare vita al progetto di cattura e stoccaggio dell’anidride carbonica, che assieme alla realizzazione della centrale elettrica alimentata dal carbone prodotto dalla stessa Carbosulcis, potrebbe rappresentare la svolta per il futuro della miniera. La realizzazione del progetto - ha precisato Cherchi - consentirebbe la creazione di oltre mille posti di lavoro per la fase della costruzione degli impianti e di circa 700 nella fase di esercizio e di ricerca della centrale e del Polo tecnologico, oltre che garantire la continuità occupazionale degli oltre 500 dipendenti della miniera". L’assessore Cherchi, che sottolinea il fermo impegno della Regione per assicurare il buon fine dell’operazione, precisa di essersi assunto l’onere di farsi carico delle istanze della Carbosulcis-sotacarbo anche davanti alla Ue: "Come promesso, abbiamo rispettato i tempi che avevamo indicato. Il gruppo di lavoro incaricato dal Ministero dello sviluppo economico (composto dai direttori generali della Carbosulcis e del mio assessorato, dal presidente della Sotacarbo, dai rappresentanti dell’Autorità per l’energia, dai direttori generali del Ministero e dallo stesso sottosegretario Saglia) ha svolto un difficile lavoro che però ora dovrà essere sottoposto alla Commissione europea. L’assessorato dell’Industria - ha rassicurato Oscar Cherchi - seguirà da vicino anche questa fase così da garantire l’impegno della Regione affinché il via libera all’operazione venga raggiunto, come da programma, entro il 2011".  
   
   
CENTRALE GUALDO CATTANEO: VIA LIBERA A PIANO ENEL  
 
Perugia, 15 marzo 2011 - Oltre a dare attuazione al programma di miglioramento ambientale concordato con la Regione Umbria e già condiviso dalle altre amministrazioni locali, Enel dovrà presentare, entro 5 anni dal rilascio dell´Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia), un ulteriore piano di adeguamento della Centrale di Gualdo Cattaneo alle "migliori tecniche disponibili", da realizzare in tre anni. Il via libera per aggiungere queste prescrizioni a quelle già inserite nel documento Aia in discussione presso il Ministero dell´Ambiente, è arrivato dalla Giunta regionale dell´Umbria che, su parere dell´assessore regionale all´Ambiente, Silvano Rometti, ha espresso parere favorevole al rilascio dell´Autorizzazione in questi termini. "Era ormai necessario - ha detto Rometti - prevedere nel medio e nel lungo termine un progetto di aggiornamento e riqualificazione delle soluzioni tecnologiche adottate nella centrale di Gualdo Cattaneo. Avevamo già condiviso un programma in grado di ottimizzazione la gestione corrente dell´impianto attraverso una serie di sostanziali miglioramenti sul versante della tutela ambientale. Ora si aggiunge anche l´obiettivo di assicurare all´impianto quei requisiti tecnici e funzionali a garantirne l´operatività in una prospettiva più lunga. Di conseguenza, la proposta di richiedere all´Enel l´elaborazione, nell´arco di 5 anni, di un piano finalizzato a rendere le prestazioni della centrale esattamente rispondenti agli indirizzi europei sulle emissioni degli impianti industriali produrrà un ulteriore beneficio ambientale e appare ragionevole sia nella tempistica, sia per gli investimenti richiesti". Dal punto di vista energetico la centrale "Pietro Vannucci" costituisce, con la centrale di Pietrafitta, uno dei fondamentali centri di produzione su cui si basa il pareggio del bilancio elettrico dell´Umbria. "L´autosufficienza energetica - afferma l´assessore Rometti - costituisce uno degli obiettivi strategici individuati dal Piano Energetico Regionale e in questa esigenza risiede l´importanza che esso attribuisce al contributo fornito proprio dalla centrale di Gualdo Cattaneo che, però, non rappresenta solo un elemento chiave dello scenario energetico regionale, ma svolge anche un ruolo economico e sociale nella sua funzione di polo di know-how tecnico e di realtà produttiva capace di dare impulso economico ed occupazionale ad una porzione di territorio regionale altrimenti marginale". Attualmente l´impianto, che è certificato Iso 14001:04 ed è registrato Emas, opera nel rispetto dei limiti imposti: i dati di concentrazione acquisiti dalla rete di rilevamento installata intorno alla centrale, confermati da una campagna di misura effettuata dall´Arpa Umbria nel periodo 2004 - 2005, forniscono un quadro ambientale non allarmante, con standard di qualità dell´aria accettabili anche in condizioni climatiche sfavorevoli. A fronte di ben 12 Comuni umbri classificati come a rischio nell´ambito della Zonizzazione Regionale attuata ai sensi del D.l. 351/99, i comuni interessati dalle zone di massima ricaduta della centrale sono stati inseriti nella "zona di mantenimento" It1005, caratterizzata dal minimo livello di criticità della qualità dell´aria. "In questo quadro ambientale le ulteriori misure di tutela introdotte dalla proposta dell´Enel - ha precisato l´assessore Rometti - costituiscono nel loro complesso un pacchetto di interventi impegnativo e potenzialmente in grado di produrre apprezzabili effetti positivi. Infatti, prevedono dei miglioramenti in tema di riduzione delle emissioni diffuse, di mitigazione dell´impatto acustico, di eliminazione dei fenomeni di dilavamento e di informazione al pubblico". "Il piano formulato dall´Enel quindi, rappresenta uno strumento di gestione corrente per il mantenimento sul territorio di un importante sito produttivo - ha concluso - Ma la Regione, che ha tra le sue priorità del programma di legislatura lo sviluppo delle energie rinnovabili e delle green economy, alla Società ha chiesto il preciso impegno di affiancare alle azioni proposte la messa a punto, nel giro di qualche anno, di uno studio che consideri varie proposte di rinnovamento ed integrazione attraverso l´installazione di capacità produttiva da fonti rinnovabili a livello locale e regionale, derivanti da filiere produttive attivabili localmente, con lo scopo di sostituire parzialmente il combustibile fossile".  
   
   
LEGALITA´: REGIONE SICILIA E GDF FIRMANO ACCORDO SU RIFIUTI ED ENERGIA  
 
Palermo, 15 marzo 2011 - L´assessore all´Energia e ai Servizi di pubblica utilita´ della Regione siciliana, Giosue´ Marino, e il generale Domenico Achille, Comandante regionale della Guardia di finanza, hanno firmato ieri nella sede dell´assessorato un "protocollo di legalita´". Nel rispetto delle rispettive competenze istituzionali e dell´attuale quadro normativo, l´accordo prevede controlli di legalita´ sulla gestione delle attivita´ imprenditoriali e degli interventi infrastrutturali autorizzati, sui benefici ottenuti e il corretto utilizzo delle risorse concesse dall´amministrazione regionale nei settori dell´energia, delle miniere, delle attivita´ estrattive, delle cave, torbiere e saline, delle acque e dei rifiuti. L´obiettivo e´ reprimere, attraverso controlli condivisi, con il Corpo della Guardia di finanza, possibili irregolarita´ nella gestione delle autorizzazioni concesse, in modo da garantire il rispetto delle prescrizioni previste dall´attuale quadro normativo e delle disposizioni contenute nel protocollo. "Ci sono una serie di situazioni a rischio - ha spiegato Marino - che, pur non essendo state individuate dalla normativa di settore, delineano situazioni che possono portare a comportamenti illeciti e abusi. Per garantire serieta´ nella gestione nelle attivita´ economiche autorizzate e assicurare trasparenza, liberta´ di impresa e leale concorrenza, abbiamo ritenuto necessario attivare nuovi strumenti di legalita´, da affiancare a quelli normativamente previsti. La collaborazione con la Guardia di finanza e i suoi Comandi provinciali - ha aggiunto l´ex prefetto - attraverso il monitoraggio capillare di tutte le autorizzazioni rilasciate in tutto il territorio, consentira´ di far emergere eventuali irregolarita´ e violazioni anche di rilevanza penale". (Segue) "Il progressivo sviluppo del settore della produzione di energia e l´attrazione di rilevanti risorse pubbliche - ha detto il generale Achille - rendono il comparto potenzialmente aggredibile da tentativi di infiltrazione criminale. In tale contesto, la Guardia di finanza, quale organo di polizia economico-finanziaria, a competenza generale, trova la naturale collocazione per l´assolvimento delle funzioni a tutela del bilancio pubblico delle Regioni, degli enti locali e dell´Unione europea". "La stipula dell´odierno protocollo di intesa - ha aggiunto - rappresenta la concreta volonta´ di porre in essere tutte le possibili iniziative tendenti a prevenire la distrazione ed il non corretto impiego di capitali pubblici". Il protocollo prevede che l´assessorato trasmettera´ tempestivamente ai Comandi provinciali delle Fiamme Gialle territorialmente competenti tutti i provvedimenti autorizzativi rilasciati, le informazioni sui beneficiari di risorse pubbliche (comunitarie, nazionali e regionali) concesse e ogni altra notizia utile a far emergere possibili abusi o collegamenti con fenomeni di rilevanza penale. Sulla base delle informazioni fornite dall´amministrazione, la Guardia di Finanza effettuera´ gli accertamenti di polizia economica e finanziaria, informando poi l´amministrazione del risultato degli accertamenti. Nel caso di fatti penalmente rilevanti, questa, previo nulla-osta dell´autorita´ giudiziaria, comunichera´ i profili amministrativi di interesse alla Regione. A quel punto, l´Amministrazione adottera´ i provvedimenti di sua competenza, anche di natura sanzionatoria. L´intesa prevede anche attivita´ di formazione del personale impiegato nell´attivita´ ispettiva per lo scambio delle esperienze maturate. Nelle sedi dei dipartimenti all´Energia e all´Acqua e Rifiuti, nasceranno apposite strutture con personale specializzato che avranno la funzione di raccordo con gli uffici della Guardia di finanza. Il protocollo potra´ essere rinnovato ogni tre anni. Semestralmente sara´ oggetto di verifica sulle ricadute della sua applicazione nelle procedure amministrative e il grado di efficacia nell´attivita´ di controllo per adottare eventuali modifiche che ne migliorino l´efficienza.  
   
   
"GREEN BUILDINGS, GREEN CITIES, GREEN EUROPE: THE FUTURE OF SUSTAINABLE URBAN DEVELOPMENT",  
 
 Bruxelles, 15 marzo 2011 - Una conferenza intitolata "Green buildings, green cities, green Europe: the future of sustainable urban development" si terrà il 16 marzo 2011 a Bruxelles, in Belgio. All´interno dell´Unione europea gli edifici sono attualmente responsabili del 40% di tutto il consumo di energia e del 36% del totale delle emissioni di biossido di carbonio. La domanda di energia nelle abitazioni, nei posti di lavoro e nelle strutture per il tempo libero consuma più energia dei trasporti o dell´industria e rappresenta i due terzi dell´energia usata dagli edifici dell´Ue. Migliorare il rendimento dell´energia degli edifici è un modo conveniente di far fronte ai cambiamenti climatici, migliorando la sicurezza futura dell´energia e raggiungendo gli obiettivi dell´Ue sulle emissioni. Questo evento analizzerà gli obiettivi, gli standard e le metodologie esistenti. Darà inoltre inizio a un nuovo dialogo verso l´ottenimento di edifici più verdi e uno sviluppo urbano più sostenibile che aiuterebbero la crescita economica e dei posti di lavoro e permetterebbero una maggiore inclusione e uguaglianza sociale. Per ulteriori informazioni, visitare: http://publicpolicyexchange.Co.uk/events/bc16-ppe2.php    
   
   
UNA CASA PASSIVA IN TORINO: MENO CO2, MENO GASOLIO, PIU´ ARIA PULITA LA REGIONE CONSEGNA ALL´IPLA UN EDIFICIO ENERGETICAMENTE CORRETTO  
 
Torino, 15 marzo 2011 - I tecnici lo hanno chiamato Pueel, ovvero Prefabbricato ad uso Uffici Energicamente Efficiente in Legno. Per chi la vede per la prima volta si tratta di una casetta di legno costruita anni fa all’interno della tenuta Millerose, in Corso Casale a Torino, dove ha sede l’Ipla, l’Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente, ente strumentale della Regione Piemonte, azionista di maggioranza, del Comune di Torino e della Regione Autonoma Valle d’Aosta, rinata a nuova vita grazie al lavoro dei servizi tecnici regionali della Direzione Risorse Umane e Patrimonio. E la nuova vita dell’edificio è caratterizzata, come si capisce dalla sua definizione, dal fatto di essere una cosiddetta “casa passiva”, ovvero un edificio che è efficiente dal punto di vista energetico e corretto da quello ambientale, secondo i parametri internazionali in materia di efficienza energetica. Le chiavi della casa sono state consegnate ieri all’Ipla, nelle mani del presidente Lido Riba e del direttore Mauro Piazzi, da parte della Regione Piemonte, rappresentata per l’occasione dall’assessore al Patrimonio Giovanna Quaglia, da cui dipendono i servizi tecnici che hanno realizzato l’intervento, e dall’assessore all’Energia Massimo Giordano, che segue tutte le attività di risparmio energetico, in questo caso ben espresse dalla nuova struttura. “E’ stata interamente riqualificata - ha spiegato l’assessore Quaglia - una struttura regionale che oggi, grazie all’utilizzo del legno e all’impiego di tecnologie innovative, è in grado di contenere i consumi e di sfruttare fonti energetiche rinnovabili a basso impatto ambientale. Per comprendere l’impatto è sufficiente fare un confronto con l’attuale parco edilizio, dove gli edifici costruiti con tecniche tradizionali, ma privi di isolamento, raggiungono un fabbisogno energetico di 150kWh/m2 rispetto ad un massimo di 30 kWh/m2 consumati dalla “casa passiva”. Questo intervento rappresenta un notevole passo in avanti nell’applicazione di tecnologie e soluzioni energicamente efficienti, ma anche un esempio concreto per l’amministrazione pubblica, che ha di fronte un modello di riferimento di differenti soluzioni tecnologie ed impiantistiche, alcune assolutamente d’avanguardia, realizzate con criteri di ottimizzazione, efficienza e risparmio energetico”. “Credo che la Regione debba essere all’avanguardia nel campo del risparmio di energia - ha sostenuto dal canto suo l’assessore Giordano – e dare l’esempio come istituzione è segno di coerenza se si intende attuare una politica che guardi non solo al fabbisogno di energia complessivo, ma anche alla riduzione contemporanea di consumi e di inquinamento atmosferico. Allestire una casa come questa fornisce un contributo importante per migliorare l’aria che respiriamo, ma serve anche per essere sempre meno dipendenti dai combustibili fossili, una risorsa energetica ormai agli sgoccioli, e privilegiando la fonte rinnovabile nel modo migliore possibile. Sono scelte che sosteniamo anche con misure specifiche del Piano straordinario per l’Occupazione: “più green”, per incentivare gli interventi di efficienza energetica negli impianti produttivi ricorrendo anche alle fonti rinnovabili, e “più risparmio” per razionalizzare in maniera intelligente i consumi energetici degli edifici pubblici”. “E’ vero che secondo la terminologia energetica si tratta di una “casa passiva” - hanno detto infine Lido Riba, presidente dell’Ipla, e Mauro Piazzi, direttore - ma preferiamo considerarlo un edificio “attivo”, nel senso che, dal punto di vista del bilancio energetico, il saldo è potenzialmente positivo, consumando meno energia di quanta non ne produca. Siamo riusciti a realizzare il progetto che ci eravamo prefissi, con la riqualificazione energetica dell’intero fabbricato, compiuta attraverso l’utilizzo di legno e l’impiego di tecnologie innovative che puntavano al contenimento dei consumi e allo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili e a basso impatto ambientale. Lo scopo che ci eravamo prefissi con la Regione Piemonte era quello di realizzare una costruzione caratterizzata da un fabbisogno energetico complessivo molto basso, pari a 15 kwh/mqa. Si tenga conto che il fabbisogno di energia netta prima dell’intervento di rifacimento dell’edificio era pari a 145 kwh/mqa. Pertanto il nuovo edificio consuma per il riscaldamento invernale circa 10 volte meno del vecchio. Invece il valore limite del fabbisogno di energia netta che bisognerebbe ad oggi rispettare per realizzare un edificio analogo per geometrie e volumi è di 67,28 kwh/mqa, secondo il Dgr n. 46-11968. Il fabbisogno di 15 kwh/mqa è tale da permettere di dichiarare l’edificio “casa passiva” secondo la definizione adottata presso l’istituto Case Passive di Darmstadt - Germania, riconosciuto a livello internazionale”. L’ipla - L’istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente (Ipla spa) è una società per azioni a totale capitale pubblico, che nei confronti della Regione Piemonte, azionista di maggioranza, accanto al Comune di Torino e alla Regione Valle d’Aosta, ricopre il ruolo di struttura tecnica di riferimento per lo sviluppo di azioni innovative e per il supporto alle politiche nel campo forestale e ambientale e in quello delle risorse energetiche. L’ipla svolge ricerca e sperimentazione e gestionale e, in quanto struttura a elevata e diversificata specializzazione, rappresenta uno strumento tecnico-scientifico a supporto delle politiche di tutela, pianificazione, sviluppo e valorizzazione del patrimonio ambientale, in particolare in ambito forestale, e del razionale utilizzo delle risorse primarie. Il Progetto - Il Pueel è un edificio di complessivi 170 metri quadrati ricavato dalla ristrutturazione di un preesistente edificio prefabbricato, situato all’interno della proprietà regionale Tenuta Millerose, di Corso Casale n. 476, Torino, sede dell’Ipla. A livello impiantistico l’edificio (Pueel) utilizza tecnologie diverse, accostando ad alcune soluzioni già affermate sul mercato (pavimenti radianti, collettori solari termici e fotovoltaico), altre sicuramente più innovative e meno comuni (materiali a cambiamento di fase, recuperatori ad alta efficienza/attivi, elevati spessori di coibentazione), per la realizzazione di un sistema integrato, all’interno del quale sia confortevole lavorare, effettuare attività didattiche ed allo stesso tempo sperimentare soluzioni differenti e complementari, misurando gli effetti degli interventi. Il progetto preliminare di ristrutturazione del prefabbricato esistente, risalente agli anni ’80, è stato realizzato dall’Ipla. La Direzione regionale Risorse Umane e Patrimonio, facendo propria l’idea progettuale, ha poi costituito un gruppo di lavoro per le successive fasi di progettazione, formato da tecnici interni alla Direzione stessa, supportati, per le specifiche professionalità da due professionisti esterni e dall’Environment Park. A seguito dell’elaborazione del progetto definitivo con una Conferenza dei Servizi, la Direzione regionale ha approvato il progetto esecutivo e ha provveduto a far fronte alla spesa di circa 500.000 euro. Se può sembrare una cifra elevata, è importante sottolineare che la realizzazione di analoghi progetti risulterà sicuramente meno onerosa, in quanto in questo caso sono state adottate, ricercate e proposte soluzioni tecnologiche sperimentali di avanguardia anche per finalità di prova, oltre che dimostrative e divulgative. A conclusione della procedura di gara pubblica, l’intervento è stato affidato alla ditta Zumaglini&gallina e il 12 luglio 2010 hanno avuto inizio i lavori, sotto la direzione dei tecnici interni alla Direzione Risorse Umane e Patrimonio della Regione Piemonte Scheda Tecnica - L’edificio (Pueel) attualmente a struttura lignea, con tamponamenti in legno, è isolato a cappotto con pannelli in fibra di cellulosa e fibra di legno e rivestito con listelli in legno . Sul prospetto sud-ovest è stato realizzato un ballatoio in legno, per l’eliminazione delle barriere architettoniche, che è anche la struttura di supporto per i pannelli fotovoltaici semitrasparenti con funzione di brise-soleil. La copertura contiene i moduli dei pannelli solari, integrati. A livello impiantistico si sono utilizzate tecnologie diverse, alcune più affermate (pavimenti radianti, collettori solari termici e fotovoltaico), altre poco impiegate (materiali a cambiamento di fase, recuperatori ad alta efficienza/attivi, elevati spessori di coibentazione), per la realizzazione di un sistema integrato, all’interno del quale sia confortevole lavorare, effettuare attività didattiche ed allo stesso tempo sperimentare soluzioni differenti e complementari, misurando gli effetti degli interventi. Gli impianti termoidraulici, in particolare quelli di climatizzazione, a servizio della struttura sono stati realizzati tenendo conto dei seguenti criteri: flessibilità d’uso nel tempo, cioè capacità di fornire prestazioni variabili nel corso di una stessa giornata e nelle diverse stagioni e secondo la destinazione d’uso degli ambienti; capacità di ottenere condizioni di benessere di livello superiore alla norma; bassi costi d’esercizio e di manutenzione. Massimizzare i recuperi di calore interni ed esterni; utilizzare l’energia solare per applicazioni termiche ed elettriche; ridurre al minimo l’integrazione dei fabbisogni termici da parte di fonti non rinnovabili. Per il raggiungimento degli obiettivi energetici, senza penalizzare il comfort per gli occupanti, si sono adottate le seguenti tecnologie: involucro edilizio con elevate caratteristiche di isolamento; materiali naturali; Pcm - Phase Change materials, che costituiscono un avanzato settore di ricerca applicata in edilizia: in combinazione con i materiali naturali (a bassa densità e bassa inerzia termica) concorrono ad aumentare la capacità termica delle pareti su cui sono applicati, smorzando le oscillazioni termiche dell’ambiente climatizzato, con positive ripercussioni sul comfort e le potenze (nonché sui consumi e sui costi di installazione) degli impianti; isolamento esterno in alluminio multIplayer : una barriera agli infrarossi realizzata con un sottile multistrato di alluminio, posta all’esterno della struttura isolata: la pellicola protettiva deriva da applicazioni aerospaziali, ma ha già impieghi in edilizia; collettori solari integrati in copertura e per integrazione al riscaldamento e raffrescamento garantiscono il perfetto inserimento architettonico degli impianti solari termici con la copertura, un’ottima integrazione estetica con l’impianto fotovoltaico, la funzione di protezione agli agenti meteorologici e ombreggiamento e forniscono una significativa integrazione al riscaldamento, riducendo i consumi e minimizzando il tempo di ritorno economico dell’investimento; Psd - Plancher solaire direct : un sistema di integrazione solare con pavimento radiante, seguendo il principio di accumulare il calore nel pavimento; recuperatore di calore ad alta efficienza; sistema fotovoltaico; autocostruzione collettori solari; monitoraggio condizioni ambientali interne, consumi e produzioni termiche ed elettriche per redigere bilanci energetici annui misurati, per effettuare modifiche mirate all’impianto e per sviluppare competenze specifiche su sistemi innovativi; motori elettrici a regolazione elettronica; illuminazione a led e pc a basso consumo.  
   
   
RISANAMENTO ENERGETICO: FORMARE GLI ESPERTI, E INVERTIRE LA CRISI DAL 4 APRILE A PALERMO IL CORSO SUL RISANAMENTO ENERGETICO DEGLI EDIFICI ORGANIZZATO DA POLO SOLARE SICILIANO E AGENZIA ‘CASACLIMA’  
 
Palermo, 15 Marzo 2011 - Si chiudono il 31 marzo le iscrizioni al corso sul risanamento energetico degli edifici in programma a Palermo dal 4 all’8 aprile prossimi. Organizzato dal Polo Fotovoltaico della Sicilia nell´ambito della nuova partnership con l’Agenzia ‘Casaclima’ di Bolzano, il corso è rivolto a tutti i portatori di interesse nel settore dell’edilizia: manager e imprenditori edili, artigiani, architetti, immobiliaristi, ingegneri, geometri, periti e direttori ai lavori. In 5 giorni di lezioni intensive, il corso -- che avrà un’unica edizione nel 2011 -- approfondisce le soluzioni tecniche e progettuali per rendere efficiente l’uso gli dell’energia all’interno degli edifici, garantendo al contempo un alto livello di comfort abitativo, a fronte di costi di investimento dal ritorno rapido e certo. "Al termine del corso -- dice Mario Pagliaro, responsabile del Polo siciliano -- i partecipanti saranno in grado di suggerire e intraprendere le soluzioni più efficaci per il risanamento energetico degli edifici. Dai nuovi metodi per l´isolamento termico alle tecnologie per il riscaldamento ad alta efficienza; dalle tecniche di illuminazione a Led a quelle del solar cooling per il raffrescamento degli edifici, le tecnologie per l’efficienza energetica vengono presentate e discusse attraverso esempi concreti ed informazioni aggiornate. Elementi distintivi del corso sono infatti la trattazione sistematica degli aspetti economici dei processi di riqualificazione energetica; e il riferimento costante al mercato, con informazioni aggiornate relative ai trend commerciali e tecnologici. Con una media dei consumi di oltre 170 kWh annui per metro quadro, gli edifici italiani consumano enormi quantità di elettricità e combustibili fossili. Pareti senza isolamento, finestre sottili e montate male, serramenti e solai che facilitano le dispersioni di calore. In breve, gli edifici in cui abitiamo e lavoriamo sono responsabili di enormi dispersioni di calore d’inverno (e di fresco di estate) e quindi costringono a usare molto più del dovuto gli impianti di riscaldamento alimentati dai combustibili fossili, e i condizionatori alimentati dall’elettricità, facendo così aumentare i costi in bolletta e diminuire comfort e vivibilità. “E’ evidente -- conclude Pagliaro - che fa una grande differenza vivere in una casa in cui il costo della bolletta energetica sia di 300 e non di 2mila euro all’anno. E come dimostrano le migliaia di edifici certificati dall’Agenzia Casaclima, ottenere simili miglioramenti oggi è possibile farlo in modo rapido, sicuro e conveniente. Dobbiamo solo imparare a farlo”. Www.i-sem.net/    
   
   
REGIONE-COMUNE DI CAGLIARI, INTESA PER INTERVENTI STRATEGICI UN PRIMO PACCHETTO DI OPERE CANTIERABILI.  
 
Cagliari, 15 Marzo 2011 - "Vogliamo che la città di Cagliari possa esprimere pienamente il proprio potenziale legato all´ambiente e alla qualità della vita". Così il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha commentato, l’ 11 marzo, la firma di un verbale di intesa con il sindaco di Cagliari, Emilio Floris. L´intesa prefigura una stretta collaborazione istituzionale per la programmazione degli scenari di sviluppo dell´area cagliaritana e individua un primo pacchetto di opere cantierabili. Il documento, frutto di un anno di lavoro del tavolo per Cagliari, precede la sottoscrizione di un protocollo d’intesa, che avverrà entro i prossimi 10 giorni e che definirà le priorità, gli impegni reciproci e le coperture finanziarie degli interventi. "Puntiamo sul water-front, sul centro storico, sulle zone umide e sui parchi urbani – ha aggiunto Cappellacci - con interventi che vanno oltre la dimensione cittadina, hanno valenza regionale e sono finalizzati a proiettare la nostra Isola sullo scenario nazionale e internazionale". L´intesa prevede, secondo la prospettiva di sviluppo indicata nel piano strategico della città, quattro aree di sviluppo integrato urbano (Fronte Mare, Centro storico, Qualità della vita nei Quartieri di Cagliari e Parchi di Cagliar) oltre a quattro ambiti di intervento di natura trasversale (Mobilità e viabilità, Sociale, Economia, turismo e sport, Cultura e ambiente) che saranno oggetto di programmazione specifica, nel periodo 2011-2013, con una dotazione di risorse pari a circa 500 milioni di euro. Nel contempo l’intesa prevede un primo insieme di opere cantierabili per complessivi 128 milioni di euro di cui: 37,6 già finanziati, 31,5 già programmati dalla Giunta regionale per interventi riguardanti il Campus universitario naturale, il completamento della piazza della musica e il parco del Molentragius, 55,4 finanziabili grazie ai fondi per le infrastrutture previsti dalla finanziaria regionale. Tra i progetti cantierabili principali finanziati rientrano il porticciolo di S.elia, i parcheggi sotterranei sotto via Roma (ieri il progetto esecutivo per poco meno di 500 posti auto è stato approvato in Giunta Comunale), Piazza San Michele, l´ultimazione della Mediateca del Mediterraneo e del Teatro Massimo , via Abruzzi e il Palazzetto dello Sport nell´area di S. Paolo. E’ previsto infine un importante intervento finalizzato al riuso delle acque depurate del depuratore di Is Arenas per l’irrigazione delle aree verdi.  
   
   
EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA, UMBRIA: INTENSO LAVORO PER MODIFICARE LEGGE  
 
 Perugia, 15 marzo 2011 - "Il gruppo di lavoro costituito dalla Giunta regionale dell´Umbria è fortemente impegnato nell´elaborazione di una proposta organica di modifica della legge regionale sull´edilizia residenziale pubblica, così che la normativa possa concretamente rispondere alle mutate esigenze in materia di diritto all´abitazione": lo annuncia l´assessore regionale alle politiche abitative, Stefano Vinti, sottolineando che dell´organismo fanno parte, oltre ai competenti Servizi della Regione Umbria, i rappresentanti di Anci e Ater regionali e delle organizzazioni sindacali degli inquilini maggiormente rappresentative. "Un lavoro - prosegue l´assessore - in coerenza con gli sforzi della Giunta regionale di salvaguardare, sia nel Dap che nella proposta di legge di Bilancio, le risorse necessarie ad attuare, per quanto possibile, la propria politica in materia di edilizia residenziale pubblica nonostante i tagli operati dal Governo nazionale". Nel corso del 2010 l´impegno della Giunta regionale in materia di "housing" sociale" - ricorda Vinti - si è concretizzato con l´emanazione della legge regionale n."19/2010" istitutiva dell´Ater regionale e con l´avvio di una riflessione sulla legge regionale in materia di edilizia residenziale pubblica (L.r. 8 novembre 2003, n. 23), anche in relazione alle modifiche del contesto nazionale e regionale. E´ stata quindi ravvisata la necessità di introdurre nella normativa regionale il concetto di "alloggio sociale" per adeguarsi alle disposizioni introdotte con il Decreto Ministero delle Infrastrutture del 22.4.2008 e per soddisfare le condizioni imposte dall´Unione Europea ed escludere i finanziamenti pubblici in materia di edilizia residenziale dalla categoria degli "aiuti di Stato". Il Decreto definisce infatti l´edilizia pubblica come "servizio di interesse generale", finalizzato a soddisfare il diritto all´abitazione delle categorie sociali che non sono in grado di accedere alla locazione di alloggi nel libero mercato. Gli operatori del settore (pubblici e privati) sono "erogatori del servizio di edilizia residenziale sociale", ai quali, quindi, spetta una compensazione, costituita, tra l´altro, dal canone di locazione. Infine, l´alloggio sociale, in quanto "servizio di interesse economico generale", deve costituire standard urbanistico aggiuntivo da assicurare mediante cessione gratuita di aree o di alloggi, sulla base e con le modalità stabilite dalle normative regionali. "Non si può, dunque, prescindere dall´introdurre nella legge tale definizione, che, peraltro, potrà influenzare anche le modalità di determinazione del canone di locazione, in quanto impone la necessità di garantire risorse adeguate a sostenere l´onere di gestione del servizio - ha detto Vinti - Inoltre, recentemente la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 40 del 9.2.2011, ha dichiarato l´illegittimità costituzionale dell´art. 4 della legge Regione Friuli-venezia Giulia 31.3.2006 n. 6 il quale consentiva l´accesso al sistema integrato di interventi e servizi sociali della Regione soltanto ai cittadini comunitari residenti da almeno trentasei mesi. La Corte ha ritenuto fondata la questione di legittimità costituzionale concernente la violazione dell´art. 3 della Costituzione, rilevando che la disposizione non risulta rispettosa del principio di uguaglianza ed introduce nel tessuto normativo elementi di distinzione arbitrari, discriminando tra i possibili fruitori delle provvidenze sociali fornite dalla Regione i cittadini extracomunitari in quanto tali, nonché i cittadini europei non residenti da trentasei mesi". Secondo l´assessore "la decisione della Corte deve, quindi, essere rispettata nel determinare i requisiti di accesso agli alloggi pubblici, prevedendo parametri univoci per i cittadini italiani, europei e stranieri. Alla luce di quanto evidenziato sebbene sia possibile esprimere un giudizio sostanzialmente positivo dell´attività realizzata dall´entrata in vigore della legge regionale 23/2003 si è riscontrata, anche a seguito dell´esperienza maturata presso i Comuni umbri, la necessità di attivare un processo condiviso che consenta di modificare le disposizioni vigenti per far fronte alle mutate esigenze".  
   
   
BOLZANO.: TRE BANDI PER IL PROGRAMMA DI EDILIZIA A FAVORE DEL CETO MEDIO  
 
 Bolzano, 15 marzo 2011- Sta per entrare nel vivo il programma di edilizia a favore del ceto medio: la Giunta provinciale ha dato il via libera a tre bandi per circa 320 alloggi riservati alla Citta di Bolzano. Altri 30 alloggi sono previsti a Laives, mentre la settimana prossima dovrebbe essere approvato il programma per il Comune di Merano. Consentire a single e famiglie con un reddito troppo elevato per entrare nelle graduatorie degli alloggi sociali, ma troppo basso per potersi rivolgere al libero mercato, di acquistare un appartamento ad un prezzo accettabile. Questo l´obiettivo del programma per il ceto medio che sta per entrare nel vivo. Dopo l´apertura della graduatoria per gli alloggi da affittare con il sistema della rotazione decennale, la Giunta provinciale ha dato oggi (14 marzo) il via libera all´Ipes per l´indizione dei bandi riguardanti la Città di Bolzano, per un totale di 320 alloggi. Sono previste tre gare: la prima per l´acquisto di aree e relativa costruzione di 120 alloggi, la seconda per l´acquisto delle aree su cui l´Ipes conta di realizzare 100 appartamenti, e la terza per il reperimento di altri 100 alloggi tra quelli già realizzati e presenti sul mercato. Sempre all´interno del programma per il ceto medio, che prevede la messa a disposizione su tutto il territorio altoatesino di circa un migliaio di alloggi, la Giunta provinciale ha poi autorizzato l´Ipes a progettare e realizzare 30 abitazioni nella zona di espansione "Toggenburg 1" a Laives. La prossima settimana dovrebbe essere la volta di Merano, con l´esecutivo di Palazzo Widmann chiamato a deliberare sui prossimi passi del programma per il ceto medio per quanto riguarda la città in riva al Passirio.  
   
   
DEFINITE IN SARDEGNA LE DIRETTIVE DI ATTUAZIONE PER LE OPERE PUBBLICHE CANTIERABILI  
 
Cagliari, 15 Marzo 2011 - La Giunta regionale, su proposta dell’assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, ha approvato una delibera che definisce gli indirizzi per la gestione delle risorse a valere sul fondo istituito in attuazione dell’art. 5 comma 1 della Legge Regionale 28 dicembre 2009 n. 5 e le direttive di attuazione per la realizzazione delle opere pubbliche cantierabili, di cui all’art. 4 della Legge Regionale del 19 gennaio 2011, n. 1. Il Centro Regionale di Programmazione è incaricato di predisporre l’avviso e la modulistica per la presentazione delle proposte progettuali da parte di Comuni e Province, che dovrà avvenire entro e non oltre il 30 marzo prossimo. ( Informazioni: http://www.regione.sardegna.it/regione/giunta/delibere.html ; Deliberazione dalla Giunta Regionale n. 12/20 del 10/03/2011 e allegati). "Un altro passo importante della Giunta - afferma il vice presidente della Regione e assessore della Programmazione - che attraverso azioni reali mette in campo strumenti rilevanti per lo sviluppo dei territori e per contrastare le emergenze economiche e sociali. Le direttive di attuazione consentiranno di avviare da subito interventi infrastrutturali e servizi di supporto allo sviluppo di nuove attività produttive e la crescita competitiva di quelle esistenti".  
   
   
FVG: REGOLAMENTO ANTISISMICO PIÙ "LEGGERO" PER OPERE MINORI  
 
Udine, 15 marzo 2011- Le categorie economiche del settore costruzioni e gli Ordini e i Collegi professionali "tecnici" (ingegneri, architetti, geometri e periti) condividono l´impostazione data dalla Regione per la riformulazione di quel Regolamento in grado di snellire le norme antisismiche relative alla costruzione di alcuni tipi di manufatti. Il "via libera" è giunto ieri, a Udine, dalla riunione nel corso della quale l´assessore regionale ai Lavori pubblici Riccardo Riccardi ha presentato la bozza del Regolamento, attuativo di quanto indicato dalla legge regionale 16/2009, che dovrebbe essere in grado di rimettere in moto nel territorio del Friuli Venezia Giulia tutta una serie di opere oggi di fatto bloccate da controlli antisismici definiti anche troppo rigorosi. "Nel giro di una settimana - ha confermato Riccardi al termine dell´incontro - potranno giungere dalle categorie ulteriori osservazioni sul testo del Regolamento; poi il documento sarà portato all´approvazione preliminare della Giunta regionale e quindi all´esame della Iv Commissione consiliare, per essere infine definitivamente approvato dal Governo del Friuli Venezia Giulia: un cammino che pensiamo possa concludersi nell´arco di 30/40 giorni, permettendo in tal modo di riavviare molte realizzazioni in tutta la regione, oggi di fatto bloccate". Successivamente, hanno concordato l´assessore e i rappresentanti dei costruttori e degli Ordini professionali, verranno congiuntamente valutati i passi per giungere a una modifica della legge regionale 16 "che tutti ritengono opportuna per limitare le rigidità sin qui palesate dalla norma". "Il primo obiettivo che volevamo raggiungere era quello di rendere al più presto operativo il nuovo Regolamento - ha dichiarato Riccardi - snellendo alcune procedure per la costruzione di opere cosiddette di limitata importanza statica, fatte ovviamente salve tutte quelle disposizioni legate agli edifici considerati strategici o rilevanti, che continueranno a essere oggetto di stretti e attenti controlli, non solo dal punto di vista documentale ma soprattutto in corso di costruzione, considerata anche la ´storia sismica´ di buona parte del Friuli".  
   
   
IMPRESA SOCIALE: LA SERBIA STUDIA IL MODELLO TRENTINO  
 
Trento, 15 marzo 2011 – Inizia oggi - la visita studio di tre giorni in Trentino per una delegazione di alti funzionari del Ministero serbo del Lavoro sul tema dell´impresa sociale. La visita permetterà di conoscere sia la storia e la legislazione di questa particolare forma di impresa no profit, sia alcune esperienze innovative realizzate nella nostra provincia. Il programma prevede domani un saluto del Presidente della quarta commissione del Consiglio Provinciale Mattia Civico, e a nome dell´assessore provinciale per la salute e politiche sociali Ugo Rossi una relazione del direttore del Servizio politiche sociali e abitative Luca Comper. A seguire fino a giovedì visite e incontri di approfondimento all´Agenzia del lavoro, alla Fondazione Euricse, al consorzio Consolida e alle Cooperative sociali Villa Sant´ignazio, Samuele e Il Gabbiano. Sulla via del ritorno, venerdì 18 marzo la delegazione farà sosta anche presso alcune realtà lombarde, per apprezzare un altro modello regionale di funzionamento delle imprese sociali. La visita è stata ideata e finanziata dall´ufficio per i Balcani dell´Organizzazione Internazionale del Lavoro, che ha scelto la nostra provincia anche grazie alla conoscenza e apprezzamento delle associazioni trentine di solidarietà internazionale operanti nell´area. A curare l´organizzazione è stato chiamato così il Comitato servizi cooperazione coi Balcani, costituito dalle Associazioni Progetto Prijedor, Tavolo Trentino con Kraljevo e Trentino con il Kossovo. "E´ un riconoscimento importante - ha dichiarato Emiliano Bertoldi, Presidente del Comitato - per gli anni di impegno del volontariato trentino. Dimostra che la solidarietà è anche un investimento, e può tornare utile a tutta la comunità. La Serbia oggi è un paese in trasformazione, dove restano problemi sociali diffusi ma si sviluppano anche nuovi bisogni e opportunità di scambio, sulla scia del processo di integrazione europea ormai avviato. E´ significativo perciò che il governo serbo guardi al Trentino come a un modello per darsi nuove politiche sociali e del lavoro". Per informazioni: 0461 223224 – 328 8217336 – tavolo.Kossovo@trentinosolidarieta.it  Scheda I – I partecipanti alla visita studio: Natasa Kovacevic, Ministero delle Finanze, Assistente del Ministro per le politiche fiscali - Danica Vasiljevic, Vice direttore Servizio nazionale del Lavoro - Radmila Jugovic, Vice direttrice Agenzia nazionale dei tributi - Vera Pesut, Ministero dell´Economia e dello Sviluppo Regionale, Consulente dell´Unità per le Politiche attive nel mercato del lavoro - Marija Ristic, Ministero dell´Economia e dello Sviluppo Regionale, Assistente dell´Unità per le Politiche attive nel mercato del lavoro - Vesna Mirosavljevic, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Alto consulente Dipartimento per le Politiche sociali - Aleksandra Miletic, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, consulente Dipartimento per le Politiche del Lavoro - Ninoslav Kekic, Ministero dell´Economia e dello Sviluppo Regionale, consulente Dipartimento dello Sviluppo regionale - Milica Adamovic, Ministero dell´Economia e dello Sviluppo Regionale, consulente Dipartimento dello Sviluppo regionale - Natasa Simsic, Servizio nazionale del Lavoro, consulente per i progetti e le relazioni internazionali - Gordan Velev, Organizzazione Internazionale del Lavoro, esperto sulle imprese sociali - Dragana Marjanovic, Jp Employment Npo - Irma Lutovac, Jp Social Policy Npo - Tijana Mahieu, interprete Scheda Ii – Il programma della visita - Lunedì 14.3 arrivo a Trento. Martedì 15.3 ore 9.00 Saluto Mattia Civico, Presidente Iv Commissione Consiglio Provinciale; ore 10.00 Incontro con Luca Comper, Direttore Servizio Politiche Sociale e Abitative Pat; ore 14.00 Incontro con Michele Tait, Direttore Consolida e Andrea Ferrandi, consulente; ore 16.00 Incontro con Luciano Galetti, Agenzia del Lavoro Mercoledì 16.3 ore 9.00 Incontro con Carlo Borzaga, Flaviano Zandonai e Giulia Galera Fondazione Euricse; ore 13.00 Pranzo presso Cooperativa sociale Villa Sant´ignazio; ore 14.00 Incontro con Massimo Comaz, direttore Cooperativa sociale Samuele, Giovedì 17.3 ore 9.30 Incontro con Sandro Nardelli, Cooperativa sociale Il Gabbiano; ore 14.00 Partenza per Bergamo Venerdì 18.3 ore 9.00 Visita a Cooperativa sociale Servire di Treviolo (Bg) ore 12.00 Pranzo presso cooperativa sociale Magnolia di Treviolo (Bg); ore 14.00 Incontro con Marco Maiello di Welfare Italia a Milano partenza per Belgrado. Scheda I – Il partenariato Trentino – Balcani L´associazione Progetto Prijedor (1997), il Tavolo Trentino con Kraljevo (2001) ed il Tavolo Trentino con il Kossovo (1999) sono tre realtà non profit che promuovono attività di cooperazione decentrata con la regione balcanica (Bosnia, Serbia e Kossovo). Queste tre esperienze di cooperazione di comunità fra il Trentino e l’area dei Balcani sono intense,di lunga durata ed hanno costruito molto sia nei territori dove intervengono (Prijedor in Bosnia Erzegovina, Kraljevo in Serbia, Peja/pec in Kossovo) sia nella realtà trentina. Si tratta di esperienze innovative e riconosciute anche a livello nazionale e internazionale, che a partire da interventi di aiuto umanitario negli anni novanta si sono evolute in relazioni stabili e continuative fra reti trentine e le tre aree balcaniche. Molti sono i Comuni, le associazioni, le istituzioni e i gruppi di volontari trentini coinvolti nei tre percorsi di cooperazione, con il supporto importante della Provincia. Insieme realizzano interventi con partner locali nei campi dell´assistenza sociale (anziani, disabili, donne vittime di violenza...),dei giovani, dello sviluppo locale (agricoltura, turismo sostenibile, risorse ambientali...). Una specifica attenzione è dedicata alla dimensione dell’elaborazione del conflitto, importante in paesi usciti dalle guerre degli anni Novanta.  
   
   
ESPORTAZIONI PIEMONTESI: NEL 2010 LE VENDITE ALL’ESTERO AUMENTANO DEL 16% RISPETTO AL 2009 BUONE LE PERFORMANCE DI METALLI, MECCANICA E MEZZI DI TRASPORTO  
 
Torino, 15 marzo 2011 - Nel 2010 il valore delle esportazioni piemontesi ha raggiunto i 34,5 miliardi di euro, registrando un incremento del 16,0% rispetto al 2009. Valutando le singole performance trimestrali, si osserva come alle variazioni del +11,4% e +20,5% registrate rispettivamente nel I e nel Ii trimestre dell’anno, sia seguito il +14,5% del periodo luglio-settembre; nel Iv trimestre il ritmo di crescita delle esportazioni piemontesi è tornato su livelli più sostenuti, registrando un +17,3%. Sia la variazione complessiva che quelle trimestrali vanno, tuttavia, valutate con cautela, in quanto calcolate sui valori registrati dalle esportazioni regionali nel 2009, quando il sistema economico piemontese fronteggiava la fase più complicata della crisi economica internazionale. L’incremento delle esportazioni piemontesi si colloca in linea con il dato medio nazionale (+15,7%); è particolarmente elevata la crescita dell’export dell’Italia insulare (+51,7%) e risultano superiori alla media nazionale anche il dato dell’Italia centrale (+17,2%) e quello dell’Italia meridionale (+15,9%). Sono lievemente più contenuti, invece, gli aumenti realizzati dalle esportazioni delle ripartizioni del nord est (+15,4%) e del nord ovest (+14,1%). Il Piemonte si conferma, anche nel 2010, la quarta regione esportatrice, con una quota del 10,2% dell’export complessivo nazionale: tra le principali regioni esportatrici, la Lombardia ha messo a segno un incremento del 14,1%, mentre le esportazioni di Veneto ed Emilia Romagna sono cresciute rispettivamente del 16,3% e 16,1%. “La ripresa del commercio internazionale ha coinvolto, nel 2010, anche le esportazioni piemontesi, cresciute di 16 punti percentuale rispetto al 2009. Si tratta di un buon risultato per la nostra economia, in linea rispetto alla performance italiana e a quelle di altre regioni italiane nostre competitor – commenta Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere Piemonte -. Risultano particolarmente rilevanti le variazioni realizzate dalle nostre esportazioni in Paesi quali Brasile, Russia e Cina. Se consideriamo poi l’aggregazione del nuovo gruppo di Paesi emergenti Civets (Colombia, Indonesia, Vietnam, Egitto, Turchia e Sudafrica), rileviamo una crescita delle vendite piemontesi che sfiora i 40 punti percentuale. Un ottimo risultato, che fa ben sperare per un rilancio produttivo dell´economia della nostra regione”. La ripresa delle esportazioni piemontesi ha interessato tutti i principali comparti. Il settore dei mezzi di trasporto, che genera circa un quarto delle esportazioni complessive, ha registrato un incremento del 15,1%, frutto di aumenti registrati sia per gli autoveicoli (+9,1%) che per i componenti veicolari (+25,7%). È lievemente inferiore al dato medio regionale anche l’incremento delle esportazioni nel comparto della meccanica (+15,2%), cui spetta poco meno di un quinto dell’export complessivo piemontese. Risulta superiore al dato regionale l’incremento dell’export di metalli e prodotti in metallo (+22,7%), mentre sono più contenuti gli aumenti nel comparto dei prodotti tessili e abbigliamento (+13,8%) e nell’alimentare (+9,4%), settore che nel 2009 aveva invece scontato una flessione delle esportazioni più lieve rispetto alla media regionale . Analizzando la destinazione delle vendite piemontesi oltre confine, si osserva come il principale bacino di riferimento risulti, anche nel 2010, l’Ue a 27 Paesi, che convoglia il 62,8% dell’export della regione, contro il 37,2% destinato ai mercati extra-Ue. La quota detenuta dall’area comunitaria appare, tuttavia, in ridimensionamento rispetto al 2009, quando le esportazioni destinate ai mercati dell’Unione europea rappresentavano il 65,0% del totale. Tale ridimensionamento è frutto della dinamica più contenuta delle vendite piemontesi dirette ai partner comunitari, cresciute del 12,0% a fronte di un incremento complessivo delle esportazioni del 16,0%. È risultata, invece, ben più sostenuta la crescita dell’export verso i Paesi extra-Ue 27 (+23,5%). Il dettaglio territoriale mostra, infine, come l’export della provincia di Alessandria registri la perfomance migliore (+31,4%), seguita da Biella e Asti, rispettivamente con +20,1% e +18,7%. Le vendite all’estero della provincia di Novara aumentano del 14,9%, mentre sono prossimi ai 14 punti percentuali gli incrementi realizzati da Torino (+14,0%) e Vercelli (+13,9%). Per le province del Verbano Cusio Ossola e di Cuneo, infine, le variazioni delle vendite oltre confine risultano pari al +13,2% e +12,9%.  
   
   
BOLZANO: COMMERCIO ESTERO 2010  
 
Bolzano, 15 marzo 2011 - Usp - L’istituto provinciale di statistica (Astat) comunica che nel 2010 le esportazioni altoatesine sono ammontate a 3.318,8 milioni di euro, registrando una crescita pari al 20,2% rispetto al 2009. Le importazioni hanno segnalato un trend ancora più marcato, registrando un aumento del 26,4% rispetto al 2009 e attestandosi su un valore pari a 4.579,3 milioni di euro. La bilancia commerciale si è chiusa con un disavanzo pari a 1.260,4 milioni di euro, segnalando un peggioramento del 46,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.  
   
   
EURALLUMINA. PROSEGUONO LE ANALISI TECNICHE SU INTEGRAZIONE AL PROTOCOLLO D´INTESA  
 
Cagliari, 15 Marzo 2011 - Continuano gli incontri tecnici convocati dall´assessore dell´Industria, Oscar Cherchi, per esaminare in ogni dettaglio la bozza di integrazione al protocollo d’intesa del 2009 proposto dall’Eurallumina. Il recente provvedimento dell’Unione Europea che impone alla Portovesme srl, all’Ila e all’Eurallumina la restituzione degli aiuti di Stato concessi, oltre 5 milioni di euro, ha creato qualche preoccupazione non solo per l’impatto che il provvedimento può avere nell’immediato. "È stato un duro colpo - ha affermato Oscar Cherchi - anche perché le leggi europee non consentono di accedere ad altri sostegni comunitari in presenza di un contenzioso. È indispensabile risolvere in tempi brevi questo problema ed evitare che si possa ripetere in futuro. I frequenti incontri in assessorato con gli esperti in materia, hanno proprio lo scopo di analizzare quegli aspetti ancora oscuri che potrebbero metterci in difficoltà davanti alla Commissione Europea quando andremo a portare le nostre istanze a Bruxelles” ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo. "Quello dell’Ue è un passaggio obbligato, perché la consistenza dell’intervento richiesto alla Regione è tale da obbligarci a seguire un iter specifico che richiede un esplicito assenso, non essendo sufficiente una semplice notifica a fatto compiuto. È un cambio di strategia obbligato che richiede la massima attenzione per evitare di restare nuovamente vittime della mannaia dell’Europa” ha aggiunto Cherchi. "Questa novità non ci voleva - ha concluso il rappresentante della Giunta - perché inserisce un ulteriore elemento di disturbo. Le interlocuzioni con il Ministero e le attività degli uffici regionali proseguiranno sulle altre questioni pendenti, prima di tutto sull´approvvigionamento di olio combustibile".  
   
   
SOTTOSCRITTO TRA CONFINDUSTRIA COMO E CGIL CISL E UIL DI COMO, L´ACCORDO PER TASSAZIONE AGEVOLATA AL 10% SULLE SOMME RIFERIBILI A “RETRIBUZIONI CORRISPOSTE IN RELAZIONE AD INCREMENTI DI PRODUTTIVITÀ”.  
 
 Como, 15 marzo 2011- Ieri è stato sottoscritto tra Confindustria Como e Cgil Cisl E Uil di Como, l´accordo provinciale che permetterà a tutte le lavoratrici ed i lavoratori comaschi facenti riferimento al sistema di rappresentanza di Confindustria, di poter beneficiare della tassazione agevolata al 10% sulle somme riferibili a “retribuzioni corrisposte in relazione ad incrementi di produttività”. Tale importante accordo che recepisce la circolare del 14 febbraio dell´Agenzia delle Entrate e quanto disposto dalla legge 122 del 30 luglio 2010, permetterà a tutte le lavoratrici e lavoratori di vedersi abbassare l´aliquota di tassazione fiscale al 10%, su tutte le somme percepite a titolo di incremento di produttività, qualità,redditività, innovazione ed efficienza organizzativa. A titolo esemplificativo, tale accordo riguarderà i trattamenti economici riferiti e disciplinati dai contratti collettivi di lavoro in materia di: lavoro supplementare, straordinario, lavoro a turni, lavoro notturno, festivo e domenicale. La detassazione verrà applicata su una quota di salario non superiore a 6000 euro lorde e ne beneficeranno i lavoratori del comparto privato con redditi da lavoro riferiti al 2010 non superiori a 40000 euro. L´accordo, fra i primi a livello nazionale, interesserà tutti i lavoratori delle aziende associate a Confindustria Como. Cgil Cisl e Uil di Como stanno lavorando per siglare accordi similari con le altre associazioni imprenditoriali presenti sul territorio di Como.  
   
   
II MEETING DEI MANUTENTORI ANTINCENDIO A MILANO  
 
Milano, 15 marzo 2011 - Si terrà a Milano giovedì 12 maggio il secondo Meeting Nazionale dei tecnici manutentori antincendio. Molti gli argomenti tecnici che saranno trattati, tra i quali: Il nuovo sistema di autocontrollo Uman sulle manutenzioni; I nuovi corsi di formazione Uman; Nuove norme di manutenzione impianti; Direttiva Europea circa la qualificazione delle imprese di settore. Sarà anche l’occasione per un approfondimento sullo smaltimento dei rifiuti e sul Sistri (Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti) che sta dando filo da torcere agli operatori e alle imprese di settore. Il Sistema semplifica le procedure e gli adempimenti, riducendo i costi sostenuti dalle imprese, e gestisce, in modo innovativo ed efficiente, un processo complesso con garanzie di maggiore trasparenza, conoscenza e prevenzione dell´illegalità. La giornata vedrà la partecipazione di consulenti di enti e imprese in modo tale che siano rappresentate tutte le voci, così da avere una panoramica organica sul tema. Per questo, oltre a riferimenti tecnico-normativi sarà dato spazio alla presentazione di case history. Ai partecipanti sarà poi rilasciato un attestato di partecipazione. La partecipazione è aperta a tutte le aziende del settore, previa iscrizione gratuita. Per iscrizioni: Segreteria di Uman, Tel. 02.454.18.500 - Fax 02.454.1.545 - info@uman.It    
   
   
BOOM DELL´EXPORT PUGLIESE NEL 2010  
 
Bari, 15 marzo 2011- La vicepresidente e assessore allo Sviluppo Economico, Loredana Capone, ha commentato i dati diffusi ieri dall’Istat sulla ripresa dell’export in Italia. “La Puglia – ha spiegato la vicepresidente – è tra le regioni che contribuiscono di più all’incremento dei flussi commerciali con l’estero. In particolare, la Puglia con il suo +20,2% nel 2010 rispetto al 2009 è la quarta regione dopo Sardegna (+59,4%), Sicilia (+47,6) e Lazio (24%). Sardegna e Sicilia però sono ai primi posti soprattutto per l’aumento dell’export di prodotti petroliferi raffinati. Si tratta evidentemente di una performance interessante, anche in confronto alla media nazionale che si attesta a +15,7%”. “Molto probabilmente – continua la Capone - le politiche anticrisi, di promozione dell’innovazione e della ricerca messe in atto dalla Regione stanno innescando percorsi virtuosi che premiano le imprese pugliesi che hanno scelto di investire sui percorsi dell’export. Continueremo a sensibilizzare il mondo delle imprese e del partenariato sociale su questi temi perché altri indicatori nei prossimi mesi possano tornare ad essere positivi, dimostrando che la Puglia è la regione locomotiva del sud”.  
   
   
ABRUZZO: AVVIATO ITER PER RICONOSCIMENTO STATO DI CRISI DI BUSSI  
 
 Pescara, 15 marzo 2011 - Anche l´assessore al Lavoro Paolo Gatti ha sottolineato ieri mattina come con le due delibere (162 e 163) presentate in Giunta, si voglia favorire una ripresa di sviluppo delle aree della Valle Peligna e Val Vibrata, e chiedere così una integrazione di finanziamenti al Governo, in modo da far ripartire con ancora maggior vigore la ripresa economica nelle due aree. L´assessorato al Lavoro e l´Assessorato alle Politiche Industriali stanno definendo inoltre con il Ministero dello Sviluppo Economico le modalità per dare attuazione ai Protocolli di Intesa sottoscritti nel 2008 per la Val Vibrata/vallata del Tronto Piceno e per la Valle Peligna/alto Sangro e realizzarvi interventi di reindustrializzazione anche attraverso l´applicazione delle disposizioni e dei benefici previsti dalla legge n. 181 del 1989 (Legge nazionale di rilancio delle aree industriali). "Con il Governo nazionale dobbiamo attivare strumenti giuridici come gli Accordi di Programma - ha commentato l´Assessore Gatti - che consentiranno a questi territori di accedere a programmi di finanziamento pubblici e privati, utili a tutelare l´apparato produttivo ancora esistente e a incoraggiare nuovi insediamenti, favorendo così il rilancio delle attività industriali e la salvaguardia dell´occupazione. E´un atto importante e concreto che segna un momento di speranza per quelle realtà e per l´intero Abruzzo. Questi atti sono in linea con le politiche che stiamo realizzando sul piano degli incentivi assunzionali per le imprese e sul versante della pace sociale con gli ammortizzatori in deroga". L´assessore al Lavoro ha poi anticipato come sia già partito l´iter amministrativo per il riconoscimento di area di crisi industriale complessa anche per il territorio del Polo Chimico Industriale di Bussi sul Tirino. "Adesso abbiamo gli strumenti giuridici - ha commentato l´assessore Gatti - che consentiranno a questi territori di accedere a programmi di finanziamento pubblici e privati, utili a tutelare l´apparato produttivo ancora esistente e a incoraggiare nuovi insediamenti, favorendo così il rilancio delle attività industriali e la salvaguardia dell´occupazione. E´ un atto importante e concreto che segna un momento di speranza per quelle realtà e per l´intero Abruzzo". Nel corso della conferenza stmpa di questa mattina in Regione, anche il vice capogruppo del Pdl in Consiglio Regionale Emiliano Di Matteo ha sottolineato l´importanza dell´azione intrapresa dalla Giunta Regionale: "La tempistica è stata eccellente, e arriva a pochi giorni dal riconoscimento dello stato di calamità naturale per le zone colpite dall´alluvione. Questi interventi rappresentano una risposta importante alle richiesta del Consiglio Regionale e alle problematiche della cittadinanza".  
   
   
ROSSI AI DELEGATI SINDACALI CGIL-CISL-UIL DI TERNI: “IL PATTO DI TERRITORIO È LO STRUMENTO CHIAVE PER UNA PROSPETTIVA DI USCITA DALLA CRISI”  
 
 Terni, 15 marzo 2011- "Serve con forza ed urgenza uno strumento che faccia da cornice istituzionale a tutte le vicende dello sviluppo del nostro territorio, in primis quella del polo chimico”. E´ questo quanto emerge dall´intervento dell´Assessore regionale allo sviluppo economico Gianluca Rossi all´assemblea dei delegati Cgil-cisl-uil che si è tenuta oggi, lunedì 14 marzo, a Terni. “Il patto di territorio del 2005, ha aggiunto Rossi, e la revisione dello stesso rappresentano gli strumenti chiave, intorno ai quali è opportuno che si registri il consenso di tutte le forze istituzionali, politiche, sindacali e di categoria. Deve inoltre crescere intorno ad esso una forte coscienza cittadina, un fermento culturale che riconosca nel patto stesso quello strumento con il quale costruire le prospettive di uscita dalla crisi e di sviluppo dell´intero sistema produttivo”. “Il patto dunque, ha concluso Gianluca Rossi, non va interpretato come elemento risolutivo, a valle, della crisi del polo chimico ternano ma come elemento di garanzia e sostegno dell´intero sistema produttivo ternano, siderurgia in testa."  
   
   
FVG: IL PICCOLO COMMERCIO PUNTI SULLA DIVERSIFICAZIONE  
 
Trieste, 15 marzo 2011 - La rivitalizzazione dei centri urbani e la valorizzazione delle specificità e delle tradizioni del territorio regionale in chiave di sviluppo economico, turistico e occupazionale, costituiscono alcuni degli obiettivi delle politiche della Regione a favore del commercio. Lo ha confermato ieri l´assessore Regionale al Lavoro e Commercio, Angela Brandi, nel corso della presentazione nella Camera di Commercio di Trieste dei progetti "Centro in Via" presentati dal Comune di Duino Aurisina e sostenuti dall´Amministrazione regionale con un contributo complessivo di 150 mila euro (di cui 70 mila per il centro in via Duino Aurisina Carso e 80 mila per il centro in via Duino Aurisina Mare). Le ragioni della scelta della Regione stanno nella completezza di questi due progetti, che coinvolgono tutto il territorio del Comune e non solo alcune vie, mettendo in rete diverse realtà commerciali. "Iniziative come questa si stanno sviluppando in tutta la regione, - ha ricordato l´Assessore - sono spesso mirate a rivitalizzare i centri urbani maggiori e risultano essenziali anche per la valorizzazione delle attività commerciali di comuni più piccoli come quello di Duino Aurisina, mettendo in luce quelle peculiarità e quelle tradizioni locali del territorio che sono tipiche dei centri abitati minori e non si trovano più nella grande città." "Tali iniziative - prosegue l´assessore Brandi - indicano la giusta direzione per rispondere in modo intelligente alla sfida della grande distribuzione". "È evidente infatti - spiega Brandi - che se la piccola e media distribuzione si pone in concorrenza diretta con i grandi centri commerciali è destinata a soccombere; si deve invece puntare a investire sulla diversificazione, sulla qualità e sulla specificità dell´offerta commerciale con un offerta qualificata e di nicchia." Elementi portanti dei due progetti saranno le imprese del commercio, del turismo e dei servizi che si sono costituite in due associazioni: la Duino-aurisina Mare e la Duino Aurisina Carso, presiedute rispettivamente da Veronica Logar e Andrea Radina, presenti questa mattina all´illustrazione dei due progetti, assieme al sindaco e al vicesindaco del Comune carsico, Giorgio Ret e Massimo Romita, al presidente della Camera di Commercio di Trieste, Antonio Paoletti e al presidente della Confcommercio regionale, Franco Rigutti. Il primo passo del nuovo format che caratterizza le due iniziative sarà la "brand identity", con la creazione di piani di comunicazione coordinata, targhe identificative delle aree, loghi, brochure e vetrofanie, tutte attività che contribuiranno alla riconoscibilità delle aziende aderenti ai progetti i quali, come ha rilevato Paoletti, mirano a un miglioramento della offerta integrata e a una cultura orientata alla qualità dell´accoglienza e possono costituire la base per l´avvio di reti di imprese commerciali e turistiche.  
   
   
COOPERATIVA SOCIALE ITACA, IL FONDO FORMAZIONE ‘SFONDA’ I 25 MILA EURO TREMILA LE ORE PER IL DIRITTO ALLO STUDIO, 132 IN PIÙ DELL’ANNO PRECEDENTE  
 
Pordenone, 15 marzo 2011 - Politiche della formazione in primo piano per la Cooperativa sociale Itaca, il cui Consiglio di amministrazione ha fissato in 25 mila euro il “Fondo Formazione” ed in 3 mila le ore per il diritto allo studio a disposizione dei propri lavoratori e lavoratrici. Rispetto all’anno precedente, il monte ore messo a disposizione della Coop di Pordenone aumenta di 132 ore. Il Consiglio di amministrazione guidato dal presidente Leo Tomarchio ha stabilito il monte ore a disposizione per il periodo compreso fra il primo novembre 2010 ed il 31 ottobre 2011, secondo quanto stabilito dall’art.50 del Regolamento Interno della Cooperativa Itaca sul “diritto allo studio”. Lo stesso è stato fissato dal Cda in 2928 ore, ovvero 3 ore per ciascun socio in forza al primo settembre 2010 (il dato registra 976 lavoratori riparametrati sul tempo pieno). Le richieste pervenute di permesso studio sono state 42. Il Consiglio ha così deliberato di accogliere tutte le domande di permessi studio pervenute mediante il pagamento ai soci e ai dipendenti, ciascuno in ragione del proprio monte ore contrattuale, delle sole giornate di assenza per sostenere gli esami. Invariati i criteri di assegnazione: una giornata lavorativa pagata per sostenere gli esami universitari (non verrà pagata la giornata di assenza per sostenere uno stesso esame non superato in precedenza); da una a tre giornate lavorative retribuite per sostenere gli esami finali di corsi di formazione e aggiornamento; cinque giornate lavorative pagate per la discussione della tesi universitaria, per gli esami di licenza della scuola secondaria inferiore e superiore. Nel corso dell’anno precedente, il monte ore messo a disposizione (periodo dall’1-11-2009 al 31-10-2010) era stato pari a 2796 ore, di cui erogate 1198. Il presidente Tomarchio, su indicazione della direzione, ha così proposto come da prassi consolidata di accantonare l’eccedenza allo specifico “Fondo Formazione” istituito dal 2003 per far fronte agli oneri costanti della formazione. Tale eccedenza assomma per l’anno in corso a 1598 ore che, quantificate a 15,65 euro orari (si considera il costo orario medio di un operatore inquadrato al livello C1), fanno un totale di 25.008,7 euro. Il Consiglio di amministrazione ha pertanto deliberato di alimentare il Fondo Formazione con l’importo di 25 mila euro.  
   
   
A LIVORNO DE TOMASO AL VIA  
 
Firenze, 15 marzo 2011 – Si inaugura oggi a Livorno il nuovo stabilimento della De Tomaso, che ha preso il posto della ex Delphi e ha riassorbito, al termine di una lunga e difficile vertenza, i 140 lavoratori da oltre 5 anni in cassa integrazione. Nello stabilimento di Guasticce, nel Comune di Collesalvetti, la produzione partirà non appena saranno terminati i corsi di formazione dei lavoratori. Alla cerimonia ufficiale di inaugurazione organizzata dall’azienda alle 12.30, parteciperà, a nome della Regione, l’assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini. La Regione, a fianco delle organizzazioni sindacali e delle istituzioni locali, ha seguito passo passo la complessa trattativa seguita alla chiusura della multinazionale americana, sostenendo il progetto industriale dell’imprenditore piemontese Rossignolo e garantendo, fra l’altro, gli ammortizzatori sociali ai lavoratori. La finanziaria regionale Fidi Toscana, insieme a Sici, ha sottoscritto a favore di De Tomaso un prestito obbligazionario convertibile di 2,4 milioni di euro. L’ultimo atto, qualche settimana fa, è stato l’intervento per sbloccare, a Bruxelles, l’autorizzazione allo svolgimento dei corsi.