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Notiziario Marketpress di Mercoledì 01 Giugno 2011
PROGETTO "ECORISTORAZIONE CON L´ECO-VASCHETTA IL CIBO AVANZATO VA DAL RISTORANTE A CASA  
 
In America le chiamano doggy bag e se ne è parlato a più non posso quando Michelle, la moglie del presidente americano Obama, in visita in Italia, al termine di una cena in un ristorante ha tranquillamente chiesto: "posso avere la scatoletta per portare a casa il cibo avanzato?". Bene, la Provincia mette ora a disposizione 40 mila di queste "scatolette": le prime, questa è la fondata speranza, di una lunga serie, visto che le eco-vaschette per portare a casa il cibo non consumato al ristorante dovrebbero diventare abitudine comune, a partire appunto dal Trentino, primo in Italia a sperimentare una pratica che vuole coniugare la sempre più necessaria sobrietà (in contrasto dunque con gli sprechi, specie quelli di cibo) con la sostenibilità ambientale. Questo è il progetto “Ecoristorazione Trentino” che coinvolgerà ristoranti, ristohotel, pizzerie e agriturismi. Quelli che dimostreranno di attuare azioni per l’ambiente riceveranno un eco-marchio di qualità. L´azione simbolo dell’accordo sarà appunto la possibilità per il cliente di portare a casa il cibo avanzato, per ridurre il rifiuto organico e gli sprechi alimentari. Oggi - presso l´Ecosportello Fa´ la cosa giusta di via Torre Verde, a Trento - la presentazione della prima fase del progetto che prosegue - nello spirito oltre che nel logo - la campagna "Ecoacquisti Trentino" che tante soddisfazioni sta regalando. E´ stato Alberto Pacher, vicepresidente ed assessore a lavori pubblici, ambiente e trasporti della Provincia autonoma di Trento, a presentare - eco-vaschetta in mano - l´iniziativa, sottolineando appunto la valenza di "gesti concreti, di piccole grandi cose che possono incidere, una volta entrati nelle abitudini quotidiane, negli stili di vita". Al fianco del vicepresidente Pacher l´assessore comunale Michelangelo Marchesi (ambiente e mobilità); Lorenza Longo del Servizio per le politiche di risanamento dei siti inquinati e di gestione dei rifiuti; Marco Niro dell´Agenzia provinciale per la protezione dell´ambiente e Danilo Moresco, presidente dell´Associazione ristoratori del Trentino. Il progetto Ecoristorazione nasce dal tavolo di lavoro che la Provincia autonoma di Trento, tramite l’attività del Servizio Politiche per il Risanamento dei Siti Inquinati e la Gestione dei Rifiuti e dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente, e con la collaborazione del Comune di Trento, ha recentemente avviato con le principali associazioni di categoria operanti nel settore della ristorazione (Ucts, Asat, Associazione Agriturismo Trentino e Confesercenti). Lo scopo, appunto, attivare un progetto di sostenibilità ambientale rivolto agli operatori del settore, denominato “Ecoristorazione Trentino”. Ricordiamo che esattamente un anno fa veniva firmato tra Provincia e Distribuzione Organizzata trentina l’accordo volontario “Ecoacquisti Trentino” per la riduzione dei rifiuti all’interno del comparto distributivo: prevede il rilascio di un marchio da parte della Provincia ai punti vendita in grado di dimostrare il rispetto delle azioni previste dall’accordo (ad oggi, si tratta di 131 punti vendita). Attivando il nuovo progetto “Ecoristorazione Trentino”, la Provincia intende dare continuità - ha ribadito Pacher - al coinvolgimento del settore commerciale nella riduzione degli impatti ambientali tramite il rilascio di eco-marchi volontari, coinvolgendo quindi, dopo i distributori, anche i ristoratori. Il nuovo progetto punta al miglioramento del già eccellente servizio offerto dai ristoratori trentini, aumentandone e valorizzandone l’attenzione ai temi ambientali. Ci si concentrerà primo di tutto sulla riduzione dei rifiuti (in particolare della frazione organica), ma anche sulla promozione di prodotti del territorio “a km-zero”, sulla riduzione dei consumi idrici, sulla valorizzazione dell’acqua di rete, sull’utilizzo di prodotti/servizi ecologici, sul coinvolgimento della clientela nell’attuazione di “buone pratiche”. Sono interessati tutti gli esercizi per i quali il servizio di ristorazione è l’attività prevalente e che comunque offrono questo servizio in modo continuativo e non esclusivo per alcune categorie di clienti, ovvero: ristoranti e pizzerie, agriturismi, alberghi e altre strutture ricettive nelle quali il servizio di ristorazione non sia destinato solo agli ospiti. Non verranno presi in considerazione, quanto meno in questa prima fase, rifugi, mense e servizi di catering, lunch-bar, ma non si esclude il loro coinvolgimento in una fase più matura del progetto. Il progetto sta per partire con una fase di sperimentazione sul campo delle buone pratiche ambientali attuabili dalla ristorazione trentina mediante il coinvolgimento di 6 esercizi campione (due risto-hotel, due ristoranti, una pizzeria e un agriturismo: potrebbero peraltro aumentare - anche visto il grande interesse riscontrato, dopo la riunione in programma il prossimo 8 giugno). La sperimentazione avrà luogo durante l’estate e porterà alla definizione di un disciplinare di certificazione e del relativo sistema di attribuzione dell’etichetta “Ecoristorazione Trentino”. Gli esercizi aderenti dovranno soddisfare alcuni requisiti obbligatori e raggiungere un punteggio minimo complessivo tramite il soddisfacimento di alcuni requisiti facoltativi. Ecco le aree in cui verrà sezionato il disciplinare: 1. Rifiuti > priorità alla riduzione, in particolare della frazione organica; 2. Alimenti e bevande > priorità ai prodotti biologici, locali, solidali, slow food; 3. Energia e acqua > priorità al risparmio energetico ed idrico; 4. Acquisti non alimentari > priorità ai prodotti verdi; 5. Informazione, comunicazione, educazione ambientale > per il coinvolgimento della clientela nelle buone pratiche ambientali. Per quanto riguarda l’obiettivo della riduzione dei rifiuti, ci si concentrerà soprattutto sulla riduzione della frazione principalmente prodotta dal comparto ristorativo, ovvero quella organica. Ed è proprio a questo proposito che nel disciplinare verrà introdotta come obbligatoria quella che è appunto l´azione simbolo del progetto “Ecoristorazione Trentino”, ovvero la possibilità per il cliente di portare a casa il cibo avanzato, con lo slogan “Ri-gustami a casa: col tuo cibo riempi il frigo non il cestino”. Si tratta di un semplice gesto, vantaggioso per tutti, dal grande valore sia ambientale che etico: il ristoratore vede ridursi la frazione di rifiuto organico da smaltire, mentre il consumatore trasforma in cibo ciò che altrimenti sarebbe finito nel cestino. Il tutto sarà reso possibile dall’utilizzo di una eco-vaschetta, fatta in carta proveniente da foreste certificate Fsc e totalmente compostabile, che la Provincia autonoma di Trento fornirà ai ristoratori aderenti, i quali a loro volta la metteranno a disposizione dei clienti che vorranno portare a casa il cibo non consumato a tavola. La sicurezza e la regolarità della pratica dal punto di vista igienico-sanitario sono garantite dall’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, appositamente interpellata e coinvolta nell’iniziativa. Al termine della fase di sperimentazione, si procederà con l’implementazione degli strumenti di verifica e monitoraggio e con la sensibilizzazione e la formazione dei ristoratori e la promozione del marchio. I rilasci del marchio agli esercizi campione potranno avere luogo entro la fine del 2011. Da quel momento anche gli altri esercizi operanti in Trentino potranno richiedere il marchio alla Provincia, che lo concederà previa verifica del rispetto delle azioni del disciplinare. Per maggiori informazioni, è anche possibile consultare il nuovo sito www.Eco.provincia.tn.it dedicato appunto ai progetti Ecoacquisti ed Ecoristorazione.  
   
   
CHE PESCE MANGIAMO? LA COMMISSIONE EUROPEA PUBBLICA UN RAPPORTO SCIENTIFICO SU COME LE NUOVE TECNOLOGIE POSSONO CONTRIBUIRE ALLA LOTTA CONTRO LE FRODI NEL SETTORE DELLA PESCA  
 
 Bruxelles - Filetti di lupo di mare di poco pregio venduti per costosi filetti di sogliola, oppure merluzzo pescato nel Mare del Nord che viene fatto passare per merluzzo del Mar Baltico: ecco due esempi di frode nel settore della pesca. Un rapporto della Commissione europea pubblicato oggi segnala come le tecnologie molecolari, basate sulla genetica, la genomica, la chimica e la medicina legale, possano dare risposte precise a domande come “da che specie di pesce viene questo prodotto, dove è stato pescato, è di allevamento o no?” La relazione del Centro comune di ricerca (Ccr) della Commissione, dal titolo “Lotta alle attività illegali nel settore della pesca”("Deterring illegal activities in the fisheries sector) spiega in che modo queste tecnologie possono contribuire alla lotta contro le pratiche illegali e rafforzare la tracciabilità - anche per i prodotti trasformati come il pesce in scatola — “dal mare alla tavola”. Nel presentare la relazione alla manifestazione “Slow Fish” a Genova, Maria Damanaki, commissaria europea responsabile degli Affari marittimi e della pesca, ha affermato: “La pesca illegale raggiunge, a quanto pare, un valore di 10 miliardi di euro all’anno in tutto il mondo. Si tratta di un’attività criminale con effetti nefasti per tutta l’economia, distruttivi per l’ecosistema marino e dannosi per le collettività dei pescatori e i consumatori. Non vi può essere pesca sostenibile se le regole non sono rispettate, nelle acque dell’Unione europea e fuori di esse. Da oggi entriamo in una nuova era: la sfida sarà trasporre questa nuova scienza nella pratica quotidiana in tutta Europa.”. Máire Geoghegan-quinn, commissaria europea responsabile per la ricerca, l’innovazione e la scienza e alla quale fa capo il Ccr ha dichiarato: “Quest’importante relazione elaborata da scienziati della Commissione europea che operano presso il Centro comune di ricerca indica come un uso più ampio e più coordinato delle tecnologie molecolari innovative possa aiutare a sventare le frodi nel settore della pesca e a garantire che i consumatori paghino il prezzo corrispondente ai prodotti che comprano e sappiano cosa mangiano.”. Due delle tecniche fraudolente più diffuse nel settore della pesca sono l’indicazione, in etichetta, di un nome falso della specie di pesce o del prodotto della pesca venduto oppure la dichiarazione di una falsa origine geografica. La relazione descrive in che modo le metodiche molecolari, come quelle basate sulla tecnologia del Dna, permettano di identificare le specie anche nei prodotti trasformati, senza bisogno di conoscenze specialistiche. Le tecnologie molecolari costituiscono perciò un potente strumento di controllo indipendente e possono essere utilizzate nel processo di verifica, in particolare durante il cosiddetto esame fisico di una partita, di un prodotto, di un container o di un magazzino. La relazione del Ccr sollecita l’Unione ad adottare un approccio coerente e pratico per mettere le nuove tecnologie molecolari a disposizione delle autorità europee preposte al controllo e all’applicazione delle regole. L’obiettivo è promuovere un dialogo informato tra le varie parti interessate. Ecco le misure concrete proposte: divulgare maggiormente le informazioni e la consulenza a tutte le parti interessate; dare accesso ai laboratori di analisi degli Stati membri ad archivi comuni di dati di riferimento e ad altre conoscenze utili per l’analisi dei pesci e dei prodotti della pesca. Si tratta di archivi come ad esempio la banca dati “Fishtrace” ospitata dal Ccr ( www.Fishtrace.org/ ); una rete di laboratori certificati per l’esecuzione di analisi a fini di controllo e di applicazione e per la condivisione di protocolli di analisi armonizzati e validati; garantire la formazione completa del personale di laboratorio e degli ispettori per le corrette manipolazione e analisi dei campioni. Per agevolare l’attuazione pratica delle tecnologie pertinenti, il Ccr sta valutando attualmente i costi e benefici basandosi sui dati estratti da oltre un centinaio di casi . I costi di molte di queste tecnologie, in particolare dell’analisi del Dna, stanno diminuendo drasticamente.  
   
   
SCIENZIATI STUDIANO UNA FAMIGLIA DI PROTEINE INNOVATIVA NELLE PIANTE  
 
 Secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature, un team di ricercatori europei è riuscito a scoprire come funziona una famiglia di proteine, cosa che finora era un mistero. Usando la pianta arabetta comune (Arabidopsis thaliana), il team è stato in grado di mostrare che queste proteine sono essenziali per costruire micro-reti a tenuta stagna alla radice della pianta. Questo permette alla pianta di filtrare le sostanze nutritive dal suolo e di proteggersi da microorganismi pericolosi. Scienziati provenienti da Belgio, Germania, Paesi Bassi e Svizzera si sono riuniti per lavorare a questo studio, che è stato in parte finanziato dal progetto Plant-memb-traff ("Plant endomembrane trafficking in physiology and development") il quale ha ricevuto un Contributo iniziale del Consiglio europeo per la ricerca (Cer) del valore di 1.199.889 euro nell´ambito dell´area tematica "Idee" del Settimo programma quadro (7° Pq) dell´Ue. Le proteine trovate dagli scienziati sono un gruppo di proteine transmembrana che il team chiama "Casp" (proteine del campo della membrana della striscia di Caspary) poiché si trovano sulle strisce di Caspary - cinture di materiale delle pareti cellulari specializzato presente nell´endoderma della radice che generano una barriera alla diffusione extracellulare. Il ruolo principale dell´endoderma della radice è quello di gestire l´assunzione di sostanze nutrienti e di resistere agli stress. Il team è riuscito a identificare queste Casp grazie a una tecnica di marcatura fluorescente. I ricercatori hanno scoperto che queste proteine sono codificate da cinque geni diversi e hanno un ruolo fondamentale nella formazione delle strisce di Caspary. "Queste strutture possono essere paragonate alle giunture che creano gli spazi tra l´endoderma ermetico della radice," spiega Niko Geldner, uno dei ricercatori che ha lavorato a questo progetto. "Le Casp formano una specie di graticolato sul quale altre proteine vengono ad attaccarsi per formare una sequenza che porta alla creazione di un "blocco stradale" tridimensionale estremamente efficace. Questa affascinante scoperta ci permetterà di capire meglio come le radici riescono a selezionare sostanze nutritive buone e a eliminare quelle cattive. In altre parole, come le piante si nutrono. Considerato che la maggior parte delle piante funzionano lungo linee relativamente simili, questi risultati hanno implicazioni per la ricerca nel campo dell´agricoltura sostenibile, in termini di come il riso, il mais, il frumento e persino le piante di pomodoro assorbono il loro nutrimento quotidiano. I ricercatori che stanno dietro il progetto Plant-memb-traff affermano inoltre che visto che gli attuali confronti tra il lievito e gli animali non ci danno alcuna idea valida e coerente su cosa sia veramente fondamentale o derivato nell´organizzazione della membrana eucariotica, una ricerca obiettiva sul traffico della membrana delle piante è essenziale e può fornire informazioni su un altro tipo di cellule eucariotiche diverse, permette inoltre di capire meglio l´evoluzione dell´organizzazione della membrana eucariotica. "In definitiva, l´idea sarebbe migliorare l´assunzione di sostanze nutritive sviluppando piante che hanno bisogno di meno acqua e fertilizzante, dalla prospettiva di un tipo di agricoltura più sostenibile," spiega Niko Geldner. Capire la struttura e il funzionamento dei compartimenti endomembrana è fondamentale per una comprensione meccanicistica del comportamento delle cellule eucariotiche. Gli organismi multicellulari mostrano una maggiore complessità e specializzazione nei loro percorsi di traffico endomembrana. Le piante più evolute hanno sviluppato indipendentemente la multicellularità e mostrano un sistema endomembrana di struttura diversa ma molto complesso che regola numerosi processi fondamentali, come la composizione delle pareti cellulari, l´alimentazione della pianta o le risposte immunitarie. Queste caratteristiche specifiche del funzionamento endomembrana della pianta sono state realmente comprese solo adesso e per molto tempo erano state studiate in modo insufficiente con metodi basati sull´omologia, che sono intrinsecamente parziali e limitati per moduli e percorsi conservati tra animali/lieviti e piante. Questa ricerca è quindi particolarmente acuta visto che segna una significativa rivoluzione del sapere scientifico. Sebbene la prima descrizione delle strisce di Caspary sia stata fatta oltre 150 anni fa dal botanico Robert Caspary, nel 1865, i meccanismi e il funzionamento interno delle sue proteine sono rimasti un mistero fino a oggi. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Losanna http://www.Unil.ch/index.html    
   
   
ECOSISTEMI E ATTIVITÀ DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI  
 
Un team internazionale di scienziati guidato dall´Istituto Leibniz di scienze marine (Ifm-geomar) in Germania ha scoperto che l´impatto dei cambiamenti climatici riceve una grossa spinta da interazioni molto complesse negli ecosistemi nell´arco di un periodo di tempo relativamente breve. I risultati di questo studio, pubblicati nella rivista Advances in Marine Biology, aiuteranno a ricomporre il puzzle riguardante il modo in cui gli abitanti del mare lottano contro i cambiamenti al nostro pianeta. Le aree costiere mettono sotto pressione molte piante e animali, costringendo entrambi i gruppi a rafforzarsi e ad affrontare cambiamenti sempre diversi. Un esempio tipico è il Mar Baltico, una massa d´acqua poco profonda con caratteristiche geografiche, climatologiche e oceanografiche speciali. Qui gli abitanti del mare devono affrontare molti cambiamenti, tra cui le temperature fluttuanti, le variazioni a breve termine del valore del pH e la salinità variabile. "In poche settimane, a causa dei cambiamenti climatici (globali), queste fluttuazioni naturali possono superare i cambiamenti medi previsti per il prossimo secolo," dice Martin Wahl, professore di biologia marina presso il Ifm-geomar e autore principale dello studio. Il professor Wahl e i suoi colleghi mettono in evidenza che i cambiamenti globali giocano un ruolo fondamentale negli ecosistemi costieri. "Persino le più piccole variazioni in un ecosistema possono avere gravi conseguenze a causa dell´intensificazione ecologica," dice il professor Wahl. "D´altro canto, in alcuni casi gli agenti stressanti possono persino attenuarsi a vicenda." Il team, proveniente da Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Portogallo, Svezia e Stati Uniti, dice che gli stress abiotici (es. Il surriscaldamento) e gli stress biotici (es. Parassiti ed erbivori) interagiscono con il supporto derivante dall´ecologia dello stress delle macroalghe. Ad esempio, l´alga marina Fucus vesiculosus è una macroalga. Comunemente chiamata quercia marina, questa macroalga si trova lungo le coste del Mar Baltico e del Mare del Nord, oltre che degli oceani Atlantico e Pacifico. "In quei luoghi essa gioca un ruolo chiave negli ecosistemi delle acque poco profonde," dice il professor Wahl. "Anche se le alghe marine del Mar Baltico dovrebbero essere abituate a condizioni di vita difficili (rigide), la loro popolazione è diminuita in modo considerevole negli ultimi decenni. Il Fucus vesiculosus può vivere in realtà fino alla profondità di sei metri. Tuttavia, noi ora lo troviamo soltanto a profondità massime di due metri nel Mar Baltico occidentale." Anche se i cambiamenti globali incidono su questo spostamento, i ricercatori hanno raccolto tutti i dati derivati dagli studi precedenti sulla quercia marina per gettare nuova luce su questo mistero. I dati erano costituiti da informazioni riguardanti, tra gli altri, la disponibilità di luce e nutrienti, le strategie di difesa, la varietà genetica delle popolazioni di alghe e le reazioni all´inquinamento ambientale. "In questo modo siamo stati in grado di mostrare una sequenza di effetti e interazioni che influenzano le singole alghe o intere popolazioni," dice il professor Wahl. Ad esempio, l´ombreggiamento indebolisce le riserve energetiche, e ciò porta a difese antivegetative e anti predazione indebolite. Di conseguenza si ha un´intensificazione della pressione da contaminazione e predazione. I ricercatori sottolineano che l´area fotosintetica del tallo diminuisce, aumentando in questo modo la carenza di energia in condizioni di poca luce. La poca luce e lo stress da temperatura riducono la crescita, mettendo a rischio in realtà la capacità dell´alga di compensare il tessuto perso a causa degli animali erbivori. "La lista delle possibili intensificazioni è lunga e complessa," dice il professor Wahl. I ricercatori stanno ora creando un modello dell´ecologia dello stress della macroalga allo scopo di fornire delle intuizioni su questo problema. Tutto considerato, le scoperte del team servono da illustrazione per ciò che avviene negli ecosistemi delle aree costiere e delle piattaforme continentali. "Quasi nessuna specie muore a causa di un singolo effetto dei cambiamenti climatici, ma non possiamo per questo motivo ignorarlo." Questo studio potrebbe aiutare a intensificare la ricerca in futuro. Il professor Wahl sottolinea che non ci sono informazioni sufficienti riguardo "all´effetto valanga che l´intensificazione ecologica può causare". Per maggiori informazioni, visitare: Ifm-geomar: http://www.Ifm-geomar.de/index.php?id=1&l=1  Advances in Marine Biology: http://www.Elsevier.com/wps/find/bookdescription.cws_
home/703763/description#description
 
 
   
   
GLI EFFETTI DELL´INVECCHIAMENTO NEGLI UCCELLI  
 
Contrariamente alle credenze popolari, gli uccelli selvatici invecchiano prima di morire. È questa la scoperta fatta attraverso un nuovo studio condotto in Spagna e Messico e presentato sul Journal of Evolutionary Biology. Coordinato dall´Università di Vigo in Spagna, lo studio ha mostrato l´invecchiamento della Sula piediazzurri (Sula nebouxii) in termini della capacità di questo uccello di vivere e riprodursi. Per lunghissimo tempo i ricercatori hanno creduto che gli animali selvatici morissero prima di avere la possibilità di invecchiare. "Si è sempre pensato che la senescenza (l´avvicinarsi a un´età avanzata) era una cosa che riguardasse solo gli esseri umani e gli animali domestici, perché noi abbiamo un´aspettativa di vita allungata," si legge in una citazione riportata su Scientific Information and News Service (Sinc) di Alberto Velando, un ricercatore del Dipartimento di ecologia e biologia animale dell´Università di Vigo. "La senescenza esiste nella capacità di riproduzione e di vita degli animali selvatici." Nel loro studio, i ricercatori hanno usato un database contenente informazioni raccolte nel corso di un periodo di 30 anni per valutare una popolazione di sule piediazzurri che vive lungo le coste del Pacifico in Messico, nelle Isole Galapagos e in Perù. Qual´era il loro scopo? Fare luce sulle tendenze di invecchiamento di questa longeva specie di uccelli. I loro dati indicano che la linea germinale, che gli esperti definiscono come la sequenza dell´acido deossiribonucleico (Dna) passata da una generazione a quella successiva, non è priva di danni. "Il Dna dello sperma di individui più vecchi è danneggiato," dice il professor Velando. "Questo significa che la prole ha maggiori probabilità di soffrire di malattie congenite." Questo studio dimostra che gli umani non sono gli unici organismi a soffrire di disturbi genetici. Uno studio recente ha mostrato come i bambini di uomini di età compresa tra i 50 e i 60 anni hanno un rischio più alto che venga loro diagnosticata una malattia genetica. La situazione è la stessa per la sula piediazzurri. "Si pensava che questo non avesse importanza in natura," dice il professor Velando, "e che fosse un difetto della nostra civilizzazione, visto che viviamo più a lungo di un arco di vita naturale. Invece sembra proprio che ciò avvenga anche in natura. Secondo i ricercatori, il colore dei piedi della sula piediazzurri cambia con l´età. Questo cambiamento rispecchia il danno ossidante che avviene loro sperma. Da notare che gli uccelli femmina scelgono i maschi sulla base del colore dei piedi: sono più attratte da maschi più giovani con piedi dal colore brillante. Questo schema di selezione assicura che la prole non sia affetta da mutazioni genetiche. In breve, i risultati confermano che il maschio medio di mezza età ha una linea germinale meno deteriorata e piedi più colorati. "Questo studio contribuisce a far luce sulle tendenze di selezione e sulle tendenze evolutive e di crescita delle popolazioni," spiegano i ricercatori di Vigo. "Lo studio ci fornisce un nuovo modo di guardare quello che c´è sotto i segnali sessuali, mettendo in evidenza l´importanza della selezione sessuale per eliminare le mutazioni genetiche." Hanno contribuito a questo studio ricercatori dell´Universidad Autónoma de México. Per maggiori informazioni, visitare: Università di Vigo: http://www.Uvigo.es/uvigo_en/index.html  Journal of Evolutionary Biology: http://www.Blackwellpublishing.com/jeb_enhanced/    
   
   
I CONSORZI METTONO IN DISCUSSIONE L´INTERO SISTEMA DOP E IGP SE A BRUXELLES NON SARANNO SENSIBILI ALLE LORO RICHIESTE. QUESTO IL MESSAGGIO CONSEGNATO DURANTE L’AUDIZIONE DI AICIG PRESSO LA COMMISSIONE AGRICOLTURA DELLA CAMERA SUL PACCHETTO QUALITA´  
 
L’associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche (Aicig) ha chiesto durante l´audizione alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati un impegno del Parlamento Italiano per sensibilizzare i Membri Italiani del Parlamento Europeo nonché per supportare adeguatamente l’azione del Ministro Saverio Romano in sede di Consiglio dei Ministri Europeo. Già dalla pubblicazione del Libro Verde sulla qualità Aicig si sta muovendo, sempre coordinandosi con il Ministero delle politiche agricole, con forti azioni di lobby a livello comunitario per supportare gli interessi delle produzioni Dop e Igp nazionali e, nel caso in cui Bruxelles rimanesse sorda alle richieste avanzate, i Consorzi si dichiarano pronti a mettere in discussione l´intero sistema delle Dop e Igp. “Il sistema Consorzi – afferma Stefano Berni, membro del Consiglio direttivo Aicig e direttore del Consorzio del Grana Padano – si sta muovendo coordinato e con forza, è necessario però l’impegno di tutti nella stessa direzione per ottenere i risultati sperati tra cui, in primo luogo, la possibilità di regolamentare i volumi produttivi per i prodotti Dop e Igp. Se nell’ambito della riforma oggi in discussione a Bruxelles non dovesse trovare posto questo aspetto fondamentale, saremmo nostro malgrado costretti a mettere in discussione l’intero sistema che, evidentemente, non è adeguato e non rappresenta le realtà agroalimentari italiane. Non si capisce infatti la motivazione per cui i servizi della Commissione Europea si mettano di traverso su questa richiesta volta a preservare i livelli qualitativi di prodotti i cui quantitativi certamente non influenzano il mercato e non interviene sulla questione Lactalis – Parmalat.” Le richieste e le aspettative di Aicig legate all’importante riforma sono ormai note e focalizzate su un aspetto ben definito: ottenere il supporto in sede comunitaria sulla posizione presa, per garantire ai Consorzi stessi la possibilità di intervenire sulla regolamentazione dei volumi produttivi per equilibrare domanda e offerta. “L’evoluzione normativa attualmente in atto a Bruxelles condizionerà l’intera produzione Dop e Igp nazionale dei prossimi decenni – dichiara Stefano Fanti membro del Consiglio direttivo Aicig e direttore del Consorzio del Prosciutto di Parma – è importante un impegno comune e trasversale di tutti gli operatori del settore e della politica.”  
   
   
SARDEGNA: PROMOZIONE DELL’AGROALIMENTARE DI QUALITÀ: FONDI AI COMUNI  
 
L’assessorato dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale ha pubblicato il bando per la concessione di finanziamenti agli enti locali per l’organizzazione di eventi regionali di promozione istituzionale dei prodotti agroalimentari di qualità. Il bando ha come finalità quella di migliorare la conoscenza da parte dei consumatori locali delle caratteristiche specifiche delle produzioni agro alimentari sarde ed il forte legame con il territorio di appartenenza. Il finanziamento sarà concesso ai comuni della Sardegna singoli o associati. Potranno essere presentati progetti di promozione istituzionale incentrati sui seguenti prodotti regionali: - prodotti agro alimentari e vini Dop/igp; - prodotti biologici; - prodotti tradizionali. Le produzioni agro alimentari interessate dovranno essere espressione del forte legame con il territorio del Comune o dei Comuni proponenti. Inoltre, i progetti dovranno valorizzare le tradizioni eno-gastronomiche locali evidenziando, in particolare, l’aspetto relativo alla qualità. I Comuni, o loro Associazioni, possono presentare un solo progetto di promozione istituzionale e avranno un anno per realizzarlo. Per le finalità del presente bando la dotazione finanziaria complessiva a disposizione è di 300mila euro. Il progetto di promozione istituzionale sarà a carico della Regione, fino ad un massimo di 20 mila euro e comunque in misura non superiore al 50% delle spese ammissibili rendicontate, mentre, il restante 50% sarà a carico del Comune o Associazione di Comuni. I progetti di promozione potranno essere presentati all’Assessorato dell’Agricoltura entro il 29 luglio 2011.  
   
   
VENETO: AMMODERNAMENTO AZIENDE AGRICOLE DI MONTAGNA E SVILUPPO PROCESSI, PRODOTTI E TECNOLOGIE  
 
Venezia - Ossigeno all’agricoltura di montagna e all’innovazione nel settore primario. La Giunta veneta, su iniziativa dell’assessore Franco Manzato, ha infatti disposto l’apertura dei termini di presentazione delle domande di contributo del Programma di Sviluppo Rurale relativamente alle misure 121M “Ammodernamento delle aziende agricole di montagna” e 124 “Cooperazione per lo sviluppo di nuovi processi, prodotti e tecnologie”. Le disponibilità complessive messe a bando ammonteranno a 11 milioni 600 mila euro. Il provvedimento di Giunta passerà ora all’esame della competente Commissione consiliare prima della definitiva approvazione. Gli indirizzi procedurali generali e specifici saranno compiutamente dettagliati, a livello operativo, da parte dell’Organismo Pagatore Regionale Avepa, con proprio specifico provvedimento. “Per quanto concerne l’ammodernamento delle aziende agricole – ha sottolineato Manzato – è strategico dare prontamente una risposta alle richieste di ammodernamento strutturale e dotazionale delle aziende agricole montane, per il ruolo essenziale che esse svolgono sul territorio. Per questo abbiamo tra l’altro ipotizzato di aumentare il peso dei punteggi attribuiti alle aziende operanti nelle aree più sfavorite per altitudine e pendenza o che sono soggette a condizionamenti normativi più stringenti, per esempio nelle aree vulnerabili in base alla direttiva nitrati. La dotazione finanziaria per queste finalità è stata prevista in 8,1 milioni di euro”. “Per quanto riguarda la Cooperazione per lo sviluppo di nuovi processi, prodotti e tecnologie – ha detto ancora Manzato – l’obiettivo è innanzitutto di favorire i progetti volti a ridurre i costi di produzione e a incrementare il reddito delle imprese agricole e agroalimentari, perseguendo nel contempo lo sviluppo di tecniche idonee a ridurre le emissioni di gas serra o favorire l’accumulo di carbonio nei suoli agrari, a sviluppare nuovi processi e prodotti per la produzione di energie rinnovabili da materiali di origine agricola; a sviluppare nuove tecniche produttive o sistemi irrigui atti a migliorare la gestione delle risorse idriche e altre azioni che valorizzino una gestione sostenibile. Le risorse a disposizione di questa misura saranno pari a 3 milioni e mezzo complessivi”  
   
   
BATTERIO KILLER: ATTIVA SORVEGLIANZA SANITARIA, NESSUN PROBLEMA DAI PRODOTTI VENETI  
 
Venezia - “Nelle ultime 24 ore i nostri uffici hanno ricevuto tre comunicazioni di allerta europee, ma nessuna riguarda l’Italia e tanto meno il Veneto”. Lo ha riferito ieri l’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, in relazione all’allarme suscitato dalla vicenda del “batterio killer” in Germania ed in alcuni altri Paesi europei. “La situazione sanitaria legata all’escherichia coli – riferisce Coletto - è assolutamente tranquilla. Da un lato le Ulss stanno già applicando il protocollo di controllo sulla sintomatologia definito dal ministero della salute; dall’altro il servizio igiene alimentare è in costante contatto con le autorità sanitarie europee e nazionali, che non segnalano alcun problema per noi, ed ha allertato i suoi servizi territoriali, pronti ad intervenire nel caso di situazioni sospette. Un’ulteriore garanzia è data dall’attività dei Nas dei Carabinieri”. “Terremo alta la guardia fino a che tutto non sarà chiarito – prosegue Coletto – ma è importante che una sacrosanta attenzione non si tramuti in allarmi infondati. Non dimentichiamo che i prodotti venduti e consumati in Veneto sono in gran parte di produzione nazionale o, ancor meglio, a chilometri zero e quindi provenienti da aziende del territorio, e sono sicuri”. “Non bisogna farsi prendere dal panico – raccomanda Coletto. Semmai è utile praticare alcune piccole attenzioni: controllare la provenienza del prodotto, che deve essere chiaramente indicata, al momento dell’acquisto; lavare con cura le verdure e la frutta, magari utilizzando per massima precauzione uno dei tanti prodotti igienizzanti in commercio, lavarsi con cura le mani dopo aver utilizzato la toilette. In caso di sintomi come dolori addominali e diarrea – conclude Coletto – è utile rivolgersi tempestivamente al proprio medico di famiglia o alle strutture ospedaliere, soprattutto per quei cittadini che abbiano visitato di recente la Germania settentrionale (Amburgo, Sassonia del nord, Bassa Sassonia, Mecklemburg-western Pomerania). Il tutto, ripeto, soltanto per pura precauzione, perché i nostri prodotti sono sani e nulla fa presagire particolari problemi”.  
   
   
PUGLIA: SUI CONSORZI DI BONIFICA OCCORRE IMPEGNO DI POLITICA E ASSOCIAZIONI  
 
Bari - “Il dibattito mediatico sul tema dei Consorzi di Bonifica continua a svilupparsi su posizioni demagogiche e strumentali, senza volersi avvedere del profondo mutamento del contesto socio-economico nel quale ci muoviamo”. Così l‘assessore alle Risorse agroalimentari Dario Stefàno che sottolinea: “Non intendo alimentare polemiche, perché ritengo che sulle problematiche dei Consorzi occorra l’impegno di tutte le forze politiche e delle Associazioni di categoria per condividere una soluzione sostenibile dal mondo agricolo”. “Ci tengo a ribadire, però – aggiunge - che il Governo regionale ha proposto una norma straordinaria che la straordinarietà della situazione richiede, compatibile e coerente con le decisioni assunte negli anni passati (sin dagli inizi del 2000) dal legislatore regionale, che sospese i ruoli per gli oneri di contribuenza. Una norma straordinaria, che non vuole cancellare il processo di una riforma che riteniamo necessario portare a compimento e che consoliderà gli elementi di discontinuità". “Su questa ultima nostra proposta legislativa - sottolinea ancora Stefàno - credo che nelle ultime settimane si siano creati non pochi fraintendimenti, che è opportuno riprovare a chiarire soprattutto con i rappresentanti del mondo agricolo, verso il quale questo Governo regionale ha sempre avuto un approccio volto alla difesa e alla valorizzazione. Per questo, è mia volontà convocare una nuova riunione con le Associazioni di categoria, per affrontare nel dettaglio il contenuto della norma proposta, che ha come unico obiettivo anticipare alcuni adempimenti preliminari, già previsti dalla Legge regionale di riforma discussa in Commissione, e consentire la ripresa delle procedure di recupero degli oneri di contribuenza, ma solo per il futuro”. “Parallelamente va osservato, però – aggiunge l’assessore Stefàno - che le problematiche che stanno causando disagi agli agricoltori dell’area ionica sono determinate dall’elevato costo dell’acqua che scaturisce, come tutti sanno, da un Accordo di programma con la Basilicata sottoscritto da un Governo regionale diverso da quello attuale (anno 1999). Accordo su cui con grande impegno stiamo cercando di negoziare una sostanziale modifica dopo svariati anni in cui nessuno è sembrato accorgersi di alcune evidenti incongruenze. Nulla a che vedere quindi né con la riforma né, tanto meno, con le norme transitorie e straordinarie attualmente in discussione". “Come pure va detto – prosegue - che in questa annualità, anche sui Consorzi si abbattono le restrizioni di una Legge nazionale, la n. 122/2010 voluta da Tremonti, che impone ad alcuni di essi il contenimento del costo del personale a tempo determinato al 50 per cento rispetto al valore 2009. Restrizioni su cui gli Uffici regionali (tutti) lavorano da tempo per indicare ai Consorzi interessati soluzioni compatibili con le esigenze di una campagna irrigua che è nostro dovere difendere e garantire”. “Sarebbe più facile per me, oggi - conclude l’assessore Stefàno - speculare politicamente sulle responsabilità passate e attuali, ma finirei per speculare sulle difficoltà degli agricoltori che invece intendo portare a soluzione. Preferisco, dunque, continuare a percorrere la strada del dialogo e chiedere ancora una volta alle Associazioni di categoria, ma anche al centrodestra oggi all’ opposizione nell´Assise regionale, la disponibilità ad un dibattito concreto, intorno ad un problema che si è stratificato negli anni e che investe la responsabilità di tutti, anche della politica. Ma che oggi abbiamo l’obbligo di affrontare, tutti, con un piglio di concretezza e non con un approccio di parte, attraverso un dialogo che consenta di far emergere anche eventuali soluzioni alternative a quelle individuate".  
   
   
SICILIA: PROROGA BANDO MISURA 126 PER AIUTI IN AGRICOLTURA  
 
Palermo - Il dipartimento degli Interventi strutturali dell´assessorato regionale delle risorse agricole e alimentari ha emanato il Bando pubblico della misura 126 compresa nel Psr, il Programma di sviluppo rurale, 2007 - 2013. La misura 126 sostiene il recupero del potenziale di produzione agricola danneggiata da disastri naturali, e l´introduzione di adeguati strumenti di prevenzione, ed introduce un regime di sostegno per le imprese agricole che intendono ripristinare il patrimonio rurale danneggiato da calamita´ naturali (riconosciute tali con delibere di giunta regionale) come frane, inondazioni, terremoti e valanghe che si sono abbattute sull´intero territorio siciliano dal 1 gennaio 2007 e fino alla data di pubblicazione del bando. Con questo strumento si offre agli imprenditori singoli o associati l´opportunita´ di ottenere la concessione di un aiuto finalizzato ad ammortizzare i costi da sostenere per il ripristino delle strutture aziendali ed interaziendali danneggiate. Solo per il territorio della provincia di Messina, il Bando e´ limitato all´evento calamitoso "piogge alluvionali del 1 ottobre 2009". La dotazione finanziaria ammonta a 10milioni di euro. Per l´adesione dovranno essere presentate apposite istanze on-line, attraverso il portale Sian che sara´ disponibile a questo scopo fra le ore 12 del decimo giorno successivo alla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della Regione Siciliana e non oltre il trentesimo giorno. La domanda di aiuto in forma cartacea dovra´ essere presentata, entro 10 giorni dal rilascio informatico, presso gli Ispettorati provinciali dell´Agricoltura (Ipa), competenti per territorio. Procedure, disposizioni e altre informazioni sono consultabili anche sui siti istituzionali: www.Psrsicilia.it/   oppure http://www.Regione.sicilia.it/agricolturaeforeste/assessorato.Lm/mav    
   
   
ALESSANDRIA: INDENNIZZO AGLI AGRICOLTORI PER I DANNI PROVOCATI DALLA FAUNA SELVATICA  
 
L’assessore alla Caccia della Provincia di Alessandria, Giancarlo Filippo Pio Caldone, informa che sono stati predisposti gli atti di liquidazione degli indennizzi relativi ai danni alle produzioni agricole per un ammontare di 233.507,08 euro, relativo agli anni 2009 e 2010. Ad essi, si aggiunge il rimborso spese per l’acquisto del materiale di prevenzione dei danni da fauna selvatica per l’anno 2010, per un importo complessivo di 10.200,53 euro. Si conferma, così, l’impegno assunto dall’assessore Caldone nelle riunioni svoltesi il 21 marzo con le associazioni venatorie e il 23 marzo con le organizzazioni agricole, di procedere nel tempo più breve possibile alla liquidazione dei danni derivanti dalla fauna selvatica. “Questo risultato – spiega l’assessore Caldone – è stato reso possibile anche grazie al lavoro svolto con solerzia e professionalità da parte dell’Ufficio Danni dell’Assessorato Caccia della Provincia di Alessandria”.  
   
   
AGRICOLTURA,ACCREDITATI DUE NUOVI DISTRETTI: LAVORO DI SINERGIA PER IL RISO E L´OLIO DOP  
 
Milano - Sale a 12 il numero dei Distretti agricoli accreditati dalla Regione Lombardia. Su proposta dell´assessore all´Agricoltura Giulio De Capitani, infatti, la Giunta ha dato il via libera a due nuovi Distretti agricoli. ´Valutate le documentazioni pervenute in Regione - ha spiegato l´assessore De Capitani - abbiamo accreditato il Distretto ´Riso e Rane´ di tipo rurale che interessa il Milanese e quello agroalimentare di qualità ´Olio Dop del Garda Lombardo´ che riguarda la provincia di Brescia´. ´L´opportunità offerta dai distretti agricoli - ha concluso l´assessore De Capitani - è stata accolta con favore dalle aziende agricole lombarde. Di fronte alle oscillazioni sempre più frequenti dei mercati, la flessibilità al cambiamento è diventata un prerequisito fondamentale e l´aggregazione tra attori della stessa filiera o dello stesso territorio si conferma la formula più vincente per aumentare la competitività delle nostre imprese´.  
   
   
´COLTIVENDO´: I PRODOTTI AGRICOLI DAL COLTIVATORE ALLA TAVOLA  
 
Dalla terra alla tavola, senza intermediazioni. Ề questo ´Coltivendo´: qualità a buon mercato dal produttore al consumatore, il primo mercato agricolo di vendita diretta della Provincia di Roma. Un posto cioè dove i cittadini possono comprare prodotti di qualità, locali e di stagione, direttamente dai coltivatori, risparmiando. Per riscoprire i sapori genuini della nostra terra, a partire dal 15 maggio scorso, a Zagarolo, ogni domenica, dalle 8:00 alle 13:30, si tiene un mercato agroalimentare a vendita diretta, composto di soli produttori (Farmers Market o Coltivendo o Mercato Contadino) nella piazza del mercato, in via Valle del Formale. Questo progetto, promosso dalla Provincia di Roma e dal comune di Zagarolo con l’associazione Sviluppo Territorio, assicura risparmio sulla spesa, un rapporto diretto con il produttore, la qualità e il gusto delle specialità stagionali e da agricoltura biologica certificate, un sostegno all’economia e alla crescita delle aziende agricole locali. Coltivendo è un mercato agroalimentare (Farmers Market) in cui le aziende agricole vendono al consumatore un vasto assortimento di prodotti senza alcuna intermediazione. Il mercato nasce proprio con l´intento di sostenere i produttori locali che devono affrontare la forte concorrenza, spesso molto sleale, della grande distribuzione e allo stesso tempo di offrire alla cittadinanza dei prodotti che si distinguono per la loro freschezza, genuinità, sapore, tipicità ed anche provenienza biologica, nonché per il loro prezzo contenuto.  
   
   
UN IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO PER LA RACCOLTA DEL VERDE  
 
Reggio Emilia - Il Comune di Castelnovo Sotto e la Provincia di Reggio Emilia hanno organizzato mercoledì , 18 maggio, un’assemblea pubblica in cui Iren Ambiente ha presentato la proposta di progetto per un impianto di compostaggio dedicato alla sola raccolta del verde, da realizzare nel territorio del comune di Castelnovo Sotto. Nella provincia di Reggio Emilia vengono raccolte 90 mila tonnellate di verde, che ora vengono trattate nell’impianto Iren Ambiente di Mancasale. L’impianto è piccolo e di conseguenza produce un eccessivo accumulo di materiale. Per questo è necessario localizzare un nuovo impianto, dove tuttavia andrà solamente la parte organica del verde (foglie ed erba). In provincia di Reggio si raccolgono circa 55 mila tonnellate di questo materiale. Con processi di fermentazione che utilizzano l’aria, l’erba e le foglie verranno trasformate in ammendante. Il progetto è stato presentato nel corso di una conferenza stampa in Provincia. L’ingegner Roberto Paterlini, direttore generale di Iren Ambiente, nell’illustrare con alcune slide le caratteristiche dell’impianto di compostaggio che l’azienda propone a Castelnovo Sotto ha dichiarato: “L’impianto di cui presentiamo il progetto, rappresenta un’opportunità per avviare a recupero di tutto quanto è possibile recuperare, così come indicato dall´Unione Europea come priorità. Il materiale trattato nell’impianto, tutto di natura organica, consentirà di produrre compost di prima qualità utilizzabile in agricoltura, riducendo ulteriormente la quota di rifiuti da avviare a smaltimento. L’impianto costerà 5,4 milioni di €.” Secondo Mirko Tutino, assessore all’Ambiente della Provincia, “l´impianto che Iren intende realizzare a Castelnovo Sotto rientra pienamente nelle politiche di questa Provincia". "Tratterà esclusivamente il verde raccolto dai giardini pubblici e privati e dalle potature, che verrà trasformato in ammendante da riutilizzare come fertilizzante - ha proseguito l´assessore - Si darà concretezza ad uno degli impianti previsti nel Piano Provinciale di Gestione Rifiuti approvato nel 2005. Crediamo fortemente in una politica di area vasta, in cui gli impianti vengono progettati e realizzati per superare i confini provinciali. Se dalle province limitrofe, in particolare da Parma, si condividerà un orientamento di questo genere per non moltiplicare sul territorio gli impianti costruendone in eccesso, questo impianto potrebbe essere condiviso.” “Sappiamo che i cittadini dell´area coinvolta si stanno attivando contro la localizzazione di questo impianto - ha aggiunto il sindaco di Castelnovo Sotto Simone Montermini - Non è ancora partita nessuna procedura autorizzativa ed intendiamo incontrare i residenti per confrontarci con loro su ogni possibile mitigazione che renda minimo l´impatto dell´impianto di compostaggio, sperando che dall´altra parte ci sia volontà di dialogare e non solamente posizioni orientate a dire "non nel mio giardino". L’area è in prossimità della nuova provinciale e l’accesso dei mezzi potrà essere gestito, anche grazie ad opere di adeguamento di Via Pescatora, arrecando il minimo disturbo ai residenti. Ogni parte del territorio può e deve farsi carico di una parte della gestione del ciclo rifiuti. Trattando solamente verde è sicuramente tra i meno problematici. Infine questo impianto verrebbe localizzato in un’area ritenuta idonea dal Ppgr per distanza dai centri abitati e vicinanza ad una strada provinciale molto accessibile dalla città. Occorre anche sottolineare l´assoluta e totale assenza di ricaduta sul piano sanitario e ambientale.”  
   
   
IGP FOCACCIA DI RECCO VERSO IL RUSH FINALE” PER IL RICONOSCIMENTO UE  
 
Genova - Rush finale romano per il riconoscimento Igp- Indicazione Geografica Protetta alla Focaccia di Recco con il formaggio. “La Regione Liguria e il Consorzio Focaccia di Recco sono reduci da un positivo incontro al Ministero delle Politiche Agricole - spiega l’assessore all’Agricoltura Giovanni Barbagallo – servito a verificare e a controllare nei dettagli il documento finale che sarà trasmesso per l´Istanza Igp” Un nuovo e ultimo incontro a Roma avrà luogo entro il mese di giugno per definire data, luogo e modalità della Pubblica audizione e trasmettere poi l´Istanza agli opportuni uffici comunitari, per il riconoscimento Igp. “Pensiamo di concludere, completare la procedura entro l’estate, e visti i risultati ottenuti finora dal lavoro svolto, siamo speranzosi e ottimisti nel risultato finale", afferma Barbagallo.  
   
   
I DRAGEES ALLA FRUTTA DI T’A – SENTIMENTO ITALIANO: UN’EMOZIONE TUTTA DA MORDERE  
 
Abbinamenti “sfiziosi” per palati golosi, ma raffinati. Quattro basi di frutta secca, mandorle, nocciole, caffè e arance, ricoperte di cioccolato artigianale nelle varianti bianco, latte e fondente. I dragée alla frutta T’a sono il modo più fresco di gustare il cioccolato in vista della stagione calda. La delicatezza della mandorla d’Avola è proposta in 3 varianti: ricoperta di cioccolato bianco dell’Ecuador, di cioccolato fondente 66% o di cioccolato al latte. La nocciola Igp piemontese e il sapore intenso del caffè sono proposti nella doppia versione: rivestiti di cioccolato venezuelano fondente 66% o al latte 40%. Infine la scorza di arancia candita è circondata da un morbido guscio di cioccolato fondente. Prezzo al pubblico: 6,90 € L’azienda T’a Sentimento Italiano nasce nel 2007 grazie allo spirito imprenditoriale dei fratelli Tancredi e Alberto Alemagna. E’ oggi l’unica azienda cioccolatiera lombarda a produrre e distribuire cioccolati di alta qualità in Italia e all’estero. Il nome T’a deriva dalle iniziali dei due fondatori, ma anche da t’amo… t’abbraccio… t’adoro, a sottolineare come la passione per il cioccolato che unisce i due fratelli Alemagna sia anche la costante fonte di ispirazione per questa azienda che rivisita in chiave contemporanea un’arte di famiglia cominciata un secolo fa, nel 1911. T’a vuol dire italianità, qualità, design  
   
   
VINO, TOSCANA AUMENTA CONTRIBUTO PER PROMOZIONE  
 
Firenze – “Nel momento in cui i mercati ripartono la promozione deve essere ancora più incisiva in modo da accompagnare la ripresa e far sì che si recuperino le quote di mercato. Per questo la Regione Toscana ha deciso di incrementare ulteriormente con fondi regionali la somma destinata alla promozione del vino”. Così l’assessore all’agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori, a proposito della delibera di giunta approvata ieri con la quale si stanziano 500 mila euro, a valere sul Piano Agricolo Regionale, destinati ad incrementare le risorse dell’Ocm vino per la promozione sui mercati esteri. “Grazie a questa delibera – spiega l’assessore Salvadori – la Toscana, unica in Italia, aumenta di un ulteriore 20% il contributo pubblico, portandolo fino al 70%, delle spese sostenute e riducendo la quota a carico del beneficiario al 30% delle spese sostenute. E’ questa una misura finalizzata – conclude Salvadori – che intende riconoscere il grande ruolo che ha il vino nel contesto dell’economia toscana.” Le domande vanno presentate entro il 10 giugno prossimo e vanno indirizzate a Toscana Promozione.  
   
   
LO CHAMPAGNE PERRIER-JOUËT SCELTO DA TESTE CORONATE  
 
S.a.s. Principe Alberto Ii di Monaco lo sceglie per il matrimonio con Charlene Wittstock. Perrier-jouët ha annunciato che Sua Altezza Serenissima Principe Alberto II di Monaco ha scelto Perrier-jouët come champagne ufficiale per il Suo matrimonio con Charlene Wittstock, che avrà luogo l’1 e il 2 luglio. È un grande onore per Perrier-jouët prendere parte a questo evento di importanza internazionale. Un omaggio alla storica relazione tra il Principato e la Maison la cui Cuvée Belle Epoque ha accompagnato per 10 anni al Ballo della Rosa di Monaco. Dopo la cerimonia che avrà luogo nel magnifico Cortile del Palazzo del Principe, alcune delle più prestigiose Cuvées della Maison accompagneranno i ricevimenti, compresa la cena ufficiale. Una Cuvée personalizzata sarà servita in onore di questo storico evento. Lionel Breton, Presidente & Ceo di Martell Mumm Perrier-jouët, ha dichiarato:" La Maison Perrier-jouët è nata dalla storia d’amore tra i suoi fondatori Pierre Nicolas Perrier e Adèle Jouët 200 anni fa. In questo anno speciale in cui ricorre il bicentenario della Maison, siamo orgogliosi e felici di accompagnare le celebrazioni per il matrimonio di Sua Altezza Serenissima Principe Alberto Ii di Monaco e Charlene Wittstock con le nostre prestigiose Cuvées ”. Dalla sua fondazione nel 1811, Perrier-jouët è sempre stato associato a Reali e Principi. Nel 1861, S.a.r. Regina Victoria ha voluto Perrier-jouët come champagne ufficiale della Corte di Inghilterra. E’ stata poi seguita dalla Corte Svedese e da Leopoldo I del Belgio. Anche Napoleone Ii e l’Imperatrice di Russia, Maria di Hesse-darmstadt, scelsero gli champagne della Maison. Un grande tributo alla Maison, la cui eredità viene da una tradizione di soli 7 chef de cave in 200 anni di storia e il cui simbolo è l’iconica cuvée Belle Epoque  
   
   
TENUTA DEL BUONAMICO SBANCA AL SYRAH DU MONDE® ED AL DECANTER WORLD WINE AWARDS 2011  
 
Sempre più internazionale il ruolo di Tenuta del Buonamico nel panorama vitivinivolo di eccellenza. Doppia vittoria per la famiglia Fontana che conquista con il Fortino 2008 la medaglia d’oro al Syrah du Monde e la medaglia d’argento al Decanter World Wine Awards con il Montecarlo Doc Bianco 2010. Alla quinta edizione del Syrah du Monde i maggiori esperti del mondo hanno consegnato l’ambita medaglia d’oro al Fortino 2008, eccellente syrah in purezza di Tenuta del Buonamico: intenso, ampio, con frutta rossa matura in primo piano, ben fusa a note di vaniglia e spezie (pepe, liquirizia), di grande struttura ed equilibrio. Tenuta del Buonamico ha poi fatto centro nuovamente al contest di Decanter, con la medaglia d’argento conquistata dal Montecarlo Doc 2010 - superbo esempio del terroir lucchese - dimostrando l’internazionalità dei due vini ed il sapiente lavoro fatto in vigna da Tenuta del Buonamico  
   
   
CAVIALE CALVISIANO  
 
Il caviale, prodotto esclusivo e raro, è finalmente disponibile, grazie ad Agroittica Lombarda, in una comoda latta monoporzione. 10 grammi del raffinato ”oro nero” prodotti dall´azienda di Calvisiano: una vera e propria innovazione nel mercato mondiale del caviale. Grammatura ideale per una cena a due, la degustazione delle 4 tipologie di caviale (verticale) a casa o al ristorante o per un regalo importante ma non troppo impegnativo  
   
   
L´ULTIMA NOVITÀ DI RASPINI: GLI AFFETTATI DISNEY  
 
Raspini Salumi, storico marchio piemontese di salumi con circa 65 anni di attività alle spalle e oggi tra i primi dieci produttori del settore, presenta una grande novità a breve sul mercato: gli Affettati Disney. Gli Affettati Raspini Disney nascono sulla scia del successo delle referenze Ham Cotto. Sono il primo prodotto nella categoria degli affettati preconfezionati a ricevere la licenza Disney che consente di utilizzare il personaggio di Topolino, sia sul fronte della confezione che all´interno dove sono stampate le sue divertenti storie a fumetti. Raspini presenta questa inedita linea di affettati - Prosciutto Cotto di alta qualità, Prosciutto Crudo stagionato e Salame Milano - nel pieno rispetto dei principi nutrizionali Disney, senza glutine, senza latte e derivati e, per il prosciutto cotto, senza glutammato aggiunto. Il pack, in cartoncino riciclabile, comunica chiaramente le indicazioni relative alle kilocalorie e alle percentuali di grassi e suddivide il contenuto in due pratiche porzioni da 40 gr. Ciascuna. E dopo il successo dell´iniziativa partita nel 2010 si ripete anche quest´anno il concorso Affetta e Vinci. Da maggio a luglio e poi da settembre a novembre 2011, basterà comprare i prodotti Raspini Disney e/o Raspini, recarsi allo stand nella galleria commerciale, giocare e vincere. I montepremi (cumulabili) sono due: uno dedicato a chi acquista prodotti Raspini e uno per chi sceglie la gamma Raspini Disney. La vera novità di quest´anno è che il consumatore vince sempre! In palio ogni giorno: 2 cellulari Samsung touch screen, 15/20 taglieri in legno + coltello brandizzati Raspini, 600 shopper riciclabili con logo Raspini. E i premi Raspini Disney in palio ogni giorno sono: 1 abbonamento semestrale a Topolino, 5/10 forzieri di Zio Paperone e gadget Disney a tutti i partecipanti. Per maggiori informazioni: http://www.raspinisalumi.it/