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GIOVEDI

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Notiziario Marketpress di Giovedì 21 Luglio 2011
IL MENÙ DI QUESTA ESTATE: FRUTTA, VERDURA E ANCORA VERDURA!  
 
Nonostante le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), la maggior parte dei cittadini europei non mangia abbastanza frutta e verdura. L’oms ritiene che per una dieta bilanciata ne dovremmo mangiare almeno 400 grammi al giorno. Tutti i nutrizionisti sottolineano l’importanza di mangiare una maggiore quantità di questi alimenti per restare in forma: sono sicuri e fanno bene alla nostra salute. Fanno bene alla salute - Le generazioni passano ed è sempre la stessa cosa: in confronto ai nostri genitori e ai nostri nonni mangiamo sempre meno verdura. Ne mangiamo ancora meno dopo la cosiddetta “emergenza E. Coli” di giugno. Da allora i consumi stanno riprendendo, ma non sono ancora tornati alla normalità, nonostante ora si abbia la certezza che cetrioli, pomodori, peperoni, zucchine, ecc. Non hanno avuto niente a che fare con l’emergenza. Più sicuri che in qualsiasi altra parte del mondo - Gli standard di sicurezza dell’Unione Europea sono ampiamente riconosciuti come i più elevati del mondo. Dal campo alla tavola, la sicurezza è controllata in ogni fase. Inoltre, grazie al know-how dei nostri produttori - sostenuto da forti politiche europee sugli alimenti e sull’agricoltura - la qualità dei nostri cibi non è seconda a nessuno nel mondo. Di nuovo sulla nostra tavola - Nelle ultime settimane, la crisi ha costretto gli agricoltori a gettare verdure perfettamente sane che non si riuscivano a vendere. Per aiutare i produttori a superare questo periodo difficile, la Commissione Europea ha messo a disposizione un fondo di emergenza di 210 milioni di Euro, ma la soluzione reale è nelle mani dei consumatori, che devono tornare ad acquistare come prima e anche di più.  
   
   
"FOOD AND NUTRITION IN THE 21ST CENTURY"  
 
Un evento intitolato "Food and nutrition in the 21st century" si terrà dall´8 al 9 settembre 2011 a Varsavia, Polonia. L´economia basata sul biologico racchiude tutta la gamma degli ecosistemi - risorse terrestri e marine, biodiversità e materiali biologici (piante, animali e microbi), trattamento e consumo. Oggi questo è un settore importante dell´economia che fornisce crescita e sviluppo a milioni di europei. Il Settimo programma quadro nel programma Alimentazione, agricoltura e pesca e biotecnologia mira a creare una bio-economia forte e competitiva e a offrire soluzioni alle sfide che si trovano di fronte all´Europa e al mondo, come nutrire la popolazione mondiale in aumento e combattere i cambiamenti climatici mitigandone gli effetti. Questa conferenza cercherà di identificare le principali tendenze della scienza e della tecnologia dell´alimentazione e della nutrizione e di identificare le varie sfide dell´industria agro-alimentare e della sicurezza alimentare a livello europeo e mondiale e così di contribuire a definire le priorità di ricerca per i prossimi 10-15 anni. Questo evento è organizzato all´interno dello schema della Presidenza polacca del Consiglio dell´Ue, in stretta collaborazione con la Commissione europea. Per maggiori informazioni, visitare http://www.Foodconference2011.inhort.pl/    
   
   
"CHANGE AND UNCERTAINTY - CHALLENGES FOR AGRICULTURE, FOOD AND NATURAL RESOURCES"  
 
Una conferenza intitolata "Change and uncertainty - challenges for agriculture, food and natural resources" si terrà dal 30 agosto al 2 settembre 2011 a Zurigo, Svizzera. Negli ultimi anni, l´economia mondiale è stata influenzata da crisi nei mercati finanziari e dei beni. Queste crisi hanno influenzato le priorità dei politici nell´affrontare le conseguenze di questi recenti eventi. Questo evento esaminerà l´attuale ambiente economico e le future sfide per affrontare i cambiamenti climatici, la sicurezza alimentare, l´investimento nell´agricoltura e l´accesso alle risorse naturali. La conferenza riunirà ricercatori, economisti, politici e parti interessate del settore dell´agricoltura e dell´alimentazione. Per maggiori informazioni, visitare: http://www.Eaae2011.ch/index.php    
   
   
AGRICOLTURA IN LOMBARDIA: AVVIATA SEMPLIFICAZIONE PROCEDURE PRESENTATO AD ASSESSORI PROVINCIALI NUOVO SISTEMA INFORMATIVO  
 
 Milano - L´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani ha incontrato ieri, a Palazzo Lombardia, in due Tavoli distinti, i colleghi delle Province con delega all´Agricoltura e alla Caccia e Pesca. La principale novità ha riguardato il fronte della semplificazione, con la presentazione in anteprima agli assessori provinciali del nuovo Sistema informativo della Direzione generale Agricoltura, che permetterà, ha spiegato De Capitani, "di condividere e uniformare le informazioni del database regionale con quelle esterne alla Regione e con le informazioni che le singole aziende vorranno inserire nel proprio profilo. Si tratta di un sistema di conoscenze certificate, che semplificherà, tanto per la Pubblica Amministrazione quanto per le imprese agricole, la gestione delle principali incombenze burocratiche imposte dalle normative in vigore, utilizzando quindi dati già noti senza oneri aggiuntivi per gli agricoltori". "L´incontro - ha detto De Capitani, commentando poi a margine i lavori dei Tavoli - è servito per fare il punto sul Programma di sviluppo rurale dove, a oggi, abbiamo assunto impegni di spesa per 729,5 milioni di euro mentre le liquidazioni ammontano a 337,5". "In questo campo - ha proseguito - gli assessori provinciali hanno chiesto di poter tenere aperto il bando della misura 121 sui nitrati fino a dicembre rispetto alla scadenza attualmente fissata per ottobre e valuteremo se ciò sia possibile. Sempre sui nitrati, come Regione stiamo ragionando sulla deroga da richiedere e sulla sensibilizzazione delle aziende al rispetto delle norme vigenti contando sulla disponibilità di risorse economiche fino al 2013". "Coi colleghi delle Province - ha proseguito De Capitani - abbiamo affrontato le proposte di assestamento di bilancio per gli anni dal 2011 al 2013 e i fondi che potremo mettere a disposizione delle imprese agricole di montagna". "Per il capitolo Pac - ha continuato l´assessore - ho riferito sugli anticipi in base all´articolo 68 con i premi per latte e carne. Per il latte le aziende beneficiarie sono state 3637 per 19 milioni di euro, mentre in zootecnia i premi pagati ammontano a 4,3 milioni per 670 aziende e 93.000 capi. Sul fronte poi dell´anticipo del premio Pac confermato anche per il 2011 da Regione Lombardia, ho potuto annunciare che, nel giro di una settimana, 29.500 aziende, sulle quasi 35.000 che hanno fatto domanda, riceveranno i bonifici loro spettanti". "Sempre in materia di Pac - ha aggiunto De Capitani - ho aggiornato i colleghi delle Province sugli scenari delle risorse comunitarie dal 2014 al 2020 con una quasi certa minore disponibilità di fondi". "Nel corso del Tavolo dedicato alla caccia e alla pesca - ha proseguito l´assessore - ho potuto comunicare ai colleghi che i progetti di legge per la caccia in deroga e il prelievo dei richiami vivi sono stati accorpati e approvati dalla Commissione Agricoltura del Consiglio regionale proprio nella giornata odierna". "Per quanto riguarda la modifica alla legge 26 del 1993 - ha aggiunto l´assessore - si procederà con un Comitato ristretto di assessori e tecnici per favorire un´ulteriore riflessione, che porti a un aggiornamento condiviso dell´attuale legge sulla caccia". "Sul fronte della pesca - ha ripreso De Capitani - abbiamo deciso di impegnarci, insieme alla Confederazione elvetica, in un censimento ittico dei laghi e annunciato la disponibilità di un fondo di 100.000 euro per i pescatori professionali". "Interessante - ha concluso l´assessore - il progetto di aggiornare il Programma regionale di pesca e acquacoltura che prevediamo di definire, almeno nell´indice, già nel mese di settembre". La prossima riunione del Tavolo Agricoltura, cui dovrebbe seguire anche quello sulla Caccia e Pesca, è già stata programmata per il prossimo 21 settembre.  
   
   
PUGLIA: UN TAVOLO MINISTERIALE PER LA CRISI DELL´ORTOFRUTTA  
 
Oggi, nel Comitato Tecnico Agricoltura della Conferenza Stato-regioni che si è svolto a Roma, l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia Dario Stefàno, a nome di tutte le Regioni ha chiesto al sottosegretario alle Politiche agricole Roberto Rosso l’attivazione di un tavolo ministeriale per affrontare il tema della crisi dell’ortofrutta. “Come ha dichiarato recentemente il commissario Ciolos da Bruxelles – spiega l’assessore Stefàno - la crisi che sta interessando il comparto dell’ortofrutta è a tutti gli effetti una crisi di mercato. Perciò, dinanzi a questa situazione che incrocia il tema delle sovrapproduzioni, è urgente attivare un tavolo ministeriale che individui misure e strumenti idonei che intervengano sulla normativa nazionale, supportando così le Regioni alle prese con emergenze nelle diverse realtà territoriali”. Il sottosegretario Rosso, riferisce Stefàno, ne avrebbe immediatamente parlato col ministro alle Politiche agricole. “Siamo fiduciosi - conclude l’assessore Stefàno - che il ministro Romano condivida questa nostra richiesta, perché dalla sua convinta condivisione può discendere anche un tempistica che sia coerente con le esigenze dei produttori”.  
   
   
FVG, POLITICA AGRICOLA E PROMOZIONE AGROALIMENTARE: VIOLINO IN BAVIERA NUOVO INCONTRO CON IL MINISTERO BAVARESE PER L´AGRICOLTURA PER PREDISPORRE NUOVE ATTIVITÀ DI PROMOZIONE  
 
Udine - Nuovo viaggio in Baviera per l´assessore Violino che, insieme al direttore dell´Ersa Mirko Bellini, farà nuovamente visita al dirigente ministeriale bavarese dell´agricoltura Theodor Weber. Dopo l´incontro avvenuto lo scorso 27 giugno a San Daniele, in occasione del convegno sulle prospettive della nuova Pac dopo il 2013, nel quale è stato protagonista il dott. Weber, ora l´attenzione si sposta nuovamente sul territorio bavarese. La nuova visita a Monaco, che a partire da domani porterà i due esponenti istituzionali per due giorni in terra bavarese, vuole essere un nuovo step per poter mettere in atto non solo politiche agricole condivise da presentare a Bruxelles ma, soprattutto, per porre le basi di nuovi progetti di promozione agroalimentare indirizzati verso la Baviera. "Abbiamo già potuto constatare l´interesse dei consumatori bavaresi per il nostro prodotto regionale - afferma l´assessore Claudio Violino -, adesso si tratta di mettere in atto concretamente azioni che possano essere utili alla promozione del nostro prodotto, ma che si possa anche creare uno scambio virtuoso tra noi e la Baviera". L´assessore evidenzia soprattutto l´opportunità di tenere i rapporti con Monaco proprio in ottica europea: "Il contatto con la Baviera è per noi e per la nostra politica agricola importantissimo, oserei dire fondamentale" ribadisce Violino. La missione bavarese, che prevede anche alcune visite a dei centri di ricerca statali (tra cui il Research Center Grub e il Bayerische Landesanstalt fur Weinbau und Gartenbau - il centro bavarese di ricerca sulla viticoltura e l´orticoltura) punta soprattutto a consolidare i rapporti già esistenti tra le due amministrazioni. La visita sarà l´occasione per poter visitare alcune realtà di ristorazione cittadine proprio per predisporre eventi promozionali a Monaco.  
   
   
BERGER A BRUXELLES: COME PROMUOVERE I PRODOTTI AGRICOLI E TUTELARE I MAESTRI DI SCI  
 
Bolzano - Le direttive Ue sulla prestazione dei servizi, in particolare per i maestri di sci, e il Libro verde sulla promozione dei prodotti agricoli sono stati i temi affrontati il 20 luglio a Bruxelles dall´assessore provinciale Hans Berger in diversi colloqui con funzionari Ue. Nell´incontro con Hans-uwe Barth, direttore della Ripartizione Ue per la promozione dei prodotti agricoli, l´assessore Berger ha approfondito i contenuti dello specifico Libro verde appena presentato alla Commissione e gli effetti per l´Alto Adige. "Con una consultazione delle parti interessate, dai consumatori ai produttori, dal commercio alle autorità di settore, l´Ue attende ora osservazioni e spunti prima di delineare la futura strategia di promozione e informazione", spiega Berger da Bruxelles, dove ha ribadito la posizione della Giunta provinciale: ai produttori prezzi adeguati e regole chiare nella commercializzazione. Le osservazioni a livello europeo saranno raccolte nei prossimi mesi e l´intervento legislativo dell´Ue è previsto per fine 2012. In un secondo incontro Berger ha approfondito le conseguenze che le nuove direttive europee sulla prestazione di servizi potranno avere per i maestri di sci dell´Alto Adige. "Si va verso una sempre maggiore liberalizzazione - spiega l´assessore - ma è nostro interesse mantenere le qualificazioni attualmente richieste. Grazie ai criteri di formazione adottati in Alto Adige i nostri maestri di sci potranno contare anche in futuro su ottime possibilità. Seguiremo comunque lo sviluppo della questione sia a Roma che a Bruxelles."  
   
   
CENSIMENTO: CAMBIA L’AGRICOLTURA VENETA  
 
Venezia - L’agricoltura veneta negli ultimi dieci anni è profondamente cambiata. La superficie agricola utilizzata diminuisce (-5,3%), come pure le aziende (-32,3) che aumentano però in dimensione e si specializzano. Il Veneto si conferma leader nazionale nei settori viticolo e avicolo. La vite si rafforza nelle aree vocate e tende scomparire nelle altre, mentre i seminativi rimpiazzano prati e colture arboree. Diminuisce il numero degli allevamenti ma ne aumenta la consistenza media. Sono alcune delle indicazioni che emergono dai primi dati del 6° Censimento Generale dell´Agricoltura, che si è concluso nello scorso mese di marzo, presentati oggi a Palazzo Balbi dall’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato, insieme alla dirigente della sede Istat per il Veneto Rosalba Sterzi, alla dirigente generale del Sistema Statistico della Regione Maria Teresa Coronella e al Commissario regionale allo sviluppo rurale Andrea Comacchio. Manzato, parlando dei cambiamenti intervenuti in questi anni, ha detto che è finita l’era della cementificazione del territorio e questo è andato a favore della solidità del sistema rurale. C’è stata una diminuzione della superficie agricola ma la dimensione aziendale è invece cresciuta. Questo significa che le politiche di investimento messe in atto vanno nella giusta direzione. Manzato ha sostenuto poi la necessità di recuperare territorio agricolo, anche attraverso il recupero del patrimonio edilizio rurale. L’assessore ha detto che il censimento contribuirà a quella visione generale strategica che dovrà orientare i futuri investimenti nel settore agricolo, che – come fattore economico determinante per il Veneto – è chiamato ad una sempre maggiore integrazione con il sistema urbanistico e turistico ed essere attentamente governato sul piano normativo. Infine, Manzato ha fatto riferimento ai giovani imprenditori, che sono un trend in crescita, e che saranno al centro delle politiche regionali. Da parte sua il vicepresidente e assessore regionale alla statistica Marino Zorzato, a Roma per impegni istituzionali, ha fatto pervenire un messaggio in cui ha evidenziato il modello organizzativo messo in atto per il censimento e la collaborazione tra Regione, Istat e Comuni. (di seguito una sintesi dei dati) Censimento - Solo in occasione del censimento, con cadenza decennale, si raccolgono dati analitici su un ampio ventaglio di fenomeni e fino ad un livello territoriale comunale e sub-comunale. Questa edizione ha presentato notevoli novità sul piano metodologico ed organizzativo, consentendo controlli tempestivi sulla qualità dei dati e tempi celeri per la diffusione. La data di riferimento scelta corrisponde al 24 ottobre 2010. Nel Veneto il censimento ha richiesto un considerevole sforzo per le amministrazioni comunali: sono stati mobilitati 2.647 operatori, di cui 1.333 rilevatori. Si è partiti, infatti, da una lista di oltre 153.000 unità potenziali, per arrivare, poi, alle 120.735 aziende effettivamente censite. Il campo di osservazione è rappresentato dalle aziende agricole e zootecniche, queste ultime anche se prive di terreno agrario. Per azienda agricola si intende l´unità tecnico-economica costituita da terreni in cui si attua la produzione agraria e zootecnica. Si specifica inoltre che i dati di ciascuna azienda agricola sono riferiti al comune in cui ricade il centro aziendale; le compensazioni con gli eventuali terreni ubicati fuori regione/provincia avverranno solo dopo la diffusione dei dati definitivi, prevista entro il mese di aprile del 2012. Poiché il campo di osservazione (universo Ue) non è perfettamente omogeneo rispetto a quello utilizzato nel precedente Censimento, i dati del 2000 sono stati rielaborati secondo le regole del 2010 per permetterne il confronto. Le Aziende E Le Superfici: In Veneto sono state censite 120.735 aziende, in calo del 32,3% rispetto alla precedente tornata censuaria. Nella nostra regione, la superficie agricola utilizzata (Sau), pari a 806.319,31 ettari, ha subito un calo del 5,3%; la superficie agricola totale (Sat) di 1.021.968,8 ettari ha registrato un decremento del 12,6%. Queste diminuzioni sono comunque generalizzate su tutto il territorio nazionale, indipendentemente dall´indirizzo produttivo, dove sono state censite 1.630.420 aziende (-32,2%), 12.885.185,9 ettari di Sau (-2,3%) e 17.277.022,9 ettari di Sat(-8%). In Veneto sono presenti rispettivamente il 6,3% della Sau nazionale e il 7,4% delle aziende agricole italiane. Fenomeno inversamente proporzionale e conseguente è l’innalzamento della Sau e della Sat medie per azienda, con variazioni in Veneto di oltre il 40% per la Sau, con un valore di 6,7 ettari, e quasi il 30% per la Sat, con un valore di 8.5 ettari, valori che comunque si mantengono al di sotto di quelli nazionali. L’aumento dei valori Sau medi aziendali rispetto al 2000 potrebbe trovare giustificazione sia nella propensione all’accorpamento fondiario sia nella mortalità di aziende minori i cui terreni non sono stati rilevati da aziende più grosse. Le Province: Scendendo al dettaglio provinciale, Verona rimane il territorio agricolo per antonomasia, detenendo ben un quinto della Sau veneta, seguita da Padova (16,8%) e Treviso (15,8%). Tranne per Padova e Rovigo, per le quali nell´arco del decennio le superfici sono rimaste rispettivamente costanti, e addirittura aumentate nel caso di Rovigo (+5,1%), per le altre province venete si è assistito ad una flessione generalizzata con particolare peso assunto dalle province di Vicenza e Belluno, con contrazioni della Sau rispettivamente del 18,4% e 13,0. In calo anche Venezia e Verona ma in misura molto meno significativa, soprattutto per la seconda, vista anche la vocazionalità agricola del territorio. Anche la numerosità delle aziende distribuite sul territorio evidenzia un calo, con particolare riferimento ai terreni montani e pedemontani di Belluno (-64,5%) e Vicenza (-48,3%). Tale consistente contrazione ha permesso l´aumento dei valori afferenti alla Sau media aziendale, in particolare per Belluno, che è letteralmente schizzata sopra la media regionale con un valore pari a quasi 20 ettari per azienda, anche in virtù della specializzazione produttiva di questa provincia, che privilegia le grandi estensioni a prati e pascoli. Le Coltivazioni: Nel dettaglio delle coltivazioni rimangono i seminativi i maggiori protagonisti nelle campagne venete, con più dei due terzi della superficie disponibile investita, seguiti dai prati e pascoli con il 16% e a breve distanza dalle legnose agrarie (13,4%). Dall’analisi dei dati provinciali si può dedurre che il Veneto si sta indirizzando verso un´agricoltura di respiro più ampio e competitiva, con maggiore diffusione delle colture specializzate nel Veronese e Trevigiano, mentre tra le province di Padova, Rovigo e Venezia trova spazio l´agricoltura estensiva. Prati e pascoli invece, si concentrano secondo consuetudine all´interno delle province montane e pedemontane. In calo le superfici investite a frutteto; inversa invece la tendenza riscontrata nel settore viticolo che risponde con valori di superficie stazionari a quelli del 2000, spingendosi verso la specializzazione di settore con aumenti delle superfici medie per azienda, a conferma della posizione di leadership che la regione detiene nel comparto, in particolare grazie ai comprensori di Treviso e Verona, situati al primo e secondo posto nella graduatoria regionale per numero di aziende a vite sul totale delle aziende provinciali, oltre ad essere le uniche realtà a registrare anche l´aumento delle superfici investite, a testimonianza dell´elevata vocazionalità dei territori. Gli Allevamenti: Per quanto riguarda gli allevamenti, al di là delle differenze metodologiche di rilevazione tra l´indagine del 2010 e l´indagine del 2000 (in cui venivano rilevati anche gli allevamenti per autoconsumo), si conferma l´andamento negativo del comparto zootecnico: il censimento registra una contrazione generalizzata per tutte le province venete del numero di aziende. Nonostante questo il Veneto risulta tra le regioni con il più elevato numero di aziende ad indirizzo zootecnico (oltre 20.000), con la provincia di Treviso che spicca tra tutte per la presenza di allevamenti sul territorio (26,1%). Il settore bovino, in particolare, risulta testimone della crisi, con calo sia delle aziende (-39,1%) che del numero di capi (-11,3%). Più logica è la diminuzione degli allevamenti avi-suinicoli, dato che le due specie sono frequentemente allevate nelle campagne venete anche per autoconsumo: ecco il perché dell´elevata consistenza aziendale rilevata nel 2000 recentemente non corrisposta. Nonostante la rilevazione fosse limitata solo ai capi destinati alla vendita, il numero di animali censiti è apparso in aumento. Tale incremento dimostra l´andamento relativamente positivo, in particolare del comparto avicolo (+21,2% per i capi), in ripresa dal periodo negativo di inizio decennio causato dall´influenza aviaria, che conferma la sua leadership nazionale. Si osserva, infine, che in tutti gli allevamenti aumenta, e di molto, la consistenza media aziendale di capi allevati, anche per quelle specie, come i bovini, dove c’è stata una diminuzione di capi in termini assoluti.  
   
   
AGRICOLTURA SICILIANA: PRESENTATI DATI PROVVISORI CENSIMENTO  
 
Palermo - La crescita della dimensione delle aziende agricole e il ritorno dei giovani alla terra sono gli elementi caratterizzanti il 6° rapporto generale dell´agricoltura, i cui dati provvisori sono stati presentati ieri a Villa Malfitano a Palermo. Il confronto con il 2000 rivela una diminuzione di aziende agricole (-37,1%) e un aumento della superficie agricola utilizzata (+8,2%) e della superficie agricola totale. Per le aziende, si tratta di un a tendenza in linea con quella nazionale (-32,2%); per le superfici, la variazione della Sicilia e´ di segno opposto a quella italiana. La crescita delle superfici e´ frutto della Politica Agricola Comunitaria (Pac) che in Sicilia sta ottenendo i suoi primi frutti. La crescita della dimensione media aziendale si accompagna, in particolare, alla crescita del numero di aziende con superficie superiore a 100 ettari: un segno evolutivo da considerare anche come l´espressione di una maggiore capacita´ imprenditoriale. Per quanto riguarda gli occupati, la distribuzione dei capi azienda per eta´ mostra che tra i due censimenti (2000 e 2010) sono cresciuti gli under 50 (dal 24,8 al 27,7%) e diminuiti gli over 50 (dal 75,2% al 72,3%), segno di un lento ma continuo ´svecchiamento´. I conduttori con meno di 34 anni passano, in particolare, da un´incidenza di 5,2 ad una di 6,4 per cento. "Questi dati - commenta l´assessore per l´Economia, Gaetano Armao - dimostrano che l´agricoltura siciliana, dopo oltre 7 anni di crisi, torna a manifestare sintomi di crescita. Questa crescita come quella fatto registrare da altri settori economici, primo tra tutti il turismo, va sostenuto con scelte coerenti a sostegno di imprese e imprenditori siciliani sani, che sanno rischiare e che si pongono in modo efficace nei confronti dei mercati, compreso quello estero". "In questo quadro assume particolare rilevanza - ha aggiunto l´assessore - l´approvazione in commissione Bilancio dell´emendamento alla legge sulla riforma delle Asi, sul credito d´imposta. Una misura utile a sostenere gli investimenti in agricoltura e favorire quanti vorranno introdurre innovazione e creare sviluppo". I numeri del 6° censimento attribuiscono alcuni primati alla nostra regione. Alla data del 24 ottobre 2010 in Sicilia risultano attive 219.581 aziende agricole e zootecniche (il 13,5% dell´Italia, seconda regione dopo la Puglia) di cui 14.881 (7,1%) con allevamento di bestiame. Nel complesso, la superficie aziendale totale (Sat) risulta pari a 1.545.977 ettari (8,9% dell´Italia) e la superficie agricola utilizzata (la piu´ estesa Sau, fra le regioni) ammonta a 1.384.043 ettari (10,7%). Gli animali allevati sono 366.015 bovini (6,4%), 49.277 suini (0,5%), 849.565 ovini e caprini (11,2%) e 5,1 milioni di avicoli (2,6%). Fra le province, Palermo e´ la prima per numero di aziende ed estensione di superfici. In confronto al 2000, Enna, Palermo e Catania hanno avuto la maggiore crescita percentuale di Sau e di Sat. Le variazioni negative del 2010, in termini di superficie, ad Agrigento e Ragusa si spiegano, invece, in buona misura, con l´attribuzione a province limitrofe del centro aziendale di diverse unita´ rilevate nel 2000. Le aziende con allevamenti si riducono in Sicilia da 18.306 a 14.881. Anche per il settore zootecnico i dati provvisori segnalano comunque una tendenza alla concentrazione, dato che il numero di capi e´ in aumento in tutte le tipologie, esclusi i caprini. Un incremento particolarmente notevole e´ avvenuto negli allevamenti avicoli (da 1,6 a 5,1 milioni di animali). (Fine).  
   
   
SERBIA, AZIENDA ITALIANA INVESTE NEI MACCHINARI AGRICOLI  
 
Il Ministro serbo dell´Economia e dello Sviluppo Regionale, Nebojsa Ciric, e il sindaco di Belgrado, Dragan Djilas, hanno firmato nei giorni scorsi un accordo con Andrea Goldoni, direttore della compagnia omonima, attraverso il quale l´azienda italiana ha espresso la propria intenzione di investire nel settore dei trattori e di altri macchinari per l´agricoltura. Ciric ha spiegato che la compagnia italiana è pronta a comprare il 70,63 per cento del capitale complessivo dell´impresa locale "21 Maj" di Rakovica attraverso un´asta pubblica; nei prossimi tre anni la Goldoni prevede di investire circa 10 milioni di euro nella produzione di macchinari agricoli. Il Ministro ha affermato che l´accordo è frutto di un´iniziativa congiunta del Ministero, della Città di Belgrado e del Governo, per convincere l´azienda italiana ad investire in Serbia, aggiungendo che la compagnia darà lavoro a circa 400 giovani. Il Ministro ha espresso soddisfazione per il fatto che la Serbia avrà un prodotto locale col marchio "Goldoni", che sarà venduto anche sui mercati esteri; la produzione verrà avviata entro l´anno o all´inizio del prossimo.  
   
   
AL CSO UN CORSO DI ABILITAZIONE ALLE NUOVE PROCEDURE DI “COLD TREATMENT”  
 
 Per Gli Usa. Un corso di formazione riservato agli Ispettori dei Servizi Fitosanitari regionali per l’abilitazione alla procedura di “cold treatment” - il trattamento a freddo contro la mosca della frutta obbligatorio per esportare negli Usa - per via telematica. Oggi l’iter burocratico ci permette di esportare solo alcuni prodotti come kiwi, uva da tavola, arance, kaki, mentre non è ancora possibile esportare oltreoceano mele e pere per le quali sono ancora in corso le procedure per definirne l’autorizzazione. Il Cso, in qualità di organismo tecnico di coordinamento e supporto delle procedure per l’abbattere le barriere fitosanitarie e apertura dei nuovi mercati, ha ricevuto l’incarico dal Mipaf e, in collaborazione con il Servizio Fitosanitario dell’Emilia Romagna, ha organizzato questa due giorni di formazione che ha visto anche una prova pratica presso l’azienda Salvi, dove gli ispettori hanno potuto effettuare l’intera procedura richiesta dagli Usa per il trattamento a freddo alla frutta con un container Maersk. “ Il corso di abilitazione teorico - pratico, realizzato in questi giorni al Cso con 38 ispettori provenienti da tutta Italia – commenta Luciano Trentini, Direttore di Cso - favorisce gli esportatori che avranno maggiori opportunità e supporto per fare spedizioni grazie all’abilitazione di nuovi ispettori fitosanitari alla nuova procedura telematica e facilitare così la spedizione dei nostri prodotti in un mercato importante come quello degli Stati Uniti.  
   
   
LA REGIONE CALABRIA HA ASSICURATO CHE È STATA IMPEGNATA LA SOMMA PREVISTA PER I SALARI DEGLI OPERAI IDRAULICO-FORESTALI  
 
L´assessore regionale all´Agricoltura, Foreste e Forestazione Michele Trematerra ha assicurato che è stata impegnata la somma prevista per il pagamento dei salari del mese di giugno, compresa la quota degli arretrati contrattuali relativi al periodo gennaio-marzo, per gli operai idraulico forestali dell’ Afor e dei Consorzi di Bonifica. Sarà, quindi, immediatamente dato corso al relativo trasferimento delle somme agli Enti. In riferimento ai salari dei lavoratori dell’ex Fondo Sollievo, l’Assessore Trematerra ha detto che l’ulteriore stanziamento, assicurato dalla recente manovra di bilancio, sarà trasferito non appena la normativa verrà pubblicata sul Burc.  
   
   
APPROVATO IL PRELIMINARE AL NUOVO PIANO REGIONALE AGRICOLO FORESTALE DELLA TOSCANA  
 
Firenze - “Dal gennaio 2012 la pianificazione finanziaria e normativa inerente al comparto agricolo e forestale sarà riorganizzata in un nuovo strumento, il Piano regionale agricolo forestale”. Lo ha detto l’assessore toscano all’agricoltura Gianni Salvadori in Consiglio regionale durante la seduta che ha visto approvare l’informativa preliminare al nuovo Piano, il cui acronimo è “Praf”. “Si tratta di uno strumento di intervento finanziario utile a regolamentare la molteplicità dei settori del comparto agricolo e forestale, compreso il vivaismo” – ha spiegato l’assessore. “Il Praf discende dal Piano regionale di sviluppo (Prs), con le cui politiche strategiche sarà integrato e correlato. Nel nuovo Piano confluiranno circa 180 milioni di euro per il periodo 2012-2013 a cui vanno aggiunti i finanziamenti europei gestiti dal Prs e dal Fondo europeo per la pesca, che saranno pertanto coordinati dal Praf e che ammontano a circa 280 milioni di euro per gli anni 2012 e 2013. A tali somme si aggiungeranno anche nuove quote di finanziamento derivanti dall’Unione europea”. Secondo Salvadori “il Piano risponde ai nove specifici indirizzi di legislatura approvati dal Consiglio regionale” tra cui lo sviluppo della competitività delle imprese, la riorganizzazione dei comparti produttivi per l’integrazione di filiera, il rafforzamento delle opportunita’ occupazionali e di reddito nelle aree rurali.  
   
   
PUGLIA: GRUPPO DI LAVORO TECNICO SULLA PAC  
 
 Bari - Nella seduta del 19 luglio, la Giunta Regionale ha approvato, su proposta dell’Assessore alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno, la deliberazione di costituzione del Gruppo di lavoro Tecnico sulla Pac post 2013. “Si tratta di un provvedimento – dichiara l’Assessore Stefàno – che consente alla Puglia di mantenere un ruolo importante nel processo propositivo e nella individuazione di indirizzi, di princìpi e di strumenti per interpretare una Politica Agricola Comunitaria post 2013 che non veda il nostro Sistema Agricolo regionale penalizzato rispetto ad altri territori europei. Strumenti che, attraverso fattori di equilibrio, possano consentire un soddisfacente livello di attenzione per i nostri agricoltori determinando una maggiore competitività delle nostre produzioni”. Si configura con chiarezza – si legge nella deliberazione - un processo di profonda revisione della Pac, con significative modifiche dell’attuale quadro di sostegno che, tra l’altro, comporterebbe una importante redistribuzione delle risorse finanziarie trasferite agli imprenditori agricoli, con comparti produttivi che ne potrebbero trarre cospicui detrimenti ed altri giovarne in misura anche notevole. Va considerata, anche, la forte esigenza di esprimere una posizione della Regione Puglia sulle opzioni alternative, ad oggi in discussione, funzionale a massimizzare gli elementi positivi, ad esaltare gli aspetti perequativi e a limitare gli effetti negativi della predetta Riforma, rende necessari specifici approfondimenti sulla caratteristiche delle ipotesi e una loro relativizzazione alle caratteristiche del sistema agricolo regionale, ivi compreso l’attuale distribuzione degli aiuti comunitari, interessati dalla Riforma stessa. Tali approfondimenti risulterebbero anche essenziali per garantire il necessario supporto, ai rappresentanti regionali, relativamente al confronto tecnico, già in atto, all’interno dei gruppi istituiti a servizio della Commissione Politiche Agricole, consentendo alla Regione Puglia anche di esercitare al meglio la propria funzione di capofila. All’interno dei predetti gruppi di lavoro della Commissione Politiche Agricole, una idonea consapevolezza tecnica consentirebbe lo svolgimento delle opportune attività di gestione del confronto, anche con l’obiettivo di salvaguardare le possibilità e le strategie di sviluppo delle imprese agricole pugliesi. Questa la composizione del Gruppo di lavoro tecnico: il Direttore dell’Area Politiche per lo Sviluppo Rurale, in qualità di coordinatore generale; il Dirigente dell’Ufficio Rapporti Ue-stato, in qualità di coordinatore tecnico-operativo; un componente del Gruppo di Lavoro di Programmazione per il Psr 2007-2013; un funzionario dell’Area Politiche per lo Sviluppo Rurale in qualità di segreteria tecnica; un rappresentate con specifiche competenze tecniche, per ognuna della Organizzazioni professionali agricole (Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Copagri) e per ognuna delle rappresentanze del sistema cooperativo (Legacoop e Confcooperative), con funzioni operative e consultive. La nomina dei rappresentanti sarà fatta a cura degli organi competenti delle Organizzazioni e delle rappresentanze indicate; due rappresentanti dell’Inea e due rappresentanti dello Iamb, in qualità di supporto tecnico e scientifico. “Già nell’ambito di Agrimed, alla Fiera del Levante 2010, - sottolinea l’assessore Stefàno – avviammo un processo di confronto per dare voce alle legittime istanze degli agricoltori da riportare all’attenzione dell’Unione Europea, mentre il Governo nazionale si connotava per l’assenza pressoché totale di iniziative e di proposte. Oggi intendiamo proseguire per dare continuità al lavoro svolto con l´obiettivo di aiutare la nostra agricoltura ad affermarsi con standard all’altezza delle ambizioni e delle potenzialità che tutti ci riconoscono. Costituire un Tavolo Tecnico così altamente qualificato ci permette di nutrire la fondata fiducia che le aspirazioni dei nostri agricoltori non andranno deluse”.  
   
   
850MILA EURO PER SALVARE LA ZOOTECNIA TOSCANA  
 
Firenze - La Regione Toscana rinnova l’impegno per il sistema degli allevatori: al via, entro un paio di mesi, il progetto di riorganizzazione e ristrutturazione. Pronto il piano di “snellimento” economico e finanziario, per altro già attivato preventivamente nel 2010, e con buoni risultati, per “salvare” il sistema degli allevatori dalle difficoltà causate dai tagli del Governo: in gioco c’è tutta la zootecnia toscana e una fetta importante dell’agricoltura. Un piano che le organizzazioni di categoria sono pronte ad appoggiare. Secondo il piano condiviso dalle associazioni agricole – Cia, Coldiretti e Confagricoltura – quest’anno servono 850 mila euro per salvare la zootecnia toscana; risorse a questo punto fondamentali per “arrivare, in breve tempo, all’autofinanziamento”, attraverso anche una riduzione dei costi dell’Associazione Allevatori ed un aumento dei servizi offerti. Soddisfazione dell’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori, al termine della riunione che si è svolta oggi presso l’assessorato all’agricoltura, e apprezzamento per la proposta presentata dall’Associazione allevatori, che impegna la Regione Toscana a mettere a disposizione le risorse necessarie alla prosecuzione dello svolgimento delle attività. La proposta è volta a garantire la tracciabilità delle produzioni zootecniche, in difesa della sicurezza alimentare, nonché per il miglioramento genetico sinonimo di garanzia delle produzioni zootecniche toscane. “Il rinnovato impegno”, prosegue l’Assessore, “consentirà un potenziamento dell’attività zootecnica nella Regione, che ha ancora grandi possibilità di crescita vista l’elevata richiesta di produzioni di qualità ed il basso livello di produzione tracciabile toscano rispetto alle esigenze di consumo interno”. Il confronto proseguirà a settembre per definire il progetto, già illustrato dall’Associazione degli allevatori, per il rilancio della zootecnia nei prossimi anni.  
   
   
PESCA: SETTORE PREOCCUPATO PER RIORDINO MIPAAF COOPERAZIONE CHIEDE INCONTRO URGENTE A MINISTRO ROMANO  
 
 Il movimento cooperativo scrive al ministro Romano per chiedere un incontro urgente. Lo annunciano l’Agci Agrital, la Federcoopesca-confcooperative, la Lega Pesca, in una nota unitaria diffusa dopo aver appreso, con grande preoccupazione e profondo stupore, che nel Consiglio dei Ministri in programma il prossimo giovedì , verrà discusso il riordino del ministero delle politiche agricole. “Abbiamo bisogno di avere un confronto immediato su un tema così importante, del quale siamo venuti a conoscenza tramite la stampa. Visto che il cambiamento più significativo dovrebbe riguardare la direzione generale della pesca, è indispensabile condividere con i rappresentanti di categoria i nuovi scenari che si stanno delineando. Da quello che abbiamo intanto potuto apprendere, ci troviamo di fronte ad un progetto di profonda destrutturazione della direzione generale che porterà inevitabilmente ad un ulteriore nonché grave marginalizzazione dell´intero settore. Siamo sicuri che il ministro Romano, che sin qui ha dato prova di sensibilità verso la pesca (vedi il fermo inserito nella manovra della scorsa settimana), voglia riconfermare queste impressioni riconsiderando una proposta che tanto nel metodo quanto nel merito sta agitando l´intero settore e della quale non comprendiamo ne´ l´opportunità ne´ tanto meno l´utilità."  
   
   
MARCHE: CONTRIBUTI PER PROGETTI PILOTA NELLA PESCA .  
 
La Regione Marche, settore Attivita` Ittiche, ha attivato la misura 3.5 del Fondo Europeo per la Pesca programmazione 2007-2013, dedicata all´incentivazione di progetti pilota finalizzati all´acquisizione e diffusione di nuove conoscenze tecniche nel settore della pesca. Ne da` notizia Sara Giannini, assessore regionale alla Pesca. ´I progetti pilota ´ informa l´Assessore - saranno realizzati da operatori ittici organizzati in forma collettiva o enti pubblici territoriali, con il monitoraggio di organismi tecnici o scientifici. Gli interventi finanziabili dovranno presentare un interesse comune ed essere finalizzati a sperimentare tecnologie innovative o sperimentare tipi alternativi di tecniche di gestione della pesca oppure metodi per migliorare la selettivita` degli attrezzi di pesca, in modo da ridurre le catture accessorie, i rigetti in mare o l´impatto ambientale, in particolare sui fondali marini´. Dalla pubblicazione sul Bur-marche (28 luglio 2011) i beneficiari avranno 90 giorni di tempo per presentare la propria proposta progettuale. Per ogni informazione e` possibile contattare gli uffici regionali competenti siti in Via Tiziano, 44 Ancona - tel. 071 8063738-3688.  
   
   
AVANZATE PROPOSTE AL MINISTERO PER LA SOLUZIONE DELLA CRISI DEL SETTORE ORTOFRUTTICOLO DELLA PIANA DI SIBARI  
 
L’assessore regionale all’Agricoltura Foreste e Forestazione Michele Trematerra, in merito alla crisi del settore ortofrutticolo, in particolare della Piana di Sibari, fa sapere che sono state proposte al Ministro ed al coordinatore della Conferenza Stato Regioni in tema di agricoltura delle possibili soluzioni “coscienti che – dice Trematerra - il problema rischia di travolgere le aziende ortofrutticole di una delle più importanti zone agricole calabresi. Siamo assolutamente consapevoli – aggiunge - delle difficoltà attraversate dal settore ortofrutticolo, in particolare della Piana di Sibari, dove si concentra la produzione di pesche, nettarine e percoche, con 2400-2500 ettari, cosi come di altri ortaggi estivi. Proprio per questo, coadiuvati dal ruolo fattivo delle organizzazioni professionali agricole, Confagricoltura, Cia, Coldiretti e Copagri, ci siamo rivolti al Ministro dell’Agricoltura e alla Conferenza Stato Regioni. Anche altre Regioni, a vocazioni ortofrutticola nelle quali la Calabria si annovera, sono coinvolte nella grave crisi che, connessa alla sfavorevole congiuntura economica, rischia di compromettere in maniera definitiva i redditi degli ortofrutticoltori, già provati dalla ingiustificata e immotivata piscosi del batterio E. Coli, che sicuramente ha contribuito in maniera determinante al calo generalizzato di consumi anche per prodotti non coinvolti direttamente nelle errate notizie di stampa. Con tale logica - affermato ancora l’assessore regionale all’Agricoltura - abbiamo suggerito interventi concreti come, ad esempio, quello di elevare i limiti del ritiro di prodotto attraverso le misure di crisi del Piani Operativi delle Organizzazioni dei produttori ad un dato maggiormente significativo dell’attuale, cosa del resto già avvenuta durante il periodo di intervento straordinario per E. Coli”. Secondo Trematerra “potrebbe anche essere di aiuto, con un supporto politico di ampia condivisione, un intervento straordinario di proroga del Reg. (Ue) 585 del 17 giugno 2006, che includesse misure eccezionali a carattere temporaneo anche per pesche nettarine ed angurie, richiesta già avanzata in via ufficiale dall’Italia e sostenuta da Spagna e Francia, per superare le preclusioni del comitato di gestione dello scorso 12 luglio e del commissario europeo all’Agricoltura, Dacian Ciolos, non intenzionati ad adottare misure urgenti e transitorie per gestire la crisi delle pesche e nettarine o di altri prodotti”. Infine, l’assessore Trematterra ribadisce che “di concerto con le organizzazioni professionali, abbiamo ulteriormente sollecitato il Ministero attivando insieme alle altre Regioni richieste di intervento urgente. Perché siamo convinti che la partita si vince o si perde rimanendo uniti, con senso di responsabilità, consapevoli che la crisi è indipendente da dinamiche locali e regionali”.  
   
   
GIUNTA SARDA APPROVA RETE TERRITORIALE SPORTELLI AGEA  
 
Cagliari - La Giunta regionale, su proposta dell’assessore dell’Agricoltura Mariano Contu, ha approvato la costituzione di una rete territoriale di sportelli dell’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in Agricoltura. Si tratta di quattro gli sportelli, esattamente a Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano, che "costituiranno una più efficace e diretta rete nel territorio per facilitare - spiega l’Assessore Contu - l’erogazione degli aiuti alle aziende agricole sarde". L’accordo tra la Regione e l’Agea prevede che la stessa Regione meta a disposizione le risorse professionali, strumentali e logistiche, mentre Agea si occuperà della formazione del personale, dell’assistenza tecnica e del supporto operativo allo stesso personale addetto agli sportelli. "La presenza degli sportelli dell’agenzia sul territorio - spiega l’esponente della Giunta Cappellacci - consentirà un rapporto più diretto e vicino agli utenti per i pagamenti relativi al Psr 2007-13. L’esperienza maturata dal personale, poi non verrà vanificata". "Sarà infatti - prosegue l’assessore - trasferita all’Agenzia regionale Argea, che svolgerà in un secondo momento le funzioni di organismo pagatore regionale, facilitando i rapporti tra l’Ente erogatore e le aziende stesse, avviando quindi un processo di snellimento delle procedure e di accelerazione della spesa”. "Si tratta - conclude l’assessore Contu - di un ulteriore servizio che la regione mette a disposizione delle aziende, nell’ottica di assicurare un’assistenza sempre più efficace ed incisiva, rafforzando così anche la propria vicinanza ai territori dell’isola".  
   
   
FRANCIACORTA IN BIANCO RASSEGNA NAZIONALE DEI PRODOTTI LATTIERO CASEARI 16.A EDIZIONE CASTEGNATO (BS) 7- 8 - 9 OTTOBRE 2011  
 
Sempre più irrinunciabile appuntamento per appassionati e operatori del settore lattiero-caseario, Franciacorta In Bianco si appresta a celebrare a Castegnato (Bs) dal 7 al 9 ottobre 2011 la sua 16.Ma edizione. Nata infatti nel 1996 su iniziativa del Comune di Castegnato (che ancora oggi con Castegnato Servizi è promotore e organizzatore dell’evento) con lo scopo di valorizzare il latte prodotto dagli allevatori locali, Franciacorta In Bianco si è via via sviluppata, fino a divenire, secondo l´autorevole opinione di Corrado Barberis presidente dell´I.n.s.o.r. (Istituto Nazionale di Sociologia Rurale) e padrino storico della manifestazione - , la più autorevole rassegna dell´arte casearia nazionale. Nel corso dell’ultima edizione (quella del 2010, che ha richiamato complessivamente circa 15.000 visitatori), un centinaio di espositori e innumerevoli tipologie di formaggi, prodotti eccezionali per qualità e ricercatezza, hanno accompagnato il pubblico in un viaggio ideale tra sperdute malghe, consorzi di tutela di formaggi tipici, importanti aziende e piccoli casari, alla scoperta dei sapori più autentici e genuini della nostra tradizione gastronomica. Per l’edizione 2011, accanto al tradizionale programma di eventi e incontri, gli organizzatori di Franciacorta In Bianco intendono inserire alcune importanti novità. Innanzitutto, un’attenzione particolare verrà dedicata al mondo dei piccoli produttori, che sono l’anima e il protagonista principale della manifestazione, per i quali verranno organizzati degli incontri riservati con alcuni rappresentanti di importanti gruppi della Grande Distribuzione nel corso dei quali verranno illustrate le modalità più corrette ed efficaci per presentarsi sul mercato della Gdo. Si tratterà di una sorta di piccolo (ma utilissimo) corso di aggiornamento professionale messo a disposizione di tutti produttori presenti a Franciacorta In Bianco. Un altro tema che verrà proposto ad espositori e pubblico sarà quello della sicurezza alimentare. Incontri tecnici e momenti divulgativi cercheranno di illustrare sia le corrette prassi da utilizzare nella realizzazione dei prodotti, sia le necessarie procedure di verifica e di controllo che anche il pubblico degli acquirenti è tenuto a mettere in pratica. All’interno dell’itinerario espositivo, gli organizzatori stanno inoltre pensando ad un gemellaggio gastronomico-culturale-turistico con un’area tipica italiana. In questo caso, il visitatore incontrerà non solo i sapori della tradizione lattiero-casearia, ma anche quelli di altri prodotti tipici, nonché le bellezze ambientali, il folclore e le tradizioni della zona che verrà individuata. Preceduta da una presentazione in anteprima (1 e 2 ottobre) al centro Le Rondinelle di Roncadelle (Bs), in cui una selezione di produttori esporrà in assaggio e vendita una sintesi di quella che sarà l’intera manifestazione, Franciacorta In Bianco proporrà al pubblico il consueto calendario di degustazioni guidate a cura di Onaf e Onav (grazie alle quali sarà possibile entrare in contatto diretto con alcuni dei prodotti che costituiscono il variegato mondo dei formaggi tipici nazionali) e, in aggiunta, anche una serie di momenti pensati per i più piccoli (quali il recinto degli animali, mini corsi didattici, giochi, ecc.). Infine, non va dimenticato che Franciacorta In Bianco è anche occasione di incontro con la splendida terra di Franciacorta, rinomata in tutto il mondo per le "bollicine", ma anche per altri prodotti gastronomici ed i dolcissimi paesaggi, ricchi di tesori artistici, ville, castelli e monasteri che meritano un piacevole fine settimana di inizio autunno. Le informazioni sul programma completo e sui prodotti presenti (entrambi ancora in corso di definizione), come pure tutte le indicazioni logistiche, possono essere recuperate sul sito ufficiale della manifestazione: www.Franciacortainbianco.it . L’appuntamento è quindi fissato per il 7-8-9 ottobre, a Castegnato in provincia di Brescia, per un evento che si è conquistato nel tempo un ruolo di assoluta importanza e che è stato riconosciuto anche dal patrocinio del Ministero alle Politiche Agricole e Forestali, della Regione Lombardia e di tutti i più importanti enti locali. Info: www.Franciacortainbianco.it  
   
   
“PANE NOSTRUM”. FESTA INTERNAZIONALE DEL PANE 15 . 16 . 17. 18 SETTEMBRE 2011 I PANI DELLE TERRE CHE ABBRACCIANO L´ADRIATICO. MAURO ULIASSI E MORENO CEDRONI OSPITI D´ECCEZIONE DI PANE NOSTRUM DECLINANO LA LORO ARTE PREMIATA CON STELLE MICHELIN E FORCHETTE, IN ARMONIA CON LO SPECIALE CONTESTO DEDICATO AL PANE.  
 
Quattro giorni di fragranze, arte bianca e prodotti della buona terra sulla spiaggia di velluto con: Forni A Cielo Aperto e panificatori in piazza all’opera davanti al pubblico Corsi Gratuiti Di Panificazione adulti e bambini (Quest’anno incentrati sul Farro) Laboratorio dedicato alla Celiachia, l’intolleranza permanente al glutine, con un Corso Di Cucina Gluten Free. I Prodotti della Buona Terra. Sapori di un tempo e saperi dell’agricoltura di oggi. Laboratori del Gusto Slow Food. Percorsi Di Vini Marchigiani Percorsi degustativi di Birra: Il Pane Liquido Il Pane In Cucina: l’arte del riutilizzo del pane raffermo in collaborazione con alcune trattorie e osterie del centro storico di Senigallia. Edizione da chef per Pane Nostrum 2011! Anche i due stellati chef Mauro Uliassi e Moreno Cedroni alla Xi Festa Internazionale del Pane dal 15 al 18 settembre a Senigallia (Marche – An). Quattro giorni di fragranze, arte bianca e prodotti della buona terra sulla spiaggia di velluto con forni a cielo aperto, corsi gratuiti di panificazione, laboratori e degustazioni per tutti, anche i celiaci. Focus sui pani delle terre che abbracciano l´Adriatico. Dal 15 al 18 settembre, i venti di maestrale e tramontana portatori di buon tempo, faranno convergere a Senigallia (Marche – An) il profumo di tutte le deliziose fragranze panificatorie adriatiche. Torna infatti, puntuale a fine estate, la manifestazione che da 11 anni si dedica all´arte bianca, “Pane Nostrum”, Festa Internazionale del Pane (ingresso libero). La manifestazione si svolge nel cuore del centro storico di Senigallia tra Piazza del Duca, Piazza Manni e i giardini della Rocca. Una gustosa e affascinante esperienza attraverso i sapori, le fragranze, la storia, le usanze, la geografia del pane del mondo, oggi riconosciuta anche come una delle occasioni più importanti e significative che celebrano i luoghi e i prodotti di eccellenza della enogastronomia italiana. L´xi edizione di Pane Nostrum invita a intraprendere un nuovo viaggio alla scoperta dell´alimento che accomuna le culture e che ha nobilitato l´umanità secondo Pedrag Matvejevic, concentrandosi però lungo i sentieri della panificazione che uniscono le terre dell´Adriatico. Ogni anno infatti, Pane Nostrum plasma le sue edizioni su temi o aree geografiche mirate, fornendo finestre di approfondimento specifiche che a partire dalla panificazione raccontano però anche la cultura dei luoghi. Nel corso degli anni, Pane Nostrum ha raccontato “Le Strade del Pane”, “I Pani del grande freddo”, “I Pani dei Parchi”, “I Pani del Mediterraneo”, “Terra, Acqua, Aira, Fuoco: il buon pane”, “I Pani delle aree delle lingue minoritarie d’Italia”, così via… Il tema dell´edizione 2011 focalizza dunque l´attenzione sui pani che si incontrano passo dopo passo lungo le terre che abbracciano l´Adriatico. In quest´ottica non potevano mancare due amanti e conoscitori del gusto dell´Adriatico: gli chef Moreno Cedroni e Mauro Uliassi, ospiti d´eccezione di Pane Nostrum 2011. I due rinomati chef internazionali parteciperanno ognuno nel proprio stile e con i propri prodotti, declinando però la loro arte premiata con Stelle Michelin e Forchette, in armonia con lo speciale contesto dedicato al pane. Le loro prelibatezze saranno infatti proposte in modo decisamente originale, scegliendo “cibo da strada” da vestire sempre con straordinaria raffinatezza. L´inventore del Sushi all´italiana Cedroni sarà presente con i suoi prodotti di salumeria ittica e abbinamenti in una speciale ambientazione sul prato della Rocca Roveresca. Mentre Uliassi si divertirà a stupire tutti con una novità ancora top secret in anteprima proprio a Pane Nostrum. Come sempre, Pane Nostrum è un´occasione per riscoprire il valore di un alimento fondamentale, frutto di saperi antichi e di un’alchimia di elementi: terra, acqua, aria, fuoco, mani, pazienza. Ne racconta in molteplici modi le molteplici manifestazioni, la fantasia e le tradizioni, proponendo di fondo una riflessione pratica e concreta su alimentazione corretta e consapevole. Aspetto molto apprezzato da un pubblico sempre più attento e esigente. Ecco perché tra le iniziative che caratterizzano ogni anno Pane Nostrum ci sono i richiestissimi corsi gratuiti per imparare a fare il pane riservati agli adulti, così come i pomeriggi aperti ai più piccoli che possono a loro volta mettere le “Mani in pasta!” sempre con la guida di un esperto panificatore. Quest´anno i corsi avranno come filo conduttore: la farina di farro. Fare il pane è come immergere le mani nel mistero stesso della vita e delle sue diverse espressioni culturali, viste le infinite varianti esistenti. Con i laboratori, a Pane Nostrum, si impara, si impasta, ci si diverte e si scoprono o riscoprono alcuni segreti direttamente dalla voce di maestri panificatori. Si consiglia la prenotazione 338.7547793. I laboratori didattici “mani in pasta” sono invece dedicati ai bambini che invece giocano a fare il pane, approfittando di una sana merenda. Tutti i giorni dalle 15,30 alle 17,30 nell’aula didattica. In un contesto insieme semplice, coinvolgente e raffinato, si può dunque ammirare lo spettacolo dei maestri panificatori al lavoro nei cinque forni a cielo aperto allestiti in piazza, a disposizione anche per rispondere a domande su ingredienti e ricette. Accanto ai forni dedicati al tema dell´edizione, immancabile è ogni anno il forno esclusivamente concentrato sulle eccellenze delle Marche. Insieme alle specialità panificatorie provenienti dalle due sponde del mare Adriatico a Pane Nostrum 2011 si ritroveranno anche i grandi classici rappresentativi della migliore tradizione panificatoria marchigiana, italiana ed europea come il Pane di filiera Marchigiano, Pane del Duca, Pane al Farro, Pangallo, Baguette, Croissant, Bloomer Seeded Bread, Cottage Floured, hot cross buns, brown bread with, Laugenbrezel, Trauben Brote, Zopf, Pane Etneo tradizionale, Mafalda Siciliana, Pinza, Kuccalar, Pane Igp di Matera, Pane di Altopascio, Testarolo Pontremolese, Marocca di Casola, Pane tradizionale dell’Alta Murgia, Pane tradizionale di Lentini, Ur-parl. E poi ancora il Pane delle Terre di Frattula, focacce, piccole prelibatezze salate e dolci, da forno come i famosi Calcioni di Serra San Quirico. Accanto al Pane, la manifestazione sin dal suo esordio undici anni fa presenta una grande selezione di companatico di qualità attraverso la sezione de I Prodotti Della Buona Terra. La buona terra e la sapienza dell’uomo: olio, vino, miele, marmellate, salumi, formaggi… degli agricoltori delle Marche. Le associazioni professionali agricole Marchigiane (C.i.a., Copagri e Coldiretti) presentano i loro migliori prodotti in un percorso tra realtà produttive locali e prodotti eccellenti del territorio nel segno della tracciabilità. Una godibile esposizione di sapori di un tempo e saperi dell’agricoltura di oggi. L´istituto Marchigiano di Tutela Vini condurrà il pubblico all’interno dell’elegante Palazzetto Baviera, a ridosso di Piazza del Duca in un percorso de gustativo dei migliori vini marchigiani. Molto attesi e apprezzati sono poi i Laboratori del gusto (in collaborazione con Slow Food) sempre a Palazzetto Baviera. Per imparare ad abbinare i pani e ad accompagnarli con salumi, formaggi e grandi vini. Confermati anche i frequentatissimi corsi e laboratori a cura dell´Aic Marche (Associazione Italiana Celiachia). La celiachia è l’intolleranza permanente al glutine contenuto nel pane, nella pasta, nella pizza o nei biscotti. Nello spazio gestito dall’Aic, Associazione Italiana Celiachia ci si informa e si assaggia. Moltissime le iniziative in programma. Per pranzare o cenare rimanendo in tema c’è il Pane In Cucina. La cucina contadina insegna a non sprecare alcuna briciola. L’arte del riutilizzo del pane raffermo per cucinare con fantasia e preparare ottimi piatti sarà riproposta da alcune trattorie e osterie del centro storico di Senigallia in un prelibato itinerario gastronomico dedicato al pane. La Muta trattoria, Hostaria della Posta, Osteria del Teatro e la Trattoria Rimante, proporranno dei menu prodotti esclusivamente a base di pane, abbinati a carne pesce e verdure e pasta. Ad accogliere i visitatori in Piazza del Duca la tradizionale Cattedrale Di Grano. Ogni anno dal 1939 a Campocavallo, un paesino nella provincia di Ancona, si festeggia la “Festa del Covo”. Il Covo è un carro interamente coperto di spighe di grano intrecciate fra loro. Centinaia di parrocchiani lavorano per mesi e mesi alla costruzione del Covo che riproduce di anno in anno un simbolo di fede differente. La Cattedrale di Grano di quest’anno rappresenta il Santuario della Madonna di Pompei. Il grano usato viene coltivato direttamente in loco ed è grano duro, grano tenero, grano di colore blu. Le misure dell’opera sono di 11mq di base e circa 5 metri e mezzo di altezza. “Appuntamento con la qualità, la tipicità ed i sapori delle tradizioni panificatorie delle varie regioni d’Italia e del mondo” Pane Nostrum è un affascinante e articolato viaggio nella storia e nella geografia del pane. “Pane Nostrum” è una manifestazione del Comune di Senigallia, Confcommercio e C.i.a. Della Provincia di Ancona, realizzata in collaborazione con Camera di Commercio di Ancona, Provincia di Ancona Assessorato all’Agricoltura, Regione Marche Assessorato Agricoltura. “Finchè sono stata signorina, mi è toccato di fare il pane in casa. Questo voleva nostra madre, e questo bisognava fare: non per economia, (...), ma per tradizione domestica: e le tradizioni domestiche erano, in casa nostra, religione e legge. Dura legge, quella di doversi alzare prima dell´alba, quando il sonno giovanile ci tiene stretti stretti nelle sue braccia di velluto e non vuole assolutamente abbandonarci! (...) Ma passato il primo momento la faccenda prendeva il suo ritmo quasi di festa.” dalla Novella “Il Pane” di Grazia Deledda www.Panenostrum.com  
   
   
WÜBERONE GUSTO CLASSICO -30% DI GRASSI: “LEGGERO SÌ, MA DI SUINO” PER TUTTI COLORO CHE VOGLIONO UNIRE IL GUSTO ALLA LEGGEREZZA, WÜBER PROPONE WÜBERONE GUSTO CLASSICO – 30% DI GRASSI: UNA RICETTA GOLOSA CHE REGALA UN’ESPERIENZA GUSTATIVA NUOVA E APPAGANTE.  
 
“Leggero sì, ma di suino”: il Wüberone Gusto classico – 30% di grassi è un prodotto nato da un lavoro di ricerca realizzato dagli esperti e specialisti Wüber con l’obiettivo di soddisfare il gusto di coloro che amano il würstel di suino, dall’inconfondibile gusto classico, e di quelli che preferiscono invece la leggerezza e normalmente scelgono un würstel a base di carni bianche. Semplice da preparare, Wüberone Gusto classico – 30% di grassi è pronto da gustare dopo due minuti in padella, un minuto al microonde e quattro minuti di bollitura. Saporito e versatile, questo würstel è ideale per una grigliata con gli amici, come secondo piatto accompagnato da una insalata o come ingrediente per creare un antipasto sfizioso in pochi minuti. Senza polifosfati aggiunti e senza glutine, Wüberone Gusto classico – 30% di grassi è disponibile nel banco frigo in formato da tre wurstel e 250 g di peso complessivo al prezzo di 2,19 Euro e si distingue per un packaging dal colore azzurro, brillante e vivace che evidenzia la novità a scaffale. Sulla confezione è presente, inoltre, il simbolo della spiga sbarrata, sinonimo di verifica, controllo e certificazione, che indica che il prodotto può anche essere consumato dai celiaci. Gruppo Beretta Il Gruppo Beretta nasce come salumificio artigianale nel 1812 a Barzanò, nel cuore della Brianza, ed è oggi una delle più importanti aziende italiane dell´industria alimentare con 16 siti produttivi situati in Italia e all’estero, diversificati per specificità produttiva, e oltre 1.158 dipendenti. Il Gruppo, grazie all’esperienza in ambito alimentare tramandata per cinque generazioni e una costante ricerca di tecniche di produzione sempre più all’avanguardia, oggi può contare oltre 300 referenze sul mercato italiano: dai Dop più rinomati agli Igp, da tutti i prodotti “nobili” della salumeria italiana ai würstel, fino ai piatti pronti ricettati. Il Gruppo Beretta si colloca al 3° posto nel mercato italiano dei salumi, al 1° posto nel mercato dei salumi a libero servizio, con una quota di mercato del 12,5%, e al 2° posto nei piatti pronti ricettati freschi. Di rilievo anche il ruolo dell’export: i prodotti Beretta sono distribuiti in Europa, Nord America, Medio Oriente, Asia. Il fatturato del Gruppo nel 2010 è stato pari a 544 milioni di Euro. Www.berettafood.com  
   
   
BUONDI’ SFORNATO E CONSEGNATO IN EDIZIONE SPECIALE PER EATALY  
 
“Sfornato e Consegnato” proprio come avviene nella migliore tradizione pasticcera. Fragranza, profumo e morbidezza all’ennesima potenza, come se fosse stato appena sfornato dal pasticcere: queste le caratteristiche del Buondì Classico “Sfornato e Consegnato”, prodotto in edizione speciale per Eataly e consegnato entro 24 ore presso l´esclusivo store del gusto di Torino. Questa “chicca”, che riesce ad esaltare al meglio le peculiarità di freschezza e morbidezza proprie del Buondì, è il frutto di un’ambizioso progetto nato con l’obiettivo di realizzare un prodotto dedicato ad un partner d’eccezione come Eataly, la cui filosofia è tesa a valorizzare i prodotti di alta qualità della tradizione agroalimentare italiana. Di qui l’idea di creare la versione del Buondì “Sfornato e Consegnato”, che dagli stabilimenti Bistefani di Casale Monferrato viene recapitato entro 24 ore sul punto vendita Eataly in un sacchetto da 10 pezzi del peso di 330 gr., sapientemente studiato nei dettagli: trasparente e minimal, proprio per enfatizzare la naturalezza e semplicità che da sempre contraddistinguono il Buondì. Buono, semplice e genuino, il Buondì è da decenni la merendina italiana per antonomasia. Ma Buondì è anche leggero: ha infatti il 45% di grassi in meno rispetto ad un normale croissant perché è il frutto di un processo produttivo lento, che rispetta i tempi di lavorazione delle materie prime e che prevede ben 22 ore di lievitazione naturale; appena sfornato esprime dunque al meglio le proprie caratteristiche di fragranza, profumo e morbidezza  
   
   
E’ IL MOMENTO DEI SUPERITALIANS. VALERIE LAVIGNE, L’ENOLOGA CHE DONATELLA CINELLI COLOMBINI HA PORTATO DALL’UNIVERSITÀ DI BORDEAUX NELLE SUE CANTINE DEL CASATO PRIME DONNE A MONTALCINO E DELLA FATTORIA DEL COLLE NEL SUD DEL CHIANTI, CI SPIEGA IL SUO CONCETTO DI FARE VINO DI ECCELLENZA  
 
Due o più vitigni autoctoni usati insieme: sembra ovvio ma fino a pochi anni fa il blend di maggior successo era a base di Sangiovese e vitigni internazionali, oggi invece, il bisogno di identità, di originalità, di caratteri distintivi spinge gli enologi a nuove soluzioni che associano vitigni tradizionali dello stesso territorio, ma c’è di più … Valerie Lavigne, l’enologa che Donatella Cinelli Colombini ha portato dall’Università di Bordeaux nelle sue cantine del Casato Prime Donne a Montalcino e della Fattoria del Colle nel Sud del Chianti, ci spiega il suo concetto di fare vino di eccellenza. Qualcosa di opposto alla globalizzazione ma comunque capace di competere ai più alti livelli qualitativi su uno scenario internazionale. Il suo ragionamento parte con un punto interrogativo che mette in dubbio il concetto stesso di “vitigno internazionale”. Per l’esperta francese << Le varietà autoctone che producono un grande vino – il Sangiovese del Brunello, per esempio - sono sempre coltivate al loro limite Nord. Cioè sono coltivate dove è più difficile, raggiungere una completa maturazione. E’ in queste condizioni che l’espressione dell’ uva è la più originale e la più inimitabile. Allo stesso modo le varietà internazionali come Merlot, Cabernet Sauvignon o Chardonnay, che crescono in Borgogna o a Bordeaux sono nel loro limite più a Nord. Gli aromi di queste varietà, in queste situazioni climatiche, sono unici e identificabili. Se coltivati in zone con climi più caldi o più secchi possono dare buoni vini ma non grandi vini perché la loro espressione aromatica perde il suo particolare carattere. >> In altre parole il concetto “il Merlot è uguale dappertutto” è per lei una pura illusione. Anzi è solo sfidando la natura, in condizioni estreme, che si raggiunge l’eccellenza. Ma ecco che entra in gioco il “terroir” cioè l’impronta, il segno distintivo del territorio << è avere un sapore riconoscibile che fa grande un vino, il sapore che è la specifica espressione di una o più varietà di uva cresciuta in una determinata regione. Senza questa autentica impronta del terroir non ci può essere diversità. La ricerca di qualità è quindi, secondo me, indissolubilmente legata ai concetti di territorio, identità e quindi diversità.>> Questo concetto, mette la vigna nel ruolo di protagonista assoluto, porta con sé una domanda: qual è la direzione da prendere? << Penso che sia il momento di studiare blend fra varietà autoctone, cioè di produrre vini collegati a uno specifico territorio quindi con un sapore riconoscibile e inimitabile. Perché non immaginare la combinazione di colore, potenza, bassa acidità e forte tannino del Sagrantino con la maggiore delicatezza, maggiore acidità e meno colore del Sangiovese? E’ la qualità del tannino di ciascuna delle due uve che deve guidare il blend. Ma ci sono probabilmente altre strade per esplorare ed approfondire. Penso a un’altra varietà dell’area centro italiana come il Colorino.>> Un punto di vista coraggioso, quello della studiosa francese che, nelle sue opinioni, rispecchia gli anni di ricerche sugli aromi del vino effettuate nella più prestigiosa università di enologia del mondo. Le sue capacità di studiosa e di assaggiatrice, hanno fatto scegliere Valérie dal Preside della Facoltà di enologia di Bordeaux, Denis Dubordieu, per costituire, con Christophe Olivier, un gruppo di consulenti che seguono cantine del calibro di Châteaux d’Yquem, Margaux e Cheval Blanc. Valerie, non è una donna qualunque, ma un’esperta le cui opinioni contano nel mondo del vino. Identità a tutti i costi dunque, e salvaguardia dei caratteri distintivi delle uve di uno specifico territorio ottenuta anche attraverso un rapporto diverso con le botti << Il legno non deve disturbare questa autenticità, deve rimanere un supporto, un elemento della complessità del vino>>. Allo stesso modo come il terreno vitato deve essere << eco compatibile per produrre grandi vini>>. Nelle sue parole un deciso no a chi inquina giustificandosi con l’intento di fare vini d’eccellenza. <<Nessun residuo di pesticidi non solo nei vini ma anche nella terra, nell’acqua e nell’aria. Una campagna pulita è bella. I produttori di un territorio che difendono l’ambiente investono sul futuro economico, sociale e culturale dei loro figli>>.  
   
   
RON MILLONARIO SOLERA 15 RESERVA ESPECIAL CONQUISTA NON SOLO IN ITALIA MA ANCHE ALL’ESTERO SEMPRE PIÙ DI TENDENZA, COSMOPOLITA, PIACE A MOLTI E SEDUCE IL GENTIL SESSO  
 
Il mercato del rum mostra trend affini nei vari mercati internazionali. Un fenomeno comune a molti paesi è il tramonto dell’whisky, bevanda soprattutto maschile, da sorseggiare in solitudine, e l’affermazione del più conviviale rum non solo caraibico, ma anche peruviano come nel caso di Ron Millonario Solera 15. Ciò per dire che il rum dimostra di avere sempre più appeal e sa conquistare anche il pubblico femminile che da sempre ai distillati preferisce i più dolci liquori. Il rum ha una doppia anima: una costituita dalle produzioni giovani, ossia i bianchi, adatti al bere miscelato (e i cocktail più richiesti sono proprio quelli che vedono protagonista il rum), l’altra costituita dai rum invecchiati da bere in purezza, di colore caldo e gusto morbido. Ora si evidenzia che le donne hanno sposato entrambe le anime in quanto hanno dimostrato di preferire i vari Mojito ai cocktail tipicamente femminili come il Cosmopolitan, e al tempo stesso si sono lasciate conquistare dalle note rotonde e vellutate dei rum di lungo affinamento; in controtendenza l’U.k., paese in cui le donne sembrano prediligere i rum bianchi da cocktail che non richiedono una conoscenza approfondita del prodotto. In Germania circa il 30 per cento della clientela che acquista Ron Millonario Solera 15, ossia una produzione lungamente maturata nel legno, per cui suadente e di grande piacevolezza, è di sesso femminile. L’appeal del rum, come detto, è dato dalla convivialità soprattutto espressa nell’ambito dei cocktail che vede i giovani i più fedeli consumatori. Sono invece i rum più impegnativi appannaggio di un pubblico più adulto. Le tendenze del mercato mostrano come la crisi abbia “educato” anche i consumatori del mondo del rum. Sono sempre più numerosi, almeno nel pubblico adulto, gli acquirenti orientati a prodotti di nicchia, mostrando di preferire bere in minor quantità, ma meglio: una sola bottiglia di fascia alta, che più bottiglie di minore qualità. Rispetto agli abbinamenti con i cibi, il rum viene considerato, alla stregua degli altri distillati, troppo impegnativo e in genere a tavola gli è preferito il vino. Per contro, a conclusione di pranzo o cena, in abbinamento a cioccolato o con il sigaro, è insuperabile. Londra e New York sono i due epicentri del fenomeno dei cocktail che sono alimentati dal rum. Il bancone di un bar può contare anche 50 referenze di rum così da soddisfare qualsiasi tipo di esigenza. La conoscenza del marchio e delle caratteristiche del prodotto è sicuramente importante, soprattutto per il pubblico più esperto. Ma di pari passo occorrono investimenti attraverso il marketing per dare visibilità al prodotto anche proponendo bottiglie diverse, come è il caso di quella impagliata e del prezioso decanter dei rum Millonario Solera 15 e Ron Millonario Xo.  
   
   
LA TERZA EDIZIONE DEL TROFEO SAN MICHELE DEDICATO AL CHIARETTO SPUMANTE VA ALL’AZIENDA AGRICOLA CASARETTI  
 
Da quest’anno il concorso di Cavaion Veronese si avvale del riconoscimento del Ministero della Politiche Agricole. I produttori del Bardolino Chiaretto in versione spumante sono passati in pochi anni da 4 a 26. Mezzo milione le bottiglie prodotte, ma l’interesse del pubblico e della critica è in continua crescita. La terza edizione del Trofeo San Michele, il concorso che il Comune di Cavaion Veronese ha voluto dedicare al Bardolino Chiaretto Spumante, ha visto il successo dell’azienda agricola Casaretti, piccola realtà produttiva di Calmasino di Bardolino, guidata da due giovanissimi produttori, Gianmaria e Stefano Rossi: il primo si prende cura delle viti, mentre il secondo è responsabile della cantina. Insieme, sulle orme del padre Lorenzo e del nonno Agostino, proseguono una tradizione di famiglia che ha avuto inizio nel 1911. Il concorso di Cavaion Veronese, da quest’anno riconosciuto ufficialmente dal Ministero delle Politiche Agricole, ha una caratteristica che lo rende abbastanza singolare nel panorama delle competizioni enologiche: premia un solo vino. Al vincitore va il diritto di conservare per un anno il trofeo realizzato in pietra, legno ed oro da due artisti cavaionesi, Adelino Rossi e Sebastiano Zanetti. Dopo un anno la scultura (Cavaion è zona di tradizionale lavorazione del marmo) viene rimessa in palio. La prima edizione fu vinta dall’azienda agricola Costadoro di Bardolino, la scorsa edizione vide il successo dell’azienda agricola Enzo Righetti di Cavaion Veronese, mentre questa volta è stata dunque l’azienda agricola Casaretti di Calmasino di Bardolino a ricevere il premio dalle mani del sindaco di Cavaion, Lorenzo Sartori. È stato proprio Sartori a ricordare, durante la cerimonia di premiazione, come la moderna scuola spumantistica del Chiaretto abbia preso le mosse a Cavaion oltre un quarto di secolo fa. Erano una ventina le etichette di Chiaretto Spumante in competizione: una panoramica molto ampia della produzione del rosato bardolinese con le bollicine, che conta complessivamente un parterre di 26 produttori (alcuni peraltro con produzioni molto limitate, e comunque inferiori al limite fissato dal regolamento del Trofeo San Michele), mentre erano appena 4 una manciata di anni fa. L’interesse per il Chiaretto Spumante è in continua crescita e sta dando al comparto del Bardolino grosse soddisfazioni anche a livello internazionale: basti ricordare le medaglie raccolte al Mondial du Rosé a Cannes o la citazione del Bardolino Chiaretto Spumante tra i più interessanti prodotti italiani del momento nella categoria “pink fizz” (si potrebbe tradurre come “bollicine rosa”) da parte della rivista britannica Decanter. “La produzione di Chiaretto Spumante - spiega il presidente del Consorzio di tutela del Bardolino, Giorgio Tommasi - è ancora abbastanza limitata sotto il profilo quantitativo: stimiamo che in totale le bottiglie prodotte siano attorno al mezzo milione. Peraltro, l’interesse da parte sia dei consumatori che della critica è in costante incremento, il che fa del Chiaretto Spumante un’interessante opportunità di diversificazione della produzione, in tutta coerenza con la nostra vocazione a proporre vini freschi, fruttati, facilmente accompagnabili sia alla tavola quotidiana che ai piatti più complessi”