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Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Novembre 2011
Politica
UE: DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE BARROSO E IL PRESIDENTE VAN ROMPUY SULL´INTENZIONE DELLE AUTORITÀ GRECHE DI INDIRE UN REFERENDUM  
 
Bruxelles, 2 Novembre 2011 - Al vertice del 27 ottobre, i capi di Stato o di governo della zona euro hanno concordato un pacchetto completo che include il rafforzamento del capitale delle banche europee, l´ottimizzazione significativa delle risorse del Efsf e il rafforzamento della zona euro di governance, nonché di coordinamento e di monitoraggio questioni economiche e di bilancio. Stiamo lavorando in merito all´attuazione di tali decisioni, che sono più che mai necessaria, senza indugio. Nel corso di questo vertice, i capi di Stato o di governo degli Eurozone hanno concordato l´istituzione di un nuovo programma per la Grecia di € 100.000.000.000 finanziato dall´Ue e dal Fmi. Un accordo è stato raggiunto con il settore privato per portare il debito greco su un percorso sostenibile, che prevede uno sconto del 50% del debito detenuto da creditori privati, o di una cancellazione dell´ordine di 100 miliardi di €. Gli Stati membri della zona euro sono disposti a contribuire a tutte le misure relative al settore privato per la somma di 30 miliardi di €. Questo Psi, insieme ad un ambizioso programma di riforma, sarebbe strumentale per raggiungere un livello del debito del 120% entro il 2020. Questa riduzione sostanziale potrebbe alleviare l´onere per il bilancio greco e quindi sostenere la crescita e le politiche di posti di lavoro ´ Prendiamo atto dell´intenzione delle autorità greche di indire un referendum. Siamo convinti che questo accordo è la migliore per la Grecia. Abbiamo piena fiducia che la Grecia onorerà gli impegni assunti in relazione alla zona euro e della comunità internazionale. I presidenti del Consiglio europeo e la Commissione hanno avuto una conversazione telefonica con il Primo Ministro Papandreou. I Presidenti sono in contatto con i membri della zona euro e continuerà ad essere, a margine della riunione del G20 a Cannes.  
   
   
IL PRESIDENTE BARROSO: L´EUROPA HA COMPIUTO IMPORTANTI PASSI IN AVANTI  
 
Bruxelles, 2 novembre 2011 - Di seguito l’intervento del 27 ottobre del presidente Barroso: “Quando due settimane fa presentai la tabella di marcia della Commissione per la stabilità e la crescita - invitando a intervenire in cinque aree fondamentali - dissi con chiarezza che l´Europa dovrà fornire una risposta globale alla crisi del debito sovrano. Penso che adesso disponiamo di una direzione di marcia molto chiara. Infatti, su tutti i cinque punti di questa tabella di marcia, l´Europa ha compiuto importanti passi in avanti. Lasciatemeli brevemente illustrare. In primo luogo, sulla Grecia. Il nostro obiettivo primario è quello di riportare il debito del paese a livelli sostenibili. Ciò è essenziale non solo per la Grecia, ma per l´Unione europea nel suo complesso. Gli accordi raggiunti stanotte aprono la porta a un livello adeguato di partecipazione volontaria degli investitori del settore privato, che permetterà di lavorare alla presentazione di un secondo programma di assistenza finanziaria per la Grecia. Siamo determinati a concludere su questo punto entro la fine di quest´anno. Il Summit Euro ha chiesto alla Commissione di svolgere un ruolo ancora più attivo nel monitorare l´attuazione di questo secondo programma. La Grecia deve continuare con le riforme strutturali e le misure di risanamento fiscale in modo da trasformare la sua capacità di generare crescita. In secondo luogo, abbiamo concordato di sostenere due opzioni riguardo alle operazioni di leva finanziaria dell´Efsf (lo strumento europeo per la stabilità finanziaria). Insieme, queste ci permetteranno di prevenire più efficacemente altri contagi. Ho sempre insistito sulla necessità di dotare l´Efsf di adeguata flessibilità e risorse, e quindi mi compiaccio particolarmente di questa decisione. In terzo luogo, siamo felici del fatto che tutti gli Stati membri dell´Unione europea abbiano concordato una serie di misure miranti a ristabilire la fiducia nel settore bancario. Tali misure contemplano sia la questione del capitale che quella del finanziamento. Sottolineo che il nostro obiettivo è garantire che le banche continuino a garantire il credito all´economia reale. Le autorità di vigilanza nazionali devono lavorare affinché ciò accada, segnatamente attraverso l´Autorità bancaria europea (Eba). Le conclusioni di questa notte chiariscono inoltre che "le banche dovrebbero essere soggette a vincoli per quanto riguarda la distribuzione di dividendi e gratifiche" fin quando la ricapitalizzazione non sia stata completata, giacché il nostro approccio è incentrato anche su una maggiore responsabilità e su un giusto contributo del settore finanziario. Quarto: come sapete queste sono misure eccezionali per tempi eccezionali. L´europa non dovrà mai più trovarsi in questa situazione. Per questo dobbiamo migliorare ulteriormente la nostra governance economica, in particolare nella zona euro. Il vertice Euro di stasera apre la strada ad un ulteriore rafforzamento del coordinamento e della sorveglianza. Su questo punto, il ruolo centrale della Commissione è stato rinforzato. Stiamo già lavorando su idee concrete che vanno al di là del recente accordo sul pacchetto legislativo in materia di governance economica (il cosiddetto "six pack") - e quindi anche della normativa recentemente approvata - e presenteremo queste proposte in un futuro assai prossimo. Infine abbiamo affrontato i temi della stabilità e della crescita. Domenica avevamo già parlato della crescita, e quindi non mi ripeterò, ma vorrei sottolineare che tutto questo riguarda anche la crescita. Abbiamo bisogno di disciplina fiscale, ma allo stesso tempo dobbiamo dimostrare ai nostri cittadini che c´è speranza, che possiamo rilanciare la crescita approfondendo il nostro mercato interno, tramite riforme strutturali. Al contempo anche i singoli paesi devono però proseguire i loro sforzi in termini di stabilità. Per questo abbiamo accolto con particolare favore gli annunci fatti dall´Italia. Per concludere, il pacchetto che abbiamo concordato questa sera è un pacchetto completo, a conferma del fatto che l´Europa farà ciò che serve per salvaguardare la stabilità finanziaria. L´ho detto precedentemente e lo ripeto: questa è una maratona, non uno sprint. Il lavoro tecnico necessario per finalizzare alcuni aspetti di questo pacchetto sarà completato dalle autorità competenti nelle prossime settimane. Dal canto suo, la Commissione presenterà ulteriori proposte riguardo a un metodo comunitario per uscire da questa crisi. La prossima settimana saremo in grado di dimostrare ai nostri partner del G20 che l´Europa è capace di giungere a un accordo per chiudere il pacchetto di misure volte a ripristinare la fiducia nel settore bancario europeo, di garantire le adeguate salvaguardie, di accelerare il nostro ambizioso programma di crescita nonché di rafforzare ulteriormente la sorveglianza economica e il coordinamento. Perché vogliamo dimostrare ai nostri partner e ai nostri cittadini che siamo pronti a completare la nostra unione monetaria con una vera unione economica.”  
   
   
CONSIGLIO EUROPEO: DEPUTATI OTTIMISTI MA CAUTI  
 
Bruxelles, 2 novembre 2011 - I parlamentari europei lo scorso 27 ottobre hanno espresso il loro apprezzamento per l´accordo raggiunto la notte scorsa. Nonostante ciò sottolineano che molto deve essere ancora fatto e che questo è solo il primo passo per uscire dalla crisi. La maggior parte dei capigruppo politici hanno richiesto una maggiore integrazione economica all´interno dell´Unione europea, mentre una parte dubita che l´accordo di ieri cambierà realmente le cose. "Siamo i testimoni di un momento storico dell´Unione europea". Il Presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek ha aperto il dibattito di oggi con questo parole. Il presidente della Consiglio europeo Herman Van Rompuy ha riassunto i punti principali dell´accordo: maggiori risorse per rinforzare il Fondo europeo di stabilità finanziaria (Efsf) e prevenire un effetto domino tra stati, la ricapitalizzazione delle banche per rassicurare il sistema bancario europeo, le riforme strutturali e di consolidamento fiscale (che riguarda da vicino l´Italia) e, infine, le misure per stimolare la crescita all´interno dell´Unione. "Mercoledì notte è stata una fase cruciale per la politica europea" ha aggiunto. Il presidente della Commissione europea José Manuel Barroso ha spiegato che l´Europa è più vicina ad una soluzione per uscire dalla crisi e che le conclusioni raggiunte dal Consiglio europeo dimostrano una presa di coscienza circa l´importanza dell´integrazione economica nell´Unione. Specialmente nell´eurozona. "La Commissione si impegna a una vera unione economica" ha sottolineato Barroso, ripetendo che la Commissione intende proporre una tassa sulle transazioni finanziarie, il genere di azione che le persone si aspettano, interpretabile come un contributo del settore finanziario alla società. Il capogruppo del Partito popolare europeo, il francese Joseph Daul ha dichiarato che "abbiamo bisogno di adottare un nuovo modello di governance economica: senza questa l´euro non funzionerà nel lungo termine". E ancora: "Abbiamo bisogno di integrazione sociale, fiscale e budgetaria nei paesi dell´eurozona. Questa integrazione, questa Europea politica, è una necessità assoluta". Il socialista tedesco Martin Schulz pensa che l´accordo di ieri sia stato "un passo in avanti, ma non una soluzione finale". Sperava infatti che queste decisioni fossero prese un anno fa e ha chiesto delle misure contro l´evasione fiscale e per l´introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie. "Il nome del Parlamento europeo non è stato inserito nelle conclusioni´ ha inoltre avvisato il deputato tedesco, ricordando che non ci saranno modifiche nel trattato senza l´accordo del Parlamento. Il deputato belga Guy Verhofstadt del gruppo Alde ha espresso il suo apprezzamento per l´accordo raggiunto dal Consiglio europeo, ma ha avvertito che crescita e stabilità nel medio e lungo termine saranno possibili unicamente garantendo un´unione fiscale e economica, oltre che monetaria. Gli eurobond potranno mettere freno alle tensioni, ma è necessario che Barroso faccia delle proposte concrete al più presto. "Ho l´impressione che l´Eurozona stia servendo unicamente a una parte dei Paesi membri, e non tutti" ha dichiarato il capogruppo dei Conservatori e riformisti Jan Zahradi. Anche il capogruppo dei Vedi Rebecca Harms ha approvato l´accordo di mercoledì notte dimostrando un certo scetticismo rispetto alle misure. La deputata tedesca si chiede infatti se la ricapitalizzazione bancaria e i tagli del debito greco saranno sufficienti e se i mercati reagiranno in maniera positiva alla pressione esercitata dal Fondo europeo di stabilità finanziaria (il cosiddetto "Fondo salva stati"). Lothar Bisky, capogruppo tedesco della Sinistra Unita, ha approvato i tagli del 50% del valore dei bond greci in possesso delle banche chiedendosi però se quest´azione riuscirà a riequilibrare la situazione in Grecia. Per quanto tempo un governo può agire in maniera contraria alla volontà della maggioranza dei cittadini? Si è chiesto Bisky riferendosi alle condizioni imposte alla Grecia dall´Unione europea e del Fondo monetario internazionale. L´olandese Bastiaan Belder, capogruppo dei democratici indipendenti ha spiegato che "questa crisi tocca le basi più profonde della stabilità europea" e che è necessario "ristabilire la fiducia dei mercati". Conclusioni del summit: Grecia - Tagli del 50% sul valore dei titoli di stato greci nei portafogli delle banche; Efsf - Un aumento del "Fondo salva stati" fino a mille miliardi di euro. Ricapitalizzazione delle banche - Il coefficiente patrimoniale passa al 9% entro il 2012.  
   
   
UE, BORGHEZIO: RICAPITALIZZARE LE BANCHE NON BASTA. OCCORRE LA LEGGE GLASS-STEGALL  
 
 Bruxelles, 2 novembre 2011 - "A cosa serve che l´Ue ricapitalizzi le banche, senza però vincolarle a investimenti solo in direzione della produttività e dello sviluppo,specie delle Pmi , e non della speculazione. Tutto ciò non serve se non si decide ad adottare norme ispirate alla Glass-stegall, con la netta separazione delle banche di raccolta e risparmio dalle banche d´affari. Lo hanno capito persino gli ´indignados´ di New York, perché l´Eurolandia non lo vuole capire?"  
   
   
FISCALITÀ: LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE ALL´ITALIA DI ATTUARE LE NORME UE IN MATERIA DI IVA  
 
Bruxelles, 2 novembre 2011. La Commissione europea il 27 ottobre ha formalmente invitato l´Italia a conformarsi alla legislazione dell´Ue adottando e comunicando alla Commissione le misure nazionali destinate a dare attuazione alle norme Ue relative al sistema comune d´imposta sul valore aggiunto e alle norme Ue sull´Iva in relazione all´evasione fiscale connessa all´importazione. La direttiva 2009/162/Ue, che modifica varie disposizioni della direttiva 2006/112/Ce, chiarisce alcuni aspetti della direttiva Iva per garantire un´applicazione più coerente di tali norme in tutta l´Unione a vantaggio delle imprese e dei consumatori. La direttiva 2009/69/Ce, che modifica la direttiva 2006/112/Ce relativa al sistema comune d´imposta sul valore aggiunto in relazione all´evasione fiscale connessa all´importazione, stabilisce norme chiare sul regime fiscale di determinate importazioni per contrastare più efficacemente le frodi fiscali. La mancata attuazione di tali direttive da parte dell´Italia complica il sistema dell´Iva per il contribuente rendendolo più passibile di frodi. La richiesta della Commissione all´Italia circa l´attuazione delle due direttive in oggetto viene trasmessa sotto forma di parere motivato, che costituisce la seconda fase del procedimento d´infrazione dell´Ue. La Commissione si riserva il diritto di adire la Corte di giustizia dell´Ue se entro due mesi l´Italia non apporterà le opportune modifiche alla propria legislazione.  
   
   
SICUREZZA SOCIALE: LA COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE ALL´ITALIA DI VERSARE LE PRESTAZIONI FAMILIARI AI LAVORATORI TRANSFRONTALIERI  
 
Bruxelles, 3 novembre 2011 – La Commissione europea il 27 ottobre ha chiesto all´Italia di ottemperare agli obblighi che le incombono in forza della normativa Ue, ossia di versare alcune prestazioni familiari previste dalla regione Trentino-alto Adige e dalla provincia di Bolzano a lavoratori che lavorano nella suddetta regione e nella suddetta provincia, ma vivono in Austria. L´attuale rifiuto delle autorità italiane di versare tali prestazioni ai lavoratori si basa sul fatto che tali lavoratori non risiedono nel Trentino-alto Adige o a Bolzano. Conformemente alla normativa Ue i lavoratori transfrontalieri (persone che lavorano in uno Stato membro ma risiedono in un altro nel quale fanno ritorno quotidianamente o almeno una volta la settimana) sono coperti dal sistema di sicurezza sociale del paese in cui lavorano e non dal sistema del paese in cui risiedono. Le attuali condizioni di residenza poste dall´Italia per le prestazioni familiari costituiscono pertanto un ostacolo alla libera circolazione dei lavoratori. La richiesta della Commissione si configura come "parere motivato" nel quadro del procedimento di infrazione dell´Ue. Se entro due mesi l´Italia non adeguerà la propria legislazione alla normativa dell´Ue la Commissione potrebbe decidere di deferire l´Italia alla Corte di giustizia dell´Ue. Contesto Il governo italiano sostiene che le prestazioni familiari regionali e provinciali rientrino nella nozione di "assistenza sociale" e ad esse non si applichino pertanto le norme Ue che fanno esclusivamente riferimento alla "sicurezza sociale". La giurisprudenza della Corte di giustizia dell´Ue statuisce però in modo chiaro che una prestazione può essere considerata rientrare nella "sicurezza sociale" ove essa sia concessa senza una valutazione individuale dello stato di necessità personale. Nel caso in questione le prestazioni rappresentano una forma di sostegno finanziario per la cura dei figli, motivo per cui sono automaticamente concesse alle persone che hanno un figlio senza valutarne la situazione individuale. La Commissione ritiene, in linea con la pregressa giurisprudenza della Corte di giustizia dell´Ue, che si tratti di prestazioni di "sicurezza sociale" alle quali si applica pertanto la legislazione Ue sul coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale.  
   
   
LA PRIMAVERA ARABA VINCE IL PREMIO SAKHAROV 2011 UN SIMBOLO PER TUTTE LE PERSONE CHE LAVORANO PER LA DIGNITÀ, LA DEMOCRAZIA E I DIRITTI FONDAMENTALI NEL MONDO ARABO E OLTRE QUESTE PERSONE HANNO CONTRIBUITO AI CAMBIAMENTI STORICI AVVENUTI NEL MONDO ARABO.  
 
Bruxelles, 2 novembre 2011 - Il Premo Sakharov del Parlamento europeo per la libertà di pensiero 2011 è stato assegnato a 5 rappresentanti del popolo arabo per esprimere riconoscimento e sostegno alla loro lotta per la democrazia e per i diritti umani. Il premio sarà consegnato ai vincitori dal Presidente Jerzy Buzek durante una seduta solenne a Strasburgo il prossimo 14 dicembre. Il Premio Sakharov 2011 va a Asmaa Mahfouz (Egitto), Ahmed al-Zubair Ahmed al-Sanusi (Libia), Razan Zaitouneh (Siria), Ali Farzat (Siria) e, postumo, a Mohamed Bouazizi (Tunisia). Queste candidature erano state presentate congiuntamente dai gruppi politici Ppe, S&d, Alde e Verdi. Dopo la decisione della Conferenza dei presidenti (che riunisce i Presidente del Pe e i leader dei gruppi politici) di giovedì mattina, Buzek ha dichiarato: "Queste persone hanno contribuito ai cambiamenti storici avvenuti nel mondo arabo e questo premio conferma la solidarietà e il forte sostegno del Parlamento alla loro lotta per la libertà, la democrazia e la fine dei regimi autoritari". Buzek ha poi aggiunto che il premio rappresenta "un simbolo per tutte le persone che lavorano per la dignità, la democrazia e i diritti fondamentali nel mondo arabo e oltre". Asmaa Mahfouz - Asmaa Mahfouz è entrata a far parte del Movimento giovanile egiziano 6 Aprile nel 2008, aiutando a organizzare scioperi per i diritti fondamentali. La persecuzione patita da giornalisti e attivisti sotto il regime di Mubarak e anche l´esempio tunisino hanno convinto Mahfouz a organizzare una forma di protesta personale. I suoi post su Facebook, Youtube e Twitter hanno aiutato a sostenere le richieste degli egiziani durante le manifestazioni in Piazza Tahrir. Dopo essere stata detenuta dal Consiglio supremo delle forze armate, Mahfouz è stata liberata su cauzione in seguito all´intervento d´importanti attivisti. Ahmed al-Zubair Ahmed al-Sanusi - Ahmed al-Sanusi, conosciuto anche come il "prigioniero di coscienza", ha passato 31 anni nelle carceri libiche dopo aver organizzato un colpo di stato contro il colonnello Gheddafi. Membro del Consiglio nazionale transitorio, sta ora lavorando per "realizzare la libertà e riconquistare la dignità" e veder riconosciuti i valori democratici nella Libia post Gheddafi. Razan Zaitouneh - Razan Zaitouneh, avvocatessa per i diritti umani, è creatrice e autrice del blog Syrian Human Rights Information Link (Shril - Collegamento all´informazione sui diritti umani della Siria). Ha denunciato pubblicamente gli assassinii e gli abusi compiuti dalla polizia e dall´esercito siriano. I sui post sono diventati un´importante fonte d´informazione per i media internazionali. Zaitouneh si nasconde ora dalle autorità che la accusano di essere un´agente straniera e hanno arrestato il marito e il fratello minore. Ali Farzat - Ali Farzat, autore di satira politica, è un noto critico del regime siriano e del suo leader, il Presidente Bashar al-Assad. Quando sono scoppiate le rivolte di marzo 2011, Farzar ha iniziato a essere più diretto con le sue vignette e le sue caricature di Bashar al-Assad sono arrivate a ispirare la rivolta in Siria. Nel mese di agosto 2011, le forze di sicurezza siriane l´hanno picchiato violentemente, rompendogli entrambe le mani come "avvertimento", e gli hanno confiscato i suoi disegni. Mohamed Bouazizi - Mohamed Bouazizi, commerciante nel mercato tunisino, si è dato fuoco per protesta contro gli incessanti tormenti e umiliazioni subiti dalle autorità tunisine. La rabbia e la solidarietà comune scaturite da questo gesto hanno portato alla cacciata del Presidente tunisino Zine El Abidine Ben Ali e scatenato rivolte e cambiamenti vitali in altri paesi arabi come l´Egitto e la Libia, dando avvio a ciò che è stata definita la "Primavera araba". Il Premio Sakharov per la libertà di pensiero - Il Premio Sakharov per la libertà di pensiero deve il suo nome allo scienziato e dissidente sovietico Andrej Dmitrievic Sakharov e è assegnato annualmente dal 1988 dal Parlamento europeo a persone o organizzazioni che hanno contribuito in maniera significativa alla lotta per i diritti umani e la democrazia. Il riconoscimento è accompagnato da un premio di € 50.000. Quest´anno, gli altri due finalisti selezionati sono stati Dzmitry Bandarenka, attivista civile e giornalista bielorussa, e la comunità colombiana per la pace di San José de Apartado.  
   
   
MEDIATORE EUROPEO: UN RUOLO CHIAVE PER ISTITUZIONI PIÙ APERTE  
 
Bruxelles, 2 novembre 2011 - Il Mediatore dell´Ue ha un compito centrale nel rendere le istituzioni europee più aperte e trasparenti e dovrebbe continuare a difendere il diritto dei cittadini ad accedere ai documenti, secondo quanto afferma una risoluzione adottata giovedì dal Parlamento. Nel 2010, il Mediatore europeo ha ricevuto 2.667 denunce da parte di cittadini, imprese, associazioni, Ong e uffici regionali. Secondo quanto attestato dal Parlamento, la denuncia più comune riguarda la mancanza di trasparenza nell´amministrazione dell´Unione europea (che ricorre nel 33% di tutte le richieste chiuse). Il regolamento sull´accesso ai documenti delle istituzioni Ue è in vigore da 10 anni e si basa sul concetto fondamentale che la trasparenza dovrebbe rappresentare la regola e il segreto l´eccezione, sottolinea il Parlamento, notando che le istituzioni "si battono ancora contro questa idea". Il Parlamento incoraggia il Mediatore a continuare a insistere sul diritto fondamentale dell´accesso ai documenti e sull´idonea attuazione del principio della trasparenza nel processo decisionale. Allo stesso tempo, deplora la mancanza di progressi nella procedura di rifusione e sollecita Consiglio e Commissione a essere più aperti, concedendo l´accesso ai documenti e alle informazioni ai cittadini e al Parlamento europeo. Un portale web per le petizioni - Il testo della risoluzione evidenzia un calo rispetto all´anno scorso di oltre 400 denunce "irricevibili", ossia di quei reclami risultati poi non rientrare nella sfera di competenza del Mediatore. Il Parlamento concorda nell´attribuire questo risultato all´introduzione di una guida interattiva sul sito web del Mediatore europeo nel 2009 e sollecita l´attivazione di un analogo portale web per la sua commissione per le petizioni al fine di migliorare la visibilità e la trasparenza dell´istituzione. Background - Nel 2010 il Mediatore ha ricevuto 2.667 reclami rispetto ai 3.098 del 2009. In oltre il 70% dei casi trattati, il Mediatore è stato in grado di aiutare i denuncianti aprendo egli stesso un´inchiesta, trasferendo la denuncia a un organismo competente nazionale o dell´Unione o consigliando al denunciante a chi rivolgersi. L´oggetto più comune nelle indagini chiuse dal Mediatore nel 2010 è stato una mancanza di trasparenza nell´amministrazione dell´Unione europea (33%), compreso il rifiuto a rilasciare documenti o informazioni. Altri casi riguardavano problemi nell´esecuzione di contratti Ue o bandi di gara, ingiustizia, abuso di potere, o discriminazione. Il Mediatore si occupa di casi di cattiva amministrazione nelle istituzioni e agenzie Ue, come ad esempio il rifiuto di garantire ai cittadini l´accesso a documenti, l´abuso di potere, la discriminazione, le irregolarità amministrative e le mancate risposte da parte dell´amministrazione europea. Nikiforos Diamandouros è in carica come mediatore dal gennaio 2003. In 15 anni, il suo ufficio ha risposto a oltre 36.000 denunce da tutt´Europa.  
   
   
BOLZANO; SUCCESSO DEL CONVEGNO INFORMATIVO SUL PROGRAMMA INTERREG IV ITALIA-AUSTRIA 2007 - 2013  
 
 Bolzano, 2 novembre 2011 - Oltre 200 persone hanno preso parte all’evento annuale nell’ambito del Programma Interreg Iv Italia-austria, organizzato dalla Ripartizione Affari comunitari in collaborazione con la Regione partner Veneto, che si è svolto recentemente presso il Centro congressi Villa Fiorita a Monastier di Treviso. Nel corso del convegno sono stati presentati dei progetti best-practice, una brochure a tema e vari stand espositivi. Villa Fiorita a Monastier di Treviso si è rivelata essere lo scenario perfetto per una manifestazione alla quale hanno aderito oltre 200 persone. Arrivati a metà del periodo di Programma, l’Autorità di gestione ha ritenuto opportuno informare sull’attività svolta e trarre i primi bilanci. Sono concreti e tangibili i successi ottenuti dal Programma: 4 avvisi pubblicati, 183 proposte progettuali presentate, di cui 98 progetti approvati, 78% del budget complessivo assegnato, ultimi progetti approvati nel giugno scorso, in media 720.000 euro concessi ad ogni progetto, valore totale dei finanziamenti superiore a 78 milioni di euro, mediamente 4 partner per progetto e 256 partner. Un’attenzione particolare è stata rivolta ai progetti Interreg in fase di attuazione illustrati nella nuova pubblicazione “Cyclorama“, dedicata ai progetti best practice. Vi sono descritti 25 dei 98 progetti finora approvati in diversi settori tematici, e di tutti sono stati messi in evidenza gli obiettivi e gli aspetti sostenibili. L’evento ha permesso a 21 progetti di esporre le proprie attività al pubblico nell’ambito di una mostra espositiva, e sei di loro hanno riferito sul podio: un’occasione molto gradita dal pubblico per creare nuovi contatti. I rappresentanti della regione Veneto, della Commissione Europea, della Cancelleria Federale Austriaca e del Ministero per lo sviluppo economico hanno partecipato attivamente ai lavori, sottolineando più volte i successi ottenuti dal Programma, citato dalla Ce come esempio di buona pratica. La brochure “Cyclorama” è disponibile su www.Interreg.net e nella sezione “pubblicazioni” del sito della Ripartizione Affari comunitari e presso l’Ufficio per l’integrazione europea in via Conciapelli, 69 a Bolzano.  
   
   
TIROLO, ALTO ADIGE, TRENTINO: RSA A CONFRONTO NELL’EUREGIO VIVONO OLTRE 300.000 PERSONE CON PIÙ DI 65 ANNI  
 
 Trento, 2 novembre 2011 - L’invecchiamento della popolazione rappresenta una delle sfide più importanti per tutte le società occidentali. Per affrontarla con efficacia occorre sfruttare al meglio le risorse disponibili, migliorando ed innovando gli attuali servizi di assistenza agli anziani. E’ stato questo il tema al centro del convegno "Creare valore.... La responsabilità sociale delle strutture residenziali per anziani" che si è tenuto il 27 ottobre a Trento presso la sala della Cooperazione Trentina, organizzato dal Gect Euregio con il supporto di Upipa, Arpa e Arge Tiroler Altenheime, le associazioni che rappresentano le residenze sanitarie assistenziali di Trentino, Alto Adige e Tirolo. La sfida è quella di poter continuare a garantire, anche in futuro, gli attuali livelli di assistenza agli anziani, come hanno ribadito, aprendo i lavori, gli assessori alla sanità della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi e della Provincia autonoma di Bolzano Richard Theiner. Entrambi hanno evidenziato quanto sia importante ragionare insieme cercando di mettere in rete le rispettive potenzialità. Rossi ha ricordato che, secondo le stime, in Trentino nel 2030 ci saranno oltre 50.000 ultraottantenni. Per questo, ha aggiunto l’Assessore trentino, occorre verificare la sostenibilità del sistema nel corso degli anni, riflettendo sulla conpartecipazione dei cittadini alla spesa sanitaria e quindi esplorando la frontiera dei fondi sanitari. L’assessore Theiner, da parte sua, ha ricordato che in Alto Adige vi sono problemi demografici analoghi, con 4.000 persone non autosufficienti ed 11.000 assistite a casa, con un forte aumento dei nuclei monofamiliari. Occorrono, ha detto l’Assessore della Provincia di Bolzano, forme assistenziali integrative. D’accordo su tale impostazione anche Johann Wiedemair dirigente della ripartizione sociale del Land Tirol che ha ricordato come il 15% dell’intero bilancio del Land sia dedicato all’assistenza agli anziani e per questo diventa importante confrontarsi e trovare nuove idee. L’assessora regionale Martha Stocker, competente sull’ordinamento delle molteplici strutture che operano nel settore socio-sanitario-assistenziale presenti sul territorio regionale, ha evidenziato quanto già fatto a livello di integrazione, grazie anche allo stimolo della Regione, fra Trentino e Alto Adige, trovando importante e molto significativo il coinvolgimento del Land Tirol. Sul fronte della formazione e dell’aggiornamento vi sono già numerosi progetti, ha detto la Stocker, e la collaborazione sviluppata in questo delicato settore, ha aggiunto, potrà servire da modello anche per altre materie di collaborazione della futura Euregione. Dai dati presentati al convegno è emerso chiaramente quanto sia urgente affrontare la questione dell’invecchiamento. Nei tre territori dell’Euregio vivono attualmente circa 300.000 persone con più di 65 anni, fra cui oltre 40.000 con più di 85 anni. Dati su cui riflettere e per i quali, è stato detto durante i lavori, occorre adottare una strategia d’insieme, che consenta di affrontare i nuovi bisogni posti dall’invecchiamento della popolazione, garantendo risposte efficaci e sostenibili nel tempo.  
   
   
MSE: NUOVO CAPO GABINETTO E CAPO UFFICIO LEGISLATIVO  
 
Roma, 2 novembre 2011- Il Ministro dello Sviluppo economico, Paolo Romani, ha firmato i decreti di nomina del Capo di Gabinetto del dicastero, Carlo Frati, consigliere parlamentare della Camera dei deputati, e del Capo dell’Ufficio Legislativo, Filippo Arena, avvocato dello Stato. I due nuovi incarichi saranno operativi dal prossimo primo novembre.  
   
   
PATTO DA 70 MLN SBLOCCA-INVESTIMENTI DEI COMUNI ACCORDO FIRMATO DA FORMIGONI, FONTANA (ANCI) E CARIONI (UPL) LA REGIONE DÀ OSSIGENO AGLI ENTI LOCALI E PREMIA I VIRTUOSI PER MILANO LIBERATI 17 MILIONI, ALTRI 7 PER LA PROVINCIA  
 
Milano, 2 novembre 2011 - Regione Lombardia mette a disposizione degli Enti locali un plafond finanziario di 70 milioni di euro per consentire loro di effettuare investimenti altrimenti impossibili a causa del blocco imposto da Patto di stabilità nazionale ("la bestia nera delle Amministrazioni locali, specie quelle virtuose"). L´iniziativa è stata sancita il 28 ottobre in un Accordo firmato dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni con il presidente di Anci Lombardia (Associazione dei Comuni) Attilio Fontana e il presidente di Upl (Unione delle Province lombarde) Leonardo Carioni. "Grazie a una pianificazione molto accorta delle nostre uscite per pagamenti - ha spiegato Formigoni - siamo in grado non solo di rispettare il Patto di stabilità, che impone alla nostra Regione un tetto di 3,8 miliardi, ma di avanzare 70 milioni: uno spazio finanziario che mettiamo a disposizione delle 12 Province e dei 1547 Comuni della Lombardia". "Così - ha spiegato ancora Formigoni - riduciamo l´effetto blocco del Patto di stabilità nazionale, creiamo un nostro Patto di stabilità territoriale, che consente agli Enti locali di fare investimenti, quindi di mobilitare opere e cantieri per lo sviluppo, e di premiare i virtuosi con un 5 per cento di queste risorse riservato a questi ultimi". La classifica della virtuosità è quasi definita, sulla base di complessi e precisi parametri oggettivi concordati tra Regione Province e Comuni nello scorso luglio. Sarà conclusa nei prossimi giorni. Milano E Provincia - Il presidente ha voluto anticipare da oggi il beneficio per il Comune e la Provincia di Milano, che potranno caricare proprie spese sul "plafond" del Patto regionale rispettivamente 17.366.552 euro e 7.617.845 euro. "In connessione - ha spiegato sempre Formigoni - con la richiesta al Governo di esentare dal Patto di stabilità nazionale gli investimenti per Expo". Operatività - L´accordo firmato oggi - il cui iter è stato curato dall´assessore alle Risorse, Finanze e Rapporti Istituzionali Romano Colozzi - è già stato sperimentato con successo nel 2009 con un "plafond" di 40 milioni ed individua le modalità operative più appropriate per dare applicazione al Patto di Stabilità territoriale con meccanismi di flessibilità e di compensazione tra enti locali che consentono appunto di effettuare gli investimenti. Fontana E Carioni - Il presidente dell´Anci Attilio Fontana, sindaco di Varese, ha sottolineato che i Comuni lombardi hanno 8 miliardi di residui passivi immobilizzati, che in questo modo possono iniziare a essere spesi "per investimenti e sviluppo" e ha particolarmente sottolineato il valore innovativo della virtuosità introdotta come criterio preciso e misurabile: "Altrove, dove virtuosi non sono, essa è considerata un pericolo o un danno, da noi un carattere voluto e premiato". Fa conto positivamente sull´Accordo anche il presidente Carioni: "Allentiamo la stretta che ci tocca subire - ha detto - e facciamo lavorare la nostra gente nei cantieri. Da premiare infatti è chi fa più opere, non chi non le fa". Patti - L´accordo prevede dunque che Regione Lombardia metta a disposizione un "plafond" finanziario di 70 milioni, per consentire agli Enti locali di sbloccare i pagamenti e si articola in un ´Patto verticale´ (in proporzione allo stock di residui passivi di ciascun Ente) e in un ´Patto orizzontale´ (scambio reciproco di spazi finanziari tra enti locali, regolato da Regione Lombardia). I Requisiti - Potranno usufruire del "plafond" per effettuare pagamenti in conto capitale gli Enti locali in possesso dei seguenti requisiti: 1) possedere l´adeguata disponibilità di cassa per effettuare i pagamenti; 2) dimostrare l´effettiva liquidabilità delle spese, certificando, con adeguata documentazione, che il "plafond" messo loro disposizione sarà impiegato per spese effettivamente ed immediatamente liquidabili entro il 2011. Ripartizione - Il riparto del "plafond" finanziario verrà effettuato in collaborazione con Anci e Upl, che avranno un ruolo di raccordo con gli Enti locali, sotto la regia complessiva operata da Regione Lombardia, responsabile del corretto funzionamento del Patto di Stabilità Territoriale. Il "plafond" verrà inizialmente suddiviso tra Province e Comuni in proporzione allo stock complessivo di residui passivi di conto capitale alla data del 31-12-2010 e poi ulteriormente distribuito tra le diverse Amministrazioni provinciali e comunali. Il 5 per cento della quota assegnata alle Province e ai Comuni servirà a incentivare il ´Patto orizzontale´. Virtuosità - Sarà inoltre applicato per la prima volta l´indice di virtuosità, stabilito da un´intesa firmata il 26 luglio da Regione Lombardia e Anci, che prevede un premio nell´applicazione del Patto di stabilità 2011 (oltre che nella concessione di benefici o contributi regionali) per i Comuni più virtuosi dal punto di vista delle performance finanziarie e della produttività della spesa. Alle Amministrazioni più virtuose verrà infatti riservato il 5 per cento delle risorse della quota di "plafond" riservata ai Comuni. Carta Regionale Dei Servizi - Nell´ambito degli interventi per la razionalizzazione e ottimizzazione dei costi per l´informatizzazione e digitalizzazione, Anci e Upl si impegnano a promuovere presso i Comuni e le Province l´utilizzo della Carta Regionale dei Servizi quale strumento di riconoscimento dei cittadini per l´accesso ai servizi on-line. Regione Lombardia supporterà tale attività, fornendo periodicamente dati e informazioni relativi ai servizi erogati da Comuni e Province attraverso l´utilizzo della Crs. Richiesta Al Governo - Su iniziativa di Formigoni e con l´intento di incentivare lo sviluppo, è stata positivamente valutata la richiesta al Governo di escludere dal Patto di stabilità nazionale le spese di investimento degli Enti locali non finanziate con indebitamento. "Intanto Roma - ha concluso Formigoni - impari a guardarsi intorno, cogliere le buone pratiche che vengono realizzate, e magari prendere esempio".  
   
   
EXPO. FORMIGONI: DA CERNOBBIO È NATA UNA GRANDE COMMUNITY SIGLATO IL CONTRATTO CON LA SVIZZERA PER L´ESPOSIZIONE  
 
 Cernobbio/co, 2 novembre 2011 - ´È nata una sorta di community dell´Expo, un network da far crescere e da cui ci aspettiamo idee, proposte e progetti per il futuro´. Il presidente della Regione Lombardia e commissario generale di Expo Roberto Formigoni ha commentato con queste parole l´esito positivo dell´International Participants Meeting, la prima edizione dell´incontro annuale in vista della preparazione dell´evento del 2015, che ha fatto registrare l´iscrizione di oltre 700 persone e 90 giornalisti provenienti da tutto il mondo. Il 27 ottobre, a Cernobbio, si è svolta la sessione di chiusura della tre giorni in programma tra Milano e il lago di Como. Tra i risultati concreti delle 72 ore di confronto - segnala Formigoni - ´la totale collaborazione dimostrata da tutti coloro che hanno partecipato´. L´intesa Tra Le Istituzioni - Assieme al commissario generale di Expo erano presenti oggi, sul palco di Cernobbio, il ministro degli Affari Esteri Franco Frattini, il segretario generale del Bie Vicente Loscertales, il sindaco di Milano Giuliano Pisapia e il presidente della Provincia di Milano Guido Podestà. ´Mi ha molto colpito - ha detto pubblicamente Formigoni - la partecipazione attenta, qualificata e costruttiva da parte dei delegati: fin dal primo giorno avevo chiesto e auspicato un grande coinvolgimento da parte di tutti, per collaborare e costruire insieme quel grande cantiere che vogliamo sia davvero un´opera comune. Gli incontri tematici hanno messo in luce la volontà di capire fino in fondo le cose, arrivando anche ai dettagli del progetto, con domande, richieste e proposte, che mostrano il desiderio di mettersi in gioco fino in fondo´. Dalla prima edizione dell´International Participants Meeting emerge il forte protagonismo ´non solo degli apparati istituzionali dei Governi e dei Paesi interessati a Expo, ma anche della società civile, perché vogliamo davvero che sia l´Expo dell´impegno degli uomini e delle donne´. Il Contratto Sottoscritto Con La Svizzera - A sottolineare la fattiva collaborazione tra le istituzioni è stata la sigla del contratto tra l´Expo e la Svizzera: dopo essere stato il primo Paese ad annunciare la propria adesione, la Confederazione elvetica è stata anche la prima nazione a concludere l´iter formale alla presenza del commissario generale Formigoni. A rappresentare il Consiglio federale è stato Roberto Balzaretti, in veste di segretario generale del Dipartimento degli Affari esteri. ´Esprimo un vivo compiacimento nei confronti del Governo svizzero - ha commentato il commissario generale - per avere così tempestivamente, in anticipo su tutti, aderito al nostro invito, scegliendo di partecipare con grande entusiasmo. Questo atteggiamento positivo conferma i nostri sentimenti di amicizia´. Un Funzionario Della Farnesina A Palazzo Pirelli - A collaborare con il commissario generale e il suo staff nell´opera di tessitura della rete diplomatica in vista dell´Expo ci sarà anche un funzionario del Ministero degli Affari esteri: lo ha annunciato pubblicamente oggi Frattini, specificando che opererà a Palazzo Pirelli, sede dell´ufficio del commissario generale. Al ministro Frattini Formigoni ha voluto esprimere il vivo ringraziamento ´per l´attenzione e l´interesse con cui il Governo italiano segue il progetto di Expo 2015. Con la sua presenza a Cernobbio Frattini dimostra, una volta di più, come stiamo lavorando insieme tra le varie istituzioni´. Appuntamento A Ottobre 2012 - Con la sessione conclusiva dell´International Participants Meeting il commissario generale e tutto l´Expo hanno dato appuntamento alla fine del mese di ottobre del 2012: ´Vi chiediamo - ha concluso Formigoni a Cernobbio - di alimentare la rete di relazioni tra di noi, mantenendo un livello costante di informazione reciproca e sviluppando tutte le opportunità e le forme possibili di collaborazione, attraverso incontri, eventi, seminari e convegni. Raccontate e comunicate i contenuti e il metodo del lavoro di queste giornate, così da diffondere la conoscenza e realizzare quella dimensione globale dell´evento Expo´.  
   
   
DA FORMIGONI IL VIA AL CANTIERE DI EXPO IL PRESIDENTE: RISPETTEREMO I TEMPI; I SOLDI CI SONO MASSIMA UNITÀ TRA LE ISTITUZIONI. L´INTENDENZA? SEGUIRÀ  
 
 Milano, 2 novembre 2011 Le ruspe sono entrate in azione, avviando il cantiere che eseguirà i lavori propedeutici per la realizzazione della viabilità, dei sottoservizi e della piastra espositiva dell´Expo 2015. Dopo aver ripulito l´area e aver messo in sicurezza il cantiere, partiranno le opere di escavazione impegnando, a pieno regime, 2.800 addetti. È stato il presidente della Regione Lombardia e commissario generale di Expo 2015 Roberto Formigoni a presentare pubblicamente il 28 ottobre alle 11.05, assieme alle maestranze, il cantiere posto al confine settentrionale di Milano, in via Cristina di Belgioioso 165, accanto al centro di meccanizzazione Poste italiane. Con il presidente era presente l´amministratore delegato di Expo 2015 spa Giuseppe Sala. Expo In Orario Al Minuto Secondo - "Expo sta rispettando i tempi in maniera perfetta" ha commentato Formigoni dopo essere salito sull´escavatore giallo aver provato a muovere il bilanciere. "Di fronte alle giuste richieste del Bie, avevamo detto che, entro ottobre, avremmo fatto partire la prima fase dei lavori ed eccoci qui, una volta di più, puntuali. Siamo convintissimi di portare a termine la grande e impegnativa avventura di Expo nel perfetto rispetto di tutto il cronoprogramma che, dall´inizio, era stato fatto: intendiamo rispettare gli impegni che ci siamo assunti con il Bie e l´opinione pubblica al minuto secondo". Sfreccia, dunque, il cronoprogramma del cantiere dell´Expo: lo fa di fronte alla linea dell´Alta velocità Milano-torino, che perimetra un lato dell´area di lavoro. 1,1 Milioni Mq Di Cantiere - Sull´area dell´Expo, che si estende su 1,1 milioni di metri quadrati, saranno realizzati il parcheggio est, gli impianti di distribuzione dell´acqua potabile e opere di paesaggistica e di verde. I lavori sull´area si completeranno nel 2012, eccezione fatta per la sottostazione elettrica di Terna-fiera, che sarà spostata e ricostruita in una zona limitrofa a Rho entro il mese di luglio del 2013. Dopo lo sfalcio dell´erba questa zona - destinata in passato all´utilizzo agricolo - sarà interessata dai lavori di scavo: i terreni, fino a ieri di proprietà di Belgioiosa srl, sono stati consegnati ad Arexpo spa, la società per azioni a partecipazione pubblica maggioritaria, nata su iniziativa della Giunta regionale lombarda. Unità Di Azione Tra Le Istituzioni - Dopo il successo dell´International Participants Meeting, organizzato da martedì a ieri tra Milano e Cernobbio, "l´avvio del cantiere segna un´altra tappa nell´opera di costruzione di un evento che vogliamo sia splendente, all´insegna della bellezza, della qualità e della partecipazione tra i popoli". E lo segna all´insegna dell´unità d´intenti e d´azione tra le istituzioni: "Questa settimana ci è servita per dare ai cittadini italiani il segno di una grande compattezza e di una volontà di proseguire insieme. C´è massima intesa tra i vertici delle istituzioni". Formigoni ha anche aggiunto che, "se nell´intendenza c´è qualche problemino, vale quello che diceva il generale De Gaulle: ´L´intendenza seguirà´. Tra i vertici c´è la massima sintonia". Fondi Garantiti Per L´esposizione - La sintonia istituzionale vale anche per quanto riguarda le risorse economiche: "Il Governo ha garantito - ha ricordato Formigoni, riferendosi alla presenza del ministro degli Affari esteri Franco Frattini all´International Participants Meeting di Cernobbio - che i fondi ci sono e ci saranno. Fin dal 2008 il Governo ha messo in sicurezza la propria quota annuale in tutti i bilanci, fino al 2015. È lo stesso meccanismo che ha scelto Regione Lombardia, che ha messo in sicurezza la propria quota, anno dopo anno, in tutte le annualità di bilancio". Formigoni ha ricordato, infine, l´impegno assunto dal ministro Frattini per permettere di superare l´attuale quota del 4 per cento di risorse per il funzionamento della società Expo 2015 spa, fino a raggiungere quella dell´8-10 per cento. (Ln) pof/b1 3 - S.raffaele, Formigoni: Bene Sentenza Tribunale (Ln - Milano, 28 ott) Esprime "soddisfazione" il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, nel commentare la sentenza con la quale i giudici della sezione fallimentare del Tribunale di Milano hanno accolto la richiesta di concordato preventivo proposta dal San Raffaele di Milano. "Si è data grande attenzione - spiega Formigoni - alla componente sanitaria della Fondazione che deve essere salvata e valorizzata e ai posti di lavoro che interessano migliaia di validi professionisti".  
   
   
PIEMONTE, PATTO DI STABILITÀ: ALTRI 120 MILIONI AGLI ENTI LOCALI  
 
Torino, 2 novembre 2011 - La Giunta regionale ha approvato il 27 ottobre un incremento di 120 milioni di euro del sostegno ai Comuni soggetti al Patto di stabilità, che va ad aggiungersi ai 250 milioni già stanziati nel luglio scorso. Tra gli interventi più importanti, su totale di 370 milioni di euro deliberati complessivamente dalla Regione, si segnalano quelli a favore del Comune di Torino (68.557.000 euro), delle Province di Torino (68.557.000 euro), Alessandria (20.891.000) e Asti (14.963.000) e dei Comuni di Alessandria (14.565.000) e Vercelli (10.000.000). Il presidente della Regione, Roberto Cota, lo giudica “un grande risultato che testimonia il nostro impegno a favore degli enti locali piemontesi, in particolare per sbloccare i pagamenti di Comuni e Province e per rilanciare gli investimenti sul territorio”. L’assessore al Bilancio, Giovanna Quaglia, parla di “un intervento molto importante e di grande respiro a favore di enti in forte sofferenza a causa delle rigide regole imposte dal Patto di stabilità. Dopo il risultato ottenuto lo scorso anno, in cui grazie all’intervento della Regione tutti gli enti locali sono riusciti a rispettare il Patto, la Giunta Cota ha compiuto un ulteriore sforzo, dimostrando così la massima sensibilità e attenzione verso le difficoltà del territorio”. “Obiettivo prioritario del meccanismo di regionalizzazione del Patto di stabilità interno che abbiamo messo in atto - precisa ancora Quaglia - è l’ottimizzazione degli spazi finanziari a disposizione dei diversi enti territoriali, anche al fine di accelerare i tempi di pagamento della pubblica amministrazione. Il plafond deliberato oggi è composto da una quota regionale di 120 milioni, a cui si aggiungono 10 milioni di euro non utilizzati nella precedente ripartizione e recuperati. Un buon risultato, anche in termini di collaborazione tra enti, possibile grazie a un lavoro di monitoraggio che si è concluso a metà settembre”.  
   
   
LA PROPOSTA DI ENRICO ROSSI: “1,5 MILIARDI L’ANNO E L’ITALIA SARÀ IN SICUREZZA”  
 
Firenze, 2 novembre 2011 – Un piano di interventi per la sicurezza idrogeologica, 1,5 miliardi di euro l’anno fuori dal patto di stabilità, un patto tra governo, Regioni ed enti locali per mettere fine alle continue e costosissime emergenze. E’ questa la proposta lanciata oggi dal presidente della Regione Enrico Rossi, in relazione all’alluvione che ha devastato ampie zone della Toscana e della Liguria. “In 65 anni – afferma il presidente Rossi – lo Stato ha speso 213 miliardi per riparare i danni provocati dalle emergenze mentre ne basterebbero 40 per mettere in sicurezza il paese. E’ evidente che conviene spendere in prevenzione. Ed è assurdo che in questo Paese non si sia ancora trovato il modo di farlo. Per questo propongo che lo Stato chiami Regioni ed Enti locali a sottoscrivere un patto per realizzare, finalmente, gli interventi necessari. Un patto non fatto di chiacchiere ma di impegni precisi: lo Stato si impegni ad investire 500 milioni all’anno e altrettanto faranno Regioni, Comuni e Province. La condizione è che questi investimenti, necessari a garantire la sicurezza dei cittadini, siano esclusi dal Patto di stabilità”. “Potremo così varare un piano di interventi da 1,5 miliardi all’anno. E in poco più di 20 anni cambieremo questo Paese, lo metteremo in sicurezza ed eviteremo il continuo ripetersi di queste tragedie. Tra l’altro un investimento annuale di 500 milioni sarebbe di gran lunga inferiore a quello che lo Stato ha speso e spende ogni anno per riparare i danni: dal 1944 ad oggi – conclude il presidente Rossi – ha infatti speso più di sei volte tanto e solo per le ricostruzioni (in media 3,2 miliardi all’anno)”.  
   
   
TOSCANA AL GOVERNO: “LE RISORSE PER LA DIFESA DEL SUOLO ESCANO DAL PATTO DI STABILITÀ”  
 
Firenze, 2 novembre 2011 – “Le risorse per la difesa del suolo escano dal tetto del Patto di stabilità”. E’ la proposta dell’assessore regionale all’ambiente e all’energia Anna Rita Bramerini all’indomani dei tragici eventi che hanno sconvolto la Lunigiana e la Liguria. “Quanto è accaduto ci ha mostrato, purtroppo ancora una volta, che siamo di fronte a un’emergenza nazionale. E allora rinnovo l’invito al Governo a prendere in considerazione l’ipotesi di escludere le risorse destinate alla difesa del suolo dal tetto per il Patto di stabilità, proprio come succede per la sanità, e darci quindi la possibilità di spenderle. Benché, come dimostrano anche i recenti tagli nazionali, le risorse a disposizione siano insufficienti a colmare tutte le necessità, se potessimo spenderle per intero, da un lato potremmo agire direttamente sui territori mettendo in campo maggiori interventi di difesa idrogeologica e dall’altro, eviteremmo di mettere in difficoltà le aziende che hanno già effettuato lavori e che, invece, a causa del Patto di stabilità, non vengono pagate e sono a rischio chiusura”.  
   
   
TAGLI AI VITALIZI: IN TRENTINO SI È GIÀ PROVVEDUTO A PARTIRE DAL 2008  
 
 Trento, 2 novembre 2011 - Nella Conferenza delle Regioni riunita il 27 ottobre a Roma, e alla quale ha preso parte anche il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, le Regioni si sono dette pronte ad abrogare i vitalizi ai consiglieri regionali a partire dalla prossima legislatura. Entro sei mesi le Regioni metteranno a punto le relative proposte di legge. A questo proposito il presidente Lorenzo Dellai, nel concordare con la decisione assunta dalla Conferenza delle Regioni, fa presente che, in tema di vitalizi, la Regione Trentino - Alto Adige ha già modificato la relativa normativa durante la precedente legislatura, con provvedimenti adottati dal 2004 fino al 2008, cancellando il concetto di vitalizio per i consiglieri eletti a decorrere da questa legislatura, quindi dal 2008.  
   
   
SICILIA: SU FONDI UE GOVERNO FACCIA SEGUIRE FATTI A PROMESSE  
 
 Roma, 2 novembre 2011 - "Il Ministero dell´Economia doveva determinare, entro il 30 settembre di quest´anno, le percentuali sulla nettizzazione della compartecipazione regionale ai finanziamenti europei. Cio´ non e´ avvenuto e non ne sono chiari i motivi". Questa la posizione della Regione Siciliana che l´assessore all´Economia, Gaetano Armao, ha rappresentato al ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, e al Commissario europeo per la politica regionale, Johannes Hahn. La questione e´ stata posta anche all´attenzione della Conferenza delle Regioni, che si e´ riunita oggi a Roma. "Appare evidente - scrive l´assessore Armao al Ministro Fitto - che, in assenza della tempestiva adozione di atti che escludano la compartecipazione regionale ai vincoli discendenti dal Patto di stabilita´ interno ad opera del Governo italiano, la Sicilia e la gran parte della Regioni del Mezzogiorno, non potranno conseguire gli imprescindibili obiettivi di accelerazione della spesa comunitaria per il conseguimento del pieno impiego dei fondi europei assegnati ai programmi regionali". Il governo centrale, dunque, dopo avere accettato di escludere dal Patto di stabilita´ interno la spesa dei fondi europei, cosi´ da non bloccarli, non ha adottato i conseguenti passaggi amministrativi per attuare tale decisione.  
   
   
UMBRIA: ALTRO CHE GRANDI OPERE. METTIAMO IN SICUREZZA L’ITALIA  
 
Perugia, 2 novembre 2011 - “Mentre si continua a discutere di condoni e facilitazioni per i grandi costruttori, l’Italia crolla. Ci vuole una bella faccia tosta a sfilare durante i funerali, spesso di Stato, causati dal disastro idrogeologico in cui versa il nostro paese. Forse la più vera emergenza nazionale. Invece il nostro esecutivo sta cercando di facilitare ulteriormente la cementificazione selvaggia che ha già distrutto grande parte del paese”. E’ quanto ha affermato il 27 ottobre l’assessore regionale Stefano Vinti in merito ai danni registrati il 26 nel nord Italia. “Le cifre di vite umane immolate sull’altare del cemento sono impressionanti, ha dichiarato Vinti. La Liguria è solo l’ultima vittima illustre di una politica dissennata. 1994, Asti, 70 morti; 1996, 13 vittime per lo straripamento del Versilia, 6 a Crotone; 1998, a Sarno, 160 vittime; 2000 alluvione Piemonte, 30 morti; 2009, Giampilieri, 36 vittime, solo per citare le principali. In periodo di crisi due conti bisognerebbe pure farli: quanti miliardi sono stati spesi negli anni per risanare i danni causati dall’incuria, dallo sfruttamento e da un’insana gestione del territorio? Sappiamo che dal dopo guerra il costo del dissesto idrogeologico ammonta a 213 miliardi, 5 volte di più di quanto sarebbe servito ad evitarlo. Ma tutto ciò, continua Vinti, sembra non essere sufficiente all’attuale Governo che nella Legge di stabilità 2012 dimezza i fondi per il risanamento ambientale, da 300 milioni a 150, di cui solo una parte per la messa in sicurezza del territorio. E pensare che solo un anno fa il Centro Studi del Consiglio Nazionale dei Geologi lanciava un allarme: 6 milioni di cittadini italiani vivono in zone pericolose”. “Allora, conclude Vinti, suggeriamo all’esecutivo una sola grande opera, urgentissima: il risanamento del territorio. Un risanamento di cui gioverebbe anche l’Umbria, vista la sua fragilità”.  
   
   
AVVIATA CABINA DI REGIA PER IL GERREI. CAPPELLACCI: DIALOGO E CONDIVISIONE DELLE SCELTE PER LA COESIONE E LO SVILUPPO DEL TERRITORIO SARDO  
 
 Cagliari, 2 novembre 2011 - Nel rispetto degli impegni assunti dal governatore Cappellacci durante le recenti visite nel territorio, è stata avviata il 27 Ottobre presso gli uffici della Presidenza della Regione la Cabina di regia dell´Unione dei Comuni del Gerrei. Hanno partecipato i Sindaci dei Comuni di Sant´andrea Frius, Goni, Armungia, San Nicolò Gerrei, San Basilio, Ballao, Villasalto, Escalaplano, Silius. Al centro dell´incontro i principali assi strategici per il rilancio e lo sviluppo socio economico del territorio. "E´ attraverso il dialogo e la condivisione delle scelte - ha commentato il presidente Cappellacci- che si consolida e rafforza la coesione tra le diverse comunità locali e che si costruisce un nuovo sistema Sardegna capace di affrontare le sfide della globalizzazione. Il contributo di idee, di energie che viene dai singoli territori, ed in particolare dai piccoli Comuni, se messo a sistema, rappresenta la vera carta vincente per un´Isola che punta molto sulla specialità e sulla varietà del suo patrimonio ambientale, culturale, sociale e identitario". Tra le principali questioni che saranno oggetto della collaborazione tra la Regione e i rappresentanti del territorio, vi è quella relativa alla viabilità, che consente di avvicinare il territorio alla costa e di connettere in modo maggiormente efficiente i comuni dell´Unione incrementando l’accessibilità del territorio per persone e merci. Saranno esaminati anche i possibili interventi per il rilancio del settore economico-produttivo puntando sulle vocazioni e sulla qualità delle produzioni, con particolare riferimento ai comparti agricoli e dell’allevamento, all’artigianato artistico, alla valorizzazione dell’ambiente e del turismo rurale attraverso progetti integrati di sviluppo locale volti a rilanciare l’identità e la cultura dei territori, anche al fine di conservare e valorizzare i mestieri tradizionali, e adeguate politiche di marketing territoriale. Le varie tematiche e la costruzione del progetto integrato di sviluppo locale saranno oggetto di approfondimenti specifici con il coinvolgimento degli assessorati competenti.  
   
   
LAVORO, NAPOLI: CALDORO A DE MAGISTRIS, UNIAMO LE DUE PIAZZE  
 
Napoli, 2 novembre 2011 - "Sì a una forte azione comune. Per l´occupazione a Napoli ed in Campania, per difendere lavoratori ed imprese." Così il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro rispondendo il 27 ottobre all’appello del sindaco de Magistris sulla vertenza lavoro. "E´ assolutamente legittimo discutere con tutti – continua Caldoro – ma deve essere centrale il sistema delle relazioni con le forze sociali che ci ha permesso di affrontare le grandi vertenze nazionali come quelle della Fiat, di Fincantieri, di Alenia, e del loro indotto e di tutte le altre situazioni di crisi aziendali, la gran parte ancora aperte. "Allo stesso tempo - invita Caldoro - tutti condividano le scelte fatte dalla Regione di puntare sui grandi progetti per lo sviluppo, vidimati dalla Commissione Europea, su portualità, infrastrutture, servizi, recupero urbano." Rivolgendosi ancora al sindaco De Magistris, il presidente ha concluso: "Uniamo le ‘due piazze’, la giusta protesta con le migliori proposte per uscire dalla crisi più forti di come siamo entrati. Il Sud può farlo."  
   
   
GIOVANI, LA REGIONE PIEMONTE STA FACENDO LA SUA PARTE  
 
Torino, 2 novembre 2011 - Sono i giovani a pagare maggiormente il peso della scarsa ricettività del mercato del lavoro e della prevalenza di una competizione incentrata sui costi. Ma anche quegli anziani che approdano ora a una pensione ridotta rispetto al passato. Questi i dati salienti che emergono dal bilancio sociale presentato dall’Inps Piemonte il 27 ottobre a palazzo Lascaris, alla presenza di Valerio Cattaneo, presidente del Consiglio regionale, e Claudia Porchietto, assessore regionale al Lavoro e Formazione professionale. Un’analisi della realtà piemontese - attraverso i dati amministrativi relativi ai servizi offerti dall’Inps - che fa luce su una società con evidenti debolezze strutturali e con l’urgenza di favorire elementi di dinamismo e politiche di partecipazione. Il direttore regionale Giorgio Peruzio ha sottolineato la crescita della componente anziana della popolazione piemontese, (oltre un quinto gli ultrasessantacinquenni), controbilanciata dal dinamismo della componente straniera. La fragilità delle imprese è testimoniata dal loro progressivo sottodimensionamento, mentre la contrazione dell’occupazione incide in modo percentualmente rilevante sui lavoratori più giovani. Nel 2010 è cresciuto poi il numero delle pensioni corrisposte dall’Inps, ma è sceso l’importo medio delle pensioni liquidate, con evidenti differenziali di genere a scapito delle donne, che percepiscono in media il 63% dell’importo di una pensione maschile. In aumento inoltre le pensioni di invalidità civile che incidono per il 10,8% sul totale delle pensioni Inps. Il 2010 ha infine segnato un declino delle domande di indennità di disoccupazione ordinaria, un dato che, nel perdurare della congiuntura economica negativa, dipende non dalla riduzione dei disoccupati bensì dall’insufficienza dei requisiti soggettivi dei lavoratori licenziati. È stata poi illustrata la riorganizzazione digitale che l’Inps sta affrontando per ottimizzare le risorse. “I dati sulla pesante perdita di occupazione per gli under19 sono preoccupanti e lo è in generale la situazione di tutti i giovani - ha commentato l’assessore Porchietto - Proprio per questo motivo la Regione sta lavorando alacremente sul tema a supporto della società e della classe dirigente del domani. I nostri uffici stanno mettendo a punto le schede tecniche delle misure del Piano Giovani, che vogliamo siano attive in tempi rapidissimi; ma sono tanti altri i campi sui quali l’assessorato al Lavoro sta operando. Penso in particolare alla formazione professionale, che se portata a livelli d’eccellenza può diventare da sola un volano unico per le giovani leve, e ancor di più alla formazione in apprendistato in tutte le sue forme, che si sta dimostrando importantissima per mettere in contatto le esigenze delle imprese con quello degli enti e delle scuole di formazione”. “La mission che si sta ponendo oggi la Regione - ha proseguito Porchietto - è quella di accompagnare i giovani in percorsi formativi che abbiano sempre di più la certezza non solo di acquisire nuove competenze, ma anche di poter ottenere un posto di lavoro che permetta loro di essere autonomi e indipendenti”.  
   
   
DA AGENZIA DEL LAVORO INTERVENTI A FAVORE DI ASSUNZIONI DI GIOVANI E PRECARI A TEMPO IL PROGRAMMA DEGLI INTERVENTI PER AFFRONTARE IN TRENTINO LA CRISI ECONOMICA ED OCCUPAZIONALE DELLE NUOVE GENERAZIONI  
 
Trento, 2 novembre 2011 - L’agenzia del Lavoro incentiva il passaggio dal lavoro precario e atipico dei giovani, a rapporti di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di lunga durata, attraverso la concessione di contributi alle imprese che assumono i giovani (o ne trasformano i contratti di lavoro precedentemente avviati) con queste modalità contrattuali. L’intervento fa parte delle nuove misure approvate dalla Giunta provinciale nell’ambito del Programma degli interventi per affrontare la crisi occupazionale dei giovani adottato il 1° luglio 2011, predisposto dalla Cabina di regia e di programmazione per il lavoro dei giovani e recepita nel nuovo Documento degli interventi di politica del lavoro 2011-2013. Le domande possono essere presentate all’Agenzia del lavoro entro 60 giorni dalla data di assunzione. Il lavoro atipico e precario dei giovani in provincia di Trento per l’anno 2010, per i ragazzi fino a 29 anni, è pari all’84,6% del totale delle assunzioni, è quindi prioritario che la Provincia intervenga a sostegno del lavoro stabile o di lunga durata, attraverso la concessione di contributi ai datori di lavoro che assumono giovani con contratti a tempo indeterminato e a tempo determinato di almeno 24 mesi. I destinatari sono i giovani residenti in provincia di Trento di almeno 20 anni compiuti, che negli ultimi tre anni hanno lavorato per almeno 15 mesi (anche non continuativi) presso diversi datori di lavoro, con contratti di lavoro a progetto, co.Co.co, di somministrazione, di inserimento, a chiamata e con contratti a tempo determinato. L´intervento di Agenzia del lavoro prevede un contributo biennale al datore di lavoro, di importo commisurato alla fascia di età e al genere del lavoratore: § per i giovani fino a 30 anni, i contributi previsti per le assunzioni, o trasformazioni, a tempo indeterminato sono di € 1.500 + € 2.500 per i maschi e di € 2.000 + € 3.000 per le femmine, mentre per le assunzioni a tempo determinato (di almeno 24 mesi) i contributi sono di € 1.000 + € 1.000 per i maschi e di € 1.500 + € 1.500 per le femmine; § per i giovani dai 31 anni compiuti, i contributi previsti per le assunzioni, o trasformazioni, a tempo indeterminato sono di € 3.000 + € 5.000 per i maschi e di € 4.000 + € 6.000 per le femmine, mentre per le assunzioni a tempo determinato (di almeno 24 mesi) i contributi sono di € 2.000 + € 2.000 per i maschi e di € 3.000 + € 3.000 per le femmine. Le domande dovranno essere presentate dal datore di lavoro che assume o trasforma il contratto di lavoro di un giovane che rientra nella categoria dei destinatari dell’intervento, il quale si rivolgerà per gli incentivi all’Agenzia del Lavoro entro 60 giorni dalla data di assunzione o di trasformazione. Per approfondire le caratteristiche, i requisiti e le modalità di accesso all’incentivo: Numero verde 800.264.760; Inviare una e-mail a: incentivi@agenzialavoro.Tn.it ; Sito www.Agenzialavoro.tn.it  Attività di sportello: presso il Centro per l’impiego del territorio provinciale o, previo appuntamento, presso l’Ufficio Affari Amministrativi, Generali e Contabili dell’Agenzia del Lavoro in via Guardini 75 a Trento.  
   
   
DOSSIER STATISTICO IMMIGRAZIONE CARITAS 2011: IN EMILIA-ROMAGNA AUMENTA L´INCIDENZA DEI RESIDENTI STRANIERI (11,3%) SULLA POPOLAZIONE. 544MILA LA STIMA DEI SOGGIORNANTI. LA REGIONE AL PRIMO POSTO IN ITALIA PER INCIDENZA DI ALUNNI STRANIERI (14%).  
 
Bologna, 2 novembre 2011 - 544mila, pari al 12,3% della popolazione residente. E’ la stima della Caritas sui soggiornanti in Emilia-romagna (al 31 dicembre 2010), dove il fenomeno migratorio conferma le sue caratteristiche di stabilità. Infatti, se si considerano i 164.597 permessi di lungo periodo (ex carte di soggiorno), emerge un andamento di continuo incremento negli anni (+343% dal 2004 al 2010). Anche dal dato delle residenze è evidente un progressivo aumento dell’incidenza percentuale, che va dal 9,7% del 2009 al 10,5% del 2010 fino all’11,3% del 2011. Rallentata la crescita (dell’8,2%) della popolazione straniera residente rispetto agli anni precedenti: 10% nel 2006, 15% nel 2007 e 2008, 9,8% nel 2009. E’, in sintesi, il quadro che emerge dal 21° Dossier statistico immigrazione Caritas/migrantes, presentato oggi a Bologna dall’assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi, Pietro Pinto (Comitato scientifico Dossier Caritas/migrantes e associazione “Africa e Mediterraneo”) e Gianmarco Marzocchini (delegato regionale Caritas Emilia-romagna). “I dati ci dicono che in Emilia-romagna l’immigrazione è caratterizza dalla stabilità – ha sottolineato l’assessore Marzocchi – . Sono cittadini che fanno parte a tutti gli effetti della nostra società. Cittadini perlopiù giovani che lavorano, che svolgono anche attività in proprio. Non sono una minoranza: tant’è che la nostra politica regionale non prevede assolutamente la creazione di servizi separati, a parte, ma accessibili a tutti i cittadini che vivono sul territorio”. Gli immigrati residenti in Emilia-romagna – l’11,3% sul totale della popolazione – “‘consumano’ solo l’1% del welfare – ha aggiunto l’assessore – : questo dato sfata il luogo comune, la percezione purtroppo diffusa, secondo cui questi cittadini ci ‘costerebbero’ di più di quanto producono. Non è affatto così”. Infine, “per attuare politiche migratorie adeguate e corrette per i nostri territori – ha concluso l’assessore – è necessario che vengano modificate le normative nazionali: soprattutto quelle relative ai minori, in rapporto all’ottenimento della cittadinanza italiana, e anche agli adulti, per quanto riguarda il voto e la regolazione dei flussi. Altrimenti si ostacolano accoglienza e integrazione”. Residenti e Paesi di provenienza I Comuni emiliano-romagnoli che superano il 10% dei residenti stranieri passano dai 22 del 2004 ai 161 sui complessivi 348 del 2010, con Galeata (Fc) al 21,7%, Luzzara (Re) e Castel San Giovanni (Pc) al 20,3% e Rolo (Re) al 18,1%. I principali Paesi di provenienza degli stranieri residenti sono il Marocco (14,1%, in decremento di mezzo punto percentuale), la Romania (13,2%, pressoché stabile), l’Albania al 12,1% (a sua volta in diminuzione di mezzo punto). Parallelamente, risultano in marcata crescita alcuni Paesi dell’Est europeo, quali l’Ucraina (che passa dal 5,1% al 5,5%) e, soprattutto, la Moldova (dal 4,6% al 5,6%). Presentano percentuali fra il 4 e il 5% la Cina e la Tunisia. Scuola L’emilia-romagna rimane al primo posto in Italia per incidenza percentuale di alunni stranieri. Nell’anno scolastico 2010/2011 gli alunni con cittadinanza non italiana sono 82.535, pari al 14% dei 589.152 iscritti totali. L’incidenza è salita pertanto rispetto al 13,5% dell’anno scolastico 2009/2010 e al 12,8% del 2008/2009. In particolare, rispetto a questo dato medio complessivo, emergono valori più elevati nella scuola primaria (15,2%) e secondaria di primo grado (15,7%). Quasi la metà (44,7%) degli alunni stranieri è nata in Italia. Anche nei nidi la presenza è in crescita: nell’anno scolastico 2010/2011 la percentuale di stranieri è del 9,2% (8,2% nell’anno precedente). Va ricordato che quasi un cittadino straniero residente su quattro (22,8%) è minorenne. Lavoro Nel corso del 2010 la banca dati Inail indica 311.238 lavoratori dipendenti stranieri occupati in Emilia-romagna. Si tratta del 19,8% dei lavoratori complessivi, che confermano una crescita costante registrata negli ultimi anni: nel 2007 i lavoratori stranieri rappresentavano il 17,8%, il 18,8% nel 2008, il 19,3% nel 2009. I lavoratori stranieri si concentrano prevalentemente nei settori dell’industria (25,2%), nel settore alberghiero-ristorativo (14%), delle costruzioni (11,7%), servizi alle imprese (10,7%) e agricoltura (10%). I Paesi più rappresentati fra i lavoratori dipendenti sono, nell’ordine, Romania, Marocco, Albania, Cina. La banca dati Inail contiene anche i dati relativi ai lavoratori parasubordinati: risultano 9.826 occupati stranieri, pari al 9,6% del totale. Non solo lavoratori dipendenti, però: secondo i dati Infocamere - Camera di Commercio (al 31 dicembre 2010) i titolari stranieri di impresa individuale sono 32.196 e rappresentano il 7,5% di tutte le imprese attive. Ai primi posti si collocano il settore delle costruzioni, del commercio e le attività manifatturiere. Le provenienze più rappresentate sono nell’ordine Albania, Marocco e Cina. Fisco e previdenza L’apporto dei lavoratori stranieri è importante non solo sul versante produttivo, ma anche su quello fiscale, contributivo e dei consumi. In particolare, nel 2009, dai 216.000 lavoratori stranieri stimati in Emilia-romagna sono stati versati oltre 800 milioni di euro di contributi previdenziali e 452 milioni di gettito fiscale (tra Irpef, Iva sui consumi, imposte sui fabbricati, e così via), per un totale di 1,25 miliardi di euro. Il basso livello dei redditi, che si traduce in un minor gettito fiscale, viene tuttavia “compensato” da una struttura del welfare italiano orientata prevalentemente verso le prestazioni previdenziali e i servizi socio-sanitari per gli anziani. Prestazioni e servizi di cui gli stranieri possono essere beneficiari in parte molto ridotta, anche perché la normativa in vigore permette loro il pensionamento solo al compimento del sessantacinquesimo anno di età. La percezione che gli immigrati rappresentino un onere per i conti pubblici non è dunque suffragata dai dati: gli stranieri sono l’11,3% dei residenti, ma il solo 1% delle spese di welfare da loro assorbite e i contributi previdenziali da loro versati sono un indubbio vantaggio per il bilancio Inps, almeno nel breve periodo.  
   
   
ORATORI ED ENTI DI CULTO SARDI, DALLA GIUNTA VIA LIBERA A PIANO FINANZIAMENTO PER RIQUALIFICAZIONE  
 
Cagliari, 2 novembre 2011 - Via libera dalla Giunta regionale al piano di finanziamenti di riqualificazione degli oratori e degli enti di culto della Sardegna che svolgono attività sociale, educatica e formativa. Su proposta dell’assessore della Sanità, Simona De Francisci, l’Esecutivo ha approvato la delibera che, in base alla legge regionale 4/2010, stanzia per quest’anno e per i prossimi due 3,8 milioni di euro (1 milione per il 2011 e 1,4 sia per il 2012 che per il 2013), utili per il riadattamento delle strutture esistenti e per l’acquisto di arredamenti, attrezzature e strumenti didattici vari. "Con questo provvedimento - spiega l’assessore De Francisci - si consente di finanziare diverse richieste di oratori ed enti simili che, in stretto rapporto con la famiglia, svolgono un ruolo fondamentale nella promozione, nell’accompagnamento e nel supporto della crescita armonica dei minori e dei giovani". Possono essere finanziati il riadattamento e la riqualificazione delle strutture per importi non superiori a 40mila euro e l’acquisto di arredamenti, attrezzature e strumenti didattici per non più di 10mila euro. Le richieste possono essere inoltrate da parrocchie ed enti della Chiesa cattolica con oratori appartenenti alle Province ecclesiastiche e dagli enti di altre confessioni religiose con le quali lo Stato abbia stipulato un’intesa ai sensi dell’articolo 8, comma 3, della Costituzione. La delibera prevede che venga stipulato un apposito protocollo di intesa per la successiva sottoscrizione fra la Regione e la Conferenza episcopale sarda, la Conferenza italiana superiori maggiori della Sardegna, l’Unione superiore maggiori d’Italia della Sardegna e le organizzazioni che rappresentano in Sardegna le confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato un’intesa.  
   
   
SARDEGNA: FINANZIAMENTI PER L´INTEGRAZIONE DEGLI IMMIGRATI NON COMUNITARI  
 
Cagliari, 2 novembre 2011 - L´assessorato del Lavoro ha pubblicato il bando 2011 per il finanziamento di progetti qualificati in materia di politiche dell´integrazione degli immigrati non comunitari. I progetti dovranno prevedere attività da realizzare in Sardegna per il perseguimento di uno o più dei seguenti obiettivi: promozione dell´interazione sociale e culturale; - integrazione extrascolastica; - educazione civica e promozione dei diritti; - dialogo interreligioso; - promozione della lingua e della cultura d´origine; - coinvolgimento e partecipazione delle seconde generazioni; - tutela e promozione della salute; - corsi di lingua italiana nei territori non coperti dal relativo accordo di programma; - nuove emergenze. Le risorse disponibili per l´intervento ammontano a 140 mila euro ed ogni progetto potrà ricevere un finanziamento di massimo 20 mila euro. Possono partecipare al bando, singolarmente o in raggruppamento temporaneo, le associazioni e gli enti composti da immigrati oppure operanti nel campo sociale, culturale o assistenziale. È, inoltre, possibile prevedere rapporti di collaborazione o di compartecipazione con altri enti e associazioni, enti locali, università, altri enti di diritto pubblico e cooperative. I concorrenti dovranno presentare le proposte progettuali, tramite posta raccomandata, agenzia di recapito o consegna a mano, entro le ore 13 del 25 novembre 2011, al seguente indirizzo: Regione Autonoma della Sardegna, Assessorato del Lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, Servizio delle politiche sociali, cooperazione e sicurezza sociale, via Xxviii febbraio, 1, 09131 Cagliari. Http://www.regione.sardegna.it/j/v/1725?s=1&v=9&c=389&c1=1385&id=27114    
   
   
DREAMWORK CHINA I LAVORATORI MIGRANTI CINESI SI RACCONTANO  
 
Milano, 2 novembre 2011 - I sogni, le speranze, i progetti per il futuro. I rischi, le fatiche, le lotte. E la consapevolezza (o meno) dei propri diritti. Sono questi i temi di cui parlano gli operai e i lavoratori impiegati nelle fabbriche e nelle aziende del sud della Cina protagonisti di Dreamwork China, il progetto multimediale di Ivan Franceschini e Tommaso Facchin che nasce per dare un volto e una voce ai lavoratori migranti cinesi di nuova generazione. Fra la fine del 2010 e l’inizio del 2011, gli autori hanno viaggiato a Shenzhen e nella zona del Delta del Fiume delle Perle incontrando migranti, attivisti e organizzazioni della società civile che si occupano della promozione dei diritti sul lavoro. Da questo viaggio è nato un documentario in cui questi giovani lavoratori parlano di se stessi, raccontando la vita quotidiana, le aspettative, le lotte per i diritti e, soprattutto, i sogni di una nuova generazione di lavoratori nella fabbrica del mondo. Il documentario, presentato da Ivan Franceschini, sarà proiettato mercoledì 2 novembre 2011 alle 16.30 in aula P4, al Polo di Mediazione Interculturale e Comunicazione in piazza Montanelli 1 a Sesto San Giovanni (Mi). Ivan Franceschini è giornalista freelance e dottorando di ricerca in lingue orientali presso l’Università di Venezia. Dal 2006 vive e lavora in Cina, dove si occupa principalmente di problematiche legate al mondo del lavoro e della società civile. Tra le altre cose, ha pubblicato i volumi “Cronache dalle fornaci cinesi” (Cafoscarina, 2009), “Germogli di società civile in Cina” (con Renzo Cavalieri, Brioschi 2010) e "Cina.net" (Obarrao, 2011). Nel 2011 con Tommaso Facchin ha girato il documentario "Dreamwork China". Cura il blog Cineresie.info. Ingresso libero. Per informazioni: Tel. 02-50321675 (lunedì – venerdì, dalle 10.00 alle 13.00) info.Confucio@unimi.it  www.Istitutoconfucio.unimi.it    
   
   
PARMA: TUTTI DENTRO! DALLA PROVINCIA UN PROGETTO PER SENSIBILIZZARE I GIOVANI IMMIGRATI SUL TEMA DEL VOLONTARIATO  
 
 Parma, 2 novembre 2011 – Si chiama “Tutti dentro”, ed è una sorta di invito: un invito rivolto ai giovani immigrati del nostro territorio. Si tratta di un progetto con il quale la Provincia, in occasione dell’anno europeo del volontariato, mira a sensibilizzare i giovani immigrati di Parma e del Parmense proprio sul volontariato inteso come partecipazione e impegno: come opportunità di cittadinanza attiva, riconosciuta come tale anche dal Consiglio d’Europa e da questo apprezzata proprio perché portatrice di valori “europei” quali la solidarietà e la non discriminazione. Partner della Provincia sono Forum Solidarietà, le associazioni del Coordinamento Immigrazione e intercultura, e quattro scuole superiori di Parma: il Liceo artistico Toschi, l’Isiss Giordani, l’Ipsia Levi e il Liceo delle Scienze umane Sanvitale. L’iniziativa, finanziata attraverso il Fondo europeo per l’integrazione di cittadini di Paesi terzi (Fei) nell’ambito del programma generale “Solidarietà e gestione dei flussi migratori”, si fonda sulla convinzione che il coinvolgimento in attività di volontariato possa essere uno strumento d’integrazione, di consapevolezza d’appartenenza e radicamento in un territorio, di coscienza civile, e punta a suscitare la curiosità nei ragazzi verso quel grande mondo che a Parma e provincia conta oltre 400 associazioni iscritte al Registro provinciale. “Il titolo è significativo: dà l’idea di una grande inclusione, di una realtà nella quale non esistono più il “noi” e il “loro” – ha detto nella presentazione di oggi in piazza della Pace l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marcella Saccani -. Se Parma, con circa 12mila volontari attivi e circa 480 associazioni, è la provincia con i numeri migliori dell’Emilia Romagna, e l’Emilia Romagna è la prima regione in Italia su questo tema, vuol dire che qui c’è un bacino forte che può avere anche un valore propulsivo: crediamo che integrarsi con i giovani immigrati sull’idea di lavorare per il bene comune, di darsi agli altri, sia un modo valido di mettere in pratica condivisione e accoglienza universale”. “Non è facile aggiudicarsi per due volte il finanziamento Fei. Noi ci siamo riusciti, e lo diciamo con soddisfazione anche perché delle diverse proposte arrivate al Ministero dal nostro territorio solo quella della Provincia di Parma è stata finanziata”, ha commentato l’assessore provinciale all’Europa Francesco Castria, che si è detto “molto soddisfatto anche per la capacità di lavorare tra diversi assessorati. Questo risultato premia il lavoro di squadra”. Nel corso del progetto si andrà nelle scuole che hanno aderito ad incontrare i ragazzi: con loro si parlerà di volontariato partendo dalle loro idee ed esperienze, cercando di capire che significato attribuiscono al concetto di volontariato e che tipo di realtà associative vorrebbero incontrare. È importante sottolineare che la partecipazione del Liceo Toschi va anche più in là: il Liceo d’arte curerà anche la realizzazione del materiale di comunicazione, firmando il logo identificativo del progetto e il video documentario dell´intero percorso svolto da studenti, ragazzi stranieri, volontari del servizio civile regionale. Sono state poi coinvolte le associazioni del Coordinamento Immigrazione e Intercultura: a un primo momento di dialogo e confronto seguiranno incontri direttamente con le associazioni, permettendo così ai ragazzi di “toccare con mano” cosa fanno quotidianamente i volontari e quali sono le loro attività. Ad accompagnare i gruppi nelle uscite saranno operatori della Provincia e di Forum Solidarietà; con loro ci saranno i ragazzi che stanno svolgendo il Servizio civile regionale (riservato com’è noto ai migranti), come miglior esempio e testimonianza di ragazzi stranieri impegnati in iniziative di cittadinanza attiva. “La società del futuro è multiculturale: è una società dove tutti devono partecipare e stare insieme. Io parlerei proprio del “bene collettivo” come finalità di questo progetto, e in quest’ottica l’associazionismo ha un ruolo importante. È un progetto fatto sulle scuole, sui giovani, e anche per questo è un’esperienza che accogliamo a braccia aperte”, ha osservato il presidente di Forum solidarietà Fabio Fabbro. “Noi dobbiamo dare ai ragazzi l’idea della cittadinanza: a tutti. E per me cittadinanza è cittadinanza attiva, è sviluppare la partecipazione. È sulla cittadinanza attiva che giochiamo una scommessa vitale: anche per le seconde generazioni, che oggi sono un fronte fondamentale su cui lavorare”, ha spiegato il dirigente dell’Ipsia e del Sanvitale Adriano Cappellini, che ha fatto riferimento in particolare alla realtà multietnica dell’Ipsia: “Nel triennio su 502 iscritti 235 sono stranieri: noi superiamo abbondantemente il tetto del 30% fissato dal ministro Gelmini. Noi abbiamo un progetto di rafforzamento dell’italiano per tutti i ragazzi di prima, non solo per gli stranieri, perché per me accoglienza all’Ipsia significa fare italiano per tutti, anche per gli italiani: una progettazione complessiva, di vera inclusione”.  
   
   
LOMBARDIA, 14 MLN EURO PER POLITICHE FAMIGLIA VOUCHER PER BAMBINI 0-3 ANNI IN MICRONIDI PUBBLICI E PRIVATI CONTRIBUTI ANCHE PER SERVIZI INTEGRATIVI PRE E POST SCUOLA  
 
Milano, 2 novembre 2011  Sviluppo e consolidamento del sistema integrato di servizi socio-educativi per la prima infanzia per l´attivazione di nuovi posti, sostenere i costi di quelli esistenti e migliorare qualità dell´offerta; interventi a favore delle famiglie numerose o in difficoltà. Sono queste le finalità cui sono destinati oltre 14 milioni di euro assegnate alla Lombardia dal Fondo nazionale per le politiche della Famiglia e recepite nella delibera approvata dalla giunta regionale su proposta dell´assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale Giulio Boscagli. In particolare, 6,7 milioni di euro saranno erogati con appositi voucher alle famiglie con bambini fino a 3 anni di età iscritti a strutture per la prima infanzia pubbliche o private accreditate (nidi, micronidi, nidi famiglia, centri per la prima infanzia). Il voucher sarà erogato dai comuni/ambiti territoriali alle famiglie in base a graduatorie che tengono conto della situazione reddituale, patrimoniale e del numero dei figli, della presenza di persone con disabilità o anziani non autosufficienti. Altri 7,5 milioni di euro saranno destinati a interventi a favore delle famiglie per sostenere pari opportunità di accesso ai servizi integrativi per bambini di età compresa tra 0 e 13 anni: ad esempio le "classi primavera", servizi pre e post scuola, servizi per i periodi della vacanze scolastiche, per attività sportive, ricreative, culturali e del tempo libero. Anche in questo caso lo strumento scelto dalla giunta regionale è il voucher che sarà erogato alle famiglia in base ad una graduatoria che tiene conto, oltre che della situazione reddituale e patrimoniale, anche della presenza di persone fragili nel nucleo familiare. Soddisfatto l´assessore Boscagli: "In un momento di grave incertezza economica, il Fondo statale per le famiglie costituisce un importante aiuto che si affianca agli strumenti e ai contributi che Regione Lombardia ha da sempre scelto di destinare a favore delle famiglie, con particolare attenzione ai minori, alle persone fragili, e a chi si trova in difficoltà".  
   
   
BOLZANO.STATI GENERALI SULLA FAMIGLIA: PER LA LEGGE QUADRO PERCORSO TRASVERSALE FRA SETTORI  
 
Bolzano, 2 novembre 2011 - Sarà un percorso trasversale a tanti diversi settori quello che porterà all´elaborazione delle legge quadro sulla famiglia. Questo quanto emerso il 28 ottobre a Stella di Renon durante la tavola rotonda nell´ambito degli Stati generali sulla famiglia. Al dibattito hanno partecipato anche Christian Tommasini e Sabina Kasslatter Mur, mentre i lavori sono stati chiusi dall´intervento dell´assessore provinciale competente, Richard Theiner. La seconda parte della Conferenza sulla famiglia è stata aperta dal direttore della Ripartizione famiglia e politiche sociali, Karl Tragust, il quale ha illustrato finalità e contenuti della prima bozza di legge per lo sviluppo e il sostegno della famiglia. "Questo provvedimento - ha spiegato Tragust - vuole raccogliere in modo organico e dare visibilità a tutte le misure esistenti. La novità consiste nel fatto di lanciare un forte segnale circa l´importanza attribuita a livello politico alla famiglia e agli interventi a suo sostegno. Sarà necessario potenziare e valorizzare le attività di coordinamento e quelle trasversali ai diversi settori". Proprio sulla trasversalità si è concentrata la discussione, visto che nella bozza presentata da Tragust la famiglia viene utilizzata come riferimento per interventi che spaziano dalle politiche temporali alla formazione, dai servizi sociali alla mobiltà, dalla cultura allo sport, dall´urbanistica all´edilizia. Con la nuova legge verrà messa nero su bianco una definizione di famiglia, che verrà promossa anche grazie agli interventi per il cosiddetto sostegno preventivo. Tra gli obiettivi della legge quadro c´è quello di unificare in un unico assegno familiare provinciale le attuali tra forme di contribuzione (regionale, provinciale e statale per famiglie bisognose), puntando dunque sulla sburocratizzazione, e di prevedere una politica fiscale e tariffaria che tenga nella dovuta considerazione gli sgravi per figli a carico. Oltre all´idea di puntare sulla riduzione dell´Irap per le aziende che si dimostrano particolarmente virtuose nel settore della conciliazione lavoro-famiglia, la legge che dovrebbe vedere la luce nell´autunno del prossimo anno riordinerà i servizi alla prima infanzia dal punto di vista non solo organizzativo, ma anche finanziario. Tra gli altri punti presentati dal direttore di Ripartizione Karl Tragust spiccano poi il piano di coordinamento triennale sui tempi della famiglia (scuola, negozi, mobilità, tempo libero) e il piano quinquennale di promozione della famiglia che definisce obiettivi, misure e risorse. Per quanto riguarda i rapporti tra i vari uffici, organizzazioni e associazioni che si occupano della tematica, la legge quadro punta a creare una Consulta provinciale della famiglia e ad istituzionalizzare dei tavoli di confronto in grado di dare continuità alla discussione sulla tematica. Grande importanza, infine, è data alle reti locali dei servizi per le famiglie in Comuni, Distretti e Comprensori, la cui creazione verrà sostenuta dalla Provincia. Spazio, quindi, alla tavola rotonda. "La volontà di creare una legge quadro sulla famiglia - ha commentato il vicepresidente della Giunta provinciale Christian Tommasini - trova il mio convinto sostegno, perchè credo che la tematica sia talmente trasversale da avere bisogno di un momento di maggiore e migliore coordinamento. Per quanto riguarda i settori di mia competenza, vorrei sottolineare l´importanza di programmi come quello per il ceto medio, specificatamente pensato per sostenere le giovani famiglie. Poter avere un alloggio a prezzi ragionevoli è uno degli elementi che, assieme alla rete dei servizi sul territorio e alle opportunità occupazionali, offre ai cittadini una forte sicurezza sociale". "La discussione riguardante la legge quadro sulla famiglia - ha aggiunto l´assessore Sabina Kasslatter Mur - deve rappresentare una piattaforma programmatica per il futuro della nostra terra, e la mia proposta è quella di includere nella discussione anche i figli, e non solo i genitori. Le politiche temporali sono estremamente importanti, perchè la conciliabilità famiglia-lavoro non può essere una tematica esclusivamente femminile, e non è con il part-time o con il telelavoro che si risolve la questione. Ci sono tanti diversi modelli di famiglia, e ognuno ha bisogno di un sostegno adeguato. Un´idea interessante potrebbe essere quella di creare una Dipartimento provinciale unico per la famiglia". Dopo gli interventi di Arno Kompatscher (Consorzio dei Comuni), Valentin Mair (Kfs), Irmgard Pörnbacher (Alleanza per la famiglia) e Irmgard Lantschner (Camera di Commercio), la chiusura è stata affidata all´assessore competente Richard Theiner. "Dall´incontro di oggi - ha commentato - abbiamo ricevuto apporti estremamente costruttivi alla discussione sulla legge quadro. Credo che ci siano le condizioni ideali per poter intraprendere un percorso condiviso con l´obiettivo comune di sostenere sempre più e sempre meglio le famiglie altoatesine".  
   
   
BOLZANO: “DIVENTARE PADRE – ESSERE PADRE” APPUNTAMENTI NEL MESE DI NOVEMBRE  
 
Bolzano, 2 novembre 2011 - La Ripartizione Famiglia e politiche sociali organizza una serie di serate informative incentrate sulla tematica “Diventare Padre – Essere Padre”. Al termine della serata avrà luogo, di volta in volta, un dibattito con il pubblico. Ultimi appuntamenti il 9, il 23 ed il 30 novembre. Con il progetto “Sostegno preventivo alle famiglie – offerte di formazione alle famiglie altoatesine” l’Assessorato alla famiglia si pone l’obiettivo di guidare ed incentivare un processo di forma­zione della consapevolezza personale ed uno sviluppo qualitativo dell’insieme dei diversi attori che operano con e per la famiglia. Una ricerca, eseguita sotto la direzione del professor Fthenakis ha evidenziato come uno dei temi fondamentali in merito al sostegno famigliare è rappresentato dal sostegno e dal raffor­zamento del ruolo paterno. Negli ultimi decenni il ruolo del padre è radicalmente cambiato. A questo ruolo sono legate molte aspettative, che non sempre vengo­no soddisfatte. Da un lato i giovani devono avere successo nella vita professionale; dall’altro devono esaudire un ruolo di compagno ed educatore, per il quale non esistono sufficienti modelli di riferimen­to. Come sostenere questi giovani nel passaggio dalla giovinezza alla paternità? Come possono essi sviluppare un’immagine positiva di una paternità nuova e diversa? Di che cosa hanno soprattutto bisogno i bambini da parte dei loro padri? Per discutere ed approfon­dire alcuni aspetti del ruolo paterno vengono organizzate la Ripartizione Famiglia e politiche sociali, ha organizzato cinque serate informative in altrettante località dell’Alto Adige, che avranno per relatore e moderatore, il professor Gerwald Wallnöfer, docente presso la Libera Università di Bolzano – Facoltà di Scienze per la Formazione, Bressanone. Le ultime tre serate del ciclo si svolgeranno (sempre alle ore 20): mercoledì, 9 novembre 2011 a Bressanone, sala Raiffeisen della Cassa Raiffeisen, Via Bastioni Maggiori, 12 (bilingue); mercoledì, 23 novembre 2011 a Silandro, Casa di Cultura Karl Schönherr, via Covelano 27/b (in lingua tedesca); mercoledì, 30 novembre 2011 a Brunico, Foro della Cassa Raiffeisen, via Europa, 19 (in lingua tedesca). Collaborano all’organizzazione del ciclo di incontri la Libera Università di Bolzano, la Camera di Commercio, l’Associazione “Il germoglio”, l’Associazione Famiglie numerose, la Piattaforma altoatesina per la famiglie mono-genitoriali e l’Associazione delle famiglie cattoliche sudtirolesi. Per ulteriori informazioni gli interessati possono contattare la Ripartizione Famiglia e politiche sociali, Servizio famiglia, che ha sede in via Gamper, 1 a Bolzano, tel. 0471/418245, fax 0471/418249, serviziofamiglia@provincia.Bz.it, www.Provinz.bz.it/servizio-sociale.  
   
   
ASILI NIDO: ROMA AL TOP IN ITALIA PER ECONOMICITÀ, POSTI E QUALITÀ»  
 
Roma, 2 novembre 2011 - «In un periodo di forte crisi per le famiglie, Roma Capitale si conferma la metropoli più economica, accogliente e attenta alle esigenze dei genitori con bambini in età da asilo nido che si rivolgono al servizio pubblico». È quanto dichiara l’assessore alla Famiglia, all’Educazione e ai Giovani di Roma Capitale, Gianluigi De Palo, commentando i dati del dossier dell’Osservatorio Prezzi&tariffe di Cittadinanzattiva sui nidi comunali in Italia, presentato il 27 ottobre a Roma. «Con 146 euro mensili, in piena controtendenza rispetto al dato nazionale - spiega De Palo - siamo la grande città con la tariffa media più bassa d’Italia: meno della metà della media italiana, che è 302 euro, e molto meno anche della media regionale, pari a 283 euro mensili. Non solo: negli ultimi tre anni abbiamo aggiunto oltre 4mila posti-nido, portandone il numero complessivo a 21.371, con un miglioramento del 23% dell’offerta e un conseguente abbattimento della lista d’attesa di oltre il 20%. Al momento, la capienza nei 207 nidi comunali è pari a 13.897 posti: circa un posto-nido su 10, in Italia, si trova a Roma». «Rispetto alla percentuale degli ingressi in lista d’attesa - aggiunge l’Assessore capitolino - che a livello nazionale nel 2009 è stata del 25%, a Roma registriamo un incoraggiante 23%. Infine, non siamo lontani dal raggiungimento del parametro comunitario di Lisbona, che prevede almeno il 33% di copertura del servizio. Ad oggi abbiamo raggiunto il 28,5%». «La lettura dei dati di Cittadinanzattiva - conclude De Palo - mette in evidenza, nel raffronto con le altre metropoli italiane, la qualità dell’offerta educativa per i bambini da 0 a 3 anni che contraddistingue la nostra città, nonostante le sue dimensioni e la sua specificità sociale e topografica. So bene, però, che dobbiamo lavorare ancora tanto, senza cullarci sugli allori. Questi numeri, semmai, sono un incentivo a fare sempre meglio. Ce lo chiedono le famiglie di Roma».  
   
   
GARANTE DEI DIRITTI DEI MINORI. LA GIUNTA PUGLIESE INDIVIDUA LA ROSA DEI TRE CANDIDATI  
 
Bari, 2 novembre 2011 - La Giunta regionale ha approvato il 27 ottobre la delibera che individua la rosa dei nominativi dei candidati all’incarico di Garante regionale per i diritti dei minori e la propone al Presidente della terza commissione consiliare per competenza perché poi il Consiglio regionale possa procedere alla nomina. I tre nominativi individuati sono Rosy Paparella, Francesca Perrini e Felice Di Lernia. L’ufficio del Garante per i diritti dei minori è previsto all’art. 30 della legge regionale n. 19 “Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini di Puglia” ed è istituito presso il Consiglio regionale. All’ufficio del Garante è affidata la protezione e la tutela non giurisdizionale dei diritti dell´infanzia, degli adolescenti e dei minori residenti o temporaneamente presenti sul territorio regionale.