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Notiziario Marketpress di Mercoledì 02 Novembre 2011
L’UE RAFFORZA LA PROTEZIONE DEL MEDITERRANEO DAGLI EFFETTI DELLE ATTIVITÀ OFFSHORE  
 
Bruxelles, 2 novembre 2011 – La Commissione europea ha compiuto il 27 ottobre un passo importante verso una migliore protezione del Mar Mediterraneo proponendo che l’Unione aderisca a un protocollo della convenzione di Barcellona che protegge il Mediterraneo dall’inquinamento derivante da attività di esplorazione e sfruttamento offshore. Tali attività risultano attualmente in aumento nel Mediterraneo e la regione è particolarmente vulnerabile a causa della sua configurazione semichiusa e di una notevole sismicità. Il “protocollo offshore” impone una serie di condizioni da soddisfare prima che sia consentito l’avvio delle attività. In particolare, la costruzione di piattaforme e di impianti di trivellazione deve rispettare norme e prassi internazionali e gli operatori devono dimostrare di possedere le competenze tecniche e la capacità finanziaria necessarie per svolgere le attività. Non verrà concessa alcuna autorizzazione qualora le attività rischino di provocare gravi effetti negativi sull’ambiente. L’ubicazione delle piattaforme e degli impianti dovrebbe inoltre essere tale da evitare possibili danni alle condotte e ai cavi esistenti. Il protocollo prevede anche requisiti in materia di responsabilità e di risarcimento. Janez Potočnik, Commissario per l’Ambiente, ha dichiarato in proposito: “Questa proposta completa la proposta legislativa per la sicurezza delle attività offshore nel settore degli idrocarburi. Essa ci consentirà di operare in stretta collaborazione con i nostri partner mediterranei non appartenenti all’Ue, garantendo una migliore protezione di questo mare per tutti coloro che lo utilizzano”. La ratifica del protocollo da parte dell’Ue dovrebbe incoraggiare la ratifica da parte di altre parti contraenti della convenzione di Barcellona, favorendo il raggiungimento di un buono stato ecologico delle acque del Mediterraneo, obiettivo ultimo della direttiva quadro dell’Ue sull’ambiente marino. Essa consentirà inoltre di rafforzare la cooperazione con i partner mediterranei. L’unione europea è parte contraente della convenzione di Barcellona per la protezione dell’ambiente marino e del litorale del Mediterraneo, così come l’Italia, la Grecia, la Spagna, la Francia, la Slovenia, Malta e Cipro nonché altri 14 paesi mediterranei che non sono Stati membri dell’Ue. Il “protocollo offshore” si prefigge di integrare la convenzione di Barcellona per quanto riguarda le attività di esplorazione e sfruttamento. Esso copre un’ampia gamma di tali attività e include i requisiti relativi al rilascio di autorizzazioni, l’eliminazione di impianti abbandonati o in disuso, l’utilizzo e lo smaltimento di sostanze pericolose nonché la sicurezza, i piani di emergenza e il monitoraggio. Contesto - Dopo la fuoriuscita accidentale di petrolio avvenuta nel Golfo del Messico nel 2010 la Commissione europea ha adottato, nell’ottobre dello stesso anno, una comunicazione sulla sicurezza delle attività offshore nel settore degli idrocarburi che individua nella cooperazione internazionale uno dei mezzi atti a promuovere la sicurezza offshore e le capacità di intervento. La ratifica del “protocollo offshore” da parte dell’Ue e il regolamento sulla sicurezza offshore nell’Unione europea, parallelamente proposto (cfr. Ip/11/1260 e Memo/11/740), costituiscono misure essenziali per proteggere l’ambiente marino e costiero del Mediterraneo dai possibili impatti negativi delle attività di esplorazione e sfruttamento offshore. Il Mediterraneo ospita l’8% delle specie marine conosciute su una superficie marittima pari all’0,8% di quella globale e gli effetti di una fuoriuscita di idrocarburi potrebbero essere diretti, gravi e irreversibili per i fragili ecosistemi marini e costieri e per l’economia della regione.  
   
   
ENERGIA: LA COMMISSIONE STABILISCE NUOVE NORME DI SICUREZZA PER LE ATTIVITÀ OFFSHORE NEL SETTORE DEGLI IDROCARBURI  
 
Bruxelles, 2 novembre 2011. Il rischio di un incidente offshore grave nelle acque europee è ancora inammissibilmente elevato. Un regime di sicurezza rigoroso può ridurre veramente al minimo il rischio che si verifichino catastrofi simili. Danni all´ambiente e alle economie delle regioni costiere possono essere limitati in modo significativo grazie alla messa in opera preventiva di un piano di intervento efficace per le emergenze. Per questa ragione la Commissione europea propone oggi una nuova legislazione volta ad assicurare che la produzione europea di idrocarburi si svolga su tutto il territorio unionale nel rispetto delle più stringenti norme mondiali per la sicurezza, la salute e l´ambiente. Günther Oettinger, commissario europeo per l´Energia, ha dichiarato: "Oggi, la maggior parte della produzione di idrocarburi in Europa si svolge offshore, spesso in condizioni geografiche e geologiche molto difficili. Vista la sempre crescente domanda di energia, dovremo far ricorso a tutte le riserve di gas e petrolio che giacciono nei nostri fondali marini. Dobbiamo però evitare che si ripetano catastrofi come quella della piattaforma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico. È imperativo garantire che l´industria del settore operi secondo le migliori pratiche. La proposta odierna rappresenta un passo decisivo per garantire operazioni offshore più sicure, a vantaggio dei nostri cittadini e dell´ambiente.". Janez Potočnik, commissario responsabile per l´Ambiente, ha dichiarato: "Abbiamo tratto lezioni importanti dall´incidente della Deepwater Horizon dell´anno scorso. Il progetto di regolamento odierno ci aiuterà a impedire che in futuro si verifichino crisi di questa portata in tutte le acque marine soggette alla giurisdizione degli Stati membri. Questo aggiornamento in materia di sicurezza rappresenta una buona notizia per l´ambiente ma anche per l´industria, che sarà in grado di svolgere le proprie attività in un quadro normativo più chiaro. Gli incidenti passati ci hanno dimostrato chiaramente che la prevenzione è meglio della cura.". Il nuovo progetto di regolamento stabilisce norme precise per l´intero ciclo delle attività di prospezione e produzione, a partire dal progetto di un impianto di estrazione di petrolio o di gas sino al suo smantellamento. Sotto il controllo delle autorità nazionali di regolamentazione, l´industria europea dovrà periodicamente valutare e migliorare le norme di sicurezza per le operazioni offshore. Questo nuovo approccio condurrà a una valutazione europea del rischio continuamente aggiornata, in quanto terrà conto delle nuove tecnologie e conoscenze e dei nuovi rischi. La normativa introduce requisiti per un´efficace prevenzione e un´efficace risposta in caso di incidenti gravi. Rilascio di licenze — Le autorità degli Stati membri preposte al rilascio delle licenze dovranno garantire che solo operatori con sufficienti capacità tecniche e finanziarie, necessarie al controllo della sicurezza delle attività offshore e alla protezione ambientale, siano autorizzati a compiere attività di prospezione e produzione di idrocarburi nelle acque unionali. Verificatori indipendenti — Le soluzioni tecniche presentate dall´operatore, di importanza critica per la sicurezza dell´impianto, devono essere verificate da una terza parte indipendente, sia prima dell´entrata in funzione dell´impianto che successivamente a intervalli regolari. Programmazione di emergenza obbligatoria ex ante — Prima di poter dare avvio alle attività di prospezione o produzione, le imprese dovranno preparare una relazione sui rischi principali che conterrà una valutazione del rischio e un piano di risposta alle emergenze. Le relazioni dovranno essere sottoposte per approvazione alle autorità nazionali che, se soddisfatte, daranno il loro benestare. Ispezioni — Le autorità nazionali competenti e indipendenti responsabili per la sicurezza degli impianti verificheranno le disposizioni in atto a salvaguardia della salute e dell´ambiente e la capacità di reazione alle emergenze degli impianti di trivellazione e delle piattaforme petrolifere, nonché le attività ivi condotte. Se un operatore non rispetta le norme minime di sicurezza, l´autorità competente intraprenderà azioni coercitive e/o comminerà sanzioni o, come ultima ratio, imporrà all´operatore di interrompere le trivellazioni o le attività di produzione se non si conforma alle disposizioni. Trasparenza — Saranno messe a disposizione dei cittadini informazioni comparabili sul livello di efficienza delle imprese e sulle attività delle autorità nazionali competenti; le informazioni saranno pubblicate sui loro rispettivi siti internet. Risposta alle emergenze — Le imprese prepareranno dei piani di risposta alle emergenze a partire dalla valutazione del rischio dei loro impianti di trivellazione e delle loro piattaforme, premurandosi di avere a disposizione le risorse necessarie per un intervento in caso di bisogno. Gli Stati membri, a loro volta, prenderanno in considerazione nei dettagli i piani delle aziende al momento di compilare i piani nazionali di risposta alle emergenze. Le industrie del settore e le autorità nazionali sottoporranno a verifica i piani a intervalli regolari. Responsabilità — Le imprese del settore degli idrocarburi saranno interamente responsabili dei danni ambientali sulle specie marine protette e sugli habitat naturali. In caso di danni alle acque, la zona geografica sarà estesa fino a coprire tutte le acque unionali inclusa la zona economica esclusiva degli Stati membri (fino a circa 370 km dalla costa) e la piattaforma continentale soggetta alla giurisdizione dello Stato membro costiero. Nell´attuale quadro normativo unionale, la responsabilità ambientale per i danni alle acque è limitata alle acque territoriali (circa 22 km dalla costa). Contesto internazionale — La Commissione lavorerà di concerto con i suoi partner internazionali per promuovere l´attuazione delle norme di sicurezza più severe su scala mondiale. Gruppo delle autorità offshore dell´Ue — Ispettori offshore provenienti dagli Stati membri coopereranno al fine di assicurare un´effettiva condivisione delle buone pratiche e un miglioramento delle norme di sicurezza. Contesto Gli idrocarburi sono estratti dal sottosuolo marino europeo dagli anni Settanta. Oggi, più del 90% del petrolio e più del 60% del gas prodotti nell´Ue e in Norvegia provengono da attività offshore. Vi sono più di 1000 impianti operativi per l´estrazione di petrolio o gas nelle acque europee. Sebbene la maggior parte della produzione si svolga nella regione del Mare del Nord e la maggior parte del petrolio provenga dal Regno Unito e dalla Norvegia, anche le provincie Ue offshore dimostrano un sempre crescente interesse e 13 Stati membri (Regno Unito, Paesi Bassi, Danimarca, Germania, Irlanda, Italia, Spagna, Grecia, Romania, Bulgaria, Polonia, Malta e Cipro) hanno rilasciato licenze per attività di estrazione offshore di petrolio e gas. L´industria offshore dei diversi Stati membri è soggetta a norme ambientali, di sicurezza e per la salute diverse da Stato a Stato. Attualmente la legislazione unionale non copre tutti gli aspetti dell´industria offshore degli idrocarburi e le legislazioni nazionali sono molto diverse tra loro. Nonostante le azioni intraprese da alcuni Stati membri per riformare i loro sistemi dopo le catastrofi ambientali verificatesi nel Mare del Nord negli anni Ottanta, il rischio che possano verificarsi gravi incidenti nell´Ue è ancora alto. L´esperienza del passato insegna che negli ultimi trent´anni si sono verificate nel mondo almeno 14 gravi catastrofi offshore — dall´esplosione di pozzi alla distruzione di piattaforme estrattive — e cinque di queste sono avvenute negli ultimi dieci anni. Le possibili conseguenze di incidenti di una simile portata sono estreme e comprendono la perdita di vite umane, seri danni per l´ambiente nonché danni collaterali per le coste e l´ambiente marino. In termini finanziari, come abbiamo visto, un evento della portata del disastro verificatosi nel Golfo del Messico può causare danni pari a 30 miliardi di euro. Parallelamente alla presente proposta legislativa, la Commissione propone che l´Ue aderisca al protocollo della Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall´inquinamento proveniente da attività di prospezione e produzione offshore (cfr. Ip/11/1261). Ulteriori informazioni: http://ec.Europa.eu/energy/oil/offshore/standards_en.htm    
   
   
A VIRGILIO (MN) L´AGROVOLTAICO ´ANTICIPA´ EXPO IMPIANTO FUTURISTICO PER PRODURRE ENERGIA E COLTIVARE CEREALI FORMIGONI: GENIALITÀ ITALIANA PER ALIMENTAZIONE E AMBIENTE  
 
 Virgilio/Mn, 2 novembre 2011 - Hanno sposato la tradizione agricola mantovana con quella della lavorazione dei metalli tipica del Bresciano: ne è nato un nuovo modello di sviluppo integrato e innovativo battezzato ´agrovoltaico´, in lista d´attesa per veder riconosciuto all´Italia il brevetto. A Virgilio è stata inventata la tecnologia agrovoltaica, capace di produrre energia pulita grazie all´ausilio di 500.000 celle fotovoltaiche e, sotto agli stessi impianti montati a 5 metri di altezza, permettere le coltivazioni. Nel giorno conclusivo dell´International Participants Meeting il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni ha voluto visitare questa sfida lombarda avviata la scorsa primavera: 15 ettari in grado di generare 2,2 megawatt di energia, sufficiente per soddisfare il fabbisogno del 28 per cento dei 3.086 abitanti di Virgilio e, allo stesso tempo, miglio e altri prodotti. Sviluppo Sostenibile - Il sogno agrovoltaico porta la firma della Lombardia: Sandrini di Mantova, Intergeo di Remedello e Dermotricos di Coccaglio, in provincia di Brescia, e Andrea Fustinoni di Bergamo hanno unito le forze per produrre - assieme a Futurimpresa, l´azienda creata dalle Camere di Commercio di Milano, Como, Bergamo e Brescia e alle imprese Melis di Cagliari e Biesse di Genova - energia elettrica a emissioni zero da fonti rinnovabili. Installati su un terreno di 15 ettari, i pannelli fotovoltaici producono energia e, allo stesso tempo, cereali. Il sogno è quello di realizzare in Lombardia altri due nuovi impianti agrovoltaici, uno nel Bresciano da 487 ettari (tra Ghedi, Isorella, Offlago e Villachiara) e un altro a Castel D´ario nel Mantovano esteso su 540 ettari. Un Vero Uovo Di Colombo - ´Ne ho sentito parlare e ho voluto vederlo di persona - dice Formigoni al termine della visita compiuta il 27 ottobre al fianco del direttore della holding industriale con sede a Coccaglio, Rem Giancarlo Ghidesi, e all´amministratore delegato di Futurimpresa Luigi Glarey -. Sono veramente ammirato: l´ho definito un vero e proprio uovo di Colombo, dove c´è la genialità tipicamente italiana che mette insieme la capacità di coltivare campi alla produzione di energia tramite i raggi solari a impatto zero sull´ambiente´. Nel corso della mattina il presidente ha percorso i 15 ettari del sito di Virgilio, osservando da vicino il movimento ritmato dei pannelli fotovoltaici, programmato ogni 2-3 minuti all´inseguimento dei raggi solari: ´Questa tecnologia è qualche cosa di veramente geniale. Questa è purissima tecnologia italiana, espressione del nostro genio, grazie al quale vogliamo essere ancora competitivi nel mondo´. L´attenzione Di Regione Lombardia - Con la sua presenza il presidente ha voluto testimoniare la vicinanza di Regione Lombardia all´imprenditorialità lombarda: ´Seguiamo con grande interesse il coraggio di questi imprenditori e tecnici. Siamo pronti a far conoscere questi progetti in tutto il mondo´. In vista dell´Expo 2015, poi, un progetto di questa portata - ha aggiunto Formigoni - potrà portare un contributo positivo: ´Da qui all´inizio dell´Esposizione questo progetto avrà fatto passi da gigante. Abbiamo pensato una Expo sui temi dell´alimentazione e dell´energia: il progetto di Virgilio mette insieme i due elementi, sommandoli virtuosamente. L´agricoltura è sempre stata fondata sul rispetto dell´ambiente: questa invenzione permette di continuare a coltivare la terra e, rispettando l´ambiente, di produrre energia rinnovabile´. E che nulla nasce dal caso lo dimostra il fatto che, a pochi chilometri da Virgilio, nel parco archeologico del Forcello, gli Etruschi avevano dato vita a un´agricoltura su più livelli, in grado di generare prodotti orticoli, frutti e piante da legno: ´Una testimonianza preziosa - commenta Formigoni, lasciando Virgilio - del genius loci´.  
   
   
MANFREDONIA. PARERE NEGATIVO ALL´IMPIANTO EOLICO OFF-SHORE  
 
 Bari, 2 novembre 2011 - Lo scorso 27 ottobre la conferenza decisoria convocata dalla Regione Puglia per acquisire i pareri degli enti territoriali in merito al progetto per il mega-impianto eolico off-shore ha determinato – sulla base dei pareri negativi dei comuni di Zapponeta e Margherita di Savoia, della Provincia Bat, dell´Ente Nazionale Parco del Gargano e dell´Arpa Puglia – il proprio parere negativo sul procedimento interno che fa capo al Ministero dell´Ambiente. La decisione che conferma posizioni già precedentemente espresse dalla Regione, si basa sul forte impatto paesaggistico oltre che sulle ripercussioni ambientali, in merito alle rotte prioritarie degli uccelli migratori in zona di Capitanata, e archeologiche sul sito storico a mare del parco di Siponto. La condivisione, in sede di conferenza, di questi elementi ha determinato il parere in ragione dell´eccessivo stress ambientale procurato dalla realizzazione del progetto e dalle ripercussioni in termini di attività di pesca e di navigazione con grave pregiudizio economico per il territorio, non compensato dalle ricadute previste dall´impianto. “Ribadisco una volta di più – dichiara l´Assessore Lorenzo Nicastro alla Qualità dell´Ambiente – la contrarietà di questo governo regionale ad opere, anche in termini di energia rinnovabile, che costituiscano una violenza al territorio. La Puglia è una terra di accoglienza e non abbiamo bisogno di mostri marini dinanzi alle nostre coste. Infine, a dimostrazione della bontà del lavoro di verifica tecnica fatta dalla struttura regionale, sono contento che la nostra posizione sia stata supportata da altri pareri negativi degli enti territoriali”.  
   
   
FORUM ITALO RUSSO, LELLI (ENEA): PER TRENT’ANNI IN ITALIA NON SI PARLERA’ PIU’ DI NUCLEARE. I PAESI CHE VOGLIONO DISMETTERE GLI IMPIANTI NON POTRANNO MANTENERE LA PROMESSA.  
 
 Verona, 2 novembre 2011 - “Per i prossimi 20-30 anni in Italia non sentiremo più parlare di nucleare. Quando riprenderemo a parlarne sarà di un nucleare di quarta generazione e cioè con reattori veloci, sicuri, innovativi, con molti meno rifiuti da gestire”. Lo ha detto il 27 ottobre Giovanni Lelli, Presidente Enea, intervenendo al Iv Forum italo russo a Verona. “Inoltre – ha aggiunto Lelli - penso che le promesse di uscire dal nucleare non potranno essere mantenute da quei Paesi che, fino ad oggi, hanno investito in questo settore”. Per il presidente dell’Enea, le energie rinnovabili rappresentano il futuro. Nel 2009-2010, tra tutte le fonti energetiche, le rinnovabili sono quelle che hanno registrato il maggior aumento (+12%) e, dal 2008, le nuove installazioni per energia pulita hanno superato quelle per fonti fossili. “Se l’Italia mettesse in atto corrette azioni di efficienza energetica- ha concluso Lelli- gli effetti sul bilancio dello Stato sarebbero pari a meno16 miliardi di euro di entrate per le casse statali ma 30 miliardi in più per il sistema energetico del Paese, con un valore di energia risparmiata pari a 25miliardi di euro e un conseguente risparmio di emissioni di Co2 equivalenti a 5miliardi di euro”. Tutto questo si potrebbe attuare potenziando la domanda da fonti rinnovabili (che vale 130 miliardi di euro) per un aumento di produzione pari a 230 miliardi di euro e 1.600 posti di lavoro in più.  
   
   
EDISON: NEI PRIMI NOVE MESI 2011 CRESCONO I RICAVI A 8.591 MILIONI DI EURO (+13,1%), EBITDA A 717 MILIONI DI EURO (-22,9%)  
 
Milano, 2 novembre 2011 - Il Consiglio di Amministrazione di Edison, riunitosi il 28 ottobre, ha esaminato il resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2011. Highlights Gruppo Edison
in milioni di euro 9 mesi 2011 9 mesi 2010 ¦¤ %
Ricavi di vendita 8.591 7.593 13,1
Margine operativo lordo 717 930 (22,9)
Risultato operativo 149 368 (59,5)
Risultato ante imposte 4 309 (98,7)
Risultato netto di Gruppo (93) 179 (152)
highlights Dei Settori Energia Elettrica E Idrocarburi[1]
in milioni di euro 9 mesi 2011 9 mesi 2010 ¦¤ %
Energia elettrica
Ricavi di vendita 5.996 5.297 13,2
Margine operativo lordo reported 526 653 (19,4)
Margine operativo lordo adjusted[2] 618 722 (14,4)
Idrocarburi
Ricavi di vendita 3.756 3.689 1,8
Margine operativo lordo reported 261 349 (25,2)
Margine operativo lordo adjustedb 169 280 (39,6)
andamento della gestione del Gruppo al 30 settembre 2011 I primi nove mesi del 2011 sono stati caratterizzati da una lieve ripresa dei consumi nazionali di energia elettrica (+1,7% rispetto allo stesso periodo del 2010), valori tuttavia ancora distanti da quelli pre-crisi del 2008, e da una contestuale riduzione dei consumi di gas naturale (-4,2%). Nel mercato del gas naturale continua la contrazione dei margini di commercializzazione mentre nel mercato elettrico permane una sovraccapacit¨¤ produttiva dovuta all¡¯entrata in esercizio di nuove centrali. In particolare, l¡¯incremento delle produzioni di energia elettrica da centrali alimentate a carbone e da fonti rinnovabili hanno aumentato ulteriormente la pressione sui margini nelle fasce orarie di picco. In uno scenario di mercato cos¨¬ complesso Edison conferma la positiva performance industriale di entrambi i business (energia elettrica e idrocarburi) mentre persiste la pressione sui margini dovuta ai contratti di approvvigionamento di gas di lungo termine. In particolare, Edison ha chiuso i primi 9 mesi del 2011 con ricavi in aumento del 13,1% a 8.591 milioni di euro grazie soprattutto alla crescita della Filiera Energia Elettrica (+13,2% rispetto ai 9 mesi del 2010) e all¡¯apporto stabile della Filiera Idrocarburi (+1,8% rispetto all¡¯analogo periodo dello scorso anno). L¡¯incremento dei ricavi nella filiera elettrica ¨¨ stato trainato principalmente dall¡¯aumento dei prezzi medi di vendita, dovuti allo scenario di riferimento, ed in parte dei volumi. I ricavi della filiera idrocarburi registrano un lieve incremento rispetto ai nove mesi del 2010 in virt¨´ dell¡¯aumento dei prezzi, che ha permesso di compensare positivamente il calo dei volumi. Il margine operativo lordo (Ebitda) si ¨¨ attestato a 717 milioni di euro con una flessione del 22,9% rispetto ai 930 milioni di euro dello stesso periodo nel 2010, risentendo in particolar modo della forte pressione competitiva e del ridotto contributo del comparto Cip 6/92, in seguito alla risoluzione anticipata di alcune convenzioni. La riduzione del margine operativo lordo adjusted della Filiera Idrocarburi (169 milioni di euro dai 280 milioni dei primi 9 mesi del 2010) ¨¨ attribuibile all¡¯attivit¨¤ di compravendita del gas naturale che evidenzia margini unitari di vendita negativi nonostante i proventi legati alla conclusione positiva delle rinegoziazioni dei contratti d¡¯importazione di gas naturale a lungo termine di provenienza russa e norvegese. Nel periodo si registra l¡¯effetto positivo delle attivit¨¤ di Esplorazione e Produzione di Idrocarburi in crescita del 20,6% rispetto ai primi nove mesi del 2010; il risultato ¨¨ legato principalmente allo scenario petrolifero in ascesa e all¡¯incremento delle produzioni estere di idrocarburi, in particolare dai giacimenti di Abu Qir in Egitto. Sono in corso procedimenti arbitrali relativi ai contratti di approvvigionamento di gas naturale a lungo termine proveniente dal Qatar, dalla Libia e dall¡¯Algeria al fine di ripristinare anche per essi i margini di redditivit¨¤ operativa. Il margine operativo lordo adjusted della Filiera Energia Elettrica dei primi nove mesi del 2011 ¨¨ pari a 618 milioni di euro in calo rispetto ai 722 milioni dello stesso periodo dell¡¯anno scorso. Sul risultato ha inciso il mancato contributo del beneficio Cip 6/92 per alcune centrali, in seguito alla risoluzione anticipata delle convenzioni effettuata in dicembre 2010, e la riduzione dei margini di vendita dell¡¯energia elettrica sul mercato libero. La performance sul mercato dei servizi di dispacciamento e il contributo delle attivit¨¤ in Grecia hanno parzialmente compensato tali fenomeni negativi. Il Risultato Operativo Netto (Ebit) si attesta a 149 milioni di euro (368 milioni nei primi 9 mesi del 2010) in conseguenza del calo della marginalit¨¤ sopra illustrato e per svalutazioni pari a circa 70 milioni di euro relative ad alcuni impianti termoelettrici in Italia e alcuni asset all¡¯estero (Grecia e Croazia). Il Risultato Ante Imposte ¨¨ positivo per 4 milioni di euro (309 milioni di euro nello stesso periodo dell¡¯anno precedente). Il risultato ante imposte recepisce oneri finanziari netti per 134 milioni di euro (93 milioni nei primi 9 mesi del 2010) incrementatosi rispetto all¡¯anno scorso essenzialmente per le perdite nette sui cambi relative all¡¯approvvigionamento di gas di lungo termine. Il Risultato Netto di Gruppo ¨¨ negativo per 93 milioni di euro (positivo per 179 milioni nei primi 9 mesi del 2010) in considerazione delle dinamiche sopra illustrate oltre che per la penalizzazione della Robin Hood tax che incide per 23 milioni di euro, in conseguenza da un lato dell¡¯incremento temporaneo di aliquota e dall¡¯altro dell¡¯estensione dell¡¯applicabilit¨¤ ad altri segmenti del settore elettrico e degli idrocarburi. L¡¯indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2011 ¨¨ risultato pari a 4.104 milioni di euro dai 3.708 milioni rilevati a fine dicembre 2010. Si segnala che in data 19 luglio 2011 ¨¨ stato rimborsato il prestito obbligazionario, a tasso variabile, emesso nel 2004 di nominali 500 milioni di euro. Nei primi 9 mesi del 2011 si registrano investimenti per complessivi 406 milioni di euro (426 milioni nei primi 9 mesi del 2010) destinati principalmente al rafforzamento del settore E&p in Egitto e in Italia nonch¨¦ allo sviluppo della capacit¨¤ di generazione nelle fonti rinnovabili nel settore idroelettrico, eolico e fotovoltaico. Previsioni per l¡¯esercizio 2011 L¡¯andamento della gestione operativa insieme alla rinegoziazione dei contratti di approvvigionamento gas di lungo termine con Promgas (gas russo) ed Eni (gas norvegese) permettono di confermare la stima di Ebitda per l¡¯anno in corso a 900 milioni di euro. L¡¯impatto della difficile situazione del mercato del gas sulla redditivit¨¤ della societ¨¤ perdurer¨¤ fino alla conclusione positiva dei negoziati e dei procedimenti arbitrali in corso per i contratti gas di lungo termine. L¡¯obiettivo della societ¨¤ ¨¨ quello di ottenere dalle rinegoziazioni in corso sia una ragionevole redditivit¨¤ dei contratti gas sia i riconoscimenti una tantum relativi agli esercizi precedenti. Principali fatti avvenuti nei primi 9 mesi del 2011 19 gennaio 2011 ¨C Edison si aggiudica 3 nuove licenze di esplorazione di idrocarburi in Norvegia. 11 febbraio 2011 ¨C Edison conclude positivamente con Eni la rinegoziazione del prezzo del contratto gas di lungo termine di origine norvegese ottenendo una riduzione significativa di costo rispetto al prezzo precedentemente in vigore. 15 aprile 2011 ¨C Edison si aggiudica due nuove licenze di esplorazione di idrocarburi nella piattaforma continentale norvegese messe in gara da Ministero del petrolio e dell¡¯energia locale. 22 aprile 2011 ¨C Edison conclude accordo con Exxonmobil e Qatar Terminal per la diminuzione della partecipazione nel terminale Gnl Adriatico. L¡¯operazione, del valore di oltre 78 milioni di euro, ha consistito nella cessione da parte di Edison del 2,703% in Terminale Gnl Adriatico. In conseguenza di ci¨°, la percentuale di partecipazione di Edison nel capitale di Terminale Gnl Adriatico si riduce al 7,297%. Rimane invariata invece la quota della capacit¨¤ di rigassificazione (6,4 miliardi di metri cubi annui). 21 maggio 2011 ¨C Il gruppo Mapei inaugura l¡¯impianto fotovoltaico realizzato da Edison presso il proprio stabilimento di Latina. L¡¯impianto realizzato sul tetto del capannone industriale dello stabilimento ha una potenza installata pari a 970 kW. Il 27 maggio ¨¨ stato inaugurato un analogo impianto fotovoltaico realizzato da Edison presso lo stabilimento Mapei a Robbiano di Mediglia (Mi). 13 giugno 2011 - Edison sottoscrive un contratto di finanziamento per un ammontare di 700 milioni di euro con un pool di banche. 17 giugno 2011 - L¡¯agenzia di rating Moody¡¯s conferma il merito di credito a lungo termine di Edison a Baa3 e rivede l¡¯outlook da stabile a negativo. 21 giugno 2011 ¨C L¡¯agenzia di rating Standard & Poor¡¯s mette il merito del credito a lungo termine Bbb di Edison sotto ¡°Credit Watch Developing¡±. Tale formula, secondo l¡¯agenzia internazionale, esprime la possibilit¨¤ che il rating di Edison venga alzato o abbassato nel breve termine. 23 giugno 2011 ¨C Edison sottoscrive l¡¯accordo per la cessione delle centrali termoelettriche Cet 2 e Cet 3 all¡¯Ilva (Gruppo Riva). Gli impianti, situati all¡¯interno del sito industriale dell¡¯Ilva a Taranto, sono alimentati a gas naturale e siderurgico ed hanno una potenza complessiva di 1.065 Mw. 21 luglio 2011 ¨C Edison sigla con Promgas l¡¯accordo di rinegoziazione del prezzo di fornitura del contratto di approvvigionamento di gas di lungo termine proveniente dalla Russia. L¡¯accordo raggiunto porta un impatto positivo sui risultati complessivi di Edison nel 2011 che ¨¨ stimabile in 200 milioni di euro. Settembre - Edison ha ultimato il quarto pozzo della nuova piattaforma Pii presso i giacimenti di Abu Qir (Egitto) da cui inizier¨¤ la produzione entro dicembre 2011 1 ottobre 2011 - Edison lancia la nuova offerta ¡°Zero Sorprese¡± per la luce e il gas di casa. 1 ottobre 2011 - Igi Poseidon, la joint venture tra Edison e il gruppo greco Depa, presenta la proposta tecnica e commerciale al consorzio Shah Deniz per la selezione in corso del progetto di gasdotto per l¡¯esportazione del gas del giacimento di Shah Deniz fase due. Igi Poseidon ¨¨ la societ¨¤ responsabile dello sviluppo e della costruzione del gasdotto tra Italia e Grecia che fa parte del corridoio di transito Itgi (Interconnector Turkey-greece-italy). 3 ottobre 2011 ¨C Elpedison, la Joint Venture tra Edison e Hellenic Petroleum, inaugura la nuova centrale a ciclo combinato da 420 Mw a Thisvi in Grecia. 10 ottobre 2011 - Edison completa la cessione ad Ilva (Gruppo Riva) dell¡¯intero capitale sociale di Taranto Energia Srl, societ¨¤ nella quale Edison ha conferito il ramo d¡¯azienda costituito dalle centrali termoelettriche Cet 2 e Cet 3 situate all¡¯interno del sito industriale dell¡¯Ilva a Taranto. Il valore incassato da Edison ¨¨ stato di circa 164,4 milioni di euro.
 
   
   
REGIONE FINANZIA TELERISCALDAMENTO TRIBUNALE DI MILANO OLTRE 3 MILIONI DI EURO PER 232 INTERVENTI IN TUTTE PROVINCE LA LOTTA ALLO SMOG SI VINCE CON MISURE STRUTTURALI  
 
Milano, 2 novembre 2011 - Dal 15 ottobre anche il tribunale di Milano è teleriscaldato. Questo significa che è stato definitivamente dismesso il vecchio impianto a gasolio, che aveva un forte impatto in termini di emissioni in atmosfera e di consumo energetico. La realizzazione dell´intervento è stata resa possibile anche tramite il bando da oltre 3 milioni di euro, con il quale Regione Lombardia ha finanziato la realizzazione di 232 interventi di termoregolazione e contabilizzazione di calore connessi a una rete di teleriscaldamento in tutta la regione. Tra i diversi Comuni beneficiari, c´è quello di Milano, che, attraverso A2a, ha ricevuto un finanziamento di oltre 160.000 euro per realizzare l´intervento al Palazzo di Giustizia. ´Sappiamo ormai che il riscaldamento civile è una delle principali fonti di inquinamento nelle aree urbane - ha spiegato l´assessore regionale all´Ambiente, Energia e Reti, Marcello Raimondi - e stiamo intervenendo in diversi modi per attutirne l´impatto nelle nostre città. La strada del teleriscaldamento è certamente la più innovativa ed efficace, nonostante abbia costi di realizzazione elevati. Abbiamo perciò deciso di promuovere una serie di agevolazioni, come in questo caso, per favorirne la diffusione´ Il Tribunale Teleriscaldato - ´In particolare, per il Tribunale di Milano l´intervento è particolarmente significativo - ha continuato l´assessore - perché fino ad oggi era uno dei più grandi edifici alimentati ancora a gasolio e dunque molto impattante in termini di emissioni in atmosfera. Senza considerare che per la sua alimentazione richiedeva almeno 70 viaggi di grandi e ingombranti autocisterne nel centro di Milano, con conseguente disagio per i milanesi, maggiore traffico e inquinamento per almeno 70 giorni nei mesi invernali´. Dall´intervento sugli edifici teleriscaldati, incluso il Palazzo di Giustizia, si stimano riduzioni di polveri sottili del 95 per cento (sul singolo edificio), così come una riduzione di un importante precursore del Pm10 come l´ossido di azoto pari al 35 per cento. Verrà poi praticamente azzerata (meno 99 per cento) l´emissione di anidride solforosa, che era prodotta dalla combustione del gasolio e che risulta essere particolarmente inquinante. Anche il consumo di energia viene ridotto in maniera significativa, grazie agli interventi per la termoregolazione e la contabilizzazione del calore, che, dal 1 agosto 2012, diventeranno progressivamente obbligatori su tutto il territorio regionale. ´Siamo molto fieri di questo intervento - ha concluso l´assessore - perché dimostra, nonostante il momento di crisi e i tagli ai bilanci pubblici, una volontà chiara della Regione nella lotta all´inquinamento atmosferico senza trascurare nessuna delle sue cause strutturali. Solo così questa complessa battaglia potrà essere vinta´. I Finanziamenti Alle Province: Milano, 61 interventi per 1.211.736 euro; - Bergamo, 31 interventi per 254.212 euro; - Brescia; 59 interventi per 783.389 euro; - Como, 12 interventi per 73.590 euro; - Cremona, 2 interventi per 14.677 euro; - Monza e Brianza, 35 interventi per 622.956 euro; - Sondrio, 21 interventi per 199.504 euro e - Varese, 11 interventi per 76.761. Totale: 232 interventi per 3.236.829 euro.  
   
   
TOSCANA, ROSSI: “NIENTE COSTRUZIONI NELLE ZONE A RISCHIO. BISOGNA ESSERE INFLESSIBILI”  
 
Firenze, 2 novembre 2011 – “In queste ore stiamo cercando di risolvere due problemi importanti. Il primo è quello dell’approvvigionamento dell’acqua con autobotti, in collaborazione con tutte le aziende dell’acqua toscane. E in parallelo i tecnici sono al lavoro per ripristinare la rete idrica. L’altro è l’isolamento, per il crollo dei ponti, dei paesi di Stadano e Mulazzo. Oggi verrà effettuato il sopralluogo per la realizzazione di due ponti provvisori”. Lo ha affermato il 27 ottobre il presidente Enrico Rossi, intervistato a Firenze a margine della presentazione del “Dossier statistico immigrazione 2011” redatto da Caritas/migrantes. “Ci sono state nella zona precipitazioni fuori dell’ordinario, ma il punto vero, che ha portato a questa tragedia – ha proseguito il presidente Rossi -, è l’urbanizzazione non corretta del territorio. Si è costruito nel letto dei fiumi, sulle colline, in maniera indiscriminata, e la natura in queste occasioni si riprende i suoi spazi. Sarebbe opportuno che il governo approvasse un piano pluriennale degli interventi necessari per mettere in sicurezza il territorio, invece si continuano a tagliare i fondi per la prevenzione e la gestione del territorio. Anche il ministro Prestigiacomo ha protestato, ma poi è rimasta al suo posto nonostante il taglio del 90% ai fondi del suo ministero”. “Noi – ha detto ancora – abbiamo reso inedificabili le zone dove si sono verificate le esondazioni. Le costruzioni saranno ferme fino a quando non saranno state effettuate tutte le verifiche sul rispetto della normativa e dei vincoli per la sicurezza. Nonostante i tagli, nel 2010 abbiamo impegnato 60 milioni, mentre per il 2011 possiamo impegnarne solo 15 a causa dei vincoli del patto di stabilità. Abbiamo messo 30 milioni per la manutenzione della montagna. Ma il punto determinante è uno: bisogna smettere di costruire nelle zone a rischio, bisogna essere inflessibili”.  
   
   
PROGRAMMA FAS VALLE D’AOSTA 2007/13 MESSE A DISPOSIZIONE LE RISORSE DEL FONDO AREE SOTTOUTILIZZATE  
 
Aosta, 2 novembre 2011 - La Presidenza della Regione informa che il Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica, ha provveduto con nota trasmessa, venerdì 28 ottobre, a mettere a disposizione della Regione le risorse statali del Fondo aree sottoutilizzate (Fas) – ridenominato Fondo per lo Sviluppo e la Coesione - relative al Programma attuativo regionale (Par Fas) Valle d’Aosta 2007/13, approvato dal Consiglio regionale il 13 novembre 2008. Le risorse oggi messe a disposizione ammontano a circa 35 milioni di euro a fronte di un valore complessivo del programma pari a circa 59 milioni di euro. Al ritardo nella disponibilità dei finanziamenti statali, la Regione ha comunque fatto fronte con proprie risorse finanziarie che hanno permesso di avviare già numerosi interventi tra cui la realizzazione del Polo universitario di Aosta, l’iniziativa Giroparchi che interessa il Parco nazionale del Gran Paradiso e il Parco naturale del Mont Avic e il progetto Telemedicina relativo ai servizi di trasmissione a banda larga per l’assistenza socio-sanitaria. La disponibilità delle risorse finanziarie statali permetterà ora di procedere ufficialmente alla fase di cooperazione istituzionale con i Ministeri competenti per l’avvio di tutti quegli interventi da attuarsi tramite Accordi di programma quadro. «E’ da quasi tre anni – evidenzia il Presidente della Regione Augusto Rollandin – che la Regione attende da parte del Ministero dello sviluppo economico la messa a disposizione delle risorse del Fas per poter dare piena attuazione al programma. Finalmente si sono create le condizioni politiche per sbloccare questi finanziamenti, e di ciò non possiamo che essere soddisfatti».  
   
   
I SERVIZI RESIDENZIALI PER ANZIANI FRA TRENTINO, ALTO ADIGE E TIROLO  
 
Trento, 2 novembre 2011 - "Qualche settimana fa, a Castel Tirolo, c´è stata la prima seduta dell´assemblea dell´Euregio che ha riunito i tre presidenti di Trentino, Alto Adige e Land Tirolo e che ha consolidato il percorso di costruzione dell´Euregio dal punto di vista politico, mentre oggi qui siamo di fronte ad un percorso di creazione dell´Euregio che parte dal basso, attraverso la messa in rete e il confronto fra i nostri rispettivi servizi". Con queste parole l´assessore alla salute e politiche sociali della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, ha aperto il 27 ottobre, presso la sala della Cooperazione a Trento, i lavori del secondo convegno congiunto fra i tre ambiti territoriali, promosso dall´Unione provinciale istituzioni per l´assistenza, con l´associazione delle Residenze per Anziani dell´Alto Adige e l´associazione "Arge Tirole Altenheime" del Tirolo. Accanto ad Ugo Rossi, vi erano il collega Richard Theiner, per la Provincia autonoma di Bolzano; Martha Stocker, assessore regionale; Johann Wiedemair, dirigente della Ripartizione sociale per il Land Tirolo; e Antonio Giacomelli, presidente di Upipa. "È sempre più fondamentale - ha proseguito l´assessore Ugo Rossi - mettere in rete le conoscenze e le esperienze delle diverse regioni e collaborare su questi temi che sono decisivi e quanto mai attuali per i nostri territori. Basti pensare che nel 1981 in Trentino vi erano 11.000 cittadini sopra gli 80 anni, oggi sono 30.000 e le stime ci dicono che nel 2030 saranno 53.000. È ovvio quindi che possiamo mantenere questo sistema solo affrontando ragionamenti sulla sostenibilità. La Provincia autonoma di Trento sta lavorando in questo periodo all´approvazione del bilancio, in esso sono state destinate risorse per far partire anche in Trentino gli assegni di cura, ma dobbiamo riflettere sulla compartecipazione alla spesa sanitaria dei cittadini, una frontiera tutta da esplorare alla quale stiamo lavorando assieme ai rispettivi assessorati dell´Alto Adige e del Land Tirolo". L´assessore Rossi ha ricordato, a questo proposito, che nel settembre del 2009 è stato firmato a Mezzocorona un accordo programmatico fra gli assessorati alla salute delle tre regioni dell’Euregio, che prevedeva proprio iniziative congiunte come quella odierna: "Siamo ormai di fronte a uno scenario che cambia con velocità anche in relazione ai rapporti fra gli Stati e dove le risorse, soprattutto per i servizi ad alta specializzazione, sono sempre più scarse. Pensiamo ad esempio alla direttiva dell´Unione europea che stabilisce la libera circolazione dei pazienti, operativa già nell´ottobre del 2013: di fronte a questi scenari dobbiamo mettere in rete le diverse potenzialità. I nostri pazienti già si muovono su assi transfrontaliere, noi amministratori pubblici abbiamo il dovere di costruire un sistema condiviso e organico, per razionalizzare le risorse, gestirle meglio e offrire ai nostri cittadini servizi specializzati e professionisti di alta qualità che lavorino in rete fra Trento, Bolzano e Innsbruck". Nel corso della mattina sono stati poi messi a confronto i servizi residenziali per anziani dei tre ambiti. Il dirigente del Servizio economia e programmazione sanitaria della Provincia autonoma di Trento, Michele Bardino, ha evidenziato che in Trentino, a fronte di una popolazione complessiva di 524.826 abitanti, i cittadini sopra i 65 anni sono il 19,3%, ovvero 101.415. Su 55 Rsa (45 pubbliche, 7 territoriali private no profit e 3 ospedaliere) ci sono 4.330 posti letto convenzionati Rsa più 15 d´urgenza e 181 posti letto in Casa di soggiorno. Gli alloggi protetti autorizzati sono 233 (di cui 139 gestiti dalle Rsa) con 376 posti letto. I centri diurni in Trentino sono 24 con 350 posti convenzionati, i centri servizi attivi sono 36. Le Rsa attivano inoltre numerosi servizi per pazienti esterni, come fisioterapia e riabilitazione, prelievi e odontoiatria, nonché pasti a domicilio, logopedia, audiologia, medicina dello sport. Elevati gli standard anche per il personale delle Rsa, dove fino a 60 posti letto è prevista comunque la presenza di 6 infermieri professionali, di 1 fisioterapista ogni 50 posti letto e di un operatore socio-sanitario ogni 2,3 posti letto. Questo complesso sistema si sostiene con una spesa a carico della Provincia autonoma di 130 milioni di euro all´anno, non vi sono invece contributi statali. I finanziamenti provinciali per l´edilizia nelle Rsa, secondo il piano pluriennale 2009-2013, sono di 113 milioni di euro e per l´attrezzatura nelle Rsa di 2,7 milioni di euro. L´importo medio delle rette in Rsa per i residenti è di 43,3 euro, la stima dei costi a carico del Comune è pari al 3,5% del totale.  
   
   
PIANIFICAZIONE: FVG, VERSO UN PIANO TERRITORIALE FLESSIBILE  
 
 Palmanova, 2 novembre 2011 - "Nuove regole, ed anche un po´ di coraggio" servono oggi per sviluppare una nuova normativa urbanistica e pianificatoria, ha sottolineato il 27 ottobre a Palmanova l´assessore regionale ai Lavori pubblici Riccardo Riccardi al convegno promosso dall´Inu, l´Istituto nazionale di Urbanistica, e dai costruttori edili del Friuli Venezia Giulia (Arce) sull´utilizzo dei nuovi strumenti della perequazione, della compensazione e della premialità "per una nuova politica urbanistica per la città e il territorio". Confermando l´obiettivo dell´approvazione del nuovo Piano territoriale Fvg "entro la fine della corrente legislatura", l´assessore Riccardi - prendendo soprattutto spunto dagli interventi dei vertici regionali dell´Inu, Giorgio Dri ed Eddi Dalla Betta, del presidente regionale dei costruttori, Donato Riccesi, e di Bruno Barel, dell´Università di Padova - ha però evidenziato che il nuovo Piano, atteso da tempo (la "prima edizione" risale addirittura al 1978), non vuole essere "un Piano dei Piani, un unico strumento che pianifichi tutto". "Seguendo quest´impostazione, quindi, la Regione si è nel frattempo dotata di un Piano delle Infrastrutture, ritenendo fondamentale dotarsi di una norma di programmazione in un campo che risulta strategico per lo sviluppo dell´intero Friuli Venezia Giulia", ha ricordato l´assessore. Dunque, lo sforzo programmatorio regionale procede attraverso una serie di Piani, "flessibili, adeguabili, aggiornabili, dotati di procedure più snelle", come ha auspicato Riccesi, che ha parlato della necessità di "un´urbanistica più leggera". Uno sforzo, ha comunque osservato Riccardi, un governo del territorio che si sviluppi su "scala vasta", abile a coniugare nella difesa dei valori territoriali e nella protezione dei suoi elementi peculiari gli interessi sia degli Enti locali che della Regione. Ed il nuovo Piano territoriale regionale, ha concluso Riccardi, non potrà non tenere conto del recupero, di un nuovo ruolo dei centri storici, grandi e piccoli, "che oggi, anche a causa di scelte attivate in anni ormai trascorsi, sono vuoti, di piazze ed edifici dei centri storici che risultano abbandonati, degradati, impoveriti ed insicuri, mentre potrebbero divenire gli ingredienti, grazie all´intervento privato, di un rinnovato sistema di relazioni sociali".  
   
   
GRUPPO CIR: RICAVI DEI NOVE MESI A 3,3 MILIARDI (+1,1%), MARGINI IN CRESCITA (EBITDA +17,5%)  
 
Milano, 2 novembre 2011 – Il Consiglio di Amministrazione di Cir-compagnie Industriali Riunite Spa, riunitosi il 27 ottobre sotto la presidenza di Stefano Micossi, ha esaminato e approvato il resoconto intermedio di gestione del gruppo al 30 settembre 2011. Il gruppo Cir è attivo principalmente in quattro settori: energia (Sorgenia), media (Espresso), componenti auto (Sogefi), sanità (Kos). Andamento della gestione - Il gruppo Cir, nonostante il difficile contesto economico che caratterizza i principali mercati nei quali opera, ha chiuso i primi nove mesi del 2011 con ricavi e margini in crescita rispetto allo stesso periodo del 2010. Il gruppo, in particolare, ha registrato un miglioramento della redditività delle quattro principali controllate operative Sorgenia, Espresso, Sogefi e Kos. L’utile netto di gruppo è stato di 15 milioni di euro rispetto a un risultato di 53,7 milioni di euro del corrispondente periodo del 2010 che beneficiava in modo significativo di una componente non ricorrente di natura fiscale relativa a Sorgenia. Le altre principali società operative del gruppo hanno registrato una crescita dell’utile netto. Risultati consolidati - I ricavi del gruppo Cir nei primi nove mesi del 2011 sono ammontati a 3.300,9 milioni di euro, in leggera crescita (+1,1%) rispetto a 3.263,8 milioni di euro del corrispondente periodo del 2010. La variazione è riconducibile ai maggiori ricavi di Espresso, Kos e soprattutto di Sogefi, che hanno più che compensato la riduzione delle vendite di Sorgenia. L’ebitda è stato pari a 340,3 milioni di euro (10,3% dei ricavi), rispetto a 289,7 milioni di euro (8,9% dei ricavi) nei nove mesi del 2010, con una crescita del 17,5%. L’ebit è ammontato a 189,5 milioni di euro, in aumento del 18% rispetto a 160,6 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2010. L’incremento dei risultati operativi è riconducibile al miglioramento della redditività di tutte e quattro le principali controllate (Sorgenia, Espresso, Sogefi e Kos). Il risultato netto della gestione finanziaria, negativo per 95 milioni di euro (negativo per 55,2 milioni di euro nei nove mesi del 2010), è stato determinato da oneri finanziari netti per 96 milioni di euro e da rettifiche di valore negative di attività finanziarie per 12,8 milioni di euro, parzialmente compensati da proventi netti da negoziazione e valutazione titoli per 13,8 milioni di euro. L’utile netto del gruppo Cir nei primi nove mesi del 2011 è stato di 15 milioni di euro rispetto a 53,7 milioni di euro del corrispondente periodo dello scorso esercizio. La riduzione, nonostante l’incremento degli utili di Espresso, Sogefi e Kos, è legata prevalentemente al minore risultato netto di Sorgenia, che lo scorso anno aveva beneficiato in modo significativo di una componente non ricorrente rappresentata da un credito fiscale per gli investimenti in nuova capacità produttiva. L’utile del gruppo risente anche del negativo adeguamento a fair value nel terzo trimestre di titoli in portafoglio rispetto alle valutazioni rilevate al 30 giugno 2011. L’indebitamento finanziario netto del gruppo Cir al 30 settembre 2011 ammontava a 2.308,1 milioni di euro, rispetto 2.184,3 milioni di euro al 30 giugno (2.166,8 milioni di euro al 31 dicembre 2010). L’indebitamento finanziario netto consolidato è determinato da: - un’eccedenza finanziaria netta aggregata a livello holding di 38,7 milioni di euro (104 milioni di euro al 30 giugno 2011). La riduzione rispetto a 123,6 milioni di euro al 31 dicembre 2010 è attribuibile principalmente agli investimenti in nuove attività e in azioni proprie effettuati nel periodo, agli esborsi per costi di gestione e oneri finanziari e all’adeguamento negativo a fair value di titoli in portafoglio; - un indebitamento netto complessivo delle società operative di 2.346,8 milioni di euro (2.288,3 milioni di euro al 30 giugno 2011). La variazione rispetto a 2.290,4 milioni di euro al 31 dicembre 2010 deriva essenzialmente dall’incremento dell’indebitamento di Sogefi a seguito dell’acquisizione di Systèmes Moteurs per un enterprise value di circa 150 milioni di euro, parzialmente compensato dalla riduzione della posizione finanziaria netta di Sorgenia, Espresso e Kos. La posizione finanziaria netta include l’investimento del gruppo Cir in quote di hedge funds (76,7 milioni di euro al 30 settembre 2011). Il patrimonio netto totale al 30 settembre 2011 era pari a 2.518,9 milioni di euro, sostanzialmente stabile rispetto a 2.522,9 milioni di euro al 31 dicembre 2010. Il patrimonio netto di pertinenza del gruppo alla stessa data ammontava a 1.467,1 milioni di euro (1.487 milioni di euro al 31 dicembre 2010). Al 30 settembre 2011 il gruppo Cir impiegava 15.102 dipendenti (12.910 al 31 dicembre 2010). A seguito della sentenza della Corte d’Appello di Milano depositata in data 9 luglio 2011 che ha condannato Fininvest al risarcimento del danno causato da corruzione giudiziaria nella vicenda del Lodo Mondadori, Cir ha ricevuto da Fininvest, in data 26 luglio 2011, il pagamento di 564,2 milioni di euro, comprensivi di spese legali e interessi. Tale importo, secondo quanto previsto dai principi contabili internazionali (Ias 37), non ha avuto e non avrà impatti sul conto economico del gruppo fino all’ultimo grado di giudizio. La maggiore disponibilità finanziaria non comporta alcun mutamento nella strategia cui si ispira la gestione finanziaria del gruppo, improntata a criteri di prudenza e oculatezza, in una situazione dei mercati particolarmente complessa. Attività industriali Energia: Sorgenia - Nei primi nove mesi del 2011, nonostante le incertezze del contesto economico e le difficoltà del mercato, Sorgenia ha registrato una crescita dei margini rispetto allo stesso periodo del 2010. L’avvio della marcia commerciale della centrale di Turano-bertonico Lodigiano (Lodi) nel corso del primo trimestre e le iniziative nelle fonti rinnovabili, in particolare l’attività di sviluppo, realizzazione e vendita di impianti fotovoltaici di Sorgenia Solar, hanno consentito di compensare la sfavorevole congiuntura di mercato, caratterizzata in particolare dalla riduzione dei margini di generazione. Prosegue, intanto, l’avanzamento del Business Plan 2011-2016: l’entrata in esercizio della centrale di Aprilia (Latina), quarto e ultimo impianto a ciclo combinato nei piani di Sorgenia, è prevista nei primi mesi del prossimo anno. Sono state inoltre avviate le attività propedeutiche alla costruzione di due nuovi parchi eolici in Italia per complessivi 20 Mw. Inoltre lo scorso 11 ottobre, la società ha annunciato l’avvio di nuove offerte per il mercato residenziale proponendo ai consumatori italiani un’opportunità di scelta in più a quattro anni dall’avvio della liberalizzazione anche per le famiglie. Sorgenia punta a raggiungere 1,5 milioni di nuovi clienti entro la fine del 2016, portando il numero dei propri clienti totali a circa 2 milioni. I ricavi dei nove mesi sono ammontati a 1.552,7 milioni di euro, in calo dell’8,5% rispetto al corrispondente periodo del 2010 (1.697,3 milioni di euro). La variazione è dovuta in particolare a una diminuzione dei volumi di vendita di gas naturale – principalmente per la minore disponibilità sui contratti di approvvigionamento in essere a causa della temporanea chiusura del gasdotto libico Greenstream – e a un differente mix di clienti. L’ebitda adjusted è ammontato a 128,1 milioni di euro, in crescita del 18,7% rispetto al dato del corrispondente periodo del 2010 (107,9 milioni di euro). L’ebitda è stato pari a 125,7 milioni di euro, in aumento del 16,8% rispetto a 107,7 milioni di euro dei primi nove mesi del 2010. L’utile netto di gruppo adjusted è stato pari a 18 milioni di euro (61 milioni di euro nel 2010). La differenza è stata determinata essenzialmente da una componente straordinaria rappresentata da un credito fiscale per gli investimenti in nuova capacità produttiva effettuati dalla società. L’utile netto di gruppo è ammontato a 13,5 milioni di euro rispetto a 57,6 milioni di euro dello stesso periodo del 2010. L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2011 ammontava a 1.661,9 milioni di euro, in riduzione rispetto a 1.767,5 milioni di euro al 30 giugno grazie alla cessione di 19 Mw di impianti fotovoltaici e del 50% della partecipazione di Sorgenia France, oggetto di una joint-venture paritetica con Kkr. Media: Espresso - La situazione di debole crescita dell’economia si è riflessa sull’andamento degli investimenti pubblicitari, che nei primi otto mesi del 2011 hanno registrato una flessione del 4% rispetto al corrispondente periodo del 2010 (dati Nielsen Media Research). L’andamento negativo ha colpito tutti i mezzi tradizionali, dalla televisione (-4,7%) alla radio (-5,5%) e alla stampa (-6%). I quotidiani hanno registrato una contrazione dell’8,3% (-5,6% per i quotidiani a pagamento). In controtendenza solo Internet, che ha realizzato nuovamente un incremento molto sostenuto (+13,5%). Quanto alle diffusioni, i dati Ads (media mobile degli ultimi 12 mesi a giugno 2011, a perimetro omogeneo) mostrano una flessione delle vendite in edicola del 5,3% per i quotidiani, dell’1,9% per i settimanali e del 6% per i mensili. Malgrado tale contesto, l’andamento del gruppo Espresso nei primi nove mesi del 2011 è stato positivo, registrando sia una crescita del fatturato che dei risultati economici. I ricavi sono ammontati a 653,7 milioni di euro, in aumento del 2,2% rispetto al dato del corrispondente periodo dell’anno precedente (639,5 milioni di euro). I ricavi diffusionali, sono stati pari a 252,9 milioni di euro (-1,1% rispetto a 255,7 milioni di euro nei nove mesi del 2010). L’andamento del fatturato diffusionale, sensibilmente migliore rispetto alla media del mercato, riflette la relativa tenuta delle vendite delle pubblicazioni del gruppo. I ricavi pubblicitari, pari a 380,7 milioni di euro, hanno registrato una crescita del 3,1% rispetto ai nove mesi del 2010 (+0,1% la raccolta sulla stampa in un mercato in flessione; +14,1% la raccolta su Internet; -3,8% la raccolta radio, con una riduzione minore rispetto al mercato). I ricavi diversi, pari a 20,1 milioni di euro, sono cresciuti del 38% rispetto ai nove mesi del 2010, grazie allo sviluppo dell’attività di affitto di banda digitale terrestre televisiva nonché ai primi positivi sviluppi della vendita di prodotti digitali. L’ebitda è stato pari a 112 milioni di euro, in crescita del 7,7% rispetto a 104 milioni di euro nei nove mesi del 2010. L’utile netto è ammontato a 41,4 milioni di euro contro 36,3 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2010 (+14%). L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2011 era pari a 112,4 milioni di euro (150,7 milioni di euro al 30 giugno 2011). Componentistica per autoveicoli: Sogefi - Nei primi nove mesi del 2011 il gruppo Sogefi ha registrato un incremento a doppia cifra di tutti gli indicatori economici rispetto al 2010 grazie alla crescita dell’attività nei principali mercati e al contributo, nel bimestre agosto-settembre, delle nuove attività di Systèmes Moteurs. A partire dal 1 agosto 2011, infatti, Sogefi ha avviato il consolidamento integrale di Systèmes Moteurs, uno dei principali operatori mondiali di sistemi di gestione aria e raffreddamento motore, a seguito dell’acquisizione perfezionata lo scorso 29 luglio. I ricavi nei nove mesi si sono attestati a 829,8 milioni di euro, in crescita del 20,8% rispetto a 687 milioni di euro del corrispondente periodo del 2010. Lo scenario è stato favorevole in tutti i mercati, con l’eccezione del ricambio in Europa. La crescita maggiore (+21,9%) è stata realizzata nella divisione Componenti per sospensioni con ricavi pari a 413,5 milioni di euro, mentre la nuova divisione Sistemi motore (che include la filtrazione e le nuove attività di Systèmes Moteurs) ha ottenuto vendite per 418,2 milioni di euro (+19,7%). L’ebitda è stato pari a 76,5 milioni di euro, in crescita del 18,6% rispetto a 64,5 milioni nei nove mesi del 2010. L’utile netto è ammontato a 18,8 milioni di euro, in aumento del 40% rispetto a 13,5 milioni di euro del corrispondente periodo del 2010. L’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2011, comprensivo dell’enterprise value di Systèmes Moteurs (circa 150 milioni di euro), era pari a 325,3 milioni di euro (167,6 milioni di euro 30 giugno 2011). Sanità: Kos - Nei primi nove mesi del 2011 Kos ha ottenuto un significativo incremento dei principali indicatori economici rispetto allo stesso periodo del 2010 grazie allo sviluppo di tutte le società del gruppo e all’allargamento del perimetro di attività. Il gruppo Kos gestisce a oggi circa 60 strutture, prevalentemente nel centro nord Italia, per un totale di oltre 5.600 posti letto operativi, ai quali se ne aggiungono oltre 900 in fase di realizzazione. I ricavi sono ammontati a 261,9 milioni di euro, in crescita del 9,6% rispetto al corrispondente periodo del 2010 (239 milioni di euro). L’ebitda è stato pari a 39,7 milioni di euro, in crescita del 30,6% rispetto al dato dei nove mesi del 2010 (30,4 milioni di euro). L’utile netto dei primi nove mesi è ammontato a 8,9 milioni di euro, contro un risultato di 4 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2010. L’indebitamento finanziario netto del gruppo Kos al 30 settembre 2011 ammontava a 155,3 milioni di euro (159,8 milioni al 30 giugno 2011). Investimenti finanziari e nuove iniziative - Per quanto riguarda gli investimenti finanziari del gruppo, Cir detiene un portafoglio diversificato di fondi e partecipazioni minoritarie nel settore del private equity (fair value al 30 settembre 2011 pari a 85,8 milioni di euro) e il fondo di venture capital Cir Ventures (fair value al 30 settembre pari a 15 milioni di dollari). Tra gli altri investimenti, Jupiter Finance opera nel segmento dei crediti problematici (non performing loans). Il valore dell´investimento di Cir in tale attività al 30 settembre 2011 ammontava a 63 milioni di euro. Nel corso del terzo trimestre, il gruppo Cir ha acquistato una quota di circa il 20% della società Seg (Swiss Education Group), uno dei leader mondiali nella formazione di figure manageriali nel settore dell’hospitality (hotel, ristorazione, ecc.), per un importo di circa 27 milioni di euro. Il gruppo Seg, fondato nel 1982, dispone di cinque scuole di hospitality management e una scuola di lingue in Svizzera per un totale di circa 4.600 studenti provenienti da più di 70 paesi del mondo. Il giro d’affari annuo del gruppo Seg ammonta a circa 100 milioni di euro. L’operazione consente al gruppo Cir di investire su una delle scuole di hospitality management più prestigiose al mondo, con importanti prospettive di crescita, e di acquisire nuove competenze nel settore della formazione. Per maggiori informazioni: www.Swisseducation.com. Evoluzione prevedibile dell’esercizio in corso - Nell’ultima parte dell’anno Cir continuerà a perseguire la strategia di sviluppo delle proprie attività principali. Il gruppo, in particolare, proseguirà gli investimenti previsti nei vari settori e le iniziative di efficienza in tutti i business. Nomina del nuovo direttore generale di Cir - Il Consiglio di Amministrazione ha nominato il dottor Gerardo Benuzzi nuovo direttore generale di Cir nonché dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari. La nomina ha effetto con decorrenza 21 novembre 2011. Benuzzi, 51 anni, proviene dal gruppo Prelios dove ricopre l’incarico di direttore generale finance e advisory. In precedenza ha lavorato oltre 23 anni nel gruppo Pirelli, sia in Italia che all’estero, prima nel settore pneumatici poi nell’immobiliare. Benuzzi sostituirà l’attuale direttore generale Alberto Piaser, 65 anni, che nel gennaio 2012 lascerà il gruppo e l’attività lavorativa. Il Consiglio di Amministrazione ha ringraziato il dottor Piaser per l’importante contributo dato allo sviluppo del gruppo in 25 anni di attività. Azioni proprie - Nel corso del terzo trimestre, nell’ambito della delega approvata dall’Assemblea degli Azionisti in data 29 aprile e in esecuzione di quanto reso noto lo scorso 2 agosto, Cir ha acquistato 6.145.000 azioni per un controvalore di 8,6 milioni di euro. Il numero totale di azioni proprie in portafoglio al 30 settembre 2011 era di 49.219.000 azioni per un controvalore complessivo di 107,3 milioni di euro.  
   
   
A FANO SEMINARIO SU IMPRESE E CULTURA IN TEMPO DI CRISI.  
 
Ancona, 2 novembre 2011 - Come possono interagire impresa e cultura anche in tempo di crisi? Per dare una risposta a questo interrogativo la Regione ha organizzato, in collaborazione con il Consorzio Marche Spettacolo, il Comune di Fano e la Fondazione Teatro della Fortuna, il seminario ´Imprese per la cultura in tempo di crisi´, in programma venerdi` 4 novembre, alle ore 15.00, alla Sala Verdi del Teatro della Fortuna di Fano. Il seminario e` il secondo appuntamento che la Regione promuove come momento di ascolto, di confronto e di condivisione progettuale tra operatori del settore e pone l´accento sul peso e sul ruolo che la produzione di cultura assume sul sistema economico, sia nella sua dimensione pubblica che privata. ´In tempo di crisi ´ dichiara l´assessore regionale alla Cultura, Pietro Marcolini - puo` la cultura essere un settore d´investimento per le imprese? Puo` il mondo della cultura imparare qualcosa da una gestione di tipo imprenditoriale? Quale rapporto tra pubblico e privato e` possibile instaurare nell´ottica della valorizzazione culturale e al contempo della produzione di reddito e nuova economia? Quali modalita` di finanziamento dell´intervento in cultura sono oggi possibili, anzi necessarie? Qual e` la realta` delle imprese creative nella nostra regione e come possono contribuire ad elevare la qualita` sociale della nostra regione? Sono queste alcune delle domande che vorremmo affrontare insieme ai soggetti coinvolti´. ´Siamo convinti ´ conclude Marcolini - che in tempi di crisi ci sia bisogno di piu` cultura, di nuove politiche per il settore ed anche di una nuova leva imprenditoriale che faccia dell´investimento in cultura non solo un tratto di originalita` ma il fattore di un´innovazione strategica che ci ponga in sintonia con i cambiamenti e con quel che si sta gia` facendo in quest´ambito in Europa e nel mondo´. Al seminario interverranno, oltre all´assessore regionale alla Cultura: Stefano Aguzzi (sindaco di Fano), Paolo Andreani (presidente di Confindustria Marche), Francesco Casoli (presidente Gruppo Elica), Maurizio Cecconi (esperto di politiche economiche per la cultura), Giuseppe De Leo (presidente Fondazione Teatro della Fortuna), Franco Gazzani (presidente Fondazione Carima), Enrico Loccioni (presidente Gruppo Loccioni), Francesca Merloni (Ariston Thermo Group), Carlo Pesaresi (presidente Consorzio Marche Spettacolo), Gennaro Pieralisi (presidente Gruppo Pieralisi), Matteo Ricci (presidente Provincia di Pesaro-urbino), Gianfranco Sabbatini (presidente Fondazione Cassa di risparmio di Pesaro), Emanuela Scavolini (vicepresidente Scavolini S.p.a.), Federico Vitali (presidente Faam Group).  
   
   
UN TRAMPOLINO DI LANCIO PER TERMINI IMERESE  
 
Palermo, 2 novembre  2011 - Nonostante l´addio della Fiat, il polo industriale di Termini Imerese e´ pronto a rilanciarsi. La Regione, infatti, mantiene la promessa di investire sul futuro di un´area dove vecchie e nuove imprese potranno trovare le condizioni ideali per crescere e creare occupazione. L´accordo di programma sottoscritto il 27 ottobre a palazzo d´Orleans prevede la realizzazione di diverse opere per le quali il governo siciliano ha gia´ messo a disposizione 150 milioni euro. Se ne parla nel nuovo numero del Tgweb ( www.Regione.sicilia.it/tgweb ), dove si fa anche il punto su un altro importante Apq: quello che l´assessorato alle Infrastrutture e alla Mobilita´ ha siglato con il governo nazionale e che prevede un investimento da 147 milioni di euro per la realizzazione di alloggi a canone sostenibile. Un´operazione che consentira´ di recuperare il patrimonio immobiliare gia´ esistente e di creare nuova occupazione in un settore fortemente in debito d´ossigeno come quello dell´edilizia abitativa, senza tuttavia dar vita ad alcuna operazione di cementificazione selvaggia. Intanto, la Regione scende in campo contro il vandalismo nelle scuole. L´assessore all´Istruzione Mario Centorrino ha visitato alcuni degli istituti presi di mira da bande di teppisti a Palermo ed ha annunciato il finanziamento di progetti che possano prevenire questo odioso fenomeno. Il magazine settimanale realizzato dall´Ufficio stampa della Regione siciliana si occupa, poi, della diga Ancipa, che torna in funzione dopo 13 anni: adesso lo spettro della crisi idrica per i territori dell´Ennese e del Nisseno fa decisamente meno paura. Un traguardo raggiunto grazie alla stretta collaborazione tra Regione ed Enel, che ha eseguito i lavori adoperando tecnologie innovative. Infine, la banda larga nelle aree rurali: vigne, oliveti, campi di grano ma anche internet. La Regione mettera´ a disposizione dei cittadini che le abitano ma, soprattutto, delle numerose imprese agricole insediate in quei territori, una connessione web ad alta velocita´. Uno strumento fondamentale per accrescerne la competitivita´. Il Tgweb della Regione siciliana e´ visibile anche sul canale satellitare Sky 887 "Administra.it", il lunedi´, il mercoledi´ e il venerdi´ alle ore 13.00 ed e´ a disposizione delle emittenti locali che volessero inserirlo nel proprio palinsesto. In questo caso, dopo essersi registrate sul sito, riceveranno le credenziali di accesso all´area riservata dalla quale sara´ possibile scaricare il tg in formato integrale broadcast ad alta risoluzione.  
   
   
WHIRLPOOL SIENA, STRATEGIA ISTITUZIONI-AZIENDA PER RILANCIARE IL TERRITORIO  
 
Firenze, 2 ottobre 2011 – Rilanciare l’economia del territorio, salvaguardare l’occupazione e rendere più competitiva l’industria dell’elettrodomestico, consolidandone la presenza in Toscana. Questo l’obiettivo che si intende raggiungere con la firma del protocollo d’intesa fra Regione, Provincia di Siena e Whirlpool Europe spa. A firmare, per la Regione, l’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini che il 27 ottobre ha visitato anche lo stabilimento senese. Dopo la visita, un incontro organizzato da Unione industriali, Provincia di Siena, Whirlpool e Università ha approfondito i contenuti del progetto High Chest, che prevede un investimento da 15 milioni di euro per consolidare la presenza sul territorio, investendo in ricerca e sviluppo. Nel progetto, promosso da Whirlpool in una logica di rete, per contrastare la perdita di competività legata all’evoluzione del mercato e ai problemi energetici, sono coinvolti numerosi partner: dall’Unione degli industriali, alle Università toscane e dalle piccole e medie imprese fornitrici del territorio toscano impegnate a sostenere e riqualificare l’occupazione, come Zapet, Espansi Tecnici, Cassioli, Kv, Galvanoplastica. “Con la firma del protocollo – ha detto l’assessore Simoncini – ci impegniamo a sostenere, mettendo a disposizione strumenti e opportunità, il progetto presentato dall’azienda. L’obiettivo che l’azienda si prefigge, quello di mantenere e consolidare la presenza in Toscana e avviare nuove e più innovative produzioni, è in sintonia con quanto stiamo facendo per il rilancio del manifatturiero”. Il progetto infatti prevede la creazione di una nuova offerta, più competitiva, ad alto contenuto tecnologico, che impiega le risorse della ricerca e le competenze locali. “È un mix essenziale – ha sottolineato l’assessore – per riposizionare su basi competitive un’azienda importante, l’unica del settore del freddo rimasta in Toscana e per salvaguardare i posti di lavoro in una zona gravemente colpita dalla crisi. Non solo. Attraverso questo progetto vengono coinvolte, accanto all’impresa capofila, imprese piccole e medie della filiera, con il risultato di moltiplicare gli effetti positivi sulla produttività e sui posti di lavoro in una logica di rete, che premia, attraverso lo sviluppo della grande imprese, anche le aziende di piccole e medie dimensioni”. L’assessore ha sottolineato anche come il progetto si inserisca nel quadro delle azioni a sostegno del manifatturiero che si sono concretizzate, in particolare, nel finanziamento di 14 progetti di ricerca e sviluppo di grandi imprese insediate in Toscana. Un’azione che svilupperà importanti investimenti e che la Regione intende, a breve, rifinanziare.  
   
   
SOTTOSCRITTE LE CONVENZIONI DEI LAVORATORI DESTINATARI DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA DELLA PROVINCIA DI VIBO VALENTIA  
 
Catanzaro, 2 novembre 2011 - Alla presenza dell’Assessore al Lavoro e alla Formazione professionale Francescantonio Stillitani, il 27 ottobre sono state sottoscritte a Vibo Valentia, nella sede del Centro provinciale per l’impiego, le convenzioni per l’utilizzo negli Enti pubblici e privati dei restanti lavoratori destinatari degli ammortizzatori sociali in deroga della provincia di Vibo. Gli Enti utilizzatori sono ventidue Comuni, i tribunali, l’Unione sindacale territorio Cisl Vibo Valentia, il Parco naturale regionale delle Serre, la Croce rossa italiana, il Liceo Ginnasio statale M. Morelli, uno studio tecnico e uno medico. “Con la firma delle convenzioni di oggi – ha detto l’Assessore Stillitani – si completa la procedura del Piano di utilizzo dei lavoratori in cassa integrazione e in mobilità in deroga nella provincia di Vibo Valentia, che è di fatto la prima ad esaurire il bacino. Nella provincia di Vibo Valentia, infatti, le richieste da parte degli Enti che hanno chiesto di utilizzare i lavoratori percettori di ammortizzatori sociali sono state superiori al numero effettivo delle unità disponibili. Un dato importante, che lascia intravedere come l’azione di sensibilizzazione, messa in campo dall’Assessorato e partita proprio da Vibo Valentia, ha ottenuto ottimi risultati. L’obiettivo – ha continuato Stillitani – è quello che in tutte le altre province gli Enti facciano in modo da azzerare il bacino dei percettori di ammortizzatori sociali in deroga in Calabria, almeno fino al 31 dicembre 2012”. In Calabria ci sono circa dieci mila lavoratori percettori di ammortizzatori sociali, con un costo annuo complessivo di duecento milioni di euro, in parte erogati dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, attraverso un’apposita convenzione firmata proprio nei giorni scorsi, e in parte dalla Regione Calabria grazie ai Fondi comunitari. “Il Piano di utilizzo, messo appunto dai tecnici e dai dirigenti del Dipartimento 10 assieme alla Provincia – ha ribadito l’Assessore Stillitani – vuole rendere attivi tutti i lavoratori percettori di ammortizzatori sociali, partendo dal presupposto, che in un momento di forte crisi economica che sta investendo il nostro Paese e la Calabria in particolare, chi percepisce un sussidio da parte della collettività deve, ove possibile, rendersi utile per essa. Spesso questa possibilità di utilizzare presso le proprie sedi lavoratori percettori degli ammortizzatori sociali è poco conosciuta da parte degli Enti. Proprio per questo motivo abbiamo avviato una campagna di sensibilizzazione presso le istituzioni pubbliche affinchè ne facciano richiesta. Una possibilità che oltre a tenere impegnato il lavoratore e non farlo uscire dal circuito lavorativo da la possibilità agli enti utilizzatori di smaltire, senza alcun costo aggiuntivo, il carico di lavoro, reso ancora più pesante dal blocco delle assunzioni e dai parametri del Patto di stabilità, che di fatto lasciamo pochissimo spazio a nuove assunzioni di personale presso gli Enti pubblici”. Ma per completare definitivamente il quadro per Stillitani è necessario, “allargare la possibilità di utilizzo anche ai privati. Una circostanza quest’ultima – ha aggiunto – che sicuramente darà più possibilità ai lavoratori di essere utilizzati. Infine, Stillitani ha espresso la sua soddisfazione per il prezioso lavoro che stanno svolgendo i Centri per l’impiego provinciali, che di fatto, sotto la nuova spinta stanno curando tutto l’iter procedurale per la stipula delle convenzioni, favorendo nello stesso tempo l’incontro tra la domanda degli Enti che chiedono di utilizzare i lavoratori percettori degli ammortizzatori sociali in deroga e i lavoratori stessi che si offrono per prestare la loro opera.  
   
   
DESIGN E COMPETITIVITÀ, UN MILIONE PER DECÒ-TER UN AIUTO AI GIOVANI TALENTI PER SFIDARE IL MERCATO  
 
Milano, 2 novembre 2011 - Approvata dalla Giunta della Regione Lombardia, su proposta dell´assessore al Commercio, Turismo e Servizi Stefano Maullu, la terza edizione di ´Decò-ter, Design è competitività´ per il terziario, un progetto che prenderà il via nel 2012, dedicato alla creatività al servizio della ricerca e dell´innovazione tecnologica. ´Dopo il successo delle passate edizioni - ha spiegato l´assessore Maullu - anche il prossimo anno tanti giovani talenti, sotto i 35 anni, e imprese avranno la possibilità di avviare un percorso agevolato, che li aiuti ad acquisire visibilità nel loro settore e ottenere un riconoscimento pubblico, superando le difficoltà che, a inizio di carriera, possono ostacolare la propria realizzazione professionale´. ´Regione Lombardia - ha concluso l´assessore Maullu - con uno sforzo economico superiore a quello delle edizioni precedenti destina alla realizzazione di ´Decò-ter´ un milione di euro´. Gli obiettivi principali sono quelli di fornire ai designer emergenti le opportunità idonee a tradurre le proprie idee innovative in prototipi commercializzabili e creare una più ampia percezione del valore del design. Le due edizioni precedenti del progetto biennale ´Decò´ (2008 e 2010) hanno portato alla selezione di 91 idee che sono state trasformate in prototipi, molti dei quali sono poi stati commercializzati. Il bando per la selezione dei giovani designer prenderà il via in occasione del Salone del mobile dell´aprile del prossimo anno e i 50 progetti selezionati e realizzati come prototipi saranno esposti nell´edizione successiva. Anche in questa occasione, visti i brillanti risultati delle precedenti edizioni, Cestec collaborerà per lo sviluppo e la gestione delle iniziative collegate al progetto. La valutazione e la selezione delle idee dei designer, infatti, è affidata a un comitato di esperti, che comprende docenti universitari, associazioni ed editori di design, rappresentanti di Cestec e di Regione Lombardia.  
   
   
CRISI HAWORTH, UN MESE DI TEMPO PER VERIFICARE LE PROPOSTE DI CASSA INTEGRAZIONE PER GLI STABILIMENTI DI IMOLA E SAN GIOVANNI IN PERSICETO. IL TAVOLO REGIONALE RICONVOCATO MERCOLEDÌ 23 NOVEMBRE  
 
Bologna, 2 novembre 2011 - Sulla vertenza Haworth c’è un mese di tempo per approfondire le proposte della proprietà; il tavolo regionale verrà riconvocato mercoledì 23 novembre. Questo l’esito del tavolo, convocato oggi dall’assessore alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli, alla presenza della dirigenza Haworth, delle istituzioni (oltre alla Regione, c’erano Provincia di Bologna, Comune di Imola e Comune di San Giovanni in Persiceto), associazioni sindacali e rappresentanti dei lavoratori. Di fronte all’ipotesi avanzata di ricorso alla cassa integrazione straordinaria per cessazione stabilimento per due anni per il centinaio di lavoratori dello stabilimento di Imola, e di un anno di cassa integrazione per ristrutturazione o crisi per i circa 120 dipendenti di San Giovanni in Persiceto, quattro sono gli aspetti che verranno valutati in questo mese: verifica con il ministero allo Sviluppo economico sulla concreta possibilità di accoglimento della richiesta di cassa integrazione; modalità e criteri di scelta dei lavoratori da porre in mobilità a San Giovanni in Persiceto qualora, al termine degli ammortizzatori sociali disponibili, permangano esuberi; infine, modalità tecniche della rotazione nel periodo di ricorso alla sospensione dal lavoro per cassa integrazione, e difesa del reddito dei lavoratori.