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Notiziario Marketpress di Giovedì 19 Gennaio 2012
PRESIDENZA DANESE: EUROPA AL LAVORO  
 
Strasburgo, 19 gennaio 2012 - Mercoledì mattina, il Primo ministro danese Helle Thorning-schmidt ha presentato il programma del suo governo per i prossimi 6 mesi di Presidenza del Consiglio. La maggioranza dei deputati ha espresso sostegno e chiesto al Primo ministro di assumere una posizione forte nella ricerca di una soluzione alla crisi. Thorning-schmidt ha presentato il suo programma indicandone le priorità: crescita e occupazione, politiche ambientali, sicurezza dei cittadini e rafforzamento del ruolo internazionale dell´Europa. "La via fuori dalla crisi passa attraverso più Europa, non meno", ha detto. Per il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, senza mettere in pratica le misure presentate in ottobre, "le prospettive di crescita non saranno raggiunte". Oratori in nome dei gruppi - Joseph Daul (Fr), in nome del Ppe, ha detto al Primo ministro: "la sua Presidenza deve essere politica", poiché "i tempi in cui viviamo richiedono che gli attori europei non si limitino a oliare gli ingranaggi o costruire ponti, ma siano attori impegnati che si fanno sentire". "Siamo vittime dei mercati finanziari e delle agenzie di rating, che decidono sull´Europa più di quanto facciamo noi", ha affermato Hannes Swoboda (S&d, At), che ha poi criticato i negoziati sul nuovo accordo internazionale (fiscal compact), citando il Financial Times che lo ha descritto come "una distrazione irrilevante". Ciò che hanno affermato Standard and Poor´s è in realtà la verità", ha esordito Guy Verhofstadt (Alde, Be), che ha poi aggiunto: "I leader europei dovrebbero leggere le sue relazioni". La soluzione, ha detto, è "quella che tutti conoscono: le obbligazioni di stabilità, gli Eurobond, scegliete voi il nome". In nome del gruppo dei Verdi/ale, Rebecca Harms (De) si è congratulata con il Primo ministro per il suo "approccio critico" al fiscal compact, che esclude sia i parlamenti nazionali sia quello europeo, e per l´impegno in politiche ambientali, per poi chiedere alla Presidenza di "agire subito". Il deputato britannico Martin Callanan (Ecr) ha ringraziato il Primo ministro danese per aver affermato con franchezza che una "tassa sulle transazioni finanziarie danneggerebbe l´economia europea", e ha espresso la speranza che la Presidenza respinga la proposta di "una tassa comune sulle imprese " e si concentri invece su "crescita e mercato interno". In nome del gruppo Gue/ngl, Søren Søndergaard (Da) ha detto che il programma della Presidenza sembra "scritto da Merkozy". "Basta tagli dettati dall´Ue", ha aggiunto, "Abbiamo bisogno di posti di lavoro e di migliorare lo Stato sociale". Morten Messerschmidt (Efd, Da), ha paragonato il Primo Ministro all´Ue per quanto riguarda la mancanza di "sostegno popolare". Ha poi esortato Thorning-schmidt: "Venite a Bruxelles, venite a Strasburgo", cosi si possono "minimizzare i danni alla popolazione" danese.  
   
   
JOSÉ MANUEL DURãO BARROSO, PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA SULL´ACCORDO INTERNAZIONALE DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
Strasburgo, 18 gennaio 2012 - Di seguito la dichiarazione di Barroso: " Signor Presidente, Onorevoli parlamentari, Stiamo discutendo questo accordo internazionale come parte, e solo come una parte specifica, di un approccio ampio e completo per la disciplina più forti, aumento della convergenza, il coordinamento rafforzato nella governance, in particolare nella zona euro. Se vogliamo garantire la sopravvivenza futura della nostra moneta comune e se vogliamo evitare in futuro il tipo di crisi l´Europa sta vivendo oggi, questo è fondamentale. Dobbiamo anche tenere presente che questo accordo è un elemento essenziale di un più ampio pacchetto di azioni per rispondere alla crisi del debito sovrano, compreso un meccanismo rafforzato e anticipata di stabilità europeo, che è assolutamente necessaria per la stabilità e la coerenza della zona euro. La Commissione ha sempre ritenuto che queste nuove norme dovrebbero essere sanciti nei trattati attuali, nel Trattato di Lisbona. Per le ragioni che tutti conosciamo, a causa della unanimità tra gli Stati membri, questo non era possibile, questo non potrebbe accadere. I capi di Stato e di governo hanno quindi preso la decisione di procedere con questo accordo internazionale, o come alcuni preferiscono dire trattato internazionale. La Commissione ha lasciato alcuna ambiguità sulla priorità di vedere un accordo che rispetti un certo numero di principi, e cioè il primato del diritto dell´Unione europea, la necessità di responsabilità democratica, l´importanza delle istituzioni europee, e la necessità di integrare l´accordo nel Trattati europei. Questi principi credo siano condivise dal Parlamento europeo. Delegazioni del Parlamento e della Commissione per i negoziati sono in piedi saldamente insieme in loro difesa. Infatti, lavorando in stretta collaborazione nostre delegazioni per i negoziati stanno raggiungendo importanti progressi, e cioè: In primo luogo, insieme siamo fermamente opposti tentativi di sviluppare nuovi assetti istituzionali; invece abbiamo sancito il principio che le istituzioni dell´Unione europea agirà sulla base dei trattati dell´Unione europea, non come semplici rappresentanti degli Stati membri. In secondo luogo, insieme siamo rifiutando redazione che potrebbe avere stabilito di coordinamento parallelo intergovernativo della politica economica, al di fuori del quadro dell´Unione europea. In terzo luogo, insieme stiamo insistendo sul linguaggio riconoscendo la necessità di una legislazione dell´Unione europea secondarie per attuare gli elementi chiave del pacchetto concordato al Consiglio europeo. E quarto, insieme stiamo proponendo una forte "clausola di integrazione" nella bozza, che impone che entro 5 anni al massimo le misure necessarie sono adottate per integrare il contenuto del patto nel quadro giuridico dell´Unione. Tuttavia, la settimana scorsa la Commissione è stata interessata da alcune scelte fatte nella sua ultima bozza, che potrebbe solo causare irritazioni e alla divisione. Di conseguenza, in occasione della riunione del Gruppo di lavoro Giovedi scorso, la Commissione ha presentato emendamenti per garantire che il testo è istituzionalmente accettabile. Sono in gran parte coincidono con i punti chiave da parte dei delegati di questa Assemblea. Stiamo insistendo: In primo luogo, su un primato clausola corretta salvaguardia del diritto dell´Unione europea e la sua piena applicazione, in particolare quello delle procedure dell´Unione europea ogni volta che l´adozione del diritto derivato è richiesto. In secondo luogo, che gli Stati membri esprimono la loro disponibilità a sostenere una proposta della Commissione che avrebbe rafforzato la Six Pack, introducendo, per gli Stati membri dell´area dell´euro, una nuova gamma di obiettivi a medio termine in linea con i limiti dell´accordo. In terzo luogo, che il testo riflette una apertura adeguata dei vertici di euro per tutti gli Stati membri e riconosce la posizione del Presidente del Parlamento. E, ultimo ma non meno importante, che la cooperazione tra i parlamenti nazionali e il Parlamento europeo deve operare entro i Trattati dell´Unione europea ai sensi del protocollo n. 1, evitando ogni impressione che alcuni gruppi di competizione a livello europeo emergerà nel corso del tempo, indebolendo così il Parlamento europeo . Delegazione della Commissione continuerà a partecipare in modo costruttivo, ma vigile, in questo processo. Rimaniamo fiduciosi che le soluzioni ragionevoli si possono trovare. I principi che difendiamo sono i principi della democrazia e della responsabilità. Sono i principi su cui si fonda l´Unione europea e riflettono il ruolo giusto e corretto delle istituzioni. Essi sono i principi che insistono sulla integrità di tutta l´Unione europea e tutti i suoi Stati membri. La zona euro deve essere rafforzata, sì, ma non a scapito dell´Unione più ampio. L´introduzione di strutture parallele inserirebbe divisioni che potrebbero mettere a repentaglio l´Unione e anche mettere in pericolo il mercato unico e quindi la futura vitalità della stessa euro. Come crediamo nell´area euro, e in quanto riteniamo che l´euro dovrebbe essere la moneta di tutta l´Unione europea, non dobbiamo costruire una nuova governance e le strutture che porterebbe a dividere con gli Stati membri che intendono associarsi ad essa in futuro. Tutti gli Stati membri che d´accordo con tali principi dovrebbero essere associati con la nostra posizione. Sono molto grato a questa Assemblea, e in particolare alla delegazione del Parlamento europeo, per il loro sostegno a lavorare per questo obiettivo comune. Il presente accordo, se queste regole sono rispettate, può essere uno strumento importante nella costruzione di una solida stabilità e l´agenda della crescita basato sulla strategia Europa 2020 e anche sulla tabella di marcia presentate dalla Commissione. Notando che da un punto di vista giuridico si tratta di un accordo intergovernativo, spero che tutti gli Stati membri capiscono che politicamente per la sua ratifica e implementazione di successo, ha bisogno del sostegno delle istituzioni europee, in particolare la Commissione europea, la Bce e, naturalmente , il Parlamento europeo Grazie per la vostra attenzione.  
   
   
PARLAMENTO EUROPEO: CAMPANELLO D´ALLARME SULL´ACCORDO INTERGOVERNATIVO PER UNA MAGGIORE COESIONE ECONOMICA  
 
 Strasburgo, 19 gennaio 2012 - Il Parlamento mercoledì ha di nuovo suonato l´allarme per le possibili insidie contenute nell´accordo intergovernativo in corso di negoziazione per una maggiore coesione economica. La risoluzione approvata esprime forti dubbi sulla necessità di un tale accordo. I deputati inoltre chiedono che la responsabilità democratica sia rafforzata e affermano che l´accordo dovrebbe mirare a aumentare la crescita, non soltanto a rafforzare l´austerità. Intervenendo prima della votazione, i portavoce di gruppi politici si sono detti generalmente d´accordo che, pur per ragioni differenti, il previsto accordo internazionale non è necessario ma addirittura pericoloso. Elmar Brok (Ppe, De) ha detto: "Quest´accordo non sarebbe stata la nostra prima scelta per affrontare la questione. Dobbiamo evitare di dividere l´Unione e garantire i diritti di tutte le istituzioni europee". Roberto Gualtieri (S&d, It) ha detto: "Gli strumenti dei trattati ci consentivano di evitare il sistema intergovernativo. E´ paradossale che con l´inchiostro sul six pack non ancora asciutto, alcuni Stati membri vogliano già emendarlo con il sistema intergovernativo. Guy Verhofstadt (Alde, Be) ha detto: "L´accordo intergovernativo è un esercizio molto pericoloso. Dobbiamo limitare al minimo la sua applicazione: la regola d´oro. (...) Entro 5 anni al massimo, il testo deve essere incorporato nel diritto comunitario". Daniel Cohn-bendit (Verdi/ale, Fr) ha detto: "Questo accordo internazionale è completamente inutile, non ne sentiamo la necessità. Perfino i mercati non sono convinti dal testo perché chiedono una politica economica coerente. Non è questa la risposta alla crisi". Martin Callanan (Ecr, Uk) ha detto: "Quest´accordo non farà nulla per risolvere i problemi immediati. Ha invece spostato attenzione e risorse lontano dalle vere soluzioni alla crisi. I debiti di molti Stati membri non sono sostenibili e necessitano riforme sostanziali e una conseguente svalutazione". Soren Bo Sondergaard (Gue/ngl) detto: "Non otterremo stabilità per l´Euro con quest´accordo e l´austerità non porterà crescita. Il testo rafforza inoltre l´integrazione europea senza chiedere il parere ai cittadini: non possiamo sostenerlo. Nigel Farrage (Efd, Uk) ha detto: "L´austerità non funzionerà. State portando i paesi verso la depressione solo per salvare il progetto Euro. I paesi del sud, in particolare, hanno bisogno di uscire dall´Euro e svalutare". Un nuovo trattato con pochi risultati... - La risoluzione solleva dubbi sulla necessità di un tale accordo intergovernativo, poiché il suo obiettivo chiave potrebbe essere raggiunto meglio e in maniera più´ efficace attraverso il normale sistema legislativo dell´Ue. Inoltre, la risoluzione sostiene che solo attraverso il collaudato e normale sistema Ue può essere raggiunta una vera Unione economica e fiscale.E molti pericoli - La risoluzione sottolinea inoltre i potenziali problemi che il nuovo accordo, nella sua forma attuale, potrebbe creare tra cui l´insufficiente responsabilità democratica. Il documento sostiene quindi che i parlamenti nazionali e il Parlamento europeo devono essere inclusi in tutti gli aspetti della futura governance economica. Un accordo intergovernativo rischia di fissare in maniera permanente un´Ue a "due velocità". Per prevenire ciò, la risoluzione afferma che la sostanza di un accordo del genere dovrebbe essere assimilata all´interno della normale legge Ue entro 5 anni. Infine, la risoluzione mette in guardia contro un approccio sbilanciato nel modo di affrontare la crisi che mette troppa enfasi sull´austerità. L´accordo dovrebbe inoltre includere l´impegno, da parte degli Stati membri, in favore di un fondo di ammortamento, di obbligazioni collegate a progetti ("project bonds"), di un´imposta sulle transazioni finanziarie e di una tabella di marcia per gli eurobond.  
   
   
ELETTI I 14 VICEPRESIDENTI DEL PARLAMENTO EUROPEO  
 
 Strasburgo, 19 gennaio 2012 - Tutti i 14 vicepresidenti del Parlamento sono stati eletti nel terzo turno con la maggioranza semplice dei voti validi. Gianni Pittella (S&d) e Roberta Angelilli (Ppe) sono i due vicepresidenti italiani eletti. I 14 vicepresidenti eletti sono: Gianni Pittella (S&d, It) 319 voti; Miguel Angel Martínez Martínez (S&d, Es) 295 voti; Anni Podimata (S&d, El) 281 voti; Alejo Vidal-quadras (Ppe, Es) 269 voti; Georgios Papastamkos (Ppe,el) 248 voti; Roberta Angelilli (Ppe, It) 246 voti; Othmar Karas (Ppe, At) 244 voti; Edward Mcmillan-scott (Alde, Uk) 239 voti; Isabelle Durant (Verdi/ale, Be) 238 voti; Alexander Alvaro (Alde, De) 235 voti; Rainer Wieland (Ppe, De) 230 voti; Oldøich Vlasák (Ecr, Cz) 223 voti; Jacek Protasiewicz (Ppe, Pl) 206 voti; László Surján (Ppe, Hu) 188 voti. Ruolo dei vicepresidenti - I vicepresidenti sono membri dell´Ufficio di Presidenza del Parlamento europeo. Tale organo stabilisce le regole per il Parlamento, redige il progetto preliminare di bilancio e decide in campo amministrativo, del personale e sulle questioni organizzative.  
   
   
JOSÉ MANUEL BARROSO PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA DIBATTITO IERI IN PLENARIA SULLA SITUAZIONE IN UNGHERIA  
 
Strasburgo, 18 Gennaio 2012 – Di seguito l’intervento di Barroso: “ Presidente, Il primo ministro, Ministro, Illustri membri del Parlamento europeo, Accolgo con molto piacere l´opportunità di prendere parte a questo dibattito odierno sugli sviluppi in Ungheria e per presentare in modo chiaro l´approccio della Commissione e il ruolo a questo riguardo. Si tratta di una questione estremamente delicata in cui io credo che dobbiamo essere chiari sul, ferma valori sui principi, leale sul metodo e sensibile sulla comunicazione. La Commissione ha seguito da vicino gli sviluppi relativi al nuovo sistema costituzionale ungherese dall´inizio del 2011. Siamo stati in contatto con le autorità ungheresi durante la preparazione delle proposte di legge che attua il cardinale nuova Costituzione, innalzando le nostre preoccupazioni sulla compatibilità di queste leggi con il diritto dell´Unione europea. Analoghe preoccupazioni sono state sollevate, tra gli altri dalla Banca centrale europea e del Fondo monetario internazionale. A seguito di una prima analisi tecnica, la Commissione ha esortato le autorità in Ungheria a modificare i progetti di legge. Purtroppo le autorità ungheresi non ha preso in considerazione tutte le richieste della Commissione. Queste preoccupazioni sono state poi espresse ai massimi livelli politici nel mese di dicembre, attraverso due lettere da me stesso al primo ministro Orban, e con lettere dal Vice Presidente Reding Rehn e Vice Presidente. Inoltre, in particolare chiarito che la questione della indipendenza della Banca centrale deve essere affrontato prima di poter avviare negoziati formali sulla richiesta Ue / Fmi assistenza finanziaria. Dopo l´adozione delle leggi cardinale da parte del Parlamento ungherese, il 30 dicembre, la Commissione ha immediatamente condotto un´analisi completa e rapida legale della stesura definitiva di queste leggi e la loro compatibilità con i trattati dell´Unione europea. A seguito di questa analisi giuridica, ieri la Commissione ha deciso di avviare tre procedure di infrazione. Abbiamo inviato tre lettere di messa in mora relativi a: l´indipendenza della banca centrale nazionale, l´età di pensionamento dei giudici e pubblici ministeri, e l´autorità di protezione dei dati. La Commissione ha inoltre chiesto ulteriori spiegazioni relative alla indipendenza della magistratura, su questo tema ci aspettiamo ulteriori chiarimenti da parte delle autorità ungheresi. Non dovrebbero soddisfare questi chiarimenti o dare una risposta giusta, la Commissione non esiterà a prendere ulteriori misure su questo tema molto importante. Queste decisioni riflettono la speciale responsabilità e la quasi-giurisdizionale ruolo della Commissione, in quanto custode dei trattati, di fornire una solida e approfondita analisi legale. Queste misure sono inoltre parte di uno sforzo sostenuto e determinato dalla Commissione per garantire il pieno rispetto del diritto dell´Unione europea da parte degli Stati membri. La lettera della legge, e anche, soprattutto, lo spirito della legge. Il procedimento deciso ieri dalla Commissione saranno trattati con la massima priorità. In questa fase, questo è per la Commissione soprattutto una questione di applicazione del diritto dell´Unione europea. E stiamo facendo tutto quanto in nostro potere di farlo in modo coerente e obiettiva. Tuttavia, insisto, non esiteremo a compiere ulteriori passi se ritenuto opportuno, a seconda delle risposte formali e sostanziali che riceviamo da parte delle autorità ungheresi. Oggi ho ricevuto una lettera del Primo Ministro Orb á n, reagendo alle tre decisioni della Commissione. Egli ha indicato a me la sua intenzione di modificare la legislazione pertinente e di lavorare con la Commissione nei prossimi giorni al fine di trovare soluzioni giuridiche ai problemi sollevati. La Commissione proseguirà i suoi sforzi con le autorità ungheresi ad esplorare i diversi modi di rispettare il diritto dell´Unione europea. Onorevoli parlamentari, T ha questioni in gioco qui possono andare oltre le questioni diritto dell´Unione europea che sono state sollevate. Queste altre questioni devono essere affrontate. Il Consiglio d´Europa sta attualmente valutando altri punti della legislazione ungherese, che sono sotto il suo mandato. Il Consiglio d´Europa Commissione di Venezia potrebbe svolgere un ruolo importante in questo senso. Entrambi Vice Presidente Reding e ho discusso di questi con il Segretario Generale Jagland, che ha espresso il suo pieno sostegno alla strategia della Commissione ha preso. Questo mi porta alla dimensione più politica di questa situazione, cosa che stiamo discutendo anche oggi in questo Parlamento, come organo politico di questo Parlamento è. In realtà, al di là degli aspetti legali, alcune preoccupazioni sono state espresse per quanto riguarda la qualità della democrazia in Ungheria, la sua cultura politica, i rapporti tra governo e opposizione e tra lo Stato e la società civile. Ho un forte appello alle autorità ungheresi a rispettare i principi della democrazia e della libertà e per la loro applicazione non solo nelle norme, ma anche nella pratica e nella vita politica e sociale in questo Paese. Si tratta di questioni su cui giudizio politico è più difficile ed a volte, siamo onesti, ideologicamente polarizzato ma credo che tutte le forze politiche democratiche hanno interesse a lavorare insieme per il consolidamento della democrazia ungherese. La Commissione continuerà a chiedere la normativa in questione sia modificata e resa compatibile con il diritto dell´Unione europea. Soprattutto, noi continueremo a sollecitare il governo ungherese ad agire in modo responsabile e democratico, e nel migliore interesse di tutti i cittadini ungheresi. In realtà, già ieri, in una questione che solleva anche questioni politiche, vicepresidente Kroes di nuovo inviato una lettera alle autorità ungheresi esprimere le nostre preoccupazioni in materia di libertà dei media. Perché è solo attraverso un ambiente giuridicamente stabile, basato sullo Stato di diritto, principi democratici e dei diritti fondamentali, che la fiducia dei cittadini, dei partner e gli investitori possono essere acquisite e accolta. In tempi di crisi economica questo è più vitale che mai, oltre ad essere, ovviamente, una questione di principi democratici. E ´importante che il messaggio che il dibattito al Parlamento europeo invia al popolo ungherese è che vogliamo Ungheria per continuare ad essere un membro rispettato della Unione Europea. Questo non dovrebbe essere un dibattito contro l´Ungheria, ma per l´Ungheria e con l´Ungheria. Stiamo chiedendo alle autorità ungheresi per correggere i punti che destano preoccupazioni. Non vogliamo ombra di dubbio sulla democrazia di qualsiasi dei nostri Stati membri. Abbiamo il massimo rispetto per il popolo ungherese, la storia, la cultura e il loro record di lotta contro un regime totalitario, come viene incarnato nella loro lotta contro le truppe sovietiche nel 1956. Chiediamo quindi al governo ungherese di dimostrare chiaramente il suo impegno per i principi di democrazia, libertà e Stato di diritto. E ´importante rispondere a queste preoccupazioni politiche e faccio appello al Primo Ministro Orbán per affrontare questi in modo determinato e inequivocabile. Crediamo che questo sia nel migliore interesse di Ungheria e di tutta la nostra famiglia europea. Vi ringrazio per l´attenzione.  
   
   
UE, MAROCCO: Š. FüLE A RABAT SULLE RIFORME E LA COOPERAZIONE BILATERALE  
 
Bruxelles, 19 gennaio 2012 - Lo stato di avanzamento del processo di riforma, nonché una serie di questioni bilaterali saranno all´ordine del giorno della visita del Commissario per l´allargamento e la politica europea di vicinato, Štefan Füle, in Marocco il 18 ° e 19 ° Gennaio . E ´la prima visita ad alto livello di un funzionario dell´Unione europea nel Paese dopo le elezioni di novembre e dopo la nomina del nuovo governo guidato da Abdelilah Benkirane. "Il Marocco è un partner chiave dell´Unione europea nel Mediterraneo. E ha intrapreso sostanziali riforme politiche ed economiche che vediamo molto positivamente ", commissario Füle ha dichiarato prima di lasciare Bruxelles." I rapporti tra il Marocco e l´Ue sono un esempio di come le riforme che sono decise e attuate dalle autorità locali possono essere accompagnati da Ue solidarietà. Il cammino verso il consolidamento della democrazia e dello Stato di diritto, che promuove anche lo sviluppo sostenibile e inclusiva, merita pieno sostegno dell´Unione europea ", ha aggiunto. Per questo la Commissione europea ha già proposto di mobilitare importanti strumenti dell´Ue come agevolazione degli scambi, una zona ampia e generalizzata di libero scambio (Dcfta), un maggiore sostegno finanziario e di lanciare un partenariato sulla mobilità delle persone. Durante la sua visita, il commissario incontrerà alcuni membri del governo, rappresentanti del Parlamento e della società civile. Egli firmerà anche due contratti di finanziamento nel quadro del Fondo investimenti di vicinato. La prima riguarda l´impianto di energia solare Ouarzazate per un totale di € 30 milioni del finanziamento Ue e la seconda si riferisce al programma di efficienza dell´acqua potabile per un totale di € 7.000.000 di finanziamenti Ue. Questa è la seconda visita Commissario Füle in Marocco. Nei suoi colloqui con il partner lì, si concentrerà su dossier importanti relazioni Ue-marocco, come l´accordo di liberalizzazione degli scambi di prodotti agricoli che è in corso presso il Parlamento Europeo, i preparativi di un nuovo piano d´azione della " status avanzato ", la preparazione dei negoziati su una zona ampia e generalizzata di libero scambio, i negoziati sulla liberalizzazione degli scambi di servizi, e il dialogo su un partenariato per la mobilità. I progressi su questi temi permetterà di dare corpo al "status avanzato" che il Marocco ha raggiunto nel 2008. La visita sarà anche l´occasione per discutere gli sviluppi nella regione a seguito di eventi dello scorso anno nel contesto della "primavera araba".  
   
   
A GRENOBLE PROGRESSI VERSO LA CREAZIONE DELLA “MACROREGIONE ALPINA”  
 
Bolzano, 19 gennaio 2012 - Si sono riuniti nei giorni scorsi a Grenoble, in Francia, i rappresentanti delle regioni dell’arco alpino per approfondire le tematiche riguardanti il progetto della “Macroregione Alpina“. Il direttore della Ripartizione presidenza, Klaus Luther, ha preso parte nei giorni scorsi, in rappresentanza della Provincia di Bolzano, al convegno tenutosi a Grenoble, in Francia sul tema della “Macroregione Alpina” alla quale hanno preso parte rappresentanti delle 30 realtà territoriali presenti nell’arco alpino. Tra i temi al centro del convegno le energie rinnovabili ed il cambiamento climatica, l’agricoltura e le foreste, il turismo e del commercio di vicinato, il traffico ed la tutela dell’ambiente nonché la ricerca e lo sviluppo nell’area alpina. Secondo Klaus Luther tra i partecipanti al convegno vi era la consapevolezza che la creazione di una “Macroregione Alpina” possa rappresentare una opportunità interessante per portare avanti le esigenze delle regioni dell’arco alpino ed avere un maggiore peso nei confronti delle politiche promosse dall’Unione Europea. Grazie alla Macroregione sarà possibile, secondo Luther, creare delle sinergie ed identificare delle soluzioni transfrontaliere a problematiche che non possono essere affrontate dalle singole regioni. Attualmente esistono già due Macroregioni rispettivamente la Macroregione dei Paesi Baltici e quella del Danubio e per la loro costituzione non vi sono regole precise a livello di Ue ad eccezione del fatto che la loro creazione non devono essere realizzate nuove strutture amministrative o erogati finanziamenti e l’iniziativa deve partire dai singoli Stati o Regioni. L’iniziativa della "Macroregione Alpina" è stata portata avanti in maniera determinante dal presidente della Provincia, Luis Durnwalder, il quale ha avviato il confronto su queste tematiche con la sua relazione tenuta nel 2008 al Consiglio delle Regioni incentrata sul “Libro verde per una politica europea a favore della montagna”. Un ulteriore stimolo all’avvio della “Macroregione Alpina” è venuto dall’omonima mozione promossa dalla Provincia di Bolzano nel corso della Conferenza dei Capi di Governo dell’Argealp del 1° luglio 2011 a Zell am See. Il prossimo passo sarà rappresentato dalla costituzione della Macroregione Alpina che avrà luogo nel prossimo giugno a San Gallo dove si terrà la Conferenza dei Capi di Governo dell’Argealp.  
   
   
PARLAMENTO UE; ALEMANNO: «CONGRATULAZIONI A ROBERTA ANGELILLI»  
 
Roma, 19 gennaio 2012 - «Esprimo le mie più sentite congratulazioni a Roberta Angelilli, confermata oggi vice presidente del Parlamento Europeo. Già nella prima metà del mandato, Roberta ha saputo dimostrare competenza, energia e attenzione ai problemi dell’Italia a Strasburgo. Il riconoscimento che le viene oggi, quindi, è tanto più ben accetto quanto più è legato al gran lavoro svolto». Lo ha affermato ieri il sindaco di Roma, Gianni Alemanno.  
   
   
PITTELLA, DE FILIPPO: LA BASILICATA LAVORA PER L´EUROPA IL COMMENTO DEL PRESIDENTE LUCANO PER LA RIELEZIONE DELL’EUROPARLAMENTARE.  
 
Potenza, 19 gennaio 2012 - “La conferma dell’on. Gianni Pittella a vicepresidente Vicario del Parlamento Ue è una conferma delle doti e delle capacità dell’europarlamentare lucano ma anche della tradizione di rappresentanza istituzionale che la Basilicata sa esprimere”. E’ il commento del presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo. “E’ con orgoglio – ha aggiunto De Filippo – che affermo che con Pittella la piccola Basilicata continua a mettere le proprie energie migliori a servizio dell’Europa”.  
   
   
IL PRESIDENTE DELLA TOSCANA ROSSI INCONTRA A BRUXELLES IL COMMISSARIO UE ANDOR  
 
Firenze, 19 gennaio 2012 - Oggi il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi incontra a Bruxelles il commissario europeo per l’occupazione, gli affari sociali e l’inclusione László Andor. Tra i punti che verranno affrontati nell’incontro: l’impegno della regione Toscana sulle politiche giovanili attraverso il progetto ‘Giovani Sì’ e la programmazione 2014-2020 del Fondo sociale europeo; il progetto per la sperimentazione sociale che la Regione Toscana sta preparando in previsione dell’invito a presentare proposte 2012 nell’ambito del Programma comunitario Progress; il parere del Comitato delle Regioni (di cui Rossi è relatore) sul nuovo programma dell’Ue per il cambiamento e l’innovazione sociale proposto dalla Commissione europea. L’incontro tra il presidente Rossi e il commissario Andor si svolgerà tra le ore 16.30 e le 17.30. Per i giornalisti interessati a incontrare il presidente Rossi, al termine della riunione con il commissario Andor, l’appuntamento fissato per le 17.30, nella hall centrale del Palazzo Berlaymont. Per le riprese televisive l’appuntamento è alle ore 16.15 sempre nella hall centrale del Berlaymont.  
   
   
INCE, A FINE MAGGIO A TRIESTE RIUNIONE DEI MINISTRI ESTERI  
 
Trieste, 19 gennaio 2012 - Il segretario generale dell´Ince, Gerhard Pfanzelter, nel corso dell´incontro con il sindaco di Trieste Roberto Cosolini, ha annunciato che si terrà proprio a Trieste, a fine maggio, sotto la presidenza dell´Ucraina, l´incontro dei Ministri degli Esteri dell´Ince. I 18 Stati membri dell´Iniziativa Centro Europea sono: Albania, Austria, Bielorussia, Bosnia-erzegovina, Bulgaria Croazia, Italia, Macedonia, Moldova, Montenegro, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Ucraina, Ungheria. La Conferenza parlamentare è invece composta di 84 parlamentari di tutti i 18 Paesi aderenti.  
   
   
VIENNA, FISCHER RICEVE DURNWALDER RAPPORTI TRA ROMA E BOLZANO: "ANCORA NIENTE ALLARMI PER L´AUTONOMIA"  
 
 Bolzano, 19 gennaio 2012 - "Non è ancora arrivato il tempo di lanciare l´allarme per l´autonomia altoatesina". Così il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder ha descritto il 18 gennaio a Vienna, al presidente austriaco Heinz Fischer, la situazione dei rapporti tra Roma e Bolzano. "Prima di chiedere il sostegno della potenza tutrice - spiega Durnwalder - vogliamo parlare con Monti e convincerlo del valore della nostra autonomia" Dopo aver incontrato ieri mattina il Ministro degli esteri Michael Spindelegger (vedi comunicato a parte), e aver partecipato in qualità di relatore assieme all´ex cancelliere Wolfgang Schüssel ad un convegno della Società austriaca di politica estera, il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder è stato ricevuto questo pomeriggio a Hofburg dal presidente Heinz Fischer. Così come nel precedente colloquio con Spindelegger, anche con Fischer la discussione è ruotata attorno ai rapporti fra Roma e Bolzano nell´ambito della manovra del governo Monti per il risanamento dei conti pubblici. "Non è ancora arrivato il tempo di lanciare l´allarme per un attacco all´autonomia - sottolinea Durnwalder - ma ho comunque voluto informare il presidente austriaco della situazione, in maniera particolare per quanto riguarda i rischi connessi agli ultimi provvedimenti annunciati dal governo nazionale". Durnwalder ha ribadito a Fischer l´importanza del prossimo incontro con il premier Mario Monti: "Lo vogliamo convincere dell´importanza di tutelare la nostra autonomia - prosegue il presidente altoatesino - che ha un valore anche costituzionale. Solo in caso di un´effettiva violazione dello Statuto e di un esito negativo del colloquio con il primo Ministro italiano, ci rivolgeremo a Vienna. Da questo punto di vista il presidente austriaco Heinz Fischer ci ha assicurato il suo sostegno". Archiviato il tema Roma-bolzano, il discorso si è poi spostato sul tunnel di base del Brennero, e in particolare sulle richieste austriache di rivedere il progetto per una stima al ribasso dei costi. "Ho ribadito la posizione della Giunta provinciale altoatesina - spiega Luis Durnwalder - per noi non esiste alternativa al tunnel. Siamo disponibili ad una seconda valutazione tecnica dell´opera, ma a patto che i lavori non vengano interrotti". Il presidente Fischer ha sottolineato che i poteri decisionali in materia spettano al governo, "ma in ogni caso - conclude Durnwalder - ha assicurato che si impegnerà per il rispetto degli obblighi sanciti dagli accordi internazionali già sottoscritti da Italia, Austria, Germania e Unione Europea".  
   
   
BOLZANO, DURNWALDER INCONTRA SPINDELEGGER: AUTONOMIA, BBT, DOPPIO PASSAPORTO  
 
Bolzano, 19 gennaio 2012 - La manovra Monti e le liberalizzazioni: questo il tema al centro dell´incontro del 18 gennaio a Vienna tra il presidente Luis Durnwalder e il vice-cancelliere austriaco Michael Spindelegger. Bolzano tratterà con Roma, ma in caso di violazione dei cardini dell´autonomia conta sul sostegno della potenza tutrice. Durnwalder e Spindelegger hanno discusso anche di tunnel del Brennero e di doppio passaporto Il primo punto affrontato durante l´incontro di Vienna è stato quello riguardante la situazione politica ed economica dell´Italia. "Ho informato Spindelegger degli effetti sull´Alto Adige della manovra del governo Monti - spiega il presidente della Giunta provinciale Luis Durnwalder - e ho naturalmente assicurato che proseguiremo le trattative con Roma per garantire il nostro contributo al risanamento dei conti pubblici. La nostra speranza è che queste trattative possano davvero avere inizio". Un capitolo particolarmente delicato è quello dedicato alle liberalizzazioni. "Ci sono passaggi - prosegue Durnwalder - nei quali vengono messe in discussione le competenze della nostra autonomia". Anche in questo caso il presidente della Giunta provinciale si attende molto dal colloquio che avrà con il premier Mario Monti per cercare di evitare le violazioni dello Statuto di Autonomia e il mancato rispetto dell´Accordo di Milano. "Se anche dopo le trattative con il governo italiano non dovessero esserci dei cambiamenti, ho chiesto il sostegno di Vienna". Da parte sua il vice-cancelliere austriaco, nonchè Ministro degli esteri, Michael Spindelegger, ha informato Durnwalder che a breve sarà in visita a Roma. "E in quell´occasione - sottolinea il presidente della Giunta provinciale - si parlerà anche dell´Autonomia dell´Alto Adige". Secondo tema affrontato è stato quello del traffico ferroviario lungo l´asse del Brennero, con Luis Durnwalder che ribadisce "l´importanza che i lavori per il tunnel di base non entrino in una fase di stallo. Quest´opera non è fondamentale solo per Italia e Austria - spiega Durnwalder - ma per tutta Europa, tanto che proprio la Ue ha dato concrete assicurazioni per quanto riguarda il finanziamento dei lavori". Spindelegger ha sottolineato da un lato che Vienna non si sottrarrà ai propri impegni, e questo verrà ribadito nell´incontro con il premier italiano Mario Monti, e dall´altro che il governo austriaco confida in una progettazione in grado di ridurre i costi di realizzazione del tunnel. In conclusione dell´incontro, Durnwalder e il vice-cancelliere hanno brevemente discusso della questione legata al doppio passaporto. Michael Spindelegger ha ricordato che Vienna segue con attenzione il tema, tanto da aver chiesto una valutazione di fattibilità, che deve ancora essere completata, con riferimento sia alle leggi interne che alle convenzioni internazionali.  
   
   
FVG: PROTOCOLLO CON CHELYABINSK (RUSSIA)  
 
Trieste, 19 gennaio 2012 - Friuli Venezia Giulia e Regione di Chelyabinsk (Federazione Russa) intendono confermare e ampliare la reciproca collaborazione, in campo economico ma anche istituzionale e culturale, sviluppando progetti congiunti. Lo prevede il Protocollo d´intesa sottoscritto ieri a Trieste, nella sede della Presidenza della Regione, dal vicepresidente Luca Ciriani e dal vicegovernatore di Chelyabinsk Yury Klepov, in occasione di un incontro fra delegazioni economico-istituzionali. La firma del Protocollo è avvenuta nel quadro di una intensa visita di tre giorni degli ospiti della Federazione Russa in Friuli Venezia Giulia, coordinata da Finest, che ha portato alla sottoscrizione di numerosi accordi di cooperazione fra imprese, Camere di commercio ed Enti fieristici. All´incontro di oggi hanno partecipato, accanto a Ciriani, gli assessori per le Relazioni internazionali Elio De Anna, alle Attività produttive Federica Seganti, alle Risorse agroalimentari Claudio Violino, oltre al presidente di Finest Renato Pujatti. Assieme al vicegovernatore Klepov erano presenti alcuni membri del governo regionale di Chelyabinsk e rappresentanti del mondo economico e imprenditoriale. Dopo la sottoscrizione del Protocollo sono seguiti, sempre nella sede della Presidenza della Regione, alcuni tavoli settoriali, coordinati dai singoli assessori del Friuli Venezia Giulia assieme ai loro omologhi della Federazione Russa. La cooperazione tra la nostra regione e quella di Chelyabinsk, che si trova nel cuore degli Urali, è stata avviata da tempo e si basa - come hanno osservato sia Ciriani che Klepov - sulla forte somiglianza fra le due economie, entrambe basate sull´industria, in particolare quella metallurgica e metalmeccanica, ma anche sulle attività nel campo agroalimentare. "L´area di Chelyabinsk - ha detto Ciriani - rappresenta un´opportunità di grande interesse per rafforzare il processo di internazionalizzazione delle nostre imprese, per crescere sui mercati esteri e incrementare le esportazioni, con vantaggio di tutti". Il vicegovernatore Klepov ha ricordato che sono in corso investimenti di circa 100 milioni di euro da parte di imprese regionali nell´area di Chelyabinsk, in campo siderurgico ma anche in quello turistico, per realizzare un polo sciistico. Secondo Ciriani vi sono anche notevoli potenzialità per il turismo regionale, per far arrivare in Friuli Venezia Giulia ospiti dalla Federazione Russa, attivando collegamenti diretti con l´aeroporto di Ronchi dei Legionari. Come esempio di accordo reciprocamente vantaggioso, Ciriani ha citato quello siglato dalla Fiera di Pordenone, per "esportare" a Chelyabinsk il modello di successo di manifestazioni come Samumetal e Samulegno.  
   
   
TRENTO: DELLAI INCONTRA IL CONSOLE GENERALE DI POLONIA IN ITALIA RAPPORTI ECONOMICI E TURISTICI AL CENTRO DEL COLLOQUIO CON KRZYSZTOF STRALZKA  
 
Trento, 19 gennaio 2012 - Cordiale incontro ieri nella sede della Provincia autonoma di Trento, tra il presidente Lorenzo Dellai e il Console Generale di Polonia in Italia, Krzysztof Stralzka. Al centro del colloquio le opportunità e le possibili azioni per un ulteriore rafforzamento dei rapporti economici e turistici tra il Trentino e la Polonia anche in vista di una missione economica e istituzionale del Trentino a Varsavia. Il presidente Dellai e il Console Generale Stralzka hanno affrontato in particolare alcuni temi prioritari per lo sviluppo dei legami bilaterali: la collaborazione nell’ambito dei Programmi Europei per le infrastrutture e l’ambiente (che hanno un fondo di dotazione complessivo per la Polonia di oltre 27,9 miliardi di euro); la promozione reciproca dell’offerta turistica; la collaborazione scientifica e tecnologica nel campo dell’Ict e dell’ingegneria ambientale e il rafforzamento della presenza commerciale trentina in Polonia nel campo dell’agroalimentare, puntando ad incrementare la già forte crescita delle esportazioni trentine in Polonia, registrata nell’ultimo anno.  
   
   
PRESENTAZIONE INCONTRO INFORMATIVO SULLA MISSIONE DELLA REGIONE CALABRIA IN BRASILE  
 
Catanzaro, 19 gennaio 2012 - L’assessorato regionale ai Programmi Speciali Ue, Politiche Euro-mediterranee e Internazionalizzazione, in collaborazione con l’Assessorato alle Attività Produttive, l’Assessorato all’Agricoltura, Foreste e Forestazione e Unioncamere Calabria – Desk Enterprise Europe Network ha organizzato, venerdì ventisette gennaio, a Lamezia Terme, a partire dalle 10.30, il Road show informativo sulla Missione Governo/regioni/sistema Camerale che si svolgerà in Brasile dal 21 al 25 maggio 2012, programmato dalla Regione. La missione commerciale in Brasile è plurisettoriale e riguarderà l’Aereospazio, l’Agroalimentare, l’Agroindustria, l’Automotive, il Contract, l’Edilizia, le Energie, l’Housing sociale, il Legno Arredo, la Logistica, la Meccanica, la Nautica, il Sistema Moda e farà tappa in diverse città del Brasile: San Paolo, San Josè Dos Campos, Curitiba, Recife e Belo Horizonte. Obiettivo della missione è offrire importanti opportunità di collaborazione imprenditoriale e di investimento alle imprese italiane e rappresenta un momento di promozione delle eccellenze del Made in Italy. Durante l’importante road show informativo, introdurrà i lavori e porterà i saluti istituzionali l’Assessore regionale ai Programmi Speciali U.e., Politiche Euro-mediterranee e Internazionalizzazione Fabrizio Capua insieme al Vice Presidente di Unioncamere Calabria Lucio Dattolo e a un Rappresentante del Ministero dello Sviluppo Economico, il quale illustrerà gli indirizzi e le politiche a supporto dell’internazionalizzazione delle Pmi con un particolare focus sul Brasile. Ai saluti prettamente istituzionali seguiranno poi gli interventi di natura tecnica che vedranno alternarsi Esperti sul Mercato Brasiliano, Rappresentanti Simest, Sace, Regione Calabria, Regione Marche e Svim. Argomenti di discussione del focus saranno le strategie di approccio e le opportunità di business per le imprese italiane, i settori della missione, i processi di internazionalizzazione delle Pmi e le forme di sostegno degli investimenti in Brasile insieme alle strategie ed agli strumenti assicurativi e finanziari per presidiare il mercato brasiliano. Saranno illustrati anche gli aspetti più interessanti della Missione ed approfondendone il programma, i settori coinvolti e gli aspetti organizzativi. Si ricorda che per partecipare al road show è necessario iscriversi entro il 24/01/2012 inviando apposita Scheda di Partecipazione disponibile sui siti Sprint Calabria ( http://www.sprintcalabria.it/ ), Unioncamere Calabria ( http://www.uc-cal.camcom.gov.it/  oppure www.Uc-cal.camcom.gov.it/een ).  
   
   
STATO-REGIONE: AUTONOMIA E PRIORITÀ NELL´INCONTRO SAVINO-GIARDA  
 
Trieste, 19 gennaio 2012 - Le principali criticità nel rapporto tra Regione Friuli Venezia Giulia e Stato dopo i recenti provvedimenti del governo nazionale sono state illustrate dall´assessore regionale alle Finanze Sandra Savino al ministro per i rapporti con il Parlamento Piero Giarda. Il federalismo fiscale e l´accordo siglato con il ministro Giulio Tremonti, i riflessi delle liberalizzazioni, le conseguenze dell´aumento delle accise sui carburanti, la doppia tassazione sull´energia, i problemi derivanti dall´applicazione dell´Imu: sono tra le priorità indicate dall´assessore. Giarda ha sottolineato il quadro di forte preoccupazione per lo stato delle finanze pubbliche che ha riflessi anche nei rapporti tra le istituzioni e l´assessore Savino ha ribadito con forza la necessità del rispetto dell´autonomia speciale del Friuli Venezia Giulia, come quadro di riferimento essenziale ad un corretto rapporto tra Stato e Regione. La complessità e le diverse competenze da mettere in campo per affrontare gli argomenti sottoposti dalla Regione, che il ministro anticiperà al presidente del Consiglio Mario Monti, hanno portato alla decisione di avviare da subito anche gli incontri di approfondimento tecnico con i ministeri interessati, soprattutto nel campo dell´Economia e degli Affari regionali. E´ stato pertanto già fissato per questa mattina l´incontro dell´assessore Savino con il sottosegretario all´Economia Vieri Ceriani. L´assessore Savino ha comunque richiamato la richiesta del presidente della Regione Renzo Tondo per un incontro con il presidente del consiglio Monti, prima possibile, per esaminare al massimo livello il rispetto delle relative competenze, riaffermando la leale collaborazione istituzionale che non è mai mancata da parte della Regione Friuli Venezia Giulia nei confronti dello Stato. A questo proposito il presidente Tondo intende confrontarsi già la prossima settimana con i parlamentari del Friuli Venezia Giulia per definire una linea comune di tutela delle prerogative regionali nei rapporti con il Governo e il Parlamento  
   
   
SVILUPPO ABRUZZO: CHIODI CONVOCA IL "PATTO". QUESTE LE PRIORITA´ EQUILIBRIO TRA AZIONI IMMEDIATE ED URGENTI E PROGRAMMAZIONE  
 
Pescara, 19 gennaio 2012 - Fondo per lo smobilizzo dei crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione, Piani di rilancio delle Aree di crisi regionali e pacchetto globale degli incentivi. Sono i primi tre strumenti operativi che la Regione attraverso l´utilizzo dei residui dei Fondi strutturali e del Fondo unico Attività Produttive, metterà in campo nel primo trimestre del 2012. Domani, all´interno del Patto dello Sviluppo, alle ore 15.00, presso la sala gialla della Presidenza della Giunta regionale, il presidente Gianni Chiodi e il vice presidente Alfredo Castiglione ne illustreranno caratteristiche, tempistiche e collegamenti con la Legge regionale per la promozione e lo sviluppo del sistema economico, norma quadro di riordino dell´intero sistema economico regionale, per la quale sono previsti tempi rapidi di approvazione. Nell´incontro, inoltre, verranno resi noti i risultati dell´indagine Fabbrica Abruzzo, che rappresenterà la base conoscitiva per effettuare scelte di programmazione in merito ai Contratti di Sviluppo Nazionali e la Programmazione Negoziata Regionale. "Dopo la dura e rigorosa fase del risanamento, che ci ha portato a conseguire per la prima volta il pareggio di bilancio in sanità e ci ha consentito di mettere in sicurezza il bilancio - ha anticipato Chiodi - è arrivato il momento di passare alla fase dello sviluppo, e della crescita della nostra economia. Su questo presupposto, intendiamo imprimere una nuova accelerazione alla nostra azione amministrativa, attraverso misure subito spendibili per gli imprenditori ed il sistema produttivo. I temi rappresentano "priorità" da discutere con tutti gli attori del Patto, nel segno di quelle buone e responsabili intese tra operatori e istituzioni, che ci hanno fatto guadagnare il plauso dello stesso Governo nazionale". Secondo Chiodi, proprio grazie alla "capacità di governo dei conti pubblici, attraverso una complessa e lunga fase di ristrutturazione delle case regionali, i tempi sono oggi compatibili con un contesto nuovo che ci consente di ragionare di futuro, di crescita e sviluppo. Abbiamo detto sempre con grande convinzione - ha spiegato il presidente - che il Patto non doveva essere un elenco della spesa, perché le risorse pubbliche sono finite. Insistiamo quindi sull´unica strada possibile, ovvero una visione condivisa su un progetto complessivo di sviluppo della nostra Regione, dove ciascun soggetto si autodetermina responsabilmente". Nel merito dei punti il Presidente ha annunciato che "in questa circostanza contiamo di prendere alcune decisioni che potranno contribuire ad iniettare liquidità nel sistema, ridando fiducia ai nostri imprenditori". Per esempio sul fronte dei crediti vantati nei confronti della Pa, Chiodi ha spiegato che "stiamo definendo l´utilizzo di risorse derivanti da residui della programmazione Fers e del Fondo unico allo scopo di costituire un fondo di garanzia regionale per rendere esigibili i crediti che il sistema economico regionale vanta nei confronti degli enti pubblici locali. Si parla di 10 milioni di euro". Decisioni del Patto dovranno pure scaturire sull´utilizzo dei 17 milioni di euro destinati a sostegno dei processi di costituzione e riorganizzazione delle imprese. Il punto da chiarire - puntualizza il presidente Chiodi - è se utilizzare queste risorse per cofinanziare eventuali contratti di sviluppo nazionali o progetti di investimento locali". Per quanto riguarda il punto dedicato alle aree di crisi regionale, il presidente Chiodi farà il punto sull´aspetto programmatorio, normativo procedurale che ha portato ad individuare con delibera di Giunta quattro aree di crisi,. Le aree sono: Valle Peligna, l’ unica già riconosciuta dal Mise e con una specifica dotazione all´interno dei Fas, Val Vibrata, Val Pescara, e Val Sinello. "Sul territorio - ha spiegato Chiodi - è stato avviato un serio e valido lavoro di ascolto delle esigenze, con l´obiettivo di produrre piani di rilancio d´area realistici e rispondenti, in grado di approdare a quattro Apq, uno per area, che disciplinino obiettivi, risultati, risorse e responsabilità". Per quanto attiene poi al livello legislativo programmatico dello sviluppo del sistema economico, il presidente si soffermerà sulla Legge regionale che ha per la prima volta disciplinato organicamente "tutti gli strumenti della nostra politica industriale, che garantirà i poli di innovazione e le reti d´impresa, in modo da fare adeguate scelte di sviluppo". Ultimo punto è quello dedicato al progetto plurifondo, ovvero gli aiuti in favore di progetti organici ed unitari di innovazione proposti dalle pmi alla Regione Abruzzo. La finalità è quella di promuovere i processi di innovazione all´interno delle pmi. Il pacchetto ha una dotazione complessiva di 17 milioni di euro ed è finanziato attraverso quattro strumenti (Fondo per l´innovazione nelle Pmi, Fondi di garanzia, voucher formativi, credito d´imposta per nuova occupazione). "In questo caso - ha concluso il Presidente Gianni Chiodi - una chiara innovazione sta nel fatto di aver creato un "contenitore" unico, con risorse provenienti da due fondi comunitari, Fers e Fse e dal Fondo unico per le attività produttive, dando applicazione, per la prima volta in Abruzzo, al principio comunitario di complementarietà e sussidiarietà dei fondi.  
   
   
FINANZIARIA E BILANCIO, ABOLITI I VITALIZI E RIDOTTE LE INDENNITÀ DEGLI ELETTI  
 
Campobasso, 19 gennaio 2012 - «Il Molise si dota di una Legge finanziaria e di un Bilancio che al loro interno contengono delle scelte concrete e convinte nella direzione della riduzione del cosiddetto costo della politica, della modernizzazione della macchina amministrativa e dell´attivazione di iniziative strategiche per una crescita e uno sviluppo reale e sostenibile. Siamo la prima regione d´Italia ad aver abolito i vitalizi per i Consiglieri già dall´attuale Legislatura, come pure abbiamo ridotto l´emolumento di ciascun eletto del 10%. Iniziative che intendono comunicare direttamente ai cittadini molisani la volontà di questa Giunta e di questo Consiglio regionale di fare degli sforzi concreti per la razionalizzazione delle risorse e per l´eliminazione di forme di privilegio. Va detto che non partiamo dall´anno zero; in passato, infatti, abbiamo già ridotto le spettanze dei Consiglieri regionali di un altro 10%, come pure abbiamo tagliato le consulenze dell´80% e ridotto il numero dei dirigenti regionali del 45%. Siamo consapevoli, però, che in questo momento particolare bisogna andare oltre e dare il buon esempio ai cittadini. Pensiamo con quanto fatto oggi di essere sulla strada giusta». Lo ha detto il Presidente della Regione Molise Michele Iorio al termine del voto del Consiglio regionale che ha approvato nella notte la Finanziaria e il Documento di Bilancio 2012. «Voglio ringraziare - ha detto ancora il Presidente - la Maggioranza per il voto convinto e forte che non ha fatto mancare a questi due provvedimenti basilari della Regione proposti dalla Giunta. Come pure è venuta dalle Opposizioni una disponibilità al confronto e alla proposizione. Proposte che abbiamo in vari casi accettato e fatto nostre nell´ambito di quel clima di concordia e di fruttuosa corresponsabilizzazione che ho auspicato all´inizio della Legislatura. Abbiamo insieme, maggioranza ed opposizione, fissato dei principi che poi andremo a sviluppare in specifiche leggi, dimostrando, al di là delle rispettive posizioni politiche e della necessità di assolvere ai singoli ruoli, che il Molise ha una classe dirigente che si pone delle problematiche e si rende disponibile, all´interno delle istituzioni, ad aprire un confronto proficuo per trovare insieme, e spero senza alcun pregiudizio, programmi, iniziative e progetti di riforme indirizzate al solo ed esclusivo bene della regione. Importante il percorso iniziato per la revisione degli assetti istituzionali della regione, penso ad esempio alla previsione di un solo Consorzio industriale, o al reddito minimo di sostenimento, ma anche a tante altre iniziative e dichiarazioni di intenti che hanno visto una positiva, responsabile e intelligente convergenza di governo regionale, maggioranza che lo sostiene e minoranza. Un percorso che mi auguro raccolga nell´immediato futuro ulteriori frutti, in termini di provvedimenti legislativi, che a valle della Finanziaria e del Bilancio dovremo andare a concretizzare».  
   
   
RAPPORTO ECONOMICO SOCIALE DELL’UMBRIA, VENERDÌ 20 GENNAIO PRESENTAZIONE A PERUGIA  
 
Perugia, 19 gennaio 2012 - Spetterà alla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, concludere il convegno "L´umbria tra crisi e nuova globalizzazione: scenari, caratteri e tendenze", promosso dall´Agenzia Umbria Ricerche ("Aur") per la presentazione del Rapporto Economico Sociale ("Res") dell´Umbria e in programma venerdì 20 gennaio (dalle ore 9), nella Sala dei Notari di Palazzo dei Priori, a Perugia. Il programma del convegno, presieduto dal presidente dell´Aur Claudio Carnieri, prevede dopo i saluti del sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, gli interventi su "Fenomeni recessivi nel quadro strutturale: riflessioni sulla competitività dell´Umbria", Elisabetta Tondini, Agenzia Umbria Ricerche; "Gruppi e reti: c´è spazio per crescere", Sergio Sacchi, Università degli Studi di Perugia; "L´industria high tech: un possibile sentiero per la modernizzazione economica", Luca Ferrucci, Università degli Studi di Perugia; "Il credito in Umbria durante la crisi", Loris Nadotti, Università degli Studi di Perugia; "Inattivi, svantaggiati, atipici e standard: una lettura integrata del mercato del lavoro", Lorenzo Birindelli, Istituto Ricerche Economiche e Sociali; "Gli scambi commerciali e l´internazionalizzazione tramite investimenti diretti esteri", Marco Mutinelli, Università degli Studi di Brescia; "L´internazionalizzazione della ricerca e l´Università di Perugia", Simone Puledrini, Università degli Studi di Perugia; "Strategie e politiche regionali per l´internazionalizzazione", Anna Ascani, direttore Agenzia Umbria Ricerche; "L´internet economy e il suo contributo allo sviluppo dell´Umbria", Mauro Casavecchia, Agenzia Umbria Ricerche; "Sociologia e consumi: una lettura dell´Umbria", Paolo Montesperelli, Università La Sapienza di Roma. Le conclusioni della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, sono in programma alle ore 13,15.  
   
   
CALABRIA: PRESENTAZIONE DI UN CICLO DI SEMINARI SULLA RESPONSABILITÀ SOCIALE E SOSTENIBILITÀ DELLE AZIENDE E DEGLI ENTI LOCALI  
 
Catanzaro, 19 gennaio 2012 - L’assessore regionale all’Ambiente partecipa il diciannove gennaio, alle 9.30, alla presentazione di un ciclo di seminari sulla responsabilità sociale e sostenibilità (Corporate Social Responsibility) delle aziende e degli enti locali, che si svolgerà al Rimuseum - Museo dell’Ambiente a Rende, in collaborazione con l’Università della Calabria – Dipartimento di Scienze Aziendali. I seminari sono destinati agli operatori del mondo delle imprese, banche, aziende, enti non profit ed enti pubblici. “L’iniziativa – ha affermato l’assessore Pugliano - si inserisce in una strategia di diffusione dei principi della sostenibilità ambientale e dell’educazione allo sviluppo sostenibile che vede da tempo impegnata la Regione Calabria. Nella Regione è infatti forte la consapevolezza di quanto sia necessario che gli enti locali, le imprese e la società in genere diventino parte attiva in un processo di sviluppo responsabile del territorio. L’iniziativa coinvolge la Regione, l’Università della Calabria, diversi enti locali (provincia di Cosenza, Comune di Cosenza, Comune di Rende, solo per citare i più vicini), molte imprese, ordini professionali ed associazioni, a testimonianza del grande interesse che si ha oggi verso l’economia sostenibile”. “L’economia sostenibile – ha aggiunto - è incentrata su un modello di sviluppo integrato, in cui vengono contemplate la dimensione economica, quella ambientale e quella sociale, ma l’accoglimento di questo modello presuppone una riorganizzazione culturale, scientifica e politica della società. Il modello di sviluppo sostenibile porta con sé il concetto di responsabilità sociale secondo cui un ente o un’azienda diviene socialmente responsabile in quanto agisce facendo propri i principi di uno sviluppo attento e rispettoso dell’ambiente. Interiorizzare la dimensione ambientale, continua l’assessore Pugliano, vuol dire che devono essere esplicitate ed analizzate le scelte effettuate in campo ambientale e definite le azioni da intraprendere per garantire una sempre maggiore qualità della vita”. “In questo modo – ha detto ancora Pugliano – un’amministrazione, ad esempio, non solo deve riferire sulle proprie politiche per l’ambiente, sulle attività intraprese e sugli aspetti economici e finanziari correlati ma, per mezzo di dati e statistiche, misura le ricadute ambientali delle proprie attività, verifica l’efficacia nel raggiungimento degli obiettivi fissati dalla programmazione e valuta la qualità, in termini di efficienza, con cui la spesa ambientale viene erogata, che poi deve comunicare. Quindi la responsabilità sociale è parte di un processo che interessa l’ente o l’impresa nel suo insieme, in cui dal sistema di valori deve derivare un insieme coerente di norme di condotta, atte a conferire a tutte le azioni un senso comune e a funzionare da cardine di riferimento per i comportamenti operativi. La crescente attenzione al comportamento etico per le imprese interessa ormai tutto il mondo. Nel 2000 il segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan vara il Global Compact, un Codice di Comportamento basato su nove principi a cui aderiscono le maggiori multinazionali, le quali si impegnano formalmente a diffondere i valori della responsabilità sociale in tutto il mondo. Il tema della responsabilità trova terreno fertile anche in Europa. Nel 2000 il Consiglio Europeo di Lisbona richiama al senso di responsabilità sociale delle aziende per quanto riguarda le best practicies collegate all’istruzione ed alla formazione continua, all’organizzazione del lavoro, alle pari opportunità ed allo sviluppo sostenibile. La responsabilità sociale diviene, quindi, una sfida per tutti, aziende, pubbliche amministrazioni, associazioni, ecc., tanto più che aderire volontariamente alle indicazioni dell’Unione Europea significa adottare un nuovo paradigma di corporate governance in cui diventano centrali il rapporto con i portatori di interesse ed i principi del miglioramento continuo e dell’innovazione, gestiti con regole e garanzie ben precisi. La scelta strategica di adottare un atteggiamento proattivo nei confronti dell’ambiente e delle aspettative maturate dai diversi interlocutori sociali, non è di per sé condizione sufficiente per guadagnare e sfruttare condizioni di vantaggio competitivo durevole. Occorre che l’impegno etico-sociale ed ambientale sia coerente, interiorizzato e comunicato all’esterno attraverso uno specifico strumento: il bilancio sociale. La responsabilità sociale è quindi, una sfida che la Regione insieme al governatore Scopelliti intende raccogliere. Infatti la Regione è parte attiva in questo processo con l’erogazione di consistenti finanziamenti agli enti locali per la contabilità ambientale”. L’iniziativa proposta dall’Assessorato regionale all’Ambiente insieme all’Università della Calabria - Dipartimento di Scienze Aziendali al Rimuseum – Museo dell’Ambiente – ha concluso Pugliano -, si inserisce dunque in una più ampia attività di sensibilizzazione della collettività calabrese sui temi della sostenibilità, coinvolgendo tutti gli operatori della società civile”. In particolare all’iniziativa, prevista domani, parteciperanno oltre all’Assessore Pugliano, anche Giovanni Latorre, Rettore Università della Calabria; Danilo Drago, Direttore Dipartimento Scienze Aziendali Università della Calabria; Vittorio Cavalcanti, Sindaco del Comune di Rende; Antonio Molinari, Direttore Generale della Provincia di Cosenza; Renato Pastore, Presidente Confindustria; Federico Bria, Segretario Generale Banca Bcc Mediocrati, Marina Galati di Banca Etica, Domenico Bigotta, Vicepresidente Camera di Commercio di Cosenza; Maurizio Napoletano, Presidente Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti contabili di Cosenza.  
   
   
REGIONE SARDEGNA. FIRMATO PROTOCOLLO D´INTESA PER PIANI PARTICOLAREGGIATI COMUNI ISOLANI  
 
Tramatza, 19 Gennaio 2012 - Firmato ieri mattina a Tramatza il Protocollo d´Intesa tra Regione e Comuni, per la condivisione di finalità e metodologie per la gestione e la valorizzazione del patrimonio costruito storico e la redazione dei piani particolareggiati per i centri di antica e prima formazione in adeguamento al Ppr. Grande successo e partecipazione con la presenza di oltre 400 tra sindaci, amministratori e tecnici comunali e locali per la giornata voluta dall´assessore degli Enti locali, finanze e Urbanistica, Nicola Rassu, per incontrare gli attori istituzionali e il territorio e culminata con la sigla del documento che ha anche la finalità di attivare il trasferimento delle risorse finanziarie stanziate dalla Giunta Cappellacci all´interno del programma di valorizzazione del territorio e di pianificazione territoriale. E proprio il progetto di pianificazione paesaggistica regionale, i programmi di progettazione dei piani particolareggiati, lo sviluppo dei centri storici e dei centri matrice, sono stati i temi principali dell´incontro nel quale sono state condivise con i rappresentanti degli Enti locali sardi, le linee tracciate dalla Regione. "La valorizzazione dei centri storici rappresenta una delle strategie principali che la Giunta Cappellacci ha voluto perseguire per supportare i processi di sviluppo dei nostri territori - ha detto nel suo intervento introduttivo l´assessore Rassu - per questo la Regione ha posto massima attenzione in particolare su due elementi cardine della sua azione: la condivisione con il territorio intesa, da un lato, in ternini di collaborazione e definizione congiunta di ipotesi metodologiche e, dall´altro, come coinvolgimento e attuazione del processo partecipativo con le amministrazioni territoriali e con i cittadini". Ai lavori della giornata hanno preso parte, oltre all´assessore Rassu, tra gli altri anche il direttore generale della pianificazione urbanistica della Regione, Marco Melis, il soprintendente dei Beni paesaggistici, Gabriele Tola e Pietro Valentino dell´Universita ´La Sapienza´ di Roma. Nello specifico gli interventi hanno messo in evidenza le azioni regionali a supporto dei territori per la valorizzazione e la tutela dei centri di prima e antica formazione; le azioni congiunte tra Mibac e Regione Sardegna; la Pianificazione delle trasformazioni del paesaggio per i sistemi di relazioni con particolare riferimento al Piano Particolareggiato Sperimentale; e ancora il recupero del patrimonio architettonico con una cabina di regia per gli interventi di eccellenza. "La Regione, con i suoi programmi di pianificazione, sta dando voce al territorio tramite i sindaci che rappresentano l´espressione vera del territorio sul quale operano giornalmente - ha concluso l´esponente dell´esecutivo regionale - e per questo la Giunta Cappellacci non solo ha stanziato ingenti somme per lo sviluppo di questi piani di programmazione territoriale, quasi 17 milioni per redazione piani particolareggiati e recupero dell´edificato storico (legge 29), ma ha messo in campo una lunga serie di strumenti innovativi tra software, data base, cartografie digitali e sistemi tecnologici all´avanguardia, ma non ultimo, ha messo a disposizione degli Enti locali isolani il proprio supporto tecnico e amministrativo di grande qualità".  
   
   
MONTAGNA FVG: VIA AI PROGETTI SOCIALMENTE UTILI PER DISOCCUPATI  
 
Trieste, 19 gennaio 2012 - I Comuni montani potranno presentare entro il 15 febbraio le domande per ottenere i contributi regionali per progetti di attività socialmente utili impiegando lavoratori disoccupati. Le domande dovranno essere presentate al servizio Lavoro e Pari opportunità della direzione centrale Lavoro dell´Amministrazione regionale. Lo prevede il decreto del direttore centrale, pubblicato ieri sull´ultimo fascicolo del Bollettino ufficiale della Regione (Bur) Friuli Venezia Giulia. Nella legge finanziaria per il 2012 (articolo 10) sono stati stanziati per questa iniziativa 1,7 milioni di euro, proprio per sostenere il reddito dei disoccupati e contribuire alla tutela del territorio montano. Potranno accedere ai contributi i Comuni inseriti nell´elenco della legge 33 del 2002 (Istituzione dei Comprensori montani), con una popolazione non superiore ai 15 mila abitanti. Per illustrare il provvedimento è in programma lunedì prossimo 23 gennaio ad Amaro, nella sede dell´Agemont con inizio alle 12.30, una riunione con i sindaci dei Comuni montani interessati, alla quale sarà presente il presidente della Regione Renzo Tondo. Grazie al contributo regionale, i Comuni montani saranno in grado di acquistare i voucher previsti da una norma nazionale per retribuire prestazioni occasionali di tipo accessorio, rivolte ai disoccupati. Potranno essere eseguiti lavori di giardinaggio, pulizia e manutenzioni degli edifici, strade, parchi e monumenti. Il sostegno della Regione, oltre al contributo per i voucher, si estende anche ad attività di formazione professionale, che si svolgeranno al Cesfam di Paluzza (Udine), con la collaborazione della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia e della direzione centrale Risorse rurali e forestali.  
   
   
MONTAGNA FVG: PRESSIONE SU POSTE PER EVITARE CHIUSURE UFFICI  
 
Trieste, 19 gennaio 2012 - Il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani, ha concordato con il prefetto di Pordenone, Pierfrancesco Galante, un incontro da svolgersi il prossimo 30 gennaio con i sindaci della montagna pordenonese per avviare con loro un confronto sul rischio di chiusura di alcuni uffici postali ubicati nella zona. "Assieme al Prefetto - ha dichiarato Ciriani - intendiamo attivare una strategia per fare pressione sulle Poste affinchè simili tagli non vengano attuati. Come già avvenuto in passato, quando l´azione della Regione si è rivelata strategica, è importante agire in maniera congiunta anche con i Comuni affinché chi vive in montagna non subisca disagi. La posta - ha concluso il vicepresidente - fa parte di quei servizi essenziali che sono dovuti al cittadino".  
   
   
IMPRESE: QUOTE DI GENERE ANCHE NEI CDA E COLLEGI SINDACALI RIFLESSIONE SUL TEMA DELL´EMPOWERMENT FEMMINILE A PESCARA  
 
 Pescara, 19 gennaio 2012 - Quote di genere anche nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali. Lo prevede la legge n.120 del 12 luglio 2011. Grazie a questa norma nel 2012 un quinto dei posti sarà riservato alle donne. Per riflettere sul significato che la legge potrà avere anche in Abruzzo, la Commissione per le Pari opportunità, in collaborazione con altri istituti regionali, promuove per la giornata di venerdì 20 gennaio (ore 9.00 aula magna "Federico Caffè" della Facoltà di economia dell´Università d´Annunzio, Pescara), il convegno "Esserci dove vengono prese le decisioni". L´incontro si rivolgerà al mondo della scuola e del lavoro, alle associazioni e alle parti sociali per proporre una riflessione sul contributo che le donne possono dare, anche attraverso una buona conoscenza delle pari opportunità. Quindi per creare spazi e processi di empowerment femminili e una più solida coscienza di sé e dei propri diritti. Il programma prevede il saluto delle autorità, un´introduzione di Annarita Frullini, vicepresidente della Commissione Pari Opportunità della Regione Abruzzo. Seguiranno interventi di donne rappresentanti del mondo dell´università e delle imprese, come Anna Morgante, preside della Facoltà di Economia, Maria Elena Degli Eredi (Ordine dei Dottori Commercialisti di Pescara) e Paola Sabella (Camera di Commercio, Industria e Artigianato di Chieti). Parleranno di pari opportunità nell´educazione, in magistratura e al "comando" Giovanna Boda, direttore Generale dell´Ufficio Scolastico Regionale per l´Abruzzo, Cristina Tedeschini (Commissione Pari Opportunità del Consiglio giudiziario Corte di Appello) e Lella Golfo (parlamentare Pdl, presidente della "Fondazione Marisa Bellisario"). Seguirà un dibattito moderato dalla consigliera regionale Alessandra Petri e dalla vice presidente della Cpo Regione Abruzzo Gemma Maria Andreini. Concluderanno i lavori la presidente della Cpo Regione Abruzzo Manuela Villacroce e l´assessore alle Pari Opportunità Federica Carpineta.  
   
   
VIOLENZA SULLE DONNE; PRESIDENTE MARINI: “LA REGIONE IMPEGNATA ANCHE IN UNA SFIDA DI CAMBIAMENTO CULTURALE”  
 
Perugia, 19 gennaio 2012 - “Abbiamo deciso come Giunta regionale di cogliere una sfida complessa, abbiamo assunto un preciso impegno politico di cambiamento, vogliamo contribuire alla costruzione di una cultura che riduca i rischi di violenza sulle donne in questa regione”: così la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ha aperto ieri i lavori del seminario “Contro la violenza degli uomini sulle donne. Per una nuova civiltà di rapporti e di convivenza”, cui hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni, della rete dei servizi e dell’associazionismo, delle professioni, della scuola, dell’università, del mondo dell’informazione e delle forze dell’ordine. “Abbiamo scelto un percorso particolare, un modello sperimentale, per costruire le misure ed i provvedimenti delle politiche di genere dell’Umbria. Non solo azioni di governo – ha sottolineato Marini, ma la volontà di realizzare una dimensione culturale che ci possa consentire di costruire un filo simbolico su cui ancorare le diverse politiche. Da qui – ha spiegato – il supporto del Comitato scientifico che abbiamo appositamente costituito per mettere in relazione i diversi soggetti istituzionali che possono aiutarci ad attuare concrete azioni sul territorio”. “Quello di oggi – ha aggiunto – è il terzo incontro tematico da noi promosso sulle politiche di genere. Oggi parliamo di violenza, volutamente delimitando il campo alla violenza maschile sulle donne, con l’obiettivo non solo di arrivare alla definizione di specifici provvedimenti di carattere normativo e legislativo, ma di creare i presupposti necessari ad una buona qualità della vita degli uomini e delle donne di questa regione”. “Sappiamo di avere, come Regione, responsabilità precise relativamente alle politiche di genere nell’ambito delle attività formative, della rete dei servizi, del welfare, delle politiche attive del lavoro e, come ci chiede l’Europa, nell’individuare interventi per combattere la discriminazione e realizzare un effettiva parità tra uomo e donna”. La Presidente Marini rivendica per la Regione “un ruolo da protagonista nell’attuazione delle politiche comunitarie sul territorio, anche sul fronte delle misure da realizzare per ridurre la violenza sulle donne, perchè questo – ha detto - contribuisce alla crescita delle donne in campo economico e occupazionale”. “Intendiamo lavorare per rafforzare la capacità delle donne a non farsi maltrattare – ha proseguito Marini. Non è infatti sufficiente costruire servizi ed azioni preventive. Bisogna investire soprattutto nelle giovani generazioni, per rendere le donne più forti”. “Anche negli ultimi 15 giorni – ha poi ricordato la presidente - in Umbria si sono verificati atti di violenza inaudita sulle donne, alcuni dei quali particolarmente efferati. Ciò testimonia che non si tratta di eventi casuali e minoritari, ma di avvenimenti che rappresentano un dato costante, a testimonianza che anche qui la violenza sempre più accompagna le donne nella loro dimensione quotidiana di vita, con l’emergere prepotente di conflitti e di episodi di violenza fra i generi che coinvolgono in modo crescente le giovani generazioni. Da qui – per Marini – il ruolo importantissimo di educazione e contrasto che può essere svolto dalla scuola. La strada che abbiamo deciso di percorrere, come Giunta regionale, per combattere il fenomeno della violenza sulle donne è dunque quella di mettere insieme le dimensioni culturale e sociale del problema, avvalendoci dei contributi provenienti dai diversi soggetti coinvolti, a cui fanno capo diversi livelli i responsabilità. La meta – ha concluso la presidente - è dotare l’Umbria di provvedimenti realmente efficaci per contrastare la violenza sulle donne e per migliorare la rete dei servizi, così da costruire una piena cittadinanza di genere”.“Il confronto è ancora aperto, ma le nome contro la violenza sulle donne e per la rete dei servizi potrebbero trovare spazio all’interno del ddl sulla cittadinanza di genere a cui la Giunta regionale sta già lavorando”. Lo ha detto la presidente della Regione Umbria rispondendo, nel corso del seminario su “Contro la violenza degli uomini sulle donne”, ad una domanda sull’iter della nuova legge contro la violenza sulle donne. “E’ molto probabile – ha aggiunto la presidente – che opteremo per un unico strumento legislativo, orizzontale, su cui far convergere le risorse finanziarie necessarie all’attuazione dei diversi interventi. Comunque – ha concluso Marini – la legge e le norme specifica sulla violenza saranno oggetti di incontri partecipativi con tutti i soggetti interessati”.  
   
   
ABRUZZO: INFANZIA MERITA SERVIZI DI ALTA QUALITA´ DISCIPLINARE PREDISPOSTO NUCLEO PEDAGOGICO E VANTO REGIONE  
 
L´aquila, 19 gennaio 2012 - "Le parole di D´alessandro escludono che egli abbia la minima competenza in materia. La disciplina dell´accreditamento è un vanto per la nostra Regione ed è stata predisposta non da me, ma dal Nucleo di coordinamento pedagogico regionale, che racchiude al suo interno tutte le migliori esperienze abruzzesi in materia di nidi". L´assessore alle Politiche sociali della Regione Abruzzo, Paolo Gatti, replica così al consigliere Idv, che aveva messo in dubbio la validità del "disciplinare preliminare" di Giunta che fissa i criteri di accreditamento dei servizi per la prima infanzia. Gatti precisa altresì che "il Nucleo si è avvalso della prestigiosa collaborazione, ovviamente gratuita, dei migliori esperti nazionali, tra cui alcuni provenienti dalla regione Emilia Romagna". Per l´Assessore "in materia di nidi e di servizi ai bambini da zero a tre anni, la qualità deve vincere su tutto, soprattutto sulla superficialità e demagogia di chi vorrebbe far lavorare in questi delicati ambiti persone rispettabili ma che non hanno i requisiti previsti dalla legge".