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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Settembre 2012
UE AVVIA INCHIESTA ANTIDUMPING SULLE IMPORTAZIONI DI PANNELLI SOLARI DALLA CINA  
 
Bruxelles, 10 settembre 2012 - La Commissione europea ha avviato il 6 settembre un’ inchiesta anti-dumping sulle importazioni di pannelli solari e le loro componenti essenziali (ad esempio le celle solari e wafer solari) originari della Cina. Ue Pro Sun, un´associazione di settore, ha affermato nella sua denuncia presentata il 25 luglio 2012 che i pannelli solari e le loro componenti principali importati dalla Cina entrano nel mercato europeo a prezzi inferiori al valore di mercato. In termini di valore di importazione interessato, questo è la più significativa denuncia antidumping che la Commissione europea ha ricevuto fino ad ora: nel 2011. La Cina ha esportato pannelli solari e le loro componenti chiave per valore di circa € 21 miliardi di euro al Ue. L´indagine richiederà 15 mesi in totale, mentre è possibile secondo le regole commerciali di difesa di imporre antidumping provvisori dazi entro 9 mesi, a condizione che vi sia sufficienti elementi di prova di pratiche di dumping. Su quale base la Commissione europea di aprire questa inchiesta? La Commissione è giuridicamente obbligata ad aprire un anti-dumping se riceve una denuncia valida da un dell´industria dell´Unione, che fornisce la prova che i produttori esportatori di uno o più paesi sono pratiche di dumping un particolare prodotto nell´Ue e arrecano un pregiudizio all´industria dell´Unione. Tale antidumping denuncia è stata presentata il 25 luglio da Ue Pro Sun, ad hoc associazione che rappresenta oltre 20 aziende europee produttrici di pannelli solari e le loro componenti principali. La loro produzione complessiva rappresenta oltre il 25% della produzione dell´Unione e dei produttori che si oppongono al reclamo non rappresentano la produzione europea più rispetto alle aziende che sostengono la denuncia. Entrambi gli elementi sono i requisiti giuridici fissati dell´Ue regolamento antidumping per un avvio di un´indagine. Il denunciante ha portato elementi sufficienti per dimostrare (1) prezzo possibile dumping dei produttori esportatori sul mercato Ue, (2) pregiudizio subito dall´industria dell´Unione, e (3) un possibile legame di causalità tra le importazioni oggetto di dumping e il pregiudizio subito dal Industria dell´Unione. Di conseguenza, la Commissione ha constatato che non vi sia elementi di prova sufficienti per giustificare l´apertura di un´inchiesta. Quali sono i prodotti sotto inchiesta? Il prodotto oggetto dell´inchiesta è pannelli solari e le loro componenti essenziali, vale a dire celle solari e wafer solari. Per produrre un pannello solare, wafer vengono trasformate in cellule e quindi le celle vengono assemblate in moduli, per esempio i pannelli. Alcuni produttori hanno integrato la produzione che copre tutti e tre i segmenti, mentre altri producono solo wafer, celle e / o moduli. Cosa succede dopo? La Commissione invierà questionari a diverse parti interessate (ad esempio i produttori esportatori, di produttori dell´Unione, gli importatori e le associazioni), chiedendo informazioni relative, tra l´altro, alle esportazioni, la produzione, le vendite e le importazioni di pannelli solari e le loro componenti principali. Una volta che le parti interessate hanno risposto ai questionari, i dati saranno verificati dalla Commissione, spesso per mezzo di verifica in loco dei dati aziendali. Sulla base delle informazioni raccolte, la Commissione stabilirà se ci sia stata dumping e se il pregiudizio asseritamente subito sia stato causato dalle importazioni in dumping. Questo esame comprenderà anche cercando in eventuali altri fattori che potrebbero aver contribuito al pregiudizio subito. La Commissione quindi entro 9 mesi dall´inizio dell´inchiesta (in questo caso, giugno 2013) problema suoi conclusioni provvisorie . Ci sono tre possibili scenari: (a) imporre provvisorie dazi antidumping (normalmente per un periodo di sei mesi) (b) continuare l´inchiesta senza imporre dazi provvisori o (c) chiudere l´inchiesta. Durante l´inchiesta, tutte le parti interessate hanno il diritto di fornire commenti alla Commissione e partecipare alle audizioni per le loro osservazioni e argomenti sentito. La Commissione tiene conto delle osservazioni ricevute e affrontarle nel resto dell´indagine. Prima di decidere l´istituzione di eventuali misure, l´Ue - come l´unico membro dell´Omc a fare sistematicamente in modo - condurranno il cosiddetto "test di interesse per l´Unione" . La Commissione esaminerà attentamente se l´istituzione potenziale di misure sarebbe nel complesso più costoso per l´economia dell´Unione che il beneficio delle misure sarebbe quello di denuncianti. Su questa base, la Commissione può proporre al Consiglio (a) di chiudere il caso senza misure o (b) di imporre antidumping definitive misure per una durata di cinque anni. Il Consiglio è legalmente obbligato a prendere una decisione in merito alla istituzione di eventuali misure definitive entro 15 mesi per l´inchiesta in fase di avvio.Nel caso di specie, sarebbe prima del 5 dicembre 2013. I risultati definitivi saranno pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell´Unione europea. La procedura normale è per l´inchiesta faccia il suo corso. Detto questo esistono disposizioni legislative per i partiti di proporre soluzioni una volta che la Commissione ha compiuto i primi risultati. Il denunciante ha anche la possibilità di ritirare la denuncia che egli può fare in qualsiasi fase del procedimento. In tal caso, la Commissione può decidere di chiudere l´inchiesta. In quali circostanze può misure antidumping da imporre? L´indagine deve definitivamente dimostrare che: · l´esistenza di dumping da parte dei produttori esportatori del paese / dei paesi interessati · pregiudizio è stato subito dall´industria dell´Unione in questione · esiste un nesso di causalità tra il dumping e al pregiudizio accertati · l´istituzione di misure non sia contraria all´interesse dell´Unione. Alcuni dati sulla produzione di pannelli solari La Cina è il più grande produttore al mondo di pannelli solari. Circa il 65% di tutti i pannelli solari sono prodotti in Cina. L´ue è il principale mercato di esportazione della Cina, rappresenta circa l´80% di tutte le esportazioni cinesi.  
   
   
ENERGIA: UNA RIVOLUZIONE TECNOLOGICA TOTALE  
 
Bruxelles, 10 settembre 2012 - Ecco di seguito il testo dell’annuncio, che promette una rivoluzione tecnologica totale. L’invito alla pace nel mondo e il rilascio della tecnologia - A seguito della riunione della Fondazione Keshe con gli ambasciatori del mondo invitati a Bruxelles il 21 aprile 2012, ora il nostro invito va a tutte le nazioni del mondo attraverso i loro ambasciatori e i loro leader a partecipare ad un incontro il 6 settembre 2012 presso la Fondazione Keshe Center di Ninove, Belgio (o in qualsiasi altro luogo le nazioni possono scegliere). Man mano che le Eccellenze ne hanno avuto conoscenza, abbiamo invitato i rappresentanti di ogni paese alla prima presentazione della nostra tecnologia, il 21 aprile 2012. Gli ambasciatori di alcune nazioni hanno partecipato a questo incontro e altri hanno scelto di ignorare la chiamata, a causa delle pressioni da altre nazioni, e hanno deciso di non partecipare o si sono ritirati all’ultimo momento. Con questo secondo invito direttamente e inequivocabilmente si chiede ai leader della vostra nazione di nominare persone qualificate che possano prendere parte al prossimo incontro alla Fondazione il 6 settembre, a nome dei loro governi. Le ragioni di questo invito e la riunione sono le seguenti: Il 21 settembre 2012 la Fondazione Keshe rilascerà la prima fase della sua tecnologia spaziale e dei sistemi gravitazionali e magnetici (Magravs) che ha sviluppato a tutti gli scienziati di tutto il mondo contemporaneamente, per la produzione e la duplicazione. Da quel momento in poi i confini internazionali cesseranno di avere alcun significato reale. Questo perché una volta che il primo sistema di volo sarà stato costruito e messo in funzione per il pubblico, il tempo di viaggio per esempio da Teheran a New York sarà di circa 10 minuti al massimo. I nuovi sistemi aerei consentiranno a ogni individuo di fare la stessa lunghezza di percorso nello stesso tempo e a quasi nessun costo da qualsiasi punto su questo pianeta. Il velivolo non sarà rilevabile con la tecnologia radar attuale. La crisi energetica sarà risolta in un sol colpo, e una volta che la tecnologia sia messa in pratica i poteri che controllano le forniture di energia attraverso le loro attuali strutture finanziarie si troveranno a mani vuote. La penuria d’acqua del mondo sarà affrontata e risolta con la presentazione di questa tecnologia al pubblico subito dopo il rilascio della nostra energia e della tecnologia spaziale. Come abbiamo fatto questo? Negli ultimi sei anni abbiamo utilizzato il sistema di brevetto internazionale per assicurarci che ogni nazione e gli scienziati più importanti di tutto il mondo dispongano di una copia dei nostri brevetti in loro possesso. (Si prega di controllare il brevetto europeo ed internazionale sul download server per numero di download.) Così abbiamo impedito qualsiasi blocco possibile di questa tecnologia da parte di qualsiasi individuo o gruppo e ora la maggior parte delle nazioni è in possesso dei nostri brevetti per la produzione di energia, sistemi medici e viaggi nello spazio. In questo modo i metodi utilizzati in passato per prevenire lo sviluppo internazionale sono stati elusi e ora tutte le nazioni hanno le stesse opportunità di lavorare insieme per vedere che questa tecnologia sia sviluppata in modo sicuro. Il punto principale è che la nostra tecnologia è destinata ad essere liberamente disponibile per tutti i governi per il bene di tutti i cittadini. Attraverso i sistemi che abbiamo sviluppato ogni nazione può avere accesso a tutta l’energia, l’acqua e il cibo di cui ha bisogno, così come a nuovi metodi sanitari e di trasporto, il tutto a costi molto bassi. Secondo il suo statuto la Fondazione Keshe e tutte le sue tecnologie sono di proprietà dei popoli del mondo. I brevetti sono proprietà di ogni individuo su questo pianeta e non possono essere rivendicati da qualunque persona, organizzazione o nazione. Ciò significa che tutti gli introiti derivanti dalla tecnologia appartengono alla nazione che ne fa uso. Si rilascerà l’elenco dei paesi invitati alla riunione del 6 settembre 2012 e le complete e-mail di coloro che ricevono gli inviti, quindi spetterà a voi come governo di rendere noto chi, della vostra nazione, prenderà parte a questa riunione. Al momento in cui questa email arriva alle vostre ambasciate una copia verrà pubblicata sul forum e sul sito web della Fondazione in modo che i cittadini saranno consapevoli dell’offerta che vi è stata fatta. Allora spetterà a voi far conoscere loro la vostra risposta, come pure alla Fondazione, e noi raccoglieremo i nomi dei delegati nominati, e informeremo i vostri funzionari su dove e come incontrarsi. In seguito a questo incontro, la presentazione il 21 settembre 2012 farà il primo passo nel programma didattico della Fondazione Keshe per condividere la propria conoscenza e metterla nelle mani dei popoli di tutto il mondo. Una volta che queste nuove tecnologie e i loro benefici saranno noti al grande pubblico, i leader di ogni nazione dovranno decidere come implementare la loro attuazione per il bene di tutti. A quel punto ci saranno due scelte: o lavoriamo tutti insieme per cambiare in meglio la vita di tutti sulla Terra attraverso corretti modelli di comportamento, o le nazioni più avanzate del mondo vedranno nel prossimo futuro una marea con decine di migliaia di immigrati affollare le grandi città. Siamo pronti a presentare ai vostri rappresentanti ogni aspetto della tecnologia, in modo che possano comprendere le sue implicazioni e i cambiamenti che comporterà. D’ora in avanti possiamo fare in modo che nessun bambino o adulto muoia di sete o di fame e che nessuna nazione venga attaccata da un altra, perché le potenziali applicazioni militari della nuova tecnologia sono così terribilmente distruttive che non avremo altra scelta che accettare che la lotta per le risorse del pianeta è una cosa del passato. Non c’è stato nulla di sbagliato nella tutela delle risorse nazionali, ma ora, come capi di piccole regioni della Terra, è vostra responsabilità assicurare che le sue risorse siano disponibili per essere condivise, e che con l’aiuto della nostra tecnologia i basilari bisogni di energia, acqua, cibo e assistenza sanitaria siano soddisfatti. La Fondazione Keshe non tiene conto del colore, nazionalità, religione o appartenenza politica, così il nostro appello ad ogni governo è che nomini un team di scienziati per venire a vedere personalmente le nostre tecnologie. Poi si può decidere se farne uso o meno. Ma se si ignora questo invito la vostra nazione presto non avrà altra scelta che seguire l’esempio delle nazioni che hanno deciso di svilupparle. Chiediamo alla vostra nazione di avviare il processo di cooperazione mondiale il più presto possibile, perché una volta che questi sistemi saranno in funzione, le frontiere che separano un paese da un altro non avranno alcun significato. Abbiamo creato le premesse per un cambiamento di rotta dell’umanità, e nei mesi a venire lo vedremo in corso. Nel prossimo futuro la gente arriverà a capire che siamo tutti qui per servire l’altro e non per essere serviti, in quanto tutte le risorse saranno disponibili a tutti nello stesso momento e nella stessa misura. Mt Keshe - Il fondatore e direttore custode della Fondazione Keshe. Http://www.keshefoundation.org/en/media-a-papers/keshe-news/316-the-world-peace-invitation-and-release-of-technolog  Http://www.whitehouse.gov/the-press-office/2012/04/23/executive-order-blocking-property-and-suspending-entry-united-states-cer    
   
   
SOSTENERE L´ENERGIA CON CENTRALI ELETTRICHE VIRTUALI  
 
Bruxelles, 10 settembre 2012 - Gli impianti per la produzione di energia rinnovabile, come le fattorie solari e quelle eoliche, altrimenti conosciute come piccole risorse energetiche distribuite (Der), sono spuntati in tutto il mondo e stanno diventando parte integrante della rete di fornitura elettrica. Sia i produttori di elettricità che i consumatori si aspettano una fornitura ininterrotta di elettricità quando ne hanno bisogno, ed è questa instabilità della domanda combinata con la fluttuazione nella fornitura ad essere vista come un ostacolo da superare prima che le energie rinnovabili possano diventare più diffuse. Ricercatori dell´Università di Southampton nel Regno Unito hanno inventato un nuovo metodo per creare centrali elettriche virtuali per permettere la produzione di energia rinnovabile nel paese. I fornitori di energia forniscono una stima della loro produzione e dichiarano quanto sono sicuri di poter rispettare quella stima per garantire che la domanda energetica sia soddisfatta senza interruzioni. Sulla base della sicurezza data alle stime, la rete è in grado di scegliere il numero appropriato di generatori convenzionali necessari a produrre e fornire energia ogniqualvolta sia necessario. Quanto più sono accurate le stime e quanto più alta è la sicurezza data ad esse, tanto meglio la rete è in grado di programmare le sue attività. Tuttavia, l´incertezza delle fonti energetiche rinnovabili impedisce alle singole Der di fare affari direttamente con la rete in modo vantaggioso o di partecipare al mercato energetico all´ingrosso, poiché spesso non sono in grado di soddisfare gli obbiettivi stabiliti di produzione. La conseguenza è che le centrali elettriche virtuali (virtual power plant - Vpp) si stanno affermando velocemente come un mezzo adatto per integrare le Der nella rete. Esse sono create mediante l´aggregazione di un grande numero di queste Der, e ciò permette a queste ultime di raggiungere una dimensione e un´affidabilità nella fornitura simili a quelle delle centrali elettriche convenzionali. Nel loro studio, i ricercatori dell´Università di Southampton promuovono la formazione di queste Vpp "cooperative" (Cvpp) usando sistemi software intelligenti e multiagente. In particolare, essi hanno progettato un meccanismo di pagamento che incoraggia le Der a unirsi in Cvpp con grandi produzioni complessive. Il dott. Valentin Robu, dell´Agents, Interaction and Complexity Research Group dell´Università, ha detto: "Ci sono grandi discussioni circa il modo in cui integrare un grande numero di piccole fonti rinnovabili nella rete in un modo più efficiente e conveniente, poiché gli attuali incentivi che semplicemente premiano la produzione sono costosi e inefficaci. Le Cvpp che assieme possiedono una produzione totale più alta e, cosa fondamentale, possono calcolare gli errori delle previsioni, rappresentano una soluzione promettente che non richiede costose infrastrutture addizionali ma solo incentivi intelligenti." Mediante l´uso di un metodo matematico chiamato funzioni di punteggio coerenti (una funzione di punteggio è la misura delle prestazioni un un´entità, persona o macchina, che ripetutamente prende decisioni in condizioni di incertezza), gli agenti software intelligenti, che rappresentano le singole Der, sono incentivati a fornire stime accurate della loro produzione di elettricità. I ricercatori hanno inventato un meccanismo di pagamento basato sulle funzioni di punteggio che incentiva la fornitura di previsioni accurate da parte delle Cvpp, e tramite loro delle Der che ne fanno parte. Essi sperano che ciò sarà di aiuto nella pianificazione del programma di fornitura alla rete. "Le funzioni di punteggio con specifiche proprietà di incentivazione vengono utilizzate da molto tempo per progettare meccanismi di pagamento che incoraggiano gli agenti a riferire previsioni probabilistiche private onestamente e al meglio delle loro capacità di previsione," ha detto il dott. Robu. "Noi mostriamo che il nostro meccanismo incentiva le vere Der a formare Cvpp, e supera nelle prestazioni l´attuale meccanismo di pagamento all´avanguardia sviluppato per questo problema." Per maggiori informazioni, visitare: Università di Southampton: http://www.Southampton.ac.uk/  Cooperative virtual power plant formation using scoring rules: http://eprints.Soton.ac.uk/337074/    
   
   
APPROVATE LINEE PIANO ENERGETICO LOMBARDIA: BEL RISULTATO, AVANTI SPEDITI VERSO OBIETTIVI UE  
 
Milano, 10 settembre 2012 - La riduzione dei consumi e del costo dell´energia; la valorizzazione delle risorse rinnovabili; l´incremento della sicurezza del sistema energetico e la promozione della crescita competitiva dell´industria e delle nuove tecnologie. Sono alcune delle linee di indirizzo, approvate il 24 luglio dal Consiglio regionale lombardo, sulle quali verrà costruito il nuovo Programma energetico ambientale regionale (Pear). Percorso Virtuoso - ´E´ un risultato importante per tutto il territorio lombardo e per questo ringrazio il Consiglio regionale, che ha sostenuto la nostra proposta per un nuovo programma energetico e ambientale - ha detto l´assessore all´Ambiente, Energia e Reti Marcello Raimondi -. Si tratta del primo passo di un percorso ambizioso ed è importante che si sia aperto un ampio dibattito tra tutte le forze politiche con diversi punti di convergenza. Siamo infatti convinti che la nuova programmazione energetica dovrà essere fatta coinvolgendo in ogni modo possibile i territori della nostra regione per raccogliere tutte le esigenze e i contributi degli attori interessati´. Regione Lombardia mira a mettere a punto una serie di progetti orientati alla crescita di un modello di generazione distribuita dell´energia, insieme a provvedimenti per uno sviluppo sostenibile da un punto di vista ambientale ed economico, anche in considerazione del difficile momento storico che imprese e famiglie stanno attraversando. Obiettivo 20-20-20 - ´Puntiamo ad anticipare le prescrizioni europee in materia - ha proseguito l´assessore - anche per segnare il passo sui nostri concorrenti a livello internazionale, con l´obiettivo di fornire alle nostre imprese più energia pulita a un minor prezzo rispetto al resto d´Italia e d´Europa´. ´Sono particolarmente soddisfatto per l´impegno di inserire nel programma energetico una nuova forma di pianificazione territoriale - ha concluso Raimondi -, che tenga conto degli obiettivi di risparmio energetico sia in termini di mobilità che di efficienza energetica degli edifici. Un altro tassello verso la Lombardia del futuro´.  
   
   
LA REGIONE CALABRIA IMPUGNA IL DECRETO DEL PRESIDENTE MONTI RELATIVO ALLA COSTRUZIONE DI UNA CENTRALE A CARBONE A SALINE  
 
Catanzaro, 10 settembre 2012 - Il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha dato mandato agli avvocati Paolo Arillotta e Benito Spanti di impugnare il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 15 giugno scorso con il quale è stata decretata la compatibilità ambientale e l’autorizzazione all’utilizzo del progetto della società S.e.i. (Saline Energie Ioniche) spa per la costruzione di una centrale termoelettrica a carbone a Saline Ioniche. Valutata, attraverso l’avvocatura regionale, l’esperibilità tecnico-giuridica dell’azione, si è dato così seguito alle determinazioni assunte dal Consiglio Regionale che, nella seduta del 23 luglio scorso aveva approvato un ordine del giorno in cui, dopo avere richiamato gli atti prodotti dalla Regione nella materia della produzione dell’energia, della tutela dell’ambiente, e di vocazione del territorio di Saline Ioniche, aveva dato mandato al Presidente ed alla Giunta di verificare la possibilità di un contrasto anche sul piano giudiziario dell’iniziativa assunta dal Governo. La realizzazione dell’impianto si pone infatti in insanabile contrasto con tutti gli atti di programmazione che la Regione ha approvato dal 2005 ad oggi ed in basi ai quali è fatto divieto in Calabria, la cui produzione energetica è in esubero rispetto al fabbisogno regionale e contribuisce attivamente alle necessità del sistema energetico nazionale, di installare altre centrali oltre quelle già assentite. Negli stessi atti, è formulata opzione a vantaggio dei sistemi di produzione di produzione energetica attraverso l’utilizzazione delle fonti rinnovabili, in assoluta coerenza alle politiche nazionali di recepimento delle direttive comunitarie. Inoltre, la valutazione operata dal Governo contrasta con le ulteriori scelte di politica regionale e che hanno portato a formulare richiesta di finanziamento per la bonifica del sito ex Liquichimica per la sua utilizzazione turistica, sicuramente più aderente alla vocazione naturale del territorio. Tutte queste questioni sono state sempre espresse dalla Regione nelle sedi istituzionali, comprese quelle che si sono tenute all’interno del procedimento che ha portato all’emanazione del decreto del 15 giugno scorso. In ogni caso, se pure il Ministero, sulla base della legislazione vigente, avrebbe potuto, entro certi limiti e con determinate modalità, discostarsi dalle scelte di politica ambientale operate dalla Regione e dalle formali dichiarazioni rese dai competenti organi regionali nelle sedi proprie, avrebbe dovuto darne adeguata motivazione. Tutto ciò non è stato fatto. Questa grave ed insanabile carenza, sul piano politico, istituzionale e giuridico, costituisce il nucleo dell’azione della Regione, nella convinzione che non vi sia ragione che possa sotto alcun aspetto giustificare o motivare la realizzazione di una centrale a carbone. E’ il caso di ricordare, inoltre, che pure il Ministero dei Beni Culturali ha espresso parere negativo e che l’area di Saline è classificata come sito di interesse comunitario per le sue caratteristiche ambientali, che fanno del laghetto una zona unica per la sosta e la nidificazione di numerose specie di uccelli. “Così come avevamo più volte evidenziato, la Regione Calabria procede sulla linea tracciata dalla maggioranza e dal consiglio regionale. Il territorio in questione – ha dichiarato il Presidente Scopelliti - è già stato nel tempo emblema di una beffa perpetrata dal Governo nazionale. Il Consiglio regionale aveva votato all’unanimità un ordine del giorno in cui mi investiva ufficialmente e formalmente del problema. Il ricorso rafforza la nostra volontà di dare una prospettiva all’area. Lo avevo sottolineato in consiglio regionale. Con Invitalia infatti abbiamo individuato un percorso e pensato ad un concorso internazionale per utilizzare al meglio Saline a fini turistici, finanziando i progetti con la futura programmazione comunitaria 2014-2020. Recentemente, nel corso della visita istituzionale a Dubai, ho mostrato ai miei interlocutori le potenzialità turistiche dell’area. Una classe dirigente – ha concluso Scopelliti – si misura non solo per aver detto no alla centrale, ma per aver dato all’area in questione una prospettiva compatibile con l’ambiente e le vocazioni del territorio”  
   
   
SASSARI - LE SMART CITIES AL CENTRO DELLA SESTA EDIZIONE DI ENER.LOC.  
 
Sassari, 10 settembre 2012 - Dopo il successo degli anni scorsi, il 20 e 21 settembre torna a Sassari la sesta edizione di "Ener.loc. Energia, Enti Locali, Ambiente", la rassegna dedicata ai temi dello sviluppo sostenibile e dell´efficienza energetica. Titolo dell´incontro di questa edizione 2012 sarà "Smart Cities: Istruzioni Per L´uso. Edilizia, mobilità, lavoro di fronte alle opportunità della Green Economy". Come sempre il teatro del convegno nazionale curato da Promo P.a. Fondazione sarà la Camera di Commercio del Nord Sardegna dove prenderà vita una tavola rotonda a cui parteciperanno gli esperti più qualificati in campo nazionale nel settore delle energie rinnovabili, tutti riuniti per promuovere il processo di sviluppo e le buone pratiche delle politiche verdi sul territorio. Si tratterà, dunque, di un importante momento di confronto tra enti locali, aziende, scuole e professionisti del settore, ma anche di un´occasione unica di formazione, durante la quale saranno messi in risalto casi virtuosi, progetti futuri, testimonianze e soluzioni innovative per rendere le città davvero interconnesse e "intelligenti". Si parlerà di Smart Cities, di sviluppo sostenibile, di bioedilizia, di mobilità, di risparmio energetico, delle applicazioni e delle opportunità inerenti il "decreto sviluppo", tenendo conto soprattutto delle ricadute economiche ed occupazionali che questo settore può apportare sul territorio. L´evento - realizzato con il sostegno del Comune di Sassari, della Provincia di Sassari, della Camera di Commercio Nord Sardegna, del Consorzio Industriale Provinciale Sassari e con il patrocinio del Ministero dell´Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, del Ministero dello Sviluppo Economico, della Regione autonoma della Sardegna, dell´Unione Province d´Italia, di Anci e degli ordini professionali - sarà articolato come sempre in più sessioni. Si partirà giovedì 20 settembre con la sessione plenaria, durante la quale si approfondirà il tema dei criteri e dei casi di sostenibilità, con un focus speciale sulla bio edilizia e sulla mobilità per proseguire, nel pomeriggio, con un´indagine sugli effetti del decreto sviluppo, ragionando sulle sue applicazioni e opportunità. La mattina di venerdì 21 settembre sarà presentato il corso di formazione "Ener.loc Faculty" dedicato a creare nuove competenze nel settore rifiuti per i giovani under 30. L’incontro si concluderà con un dibattito tra i Sindaci della Sardegna sul tema della riqualificazione, della sostenibilità e dei conflitti nelle Smart cities. La partecipazione a Ener.loc é gratuita ma é necessaria l´iscrizione, da effettuare sul sito internet www.Enerloc.it    
   
   
PETROLIO, CONFERENZA STAMPA DEL PRESIDENTE DE FILIPPO  
 
Potenza, 10 settembre 2012 - Il presidente della Regione Vito De Filippo con gli assessori Vilma Mazzocco e Marcello Pittella, in una conferenza stampa, ha ribadito la posizione della Regione sul petrolio in Basilicata.. La conferenza stampa integrale è consultabile al link http://www.Youtube.com/watch?v=dwjaeouag8m&feature=youtu.be    
   
   
WORKSHOP GAS NATURALE E CELLE A COMBUSTIBILE PER LA PROPULSIONE NAVALE: I RISULTATI DEL PROGETTO NGSHIP  
 
Trieste, 10 settembre 2012 - Ngship è un progetto di ricerca industriale che ha realizzato un nuovo concept di nave a gas naturale liquefatto (Gnl) ecologica, in grado di eliminare totalmente l’emissione in atmosfera di ossidi di zolfo e particolato, e di ridurre le emissioni di Co2 e ossidi d’azoto rispettivamente del 25% e dell’85%. Grazie all’utilizzo del Gnl e ad alcune soluzioni impiantistiche innovative che migliorano notevolmente l’efficienza energetica, il progetto consente di ridurre i costi di gestione della nave fino al 40% rispetto all’utilizzo di combustibili a basso contenuto di zolfo. Questo workshop, organizzato nell’ambito del 67° Congresso Annuale Ati Associazione Termotecnica Italiana, presenterà le nuove soluzioni tecniche proposte dal progetto, tutte validate dal Rina e applicabili sia a navi di nuova costruzione che al retrofit di quelle esistenti. Hanno fatto parte del gruppo di ricerca Ng Ship: Wärtsilä Italia (capofila), l’Università di Trieste e di Udine, Area Science Park, Rina Services, Cenergy, Navalprogetti ed Energy Automation. Martedì 11 settembre 2012 – ore 11.50 Sala Zodiaco Starhotel Savoia Excelsior Palace, Riva del Mandracchio, 4 – Trieste. Iscrizione on line gratuita dal sito www.Area.trieste.it  Programma: Ore 11.50 Benvenuto e introduzione Sergio Razeto Presidente Wärtsilä Italia spa; Moderatore: Stephen Taylor Direttore Servizio Trasferimento Tecnologico Area Science Park. “Un nuovo concept di nave da carico a gas naturale liquefatto (Gnl): risultati del progetto di ricerca Ngship” Yves Bui Technology Director Gas Applications Wärtsilä Italia spa; “Utilizzo del Gnl per la propulsione navale: effetti sull’ambiente ed analisi tecnica” Rodolfo Taccani Dipartimento di Ingegneria ed Architettura Università degli Studi di Trieste; “Sistemi di stoccaggio e trattamento del Gnl per la propulsione navale: soluzioni impiantistiche Innovative e analisi dell´evoluzione termofluidodinamica del combustibile” Pietro Giannattasio Dipartimento di Ingegneria Elettrica, Gestionale e Meccanica Università degli Studi di Udine; “Nuove sfide progettuali su navi a gas naturale liquefatto (Gnl)” Luca De Zotti R&d Department Senior Engineer Navalprogetti srl. Ore 13.05 Conclusioni: Sergio Razeto Presidente Wärtsilä Italia spa; Ketty Segatti Direttore Servizio Istruzione, Università e Ricerca , Regione Friuli Venezia Giulia; Giuseppe Nicoli Presidente Ditenave scarl.  
   
   
NAPOLI: GRANDE PROGETTO CENTRO STORICO, VIA AI LAVORI TAVOLO TECNICO  
 
Napoli, 10 settembre 2012 - L´assessore all´Urbanistica e al Governo del Territorio Marcello Taglialatela, delegato dal presidente Caldoro alla presidenza della Cabina di Regia del Grande Progetto "Centro Storico di Napoli, valorizzazione del sito Unesco", ha riunito a palazzo Santa Lucia i componenti del Tavolo tecnico. Ai lavori hanno partecipato i rappresentanti della Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, del Comune di Napoli, del Provveditorato Interregionale Oo.pp. Per la Campania e il Molise e degli uffici regionali della Programmazione Unitaria, dell´Autorità di Gestione del Por Campania, dell´Unità Operativa Grandi Progetti. Istituito a supporto della Cabina di Regia per assicurare un efficace andamento delle azioni volte alla realizzazione del Grande Progetto, il Tavolo tecnico ha esaminato approfonditamente alcuni aspetti inerenti la compilazione delle schede dei singoli interventi, concordandone la definitiva versione. Si è, così, completato l´iter che consente la sottoscrizione dell´apposita convenzione per l´attuazione del Grande Progetto. L´assessore Taglialatela, al termine dell’incontro, ha chiesto alla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania di elaborare una proposta di gestione del circuito integrato delle attività che si avvieranno con la realizzazione degli interventi del Grande Progetto, da sottoporre alla valutazione della Regione e del Comune di Napoli.  
   
   
KURSAAL SANTALUCIA. REGIONE PUGLIA ESERCITA DIRITTO PRELAZIONE. VENDOLA: ATTO DOVEROSO  
 
Bari, 10 settembre 2012 - Approvata dalla Giunta Regionale la delibera per l’esercizio del diritto di prelazione culturale per l’acquisizione al patrimonio regionale del Palazzo Kursaal Santalucia. “L’acquisizione al patrimonio pubblico di un teatro di straordinaria tradizione quale è il Kursaal, storico luogo di cultura e di arte – ha commentato il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola - è un atto doveroso da parte di un Governo regionale quale quello della Puglia che ormai da quasi otto anni, anche in controtendenza rispetto alle politiche nazionali, si adopra per ampliare e qualificare l’offerta culturale e di spettacolo puntando a organizzarla in filiera produttiva al servizio dello sviluppo dell’intera comunità regionale. La nostra iniziativa si inserisce infatti nel solco di politiche regionali di fertile integrazione fra tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, rivitalizzandone le funzioni e la fruibilità in coerenza con la sua storia e il suo pregio storico-artistico.” Il teatro Kursaal Santalucia si presta in modo evidente a intercettare i fermenti della nuova creatività riprendendo a svolgere la funzione storica di spazio plurale aperto alle arti dello spettacolo e ad assolvere una funzione di laboratorio permanente delle musiche, ma anche a fungere da spazio fungibile per le attività di produzione e di programmazione della Fondazione del teatro Petruzzelli e del Comune di Bari per le attività di prosa, nonché quello di “schermo cinematografico di qualità” nell’ambito del circuito dell’Apulia Film Commission. Al termine dei lavori di ristrutturazione e messa a norma degli impianti, la piena utilizzazione degli spazi del Palazzo Kursaal Santalucia sarà attuata attraverso modelli gestionali non tradizionali, a titolarità regionale, convenzioni di gestione e programmazione con gli organismi dello spettacolo partecipati dalla Regione (Fondazione lirico-sinfonica Petruzzelli, Teatro Pubblico Pugliese, Apulia Film Commission) e con il Comune di Bari, ovvero costituendo un nuovo soggetto insieme al Comune capoluogo, agli organismi partecipati dello spettacolo ed a soggetti privati. E’ intanto possibile l’utilizzo immediato degli spazi già agibili attraverso il ricollocamento all’interno del Kursaal delle attività di Puglia Sounds, affidate al Teatro Pubblico Pugliese, in continuità con l’esperienza della “Casa delle Musiche” interrotta per le note vicende giudiziarie ed attualmente programmate in spazi diversi.  
   
   
AL VIA IL SEMINARIO NAZIONALE “L’ONDA GRIGIA DEL CEMENTO, TRA MALAFFARE E CONSUMO DI SUOLO” PROMOSSO DA AVVISO PUBBLICO E LEGAMBIENTE VENETO, SI SVOLGERÀ A CALALZO DI CADORE (BL)GIOVEDÌ 13 SETTEMBRE  
 
Firenze, 10 settembre 2012 - Si svolgerà presso la Casa Alpina di Calalzo di Cadore (Bl), il prossimo 13 settembre, dalle ore 15,00 alle ore 19,00, il seminario nazionale, intitolato “L’onda grigia del cemento tra malaffare e consumo di suolo”, promosso da Avviso Pubblico e Legambiente Veneto. Il seminario intende mettere a fuoco analisi e proposte sul tema della crescita edilizia che ha investito l’Italia negli ultimi decenni, sull’esplodere di un’economia grigia che intorno al recente boom edilizio ha prosperato, sul consumo di suolo e sull’alterazione irreversibile dell’organizzazione territoriale preesistente. Venerdì 7 settembre, a Padova, presso la Sala Bresciani Alvarez di Palazzo Moroni, si è svolta la conferenza stampa di presentazione dell’evento alla quale sono intervenuti: Claudio Piron, assessore del Comune di Padova e Coordinatore regionale Veneto di Avviso Pubblico e Luigi Lazzaro, Presidente di Legambiente Veneto. “Si tratta di un seminario molto importante, dove verranno presentate alcune esperienze significative e segnaleremo delle buone pratiche amministrative – ha dichiarato Piron – per questo invitiamo amministratori, professionisti e associazioni a partecipare a questa iniziativa”. “Essere a Calalzo, in questa parte del Veneto è un segnale forte – ha continuato Piron – perché è qui che il Comune di Padova ha destinato una struttura ad Avviso Pubblico, in una colonia alpina, per presentare strumenti idonei a contrastare le mafie e il malaffare, per svolgere attività di formazione civile alla legalità e al contrasto alle mafie. Ringrazio quindi Avviso Pubblico per il suo continuo impegno nel dare risalto a questi argomenti e gli amministratori che stanno lavorando con l’Associazione perché dimostrano che si può e si deve fare di tutto per cambiare in positivo questo Paese e far sì che la legge, la legalità e il rispetto delle persone siano il punto di partenza per costruire un futuro migliore”. “Per la comunità di Calalzo è un onore ospitare un incontro di questa importanza – ha dichiarato Luca De Carlo, sindaco di Calalzo di Cadore (Bl), ente socio di Avviso Pubblico - anche se può sembrare fuori luogo parlare di cementificazione in un piccolo paesino di montagna. Sappiamo invece che non lo è perché purtroppo molto spesso anche in montagna si è lasciato costruire a sproposito, laddove invece si doveva preservare il territorio. Credo che portare all’attenzione un tema come questo sia doveroso e che possa far riflettere su quella che vogliamo sia la montagna di domani”  
   
   
VALLE D’AOSTA: APPROVATI I CRITERI E LE MODALITA’ PER LA REALIZZAZIONE DI PICCOLE STRUTTURE A SERVIZIO DEI FONDI COLTIVATI E DEGLI EDIFICI RESIDENZIALI NEI CENTRI STORICI E NELLE AREE AGRICOLE  
 
 Aosta, 10 settembre 2012 - L’assessorato del territorio e ambiente informa che la Giunta regionale, in data 6 settembre, ha approvato i criteri e le modalità per la realizzazione di strutture pertinenziali a servizio della residenza e delle attività agricole, anche non professionali. L’intento è quello di riempire un vuoto normativo e di definire tipologie costruttive e regole per l’inserimento attento di questo tipo di strutture nel paesaggio. La delibera attua quanto stabilito dal nuovo testo di legge, approvato nel giugno scorso, che rinviava ad apposita deliberazione di Giunta la definizione dei criteri e delle modalità per la realizzazione di beni strumentali e di strutture pertinenziali. I beni strumentali sono piccole strutture a servizio di fondi coltivati nelle zone agricole (zone territoriali di tipo E), con dimensioni inferiori a 20 metri quadrati. La loro realizzazione interessa i proprietari di terreni agricoli coltivati in proprio o in affitto. La delibera stabilisce le condizioni per poter realizzare queste piccole strutture e gli usi a cui sono destinate, distinguendo tra allevamento (pollai, piccoli ricoveri per animali quali le capre) e attività agricola (ricovero attrezzi e depositi di prodotti). Sono poi definite le tipologie costruttive da rispettare: altezze, coperture, materiali da utilizzare; allo scopo di inserire questi piccoli volumi nel paesaggio, è stato favorito l’uso del legno e, per gli edifici interrati, del pietrame per il fronte di accesso e la copertura in terreno vegetale. Le strutture pertinenziali sono quelle a servizio degli edifici esistenti nei centri storici (zone A) e di quelli residenziali nelle zone agricole (zone E). La legge prevede la possibilità di realizzare queste strutture senza la necessità di un Pud e stabilisce che quanto definito nella deliberazione prevale sulle norme dei piani regolatori, limitatamente alle zone territoriali di tipo A ed E. Le strutture pertinenziali devono essere a servizio di edifici esistenti alla data di entrata in vigore della l.R. 17/2012 (ossia il 25 luglio 2012), sono destinate al ricovero di attrezzi o al ricovero per la legna o suoi derivati e non possono avere una superficie maggiore di 10 metri quadrati. Il titolo abilitativo richiesto per entrambe i tipi di edificazione è la Scia edilizia. Le modalità di realizzazione di queste strutture devono essere previste dai piani regolatori; il Comune potrà comunque individuare particolari tipologie costruttive e definire sottozone di piano regolatore (Prg) nelle quali non è ammessa la loro realizzazione.  
   
   
LIGURIA INTERNATIONAL E GENOVA HIGH TECH SIGLANO IL PROTOCOLLO D’INTESA PER LA PROMOZIONE SUI MERCATI ESTERI DEL PARCO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO DI GENOVA (PST)  
 
Genova, 10 Settembre 2012 - La promozione sui mercati esteri del Parco Scientifico, l’organizzazione di missioni internazionali congiunte e l’elaborazione di analisi e studi relativi a nuovi mercati sono l’oggetto del protocollo d’intesa siglato dal Presidente di Liguria International, Franco Aprile, e dall’Amministratore Delegato di Ght, Piero Mensi. L’accordo prevede che le attività siano svolte da Liguria International per un periodo di un anno, rinnovabile, e, risponde alle esigenze di Genova High Tech Spa di ampliare la rete di contatti esistente e di creare nuove opportunità per attrarre aziende di innovazione e centri di ricerca con l’obiettivo di realizzare prodotti tecnologici per il mercato. Franco Aprile sottolinea che “Tramite le nostre relazioni e la nostra esperienza, forniremo a Genova High Tech promotrice del Parco Scientifico, di volta in volta, le occasioni più concrete per presentarsi alle platee d’investitori nei mercati emergenti ritenuti più idonei, allo scopo di trovare investitori e aziende che intendano radicarsi nella nostra città”. Piero Mensi, inoltre, sottolinea“il Parco Scientifico è fin da subito stato pensato come un progetto di portata internazionale, a regime sarà il più grande in Italia e terzo in Europa”  
   
   
TRENTO, VARATA LA RIFORMA DEGLI AIUTI AGLI INVESTIMENTI DELLE IMPRESE: INCENTIVI PIU´ MIRATI PER LA CRESCITA E LO SVILUPPO  
 
Trento, 10 settembre 2012 - La Giunta provinciale, su proposta degli assessori Alessandro Olivi, Tiziano Mellarini e Franco Panizza, ha approvato i nuovi criteri per la concessione degli incentivi per gli investimenti fissi effettuati dalle imprese che operano in Trentino. "La riforma – sottolinea l´assessore all´industria, artigianato e commercio, Alessandro Olivi - persegue l´obiettivo di selezionare gli investimenti agevolabili per stimolare la crescita e lo sviluppo, la competitività del sistema economico, e sostenere l´occupazione." Nella seduta odierna la Giunta provinciale, su proposta degli assessori Alessandro Olivi, Tiziano Mellarini e Franco Panizza, ha approvato i nuovi criteri e modalità per l’applicazione della legge provinciale 6/1999 in materia di concessione degli incentivi per gli investimenti fissi effettuati dalle imprese. Il provvedimento approvato oggi, a seguito di un ampio ed approfondito confronto con le Associazioni imprenditoriali e le Organizzazioni dei lavoratori e del parere favorevole della Seconda Commissione Permanente del Consiglio provinciale, s’inscrive nel percorso della riforma degli incentivi alle imprese, che ha già interessato gli aiuti per i progetti di ricerca, la semplificazione delle procedure amministrative e l’introduzione degli incentivi a favore dell’imprenditorialità femminile e giovanile. La novità più importante è quella che concerne la selettività, ovvero le condizioni di accesso ai contributi. Esse sono determinate da una griglia di priorità o criteri di accesso, in sintesi: sviluppo di attività sostitutive e subentri in attività precedenti; nascita di nuove iniziative e riconversioni imprenditoriali; sviluppo di reti di imprese; miglioramento della qualità dell’impresa; innovazione aziendale; crescita dimensionale dell´azienda. L´adozione di queste priorità consentirà di concentrare le risorse finanziarie su investimenti più strategici. "I punti cardine della riforma degli incentivi per gli investimenti realizzati dalle imprese - sottolinea l´assessore all’industria, artigianato e commercio, Alessandro Olivi – possiamo riassumerli così: aiuti meno numerosi e più mirati; stimolare l´innovazione anche nelle piccole e medie imprese; coinvolgere il sistema creditizio nel sostegno agli investimenti produttivi. Con queste nuove misure il fine che vogliamo perseguire è quello di orientare le aziende a ricorrere alla finanza pubblica per realizzare quegli investimenti che possono essere decisivi, e quindi non meramente automatici, per migliorare la propria efficienza e la propria competitività. Per evitare che l’effetto degli aiuti si trasferisca sui prezzi, si è voluto che le agevolazioni per gli acquisti di immobili siano limitate soltanto a chi avvia una nuova iniziativa o sostituisce un’attività. Sul versante finanziario la riforma introduce una maggiore corresponsabilità della finanza privata negli investimenti agevolati. E’ previsto, infatti, che per gli investimenti di maggiore entità l’incentivo sia concesso nella forma del pacchetto integrato - contributo in conto capitale su metà investimento, mutuo parzialmente agevolato e garantito per il 50% sulla restante metà - e che per gli investimenti di importo superiore a 300 mila euro la valutazione economico-finanziaria sia svolta dalla banca finanziatrice. La ´bancabilità´ di metà del fabbisogno finanziario legato agli investimenti e la richiesta di requisiti patrimoniali - almeno il 20% del capitale investito coperto da mezzi propri - rispondono all’obiettivo di dare un giusto equilibrio fra il rischio cui si espone la finanza pubblica con gli incentivi e quello cui si espongono gli altri investitori, in particolare la proprietà e le banche." Una ulteriore novità introdotta dalla riforma riguarda il rapporto tra gli aiuti e il fisco: per gli aiuti che vengono concessi con proceduta automatica si prevede che questi ultimi non possano superare l´ammontare di Irpef, Ires, Irap e Imu versate dall´azienda negli ultimi tre anni. E’ pure previsto che per gli investimenti più consistenti (le domande di importo superiore a 2,5 milioni di euro) gli effetti economico-sociali per il territorio siano chiaramente evidenziati. La procedura di valutazione di tali domande è particolamente articolata e prevede un coinvolgimento delle parti sociali. "La qualità delle relazioni industriali – sottolinea l’assessore Olivi - rappresenta un ´mattone´ importante del nostro sistema sociale, fondato sulla coesione e sulla corresponsabilità dei lavoratori nelle strategie di sviluppo delle proprie aziende. La previsione di una fase di concertazione preventiva che coinvolga anche il mondo del lavoro rappresenta un’opportunità preziosa di condividere, al´insegna di una leale e responsabile collaborazione, i principali progetti di sviluppo." Sul fronte infine dell´innovazione l´assessore Olivi sottolinea come, recependo anche le utili osservazioni delle categorie interessate, si è cercato di coinvolgere la piccola impresa in processi di innovazione incrementale che possono riguardare tanto l´aspetto tecnologico quanto quello organizzativo e dei servizi. Al fine di declinare l´innovazione nella microimpresa si prevede che l´investimento debba soddisfare alcune condizioni quali l´aumento di capacità produttiva, l´incremento occupazionale di almeno una unità lavorativa, il miglioramento degli standard ambientali e l´introduzione di nuovi macchinari non previsti a libro cespiti negli ultimi 3 anni.  
   
   
PIEMONTE: IL PATTO PER LA PRODUTTIVITÀ NON PUÒ ESSERE A COSTO ZERO  
 
Torino, 10 settembre 2012 - Riferendosi alle dichiarazioni del ministro Corrado Passera, Porchietto rileva che "per l´ennesima volta gli esponenti del Governo Monti si perdono in tante belle teorie dogmatiche, numerosi luoghi comuni, troppi voli pindarici ma nella sostanza non ho rintracciato l´unica cosa che conta per invertire lo stato di asfissia che ammorba l´Italia: il numero di ´quattrini´ che il Governo metterà sul piatto per colmare quel gap di 10 punti che lo stesso ministro ha ammesso che azzoppa l’Italia nel confronto con i suoi più diretti competitor". Sulla concertazione, Porchietto sostiene che "il ministro sdogana sapientemente il termine concertazione, sapendo perfettamente che avrebbe raccolto gli applausi del sindacato moderato e guadagnato un cauto silenzio da parte dell´ala più oltranzista. Vorrei però domandare al sindacato se la concertazione da sola è sufficiente laddove non venga inserito, alla base di qualsiasi trattativa, un qualche elemento nuovo di riscontro per i lavoratori e/o per le parti datoriali. Perché è questo il nodo: va bene la riscoperta del metodo, ma non si va da nessuna parte se i sacrifici si chiedono sempre e solo ai soliti. Rischiamo un film già visto con la riforma sul lavoro". "Se il ministro Passera vuole lanciare un nuovo patto per la produttività - conclude Porchietto - ci deve dire se lo Stato é effettivamente pronto a lanciare un progressivo abbattimento del cuneo fiscale, una diminuzione drastica delle accise, che ora gravano per il 58% sul costo del pieno benzina, una campagna imponente di investimenti sulle fonti di energia alternative a fronte del referendum che ha recentemente bocciato l´utilizzo dell´energia nucleare e soprattutto un impegno a portare in Europa la discussione sulla creazione di zone franche, questione sulla quale peraltro la cancelliera Angela Merkel aveva aperto nei passati mesi per le aree più depresse del Mediterraneo".  
   
   
CONFINDUSTRIA COMO E LECCO: INDAGINE CONGIUNTURALE SEMESTRALE – I SEMESTRE 2012  
 
Como, 10 settembre 2012 - I Centro Studi di Confindustria Como e Lecco hanno terminato le rilevazioni dell’Osservatorio Congiunturale sul primo semestre 2012. L’elaborazione condotta in collaborazione dalle due Associazioni ha esaminato indicatori riguardanti la domanda, l’attività produttiva e il fatturato, oltre che gli aspetti relativi all’approvvigionamento delle materie prime, al grado di internazionalizzazione delle imprese e allo scenario occupazionale. Per le imprese delle due province non si segnalano particolari miglioramenti rispetto a quanto rilevato ad inizio anno per il secondo semestre 2011, anche se i dati mostrano evoluzioni differenti a seconda dell’orizzonte temporale considerato. A livello congiunturale, si registrano lievi aumenti dei tre principali indicatori (domanda, attività produttiva e fatturato) che, mediamente, si attestano ad un +2,3% rispetto ai livelli dello scorso dicembre, dove gli indicatori mostravano però una contrazione media del -4% rispetto alla prima metà del 2011. Il confronto tendenziale del primo semestre 2012 con l’analogo periodo dello scorso anno, in cui era stata rilevata una fase favorevole, evidenzia per contro prestazioni ridotte che rivelano il permanere di elementi di criticità. Criticità che paiono confermate anche dalle previsioni meno fiduciose che le imprese del campione hanno formulato per la seconda metà dell’anno. In media, infatti, ci si attende un ulteriore calo dell’1,8% per i tre indicatori citati. Evoluzione Della Domanda - Fra gli indicatori considerati, gli ordini hanno registrato per le imprese di Lecco e di Como la peggiore performance a livello tendenziale, con una contrazione che si è attestata al -2,4% rispetto a giugno 2011, quando invece si riscontrava una variazione positiva. Si registra invece un lieve aumento a livello congiunturale del 3,5% nel confronto con l’ultimo semestre dello scorso anno. Tale dato va però letto alla luce dei risultati negativi rilevati nella precedente edizione dell’Osservatorio: la variazione fra primo e secondo semestre del 2011 per lo stesso indicatore era pari al -5%. Le dinamiche fin qui analizzate non sembrano essere particolarmente influenzate dalla stagionalità dei prodotti realizzati, come dimostrano i relativi dati. Solamente per un’impresa su tre, infatti, tale fattore ha inciso sulle performance raggiunte. Le aspettative per la seconda parte dell’anno non sono positive e indicano un’ulteriore contrazione degli ordini pari al -1,7%. Attivita’ Produttiva - Per le imprese delle due province i dati mostrano un andamento analogo a quello registrato per la domanda: il confronto congiunturale con il secondo semestre dello scorso anno descrive un timido +1,8%, a fronte comunque di una contrazione del -3,5% del secondo semestre 2011 sul primo dello stesso anno. Il differenziale con lo scorso anno è avvalorato anche dalla variazione tendenziale, pari al -1,2%, nel confronto con i primi sei mesi del 2011. Per quanto riguarda la capacità produttiva mediamente impiegata, i dati mostrano un minor tasso di utilizzo, che passa dal 71,9% del secondo semestre 2011 al 71,1% dei primi sei mesi dell’anno in corso. L’attività realizzata attraverso i subfornitori, secondo quanto indicano le imprese prevalentemente italiani, contribuisce alla produzione per un ulteriore 19,5%. Le aspettative per quanto riguarda l’attività produttiva del secondo semestre non prospettano miglioramenti, con una previsione di calo del -2,1%. Approvvigionamento Materie Prime - In accordo con quanto già visto nel secondo semestre 2011, le imprese di Lecco e Como segnalano di non avere dovuto affrontare particolari criticità sul fronte dell’approvvigionamento delle materie prime. In media, nei primi sei mesi del 2012, il costo delle commodities ha subito un incremento dell’1% rispetto ai listini praticati nel secondo semestre 2011 e dello 0,8% nei confronti dei livelli di prezzo dei primi sei mesi dello scorso anno. L’incidenza media del costo delle materie prime sul totale dei costi di produzione si è attestata al 36%, sostanzialmente in linea con quanto rilevato in precedenza. Evoluzione Del Fatturato - Sostanzialmente stabile il dato congiunto relativo al fatturato se confrontato con il primo semestre 2011 (-0,1%). Si registra invece una variazione positiva dell’1,6% nel confronto con la seconda metà dello scorso anno; dato che va tuttavia letto tenendo conto del calo del -3,9% registrato nel secondo semestre 2011 rispetto ai sei mesi precedenti. Oltre la metà delle imprese ha tuttavia segnalato un incremento del fatturato realizzato oltre confine negli ultimi tre mesi. Resta invece pressoché stabile il livello delle vendite sul mercato interno, sempre per lo stesso periodo. Esaminando i mercati di sbocco, si rileva che il 39% circa del fatturato è realizzato all’estero. I paesi dell’Europa Occidentale restano il punto di riferimento principale per l’export (21,8%), seguiti da Europa dell’Est (4%), Usa (3,1%) e America Centro Meridionale (1,7%). Le previsioni per il secondo semestre anticipano una possibile variazione negativa nell’ordine dell’1,6%. Lo Scenario Occupazionale - Per le imprese di entrambi i territori lo scenario occupazionale mostra ancora criticità. Nonostante i due terzi delle imprese abbiano indicato stabilità dei livelli occupazionali per i primi sei mesi del 2012, è pari al 22,3% la percentuale di quanti segnalano una contrazione. Si attesta al 10,8%, invece, la percentuale di chi indica un incremento dei livelli. Le previsioni per il secondo semestre 2012 confermano sostanzialmente questo scenario, ipotizzando il permanere di una situazione problematica. I Dati Di Como - “I dati di questa indagine congiunturale semestrale – commenta Francesco Verga, Presidente di Confindustria Como - non sono certo confortanti. Ci preoccupa il fatto che, per quanto riguarda gli ordini, la contrazione è molto importante, oltre il 2,5%. Questa riduzione va letta soprattutto alla luce delle aspettative emerse confrontandomi con i miei colleghi imprenditori: eravamo ottimisti e prevedevamo un inizio 2012 migliore, con un aumento degli ordini del 3%, mentre i dati consuntivi espressi oggi risultano essere molto più negativi. E´ poco rassicurante anche la riduzione dell’attività e degli investimenti produttivi, sintomo di mancanza di ordini e di futuro molto incerto, nel quale è molto difficile fare una programmazione attenta e di ampio respiro. L’evoluzione del fatturato delle imprese di Como appare molto negativa: le vendite sono calate ancora nel recente passato. Continua ad ampliarsi la forchetta tra vendite all’estero e mercato interno”. “Se l’export tiene con modesti incrementi – aggiunge Verga -, il fatturato in Italia continua a contrarsi marcatamente. È d’obbligo quindi rimboccarsi le maniche cercando di aprirsi a nuovi mercati senza mai dimenticarsi l’importanza dell’innovazione per poter essere competitivi a livello globale. Speriamo di vedere presto uno spiraglio di miglioramento che porti le nostre imprese a riprendere l´attività produttiva, rilanciando il sistema industriale ed imprenditoriale del nostro territorio e del nostro Paese”.  
   
   
TRENTINO NETWORK: UN MODELLO VINCENTE PER IL TERRITORIO PIÙ INVESTIMENTI DUREVOLI, MENO COSTI E AUMENTANO PRODUTTIVITÀ E SERVIZI OFFERTI AI CITTADINI E ALLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE  
 
 Trento, 10 settembre 2012 - La strategia adottata nel 2011 da Trentino Network, l’azienda pubblica preposta all’infrastrutturazione del territorio trentino ha consentito di giungere quasi al raddoppio del margine operativo lordo. Più esattamente, il guadagno si è registrato in termini di 2.359.908 euro rispetto all’anno precedente; un incremento, dunque, pari al 86%, che il direttore amministrativo di Trentino Network, Alessandro Masera, lo scorso 25 luglio ha così commentato: “Merito di una gestione efficiente dei servizi e delle forniture”. Questi e altri dati nel bilancio sociale dell´azienda, presentato ai dipendenti dal presidente Roberto Lazzaris. Nel 2011, infatti, lo sviluppo dei sistemi tecnologi e degli strumenti digitali offerti dall’azienda ha consentito di ridurre la spesa in termini di consulenze e manutenzioni. Tutto ciò si è poi tradotto in un aumento degli investimenti sulle infrastrutture “durevoli”, vale a dire sulla realizzazione delle dorsali in fibra ottica giungendo ad un aumento degli investimenti complessivi pari a oltre 21 milioni di euro (dei quali 10 milioni si sono riversati sull’economia locale attraverso apposite gare d’appalto). Ma l’aspetto più importante, e che è stato sottolineato dal presidente Roberto Lazzaris durante la presentazione ai dipendenti del bilancio sociale, è “l’essere riusciti a lavorare per la comunità”. A rivelarlo non è solo l’aumento della remunerazione di imposte o di quella per il socio ed investitore provinciale, ma il consenso da parte dei cittadini. “Tutto quello che noi facciamo – ha esordito Lazzaris – le nostre strategie, gli investimenti, le aree coperte, i servizi erogati alle amministrazioni pubbliche, rischiano di essere percepiti come ‘affari nostri’ se non sono evidenziate in modo diretto e immeditato dai cittadini. E riporto le parole che ci sono state da poco rivolte via email da un utente che è riuscito grazie ai servizi offerti da Trentino Network e Futur3 a navigare in internet free in varie località della provincia: “Grazie, grazie ancora. Siete fantastici””. Per la crescita territoriale l’azienda ha infatti realizzato molto nel 2011 come ha spiegato l’amministratore delegato Alessandro Zorer: “Sono state connesse in fibra ottica 291 sedi della pubblica amministrazione, 50 rifugi sono stati finora collegati in rete wireless, la rete tetra per il supporto alla protezione civile è stata messa a regime e verrà ancora sviluppata, consentendoci quest’anno d’essere presenti anche nelle zone terremotate dell’Emilia Romagna. È stata poi estesa e consolidata la rete Winet che ha consentito di portare connettività internet nelle aree prevalentemente montane ed ora fornisce servizi di accesso internet via wi-fi in ambienti aperti, e si sono portate avanti attività di sperimentazione e innovazione delle tecnologie di telecomunicazione riguardanti nuovi servizi che potranno essere forniti grazie all’arrivo della banda ultra larga”. In una logica completamente “democratica”, Trentino Network, sta dunque lavorando su mandato della Provincia autonoma di Trento per mettere a disposizione della popolazione locale tutti gli strumenti e i servizi innovativi offerti dal web, quelli che nel breve futuro consentiranno di fare la differenza sul mercato. Basti pensare che nel 2011 l’interconnessione delle centrali telefoniche via Ip e l’adozione di 6.500 telefoni Voip al posto di quelli tradizionali, ha consentito alla Provincia un risparmio di oltre 500.000 euro rispetto alla spesa sostenuta nel 2007 per la telefonia. Per quanto riguarda la videoconferenza, poi, è di rilievo notare il servizio messo a disposizione assieme ad Informatica Trentina alla Protezione civile nazionale, utilizzato anche a supporto degli interventi per l’Isola del Giglio. Il lavoro che sta svolgendo Trentino Network, quindi, non è solo e unicamente di infrastrutturazione del territorio provinciale, bensì di facilitare l’accesso alle nuove tecnologie e di consentire alle nostre aziende e alla popolazione di interfacciarsi con il resto del mondo, in collaborazione con gli operatori di telecomunicazioni e in stretto coordinamento con quelli che hanno sede sul nostro territorio. “Il Trentino come un grande laboratorio”, questo è in un certo senso il motto che da qualche anno fa da perno alle varie attività svolte a livello locale, che Trentino Network fa suo per gli ambiti di propria competenza, lavorando in partnership con le aziende locali. E non si tratta di un semplice laboratorio, ma di un ambiente in grado di portare nuovi modelli di business, nuove opportunità di lavoro sfruttando prevalentemente il mondo virtuale e potendolo fare da qualsiasi parte del territorio: dal rifugio Mantova al Vioz situato a 3.550 metri così come da un appartamento in centro città. Da qui nasce la collaborazione con il territorio di Trentino Network, in particolare con i Comuni, Aziende municipalizzate e partecipate, per la realizzazione delle reti d’accesso in fibra ottica, il così detto ultimo miglio, sia nelle aree industriali sia per il residenziale. “Il Trentino del 2020 – ha concluso Alessandro Zorer – sarà una delle regioni europee perfettamente in linea con gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea e sarà messo nelle condizioni di diventare la terra del futuro”.  
   
   
PUGLIA, MOBILE IMBOTTITO: PARTONO INCONTRI PER DEFINIZIONE ACCORDO DI PROGRAMMA  
 
Bari, 10 settembre 2012 - Partono gli incontri finalizzati alla definizione dell’accordo di programma per l’area murgiana del mobile imbottito. Il Gruppo di lavoro insediatosi presso il ministero dello Sviluppo economico con il direttore generale Carlo Sappino, l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri, il direttore della società regionale in house Puglia Sviluppo Antonio De Vito in rappresentanza della Regione Puglia, i rappresentanti del Ministero del Lavoro e della Coesione territoriale saranno a Santeramo in Colle, in provincia di Bari, il 17 settembre, per incontrare imprenditori, sindaci ed altri rappresentanti delle istituzioni coinvolti nella crisi del mobile imbottito. L’appuntamento, fortemente voluto dalla vicepresidente della Regione Puglia e assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone, sarà preceduto da una importante riunione preparatoria che si svolgerà martedì 11 settembre alle ore 16,30 negli spazi del Cineporto, alla Fiera del Levante. Un secondo incontro si terrà il giorno successivo a Santeramo. Ne dà notizia la stessa vicepresidente, che parteciperà agli incontri. “Il 17 settembre – ha detto – saranno valutate le proposte di riconversione che gli imprenditori intendono presentare in incontri bilaterali tra il gruppo di lavoro e i singoli proponenti rispetto a un settore, quello del mobile imbottito, e ad un’area, quella murgiana, che hanno fortemente subito l’impatto della crisi. “E proprio la riqualificazione dell’area murgiana – spiega la vicepresidente –, alla quale sta lavorando da giorni il gruppo di lavoro formato dai rappresentanti del ministero dello Sviluppo economico, delle Regioni Puglia e Basilicata e di Invitalia (l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d´impresa) e coordinato appunto dal direttore generale del Mise Carlo Sappino, è alla base di un accordo su cui la Regione Puglia, insieme alle forze sociali ed economiche del territorio, sta lavorando da tempo. Il gruppo ha il compito di predisporre un programma di reindustrializzazione e di riqualificazione economica e produttiva del polo murgiano”. La costituzione del gruppo di lavoro è stata la prima fase del piano operativo per l’area murgiana. La successiva è proprio l’individuazione delle iniziative imprenditoriali potenzialmente già attivabili, la definizione delle azioni per l’attrazione di nuovi investimenti e l’individuazione delle risorse statali e regionali utilizzabili per l’attuazione del programma. La scadenza per la presentazione del programma di reindustrializzazione e riqualificazione economica del polo murgiano è fissata per il 30 settembre 2012. Il programma sarà alla base delle determinazioni operative da parte del Governo e delle Regioni interessate, determinazioni che dovranno essere adottate entro il 30 novembre 2012. La definizione di questo piano operativo sono contenute nell’intesa per il mobile imbottito siglata a Roma il 27 luglio da Loredana Capone, dall’assessore al Lavoro della Regione Basilicata Vincenzo Viti e dal sottosegretario del ministero dello Sviluppo economico Claudio De Vincenti.  
   
   
MILANO - L´USATO DIVENTA DI MODA CONTRO LA CRISI  
 
Milano, 10 settembre 2012 - Dalla vendita di abbigliamento usato per bambini a quello per sportivi e ciclisti. Dal recupero e assemblaggio di materiale usato per creazioni artistiche ai veri e propri centri dell’usato, quasi moderni rigattieri: raccolgono e vendono di tutto, vestiti, dischi in vinile, libri, mobili, elettrodomestici. E, in tempi di crisi, significano anche risparmio. I punti vendita dell’usato a Milano sono 240 con un peso del 49,1% sul totale lombardo. Milano è inoltre seconda nella classifica delle province italiane più attive nel settore dell’usato, con un peso del 7,4% sul totale nazionale, preceduta da Roma (11,8% del totale nazionale, 384 imprese attive) e seguita da Napoli (197, 6,1%) e Torino (189, 5,8%). Il settore che va per la maggiore è quello del mobile antico e usato (48,3% del totale milanese, 116 imprese attive) seguito dal settore degli oggetti e vestiti usati (28,3% del totale, 68 imprese). Dal 2011 al 2012, A Milano il comparto dell’usato è leggermente diminuito del 1,2%. Unico settore in crescita i libri usati, +5,6%. Stabile invece il commercio di indumenti usati. I dati emergono da un’elaborazione della Camera di Commercio su dati del registro delle imprese al primo trimestre 2011 e 2012.  
   
   
LE AZIENDE “SOFFRONO” LA REPUTATION ECONOMY  
 
Milano, 10 settembre 2012 – L’83% dei manager a livello mondiale concorda nell’affermare che siamo entrati in quella che si può definire “reputation economy”, nella quale non è più solo il prodotto o le sue caratteristiche ad influenzare le scelte dei consumatori: le vendite ed il successo di un’azienda dipendono anche e soprattutto da come le aziende si presentano e come si comportano e quindi da come i consumatori le valutano in termini di reputazione. Il dato più eclatante della survey globale condotta intervistando 350 senior manager da Reputation Institute, la principale società di consulenza reputazionale a livello mondiale con sede a Nyc e presente in 30 paesi nel mondo (tra cui l’Italia), è che se la maggior parte degli intervistati concorda nell’affermare che viviamo nella reputation economy, solo il 49% ritiene di essere preparato a sfruttarne le opportunità. “Le grandi aziende competono ogni giorno per crescere al di fuori del loro paese d’origine – commenta Michele Tesoro-tess, managing director di Reputation Institute Italy. - Secondo le nostre stime più del 50% del fatturato delle aziende esaminate infatti è realizzato su scala internazionale, ma nonostante ciò le aziende all’estero fanno fatica a conquistare la fiducia e il supporto dei consumatori, dei clienti, dei regolatori e degli altri stakeholder”. Da un altro studio di Reputation Institute, realizzato in 15 mercati intervistando più di 47.000 persone, emerge infatti che la gran parte delle 100 aziende prese in considerazione ottiene spesso un punteggio reputazionale più basso nei mercati esteri piuttosto che nel proprio paese di origine (sino al 21%). E che solo l’11% ha una reputazione più alta a livello internazionale che nazionale. I motivi di questo “gap” per il 51% dei reputation manager intervistati risiede nella “mancanza di processi strutturati collegati alla reputazione”. Secondo il 37% “non si fa leva sulle conoscenze esistenti” e per il 35% “non c’è allineamento tra i reparti”. Il tema della reputazione è oggi ancor più strategico se si considera come la stessa genera benefici concreti sul business delle aziende. Gli esperti del Reputation Institute hanno misurato che a miglioramenti di 5 punti di reputazione corrisponde un aumento della “raccomandabilità” dell’azienda del +7%. E la raccomandabilità che origina da una buona reputazione genera effetti tangibili quali: rendere i consumatori più disponibili ad acquistare un prodotto e a suggerirlo a terzi, facilitare i rapporti con le istituzioni e gli enti regolatori, aumentare il beneficio del dubbio e quindi la sospensione di giudizio nell’eventualità di periodi di crisi. Gli studi fotografano quindi una situazione in cui le aziende incontrano difficoltà ad “esportare” la loro reputazione ed i benefici legati alla medesima. “Si pensi che la disponibilità dei consumatori a raccomandare un’azienda - spiega Tesoro-tess - diminuisce oggi fino al 40% al di fuori del proprio mercato d’origine. E questo dato dà il senso dell’importanza e della complessità della sfida che le aziende debbono oggi affrontare per essere competitive nella reputation economy” .  
   
   
CHIMICA VERDE: INSEDIATO TAVOLO TECNICO-SCIENTIFICO IN SARDEGNA  
 
Cagliari, 10 Settembre 2012 - Nuovo passo avanti per uno dei progetti strategici della Giunta regionale. Si è insediato oggi nella sede dell´assessorato dell´Agricoltura il tavolo tecnico-scientifico di cui fanno parte esperti della Regione, delle Università di Cagliari e Sassari, del Cnr e di Matrìca, che avranno il compito di proporre, analizzare e studiare proposte innovative finalizzate all´evoluzione del progetto "Chimica Verde". "E un altro tassello - ha commentato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci - della strategia perseguita fin dall´inizio della legislatura, cercando di realizzare il massimo di sinergie tra l´apparato industriale isolano e i principali settori produttivi, a cominciare da quello dell’Agricoltura. Puntuiamo a un processo di crescita economica e di sviluppo sostenibile, garantendo la massima tutela di uno dei nostri asset più importante: l’ambiente e le bellezze naturali". L´istituzione del tavolo tecnico-scientifico era previsto dalla convenzione quadro sottoscritta a febbraio che individuò gli obbiettivi su cui ora lo stesso "tavolo" dovrà puntare. La Regione attraverso la ricerca e col supporto delle Agenzie Regionali agricole, promuoverà nell’area nord-ovest dell’Isola la realizzazione di progetti di chimica industriale che implicheranno l’uso di materie prime rinnovabili ottenute da produzioni locali e con il ricorso alle energie rinnovabili. "Grazie a queste iniziative - ha spiegato l’assessore Oscar Cherchi - possiamo smettere per un momento di parlare di emergenze per guardare con ottimismo verso il futuro. Stiamo gettando le basi per creare sviluppo sostenibile avvicinando fra loro ricerca, industria, chimica e agricoltura". Matrìca, società partecipata da Novamont e Polimeri Europa, ha avviato il progetto ‘Chimica Verde’, che prevede la costruzione e la gestione nel sito industriale di Porto Torres, di impianti di produzione di monomeri, polimeri e intermedi chimici da fonti rinnovabili e la gestione della filiera produttiva, avviando anche dei campi sperimentali di colture oleaginose compatibili con le caratteristiche del territorio e con la successiva produzione industriale, come il cardo.  
   
   
ABRUZZO: CHIARIRE RISTRUTTURAZIONE BLS-CARISPAQ  
 
Pescara, 10 settembre 2012 - Si è tenuto il 7 settembre nella sede dell´assessorato allo Sviluppo Economico, l´incontro urgente tra il vicepresidente della Giunta regionale, con delega allo Sviluppo Economico, Alfredo Castiglione, e le Oo. Ss. Regionali Confederali e di categoria (Cgil-cisl-uil-fabi) sulla ristrutturazione di Bls-carispaq e le conseguenze in termini di ricaduta sul territorio. L´incontro era finalizzato ad acquisire ogni utile informazione sulla ristrutturazione. Al termine è stato elaborato un documento unitario e condiviso. "Penso che debba partire un dibattito serio sul sistema bancario regionale e sul credito", ha affermato Castiglione. "Non è certo questione di localismo. Non intendiamo certamente favorire o appoggiare scalate a nuove realtà, ma solo favorire l´avvio di una discussione. La Regione Abruzzo- ha proseguito Castiglione - non vuole andare a tutelare convenienze di campanile, ma il mondo del credito del nostro territorio. Le famiglie e gli imprenditori, non possono essere considerati provincia di un impero. Quindi, deve essere chiaro che la partita delle Banche locali è di tutti e non può essere solo di alcuni o di pochi. Il fatto che importanti Istituti di Credito di carattere Nazionale come la Bper operino nella ristrutturazione e fusione della Bls e Carispaq, può essere valutato positivamente solo se costituisce una solida piattaforma per il nostro territorio e per il suo sviluppo economico superando vecchie e resistenti logiche di potere e privilegi". Questi i punti emersi durante l´incontro al quale ha partecipato anche il presidente della Commissione Bilancio del Consiglio regionale, Emilio Nasuti: la chiusura delle due direzioni generali (pari al 25 per cento del personale, n° 300 lavoratori) con un forte impatto lavorativo, diventando semplici uffici della banca capogruppo Bper con scarsa autonomia decisionale; la costituzione di comitati esecutivi che sostituiscono i consigli di amministrazione e conservano le attuali autonomie deliberative in materia creditizia; la presa d´atto che i sindacati, unitamente alla Regione Abruzzo, stanno affrontando la questione che porterà alla istituzionalizzazione di un percorso di monitoraggio comune; la considerazione che Bls e Carispaq, oggi e domani, sono le banche che hanno prodotto e produrranno più credito della Bper, anche per effetto del terremoto; la necessità di monitorare tutti gli aspetti e le ricadute territoriale, evitando soluzioni centralizzate che creino nocumento al mantenimento occupazione e professionale. "Fino ad ora, le notizie intorno alla ristrutturazione- ha detto Castiglione - hanno ingenerato un senso di naturale apprensione, visto che gli interlocutori finali sono anche i lavoratori e le lavoratrici che saranno coinvolti nel processo di fusione. Anche se non è possibile un intervento diretto nelle scelte, credo che la Regione debba essere maggiormente impegnata e coinvolta, per quanto possibile, nel processo di ristrutturazione nonostante sin da marzo 2011 abbia chiesto conto di quanto si stava verificando alla proprietà, che ha risposto in modo insufficiente". Oggi, più che mai reitererò la richiesta di un incontro chiarificatore, unitamente alle Oo.ss. Regionali e di categoria".  
   
   
MODENA: MANIFATTURIERO, PRODUZIONE IN CALO NEL II TRIMESTRE SI INDEBOLISCE LA DOMANDA INTERNA, ANCORA OPPORTUNITÀ SUI MERCATI ESTERI  
 
Modena, 10 settembre 2012 - I mesi da aprile a giugno di quest’anno hanno visto assommarsi due fattori estremamente negativi per le imprese della provincia: la crisi preesistente e gli esiti nefasti del sisma che ha colpito i territori dell’area nord, investendo anche aziende subfornitrici o comunque facenti parte dell’indotto, in altre zone della provincia. La Camera di commercio, con la collaborazione di Cna e Confindustria Modena, ha svolto la consueta indagine sull’andamento congiunturale, raccogliendo oltre 350 questionari, anche provenienti da alcune imprese colpite dalla calamità. Gli esiti, come ci si poteva attendere, non sono stati positivi: la produzione è risultata in calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno del -9,2%, anche se si è notato un incremento rispetto al primo trimestre dell’anno pari al +3,1%, dato che lascia uno spiraglio di speranza sull’evolversi del trend futuro. Per quanto concerne il fatturato, il calo si è arrestato sul -5,6% rispetto al medesimo trimestre del 2011. Era da due anni a questa parte che tale variazione non scendeva in territorio negativo. In flessione è risultata la domanda interna: gli ordini domestici infatti hanno mostrato, sempre a livello tendenziale, un calo simile a quello produttivo: -9,6%. Anche in questo caso le variazioni dall’inizio del 2010 erano sempre state con segno positivo per sette trimestri consecutivi, anche se in progressivo deterioramento. E’ rimasto invece positivo l’andamento degli ordini dall’estero: +3,2%. Anche questo è un valore che lascia intravedere una possibilità di rilancio, soprattutto se abbinato al dato relativo alla quota di fatturato esportata dalle aziende che sorprendentemente è balzata per la prima volta nel secondo trimestre dell’anno al 41%, contro una media che negli ultimi tre anni si è sempre attestata dal 28 al 32%. Per quanto riguarda l’occupazione, nel campione si è registrato un leggero aumento degli addetti durante il corso del trimestre: +0,4% dal primo aprile a fine giugno. Ciò pare indicare che le imprese intervistate intendono far fronte alle difficoltà cercando a tutti i costi di mantenere gli attuali livelli occupazionali. L’indagine congiunturale analizza anche dati qualitativi relativi alle previsioni espresse dalle imprese per i successivi tre mesi (luglio-agosto 2012). Le prospettive sulla produzione sono improntate alla stazionarietà per oltre la metà delle imprese; rispetto al trimestre precedente questa quota è però calata di oltre 10 punti, mentre è aumentata leggermente la quota di quelle che prevedono un aumento (dall’8,7% al 14,4%). Tuttavia è aumentata anche la platea di intervistati che dichiara previsioni di calo (dal 26,4% al 33%). Anche le previsioni sull’occupazione seguono lo stesso trend: aumentano quelli che prevedono un aumento ma anche quelli che prospettano un calo; cala di pari passo la quota di chi prevede stabilità.
Tavola 1 - Modena, produzione, fatturato ed esportazioni dell’industria manifatturiera (variazioni % trimestrali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente)
Produzione Fatturato Esportazioni(*)
Media anno 2010 10,7% 8,9% 13,7%
Media anno 2011 7,2% 8,6% 8,7%
1° trimestre 2011 12,5% 14,2% 16,7%
2° trimestre 2011 8,8% 9,3% 10,2%
3° trimestre 2011 5,1% 7,2% 6,9%
4° trimestre 2011 1,7% 4,8% 4,8%
1° trimestre 2012 -0,1% 1,3% 7,1%
2° trimestre 2012 -9,2% -5,6% n.D.
Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Modena su dati indagine congiunturale e Istat(*)
Tavola 2 – Modena, ordini interni ed esteri dell’industria manifatturiera (variazioni % trimestrali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente)
Ordini interni Ordini esteri
Media anno 2010 5,1% 12,9%
Media anno 2011 3,4% 7,1%
1° trimestre 2011 7,5% 10,5%
2° trimestre 2011 4,3% 5,5%
3° trimestre 2011 4,3% 9,0%
4° trimestre 2011 -2,8% 4,5%
1° trimestre 2012 -3,5% 4,6%
2° trimestre 2012 -9,6% 3,2%
Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Modena su dati indagine congiunturale Dall’elaborazione dei dati aggregati per settore di attività emergono i seguenti andamenti. Industria alimentare: dopo i positivi risultati registrati nel 2010 e nella prima metà del 2011, la situazione è andata progressivamente declinando, fino a mostrare nel secondo trimestre 2012 un calo della produzione di -3,6% (rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). In leggera ripresa il fatturato che registra un +1,8%. Mentre la domanda interna rimane debole con un +1,5%, i dati maggiormente positivi sono quelli che riguardano l’estero: gli ordini esteri balzano a +14,4% mentre la quota di fatturato esportata raggiunge il 14,3%. Industria tessile e maglieria: nel secondo trimestre 2012 si acuisce il trend negativo registrato già a fine anno, con un calo della produzione del -24,2% e del fatturato del -17,7%, sul quale incidono certamente in maniera grave gli effetti del sisma. Diminuzione a due cifre anche per gli ordini interni che registrano un -25,9%, mentre gli ordini esteri recuperano con un lieve +3,2%. Industria dell’abbigliamento: è l’export che porta in territorio positivo i risultati di uno dei pochi settori che presenta dati sostanzialmente soddisfacenti; le imprese intervistate hanno riportato un incremento del +7,2% per quanto riguarda la produzione e del +16% per il fatturato. Mentre il mercato domestico soffre con un -3,6% degli ordini interni, quelli esteri balzano a +27,9%. Settore ceramico: prosegue e, anzi, si aggrava il trend negativo del settore le cui variazioni tendenziali per produzione e fatturato si attestano rispettivamente a -12,8% e -9,3%. Si appesantisce anche la situazione degli ordini interni, che raggiungono un -13,8%; gli ordini esteri sono in flessione con un -4,4%. Settore biomedicale: il settore che aveva manifestato maggiori capacità di tenuta nel tessuto economico locale ha dovuto cedere agli effetti devastanti del terremoto: i risultati negativi, -23,4% la produzione, -19,3% il fatturato, -17,2% gli ordini interni, -6,8% quelli esteri, danno l’idea dei danni, anche se alcune imprese intervistate, e maggiormente colpite, non sono state in grado di fornire le rilevazioni. Settore meccanico. L’indagine analizza i diversi comparti che evidenziano, nel trimestre in esame, elementi di sofferenza: per le lavorazioni meccaniche si assiste a una diminuzione del -10,6% della produzione, del -12,4% per il fatturato e un calo del -10,6% per gli ordini interni e del -9% per quelli esteri; per i produttori di macchine e apparecchi meccanici si evidenzia una diminuzione della produzione (-7%) e del fatturato (-5,3%); la flessione degli ordini interni (-9,8%) è in parte compensata dall’aumento di quelli esteri (+5,3%); per il comparto apparecchiature elettriche e elettroniche si registra una diminuzione sia per la produzione sia per il fatturato (-12% e -10,8%); mentre gli ordini interni presentano una riduzione di -14,3% quelli esteri hanno riportato un sensibile incremento (+20,8%). Settore mezzi di trasporto: segnali di preoccupazione giungono da questo settore: mentre infatti la produzione e il fatturato mostrano aumenti tendenziali rispettivamente del +2,6% e +11,7%, , gli ordinativi, indicatore che anticipa la tendenza futura, mostrano un calo sia del mercato interno (-11,5%) sia di quello estero (-6,2%). Nel complesso i dati del secondo trimestre 2012 confermano l’aggravarsi dei principali indicatori dell’economia manifatturiera modenese rispetto a quanto registrato nei trimestri precedenti; a un contesto già difficile si sono sommati gli effetti di una calamità naturale che lascerà segni evidenti ancora a lungo, soprattutto per i settori maggiormente concentrati nelle aree colpite.
Tavola 3 - Modena, dinamica settoriale della produzione (variazioni % rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente)
Media 2011 1° trimestre 2012 2° trimestre 2012
Alimentare 1,9% -1,9% -3,6%
Maglieria -2,6% -9,1% -24,2%
Abbigliamento 0,3% 22,4% 7,2%
Piastrelle e lastre in ceramica 4,8% -10,8% -12,8%
Lavorazioni meccaniche e prodotti in metallo 13,8% 4,7% -10,6%
Macchine ed apparecchi meccanici 15,5% 6,0% -7,0%
Macchine e apparecchiature elettriche ed elettroniche 11,4% -1,2% -12,0%
Biomedicale 1,8% 5,6% -23,4%
Mezzi di trasporto 7,4% 0,6% 2,6%
Altre industrie manifatturiere 2,0% -3,5% -9,1%
Totale industria manifatturiera 7,2% -0,1% -9,2%
Fonte: elaborazioni Camera di commercio di Modena su dati indagine congiunturale
 
   
   
EATON, A MASSA FATTO IL PUNTO SULLA REINDUSTRIALIZZAZIONE  
 
Firenze, 10 settembre 2012 – Il punto sul percorso di reindustrializzazione dell’area ex Eaton a Massa è stato fatto il 7 settembre nel corso di un incontro promosso dall’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini e al quale hanno partecipato le istituzioni locali (presenti il sindaco di Massa Roberto Pucci, gli assessori della Provincia di Massa Parrini e Baldini, le organizzazioni sindacali confederali, aziendali e di categoria, il direttore diFidi Toscana Giovanni Ricciardi e dirigenti della Regione). L’assessore Simoncini ha informato il tavolo sulle ultime novità, in particolare sulla decisione presa dalla giunta regionale di destinare, in sede di variazione di bilancio, ulteriori 5 milioni per operazioni di acquisizione di aree industriali. “Si tratta di un capitolo nuovo – ha spiegato Simoncini – che consentirà di poter agire per recuperare ad un uso industriale aree dismesse o non più utilizzate. La prima di queste operazioni è appunto quella ci vede impegnati per la reindustrializzazione dell’area ex Eaton. La variazione, che conteneva anche un provvedimento per l’integrazione ai redditi dei lavoratori con contratti di solidarietà, dovrebbe essere approvata dal consiglio la prossima settimana e, in Commissione, ha registrato il parere favorevole senza voti contrari”. I tecnici hanno poi spiegato le modalità di attuazione del provvedimento, che la giunta intende approvare la settimana seguente all’approvazione da parte del consiglio regionale. Ricciardi ha riconfermato che per il progetto che vede coinvolta un’ impresa produttrice di siringhe sta procedendo positivamente e che ci si sta attivando per far partire l’iniziativa quanto prima. A breve, entro il 25 settembre, si terrà un nuovo incontro con l’imprenditore e quindi con gli uffici regionali, per una ulteriore informazione sul percorso di reidustrializzazione. L’assessore al termine ha informato anche i lavoratori, dando conto anche sullo stato del confronto col governo sulle modalità di gestione della mobilità in deroga per i prossimi anni. Simoncini ha ribadito che “pur con le grandi difficoltà del periodo, è massimo l’impegno della Regione per arrivare ad una riposta positiva, cercando, al tempo stesso, di garantire ai lavoratori la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali”.  
   
   
LE FORZE DI LAVORO IN TRENTINO NEL 2010  
 
Trento 10 settembre 2012 - La nuova pubblicazione della collana Comunicazioni curata dal Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento presenta un approfondimento dei risultati, diffusi puntualmente con cadenza trimestrale, della Rilevazione continua sulle Forze di Lavoro riferita al 2010. Si tratta di un’indagine campionaria, di cui è titolare l’Istat, coordinata in Trentino dal Servizio Statistica della Provincia autonoma di Trento e che coinvolge, a livello locale, circa 27.000 individui. Con questa pubblicazione si vuole dare una lettura più approfondita dei dati, rispetto alle analisi che vengono effettuate tempestivamente sulla base delle informazioni trimestrali. Vengono esaminate le diverse tendenze in atto relative alla qualità e quantità del lavoro, soffermandosi ad analizzare specifici segmenti della popolazione, quali le donne, i giovani e gli stranieri. Lo studio si apre con un esame dello sviluppo della popolazione residente in Trentino e delle forze di lavoro, analizzando in particolare l’effetto di queste dinamiche sui tassi di attività, di occupazione e di disoccupazione. Nel secondo capitolo si offre un’analisi delle caratteristiche socio-demografiche della componente più rilevate delle forze di lavoro, ovvero la popolazione occupata. Partendo da un confronto con i dati relativi all’anno 2009, si propone uno studio dettagliato, distinguendo l’occupazione dipendente da quella indipendente (autonomi in senso lato e autonomi in senso stretto), le tipologie di contratto (a tempo determinato/indeterminato), le tipologie di professione, sempre con un occhio di riguardo alla distinzione per genere. Un aspetto di particolare interesse è l’incremento del part time che risulta una scelta sempre più diffusa, perché rispondente ad esigenze di conciliazione lavoro/famiglia che avvicina sempre di più il Trentino all’Europa. L’attenzione è stata poi posta sulle persone in cerca di lavoro, osservando come la disoccupazione abbia colpito i giovani, le donne e le persone con un livello di istruzione medio/basso. Un approfondimento è dedicato all’andamento del tasso di disoccupazione di lunga durata, ovvero quello relativo alle persone in cerca di lavoro da più di un anno, che risulta essere uno dei principali indicatori di sofferenza del mercato del lavoro. La pubblicazione prosegue con un esame dell’andamento del mercato del lavoro su base territoriale, mettendo a confronto la situazione della città di Trento con quella di Rovereto e con il resto della provincia. Un altro capitolo offre un’analisi trimestrale, nell’arco di un quinquennio, della dinamica dell’occupazione e della disoccupazione, per approfondire anche gli aspetti della stagionalità, presenti nel mercato del lavoro trentino. L’ultimo capitolo è dedicato all’inserimento nel mercato del lavoro della popolazione straniera, analizzando le caratteristiche dell’occupazione e della disoccupazione e rappresentando le differenze di genere che appaiono più marcate di quelle registrate fra i residenti in Trentino di cittadinanza italiana. Tutti i dati e gli approfondimenti sono disponibili sul sito del Servizio Statistica all’indirizzo: www.Statistica.provincia.tn.it    
   
   
REGIONE EMILIA ROMAGNA. L´ASSEMBLEA LEGISLATIVA APPROVA L´ASSESTAMENTO DEL BILANCIO 2012. 64 MILIONI PER LA RICOSTRUZIONE POST TERREMOTO E 2 MILIONI PER I COMUNI COLPITI DALL´EMERGENZA NEVE. "  
 
Bologna, 10 settembre 2012 - “In un quadro di estrema difficoltà abbiamo reperito risorse proprie della Regione per la zone colpite dal terremoto del maggio scorso”. Simonetta Saliera, vicepresidente e assessore al Bilancio della Regione Emilia-romagna, lo scorso 24 luglio commentava l’approvazione da parte dell’Assemblea regionale dell’assestamento di Bilancio 2012 che “nel suo complesso - sottolinea - si inserisce nel solco delle linee programmatiche del bilancio di previsione 2012, costruito sulla base delle priorità definite con il patto regionale per lo sviluppo, e stanzia oltre 64 milioni di euro per il terremoto”. In particolare il bilancio di assestamento mette a disposizione oltre 47 milioni di risorse regionali straordinarie per la ricostruzione post sisma, 17 milioni per le aziende agricole delle zone terremotate e, inoltre, destina ulteriori 2 milioni di euro alla Protezione civile per i Comuni colpiti dall’emergenza neve dell’inverno scorso, tutte disponibilità ottenute senza incrementi della pressione fiscale in sede regionale. Le risorse straordinarie per la ricostruzione e la ripresa nelle zone colpite dal sisma del maggio scorso derivano da risparmi e ottimizzazioni nelle spese di gestione (da cui sono stati ricavati 10 milioni di euro, di cui 2 provenienti dall’Assemblea legislativa), dalla compartecipazione dell’Emilia-romagna alla lotta all’evasione fiscale (15 milioni) e dal recupero di economie su opere a compartecipazione pubblica (20 milioni). In particolare i 15 milioni ricavati dalla lotta all’evasione fiscale e destinati dalla Regione alle popolazioni e alle imprese colpite dal sisma arrivano grazie alla collaborazione avviata con l’Agenzia delle entrate, nella ricerca e nella sanzione dei contribuenti infedeli al fisco, alla luce della legge regionale n. 17 approvata lo scorso dicembre. “Gli oltre 64 milioni di risorse regionali messe a disposizione con l’assestamento serviranno ora a sostenere la rinascita del tessuto sociale e economico colpito dal sisma”, spiega Saliera. “L’’obiettivo è sostenere le popolazioni nel momento del bisogno e poi utilizzare investimenti pubblici per la ricostruzione: la nostra priorità, come ha spiegato il presidente Errani, è quella di proseguire nelle azioni immediate di soccorso per chiudere la fase dell’emergenza per poi intervenire per la realizzazione, il ripristino e la ristrutturazione di scuole, municipi, ospedali, per un ritorno il più rapido possibile alla normalità di vita sia per le persone che per le imprese”.  
   
   
BASILICATA - CALA ANCORA IL POTERE D´ACQUISTO DELLE FAMIGLIE  
 
Potenza, 10 settembre 2012 - La Basilicata continua ad essere la regione meridionale più penalizzata dalla recente accelerazione dei prezzi generata a livello nazionale soprattutto dal settore energy (carburanti e tariffe dell’energia elettrica e del gas naturale), e sconta, quindi, una più accentuata erosione del potere d’acquisto delle famiglie, già compromesso dalla dinamica negativa dei redditi, la cui intensità lascia intuire pesanti conseguenze sulla spesa per consumi. E’ quanto emerge dalla Rilevazione sull’inflazione in Basilicata nel primo semestre 2012, effettuata dal Centro Studi Unioncamere Basilicata per conto dell’Osservatorio Prezzi & Tariffe della Regione Basilicata. I dati rivelano che, tra gennaio e giugno, l’inflazione lucana ha viaggiato ad una media del 5,2%, quasi due punti in più rispetto a quella italiana, che si è fermata al 3,3%. Il differenziale inflazionistico rispetto al resto del Paese è sfavorevole alla Basilicata in tutti i principali capitoli di spesa: i valori più elevati si registrano nei trasporti, dove la regione accusa 3,7 punti di inflazione in più, nell’abitazione (3,4 punti in più) e nei servizi ricettivi e di ristorazione (3,0 punti in più). “In questo particolare e preoccupante contesto – spiegano il presidente di Unioncamere Basilicata, Angelo Tortorelli, e l’assessore Regionale alle Attività Produttive, Marcello Pittella - sarà oltremodo necessario continuare a prestare la massima attenzione ai fattori di matrice locale, quelli da cui origina la variabilità territoriale dell’indice dei prezzi: l’efficienza delle catene logistiche, la fiscalità e i tributi locali, i corrispettivi dei servizi pubblici locali, il grado di penetrazione della grande distribuzione organizzata”. L’indagine integrale è scaricabile dai siti www.Bas.camcom.it  e www.Osservatorioprezzi.regione.basilicata.it    
   
   
ABBANOA, SARDEGNA: FIDUCIOSI VIA LIBERA BRUXELLES PER CAPITALIZZAZIONE  
 
Cagliari, 10 Settembre 2012 - Si è tenuto il 5 settembre nella sede della Regione l´incontro programmato il 30 luglio scorso tra l´assessore dei Lavori pubblici, Angela Nonnis, la Presidenza, la Sfirs, i rappresentanti dei lavoratori di Abbanoa di Cgil, Cisl, Uil e Ugl e i vertici dell´azienda. Durante la riunione è stato ribadito dall’assessore che entro settembre si attende il via libera della Commissione europea sul piano di ristrutturazione di Abbanoa, condizione essenziale per procedere alla capitalizzazione dell’azienda da parte della Regione. “L’interlocuzione con gli uffici di Bruxelles è quotidiana - ha detto Nonnis - e proprio in questi giorni ci hanno fatto sapere che, salvo una richiesta di ulteriori integrazioni, alla Commissione stanno lavorando alacremente per concludere l’istruzione del Piano entro il mese: attendiamo fiduciosi”. L’assessore ha quindi manifestato la sua soddisfazione per l’esito della riunione: “E’ stato molto utile incontrarsi soprattutto perché Abbanoa ha scongiurato il pericolo, manifestato dai sindacati, che gli stipendi dei lavoratori fossero a rischio. Anche alla luce di questa vertenza - ha continuato Nonnis - la Regione è molto attenta alla gestione dei rapporti tra lavoratori e azienda e, se necessario, si farà garante del confronto tra le parti. Tuttavia - ha concluso l’assessore - non bisogna dimenticare che il processo di ristrutturazione di Abbanoa ha bisogno dei suoi tempi, nel rispetto rigoroso di tutte le norme, dei processi di regolamentazione del fondo di garanzia e dei contratti”. Infine, su indicazione dell’assessore, al fine di essere pronti ad attivare tutte le procedure necessarie all’indomani del parere di Bruxelles, è stato deciso che Abbanoa convocherà l’assemblea dei soci entro la prima decade di ottobre. L’incontro coi sindacati, invece, è stato aggiornato alla fine del mese di settembre. Complessivamente, grazie al forte impegno del presidente, Ugo Cappellacci, e della Giunta, l’amministrazione regionale ha stanziato per Abbanoa 184 milioni di euro nel periodo 2011 - 2014. Dei primi 50 milioni previsti dalla Finanziaria 2011 per il sostegno al gestore del servizio idrico integrato, 14 sono stati destinati per la capitalizzazione e già deliberati dall’assemblea dei soci del 14 dicembre 2011, mentre i restanti 36 milioni, a cui se ne sommano altri 6 della legge regionale 3 del 2009, sono stati impegnati con appositi provvedimenti già adottati per il fondo di garanzia. Con la legge finanziaria di quest’anno, inoltre, ulteriori rilevanti risorse sono state destinate al gestore Abbanoa. Gli importi messi in campo sono: 45 milioni per il 2012, 55 per il 2013 e 28 per il 2014.