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MARTEDI

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Notiziario Marketpress di Martedì 25 Settembre 2012
DAL 5 AL 7 OTTOBRE TORNA, NELLA CITTÀ DUCALE, BIOSALUS FESTIVAL NAZIONALE DEL BIOLOGICO E DEL BENESSERE OLISTICO - URBINO PROFUMA DI BIO!  
 
Dopo il grande successo dell’edizione 2011 che ha visto ben 30 mila presenze nella città ducale, dal 5 al 7 ottobre 2012 torna, ad Urbino, Biosalus, il Festival Nazionale del Biologico e del Benessere Olistico organizzato dall’Istituto di Medicina Naturale con il patrocinio dell’Assessorato ai Lavori Pubblici, Protezione Civile, Risparmio Energetico, Attività Produttive del Comune di Urbino, della Provincia di Pesaro-urbino, della Regione Marche e dell’Amministrazione Legato Albani. La macchina organizzativa ha dato vita ad una edizione ricca di imperdibili appuntamenti con il benessere e non solo. Tante le novità, a cominciare proprio dal Paese Ospite: le civiltà pre-colombiane. La conferenza sulle tredici lune Maya, la danza rituale Azteca, l’esposizione di piume decorative e artigianato tipico messicano e l’emozionante performance visiva e sonora ispirata a racconti e tradizioni delle civiltà precolombiane a cura degli artisti Mario Mariani (pianoforte) e Massimo Ottoni (disegni e animazioni su sabbia). Ma le novità non finiscono qui. I visitatori di Biosalus troveranno un’intera area espositiva dedicata alla cosmesi naturale, realizzata grazie alla collaborazione con l’ente certificatore Icea e ad altre importanti organizzazioni del settore. Confermati anche i format di successo delle scorse edizioni come: l’incontro con l’autore del benessere, le tradizionali aree expo dedicate all’alimentazione bio, all’editoria specializzata e ai prodotti per il benessere della persona e della casa. Da non perdere anche la Sala dimostrazioni e trattamenti delle arti per il benessere curata dai naturopati della Scuola Italiana di Naturopatia. “Anche quest’anno – spiega il direttore artistico del festival Florido Venturi - lo staff dell’Istituto di Medicina Naturale, in collaborazione con il Comune di Urbino, si è adoperato per realizzare un appuntamento di rilievo nazionale, ad ingresso gratuito, dedicato sia agli operatori del settore che ai neofiti, nella convinzione che sia necessario incrementare il livello di consapevolezza di ciascuno di noi per migliorare la qualità della vita di tutti”. Biosalus Festival 2012 - contatti e numeri utili www.Biosalusfestival.it  
   
   
JOSÉ BOVÉ: L´EUROPA DEVE PROMUOVERE UN´AGRICOLTURA LOCALE E SOSTENIBILE  
 
 L´unione europea ha il dovere di sostenere lo sviluppo di un´agricoltura locale e sostenibile. Di promuovere la diversità dei suoi prodotti. È questa la visione del deputato francese José Bové (Verdi) illustrata nella relazione - in risposta ad una comunicazione della Commissione europea - adottata dalla commissione parlamentare all´Agricoltura martedì 18 settembre. Quali devono essere gli obiettivi della politica di promozione dell´Ue? José Bové - Ciò che è importante è poter sviluppare un´agricoltura sostenibile e locale. I consumatori europei devono avere voglia di avere un´alimentazione diversificata con prodotti locali, provenienti da piccole coltivazioni. Oggi esistono un mercato nazionale e uno internazionale. Ma l´agricoltura locale permette di far vivere milioni di agricoltori, coltiva prodotti di qualità che hanno bisogno di essere distribuiti in tutto il paese. Il mio rapporto è un primato all´interno del Parlamento europeo. Oggi, la Commissione deve presentare un progetto. In seguito spero potremo lavorare sul budget e sull´azione concrete. La Commissione vuole promuovere "i sapori dell´Europa". Quali dovrebbe essere i sapori dell´Europa? Jb - Il sapore rappresenta il legame tra un agricoltore, un territorio e un prodotto. È questo insieme di elementi che produce sapori diversi. Un formaggio fatto in Ardèche non è la stessa cosa di un formaggio prodotto in Romania. Quello che dobbiamo riscoprire in Europa, è questa diversità. In questi anni abbiamo sofferto troppo a causa della banalizzazione e della standardizzazione. E oltre la diversità, bisogna ricordarsi che c´è la salute. La diversità aumenta la resistenza delle piante e degli animali alle malattie. Questo permette di diminuire l´utilizzo degli antibiotici e dei prodotti chimici. La sua relazione propone di rimettere in primo piano il legame tra cittadini e agricoltori. Come? Jb - Bisogna sostenere i mercati locali e i luoghi di vendita collettiva dei prodotti locali. Ci sono molte forme di vendita che devono essere maggiormente promosse. In certe città, ci sono negozi di produttori agricoli diventati ormai un´alternativa alla grande distribuzione. Rinforzare il legame, avvicinare produttore e consumatore, permette all´agricoltore d´aumentare le sue entrate e di gestire meglio l´interno processo di produzione e vendita.  
   
   
“FOOD SAFETY FORUM IN CHINA”, INCONTRO A MINISTERO SALUTE CON DELEGAZIONE CINA; ASSESSORE UMBRIA PRESENTA BUONE PRATICHE REGIONALI E NAZIONALI SU SICUREZZA ALIMENTARE E QUALITÀ PRODUZIONI  
 
Perugia - "L´incontro che si è svolto oggi a Roma, al Ministero della Salute, con la delegazione della Commissione per la sicurezza alimentare del Consiglio di Stato cinese, ha rappresentato un´occasione importante e proficua per un confronto sulle tematiche della sicurezza alimentare e della qualità delle produzioni e per rafforzare la collaborazione già avviata con la missione del luglio scorso in Cina, nell´ambito del progetto ´Food Safety Forum in China´, che vede l´Umbria come capofila delle Regioni italiane". È quanto sottolinea l´assessore regionale alle Politiche agricole, Fernanda Cecchini, che il 20 settembre è intervenuta in rappresentanza della Regione Umbria all´incontro con la delegazione della Commissione per la sicurezza alimentare del Consiglio di Stato cinese che, costituita dal 2010, è composta dai 21 Ministeri cinesi e dalle agenzie di controllo e gestione della sicurezza alimentare. La delegazione era guidata dal viceministro Liu Peizhi, vicedirettore della Commissione. L´incontro, al quale ha partecipato per il ministero della Salute il capo Dipartimento Romano Marabelli, è stato preceduto da una riunione convocata al Ministero degli Affari Esteri per un bilancio della missione che si è svolta dal 17 al 21 luglio in Cina, alla quale ha preso parte tra gli altri la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. "Le tematiche della sicurezza e della qualità dei prodotti è una priorità dell´agenda nazionale e ora anche di quella cinese e un aspetto dirimente negli sviluppi degli scambi nel settore agroalimentare tra Italia e Cina - ha detto l´assessore - L´umbria, che condivide questa esperienza con le Regioni Lombardia, Lazio, Marche e Campania, insieme ai Ministeri degli Affari esteri, dell´Agricoltura e della Salute, ha avuto l´opportunità di presentare le buone pratiche che in questo campo vengono attuate da quasi un secolo e che vedono impegnati sul fronte della prevenzione, della ricerca e dei controlli, a livello nazionale e regionale, quasi 21600 dipendenti pubblici. Una tradizione consolidata, che ora mettiamo a disposizione delle istituzioni cinesi, molto interessate al rafforzamento degli interscambi fra Italia e Cina". L´assessore Cecchini ha anche fatto un bilancio della prima parte dell´attuazione del progetto, nell´incontro al Ministero degli Affari esteri, sottolineando l´importanza "di dare continuità al lavoro finora portato avanti e che ha già dato positivi risultati. "Stiamo ottenendo buoni ´frutti´ dalla missione in Cina - ha detto l´assessore Cecchini - durante la quale la presidente Marini ha siglato un accordo fra la Regione Umbria e la Camera di Commercio cinese dei prodotti alimentari, dei prodotti locali e dei sottoprodotti di origine animale (´Cfna´) per costruire un partenariato strategico di cooperazione nel settore agricolo ed agroalimentare finalizzato ad incoraggiare e sostenere una fattiva collaborazione sul versante della produzione, commercio ed investimenti. Sono stati inoltre stabiliti rapporti di collaborazione con la Provincia dello Shandong, la Camera di Commercio Agroalimentare e con il Centro di certificazione della qualità. Proprio la scorsa settimana - ha rilevato - abbiamo ospitato in Umbria una delegazione proveniente dalla Provincia del Liaoning, guidata dal direttore del Dipartimento per gli Affari Europei, che oltre al settore del packaging e delle macchine agricole ha voluto approfondire la tematica dei servizi alle imprese per quanto attiene alle pratiche di certificazione di prodotti agroalimentari e al raggiungimento di standard di sicurezza degli alimenti". "Dal 4 al 6 novembre - ha aggiunto l´assessore Cecchini - saranno le imprese umbre del settore vitivinicolo ad avere importanti opportunità commerciali e promozionali durante la fiera ´Vinchina´ di Pechino, alla quale sono state invitate in base all´accordo tra la Regione Umbria e la ´Cfna´. Stiamo garantendo, dunque, un seguito operativo agli accordi stipulati nell´ambito del progetto e per questo concordiamo di proseguire e rafforzare le sue attività".  
   
   
BIODIVERSITÀ: UMBRIA A BRUXELLES PER CHIUSURA PROGETTO REVERSE  
 
Perugia - Martedì 25 settembre, l´assessore regionale alle politiche agricole Fernanda Cecchini, parteciperà a Bruxelles, alla tavola rotonda di chiusura del progetto comunitario Reverse sulla biodiversità. Il progetto, coordinato dalla Regione francese di Aquitania, vede la partecipazione di 14 partner provenienti da 7 paesi europei: Francia, Italia, Spagna, Grecia, Germania, Estonia e Slovacchia. Questo evento segnerà la chiusura del progetto triennale al quale ha partecipato anche la Regione Umbria e vedrà riuniti esperti dell´Agenzia europea per l´ambiente, dell´Iucn, della Commissione Europea (Dg Ambiente) e del Parlamento europeo. Dopo la tavola rotonda sarà anche presentata una serie di raccomandazioni sull´importanza del mantenimento della biodiversità in Europa attraverso le varie politiche settoriali (agricoltura, pianificazione territoriale e turismo).  
   
   
SVILUPPO RURALE – IL VICEPRESIDENTE DELLE MARCHE PETRINI ALL’INCONTRO DI FIRENZE: “L´INNOVAZIONE É OGGI L´UNICA STRADA SICURA VERSO IL DOMANI”.  
 
Aprire un confronto propositivo per condividere le scelte nell’ambito del prossimo periodo di programmazione 2014-2020 della Politica agricola comune. E’ questo l’obiettivo di Expo Rurale 2012 organizzato il 20 settembre a Firenze, momento di confronto tra le Regioni, il Ministero per le Politiche agricole, la Commissione europea, le università e tutti gli operatori del mondo rurale, in vista del nuovo periodo di programmazione. Il vicepresidente e assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Paolo Petrini, ha preso parte all’iniziativa. “L’innovazione – ha detto Petrini intervenendo ai lavori – sarà la parola chiave da qui al 2020 in tutte le politiche europee, ivi compresa l’agricoltura. Oggi siamo qui a Firenze per costruire una rete tra Regioni italiane ed europee con l’obiettivo finale di realizzare partenariati che facciano lavorare insieme le imprese, i consulenti e i ricercatori. Gruppi focalizzati sull’innovazione, perché nella nuova programmazione Ue le partnership tra territori saranno fondamentali. Il fatto che già 21 Regioni europee abbiano aderito è di ottimo auspicio per la buona riuscita di questa collaborazione. La sfida è quella di coniugare sostenibilità economica, competitività e sostenibilità ambientale. Per questo le imprese e gli imprenditori avranno sempre più bisogno di investire in formazione e conoscenza. La ricerca e l’innovazione saranno sempre più elementi essenziali, perché dovremo essere capaci di aumentare la produttività, il valore e la qualità delle produzioni, potendo contare su minori risorse e rispettando imprescindibili vincoli ambientali”. Le recenti proposte della Commissione europea mettono, con ancora maggior forza, l’accento sull’innovazione, sulla ricerca e sulla diffusione dei suoi risultati per consentire agli agricoltori europei di affrontare le sfide del futuro. Il quadro generale della Strategia Europa 2020 orienta le politiche comunitarie dando un ruolo centrale alla crescita “intelligente”, “verde” ed “inclusiva”. La futura politica di sviluppo rurale avrà un compito fondamentale da svolgere: fungere da anello di collegamento tra ricerca e mondo delle imprese. I nuovi Programmi di sviluppo rurale avranno come obiettivo prioritario e trasversale a tutte le misure, quello di promuovere e trasferire le conoscenze e l’innovazione di processi, tecnologie, pratiche, servizi e prodotti. Il bilancio comunitario prevede uno stanziamento specifico per la ricerca agricola pari a 4,5 miliardi di euro gestiti secondo le regole dei Programmi quadro della ricerca.  
   
   
CONFERENZA REGIONALE AGRICOLTURA IN LIGURIA : RISCHIO RINVIO PER NUOVA PAC EUROPEA  
 
Genova - Rischio slittamento per la nuova Pac. Se il negoziato sulla Politica agricola - una delle politiche comunitarie di maggiore importanza - “non si concluderà entro luglio 2013, il rinvio al 2014 è certo, ma non ci saranno ricadute negative per le imprese, tutto sarà prorogato di un anno”. Lo ha affermato il 21 Settembre Paolo De Castro, presidente della Commissione Politiche Agricole del Parlamento Europeo, rispondendo, in mattinata, in collegamento da Bruxelles, a una domanda dell’assessore ligure Giovanni Barbagallo, nel corso della Conferenza regionale per l’Agricoltura in coinvolgimento al Palazzo della Borsa di Genova. “Il ritardo c’è e lo slittamento è verosimile, in tal caso, sarà prolungata di un anno anche l’efficacia anche del Psr-programma di Sviluppo Rurale 2007-2013”, ha aggiunto De Castro. Molte ancora le incertezze, fra cui semplificazione, convergenza interna, greening, volatilità dei prezzi agricoli.  
   
   
ROMANIA, PERDITE DI 800 MILIONI DI EURO PREVISTE IN AGRICOLTURA  
 
La Romania potrebbe perdere fino a 800 milioni di euro a causa dello scarso raccolto unito alla dimensione troppo ridotta delle imprese agricole: il 53 per cento circa dei terreni coltivabili è infatti occupato da aziende la cui estensione non raggiunge i 10 ettari, scrive Nine o’Clock. Un recente sondaggio, condotto da Banca Comerciala Romana (Bcr), "Dalla sussistenza alla sostenibilità. Strumenti di finanziamento per i produttori agricoli in Romania" mostra comunque che l’agricoltura romena offre ancora molte possibilità, basti pensare al fatto che il settore occupa circa il 20 per cento della forza lavoro contro, ad esempio, il 5-6 per cento in Francia. La produttività romena è simile a quella francese; la Romania è quinta nella Ue per superficie coltivabile; tali potenzialità vengono tuttavia in gran parte sprecate, ad esempio a causa di sistemi di irrigazione inefficienti o troppo datati. Investimenti diretti esteri ancora scarsi e fondi Ue progressivamente ridotti a causa dell’utilizzo inefficiente costituiscono altri freni allo sviluppo. Circa un terzo degli agricoltori lamenta inoltre che gli strumenti bancari indirizzati al settore sono di difficile accesso, spesso caratterizzati da troppa burocrazia o dalla richiesta di eccessive garanzie, oltre che da costi eccessivi che li rendono inefficienti.  
   
   
SEMINATIVI (E NON SOLO): NO A SPECULAZIONI SULLA PELLE DEI PRODUTTORI  
 
Venezia - “Invito i commercianti di seminativi a non fare leva sulle difficoltà dei produttori, dovute alla particolare stagione meteorologia, per speculare sul prezzo”. E’ categorico l’assessore all’agricoltura del Veneto Franco Manzato, che, non per la prima volta, mette in guardia contro eventuali anomalie di mercato indotte dal particolare andamento climatico degli scorsi mesi. “E’ unanime la costatazione di una produzione più ridotta, che però non deve tradursi in aumento automatico dei prezzi rispetto ad una domanda stagnante: i mercati stessi ci stanno mettendo in guardia e i consumatori finali vanno tutelati dall’intera filiera. Allo stesso modo – ribadisce Manzato – mentre stiamo lavorando tramite il sistema regionale di controllo per verificare la sanità delle partite di mais, non vi possono essere fenomeni di prezzi bassi per un prodotto di cui si criticano le condizioni. O c’è pericolo per la salute umana, e allora non è questione di prezzo, oppure non c’è tale pericolo e allora non si può speculare”. “Le filiere sono tutte sulla stessa barca – conclude Manzato – e ci si salva tutti assieme con coerenza e impegno, e anche sacrifici. C’è già chi specula su tutto per conto proprio e la situazione economica è oggettivamente difficile senza bisogno di creare altre turbative per lucrare qualcosa”.  
   
   
AGRICOLTURA: UN CONVEGNO SU STRATEGIE E OBIETTIVI DEL PSR 2007-2013  
 
Trieste - Il Programma di sviluppo rurale (Psr) 2007 - 2013 è finalizzato al sostegno dello sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo (Feasr) e per l´economia del Friuli Venezia Giulia rappresenta uno strumento di crescita fondamentale. Il Psr dispone di una dotazione finanziaria complessiva (fondi comunitari, statali e della Regione) pari a circa 477 milioni di euro, una somma che, pur se ripartita nelle sette annualità in cui si articola il programma, può incidere in maniera determinante sulla competitività del settore primario. La corretta gestione di questi fondi e le strategie finalizzate al raggiungimento dei risultati a breve e lungo termine sono i temi dell´iniziativa intitolata "2013, un anno ponte per lo sviluppo rurale. Centrare gli obiettivi del Psr 2007-2013 con lo sguardo alla programmazione futura", organizzata nella giornata di domani dall´Autorità di gestione del Psr assieme all´Istituto nazionale di Economia agraria (Inea). Il convegno sarà introdotto dall´assessore regionale alle Risorse rurali, agroalimentari e forestali, Claudio Violino, mentre le conclusioni verranno tratte, oltre che dallo stesso Violino, dagli assessori regionali Sandra Savino (Finanze, Patrimonio e Programmazione), Elio De Anna (Cultura, Sport, Relazioni internazionali e comunitarie) ed Angela Brandi (Lavoro, Formazione, Commercio). Il convegno avrà luogo domani, venerdì 21 settembre, a partire dalle ore 10.00, nell´Auditorium della Regione a Udine, in via Sabbadini 31. I lavori della mattinata si concluderanno con i workshop tematici delle 12.00, mentre al pomeriggio verranno tratti, dalle 14.45, i risultati dei focus e le conclusioni.  
   
   
FVG, AGRICOLTURA: I FONDI COMUNITARI PREMINO CHI LAVORA BENE  
 
Udine - Quella portata avanti in Friuli Venezia Giulia è "una politica di valorizzazione dell´agroalimentare perseguita anche attraverso il Tipicamente friulano", una scelta su cui l´assessore alle Politiche agricole e forestali, Claudio Violino, fa perno per lanciare la proposta di "spostare il baricentro da una politica agricola comunitaria funzionale alla compensazione dei redditi più bassi, filosofia che deve comunque permanere, ad interventi che premino chi lavora bene". Un "cambio di rotta che in regione potrebbe valorizzare una serie di nicchie produttive" suggerito dall´assessore questa mattina a Udine nel suo intervento d´apertura del convegno "2013, un anno ponte per lo sviluppo rurale. Centrare gli obiettivi del Psr 2007-20013 con lo sguardo alla programmazione futura", che ha avuto luogo nell´ Auditorium della sede della Regione. "I numeri della nostra agricoltura sono piccoli, specie se confrontati con quelli di altri Paesi europei e di altre regioni italiane, ma abbiamo caratteristiche di qualità e di ruralità che permangono in maniera molto forte nella fisionomia del territorio" ha detto Violino, notando che "utilizzare gli aiuti di Bruxelles per premiare chi lavora bene ci permetterebbe di pensare alla creazione di filiere adatte ad ottenere un paniere di prodotti agricoli da utilizzare per la promozione della nostra regione". Ricordando che, per quanto concerne la programmazione 2014-2020 i fondi comunitari subiranno un calo del 30 per cento rispetto al settennio precedente, che nel complesso ha goduto di una dotazione finanziaria di quasi 500 milioni di euro, Violino ha suggerito di fare massa critica e concertare le linee progettuali in modo da fare "il massimo per imprenditori che operano nonostante la crisi e con margini di reddito bassi, tanto che sembra che la loro sia più una scelta di vita che economica", ma ha anche rilevato che "senza agricoltura economica non esisterebbe quella cultura fondiaria e sociale che ci caratterizza positivamente per la qualità della vita". L´assessore ha ricordato la diminuzione delle nostre aziende agricole (-33 per cento rispetto a 10 anni fa), sottolineando il periodo di adattamento e di crescita strutturale che stanno vivendo, un processo ancora lento ma corrispondente, pur con 30 anni di ritardo, agli obiettivi di miglioramento strutturale indicati dalla Ue nei primi anni ´70. Compatibilità ambientale, rispetto estetico e naturalistico del paesaggio ed il valore sociale dell´agricoltura sono le linee sui cui si sta muovendo la Ue ai fini del mantenimento del tessuto insediativo e dei valori alla base della comunità rurale. Un quadro, ha ricordato l´assessore, all´interno del quale permangono i due grandi scenari del sussidio al reddito minore e del piano di sviluppo rurale, che richiede "una valutazione dell´esistente ed un cross lungo e determinato verso quella che è l´agricoltura che vorremmo per il Friuli Venezia Giulia nel 2020". Per raggiungere quest´obiettivo è stato avviato un tavolo di lavoro che dovrà individuare le misure da attuare, tenendo conto di alcuni "macigni" come, appunto, il calo dei fondi comunitari e il permanere di adempimenti burocratici "che non possiamo bypassare nella nostra programmazione", ha ricordato Violino, invitando gli uffici alla semplicità "affinché quei soldi arrivino in maniera veloce, efficace ed efficiente alle aziende agricole".  
   
   
A TRIESTE IL 28 SETTEMBRE 2012 TECHNOLOGY DATING SU FOOD&NUTRITION 350 INCONTRI PER 120 PARTECIPANTI ITALIANI E STRANIERI  
 
 Circa 350 incontri che impegneranno 120 partecipanti di imprese, centri di ricerca e dipartimenti universitari provenienti da sei diversi Paesi: Austria, Croazia, Italia, Serbia, Slovenia e Turchia. È questo il biglietto da visita del technology dating di Area Science Park, partner della rete Enterprise Europe Network, che si terrà il 28 settembre 2012 all´Hotel Savoia Excelsior nell’ambito di Trieste Next. Il brokerage event è dedicato al settore Food&nutrition e favorisce lo scambio di tecnologie e l´avvio di collaborazioni e progetti congiunti tra aziende e tra queste e potenziali partner scientifici. Tra gli iscritti un’equa ripartizione tra aziende e realtà scientifiche che operano in ambito agroalimentare, incluse le ricerche e le applicazioni nei settori ambiente, salute e sicurezza. Si segnalano in particolare: Dr. Schär, Gruppo Sammontana, illycaffè, Consorzio del Bergamotto di Reggio Calabria, Consorzio Interuniversitario Nazionale per le Scienze Ambientali di Venezia, le Università di Belgrado, Bologna, Istanbul, Lubiana, Milano, Milano-bicocca, Napoli – Federico Ii, Novisad, Parma, Potenza, Rijeka, Trieste e Udine. Il Technology Dating è strutturato in incontri one to one di circa 20 minuti ciascuno. Prima della sessione mattutina dedicata ai meeting bilaterali è previsto un workshop organizzato in collaborazione con l’Agenzia Per la Promozione della Ricerca Europea (Apre), in cui è presentato il bando di finanziamento europeo Fp7 Call - Kbbe 2013, un´opportunità per conoscere le misure di sostegno alla ricerca e sviluppo nei settori Food, Agriculture and Fisheries, Biotechnology. Il Joint Research Centre (Jrc) della Commissione Europea, con il suo Istituto per la salute la protezione del consumatore, presenta le attività e tecnologie dedicate a Nutrizione e Salute e a settori connessi. Il tehcnology dating sarà preceduto giovedì 27 settembre da una company mission alla illycaffè, a cui prenderanno parte una quarantina di ricercatori e imprenditori italiani ed esteri. L’iniziativa vede la collaborazione di Camera di Commercio di Udine, Enea, Veneto Innovazione e di partner nazionali ed esteri della rete Enterprise Europe Network e il supporto di Trieste Coffee Cluster, Dr. Schär e illycaffe.  
   
   
AGRICOLTURA: IL FVG VERSO GLI OBIETTIVI DI EUROPA 2020  
 
Udine - L´integrazione del sistema di erogazione dei fondi comunitari è la principale novità della programmazione 2014-2020 e, per quanto riguarda il tema al centro il 21 settembre del convegno "2013 un anno ponte per lo sviluppo rurale", sia a livello di Commissione che di Parlamento europeo si sta già lavorando attivamente all´individuazione di linee operative che sono state parzialmente anticipate sia da Valentina Spinelli del ministero per le Politiche agricole che da Franco Mantino dell´Inea, l´istituto nazionale per le politiche economiche in agricoltura. Mantino in particolare ha definito tale processo di integrazione "un´opportunità ed una sfida, perché difficile e molto raro nella programmazione di tutte le politiche comunitarie a livello nazionale e regionale" ed ha ricordato come sino ad oggi in Italia l´erogazione di fondi strutturali alle aree rurali sia stata scarsa rispetto ad altri settori. Il quadro regionale è stato invece tracciato da Serena Cutrano (Autorità di gestione del Psr 2007-2013) e dal ragioniere generale della Regione, Antonella Manca, che hanno illustrato, la prima, la politica di sviluppo rurale in Friuli Venezia Giulia nella strategia di azione integrata e, la seconda, il percorso di programmazione unitaria quale integrazione e complementarietà tra le politiche regionali e quelle comprendenti i diversi fondi strutturali di cui beneficia la Regione. Un percorso tortuoso e complesso, ha ricordato Manca, da attuare in base ai tempi posti dal ministro Fabrizio Barca e dal ministero per lo Sviluppo economico, che prevedono la compilazione dei Programmi operativi regionali entro aprile 2013. Ma anche un vero e proprio iter di razionalizzazione, che si concretizza in tavoli interdirezionali di consultazione sulle condizioni poste dal nuovo regolamento generale per i fondi strutturali 2014-2020 e sulla predisposizione di proposte tecniche per la costruzione, da parte delle strutture regionali, di programmi operativi che prevedono la concentrazione delle risorse, l´affidabilità dei soggetti attuatori delle misure e degli interventi e l´efficacia nelle modalità di utilizzo e realizzazione delle azioni e nelle procedure amministrativo-contabili e di controllo. Gli obiettivi strategici ed operativi e le sfide di Europa 2020 in relazione al comparto agricolo sono stati invece indicati da Serena Cutrano dopo una carrellata sui risultati ottenuti in questo settore dal Friuli Venezia Giulia nel corso della programmazione 2007-2013, che ha avuto una dotazione finanziaria di 477 milioni (divisi in fondi comunitari, statali e regionali) e tra i suoi obiettivi aveva la coesione territoriale, la capacità di creare sinergie tra gli attori dei sistemi agricolo e rurale e di gestire sistemi integrati, la progettualità di filiera, territoriale e aziendale, la competitività delle imprese e dei sistemi produttivi imprenditorialità, gli sbocchi di mercato, l´agroenergia e l´aumento della qualità. Oltre un migliaio sono state le domande presentate sulle tipologie di programmi integrati (di filiera, territoriali e di azione collettiva) ed alla fine i risultati della programmazione integrata sono stati la promozione di processi cooperativi tra operatori privati e operatori locali, l´aumento in quest´ultimi della consapevolezza del proprio ruolo di promotori di sviluppo ed un miglioramento dell´efficienza nelle amministrazioni coinvolte. Produzione alimentare redditizia, gestione sostenibile delle risorse naturali, sviluppo territoriale equilibrato sono invece gli obiettivi di Europa 2020, che lancia tre sfide (sul piano economico, ambientale e territoriale) per il rafforzamento della competitività e per più sostenibilità e maggiore efficacia ai fini del raggiungimento di priorità come la diffusione della conoscenza, la competitività delle aziende agricole e l´abbattimento del rischio, la riduzione della povertà, la promozione della filiera alimentare, la valorizzazione degli ecosistemi ed altro ancora.  
   
   
PESTE SUINA AFRICANA: DALLA GIUNTA SARDA OLTRE 7 MILIONI PER LE AZIENDE DANNEGGIATE  
 
Cagliari - Via libera della Giunta regionale, con due delibere proposte dall´assessore dell´Agricoltura Oscar Cherchi, a oltre 7 milioni di euro per aiuti economici alle aziende suinicole della Sardegna danneggiate dalla peste suina africana nel biennio 2011-2012 e per la realizzazione di strutture di allevamento in linea con le norme sanitarie. Si tratta di due provvedimenti che si inquadrano nelle politiche di rilancio del comparto suinicolo sardo e di lotta alla peste suina, che la Giunta sta portando avanti a favore del settore e peraltro contenute anche nel recente protocollo di intesa firmato con le organizzazioni agricole alcuni mesi fa. E proprio la scorsa settimana, il presidente della Regione Ugo Cappellacci e gli assessori della Sanità Simona De Francisci e dell´Agricoltura Oscar Cherchi avevano ricevuto, assieme a tutti i soggetti della filiera, la Commissione Ue e ministero della Salute per fare il punto sull’emergenza Psa nell’Isola con l’obiettivo di una collaborazione ancora più stretta e di accelerare sul fronte dell’eradicazione della malattia. Le Delibere. La delibera per i maggiori oneri di alimentazione dei suini va incontro alle necessità delle aziende che ricadono nelle zone di protezione e sorveglianza della peste suina africana che, pur non avendo riscontrato casi di infezione nei loro allevamenti, hanno dovuto sostenere un aumento dei costi e una diminuzione del reddito conseguente al deprezzamento dei capi a causa delle restrizioni sulla movimentazione degli animali: "Era necessario intervenire in aiuto di quelle imprese - dice l´assessore Cherchi - che a causa della presenza della peste hanno subìto delle perdite solo per il fatto di avere la loro attività nelle vicinanze dei focolai. Per le aziende colpite direttamente dall’infezione - precisa l´esponente della Giunta - è prevista un´indennità di abbattimento e smaltimento, mentre quelle ricadenti all’interno delle zone di sorveglianza devono affrontare da sole gli oneri derivanti dalle restrizioni imposte. La delibera odierna colma quindi una lacuna importante. Si tratta di un provvedimento una-tantum per arrivare gradualmente a sostituire gli interventi compensativi con gli aiuti per la stipula di assicurazioni agricole agevolate". Secondo la Giunta infatti, i rischi derivanti dalla diffusione della Psa in Sardegna, dovrebbero essere ammissibili all’assicurazione agevolata, non solo per i danni derivanti dall’abbattimento dei capi infetti come avviene oggi, ma anche per la diminuzione di reddito causata dalla mancata movimentazione, che determina un sovraffollamento degli allevamenti con aumento dei costi, derivato dal maggior consumo di alimenti e dalla diminuzione del valore degli animali. Più Contributi Per Le Strutture. Per quanto riguarda gli interventi di adeguamento alle normative sanitarie vigenti, la Giunta innalza da 60mila a 100mila euro la spesa massima ammissibile per azienda.  
   
   
SVILUPPO RURALE. SONDAGGIO REGIONALE PER IMPRENDITORI AGRICOLI E CITTADINI  
 
Venezia - Anche nel Veneto si sta per chiudere la fase di programmazione 2007 – 2013 relativa allo sviluppo rurale, mentre occorre prepararsi al meglio alla prossima. “Tramite l’Autorità di gestione del nostro Programma di Sviluppo Rurale e assieme ai valutatori del programma stesso – informa l’assessore regionale all’agricoltura Franco Manzato – abbiamo voluto attivare un sondaggio sulla comunicazione realizzata e percepita sul nostro Psr, non solo da parte dei beneficiari e dei potenziali beneficiari, ma anche da parte della cittadinanza”. I giudizi e le osservazioni di tutti i soggetti coinvolti sono infatti importanti per migliorare anche su questo versante; per questo beneficiari, potenziali beneficiari e cittadini sono invitati a partecipare ad una specifica indagine sul tema, accedendo al questionario reperibile alla pagina web http://www.Surveymonkey.com/s/zypjjzv “Per esprimere al meglio tutte potenzialità della programmazione comunitaria e delle sue risorse – aggiunge Manzato – il punto di partenza è che i suoi contenuti vengano anzitutto resi noti. La conoscenza è strumento strategico di crescita e sapere che vi sono risorse pubbliche disponibili e dove e come possono essere investite è essenziale per dare più competitività al nostro sistema primario”.  
   
   
FVG: RURALITA´ SIA CULTURA E STILE DI VITA  
 
Trieste - Ritornare alla ruralità, intesa come fattore culturale e come stile di vita: a dirlo l´assessore regionale Alle Rirose rurali e agroalimentari Claudio Violino, nell´intervento conclusivo della giornata di studio sul Psr-programma di sviluppo rurale, dedicata agli operatori della comunicazione. L´evento, organizzato dall´Autorità di gestione del Psr, ha visto la partecipazione di numerosi giornalisti di settore, riuniti a Capriva del Friuli per ascoltare le relazioni di diversi rappresentanti regionali, che hanno presentato il Programma di sviluppo rurale dandogli un taglio diverso ed accessibile a tutti gli operatori, sottolineando l´importanza che una buona comunicazione può avere anche nei confronti del semplice cittadino. Sono state poi illustrate le principali azioni di comunicazione che saranno intraprese prossimamente e che comprenderanno, accanto ad un lavoro di ufficio stampa, anche l´organizzazione di giornate dedicate, convegni e seminari con focus sulle principali tematiche del Psr. Ad aprire gli interventi, dopo un breve saluto da parte dell´amministrazione di Villa Russiz, il direttore centrale delle Risorse rurali, agroalimentari e forestali Luca Bulfone, che ha tratteggiato brevemente gli scopi della giornata formativa. A seguire la relazione di Serena Cutrano, Autorità di gestione del Psr, che ha dato ai partecipanti un´infarinatura generale ma precisa di che cos´è la programmazione di sviluppo rurale e quali sono le linee guida indicate dalla Comunità europea per realizzare un programmazione efficace. Non solo concetti di carattere generale ma anche l´analisi delle best practice e delle criticità emerse dall´ultimo periodo di programmazione, quello che va dal 2007 al 2013. Nel bilancio complessivo, i migliori risultati sono stati ottenuti attraverso i progetti integrati territoriali e di filiera, progetti che raccolgono diversi soggetti e che spesso vedono anche il partenariato tra pubblico e privato. Le problematiche concernenti la programmazione sono state affrontate dal direttore Bulfone prima, e dall´assessore Violino all´interno del suo intervento conclusivo. In particolare è stato affrontato il tema della sburocratizzazione: l´eccessiva mole di moduli e procedure burocratiche non potrà essere eliminata, ma sicuramente semplificata. "Stiamo lavorando in funzione di un Psr più semplice, affinché i contributi possano arrivare più velocemente all´impresa - ha detto Violino - creando effetti positivi su tutto il territorio". Non solo: l´assessore ha anche anticipato alcune linee guida che andranno a permeare il prossimo periodo di programmazione, soffermandosi soprattutto sul concetto di ruralità "che non è solo agricoltura, ma è una visione culturale, un modo di pensare - ha detto l´assessore - dal quale la nostra regione non può prescindere. Vivere all´insegna della ruralità può diventare una bella opportunità di sviluppo". A questa tematica si ricollega quindi anche quella del consumo di territorio (gli ultimi dati parlano di una perdita di superfice agricola di circa di 2 ettari al giorno): "la visione e l´approccio rurale sono alla base del dibattito sul consumo del territorio - ha detto ancora l´assessore - la terrà è un valore dal quale dobbiamo ripartire. Cerchiamo di non perdere questo nostro patrimonio a causa della cementificazione".  
   
   
VILLA GUARDIA (CO), APERTA CENTRALE A BIOMASSE L’ IMPIANTO DIMOSTRA RUOLO ATTIVO DELL´AGRICOLTURA  
 
Villa Guardia/co - E´ stata accesa il 22 settembre, ufficialmente, la centrale di co-generazione e rete di teleriscaldamento a biomassa vergine ´La Grande Stufa´. A dare il via all´impianto l´assessore all´Agricoltura della Regione Lombardia Giulio De Capitani. Presenti, tra gli altri, l´onorevole Chiara Braga e i consiglieri regionali Gianluca Rinaldin e Luca Gaffuri. Ruolo Attivo Dell´agricoltura - "Si tratta di un impianto - ha detto De Capitani - che conferma il ruolo attivo del mondo agricolo per lo sviluppo sostenibile attraverso il recupero di biomasse e materiali di scarto per garantire energia e teleriscaldamento già oggi a 230 utenze del comune che lo ospita". Il Finanziamento Regionale - La centrale, finanziata da Regione Lombardia con 1,5 milioni di euro attraverso la Direzione generale Ambiente, Energia e Reti all´interno del Por Fesr, unisce le migliori energie territoriali a livello pubblico e privato realizzando una sinergia virtuosa di cui beneficiano i cittadini. "Impianti come questa centrale - ha aggiunto l´assessore - valorizzano le figure e i ruoli di agricoltori e boscaioli e la loro centralità anche in progetti come questo che sono del territorio e si rendono simpatici fin dal nome che è davvero famigliare". Corretta Integrazione - "La Grande Stufa - ha spiegato De Capitani - garantisce sostenibilità ambientale ed è frutto di una corretta integrazione tra filiera agricola e produzione di energia recuperando le biomasse. Siamo davanti alla dimostrazione che il recupero delle biomasse ´a km zero´ è possibile ed è inquadrabile nella multifunzionalità dell´agricoltura". La centrale è destinata a un futuro ampliamento. "Lo sviluppo della struttura - ha rimarcato l´assessore - sarà però un vantaggio per il mondo agricolo e non sottrarrà un solo centimetro di territorio all´agricoltura per fini diverso da quello di produrre prodotti e consentirà al nostro settore primario di riaffermare il suo ruolo di carattere identitario". Proiezione Sull´expo - "Pensando a Expo 2015 - ha concluso De Capitani - credo che ´La Grande Stufa´ sia l´esempio di come la nascita di prodotti di qualità, che sono oltre 300 in Lombardia, e la produzione di energia siano coniugabili, anche a costi più bassi, rispettando le vocazioni storiche del settore primario, non intaccando il territorio e tutelando l´ambiente".  
   
   
PRESENTATA L´ASSOCIAZIONE "ZAFFERANO ITALIANO"  
 
Il vice Sindaco di Firenze Dario Nardella, l’Assessore allo Sviluppo economico del Comune di Lastra a Signa Marco Capaccioli e Giovanni Piscolla, Presidente dell’Associazione “Zafferano italiano”, hanno presentato il 20 settembre in Palazzo Vecchio marchio, disciplinare e intenti della neo costituita Associazione. Erano presenti anche l’Assessore allo Sviluppo economico del Comune di Città della Pieve Andrea Galletti e rappresentanti di produttori di Città della Pieve e di Cascia. Soci fondatori di “Zafferano italiano” sono l’Associazione Produttori Zafferano delle Colline Fiorentine, il Consorzio Il Croco di Città della Pieve, l’Associazione Zafferano di Cascia, la Cooperativa Crocus Maremma, affiancati anche da alcune Amministrazioni comunali - “Città dello Zafferano italiano” – quali Lastra a Signa, Città della Pieve, Cascia, Fucecchio, San Gavino Monreale. Presentando l’Associazione, la cui sede è a Lastra a Signa, il vice Sindaco di Firenze Dario Nardella ha dichiarato: <questa è una sfida importante per la tutela della nostra tradizione agroalimentare e per affermare l’italianità di un prodotto da riscoprire. Il Comune di Firenze offrirà sostegno e collaborazione a un progetto in cui crediamo, e che si inserisce in una politica che valorizza le produzioni di qualità del nostro territorio>. Secondo i dati forniti da Giovanni Piscolla, “Zafferano italiano” raccoglie oggi circa 200 aziende agricole - in gran parte in Sardegna, Abruzzo, Toscana, Umbria e Marche - riunite in Associazioni o Consorzi, a conduzione familiare, spesso femminile e la coltivazione appare “attività integrativa”, in genere su terreni che vanno dai 200 ai 5.000 mq. Complessivamente, la produzione annua delle 320 aziende italiane che coltivano zafferano si aggira sui 450 kg, nei circa 55 ha coltivati. L’associazione si adopererà per la promozione del prodotto nazionale: le aziende associate infatti, ammesse al Marchio collettivo “Zafferano italiano”, sono tenute ad attenersi al Disciplinare di produzione, tutelando così un prodotto da commerciare esclusivamente in pistilli e cercando in tal modo di arginare il monopolio iraniano (90% delle 178 tonnellate annue di produzione mondiale), indiano, greco, marocchino e spagnolo. L’assessore Marco Capaccioli, sottolineando come fine precipuo dell’iniziativa sia quello della <valorizzazione di un territorio a prevalente vocazione agricola>, ha reso noto come una indagine condotta dal Dr. Gianni Della Rocca, del Cnr, stia verificando la presenza di passate coltivazioni di zafferano, tra ‘500 e inizi del ‘600, sulle colline che circondano Lastra a Signa e, in particolare, villa Caruso Bellosguardo. L’ipotesi, ha detto Capaccioli <è altamente verosimile>: tipologia dei terreni e ambiente della collina di Bellosguardo sono infatti adatti alla sua coltivazione, tanto che nei boschi limitrofi alla villa crescono spontaneamente specie di Crocus sativus. Lo zafferano, conosciuto anticamente come “Zima di Firenze” e utilizzato come merce di scambio, oltre che in cucina, nella farmacopea e nella pittura, era coltivato già in epoca medioevale e rinascimentale sul territorio dell’attuale provincia di Firenze e nelle aree di San Gimignano, Castelfranco, Certaldo e, in generale della Valdelsa.  
   
   
MILANO: ORTI URBANI. AL VIA “COLTIVAMI”, PIANO PER RIPORTARE L’AGRICOLTURA ECO SOSTENIBILE IN CITTÀ 9 AREE DI 25 MILA METRI QUADRI SARANNO ASSEGNATE AD ASSOCIAZIONI E CITTADINI  
 
Promuovere la coltivazione degli orti urbani, anche in vista di Expo 2015, come strumento di socializzazione tra i cittadini, valorizzazione di spazi inutilizzati della città e recupero di aree verdi, educazione al corretto utilizzo del territorio nel pieno rispetto dell’ambiente. È l’obiettivo del progetto “Coltivami”, approvato il 21 settembre dalla Giunta per riportare l’agricoltura eco sostenibile a Milano attraverso le esperienze degli orti, con una particolare attenzione al coinvolgimento di persone anziane, giovani, famiglie, cittadini di tutti i Paesi. La Giunta ha già individuato 9 aree comunali situate nelle vie Boffalora (Zona 5), Ippodromo, Monte Stella, Falck, Alassio (Zona 8), Rubicone, Cascina de Prati (Zona 9), per un totale 25 mila metri quadri destinati a 309 particelle ortive. Contemporaneamente, sono state approvate dalla Giunta le linee guida per stipulare le convenzioni con tre diverse categorie di soggetti pubblici e privati con sede a Milano, interessati all’assegnazione delle aree previa presentazione di progetti di orti urbani: realtà del terzo settore (onlus e cooperative sociali senza scopo di lucro, associazioni di promozione sociale, di salvaguardia dell’ambiente, di volontariato o con finalità culturali); associazioni di cittadini; enti e aziende pubbliche o private che operano nell’ambito della responsabilità sociale di impresa per realizzare tra i propri dipendenti attività di valorizzazione del tempo libero e della sfera sociale e culturale. Le convenzioni avranno una durata massima di 9 anni, con la possibilità di un rinnovo per altri 3. I costi di allestimento degli orti saranno a carico degli assegnatari. “Coltivami si pone l’obiettivo di riportare l’agricoltura in città e di farla conoscere ai tanti che non hanno contatti con il mondo agricolo. È una grande occasione per chi ama gli orti e vuole dare un contributo all’ampliamento degli spazi verdi vivibili”, dichiara l’assessore all’Area metropolitana, Decentramento e Municipalità, Servizi Civici Daniela Benelli. “Si concretizza quel disegno della città che valorizza la città pubblica nei suoi spazi verdi – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris – non solo con obiettivi di cornice, ma anche al fine di garantire attività di partecipazione da parte dei cittadini, favorendo la cura del territorio anche tramite economie di prossimità”. “Il miglior modo che ha Milano per prepararsi ad Expo 2015 è quello di ripensare al suo ciclo della nutrizione, lungo tutta la sua filiera: dalla produzione agricola alla sua trasformazione in cibo, fino alla sua commercializzazione – ha detto l’assessore a Cultura e Agricoltura Stefano Boeri –. Questo è un progetto di grande promozione dell’agricoltura diffusa e di prossimità, che è anche un elemento di sostegno economico delle famiglie”. Le particelle assegnate ai singoli ortisti avranno una superficie massima di 60 metri quadri. Sono previsti anche moduli di coltivazione collettiva (minimo 10 ortisti) fino a 700 metri quadri. All’interno delle aree saranno definiti i luoghi di aggregazione e tempo libero e quelli destinati alla coltivazione. Le regole di gestione degli orti urbani prevedono che le coltivazioni siano compiute con modalità conformi al profilo ecologico – non sarà ammesso l’uso di pesticidi, diserbanti, sementi Ogm – oltre all’obbligo di una gestione oculata dell’acqua. È vietata ogni attività di lucro, commerciale o promozionale (salvo, in questi ultimi due casi, autorizzazione del Consiglio di Zona) così come l’uso di manodopera retribuita. L’assegnatario è tenuto ad avviare l’attività prevista nella convenzione entro 90 giorni dalla stipula, favorendo la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini. Infine la procedura di assegnazione. La Giunta, anche su proposta dei Consigli di Zona, approva periodicamente programmi di destinazione di aree ad orti urbani, individuate anche all’interno dei parchi pubblici. L’elenco di tali aree da assegnare sarà pubblicato sul sito del Comune di Milano, insieme agli indirizzi espressi dai Cdz. I soggetti interessati dovranno presentare i progetti, che saranno valutati in base alla coerenza con gli indirizzi zonali, alla qualità della sistemazione dell’area e alla capacità di generare rapporti collettivi tra gli ortisti e con tutta la cittadinanza nella realizzazione e nella gestione dell’orto.  
   
   
BALLARINI E LA GIORNATA DELLA BUONA ALIMENTAZIONE IL 7 OTTOBRE DALLE ORE 09.00 ALLE 18.00: DIETISTI IN PIAZZA CON VOI PER IL BENESSERE E LA SALUTE!  
 
Un’alimentazione variata ed equilibrata – rispettosa dell’uomo e dell’ambiente – e uno stile di vita attivo rappresentano una strategia vincente per il benessere, il buon umore e il piacere della buona tavola. Sono questi gli argomenti della giornata organizzata da Andid, in collaborazione con Ballarini, in tante città italiane che interverrà nelle piazze con tensostrutture in cui i dietisti dialogheranno con la popolazione proponendo valutazioni personalizzate dei parametri nutrizionali. “Nell’ottica della responsabilità sociale d’impresa – dichiara Angelo Ballarini – questa iniziativa rientra nelle attività messe in atto con Andid per promuovere il progetto Percorso Salute che si pone l’obiettivo di attuare una massiccia campagna di informazione/formazione, supportando in anteprima i grandi temi dell’Expo 2015 legati alla nutrizione e all’ambiente. Coinvolgeremo in questa iniziativa anche gli oltre 300 punti vendita Ballarini presenti nelle 10 città che saranno pronti a distribuire materiale informativo di supporto. Per informazioni Numero Verde 800.97.66.80 – www.Andid.it  
   
   
NIPIOL E BRUMS, STORICI MARCHI DELL’ALIMENTAZIONE E DELL’ABBIGLIAMENTO PER LA PRIMA INFANZIA, INSIEME PER LE MAMME: AL VIA GRANDE OPERAZIONE DI CO-MARKETING  
 
Nipiol e Brums, storici marchi dell’alimentazione per la prima infanzia e dell’abbigliamento per bambini, presentano alle mamme l’operazione a premio ‘Raccogli i punti Nipiol e vinci Brums’. Dal 1 ottobre 2012 al 31 marzo 2013 acquistando prodotti Nipiol si otterranno infatti significativi sconti su tutti i capi d’abbigliamento Brums: ogni 70 punti Nipiol raccolti - ciascuna confezione darà diritto ad 1 punto - la mamma riceverà un buono sconto del 25% redimibile in tutti i negozi Brums, aderenti all’iniziativa. I punti saranno reperibili sui seguenti prodotti Nipiol: omogeneizzati di frutta, carne, pesce e formaggio; biscotti e latti liquidi di proseguimento e crescita. L’iniziativa sarà supportata con 150.000 newsletter in occasione del lancio, un nuovo sito web Nipiol, la presenza sulla fan page Brums, cartoline e locandine in-store. Brums è presente in Italia con 235 punti vendita ed è leader nell’abbigliamento dei più piccoli da oltre 50 anni. I capi Brums sono pensati per accompagnare le giornate di ogni bambino rispettando gli standard di varietà e qualità che da sempre contraddistinguono il brand nel panorama italiano. Nipiol - con Plasmon e Dieterba - è una delle tre linee di prodotti di Heinz Italia, numero uno a livello mondiale nell’alimentazione infantile. Prodotto interamente italiano, Nipiol vende 35 milioni di confezioni ogni anno. Di altissimo livello qualitativo per la rigorosa selezione ed il continuo controllo delle materie prime e dei prodotti finiti, gli alimenti Nipiol garantiscono al bambino una crescita equilibrata  
   
   
I TREND DELL’ECCELLENZA ALLA 42° MOSTRA MERCATO NAZIONALE DEL TARTUFO BIANCO DI SAN MINIATO SAN MINIATO CAPITALE DEI SAPORI D’ITALIA LA MANIFESTAZIONE SI SVOLGERÀ IL 10-11, 17-18 E 24-25 NOVEMBRE 2012  
 
Due chilometri di gusto intorno all’ “Oro bianco” della Tavola San Miniato – Pisa . Popola le tavole dei migliori ristoranti del mondo ed è cibo più pregiato della tavola per la sua bontà, apprezzato dai potenti della terra e dai personaggi più famosi. E’ considerato un “ frutto magico”, ed è chiamato “diamante della terra” o “Oro bianco” anche per il suo prezzo da capogiro che nella passata stagione sfiorò i 4000 euro al kg. Chi lo trova trova una fortuna. Per tre week end la città medievale che ha dato i natali ai registi Paolo e Vittorio Taviani (recenti vincitori al Festival del Cinema di Berlino dell’Orso d’Oro con il film “Cesare deve morire”) che fu di Federico Ii, Napoleone Buonaparte, Ludovico Cardi detto il Cigoli e dove Michelangelo concepì la Cappella Sistina, sarà la capitale italiana del Tartufo Bianco. La Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato, giunta alla quarantaduesima edizione, si svolgerà il 10-11, 17-18 e 24-25 novembre 2012, quando il frutto troverà la sua massima maturazione e la sua massima bontà. Insieme al tartufo ci saranno le migliori eccellenze italiane. Gli chef animeranno gli oltre due chilometri di laboratorio del gusto a cielo aperto più importante d’Italia dove i prodotti tipici incontreranno gli oltre centomila visitatori attesi da ogni parte d’Italia per conoscere le nuove tendenze della cucina e le nuove alleanze del gusto. Un vero e proprio festival dei saperi e dei sapori dove buongustai e visitatori si incontrano per apprezzare le eccellenze dell’enogastronomia. I tartufai, con i loro cani campione, si sfideranno nel cuore della Toscana, in una terra magica e in un ambiente incontaminato, a partire dal 10 settembre, giorno dell’apertura della raccolta del Tartufo Bianco di San Miniato, per trovare le preziose pepite e provare a battere il record di Arturo Gallerini che resiste dal 1954 quando sulle colline di San Miniato trovò Il tartufo bianco più grande del mondo dal peso di 2520 grammi. Tartufo Bianco di San Miniato e pelle griffata: binomio vincente nel segno della sostenibilità ambientale Capitale del Tartufo Bianco e capitale della pelle conciata, griffata e di pregio. Due eccellenze del Made in Italy che a San Miniato vanno a braccetto perché la sostenibilità ambientale è una scelta condivisa e attuata da decenni . E lo fanno da alcuni anni anche nella Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco. Il Tartufo Bianco di San Miniato, frutto “magico” che questa terra offre, è il miglior indicatore di un territorio sano, di un ambiente sostenibile che diventa risorsa, di una filosofia di vita che parte dalla tradizione e che attraverso uno stile di vita costruito sui rapporti umani, valorizza e trae dal proprio terreno e dalla propria natura il brand per la propria valorizzazione. Ecco che a San Miniato nelle colline di San Miniato si trova il pregiato tartufo bianco e nella zona industriale si pratica la concia al vegetale dando vita a pelli di pregio scelte dai migliori stilisti e dalle più note firme, per realizzare le tendenze che sfileranno sulle passerelle del pronto moda. Nel distretto del cuoio e della calzatura, attraverso la ricerca e lo sviluppo tecnologico, si è chiusa la filiera della depurazione. Le acque ripulite vengono rimesse in Arno, i reflui solidi vengono reimpiegati totalmente in agricoltura e come materiali inerti, mantenendo nel tempo l’ecosistema in equilibrio pur in presenza di un distretto industriale considerato invasivo. Gli uccelli migratori trovano nell’area dell’Arno, nei pressi del bacino internazionale remiero di Roffia il luogo ideale per sostare. La cucina del buon vivere scende in piazza Durante la Mostra Mercato Nazionale del Tartufo Bianco di San Miniato, il laboratorio del gusto a cielo aperto si fa spettacolo in ogni week end con i gourmet show: ecco che gli chef, i maestri norcini (San Miniato è presidio Slow Food per il mallegato) e i produttori diventano i protagonisti per presentare le loro creazioni al pari di chef rinomati e stellati. Per ogni piatto ci sarà un vino in abbinamento, tra la vasta scelta di qualità che le aziende e le fattorie producono con sapienza. Sulle colline che già furono dell’agronomo Landeschi, il sangiovese esprime tutte le sue potenzialità, dando luogo a vini di spessore e di corpo, con bouquet ampi e vive sensazioni di frutta rossa matura. Accanto ad esso sono stati impiantati vitigni internazionali che stanno dando vini bianchi di ottima qualità. Per i vini da dessert, alla tradizione del vinsanto si affianca da alcuni anni un ottimo spumante prodotto secondo il Metodo Classico. Il Tartufo Bianco di San Miniato è da sempre testimonial della Toscana in tutto il mondo ed è gradito in ogni luogo. Nel 2011 ne apprezzò la bontà il noto presentatore Carlo Conti, prima di lui Roberto Vecchioni, poi vincitore del Festival di San Remo. Nel 2010 un tartufo bianco di San Miniato fu portato in dono a Papa Benedetto Xvi. Recentemente è “salito” sulla passerella di Miss Italia. Sono veramente tanti vip, attori, sportivi, cantanti, attori, opionion leader e politici che ne hanno apprezzato il gusto e hanno partecipando alla Mostra Mercato. Marcello Lippi commissario tecnico dell’Italia campione del Mondo, Massimo D’alema, Antonio Di Pietro, Mick Huckhall voce dei Simple Red, Andrea Bocelli, Beppe Bigazzi, Paolo Brosio, Leonardo Pieraccioni, Francesco Guccini, Barbara Chiappini, Walter Santillo, gli attori della trasmissione “Un medico in famiglia”, solo per citare alcuni tra i più noti. Una testimonial per il Tartufo Bianco di San Miniato L’edizione 2012 della Mostra Mercato Nazionale del tartufo bianco di San Miniato si caratterizza per la scelta della testimonial. Sarà il bellissimo volto di Irene Cioni, già molto conosciuta a livello nazionale avendo partecipato con ottimi risultati a Miss Italia 2011, a veicolare il Tartufo di San Miniato nel panorama nazionale. Bellezza naturale acqua e sapone, Irene Cioni interpreta un’eroina del nostro tempo che ha intrapreso un viaggio nella terra magica di San Miniato alla ricerca del pregiato “Tuber Magnatum Pico”, tra colline bellissime e fiabesche, dove la nebbia e i riflessi del sole giocano e creano paesaggi sempre nuovi. Colline sinuose che si susseguono, dolci e delicate da cui emergono cipressi, borghi, ville, castelli e torri. Tra queste colline lo skyline di San Miniato si erge con i suoi monumenti principali. Irene indossa due bracciali realizzati in pelle conciata al Vegetale, richiamo alla principale attività industriale del territorio e ha tatuato il marchio che identifica il Tartufo Bianco di San Miniato  
   
   
XANGO : DAL FRUTTO TROPICALE DEL MANGOSTANO UN’INTERA LINEA DI PRODOTTI ALL’INSEGNA DEL BENESSERE  
 
Xango è una linea di prodotti su base naturale che contiene gli estratti del frutto tropicale del mangostano. Questa pianta sempreverde ad alto fusto (Garcinia mangostana L.), originaria del Sud Est asiatico, Isole della Sonda e dell´Arcipelago delle Molucche, è caratterizzata da frutti commestibili, noti fin dall’antichità per le straordinarie proprietà nutritive. La polpa del mangostano, infatti, è una ricca fonte di fitonutrienti, tra i quali flavonoidi e xantoni. Succo Xango Reserva Sorsi di benessere Capostipite della linea di prodotti Xango è il succo di alta qualità Xango Reserva, una bevanda 100% naturale composta da un’alta concentrazione di mangostano. È realizzato con una formula brevettata e secondo rigorosi standard produttivi, risultato di anni di ricerca e di innovazioni tecnologiche per la salvaguardia delle preziose proprietà naturali dei componenti. Quando la natura incontra la tecnologia: gli stabilimenti Xango La produzione di Succo Xango Reserva, effettuata negli impianti dedicati Xango nello Stato dello Utah (Usa), viene ottenuta solo con frutti di mangostano rigorosamente controllati provenienti esclusivamente da frutteti certificati in Thailandia, sottoposti a verifiche costanti per accertare non solo la qualità dei frutti, ma anche lo stato di salute degli alberi e della zona circostante. Pesticidi, insetticidi o altre sostanze chimiche nocive sono banditi sia dagli alberi che dai frutti. Ogni frutto viene scelto, raccolto e utilizzato solo se risponde agli standard di gusto, aspetto, grado di maturazione e qualità complessiva richiesti. Solo la frutta conforme a questi standard è destinata a divenire Succo Xango Reserva. L’impianto dove vengono lavorati i frutti di mangostano rappresenta uno degli stabilimenti di produzione alimentare tra i più tecnologicamente avanzati negli Stati Uniti. Dotata di laboratori di analisi e Ricerca&sviluppo, la struttura è attrezzata per gestire ogni aspetto del processo di lavorazione del mangostano. I frutti vengono controllati uno a uno da personale specializzato per rimuovere eventuali imperfezioni, quindi passano attraverso tre stadi di pulizia e sanificazione prima di essere trasformati nella celebre purea utilizzata per la produzione di Xango Reserva. Apprezzato da milioni di consumatori in tutto mondo per le sue proprietà benefiche, il succo Xango Reserva si contraddistingue per l’inconfondibile sapore fresco e corposo. 100 ml di Succo Xango apportano solo 43 calorie e 10.6 grammi di carboidrati totali di cui 9 grammi di zuccheri. Qualità e Ricerca Xango: un impegno globale Il processo produttivo è regolamentato dal rigoroso sistema di Controllo Qualità Haccp (Hazard Analysis and Critical Control Points) che garantisce l’affidabilità degli alimenti e l’elevato e costante livello qualitativo in ogni fase di lavorazione, con l’intervento di laboratori esterni incaricati di eseguire test e verifiche per garantire che in tutte le fasi le norme siano rispettate. Pioniere nella scoperta e nello sfruttamento delle qualità del frutto di mangostano, e tra i leader mondiali nel settore dei prodotti per il benessere, Xango, Llc guida a livello globale l´esplorazione scientifica delle proprietà di questo straordinario frutto tropicale in collaborazione con un qualificato pool di partner scientifici che comprende la californiana Medicus Research, i Laboratori canadesi Charles River e l’Università di Ogden (Utah). Il programma di ricerca si sviluppa attraverso un approccio totale che riguarda non soltanto analisi cliniche sull´efficacia dei principi nutritivi del mangostano (in particolare flavonoidi e xantoni), ma anche studi su tematiche quali la sicurezza e la standardizzazione dei processi produttivi.  
   
   
CON DEL MONTE SI MANGIA A COLORI: ALLEGRI, COLORATI, LEGGERI, GENUINI, VERSATILI E ANCHE BUONI, SONO SOLO ALCUNE DELLE QUALITÀ DEI NUOVISSIMI FLAN DEL MONTE IN ARRIVO NEI SUPERMERCATI. QUATTRO VARIETÀ DI VERDURE PRONTE DA MANGIARE E BELLE DA VEDERE!  
 
Del Monte Foods è uno dei produttori e distributori più grandi del mondo per alimenti a base di frutta e verdura di prima qualità. Oggi, grazie a un accordo di esclusiva, Eurofood, azienda nota per qualità dei prodotti alimentari distribuiti in tutta Italia, porta sul mercato la gamma dei Flan alle verdure Del Monte che vengono prodotti interamente in Italia. Pomodori, zucchine, carote e peperoni gialli sono gli ingredienti base di gustosissimi sformati di verdura già pronti da mangiare, leggeri e genuini perché senza coloranti né conservanti. Reperibili nel reparto ‘freschi’ dei supermercati, sono piccole tortine di verdura monoporzione utilizzabili in svariate occasioni e, con un po’ di fantasia, si prestano a tantissimi accostamenti. Una cena tra amici? Con qualche semplice decorazione ecco che diventano un allegro e colorato antipasto. Un piatto importante? Accompagnati da una fonduta di formaggio o serviti con pesce al vapore, diventano un ottimo secondo. Un sugo all’ultimo minuto? Perché non utilizzare i Flan alle verdure Del Monte? Scottati nel soffritto di olio e cipolla ecco che diventano uno squisito condimento per una pasta alle zucchine o un riso al pomodoro. Gustati freddi o leggermente caldi diventano la soluzione ideale in molteplici occasioni! Solo verdure e olio extra vergine d’oliva, senza glutine, un alto contenuto di fibre, un basso contenuto calorico (dalle 46 Kcal alle 58 per porzione), fanno dei Flan alle verdure Del Monte un cibo apprezzato da tutti perché sano, naturale e attento al benessere dell’organismo. Flan di Carota Del Monte Vaschetta 110 g 1,91 euro Flan di Peperone Giallo Del Monte Vaschetta 110 g 1,91 euro Flan di Pomodoro Del Monte Vaschetta 110 g 1,91 euro Flan di Zucchina Del Monte Vaschetta 110 g 1,91 euro www.Eurofood.it  
   
   
SCOPRI LA FRESCHERIA, ENTRA NEL MONDO DIMMIDISÌ APERTO LO STORE MONOMARCA A MILANO IN CORSO GARIBALDI 121  
 
Dimmidisì ha trovato casa a Milano: in Corso Garibaldi, nel centro della città della moda, campeggia l’insegna de La Frescheria, il primo store monomarca Dimmidisì dove trovare tutti i suoi squisiti prodotti, per la tua spesa, il take away o per il consumo in loco. La Frescheria è un luogo ideale per un pranzo freschissimo e completo, dal primo piatto al dessert seguito dal caffè, o per un break di benessere a base di sola frutta e verdura pronte da gustare. Alla Frescheria potrari scoprire l’intera gamma Dimmidisì: insalatone arrichite, frullati, spremute, frappè, zuppe, paste con verdura, purè, … I prodotti Dimmidisì sono naturali, di alta qualità, freschi, fatti con frutta e verdura fresca, senza coloranti nè conservanti e buoni come fatti in casa. Sono prodotti pronti, per darti la possibilità di consumare frutta e verdura quando e dove vuoi. La Frescheria è lo store della freschezza pronta da gustare: un ambiente moderno e accogliente, un luogo di incontro caratterizzato da un arredamento piacevole e vivace. Personale attento e preparato ti aspetta per un’esperienza di gusto all’insegna del benessere e della freschezza, perfettamente in linea con i trend alimentari attuali che consigliano il consumo giornaliero di frutta e verdura. Indirizzo e orari La Frescheria – Milano- M2 - C.so Garibaldi 121 – 02 84 94 69 27 Aperto dal lunedì al sabato dalle 11.00 alle 21.00  
   
   
DAL 27 SETTEMBRE, I "CIBI DI STRADA" DI ERNY LOMBARDO IN DEGUSTAZIONE ALL’ENOTECA «VIOLA» DI MILANO DALLE 18,00 ALLE 20,00, IL FAMOSO CHEF "MONZÙ" PRESENTA LE SFIZIOSE MERENDE DELLA TRADIZIONE PARTENOPEA, ABBINATE A VINI DI TUTTA ITALIA  
 
Continua il programma di eventi proposti dall’Enoteca «Viola» di Milano. Giovedì 27 settembre, dalle 18,00 alle 20,00, partirà la prima di una serie di iniziative intitolate ”Cibi di Strada”, realizzata con la partecipazione dello Chef Erny Lombardo. Erny Lombardo è lo chef che ha studiato la cucina dei "Monzù" (declinazione dialettale del francese « Monsieur », derivante dalla dominazione angioina su Napoli del ‘500), e le sue "merenne" tipiche della città partenopea, che tradizionalmente si preparavano e vendevano nei "bancarielli" dei mercati della povera gente: queste pietanze sono ancora oggi la base della tipicità e della semplicità del gusto presenti nella quotidianità napoletana. «Chi conosce la nostra Enoteca, spiega Rosa Sapio, titolare di «Viola», ricorderà certamente la filosofia di ricerca della tradizione, unita all´apertura verso le culture e le usanze di tutto il mondo; Milano è sempre stata una città aperta ed eclettica, meta di tutte le tradizioni italiane, grazie al ricambio che negli anni tutta Italia ha garantito, collaborando alla sua crescita: oggi, tradizioni provenienti da altre regioni e da altri paesi convivono nelle abitudini di svago e alimentari di tutti i giorni; abbiamo quindi pensato che sarebbe stato bello iniziare un viaggio virtuale alla riscoperta di alcune di queste tradizioni, che rappresenteranno, per taluni, un ricordo delle loro radici e per altri, una curiosa novità o scoperta ». La serata prevede il prezzo di €6,00 per un calice e per il "cuoppo" di assaggi tipici preparati espressamente da Chef "Monzù" Erny Lombardo. Per informazioni e prenotazioni : 0289421529  
   
   
CINQUE GUSTI PER CINQUE PETALI AL “TAVOLO FRIZZANTE” RISTORANTE UNICO – MILANO 25 SETTEMBRE - 15 DICEMBRE 2012  
 
Cinque Gusti Per Cinque Petali Al Ristorante Unico Di Milano: Dal 25 Settembre Al 15 Dicembre, L’ispirazione Di Fabio Baldassarre Incontra Le Emozioni Degli Champagne Marguerite Guyot Diventa “frizzante” l’esclusivo tavolo in cucina del prestigioso ristorante stellato a pochi metri dal cielo. Milano, 19 settembre 2012 – Sarà eccezionale l’autunno 2012 per il mondo dell’enogastronomia. Ogni sera, infatti, dal 25 settembre al 15 dicembre, il prestigioso tavolo in cucina del ristorante Unico di Fabio Baldassarre, diventerà il ”Tavolo Frizzante” e ospiterà irripetibili cene accompagnate dalle fantastiche bollicine degli Champagne Marguerite Guyot. Ai privilegiati che siederanno all’ambita tavola, dove si cena a contatto con la mitica cucina del grande chef stellato, sarà proposto ogni sera un menù a sorpresa di cinque portate, ciascuna delle quali sarà abbinata a uno dei cinque Champagne della Maison di Florence Guyot. Cinque gusti per cinque petali: ogni sera, nel ristorante più alto di Milano (è al ventesimo e ultimo piano del Grattacielo Wjc), nascerà un originale “blind menù” creato secondo le migliori offerte del mercato del giorno, l’umore di Fabio e le “emozioni” di Flo. Il “Tavolo Frizzante” sarà riservato a pochi: saranno al massimo otto le persone che vivranno l’emozione di un percorso non solo enogastronomico ma anche conviviale: nelle prime due serate Fabio e Florence saranno infatti in sala per divertirsi al tavolo con i Clienti. Il costo di una cena al “Tavolo Frizzante” sarà di 1000 euro per otto persone, Champagne incluso. Nello stesso periodo sarà allestito nella cucina di Unico un vero e proprio muro di Champagne “pret-à-porter”: il cliente potrà acquistare il proprio Champagne su misura! Gli Champagne Marguerite Guyot sono cinque. I primi tre formano la trilogia “Charnelle” e sono tre monovitigni in purezza: la cuvée Désir, Blanc de Noirs da Pinot Meunier, dagli aromi fruttati e di grande finezza, il Blanc de Blancs Séduction, espressione delle più soavi sensazioni che solo un grande Chardonnay può regalare, il Blanc de Noirs Passion ottenuto da Pinot Nero, che esprime calore, raffinatezza e nobiltà: vi sono poi il Brut Rosé Fleur de Flo, frutto dell’assemblaggio in parti eguali dei tre vitigni, a cui si unisce un 10% di Coteaux Champenois di Pinot Meunier, e la grande cuvée Extase Blanc de Blancs Grand Cru, millesimato 2002: Champagne da meditazione, di eccezionale intensità e persistenza. Gli Champagne Marguerite Guyot nascono a Damery, nella valle della Marna, vero cuore della Champagne, da un’idea di Florence Guyot, che da anni è tra le protagoniste sulla scena italiana delle bollicine francesi. Un’idea che ha radici nella sua famiglia: frutto di un armonico assemblaggio di cultura italiana e francese, Florence ha respirato fin dall’infanzia, a Lione, i profumi dell’antica cave di proprietà del suo trisnonno e si è ispirata al nome floreale della nonna, Marguerite, vissuta nell’epoca dell’Art Noveau, per dare vita al suo progetto: cinque etichette, ovvero cinque “petali” uniti a comporre il fiore di Flo, la margherita. Per informazioni e prenotazioni: tel.: 0239261025, www.Champagnemargueriteguyot.com  
   
   
GIOIELLI GUYLIAN PER UN DELIZIOSO NATALE  
 
Anche per questo Natale Guylian suggerisce una deliziosa proposta unica e inimitabile da tenere in casa per le occasioni speciali: Assortimento di Praline Luxury, Un’ampia varietà di cioccolatini e praline Guylian in un´unica scatola luxury è ciò che si trova nell’Assortimento di Praline Luxury Guylian, nella confezione da 192g e da 517g. Un assortimento di cioccolatini che sembrano opere d’arte scolpite dalla mano di un abile cesellatore. Capolavori dalle forme curiose e inconfondibili: conchiglie, cavallucci marini, cuori e farfalle realizzati con cioccolato ottenuto dalle più fini fave di cacao dell´Africa occidentale e con il 100% di burro di cacao privo di grassi vegetali. Aprire una confezione di cioccolatini Guylian è sempre una piacevole sorpresa! Guylian Assortimento di Praline Luxury scatola 192 g euro 8,47 scatola 517 g euro 25,27 www.Eurofood.it Seguici su  
   
   
IL RITORNO DI BIANCHIRPINIA DAL 15 AL 18 NOVEMBRE STAMPA INTERNAZIONALE ED OPERATORI DA TUTTA ITALIA DI NUOVO IN IRPINIA PER GLI APPROFONDIMENTI SU FIANO DI AVELLINO E GRECO DI TUFO DOCG OLTRE 4O AZIENDE PARTECIPANTI PER UN EVENTO ATTESO DA OLTRE UN LUSTRO  
 
Dopo il rilancio di Taurasi Vendemmia, il calendario delle rassegne vinicole italiane saluta il ripristino di un evento interamente dedicato ai più importanti vini bianchi della provincia di Avellino. Ad oltre un lustro dall’ultima edizione, celebrata all’interno della rassegna enogastronomica “Terra Mia” di Atripalda (Avellino), ritorna infatti Bianchirpinia, la manifestazione promossa dall’agenzia di comunicazione integrata Miriade & Partners S.r.l. Insieme alle aziende partecipanti per presentare a stampa specializzata nazionale ed internazionale e agli operatori di tutta Italia le nuove annate di Fiano di Avellino e Greco di Tufo Docg. L’evento si terrà in Irpinia (location in via di definizione) da giovedì 15 a domenica 18 Novembre 2012. Si conferma dunque quel percorso “orizzontale” tra l’azienda promotrice della rassegna e le cantine irpine, formula che tanto successo ha riscontrato negli ultimi due anni e che sta di fatto contribuendo alla costruzione di un modello del tutto nuovo per la provincia di Avellino - ma non solo - che vede protagonisti i veri attori della vitivinicoltura irpina, con un forte rilancio di comunicazione e approfondimento per quella che è di fatto una delle coppie territoriali in bianco più apprezzate al mondo. Bianchirpinia 2012 si focalizza principalmente sulla vendemmia 2011 di Greco di Tufo e Fiano di Avellino, ma le aziende partecipanti potranno proporre in degustazione anche i loro cru e selezioni di altre annate che si avvalgono di affinamenti prolungati, senza trascurare la possibilità di assaggiare gli altri bianchi irpini, dall’ Irpinia Coda di Volpe all’Irpinia Falanghina, passando per l’Irpinia Bianco e il Greco Musc’. Bianchirpinia 2012 è una rassegna a numero chiuso riservata a giornalisti, comunicatori enogastronomici, operatori ho.Re.ca. E consumatori-appassionati consapevoli, alla quale si potrà partecipare esclusivamente su invito, previa prenotazione e conferma. L’obiettivo principale è quello di coinvolgere un pubblico qualificato, in grado di fare da cassa di risonanza in termini commerciali e di comunicazione, consentendogli di assaggiare le ultime annate nelle migliori condizioni possibili, da un punto di vista ambientale, temporale e di servizio. Come sperimentato nelle ultime edizioni di Taurasi Vendemmia, non saranno previsti banchi d’assaggio con somministrazione da parte delle aziende: tutti i giornalisti e gli operatori che parteciperanno alla rassegna, infatti, avranno a disposizione una postazione dove assaggiare seduti e con calma i vini in degustazione, con il servizio assicurato dall’Associazione Italiana Sommelier. A tal fine saranno programmate per i giornalisti e gli operatori invitati due ampie sessioni di assaggio che daranno la possibilità di assaggiare tutti i Greco di Tufo in degustazione e tutti i Fiano di Avellino. In entrambe le sessioni verrà predisposta una sezione dedicata agli altri bianchi prodotti in Irpinia (Coda di Volpe, Greco Musc’, Falanghina, Irpinia/campania Fiano e Greco). Il tasting di Bianchirpinia 2012 sarà arricchito con la predisposizione del Salotto Irpinia: parallelamente allo svolgimento delle due sessioni tecniche, infatti, verrà allestita una sala dedicata a cui avranno libero accesso le aziende partecipanti alla rassegna. In questo spazio sarà possibile testare tutti i vini proposti in degustazione dalle altre aziende e allo stesso tempo incontrare i giornalisti e gli operatori che intendono confrontarsi con gli artefici dei vini assaggiati nella sala tecnica e ricevere ulteriori informazioni e dettagli in proposito, offrendo allo stesso tempo feedback sulle impressioni ricavate dal tasting. Si confermano anche le sezioni serali di Bianchirpinia 2012, così come sperimentato per Taurasi Vendemmia. I giornalisti avranno dunque la possibilità di effettuare delle visite presso le aziende partecipanti alla rassegna che avranno espresso disponibilità ad accoglierli. Infine, altra iniziativa in continuità con la rassegna dedicata al Taurasi, si proseguirà nel lavoro della Commissione Tecnica Territoriale, formata da produttori, agronomi ed enologi operanti in provincia di Avellino, che aiuteranno con contenuti tecnici ed analisi approfondite a chiarire ogni aspetto relativo alle nuove annate e alle zone di produzione. Ecco le quaranta aziende partecipanti: Antica Hirpinia Azienda Agricola Pierluigi Zampaglione Bambinuto Benito Ferrara Calafè Cantine Dell´angelo Cantine del Barone Ciro Picariello Colli di Castelfranci Colli di Lapio Contrada Vini D´antiche Terre Di Marzo Di Prisco Donnachiara Feudi di San Gregorio Fonzone Fratelli Urciuolo Joaquin La Marca Vini La Molara Masseria Murata Mastroberardino Montegloria Montesole Pietracupa Rocca del Principe Salvatore Molettieri Sella delle Spine Tenuta Cavalier Pepe Tenuta Ponte Tenuta Sarno Terredora Torricino Vadiaperti Vesevo Vigne Guadagno Villa Raiano Villa Diamante Villa Matilde