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VENERDI
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Notiziario Marketpress di
Venerdì 25 Gennaio 2013 |
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4. CARNEVALE INTERNAZIONALE DEI RAGAZZI DELLA BIENNALE DI VENEZIA
I SERVIZI ALLA FAMIGLIA RENDERANNO PIÙ FRUIBILE L’APPUNTAMENTO A MAMMA E PAPÀ
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Venezia, Giardini della Biennale, 2 > 12 febbraio 2013 Tutti i giorni, ore 10-18. Ingresso e attività gratuiti Si terrà da sabato 2 febbraio a martedì 12 febbraio 2013 a Venezia ai Giardini e a Ca’ Giustinian la quarta edizione del Carnevale internazionale dei Ragazzi della Biennale di Venezia, dal titolo Il Leon Musico. Sperimentazione, tradizione e creatività. Nato da un progetto Educational della Biennale di Venezia, che intende sollecitare la creatività e la partecipazione dei ragazzi con spettacoli, mostre, laboratori, creazione di maschere e costumi, stimolando un impegno diretto dei partecipanti, il Carnevale dei Ragazzi vedrà, quest’anno, la partecipazione di Germania, Gran Bretagna, Romania, Stati Uniti e, per la prima volta, Argentina e Bahamas con workshop e laboratori dedicati ai più piccoli. Dopo i successi delle precedenti edizioni, si arricchisce di nuove attività aprendosi anche alla Musica, oltre che alla Danza come negli anni scorsi. Tra le altre proposte troviamo una due giorni dedicata alla bolle per piccoli e grandi (7 e 8), il Laboratorio musicale Il pifferaio magico sui diritti dei bambini firmato Unicef, e il gioco umanitario Freerice che dona chicchi di riso al Wfp, il Programma Alimentare Mondiale. E se i bambini e i ragazzi di ogni età sono i veri protagonisti dell’appuntamento veneziano, anche la famiglia non lo è di meno. Così, l´accoglienza della famiglia da parte de La Biennale si fa più diffusa e attenta per il genitore che desidera vivere in tutta serenità le giornate del Carnevale con il proprio bebè: noleggio gratuito sia di passeggini che marsupi, comodi fasciatoi, poltrone allattamento, scaldabiberon e tavolini di appoggio per bimbi, seggioloni anche per i più piccoli, rialzi delle sedie e bavaglini monouso saranno a disposizione gratuitamente presso i Giardini della Biennale per tutta la durata e con gli stessi orari della manifestazione. In questo modo anche mamma e papà potranno godersi in tutta tranquillità il ricco programma del Carnevale, che prevede, tra le altre iniziative, la mostra 20 anni di Maschere e Costumi, dalla collezione di bozzetti dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee-asac a Ca’ Giustinian. L’intero programma aggiornato del Carnevale dei Ragazzi è consultabile on line sul sito www.Labiennale.org Play - Tenere Alla Portata Dei Bambini - www.Play-italy.com Ad organizzare l’accoglienza alla famiglia è Play-tenere alla portata dei bambini, il primo ed unico progetto integrato di creazione e comunicazione di spazi per bimbi nei luoghi dei grandi |
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MILANO (TEATRO MANZONI):IL GIOCO DELL’AMORE E DEL CASO DI PIERRE CARLET DE CHAMBLAIN DE MARIVAUX
VERSIONE E ADATTAMENTO DI GIUSEPPE MANFRIDI
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La prima produzione teatrale della nuova Fondazione Teatro della Pergola di Firenze Il gioco dell’amore e del caso di Marivaux, diretto da Piero Maccarinelli, con un cast di protagonisti impegnati in teatro, cinema e tv: Paolo Briguglia, Antonia Liskova, Francesco Montanari e Fabrizia Sacchi e con Emanuele Salce e Sandro Mabellini. Costumi e scene portano le firme dell’eccellenza artistica toscana famosa nel mondo: il premio Oscar Gabriella Pescucci e il visual-artist Giacomo Costa. --- Nel Seicento e nel Settecento l’attività della Comédie Italienne tenne particolarmente in luce il nome dell’italianità nella prestigiosa Parigi, capitale europea. Furono gli attori italiani a portare al successo tante opere dei commediografi dell’epoca; in particolare Il gioco dell’amore e del caso di Pierre Carlet de Chamblain de Marivaux, che tenne la ribalta nel gennaio 1730 per quindici applauditissime repliche. L’attività produttiva della nuova Pergola si apre proprio con questo gioiello della drammaturgia settecentesca, che ha in sé il germe della grande tradizione del teatro “all’italiana”. Piero Maccarinelli riscopre la squisita tessitura drammaturgica di Marivaux nella versione e nell’adattamento di Giuseppe Manfridi per farne risaltare “tutta la sua inattuale contemporaneità” e raccontare le inquietudini, le tragicomiche ansie dell´essere innamorato, la paura del futuro, l´incertezza dell´essere amato, la comica e talora patetica posizione dell´amante rispetto all´amato e viceversa. Paolo Briguglia, Antonia Liskova, Francesco Montanari, Fabrizia Sacchi, volti noti al grande pubblico per una carriera artistica che spazia tra teatro, cinema e televisione, sono i protagonisti dello spettacolo insieme a Emanuele Salce e Sandro Mabellini. Paolo Briguglia al cinema è stato, tra i tanti ruoli interpretati, il fratello di Peppino Impastato nei Cento passi di Giordana e la recluta imprigionata nel deserto di El Alamein per la regia di Monteleone; Antonia Liskova è la protagonista della serie televisiva Tutti pazzi per amore ed è al suo debutto assoluto in teatro; Francesco Montanari, già con Albertazzi, Guicciardini e Salveti in teatro, è il Libanese della serie televisiva Romanzo Criminale; Fabrizia Sacchi, in teatro con spettacoli di Leo De Berardinis e Alvis Hermanis, è nel cinema di Risi, Calopresti e Virzì, e in televisione nelle serie di Medicina Generale. Sandro Mabellini ha percorso le scene di Bertolucci, Torrini e Tiezzi, Emanuele Salce quelle di Scola, Risi e Avati, ed è oggi in tv nel cast di Nero Wolfe. I costumi portano la firma e tutto il prestigio del premio Oscar Gabriella Pescucci e si accomodano tra le scene di Giacomo Costa artista visivo dalla fama internazionale. Il gioco dell’amore e del caso è una classica “commedia degli equivoci”: nella versione originale Orgone ha una figlia, Silvia, alla quale concede di vestire i panni della sua cameriera, Lisetta, con lo scopo di studiare segretamente i comportamenti del suo futuro sposo, il giovane Dorante. Anche Dorante, però, ha usato lo stesso stratagemma: mascherato da Arlecchino, suo servitore, studierà il comportamento di Silvia. Silvia e Dorante, nei panni dei rispettivi servi, s’innamorano e la stessa cosa accade anche ai due servitori che indossano le vesti dei loro padroni. Attraverso uno stile gradevole e raffinato il teatro di Marivaux si sofferma a descrivere le mille sottigliezze dell´amore: al suo sorgere o nelle sue ambigue metamorfosi, nel suo urtarsi con le convenzioni sociali e mondane. Marivaux fa emergere le contraddizioni dei personaggi divisi tra l´"essere" e l´"apparire", la verità e l´inganno e svela le pieghe nascoste del gioco della passione, mostrando l´essenza di una natura umana vacillante, incerta, piena di perplessità e interrogativi. L’adattamento e la traduzione di Giuseppe Manfridi realizzano la duplice necessità del regista Maccarinelli di restituire la precisione della lingua e di avvicinare alla nostra sensibilità il conflitto fra classi sociali. “La versione italiana da noi proposta – spiega Manfridi - ha molto lavorato sull’impasto strutturale che Marivaux affida al suo vocabolario. Il Settecento implicito in appellativi del tipo ‘servo’ o ‘padrone’ è stato, ad esempio, messo in sordina per lasciar spazio a un codice impiegatizio capace di assorbire la piccola comunità della commedia in un mondo del lavoro prossimo al nostro, e che come il nostro abbia esperienza di crisi collettive e di manovre finanziarie indispensabili per riassestare i bilanci. Per questo motivo siamo stati indotti a immaginare che due grandi famiglie, due potenti dinastie, tentino una fusione societaria confidando in un matrimonio di convenienza tra i rispettivi rampolli a cui le nozze non verranno espressamente imposte, ma quasi. Un ‘quasi’ decisivo, poiché è qui che ha sede il cuore narrativo del Gioco, in questa ipocrisia di fondo per cui l’amore che provvidenzialmente avvincerà Silvia e Dorante consentirà un’apparenza di legittimità morale a un esito che, altrimenti, c’è da pensare sarebbe avvenuto comunque. Così, negli infingimenti e negli inganni orditi dalle autorità dominanti (gli adulti, i padri), la materia sentimentale e romantica darà l’illusione di prendere il sopravvento vestendo con parvenze di natura la grande macchina affaristica che in realtà manovra le cose del mondo.” L’ambientazione riposa su un passato che si affaccia a un giardino dove la natura, indifferente al ritmo del discorso amoroso, è talora matrigna e talora complice affettuosa. Un’installazione fatta d’immagini elaborate secondo il proprio personalissimo stile dall’artista fiorentino Giacomo Costa accompagna il trascolorare di emozioni e sentimenti su un fondale a light box digitale, davanti al quale solo due grandi porte a imbotto e quattro poltrone dell´epoca staranno a indicare l´opulenza senza tempo dell’opera. I costumi del premio Oscar Gabriella Pescucci (L´età dell´innocenza, Le avventure del barone di Münchausen, La fabbrica di cioccolato, La città delle donne, Il nome della rosa, C´era una volta in America, per citare solo alcuni dei suoi successi) giocheranno sulle asimmetrie del tempo, fra Capucci e Watanabe: “Marivaux è un grande conoscitore del comportamento umano, i suoi giochi, schermaglie, battibecchi, fra un uomo e una donna, sono ancora oggi credibili. Per questo, quando il regista Piero Maccarinelli, mi ha suggerito di fare i vestiti contemporanei, vicino a noi, ho subito condiviso l´idea! Le ispirazioni sono state tante, ho cercato di fare abiti allegri, che seguissero il divertimento del testo.” Il Settecento è dunque uno sfondo presente, ma rimanda alla contemporaneità dove i corpi e le voci dei quattro innamorati amati amanti daranno inizio al gioco accompagnati dalle complici musiche di Antonio Di Pofi e dal disegno luci di Umile Vainieri. --- Il gioco dell´amore e del caso - note di Piero Maccarinelli Anni fa ho messo in scena “Frammenti di un discorso amoroso” di Roland Barthes, un libro chiave per la mia generazione. Da allora desideravo affrontare la squisita tessitura drammaturgica di Marivaux e del suo gioco. Le inquietudini, le tragicomiche ansie dell´essere innamorato, la paura del futuro, l´incertezza dell´essere amato, la comica e talora patetica posizione dell´amante rispetto all´amato e viceversa… Due aspetti di questo testo mi lasciavano perplesso: la traduzione del linguaggio di Marivaux, in un corrispettivo italiano che ne restituisse la precisione, e la possibilità di avvicinare alla nostra sensibilità il conflitto fra classi sociali. L´adattamento e la traduzione operata in accordo con Giuseppe Manfridi hanno sciolto queste perplessità e ora, per me, il gioco risplende in tutta la sua inattuale contemporaneità. Quello che sorprende è il ritmo del tempo, le improvvise accelerazioni, le vertigini del vuoto e dell´assenza che possono essere giocate dalle due coppie di innamorati e controllate dal padre e dal fratello. La nostra ambientazione riposa su un passato che si affaccia a un giardino dove la natura, indifferente al ritmo del discorso amoroso, è talora matrigna e talora complice affettuosa. Ho chiesto a Giacomo Costa una sua installazione: un fondale a light box digitale, davanti al quale solo due grandi porte a imbotto e quattro poltrone dell´epoca staranno a indicare l´opulenza senza tempo di Orgone. Anche i costumi di Gabriella Pescucci giocheranno sulle asimmetrie del tempo, fra Capucci e Watanabe. Il Settecento, dunque, come sfondo presente, ma che rimandi alla contemporaneità, dove i corpi e le voci dei quattro innamorati amati amanti – Antonia Liskova, Francesco Montanari, Paolo Briguglia, Fabrizia Sacchi - potranno farci godere dell´eterno gioco dell´amore e del caso, accompagnati da Emanuele Salce e Sandro Mabellini e dalle complici musiche di Antonio Di Pofi. E come diceva Barthes "ll discorso amoroso è forse parlato da migliaia di individui, ma non è sostenuto da nessuno... È il luogo di un´affermazione…". E Marivaux questo lo aveva genialmente capito, al di là del “maurivaudage”. --- Il gioco dell’amore e del caso - note di Giuseppe Manfridi La geometria della struttura, in queste pagine, passa attraverso la geometria del linguaggio; ossia, attraverso la nominazione tout court e le varie maniere che i personaggi usano per identificarsi in quanto servi, in quanto padroni, in quanto datori di lavoro e in quanto subalterni. E dunque, in quanto innamorati inespressi o in attesa di una dichiarazione altrui. Quanta prodigiosa anagrafe battesimale intercorre nei dialoghi della commedia a pilotarne il senso e a determinarne gli esiti! Elias Canetti disse di Kafka che seppe percepire la poesia nascosta nelle aridità dei grovigli burocratici. Se così è, e riteniamo che lo sia, Marivaux, prima di Kafka, riuscì a esprimere la vita per tramite della sua epidermide quintessenziale: il gioco mondano degli alterchi dialettici, e in tal modo ha saputo raffigurare gli abissi della psiche umana senza doverli penetrare ma solo ritraendoli a pelo d´acqua. Questo apparente controsenso, questa sorta di ossimoro concettuale, vuole rendere omaggio all’ineffabile leggerezza di un autore che mai segnala la fatica della costruzione letteraria nelle parole che ci dona. Tutto ci giunge da lui disinfettato e puro, quasi come una manifestazione di stile assoluto che abbia disperso ogni traccia della fucina in cui ha preso forma. Viene in mente la splendida metafora di Raffaele La Capria che equipara il limpido dipanarsi della frase perfetta allo scivolare dell’anatra sulla superficie lacustre: pare cosa ovvia quel fluire del corpo nel paesaggio, ma perché esso avvenga, a che frenetico lavorio sommerso sono costrette le zampine dell’animale! Sicché, laddove si ha l’impressione che il motore non sia in alcun punto, vuol dire che invece il motore è ovunque. Fuor di metafora e riferendoci direttamente alla commedia che presentiamo, il motore dell’azione drammatica è perciò in ogni parola, in ogni sillaba, in ogni interpunzione del testo. Anche una lettura sommaria dell’opera ci annuncia che in questa storia il contrasto fra classi sociali innerva tutto: le più sparute pause, i soprassalti delle esclamazioni, i singoli vocaboli e gli innumerevoli aggettivi; sennonché, in un prodigioso sovrapporsi di scrittura a scrittura e senza che ciò aumenti la gravità della materia letteraria, le stesse esclamazioni e gli stessi vocaboli raccontano pure l’articolato intreccio amoroso che da quel dibattito sociale viene prima filtrato e poi destinato a impreviste risoluzioni. Oggi parleremmo, parafrasando il titolo, di uno spettacolare gioco di ruoli in cui, per buon tratto della vicenda, ogni personaggio, mascherando se stesso presso alcuni ma non presso altri, si trova ad essere depositario di una porzione di realtà nota solo a lui, e questo mentre gli altri protagonisti agiscono nei suoi confronti allo stesso modo. A risultarne, è un ordigno comico irresistibile che ha la perfezione di una macchina celibe. Il mondo come teatro annunciato da Shakespeare si risolve così ne ‘Il gioco dell’amore e del caso’ in un nuovo hortus conclusus autarchico e autofunzionante, in cui nulla manca, in cui tutto è spasso, e in cui lo spasso è la grana stessa in cui si traduce la difficoltà di vivere. La versione italiana da noi proposta ha molto lavorato sull’impasto strutturale che Marivaux affida al suo vocabolario. Il Settecento implicito in appellativi del tipo ‘servo’ o ‘padrone’ a cui ci riferivamo nelle prime righe è stato, ad esempio, messo in sordina per lasciar spazio a un codice impiegatizio capace di assorbire la piccola comunità della commedia in un mondo del lavoro prossimo al nostro, e che come il nostro abbia esperienza di crisi collettive e di manovre finanziarie indispensabili per riassestare i bilanci. Per questo motivo siamo stati indotti a immaginare che due grandi famiglie, due potenti dinastie, tentino una fusione societaria confidando in un matrimonio di convenienza tra i rispettivi rampolli a cui le nozze non verranno espressamente imposte, ma quasi. Un ‘quasi’ decisivo, poiché è qui che ha sede il cuore narrativo del Gioco, in questa ipocrisia di fondo per cui l’amore che provvidenzialmente avvincerà Silvia e Dorante consentirà un’apparenza di legittimità morale a un esito che, altrimenti, c’è da pensare sarebbe avvenuto comunque. Così, negli infingimenti e negli inganni orditi dalle autorità dominanti (gli adulti, i padri), la materia sentimentale e romantica darà l’illusione di prendere il sopravvento vestendo con parvenze di natura la grande macchina affaristica che in realtà manovra le cose del mondo |
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AL TEATRO MENOTTI DI MILANO “OCCIDENTE SOLITARIO” DI MARTIN MC DONAGH CON CLAUDIO SANTAMARIA E FILIPPO NIGRO
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Sul palco del Teatro Menotti Claudio Santamaria e Filippo Nigro portano in scena il rapporto burrascoso tra due fratelli, sullo sfondo di un villaggio irlandese. Il racconto noir di Martin Mcdonagh è uno spaccato di vita reale, inquietante e cinico. I rapporti tra i personaggi sono portati all’estremo e il dramma diventa una commedia nera, dove il delirio e la stravaganza sono tessuti attraverso un umorismo eccentrico e ironico. Al centro della pièce due fratelli in eterno conflitto per la recente morte del padre, nell´impossibilità di vivere senza dispute e aggressioni in un’atmosfera quotidiana fatta di litigi e piccole vendette. Uno dei fratelli pensa solo a marcare con la sua iniziale tutto quello che c’è in casa per sottolineare al fratello le sue proprietà, a cominciare dalla sua collezione di statuine religiose fino alla stufa a legna di cui ne controlla l’uso. L’altro pensa solo a scroccare cibo partecipando ai funerali solo per i buffet o, meglio ancora, facendo dispetto al fratello mangiando i suo pacchetti di patatine. Frequentatore assiduo della casa è il giovane prete locale, fragile, debole, che beve come una spugna, spesso in compagnia dei due fratelli, di cui cerca invano di appianare la relazione avendo paura che le loro piccole liti finiscano in una strage insanguinata e irreparabile, ma i suoi consigli non saranno mai ascoltati. L’unica figura femminile in mezzo a questo sfacelo è una giovane ragazza, che fa il corriere del villaggio vendendo whisky a domicilio. È lei che, tentando di confortare il prete turbato, gioca con una miscela toccante di ingenuità e di malizia celando un interesse nascosto, ma il prete ormai riconosce il suo fallimento: non essere riuscito a portare avanti la sua missione, dare forza e speranza fra i suoi parrocchiani. Travolto dalla sua depressione compierà un gesto estremo... A Coleman, Santamaria dà un tono sornione e malandrino; a Valene, Nigro ne dà uno di ebetudine, da ubriaco leggero ma cronico. Comunque, entrambi in pari misura ci conquistano e, con Mary e con Padre Welsh, ci strappano dalla nostra ignavia di spettatori. Corriere della Sera - Franco Cordelli Commedia di invettive domestiche con sottofondo simbolico, dunque, nella tradizione di Strindberd e Albee, brillantemente sostenuta dall´umorismo nero del dialogo e dalla scattante interpretazione di Claudio Santamaria e Filippo Nigro per la regia di Juan Diego Puerta Lopez. La Stampa - Masolino d’Amico Martin Mcdonagh (Camberwell, 26 marzo 1970) regista, sceneggiatore e commediografo inglese. Nato nei pressi di Londra da genitori irlandesi, vive la sua gioventù nella capitale inglese, ma rimane fortemente legato alla sua terra d’origine, tanto da ambientarvi tutti i suoi lavori teatrale. Con la sua prima opera, The Beauty Queen of Leenane, ottiene numerosi riconoscimenti internazionali. Il successo ottenuto lo induce a scrivere i due episodi successivi della storia, A Skull in Connemara e The Lonesome West (Occidente Solitario, 1997), dando vita così a una trilogia, The Leenane Trilogy. La sua seconda trilogia The Aran Islands Trilogy, lo consacra a pieno titolo come commediografo di successo, garantendogli una serie di riconoscimenti in tutto il mondo. Tra le altre opere ricordiamo The Pillowman (2003), che ottiene un Laurence Olivier Award, uno dei riconoscimenti più prestigiosi del teatro inglese. L´esordio nel mondo del cinema avviene nel 2005 con il cortometraggio Six Shooter, da lui scritto e diretto, grazie al quale riesce ad aggiudicarsi il suo primo Academy Award. A tre anni di distanza scrive e dirige la pellicola In Bruges - La coscienza dell’assassino con gli attori Colin Farrell, Ralph Fiennes e Brendan Gleeson. Il film si aggiudica un Bafta e un British Indipendent Film Awards come miglior sceneggiatura, una nomination agli Oscar e un Golden Globe, assegnato a Colin Farrell come miglior attore protagonista. Mcdonagh ritorna al genere della commedia nera anche con il recente 7 psicopatici, presentato al Toronto International Film Festival nel settembre 2012 |
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MILANO (TEATRO NAZIONALE): DAL 2 FEBBRAIO I LEGNANESI PRESENTANO "LASCIATE CHE I PENDOLARI VENGANO A ME"
DI FELICE MUSAZZI E ANTONIO PROVASIO CON
ANTONIO PROVASIO, ENRICO DALCERI, LUIGI CAMPISI
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Un viaggio lungo una stagione teatrale che conquisterà Milano a colpi di risate e irresistibile comicità Dopo il grande successo della scorsa stagione, che li ha confermati protagonisti assoluti del panorama teatrale con 120.000 spettatori, I Legnanesi si preparano a invadere con la loro carica di comicità il Teatro Nazionale per l’immancabile e attesissimo appuntamento milanese. Dal 2 febbraio saranno in scena con il nuovo spettacolo Lasciate che i pendolari vengano a me. Il titolo, per la prima volta in italiano e non in dialetto lombardo, riprende quello di una rivista ricevuta in eredità da Felice Musazzi con contenuti inediti, sempre caratterizzati da uno sguardo all’attualità. Restano invece invariati i protagonisti ormai entrati nella tradizione ed amati dal pubblico - la Teresa, Mabilia e Giovanni - e l’ambientazione, ovvero quel “cortile” che ha caratterizzato la vita dell’Italia non solo in Lombardia: il regno delle donne, dei ragazzi, degli amori e dei litigi, delle invidie, dei problemi di tutti i giorni, dove però, in fin dei conti, tutti vivono in armonia e serenità. Antonio Provasio, insieme a Enrico Dalceri e Luigi Campisi e a tutto il resto della Compagnia è orgoglioso di tornare a incontrare il pubblico milanese che da sempre ha riservato a I Legnanesi un seguito e un affetto unico: “Milano è un po’ la nostra seconda casa, immancabile nelle nostre stagioni. Quest’anno l’attesa è stata un po’ più lunga, anziché debuttare come negli anni passati a Capodanno arriveremo infatti al Teatro Nazionale a febbraio, ma siamo sicuri che il nostro pubblico “storico” e tanti nuovi spettatori verranno a trovarci in questo splendido teatro. La nostra promessa è far trascorrere loro oltre due ore di comicità irresistibile”. Forti della solida tradizione popolare su cui basano i loro spettacoli, da oltre sessant’anni I Legnanesi entusiasmano spettatori di tutte le età e propongono un singolare mix di italiano e dialetto lombardo per conquistare ed appassionare anche i più giovani e il pubblico di altre regioni, oltre ad essere stimati e riconosciuti dai critici teatrali. Il segreto del loro successo sta nella spontaneità della recitazione, capace di far rivivere la tradizione della vita del cortile a chi l’ha vissuta e di raccontarla attraverso una comicità pulita, senza volgarità, dedicata alla gente comune. --- La stagione 2012/2013 per I Legnanesi, dopo il conferimento in agosto del “Premio Walter Chiari” alla carriera, è costellata di importanti novità che testimoniano la vitalità di una realtà teatrale che ormai spazia ben oltre i confini lombardi. Il tradizionale appuntamento con il teatro di Rai 5 ha portato oltre 200.000 spettatori tv lo scorso anno con la prima visione dello spettacolo Sem nasù par patì... E patem. Rai5 ha rappresentato una spinta determinante permettendo al pubblico di tutta Italia - come testimoniato anche dal sempre crescente seguito sulla pagina ufficiale di Facebook - di conoscere e farsi contagiare dall’irresistibile comicità senza confini de I Legnanesi. Dopo la calorosa accoglienza ricevuta poi la scorsa stagione a Firenze e Torino, I Legnanesi si spingeranno quest’anno alla “conquista” di Roma. Il Teatro Sistina, “tempio” del teatro italiano, li accoglierà per una serata-evento il 19 aprile 2013. Si tratta, in effetti, di un ritorno a Roma dopo oltre 40 anni: era il 1970 quando i fondatori Felice Musazzi e Tony Barlocco portarono al Sistina Chi vusä pusè la vacca l´è sua... E c’è un po’ di commozione tra I Legnanesi nel ricordare Musazzi che, dopo una settimana di tutto esaurito e l’apprezzamento di personaggi del calibro di Luchino Visconti e Federico Fellini, prendeva in giro bonariamente il pubblico romano che spesso, a fine spettacolo, esclamava: “Vedi un po’questi francesi!”. Un´evoluzione naturale quella dei Legnanesi che grazie ai loro inarrestabili successi stanno sfumando la loro dimensione provinciale a favore di una a forte connotazione nazionale. Sinossi Nel cortile - più precisamente nel giardino - della famiglia Colombo inizia a sgorgare uno strano liquido chiaro…cosa potrà mai essere? È acqua! Ma non una comunissima acqua potabile, bensì un’acqua miracolosa! La famiglia Colombo pensa così di aver risolto tutti i suoi problemi economici: la gioia di tutti è incontenibile, la Mabilia coinvolgerà nel nuovo business anche il fidanzato, la Teresa si sentirà finalmente una donna in carriera, e tutti cercheranno di imbottigliare e vendere questo elisir di lunga vita. Arriveranno nel cortile, interessati all’acquisto, addirittura i nuovi ricchi, Russi e Arabi. Sul più bello, però, lo Stato Italiano allungherà le mani sul podere della famiglia Colombo e così ogni sogno di ricchezza svanirà…. Tramontati i sogni di gloria, la famiglia Colombo, visti i tempi di crisi, dovrà perciò trovarsi in fretta un lavoro per arrivare a fine mese. Teresa, Mabilia e Giovanni verranno assunti in un call center fuori città: per i tre protagonisti inizierà così una nuova avventura da pendolari e, per far valere i propri diritti nella giungla del mercato del lavoro, arriveranno a coinvolgere perfino il sindacato con un finale tutto da scoprire!!! Anche questa volta i tre strepitosi protagonisti (Antonio Provasio-teresa, Enrico Dalceri-mabilia e Luigi Campisi-giovanni) racconteranno dunque le loro vicende quotidiane, universali, semplici ma profonde allo stesso tempo con quella vìs comica che li contraddistingue. Oltre due ore di spettacolo tutto al maschile (insieme alla famiglia Colombo, sul palcoscenico, anche 10 personaggi della tradizione e 10 scatenati “boys”), tra il cortile e momenti musicali, scene sfavillanti, uno scintillante omaggio a Moira Orfei e un quadro tutto dedicato a Roma con un’imponente Fontana di Trevi sullo sfondo e costumi sfarzosi, fino al gran finale in smoking |
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MILANO (TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI ): GRAN GALA´ - ANGELI SULLE PUNTE - PASSI A DUE E ASSOLI TRATTI DAL REPERTORIO CLASSICO
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Ritorna dopo il grande successo di pubblico e di critica all’Arena di Verona ed in esclusiva per il Teatro Arcimboldi, il Gran Galà Angeli sulle Punte con la regia di Caterina Calvino Prina e la produzione di Aub e Fc. Ballerini solisti provenienti dai più grandi Teatri dell´Opera dei paesi dell’Est si alterneranno interpretando passi a due e variazioni tratti dai principali balletti di repertorio con un programma completamente nuovo e ricco di emozioni. Un grande evento, uno spettacolo di altissimo livello tecnico e qualitativo sulle scene di un teatro simbolo di cultura ed apertura verso un pubblico sempre più ampio e vario. Andrei Batalov e Valeria Martynyuk dal Mariinsky Theatre, Mikhail Martynyuk e Aleksandra Timofeeva del Kremlin Ballet, Olga Kifyak e Jan Vanja dal Teatro dell’Opera di Kiev, Egor Scepaciov e Nadejda Scepaciova dal Teatro dell’Opera di Chisinau e Katerina Kalchenko e Vasilii Bogdan sempre dal Teatro dell’Opera di Kiev presenteranno passi a due tratti da Don Quixote, Le Corsaire, La Bella Addormentata, Lo Schiaccianoci ed altri balletti conosciuti per la loro importanza nella tradizione più pura della danza classica. Uno spettacolo che ha infatti come scopo quello di avvicinare il pubblico, anche meno esperto, alla bellezza di quest’arte con i momenti più coinvolgenti dei più famosi e conosciuti balletti di repertorio. E non a caso attraverso l’arte, l’eleganza, la professionalità, l’altissimo livello tecnico di primi ballerini e solisti provenienti dall’est Europeo, culla e patria di una tradizione riconosciuta in tutto il mondo. Venerdi 1 Febbraio ore 21 Sabato 2 Febbraio ore 16 e ore 21 Teatro degli Arcimboldi Viale dell’Innovazione 20 – Milano Biglietti: da 10,00 € a 35,00 € (più diritti prevendita) www.Ticketone.it Biglietteria Teatro degli Arcimboldi Dal lunedi al venerdi dalle 10.00 alle 18.00 Tel. 02.64112212 - 214 Sono previste riduzioni per gruppi, giovani, anziani e scuole danza. Info: gruppi@ipomeriggi.It 02.641142213 www.Accademiaucraina.it |
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MILANO (PICCOLO TEATRO GRASSI): IL PIRANDELLO DI VETRANO E RANDISI TROVARSI CON MASCIA MUSY IN SCENA UNA COMPAGNIA DI OTTO ATTORI PER UNA DELLE COMMEDIE MENO FREQUENTATE DELL’AUTORE SICILIANO - DAL 29 GENNAIO AL 3 FEBBRAIO |
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Enzo Vetrano e Stefano Randisi portano in scena al Piccolo Teatro Grassi, dal 29 gennaio al 3 febbraio, Trovarsi, dramma di un’attrice la cui identità è in crisi tra la volontà di essere e la necessità di apparire. Dal 1976 Enzo Vetrano e Stefano Randisi formano una consolidata coppia artistica. Degli ultimi anni è il grande amore per le opere di Luigi Pirandello. In questa occasione hanno scelto una commedia tra le meno frequentate dell´autore agrigentino. Il personaggio centrale è un’attrice, Donata Gensi, un personaggio “puro” ed “autentico”, come le attrici che Pirandello ammirava come incarnazione dell’Arte. La verità che Donata sa esprimere sul palcoscenico è così credibile che, ad esempio, nessuno reputa possibile che la donna che ama con tale trasporto e naturalezza sulla scena non abbia mai avuto quella esperienza nella sua vita privata. E quando ciò accade, quando Donata si abbandona a un amore assoluto e si scopre a rifare quegli stessi gesti che aveva istintivamente fatto sul palcoscenico si chiede con paura se Elj - il suo amante giovane, appassionato, ma fatalmente immaturo - potrà capire la differenza tra la donna e l’attrice. Ancora una volta, attraverso una storia che usa come paradigma una vicenda teatrale, Pirandello affronta tematiche che riguardano il modo di relazionarsi tra gli uomini, la verità di cui il palcoscenico può essere il più autentico testimone contrapposta alle ipocrisie e ai pregiudizi alimentati da una società malata. Nella riscrittura di Vetrano e Randisi questo spettacolo, che vede impegnati otto attori sul palcoscenico, è un viaggio all’indietro nel tempo, un sogno in bilico tra maschera e vita dentro la mente di Pirandello, tra la vecchiaia da cui vorrebbe fuggire e la giovinezza dell’amante di Donata, tra saggezza e impazienza, tra rimpianti e incomprensioni. Lui che ha scritto Trovarsi per Marta Abba vive nel terrore che qualcuno, giovane e impetuoso come Elj, possa arrivare da lontano e portargliela via. Una nuova sfida per i due registi, che hanno trovato in Mascia Musy l’artista ideale per dare corpo a questo racconto teatrale, affiancandole gli attori storici della compagnia pirandelliana che negli ultimi anni hanno portato in scena L’uomo, la bestia e la virtù, Pensaci,giacomino! e I giganti della montagna |
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MILANO (TEATRO OSCAR): LE VOCI DELLA SHOAH - COME UN ERMELLINO NEL FANGO - 29 E 30 GENNAIO
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Fare Resistenza, non commuovere ma far pensare: Come Un Ermellino Nel Fango dell’Associazione culturale L’arte del Presente ospite al Teatro Oscar il 29 e 30 gennaio 2013, in occasione della Giornata della Memoria, è uno spettacolo che dice parole di sopravvisuti, parole sopravvisute. Per ricordare i milioni di persone che sono state assassinate dai nazisti nei campi di concentramento, lo spettacolo ricorda dando voce ai testimoni: Liliana Segre, nata nel 1930, una delle ultime testimoni della Shoah che in una Milano indifferente, a 13 anni, percorse tutti i gradini della persecuzione fino alla deportazione ad Auschwitz; Tadeusz Borowski, polacco, che nel ‘43 fu internato ad Auschwitz, poi a Dachau dove si suicidò nel ’51, e che, tra critiche feroci, viene ritenuto uno dei massimi scrittori polacchi. Due attrici e una danzatrice, l’intreccio di parole, musica e movimento, per ricordare e affermare che l’amore per la vita e la speranza sono più forti della violenza e della morte. “Noi siamo nati con questa eredità di male e dobbiamo tenerne viva la memoria, altrimenti ci si sfaccia la casa, i nostri nati storcano il viso da noi. Così nutriamo la nostra coscienza civile, sentiamo lo stretto legame tra disagio e società, facciamo conoscere ai giovani la storia da cui veniamo, e stiamo all’erta perché non possiamo diventare attori in futuro di simile orrore; infine impariamo a essere consapevoli del peso delle nostre scelte”. Dorotea Ausenda --- Appuntamenti 29 gennaio 2013, Teatro Oscar, ore 22 Incontro per il Giorno della Memoria con Dorotea Ausenda, regista e attrice e Antonio Ferrari, editorialista del Corriere della Sera --- Il Progetto Donneteatrodiritti Il progetto speciale Donneteatrodiritti (Dtd), ideato da Annig Raimondi, giunge quest’anno alla sua 4° edizione. Un progetto di rete, artistico e sociale, che parla di diritti e libertà e che quest’anno sviluppa il discorso Tra Palcoscenico e Potere al femminile, nei secoli: come il Potere ha influito sulla vita (intesa sia come ‘vissuto’, ma anche come palcoscenico propagandistico) e sulle opere di donne-autrici, militanti o comunque impegnate, scrittrici, artiste o studiose. Scrivono diari, romanzi, biografie e autobiografie, pièce teatrali, rilasciano dolorose testimonianze, diffondono il loro sapere rischiando il linciaggio, ma anche, in epoca antica, arrivano al Potere e rivoluzionano, nel bene e nel male, l’immagine della donna. Parte del progetto seguiranno gli spettacoli: Ipazia. La Nota Più Alta - dall’1 al 10 febbraio 2013, sulla filosofa Ipazia vissuta nel Iv secolo dopo Cristo ad Alessandria d’Egitto e per finire Teodora - dal 20 al 22 marzo 2013, uno spettacolo sull’imperatrice Teodora. Il Progetto Donneteatrodiritti (Dtd) è creato in collaborazione con Scenaperta, Compagnia Tra un atto e l’altro, Farneto Teatro, Fondazione Cineteca Italiana, Associazione Chico Medes, Cetec (Centro Europeo Teatro e Carcere). Info: Teatro Oscar - 29 e 30 gennaio 2013 - Progetto Donneteatrodiritti - Giornata della Memoria - Come Un Ermellino Nel Fango - testi di Liliana Segre, Tadeusz Borowski - Regia Dorotea Ausenda e Marco Meola - Con Daniela Borghetti, Margareth Locorotondo, Dorotea Ausenda - Direzione tecnica Marco Meola - Coreografia Margareth Locorotondo - Produzione L’arte del Presente; Teatro Oscar, Via Lattanzio 58, 20137 Milano - tel: 02.36503740 - www.Pacta.org - biglietteria@pacta.Org - infoteatro@pacta.Org |
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MILANO (TEATRO LEONARDO DA VINCI): QUELLI DI GROCK
PRESENTA
AMLETO
DAL 30 GENNAIO AL 10 FEBBRAIO 2013
LIBERAMENTE TRATTO DALL’OMONIMA TRAGEDIA DI WILLIAM SHAKESPEARE
CON FRANCESCO ALBERICI, FRANCESCA DIPILATO, ANDREA LIETTI,
SABRINA MARFORIO, SARAH PAOLETTI, ISABELLA PEREGO
MUSICHE GIPO GURRADO
DISEGNO LUCI MONICA GORLA
SCENE E COSTUMI MARIA CHIARA VITALI - ASSISTENTE ALICE DI NUZZO
REGIA SUSANNA BACCARI, CLAUDIO ORLANDINI
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Essere. Subito e all’istante. Amleto è un testo straordinario sulla vita e sulla morte, che da quattro secoli sconvolge ogni volta come la rivelazione di un mistero e Quelli di Grock ha deciso di affidarne l’interpretazione all’energia e alla freschezza di giovani attori, diretti da Susanna Baccari e Claudio Orlandini. In un impianto scenico volutamente minimale, mutevole ed essenziale, campeggiano i colori della croce danese bianca su sfondo rosso, e il palcoscenico si riempie e si svuota di presenze e di spettri immaginati. Travolti nel vortice delle paure di Amleto e Ofelia e nel loro tragico destino, i figli protagonisti sentono l’urgenza di raccontare quel che hanno visto accadere nel castello di Elsinor, sotto i loro occhi. Sei attori e due i registi che insieme scelgono di cimentarsi nell’impresa di una messa in scena del capolavoro di Shakespeare. In questo Amleto rimane la tragedia della non azione, il dramma familiare, e l’impossibilità dell’amore. Le parti non sono assegnate: siamo a teatro. Sulla scena solo gli attori, che corrono senza sosta, che come fedeli servitori continuano ad indossare e abbandonare gli abiti dei personaggi per occuparne subito di nuovi. Le parole, proprio quelle di Shakespeare, saranno il ritmo del respiro e delle gambe, racconteranno il bisogno di amore e di amicizia incondizionati e, per ogni dubbio e ogni attimo perso o rimandato, faranno capire che sarebbe bastato aprire gli occhi dall’inizio sul mondo per rispondere una volta per tutte: essere. Essere subito e all’istante. Per informazioni e prenotazioni: · Teatro Leonardo da Vinci – Via Ampère 1, angolo piazza Leonardo da Vinci, Milano 02 26.68.11.66 dal lun al sab dalle 15.30 alle 19.30 - biglietteria@teatroleonardo.It È possibile prenotare anche sul nuovo sito www.Teatroleonardo.it |
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MONTICHIARI: GRAN TROFEO D´ORO DELLA RISTORAZIONE - VII EDIZIONE - DAL 24 AL 26 FEBBRAIO |
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E´ la Vii edizione, dal 24 al 26 febbraio al Centro Fiera del Garda di Montichiari (Bs) del Campionato Internazionale di cucina, che vede la disfida fra scuole alberghiere di ogni parte d´Italia. Il Gran Trofeo d´Oro della Ristorazione Italiana è ai nastri di partenza e il tema scelto per questa settima edizione sarà "La scoperta di un territorio passa anche attraverso la conoscenza della storia culinaria fatta di prodotti tipici, usi e tradizioni. Il ristorante, luogo cult per la valorizzazione dei prodotti agricoli del territorio e sinonimo di marketing del territorio". Saranno 20 gli istituti di formazione alberghiera europea impegnati nella competizione, che vedrà una giuria di cuochi e giornalisti, presieduta dal maestro del dolce Iginio Massari, giudicare le seguenti prove: Concorso internazionale di Cucina; Concorso internazionale del servizio di sala; Concorso internazionale del servizio di Formaggio; Concorso internazionale "Ambasciatori del territorio bresciano"; Concorso internazionale "I Corti Del Gran Trofeo - Brescia terra di profumi, colori e sapori"; Concorso internazionale "A Tavola nelle regioni d´Europa" Il Gran Trofeo si propone di valorizzare il territorio e i prodotti della provincia bresciana attraverso la formazione e la consapevolezza dell´importanza dell´attività ristorativa per gli studenti in sinergia con i produttori bresciani, con l´intento di sviluppare un percorso umano e culturale legato alla cultura enograstronomica italiana in un´ottica di rilancio del mondo della ristorazione professionale. A questo proposito la competizione è intesa come stage/tirocinio professionalizzante, dalla grande valenza formativa; con la stessa finalità è stata previsto un corso di aggiornamento per i docenti delle squadre selezionate, previsto per la terza settimana di gennaio 2013. Queste le scuole in gara: Ipssar F. Todaro Rende (Cs); Ipseoa Raffaele Vivinai Castellammare di Stabia (Na); Ipssct e "Aldo Moro" Montesarchio (Bn); Ipsar Axel Munthe Capri (Na); Iis Bartolomeo Scappi Castel San Pietro Terme (Bo); Ipssar Orio Vergani Ferrara ; Isis "Bonaldo Stringher" Udine; Rijnijssel Vakschool Wageningen Arnhem Olanda; Ipsseoa G. Minuto Marina di Massa; Ipsar Carlo Porta Milano; Istituto Alberghiero Vincenzo Dandolo Bagnano di Corzano (Bs); I.p.s.s.a.r. "A. Panzini" Senigallia (An); Scuoal Alberghiera Di Lezha Lezha Albania; Cnos-fap S. Benigno Canavese (To); Iis Nicola Moccia Nardò (Le); Ist.istr.sup. Enrico Medi Randazzo (Ct); Ipssar Pietro D´abano Abano Terme (Pd); Ipssar Massimo Alberini Lancenigo di Villorba (Tv); Ipssar P.artusi Recoaro Terme (Vi); Nstu Novosibirsk Russia Il Campionato è organizzato dalla Provincia di Brescia - Assessorato Agricoltura, Alimentazione e Agriturismo, Cast Alimenti - La Scuola di Cucina, Alma - La scuola internazionale di cucina italiana |
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MILANO (TEATRO CARCANO): LA TELA DEL RAGNO DI AGATHA CHRISTIE - DAL 6 FEBBRAIO |
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Torna al Teatro Carcano, dopo il successo della passata
stagione con Trappola per topi, la compagnia Attori & Tecnici con la nuova
produzione LA TELA DEL
RAGNO, uno dei lavori più brillanti e originali nati
dall’ingegno diabolico di Agatha Christie, un cocktail esplosivo con tutti gli
ingredienti tipici della commedia inglese di genere giallo.
Scritto nel 1954, il testo fu commissionato alla Christie da
un’attrice ai tempi molto famosa, Margaret Lockwood, desiderosa di abbandonare
i ruoli da cattiva che le venivano solitamente assegnati. La Christie,
all’epoca fresca del successo di Trappola per topi, la accontentò ritagliando
anche una parte per la figlia adolescente dell’attrice. Nel 1960 ne fu tratto
un film interpretato da Glynis Johns e diretto da Godfrey Grayson.
Nell’abitazione londinese di Harry e Clarissa Hailsham
arrivano tre ospiti: Sir Rowland Delahaye, Hugo Birch e Jeremy Warrender.
Mentre Harry è fuori per affari, Clarissa riceve la visita di Oliver, che in
seconde nozze ha sposato la prima moglie di Harry, Miranda. Oliver insiste
perché la
figliastra Philippa vada a vivere con la madre, ma Clarissa
non è d’accordo. La tensione sale quando, poco dopo l’uscita di scena di Oliver,
Clarissa attraversa il soggiorno e si imbatte nel cadavere di uno sconosciuto.
Che fare? Harry tornerà a breve con un altro ospite di riguardo e la donna
decide di chiedere aiuto agli altri per far sparire il corpo. Ma proprio mentre
si accingono a portarlo fuori, suonano alla porta: è la polizia. Inizia
così una lunga serie di interrogatori durante i quali i vari personaggi
raccontano storie sempre più strampalate e contraddittorie, mentre gli
investigatori li incalzano mettendoli in difficoltà: cosa è successo? che cosa
hanno da nascondere? chi è il
morto, perché e da chi è
stato ucciso? Info e prenotazioni: Teatro Carcano – corso di Porta Romana, 63 – 20122 Milano - tel 02 55181377 – 02 55181362 - www.teatrocarcano.com - info@teatrocarcano.com
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ROMA: OUTDOORS EXPERIENCE - SI RINNOVA L’APPUNTAMENTO PIU’ ATTESO PER IL CENTRO SUD - DAL 20 AL 24 FEBBRAIO |
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Dal 20 al 24 febbraio alla Fiera di Roma cresce la voglia della bella stagione Manca poco più di un mese all´inizio di Outdoors Experience. La manifestazione, giunta alla terza edizione, si conferma fra gli appuntamenti più attesi per gli appassionati del turismo itinerante e della vacanza all´aria aperta. Molti i marchi presenti alla Fiera di Roma proposti dai dealer anche grazie al contributo della Camera di Commercio di Roma che in questo modo lancia un segnale importante per il sostegno del settore. Grande attesa per il Camper Fest organizzato da Assocampi. In programma proposte di itinerari turistici alla scoperta di Roma e delle realtà limitrofe; si concluderà con una visita alla Basilica di San Pietro in Vaticano e con la partecipazione alla recita dell’Angelus domenicale; il Santo Padre volgerà il suo saluto ai camperisti presenti ed impartirà la sua benedizione (info e prenotazioni (assocampi@assocampi.It) Cresce e si perfeziona poi la parte dedicata agli sport all´aria aperta con dimostrazioni, tornei e contest che coinvolgeranno, nei giorni feriali, anche i ragazzi delle scuole di Roma Molte più notizie, informazioni e curiosità, potrete trovarle sul sito della manifestazione www.Outdoorsexperience.it o sulla pagina facebook http://www.Facebook.com/fieraoutdoors.roma Outdoors Experience Fiera di Roma dal 20 al 24 febbraio. Accendi la tua voglia di vacanze. Segreteria organizzativa: 0686200792 - segreteria.Organizzativa@gruppopublimedia.it |
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ORVIETO (TEATRO MANCINELLI): LE MUSICHE DI VIRGINIO ZOCCATELLI - DOMENICA 27 GENNAIO, ORE 17 |
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Le musiche di Virginio Zoccatelli per il balletto “Giulietta e Romeo... L’amore continua” arrivano al Teatro Mancinelli di Orvieto(tr), domenica 27 gennaio 2013 ore 17.00 Info: Teatro Mancinellicorso Cavour 122, Orvieto (Tr)tel: 0763 340422 (uffici), 0763 340493 (biglietteria)Fax: 0763 340418info@teatromancinelli.It biglietteria@teatromancinelli.it www.teatromancinelli.it Orario biglietteria:giovedì, venerdì e sabato, 10 - 13 / 16 - 18 e 2 ore prima di ogni spettacolo Prezzo biglietti:Posto unico euro 15 + euro 2 prevendita Ridotto Soci Tema euro 10 Le musiche di Virginio Zoccatelli arrivano in terra umbra, domenica 27 gennaio 2013 alle 17.00, al Teatro Mancinelli di Orvieto (Tr). Prima data nel 2013 per la tournèe italiana dello spettacolo di danza “Giulietta e Romeo...l’amore continua”, nuova produzione della compagnia Rbr Dancecompany. La colonna sonora del nuovo balletto è stata commissionata a Virginio Zoccatelli, che firma nello spettacolo anche l’elaborazione drammaturgica, le cui composizioni spaziano dalla musica “seria”, al teatro musicale per ragazzi (Premio Abbiati 2008), ed alle colonne sonore per radio e televisione (per le edizioni Rai Trade e Gdm Music), dal regista e coreografo Cristiano Fagioli e dalla coreografa Cristina Ledri.“l’intenso rapporto artistico e umano con Fagioli e Ledri ha prodotto una drammaturgia e una narrazione fantastica e ricca di dettagli - racconta Zoccatelli – e le musiche nate da questo sodalizio artistico risultano eclettiche e si ispirano a sonorità di colonne sonore del cinema di Hollywood, a sonorità neoclassiche e a brani dal sapore minimalista conditi con l’elettronica e con ricche sezioni ritmico- percussive.”L’immortale storia d’amore tra due adolescenti raccontata da “Giulietta e Romeo” di Shakespeare, classico della letteratura, del teatro, della musica e della danza, che conta oltre settecento “rivisitazioni”, è il punto di partenza da cui si sviluppa una storia struggente proiettata verso nuove possibilità narrative e sentimentali. Riprendendo da dove W. Shakespeare aveva interrotto la sua narrazione si immagina di dare a Giulietta e Romeo la possibilità di “rifarsi” e di “rivivere” in una condizione ultraterrena la loro contrastata e sventurata storia d’amore.In un alternarsi sulla scena tra momenti individuali, sensuali passi a due a cui seguono scene collettive talvolta estremamente dilatate, altre volte al contrario assai concitate attraverso ritmi energici e ossessivi, gestualità inedite e soluzioni coreografiche insolite.La musica di Zoccatelli risulta estremamente versatile e racchiude una esplicita forza comunicativa, arricchita da orchestrazioni attente alle sfumature di immagini ed emozioni.Una grande novità, inoltre, è rappresentata dalla presenza di musicisti in scena, pensata nell’intento di far partecipare anche gli strumentisti alla corporeità collettiva del gruppo danzante.Lo spettacolo è arricchito, infine, dai preziosi costumi pensati e realizzati da Renato Gastaldelli e Cristina Ledri, dai sapienti e spettacolari effetti luce a cura di Andrea Grussu e dalle significative immagini che accompagnano lo spettacolo.Alcuni brani presenti nella colonna sonora dello spettacolo di danza portano la firma di Diego Todesco e Sonia Ballarin, giovani compositori e assistenti di Zoccatelli.lo spettacolo verrà portato in tournèe, nella stagione 2012-2013, nei maggiori Teatri italiani di Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Liguria, Marche, Puglia e Sardegna (per maggiori informazioni sulla tournèe è possibile consultare il sito: www.Rbrdancecompany.it ) |
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BITAS 2013, APERTE ISCRIZIONI A CONFERENZA INAUGURALE E SEMINARI
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Sono aperte le iscrizioni per buyer, seller e per chi intenda partecipare alla conferenza inaugurale e ai seminari di Bitas 2013, Borsa internazionale del Turismo attivo in Sardegna, che si terrà dal 12 al 17 marzo a Bosa, organizzata dall´assessorato regionale del Turismo e dall´agenzia Sardegna Promozione. Si tratta del quarto appuntamento (l´edizione del 2012 si era tenuta a Nuoro dal 30 marzo al 3 aprile 2012) di una manifestazione che vuole favorire l´incontro tra offerta turistica sarda e domanda nazionale e internazionale nell´ambito del Turismo Attivo. Bitas è l´evento che ogni anno promuove la Sardegna come destinazione ideale per i turisti viaggiatori che amano vivere da protagonisti la vacanza, combinando passioni per natura, sport e cultura, grazie a ingredienti unici quali bellezza e varietà dei paesaggi, clima mite durante quasi tutto l’anno e ospitalità di una popolazione depositaria di tradizioni millenarie. Le iscrizioni riguardano seller e buyer per le contrattazioni e per gli operatori, amministratori, studenti e visitatori che intendano partecipare alla conferenza inaugurale e ai seminari, che si svolgeranno con la formula della tavola rotonda: la mattina il seminario sulle destinazioni cicloturistiche e il pomeriggio il seminario sull´esperienza turistica. I moduli di iscrizione ai vari eventi, i programmi e tutti i dettagli dei seminari sono scaricabili dal nuovo sito web della Bitas 2013 (www.Bitas2013.it ), dove si possono trovare anche tutte le novità della quarta edizione della Borsa |
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WOMAN’S WEEK LIVIGNO |
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Livigno si tinge di rosa, una settimana dal 26 al 1 febbraio la Woman´s Week renderà la donna protagonista, dove sconti, privilegi, e coccole soddisferanno ogni sua esigenza. Blog downtown nuovissimo punto vendita nel pieno centro di Livigno riserverà alle sue clienti un regalo speciale, una vetrina in onore della donna più famosa al mondo, Barbie. L´ esposizione realizzata avrà le più importanti Barbie Collection del panorama mondiale. Non vi resta che decidere di pensare a voi, e perché no soggiornare in relax dopo una giornata di sci e shopping all´ Hotel Piccolo Tibet, un ambiente intimo e accogliente, a misura di casa. Per maggiori info: Www.livigno.eu - Www.facebook.com/blogfashiondonna - Www.piccolotibet.it |
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AL VIA LE GIORNATE DELLO “SPIRITO CIVICO”: A FIRENZE CONFERENZA DEL NOTO STUDIOSO MAURIZIO VIROLI |
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Firenze – Un percorso itinerante di incontri e dibattiti per valorizzare e motivare la partecipazione attiva e vitale dei cittadini alla vita democratica. E’ questo il contenuto delle “Giornate dello spirito civico” che si aprono , venerdì 25 gennaio, a Firenze con un incontro in programma alle ore 17 al cinema Odeon di Piazza Strozzi. Protagonista il noto studioso e saggista Maurizio Viroli. Docente di Teoria Politica all’Università di Princeton e direttore dell’Istituto studi mediterranei dell’Università della Svizzera italiana, Viroli è autore di numerosi volumi, tradotti in molte lingue, tra cui cui L’italia dei doveri, “Dialogo interno alla repubblica”, “La libertà dei servi” e il più recente “Scegliere il principe – i consigli di Machiavelli al cittadino elettore”. E certamente anche la figura di Machiavelli sarà al centro dell’intervento di domani e resterà idealmente presente in tutte le giornate dello spirito civico che, non a caso, prendono il via nel 500° anniversario dalla pubblicazione del “Principe”. La conferenza di Maurizio Viroli, sul tema “Il bene della Repubblica e i doveri del cittadino” sarà seguita da un concerto di musica da camera della Scuola di Musica di Fiesole diretto dal maestro Edoardo Rosadini: in programma musiche di Wolfgang Amadeus Mozart. Le giornate dello spirito civico proseguiranno sabato 26, presso l’Auditorium di S. Apollonia, Via San Gallo 25. La seconda giornata sarà dedicata al tema “Religione Civile, Democrazia e Populismo. A proposito di Machiavelli e Savonarola”. Sul tema interverranno Michele Ciliberto (titolare della cattedra di Storia della filosofia moderna e contemporanea alla Scuola Normale di Pisa) e Adriano Prosperi (storico, docente della Scuola Normale di Pisa) con letture sul tema a cura di Alberto Severi. Domenica 27 gennaio la mattinata si aprirà con una visita guidata a Palazzo Strozzi Sacrati (Piazza Duomo 10) sede della presidenza della Regione Toscana. Quindi, ore 10.45, la conferenza dello storico Franco Cardini sul tema “Spirito civico e bene comune”. A seguire ancora un Concerto di musica da camera della Scuola di Musica di Fiesole. L’appuntamento conclusivo delle Giornate dello spirito civico è previsto per lunedì 28 gennaio presso l ‘Aula Magna del Rettorato dell’Università di Firenze, in piazza San Marco. Tema del dibattito, in programma alle ore 16: “Cultura Civica, Istituzioni e Politica in Italia”. Parteciperanno i docenti universitari Carlo Trigilia, Roberto Cartocci, Loredana Sciolla e il sociologo Giuseppe De Rita, presidente onorario del Censis. L’ingresso alle iniziative è libero. |
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