|
|
|
LUNEDI
|
|
|
Notiziario Marketpress di
Lunedì 08 Luglio 2013 |
|
|
|
RICERCATORI RICREANO LA FOTOSINTESI PER ALIMENTARE I DISPOSITIVI ELETTRONICI |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 8 luglio 2013 - La natura ha perfezionato l´arte di usare il
Sole per alimentare la crescita. Un team internazionale di ricercatori ha
studiato cosa serve per ricreare questo processo artificialmente. I risultati
potrebbero essere usati in vari modi, come alternativa al petrolio o in memorie
di computer ultradense o celle solari super efficienti.
La fotosintesi artificiale renderebbe possibile
produrre carburante a partire dalla luce del sole, per caricare materiali
biologici e trasferire energia e mentre la fonti di energia tradizionali sono
in esaurimento, l´energia solare è abbondante. Raccoglierla per produrre
carburante produrrebbe una fonte di energia alternativa.
Il fulcro del progetto Bimore ("Bio-inspired
Molecular Optoelectronics") è l´elettronica molecolare, che usa mattoni da
costruzione molecolari per alimentare componenti elettronici con l´obiettivo di
ridurre l´elettronica alla scala di una singola molecola. A queste dimensioni,
i materiali hanno proprietà molto diverse, che devono essere comprese prima di
poterle sfruttare. Biomore ha contribuito proprio a comprenderle meglio.
Il team ha allevato batteri viola che raccolgono la
luce, i quali sono stati poi studiati usando la spettroscopia a femtosecondi,
una pratica equivalente a fare molte fotografie in velocissima successione.
Questo ha permesso ai ricercatori di vedere in quale momento l´energia della
luce salta da un gruppo di batteri a un altro. Sono riusciti a vedere anche
quando la luce del sole raggiunge il "centro di reazione", dove l´energia
della luce si trasforma in energia biochimica.
L´osservazione di tutto il processo ha mostrato come
il trasferimento di energia potrebbe essere gestito per ottimizzare
l´efficienza nel campo dell´optoelettronica, una branca della tecnologia che
associa elettricità e luce e che comprende celle solari e sensori.
Il team ha creato anche un´antenna in grado di
catturare la luce allo stesso modo in cui un´antenna cattura un segnale radio.
L´antenna usa due punte di oro, separate da uno spazio in nanoscala, non più
largo di un centomillesimo dello spessore di un capello umano. Le punte
afferrano la luce e la concentrano in uno spazio piccolissimo, incrementandone
l´intensità.
La capacità di caricare molecole apre certo nuove
opportunità, ma la capacità di attivarle e disattivarle sarebbe ancora più
preziosa. Considerato questo, il team è riuscito a sviluppare un transistor che
emette luce (Let) coperto da uno strato di molecole fotocromiche (che cambiano
colore quando vengono esposte a una particolare luce) le cui proprietà di
passaggio da uno stato all´altro sembrano promettenti.
Il progetto Biomore ha ricevuto quasi 2,8 milioni di
euro in finanziamenti, che sono stati usati anche per formare una rete di 19
giovani ricercatori (borsisti Marie Curie) nel campo delle optoelettronica
ispirata alla biologia. La rete Biomore comprende nove istituti di sei paesi
dell´Ue più Israele e Svizzera-
Per maggiori informazioni, visitare:
Bimore
http://www.Umbodsmadur.de/bimore/index.html
Scheda informativa del progetto
http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/82447_it.html
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
NUOVO SOSTEGNO DELL´UE PER LA POLITICA DELLE ENERGIE RINNOVABILI IN NIGERIA |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 8 luglio, 2013 - La Commissione europea il 4 luglio ha annunciato
27.000.000 € di aiuti finanziari per contribuire a migliorare la politica delle
energie rinnovabili in Nigeria. Attualmente, una gran parte della popolazione
nigeriana non ha accesso all´energia o si basa su combustibili inquinanti quali
legno combustibile e carbone, con gravi conseguenze per la salute e per
l´ambiente.
Il Energizzante accesso lanciato di recente per
programmare l´Energia Sostenibile (Ease) mira a migliorare le condizioni quadro
che consentano per le energie rinnovabili e l´efficienza energetica in Nigeria
e, in particolare, con una particolare attenzione per l´uso delle energie
rinnovabili da parte di piccole e medie imprese (Pmi) e famiglie.
"Al momento, l´80 per cento della popolazione
rurale in Nigeria non ha accesso all´elettricità a tutti. Nostro obiettivo
generale è quello di contribuire a ridurre questo numero in modo significativo,
ma è anche importante per migliorare il benessere di coloro che hanno accesso,
dal momento che spesso soffrono di fulmine inadeguato a svolgere il loro lavoro
domestico e da inalazione di fumi tossici causati dai fornelli non in
manutenzione ", ha dichiarato il commissario europeo per lo Sviluppo
Andris Piebalgs.
Il programma Ease affronterà anche la deforestazione
massiccia e taglio di alberi per la legna da ardere, che è la principale fonte
di energia per la maggior parte della popolazione, piantando più alberi.
Inoltre, la Nigeria è il secondo paese più grande del gas flaring, che emettono
circa 40 milioni di tonnellate di Co2 ogni giorno. Attraverso la promozione di
gas flaring ridotta, il programma Ease contribuirà alla conservazione delle
risorse e contribuire a combattere il cambiamento climatico riducendo le
emissioni di gas a effetto serra.
Alcune altre attività da svolgere nell´ambito del
programma saranno: disegno di valutazione energetica e strategie per aumentare
l´accesso all´energia, fornendo una formazione essenziale su aspetti quali le
norme, gli standard e le tariffe, o lo sviluppo di business plan per dimostrare
la fattibilità commerciale di risorse di gas di piccole dimensioni.
Il nuovo programma sarà gestito in collaborazione con
la Banca mondiale (che contribuirà con oltre € 4,6 milioni) e la Giz (Deutsche
Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit) (con un contributo di €
9.000.000).
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
SAVONA, PRESENTATO DA TIRRENO POWER IL PARCO CARBONE DA 40 MILIONI |
|
|
|
|
|
Savona, 8 luglio 2013 - Vale 40 milioni di euro e due
anni di cantiere, con una presenza media costante di 80 unità lavorative,
l’intervento per costruire il parco carbone coperto nella centrale
termoelettrica Tirreno Power di Vado Ligure – Quiliano. La presentazione
dell’investimento e le sue ricadute sull’attività delle imprese locali sono
state al centro della riunione del 4 luglio, alla Camera di Commercio di
Savona, del “tavolo del lavoro” costituito nel 2011 allo scopo di cogliere
tutte le opportunità offerte alle aziende locali dall’avvio dei programmi di
ristrutturazione e ambientalizzazione degli impianti energetici.
Nella Sala Magnano di Palazzo Lamba Doria erano
presenti il direttore generale di Tirreno Power, Giovanni Gosio, l’assessore
regionale allo Sviluppo Economico Renzo Guccinelli, il presidente della
Provincia di Savona, Angelo Vaccarezza, i sindaci di Vado Ligure e di Quiliano,
Attilio Caviglia e Alberto Ferrando, i rappresentanti delle organizzazioni
sindacali e delle associazioni di categoria, oltre al presidente della Camera
di Commercio di Savona, Luciano Pasquale.
L’operazione carbonile è stata presentata dai tecnici
di Tirreno Power. I numeri più significativi riguardano le dimensioni della
struttura (circa 4 campi da calcio), che sarà a pianta rettangolare, lunga 216
metri per 175 metri di lunghezza, e alta, al culmine della volta, 50 metri. Il
grande capannone a campata unica, collocato sulla stessa area dell’attuale
deposito a cielo aperto, avrà una capacità di 212 mila tonnellate di carbone
(60 mila tonn. Meno del parco scoperto).
Le attività progettuali, che hanno richiesto costi per
600 mila euro, sono state in gran parte affidate a tecnici locali. Attualmente
sono in corso le procedure di gara per individuare i tre main contractors (per
le opere civili, la copertura e le macchine operatrici) e i lavori dovrebbero
iniziare nel gennaio del 2014. Tirreno Power sta contattando le imprese locali
interessate ad agire come subfornitrici. L’elenco di queste ditte, con le
integrazioni che giungeranno da un confronto con la Camera di Commercio di
Savona, sarà trasmesso ai main contractors, che interpelleranno le ditte e,
sulla base della congruità della qualifica e dell’offerta economica presentata,
passeranno gli ordini.
“E’ chiaro che sulla base degli accordi sottoscritti –
ha sottolineato il presidente camerale Luciano Pasquale – a parità di qualifica
e di condizioni economiche gli ordini saranno aggiudicati alle imprese del
territorio. L’intesa con Tirreno Power, inoltre, tutela le ditte della
subfornitura anche dal punto di vista dei tempi di pagamento delle fatture”.
Su questi due punti l’assicurazione del direttore
generale di Tirreno Power è stata puntuale: “Non si tratta di raccomandare
alcune ditte, ma di una precisa clausola contrattuale che dovrà essere rispettata
dalle imprese che avranno in appalto l’opera” ha confermato l’ingegner Gosio.
Il numero uno di Tirreno Power, tuttavia, non ha
nascosto la sua preoccupazione sia per la situazione generale (“con la crisi
gli impianti lavorano al 25% della loro potenzialità”) sia per la possibile
evoluzione del Progetto Vado, che è incentrato sulla realizzazione di un nuovo
gruppo a carbone e sulla profonda ristrutturazione delle due sezioni esistenti.
“Sono preoccupato su tutto, anche sul progetto che abbiamo presentato oggi ma
che andrà in cantiere all’inizio dell’anno nuovo – ha aggiunto -: gli scenari
possono cambiare. Al territorio chiediamo un sostegno forte e coeso, perché
temo che da soli non ce la faremo a difendere quello per cui abbiamo combattuto
negli ultimi sei anni. Serve più fiducia verso questa azienda e non basta più
dire che il progetto si deve fare perché significa dare respiro all’economia:
c’è invece bisogno che cambi il clima intorno a questa azienda. L’interesse di
Tirreno Power verso il progetto resta alto, la sua validità dal punto di vista
ambientale è altrettanto alta. Ma non possiamo continuare ad essere ostaggio
dei ricorsi alla magistratura”.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
BASILICATA: IPOTESI TRATTATIVE INTESE REGIONI ENI-SHELL TOTALMENTE INFONDATE DE FILIPPO: “IL PETROLIO, GLI INTERESSI CHE CELA E LE INTERCONNESSIONI CON LE DINAMICHE POLITICHE POSSONO DIVENTARE FENOMENO INQUINANTE ANCHE PER L’INFORMAZIONE” |
|
|
|
|
|
Potenza, 8 luglio 2013 - In merito all’articolo
pubblicato il 4 luglio dal Quotidiano della Basilicata circa trattative per un
ipotetico aumento delle estrazioni petrolifere che la presidenza della Regione
starebbe conducendo in modo autonomo, si rileva la totale e assoluta
infondatezza di tutto quanto sostenuto nel citato pezzo.
La Regione, facendo ben altra cosa rispetto a quanto
riportato nel citato pezzo, si è solamente tenuta informata degli accordi in
discussione tra alcuni comuni e i titolari della concessione Val d’Agri i cui
contorni sono ben noti e diffusi ampiamente proprio dalla stampa. Le ipotesi di
un aumento della capacità estrattiva autorizzata, invece, restano tutte legate
alle sorti del Memorandum, in attesa che da Roma si dia seguito alle previsioni
dell’Articolo 16 della legge di conversione del decreto “Sviluppa Italia” e,
comunque, affidate alla centralità del ruolo del Consiglio Regionale al quale
l’esecutivo sottoporrebbe preventivamente ogni ipotesi di accordo in tal senso
ritenendo tale passaggio imprescindibile sotto il profilo formale ma ancor più
sotto quello democratico e politico.
Del tutto destituita da ogni fondamento è anche
l’ipotesi che la trattativa possa in qualche modo riguardare il posizionamento
di alcuno agli interno degli organigrammi Eni e, anzi, sarebbe sicuramente
ritenuto censurabile da parte del presidente della Regione l’eventuale
passaggio nei ruoli della Compagnia di chi avesse avuto in precedenza funzioni
di controllo della stessa. Questo anche nel rispetto delle professionalità che
hanno portato il presidente De Filippo a inizio consiliatura ad accettare la
proposta avanzatagli di coinvolgere il dottor Viggiano ai massimi livelli
dell’amministrazione Regionale e del rapporto di stima puramente professionale,
oltre che personale, che nel tempo si è consolidato.
L’assoluta e totale infondatezza delle notizie
contenute nell’articolo è motivo per invitare gli operatori dell’informazione
alla prudenza e ad una più puntuale di notizie che potrebbero essere diffuse ad
arte da qualcuno interessato ad agitare ulteriormente una delicata fase della
vita politica regionale. “Il petrolio, gli interessi che cela e le
interconnessioni con le dinamiche politiche – ha commentato il presidente Vito
De Filippo – possono diventare fenomeno inquinante anche per l’informazione”.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ECOBONUS DEL 65% ANCHE PER LE POMPE DI CALORE CON L’EMENDAMENTO PRESENTATO DAL GOVERNO AL DECRETO EFFICIENZA ENERGETICA SI DÀ NUOVO SLANCIO AL MERCATO |
|
|
|
|
|
Milano, 8
luglio 2013 - E´ in
arrivo l´estensione dell´ecobonus al 65% anche per le pompe di calore, escluse
espressamente nel testo iniziale del Decreto 63/2013.
“Con un
emendamento presentato dal Governo al decreto efficienza energetica e
utilizzando dei fondi presso il ministero dello Sviluppo Economico è stato
possibile trovare risorse che consentiranno di sostenere un comparto importante,
contribuendo in questo modo a dare un sostegno deciso al made in Italy – ha
dichiarato la senatrice Simona Vicari, sottosegretario allo Sviluppo economico –
Si tratta di un impegno notevole del governo in questa difficile congiuntura
economica nell´investire per il rilancio e lo sviluppo. Questa misura
contribuirà senza dubbio a finanziare tutta la filiera collegata alla produzione
e installazione delle pompe di calore, producendo effetti positivi su tutto
l’indotto”.
Il Co.aer
plaude alla decisione di tornare ad estendere la detrazione del 65% (ex 55%) per
i lavori di riqualificazione energetica anche alle pompe di calore, riconoscendo
così il grande contributo che questa tecnologia può dare in termini di riduzione
dei consumi energetici e di incremento nell’utilizzo di rinnovabili.
“Il potenziale
delle pompe di calore – dichiara
Bruno Bellò, Presidente Co.aer – è riconosciuto da tempo, era quindi
incomprensibile la loro esclusione da questo strumento straordinario che intende
ridare slancio al mercato. Questo importante risultato è stato ottenuto anche
grazie all’impegno del Co.aer, che in questi ultimi mesi ha attivamente
partecipato a una serie di incontri con le Istituzioni per evidenziare
l’importanza delle aziende che operano nel settore della climatizzazione, un
settore con una forte tipicità italiana, e di tutta la
filiera”. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ENERGIA, LUNEDÌ 8 LUGLIO SI RIAPRONO I TERMINI DEL FONDO ROTATIVO DI FINANZA AGEVOLATA PER LA GREEN ECONOMY. DURANTE LA PRIMA CALL, SOSTENUTI 59 PROGETTI, PER UN VALORE DI INVESTIMENTI CHE SFIORA I 14 MILIONI DI EURO. |
|
|
|
|
|
Bologna, 8 luglio 2013 - Ben 59 progetti presentati dalle imprese,
che attiveranno investimenti per quasi 14 milioni di euro e consentiranno di
risparmiare oltre 6.600 tonnellate equivalenti di petrolio, evitando
l’emissione in atmosfera di circa 21.200 tonnellate di anidride carbonica ogni
anno. Questi alcuni numeri del Fondo rotativo di finanza agevolata per la green
economy, i cui termini saranno riaperti lunedì 8 luglio.
Finanziati con 5,5 milioni di euro di risorse
pubbliche provenienti dal Programma Fesr – più ulteriori 8,2 milioni erogati
dagli istituti di credito – i progetti presentati, dall’importo medio pari a
233mila euro, hanno riguardato in particolare le misure per il miglioramento
dell’efficienza energetica delle imprese, lo sviluppo delle fonti rinnovabili e
la creazione di beni e servizi destinati a tali finalità. Un solo progetto ha
riguardato la creazione di reti condivise per la produzione e/o l’autoconsumo
di energia da fonti rinnovabili, mentre per la tipologia relativa allo sviluppo
di reti intelligenti non è pervenuto alcun progetto. Preponderanti, in
assoluto, gli investimenti per la realizzazione di impianti fotovoltaici – pari
a circa il 25% del totale – e per l’efficientamento energetico dell’impresa
(circa un progetto su cinque). I territori che hanno espresso il maggior numero
di progetti sono, nell’ordine, la provincia di Bologna (17), la provincia di
Ravenna (12) e la provincia di Reggio Emilia (10).
«La quantità e la qualità dei progetti presentati –
osserva l’assessore regionale alle Attività produttive, Gian Carlo Muzzarelli –
sottolinea la voglia delle imprese di investire, mettendosi in gioco anche in
questa difficilissima fase economica. Da anni la Regione Emilia-romagna ha
individuato nella green economy la chiave di volta per una crescita
intelligente, sostenibile, inclusiva. In questo senso, il ‘fondo energia’
rappresenta un importante banco di prova sia per la capacità delle politiche
pubbliche di dare risposte, con strumenti finanziari innovativi, al problema
del credito per le imprese, sia per le imprese stesse, che stanno dimostrando
la propria capacità di guardare oltre la crisi e di investire sul futuro».
Un risultato importante anche per il soggetto gestore
del fondo, la Ati formata dai maggiori consorzi fidi regionali, Unifidi e
Fidindustria: «Il successo ottenuto dalla prima fase di apertura dei termini –
sottolinea Nicola Gobbi, responsabile area Mercato di Unifidi Emilia-romagna –
è il risultato dell’impegno corale da parte dei Consorzi e della Regione
Emilia-romagna, per vincere una comune scommessa: investire sul futuro delle
pmi emiliano-romagnole offrendo risposte, innovative ed efficaci, al problema
della stretta creditizia».
Finanziato dal Programma Fesr con 9,5 milioni di euro
a valere sull’Asse 3 (“Qualificazione energetico-ambientale e sviluppo sostenibile),
il fondo dispone di un plafond iniziale di risorse pari a 24 milioni di euro e
concede finanziamenti agevolati con provvista mista, della durata massima di 4
anni, nella misura minima di 75mila euro e nella misura massima di 300mila euro
per progetto. Il 40% del totale del finanziamento è a valere su risorse Por
Fesr, il restante 60% su risorse di provvista privata, messe a disposizione
dagli istituti di credito. Il risultato, un tasso effettivo praticato alle
imprese di poco superiore – ai valori attuali di Euribor – ai 3 punti
percentuali.Mn
Possono fare ricorso al “fondo energia” le piccole e
medie imprese operanti – in base alla classificazione delle attività economiche
Ateco 2007 – nei settori dell’industria, dell’artigianato e dei servizi alla
persona aventi localizzazione produttiva in Emilia-romagna. Informazioni e
modulistica per le domande di finanziamento sui siti www.Fondoenergia.eu e
http://fesr.Regione.emilia-romagna.it .
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MERCATO IMMOBILIARE E IMPRESE ITALIANE, INDAGINE TECNOBORSA 2013 |
|
|
|
|
|
Roma, 8 luglio 2013 - Sono 383.883 le imprese nate nel
2012 (il valore più basso degli ultimi otto anni e 7.427 in meno rispetto al
2011), a fronte delle quali 364.972 - mille ogni giorno - sono quelle che hanno
chiuso i battenti, 24mila unità in più rispetto all’anno precedente. Come
conseguenza, il saldo tra nuove imprese e cessate si è attestato sul valore di
18.911 imprese, il secondo peggior risultato del periodo considerato - dopo due
anni consecutivi di recupero - e vicino a quello del 2009, l’anno peggiore
dall’inizio della crisi.
In questa situazione, non sorprende che anche il
mercato degli immobili nel nostro Paese stia registrando un andamento estremamente
negativo; ciò è vero per gli immobili residenziali ma anche per quelli non
residenziali, e la crisi riguarda sia le locazioni che le compravendite.
In un contesto così incerto Tecnoborsa, attraverso il
proprio Osservatorio di Economia Immobiliare, ha voluto approfondire la
conoscenza del fenomeno, esplorando il rapporto tra imprese e mercato
immobiliare: per il secondo anno consecutivo viene, dunque, realizzata
un’Indagine sulle aziende italiane che operano nei settori del commercio, del
turismo, dei servizi e dell’artigianato, il cui scopo è quello di costituire
una base di dati e informazioni utili alla comprensione di come sta cambiando
il mercato immobiliare a supporto dell’attività dell’impresa.
In questo senso si sono approfonditi:
a. I cambiamenti in atto nel mercato immobiliare
business: immobili per uffici, vendita al pubblico, produzione (sono esclusi
gli impianti industriali);
b. Le tendenze e le aspettative per il prossimo
futuro.
L’indagine consente di comprendere meglio il mercato
immobiliare non residenziale fornendo alcune chiavi interpretative per la
lettura dei fenomeni.
Inoltre, nella presente Indagine per la prima volta si
è voluta anche analizzare l’attenzione che le aziende dedicano al risparmio
energetico e all’impatto ambientale, per verificare se e come le imprese
italiane sono pronte a contribuire alla sfida lanciata dall’Unione Europea di
incrementare l’efficienza energetica senza diminuire, bensì migliorando, gli
standard di produzione e di vita del Paese.
Dall’indagine Tecnoborsa sulle imprese operanti nelle
12 aree metropolitane analizzate è
emerso che il 16% di queste sono state fondate negli ultimi dodici anni, mentre
la quasi totalità ha una sede unica, confermando che il tessuto imprenditoriale
del nostro Paese è fortemente caratterizzato dalla presenza di micro e medie
imprese.
Andando a esaminare le funzioni d’uso cui sono adibite
le sedi aziendali si rileva che il 28,5% di esse sono utilizzate a ufficio, il
21,5% a vendita al pubblico, il 15,1% a produzione, l’11,8% sia a ufficio che a
produzione, un ulteriore 17,9% a ufficio e vendita al pubblico, il 3,8% a
vendita al pubblico e produzione; infine, l’1,5% delle sedi vengono utilizzate
per tutte e tre le funzioni considerate; dunque, per il 65,1% delle imprese i
locali sono utilizzati per un’unica funzione d’uso, mentre per il rimanente
34,9% la sede è plurifunzionale.
L’utilizzo della sede di riferimento come ufficio
prevale ovviamente per aziende operanti nel ramo dei servizi (87,2%), mentre
l’attività di produzione è logicamente diffusa per le attività manifatturiere
di tipo artigianale (92,5%) .
Per quanto concerne il titolo di utilizzo dei locali,
si rileva che ben il 54,7% delle aziende opera in sedi prese in affitto,
fenomeno ormai consolidato nel tempo; il 16,8% è localizzato in strutture di
proprietà e il 28,6% utilizza in leasing la sede analizzata. Rispetto
all’Indagine precedente è in calo la quota di imprese che sono in affitto (-2,1
punti percentuali); viceversa, è in crescita la percentuale di quelle che
lavorano in immobili di proprietà (+2,6 punti percentuali); infine, cresce
l’impiego del leasing immobiliare. L’affitto prevale tra le imprese commerciali
e turistiche e, più in generale, nei servizi (dove, peraltro, la variabilità
dei fatturati sconsiglia spesso l’acquisizione), mentre il leasing e la
proprietà crescono nei settori artigiani. Dall’analisi territoriale emerge che
le aziende in affitto prevalgono a Parma, Pisa e Napoli; quelle in leasing a
Roma, Bari, Brescia, Perugia e Ancona; quelle di proprietà a Pisa, Ascoli
Piceno e Cagliari. Invece, dalla relazione tra funzione d’uso e titolo di
utilizzo dell’immobile si evince, in particolare, come il leasing risulti
superiore nel caso di utilizzazione dell’immobile come ufficio.
Tra le imprese che hanno dichiarato di operare in un
immobile di proprietà, è interessante
notare come nel 41% dei casi l’acquisto sia avvenuto attraverso il ricorso a un
mutuo, nel 14,3% con mezzi propri e nel 4,3% si è utilizzata la formula del
leasing con riscatto, mentre nel 40,4% si riscontra che il locale era nelle disponibilità aziendali. Si può evidenziare,
inoltre, come il settore di appartenenza influisca nella scelta del ricorso al
mutuo; infatti, le aziende che hanno fatto ricorso a un mutuo prevalgono
nettamente nel commercio e nei servizi, mentre le imprese artigiane operano in
locali che erano nelle loro disponibilità. Il ricorso a un mutuo per finanziare
l’acquisto dell’immobile risulta particolarmente significativo nelle aree
metropolitane di Milano, Brescia, Parma, Perugia, Pisa e Cagliari. Più in
generale, il finanziamento prevale ampiamente nelle regioni settentrionali del
Paese, certamente per una migliore performance economica ma anche per le note
difficoltà di accesso al credito che si riscontrano nelle regioni del Sud.
Circa il 16,9% delle imprese dichiara di aver cambiato
la sede negli ultimi 10 anni: il 10% lo ha fatto tra il 2002 e il 2007; il 5,2%
tra il 2008 e il 2010 e l’1,8% nel biennio tra il 2011 e il 2012. Da un focus
sugli ultimi due bienni, 2009-2010 e 2011-2012, si registra comunque un
decremento di quasi il 50% tra chi ha dichiarato di aver cambiato la sede e,
infatti, si passa dal 3,4% all’1,7%. Andando a vedere l’aggregato delle aziende
che negli ultimi dieci anni hanno cambiato almeno una volta la propria sede, il
fenomeno ha riguardato il 21,8% di chi oggi è in affitto, il 12,9% di chi è
ricorso a un leasing e solo l’8,1% di chi è in locali di proprietà.
Rispetto all’uso cui sono adibiti attualmente i
locali, la mobilità è stata piuttosto elevata per gli uffici (il 21,8% ha
cambiato sede almeno una volta nell’ultimo decennio), e per le unità
immobiliari destinate alla produzione (19,6%); viceversa, è bassa per quelli
destinati alla vendita, fenomeno questo strettamente correlato al fatto che un
cambiamento di sede può comportare una perdita o comunque un disorientamento
della clientela, particolarmente difficile da recuperare nel commercio. Con
riferimento alle aree metropolitane osservate, quelle nelle quali il fenomeno è
stato rilevato più frequentemente sono state Milano, Parma, Perugia, Vicenza e
Pisa.
Le ragioni che hanno spinto negli ultimi dieci anni le
aziende a cambiare sede sono sostanzialmente tre: l’esigenza di locali più
ampi, ragion per cui il 46% delle aziende ha cambiato sede; il 24,1% lo ha
fatto per andare in locali più piccoli; il 23,9% per l’esigenza di ridurre i
costi; infine, con un notevolissimo divario, seguono tutte le altre
motivazioni. Le prime due motivazioni indicate sono le stesse riscontrate nella
precedente Indagine anche se, per quanto riguarda la necessità di spazi più
grandi, si riscontra un calo di 8 punti percentuali.
Nell’ultimo decennio l’esigenza di locali più ampi è
stata una delle ragioni determinanti del cambiamento di sede delle aziende di
Brescia, Parma, Perugia, Ancona, Pisa e Ascoli Piceno. Inoltre, è risultata
particolarmente sentita dalle aziende di piccole dimensioni (1-49 addetti),
dalle aziende artigiane, nonché dalle aziende del commercio. Viceversa, la
necessità di andare in locali più piccoli è stata una delle motivazioni
principali per le imprese che operano sul territorio di Roma e Milano, non a
caso le città in cui i costi legati agli immobili sono tra i più alti in
Italia.
A coloro che non hanno mai cambiato sede negli ultimi
dieci anni è stato chiesto se hanno mai preso in considerazione l’idea: il 4,6%
ha risposto positivamente ma afferma altresì di aver scartato l’idea in un
secondo momento; ben il 92,8% ha detto di non aver mai considerato questa possibilità e solo il
2,6% ha preso in considerazione tale eventualità. Rispetto all’Indagine 2012,
dunque, non si sono rilevate variazioni significative, confermandosi il dato di
una mobilità estremamente intenzionale e consapevole da parte delle aziende.
Alla base dell’abbandono del progetto di trasferimento ci sono prevalentemente
le difficoltà organizzative e i costi che il cambiamento comporta. Va
sottolineato che la quota di imprese che ha dovuto abbandonare il progetto di
un trasferimento a causa delle difficoltà di trovare le risorse finanziarie
necessarie è aumentata di ben 18,7 punti percentuali rispetto a quanto rilevato
nel 2012 e sicuramente ciò è dovuto tanto alla crisi economica generale quanto
all’ulteriore stretta nella concessione dei mutui e dei finanziamenti attuata dagli istituti di credito. Tra le
aziende che hanno scartato l’idea di cambiare location prevalgono quelle che
operano nei settori dei servizi e dell’artigianato, situate, in particolare,
nei Comuni di Roma, Brescia e Vicenza.
La quasi totalità delle imprese che non hanno mai
valutato un trasferimento di sede
afferma che l’attuale location è sostanzialmente adatta alle proprie
esigenze (94,7%), mentre il 4,6% sta valutando l’idea di cessare l’attività e
il restante 0,7% ritiene di chiudere la sede oggetto di analisi della presente
Indagine. Va sottolineato il fatto decisamente rilevante che, rispetto al 2012,
sono quasi raddoppiate le aziende che stanno valutando di chiudere l’attività.
Tra queste prevalgono le imprese del settore del commercio localizzate a
Milano, Bari, Parma, Ascoli Piceno e Cagliari.
Infine, tra le (peraltro pochissime) aziende che hanno
affermato di stare considerando l’idea di cambiare la propria sede, il 7,6% ha
dichiarato che certamente cambierà sede nei prossimi 12 mesi, il 90,5%
probabilmente cambierà sede nei prossimi 12 mesi, mentre il restante 1,9% ha
deciso di cambiare sede, ma più avanti nel tempo. Pensano di cambiar sede nel
prossimo futuro prevalentemente le aziende del commercio e del turismo che
operano a Napoli, Brescia, Vicenza e Cagliari. Le ragioni principali che
spingono le imprese al trasferimento della propria sede entro i prossimi 12
mesi e oltre sono risultate: l’esigenza di locali più ampi (44,4%); l’esigenza
di ridurre i costi (30,4%) e la necessità di andare in zone con maggiore
accessibilità (23,4%). Sempre considerando le sole aziende che hanno
manifestato l’intenzione di voler cambiar sede, si riscontra che il 59,2% andrà
in affitto, il 24,6% prevede l’acquisto, il 14,7% si sposterà in un immobile
che è già nelle disponibilità della società e il restante 1,4% in uno che si
sta acquistando.
Infine, l’86,2% del campione delle aziende ha
dichiarato di essere molto o abbastanza soddisfatto della sede utilizzata
attualmente, il 9,1% ha affermato di essere mediamente soddisfatto e il 4,7% di
essere poco o per nulla soddisfatto. L’attenzione dell’impresa italiana ai temi
energetici - esplorati per le prima volta in questa nuova Indagine - si
conferma molto contenuta, nonostante il costo crescente della bolletta: circa
l’80% delle imprese intervistate ha, infatti, dichiarato che nella scelta del
locale ha influito poco o per niente il costo della gestione energetica
dell’immobile. In particolare, è stata data pochissima importanza alle spese
energetiche nella valutazione delle dotazioni delle location nelle città di
Brescia e Cagliari; viceversa, ha pesato abbastanza/molto a Milano, Ancona e
Ascoli Piceno.
Non si riscontrano valori molto differenti a quelli
medi studiando il fenomeno rispetto alla dimensione dell’impresa e al settore
di attività - il che appare per certi versi paradossale, in quanto l’incidenza
della bolletta energetica è molto diversa proprio a seconda della tipologia di
attività.
Anche per quanto concerne i costi per la riduzione
dell’impatto ambientale nel rispetto delle norme del costruire verde, più
dell’80% delle aziende ha affermato che ha influito per niente/poco nella
scelta dell’immobile. Rispetto alle variabili descrittive (area, settore,
dimensione), la situazione riscontrata è analoga a quella emersa riguardo
l’attenzione al costo energetico.
Nel 68,9% degli immobili non sono stati fatti
interventi per migliorare le prestazioni energetiche della sede in cui risiede
l’azienda; tuttavia, il 4,1% di queste stesse manifesta l’intenzione di farli
entro il prossimo biennio.
Ben l’80,3% delle imprese non ha eseguito interventi
per ridurre l’impatto sull’ambiente della sede in cui si trova l’azienda
oggetto di campionamento. Le aree in cui è stata mostrata una maggiore
sensibilità verso l’ambiente sono state Roma, Bari e Vicenza, mentre il settore
più attivo è stato quello del turismo.
Da questi risultati emerge, quindi, che circa il 20%
delle imprese che operano sul territorio italiano (una quota invero abbastanza
contenuta), mostra una certa attenzione sia al risparmio economico che alla
riduzione dell’impatto sull’ambiente della propria attività. Si può inoltre
notare come, nel 35,9% dei casi, il fattore mobilità/condizione dei trasporti
ha influito nella scelta dell’immobile e le percentuali più alte sono state
rilevate nelle aziende situate a Napoli, Vicenza e Cagliari.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MERCATO IMMOBILIARE E IMPRESE DEL LAZIO 2013 |
|
|
|
|
|
Roma, 8 Luglio
2013 - Tecnoborsa, attraverso il proprio
Osservatorio di Economia Immobiliare, ha sviluppato l’attività di monitoraggio e analisi sul
rapporto tra il mercato immobiliare e le imprese italiane che operano nei
settori del commercio, dei servizi, del turismo e dell’artigianato e ha
realizzato un approfondimento sulle cinque Province del Lazio con un focus
specifico per il Comune di Roma.
L’obiettivo generale dell’attività di ricerca è quello
di rilevare un set di informazioni in grado di analizzare il settore in
funzione del contesto territoriale. Infatti, l’andamento congiunturale del
segmento degli immobili ad uso non residenziale – così come quello residenziale
– presenta un forte rallentamento e non trapelano segnali di ripresa.
La presente Indagine – come avvenuto per quella
nazionale – mira a monitorare tanto il decennio trascorso quanto le intenzioni
future in termini di funzione d’uso, titolo di godimento, incidenza dei costi,
grado di soddisfazione e finanziamento per l’acquisto; inoltre, vengono
esaminati il cambiamento di sede già effettuato oppure previsto e, infine, approfonditi temi
rilevanti quali il risparmio energetico e l’attenzione all’impatto ambientale.
Dall’indagine Tecnoborsa sulle imprese operanti nel
Lazio è emerso che l’87,3% delle aziende opera in una sola sede e circa il 70%
è stato fondato prima del 2000, mentre dall’Indagine sulle 12 aree
metropolitane italiane queste aziende risultano l’84%, quindi il tessuto
imprenditoriale del Lazio appare relativamente più giovane.
Il 29,6% delle aziende utilizza la sede oggetto di
analisi solo come ufficio; il 20,7% esclusivamente per la vendita al pubblico
(si tratta essenzialmente di attività commerciali), e il 22,5% solo per la
produzione (es. Capannoni, magazzini, ecc.); il 5,5%, inoltre, adibisce la sede
sia a ufficio che ad attività di produzione; un ulteriore 12,4% sia a ufficio
che a vendita al pubblico; il 5,7% a vendita al pubblico e produzione, mentre
il 3,7% delle imprese utilizza i locali per tutte e tre le funzioni
considerate; quindi, per il 72,8% delle aziende intervistate la sede ha una
sola funzione d’uso.
L’utilizzo della sede di riferimento come ufficio
prevale, ovviamente, nei servizi (49%) e nel turismo (37,1%); quella come
vendita al pubblico nel commercio (37,5%) e nel turismo (38,6%). L’attività di
produzione è invece maggiormente diffusa per le attività manifatturiere di tipo
artigianale (24%).
L’analisi territoriale mostra che i locali adibiti a
ufficio prevalgono nel Comune di Roma e nella Provincia di Frosinone; quelli
alla vendita al pubblico nel Comune di Roma e nella Provincia di Viterbo;
infine, quelli per la produzione nella Provincia di Frosinone e di Latina.
Gli immobili nei quali operano le aziende, con
riferimento alle sedi considerate, sono per lo più in affitto (52,4% delle
imprese), sono in leasing per il 14,2%
mentre, per il 33,4%, risultano nella proprietà o comunque nella disponibilità
delle stesse. Da un’analisi a livello geografico si rileva che è sopra la media
regionale l’utilizzo di strutture in affitto nelle Province di Roma, Rieti e
Viterbo; quelle in leasing nel Comune di Roma; quelle di proprietà nelle
Province di Frosinone e Latina.
Andando ad analizzare la situazione immobiliare delle
sole imprese che sono localizzate in una sede di proprietà, nel 56,5% si
riscontra che l’immobile era nelle
disponibilità aziendali; rientrano nell’ambito di tale risposta anche le
situazioni in cui l’immobile è di proprietà del titolare dell’impresa o di uno
dei soci, ma non propriamente dell’impresa stessa; nel 15,1% dei casi, inoltre,
l’impresa ha provveduto all’acquisto con i propri mezzi o, ad esempio, con i
mezzi di una capogruppo, di un consorzio del quale fa parte, ecc.; il 22,4%
delle aziende, invece, ha fatto ricorso a un mutuo per acquistare l’immobile
nel quale trova localizzazione la sede attuale; infine, solo il 6,1% ha
utilizzato la formula del leasing. Rispetto a quanto emerso a livello
nazionale, nel Lazio appare inferiore la quota di coloro che sono ricorsi a un
mutuo, mentre è più elevata la percentuale di chi opera in locali nelle
disponibilità dell’azienda. A livello territoriale l’acquisto dell’immobile
attraverso un mutuo è risultato particolarmente alto nel Comune di Roma, mentre
le imprese della Provincia di Roma operano prevalentemente in immobili nelle
loro disponibilità.
Hanno dichiarato di aver cambiato sede almeno una
volta negli ultimi dieci anni il 15,2% delle imprese che operano nel Lazio, un
valore leggermente inferiore a quello riscontrato nell’Indagine sul territorio
nazionale (16,9%) e le aree in cui c’è stata maggiore mobilità sono state le
Province di Roma e di Frosinone.
Da un confronto tra gli ultimi due bienni, 2009-2010 e
2011-2012 e, dunque, a partire dai primi anni di crisi economica, si riscontra
un decremento del 10% circa di cambiamenti di sede, mentre dall’analisi
nazionale il calo poteva essere stimato attorno al 50%. Da un focus sulle
aziende del Lazio che nell’ultimo decennio si sono trasferite risulta che il
fenomeno ha riguardato il 46,7% di quelle che utilizzano la sede attuale come
ufficio, il 20% di quelle che la utilizzano per la vendita al pubblico e il 20%
di chi la utilizza per la produzione.
Rispetto al titolo di utilizzo, il 60% delle imprese
che hanno cambiato sede risultano in
affitto, l’8,9% in leasing e il 31,1% in proprietà; rispetto al dato nazionale
tra quelle che si sono trasferite nell’ultimo decennio sale la quota di chi va
in affitto, mentre scende quella di chi opera in sedi in leasing o di
proprietà.
Tra le imprese che stanno ancora valutando l’ipotesi
di un eventuale trasferimento l’1,4% si dichiara ragionevolmente certo di
cambiare location nei prossimi 12 mesi, il 4,3% ritiene di farlo nei prossimi
12 mesi ma non ne è sicuro, mentre ben il 94,3% pensa di farlo in un futuro più
lontano. Così come rilevato a livello nazionale, le ragioni prevalenti che
spingono le aziende a cercare una nuova postazione sono la necessità di spazi
maggiori (49,2%), la necessità di ridurre i costi (26,2%) e il bisogno di
andare in zone in cui l’accessibilità è maggiore (13,8%); anche a livello
locale il quadro emerso non presenta differenze significative.
Considerando ancora le sole imprese che pensano di
trasferirsi, si è rilevato che il 73,8% ritiene che la nuova sede sarà in
affitto, il 20% andrà in un immobile che verrà acquistato, il 4,6% in uno che è
già nelle disponibilità della società e l’1,5% in uno che si sta acquistando.
Rispetto a quanto rilevato a livello nazionale, nel Lazio appare più alta la
quota di imprese che prevedono di andare in affitto, mentre è inferiore la
quota di quelle che si trasferiranno in una location che è già nelle
disponibilità aziendali.
Come riscontrato nell’Indagine nazionale, per circa
l’80% delle imprese del Lazio il costo della gestione energetica ha influito
poco o per niente nella scelta dell’immobile. A livello locale sale leggermente
la quota di chi ha dato molto o abbastanza peso a questo fattore nelle Province
di Viterbo e Frosinone, mentre da un’analisi settoriale è risultata decisamente
sopra la media la percentuale delle imprese che hanno dato una scarsa
importanza a tale fattore nella
valutazione delle dotazioni delle location.
Ancora meno attenzione è stata dedicata ai costi per la
riduzione dell’impatto ambientale, infatti circa l’85% delle imprese che
operano nel Lazio hanno affermato di aver considerato poco o per niente questo
fattore nella scelta della sede attuale. Tale percentuale sale tra le imprese
dei servizi e quelle che operano nella Provincia di Roma; viceversa hanno
manifestato una maggiore sensibilità a questo fattore quelle localizzate nelle
Province di Frosinone e Viterbo.
Analogamente a quanto riscontato nell’Indagine
nazionale, solo un terzo delle imprese ha effettuato interventi che mirano a
migliorare le prestazioni energetiche della sede in cui opera. A livello locale
la situazione è piuttosto eterogenea, infatti emerge che nella Provincia di
Latina la quota delle aziende che hanno investito sul risparmio energetico sono state il 44,7% e in quella di
Rieti il 56,1%. Per quanto riguarda i settori di appartenenza è emerso che le
imprese più sensibili al risparmio energetico sono state quelle che operano nel
commercio (42,5%) e nel turismo (40,9%).
Solo il 15% delle imprese ha dichiarato di aver
effettuato interventi che mirano a ridurre l’impatto sull’ambiente della sede
in cui si trovano attualmente e il valore rilevato nella Regione Lazio è più
basso di quello riscontrato sul territorio nazionale di ben 5 punti percentuali.
I settori che si sono dimostrati più attenti al fenomeno sono quelli del
commercio (21,2%) e del turismo (24,9%), mentre le aree in cui si è riscontrata
una maggiore sensibilità sono state le Province di Rieti (46,4%), di Viterbo
(22,5%) e di Latina (22,3%); viceversa, il primato negativo spetta al Comune di
Roma (4,2%).
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ELEMENTI PREFABBRICATI PER EDIFICI PIÙ SICURI |
|
|
|
|
|
Bruxelles, 8 luglio 2013 - Le strutture edilizie prefabbricate o
preparate in precedenza offrono numerosi vantaggi, in termini di tempo e
riduzione dei costi, se confrontate con le tecniche di costruzione più
tradizionali. Tuttavia, la fragilità delle giunzioni e delle connessioni tra
elementi prefabbricati assemblati è ampiamente considerata come un possibile
problema di sicurezza, particolarmente in aree soggette a terremoti.
Il progetto Safecast ("Prestazione di innovative
connessioni meccaniche in strutture edilizie prefabbricate in condizioni
sismiche"), finanziato dall´Ue, si è proposto di sviluppare nuove
procedure e linee guida per progettare giunzioni e connessioni per strutture
prefabbricate in grado di resistere alle forze sismiche.
Le strutture edilizie prefabbricate sono prodotte con
colate di calcestruzzo in uno stampo o forma che vengono poi asciugate in un
ambiente controllato, trasportate al sito di costruzione e sollevate al loro
posto. Il processo fa risparmiare tempo e costa meno rispetto alla
convenzionale colata di calcestruzzo in loco.
Guidato dall´italiana Assobeton, Associazione
Nazionale Industrie Manufatti Cementizi, il progetto ha adottato un approccio
unificato innovativo, esaminando tutti i requisiti di base delle prestazioni,
compresi durata, limiti di deformabilità e dissipazione dell´energia.
I partner affermano che il loro consorzio rappresenta
una combinazione unica di paesi, che comprende Italia, Grecia, Germania,
Portogallo, Slovenia, Spagna e Turchia. Per tutti i paesi partner, l´attività
sismica è una considerazione fondamentale nel settore delle costruzioni, e in
tutti questi paesi il calcestruzzo rappresenta il principale materiale usato in
edilizia.
Uno dei risultati chiave del progetto è stata la nuova
pubblicazione "Design Guidelines for Connections of Precast Structures
under Seismic Actions" (Linee guida per la progettazione antisismica di
connessioni di strutture prefabbricate), un importante documento che include
un´ampia gamma di tecniche meccaniche di congiunzione, che sono state tutte
studiate accuratamente, sia sperimentalmente che numericamente.
Le linee guida sono indirizzate a progettisti di
edifici che usano strutture prefabbricate, in particolare in situazioni dove
non esistono ancora norme specifiche o disposizioni obbligatorie.
Mettendo assieme le nuove conoscenze acquisite durante
il progetto con le informazioni all´avanguardia esistenti, Safecast ha fornito
un´ampia gamma di linee guida che include una lista quasi completa di tipi di
connessione.
Un´eccezione degna di nota è quella dell´uso di
elementi di rivestimento. Nel settore delle costruzioni, il rivestimento è la
sovrapposizione di un materiale o elemento sopra un altro, per formare uno
strato impermeabile. I partner del progetto hanno menzionato questa tecnica
come possibile soggetto di ulteriori ricerche.
Presi tutti assieme, i risultati del progetto
promettono una migliore competitività per i prefabbricati europei in edilizia.
All´interno del settore, le nuove linee guida rappresentano un mezzo per
ottenere reali miglioramenti nella qualità dei nuovi edifici, con maggiore affidabilità
e prestazioni di sicurezza in caso di terremoto.
Per maggiori informazioni, visitare:
Safecast
http://www.Youtube.com/watch?v=lmvkpuo6_ke
Scheda informativa del progetto
http://cordis.Europa.eu/projects/rcn/90245_it.html
Assobeton
http://www.Assobeton.it/assobeton/gestsito_new.nsf
Design Guidelines
for Connections of Precast Structures under Seismic Actions
http://elsa.Jrc.ec.europa.eu/publications/lbna25377enn.pdf
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ELBA, LO STATO DEI LAVORI POST ALLUVIONE. ROSSI: “IL CAMMINO DI RICOSTRUZIONE PROCEDE” |
|
|
|
|
|
Firenze, 8 luglio 2013 – Metà lavori completati o sul
punto di esserlo, metà pronti a partire subito dopo l’estate per essere
completati entro la primavera del 2014. E i rimborsi a privati in fase di
liquidazione, quelli alle imprese a uno stadio avanzato dell’iter previsto.
E’ questo in estrema sintesi, lo stato di attuazione
degli interventi programmati all’isola d’Elba dopo l’alluvione del novembre
2011, secondo il monitoraggio presentato nel corso dell’ultima riunione tenuta
dal presidente della Regione, dai tecnici e dai rappresentanti di Provincia di
Livorno e dei comuni elbani interessati.
“Il cammino di ricostruzione procede e entro la
prossima primavera sarà pressoché completato – è il commento del presidente
Rossi – Complessivamente stiamo impegnando in quest’opera di ricostruzione
quasi otto milioni di euro e di questi ben 5 li ha messi la Regione
evidenziando l’attenzione al problema e ai disagi che le ferite dell’alluvione
hanno provocato”.
I quattordici interventi previsti all’isola d’Elba
sono mirati a ricostruire ciò che la furia della natura aveva distrutto o
danneggiato, ma anche (è il caso della cassa di deposito che sarà realizzata
sul fosso Alzi) a realizzare alcuni azioni per aumentare la capacità di difesa
idrogeologica del territorio.
L’ultimo, importante lavoro giunto alla conclusione
prima della fase clou delle vacanze estive è stato l’escavo del porto di Marina
di Campo e il ripristino della linea di riva per un importo di 570.000 euro (i
lavori sono stati seguiti dalla Provincia di Livorno) .
In questo momento sono in dirittura di arrivo altri
due interventi nell’area di Marina di Campo: riguardano la manutenzione
straordinaria della viabilità sul lungomare Mibelli via Montecristo e la
manutenzione straordinaria di piazza Torino mentre altri piccoli, ma importanti
interventi sulla viabilità di Marina di Campo (la manutenzione di via della
Costa, via della Lecciola, via Ayali, viale Pietri, piazza da Verrazzano), la
rimessa in efficienza del ponte su Bovalico e la sostituzione delle isole a
scomparsa per la raccolta dei rifiuti che, dopo l’alluvione, si erano rese
inutilizzabili avverranno dopo l’estate. Questi ultimi interventi vengono tutti
seguiti dal Comune di Campo nell’Elba.
E’ previsto nel corso dell’autunno anche l’avvio di
altri tre importanti cantieri che vengono seguiti dalla Provincia di Livorno e
che riguardano il ripascimento delle sabbie Alzi a Marina di Campo, la
realizzazione di un muro di contenimento sul fosso Alzi in località Olmi e la
realizzazione del muro di sponda con risagomatura dell’alveo del fosso
Bovalico.
Nello stesso periodo prenderanno il via i lavori per
la realizzazione dei tre interventi che vengono seguiti dal Genio civile:
innanzitutto la realizzazione della cassa di deposito fosso Alzi: è
l’intervento anche economicamente più impegnativo (sono stati stanziati 1
milione 480.000 euro) ma di grande importanza in termini di prevenzione.
Accanto a questo gli altri due interventi sono l’attraversamento del fosso
Galea e del fosso Alzi.
L’unico dei 14 cantieri che non si chiuderà entro la
prossima primavera riguarda l’intervento di manutenzione straordinaria alla
scuola media Giusti: la progettazione è in corso, i lavori saranno appaltati
entro il mese di aprile del 2014 per concludersi prima della ripresa della
scuola (settembre 2014). Per realizzare tutti questi interventi sono stati
stanziati 4 milioni e 750.000 euro.
Ma nel budget della ricostruzione all’isola d’Elba è
necessario aggiungere i 3 milioni di euro per i rimborsi ai privati e alle
imprese. In fase di completamento è la liquidazione dei contributi per i beni
mobili (auto e moto danneggiati): in tutto ne hanno già usufruito 126 persone
(complessivamente le domande che sono state accolte sono 179). E in dirittura
d’arrivo è l’iter per i contributi alle imprese: sono state presentate 171
domande, 10 delle quali non sono state ammesse. Le restanti 161 potranno ora
presentare le documentazione richiesta: Sviluppo Toscana aprirà un ufficio nel
comune di Campo nell’Elba per facilitare questo passaggio e rendere più rapido
così l’iter verso la liquidazione.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
FVG: RECUPERARE CENTRI URBANI E NO SPECULAZIONI |
|
|
|
|
|
Gorizia, 8 luglio 2013 - "La crisi in atto ci impone di superare
la
logica delle speculazioni: non abbiamo più territorio
da svendere
ma da valorizzare. La riqualificazione dei centri
urbani ed il
recupero di quanto esistente è una via obbligata per
mantenere o
riconquistare identità, valori sociali, sicurezza e
sostenibilità
dello sviluppo".
Lo ha affermato l´assessore regionale alla
Pianificazione
territoriale, Mariagrazia Santoro, intervenuta il 4
luglio
alla prima giornata del commercio della città di
Gorizia.
"In questa visione politica - ha proseguito
Santoro - si
inserisce il piano paesaggistico regionale a cui
stiamo già
lavorando per giungere in tempi brevi alla sua
definizione. E´
uno strumento di cui la regione ha assoluta necessità
per rendere
certa l´applicazione della norma statale e per
accelerare le
procedure senza aggiungere vincoli ma, piuttosto,
rendendo chiara
la loro vestizione sul territorio".
"Così facendo - ha evidenziato l´assessore -
arriveremo ad una
pianificazione territoriale ragionata anche alla luce
della
necessaria ottimizzazione delle sempre minori risorse
disponibili".
"Con questa prospettiva - ha aggiunto - diventa
centrale
riaccorpare i centri urbani, renderli nuovamente vivi
e vivibili
riportando commercio e attività produttive al loro
interno.
Bisogna procedere ad una pianificazione di area vasta,
per
giungere a fare ciò che serve e non ciò che crea
vantaggio ad un
singolo comune, ente o categoria".
Santoro si è infine rivolta al presidente di
Confcommercio
Imprese per l´Italia, Carlo Sangalli, sottolineando
che "il
laboratorio di progettazione partecipata che parte da
qui oggi
deve essere indicato come esempio nazionale di nuovo
governo
delle relazioni tra spazi urbani e commercio, in maniera
tale che
possa inserirsi in un processo di rinascita economica
del Paese".
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
122 MILIONI PER CITTA´ PIU´ BELLE E VIVE. TRA I PIANI IL RESTYLING DI PORTA PORTESE A ROMA |
|
|
|
|
|
Roma, 8 luglio 2013 - 183 interventi di cui 73 opere pubbliche, con un
finanziamento di oltre 122 milioni di euro per 16 Comuni. Sono i numeri del
progetto ‘Plus - Piani Locali e Urbani di Sviluppo’ realizzato grazie ai fondi
dall’Europa.
Si tratta di interventi per la riqualificazione
ambientale e dei centri storici, della mobilità sostenibile e dei servizi per
l’infanzia che produrranno sviluppo e lavoro.
I Comuni beneficiari sono: Frosinone, Latina, Rieti,
Viterbo, sette comuni in provincia di Roma (Albano, Fonte Nuova, Guidonia,
Marino, Monterotondo, Pomezia, Velletri) e quattro in provincia di Latina
(Aprilia, Cisterna, Formia, Fondi).
Roma ha ricevuto un contributo di 8,8 milioni di euro
per il restyling di Porta Portese, una zona dove sono presenti aree di degrado,
nonostante si tratti di un’area importante anche per la presenza del mercato
domenicale più noto della Capitale.
Cosa prevede il progetto? Ci sarà la ristrutturazione
della parte esterna del complesso sportivo comunale in largo Ascianghi
(piscina, palestra, area pesi e zona scherma) e la vicina ex Casa della
gioventù di Luigi Moretti, l’area ex Gil, il
cinema Troisi, l’area che ospita i campetti di calcetto e di pallavolo,
il centro anziani e il parco lineare delle Mura da Ponte Sublicio, fino a largo
Toja.
“Siamo soddisfatti – ha affermato il presidente Nicola
Zingaretti – perché abbiamo ridotto i tempi delle procedure, sia per non
correre il rischio di perdere le risorse europee, sia per garantire a cittadini
e imprese la rapida realizzazione e conclusione delle opere”.
L’opera di riqualificazione dell’area di Porta Portese
prevede anche incentivi alle microimprese e alle start up, l’attivazione di
tirocini formativi e corsi di formazione per l’inclusione sociale di soggetti
svantaggiati. Il progetto della Regione si dovrebbe fondere anche con il
recupero dell’ex Arsenale pontificio, e l’ex Palazzo degli esami, ristrutturato
esternamente e messo in sicurezza a Trastevere.
“In questo momento critico per il sistema produttivo e
considerate le difficoltà per i Comuni di avviare opere pubbliche – ha detto
Guido Fabiani, assessore allo Sviluppo Economico – il piano è una boccata
d’ossigeno per le imprese e per gli enti locali.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LEZIONE CONCLUSIVA “GEOFORMA” |
|
|
|
|
|
Salerno, 8 luglio 2013 - Sul tema “Il geometra del
futuro. Formazione pratica in gestione e
controllo del territorio in un’ottica di area
vasta” si è svolta il 5 luglio la
lezione conclusiva della prima edizione di Geoforma, il percorso formativo
teorico-pratico per giovani geometri, organizzato dall’Ance Salerno e dal
Collegio dei Geometri di Salerno.
Ad introdurre i lavori sono stati Antonio Lombardi,
presidente Ance Salerno e Francesco Amendola, presidente del Collegio
Provinciale dei Geometri e Geometri laureati. Presenti anche il direttore
scientifico del progetto formativo,
Pasquale Persico e il consigliere nazionale del Collegio dei Geometri
Giuliano Villi.
Sul tema Il ruolo degli Enti nella formazione dei
giovani geometri sono inoltre intervenuti l’Onorevole Fulvio Bonavitacola, e
l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Salerno Domenico De Maio.
Il presidente Lombardi si è soffermato sulle
difficoltà contingenti del mondo delle costruzioni, sottolineando che «le
imprese, come i giovani professionisti, hanno oggi più che mai bisogno di
certezze. Il presidente del Consiglio Letta, tornando da Bruxelles con la nuova
disponibilità di risorse, ha detto che ora non ci sono più alibi per evitare le
assunzioni. È il segno evidente che nella classe politica ancora non c’è la
minima percezione di quanto sta avvenendo». Ha rimarcato le enormi difficoltà
rese ancor più intollerabili «dai tesoretti su cui siamo seduti e non siamo
capaci di utilizzare: 30 miliardi di fondi europei, più di 5 solo in Campania»,
quindi ha ribadito «che occorre puntare sui giovani che sono la vera risorsa di
questo paese. Il decreto del fare dovrebbe chiudere questa strana denominazione
con i puntini sospensivi, giacché di concreto abbiamo fin qui visto davvero
poco, tranne la cancellazione del ponte sullo stretto di Messina».
Il presidente Amendola ha annunciato che il Collegio
nazionale dei Geometri ha avviato un’attività di monitoraggio sull’iniziativa
Geoforma, per valutare la fattibilità di un percorso formativo analogo a
livello nazionale. «Siamo stanchi – ha poi aggiunto – di sentir parlare di
crisi. Vogliamo vederla in positivo: la crisi è anche apertura delle menti e
delle idee. In tempi di crisi è possibile lavorare di più e meglio sul
costruito. Stiamo vivendo un momento di transizione: Geoforma vuole essere uno
strumento per aiutare i giovani professionisti a rapportarsi con i loro
interlocutori istituzionali e con il mondo del lavoro».
L’onorevole Bonavitacola ha evidenziato la
strategicità dell’edilizia in questo particolare momento di difficoltà
economica: «Occorre puntare all’aumento del bagaglio delle nostre conoscenze –
ha detto – e fare scelte strategiche. La crisi non si combatte con gli F35 e il
ponte sullo stretto. Si combatte sostenendo le costruzioni attraverso
investimenti che guardino alla manutenzione straordinaria ed alla messa in
sicurezza degli immobili esistenti. Per questo mi farò promotore di specifici
emendamenti al cosiddetto “Decreto del fare”».
Il professore Persico, sempre in tema di crisi, ha
auspicato «una esperienza di governance del territorio più grande che insegni a
giovani e meno giovani a vedere ciò che fino a ieri non vedevamo per vivere la
crisi in termini di opportunità ed avere una diversa visione prospettica del
territorio e delle sue potenzialità».
L’architetto Iole Giarletta del Comitato scientifico
Geoforma ha illustrato il progetto formativo Geoforma soffermandosi
sull’obiettivo fondante di creare una professionalità diffusa sui temi
dell’area vasta, tale per cui tecnici ed esperti con diverse competenze abbiano
un visione comune di sviluppo del territorio.
Subito dopo il dibattito, i 24 giovani partecipanti a
questa prima edizione hanno illustrato brevemente le attività di stage svolte
presso enti ed uffici pubblici della provincia di Salerno.
Unanime l’auspicio di un intervento politico volto
alla semplificazione del quadro normativo, troppo spesso (e più che mai nel
governo del territorio) caratterizzato da una pletora di leggi susseguitesi nel
tempo, senza alcun efficace coordinamento, che finiscono per fomentare dubbi
interpretativi e ritardare, se non frenare, gli ambiti di operatività.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ABRUZZO: ATER: DI PAOLO, 29 MILIONI DI EURO PER ALLOGGI ´E´ PROGETTO EDILIZIA RESIDENZIALE. ACQUISTATA NUOVA SEDE |
|
|
|
|
|
L´aquila, 8 luglio 2013 - 29 milioni di euro per la ricostruzione di parte
delle case E affidate all´Ater, acquistata una nuova sede e al via un progetto
di Edilizia residenziale pubblica per la realizzazione di un edificio unico
comprensivo dei 15 alloggi distrutti dal sisma. Sono alcune delle novità
presentate oggi nel corso di una conferenza stampa dall´assessore ai Lavori
Pubblici, Angelo Di Paolo e dall´Amministratore Unico Ater dell´Aquila,
Francesca Aloisi, insieme al Direttore generale, Venanzio Gizzi. Il
completamento della procedura di acquisto della nuova sede Ater è avvenuto in
questi giorni in risposta ai solleciti dei sindacati e della Asl per lo stato
di degrado in cui sono costretti a lavorare i dipendenti che da quattro anni e
mezzo sono nei container. Dopo questo atto di acquisto, necessario per rendere
possibile un adeguato funzionamento delle strutture dell´Azienda, è stata
predisposta l´ultimazione della delibera riguardante la programmazione dei 29
milioni di euro per la ricostruzione di parte delle case ´E´ affidate all´Ater.
"Questi fondi ? ha commentato Di Paolo - sono il frutto di una delibera
Cipe del Dicembre 2012 ed accreditati presso la tesoreria dell´Azienda nella
settimana precedente all´insediamento dell´Avv. Aloisi e saranno utilizzati
immediatamente per la programmazione della ricostruzione di un centinaio di
alloggi (circa 80 in Via Antica Arischia - complesso Il Moro -, circa 22 a
Gignano)". "I fondi a disposizione - ha spiegato l´Amministratore -
saranno utilizzati anche per la programmazione dei finanziamenti relativi ai
condomini privati dove l´Azienda è minoranza. Stiamo parlando, sebbene di una
proprietà di minoranza pubblica, di ben 131 alloggi di Edilizia residenziale
pubblica che saranno finanziati con questo primo step. Proprio oggi, inoltre -
ha aggiunto Francesca Aloisi - vengono depositati presso il Comune di L´aquila
gli elaborati di area breve relativi agli edifici - da abbattere - siti in via
Fonte Preturo (2 alloggi), in via Castiglione (5 alloggi) ed in via Xx
Settembre ( palazzina Ater crollata comprendente 8 alloggi). Questi elaborati
sono frutto di una fitta e proficua collaborazione tra Ater, Anas e Comune di
L´aquila e daranno vita ad un progetto di Edilizia residenziale pubblica per la
realizzazione di un edificio unico comprensivo dei 15 alloggi distrutti dal
sisma".
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ANNUNCI IMMOBILIARI GRATUITI IN RETE ? |
|
|
|
|
|
Fontanafredda – Pordenone, 9 luglio 2013 - Secondo il sito case-appartamenti.Eu, i più
importanti siti di annunci immobiliari non sono completamente gratuiti, in
quanto, gestiti da multinazionali che pensano a fare il proprio business su un
servizio che dovrebbe essere gratis e alla portata di tutti.
Molti portali si definiscono "completamente
gratuiti" in realtà i più grossi portali sono gestiti da multinazionali le quali fanno quindi pagare un servizio che
dovrebbe essere gratuito.
Secondo il sito http://www.case-appartamenti.eu/ la rete deve
essere completamente gratuita soprattutto quando si parla di annunci
immobiliari in quanto è giusto dare la possibilità a chiunque di trovare,
affittare e comprare casa.
La casa il bene che permette di poter creare il
proprio nucleo familiare, prosegue il sito case-appartamenti.Eu, che ci
permette di coltivare la nostra felicità, i sogni e la vita, ogni giorno, con i
propri cari.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
TERREMOTO/EMILIA - RICOSTRUZIONE: LA REGIONE SCRIVE A GOVERNO E AGENZIA DELLE ENTRATE. |
|
|
|
|
|
Bologna, 8 luglio 2013 – La Regione - dopo approfondimenti normativi
e un primo confronto tecnico con l’Ordine dei notai - scrive al Governo e
all’Agenzia delle Entrate affinché per la demolizione e ricostruzione di
immobili danneggiati dal sisma si eviti il pagamento ex-novo dell’imposta di
registro unitamente al costo degli atti pubblici necessari alla ridefinizione
delle quote di proprietà individuali.
La richiesta è contenuta in una missiva dell’assessore
regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli inviata, oggi, a al
sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Filippo Patroni Griffi e al direttore
dell’ Agenzia delle Entrate Attilio Befera.
«Ora che la ricostruzione è avviata, occorre evitare
che sorgano altri problemi. Per questo raccogliamo e facciamo nostre le
preoccupazioni espresse dall’Ordine dei Notai, e da associazioni economiche in base
alle quali la demolizione e ricostruzione comporterebbe per i singoli
proprietari il pagamento ex-novo dell’imposta di Registro unitamente al costo
degli atti pubblici necessari alla ridefinizione delle quote di proprietà
individuali, come se si trattasse di nuova costruzione. Questo prefigurerebbe
un ulteriore aggravio amministrativo e finanziario per le famiglie e le imprese
che sono state maggiormente danneggiate dagli eventi sismici del 2012».
Inoltre, la Regione chiede di attivare al più presto un
confronto in sede nazionale mentre a livello regionale aprirà essa stessa un
Tavolo di confronto con gli Ordini dei Notai delle quattro province interessate
dal sisma e con l’Agenzia regionale delle Entrate».
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LOMBARDIA. CASA: 13 MLN PER SOSTEGNO AFFITTI CONTRIBUTI FINO A 1.500 EURO RISERVATI ALLE FASCE PIÙ DEBOLI |
|
|
|
|
|
Milano, 8
luglio 2013 - Ammontano a 13 milioni di euro i fondi che
Regione Lombardia, su proposta dell´assessore alla
Casa, Housing
sociale e Pari opportunità, Paola Bulbarelli, ha
stanziato come
contributo per il pagamento del canone di locazione.
In particolare, 10 milioni andranno a coloro che si
trovano in
situazione di grave disagio acuto e gli altri 3 a
coloro che si
trovano in situazione di morosità incolpevole.
´Lo Stato - ha spiegato Bulbarelli - ha completamente
azzerato i
contributi destinati all´abbattimento dei canoni di
locazione,
noi invece riteniamo che, in particolare alcune fasce,
vadano
comunque aiutate e quindi abbiamo fatto ogni sforzo
possibile
per recuperare questi fondi´.
10 Milioni Per Il Grave Disagio Economico - A coloro
che si
trovano in questa condizione sarà dato un contributo
massimo di
1.000 euro. I beneficiari devono avere un reddito
Isee/fsa
(dunque non imponibile) non superiore a 4.131 euro o
8.263 euro
in caso di nucleo famigliare di due persone anziane
con pensione
minima.
3 Milioni Per La Morosita´ Incolpevole - Possono richiedere
il
contributo (massimo di 1.500 euro) coloro che si
trovano in
situazione di morosità incolpevole perché non hanno
pagato
almeno 3 mensilità del canone (per perdita del lavoro
o
aggravamento della situazione economica) e coloro che
hanno
reddito Isee/fsa pari o inferiore al canone di
locazione annuo
che, comunque, non deve essere superiore a 6.000 euro.
Domande Dal 2 Settembre - Le domande possono essere
presentate
dal 2 settembre al 31 ottobre presso i Comuni e i
Centri
Autorizzati di Assistenza Fiscale (Caaf)
convenzionati.
I Comuni Rimpingueranno I Fondi Regionali - ´Per
effetto delle
minori risorse disponibili - ha concluso Bulbarelli -
dobbiamo
limitare l´accesso al sostegno alla sola fascia
sociale più
debole, come previsto e condiviso nel ´Patto per la
Casa´. Ci è
sembrato comunque importante mantenere questo sostegno
che, non
dimentichiamolo, sarà reso più sostanzioso dai
contributi dei
Comuni che concorreranno con una cifra pari al 40% di
quella
messa da Regione Lombardia´.
Tutte le informazioni sul sito
http://www.casa.regione.lombardia.it/
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
NATUZZI, PROCEDURA DI MOBILITA’ SOSPESA GRAZIE ALL’IMPEGNO DI TUTTI L’AZIENDA DICE SI’ AL GOVERNO, DE VINCENTI: ATTEGGIAMENTO APPREZZABILE |
|
|
|
|
|
Roma, 8 luglio 2013-
Lancette dell’orologio ferme, per la vertenza Natuzzi. L’azienda,
infatti, ha accolto la richiesta del governo di “sospendere” la procedura di
mobilità per 1726 addetti e di aprire un confronto sul piano industriale. Primo
appuntamento, il 15 luglio, giorno in cui si riunirà un ristretto gruppo di
lavoro per avviare il confronto sulle prospettive produttive ed occupazionali
del Gruppo.
E’ questo il risultato della riunione che- presieduta
dal Sottosegretario Claudio De Vincenti- si è svolta il 5 luglio al Ministero
dello Sviluppo Economico. Al confronto, lungo e- in alcuni passaggi- anche
vivace, hanno partecipato i
rappresentanti delle istituzioni territoriali (Regioni Puglia e Basilicata,
Comuni interessati), i rappresentanti dell’azienda, di Confindustria Bari
e di tutte le organizzazioni sindacali
nazionali e territoriali.
“Il Governo- ha affermato De Vincenti tirando le fila
della discussione- esprime apprezzamento per la decisione della Natuzzi di
accogliere la nostra proposta. Che non è quella di chiedere la revoca della
procedura di mobilità, ma è quella di una sospensione del provvedimento per
permettere un confronto sereno e approfondito sul piano industriale che
l’azienda è invitata a presentare. E al tempo stesso, il Governo apprezza
l’atteggiamento dei lavoratori che, pur di garantire un futuro produttivo
all’impianto e a quanti vi sono impiegati, si sono dichiarati disponibili al
negoziato ”.
“Un senso di responsabilità, da entrambe le parti- ha
concluso il Sottosegretario- che, anche
di fronte alle gravi difficoltà della situazione, ci fa essere fiduciosi sulla
possibilità di imprimere una svolta ad una crisi produttiva che si trascina da
anni. Perché l’obiettivo di tutti è tornare ad avere una Natuzzi in grado di
competere sui mercati internazionali”.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
PAGAMENTI AI FORNITORI, TOSCANA: IN ARRIVO 488 MILIONI |
|
|
|
|
|
Firenze, 8 luglio 2013 – “E’ in dirittura di arrivo la
prima tranche dell’anticipazione di cassa che a maggio abbiamo chiesto al
Ministero, 231 milioni che saranno utilizzati dalle aziende e dagli Estav per
la riduzione dell’esposizione debitoria
nei confronti dei fornitori. Tale finanziamento si aggiunge, oltre alle
normali rimesse mensili, anche ai 257 milioni che, in questi mesi, sono in
corso di trasferimento alle aziende sanitarie quale erogazione straordinaria di
cassa. Si ricorda inoltre che entro fine anno arriverà dal Ministero una
seconda importante tranche finanziaria”. L’assessore al diritto alla salute
Luigi Marroni risponde a Stefano Mugnai, vicepresidente della Commissione
sanità in Consiglio regionale, che riporta la relazione dei revisori dei conti
sui mancati pagamenti da parte dei tre Estav (Enti per i servizi amministrativi
di Area Vasta) e annuncia tre interrogazioni sulla questione.
“Alla fine di maggio – ricorda Marroni – la Toscana ha
chiesto al Mef di accedere all’anticipazione di cassa , ex D.l. 35-2013, per un
importo di 230.753.000 euro. Faremo una variazione di bilancio, la legge di variazione
è attualmente in commissione consiliare”. La legge di variazione dovrebbe
essere approvata dal Consiglio entro fine luglio, e a fine agosto i soldi
dovrebbero essere disponibili per le aziende. Entro il 30 novembre è prevista
una seconda tranche d’importo, ancora da definire.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LOMBARDIA, LAVORO: POSITIVO INCONTRO CON MARCEGAGLIA |
|
|
|
|
|
Milano, 8 luglio 2013 - L´assessore all´Istruzione, Formazione e
Lavoro della Regione Lombardia Valentina Aprea ha
giudicato
´molto positivo´ l´incontro avvenuto il 5 luglio con
l´amministratore
delegato del gruppo Marcegaglia, Emma Marcegaglia,
circa la
situazione industriale del gruppo.
In Lombardia Piu´ Del 50 Per Cento Degli Occupati - Al
31
dicembre 2012, il Gruppo occupava complessivamente in
Italia più
di 5.000 dipendenti (su un totale di 6.855 a livello
mondiale),
con un incremento occupazionale rispetto al 2011.
Inoltre, più
del 50% degli occupati riguarda siti produttivi
ubicati in
Lombardia. Nonostante la congiuntura sfavorevole, le
attività
industriali del gruppo registrano una tenuta positiva,
favorita
soprattutto dall´incremento delle esportazioni, che
hanno
compensato la caduta di domanda del mercato
nazionale.
L´assessore: Riferiro´ Al Consiglio Regionale - ´Mi
impegno in
prima persona - ha commentato l´assessore Aprea - a
documentare
l´impegno del gruppo Marcegaglia anche al Consiglio
regionale e
alle Commissioni consiliari perché possano essere noti
i
risultati significativi del suo lavoro´.
Marcegaglia:ridurremo Al Minimo Ammortizzatori Sociali
- ´Il
gruppo Marcegaglia ha investito molto negli ultimi
anni - ha
sottolineato Emma Marcegaglia - e vogliamo continuare
a farlo.
Sono state sviluppate nuove linee produttive che
saranno
mantenute attive e operative, cercando di ridurre al
minimo il
ricorso agli ammortizzatori sociali, come confermato
dai dati.
La Lombardia è e resterà al centro dell´attenzione e
degli
interessi del gruppo, dove è presente con 11
stabilimenti e
2.500 dipendenti.
Dialogo Con Sindacati - Le uniche criticità
riguarderanno le
attività ´no core´ del gruppo, strettamente collegate
al settore
eldom e dell´edilizia. Comparti le cui imprese versano
tutte in
una situazione di grande difficoltà. ´La gestione del
piano di
razionalizzazione - ha precisato - è oggetto di
dialogo con le
organizzazioni sindacali territoriali e con le
rappresentanze
sindacali unitarie aziendali. Gli accordi specifici
sono già
stati raggiunti, nel pieno rispetto delle parti
sociali e delle
realtà locali interessate´. ´L´incontro di oggi - ha
concluso
Aprea - apre a una ulteriore collaborazione che
speriamo possa
portare significativi frutti per la Lombardia´.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IMPRESA: DA ´SUPER G´ NUOVO BANDO PER START-UP A TREVISO. ZAIA: SOSTEGNO ALLE INIZIATIVE CHE OFFRONO OCCASIONI AI GIOVANI |
|
|
|
|
|
Venezia, 8 luglio 2013 - “Puntare con forza sui
giovani è imperativo, non solo per dare fiducia alla loro creatività, ma anche
per guardare oltre la crisi e costruire per il Veneto un futuro fatto di
innovazione e sostenibilità”. Esprime pieno appoggio ed apprezzamento il presidente
della Regione Luca Zaia per il nuovo bando destinato a giovani imprenditori e
professionisti, presentato oggi da ´´Super G´´, organizzazione composta dai
rappresentanti dei gruppi giovani delle principali associazioni di categoria di
Treviso.
Il concorso di progetti, giunto alla seconda edizione,
prevede un premio da 10 mila euro al primo classificato e la possibilità di
finanziamenti agevolati fino a 20 mila euro per le cinque migliori idee.
L’iniziativa vede anche la collaborazione dell´incubatore ´´La fornace
dell´innovazione´´, di Asolo (Treviso), e della Fondazione delle Banche di
Credito Cooperativo e Casse rurali. “Anche questo è un aspetto dell’iniziativa
che mi piace evidenziare – aggiunge Zaia – perché vede in campo, schierati
dalla stessa parte, chi ha come mission quella di incentivare l’innovazione sul
territorio e gli istituti bancari”.
“Oggi più che mai – conclude Zaia – occorre offrire
tutte le occasioni possibili ai giovani che hanno idee e il coraggio di
realizzarle, diventando imprenditori di sé stessi. Mi sembra che quanto
proposto da “Super G” vada concretamente in questa direzione e non possa che
essere sostenuto”.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
COMMERCIO E RISTORAZIONE A CUNEO NEL I TRIMESTRE 2013 |
|
|
|
|
|
Cuneo, 8 luglio 2013 - Le criticità che continuano a
caratterizzare la fase congiunturale odierna si manifestano anche
nell’andamento dei principali indicatori riferiti ai settori di attività del
commercio al dettaglio in sede fissa e della ristorazione. Nel I trimestre
2013, infatti, il fatturato (valori correnti, I.v.a. Esclusa) delle imprese
cuneesi del commercio al dettaglio in sede fissa e della ristorazione ha registrato
un decremento dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2012. La flessione
risulterebbe ancora più intensa se valutata al netto della componente
inflativa: nel periodo gennaio-marzo 2013, infatti, l’indice nazionale dei
prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) della provincia di Cuneo ha
registrato un aumento dell’1,0% in confronto al corrispondente trimestre del
2012.
È quanto emerge dall’indagine congiunturale sui
settori del commercio e della ristorazione relativa al I trimestre 2013, realizzata
da Unioncamere Piemonte in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di
commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nei mesi di aprile e
maggio 2013 con riferimento ai dati del periodo gennaio-marzo 2013, e ha
coinvolto 1.108 imprese piemontesi dei settori del commercio al dettaglio in
sede fissa e della ristorazione, per un volume d’affari complessivo pari a
circa 3,6 miliardi di euro. A livello locale, la rilevazione ha riguardato 215
imprese della provincia di Cuneo, per un fatturato complessivo pari a 518
milioni di euro.
“In un contesto economico che permane critico,
emergono segnali di difficoltà anche all’interno dei settori del commercio e
della ristorazione: nei primi tre mesi dell’anno, infatti, le imprese cuneesi
appartenenti a tali comparti hanno registrato una flessione del proprio
fatturato. Purtroppo anche le previsioni degli imprenditori cuneesi per il
brevissimo periodo non sono incoraggianti e contribuiscono a delineare uno
scenario caratterizzato ancora da una contrazione di tutti i principali
indicatori. Restano, pertanto, indispensabili efficaci interventi di supporto
per far sì che le imprese non si arrendano e non perdano il coraggio di andare
avanti” ha dichiarato Ferruccio Dardanello, presidente della Camera di
Commercio di Cuneo.
Scendendo nel dettaglio delle categorie merceologiche
oggetto di analisi, si presenta il seguente andamento del fatturato: gli
esercizi commerciali appartenenti al dettaglio tradizionale - esercizi di
vicinato - hanno realizzato un decremento del fatturato dell’1,1% rispetto al I
trimestre 2012, quelli della grande distribuzione organizzata - medie e grandi
strutture di vendita – hanno scontato una diminuzione tendenziale dello 0,8%.
Il volume d’affari complessivamente generato dalle imprese della ristorazione è
diminuito del 3,3% rispetto al periodo gennaio-marzo 2012.
Per ciò che concerne gli esercizi di vicinato, si
rileva la contrazione del fatturato scontata dai settori dell’abbigliamento
(-5,6%), dell’alimentare (-2,8%) e della cultura e tempo libero (-1,8%);
risultati migliori si registrano, invece, per gli esercizi di vicinato che
operano nella vendita di prodotti legati alle sfere degli altri prodotti
(+9,5%) e dei prodotti per la casa e Ict (+5,9%).
I settori del commercio al dettaglio e della
ristorazione della provincia di Cuneo manifestano una contrazione inferiore
rispetto ai corrispondenti comparti piemontesi. A livello piemontese, infatti,
il volume d’affari generato dalle imprese del commercio e della ristorazione è diminuito
dell’1,9% rispetto al I trimestre 2012.
Alla flessione del fatturato si accompagna il giudizio
tutt’altro che positivo fornito dagli imprenditori intervistati in merito
all’andamento degli ordini ai fornitori: il 65% delle imprese cuneesi ne ha
dichiarato una contrazione nel trimestre in esame (rispetto allo stesso periodo
del 2012), solo il 4% un incremento generando, così, un saldo di opinione
negativo per ben 61 punti percentuale.
Le previsioni degli imprenditori cuneesi per il
periodo aprile-giugno 2013 registrano segnali negativi per tutte le principali
voci, in particolare, per quanto concerne gli ordini effettuati ai fornitori
(con un saldo di opinione negativo per 37 punti), il fatturato (con un saldo di
opinione di -36 punti) e l’occupazione (per cui si registra un saldo negativo
per 13 punti).
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ACCORDO CAMPANIA INNOVAZIONE E HUB S.P.A: CRESCE LA RETE PER SUPPORTARE I TALENTI IMPRENDITORIALI CAMPANI |
|
|
|
|
|
Napoli, 8 luglio 2013 - Campania Innovazione - Agenzia
Regionale per la promozione della Ricerca e dell’Innovazione - e Hub S.p.a, acceleratore d´impresa e sede di
uno dei 4 fablab regionali, hanno siglato un accordo di collaborazione
finalizzato al potenziamento e alla promozione di interventi sul territorio per
la diffusione della cultura della Ricerca e dell’Innovazione nel tessuto
imprenditoriale regionale.
L´attività in partnership, con l’adesione di Hub alla
costituenda Rete Regionale degli Incubatori,
prevista nella legge finanziaria 2013, mira al consolidamento di un
sistema di creazione d’impresa ad alto contenuto tecnologico ed innovativo,
attraverso l’ascolto dei fabbisogni di startupper, professionisti, ricercatori
ed imprenditori campani, in materia di politiche regionali e misure per la
crescita competitiva del settore.
La firma è avvenuta a margine della tappa del
Barcamper #Wcap, in partnership con
l´acceleratore di Telecom Italia "Working Capital", svoltasi
nella sede di Hub Spa.
"Maggiore sarà l´integrazione tra gli attori
regionali che si occupano di creazione d´impresa - sottolinea l´assessore alle
Attività produttive della Regione Campania Fulvio Martusciello - maggiori saranno le opportunità offerte a
startupper e potenziali imprenditori per creare nuove realtà imprenditoriali in
grado di far compiere al nostro sistema produttivo un salto di qualità, in linea con le
strategie regionali.
"Abbiamo previsto in finanziaria 2013 la Rete
regionale degli incubatori proprio allo scopo di mettere a sistema la
piattaforma di programmi e servizi per chi vuole creare nuova impresa nella
nostra regione. Pensiamo anche ad un sistema di supporto finanziario alle buone
idee. A tale scopo sono appostati 75 milioni di euro nell´ambito del Piano di
Azione e Coesione, finalizzati proprio alle azioni di sostegno alle imprese in
fase start up", conclude Martusciello.
Il prossimo 23 luglio, Campania Innovazione terrà una
giornata informativa sui recenti provvedimenti del Mise in tema di startup
innovative, incubatori certificati, regimi di aiuto a sostegno della creazione
di impresa, in particolare al Sud.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ASSEMBLEA DI CONFINDUSTRIA MACERATA |
|
|
|
|
|
Ancona, 8 luglio 2013 - “La crisi ha creato una
situazione in cui o il Paese recupera una visione generale d’insieme per
uscirne, attraverso una riflessione complessiva sul modello di sviluppo da
perseguire che porti a una strategia condivisa, all’interno della quale Regioni
e territori facciano la loro parte, oppure le singole azioni realizzate dai
governi regionali diventano meno efficaci, malgrado la buona volontà e la
correttezza degli strumenti messi in campo. La Regione Marche sta facendo la
sua parte, come con le risorse liberate nell’ambito del patto di stabilità
interno, che permette agli enti locali di spendere 37,5 milioni soprattutto per
i pagamenti ai creditori, o come con le risorse per il made in Italy e la
riduzione dell’Irap su cui stiamo lavorando. Ma senza una strategia nazionale,
analogamente a quanto stanno facendo altri paesi europei, ci sono meno chance
di incidere su una crisi la cui portata e le cui cause, superano i confini e le
possibilità delle autonomie locali”. Così Sara Giannini, assessore regionale alle
Attività produttive, prendendo parte all’assemblea generale di Confindustria
Macerata “Capitale umano, Capitale del futuro”, organizzata il 4 luglio
all’Abbadia di Fiastra a Tolentino (Mc).
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LOMBARDIA. VIA AI SALDI: UN VADEMECUM CON REGOLE |
|
|
|
|
|
Milano, 8
luglio 2013 - Come previsto dal
documento unitario delle
Regioni, domani, primo sabato del mese di luglio,
avranno inizio
in Lombardia i saldi estivi. Alla vigilia della
partenza
ufficiale, l´assessore al Commercio, Turismo e Tutela
dei
Consumatori di Regione Lombardia, Alberto Cavalli, è
intervenuto
ricordando le regole che disciplinano la materia, con
obblighi e
diritti per tutti i soggetti interessati. Opportunita´
Di
Ripresa - ´Sono
cosciente che per gli operatori del settore -
ha affermato l´assessore - questo sia un appuntamento
carico di
aspettative, in modo particolare alla luce della crisi
che,
almeno per ora, sembra non mollare la presa. Mi auguro
dunque
che questa tornata di saldi estivi possa in qualche
modo aiutare
le numerose attività messe in ginocchio dallo scarso
risultato
di vendita registrato lo scorso inverno se, come
emergerebbe dai
dati, i saldi valgono ormai il 30 per cento delle
vendite
complessive del comparto´.
Momento Di Verifica - Questa fase sarà importante
anche per
Regione Lombardia, che a fine stagione verificherà i
risultati
economici raggiunti. ´Ci metteremo intorno a un
tavolo, come
abbiamo già convenuto nell´ultima seduta dell´Osservatorio
sul
Commercio - ha spiegato l´assessore - per capire come abbiano
effettivamente inciso sul modello dei consumi e il
volume dei
ricavi, la sperimentazione sulle vendite promozionali
da tempo
conclusasi e la recente ripresa del regime ordinario.
Quindi
prenderemo una decisione definitiva in merito,
garantendo come
sempre l´ascolto di tutte le parti interessate.´
Rispetto Per Il Consumatore - L´assessore Cavalli, che
mercoledì
3 luglio ha insediato a Palazzo Lombardia la
Commissione
regionale per la tutela dei consumatori, assumendone
la
presidenza, ha voluto cogliere quest´occasione anche
per
ricordare che ´I saldi devono costituire una sana
opportunità
per il rilancio dell´economia. Essi contribuiscono a
qualificare
positivamente il servizio di vendita sia dal punto di
vista
tecnico (garantendo il rispetto di requisiti
fondamentali come
la qualità del prodotto e la giustezza del prezzo),
sia dal
punto di vista della relazione instaurata tra
acquirente e
venditore. Relazione - ha sottolineato- che deve
essere
improntata al rispetto del quadro normativo
attualmente in
vigore´.
Il Regolamento Dei Saldi - Queste le norme da non
dimenticare: i
commercianti
hanno l´obbligo di esporre, accanto al prodotto,
il prezzo iniziale e la percentuale dello sconto o del
ribasso
applicato (è invece facoltativa l´indicazione del
prezzo di
vendita conseguente allo sconto o ribasso); i prodotti
in saldo
devono essere separati da quelli eventualmente posti
in vendita
a prezzo normale e, se ciò non è possibile, cartelli o
altri
mezzi devono fornire al consumatore informazioni
inequivocabili
e non ingannevoli; se il prodotto risulta difettoso il
consumatore può richiederne la sostituzione o il
rimborso del
prezzo pagato dietro presentazione dello scontrino,
che occorre
quindi conservare. Tutte le normative sono pubblicate
e
consultabili sul portale di Regione Lombardia nella
sezione
dedicata al Commercio.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
OGGI CONVEGNO INTERNAZIONALE SU ACQUACOLTURA A TARANTO |
|
|
|
|
|
Taranto, 9 luglio 2013
- Rafforzare la competitività e produttività dell’acquacoltura,
migliorare le performance di un comparto di sviluppo eco-sostenibile, offrire
chance di relazione e confronto con il mondo della pesca nel Mediterraneo. E’
quanto intende promuovere la Tavola Rotonda che si svolgerà lunedì 8 luglio a
partire dalle 17.00 nell’Aula Magna della Università di Taranto al Convento di
San Francesco (Via Duomo), a cui hanno già dato adesione eminenti personalità
del mondo della ricerca, della scienza e delle istituzioni ed esponenti del
mondo associativo nazionale ed internazionale. Facciamo il punto in Puglia e a
Taranto in particolare richiamando l’attenzione su un comparto produttivo che
negli ultimi anni ha avuto un consolidamento della base produttiva, ma che ha
ancora bisogno di cure e interventi strutturali per sviluppare elementi di
dinamicità sul fronte della competitività internazionale, degli asset
commerciali e distributivi – spiega l’Assessore alle Risorse Agroalimentari
della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni. L’appuntamento voluto dall’assessorato
regionale e sviluppato in collaborazione con Ciheam Iam Bari Centre
International de Hautes Etudes Agronomiques Mèditerranèennes – Istituto
Agronomico del Mediterraneo – ndr) punta a realizzare focus di discussione e
avviare buone pratiche operative e programmatiche per lo sviluppo del comparto
e per il miglior utilizzo del nuovo Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la
Pesca (Feamp 2014-2020 con dotazione prevista di circa 6,5 miliardi di euro -
ndr). La giornata tarantina si svilupperà in due momenti. Dalle 11.00 alle
13.00 si svolgerà il Tavolo tecnico regionale su “Lo sviluppo dell’acquacoltura
e mitilicoltura in Puglia” alla presenza del Direttore Area Politiche dello
Sviluppo Rurale della Regione Puglia, Gabriele Papa Pagliardini e dei
rappresentanti di Arpa Puglia, Asl Taranto, Inea, Coispa, Conisma, Università
di Bari e Università del Salento, organizzazioni sindacali, Lega Pesca,
Confcooperative, Agci Pesca e Coldiretti. Nel pomeriggio, a partire dalle 17.00
nell’Aula Magna dell’Università di Taranto si svolgerà, invece, la tavola
rotonda su “Rafforzamento della competitività e produttività dell’acquacoltura
per uno sviluppo locale sostenibile”. I lavori coordinati dal giornalista Rai,
Attilio Romita, cominceranno con i saluti del Sindaco di Taranto, Ippazio
Stefano, del Direttore dello Iam di Bari, Cosimo Lacirignola, del Rettore
Antonio Uricchio e dell’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione
Puglia, Fabrizio Nardoni. Seguiranno gli interventi tecnici di Gabriele Papa
Pagliardini, di Pietro Gasparri, dirigente Direzione Generale Pesca e
Acquacoltura del Mipaaf, Francesca Carbonari, responsabile settore pesca Ismea,
Silvio Greco, del Comitato Scientifico di Slow Fish (Slow Food), Angelo
Petruzzella, vice presidente Legacoop, Gilberto Ferrari, direttore
Federcoopesca, Luigi Giannini, Presidente Federpesca, Pietro Spagnoletti,
responsabile regionale Coldiretti. Atteso l’intervento di Abdellah Srour,
segretario Esecutivo della Commissione Generale della Pesca per il Mediterraneo
(Cgpm). Le conclusioni saranno affidate all’Assessore regionale, Fabrizio
Nardoni.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
FORLÌ-CESENA - PERCORSI ERRATICI: PRESENTATI I BANDI |
|
|
|
|
|
Forlì-Cesena, 8 luglio 2013 saranno pubblicati, sul sito della
Camera di Commercio di Forlì-cesena http://www.fc.camcom.it/ e sul sito web dell’iniziativa
http://www.percorsierratici.it/ i bandi attraverso i quali le Imprese ed i Giovani
potranno inviare le proprie candidature per partecipare ai “Percorsi
Erratici”.
Percorsi Erratici è un progetto di rete, della durata
iniziale di 10 mesi, dal carattere fortemente sperimentale, che ha l´obiettivo
di generare prodotti/servizi innovativi; è prevista la partecipazione di 6
grandi imprese, 18 Pmi e 6 giovani, individuati mediante bandi che resteranno
aperti fino al 30 agosto (per i Giovani), e fino al 20 settembre (per le
Imprese).
Il progetto, promosso dalle Camere di Commercio di
Forlì-cesena e Ravenna, in collaborazione con le rispettive Aziende Speciali
Cise e Sidi Eurosportello, si avvale della collaborazione di Multifor per la
selezione dei giovani partecipanti e per il coinvolgimento del sistema
imprenditoriale e di Romagna Innovazione per le fasi di sviluppo tecnico e di
progettazione, nonché di numerosi esperti primo piano in tematiche quali:
design, estetica, energia, strategie digitali e crowdsourcing, nanotecnologie,
biotecnologie, marketing, sociologia, arte, ecc..
L’obiettivo è quello di dare una risposta al fabbisogno
delle imprese che ogni giorno devono governare una quantità di variabili sempre
maggiore, al fine di mantenere e, nel migliore dei casi, ampliare il proprio
mercato.
Per poter gestire tutte queste sollecitazioni i mezzi
della singola azienda spesso non risultano sufficienti; tale situazione rischia
di penalizzare il processo innovativo dal momento che le risorse vengono in
primo luogo impiegate nei processi di ordinaria
gestione.
Per superare queste difficoltà le imprese hanno oggi
l´opportunità di cooperare o in forma associata, o di rete, riducendo in questo
modo il carico di investimenti che ciascuna di esse deve sostenere per generare
innovazione “radicale”, cioè per creare nuove categorie di prodotti/servizi tali
da definire una separazione fra un “prima” e un “dopo” l’innovazione
stessa.
I giovani, inoltre, anche i più capaci, faticano a
trovare un posizionamento adeguato nel mondo delle Imprese, considerate le
difficoltà del momento attuale. Per questo i Percorsi Erratici prevedono il
coinvolgimento di ragazzi intraprendenti e motivati che potranno dare un
importante contributo per il raggiungimento degli obiettivi individuati nel
processo di generare innovazione. Le imprese saranno selezionate in base ai
seguenti criteri: vincolo di non concorrenza diretta con altri partecipanti,
territorio di appartenenza, grado di salute economico/finanziaria, data di
ricezione della domanda.
I Giovani, - non dovranno avere ancora compiuto i 30
anni di età, dovranno essere preferibilmente laureati ed almeno in possesso del
diploma di scuola media superiore, - saranno selezionati in base ad una
valutazione attitudinale in merito a: motivazione, intraprendenza, capacità
logiche e di immaginazione, predisposizione al lavoro di
gruppo.
Per le imprese interessate ad aderire l’iniziativa è
previsto un incontro, a loro riservato, di presentazione del progetto di rete
che si terrà Martedì 10 settembre prossimo, dalle ore 11.30 alle 12.30, nella
Sala del Consiglio della Camera di Commercio di Forlì-cesena (Forlì, Corso
Repubblica 5).
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
VERTENZA HAEMONETICS: LA POSIZIONE DELLA REGIONE MARCHE |
|
|
|
|
|
Ancona, 8 luglio 2013 - La Regione si sta impegnando
attivamente sulla vertenza Haemonetics. L’assessore al Lavoro Marco Luchetti ha
incontrato il 4 luglio al Ministero il Sottosegretario allo Sviluppo Economico
De Vincenti che si è impegnato a convocare un tavolo già per la prossima
settimana. Gli assessorati al Lavoro e al Piceno si sono subito attivati per
affrontare le problematiche dell’azienda, non solo attraverso il rapporto con
il Ministero, ma anche lavorando su ipotesi di continuità e diversificazione
produttiva con il coinvolgimento di Assindustria di Ascoli Piceno e di
imprenditori locali. A tal fine hanno ottenuto la disponibilità dell’attuale
management aziendale a collaborare anche nell’ottica di una eventuale
partecipazione in una nuova società con l’obiettivo di garantire la continuità
produttiva del sito.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
LOMBARDIA: REGIONE NON HA DEBITI SCADUTI LE AZIENDE PAGATE ENTRO 65 GIORNI |
|
|
|
|
|
Milano, 8 luglio 2013 - ´In riferimento all´odierno articolo del
Sole 24 Ore che non inserisce la Regione Lombardia
nell´elenco
delle Regioni che pagano i propri debiti scaduti verso
le
aziende che li vantano, chiariamo che questa
esclusione ha una
spiegazione semplicissima ovvero che la Regione
Lombardia non ha
debiti scaduti´.
Lo ha affermato il 6 luglio l´assessore all´Economia,
Crescita e
Semplificazione della Regione Lombardia, Massimo
Garavaglia.
´Regione Lombardia infatti - ha spiegato l´assessore -
paga i
propri debiti entro 65 giorni, quasi in linea con la
direttiva
europea, come del resto ha recentemente sottolineato,
molto
positivamente, la Corte dei Conti nel giudizio di
parificazione´.
´Proprio per questo motivo - ha continuato Garavaglia
- non
avendo debiti come Regione, in conferenza
Stato-regioni abbiamo
fatto togliere circa 1,7 miliardi dal fondo per i
pagamenti dei
debiti delle Pa per spostarli sul patto di stabilità
territoriale e in virtù di questa modifica la
Lombardia ha
girato ai propri comuni la quota spettante di 210
milioni senza
metterceli di tasca propria´.
´Questo non significa che ci accontentiamo: il nostro
obiettivo
- ha concluso l´assessore Garavaglia - è di ridurre
ulteriormente i tempi di pagamento a 45 giorni, un
dato che per
il resto del Paese è semplicemente fantascienza, visto
che la
media per le altre regioni è di 180 giorni con punte
nelle
regioni
del Sud sopra i 250 giorni´. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
PIRELLI DI FIGLINE: RISPOSTE INSODDISFACENTI. |
|
|
|
|
|
Firenze, 8 luglio 2013 – “Comprendiamo le strategie
d’impresa, ma vogliamo che queste tengano conto di un quadro di garanzie tali
da salvaguardare il mantenimento dell’occupazione e una dimensione strategica
per lo stabilimento di Figline”. Così l’assessore regionale al Lavoro,
Gianfranco Simoncini, introducendo una riunione tenuta il 4 luglio – nei suoi
uffici di via Pico della Mirandola, a Firenze – con il responsabile relazioni
industriali del gruppo Pirelli, Vittorio Biagioni, cui è seguito un incontro
con tutte le rappresentanze sindacali.
Ascoltate le posizioni dell’azienda, Simoncini si è
dichiarato “insoddisfatto” per quanto ascoltato (insieme a Biagioni erano anche
presenti altri due manager aziendali: Marco Cipparrone e Gianluca Zonta). “Ho
chiesto garanzie ma, almeno per il momento, non le ho ottenute – aggiunge
Simocini facendo presente “la volontà di Regione Toscana, insieme agli enti
locali, di continuare ad adoperarci per ottenerle”. Per parte pubblica all’incontro
sono stati presenti Andrea Barducci e Riccardo Nocentini, presidente della
Provincia e sindaco del Comune sul cui territorio è presente il sito produttivo
(quasi 400 dipendenti) specializzato nella ricerca, e nella produzione di
steel-cord, la cordicella metallica utilizzata negli pneumatici.
Da qualche tempo il Gruppo Pirelli (che per questa
specifica produzione ha stabilimenti in Brasile, Romania, Turchia avendone
recentemente chiuso uno in Germania) sta cercando un partner proprio per
sostenere la produzione di questo prodotto. La multinazionale si è per questo
affidata a istituti bancari.
“Temiamo – ha ribadito più volte Simoncini – il
rischio del depotenziamento e vogliamo capire bene che tipo di garanzie
potranno esserci per l’azienda toscana e per chi vi lavora. Per adesso le
risposte sono insoddisfacenti ed è per questo che proseguiamo a chiedere,
nell’interesse della comunità, garanzie: i costi dei nuovi equilibri aziendali
non possono scaricarsi sul territorio”.
Tali posizioni sono state ribadite durante l’incontro
con i sindacati.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
GENOVA - LANCIATO IL PROGETTO "CAMERA HUB" |
|
|
|
|
|
Genova, 8 luglio 2013 - Il progetto “Camera Hub”, è
incentrato sulle imprese ad alto potenziale di sviluppo. “Questa iniziativa –
commenta il presidente Paolo Odone – dimostra come le Camere siano sempre
pronte a creare strumenti innovativi e dinamici per aiutare le imprese a
crescere. Accanto a quello delle start up innovative, che vengono iscritte nel
registro imprese, quello delle imprese ad alto potenziale di sviluppo è un
ulteriore strumento, più duttile e più facilmente gestibile da parte delle
Camere, per identificare e valorizzare le imprese maggiormente in grado di
competere sul mercato nazionale e soprattutto su quello internazionale”.
Come sottolinea il direttore del Consorzio camerale
per il Credito e la Finanza Pier Andrea Chevallard: “L’abbiamo chiamato Camera
Hub per richiamare i due elementi centrali su cui puntiamo: il sistema camerale,
che sarà il fulcro dell’iniziativa, e l’hub, ovvero il contenitore, il raccordo
tra i diversi soggetti che saranno chiamati a interagire per aiutare a crescere
queste imprese. Il primo step sarà la mappatura delle imprese ad alto
potenziale dei rispettivi territori: si tratterà di società di capitali, con
non più di 4 anni e non meno di 1, di diversi settori, che possiedono brevetti
o marchi e hanno investito in ricerca e sviluppo tecnologico”.
Presenti all’incontro svoltosi oggi nella sala dorata
di Palazzo Tobia Pallavicino, i presidenti delle Camere di Commercio di Genova
(Paolo Odone), Udine (Giovanni Da Pozzo), Firenze (Vasco Galgani), Bari
(Alessandro Ambrosi), Rieti (Vincenzo Regnini), Napoli (Maurizio Maddaloni) e
Salerno (Guido Arzano). Con loro anche il presidente di Banca Carige Giovanni
Berneschi e la presidente del Clp (Centro Ligure Produttività) Patrizia De
Luise.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
AMMORTIZZATORI IN DEROGA, SBLOCCATI 550 MILIONI. LA TOSCANA PRENDR ATTO MA NON BASTANO NEANCHE PER APRILE |
|
|
|
|
|
Firenze 8 luglio 2013 – “Prendiamo atto che il decreto
di attribuzione alle Regioni delle risorse è stato firmato, confidiamo che Inps
sia immediatamente autorizzato a erogare le indennità. Purtroppo, come abbiamo
già detto più volte, queste risorse sono insufficienti a far fronte alle
domande presenti negli uffici regionali. In Toscana, ad esempio, le risorse
assegnate permetteranno di coprire le richieste pervenute entro i primi giorni
di aprile. Per tanti lavoratori proseguirà purtroppo una situazione di pesante
disagio e sofferenza, che non è tollerabile. Continua perciò ad essere
impellente che il Governo trovi ulteriori risorse per arrivare fino alla fine
dell’anno”.
L’assessore alle attività produttive lavoro formazione
Gianfranco Simoncini commenta così il decreto di assegnazione dei 550 milioni
che il governo ha destinato alle Regioni per il finanziamento della cassa
integrazione in deroga. “Confidiamo nel fatto che l’Inps ci dia quanto prima la
comunicazione con il via libera a trasmettere gli importi. Come Regione Toscana
abbiamo già fatto le istruttorie e siamo pronti a trasmettere le domande per
evitare di perdere ancora tempo. Resta il fatto che, come abbiamo ribadito
anche pochi giorni fa, serve una copertura che consenta di arrivare a fine anno
e una modifica normativa che porti a garantire gli ammortizzatori sociali a
tutti i lavoratori al di la della loro collocazione in azienda con più o meno
15 dipendenti, una garanzia in grado di assicurare pari trattamento a tutti i
lavoratori e le Lavoratrici”.
Per cercare di venire incontro alla situazione di
disagio di molti lavoratori, mentre continuiamo a fare pressione su Governo e
Parlamento, con le organizzazioni sindacali stiamo lavorando per attivare una
linea di microcredito che possa intervenire in questa situazione.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MODA. DA COMUNE DI MILANO E ELLE DECOR IMPEGNO CONTRO LA CONTRAFFAZIONE ”IL DESIGN E LA CREATIVITÀ ITALIANA, UN PATRIMONIO DA TUTELARE” |
|
|
|
|
|
Milano, 8 luglio 2013 - Si è svoltoil 4 luglio, presso gli spazi di
Palazzo Reale, il convegno “Be Original” promosso da Elle Decor Italia con il
patrocinio del Comune di Milano, con l’obiettivo di sostenere il diritto
d’autore nel mondo del design, divulgando e migliorando la tutela della
creatività “originale”. Il convegno ha visto la partecipazione dei principali
esponenti del mondo del design, del sistema dell’arredo italiano, della
politica e della cultura. Obiettivo del dibattito la presentazione del
“Manifesto a tutela della creatività e dell’innovazione” con 15 proposte
concrete nate dalle sollecitazioni dei lettori/consumatori e da
tre tavole rotonde che si sono svolte nei mesi scorsi
a Milano: vi hanno partecipato i principali attori del settore: associazioni e
aziende del sistema arredo italiano, creativi, designer, fondazioni.
“Il manifesto presentato oggi e il convegno cui ho
avuto il piacere di partecipare – precisa l’assessore alle Politiche per il
Lavoro, Ricerca, Moda e Design Cristina Tajani – si pongono in continuità con
l’azione delle ´Sentinelle anticontraffazione´: il progetto informativo che il
Comune di Milano ha realizzato, da dicembre a maggio, per sensibilizzare e
spiegare ai cittadini e ai turisti i rischi dell’acquisto di prodotti
contraffatti con gazebo allestiti nelle vie principali dello shopping.
Un’iniziativa di successo, che ha visto partecipare più di 65mila persone e ha
coinvolto anche diversi istituti scolastici superiori di Milano".
"All’attività informativa – ha concluso Cristina
Tajani - si è affiancata un’intensificazione dei controlli della Polizia locale
di Milano a contrasto dei reati legati alla contraffazione, con il sequestro di
oltre 20mila pezzi tra abbigliamento e accessori, telefoni, profumi, dvd e cd,
giocattoli, alimentari su tutto il territorio cittadino. E´ chiaro però che,
alla repressione dei reati e all´investigazione, deve accompagnarsi l´attività
di innovazione e cura del prodotto, affidata al sistema manifatturiero e alla
creatività di designer e stilisti. Miglioramento della legislazione e dei
controlli e investimento sulla qualità del prodotto devono camminare insieme”.
A conferma dell’importanza della lotta alla
contraffazione anche i dati emersi dalla ricerca presentata oggi da Astra
Ricerche, condotta su oltre 10mila lettori, il 70,4% dei quali possiede almeno
un oggetto di design d’autore a casa. Per il 96,7% è importante tutelare il
diritto d’autore. Oltre la metà (il 53,1%) ritiene che realizzare un’imitazione
sia una mancanza di rispetto della proprietà intellettuale e un disincentivo
allo sviluppo di nuove idee e dell’economia, anche se l’83,5% degli
intervistati dichiara che è l´incidenza della spesa economica a indurre a
preferire la copia rispetto all’originale.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
INIZIATIVA ORGANIZZATA DA ARIES CON IL SISTEMA CAMERALE FVG OGGI E DOMANI 550 INCONTRI D´AFFARI TRA IMPRESE FVG DELL´ARREDO E 22 BUYER STRANIERI OPERATORI GIUNTI DA COREA, EMIRATI ARABI, GIAPPONE, HONG KONG, ISRAELE, TURCHIA E RUSSIA |
|
|
|
|
|
Trieste, 8 luglio 2013 - Sono in corso e proseguiranno
per tutta la giornata di domani gli oltre 550 incontri d´affari tra una
settantina di imprese del Friuli Venezia Giulia del settore arredo e gli
operatori stranieri giunti da Corea, Emirati Arabi, Giappone, Hong Kong, Israele,
Turchia e Russia per conoscerle e cercare nuove partnership. Si tratta di un
evento, organizzato da Aries – Camera di Commercio di Trieste in cooperazione
con il sistema camerale regionale, volto a promuovere e valorizzare la filiera
dell´arredo regionale, che ha preso il via questa mattina allo Starhotels
Savoia Excelsior di Trieste.
<Con questa iniziativa permettiamo a designer,
architetti e importatori esteri di conoscere e di incontrare i tanti
imprenditori e le molte realtà che fanno del Friuli Venezia Giulia un
territorio leader nel settore del legno e arredo – ha notato Antonio Paoletti,
in apertura all´evento -. Aziende che
interpretano il “Made in Italy” in un mix di artigianalità e innovazione e che
da più di 150 portano avanti la cultura del bello, dell´innovazione e della
qualità. Con questa iniziativa riuniamo 22 buyer esteri del settore arredo, 3
giornalisti di importanti testate dell´arredo e design da Turchia Emirati
Arabia e Corea, i segretari generali delle camere Italiane di Hong Kong e del
Giappone e 68 aziende italiane e parallelamente anche 3 giornalisti stranieri
del settore navale>.
Il Friuli Venezia Giulia rappresenta il 10% del macro
– sistema arredamento italiano, impiega circa 17.500 persone e coinvolge,
direttamente o indirettamente, oltre 1.400 imprese. Nel 2012 sono stati
esportati mobili per un valore di 1.200.366.312€, corrispondenti al 15,5% del
totale esportato italiano, ponendo il Friuli Venezia Giulia come terza regione
esportatrice italiana dopo Veneto e Lombardia <Questa regione ha una
lunghissima tradizione nel settore - nota Franco Iacop, presidente del
Consiglio della Regione Fvg -. Mi auguro che anche grazie a questa iniziativa
continui a esserci il giusto spazio per riconoscere in Italia e all´estero il
valore del lavoro, dell´eccellenza nel produrre, dell´esperienza e della tradizione di questo
comparto>. <La Regione sta continuando a sostenere la crescita e lo
sviluppo delle piccole e medie imprese – aggiunge Lucio Chiarelli, Direzione
Attività Produttive Regione Fvg – in particolare con iniziative volte a
potenziarne la vocazione internazionale e a sostegno della ricerca e sviluppo
non solo industriale ma anche nel campo artigiano>.
Agli incontri d´affari allo Starhotel Savoia faranno
seguito visite degli operatori stranieri direttamente in azienda. Si tratta
dell´evento conclusivo del progetto "Filiera Abitare Fvg" attuato da
Unioncamere Fvg e realizzato grazie alla Regione Fvg, sviluppato dal 2011, che
ha visto le quattro camere regionali sostenere i processi di
internazionalizzazione in importanti mercati di riferimento o in forte
espansione per le aziende del settore dell’edilizia e dell’arredo, grazie alla
realizzazione di studi, all´organizzazione di incontri con consulenti di
mercato, missioni all´estero e alla partecipazione a importanti fiere
internazionali: il tutto per supportare un importante comparto dell’eccellenza
regionale.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IMPRESE DE MASI, LA REGIONE CALABRIA COMUNICA L’APERTURA DI UN TAVOLO CON I MINISTERI COMPETENTI |
|
|
|
|
|
Catanzaro, 8 luglio 2013 - Il Presidente della Regione
Giuseppe Scopelliti e l’Assessore al lavoro Nazzareno Salerno, comunicano che,
dopo l’incontro del 2 luglio scorso con l’imprenditore Antonio De Masi per
approfondire la situazione delle sue imprese, hanno sottoposto all’attenzione
del Sottosegretario al lavoro ed alle politiche sociali Jole Santelli e del
Direttore generale Paolo Onelli la condizione del gruppo De Masi, sottolineando
il fatto che le aziende non si trovano coinvolte in crisi di carattere
industriale, che anzi potrebbero avviare una fase di espansione anche per
effetto dell’introduzione sul mercato di prodotti innovativi, ma vivono
sofferenze di liquidità finanziaria. Per questo De Masi aveva annunciato alle
organizzazioni sindacali la chiusura delle attività determinata, a suo avviso,
dai tassi d’interesse applicati dalle banche e dalle intimidazioni perpetrate
dalla criminalità.
“Il nostro – hanno spiegato il Presidente Scopelliti e
l’Assessore Salerno – è un intervento dovuto, che traduce l’indispensabile
impegno che le Istituzioni devono mettere in campo per cercare di evitare la
chiusura di aziende che hanno importanti prospettive di mercato e che chiedono
il sacrosanto rispetto della legalità. In più, la necessità di salvaguardare i
lavoratori, soprattutto in un momento storico estremamente delicato quale
quello attuale, è di assoluta rilevanza. La Regione – hanno concluso – farà la
sua parte fino in fondo dimostrando un sostegno reale a favore di chi vuole
continuare ad investire in Calabria e contribuire al cammino di crescita
civile, democratica ed economica”.
Durante l’incontro è stata inoltre ribadita la forte
valenza delle battaglie per l’affermazione della legalità condotte
dall’imprenditore operante su Gioia Tauro che non è ancora riuscito a veder
soddisfatte le proprie richieste per l’accesso al Fondo di solidarietà per le
vittime di racket ed usura. L’intervento istituzionale, tramite il quale è
stata riscontrata la possibilità di attuare dei contratti di solidarietà per i
lavoratori, ha permesso la programmazione di un tavolo tecnico con il
coinvolgimento dei Ministeri dello sviluppo economico e dell’interno.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTIGIANATO ARTISTICO, DALLA REGIONE TOSCANA RISORSE MIRATE PER SOSTENERE IL SETTORE |
|
|
|
|
|
Firenze, 8 luglio 2013 – Con 33 mila imprese, oltre
177 mila addetti e un fatturato di export annuo che, prima della crisi,
ammontava a circa 10 miliardi, l’artigianato artistico e tradizionale
rappresenta in Toscana il 9% delle imprese della regione, il 12% di tutti gli
occupati e circa la metà degli addetti dell’industria. Un ruolo di grande
rilievo, che la crisi non ha cambiato più di tanto e che dimostra l’importanza
dell’impegno della Regione, attraverso Artex, per sostenere il settore. Un
impegno riconfermato con l’approvazione da parte della giunta – su proposta
dell’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini – del programma
2013 di Artex, il Centro per l’artigianato artistico e tradizionale della
Toscana, che la Regione ha da tempo individuato, in accordo con le associazioni
di categoria, per il sostegno al settore. Per il cofinanziamento delle attività
previste per quest’anno la Regione ha destinato risorse per un totale di 990
mila euro.
“Le produzioni artistiche e tradizionali – spiega
l’assessore Simoncini – sono profondamente radicate nei territori toscani ed è
proprio in questo legame uno dei principali punti di forza del settore. Per
questo ci proponiamo, anche attraverso Artex, di far crescere e rafforzare le
tante piccole e piccolissime imprese, aiutandole ad essere più competitive,
valorizzandone la capacità di innovazione e la qualità. Nella maggior parte dei
casi siamo di fronte ad una tradizione che è frutto di un saper fare trasmesso
quasi sempre di generazione in generazione. E’ un patrimonio che non deve
andare disperso perchè costituisce il marchio di qualità della nostra regione,
il suo biglietto da visita nel mondo”.
Le attività di Artex per il 2013 ruotano attorno a
cinque filoni: comunicazione, documentazione e rapporto internazionali;
attività espositiva e seminariale, ricerca e innovazione; internazionalizzazione
e commercializzazione; rapporti con il territorio, il turismo e il sistema
museale e culturale (per l’elenco completo si veda la scheda).
Le iniziative
Sul piano internazionale prosegue il lavoro partito attorno alla Carta
internazionale dell’artigianato artistico,sottoscritta nel 2010 a Parigi grazie
ad una iniziativa della Toscana, prima regione firmataria (tra i promotori :
Cna, Confartigianato Imprese, Ateliers d’Art de France cui sono poi seguite
numerose adesioni, internazionali e nazionali). “La Carta – ricorda l’assessore
– rappresenta il primo strumento internazionale che riconosce nell’artigianato
artistico un settore produttivo ed economico e ne definisce le attività,
costituendo il primo nucleo di una rete internazionale specializzata”.
Nell’ambito della Carta, che conta l’adesione di numerose altre regioni
italiane (Liguria, Lazio, Molise, Provincia Autonoma di Trento, Calabria,
Emilia-romagna, Puglia, Sardegna, Sicilia, Veneto) verrà esteso a livello
nazionale il progetto “Artour”, itinerari dell’artigianato artistico in Toscana
(www.Artour.toscana.it) con tappe (“Artour il bello in piazza”) in alcune
grandi città, percorsi in negozi, gallerie, musei (“Artour i luoghi del fare”)
con la prossima creazione di un sito dedicato.
Da citare, fra le numerose azioni previste,
l’ampliamento del circuito dei temporary store: dopo Colle Val d’Elsa e
Anghiari, si punta a un nuovo punto vendita a Seravezza, in cui presentare nei
mesi estivi i prodotti tipici della Versilia, in un progetto integrato che
include il marmo, il parco delle Apuane, i prodotti enogastronomici.
Tuscan Home: 20 negozi statunitensi hanno visitato
qualche settimana fa 50 aziende toscane, oltre 200 incontri con l’obiettivo di
raccogliere ordini per rifornire gli esercizi commerciali americani con i
prodotti di alto artigianato. E’ l’ultimo passo di un progetto promosso dalla
Regione, Artex, Toscana Promozione insieme a Ice Atlanta, con l’obiettivo di
promuovere le imprese toscane dei settori tavola e cucina, decorazione domestica
e regalo, potenziare l’internazionalizzazione, sostenere l’attività all’estero
e migliorare la competitività delle imprese negli Usa (catalogo elettronico
mirato al mercato Usa , attività di scouting di nuovi negozi, raccolta ordini,
visite in Usa, assistenza ai negozi Usa con l’invio di materiale promozionale).
I risultati sono positivi, con un incremento del numero di negozi coinvolti,
degli ordini e soddisfazione generale delle aziende.
A queste attività, che contribuiscono a rafforzare una
immagine positiva della Toscana nel mondo, si intreccia quella della creazione
di reti di imprese e strutture professionali, con progetti che vanno anche al
di là dei confini nazionali ed europei. “Per queste imprese – ricorda
l’assessore – è vitale riuscire a porsi nei confronti del mercato con logiche
integrate, sviluppare una cultura del fare rete che vada anche al di là dai
confini regionali e nazionali. La Regione ha messo a disposizione, grazie a
diversi bandi, incentivi per favorire i processi d’integrazione fra imprese,
per ovviare alle piccole dimensioni e aumentarne la competitività, potenziare
le iniziative per l’internazionalizzazione, mentre particolare attenzione viene
posta all’innovazione, alla ricerca e formazione di lavoratori e imprenditori, essenziale
per consentire anche alle piccole imprese artigiane di coniugare qualità e
modernità”.
Artex, un bilancio positivo “Nonostante le difficoltà
crescenti nel reperire risorse – avverte Simoncini – abbiamo voluto sostenere
anche per il 2013 Artex che, a cinque anni dalla sua ufficializzazione, ha
saputo far uscire dall’ambito strettamente locale le politiche per
l’artigianato artistico, diventando capofila di iniziative di respiro nazionale
ed internazionale. Alle iniziative già citate, voglio aggiungere anche quelle
nel campo formativo, come la sperimentazione partita da poco sulla Bottega
scuola, i corsi di formazione per stranieri e le attività di raccordo fra
gallerie e musei e realtà produttive locali”.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
MOBILE IMBOTTITO; FRONTE COMUNE PER SCONGIURARE MOBILITÀ CON L’OBIETTIVO DI SCONGIURARE L’AVVIO DELLA MOBILITÀ PER I LAVORATORI IMPIEGATI NEGLI STABILIMENTI NATUZZI TRA BASILICATA E PUGLIA. |
|
|
|
|
|
Potenza, 8 luglio 2013 - Ritiro immediato della
previsione di avvio delle procedure di mobilità per 1726 lavoratori tra Puglia
e Basilicata impegnati nelle aziende del distretto murgiano della Natuzzi;
richiesta di rivedere il piano industriale di salvaguardia annunciato
dall’azienda per avviare un vero rilancio del settore del mobile imbottito di
qualità senza che si perda un posto di lavoro; appello al Governo nazionale
affinché ponga massima attenzione anche su questa vicenda e consideri la
drammatica vertenza Natuzzi come un caso di “vertenza Sud” al pari della altre
vertenze che si sono aperte nel Centro Nord e che hanno visto il governo
ricoprire, giustamente, un ruolo di primo piano per la soluzione dell’emergenza
lavoro.
È questa la posizione espressa oggi all’unisono al
tavolo congiunto tra Regione Basilicata, rappresentata dagli assessori
regionali Marcello Pittella (Attività produttive), Luca Braia (Infrastrutture),
Cgil (Angelo Vaccaro), Cisl (Nino Falotico) e Uil (Carmine Vaccaro), oltre ai
rappresentanti delle categorie, alla presenza del sindaco di Matera Salvatore
Adduce e dell’assessore della Provincia di Matera Angelo Garbellano.
C’è un fronte comune compatto, e distinto solo per
ruoli, che accompagnerà l’incontro di domani a Roma al Ministero dello Sviluppo
economico dei presidenti delle due Regioni Basilicata e Puglia e dei sindacati
con i rappresentanti dell’azienda Natuzzi, che nei giorni scorsi ha annunciato
la chiusura di due stabilimenti tra la Puglia (a Ginosa) e la Basilicata (a
Matera).
Nel tavolo regionale della Basilicata, chiesto dai
sindacati e convocato dalla Regione come momento di coordinamento utile in
vista dell’incontro di domani, è emersa chiaramente la necessità di un’azione
comune per fermare, già a monte, l’avvio della messa in mobilità di lavoratori
lucani e pugliesi, poiché esistono le condizioni per operare una scelta
industriale di difesa di un perimetro significativo di volumi produttivi
collocati in uno scenario di produzione di alta qualità qual è quello situato
nel distretto murgiano.
Regione e sindacati, in particolare, hanno manifestato
la volontà di avviare un percorso che incrocia la necessità di stoppare l’avvio
delle procedure di mobilità, di far sì che la “vertenza Sud” assuma
connotazioni nazionali e, insieme con i rappresentanti istituzionali e sindacali
della Puglia, di tenere un livello di attenzione altissimo su una vertenza che,
così come prospettato dal piano industriale presentato da Natuzzi, si annuncia
particolarmente drammatica per gli effetti che coinvolgerebbero migliaia di
persone, tra lavoratori e le loro famiglie.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|