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L'assemblea dei soci del Consorzio del Soave brinda al lavoro fatto approvando il bilancio consuntivo 2003 che chiude, sostanzialmente, in pareggio sottolineando un importante più 15% rispetto al bilancio precedente. Nel presentarlo ai soci il presidente Gian Antonio Martinelli ha sottolineato il ruolo del Consorzio, e dei servizi che offre, quale punto di riferimento per l'intero mondo vitivinicolo del veronese Orientale; tale ruolo viene ora ad accrescersi con l'attribuzione ai consorzi di tutela dei controlli previsti dal così detto decreto "erga omnes" in applicazione del DM 29/05/2001. Il Presidente sottolineando la rilevanza del vino Soave sia come fonte di reddito sia come espansione della cultura e della tradizione locali, non ha nascosto la propria soddisfazione per il lavoro fatto in questi anni, ricordando la modifica dei disciplinari di produzione all'insegna della qualità e la battaglia per l'imbottigliamento in zona del Soave Superiore Docg. Dicendosi pronto a scommettere ancora sul rapporto vino-territorio per proseguire nella "battaglia" del Soave, il Presidente Martinelli, ha sollecitato l'avvio di iniziative, anche sul piano societario, tra le grandi realtà produttive della zona per attivare strategie in grado di portare maggiore redditività, dignità e decoro a tutti i produttori, superando incrostazioni spesso campanilistiche. Per il nuovo anno il Consorzio punta su numerosi progetti, tra i quali, i più ambiziosi, sono quello di confermare, primo in Italia, la certificazione di qualità con l'adeguamento Vision e il progetto per la certificazione ambientale della denominazione. La discussione del bilancio 2003 è stata anche l'occasione per fare il quadro sullo stato di salute dei vini prodotti in zona. Il dato produttivo stima in 508 mila 968 ettolitri il totale complessivo prodotto dall'ultima vendemmia di Soave Classico, Soave Colli Scaligeri e Soave Doc. Si riconferma con un'importante quota di 3348 ettolitri il Soave Superiore Docg e cresce ancora fino a 1740 ettolitri la produzione del Recioto di Soave Docg. Il dato economico è presto detto: il Soave Doc e Classico, in controtendenza, ha guadagnato un +15% per un valore complessivo di oltre 250 milioni di euro, il Soave Superiore Docg ha contato su un controvalore di 4 milioni di euro mentre è quantificato in 5,5 milioni di euro il valore del Recioto di Soave. Nel 2003, poi, le bottiglie di Soave Doc commercializzate sono state 50 milioni di cui il 75% è finito sui mercati esteri. Il Soave Superiore Docg, invece, ha esordito con 360 mila bottiglie finite per il 60% all'estero, prevalentemente attraverso i grossisti, ma con un buon 20% di vendita diretta. Il pregiato Recioto di Soave Docg, poi, prodotto in 350 mila bottiglie sta registrando un importante incremento sul mercato interno, per cui solo il 20% è andato all'esportazione. Per quanto riguarda gli altri numeri importanti del Soave, il Direttore Aldo Lorenzoni, ricorda che il sistema Soave conta su 6580 ettari di vigneto iscritto all'albo, di 3350 aziende agricole, di 10 cantine sociali, di 210 vinificatori e aziende imbottigliatrici. Una particolare indagine del Consorzio ha potuto determinare che il 65% del Soave è imbottigliato in zona di vinificazione e che tutta la produzione è stata certificata dall'apposita commissione camerale per un quantitativo record di 518.268 ettolitri. Inoltre l'attività di controllo, da parte del consorzio, sui mercati ha interessato 354 campioni prelevati in diversi paesi esteri e poi testati dall'apposita commissione consortile. Questi dati, emersi con altri nell'Assemblea consortile, hanno consentito di fare un quadro completo del notevole lavoro svolto dal Consorzio nel 2003 con la prospettiva, nel 2004, di vedere intensificata l'attività dei controlli per garantire, al consumatore, la tracciabilità del Vino Soave dal vigneto alla bottiglia. |
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