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Notiziario Marketpress di Lunedì 31 Maggio 2004
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PER GLI OLTRE 4 MILIONI DI ITALIANI CHE SOFFRONO DI ARTRITE C'È OGGI UNA NUOVA SPERANZA : SI CHIAMA ZINAXIN  
 
Milano, 31 maggio 2004 - L'osteoartrite è una condizione debilitante sia per i giovani che per gli anziani, che affligge 4 milioni di persone solo in Italia! Il dolore articolare e la perdita della mobilità non devono fare parte della vita quotidiana: oggi la natura porta una nuova speranza a chi soffre di artrite grazie ad una soluzione naturale riscoperta e potenziata dalla ricerca immunologica e clinica: Zinaxin. Zinaxin è un integratore che contiene un biocomplesso brevettato di estratti dello zenzero da due particolari sottospecie di zenzero asiatico, Zingiber Officinalis e Alpiniagalanga. Zinaxin ricorre inoltre ad una biotecnologia estremamente sofisticata: la tecnologia Lipocap racchiude e preserva queste sostanze farmacologicamente attive, potenziando l'assorbimento e gli effetti terapeutici di Zinaxin. Ecco perché Zinaxin è in grado di offrire un'efficacia convalidata da lavori secondo G.c. P. L'efficacia di Zinaxin nel ridurre i più significativi sintomi dell'artrite è stata evidenziata in uno studio controllato contro placebo, recentemente pubblicato dalla rivista medica "Arthritis and Rheumatism". La credibilità dei risultati degli studi clinici effettuati dal Prof. R. Altman viene affidata anche agli standard usati per testare Zinaxin: per la prima volta un'integratore è stato sottoposto ai protocolli normalmente usati per verificare l'efficacia dei farmaci convenzionali. Gli effetti "preventivi" di Zinaxin sui meccanismi infiammatori che accompagnano l'artrite sono stati invece evidenziati da alcune ricerche condotte dalla prestigiosa Johns Hopkins University di Baltimora. Ma cos'è Zinaxin? E' non solo una risposta naturale alla patologia osteoarticolare grazie a biocomplessi derivati dallo zenzero selezionati e purificati, ma è anche una soluzione efficace contro il dolore: biocomplessi potenziati grazie alla biotecnologia delle capsule lipocap. Tra i principali effetti di Zinaxin la significativa riduzione del dolore articolare e della rigidità e un'efficacia preventiva grazie al ruolo condro-protettivo di Zinaxin. Dosaggio: il primo mese: 2 capsule al giorno,1 al mattino e 1 alla sera. Zinaxin deve essere assunto durante i pasti con unbicchiere colmo d'acqua. Zinaxin produce un misurato e benefico effetto anche sulla mucosa gastrica. Quest'effetto, che dura per un breve periodo di tempo, può essere avvertito come una sensazione di calore a livello dell'addome superiore. Per un trattamento a lungo termine: 1 o 2 capsule al giorno a seconda della necessità. Zinaxin può essere associato ad altri farmaci per l'artrite. Lo studio multicentrico del Miami University Hospital, firmato dal professor R. Altman, tra i più grandi reumatologi al mondo, mostra una rilevanza clinica ed effetti statisticamente significativi sul dolore articolare e sulla rigidità dopo sole sei settimane di terapia. Un gruppo di reumatologi di tutto il mondo ha condotto, in questi ultimi anni, studi clinici in aperto, in cieco e studi randomizzati su Zinaxin; i risultati sono stati decisamente positivi. Recentemente il professor R. Altman ha guidato un gruppo di illustri clinici americani con i quali ha pubblicato uno studio controllato su Zinaxin, utilizzando la stessa metodologia e gli stessi protocolli usati per valutare l'efficacia dei farmaci convenzionali. 261 pazienti che soffrivano di osteoartrite (Oa) al ginocchio, che presentavano stadi di dolore da moderato a severo, sono stati inseriti in uno studio randomizzato, a doppio cieco, multicentrico, a gruppi paralleli, controllato contro placebo, per la durata di 6 settimane. I risultati: Zinaxin ha prodotto una riduzione del dolore e della rigidità articolare clinicamente e statisticamente rilevante. *Zinaxin ha prodotto un miglioramento clinicamente e statisticamente significativo sui sintomi della gonartrite; ha un buon profilo di sicurezza; inoltre, esso determina una riduzione del dolore assolutamente comparabile a quella determinata dai più importanti farmaci convenzionali di ultima generazione. Recenti ricerche effettuate alla Johns Hopkins University di Baltimora su modelli cellulari della cartilagine umana (sinoviociti e condrociti) suggeriscono che Zinaxin può modificare la progressione della malattia. È noto che alcuni mediatori chimici (prostaglandine/leucotrieni/citochine) sono strettamente coinvolti nell'infiammazione e nella distruzione della cartilagine durante l'osteoartrite. Importanti studi preclinici su sistemi cellulari umani dimostrano che Zinaxin, a concentrazioni fisiologiche, ha una tripla azione biologica inibitoria: inibisce la formazione dei leucotrieni (Ltb4) che provocano infiammazione della membrana sinoviale e dell'articolazione, inibisce la sintesi delle prostaglandine che causa dolore e riduce l'espessione del Tnf delle chitochine, agente induttore di reazioni degenerative. Le tre azioni riducono il dolore e combattono i processi infiammatori nella osteoartrite. Inoltre, la prevenzione dell'osteoartrite può diventare una realtà terapeutica visto che i risultati delle ricerche attribuiscono a Zinaxin un ruolo di protezione della cartilagine. I risultati: Zinaxin potrebbe costituire un approccio originale per sopprimere il processo infiammatorio nel tessuto cartilagineo. Usato in stadi iniziali della malattia, Zinaxin potrebbe avere un ruolo fondamentale per inibire i meccanismi che portano alla distruzione cartilaginea. L'artrite è oggi trattata con farmaci sintomatici che hanno scarsa influenza documentata sulla durata e la progressione della malattia. Tuttavia, questi farmaci possono provocare una vasta gamma di effetti collaterali, tali da incrementare il rischio di ulteriori problemi per la salute del paziente. I numerosi effetti collaterali delle terapie convenzionali spingono i pazienti a cercare cure alternative. Gli effetti collaterali dei farmaci anti-artrosi più usati sono i seguenti: Fans danno ulcera gastrica/ aggravamento della patologia/ allergie; Cox-2 Inibitori problemi cardiovascolari/ gastrointestinali/ allergie; Glucocorticoidi immunosoppressione/ osteoporosi; Saars (Dmoad,dmard, farmaci antireumatici a lenta azione o capaci di modificare la patologia) causano eruzioni cutanee/ diminuzione della piastrine/ diarrea/ nausea. La terminazione "ite" indica processi infiammatori ed irritativi, mentre la terminazione "osi", i processi degenerativi. Ne consegue che le artriti hanno un carattere acuto ed in genere sono sostenute da un agente infiammatorio, mentre le artrosi hanno un carattere cronico e sono dovute ad alterazioni dei capi articolari. Andando poi sul pratico, poiché tutti i fenomeni "artrosici" hanno la presenza di fatti infiammatori, c'è sempre "artrite" nell'"artrosi" e i due termini tendono ad essere sinonimi. Di artrosi soffrono in Italia 4 milioni di persone (103 milioni in tutta Europa!). Sono sconosciute le cause dell'artrosi: non si tratta infatti di un'usura, ma di una malattia vera e propria, caratterizzata da alterazioni metaboliche del condrocito, ossia della cellula propria della cartilagine. Non sempre l'evoluzione è lenta. Studi e ricerche hanno dimostrato l'esistenza di artrosi a lenta progressione e di artrosi a rapida progressione. L'artrosi colpisce l'80% degli anziani e il 18% dei soggetti in età lavorativa (da 19 a 60 anni); è una malattia "sessista": il 75% dei malati sono donne; porta spesso all'invalidità; lo Stato paga 11 mila miliardi di pensioni di invalidità solo per le malattie reumatiche; l'artrosi dell'anca e del ginocchio obbligano ad un numero considerevole di interventi di artroprotesi certe forme di artrosi possono essere prevenute, o modificate favorevolmente da provvedimenti presi in fase pre-artrosica. Oggi l'artrosi non è considerata al 100% dovuta ad usura ma le si riconosce una forte componente infiammatoria mentre emergono cause genetiche per alcuni tipi di artrosi. I fattori di rischio che sembrano predisporre ad un emergere della patologia sono i seguenti: l'età: più si invecchia, maggiore è il rischio di sviluppare l'artrosi; danni pregressi alle articolazioni (dovuti a lavori usuranti, sports, etc.); sesso: le donne sono maggiormente colpite dall'artrosi (75%), soprattutto dopo l'avvento della menopausa; sovrappeso causa di sovraffaticamento delle giunture degli arti inferiori; mancanza di attività fisica, che serve a rinforzare la muscolatura che sostiene l'apparato scheletrico; predisposizione genetica, collegata alla forza/debolezza delle articolazioni; alimentazione: ci sono indicazioni definite su come il consumo di antiossidanti, proteine ed acidi grassi possa influenzare la salute delle ossa. Infolink: www.Zinaxin.it  
   
   
ESPERTI RIUNITI AL CONVEGNO ICEBERG ALCOL A GENOVA FANNO LUCE SUI DANNI DELLA DIPENDENZA DALL’ALCOL E SULLE SOLUZIONI TERAPEUTICHE DISPONIBILI  
 
Genova, 31 maggio 2004 - In Italia 30.000 vittime all’anno. Le malattie epatiche primo danno da abuso di alcol. Antiossidanti primo trattamento della steatosi epatica che colpisce il 90% dei bevitori eccessivi. Sono oltre 30.000 le vittime dell’alcol che si contano ogni anno in Italia: 15.000 per cirrosi epatica, 3.500 per tumori dell’esofago, 3.000 per incidenti stradali e 8.500 per altre cause alcol correlate. L’alcolismo è una delle maggiori emergenze sanitarie nelle società occidentali e riguarda indifferentemente maschi e femmine di ogni età e classe sociale. La dipendenza dall’alcol e i problemi ad esso correlati sono i temi che si affrontano oggi nel convegno Iceberg Alcol, promosso dal Comune di Genova e dall’A.o. San Martino con la collaborazione di Ibi Lorenzini; l’iniziativa, che riunisce gli operatori del settore tra cui medici ospedalieri, epatologi, psichiatri, medici di famiglia e le associazioni di volontariato, si propone di fornire un supporto multidisciplinare per affrontare il problema nella sua complessità. “L’incidenza dell’abuso di bevande alcoliche è valutabile attorno ai 4 milioni di individui, definiti come “bevitori eccessivi”, e di questi circa 1 milione sono identificabili come “alcoldipendenti” – afferma il Prof. Giovanni Gasbarrini, Direttore dell’Istituto di Medicina Interna, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma - In Italia l'uso inadeguato di bevande alcoliche rappresenta un problema di notevole rilievo per la Salute Pubblica, soprattutto per i costi sociali ed economici rappresentati da malattie, incidenti, assenteismo dal lavoro, infortuni invalidanti ecc.”. “La Liguria è tra le prime regioni italiane per l’alto numero di alcolisti - dichiara il Prof. Gianni Testino, Responsabile Unità Operativa Epatogastroenterologia, Ospedale San Martino, Genova - con una stima di circa 80 mila alcol-dipendenti e circa 1.000 morti all’anno. Negli ultimi 3-4 anni il problema nella nostra regione risulta in crescita, in particolare in due categorie di popolazione: gli anziani da un lato, che ricorrono all’alcol per solitudine e i giovani dall’altro che abusano delle sostanze alcoliche per moda, in alcuni casi, a partire già dai 12-13 anni”. L’alcol rappresenta una sostanza “tossica” per l’intero organismo, poiché può danneggiare l’apparato cardiovascolare così come quello gastroenterico, quello respiratorio, immunologico, endocrinologico e nervoso. L’organo più tipicamente colpito è il fegato che non riesce infatti ad eliminare completamente l’iperproduzione di acetaldeide ed l’eccessiva formazione di radicali liberi che si verificano durante l’abuso di alcol. Tra le patologie alcol-correlate si riscontrano con maggior frequenza la steatosi epatica (che colpisce circa il 90% degli alcolisti), l’epatite acuta, l’epatite cronica e la cirrosi epatica. Il danno epatico, dato dall’alcol, è molto subdolo e per molti anni asintomatico. La trasformazione patologica del fegato data dall’alcol avviene nel tempo e, passando attraverso la steatosi epatica, può arrivare alla trasformazione fibrotica ed alla cirrosi, fino anche alla neoplasia. La terapia delle epatopatie deve prevedere, oltre all’astensione alcolica e al supporto psicologico (attraverso il coinvolgimento, ove possibile, anche delle strutture socio-familiari), il ricorso ad un trattamento farmacologico. Curare la steatosi permette di prevenire lo sviluppo della cirrosi. “Una terapia con gli antiossidanti può rappresentare uno strumento importante per contrastare lo stress ossidativo a carico degli epatociti, rallentando così la progressione del danno epatico – continua il Prof. Testino - Attraverso una diagnosi precoce, l’astensione da sostanze alcoliche e un trattamento con gli antiossidanti, è possibile “recuperare” il soggetto alcolista prima dell’insorgere della patologia cirrotica”. Realsil è un prodotto a base di Vitamina E, silibina, fosfolipidi, sviluppato da Ibi Lorenzini. Grazie alla sua innovativa formulazione brevettata, il fitosoma, agisce con diversi meccanismi sia nelle fasi iniziali sia in quelle evolutive della steatosi epatica. Svolge una forte azione antiossidante, neutralizzando i radicali liberi, e inibente la lipoperossidazione. Favorisce il ripristino delle funzioni fisiologiche dell’epatocita e delle cellule che intervengono negli stati infiammatori e necrotici e aiuta così a contrastare lo sviluppo della fibrosi epatica.  
   
   
A FIERA MILANO APRE LA PRIMA EDIZIONE DI WEBBIT L’ESPOSIZIONE SULLE TECNOLOGIE INFORMATICHE  
 
Milano, 31 maggio 2004 - il 3 e 4 giugno 2004, negli spazi espositivi di Fiera Milano, si inaugura la prima edizione milanese di Webbit, la fiera sulle tecnologie informatiche divenuta punto di riferimento del mondo Ict, dopo quattro anni di successi consecutivi presso Padovafiere. L’appuntamento milanese, che rappresenta un evento pilota - ristretto a 5000 partecipanti e strutturato esclusivamente sul meccanismo di seminari e certificazioni - in funzione del completo sviluppo del tradizionale format Webbit previsto per il 2005. Infolink: http://www.Webb.it/  
   
   
SUPERCONSORZIO TRA PMI PER RIFORNIRE OPERE PUBBLICHE IN TOSCANA CONFARTAGIANATO ANNUNCIA IL PROGETTO A CARRARAMARMOTEC  
 
Carrara, 31 maggio 2004 - Un consorzio fra le aziende artigiane toscane per le forniture di marmo e pietra naturale destinati a opere pubbliche. E’ il progetto annunciato dalla Confartigianato nel corso del convegno Edilizia di qualità in Toscana organizzato nel corso dell’ultima giornata della fiera del marmo Carraramarmotec. “Presenteremo presto l’iniziativa alla Regione Toscana”, ha detto Gianfranco Oligeri segretario di Confartigianato Imprese di Massa Carrara, “Siamo convinti che nella realizzazione di alcune grandi opere appaltate proprio dalla Regione gli artigiani possano diventare fornitori di riferimento di materiali lapidei lavorati. Penso, ad esempio, ai nuovi ospedali di Massa Carrara, Pistoia e Lucca, Ovviamente dovremo integrarci con gli altri consorzi, come quelli che fanno capo ad Assindustria. Siamo però certi che sia l’unica strada per impedire che gli artigiani siano tagliato fuori da questo genere di forniture”. L’annuncio è giunto al termine di un dibattito centrato sulle prospettive del settore edile in Toscana, sull’edilizia di qualità, l’impiego della pietra naturale, la partecipazione agli appalti pubblici la sicurezza nei cantieri. “Gli artigiani”, ha aggiunto Oligeri, “hanno grandi potenzialità e riunendosi in consorzio possono sviluppare sinergie importanti e essere competitivi anche nei confronti delle imprese maggiori”. Il consorzio progettato dalla Confartigianato si chiamerà Toscana Sviluppo e sarà di secondo livello, ovvero un consorzio tra consorzi già esistenti che avrà base regionale.  
   
   
COSÌ ABBIAMO RESTAURATO DUE MARMI DI BENEDETTO DA MAIANO  
 
Carrara, 31 maggio 2004 – Come si fa a conservare i marmi artistici? A questo tema così importante per il patrimonio culturale italiano e in particolare toscano, Carraramarmotec 2004 dedica un seminario rivolto sia ai tecnici del restauro, sia agli operatori del marmo. Titolo: “Le problematiche di conservazione dei manufatti lapidei”. Appuntamento sabato 29 maggio (ore 10). Lo organizza l’Immobiliare Marmi e Macchine (Imm) con la collaborazione dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. Dell’opificio partecipano al seminario il soprintendente Cristina Acidini, la direttrice del settore restauro materiali lapidei Laura Speranza, un tecnico del laboratorio scientifico (Carlo Lalli, che parlerà delle cause di degrado nei marmi all’aperto) e il capotecnico restauratore Carlo Biliotti. Nella circostanza l’Opificio delle Pietre Dure presenterà in anteprima il restauro di due sculture della seconda metà del Quattrocento, attribuite a Benedetto da Maiano. Si tratta di un San Sebastiano e di una statua di Santa Caterina d’Alessandria. Facevano parte di un gruppo marmoreo appartenente all’altare della chiesa di Sappo Minulio, un paesino dell’Aspromonte, in provincia di Cosenza. Del gruppo, danneggiato da un terremoto verso la fine del Settecento, faceva parte anche una Madonna. I pezzi sono stati poi smembrati, venduti e usati separatamente. Li hanno anche ridipinti e accessoriati dai successivi utilizzatori.. Il recupero è stato molto complesso e le due sculture sono state ritrovate molto deteriorate. Biliotti spiegherà invece come è stato smontato e spostato il monumento funebre di Giuseppe Bezzuoli, realizzato nell’Ottocento. Inizialmente si trovava fuori della basilica di San Miniato a Firenze ed era molto deteriorato a causa degli agenti atmosferici e di piccoli atti vandalici. Smontato, ripulito e restaurato il monumento è stat infine collocato all’interno della Basilica. La comunicazione di questo tipo di intervento è fatta in pubblico per la prima volta. “Questi restauri”, spiega Laura Speranza, “richiedono tecniche molto complesse. E’ importante anche far capire che gli interventi su manufatti in marmo o in pietra devono essere fatti con una visione interdisciplinare. D’altra parte occorrono spesso approcci diversi e strumenti, come il laser, molto sofisticati e del tutto sconosciuti fino a pochi anni fa”. Su questi sistemi di diagnosi e di approccio soft, aggiunge, si baserà l’intervento sul gruppo marmoreo Il Ratto della Sabina, il gruppo marmoreo del Gianbologna collocato a Firenze nella Loggia dei Lanzi. Anche in questo caso, dopo studi condotti in collaborazione con Istituto centrale di restauro e Cnr si sceglierà un sistema di intervento mirato a tutelare il marmo e a recuperarne lo splendore senza interventi invasivi. L’accademia di Belle Arti, ricorda il direttore Marco Baudinelli, ha aperto da quattro anni un corso di restauro rispondendo a una evidente specificità del territorio. Carrara ha grande tradizione nella lavorazione del marmo, ma è chiamata molto spesso anche a interventi di manutenzione e di restauro. Il convegno sarà dunque utile anche per capire meglio sia le metodologie di approccio scientifico, sia il tipo di professionalità necessarie. “Quello del restauro è un settore importante anche per le nostre aziende”, dice Giancarlo Tonini, presidente Imm, imprenditore del settore lapideo, “La scelta di qualificare Carraramarmotec 2004 un seminario dedicato alla conservazione delle opere d’artiste risponde a un’esigenza precisa: le tecniche usate per curare statue e monumenti si applicano infatti più o meno identiche anche alle produzioni seriali”. “Da molte edizioni”, aggiunge Paris Mazzanti, direttore di Imm, “Carraramarmotec ospita iniziative collegate al mondo del restauro. Siamo del resto convinti che sia necessario mettere a disposizione del settore tutte le esperienze e le informazioni utili a fornire a ogni tipo di committenza risposte puntuali e aggiornate”.  
   
   
ICE E CONFINDUSTRIA A BRACCETTO PER RILANCIARE L’EXPORT  
 
Carrara, 31 maggio 2004 – Il made in Italy ha bisogno di mettere innovazione ed export nel motore. “Sarò l’assistente del presidente dell’Ice”, ha detto ieri Luca Cordero di Montezemolo presentando il suo programma di nuovo presidente di Confindustria. Eccolo il presidente dell’Ice, Beniamino Quintieri, oggi a Carraramarmotec, 25° edizione di una delle massime fiere al mondo di pietra naturale, per consegnare gli Oscar dei progettisti col marmo, l’ambito Marble Architectural Award realizzato appunto in collaborazione con l’Ice. “Luca Cordero”, dice, “ha confermato la strategia di collaborazione tra l’Istituto per il Commercio Estero e Confindustria sperimentata negli ultimi due anni. Lavorando tutti insieme, come credo dovremo fare, per il rilancio del made in Italy, avremo comunque da affrontare un serio impegno di carattere organizzativo”. Quali riflessi potrà avere questo approccio strategico verso il settore del marmo e delle tecnologie per la lavorazione della pietra? "I mercati sono profondamente cambiati ed è ancora in atto ancora un’importante evoluzione. Dobbiamo puntare sulla qualità, sui segmenti che esaltano il nostro saper fare. Ma dobbiamo anche tenere conto del fatto che in settori come quello del marmo, in cui siamo sempre stati leader, sono entrati nuovi concorrenti. Affrontiamo dunque la sfida tenendo conto del fatto che i nostri stessi concorrenti sono anche potenziali clienti. Le tecnologie conoscono invece un momento di grande espansione. Mentre i armi sono in difficoltà. Come intervenire? "Non possiamo pensare a politiche di sostegno. L’obiettivo, semmai, è una valorizzazione dell'immagine del nostro prodotto. Soprattutto dobbiamo capire che le sfide vanno affrontate senza nascondersi. L'ice può essere strumento fondamentale per affrontare le sfide in generale e l'approccio ai mercati, mettendo in evidenza le opportunità e favorendo le attività di promozione congiunta fra i diversi soggetti. Si tratta dunque di proseguire in questa politica, anche con il sostegno convinto dei vertici di Confindustria, oltre che con la partecipazione di tutti i soggetti con i quali già operiamo, a partire dal sistema delle Camere di Commercio”.  
   
   
COSÌ, IO DONNA, HO COSTRUITO LE 2 TORRI PIÙ ALTE D’ARABIA  
 
Carrara 31 maggio 2004 – “Come ha fatto una donna a ottenere un incarico del genere in una terra maschilista come l’Arabia? Per prima cosa non sapevano che il progettista era una donna. Ma quando lo hanno saputo, devo dire di aver ricevuto solo manifestazioni di ammirazione e stima. Al punto che mi hanno appena dato un nuovo incarico importante”. Premiata con il Marble Architetural Award, il prestigioso Oscar degli architetti assegnato da Carraramarmotec, la grande fiera del marmo in programma fino a domani, l’architetto cino-americana Hazel W. S. Wong ha firmato a Dubai le Hemirates Towers, 350 metri svettanti sul deserto, due fiammeggianti scimitarre triangolari di vetro, cemento, acciaio e marmo di Carrara. Laurea al Mit, incarico di direttore regionale per il Medio Oriente dello studio di progettazione internazionale Rmjm, l’architetto Wong sta ora progettando una terza Hemirates Tower alta circa 400 metri, anche questa a forma di triangolo. “Le forme a cui mi sono ispirata”, spiega, “sono due simboli ricorrenti dell’iconografia araba: il triangolo, che rappresenta sole, luna e terra, e il cerchio, che rappresenta l’eternità. La sezione delle torri è appunto un cerchio all’interno di un triangolo equilatero. Un concetto strutturalmente molto solido, alleggerito da un taglio obliquo alla sommità che accresce lo slancio verso il cielo. Peraltro le torri si contrappongo in modo dinamico, ovvero aggirandoli, sembrano danzare uno spettacolare pas de deux in un gioco di prospettive, luce e ombre”. Progettato nel 1995, il complesso è stato realizzato nei tre anni tra il 1998 e il 2000. “Al concorso hanno partecipato otto importanti studi”, ricorda l’architetto Wong, “A comunicarmi la vittoria è stato lo stesso principe ereditario e ministro degli esteri di Dubai, lo sceicco Muhammed bin Rashid al Mektoum. Mi strinse la mano, si complimentò e confesso di essermi sentita molto onorata. Dopo non ricordo particolari difficoltà. Il nostro studio, disseminato tra Canada, Medio Oriente e Australia, era sempre all’opera. Ad ogni ora del giorno c’era sempre qualcuno, nel mondo, che lavorava al progetto. Dicevamo perciò che sulle Hemirates Towers non tramontava mai il sole”. Trattandosi di un progetto con largo uso di pietra naturale, occorreva anche farla arrivare dai cinque continenti. Dalla Cina, dalla Finlandia, dallo Zimbabwe e ovviamente da Carrara. Gli unici due problemi: rispettare il budget (segretissimo) e i tempi di consegna: “Stare nei tempi ha richiesto in realtà un importante sforzo organizzativo. C’è stato un periodo in cui al cantiere lavoravano anche 5000 persone al giorno suddivise in tre turni. Si trattava per di più di realizzare le due torri con materiali diversi: in cemento quella dell’hotel, per assicurare una maggiore in sonorizzazione tra gli ambienti, in acciaio-cemento l’altra. Comunque il risultato è valso la pena. Il progetto ha avuto molto successo. Oggi sono state superate in altezza da nuove costruzioni, ma nel 2000 le due torri erano le decime più alte del mondo”. Carraramarmotec ha premiato con il Marble Architectural Award anche il 96enne architetto Muhammad Kemal Ismail, progettista delle nuove grandi moschee della Mecca e di Medina.  
   
   
PROGETTO TENTAZIONI (TEATRO - CINEMA - IN VETRINA - INCONTRI FATALI) DAL 1 GIUGNO AL 4 LUGLIO 2004 A CURA DI MARINA SPREAFICO, SIMONA BETTAZZI, MARIA EUGENIA D’AQUINO  
 
Milano, 31 maggio 2004 - La stagione del Teatro Arsenale chiude in bellezza all’insegna della tentazione. Il progetto ruota intorno all’allestimento al Teatro Arsenale, per la regia di Marina Spreafico, di due testi di Aldo De Benedetti, il cui ruolo di grande drammaturgo e sceneggiatore del ‘900 viene oggi giustamente riscattato dall’oblio storico a cui fu condannato prima dal fascismo e poi dallo snobismo intellettuale. I due testi che proponiamo accostati con il titolo La Lunganotte Della Tentazione sono Due dozzine di rose scarlatte e Muori, amore mio!. Due dozzine di rose scarlatte è senz’altro il più celebre testo di De Benedetti, quello il cui titolo è diventato in sé una frase compiuta del lessico corrente, onore che spetta a pochi altri titoli del teatro e della letteratura. Muori, amore mio! invece non è mai stato rappresentato in Italia. Incredibile, ma vero! Uno degli autori più noti ed amati dal pubblico del nostro novecento, tradotto in decine di lingue, per lunghi anni l’autore italiano maggiormente rappresentato all’estero, lo sceneggiatore di innumerevoli film di grande successo, colui di cui le più note compagnie si accaparravano le opere a gara, non ha avuto la soddisfazione di vedere rappresentate nel proprio paese tutte le sue commedie e tra queste Muori, amore mio!. Le commedie di De Benedetti, e queste due non fanno eccezione, ruotano prevalentemente intorno ad un tema, l’incontro con la tentazione, che arriva in un momento chiave della vita delle persone. Quale strada seguire allora? L’incognita, il mistero che la tentazione porta con sé, oppure il cammino che fino a quel momento pareva tanto ben tracciato dalla vita? A questo tema drammatico fondamentale ci ispiriamo per il complesso del nostro progetto, inteso a far conoscere meglio la figura di questo maestro del teatro italiano, tanto amato dal pubblico. Il Progetto Tentazioni prevede una serie di appuntamenti intesi ad ampliare la visuale sui temi che autore e spettacolo suggeriscono. Tali appuntamenti avranno luogo in diversi luoghi della città, in collaborazione con alcuni partner abituali e con qualche novità: Gli altri appuntamenti del Progetto: lunedì 7 giugno 2004, ore 18.00, alla Fnac di Milano “Il costume: una tentazione dell'abito”. Viene naturale, ai nostri giorni, associare tentazione e moda. Così è nata la collaborazione con la nota Sartoria Bassani che ha manifestato già da qualche tempo una sua vocazione verso il teatro. Daniela e Fabiana Bassani, note come stiliste per l’abito da sposa e il prêt à porter e docenti di progettazione dell’abito al Master di Moda e Costume all’Accademia di Belle Arti di Genova, hanno iniziato un rapporto con il teatro progettando e realizzando i costumi per lo spettacolo Vocazione Set del Teatro Stabile di Torino e ora cureranno la progettazione e realizzazione dei costumi della Lunganotte della tentazione. Oggi il confine tra abito e costume è indefinibile. L’abito è sfociato naturalmente nel costume, ne ha subito la fatale tentazione e proprio su passerelle e palcoscenici trova ormai il suo vero habitat. E’ naturale che uno stilista dotato di sensibilità artistica, il cui lavoro consiste in un profondo rapporto con forma e materia, senta a un certo punto della sua carriera la necessità di svincolarsi dal limite dell’abito da indossare nella vita per un’esplorazione più libera e creativa. Il teatro offre allora la possibilità che lo stilista cerca, offre quel terreno privilegiato dove si può immaginare e sognare. Saranno presenti all’incontro, oltre a Marina Spreafico, regista dello spettacolo e agli attori della Compagnia Teatro Arsenale, le sorelle Bassani. Ospite d’onore, una delle più poliedriche firme del giornalismo di tendenza, Michela Gattermayer, già caporedattore moda di Elle ed ora direttore della nuova rivista Flair Living. Domenica 13 giugno 2004, ore 21.00, al Teatro Arsenale presentazione del libro: La prima regista. Edith Craig, fra rivoluzione della scena e cultura delle donne (Bulzoni Editore, 2003). All’università di Ferrara, questo libro racconta una protagonista eccezionale del Novecento teatrale, a lungo rimossa dalla memoria storica. Figlia dell’attrice più amata dell’Inghilterra vittoriana, la grande Ellen Terry, e sorella maggiore di Gordon Craig, il profeta della rivoluzione registica, nonché scenografo e disegnatore, Edith Craig (1869-1947) attraversò il teatro a cavallo fra Ottocento e Novecento per emergere come la prima donna regista della storia teatrale e inventare un teatro radicale, immerso nella dialettica tra arte e società. Fu regista e pedagoga, si dedicò ai teatri di comunità e promosse il decentramento teatrale. Precorse i teatri di gruppo, sognando un teatro pacifista e democratico. La sua grandezza diffusa, il suo essere stata tante cose insieme, ne hanno fatto una figura di difficile collocazione. La sua arte mobile e fluida ha patito la dispersione e la memoria teatrale del Novecento ha dimenticato, con lei, la propria radice femminile. Saranno presenti all'incontro, oltre a Roberta Gandolfi, la docente di Letteratura inglese dell'Università Statale di Milano Margaret Rose, la nota critica teatrale del Corriere della Sera Magda Poli e Rossana Bossaglia, storico e autorevole firma della critica d’arte italiana al Corriere della Sera, un tempo anche attrice e tutt’oggi molto legata al mondo del teatro. Domenica 20 giugno 2004, ore 21.00, alla Cineteca Italiana – Spazio Oberdan serata dedicata alla figura di Aldo De Benedetti autore e sceneggiatore. Aldo De Benedetti ha scritto le sceneggiature di ben 120 film, spesso sotto altro nome, per via delle leggi razziali vigenti all'epoca. Nel corso della serata verrà proiettato il film Lohengrin, tratto dall'omonima commedia, recentemente restaurato dalla Cineteca Italiana di Milano e dall' Associazione Amici di Vittorio De Sica. Il film, con la regia di Nunzio Malasomma, vede come interpreti Vittorio de Sica, Sergio Tofano e Giuditta Rissone, il famoso trio di attori che già aveva portato Lohengrin in teatro con grande successo. Eccone in breve la trama: Lohengrin annuncia il suo ritorno dall'America. Ricordato come un impertinente e irresistibile dongiovanni, la sua imminente ricomparsa scatena fra i parenti la preoccupata gelosia degli uomini e la trepida curiosità delle donne. Ma anche per Lohengrin gli anni sono impietosamente passati e il dongiovanni di un tempo è ora un ometto dall'aria piuttosto insignificante. Il centro tematico del Lohengrin è anch'esso basato sul rapporto tra tentazione all'evasione e realtà, una commedia degli equivoci all'insegna dell'umorismo e della leggerezza, venata di malinconia. La proiezione verrà introdotta da un autorevole ospite, esperto dell’opera di De Benedetti: il Prof. Andrea Bisicchia, docente di Metodologia e critica dello spettacolo dell'Università di Parma, che interverrà sul tema "Il comico nel teatro di Aldo De Benedetti". Gli attori del Teatro Arsenale leggeranno poi, a conclusione dell’incontro, alcuni brani significativi dell'autore. In vetrina: dal 1 giugno al 4 luglio 2004, per tutta la durata dello spettacolo, nella “Vetrina Bassani” di via Cesare Correnti 11 - Muori, amore mio!, un abito. Un abito creato per l’occasione, ispirato a Muori, amore mio! verrà esposto in questa vetrina, accanto al Teatro Arsenale, un luogo sulla strada aperto ad artisti di varie discipline invitati, secondo un vero e proprio calendario espositivo, a “usare” lo spazio in modo liberamente creativo. Infolink: www.Teatroarsenale.org  
   
   
DAL 29 MAGGIO AL 25 GIUGNO A PALAZZO PANELLA, PALAZZOLO S/O LA MOSTRA "LA FORMA IN MOVIMENTO"  
 
Milano, 31 maggio 2004 - Sabato 29 maggio 2004 la Fondazione Ambrosetti nella sua sede a Palazzo Panella ha inaugurato una rassegna di lavori che i bambini della Scuola Materna di San Rocco hanno realizzato in occasione del laboratorio didattico promosso dalla Fondazione stessa che si è svolto a partire da febbraio sino a maggio. Si tratta della seconda tappa del progetto La forma in movimento studiato e realizzato da Augusta Venanzi, museologa e collaboratore didattico presso il Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto: come nella precedente esperienza didattica svolta da novembre a dicembre 2003, anche in questa occasione è stata coinvolta una classe di bambini di cinque anni d¹età che sono stati stimolati, attraverso lo studio della forma e del movimento, a sviluppare un pensiero nuovo sulla realtà esterna. Lo spunto è stato fornito dall'opera di Fortunato Depero del 1924 "Il treno partorito dal sole", scelta sia per la sua varietà cromatica sia per il lavoro di sintesi formale che l'artista ha saputo concepire. Non ultimo criterio di scelta: il tema del viaggio e quindi del movimento che il treno simboleggia perfettamente. I bambini hanno conosciuto l'opera di Depero durante il loro primo incontro, presso la sede della Fondazione, dove hanno anche ascoltato un racconto fantastico, ideato appositamente da Augusta Venanzi, per avvicinarli alla lettura del quadro utilizzando un linguaggio a loro più familiare. Poi, con l'uso di una carta - lucido, hanno riprodotto sette particolari dell¹opera (il sole, il binario, il vagone, la locomotiva, il fumo, il pellicano, il pesce), li hanno trasferiti successivamente su cartoncini morbidi, ritagliandoli e colorandoli secondo scelte cromatiche personali. Infine la ricomposizione dell¹opera è stata effettuata su un unico cartone. L'obiettivo di questo laboratorio è quello di far lavorare i bambini sul concetto di forma, in modo tale che attraverso la conoscenza delle singole parti, avvenuta con la loro riproduzione su altri supporti, il bambino giunga ad elaborare un pensiero su quelle stesse forme che ha dovuto disegnare e riprodurre più volte. Nel momento in cui le singole parti vengono riassemblate, secondo il senso della storia, il bambino elabora e sviluppa un pensiero cognitivo. I lavori realizzati dai bambini rimarranno esposti al Iii piano di Palazzo Panella fino a venerdì 25 giugno. Indirizzo: Fondazione Ambrosetti Arte Contemporanea Palazzo Panella, Via Matteotti 53, Palazzolo s/O. Orario della mostra: dal lunedì al venerdì 9.00/13.00 - 14.30/18.30.  
   
   
ARTE MODERNA E CONTEMPORANEA DA BOCCIONI A CATTELAN. 60 OPERE PER LA SECONDA ASTA D’ARTE MODERNA DELLA PORRO & C  
 
 Milano, 31 maggio 2004 - Dopo il successo della manifestazione dello scorso dicembre, la Porro & C presenta il suo secondo catalogo di opere d’arte moderna e contemporanea, che segue il medesimo criterio di accurata selezione delle opere e quindi con un numero di opere limitato. A rappresentare l’arte italiana della prima parte del secolo, la star dell’asta è un acquerello di Umberto Boccioni, Ritratto della Signora Maffi – 1910, un grande foglio (cm 44x34) dell’epoca giusto a ridosso dell’esplosione futurista. Allo stesso momento divisionista appartiene un grande ritratto femminile di Umberto Moggioli del 1908 (olio su tela, cm 140x100, stima: € 80.000/85.000) Il catalogo comprende poi un intensa natura morta di Fiori del 1951 (olio su tela, cm 28.5x29, stima: € 160.000/180.000) un paesaggio parigino di Filippo de Pisis, La chiesa di Vaugirard, del 1927 (olio su tela, cm 65x50, stima: € 60.000/70.000) e un’ importante tela di Alberto Savinio La volute del 1927 (olio su tela, cm 46x55, stima: € 130.000/150.000). Da segnalare è una eccezionale tela di Enrico Prampolini, Biologia Plastica, del 1935 donata dall’artista a Filippo Tommaso Marinetti e da quest’ ultimo alla moglie Benedetta (olio su tela, cm 60x72, stima: € 85.000/95.000) Per la seconda metà del Novecento si segnalano opere di Magnelli, Afro, Rotella, Warhol, Arroyo, Louise Nevelson, Cattelan. Milano, 14 giugno 2004 ore 18.30 La Posteria, Via G. Sacchi 5/7 Esposizione: dal 10 al 14 giugno, ore 10.00 – 19.00 Domenica 15.30 – 19.00  
   
   
“STORIE DI AMICI E DI ARTE” UN OMAGGIO A RENATO GUTTUSO PRESSO IL CASTELLO DI VIGEVANO, NELL’AMBITO DEL CIRCUITO DELL’ASSOCIAZIONE CASTELLI E VILLE APERTI IN LOMBARDIA  
 
Milano, 31 maggio 2004 - Fino al 1 agosto 2004 in tre spazi diversi del Castello Sforzesco di Vigevano saranno esposte 66 opere del maestro del neorealismo, Renato Guttuso, una settantina dei lavori degli “amici” e “compagni di percorso” tra cui Cagli, Turcato, Festa, Schifano, Treccani e gli scatti in bianco e nero di Tornatore, Scianna e Pintacuda. Tutte le opere provengono dal Museo “Renato Guttuso” di Bagheria, città natale dell’artista. Contemporaneamente alla mostra sarà possibile visitare il Museo della Calzatura unico al mondo e un castello rinascimentale nel cuore della città tra i più estesi d’Europa. Tre visite da godere e raccontare con un unico biglietto d’ingresso! La sede è prestigiosa di per sé: all’ombra della torre del Bramante, lungo la “strada sotterranea” troveranno ospitalità i dipinti di Guttuso: dai ritratti di amici (il poeta Ignazio Buttitta per es.), di colleghi e numi ispiratori (Picasso) e di parenti (quello del padre), alla grande tela “Nella stanza delle donne vanno e vengono”, eseguita nel 1986 e lasciata incompiuta a causa della morte del maestro avvenuta il 18 giugno 1987. Non mancheranno i temi a sfondo sociale particolarmente cari all’artista come la serie di pastelli dedicata agli operai delle acciaierie di Terni del 1949, le chine dei sequestrati di Altona del 1962 e gli esempi di intimismo, come il ritratto della madre mentre riposa. Si potranno ammirare anche paesaggi (pini marittimi, Ischia, Santa Maria La Bruna…), soggetti storici, mitologici, nature morte e studi da Corot a Gauguin. Il tutto si snoderà in un percorso artistico che va dal 1928 al 1986 tracciato da oli, chine, matite, acquerelli e pastelli. Sulle pareti della seconda scuderia del castello andrà “in scena” il racconto parallelo degli “amici”: Buzzati, Francese, Pellitteri, Garajo, Viveri, Levi, Cagli, Turcato, Festa, Schifano, Angeli, Treccani, Ortega …un elenco interminabile, un viaggio tra gli artisti italiani del Xx secolo. Un’altra sezione, “la sala dell’affresco” sarà dedicata invece, agli scatti di Ferdinando Scianna, di Mimmo Pintacuda e del regista premio Oscar Giuseppe Tornatore: 32 tranche de vie sugli stessi temi della pittura guttusiana (la gente, gli oggetti, gli ambienti, le liturgie popolari, i personaggi come Sciascia, Buttitta e altri). Il biglietto d’ingresso alla mostra consentirà inoltre di visitare, sempre all’interno degli ampi spazi del castello, l’originale Museo della Calzatura. A completare il tour artistico dell’estate 2004 nella città ducale, i quadri della Pinacoteca Civica e, per gli amanti del gourmet o aspiranti tali, l’enogastronomia siciliana “corteggerà” nei ristoranti cittadini e nei bar della Piazza Ducale la cucina vigevanese e Lomellina. Il Castello di Vigevano fa parte dell’Associazione Castelli & Ville aperti in Lombardia che nasce nel 1997 dall’idea di alcuni proprietari e responsabili di dimore storiche aperte al pubblico che decisero di riunirsi per presentarsi come un nuovo e unico circuito turistico e culturale. L’obiettivo principale dell’Associazione è quello di promuovere e valorizzare in Italia e all’estero, i castelli e le ville aperti al pubblico in Lombardia come nuovo segmento turistico di estrema rilevanza dal punto di vista culturale, e di conseguenza, di grande importanza per il territorio e il suo sviluppo. Infolink: www.Castellodivigevano.it  - www.Castellieville.it  
   
   
A LEGNANO ELISABETTA SGARBI E FLAVIO ARENSI PRESENTANO IL VIDEO GIANFRANCO FERRONI. LA NOTTE CHE SI SPOSTA  
 
Legnano, 31 maggio 2004 - Martedì 1 giugno, (ore 21.00) a Palazzo Leone da Perego, sede fino al 27 giugno della mostra “Gianfranco Ferroni. Diario Esistenziale. Gli anni decisivi 1956-1976”, è in programma la presentazione del video “Gianfranco Ferroni. La notte che si sposta”, realizzato da Elisabetta Sgarbi, su soggetto di Enrico Ghezzi, presentato alla 59^ Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Oltre alla regista, sarà presente alla serata Flavio Arensi, curatore dell’esposizione, che presenta i dipinti realizzati dall’artista a cavallo degli anni Sessanta, nel frangente che lo vide coinvolto con Giuseppe Banchieri, Bepi Romagnoni, Mino Ceretti, Giuseppe Guerreschi, Tino Vaglieri, e il più giovane Floriano Bodini, nel movimento indicato come Realismo esistenziale. Il filmato della durata di 31’ è un excursus nell’arte del Gianfranco Ferroni più maturo, quello dell’ultimo ventennio di produzione, in cui gli ardori della pittura degli anni Cinquanta e Sessanta si stemperano in una poetica più rilfessiva e più intima. Come dice Elisabetta Sgarbi nel volumetto che accompagna il video, “La notte che si sposta – Gianfranco Ferroni, è una stanza vuota in cui si rincorrono altre stanze vuote. (…) E chi può dire che Ferroni manchi da queste stanze? E’ in quello spazio, in quel fuoco, in quella luce, in quegli oggetti: è anzi lui lo spazio, il fuoco, gli oggetti…” Per Informazioni : Palazzo Leone da Perego, Legnano, tel. 0331 471335  
   
   
TERZA EDIZIONE DELLA GRANDE CACCIA AL TESORO ATM MERCOLEDÌ 2 GIUGNO, AL VIGORELLI INGRESSO GRATUITO PER UNA GIORNATA DI FESTA  
 
Milano, 31 maggio 2004 - Tanti Artisti Per Un Grande Evento si solidarieta’ a favore della Lega Del Filo D’oro. Programma Del 2 Giugno: alle 9: partenza dei concorrenti, dalle 12: animazione, giochi e musica a cura di Radio Number One; show di 30 minuti di Evasione Latina, gruppo latino americano di grande successo, dalle 15 alle 18.30: sfida finale della Caccia al Tesoro e, tra una prova e l’altra, esibizione dei grandi ospiti musicali: Ivana Spagna: con il nuovo successo "Dopotutto ti amo" con "Sound of silence" e "Easy Lady" reggae version; Yu Yu con il grande successo "Mon Petit Garçon" e il nuovo singolo "Bonne Vacances"; Zero Assoluto con "Magari Meno" e con il nuovo singolo "Mezzora"; Gatto Panceri con i brani "Accarezzami" - "Alla prossima" - "Vivo per te" (quella di Bocelli); Moda' : nuovo gruppo rivelazione dell'estate 2004 sullo stile del gruppo "Le Vibrazioni"; Madre Blu con il loro nuovo singolo; Cristina Plevani vincitrice della prima edizione del Grande Fratello; Ulivieri con "Io ti amo ma devo ucciderti"; Max De Angelis con "La soluzione"; Tricarico diventato famoso con "Io sono Francesco"; Paolo Meneguzzi con "Guardami negli occhi prego"; Denny Losito con il grande successo di Sanremo"single". E per i fan una grande opportunità: tutti gli artisti saranno a disposizione del pubblico per firmare autografi. Tutta la manifestazione sarà trasmessa in diretta da Radio Number One, dalle 8 alle 20. Naturalmente non mancherà Susanna Messaggio, per il terzo anno madrina della manifestazione. Ricordiamo che tutti i potenziali ‘Cacciatori’ possono iscriversi alla grande Caccia al Tesoro fino alle 23 del 1° giugno. Tutte le informazioni su www.Atm-mi.it o contattando il Numero Verde 800.80.81.81.  
   
   
L’AVVENTURA DI ENDURANCE IL VELIERO AL BLUVILLAGE IL 31 MAGGIO  
 
Rimini, 31 maggio 2004 - Due Appuntamenti di spettacolo questa sera alle 21.30 sul palco di Blurimini, teatro e musica sotto il cielo del Marina dopo le note jazz di un Lucio Dalla. Prometeo, piccola compagnia teatrale, propone ‘Endurance una storia vera’ e a seguire, la musica dei Rev. L’avventura di Ernest Shackleton e il suo equipaggio di 27 uomini è realizzato e recitato, sotto la forma di un diario di viaggio incalzante ed emozionante, da Dario Spadon e Flora Sarrubbo. Accanto a loro le straordinarie diapositive originali, oggi appartenenti al Royal Geographical Society di Londra, e la colonna sonora realizzata appositamente da Marcello Fera rendono più coinvolgente ed evocatrice la sfortunata impresa di Ernest. Endurance è la barca che avrebbe dovuto accompagnare il protagonista agli inizi del 900’ per attraversare il continente antartico da ovest ad est attraverso il Polo Sud, ma che sarebbe rimasta intrappolata e stritolata dai ghiacciai. Una storia vera, di sopravvivenza che ancora affascina il pubblico. Dopo lo spettacolo teatrale sarà la volta dei Rev, gruppo musicale composto da Roberto Volpe alla voce, Massimiliano Bossi voce e chitarra, Alessandro Campanella voce e tastiera, Daniele Monacò voce e basso e Fabio Menicucci alla batteria. I brani che ci proporranno sono tratti dal loro ultimo album ‘Quello che io sento’, uscito quest’anno. Ricordiamo che questo gruppo rock ha partecipato al ‘Los Angeles Italian Film Awards Festival’ componendo la colonna sonora di un film in concorso. Uno spettacolo di fuochi d’artificio ha chiuso ieri la serata che ha riscontrato gran successo e simpatia da parte del pubblico riminese, entusiasmo che non mancherà domani sera al Bluvillage con buona musica, teatro e di contorno, sul piazzale panoramico della darsena, gli stands di moda e artigianato e le degustazioni tipiche locali.  
   
   
OMAR PEDRINI & FRANKIE HI NRG A PAVIA PER "FARE FESTIVAL"  
 
 Pavia, 31 maggio 2004 - Dopo le esibizioni dell’israeliana Noa e della cubana Omar Portuondo, la rassegna Farefestval torna a parlare italiano. Mercoledì 2 giugno il cortile del Castello Visconteo ospiterà Omar Pedrini, l’ex leader dei Timoria presenta le canzoni del suo disco solista Vidòmar, venerdì 4 giugno tocca al rapper Frankie Hi Nrg il cui album Ero un autarchico lo ha consacrato come uno dei gli interpreti più intelligenti e impegnati della nuova canzone italiana. Mercoledì 2 giugno - ore 21.30 Omar Pedrini Omar Pedrini nasce a Brescia, sul lago di Garda, da Daria (proveniente da una famiglia di musicisti e liutai) e Roberto (intellettuale con l’hobby della poesia). La sorella dipinge col nome di Pepa. Si diploma al liceo classico Arnaldo di Brescia. Realizza nove album con i Timoria e un album da solista dedicato alla beat generation, incrociando musica e poesia. Dal 1997 è direttore artistico del Brescia Music Art, festival della contaminazione tra le arti, oramai punto di incontro tra le varie discipline artistiche e consolidato riferimento per gli appassionati di letteratura, cinema, teatro, pittura, musica e comunicazione. Il festival, da realtà sotterranea, è oggi un importante crocevia per affermati artisti di tutto il mondo. Sulla falsa riga del festival Omar conduce “Contaminazioni”, programma televisivo settimanale sulle frequenze satellitari di Match Music. Nonostante gli impegni artistici, trova il tempo di superare nove esami alla facoltà di scienze politiche a indirizzo storico filosofico dell’Università Statale di Milano ed è punto fermo della Nazionale Italiana Cantanti. Ha aperto una sua casa di produzione musicale la Omar Gru che ha già prodotto cinque giovani artisti. Omar ha una grande passione per i vini e da intenditore ha perfino tenuto una conferenza nell’ambito del Vinitaly a Verona. Nel 2001 ha pubblicato con i Timoria dal titolo “El Topo Grand Hotel” concepì album psichedelico che ha contato sulla collaborazione di molti artisti americani: più che un disco un film. Sono innumerevoli gli artisti, di ogni provenienza ed estrazione che negli anni hanno lavorato con i Timoria. Attualmente Omar Pedrini sta lavorando all’esordio del programma televisivo in chiaro (da settembre) e alla stesura romanzata de “El Topo Grand Hotel” per la prestigiosa casa editrice Minimum Fax. Nel 2003, Omar prende un periodo di vacanza dai “Timoria” per dedicarsi a progetti musicali inediti e comincia a dare forma ad un nuovo album interamente suo, sotto la guida di Franco Testa, che verrà pubblicato nella primavera del 2004. Contemporaneamente entra a far parte del management “Cose di Musica” che curerà la produzione del suo nuovo disco e della prima tournèe da solista. Ingresso € 10.00 ridotto € 8.00. Venerdì 4 giugno - ore 21.30 Frankie-hi-nrg-mc Dopo la prima parte del tour invernale di supporto del nuovo disco, il rapper Frankie Hi-nrg ha dato inizio a marzo alla seconda parte dell’ “Ero un autarchico – Live Tour”. Sul palco Frankie Hi-nrg Mc é accompagnato da una band molto affiatata: Francesco Bruni (chitarra), Lino De Rosa (basso), Ninja (batteria) e Skizo (vinili). Oltre ad alcuni brani del nuovo album il pubblico può riascoltare i brani più famosi e memorabili del rapper, tratti dagli album precedenti: da “Potere alla parola” a “Autodafè”, dall'ormai classica “Quelli che benpensano” a “Disconnetti il potere”. Dopo Verba manent (1992) e La morte dei miracoli (1997), il 31 ottobre scorso è uscito il terzo album di Frankie Hi-nrg Mc: Ero un autarchico (prodotto da Materie Prime Circolari per Bmg Records). L’esponente più autorevole e credibile, più graffiante e grintoso, del panorama hip-hop italiano ha voluto come ospiti nel suo disco tre illustri personaggi dello spettacolo: Franca Valeri (in “Prima” e “Dopo”), Paola Cortellesi (in “L’inutile”) e Antonio Rezza (in “Virus” e “Zero a Zero”). Oltre alla loro collaborazione, Frankie Hi-nrg Mc ha voluto anche quella del cantautore milanese Pacifico (in “Anima Nera”). L’intesa tra i due si è sviluppata sul set dell’ultimo video di Pacifico (“Gli occhi al cielo”), sceneggiato e diretto da Frankie Hi-nrg. Nel brano “Morsi e rimorsi”, inoltre, Frankie ha inserito estratti da un discorso di Arnoldo Foà del 1974 contro il referendum abrogativo del divorzio. Ingresso € 10.00 ridotto € 8.00. Infolink: www.Farefestival.org  
   
   
CIPOLLINI: CUNEGO VINTO GIRO, MA GLI ALTRI NON CORREVANO  
 
Viareggio, 31 maggio 2004  – “Cunego è giovane, forte e sicuramente ha un grande futuro. Ma di fronte a questa sua vittoria al Giro d’Italia bisogna chiedersi se è lui che è andato veloce o se sono gli altri che sono andati piano.Secondo me sono gli altri a essere andati piani”. Nel giorno della consacrazione sul traguardo di Milano dell’astro nascente del ciclismo Damiano Cunego, 22 anni, Mario Cipollini ha commentato così l’exploit a Viareggio, a margine del 1° congresso europeo dei medici del calcio organizzato dalla Lamica,. “Simoni?”, ha aggiunto, “Ha fatto esternazioni sgradevoli nei confronti del suo rivale. Ma non riesco a colpevolizzarlo. Si deve capire che uno come lui che si è preparato e ha sofferto per affrontare da favorito il Giro fa fatica ad affrontare la sconfitta. In questo Simoni ha però dimostrato di avere dei limiti”. “Come mi sarei comportato al suo posto? Io ho perduto volte che pensavo di aver già vinto. Ma ai miei avversari ho sempre fatto i complimenti. Il duello con Petacchi è sempre stato corretto” del resto un atleta deve imparare che la vita è fatta a cicli. L’importante è sapere di essersi battuti ad alto livello. Ha smesso di vincere Merkx, smetterà anche Cipollini così come smetterà Simoni e un giorno anche Cunego”. Comunque, ripete Cipollini, “non ho mai visto un Gviro d’Italia come questo, ossia senza capaci di ribaltare la situazione. Gonchar secondo in classifica? Al Tour non arriverebbe fra i primi venti. Anche Simoni non era il Simoni del 2003. Cunego ha vinto bene, è simpatico e a Genova, alla 1° tappa, gli ho detto cose che senz’altro ricorda. Che cosa? Un segreto fra me e lui. Ma chi s’intende un po’ di ciclismo si è accorto che gli avversari quest’anno erano incredibilmente deboli”.  
   
   
LIPPI: “CAPELLO ALLA JUVE LA SCELTA MIGLIORE”  
 
Viareggio, 31 maggio 2004 - “Capello alla Juventus? La scelta migliore”. A margine del 1° congresso europeo dei medici del calcio organizzato a Viareggio dalla Lamica (30 maggio - 1 giugno), Marcello Lippi ha così commentato la scelta del proprio sostituto sulla panchina della società bianconera. “Ben fatto”, ha aggiunto, “Quella di Fabio capello è la scelta più conveniente per programmare le vittorie. Capello è uno specialista di vittorie e l’ha dimostrato nel corso di tutta la sua carriera, prima come calciatore, poi come allenatore di grandi club”. Capello, ha spiegato Lippi, “è uno dei pochi amici che ho nel mondo del calcio. Mi sento perfettamente in sintonia con i suoi metodi e su questi temi ci siamo confrontati spesso nelle riunioni tecniche dell’Uefa. La sua nomina in un certo senso gratifica anche me. Scelta migliore non potevano farla”.  
   
   
UN VOLUME PER RICORDARE IL SUCCESSO DEI MONDIALI DI SCI NORDICO FIEMME 2003  
 
Trento, 31 maggio 2004 - I Campionati del Mondo di sci nordico della Val di Fiemme sono passati agli archivi da oltre un anno, ma l’eco del successo è ben lungi dallo spegnersi. La prossima settimana, in occasione del congresso mondiale della Fis (la Federazione Internazionale dello Sci), il comitato organizzatore fiemmese dovrà presentare il bilancio definitivo e, proprio in tale circostanza, oltre al "final report" sarà presentato anche un libro fotografico che il Comitato ha realizzato affinché il grande successo del 2003 rimanga documentato nella storia. Il volume è stato presentato oggi in anteprima in occasione della conferenza stampa della Giunta Provinciale di Trento e quindi ai giornalisti sportivi trentini. L’assessore provinciale Marco Benedetti, che ha presieduto il Comitato Organizzatore, nel presentare il libro ha poi passato virtualmente il testimone al nuovo assessore al turismo Tiziano Mellarini. Benedetti, insieme al presidente del comitato esecutivo Pietro De Godenz, ha confermato l’intenzione della Val di Fiemme di presentare la candidatura per i Campionati Mondiali del 2011. Nel frattempo gli organizzatori fiemmesi sono impegnati nella preparazione delle quattro gare di Coppa del Mondo di fondo e combinata nordica inserite nel "Classical Resort" ed in programma per la prossima stagione, l’11 e 12 dicembre, e per la Coppa del Mondo estiva di salto. Il libro, composto da 144 pagine, ripercorre tutte le tappe dell’avventura mondiale ed è stato realizzato dall’ufficio stampa Newspower, che ha curato sia la parte grafica sia la produzione delle immagini. Dopo la presentazione ufficiale a Miami, verrà consegnato a tutti i volontari che hanno collaborato per dar vita al grande evento iridato.  
   
   
IL BOULDERING FA TRIS A FIERA DI PRIMIERO IL 18 E 19 GIUGNO TORNA LA COPPA DEL MONDO  
 
Trento, 31 maggio 2004 - In Valle di Primiero, nel cuore delle Dolomiti, ritorna a breve una nuova prova di Coppa del Mondo di arrampicata sportiva della specialità "bouldering", prevista a Fiera di Primiero il 18 e 19 giugno prossimi. Una gara che ha una storia breve, ma estremamente "forte", autentico vanto dell’Unione Sportiva Primiero/san Martino che la organizza, ed in particolare della "sezione arrampicata". Quest’anno l’evento compie quattro anni ed ha registrato, in successione, la titolazione di gara di "Coppa Italia" nel 2001, ad un anno appena dalla costituzione della "sezione arrampicata" trascinata in particolare dall’entusiasmo di Yuri Gadenz e, quindi, due prove di Coppa del Mondo negli anni successivi, assegnate dalla Federazione Internazionale vista l’affidabilità e le capacità del comitato organizzatore, che può contare sì sul supporto della società madre, l’U.s. Primiero/san Martino, ma soprattutto su una cinquantina di volontari che sono il vero fulcro della manifestazione e che danno vita all’evento. La gara, come consuetudine, si svolgerà nel parco Clarofonte di Fiera di Primiero, dove saranno allestiti i due speciali blocchi con le pareti artificiali che offriranno in contemporanea sei confronti diretti. Uno sport decisamente spettacolare anche per chi non è addentro a questa disciplina, che regalerà sicuramente forti emozioni in Valle di Primiero, terra particolarmente legata alla montagna e all’arrampicata, grazie all’agilità e alla bravura con la quale i più forti atleti al mondo riescono a superare le difficoltà tracciate dai tecnici del settore: ben sei diversi percorsi che i concorrenti devono affrontare senza averli mai visti né provati e che dalle qualificazioni alla finalissima cambiano completamente aspetto. Le qualificazioni si svolgeranno venerdì 18, quelle femminili in mattinata alle ore 10, quelle maschili nel pomeriggio alle 15.30, mentre per la sera alle ore 21 è previsto un evento davvero entusiasmante, il "3° Trofeo Best Jumper": una gara di "lanci" nella quale i concorrenti, in una sorta di gara di salto in alto, dovranno affrontare due appigli consecutivi posti a distanza sempre maggiore. Sabato invece le finali si svolgeranno alle ore 17 per le atlete femmine ed alle 21 per i maschi. La prova di Fiera di Primiero assume particolare importanza quest’anno, sia perché i migliori specialisti mondiali hanno sempre dimostrato di amare la gara primierotta, sia perché, con l’annullamento di due importanti prove negli Usa ed in Russia, costringerà gli atleti più forti a non mancare nessun appuntamento. Dopo le prime prove di Coppa del Mondo la situazione vede al comando tra i maschi l’austriaco Kilian Fischhuber con una cinquantina di lunghezze di vantaggio sui due francesi Dulac e Meyer, appaiati al secondo posto ed entrambi massimi protagonisti nelle due precedenti gare di Coppa del Mondo disputate a Fiera di Primiero. Tra le donne invece domina la francese Sandrine Levet sulla russa Ioulia Abramtchouk e sull’italiana Jenny Lavarda, quest’ultima particolarmente attesa, ovviamente, nella prova italiana alla pari dell’altra azzurra Stella Marchisio, per due volte terza in Valle di Primiero. A Fiera di Primiero è prevista anche la partecipazione di altri atleti italiani di punta, tra cui Christian Core, campione del mondo ed europeo in carica e vincitore anche di una gara di Coppa del Mondo, e Mauro Calibani, ex campione del mondo. Infolink: www.Usprimiero.com