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SABATO

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Notiziario Marketpress di Sabato 05 Giugno 2004
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EMILIA ROMAGNA / IL MITO DI PARMA. A SALA BAGANZA (PR) UNA MOSTRA RACCONTA IL PASSATO, IL PRESENTE E IL FUTURO ATTRAVERSO LO SGUARDO E LA MAESTRIA DI 33 ARTISTI PARMENSI CHE SULLA RICERCA DEL MITO DELLE PROPRIE FIGURE HANNO BASATO LE LORO OPERE PER "MYTHOS E MITO" (FINO AL 27 GIUGNO 2004)  
 
"Mythos e Mito", un viaggio artistico alla riscoperta dei simboli e delle icone più significative che hanno segnato storia e cultura a partire dalla Grecia antica per arrivare al colosso americano dei giorni nostri. Le opere esposte alla Rocca Sanvitale di Sala Baganza (PR), fino al 27 giugno 2004, sono un centinaio, tutte firmate da artisti di Parma e provincia, pittori e scultori. Una mostra accattivante che esplora le radici e le evoluzioni del mito nella forma e nei significati. A dar ancora più interesse all'evento, molte iniziative collaterali: concerti, rappresentazioni teatrali, incontri e proiezioni di video. Leitmotiv, naturalmente, il mito. Il tutto organizzato dal Comune di Sala Baganza in collaborazione con Tiziano Marcheselli.Infolink: www.comune.sala-baganza.pr.it    
   
   
EMILIA ROMAGNA / AL CASTELLO DI FELINO ARRIVA SERGIO SGRILLI CON LO SPETTACOLO DI CABARET "L'ULTIMO DEI FREAK"  
 
Direttamente da Zelig Circus, Sergio Sgrilli presenta "L'ultimo dei Freak", spettacolo di cabaret e musica, conditi dall'ironia che ha portato al successo nazionale il comico nell'ultima stagione televisiva. "L'ultimo dei Freak" è uno show interattivo e mutevole, ma facilmente comprensibile che lo stesso Sgrilli definisce "il grido di una generazione confusa, che si trova a vivere in questo nuovo mondo, con nuove regole, nuovi sogni, nuovi linguaggi." Il cabaret dell'eclettico comico toscano, sempre accompagnato dalla sua fedele chitarra, esce dalla televisione per entrare in uno dei gioielli architettonici e storici dell'Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza. Il Castello di Felino è tornato all'antico splendore dopo un lungo e complesso restauro. Venne costruito nell'890 e nei secoli seguenti è passato nelle mani della famiglia Rossi, di Ludovico il Moro e sotto il dominio delle famiglie Pallavicino, Sforza e Farnese che ne completarono l'assetto residenziale. Durante la serata, oltre allo spettacolo di Sgrilli, si terrà all'interno del castello la cerimonia di premiazione della rassegna teatrale scolastica "Guillaume Du Tillot e il gusto del teatro". L'inizio dello spettacolo è previsto per le ore 21,30 e il biglietto di ingresso costa 10 euro. Per informazioni: Ufficio Cultura Comune di Felino tel. 0521.335920 e Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, tel. 0521.829055.Infolink: www.castellidelducato.it    
   
   
DOMENICA 6 GIUGNO PRIMA GIORNATA NAZIONALE DELLO SPORT. AD ALBEROBELLO MANIFESTAZIONE PRESSO IL CAMPO SPORTIVO “RUGGIERI – SCIANNI”  
 
Anche l’Amministrazione Comunale di Alberobello aderisce domenica 6 giugno alla Giornata Nazionale dello Sport. Per quella data l’assessorato allo Sport del Comune, in collaborazione con le associazioni sportive locali, ha infatti organizzato una manifestazione presso il campo sportivo “Ruggieri – Scianni” aperta a tutti i giovani sportivi del paese, che sotto la guida di tecnici specializzati, avranno la possibilità di praticare le loro attività sportive preferite. Ecco il programma della manifestazione. Domenica 6 giugno 2004 campo sportivo “Ruggieri – Scianni. Ore 8.30, raduno dirigenti, tecnici e ragazzi, ore 9 Santa Messa, ore 10 inizio attività sportive (stretching e giochi coordinati da tecnici), ore 13 pausa colazione, ore 16 passeggiata alla chiesa di Sant’Antonio con staffette di velocità per gruppi, ore 18 rientro con passeggiata in piazza del Popolo e premiazione finale. La partecipazione alla giornata dello sport è libera e gratuita. Per tutti i ragazzi che aderiranno all’iniziativa in regalo una maglietta ricordo. Per informazioni è possibile rivolgersi all’ufficio sport del Comune (0804321200) oppure a una delle società sportive che aderiscono all’iniziativa.  
   
   
FRIULI VENEZIA GIULIA / “CARNIA IN TAVOLA”: RISCOPRIRE IL GUSTO ANTICO DEI PIATTI DELLA MONTAGNA FRIULANA  
 
Incastonata fra vette e boschi che ne fanno una delle zone più intatte dal punto di vista naturalistico dell’intero arco alpino, la Carnia è un vero gioiello non solo ambientale, ma anche gastronomico. Se infatti tra i monti e le vallate, i boschi e i prati della Carnia crescono rigogliose centinaia di erbe aromatiche, piccoli e gustosi frutti di bosco, funghi di innumerevoli generi, questi doni della natura – con formaggi di malga, insaccati, selvaggina, ortaggi, -costituiscono anche gli ingredienti base della secolare tradizione culinaria di queste intatte montagne. La cucina carnica si caratterizza infatti per la sua semplicità e i suoi ingredienti assolutamente genuini, provenienti in gran parte da un’ottantina di piccole aziende artigianali che lavorano i frutti della terra, il latte delle malghe, le carni delle mandrie al pascolo. Specchio del territorio, un menu carnico si presenta quindi come la dosata ricerca fra tradizione e innovazione. A far conoscere le differenti sfumature che questa cucina dal sapore antico, ci pensa “Carnia in Tavola”, la fortunata manifestazione promossa dall’Ascom della Carnia, che per tutta l’estate imbandisce in ristoranti e trattorie il meglio delle proposte degli chef locali e organizza serate a tema con ospiti (scrittori, sportivi, studiosi delle tradizioni popolari…). Nata con l’intento di valorizzare la gastronomia e i prodotti locali (considerati giustamente parte integrante della cultura e della storia di queste montagne), “Carnia inTavola” prende il via in giugno e termina in autunno. Alla manifestazione aderiscono 18 fra ristoranti e trattorie della Carnia e della confinante Carinzia, da Mauthen a Oberdrauburg, che propongono un proprio menù incentrato su una pietanza -simbolo, servita su un piatto contrassegnato da un fiore di montagna, diverso da locale a locale. Alla fine del pasto ad ogni copia di commensali viene regalato un piatto dipinto a mano da artigiani locali e viene apposto, su un apposito coupon, un timbro: ogni 6 timbri, si riceve in dono un grembiule da cucina in lino, ricamato con i tradizionali motivi delle antiche tessiture carniche. Nel corso della rassegna si potranno gustare i più tradizionali piatti locali, come cjarsòns (sorta di ravioli col ripieno dolce), frico con polenta(fragrante frittata a base di scaglie di formaggio di malga), costine con le verze, musét e brovade (cotechino accompagnato da rape inacidite nella vinaccia…), gli gnocchi alla carnica o di mele,  ma anche pietanze più ricercate e innovative, create con ingredienti rigorosamente locali, tipici e genuini, come il farro mantecato con funghi e salsiccia, la tagliata di cervo con salsa di mele, la zuppa di zucca,il carpaccio di maialino in salsa di vitello, le girolle di sogliola zucchine e prosciutto di Sauris con piccole quenelle all’erba cipollina, la crema di porcini con raviolini ai formaggi carnici, i filettini di maiale allo speck con salsa alle mele e cannella, i fonc (Funghi) in toc in braide. I ristoranti che aderiscono a Carnia in Tavola sono: La Perla di Ravascletto; Gardel di Piano d’Arta, Salon di Piano d’Arta, Carnia di Venzone, Antica Osteria Valle di Tolmezzo, Trattoria Cooperativa di Tolmezzo, Vecchia Osteria Cimenti di Villa Santina, La Miniera di Invillino (Villa Santina), Davost di Forni di Sopra, Riglarhaus di fraz. Lateis (Sauris), Al Sole di Forni Avoltri, Scarpone di Forni Avoltri, Alla Frasca Verde di Lauco, Al Cavallino di Paularo, Al Fogolar di Chiaulis di Verzegnis. E in Carinzia: Sissy Sonnleitner di Kötschach – Mauthen, Pfeffermühle di Kötschach-Mauthen, Erlenhof di Kötschach-Mauthen, Pontiller di Oberdrauburg. I loro indirizzi e menu sono pubblicati in una piccola e gradevole guida in italiano e tedesco in distribuzione gratuita negli uffici Aiat della Carnia e nei ristoranti aderenti all’iniziativa. La guida riporta fra l’altro la ricetta del piatto emblema di ciascun locale. Per i ristoranti italiani il prezzo menu degustazione varia da 22 a 32 euro, per quelli austriaci da 15 a 26 euro. Per informazioni:Ascom Udine, tel.0432 538749; AIAT della Carnia, n. verde 800249905, www.carnia.it  Da settembre, inoltre, “Carnia in Tavola” ospiterà il Terzo Concorso per giovani cuochi friulani “Orsetto d’oro” - organizzato dalla Camera di Commercio di Udine in collaborazione con l’Ascom - che sarà dedicato a Gianni Cosetti, il più grande cuoco che il Friuli abbia mai avuto, famoso ristoratore carnico a cui la Carnia deve la riscoperta e la valorizzazione a livello nazionale della sua gastronomia. I ristoranti in Carnia
Si consiglia la prenotazione.
1. Ristorante La Perla - Ravascletto tel 0433 66039 (sempre aperto) motivo floreale: anemone
2. Ristorante Gardel - Piano d’Arta tel 0433 92588 (sempre aperto) motivo floreale: viola di montagna
3. Ristorante Salon – Piano d’Arta tel 0433 92003 (chiuso il martedì escluso da giugno a settembre) motivo floreale: giglio martagone
4. Ristorante Carnia - Venzone tel 0432 978013 (sempre aperto) motivo floreale: campanula barbata
5. Ristorante Antica Osteria Valle – Tolmezzo tel 0433 41685 (chiuso il mercoledì e la domenica sera) motivo floreale: primula gialla
6. Trattoria Cooperativa - Tolmezzo tel 0433 44720 (chiuso la domenica) motivo floreale: trifoglio
7. Vecchia Osteria Cimenti - Villa Santina tel 0433 750491 (sempre aperto) motivo floreale: ranuncolo
8. Ristorante La Miniera – Invillino – Villa Santina tel 0433 750558 (chiuso il martedì sera e il mercoledì) motivo floreale: cardo
9. Ristorante Davost – Forni di Sopra tel 0433 88103 (chiuso martedì) motivo floreale: pane degli alpini (o carlina)
10. Ristorante Riglarhaus – fraz. Lateis - Sauris tel 0433 86013 (sempre aperto) motivo floreale: scarpetta della Madonna
11. Ristorante Al Sole – Forni Avoltri tel 0433 72012 (chiuso il giovedì) motivo floreale: fragola di montagna
12. Ristorante Scarpone - Forni Avoltri tel 0433 727463 (chiuso mercoledì) motivo floreale: aquilegia
13. Ristorante Alla Frasca Verde - Lauco tel 0433 74122 (chiuso seconda metà di settembre) motivo floreale: ciclamino
14. Ristorante Al Cavallino - Paularo tel 0433 70800 (chiuso mer. escluso luglio e agosto) motivo floreale: rosa canina
15. Ristorante Osteria al Fogolar – Chiaulis di Verzegnis Tel. 0433 41025 (chiuso il giovedì escluso agosto) Motivo floreale: dente di leone
I ristoranti in CarinziaRestaurant Pfeffermühle Kötschach-Mauthen tel +43 (0) 4715 560 (sempre aperto) motivo floreale: papavero blu Restaurant Erlenhof Kötschach-Mauthen tel +43 (0) 4715 444 (lunedì chiuso esclusi luglio e agosto) motivo floreale: wulfenia Gasthof Pontiller - Oberdrauburg tel +43 (0) 4710 2244 (sempre aperto da giugno a settembre) motivo floreale: pino mugo
 
   
   
LAZIO / LA SAGRA DEL PESCE SABATO 5 E DOMENICA 6 GIUGNO SUL LUNGOMARE DI FIUMICINO. NELLA “PADELLA GIGANTE DELL’ADRIATICO” FRIGGERANNO QUINTALI DI PESCE, GAMBERI E CALAMARI IN OLTRE 1.000 LITRI DI OLIO FRIOL  
 
Si conferma anche quest’anno il gemellaggio tra la città di Fiumicino e quella di Porto San Giorgio (Ascoli Piceno). La protagonista della Sagra del Pesce di Fiumicino, sabato 5 e domenica 6 giugno, sarà infatti la “Padella Gigante dell’Adriatico”, eccezionalmente in trasferta nel Lazio. In padella oltre 10 quintali di pesce di paranza, con 8 quintali tra gamberi e calamari a fare da cornice, il tutto fritto in oltre 1.000 litri di olio Friol, sponsor della manifestazione gastronomica che rientra nel progetto “Friol per le Sagre” – otto eventi gastronomici organizzati dai Comuni e dalle Pro Loco locali per creare momenti di festa e di spettacolo dove le maxi fritture sono le regine di casa. La Sagra per la prima volta si svolgerà sul grande piazzale Mediterraneo, all’inizio del Lungomare della Salute, a ridosso del molo sud dove avviene l’imbarco sui traghetti veloci per la Sardegna e, per il secondo anno consecutivo, la frittura avverrà grazie alla presenza della “Padella Gigante dell’Adriatico” fornita dalla Pro Loco di Porto San Giorgio. Saranno proprio i cuochi della Pro Loco marchigiana ad occuparsi della frittura di pesce, affiancati dai volontari della Pro Loco di Fiumicino per la distribuzione delle oltre 6.000 porzioni di fritto che verranno servite in un caratteristico piatto-ricordo di porcellana che verrà dato in omaggio a tutti i partecipanti. Questi gli ingredienti principali per la VI Edizione della Sagra del Pesce di Fiumicino, nata da un’idea dei pescatori del posto e organizzata negli ultimi anni dalla Pro Loco, che prevede anche momenti di spettacolo e manifestazioni abbinate. Sia sabato 5 che domenica 6 dalle ore 21 si terranno gli spettacoli di intrattenimento musicale sul lungomare di Fiumicino. Chiuderà la Sagra un eccezionale spettacolo pirotecnico nella serata di domenica 6 giugno a partire dalle ore 23. La Sagra del Pesce di Fiumicino, organizzata con il patrocinio del Comune di Fiumicino, della Provincia di Roma, della Confcommercio di Fiumicino, della Balnearia del Litorale Romano e dell’APT della Provincia di Roma, intende valorizzare il tipico e rinomato prodotto del mar Tirreno garantito ogni giorno dalla locale flotta peschereccia, con le sue 30 paranze, tra le principali di tutto il centro Italia. La Padella Gigante dell’Adriatico: si tratta di una padella dalle dimensioni fuori dal comune. Il manico misura circa 8 metri; il diametro del fondo è di 4 metri mentre l’orlo ne misura 6; all’interno vengono versati 1000 litri di olio Friol che viene portato ad una temperatura di 180° da 32 becchi di cento fuochi, ognuno dei quali sviluppa 360.000 Kcal/h; in circa tre ore vengono fritti 1000 Kg di calamaretti della migliore qualità e occorrono oltre 35 persone per il suo funzionamento. Questa è la terza manifestazione del calendario di “Friol per le Sagre”: appuntamenti a cui proprio non si deve mancare. Sagre diventate ormai celebri grazie alla forte affluenza di pubblico registrata nelle passate edizioni e soprattutto per le grandi quantità di prelibatezze che si possono degustare. Proprio per questo Friol ha deciso di essere sempre più presente ad iniziative di questo tipo attraverso un calendario itinerante che attraverserà l’Italia intera donando agli ospiti delle sagre sfiziose ricette di fritto, tutte da gustare nelle piazze italiane. I prossimi appuntamenti di “Friol per le Sagre”
19 e 20 giugno 2004 - Sagra del Pesce - Castiglioncello (Li) dal 10 al 18 Luglio 2004 - Sagra del Pesce – Chioggia (Ve) 18 luglio 2004 - Festa del mare  - Porto San Giorgio (Ap) dal 3 al 5 settembre 2004 - Festa Te Lu Mieru – Carpignano Salentino (Le) 9 e 10 ottobre 2004 - Sagra della patata – Leonessa (Ri) "Siamo stati felici di aver contribuito con Friol al successo di alcune sagre sponsorizzate lo scorso anno e proprio per questo motivo abbiamo deciso di ampliare il calendario degli appuntamenti per il 2004 creando l’iniziativa “Friol per le sagre”. Da molto tempo Friol è vicino alle realtà locali e alle manifestazioni in cui il fritto ricopre un ruolo da protagonista –spiega Patrizia Gervasio Brand Manager di Friol–. Friol è un prodotto specifico per friggere; la sua composizione speciale gli consente di mantenere le alte temperature necessarie per ottenere una frittura perfetta: croccante, asciutta, e senza cattivi odori, ideale non solo per questi grandi fritti, ma anche per le piccole fritture di casa. Anche quest’anno ho avuto personalmente il piacere di parlare durante alcune sagre con gli operatori in cucina e con chi mangiava in piazza e si sono detti tutti molto soddisfatti.” Per informazioni: Associazione Pro Loco di Fiumicino, Infoline: 06-65.04.75.20. prolocofiumicino@virgilio.it . Orari: lunedì-sabato dalle 9.30 alle 13. Giovedì apertura pomeridiana dalle 16 alle 18.30.
 
   
   
EMILIA ROMAGNA / "ARCANOFUOCO": A FONTANELLATO (PR), FINO AL 27 GIUGNO 2004, LE ALCHIMIE IN FERRO DI GIOVANNI TAMBURELLI  
 
Francesco Mazzola, detto il Parmigianino, ha operato, a suo tempo, più di un'alchimia: con i suoi colori sugli intonaci della Rocca Sanvitale di Fontanellato (PR); con il fascino del mito che ancora attrae nella stanza di Diana e Atteone frotte di turisti; con un'eredità ideale che qualcuno ha raccolto e trasfuso, servendosi di altre formule alchemiche, nel ferro. E' l'era di "Arcanofuoco" , la mostra che, iniziata il 21 maggio, si protrarrà fino al 27 giugno, proprio alla Rocca, una delle più affascinanti strutture dell'Associazione dei Castelli del Ducato di Parma e Piacenza ( www.castellidelducato.it ), e che si svolge nell'ambito dell'evento "Fontanellato specchio d'arte: da Parmigianino a domani" (già svoltosi dal 21 al 23 maggio scorso), organizzato dall'Amministrazione Comunale di Fontanellato, un format replicabile periodicamente che conferma il ruolo di centro attivo di promozione culturale e turistica della Rocca Sanvitale. Continuità spazio-temporale, dunque, tra un maestro e l'altro. Sul catalogo edito da Allemandi Mirò, con presentazione di Alessandra Ruffino, esperta d'arte manieristica e barocca dell'Università di Torino e Marie-France Tristan dellla Sorbona di Parigi, Giovanni Tamburelli, torinese con domicilio a Saluggia (Vercelli) è descritto come "artista, poeta e favolista". In Arcanofuoco questi tre esseri, sono presenti contemporaneamente: negli acquerelli (le Chimere per esempio) in cui vaghe suggestioni micenee e attiche reinventano un intrigante zodiaco con suggerimenti esoterici (qui più che mai si sente il respiro del Parmigianino); nella manipolazione della materia e nelle sue metamorfosi: sedie-serpenti (come nel Trono della Regina) e sedie-caducei (la sedia del mago) o uccelli-caduceo; negli anelli di fuoco "Ouroboi di luce" (un'ascesa dantesca verso l'eterno?) e nella cornice eliotropica, in cui, quale che sia l'immagine incastonata (anche il nulla), essa emanerà energia come il nucleo solare, l'origine della vita. L'omaggio al Mazzola, che è sotteso da tutta la bellissima esposizione di creazioni, arriva poi, evidente, con i levrieri della "maschera del cervo", ferro e smalti che nonostante la materia usata, hanno la stessa levità favolistica del celebre affresco. Ancora un altro piccolo miracolo alchemico. Tamburelli ha esposto a Milano, Torino, Pisa, Genova, Bologna, ma anche a Barcellona, Zurigo, Città del Messico. Ha pubblicato diversi libri, tra cui Codice Amaro del 1997, opere di cui hanno scritto Giorgio Barberi Squarotti, Maurizio Corgnati, Giampaolo Dossena e altri. L'editore Allemandi Mirò gli ha pubblicato di recente un'ampia monografia "Io sono un camaleonte", curata da Marisa Vescovo con scritti di Ernesto Ferrero e Pat Fisher. Se le alchimie funzionano (una superba rocca Sanvitale, una sequenza di opere originalissime, lo spirito del Parmigianino) allora con "Arcanofuoco" Giovanni Tamburelli ha trovato la sua pietra filosofale. Assolutamente da non perdere.Informazioni: Ufficio Turismo e Cultura c/o Rocca Sanvitale, www.fontanellato.org . La Rocca Sanvitale è aperta tutto l'anno. Orario, da aprile a ottobre, tutti i giorni: 9.30-11.30 e 15-18. Orario, da novembre a marzo, da martedi a domenica: 9.30-11.30 e 15-17. Ingresso a pagamento. Visite guidate. Prenotazione obbligatoria per gruppi.  
   
   
ALTO ADIGE / CAVALCATA DI OSWALD VON WOLKENSTEIN: LA DUE GIORNI PIÙ PITTORESCA SULL'ALTIPIANO DELLO SCILIAR  
 
"Le belle teste dei destrieri si muovono inquiete. Strappano il morso, fiutando nell'aria la tensione della gara che attanaglia cavalcature e cavalieri. Un fremito percorre la massa di spettatori che puntano sulla vittoria dei loro beniamini. Le aste ondeggiano contro il cielo azzurro, pronte a infilare un anello dopo l'altro". Sembra un brano tratto dall'Ivanhoe di sir Walter Scott e invece è la descrizione dei momenti che il 5 e 6 giugno 2004 precederanno l'esito della 22ª edizione della "Cavalcata medioevale di Oswald von Wolkenstein", l'appuntamento annuale con la Storia, sull'Altipiano dello Sciliar (BZ). Una cornice da cult movie, da cinematografia eroica, capace di impressionare profondamente l'animo degli spettatori. Oswald è stato poeta, nobiluomo, cavaliere, diplomatico, amante delle gioie terrene, nonché il maggior compositore dell'inizio del XV secolo: un personaggio di multiforme ingegno. A lui è dedicato lo straordinario e indimenticabile torneo che resta un appuntamento imperdibile per gli amanti degli eventi di ispirazione medioevale e delle ambientazioni mozzafiato come lo Sciliar, la "perla" dell'Alto Adige-Südtirol, mito inseguito dagli aficionados degli sport invernali ed estivi, della vita all'aria aperta e della full immersion nei paesaggi incontaminati d'altura. Un vortice di sensazioni d'altre epoche avvolgerà gli spettatori, trascinandoli nel fantastico mondo delle imprese cavalleresche. 36 le squadre ammesse. La scenografia è quella di Castelrotto, dove venerdì 4 giugno 2004, ha avuto inizio la grande festa medioevale, seguita, dall'estrazione delle griglie di partenza e dallo Spettacolo Medioevale. Le suggestioni storiche danno appuntamento sabato 5 giugno, sempre a Castelrotto, alle ore 14.30, con la sfilata delle squadre partecipanti, la festosa cerimonia d'apertura e la grande festa paesana medievale, cui sarà degna corona lo Spettacolo Medioevale. Tutto come in un film: sul Monte Calvario di Castelrotto, domenica 6 giugno avrà luogo il primo dei quattro tornei alle 9.30. I componenti di ogni squadra, galoppando a turno, cercheranno di infilare nell'asta tre anelli posti a intervalli regolari. L'asta passerà da un cavaliere all'altro fino alla fine dei turni. E qui il gioco si fa più intrigante: alle 10.55 arriva il "Labirinto" del "Matzlbödele" ai piedi dello Sciliar dove, presso Castelvecchio (Hauenstein), Oswald von Wolkenstein ebbe dimora. Tutti i componenti della squadra impugnando contemporaneamente l'asta e galoppando insieme, raggiungeranno la fortezza, dove dovranno impegnare, separatamente, un labirinto e di nuovo, tutti insieme reggendo l'asta, dovranno toccare il traguardo. Il premio andrà alla squadra che avrà realizzato il tempo migliore e accumulato il minor numero di penalità. Fiè allo Sciliar ospiterà il terzo gioco, alle 12.30: il cavaliere prende una biglia, la deposita su uno scivolo e la riprende al volo, prima che tocchi terra, poi supera un percorso a ostacoli e un cancello (quest'ultimo procedendo all'indietro!). Ultima prova, alle 14.15, sui prati del Castello di Presule, il "Passaggio tra le porte". Una sorta di slalom a cavallo tra pali infissi nel terreno, impugnando l'asta. Infine l'agognata premiazione tra il tripudio della folla e atmosfere da romanzo per grandi e piccini, con tante buone cose da vedere, sentire e gustare! Sciliar vuol dire anche questo: una promessa mantenuta di momenti indimenticabili. Perderli sarebbe un imperdonabile manchevolezza! Per orientarsi nel mondo dell'accoglienza altoatesina (l'offerta alberghiera è davvero imponente e copre tutte le esigenze): una settimana nell'Altipiano dello Sciliar in hotel 3 stelle, in camera doppia con trattamento di mezza a pensione a partire da 280 euro a persona.Infolink: www.sciliar.com    
   
   
TOSCANA / LA TERRA DEI METALLI: PARCHI ARCHEOMINERARI IN COSTA DEGLI ETRUSCHI TRA CECINA E PIOMBINO  
 
Se uno gnomo si affaccia da un cunicolo abbandonato, niente paura. Siamo in fondo alla miniera del Temperino nel Parco Archeominerario di San Silvestro a Campiglia Marittima. Una scoperta davvero intrigante per grandi e piccoli che in Italia è forse un unicum. I genitori saranno interessati ad un’area che conserva stratificazioni del lavoro minerario nell’arco di 26 secoli, i bimbi saranno affascinati dal racconto dello gnomo che spiega le fasi del lavoro, la vita sotterranea, i sistemi di estrazione, i segreti dei metalli. E qualche volta accanto allo gnomo, una befana che si è persa laggiù, l’uomo di Neanderthal, strani personaggi del sottosuolo. Nell’area che dista pochi chilometri da Piombino e dal mare, nel versante occidentale delle Colline Metallifere toscane, il Parco Archeominerario di San Silvestro rappresenta un esempio notevole di conservazione e studio del territorio da un punto di vista archeologico, sociale ed economico. Qui nel VI secolo a.C. gli Etruschi estraevano dai blocchi di roccia scura rame, argento, ferro, piombo. L’arte mineraria fu uno dei segreti del loro sviluppo economico fondato sulla ricchezza dei minerali sulle coste toscane e nell’isola d’Elba. Scoperta empirica dei filoni metalliferi, scavo artigianale con strumenti primitivi come punteruoli, illuminazione con lucerne a olio, sollevamento di blocchi con argani rudimentali: con questi sistemi apparentemente primitivi gli Etruschi erano riusciti a conquistare la fama di costruttori di armi in tutto il Mediterraneo. E tra il VI e il III secolo a.C. Populonia diventò una potenza industriale, trasformando letteralmente con la sua immane attività di estrazione e di lavorazione di metalli, tutto il paesaggio circostante: brulle colline nere fino al golfo di Baratti, milioni di metri cubi di scorie nere, una vera miniera a cielo aperto. La miniera del Temperino, che presenta un percorso visitabile lungo 360 metri, conserva testimonianza di filoni scavati nel VI secolo a.C. dal tipico andamento verticale fino a 100 metri di profondità, accanto alla gallerie scavate con l’esplosivo e rinforzate da tralicci in legno, e ai cunicoli percorsi da rotaie e fasci di luce in attività fino al 1976. Un mondo stratificato appare in tutta la sua lunghissima storia. Dall’età etrusca, l’attività mineraria fu continua fino ai primi anni del XIX secolo quando, con la rivoluzione industriale, vennero riprese le attività di ricerca con le concessioni minerarie a favore di società straniere, prima francesi e poi inglesi. Gli edifici minerari di questa epoca sono ancora in parte visibili e costituiscono anche questi parte del Parco Archeomineraio. La società mineraria più famosa è l’Etruscan Copper Estate Mines costituita a Londra nel 1900, che ci ha lasciato i più bei monumenti di archeologia industriale nel territorio dei Monti di Campiglia: una ferrovia a scartamento ridotto per il trasporto del minerale, le Laverie inclinate, forni di arrostimento e riduzione, pozzi di estrazione. Passata di concessione in concessione, la miniera del Temperino ha concluso definitivamente le sue attività nel 1976, rimanendo il cuore del Parco Archeominerario di San Silvestro. Il parco dunque si sviluppa sotto e sopra la terra. Uno dei punti più suggestivi è la Rocca di San Silvestro che raccoglie intorno a sé l’insediamento di una comunità tutta legata allo sfruttamento minerario del territorio e in particolare della miniera dei Manienti con le vene di rame e di piombo argentifero. Il villaggio di minatori e fonditori era sorto fra il X e l’XI secolo per iniziativa dei Conti della Gherardesca e poi dei loro visdomini, Della Rocca, secondo un sistema strettamente feudale che legava i minatori al signore. A lui spettava il diritto di fusione con il prelievo obbligatorio di una quota del minerale che poi veniva venduto come materiale coniabile a re e imperatori. Tutto ciò fino a quando i Della Rocca spostarono la loro attenzione all’isola d’Elba, più fruttuosa e la zona di San Silvestro dopo due secoli di fioritura lentamente decadde. Si sale a piedi tra i faggeti fino alle pendici del castello e del borgo arroccato intorno: una cinta muraria, il posto di guardia, una porta monumentale, la chiesa e la torre difensiva in cima dimostrano la struttura potente di Rocca San Silvestro nella quale vivevano 200-250 persone in più di 40 case.Fare sistema: Il Parco archeominerario di San Silvestro fa parte del più vasto Sistema dei Parchi della Val di Cornia che comprende oltre al Parco Archeologico di Baratti e Populonia anche molti parchi naturalistici. Dalle colline al mare si sviluppa un paesaggio variegato: i boschi verdi dei parchi di Montioni e Poggio Neri, le bianche spiagge orlate di dune nella rigogliosa macchia mediterranea dei parchi di Rimigliano e della Sterpaia arrivano fino alle onde del Mar Tirreno di fronte all’isola d’Elba. Qui non più cunicoli sotterranei e filoni di minerali, ma passeggiate in libertà tra i profumi delle erbe selvatiche e dei pini. Archeologia pura invece nel Parco di Baratti e Populonia che fa scoprire i resti di questo antico porto commerciale, ricchissimo e potente. Ne sono la dimostrazione le tombe ipogee  a camera della necropoli ellenistica (IV-II secolo a.C.) una delle quali recuperata con tutto il corredo funerario. Proprio gli operai che lavoravano negli anni Venti gli antichi cumuli di scorie ferrose scoprirono per primi le grandiose strutture funerarie di Populonia articolate in camere coperte e corridoi. Tra tutte la più famosa è la Tomba dei Carri dove furono trovati due carri rivestiti da lamine di bronzo, sepolti con il defunto per testimoniare il livello di potenza di questa classe sociale arricchita con il commercio dei minerali e che amava rappresentarsi secondo i modelli dei signori orientali. I parchi sono aperti tutto l’anno e offrono un servizio di visite guidate e laboratori di archeologia sperimentale.Infolink: www.parchivaldicornia.it    
   
   
MARCIALONGA SEMPRE IN MOVIMENTO ED E’ GIA’ ORA DI "RUNNING"  
 
Procede inarrestabile il motore della Marcialonga: il comitato organizzatore, infatti, non pago dello strepitoso successo invernale che ha visto esultare sul trono della "regina" delle granfondo Gabriella Paruzzi, felice preludio di un trionfo in Coppa del Mondo, sta ora lavorando al progetto "Running". L’idea è nata lo scorso anno, quando in particolare il direttore generale Filippo Bazzanella ha pensato bene di utilizzare anche in altri progetti l’esperienza accumulata in tanti anni nell’allestimento della gara invernale: ecco quindi nascere la Marcialonga Running, la gara podistica delle valli di Fiemme e Fassa, che quest’anno si svolgerà il 5 settembre. Già dalla sua prima edizione questa competizione ha destato l’interesse degli appassionati, più di cinquecento al via, ma anche degli esperti, i quali hanno confermato che in futuro quest’evento è destinato a crescere, vista l’efficienza organizzativa del comitato e il fascino che queste valli sanno sempre esercitare: proprio per questo motivo la Marcialonga Running si fa strada, seppur in un panorama ricco di proposte di competizioni podistiche, forte del suo "marchio di qualità", decisa a diventare un appuntamento fisso di fine estate. Come si può resistere, in effetti, a una corsa all’aria aperta in montagna, lungo i prati e i boschi di abeti e larici, attraversando i paesi delle due valli, culla di antiche tradizioni, ripercorrendo così, anche se solo in parte, il tracciato che d’inverno diventa il bianco campo di battaglia su cui si contendono il podio i grandi campioni dello sci di fondo. Il tracciato di 25,5 km si snoda partendo da Moena in Val di Fassa per arrivare a Cavalese dove è situato il traguardo, attraversando in pratica tutta la Val di Fiemme. La manifestazione scatterà dalla piana di Moena, tradizionale punto di partenza della Marcialonga, e procederà poi in direzione di Predazzo. Qui, dopo aver attraversato le vie principali del paese, si riprenderà la pista della Marcialonga che porterà i runner fino a Ziano e successivamente a Panchià e a Lago di Tesero, il cui stadio del fondo è stato teatro di sfide mondiali nel 2003, in occasione del Campionato del Mondo di sci nordico. Da Masi di Cavalese, poi, si inizia a salire verso Cavalese, ripercorrendo il tracciato della vecchia ferrovia, arrivando quindi al capoluogo storico e amministrativo della Val di Fiemme, centro turistico e culturale di fondamentale importanza per la vita e l’economia della valle. Lo scorso anno il primo a tagliare il traguardo in viale Mendini è stato il titolato Giuliano Battocletti, seguito dal moenese Massimo Leonardi e da Tony Liuzzo, mentre tra le donne si è imposta Roberta Bottura davanti alle due fondiste Cristina Paluselli e Lara Peyrot. Quest’anno l’appuntamento è fissato per il 5 settembre: le modalità di iscrizione e ulteriori informazioni si trovano sul sito www.marcialonga.it  (scegliendo la sezione Marcialonga Running). Infolink: www.newspower.it    
   
   
CAMPIONATI DEL MONDO DI CICLISMO SU STRADA A “VERONA E BARDOLINO” 27 SETTEMBRE - 3 OTTOBRE 2004: ITINERARI TURISTICI DA PEDALARE  
 
L’arena di Verona, meravigliosa cornice dei bis concessi dalle migliori voci liriche, il prossimo autunno vivrà un bis del tutto particolare. Per la seconda volta, ed a soli cinque anni dalla precedente edizione, il capoluogo scaligero ospiterà infatti, con Bardolino, i Campionati del Mondo di ciclismo. Si tratta di una circostanza storica perché mai, dalla prima edizione datata 1927, la rassegna iridata di ciclismo era stata assegnata nell’arco di un lustro alla stessa città. Verona e il fascino della storia, arma di seduzione che i turisti ben conoscono. Un passato ricco, che ha lasciato numerose testimonianze lungo le vie del centro. Piazza Brà ospita edifici monumentali quali la Gran Guardia nuova, oggi sede del Municipio, il Palazzo della Gran Guardia (che durante le prove in linea dei Campionati del Mondo di ciclismo ospiterà la sede operativa dell'evento e la sala stampa), il Teatro Filarmonico ed il Museo Lapidario Maffeiano. L’arena, monumento simbolo della città, è il terzo anfiteatro d'Italia per grandezza, sede di una stagione lirica di prestigio internazionale. E ancora, la casa di Giulietta, San Zeno Maggiore – un vero e proprio capolavoro dell'arte romanica, espressione della devozione dei veronesi verso il santo patrono della città –, la pittoresca e vivace Piazza delle Erbe… bardolino ed il lago di garda: Il Lago di Garda farà da scenario delle prove a cronometro dei prossimi Campionati del Mondo di Ciclismo su strada. Ecco i principali comuni interessati. Bardolino: questa deliziosa località turistica, sede di partenza ed arrivo di tutte le gare a cronometro, deve il suo fascino in egual misura alla straordinaria generosità della natura ed all’attento intervento dell'uomo. Nel corso dei secoli questi luoghi, veri e propri capolavori ambientali, sono stati valorizzati attraverso la migliore cornice architettonica ed artistica possibile. Il caratteristico centro storico è racchiuso dai resti della mura scaligere, con possenti torri, antiche chiese, parchi e ville d’epoca veneziana. Garda: la cittadina si specchia nell'azzurro del suo lago, con il monte Luppia (che si tuffa nel lago a formare l'incantevole punta San Vigilio) e la lussureggiante vegetazione mediterranea a fare da guardia a quest'intimità tutta speciale. Come molti centri abitati della Riviera degli Ulivi, anche Garda nacque attorno ad una Rocca utilizzata a scopi militari dai longobardi. In epoca medievale sorse il Castello di Garda, tanto importante da far sì che il lago cambiasse il proprio nome: il latino Benacus è stato sostituito dall'attuale "Lago di Garda". Caprino Veronese: l'abitato di Caprino sorge quasi sospeso tra la dolcezza della campagna che declina verso il lago, percorso ideale per passeggiate in bici, e l'atmosfera alpina del Monte Baldo, con tranquille strade panoramiche che conducono ai centri montani e alle malghe. A poca distanza si trova il grosso centro di Spiazzi, un balcone naturale sulla vallata dell'Adige e del Garda. Qui, oltre che dall'intensa bellezza del panorama, si viene rapiti dall'atmosfera mistica del Santuario della Madonna della Corona, scavato sul fianco della montagna e considerato "il più ardito santuario d'Italia". Lazise: le testimonianze storiche di Lazise e dei suoi dintorni parlano di un passato glorioso e affascinante: dell'antico splendore medievale rimangono tracce nello splendido castello scaligero (le cui mura racchiudono il centro storico di impianto trecentesco) mentre la presenza veneziana, che per secoli ha controllato da qui il commercio sul Lago di Garda, è ricordata dalla cinquecentesca Dogana Veneta. Anche i fondali del lago riportano alla memoria ricordi di epoche lontanissime: sott'acqua riposa un'intera flotta veneziana che il comandante preferì affondare piuttosto che consegnare in mani nemiche, mentre nella vicina Pacengo si trovano i resti sommersi di un grande villaggio di palafitte. Lazise può andare altrettanto fiera del suo presente di consolidata località turistica, con un'offerta che spazia dalle strutture per lo sport e il tempo libero a manifestazioni di richiamo (come "Lazise notte classica", importante manifestazione estiva di lirica e musica classica). Ulteriori Informazioni sul sito internet www.Mondiali2004.com