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GIOVEDì

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Notiziario Marketpress di Giovedì 11 Novembre 2004
Web alimentazione e benessere
LA COMMISSIONE EUROPEA SARÀ PRESENTE ALLA FOODTECHEXPO  
 
La Commissione europea parteciperà alla Foodtechexpo, una conferenza su norme alimentari, legislazione, salute e sicurezza, ricerca nell'Ue, che si svolgerà a Varsavia l'8 e 9 dicembre. L'evento fungerà inoltre da piattaforma di rete per scambi di idee e di esperienze tra produttori del settore alimentare in tutta Europa. La direzione generale Ricerca della Commissione parteciperà alla sessione 'Nuova Europa, nuovi mercati, nuovi alimenti', per spiegare in che modo il Sesto programma quadro (6Pq) dell'Ue sostenga la ricerca del settore agroalimentare. Infolink: http://www.Foodtechexpo.com  
   
   
CONFERENZA SUL MONITORAGGIO AGRICOLO CON SENSORI REMOTI  
 
Dal 24 al 27 novembre si svolgerà a Budapest la decima conferenza su 'Controllo con sensori remoti della sovvenzione agricola basata sulla superficie'. La conferenza riunirà rappresentanti del governo e dei settori industriali che lavorano con le Ti (Tecnologie dell'informazione), la strumentazione d'imaging e il sostegno agli agricoltori in tutti gli Stati membri e paesi candidati Il motivo di fondo della conferenza è la riforma della Pac (Politica agricola comune), adottata nel settembre 2003, che obbliga a importanti cambiamenti e adattamenti nei sistema di gestione e controllo degli Stati membri, rendendo necessario sviluppare e usare sensori remoti, geomatica, Tic (Tecnologie dell'informazione e delle comunicazioni). Infolink: http://agrifish.Jrc.it/marspac/cwrs/meetings/budapest/presentations_guide_budapest.pdf  
   
   
RICERCA SU NUTRIZIONE E INVECCHIAMENTO  
 
Il 29 e 30 novembre si svolgerà a Bruxelles il workshop 'Ricerca su nutrizione e invecchiamento', organizzato dalla Commissione europea. L'evento prevede presentazioni di vari importanti progetti europei di ricerca finanziati dall'Ue. Illustrerà inoltre le più recenti conclusioni su nutrizione e invecchiamento, indicherà le aree che richiedono ulteriori ricerche, e spiegherà come i risultati delle ricerche possono essere utilizzati da autorità, professionisti del settore medico, industrie alimentari e industrie di catering.  
   
   
L’INDUSTRIA ALIMENTARE ITALIANA APRE AL PUBBLICO AL VIA “APERTAMENTE: GUSTO CHIARO” – I RISULTATI DI UN’INDAGINE DEL CENTRO STUDI DI FEDERALIMENTARE  
 
Dai salumi ai vini, dai formaggi alle uova, passando per la pasta, l’olio, il pomodoro e tanti altri prodotti: un percorso all’insegna del meglio del Made in Italy alimentare. Parte l’iniziativa “Apertamente: Gusto Chiaro”, giunta alla sua seconda edizione. Per un’intera settimana, fino al 13 novembre, un centinaio di aziende di tutta Italia aprono le porte dei propri stabilimenti al pubblico, alla stampa e alle istituzioni. “L’iniziativa Apertamente – spiega il Presidente di Federalimentare, Luigi Rossi di Montelera – vuole far conoscere all’opinione pubblica l’impegno, la serietà e la competenza delle imprese e rendere noti i processi e le professionalità capaci di esaltare la qualità dei prodotti alimentari italiani. Un viaggio che permette di scoprire i piccoli e grandi “segreti” che rendono unico il gusto dei nostri prodotti”. A questo proposito Federalimentare ha realizzato un opuscolo che svela i dieci fattori chiave del successo dei piatti italiani presso un pubblico sempre più esigente e competente. Dalla sicurezza, come pre-requisito indispensabile, alla attenta scelta delle migliori materie prime presenti sul mercato, dall’informazione ai consumatori all’innovazione tecnologica e agli investimenti in ricerche e controlli: ecco alcuni dei punti di forza del settore alimentare, che non trascura di valorizzare il territorio e di tutelare l’ambiente. Un settore dalle mille professionalità che punta sui giovani. Un discorso particolare merita l’occupazione. Da questo punto di vista è evidente la grande vitalità del settore, che dà lavoro ad oltre 264 mila addetti e che finisce per rappresentare un riferimento forte per i giovani. Infatti, secondo un’indagine del Centro Studi di Federalimentare, realizzata in occasione dell’iniziativa “Apertamente: Gusto Chiaro”, solo il 9,2% del personale è over 55. Oltre un addetto su due ha tra i 35 e 54 anni e il 37% invece ha meno di 34 anni. Va anche messo in evidenza un dato che dimostra la grande stabilità del settore. Dal 1991 al 2001 i posti di lavoro nell’industria alimentare sono scesi del 2,9%, mentre nell’industria italiana nel suo complesso sono calati del 6,1% Andando nello specifico, il settore della Produzione impiega il maggior numero di addetti (43%), seguito da quello Controllo qualità e sicurezza (22%), in forte ascesa negli ultimi anni, e dal Commerciale (19%). La diversificazione dei prodotti è stata, quindi, resa possibile dalla nascita di nuove professioni ma anche dal ricorso a mestieri tradizionali: un vero e proprio universo che mescola professionalità all’avanguardia con un sapere frutto di secolare esperienza. Ecco quindi che figure tecniche, come l’addetto al Safety Hygien Enviroment che si preoccupa della salubrità dell’ambiente produttivo, convivono con gli assaggiatori, che verificano gli standard organolettici degli alimenti, o con altri lavori creativi e particolari, quali il Maitre Chocolatier (responsabile del successo di alcuni prodotti dolciari). Consumi: boom di nuove tipologie di prodotti che affiancano Dop e Igp. Dopo aver esaminato i punti di forza del settore alimentare di casa nostra, valutiamo la fase congiunturale che sta attraversando. Secondo le prime stime, contenute sempre nella ricerca del Centro Studi di Federalimentare, il fatturato del settore ammonterà nel 2004 a oltre 105 miliardi di euro: in crescita rispetto all’anno scorso (+1,9%), quando si era fermato a 103 miliardi di euro. E se si dà un’occhiata alla suddivisione del fatturato per tipologie di prodotti, non mancano le sorprese. Stiamo assistendo al boom dei “nuovi prodotti” che hanno oramai affiancato il valore economico di Dop e di Igp. L’alimentare “tradizionale classico” la fa ancora da padrone: paste, conserve ecc. Coprono circa il 66% del fatturato alimentare totale (pari a quasi 70 miliardi di euro). Ma al fianco di questa realtà sta emergendo il fenomeno del “tradizionale evoluto”. Nel 2004 questo fatturato registrerà un fatturato di circa 18 miliardi di euro. Di cosa si tratta? Sono prodotti tradizionali che stanno assumendo nuove forme in termini di confezionamento e servizio, ma anche di caratterizzazione per andare incontro alle nuove esigenze dei consumatori: i sughi pronti, gli olii aromatizzati, i condimenti freschi come il pesto, i prodotti e piatti precotti a lunga conservazione a temperatura ambiente, i surgelati “generici”, i formaggi duri e molli tradizionali a bassa percentuale di grassi, i nuovi tipi di pasta condita, la vasta gamma di prodotti dolciari nuovi, la cioccolata sposata ad altri prodotti come il caffè, lo stesso caffè in cialde per le macchinette da espresso, ecc. E non finisce qui. C’è anche il mercato dei “nuovi prodotti” con un valore stimato di 8,2 miliardi di euro (8% circa del fatturato totale). Sono cibi e bevande dall’alto valore aggiunto e dall’elevato contenuto di servizio che soddisfano le richieste dei consumatori sia dal punto di vista della conservazione e della preparazione del cibo, che da quello nutrizionale e salutistico: bevande energetiche o innovative, yogurt “funzionali”, alimenti alleggeriti (light) o arricchiti (fortificati), preparazioni gastronomiche (primi e secondi piatti freschi, surgelati e precotti), cibi salutistici (fitness, wellness), prodotti per categorie specifiche di consumatori (giovanissimi, anziani, celiaci, diabetici, ecc.) e nutriceutica (vitamine, integratori, barrette dietetiche, ecc.). Un vero e proprio boom italiano ed europeo che è esploso in pochi anni e ha affiancato la produzione del cosiddetto tipico, ossia gli alimenti Dop e Igp che si attestano intorno ai 9 miliardi di euro di fatturato (8,7%). Mercato interno statico. E sull’export pesa il fenomeno della falsificazione. Ma ci sono dati che fanno riflettere. Il mercato interno langue. Nei primi sette mesi del 2004 gli acquisti alimentari domestici sono diminuiti del 2,9% in quantità e dello 0,4% in valore. Molto dipende da una stagnante fase congiunturale e dall’inflazione. Se i prezzi alla produzione sono addirittura scesi dello 0,2% da gennaio ad agosto, dimostrando le doti calmieratici del settore alimentare, quelli al consumo hanno segnato un ulteriore rialzo (+2,1%). Un aumento, quest’ultimo, che incide fortemente sul comportamento degli italiani: secondo il monitor Doxa/federalimentare, tra i principali criteri di scelta del consumatore il fattore prezzo è salito al secondo posto (36%). “Le iniziative di contenimento dei prezzi – spiega Luigi Rossi di Montelera – contrastano con i meccanismi di stabilizzazione che il mercato ha già messo in moto. E questo sottolinea ancora di più quanto irrigidimenti artificiali e generalizzati del mercato siano sempre impropri, a meno di gravissime emergenze, e anche quanto siano male indirizzati: specie nei confronti di quei segmenti della filiera, come l’agricoltura e l’industria alimentare, che senza interventi esterni, evidenziano già autonomamente doti calmieratici”. Se il fronte interno è stagnante, il mercato estero si sta riprendendo. Dopo i risultati non positivi del 2003, l’export quest’anno crescerà del 2,9%, arrivando a quota 14,2 miliardi di euro, mentre il saldo commerciale sarà positivo (1,7 miliardi di euro). Ma su questa situazione pesa il fenomeno della falsificazione dei prodotti alimentari, che nel 2003 supera la quota di 56 miliardi di euro: 2,7 miliardi di contraffazione illegale vera e propria e 53,5 miliardi nel caso dell’Italian Sounding. Le incognite del futuro: Pac e delocalizzazione. E lo stesso scenario futuro presenta alcune incognite: dalla Pac al rischio delocalizzazione. “La riforma della Politica Agricola Comune – sottolinea Luigi Rossi di Montelera – ha sancito il principio del disaccoppiamento: aiuti all’agricoltore indipendentemente dalla produzione che la sua stessa azienda intende realizzare. L’industria dovrà convincere l’agricoltore di casa nostra a fornirle una certa materia prima, offrendo prezzi più remunerativi. Le stesse aziende dovranno flessibilizzarsi e ricorrere in maggior misura alle risorse fornite da un commercio internazionale più liberalizzato. Saranno sempre meno strettamente legate a rapporti “interni” di filiera. E c’è un altro aspetto da tenere in considerazione. Alcuni settori dovranno adattarsi a importare e trasformare semilavorati, non utilizzando più materie prime nazionali, visto che la produzione interna sarà probabilmente destinata a ridursi ancora di più.” Ma non finiscono qui le sfide per le imprese di casa nostra, impegnate a difendere l’italianità del prodotto. “C’è il rischio che alcuni comparti – precisa il Presidente di Federalimentare – siano tentati dal fenomeno della delocalizzazione. Bisogna evitarlo. La tutela del Made in Italy non va inteso come qualcosa di protezionistico. E’ la difesa della capacità di miscelare sapientemente le materie prime, nazionali ed estere, lavorandole secondo le ricette della nostra tradizione e le tecnologie avanzate grazie all’impegno di molteplici professionalità. Il risultato è il prodotto unico, garantito dal lavoro svolto da molteplici professionalità e dalla responsabilità ed affidabilità del produttore, inimitabile seppur molti Paesi stranieri tentino di contraffarlo”.  
   
   
POLITICHE DI TUTELA E DI SVILUPPO DEL CONSORZIO PER LA TUTELA DELLA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA  
 
Il Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana batte tutti sul rigore dei controlli Nel 2003 il 21,2% dei controlli sui formaggi a Denominazione di origine protetta (Dop) in Italia, coordinati dai Consorzi Tutela e dall’Ispettorato centrale repressione Frodi, ha riguardato la sola Mozzarella di Bufala Campana, che con tale punteggio si fregia del titolo di formaggio Dop più controllato d’Italia, all’atto di essere immesso al consumo. I controlli eseguiti dal Consorzio sono stati ben 204, con relativi campionamenti, variamente distribuiti sul territorio nazionale: 119 in Campania, 25 nel Lazio e 65 nel resto d’Italia. Il Regolamento di Alimentazione delle Bufale da Latte Nel corso del 2002 è stato emanato dal Consorzio Tutela un Modello di Regolamento per la gestione igienica ed alimentare dell’allevamento bufalino in relazione alla produzione di mozzarella di bufala campana Dop. La Mozzarella di Bufala Campana ha ottenuto il riconoscimento del marchio D.o.p. Il 12 Giugno 1996 per effetto del reg. Ce 1107/96.  
   
   
ACCORDO TRA L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TERAMO E L’ACCADEMIA ITALIANA DELLA CUCINA PER LO SVILUPPO DELLA CULTURA GASTRONOMICA  
 
Presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell’Università degli Studi di Teramo è stata stipulata una convenzione quadriennale tra l’Università degli Studi di Teramo e l’Accademia Italiana della Cucina. Un accordo grazie al quale Università e Accademia si impegnano in attività di ricerca e formazione sul cibo, sia dal punto di vista scientifico, storico, sociale che culturale: dalle nuove tendenze sullo stato della cucina italiana, al mantenimento delle tradizioni, alla garanzia della sicurezza alimentare, ai rischi di estinzione di alcuni prodotti tipici sino agli aspetti sociali come convivialità ed educazione alimentare. La convenzione prevede anche l’ipotesi di istituzione di Corsi di laurea, Scuole di specializzazione e Master di altissimo livello didattico. L’accademia italiana della Cucina, fondata nel 1953 con sede a Milano, riconosciuta come Istituzione culturale della Repubblica Italiana, ha anche firmato, nel giugno scorso, una convenzione di collaborazione con l’Università di Parma per l’attivazione di un corso di laurea in scienze gastronomiche. L’università di Teramo ha mostrato interesse per i valori scientifici e culturali dell’alimentazione, della cucina e della gastronomia, già dal 1998, con l’istituzione della Facoltà di Agraria e dei Corsi di laurea in Scienze e tecnologie alimentari e, nel 2002, in Viticoltura ed enologia. Alla firma della convenzione erano presenti il Rettore Luciano Russi, Giuseppe Dell’osso Presidente dell’Accademia Italiana della Cucina; Dino Mastrocola, preside della Facoltà di Agraria, e Andrea Formigoni, Preside della Facoltà di Medicina veterinaria.  
   
   
ACQUA PROTAGONISTA IN UN CONVEGNO E IN UN PREMIO INTERNAZIONALE A PARMA  
 
Nell'ambito della Ix edizione del "Premio internazionale Scritture d'acqua", che si terrà a Parma dal 15 al 20 novembre prossimo molte le iniziative interessanti. In particolare il video " Una sete da morire" che raccoglie il meglio della pubblicità nazionale e internazionale sul bere; e il convegno "Comunicare l'acqua" che proporrà fra gli altri temi e interventi una mappa emotiva dell'acqua ( del rubinetto e minerale) e una rassegna esemplare, anche per immagini, delle migliori e peggiori campagne su acqua e beverage. Il programma prevede Esibizioni. Menomenee River Gifts. Foto di Shirley Jeffrey Holzer (Usa), Galleria del Centro Torri, dal 16 al 20 novembre. Abitare europeo. Progetti e realizzazioni di architettura sostenibile. Campus Università di Parma,facoltà di Ingegneria, Sede scientifica. Dal 16 al 26 novembre Biblioteca dell'acqua. Rassegna della produzione più recente. Libreria Feltrinelli, dal 16 al 20 novembre. Una sete da morire. Il meglio della pubblicità nazionale e internazionale sul bere. Proiezioni: Università di Parma, b.Go Carissimi, Aula A, mercoledì 17 novembre ore 12.00; Itc Bodoni, Auditorium, venerdì 19 novembre, ore 09.00; Marco Polo Expert, Arena Tv, sabato 20 novembre ore 17.00; Tv Parma, sabato 20 novembre, ore 22.00. Acqua Bar. Una selezione di acque minerali note, meno note e più rare. Prosciutto Bar, Centro Eurotorri, dal 16 al 20 novembre. Bath day. Le iniziative di Scritture d'Acqua on line e filmati, clip, visite,collegamenti e tanto altro sul bagno, inteso come pratica e luogo. Su portale.Parma.it e www. Balnea.net. Convegni. Abitare europeo. Temi di bioarchitettura,. Campus universitario, Facoltà di ingegneria, Aula B1 Venerdì 19 ,ore 9.30-12.30 /14.00-18.00. Comunicare l'acqua . La mappa emotiva dell'acqua ( minerale e del rubinetto); la pubblicità migliore e peggiore; guida alla scelta del prodotto; i valori fra etica e educazione ambientale. Auditorium, Banca Monte Parma, Giovedì 18 novembre, ore 10.00-12.30. Gastronomie d'acqua. Giallo nebbia. A tavola con scrittori, giallisti e poliziotti. Partecipano G.conti, V.varesi, Polesine Parmense, Al Cavallino Bianco, venerdì 19 novembre, ore 20.00. Galà di premiazione con cena spettacolo , Corte di Giarola, Ristorante del Parco Regionale del Taro, sabato 20 novembre, ore 19.30. Degustazione di acque minerali con prodotti del territorio e guidata da somelliers dell'Associazione italiana degustatori acque minerali. Rosa dell'Angelo, Centro Eurotorri, sabato 20 novembre, ore 11.30. Segreteria organizzativa: Camomilla comunicazione, V.le Rustici 2, tel e fax 0521 968560 - 251642 - cell. 347 1548114 - camomillacom@libero.It coordinatore: Giorgio Triani , trianig@tin.It  
   
   
GIUNTO ALLA FASE FINALE IL SEAFOOD CHALLENGE 2004, CONCORSO CULINARIO PROMOSSO DALLA COMMISSIONE NORVEGESE PER L’ESPORTAZIONE DEL PESCE.  
 
E’ ormai tutto pronto per dare il via alla finale del concorso Seafood Challenge 2004, manifestazione organizzata dalla Commissione Norvegese per l’Esportazione del Pesce e giunta ormai alla terza edizione. Il prossimo 1° dicembre gli alunni, in presenza dell’Ambasciatore di Norvegia, Eva Bugge, e dei membri del Norwegian Seafood Academy, gli studenti di ben nove istituti alberghieri italiani si sfideranno davanti ai fornelli dell’Ipca – la scuola della Cucina Italiana. Il premio, sempre più ambito, è la possibilità di trascorrere tre giorni a Oslo con un insegnante e di svolgere uno stage di una settimana presso uno dei migliori ristoranti norvegesi. Gli studenti in gara si sfideranno nella preparazione di due piatti ciascuno - uno a base di salmone e uno di stoccafisso o baccalà - e saranno valutati da una giuria composta da Paola Ricas, direttore de La Cucina Italiana, Pietro Leeman del ristorante Joia di Milano, membro dei Jeunes Restaurateurs d'Europe e Sven Erik Reena, chef norvegese dell'Istituto Gastronomico di Oslo e docente dei seminari tenuti alle scuole partecipanti. Durante la competizione uno chef norvegese, Frode Selvaag presenterà la storia e il processo del Salmone Affumicato Norvegese. Il giovane chef norvegese – attualmente in Italia per imparare i trucchi della cucina italiana di qualità - illustrerà il procedimento di affumicatura del salmone norvegese, mettendo in risalto le qualità e la bontà. Nel corso del suo intervento Selvaag illustrerà anche due ricette di stagione innovative a base di salmone affumicato che potranno essere degustate successivamente durante il buffet a base di specialità norvegesi. Il concorso si concluderà con la premiazione del vincitore. Ospite d’eccezione sarà il vincitore della competizione dell'anno scorso, Carmine De Pascale dell’Istituto “A. Vespucci” di Milano che, insieme al suo insegnante, porterà la sua testimonianza ai nuovi studenti.  
   
   
GLI ITALIANI AMANO IL GELATO EXTRA-STAGIONALE NELLA SUA MOLTEPLICITÀ DI GUSTI E FORME: I RISULTATI DI UNA RICERCA ASTRA-DEMOSKOPEA PER ANTICA GELATERIA DEL CORSO  
 
Il consumo di gelati in Italia coinvolge ormai il 92% della popolazione: 43.4 milioni di 14-79enni su un totale di 47.0 milioni. Meno dell’8% non mangia mai gelati ed é composto prevalentemente da un target anziano e non abbiente. Oltre tre adulti su quattro consumano gelati non artigianali. Ben il 77.4% (36.4 milioni di 14-79enni) si dedica al consumo di gelati confezionati: un consumo più forte della media tra le donne, che risultano essere le più golose e “autoindulgenti”, i 14-44enni, gli studenti e gli impiegati/quadri/insegnanti, i residenti da Grosseto e Ascoli Piceno in giù (isole incluse), coloro che navigano in Internet o mandano e ricevono e-mail. E’ quanto emerge dall’indagine quantitativa “Gli Italiani e il Gelato” condotta da Astra-demoskopea per conto di Antica Gelateria del Corso. Sono sostanzialmente sei i motivi del forte e crescente consumo dei gelati confezionati prodotti dall’industria e garantiti da marche serie e famose: essi sono considerati “spesso molto buoni” (73%) o addirittura eccezionali per gusto/sapore; sono “certificati da marche qualificate” severamente auto-controllantesi e controllate dai consumatori e dalle autorità (72%); “da qualche tempo sono offerti anche in gusti originali e raffinati” (58%); “sono prodotti con ingredienti selezionati di qualità” (53%); “sono più igienici e sicuri dei gelati artigianali” (47%); “spesso recuperano antiche tradizioni artigianali” (34%). Stiamo effettivamente assistendo ad un vero e proprio boom dei gelati confezionati di marca: rispetto a qualche anno fa infatti 12.5 milioni di adulti dichiarano di aver incrementato tale consumo. Ciò ha coinvolto anzitutto i 45-54enni, i lombardi e i piemontesi, gli abitanti nelle metropoli e nelle città medio-grandi, il ceto medio impiegatizio e autonomo. Tale fenomeno nasce - oltre che dalla modifica degli stili di vita - anche dal fatto che l’industria ha investito moltissimo in sicurezza, qualità e provenienza degli ingredienti, gusti e ‘ricette’ nuovi o riprendenti elementi rilevanti delle culture locali, e naturalmente anzitutto bontà e un pizzico di seduzione. Stanno cambiando, inoltre, i modelli di consumo. Dall’indagine emerge forte l’elemento di destagionalizzazione. Il superamento di un consumo esclusivamente estivo é sia percepito dal 63% degli adulti (specie nelle aree urbano-metropolitane e tra i soggetti con scolarità, cultura, reddito, consumi superiori alla media); sia praticato da 13.8 milioni di italiani in particolare nel nord-ovest e nelle classi media e alta. La forte crescita e la progressiva destagionalizzazione del consumo di gelato confezionato di marca, anche in nuove ricette raffinate da degustazione, descrivono complessivamente un’Italia golosa che ama varietà e ricchezza di sapori. “Si è assistito negli ultimi anni a un’evoluzione dei gusti degli italiani rispetto ai gelati. - dichiara Enrico Finzi, Presidente di Astra - Possiamo a tutti gli effetti parlare di una sorprendente poliedricità, che dai gusti tradizionali abbraccia una sfera ampia e diversificata di gusti sempre più ricercati. L’italiano mostra una neo-vetero golosità: ricerca gusti tradizionali rivisitati in chiave innovativa e contemporanea. Un esempio ? Il gelato al cioccolato con il peperoncino”. “Complessivamente emerge un impressionante crollo della resistenza ai piaceri – continua Enrico Finzi - si consuma più gelato nell’arco di tutto l’anno, si ricercano forme e gusti nuovi e originali, che gratifichino i sensi. Possiamo parlare di una forma di neo edonismo, orale e sociale, nell’ambito del quale emerge un’Italia dei golosi”. Solo il 16% degli adulti rigetta i gelati confezionati a favore di quelli artigianali (domina qui l’Italia ‘bassa’ per informazione e tenore di vita ed invece alta per età); un terzo esatto apprezza i gelati confezionati ma senza particolare entusiasmo; la maggioranza – il 51%, pari ad oltre 23 milioni di adulti, dimostra amore o addirittura adorazione per i gelati delle migliori marche, preferenza che risulta massima tra i 25-44enni, nelle città con più di 250mila abitanti, nella classe media allargata, tra coloro che hanno figli o nipoti conviventi con meno di 18 anni, tra gli utilizzatori di Internet. All’interno del generale boom del consumo dei gelati confezionati si colloca la crescita, ancora maggiore, del consumo di gelati da degustazione di marca. Quasi 29 milioni di italiani amano mangiare in casa i gelati da degustazione di marca in compagnia di familiari e amici (con le donne e i laureati in testa) in un’atmosfera di neo-convivialità; 20.3 milioni di 14-79enni amano fare lo stesso ma fuori casa e cioè al bar, al ristorante ecc. (qui la leadership é dei minori di 35 anni e del Mezzogiorno); oltre 16 milioni amano mangiare al bar un buon gelato da degustazione di marca anche in solitudine (qui vincono gli uomini, i giovani e i giovanissimi, i laziali e i meridionali, i salariati e gli studenti). E anche qui si nota un clamoroso trend all’aumento, che ha riguardato negli ultimi anni 12.5 milioni di adulti specie nelle aree più avanzate e nelle fasce centrali di età. Agli intervistati é stato inoltre chiesto quali sono i gusti e i tipi di gelato, coppe e torte gelato da degustazione di marca che preferiscono: su un totale di 43 gusti/tipi, il campione ha indicato la bellezza di 17.2 gusti/tipi preferiti in media. A vincere su tutti, nella classifica dei gusti, è la stracciatella, seguita dal tiramisù e dalla presenza forte di gusti o mix non tradizionali. (allegato 2 : La Classifica dei Gusti) Le risposte degli intervistati delineano inoltre una mappa con la ripartizione per aree geografiche e per età dei vari gusti: si scopre, per esempio, un’ “Italia del Caffè” al sud, dove il caffè, seguito dall’ananas, è preferito soprammedia dagli adulti, mentre tra i non giovani prevalgono il pistacchio e il torrone e tra i giovani i gusti ciliegia, cocco, cioccolato al latte, caffè viennese ma anche il classico tartufo scuro, la tradizionale torta gelato panna e cioccolato, il modernissimo tronchetto di cioccolato con cannella e peperoncino. Il nord più maturo predilige la malaga e il mix di crema e noci pécan, mentre il nord giovane e giovane-adulto evidenzia un’ ”Italia del W Il Bianco”, che adora al di sopra della media la vaniglia, la panna, il tartufo bianco, la stracciatella, la creme caramel, il limone ripieno, la mousse al cacao scuro e latte, la nocciola del Piemonte con crema all’uovo. Al centro i meno giovani spingono su la mandorla e il mix innovativo di torroncino di Cremona e caffè arabica; gli adulti scelgono la zuppa inglese e prodotti recenti quale il tronchetto nocciola con meringa e caffè, la torta gelato con yogurt e frutta di bosco, il mix di limone di Sicilia e fragoline di bosco; i giovani delle regioni centrali da Grosseto e San Benedetto del Tronto sino all’Emilia-romagna costituiscono un’ “Italia della Frutta”, che privilegia la pesca e il cocco ripieno, il limone e la banana, i frutti di bosco e la fragola seguiti da bacio, cioccolato fondente, tiramisù e mousse al torrone e caffè, con l’aggiunta delle crepes susette con gelato alla vaniglia. In un momento di stagnazione dei consumi e di diffusa depressione collettiva, il gelato confezionato di marca – specie quello da degustazione – costituisce uno dei piccoli piaceri della vita, a cui gli Italiani non intendono rinunciare. L’orientamento collettivo all’innovazione risulta molto forte così come l’apprezzamento razionale ed emozionale del gelato industriale, sempre più “piacere e fonte di nutrizione”, ben reputato e paradossalmente “caldo” nel senso della simpatia, dell’affettività, della neo-convivialità. L’indagine quantitativa “Gli Italiani e il Gelato” è stata realizzata tramite 1.000 interviste Cati ad un campione rappresentativo della popolazione italiana tra i 14 e i 79 anni.  
   
   
A CHIQUITA UNO DEGLI ETHIC AWARD 2004  
 
Con un programma a lungo termine che propone la sistematica e continuativa integrazione di valori etici e di responsabilità sociale nelle operazioni dell’azienda in modo trasparente e verificabile, Chiquita si aggiudica l’Ethic Award per la categoria Personale e Processi Interni, il premio che Gdoweek, testata del Gruppo editoriale Agepe e Kpmg Consulting Business Advisory Services, attribuiscono ogni anno alle aziende che si sono distinte per attività dirette ad accrescere la responsabilità etica, sociale e ambientale d’impresa. Chiquita, nel quadro del suo impegno per la Responsabilità d’Impresa, si propone di gestire tutte le attività secondo i valori fondamentali adottati ed il proprio Codice di Condotta, elevando gli standard ambientali, sociali ed etici e mantenendo il giusto equilibrio tra gli interessi dei vari stakeholder. I maggiori beneficiari di questo processo iniziato nel 1991, sono i dipendenti delle divisioni produttive in America Latina (circa 20.000), le loro famiglie, le comunità, i fornitori delle materie prime e i loro dipendenti. Nel corso del 2004 Chiquita ha ottenuto la certificazione Sa 8000 per i siti produttivi di Honduras e Guatemala che si aggiungono a Colombia e Panama del 2003 e Costa Rica del 2002. Prima azienda produttrice di banane ad essere certificata in America Latina. Per quanto attiene l’impegno ambientale, Chiquita ha adottato lo standard di Rainforest Alliance, una organizzazione non-profit con sede a new York ed attiva nella definizione di standard produttivi finalizzati a ridurre l’impatto ambientale delle colture tropicali. Nel corso del 2000, il programma di certificazione di tutte le aziende di proprietà in America Latina è stato completato e ad oggi, sono certificate anche le piantagioni del 75% dei produttori indipendenti dai quali Chiquita acquisisce le banane. Nel 2004, a Chiquita è stato riconosciuto il premio “Corporate Citizen of the Americas” per un programma di finanziamento in collaborazione con il governo honduregno, che ha consentito la concessione di prestiti facilitati a 596 dipendenti per l’acquisto delle loro abitazioni. A partire dal 2004 Chiquita ha esteso la certificazione di Rainforest Alliance ai produttori indipendenti in Nicaragua e ha dichiarato di voler espandere il progetto di edilizia abitativa sovvenzionata, con la costruzione di altre 600 unità abitative, destinando per questa seconda fase del progetto San Juan, uno stanziamento di 3 milioni di dollari. Più recentemente, ha avviato in partnership con la catena svizzera Migros, il progetto Nature and Community, una Riserva naturalistica con scopi educativi e didattici, in Costa Rica. Tra i risultati raggiunti, Chiquita evidenzia un consistente miglioramento delle relazioni con i lavoratori, notevoli progressi nell’area della sicurezza sul lavoro e della loro salute, una considerevole riduzione dei costi di produzione, determinati anche dalla drastica riduzione dei prodotti chimici nelle pratiche agricole.  
   
   
L’11 NOVEMBRE GIORNATA DEL PESTO E DELLA POLENTA - MASSICCIA ADESIONE IN LOMBARDIA ALLA CAMPAGNA SLOW FOOD “PIÙ BIODIVERSITÀ, MENO OGM”  
 
E’ nata come una ironica provocazione di Slow Food alle affermazioni “choc” di alcuni scienziati che dai principali organi di stampa accusavano la polenta e il pesto di essere cancerogeni. Si è trasformata in una giornata di mobilitazione di tutto il mondo gastronomico italiano per la chiarezza e la corretta informazione, per la difesa dei prodotti tradizionali e di chi li coltiva lavorando nel rispetto dell’ambiente e della salute dei consumatori, per la regolamentazione chiara e definita dell’introduzione degli Ogm in agricoltura. Sono quasi cinquecento i ristoranti e le osterie che hanno aderito all’appello di Slow Food a proporre nei loro menu oggi- giornata in cui viene discusso in Consiglio dei Ministri il Decreto “Regolamentazione per la coesistenza tra le coltivazioni transgeniche, convenzionali e biologiche”- la polenta e il pesto. Le adesioni continuano ad arrivare alla sede di Slow Food. E sono ben 13 Regioni italiane, 27 Provincie, 1486 Comuni, 24 Comunità Montane che hanno già promulgato norme per dichiararsi Ogm-free. Pesto e polenta sono dunque stati scelti da Slow Food perché messi sotto accusa dagli scienziati firmatari di un documento pro-Ogm; secondo costoro gli oppositori degli Ogm sono vittime di pregiudizi e paure irrazionali e non prendono in considerazione rischi ben più gravi, come la cancerogenicità delle piantine di basilico al di sotto dei 10 cm e delle aflatossine che possono svilupparsi nel mais. Affermazioni che la grande maggioranza dell’opinione pubblica e degli addetti ai lavori ha già bollato come estremiste e ad effetto. “La massiccia adesione da parte del mondo gastronomico italiano ci conforta e ci rende ancora più determinati a portare avanti questa battaglia di libertà e trasparenza: vogliamo che i coltivatori convenzionali o biologici non subiscano danni a causa delle contaminazioni che possono venire dai loro vicini utilizzatori di Ogm - dichiara Roberto Burdese, vicepresidente di Slow Food - e vogliamo soprattutto, coerentemente con l’impegno pluridecennale della nostra associazione - difendere ed esaltare la biodiversità agroalimentare. Che è poi anche l’origine dell’eccezionale ricchezza gastronomica del nostro Paese.” Sul sito www.Slowfood.it  elenco completo dei locali che aderiscono alla campagna Slow Food “Più biodiversità, Meno Ogm”.  
   
   
CERTIFCAZIONE DI FILIERA DELLO ZUCCHERO, PRIMO ESEMPIO IN ITALIA DI FILIERA BIETICOLO-SACCARIFERA CERTIFICATA  
 
Si svolgerà a Milano la cerimonia di Consegna della Certificazione di Filiera organizzata da Italia Zuccheri S.p.a., con la partecipazione del Det Norske Veritas Dnv. Durante la cerimonia verranno presentati in anteprima assoluta i nuovi Packaging a marchio Italia Zuccheri declinati nella versione pacco morbido e astuccio da 1 Kg. Principali obiettivi di comunicazione on pack sono la certificazione di rintracciabilità e di origine 100% italiana. Accanto alla comunicazione on pack sarà, inoltre, presentata la nuova campagna pubblicitaria trade finalizzata a veicolare alle insegne della Gdo l’appetibilità di temi concreti quali responsabilità, qualità, trasparenza, di cui Italia Zuccheri S.p.a. Si fa portavoce. La cerimonia di consegna delle certificazione di filiera conferma il Primo esempio in Italia di filiera certificata nel settore bieticolo-saccarifero. La certificazione rilasciata da Det Norske Veritas attesta la provenienza italiana dello zucchero e la sua rintracciabilità. Con la “Via dello Zucchero” 100% italiano il percorso fra campo e tavola è finalmente tracciato. Italia Zuccheri S.p.a. Ha ottenuto la certificazione di rintracciabilità di filiera agroalimentare da Det Norske Veritas (Dnv), ente internazionale leader nella certificazione. Si tratta del primo caso in Italia di filiera dello zucchero certificata. Tale riconoscimento è stato ottenuto da Italia Zuccheri S.p.a. In seguito alle verifiche condotte da Dnv, che hanno stabilito la conformità delle attività dell’azienda ai requisiti della norma Uni 10939:2001. In particolare la verifica ha riguardato le attività di coltivazione e lavorazione delle barbabietole e di confezionamento dello zucchero. Un impegno notevole che ha coinvolto nella lunga e complessa attività documentale un bacino di circa 2.500 coltivatori, seguita da una verificata sul “campo”, attraverso visite dirette presso le coltivazioni e lo stabilimento produttivo di Pontelongo (Pd).  
   
   
PREMIO QUALITÀ BUONITALIA: GLI OSCAR DEI PRODOTTI TIPICI AL RISO VIALONE NANO VERONESE E ALLA CASATELLA TREVIGIANA  
 
Un Premio per valorizzare e promuovere le eccellenze agroalimentari italiane, un riconoscimento al “valore” dei prodotti tipici regionali per la loro ricaduta economica e sociale sul territorio: gli “Oscar dei prodotti tipici” di Buonitalia sono stati assegnati stasera per la prima volta in Veneto, a Vicenza, nell’ambito del Forum Regionale sull’Agroalimentare promosso dal Ministero delle Politiche Agricole unitamente alla Regione Veneto ed a Buonitalia. Il “Premio Qualità Buonitalia” - che sarà conferito a livello regionale e che interesserà già nei prossimi mesi Emilia Romagna, Puglia e Campania - vuole individuare produzioni che, per le loro caratteristiche, rappresentano elementi di particolare dinamicità e riproducibilità per il sistema agroalimentare italiano, a prescindere dalle loro dimensioni assolute. Si tratta di un premio alle strutture di tutela e gestione dei prodotti Dop, Igp e quelle di valorizzazione dei prodotti Tradizionali più efficienti. Il Regolamento del Premio è semplice: un Team di ricercatori di Buonitalia raccoglie dati e indicazioni da un Comitato Consultivo regionale appositamente predisposto, cui partecipano i rappresentanti degli Enti Locali e di tutte le Associazioni di categoria del settore agroalimentare. I dati vengono poi letti e interpretati da un Comitato Scientifico Nazionale di esperti, presieduto da Fabrizio Mottironi, Presidente di Buonitalia Spa, alla luce di indicatori economici (quantità prodotte o certificate, fatturato, etc..), di tipicità (presenza di vincoli che valorizzano il territorio, specificità del prodotto rispetto ad altri sostitutivi, promozione, etc..) e di impatto (contributo alla competitività territoriale, etc…). E’ questa la motivazione del Premio Qualità Buonitalia conferito per la Categoria Dop /Igp al Riso Vialone Nano Veronese : Volumi produttivi e fatturati in costante crescita, una filiera ottimamente integrata (nel Consiglio del Consorzio per la Tutela del Riso Vialone Nano Veronese sono infatti rappresentati gli agricoltori produttori di seme, gli agricoltori coltivatori, agricoltori produttori e trasformatori, una industria risiera). Una zona di produzione – il veronese – con una radicata tradizione gastronomica che ha come protagonista indiscusso il riso, con un Consorzio attivo e promotore della “Strada del Riso”. Un nuovo Testimonial per il Veneto dunque, un riconoscimento ancor più significativo se pensiamo che il 2004 è l’anno internazionale del Riso. Per quanto riguarda invece la categoria “prodotti Tradizionali”, il Premio Qualità Buonitalia è andato alla Casatella Trevigiana, una produzione che non ha ancora i “grandi numeri” ma che ha visto nascere in questi anni un Consorzio che riunisce tutti i caseifici della Provincia e i produttori di latte, che ha proceduto al perfezionamento del Disciplinare di Produzione e all’individuazione di un’unica confezione e marchio di presentazione del prodotto. Per la Casatella Trevigiana è poi in dirittura d’arrivo l’ambito traguardo della Denominazione d’Origine Protetta (solo in Italia sono oltre 600 i prodotti in corsa per la Denominazione), riconoscimento della Comunità Europea riservato ai formaggi che rappresentano un patrimonio di tradizione e di cultura di un territorio. “Bisogna valorizzare e incentivare le strade della qualità e del collegamento tra prodotti e territorio, ha dichiarato il Ministro Gianni Alemanno consegnando i premi; queste produzioni devono diventare i millefiori della nuova agricoltura italiana. Vogliamo infatti una molteplicità di distretti agroalimentari di qualità in grado di stabilire un rapporto diretto tra territorio, produttori agroalimentari e consumatori”.  
   
   
IL PREMIO BUONA CUCINA 2005 NELLE SCELTE DELLA GUIDA ALBERGHI E RISTORANTI D’ITALIA 2005 DEL TOURING CLUB ITALIANO  
 
Grande attenzione agli esercizi che hanno un buon rapporto qualità-prezzo nella nuova guida Tci, che consiglia al consumatore come mangiare bene senza spendere cifre esorbitanti. Accanto al premio Stanze Italiane, è stato assegnato il premio Buona Cucina a 4 ristoratori che nel rispettivo territorio (Nord Ovest, Nord Est, Centro, Sud e Isole) meglio hanno dimostrato di saper soddisfare le esigenze dei consumatori che - sempre più numerosi - chiedono qualità, atmosfera, pulizia, funzionalità, accoglienza cordiale, professionalità, genuinità e amore per la tradizione a prezzi ragionevoli. Sono risultati vincitori di questa sfida per la sezione “Buona Cucina” “Trattoria dell’Alba” di Piadena (Cremona); “Mariella” di Calestano (Panna); “Locanda Mercuri” di Montefalcone Appennino (Ascoli Piceno); “Li Julantuùmene” di Monte Sant’angelo (Foggia). Motivazioni del premio: Trattoria dell’Alba. Piadena (Cremona) Cucina: mantovana e cremonese. Vini: nazionali ed esteri. Una trattoria ricca di storia, condotta dalla quinta generazione della famiglia Corbari. Semplicità e qualità coniugate a piatti della tradizione come tortelli di zucca, luccio in salsa e torta sbrisolona con zabaione. Mariella di Calestano (Parma) Cucina: emiliana. Vini: nazionali ed esteri. Una locanda semplicissima e lontana dalle normali rotte turistiche. Riesce a offrire con ricarichi bassissimi una selezione di vini imponente per la varietà e il valore delle etichette proposte e una cucina valida di territorio che lascia ampio spazio anche ai salumi e ai formaggi. Locanda Mercuri di Montefalcone Appennino (Ascoli Piceno). Cucina: del territorio. Sembra una vecchia farmacia con un bel bancone in legno, tante scansie e tavoli impreziositi da tovaglie con ricami fatti a mano. Sono solo donne amiche da sempre, a gestire la delicata atmosfera di questo locale e ad accompagnare con grazia e cortesia il menù fisso attinto dalla tradizione. Li Julantuùmene di Monte Sant’angelo (Foggia) Cucina: pugliese rivisitata. Vini: locali e nazionali. L‘instancabile Gegé tiene le fila dl questo romantico e accogliente locale che si affaccia sulla piazzetta del centro storico. La cucina, gustosa e genuina, propone numerose squisitezze, ma sono assolutamente da provare le orecchiette con ricotta marzotica e zucca. Un’occasione ghiotta anche per visitare il paese, fra i più belli della regione. Punti fermi della Guida Touring 2005 restano la classifica dei 18 ristoranti “top” che si aggiudicano le tre medaglie Touring (escono “Aimo e Nadia” di Milano e “Da Vittorio” di Bergamo; entrano “Osteria Francescana” di Modena e ‘Uliassi” di Senigallia, la copertura totale del territorio nazionale, il numero ineguagliato degli esercizi censiti, la praticità di consultazione, la puntigliosità delle descrizioni, la ricchezza delle indicazioni, tra le quali il simbolo per individuare a colpo d’occhio le 600 “new entry”.  
   
   
LA NUOVA FRONTIERA DEL GUSTO: LA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA DOP È SOLO DA “QUIPIZZA”  
 
Cibo giapponese, tailandese, cinese e vietnamita, addio! L’italia, fiera delle sue tradizioni culinarie, punta sulla semplicità e sulla qualità dei sui prodotti per il piacere unico del palato. Grandi chef, cultori del cibo, massaie e imprenditori, bambini e anziani, la mozzarella di Bufala Campana Dop si riscatta e vi accompagna anche nel piatto della più alta tradizione culinaria italiana: la pizza! Buona sempre, da sola, intera, a pezzetti, con il pane, con olio e pepe, per un aperitivo, per una cena stuzzicante con gli amici, a casa o al ristorante, dalla Valle D’aosta fino alla Sicilia, la Mozzarella di Bufala Campana è la protagonista indiscussa delle mozzarelle in quanto l’unica Dop e, da oggi, la nuova frontiera del gusto della pizza è proprio “Quipizza”! Il Consorzio Tutela al fine di incentivare l’utilizzo della Mozzarella di Bufala Campana Dop nelle pizzerie, ha individuato il marchio “Quipizza”, un brand promozionale registrato dal Consorzio Tutela che conta oggi circa 100 pizzerie aderenti: è questa la nuova frontiera! “Questa iniziativa, che sta riscuotendo ampi consensi, sancisce l’inizio di una nuova era, di una nuova conquista del gusto” ha dichiarato Vincenzo Oliviero – Direttore del Consorzio Tutela “ovvero il mercato e il cliente hanno acquisito la consapevolezza che il gusto della genuinità non è necessariamente da rintracciare nei piatti elaborati e nei cibi esotici, ma negli alimenti semplici, quali acqua, farina, pomodoro e mozzarella di Bufala Campana”. Garantita sarà anche la pizza, che dovrà rispondere ad una serie di requisiti per potersi fregiare del marchio Quipizza. Potranno aderire all’iniziativa solo le pizzerie che oltre a doversi rifornire di Mozzarella di Bufala Campana direttamente da un caseificio certificato Dop dovranno essere dotate di forno a legna e in grado di garantire una lavorazione artigianale della pizza. “Più che un traguardo” – ha aggiunto il direttore del Consorzio V. Oliviero – “è una sfida, l’inizio di un percorso che speriamo porti a ritrovare nelle origini il gusto vero della Mozzarella di Bufala e della vecchia, cara, inimitabile e unica pizza” . La bontà infinita di Quipizza è presente all’Expo dei Sapori, Consorzio per la Tutela della Mozzarella di Bufala Campana - Padiglione 19-G01, Fiera di Milano  
   
   
GUSTI TRADIZIONALI LOMBARDI PROTAGONISTI AL RISTORANTE IL VERZIERE DEL JOLLY HOTEL PRESIDENT A MILANO  
 
Dal 13 novembre al 27 novembre 2004 ogni giorno, dalle 12.30 alle 14.30 e dalle 19.30 alle 22.30, l'esperta brigata di cucina del ristorante Il Verziere del Jolly Hotel President (a Milano, in Largo Augusto, 10) guidata dallo Chef Charlie Pedruzzi, proporrà una gustosa selezione di specialità della cucina lombarda con 4 menu completi ispirati alle tradizioni delle province di Milano: Risotto alla milanese, Cassoeula, Crema di mascarpone, Bergamo/brescia: Casoncelli alla bergamasca, Stufato di asino con funghi, Polenta e osei, Como/sondrio: Risotto con filetti di pesce persico, Bocconcini di cinghiale, con crostone di polenta, Budino di castagne con salsa al vino rosso, Mantova/cremona: Sorbir di agnoli, Mariola cremonese con puré di patate, Torta sbrisolona. Il menu completo composto da un primo, un secondo, un dessert a Euro 38.00 per persona, bevande escluse. Dal buffet inoltre, Gran varietà di salumi di Lombardia e Selezione di formaggi delle malghe lombarde. Per informazioni e prenotazioni tel. 02.77461 oppure 02.77462909.  
   
   
LA TAVOLA DEL NATALE PROTAGONISTA DEL CORSO DI SCENOGRAFIA DELLA TAVOLA CONDOTTO DA KATIA AMATO SGROI PRESSO LA SEDE DI CONGUSTO A MILANO  
 
Nella sede del Centro culturale del buon ricevere Congusto di via Manzoni 23 a Milano si terrà nei giorni 16 e 23 novembre Il corso di Scenografia della tavola condotto da Katia Amato Sgroi. “Ho voluto un corso diverso da tutti gli altri perché sarà improntato alla riscoperta del "Natale del cuore": quello dei buoni sentimenti più che delle sole "buone maniere"; quello dei regali giusti che hanno anche un significato oltre che un costo; quello della tavola bella che diventa centro dove convergono gli affetti; quello dei riti ritrovati che riportano alla memoria vecchi gesti e dimenticate tradizioni; quello delle piccole cose che un tempo bastavano a rendere grande questa Festa. “ osserva l’ideatrice del corso, che si è conquistata da tempo un pubblico di fedelissime e fedelissimi appassionati cultori dell’arte del ricevere. Nelle sue decorazioni ideate per rendere piacevoli, accoglienti e uniche le tavole di tutti i giorni ci sono l’abilità e il gusto che si realizzano ad esempio nella magia dell'intaglio: una mela può trasformarsi in un cigno o un ciuffo di ananas diventare un delizioso alberello. Ogni partecipante al corso sarà invitato a raccontare il "Suo Natale" affinché diventi un po’ di tutti; e sarà un modo insolito e coinvolgente di scoprire cose nuove e diverse da riprodurre e riproporre. Gli orari sono: dalle 10.00 alle 13.00 con small lunch o dalle 18.30 alle 21.30 con small dinner. Il costo è di euro 150,00 , comprensivo delle due lezioni, delle dispense e del rinfresco; ma per i lettori di www.Marketpress.info  è di euro 100,00. Per iscrizioni telefonare allo 02 66102704.  
   
   
IL SALONE DEL VINO DI TORINO (14-17 NOVEMBRE) DALLA PARTE DELLE CANTINE: RILANCIO DEGLI AUTOCTONI PER UN NUOVO MARKETING DELLE BOTTIGLIE DI QUALITÀ  
 
Il Wine-show propone anche una grande degustazione a Roma (27 e 28 novembre): presenti tutti i terroir e le cantine di qualità. Numerosi incontri commerciali nel workshop con i compratori esteri. Il Salone del Vino di Torino è la vetrina privilegiata per le cantine di qualità. Giunto alla quarta edizione, ripropone la formula di rassegna esclusivamente professionale ed offre un osservatorio privilegiato per capire quali sono tendenze ed andamenti di mercato, si conferma un¹occasione concreta per concludere affari con un workshop internazionale e mette le aziende in diretto rapporto, in un¹operazione di marketing one to one, con gli enoappassionati. E¹ per questo motivo che il Salone del Vino arriva a Roma il 27 e 28 novembre, con la degustazione alla Città del Gusto di tutte le bottiglie che sono state presentate all¹esposizione torinese. Un grande evento per comunicare il vino di qualità nella piazza commerciale e mediatica più importante d¹Italia. In un momento estremamente delicato del settore vitivinicolo il più importante dell¹agricoltura italiana con oltre 9 miliardi di fatturato, un terzo dei quali realizzato sui mercati esteri il Salone del Vino è una leva anticiclica per rilanciare l¹attenzione sulle produzioni di qualità puntando soprattutto sui vini a forte personalità e riconoscibilità ottenuti da vitigni autoctoni, ma è anche il meeting point privilegiato per tracciare un bilancio della vendemmia appena trascorsa, per analizzare le prospettive del settore e per mettere ordine, in un momento di congiuntura sfavorevole, alle azioni promozionali. Il Salone del Vino è infatti un momento di comunicazione del vino fondamentale e, non a caso, anche nella quarta edizione è stato scelto dalle migliori cantine italiane e dai terroir a maggiore vocazione vitivinicola quale strumento per rilanciare i consumi. La quarta edizione del Salone del Vino giunge al termine di un anno in cui il panorama delle rassegne dedicate al vino è stato particolarmente affollato e in cui si sono avuti sintomi di contrazione del mercato. Essendo lo specchio del settore, era inevitabile che anche il Salone del Vino seguisse questa tendenza, ma nonostante questo, Promotor International e Lingotto Fiere hanno confermato il Salone del Vino 2004 proprio per dare un segno concreto di sostegno alle cantine e alle produzioni di qualità italiane. La rassegna sarà come sempre animata da una serie di dibattiti, di convegni, di seminari, sarà il teatro della presentazione delle maggiori Guide enologiche, sarà un momento espositivo alto anche per i territori, tant¹è che tutte le Regioni e tutti i consorzi più importanti hanno confermato la loro partecipazione al Lingotto, e sarà anche un importante appuntamento commerciale. A confermare la validità del Salone del Vino sotto questo profilo sta il boom di iscrizioni al workshop internazionale. Sono 220 le aziende (40% in più rispetto alla passata edizione) che incontreranno 42 buyers provenienti dai principali paesi importatori (un occhio particolare è stato posto ai mercati asiatici e a quello del Nord Europa) dando vita a numerosi incontri commerciali. Al workshop per i mercati esteri quest¹anno si è aggiunto anche quello con i buyers delle principali catene distributive nazionali. Come sempre il Salone del Vino vuole essere anche un luogo dove il settore affronta i problemi strategici. Ed ecco che nei convegni si parlerà del nuovo marketing del vino, della nuova frontiera dei tappi a vite e in un forum, al quale prenderanno parte le principali Regioni italiane, si rilancerà l¹attenzione sui vitigni autoctoni che sono il tema centrale della quarta edizione del Salone del Vino. Gli espositori Il Salone del Vino conferma la sua apertura all¹intero panorama vitivinicolo. Le rappresentanze più importanti sono quelle di Toscana, Piemonte, Sicilia, Basilicata, Abruzzo ma sono presenti tutti i terroir emergenti. Quest¹anno sono incrementate le aziende presenti al salone direttamente mentre sono diminuiti gli spazi acquisiti dalle rappresentanze istituzionali. La presenza diretta delle cantine conferma che il Salone del Vino, dove gli spazi espositivi sono a pagamento ma con tariffe che sono la metà di quelle di tutte le altre rassegne dedicate al vino, è il dialogo di un gruppo privato (Promotor International, tra i principali operatori fieristici d¹Europa) con imprenditori privati per offrire a tutti pari opportunità d¹incontro con il mercato. I convegni Anche la quarta edizione del Salone del Vino sarà animata da una serie nutrita di convegni per fare il punto sulle questioni di maggiore attualità nel settore vitivinicolo. Si comincia con un Forum di tutte le maggiori regioni vitivinicole dedicato alla valorizzazione dei vitigni autoctoni, si prosegue affrontando la questione del marketing del vino con i maggiori esperti internazionali del settore e si termina mettendo sotto la lente la questione dei tappi con la nouvelle vague, che si sta affacciando, dei tappi a vite. Questi incontri sono programmati nelle giornate del 15, 16 e 17 novembre, e sono i principali appuntamenti. Come sempre ci sono anche seminari, incontri istituzionali delle principali associazioni del mondo del vino con l¹approfondimento di un tema di grande attualità come quello della tutela dei marchi e del rapporto tra vino e cultura. Il mercato Oltre al workshop, a capire tendenze e orientamenti di mercato è stata dedicata la ricerca condotta dal Centro Studi Promotor - Osservatorio permanente del Salone del Vino, per indagare quale influenza abbia il fattore prezzo sui consumi di vino. La ricerca sarà presentata nel convegno inaugurale del Salone del Vino il 14 novembre, ma alcune anticipazioni verranno già date alle conferenze stampa di presentazione del 4 novembre dal Direttore del Centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano. Le degustazioni Il carnet delle degustazioni è fittissimo: si va dagli Champagne alle Grappe passando per i vini che fanno tendenza. Il clou è tuttavia rappresentato dalla degustazione dei vini da vitigni autoctoni che si svolgerà nella giornata inaugurale e che è stata significativamente intitolata: ³Vieni a bere i vini che non potresti mai assaggiare². Gli eventi e la comunicazione Il Salone del Vino si conferma come la platea imprescindibile per promuovere il vino. Saranno presenti oltre 500 giornalisti e ci sarà la presentazione delle principali Guide enologiche. Un evento di grande rilevanza è costituito dalla presentazione dell¹Annuario e della Guida ai vini di Luca Maroni con la degustazione di tutti i vini premiati in programma per il 15 novembre. Il Wine-show Inaugurato lo scorso anno come incontro delle cantine con gli enoappassionati, il Wine-show raddoppia. Un primo appuntamento è fissato a Torino il 14 novembre, giornata inaugurale del Salone del Vino, con i padiglioni del Lingotto aperti al pubblico dalle 10 del mattino alle 22 (ingresso 10 euro). In particolare saranno proposti al pubblico i vini da vitigno autoctono, oltre a tutta la produzione esposta al Salone del Vino. Ma la vera novità è la grande degustazione che si terrà il 27 e 28 novembre alla Città del Gusto, una sorta di beauborg dell¹enogastronomia di qualità a Roma, dove sfileranno tutte le bottiglie esposte al Salone del Vino. E¹ il primo incontro del Salone del Vino con la principale piazza commerciale e mediatica del paese. Un perfetto connubio tra un prodotto di grande qualità come il vino italiano e la Capitale che è la città delle città. Salone del vino 2004 - Lingotto Fiere 14 17 novembre 2004  
   
   
GO WINE PROTAGONISTA AL SALONE DEL VINO 2004 CON UNA DEGUSTAZIONE ESCLUSIVA - UNA GRANDE ENOTECA PER I VINI AUTOCTONI ITALIANI  
 
Domenica 14 novembre dalle 11,30 alle 18 apre il Forum Nazionale dei Vitigni Autoctoni L’associazione Go Wine sarà presente nella giornata inaugurale del Salone del Vino 2004 per promuovere – in collaborazione con gli organizzatori del Salone e con la Regione Piemonte – la Grande Enoteca dei Vini Autoctoni italiani, nell’ambito del “Forum Nazionale degli Autoctoni: Vitigni e Vini”. Si tratta di un grande evento tutto dedicato agli enoappassionati che pone per la prima volta questo tema al centro di una grande kermesse dedicata al vino. La degustazione è esclusiva per la qualità della selezione e la quantità dei vitigni-vini presenti: il pubblico avrà di fronte, infatti, vini espressione di oltre 100 vitigni italiani, dai vitigni più diffusi a quelli più rari o comunque meno conosciuti. Complessivamente si annunciano oltre 200 aziende rappresentate per un totale di circa 500 vini. Questa speciale enoteca sarà allestita in ordine alfabetico per vitigno, disponendo la presentazione dei vini in modo da comunicare al pubblico nel modo più diretto la diversa diffusione e presenza dei vitigni-vini anche considerando la maggiore o minore penetrazione di mercato.Si tratta di un’enoteca che intende dunque privilegiare la conoscenza del vitigno e dare voce anche a molti uomini del vino che hanno investito nella ricerca e nella valorizzazione di vitigni poco conosciuti e che rischiavano l’estinzione. Un’enoteca in contro tendenza che non mira a mettere in fila esclusivamente le firme, ma comunicare al consumatore che oltre ai bicchieri, ai soli, ai grappoli ed alle stelle l’Italia ha un enorme patrimonio ancora da scoprire. La degustazione sarà abbinata a prodotti gastronomici italiani messi a disposizione dalla Supermercati Pam, con la linea qualità. “I vitigni autoctoni italiani – dichiara Massimo Corrado, presidente di Go Wine - costituiscono a tutt’oggi il fondamento su cui si basa la viticoltura nazionale, nonostante il recente successo delle cosiddette varietà internazionali: il nostro Paese possiede il più ricco patrimonio viticolo del mondo, una ricchezza culturale ed economica, dove il rapporto di tipicità e unicità che lega i vitigni autoctoni al territorio d’origine rappresenta il fattore più importante del successo dei vini italiani nel mondo. I vini autoctoni non devono essere solo tutelati ma devono seguire politiche di marketing che favoriscano un nuovo rapporto con il consumatore per vincere le sfide del mercato con i vini internazionali”. In questa ottica il Forum dei vitigni autoctoni del Salone del Vino si propone anche di analizzare le diversità esistenti nel comparto anche per tenere conto dell’area di produzione e del numero di bottiglie prodotte. Paradossalmente ci sono oggi vini rari che hanno un grande successo: come si suol dire, i loro produttori “finiscono” presto le bottiglie che non sono molte e vengono vendute ad un prezzo adeguato. Ci sono altri casi in cui i produttori non riescono a comunicare bene l’identità territoriale del prodotto e il mercato ristagna, inducendo i viticoltori verso altre scelte. Dall’analisi delle diversità si possono sviluppare le future strategie, con l’apporto delle istituzioni e tenendo sempre in evidenza il consumatore. Il Forum vuole dunque valorizzare i vitigni autoctoni con un’azione concreta che unisce vino-operatore-consumatore e mettere a disposizione del socio consumatore-turista del vino un patrimonio di conoscenza e di cultura, favorendo poi la degustazione ed il consumo del vino. Più in generale però l’iniziativa lanciata dal Salone del Vino, attraverso distinti momenti, grandi degustazioni con gli enoappassionati, convegni, incontri fra produttori e buyers, intende analizzare non solo il gradimento del pubblico, ma verificare anche la capacità di penetrazione di mercato di questi vini, con particolare riferimento alle produzioni più rare e che dispongono di un minor numero di bottiglie. Per informazioni: Associazione Go Wine - mail: info@gowinet.It  
   
   
I VIGNAIOLI DELL’ALTO ADIGE PRESENTANO IL MEGLIO DELLA LORO PRODUZIONE  
 
Nelle prestigiose sale del Westin Palace Hotel di Milano, ben trenta Cantine della Freie Weinbauern Sùdtirol - Associazione Vignaioli dell’Alto Adige - hanno presentato al pubblico milanese le migliori etichette della loro produzione. La degustazione, rivolta agli operatori, ma anche ai numerosi appassionati, è stata preceduta da una breve conferenza durante la quale il Presidente dell’Associazione Franz Graf Pfeil ha illustrato i motivi che spinsero, nel maggio del 1999, un gruppo di piccoli e piccolissimi, ma altrettanto agguerriti, produttori altoatesini a costituire la Freie Weinbauern Sùdtirot una libera associazione che intende agire in piena autonomia, accanto alle più forti Cantine Produttori ed alle grandi Tenute private, per promuovere i prodotti dei propri soci e dare loro quella visibilità che altrimenti non riuscirebbero ad avere. Molte superfici vitate in Alto Adige, infatti, sono inferiori ai 5 ettari: numerosissime piccole aziende che producono vini di grande qualità, ma in volumi molto limitati, con la difficoltà, spesso, ad affermarsi da sole in un mercato sempre più competitivo. Attualmente l’Associazione conta 66 Aziende Agricole socie: Cantine con estensioni molto diverse, da poco meno di un ettaro fino a 45 ettari, con una media di 3 ettari vitati per vignaiolo e comprende produttori di tutte le zone vitivinicole: dalla settentrionale Valle Isarco sino alla Bassa Atesina, passando per la zona di Bolzano, Merano, la Val Venosta e l’Oltradige. Una realtà dunque trasversale, eterogenea nelle dimensioni, ma omogenea per qualità, passione ed amore per il proprio lavoro. Lo spirito che anima i Vignaioli è perfettamente riassunto nel loro motto: “fare vino con le proprie uve e proporlo in piena autonomia, per distinguersi e rilanciare la tipicità del vino Alto Adige Doc’. Tutti i produttori soci sono, infatti, autentici contadini ed esperti cantinieri: vinificano in proprio anche piccoli quantitativi di uve provenienti da vigneti di proprietà, ottenendo risultati qualitativi sempre più elevati e distinguendosi cosi per una produzione di nicchia di cui vanno fieri. Loro merito è anche quello di salvaguardare e continuare la coltivazione di rare varietà di vitigni autoctoni, nell’intento di preservare la cultura enologica tradizionale altoatesina. Un gruppo compatto, quindi, appassionato e molto motivato che vuole affermarsi come una distinta e vitale realtà enoica di una zona che continua a dare solide prove della propria eccellenza. L’associazione, che svolge anche un’importante funzione di supporto ed assistenza ai propri soci attraverso la condivisione delle risorse finalizzate alla promozione e commercializzazione dei loro prodotti, non intende porsi in concorrenza né all’Unione Vini Altoatesina né alle Cantine Sociali, ma vuole arricchire con le proprie peculiarità lo scenario vitivinicolo dell’Alto Adige. Vanno intese in tal senso le iniziative promozionali adottate dai Vignaioli: la degustazione Vinea Tirolensis, che si svolge ogni anno nella città di Bolzano, e la Carta Territoriale delle Cantine, una cartina della provincia di Bolzano su cui sono evidenziate le cantine degli associati con tutti i riferimenti necessari per contattare e visitare direttamente i produttori.  
   
   
« 18 NOVEMBRE 2004 : LE BEAUJOLAIS NOUVEAU EST ARRIVE » GRANDE ATTESA PER LA TRADIZIONALE FESTA DEL DÉBLOCAGE CON LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DI MEDICI SENZA FRONTIERE  
 
E’ stata una pacifica invasione quella a cui si è assistito nelle ultime settimane di settembre nelle campagne tra Lione e Mâcon: oltre 40.000 vendemmiatori sono stati reclutati e impegnati nella raccolta delle uve nelle oltre 3500 aziende produttrici del vino novello più celebre al mondo. Personale specializzato ma anche studenti, impiegati, semplici appassionati ogni anno dedicano una parte del proprio tempo libero al rito della vendemmia. Tutto si compie nel rispetto della tradizione, secondo la quale agli addetti alla vendemmia viene offerto vitto e alloggio dai proprietari delle cantine. A partire dai primi giorni di novembre - circa un mese dopo la vendemmia - cantine, bar e ristoranti di tutta la Francia si preparano alla grande festa collettiva all’insegna del motto “le Beaujolais Nouveau est arrivé”. Lo slogan è lo stesso in oltre 200 piazze di altrettanti Paesi del mondo dove il prossimo 18 novembre si brinderà all'apertura delle prime bottiglie di Beaujolais Nouveau. Un rigido regolamento, che risale al 1951, vieta la commercializzazione del Beaujolais Nouveau prima del 3° giovedì di novembre. Il Déblocage diventa perciò un momento atteso in cui è finalmente possibile gustare il primo novello francese dell'anno. Oltre 60 milioni sono le bottiglie che vengono consumate nel giro di qualche mese: un consumo eccezionale che testimonia come il “Nouveau” sia diventato un vero fenomeno di costume. I profumi fruttati, il gusto leggero e morbido, la bassa gradazione fanno del Beaujolais un vino immediato e gradevole, protagonista della 12° edizione del Déblocage in programma a Milano giovedì 18 novembre in piazza del Carmine, a partire dalle 18. Come ogni anno la Festa del Déblocage coinvolgerà la città in un clima allegro e conviviale in cui appassionati ed intenditori potranno degustare il frutto della nuova vendemmia oltre a golose specialità della gastronomia francese. Occasione di incontro alla quale il pubblico milanese da sempre partecipa con grande entusiasmo, la Festa del Débolcage dedica quest’anno uno spazio privilegiato ad un ospite d’eccezione: una delegazione dell’Associazione Medici senza frontiere sarà presente in piazza con un punto informativo a disposizione del pubblico che potrà così ricevere notizie e partecipare alle attività di assistenza sanitaria che Msf, dal 1971, offre e coordina in oltre 80 paesi del mondo. Sono circa 200 gli italiani che dal 1993 – anno della costituzione di Mfs Italia - sono partiti con Medici Senza Frontiere. Le loro esperienze e le loro testimonianze rappresentano un grande patrimonio che ci permette di conoscere e riflettere su realtà lontane, troppo spesso dimenticate.  
   
   
BEAUJOLAIS NOUVEAU: PRIME ANTICIPAZIONI SUL MILLESIMO 2004  
 
La vendemmia 2004 sarà ricordata come il millesimo del “vigneron”: l’adozione generalizzata di pratiche utili al miglioramento qualitativo del frutto, determineranno grandi risultati in bottiglia. Al termine di una vendemmia caratterizzata dal bel tempo si avranno vini fruttati, ricchi e piacevolmente equilibrati. E’ necessario attendere ancora qualche giorno prima di conoscere nel dettaglio le caratteristiche del millesimo 2004 nel grande vigneto del Beaujolais. Iniziata lo scorso 11 settembre, la vendemmia è stata caratterizzata dalla costante presenza di bel tempo e temperature estive. Le condizioni metereologiche ottimali e il buon lavoro svolto in vigna lasciano presupporre che si otterranno vini dall’interessante equilibrio, dai fragranti e tipici sentori di frutti rossi mentre i cru saranno piacevolmente strutturati e decisamente più classici rispetto ai vini ottenuti dopo la bizzarra e precoce vendemmia 2003. Ll 18 novembre, a mezzanotte, scatta l’ora del “deblocage” in Francia come in tutta Europa e in 150 paesi del mondo, dal Giappone (primo paese estero consumatore di Beaujolais) fino agli Stati Uniti. Vino semplice, amabile, primo frutto di ogni nuova vendemmia, il Beaujolais ha saputo diffondersi con immediatezza uno stile di consumo del vino giocato sulla freschezza e sull’informalità, gradito alle più diverse culture. Uno stile di convivialità che si fa anche ambasciatore di un consumo più moderato e consapevole. La vendemmia 2004 sarà ricordata per l’adozione di nuove misure utili ad accrescere la qualità del vino definite lo scorso luglio dall’ Assises du Beaujolais : si tratta di un ambizioso piano di normative che impongono maggiori controlli sul prodotto per esaltarne la tipicità attraverso numerosi controlli prima della sua commercializzazione.  
   
   
BRINDISI IN FRANCIACORTA  
 
Per un brindisi tutto italiano, Monte Rossa di Bornato propone il suo Franciacorta "top", il Cabochon Brut 2000, premiato con i "5 grappoli" dalla guida dei Sommelier Italiani. Da uve Chardonnay e Pinot nero, 40 mesi di affinamento sui lieviti prima della sboccatura, ha colore giallo oro, perlage finissimo, grande ampiezza aromatica e longevità eccezionale per un "metodo classico". Da provare a tutto pasto, persino con secondi piatti e salse. Prezioso come un gioiello, è presentato in un elegante astuccio rosso. In enoteca, a partire da 28 euro. Meno "impegnativo" ma sempre elegante e raffinato il Monte Rossa Brut Prima Cuvée, 24 mesi minimo di invecchiamento sui lieviti, bouquet che rimanda ai fiori, alla frutta matura, al burro. Splendido all'aperitivo, e con antipasti e primi piatti della tradizione. In enoteca, a partire da 15 euro. Una particolarità dell´azienda franciacortina: la data di sboccatura è sempre indicata, così che i vini possano essere stappati nel momento più favorevole della loro evoluzione.  
   
   
A MARSALA LA CONVENTION D’AUTUNNO DELLE CITTÀ DEL VINO  
 
Sindaci e amministratori provenienti da tutta Italia si danno appuntamento nel versante occidentale della Sicilia per l'Assemblea nazionale delle “Città del Vino”. Si tratta della Convention d'Autunno (10-14 novembre) che insieme a Marsala toccherà anche altri territori delle province di Trapani, Agrigento e Palermo. Tra gli argomenti all'ordine del giorno dell'Assemblea nazionale delle Città del Vino: la “Carta dei Servizi” dell'Associazione, la nomina degli “ambasciatori” delle Città del vino e l'approvazione di un documento sul turismo del vino. “La scelta della Sicilia non è casuale - dice il vicesindaco di Marsala, Leonardo Giacalone - ma è frutto del buon lavoro svolto in questi anni sul fronte della promozione dei nostri vini. Le aziende siciliane sono presenti sul mercato italiano e internazionale, e le municipalità giocano un ruolo determinante nella scelta delle politiche legate all'industria del vino”. Le “città doc”, che giungeranno nelle “Terre dei mille... Profumi” (questo il nome dato alla Convention) avranno modo di visitare diverse realtà vinicole e scoprirne le peculiarità culturali e storiche, fondamentali per conoscere anche le qualità dei vini. I sindaci saranno ospiti dell'Unione Monreale-jetas, che raggruppa anche i comuni di San Cipirello, Camporeale e San Giuseppe Jato. Qui visiteranno gli scavi archeologici e le cantine della zona; mentre nel Duomo di Monreale assisteranno a un concerto di musica sacra dell'Orchestra barocca siciliana. Nel programma della Convention anche le visite ad altri territori a vocazione vinicola: Menfi (con un buffet offerto dalla Cantina Planeta) e Alcamo (dove sarà presentato il progetto “E-doc”). E poi, naturalmente, Marsala che ha coinvolto nell'organizzazione la “Strada del Vino Terre d'Occidente”; mentre le aziende Florio, Pellegrino e Donnafugata ospiteranno i sindaci nelle proprie cantine. “Intendiamo offrire una panoramica sulla realtà vitivinicola di questo versante della Sicilia - dice Nicola Maenza, presidente del coordinamento regionale delle Città del vino - ma anche i progetti che puntano a migliorare la qualità dei vini, a incrementare il settore e dare così maggiore impulso all'economia locale”.  
   
   
LA STORIA DEL PREMIO ENOLOGICO "STELLA DEL GARDA" E' LUNGA E RICCA DI EVENTI.  
 
Nasce nel 1968 per una idea del dr. Michele Vescia (allora direttore del Consorzio per la Difesa dei Vini Tipici e Pregiati Bresciani poi diventato Ente Vini Bresciani) che vuol far conoscere e valorizzare la produzione del vino locale, Lugana Doc. Il Primo ciclo del Premio enologico ha avuto inizio nel 1968. La motivazione iniziale era, soprattutto, quella di acculturare e stimolare nella competizione qualitativa i produttori della zona del Lugana Doc e di convincere gli amministratori dei cinque comuni, nei cui territori si produce il Lugana (Desenzano, Sirmione, Peschiera, Pozzolengo Lonato) a considerare il mondo vitivinicolo, momento economico importante per il Garda. Il Premio e' stato pensato come itinerante ed infatti ogni anno era ospitato da un comune diverso. Il Primo ciclo del Premio Enologico Stella del Garda termina nel 1978. Il Secondo ciclo ha inizio invece nel 1984. Lo scopo era quello di far conoscere e valorizzare il vino Lugana anche fuori dal proprio ambito territoriale. Come sede stabile (non più itinerante) veniva scelto il Comune di Sirmione, nome conosciuto internazionalmente, e quindi supporto ideale per veicolare il vino Lugana. Il Secondo Ciclo del Premio Enologico Stella del Garda termina nel 1992, quando si celebrano i 25 anni dalla nascita della manifestazione ed i 20 anni del Concorso Enologico. Proprio a chiusura del secondo ciclo del Concorso Enologico si è pensato ad un ulteriore riconoscimento per ricordare, quanti si erano dedicati nel promuovere e valorizzare il Lugana ed i produttori che in tutti questi anni si sono cimentati con le loro migliori produzioni nel Premio conferendo loro il titolo di "Cavalieri della Stella del Garda". Da quell'anno è stato conferito ai Cavalieri della Stella del Garda il compito di mantenere viva ma soprattutto di rinverdire l'eredità della Stella del Garda costruita in tanti anni di prezioso lavoro perché il premio possa brillare sempre di più nel mondo enologico nazionale. Il Terzo ciclo ha inizio nel 2002. Lo scopo è quello di far conoscere anche a livello internazionale le caratteristiche di questo vino assolutamente unico e soprattutto lo splendido territorio dove il Lugana nasce e matura. Il Premio ritorna itinerante nei cinque comuni (nel 2002 a Peschiera del Garda, nel 2003 a Sirmione e quest'anno a Desenzano del Garda, poi sarà la volta di Pozzolengo e Lonato). Ogni anno, in occasione della Cena di Gala del Premio Stella del Garda, viene conferito il titolo di Cavaliere della Stella del Garda a quei produttori e a quelle personalità che si sono distinte per avere promosso, comunicato e valorizzato il vino Lugana.  
   
   
LUGANA…UN VINO, UNA TERRA  
 
Condensare in poche righe i pregi dei vini e le meraviglie naturali della zona Doc Lugana è impresa ardua, tanto che la miglior sintesi possibile si ottiene degustando un Lugana. I vini Lugana, ottenuti da un particolare biotipo di Trebbiano detto appunto “di Lugana” (min 90%), delle strabilianti potenzialità enologiche, selezionato nei secoli dai vignaioli locali, sono marcati indelebilmente dalla terra che li fa nascere e che conferisce loro la grande sapidità, la struttura, la schiettezza e l ‘armonia di profumi e gusti che rapiscono per intensità e carattere. La Lugana è una piccola, meravigliosa zona adiacente alla sponda meridionale del Lago di Garda, che da Desenzano attraversa Sirmione fino a Peschiera e prosegue all’interno dei territori di Pozzolengo e Lonato. Qui il terreno, influenzato dalla remota origine morenica, è costituito da una variegata combinazione di argilla prevalentemente calcarea ricca di sali minerali. Le tonalità delle colorazioni del Vino Lugana vanno da un brillante tipico paglierino ad accennate sfumature verdognole, che raggiungono riflessi dorati con l’affinamento. Il profumo subito riconoscibile per la delicatezza di note ben armonizzate fra loro, anticipa un gusto inconfondibile sapido e strutturato, secco e ricco di personalità. A dimostrazione delle sue pregiate caratteristiche il Vino Lugana può venire prodotto nella tipologia Superiore, invecchiato almeno un anno; questa tipologia riserva eccezionali sorprese alla degustazione, con la quale si scopre un vino intenso, ampio, dai sentori di spezie fresche, fiori e frutta matura, incredibilmente sapido, strutturato, persistente e longevo, tanto d poter sopportare senza problemi alcuni anni di bottiglia. Il Lugana è stuzzicante come aperitivo, pregevole sugli antipasti all’italiana e destinato a matrimonio d’ amore con il pesce di lago, in particolare coregone e anguilla, va servito in tulipano medio alla temperatura di 8 – 12 ° C; il Lugana Superiore viene apprezzato a temperature di 12 – 14 ° C, abbinato a pietanza eleganti e delicate di ogni genere, formaggi dolci , insaccati. Nell’ottenimento del Lugana Spumante Doc il procedimento di spumantizzazione può essere effettuato secondo il metodo Charmat o il Metodo Classico. Il colore è paglierino, il perlage vivace e consistente, il profumo fresco e intenso con note di lievito e ricordi di fermentazione, il gusto, in cui si riscontra l‘armonia del vino bianco tranquillo da cui deriva, sapido asciutto e sostenuto. Si può impiegare per aperitivi, piatti delicati e portate a base di pesce, servito in flute a 6 – 8° C.  
   
   
HA IL PROFUMO DELLA “TAGGIASCA” IL GELATO ALL’OLIO EXTRAVERGINE PROPOSTO DALL’ASSOCIAZIONE NAZIONALE CITTA' DELL'OLIO  
 
Sarà possibile assaggiare questa inusuale delizia creata da Marco Ferrari alla presentazione della Carta degli Oli a denominazione di origine ad Expo Sapori di Milano. Ha il profumo della “taggiasca” e i colori della Liguria il gelato all’olio extravergine di oliva, l’ultima creazione di Marco Ferrari, che verrà presentata nello spazio dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio al Salone dell’Olio di qualità a Expo Sapori di Milano. Marco Ferrari, produttore olivicolo e figlio d'arte, il ristorante di famiglia la Baita di Gazzo d'Aroscia infatti ha più di cent'anni, ha una grande passione per la cucina del territorio che interpreta in modo inusuale. Anche come produttore di olio ha cercato di utilizzare in modo creativo le olive taggiasche, la varietà ligure per eccellenza, preparando patè di olive, olive denocciolate e marmellate dolci di olive. L'ultima sua creazione con l'oro della Liguria è il gelato con l'olio extravergine di olive taggiasche. <­Non è stato semplice realizzarlo – racconta Ferrari - volevo una base neutra per esaltare le caratteristiche organolettiche delle olive taggiasche. Dopo vari tentativi ho trovato eccellente quello preparato con una base di yogurt>. Il Salone dell’Olio di qualità è realizzato dall’Associazione Nazionale Città dell’Olio e la Gestione Fiere di Milano nell’ambito di Expo dei Sapori, nel capoluogo lombardo dal 12 al 15 novembre 2004. Il Salone è collocato all’ingresso del padiglione di Expo dei Sapori ed è pensato come una vetrina, organizzata in spazi regionali, sulla produzione olivicola di qualità delle Città dell’Olio.  
   
   
“OLIOLIVA” – FESTA DELL’OLIO NUOVO A IMPERIA, 27- 28 NOVEMBRE 2004  
 
Fervono ad Imperia i preparativi per la quarta edizione di Olioliva, la passeggiata lungo il centro storico di Oneglia alla scoperta dei valori storici, culturali , alimentari dell’ oro giallo, del pane e dei prodotti tipici della Riviera Ligure di Ponente. Organizzata dalla Camera di Commercio in collaborazione con il comune e l’Associazione Nazionale Città dell’Olio, l’imperdibile due giorni, si svolgerà il 27 e il 28 novembre in occasione della festa dell’Olio Nuovo. L’importante rilevanza culturale di Olioliva è in grado di suscitare l’attenzione di un folto pubblico esperto, appassionato e turistico senza però offuscare le bellezze naturali e architettoniche della città di Imperia, anzi…Olioliva vuol dire anche visite, realtà locali, centri storici, frantoi, produzione e commercializzazione dell’olio d’oliva e le problematiche ad esso connesse. Chiuse al traffico per l’occasione, caratterizzate dai diversi spazi espositivi , le vie del centro ospiteranno più di cento operatori della filiera. All’interno della grande “ vetrina “ tutti i prodotti tipici liguri potranno essere degustati , acquistati e apprezzati. Lungo la storica banchina portuale di Oneglia, “ Calata G.b. Cuneo” caratterizzata anche dalla presenza della casa natale dell’importante ammiraglio e uomo politico del Xiv secolo Andrea Doria - al quale si deve il nome della specialità gastronomica di Oneglia, la “ pizza all’Andrea” - verranno allestite le tensostrutture a disposizione dei Comuni Liguri soci dell’Associazione Nazionale città dell’Olio. Le sei Comunità Montane della province di Imperia e Savona promuoveranno le caratteristiche storiche, umane ed ambientali dell’entroterra e della costa attraverso un percorso tipicamente enogastronomico a base di olio extravergine di oliva, di pani e focacce sfornati dai panificatori locali. Non meno importante e significativa la presenza nelle varie piazze e vie dislocate delle Associazioni di categoria e dei Consorzi. Ampio spazio lo si darà alla parte culturale: convegni e dibattiti. Tenuti da personalità del settore , incentrati sull’importanza delle dieta mediterranea, dell’olio e della genuinità dei prodotti, quest’anno saranno ospitati da Lucinasco, piccolo centro abitato, testimonial consolidato di tipicità e dieta mediterranea noto anche per le sue giornate olivicole. E proprio a Lucinasco si affronterà il delicato tema dell’ “ Oliva taggiasca verso la D.o.p. Ad Imperia invece, l ‘organizzazione nazionale assaggiatori Olio di Oliva ( Onaoo) , presente in Calata G.b. Cuneo, vedrà impegnati esperti e professionisti del settore sulle caratteristiche dell’olio: dalla sua composizione alla sua migliore esaltazione. Olioliva 2004 è anche la Terza edizione nazionale per “ Pane e olio in Frantoio”a cura dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio e dell’Associazione Nazionale Panificatori Assipan-confcommercio. L’evento, patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, celebra la giornata nazionale dedicata all'olio extravergine di oliva e dei pani tipici. In quest'unica data in 100 piazze d’Italia si festeggeranno olio nuovo e pane appena sfornato. E’ prevista una speciale animazione nelle piazze e nei frantoi italiani dedicata alla miglior conoscenza di olio extravergine e pani tipici, prestando particolare attenzione ai prodotti che hanno ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Protetta (Dop). A tal scopo, ad Imperia, saranno organizzati momenti di degustazione gratuita di pani tipici e olio extravergine di oliva nei diversi padiglioni espositivi dei numerosi soci. ( Andora, Apricale, Bajardo, Borgomaro, Casanova Lerrone, Ceriana, Cesio, Dolceacqua, Imperia, Lucinasco, Perinaldo, Pontedassio, Ranzo, Toirano, Vasia, Chiusavecchia, Aurigo, Chiusanico, Sestri Levante ).Grande attesa per l’ospite d’eccezione di questa edizione…E’ ancora presto per svelare la sua l’identità . Olio e ..Tutto questo è “ Olioliva”. Momenti di incontro, confronto e raffronto fra realtà, territori e esigenze e necessità Per ulteriori informazioni, contattare: Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato di Imperia “Olioliva 2004”, E-mail olioliva@im.Camcom.it  
   
   
A TOUR.IT 1ª RASSEGNA DELLE STRADE DEI VINI E DEI SAPORI E DEL TURISMO ITINERANTE  
 
Nel Quartiere fieristico di Marina di Carrara, da Venerdì 21 a Domenica 23 Gennaio 2005, nell’ambito del 3° Salone del turismo itinerante “Tour.it” dedicato a “Caravanning, Camping e Out door”, si terrà la 1ª Rassegna Nazionale sulle “Strade dei Vini e dei Sapori e del Turismo Itinerante”, nella quale sono state invitate ad esporre le oltre 150 “Strade” che sono nate dalla data in cui ha visto la luce la loro legge istitutiva. La scelta di realizzare un appuntamento dedicato alla “Strada dei Vini e dei Sapori” è giustificata dal fatto che le stesse mancano ancora della visibilità che meriterebbero nel panorama nazionale ed inoltre i soggetti attivi delle “Strade dei Vini e dei Sapori” sono quasi sempre piccole aziende agricole localizzate in zone decentrate che hanno deciso di offrire direttamente ai consumatori finali i loro prodotti, la loro cultura culinaria e la loro ospitalità creando così, in moltissime regioni, dei percorsi di straordinario fascino sotto tutti i punti di vista ma che necessitano di maggiore visibilità. Le problematiche che “Le Strade” sia singolarmente, che nel loro insieme, devono affrontare ogni giorno sono complesse: perché quindi non creare un appuntamento fisso ove discuterne nel tranquillo mese di Gennaio? Il terzo week-end di gennaio 2005 diverrà così un momento di svago e di crescita culturale per tutti gli operatori coinvolti, dopo il periodo delle Feste di Natale, che ogni anno vedono queste aziende e questi itinerari ai vertici dell’attenzione dei nostri connazionali. Se come sappiamo, ciascuna delle Aziende Agrituristiche che ne costituiscono la parte più pubblicizzata non possiede più di qualche camera, perché non farsi conoscere meglio dagli unici che non necessitano di posti letto in quanto autosufficienti, come lo sono i camperisti? Chi viaggia con questi automezzi ha fatto una scelta di vita: cerca luoghi, panorami, atmosfere, sapori, odori, che non si trovano facilmente, e per i quali bisogna informarsi, chiedere, leggere guide e riviste specializzate andare a fiere e raduni. Quando è in viaggio il camperista diventa esploratore, visita antichi Borghi sconosciuti ed intatti, alla ricerca di specialità gastronomiche, di vini particolari e di nuove conoscenze. Una nuova opportunità sarà data a tutti a Gennaio alla Fiera di Carrara, sul lungomare della città, ad un chilometro dall’uscita del casello dell’autostrada Genova Livorno. Per tutti questi motivi e per altri ancora riteniamo che una rassegna sulle “Strade dei Vini e dei Sapori e del Turismo itinerante”, possa divenire nel tempo un interessante appuntamento per tutti gli operatori che desiderino valorizzare il loro prodotti di enogastronomia di qualità (vendendoli agli oltre 8.000 visitatori attesi al quartiere fieristico) e tutti quegli amministratori che, analogamente, desiderino valorizzare il loro territorio attraverso percorsi qualificati come “La Strada dei Vini e dei Sapori” d’Italia. Infolink: www.Wonderful-italy.it  
   
   
NASCE CON CHEF KUMALÉ UNA NUOVA FOODLOSOFIA PER VIAGGIARE NEL MONDO SEGUENDO IL GUSTO PER LA BUONA TAVOLA  
 
Le migliori tradizioni gustate nei migliori ristoranti, ma anche le visite guidate ai food markets con l'assaggio di inediti prodotti esotici tra street food & ethno shopping attraverso gli esclusivi percorsi tracciati personalmente dal giornalista gastronomade Vittorio Castellani aka Chef Kumalé. Tutto questo è Tastepartout ,viaggi da leccarsi i baffi , www.Tastepartout.com I viaggi di Tastepartout, senza nulla sacrificare agli aspetti classici del viaggio in termini di conoscenza del patrimonio storico-artistico e culturale delle singole destinazioni, garantiscono, in aggiunta, l'emozione di scoprire le migliori tradizioni culinarie offrendo la possibilità di sedersi a tavola nei memorabili "templi del gusto", che ogni paese gelosamente conserva, opportunamente ignorati dalle forme del turismo di massa. Troppo spesso l'esperienza con la cucina all'estero in occasione di un viaggio di piacere, si limita alla sola frequentazione dei ristoranti internazionali delle grandi catene alberghiere, autentici "non luoghi" che propongono un'anonima cucina d'impronta occidentale, assolutamente avulsa dal contesto locale. Si può sperare al massimo nella serata organizzata per soli turisti, all'insegna di un folklore di dubbio gusto, tra cibi addomesticati e spersonalizzati, spettacoli di danze e musiche animati da finti Tuareg, danzatrici dal ventre flaccido, musicisti più per necessità che per talento. Infolink: Web: www.Tastepartout.com    
   
   
FINO AL 21 NOVEMBRE DEGUSTAZIONI DI PROSCIUTTO REAL IBÉRICO NELLE MIGLIORI GASTRONOMIE MILANESI  
 
Tornano a Milano, dopo i successi degli scorsi anni, le degustazioni di prosciutto Real Ibérico promosse dall’omonimo Consorzio: due settimane per scoprire e conoscere i segreti di questo prodotto d’eccezione e degustarlo nelle migliori gastronomie della città. L’aroma intenso ed inebriante del prosciutto Real Ibérico e le vetrine delle gastronomie allestite ‘ad hoc’ per un’intera settimana, vi trasporteranno verso le enormi distese della Dehesa spagnola, fatte di querce e sugheri e di profumi delle piante aromatiche, dove viene allevato il cerdo ibérico, razza autoctona di suino dalle rare setole scure. Un maestro cortador sarà presente per tre giorni (giovedì, venerdì e sabato) per mostrare l’arte del taglio a mano, una tradizione che in Spagna si trasmette da generazioni. Il prosciutto Real Ibérico porta con sé, nella sua carne, nel suo aroma irripetibile, i profumi della Dehesa, un ecosistema unico, un’antica foresta mediterranea ricchissima di flora e fauna che si estende nel sud ovest della Spagna. L’attività di degustazione in programma sarà un’occasione da non perdere per conoscere un prosciutto dal sapore indimenticabile, che i gourmet bene informati affiancano al caviale e al foie gras. Infolink:  www.Realiberico.com    
   
   
SAPORI D’AUTUNNO ALLO SHERATON ROMA: RIPARTE LA RASSEGNA ENOGASTRONOMICA “A TAVOLA CON IL NOVELLO”  
 
“A tavola con il Novello”, la rassegna enogastronomica dedicata ai vini novelli, riparte presso il ristorante ed il bar dello Sheraton Roma all’Eur. Ogni sera infatti, fino a domenica 21, il ristorante Il Vigneto invita alla degustazione di novelli nostrani, sapientemente accompagnati da ricette preparate per l’occasione. Bresaola di cervo e cinghiale con bruschette al patè di olive, strudel ai funghi con fette di speck del Trentino, pappardelle con ragù di cinghiale, crostone di polenta o tortino di spinaci al parmigiano, sono solo alcuni dei succulenti piatti che, a partire dalle ore 19.30 al ristorante Il Vigneto, delizieranno i palati dei propri ospiti uniti all’inebriante profumo dei vini. (aperitivo, menu quattro portate, vini à la carte € 38.00 per persona). Tutte le domeniche inoltre, dal 7 al 21, il Tuttaroma Bar oltre al menu degustazione abbinato ad una scelta di novelli, propone serate danzanti con musica dal vivo (costo della serata € 48.00 per persona). Anche l’allestimento è a tema: botti e ceste ricolme d’uva trasformano il ristorante ed il bar in vigneti, mentre centrotavola arricchiti di foglie di vite, frutta di stagione, castagne e melograni, decorano i tavoli, tutti rigorosamente in legno rustico con tovaglie dai colori caldi. Crocevia di affari e fulcro di progetti achitettonici ed urbanistici in rilancio, l’Eur trova tra i suoi punti di riferimento lo Sheraton Roma. Moderno e tecnologico, l’Hotel con le sue 644 camere, si distingue non solo come uno dei più grandi poli congressuali della capitale, ma anche per la cucina mediterrranea del suo ristorante Il Vigneto affidato all’esperienza ed alla fantasia dello chef Donato Savino.  
   
   
INCONTRI APERTI AL PUBBLICO E LABORATORI DI CUCINA, DA TABLETRENDS PER INVENTARE IL MENU DI NATALE  
 
In armonia col clima delle feste, che avvolge nuovamente gli ambienti di casa, arrivano i consigli e i suggerimenti degli chef del negozio Tabletrends-il gusto del design di Via Brera, 6 a Milano. Con una serie di incontri aperti al pubblico e di laboratori di cucina, a numero chiuso e a pagamento, il caratteristico negozio milanese presenta la sua visione del Natale tra ricette succulente e modi alternativi di servire i dolci e i piatti della tradizione natalizia. Due le interessanti occasioni che Tabletrends propone a tutti i suoi visitatori per prepararli a sorprendere con estro e originalità invitati e commensali: un appuntamento dedicato all’allestimento della “Tavola natalizia”, previsto per il 20 novembre ed un incontro su “Creme e sughi di Natale” programmato per il 27 novembre. Con una serie di consigli, dimostrazioni e suggerimenti, nel primo dei due incontri Tabletrends offre una preziosa opportunità per imparare a trasformare la tavola in un variopinto quadro dai colori natalizi, aiutando tutti i visitatori apprendisti a scegliere le tonalità più adatte ad esaltare l’aspetto delle pietanze, il tipo di piatti su cui adagiare cibi e portate e il modo più giusto per ricreare un’atmosfera calda e avvolgente in ogni suo dettaglio. Ispirato alle creme e ai sughi di Natale, invece, l’incontro del 27 novembre presenterà, nella versione dolce, un tris di “condimenti” (Crema inglese, crema allo zabaglione, crema al cioccolato), con cui valorizzare ed esaltare il gusto unico di dolci tipici come pandoro e panettone e, in quella salata, un poker di creme per accompagnare le portate di pranzi e cenoni (crema di fagioli cannellini, crema di pomodori secchi, miele e mentuccia e crema di ceci e tahini alla libanese). Per informazioni e prenotazioni: Tabletrends  tel. 02/8057383 e-mail: info@tabletrends.It  
   
   
DAR EL YACOUT PER GUSTARE LE ATMOSFERE DEL MAROCCO NEL CUORE DI MILANO  
 
Attesa a Milano per l’apertura di Dar El Yacout, il nuovo locale che invita a gustare le atmosfere del Marocco. Dar El Yacout è charme, emozione, ospitalità, armonia e contrasti, dove oro, bronzo, rame, argento, ocra, blu, rosso, verde, si fondono in un mosaico di sensazioni. La combinazione sapiente di cibo ed infusi, spezie e profumi, suoni e tessuti, materia e colori, regala all'ospite attimi di vita in Marocco. Dar El Yacout non è solo un ristorante marocchino, ma un luogo pensato per restituire tutti i sapori di uno spazio lontano, un angolo, nel cuore della metropoli, in cui camminano la vista, il tatto, l'udito, l'olfatto e il gusto. Assaporare il cibo e respirare la cultura marocchina diventano un'esperienza unica: cous cous, tagine, pastilla dolce e salata, mechuoi di agnello, pasticceria a base di miele e mandorle, tè alla menta fanno diventare i piaceri dei sensi piaceri dello spirito. Ogni minimo particolare, dagli arredi ai servizi, dalle stoffe agli ingredienti, è stato curato scrupolosamente e la maggior parte dei materiali proviene direttamente dal Marocco. Dar El Yacout offre al visitatore l'opportunità di scegliere l'angolo arabeggiante più congeniale ai propri gusti e più adatto alla situazione che si intende ricreare. Un open space su tre livelli: una parete d’acqua scorre e termina sotto una lastra di vetro al centro del piano terra, palcoscenico per le danzatrici del ventre e i suonatori, dove le musiche si intrecciano con il suono dell'acqua. Al livello superiore le due balconate accolgono tavoli circolari in legno e divanetti in stoffa e dalle volte pendono sull'intero scenario lampadari dalle luci e colori magici. Una scala di vetro trasparente conduce all'ultimo livello dove si incontrano i fumatori di sigari. Dar El Yacout è Tea Room, Restaurant, Lounge & After Dinner, suggestiva location per eventi. Dar El Yacout … un attimo e sei in Marocco a Milano. Infolink: www.Darelyacout.it    
   
   
I CORSI DI ARTE DEL CONVIVIO - FONDAZIONE GIANNA VIVANTE JOVINELLI  
 
Dopo l’enorme successo dell’edizione Eurochocolate 2004 di Perugia, dove il cioccolato si è riaffermato come piacere ineguagliabile per grandi e piccini, all’Arte del Convivio – Fondazione Gianna Vivante Jovinelli - non potevano mancare lezioni e corsi dedicati interamente al “ cibo degli dei”. Angelo Principe, famoso chef pâtissier e nuovo direttore della scuola, svelerà ai partecipanti i segreti per gustare ed apprezzare le qualità di questo alimento. Partendo dal temperaggio, si approderà alla realizzazione di deliziose torte e spumeggianti mousse a base di cioccolato. I corsi si svolgeranno da giovedì 11 novembre al 29 novembre: Un ciclo di 4 lezioni dalle ore 19 alle 22 - € 220. Prima lezione: Temperaggio del cioccolato, Rochers alle mandorle, Arabica (cioccolatini al caffè), Pirottini Irish-coffee, Seconda lezione: Cremoso al caramello, Quadratini nocciola, Tartufi alla cannella, Croccantini al miele, Terza lezione: Balsamico (cioccolatini all’aceto balsamico), Agrumi del Mediterraneo (cioccolatini arancia e limone),Tartufi pinacolada, Cioccolatini al miele, Quarta lezione: Sformatino caldo con il cuore morbido di cioccolato servito con salsa all’arancia, Coppa di mousse al cioccolato con lingue di gatto, Torta al cioccolato, Brownies. I biscotti e la degustazione del the il Tea time si è divenuto ormai un rito sociale così radicato da caratterizzare un'intera società, uno stile di vita e una nuova occasione mondana. Le società che hanno fatto uso di questa bevanda, hanno creato un cerimoniale per celebrare soprattutto un momento di convivialità. L’arte del Convivio propone un corso dedicato interamente alla degustazione del tè in abbinamento a paste dolci e biscotti: “per ogni tipo di tè - sostiene Angelo Principe - occorre abbinare un biscotto particolare”. Si tratta di un ciclo di 4 lezioni in cui si prepareranno diversi tipi di biscotti, dai baci di dama ai cantucci ai frollini e, durante la preparazione di questi, per ciascuna lezione , si degusteranno diversi tipi di tè da abbinare. I corsi vanno dal 18 novembre al 9 dicembre. Prima lezione: Frollini al cioccolato, Esse di frolla, Cantuccini, Seconda lezione: Lingue di gatto, Quadrucci cioccolato e nocciole, Coroncine al sesamo, Maddalenine, Terza lezione: I fiorentini, Baci di dama, Savoiardi, Ovis molis, Quarta lezione: Canestrelli, Damine, Ciambelle all’anice Arte del convivio - fondazione gianna vivante jovinelli Infolink: www.Artedelconvivio.it    
   
   
GUSTO, TRADIZIONE E SUCCESSO: IL MONDO DI BAILEYS  
 
Bai1eys Original Irish Cream non è un superalcolico, ma un liquore dolce — più precisamente una crema di whiskey - a bassa gradazione alcolica (17% vol). Il gusto costituisce il punto di forza fondamentale delta marca: cremoso e vellutato, è inconfondibile al primo assaggio ed universalmente apprezzato; il segreto è da ricercare nella qualità degli ingredienti e nell’unicità della ricetta, da cui nasce una naturale miscela di fresca crema di latte irlandese, whiskev irlandese, cacao e vaniglia. La crema utilizzata per la produzione, proveniente dalle industrie casearie locali, è consegnata ogni giorno e lavorata il giorno stesso della consegna. In seguito, viene mescolata ad un whiskev “triple distilled” e ad alcuni tra i più prestigiosi spirits irlandesi, con l’aggiunta di cacao e vaniglia, per dare vita all’insuperabile qualità dì Baileys, senza conservanti né additivi. Ogni anno, quasi 200 milioni di litri di latte da oltre 40.000 mucche vengono utilizzati per produrre l’originale crema di whiskey irlandese, amata e bevuta in tutto il mondo! Nel 1971, a Gilbeys in Irlanda, un comitato di manager decide di dar vita ad un’esclusiva e originale bevanda capace di rappresentare al meglio l’eredità irlandese e soprattutto la sua incomparabile tradizione agricola. Inizia così la leggendaria storia di Baileys, venduto oggi in 130 paesi. Lanciato nel 1974, Baileys conquista subito il mercato e dopo qualche anno le sue vendite aumentano vorticosamente: nel 1979 viene raggiunto il record storico di un milione di casse vendute nel mondo! L’inconfondibile stile di Baileys versato sopra qualche cubetto di ghiaccio diventa negli anni ‘So un vero e proprio “must” tra i liquori, affermandosi come il liquore di maggior successo degli ultimi 30 anni. Negli anni ‘90. Baileys è universalmente riconosciuto come la novità più importante delle creme alcoliche degli ultimi tempi. Riesce così a conquistare numerosi mercati, tra cui Stati Uniti, Gran Bretagna, Spagna, Germania. Anche in Italia, Baileys continua a crescere anno su anno, più che raddoppiando i volumi degli ultimi 5 anni (1999-2004), meritandosi il titolo di leader sia tra le creme di whiskey sia tra i liquori dolci. Nel 2003, ha raggiunto l’obiettivo di 400.000 casse da 9 litri e, ad agosto 2004, ha registrato il più alto fatturato ed il migliore tasso di crescita del canale moderno tra le principali marche di alcolici in Italia (Iri — Iper+super+superette — At Agosto 04). Il nuovo posizionamento. Dinamico e attuale, capace di combinare classico e moderno, Baileys conferma il suo successo internazionale cambiando posizionamento, per riflettere lo stile e le consuetudini di un consumatore più casual e lontano dalla formalità: nuovo packaging, nuove campagne pubblicitarie, nuove proposte di consumo. Attraverso un’immagine sostanziale che non rinuncia alla qualità, il celebre liquore esprime al meglio lo stile informale del consumatore del nuovo millennio, che può gustare il suo unico ed inconfondibile sapore nelle più svariate occasioni. “i marchi di successo come Baileys riescono a rimanere coerenti con il cambiamento degli stili di vita solo investendo continuamente nello sviluppo del brand pur rimanendo fedeli ai loro valori centrali” commenta Andrea Lorenzi, Senior Brand Manager Diageo Italia. Il packaging: Il nuovo packaging Baileys affonda le proprie radici sui principali valori del precedente design, reinterpretandoli in modo più dinamico e contemporaneo. Ispirato ad un antico disegno celtico e all’ondeggiare vorticoso che solo Baileys sa creare, il celebre logo appare ora in un caldo color bronzeo che, come un’onda sinuosa, pervade l’intera bottiglia conferendole intensità ed originalità. Il design diventa decisamente più sinuoso ed è arricchito da un nuovo tappo con il consueto sigillo di autenticità R&a Baileys.  
   
   
ARENA PRESENTA ”LE FESTE IN CUCINA” …PER UN NATALE TUTTO DA GUSTARE!  
 
Per un Natale all’insegna della tradizione senza rinunciare al gusto e alla creatività della cucina italiana, Arena presenta “Le Feste in Cucina”, prelibati e invitanti piatti facili da preparare. Anatra all’Arancia, Cappone ripieno, Faraona ai funghi porcini, Tacchino ai Marroni e Arrotolato di fesa di tacchino ripieno di prugne sono le novità gastronomiche firmate Arena per riscoprire i sapori della tradizione italiana e rendere il Natale un po’ più speciale. Anatra all’arancia farcita: sofisticata e gustosa, l’Anatra all’Arancia farcita è una delle novità proposte per il prossimo Natale. Un ripieno composto con i migliori ingredienti e al gusto d’arancia per esaltare il sapore di un classico delle feste. Facile da preparare, Arena suggerisce per l’Anatra all’Arancia una cottura in forno per circa 90 minuti. Cappone ripieno. Per chi non vuole rinunciare ad un piatto tradizionale, Arena presenta il Cappone ripieno. Arricchito da ingredienti genuini e gustosi, prevede una cottura in forno di circa 90 minuti. Peso medio per confezione (Kg) 0,85 e 1,6 Prezzo per confezione: 1, prezzo al pubblico consigliato: €/Kg 14,6. Faraona ai funghi porcini. Ai palati più raffinati Arena propone la Faraona ai funghi porcini. Un piatto gustoso grazie al ripieno che con l’aggiunta di funghi porcini, spezie e aromi ne enfatizzano il sapore. Peso medio per confezione (Kg) 1,00 Pezzo per confezione: 1,• Prezzo al pubblico consigliato: €/Kg 12,95, Tacchino ai marroni Semplice ma sofisticato, il Tacchino ai Marroni. Un piatto prelibato per rendere unica ogni tavola natalizia. Facile da preparare, il Tacchino ai Marroni prevede la cottura in forno per circa 90 minuti. Peso medio per confezione (Kg) 0,85, Pezzo per confezione: 1, • Prezzo al pubblico consigliato: €/Kg 10,55. Arrotolato di fesa di tacchino. Per una cucina ricercata, Arena propone una ricetta davvero speciale: l’Arrotolato di fesa di tacchino ripieno di prugne. Arena suggerisce la cottura in forno per circa 75 minuti. Peso medio per confezione (Kg) 1,00, Pezzo per confezione: 1, Prezzo al pubblico consigliato: €/Kg 11,97 Cappone a busto. E per finire…il classico Cappone a busto, ideale per chi vuole personalizzare ogni piatto con ingredienti sempre nuovi e imbandire la tavola ogni giorno in modo diverso. Peso medio per confezione (Kg) 2,30  
   
   
I TESORI DELLA TENUTA CASCINA DI SAN CASSIANO: LA CREMA DI ROSA CANINA  
 
La rosa Canina, appartenente alla famiglia delle rosacee, è una pianta cespugliosa e spinosa di cui si possono utilizzare sia le foglie che i frutti. I falsi frutti, parte maggiormente utilizzato sia in erboristeria che in campo alimentare, sono ricchi di vitamina C (superiore a quello riscontrabile negli agrumi), beta-carotene, carotenoidi, flavonoidi, pectine, tannini e antociani; i frutti posseggono, inoltre, proprietà antinfiammatorie e, quindi, non ci si deve stupire se la medicina popolare dei tempi passati se ne avvaleva per preparare infusi e decotti. L’uso della Rosa Canina per ottenere conserve e marmellate, molto in auge in passato, è stato solo di recente riscoperto in Italia e Cascina San Cassiano può vantare il primato di essere una tra le pochissime aziende agroalimentari a darvi la possibilità di gustare ed utilizzare questo frutto. Questa delicata crema ottenuta dalla Cascina San Cassiano, composta dalla bacca di rosa canino, zucchero di canna e cioccolato bianco, dall’impatto morbido, dal sapore caratteristico del frutto, dolce e nel contempo piacevolmente acidulo è ideale per farcire torte, da spalmare su biscotti secchi come per esempio quelli di riso, di mais oppure di cereali e per la preparazione di crepes dolci. Ideale per accompagnare formaggi freschi e in special modo caprini freschi e crescenze. In ultimo trova impiego come salsa da consumarsi con bolliti misti Piemontesi che comprendano muscolo, lingua, testina, gallina. La pastorizzazione permette la conservabilità del prodotto per 36 mesi dalla data della produzione. Una volta aperta la confezione questa deve essere conservata in frigorifero e consumata in pochi giorni. A San Cassinao, sulla strada per Barolo poco fuori dal centro di Alba, patria del tartufo bianco e indiscusso santuario della celebre cucina delle Langhe, ha sede azienda Cascina San Cassiano. L’azienda si sviluppa in estensione per almeno duecento metri sia di larghezza che di lunghezza, mentre l’edificio più alto è la torre della vecchia abbazia benedettina intorno alla quale è stata costruita la Cascina. La Cascina fu teatro del palio astigiano tenutosi sotto le mura di Alba durante uno dei frequenti assedi degli astigiani (palio degli asini): fu anche sede dell’ultima postazione di difesa della città, momentaneamente liberata dai partigiani nel 1944, e descritta da Beppe Fenoglio ne “I ventitré giorni della città di Alba”. Gli edifici della Cascina, intorno alla grande aia descritta da Fenoglio, sono ora il luogo di produzione dell’azienda: il laboratorio per la lavorazione delle materie prime, il magazzino, il ricovero delle macchine e gli uffici dell’amministrazione. L’attività dell’azienda comprende la coltivazione della terra, la trasformazione e la conservazione dei prodotti ortofrutticoli. Vengono utilizzati frutta e verdura di produzione propria e di altre aziende vicine. L’azienda vende prodotti alimentari di elevata qualità, destinati ad un pubblico desideroso di gustare le specialità tipiche dell’albese e non solo. I prodotti vengono venduti in Italia e in diversi paesi del mondo come la Francia, l’Inghilterra, la Spagna, la Grecia, la Germania, il Belgio, la Svizzera, la Finlandia, la Nuovo Zelanda, il Giappone, il Lussemburgo, in alcuni fra i principali duty f ree ecc. La produzione dell’intera gamma si basa sullo tradizione agricola piemontese e si avvale dello studio attento di tecnologi alimentari che approvano i processi di pastorizzazione e di conservazione.  
   
   
LE SELEZIONI MONOGRANO VALENTINO FELICETTI: UNA PASTA FATTA ESCLUSIVAMENTE IN KAMUT O IN FARRO  
 
Nel 2003 Riccardo Felicetti, figlio di Valentino, che in Azienda ricopre il ruolo di responsabile commerciale ed è attivamente impegnato nel settore sviluppo strategico dell’azienda, propone un nuovo progetto innovativo: Selezioni monograno Valentino Felicetti. A seguito dei precedenti tre anni di continue ricerche da parte dell’Azienda di grani provenienti da coltivazioni speciali, particolarmente controllate e che rispondessero a certi canoni di purezza, i Felicetti decidono di produrre una selezione monograno con il loro marchio. Nel 2003 inizia la produzione di pasta fatta esclusivamente in Kamut o in farro, creando così un prodotto ad alta qualità, non esclusivamente limitata al mercato biologico. Riccardo Felicetti durante i suoi continui viaggi di ricerca con il suo consulente Fabrizio Tota si è avvicinato al Kamut attraverso l’aiuto di Bob Quinn, presidente di Kamut Enterprises, che lo ha accompagnato a visitare alcune delle aree esclusive in Nord America di coltivazioni di grano Kamut. Bob Quinn ha raccontato a Riccardo Felicetti la storia di questo cereale, il suo arrivo negli Usa, le prime coltivazioni biologiche, la scelta di produrre qualcosa di esclusivo fino alla scelta delle zone migliori per la coltivazione che si trovano attorno al fiume Missouri tra il Montana in Usa e il Saskatchwan in Canada. Fatto tesoro di questa esperienza decisamente importante e formativa, ha cercato un produttore per il farro e lo ha trovato nella Agribosco srl di Sigillo. Durante questo periodo, Riccardo ha affrontato il problema della saturazione alimentare e degli allergeni presenti in alcuni alimenti. Ha iniziato così a trovare varie alternative alla pasta di grano duro, sia per interesse personale che per volontà professionale. Con tutti questi elementi e informazioni, ha presentato il suo progetto al padre Valentino e all’Azienda, che malgrado una certa diffidenza iniziale, lo hanno abbracciato e sostenuto, creando un team di famigliari e consulenti ad esso dedicato. Gli sfarinati utilizzati per le Selezioni monograno Valentino Felicetti devono rispondere a canoni precedentemente fissati di purezza, biodiversità, tracciabilità e provenire da coltivazione con metodi biologici, il Kamut, per esempio, viene acquistato esclusivamente in Usa e in Canada e il farro in Umbria, dove sono state rispettivamente individuate aree di coltivazione che assicurano un raccolto corrispondente alle esigenze produttive dell’azienda, garantendo una materia prima eccellente. La linea Selezioni monograno prende il nome dalle reali caratteristiche di questo prodotto: per la sua produzione vengono usati grani in purezza non miscelati con altri gran che per raggiungere risultati di alto livello gastronomico devono avere caratteristiche d’eccezione, per cui solo pochi grani possono essere pastificati in purezza. Il grano cresce e matura in condizioni climatiche e di terreni diversi, pertanto lo stesso seme piantato in aree geografiche diverse dà risultati diversi. Per questo motivo sono stati selezionati alcuni ettari di territorio in Canada ed in Umbria, che garantiscono materie prime corrispondenti alle esigenze per il raggiungimento di un prodotto d’eccellenza. La linea Selezioni monograno attualmente è distribuita oltre che in alcuni ristoranti di alto livello, in pochi e selezionati punti vendita in Italia e all’estero, principalmente presso gli alimentari con prodotti selezionati e gastronomie. Riccardo Felicetti viene affiancato in questo progetto da Paolo Felicetti che si occupa della parte tecnica, e da Stefano Felicetti della parte logistica, coadiuvati da un team di manager. I progetti futuri riguardano l’ampliamento dei due gruppi delle Selezioni monograno Felicetti con più formati di pasta, e soprattutto la continuazione della ricerca di altri cereali, che rispettino le caratteristiche di quelli selezionati precedentemente. L’obiettivo di produrre il grano duro anche in Val di Fiemme sembra realizzabile: già dall’inizio del secolo si raccoglievano cereali in questa zona, e ora si stanno eseguendo dei test nelle campagne per selezionare i terreni. La collocazione geografica dell’azienda, la struttura altamente tecnologica e l’istinto della competizione hanno spinto Riccardo Felicetti a scommettere su un nuovo mercato ancora di nicchia. Iniziava così nel 1996 l’avventura del pastificio nel settore biologico. Oggi il biologico è diventato un fiore all’occhiello dell’azienda, rappresentando circa il 40% della produzione totale. L’obiettivo vero però è la trasformazione totale in pastificio biologico. Questo è possibile solo grazie ai continui investimenti, alla grande attenzione posta nella qualità, dalla quale nasce anche il progetto “Selezioni monograno”, ed il rispetto che ogni amante della buona tavola merita. Potrà sembrare che si parli del pastificio; invece questa è la miglior descrizione di una persona che prima di tutto ha dovuto lottare contro lo scetticismo di un’azienda che tramandava le proprie tradizioni da generazioni. Oggi sono tutti con lui e la conferma è nella crescente dinamicità che l’azienda trasmette anche ai visitatori.  
   
   
LASAGNA FANTASIA DI VERDURE DA THAT’S AMORE FINDUS: IL GUSTO SI FA VERDE  
 
Cinque strati di pasta fresca all’uovo con spinaci, alternati ad una deliziosa fantasia di verdure: un trionfo di pisellini primavera, carote, melanzane, zucchine e asparagi, il tutto arricchito da mozzarella filante. Un primo piatto prelibato, ricco di verdure, equilibrato nel gusto e nei contenuti. That’s amore findus con Lasagna fantasia di verdure consente di provare un primo piatto gustoso e completo. Cottura in forno a 180° per 40 minuti. Si trovano in tutti i supermercati, ipermercati, negozi alimentari con banco freezer. Peso 750g, prezzo € 4,90  
   
   
LE PIZZE BELLA NAPOLI SURGELATE BUITONI SI VESTONO DI NUOVI SAPORI: RADICCHIO ROSSO E PROVOLONE – RICOTTA, POMODORINI E OLIVE  
 
Buitoni Surgelati presenta due nuove e gustose varietà di Pizze Bella Napoli: Radicchio rosso e provolone e Ricotta, pomodorini e olive. Facili e veloci da preparare, portano allegria sulla vostra tavola, senza tralasciare il sapore e il gusto di un’ottima pizza da “sfornare” a casa propria. Due nuove ricette create dai cuochi ed esperti gastronomi di Buitoni, che con passione, rinnovano la tradizione con idee sempre nuove; dalla loro esperienza nascono le specialità surgelate, create per farvi scoprire il piacere e la gioia di star bene a tavola. Radicchio rosso e provolone, un gusto forte che unisce la particolarità del radicchio rosso al provolone piccante, ideale per chi ama i sapori decisi; Ricotta pomodorini e olive per riscoprire sapori e colori mediterranei, per chi preferisce invece un gusto più delicato. Il segreto delle pizze Bella Napoli è un impasto fatto a regola d'arte, la lievitazione di ben 22 ore, la pasta stesa a mano e i condimenti ricercati. Tutti elementi che ne fanno un prodotto di qualità. Pronte in forno in pochi minuti, le nuove pizze surgelate Buitoni sono perfette per una cena festosa, una merenda saporita o semplicemente per stuzzicare l’appetito. Prezzo consigliato al pubblico Euro 3,40  
   
   
UNA NUOVA COLLEZIONE CAFFAREL DI FINISSIMI CIOCCOLATINI AL LATTE E SFIZIOSE DECORAZIONI NATALIZIE  
 
In occasione delle prossime feste di fine anno, Caffarel propone una nuova Collezione di finissimi cioccolatini al latte e sfiziose decorazioni natalizie. Il Natale di Caffarel è ogni anno ricco di sorprese, dolci e raffinate, curate con la passione e la cura di un’azienda che da quasi due secoli continua a rinnovarsi, pur mantenendo vivo lo spirito della tradizione. La linea Buon Natale si compone di: Alberelli contenenti i famosi gianduiotti classici o fondenti di caffarel, perfetti per abbellire la tavola e da degustare euro 5,50, graziose Scatoline (da gr 65 e gr 260) decorate con le tradizionali stelle di natale e contenenti originali cioccolatini al latte a forma di fiocchi di neve bianchi e azzurri, euro 7,90 e 10,00, Porta Candele di metallo a forma di casetta, dipinti e decorati in ogni dettaglio, con un sacchetto di cioccolatini fiocchi di neve euro 9,90, Pupazzeti Di Neve E Babbi Natale in metallo, con il sacchetto di cioccolatini fiocchi di neve, perfetti per decorare la casa e creare atmosfera natalizia euro 8,00, Stelle Di Natale con sferette di cioccolato al latte, con un ripieno di morbida crema al cacao, avvolte in una scintillante carta dorata euro 2,80, Sacchettini (da 250 gr) di sferette “buone feste” assortite (al latte con ripieno di crema fondente e nocciole – fondente con ripieno alla crema gianduja fondente e nocciole) il cui incarto doppio fiocco è decorato con le stella di natale euro 8,20  
   
   
GRANDE NOVITÀ DOLCI PREZIOSI PER LE PROSSIME FESTE  
 
E’ in arrivo la fashion bag satinata Mew Mew nei toni del fucsia e rosa, in linea con i colori del nuovissimo personaggio televisivo. Questa fashion bag contiene 6 Ovetti Mew Mew doppio cioccolato/doppia energia. In ogni ovetto si trova sempre una delle 13 miniature del cartone animato: tutte dipinte a mano e curate nei minimi dettagli. La fantastica bag creata per tutte le innumerevoli fans delle cinque amiche vincenti, Strawberry, Lory, Mina, Pam e Paddy - sarà l’accessorio più “in” dell’autunno. La confezione trendv di ovetti Mew Mew é in vendita al prezzo consigliato: €7,00  
   
   
CAFFE’ E DINTORNI: CON ILLY 2000 MODI DI BERE E ABBINARE IL CAFFÈ  
 
All’hotel Sheraton Diana Majestic di Milano, illy ha presentato nuove ricette e abbinamenti inediti. Un pomeriggio all’insegna del caffè e delle sue molteplici combinazioni tra cibi e bevande. I professionisti di illycaffè hanno guidato l’ospite nel mondo dell’espresso. Esperti di decorazioni per cappuccino hanno fatto dimostrazioni e performance. Giovanni Pina, presidente dell’Accademia Maestri Pasticceri Italiani ha accompagnato gli ospiti nel mondo del cioccolato e della biscotteria. Il rito del dopo pasto nato dalla collaborazione con Grand Marnier, ha visto protagoniste ricette con il liquore francese e il caffè italiano. Si potevano provare innovativi cocktail preparati con l’espresso da gustare dall’ora del tè fino all’aperitivo. Era presente anche la moka nel nuovo rito della “colazione all’ italiana”: il brunch interpretato attraverso antiche ricette storiche della nostra tradizione, che spaziano dalla civiltà contadina alla cucina del Rinascimento, come le “Frittelle di pesce” di Maestro Martino di Como — 1450, il “Migliaccio” di Bartolomeo Sacchi detto il Platina — 1474, la “Crostata di prasciutto”di Bartolomeo Scappi -1520.  
   
   
IL CAFFÈ DI LINO’S COFFEE SHOP: GOLOSE IDEE REGALO E GHIOTTE NOVITÀ  
 
Quest’anno il sacco di Babbo Natalino’s è pieno zeppo di novità, sia golose che sfiziose, per stupire i propri cari con dei cadeau davvero unici e deliziarli coi sapori soavi o decisi delle creazioni by Lino’s Coffee Shop! Le news appetitose sono le nuovissime cru di caffè, che miglioreranno il gusto delle vacanze natalizie, rendendolo più dolce grazie al Santos Pico Mirante, con retrogusto al miele (si tratta di un caffè raccolto manualmente con la cernita dei soli chicchi maturi), o dandogli il tocco esotico dell’anima dei tropici con l’Aguardiente, un distillato di canna da zucchero e aggiunta di aromi naturali. Ugualmente succulente, anche se non si possono assaporare, sono le notizie che riguardano i Gadget “Non solo Caffè”. Un’occasione davvero ghiotta per un regalo originale da mettere sotto l’albero, un azzeccato connubio tra l’utile e il dilettevole. Una vasta gamma di accessori di design, belli ma “prêt à user”! Un’irrinunciabile tazzina di caffè servita in una Lino’s Cup ha decisamente un sapore migliore! Diverse linee che vanno dall’abbiglimento (felpe, t-shirt, cappelli e bandana) a tutto quello che serve per una gioiosa prima colazione (tazze, sottotazze, grembiuli e tovagliette), dagli accessori di cancelleria (bloc notes, quaderni a spirale, calendario perpetuo, fermacarte, rubrica magnetica, simpatici magneti e mouse-pad) agli orologi (in polipropilene, da parete, magnetici, tondi, minipendole e la sveglia da tavola) per ricordarvi ad ogni ora che è il momento di un buon caffè. Infine il fantastico Scacciapensieri, un divertente passatempo a cui solo Lino poteva pensare! Oltre alle novità tornano in scena delle conferme: il Brasile Pergamino Amigos Pelo Cafè continua ad essere (per il terzo anno consecutivo) davvero “buono” e “caro”! Il Lino’s Coffee di Sorbolo ha contribuito, tramite l’acquisto di questa mono-origine, ai programmi di sviluppo sociale delle comunità agricole di Monte Belo, Cabo Verde e Alfenas, nello stato di Minas Gerais in Brasile. Insomma, Lino ci ha davvero preso “gusto” a diffondere i suoi aromi e la sua filosofia in giro per il mondo. Secondo la “Caffèsofia” di Lino è giusto scegliere il caffè in funzione dello stato d'animo (perché ad ogni momento corrisponde un elisir differente) e scoprire sempre nuovi gusti (poiché il caffè è un prodotto naturale mai simile a se stesso). Saranno a novembre le inaugurazioni di nuovi Shop a Desenzano (Bs), che propone uno sfizioso connubio con la pralineria (boule ripiene di morbide creme e ricoperte), a Taranto e fuori porta, in Germania e a Bratislava. A marzo 2005 invece si sbarca direttamente a Napoli, patria indiscussa del Buon Caffè, dove i Lino’s Coffee Shop avranno modo di confrontarsi! Laboratori artigianali del chicco di qualità, sono “magazzini sensoriali” fatti apposta per sperimentatori del gusto, pronti a mettere alla prova la loro primitiva idea del caffè. La scelta è tra 100 varianti, di cui 22 aromatizzate, 15 tipi di espresso, 20 con creme, 4 tipi di caffè d’orzo, tra i quali anche Orzoparma, 20 alternative di cappuccino, 2 scelte di decaffeinati e tante creme. Le specialità (il Budinoso, il Ciocchino, l’Ice Coffee e l’Ice Cappuccino, il Bicerin, il Cafetino Goloso) vengono servite in ricchi bicchierotti alti e larghi il doppio della classica tazzina. Un’ultima idea regalo per imparare i tanti segreti che determinano l’aroma e il gusto della bevanda più “consumata” dagli italiani, Lino’s Coffee offre i corsi a domicilio, una novità assoluta in Italia. Il costo parte da 200 Euro, con qualche variazione a seconda della distanza. Infolink: www.Linoscoffee.com  
   
   
MULTICENTRUM, L’INTEGRATORE ALIMENTARE MULTIVITAMINICO-MULTIMINERALE COMPLETO, BILANCIATO E SICURO, CHE COMBATTE ANCHE I RADICALI LIBERI.  
 
L’organismo umano è un vero e proprio laboratorio chimico e in ogni cellula avvengono costantemente processi chimici che richiedono energia e ossigeno. Tutte le cellule, infatti, hanno bisogno di grandi quantità di ossigeno per produrre l’energia necessaria al loro funzionamento: senza ossigeno, morirebbero nel giro di pochi minuti. Se, da un lato, questo processo di utilizzazione dell’ossigeno è vitale per la cellula, dall’altro lato può essere fonte di danni, dovuti ai radicali liberi di ossigeno, che vengono prodotti nel corso delle reazioni chimiche. Esempi visibili dei danni ossidatvii causati dai radicali liberi sono costituiti dallo scurirsi della polpa di una mela a contatto con l’aria o dal brunirsi dell’argento. Questo fenomeno si chiama ossidazione. Capire come agisce l’ossigeno a livello molecolare, come avviene questa produzione di sottoprodotti tossici per i tessuti e come la cellula si difende dalla loro aggressione, può essere una chiave importante per migliorare la nostra salute. I radicali liberi possono essere considerati, all’interno dell’organismo, vere e proprie mine vaganti che possono causare danni molecolari all’interno di ogni cellula, attaccando, infiltrando e danneggiando le strutture cellulari vitali. Nell’economia dell’organismo, in cui nulla viene sprecato, queste molecole estremamente reattive hanno anche un ruolo positivo in quanto vengono utilizzate per aggredire tutti i possibili invasori: virus, batteri, funghi e cellule tumorali. Non sempre, però, il loro intervento è finalizzato e, in questo caso, possono tramutarsi in pericolosi aggressori dei tessuti sani. Quando ciò avviene, è necessario che i danni di queste autoaggressioni vengano prontamente riparati. In caso contrario, possono compromettere la struttura della cellula stessa e il suo funzionamento. Un esempio di questo fenomeno è la perossidazione dei lipidi, che va a ledere i lipidi che costituiscono la membrana cellulare, danneggiando la cellula stessa fino a provocarne la morte. Le cellule sono in grado di difendersi dall’attacco dei radicali liberi con l’aiuto di sostanze antiossidanti, capaci di neutralizzare l’azione dei radicali di ossigeno e di riparare i danni molecolari. L’importanza degli antiossidanti per combattere i radicali liberi è ormai universalmente riconosciuta, anche se non si conosce ancora completamente il meccanismo esatto con cui agiscono. Inoltre, i diversi tipi di antiossidanti, idrosolubili o liposolubili, svolgono un’azione sinergica in diversi distretti cellulari. Ad esempio, le sostanze idrosolubili lavorano a livello del citoplasma e vengono poi escrete, mentre quelle liposolubili si collocano nei lipidi della membrana cellulare dove svolgono un’azione protettiva nei confronti delle aggressioni esterne. Tra gli antiossidanti più importanti, vi sono tre vitamine: La C, la E e il betacarotene o pro-vitamina A. Queste tre vitamine lavorano in sequenza per promuovere l’attività antiossidante. Alcuni sali minerali, presenti in traccia nell’organismo umano, sono importanti in quanto servono a formare gli enzimi, cioè proteine sintetizzate dalle cellule, che hanno il compito di promuovere reazioni chimiche specifiche. Alcuni di questi enzimi sono potenti antiossidanti all’interno delle cellule, in grado di neutralizzare l’azione dei radicali liberi, impedendo loro di intaccare la stabilità cellulare. Ad esempio, la superossido-dismutasi (Sod) attacca i radicali liberi e li neutralizza prima che possano danneggiare i cromosomi. I sali minerali in traccia necessari alla formazione degli enzimi sono il Selenio, il Rame, lo Zinco e il Manganese. La presenza nell’alimentazione di questi sali minerali non stimola le cellule a produrre più enzimi, ma favorisce la normale attività enzimatica. Multicentrum di Whitehall è l’integratore di vitamine e minerali completo, bilanciato e sicuro. La completezza è la sua caratteristica distintiva: Multicentrum contiene ben 31 elementi, 13 vitamine e 18 minerali indispensabili per il mantenimento del benessere psico-fisico. Multicentrum contiene: tutte le vitamine idrosolubili e liposolubili; tutti i minerali implicati nei processi metabolici con azione plastica e/o catalitica; il gruppo delle vitamine (vitamina A, vitamina C, vitamina E) e dei minerali (Selenio, Rame, Zinco, Manganese) con azione antiossidante che disattiva i temibili radicali liberi. Multicentrum è l’integratore di vitamine e minerali sicuro. Il dosaggio degli elementi è in linea con gli Rda (Dosi Giornaliere Raccomandate dalle Organizzazioni Internazionali della nutrizione). Non esiste, quindi, il rischio di sovradosaggio, nel rispetto della posologia. Multicentrum non contiene: zucchero, lattosio, glutine, lieviti. Multicentrum è disponibile in farmacia in due versioni: compresse da deglutire, compresse effervescenti da sciogliere in acqua, al buon sapore di arancia. Le due versioni presentano le stesse caratteristiche. Multicentrum è un integratore dietetico notificato al Ministero della Sanità, come previsto dal Dl 111/92.  
   
   
APPROVATE DALL’ISTITUTO DERMATOLOGICO EUROPEO, STUDIATE APPOSITAMENTE PER IL BENESSERE DELLA PELLE INFANTILE LE PASTE ALTA PROTEZIONE CHICCO  
 
Formule pure, semplici, sicure, garantite da Chicco ed approvate dall’Istituto Dermatologico Europeo, studiate appositamente per pulire, proteggere e detergere in modo fisiologico la cute dei più piccoli. Il cambio é un momento importante per il benessere del bambino poiché allevia i fastidi locali. La ripetitività nel corso della giornata impone l’uso di prodotti particolarmente delicati e lenitivi per la pulizia e la protezione. Caratteristiche della pasta soffice alta protezione : Alta sicurezza e azione di superficie per isolare la delicata cute del bambino dal pannolino e dai residui organici altamente irritanti. Formulazioni particolarmente attente a garantire la formazione di un film emolliente e lenitivo, ma assolutamente superficiale ed in sintonia con la fisiologia cutanea del bambino. Aggiunta di fitoderivati ad azione disarrossante, lenitiva ed emolliente (camomilla, biancospino, acque distillate e olii vegetali). Formulazioni essenziali, con pochi ingredienti attentamente selezionati. Accurata selezione delle materie prime ad elevata purezza. Utilizzo di preservanti in miscela sinergica alle minime concentrazioni attive per garantire la sicurezza microbiologica dei prodotti. Ph a valori fisiologici.  
   
   
SORGERÀ’ A PITIGLIANO IL NUOVO CENTRO TERMALE DELLA MAREMMA TOSCANA  
 
A pochi chilometri dalla splendida “città del tufo”, in provincia di Grosseto, aprirà a primavera 2005 l’Hotel Terme di Pitigliano, una Spa esclusiva per rigenerare il corpo e lo spirito. Un nuovo centro termale degno delle migliori beauty farm, con trattamenti di medicina estetica e dermatologica, medicina naturale, idroterapia, fanghi, massaggi, fisioterapia, fitness, dietologia e tanto altro. A primavera 2005 aprirà i battenti l’Hotel Terme di Pitigliano, un complesso di 28.000 metri quadrati immerso in un paesaggio naturale ricco di reperti archeologici e di splendidi borghi antichi, come Pitigliano, Sorano, Manciano, Scansano, Sovana, autentici gioielli della Maremma grossetana. Indirizzata ad una clientela attenta ed esigente in fatto di accoglienza, la struttura comprende uno stabilimento riservato alle cure termali (fino a 100 trattamenti giornalieri) e l’albergo a quattro stelle dislocato in due edifici con 24 camere, 28 suites e una royal suite, oltre a bar, ristorante, lounge, sala congressi, exposition rooms. Le piscine termali, con acqua solfato calcica magnesiaca fluorata a una temperatura che varia dai 32 ai 35°C., sono due: una riservata esclusivamente agli ospiti dell’hotel, l’altra destinata al pubblico esterno con una capacità di circa 300 utenti al giorno. La nuova Spa, che arricchisce l’offerta termale della più famosa Saturnia, si inserisce in un’area di grande interesse anche per il turismo enogastronomico: questa terra lambita dal fiume Fiora è famosa per la qualità dei pecorini e per la lavorazione delle carni suine,per l’olio extravergine di bassa gradazione acida, ma soprattutto per i suoi vini bianchi e rossi doc di altissima qualità. Infolink: www.Hoteltermedipitigliano.com  
   
   
FITNESS FIRST ITALIA CERCA OLTRE 60 ADDETTI PER I SUOI CLUB IN ITALIA  
 
Si chiama Fitness First ed è il gruppo che detiene la leadership europea nel settore dei fitness/wellness club. Sono dodici centri che, a breve, saliranno a quota quattordici. Il piano di ampliamento e consolidamento di Fitness First Italia prevede, infatti, l’apertura nei primi mesi del 2005 di due nuovi club: a Roma (il terzo nella capitale) e a Parma. Nella prospettiva di queste nuove aperture, Fitness First cerca oltre 60 addetti. Il Direttore Generale di Fitness First Italia, Luca Cappelletti, ricorda che “quello di Fitness First è uno staff giovane (la media d’età del management è di circa 35 anni). Attualmente, ricerchiamo personale per i due club che inaugureremo nei prossimi mesi. Si tratta di oltre 60 figure professionali che selezioneremo sulla base della formazione accademica, ma non solo. Fitness First è caratterizzata da un forte spirito di squadra che vogliamo mantenere. Per questo cerchiamo non solo persone preparate, ma anche motivate ed in grado di comunicare la giusta dose di entusiasmo ai soci”. Ecco le figure professionali ricercate: 10 + 10 personal trainer (club di Parma e Roma); 10 + 10 istruttori di discipline musicali (club di Parma e Roma); 4 + 4 consulenti di vendita (club di Parma e Roma); 4 + 4 receptionist (club di Parma e Roma); 2 + 2 assistenti di sala (club di Parma e Roma); free lance per corsi e consulenti di vendita in tutte le sedi italiane. Fitness First organizza corsi di formazione per i propri istruttori di discipline musicali e personal trainer (presto anche per gli istruttori di indoor cycling) nell’ambito del progetto di formazione denominato Fitness First Academy. I corsi, della durata di alcuni giorni, prevedono una serie di seminari di lavoro tenuti da esperti del settore di fama nazionale ed un esame di valutazione finale. E’ possibile inviare il proprio curriculum vitae alla sede dell’headoffice di Fitness First Italia, via Gian Battista Vico 2, 20015 Parabiago (Mi), oppure tramite il sito web www.Fitnessfirst.it Il fenomeno Fitness First nasce dieci anni fa in Inghilterra. Da allora sono stati inaugurati oltre 400 club in Europa, Asia e Australia, ed il numero di soci ha superato 1 milione in tutto il mondo (30.000 in Italia). Nel frattempo, Fitness First ha attuato una politica di acquisizioni assorbendo Fitness Company (leader di mercato in Germania), Passage Fitness (Belgio), Sportathlon (Asia) e Healthland International Clubs (Australia). Il processo di espansione sta ora proseguendo in Italia, Francia, Spagna ed Olanda. Ecco l’elenco dei Fitness First Club attivi in Italia:, Roma Forum Termini, Via Schiavonetti (all’interno di Decathlon), Torino Via Nizza, Corso Siracusa, Milano Viale Certosa, Verona Corso Cavour, Bergamo Centro comm.Le Orio Center, Bologna Via San Felice, Pescara Viale Pindaro, Vicenza Centro comm.Le Palladio, Legnano Via Wagner per Canegrate, Gallarate Via Milano.