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LUNEDì
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 06 Dicembre 2004 |
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NUOVI SCENARI NELLA TERAPIA ONCOLOGICA LA TERAPIA FOTODINAMICA (PDT)PUO' DISTRUGGERE IL TUMORE RISPARMIANDO IL TESSUTO SANO UNA NUOVA ERA NELL'ONCOLOGIA SELETTIVA |
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Roma, 6 dicembre 2004 – (Hotel Melià Aurelia Antica) - Col termine fototerapia, s'intendono tutte le procedure che, per il trattamento dei tumori, impiegano radiazioni non ionizzanti ma semplicemente luminose. La terapia fotodinamica (in sigla Pdt, acronimo dell’inglese Photodynamic Therapy) è una particolare forma di fototerapia, potenzialmente in grado di distruggere qualsiasi tipo di tessuto neoplastico, risparmiando al contempo quello sano. Si tratta della prima terapia selettiva dei tumori, basata sull’attivazione di una sostanza fotosensibilizzante attraverso la luce. In linea generale, la procedura viene attuata attraverso l’applicazione successiva di due componenti: 1. Prima un fotosensibilizzante; 2. Poi una luce attivante. Privo di qualsiasi tossicità intrinseca sia per i tessuti sani che per quelli malati, il fotosensibilizzante ha la prerogativa di localizzarsi con grande selettività in quelli malati. E' come se nel cuore del tessuto neoplastico venisse piazzata una bomba chimica a tempo. E finché la sua spoletta non viene avviata dai raggi luminosi di una particolare lunghezza d'onda, rimane del tutto inerteQuando si procede alla stimolazione con raggi luminosi di una certa lunghezza d’onda, il fotosensibilizzante si attiva, liberando molecole tossiche che distruggono rapidamente il tessuto patologico, mentre il tessuto circostante (dove non si è fissato fotosensibilizzante e neppure arrivano i raggi luminosi attivanti) non viene danneggiato. Fino ad oggi nelle settimane successive alla somministrazione della sostanza il paziente doveva comunque evitare di esporsi alla luce solare diretta. La sostanza fotosensibilizzante si fissava infatti prevalentemente al tessuto tumorale, ma in parte anche agli altri, determinando così uno stato transitorio di fotosensibilizzazione generale. La Pdt si è inizialmente sviluppata utilizzando fotosensibilizzanti di natura porfirinica, cosiddetti di “prima generazione”, come il Photofrin, approvato per la prima volta in Canada nel 1993 nel trattamento del tumore vescicale. Il definitivo successo è derivato dall'introduzione dei fotosensibilizzanti di “seconda generazione”, come le clorine, che garantiscono un'azione antitumorale maggiormente selettiva, una più efficiente fotoattivazione ed un'incidenza significativamente minore di effetti collaterali. Adesso la terza generazione di queste sostanze sta aprendo un capitolo ulteriormente nuovo di estremo interesse perché, determinando una fotosensibilizzazione estremamente breve, consente al paziente di esporsi tranquillamente alla luce solare diretta già pochi giorni dopo il trattamento. L'ultima generazione di fotosensibilizzanti possiede infatti un migliore profilo farmacocinetico, con maggior penetrazione tessutale ed un più rapido tempo di eliminazione, ottenendo minori effetti collaterali da fotosensibilizzazione cutanea. Ormai la tecnica ha raggiunto uno standard di applicabilità clinica (soprattutto per quanto riguarda le lesioni endocavitarie) che, nell'ambito delle nuove terapie dei tumori, le impartisce una posizione di rilievo. La sua evoluzione è stata certamente rallentata dal problema della fotosensibilizzazione cutanea, che costringeva i pazienti trattati a non esporsi alla luce solare per evitare l’insorgenza di lesioni cutanee talora importanti. Ma i nuovi farmaci, capaci da una parte di ridurre al minimo il problema della fotosensibilizzazione e dall’altra di avere un'efficacia maggiore di quelli della generazione precedente, hanno finalmente rimosso l'ostacolo che per alcuni anni aveva impedito una larga applicazione di questa procedura. Finora la tecnica non aveva ancora ottenuto un ampio utilizzo nei grossi centri oncologici per una ragione apparentemente banale: mancava la spoletta adatta ad innescare la "bomba chimica" che uccide selettivamente il tumore. Alcune caratteristiche del fotosensibilizzante utilizzato fino ad oggi (il Fotofrin) non lo rendevano ideale per un'applicazione ottimale. Il Fotofrin assorbe infatti in modo molto limitato la luce rossa con frequenza di 630 nm. Dal punto di vista terapeutico, questo particolare è molto importante, in quanto, per una penetrazione tissutale ideale, occorre utilizzare luce rossa con un'assorbanza di 600-700 nm. Un altro problema importante è rappresentato dalla durata della fotosensibilizzazione indotta dal Fotofrin sulle cellule (in media da 4 a 8 settimane) e dalla sua imperfetta selettività per le sole cellule cancerose, che lo porta talvolta a raggiungere anche tessuti sani tra cui le cellule della cute, dove induce la comparsa di necrosi ed ulcerazioni. Questo effetto collaterale di fotosensibilizzazione generale costringeva il paziente a vivere per tutto il periodo del trattamento di fotosensibilizzazione al riparo dalla luce solare diretta. Come già detto, il rinnovato interesse per la Pdt in oncologia deriva dalla messa a punto dei fotosensibilizzanti di seconda generazione, dotati di una maggior capacità di penetrazione tissutale e minori effetti collaterali, in particolare per quanto riguarda l'indesiderato effetto di fotosensibilizzazione generale. La m-Thpc (meta-tetraidrossifenilclorina, Foscan, Biolitec Pharma), ha ormai inaugurato addirittura i fotosensibilizzanti di terza generazione. L'attività farmacologica di questa sostanza inizia a 96 ore dalla sua somministrazione endovenosa, allorché viene fotoattivata da una luce non termica con lunghezza d’onda di 652 nm che, quindi, riesce a penetrare ancora più in profondità di quanto non potessero fare i raggi luminosi che attivavano il fotofrin. Il meccanismo d’azione è comunque simile a quello dei fotosensibilizzanti delle precedenti generazioni e consiste nella formazione di radicali reattivi (ossigeno singoletto) che esercitano un'azione citocida /citotossica sulle cellule che l'hanno incorporato. La terapia fotodinamica trova particolare indicazione nella cura delle lesioni premaligne o dei tumori in stadio iniziale, soprattutto quando le neoplasie presentano un'ampia estensione superficiale, con margini indistinti (quindi difficilmente evidenziabili ai fini dell'escissione radicale per via chirurgica) e se sono pluricentriche. In questi casi la Pdt rappresenta l’unico trattamento davvero in grado di ottenere completa eliminazione del tessuto tumorale, preservando al contempo l’integrità dei tessuti sani circostanti. La Pdt con Foscan è già stata utilizzata con risultati positivi notevoli anche palliativi (incremento della sopravvivenza e della qualità di vita) in pazienti colpiti da tumori della regione testa-collo nei quali tutte le altre terapie convenzionali (chirurgia, radioterapia e chemioterapia) erano fallite. Questa procedura ha il vantaggio di essere un trattamento locale che risparmia i tessuti normali circostanti mentre distrugge il tessuto maligno dove il fotosensibilizzante si è accumulato. La selettività d’azione è assicurata anche dal fatto che l'attivazione di verifica solo nelle aree raggiunte dalla luce che è indirizzata solamente verso il tumore, dove peraltro si è selettivamente accumulato il Foscan. Si tratta di un approccio terapeutico innovativo e con scarsi effetti collaterali per il paziente, che non necessita di costose terapie di supporto: in termini di costi/benefici, nei tumori della regione testa e collo la Pdt con Foscan fotoattivato da luce laser rappresenta, rispetto al trattamento palliativo con chemioterapia o chirurgia, la metodica terapeutica maggiormente economica. E' buona norma che il paziente eviti l'esposizione diretta di mani, piedi, braccia, occhi e viso alla luce solare per circa 15 giorni, un periodo comunque inferiore alle 4-8 settimane necessarie per far regredire l’effetto fotosensibilizzante che induceva il Fotofrin. Per evitare comunque qualsiasi eventuale danno da fotosensibilizzazione sono state ormai elaborate tabelle ben dettagliate di follow-up che sia il medico operatore sia il paziente devono conoscere e seguire scrupolosamente. Dal punto di vista della qualità della vita, parametro sempre più importante per i pazienti oncologici, la Pdt con Foscan del distretto testa/collo rappresenta sicuramente un’innovazione terapeutica caratterizzata da un beneficio enorme rispetto all’approccio traumatico di chirurgia, radioterapia e chemioterapia, specialmente per trattamenti palliativi dei tumori in stadio avanzato e resistenti alle terapie convenzionali e, in casi selezionati, non va neppure escluso il suo impiego a scopi curativi. Un'ulteriore applicazione della selettività dei fotosensibilizzanti è rappresentato dal loro utilizzo come marcatori delle cellule neoplastiche quando si deve procedere ad escissione chirurgica con la guida di microscopio intraoperatorio. Grazie all'orientamento fornito dalla guida fotoscopica a luce ultravioletta da 370-440nm della Pdd utilizzata nel caso di interventi su tumori cerebrali (vedi dopo), è stata possibile una resezione radicale del tumore in ben il 75% dei casi, in confronto al 30% degli interventi tradizionali. La somministrazione di farmaci fotosensibilizzanti a pazienti portatori di lesioni maligne o premaligne può essere infatti utilizzata con due obiettivi: far seguire alla fissazione del farmaco da parte della lesione, l’irraggiamento per l’attivazione a scopo terapeutico individuare, attraverso rilevazioni elettro-ottiche, lesioni tumorali di piccole dimensioni e talora anche non visibili con i comuni mezzi endoscopici. Questa modalità diagnostica è basata sulle proprietà dei farmaci fotosensibili di emettere radiazioni fluorescenti che indicano la sede su cui mirare le prese bioptiche per una conferma diagnostica istologica e l’area-bersaglio per il successivo trattamento fotodinamico. Il trattamento, grazie alla specificità con cui il farmaco si localizza prevalentemente sul tessuto patologico, é estremamente selettiva e non danneggia il tessuto sano circostante. Al centro dell’attuale interesse della terapia oncologica c'è il mantenimento dell’integrità fisica del soggetto con la rimozione del cancro e la conservazione della struttura in cui è situato. Oggi, grazie ai progressi della diagnostica, in particolare di quella endoscopica e delle metodiche correlate, è diventato sempre più importante identificare la malattia in fasi sempre più iniziali. Quando la malattia è ancora localizzata e la diffusione metastatica non è iniziata, appare sempre più importante poter trattare il cancro nella sua sede d'insorgenza attraverso metodiche dirette soltanto alla sua distruzione laddove è insorto per la prima volta. Ciò è divenuto possibile perché oggi sono disponibili trattamenti selettivi capaci di distruggere il tessuto maligno senza danneggiare il tessuto sano che lo ospita. La diagnostica endoscopica si va affinando sempre di più e può identificare, oltre al cancro invasivo di piccole dimensioni e con estensione locale (early cancer), anche le alterazioni premaligne dei tessuti. Queste, in alcune sedi, vengono considerate vere e proprie lesioni maligne non ancora invasive, ma con alta potenzialità sia di diventarlo che di essere associate a lesioni invasive viciniori. Oggi, attraverso l'ecoendoscopia, è possibile definire con precisione anche l’entità dell'infiltrazione di un tumore negli strati della parete di un viscere cavo. Grazie ai fotosensibilizzanti si può infatti selezionare con estrema precisione i casi che possono essere trattati efficacemente per mezzo della Pdt. Infatti, due sono i fattori essenziali per ottenere una risposta terapeutica nella Pdt: la penetrazione del farmaco nella lesione e la sua attivazione da parte della luce, che è in stretta relazione allo spessore del tessuto da trattare L’eco-endoscopia può fornire questi parametri con estrema precisione, permettendo da un lato di selezionare accuratamente i casi da trattare e dall’altro di acquisire un’informazione predittiva sull’esito del trattamento, collegata alla possibilità di penetrazione della luce in tutto il tessuto impregnato dall’agente fotosensibile. Va poi ricordato che questa terapia, anche se ha trovato la sua prima applicazione nel cancro, viene ormai utilizzata anche in varie malattie non neoplastiche, sia della cute, sia dell’occhio che di alcuni organi interni. |
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MINISTRO SIRCHIA PRESENTA MODELLO RETE EMERGENZA TRAUMI |
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Roma, 6 dicembre 2004 - Il Ministro della Salute Girolamo Sirchia ha visitato il Dipartimento Emergenza Accettazione (Dea) dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano ed è intervenuto alla Conferenza di presentazione del documento elaborato dal Consiglio Superiore di Sanità “Sistema Integrato per l’Assistenza al Trauma maggiore” che illustra il modello organizzativo voluto dal Ministro, i dati e gli aspetti generali relativi all’epidemiologia dei traumi in Italia. In particolare il documento analizza i dati relativi alla mortalità, ai ricoveri e alle invalidità conseguenti a incidenti stradali nei Paesi industrializzati, i costi dell’assistenza sanitaria e le valutazioni economiche delle conseguenze sanitarie degli incidenti stradali alla luce delle nuove norme del codice della strada. Inoltre, sono illustrati anche i dati relativi agli incidenti domestici e del tempo libero, agli infortuni sul lavoro e ai decessi causati da atti di delinquenza o autolesione e sono esposti i possibili interventi di prevenzione. |
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NUOVO POLICLINICO, FIRMATO L'ACCORDO DA 160 MILIONI FORMIGONI: IL PROGETTO AFFIDATO ALLA FONDAZIONE |
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Milano, 6 dicembre 2004 - E' stato firmato al Palazzo della Regione l'Accordo di Programma per la realizzazione del nuovo Policlinico. Lo hanno sottoscritto Girolamo Sirchia (ministro della Salute), Roberto Formigoni (presidente della Regione Lombardia), Gabriele Albertini (sindaco di Milano), Carlo Borsani (assessore regionale alla Sanità), Giovanni Verga (assessore al Territorio del Comune di Milano), Giuseppe Di Benedetto (commissario straordinario dell'Ospedale Maggiore), Francesco Beretta (direttore generale degli Icp). Fondazione - "La realizzazione del progetto - ha spiegato Formigoni - sarà curata dalla Fondazione Policlinico, prima sperimentazione in Italia di un modello di fondazione ospedaliera a connotazione pubblica dove si coniugheranno assistenza sanitaria, ricerca scientifica e formazione universitaria, con l'opportunità di convogliare energie anche da soggetti privati". Tempi - La Fondazione sarà costituita nei primi mesi del 2005 e avrà tra i primi suoi compiti quello di indire il concorso progettuale entro la fine dello steso anno, in modo da avviare l'appalto nel 2006 e prevedere la fine dei lavori per il 2010. Avrà carattere pubblico ma - come ha sottolineato l'assessore Borsani, "consentirà attraverso il Comitato di gestione, di velocizzare con criteri privatistici i tempi amministrativi, in particolare per gli acquisti di beni e di servizi". Nuove Costruzioni - Saranno demoliti i padiglioni Ponti, Pasini, Moneta, Beretta Est e Beretta Ovest (le cui attività saranno trasferite nel nuovo Padiglione Monteggia e nel padiglione Alfieri che saranno entrambi ristrutturati). A regime, la capacità complessiva del polo ospedaliero dovrà risultare di 900 posti letto; la superficie lorda di pavimento dei fabbricati destinati ad attività sanitaria non dovrà invece essere superiore a 168.000 mq. I padiglioni Guardia seconda e Sacco vengono mantenuti alla destinazione sanitaria così come il padiglione Granelli; i padiglioni Monteggia e Convitto Infermiere (ora padiglione Invernizzi) saranno invece ristrutturati (demoliti e ricostruiti), quest'ultimo destinato ad ospitare l'Istituto nazionale di Genetica Molecolare. L'altezza dei nuovi edifici sarà limitata a 28 metri (esclusi i volumi tecnici) per rispettare le altezze esistenti sul fronte di Via Commenda, assicurando un ridotto impatto architettonico. In particolare le nuove costruzioni potranno ospitare: il dipartimento materno infantile con il relativo pronto soccorso, ostetricia, ginecologia, pediatria, radiologia e laboratori, rianimazione pediatrica, chirurgia pediatrica, terapia intensiva neonatale; reparti di otorinolaringoiatria, audiologia e oculistica; la medicina del lavoro, compreso il Centro di Medicina Occupazionale (Cemoc) dell'A.o. Icp; reparti di chirurgia plastica ricostruttiva e maxillo-facciale; il dipartimento di medicina generale. Costi - Il costo complessivo presunto dell'intervento (comprese le opere prioritarie e propedeutiche) è di 160 milioni di euro. |
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LE SOLUZIONI NORTEL RINNOVANO IL SERVIZIO SANITARIO NEL REGNO UNITO E IN NORD AMERICA |
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Milano, 6 dicembre 2004 British Telecom ha implementato le soluzioni di telefonia Ip (Internet Protocol) convergenti di Nortel per il Guy's and St. Thomas' Nhs Foundation Trust e il Royal Wolverhampton Hospitals Nhs Trust, due importanti strutture sanitarie nel Regno Unito, a conferma dell’impegno congiunto per l'offerta di soluzioni convergenti sicure e innovative che facilitino l’accesso dei cittadini ai servizi pubblici riducendo al contempo i costi di esercizio per le Amministrazioni. Le nuove soluzioni di telefonia Ip offriranno reti sicure e affidabili per aiutare questi enti sanitari a ridurre i costi di esercizio, grazie alla convergenza del traffico voce e dati in un'unica rete e alla semplificazione della gestione e del supporto della rete. La combinazione di traffico voce e dati in un'unica soluzione permette anche di realizzare una vasta gamma di servizi di rete e di comunicazione innovativi e avanzati. Neil Hemming, Direttore Generale Channels & Market Development di Bt Global Services Convergent Solutions, ha dichiarato: "Gli enti Royal Wolverhampton Hospitals Nhs Trust e il Guy's & St. Thomas' Nhs Foundation Trust dimostrano un reale impegno e interesse verso la modernizzazione del servizio sanitario grazie all'impiego dell'informatica e delle comunicazioni. Ci siamo aggiudicati questo contratto perché siamo stati in grado di comprendere le esigenze di Nhs Trusts dando una risposta concreta ai loro problemi". Tony Bailey, direttore generale della divisione enterprise account Emea di Nortel, ha sottolineato: "Consideriamo il servizio sanitario inglese come il mercato principale per l'implementazione delle soluzioni convergenti di rete firmati Nortel e grazie a Bt, i nostri clienti potranno scegliere servizi per le comunicazioni pubbliche e per le reti, sicuri e affidabili" e ha proseguito Bailey "Il nuovo sistema di riconoscimento vocale di Nortel, Speechdial, implementato come parte della soluzione globale, velocizza il tempo necessario per mettersi in contatto telefonico con il personale dei due enti ospedalieri, offrendo un miglior servizio ai pazienti e allo staff sanitario”. Il Guy's and St. Thomas' Nhs Foundation Trust gestisce una delle maggiori strutture ospedaliere del Regno Unito, con oltre 750.000 contatti di pazienti all’’anno e con servizi di pronto soccorso e di prestazioni sanitarie critiche. Il sistema telefonico è di vitale importanza per questi servizi, ma le soluzioni adottate precedentemente presentavano capacità e funzionalità limitate, considerando anche gli oltre 3 chilometri che separano le due strutture ospedaliere. I miglioramenti raggiunti grazie alle soluzioni di Nortel, Nortel Communication Server 1000 con una configurazione multi-group, Nortel Symposium* Call Centre Server centralizzato e oltre 1.000 diversi apparecchi telefonici Ip, con un contratto Bt del valore di oltre 2,5 milioni di Euro, ha permesso all’ente ospedaliero di ridurre al minimo i costi di esercizio sfruttando al meglio la propria rete Lan (Local Area Network) con Qos (Quality of Service) già esistente. Ad oggi le chiamate tra i due siti, circa l'80% del volume totale, sono gratuite e grazie ad una nuova serie di numeri diretti (Ddi, Direct Dial), le chiamate sono state drasticamente ridotte da 29.000 a solo 6.000 al giorno. Il personale medico, ovunque si trovi, può anche contare su servizi di messaggistica unificata e sulle funzionalità del centro di contatto con applicazioni automatiche sel-service per le chiamate ricevute dai pazienti, massimizzando l’efficienza del servizio. Il Royal Wolverhampton Hospitals Nhs Trust, composto da due strutture, il New Cross Hospital e la Wolverhampton & Midland Counties Eye Infirmare, dove sono impiegati oltre 4.000 professionisti sanitari rientra in un piano di sviluppo programmato per garantire i più elevati livelli di trattamento sanitario nella regione. Nell’esigenza di rinnovare l'infrastruttura Tlc esistente e di fornire a dipendenti e pazienti una soluzione in grado di migliorare l'amministrazione delle cure sanitarie, il Royal Wolverhampton Hospital ha acquisito la soluzione di telefonia Ip Nortel implementata da Bt: Nortel Communication Server 1000 e Nortel Symposium Express Call Centre, il sistema di messaggistica unificata Nortel Callpilot* e Nortel Optivity* Telephony Manager (Otm), per rispondere all'esigenza di un sistema innovativo in un’ottica di risparmio economico. La capacità di supporto simultaneo della telefonia Ip e analogica ha consentito di far coesistere apparecchi telefonici Ip e digitali, aumentando l'efficienza delle risorse necessarie alla gestione delle comunicazioni di voce e dati con una maggior affidabilità generale. L’utilizzo più efficace dei servizi di rete ha permesso di tagliare i costi nel settore telefonico mentre in una fase successiva di implementazione, un cablaggio unico ha ridotto le spese derivanti dalla nuova infrastruttura. |
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MINISTRO SIRCHIA PRESENTA LA I CAMPAGNA NAZIONALE SULLA SALUTE MENTALE |
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Roma, 6 dicembre 2004 - Il Ministro della Salute Girolamo Sirchia ha presentato presso l’Auditorium del Ministero della Salute, Lungotevere Ripa 1, la I campagna di comunicazione sulla salute mentale. La campagna, coordinata dal Ministero della Salute, è partita il 5 dicembre 2004 in occasione della celebrazione della I Giornata Nazionale della Salute Mentale - indetta dal Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro della Salute Girolamo Sirchia - e coinvolgerà le associazioni più rappresentative a livello nazionale del mondo del volontariato quali Unasam (Unione Nazionale Associazioni per la salute mentale), Diapsigra (Associazione per la Difesa degli Ammalati Psichici Gravi), Arap (Associazione per la Riforma dell’Assistenza Psichiatrica) e Fondazione Idea e le società scientifiche Sip (Società Italiana di Psichiatria), Sinpf (Società Italiana di Neuropsicofarmacologia) e Sep (Società Europea di Psichiatria). Lo scopo della campagna è di rendere più efficaci ed omogenee le iniziative mirate a combattere lo stigma sociale delle patologie mentali, l’esclusione, il pregiudizio e la discriminazione nei confronti dei malati di mente e di informare i cittadini sulle possibilità di cura e di accesso ai servizi. |
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GRANDI NOVITÀ AL CENTRO INTERNAZIONALE DI INGEGNERIA GENETICA E BIOTECNOLOGIA (ICGEB): MAURO GIACCA DIRETTORE DELLA COMPONENTE DI TRIESTE NUOVI GRUPPI DI RICERCA DAL 2005 |
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Trieste, 6 dicembre 2004 - La Componente di Trieste del Centro Internazionale di Ingegneria Genetica e Biotecnologia (Icgeb) ha un nuovo direttore: il professor Mauro Giacca. La nomina ufficiale è avvenuta nel corso dell’ultimo Board of Governors, l’organo direttivo che riunisce i rappresentanti dei 68 Paesi membri del Centro svoltosi la scorsa settimana a New Delhi. Giacca subentra a Francisco Baralle che da aprile invece ricopre la carica di Direttore Generale dell’Icgeb. Tra i principali obiettivi che Mauro Giacca si pone come neodirettore assume particolare rilievo quello di consolidare il ruolo svolto dalla sede triestina nel campo della formazione. L’icgeb di Trieste organizza un prestigioso corso di dottorato di ricerca a livello internazionale e seleziona decine di borsisti ogni anno per le sue attività nel campo della biologia molecolare e delle biotecnologie. A conferma dell’importante attività di ricerca svolta dall’Icgeb in tal senso, Giacca, che è anche responsabile del Laboratorio di Medicina Molecolare del Centro, intende avviare dal 2005 alcuni nuovi gruppi di ricerca che si andranno ad aggiungere ai 15 gruppi già esistenti. «La medicina del futuro - spiega il neodirettore - nascerà specialmente grazie alle nuove scoperte della biofisica e della biologia molecolare e alla possibilità di utilizzare queste scoperte per lo sviluppo di nuovi farmaci e metodi diagnostici. Selezioneremo a livello internazionale giovani ricercatori con competenze innovative in campi come le nanotecnologie mediche, il drug design, l’imaging diagnostico a livello molecolare, che possano consolidare e allargare i nostri campi di ricerca. In questo senso, sarà preziosa la possibilità di operare a Trieste, agendo in collaborazione con altre istituzioni scientifiche di prestigio che si occupano di ricerca in settori complementari al nostro». L’ultimo Board of Governors è stato occasione anche per il rinnovo del comitato scientifico dell’Icgeb, che vede l’ingresso di due nuovi premi Nobel: Richard J. Roberts e Timothy Hunt. Il professor Richard J. Roberts ha ricevuto il premio Nobel per la medicina nel 1993 per le sue ricerche sui meccanismi di regolazione dell’espressione dei geni umani e virali; il professor Timothy Hunt ha ricevuto il premio Nobel per la medicina nel 2001 per i suoi studi sulla genetica dei tumori. Roberts e Hunt vanno ad aggiungersi a un altro Nobel, il professor Arthur Kornberg, già presente nel comitato scientifico dell’Icgeb dal 1998. Riconfermata anche la presenza del noto genetista italiano Luca Cavalli-sforza. |
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L'OSSERVATORIO SUL FARMACO GENERICO. L'OPINIONE DI CLAUDIO CRICELLI, PRESIDENTE SIMG, SULL'UTILITÀ E OPPORTUNITÀ PER IL MEDICO DI FAMIGLIA |
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Milano, 6 dicembre 2004 - La decisione di istituire un osservatorio sui farmaci generici da parte di Sandoz è motivata dalla mancanza di informazione su questi preparati e soprattutto dalla necessità di stimolare una nuova politica gestionale. La figura centrale è quella del medico di Medicina generale, che rappresenta il principale utilizzatore di questi farmaci soprattutto nel contesto della terapia delle patologie croniche. La precipua finalità dell'Osservatorio è quindi di promuovere conoscenze e rimuovere alcuni ostacoli culturali che hanno finora impedito un corretto uso del farmaco generico. In particolare uno dei compiti dell'Osservatorio è divulgare informazioni scientifiche utili a sfatare il preconcetto secondo cui il generico sarebbe un farmaco "di serie B", obsoleto e superato. L'osservatorio ricorderà a tutti i medici che è vero l'esatto contrario, a partire dal fatto che i generici trovano indicazione nella maggior parte delle patologie e dei disturbi clinici: basti pensare ad anti-ipertensivi, antibiotici, cardiologici e antidiabetici, ai quali a breve si aggiungeranno nuove statine e Ace-inibitori. Le parole, però, non bastano, ora occorrono i fatti. Finora i generici sono stati oggetto soltanto di logiche commerciali, senza una strategia coerente e omogenea: non sorprende perciò il fatto che da una regione all'altra, in relazione ad una diversità di canali distributivi, un paziente non riesca a reperire o riconoscere lo stesso farmaco generico, che dovrebbe invece essere sempre riconoscibile. L'osservatorio si propone inoltre di creare una stretta integrazione tra figure professionali diverse: consumatori, farmacisti ospedalieri, farmacisti della grande distribuzione e medici di Medicina generale. Non servono politiche parcellari ma occorre piuttosto trovare intese professionali tra le figure direttamente coinvolte nella diffusione del farmaco generico. L'osservatorio istituirà perciò un confronto con le istituzioni e con gli stessi medici. Io stesso ho suggerito di intraprendere un'informazione scientifica tradizionale, condotta con le stesse modalità dei farmaci tradizionali. E' poi importante ricordare ai medici che soltanto in una minoranza degli studi clinici vengono impiegate le molecole innovative, mentre nella maggior parte i farmaci di riferimento sono proprio quelli più consolidati, che sono già disponibili - o lo saranno presto - come generici. Infine, due ulteriori considerazioni. Innanzitutto nel campo dei generici, potendo parlare solo di molecole, una diffusione dell'informazione non comporta una reale concorrenza tra i diversi produttori, come potrebbe essere se si parlasse di farmaci branded. Questo significa che la politica di informazione torna utile di tutti i produttori. In secondo luogo è importante rassicurare i cittadini sulla qualità produttiva dei generici e sulla loro bioequivalenza. Anche di questo importante compito informativo si occuperà l'Osservatorio. |
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L'OSSERVATORIO SUL FARMACO GENERICO. L'OPINIONE DEL FARMACISTA SECONDO PAOLO GRADNIC, PRESIDENTE DI FEDERFARMA LOMBARDIA |
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Milano, 6 dicembre 2004 - L'interesse dei farmacisti per l'Osservatorio sui farmaci generici è motivata da una semplice constatazione: benché introdotti da alcuni anni in Italia, questi prodotti a tutt'oggi non mostrano di aver creato un mercato maturo e comparabile a quello di altri paesi europei come Germania e Francia. Le ragioni sono diverse, e ci aspettiamo che l'Osservatorio contribuisca a chiarirle, e soprattutto a stimolare soluzioni utili a promuovere l'attuazione di un mercato del farmaco generico sano ed equilibrato, che non sia semplicemente un pretesto coercitivo per far diminuire i prezzi delle specialità branded. Un aspetto da sottolineare è il carattere interdisciplinare del board dell'Osservatorio: la presenza di più figure professionali costituisce un elemento di ricchezza oltre che un a premessa operativa irrinunciabile. Sarebbe inutile, per esempio, agire esclusivamente sul medico se il paziente, non adeguatamente informato, rifiuta per motivi culturali il generico, come pure non servirebbe a nulla sollecitare il farmacista in assenza di un sistema premiante per il medico che, prescrivendo il farmaco generico, contribuisce a un risparmio per il Servizio Sanitario Nazionale. L'impressione, d'altra parte, è che finora in Italia i generici siano stati vissuti limitatamente al loro effetto sulla riduzione del prezzo dei farmaci con brevetto scaduto, mentre non si è dato sufficiente sostegno alla validità scientifica e terapeutica di questi prodotti: è invece necessario ribadire che essi sono farmaci di altissima affidabilità proprio perché le loro fase di commercializzazione è ampiamente consolidata. E' quindi auspicabile che l'Osservatorio contribuisca in modo sostanziale a far maturare il comparto dei generici conferendogli piena dignità dal punto di vista culturale. E' ormai opportuno uscire dalla logica, finora troppo presente, che il generico sia uno strumento per tagliare i prezzi rimborsati dal Servizio Sanitario e diventi lo strumento di un mercato farmaceutico maturo, in cui medico e farmacista operino in piena sintonia e sinergia, nell'interesse dell'economia nazionale ma anche e soprattutto del cittadino. |
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XXIII GIORNATA INTERNAZIONALE DEL DISABILE E DELLA GIORNATA NAZIONALE DEL VOLONTARIATO |
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Roma, 6 dicembre 2004 - In occasione della "Xxiii Giornata Internazionale del Disabile" e della "Giornata Nazionale del Volontariato", manifestazioni che si sono tenute nei giorni 3 e 5 dicembre 2004, il Ministro Giuliano Urbani ha concesso l'ingresso gratuito, com'è ormai consuetudine da alcuni anni, in tutti i siti culturali statali, alle persone disabili ed ai loro accompagnatori. L'iniziativa è stata realizzata dal Dipartimento per la Ricerca, l'Innovazione e l'Organizzazione del Ministero insieme alle Associazioni di volontariato che da anni offrono la loro collaborazione e ai quali aderenti il Ministro Giuliano Urbani, in segno tangibile di riconoscimento per il proficuo e disinteressato impegno profuso, ha concesso una tessera di libero accesso ai siti culturali dello Stato. Tali giornate hanno testimoniato l'impegno dell'Amministrazione "per una cultura senza barriere" al fine di consentire una sempre maggiore e migliore fruibilità del patrimonio culturale anche ad una svantaggiata categoria di utenti. All'iniziativa promossa dal Ministero ha aderito la Federazione Italiana Sport Disabili, nonché il mondo della moda, settore trainante del Made in Italy, attraverso una partecipazione che il Presidente di Altaroma, Stefano Dominella.testimonial dell'iniziativa l'attrice Maria Grazia Cucinotta e i campioni dei Giochi Paraolimpici di Atene 2004, la nuotatrice Imma Cerasuolo, medaglia d'oro nei 100 farfalla e argento nei 200 misti, e lo schermidore Andrea Pellegrini, medaglia d'oro nella sciabola. Nel quadro delle numerose iniziative realizzate s'inserisce la collaborazione del Ministero con la Società per lo sviluppo dell'arte e dello spettacolo A.r.c.u.s. Spa, che ha approvato un progetto per la costituzione di un Osservatorio permanente sui siti culturali italiani, con riferimento all'accessibilità ed alla fruibilità, che verrà realizzato con l'ausilio delle Federazioni delle Associazioni nazionali dei disabili (F.a.n.d.) e per il superamento dell'handicap (F.i.s.h.), all'U.n.i.t.a.l.s.i. Ed alla Cooperativa sociale Super Angeli, da anni impegnata nel settore sociale, e per la realizzazione su determinate aree geografiche di opere di adeguamento dei siti presenti nell'area per renderli pienamente accessibili. Sono state infatti al momento individuate cinque aree geografiche ove A.r.c.u.s. Spa darà inizio agli interventi sul patrimonio statale, comunale, ecclesiastico e privato che consentiranno alle varie forme di disabilità, dalla motoria, alla sensoriale, alla psichica, di godere nella globalità dei beni culturali delle città di Bergamo, Mantova, Perugia, Assisi e Paestum-capaccio; l'iniziativa vede il coinvolgimento attivo delle Amministrazioni locali e degli altri operatori del territorio. Nell'ambito delle iniziative si segnala lo spettacolo ad ingresso libero che ha avuto luogo, a Roma, il 5 dicembre alle ore 17,00 al Museo delle Arti e Tradizioni Popolari, che ha ospitato le performances artistiche di cantanti lirici del Teatro dell'Opera di Roma che, diretti dal Maestro Antonio Pergolizzi, canteranno romanze ottocentesche. In tale contesto la Compagnia del Maestro Nino Graziano Luca si è esibito in un Gran Ballo dell'Ottocento, in costume d'epoca, con la partecipazione della cantante Annalisa Minetti. Testimonial dell'evento il maratoneta, medaglia d'oro alle Paraolimpiadi di Atene 2004, Alvise De Vidi. Sempre il 5 dicembre il V.a.m.i. (Volontari Associati Musei Italiani) ha effettuato visite guidate descrittive per i non vedenti alla Pinacoteca di Brera a Milano e visite guidate tattili al Museo del Duomo a Milano ed alla Galleria Borghese a Roma, mentre i Volontari dei Gruppi Archeologici d'Italia hanno fornito il proprio ausilio anche per visite guidate nel Lazio, a Roma presso il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni popolari, a Tolfa presso il Museo Archeologico e a Ischia di Castro, presso la Villa Romana della Selicciola, in Campania, a Caserta presso la Reggia e a Salerno presso l'Area Archeologica di San Pietro a Corte, in Lombardia, a Milano presso l'Area Archeologica dell'Anfiteatro, in Sicilia, a Piazza Armerina presso la Villa romana del Casale ed infine in Piemonte, a Torino per una visita alla zona archeologica della città. "Ci stiamo impegnando sempre di più - ha dichiarato il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giuliano Urbani - per garantire il pieno diritto alla bellezza anche alle persone svantaggiate, e ai nostri sforzi si aggiungono ora le risorse di Arcus, che ha già approvato un importante progetto per il patrimonio culturale delle città di Bergamo, Mantova, Perugia, Assisi e Capaccio-paestum. Per risolvere questo problema e più in generale per valorizzare i nostri musei, pensiamo che il volontariato museale sia una grande risorsa. Ad esso - ha concluso il Ministro - va il nostro sentito ringraziamento, ricordando quanto in questi anni è stato fatto per coinvolgere e moltiplicare in tutti i musei la presenza delle associazione dei volontari". |
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AREZZO, CURE PALLIATIVE: GESTIONE PUBBLICA, PAGANO I PRIVATI AL VIA IL PROGETTO SCUDO, MODELLO UNICO IN ITALIA DI COLLABORAZIONE TRA VOLONTARIATO E SANITÀ ISTITUZIONALE |
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Arezzo, 6 dicembre 2004 - In Italia è l’unico caso di Servizio di Cure Palliative interamente finanziato da un’associazione privata e donato alla sanità pubblica. Accade ad Arezzo, dove domani, sabato 4 dicembre, debutta ufficialmente il progetto Scudo, un servizio di assistenza per malati terminali costituito da un’équipe di tre medici, altrettanti infermieri e uno psicologo. Lo gestisce la locale Asl 8. Ma la vera novità è appunto che il conto, 150 mila euro l’anno, va tutto a carico dei soci del Calcit, Comitato Autonomo Lotta Contro i Tumori, un ente morale diventato in pochi anni uno dei motori pulsanti della città. La cerimonia è in programma dalle 9,30 alle 12,30 alla Borsa Merci (Piazza Risorgimento) con tutte le massime autorità cittadine e regionali schierate a celebrare non solo un importante evento locale, ossia un servizio ormai indispensabile in una società davvero rispettosa del malato, bensì un nuovo modello di collaborazione tra volontariato e istituzioni sanitarie destinato ad affermarsi ben oltre i confini di Arezzo. Presenti, dunque, il prefetto Anna Maria Sorgi, il sindaco Luigi Lucherini, il vescovo Gualtiero Bassetti, il presidente della provincia Vincenzo Ceccherelli, l’assessore regionale alla Sanità Enrico Rossi, il direttore dell’Istituto Tumori Toscano Gianni Amunni e, ovviamente, i tre protagonisti principali dell’iniziativa: il direttore generale della Usl 8 Luciano Fabbri, il presidente del Calcit Gianfranco Barulli e Marcello Roggi, presidente della coop Work 2000 cui fanno capo gli operatori e l’organizzazione logistica del progetto Scudo. “E’ un’iniziativa che riduce i ricoveri in ospedale e comporta dunque non solo minori costi per la sanità pubblica, ma anche una migliore qualità della vita per i pazienti”, dice Pierdomenico Maurizi, specialista in cure palliative della Usl e responsabile del progetto. “Dei circa 300 malati terminali che ogni anno si contano ad Arezzo”, aggiungono Barulli e Roggi, “contiamo di poterne assistere almeno 250. Inizieremo con il territorio comunale per allargarci eventualmente alla provincia”. Scudo è in realtà solo l’ultimo dei grandi progetti finanziati dal Calcit che dal 1978, anno della fondazione, ha donato al sistema sanitario e assistenziale di Arezzo strutture per un valore di oltre 18 milioni di euro. Un breve elenco parla di ben due centri oncologici, di un centro di radioterapia, di un centro angiografico. Tutti comprensivi di strumentazione completa tra cui ecografi, Tac, attrezzatura per chirurgia endoscopica e microscopica. Entro l'anno verrà attivato anche il servizio Pet-tac (il secondo della Toscana), un detector speciale capace di segnalare masse tumorali di dimensioni millimetriche, dunque preziosissimo per intervenire in tempo. Opere che si possono ammirare sul sito www.Calcitarezzo.it Tutto ciò in virtù delle ultime volontà di una giovane vittima del cancro, Armando Sassoli, scomparso nel 1978 all’età di 24 anni. “Era mio cognato”, ricorda Barulli che all’incarico di presidente del Calcit alterna il lavoro di negoziante di giocattoli, “Prima di morire chiese alla madre che non si spendessero soldi per i fiori, bensì per alleviare la sofferenza dei pazienti. Cominciò con una raccolta di fondi che fruttò oltre 3 milioni di lire. Oggi siamo 250 soci di ogni ceto e professione che rappresentano tutta Arezzo. L’autonomia dai partiti e da altri centri di potere è la nostra forza. La città ci rispetta e ci premia. Le nostre entrate, in media 500 mila euro l’anno, vengono soprattutto da offerte in memoria, donazioni e lasciti. Finanze che poi investiamo unicamente per accrescere la qualità della vita dei nostri concittadini. Per Scudo non sono previste scadenze di tempo”. Il Calcit è peraltro già diventato esempio da imitare. Al punto che ne sono già nati altri in Val di Chiana, Casentino, Valdarno. Tutti rigorosamente autonomi. Altri ancora si stanno costituendo nelle province vicine. Così come si moltiplicano i cloni del Mercatino dei ragazzi (ne partecipano oltre 1500) che è l’altra grande attività del Calcit e che una volta all’anno mobilita l’intera Arezzo. |
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KODAK E STORAGETEK INSIEME ALLE OLIMPIADI DI ATENE LA STRETTA COLLABORAZIONE HA CONSENTITO DI ACQUISIRE, ARCHIVIARE E CONSERVARE I DATI E LE IMMAGINI DIAGNOSTICHE DEGLI ATLETI |
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Milano, 6 dicembre 2004 - Mentre le Olimpiadi di Atene sfumano nel ricordo, è giunto il momento di dare il giusto credito a coloro che si sono distinti per il loro valore dietro le quinte. Infatti, mentre gli atleti coronavano il sogno di una vita sul podio olimpico, un’intera squadra lavorava alacremente, senza sosta, ad Atene e a Milano per il benessere degli atleti. Come? Archiviando e conservando circa 2.000 immagini mediche e dentarie eseguite, nel corso dei Giochi, con gli apparati Kodak. Kodak’s Health Imaging Group, in qualità di sponsor ufficiale dei Giochi Olimpici, ha fornito una soluzione completamente digitale di diagnostica medicale che è stata installata presso il Policlinico Olimpico, dove sono stati effettuati quasi 2.000 esami su 1.410 atleti. Tutte queste importanti informazioni sono state archiviate sugli apparati forniti dalla Kodak Health Imaging Division, partner di Storagetek, per permettere alle strutture sanitarie di archiviare, richiamare e tenere al sicuro le immagini digitali e le informazioni. Questi innovativi sistemi hanno permesso di inviare le immagini degli atleti infortunati a diversi specialisti, sparsi nel mondo, nel giro di pochi secondi. Per la parte storage, Kodak Healthcare ha scelto Storagetek (Storage Technology Corporation, Nyse: Stk), fornitore leader di soluzioni enterprise information lifecycle management, come partner per le Olimpiadi di Atene in virtù della lunga e proficua relazione tra le due aziende nella fornitura di soluzioni di storage specifiche per il settore sanitario e per l’indiscussa capacità di Storagetek di offrire valore alle soluzioni Pacs (Picture Archive Communications System). Storagetek ha fornito a Kodak i sistemi a disco della D-series e le librerie a nastro della L-series, che sono stati implementati direttamente presso il Policlinico Olimpico di Atene dove Kodak aveva installato il suo sistema di imaging standard, il Pacs System V. "Storagetek è un partner di immenso valore per la divisione Health Imaging di Kodak ed è impegnata con noi su molteplici iniziative. Noi soprattutto apprezziamo i servizi di gestione dei dati e il supporto che Storagetek ci ha fornito per il nostro programma Policlinico nel corso dei recenti giochi olimpici." – ha affermato Gregory Walker, direttore e vice presidente della divisione Alliance, Presence & Multicultural Marketing di Eastman Kodak Company. "Storagetek ci ha fornito una libreria a nastro, diverse unità per il sistema Pacs e banchi di memoria per il sistema Raid e ha duplicato molti di questi servizi presso i nostri archivi di storage remoto di Milano. Inoltre, ci ha fornito tutti i materiali di consumo per la libreria a nastro e tutti i dischi ad alta capacità, unitamente al supporto tecnico sia ad Atene che a Milano." – ha precisato Walker - "Questo supporto è stato di enorme importanza per implementare con efficienza tutti i nostri servizi di imaging diagnostico nel Policlinico.” "Storagetek, tramite la sua partnership con Kodak, identifica le complesse esigenze di chi opera nel settore sanitario e offre una soluzione Ilm completa per archiviare e conservare le immagini medicali in modo sicuro ed efficiente." – ha affermato Gary Zasman, direttore soluzioni Ilm di Storagetek. - "E’ stato un onore collaborare con Kodak alle Olimpiadi e riuscire a soddisfare ancora una volta le esigenze dei nostri partner." |
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DURACELL E ABIO INSIEME NEL CUORE DI MILANO PER “L’ENERGIA POSITIVA DEL NATALE” |
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Milano, 6 dicembre 2004 – Dal 17 al 24 Dicembre Duracell e Abio, l’Associazione per il bambino in ospedale, scendono in campo e realizzano un evento che ricaricherà i cuori di tutti i Milanesi con l’Energia positiva del Natale. Questo il nome dell’iniziativa che prenderà vita per otto giorni dalle h11.00 alle h20.00 in Largo La Foppa e che offrirà a tutte le famiglie di Milano momenti di divertimento e gioco e nel contempo la possibilità di dare un aiuto concreto ai bambini in ospedale. L’impegno di Duracell e Abio nasce e si realizza intorno ad un simbolo del Natale: l’albero. La collaborazione con Ied (Istituto Europeo di Design) trasformerà sei abeti artificiali donati da Duracell, in vere e proprie opere d’arte. Infatti, grazie al prezioso supporto creativo delle divisioni Moda Lab, Arti Visive e Design di Ied, i sei alberi di Natale verranno decorati sviluppando i temi che hanno ispirato questa iniziativa: l’energia positiva di Duracell che ogni anno tramite Abio regala un Natale più felice a tutti i bambini in ospedale. Per tutta la durata dell’evento queste opere d’arte verranno esposte nell’area Duracell/abio. Tutti coloro che desidereranno contribuire “all’Energia positiva del Natale” potranno acquistare uno di questi pezzi unici realizzati dai futuri designer di Ied e dare così un aiuto concreto ai bambini in ospedale. Presso lo spazio Abio sarà inoltre possibile conoscere più approfonditamente i progetti dell’Associazione e fare un offerta. L’intero ricavato dell’iniziativa verrà devoluto a favore dell’Associazione Abio che dal 1978 sdrammatizza l’impatto del bambino e della sua famiglia con le strutture sanitarie. Ma le sorprese non sono finite. Infatti, all’interno dell’area allestita in Largo La Foppa, due inconfondibili Bunny e una hostess Duracell divertiranno i bambini con giochi di intrattenimento e li condurranno in un viaggio tra le ultime novità del mondo dei giocattoli. Infatti, i protagonisti dell’ultima Duracell Toy Survey, la classifica dei giocattoli più desiderati dai bambini, tra cui Lego e altre importanti produttori metteranno a disposizione un angolo pieno di giocattoli dove tutti i piccoli ospiti potranno trascorrere momenti di svago e puro divertimento. Dal 17 al 24 dicembre Duracell e Abio aspettano tutte le famiglie e i loro bambini in Largo La Foppa per accendere insieme “L’energia positiva del Natale”. |
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ALSTOM TRANSPORT ITALIA A BINARIA 2004 ESPOSIZIONE DI ATTREZZATURE E TECNOLOGIE PER LA COSTRUZIONE DI RETI FERROVIARIE, TRANVIARIE E METROPOLITANE |
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Padova, 6 dicembre 2004 - Dall’1 al 3 dicembre, presso Padovafiere, si è svolta Binaria 2004, prima edizione dell’esposizione di tecnologie e infrastrutture dedicate alle strade ferrate e al trasporto urbano su rotaia (metropolitane e tram). Una vetrina ideale per Alstom che ha presentato al pubblico e alla stampa tutta la propria offerta in tema di soluzioni integrate per il trasporto ferroviario. Allo stand Alstom Italia (Pad. 5, corsia H, stand n. 260) sarà possibile infatti conoscere in dettaglio l’offerta del Gruppo in tema di: Sistemi di radio-telecomunicazioni; Sistemi di segnalamento e controllo; Sistemi di sicurezza; Infrastrutture. Lo stand, progettato con criteri che coniugano stile, tecnologia ed attenzione ai particolari, permetterà di avere una visione di dettaglio delle soluzioni tecnologiche globali che Alstom progetta e installa, e delle quali segue la costante gestione. Sistemi per il segnalamento e la diagnostica, soluzioni nel settore Safety & Security, una selezione dei sistemi progettati per le comunicazioni bordo treno e treno/terra e l’innovativa Smartway Met (Manovra Elettrica in Traversa) saranno i protagonisti dello stand. Completa la partecipazione Alstom a questa prima edizione di Binaria 2004 la presenza al convegno “Tecnologie innovative delle infrastrutture ferroviarie Av/ac e tradizionali”, organizzato da Rfi – Rete Ferroviaria Italiana in collaborazione con Cifi – Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani (sezione di Venezia), con un intervento dal titolo “Il blocco concentrato ed il bordo Ertms”, giovedì 2 dicembre (Sala convegni 8A – ore 10.00). Gli indirizzi della ricerca nel settore del trasporto su rotaia si stanno focalizzando da tempo sullo studio di dispositivi, tecnologie e sistemi completi a supporto di tutte le infrastrutture che ruotano attorno al treno: segnalamento, diagnostica, sicurezza e comunicazione. Alstom risponde a queste istanze con una gamma completa di prodotti e soluzioni tecnologicamente avanzati per la gestione ottimale e sicura del trasporto su rotaia. Particolare attenzione è stata posta alle soluzioni per la sicurezza. Alstom integra soluzioni per la sicurezza del trasporto, intesa come garanzia di funzionalità degli impianti (safety), e per la sicurezza del passeggero, intesa come protezione personale (security) in stazione, a bordo e in galleria. Le soluzioni Alstom nei settori safety e security si integrano per rispondere alle criticità attraverso il coordinamento del controllore di stazione multimediale (station media center) con la centrale di controllo. La sede bolognese di Alstom ha contribuito allo sviluppo di “Urbalis 300”, esclusivo sistema di segnalamento e controllo automatizzato dei treni. Il sistema controlla il movimento dei treni, ne garantisce la sicurezza e dirige le operazioni su tutta la linea, ottimizzando le risorse della rete e permettendo maggiore sicurezza nella gestione di più treni contemporaneamente. Alstom Transport ha tra i propri punti di eccellenza l’implementazione del sistema di segnalamento europeo Ertms (European Railway Traffic Management System) su alcune linee ad Alta Velocità europee, che garantisce l’interoperabilità dei sistemi su standard comuni europei. Il Centro Operativo di Controllo si avvale di dispositivi di controllo e monitoraggio in grado di verificare in tempo reale l'efficienza e la sicurezza degli impianti ferroviari. Il customer service Alstom può collegarsi in remoto agli impianti e fornire supporto in tempo reale agli operatori di manutenzione nella gestione di guasti ed emergenze. La nuova Smartway Met, Manovra Elettrica in Traversa, progettata da Alstom, fornisce un totale controllo del sistema deviatoio e grazie alla propria struttura può essere utilizzata su qualsiasi tipo di linea ferroviaria, comprese le nuove linee ad alta velocità di recente realizzazione. La struttura della nuova Met Alstom permette un ingombro assolutamente contenuto poiché rientra nella geometria di posa del binario, con notevoli vantaggi nei casi di spazio scarso quali gallerie, viadotti o stazioni. La cassa di manovra Alstom è progettata in modo tale da ridurre sensibilmente l’impatto sull’ambiente. Alstom ha firmato un accordo quadro con Banverket, divisione infrastrutture della rete ferroviaria svedese, per la fornitura continua di casse di manovra fino al 2011. Presso lo stand è stato possibile verificare il funzionamento della Smartway Met Alstom grazie ad un esemplare esposto, un video illustrativo e a un pannello informativo, con le caratteristiche tecniche. |
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CALCIO & MARKETING. ERREÀ PRESENTE AD EXPOGOAL 2004 |
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Milano, 6 dicembre 2004 - L’azienda emiliana sarà alla grande kermesse calcistica in scena a Milano dal 6 al 9 dicembre. Lunedì l’incontro - dibattito “Numeri 1 a confronto”. Ci sarà anche il “doppio rombo” tra i protagonisti di Expogoal 2004, il grande evento dedicato al mondo del calcio di interesse nazionale e internazionale che si terrà alla Fiera di Milano dal 6 al 9 dicembre. La manifestazione, giunta alla terza edizione, si rivolge a professionisti ed appassionati di calcio e sarà suddivisa in due sezioni: Footbal Trade Meeting e Area Entertainment. La prima è dedicata ai club, dalle aziende e agli operatori in generale del calcio, mentre la seconda è riservata al grande pubblico, tra campi da gioco, aree ludiche, palco eventi, ed altro ancora. Erreà Sport sarà presente nella prima sezione con il proprio stand personalizzato (A2 Pad 14/2 – ingresso Porta Colleoni 21) dove lunedì 6, giorno di apertura della manifestazione, ci sarà la possibilità per tutti di farsi immortalare insieme ai portieri testimonial Erreà, tra cui De Sanctis (Udinese), Soviero (Reggina), Cordaz (Inter) e Balli (Empoli). Gli stessi atleti saranno poi alle ore 13.00 tra i protagonisti dell’incontro “Numeri 1 a confronto”, rivolto a tutti i portieri dilettanti, delle squadre giovanili e ai preparatori. L’appuntamento tratterà temi tecnici come la costruzione del guanto, l’abbigliamento del portiere e le tecniche di parata, ma sarà anche e soprattutto l’occasione per porre domande a 360 ° ai “Numeri 1” di Serie A, B e C. |
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TROPICALIA A ROMA IL PARADISO DEI TROPICI! |
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Roma, 6 novembre 2004 - E’ stata presentata venerdì la prima edizione romana di Tropicalia, l’unica mostra italiana interamente dedicata alla flora e alla fauna tropicale, che, sull’onda del grande successo milanese, si proporrà per la prima volta anche al pubblico della capitale, dal 4 al 19 dicembre al Palalottomatica di Roma. Con la ricostruzione dei 4 habitat tropicali caratteristici, 5 mostre tematiche e 150 animali, Tropicalia è un vero e proprio viaggio nel mondo equatoriale, dal deserto alla savana, dalla foresta pluviale alle acque cristalline dei mari dei Tropici. L’avventura comincia nelle morbide dune del deserto, popolate da serpenti a sonagli, vipere cornute sensibili ai raggi infrarossi e capaci di avvistare le prede anche di notte, enormi ragni dalle ginocchia rosse e uromastici - grossi lucertoloni che cambiano colore a seconda della temperatura. Il percorso prosegue con la vegetazione bassa e rada della savana, terra di straordinari esemplari come il tegu – un grande sauro originario del Sud America o il cobra, uno dei serpenti più velenosi in grado di allargare la parte del corpo sotto la testa per sembrare più grande di quanto sia in realtà. Ospite di eccezione di questa edizione è l’armadillo, il curioso mammifero maldentato (privo di una dentatura visibile) ricoperto dalla tipica corazza a placche, che, per sfuggire ai predatori, si interra fingendosi morto. La savana lentamente cede il posto all’intricata vegetazione della foresta pluviale. Qui si potrà camminare tra farfalle giganti dall’apertura alare di 30 cm e ammirare iguane, pappagalli, tartarughe alligatore, testuggini mata mata, uno spettacolare esemplare di bradipo – un curioso mammifero tanto lento da non essere avvistato dai predatori, la buffa rana pac-man con una bocca così grande da fagocitare un topo intero, il pitone molurus albino – uno dei serpenti più grandi al mondo (100 kg di peso e 6 metri di lunghezza) – e molti altri incredibili animali. Tropicalia si chiude con un tuffo nel misterioso silenzio del mare, dove un video sui coloratissimi pesci tropicali introdurrà i visitatori alla scoperta della barriera corallina e una ricca collezione di conchiglie dell’Indopacifico dalle più svariate forme e dimensioni stupirà grandi e piccini. La manifestazione è arricchita da documentari e mostre fotografiche: “Piccoli Strani Animali Tropicali”, immagini di straordinari insetti immortalati da Francesco Barbieri, “Il Tempo della Luce” di Luciano Cajelli e Claudio Ziraldo, una selezione di fotografie dedicate alla vita dei mari tropicali. Visitando Tropicalia si può anche partecipare al Super Concorso Chiquita – main sponsor della manifestazione – che mette in palio un viaggio di una settimana per due persone con destinazione Costa Rica, nella riserva naturale di Nogal. Per partecipare al concorso è sufficiente compilare il coupon contenuto all’interno del pieghevole di Tropicalia, distribuito durante la mostra insieme al biglietto d'ingresso. La manifestazione è organizzata da Forumnet Produzioni Srl, società di produzione di eventi dedicati all’edutainment del Gruppo Forumnet, con il patrocinio della Provincia di Roma e in collaborazione con Chiquita Italia Spa. Infolink: www.Tropicalia.forumnet.it |
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TERMOIDRAULICA CLIMA E BAGNO SHOW: I NUMERI CHE CONTANO SI FANNO ALLA FIERA DI PADOVA |
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Padova, 6 dicembre 2004 - Termoidraulica Clima, la più importante rassegna biennale del Nord Italia dedicata all’impiantistica termoidraulica del 2005, torna alla fiera di Padova – dal 6 al 9 aprile 2005 - accompagnata, come di consueto, dalla manifestazione Bagno Show, il salone specializzato dell’arredobagno. Giunta alla quattordicesima edizione, rappresenta il più importante appuntamento con gli operatori specializzati appartenenti ai settori riscaldamento, climatizzazione, refrigerazione, idrotermosanitaria, trattamento acque, isolamento, energia alternativa e complementi bagno. Termoidraulica Clima e Bagno Show 2005 si preparano a replicare il successo della precedente edizione, che ha visto la partecipazione di 780 aziende espositrici e di oltre 50.000 visitatori provenienti da tutta l’Italia e anche da molti Paesi esteri. Anche per questa edizione le aspettative sono piuttosto elevate: le più importanti aziende espositrici – circa 380 nomi - hanno già riconfermato la loro presenza e gli 11 padiglioni che ospiteranno la fiera sono quasi al completo. Grande attesa, quindi, per una fiera che rappresenta per le aziende partecipanti un’occasione unica per incrementare il proprio business e per realizzare ottimi contatti sia con partner locali sia con partner appartenenti a Paesi mitteleuropei e all’intero bacino danubiano. Buone occasioni di business anche per architetti, progettisti e designer che visiteranno la parte dedicata all’arredobagno, anche quest’anno curata nei minimi particolari e ricca di mirati eventi collaterali. Termoidraulica Clima e Bagno Show sono organizzata dalla società Senaf, specialista in fiere B2b, con il patrocinio di Anta, Associazione Nazionale Termotecnici e Aerotecnici e Assobagno, Associazione Nazionale delle Industrie dell'Arredamento e Articoli per il Bagno di Federlegno-arredo. |
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MAYBACH: PER LA PRIMA VOLTA AL MOTORSHOW STRAORDINARIA OPPORTUNITÀ DI PERSONALIZZAZIONE CON CURA ARTIGIANALE E STATO DELL'ARTE DELLA TECNOLOGIA AUTOMOBILISTICA |
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Bologna. 6 dicembre 2004 - Mercedes Car Group espone per la prima volta al grande pubblico italiano uno dei miti del Xx secolo: la Maybach, sintesi perfetta tra tecnologia all'avanguardia ed accurata lavorazione artigianale, la massima espressione del concetto di automobile. Maybach riprende la grande tradizione avviata con i leggendari modelli che negli Anni '20 e '30 fecero di questo marchio il simbolo di lusso ed eccellenza nel settore automobilistico. Maybach è disponibile in due straordinarie versioni: il modello di punta Maybach 62, che con 6,17 metri di lunghezza offre un'esemplare abitabilità ed i massimi livelli di comfort disponibili nell'intera industria dell'auto, e Maybach 57, lunga 5,73 metri, la versione per chi predilige un'esperienza diretta di guida. Lo stato dell'arte dell'industria automobilistica Novità che hanno fatto epoca, finora riservate ai soli modelli Mercedes, sono state oggetto di ulteriori evoluzioni e montate di serie sui modelli Maybach. Questo è il caso, ad esempio, dell'impianto frenante elettroidraulico Sensotronic Brake Control (Sbcª), delle sospensioni ad aria a regolazione elettronica Airmatic Dc (Dual Control), dei comandi a controllo vocale Linguatronic e del sistema di comandi e display Comand Aps. Entrambe le versioni di Maybach sono dotate di un impianto stereo da 600 watt con Dolby Sorround, dell'efficientissimo climatizzatore a gestione elettronica che funziona su quattro zone separate con due impianti separati. Su Maybach 62 sono inoltre disponibili gli innovativi sedili posteriori reclinabili, per uno straordinario comfort dei passeggeri. Una particolarità è rappresentata altresì dal tetto di vetro panoramico elettro-trasparente, ottenibile a richiesta su Maybach 62, insieme ad uno speciale modulo solare' che rappresenta un piacevolissimo complemento del climatizzatore. Le automobili Maybach sono progettate per conservare una validità estetica destinata a durare nel tempo: al tempo stesso imponenti ed eleganti, le due berline hanno un fascino inimitabile che trasmette un perfetto equilibrio di motivi classici e novità di assoluta avanguardia. Dentro a queste vetture troviamo una serie di raffinati materiali e di inserti in legno studiati e realizzati con grande maestria artigianale. Le automobili Maybach sono costruite in pochi esemplari, su ordinazione dei Clienti. In questo modo gli ingegneri hanno un'ulteriore possibilità di equipaggiare le vetture secondo specifiche richieste, personalizzando ognuna di queste automobili di gran lusso in un modo davvero straordinario. I clienti che desiderano imprimere il loro marchio sugli interni possono, ad esempio, scegliere tra sei differenti sfumature per i rivestimenti di serie in pelle gran nappa e tra tre differenti tipi di inserti in legno di alta qualità. Sono disponibili poi 17 diversi colori per la carrozzeria, che possono essere anche combinati fra loro in modo da ottenere una tonalità bicolore. Oggi Maybach offre a tutti i suoi fortunati clienti la possibilità di ordinare il terzo posto sulla fila dei sedili posteriori, mantenendo inalterato il suo elevatissimo comfort. Una clientela notoriamente molto attenta e critica, come è quella di questa leggendaria marca di automobili, potrà ora ordinare Maybach 57 e 62 in versione a 4 o 5 posti. Maybach propone inoltre più di venti differenti equipaggiamenti a richiesta, con i quali è possibile personalizzare il contenuto tecnico delle vetture, a seconda dei gusti e delle esigenze specifiche dei Clienti. Tra questi ricordiamo il controllo Distronic di vicinanza, l'accesso all'abitacolo senza chiavi Keyless-go e la ventilazione attiva dei sedili. Con quest'ampia gamma di dotazioni, i clienti Maybach hanno più di due milioni di modi differenti per personalizzare le loro automobili. Un'ampia gamma di accessori di alta qualità, studiati apposta per Maybach, che va da un set di borse e valige fatte su misura per il bagagliaio ai flute' da champagne in argento sterling, dall'umidificatore al borsone da golf, allarga ulteriormente le possibilità di scelta. Lo speciale 12 cilindri biturbo di 5.500 cc che sta sotto il cofano delle automobili Maybach ha una potenza di 550 Cv (405 kW) ed una coppia massima di 900 Nm a soli 2.300 giri/minuto. Nessun'altra automobile di gran lusso può vantare un'erogazione altrettanto vellutata della potenza e della coppia motrice. L'elevata potenza e la grande spinta motrice di questo motore permettono alle nuove Maybach di affrontare qualsiasi situazione con la facilità e l'autorevolezza che la clientela si aspetta da un'automobile che porta questo marchio. Ad esempio, Maybach 57 accelera da 0 a 100 km/h in meno di 5.2 secondi e, grazie all'elevata coppia motrice del suo propulsore, riprende da 60 a 120 km/h in appena 6.2 secondi. L'eccezionali tecnologie di sicurezza presenti su queste automobili di super lusso comprendono complessivamente dieci airbag: due airbag frontali adattabili con generatori di gas bifase per i passeggeri anteriori, quattro airbag laterali e due grandi airbag a tendina lungo ogni fiancata. I sedili sono dotati di cinture di sicurezza a tre punti con comfort-fit' automatico, pretensionatori e limitatori di forza in modo da assicurare massima protezione in qualsiasi momento, indipendentemente dalla posizione e dall'inclinazione dei sedili stessi. |
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REALE MUTUA METTE IN MOTO LA SICUREZZA. |
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Torino, 6 dicembre 2004 - Reale Mutua è presente al 29° Motor Show di Bologna in una duplice veste: è infatti partner ufficiale della manifestazione e contemporaneamente sponsor della mostra “L’auto che verrà. Il futuro letto da sei grandi firme del design italiano”. Nella veste di assicuratore, Reale Mutua intende essere presente in un mondo che ha una grande tradizione in Italia, Paese che continua a raccogliere successi nelle competizioni mondiali. Si tratta di sport amati dai giovani, nei quali sono vincenti il dinamismo, l’innovazione tecnologica e lo spirito di squadra, oltre alla passione per il proprio lavoro, tutte caratteristiche da sempre presenti nella lunga storia di Reale Mutua. La mostra intitolata “L’auto che verrà. Il futuro letto da sei grandi firme del design italiano”, invece, è l’occasione per presentare, in una rassegna espositiva organizzata da Promotor International e la rivista Quattroruote, alcune concept car ideate da celebri designer italiani. Esplorando l’innovazione tecnologica unita alla ricerca estetica, Reale Mutua propone un viaggio nel futuro delle quattro ruote, che permette di immaginare l’automobile del domani, dalle compatte cittadine che guideremo alle super sportive che vedremo correre negli autodromi, fino agli studi per difendere l’ambiente come i motori ibridi (elettrici e a benzina). La presenza di Reale Mutua dal 4 al 12 dicembre a Bologna si inserisce nell’ambito delle attività promozionali a favore del mondo dei motori che anche quest’anno hanno portato Reale Mutua Assicurazioni a essere presente alla “1000 Miglia”, alla Winter Marathon, accanto alla Federazione Italiana Karting e a varie manifestazioni sportive svoltesi sul territorio nazionale. Il Responsabile del Servizio Vendite e Marketing di Reale Mutua ha dichiarato: “Siamo particolarmente soddisfatti di essere presenti a una manifestazione di così grande richiamo e notorietà. Per noi rappresenta la dimostrazione di come una Società, con una lunga tradizione, riesca a essere giovane e moderna, abbinando il proprio marchio all’immagine di uno sport dove sicurezza e grandi prestazioni sono valori vincenti, così come lo sono per noi” |
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LOUIS CHEVROLET (1878-1941): L’UOMO CHE CREÒ LA CHEVROLET VENIVA DALLA SVIZZERA |
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Roma, 6 dicembre 2004 - Il giorno di Natale 1878, nella città svizzera di La Chaux-de-fonds, nelle montagne del Giura, nasce un ragazzo destinato a cambiare per sempre il mondo dell'automobile. Alla fine del 1887, quando Louis ha solo nove anni, i coniugi Chevrolet si trasferiscono, con i loro cinque figli (Alfred, Louis, Fanny, Berthe and Arthur), a Beaune, in Francia, dove la famiglia continua a crescere. Dopo Marthe, la terza figlia, nel 1892 è la volta di Gaston, l'ultimo di sette bambini. Mentre il padre Joseph si guadagna da vivere nella fabbricazione di orologi, Louis decide di diventare meccanico. Trova lavoro nella società di trasporti Roblin che si occupa anche della riparazione di carri e biciclette. La leggenda vuole che, nella primavera del 1896 o 1897, Louis Chevrolet venga prelevato dal laboratorio per riparare l'auto di un cliente che alloggia all’"Hotel de la Poste". Il veicolo, che all’epoca suscita enorme scalpore, appartiene al miliardario americano Vanderbilt. È questo, probabilmente, il momento in cui Louis Chevrolet si “innamora” due volte: dell'automobile e dell'idea di emigrare in America. A Beaune, Louis Chevrolet scopre un'altra passione: le corse. Più o meno in quell'epoca, il ragazzo gareggia nelle sue prime corse ciclistiche nelle colline che circondano cittadina, ottenendo diverse vittorie. Ed è effettivamente la sua bicicletta "Gladiator" a portarlo a Parigi all'inizio del 1899. Infatti, gli viene assegnato un lavoro nel laboratorio della casa automobilistica Darracq, che all'epoca fabbrica anche le biciclette Gladiator. Qui impara tutto quello che c'è da sapere sui motori a combustione interna. Si dice che qui abbia lavorato anche con De Dion-bouton, Hotchkiss, Mors. Ma una cosa è certa: Louis diventa una vittima del “virus” dell’automobile. Con il denaro guadagnato a Parigi, Chevrolet può finanziare il suo trasferimento nel continente americano, iniziando dal Canada. A Montreal, lavora come autista e meccanico (a quel tempo, in pratica, la stessa cosa) prima di spostarsi, qualche mese dopo, a New York, di nuovo con qualche soldo in tasca. Grandi successi e grandi incidenti come pilota di auto da corsa Nella Grande Mela, lavora inizialmente nel laboratorio tecnico di William Walter, uno svizzero di Biel emigrato a Brooklyn. Nel 1901, Louis passa alla filiale americana della De Dion-bouton. Nel 1905 raggiunge la notorietà partecipando alla sua prima corsa. Guida alla grande la sua Fiat, vincendo la “Tre Miglia” al suo primo tentativo e facendo segnare un nuovo record di velocità sul miglio. La sua velocità media è di 109,7 km/h. Il risultato lo rende famoso; lo stesso anno, Louis toglie un altro secondo al suo stesso record sul miglio. Chevrolet infrange anche il record mondiale sulla distanza di 68 miglia. Nel 1906 si associa a Walter Christie per aiutarlo nella progettazione di una nuova auto da corsa a trazione anteriore con motore Darracq V8. Il risultato è un altro record mondiale: 191,5 km/h. Ma il nome Chevrolet è destinato a diventare ancora più famoso: negli anni seguenti, Arthur e Gaston seguono il loro già famoso fratello nel mondo delle corse automobilistiche, con il risultato che qualche volta sulla griglia di partenza ci sono tre Chevrolet. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, Louis è l'eroe, soprannominato con affetto dagli americani "il francese senza paura". Negli anni successivi, Louis partecipa a molte gare, al volante di una Buick, di una Cornelian e soprattutto di una Frontenac progettata da lui stesso. Nella 1916, Gaston e Louis partecipano alla "500 miglia di Indianapolis", entrambi con una Frontenac, ma non concludono la gara. Nel 1919, dopo la prima guerra mondiale, riprendono le grandi competizioni. A Indianapolis, nonostante molti seri problemi, gli Chevrolet riescono comunque a conseguire discreti risultati: Louis è settimo e Gaston decimo. Un anno più tardi, molte Frontenac (quattro di esse con il nome Monroe) si qualificano per Indianapolis, ma l’evento si rivelerà quasi disastroso: Louis Chevrolet, alla costante ricerca di materiali sempre più innovativi, decide all'ultimo momento di adottare dei bracci dello sterzo in vanadio che gli sono appena stati consegnati. Sfortunatamente, il vanadio non è stato sottoposto ad un adeguato indurimento. Il risultato è che una dopo l'altra le auto si ritirano. Soltanto Gaston Chevrolet arriva al traguardo, vincendo la leggendaria competizione alla velocità media di 141 km/h. È comunque pesante il tributo richiesto dalle carriere agonistiche dei fratelli. In seguito a una serie di incidenti avvenuti tra il 1905 e il 1920, Louis Chevrolet passa un totale di tre anni in ospedale. Il 25 novembre 1920, suo fratello Gaston rimane ucciso in una gara a Beverly Hills, vicino a Los Angeles. Dopo questo incidente, Louis Chevrolet non partecipa più ad alcuna gara. |
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NESSUNO TOCCHI LA "500"! |
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Rozzano, 6 dicembre 2004 - Per gli italiani la piccola utilitaria Fiat è un monumento nazionale che va salvato. I seicentomila esemplari che restano sono oramai quasi tutti prossimi alla rottamazione dopo quasi 50 anni di servizio. Occorreva un incentivo ai collezionisti per favorirne il restauro. Lo ha fatto la legge-Magnalbò-salvi che permetterà alla "500" di circolare anche nei centri storici. Il numero di dicembre di Ruoteclassiche, in edicola in questi giorni, dà una spiegazione a questo fenomeno che tuttavia non è unico. A Cuba le vecchie auto "americane", ancorché decrepite, non solo vengono amorevolmente tenute in vita ma sono diventate "patrimonio inalienabile della nazione"; a Capri poi, una piccola flotta di "1400 cabriolet" svolgono ancora un apprezzato servizio taxi e sono protette come parte del paesaggio locale. Ora lo sarà anche la "500", la sola auto ancora capace di muoversi agevolmente nei centri storici senza deturparne l'arredo, ma anche vera attrazione apprezzata dai turisti. Rinunciarvi sarebbe stato un danno ambientale. Ma la legge è stata generosa. E con la "500" si salveranno anche altre circa 30 utilitarie. Ruoteclassiche vi dice quali sono. |
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TUTTA UN'ALTRA MOTO... SI CHIAMA "SCOOTER" AL MUSEO NICOLIS DI VILLAFRANCA 100 MOTO D'EPOCA UNICHE E INTROVABILI L'INCONTRO CON LA SKOOTAMOTA DEL 1919, "LA MOTO- NON-MOTO" |
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Milano, 6 dicembre 2004 - dicembre 2004 - Non tutti gli esperti sono d'accordo, ma pare che la parola scooter derivi dall'inglese "to scoot", cioè "darsela a gambe", "svignarsela agilmente"... Questa interpretazione, forse arbitraria ma certamente intrigante, la dice però lunga sulla personalità di questo straordinario veicolo a due ruote che ha fatto innamorare di sé milioni di appassionati, in tutto il mondo. Per saperne di più, e per scoprire altri particolari inediti, basta programmare una visita al Museo Nicolis di Villafranca, alle porte di Verona. Emozioni, divertimento e cultura sono assicurati. Nel Museo infatti - sorprendente contenitore di opere dell'ingegno umano - gli appassionati potranno ammirare oltre 100 moto d'epoca, altrettante automobili, biciclette e, ancora, strumenti musicali, macchine fotografiche, opere introvabili della tecnica e della meccanica. L'italia rivendica la paternità sulla invenzione delle motocicletta, attribuendola al veronese Enrico Bernardi il quale, già nel 1893, crea una sorta di prototipo, applicando un carrello motore alla bicicletta del figlio; per i francesi il merito va a G.bouton, più o meno nel 1894; altri studiosi concordano invece che a inventare la prima moto è stato l'austriaco Michel Werner che nel 1899 applica un motore di ¾ Cv sulla forcella anteriore di un telaio costruito per assecondare la potenza del motore creando, di fatto, il passaporto della motocicletta nel mondo dell'industria. Quale che sia la verità storica, è certo che al Museo Nicolis i fan delle due ruote a motore si delizieranno davanti al Triciclo de Dion et Bouton del 1898; alla Peugeot Pf da corsa del 1903, alla Scott 3 ¾ Hp Two Speed del 1914; alla Griffon del 1920, alla Oreste Garanzini 6 Hp 677 del 1926, alla Bianchi Freccia d'oro del 1933 che ebbe come "testimonial" addirittura Benito Mussolini... Per non parlare delle Guzzi, delle Gilera, delle Honda e di molte altre meraviglie. Ma, forse, è la Abc Skootamota del 1919 che li entusiasmerà in modo particolare. La sua storia è affascinante. Prodotta dalla Abc Road Motors, divisione della prestigiosa All British Engine Company, fu progettata da Grandville Bradshaw che rivoluzionò il concetto e la struttura del "monopattino", mezzo piuttosto diffuso a quei tempi, collocando il motore dietro la sella, sopra la ruota posteriore e trasmettendo il movimento per mezzo di una catena. L'idea di un veicolo individuale, pratico ed economico, viene considerata già fra il 1902 e il 1903 dal francese Gautier che presenta il suo Autofauteuil e dall'olandese Mejer, entrambi ideatori di moto a telaio aperto, con sedile o poltroncina. Verso il 1916 fa la sua comparsa negli Usa l'Autoped, vero e proprio monopattino a motore . In Italia, la Skootamota viene presentata nel 1920, a Roma, con una dimostrazione "su strada" organizzata al Pincio dall'allora distributore per l'Italia. Per la verità i motociclisti "duri e puri" non accolgono la Skootamota con particolare favore, ritenendola una non-moto, ma il mercato più ampio guarda al nuovo mezzo con autentico interesse e curiosità. Se, infatti, fino a quel momento si viaggia in piedi sulla pedana, lo scooter offre ora un comodo e ampio sellino, è di facile conduzione, è adatto anche alle donne perché consente di muoversi agilmente con abiti lunghi e sottane. Per questo motivo, solo apparentemente futile, pare che fra i più convinti utilizzatori della Skootamota ci siano stati anche molti sacerdoti! La scarsa autonomia del serbatoio, che non consente tragitti molto lunghi rappresenta invece il freno a uno sviluppo molto più consistente mentre la velocità media, intorno ai 40 Km/h, viene ritenuta ragionevolmente competitiva. Cilindrata da 125 cc, 4 tempi, la Skootamota che fa bella mostra di sé al Museo Nicolis esprime soprattutto l'anima romantica della prima generazione di motociclette, ma rappresenta un pilastro fondamentale nella storia delle due ruote a motore. Una storia appassionante che il Museo Nicolis custodisce e alimenta, mantenendo i suoi tesori vivi e vitali e rendendoli accessibili a tutti. La carta di identità di Skootamota: Marca, Abc; Modello, Skootamota; Telaio, n. 2050 - costruttore Abc; Motore, n. 1817 - costruttore Abc; Cilindri, 1; Cilindrata, 125 Cc; Tempi, 4; Distribuzione, Punt. - Asta e bilanciere; Accensione, Magnete; Trasmissione, Catena; Freni, Meccanici; Pneum ant., 16 x2 - 3/8; Pneum post, 16 x 2 - 3/8; Colorazione, Nero; Tratt galvanici, Nichelatura; Velocità media, 40 Km/h. |
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TEATRO GOLDONI – VENEZIA: "CREATURE": ACROBAZIE AFRICANE PER IL NATALE VENEZIANO |
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Venezia, 6 dicembre 2004 - Sarà l'evento clou del Natale veneziano: dal 28 dicembre 2004 al 2 gennaio 2005 il Teatro Goldoni ospiterà "Creature", lo spettacolo di teatro acrobatico africano prodotto dalla Compagnia Pantakin da Venezia e Arcipelago Circo Teatro. Sarà un adattamento con qualche scena di fuoco in meno, ma alcune novità nell'impianto acrobatico. "Creature", che torna dopo gli importanti successi raccolti quest'estate in tour attraverso l'Europa, è una produzione di Arcipelago Circo Teatro, diretta da Marcello Chiarenza - artefice delle meravigliose sculture sceniche che animano lo spettacolo costruendo immagini di grande poesia - e curata Alessandro Serena, uno dei massimi esperti italiani del nuovo circo. Le bellissime e suggestive musiche di Cialdo Capelli si fondono magicamente con tutti gli elementi che formano questo lavoro teatrale sui generis accompagnando l'unica voce che anima con il suo canto lo spettacolo, quella di Carla Nahadi Babelegoto. Gli acrobati - Mbugua Henry Nduati, Abdallah Feisal Muhamed, Onyimbo George Omondi, Ochaka Aeneah Asikoye, Gathoni Joseph Ndichu, Githaiga Joseph, Kangwana Evans Osusu - stupiranno un pubblico assolutamente trasversale (dai curiosi agli amanti del teatro, dai bambini agli appassionati del nuoveau cinque). "Creature" è uno spettacolo visionario capace di trasfigurare attraverso il ritmo e la luce i luoghi nei quali è stato rappresentato. E in scena la drammaturgia delle emozioni minime, dei gesti e dell'ironia fa da collante alle acrobazie/coreografie di otto straordinari artisti africani, capaci di sbalordire per l'abilità tecnica e l'armonia dell'insieme. Un clown (Emanuele Pasqualini) e una troupe di acrobati africani, dall'energia esplosiva e immediata. Verticali, piramidi, acrobazie a corpo libero, salti mortali: tutto il repertorio, sciolto in una scrittura gestuale e coreografica di grande effetto, giocata sul rimando a elementi primordiali. Fuoco, terra, aria, acqua. La terra su cui poggia l'acrobata-danzatore, l'aria a cui tende, il fuoco di una forza scenica disciplinata dalla struttura drammaturgica. E l'acqua di un'energia vitale che rimanda a una comune umanità. La poesia in un salto mortale. Tutto questo è "Creature" "Creature" è una produzione Pantakin da Venezia / Festival Internazionale Il Teatro che Cammina / Istituto Italiano di Cultura di Nairobi / Sarakasi Trust Nairobi / Ambasciata Olandese di Nairobi / Ministero per i Beni e le Attività Culturali / Comune di Castel San Pietro Terme (Bo) E' parte del progetto Two worlds circus che ha ottenuto il sostegno della Commissione Europea - Fondo Europeo per lo Sviluppo. Infolink: www.Circoteatro.it - www.Pantakin.it |
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IL MUSEO BAROFFIO E DEL SANTUARIO DEL SACRO MONTE RIAPRE PER LE FESTIVITÀ NATALIZIE |
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Varese, 6 dicembre 2004 - Come ogni anno il Museo Baroffio e del Sacro Monte sopra Varese riapre, dopo la chiusura invernale, per le festività del S.s. Natale. La collezione sarà aperta al pubblico da mercoledì 8 dicembre 2004 al 9 gennaio 2005 compresi nei seguenti orari: sabato, domenica e festivi dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 18,30. Sarà chiuso il giorno di Natale 25 dicembre e la mattina del 1 gennaio 2005. Per agevolare l’accesso del pubblico è da sempre attivo un sistema di prenotazione di visita con o senza guida abilitata. Le prenotazioni devono pervenire dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 18.00 via telefono o fax al numero 0331.777472; sabato, domenica e festivi dalle 10.00 alle 12.00 al numero 340.6793636. Il costo del biglietto intero è di Euro 3,00; il biglietto ridotto è di Euro 1,00 ed è riservato a gruppi superiori a 10 persone, visitatori sino a 18 e oltre 65 anni, studenti, soci Tci e possessori di Welcome Card. Infolink: www.Museobaroffio.it |
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ULTIMI GIORNI PER VISITARE LA MOSTRA “GONDOLA DAYS”. ISABELLA STEWART GARDNER E IL SUO MONDO A PALAZZO BARBARO-CURTIS GIÀ 25.000 I VISITATORI |
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Venezia, 6 dicembre 2004 - Ultimi giorni di apertura per la mostra “Gondola Days”. Isabella Stewart Gardner e il suo mondo a Palazzo Barbaro-curtis, che in meno di due mesi ha già raggiunto i 25.000 visitatori. Dato il successo di critica e di pubblico la mostra, allestita nelle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana di Venezia (Libreria Sansoviniana: all’interno del Percorso integrato dei Musei di Piazza San Marco), che doveva chiudere il 7 dicembre, sarà visitabile anche l’8 dicembre, ultimo giorno. Si ricorda che l’ingresso (dal Museo Correr) è gratuito per i residenti nel comune di Venezia e che la Biblioteca Nazionale Marciana organizza visite guidate gratuite nei giorni di martedì, giovedì, sabato e domenica, esclusivamente su prenotazione (contattando le assistenti museali, dott.Sse Elena De Mattia e Mariachiara Mazzariol, al numero 0412407223 nei giorni di sabato e domenica dalle ore 9.00 alle 16.00 o al seguente indirizzo e-mail: atm_marciana@libero.It) L’esposizione, organizzata dalla Biblioteca Nazionale Marciana, insieme all’Isabella Stewart Gardner Museum di Boston espone per la prima volta in Italia parte del suo pregevole patrimonio di disegni, acquerelli e dipinti; fonte d’ispirazione: Palazzo Barbaro, il magnifico edificio che sorge sul Canal Grande a Venezia, vicino al Ponte dell’Accademia. Per secoli dimora di una illustre famiglia veneziana, il palazzo - come tanti altri in quell’epoca - fu venduto nell’Ottocento a speculatori e passò di mano in mano, spogliato di parte dei quadri famosi che lo ornavano. Chi salvò il palazzo dalla rovina fu una coppia di Boston, Daniel Sargent Curtis e Ariana Wormeley Curtis che, il 3 dicembre 1885, lo acquistarono dopo avervi abitato come inquilini dal 1881. Insieme al figlio Ralph, pittore, essi ne fecero un centro di vita artistica e intellettuale: lo frequentavano artisti e scrittori americani ed europei tra i quali John Singer Sargent, James Mcneill Whistler, Anders Zorn, Henry James, Robert Browning e più tardi Claude Monet. John Singer Sargent dipingeva nello studio dell’amico Ralph Curtis e vi eseguì il dipinto A Venetian Interior che ritrae i proprietari. Henry James fu spesso ospite a Palazzo Barbaro e vi ambientò il romanzo The Wings of the Dove. Gondola days è il titolo di un libretto di saggi su Venezia del pittore F. Hopkinson Smith, anch’egli parte del gruppo. Dal 1884, Isabella Stewart Gardner animò questa vivace cerchia di artisti, scrittori, mecenati e musicisti europei e americani che lì si riunivano. La sontuosa eleganza degli interni e la raffinata architettura del palazzo ebbero grande influenza su Isabella, che assieme al marito - Jack Gardner - lo prendeva in affitto durante le frequenti visite a Venezia e che al palazzo si ispirò, un secolo fa, per la creazione del suo personale museo, il palazzo in stile veneziano di Boston, noto come Fenway Court. La mostra mette in luce l’intensa vita artistica ed intellettuale della cerchia di Palazzo Barbaro e l’influenza da essa esercitata, alla fine dell’Ottocento, sull’arte, la letteratura, l’architettura del tempo. A questo scopo riunisce una significativa scelta di dipinti, acquerelli, pastelli, stampe e disegni, fotografie, lettere ed altre testimonianze di visitatori e ospiti. La realizzazione della mostra è stata resa possibile grazie al contributo di Save Venice Inc., con The Gladys Krieble Delmas Foundation, The Samuel H. Kress Foundation, The Andrew W. Mellon Foundation nel quadro del programma Unesco-comitati Privati per la Salvaguardia di Venezia. Si ringraziano per la collaborazione i Musei Civici Veneziani. Info: 041.2407223 |
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RILEGGERE L'ANTICO PROPOSTE DI RILETTURA DELL'APPARATO DECORATIVO DI VILLA ADRIANA |
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Roma, 6 dicembre 2004 - Villa Adriana torna in scena con proposte di rilettura basate su un biennio di ricerche supportate da analisi e tecniche anche innovative prestate al settore dei Beni Culturali, con il contributo degli studiosi associati dell'imponente programma di ri-studio e di ri-scoperta della villa, denominato progetto Ri.v.a. La vetrina che accoglierà gli inediti risultati finora ottenuti dai ricercatori sarà quella del Complesso Monumentale del San Michele a Ripa, una delle sedi romane più prestigiose per la cultura, in quanto sede della Direzione Generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Oltre ad alcune opere scultoree, marmi architettonici e monete rinvenuti nel corso degli scavi condotti nell'ultimo biennio, la mostra è arricchita da alcune decorazioni parietali in opus sectile marmoreo e vitreo di inattesa bellezza e raffinatezza che presentano un notevole interesse scientifico, sia per la tecnica usata nella realizzazione che per la loro rarità nell'ambito di questa tipologia di rivestimento parietale, soprattutto all'epoca di Adriano. Nella mostra vengono presentate anche immagini della Villa associate a disegni di Leonardo da Vinci, che sappiamo aver visitato Villa Adriana. I disegni esposti, alcuni dei quali sembrano studi progettuali condotti su temi che lo avevano interessato nel corso della visita e dimostrano come Leonardo abbia condotto un'attenta analisi del complesso adrianeo, come attestano le profonde analogie e corrispondenze di alcuni disegni con quanto ancora rimane in sito a Villa Adriana e apre la via a un nuovo capitolo nella storia della formazione e ispirazione del pensiero di Leonardo. Ingegneria, tecnologia, architettura, archeologia e scienze sono le parole chiave che, con i binomi antichità-progresso, realtà-suggestione, costituiscono il filo conduttore sottolineato da un allestimento in cui tecnologia e antico sono elementi indissoluti e indissolubili. In coincidenza con la mostra, nei giorni 13, 14, 15 dicembre si terrà un Incontro Internazionale dedicato alle novità scientifiche emerse a Villa Adriana e altrove, utilizzando accanto a metodologie di studio tradizionali anche tecnologie di altri settori disciplinari applicate ai Beni Culturali, per giungere, attraverso un dialogo/confronto tra specialisti dei vari campi, a livelli di conoscenza più approfonditi. La mostra verrà poi aperta al pubblico, dal 1 marzo al 25 settembre 2005, presso Villa Adriana. |
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A PRAGA DALL’8 DICEMBRE 2004 AL 30 GENNAIO 2005 LA MOSTRA “TRENTO LONGARETTI. OMAGGIO A PRAGA” NELLA CHIESETTA DELL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA 40 OPERE DEL MAESTRO BERGAMASCO |
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Praga, 6 dicembre 2004 - L’istituto Italiano di Cultura di Praga accoglierà, dall’8 dicembre 2004 al 30 gennaio 2005, la mostra “Trento Longaretti. Omaggio a Praga” patrocinata dalla Regione Lombardia e dalla Provincia di Bergamo – Assessorato alla Cultura, in collaborazione con la “Scuola di Bergamo”, Associazione culturale allievi e sostenitori dell’Accademia di Belle Arti Onlus. L’evento si propone come un omaggio alla capitale boema e come un significativo itinerario nell’arte europea, dalla quale Longaretti ha tratto ispirazione nel corso della sua lunga carriera. La mostra, organizzata dalla galleria B&b Arte di Mantova e da Serena Longaretti, offre 40 opere dell’artista bergamasco che ne testimoniano la vitalità in un inedito ciclo dedicato a Praga. L’esposizione presenta una serie di dipinti, alcuni dei quali di grandi dimensioni, in grado di fornire un significativo excursus antologico. Il catalogo (in italiano, ceco e inglese) è curato da Paola Artoni e introdotto dall’ambasciatore italiano a Praga. I testi critici sono di Paola Artoni e di Martina Jandlova Soskova della Galleria Nazionale di Praga, l’intervista a Longaretti è di Paolo Bertelli. Trento Longaretti (Treviglio, Bergamo, 1916) si è diplomato al Liceo Artistico di Brera a Milano dopodiché si è iscritto alla Facoltà di Architettura del Politecnico e all’Accademia di Brera scegliendo poi quest’ultima. A Brera è stato allievo di Aldo Carpi. Nel suo corso vi sono anche Cassinari, Bergolli, Merlotti, Dobrzansky, Valenti e Kodra. Nel ‘36 inizia la carriera espositiva partecipando ai “Littoriali dell’Arte” e a numerose collettive a Milano, Genova, Bergamo. Nel ‘39 (anno del diploma a Brera) si aggiudica il Premio Mylius e il Premio Stanga. Sono di quegli anni le frequentazioni dell'ambito di “Corrente” (dove entra in contatto con Guttuso, Merlotti, Birolli, Sassu, Vedova), ma sono anche gli anni della guerra passata tra Slovenia, Sicilia e Albania (le immagini belliche e il profondo rifiuto della violenza sono temi che l'artista non abbonderà più). Nel ‘42 è invitato alla Biennale di Venezia (vi ritornerà nel ‘48, nel ‘50, nel ‘56) e partecipa alla “Mostra degli artisti in armi” al Palazzo delle Esposizioni a Roma. La prima personale è dell'anno seguente alla Galleria La Rotonda di Bergamo, con presentazione di Raffaello Giolli. Nel ‘45 si dedica all'insegnamento e alla realizzazione di opere sacre. Nel ‘52 è invitato alla Quadriennale Nazionale di Roma. L'anno seguente vince il concorso nazionale per la direzione dell'Accademia Carrara di Bergamo nonché la Cattedra di Pittura divenendo così il successore di Achille Funi. Per venticinque anni dirige l’Accademia e nel ‘78 lascia spontaneamente l’incarico. Le sue opere sono conservate, tra l’altro, in Vaticano, a Milano in Duomo, nella Basilica di S. Ambrogio e nella Galleria d'arte sacra contemporanea, nel Duomo di Novara, nella Pinacoteca Carrara di Bergamo, nel Museo d’arte moderna di Basilea e alla Galleria d'arte moderna di Hamilton. Intensissima l'attività espositiva in Italia e all'estero. Nel ‘99 la Casa del Mantegna di Mantova gli ha dedicato un’ antologica. Lo stesso anno ha esposto a Ginevra nel Palazzo delle Nazioni Unite. Nel 2002, due personali alla Società Promotrice delle Belle Arti di Torino e alla Villa Reale di Monza. Nel 2003 si segnalano mostre al Museo Civico di Treviglio e al Magazzino del Sale a Venezia in contemporanea alla Biennale di pittura e, nel 2004, la mostra a Palazzo della Ragione di Bergamo. Informazioni: galleria B&b Arte Mantova info@bebarte.Com tel. 0376 224565 |
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ALLAN D'ARCANGELO. RETROSPETTIVA MODENA, GALLERIA CIVICA, PALAZZINA DEI GIARDINI 23 GENNAIO - 28 MARZO 2005 |
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Modena, 6 dicembre 2004 - Si inaugura domenica 23 gennaio alle ore 11 alla Palazzina dei Giardini di Modena la mostra "Allan D'arcangelo - Retrospettiva", organizzata dalla Galleria Civica di Modena. Si tratta della prima retrospettiva mondiale dedicata a uno dei grandi maestri della prima stagione della Pop Art americana, prematuramente scomparso nel 1998. La mostra, realizzata in collaborazione con l'Estate of Allan D'arcangelo di New York, presenta 25 opere datate tra il 1962 e il 1982, che permettono di seguire nella sua interezza l'evolversi della vicenda artistica di D'arcangelo. Si è affermato negli anni Sessanta con un lavoro che mette in primo piano i temi cardine della vicenda artistica pop: astronauti, missili, pin-up e bandiere americane, accanto ad icone universali come Superman, la statua della libertà, Marilyn Monroe e Jfk. Tra le opere di questo periodo verrà esposta la storica "Marilyn", una Marilyn, con occhi, bocca, naso e sopracciglia da ritagliare e ricomporre, con un paio di vere forbici appese all'opera, realizzata, in chiave polemica, in seguito alla morte dell'attrice. Lo stesso D'arcangelo, a proposito di quest'opera dichiara: "Marilyn" risale all'agosto del 1962, poco dopo la sua morte. Ero triste e arrabbiato. Triste perché con lei se ne era andata parte della mia giovinezza e arrabbiato per il modo in cui era stata manipolata da Hollywood, dal pubblico e dalla sua stessa immagine. Qualunque sia stata la causa, omicidio o suicidio, la sua vita si è conclusa in un modo disperato. Questo quadro, inconfondibilmente lei dietro la lieve curva della sua spalla, descrive il modo in cui è stata usata. Non vengono raffigurati né il suo sorriso o il suo viso imbronciato, né tanto meno il suo corpo sensuale, ma una figura bidimensionale, ciò che rimane della composizione di un'immagine. Allo spettatore viene data la possibilità di ricostruire l'immagine nello stesso modo. E' una bambola di carta: la linguetta A va inserita nella fessura A e via di seguito è c'è anche un paio di forbici che incitano a partecipare a questo gioco, rendendoci tutti colpevoli." Negli anni immediatamente successivi la sua ricerca si è orientata sulla raffigurazione del paesaggio americano e delle sue mitiche autostrade. Alla strada e alle sue rappresentazioni è dedicata infatti gran parte della sua poetica che viaggia attraverso visioni notturne, completamente vuote, abitate da segnali stradali e linee di mezzeria. Il lavoro sulla strada è un'ispirazione che si avvicina all'immaginario 'on the road' della beat generation, un'opera che sembra rappresentare un fermo immagine, ma che, in fondo, descrive una realtà in movimento, come se i singoli dipinti fossero i fotogrammi di un film, o di un cartone animato. Dallo specchietto retrovisore l'artista dichiara: "Tutto ha avuto origine in un piccolo quadro Avevo in mente di fare cinque quadri. Dovevano essere concepiti come un gruppo monotematico, come una sorta di commento sull'idea del viaggiare. In un certo senso, ciascuna immagine era come uno spezzone cinematografico. Così si parte con il cartello stradale di una stazione di benzina, visto da una grande distanza. Nell'immagine successiva, il quadro successivo, il cartello veniva ritratto più da vicino. Nel quadro seguente esso viene ritratto in una vista periferica da entrambi i lati. Nel quarto quadro, il cartello stradale scompare e si vede solo l'indicazione della strada principale. E il quinto quadro era identico al primo, con un altro cartello visto da lontano…" In mostra anche "Full Moon", - una delle icone della Pop Art internazionale, con il simbolo della Gulf che si trasforma in un'alba -, "Us Highway n.1", straordinaria veduta di un'autostrada americana quasi cinematografica nell'impostazione, in prestito dal Virginia Museum of Fine Arts di Richmond. Sarà poi visibile, per la prima volta in Italia - restaurato per questa occasione - il grande "The Place of Assassination", una gigantesca composizione di materiali vari, interpretazione tragica e poetica dell'omicidio di Kennedy. Insieme a queste opere, entrate ormai nell'immaginario collettivo, saranno in mostra anche una serie di 'autostrade', in particolare "Guard Rail" del 1964 - proveniente dalla leggendaria collezione di Sidney e Frances Lewis -, nel quale D'arcangelo inserisce dell'autentico filo spinato, per rendere ancora più realistica la lettura dell'opera. Una sorpresa saranno poi i lavori degli anni Settanta e Ottanta, periodo nel quale D'arcangelo abbandona il suo immaginario pop per accostarsi a una ricerca più astratta, di grande qualità pittorica; infine l'ultimo ciclo, nel quale navi e aerei tornano a rappresentare le nuove mitologie della contemporaneità. Un'autentica riscoperta che fa seguito a quelle di Allen Jones, Mel Ramos, Peter Phillips e alla grande ricognizione sulla Pop Art inglese dello scorso anno, che conferma la posizione di avanguardia della Galleria Civica nell'ambito dell'esposizione e dello studio delle vicende della Pop Art internazionale. Il catalogo comprenderà la riproduzione a colori di tutte le opere esposte e un'ampia selezione del lavoro di D'arcangelo, un testo del curatore, Walter Guadagnini, un'intervista inedita realizzata da Marco Livingstone nel 1988, e la pubblicazione di una serie di scritti inediti dell'artista, raccolti e commentati da Silvia Ferrari. Infolink: www.Comune.modena.it/galleria |
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POSTCARDCITY, PROGETTO-EVENTO DI RIQUALIFICAZIONE E TRASFORMAZIONE URBANA, QUANDO IL TERRITORIO SI FA CULTURA |
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Mantova, 6 dicembre 2004 - Mizzi Stratolin, italiano di nascita ma adottato dalla solare Barcellona, con genio ed inventiva propone per questo evento –Postcardcity, nato dal dialogo e dall’interscambio culturale tra una città italiana, Mantova, e una spagnola, Barcellona- una mostra di pittura. La mostra ,’Noes-raval. Dalla mia finestra’, propone non solo le opere di Stratolin, ma illustra anche il progetto ideato dallo steso artista, Noes. Noes significa “no all’euro e no al dollaro”, all’interno di ogni mostra l’artista propone in baratto alcune delle sue opere, si tratta di un baratto artistico, ossia viene offerta la propria arte come sostituto del denaro, in cambio di tutto ciò che è necessario all’uomo occidentale, sia per quanto riguarda i bisogni primari (tetto, cibo, vestiti, …), sia per i bisogni secondari (cinema, ricarica telefonica, birra, …). L’obiettivo del progetto Noes non vuole essere l’utopica dimostrazione della possibilità di un mondo senza denaro, quanto il mostrare, attraverso l’arte, come in questi tempi di guerra per il potere, di ambigue globalizzazioni, sia possibile applicare metodologie e forme pratiche di dissenso pacifico, sia attraverso il baratto artistico che attraverso il movimento etico del capitale. In mostra, i dipinti su tela presentati sono 16. Essi raffigurano gli abitanti e le situazioni del quartiere Raval viste dalla finestra della casa di Stratolin, da cui nasce il nome della mostra “Dalla mia finestra”. Inoltre saranno presentati quadri che documentano il progetto Noes, un’istallazione dell’artista Zerk e un video. Entrando nel cuore di “Dalla mia finestra”, i quadri si presentano come finestre sul mondo, in cui dialogano personaggi accidentali, attori inconsapevoli, ma essenziali, dell’universo metropolitano. Per un attimo, mondi paralleli si incrociano, e nasce l’incontro, la vita apparsa per un istante, impressiona l’occhio curioso con un’immagine, ed una mano veloce e sensibile la traduce in poesia, una nuova immagine, questa volta eterna. Così il quartiere Raval di Barcellona viene raccontato dall’artista italiano a Mantova. Il formato delle tele rimanda alla forma rettangolare delle due finestre. Ogni quadro avrà come titolo la situazione, i personaggi e l’ora in cui avvengono realmente i fatti. Le opere sono disponibili in vendita e in baratto. Il 25 %del ricavato andrà a favore di “Pichimapu”, associazione per l’infanzia Mapuche. La mostra si svolge in parallelo a Postcardcity, che si tiene nel Palazzo della Ragione di Mantova, “Noes-raval-dalla mia finestra” è ospite del locale Caffè Borsa di Mantova, in Corso della Libertà, dal 3 Dicembre al 9 Gennaio 2005. Infolink: http://www.Comune.mantova.it/newscultura/item?item_id=12519 |
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“ALCHIMIE METAFISICHE” PERSONALE DI VITTORIO PIERONI DAL 15 AL 30 GENNAIO 2005 |
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Gallarate, 6 dicembre 2004 - È ispirata alla preistoria, alle atmosfere metafisiche di un tempo lontano e a un passato geologico surreale la mostra “Alchimie metafisiche” che apre la stagione espositiva 2005 dello Spazio Zero di Gallarate. La personale di Vittorio Pieroni presenta gli ultimi lavori realizzati tra il 2003 e il 2004: dipinti e sculture che raccontano «la terra piatta con i segni zodiacali, le stagioni, i continenti appena abbozzati e magari qualche mostro marino. Una sorta di viandante delle favole, che vive nel suo sogno, in cui fa gran confusione tra scienza, storia e leggende varie, scambia i simboli per realtà e viceversa» come spiega lo stesso artista. Vittorio Pieroni sperimenta diversi materiali: dalla porcellana al legno, dal marmo alla resina lavorando come un artigiano forme di ammoniti e fossili. In pittura predilige l’olio ma stempera sulla tela anche colla, pastello, china e resine. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino a domenica 30 gennaio. Vittorio Pieroni nasce a Varese. Vive e lavora a Solbiate Arno. Negli anni Ottanta ha aderito al movimento del “Dimensionismo” e successivamente al “Gruppo Plasticoni”. Tra i premi vinti si ricorda “La stella d’Oro” al Premio Internazionale Begarelli di Modena. Ha esposto in numerose mostre collettive e personali tra cui al Museo della Terraglia di Cerro di Laveno, Cunart di Cunardo e al Museo d’Arte contemporanea di Albissola Marina. Inaugurazione sabato 15 gennaio 2005 ore 18.00. Spazio Zero, tel./fax 0331.777472 |
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SARÀ IL CAFÈ DEL TEATRO MUNICIPALE DI PIACENZA LA PRESTIGIOSA SEDE ESPOSITIVA DELLE NUOVE OPERE DEL PITTORE GUIDO MORELLI |
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Piacenza, 6 dicembre 2004 - In seguito al grande successo di critica e pubblico riscosso dalla mostra Volti del paesaggio, paesaggi del volto tenutasi presso lo Spazio Rosso Tiziano di Piacenza dal 6 al 27 novembre 2004, l’artista originario di La Spezia, ormai piacentino a tutti gli effetti, rinnova l’esposizione delle proprie opere in permanenza presso il Cafè del Teatro cittadino. Protagoniste del nuovo allestimento, visibile dal 4 dicembre 2004 alle ore 16.00, sono sette opere, realizzate tra il 1992 e il 2004. Sulle pareti del Cafè del Teatro, che proprio nel settembre scorso ha compiuto duecento anni di vita, si potranno ammirare cinque tele e due opere su carta, che illustreranno sinteticamente una parte dell’evoluzione del percorso creativo di Morelli. Dalla elegante, semplice e ieratica Musa del giardino del 1992 lo sguardo si potrà posare su un Paesaggio realizzato nel 2001, nel quale sono ben evidenti due delle caratteristiche fondamentali del fare arte di Morelli: l’equilibrio geometrico fra le campiture di colore e il raffinato trattamento del colore medesimo, stemperato in impasti caldi che assorbono la luce e la restituiscono, lentamente, più densa e preziosa. E le molteplici e trasparenti velature di pigmenti puri ed eccezionalmente ricercati emergono anche nelle opere su carta, nella raffigurazione di chiome di alberi che, se non fosse per il colore terroso, parrebbero soffici nuvole, e in un delicato paesaggio ovale del 2004 dal cielo tinto di rosa. L’azzurro, invece, in tutte le sue mille sfumature, prende il sopravvento in due oli dedicati al mare, ove splendido è il gioco di riverberi e riflessi sparsi in rarefatte luminosità. Chiuderà la galleria un curioso dipinto del 2001, Fioriera. Si direbbe un “dettaglio metropolitano”, per un omaggio alla natura in una delle sue tante e più belle espressioni: i fiori, appunto. Cafè del Teatro Via Verdi, 43 – 29100 Piacenza Tel. 0523.305.576 Per contattare Guido Morelli Studio Bersani & Morelli – Tel. 0523.314.062 E.mail: bersaniemorelli@tin.It |
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A MODENA LA PERSONALE DI LUCA BERTASSO DISIDENTIKIT |
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Modena, 6 dicembre 2004 - Dal 4 dicembre al 22 gennaio 2005, la galleria Artealcontrario di Modena ospitea la personale di Luca Bertasso, artista nato a Torino nel 1968, ma milanese d’adozione, che aveva esordito giovanissimo, nel 1989 con una mostra alla Compagnia del Disegno presentata da Giovanni Testori. La mostra dal titolo Disidentikit è curata da Gianluca Marziani e raccoglie sedici lavori (olii su tela e tempere) realizzati nel 2004. Il percorso espositivo si snoda attorno a quadri dai temi surreali, incentrati su figure umane che vivono strane mutazioni, facendo emergere delle suggestioni tratte da citazioni e culture di molteplice provenienza. Alcuni elementi risultano comuni a tutte le opere di Bertasso: colori d’impatto acido, stesure piatte, contrasti cromatici, profili netti, disseminazione di elementi numerici, data di scadenza a vista su ogni quadro. Sono lavori che vivono tra realtà e simulazione, esulandosi da ogni corrente e categoria artistica, subito riconoscibili per stile e coerenza intellettuale. “Luca Bertasso è un’anomalia nel panorama figurativo italiano – sottolinea Marziani nel suo testo in catalogo -. Niente colpi mediatici, innanzitutto. Niente tecnologia di supporto elaborativo (ma solo perché non servirebbe agli scopi). Niente legami diretti con televisione, web, magazine e contesti a noi vicini. Insomma, qualcuno potrebbe pensare a patologie citazioniste, sindrome da accademismo, deformazioni decorative. E invece no, si tratta di opere che valicano i recinti noti ma non perdono il filo della contemporaneità più viva. I titoli, elemento superfluo per alcuni artisti ma importante per altri, diventano fondamentali quando si integrano all’opera in maniera così empatica. Con Bertasso ogni definizione racchiude la sintesi di un percorso, il legame con l’idea del reale, un richiamo intellettuale ed emotivo. Dichiarano tutto ma non svelano quasi nulla, in fondo. Sono il contrasto illuminante tra l’immagine e l’inizio di un percorso interpretativo. Misurano la dismisura tra realtà e simulazione. Un esempio perfetto? “Le condizioni in cui versa Immanuel Kant al termine d’un sabato sera”, ovvero, figura in costume su fondo arancione, naso che si allunga in una dilatazione elastica del profilo corporeo, portando la zona pinocchiesca ad incorniciare il colore in una catena psicanalitica delle interpretazioni visive. Puro ma lucidissimo delirio iconico, un’alterazione tra linguaggio e forma dove si ristabilisce l’enigma stesso del dipingere. Un filosofo come simbolo del pensiero dentro un quadro come sintomo di un malessere: cortocircuiti tra parola ed immagine, personaggio e titolo, storia e invenzione, evidenza e implicito”. Con Bertasso si accavallano categorie e classi nel motore multidirezionale della visione. Surrealismo, quindi, come matrice storica di un’appartenenza generica. Ma nello specifico, poi, tutto si complica, le storie partecipano ad una psiche tra realtà e sogno, dentro un limbo in cui si amalgamano i livelli del vero onirico e la manipolazione del vero ad occhi svegli. Una definizione che sento più calzante? Realismo Psicoattivo… pensando al terreno, la Mente appunto, dove la visione prende forma e movimento sinergico. Una psiche che si muove con quella “percezione a croce” del reale, attivandosi in ogni direzione, lungo una raggiera concentrica che aggrega differenze e similitudini in maniera feroce. La mostra è corredata da un catalogo che riproduce tutte le opere in mostra e contiene il testo critico di Gianluca Marziani. Luca Bertasso (Torino, 1968) vive e lavora a Milano. Ha compiuto i suoi studi al Liceo Classico e all’Accademia di Brera. Ha partecipato a numerose mostre tra cui segnaliamo la personale all’Obraz di Milano e la collettiva a Legnano, Giovanni Testori, un ritratto. L’omaggio di 40 artisti contemporanei entrambe del 2003. Infolink: www.Artealcontrario.com |
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UN SECOLO DI TURISMO IN VALTELLINA. VIAGGIO FRA STORIA E ATTUALITÀ MOSTRA E VOLUME IN OCCASIONE DEI MONDIALI DI SCI 2005 16 DICEMBRE 2004 – 22 FEBBRAIO 2005 |
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Milano, 6 dicembre 2004 - In previsione dei prossimi mondiali di sci del 2005 che si svolgeranno in Valtellina a Bormio e Santa Caterina, la Fondazione Gruppo Credito Valtellinese in coproduzione editoriale con Mondadori Electa, pubblica il volume e presenta la mostra Un secolo di turismo in Valtellina. Viaggio fra storia e attualità. Questa estesa raccolta di interviste, realizzate da Franco Brevini ai personaggi di spicco della Valtellina, attraverso curiosità e aneddoti, conduce a un ideale viaggio nel tempo, e porta alla luce gli aspetti dello sviluppo culturale, sociale, turistico ed economico degli ultimi cento anni in Valtellina. L'importante volume, corredato dalle ricerche e dagli approfondimenti storici di Paolo Valenti, costituisce anche un valido atlante per conoscere queste valli. In occasione della pubblicazione del volume, la Galleria Gruppo Credito Valtellinese inaugura a Milano una mostra fotografica incentrata sulla storia del Novecento in una delle più importanti valli lombarde. Un accento particolare è posto sui temi della nascita e dell'espansione turistica e sportiva che, nel corso di un secolo, hanno trasformato la Valtellina in un comprensorio di primaria importanza. In mostra 15 fotografie panoramiche di grande formato accolgono il visitatore con imponenti montagne, ghiacciai, vette innevate, boschi, grandi distese di prati e antichi casolari. Un cospicuo assortimento di documenti è ospitato in sette bacheche dove si trovano libri sulla storia del territorio dal 1900 a oggi, foto d’epoca, lettere, cartoline, manifesti, materiali pubblicitari e scritti che suscitano curiosità come i menu dei grandi alberghi e insoliti oggetti di carta. Si evidenziano l’incisione ottocentesca del monte Disgrazia in Valmalenco, una sorprendente panoramica del Bernina, le vette seghettate dell’Adamello, le foto della borghesia d’inizio secolo sulla neve, e la pubblicazione di alcuni singolari manifesti pubblicitari del ‘900 realizzati per promuovere i trasporti e gli sport in Alta Valtellina. Un notevole numero di diapositive di vario formato distese su un tavolo luminoso, offrono l’occasione per una riflessione sui modi di vita e le usanze in Valtellina; un approfondimento su temi di vita antica e di attualità: la città, i piccoli borghi, lo sviluppo tecnico dagli spalatori, i primi gatti delle nevi, i nuovi impianti di risalita. La panoramica che la mostra offre parte da lontano: dall'inizio del secolo, quando la borghesia si concedeva lunghe sciate - le donne ancora in abito lungo- sui pendii innevati delle montagne valtellinesi, fino ad oggi, con i Mondiali di sci che catalizzano su di sé l'attenzione dei media. Lo sviluppo delle strutture e degli impianti va di pari passo con la storia del Credito Valtellinese, che negli anni ne ha sostenuto economicamente la nascita e la modernizzazione, favorendo le iniziative imprenditoriali, con il risultato che ora è sotto gli occhi di tutti. L'incremento delle attività in Valtellina ha anche agevolato l'arresto dell'emigrazione, che colpiva le Alpi Retiche negli anni '60. Attraverso il contributo per lo sviluppo turistico, queste montagne dotate di un orientamento e condizioni naturali tanto favorevoli, sono state presto in grado di ospitare gare impegnative come i Mondiali, che richiedono una perfetta disponibilità dei servizi e qualità delle strutture. La mostra documentaria e l’autonomo volume consentono di scoprire un grande numero di notizie che inducono ad amare e conoscere sempre più la Valtellina. Tra i numerosi personaggi illustri che hanno frequentato la Valtellina, incontriamo Carducci, Buzzati e Salvatore Quasimodo. Uno scritto di Luigi Barzini, grande firma del giornalismo italiano, ci tramanda sul Corriere della Sera le sue impressioni circa la scoperta di Madesimo: "Penetriamo in lunghe gallerie scavate dalle valanghe. Nulla di più straordinario di queste grotte di ghiaccio, dalle pareti scintillanti e diafane, cunicoli favolosi, tutti soffusi da una luce glauca". Un accento è posto sulle bellezze architettoniche, artistiche tra cui spicca il suggestivo Santuario della Madonna di Tirano. Veniamo a sapere che le terme di Bormio esistevano nel Vi secolo e che l’edificio dei Bagni Vecchi, edificato in epoca medioevale su preesistente struttura romana, ancora oggi ne mantiene l’assetto; già un opuscolo del 1612 decantava le proprietà delle acque: "sanano le sciatiche, dolori artetici…". Scopriamo che il presidente dell'Alpine Club di Londra già dal 1865 raccontava delle sue ascensioni al Pizzo Stella a Madesimo e che un contributo al turismo è stato dato fin dall’inizio del secolo dal Touring Club Italiano con la sua presenza sempre più assidua. Veniamo a sapere che in Valchiavenna si svolsero nel 1911 le prime competizioni sciistiche dell’intero arco alpino e ricordiamo le imprese dei famosi Zeno Colò e G.b. Compagnoni, maestri di sci e guide intramontabili. Nel volume e in mostra non mancano poi i riferimenti alla tradizione eno-gastronomica, alle ricchezze naturalistiche e ambientali. Giovanni De Censi, presidente del Credito Valtellinese sottolinea: "le nostre montagne sono un inestimabile patrimonio che vogliamo far conoscere in Europa e nel mondo". Il volume bilingue, italiano e inglese, racconta in oltre 400 pagine quest'affascinante storia per immagini e parole. Dopo l’esposizione a Milano la mostra si sposterà in sette stazioni turistiche lombarde della provincia di Sondrio: Aprica; Bormio; Chiesa di Valmalenco; Livigno; Madesimo; Morbegno; Teglio. Informazioni Galleria Gruppo Credito Valtellinese Tel. +39.02.4800.8015; Fax 02.4814.269 |
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A DOBBIACO IL “DOLOMITI NORDIC WORDS” OVVERO, GLI STATI GENERALI DELLO SCI DI FONDO |
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Dobbiaco – Toblach (Bz) 6 dicembre 2004 – Sabato pomeriggio lo sci nordico italiano si è incontrato presso il Grand Hotel di Dobbiaco (Bolzano) per la prima edizione del Dolomiti Nordic Words, il convegno dedicato agli “stati generali del fondo” che ha fotografato la disciplina degli sci stretti in questo inizio di millennio. Ad aprire il saluto del presidente della Comunità Montana Comelico e Sappada, Valerio Piller Roner, seguito da Alfred Prenn, in rappresentanza del Consorzio Turistico Alta Val Pusteria, e da Claudio De Monte, direttore del Consorzio Turistico Sappada Comelico, che hanno illustrato il progetto Dolomiti Nordic Ski all’interno del quale si è collocato il convegno. Tra gli spettatori di lusso anche Maurilio De Zolt, testimonial del progetto Dolomiti Nordic Ski, che ha dichiarato di voler partecipare alle principali granfondo della zona, quali la Dobbiaco Cortina, Dolomitenlauf e Pustertaler Ski Marathon. Particolare interesse ha suscitato l’intervento di Giuseppe Gazzotti che ha illustrato il Dvd messo a punto dalla Fisi per proporre forme nuove di approccio al fondo in età giovanile, a cui ha fatto seguito la descrizione del progetto Montagna & Scuola a cura di Nicola Schena, lo sci di fondo come strumento di marketing territoriale. A fare gli onori di casa Eugenio Rizzo della Scuola Sci di Fondo di Dobbiaco che ha descritto nel dettaglio il rilancio del centro fondo di Toblach. Dal fronte delle aziende i più nomi illustri del mercato dello sci nordico, tra cui Alfredo Valle di Salomon, Stefano Saltari, di Snowline (Madshus e Swix) e Carlo Crestani di Skiskett che hanno esposto l’offerta delle proprie aziende in fatto di sci nordico e affini. Dal punto di vista della preparazione fisica l’intervento di Freddy Romano ha fatto chiarezza all’utilizzo dell’elettrostimolazione. Sala piena di spettatori ad ascoltare le ultime novità del fondo, tra cui un folto gruppo di maestri di sci di fondo e alcuni rappresentanti della stampa austriaca, che hanno assistito al convegno grazie alla traduzione simultanea allestita dagli organizzatori. Il convegno Dolomiti Nordic Words è stato promosso dalla testata Scifondo e organizzato da Dolomiting, giovane realtà che si propone come interlocutore per lo sviluppo di progetti legati allo sviluppo del turismo in stretto connubio con la pratica sportiva in montagna. Per informazioni Dolomiting Tel: +39 0474 740105 - E-mail: info@italybike.Info |
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ASIAGO: LA COPPA DEL MONDO SI DISPUTERA’ AL GOLF ARENA OLTRE 200 CAMION DI NEVE DALLA MONTAGNA IN GARA GLI SPRINTER DI 22 NAZIONI |
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Asiago, 6 dicembre 2004 - Ormai in seno al comitato organizzatore della Coppa del Mondo di fondo di Asiago si stanno contando le ore che mancano alla disputa dell’evento. Le condizioni meteo, sicuramente non favorevoli, hanno messo in seria difficoltà i dirigenti dell’U.s. Asiago Sci e del Gruppo Alpini. Le poche giornate di freddo hanno consentito di produrre neve in quantità limitata, poi la pioggia e le temperature miti hanno, di fatto, peggiorato la situazione. Ovvio pensare anche ad una situazione di emergenza a Campomulo, dove la neve è caduta in abbondanza e dove le piste sono perfette sotto ogni punto di vista, tuttavia era importante, soprattutto nei confronti della Fis, salvaguardare la località originale, evitando soprattutto i disagi degli spostamenti, sia delle strutture già preparate al Golf Arena di Asiago, sia di atleti, tecnici e persone dell’area media. Così è maturata la decisone che la gara si debba fare ad Asiago a tutti i costi, anche alla luce di un grande impegno di uomini e di mezzi. Guido Carli e Sergio Vellar con la segreteria generale della Iat, Ufficio Turistico di Asiago, diretto da Anna Rasotto, hanno trovato la soluzione. "… Se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto". Inizierà domani, quindi, il trasporto della neve dalla montagna ad Asiago con l’utilizzo di oltre 200 grossi camion, per innevare il tracciato. Fortunatamente l’ultima nevicata, anche se leggera, ha spruzzato tutta l’area ed ora il Golf Arena è decisamente vestito in maniera invernale. I cannoni del comitato organizzatore, inoltre, sono pronti a sparare neve al primo freddo. Con questa scelta si è reso necessario ridurre il percorso da 1200 a 600 metri, e in questo caso ne guadagnerà lo spettacolo, con gli atleti che sfileranno davanti al pubblico due volte per ciascuna frazione, anziché una. I quarti di finale, cinque batterie, si disputeranno con sei concorrenti ciascuna, le semifinali con cinque per approdare poi alle finali con i classici quattro protagonisti assoluti. Proprio in queste ore i tecnici della Rai, che produrrà le immagini in eurovisione, ma anche per emittenti extraeuropee, hanno effettuato il sopralluogo nel Golf Arena per la predisposizione delle telecamere. Anche quest’anno la copertura dei meda sarà di grande impatto. A parte la programmazione Rai (sia martedì che mercoledì su Rai 2 e su Rai Sport Sat), le gare saranno trasmesse in diretta su Eurosport, Yle (Finlandia), Ntv Plus (Russa) ed Estonia Tv, mentre in differita si collegheranno Channel Four (Inghilterra), Rtv e Zdf. Alle 19 nazioni che si erano già iscritte nei giorni scorsi, oggi si sono aggiunte Finlandia, Kazakhstan e Stati Uniti. Manca ancora l’Austria, che ha chiesto qualche giornata di tempo. E proprio la segreteria di gara della Iat, Ufficio Turistico di Asiago, in queste ore è subissata di impegni. Quattro gare di Coppa del Mondo in due giorni sono un bel tour de force, ma ormai al quinto appuntamento del genere non ci sono più grandi dubbi. Domenica 5 dicembre, come annunciato, ci sarà l’accensione del maestoso albero di Natale in piazza Ii° Risorgimento nell’ambito di "Ad Asiago è già Natale", una delle attività proposte dai commercianti col patrocinio del Comune di Asiago. Sarà Elisabetta Gardini ad accendere le 1000 luci che avvolgono l’abete, mentre dalla torre municipale scenderà una cascata di fuochi. E sarà anche l’apertura ufficiale della Coppa del Mondo di Fondo. Confermati anche gli orari di gara. Martedì 14 dicembre i primi scenderanno in pista alle ore 9:00 per le qualificazioni della gara sprint in tecnica classica, cui seguiranno le finali alle ore11:00. Mercoledì invece le semifinali della team sprint inizieranno alle ore 11.00, mentre le finali sono previste per le 12:25. Infolink: www.Asiagoski.com |
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APRE AL PUBBLICO L'OFFICIAL STORE BORMIO 2005 |
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Bormio, 6 luglio 2004 - E' finalmente arrivato il momento tanto atteso: sabato sera, alla presenza dei dirigenti del Comitato Organizzatore e degli Amministratori Locali, è stato ufficialmente inaugurato l'Official Store Bormio 2005. Ospite d'onore Deborah Compagnoni, la campionessa più amata e vincente dello sci italiano. A lei, insieme al Direttore Generale di Bormio 2005 Giuseppe Bonseri, è toccato l'onore del taglio del nastro, che ha aperto il punto vendita alle tante persone radunate all'esterno. Da oggi e per tutta la stagione, all'interno dello "store", il pubblico potrà trovare l'intera gamma del merchandising dei Campionati del Mondo di sci. Nell'occasione è stato attivato anche il primo ticketing-point di Bormio. La vendita dei biglietti continua anche attraverso internet www.Listicket.it il call-center (199-109783) e gli sportelli Lottomatica in tutta Italia. |
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A BORMIO 2005 : AL VIA LA “GREEN SLOPE” DEL DIVERTIMENTO CARLSBERG PROTAGONISTA DEI CAMPIONATI DEL MONDO DI SCI |
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Bormio, 6 dicembre 2004 - Sulla scia dei precedenti successi di St. Anton nel 2001 e di St. Moritz nel 2003, Carlsberg annuncia che sarà ancora una volta sponsor ufficiale e birra ufficiale dei Campionati Mondiali Fis di Sci Alpino. Quest’anno toccherà a Bormio ospitare il campionato principale del calendario sciistico, in programma dal 28 gennaio al 13 febbraio 2005, che attirerà migliaia di spettatori a vedere di persona i grandi campioni dello sci contendersi l’ambito titolo di Campione del Mondo. Nel suo ruolo di “birra dello sci”, Carlsberg intende offrire un’esperienza unica sia in pista che fuori, con quello che probabilmente è il migliore dopo sci del mondo. Carlsberg sarà presente sulle piste con la sponsorizzazione di cinque fra le maggiori e più agguerrite gare di sci del Campionato: Discesa Maschile, Slalom Gigante Maschile, Slalom Gigante Femminile, Slalom Maschile e Super G Femminile. Gli appassionati di sci potranno non solo ammirare un grande spettacolo di abilità sulle piste, ma anche partecipare alla gara contro i maggiori nomi dello sport nella leggendaria Carlsberg Pro-am race, che avrà luogo a Bormio, nell’ambito del calendario del Campionato, il 10 febbraio. Si tratta di un evento unico che invita gli sciatori più esperti a cimentarsi contro ex campioni olimpici. Ospiti d’eccezione di Carlsberg Pro-am le superstar italiane Alberto Tomba, Deborah Compagnoni e Pietro Vitalini, in rappresentanza dell’associazione no-profit “Sciare per la vita”, fondata nel 2002 da Deborah Compagnoni con l’obiettivo di aiutare a migliorare qualità della vita dei malati di leucemia, alla quale devolveranno il loro compenso. Alla competizione parteciperanno inoltre la leggenda francese di discesa libera Luc Alphand, il grande svizzero Bruno Kernen, il mogul-master francese Edgar Grospiron, il norvegese Ole Kristian Furuseth e il mitico Pirmin Zurbriggen, che proprio a Bormio si aggiudicò l’oro nella Discesa Libera nei Campionati del Mondo del 1987. Tutti gli amanti dello sci, che confluiranno a Bormio per i Campionati, potranno seguire e farsi coinvolgere dalla “Green Slope” del divertimento Carlsberg, che li accompagnerà nelle baite ad assaporare le emozioni del grande sci e poi, la sera, in tutti locali di Bormio, dove un’ottima Carlsberg in compagnia costituirà il “gran finale” di una splendida giornata sulla neve. “Siamo in grande fermento per i Campionati Mondiali Fis di Sci Alpino 2005 di Bormio”, ha dichiarato Keld Strudahl, Direttore Marketing a livello internazionale di Carlsberg. “L’italia è una nazione di sciatori e quindi quest’anno il Campionato sarà indubbiamente un evento con un incredibile seguito. Nel ruolo di birra ufficiale, Carlsberg mira ad offrire un’esperienza dopo sci di altissimo livello e a creare un’atmosfera decisamente elettrizzante. Vogliamo offrire il massimo dello sci, sia in pista che fuori”. Infine, l’appuntamento che sta rapidamente diventando un modo imprescindibile di concludere la stagione sciistica: la sesta edizione annuale del Carlsberg High Five, che avrà luogo a Verbier il 2 aprile 2005. Per gli appassionati di sci e di snowboard sarà l’occasione giusta per mettere alla prova le proprie capacità in una gara serrata con alcuni dei più grandi nomi del mondo dello sci e dello snowboard. Evento della stagione, la competizione è costituita da cinque discipline: Slalom Gigante, Slalom Parallelo, Speed Track, Big Bad Boarder Cross e il Carlsberg Triathlon, il preferito di tutti. |
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SEMPRE PIÙ SERVIZI ALLA SKIAREA 3VALLI PER LA STAGIONE 2004/2005 |
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Moena, 6 dicembre 2004 - Tante le novità che questa stagione attendono gli appassionati di sci alla Skiarea 3valli, uno fra i più suggestivi comprensori del Dolomiti Superski, che comprende le località di Moena/alpe Lusia, Passo San Pellegrino e Falcade Prima fra tutte, l’istituzione di un bus navetta che, dai parcheggi di Molino porterà gli sciatori alla partenza degli impianti seguendo un percorso prestabilito e coprendo le ore di massima affluenza durante tutti i weekend e i periodi festivi. Il servizio, che sarà effettuato con la collaborazione di Dolomitibus, ha l’obiettivo di aumentare il livello qualitativo di tutta la ski area. Un'altra novità consiste nell'apertura di un nuovo ski bar alla partenza impianti di Molino, ancora più funzionale e accogliente. Altro punto importante riguarda il rafforzamento del campo scuola alle Buse dove, accanto ai maestri della Scuola di Falcade, sono stati previsti un tappeto di risalita e altri attrezzi propedeutici, per dare un miglior servizio a chi vuole approcciare lo sci. Infine, una nota tecnica, che però sottende un messaggio importante: la variazione della intestazione sociale della “Società Impianti Valbiois” in “Società Impianti Falcade Col Margherita”, a ulteriore dimostrazione del collegamento sempre più stretto tra la Val del Biois e il passo San Pellegrino. “Credo che con tutte queste novità anche per questa stagione le società impianti abbiano dato segno di voler raggiungere uno standard qualitativo sempre maggiore in linea con le esigenze del mercato”, ha commentato il presidente della Ski Area, Mauro Vendruscolo. |
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PRONTI A NATALE IN VAL CASIES 15 KM DI PISTA DELLA GRANFONDO |
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Trento, 6 dicembre 2004 - E’ una Val Casies tutta imbiancata quella che saluta il mese di dicembre, e questo non fa che migliorare una situazione che già era buona in merito all’innevamento del percorso della Gran Fondo Val Casies, in programma nel week-end del 18,19 e 20 febbraio 2005. Tradizione vuole che gli organizzatori mettano a disposizione entro Natale già un buon tratto del percorso, apprezzato soprattutto dagli amatori puri dello sci di fondo, ma non disdegnato dai grandi campioni. Entro le festività - assicura Walter Felderer presidente del Comitato Organizzatore, riconfermato nel proprio ruolo anche per il prossimo biennio - se le condizioni meteo non faranno le bizze saranno pronti non meno di 15 chilometri di pista. Ma da quest’anno la Gran Fondo Val Casies non è solo un appuntamento domenicale per i patiti dello sci di fondo, è un vero happening per tutti gli sportivi. Il debutto della gara sprint nel centro storico di Monguelfo il venerdì sera prima della granfondo è stato decisamente positivo, ed ora la spettacolare competizione con tutti i migliori atleti che vivacizzeranno l’evento della domenica diventa … consuetudine. La Monguelfo Sprint "by night", ritorna alla grande venerdì 18 febbraio e sarà l’occasione per l’apertura ufficiale dell’attesa kermesse. Si gareggerà a partire dalle ore 20.30 con i quarti di finale, le semifinali e le due finali, quella che designerà il podio della seconda edizione e quella che assegnerà le posizioni dal quinto all’ottavo posto. Poche ore di pausa per gli organizzatori, che sabato pomeriggio saranno poi impegnati nel proporre la Mini Val Casies, l’evento che coinvolge i più giovani (under 16) e che dal 2005 sarà inserito anche nel circuito "Trofeo Banca Popolare" con un cambio di categorie in modo da renderlo ancora più appetibile, dopo che la gara è stata riconosciuta anche per il Campionato Scolastico Altoatesino. Le iscrizioni per la Mini Val Casies sono già aperte, ma sarà possibile effettuarle sul posto anche sabato 19 fino a pochi minuti dal via. La Mini Val Casies si svolge su un percorso che propone la partenza nel medesimo punto della spettacolare gara della domenica, e l’arrivo proprio dove saranno designati i nuovi quattro protagonisti della 22.Ma Gran Fondo Val Casies. Oltre al classico montepremi, anche per l’edizione 2005 della Mini Val Casies è confermata l’estrazione a sorte di una mountain bike, allettante premio per tutti i giovanissimi, quasi 200 la scorsa edizione, ma per il 2005 si attendono oltre 300 partecipanti vista la validità della gara per il campionato scolastico. Continuano nel frattempo ad infittirsi le iscrizioni di quella che è considerata a tutti gli effetti la seconda gara di sci di fondo per importanza in Italia e la prima, ovviamente, in Alto Adige. C’è già un buon numero di atleti scandinavi che hanno confermato la propria presenza, oltre ad un altrettanto nutrito gruppo di fondisti italiani. Le iscrizioni sono possibili anche on-line sul sito www.Valcasies.com Il regolamento prevede tre scaglioni di partenza, a cui gli atleti accedono in base ai risultati delle ultime tre edizioni. Iscriversi anzitempo può rappresentare una chance in più per guadagnare una posizione di partenza migliore, ma anche per risparmiare sulla cifra di iscrizione che fino al 31 gennaio è ridotta a 20 Euro per i giovani nati nell’88 e nell’89, e a 40 Euro per gli adulti. Per gli indecisi e i ritardatari, comunque, gli organizzatori consentono l’iscrizione anche nelle ultime ore che precedono lo start, programmato alle ore 9,30 precise di domenica 20 febbraio. |
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LA MARCIALONGA ANTICIPA LA PARTENZA PER ESIGENZE TELEVISIVE IL VIA ALLE 8.15 |
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Trento, 6 dicembre 2004 - La Marcialonga è e rimane la gara di fondo più amata dagli italiani ed una delle più affollate al mondo. Lo confermano i numeri che l’hanno sempre contraddistinta. L’edizione del 30 gennaio 2005, inserita nel calendario Worldloppet e gara valida per la Fis Marathon Cup, non è da meno e gli oltre 3.500 iscritti registrati al primo dicembre lo confermano ampiamente. Ma la granfondo delle Valli di Fiemme e di Fassa non è un evento che piace solo ai fondisti, ma anche ai telespettatori della Rai. Anno dopo anno, infatti, Rai Sport ha visto incrementare il numero delle persone incollate davanti alla tv in occasione della diretta con la regina delle granfondo. Anche la 32.A edizione, è già confermato, godrà della diretta televisiva di Rai Sport, dalle ore 9.30 alle ore 11.30, e non potrà protrarsi oltre poiché a quell’ora scattano le gare dei Mondiali di sci alpino. Così per evitare di perdere l’arrivo in diretta della prima donna in caso di "neve lenta", il comitato organizzatore ha deciso di anticipare di un quarto d’ora la partenza da Moena che, quindi, avverrà alle ore 8.15 e non più alle 8.30. L’impegno della Rai anche per la 32.Ma edizione sarà massiccio, con un dispendio di uomini e di mezzi notevole. Per le riprese televisive saranno utilizzati tre elicotteri e tre motoslitte, mentre diverse telecamere fisse saranno utilizzate alla partenza e quindi nella zona d’arrivo, a partire dalla salita di Cascata, l’ultimo mitico tratto che ogni anno decide la classifica finale. Saranno tre i telecronisti impegnati a commentare la Marcialonga, come di consueto Franco Bragagna e Lorenzo Lucianer, mentre il nome del terzo è ancora da confermare. La regia, e questa è una novità, è stata affidata a Nazareno Balani, il regista che ha coordinato per la Rai le Olimpiadi di Atene ed il Giro d’Italia, tra gli eventi recenti più importanti, e che ha un curriculum incredibile. In questo week-end c’è stato il sopralluogo sul percorso da parte dei tecnici Rai e del regista con la coordinatrice Loredana Rossini. Le premesse per una trasmissione particolarmente interessante nel 2005 ci sono tutte. Durante il sopralluogo il presidente della Marcialonga Alfredo Weiss ed il direttore generale Filippo Bazzanella hanno illustrato al regista tutte le caratteristiche della gara che anche nel 2005 sarà disputata in stile classico, con i binari che partiranno da Moena e finiranno a Cavalese dopo 70 chilometri. Gabriella Paruzzi, la vincitrice della scorsa edizione, ci sarà, non si sa ancora se con gli sci ai piedi o solo come testimonial. Il suo stato di forma quest’anno è piuttosto in ritardo per cui è difficile fare previsioni. Su www.Marcialonga.it è possibile iscriversi, verificare il proprio numero di gara ed avere informazioni aggiornate. |
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SABATO 4 DICEMBRE PILA E IL POOL SCI ITALIA HANNO APERTO ALLA GRANDE LA STAGIONE SCIISTICA |
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Pila, 6 dicembre 2004 - L’inverno è al nastro di partenza, a Pila tutto è pronto per ripartire alla grande. Da Sabato 4 dicembre gli impianti aperti sono i seguenti: Telecabina Aosta-pila; Seggiovia Chamolé; Seggiovia Nouva; Seggiovia Leissé; Funivia Gorraz-g.grimod; Seggiovia Grimod; Seggiovia Baby Gorraz; Seggiovia Liaison. Le piste aperte saranno: Gorraz; Nouva; Pré Noir ; Grimod ; Baby Gorraz ; Liaison; Raccordo Leissè-funivia Gorraz-g.grimod. Dati neve min 30/max.40 Ad accogliere il pubblico degli sportivi ci sarà anche il Pool sci Italia, il team di esperti che offrirà l’occasione di provare le attrezzature da sci direttamente sulle piste. Per due giorni, il 4 e il 5 dicembre, si potranno visionare e provare gli 80 modelli di sci al top della produzione di Atomic, Dynastar, Fischer, Head, Nordica, Rossignol, Salomon e Voelkl appartenenti alle sei categorie: Slalom Gigante, Race Carver Gs, Slalom Speciale, Race Carver Sl, All-round High Performance, Allround “2”. Da esaminare ci saranno anche scarponi caschi e bastoncini Infolink: www.Pila.it www.Pilaturismo.it |
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FIAT S-NOW PARK - LA PISTA DI SCI APERTA ALL'ARENA CIVICA DI MILANO DAL 4 DICEMBRE AL 9 GENNAIO |
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Milano, 6 novembre 2004 - Fiat S-now Park: un villaggio "invernale" nel cuore di Milano Presso l'Arena Civica, nel cuore di Milano, nasce Fiat S-now Park, il villaggio dedicato agli sport invernali in funzione dal 4 dicembre al 9 gennaio 2005. Aperto tutti i giorni, dalle 10 alle 22, l'area si propone come il punto di ritrovo per gli appassionati di queste discipline grazie ai numerosi impianti allestiti: dalla pista da sci con tre livelli di pendenza alla discesa per il "snowtubing", dall'arena dedicata allo snowboard al tracciato per lo sci di fondo. Sport ed divertimento sono assicurati, senza contare che è possibile noleggiare tutta l'attrezzatura necessaria direttamente sul posto. Inoltre, Fiat S-now Park propone un'area d'intrattenimento davvero unica. Infatti, il pubblico può ristorarsi presso 1"'lce Bar", un ambiente confortevole, dall'atmosfera giovane e di tendenza, magari ascoltando la musica più coinvolgente, proposta tutti i giorni dalle 15 alle 17.30, o approfittando della frizzante Happy Hour, dalle 18.30 alle 21.30. Infine, spettacoli e animazione si svolgono su un palco allestito come dimostrano i "Mercoledì da leoni", nati all'insegna dello snowboard con gare e musica a tema, o le numerose feste organizzate in alcune date particolari: dall'inaugurazione del 4 dicembre alla festa di S.ambrogio (7 dicembre), dall'esibizione di snowboard (16 dicembre) alle feste dedicate alle famiglie e ai bambini (25 dicembre e 6 gennaio) ai giorni di S. Stefano e Capodanno. All'ingresso del Park è allestito uno Spazio Fiat, simile a quello già ospitato presso la Rinascente di piazza Duomo a Milano, dove il pubblico può conoscere da vicino Panda, Idea e Multipla. Infatti, con il supporto di personale qualificato, è possibile apprezzare i punti di forza dei nuovi modelli e, se interessati, fissare un appuntamento con un concessionario autorizzato. Sempre nello Spazio Fiat si può prenotare un avvincente test drive a bordo della nuova Panda 4x4. Infatti, all'interno del Fiat Snow Park è stato realizzato in collaborazione con la Federazione Italiana Fuoristrada un tracciato "off road" contraddistinto da diversi fondi stradali e ostacoli tipici di queste prove. Condotte da esperti collaudatori, le vetture impegnate in questa esaltante performance sono disponibili dalle 14 alle 22, nei giorni feriali, e dalle 10 alle 22 nei festivi. È il modo migliore per apprezzare le doti della "piccola integrale" che ha dimostrato la sua stoffa di "esploratrice" affrontando senza esitazione oltre un milione di chilometri tra severi test e straordinarie imprese. Infatti, il piccolo "fuoristrada" è stato messo alla prova ai quattro angoli della Terra per valutarne robustezza, carattere e comportamento su strada soprattutto in situazioni stradali e condizioni climatiche spesso al limite: a Nord, sulle piste ghiacciate della fredda Lapponia dove la temperatura scende a 40 gradi sotto zero. A Sud, sotto il sole torrido del Sud Africa dove l'oceano Atlantico si congiunge con l'oceano Indiano. A Ovest, lungo le irte salite della Sierra Nevada, in Spagna. A Est, infine, alle pendici del maestoso ed eterno Everest. Insomma, al Fiat Snow Park ci sono tutti gli ingredienti per vivere tante ore di spettacolo, all'insegna del divertimento e della competizione. Quindi, l'appuntamento di Milano consente ai giovani di appassionarsi al free-style, non solo dal punto di vista sportivo ma anche come vero e proprio stile di vita ideale per dare libero sfogo alla propria creatività. Senza contare che il Fiat S-now Park rappresenta l'ennesima iniziativa nata dalla collaborazione tra Fiat e la Federazione Italiana Sport Invernali, il tutto poi all'interno di un quadro più ampio che vede Fiat in qualità di Sponsor Ufficiale dei Xx Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006. Per l'evento internazionale del 2006, tra l'altro, il brand Fiat ha unito la vocazione di un modello con lo spirito di una disciplina sportiva. Così, se Panda 4x4 rappresenta concetti come dinamismo e libertà, gli sport invernali più adatti sono il free-style e lo snowboard; allo stesso modo, se Doblò esprime anticonformismo e funzionalità, allora è la vettura ideale per una disciplina come il bob. E con questo criterio è stata assegnata la "piccola integrale" al Fia T Free-style Team, la squadra presentata alcuni giorni fa proprio a Milano e che vede insieme i più forti free-styler italiani di snowboard e di sci. La stessa filosofia che porterà Fiat a donare un particolare Doblò alla Federazione Giamaicana di Bob in vista dei Giochi di Torino 2006: oVviamente, la show .Car .'veste" una livrea contraddistinta dai colori della bandiera caraibica e sarà esposta nelle prossime due settimane al "Motor Show" di Bologna "Lo speciale impianto sciistico che è stato installato alI'arena darà ai milanesi l' occasione per una vera pratica sportiva come alternativa, quando non si può, alla montagna -commenta l'assessore allo Sport e Giovani Aldo Brandirali -.L'interesse sarà grande, tenendo conto che si collega con la presenza delle altre installazioni in piazza del Cannone. Questa esperienza nell'Arena corrisponde alla sua vocazione napoleonica dei grandi spettacoli e delle "naumachie", in uso dalla sua inaugurazione nel 1807. La vocazione di questo impianto è quindi l' evento che buca l'immagine quotidiana della città, per dare l'occasione di vivere fantasie giocose. Auguro ai milanesi buon divertimento e buone feste" "La neve d' inverno è una gioia soprattutto per i bambini che oltre a giocare con i pupazzi, si divertono con gli sci, con gli slittini ma anche con semplici scivolate: per questo abbiamo unito più forze pubbliche e private per creare, nel pieno centro di Milano, il primo grande parco di divertimenti invernali metropolitano", ha detto Bruno Simini, Assessore alI 'Educazione e Infanzia. "Pensando principalmente ai bambini, abbiamo riservato l'ingresso gratuito a tutte le classi delle scuole primarie che volessero trascorrere la mattina non solo divertendosi ma anche imparando, grazie alla presenza di istruttori della Federazione, i primi insegnamenti di una vera scuola di sci". Infolink: Www.comune.milano.it |
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FILAFORUM ASSAGO : PROGRAMMAZIONE EVENTI MESE DICEMBRE 2004 |
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Assago (Mi), 6 dicembre 2004 – Di seguito il programma degli eventi in programma al Filaforum: Venerdì 10 dicembre 2004 Concerto Elisa Organizzazione: Harold & Maude Infolink: www.Elisaweb.net ; Inizio spettacolo: 21.00 Apertura cancelli ore 18.30; Ingresso: posto unico euro 27.60. Domenica 12 dicembre 2004 Fiera “Smart Market”. Torna il mercatino delle grandi occasioni dove si può trovare e vendere di tutto… oggetti d’antiquariato, libri, musica, fumetti, oggettistica da collezione, abbigliamento e tutto ciò che può suggerire la vostra fantasia. Infolink: www.Smartmarket.secondamano.it/ Orari: dalle 10.00 alle 18.30 Ingresso: 5 €. Sabato 18 dicembre 2004: Concerto “Beastie Boys” Infolink: www.Beastieboys.com Inizio spettacolo: 21.00 Apertura cancelli ore 18.30 Ingresso: posto unico euro 26.40. |
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