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GIOVEDì
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Notiziario Marketpress di
Giovedì 09 Dicembre 2004 |
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Web alimentazione e benessere | |
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CONTINGENTI DI PESCA 2005: LA COMMISSIONE PROPONE STRATEGIE A LUNGO TERMINE PER LA RICOSTITUZIONE DEGLI STOCK DESTINATE A GARANTIRE UNA MAGGIORE STABILITÀ |
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La Commissione europea ha presentato l’8 dicembre una proposta riguardante le possibilità di pesca e le relative misure per il 2005 (cfr. Tabella). Si tratta di ricostituire gli stock gravemente depauperati e di proteggere quelli che si trovano ancora in buone condizioni biologiche, preservando nel contempo, per quanto possibile, le attività economiche delle flotte interessate. La proposta tiene conto dei più recenti pareri scientifici formulati dal Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare (Ciem), che costituisce un organismo indipendente, e dal Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (Cstep) della Commissione, nonché dei contributi provenienti dai gruppi di interesse. La Commissione ha promosso quest'anno una maggiore partecipazione dei portatori di interesse, avviando sin dall’inizio consultazioni con l’industria e con le altre parti interessate. In sostanza essa propone totali ammissibili di cattura (Tac) più stabili, come richiesto dai gruppi di interesse, attraverso l'applicazione di piani di ricostituzione pluriennali in sintonia con la strategia a lungo termine adottata nel quadro della riforma della politica comune della pesca (Pcp). In altri termini, rispetto all'applicazione letterale e sistematica delle raccomandazioni scientifiche in materia di Tac, la Commissione intende privilegiare misure supplementari destinate a garantire la sostenibilità a lungo termine degli stock ittici. Le riduzioni più significative in termini di contingenti e di sforzo di pesca riguardano le specie pelagiche, particolarmente vulnerabili (cfr. Mex 0/4/1129). Per gli stock depauperati di merluzzo bianco la Commissione propone ulteriori limitazioni dello sforzo di pesca, da conseguire generalmente mediante la definizione di zone di divieto (cfr. Cartina). Nel commentare questa proposta Joe Borg, commissario per la pesca e gli affari marittimi, ha dichiarato: “Nonostante i notevoli progressi realizzati, sono ancora necessarie misure rigorose per la ricostituzione degli stock ittici minacciati. Per conseguire tale obiettivo e conferire nel contempo maggiore stabilità alle attività di pesca occorrono da un lato piani di ricostituzione a lungo termine e una più efficace applicazione della normativa e, dall’altro, una più fattiva partecipazione dei gruppi di interesse. La nostra proposta odierna permette di conciliare ciò che è necessario dal punto di vista biologico e ciò che è ragionevole sotto il profilo economico.” Proposte principali: Come negli anni passati, la Commissione propone un approccio diversificato in funzione dello stato biologico degli stock. Per gli stock maggiormente depauperati o gli stock ad essi associati la Commissione propone le seguenti misure: Stock che formano oggetto di piani di ricostituzione (merluzzo bianco del Mare del Nord, del Kattegat, dello Skagerrak, della Manica orientale, della Scozia occidentale, del Mare d’Irlanda): necessità di ulteriori limitazioni dello sforzo di pesca per lo più mediante la definizione di zone di divieto. Stock per i quali sono in corso piani di ricostituzione (nasello meridionale, scampo iberico-atlantico, sogliola del Golfo di Biscaglia e della Manica occidentale, merluzzo del Baltico orientale e passera del Mare del Nord): adeguamento dei Tac e misure correlate in previsione di piani di ricostituzione o di gestione. Per gli stock catturati nell’ambito di attività di pesca mista, quali l’eglefino e il merlano del Mare del Nord e della Scozia occidentale (catturati con il merluzzo bianco) o la sogliola (passera), la Commissione propone restrizioni volte a proteggere gli stock associati depauperati. Http://europa.eu.int/comm/fisheries/news_corner/press/inf04_52_it.htm |
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LA FOOD STANDARDS AGENCY BRITANNICA PUBBLICA I SUOI NUOVI BISOGNI DI RICERCA |
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Nel suo recente documento sui bisogni per la ricerca, la Food Standards Agency britannica ha indicato i suoi attuali bisogni di ricerca e analisi. L'agenzia intende commissionare progetti di ricerca o analisi in varie aree, tra cui: contaminanti chimici da materiali di contatto con alimenti; qualità dei dati e metodi di analisi migliorati; genuinità alimentare; microbiologia; nutrizione; sicurezza radiologica. Vengono incoraggiate le candidature di organizzazioni non britanniche, sia europee che di altre aree geografiche. La Fsa sollecita inoltre candidature per la sorveglianza ufficiale di plancton generatore di tossine. Infolink: http://www.Food.gov.uk/science/research/researchfunding/rrd/requirements/rrd16/ |
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GLI ITALIANI A TAVOLA TRA DUBBI E CERTEZZE: UNA RICERCA EURISKO-ISTITUTO DELLE VITAMINE PER SAPERE COME CI NUTRIAMO E QUALE SARA’ IL FUTURO DELLA NOSTRA ALIMENTAZIONE |
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Cosa guardano gli italiani quando fanno la spesa? E quali garanzie chiedono alle aziende produttrici e ai punti vendita? Per spiegarlo bastano due parole: qualità e sicurezza, come conferma l’indagine “La sicurezza e la qualità nella catena alimentare e le vitamine”, realizzata dall’Eurisko per l’Istituto delle Vitamine del gruppo olandese Dsm Nutritional Products nell’ambito del Progetto Foodchain, che coinvolge tutti i protagonisti della filiera agroalimentare: l’industria agro-zootecnica e alimentare, la grande distribuzione e il consumatore. La ricerca, condotta su un campione di 1.000 persone, responsabili acquisti, di età compresa tra i 18 e i 64 anni, nasce come analisi approfondita, e aggiornata, sui temi della qualità e della sicurezza alimentare nel nostro paese, cercando di trovare delle risposte ad alcune domande fondamentali per sapere come ci nutriamo oggi e quale sarà il futuro della nostra alimentazione, con particolare attenzione alle aspettative che, secondo i consumatori, i prodotti alimentari dovrebbero soddisfare. Per esempio: da chi si sentono tutelati i consumatori? si fidano ancora del sistema di filiera? quali informazioni sulle caratteristiche dei prodotti sono fondamentali? e dove reperirle? Considerato l’insieme di risposte ottenute sono state individuate cinque categorie di consumatori, con caratteristiche e attitudini ben definite e diverse tra loro, e ognuna con proprie esigenze specifiche, alle quali il mercato, le aziende produttrici e distributrici, così come le autorità competenti e i responsabili della comunicazione non potranno non dare risposte concrete. Alimentazione: cosa vogliono gli italiani? Interrogati in proposito, i consumatori di casa nostra dimostrano di avere idee molto chiare. Alla domanda “Qual è l’aspetto più importante nella scelta dei prodotti alimentari consumati?”, infatti, il 42% ha risposto la freschezza. Al secondo posto c’è la garanzia di sicurezza (23%), mentre solo il 13% guarda come prima cosa la convenienza. Ancora minore (9%), la percentuale di chi privilegia l’acquisto di prodotti dai giusti valori nutritivi. A guardare il cartellino del prezzo sono soprattutto i consumatori del Nordest, pensano alla freschezza quelli del Nordovest, mentre i più attenti alla sicurezza vivono soprattutto nel Centro Italia. Più del prezzo, del gusto o dello sconto, insomma, gli italiani guardano alla qualità e alla sicurezza. Due caratteristiche strettamente correlate, la cui percezione, però, varia considerevolmente a seconda dei prodotti, delle zone socio-geografiche e delle fasce d’età. Vale la pena, perciò, di analizzarle separatamente. La qualità Il 63% del campione considera molto alta o abbastanza alta la qualità dei prodotti ‘firmati’ dalle grandi marche e offerti dall’industria alimentare. Fra i motivi per cui si prediligono i prodotti di marca, al primo posto (60%) c’è la qualità delle materie prime utilizzate (che è un motivo di scelta soprattutto fra i giovani e gli anziani) , la garanzia di igiene (45%) e il controllo di tutte le fasi della produzione (34%). La percezione di qualità cala, però, quando si parla di prodotti di origine animale, e cioè carni, latte, uova e pesce: è infatti considerata molto alta o abbastanza alta dal 55% dei consumatori. Per questi prodotti i principali fattori determinanti la qualità sono: i mangimi (49%), le modalità di allevamento (47%), il luogo di provenienza (45%) e gli ormoni e le altre sostanze somministrate agli animali per aiutarne la crescita o curarne le malattie (36%). Fra le iniziative intraprese per promuovere la qualità dei prodotti alimentari in genere, la più apprezzata è il controllo della filiera (94%), poi vengono i marchi di qualità e di origine Doc, Dop, Igp e Igt (88%), il recupero di metodi di produzione tradizionali o regionali (85%) e l’adozione di metodi di produzione biologici (75%). Credono nell’efficacia della filiera e si fidano dei marchi d’origine controllata soprattutto gli uomini e i consumatori d’età compresa fra i 45 e i 54 anni, mentre il recupero della tradizione è apprezzato soprattutto dagli anziani e il biologico miete consensi soprattutto fra i giovani (18-34 anni). La sicurezza Il giudizio dei consumatori sulla sicurezza dei prodotti di grandi marche (64%) e dell’industria alimentare (61%) più in generale è allineato a quello sulla qualità. Se parliamo di prodotti di origine animale, la percentuale di chi è ‘molto o abbastanza sicuro’ cala al 44%, a dimostrazione di come i tanti scandali alimentari che hanno colpito questo settore hanno di fatto minato la fiducia dei consumatori: tale fiducia è minima soprattutto nel Sud Italia e fra i giovani. A proposito, invece, di alimenti e prodotti ai quali sono state aggiunte vitamine, sali minerali o altre sostanze al fine di ottimizzare il loro apporto nutrizionale, un italiano su tre (33%) giudica questi prodotti molto sicuri. E ad apprezzarne la sicurezza sono, soprattutto, gli uomini di età compresa tra i 35 e i 44 anni. Una fascia di consumatori adulti, informati e al passo con i tempi. Gli italiani e le vitamine Trattandosi di un mercato ancora giovane e in evoluzione, l’offerta di prodotti alimentari arricchiti con vitamine sugli scaffali dei nostri supermercati è, giorno dopo giorno, sempre più ampia e variegata. Poiché la scienza della nutrizione si sta spostando dal concetto di nutrizione adeguata a quello di nutrizione ottimale, questi prodotti - conosciuti anche come functional foods - rispondono alla precisa esigenza non solo di nutrire, ma anche di svolgere azioni benefiche per l’organismo, offrendo rispetto agli alimenti tradizionali, un vantaggio in più per la salute. Questi prodotti coprono categorie merceologiche sempre più ampie: alimenti e bevande tradizionali, come ad esempio yogurt, latte, uova, biscotti, succhi di frutta e cereali, arricchiti con vitamine, fermenti lattici, minerali, o con Omega 3. E sono frutto della ricerca costante dell’industria alimentare e della sua capacità di adeguarsi ai tempi, che crescono nell’apprezzamento dei consumatori. Non a caso, secondo la ricerca Eurisko-istituto delle Vitamine il 71% degli italiani ha acquistato almeno una volta questo tipo di prodotti. Eppure, ancora soltanto un italiano su 4 (26%) considera l’aggiunta di vitamine un fattore molto o abbastanza positivo. Circa il 30% del campione, inoltre, non ne sa ancora abbastanza per sbilanciarsi sulla loro qualità e sicurezza, denotando così una carenza di informazione in merito a questi prodotti. E l’indagine mette in luce anche alcune convinzioni che sopravvivono fra i consumatori. Il 33% del campione, per esempio, crede che i prodotti vitaminizzati siano per forza più costosi di quelli semplici, mentre per il 29% servono soltanto in età particolari come la prima infanzia, o se si attraversa un periodo di stanchezza (dopo una malattia) o se si fa molto sport. I consumatori – soprattutto le donne e i giovani – sono molto interessati a sapere chi produce le vitamine usate negli alimenti e nei mangimi. Lo stesso interesse si registra per il Paese di produzione. In particolare gli standard di sicurezza europei sono considerati una garanzia e possono rappresentare un’utile cartina tornasole del livello di conoscenza e di fiducia dei consumatori nel sistema: se sapesse che le vitamine sono prodotte con standard diversi da quelli Ue, il 22% degli intervistati dichiara che non comprerebbe più gli alimenti che le contengono, mentre un altro 41% pretenderebbe un “supplemento di informazione” prima dell’acquisto. Rischio alimentare: come è cambiata la nostra tavola Intervistati sul ‘rischio alimentare’, il 63% dei consumatori italiani ritiene di aver modificato il modo di mangiare a causa delle varie problematiche legate alla sicurezza alimentare. Hanno evitato di consumare o consumato meno spesso soprattutto la carne (51%), eredità delle epidemie che negli ultimi anni hanno flagellato l’intero settore mondiale; il 9% evita i prodotti che hanno subito un processo di conservazione, il 4% i cibi in scatola, altrettanti il pesce, i grassi e i cibi calorici. Soltanto l’1% cerca di evitare i prodotti geneticamente modificati e altrettanti si affidano ai prodotti bio o a quelli italiani: la stessa percentuale di chi rivela di essersi messo a coltivare un piccolo orto personale! Tutto ciò è la dimostrazione che non c’è una risposta ai problemi di sicurezza alimentare così forte e chiara da catalizzare l’attenzione di grosse fasce di consumatori, che così tentano mille soluzioni diverse, a volte improvvisate o dettate dalla moda del momento. Il rischio alimentare, inoltre, è collegato più spesso all’inquinamento (95%), all’uso di ormoni sugli animali di allevamento (95%) e di pesticidi nelle coltivazioni (94%); seguono le malattie trasmesse dagli animali (90%). Meno percepiti l’abuso di antibiotici (88%) la manipolazione genetica (79%), il ricorso a coloranti (84%) e conservanti (77%). Ultimo fra i fattori rischio la scarsa qualità nutrizionale, indicata dal 74% del campione. Da notare, inoltre, che il problema degli ormoni e degli antibiotici è sentito maggiormente in Centro Italia, mentre i consumatori meridionali hanno paura soprattutto delle malattie trasmesse dagli animali e dell’inquinamento. Chi ci tutela? L’informazione che non si trova Cosa deve dirci una corretta etichetta? La data di scadenza è l’informazione ritenuta più importante (95% delle risposte). L’84% vuole che sia segnalata la presenza di Ogm, il 76% chiede un marchio di garanzia di sicurezza. Una fascia un po’ più ristretta (68%), composta dai consumatori più consapevoli, vuole maggiori informazioni sul valore nutritivo dell’alimento che sta acquistando. L’82% degli intervistati vorrebbe avere più informazioni a disposizione per orientare le proprie scelte di acquisto, un’esigenza sentita soprattutto fra i giovani, dove la percentuale sale all’88%. L’informazione dovrebbe arrivare dallo Stato (per il 69% del campione), dalle aziende e dai produttori (72%), dagli organismi di controllo (49%), dalle associazioni (43%) e dai media (30%). Si può parlare di tre scuole di pensiero: la prima, quella dell’Autogestione, si affida alle etichette (56%), alle comunicazioni nei punti vendita (29%) e alle informazioni sui punti vendita (32%). La seconda è quella Mass-mediatica, che si rivolge alla Tv (55%), alla stampa generalista (38%) e a quella specializzata (23%), alla pubblicità informativa (29%) e a Internet (23%). E infine c’è la terza via, quella Istituzionale, che chiede comunicazioni ufficiali del Ministero della Salute (34%), comunicati indirizzati ai consumatori (26%) e informazioni a domicilio (15%). Solo l’1% indica la scuola e l’educazione sanitaria come fonti di informazione sulla qualità e la sicurezza. Ma chi dovrebbe intervenire per offrire garanzie sulla qualità e sulla sicurezza degli alimenti? I consumatori non hanno dubbi: lo Stato. Le Istituzioni, e in particolare il Ministero della Salute (43%), sono indicate come risposta dal 66% degli intervistati. Il 23% si aspetta che a intervenire siano i produttori, le industrie e la distribuzione, mentre il 20% crede negli organismi di controllo indipendenti. Il 9% si affida alle associazioni, e solo il 2% si aspetta molto dai media. Da notare che al Centro chiedono un maggiore intervento dello Stato (76%), al Nordovest degli organismi di controllo (24%) e al Nordest dei produttori e delle aziende (30%). I consumatori italiani? ottimisti, integrati, tradizionalisti, insicuri e allarmati Definiti come “responsabili dell’acquisto alimentare”, sono i soggetti che in ogni famiglia si occupano di fare la spesa: donne, soprattutto (86%), e anziani, ma negli ultimi anni anche uomini (sia singles che sposati) e tanti giovani. Incontrandoli si scopre che non esiste un mare indistinto di consumatori, e che anzi si possono individuare facilmente diverse tipologie fisse, distinguibili per come rispondono alle problematiche legate alla scelta e all’acquisto alimentare. Dall’indagine Eurisko-istituto delle Vitamine si possono rintracciare 5 categorie diverse. Gli Integrati Hanno fiducia nel “valore dell’industria alimentare” e nella marca, ma prestano attenzione anche ai processi industriali, alle materie prime e alle condizioni igieniche. Sono un target sensibile ai rischi alimentari e che si documenta per orientare correttamente le proprie scelte d’acquisto. Ritengono inoltre che i prodotti arricchiti con le vitamine aiutino a tenersi in forma, siano completi dal punto di vista nutrizionale, sicuri e di qualità, e che un loro eventuale costo superiore sia giustificato. Sono soprattutto donne di età media, casalinghe o lavoratrici dipendenti, e vivono in prevalenza al Sud. Rappresentano il 30,8% degli intervistati. Gli Allarmati Considerano il luogo di provenienza, ma anche il paese di produzione e le condizioni igieniche una garanzia totale, che fa parte della propria esperienza/conoscenza: si affidano molto al made in Italy. Le preoccupazioni alimentari fanno parte della visione che hanno della realtà alimentare e non sono in grado di gestire le eventuali informazioni a riguardo. Non percepiscono inoltre il valore aggiunto dei prodotti vitaminizzati. Allarmate sono soprattutto le donne del Sud e delle grandi città, di età matura, con un’istruzione inferiore. Vi si riconosce il 25,9% del campione. Gli Ottimisti Sono convinti che “se il cibo è buono non può far male”. Gli elementi decisivi nella loro scelta di consumo sono ‘il gusto’ e ‘il sapore’ degli alimenti e prestano poca attenzione alla qualità e alla sicurezza alimentare. Aproblematici, non sono preoccupati dei rischi alimentari e non sentono il bisogno di maggiori informazioni. Considerano i prodotti arricchiti con vitamine un rimedio: utili, cioè, solo in casi specifici e non necessariamente indispensabili. Sono soprattutto giovani, liberi professionisti, che vivono al Nord ed hanno un’istruzione media. Il 19,1% del campione rientra in questa tipologia. Gli Insicuri La loro fiducia nel sistema alimentare è tutta da costruire. Poco propensi a delegare alla grande marca, hanno un atteggiamento quasi di sufficienza verso i prodotti industriali e mostrano poca fiducia verso le carni e gli altri prodotti animali. Vorrebbero che il ciclo produttivo fosse garantito in tutte le sue fasi. Riescono a contenere le proprie ansie se identificano i garanti e le risposte ai propri dubbi. I prodotti vitaminizzati sono considerati non necessariamente indispensabili, anche se la qualità delle vitamine e i controlli durante la fase di arricchimento sono fondamentali. Vivono in centri medio-piccoli di tutta Italia, hanno un’istruzione superiore, prevalentemente fanno gli impiegati. Rappresentano il 14,5% del campione. I Tradizionalisti Sono convinti che “la qualità passa per le materie prime”. Si fidano delle grandi marche e delle industrie, poco dei prodotti del supermercato, per niente di quelli di origine animale. Sono però particolarmente attenti alle materie prime e all’igiene nei luoghi di produzione. Molto preoccupati di tutti i fenomeni ambientali che possono avere ricadute sulla catena alimentare, ricercano informazioni, riconoscendo le autorità ministeriali come le fonti più autorevoli. Ritengono, inoltre, che i prodotti arricchiti con le vitamine siano equilibrati dal punto di vista nutrizionale. Si tratta in special modo di casalinghe o pensionate, con un’istruzione medio-inferiore, che vivono al Centro o nel Nordest. E’ la tipologia meno comune: 9,7%. |
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LA TUA DIETA CONTIENE ABBASTANZA VITAMINE? |
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E’ vero, le gravi carenze di vitamine non esistono più, almeno nei paesi ad elevato livello di sviluppo dove viviamo tutti noi. Ma oggi sappiamo che assumere una quantità ottimale di vitamine non serve più solo a garantirci la sopravvivenza, ma contribuisce a farci vivere meglio, con più energia e vitalità, e a mantenerci in buona salute. E ci consente di affrontare al meglio un ritmo di vita che, a qualunque livello e situazione (lavoro, famiglia, tempo libero, etc.), diventa sempre più incalzante e mette a dura prova il nostro equilibrio psicofisico. Alla luce di questo nuovo approccio, che le nuove ricerche biologiche hanno evidenziato, siamo proprio sicuri che la nostra alimentazione quotidiana sia sufficientemente ricca di queste preziose sostanze? Questo semplice autotest puo’ aiutarci a verificarlo. La Mattina Ti Alzi , Un Caffe’ E Via? La giornata comincia male. Dopo una notte di digiuno, per “carburare” al meglio all’organismo servono tutti i nutrienti. Anche le vitamine il cui ruolo è fondamentale al funzionamento di tutte le nostre cellule, nessuna esclusa. Per esempio, quelle dei muscoli e del sistema nervoso, senza parlare di quelle che soprassiedono alle difese immunitarie. Il caffè va benissimo per svegliarsi, ma va accompagnato da una prima colazione completa che contenga alimenti a base di cereali, meglio se integrali (vitamina B1, vitamina B2), latte o yogurt (vitamina A, vitamina D, Vitamina B12), frutta fresca di stagione (vitamina C, Betacarotene) e anche un po’ di frutta secca/oleosa (vitamina E). A Pranzo “Salti” O Mangi Un Panino? E’ un’abitudine che può essere funzionale alle esigenze di lavoro del mondo di oggi. Un po’ meno alle esigenze del nostro organismo che durante la mattinata ha impegnato gran parte delle sue risorse sia fisiche che psichiche. Stare “leggeri” all’ora di pranzo per non impegnare troppo la digestione è un conto, mangiare troppo poco o digiunare del tutto un altro! Un panino può rivelarsi un pasto inadeguato, soprattutto se non si è fatta una adeguata prima colazione. Meglio un piatto a base di carne o pesce ricchi di vitamina B12. In alternativa vanno bene anche formaggi (vitamina B2 e vitamina A) o uova (vitamina B12, vitamina A ed E) o tonno (vitamina D, vitamina Pp, Omega 3). Perfetto un contorno di verdura, possibilmente cruda o cotta velocemente in padella (acido folico, vitamina B5 e vitamina B6) Per finire una porzione di frutta fresca (vitamina C, Betacarotene). Grassi di condimento quanto basta. E’ sbagliato infatti eliminarli del tutto perchè sono una buona fonte di vitamine liposolubili (A, E, D, K) di cui favoriscono anche l’assorbimento da parte dell’organismo, e di acidi grassi essenziali. Cucinare Non Ti Piace? Per molti la cucina è un’attività piacevole che, soprattutto a fine giornata, rilassa e gratifica. Ma non è così per tutti. Se non vi piace cucinare (e quindi presumibilmente neanche far la spesa) la vostra giornata alimentare ha buone probabilità di non essere variata come dovrebbe. Per esempio il frigorifero non sarà di sicuro pieno di ortaggi di stagione e forse neanche di frutta fresca. Comprerete il latte a lunga conservazione, o comunque quello che dura di più. In più tenderete a mangiare spesso le stesse cose, le più facili e veloci da preparare oppure ricorrerete spesso a cibi pronti. Il fatto è che una dieta monotona è quasi sempre anche una dieta inadeguata dal punto di vista vitaminico, in quanto non esiste un alimento che le contenga tutte, bensì sono presenti, in quantità diverse, in tutti gli alimenti. E’ per questo che la possibilità di assumerle in quantità ottimale è tanto maggiore quanto più diversificate sono le combinazioni di cibi che mettiamo ogni giorno nel nostro piatto. Cucinando con creatività si mettono insieme molti ingredienti diversi e con le cotture veloci e leggere di oggi le vitamine si disperdono molto meno rispetto alla cucina lunga ed elaborata di un tempo. E poi sapevate che in una porzione di appetitose verdure saltate (con poco olio!) ci sono più vitamine che in una di verdure lesse? Sei Una Patita Delle Diete “Fai Da Te”? La bilancia è il vostro incubo e cercate sempre di far quadrare i conti delle calorie giornaliere? Saltate i pasti per cercare di contenere l’apporto alimentare complessivo? Eliminate completamente alcuni cibi dall’ alimentazione quotidiana? Provate tutte le diete possibili (e strane!) per vedere se funzionano? Se vi riconoscete in uno questi modelli, o in tutti, è molto probabile che non assumiate una quantità ottimale di vitamine. Gia’ solo il fatto di cercare di abbassare le calorie giornaliere mangiando meno rischia automaticamente di farci assumere complessivamente anche meno vitamine. Se poi il taglio delle calorie è radicale questo dubbio diventa una matematica certezza. E se la dieta è autoprescritta e dura a lungo nel tempo, il rischio di carenze di alcuni principi nutritivi, in primis le vitamine, c’è davvero e può essere anche serio. Anche se spesso è sottovalutato. Un esempio emblematico è quello dei grassi: tutti ormai sanno che per abbassare le calorie bisogna “ridurli” radicalmente. Ridurli però non significa affatto eliminarli. Gli olii sono infatti la fonte principale di vitamine liposolubili (A,d, E, K) che, come dice la parola stessa, sono solubili, e quindi veicolate, nei grassi e dai grassi. Sei Vegetariana “Stretta” ? Può sembrare paradossale che proprio chi basa la propria dieta solo sui vegetali (ortaggi, frutta e legumi) possa rischiare di non assumere tutte le vitamine che gli servono in quantità ottimale. Eppure è proprio così. Questi alimenti sono infatti ricchissimi, è vero, di alcune vitamine (vitamina A, vitamina C, betacarotene, precursore della vitamina A, acido Folico) e di altre preziose sostanze antiossidanti come i polifenoli, ma non contengono affatto, ad esempio, la preziosa e indispensabile vitamina B12, liposolubile, che è presente solo negli alimenti di origine animale (carne, pesce) e nei loro derivati (latte, uova). Inoltre l’elevatissima quantità di fibre presente nella dieta dei vegetariani, oltre ad avere molte funzioni positive per l’organismo, è però anche un fattore che può limitare l’assorbimento di alcune vitamine di cui i vegetali sono appunto ricchi, come ad esempio il betacarotene. Ti Alleni Intensamente In Palestra? La palestra è diventata in questi ultimi anni una realtà sempre più presente nella nostra vita. Ci andiamo per essere più belli, più tonici, più magri. E anche per scaricare lo stress accumulato al lavoro o in famiglia. Un’abitudine che, se opportunamente dosata, può essere positiva visto che ci consente di aumentare l’ attività fisica quotidiana e quindi di mantenere in equilibrio il bilancio energetico quotidiano che è fatto di entrate (le calorie introdotte con gli alimenti) e di uscite (le calorie spese). Quando però l’allenamento in palestra diventa intensivo come per alcuni/e che vi trascorrono anche più ore al giorno, occorre tenere presente che l’intensa e protratta attività muscolare intensifica i processi metabolici e “consuma” più vitamine (in particolare le vitamine antiossidanti, quali la vitamina C, E, A e il Betacarotene, precursore della vitamina A) per contrastare la forte ossidazione che si produce nell’organismo. Non bisogna poi dimenticare che l’attività fisica non coinvolge solo i muscoli, ma anche il sistema nervoso centrale impegnato nel coordinamento dei movimenti. Avere a disposizione un’ottimale quantità di vitamine del gruppo B è quindi fondamentale affinché l’attività fisica da vantaggio non si trasformi in una fatica eccessiva per l’organismo. E invece di combattere lo stress lo faccia aumentare. |
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DALLE VITAMINE PER SOPRAVVIVERE ALLE VITAMINE PER VIVERE MEGLIO PROF EUGENIO DEL TOMA, PRESIDENTE ONORARIO DELL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI DIETETICA E NUTRIZIONE CLINICA (A.D.I.) |
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Dalla rivoluzione epocale rappresentata dalle vitamine al fabbisogno odierno. La scoperta delle vitamine ha segnato a suo tempo, una svolta concettuale perché ha dimostrato che le malattie possono derivare non solo dalla presenza di agenti dannosi ma dalla semplice mancanza di qualche fattore protettivo. Anche se, ad onor del vero, la gente di mare aveva già intuito il valore protettivo dei limoni contro lo scorbuto, tanto da indurre l’Ammiragliato britannico, fin dal 1700, a deliberare la somministrazione del succo di limone ai marinai, a partire dalla quinta o sesta settimana di navigazione. Dunque, le vitamine assolvono una serie di funzioni e se anche non forniscono direttamente energia molte di loro fanno parte di sistemi enzimatici necessari per liberare l’energia dai carboidrati, dai grassi e dalle proteine. Le vitamine, inoltre, hanno un ruolo anche nell’espletamento delle più comuni reazioni chimiche con un fabbisogno giornaliero, diverso per ciascuna vitamina, che l’alimentazione o l’integrazione debbono garantire comunque, se vogliamo che il motore cellulare giri a pieno regime o non si danneggi innanzi tempo. Perché le vitamine possono scarseggiare? Sembra quasi impossibile che in un’epoca di abbondanza alimentare, segnata dall’incalzare di un’epidemia di obesità e di diabete, possano manifestarsi tuttora, perfino nei Paesi più evoluti, delle carenze vitaminiche. Invece, questo apparente paradosso si verifica in un numero crescente di casi, più spesso al seguito di diete squilibrate e ipocaloriche, perciò carenti di elementi protettivi: dalle vitamine ai minerali. Quando si riduce troppo la dieta, per tentare di compensare quella sedentarietà a cui non sappiamo o non possiamo rinunciare, è inevitabile che l’apporto di qualche vitamina scenda sotto il fabbisogno ottimale suggerito dagli esperti. Basta pensare all’apporto alimentare delle cosiddette vitamine liposolubili! Il “terrore” dei grassi e la crescente lipofobia delle attuali generazioni hanno ridotto oltre il buonsenso, scientifico e gastronomico, l’impiego dei cibi e dei condimenti grassi (penalizzando perfino le virtù dell’olio di oliva), fino al punto di non consentire il corretto rifornimento delle vitamine “liposolubili” (A, D, E, K) veicolate appunto da cibi contenenti sostanze grasse. Inoltre, sappiamo che l’apporto di vitamine ai tessuti può risultare insufficiente, nelle varie fasi della vita, per una serie di motivi: per difetti di assorbimento, di circolazione e di trasporto all’interno delle singole cellule. Ma, come ho già ricordato, la causa più frequente e più subdola delle moderne carenze vitaminiche risiede nella monotonia delle scelte alimentari (basta pensare al pranzo, consumato fra snack e bar male attrezzati). In questa situazione impropria è relativamente facile che si realizzino delle subcarenze vitaminiche in grado di causare o di accentuare una generica stanchezza o di ridurre il senso di benessere, anche in assenza di specifici segni clinici di malattia. Proprio per le troppe persone, “vittime” della forzata sedentarietà cittadina e quindi costrette a vivere perennemente nel disagio delle diete ipocaloriche, si giustificano, su consiglio del medico curante, quelle integrazioni di vitamine e minerali che, paradossalmente, sono meno necessarie agli sportivi professionisti che nelle tremila e più calorie delle loro diete possono attingere a ben altro apporto vitaminico-minerale! La garanzia naturale di una dieta variata In realtà, l’apporto vitaminico di un’alimentazione variata, arricchita di verdure fresche o surgelate ma anche di grassi trasportatori di vitamine liposolubili, è in grado di coprire il normale fabbisogno vitaminico, ma questa non è la situazione di quella metà della popolazione che tenta di reagire al sovrappeso soltanto con la riduzione dei cibi e la monotonia delle cosiddette diete dimagranti. Purtroppo, per i sedentari in perenne dieta ipocalorica si sta realizzando la beffa di vivere ai limiti del sovrappeso o peggio dell’obesità ma con l’autolesionismo emergente del deficit di qualche prezioso elemento protettivo, vitaminico o minerale. A proposito di carenze vitaminiche è opportuno ricordare che nessuna frutta (come nessun altro alimento) può fornire singolarmente tutte le vitamine necessarie. Mangiando solo arance, mandarini, kiwi o fragole, si garantisce il fabbisogno giornaliero di vitamina C e nient’altro. Viceversa, le albicocche o i cachi forniranno un’abbondante quota di provitamina A, ma non la vitamina C. E’ soltanto dall’alternanza dei vari tipi di frutta e di verdure che scaturisce una relativa completezza, dato che altre vitamine scarseggiano (gruppo B) o mancano del tutto (vitamina B12) nel mondo vegetale. Ma il problema esiste anche per coloro (più spesso i ragazzi) che non gradiscono le verdure; non è un caso, ad esempio, che il deficit di acido folico con i relativi problemi sull’integrità del feto incomba sulla gravidanza di molte giovani donne. Le vitamine antiossidanti Il moderno tema scientifico degli “antiossidanti”, capaci di limitare il danno cellulare provocato dai “radicali liberi” (argomento complesso ma di fondamentale utilità per l’efficienza e la longevità dei nostri organi), ha riportato l’attenzione degli studiosi sul ruolo specifico di alcune vitamine. In particolare, la vitamina C, la E, la A - sotto forma del precursore betacarotene e dell’intera famiglia dei carotenoidi - hanno ridestato un nuovo interesse scientifico ed hanno permesso di collezionare informazioni epidemiologiche interessanti sul contributo protettivo di queste sostanze. Comunque, gli studi più recenti legittimano, per le vitamine dotate di proprietà antiossidanti, una ottimizzazione dei dosaggi oltre l’attuale, presunto fabbisogno giornaliero. Non è soltanto una speranza che la protezione fornitaci dalle vitamine antiossidanti potrà giovare alla qualità e durata della vita. Anche per questo motivo è auspicabile che si arrivi ad un miglior reintegro di quanto va inevitabilmente perduto nella conservazione e nei trattamenti di cucina degli alimenti; si tratta di un orientamento positivo dal quale dovrebbero scaturire soltanto vantaggi salutistici. |
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LE VITAMINE IN TASCA PICCOLO VADEMECUM SULLE VITAMINE |
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“Vitamina A” Retinolo in prodotti di origine animale; beta-carotene (provitamina A) in quelli di origine vegetale. “Attività fisiologica” E’ necessaria per la sintesi di rodopsina, un pigmento fondamentale per l’adattamento della vista all’oscurità. Protegge gli epiteli e le mucose. Ha un importante ruolo nella crescita, nella riproduzione e nella difesa del sistema immunitario. I caroteni agiscono nell’organismo come potenti antiossidanti. “Fonti” Fonti di retinolo: fegato, uova, latte e derivati Fonti di beta-carotene: vegetali a foglia verde, verdura e frutta di colore giallo-arancio-rosso (carote, pomodori, peperoni, zucche, albicocche, pesche, meloni). “Stabilità” La vitamina A è sensibile all’azione dell’ossigeno, della temperatura, della luce e degli Uv. “Livelli raccomandati*” Retinolo: 0,7 mg/die per l’uomo e 0,6 mg/die per la donna; valori più elevati durante il periodo dell’allattamento. In gravidanza, pur essendo essenziale, non deve essere assunta in dosi superiori a 6 mg di Re (Retinolo Equivalenti). 6 mg di betacarotene corrispondono a 1 mg di vitamina A. “Carenze e interazioni: Difficoltà di adattamento alla luce crepuscolare (emeralopia); patologie più gravi come l’ispessimento della cornea, l’ipercheratosi della cute e delle mucose; parziale perdita del gusto e dell’odorato, aumento della vulnerabilità alle infezioni polmonari e, nei bambini, difetti nello sviluppo dello scheletro e dei denti. Interazioni: alcool, lassativi, contraccettivi orali. “Vitamina D” Colecalciferolo o D3, Ergocalciferolo o D2, Vitamina antirachitica. “Attività fisiologica” Esplica la sua attività nell’organismo solo dopo essere stata attivata a livello epatico e successivamente a livello renale. Controlla il metabolismo di calcio a livello intestinale e la sua distribuzione nell’organismo, regola il metabolismo di fosforo e calcio necessari per il benessere di ossa, muscoli e tessuto nervoso. “Fonti” Può essere sintetizzata dall’organismo grazie al 7-deidrocolesterolo presente nella cute durante l’esposizione ai raggi solari. Le principali fonti alimentari di vitamina D sono di origine animale: latte, pesce grasso (es. Tonno e salmone), tuorlo d’uovo. “Stabilità” Poiché è una vitamina liposolubile è difficilmente assorbita in una dieta povera di grassi. Sensibile alla luce e alla cottura. Il suo assorbimento è fortemente limitato se si assumono contraccettivi orali. “Livelli raccomandati*” 10 mcg/die per i bambini, le donne in gravidanza e durante l’allattamento, le persone che si espongono raramente alla luce del sole; per tutti gli altri i valori variano da 0-15 mcg/die. Dosi eccessive possono provocare accumulo “Carenze e interazioni” Rachitismo nei bambini, fragilità ossea (osteomalacia) e contrazioni (spasmi muscolari) nell’adulto. Interazioni: barbiturici, lassativi, contraccettivi orali. “Vitamina E” Tocoferolo, vitamina antisterilità. “Attività fisiologica” Protegge le membrane biologiche dalla perossidazione lipidica (antiossidante), rallenta i processi di invecchiamento cellulare. Agisce sulla secrezione degli ormoni sessuali maschili e femminili: il nome tocoferolo deriva infatti dal greco tocos (parto) epherein (generare). “Fonti” Le fonti principali sono di origine vegetale: germe di grano, oli di semi e di oliva; frutta oleosa come noci e mandorle, vegetali a foglia verde, fegato, rosso d’uovo. “Stabilità” Il calore e i processi di preparazione che richiedono cottura riducono il contenuto di vitamina E degli alimenti. “Livelli raccomandati*” 8 mg/die circa; se la dieta è particolarmente ricca di acidi grassi polinsaturi la quantità di tocoferolo deve essere aumentata. “Carenze e interazioni” Le carenze di vitamina E sono riscontrabili quasi esclusivamente in individui che non sono in grado di assorbire grassi e nei bambini prematuri (anemia e emorragie). Negli adulti si possono osservare anemia emolitica (riduzione dei tempi di sopravvivenza dei globuli rossi) e danni ai nervi. Interazioni: lassativi. “Vitamina K” Con vit. K (vitamina antiemorragica) si indicano più composti: fitomenadione e fillochinone (K1) menachinone (K2), menadione (K3). “Attività fisiologica” Antiemorragica, fondamentale nei processi di coagulazione ematica (formazione della protrombina attiva). “Fonti” Nell’adulto una parte della vitamina K (K2) è sintetizzata nell’intestino, questo però non avviene nelle prime settimane di vita. Le principali fonti di vitamina K sono i vegetali a foglia verde come cavoli , broccoli, spinaci, latte e latticini. “Stabilità” E’ sensibile al calore e alla luce. Il trattamento prolungato con antibiotici e farmaci a base di zolfo ne riduce l’attività e l’assorbimento da parte dell’organismo. “Livelli raccomandati*” 55 – 70 mcg/die ovvero 1mcg/Kg di peso corporeo “Carenze e interazioni” Nei Paesi industrializzati le carenze sono rare. In casi estremi si riduce la protrombina con alterazioni della coaugulazione del sangue. Negli adulti la carenza è solitamente causata da alcune terapie farmacologiche prolungate. Interazioni: antibiotici (tetracicline), lassativi, anticoagulanti, cumarina. “Vitamina B1” Tiamina, aneurina, vitamina antiberiberi. “Attività fisiologica” E’ coinvolta nel processo di trasformazione dei carboidrati in energia (metabolismo glucidico) ed influenza il sistema nervoso. “Fonti” Lievito di birra, carne di maiale (specie prosciutto), fegato, molluschi, cereali integrali ed arricchiti, pasta e pane, funghi. “Stabilità” E’ solubile in acqua per cui è bene effettuare la cottura senza eccedere con l’acqua o meglio al vapore; è molto sensibile al calore. Alcuni conservanti, come il bisolfito, distruggono fino al 90% della vitamina B1 contenuta negli alimenti. “Livelli raccomandati*” Circa 1,2 mg/die per l’uomo e 0.9 mg/die per la donna; modesti aumenti in gravidanza e durante l’allattamento. “Carenze e interazioni” Una grave carenza, se associata a carenza di altre vitamine, può causare il beri-beri (lesioni del sistema nervoso, disturbi dell’apparato digerente e cardio-vascolare). Ci sono sostanze (tiaminasi) contenute nel pesce crudo, nel the e nel caffè che riducono l’attività della tiamina. Carenze meno importanti possono provocare inappetenza, confusione mentale e disturbi nervosi. Interazioni: alcool, antiacidi, sulfamidici. “Vitamina B2” Riboflavina, vitamina G, lattoflavina, ovoflavina. “Attività fisiologica” Costituente di diversi sistemi enzimatici che intervengono nei processi ossido-riduttivi cellulari; ha un ruolo molto importante nel trasformare gli alimenti in energia (azione sinergica alla vit B6 e Pp). “Fonti” Latte, fegato, carni magre, lievito di birra, vegetali verdi, cereali, pasta e pane, funghi. “Stabilità” E’ sensibile in particolare all’azione della luce. “Livelli raccomandati*” 1,7 mg/die per l’uomo e 1.3 mg/die per la donna; modesti incrementi in gravidanza ed allattamento. “Carenze e interazioni” La carenza di vitamina B2 è rara. I sintomi sono: occhi infiammati e arrossati, labbra secche e screpolate, stomatite, dermatite, leggera anemia, fragilità delle unghie. Interazioni: alcool, lassativi. “Vitamina Pp” Niacina, nicotinamide, vitamina B3, vitamina antipellagra. “Attività fisiologica” Partecipa a molti processi metabolici intracellulari, tra cui quelli deputati alla produzione di energia; contribuisce al mantenimento della salute della pelle e dell’apparato digerente. “Fonti” Fegato, pollame, carne, funghi, tonno, legumi, cereali, latte. “Stabilità” E’ una vitamina relativamente sensibile alla cottura. “Livelli raccomandati*” 18 mg/ die per l’uomo e 14 mg/die per la donna. “Carenze e interazioni” La carenza provoca la pellagra (dermatite, diarrea, demenza): il nome di questa vitamina è l’abbreviazione di Pellagra Preventing (Pp) Factor. Interazioni: antitubercolari, antiparkinsoniani. “Vitamina B5” Acido D-pantotenico, D-pantenolo (Provitamina B5). “Attività fisiologica” E’ parte integrante del Coenzima A; necessaria nel metabolismo delle sostanze nutritive; essenziale per la sintesi degli ormoni. “Fonti” Il nome acido pantotenico deriva dal greco pantos, cioè ovunque perché questa vitamina si trova in tutti gli alimenti. Fonti principali sono: fegato, carni, cereali integrali, lievito di birra, vegetali verdi, uova e frutta secca (soprattutto noci e castagne). “Stabilità” Sensibile al calore e all’azione di sostanze acide o alcaline. “Livelli raccomandati*” 3- 12 mg/die. “Carenze e interazioni” Proprio perché presente in quasi tutti gli alimenti, è estremamente rara una carenza di sola vitamina B5, rispetto all’intero complesso B. Le carenze si manifestano con sintomi aspecifici (digestivi, cutanei, neurologici) e disturbi della sensibilità. Interazioni: alcool, bromuro di metile (insetticida). “Vitamina B6” Piridossina, piridossale, piridossamina. “Attività fisiologica” E’ essenziale per l’utilizzo degli amminoacidi, delle proteine e degli acidi grassi, importante per il sistema immunitario e il sistema nervoso centrale. “Fonti” Cereali, pane integrale, fegato, spinaci, piselli, frutta secca, banane, lievito. “Stabilità” E’ una vitamina relativamente sensibile al calore; il suo assorbimento è minore se si assumono contraccettivi orali. “Livelli raccomandati*” 1,5 mg/die per gli uomini e 1.1 mg/die per le donne, cioè 0.02 mg/g di proteine assunte con la dieta. “Carenze e interazioni” I sintomi da carenza di vitamina B6 sono: dermatiti di tipo seborroico ed eczemi, glossiti e stomatiti; anemia, depressione e stato confusionale. La carenza può essere provocata anche da terapie prolungate con farmaci antimicotici e antitubercolari. Interazioni: alcool, diuretici, penicillina, antipertensivi, sulfamidici, contraccettivi orali. “Vitamina B12” Cobalamina, cianocobalamina, fattore antipernicioso. “Attività fisiologica” Vitale per la crescita e la divisione cellulare. Necessaria per il trasporto dell’acido folico nelle cellule e per la produzione dei globuli rossi. Svolge attività protettiva sul sistema nervoso e prende parte alla formazione del materiale genetico (Dna e Rna). “Fonti” E’ fornita soprattutto da alimenti di origine animale: fegato, rognone, reni, molluschi, carne, uova, latte e cereali arricchiti per la prima colazione. “Stabilità” E’ danneggiata dalla cottura ad alte temperature. “Livelli raccomandati*” 2 mcg/die; durante la gravidanza e l’allattamento la dose deve essere aumentata a 2.2-2.6 mg/die. “Carenze e interazioni” Poiché questa vitamina è scarsamente presente nei vegetali, un’alimentazione vegetariana poco equilibrata potrebbe causare una carenza con conseguenti sintomi di affaticamento, anoressia, degenerazione dei nervi periferici (formicolii e perdita di sensibilità agli arti). Una grave carenza di questa vitamina può dar luogo ad anemia megaloblastica ipercromica e all’anemia perniciosa. Interazioni: alcool, colchicina, lassativi, anticonvulsivi. “Acido folico” Vitamina B9, Folacina, Vitamina Bc, Vitamina M. “Attività fisiologica” E’ importante per la divisione cellulare e la produzione di Dna e Rna, in particolare per le cellule del midollo osseo, responsabili della produzione dell’emoglobina. “Fonti” Fegato, reni, ortaggi a foglia verde, germe di grano e lievito di birra. Il nome “folico” deriva proprio da “foglia” poiché questa vitamina è contenuta soprattutto nelle foglie verdi. “Stabilità” E’ sensibile alla cottura. “Livelli raccomandati*” 200 mcg/die in soggetti adulti, 400 mcg/die in gravidanza e 350 mcg/die durante l’allattamento. “Carenze e interazioni” Anemia megaloblastica, atrofia intestinale con malassorbimento di sostanze nutritive e diarrea. La carenza di acido folico in gravidanza può provocare difetti del tubo neurale nel feto (spina bifida). Interazioni: alcool, antiacidi, barbiturici, salicilati, metotrexato. “Vitamina H” Biotina, Vitamina B8, Coenzima R. “Attività fisiologica” Necessaria per convertire i nutrienti in energia. Importante per la sintesi di colesterolo e acidi grassi. “Fonti” E’ in parte prodotta dai batteri intestinali. Fonti di questa vitamina sono: fegato, reni, tuorlo d’uovo, vegetali verdi. “Stabilità” E’ sensibile alla luce ultravioletta; il suo assorbimento da parte dell’organismo può essere limitato dal trattamento prolungato con antibiotici e farmaci a base di zolfo “Livelli raccomandati*” 15 – 100 mcg/die. “Carenze e interazioni” Sono rarissime. Una causa di carenza è l’assunzione di grandi quantità di albume d’uovo crudo. Questo, infatti, ne impedisce il corretto assorbimento di biotina. I sintomi più caratteristici sono dermatite e perdita dei capelli. Interazioni: anticonvulsivanti. “Vitamina C” Acido L-ascorbico, vitamina antiscorbuto. “Attività fisiologica” Partecipa ai processi di respirazione cellulare; favorisce la formazione di collagene ed è un potente antiossidante. Favorisce l’assorbimento del ferro. Utile per l’integrità dell’endotelio vasale; è coinvolta nella formazione di dentina, nella rimarginazione delle ferite, nelle scottature e nella rigenerazione del tessuto osseo. “Fonti” Molti ortaggi e frutti come ribes, kiwi, agrumi, fragole, meloni, patate, pomodori e vegetali a foglia verde. “Stabilità” E’ forse la vitamina meno resistente: molto sensibile alla luce, al calore e all’ossigeno. “Livelli raccomandati*” 60 mg/die per i soggetti adulti, almeno 80 mg per i fumatori. “Carenze e interazioni” La grave carenza provoca lo scorbuto, caratterizzato da manifestazioni emorragiche diffuse. Lievi carenze di questa vitamina si manifestano con i seguenti sintomi: affaticamento, perdita di appetito, infiammazioni gengivali, lenta guarigione delle ferite e predisposizione alle infezioni. Interazioni: salicilati. * I livelli raccomandati si riferiscono ai Larn (Livelli di Assunzione Raccomandati di Nutrienti), S.i.n.u. Ediz. 1996. |
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NASCE LA LINEA “SPECIALITÀ” DI FRUTTA SCIROPPATA COLLI EUGANEI |
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Saiace, nata nel 1941, con sede a Monselice (Pd), è una delle più importanti realtà italiane nel settore della trasformazione della frutta (confettura e frutta sciroppata), ruolo ulteriormente accresciuto da quando è diventata filiale italiana del gruppo Andros 10 anni fa. Nello stabilimento padovano (50.000 m2) viene prodotta circa il 17% della confettura consumata in Italia, sia con il marchio Colli Euganei che a marchio di terzi, destinata sia al consumatore finale che al settore alberghiero: ciò colloca l’azienda tra i primi produttori nazionali. Per quanto riguarda la frutta sciroppata il marchio Colli Euganei è leader nel segmento di alta qualità in vaso vetro. L’altissima qualità, l’innovazione di prodotto e la ricerca di nuovi gusti sono le caratteristiche della frutta sciroppata a marchio Colli Euganei. Sono nate cosi “le Specialità”, una gamma di 10 referenze, che è appena stata ampliata con la creazione di cinque nuove ricette: Pesche alla vaniglia e menta, Pesche all’amaretto e mandorle, Pesche alla liquirizia, Pere all’amaretto e Ananas a rotelline, tutte presentate in un elegante vaso di vetro. Non è più solo frutta ma davvero uno squisito dessert subito pronto che Colli Euganei propone con questa gamma. Da gustare fresche a fine pasto, diventano un dessert raffinato con l’aggiunta di una pallina di gelato e di panna montata. Saiace distribuisce in Italia anche i marchi della casa madre, primo tra i quali Bonne Maman, presente nei settori della confettura nel quale è leader mondiale, della pasticceria industriale e recentemente anche dei dessert freschi. Da 2 anni commercializza anche i prodotti freschi a marchio Andros cioè una gamma di spremute in bottiglia di vetro ed una gamma di mousse di frutta. Dati sul prodotto: 10 referenze: Pesche alla vaniglia e menta, Pesche all’amaretto e mandorle, Pesche alla liquirizia, Pere all’amaretto, Ananas a rotelline, Pesche al succo d’arancia, Pere alla vaniglia, Pere al caramello, Pere di Agricoltura Biologica, Pesche di Agricoltura Biologica. Formatto: 580g Prezzo pubblico: da € 1,85 a € 2,90 a seconda dei gusti. |
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NATALE ETICO CON LA CESTA-REGALO DEI PRODOTTI MONDOVERO E LIBERA TERRA |
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Mondovero e Libera Terra propongono ai consumatori per il prossimo Natale una confezione regalo ricca di nove prodotti biologici ed equosolidali di qualità e dall’alto contenuto etico. In una elegante cesta di vimini sono infatti raccolti due prodotti della linea biologica Libera Terra e sette Mondovero Bio. La pasta artigianale di grano duro Libera Terra (500 gr.) è realizzata dalla cooperativa sociale Palcido Rizzotto a partire da grano coltivato, seguendo i criteri dell’agricoltura biologica, su terre palermitane confiscate alla mafia. Nel rispetto dell'antica tradizione corleonese viene trafilata a bronzo ed essicata lentamente a 40°. Il vino bianco Placido (Catarratto I.g.t. Sicilia) Libera Terra (0,75 lt) è ottenuto dalla stessa cooperativa da un vitigno autoctono e le sue caratteristiche sono esaltate dalle particolari condizioni climantiche della collina dell’entroterra siciliano. E’ un vino di carattere, che porta il nome di Placido Rizzotto, il sindacalista corleonese che ha dato la vita per la liberazione della terre dall’oppressione mafiosa. L’esperienza della “Placido Rizzotto” è uno dei frutti più belli del progetto Libera Terra: ispirandosi ai principi della solidarietà e della legalità, opera per l'inserimento lavorativo di persone svantaggiate e crea opportunità occupazionali. I prodotti equosolidali Mondovero sono proposti direttamente dagli agricoltori del sud del mondo assieme alle tre aziende italiane specializzate (Conapi, Coiind e Pompadour) che hanno dato vita, nel ’99, a questo marchio. Sono garantiti da Fairtrade Transfair, che certifica il rispetto dei criteri del commercio equo e solidale: prezzi equi, contratti pluriennali, prefinanziamenti e sostegno a progetti locali di sviluppo ambientale e sociale. Il cioccolato Bio fondente extra con il 70% di cacao e il cioccolato Bio al latte finissimo (entrambe da 100 gr.) sono realizzati, così come il cacao amaro Bio in polvere (250 gr.), con materia prima proveniente da coltivazioni del sud Costa Rica, dove gli agricoltori indigeni di Appta (1100 soci, di cui l’80 per cento indigeni e uno su tre donne) mantengono intatto un rapporto sacrale con la pianta del cacao e seguono rigorosamente i metodi dell’agricoltura biologica. Il miele della foresta Bio (400 gr.) è frutto invece del lavoro degli apicoltori delle cooperative nicaraguensi Cosatin e Apibo, che coinvolgono complessivamente circa 180 famiglie. Prodotto dalle api a partire da fiori della foresta tropicale, ha un gusto delicato e un profumo intenso. Cresce invece nella zona più elevata del Nilgiri, India del sud, il tè verde Bio proposto in una confezione che contiene 20 bustine. Le foglie non vengono né trattate chimicamente né sottoposte a fermentazione, ma semplicemente essiccate conservando così intatte tutte le loro benefiche proprietà. Lo zucchero di canna integrale Bio (500 gr.) è ottenuto con procedimenti minimi di lavorazione dai contadini della Sierra del Piura (Perù settentrionale) riuniti nella cooperativa Cepicafè, che riescono così a mantenere inalterato il contenuto di sali minerali. Il caffè Bio 100% Arabica (250 gr.), infine, proviene da due specifiche zone del Centro America: dal nord del Nicaragua, dove opera Prodecoop, che raduna 2000 contadini, un quarto dei quali donne, e dal Costa Rica, dove è attiva La Alianza, unica realtà biologica nazionale, composta da 300 famiglie di cafetaleros. Non si tratta quindi di una miscela indifferenziata ma di una pregiata combinazione dei frutti del lavoro di singole realtà. La confezione natalizia di Mondovero viene proposta al pubblico della grande distribuzione a un prezzo di vendita consigliato di 23 euro. Infolink: www.Mondovero.it |
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GRANDE SUCCESSO PER IL CONVEGNO “LE STRADE DEI VINI E DEI SAPORI DI LOMBARDIA: DA RISORSA DEL TERRITORIO A PRODOTTO TURISTICO INTEGRATO” |
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Oltre 130 gli accreditati al convegno “Le strade dei Vini e dei Sapori di Lombardia: da risorsa del territorio a prodotto turistico integrato”, organizzato dalla Federazione delle Strade dei Vini e dei Sapori di Lombardia e dalla Regione Lombardia con la collaborazione del Touring Club Italiano, che si è svolto a Brescia presso il museo della Mille Miglia. Ha aperto i lavori l’assessore regionale all’Agricoltura Viviana Beccalossi che ha ribadito lo stretto legame tra mondo della produzione agricola e turismo, legame che si è sostanziato con la nascita delle Strade del Vino e dei Sapori, fondamentale strumento di valorizzazione del territorio. Sandro Diego Ciccarelli, dirigente dell’Unità organizzativa Sviluppo delle Filiere, Direzione generale Agricoltura della Regione Lombardia, ha confermato il ruolo di prim’ordine della Lombardia che, con una quota del 13,8%, è la prima regione agroalimentare italiana. Ha chiuso il panel istituzionale Sergio Toscani, dirigente Unità organizzativa Turismo, Direzione generale Industria e Turismo della Regione Lombardia ponendo l’accento sulle nuove opportunità, anche per il turismo enogastronomico, offerte dalla recente legge regionale 14 aprile 2004, n. 8 “Norme per il turismo in Lombardia” che sancisce la nascita dei Sistemi turistici. La mattinata è proseguita con una sessione tecnica che ha fatto il punto sulle leve del marketing a disposizione del turismo enogastronomico, coordinata da Matteo Montebelli della Direzione Studi e Ricerche del Touring Club Italiano. Nell’intervento introduttivo Sandro Billi, docente di Marketing culturale presso l’Università di Siena, ha messo in luce le caratteristiche peculiari del turismo enogastronomico: il valore esperienziale della degustazione dei vini sul territorio di produzione e la qualità dell’accoglienza. Luigi Franceschi, presidente del tour operator Italian Leisure Group e amministratore delegato di Città del Vino Welcome, ha posto l’accento sul ruolo della distribuzione del prodotto e ha illustrato il progetto promosso in collaborazione con l’Associazione Città del Vino. Francesco Lambertini, presidente nazionale Movimento Turismo del Vino, ha sottolineato che, accanto a una produzione di qualità, è necessario un approccio più prettamente turistico all’accoglienza da parte degli operatori. Per raggiungere questo obiettivo è nato il Decalogo dell’accoglienza che promuove quelle cantine che si impegnano per rendere indimenticabile l’esperienza dei turisti. Ha chiuso la sessione della mattinata Floriano Zambon, presidente dell’Associazione Città del Vino che ha ribadito l’impegno delle amministrazioni dei 540 Comuni associati a promuovere e comunicare la cultura della vino. Nel pomeriggio, si è svolta una tavola rotonda sul tema “Le Strade dei Vini, un sistema per lo sviluppo turistico del territorio?” I lavori sono stati aperti dall’intervento di Riccardo Minini, assessore al Turismo della Provincia di Brescia, che ha sottolineato la varietà e l’importanza della produzione agroalimentare non solo del territorio da lui amministrato, ma dell’intera regione, proponendolo come elemento di riferimento dell’incontro. La parola è passata a Francesco Soletti, curatore delle guide enogastronomiche del Touring Club Italiano, presente in qualità di moderatore della discussione; nel suo preambolo, l’esperto Touring ha ricordato l’impegno dell’associazione nella divulgazione della cultura enogastronomica fin dal 1931, con la prima Guida gastronomica d’Italia, attualmente disponibile in ristampa anastatica, giungendo all’oggi, con prodotti come la Guida al Turismo del Vino e la Guida al Turismo gastronomico, tradotti in più lingue, unici nella rassegna editoriale internazionale. Il primo intervento è spettato a Guido Venturini, direttore generale del Touring Club Italiano, osservatore privilegiato delle dinamiche del turismo. Il messaggio lanciato agli operatori presenti è stato quello di procedere a una verifica di fondo delle proprie motivazioni. Una, in particolare, la domanda: “Siete effettivamente convinti della necessità di modificare la mentalità che in Lombardia ha improntato all’industria e al commercio lo sviluppo degli ultimi decenni?”. Questa presa di coscienza – ha continuato Venturini – è presupposto indispensabile per ottenere il meglio dall’agroalimentare e dal turismo rurale, sullo sfondo di un patrimonio storico-artistico diffuso che è il vero elemento di distinzione della nostra nazione. A seguire, ha preso la parola Luca Formentini, titolare dell’omonima azienda vinicola della Lugana, presidente della Strada dei Vini e dei Sapori del Garda, sollecitato a raccontare la propria esperienza di produttore e operatore agrituristico. Della sua testimonianza è interessante sottolineare il senso della scelta iniziale a favore della tradizione, nel segno della continuità familiare, e delle decisioni che ne sono scaturite, talora pragmatiche ma sempre sullo sfondo di una forte coerenza d’ideali. Dalla produzione vinicola alla ristorazione e infine all’accoglienza su standard alberghieri: questo l’excursus, costellato di difficoltà, ma portato a termine con determinata passione. È intervenuto poi Daniele Manzone, presidente onorario dell’Associazione Turismo in Langa, voce di un distretto enogastronomico di celebrità internazionale, giunto ormai alla seconda o terza generazione di operatori. Elemento ricorrente nel resoconto è stato il valore dell’iniziativa delle singole aziende, tanto nelle difficoltà d’avvio quanto nella reazione alle oscillazioni del mercato. È stato questo lo spunto per alcuni commenti su fatti d’attualità, come il forte livello di concorrenza fra distretti enogastronomici d’eccellenza, in Italia ma soprattutto all’estero, e sull’attuale contrazione dell’incoming, dovuta anche alla difficoltà nel mantenere il rapporto qualità-prezzo a standard accettabili. Ha chiuso il primo giro di interventi Michele Mondolfo, di Fiavet Lombardia, organismo di rappresentanza delle agenzie di viaggio e turismo. Forte della sua esperienza diretta, Mondolfo ha impostato l’intervento alla massima praticità. A fronte di ambiziosi progetti di lancio del turismo enogastronomico sui circuiti mondiali c’è chi sottovaluta la qualità dell’offerta; il successo di un’iniziativa si fonda molto prosaicamente anche sulla disponibilità di parcheggi, sulla funzionalità degli spazi e dei servizi interni all’azienda, sulla disponibilità dei titolari e sulla preparazione degli operatori. A chiusura dei lavori Lucia Barzanò, presidente della Strada del Vino Franciacorta, ha presentato la nuova brochure di presentazione della Federazione delle Strade dei Vini e dei Sapori di Lombardia, concepita nel formato e nei contenuti dei cataloghi turistici in vista della sua diffusione nel circuito delle fiere e delle agenzie specializzate. |
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SUCCESSO A ROMA PER LA PRESENZA COORDINATA DA FEDERDOC IL VIGNETO CHIAMATO FRIULI CONQUISTA IL WINE SHOW
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Aumenta la richiesta di vini con buon rapporto qualità/prezzo Si è rivelata un’esperienza promozionale decisamente positiva per i vini del Friuli Venezia Giulia, e in particolare per i classici bianchi, la nuova kermesse enologica ideata dal Salone del Vino che ha portato a Roma le aziende che hanno esposto i propri prodotti alla recente rassegna torinese. Nella Capitale sabato 27 e domenica 28 novembre si è infatti svolta la prima edizione del “Wine Show”, una due-giorni di degustazioni su invito che ha richiamato nella Città del Gusto del Gambero Rosso, una sorta di beaubourg multimediatico al servizio dell’enogastronomia di qualità, circa 2500 visitatori che hanno passato in rassegna la produzione di 150 cantine italiane. Tra le 500 etichette presenti hanno ben figurato i 30 vini di 19 aziende del Friuli Venezia Giulia che hanno partecipato alla manifestazione con la regia di Federdoc. Numerosi gli autoctoni regionali presenti, quali Tocai friulano, Refosco dal peduncolo rosso, Ribolla, Verduzzo, Schioppettino, Malvasia e Ramandolo. Nello spazio riservato al Friuli Venezia Giulia, allestito su una lunghezza di 20 metri con tavolini in stile “wine tasting” e servito da 15 sommelier, si sono avvicendate centinaia di persone che hanno dimostrato di apprezzare soprattutto i vini bianchi friulani. “In un momento non facile per il mercato del vino – sottolinea il direttore di Federdoc Michele Bertolami, presente a Roma in rappresentanza della Federazione – abbiamo avuto la conferma che i bianchi friulani ottengono sempre grandi consensi. In particolare è stato molto ricercato dai visitatori romani, per la maggior parte operatori di settore, un vino buono con il giusto rapporto qualità/prezzo, anche se il produttore è meno conosciuto”. Nello stand di Federdoc sono stati distribuiti depliant informativi sui vini proposti in degustazione, corredati di informazioni relative a negozi o enoteche di Roma dove è possibile acquistarli. Sono state inoltre distribuite 100 copie della “Guida ai vini del Fvg 2005”, realizzata a cura delle quattro Camere di Commercio regionali. “Il successo registrato al Salone del Vino prima e al Wine Show adesso – sottolinea il presidente di Federdoc Adriano Gigante – ci permette di capire come orientare l’attività di Federdoc in futuro. Sarà importante, infatti, non solo partecipare in maniera organizzata alle fiere di settore, dalle quali non possiamo esimerci, ma essere presenti anche ad altre iniziative mirate, come quella romana, che se ben organizzate possono diventare un ottimo volano promozionale per il comparto vitivinicolo del Friuli Venezia Giulia”. |
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RITORNA “ALIMENT&ATTREZZATURE”, UNO DEI PIÙ GRANDI EVENTI ITALIANI DEL SETTORE AGROALIMENTARE, CHE SI SVOLGERÀ A MONTICHIARI A GENNAIO 2005 |
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Ritorna “Aliment&attrezzature”, uno dei più grandi eventi italiani del settore agroalimentare, che si svolgerà a Montichiari dal 16 al 19 gennaio 2005 presso il Centro Fiera del Garda. Con un particolare importante, all’interno della manifestazione, giunta alla 18esima edizione, sarà di estremo interesse il padiglione della Provincia di Brescia denominato “Brescia, officina del gusto”. Un evento Business to Business con apertura anche al pubblico. “Brescia, Officina del Gusto” sarà un autentico salotto dove, con l’ausilio dei professionisti dell’Accademia Bresciana Arti e Mestieri della Buona Tavola e dell’Ente Vini Bresciani si alterneranno: incontri con gli autori, degustazioni di prodotti tipici, dimostrazioni enogastronomiche, lezioni sulle principali materie prime, come il burro che verrà trattato da Iginio Massari, fondatore dell’ Ampi, Accademia Maestri Pasticceri Italiani, l’Associazione che raccoglie i più importanti e qualificati operatori del settore e membro dell’Accademia Bresciana Arti e Mestieri della Buona Tavola. Inoltre sono previsti una serie di eventi presso l’Ateneo del Gusto, un confronto tra produttori di Grappe, concorsi di cucina e seminari di scenografia per imbandire e decorare le tavole nelle grandi occasioni. A latere si terranno invece le “Officine del Gusto” e “La Corte degli Assaggi” (vedi cartella) dove si avrà solo l’imbarazzo della scelta iscrivendosi alla degustazione dei tanti prodotti tipici della zona. Un’ effervescenza dell’iniziativa che riflette il buon stato di salute dell’agroalimentare bresciano che si sta attestando intorno a cifre di riguardo, si parla di un volume di 2,5 miliardi di euro tra produzioni e indotto, un comparto in continua crescita con 56mila addetti e oltre 17mila aziende. “In pochi anni, infatti, il segmento dell’agroalimentare è riuscito nell’impresa di trasformare i numerosi vincoli imposti dalle direttive dell’Unione europea in veri e propri punti di forza, arricchendo un settore, ormai trainante per l’economia di tutta la regione lombarda” ha dichiarato l’Assessore Provinciale, Avv. Mariastella Gelmini che ha aggiunto “La Provincia di Brescia ha predisposto una pianificazione e programmazione agraria per tutelare i propri prodotti attraverso quattro principali fasi, qualità della produzione, tracciabilità dei prodotti, certificazione esterna e promozione, riuscendo a lanciare i nostri prodotti sui mercati nazionali ed internazionali con riscontri positivi sia da un punto di vista dell’immagine che sotto il profilo commerciale ”. Oltre alle certificazioni e ai riconoscimenti europei di tutti i prodotti della filiera agroalimentare, i produttori bresciani hanno sperimentato con successo la certificazione aziendale per stabilire un rapporto ancora più diretto con i consumatori. Questo metodo consente di risalire al nome dell’azienda produttrice: il consumatore ha la possibilità di conoscere con certezza, dove è stato allevato il capo di bestiame da cui è stata tagliata la sua fettina o il caseificio dove è stato prodotto il formaggio appena acquistato. “Per esempio, il Grana Padano – conferma l’Assessore Provinciale all’Agricoltura Avv. Mariastella Gelmini – viene identificato con un marchio ben preciso e chiaro. La tracciabilità ha creato soddisfazione in tutte le fasi di distribuzione ed in particolare nel consumatore finale sempre più attento alla tematica inerente la sicurezza alimentare. Segreteria organizzativa e iscrizioni Tel. 0303749001 Infolink: www.Provincia.brescia.it |
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COLLI ORIENTALI: OLTRE 2 MILA PRESENZE PER IL ROAD SHOW AUTUNNALE DA MILANO A GRAZ I VINI FRIULANI CONQUISTANO ESPERTI E APPASSIONATI |
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È stato un tour davvero trionfale quello che si è appena concluso per il Consorzio Colli Orientali del Friuli, impegnato in numerose iniziative promozionali nei mesi di ottobre e novembre. Oltre duemila persone, infatti, hanno complessivamente partecipato alle degustazioni e ai workshop organizzati in Italia e all’estero dal Consorzio cividalese, coinvolgendo quaranta aziende dei Colli Orientali e registrando ovunque ampi consensi per la qualità dei vini proposti. Una grande soddisfazione per il presidente del Consorzio, Adriano Gigante, che sottolinea “l’importanza di aver offerto un’immagine collettiva e unitaria da parte dei produttori dei Colli Orientali, impegnati a promuovere i propri vini ad un pubblico qualificato e partecipe, attraverso il contatto diretto con ristoratori, opinion leaders e consumatori”. Gli eventi sono stati presentati dal presidente Gigante, dal direttore del Consorzio Mariano Paladin e dal responsabile della promozione Manuel Cacciatori e sono sempre stati accompagnati da prodotti tipici friulani, quali il prosciutto di San Daniele e il formaggio Montasio (presentati dai rispettivi consorzi), oltre che la gubana. Il tour è stato inaugurato il 23 ottobre nella sede Onav di Ghemme (No) dove si è tenuta una degustazione guidata di vini dei Colli Orientali e di Ramandolo, in collaborazione con il Consorzio Tutela Ramandolo e la locale sezione Onav. Riuscitissimo, inoltre, è stato l’evento promozionale svoltosi a Milano sempre in collaborazione con il Consorzio Tutela Ramandolo che ha registrato oltre 700 presenze, suddiviso nei due momenti del workshop pomeridiano nella sede milanese dell’Onav (per operatori selezionati e stampa) e della degustazione serale al Grand Hotel Duomo. Tutto esaurito anche per la “due-giorni enogastronomica” svoltasi all’Enoteca Italiana di Bologna, dove 15 aziende dei Colli Orientali hanno proposto i loro vini ad un folto pubblico di operatori del settore, giornalisti e appassionati, opportunamente selezionati dal proprietario dell’Enoteca Marco Nannetti. Dal 18 al 21 novembre, invece, si è tenuto nel comprensorio dei Colli Orientali un educational per stampa estera cui hanno partecipato cinque giornalisti provenienti da Germania, Austria, Polonia e Giappone. L’iniziativa, finalizzata a consolidare l’immagine dei Colli Orientali sia dal punto di vista enologico sia turistico in nuovi mercati, ha riscosso un grande interesse da parte dei presenti che, oltre a visitare alcune aziende, hanno potuto assaggiare i vini dei Colli Orientali nel corso di degustazioni organizzate nella sede del Consorzio e nei ristoranti del tour. Il gran finale del road show autunnale si è tenuto il 24 novembre a Graz nelle sale del Grand Hotel Wiesler, a due passi dal centro storico. Organizzato in collaborazione con l’agenzia di comunicazione di Marsoner Pichler di Graz, l’evento è stato suddiviso, come per quello milanese, nella riuscita formula del workshop pomeridiano e della degustazione serale che, oltre a ristoratori, appassionati e personalità pubbliche, ha registrato la presenza di un nutrito gruppo di giornalisti, tra cui la redazione del Grazer Voice ed altre importanti riviste nazionali, come la troupe televisiva del canale nazionale austriaco Orf 2. Il buon rapporto con la stampa austriaca è stato confermato anche dalla presenza dei Colli Orientali alla festa per i 100 anni del quotidiano Kleine Zeitung (domenica 21 novembre), un vero e proprio evento che ha richiamato a Graz per la cena di gala ben 3400 invitati. Oltre alle tappe del tour promozionale, i vini dei Colli Orientali hanno partecipato alla prestigiosa kermesse enologica “International wine festival” che si è svolta dal 6 all’8 novembre nella rinomata sede del Kurhaus di Merano. Nel corso della manifestazione, riservata ad un elevato target di pubblico e a prodotti di alto standard qualitativo, è stata presentata una rosa di 14 etichette selezionate dalla Gourmet’s International e rientranti nella graduatoria finale per poter accedere alla kermesse. In particolare, hanno riscosso notevole successo e favorevoli consensi da parte dei visitatori gli autoctoni Tocai, Picolit, Verduzzo Friulano, Pignolo e Refosco dal Peduncolo Rosso. |
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“IL TALEGGIO E LA STORIA DI EMILIO MAURI” UN ORIGINALE VOLUME A CURA DI DA FRANCA FESLIKENIAN, EDITO DA GRIBAUDO EDIZIONI |
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Protagonista indiscusso il buon Taleggio, o meglio, il Bontàleggio del Caseificio Mauri nel libro “Il Taleggio e la storia di Emilio Mauri”, scritto da Franca Feslikenian, edito da Gribaudo Edizioni. Un piacevole sguardo al recente passato, quello dei nostri nonni e bisnonni, raccontato sotto un’ottica squisitamente legata alle tradizioni e al formaggio. Un libro rivolto non solo ai fanatici del gusto e dell’arte casearia, ma a tutti quelli che sanno apprezzare la semplicità e la forza d’animo di una generazione che pochi hanno saputo prendere come esempio. Il libro infatti viaggia su due binari paralleli: da una parte si nota il meticoloso lavoro di ricerca dell’autrice che ha scovato notizie e curiosità legate alla storia del Taleggio, fin dal tempo dei Romani. Dall’altra c’è la vicenda più umana, quella di Emilio Mauri che più di ottanta anni fa seppe amare il territorio della Valsassina (Lc). Quel territorio che gli permise di realizzare un sogno con la nascita di un’azienda, grazie alla quale oggi il Taleggio è quello che è. Il volume diventa anche spunto per una riflessione sul gusto e sulle tendenze alimentari moderne. |
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LIBRI DA GUSTARE SALONE DEL LIBRO ENOGASTRONOMICO |
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Il nuovo Hotel Le Meridien Lingotto Art+tech, situato in uno degli edifici piu’ significativi della Torino del ‘900 (Via Nizza 230) ospitera’ Martedi 14 Dicembre ore 17:30 la premiazione della Viii edizione di Libri da gustare alla presenza degli alcuni autori ed editori. Libri da gustare oltre ad essere un singolare concorso letterario sta diventando un progetto forte, un veicolo di comunicazione per stimolare spunti di riflessione sulla storia, abitudini, cultura ed armonia del nostro patrimonio agroalimentare. “E con Libri da gustare – anticipa Claudia Ferraresi – presidente ed anima dell’Associazione Culturale Ca dj’Amis – I Ristoranti della Tavolozza – si realizza un mio sogno, quello di istituire presso la sede della mia Associazione una biblioteca a tema enogastronomico e di territorio che sara’ consultabile, aperta al pubblico ed anche inserita nel sistema bibliotecario della nostra regione.” Dei 20 titoli, scelti da una commissione di giornalisti e presentati presso il Salotto Rai della Fiera del Libro di Torino a maggio, cinque sono i vincitori, o meglio “I libri piu’ gustosi 2004”. La scelta e’ stata fatta dal pubblico che ha seguito gli avvenimenti dell’anno organizzati dall’Associazione, dai visitatori dei siti Internet che ospitano l’iniziativa: www.Traspi.net; www.Piemondo.it; www.Piemonte-magazine.it; www.Astilibri.it; www.Guide.supereva.it/libri_autori. E dai clienti di alcune librerie a Cuneo, Imperia e Foligno. I titoli in concorso sono anche stati segnalati agli organizzatori del Salon International du livre gourmand e partecipano al “Gourmand World Cookbook Awards 2004”. I titoli in concorso sono I seguenti: Pappe da favola. Golose ricette e allegre storielle per fare di ogni bambino un buongustaio Carmela Cipriani e Arrigo Cipriani Sperling e Kupfer Editore, Cucina del Pavese, della Lomellina e dell’Oltrepo’ Annalisa Alberici, Franco Muzzio editore, Arte in tavola – sapori e saperi Aavv a cura di Paolo Berruti Polistampa Firenze, L’acqua che beviamo Un viaggio nel mondo delle acque naturali e trattate destinate all’alimentazione e alla terapia Giorgio Temporelli Franco Muzzio editore, Viaggio tra i grandi vini di Sicilia Andrea Zanfi Carlo Cambi editore, Terra allegra Viaggio nell’Italia contadina tra i capolavori del gusto con i pionieri della bellezza e della biodiversita’ Andreina De Tomassi Distilleria Ecoeditoria, Cento per cento Ricette di Talento testi di Paolo Marchi fotografie Michelle Tabozzi Cucina e Vini Editrice, Arte e storia in tavola Il gusto e la civilta’ della tavola attraverso l’evoluzione della lista delle vivande. Una storia lunga due secoli Accademia Italiana della Cucina, Roastbeef con finanziera Armando Gambera Sori’ edizioni, Gia’ la mensa e’ preparata Ricette all’opera e a concerto Corrado Rollin, Il leone verde edizioni, La psicodieta Gudrun Dalla Via Donato Santarcangelo Edizioni Il Punto d’incontro, Le mie divagazioni Renato Ratti Sagittario Editore, Le ricette di Mamma Isola...dei famosi Maria Teresa Ruta Rai Eri, Atlante dei prodotti tipici – Le conserve Insor a cura di Graziella Picchi introduzione di Corrado Barberis – Rai Eri Agra, All’enoteca del Roero Una finestra sulle colline del vino e Luoghi, uomini e parole delle colline del vino Aavv Enoteca Regionale del Roero e Sori’ Edizioni Disney. Ricette da fiaba 101 ricette di un grande chef ispirate ai piu’ bei film Disney Ira L. Meyer a cura di Marcello Garofalo Edizioni Walt Disney Company Italia, 100 Barolo Gigi Brozzoni Go Wine Editore, Gli effetti psicologici del vino Maria Luisa Alberico curatrice della trascrizione della conferenza di Edmondo De Amicis Donnedizioni, Arsetari dla cusin-a piemontèisa Camillo Brero Editrice Il Punto – Piemonte in bancarella, La cucina di Ruscin Ricette, riflessioni, idee e pensieri Giorgio Italo Costa Edizioni Algraphy. I proventi derivanti dalla vendita del libro sono devoluti all’Istituto Europeo Oncologico di Milano ed all’Associazione Ricerca Malattie Immulogiche di Genova. |
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TORNA IN LIBRERIA L’EXTRAVERGINE - GUIDA AI MIGLIORI OLI DEL MONDO DI QUALITÀ ACCERTATA, CURATA DA MARCO OREGGIA |
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Una Guida per il Mondo. E’ la grande novità di questa quinta edizione, uno strumento di conoscenza non più limitato al solo territorio italiano, ma allargato ad un ambito internazionale. Quattrocentoquarantanove realtà produttive selezionate dopo circa 3mila assaggi, 318 considerate “l’eccellenza” delle produzioni italiane e altre 48 ottime aziende con una più sintetica segnalazione, mentre il panorama internazionale è rappresentato da 83 realtà produttive selezionate in 15 Paesi del mondo. Nuovi articoli tematici che permettono una più approfondita conoscenza dell’intera filiera dell’olio extravergine di oliva e aggiornate cartografie delle zone olivicole mondiali e delle Denominazioni di Origine Protette europee riconosciute. Finalmente in libreria L’extravergine - Guida ai Migliori Oli del Mondo di Qualità Accertata, curata da Marco Oreggia, uno tra i maggiori esperti del settore elaiotecnico mondiale e pubblicata da Cucina & Vini Editrice. Uno strumento indispensabile per quanti, esperti e neofiti, vogliono orientarsi nel mondo dell’olio extravergine di oliva. Anche nella quinta edizione torna la Top 15: le più interessanti realtà del comparto oleario, riconosciute come migliori interpreti tra le produzioni olivicole mondiali. Italia Toscana Frantoio Franci Migliore Olio Extravergine di Oliva dell’Anno, Italia Calabria Az. Agr. Pasquale Librandi, Migliore Olio Extravergine di Oliva da Agricoltura Biologica, Italia Campania, Az. Agr. Badevisco, Migliore Olio Extravergine di Oliva Rapporto Qualità/prezzo, Italia Sicilia, Frantoi Cutrera, Migliore Olio Extravergine di Oliva – Monovarietale, Francia, Provence, Alain Bicheron, Migliore Olio Extravergine di Oliva – Blended, Italia Calabria, Olearia San Giorgio, Migliore Olio Extravergine di Oliva - Fruttato Leggero, Italia,sardegna, Az. Agr. Giuseppe Gabbas, Migliore Olio Extravergine di Oliva - Fruttato Medio, Sudafrica Western Cape Kloovenburg Olives Migliore Olio Extravergine di Oliva - Fruttato Intenso, Italia Lombardia Az. Agr. Pietro e Rita Rocca Migliore Olio Extravergine di Oliva Dop - Fruttato Leggero, Portogallo, Bragança, Clemente Menéres, Migliore Olio Extravergine di Oliva Dop - Fruttato Medio, Italia Sicilia Az. Agr. Giorgio Rollo Migliore Olio Extravergine di Oliva Dop - Fruttato Intenso, Italia Toscana Frantoio di Vertine Migliore Olio Extravergine di Oliva da Metodo Ciclo Continuo, Italia Umbria, Az. Agraria Viola Migliore Olio Extravergine di Oliva da Metodo Sinolea, Italia Marche Frantoio Oleario Gabrielloni Migliore Olio Extravergine di Oliva da Metodo Tradizionale a Presse, Associación Nacional de Productores de Aceitunas y Aceite de Oliva de Chile Premio Speciale |
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BONARDA.IT : TRASPARENZE ROSSE ON-LINE |
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L’indirizzo è bonarda.It. L’argomento è uno solo: il Bonarda. Dal 15 novembre è entrato in rete il sito Internet interamente dedicato al Bonarda e realizzato da Ab&a di Voghera per il Consorzio Vini Oltrepo. Un sito da leggere, ma anche da vedere e da ascoltare, che già dalla sua “anteprima” racconta il Bonarda per come è: naturalmente vivace. Oltre alla home, sono tre gli “ambienti” che il Consorzio ha pensato per il sito: History, Fashion e In Progress. Lo sviluppo del sito, di pagina in pagina, è un vero e proprio racconto che si anima e cambia, dalla storia giocata fra testi essenziali e curiosità al fascino di immagini tra modernità e vintage. E poi i progetti, le iniziative e le manifestazioni che accompagneranno d’ora in poi il Bonarda. Territorio e trasparenze rosse, cantine e bicchieri: tutto il mondo del Bonarda trova posto in bonarda.It, sito dinamico per tecnologia e definizione, definito ma in continuo aggiornamento. Infolink: Www.bonarda.it |
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VINI IN RETE PER TUTTI I GUSTI CON LA CANTINA ONLINE DI RISTOCLUB.IT |
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Ha aperto i battenti la cantina online di www.Ristoclub.it Una collezione di vini e distillati di alta qualità a prezzi davvero concorrenziali. Per onorare Bacco (e i nostri amici) in tutte le occasioni. Non si può certo dire che sia un’enoteca come tutte le altre. È aperta 24 ore al giorno per 7 giorni la settimana e potete decidere di visitarla quando e come volete, perché nessuno vi caccerà mai via. Anche se ci entrate più volte di seguito! Non è buia e polverosa, al contrario vi si respira luce e colore. Vini, grappe e distillati sono in bella mostra per essere selezionati ed esaminati in tutti gli aspetti, accompagnati come sono da una descrizione ricca di dettagli pratici e curiosi. Che non includono solo i prezzi ma tutta una serie di informazioni riguardo le gradazioni, i luoghi e i metodi di produzione, l’anno di vendemmia, gli abbinamenti culinari. E poi è facilissimo raggiungerla: in pochi minuti, da qualunque parte del mondo vi troviate, potrete esplorare i suoi spazi e scrutare fra i suoi scaffali. Senza che nessuno vi accusi di essere indiscreti! E se volete acquistare i prodotti in vendita, non avrete neanche la fatica di dovervi portare sulle spalle pesanti cartoni, perché le bottiglie che avete scelto ve le consegnano a casa nel giro di pochissimi giorni. Ma dove si trova questo invitante tempio di Bacco? Su Internet. Basta digitare www.Ristoclub.it e cliccare sull’icona che vi aprirà le porte della cantina online. Oppure andare direttamente all’indirizzo www.Ristowine.com «Ciò che caratterizza questa enoteca, rispetto ad altre che si trovano in Rete, è la particolare selezione dei vini – afferma Maurizio Sironi, direttore commerciale di Ristoclub – La nostra scelta ha privilegiato piccole aziende che producono vini, grappe e distillati di grande pregio con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Abbiamo ricercato in diverse regioni italiane le case vinicole che producono con metodi tradizionali, realizzando dei prodotti particolarmente interessanti anche per la ricerca di nuovi sapori. Conosciamo personalmente i nostri produttori che possiamo definire a ragione dei veri e propri artigiani del vino». Nella cantina online di www.Ristoclub.it si possono trovare delle ottime selezioni di vino rosso Doc dei Colli Bolognesi, come il Barbera Foriere, il Barbera Frizzante, il Cabernet Sauvignon Comandante della Guardia o il Merlot Lancillotto. Per chi ama i vitigni toscani, ci sono il Brunello di Montaldino Docg o il Chianti Rufina Docg Riserva, mentre chi si è votato alla natura opterà per il Podernovo Igt, ottenuto da uve Sangiovese e Canaiolo coltivate con metodi rigorosamente biologici. Fra grappe e distillati non c’è che l’imbarazzo della scelta, con tanti profumi e sapori diversi ottenuti dalle migliori vinacce di Moscato, Chardonnay, Cabernet, Marzemino, Muller Thurgau, Lagrein. Acquistare è semplicissimo. Una volta scelto il prodotto, si clicca sul carrello per inserirlo nella lista della spesa, senza l’obbligo di una preventiva registrazione, evitando così di dovere memorizzare password e user name per accedere al servizio. Si possono ordinare singole bottiglie o più articoli di etichette diverse e pagare con carta di credito, bonifico bancario, assegno o contrassegno. Ogni settimana ci sono diversi prodotti in offerta promozionale e per le occasioni speciali sono state studiate delle apposite confezioni regalo. Allora, concedetevi subito un viaggio… dionisiaco nella cantina di www.Ristoclub.it. Che il vino vi rallegri il cuore! Come recita il banner di apertura del sito. Infolink: www.Ristoclub.it ; www.Ristowine.com |
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LA STAGIONE DEGLI SPUMANTI: GUIDA RAGIONATA SULLE BOLLICINE NAZIONALI E I MUST PER SCEGLIERE BENE E NON SBAGLIARE LA BOTTIGLIA PER LE FESTE DI FINE ANNO |
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Mancano pochi giorni alle feste natalizie e quale migliore occasione per parlare e per gustare i nostri tanti Spumanti? Sì perché il nostro è davvero il Belpaese dei mille spumanti, da quelli più rinomati e conosciuti – dal Prosecco Doc Conegliano Valdobbiadene, all’Asti Docg, il Franciacorta Docg, l’Oltrepo’ Pavese Doc, il Trento Doc - a quelli emergenti o persino sconosciuti. Una ricchezza produttiva che permette alle bollicine italiane di farsi preferire sempre di più al classico Champagne francese. La Stagione degli Spumanti. E’ questa la stagione degli spumanti. Se infatti per il vino gli acquisti domestici si distribuiscono con buona regolarità nel corso dell’anno, per gli spumanti si registra un picco di richieste proprio in prossimità del brindisi di fine anno. Lo confermano infatti i dati Ismea presentati per l’Osservatorio Nazionale sugli Spumanti nel corso dell’ultima edizione della Mostra Nazionale degli Spumanti di Valdobbiadene (Tv) che appunto dimostrano come il 61% degli acquisti da parte delle famiglie italiane si siano concentrati nei mesi di dicembre 2003 e gennaio 2004. Lo spumante italiano continua dunque a soffrire di una marcata stagionalità, benché il settore si stia impegnando a far uscire questo prodotto dalla sua tradizionale funzione d’uso, legata a festeggiamenti e ricorrenze, per valorizzarne le possibilità come aperitivo o a tutto pasto. L’italia al terzo posto nella produzione mondiale. Ma le ombre giungono sia dalla scarsa conoscenza ed informazione da parte del consumatore medio sulle diverse caratteristiche e peculiarità delle bollicine, che in generale dal scarso consumo interno; il nostro si attesta a circa 2 bottiglie procapite, mentre quello della Francia è di 5 e in Germania 6. La produzione complessiva italiana colloca il nostro paese al terzo posto nel mondo – dopo la Francia con 500 milioni bottiglie, la Germania con 400 milioni bottiglie e prima della con Spagna 220 milioni bottiglie. I nostri 250 milioni di bottiglie annue, sono di metodo charmat (235) e di metodo classico (17). In leggera crescita i consumi domestici. Dati invece più incoraggianti arrivano dai trend di crescita nei consumi domestici, anche se le famiglie scelgono per l’acquisto soprattutto supermercati o ipermercati, (74%), tralasciando le enoteche (2%) o bottiglierie. A differenza di quanto avviene per i vini in generale, l’Ismea rileva che i consumi domestici di spumante in Italia sono in leggera crescita con un aumento del 2% nel 2002 e di un altro 4% nel 2003, fermo restando che le bollicine rappresentano il 6% dei quantitativi acquistati dalle famiglie italiane per quanto riguarda i vini in generale. Anche la spesa sostenuta dalle famiglie per acquistare un litro di spumante è salita del 5% tra il 2002 e il 2003 toccando i 4,2 Euro. In ogni caso più di metà dei nuclei familiari ha acquistato, nel corso dell’anno, almeno 1 bottiglia di spumante, senza considerare i consumi extradomestici. Lo Spumante? E’ come una donna affascinante. Il Rapporto 2004 dell’Osservatorio Nazionale sugli Spumanti conferma che lo spumante italiano gode di una positiva immagine nell’immaginario comune del consumatore medio, associandosi spontaneamente a sensazioni ludico-edonistiche come allegria, seduzione, spensieratezza, leggerezza, piacere, autogratificazione, aggregazione, convivialità, eleganza, romanticismo, festa ecc., mentre le donne scelgono di abbinare lo spumante al profilo di una donna piuttosto giovane, affascinante, allegra, briosa, socievole e che si fa notare. Proprio questi aspetti inducono gli esperti a pensare che esista un ampio spazio e potenzialità per un riposizionamento del prodotto “Spumante”, puntando in particolare a dare un’immagine nuova e più giovane delle bollicine tricolori. I consigli giusti per non sbagliare il brindisi. Come abbiamo visto, non tutti i consumatori sono in grado o non sanno orientarsi adeguatamente fra le tante offerte della nostra produzione spumantistica e allora ecco alcune “dritte” consigliate da Altamarca, - Associazione di promozione dell’alta collina trevigiana del Prosecco Doc Conegliano Valdobbiadene www.Altamarca.it - che organizza ogni anno la Mostra Nazionale degli Spumanti. E’ utile riconoscere gli Spumanti, sapere come vanno serviti, conservati, ecc. Innanzitutto bisogna sapere che esistono due metodi principali di produzione che danno origine a prodotti molto diversi fra loro: Metodo Italiano o charmat. Secondo molti esperti bisognerebbe riappropriarsi della corretta denominazione “Italiano” per indicare il metodo di produzione dello spumante in autoclave, oggi nettamente prevalente in Italia. Infatti il brevetto, risalente al 1895, dell’autoclave appartiene all’astigiano Francesco Martinotti. Ma qualche anno dopo fu il francese Eugene Charmat ad utilizzare in modo estensivo l’autoclave, lanciandola sul mercato. Il suo nome quindi si è sovrapposto a quello dell’inventore, ma sempre più spesso gli spumantisti italiani parlano oggi di metodo Martinotti o italiano tout court per ripristinare la verità storica e ridare all’Italia quello che è dell’Italia. Metodo Classico o Talento. Lo Spumante prodotto attraverso la rifermentazione in bottiglia da molti anni non si può più chiamare “champenois” e sono stati diversi i tentativi compiuti per trovare una nuova denominazione univoca. Dalla dicitura Metodo Classico, Metodo Tradizionale o Talento. Questo è il nome che Mauro Lunelli, Ad della Ferrari di Trento, ha annunciato, nel corso della recente Mostra Nazionale degli Spumanti, di voler rilanciare attraverso la presentazione un apposito disegno di legge attualmente in esame presso il Ministero. Come servire lo Spumante? Per prima cosa bisogna portare lo spumante alla giusta temperatura di servizio: per uno spumante metodo classico e Charmat 8°C, per uno spumante con residuo zuccherino 12°C. Lo spumante deve essere servito freddo, per valorizzare il perlage, l’acidita’ e i profumi. La bottiglia va tenuta ben stretta con la mano, il cui pollice va appoggiato sul tappo a fungo; si svita poi la gabbietta protettiva e con la mano sinistra si procede ad una leggera, ma decisa rotazione della bottiglia - sempre nello stesso senso - mentre con la destra si tiene saldamente il tappo che a poco a poco uscirà senza fare rumore. E’ da evitare quindi il classico botto, ma le eccezioni sono naturalmente ammesse. Appena estratto, il tappo va portato al naso per verificare che non presenti odori sgradevoli. Prima della mescita, si deve procedere al rapido esame organolettico (vista, olfatto e gusto) del prodotto, versato nel bicchiere da degustazione in cui viene versato per circa 1/3 della sua capacità. La flute alta e stretta è sicuramente dal punto di vista estetico più gradevole, ma per apprezzare maggiormente i profumi e gli aromi dello spumante è preferibile un calice più panciuto tale da permettere il movimento del vino e convogliare i profumi al naso. Lo stelo del calice deve essere alto poiché la mano non deve mai trasmettere calore al vino. Per gli Spumanti dolci e aromatici, es. L’asti, è consentito l’uso della coppa. La conservazione in cantina. Se vogliano conservare bene lo spumante in casa è bene seguire alcune indicazioni. La cantina domestica in primo luogo deve essere asciutta, meglio se interrata e leggermente aerata. La temperatura deve rimanere costante attorno ai 12 - 15 °C. La luce deve essere sempre tenue ed è importante tenere le bottiglie coricate in modo che il vino bagni il sughero e lo mantenga turgido, assicurando una buona tenuta. Attenzione a non collocare le bottiglie vicino ad alimenti o altre fonti di odori perché attraverso il sughero il vino potrebbe risentirne. Per quanto riguarda il tempo di conservazione in linea di massima sino ad un anno dalla vendemmia per gli spumanti dolci ed aromatici come Cartizze, Asti, Brachetto, sino a due anni al massimo per gli charmat secchi come il Prosecco Doc Conegliano Valdobbiadene e 3-4 anni per gli spumanti classici a partire dalla data di sboccatura. Bottiglie per ogni…misura. Sono ben 8 i tipi di bottiglia di diversa capacità per lo Spumante: si va dalla classica 0.75 sino ai grandi e grandissimi formati da 12 e persino 15 litri. Nel dettaglio questi sono i nomi attribuiti alle diverse bottiglie in base alla loro capacità:Classica 0.75 litri; Magnum 1.5 litri; Jeroboam 3 litri; Rehoboam 4.5 litri; Mathusalem 6 litri; Salmanazar 9 litri; Balthazar 12 litri; Nabuchodonosor 15 litri. I “Grandi Spumanti 2004” Diventati “esperti” nel maneggiare o conservare una bottiglia, resta da scegliere l’etichetta giusta. Le indicazioni si sprecano tra guide e riviste, ma Altamarca propone quelle emerse dal Concorso Nazionale “Grandi Spumanti 2004” realizzato con il riconoscimento del Ministero alle Potiche Agricole e con l’organizzazione tecnica di Assoenologi, in occasione della recente 41° Mostra Nazionale degli Spumanti, che ha premiato con i Nastri d’Oro, Argento, Bronzo i tre migliori spumanti partecipanti per ogni categoria. |
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“CHARTA AMBROSIANA TRUCK TOUR”: L’ARTE DEI SAPORI IN MOVIMENTO |
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“Charta Ambrosiana 2004” è un’iniziativa culturale e gastronomica ideata dal mensile “A Misura Duomo” e dall’associazione “Antica Credenza di Sant’ambrogio”. La partenza non poteva essere delle migliori con le succulente ed estrose prelibatezze preparate da Claudio Sadler, chef e manager dell’omonimo ristorante milanese. Per avvicinare le persone ai piaceri della gastronomia ambrosiana, un grosso Truck americano di 20 metri di lunghezza, e 50 mq di spazio al suo interno è stato allestito per creare un ambiente accogliente e finemente predisposto per assaporare le specialità proposte. Fino al 30 dicembre, per 38 giorni, “Charta Ambrosiana” andrà incontro, per le vie della città di Milano, alle persone, abitanti e turisti, che vivranno da protagonisti l’evento. Al suo interno sarà possibile degustare menù ambrosiani, assistere a presentazioni sportive e culturali. La giornata sul Truck sarà ricca e appetitosa. Dolcezze e sfiziosità accompagneranno il Tour, tra dibattiti, incontri con personaggi dello sporti, del mondo della cultura, appassionati ed esperti. I collegamenti quotidiani con gli speaker di Radio Reporter e aggiornamenti sul sito www.Amisuraduomo.it permetteranno di conoscere curiosità e interessanti notizie sugli appuntamenti del Tour. L’accesso al Truck è libero e le degustazioni sono gratuite, per tutta la durata dell’iniziativa. L’iniziativa è stata patrocinata da Ministero delle Attività Produttive, Regione Lombardia, Provincia di Milano e Comune di Milano. |
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MONTEFELTRO TERRA DI GRANDI CUOCHI |
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E’ questo il giudizio che esce dal primo concorso “Sapori del Montefeltro” gara fra ristoratori della zona, per la preparazione del miglior piatto a base di formaggio di fossa, abbinato ad un vino marchigiano da essi scelto. Un concorso innovativo e professionale che ha visto la presenza di sette ristoranti della zona di Urbino-montefeltro, tutti capaci di creare un’alta cucina, tanto che la giuria, composta da: Piergiorgio Angelini, enogastronomo, Amato Ballante giornalista, Caliope Fabbri esperto di formaggio di fossa, ha trovato tutti i piatti molto interessanti sia per la composizione cromatica, sia per l’originalita’ delle presentazioni, sia per l’equilibrio dei profumi e l’armonia del gusto. Tutti i piatti sono stati preparati nelle cucine del ristorante “Locanda dei Venti” di Novafeltria. I piatti in concorso spaziavano dai primi piatti, ai secondi, al dessert, tutti rigorosamente preparati con la presenza di formaggio di fossa del Montefeltro. Per una manciata di voti di differenza ha vinto il ristorante San Giacomo di Urbino con il piatto” cremoso di miele e fossa in zuppa di topinambur e zafferano, con tartufo bianco di Acqualagna.” Quindi un dessert a cui e’ stato abbinato un Tor di Ruta Passito 2000 della Moncaro. Al secondo posto il ristorante “La Gatta” di Lunano con il piatto “Passatelli asciutti con fonduta di fossa e porcini”, abbinato ad un Verdicchio di Matelica Riserva 2001 della Belisario, al terzo posto si e’ piazzato il ristorante Pian del Bosco di Perticara con il piatto “Cappelletti del Montefeltro al formaggio di fossa di Perticara”, vino in abbinamento il Verdicchio dei Castelli di Jesi classico”Fra Moriale” 2002 dell’azienda Cimarelli. L’iniziativa messa in campo dalla Associazione Italiana Sommeliers Marche, Delegazione del Montefeltro, assieme alla Regione Marche (assessorato all’agricoltura) mira a valorizzare il lavoro dei ristoratori, invitandoli a legare i loro piatti ai prodotti tipici del territorio ed a consigliare al cliente un vino marchigiano in abbinamento. Il premio “Sapori del Montefeltro” che e’ piaciuto soprattutto ai ristoratori, verra’ ripetuto ogni anno ed avra’ un seguito a breve, poiche’ stamperemo un ricettario con le foto ed il nome del piatto e del vino presentati da ogni singolo ristoratore, con l’elenco degli ingredienti e con l’esecuzione della preparazione. Sempre nell’ambito della manifestazione “Sapori del Montefeltro” e’ stato scelto il miglior formaggio di fossa infossato in zona ed il miglior vino cinque grappoli delle Marche in abbinamento. Il formaggio vincitore e’ risultato l’Ambra di Talamello dell’azienda Paolini e Tamburini ed il miglior vino in abbinamento il “Massaccio 2001 dell’azienda Fazi- Battaglia. Le premiazioni, in una atmosfera di festa avverranno lunedì sera 13 dicembre al ristorante San Giacomo di Urbino in una grande cena di gala. |
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STELLA D’ARGENTO PER IL PROGETTO DI ARENA, LEADER NEL SETTORE DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE, “ARENA REGALA I FAMILYSAURI” |
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Il Gruppo Arena – leader nel settore dell’industria alimentare - è stato proclamato vincitore della categoria Regali immediati e oggettistica promozionale nel concorso “Grand Prix delle Promozioni” bandito ogni anno da Pubblicità Italia e Assocomunicazione con il progetto “Arena regala i Familysauri”. In particolare, il premio Stella d'Argento è stato assegnato all'operazione gift in pack "Arena regala Familysauri", l’iniziativa che ha visto impegnati l'area Marketing Arena Holding – divisione Surgelati - e Inventa - agenzia di promozioni e direct marketing – per la creazione di piccoli magneti che riproducono i personaggi dei Familysauri, la più “antica” famiglia di dinosauri. L'assegnazione del premio è stata decisa da un’esperta giuria di addetti ai lavori che ha valutato per tutte le attività iscritte al concorso quattro parametri principali: creatività, originalità, progettualità e risultati economici dell’attività. “Il nostro Gruppo vanta all’interno del segmento carni un’ottima riconoscibilità da parte del consumatore, quale sinonimo di tradizione e qualità di prodotto” - dichiara Carola Cutrupi, Marketing Category Manager di Arena – Divisione Surgelati. “All’interno della nostra gamma di prodotti a base pollo esiste una serie dedicata ai bambini: Familysauri, Braccio di Ferro e “l’ultimo nato” Croccotoons. In particolare Familysauri, composto da bocconcini di carne di pollo avvolti in una croccante panatura, è un prodotto che sta ottenendo degli ottimi risultati a livello di vendite e di notorietà presso i consumatori finali grazie alla forma di diversi dinosauri che trasformano il pasto dei bambini in un momento di gioco. Proprio per sottolineare i contenuti ludici del prodotto – continua Carola Cutrupi - è stato deciso di mettere in atto l’operazione “Gift in pack” al fine di incrementare le vendite e rafforzare la conoscenza del brand, coerentemente con il posizionamento di prodotto. Ogni confezione contiene un magnete sempre diverso, tutti da collezionare, e un mini-leaflet per presentare attraverso le immagini ed una filastrocca i personaggi del fantastico mondo Familysauri”. “Gift in pack” rappresenta un esempio eclatante e di successo per un’operazione nata dalla collaborazione sinergica tra un’azienda ed un’agenzia, tra il Gruppo Arena e Inventa. “Questa divertente e stimolante campagna ci ha dato modo di esaltare la nostra creatività, sia progettuale che di comunicazione” - ha dichiarato Antonio Magaraci, Responsabile del progetto per l’agenzia Inventa. “L’idea promozionale è quella di trasformare un’azione di gift in pack in una divertente raccolta e per farlo abbiamo creato e completato, la famiglia dei Familysauri: 8 dinosauri con caratteristiche ben distinte per target (bambini 4-12 anni), come la mamma premurosa e con la passione per la Tv, il papà pompiere, la vicina di casa impicciona, i 3 strampalati fratelli e così via. Il nostro intento era quello di rendere ‘familiari’ e vicini al mondo del bambino tutti i personaggi, in modo da appassionarlo e coinvolgerlo stimolandone la fantasia e la capacità di gioco. Per conseguire questo obiettivo, ogni piccolo dinosauro è stato identificato da una simpatica filastrocca in rima, oltre che dall’aspetto grafico.” |
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LA COMUNICAZIONE ON-LINE DI ABOCA AZIENDA LEADER NEL MERCATO ITALIANO DEI PRODOTTI NATURALI PER LA SALUTE E IL BENESSERE |
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Una Newsletter elettronica per informazioni sul Naturale è quella creata da Aboca, azienda leader nel mercato italiano dei prodotti naturali per la salute e il benessere, che ha dato un nuovo impulso alla sua presenza on-line. La Newsletter permette a tutti gli utenti registrati di ricevere informazioni e aggiornamenti sul mondo della Salute Naturale. In ogni numero, inviato con cadenza mensile, sono affrontati i temi legati alle più comuni esigenze di salute con suggerimenti che possono aiutare il lettore a scegliere in maniera consapevole la soluzione naturale più adatta alle proprie esigenze personali. Attraverso questa iniziativa l’Azienda si pone sia l’obiettivo di informare in maniera diretta e profilata tutti gli utenti del suo sito Internet sia di raggiungere con questi un livello di interazione tale da permettere un costante miglioramento dei servizi a favore del consumatore. Per iscriversi e per visualizzare l’anteprima della Newsletter www.Aboca.it |
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BONARDA &CACIUCCO AL CARNEVALE DI VIAREGGIO |
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Il Carnevale più famoso d’Italia e d’Europa (23 — 30 Gennaio e 6 — 8 — 13 Febbraio 2005) è giunto al suo 132° anniversario e quest’anno presenterà tra gli altri, un carro allegorico del tutto particolare. Si tratta, infatti, della rappresentazione di una tipica “bettola” Viareggina (a Viareggio è il tipico ristorante sul mare), all’interno del quale sarà servito il Cacciucco, tipico piatto toscano, con il Bonarda, tipico vino rosso dell’Oltrepò. Questo insolito abbinamento è nato dall’idea di Tommaso Ponzanelli, un toscano che si occupa di vino dell’Oltrepò già da diversi anni. Il cacciucco sarà preparato dallo chef Amelio Fantoni, presidente del Consorzio Ristoratori Versiliesi. Il Carro, di prima categoria, intitolato “In un mare di novità” sarà realizzato dal Maestro D’arte del Carnevale Viareggino Carlo Lombardi. Questa novità, cacciucco — bonarda, sarà proposta anche nei ristoranti che fanno parte del Consorzio Ristoratori Versiliesi nel periodo del Carnevale. Infolink: Www.vinoltrepo.it |
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EMPORIO ARMANI CAFFE’: NUOVE DEGUSTAZIONI PER UN NATALE SPECIALE |
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Novità e tradizione per chi vuole godere una cena natalizia, gustosa e profumata, in un ambiente confortevole e invitante. Emporio Armani Caffé offre due menu particolari. C’è il Natale al mare, con gambero e guanciale croccante su passatina di ceci all’olio di frantoio; cannoncino di melanzane con ricotta e granseola su tartare di asparagi bianchi; mantello di orata con finocchietti e fumetto al sedano e mandarino. E per finire la deliziosa mousse di cioccolata e lamponi con delicata salsa al caffè. Per chi ama il gusto classico, ma aggiornato e corretto, c’è La tradizione di Natale: crema di zucca con spuma al parmigiano e tartufo nero; savarin d’orzo perlato con purea di carciofi e pioppini caramellati; filetto di vitello in crosta con salsa di melograno e Calvados. Come dessert il goloso soufflé di panettone con salsa al rhum. Quest’anno, il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, il ristorante rimane aperto - per il pranzo e per la cena - con un menu speciale ideato per l’occasione: crema di lenticchie e salmone selvaggio in crosta di sesamo; tortelli di grano saraceno con verze e funghi su fonduta al bitto; nocette di agnello in salsa di ribes con purea di castagne e mele al profumo di cannella; piccolo strudel di pere caramellate con rhum invecchiato e salsa al dolce di latte. |
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OGGI A MILANO CENA AL BUIO CON ALCE NERO, MIELIZIA E LIBERA TERRA |
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Cenare al buio, nella più totale oscurità. Assaporare, gustare… senza vedere. E’ la sfida che Alce Nero, Mielizia e l’Istituto “F. Cavazza” di Bologna hanno proposto ad un gruppo di persone, fra cui saranno numerosi i giornalisti, e che è stata accolta con entusiasmo. ’iniziativa si svolgerà giovedì 9 dicembre presso il Circolo della Stampa di Milano: sarà un viaggio al buio attraverso l’olfatto, il tatto, il gusto e l’udito per scoprire con meraviglia le potenzialità di tutti i sensi, ma soprattutto un’occasione per avvicinarsi alla realtà di chi non vede. Grazie all’accompagnamento di camerieri non vedenti, che si muoveranno con sicurezza e disinvoltura nell’oscurità, accadrà un vero e proprio capovolgimento di prospettiva rispetto alla consueta modalità di percezione del mondo esterno. In quanto “angeli custodi” dei commensali, i camerieri dell’Istituto “Cavazza” porteranno i partecipanti ad affinare i propri sensi esplorando le pietanze, a base di alimenti biologici e tipici. La cena sarà infatti preparata con il riso e la pasta biologici Alce Nero, il vino Libera Terra (realizzato con uve coltivate in Sicilia sui terreni confiscati alla mafia) e i mieli regionali Mielizia, provenienti dagli alveari degli apicoltori aderenti a Conapi (Consorzio Apicoltori e Agricoltori-bioligici Italiani). Nel corso della serata verrà presentato il Progetto Braille di Alce Nero, Mielizia e Libera Terra, che prevede l’inserimento di alcune informazioni in alfabeto Braille (nome, data di scadenza e marchio) sulle confezioni dei rispettivi prodotti, in vendita sia nella grande distribuzione che nei negozi specializzati: un impegno degli apicoltori e agricoltori biologici del nostro paese che si concretizza in un percorso all’avanguardia a livello europeo. Si tratta infatti delle prime linee complete di prodotti alimentari italiani, biologici e tipici, con questa peculiarità che li rende facilmente accessibili anche da parte delle persone non vedenti. Un’innovazione, peraltro non semplice da un punto di vista produttivo e tecnologico, che toccherà il prossimo anno 7 milioni di confezioni a marchio Mielizia, Alce Nero e Libera Terra. Un percorso di civiltà che renderà più facile la vita quotidiana a 400 mila cittadini italiani e ai 2 milioni e 360 mila cittadini europei non vedenti, il 60 per cento dei quali ultrasessantancinquenne. |
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REGALARSI UNA CENA SUL GHIACCIAIO “AU CLAIR DE LA LUNE” NEL RISTORANTE PANORAMICO “LE GLACIER” PRESSO LA STAZIONE SCIISTICA FRANCESE LES 2 ALPES |
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Per la stagione invernale appena aperta, la stazione sciistica francese Les 2 Alpes (70 Km dal confine italiano, verso Grenoble), propone un’iniziativa particolarmente romantica e suggestiva nelle serate di luna piena. Una speciale cena “au clair de la lune” sul ghiacciaio, a 3400 mt nel ristorante panoramico “Le Glacier”. Il ristorante in quota propone infatti uno speciale menu “romantico” con specialità della cucina delle alpi francesi: aperitivo iniziale, salumi e entré, fondue o raclette con verdure di stagione e patate, un dolce, un calice di vino, il tutto per 40 €. Chi non scia può richiedere un passaggio in motoslitta (2 persone più conducente) all’Ufficio del Turismo con ritrovo accanto agli impianti di risalita alle 19,30. Sciatori e snowboarder dovranno invece trovarsi alle 16,30 alla partenza della funivia Jandri Express con l’attrezzatura. Parte integrante del “pacchetto” è infatti la discesa in notturna (ad impianti chiusi) con le fiaccole, al seguito dei maestri di sci che fungeranno da guide per garantire la massima sicurezza lungo la pista che collega la stazione al ghiacciaio. Verso le 23.30 gli operatori dell’Ufficio del Turismo delle 2 Alpes accoglieranno i ...Congelati ..Partecipanti con vin brulé e pasticcini. Tel. 0033- 4 76797501 presso l’Ufficio Impianti di risalita Deux Alpes Loisir. |
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CALVISIUS ELITE. UNA GRANDE NOVITA’ NELLA FAMIGLIA CALVISIUS SUA ECCELLENZA IL CAVIALE ITALIANO |
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Si pensa al caviale e vengono in mente paesi e luoghi lontanissimi e che sanno un po’ di favola come il Mar Caspio o il già più accessibile Mar Nero: e da lì effettivamente proviene la gran parte del caviale commercializzato nel mondo, sia esso russo o iraniano. Ma d’ora in poi non ci sarà più bisogno di andare così lontano per procurarsi le ricercatissime e squisite uova di storione: da qualche anno, a Brescia, Agroittica Lombarda produce Calvisius e da quest’anno anche Calvisius Elite. Caviali provenienti dagli allevamenti seminaturali di Storione Bianco (Acipenser Transmontanus) con sistemi all’avanguardia, sia per quanto riguarda le condizioni igienico — sanitarie, sia per quanto riguarda la qualità. Grazie all’esperienza maturata, alla conoscenza e alla competenza del personale tecnico-scientifico. Ma soprattutto grazie ad un continuo lavoro di ricerca e di costante selezione degli storioni, Agroittica ha recentemente individuato alcuni lotti di pesci capaci di produrre una tipologia molto particolare di caviale, cui è stato dato il nome di Calvisius Elite. Questo caviale è caratterizzato da grani dalle dimensioni molto grandi, superiori ai 3 millimetri, da una colorazione più chiara, con sfumature che variano dall’ambra al grigio chiaro, e da un sapore molto intenso e particolare. Questa singolare capacità riguarda solo un ristretto numero di storioni, ed è una variazione del tutto casuale della specie che interessa alcuni individui in numero statisticamente limitato. Un accurato lavoro di selezione di questa particolare tipologia di storioni ha consentito di isolare e produrre separatamente la straordinaria qualità di caviale Calvisius Elite, un Original Caviar Malossol (questa parola russa significa “con poco sale”), che essendo estratto praticamente durante tutto l’arco dell’anno e dunque sempre freschissimo, necessita solo del 3% di sale per la conservazione. Oltre a garantire una freschezza senza paragoni, ciò consente di apprezzare maggiormente tutta la fragranza e l’aroma naturale del caviale: un’opportunità finora riservata ai più esigenti gourmet. Calvisius Elìte risulta pertanto posizionato al massimo standard internazionale del caviale più esclusivo, dispone infatti dei parametri dell’eccellenza: il colore, la grandezza delle uova e la freschezza. L’habitat che Agroittica Lombarda S.p.a. Ha creato per lo storione bianco è ineguagliabile: 60 ettari di vasche con fondo in ghiaia, alimentate da purissima acqua di risorgiva. E quindi non soggetta ad inquinamento. Per arrivare a produrre i prelibati Calvisiusa e Calvisius Elite è necessario un ciclo di produzione di almeno 12 anni, durante i quali gli storioni vengono costantemente monitorati per consentire la completa tracciabilità del prodotto: una garanzia fondamentale nei confronti del consumatore. Ecco perché il marchio Calvisius è ormai diventato una leggenda, un gioiello del “food made in Italy”, conosciuto e apprezzato sulle tavole dei più esigenti “gourmet” in Germania, Francia e Giappone oltre che, naturalmente, in Italia. Infatti, Lufthansa lo offre ai passeggeri dei voli intercontinentali e da settembre è in vendita nella sezione gourmet del celeberrimo Harrod’s di Londra. L’accoglienza riservata dai consumatori a questo caviale è stata tale da indurre Agroittica Lombarda ad investire notevoli risorse nel programma Calvisius, fino a diventare il principale produttore mondiale di caviale estratto dallo Storione Bianco. Il caviale Calvisius viene offerto sia fresco che pastorizzato, il primo, in particolare, ha straordinarie caratteristiche di profumo e sapore, con un basso contenuto di sale e si trova in tutte le migliori gastronomie italiane. Il caviale Calvisius Elite può essere fornito in limitata quantità e fino ad esaurimento scorte, può essere prodotto freschissimo su ordinazione, e recapitato entro 48 ore, e può essere acquistato solo presso la sede di Agroittica Lombarda telefonando allo 030 96 86 220 oppure on line sul sito www.Calvisius.com. Il Calvisius Elite è pertanto un prodotto particolarmente esclusivo rivolto ad un ristretto numero di conoscitori. |
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MÜLLER PRESENTA IL NUOVO DOPPIO SENSO: DELIZIOSO L’INCONTRO FRA CREMA ALLA FRUTTA E MOUSSE DI YOGURT |
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L’originale Doppio Senso di Müller unisce la golosità carezzevole della mousse di yogurt al sapore avvolgente della crema alla frutta. Sinonimo di piacere, appagamento e dolcezza, Doppio Senso racchiude tutto il fascino del mondo Müller, un mondo ricco, innovativo e sorprendente di novità e tentazioni “buone”. Nella completezza delle sue linee e nella varietà dei suoi prodotti, Müller ha saputo infatti coniugare piacere e salute in un equilibrio irresistibile. Il piacere polisensoriale seduce ed emoziona con il gusto, il colore e la consistenza dei sapori Müller. Mentre una sensazione di relax e fiducia coinvolge il consumatore regalandogli quel prezioso piacere psicofisico che viene dalla sicurezza di una scelta sana e naturale, come è quella dello yogurt e dei prodotti a base di latte. Doppio Senso nasce per esprimere al meglio i valori Müller in una declinazione innovativa della crema di yogurt. Unico ed originale, Doppio Senso è il partner ideale per un momento privatissimo di piacere ed abbandono, per viziarsi con la dolcezza dei suoi gusti invitanti e concedersi una coccola sfiziosa e delicata. Inaspettato, l’incontro di due differenti consistenze rende Doppio Senso particolarmente appagante e gustoso. Al momento dell’assaggio, la base cremosa si fonde con la mousse leggera, sciogliendosi in bocca in un’unica emozione. In una parola, la “quintessenza” del piacere. Per la linea Doppio Senso, solo gusti morbidi, succosi, accattivanti. Come la versione Doppio Senso alla Fragola, in cui il gusto classico della crema alla fragola sorprende per l’estrema morbidezza e si rinnova nell’incontro con la mousse bianca. Doppio Senso alla Vaniglia, in cui il piacere raddoppia attraverso il profumo suadente e dolcissimo della crema di vaniglia e la delicata mousse di yogurt bianco. Sorprendente ed estivo, il gusto della frutta esotica esplode in Doppio Senso al Mango nel mix di fresca crema al mango e vaporosa mousse. La nuova edizione, lanciata a metà di maggio 2004, esalta le qualità distintive di Doppio Senso, mantenendone l’unicità architettonica e sensoriale. Rinnovato anche il packaging, che privilegia la praticità del consumo e trasmette già nella confezione tutta la vivace rotondità e la pienezza sensoriale del piacere unico di Doppio Senso. La nuova confezione da 150 gr è composta da due strati: sotto la crema alla fragola, alla vaniglia o al mango, e sopra la mousse bianca allo yogurt cremoso. Doppio Senso è in distribuzione nella Gdo al prezzo consigliato di Euro 0,89. |
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CON L’ISCRIZIONE A UN CORSO PARSIFAL DI YOGA, GINNASTICA ARMONICA, MEDITAZIONE LA QUOTA ASSOCIATIVA È GRATUITA E IL BENESSERE ASSICURATO |
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Per tutti coloro che entro il 10 di febbraio si iscrivono a uno dei corsi del pacchetto “Speciale 2005”, la quota associativa è gratuita. Il costo mensile per i corsi con frequenza monosettimanale è di 50,00 euro, mentre è di 70,00 euro se la frequenza è bisettimanale. I corsi del pacchetto “Speciale 2005” sono: Corso Yoga: disciplina psicofisica che aiuta a riequilibrare le disarmonie fisiche conducendo il praticante ad un completo stato di rilassamento e di rigenerazione: Corso di Ginnastica Armonica: adattandosi bene ad ogni età, garantisce scioltezza, tonicità, benessere psico-fisico tanto da potersi meritare la definizione di ginnastica anti-stress. Corso di Meditazione: seduti immobili mentre fuori il caos, la vostra mente silenziosa, finalmente sgombra, vi dona una pace totale. Corso di Tai Chi Chuan: nato come arte suprema contiene in sintesi l'intera conoscenza taoista, si esprime attraverso un insieme di movimenti lenti e fluidi che si susseguono e compenetrano donando intensità, gioia e benessere. Corso di Chi Kung: l'arte di risvegliare accrescere e guidare l'Energia Vitale (Chi) nel corpo, dona vigore e intensità e conduce a una più profonda armonia. Corso di Pranajama: la più antica scienza del respiro, valido aiuto per combattere ansia, insonnia, tensioni emotive. Yoga in gravidanza: attraverso le tecniche Yoga scoprire la propria conoscenza istintiva e affrontare ogni fase del parto in modo più rilassato e naturale. Yoga post partum: per favorire la ripresa della tonicità muscolare, per creare la condizione psicofisica ideale per comunicare con il proprio figlio al di là delle azioni e delle parole Yoga in inglese: il corso di yoga con l’insegnante di madrelingua inglese. Centro Parsifal – Via Giusti, 37 – 20154 Milano – tel. 02.3451813 |
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CIOCCOLATO E UVA ROSSA, LA RICETTA “BENESSERE & COCCOLE” DI VENTAGLIO PER PREPARARSI A GODERE LE FESTE |
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“Benessere & Coccole” di Ventaglio, propone due pacchetti speciali per prepararsi alle feste: l’inebriante dolcezza del cioccolato, con il “Programma Choco” o l’intensità dell’uva rossa, con il “Programma Vintage”. Un soggiorno di benessere, un trattamento per i sensi più golosi, il “Programma choco” è la novità per prepararsi alle feste, per addolcire anche gli uomini più indaffarati o coinvolti dalla frenesia dei tempi moderni. “Si-an” è un trattamento che, attraverso il coinvolgimento dei sensi, produce un generale riequilibrio dell’organismo, indispensabile per ritrovare vitalità, piena efficienza ed armonia delle forme. Si esegue con un peeling ai “micromacinati di nocciolo e albicocca”, che inebria i sensi e li coccola con un impacco alla cioccolata e menta. Il “teobroma” cacao ha, invece, un’azione “lipolitica”, mentre la menta tonifica e rinfresca. Il trattamento si conclude con un idromassaggio termale, con una crema all’olio di riso.Inclusi nel pacchetto la valutazione medica d’inizio e di percorso, la tisana depurativa a disposizione durante i trattamenti, compresi anche l’utilizzo della biancheria, l’uso della palestra. Per i trattamenti vengono utilizzati i prodotti della linea benessere “Erika Damiani” delle Terme di Bagni di Lucca. Il programma prevede anche una seduta di bagno di vapore termale detossinante in grotta naturale, una seduta di reazione total relax con telo caldo e un massaggio antistress di 60 minuti. Speciale “Programma Choco”, 3 notti in camera doppia, tre stelle nell’Hotel “Antico Albergo Terme”, trattamento di pensione completa, a partire da 353,28 Euro, fino al 9 gennaio 2005. Per le donne più trendy, alla ricerca di trattamenti originali per snellire la propria figura, nasce il “Programma vintage”, che sfrutta le proprietà dell’uva rossa. Il trattamento modellante all’uva rossa, “endocosmesi” avanzata a base di concentrato d’uva, svolge un’azione antiossidante e riattivante, combina l’azione degli oligoelementi dell’acqua termale all’efficacia modellante e ristrutturante della Vitis Vinifera. Eseguito in un ambiente termale, il trattamento prevede una fase di preparazione con applicazione di un particolare “Vintage scrub”, idromassaggio con estratto fermentato d’uva rossa ad azione snellente e successiva “fase lipolitica” con applicazione di “patches” specifici. Il pacchetto Vintage comprende le visite mediche e l’utilizzo dei servizi, oltre a due sedute di bagni di vapore termale detossinanti in grotta naturale, due sedute di reazione total relax con telo caldo, un massaggio “linfo-riflessogeno plantare”. E’ previsto anche un trattamento viso idratante ed uno dermo-equilibrante con applicazione di maschera attiva vitaminica personalizzata agli estratti d’argilla termale. Infolink: www.Ventaglio.com |
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