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LUNEDì
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Notiziario Marketpress di
Lunedì 13 Dicembre 2004 |
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INTASAMENTI NELLE PIU’ PICCOLE CORONARIE: CON UNA RADICE DALL’ISOLA DI PASQUA RIAVVIA LA CIRCOLAZIONE 90,8 PER CENTO DI SUCCESSI |
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Milano, 13 dicembre 2004 - “In un mondo ideale, la probabilità che, dopo riperfusione arteriosa con ‘palloncino’ & stent, si riformi la lesione occlusiva è molto bassa: quasi vicina allo 0. “Ma purtroppo questo mondo ideale esiste solo in un terzo (30 per cento = 3 su 10) dei pazienti che curiamo così: gli altri due terzi sono invece quel 70 per cento (7 su 10) dei pazienti che vive una realtà di grave malattia per le proprie piccole arterie-coronarie aterosclerotiche: già infartuati e/o operati di bypass, diabetici, anziani sulla Iv Età, donne, tutti legati a più alti rischi di riocclusione.“Per queste loro arterie coronariche già sottili fisiologicamente, e ulteriormente rimpicciolite/assottigliate di diametro dalla gravità della malattia, mancavano dati scientifici specifici e precisi sull’efficace applicabilità degli stent ‘medicati’, cioè predisposti per un effetto non solo meramente di fisico sostegno alle pareti dei vasi danneggiate, ma anche ‘carichi’ di sostanze farmacologicamente attive per impedirvi un nuovo accumulo di placche aterosclerosiche. “Questo nostro lavoro - pubblicato ora (8/12) da www.Jama.com a propria richiesta – è il primo specificamente dedicato a tali condizioni di alta sfida per la rivascolarizzazione percutanea. “Dico a buon diritto ‘di alta sfida’ poiché questi pazienti a rischio con coronarie già piccole, assottigliate/’pericolanti’ erano praticamente orfani di trattamento: perché il by pass aortocoronarico vi ha un’alta probabilità di riocclusione, l’angioplastica un’altissima probabilità di riocclusione (circa il 50 per cento = 1 su 2) e analogamente i tradizionali stent se e quando applicabili”. Premesso quest’ampio quadro della situazione, il professor Diego Ardissino, direttore Divisione Cardiologia dell’Ospedale Maggiore - Università di Parma, spiega coi suoi risultati determinanti la ricerca condotta per un anno e mezzo (8/’02-12/’03) come capofila di 20 Centri Cardiologici esclusivamente Italiani, che tanto ha richiamato l’attenzione dell’American Medical Association, anche perché ‘destinata a rivoluzionare in meglio le prospettive terapeutiche di una vasta classe di malati in continuo aumento’: nella sola Italia circa 20.000 l’anno.“Nei pazienti che stanno per essere sottoposti a procedure di rivascolarizzazione – spiega Ardissino - è frequente rilevare lesioni aterosclerosiche ai danni delle piccole arterie coronariche: sulle quali è però problematico intervenire. “Infatti mentre il chirurgico ricorso ai bypass è in esse tecnicamente difficoltoso e accompagnato da elevati tassi di fallimenti e mortalità, analogamente le rivascolarizzazioni per via percutanea (angioplastica/‘palloncino’- stent) comportano alta incidenza di complicanze acute e riocclusioni”. “Insomma – puntualizza Ardissino – i tentativi di ‘riallargare’ queste più piccole arterie coronariche, nel 50 per cento dei casi non riescono: un problema finora pesante per noi cardiologi intervenzionali. “Nelle coronarie di dimensioni maggiori, e nelle lesioni aterosclerosiche di nuova insorgenza o diagnosi – ricorda Ardissino - è invece noto che gli stent medicati ottengono vasti successi e approvazioni. Anzi i dati più recenti hanno segnalato l’efficacia degli stent medicati pure in condizioni di molto maggiore impegno, come lesioni estese e complesse.“Una mirata analisi dei risultati validamente disponibili ci ha allora portato a presumere che gli stent medicati potessero efficacemente prevenire la ristenosi pure nei vasi più piccoli. E nella fattispecie la nostra attenzione è stata richiamata dai risultati ottenuti dagli stent medicati con rapamicina, antibiotico macrolide (ricavato da una radice dell’Isola di Pasqua-rapa Nui e già in uso come anti-rigetto nei trapianti perché in grado di bloccare selettivamente il ciclo cellulare) che, emesso nel nostro caso dallo stent medicato, migra nella parete vascolare e vi impedisce che il trauma esercitato dall’angioplastica avvii quella reazione dei tessuti che provoca le riocclusioni: ecco perchè nel nostro trial con rapamicina ne sono avvenute appena un 9,8 per cento rispetto al 51 per cento [più del quintuplo, ndr] dei controlli”.“Il nostro trial prospettico-multicentrico-randomizzato nelle 20 Cardiologie distribuite sul territorio nazionale – riprende Ardissino - adesso ‘onorato’ dalla pubblicazione richiestaci da Jama, il tanto prestigioso periodico dell’American Medical Association, l’abbiamo appunto concepito per mettere alla prova l’ipotesi se l’impianto di uno stent a emissione di rapamicina in piccole coronarie malate possa comportarvi un blocco della ristenosi per un prolungato periodo di almeno 8 mesi, in raffronto a normali stent per il resto di identica struttura, tanto da essere radiograficamente indistinguibili”.I 257 pazienti complessivamente coinvolti, di cui 184 uomini e 73 donne, d’età media 63 anni e mezzo, comprendevano [spesso ovviamente concomitanti/sovrapposti nella stessa persona; ndr] 109 casi di sindromi coronariche acute, 119 di angina cronica stabile, 29 ischemie miocardiche silenti, 74 pregressi infarti cardiaci, 55 con precedenti interventi coronarici di ‘ricanalizzazione’ angioplastica, 21 con precedenti operazioni di bypass coronarici.Preceduto da tutti i necessari accertamenti, l’impianto degli stent, di opportuni diametri dai 2,25 ai 2,75 millimetri e lunghi dagli 8 ai 33 millimetri, è avvenuto secondo le usuali tecniche appropriate, compresa la fondamentale dilatazione con ‘palloncino’ prima di mettere ‘a dimora’ lo stent. Tutti i pazienti sono stati seguiti clinicamente, comunque fino al ‘protocollare’ limite ufficiale di 8 mesi, personalmente dal coordinatore di ciascuno dei 20 Centri. “I risultati, quali sono estesamente pubblicati da Jama – conclude Ardissino – sono in sintesi i seguenti. In pazienti portatori di lesioni aterosclerosiche delle piccole arterie coronariche e ad alto rischio di ristenosi - ad esempio in donne, diabetici, anziani e persone affette da un’arteriopatia periferica già obliterante negli arti inferiori – l’impianto di stent a rilascio di ripamicina é sicuro, efficace e comporta un’incidenza di ristenosi/occlusioni drasticamente inferiore rispetto ai semplici stent.La percentuale di ristenosi delle piccole coronarie scende infatti dal 53,1 per cento (=oltre la metà di ricadute) coi ‘non medicati’ a soltanto il 9,8 per quelli medicati con rapamicina, quindi un 90,2 per cento di successi, rilevabilmente durevoli.La conseguente alta riduzione sia assoluta che relativa della condizione di rischio dei pazienti è tanto più rimarchevole dati la popolazione ad alto rischio e il tipo di lesioni prescelti per affrontare il trial.Non solo si è ottenuta la notevole riduzione delle ristenosi e rischi di riocclusione, ma pure una più bassa incidenza di gravi sopravvenienze cardiovascolari negative: principalmente infarti del miocardio. I positivi effetti degli stent medicati con rapamicina sono stati ottenuti senza alcun aumento delle possibili complicazioni, compresa l’altrimenti frequente trombosi degli stent, temutissima in particolare per i pazienti cui vengano applicati proprio nei piccoli vasi.Evidentemente più che soddisfatto dei risultati ottenuti col proprio vasto team italiano, il professor Ardissino pensa già a un prossimo trial e infatti concludendo (per ora) fa osservare: ”Esattamente perché l’impianto di stent alla rapamicina mostri di prevenire lo sviluppo di infarti del miocardio resta ancora scientificamente non del tutto chiarito, e occorrono approfondite specifiche conferme. Abbiamo comunque insegnato che in condizioni di alto rischio e sfida, quali la rivascolarizzazione delle piccole arterie coronariche in pazienti con stabile angina pectoris o sindrome coronarica acuta, l’impianto di stent medicati alla rapamicina rappresenta un progresso consistente per questa popolazione di pazienti (circa 20.000 casi l’anno), ma resta da osservare l’efficacia nel sempre più lungo termine e da valutare il bilancio costi/benefici: per questo il nostro lavoro naturalmente prosegue.” |
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CARATTERISTICHE CLINICHE DEI PAZIENTI CONSIDERATI NEL TRIAL |
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| Numero pazienti | (uomini 184, donne 73) | 257 | Età media | | 63 e mezzo | Fattori di rischio* | Diabete mellito | 64 | | Ipertensione | 165 | | Iperlipidemia (Ldl oltre 130) | 162 | | Attualmente fumatori | 42 | Storia Clinica | Sindrome coronaria acuta | 109 | | Angina stabile cronica | 119 | | Ischemia miocardia silente | 29 | | Pregresso infarto miocardico | 74 | | Precedente intervento di angioplastica coronarica. | 55 | | Precedente operazione di bypass ad arteria coronarica | 21 | * Spesso ovviamente concomitanti /sovrapposti nella stessa persona. |
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EVOLUZIONE NELLE INDUSTRIE DELLA SCIENZA DELLA VITA |
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Bruxelles, 13 dicembre 2004 - Dal 23 al 25 febbraio si svolgerà ad Edimburgo (Regno Unito) una conferenza internazionale sull'evoluzione nelle industrie della scienza della vita. L'evento si concentrerà su quattro aree fondamentali: prospettive industriali; scienza e nuove tecnologie mediche; politica e normativa; interazioni e integrazioni. La conferenza sarà completata da un'esposizione e dal lancio della rete Elsis ('evolution of life science industry sectors'), pensata per dar vita a una rete formale di ricercatori europei che lavorano nelle aree rilevanti per l'innovazione e le strategie in evoluzione nell'industria della scienza della vita. Infolink: http://www.Innogen.ac.uk |
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NOVITA’ ALL’OSPEDALE GALLIERA DI GENOVA I REFERTI SONO ANCHE ON-LINE |
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Genova - Roma, 13 dicembre 2004 - L’ospedale Galliera di Genova e Dedalus S.p.a., società di informatica sanitaria del Gruppo Datamat, annunciano che è attivo presso l’Ente Ospedaliero un servizio gratuito di consultazione dei documenti clinici via Web. Il servizio on-line “Referti via Web”, attualmente in funzione solo per i risultati delle analisi del sangue e delle urine, progressivamente sarà esteso anche ad altri documenti e test clinici.Il progetto ha l’obiettivo di migliorare l’accesso e la qualità dei servizi sanitari mediante l’impiego dei più moderni strumenti dell’Ict, prevedendo applicazioni telematiche fornite da Dedalus tra cui il sistema di gestione digitale delle immagini diagnostiche, la consegna dei referti, l'accesso alla cartella clinica, la telediagnosi ed il teleconsulto.Grazie a questo nuovo servizio, un paziente che desideri consultare il risultato del proprio esame clinico via Internet, lo può fare semplicemente fornendo il suo consenso - una tantum - all’impiego del servizio, compilando un apposito modulo disponibile al momento della prenotazione degli esami. Al paziente, che ha dato l’autorizzazione, viene quindi attribuito un “codice personale segreto di accesso” che potrà essere utilizzato anche per i successivi esami.Per accedere ai dati è sufficiente quindi collegarsi a Internet, digitare l’indirizzo https://referti.Galliera.it e inserire nel sistema il codice fiscale e il “codice personale segreto di accesso”. Un servizio di avviso elettronico comunicherà all’utente, che ha indicato nel modulo di adesioneil proprio indirizzo e-mail, la disponibilità del referto non appenaquesto sarà uscito dal laboratorio.“Il referto - spiega Carlo Berutti Bergotto, responsabile dei Sistemi Informatici del Galliera - sarà disponibile on-line per almeno 60 giorni e potrà essere visualizzato sia sul Pc di casa, sia dell’ufficio, o direttamente su quello dello studio del proprio medico, e quindi stampato o salvato, senza limitazioni di orario e giorni”.Il paziente potrà visualizzare i referti pregressi di esami clinici effettuati al Galliera, o di eventuali ricoveri, a partire dall’aprile del 2004. “La riservatezza dei dati- sottolinea Marco De Benedetto, sistemista dell’Ospedale che ha curato lo sviluppo dell’applicazione - è assicurata dal fatto che l’accesso è protetto dal codice segreto e da una connessione sicura (https) che cifra i dati durante il trasferimento”.Il Sistema è finanziato dalla Regione Liguria nell’ambito del Progetto Ict, con la realizzazione tecnica del Siet dell’Ospedale Galliera e di Dedalus S.p.a., società che opera da oltre venti anni nel settore dell’Information & Communication Technology sanitaria.“Con la realizzazione di questo progetto garantiamo al cittadino l’accesso facilitato ai servizi sanitari, migliorandone la qualità. - dichiara Giorgio Moretti, Amministratore Delegato di Dedalus S.p.a. – Questo obiettivo è stato raggiunto grazie ad una visione integrata della sanità, dove la salute del cittadino è al centro del processo cooperativo tra i diversi attori che compongono il sistema sanitario”.“Il processo di miglioramento della qualità della salute per il cittadino - aggiunge Franco De Benedetti, Direttore Generale del Galliera - puòavvantaggiarsi molto con queste tecnologie che stiamo introducendoall'interno della nostra struttura con molta determinazione". |
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UN PROGETTO DELL'UE ESAMINA GLI EFFETTI DELLE SOSTANZE NEUROTOSSICHE |
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Bruxelles, 13 dicembre 2004 - Il numero di bambini che soffrono di disturbi dell'apprendimento e del comportamento sta facendo registrare un certo incremento, e gli scienziati temono che ne sia responsabile l'esposizione dei neonati e dei feti a sostanze neurotossiche (prodotti chimici presenti nell'ambiente suscettibili di danneggiare il sistema nervoso). Pertanto la Commissione europea si prepara a erogare 2,4 milioni di euro allo Strep (Specific Targeted Research Project) Devnertox. Il progetto indagherà sull'effetto neurotossico degli inquinanti alimentari persistenti sullo sviluppo del sistema nervoso. Mercurio e Pcb, i difenili policlorurati, sono due esempi di contaminanti persistenti che si accumulano nell'ambiente e nella catena alimentare. L'effetto che possono avere sulle persone, e specialmente sui bambini, non è stato pienamente compreso, né tanto meno l'effetto a lungo termine dell'esposizione a basse dosi di queste sostanze. I Pcb sono stati impiegati in tutta una gamma di prodotti industriali, mentre il mercurio è sovente reperibile nei mari e nei fiumi inquinati. Gli scienziati credono che entrambi questi inquinanti possano causare deficienze della memoria e del linguaggio. Inoltre si ritiene che i Pcb sregolino il sistema ormonale. Con il progetto Devnertox, gli scienziati studieranno per la prima volta gli effetti combinati del mercurio e dei Pcb. Si pensa che i bambini e i feti, il cui sistema nervoso non è ancora pienamente sviluppato, possano essere a maggior rischio di queste sostanze chimiche. In effetti gli studi hanno mostrato che i feti reagiscono a livelli di sostanze neurotossiche che sono invece troppo bassi per avere un impatto sulle cellule nervose adulte. Le ripercussioni di queste reazioni potrebbero persistere in età adulta, creare ipersensibilità ad altre sostanze chimiche o malattie neurali in età avanzata. Come spiega il consorzio Devnertox, formato da nove partner di sei paesi dell'Unione, le sostanze neurotossiche sono una sfida per i ricercatori, perché il sistema nervoso è molto complesso. Le modifiche di comportamento osservabili sono molto diverse dalle risposte biochimiche delle cellule alle sostanze tossiche. Pertanto il progetto studierà in parallelo gli effetti comportamentali su animali vivi e gli effetti fisiologici sulle colture cellulari. Gli studi si concentreranno sulle cellule nervose giovani e in sviluppo, mentre gli studi animali seguiranno i soggetti fino all'età adulta, per testare l'effetto sul lungo termine di un'esposizione precoce. 'Gli scopi principali di Devnertox', spiega il consorzio, 'sono sviluppare protocolli di test standardizzati basati sull'uso di molteplici modelli sperimentali in vitro; identificare specifici punti finali biochimici, molecolari e funzionali basati sul meccanismo d'azione di specifiche sostanze neurotossiche, sia da sole che in combinazione; valutare gli effetti neurotossici delle sostanze selezionate durante lo sviluppo e le conseguenze sul lungo termine, con particolare attenzione agli aspetti relativi al genere; definire e quantificare le misurazioni degli effetti osservati a scopo di valutazione del rischio, e integrare i dati attualmente disponibili sull'uomo e sugli animali per ricavarne orientamenti e limiti d'esposizione come standard di riferimento'. Il consorzio spera che, una volta completato con successo, il progetto porti anche alla diminuzione in futuro dei test animali in questo campo. Infolink: http://www.Imm.ki.se/devnertox/ Per maggiori informazioni sulla priorità 'qualità e sicurezza alimentare' del 6Pq: http://www.Cordis.lu/fp6/food.htm |
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NUOVE FRONTIERE NELLA CURA DEL FIBROMA UTERINO |
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Milano, 13 dicembre 2004 - Secondo l'Ipac, l'emobolizzazione del fibroma è efficace e sicura. In molti casi si potrà evitare l'asportazione dell'utero. L'embolizzazione, procedura innovativa per, un primo parere positivo di efficacia e sicurezza da parte dell'Ipac (Interventional Procedures Advisory Committee) parte del Nice (National Institute for Clinical Excellence). Circa il 25% delle donne in età fertile può sviluppare un fibroma uterino, escrescenza non cancerosa che si forma nelle pareti muscolari dell'utero o della cervice uterina. I fibromi possono causare flussi mestruali abbondanti (menoraggia), sintomi provocati dalla pressione e dalla presenza di una massa e dolori acuti. I trattamenti comprendono sia la terapia farmacologia sia l'intervento chirurgico: l'isterectomia o la miomectomia (asportazione chirurgica dei fibromi uterini). I fibromi uterini rappresentano l'indicazione più frequente per interventi di isterectomia su donne in periodo precedente la menopausa. Ogni anno in Italia vegono eseguite circa 40.000 isterectomie per fibromi e un numero ancora piu importante di miomectomie. Si tratta di interventi che portano con sè pesanti ripercussioni fisiche e psicologiche, senza contare i costi sociali dovuti all'assenza dal posto di lavoro delle donne operate. L'embolizzazione del fibroma uterino è una procedura meno invasiva, eseguita in anestesia locale utilizzando un piccolo catetere inserito nell'arteria uterina attraverso una piccola incisione all'inguine. Quando il catetere raggiunge l'arteria uterina, vengono rilasciate minuscole particelle all'interno dell'arteria, che raggiungono i fibromi e bloccano il flusso sanguigno, impedendo, quindi, al fibroma di alimentarsi. L'ipac ha dichiarato l'embolizzazione sicura ed efficace. Questa terapia offre un'alternativa meno invasiva rispetto all'isterectomia e alla miomectomia, evitando l'asportazione dell'utero nelle donne con fibroma uterino sintomatico. Inoltre, la durata media di degenza ospedaliera a seguito della procedura è di una notte, a differenza della degenza ospedaliera di due o tre giorni post isterectomia. A tutt'oggi si stima siano state eseguite circa 50.000 procedure di embolizzazione. Anche i medici hanno accolto con favore la segnalazione dell'Ipac: "Abbiamo curato più di 1.000 pazienti con l'embolizzazione del fibroma uterino, con un indice di complicazioni significativamente inferiore rispetto alle procedure di isterectomia e tassi di successo superiori all'85%", ha affermato Woodruff Walker medico e radiologo consulente di presso il Royal Surrey County Hospital, nel Regno Unito. "L'operazione di embolizzazione del fibroma uterino, ha proseguito lo specialista, richiede circa un'ora e consente alle pazienti di tornare ad una vita normale dopo circa due settimane". E ad essere ottimisti sono anche gli specialisti che operano in Italia: "Concordo con la dichiarazione del dott. Walker" ha affermato il dott. Jacques Clerissi, responsabile dell'Unità operativa di Radiologia Interventistica alla Clinica Multi Medica San Giovanni (Mi) "in Francia abbiamo iniziato ad utilizzare questa tecnica nel '93 ed io l'ho personalmente "importata" in Italia nel Maggio '97. La nostra casistica è sovrapponibile a quella inglese (purtroppo ancora molto inferiore a quella americana) e conta una percentuale di successo superiore al 90%. Noi non embolizziamo piu i fibromi di diametro superiore a 12 cm e le controindicazioni riguardano i fibromi sottosierosi o sottomucosi peduncolati o quelle pazienti che riportino infezioni o manifestino segni della presenza di un tumore. In generale, comunque, le indicazione migliori sono i fibromi intramurali, quelli multipli ed i ricidivanti dopo chirurgia (40%). Ad essere embolizzate sono anche le donne con fibromi in programma per Pma (Procreazione Medicalmente Assistita)." |
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RECORDATI: PRESENTATO IL DOSSIER DI REGISTRAZIONE PER LA NUOVA COMBINAZIONE LERCANIDIPINA+ENALAPRIL |
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Milano, 13 Dicembre, 2004 - Recordati ha annunciato che è stato depositato presso il Bfarm (l'agenzia del farmaco tedesca) il dossier di registrazione per una nuova specialità farmaceutica basata su un'associazione fissa di lercanidipina ed enalapril. Dopo l'accettazione formale da parte dell'agenzia tedesca seguirà la fase di esame della documentazione. Nell' ipotesi dell'autorizzazione all'immissione in commercio del farmaco, la Germania agirà anche da Reference Member State nel processo di mutuo riconoscimento per l'ottenimento delle autorizzazioni negli altri paesi europei. Le linee guide internazionali per il trattamento dell'ipertensione hanno stabilito dei target per i livelli desiderabili di pressione arteriosa da raggiungere per ridurre significativamente il rischio di gravi eventi cardiovascolari. Nella maggior parte dei pazienti ipertesi, ed in particolare in coloro che presentano altri fattori di rischio associati, è necessario somministrare più di un farmaco antiipertensivo per raggiungere e mantenere i livelli di pressione arteriosa desiderati. Farmaci calcioantagonisti e farmaci Ace inibitori sono già frequentemente prescritti in simili situazioni. Associazioni fisse di più farmaci antiipertensivi avranno un ruolo significativo e crescente nel mercato futuro dell'ipertensione. I vantaggi delle associazioni fisse, in alternativa alla prescrizione separata di diversi farmaci associati estemporaneamente, sono notevoli. I dosaggi dei farmaci oggetto dell'associazione sono già quelli prescritti e sono risultati efficaci e ben tollerati negli studi clinici. L'utilizzo di una sola compressa, per un paziente che ne assume già un numero elevato ogni giorno, aumenta l'adesione dei pazienti alla terapia, ciò è un fattore di successo importante in un trattamento che dura tutta la vita e che mira alla riduzione e alla prevenzione di eventi cardiovascolari. Inoltre, il costo della terapia si riduce e tale vantaggio assume particolare importanza per il contenimento della spesa farmaceutica. "L'utilizzo crescente di associazioni fisse nel trattamento dell'ipertensione è alla base della nostra decisione di sviluppare questa specialità nell'ambito della gestione del ciclo di vita di lercanidipina, un nostro farmaco originale e di successo" - ha affermato Avi Sartani, Direttore Ricerca e Sviluppo. "Negli Stati Uniti un farmaco basato su un'altra combinazione di un calcioantagonista e un Ace inibitore è diventato un prodotto di grande successo e riteniamo che simili prodotti possano e debbano essere introdotti anche nei mercati europei per la loro valenza terapeutica e potenziale contributo farmaco-economico". |
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MEDICINALI FALSI ANCHE IN EUROPA |
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Bruxelles, 13 dicembre 2004 - Medicine false, importazioni parallele, farmaci pericolosi per la salute oppure inutili: il flusso, crescente, interessa non più soltanto i paesi poveri (dove rappresentano un fenomeno assai diffuso), ma anche l’Europa. Parigi ha scoperto un caso di importazione di medicinali contraffatti e l’Ordine nazionale farmacisti ha lanciato l’allarme. Secondo l’Oms, il 30% dei farmaci avariati proviene dai paesi sviluppati. Ciò sarebbe effetto della liberalizzazione dei mercati e dell’uso di Internet, che permette di aggirare norme e restrizioni. Infolink: http://www.Europa.eu.int/pol/health/index_it.htm |
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CORSO DI AGGIORNAMENTO IN NEFROLOGIA E DIALISI, PATROCINATO DALL'AZIENDA OSPEDALIERA SAN CARLO BORROMEO DI MILANO |
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Milano, 13 dicembre 2004 - Dall'8 all'11 dicembre 2004, presso il Centro congressi del Milan Marriott si è svolto l' annuale Corso di Aggiornamento in Nefrologia e Dialisi, patrocinato dall'Azienda Ospedaliera San Carlo Borromeo di Milano, dall'Assessorato alla Sanità della Regione Lombardia, dalla Società Italiana di Nefrologia, dall’Ordine dei Medici della Provincia di Milano e dalla Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della Lombardia. Nel calendario dei congressi internazionali, i Corsi di aggiornamento dell'Ospedale San Carlo rappresentano uno degli appuntamenti di maggiore richiamo, come dimostra la presenza abituale di oltre 1000 partecipanti, provenienti dall' Italia e dall'estero. In questa XXXVI edizione del Corso sono stati messi a punto, da esperti italiani e stranieri di grande prestigio, i seguenti temi: 1. La nefropatia a depositi mesangiali di Iga; 2. I mediatori del danno renale progressivo; 3. Competenze integrate nell'approccio clinico al paziente dializzato; 4. Complicanze renali in gravidanza; 5. Epidemiologia e nefrologia. Inoltre, sono previste alcune sezioni di aggiornamento clinico-pratico: 1. Conferenza clinico-patologica; 2. Seminario Multimediale (La malattia cronica del rene trapiantato); 3. Meetings Satelliti (Genetica e malattie renali, corso avanzato di ecografia diagnostica). Di particolare interesse è il tema "Epidemiologia e nefrologia". E' infatti emerso in questi ultimi anni, da un grande numero di studi epidemiologici, clinici e sperimentali, che un disturbo elementare ancora da chiarire, detto "disfunzione endoteliale", che riguarda le cellule endoteliali delle pareti vascolari e del glomerulo renale, è la causa di numerose malattie croniche di grande interesse sociale: oltre alle malattie renali, il diabete, l'ipertensione arteriosa essenziale e le malattie cardiovascolari. Sono stati già individuati dei marcatori biologici, il più importante dei quali è la presenza di tracce di albumina nelle urine (microalbuminuria), che permettono l'individuazione precoce dei soggetti a rischio per tutte le malattie sopraindicate, ed esistono già rimedi terapeutici, quali gli inibitori del sistema renina-ipertensina e le statine, che, se utilizzati in fase precoce in tali soggetti a rischio, possono prevenirne l'insorgenza. Poiché molti docenti svolgono le loro lezioni in lingua inglese, è previsto, come negli anni passati, un servizio di traduzione simultanea. Lo scopo del Corso è stato, come sempre, quello dell’aggiornamento scientifico degli Specialisti del nostro Paese, realizzato con taglio prevalentemente clinico-pratico, e dando ampio spazio alla discussione (almeno 1/3 del tempo globale di ciascun Simposio). |
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BELLCO AL "S. CARLO": INSUFFICIENZA RENALE NEL PAZIENTE ACUTO E CRONICO. YURI CHECHI ALLA PRESENTAZIONE DEL NUOVO TRATTAMENTO "ABYLE" |
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Milano, 13 Dicembre 2004 - Bellco, azienda del Gruppo Sorin leader nella ricerca e nelle soluzioni per il trattamento dell'insufficienza renale, ha presentato in due incontri gli scenari attuali e futuri per la terapia dell' insufficienza renale nel paziente acuto e cronico, due tra le tematiche di maggiore rilievo nell'ambito del "San Carlo 2004". L'annuale Corso di Aggiornamento in Nefrologia e Dialisi - svoltosi a Milano presso l'Hotel Marriott – rappresenta uno fra i più importanti appuntamenti annuali per la comunità medico-scientifica e le aziende del settore, richiamando oltre 1000 specialisti provenienti da tutti i paesi del mondo. Il primo incontro "Nuove opportunità per il trattamento del paziente acuto e settico" - presso lo stand Bellco rappresenta un importante momento di confronto circa le più evolute opzioni terapeutiche integrate e le più avanzate metodiche nel trattamento del paziente acuto e settico (sepsi: sinonimo di infezione, condizione determinata dall'"invasione" nel sangue e nei tessuti da parte di microrganismi e loro tossine). Si tratta di un numero di pazienti che va dal 5% al 20% dei ricoverati nei reparti di rianimazione e di terapia intensiva; di questi circa il 30% necessita di una terapia renale sostitutiva. Per tale tipologia di pazienti, fra i quali chirurgici, cardiopatici, politraumatizzati, con insufficienze multiorgano, settici, caratterizzati da un quadro clinico particolarmente complesso, è sempre più condivisa la necessità di un approccio polispecialistico, in cui nefrologo e rianimatore si integrino reciprocamente. Capacità di personalizzazione del trattamento, tolleranza clinica, rapidità di attivazione e funzionalità nella gestione del trattamento, elevata capacità depurativa, biocompatibilità e potenzialità di migliorare la prognosi clinica sono fra le caratteristiche ritenute prioritarie nell'ottica di una "nuova visione condivisa" del paziente acuto. L' evento è stato preceduto – alla presenza del pluri-medagliato atleta Yuri Chechi - dalla presentazione di Abyle, il nuovo trattamento Bellco per insufficienza renale acuta, caratterizzato dalla massima versatilità, funzionalità ed efficacia e capace di garantire la più ampia gamma di opzioni terapeutiche per pazienti critici e complessi, quali il paziente acuto. Il secondo incontro dal titolo" Emodiafiltrazione e innovazione nella terapia dialitica per il paziente cronico" è stato dedicato in particolare all'evoluzione dell'emodiafiltrazione con reinfusione endogena, alle soluzioni dializzanti acetate free (in assenza di acetato), alla tecnica mid-dilution (emodiafiltrazione a diluizione intermedia), alla biocompatibilità legata alla qualità delle soluzioni, con grande attenzione alle problematiche e alle possibili soluzioni tecniche e cliniche. Il San Carlo 2004 è stato infine occasione per la presentazione alla comunità degli esperti di 'Mid-dilution Hdf', emodiafiltrazione a 'diluizione intermedia', una metodica caratterizzata per integrare pre e post diluizione. Mid-dilution Hdf, distribuita da Bellco, rappresenta un ulteriore traguardo raggiunto nel trattamento dell'uremia, sommando i vantaggi garantiti da pre e post diluizione, ottenuti entrambi con l'impiego di un unico filtro. |
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CELL THERAPEUTICS, INC. PARTECIPERÀ ALLA WACHOVIA CONFERENCE NEL CORSO DELLA CONFERENZA CTI PRESENTERÀ GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI SULLE SPERIMENTAZIONI STELLAR 3 E 4 |
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Seattle e Bresso, 13 dicembre 2004— Il management di Cell Therapeutics, Inc. Parteciperà alla Wachovia Capital Markets, Llc Ten for ’05 Biotechnology Conference che si terrà giovedì 16 dicembre 2004 al Ritz Carlton di New York. L’intervento di Cti è previsto per le ore 9:30 (costa atlantica). L’audio della conferenza sarà trasmesso via internet in diretta e poi archiviato per consultazione nel sito web www.Cticseattle.com dove saranno disponibili anche le slide della presentazione. |
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“I MILLE VOLTI DELL’INFLUENZA”, INDAGINE EUROPEA CHE FOTOGRAFA I PAZIENTI A RISCHIO IN ITALIA |
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Roma, 13 dicembre 2004 - Secondo le raccomandazioni del Ministero della Salute, gli anziani oltre il 64° anno di età e i malati di diabete, asma e malattie cardiache dovrebbero vaccinarsi contro l’influenza, per evitare complicanze anche gravi e per non peggiorare le condizioni cliniche preesistenti. Mentre i dati di copertura degli anziani in Italia si approssimano ormai al 70%, nel nostro Paese i malati cronici non sembrano troppo consapevoli dei rischi connessi a questa malattia: solo il 55% degli italiani con cardiopatie, asma o diabete si è vaccinato almeno una volta nella vita contro l’influenza. Lo scorso anno si è vaccinato appena il 44% degli appartenenti a queste categorie. Un dato che fa pensare se si confronta, per esempio, con quello riscontrato in Gran Bretagna, dove la percentuale dei pazienti a rischio vaccinati almeno una volta sale all’85%. Questo uno dei risultati dell’indagine “I mille volti dell’influenza” condotta da Taylor Nelson Sofres in Italia, Germania e Gran Bretagna su un campione di 2.010 pazienti, di cui 653 italiani coinvolti grazie al supporto di Federasma e Fand-associazione Italiana Diabetici. Dai dati dell’indagine l’influenza non risulta una malattia molto temuta, nonostante ogni anno a livello mondiale si contino da 250mila a 500mila morti. Soprattutto gli italiani, più ancora che tedeschi e britannici, non sembrano dare troppa importanza alla sua potenziale gravità: ben il 70% degli intervistati la considera una malattia lieve o moderata (dato che scende al 47% in Germania e al 38% in Gran Bretagna) e appena il 2% potenzialmente mortale (contro il 14% della Germania e il 18% dell’Gb). Inoltre, dall’indagine l’influenza sembrerebbe particolarmente diffusa in Italia: dichiara, infatti, di averne sofferto l’86% degli intervistati (il dato medio dei tre Paesi è 71%). E’ probabile, però, che gli italiani non facciano distinzione tra influenza e più banali sindromi da raffreddamento provocate da virus “parainfluenzali”, che hanno manifestazioni cliniche analoghe ma di più lieve entità e solitamente senza complicanze: a conferma, il 20% degli intervistati dichiara di continuare a lavorare anche durante l’episodio influenzale (percentuale che scende al 5% in Germania e all’11% in Gran Bretagna) mentre, di solito, le manifestazioni cliniche della “vera” influenza costringono a un completo riposo.Confondere l’influenza con altre malattie da raffreddamento meno gravi e, soprattutto, meno pericolose perché di solito non espongono a complicanze, giustifica la non corretta percezione della gravità di questa malattia: anche tra le categorie a rischio risultano così sottovalutate le possibili conseguenze per la salute e l’importanza delle misure preventive per contrastare questa malattia come, appunto, il vaccino influenzale.Pregiudizi e paure giocano, poi, un ruolo importante nella spinta alla vaccinazione. Tra i motivi per i quali i pazienti, seppure a rischio, non si sottopongono al vaccino, il principale è l’antico rifiuto per le iniezioni (39%), il timore di eventuali effetti collaterali (18%), non aver ricevuto dal proprio medico l’indicazione di vaccinarsi (16%) e la paura di reazioni allergiche (14%).Alcuni intervistati, infine, dichiarano di riporre scarsa fiducia nell’efficacia nel vaccino (24%): un dato evidentemente correlato alla mancata distinzione, da parte dei pazienti, tra influenza e patologie da raffreddamento su cui il vaccino non svolge nessuna attività di prevenzione. “E’ bene che i pazienti sappiano distinguere tra influenza e altre patologie verso le quali il vaccino non offre alcuna protezione, per non generare una situazione di sfiducia che non favorirebbe il ricorso alla prevenzione. – dichiara Carlo Filippo Tesi, Presidente di Federasma - Vaccinarsi è la maniera migliore di prevenire e combattere l'influenza sia perché si aumentano notevolmente le probabilità di non contrarre la malattia sia perché, in caso di sviluppo di sintomi influenzali, questi sono molto meno gravi e, generalmente, non seguiti da ulteriori complicanze: aspetto particolarmente importante per quanti soffrono in modo cronico di malattie respiratorie. - continua Tesi - Per questo invito a vaccinarsi quanti non l’abbiano ancora fatto: anche se effettuata in periodi successivi a quello ottimale, in ogni caso la vaccinazione rimane comunque una protezione efficace.” Anche una certa carenza di informazioni pratiche contribuisce a limitare il ricorso al vaccino. Basti pensare che in Italia solo il 73% degli intervistati, per esempio, ha dichiarato di sapere che il vaccino è gratuito per le categorie a rischio, e questa percentuale scende drastricamente al 42% tra i pazienti diabetici.“L’indagine ha permesso di far emergere le motivazioni alla base della scarsa propensione a vaccinarsi in modo da definire le aree d’intervento per migliorare la situazione” commenta il dottor Gioacchino Allotta, diabetologo e consigliere Fand. “Come Associazione promuoviamo l’informazione ai pazienti perché possano fruire di tutte le possibilità a disposizione per salvaguardare il loro stato di salute. E’ indispensabile attivare tutti i possibili canali per far conoscere alle categorie a rischio l’importanza del vaccino e la possibilità di averlo gratuitamente, come ricordato più volte nelle circolari ministeriali”.La necessità di informazioni è del resto riconosciuta dal 40% degli intervistati, convinti che bisognerebbe impegnarsi maggiormente per accrescere nelle persone a rischio la consapevolezza che è necessario vaccinarsi. Secondo gli intervistati, favorirebbe maggiormente il ricorso alla vaccinazione informare di più sui benefici derivanti dal vaccino (55%) ma, anche, rendere l’accesso al vaccino più facile (28%); e la situazione è sostanzialmente analoga in Germania e Gran Bretagna.ma quali sono le vie preferenziali per informare e consigliare i pazienti? Il medico si conferma quale fonte d’informazione principale in tema di vaccino influenzale. In Italia l’84% di chi fa la vaccinazione viene convinto grazie al consiglio del medico, generico (38%) o specialista (52%). Nel nostro Paese, infatti, nel consigliare il ricorso alla vaccinazione è marginale il ruolo di altri operatori sanitari, come farmacisti (1%) o Asl (2%). Il ruolo chiave del medico viene sottolineato anche dall’alta percentuale (41%) di quanti sarebbero disposti a vaccinarsi ma solo dietro raccomandazione medica: una percentuale praticamente doppia che in Germania (20%) e molto più alta che in Gb (10%). |
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MONTANA “STA” CON TELETHON DAL 9 AL 25 DICEMBRE, PER OGNI CONFEZIONE DI MINIBURGHER E MAXIBURGER ACQUISTATA, MONTANA DEVOLVE 50 CENT A TELETHON |
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Milano, 13 dicembre 2004 - Il Gruppo Cremonini, primario operatore a livello europeo nel settore alimentare, da tempo sostenitore di Telethon, accresce quest’anno il proprio impegno ed entra con Montana nel “Club delle Belle Imprese di Telethon”, dedicato alle aziende che hanno scelto di sostenere la lotta alle malattie genetiche. Dal 9 al 25 dicembre, per ogni confezione di Miniburger e Maxiburger acquistata, Montana devolverà 50 cent. A Telethon per la ricerca sulle malattie genetiche.I prodotti della linea porzionati freschi di Montana, in vendita nei banchi frigo dei principali supermercati e ipermercati in Italia, saranno contraddistinti dal bollino “Io sto con Telethon”. |
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UNA POESIA PER TELETHON |
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Milano, 13 dicembre 2004 - Il Concorso Letterario “Una poesia per Telethon: il contributo letterario nella ricerca contro la distrofia muscolare e le malattie genetiche” è giunto al suo termine per mezzo dell’annunciata Antologia che raccoglie le prima trenta opere qualificate oltre a quelle ammesse fuori concorso.L’antologia verrà presentata Venerdì 17 dicembre alle ore 18 presso l’agenzia Bnl di Milano Piazza San Fedele, poco prima dell’aperitivo di apertura della Maratona Telethon 2004.Un duplice scopo caratterizza l'Antologia:1) raccolta fondi pro-Telethon (i diritti pari al 15% del prezzo di copertina saranno devoluti alla ricerca medica nell'ambito di Telethon);2) regalare, per mezzo della diffusione dell'Antologia stessa, un sorriso, un abbraccio ed un incoraggiamento a tutti coloro che troppo spesso vivono, soli, nella sofferenza causata dalla malattia. Infolink: http://www.I-racconti.com/telethon |
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A NATALE IL SERVIZIO TELEFONICO CITTADINO SARÀ DISPONIBILE PER 60 ORE NON STOP TELEFONO AMICO CENTRO DI MILANO, APERTO PER FERIE |
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Milano, 13 dicembre 2004 - Quest’anno a Natale il Telefono Amico – Centro Di Milano non chiuderà mai. Resterà aperto dalle ore 12 del 24 fino alla mezzanotte del 26 ininterrottamente, anche di notte. L’iniziativa nasce dal desiderio dei volontari di offrire la propria disponibilità anche nei momenti più delicati dell’anno, quando aumenta il bisogno di ascolto da parte di chi sta vivendo situazioni di disagio o di solitudine. A Natale, infatti, si crea una situazione un po’ paradossale: mentre per molti è occasione di regali, grandi festeggiamenti e serenità in famiglia, per tanti altri il malessere e le difficoltà vengono avvertiti più intensamente. “È la prima volta che sperimentiamo ‘la notte’, anzi le 24 ore, e siamo contenti di farlo in un’occasione così particolare. Offrire il nostro ascolto giorno e notte è l’obiettivo verso cui tendiamo: quando si ha il bisogno di essere ascoltati, con attenzione e cura, non ci sono orari. Quest’iniziativa è nata spontaneamente dai singoli volontari, dal desiderio di essere presenti: con molta semplicità, volentieri, condivideremo con chi ci chiama un piccolo spazio dove esprimere il proprio stato d’animo, anche a Natale”. Per questo, al numero 02.55.230.200, i volontari del Telefono Amico Centro di Milano si alterneranno per 60 ore senza sosta, cercando di dare il loro contributo a chi, anche in quei giorni, sentirà il bisogno di un po’ di attenzione. |
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CARRARAFIERE, CONTINUA L’ESPANSIONE DEL POLO ESPOSITIVO APUANO: NEL 2005 BEN 16 GRANDI EVENTI CON 3NEW ENTRY, UN INGRESSO DECISO NEL CONGRESSUALE E INVESTIMENTI PER 18 MILIONI DI EURO |
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Carrara, 13 dicembre 2004 – Continua inarrestabile l’espansione di Carrarafiere.. Il calendario 2005 presenta 16 grandi eventi (3 in più del 2004) e insiste in particolare su un piano di investimenti da 18 milioni di euro per potenziare e ampliare la struttura, anche in vista dell’ingresso ufficiale nel settore congressuale, già avviato in questi mesi con la creazione della controllata Carraracongressi e, più di recente, di un’alleanza strategica con i poli congressuali di Lucca e Viareggio. In pochi anni Carrarafiere è cresciuta in misura esponenziale e da semplice sinonimo di Marmotec, la fiera mondiale del marmo che un tempo ne costituiva la sola espressione operativa, è ora approdata alle dimensioni di polo espositivo di media grandezza, manifestando dinamismo, aggressività, intuizione, qualità, voglia di crescere ulteriormente. E affermandosi come uno dei motori trainanti dell’economia del territorio. Questi i concetti di fondo espressi oggi a Firenze dai vertici della società (il presidente Giancarlo Tonini e il direttore generale Paris Mazzanti) che hanno presentato alla stampa il calendario della stagione 2005 e le linee di sviluppo nel breve-medio periodo. Marmotec, la cui ultima edizione ha lanciato segnali di sensibile ripresa del settore, resta ovviamente l’evento centrale. Seatec (componentistica navale e da diporto) è diventata fenomeno internazionale in soli due anni, offre una vetrina di primo piano anche alla primeggiante cantieristica toscana, e ora annuncia cifre formidabili per l’edizione a venire (oltre 500 espositori, un boom). Degli eventi organizzati da Carrarafiere da segnalare anche il crescendo di Erbexpo (erboristeria, termalismo, medicina naturale), Tour.it (vacanze all’aria aperta), Balnearia (arredi da mare e giardino), E’ Fitness (sport, benessere e tempo libero). Le tre new entry, tutte curate da organizzatori esterni, sono Com.amb (attrezzature per il commercio ambulante), Work & Shop (bricolage, artigianato, decoupage), Dire & fare (rassegna dell’innovazione nella pubblica amministrazione). Si aggiungono a manifestazioni ormai consolidate e ben note al grande pubblico: 4x4 Fest (auto a trazione integrale), Th.expo (salone biennale dei servizi funebri), Buon’italia (prodotti alimentari tipici) e Scuola Lavoro Impresa, il salone tematico di orientamento rivolto si giovani. Di grande interesse anche Tirreno Ct (ristorazione e ospitalità), Tuttocasa (arredamento, giardinaggio e complementi) e Septemberfest. “Questo calendario”, spiega Tonini, “è il risultato di un’opera collettiva di vasto respiro, che ci consente non solo di potenziare il portafoglio prodotti, ma anche di investire in nuove iniziative interessanti per l’economia dell’Area Vasta destinate a trovare, qui da noi, la sede ideale per affermarsi. Opportunità che il prossimo ampliamento delle strutture espositive renderà più concreta ”. Realizzata grazie a stanziamenti della Regione Toscana, l’operazione costerà 18 milioni di euro (porterà le aree coperte a 33 mila metri quadrati e quelle scoperte a 30 mila) che si sommano agli investimenti degli ultimi mesi per un nuovo ingresso, un centro servizi e tunnel di collegamento fra i padiglioni. Carrarafiere è dunque in grado di ospitare le manifestazioni in una struttura tecnicamente completa e supportata dall’esperienza di uno staff ormai abilitato a gestire grandi eventi internazionali. “I risultati del 2004 sono molto positivi”, aggiunge Mazzanti, “Abbia avuto oltre 350.000 visitatori, 2.500 espositori e 180.000 metri quadri di superfice venduta. Trattandosi di fiere perlopiù riservate ai professionisti, abbiamo appena installato, in collaborazione con Telecom, l’innovativo servizio telematico Wireless per collegarsi a Internet senza fili. Iniziativa che consentirà a espositori e operatori di comunicare in rete, anche lontano dalle abituali postazioni di lavoro, e che allinea Carrarafiere ai centri espositivi più moderni”. Infolink: www.Carrarafiere.com |
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MACEF: MIGLIAIA DI PRODOTTI E DI PROGETTI PER PROPORRE L'ITALIAN LIVING NEL MONDO |
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Milano, 13 dicembre 2004 - Macef e il design, un'accoppiata storica e una crescente comunità d'intenti. All'interno di Macef - mostra internazionale dedicata all'intero mondo della casa (tavola e cucina, decorazione, tessile, accessori, bigiotteria, regalo e complementi d'arredo) - dal 1964 si trova storicamente il meglio dell'oggettistica e della decorazione della casa. Da oltre quarant'anni Macef è una delle più grandi e ricche vetrine per i settori nei quali opera: nel totale delle due edizioni (Gennaio e Settembre) occupa oltre 300.000 metri quadrati espositivi netti, ospita oltre 7.000 espositori e viene visitata da non meno di 160mila operatori professionali, soprattutto operatori della distribuzione (grossisti, buyer, grande distribuzione, dettaglio) e anche architetti, interior designer, arredatori e giornalisti. Gli espositori di Macef sono di due tipi; del primo fanno parte aziende piccole e medie, dal fatturato limitato che mai, prese singolarmente, potrebbero avere agenti esclusivi o filiali o efficaci reti di distribuzione nei principali mercati di sbocco e che in questo modo, all'interno di un progetto condiviso che richiama in pochi giorni nello stesso luogo molti importanti buyer, riescono a costruire e a gestire una propria finestra sul mondo. Assieme a esse troviamo aziende più grandi e importanti, già ben note a livello internazionale, che aspirano - partecipando a una mostra come Macef - a entrare stabilmente in contatto con le grandi catene di distribuzione con le quali desiderano raggiungere un rapporto di fornitura stabile e duraturo. Dentro Macef, inoltre, accanto a un buon numero di aziende internazionali (gli espositori esteri di Macef rappresentano il 26% del totale), si trova in larga misura il modo di produrre italiano; fatto di idee creative, spesso all'avanguardia in fatto di progettazione e di marketing, realizzate con metodi industriali e anche con cura artigianale. Quello che anche all'estero è noto e apprezzato come "Made in Italy" dentro Macef è particolarmente evidente, e questo spiega il forte interesse di questi espositori a sviluppare la capacità della mostra di creare importanti contatti internazionali. In più Macef è "Italian way of living", interpreta e propone, cioè, il modo italiano di arredare la casa e di vivere lo spazio domestico; che è altra cosa dal Made in Italy. Il Made in Italy è infatti il prodotto fatto (o magari solo concepito) in Italia; l'italian way of living è la specifica capacità - che tutto il mondo riconosce all'Italia e agli italiani - di utilizzare prodotti di materiali diversificati, di differente provenienza e stile, per creare ambientazioni attuali e suggestive, cioè per interpretare la casa. Come conseguenza di ciò negli ultimi anni l'impegno di Fiera Milano International (che organizza Macef) per far "emergere" il design contenuto nel Macef si è moltiplicato. Per primo è nato il progetto - che è anche un marchio - Italian living by Macef, una idea che si presenta con il sottotitolo "the international home show". Il suo scopo è quello di fare - contemporaneamente - promozione per lo stile italiano dell'abitare e per la notorietà e l'immagine della mostra Macef, che di questo stile è appunto uno dei più importanti vessilliferi a livello internazionale. Per il 2004 "Italian living by Macef" ha effettuato due "uscite": a "House to home Market week" di New York (8-11 ottobre) e all'International Furniture Fair di Tokyo (24-27 Novembre). In entrambi i casi la partecipazione consiste in uno spazio espositivo di circa 200 metri quadrati suddiviso in tre aree funzionali ricche di contaminazioni che fanno riferimento agli ambienti domestici. L'ambientazione è a cura dell'architetto Marco Migliari, docente di disegno industriale al Politecnico di Milano, in collaborazione con la designer Lucy Salamanca. L'allestimento è particolarmente originale e anche, in un certo senso, provocatorio giacché si pone l'obiettivo di sorprendere il visitatore, operando sull'originalità degli accostamenti, per cui la collocazione degli oggetti non è dove funzionalmente dovrebbe essere, ma gioca prevalentemente su richiami estetici al di fuori dei rapporti funzionali fra le cose. Per esempio, potremo trovare un tappeto apparecchiato come una tavola da pranzo oppure una tavola da pranzo apparecchiata con oggetti per l'ufficio. Ciò che Italian living by Macef intende in questo modo presentare è la bellezza e la versatilità di alcuni oggetti della quotidianità. Ciò è possibile perché dietro progetti come "Italian living by Macef" sta il design, risorsa molto apprezzata del modo italiano di vivere e di produrre, che dentro Macef trova la sua massima espressione visto che non c'è niente più e meglio dell'oggetto d'uso domestico - sia esso posacenere, tazzina, attaccapanni, pentola o macchina per il caffè - che consente l'espressione della creatività e del design. Le due tappe di New York e Tokyo sono solo l'inizio di un più vasto cammino di Italian living By Macef, che proseguirà nel 2005 con appuntamenti in Cina, negli Stati Uniti e in altre località tuttora in fase di sondaggio. Contemporaneamente la mostra - e lo stesso ruolo di Macef come ambasciatore del design italiano nel mondo - si diparte in più rivoli, mano a mano che l'esistenza stessa del progetto ne evidenzia le opportunità. Così, Macef sarà protagonista a Stoccolma, a metà ottobre presso l'Istituto italiano di cultura, di una serata di gala organizzata con l'Adi, l'Associazione italiana per il disegno industriale. E' su questi presupposti che trova giustificazione la sponsorizzazione che Macef da due anni fa dell'Adi Index, e la stessa determinazione ad approfondire il dibattito delle idee e delle opportunità, così come traspare dal progetto delle lectures on design che, con il sottotitolo "Il profumo della seduzione", Macef organizza d'intesa con la Triennale di Milano, la facoltà di Design del Politecnico e la rivista Modo. Sempre in campo internazionale "cambia passo" anche la mostra Macef Mosca, che nel 2005 raggiungerà la terza edizione collocandosi, a giugno, nell'ambito di Consumexpo Summer insieme con altre due rassegne complementari sul sistema casa. Fiera Milano International, inoltre, ha in animo di avviare specifiche ricerche sui consumi di prodotti di design nella Federazione Russa, in maniera da studiare e da contribuire a costruire una cultura di consumo favorevole alla produzione tipica italiana. Infolink: www.Fmi.it/macef |
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IL DESIGN PROTAGONISTA A BAGNO SHOW BARI 2004 BAGNO SHOW BARI 2004 RICHIAMA IN FIERA UN PUBBLICO NUMEROSO DI PROGETTISTI E DESIGNER |
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Bari, 13 dicembre 2004 - Bilancio più che positivo per Bagno Show Bari che ha chiuso i battenti domenica 21 novembre dopo tre giorni ricchi di iniziative e appuntamenti che hanno coinvolto circa 12.000 qualificati professionisti del settore. Quest’anno Bagno Show ha proposto una serie di iniziative per coinvolgere maggiormente architetti e progettisti. Il primo giorno è stato inaugurato con la mostra “Luce & Design: bagno di luce”, uno spazio interamente dedicato all’importanza del concetto di illuminazione nell’ambiente bagno, suddiviso in due postazioni, dove il visitatore è stato chiamato a confrontarsi con diverse soluzioni luminose, apprezzandone ora i pregi ora i difetti. “Show room in luce experience”, dove la luce diventa strumento di aiuto nella vendita. La ricostruzione simulata di alcune situazioni espositive si articola sul tema della corretta illuminazione degli oggetti esposti in funzione della loro dimensione. Gli oggetti divisi nelle quattro categorie dimensionali evidenziate –small, medium, large, extralarge,- necessitano di un diverso approccio illuminotecnico sia per la scelta degli apparecchi, sia per la loro disposizione. A compendio i relativi pannelli grafici descrivono l’installazione nel box corrispondente e ampliano i temi proposti con informazioni tecniche approfondite. “Bagno di luce experience”, dove il relax si esprime in atmosfere nuove. La luce come protagonista dell’esperienza visiva è uno dei fattori che maggiormente concorre all’idea di benessere sensoriale, che accompagna e stimola i sensi e va oltre il solo compito visivo, una luce dinamica che valorizzi l’ambiente circostante. La variabilità delle scene che sta alla base della stimolazione visiva trova nella flessibilità degli strumenti d’illuminazione un contributo tecnologico a portata d’abitazione. L‘utilizzo delle nuove tecnologie di gestione della luce permette di creare atmosfere dinamiche e personalizzabili. L‘atmosfera si scompone, l’impianto si scompone, le sorgenti si modulano su funzioni diverse e i controlli graduali di luce determinano il giusto equilibrio. Il bagno è scenografia quotidiana ... A condizione di un ritorno alla normalità con un click. Anche qui i pannelli grafici svelano i segreti tecnici delle installazioni luminose proposte: le tipologie di sorgenti, le caratteristiche degli apparecchi e degli impianti, con temi specifici approfonditi legati alla luce nel bagno come gli effetti pisicofisici del colore e la sicurezza dell’impianto elettrico. Divertente lo spazio “oggi che luce mi metto”, suddiviso in sette postazioni, ognuna delle quali composta da un gruppo specchio-apparecchio/i di illuminazione-rubinetto. Obiettivo: far sperimentare ai visitatori, su se stessi, sette differenti modi di illuminare lo specchio del bagno, per poter scegliere in maniera consapevole quale tipo di illuminazione risulterà più adatta al proprio viso. Il progetto ideato dallo Studio Ferrara-palladino Light Engineering Design di Milano, curato in particolare dagli architetti Cinzia Ferrara e Carolina Dorfman, è stato realizzato grazie all’apporto di aziende come I Guzzini illuminazione, Ilti Luce, Qtl Archimede, Vimar e ai prodotti delle aziende del bagno presenti in Bagno Show. Nel pomeriggio, il convegno organizzato da Adi - Associazione per il Disegno Industriale - dal titolo“L’adi, le risorse del territorio e il mercato mondiale”, concludeva la giornata. L’incontro, che ha visto l’intervento di alcuni dei nomi più illustri del settore – tra cui Carlo Forcolini, Presidente Adi, Giovanna Talocci, affermata designer nel settore, Luca Guzzini, direttore commerciale di Teuco Guzzini - è stata un’occasione unica per discutere dell’importanza del design nell’ambito della nostra economia e per tracciare alcune linee guida per la gestione dei rapporti locali fra designer e industria, in tema di formazione, di ricerca, di editoria. Bagno Show ha voluto dare ampio spazio anche ai giovani designer e progettisti, i professionisti di domani, dedicando uno spazio ai modellini dei progetti selezionati, di quello vincente e delle menzioni speciali del concorso “L’intelligenza Dei Sensi. Superfici-interfaccia per l’ambiente bagno”, promosso da Assobagno di Federlegno-arredo, organizzato da Material Connextion Milano e www.Design-italia.it, in collaborazione con la rivista Bagnodesign e con il patrocinio di Adi. I lavori realizzati dai giovani progettisti hanno portato in fiera una ventata di freschezza: idee nuove e originali che danno vita ad oggetti o sistemi di oggetti connessi ad un materiale in grado di dare alla superficie del bagno valenze sensoriali innovative. Alcuni di questi lavori saranno messi in produzione grazie ai finanziamenti di aziende sponsor. Gli espositori hanno dimostrato di apprezzare molto queste iniziative orientate a coinvolgere un pubblico più specializzato di progettisti e designer, un pubblico che rappresenta il loro target ideale. “Siamo abbastanza soddisfatti dell’esito della fiera – dichiara Pasquale Gravina, Area Manager Sud Italia di Grohe, espositore- c’è stata una buona affluenza soprattutto nell’ultima giornata. La fiera coinvolge un pubblico numeroso di progettisti, il target a cui ci rivolgiamo, per cui per noi è l’ideale. I contatti nuovi ci sono stati, con l’augurio che si trasformino in qualcosa di più concreto” Senaf, società organizzatrice di Bagno Show, continua a lavorare in questa direzione con l’intenzione di replicare, nella prossima edizione, il successo di quest’anno. Bagno Show Bari invita tutti i professionisti della progettazione a non mancare al prossimo appuntamento: 18 - 20 novembre 2005. |
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“NOLEGGIO: UNA FINESTRA SUL FUTURO” IL PRIMO CONVEGNO DEDICATO AL NOLEGGIO SI TERRÀ NEL MESE DI GENNAIO |
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Milano, 13 dicembre 2004 - “Noleggio: una finestra sul futuro”, il convegno dedicato al fenomeno del noleggio, cambia data: si terrà, infatti, Giovedi’ 20 Gennaio 2005 Alle Ore 16.30, sempre presso l’Hotel Principe di Savoia di Milano. Rimane invariato il programma del convegno, che prevede un’analisi sia sociologica – a cura del sociologo Joseph Sassoon – sia economica del fenomeno noleggio con uno sguardo anche alla metodologia del franchising, una scelta imprenditoriale sempre più frequente in questo campo. Inoltre, come già annunciato, durante l’incontro verrà presentata anche la classifica “Top 100”, elaborata dal Cresme - Centro Ricerche Economiche e Sociali dei Mercati per l’Edilizia e il Territorio – che individua la situazione economica delle imprese italiane che già offrono beni e servizi a noleggio. La discussione di case history, infine, fornirà un quadro reale della situazione attuale, ponendo l’accento su quelli che sono oggi le problematiche, le esigenze e i vantaggi di coloro che decidono di entrare a far parte del mondo del noleggio. Da segnalare la presenza di Assonolo che fornirà spunti interessanti alle aziende che intendono incrementare il proprio business. Il convegno è promosso dalla rivista Noleggio e dalla manifestazione fieristica Nolexpo, la prima fiera in Italia interamente dedicata al noleggio |
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WTCC: LA PRIMA CHEVROLET LACETTI IN PISTA ALL’INIZIO DI GENNAIO 2005 PROCEDE SECONDO LE TEMPISTICHE LA COSTRUZIONE DELLE AUTO CHE PARTECIPERANNO AL CAMPIONATO MONDIALE TURISMO |
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Roma, 13 dicembre 2004 - Procede secondo i piani presso la sede di Rml a Wellingborough, in Gran Bretagna, la costruzione delle tre Chevrolet Lacetti che prenderanno parte al Campionato Mondiale Turismo (Wtcc) 2005. La compagine piloti formata dallo svizzero Alain Menu, dall’italiano Nicola Larini e dall’inglese Rob Huff, all’inizio del mese di gennaio avrà la possibilità di provare per la prima volta, in Spagna, la Lacetti. Termina così il primo stadio del programma Chevrolet per il nuovo Campionato del Mondo Turismo iniziato con le indagini di fattibilità lo scorso aprile e proseguito con l’avvio del progetto di ingegnerizzazione nell’agosto 2004.“Con la Chevrolet Lacetti non abbiamo avuto particolari problemi da superare dal momento che la vettura di serie fornisce un’ottima base di partenza. Motore, telaio e geometria delle sospensioni della Lacetti si adattano perfettamente ai regolamenti Super 2000”, ha detto Ray Mallock, Presidente di Rml. “Inoltre, abbiamo lavorato a stretto contatto con la Fia al fine di utilizzare tutti gli accorgimenti consentiti dal regolamento e assicurare che la Lacetti fosse competitiva nei confronti delle vetture che parteciperanno al Wtcc”.le regole applicate alle vetture turismo sono piuttosto severe e quindi sono i tecnici a dover considerare ogni possibile soluzione capace di dare quel piccolo vantaggio competitivo. “Il regolamento Super 2000 non lascia molte possibilità di evoluzione dall’automobile di serie”, continua Mallock. “Abbiamo studiato attentamente le norme e, ove necessario, cercato la collaborazione della Fia al fine di non precludere alcuna possibilità di massimizzazione del potenziale dell’auto pur rispettando tutti i dettami regolamentari. Durante la stagione, il team si concentrerà sullo sviluppo e il perfezionamento dell’assetto delle sospensioni e dell’aerodinamica, senza tralasciare ammortizzatori, molle, roll-bar e trasmissione. Contemporaneamente procederà anche lo sviluppo del motore”.“Tuttavia, nonostante le rigide disposizioni, i nostri progettisti saranno molto impegnati, così come quelli dei nostri concorrenti. Va comunque chiarito che le regole sono assolutamente giuste. Se qualche partecipante gode di un vantaggio non previsto, esiste una norma del regolamento, stabilito dal nuovo Wtc Bureau, che interviene modificando il peso e quindi le prestazioni delle auto”.Sebbene dal punto di vista aerodinamico ci sia la possibilità di effettuare qualche intervento più incisivo, gli ingegneri Rml hanno già passato molto tempo nella galleria del vento e continueranno a farlo per tutta la stagione. “Tutti i concorrenti monteranno un alettone posteriore. Per bilanciare questa soluzione è possibile sviluppare un nuovo paraurti anteriore con un’altezza minima di 80 mm. Possono essere apportate variazioni alla carrozzeria per consentire una carreggiata più larga, tuttavia queste modifiche non devono portare al conseguimento di vantaggi aerodinamici”, spiega Mallock.le prime due vetture costruite cominceranno i test ad inizio febbraio, mentre la terza sarà pronta a marzo. Ogni auto necessita di circa 300 ore per essere costruita, in un processo che inizia dalla scocca nuda. Il roll-bar a telaio, che assicura rigidità e sicurezza, viene saldato alla scocca e quindi il tutto verniciato. Successivamente si passa al montaggio di tutti i cavi e dell’impianto elettrico, quindi si posizionano motore, cambio e sospensioni. Completano il lavoro il radiatore, le parti dell’abitacolo, l’impianto frenante, i pannelli della carrozzeria saldati alla struttura portante. Per finire viene verniciata nella livrea con cui scenderà in pista. Prima del primo contatto con il terreno si regolano le sospensioni con l’apposito piano di risconto e, a quel punto, l’auto è pronta per il test.I primi test sono ormai prossimi e in Gm Dat cresce l’attesa. “È un po’ una prova generale per noi e non posso nascondere che siamo tutti molto galvanizzati dal programma”, ha detto Stephen Clark, Responsabile dell’Ingegnerizzazione del Prodotto Gm Dat in Corea del Sud. “È la prima volta che un marchio coreano partecipa ad un campionato mondiale e sono particolarmente orgoglioso che sia Gm Dat a conseguire questo primato, la prossima primavera. Con la squadra tecnica e i piloti che abbiamo reclutato sono sicuro che arriveremo al successo prima della fine della stagione”.Eric Nève, da poco nominato Responsabile Motorsport Chevrolet Europe, è d’accordo: “Meno di sei mesi fa questo era un progetto che esisteva solo sulla carta, ma ora che le auto di prova sono state costruite non possiamo che sentirci elettrizzati. Gareggiare in un nuovo Campionato Mondiale è molto importante per Chevrolet dal momento che è sempre stato un marchio vincente in ogni disciplina motoristica a cui ha finora partecipato. Nel palmares dei successi mondiali Chevrolet può annoverare Daytona, Le Mans, Sebring, Pike’s Peak e Indianapolis. Speriamo che con il programma triennale denominato Lacetti World Touring Car si possano aggiungere altri nomi storici e leggendari come quelli di Monza, Spa e Macao”. |
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IL SOTTOSEGRETARIO ANTONIO GUIDI VISITA LO STAND FIAT AUTONOMY |
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Torino, 13 dicembre 2004 – Il 10 dicembre lo stand di Autonomy, allestisto al 29esimo Motor Show di Bologna, è stato visitato da Antonio Guidi, sottosegretario al Ministero della Salute e presidente della Commissione Handicap. È stata l’occasione per mostrare i risultati concreti di nove anni d’impegno profuso da Fiat Auto in questo campo. Merito del Programma Autonomy, l’iniziativa attraverso la quale l’Azienda opera per realizzare servizi e mezzi di trasporto individuali e collettivi destinati a chi ha ridotte capacità motorie e per favorire l’avvicinamento delle persone con disabilità all’automobile. Inoltre, il sottosegretario Antonio Guidi ha potuto conoscere da vicino gli ultimi modelli del Gruppo allestiti: Fiat Panda 4x4 e Lancia Musa. La prima rappresenta la mobilità nella sua declinazione giovane e sportiva, la seconda nel comfort e nella classe squisitamente italiani. Allo stesso modo, sullo stand di Fiat Autonomy è presente anche “Torino 2006” impegnata per le future Olimpiadi invernali ma anche per le Paralimpiadi, una sfida sportiva ed umana che Fiat Autonomy ha sposato in pieno perché offre a tutti un messaggio emozionante: esistono solo abilità “diverse”, ma tutte magnifiche ed elettrizzanti, le stesse messe in campo dagli atleti italiani vincitori di tante medaglie alle Paralimpiadi di Atene 2004. Con la nascita del Programma Autonomy sono sorti anche i Centri di Mobilità che, sponsorizzati da Fiat Auto, sono ora quasi tutti collocati nelle Istituzioni Pubbliche a stretto contatto con le Commissioni Mediche per la Patente e condotti da Cooperative di persone diversamente abili. Tra l’altro, l’accesso ai Centri è gratuito e, attraverso un simulatore e l’uso di vetture allestite, gli stessi disabili possono (in tutta tranquillità) provare le proprie capacità alla guida. Senza dimenticare che i Centri di Mobilità Autonomy stanno collaborando con l’Istituto Superiore di Sanità per un progetto - voluto anche dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti – che, una volta verificata la validità, estenda anche agli altri automobilisti i test per valutare le performance di guida tipici delle prove effettuate sui simulatori dei Centri. Da segnalare, poi, gli enormi passi avanti compiuti grazie alle nuove tecnologie. Per esempio, nel 1995 erano presenti solo 21 tipi di adattamenti per la guida approvati dal Ministero dei Trasporti. A dicembre 2003 questi dispositivi disponibili ed approvati dallo stesso Ministero erano 134. Un mercato, quindi, sempre più attento e che chiede un continuo aggiornamento dell’offerta. Per questo, sulla scorta di queste considerazioni, e grazie al supporto di alcune associazioni dei disabili e di operatori del settore, in Fiat Auto è stata creata una vera e propria “piattaforma”, cioè un’unità organizzativa responsabile dello sviluppo e del marketing di prodotti e servizi destinati alle persone con disabilità. In questo contesto, inoltre, è stata fondamentale l’istituzione della Commissione Handicap, presieduta proprio dal professore Antonio Guidi, che ha promosso e raggiunto importanti risultati: per esempio, nel 2003 il nuovo codice della strada ha permesso ai disabili di poter ottenere la patente di guida speciale per taxi e anche la possibilità di accedere alla patente speciale per la moto da parte di persone con disabilità agli arti. Inoltre, la stessa Commissione è intervenuta presso il Comitato che stava rivedendo le regole per la nautica da diporto ed ha operato affinché la nuova legge, che è in valutazione presso il Consiglio dei Ministri, prevedesse la possibilità per i disabili di ottenere la patente per il “Comando” e anche per la “Conduzione” di una barca e in questi giorni il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti sta licenziando un decreto che, finalmente, riconosce la possibilità di estendere la patente speciale alla guida dei mezzi agricoli. |
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FIAT AUTO ACCOMPAGNERÀ LA TORCIA OLIMPICA VERSO “TORINO 2006” |
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Torino 13 dicembre 2004 – Il 7 dicembre a Roma si è aperta ufficialmente la fase di avvicinamento ai Xx Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006. In particolare, durante la cerimonia è stato illustrato il “Viaggio della Fiamma Olimpica di Torino 2006” che il prossimo anno porterà il simbolo della manifestazione sportiva in giro per l’Italia. La partenza è avvenuta 8 dicembre 2005 proprio dalla capitale italiana, sede delle ultime Olimpiadi estive del 1960, e vedrà la “carovana olimpica” percorrere oltre 11.300 chilometri in poco più di due mesi, toccando numerose città come Firenze, Genova, Palermo, Napoli, Bologna e Cortina d'Ampezzo fino a raggiungere il capoluogo piemontese il giorno dell’inaugurazione. Un tour di grande fascino, quindi, al quale non poteva certo mancare Fiat Auto. Infatti, saranno messe a disposizione dell’organizzazione alcune vetture che esprimono dinamismo, libertà e funzionalità: gli stessi concetti che ritroviamo nelle discipline invernali protagoniste dell’evento del 2006. Così come protagonisti saranno i modelli Fiat chiamati ad accompagnare la torcia olimpica fino alla sede dei giochi. È anche questo un modo originale e coinvolgente con il quale Fiat Auto si pone l’obiettivo di essere sempre più vicina agli italiani con i suoi prodotti. Con l’occasione ricordiamo che Fiat Auto è Sponsor Ufficiale dei Xx Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, oltre ad essere Sponsor Istituzionale del “tour della torcia olimpica”. Quest’ultima iniziativa, quindi, rientra in un quadro più ampio dove sono già state avviate importanti attività e manifestazioni, nate anche dalla collaborazione tra Fiat e la Federazione Italiana Sport Invernali. Tra queste segnaliamo il Fiat Snow Park a Milano, il villaggio dedicato agli sport invernali in funzione fino al 9 gennaio 2005; la formazione delle squadre Fiat Freestyle Team e Alfa Romeo Ski Racing Team; e, infine, la sponsorizzazione della Federazione Giamaicana di Bob. |
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“LA SCALA NEL CUORE DI MILANO E DEL MONDO - VOLTI NUOVI DI ANTICHI TEATRI” FINO AL 9 GENNAIO ALLA TRIENNALE DI MILANO |
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Milano, 13 dicembre 2004 - La Triennale di Milano festeggia la riapertura del Teatro alla Scala dopo due anni di lavori di restauro e ristrutturazione presentando una inedita mostra, curata da Luca Molinari, dedicata ai progetti più significativi portati avanti da architetti contemporanei in Italia ed Europa per la riqualificazione di teatri all’italiana o come spunto progettuale per un nuovo edificio per la musica.La ristrutturazione del Teatro alla Scala di Mario Botta sta dimostrando come sia possibile costruire un confronto vitale tra architettura antica e opera contemporanea, insieme il teatro, e in particolare il teatro all’italiana, come tipologia architettonica continua a mantenere una forza e una riconoscibilità pubblica straordinaria che conosce una continua metamorfosi nei secoli senza mai perdere la sua identità.Il modello del Teatro alla Scala di Mario Botta introduce la sequenza dei modelli dei progetti di Aldo Rossi per il Teatro della Fenice di Venezia e del teatro Carlo Felice a Genova, l’intervento di Danilo Guerri per il Teatro delle Muse ad Ancona, il provocatorio progetto di Dominique Perrault per il raddoppiamento del teatro Marinskij a San Pietroburgo, l’intervento di Jean Nouvel per la ristrutturazione del Teatro dell’opera di Lione, il progetto del giovane francese Rudi Ricciotti per il teatro di Potsdam e i nuovi interventi per teatri di nuova fondazione di Renzo Piano all’interno del Lingotto a Torino e di Vittorio Gregotti per il Teatro degli Arcimboldi a Milano.i modelli sono presentati scenograficamente lungo lo scalone d’onore del Palazzo della Triennale. Una mostra concepita per comunicare direttamente e con facilità la ricchezza e complessità del progetto architettonico. |
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PER IL FESTIVAL DEL MEDITERRANEO DAL 18 DICEMBRE KARMEN DI GORAN BREGOVIC, OPERA ZINGARA CON LIETO FINE ESEGUITA DA ORCHESTRA PER I MATRIMONI E FUNERALI
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Milano, 13 dicembre 2004 - Nell’ambito del Festival del Mediterraneo, da sabato 18 dicembre (ore 19.30), al Teatro Strehler, Karmen, opera zingara con lieto fine, scritta e diretta da Goran Bregovic, eseguita da Orchestra per i Matrimoni e Funerali. Esempio illuminante di rielaborazione e “riappropriazione” di un tema, la Karmen firmata da Goran Bregovic ricuce la grande tradizione melodrammatica offerta dalla linea Mérimée-bizet con la straripante energia della cultura zingara di cui l’autore, nato a Sarajevo da madre serba e padre croato, si è negli anni imposto quale interprete d’elezione – ricordiamo il suo sodalizio con Kusturica – e “vettore sonoro” di molteplici contaminazioni di genere. “Nel pensare alla mia Karmen - ha dichiarato Bregovic - ho cominciato dalla domanda: se portassi uno dei miei musicisti zingari a vedere la Carmen di Bizet, quale sarebbe la sua reazione? La mia risposta potrebbe essere: se Dio ha voluto che nella vita degli zingari, nella vita di questa Carmen, la libertà fosse la sola cosa per cui vivere e morire, e se questo non è possibile nella vita reale, allora perché almeno questa opera, l’unica che parli di una zingara, non può avere un lieto fine?” Su questa base, Bregovic riscrive la celeberrima vicenda della sigaraia di Siviglia e dei suoi amori: Carmen diviene così Kleopatra, immigrata appassionata e coraggiosa, che legge le carte in televisione e si prostituisce occasionalmente per arrotondare. Una donna di periferia, che vive in una realtà di povertà e degrado. Karmen/kleopatra ha un innamorato, Fuad, e contemporaneamente non disdegna le avances di un poliziotto che l’ha arrestata e che si è invaghito di lei. In questa versione, tuttavia, l’epilogo, come annunciato dal titolo, non sarà una morte tragica ma una chiassosa festa per un doppio matrimonio, quello di Karmen con il suo amore di sempre, e quello della sua amica operaia Michaela con il poliziotto. Dal punto di vista musicale, Karmen è un’opera originale in cui si inscrivono “omaggi-citazione” a Bizet, riarrangiati in chiave jazz. “Come molti compositori nella storia della musica sono sempre stato e sempre sarò ispirato dalla tradizione – dichiara Bregovic – Questo è stato sempre il metodo più naturale di avvicinarsi alla musica. Da Stravinsky a Bartok da Bizet a Lennon. Perché la tradizione è come una solida banca dalla quale fai un prestito per restituirlo con gli interessi. Paragonata alla musica italiana io provengo da una piccola cultura musicale. Noi non abbiamo una tradizione di canto in forma narrativa e per me questa è un’impresa pionieristica per la quale non ho modelli o riferimenti da seguire”. Il risultato è un tessuto di suoni e colori immaginifico e vivo: una sintesi possibile del “meticciato” . Infolink: www.Piccoloteatro.org |
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AL TEATRO STUDIO, MERCOLEDI’ 22 E GIOVEDI’ 23 DICEMBRE PAOLO ROSSI CHIUDE IL FESTIVAL DEL MEDITERRANEO CON ESERCIZI PER…IL SIGNOR ROSSI CONTRO L’IMPERO DEL MALE
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Milano, 13 dicembre 2004 - Mercoledì 22 e giovedì 23 dicembre, al Teatro Studio, ore 20.30, si conclude il Festival del Mediterraneo con Paolo Rossi e il suo nuovo spettacolo Esercizi per…il Signor Rossi contro l’Impero del Male. Paolo Rossi prosegue con questo nuovo lavoro un percorso avviato con Il Signor Rossi e la Costituzione, spettacolo di grande successo - seguito da oltre 200.000 spettatori – elaborazione sul tema della recitazione e del coinvolgimento diretto del pubblico, quel “Teatro di Rianimazione” cui si ascrive il merito di aver dato i natali alla maschera del “Signor Rossi”. Esercizi per…Il Signor Rossi contro l’Impero del Male si presenta in questa fase come uno studio preparatorio, che porterà poi alla versione definitiva dello spettacolo, Il Signor Rossi contro l’Impero del Male. Monologhi, flash, canzoni, sketch si susseguono in uno schema che ricorda il varietà, genere - ricorda Rossi - particolarmente seguito nei momenti di crisi: “questo perché la risata e la paura spesso viaggiano assieme”. Tema centrale degli Esercizi, l’Impero del Male: come si connota, da chi è abitato, qual è il linguaggio di questa Entità spaventosa? Sul palco, accanto a Paolo Rossi, la Compagnia Internazionale del Teatro di Rianimazione composta da attori, danzatori e musicisti: Jun Ichikawa, l’attrice giapponese protagonista dell’ultimo film di Ermanno Olmi Cantando dietro i paraventi, i tunisini Aicha e Kais Boumaiza, l’attore e percussionista della Costa d’Avorio Rufin Doh Zeyenouin e Emanuele Dell’aquila alla chitarra, Stefano Bembi alla fisarmonica e Alex Orciari al contrabbasso. Le musiche, scelte da Franco Battiato, sono cover di classici appartenenti a generi e stili diversi. Con le due recite al Teatro Studio di Milano si conclude la prima parte della tournée. Dopo il debutto al Teatro Migjeni di Scutari, Rossi e la sua Compagnia hanno fatto tappa in numerose città italiane, tra cui Reggio Emilia, Trieste, Lecce e Livorno. Nella seconda parte di stagione, lo spettacolo approderà alla struttura definitiva e debutterà a Bologna (dal 18 al 30 gennaio) per poi raggiungere Roma (dall’1 al 24 marzo), Genova, Salerno, Torino. Il Signor Rossi contro l’impero del Male sarà in tournée fino alla fine di aprile 2005. Infolink: www.Piccoloteatro.org |
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LA CONGIURA DEL FIESCO A GENOVA. TRAGEDIA REPUBBLICANA. IL DRAMMA STORICO DI FRIEDRICH SCHILLER RAPPRESENTATO IN FORMA DI ORATORIO |
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Genova, 13 dicembre 2004 - Nuovo appuntamento per i mercoledì del Teatro della Tosse con la lettura del dramma storico La Congiura Del Fiesco, mercoledì 15 dicembre nella sala Dino Campana. Una grande pagina della storia di Genova in cui spiccano i personaggi del vecchio Andrea Doria, del corrotto Giannettino, ma soprattutto del nobile e impetuoso, Gian Luigi Fiesco. Non solo dramma storico, ma vero “dramma umano”. Con musiche eseguite dal vivo dal Ring Around Quartet. La vicenda si svolge nel 1547 nella Genova di Andrea Doria, che, ottantenne e signore assoluto della sua città, si prepara a cedere lo scettro del potere al nipote Giannettino, tutt'altro che amato dai nobili genovesi. Gian Luigi Fiesco, conte di Lavagna, lo odia per motivi d'ambizione; Borgognino e Verrina vogliono la sua morte per vendicarsi dell'atto di violenza da lui commesso ai danni della verginità di Berta, rispettivamente fidanzata e figlia dei due; gli altri influenti nobili della città vogliono la sua caduta per antichi rancori. La Genova del Cinquecento, sconvolta dalle fazioni, ma pur sempre splendida per nobiltà e fierezza, fa da sfondo alla convulsa vicenda del protagonista, Gian Luigi Fiesco, fatalmente sospinto verso il suo atroce destino di morte. La genesi dell'opera La tragedia (Die Verschwörung des Fiesco zu Genua) ebbe una genesi difficile e cadde in quel periodo (1783) in cui Schiller fuggiva, si nascondeva, faceva debiti, cercava rifugio presso gli amici. È stata rappresentata anche con due finali differenti, per venire incontro alle esigenze morali imposte dai signori degli staterelli in cui era divisa la Germania del tempo. Nato in una cittadina sveva, Schiller era da poco alle dipendenze, come medico militare, del duca Karl Eugen del Württemberg. In occasione della prima opera teatrale, I masnadieri, rappresentata con grandissimo successo il 13 gennaio 1782 a Mannheim, fuori dal ducato, Schiller offese profondamente il proprio signore per essersi recato alla rappresentazione ed esservi tornato in gran segreto a maggio. Per questo fu punito dal duca con due settimane d'arresto e fu diffidato dallo scrivere in futuro di null'altro se non di medicina. La congiura del Fiesco fu la prima risposta a quel divieto, la fuga dal duca la seconda. Schiller e la storia "Nella storia moderna vi è un uomo che avrebbe meritato il pennello di Plutarco: il conte Fieschi, educato a liberare la sua patria dalla signoria dei Doria". Partendo da questo invito di Jean-jacques Rousseau, Schiller iniziò una meticolosa ricerca sul personaggio storico Gian Luigi Fieschi. Trasse la storia prevalentemente dall'opera del cardinale de Retz, Conjuration du comte Jean Louis de Fiesque, dalla Histoire des Conjurations, dalla Histoire de Gênes e dalla Iii parte della storia di Carlo V del Robertson – come egli stesso rammenta nella premessa al dramma –, ma già in quella introduzione, citando la Drammaturgia d'Amburgo del Lessing nella quale si teorizzava che la verità storica potesse essere superata dalla verità poetica, dichiarò che alla storia non sentiva di dovere fedeltà assoluta. A conferma di ciò fece scrivere nella locandina dello spettacolo: "Con la storia confido di sbrigarmela facilmente: io di Fiesco non sono lo storico; e anche una sola grandiosa emozione che io riesca a suscitare con una mia audace immaginazione nel petto dello spettatore controbilancia per me la più scrupolosa esattezza storica". La lettura di un dramma teatrale, specialmente se si tratta di teatro tragico e quindi di teatro d'azione, pone non poche difficoltà. Si è sempre dell'idea che la mancanza d'azione possa in qualche modo privare l'ascoltatore di una parte della bellezza contenuta nel dramma o che, peggio, limiti la comprensione del testo. In realtà, superata questa paura, ci si accorge che è un modo per restituire al teatro quella forza che le è specifica. Senza niente togliere alla bellezza di un allestimento, una lettura può, citando le azioni, ribadire che il teatro è una delle arti più simboliche di cui disponiamo. Adattamento di Tonino Conte. Lettura a cura di Pietro Fabbri con Nicola Alcozer, Alberto Bergamini, Enrico Campanati, Lisa Galantini, Simona Guarino, Andrea Montuschi, Aldo Ottobrino, Lorenza Pisano, Antonio Zavatteri e con il gruppo vocale Ring Around Quartet |
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PER IL CICLODI INCONTRI CON GLI ‘AMICI DEL PICCOLO’ UNA CONVERSAZIONE SUL TEMA “STEFANO PIRANDELLO, GIORGIO STREHLER E ‘IL PICCOLO’”
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Milano, 13 dicembre 2004 - Martedì 14 dicembre, al Teatro Strehler (Scatola Magica), ore 17.30, per l’ormai tradizionale appuntamento con gli Amici del Piccolo Teatro, in occasione della presentazione di “Tutto il teatro” di Stefano Pirandello (Ed. Bompiani), Paolo Bosisio conduce una conversazione sul tema “Stefano Pirandello, Giorgio Strehler e ‘il Piccolo’”. Intervengono Sarah Zappulla Muscarà e Enzo Zappulla. Fausto Cabra legge testi e lettere. L’associazione Amici del Piccolo Teatro, nata nel 1998, fin dalla sua costituzione si è proposta l’obiettivo di mantenere viva la tradizione del Piccolo Teatro, non cristallizzandola, ma rinnovando e perpetuando l’idea intorno alla quale si è concentrato il lavoro di Giorgio Strehler e Paolo Grassi. Gli Amici del Piccolo rappresentano non solo un “archivio memoriale” della storia, dei protagonisti e dei mestieri del Piccolo, ma anche uno strumento di approfondimento dei temi più forti della stagione, grazie agli incontri aperti al pubblico e alla disponibilità di materiale in consultazione presso la sede dell’Associazione in via Rovello 2. In oltre 30 incontri, organizzati fino ad oggi, gli Amici del Piccolo hanno coinvolto personaggi rappresentativi della scena teatrale e culturale, italiana e internazionale. Il ciclo prosegue quest’anno con una serie di approfondimenti dedicati ai temi che innervano il Festival del Mediterraneo. Infolink: www.Piccoloteatro.org |
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“CREATURE”: ACROBAZIE AFRICANE A GENOVA E A VENEZIA |
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Venezia, 13 dicembre 2004 - Sarà l'evento clou del Natale veneziano. Dal 28 dicembre 2004 al 2 gennaio 2005 il Teatro Goldoni ospiterà "Creature", lo spettacolo di teatro acrobatico africano prodotto dalla compagnia Pantakin da Venezia con il progetto Arcipelago Circo Teatro. Ma prima di approdare in laguna, l’opera andrà in scena dal 14 al 19 dicembre 2004 in uno chapiteaux al Porto Antico di Genova, nell’ambito del festival “Circumnavigando”. "Creature", che torna in Italia dopo gli importanti successi raccolti quest'estate in tour attraverso l'Europa, è uno spettacolo di Marcello Chiarenza - artefice delle bellissime sculture sceniche che fanno da scenografia allo spettacolo - e di Alessandro Serena, uno dei massimi esperti italiani di nuovo circo. Le suggestive musiche di Cialdo Capelli si fondono magicamente con gli elementi che formano un lavoro teatrale sui generis, accompagnando l'unica voce in scena, quella di Carla Nahadi Babelegoto. Gli acrobati - Mbugua Henry Nduati, Abdallah Feisal Muhamed, Onyimbo George Omondi, Ochaka Aeneah Asikoye, Gathoni Joseph Ndichu, Githaiga Joseph, Kangwana Evans Osusu – con l’istrionico clown Emanuele Pasqualini stupiranno il pubblico di ogni età e di ogni tipo (dai curiosi agli amanti del teatro, dai bambini agli appassionati del nuoveau cinque). "Creature" è uno spettacolo visionario capace di trasfigurare attraverso il ritmo e la luce i luoghi nei quali è stato rappresentato. E in scena la drammaturgia delle emozioni minime, dei gesti e dell'ironia fa da collante alle acrobazie/coreografie di otto straordinari artisti africani, capaci di sbalordire per l'abilità tecnica e l'armonia dell'insieme. Un clown e una troupe di acrobati africani, dall'energia esplosiva e immediata. Verticali, piramidi, acrobazie a corpo libero, salti mortali: tutto il repertorio, sciolto in una scrittura gestuale e coreografica di grande effetto, giocata sul rimando a elementi primordiali. Fuoco, terra, aria, acqua. La terra su cui poggia l'acrobata-danzatore, l'aria a cui tende, il fuoco di una forza scenica disciplinata dalla struttura drammaturgica. E l'acqua di un'energia vitale che rimanda a una comune umanità. La poesia in un salto mortale. Infolink: www.Circoteatro.it - www.Pantakin.it |
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LA SACRA SELVA. SCULTURA LIGNEA NELLA EX CHIESA DI SANT’AGOSTINO A GENOVA TRA XII E XVI SECOLO |
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Milano, 13 dicembre 2004 - Nel campo della scultura, il Quattrocento ligure non rappresenta affatto un secolo “di marmo e di pietra”, come fino a qualche anno fa si continuava ad affermare. La ricerca sul territorio dell’antica Repubblica genovese e su quelle aree nelle quali la presenza genovese era determinante ha prodotto una serie impressionante di ritrovamenti e di riscoperte: dai piccoli crocifissi delle confraternite alle grandi croci stazionali, dalle figure isolate di santi ai gruppi scultorei. La mostra, che idealmente si ricollega a una pionieristica esposizione savonese curata nel 1952 da Pasquale Rotondi, consentirà di confrontare sculture di produzione locale, con altre provenienti da un diverso ambito culturale, spesso individuabile in quell’area fiamminga che intrattenne con Genova rapporti già noti e documentati in campo pittorico E’ stata scelta come sede dell’esposizione l’ex chiesa di Sant’ Agostino in piazza Sarzano, attigua al Museo della scultura e dell’architettura ligure, per consentire ai visitatori di confrontare le opere e i materiali esposti. “La sacra selva. Scultura lignea in Liguria tra Xii e Xvi secolo” è l’ultima delle 10 mostre che Palazzo Ducale Spa organizza per conto di Genova 2004 in varie altre sedi cittadine. Interverrà Marzia Cataldi Gallo, Soprintendente per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico della Liguria Anna Castellano, Amministratore Delegato Palazzo Ducale S.p.a Davide Viziano, Presidente di Genova 2004 srl./Enrico Da Molo, Amministratore Delegato di Genova 2004 srl Franco Boggero e Piero Donati, curatori della mostra. |
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SABATO 18 DICEMBRE INAUGURA A SALERNO LA MOSTRA PABLO PICASSO. I LUOGHI E I RITI DEL MITO |
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Salerno, 13 dicembre 2004 - Sabato 18 dicembre sarà inaugurata nel Complesso Monumentale di Santa Sofia di Salerno la mostra Pablo Picasso. I luoghi e i riti del mito. La mostra è promossa dal Comune di Salerno, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, con il patrocinio della Regione Campania, della Provincia di Salerno, della Camera di Commercio, Industria, Artigianato, Agricoltura di Salerno, della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Salerno, Avellino, Benevento, della Fondazione Sighelgaita. L’esposizione attraversa alcuni momenti che hanno caratterizzato l'esperienza del grande artefice dell’arte del Xx secolo: figure, temi legati tra loro da un fil rouge fortemente segnato dalla vivacità del bacino archetipale mediterraneo. È un tracciato espositivo, come negli intenti dei curatori Massimo Bignardi, Maria Lluïsa Borràs e Luigi Fiorletta, che tesse un rapporto dialettico fra storia e contemporaneità, fra i segni della civiltà greca, essenza principale del sostrato immaginativo mediterraneo, e le energie che hanno acceso la creatività del principale interprete del "modernismo". In mostra circa trecento opere, tra dipinti, disegni, ceramiche, incisioni e fotografie di grandi interpreti, quali Capa, Cartier-bresson, List, Burri, Newman, Mili. Un filo che collega punti immaginari del Mediterraneo picassiano: dai dipinti giovanili realizzati a Malaga e Barcellona a quelli dell’età più matura, dei primi del Novecento, ad alcuni disegni realizzati sotto l’influenza del "viaggio italiano" del 1917, ai dipinti di Antibes dell’immediato secondo dopoguerra, fino ad un ampio repertorio di ceramiche eseguite a Vallauris dal 1947 al 1969. "Pablo Picasso. I luoghi e i riti del mito" s’inserisce in un articolato programma di avvenimenti culturali, che tende a proiettare Salerno alla ribalta nazionale ed internazionale, come del resto è testimoniato dal successo delle mostre dedicate alle opere di Joan Miró e di Andy Warhol.la novità di questa mostra è rappresentata dai dipinti giovanili: sono "perlustrazioni" che lo sguardo dell’artista compie nello spazio dell’umanità, nel tempo della quotidianità, incontrando un repertorio di immagini che farà sue. In mostra, celebri dipinti di paesaggi: tra questi, Marina di Alicante, del 1895, Giardino e Paesaggio urbano, entrambi del 1896, provenienti dal Museo Picasso di Barcellona, Veduta delle terrazze e della chiesa di Santa Maria del Pi a Barcellona, del 1902, un tempo nella collezione di Jaime Sabartés, suo fedele segretario; opere eseguite negli anni di studio all’Accademia, Bambino nudo, del 1896, e Torso di adolescente, del 1897; ritratti, quello della Tía Pepa, del 1895, di Manuele Pallarés, del 1897, di Casagemas nudo, del 1902; interni, tra questi La finestra chiusa, del 1899, e Scena di bordello, del 1900. Un’ulteriore sezione è dedicata al rito, percepito come elaborazione del simbolico ma anche dell’artificio, della magia del volo, cioè di quella forza che trova nell’arte del "toreare" la perfetta chiave per leggere nel profondo dell’immaginario picassiano. La corrida, guardata come rito e liturgia del sacrificio: scena, spettacolo, dramma ed ebbrezza, che esalta l’artista sin da fanciullo. La tauromachia, volutamente posta dai curatori all’inizio del percorso espositivo, accoglie sia la serie di incisioni realizzate da Picasso nel 1957, quali illustrazioni al manuale classico di José Delgado detto Pepe Illo, La Tauromaquia, o arte de torear, pubblicato da Editorial Gustavo Gili a Barcellona nel 1959, sia le incisioni di Goya, in una rara riedizione proveniente dalla collezione della Caja de Ahorros de la Inmaculada di Saragozza. Due postazioni dalle quali guardare il "rito", poste in rapporto ad una sequenza fotografica di una corrida, eseguita da Francis Català-roca negli anni Quaranta.il tracciato espositivo si chiude con la celebre Suite Vollard: è un momento che individua il rapporto con il mito classico o, meglio ancora, con il rinnovato interesse per il "classico", nodo importante, questo, dell’esperienza di Picasso.la Suite Vollard raccoglie le 100 incisioni realizzate dal 1930 al 1937, dalle quali affiora, particolarmente in quelle dei primissimi anni Trenta, il dettato di un disegno inteso quale evidenza immaginativa di una suggestione mitologica. La grande serie di incisioni, vulcanico repertorio di iconografie classiche, è posta in relazione con alcuni reperti di cultura greca, vasi, crateri, provenienti dal Museo Archeologico Nazionale di Paestum, nonché da altre aree archeologiche campane, in un percorso, di forte sollecitazione immaginativa, curato con l’apporto scientifico della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Province di Salerno, Avellino e Benevento. Si propone la costruzione di un abbecedario di forme narrative, di cifre immaginative, di un racconto che attraversa le pagine di una stessa storia.Accompagna la mostra un catalogo con Prefazione di Mario De Biase, Sindaco di Salerno, saggi introduttivi di Massimo Bignardi, Maria Lluïsa Borràs, Luigi Fiorletta e contributi storico critici di Joan Gardy Artigas Enrico Crispolti, Domenico De Masi, Giovanni Guardia, Daniela Iorio, Maria Teresa Ocaña, Josep Palau i Fabre, Giuliana Tocco, André Verdet. Biografia e bibliografia di Marco Alfano.la mostra "Pablo Picasso. Infolink: www.Comune.salerno.it |
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NASCE LO SPAZIO MAMIWATA A MILANO, IN VIA SAVONA 134 |
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Milano, 13 dicembre 2004 - Lo Spazio Mamiwata, laboratorio di attività artistiche e culturali, danza e musica, con radici nelle terre d'Africa e non solo. Nuovi linguaggi creativi che partono dalle tradizioni e che da esse traggono ispirazione. Mamiwata, Regina delle Acque, divinità africana di straordinaria bellezza, il cui culto nasce agli inizi del Xx secolo nella zona fluviale della Nigeria meridionale, diffondendosi poi in tutta l’Africa occidentale, riunisce tradizioni africane, europee ed indiane. Il suo spirito e’ radicato in Africa ma e’ al tempo stesso cosmopolita, moderno ed urbano. La spinta che ha dato il via al progetto Mamiwata nasce infatti dalla cultura di origine africana, ma sconfina verso tutte quelle culture che ne condividono lo spirito e le radici. Lo spazio Mamiwata è inteso in evoluzione come culla di studio, ricerca ed elaborazione dei linguaggi e dei codici della cultura africana, oltre che come luogo di incontro di diverse interpretazioni della medesima. Mamiwata ha lo sguardo rivolto verso tutte quelle espressioni artistiche che hanno un legame con le culture diverse e con le loro tradizioni. L’associazione Mamiwata organizza nel corso dell’anno corsi stabili di danza afro ed afro-cubana (livelli: principianti 1 e 2, intermedio ed avanzato, più un corso di livello misto), atelier di ricerca coreografica, masterclass di percussioni, stage di danza contemporanea ed indiana, laboratori di ricerca ed incontri culturali.Lo Spazio Mamiwata verrà ufficialmente inaugurato sabato 18 dicembre, in concomitanza con un weekend di Stage (sabato 18 e domenica 19 dicembre) di Ritmi e Danze Afro tenuto da Katina Genero, danzatrice e coreografa che ha portato la danza Afro a Torino e nel nord Italia, Presidente dell’Associazione Ritmi e Danze Afro di Torino (incontri di culture attraverso danza, musica e teatro), ideatrice e promotrice del progetto Africae Mundi, e Direttore Artistico dello Spazio Mamiwata. Lo Stage vedrà alle percussioni Bruno Genero (percussionista djembefolà che ha rappresentato l’Unione Europea alla Prima Biennale Internazionale della Percussione a Conakry in Guinea nel 1999) e Roberto Ballario, ed al canto Franca Aimone, insegnante titolare dei corsi afro ed afro-cubani di Mamiwata e Direttore Pedagogico dello Spazio Mamiwata.all’inaugurazione dello Spazio Mamiwata interverranno Katina e Bruno Genero, Franca Aimone, Roberto Ballario, Dafne Rusam Carli (Danza Indiana, Mito Odissi), e parteciperanno anche i musicisti di Mamiwata (Lorenzo Gasperoni, Mario Frascotti, Filippo Monteleone, Marco Esposito, Davide Otranto, Marika Pellegrini) e le insegnanti (assistenti di Franca Aimone) Francesca Spezzani e Marina Michelis.serata di musiche, danze e parole, all’interno della quale verrà presentato il progetto Mamiwata, i suoi contenuti e le sue finalità. Infolink: www.Mamiwata.it |
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STENDHAL 36: VOLUME 1 UN PROGETTO A CURA DI GIANLUCA MARZIANI IN COLLABORAZIONE CON LA GALLERIA ARTURARTE |
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Milano, 13 dicembre 2004 - Uno spazio innovativo nel cuore della Milano postindustriale, un’esperienza estetica tra architettura e proposta contemporanea, collocata dentro ambienti dal carattere museale e dalle ambizioni internazionali. Stendhal 36 unisce la cultura d’impresa della galleria evoluta alle potenzialità eruizionali degli spazi pubblici. Una formula multifunzionale che ramificherà il proprio network, dialogando con altre strutture, presentando mostre tematiche e personali di autori contemporanei, creando eventi speciali, raccontando le intersezioni tra l’arte e gli altri linguaggi creativi. Si comincia con una selezione senza vincoli tematici, linguistici o puramente anagrafici. Una partenza dalla natura aperta, ricca di sorprese e spunti potenziali. Un prologo adeguato affinché il pubblico possa scoprire lo spazio, conoscere le nostre proposte, indagare dettagli che saranno il seme del futuro. Artisti presenti: 24; Opere in mostra: 24; Formati: grandi o molto grandi; Impatto visuale: altissimo. I protagonisti: Massimo Antonelli Sandro Becchetti; Bugz Epvs; Luigi Caiffa Filippo Centenari; Stefano di Maulo Massimo Festi; Gianni Galassi Alessandro Gozzuti; Enrico Guarino Klaus Muehlhauesser; Pina Inferrera Mauro Iori; Alessandro Lo Monaco Pietro Mancini; Claudio Marani Enza Messini; Marco Nereo Rotelli Marina Profili; Angelo Rossi Maurizio Savini; Silvano Tessarollo Jelena Vasjliev. Milano. Mercoledì 15 dicembre 2004. Ore 18:30. |
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IN VIAGGIO TRA LE STELLE TECNOLOGIA E IMMAGINAZIONE
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Roma, 13 dicembre 2004 - E’ stata inaugurata venerdì 10 dicembre 2004 presso il Complesso del Vittoriano di Roma la mostra "In viaggio tra le stelle - tecnologia e immaginazione". Nata da un'iniziativa congiunta di Regione Lazio, Aeronautica Militare, Finmeccanica e Agenzia Spaziale Europea, l'esposizione - che durerà fino al 13 febbraio 2005 - è l'occasione per un viaggio affascinante nello spazio, ma anche per conoscere le attività aerospaziali che vengono svolte nella nostra regione e le tecnologie ad esse collegate. La mostra si inserisce in un piano di iniziative a sostegno di un progetto ben più ampio, il Programma Galileo, di cui il Lazio è candidato ad ospitare le nuove strutture di sviluppo e gestione. Galileo produrrà nel prossimo futuro notevoli investimenti e avrà importanti ricadute a livello occupazionale per il territorio. Un passo significativo in direzione di questo obiettivo sarà la missione che porterà nell'aprile 2005 l'astronauta Roberto Vittori sulla stazione spaziale internazionale. Una sfida affascinante per il nostro sistema aerospaziale sostenuta con determinazione non solo dai promotori dell'odierna iniziativa, ma anche attraverso il forte contributo di un sistema di imprese di assoluto rilievo internazionale nel settore dell'aerospazio, di alta qualità produttiva e forte diversificazione delle attività per progetti di grande importanza, che esprime un'operatività di 2000 aziende con 30.000 addetti, per un fatturato annuo pari a 5 miliardi di euro. Una capacità di fare sistema attraverso una sinergia tra aziende del settore e mondo della ricerca, in un territorio regionale che viene valorizzato grazie alla più alta concentrazione nazionale di centri di ricerca pubblici e privati, di università, di grandi industrie nazionali, nonché di una miriade di piccole e medie imprese, che ruotano intorno alla ricerca scientifica avanzata, in particolare nel settore aeronautico e aerospaziale. |
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MILANO IL BRASILE A PALAZZO REALE IL CONCERTO DELL’ANTONIO CARLOS JOBIM TRIBUTE QUINTET |
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Milano, 13 dicembre 2004 - Martedì 14 dicembre, alle ore 19.00, nella sala delle Otto Colonne di Palazzo Reale si terrà il concerto dell’Antonio Carlos Jobim Tribute Quintet (Rosa Emilia, voce; Renato Sellani, piano; Nei Portilho, basso; Nené Ribeiro, chitarra, voce; Claudio Borelli, batteria). La serata è organizzata dall’Ibrit - Istituto Brasile Italia. Padre della bossa nova, Antonio Carlos "Tom" Jobim è il simbolo della musica popolare brasiliana. Scomparso nel 1994, ha lasciato un ricordo indelebile con le sue composizioni come ‘Garota de Ipanema’, ‘Insensatez’, ‘Chega de Saudade’, ‘Samba de uma nota só’, divenute celebri in tutto il mondo. Per informazioni: Ibrit, tel. 02.76011320 – 02.76392273 – www.Ibrit.it L’iniziativa si inserisce nell’àmbito della mostra “Arte In Brasile Dal Xvi Al Xix Secolo. La collezione Beatriz e Mário Pimenta Camargo”, che si tiene a Palazzo Reale fino al 6 febbraio 2005. L’esposizione, promossa dal Comune di Milano - Assessorato Cultura e Musei e Relazioni Internazionali - e dal Comune di São Paulo, con il coordinamento di Expomus e il supporto organizzativo di Civita, è curata da Angelo Oswaldo de Araújo Santos, conservatore, ex assessore alla Cultura e ministro della Cultura del Brasile, presenta 260 opere, tra argenti, mobili, disegni, porcellane, sculture lignee, arazzi, incisioni, dipinti, ceramiche, e permette di conoscere da vicino una delle civiltà artistiche più ricche e interessanti del mondo, che ha dato vita a una nuova cultura figurativa di grande originalità. La raccolta, per la sua ricchezza e varietà, consente di cogliere la specificità del barocco brasiliano, uno stile unico al mondo, frutto della contaminazione tra la cultura indigena, quella africana e quella dei conquistatori europei, rappresentata in mostra da alcune opere di Antonio Francisco Lisboa, detto l’Aleijadinho (1738-1814), il maggiore esponente di questo filone artistico. Coordinamento organizzativo: Civita Informazioni e prenotazioni tel. 0243353522 |
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L’ARTE AL NOY 17 DICEMBRE 2004 CLAUDIODESTITO |
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Milano, 13 dicembre 2004 - Il cuore pulsante di Milano incontra l’arte. Noy locale d’incontro easy-chic di Milano e Ambros Saro concessionaria Bmw-mini, in collaborazione con la Galleria d’Arte Il Milione, presentano Venerdì 17 Dicembre 2004 la mostra dell’artista Claudiodestito. Momenti. In ogni momento della giornata e della settimana, il Noy con i suoi ambienti minimal-chic, eleganti ed accoglienti, celebra il rito del quotidiano, scandito in tempi e appuntamenti, in amori e umori, in amicizia e solitudine. Momenti dedicati all’eat e quelli dedicati al drink. Lunch, dinner, brunch domenicale e happy hour: momenti da vivere in totale relax, momenti da assaporare con piatti semplici e ricercati, momenti di condivisione di esperienze sempre più culturali. Incontri. Ed è proprio questo stile e questi incontri che il Noy, già location d’eccezione di importanti e “griffati” eventi, propone, trasmette e accoglie, in un connubio a due vie. Così, anche con l’arte: contemporanea quella delle opere di Claudiodestito, esposte al Noy dal 18 Dicembre 2004 al 16 Gennaio 2005. Una serie di lavori il cui denominatore comune è la sfortuna, una riflessione condotta dall’autore sul tema in chiave ironica e dalla forte connotazione metalinguistica, caratteristiche che definiscono il suo lavoro come minimal ironico. L’inaugurazione della mostra Venerdì 17 si svolgerà il 17 Dicembre alle ore 18.30 presso il Noy, alla presenza dell’artista. |
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ARTE E CIBO PROTAGONISTI DI UNA SERATA-EVENTO AL MAKIA |
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Milano, 13 dicembre 2004 - L’associazione Gustando Camminando, operante nel settore enogastronomico e Aus18, galleria d’arte contemporanea e design organizzano una serata-evento dove “Arte & Cibo ” guideranno lungo un cammino sensoriale fatto di forme, colori e sapori. I protagonisti della serata saranno i nostri cinque sensi: attraverso una performance artistica ci si troverà proiettati in un'altra dimensione, distratti dalla realtà; i piatti che verranno proposti, non solo condurranno alla scoperta della cultura e delle tradizioni di un luogo, la Valtellina, che li contraddistingue e li rende unici, come il lavoro dell’artista, ma, grazie all’abilità nell’abbinare i diversi prodotti, apriranno le porte verso nuove esperienze sensoriali legate al gusto; i vini, intimamente legati al territorio, parleranno di loro, attraverso le sfumature di colore coinvolgendo vista, l’olfatto e gusto guidando in un turbinio di emozioni. Questi mondi, apparentemente lontani, verranno abbracciati in una serata davvero unica: verranno serviti in degustazione 4 piatti legati alla tradizione gastronomica valtellinese, abbinati ai vini che ne siano la sua massima espressione. Tra gli artisti Luigi Lanaro La creatività di Luigi Lanaro si esprime attraverso la realizzazione di installazioni luminose che diventano veri e propri light box proiettanti luce propria. Scatole colorate animate dalla presenza di piccoli elementi del mondo vegetale e animale ripetuti a scadenza ritmica che paiono galleggiare in uno spazio irreale, privo di qualsiasi riferimento spazio-temporale. Scatole luminescenti che affondano nella terza dimensione, piccole teche decorate che uniscono in un unico lavoro la sovrapposizione di piani e forme dei teatrini di Lucio Fontana e l’attenzione per le superfici degli artisti cinetici. Marco Garatti Una serie di piccole e divertenti sculture introduce nel mondo di Marco Garatti, artista da sempre attento all’utilizzo di materiali di scarto riscoperti, lavorati e assemblati fino alla creazione di ironiche faccine, dalle forme più diverse, ma sempre caratterizzate da occhi tondi e cavi. Un’estetica della meccanica, che recupera il tema del ready-made duchampiano riletto attraverso il ciclo idraulico di Enrico Baj. |
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ARTISTI E NUOVI LUOGHI DI ROMA PROTAGONISTI DEL CALENDARIO BATTISTONI 2005 |
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Milano, 13 dicembre 2004 - Perché degli artisti su un calendario? Perché Roma, da sempre riconosciuta capitale mondiale dell’arte antica, ha in realtà un’anima contemporanea che ha già prodotto movimenti importanti per tutto il secolo appena concluso e, ancora oggi, ospita artisti giovani, conosciuti a livello internazionale, fortemente legati alla loro città. Molti di questi artisti esportano nel mondo la sua immagine attuale, rappresentano a loro modo, una visione soggettiva, nuova e diversa di una città troppo spesso conosciuta solo per il suo passato. Gli artisti sono da sempre la voce dei luoghi e raccontano, cantano o gridano la storia delle città dove vivono e lavorano. Roma ha la fortuna di avere un ampio coro di voci che l’hanno narrata e che ancora la rivelano al mondo. Ma Roma in questi ultimi decenni ha anche costruito un suo volto inedito, una sua originale vocazione contemporanea che l’architettura metropolitana rivela a ogni angolo. Ecco allora che queste foto sono una sorta di doppi ritratti: gli artisti e i nuovi luoghi di Roma. Nessun territorio può vivere fermando il tempo, e Roma vive del suo continuo crescere e cambiare, che a tratti anche apre sani conflitti con il suo passato, ma proprio per questo dimostra la sua vitalità. Così costruzioni che fino a poco fa ci apparivano come dei “mostri” ora fanno parte del nostro immaginario quotidiano consolidato, di cui non potremmo più fare a meno. Quindi in questo calendario, le immagini forti e emozionanti di Maurizio Valdarnini, rendono omaggio alla Roma contemporanea amata e apprezzata nel mondo, tanto quanto quella antica. Gli artisti ritratti realizzano opere molto diverse tra loro, a volte lontanissime le une dalle altre per scelte estetiche e concettuali, ma non c’era nessuna volontà di scegliere una certa visione dell’arte, ma solo l’idea di provare a far fare a tutti da testimonial della loro città, artisti giovanissimi e giovani, come in una sorta di omaggio collettivo. Tra gli artisti ritratti ce ne sono anche alcuni che non sono nati a Roma, e addirittura non sono nati in Italia, ma questo proprio per dire che Roma è oggi più che mai il mondo, e accoglie e si arricchisce, della forza e dell’intelligenza di chiunque voglia vivere dentro al suo mitico territorio. |
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UN SUCCESSO LA CONFERENZA NAZIONALE DEL CENTRO SPORTIVO ITALIANO SULLA CENTRALITÀ DELLA PERSONA NELLO SPORT. TRA GLI OSPITI: PAOLA BIGNARDI, MARIOLINA MOIOLI, DON MAZZI E MADDALENA MUSUMECI |
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Milano, 13 dicembre 2004 - “Rafforziamo i valori positivi dello sport, quelli veri, autentici, non dopanti.” Così ha concluso la conferenza del Csi il suo presidente nazionale Edio Costantini. All’interrogativo “Che cos’è un uomo perché te ne curi?”, che costituiva il tema conduttore del week end associativo, ha dato risposte che ribadiscono la centralità della persona umana dentro ogni atleta e uomo di sport, soffermandosi sulla cultura del rispetto nell’attività sportiva e nella vita. Davanti a circa 700 soci, tra cui moltissimi giovani, venuti ad Assisi per vivere una ricca esperienza formativa, Costantini ha rilanciato i temi fondanti dell’associazione, invitando ad educare alla responsabilità, e alla partecipazione. “Date un senso alla vostra vita” ha gridato loro. “Nessuno è nulla; abbiate coscienza di quello che siete. Il Csi è un laboratorio di relazioni vere, che deve avere attraverso la società sportiva quell’abilità di confezionare ed imbastire abiti a misura di ciascuno.” Protagonisti della tre giorni umbra, iniziata venerdì 3 dicembre e conclusasi domenica 5, anche illustri ospiti del mondo della politica, della cultura, dello sport, dell’associazionismo e della Chiesa. Sul palco della Domus Pacis si sono alternati tra gli altri Mariolina Moioli, direttore generale del Miur, Luigi Lacagnina, presidente dell’Agesci e monsignor Carlo Mazza, assistente cappellano degli Azzurri alle Olimpiadi. La Moioli ha indicato nella famiglia la fonte educativa. “In una società in continua ebollizione come quella in cui viviamo – ha detto -, la questione non è nell’insegnare quanto nell’apprendere. Un altro canale da percorrere è sicuramente quello dei media e della comunicazione.” Il presidente degli scout, invece, ha asserito “Viviamo il tempo delle emergenze. A volte ci si “preoccupa”, senza “occuparsi” dei giovani. Occorre creare nuovi laboratori, riorganizzare la speranza”. Lacagnina ha quindi concluso ricordando il ruolo dello scout che “come regola d’onore ha il meritarsi la fiducia”. Sport e spiritualità, sono stati al centro del richiamo al Csi fatto da monsignor Carlo Mazza, direttore dell’ufficio Cei per la pastorale di turismo e sport, cappellano olimpico della Nazionale azzurra. Proprio partendo dai recenti Giochi di Atene, ha ricordato “ho trovato in Grecia molti giovani atleti desiderosi di spiritualità” lanciando un monito ai dirigenti del Csi “Rilanciate dunque due valori quali la dignità e la libertà non negoziabili anche sui campi sportivi”. Particolarmente interessante il talk show “Perché l’hai fatto sportivo”, con la partecipazione di don Mazzi, della campionessa olimpica di pallanuoto Maddalena Musumeci, e del giornalista Pierpaolo Cattozzi. Applaudita la campionessa siciliana, che ha raccontato del suo recente viaggio missionario in Kenya e di aver definitivamente abbandonato l’attività agonistica, rimanendo in acqua come allenatrice delle giovanili. La Musumeci ha detto di condividere i principi fondanti del Csi. “Ho fatto dello sport una metafora di vita. Vincere l’Olimpiade è stato come toccare il cielo con un dito. Ho saputo accettare le sconfitte, dure come quella di 4 anni fa a Palermo. Da lì ci siamo date tutte la mano per riscattarci di quello “scippo”. Ora penso al matrimonio e alla prossima laurea in scienze del servizio sociale”. È stato compito del presidente nazionale del Csi, Edio Costantini, tirare le somme della conferenza di Assisi. Ed essendo la conferenza l’ultimo evento nazionale del Csi per il 2004, l’intervento del presidente è stato anche l’occasione per tirare un primo bilancio di sintesi del percorso compiuto dall’associazione durante tutto l’arco dell’anno, che è stato particolarmente denso di eventi, a cominciare dall’incontro con Giovanni Paolo Ii in occasione della celebrazione del 60° Csi. |
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SCI ITALIA: BUTTATO IL CUORE OLTRE L’OSTACOLO! GRANDE SUCCESSO DEL CLASSICAL RESORT FOTOFINISH ANCHE PER IL 3° POSTO MASCHILE LA GERMANIA SI RISCATTA CON LE DONNE (2.E) |
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Val di Fiemme, 13 dicembre 2004 - Una gara a staffetta memorabile quella maschile, ieri in occasione della Coppa del Mondo nel Classical Resort della Val di Fiemme. Ha vinto la Norvegia al fotofinish, con Hofstad che ha conteso a Christian Zorzi una vittoria davvero difficile da assegnare. E proprio il fotofinish ha stabilito in 6/100 il distacco ed addirittura in 2/100 quello tra Rousselet (Fra) e Dementiev (Rus) per designare il terzo posto del podio. Una gara avvincente dalla prima all’ultima frazione, con la Germania che apriva velocissima la competizione sempre controllata dalla squadra norvegese, che al secondo giro guadagnava la testa con Svartedal. Il primo frazionista norvegese allungava sulla Russia e su Di Centa, che spingeva veramente forte dando il cambio a Valbusa in terza posizione. La Norvegia chiudeva ancora al comando la seconda frazione con Hjelmeset, mentre il russo Ivanov perdeva ancora 2” e Schluetter era terzo davanti al francese Vittoz, risalito dalla decima posizione. La prima frazione skating era all’insegna del tedesco Teichmann, che relegava dietro di sé Estil e Jonnier ma era Pietro Piller Cottrer l’autore della miglior frazione e portava l’Italia al quarto posto. Lo show era tutto nell’ultima frazione con Hofstad attaccato da Dementiev, Rousselet e Zorzi. Nell’ultimo pianoro finale iniziava un lungo testa a testa tra Hofstad, Zorzi, Rousselet e Dementiev e così finiva la gara nell’ordine. Solo quinta la Germania con Angerer. Sul podio dopo la premiazione ufficiale scoppiava il finimondo: i fans di Zorzi arrivavano con una slitta colma di panettone e spumante, i cui spruzzi hanno inondato tutto il parterre. Significativa la dichiarazione di Piller Cottrer, il terzo frazionista italiano: abbiamo buttato il cuore oltre l’ostacolo! Grande felicità ovviamente per il team norvegese che si è ripreso dopo il quinto posto di Gallivare. Momenti di suspance per la designazione del terzo posto, con Rousselet che tagliava il traguardo scivolando sulla schiena. Prima si era svolta la staffetta femminile, con la squadra russa che aveva la meglio su Germania e Norvegia. Non è servito il miglior tempo di frazione di Marit Bjoergen per bissare il successo ottenuto in terra svedese, a causa di una poco convincente prestazione della Bjoernaas che ha chiuso all’ottavo posto. Ed anche una incolore gara della prima frazionista italiana, Sabina Valbusa, ha vanificato il recupero delle compagne Paruzzi, Confortola (quarto miglior tempo di frazione) e Follis. La splendida giornata di sole ed un buon pubblico hanno amplificato il successo organizzativo con l’arrivederci al prossimo Classical Resort nel gennaio 2006. Classifiche Relay 4x5 Women: 1) Russia 51.23.8; 2) Germany +1,4; 3) Norway +17,2; 4) Finland +17,7; 5) Russia Ii +1.23.4; 6) France +2.04.4; 7) Italy +2.06.8; 8) Kazakhstan +2.18.3; 9) Japan +2.21.8; 10) Sweden +2.48.4. Relay 4x10 Men: 1) Norway 1.34.07; 2) Italy + 0.0; 3) France +0.5; 4) Russia +0,5; 5) Germany +0,6; 6) Italy Ii +1.48.5; 7) Austria +1.50.1; 8) Switzerland +2.08.4; 9) Usa/swe +2.08.5; 10) Sweden +2.26.9. |
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LA SVEZIA VINCE IN VAL DI FIEMME! GLI SKIMEN MEGLIO DEGLI ATLETI |
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Trento, 13 dicembre 2004 - Fantastico! Hanno esclamato davvero tutti, vinti e vincitori. Doveva essere un intrattenimento per allenatori, skimen e giornalisti la gara a staffetta 3x500 metri in tecnica libera , ed invece è stata una competizione combattutissima, senza esclusione di colpi, con gli atleti, in gara oggi, divertiti ai bordi del tracciato ad incitare i propri “angeli custodi”. Un’idea indovinata da parte del comitato organizzatore, che si è rivelata un test: d’ora in poi il Classical Resort della Val di Fiemme avrà in calendario anche una gara di questo tipo. Importante il cast dei partecipanti, difficile citarli tutti. Si è notato Jochen Behle in gara con Juerg Capol e Tiid Pekk, oppure Peter Schlieckenrieder, Marco Albarello, Rein Torald, Uwe Bellmann, Matthias Jacob, Alexey Prokurorov, Egil Kristiansen, Krister Sorgard, Terje Langli, Alfreed Stauder, Giorgio Vanzetta e tanti altri. Un cast con campioni olimpici e campioni del mondo di fondo e biathlon. E’ impossibile commentare la gara, se non dire che ha vinto la squadra svedese con Urban Lindbren, Fredrick Saetter e Mats Eklund davanti al team del Giappone con Hideo Okamoto, Ferran Pubill e Jean Pascal Laurin, e quindi sul podio è salita anche l’Italia con Gianluca Marcolini, Alfred Stauder e Michele Vairoli, lo skiman di Gabriella Paruzzi. Il commento di Tony Noetzli, il responsabile stampa della Fis, è entusiasmante: “Un’idea fantastica. Mai visto all’arrivo di una gara tante facce sorridenti!” Classifica: 1) Svezia team 1 (Lindbren Urban, Saetter Fredrik, Eklund Mats); 2) Giappone team 1 (Okamoto Hideo, Pubill Ferran, Laurin Jean Pascal); 3) Italia team 2 (Marcolini Gianluca, Stauder Alfred, Vairoli Michele) |
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“MIRACOLO” AL GOLF ARENA DI ASIAGO COPPA DEL MONDO SULLA PISTA “LUNGA”
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Asiago, 13 dicembre 2004 - A volte, nel mondo dello sport, succedono anche i “miracoli”. Ed un piccolo miracolo è successo anche al Golf Arena di Asiago, dove martedì e mercoledì si svolgeranno quattro gare di Coppa del Mondo sprint (individuale e team, maschile e femminile). La prima neve che aveva coperto qualche settimana fa l’Altopiano dei 7 Comuni con le temperature miti si è velocemente squagliata, lasciando solo un leggero manto bianco. La grande determinazione degli organizzatori, l’U.s. Asiago Sci e il G.s. Alpini Asiago, li aveva portati a realizzare a tempo di record un tracciato con neve naturale trasportata dalle piste in quota, un anello di 600 metri esattamente la metà di quello previsto dal programma originario. Una pista larga ben sei metri e con uno strato di neve di 40 cm. Ultimata nella giornata di giovedì col trasporto di oltre 250 camion di neve. Se un comitato organizzatore qualsiasi si poteva ritenere soddisfatto di aver “costruito” in così poco tempo una pista da Coppa del Mondo, lo staff di Asiago ha superato se stesso e, fatto il primo passo, ha voluto realizzare la pista sulla distanza originaria. Così il trasporto a valle della neve è proseguito, e ieri sera il Golf Arena era completato con un anello di 1.180 metri, sempre con una larghezza minima di 6 metri e con uno strato di 40 cm di neve. Una decisione, quella di Guido Carli, assessore allo sport del Comune di Asiago, di Sergio Vellar presidente dell’Us Asiago Sci e di Fabrizio Dalle Ave, presidente del Gs Alpini Asiago, che ha ricevuto i complimenti della Fis ed in particolare da parte di Juerg Capol, direttore della Coppa del Mondo di fondo. Oggi i primi atleti che hanno già raggiunto l’Altopiano potranno testare la pista, gli altri arriveranno questa sera o domattina direttamente dalla Val di Fiemme, dove oggi si conclude la due giorni del Classical Resort. Domani sera, lunedì, ci sarà il battesimo ufficiale con la consegna dei pettorali ai top-atleti alle ore 18,30 in Piazza Ii Risorgimento, e per questo primo atto è prevista una gran festa per “riscaldare” l’atmosfera, che martedì e mercoledì sarà davvero incandescente. Le gare di questa settimana, in stile classico, sono particolarmente amate dagli scandinavi, agli italiani toccherà insomma attaccare e, insieme, difendersi. Attualmente la Coppa del Mondo Sprint, dopo le due gare di Duesseldorf e di Berna, vede al comando nella graduatoria femminile la norvegese Marit Bjoergen, autentica superstar anche della Coppa del Mondo assoluta. La Bjoergen ha già un consistente vantaggio sulla tedesca Kuenzel e sulla svedese Dahlberg. Miglior italiana in classifica Gabriella Paruzzi, 7.A, mentre Karin Moroder è nona. Tra i maschi è l’oro olimpico Tor Arne Hetland a primeggiare davanti a Fredriksson, lo svedese che detiene la Coppa del Mondo 2004, che a sua volta precede il compagno di squadra Larsson. Christian Zorzi è quarto. Gli azzurri in gara ad Asiago saranno Renato Pasini, Bruno Debertolis, Mirko Rigoni, Fabio Pasini, Egon Hoffmann, Loris Frasnelli e Nicola Morandini della squadra sprint e Freddy Schwienbacher della squadra A. Saranno della partita anche Fauner, Cattaneo, Costantin e Zanetel della squadra lunghe distanze, oltre a Klaus Mariotti. Per la squadra femminile gareggeranno Magda Genuin e Karin Moroder. La segreteria di gara, gestita da Iat (Ufficio Turistico di Asiago – Provincia di Vicenza) ha confermato il programma, che prevede martedì 14 dicembre l’inizio delle qualificazioni della gara sprint individuale alle ore 9 e le finali alle ore 11, mentre mercoledì 15 si terrà la Team sprint a partire dalle ore 11 con le finali alle 12.25. Infolink: su www.Asiagoski.com |
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PRESENTATO IL CAMPIONATO MONDIALE TURISMO (WTCC) 2005 IN CUI GAREGGERANNO TRE LACETTI |
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Roma, 13 dicembre 2004 - La prima delle tre Chevrolet Lacetti che parteciperanno al Campionato Mondiale Turismo (Wtcc) 2005 debutterà sull’asfalto di una pista inglese all’inizio di gennaio. La costruzione delle auto presso la sede del partner tecnico Rml, a Wellingborough (Uk), sta rispettando i tempi previsti. È la prima volta in assoluto che un’auto Chevrolet da gara, realizzata in Europa, affronta con tanta grinta una sfida che si basa su un aggressivo programma triennale nel Wtcc. “Sono giorni davvero elettrizzanti”, ha detto Eric Nève, Responsabile Motorsports Chevrolet Europe. “La costruzione delle auto per i test e da gara è in corso presso la Rml e i piloti (Alain Menu, Nicola Larini e Rob Huff) scalpitano per partire. Da parte nostra, questa bruciante fase iniziale ci aiuterà a dimostrare che tutti i sistemi funzionano come dovrebbero”. Dopo la prima messa su strada e severe sessioni di prove al banco, statiche e dinamiche, tutti e tre i piloti inizieranno un programma intensivo di test e sviluppo che si terrà in diversi circuiti del Sud Europa. Oggi, a Monaco, l’ente che governa gli sport motoristici a livello mondiale, la Fédération Internazionale de l’Automobile (Fia), ha confermato il calendario del Campionato Mondiale Turismo 2005, che prevede più di 10 gare in 9 paesi di 3 continenti. Le automobili di tutti i contendenti erano in mostra davanti all’Hotel de Paris dove si è svolto il Fia’s World Council and Press Conference. Per la prima volta la Chevrolet Lacetti Wtcc è stata presentata in pubblico a fianco delle sue rivali. Prima dell’inizio della stagione, tutte le squadre sono invitate ad un test di gruppo a Monza nella quarta settimana di marzo. Il primo weekend di gara (due competizioni ogni fine settimana) si terrà sullo stesso circuito il 10 aprile, dopo di che il Wtcc continua con una serie di corse in Europa a Magny-cours (1 maggio), Silverstone (15 maggio) e Imola (29 maggio). Il primo evento lontano dal Vecchio Continente avrà luogo sulla pista di Puebla, in Messico (26 giugno), quindi si ritornerà in Europa a Spa (30 luglio), Oschersleben (28 agosto), Istanbul (18 settembre) e Valencia (2 ottobre). La gara finale si svolgerà nel famoso circuito cittadino di Macao nella Repubblica Popolare Cinese il 20 novembre. |
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BUFFON AL PUMA STORE DI MILANO |
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Milano, 13 dicembre 2004 - Gianluigi Buffon, il miglior portiere del mondo, che gioca con scarpe e guanti Puma, sarà a disposizione di amici e tifosi nel concept store Puma di C.so Vercelli 29 a Milano, martedì 14 dicembre, a partire dalle ore 16. Autografi e un brindisi per tutti. |
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UN RAMPITOUR 2005 ESPLOSIVO!NUOVE OPPORTUNITA’ PER LA MTB TRE CIRCUITI ED UN'UNICA REGIA ESORDISCE IL RAMPITOUR INTERNATIONAL MARATHON |
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Trento, 13 dicembre 2004 - Il Ritter Rampitour d’Italia di mountain bike per il 2005 sarà una vera e propria esplosione di novità, ed è davvero difficile condensarle tutte in poche righe.Innanzitutto, dopo le innovazioni di quest’anno con l’introduzione del Rampitour delle Regioni, che viene riconfermato anche per il 2005, ora gli organizzatori hanno dato vita ad una nuova iniziativa che non mancherà di suscitare attenzione.Parallelamente al Ritter Rampitour d’Italia con le sue cinque tappe ormai consolidate - Rampibike della Val di Non (1° maggio), Rampiledro (15 maggio), Paganella Bike (29 maggio), 1000 Grobbe Bike (10, 11, 12 giugno) e Rampikissima (26 giugno) - ecco nascere il Rampitour International Marathon, un circuito nel circuito.Del Ritter Rampitour d’Italia va detto che dal 2005 viene introdotto uno scarto nel calcolo del punteggio per la classifica finale, nel senso che saranno considerati i migliori quattro risultati sui cinque previsti, mentre il numero minimo di risultati validi per apparire nella classifica rimane fisso a tre.Dal 2005 cambierà notevolmente il tracciato della Paganella Bike, così chi non ama ripetere anno dopo anno gli stessi percorsi è accontentato. Ma a creare attenzione sono in particolare le gare marathon. La 100 Km dei Forti esisteva già, si tratta del percorso lungo della terza giornata della 1000 Grobbe Bike; la Rampikissima si presenta ora con due percorsi, uno inserito nel Ritter Rampitour d’Italia di 53 chilometri ed uno più lungo di 67 Km. Che, insieme a quello inedito di 63 chilometri della Rampilonga e appunto alla 100 Km dei Forti daranno vita al nuovo "campionato" Rampitour International Marathon.tre competizioni che esprimono una classifica individuale assoluta (maschile e femminile), ma che assegnano identico punteggio delle gare tradizionali del Ritter Rampitour d’Italia, e ciò significa che se qualche atleta desidera partecipare alle tre marathon non perde la possibilità di inserirsi nella classifica del Ritter Rampitour d’Italia.potrebbe anche essere che qualche biker di classe possa vincere sia il Rampitour tradizionale che il "Marathon". Insomma, una nuova stagione che si annuncia più che interessante.L’ultima gara del Rampitour International Marathon sarà la Rampilonga, valida anche come supertappa del Rampitour delle Regioni. Riccardo Taroni, il patron della gara e del Rampitour, ha scovato un percorso rinnovato con una lunghezza aggiornata a 47 chilometri e 1983 metri di dislivello. Da questo tracciato è stata esclusa la ripida discesa di Medil, quella finale per intenderci, che invece è inserita nel percorso marathon. La Rampilonga però si fa in tre. Detto del lungo e di quello normale, c’è anche il tracciato "midi" con la Rampimidi, appunto, che verrà riqualificata.A tutti i partecipanti verrà quindi spedita una foto ricordo di ciascuna gara, un’operazione davvero piacevole. Ovvio che i concorrenti potranno poi scegliere di avere altre immagini direttamente dalla società che provvederà al servizio fotografico.E’ confermata anche l’opportunità di iscriversi scegliendo di ricevere o meno il gadget, con la quota di iscrizione ribassata. Per le tre gare tradizionali, ovvero Rampibike, Rampiledro e Paganella Bike, il costo ammonta ad Euro 21 o ad Euro 27 se si desidera la polo con logo ricamato. Per le tre marathon, l’iscrizione ammonta ad Euro 23 e ad Euro 29 con la polo.Queste sono alcune delle novità annunciate da Riccardo Taroni, ma quelle inserite nel nuovo regolamento sono molte ed altrettanto interessanti. In questi giorni è stata spedita la nuova brochure dei tre circuiti, il Ritter Rampitour d’Italia, il Rampitour International Marathon ed il Rampitour delle Regioni. Oltre 25.000 invii ad altrettanti appassionati ed aficionados del "Rampitour".il Ritter Rampitour d’Italia nel 2005 festeggerà le nove edizioni, un bel traguardo che conferma, come del resto comprovano i dati ufficiali dei classificati nelle gare 2004, quanto il circuito sia il più gettonato d’Italia. Infolink: www.Rampitour.com |
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