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Notiziario Marketpress di
Giovedì 23 Giugno 2005 |
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E-GOVERNMENT: STANCA, “AL 62% L’AVANZAMENTO DEI ‘CANTIERI DIGITALI” POSSIBILE REVOCA DEI FINANZIAMENTI AI PROGETTI IN RITARDO |
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Rimini, 23 giugno 2005 - – “Il processo di ammodernamento della Pa locale, l’e-Government, sta avanzando con il vento in poppa. Gli indicatori rilevano che la 1.A fase, con i 134 ‘cantieri digitali’, ha un avanzamento medio del 62%”. Lo ha reso noto Lucio Stanca, ministro per l’Innovazione e le Tecnologie, inaugurando il “5° Salone delle autonomie locali-Euro P.a.”, alla fiera di Rimini. Il ministro ha però rilevato che “in questi tre anni è emersa una diversa capacità di spesa da parte degli enti locali e, quindi, per ottimizzare i finanziamenti statali erogati per la realizzazione dell’e-Government verranno revocate le risorse relative a progetti in presenza grave ritardo esecutivo. Talvolta, infatti, c’è una lentezza nell’utilizzo delle risorse. È un non senso nei confronti dell’innovazione perché per parecchi progetti non si fa in tempo a realizzarli che debbono essere rivisti in quanto la tecnologica digitale non aspetta, ma cambia e si evolve”. Stanca ha sottolineato che “il Governo ha fatto la sua parte innescando investimenti per ben un miliardo e 200 milioni di €, la cui copertura è stata assicurata oltre che dai 240 milioni di € di fondi Umts anche con le Leggi Finanziarie, fondi vari, stanziamenti del Cipe e con finanziamenti degli enti locali. Si tratta di uno sforzo senza precedenti nella storia del nostro Paese per avviare l’ammodernamento della sua pubblica amministrazione, centrale e locale”. Per cui, ha aggiunto Stanca, “il problema ora è non tanto di recuperare altre risorse per il futuro, che comunque occorrono, quanto di accertare la reale capacità di spesa degli enti locali con una verifica dello stato di attuazione dei progetti”. A sostegno delle sue preoccupazioni, il ministro Stanca ha ricordato che l’avanzamento medio dei progetti è del 62%. Dopo più di due anni ben 32 progetti, dei 134 “cantieri digitali” avviati con la prima fase dell’e-Goverment locale, hanno un avanzamento inferiore addirittura al 25% del previsto, per cui è ipotizzabile per essi un recupero di risorse finanziarie per 14 milioni di €. Il ministro ha ricordato che “da 4 anni è stata avviata una politica complessiva, strategica, coerente con la struttura federale e basata sulla condivisione con 4 mila amministrazioni regionali e locali, per la modernizzazione della Pa in quanto le tecnologie digitali sono fattore abilitante per il nuovo modello di e-Government”. “Un processo”, ha aggiunto Stanca, che “poggia su due riforme fondamentali. Da un lato il Codice dell’Amministrazione Digitale, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che sancisce i diritti di cittadini ed imprese ed i doveri ‘digitali’ della Pa. Il viceministro per l’eGovernment della Repubblica Popolare Cinese, al termine della sua visita in Italia, ci ha chiesto di poterlo ‘importare’ nel suo Paese come indispensabile base normativa su cui poggiare il nascente procedimento d’ammodernamento burocratico”. Dall’altro, ha detto ancora Stanca, “l’avvio del Sistema Pubblico di Connettività-spc, ossia l’autostrada digitale della Pa, il più grande e complesso progetto mai fatto in Italia nel settore delle telecomunicazioni, che offre uno scenario sicuro ed omogeneo per tutte le amministrazioni centrali e locali, innescando non solo l’interoperabilità nazionale, ma anche condizioni di risparmio grazie al multifornitore”. Al Spc, ha ricordato il ministro, “si innesta anche la Rete Internazionale della Pubblica Amministrazione-ripa, con oltre 550 punti di accesso nel mondo, la più grande rete che una Pa abbia mai realizzato, per collegare gli uffici italiani sparsi in tutti i continenti e che sarà la piattaforma abilitante per il voto degli italiani all’estero”. |
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BANDO DI GARA PER IL SOSTEGNO DI ESPERTI NELLA PRODUZIONE E NELL'ANALISI DEGLI INDICATORI POLITICI DI R&S |
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Bruxelles, 23 giugno 2005 - La Dg Ricerca della Commissione europea ha pubblicato un bando di gara relativo a un contratto quadro multiplo di servizi per il sostegno di esperti nella produzione e nell'analisi degli indicatori politici di ricerca e sviluppo (R&s). Il presente bando è indetto nell'ambito della parte 12 "Sostegno allo sviluppo coerente delle politiche" dell'area di attività "Rafforzare le basi dello Spazio europeo della ricerca" del Sesto programma quadro (6Pq). Secondo la pertinente sezione del programma di lavoro (12.3.1), nel settore degli indicatori e dell'analisi economica, le informazioni e la conoscenza inerenti alla ricerca e alle politiche innovative ottenute grazie alla presente attività saranno utilizzate per sostenere il lavoro dei responsabili politici europei in materia di ricerca e innovazione. La Commissione valuta, soltanto a livello indicativo, l'importo totale per i 36 mesi della durata del contratto tra gli 800.000 e il milione di euro. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Commissione europea, Direzione generale della Ricerca, All'attenzione di Marge Fauvelle, Square de Meeûs 8, B-1049 Bruxelles, Tel.: +32-2-299 9393, Fax: +32-2-296 7026 , E-mail: rtd-fc2-study@cec.Eu.int Per ulteriori indicazioni sull'invito consultare il seguente indirizzo web: http://ted.Publications.eu.int/udl?request=seek-deliver&language=it&docid=116050-2005 |
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FISCO: LA PRESSIONE FISCALE È SCESA DAL 44,5% DEL ’97 AL 41,8% DEL 2004 |
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Roma, 23 giugno 2005 - Con riferimento a dichiarazioni di esponenti dell’opposizione, il Ministero dell’Economia e delle Finanze fa rilevare che la pressione fiscale (prelievo obbligatorio fiscale e contributivo su Pil) si è ridotta dal 44,5% del 1997 al 41,8% del 2004. Il Ministero ricorda che anche per l’anno in corso è prevista una ulteriore riduzione di un punto percentuale, al 40,9% del Pil. |
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EMISSIONE BOT |
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Roma, 23 giugno 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha disposto per il giorno 27 giugno 2005, con regolamento 30 giugno 2005, un’asta di Bot: | importo (in milioni di euro) | scadenza | giorni | Semestrali | 9.250 | 30.12.2005 | 183 | E' da tener presente che il 30 giugno 2005 vengono a scadere Bot per 9.250 milioni di euro. I Bot sono posti all'asta con il sistema di collocamento dell'asta competitiva e senza l'indicazione del prezzo base da parte del Tesoro. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille euro. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei Bot, espressi in termini percentuali, possono variare di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. Non sono ammesse all’asta richieste senza indicazione di prezzo. L'importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di euro. Il collocamento dei Bot verrà effettuato nei confronti degli operatori indicati nel decreto di emissione. In attuazione di quanto disposto nella Sez. Ii - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. La Banca d’Italia provvede a inserire in via automatica le partite dei Bot sottoscritti in asta da regolare nel servizio di compensazione e liquidazione avente a oggetto strumenti finanziari con valuta pari a quella di regolamento. Sulla base delle assegnazioni, gli intermediari aggiudicatari accreditano i relativi importi sui conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre – dovranno pervenire alla Banca d'Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 27 giugno 2005, con l'osservanza delle modalità stabilite nel decreto di emissione. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l’immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all’asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito dal decreto di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra. Le richieste non possono essere più ritirate dopo il termine suddetto . Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l’importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell’importo offerto, salvo quanto diversamente stabilito nel decreto di emissione. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare al collocamento supplementare dei Bot semestrali previsto in via automatica per il giorno 28 giugno 2005. L’offerta della tranche supplementare è stabilita nella misura del 10% dell’ammontare nominale offerto nell’asta ordinaria. Il Tesoro, comunque, si riserva di aumentare detta percentuale dopo la chiusura dell’asta medesima. In tale evenienza sarà emesso un comunicato stampa al riguardo. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all’asta ordinaria non sono ammessi al collocamento supplementare. L’assegnazione avrà luogo al prezzo medio ponderato determinato nell’asta ordinaria. La procedura di collocamento supplementare seguirà le disposizioni contenute nel decreto di emissione. In particolare, le richieste di acquisto dovranno pervenire entro e non oltre le ore 15.30 del 28 giugno 2005. La circolazione dei Bot al 15 giugno 2005 era pari a 139.110 milioni di Euro, di cui 2.500 milioni di euro a 236 giorni, 2.000 milioni di euro a 204 giorni, 9.500 milioni di euro trimestrali, 52.110 milioni di euro semestrali e 73.000 milioni di euro annuali. |
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EMISSIONE DI CTZ |
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Roma, 23 giugno 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze dispone per lunedì 27 giugno 2005, con regolamento 30 giugno 2005, l’emissione dei seguenti certificati di credito del Tesoro "zero coupon": Ctz 24 mesi: decorrenza : 31 marzo 2005 – settima tranche; scadenza : 30 aprile 2007; importo nominale dell'emissione : 2.000 milioni di euro. I certificati suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell'asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento ed escludendo le richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione"; ai fini della determinazione di quest’ultimo, non verranno prese in considerazione le offerte presentate a prezzi superiori al "prezzo massimo accoglibile", calcolato con le modalità riportate nel decreto di emissione. Sono ammesse a partecipare all'asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extra comunitarie indicate nei decreti recanti l’emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all'importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all'importo medesimo. I prezzi indicati varieranno dell'importo minimo di un centesimo di euro; eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso. Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - entro le ore 11 del giorno sottoindicato - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d'Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d'Italia medesima e conosciute dagli operatori. L'assegnazione dei certificati verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d'asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa, nel quale verranno pure indicati gli importi attribuiti agli "specialisti" nelle ultime tre aste. Gli operatori partecipanti all'asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i certificati assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei certificati assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato al prezzo di aggiudicazione. Agli operatori viene riconosciuta, quale compenso dell'impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all'ammontare nominale dei certificati assegnati - pari allo 0,20%. Il pubblico potrà prenotare i certificati presso le suddette categorie di operatori nel giorno sottoindicato; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l'eventuale versamento di un acconto sull'importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l'importo corrispondente ai certificati assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente: prenotazione da parte del pubblico: entro il giorno 24 giugno 2005; presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del giorno 27 giugno 2005; regolamento sottoscrizione: il giorno 30 giugno 2005. Gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente, in via supplementare alle aste di emissione. L'importo della tranche supplementare è stabilito nella misura massima del 10% dell'ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all'asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L'assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell'asta relativa alla presente emissione. Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all'assegnazione supplementare vengono indicate nel decreto recante l'emissione dei relativi titoli. |
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IMMOBILI DIFESA: UN’OPERAZIONE PER L’AMMODERNAMENTO DELLE FORZE ARMATE |
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Roma, 23 giugno 2005 - Con riferimento agli articoli apparsi ieri su alcuni organi di stampa in ordine al passaggio al Ministero dell’Economia e delle Finanze di immobili in uso al Ministero della Difesa e non più utili ai fini dello stesso, si precisa che questa operazione si inserisce in un piano finalizzato all’ammodernamento delle forze armate e mira a reperire risorse finanziarie da destinare a tale fine. La copertura delle anticipazioni effettuate da Cdp Spa avverrà con provviste finanziarie che non derivano direttamente da operazioni di dismissione del patrimonio della Difesa. Tale operazione, quindi, non si realizza attraverso una cessione indiscriminata del patrimonio dello Stato, bensì attraverso una attenta e mirata analisi delle caratteristiche dei beni interessati, delle loro potenzialità e del contesto socio-economico in cui sono inseriti, al fine di individuare le soluzioni ottimali di valorizzazione e di reimpiego. In ogni caso, le soluzioni definite saranno rigorosamente conformi alle norme poste a tutela dell’eventuale interesse storico-artistico che tali beni dovessero rivestire. |
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MEDIOBANCA E CIVICUM PRESENTANO LA RICERCA SULLE SOCIETÀ CONTROLLATE DAI MAGGIORI COMUNI ITALIANI |
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Milano, 23 giugno 2005 - L'ufficio Studi di Mediobanca ha presentato, in un convegno organizzato dalla Fondazione Civicum di Milano "Le public utilities tra efficienza e democrazia", uno studio su "Le società controllate dai maggiori comuni italiani". La ricerca è stata commissionata dalla Fondazione Civicum nell'ambito della propria missione etica volta a migliorare la trasparenza e la significatività della comunicazione istituzionale fra enti pubblici e cittadini. Www.civicum.it |
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BPL: PRECISAZIONE SU MEDIOBANCA |
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Lodi, 23 giugno 2005 - In merito alle notizie diffuse dalla stampa, Banca Popolare di Lodi precisa che a oggi detiene lo 0,00008% del capitale di Mediobanca e che ogni altra notizia riguardante tale partecipazione e totalmente priva di fondamento. |
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IL BILANCIO SOCIALE DELLA BANCA POPOLARE DI MILANO E DEL GRUPPO BIPIEMME |
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Milano, 23 giugno 2005 - Il capitalismo europeo, e quello italiano in par- ticolare, fin dalla nascita hanno normalmente ritenuto il valore dell'impresa leggibile sia nel profitto, sia nella sua relazione con la città e con la società. Le nostre cattedrali, le piazze, i primi ospedali, le scuole d'arte e di mestiere nacquero dal senso profondo di responsabilità sociale dei filatori, dei cardatori, dei cambiavalute che produssero il risveglio economico e civile della loro epoca. Più tardi, nel periodo dell'industrializzazione, sorge il movimento cooperativo che dà vita ad innumerevoli imprese fondate sulla mutualità, che è principio assai più complesso rispetto alla sola generazione di utile d'esercizio. Quindi, la responsabilità sociale d'impresa per noi non è una moda ma è una parte del nostro Dna. Ore 10,00 Inizio lavori. Interventi: Roberto Mazzotta Presidente Banca Popolare di Milano; Giuseppe De Rita Segretario Generale Censis (Centro Studi Investimenti Sociali); Roberto Polli Direttore Generale Assolombarda; Giorgio Riolo Segretario Generale Camera del Lavoro di Milano; Don Virginio Colmegna Direttore Casa della Carità; Edoardo Dorenti Coordinatore Progetto Bilancio Sociale Bpm. 27 giugno 2005 ore 10,00, Banca Popolare di Milano Via San Paolo, 12 Milano. |
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A VERONA PRESSO L’AUDITORIUM DEL BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA IL 2° CONGRESSO INTERNAZIONALE BANCHE CLUB TI (IL CLUB PER LE TECNOLOGIE DELL’INFORMAZIONE TRIVENETO)
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Verona, 23 giugno 2005 - Con la collaborazione del Banco Popolare di Verona e Novara, la città veneta è stata scelta per ospitare il 2° Congresso Internazionale delle banche aderenti al Clubti, cioè il club per le tecnologie dell’informazione Triveneto. A Verona presso l’Auditorium posto nel Centro Servizi in Viale delle Nazioni 4, il 24 giugno prossimo, con inizio dalle ore 9,30 si svolgerà una giornata di studio che verterà sul tema “Business Continuity & Disaster Recovery. Opportunità o normative da assolvere?”. L’evento, che sarà aperto dal prof Gianpio Bracchi, vedrà l’esposizione delle esperienze maturate da banche (Banca Intesa, Banco Popolare di Verona e Novara, Banca Lombarda, Ssb) inframmezzate da apporti metodologici da parte di Engineering Ingegneria Informatica, Infracom, Ibm, Microsoft, Sysproject Reply, T Systems e si concluderà con una tavola rotonda che vedrà la partecipazione, unitamente ai relatori della giornata, del professor Vincenzo Morabito dell’Università Bocconi, del dottor Massimiliano Magi Spinetti dell’Abi. Moderatore Mattia Losi giornalista de Il Sole 24 Ore. Il Club per le Tecnologie dell'Informazione del Triveneto, o Club Ti, è una libera associazione privata di professionisti operanti nell'ambito delle Tecnologie dell'Informazione, che si propone di essere una significativa forza di opinione fra gli operatori del settore e di rappresentare una voce professionale ed autorevole nei confronti delle istituzioni sui temi riguardanti la tecnologia dell'informazione. Per realizzare questi obiettivi collabora con enti ed organismi italiani e stranieri che perseguono finalità analoghe, con scuole, università ed enti sociali del Triveneto per la diffusione della cultura informatica. Infine realizza iniziative culturali e di aggiornamento professionale. Il tema scelto per questo 2° Congresso Internazionale, quello della business continuity & disaster recovery, è di particolare attualità e molto impegnativo anche per le stesse istituzioni creditizie in quanto impegnate a recepire le disposizioni della Banca d’Italia in materia. I servizi prestati dalle banche sono scomponibili in una lunga serie di attività, di cui alcune sono per loro natura indispensabili per l’esecuzione e il perfezionamento dei servizi stessi. Una loro eventuale interruzione potrebbe causare danni significativi alla clientela, al sistema bancario ed alle banche stesse, sino a rendere critica la loro stessa sopravvivenza. Mentre con il termine rischio del credito si evidenziano i valori economici in gioco con i terzi, clienti e banche, con il termine rischio operativo si identifica il valore economico che si può determinare per effetto di eventi negativi, anche esterni alla banca, che impediscano, oltre il ragionevole, l’ordinato svolgersi delle attività. |
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IDEM: DALL'11 LUGLIO 2005, AL VIA LE "LONG TERM OPTIONS" I CONTRATTI DI OPZIONE SU INDICE S&P/MIB CON SCADENZA SUPERIORE AI 12 MESI |
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Milano, 23 giugno 2005 - Da lunedì 11 luglio 2005 Idem, il mercato dei derivati di Borsa Italiana, introdurrà le "long term options", che consentiranno di assumere posizioni sull'indice S&p/mib con scadenza fino a tre anni. I nuovi contratti avranno scadenza semestrale (giugno e dicembre) sino a 2 anni successivi a quello in corso. Per ciascuna scadenza sino a 12 mesi saranno negoziati 15 prezzi di esercizio sulle serie call e sulle serie put, con intervalli di 500 punti indice. Per le quattro scadenze oltre i 12 mesi, invece, saranno negoziati almeno 21 prezzi di esercizio sulle serie call e sulle serie put, con intervalli di 1.000 punti indice. Questi nuovi prodotti rappresentano un importante passo nella strategia di innovazione del mercato Idem e offriranno nuove opportunità per i partecipanti al mercato. Nel primo semestre di quest'anno, le negoziazioni sul mercato Idem sono notevolmente aumentate. Il 14 giugno 2005 è stato registrato il nuovo record con 269.369 contratti standard scambiati in un solo giorno, pari a 9.6 miliardi di euro. Il precedente record risaliva al 2001. In particolare, i prodotti su indice hanno raggiunto - sempre nel primo semestre 2005 - nuovi record storici in termini di volume: il Fib, il contratto futures su indice S&p/mib, ha concluso 57.183 contratti il 16 marzo mentre le Mibo, i contratti di opzione sull'indice S&p/mib, hanno scambiato 28.805 contratti nella seduta del 18 aprile. |
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MORNINGSTAR E FUNDSTORE.IT LANCIANO SAFC - SELEZIONE ATTIVA FONDI |
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Milano, 23 giugno 2005 - Da oggi, su Fundstore.it l'unico supermercato di fondi on line che offre la possibilità di acquistare fondi comuni di investimento e Sicav utilizzando il proprio conto corrente, grazie all'accordo siglato in esclusiva da Banca Ifigest con Morningstar, società leader nell'analisi e nella valutazione dei fondi, si potrà sottoscrivere Safc la prima Selezione Attiva di Fondi in Curo, con obiettivo di rendimento assoluto. La Gpf Total Return di Banca Ifigest, si avvale delle competenze globali di Morningstar nella costruzione del portafoglio e nella selezione dei gestori. Questo è il primo accordo in esclusiva in Europa per la distribuzione via web di un prodotto Flessibile realizzato con la consulenza degli analisti di Morningstar, società che fornisce servizi di advice nel resto del mondo su un patrimonio complessivo di 14 miliardi di dollari. La selezione dei fondi inseriti in Saf€ sarà effettuata sull'intero universo europeo che comprende 20 mila fondi armonizzati. Nella Gpf entreranno, di volta in volta, un massimo di 10-12 fund manager scelti in base all'abilità nel gestire tatticamente gli asset. La commissione di gestione di Saf€ è fissata all'1,25%, al di sotto della media di mercato, mentre sono nulle tutte le altre commissioni: ingresso, uscita, performance. La soglia minima di ingresso è di 20.000 euro. "Ci auguriamo che gli investitori privati acquistino una sempre maggiore conoscenza nel campo del risparmio gestito per operare in maniera consapevole e informata, cogliendo le opportunità e i vantaggi anche economici che Internet offre. - dichiara Gianni Bizzarri, Presidente di Fundstore.it - Il nostro obiettivo è essere tra i promotori di tale processo evolutivo e l'accordo con Morningstar va in questa direzione. Grazie infatti ai servizi informativi e di consulenza finanziaria on line che offriamo congiuntamente, consentiamo ai risparmiatori di effettuare scelte di investimento sulla base di dati rigorosi e indipendenti, utilizzando una piattaforma tecnologica avanzata e sicura e minimizzando i costi di acquisto di fondi, Sicav e linee di gestione patrimoniale". "L'indipendenza, un'esperienza ventennale nel campo della finanza e del risparmio gestito, l'esclusività e la facilità di accesso alle informazioni fanno di Morningstar il partner ideale per realizzare prodotti e progetti che realmente hanno l'interesse del risparmiatore al loro centro. - dichiara Davide Pelusi, amministratore delegato di Morningstar per l'Italia - Siamo aperti, quindi, a tutte le iniziative, che, come nel caso di quella con Banca Ifigest, condividono la nostra filosofia di attenzione al risparmiatore". |
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CLERICAL MEDICAL INTERNATIONAL HOLDINGS BV ACQUISISCE MLP LIFE, COMPAGNIA ASSICURATIVA VITA DI MLP FDL, PER 270 MILIONI DI EURO |
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Milano, 23 giugno 2005 - Clerical Medical International Holdings Bv (Cmi), appartenente al Gruppo Hbos, ha raggiunto un accordo con il gruppo di consulenza finanziario tedesco Mlp Ag (“Mlp”) per l’acquisizione della sua compagnia assicurativa vita. Inoltre Mlp Life e Clerical Medical Investment Group Limited hanno raggiunto un accordo separato per la distribuzione dei prodotti assicurativi vita e pensionistici attraverso la rete distributiva tedesca di Mlp (“Mlp Fdl”). Circa 270 milioni di Euro è il valore concordato per l’acquisizione di Mlp Life che Cmi corrisponderà a transazione avvenuta. Inoltre 40 milioni di Euro saranno riconosciuti in base ai volumi di vendita e 15 milioni di Euro per l’incremento dei premi nei tre anni successivi all’acquisizione. La transazione dovrebbe essere completata entro il terzo trimestre 2005. Mlp Life conta 250.000 clienti, con 600.000 polizze sottoscritte, di cui la quasi totalità sono unit-linked. Cmi è presente nel mercato tedesco da oltre 10 anni come cross-border distribuendo prodotti d’investimento e assicurativi tramite le compagnie del gruppo. L’acquisizione dell’efficiente piattaforma prodotto e dei servizi ai consumatori della compagnia assicurativa vita Mlp Life’s, insieme all’accordo di distribuzione raggiunto con Mlp consentirà a Cmi di crescere in un settore chiave del mercato europeo con trend demografici e legislativi favorevoli. Mlp Fdl è una delle maggiori compagnie tedesche di distribuzione di prodotti d’investimento. Ha una forza vendita di 2500 consulenti specializzati, che si rivolgono principalmente a medici ed avvocati. Cmi è la holding internazionale del gruppo Hbos Financial Services. Il business internazionale, con sede principale in Lussemburgo, ha prodotto nel 2004 circa il 20% dei profitti del gruppo Hbos. Attualmente detiene il 6% della quota di mercato new business tedesco delle unit linked . È inoltre attiva nel settore delle assicurazioni vita, dei prodotti pensionistici e nel settore degli investimenti in altri due paesi, l’Austria e l’Italia. Cmi in Europa ha raggiunto nel 2004 un totale di 168 milioni di Euro Epi nel settore new business. John Edwards, Chief Executive di Hbos Financial Services, ha commentato: "Questa transazione rappresenta per Cmi una grande opportunità per estendere le proprie attività nel mercato tedesco e rappresenta inoltre un logico ampliamento di quelle cross border esistenti. Ci permette inoltre di collaborare con una delle compagnie principali di distribuzione potendo contare sulla professionalità dei consulenti." Dr. Uwe Schroeder-wildberg, Ad di Mlp Ag , ha commentato: “Questa acquisizione completa la nostra strategia di riorganizzazione del business concentrandoci sulla distribuzione. Rappresenta anche un’ opportunità per Mlp di rafforzare le relazioni con uno dei nostri maggiori fornitori di prodotti, assicurando allo stesso tempo stabilità ai clienti e agli impiegati della compagnia assicurativa vita Mlp Life”. Morgan Stanley è stato l’advisor di Hbos per il completamento dell’acquisizione. |
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INDESIT COMPANY, CONVERTITO L’80% DELLE AZIONI DI RISPARMIO |
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Fabriano, 23 giugno 2005 – Circa l’80% delle azioni di risparmio di Indesit Company è stato convertito in azioni ordinarie al termine dell’operazione di conversione facoltativa iniziata il 30 maggio e conclusasi il 17 di giugno. A partire dal 23 giugno saranno messe a disposizione degli aventi diritto 1.991.562 di azioni ordinarie, pari al numero delle azioni di risparmio convertite. Le rimanenti 511.282 azioni di risparmio non convertite (il 20,43% del totale) hanno riacquistato la caratteristica della non convertibilità. |
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CONFINDUSTRIA: NUOVI STRUMENTI DI GARANZIA PER LE IMPRESE PRESENTATE DA ABI E SACE LE POLIZZE CHE RIDUCONO I RISCHI LEGATI A BASILEA 2 |
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Roma, 22 giugno 2005 - L’ Abi e la Sace hanno presentato ieri alle imprese ed alle associazioni del sistema Confindustria due nuovi strumenti di garanzia. Si tratta di strumenti assicurativi-finanziari, richiesti da Confindustria e realizzati da Sace in complementarietà col sistema bancario, che coprono le banche contro i rischi di escussioni delle fideiussioni emesse su richiesta dagli operatori e di mancato rimborso di finanziamenti concessi agli esportatori. Le imprese avranno così maggiore capacità finanziaria. Le fideiussioni ed i finanziamenti non graveranno infatti sul loro fido bancario consentendo di liberare risorse per nuove operazioni e commesse. Le nuove polizze, la Polizza Fideiussioni e la Working Capital Facility, permetteranno alle aziende di ridurre i rischi e le possibili restrizioni derivanti dagli accordi di “Basilea 2”. Gli strumenti finanziari-assicurativi saranno ora presentati da Confindustria Abi e Sace alle Associazioni Industriali del sistema confindustriale sul territorio nazionale. |
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ARRIVA IL PALAZZO DELL’INNOVAZIONE LOMBARDIA: 23% DELLE IMPRESE ITALIANE, 25% DEGLI ADDETTI, 51,5% DELL’INTERSCAMBIO. |
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Milano, 23 giugno 2005 - La Lombardia con le sue 26.374 imprese nei settori innovativi costituisce il 23% del totale nazionale. Il 65% di queste sono concentrate nel settore dell’informatica e attività connesse (17.118), il 21% circa nel comparto degli strumenti di precisione, il 6% nelle telecomunicazioni, 2,6% nella fabbricazione di elaboratori, sistemi e altre apparecchiature informatiche, il 2,1% in ricerca e sviluppo. Milano si conferma centro di gravità lombardo concentrando il 56% delle aziende high tech, segue Brescia 11%, Bergamo 8% e Varese 7%. Varese la città più specializzata nello spazio con 12 aziende dell’aereospazio, 0,7% delle imprese innovative varesine. Brescia più specializzata nei robot l’1,1% del high tech bresciano. Un addetto high tech su 4 è lombardo. Con i suoi 212.789 addetti nel settore tecnologico la Lombardia da sola costituisce il 25,5% di tutti gli addetti nazionali del comparto. Milano da sola concentra il 68% di tutti gli addetti lombardi. Varese, da sola, conta sul 7,5% lombardo e sul 2% circa nazionale. Seguono a pari merito Bergamo e Brescia con il 6% lombardo e con poco meno del 2% nazionale. L’import lombardo high tech pesa, con 23 miliardi e mezzo circa, per il 60% su quello nazionale mentre con 9 miliardi e mezzo circa di export rappresenta il 38% di quello italiano. La Lombardia rappresenta il 51,5% dell’interscambio nazionale del settore. Milano da sola accentra l’87% (circa 20 miliardi e mezzo di euro) di tutto l’import high tech lombardo e ben il 77% dell’export lombardo (circa 7 miliardi e duecento milioni). In Europa la Lombardia pesa sull’interscambio dei 25 più di Polonia, Grecia e Portogallo. E se le imprese sono forti innovatrici (per 80% bisogna innovare continuamente per rimanere competitivi), sono poco organizzate. Tutte le imprese (100%) hanno dichiarato di conoscere le innovazioni da realizzare nei 5 anni successivi. Solo il 10% però sa come finanziarle e solo il 30% pianifica. Ostacoli: mancanza di fondi (42%), risorse manageriali (29%). Emerge dal dossier innovazione della Camera di commercio di Milano e dallo studio della domanda e dei bisogni di servizi a supporto dell’innovazione della Camera di commercio attraverso il Politecnico di Milano, su 10 casi di imprese. Oggi il convegno “Innovare per lo sviluppo” (trasmesso in diretta sul sito della Camera di commercio di Milano www.Mi.camcom.it) con il ministro Moratti, i premi Nobel Mullis e Rohrer, Serageldin, direttore Bibliotheca Alexandrina, l’economista cinese Fan Gang. Conduce Maurizio Costanzo. Il Palazzo dell'innovazione della Camera di commercio di Milano. Per aiutare l’innovazione e la competitività arriva il Palazzo dell’innovazione della Camera di commercio di Milano. Al via un progetto da 8 mila metri quadrati in via Soderini 24, in mezzo al verde, con uffici della Camera di commercio per l’innovazione, centri di ricerca europei, studi brevettuali, società specializzate in trasferimento tecnologico, società di venture capital. Tempi: progettazione per il 2006, realizzazione per il 2008. Modalità: appalto concorso europeo da oltre 20 milioni di euro, finanziato dalla Camera di commercio. Per un investimento complessivo intorno ai 30 milioni di euro. Con comitati di indirizzo e di eccellenza a cui partecipano i principali rappresentanti dell’impresa e della ricerca italiana e internazionale. "La Camera di commercio punta su un progetto innovativo e ambizioso come il palazzo dell’innovazione che non ha pari a livello europeo – ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano –. Un progetto che collega mondo dell’università e della ricerca all’impresa. Un contributo concreto con collaborazioni internazionali e nazionali, in un momento di concorrenza sempre più forte, alla competitività delle nostre imprese a partire da quelle piccole e medie”. “Portiamo a Milano la punta avanzata dell’innovazione internazionale per giocare preparati la sfida della globalizzazione – ha dichiarato Bruno Ermolli, presidente di Promos azienda speciale della Camera di commercio-. Per un obiettivo importante, che si possa raggiungere grazie alla nuova struttura”. L’indagine sulle imprese. Se le imprese sono forti innovatrici (80% innova continuamente per rimanere competitiva), sono poco organizzate. Tutte le imprese (100%) hanno dichiarato di conoscere le innovazioni da realizzare nei 5 anni successivi. Solo il 10% però sa come finanziarle ed il 60% dichiara di non eseguire studi di fattibilità. Il 70% delle imprese non individua un project manager cui affidare la responsabilità dell’azione e il 60% non definisce un team di progetto. Solo il 30% infine dichiara di pianificare il progetto. E se non si innova abbastanza, perché? Per il 100% delle imprese si poteva innovare di più ma per il 29% ciò non è avvenuto perché non era necessario. Per il restante 71%, la possibile innovazione non è avvenuta per mancanza di fondi ( 42%) o per mancanza di altre risorse, soprattutto manageriali (29%). Per essere competitivi innovare conta, ma non del tutto. Per il 90% conta la qualità. Segue la flessibilità verso il cliente (70%), le nuove tecnologie (20%) e il prezzo (10%).Emerge dal dossier innovazione della Camera di commercio di Milano e dallo studio della domanda e dei bisogni di servizi a supporto dell’innovazione della Camera di commercio attraverso il Politecnico di Milano, su 10 casi di imprese. Il Palazzo dell'innovazione della Camera di commercio. 8 mila metri quadrati in via Soderini 24, in mezzo al verde, con uffici della Camera di commercio per l’innovazione, centri di ricerca europei, studi brevettuali, società specializzate in trasferimento tecnologico, società di venture capital. Tempi: progettazione per il 2006, realizzazione per il 2008. Modalità: appalto concorso europeo da oltre 20 milioni di euro. Per un investimento complessivo intorno ai 30 milioni di euro. Chi partecipa risponde ai requisiti richiesti da un preliminare tecnico. E’ una struttura creata dalla Camera di commercio. Funziona attraverso un comitato di coordinamento interno alla Camera di commercio. Un comitato di indirizzo, a cui partecipano personalità del mondo economico e finanziario italiano, tra cui Elserino Piol, Giampio Bracchi, Renato Ravasio, Mario Boselli, Umberto Paolucci, Francesco Micheli, Umberto Rosa. Un comitato di eccellenza con funzioni consultive di scienziati di rilievo internazionale: Gary Becker, premio Nobel per l’Economia 1992, Fan Gang, direttore istituto nazionale cinese di ricerca in economia, Kary Mullis, premio Nobel per la chimica 1993, Heinrich Rohrer, premio Nobel per la fisica 1986, Ismail Serageldin, direttore della biblioteca di Alessandria. Elaborazione Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese Province | Bergamo | Brescia | Como | Cremona | Lecco | Lodi | Mantova | Milano | Pavia | Sondrio | Varese | totale | Peso su tot | Telecomunicazioni | 151 | 249 | 60 | 32 | 26 | 15 | 53 | 819 | 47 | 12 | 83 | 1547 | 5,9% | Strumenti di precisione | 467 | 534 | 313 | 150 | 179 | 82 | 158 | 2758 | 272 | 70 | 483 | 5466 | 20,7% | Aereo-spazio | 4 | 2 | 3 | 0 | 1 | 0 | 0 | 16 | 4 | 1 | 12 | 43 | 0,2% | Commercio elettronico | 9 | 10 | 5 | 2 | 5 | 0 | 2 | 89 | 8 | 1 | 15 | 146 | 0,6% | Fabbricazione di elaboratori ,sistemi e altre apparecchiature informatiche | 47 | 61 | 42 | 13 | 19 | 9 | 26 | 380 | 30 | 4 | 57 | 688 | 2,6% | Fabbricazioni impianti per telecomunicazione | 14 | 11 | 9 | 3 | 3 | 1 | 5 | 131 | 7 | 2 | 10 | 196 | 0,7% | Fabbricazione installazione robot industriali | 7 | 31 | 7 | 5 | 6 | 0 | 2 | 36 | 5 | 2 | 9 | 110 | 0,4% | Informatica e attività connesse | 1382 | 1836 | 742 | 325 | 483 | 252 | 401 | 9900 | 618 | 146 | 1033 | 17118 | 64,9% | Ricerca e sviluppo | 27 | 29 | 20 | 8 | 9 | 7 | 4 | 395 | 23 | 1 | 41 | 564 | 2,1% | Fabbricazione di prodotti farmaceutici | 8 | 1 | 3 | 1 | 0 | 3 | 0 | 96 | 3 | 0 | 0 | 115 | 0,4% | Studi di ingegneria | 35 | 54 | 16 | 10 | 5 | 4 | 3 | 193 | 16 | 0 | 16 | 352 | 1,3% | Studi di architettura | 2 | 8 | 2 | 1 | 2 | 0 | 1 | 9 | 2 | 0 | 2 | 29 | 0,1% | Totale | 2153 | 2826 | 1222 | 550 | 738 | 373 | 655 | 14822 | 1035 | 239 | 1761 | 26374 | 100,0% | Peso su tot | 8% | 11% | 5% | 2% | 3% | 1% | 2% | 56% | 4% | 1% | 7% | 100% | | Elaborazione Camera di commercio di Milano sui dati Istat censimento 2001 provincia | Numero addetti | su totale nazionale | su totale lombardo | Bergamo | 13055 | 1,6% | 6,1% | Brescia | 13397 | 1,6% | 6,3% | Como | 6776 | 0,8% | 3,2% | Cremona | 3285 | 0,4% | 1,5% | Lecco | 4412 | 0,5% | 2,1% | Lodi | 2385 | 0,3% | 1,1% | Mantova | 2908 | 0,4% | 1,4% | Milano | 144654 | 17,4% | 68,0% | Pavia | 4348 | 0,5% | 2,0% | Sondrio | 1522 | 0,2% | 0,7% | Varese | 16047 | 1,9% | 7,5% | Totale Lombardia | 212789 | 25,5% | 100,0% | Fonte: Elaborazioni Camera di Commercio di Milano su dati Istat (in euro) | | Valore | Peso su Lombardia | Peso su Italia | Varese | import | 1.156.170.168 | 5% | 3% | export | 783.992.200 | 8% | 3% | Como | import | 307.541.065 | 1% | 1% | export | 118.910.561 | 1% | 0% | Sondrio | import | 6.744.653 | 0% | 0% | export | 32.250.816 | 0% | 0% | Milano | import | 20.457.140.024 | 87% | 52% | export | 7.246.153.155 | 77% | 29% | Bergamo | import | 545167361 | 2% | 1% | export | 340.122.540 | 4% | 1% | Brescia | import | 114.839.441 | 0% | 0% | export | 145.475.868 | 2% | 1% | Pavia | import | 406.706.686 | 2% | 1% | export | 559.839.078 | 6% | 2% | Cremona | import | 66.135.973 | 0% | 0% | export | 20.623.978 | 0% | 0% | Mantova | import | 33.028.734 | 0% | 0% | export | 14.679.188 | 0% | 0% | Lecco | import | 65.875.303 | 0% | 0% | export | 80.891.541 | 1% | 0% | Lodi | import | 227.403.133 | 1% | 1% | export | 102.106.318 | 1% | 0% | Lombardia | import | 23.386.752.541 | 100% | 60% | export | 9.445.045.243 | 100% | 38% | Progetti per l’innovazione: alcuni casi europei Cambridge. Dallo sviluppo della strumentazione scientifica alle applicazioni Cad (Computer Aided Design), Cambridge ha sviluppato una produzione di rete che ha raggiunto il dominio del mercato mondiale con l’industria delle stampanti a getto d’inchiostro. Dagli anni ’80, un centinaio di imprese nascono ogni anno, ma circa 55 chiudono e 30 si trasferiscono. Dal 1999 sono 1.162 le imprese technology-related che impiegano 38.000 persone. Il 35% delle imprese fornisce software. Tra i settori segue la ricerca e sviluppo (10%) prima però per percentuale di occupati. Mentre il biotecnologico copre il 13% delle aziende ed il 23% dell’impiego. Punti deboli: difficoltà a diffondere il processo a livello regionale. L’università. L’università favorisce la creazione di nuova imprenditorialità: ha addirittura rinunciato ai diritti sui brevetti dei propri impiegati. Mondo associazionistico e imprenditoriale. Forte spinta del senso civico: le imprese vogliono dare un contributo al territorio Istituzioni a sostegno del settore. È marginale l’intervento del governo locale e nazionale. Grenoble. Un’industria soprattutto di materiali elettrici e informatici. Con 23.000 dipendenti e un’importante presenza di filiali di gruppi esteri multinazionali. Grandi imprese (con siti di produzione e di ricerca) a cui si aggiungono piccole imprese (lavorano specialmente per la produzione di circuiti integrati per le grandi). L’ambizione: diventare la capitale delle “micronanotecnologie” un progetto promosso dal Commissariato per l’energia Atomica. Punti deboli. Il modello vincente di Grenoble presenta un’eccessiva dipendenza dai fondi pubblici. Sta iniziando a risentire della mancanza di giovani ingegneri e manager proprio nei settori dell’informatica, delle telecomunicazioni e delle biotecnologie. Università. La presenza di avanzati centri di ricerca universitari, di un sistema di costante formazione del personale che hanno attratto l’insediamento di centri di ricerca privati sono stati i pilastri dello sviluppo del settore digitale. Mondo associazionistico e imprenditoriale. Fondi pubblici che Stato, Regione, Dipartimento e Comune erogano per la creazione di incubatori. Stoccarda. La regione ospita gruppi di produzione hardware e grandi imprese elettriche. Punti di debolezza. La regione non è riuscita a sviluppare un distretto per l’alta tecnologia autonomo. Fallito l’ambizioso progetto Ivss del ’95 per la televisione interattiva, voluto dal Ministero degli affari economici rivolto a grandi compagnie quali Ibm, Hp, Bosch e Telekom. Istituzioni a sostegno del settore. Ministero degli affari economici: dal ’97 è attivo il progetto Vrs, rivolto alle piccole medie imprese con l’intento di favorirne il lavoro in gruppo. L’amministrazione municipale interviene promuovendo lo sviluppo del settore Hi Tech per cercare di far fronte alla crisi del settore automobilistico. | Università e centri di ricerca | Mondo associazionistico e imprenditoriale | Istituzioni | Caratteristiche del settore | Cambridge | Università (favorisce lo spin out – creazione di nuove imprese; punto forte: rinuncia sui diritti sui brevetti dell’Università;). | Forte spinta del senso civico: le imprese vogliono dare un contributo al territorio | | -Tecnologie knowledge-intensive | Grenoble | Università (ricerca avanzata e formazione personale che attrae anche imprese private e multinazionali) Commissariato per l’energia Atomica e Istituto Nazionale Politecnico (progetto per micronanotecnologie) | Incubatori | Stato, Regione, Dipartimento, Comune, (partecipano alla creazione di incubatori attraverso fondi di avvio) | -Grandi Imprese ( siti di produzione+siti di ricerca) -Piccole imprese (lavorano per le grandi nella ricerca e per la fabbricazione di circuiti integrati) - 23000 dipendenti | Stoccarda | | | Ministero Economia: progetto Ivss dal ’95 per la tv interattiva, rivolto a grandi gruppi Vrs dal ’97 per il multimediale (per favorire gruppi di lavoro) amministrazione municipale (promuove la linea politica: far fronte alla crisi del settore auto promuovendo il multimediale) | -Grandi gruppi di produzione hardware -Grandi imprese elettroniche | |
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PRESENTATI I RISULTATI DEL PROGRAMMA SULLO SVILUPPO DEI SERVIZI PER L’IMPIEGO |
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Roma, 23 giugno 2004 - Sono stati presentati ieri, nel corso di un Convegno organizzato dall’Agenzia Lazio Lavoro presso la Sala Bernini della Residenza di Ripetta, tutti i progetti realizzati all’interno del Programma “Intervento per lo Sviluppo dei Servizi per l’Impiego”, finanziato dal Fse (Fondo Sociale Europeo). Il Programma è stato realizzato dall’Agenzia Lazio Lavoro tra dicembre 2004 ed aprile 2005, previsto nell’ambito del Programma Operativo Regionale (P.o.r.) della Regione Lazio, ed è stato affidato all’Agenzia dalla Giunta regionale con una delibera nel 2003. L’obiettivo generale del programma è supportare la rete regionale dei servizi per il lavoro, attraverso il sostegno agli attori che intervengono nel processo di riforma delineato a partire dal Decreto legislativo 469/97, con cui si è ridisegnata sostanzialmente la rete dell’intervento pubblico rispetto all’assetto precedente, attraverso: il trasferimento delle competenze in materia di lavoro dallo stato alle regioni e alle province con relativo passaggio di risorse e di personale; l’introduzione di nuovi strumenti di politica attiva del lavoro; il monitoraggio sul mercato del lavoro realizzato a livello nazionale attraverso il Sistema Informativo Lavoro (Sil) e gestito a livello regionale e locale. Nel corso del Convegno si è svolta la tavola rotonda “Creare il Lavoro per tutelare il Lavoro”, alla quale hanno partecipato il Resp. Ricerche del Cles (Centro Ricerche e Studi sui problemi del Lavoro) Antonio Ranieri, il prof. Franco Liso Ordinario di Diritto del Lavoro Università La Sapienza, l’Assessore al Lavoro, Pari Opportunità e Politiche giovanili della Regione Lazio Alessandra Tibaldi, il Direttore Macroarea Mercato del Lavoro e Pol. Sociali dell’Isfol Aviana Bulgarelli, il Direttore del settimanale Lavorare Michele Caropreso. Dal confronto è emerso come negli ultimi anni il dibattito attorno ai problemi del lavoro si sia incentrato essenzialmente sulle problematiche della flessibilità/precarietà. I risultati del Programma evidenziano però come nella nostra Regione, con l’eccezione per alcuni aspetti del territorio romano, il problema vero è quello di un mercato del lavoro asfittico a causa della scarsità di domanda dovuta all’assenza di prospettive di sviluppo economico e produttivo. Anche nel Lazio la tutela del lavoro ed il superamento delle forme più esasperate di precarietà, passano innanzitutto per il rilancio dello sviluppo economico. E’ questo l’obiettivo principale che deve orientare le politiche della nuova Giunta. Non va poi trascurato il ruolo di indirizzo e programmazione cui la Regione deve assolvere per fornire alle Province ed agli Ee.ll. Il quadro normativo entro cui far nascere ed operare un sistema regionale di servizi per i lavoratori ed i disoccupati che, attraverso la fissazione di standard qualitativi e regole condivise, garantisca un corretto confronto tra strutture pubbliche e private abilitate ad intervenire sul mercato del lavoro. Il progetto ha visto anche la realizzazione di un cortometraggio che è stato proiettato durante il Convegno come introduzione alla Tavola Rotonda. Il corto, intitolato “Caccia al Lavoro”, intende mostrare l’impatto di diverse tipologie di cittadini che si rivolgono ai Centri per l’Impiego alla ricerca di lavoro. Nel corto sono infatti rappresentati un quarantacinquenne appena licenziato, una ragazza neolauretata, un extracomunitario a cui viene consigliato di avviare un’attività autonoma e una segretaria di un Centro per l’Impiego al telefono con un imprenditore alla ricerca di personale. Il corto verrà a breve inserito sul sito dell’Agenzia Lazio Lavoro. L’intero Programma “Intervento per lo Sviluppo dei Servizi per l’Impiego”, è stato suddiviso in 12 progetti chiamati Azioni, su ognuna delle quali ha lavorato un apposito gruppo di lavoro composto da esperti del settore. Le 12 Azioni sono state presentate nel Convegno e dettagliatamente descritte dal responsabile di ogni gruppo di lavoro. Quella che segue è una sintesi di tutte le Azioni realizzate. Azione n°1: “Spazio Informativo Lavoro”. Questo progetto ha portato alla realizzazione del Portale regionale della Rete dei servizi pubblici e privati del lavoro, denominato “Faro” http://faro.Sirio.regione.lazio.it Il Portale nasce con l’intento di migliorare e rendere più efficace la diffusione delle informazioni di carattere nazionale, regionale e locale in materia di lavoro ed occupazione. Il Faro è stato individuato e scelto come simbolo/logo della Rete in quanto riporta al mare, all’orientamento, ed è soprattutto un elemento che aiuta e rassicura nella navigazione. I naviganti di questo portale sono le persone in cerca di lavoro, le imprese e gli operatori dei servizi. Azione n°2: il progetto “Facilita”. Esso è caratterizzato da corsi di formazione che utilizzano la pratica della “facilitazione dei gruppi di lavoro”, diffusa in Europa negli ultimi 20 anni e tradizionalmente legata alla cultura professionale anglo-americana. Questa pratica sfrutta la consapevolezza che un esperto può far lavorare meglio i gruppi di lavoro, a prescindere di quale che sia il tema trattato. L’agenzia Lazio Lavoro ha offerto questo corso ai Servizi per l’Impiego delle cinque Province del Lazio, ed è stato un tale successo che dopo la prima edizione sono stati organizzati altri due corsi. Azione n°3: “Linee guida per un modello di Sil regionale”. L’azione oggetto di questo documento cerca di fare il punto sullo stato dei sistemi informativi degli enti che fanno parte di quello che può essere chiamato il “sistema dei servizi per l’impiego”, con una specifica attenzione per le organizzazioni che convergono agli Enti pubblici. Numerosi documenti a carattere tecnico, recepiti in atti normativi Ministeriali e della Conferenza Stato Regioni, hanno evidenziato in maniera abbastanza chiara quali devono essere le prestazioni che il Sil (Sistema Informativo Lavoro) deve garantire e che sono state suddivise in specifiche funzioni interne ai sistemi informativi degli enti e funzioni esterne. Il Sil deve individuare una soluzione che ha come obiettivi principali l’integrazione, l’accesso ai servizi, la gestione delle politiche di intervento, il governo del sistema dei servizi e la condivisione dei criteri che permettono una gestione informatizzata di tutte le informazioni inerenti le politiche del lavoro. Azione n°4: “Piano di comunicazione dei servizi regionali per l’impiego”. Questo documento presenta la proposta per la costituzione di un organismo interprovinciale denominato Sol, Sistema integrato per l’Occupabilità nel Lazio, una realtà che l’Agenzia Lavoro Lazio ha fortemente promosso e sostenuto attraverso il Programma Fse. L’obiettivo cardine del progetto è stato, innanzitutto, quello di fotografare le esigenze e le prospettive comuni alle diverse realtà comunali e provinciali, rendendo, peraltro, evidenti le criticità degli attuali sistemi di orientamento e di impiego presenti in tutte le province del Lazio. Azione n°5: “Servizi On-line: Un Progetto per la Gestione Lista di Mobilità”. In questo documento sono descritte le finalità, la visione, gli obiettivi, la storia e l’idea che sta alla base del progetto Ge.li.mo. (Gestione Lista Mobilità), le soluzioni tecniche adottate, le azioni che dovranno essere intraprese per arrivare dal “prototipo” della Soluzione - sviluppata con tecnologie web services e con requisiti di sicurezza e riservatezza in linea con le politiche di e-Governement seguite dalla P.a. - al progetto operativo. Lo scopo è quello di fornire all’Agenzia Lavoro Lazio e ai Centri per l’Impiego (Cpi) delle province un insieme di metodologie e strumenti che permetta la raccolta e la validazione dei dati riguardanti la Lista di Mobilità (Legge 236/93). Un’iniziativa concreta da offrire a Province, Cpi, Inps, ecc., per sollecitare una “adesione operativa” indispensabile affinché le azioni intraprese siano realizzabili. Un’ottima opportunità per avviare in maniera costruttiva quel processo che riguarda l’intero sistema di modernizzazione dei Servizi per l’Impiego. Azione n°6: “Dinamiche Evolutive del Mercato del Lavoro nelle Province del Lazio”. L’analisi ha l’obiettivo di accompagnare il decentramento presso il sistema dei Centri per l’Impiego delle funzioni di reinserimento e ricollocazione dei lavoratori espulsi dal mercato e posti in condizione di mobilità e/o di Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria. La ricerca si basa sulla raccolta ed interpretazione di dati e informazioni reperite attraverso fonti statistiche ufficiali e riguarda le dinamiche socio-economiche attuali della Regione e i loro riflessi sul mercato del lavoro. L’analisi, dunque, tende ad evidenziare l’evoluzione della struttura produttiva locale e il suo impatto sugli assetti occupazionali. All’interno dell’Azione 6, è stato realizzato anche un progetto che consente ai lavoratori licenziati ed iscritti alle liste di mobilità, di essere inseriti in una speciale banca dati messa a disposizione delle aziende che intendono assumere lavoratori. Una grande opportunità, quindi, per imprese alla ricerca di personale e per lavoratori in cerca di occupazione. La banca dati è disponibile presso i Centri per l’Impiego di ogni provincia del Lazio e sul sito dell’Agenzia Lazio Lavoro all’indirizzo internet http://agenzialavoro.Sirio.regione.lazio.it Azione n°7: “Monitoraggio dei Centri Per l’Impiego”. Quella di quest’anno presenta notevoli novità rispetto all’indagine condotta nel 2002. In particolare, è stata realizzata per la prima volta a livello regionale una rilevazione della soddisfazione dell’utenza, attraverso un’indagine campionaria rivolta ai lavoratori ed una parallela rivolta alle aziende, presso i cinque Centri Per l’Impiego dei capoluoghi di provincia. Il rapporto presenta i risultati complessivi del Monitoraggio per ognuna delle macroaree prescelte nell’indagine. Azione n°8: “Monitoraggio dei Centri di Orientamento al Lavoro”. Nel corso del 2002 i Comuni capoluogo di provincia, per dare seguito alla Legge Regionale 38/98 hanno avviato i Centri di Orientamento al Lavoro (i C.o.l., finanziati con risorse del Fondo Sociale Europeo): dieci a Roma e uno per ogni provincia della regione Lazio. L’agenzia Lazio Lavoro ha progettato, per la seconda volta, l’Attività di monitoraggio dei C.o.l. Di Roma e della regione Lazio, ponendosi come obiettivo quello di raccogliere informazioni rispetto al sistema/orientamento della Regione. Nello specifico la presente attività, riprendendo le indicazioni del recente rapporto Isfol, ha voluto tracciare le linee del sistema/orientamento della Regione Lazio concentrando l’attenzione principalmente su tre aree: la situazione dei professionisti; le pratiche svolte dai servizi; gli utenti dei servizi. Azione n°9: “Monitoraggio delle Politiche del Lavoro”. La presente azione di ricerca, finalizzata all’analisi e all’approfondimento di alcuni strumenti e interventi di politiche attive del lavoro nel Lazio nel periodo 2000-2004, ha lo scopo di offrire un contributo all’impianto di un sistema evoluto di monitoraggio delle politiche stesse. Tende inoltre a fornire immediati elementi di lettura utili al decisore politico, alle parti sociali e agli attori socio economici del territorio regionale, ai fini della progettazione di interventi innovativi di politiche del lavoro e dell’occupazione, in una prospettiva di carattere europeo. Azione n°10: “Il nuovo Mercato del Lavoro”. Questo progetto prevede la realizzazione di un’indagine relativa alla applicazione della recente normativa sulla riforma del mercato del lavoro (legge 30/03, dl 276/03). Il primo obiettivo dell’indagine mira all’analisi di alcune tipologie di strutture/enti privati e pubblici attualmente operanti nel mercato del lavoro del Lazio in termini di servizi offerti, modalità di erogazione, forme di collaborazione con gli altri soggetti (Università, Comuni, Camere di Commercio, Enti bilaterali e Associazioni nazionali). Il secondo obiettivo intende invece esplorare l’applicazione della nuova normativa in riferimento al processo di autorizzazione e accreditamento dei nuovi soggetti pubblici e privati, anche al fine di fornire supporto e assistenza in sede regionale nella costruzione della nuova rete dei servizi per il lavoro. Azione n°11: Rapporto Conclusivo - “Sistema Regionale di Monitoraggio”. Da diversi anni è avvertita sempre più pressantemente l’esigenza che la Regione si doti di un sistema informativo sul mercato del lavoro, in grado di cogliere i processi legati allo sviluppo economico ed occupazionale. Le diverse fonti informative, spesso chiamate in causa nella ricostruzione del quadro sugli andamenti del mercato del lavoro, rispondono senza dubbio a esigenze conoscitive di ampio interesse, ma comportano sempre più spesso una “guerra delle cifre” che sovente si coglie nel dibattito che accompagna l’interpretazione del successo o insuccesso delle politiche messe in campo per contrastare la disoccupazione o per favorire condizioni di sviluppo economico. Da qui nasce l’esigenza di “Fare Sistema”, ovvero di costruire una Rete informativa tra i soggetti operanti a vario titolo nel mercato del lavoro, evitando inutili sovrapposizioni o ingiustificati isolamenti. Un Sistema regionale di monitoraggio è stato auspicato da tutti i referenti istituzionali contattati, in quanto si ritiene che possa apportare benefici all’interno delle attività legate al mercato del lavoro, all’attuazione delle politiche attive e all’azione dei Servizi per l’Impiego. Azione n° 12: Realizzazione del Convegno conclusivo per la presentazione di tutti i progetti realizzati nel Programma. Lo scopo del Programma è stato quello di riproporre alcune tracce su cui costruire la realizzazione di un sistema regionale di Servizi per l’Impiego. Al momento possiamo dire che esistono cinque sottosistemi provinciali che, in alcuni casi, sono in grado di dialogare tra loro. Con il Programma sono state realizzate le condizioni e sono stati sperimentati gli strumenti operativi per far dialogare i cinque sottosistemi, oltre a gestire un loro coordinamento. Per partire occorre che la Regione assolva al suo ruolo di ente di programmazione delle politiche in grado di emanare gli atti di indirizzo e le norme attuative che sono indispensabili al funzionamento integrato dei servizi. In quest’ottica l’integrazione tra pubblico e privato (soprattutto attraverso la realizzazione di un sistema governato di accreditamento dei soggetti) può essere occasione di sviluppo sinergico dei servizi al cittadino e non un fattore di esasperazione competitiva. Tutti gli atti del “Programma” e le relazioni presentate nel corso del Convegno, sono stati registrati e saranno consultabili sul sito dell’Agenzia Lazio Lavoro, attraverso una pagina appositamente realizzata e suddivisa per ogni argomento. |
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ASSOETICA, INCONTRO CON SERGE LATOUCHE: MODELLI ECONOMICI ETICI E PRATICABILI PER IL SISTEMA-PAESE ITALIA TRA CRESCITA E DECRESCITAE SE LA DECRESCITA FOSSE LA SOLUZIONE? |
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Milano, 23 giugno 2005 - Assoetica: In un periodo di grande crisi come quello che stiamo attraversando, ci si auspica un riassetto economico per dare una spinta alla crescita del Paese. E se la Decrescita fosse la soluzione? Pil negativo e Decrescita: siamo sulla buona strada? Modelli economici etici e praticabili per il sistema-paese Italia: tra crescita e decrescita. Conferenza dibattito con Serge Latouche, Sociologo dell’economia ed epistemologo delle scienze umane, è esperto di rapporti economici e culturali Nord/sud. Membro dell’Incad –International Network for Cultural Alternative to Development di Montreal, della Rete Culture e Sviluppo Nord/sud di Bruxelles, é docente all’Università di Parigi Xi e all’Institut d’étude du developpement economique di Parigi. Oreste Baioni, Segretario di Cna Confederazione Nazionale Artigianato. Francesco Varanini, Antropologo, Ricercatore, Responsabile dell'area e-Business e Information & Communication Technology dell'Istud (Istituto di Studi Direzionali), consulente di formazione e di sviluppo organizzativo. Bruno Bonsignore, Presidente Assoetica. “Lo sviluppo sostenibile è come l'inferno, lastricato di buone intenzioni” (S.l.) La società della crescita non è auspicabile per almeno tre motivi: perché incrementa le disuguaglianze e le ingiustizie; perché dispensa un benessere largamente illusorio, e perché non offre un tipo di vita conviviale neppure ai «benestanti»: è un'«antisocietà» malata della propria ricchezza. Indubbiamente, molti possono spendere di più per acquistare beni e servizi mercantili, ma dimenticano di calcolare una serie di costi aggiuntivi che assumono forme diverse, legate al degrado della qualità della vita (aria, acqua, ambiente): spese di «compensazione» e di riparazione (farmaci, trasporti, intrattenimento) imposte dalla vita moderna, o determinate all'aumento dei prezzi di generi divenuti rari (l'acqua in bottiglie, l'energia, il verde...). Herman Daly ha compilato un indice sintetico, il «Genuine Progress Indicator» (Gpi) che rettifica il Prodotto interno lordo tenendo conto dei costi dovuti all'inquinamento e al degrado ambientale. A partire dal 1970, per gli Stati uniti l'indice del «progresso genuino» è stagnante, o addirittura in regresso, mentre quello del Prodotto interno lordo continua registrare aumenti. La decrescita è innanzitutto uno slogan. Uno slogan per indicare la necessità e l'urgenza di una inversione di tendenza rispetto al modello dominante dello sviluppo e della crescita illimitati. Una inversione di tendenza che si rende necessaria per il semplice motivo che l'attuale modello di sviluppo è ecologicamente insostenibile, ingiusto ed incompatibile con il mantenimento della pace. Esso inoltre porta con sé, anche all'interno dei paesi ricchi, perdita di autonomia, alienazione, aumento delle disuguaglianze e dell'insicurezza. La decrescita non è una ricetta ma semmai un cartello stradale che indica un nuovo percorso che ha nell’orizzonte un'altra economia: pacifica, sostenibile e conviviale, in altre parole felice. In particolare, la decrescita non è la crescita negativa. Così come non c’è niente di peggio di una società fondata sul lavoro che non abbia lavoro, non c’è niente di peggio di una società della crescita senza crescita. La decrescita, dunque, può solo immaginarsi in una “società della decrescita”. La “società della decrescita” presuppone un’organizzazione completamente diversa in cui viene valorizzato il tempo libero, dove i legami sociali sono più importanti della produzione e del consumo di prodotti inutili, o nocivi. Traendo ispirazione dalla “Carta dei consumatori e degli stili di vita” proposta al Forum degli organismi non governativi di Rio de Janeiro, tutto ciò può essere sintetizzato nel programma delle “sei R”: rivalutare, ristrutturare, ridistribuire, ridurre, riutilizzare, riciclare. Questi sei obiettivi interdipendenti darebbero il via a un circolo virtuoso di decrescita conviviale e sostenibile. Si vede subito quali sono i valori prioritari da anteporre a quelli oggi dominanti: l'altruismo dovrebbe prevalere sull'egoismo, la cooperazione sulla competizione sfrenata, il piacere dello svago sull'ossessione del lavoro, l'importanza della vita sociale sul consumo illimitato, il gusto del lavoro bello e ben fatto sull'efficientismo produttivista, il ragionevole sul razionale, e così via. Il problema è che i valori attualmente dominanti sono sistemici, in quanto suscitati e stimolati dal sistema, che a loro volta contribuiscono a rafforzare. Certo, la scelta di un'etica personale diversa, come quella della semplicità volontaria, può incidere sull'attuale tendenza e minare alla base l'immaginario del sistema. Ma senza una sua radicale contestazione, il cambiamento rischia di rimanere limitato. Giovedì 23 giugno alle ore 18 presso la Casa della Cultura, Via Borgogna 3 Milano. Confermare a: catellani@assoetica.It |
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GRUPPO AMPLIFON: FINALIZZATA DA HEAR USA L’ACQUISIZIONE DI 22 NEGOZI NEGLI STATI UNITI SITUATI NEGLI STATI DI WASHINGTON, MINNESOTA E WISCONSIN. L’ACQUISIZIONE, EFFETTUATA ATTRAVERSO LA CONTROLLATA SONUS CORPORATION USA, È IN LINEA CON LA FORTE POLITICA DI ESPANSIONE DEL GRUPPO AMPLIFON SUL MERCATO STATUNITENSE. |
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Milano, 23 giugno 2005 - Amplifon, Gruppo italiano attivo nella distribuzione ed applicazione degli apparecchi acustici e dei servizi correlati, procede nella strategia di espansione sul territorio statunitense acquisendo, da Hearusa, 22 negozi situati negli stati di Washington, nel Minnesota e nel Wisconsin. Il valore dell’operazione è risultato pari a circa 1 milione di dollari e porterà ad un incremento di fatturato su base annua di circa 3,5 milioni di Dollari. L’acquisizione è stata realizzata attraverso Sonus Corporation Usa, azienda leader sul mercato americano nella commercializzazione di apparecchi acustici, interamente controllata da Amplifon S.p.a. I 22 nuovi negozi vanno ad incrementare la capillarità della rete sul territorio americano, dove grazie alla consolidata presenza, Amplifon potrà sfruttare sinergie di marketing, pubblicità e supervisione. Il Gruppo Amplifon, grazie al track record consolidato in operazioni di integrazione di questo tipo e all’elevato potere d’acquisto, conta di portare i 22 nuovi negozi a marchio Sonus, nel breve termine, a livelli di redditività in linea con quelli del Gruppo. Quest’ultima operazione si inquadra nel piano di espansione triennale dei negozi a marchio Sonus, che rappresentano la tipologia dei cosiddetti “negozi corporate” o “di proprietà diretta”. Il piano è finalizzato all’acquisto di almeno 300 negozi entro il 2006, che porteranno un incremento di fatturato pari a circa 100 milioni di Dollari. In particolare, il Gruppo Amplifon, da gennaio 2004 data di inizio del piano di espansione triennale, ha acquisito ben 155 negozi a marchio Sonus; il totale dei negozi Sonus presenti negli Stati Uniti, ad oggi, è pari a 243. Il mercato U.s.a., che rappresenta per Amplifon il 31% circa del fatturato consolidato di Gruppo, è un mercato particolarmente importante in quanto vale circa il 50% del mercato mondiale degli apparecchi acustici. Amplifon, attraverso Sonus Corporation U.s.a., Miracle-ear, e National Hearing Centers, è leader negli Stati Uniti con una quota di mercato pari al 13%. “Il piano di espansione sul territorio americano – ha affermato Franco Moscetti, Amministratore Delegato del Gruppo Amplifon – sta procedendo a ritmi sostenuti e con ottimi risultati”. “Il Gruppo Amplifon – ha continuato Franco Moscetti – grazie ai tre marchi Sonus, National Hearing Centers e Miracle-ear, è ormai presente negli Stati Uniti con oltre 1.500 punti vendita (tra franchising e diretti) situati in zone strategiche; il progetto di espansione continuerà con l’obiettivo di incrementare quota di mercato, ricavi e redditività”. |
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CLOSING TRA BENI STABILI, FIAT PARTECIPAZIONI E GEFIM (FAMIGLIA PONCHIA) PER L’ACQUISTO ATTRAVERSO DUE JV DI 8 IMMOBILI DEL PATRIMONIO IMMOBILIARE DEL GRUPPO FIAT |
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Milano, 23 giugno 2005 – Beni Stabili e Fiat Partecipazioni hanno firmato il closing per l’acquisto di un portafoglio immobiliare investment di proprietà del Gruppo Fiat e un immobile investment di proprietà di Beni Stabili, attraverso la partecipazione in Jv in Torino Zero Cinque Investment Spa, rispettivamente all’83% e al 17%. Inoltre, sempre oggi, Beni Stabili, Fiat e Gefim, società della Famiglia Ponchia, hanno firmato il closing per l’acquisto e valorizzazione di un portafoglio development/trading di proprietà del Gruppo Fiat, attraverso la partecipazione in Jv in Torino Zero Cinque Trading Spa, rispettivamente al 42,5% Beni Stabili, al 15% Fiat Partecipazioni, e al 42,5% Gefim. Si ricorda, come da comunicato stampa pubblicato in data 1 marzo 2005 che: il portafoglio investment Fiat è composto da 4 immobili, per un importo totale di € 101 milioni, con destinazione uffici/succursali, di cui 3 ubicati a Torino e uno a Palermo. Gli immobili sono tutti affittati a Fiat Partecipazioni. L’immobile conferito da Beni Stabili per un valore di € 41 milioni, anch’esso ubicato a Torino, è locato al Sanpaolo con destinazione d’uso ufficio.Il portafoglio investment ha un rendimento medio complessivo del 7,9%. Il portafoglio development/trading Fiat è composto da 4 immobili, per un importo totale di € 85 milioni, ubicati a Torino, affittati alla Fiat, con contratti di affitto di breve durata (max 3 anni) e un entry yield medio del 7,5%. Su questi immobili la Jv avvierà un progetto di riconversione urbanistica e valorizzazione. Le parti, per entrambe le Joint Venture, hanno definito dei patti parasociali volti a stabilizzare gli assetti proprietari e il governo delle società. |
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VEMER SIBER: CESSIONE PARTECIPAZIONE IN TELERGON S.A. CONTINUA IL PIANO DI RIORGANIZZAZIONE E RILANCIO DEL GRUPPO CON LA FOCALIZZAZIONE SULLE ATTIVITÀ STRATEGICHE. |
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Valeggio sul Mincio (Vr), 23 giugno 2005 – Vemer Siber, nell’ambito del processo di riorganizzazione e rilancio, ha annunciato ieri la cessione del 100% della Telergon S.a. Con sede a Zaragoza (Spagna), società attiva nella produzione di interruttori ad alto amperaggio, alla società spagnola Protunet S.a. Il prezzo di cessione è stato pari a 6,4 milioni di Euro che rappresenta una valutazione pari a 7,5 volte l’Ebitda meno la posizione finanziaria netta. L’operazione ha generato una plusvalenza per Vemer-siber Group S.p.a. Di circa 1 milione di Euro. “Con la cessione di Telergon abbiamo colto una opportunità di interessante valorizzazione di un’attività che non rivestiva carattere strategico per il gruppo. L’operazione rientra nel piano di ristrutturazione e razionalizzazione del gruppo e rappresenta un ulteriore passo avanti verso la focalizzazione ed il rafforzamento delle attività strategiche, nel rispetto del piano di rilancio che stiamo portando avanti da oltre un anno” ha dichiarato l’Ad Andrea Mattarelli. |
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VENDITE IN CRESCITA E PREZZI IN CALO NEI SUPERMERCATI LE PROMOZIONI TAGLIANO IL COSTO DELLA SPESA DEL –0,8% LIGURIA, PIEMONTE E LAZIO LE REGIONI CHE CORRONO DI PIÙ |
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Roma, 23 giugno 2005 – A marzo e aprile scorsi volumi di vendita ancora in crescita per la Grande distribuzione organizzata (Gdo). A testimoniarlo è “Vendite flash”, il bollettino del Centro Studi Unioncamere dedicato al monitoraggio bimestrale del fatturato realizzato nei supermercati ed ipermercati di tutta Italia1 (la newsletter è disponibile sul sito www.Unioncamere.it). L’incremento dei volumi (+4,3% rispetto allo scorso anno) e del fatturato (+3,5%) appare, però, chiaramente condizionato dall’espansione della rete di vendita e dal ricorso alle inziative promozionali, giunte in questo bimestre a toccare livelli storicamente elevati, come dimostra il contemporaneo calo dei prezzi (–0,8% rispetto al 2004). I volumi di vendita a rete omogenea (cioè, a parità di punti vendita rispetto 2005), registrano, invece, un debole miglioramento rispetto alle tendenze di inizio anno, ma con vendite che rimangono su livelli inferiori a quelli dello scorso anno (-0,9%). Tab.1 - Vendite Lcc nella Gdo - Italia(1)(2) Var. % sul corrispondente periodo dell'anno precedente (3) (1) Ipermercati e Supermercati (2) Include i reparti: drogheria alimentare, bevande, freddo, fresco, cura degli animali cura della casa e cura della persona (3) Aumentando il numero delle osservazioni disponibili, la procedura di destagionalizzazione può produrre, nel corso del tempo, lievi modifiche nei valori storici già pubblicati (4) Dati stimati Fonte: elaborazioni Centro Studi Unioncamere-ref su dati Indagini di Mercato e Unioncamere | | Ii bimestre | I bimestre | Anno 2004 | | | 2005 | 2005 | | Volumi | | 4.3 | 4.6 | 3.3 | di cui: a rete omogenea | (4) | -0.9 | -1.4 | -1.9 | da espansione rete | (4) | 5.2 | 6.0 | 5.1 | Prezzi | | -0.8 | -0.8 | -0.7 | Fatturato | | 3.5 | 3.8 | 2.6 | Si ricorre in maggior misura alla leva promozionale nel Nord-est e al Centro, in misura minore nelle altre ripartizioni. Tab.2 - Vendite Lcc nella Gdo - aree geografiche(1)(2) Var. % sul corrispondente periodo dell'anno precedente (3) | | | Ii bimestre 2005 | | | | Nord-ovest | Nord-est | Centro | Sud e isole | Volumi | | 4.1 | 2.4 | 5.7 | 4.9 | di cui: a rete omogenea | (4) | -1.9 | -2.2 | 0.1 | 1.4 | da espansione rete | (4) | 6.0 | 4.7 | 5.7 | 3.5 | Prezzi | | -0.5 | -0.9 | -0.9 | -0.8 | Fatturato | | 3.6 | 1.5 | 4.9 | 4.1 | (1) Ipermercati e Supermercati (2) Include i reparti: drogheria alimentare, bevande, freddo, fresco, cura degli animali cura della casa e cura della persona (3) Aumentando il numero delle osservazioni disponibili, la procedura di destagionalizzazione può produrre, nel corso del tempo, lievi modifiche nei valori storici già pubblicati (4) Dati stimati Fonte: Elaborazioni Centro Studi Unioncamere-ref su dati Indagini di Mercato e Unioncamere Il costo della spesa per reparto Per quanto riguarda il Largo Consumo Confezionato2 si conferma il calo del costo della spesa in tutti i reparti, ad eccezione di quello delle bevande e dei prodotti per la cura degli animali, dove i prezzi risultano sostanzialmente allineati ai livelli dello stesso periodo dello scorso anno. Fra i reparti alimentari, i prodotti freschi e del ciclo del freddo sono quelli che riportano discese di maggiore intensità dei prezzi: negli ultimi dodici mesi questi reparti hanno visto diminuire il costo della spesa rispettivamente dell’1,9% e dell’1,3%. La drogheria alimentare segna una contrazione dello 0,3%. Per quanto riguarda il segmento non alimentare, i prodotti della cura della casa confermano una diminuzione del 2% rispetto al Ii bimestre 2004, mentre i prodotti per la cura della persona calano dello 0,7%. Tab.3 - Costo della spesa nella Gdo per reparti - Italia(1) Var % tendenziali sul corrispondente periodo dell'anno precedente | Costo della spesa | | Ii bimestre | Anno 2004 | | 2005 | | Lcc | -0.8 | -0.7 | alimentare | -0.6 | -0.5 | bevande | 0.0 | -0.6 | drogheria alimentare | -0.3 | 0.2 | fresco | -1.9 | -1.6 | freddo | -1.3 | -0.8 | cura degli animali | 0.3 | -0.3 | cura della casa | -2.0 | -2.2 | cura della persona | -0.7 | -0.5 | Ipermercati e Supermercati.unioncamere-ref su dati Indagini di Mercato Fonte: elaborazioni Centro Studi e Unioncamere |
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RIUNIONE IN ENAC SULL’AEROPORTO DI COMISO |
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Roma, 23 giugno 2005 - Si è svolta nel pomeriggio di ieri, presso la sede centrale dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, una riunione convocata dal Presidente Vito Riggio, per l’individuazione dei percorsi di affidamento della gestione dell’Aeroporto di Comiso. Presenti all’incontro tutti i rappresentanti istituzionali e politici territoriali interessati alla definizione dell’aeroporto stesso. L’enac ha comunicato ai partecipanti gli obblighi per l’affidamento della gestione che prevedono il trasferimento del sedime aeroportuale dal demanio difesa al demanio trasporti (e quindi allo stesso Enac), e, a seguire, l’attivazione delle procedure per l’emissione di un bando di gara ad evidenza pubblica finalizzato all’individuazione di un gestore, così come stabilito anche delle recenti modifiche apportate alla parte aeronautica del codice della navigazione in materia di concessioni aeroportuali. L’incontro odierno ha rappresentato un primo confronto a cui faranno seguito tavoli istituzionali più ristretti. |
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SABRE AIRLINE SOLUTIONS CONSULENTE PER LA COSTITUZIONE DI UNA ALLEANZA TRA LE COMPAGNIE AEREE ARABE |
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Milano, 23 giugno 2005 - Sabre Airline Solutions, l’Arab Air Carriers Organisation (Aaco) e sei vettori arabi stanno valutando la fattibilità di una alleanza tra le compagnie medio orientali per la regolamentazione del traffico aereo. Egypt Air, Gulf Air, Middle East Airlines, Oman Air, Royal Jordanian Airlines e Saudi Arabian Airlines sono i vettori coinvolti nel progetto per la costituzione di Arabesk, la prima alleanza tra compagnie aeree che ha l’obiettivo di garantire a tutti i partecipanti benefici finanziari che difficilmente potrebbero ottenere individualmente. “Si è sempre creduto che compagnie operanti nella stessa regione non avrebbero mai potuto collaborare efficacemente, poiché competevano per gli stessi passeggeri. Arabesk è la dimostrazione che invece questo è possibile assicurando una cooperazione sulla programmazione e mantenendo allo stesso tempo una libera competizione sui prezzi applicati dalle singole compagnie,” ha affermato Nejib Ben-khedher, senior vice president of the consulting group di Sabre Airline Solutions. “Da questa alleanza deriveranno stimoli alla crescita del traffico e della quota di mercato di ogni associato”. I benefici si otterranno applicando una logica e rigorosa separazione dei servizi ed eliminando le ridondanze. Collegando i network e le destinazioni. Generando domanda attraverso il miglioramento della connessione coi clienti. Massimizzando la capacità di servizio grazie alla divisione e alla razionalizzazione delle rotte, sono infatti 5.000 le partenze settimanali, se si contano tutti e sei i vettori, con rotte che coprono dal Nord America all’Estremo Oriente. “Arabesk è una iniziativa assolutamente innovativa capace di rafforzare la competitività degli associati,” ha dichiarato Abdul Wahab Teffaha, secretary general di Aaco. “Infatti, mentre queste compagnie sono impegnate a competere fra loro, vettori più grandi e potenti stanno già guadagnando spazi importanti.” In Aaco sono convinti che Arabesk saprà assicurarsi la fiducia dei passeggeri grazie alla copertura del network e ai prezzi competitivi. A supporto di tale progetto, Sabre Airline Solutions sta utilizzando Airflite, una suite di strumenti avanzati per l’analisi dei network e per la razionalizzazione della programmazione dei sei vettori. La creazione di questa alleanza rafforzerà e consoliderà la presenza in Medio Oriente di Sabre Airline Solutions che già collabora con Gulf Air, Egypt Air and Oman Air. |
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FERROVIE DELLO STATO, ALSTOM E GIUGIARO. TRE FIRME SUL NUOVO PENDOLINO PER L’ALTA VELOCITA’ |
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Moncalieri 22 giugno 2005 - Il presidente e amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Elio Catania, il presidente della Italdesign-giugiaro, Giorgetto Giugiaro, l’amministratore delegato di Alstom Ferroviaria, Emilio Gallocchio e l’amministratore delegato di Trenitalia, Roberto Testore hanno presentato oggi presso la show room della Giugiaro Design il nuovo treno Pendolino destinato alle linee ad Alta Velocità della rete ferroviaria italiana. Realizzato da Alstom Ferroviaria, il convoglio, di cui è stato esposto un modello a grandezza naturale, verrà prodotto in 12 esemplari che andranno a rafforzare la flotta di Trenitalia, la società di trasporto del Gruppo Ferrovie dello Stato, aggiungendosi ai 40 Pendolini e ai 60 Etr 500 già in servizio. Disponibili a partire dall’autunno del prossimo anno, i nuovi Pendolini segnano un momento di grande importanza nel processo di ammodernamento della flotta di Trenitalia. Per l’innovativa concezione, il design avveniristico, per le eccezionali dotazioni di tecnologia d’avanguardia e comfort (video touch screen nei saloni delle carrozze, rete Lan Wi Fi, sedili ergonomici, massima razionalizzazione degli spazi per il passeggero) i convogli rispondono ai più recenti standard europei di interoperabilità. Possono infatti correre sulle reti degli altri Paesi dell’Unione Europea. “Con l’arrivo dei nuovi Pendolini le Ferrovie dello Stato compiono un importante passo avanti. Siamo ormai alla vigilia dell’entrata in servizio delle nuove linee ad Alta Velocità della rete italiana, la più grande opera infrastrutturale realizzata nel nostro Paese dal dopoguerra e Trenitalia si presenterà puntuale all’appuntamento con una flotta agile e moderna, in grado di rispondere alle esigenze dei clienti”, ha commentato il presidente e amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato Elio Catania. Roberto Testore, amministratore delegato di Trenitalia ha dichiarato che “Trenitalia sta mobilitando le sue energie migliori con l’obiettivo di offrire ai clienti un viaggio comodo e veloce e servizi modellati sempre più sulle loro aspettative. Tanta è la nostra attenzione al livello di qualità di questi nuovi servizi Ala Velocità che prevediamo di creare un brand dedicato. Un brand nel quale concentrare servizi aggiuntivi e facilities che, insieme al viaggio, vogliono abbracciare tutte le fasi che lo precedono e lo concludono”. “Con il Nuovo Pendolino siamo arrivati alla quarta generazione di treni basati sulla tecnologia “tilting”, cioè treni ad assetto variabile, adatti a coprire lunghe distanze a velocità elevate - ha spiegato Emilio Gallocchio, Amministratore delegato di Alstom Ferroviaria - un grande successo in tutto il mondo, che unisce innovazione tecnologica e attenzione al comfort dei passeggeri. Un treno progettato e costruito in Italia presso lo stabilimento di Savigliano, che sottolinea la capacità del nostro Paese di fare ricerca applicata e di industrializzare grandi produzioni ad alta tecnologia e design. Questa importante commessa conferma il ruolo di Alstom come partner strategico per l’alta velocità.” Giorgetto Giugiaro, che firma il design del nuovo Pendolino, ha a sua volta commentato con grande soddisfazione l’esito finale delle sperimentazioni e delle ricerche del suo studio: “Il design del Nuovo Pendolino per l’Alta Velocità – ha detto Giugiaro - è maturato nel corso di un anno e sei mesi di studi e ricerche orientati sulle prestazioni del mezzo e su tutti gli aspetti di funzionalità, ergonomia e comfort richiesti dalle precise, ambiziose Linee Guida di Trenitalia per questo programma che rappresenta una svolta epocale nel trasporto ferroviario italiano.” |
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NUOVO PENDOLINO: LA QUARTA GENERAZIONE DELLA TECNOLOGIA TILTING |
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Moncalieri (To) 23 giugno 2005 - A partire dalla fine del 2006, verranno consegnati i primi nuovi Pendolino a Trenitalia, successivamente, agli inizi del 2007, saranno in circolazione i nuovi Pendolino Cisalpino. I nuovi treni Alstom, la quarta generazione della tecnologia tilting, rappresentano una soluzione tecnologica avanzata e unica al mondo che consente di utilizzare treni veloci anche su linee ferroviarie già esistenti e non realizzate appositamente per l’Alta Velocità. Un’opportunità straordinaria per garantire servizi di trasporto passeggeri più efficienti e rispondenti alle esigenze della clientela, sfruttando la rete ferroviaria esistente e consentendo quindi il collegamento ad alta velocità anche di centri minori. Il nome Pendolino è utilizzato per identificare la famiglia di treni ad alta velocità a tecnologia tilting. Questi treni devono il loro nome al funzionamento a cassa ad assetto variabile, che permette di inclinarsi nelle curve. L'inclinazione massima di 8 gradi permette di raggiungere velocità superiori del 30-35% rispetto ai treni convenzionali, con la massima sicurezza e comfort per i passeggeri. Sviluppati da Alstom Ferroviaria, sono prodotti dai siti di Savigliano, che è leader mondiale nella fabbricazione dei treni ad alta velocità basati sulla tecnologia tilting, e di Sesto San Giovanni ( che fornirà i convertitori di trazione). I Pendolino hanno iniziato a circolare in Italia con le sigle Etr450 e Etr460, seguite poi da Etr470 e Etr480. Ad oggi, 421 treni nel mondo (tra treni circolanti e treni in produzione) sono equipaggiati con la tecnologia tilting attiva di Alstom. Complessivamente, questi treni hanno percorso oltre 200 milioni di chilometri. I Paesi che utilizzano il treno Pendolino, oltre all’Italia, sono: Germania, Cechia, Svizzera, Slovenia, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Finlandia e Cina. I nuovi treni Pendolino, realizzati per Trenitalia e Cisalpino, rappresentano un’evoluzione rispetto ai precedenti per meglio rispondere alle esigenze espresse dal mercato e dai clienti Trenitalia e Cisalpino. Gli elementi di innovazione riguardano il design esterno ed interno, più vicino alla nuova brand strategy dei clienti , una migliore abitabilità interna e ricchezza di comfort offerti al passeggero. Sono inoltre state aumentate alcune caratteristiche tecniche importanti come la potenza di “unità di trazione” pari al 37% in termini di prestazioni e il livello di “ridondanza” di componenti ed equipaggiamenti per ottenere un sempre più elevato livello di affidabilità. I nuovi treni saranno costruiti in piena rispondenza alle nuove normative di interoperabilità (ad esempio sicurezza passiva in caso di urto). I treni hanno le seguenti caratteristiche: Treni a sette vetture, 4 motorizzate e 3 rimorchiate; Scartamento: 1.435 mm, Tensione: Trenitalia: 3 kV Cc – 25 kV Ca; Cisalpino: 3 kV Cc – 25 kV Ca – 15 kV Ca; Lunghezza carrozza: 26.2 m (ingombro totale 28.2 m); Lunghezza totale del treno: 187.4 m; Larghezza del treno: 2.83 m; Massimo carico per asse: 16.5 t (con passeggeri); Peso del treno in ordine di marcia: 387 t; Peso totale del treno a carico normale (con passeggeri seduti): 421 t; Velocità massima: 250 km/h; Potenza totale installata: 5500 kW; Posti a sedere: 430 +2 per disabili; Sistema attuatori del tilting: elettro-idraulico; Sistema Hvac ridondato; I Nuovi Pendolino saranno equipaggiati anche con i sistemi di segnalamento Ertms (di 2° livello) e Scmt, mentre quelli realizzati per Cisalpino con i sistemi Ertms, Scmt, Zub, Lzb e Signum. Il Nuovo Pendolino è un treno più confortevole, meglio equipaggiato dal punto di vista della comodità e dei servizi per il passeggero, e più rispondente agli standard di interoperabilità internazionale. Le principali differenze tra il “vecchio” e il Nuovo Pendolino | Etr 470/480 | Nuovo Pendolino | Velocità | 200 km/h - Etr 470 250 km/h - Etr 480 | 250 km/h | Posti | 460 | 430+2 per diversamente abili | Vetture | 9 | 7 | Lunghezza | 236 m | 187,4 m | Spazio tra i sedili | 1920 mm (1ere - 2eme cl.) | 2000 mm (1ere cl.) 1900 mm (2eme cl.) | Spazio passeggero (medio vettura) | 45 m2 | 49 m2 | Trazione | Gto | Igbt | Segnalamento | Sistemi nazionali | Ertms | Climatizzazione | 2 gruppi (ridondanza parziale) | 2 gruppi (ridondanza completa) | Rumore all’interno della vettura | 65 dba a 200 km/h | 65 dba a 250 km/h | Sistema d’informazione ai passeggeri | Display | sistema interattivo (Wi-fi - Wi Lan) | Touch-screen monitor | No | nei vestiboli | Sonorizzazione | Si | Si | Pedana per la salita di persone diversamente abili | No | Si | Conformità alle norme di interoperabilità Tsi | No | Si | |
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SCIOPERO DEL PERSONALE FERROVIARIO: SU TRENITALIA.COM E AL CALL CENTER 892021 I TRENI IN CIRCOLAZIONE |
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Milano, 23 giugno 2005 - In occasione dello sciopero del personale ferroviario proclamato dalle ore 21.00 di domani, giovedì 23 giugno, alle ore 21.00 di venerdì 23 giugno 2005, Trenitalia invita i viaggiatori ad informarsi sui treni in circolazione presso i punti informativi e gli uffici di assistenza delle principali stazioni, oppure al call center telefonico 892021 (numero da comporre senza prefisso da qualsiasi telefono, fisso o mobile), oppure consultando il sito www.Trenitalia.com Trenitalia ricorda che, in occasione di sciopero nei giorni feriali, nel trasporto locale vengono effettuati i servizi minimi nelle fasce di maggiore mobilità (dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 18.00 alle ore 21.00) e nel traffico a lunga percorrenza alcuni treni nazionali e internazionali. Gli elenchi dei collegamenti garantiti sono pubblicati nelle pagine finali dell’Orario Ufficiale di Trenitalia e su Internet (www.Trenitalia.com). Trenitalia consiglia di prenotare il posto, saranno infatti prenotabili soltanto i treni che circoleranno durante lo sciopero. Trenitalia ricorda infine che limitazioni di percorso e cancellazioni di treni saranno possibili anche prima dell’inizio e dopo il termine dello sciopero e rinnova quindi l’invito a informarsi prima della partenza. |
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ALSTOM REALIZZA LE INFRASTRUTTURE PER LA TRAMVIA DI FIRENZE SIGLATO IERI L’ACCORDO TRA TRAM DI FIRENZE SPA E IL CONSORZIO EPC |
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Firenze, 23 giugno 2005 - Tram di Firenze Spa, la società nata per sviluppare e gestire la nuova tramvia di Firenze, ha assegnato ieriad Alstom la realizzazione del sistema di elettrificazione, della catenaria e di una buona parte dei binari sulle nuove linee 2 e 3 della rete tramviaria. Alstom implementerà inoltre la distribuzione di energia lungo queste linee. Alstom fa parte del consorzio Epc, che ha ricevuto un ordine di 220 milioni di euro per la fornitura del sistema tramviario per le linee 2 e 3. La componente Alstom equivale a circa 45 milioni di euro. Il progetto della rete tramviaria fiorentina è il primo progetto per il trasporto urbano in Italia ad essere realizzato secondo lo schema Ppp (Partenariato Pubblico Privato) previsto dalla Legge Merloni in ambito di Project Financing.* Sostanzialmente un soggetto privato, definito promotore, può sottoporre una proposta ad un ente locale che ha messo in gara un elenco di opere da realizzare. Se la proposta viene accettata, diventa di interesse pubblico e viene posta a base di gara. Complessivamente il progetto prevede 3 linee, che andranno a coprire ad ultimazione della rete oltre 25 chilometri di tratta per servire Firenze e i comuni limitrofi. Le linee collegheranno l’aeroporto di Firenze, la stazione di Santa Maria Novella, l’università e i centri ospedalieri. La costruzione della prima linea è già partita, e si prevede che sarà operativa entro il 2008. Le linee 2 e 3 entreranno in funzione l’anno successivo. Ratp, la società pubblica francese che gestisce la rete metropolitana di Parigi, è un’azionista della Tram di Firenze Spa. Ratp, inoltre, fa parte di una joint venture con Ataf, la società di trasporto pubblico di Firenze, costituita per gestire il servizio della rete tramviaria fiorentina. *Ppp, Partenariato Pubblico-privato è un processo attraverso il quale parti di un servizio tradizionalmente gestito dal settore pubblico sono fornite attraverso una partnership tra amministrazioni pubbliche e imprese private. Con più di 35 linee di produzione e la presenza in più di 60 paesi, Alstom Transport offre una gamma di prodotti e servizi per il materiale rotabile, di segnalazione ed infrastrutture elettriche e meccaniche, così come servizi di manutenzione e ripristino per quattro differenti tipologie di clientela: operatori ed autorità competenti nel trasporto urbano; operatori nel trasporto passeggeri di lunga percorrenza e proprietari di materiale rotabile; operatori nel trasporto merci; proprietari delle infrastrutture ferroviarie. Alstom Transport, con un fatturato di 5.1 miliardi di euro nell’esercizio 2004-2005, è tra i maggiori fornitori mondiali per l’industria ferroviaria. |
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POSITIVO IL BILANCIO DELLA GESTIONE DEL SISTEMA ELETTRICO ITALIANO NEL 2004: RAFFORZAMENTO DELLA SICUREZZA, SVILUPPO DELLA RETE, DOMANDA ATTIVA IN BORSA |
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Roma, 23 giugno 2005 – Produzione in crescita. Ampliamento della riserva. Maggiore disponibilità della potenza installata. Cinque nuovi elettrodotti entrati in esercizio. Sono gli aspetti più significativi rilevati dal Grtn le cui azioni, nel corso del 2004, si sono concentrate soprattutto sulla sicurezza del sistema elettrico nazionale. Il primo risultato raggiunto è stato l’aumento del margine di riserva dal 2% al 12% alla punta estiva. Per coprire il fabbisogno e abbattere il prezzo dell’energia, tuttavia, non basta aumentare la produzione: è necessario sviluppare la rete di trasmissione. E’ l’attività principale del Gestore che, per realizzare il nuovo piano di potenziamento delle infrastrutture, ha previsto investimenti per 2.1 miliardi di euro da oggi al 2014. Il piano prevede 3.120 km di nuovi elettrodotti e 57 nuove stazioni per garantire un incremento del 20% della capacità di trasformazione. Quadro generale: la fotografia del sistema elettrico italiano Nel 2004 la richiesta di energia elettrica ha raggiunto i 322 miliardi di kilowattora, con un aumento dello 0,4% rispetto all’anno precedente (320.7 mld di kWh). Alla copertura del fabbisogno hanno contribuito la produzione nazionale per l’85,8% e gli scambi con l’estero per la parte restante (14,2%). I dati relativi alla produzione nazionale evidenziano un aumento della produzione termoelettrica (+0,7% rispetto al 2003); laddove, per quanto riguarda i combustibili utilizzati, nel 2004 si è avuta una sensibile diminuzione della quota percentuale dei prodotti petroliferi (-28,3%) cui ha corrisposto un deciso aumento dell’utilizzo dei combustibili solidi (+21,4%) e una crescita dell’8,2% del gas naturale, che si conferma il combustibile più utilizzato per la produzione termoelettrica (51,9% del totale). La produzione netta da fonti rinnovabili geotermiche, eoliche e fotovoltaiche ha fatto registrare un aumento del 7% rispetto al 2003, raggiungendo i 7 miliardi di kWh. L’aumento è stato particolarmente sensibile per la produzione eolica e fotovoltaica: +25,6% rispetto al modesto aumento della produzione geotermica, + 1,7%. Le importazioni di energia elettrica nel 2004 sono diminuite del 9,8% rispetto al 2003, per ricominciare a crescere all’inizio del 2005 con l’entrata in esercizio della linea “San Fiorano – Robbia”. Nel 2004 i consumi di energia elettrica del mercato vincolato rappresentano il 50,2% del totale, contro il 55,3% del 2003. Il mercato libero, viceversa, si attesta sui 129 miliardi di kWh con un aumento del 14%. Questo incremento è dovuto anche all’estensione della soglia di idoneità a tutti i clienti non domestici avvenuta il 1° luglio del 2004. La distribuzione dei consumi per settore economico mostra un andamento sostanzialmente in linea con gli anni precedenti: 51% industria, 26% terziario, 21,5% domestico, 1,5% agricoltura. Nel 2004 si registra un incremento dei consumi del settore industriale dell’1% e una lieve flessione (-0,3%) del settore domestico. La domanda alla punta ha fatto registrare il nuovo record storico lo scorso 16 dicembre: 53.606 Mw. Anche nel periodo estivo si è avuto un nuovo massimo storico con 53.507 Mw, raggiunti il 23 luglio 2004, confermando la tendenza ad un progressivo avvicinamento della punta estiva a quella invernale. Il sistema elettrico è più sicuro. Le azioni messe in atto dal Grtn nel 2004 hanno portato ad un incremento della disponibilità di circa 5.700 Mw. I principali interventi hanno riguardato: una migliore programmazione delle manutenzioni delle centrali in periodi non critici, grazie al ricorso al capacity payment; l’entrata in funzione di nuovi impianti e rientro in esercizio dei turbogas; un maggiore apporto di produzione dagli impianti idroelettrici; una maggiore disponibilità di energia a seguito dell’avvio della borsa elettrica. La disponibilità di generazione complessiva ha permesso di coprire agevolmente il fabbisogno, consentendo di mantenere margini di riserva operativa a fronte di possibili congestioni di rete. Un dato sul rapporto tra riserva e domanda alla punta estiva: il 17 luglio 2003 la riserva era di circa 1.280 Mw con una percentuale del 2,4%; il 23 luglio 2004 la riserva era di oltre 6.550 Mw con una percentuale del 12,2%. Gli investimenti fondamentali del piano di sviluppo della rete sono dodici interventi da realizzare entro il 2009. Distribuiti su tutto il territorio nazionale, comprendono anche tre nuovi cavi sottomarini ed una linea di interconnessione con l’estero. Per coniugare necessità di sviluppo con le esigenze del territorio e della popolazione il Grtn sta sperimentando con successo un approccio nuovo proponendo un metodo di concertazione come la Vas (valutazione ambientale strategica), uno strumento flessibile che coinvolge tutti i soggetti locali nell’individuazione e nella condivisione di tracciati ottimali per le linee, prima della progettazione dell’opera. I primi risultati si sono visti. In Italia è in corso il maggior piano di investimenti in generazione d’Europa e dopo circa un decennio si sbloccano situazioni cristallizzate, si ricomincia a costruire anche la Rete. Un esempio per tutti: la linea “San Fiorano-robbia”, completata nel gennaio 2005 in soli sette mesi dall’avvio dei lavori, è il primo nuovo elettrodotto di interconnessione con l’estero costruito sull’arco alpino dopo quasi vent’anni. Stato di avanzamento degli interventi: la quasi totalità degli interventi previsti per il 2004 è stata completata; l’incremento della rete di trasmissione nazionale è stato di circa 240 km; sono state accelerate le fasi di approvvigionamento delle forniture, firmati protocolli d’intesa con nove Regioni ed avviate le attività di concertazione. Il 2004 ha rappresentato un anno di grande cambiamento per l’intero gruppo Grtn con l’avvio della borsa elettrica, dal 1°aprile, e della terza tappa della liberalizzazione, dal 1°luglio, che ha aperto le porte del mercato libero a tutti i clienti finali non domestici. E’ stato avviato il Sistema Italia 2004, con tre mercati elettrici organizzati che pongono l’Italia tra i Paesi europei all’avanguardia per dimensione del mercato e coinvolgimento dei servizi essenziali per la sicurezza. Va segnalato che nel primo anno di operatività di borsa è stato registrato un prezzo zonale per la produzione di energia con forti differenze tra Nord e Sud. Ovviamente tali differenze di prezzo si riferiscono a quanto ricavato dai produttori e non hanno alcuna ripercussione sui clienti finali, che pagano un prezzo unico nazionale. I prezzi mediamente più bassi si sono registrati al Nord (53,37 euro/Mwh), mentre le zone Sud (62,80 euro/Mwh), Calabria (75,60% euro/Mwh) e Sardegna (62,13% euro/Mwh) hanno rappresentato zone mediamente più costose. Ciò è dovuto al fatto che nel Nord vi è una maggiore disponibilità di energia grazie all’afflusso di import, alla produzione delle centrali e ad un migliore sviluppo della Rete che ha consentito di registrare regolarmente un prezzo inferiore dell’energia rispetto al Sud. La borsa ha quindi dato trasparenza al mercato elettrico evidenziando il problema del Mezzogiorno dove, per ridurre i costi dell’energia, vanno realizzate nuove centrali e nuove linee elettriche. L’obiettivo principale del 2005 è quello dello sviluppo: degli impianti, della Rete, della concorrenza, delle Fonti Rinnovabili. Il Gestore è impegnato in prima linea su queste priorità: nella trasmissione, con l’unificazione con Terna, e sui mercati e le fonti rinnovabili, come Gestore del sistema elettrico. Nella nuova fase del processo di liberalizzazione del mercato elettrico in Italia sarà fondamentale l’indipendenza della Rete. Da questo punto di vista il percorso è a buon punto: la separazione della rete di trasporto dalle società di produzione e vendita è sostanzialmente completata sia per la gestione sia per la proprietà. Con la fusione tra Terna e Grtn, si sono create le condizioni per la creazione di un operatore integrato che pianifica e realizza gli investimenti in sicurezza e nuove tecnologie, coordinando le esigenze strutturali con le possibili risposte di mercato. Il nuovo assetto del Grtn, così come indicato dal Dpcm del maggio 2004, è determinato dalla cessione a Terna del ramo d’azienda che comprende le attività di dispacciamento, programmazione e sviluppo. La nuova mission del Gruppo Grtn, formato dalle controllate Gme ed Au, sarà focalizzata sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, attraverso la gestione di quel passaggio dalle agevolazioni da mercato assistito come il Cip6, pensato per incentivare le fonti rinnovabili e per sbloccare il vecchio monopolio, fino all’emissione dei Certificati Verdi che accompagnerà la crescita delle rinnovabili in un vero sistema di mercato. Il Rapporto è visibile sul sito www.Grtn.it |
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ENERGY PERFORMANCE CERTIFICATE AWARDED TO THE EUROPEAN COMMISSION’S HEADQUARTERS “THE BERLAYMONT” |
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Brussels, 23 June 2005 - A group of Member States’ experts handed over the Certificates on the Energy Performance of the Berlaymont Building to the Energy Commissioner Andris Piebalgs. Such certificates are one of a number of measures set out in the European legislation on the Energy Performance of Buildings. From 2006, all large public buildings in the European Union will be required to display them for the visiting public to see. Commissioner Piebalgs said: “The Berlaymont certification is an excellent and timely initiative to illustrate and raise awareness of this important legislation in the buildings sector. Buildings account for 40% of the energy consumed in the Union and more than 1/5 of this energy could be saved by applying tougher standards on buildings. This is also a sector where the energy efficiency measures could have important job-creation impacts as we highlight in the Commission’s Green Paper on Energy Efficiency”. The Member States must implement the measures set out in the Directive on the Energy Performance of Buildings[1] by 4 January 2006. The recent refurbishment of the Berlaymont building offered a good opportunity for the European Commission to lead the way by arranging for the energy certification of this building in advance of the Directive’s full implementation. In 2004, Austria, France, Germany, Netherlands, Poland and Portugal agreed to give the Commission’s headquarters building an energy rating, as if the Berlaymont was located in their own country. Experts from the participating Member States came to Brussels to receive the data and to undertake an inspection of the building. All the certificates awarded today give “good” to “very good” energy efficiency ratings to the building and conclude that it performs considerably better than the average equivalent building in their country. Its consumption per square metres is about half of the current average for comparable buildings. The final results vary from country to country. In fact, as the work was completed in advance of the Directive’s full implementation, the Member States used this opportunity to test national or new methods which emphasise different energy saving aspects of the building. The exercise is also now an opportunity to compare their results. The format and content of the certificates prepared for the Berlaymont are not final or legally-binding. Some Member States have not yet decided how their certificates will look, what benchmarks and the information they will contain. When implemented in Belgium, Bruxelles-capital will be responsible for ensuring that the Berlaymont and other public buildings in its jurisdiction comply with the Directive. More information: Tren-building-directive@cec.eu.int |
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ENERGY EFFICIENCY – WHAT CAN I DO? |
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Brussels, 23 June 2005 - Do you know how much energy is used by electronic equipment left on stand-by? Up to 10% of household consumption – about €15b per year – is being wasted in this way. The Commission promotes voluntary standards to reduce stand-by consumption in European households which will yield potential savings of up to 30 billion kWh of electricity More Home-electronics in Europe need more electricity Consumption of electronics in European households will soon become a major part of the domestic/household electricity bill. Modern equipment, such as multimedia, personal computer with printer, scanners and permanently connected modems and cellular phone chargers can amount already to 20% of household consumption. About half of this figure is due to stand-by losses, when the equipment is still connected to the grid but not in use. Useless Energy we pay for Standby consumptions of such equipment may result in up to 100 W continuously for each of Europe’s 100 Mio household units, or one hundred billion kWh per year. It would require 10 large power stations of 1 Gw each to deliver this electricity, and as it is, European citizens are paying € 15 billion yearly for this large consumption without being aware of it. Making efficient use of electricity The Commission, through its Joint Research Centre (Jrc) has focused its activities in electricity end uses on consumer electronics and It equipment, in addition to domestic appliances and lighting: all very much part of every day life and part of today’s level of comfort. Better equipment efficiency is the fastest and most cost-effective response to limiting growing demand for electricity and to reduce Co2 emissions. Every unit of energy saved on electricity corresponds to about 3 units of primary energy avoided. Recently, Dg Jrc assessed “standby losses” of electronic devices such as computers, printers, Tvs, Dvds, hi-fi systems, modems, satellites receivers and decoders, and battery chargers for mobile and cord-less telephones. The conclusion was that there is a large, untapped potential to save on electricity and reduce Co2 emissions, whilst fostering new technologies in power supply electronics. Voluntary efficiency standards, now adopted by industry With advanced design solutions and technologies, the standby consumption can be reduced to near zero, at minimal additional price increase. The Commission has set up a stakeholder forum to promote reduction of stand-by losses in external power supplies, digital Tv decoders and satellite receivers and broadband communication equipment. Through the active participation and collaboration of manufacturers, chip providers, Oems, and Member States’ researchers and experts, leading manufacturers have adopted voluntary standards to reduce standby consumption: for battery chargers this will result in a reduction of about 5 W per household, saving 10 billion kWh of electricity per year by 2010 across the Eu and; even more important will be the reduction of future consumption of Digital Tv set-top boxes. This action is promoted by Dg Jrc and will result in at least 20 billion kWh savings by the year 2010. Other devices such as Dvd players, hifi-systems, printers, computers and other electronic equipment, will follow. Don’t waste precious renewable electricity The Commission considers it important to link the development of photovoltaic solar electricity with the efficient use of electricity. The idea is to avoid a situation whereby expensive renewable electricity would only compensate for the increased demand of electricity due to home-electronics, rather than substituting for more polluting electricity generation sources. To produce 100 W of just stand-by consumption needs in mid-Europe, a 1 kW photovoltaic roof-top system would be required. Examples Set Top Boxes example: Digital Tv decoders (Satellite/terrestrial/cable) on the market consume 28 W all the time. This results in 245 kWh per year or about 37 Euro per year per model (this is also equivalent to the consumption of a 200 litre refrigerator in class A+). A recently introduced model by a manufacturer that follows the voluntary standards to reduce consumption uses only 5 W while on standby. In a normal household this will result in savings of 200 kWh or 30 Euro per household per year. If 100 Million households were to have such low-consumption decoders (and this will soon be reality with the phase out of the analogue Tv broadcast), this will avoid 20 Billion kWh per year as indicated in the background information note. External Power Supply Example: There are still models on the market to charge kitchen appliances, cordless telephones, answering machines, and mobile telephones that use 2 W all the time. This results in 17 kWh per year or almost 3 Euro per year per model. Recently introduced models by manufacturers that follow the voluntary standards to reduce consumption, use only 0.2 W while in standby. In a normal household use this will result in 1.8 kWh or costs of only 0.3 Euro, a savings of more than 2 Euro per external power supply per household per year. Assuming an average of 6 external power supplies in 100 Million European households, if all the external power supplies followed the voluntary standard this would result in another 10 Billion kWh. Broadband Equipment Example: Some recent measurements of broadband equipment (modem + Wlan router) have identified a worse situation consumption of permanent consumption of 20 W even when not in use, this corresponds to 175 kWh per year or around 5% of the average household consumption. This represents a cost of 26 Euro per year per household. The best performing equipment (modem Wlan router) consumes 4 W, only when it is in use. This corresponds to 35 kWh per year, i.E. A saving of 80% . If 100 million households adopted the best solution this would be a additional saving/avoidance potential of about 14 Billion kWh. The total of the above described savings/avoidance potential of 44 Billion kWh would amount to 17 Mt less Co2 emissions in Europe. This corresponds to 1.5% of all electricity-related emissions, and about 7% of the Kyoto Targets, achieved through better technology of the above appliances only. For more information: http://energyefficiency.Jrc.cec.eu.int/html/standby_initiative.htm http://www.Jrc.cec.eu.int Type of Equipment | Standby Consumption | Annual Energy Consumption | Annual Electricity Cost (€) | Old Tv Set | 6 W | 43.6 kWh (20 hours per day in standby) | 5,6 € | New Tv Set* | 2 W | 14.6 kWh | 1,9 € | Dvd | 2 W | 17.5 kWh | 2,3 € | Vcrs Old | 8 W | 70 kWh | 9,1 € | Vcr New* | 3 W | 26 kWh | 3,4 € | Hi-fi system | 3 W | 26 kWh | 3,4 € | Hi-fi system new* | 1 W | 8.7 kWh | 1,14 € | Adsl modem | 2 W to 10 W | 73 kWh (20 hours in per day standby) | 9,5 € | Set Top Boxes | 5 W to 20 W | 146 kWh (20 hours in per day standby) | 19 € | Pc (soft off-mode) | 1 W to 5W | 36.5 kWh (20 hours in per day standby) | 4,7 € | Printer (sleep mode) | 2 to 10 W | 87.6 kWh | 11,4 € | External Power Supply | 0.2 to 2 W | 17.5 kWh | 2,3 € | Microwave Oven | 2 W | 17.5 kWh | 2,3 € | Total (Worst case and with 5 external power supplies, one new and one old Tv) | 81W | 646.8 Kwh | 84 € | * standby power reduction due to Voluntary Commitment by the European Trade Association Eicta |
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AEM S.P.A: ADOZIONE DEI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI VARIAZIONE AL CALENDARIO 2005 DEGLI EVENTI SOCIETARI NOMINA DEI COMITATI |
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Milano, 23 giugno 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Aem S.p.a., ieri riunitosi sotto la presidenza dell’ing. Giuliano Zuccoli, ha posticipato al 29 settembre l’approvazione della Relazione Semestrale del Gruppo al 30 giugno 2005 per permetterne la redazione secondo le disposizioni stabilite dai principi contabili internazionali. Pertanto, il calendario dei principali eventi societari risulta così modificato: 29 settembre 2005 (giovedì) Consiglio di Amministrazione per l’approvazione della relazione semestrale al 30 giugno 2005. 28 ottobre 2005 (venerdì) 1° convocazione – 4 novembre 2005 (venerdì) 2° convocazione Assemblea ordinaria degli azionisti di informativa sull’andamento e sui programmi della società, ai sensi dell’art. 12, secondo comma, dello statuto sociale. 10 novembre 2005 (giovedì) Consiglio di Amministrazione per l’approvazione della relazione trimestrale al 30 settembre 2005. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione ha: valutato la sussistenza del requisito di indipendenza per gli Amministratori: Dario Cassinelli, Mario Mauri, Umberto Quadrino, Alberto Sciumè e Antonio Taormina; nominato membri del Comitato per la Remunerazione gli Amministratori Giuliano Zuccoli, Mario Mauri e Aldo Scarselli; nominato membri del Comitato per il Controllo Interno gli Amministratori Dario Cassinelli, Umberto Quadrino e Alberto Sciumè. |
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ITALIA, PRESENTAZIONE DELLA SESTA PRIORITÀ DEL 6PQ |
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Bruxelles, 32 giugno 2005 - Il 4 luglio avrà luogo a Roma una presentazione concernente la priorità tematica "Sviluppo sostenibile, cambiamento globale ed ecosistemi" del Sesto programma quadro (6Pq). La giornata d'informazione è rivolta a tutti coloro che sono interessati a presentare una proposta nell'ambito del 6Pq. Per ulteriori informazioni visitare: http://www.Apre.it/serviziapre/eventi/giornate.asp |
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RICERCATORI DI MEDIO ORIENTE ED EUROPA COLLABORANO PER FRENARE IL DEGRADO DEL MAR MORTO |
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Bruxelles, 23 giugno 2005 - Benché Giordania, Israele e Palestina non siano noti per la reciproca collaborazione, la progressiva riduzione di una fonte comune di approvvigionamento idrico, il Mar Morto, ha riunito ricercatori di ciascuno di questi paesi che, insieme a due partner dell'Unione europea, stanno studiando come migliorare la gestione delle risorse idriche nella regione. I cinque gruppi di ricerca stanno tentando di progettare diversi scenari - il modo in cui differenti forme di interazione con il Mar Morto influiranno sulle risorse naturali - e auspicano di poterli presentare a parti interessate, tra cui responsabili politici, affinché le informazioni possano essere utilizzate per processi decisionali strategici. Il progetto è finanziato a titolo dell'azione Cooperazione internazionale (Inco) del Quinto programma quadro (5Pq). Il bacino del Mar Morto ha subito gli effetti dei cambiamenti economici e demografici che si sono verificati negli ultimi 50 anni. La riduzione dell'area superficiale di circa il 30 per cento fa sì che il degrado sia sotto gli occhi di tutti. Il progetto del Mar Morto si basa sui risultati del progetto Jowa, che ha analizzato il bacino inferiore del Giordano, e molti dei ricercatori auspicano di poter completare un terzo progetto sul bacino superiore. "Il mio obiettivo è esaminare l'intero bacino, e quindi anche la Siria. So che in questo momento è un'impresa difficile, ma vorrei comunque creare una banca dati che sia pronta per quando le persone potranno ricominciare a dialogare tra loro", ha detto al Notiziario Cordis Jad Issac, direttore generale dell'Istituto palestinese di ricerca applicata di Gerusalemme (Arij), uno dei partner di progetto, riferendosi alle tensioni che gravano sulla regione. "Quando termineremo il progetto nel 2008 o 2009, mi auguro che ci sia qualcuno disposto a adottare la gestione integrata del bacino nel suo complesso", ha aggiunto. "Stiamo cercando di capire chi sarebbero i vincitori e chi i vinti", ha affermato David Lehrer, direttore dell'Istituto israeliano di studi ambientali di Arava. "Ad esempio, un trattato di pace potrebbe essere deleterio", ha osservato, spiegando che un afflusso di profughi o eventuali pressioni a favore di uno sviluppo dell'area potrebbero danneggiare gravemente il Mar Morto. Ciò non significa naturalmente che i partner siano contrari a un trattato di pace tra Israele e Palestina. L'importanza del Mar Morto per la regione si fonda su una serie di motivi. L'ambiente unico che lo costituisce ospita centinaia di varietà di piante, specie di animali e uccelli, tra cui alcuni minacciati di estinzione. Il bacino è inoltre prezioso perché rappresenta il luogo in cui hanno avuto origine alcuni tra gli insediamenti umani più antichi del mondo, e ospita luoghi sacri per il cristianesimo, l'Islam e l'ebraismo. Lo stesso Mar Morto, oltre al clima della regione, è considerato un ambiente ideale per il trattamento delle malattie della pelle, e attira di conseguenza un gran numero di turisti, da cui dipendono molti operatori locali. L'abbassamento dei livelli dell'acqua produce inoltre altre implicazioni per la regione. Le rocce porose si stanno seccando e non sono più in grado si sostenere il peso delle altre rocce che poggiano su di esse. Ciò determina fenomeni di cedimento e la comparsa di affossamenti. Inoltre, un calo dell'acqua nel Mar Morto significa anche una diminuzione delle sorgenti di acqua potabile lungo le sue sponde. Un altro problema che affligge molte aree del bacino è l'inquinamento prodotto dallo scarico a cielo aperto di acque reflue, e molti ritengono che tale problema sia destinato ad acuirsi a causa dell'aumento demografico e dei cambiamenti dei comportamenti in termini di consumo. Sfruttare tali acque reflue potrebbe tuttavia migliorare l'efficienza dell'impiego idrico della regione. L'agricoltura, anziché utilizzare acqua "nuova", potrebbe ricorrere alle acque reflue trattate, riducendo pertanto il consumo di acqua di sorgente. Questo è uno degli scenari possibili attualmente in fase di studio da parte del consorzio per il Mar Morto. "L'agricoltura assorbe così tanta acqua da lasciare la natura completamente a secco", ha affermato Rudolf Orthofer dell'istituto che coordina il progetto, l'Arc Seibersdorf Research in Austria. I partner sono tuttavia consapevoli delle implicazioni sociali di qualsiasi decisione in materia di gestione delle acque. Anche se l'agricoltura prosciuga le risorse idriche, in alcune regioni potrebbe essere l'unico mezzo di sussistenza. La difficile situazione politica della regione ha inoltre comportato un'altra serie di problemi per il Mar Morto. Sul fronte palestinese dell'area di studio, lo sfruttamento eccessivo dei pascoli di pecore e capre ha avuto un impatto significativo sulla vegetazione. Lo sradicamento eccessivo ha comportato una riduzione del processo di semina e quindi di rigenerazione. La cattiva gestione è una delle ragioni alla base dello sfruttamento eccessivo dei pascoli, ma la restrizione dei movimenti delle greggi in aree che Israele ha dichiarato zone militari chiuse ha aggravato il problema. L'acqua riveste inoltre un'importanza strategica. "è indispensabile conoscere il proprio paese per poterlo amministrare", ha osservato Rudolf Orthofer. I partner reputano inoltre che quest'attività di ricerca sia piuttosto urgente, non solo per il degrado rapido dell'area, ma anche perché la Banca mondiale sta finanziando uno studio di fattibilità sul pompaggio dell'acqua dal Mar Rosso al Mar Morto. Poiché l'acqua dovrebbe essere pompata in salita, si tratta di una soluzione molto costosa e che non incontra il favore del consorzio. Come puntualizzano i partner, lo studio della Banca mondiale è teso a valutare la fattibilità di tale progetto e non il probabile impatto ambientale della proposta. L'importanza di questa ricerca per il Mar Morto è facile da intuire. Ma perché è altrettanto rilevante per l'Europa? Perché la Commissione europea ha deciso di mettere a disposizione 740.000 euro per la realizzazione di questo progetto? Alcuni dei partner del progetto hanno espresso il proprio parere al riguardo. L'aspetto di collaborazione internazionale del progetto è importante, così come l'agevolazione dei contatti tra ricercatori europei e non europei rappresenta una priorità per l'Unione europea. Rudolf Orthofer ha suggerito che l'Europa avverte anche un certo senso di responsabilità nei confronti della regione. A livello scientifico, l'Europa ha molto da imparare da Giordania, Israele e Palestina sulla gestione delle risorse idriche. Questi paesi hanno alle spalle una lunga storia di irrigazione dei terreni, nonché informazioni e metodologie che l'Europa non possiede, ha ricordato Jad Issac. Il progetto potrebbe anche essere considerato un contributo europeo alla creazione di un forum in cui i cittadini di questi paesi, così frequentemente in conflitto tra loro, hanno la possibilità di incontrarsi a livelli diversi, hanno convenuto molti dei partner del progetto. In effetti, i partner del Mar Morto stanno iniziando solo ora a rendersi conto di tutti i legami che esistono tra i paesi della regione, e che in passato il progetto Jowa ha contribuito a instaurare. Jowa si è concluso nel 2001, ma l'esistenza di nuove reti e collaborazioni derivate da questo lavoro di ricerca è emersa solo di recente. Come ha sintetizzato Jad Issac, i vantaggi di questo tipo di progetto potrebbero emergere solo in un futuro lontano. Per ulteriori informazioni sui progetti Jowa e per il Mar Morto consultare: http://www.Deadseaproject.org http://systemforschung.Arcs.ac.at/jowapubl/ |
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UN PROGETTO DEL 6PQ MIGLIORERÀ LA GESTIONE DEI RISCHI NELLE REGIONI ALPINE GRAZIE AL GMES |
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Bruxelles, 23 giugno 2005 - La Commissione stanzierà 1,1 milioni di euro a favore di un'iniziativa di ricerca a titolo della priorità Aeronautica e spazio del Sesto programma quadro (6Pq), intesa a migliorare la gestione dei rischi di valanghe, frane e alluvioni nelle regioni alpine. Assist è il quindicesimo e ultimo progetto lanciato nell'ambito dell'iniziativa Global Monitoring for Environment and Security (Gmes). Le zone di montagna costituiscono circa il 30 per cento del territorio totale dell'Unione europea in cui vivono circa 30 milioni di abitanti. Assist è incentrato sulle Alpi, ma la Commissione ritiene che i risultati del progetto possano essere facilmente estesi ad altre regioni di montagna. Il Vicepresidente della Commissione Günter Verheugen ha dichiarato: "Con la chiusura dell'ultimo invito a presentare proposte di progetti di ricerca spaziale, la Commissione ha compiuto un passo importante nella promozione del dialogo fra parti interessate, ossia fornitori e utilizzatori di informazioni nei settori dell'ambiente e della sicurezza. "Rendendo più sicure le vite dei cittadini, aiutiamo nel contempo l'industria europea a diventare più competitiva attraverso lo sviluppo di un polo industriale forte e innovativo sia per i servizi d'informazione che per le infrastrutture spaziali/terrestri", ha aggiunto. Il consorzio Assist comprende sette partner di Austria, Germania, Italia e Svizzera. Il suo principale obiettivo è la creazione di servizi Gmes pre-operativi e di servizi di sicurezza e informazione integrati avanzati per le Alpi. Il progetto integrerà i dati ottenuti dall'osservazione satellitare - quali immagini Sar (synthetic aperture radar - radar ad apertura sintetica) e dati ottici ad alta risoluzione forniti via satellite - ai dati aerei e meteorologici esistenti. Dal punto di vista tecnico, il progetto farà ricorso a "centri di servizio" quali polizia, ospedali, vigili del fuoco e servizi di soccorso aereo e in montagna, che saranno organizzati in modo da assicurare il controllo quotidiano e le previsioni di scenari di attenuazione dei rischi, nonché fornire capacità operative durante situazioni di crisi effettive. In ultima analisi, i partner del progetto mirano a sviluppare un portafoglio di servizi d'informazione sulla sicurezza e i rischi da impiegare nei centri d'informazione sulla sicurezza alpina che partecipano all'operazione. Gmes è un'iniziativa comune della Commissione e dell'Agenzia spaziale europea (Esa), volta a migliorare le informazioni in materia di ambiente e di sicurezza ai fini di una gestione più adeguata delle crisi future. Grazie alla creazione di servizi pre-operativi attraverso progetti di ricerca come Assist, la Commissione intende spianare la strada all'industria affinché sviluppi servizi Gmes su base commerciale, garantendo lo sviluppo di un'industria europea competitiva nel settore in questione. Per ulteriori informazioni consultare: http://europa.Eu.int/comm/space/programmes/gmes_en.html http://www.Gmes.info/ |
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IL VIAGGIO, L'ASPIRAZIONE ALLA LIBERTÀ, LA FISICA E EINSTEIN, IL PARADISO DI DANTE I TEMI SCELTI DAGLI STUDENTI ALL'ESAME DI STATO |
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Roma, 23 giugno 2005 - Al primo posto anche quest'anno all'esame di Stato il saggio breve e l'articolo di giornale, con un netto balzo in avanti rispetto allo scorso anno (88% di contro al 55% del 2004). Il maggior numero di preferenze degli studenti è andato alla traccia su "Il viaggio metafora della vita", seguita da "L'aspirazione alla libertà". Novità assoluta il Canto Xvii del Paradiso dantesco proposto per l'analisi del testo, che ha incontrato il favore dei candidati dei licei con il 12% a fronte del 6% registrato negli altri ordini di studio. La varietà di scelta offerta dagli argomenti proposti per il saggio breve ha attratto gli studenti che quest'anno hanno posto in secondo piano il tradizionale tema, sia quello di argomento storico che quello di ordine generale, entrambi attestati sul 6%. Queste le percentuali rilevate sull'86,7%, pari a 417.455 candidati sul totale di 481.695. | Tipologia tema | | Analisi del testo | Saggio breve | Storico | Cultura generale | Abruzzo | 5,98% | 88,43% | 2,48% | 3,11% | Basilicata | 5,77% | 89,74% | 1,87% | 2,62% | Calabria | 3,93% | 89,69% | 2,37% | 4,01% | Campania | 10,18% | 82,99% | 3,16% | 3,67% | Emilia Romagna | 6,07% | 89,22% | 2,30% | 2,41% | Friuli V. G. | 4,42% | 91,50% | 2,17% | 1,91% | Lazio | 5,91% | 88,71% | 2,25% | 3,13% | Liguria | 9,51% | 85,43% | 3,02% | 2,04% | Lombardia | 6,29% | 89,07% | 2,23% | 2,40% | Marche | 4,17% | 91,62% | 2,10% | 2,10% | Molise | 6,24% | 90,47% | 1,54% | 1,75% | Piemonte | 6,55% | 88,43% | 2,54% | 2,47% | Puglia | 5,34% | 89,20% | 1,78% | 3,68% | Sardegna | 5,07% | 90,32% | 2,90% | 1,71% | Sicilia | 5,97% | 81,86% | 6,93% | 5,24% | Toscana | 8,32% | 87,33% | 2,16% | 2,19% | Trentino Alto Adige | 6,07% | 86,47% | 3,70% | 3,77% | Umbria | 5,81% | 89,03% | 2,34% | 2,82% | Val D'aosta | 0,00% | 97,32% | 1,79% | 0,89% | Veneto | 5,73% | 89,38% | 2,78% | 2,10% | Nazionale | 6,52% | 87,71% | 2,79% | 2,97% | |
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LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA FORMAZIONE BUSINESS INTELLIGENCE DIVISION SPSS, LABORATORY OF DATA ANALYSIS, TERADATA DIVISION NCR , THE TECHNOLOGY PARTNERS, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO E VALUE LAB ORGANIZZANO IL MASTER IN MARKETING INTELLIGENCE AND DATA ANALYSIS |
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Milano, 23 giugno 2005 - Teradata Divisione di Ncr insieme a Bi Division di Spss, il Laboratory of Data Analysis del Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche dell’Università degli Studi di Milano, The Technology Partners e Value Lab organizza, per l’anno accademico 2005/2006, la seconda edizione del Master in Marketing Intelligence e Data Analysis. Il Master, che annovera un comitato scientifico composto da esponenti di spicco del mondo accademico e aziendale, si pone l’obiettivo di creare una classe di analytic manager che a fine corso saranno in grado di gestire e di ricavare tutto il valore aggiunto possibile dalla sempre maggior disponibilità di dati e informazioni. La presentazione del corso si terrà l’11 luglio alle ore 17,00 nell’Aula 23, presso il Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche, in Via Conservatorio, 7 a Milano. Il Master in Marketing Intelligence and Data Analysis prevede la partecipazione di un numero massimo di 30 iscritti. Per l’ammissione è previsto un colloquio di selezione che si terrà nel mese di ottobre 2005. I corsi verranno svolti in orario serale presso il Laboratory of Data Analysis, Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali e Statistiche (dal lunedì al venerdì, dalle 17:00 alle 19:15). La tassa di iscrizione è di 6.000 euro; sono previste quattro borse di studio parziali, la cui attribuzione avverrà in base alla graduatoria risultante dai colloqui di selezione. Il Master, che avrà inizio il 1° novembre prossimo e che terminerà il 31 ottobre 2006, è finalizzato alla preparazione di esperti di Crm e marketing intelligence. L’offerta formativa è costituita da lezioni metodologiche, dirette all’analisi degli strumenti di marketing intelligence e data analysis, e da lezioni di natura applicativa. In quest’ultima parte esperti di marketing intelligence illustreranno nel dettaglio alcuni pacchetti applicativi di data mining, web mining e text mining con applicazioni a numerosi casi aziendali. Nel corso dell’anno accademico 2005/2006 i corsi, impartiti in moduli settimanali da 10 ore, tratteranno gli argomenti cardine del Marketing Intelligence e del Data Mining, quali: Crm e Marketing Management, Economia Manageriale, Geomarketing, Knowledge Management, Marketing Intelligence, Marketing e Comunicazione, Analisi Decisionale, Sistemi di supporto alle decisioni, Sistemi Informativi, Software e Tecnologie di Data Mining, Text Mining, Web Mining, Tecniche di Data Mining, Tecniche di Previsione e Web Intelligence. A conclusione delle lezioni d’aula verrà garantito a tutti i partecipanti uno stage di tre mesi, da luglio sino a ottobre 2006, presso un’azienda partner (tutte con sede nell’area milanese). Lo stage potrà eventualmente essere svolto nella propria azienda o nel Laboratory of Data Analysis. |
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REGNO UNITO, CONFERENZA SULLA CARTA EUROPEA DEI RICERCATORI |
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Bruxelles, 23 giugno 2005 - L'8 e il 9 settembre si svolgerà a Londra (Regno Unito) una conferenza dal titolo "La Carta europea dei ricercatori e un codice di condotta per l'assunzione dei ricercatori: trasformare la politica in pratica", inserita nel programma delle manifestazioni previste nel corso della Presidenza britannica dell'Ue. Attraverso una combinazione di presentazioni plenarie strategiche e workshop pratici, la conferenza consentirà ai partecipanti di stabilire cosa comportano la Carta ed il codice per Stati membri, istituzioni di ricerca, industria, istituti per l'istruzione superiore e singoli ricercatori. Saranno inoltre discussi i potenziali benefici, nonché gli ostacoli esistenti per l'attuazione della Carta e del codice. Tra gli oratori che parteciperanno alla conferenza figurano il commissario europeo per la Scienza e la ricerca Janez Potocnik, il ministro britannico della Scienza e dell'Innovazione Lord David Sainsbury e il presidente dell'Associazione delle Università europee Georg Winckler. Http://www.grad.ac.uk/euroconference2005 |
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