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Notiziario Marketpress di Lunedì 27 Giugno 2005
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JUNCKER CRITICA ASPRAMENTE L'ANALISI DI BLAIR SULLO SQUILIBRIO DEL BILANCIO COMUNITARIO  
 
Bruxelles, 27 giugno 2005 - Il 22 giugno, analizzando dinanzi all'assemblea dei deputati del Parlamento europeo il controverso vertice del Consiglio svoltosi la settimana precedente, il presidente uscente del Consiglio e premier del Lussemburgo Jean-claude Juncker ha respinto le critiche mosse dal primo ministro britannico Tony Blair, che assumerà la Presidenza di turno dell'Ue il 1° luglio, riguardo alle priorità di spesa dell'Unione. A margine del vertice del Consiglio europeo del 18 giugno, il premier britannico ha sottolineato che l'Unione europea destina alle sovvenzioni agricole una quota del suo bilancio ben maggiore di quella che stanzia per la ricerca e l'innovazione, e ha sollevato l'interrogativo se questa scelta corrisponda a priorità sensate per il Xxi secolo. Per tutta risposta, il presidente Juncker ha detto agli eurodeputati: "La gente dice qualsiasi genere di sciocchezza. Occorre confrontare dati comparabili". Ha fatto presente che, dal momento che i fondi per la ricerca provengono principalmente da risorse nazionali mentre l'agricoltura è totalmente finanziata a titolo del bilancio comunitario, per procedere a un confronto più accurato si dovrebbero prendere in considerazione i 524 miliardi di euro che saranno erogati a favore della ricerca a livello nazionale e dell'Unione europea tra il 2007 e il 2013 ai tassi correnti, e i 305 miliardi di euro per investimenti nel settore agricolo a livello comunitario previsti per lo stesso periodo. Jean-claude Juncker ha valutato i risultati conseguiti nel corso del semestre di Presidenza dell'Unione europea da parte del suo paese e ha evidenziato il nuovo impulso impresso alla strategia di Lisbona durante il mandato lussemburghese nonché l'accordo del Consiglio in merito a un nuovo insieme di orientamenti che servirà da base per i piani di riforma nazionale. "Coloro che chiedono un processo di modernizzazione dell'Unione europea dando al contempo l'impressione che gli altri siano ciechi di fronte alle sfide che ci attendono dovrebbero leggere le proprie decisioni e applicarle, anziché esigere costantemente che ne vengano elaborate di nuove", ha precisato. Riguardo alla specifica questione delle prospettive finanziarie, il presidente Juncker ha citato un suo stesso intervento pronunciato al Parlamento europeo a gennaio. "Faremo tutto quanto in nostro potere per pervenire a un accordo, ma non ci facciamo illusioni. Gli Stati membri si sono arroccati su posizioni da cui sarà arduo uscire". "Avevo ragione!" Infine ha dichiarato di ritenere che qualsiasi compromesso futuro sul bilancio comunitario differirà solo in misura marginale dal volume di bilancio proposto nel compromesso finale della Presidenza del Lussemburgo. Il 23 giugno, rivolgendosi al Parlamento europeo, il prossimo presidente del Consiglio Tony Blair ha ribadito di ritenere che all'Ue occorra un nuovo programma politico, ma ha respinto le accuse mossegli secondo cui starebbe tentando di promuovere un modello puramente economico. "[Alcuni] hanno insinuato che voglia abbandonare il modello sociale europeo. Ma ditemi: che cosa rappresenta un modello sociale che ha 20 milioni di disoccupati in Europa, tassi di produttività inferiori a quelli degli Usa, che permette che l'India produca più laureati in scienze rispetto all'Europa e che nell'ambito di qualsiasi indice relativo di un'economia moderna - competenze, R&s, brevetti, Ti - sta registrando una flessione anziché un'ascesa?" Ha aggiunto: "Lo scopo del nostro modello sociale dovrebbe consistere nel promuovere la nostra capacità concorrenziale, assistere le nostre popolazioni ad affrontare il fenomeno della globalizzazione, aiutarle a coglierne le opportunità e a evitarne i pericoli. È logico che ci occorra un'Europa sociale. Ma deve essere un'Europa sociale che funziona". Il modo per realizzare questo scenario è già chiaro, ha affermato Blair: "[A]ttuare l'agenda di Lisbona. In termini di occupazione, partecipazione al mercato del lavoro, abbandono precoce della scuola, apprendimento lungo tutto l'arco della vita, i nostri progressi non si avvicinano neanche lontanamente agli obiettivi precisi stabiliti a Lisbona. L'agenda ci ha indicato cosa fare. Attiviamoci". Ha concluso: "Investimenti nella conoscenza, nelle competenze, nelle politiche attive in materia di mercato del lavoro, nei parchi scientifici e nell'innovazione, nell'istruzione superiore, nella rivitalizzazione urbana, nell'aiuto a favore delle piccole imprese. In questo consiste una politica sociale moderna, e non in una regolamentazione e in una tutela delloccupazione che possono salvaguardare alcuni posti di lavoro per un certo periodo per farne poi perdere molti altri in futuro". Dal canto suo, il Presidente della Commissione José Manuel Barroso ha avuto parole di elogio per gli importanti risultati conseguiti dalla Presidenza lussemburghese, soprattutto per quanto riguarda il rinnovo della strategia di Lisbona e ha affermato di attendere con ansia che il Regno Unito dia seguito a quanto intrapreso. Nondimeno, ha concluso con un monito contro qualsiasi svilimento delle proposte del Parlamento e della Commissione in merito alle prospettive finanziarie, facendo presente che tale scelta pregiudicherebbe la crescita, i posti di lavoro, la competitività, l'istruzione, l'innovazione e la ricerca.  
   
   
UE E USA CONCORDANO UNA TABELLA DI MARCIA PER LA COOPERAZIONE REGOLAMENTARE  
 
Bruxelles, 27 giugno 2005 - Il 20 giugno i leader dell'Unione europea e degli Stati Uniti hanno approvato una tabella di marcia al fine di migliorare la cooperazione in materia regolamentare, definendo una serie di attività concrete che saranno svolte dai due partner per il prossimo anno. La "tabella di marcia 2005 per la cooperazione regolamentare" prevede la realizzazione di iniziative comuni in numerosi settori, dalla sicurezza alimentare alla progettazione marina. I settori nei quali si prevede lo svolgimento di attività comuni comprendono: - prodotti medicinali per uso umano: cooperazione su questioni inerenti alla sicurezza, alla qualità e all'efficacia dei prodotti farmaceutici; - sicurezza delle automobili: compresa la cooperazione sulla sicurezza dei veicoli a celle a combustibile ad idrogeno e sulla compatibilità dei veicoli; - norme in materia di tecnologia dell'informazione e della comunicazione: i progetti iniziali includeranno lo scambio di informazioni sull'accessibilità elettronica, la sicurezza e la biometria; - prodotti cosmetici: cooperazione su test alternativi (ovvero non su animali); - apparecchi per le telecomunicazioni e le radiocomunicazioni, compatibilità elettromagnetica: studio di approcci di cooperazione per realizzare un trattamento regolamentare coerente dei prodotti destinati alle telecomunicazioni e alle radiocomunicazioni, laddove possibile. Altri settori interessati dal miglioramento della cooperazione in materia regolamentare sono la sicurezza alimentare, l'ecoprogettazione, i prodotti chimici e l'efficienza energetica. Per quanto riguarda le attività settoriali, la tabella di marcia prevede anche iniziative orizzontali, fra cui una migliore comprensione delle prassi delle due parti in materia di regolamentazione e l'elaborazione di un progetto per individuare le risorse e i meccanismi che consentono di promuovere gli scambi di esperti statunitensi ed europei. Il Vicepresidente della Commissione Günter Verheugen, competente per le Imprese e l'industria, ha dichiarato: "Oggi abbiamo compiuto un passo decisivo per la promozione degli scambi e degli investimenti fra Unione europea e Stati Uniti. Abbiamo deciso di comune accordo di creare meccanismi efficaci volti a promuovere la cooperazione regolamentare. Tale decisione apporterà vantaggi concreti alle aziende e ai consumatori dell'Unione europea e degli Stati Uniti".  
   
   
IL FUTURO È NEL “NANO” NEL CORSO DEL MEETING MMD, ILLUSTRATE LE NUOVE PROSPETTIVE DELLA FISICA DELLA MATERIA: DALLE “NANOPINZETTE” IN GRADO DI STUDIARE LA CONTRAZIONE MUSCOLARE AI SUPERPOTENTI COMPUTER QUANTISTICI.  
 
Genova, 27 giugno 2005 - Oltre seicento fisici provenienti da tutto il mondo hanno “invaso” i Magazzini del Cotone di Genova, dov’è in corso fino a domani il congresso “Mmd Meeting – Matter, Materials and Devices”. L’appuntamento riunisce per la prima volta la comunità scientifica dell’Infm-istituto Nazionale per la Fisica della Materia e del Cnr-consiglio Nazionale per le Ricerche, in cui l’Infm è ora confluito, ed è organizzato congiuntamente con il Cnism, il nuovo Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze Fisiche della Materia. L’mmd è anche la prima occasione pubblica di presentazione di uno dei nuovi Dipartimenti del Cnr, quello dedicato appunto ai Materiali e ai Dispositivi. “Dalla confluenza dell’Infm nel Cnr nasceranno nuovi Istituti sulle aree di ricerca sviluppate dall’Infm, così da valorizzare e non disperdere l’esperienza di questi anni” ha spiegato al riguardo il presidente del Cnr, Fabio Pistella, che ha anche definito “essenziale il rapporto con il sistema universitario nel quale si inquadra il nostro accordo con il Cnism, ormai prossimo alla definizione”. In tale quadro, “Genova è e continuerà ad essere un centro scientifico di grande dinamicità e vitalità, abituato a occupare posizioni di punta nella ricerca internazionale e ad essere riconosciuto come un interlocutore di valore per il sistema produttivo. L’attenzione che la città dimostra verso la valorizzazione della ricerca deve essere mantenuta e fatta crescere”. Un’attenzione dimostrata tra l’altro con il contributo della Fondazione Carige per la realizzazione dell’Mmd Meeting. “Nei prossimi anni si punterà a valorizzare le eccellenze e fare network a livello internazionale, anche con iniziative di ricerca congiunte pubblico-privato” ha proseguito il Presidente del Cnr. Il convegno è presieduto da Elisa Molinari (Cnr-infm-s3, Modena). Per quanto riguarda la parte scientifica la sessione dedicata alle nanobioscienze coordinata da Paolo Facci (Cnr-infm-s3, Modena) e Ross Rinaldi (Cnr-infm-nnl e Università di Lecce) ha rivolto particolare attenzione allo studio dei motori molecolari che determinano la contrazione muscolare, partendo dall’osservazione delle singole molecole, oggi possibile grazie all’utilizzo di particolari “nano-pinzette ottiche”. Non si tratta di un oggetto fisico, ma di uno o più raggi laser in grado di “intrappolare” e studiare i comportamenti di microsfere, nanosfere, biomolecole, applicando le più piccole forze oggi raggiungibili dalla tecnologia, nell’ordine di pico-newton. Claudia Veigel, del Nimr di Londra, ha ideato una di queste nano-pinzette che, con un solo raggio laser e un deflettore acusto-ottico, “intrappola” contemporaneamente più “oggetti” coinvolti nel meccanismo molecolare. E ha così scoperto che la miosina, proteina responsabile della contrazione, si “muove” lungo la fibra di actina presente nei nostri muscoli con “passi” di 36 nanometri. All’avanguardia nello studio dello stesso sistema biologico nelle fibre muscolari, anche il Laboratorio Lens dell’Università di Firenze. Su fronte della computazione quantistica, la giovane Irene Marzoli (Università di Camerino) ha prospettato la possibilità di una nuova generazione di calcolatori basati sugli algoritmi quantistici, che, spiega, “potranno consentire di risolvere in tempi assai più rapidi, scendendo dalla dimensione esponenziale a quella polinomiale, problemi quali la fattorizzazione, cioè la ricerca dei fattori primi di numeri molto grandi che sono alla base degli attuali codici di sicurezza, dai bancomat ai sistemi di protezione informatici”. Un progetto di ricerca finanziato dal Vi programma quadro dell’Unione Euopea, a cui partecipano strutture di Italia, Germania, Polonia e Repubblica Ceca, punta a realizzare “un prototipo di computer quantistico basato su elettroni ‘intrappolati’” che servirà tra l’altro a “combattere le intrusioni nei sistemi di sicurezza con misure di protezione più efficaci”. A fare il punto sulla possibilita’ di realizzare questa nuova generazione di calcolatori è stato poi Gerhard Abstreiter, direttore del Walter Schottky Institut di Monaco, spiegando che la computazione quantistica potrebbe portare a realizzare computer dotati di potenze incredibili rispetto agli attuali, basati sui transistor al silicio. Dal Bit, basato sul dualismo 1/0, si passa al Qbit, che “sovrappone” O e 1: la novità è che i materiali semiconduttori, gli stessi che si usano per l’elettronica tradizionale, se nanostrutturati sotto forma di quantum-dots possono portare alla realizzazione di Qbit. “Questa strada ha dato ottimi risultati aprendo insieme a nuove conoscenze e a nuove applicazioni. Riteniamo che un computer quantistico di interesse si potrebbe realizzare con alcune centinaia di Qbit accoppiati e con questo sistema possiamo già gestirne alcuni” ha affermato Abstreiter.  
   
   
UNA NUOVA CONSULTAZIONE SULLA SEMPLIFICAZIONE DEL 7PQ  
 
Bruxelles, 27 giugno 2005 - La Commissione europea ha avviato una consultazione sulla semplificazione del Settimo programma quadro (7Pq). Lo scopo della consultazione è fornire un'opportunità a tutti i ricercatori, ma in particolare a quelli attivi all'interno dell'Ue e dei paesi associati, di formulare le loro opinioni sulle dieci misure proposte per la semplificazione e contenute nel documento di lavoro dei servizi della Commissione sulla semplificazione, che accompagnava la proposta della Commissione per il 7Pq. La Commissione accoglierà con favore i suggerimenti provenienti dai partecipanti su altri argomenti che saranno affrontati dalle regole di partecipazione, quali le disposizioni in materia di proprietà intellettuale, i criteri di valutazione, la responsabilità finanziaria collettiva e altri principi di partecipazione. Per accedere alla consultazione e ad ulteriori informazioni, visitare: http://europa.Eu.int/comm/research/consultations/list_en.html  
Per seguire gli sviluppi relativi al 7Pq consultare il seguente sito web: http://www.Cordis.lu/fp7
 
   
   
LA UE COLLABORERÀ ALLA CREAZIONE DI UNA RETE INTERNAZIONALE PER LA VALUTAZIONE DELLA RICERCA  
 
Bruxelles, 27 giugno 2005 - In seguito alla riunione dei partner provenienti da Unione europea, Stati Uniti e Asia nel corso di un workshop a Seul (Corea del Sud) alla fine di maggio, è stato raggiunto un accordo sulla creazione del programma Inter, che istituirà una rete internazionale per la valutazione della ricerca. La consapevolezza sempre più radicata di quanto il settore della ricerca e sviluppo (R&s) sia rilevante per lo sviluppo economico e sociale induce a sollecitare gli amministratori dei bilanci pubblici di R&s affinché venga migliorata la valutazione dei programmi proposti, in modo da poterne dimostrare l'efficacia e la trasparenza. Secondo i partner del programma Inter, sarà necessario a questo scopo progredire in maniera significativa e costante tanto nella progettazione e nell'attuazione delle verifiche quanto nella modalità di diffusione e di raccolta dei risultati. I partner aggiungono che è necessario istituire non solo metodi e strumenti di valutazione innovativi con solido fondamento scientifico, ma anche indicatori comparabili e banche dati affidabili per i risultati delle valutazioni. Occorrerà pertanto perseguire la collaborazione a livello globale nel campo della valutazione della R&s pubblica, collaborazione che si dovrà fondare sullo scambio di conoscenza e di buone prassi. Una rete internazionale come quella prevista dal programma Inter, che si compone di funzionari responsabili della valutazione e della pianificazione della ricerca pubblica, semplificherebbe appunto, secondo i proponenti, la creazione di una prospettiva globale di questo tipo. La rete sarà inizialmente operativa per un periodo di tre anni fino a giugno 2008 e la fase iniziale del programma, prevista per il periodo 2005-2006, sarà incentrata su tre aree principali di collaborazione: valutazione teorica ed empirica; nuovi metodi e strumenti di valutazione sistemica di R&s e sistemi di innovazione; affidabilità e comparabilità dei dati a livello internazionale. Si prevede che i risultati di tali attività assumeranno la forma di linee guida e codici di buona prassi, proposte di azione coordinata per lo sviluppo di nuove teorie e strumenti di valutazione e, infine, raccomandazioni destinate a valutatori e responsabili politici. I fondatori del programma Inter sottolineano che la partecipazione alla rete è aperta a tutti i funzionari incaricati della valutazione o della pianificazione strategica in materia di R&s pubblica che condividono gli obiettivi comuni della rete. Alla chiusura della riunione di Seul, Bill Valdez, esponente dell'Office of Science del dipartimento Usa per l'energia e responsabile per la valutazione della ricerca, ha affermato che l'evento ha rappresentato un notevole passo avanti nella creazione di metodologie utili per gli enti pubblici ed, eventualmente, per le organizzazioni del settore privato [...]. Valdez ha concluso dichiarando che in questo modo si contribuirà allo sviluppo di politiche più efficaci per la scienza e l'innovazione.  
   
   
UN PROGETTO TSI MIRA A PROMUOVERE LA DIVERSITÀ E L'INTEGRAZIONE NEL SETTORE EUROPEO DELLE TI  
 
 Bruxelles, 27 giugno 2005 - In un momento in cui un'Europa che invecchia si trova di fronte al problema di una carenza di competenze, l'impiego in attività professionali di gruppi emarginati non è solo una questione di uguaglianza, ma anche di necessità economica. Il progetto Risesi, finanziato nell'ambito della priorità tematica "Tecnologie della società dell'informazione" (Tsi) del Sesto programma quadro (6Pq), si è pertanto posto l'obiettivo di acquisire una conoscenza dei principali fattori di promozione di tale impiego nel settore delle Tic (tecnologie dell'informazione e della comunicazione) e in quelli ad esso correlati. Risesi (Regional Impact of the Information Society on Employment and Integration) ha valutato i cambiamenti economici e sociali determinati dall'economia basata sull'informazione dell'Unione europea allo scopo di comprendere gli effetti a livello nazionale, regionale e settoriale. I partner svedesi, italiani e britannici del progetto hanno anche esaminato gli effetti su gruppi particolari, individuato gli ostacoli all'occupazione e formulato risposte politiche volte a promuovere la crescita e l'integrazione sociale. "L'europa ha bisogno sia di uno Stato forte sia di imprese forti, ossia di crescita sostenuta da una politica di assistenza sociale e di promozione della diversità", ha detto Jonathan Feldman dell'Istituto nazionale svedese del lavoro. "Le burocrazie e i mercati non devono ignorare le esigenze specifiche dei gruppi potenzialmente emarginati. Al contempo, i paesi che cercano di favorire l'integrazione sociale attraverso programmi di formazione finanziati con fondi pubblici dovranno promuovere l'innovazione". Come ha spiegato Jonathan Feldman, le regioni europee ad alta tecnologia che si avvalgono di manodopera specializzata richiedono un flusso continuo di lavoratori qualificati; tale flusso è stato invece in parte bloccato da una carenza di competenze professionali. "In alcuni casi, i maschi locali hanno dominato i flussi che alimentano i mercati della manodopera qualificata. In un'Europa che invecchia è necessario che entri nei mercati un maggior numero di donne e immigranti. Uguaglianza ed efficienza sono legate e pertanto occorre superare gli ostacoli alla diversità etnica e di genere", ha affermato Jonathan Feldman. Risesi ha pertanto individuato possibili settori in cui possono essere intraprese iniziative politiche volte ad aiutare donne e immigranti a entrare nel mercato del lavoro, quali la modifica di leggi obsolete, il potenziamento del sostegno a favore delle organizzazioni sindacali e delle cooperative di lavoro e l'avvio di programmi specifici per promuovere le attività di tutoraggio e l'esposizione culturale a scienza e tecnica in varie fasi della vita di studenti e lavoratori. Ad esempio, gli studenti universitari i cui mentori sono professionisti in pensione potrebbero a loro volta diventare mentori di studenti delle scuole superiori. Inoltre, le leggi dovrebbero essere riformate in modo da consentire di effettuare controlli per accertare se i datori di lavoro escludono immigranti qualificati, mentre programmi di apprendistato rinnovati potrebbero essere rivolti a gruppi chiave. Per incoraggiare le donne a intraprendere una carriera nel settore delle Tic, dovrebbero essere incentivati i congedi parentali retribuiti e gli orari di lavoro flessibili. Attualmente, dichiarano i partner del progetto, le politiche nazionali o aziendali non riescono a rendere la formazione un'attività in cui valga la pena investire finanziariamente. A questo proposito, possono dare un contributo gli incentivi fiscali per la formazione e i sussidi a favore di parte del sistema di assistenza familiare. L'imprenditorialità di donne e minoranze etniche è attualmente ostacolata da una mancanza di capitali a sostegno di nuove iniziative imprenditoriali. Infine, Risesi pone in evidenza il fatto che un'architettura più diversificata e umana nelle aree urbane potrebbe contribuire all'integrazione sociale e al capitale sociale in modo tale che i genitori immigranti e i loro figli possano stabilire legami con professionisti affermati con esperienza nel campo della scienza e della tecnica. Anche se il progetto è terminato nell'aprile 2005, i partner stanno ora completando una serie di raccomandazioni che dovrebbero indicare possibili sviluppi. Http://www.risesi.org/  
   
   
AMMONTARE DI CCT E BTP IN EMISSIONE  
 
Roma, 27 giugno 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, comunica l'ammontare delle tranches dei Cct e dei Btp che verranno offerti nell’asta del prossimo 28 giugno: Certificati di Credito del Tesoro, settennali 1°.3.2005/2012 terza tranche:2.000 milioni di euro; Buoni del Tesoro Poliennali, triennali 15.6.2005/2008 prima tranche: 4.000 milioni di euro, "decennali" 1°.2.2005/1°.8.2015 quinta tranche: 2.500 milioni di euro.  
   
   
ENEL 4: FISSATO IL PREZZO MASSIMO PER L’OFFERTA AL PUBBLICO  
 
Roma, 27 giugno 2005 - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, acquisito il parere del Comitato Privatizzazioni, sentiti i Coordinatori Globali, Mediobanca e Merrill Lynch, ed il consulente finanziario e valutatore, Lazard, ad integrazione del Prospetto Informativo, comunica di aver fissato in 7,07 euro il Prezzo Massimo applicabile alle azioni Enel S.p.a., oggetto dell’Offerta Pubblica di Vendita (Opv) in Italia. Il livello del Prezzo massimo risulta pari al prezzo di riferimento odierno del titolo Enel ed è in linea con la ponderata dei prezzi ufficiali (al netto del dividendo) delle ultime tre settimane. Il 26 giugno prossimo sarà pubblicato l’Avviso Integrativo relativo alla avvenuta determinazione del prezzo massimo, come previsto dal Prospetto Informativo. Per quanto riguarda i dettagli dell’Opv, l’offerta avrà inizio alle ore 9.00 di lunedì 27 giugno, terminerà alle ore 16.30 di venerdì 1° luglio 2005 e riguarderà un numero minimo di 100 milioni di azioni Enel. Il prezzo definitivo di collocamento al pubblico sarà annunciato al termine dell’Opv (non oltre domenica 3 luglio 2005) e sarà pari al minore fra: il Prezzo Massimo di 7,07 euro; il prezzo applicato nell’ambito dell’offerta istituzionale, come determinato dal Ministero al termine del periodo di offerta. Il pagamento e la consegna delle azioni è previsto per giovedì 7 luglio 2005. Sotto il profilo degli incentivi all’acquisto, nell’ambito dell’Opv, il pubblico indistinto, i dipendenti e gli azionisti Enel (che non abbiano i requisiti di cui al capoverso successivo) che aderiranno all’offerta e manterranno continuativamente la azioni per 12 mesi dalla data di pagamento, avranno diritto all’attribuzione gratuita (bonus share) di 5 azioni Enel ogni 100 assegnate (fino ad un massimo di 3 Lotti Minimi assegnati o due Lotti Minimi di Adesione Maggiorati assegnati). Ferme restando le medesime condizioni di possesso ininterrotto per 12 mesi dalla data di pagamento, spetterà un’attribuzione gratuita maggiorata di 7 azioni ogni 100 assegnate agli azionisti e ai dipendenti Enel che rispondano a tutti e tre i seguenti requisiti: siano già risultati assegnatari di azioni gratuite derivanti dall’Opv "Enel 1" del 1999; alla data di presentazione del prospetto in Consob (19 maggio 2005) avevano in deposito presso il proprio conto titoli, un quantitativo minimo di 250 azioni della società e che da detta data fino al giorno di adesione all’Opv non abbiano ridotto tale quantitativo minimo. Non siano risultati assegnatari nell’ambito dell’Opv Enel 3  
   
   
BANCHE: ABI, FIRMATO L’ACCORDO SULL’ APPRENDISTATO  
 
Roma, 27 giugno 2005 - E’ stata raggiunta il 23 giugno, in serata, tra i sindacati nazionali e l’Abi l’intesa che completa il quadro delle regole per rendere operativo l’apprendistato professionalizzante. Vengono offerte così nuove opportunità di occupazione nelle imprese bancarie e finanziarie. Il Presidente dell’Abi, Maurizio Sella, ha sottolineato che “si tratta di un passo decisivo per offrire ai giovani più possibilità di entrare in banca”. Sono stati definiti i criteri con cui formare gli apprendisti, mettendo a fuoco le competenze da acquisire in un percorso di quattro anni. I giovani tra i 18 e i 29 anni, che entreranno in banca come apprendisti, avranno a disposizione un pacchetto complessivo di 480 ore di formazione e saranno immediatamente inseriti nell’attività lavorativa quotidiana. Sono state individuate nove figure professionali di ingresso – tra cui per esempio l’addetto operativo, quello all’attività commerciale, l’operatore di banca telefonica e l’assistente alla clientela - che rappresentano le più importanti aree della banca di oggi. Si va dall’area commerciale a quella di staff, sino al supporto esecutivo. E’ comunque possibile passare da un profilo formativo ad un altro nel corso del quadriennio. L’intesa definisce inoltre i criteri con cui formare i formatori, cioè i tutor, che accompagneranno l’apprendista nel suo percorso e gli elementi che consentiranno all’impresa di formare i lavoratori al proprio interno. L’apprendistato, introdotto nell’ultimo Contratto collettivo nazionale di lavoro siglato il 12 febbraio 2005, rappresenta una delle novità più significative del lavoro in banca secondo le linee del mercato del lavoro delineate dalla Legge Biagi e dal recente decreto sulla competitività, che ha riconosciuto un ruolo ancora più marcato alla contrattazione collettiva.  
   
   
LIBRETI AL PORTATORE, IL VADEMECUM ABI PER METTERSI IN REGOLA  
 
Roma, 27 giugno 2005 - Entro il 30 giugno i libretti al portatore con più di 12.500 euro devono essere estinti o riportati sotto questa somma, come previsto dalla legge antiriciclaggio. In vista della scadenza, ecco il vademecum dell’Associazione Bancaria Italiana per i risparmiatori. Quali libretti La norma riguarda i libretti al portatore sui quali sono depositati più di 12.500 euro. Nel calcolo del saldo vanno compresi anche gli interessi, se sono annotati sul libretto. La legge non riguarda i libretti nominativi, ma solo quelli al portatore. Cosa fare Per regolarizzare i propri libretti al portatore entro la fine del mese, i risparmiatori hanno tre possibili soluzioni: 1. Prelevare l’intera somma ed estinguere il libretto; 2. Prelevare parte della somma depositata portando il saldo entro il limite di 12.500 euro consentito dalla legge; 3. Estinguere il libretto al portatore ed accendere un libretto nominativo. Le sanzioni Per coloro che non si sono adeguati ai limiti previsti dalla legge, da venerdì 1 luglio scatteranno le sanzioni amministrative del Ministero dell’Economia, previste dalla legge antiriciclaggio. Per i libretti con importo fino a 250 mila euro la sanzione può arrivare al 20% del saldo, mentre per quelli con più di 250 mila euro la sanzione va dal 20 al 40% del saldo. Le sanzioni verranno applicate alla prima occasione in cui il possessore del libretto si presenta allo sportello per fare una operazione dopo il 30 giugno, anche se il cliente decide di estinguere il deposito. Le banche, infatti, sono tenute ad inviare entro trenta giorni una comunicazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il Ministero apre quindi il procedimento per l’accertamento e la contestazione dell’infrazione; l’eventuale sanzione viene stabilita con decreto, che può essere impugnato davanti al giudice civile competente.  
   
   
PROMETEIA PRESENTA A BOLOGNA IL RAPPORTO DI PREVISIONE DI GIUGNO 2005 SULLE PROSPETTIVE DELL'ECONOMIA INTERNAZIONALE E ITALIANA  
 
Bologna, 27 giugno 2005 - Rispetto a tre mesi fa è l'economia italiana che ha riservato le maggiori sorprese. Da tempo vengono segnalate le incertezze sulle sue prospettive, ma i dati relativi al primo trimestre del Pil e delle sue componenti hanno rivelato che la situazione è peggiore delle attese. L'economia italiana è scivolata in recessione e in appena sei mesi è andata persa metà della crescita cumulata nell'intero quadriennio 2001-2004. Pur ipotizzando che nei rimanenti trimestri dell'anno la tendenza si inverta, la profondità della caduta registrata nel passato semestre condiziona il risultato per il 2005, che molto difficilmente potrà risultare positivo. È una recessione tutta italiana, riflesso di fattori accidentali, difficoltà congiunturali e problemi strutturali. L'economia mondiale continua infatti a crescere a ritmi elevati, anche se in graduale rallentamento. Secondo le attese, questo rallentamento è guidato dagli Usa, dall'area Uem e da alcuni grandi paesi emergenti (Brasile e Russia), mentre Giappone e Cina si mantengono su un ritmo di crescita stabile. Nello scenario internazionale, la differenza rilevante rispetto a quanto delineato negli ultimi due anni sta piuttosto nel non prospettare più la desincronizzazione nella velocità di crescita tra Europa e Usa. La crescita sta decelerando in entrambe le aree e sembra prematuro ipotizzare la capacità dell'economia europea di trainare la crescita: nonostante i bassi tassi di interesse, il ciclo degli investimenti non evidenzia segnali di ripresa, e sembra inoltre accentuarsi la variabilità tra le diverse economie reali dell'Uem. La media dei tassi di crescita dei paesi europei dovrebbe risultare nei prossimi anni di poco superiore a 1.5 per cento. La previsione di un rallentamento della crescita sia delle economie dell'area continentale (Cina e India dall'8.5 al 7 per cento circa nel biennio 2005-07) sia dell'economia americana, dovrebbe portare verso un ridimensionamento del prezzo del petrolio attorno ai 45 dollari per barile. L'incertezza che caratterizza i paesi dell'Uem, negli ultimi mesi in modo particolare a livello politico, potrebbe portare ad una maggior cautela nella diversificazione valutaria dei portafogli internazionali, con una conseguente flessione nella quotazione dell'euro nei confronti del dollaro che solo tra un anno dovrebbe ritornare al valore medio di 1.3 dollari. Tale maggiore debolezza dell'euro, unitamente al permanere di alti disavanzi nei conti pubblici dei principali paesi dell'area euro, dovrebbe portare la Bce a mantenere una politica monetaria neutrale, mentre la diversa congiuntura e i relativamente maggiori rischi inflazionistici negli Usa dovrebbero riflettersi in tassi di interesse in aumento, con un conseguente ampliamento del differenziale di interesse sui mercati monetari di oltre 50 punti base. Dunque, in questo contesto globale ancora sostanzialmente positivo, l'economia italiana presenta caratteri di debolezza peculiari. A livello congiunturale, la recessione dovrebbe tecnicamente terminare con il secondo trimestre dell'anno in corso. Pur tenendo conto di qualche elemento di ottimismo derivante dalle informazioni sulla produzione industriale del mese di aprile (1.9 per cento sul mese precedente), si ritiene che il recupero potrebbe essere lento a seguito dell'elevato livello delle scorte di prodotti finiti ancora presente presso le aziende, portando probabilmente ad una crescita leggermente negativa nella media del 2005 e inferiore all'1 per cento nel 2006. Negli anni successivi, in assenza di altri shock, e coerentemente con la stabilizzazione del cambio e la minore incertezza legata al prezzo del petrolio, la crescita riprenderà ad avvicinarsi a quella potenziale, che nel frattempo si è ridotta all'incirca all'1.5 per cento. Permangono infatti le difficoltà derivanti dalle debolezze di stampo strutturale, tra le quali la peculiare composizione merceologica della produzione, e di conseguenza delle esportazioni, che si trovano ora a fronteggiare più che nel passato la competizione proveniente dai paesi di più recente industrializzazione, e la perdita di competitività di prezzo in conseguenza dell'apprezzamento del tasso di cambio dell'euro ma anche del divario tra i tassi di inflazione interni. Prospettive di crescita ridimensionate, alle quali difficilmente la politica di bilancio potrà fornire un sostegno, trovandosi a dover affrontare la necessità di sostituire entrate una tantum, utilizzate negli anni passati per coprire spese di natura permanente, un ciclo elettorale e il perdurare di effetti ciclici negativi. Nel corso del 2005 l'indebitamento netto delle Ap raggiungerà il 4.1 per cento del Pil per arrivare al 4.6 per cento nel corso del prossimo anno. Nell'orizzonte di previsione si ipotizzano piani di rientro coerenti con un ritorno al di sotto del 3 per cento ma non prima del 2009. Il rapporto debito pubblico/Pil, di nuovo in aumento nel 2005, potrà ridursi solo in presenza di massicce vendite di patrimonio pubblico, che porteranno ad un avanzo primario prossimo allo zero nel 2006, come risultato di una pressione fiscale costante e di un aumento di un punto percentuale di Pil della spesa corrente al netto di interessi.
Quadro di sintesi delle previsioni Italia Uem Usa
Pil 2004 1.1 1.7 4.4
2005 -0.2 1.5 3.4
2006 0.9 1.7 2.8
2007-2008 1.4 1.8 3.1
Inflazione 2004 2.2 2.1 2.7
2005 2.0 2.2 3.0
2006 1.8 1.7 2.7
2007-2008 2.2 1.8 3.1
Indebitamento netto delle Ap (in % del Pil) 2004 3.2 2.7 4.3
2005 4.1 2.9 4.0
2006 4.6 2.7 3.8
2007-2008 3.6 2.5 3.6
 
   
   
PROMETEIA ANALISI DEI BILANCI BANCARI GIUGNO 2005 LA REDDITIVITÀ DELL'ATTIVITÀ SVOLTA È MEDIAMENTE AUMENTATA DI CIRCA 10 PUNTI BASE  
 
 Milano, 27 giugno 2005 - Il consuntivo del 2004 come appare dai bilanci dei Gruppi e delle Banche individuali delinea un quadro relativamente positivo ed in netto miglioramento rispetto ai due anni precedenti. La redditività del patrimonio è generalmente aumentata e gli indici di efficienza economica sono migliorati. Si conferma quindi quanto già si poteva leggere dalle relazioni semestrali: il sistema bancario appare in grado di reagire e di crescere pur in un contesto esterno non favorevole. Questi i dati generali che emergono dal Rapporto Analisi dei bilanci bancari, il Rapporto periodico Prometeia che propone una elaborazione sistematica delle rilevazioni contabili effettuate dall'Abi su 38 Gruppi Bancari e 133 Banche di cui 15 Ex Istituti di Credito Speciale. L'analisi si basa soprattutto sulle rilevazioni al 31 dicembre 2004 e ai due periodi corrispondenti del 2003 e 2002. Nel Rapporto vengono esaminati alcuni aspetti di particolare rilievo che caratterizzano la struttura dell'intermediazione, la dinamica e la composizione dei principali margini per il campione di Banche e di Gruppi esaminato che, data la sua ampiezza, risulta sufficientemente rappresentativo del sistema bancario italiano; inoltre, l'analisi viene concentrata sulle differenziazioni che emergono tra le diverse classi dimensionali di Gruppi. Le Performance Dei Gruppi E Delle Banche Al Dicembre 2004 - Il consuntivo del 2004 come appare dai bilanci dei Gruppi e delle Banche individuali delinea un quadro relativamente positivo ed in netto miglioramento rispetto ai due anni prece-denti. La redditività del patrimonio è generalmente aumentata e gli indici di efficienza economica sono migliorati. Si conferma quindi quanto già si poteva leggere dalle relazioni semestrali: il sistema bancario appare in grado di reagire e di crescere pur in un contesto esterno non favorevole. I principali dati che caratterizzano la performance dei Gruppi bancari nel 2004 sono i seguenti: i crediti e la raccolta totale, diretta e indiretta, sono aumentati in media a tassi superiori al 4.5%; il Roe medio dei Gruppi bancari è aumentato di circa 2 punti percentuali dal 6.4% del 2003 al 8.3% del 2004; la redditività dell'attività svolta è mediamente aumentata di circa 10 punti base; il cost-income medio dei Gruppi bancari è passato dal 66.2% del 2003 al 64.9% del 2004; i ratios patrimoniali si sono mantenuti sostanzialmente stabili. Rispetto al passato vi è stata peraltro una maggiore omogeneità nella performance, evidenziando un processo di relativo recupero dei Gruppi in ritardo sotto il profilo della redditività e dell'efficienza. Una lettura attenta e analitica dei dati di bilancio permette tuttavia di cogliere, da un Iato, alcuni elementi di fragilità e complessità sottostanti al quadro di miglioramento sopra delineato, dal-l'altro, la differenziazione che ancora persiste tra diverse tipologie e individualità degli operatori. In primo luogo è opportuno mettere in evidenza che l'esercizio 2004 è stato influenzato in misura non trascurabile da fattori straordinari. In quest'ambito un ruolo determinante è stato giocato dalla nuova normativa sul c.D. Disinquinamento fiscale che ha imposto il recupero nei conti economici, tra le voci straordinarie, degli accantonamenti costituiti in passato esclusiva-mente in applicazione di norme tributarie. Questo fenomeno, assieme alle minori svalutazioni su immobilizzazioni finanziarie e al nuovo trattamento fiscale dei dividendi, ha significativamente contribuito ad aumentare dal 40% al 50% il rapporto tra utile netto e risultato lordo di gestione, con un importante effetto sul livello degli utili e del Roe. Per dare evidenza dell'impatto della gestione straordinaria e fiscale è sufficiente osservare che solo 6 Gruppi bancari hanno diminuito il Roe rispetto al 2003, ma sono 12, cioè circa un terzo del campione, ad evidenziare una riduzione se si rapporta ai mezzi propri l'utile della attività ordinarie al netto dei dividendi e degli utili da partecipazioni valutate al patrimonio netto.
Gruppi - Redditività netta dei mezzi propri: Valori medi e distribuzione per performance
dic '02 Valori medi dic '03 dic '04 Sup.media campione 3 anni Int. Media campione 3 anni Altri Totale
Grandi 3.8 6.5 8.6 1 2 3 6
Medi 8.9 7.6 9.3 5 2 2 9
Piccoli 4.6 5.9 7.7 4 8 7 19
Totale 5.6 6.4 8.3 10 12 12 34
Dalla media dei gruppi Medi, dei gruppi Piccoli e dalla media Totale sono stati esclusi il gruppo Bp Unite che non era ancora costituito a dicembre 2002, il gruppo Cr Bolzano non costituito nel 2003 e Antonveneta e Meliorbanca i cui valori avrebbero distorto eccessivamente i valori medi del Roe nell'ambito del triennio di analisi. Una volta acquisito che una parte del miglioramento della performance ha origini esterne alle gestione caratteristica, è opportuno concentrarsi sulle differenze che hanno caratterizzato i singoli operatori e le classi dimensionali di appartenenza. Se partiamo dall'evoluzione dell'attività di intermediazione, i dati di bilancio mettono in luce il persistere di una significativa differenziazione tra i Gruppi Grandi e Piccoli; questi ultimi, non solo hanno ulteriormente aumentato le loro quote di mercato sui crediti e sulla raccolta complessiva, ma hanno anche messo in luce un dato in controtendenza nel comparto del risparmio gestito, evidenziando crescite significative a fronte della contrazione mediamente riscontrabile tra i Gruppi di maggiori dimensioni. La crescita dell'intermediazione dei Gruppi Medi e Piccoli si è accompagnata ad un aumento del margine di interesse a fronte di risultati mediamente negativi per i Gruppi Grandi. Nello stesso comparto dei ricavi da servizi si riscontrano risultati significativamente più positivi per i Gruppi di piccole e medie dimensioni. In generale quindi i Grandi Gruppi hanno evidenziato una maggiore difficoltà nel far crescere volumi e ricavi, sia nell'attività tradizionale di intermediazione creditizia sia nei servizi. Ancora una volta la gestione dei costi è stato il campo di relativo recupero per la performance dei Gruppi bancari di maggiori dimensioni, che pur partivano, in media, da livelli di maggiore efficienza. I Gruppi bancari di medie e piccole dimensioni hanno continuato ad incrementare nel corso del 2004 la propria rete distributiva e l'organico coerentemente con Io sviluppo dell'attività e dei ricavi, ma evidenziando anche una maggiore difficoltà ad operare interventi importanti sulla struttura dei costi. Se passiamo dal confronto tra peer group all'analisi dei singoli operatori, i bilanci del 2004 hanno evidenziato, o talvolta confermato, alcuni importanti elementi: tra i sei grandi Gruppi persiste una forte polarizzazione in due sottogruppi che si differenziano significativamente per redditività, efficienza e qualità dei fondamentali; i Gruppi di medie dimensioni non solo sono la categoria dimensionale che evidenzia le migliori performance ma sono anche fortemente omogenei in questa loro caratterizzazione positiva; solo tre Gruppi su undici esprimono un indice sintetico di performance inferiore alla media del sistema; all'interno dei Gruppi Piccoli vi è una forte differenziazione e la maggioranza di essi mostra performance reddituali e di qualità complessiva dei fondamentali significativamente e persistentemente inferiori alla media del sistema; negli ultimi bilanci pre-Ias permangono ancora forti differenze nei livelli di copertura dei crediti dubbi e anche di quelli in bonis, con alcuni Gruppi che mostrano rettifiche forfettarie inferiori allo 0.3% contro una media dello 0.6%; i Gruppi bancari di eccellenza, per valore dell'indice sintetico di performance tradizionalmente elaborato da Prometeia e per sua persistenza nel tempo, sono Unicredito, Banco Popolare di Verona e Novara e Banco Desio. Nel capitolo 2 viene presentato un approfondimento relativo all'impatto dei principi contabili internazionali sui bilanci bancari: in particolare vengono analizzati, per i Gruppi che hanno presentato la relazione trimestrale al 31/03/05 in base agli Ias/ifrs (Banca Intesa, Bnl, Capitalia e Finecogroup), gli effetti rilevanti della transizione sulla situazione patrimoniale e l'andamento economico, al fine di valutare il diverso peso delle "rettifiche" sui mezzi propri, l'eventuale presenza di comportamenti divergenti nelle politiche di classificazione/valutazione poste in essere e le prime evidenze sull'impatto dei nuovi criteri sui risultati reddituali. L'analisi evidenzia come, ad eccezione di Finecogroup, i Gruppi che hanno presentato la trimestrale in base ai nuovi principi contabili, rilevino decrementi significativi nel valore dei mezzi propri principalmente per effetto della valutazione dei crediti secondo le nuove regole. Approfondimento Monografico "Il Governo Delle Risorse In Un Contesto In Trasformazione" - Nel capitolo 3, il consueto approfondimento affronta un tema centrale e di grande attualità nelle politiche dei Gruppi: il governo dei costi, con riferimento sia alla gestione delle altre spese amministrative, sia alla azioni per il miglioramento della produttività della rete distributiva. Nell'ultimo anno, l'efficienza economica del sistema bancario nazionale è ulteriormente migliorata per effetto di azioni efficaci intervenute sia nei gruppi bancari best-practice, sia nelle realtà che sono ancora lontane da livelli ottimali di efficienza. Nel 2003 ai gruppi più efficienti, connotati da un livello di cost-income inferiore a 62.6%, faceva capo il 28% del totale del prodotto bancario lordo dei Gruppi nazionali; un anno dopo la quota delle masse intermediate riconducibili ai gruppi più efficienti raggiungeva il 45%, attestando la leadership dei Gruppi di grandi dimensioni. Se dal dato aggregato dei costi operativi si estende l'analisi alle sue singole componenti si osserva come il 35.6% del margine di intermediazione venga assorbito dai costi del personale, il 18.6% dalle altre spese amministrative, il 3.9% delle imposte indirette e il 5.7% dagli ammortamenti. L'area degli interventi su cui il sistema bancario è riuscito ad incidere in misura maggiore è stata quella del personale: l'effetto combinato delle fuoriuscite legate ai processi di incentivazione all'esodo e degli aumenti del costo del lavoro legati al rinnovo del contratto nazionale è stato infatti in molti casi positivo. Incoraggiante peraltro è il messaggio che proviene dai gruppi Piccoli che mostrano decise azioni di governo dei costi anche sul terreno più difficile relativo al governo delle altre spese amministrative. I gruppi del campione sono riusciti mediamente a contenere la crescita del totale delle altre spese amministrative (+1.2%) al di sotto della crescita dell'inflazione (+2.2%): in realtà tale dato medio ponderato "nasconde" l'elevata variabilità delle voci stesse considerando che per 6 classi di spesa, che rappresentano circa il 30% del totale, la crescita dell'ultimo anno si colloca ben al di sopra del tasso di inflazione. I dati evidenziano come, da un Iato, alcune categorie di spesa (pubblicità e marketing, consulenze professionali, spese tecnologiche) registrino andamenti molto differenziati da gruppo a gruppo e anche temporalmente in quanto rappresentano il riflesso operativo di scelte strategiche e/o di evoluzioni normative (si pensi agli investimenti e alle spese correnti per gli adeguamenti a Basilea Il e ai nuovi principi contabili internazionali), dall'altro, che altre categorie di spesa sono direttamente proporzionali ai volumi di lavoro generati, a meno di forti revisioni nelle policy di utilizzo, che possono avere anche ricadute dal lato dei ricavi (si pensi ad esempio alle spese postali). Un'importante azione di contenimento è stata viceversa conseguita su categorie di spesa maggiormente governabili, quali le spese per utenze e pulizia locali, per materiali di consumo e di vigilanza, grazie ad interventi sul pricing, sui processi e le policy di utilizzo. Oltre il 40% dei costi complessivi dei Gruppi originano dalla distribuzione e pertanto cruciale è la capacità di ottenere adeguati livelli di produttività dalla rete distributiva. Le azioni di ottimizzazione della rete distributiva intraprese negli ultimi anni vanno nella direzione di dimensionare correttamente la propria presenza sul mercato (razionalizzando eventuali sovrapposizioni e attuando politiche di apertura/acquisizione mirate all'ottenimento di un razionale disegno della propria rete distributiva), costruire benchmark interni di produttività per riportare su livelli di performance adeguati le filiali critiche, utilizzare canali alternativi per ridurre il costo del servizio alla clientela a minor valore aggiunto (canali remoti) e flessibilizzare i costi di distribuzione (rete a costi variabili — promotori). Importanti interventi sono inoltre stati attuati e/o sono in cantiere per personalizzare le modalità di servizio rispetto alle varie tipologie di clientela, sia in termini di figure relazionali dedicate, sia in termini di ripensamento del layout di filiale. Il campione oggetto di analisi nel presente Rapporto si compone di 38 gruppi bancari. La tabella sottostante riporta l'elenco dei gruppi analizzati, ordinati per prodotto bancario lordo (Pbl) decrescente.
Sigla Peer Group Nome Istituto Pbl (mln €)
Bint Grandi Gruppo Banca Intesa 603719
Unic Grandi Gruppo Unicredito Italiano 530589
Spao Grandi Gruppo Bancario Sanpaolo Imi 464704
Capt Grandi Gruppo Bancario Capitalia 251096
Mpas Grandi Gruppo Monte dei Paschi di Siena 246454
Bnla Grandi Gruppo Bancario Banca Nazionale del Lavoro 178661
Bpun Medi Gruppo Banche Popolari Unite 137547
Bpvn Medi Gruppo Bancario Banco Popolare di Verona e Novara 127235
Bapd Medi Gruppo Bancario Banca Antoniana – Popolare Veneta 98271
Bpld Medi Gruppo Creditizio Bipielle 90174
Blbd Medi Gruppo Bancario Banca Lombarda e Piemontese 89638
Bper Medi Gruppo Banca Popolare dell'Emilia Romagna 81167
Bpmi Medi Gruppo Bipiemme - Banca Popolare di Milano 73728
Cdem Medi Gruppo Credito Emiliano – Credem 62109
Crfi Medi Gruppo Banca Cr Firenze 47581
Deut Medi Gruppo Deutsche Bank 44242
Crge Medi Gruppo Carige 41015
Bpvi Piccoli Gruppo Bancario Banca Popolare di Vicenza 36577
Bsel Piccoli Gruppo Banca Sella 33840
Xcip Piccoli Gruppo Bancario Dexia Crediop 33632
Bpso Piccoli Gruppo Banca Popolare di Sondrio 28242
Bpcv Piccoli Gruppo Credito Valtellinese 27103
Bmar Piccoli Gruppo Bancario Banca delle Marche 25144
Bdso Piccoli Gruppo Banco di Desio e della Brianza 17857
Crfe Piccoli Gruppo Cassa di Risparmio di Ferrara 14408
Venb Piccoli Gruppo Bancario Veneto Banca 14254
Bpet Piccoli Gruppo Etruria 11344
Bpin Piccoli Gruppo Bancario Banca Popolare di Intra 11218
Crbz Piccoli Gruppo Cassa di Risparmio di Bolzano 9886
Crra Piccoli Gruppo Cassa di Risparmio di Ravenna 9146
Bpba Piccoli Gruppo Creditizio Banca Popolare di Bari 8696
Xcnm Piccoli Gruppo Meliorbanca 8432
Unib Piccoli Gruppo Bancario Unibanca 8079
Crsm Piccoli Gruppo Bancario Cassa di Risparmio di San Miniato 5393
Bprg Piccoli Gruppo Bancario Banca Agricola Popolare di Ragusa 4831
Crtm Piccoli Gruppo Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo 4674
Bppu Piccoli Gruppo Bancario Banca Popolare Pugliese 4399
Crch Piccoli Gruppo Carichieti 3784
Legenda: Pbl = Impieghi + Raccolta Diretta + Raccolta Indiretta
 
   
   
RAPPORTO PROMETEIA GIUGNO 2005 : LE AZIONI DELLE BANCHE QUOTATE TRA APRILE 2004 E APRILE 2005 L'INDICE BANCARIO SI È APPREZZATO DEL 23%, CUI È SEGUITA UN'ULTERIORE CRESCITA NEGLI ULTIMI 45 GIORNI DEL 3,2%  
 
Milano, 27 giugno 2005 - Nell'ambito di questo Rapporto, dai risultati delle analisi emerge un generale giudizio di neutralità in merito alla valutazione del settore. Nel campione di titoli analizzati è, però, possibile individuarne alcuni per i quali si intravede una potenziale sottovalutazione nei prezzi che il mercato esprime: dalla sintesi delle indicazioni dei diversi metodi utilizzati emerge un'aspettativa di performance superiore a quella di mercato per Banco Popolare di Verona e Novara e Banca Popolare di Lodi. Negli ultimi 12 mesi i prezzi dei titoli bancari sono significativamente aumentati accompagnando il progressivo miglioramento della redditività dei gruppi bancari che si è consolidato nel corso del 2004. Nei dodici mesi intercorsi tra aprile 2004 e aprile 2005 l'indice bancario si è apprezzato del 23%, cui è seguita un'ulteriore crescita negli ultimi 45 giorni del 3,2%. A fronte della significativa crescita dei rendimenti, i titoli bancari hanno registrato un'importante riduzione della volatilità dei prezzi giornalieri e quindi del rischio finanziario collegato. Dal lato dei fondamentali, l'ultimo esercizio ha prodotto una crescita del Roe medio ponderato dei gruppi bancari dal 6,1% del 2003 all'9,9% del 2004. Le previsioni per l'anno in corso e per il prossimo biennio, su cui si basano le valutazioni contenute in questo Rapporto, evidenziano una graduale ripresa del margine di intermediazione netto con una crescita annua del 6% circa, grazie soprattutto alla relativa tenuta dei volumi di intermediazione e delle rettifiche su crediti su cui potrà fare leva, dal 2006, un ampliamento limitato e graduale dello spread. La dinamica più contenuta prevista per i costi operativi permetterà una crescita degli utili dei gruppi bancari pari al 10% circa nel biennio 2005 -2006 e del 18% circa nel 2007. Questi, in sintesi, i dati generali che emergono dal Rapporto Le azioni delle banche quotate, il Rapporto periodico Prometeia che approfondisce le tematiche riguardanti la valutazione di borsa delle azioni bancarie e, in particolare, la relazione con la performance aziendale in termini di posizionamento sul mercato, redditività, efficienza ed esposizione al rischio, fornendo semestralmente un quadro in termini di: analisi della qualità dei fondamentali dei titoli quotati (risultati conseguiti nei principali aspetti della gestione economico patrimoniale, con l'obiettivo di fornire un quadro di sintesi della performance di ciascun gruppo e istituto bancario) basata sui dati di bilancio al dicembre 2004; andamento previsto per il comparto bancario quotato nell'intervallo di previsione 2005-2007 ottenuto come somma delle simulazioni realizzate sugli stati patrimoniali e conti economici dei singoli gruppi e istituti; andamento di Borsa nell'ultimo anno e principali indicatori riguardanti la valutazione di mercato dei titoli per il quinquennio 2003-2007 (all'interno di questa sezione vengono esaminati la liquidità, i rendimenti, la volatilità dei prezzi delle azioni bancarie, i tradizionali multipli di Borsa, il rendimento immediato dei titoli e le politiche di payout); risultati dell'analisi fondamentale. Ai fine di esprimere un giudizio relativo di sopra-sotto valutazione dei singoli titoli bancari, vengono utilizzate tre diverse metodologie: il modello fondamentale di Prometeia, l'analisi sulla creazione di valore e il confronto tra le nostre specifiche previsioni di utile e quelle implicite nelle capitalizzazioni di Borsa in base ai prezzi del 30 aprile 2005. Le Performance Delle Banche Quotate Al 2004 - Negli ultimi 12 mesi i prezzi dei titoli bancari sono significativamente aumentati accompagnando il progressivo miglioramento della redditività dei gruppi bancari che si è consolidato nel corso del 2004. Nei dodici mesi intercorsi tra aprile 2004 e aprile 2005 l'indice bancario si è apprezzato del 23%, cui è seguita un'ulteriore crescita negli ultimi 45 giorni del 3,2%. Dal Iato dei fondamentali, invece, l'ultimo esercizio ha prodotto una crescita del Roe medio ponderato dei gruppi bancari dal 6,1% del 2003 all'9,9% del 2004. A fronte della significativa crescita dei rendimenti, i titoli bancari hanno registrato un'importante riduzione della volatilità dei prezzi giornalieri e quindi del rischio finanziario collegato. La crescita dei corsi delle azioni bancarie italiane è stata peraltro più intensa di quella mediamente riscontrata dal complessivo mercato azionario nazionale e dagli indici dei titoli bancari negli altri principali mercati europei. In rapporto agli utili la capitalizzazione di borsa dei titoli bancari italiani ha raggiunto multipli superiori a 17x a fronte di una media europea che non supera i 13x. Alla luce di tuttò ciò è plausibile interrogarsi se il mercato abbia già scontato nei prezzi le prospettive di crescita degli utili di medio termine. Le analisi sviluppate all'interno del Rapporto convergono in effetti in un giudizio di sostanziale equilibrio dell'attuale valorizzazione di borsa del settore, sia quando si confrontino i prezzi di mercato con le valutazioni sviluppate attraverso un modello di sconto dei dividendi attesi, sia quando si raffrontino le previsioni di Roe formulate per i gruppi bancari con quelle mediamente implicite nei prezzi al 30 aprile 2005. La previsione di un'ulteriore crescita della redditività ed efficienza dei gruppi bancari, con un Roe medio che raggiunge il 13.3% nel 2007, e, soprattutto, il sostanziale miglioramento della capacità di creare valore per gli azionisti, appaiono quindi sostanzialmente già anticipate nei prezzi.
Redditività dei mezzi propri (Roe) e Redditività dell'attivo (Roa) - Triennio 2005E – 2007E
Roe 2005E 2006E 2007E Roa 2005E 2006E 2007E
Big Cap 11.8% 12.6% 13.9% Big Cap 1.56% 1.73% 1.89%
Popolari 7.9% 8.8% 10.0% Popolari 1.26% 1.43% 1.61%
Smallcap _ „ ^10:0%x_ _10;8% 11.81Smallcap 1L448% 1.63% 1.78%
Sistema 11.3% 12.0% 13.3% Sistema 1.53% 1.69% 1.87%
Fonte: previsioni Prometeia. All'interno dei quadro appena descritto per il settore, i singoli gruppi bancari ed i loro titoli hanno continuato ad evidenziare risultati economici e rendimenti molto differenziati, così come molto diversi continuano ad essere l'incidenza dei crediti dubbi, la loro crescita e gli stessi livelli di copertura. I risultati economici del 2004 hanno messo in luce ancora una volta una significativa differenziazione nel processo di formazione degli utili. Il miglioramento della redditività delle Big Cap ha trovato per lo più origine nella riduzione dei costi e nell'aumento dei proventi straordinari, mentre le Small Cap e le Popolari, in particolare le minori, hanno fondato la crescita degli utili su un più intenso sviluppo dell'attività di intermediazione e dei servizi e quindi dei margini. I più importanti recuperi di redditività, rafforzati negli ultimi due esercizi, riguardano tre grandi gruppi: Capitalia, Banca Intesa e Sanpaolo Imi, mentre Unicredito, Fideuram, Credem e Credito Bergamasco si confermano come realtà che confermano i livelli di eccellenza in termini di Roe. Le previsioni per l'anno in corso e per il prossimo biennio, su cui si basano le valutazioni contenute in questo Rapporto, evidenziano una graduale ripresa del margine di intermediazione netto con una crescita annua del 6% circa, grazie soprattutto alla relativa tenuta dei volumi di intermediazione e delle rettifiche su crediti su cui potrà fare leva, dal 2006, un ampliamento limitato e graduale dello spread. La dinamica più contenuta prevista per i costi operativi permetterà una crescita degli utili dei gruppi bancari pari al 10% circa nel biennio 2005 -2006 e del 18% circa nel 2007. Considerando poi la qualità dei fondamentali attesa al 2007 sulla base del tradizionale Indice Sintetico di Performance, le Big Cap che consolidano posizioni di eccellenza sono Unicredito, Sanpaolo Imi, mentre tra le Popolari si conferma il Banco Popolare di Verona e Novara. Nelle prime sei posizioni rientrano anche tre gruppi appartenenti alle Small Cap: Credito Bergamasco, Banco Desio e Banca Lombarda. Nell'ambito del generale giudizio di neutralità in merito alla valutazione del settore è possibile individuare dei titoli bancari per i quali si intravede una potenziale sottovalutazione nei prezzi che il mercato esprime. Dalla sintesi delle indicazioni emerse dai diversi metodi utilizzati emerge un'aspettativa di performance superiore a quella di mercato per i seguenti titoli: Banco Popolare di Verona e Novara e Banca Popolare di Lodi, ovviamente, per quest'ultimo a parità di perimetro di consolidamento del Gruppo. Approfondimento Monografico "Fusione E Acquisizioni Delle Banche Quotate" Un "rischio della previsione" è rappresentato, ancor più che nel passato, dalle opportunità che potranno emergere da nuove operazioni di M&a, con i conseguenti impatti in termini di governo dei costi e ridefinizione delle strategie di mercato. In quest'ambito l'usuale monografia sulle fusioni e acquisizioni delle banche quotate fornisce alcuni spunti di riflessione che possono arricchire il quadro analitico e valutativo costruito in precedenza: il mercato valuta le banche quotate con uno sconto medio (escludendo dalla rilevazione Bnl e Banca Antonveneta) del 30.6% sull'ipotetico valore di cessione, evidenziando una sensibile riduzione rispetto ad aprile 2004. Le banche popolari presentano in media uno sconto superiore a quello delle Spa e Popolare Lodi è il gruppo che evidenzia Io sconto più rilevante (oltre il 60%); le grandi banche mostrano una situazione variegata che vede sia sconti inferiori (Capitalia) o vicini alla media (Unicredito e Sanpaolo Imi), sia sconti superiori (Montepaschi e Banca Intesa); esistono infine due gruppi che presentano una capitalizzazione di borsa a premio rispetto all'ipotetico valore di cessione stimato dalle nostre analisi (Banca Popolare di Sondrio e Carige). Il campione oggetto di analisi nel presente Rapporto si compone di 29 titoli bancari quotati al Mercato Ufficiale e al Mercato Expandi della Borsa Italiana S.p.a. Al 30 aprile 2005. La tabella sottostante riporta i titoli bancari che compongono il campione in ordine di capitalizzazione di borsa decrescente.
Spa / Consolid. / Capitaliz.
Sigla Pop Individuale Peer Group Nome Istituto 30104/Borsa 05 (Mln E)
Unic Spa C Big Cap Unicredito Italiano 27 452
Bint Spa C Big Cap Banca Intesa 24 926
Spao Spa C Big Cap Sanpaolo Imi 21 299
Capt Spa C Big Cap Capitalia 9 139
Mpas Spa C Big Cap Monte dei Paschi di Siena 8 169
Bapd Spa C Big Cap Banca Antoniana-popolare Veneta 7 452
Bnla Spa C Big Cap Banca Nazionale del Lavoro 7 370
Bpun Pop C Popolari Banche Popolari Unite 5 624
Bpvn Pop C Popolari Banco Popolare di Verona e Novara 5 285
Bfid Spa C Asset Manager Banca Fideuram 3 938
Crge Spa C Small Cap Banca Carige 3 474
Blbd Spa C Small Cap Banca Lombarda e Piemontese 3 459
Bpmi Pop C Popolari Banca Popolare di Milano 3 043
Bper Pop C Popolari Banca Popolare dell'Emilia Romagna 3 018
Bpso Pop C Popolari Banca Popolare di Sondrio 2 619
Cdem Spa C Small Cap Credito Emiliano 2 435
Bpld Pop C Popolari Banca Popolare di Lodi 2 295
Crfi Spa C Small Cap Banca Cr Firenze 2 262
Finb Spa C Asset Manager Finecogroup 2 004
Cdbe Spa I Small Cap Credito Bergamasco 1 439
Inti Spa C Asset Manager Banca Intermobiliare 1 006
Bdso Spa C Small Cap Banco di Desio e della Brianza 856
Bpcv Pop C Popolari Credito Valtellinese 659
Bpin Pop C Popolari Banca Popolare di Intra 655
Bpet Pop C Popolari Banca Etruria 496
Cdar Spa I Small Cap Credito Artigiano 438
Bpro Spa C Asset Manager Banca Profilo 244
Bpsp Spa I Small Cap Banca Popolare di Spoleto 172
Bsrd Spa 1 Small Cap Banco di Sardegna 63
 
   
   
BANCA ITALEASE, RIUNITO IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI COMPAGNIA TELEMATICA S.R.L. IN ITACA SERVICE S.P.A. APERTURA DI UN UFFICIO DI RAPPRESENTANZA NEL PRINCIPATO DI MONACO  
 
Milano 27 giugno 2005 – Il Consiglio di Amministrazione di Banca Italease, presieduto da Lucio Rondelli, ha approvato il 24 giugno il progetto di fusione per incorporazione di Compagnia Telematica S.r.l. In Itaca Service S.p.a., in un'ottica di razionalizzazione dei servizi di It di Gruppo. Compagnia Telematica, acquisita lo scorso mese di maggio a seguito della fusione tra Banca Italease e Factorit, svolge attività di progettazione e gestione software, applicativi informatici e programmi di utilità. Tali compiti confluiranno in Itaca Service, la società del Gruppo che già gestisce in outsourcing i servizi informativi di tutto il Gruppo Banca Italease e che opera anche sul mercato. E’ stato approvato, inoltre, il progetto di apertura di un Ufficio di Rappresentanza nel Principato di Monaco che consentirà a Banca Italease di accrescere la propria visibilità in un segmento di clientela di elevato standing, con particolare riferimento alla nautica da diporto.  
   
   
BANCA INTESA: ACCORDO CON BIT SYSTEMS (GRUPPO BORSA ITALIANA) PER UNA PIATTAFORMA INFORMATICA DALLE ELEVATE PERFORMANCE  
 
Milano, 27 giugno 2005 – Banca Intesa e Bit Systems, società di Information & Communication Technology del Gruppo Borsa Italiana, hanno firmato un accordo per la realizzazione di una architettura originale e innovativa in grado di garantire a Banca Intesa l’ottenimento delle migliori performance di collegamento con i mercati di Borsa Italiana (Azionario, Obbligazionario e dei titoli di stato, Derivati), integrandoli con i principali analoghi mercati internazionali europei e americani. Banca Intesa, già da tempo, ha avviato importanti iniziative per la messa a punto di soluzioni tecniche e organizzative di altissima affidabilità tali da assicurare la migliore continuità della propria gestione operativa anche a fronte di situazioni di criticità o di emergenza dipendenti da eventi esterni al Gruppo. In quest’ottica, l’approccio al tema della Business Continuity è fondamentale ed ha portato al progetto di collaborazione con Bit Systems, società che ha realizzato già a partire dal 2004 un’infrastruttura tecnologica articolata su tre Hub (Milano, Roma e Londra) predisposti secondo standard internazionali di eccellenza. La collaborazione tra il Gruppo Banca Intesa e Bit Systems intende così perseguire la strada dell'innovazione continua che lo scenario competitivo dei mercati richiede, nella convinzione che la messa a fattor comune delle rispettive competenze possa assicurare il raggiungimento dei più ambiziosi obiettivi di semplicità funzionale, flessibilità ed economicità operativa.  
   
   
BANCA POPOLARE DI LODI LANCIA EMISSIONE DA 500 MILIONI DI EURO TIER 1 PREFERENCE SHARES PERP NC 10  
 
Lodi, 27 giugno 2005 - La Banca Popolare di Lodi, (Baa1 Moody’s, Bbb+ Fitch) ha lanciato il 23 giugno un junior subordinated bond qualificabile come Tier 1 e computabile nel limite del 15% del patrimonio di base. Sole structureing adviser dell'operazione è Bnp Paribas che ha agito in qualità di joint bookrunner insieme a Dresdner Kleinwort Wasserstein e Royal Bank of Scotland. I titoli Tier 1, emessi per un totale pari a 500 milioni di Euro, sono perpetui, con opzione di rimborso anticipato a favore dell’emittente esercitabile a partire dal Giugno 2015 ad ogni stacco cedola. Emessi alla pari, i titoli hanno una cedola fissa annuale pari al 6,742% per i primi 10 anni; successivamente la cedola diventa variabile, trimestrale, pari all’euribor a tre mesi + 575 punti base, con uno step-up pari a 175 p.B, in conformità con la normativa vigente in materia di vigilanza bancaria. Per tali titoli Tier 1, quotati alla Borsa del Lussemburgo, il rating assegnato è pari a Baa3 di Moody’s e Bbb- di Fitch. L’emissione è stata lanciata dopo un intenso roadshow europeo di una settimana che ha toccato le piazze di Londra, Lussemburgo, Francoforte, Milano, Amsterdam e Lugano, con incontri rivolti sia agli investitori istituzionali sia agli esperti del segmento private banking. La partecipazione è stata elevata e gli investitori hanno apprezzato il valore nel piano industriale della Banca Popolare di Lodi, dando il loro supporto: il libro ordini è stato aperto martedi 21 giugno scorso e chiuso nella mattinata di mercoledi, dopo meno di un giorno di bookbuilding. Il pricing è infine avvenuto giovedi mattina. Gli ordini arrivati hanno superato i 2,2 miliardi di euro e provenivano da tutta Europa e con interesse anche dal sud est asiatico. Dagli investitori inglesi sono arrivati ordini per circa il 44% del book complessivo, dagli italiani per circa il 21% e l'altra parte più importante di ordini è arrivata da investitori olandesi, che hanno pesato per il 10% del totale. Nel complesso ci sono state richieste da parte di più di 140 clienti, per un controvalore medio di ciascun ordine di circa 15,8 milioni di euro. Dopo aver dato martedì 21 giugno una prima indicazione di prezzo nell’area dei + 375 punti base, si è costituito il nucleo centrale del libro ordini. La richiesta elevata e la presenza di primari investitori hanno permesso alla fine ai bookrunners di chiudere con successo l’operazione a uno spread di +350 punti base sul midswap.  
   
   
NASCE LA BANCA POPOLARE ITALIANA - PRESENTATO IL NUOVO LOGO  
 
Lodi, 27 giugno 2005 - Proteggere il risparmio, favorire il credito, contribuire al benessere e alla tranquillità delle famiglie, alla prosperità delle aziende. Questa vuole essere la Banca Popolare Italiana: una realtà legata all'ambiente in cui opera, capace di rinnovare con la forza produttiva delle idee e di sostenere e alimentare i progetti. Il nuovo logo, presentato il 23 giugno si ispira a quei concetti, richiamando in un tratto grafico la lunga tradizione a servizio del territorio insieme alle novità e aspirazioni per il futuro. Il simbolo, le due ellissi che circondano tre spighe colorate, chiara evoluzione del simbolo precedente che ha accompagnato per 23 anni la Banca Popolare di Lodi, risolve e concentra nell'immediatezza grafica ciò che costituisce la base della storia e dell'identità della Banca Popolare Italiana. Le due ellissi richiamano la semplicità del cerchio, la forma di una moneta, intesa come unità elementare del risparmio e richiamo al logo antico, il volgere del tempo come quello dei pianeti intorno al sole connotando nell'insieme equilibrio e movimento incessante. Le tre spighe sono distinte per colore e ciascuna di esse rappresenta una caratteristica fondamentale della Banca Popolare Italiana. La spiga verde rappresenta il territorio: inteso come legame con l'ambiente e la comunità in cui opera la Banca e segno delle radici; la spiga bianca simboleggia l'evoluzione, la capacità di crescere e modificarsi nel tempo in risposta ai cambiamenti nel mondo e nella società; la spiga rossa è l'energia, la forza di intervenire sul mondo con la progettualità, la disponibilità ad affrontare le sfide e trasformare gli ostacoli in opportunità. Il nome, Banca Popolare Italiana, scritto in blu con il medesimo carattere del nome Banca Popolare di Lodi, conserva intatta la denotazione della matrice popolare, rimasta fondamento inalterato anche dopo la rapida crescita, accogliendo però la nuova dimensione nazionale, italiana appunto, e le responsabilità che comporta: nei confronti dei clienti, diffusi in tutta la penisola; verso tutti coloro che partecipano, come dipendenti, collaboratori, fornitori, alla vita di questa realtà; verso il mercato internazionale, su cui presentarsi senza pregiudizio ma con un'identità forte. Per promuovere e far conoscere la Banca Popolare Italiana è prevista una ampia campagna di comunicazione interna ed esterna con una uscite sulla stampa nazionale e locale, con affissioni nelle principali stazioni ferroviarie in Italia e maxiaffissioni in tutto il Paese nonché con una campagna radiofonica.  
   
   
“RAFFORZEREMO IL RADICAMENTO DELLA BANCA IN EMILIA ROMAGNA” FILIPPO CAVAZZUTI PRESIDENTE CARISBO SERGIO IOVINO COOPTATO IN CONSIGLIO  
 
Bologna, 27 giugno 2005 - Filippo Cavazzuti è il nuovo Presidente di Carisbo, la banca del Gruppo Sanpaolo Imi che opera in Emilia Romagna. Lo ha deciso il Consiglio di Amministrazione dell’istituto di credito riunito questa mattina a Bologna che ha anche deliberato la cooptazione in Cda di Sergio Iovino. Dopo aver nuovamente ricordato la figura di Emilio Rubbi, l’ex-presidente della banca scomparso lo scorso 1° giugno, il Consiglio ha provveduto alle nomine anche alla luce delle indicazioni della Capogruppo Sanpaolo Imi, azionista unico dell’istituto di credito emiliano romagnolo. Filippo Cavazzuti, che è stato Sottosegretario al Tesoro con Ciampi e Commissario Consob nel periodo 1999/2003, era già Vice Presidente della banca dal 30 aprile 2004. Sergio Iovino è stato Prefetto di Bologna e Commissario del Governo per l’Emilia Romagna, dopo aver svolto una lunga carriera nell’amministrazione civile dello Stato. “Lavoreremo per raforzare la presenza di Carisbo sul mercato creditizio dell’Emilia Romagna - ha dichiarato il neo Presidente Filippo Cavazzuti – nel solco dell’ormai plurisecolare percorso di crescita e di radicamento sul territorio della nostra banca”. “Carisbo dovrà nel contempo essere la porta verso il mercato globale per le famiglie e le imprese della regione – ha proseguito Cavazzuti – che potranno contare sui più innovativi strumenti finanziari e sulla capacità operativa internazionale garantita dall’appartenenza al Gruppo Sanpaolo Imi”.  
   
   
COMPLETATO CON PIENO SUCCESSO L’AUMENTO DI CAPITALE BANCA ETRURIA MOODY’S ATTRIBUISCE A MINERVA, SOCIETÀ DEL GRUPPO ETRURIA, UN RATING ‘AAA’  
 
Arezzo, 27 giugno 2005 – L’operazione di aumento di capitale di Banca Etruria – deliberata dall’Assemblea Straordinaria dei Soci tenutasi il 17 aprile 2005 – si chiude con pieno successo. Nel periodo di offerta in borsa dei diritti inoptati, svoltasi nel periodo dal 13 al 17 giugno, sono state infatti sottoscritte ulteriori 63.573 nuove azioni ordinarie. La sottoscrizione ha pertanto riguardato n. 15.400.584 azioni ordinarie, per un controvalore complessivo di Euro 126.284.788,80 senza dover ricevere l’intervento del consorzio di garanzia coordinato e diretto da Banca Imi. In particolare: durante il periodo di offerta utile per l’esercizio dei diritti di opzione, terminato il 3 giugno 2005, sono state acquistate n. 15.337.011 azioni ordinarie per un controvalore di 125.763.490,20 mln di Euro. A seguito dell’offerta in borsa dei diritti di opzione non esercitati - svoltasi dal 13 al 17 giugno 2005 – sono state sottoscritte ulteriori n. 63.573 nuove azioni ordinarie, per un controvalore di 521.298,60. Dall’esito dell’operazione, il capitale sociale di Banca Etruria ammonta a nominali Euro 161.806.104 ed è rappresentato da n. 53.935.368 azioni ordinarie da nominali Euro 3 cadauna. “L’eccellente conclusione dell’aumento di capitale con l’integrale sottoscrizione delle azioni di nuova emissione, ci permette di rafforzare la struttura patrimoniale e di consolidare ulteriormente la nostra vocazione retail” ha dichiarato Alfredo Berni, Direttore Generale di Banca Etruria. “Intendiamo inoltre focalizzare maggiormente l’attenzione sulle piccole e medie imprese e investire in competenze ed innovazione, per riprodurre nei diversi territori d’insediamento un modello di Banca improntato a sostenere la crescita economica delle comunità locali” ha aggiunto Berni. Banca Etruria comunica inoltre che nel mese di giugno l'agenzia internazionale di valutazione Moody’s ha elevato il rating al valore massimo di “Aaa” (precedente classificazione “Aa”) per le obbligazioni asset-backed da 19,9 milioni di Euro emesse dalla Società Minerva Srl, controllata da Banca Etruria con una quota del 95%. Le obbligazioni asset backed si riferiscono a una operazione di cartolarizzazione dei crediti in sofferenza per complessivi 106 milioni di Euro lanciata nel marzo 2001 con l’emissione di due tranches, la prima delle quali rimborsabile nel 2007.  
   
   
UBS DISCUSSING A CO-OPERATION PARTNERSHIP WITH BANK OF CHINA  
 
Zurich/Basel, 27 June 2005 - Ubs is in talks with Bank of China (Boc) with a view to forming a mutually beneficial co-operation partnership It is envisaged that such a partnership would include commercial co-operation in certain areas of investment banking yet to be agreed, and the possibility that Ubs could invest approximately Usd500 million to become a strategic investor in Boc.  
   
   
PRECISAZIONI CAPITALIA  
 
Roma, 27 giugno 2005 - Capitalia smentisce qualsiasi ipotesi di cessione della controllata Fineco e l’esistenza di qualsiasi progetto, piano o solo discussione, in tal senso. Capitalia conferma il ruolo strategico di Fineco e di tutte le attività da questa controllate.  
   
   
FIDEURAM INVESTIMENTI: ECONOMIC OUTLOOK GIUGNO 2005  
 
Milano, 27 giugno 2005 - Stati Uniti - L’andamento delle vendite al dettaglio nel mese di maggio è stato decisamente più debole delle attese. E’ importante sottolineare che la flessione delle vendite totali (-0.5% m/m, il peggior risultato dall’aprile 2004) è solo lievemente superiore alle attese: un calo era infatti atteso sia per le vendite di auto sia per i consumi di benzina in termini nominali (vista la notevole riduzione del prezzo nel periodo di riferimento. L’aspetto più deludente del dato di maggio è invece quello relativo alle vendite core (che escludono, oltre a auto e benzina, anche i materiali per costruzione), l’aggregato rilevante per i consumi di beni (durevoli e non) nel Pil. Le vendite core hanno subito in maggio una contrazione m/m del -0.1%, mentre la nostra previsione era per un incremento del +0.4%. La debolezza del dato relativo a maggio è però compensata dalla significativa revisione al rialzo apportata al dato del mese precedente: la crescita delle vendite core in aprile è stata rivista all’1.3% m/m (la crescita più elevata dal gennaio 2004) dal +0.9%. La revisione al rialzo del dato di aprile riduce in parte l’impatto del dato deludente di maggio sulle nostre previsioni di crescita dei consumi del secondo trimestre, ora al 2.7% annualizzato (dal precedente 3.1%). L’andamento delle vendite al dettaglio conferma inoltre lo scenario di breve periodo, secondo cui la notevole vivacità dei dati relativi al mese di aprile (non tutti, beninteso) derivava in parte proprio dall’estrema debolezza dei dati del mese precedente (probabilmente a causa di distorsioni legate alla Pasqua, caduta in anticipo quest’anno rispetto alla media storica, e alle condizioni climatiche sfavorevoli) e sarebbe probabilmente stata seguita da un flusso di informazioni relative al mese di maggio certamente non esaltante. I dati sull’occupazione e quelli sulle vendite al dettaglio si sono mossi esattamente in questa direzione (ma con una debolezza più pronunciata rispetto alle nostre attese). L’andamento dell’attività produttiva nel mese di maggio è risultato decisamente più vivace rispetto alle attese e a quanto si poteva desumere dalle indagini sulla fiducia delle imprese. La produzione nel settore manifatturiero, in particolare, ha registrato un aumento m/m dello 0.6% (contro la nostra stima del +0.1%), che rappresenta la crescita m/m più sostenuta dallo scorso ottobre, anche se il dato relativo al mese di aprile è stato lievemente rivisto al ribasso. In marzo e aprile l’attività nel settore manifatturiero aveva risentito in modo molto marcato del taglio della produzione nel comparto dell’auto e l’esaurimento di questo effetto negativo in maggio, con l’output nel settore che è rimasto invariato, ha dato un impulso addizionale alla produzione, che continua ad essere sostenuta, in particolare, dalla dinamica molto robusta del comparto dell’high tech. Se il rimbalzo della produzione in maggio è stato molto più forte delle attese, le indicazioni che provengono dalle indagini finora pubblicate sulla fiducia delle imprese per il mese di giugno sono al momento decisamente divergenti. L’ indagine della Fed di New York ha infatti guadagnato oltre 20 punti rispetto al mese precedente (da -11.1 a +11.7, il consenso vedeva un recupero molto più modesto) e si attesta ora ai massimi degli ultimi tre mesi. Risulta particolarmente incoraggiante, a tale riguardo, il recupero dell’indice relativo agli ordini (da -8.2 a +8.2). Altrettanto inusitatamente l’indagine della Fed di Philadelphia ha mostrato un netta contrazione (da +7.3 a -2.2, il minimo dall’aprile del 2003), con un calo alquanto marcato per gli indicatori relativi ai nuovi ordini e al fatturato. Un recupero dell’indice Ism già nel breve periodo, dopo la costante flessione degli ultimi mesi, non è contemplato nel nostro scenario. Le pressioni al rialzo sui prezzi al consumo core, che erano state evidenziate dai dati relativi ai mesi di febbraio e marzo (con incrementi m/m dello 0.3% e 0.4%, rispettivamente) sono state ampiamente ridimensionate dai dati di aprile e maggio Dopo che l’indice dei prezzi core era rimasto sorprendentemente invariato in aprile, la nostra aspettativa era per una significativa correzione nel mese di maggio. L’aumento dei prezzi core è stato invece molto contenuto (0.1%, anche grazie all’effetto dell’arrotondamento) e questo andamento evidenzia un’inattesa decelerazione nella dinamica dell’inflazione core: al momento il nostro scenario indica che questo rallentamento degli aumenti dei prezzi core è temporaneo e prospettiamo un ritorno alla crescita di trend (intorno allo 0.2% m/m in termini destagionalizzati) nel corso dell’estate. La notevole sorpresa rappresentata dal dato di aprile ci aveva fatto ritenere probabile un significativo aumento in maggio in alcune delle voci che erano state principalmente responsabili dell’andamento molto favorevole dei prezzi in aprile. Questa previsione si è rivelata solo parzialmente corretta: alcune voci, come l’abbigliamento e le camere d’albergo, hanno invece confermato in maggio la correzione dei prezzi registrata nel mese precedente. Il modesto aumento dei prezzi core in maggio, più in generale, è stato determinato da un andamento alquanto sorprendente delle componenti relative ai beni manufatti e ai servizi. Sulla base dell’evidenza disponibile (incluso il dato sui prezzi alla produzione di maggio) era ragionevole attendersi una riduzione per i prezzi dei beni e un’accelerazione per i servizi, mentre si è registrato esattamente l’andamento opposto. Una moderata accelerazione dei prezzi dei servizi, in particolare, appare compatibile con la crescita molto sostenuta del costo del lavoro per unità di prodotto registrata negli ultimi mesi. Appare poco plausibile che la crescita dei prezzi nei servizi core si confermi così contenuta nel corso dei prossimi mesi. Le significative sorprese sull’inflazione core nei mesi di aprile e maggio hanno ovviamente modificato il nostro scenario previsivo per la seconda metà dell’anno: l’inflazione core, ferma al 2.2% in maggio, è ora prevista attestarsi intorno al 2.4% medio nel secondo semestre del 2005 (rispetto alla nostra precedente stima del 2.7%). Il nostro scenario continua a prevedere che la Fed proseguirà nel ciclo di rialzo “graduale” dei tassi nel corso dei prossimi mesi e aumenti di 25 punti base sono da noi previsti al momento per le prossime tre riunioni del Fomc (fine giugno, agosto e settembre), posto che non vi sia evidenza di rallentamento nella domanda interna (la cui crescita procede finora, come notato in precedenza, su ritmi abbastanza robusti). Nelle ultime settimane la Fed (e Greenspan, in particolare, nella recente audizione al Congresso) ha, d’altro lato, decisamente espresso le proprie preoccupazioni per l’andamento dei prezzi delle case e per l’aumento del ricorso a forme di indebitamento per l’acquisto della casa “relativamente esotiche” e piuttosto rischiose. La crescita dei prezzi delle case a livello nazionale non mostra segni di moderazione (la variazione a/a del primo trimestre, al 12.5%, rimane prossima ai massimi ciclici) e valutazioni eccessive sembrano prevalere in alcune aree. La dinamica dei prezzi delle case, difficilmente sostenibile, e l’accesso a forme più rischiose di indebitamento non sono un elemento tale da modificare lo scenario di breve periodo (e convalidano semmai un atteggiamento relativamente aggressivo da parte della Fed), ma contribuiscono, come gli altri squilibri che caratterizzano l’economia Usa, ad una notevole cautela sulle prospettive di medio e lungo termine. Area Euro- Eurostat ha confermato che la crescita dell’area euro nel primo trimestre si è attestata al 2.0% annualizzato. La composizione della stessa è però alquanto deludente, poiché mostra un rallentamento dei consumi privati (1.1% dopo il 2.5% del quarto trimestre 2004), accanto ad una contrazione dei consumi pubblici (-0.7% dopo 1.0% del quarto trimestre 2004) e degli investimenti (-2.8% dopo 3.1% del quarto trimestre 2004). La domanda finale interna (al netto delle scorte) è pertanto tornata in stagnazione, dopo essere cresciuta del 2.3% annualizzato nel trimestre precedente, e tale dinamica altalenante continua a confermare la fragilità della ripresa nell’area euro. La crescita nel primo trimestre è stata ,infatti, sostenuta interamente dalle esportazioni nette (che hanno contribuito per il 2.2% alla crescita annualizzata). L’unico aspetto positivo è rappresentato dal fatto che a livello aggregato non si è osservato alcun accumulo di scorte. Queste ultime sono infatti rimaste invariate nel primo trimestre e pertanto non dovrebbero penalizzare eccessivamente la crescita nel secondo, per il quale continuiamo a mantenere la nostra previsione di una debole dinamica positiva (+0.5% annualizzato), ma non di una contrazione. Peraltro, l’ingresso nel secondo trimestre della produzione industriale e, soprattutto, della produzione manifatturiera, è stato uniformemente più forte delle attese nelle tre principali economie dell’area euro e anche se probabilmente nei mesi successivi si assisterà ad una correzione al ribasso (secondo quanto indicato dal Pmi manifatturiero), l’indebolimento della congiuntura non pare al momento attuale essere così marcato da comportare una contrazione del Pil, anche in considerazione del fatto che sia il settore dei servizi che quello delle costruzioni stanno mostrando segnali di recupero. I dati sulla scomposizione del Pil del primo trimestre in Italia non aiutano ad essere ottimisti per il breve periodo, ma piuttosto sostengono la nostra previsione di un’ulteriore contrazione del Pil anche nel secondo. Infatti, accanto ad un ulteriore, drammatico deterioramento delle esportazioni (-15.3% annualizzato dopo il -16.7% nel quarto trimestre 2004), si è assistito ad un marcato calo degli investimenti (anche nel settore delle costruzioni, che fino ad ora aveva fornito un importante contributo alla crescita) e ad un preoccupante rallentamento dei consumi (in particolare nei beni durevoli). Tale rallentamento pare destinato, a dispetto della riduzione delle imposte, a proseguire nel corso del 2005, dal momento che lo stato complessivo dell’economia (ampio deficit di finanza pubblica, recessione del settore manifatturiero, aumento dei prezzi energetici) non offre elementi di supporto ad un’inversione di tale tendenza. Il rischio maggiore è però rappresentato dalle scorte: infatti, il decumulo di queste ultime che si attendeva nel primo trimestre, a correzione dell’aumento fortissimo che si era osservato nel trimestre precedente, non si è verificato e vi è pertanto l’elevato rischio che si materializzi nel trimestre corrente, considerata la debolezza della domanda interna. La nostra previsione di crescita del Pil in Italia per il secondo trimestre 2005 è del -0.9% t/t annualizzato, con una crescita media annua per l’intero 2005 al -0.5%, in linea con la previsione fornita dall’Ocse alcune settimane fa (-0.6%) e che rappresenterebbe la peggiore recessione dal 1993 (allora la contrazione era stata del -0.9%). Tale pesante deterioramento solleva inquietanti interrogativi sul possibile andamento dei conti pubblici e dovrebbe continuare a sostenere la tendenza all’allargamento degli spread sui titoli di debito pubblico italiani osservata nelle ultime settimane. Dopo la conferenza stampa di inizio mese, in cui la Bce è parsa volere ammorbidire i toni ed eliminare l’orientamento restrittivo della politica monetaria, si sono succedute numerose dichiarazioni in tal senso di importanti esponenti del consiglio direttivo che, come accaduto anche in passato nei momenti di variazione della situazione causata da una maggiore incertezza sulla congiuntura, non sono state però uniformi, né nei toni né nei contenuti. Nel complesso però tali dichiarazioni ci sembrano voler soprattutto ribadire che la Bce ha abbandonato l’intenzione di procedere all’avvio del ciclo restrittivo, più che indicare la volontà de Consiglio di discutere l’opportunità di un ribasso dei tassi. Le prospettive per l’inflazione core sono favorevoli, ma la disponibilità di liquidità nell’area euro, testimoniata dagli aggregati monetari, è ampia e nell’ipotesi di una ripresa della crescita nella seconda metà dell’anno, anche su ritmi modesti, non sembrano esserci condizioni sufficienti per una riduzione dei tassi. Inoltre, il significativo indebolimento dell’euro negli ultimi due mesi (il cambio si è di recente portato ai minimi dal settembre 2004 e ha completamente riassorbito l’ultima fase di apprezzamento che ha interessato la fine del 2004) dovrebbe esercitare un importante e non trascurabile effetto espansivo, aiutando in primo luogo la ripresa del settore manifatturiero nella seconda metà dell’anno. Il nostro scenario centrale continua a contemplare tassi invariati fino alla fine del 2005, e un graduale avvio del ciclo restrittivo a partire dall’inizio del 2006. L’opposizione alla Costituzione europea da parte di due dei paesi fondatori del progetto comunitario apre la strada ad un difficile e contrastato periodo di crisi delle istituzioni europee, chiamate ad una riflessione sulla propria identità e ad uno sforzo per recuperare il dialogo con i cittadini. Uno degli aspetti più critici è rappresentato dal fatto che l’opposizione alla Costituzione Europea è venuta a coincidere con l’avvio delle trattative per il rinnovo del bilancio comunitario per il periodo 2007-2013, il cui contenzioso, per quanto riguarda l’allocazione delle risorse tra i diversi paesi, non sta certo dando prova di capacità di coesione e di visione comune dell’Unione. Questa delicata fase a livello istituzionale europeo è aggravata anche dall’avvio dei cicli elettorali nelle principali economie dell’area euro (Germania, Francia e Italia affronteranno le elezioni politiche nei prossimi due anni), i cui capi di stato e di governo si trovano in una posizione di particolare debolezza e probabilmente sceglieranno di ripiegare su ragioni interne piuttosto che impegnarsi attivamente a livello europeo. Non si può pertanto escludere che almeno parte del recente indebolimento dell’euro testimoni l’intenzione da parte dei mercati di prezzare in modo più sensibile il rischio di una maggiore difficoltà di funzionamento istituzionale dell'Europa e di uno stallo delle riforme strutturali, almeno fino al 2007. Giappone e Cina - Con la revisione della stima del Pil del primo trimestre (dal 5.3%ann. Al 4.9% ann) l’accumulo di scorte è stato ridimensionato all’1.1% annualizzato dal precedente 1.7%. Sebbene l’accumulo di scorte sia ancora presente nel sistema, la produzione industriale di aprile mostra che, grazie ad una ripresa sensibile del fatturato (2.7% m/m), le imprese giapponesi possono mantenere un ritmo produttivo brillante (2.2% m/m). I dati relativi agli ordinativi di macchinari di aprile hanno evidenziato una forte crescita proprio degli ordini provenienti dal settore manifatturiero (14.4% m/m) ad indicare che l’attività manifatturiera dovrebbe rafforzarsi nei prossimi mesi. Il settore It, in cui l’accumulo di scorte in passato è stato il più sensibile, ha mostrato qualche segno positivo, più per quanto concerne i beni It destinati agli investimenti (il cui fatturato è cresciuto del 6.1% t/t e la produzione è cresciuta del 5% t/t) che non per quelli diretti ai consumatori. Anche il fatturato dei beni legati alle esportazioni (macchinari elettrici e non e mezzi di trasporto), dopo tre trimestri di crescita molto debole, ha registrato un incremento molto elevato in aprile (5.4% rispetto al primo trimestre). Il fatturato dei beni d’investimento ha mostrato una crescita molto solida ad aprile (13.6% m/m) che ci ha portato a rivedere al rialzo la stima degli investimenti non residenziali (conservativamente al 7% ann.) nel Pil relativo al secondo trimestre, dopo che la stima finale del Pil ha rivisto questa componente al 9.9% ann. Dal precedente 8.2% alla luce dei dati del Ministro delle Finanze relativi agli investimenti del primo trimestre (in crescita del 5.4% t/t). La modesta contrazione degli ordinativi core nel mese di aprile (-1% m/m), mostra una tenuta ben superiore alle attese del Governo. L’andamento degli ordini di macchinari conferma al momento le ipotesi incorporate nel nostro scenario di una tenuta degli investimenti nel primo semestre fiscale. Sarà importante il Tankan (l’indicatorie di fiducia proveniente dal mondo della imprese) di luglio per determinare il percorso di crescita degli investimenti nella seconda metà dell’anno fiscale in corso. I dati relativi agli ordinativi di macchinari di aprile mostrano una significativa ripresa degli ordini provenienti dall’estero (31.3% m/m), ad indicare che il canale estero potrebbe mostrare una lieve ripresa nei prossimi mesi. Va evidenziandosi però una domanda di prodotti differente dal passato: gli ordini di macchinari generici (-14.1% m/m) ed elettrici (-7.1% m/m) non si sono ripresi ad aprile, anche se il trend dei secondi è più incoraggiante (risultano in crescita dell’8.8% t/t rispetto alla media registrata nel primo trimestre). Questi due segmenti di beni hanno ad oggi rappresentato circa il 42% delle esportazioni e sono stati i più deboli per quanto concerne le esportazioni nel primo trimestre. Gli ordini di macchinari utilizzati nei settori del trasporto, che pesano per il 24% delle esportazioni, sono invece cresciuti a ritmi molto elevati. Dall’analisi degli ordini di macchinari si evince che altri comparti avrebbero registrato un incremento della domanda nel mese di aprile (prodotti chimici, ferro acciaio e strumenti di precisione). Alla luce delle minute della riunione della Boj (Banca Centrale del Giappone) del 5-6 aprile e della modifica apportata alla clausola relativa alla liquidità in occasione della riunione del 19-20 maggio, la Boj avrebbe potuto ridurre l’obiettivo di politica monetaria già nella riunione di metà giugno. La modifica alla clausola relativa alla gestione della liquidità consente alla Boj, nel caso in cui la domanda di liquidità del sistema bancario sia eccezionalmente debole, di immettere liquidità in misura inferiore all’obiettivo sulle riserve. La Boj ha più volte fatto ricorso a questa clausola nel periodo successivo al Mpm (Riunioni della Banca Centrale) di metà maggio. A nostro avviso rimane altamente probabile che la Boj inizi la “normalizzazione” della politica monetaria a metà luglio, se i dati che saranno pubblicati prima della prossima riunione della Boj, tra cui il Tankan, confermeranno la tenuta della domanda interna giapponese. Dalle minute relative alla riunione del 5-6 aprile risulta che uno dei membri del Consiglio Direttivo della Boj aveva già proposto una riduzione dell’obiettivo (relativo alle riserve bancarie presso la Boj) da 30-35 a 27-32 trilioni di yen. Dalla discussione che è seguita è risultato evidente che altri tre esponenti della Boj fossero inclini ad accettare la proposta in un prossimo futuro qualora alcune condizioni sullo scenario macroeconomico venissero soddisfatte. La crescita economica in Cina sembra aver riaccelerato nel secondo trimestre. La produzione industriale è cresciuta del 16.6% a/a a maggio e gli investimenti urbani sono cresciuti del 26.4% cumulato nei primi cinque mesi del 2005. Risulta inoltre evidente che l’attività e gli investimenti sono stati concentrati nei settori che per le autorità necessitano di un’espansione della capacità produttiva (carbone, ferrovie, elettricità, gas naturale, acqua), mentre gli investimenti nel settore residenziale stanno gradualmente rallentando (24% a/a cumulato). Gran parte della produzione di maggio è legata all’export, che è cresciuto nello stesso periodo del 30.3% a/a. Anche le vendite al dettaglio (12.8% a/a), in lieve decelerazione rispetto al primo trimestre (13.7% a/a), sono state comunque vivaci. La crescita cinese nel secondo trimestre è stata anche sostenuta da un attivo della bilancia commerciale in forte crescita anche a causa della debolezza delle importazioni (13.7% a/a cumulato a maggio). Questa debolezza, a nostro avviso, è determinata da una molteplicità di fattori tra cui i più evidenti sembrano essere la rilocalizzazione della produzione in Cina anche della componentistica (prima prodotta in loco negli altri paesi asiatici che poi assemblavano i prodotti finali in Cina) ed il differente mix di crescita perseguito dalle autorità cinesi che tende a deprimere le importazioni di macchinari generici volti agli investimenti nei settori in cui negli anni precedenti si era investito in modo eccessivo. Un altro fattore che potrebbe essere responsabile della debolezza delle importazioni è rappresentato dall’accumulo di scorte, anche volontario, data la vivacità di esportazioni e consumi. Se così fosse, un’eventuale (da noi non scontata) decelerazione della domanda mondiale nella seconda metà dell’anno, potrebbe determinare un brusco rallentamento dell’attività produttiva sul finire del 2005. Il Governatore della banca centrale cinese (Pboc) ha affermato che non intende modificare i tassi di interesse nel breve termine ed ha anche ridimensionato le previsioni di crescita dell’inflazione nel 2005 al 3-3.5% a/a.  
   
   
PRESTITO OBBLIGAZIONARIO CONVERTIBILE IN AZIONI ORDINARIE BNL PER CIRCA 450 MILIONI DI EURO - RIACQUISTO E COPERTURA MEDIANTE DERIVATI  
 
Siena, 27 giugno 2005 – Il Cda di Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.a. ("Bmps"), presieduto dal Prof. Pier Luigi Fabrizi, il 23 giugno ha deliberato le seguenti operazioni: stipula con una o più banche internazionali di uno o più contratti derivati (il “Contratto Derivato”) sulle azioni Bnl in possesso di Bmps, con scadenza febbraio 2006, a copertura dei rischi di oscillazione del valore di Borsa delle azioni Bnl. In particolare, il Contratto Derivato prevederà la liquidazione in denaro a termine (c.D. Cash settlement) del differenziale tra (i) il prezzo di Borsa del titolo Bnl alla data di sottoscrizione del contratto e (ii) il prezzo di Borsa del titolo a scadenza. Accessoria alla stipula del Contratto Derivato sarà la stipula, con le medesime controparti, di un contratto di prestito titoli avente ad oggetto le stesse azioni Bnl. La copertura del rischio insito nel prestito obbligazionario convertibile in azioni ordinarie Bnl denominato "€447,700,000 1.0% Exchangeable Notes due 2009" (le "Obbligazioni"), tramite la stipula di idonei contratti derivati o tramite il riacquisto parziale dello stesso. Tale copertura avrà l'effetto di neutralizzare, dal punto di vista finanziario, l'opzione di conversione in azioni Bnl attualmente spettante ai possessori delle Obbligazioni. L’eventuale copertura o riacquisto riguarderà un numero massimo di obbligazioni il cui valore nominale complessivo sarà pari a €243.800.000. Le operazioni rispondono all’interesse di Bmps di eliminare l’incertezza legata alle decisioni degli obbligazionisti che hanno sottoscritto il prestito convertibile e di proteggersi da eventuali future oscillazioni negative del valore del titolo Bnl, massimizzando i risultati economici complessivi. Esse, più in generale, rientrano nella strategia di salvaguardia del valore patrimoniale della partecipazione al capitale di Bnl più volte comunicata da Bmps e rispondono all’esigenza di mantenere una posizione di neutralità rispetto ai soggetti impegnati nella contendibilità della stessa Bnl.  
   
   
ASSEMBLEA ANNUALE AIBA: CODICE DELLE ASSICURAZIONI E DIRETTIVA SULL’INTERMEDIAZIONE  
 
Roma, 27 giugno 2005 - Domani martedì, 28 giugno, presso l’Hotel Principe di Savoia, in Piazza della Repubblica 17 a Milano si terrà l’Assemblea annuale Aiba - Associazione Italiana Brokers di Assicurazioni e Riassicurazioni – nel corso della quale il Presidente, Enrico Boglione, renderà noti i dati quantitativi e qualitativi, sull’andamento del mercato del brokeraggio assicurativo nel 2004. La giornata sarà aperta, alle ore 9.30, dalla tavola rotonda dedicata al tema: “Codice delle Assicurazioni e Direttiva sull’intermediazione”. Con questo appuntamento, l’Aiba intende fare luce sugli aspetti innovativi che verranno introdotti sul mercato assicurativo dall’entrata in vigore del Codice delle Assicurazioni Private e dal recepimento della Direttiva comunitaria sull’intermediazione. Programma della giornata: Ore 9.00 Registrazione dei partecipanti ; Ore 9.30 Inizio tavola rotonda Introduzione: Enrico Boglione – Presidente Aiba; Partecipano: Luigi Desiderio – Direzione coordinamento giuridico Isvap; Marco Fusciani – Vice Direttore Generale Ania; Michele Siri – Cerap Bocconi. Dibattito: Ore 12.30 Chiusura dei lavori; Ore 14.30 Assemblea Annuale Aiba (privata). Alla fine della tavola rotonda verranno anticipati alla stampa i dati quantitativi 2004 relativi al mercato italiano del brokeraggio assicurativo e i principali temi che verranno esposti, nel pomeriggio, all’ Assemblea Annuale Aiba.  
   
   
COME FANNO (O NON FANNO) I SOLDI GLI ITALIANI  
 
Roma, 27 giugno 2005 - Il reddito disponibile delle famiglie italiane, ossia il reddito totale al netto di imposte e contributi, ha segnato negli ultimi quattro anni (2000-2004) un incremento in termini reali del 6,1%, con una crescita, negli ultimi due anni, rispettivamente dell’1,4% (2003) e dell’1,8% (2004). Calcolato per ogni singola famiglia l’aumento, nel quadriennio (2000-2004) è stato del 2,4%. Si tratta di un dato che stride con il clima di generale pessimismo che attanaglia il Paese, anche per le basse attese di crescita, ma che tuttavia può essere ricondotto ad alcuni significativi processi che hanno ridefinito nell’arco di pochissimi anni la geografia dei canali di formazione del reddito disponibile degli italiani. Innanzitutto la crescita del numero dei percettori di reddito (circa un milione in più tra 2000 e 2004), trainata da un incremento occupazionale del 4,2%; poi l’aumento, senza precedenti, dei redditi da lavoro autonomo che nell’arco di soli quattro anni sono cresciuti per singola unità di lavoro del 10,1%, contro un incremento medio dei redditi da lavoro dipendente dell’1,6%; ed infine la crescita dei redditi da fabbricato, indotta dalla rivalutazione degli immobili e dall’aumento degli investimenti immobiliari (+16% tra 2000 e 2004), che ha controbilanciato la netta contrazione delle rendite finanziarie, il cui volume si è ridotto del 25,9%. La crescita - parziale e differenziata - della disponibilità reddituale delle famiglie italiane non può non essere messa in relazione con il consolidamento dei circuiti dell’economia informale, i cui effetti si sono riverberati positivamente sulla “contabilità” delle famiglie e negativamente sui conti nazionali. Dalla fine degli anni novanta, infatti, il valore aggiunto prodotto dall’area del sommerso, ha continuato ad aumentare a ritmi costanti, segnando tra 1998 e 2002 un incremento del 12,8%, che ha comportato un aumento del peso del sommerso sul Pil. Vi è poi chiaramente una tendenza allo sviluppo di fenomeni microevasivi, come confermato dai risultati dell’attività ispettiva svolti dalla Guardia di Finanza tra 2001 e 2003 che segnalano una netta crescita del giro d’affari sommerso (+28,2%) prodotto dagli evasori paratotali (vale a dire da quanti pur presentando livelli d’evasione superiori al 50% dichiarano i propri redditi al fisco), a fronte di una marcata contrazione (-27,2%) di quelli legati all’evasione totale. Nonché la crescita di un’evasione che si alimenta di cash, di transazioni realizzate all’ombra dell’informalità più totale e tendenzialmente sottratte a qualsiasi forma di accertamento: a titolo di cronaca, basti solo pensare che nell’ultimo anno gli italiani scoperti all’uscita da un esercizio commerciale senza scontrino o ricevuta fiscale sono passati rispettivamente dal 19,3% al 21,3% e dal 16,6% al 18,4%.  
   
   
IMPREGILO: TRASFERITI I FONDI PER IL RIMBORSO DEI PRESTITI OBBLIGAZIONARI PER COMPLESSIVI 350 MILIONI DI EURO IN SCADENZA IL 24 GIUGNO 2005  
 
Sesto San Giovanni, 24 giugno 2005 - Impregilo S.p.a. Comunica di aver trasferito alla banca Bnp Paribas, quale banca agente per il servizio delle obbligazioni, la somma di 367 milioni di euro. Tale somma sarà utilizzata per il rimborso dei prestiti obbligazionari di 350 milioni di euro in scadenza il 24 giugno 2005 e per il pagamento dell’ultima cedola di interessi. Con questo pagamento si completerà il piano di rimborsi obbligazionari.  
   
   
DAL 27 GIUGNO 2005 QUOTATI I WARRANT AZIONI ORDINARIE G.I.M. S.P.A. 2005/2008  
 
Firenze, 27 giugno 2005 - Borsa Italiana S.p.a. Ha disposto il 23 giugno, a decorrere dal 27 giugno 2005, l’inizio delle negoziazioni in Borsa, Mercato Telematico Azionario, dei “Warrant azioni ordinarie G.i.m.-generale Industrie Metallurgiche S.p.a. 2005/2008”. La Nota Integrativa per la quotazione dei “Warrant azioni ordinarie G.i.m. - Generale Industrie Metallurgiche S.p.a.“ è stata depositata presso Consob in data odierna dopo la comunicazione del “nulla osta”, ed è a disposizione di chiunque ne faccia richiesta presso la sede sociale di G.i.m. S.p.a., Borsa Italiana S.p.a. E Monte Titoli S.p.a., nonché sul sito www.Gim.it  I portatori dei Warrant potranno sottoscrivere a partire dal 1° luglio 2005 e fino al 13 giugno 2008 - fatti salvi i periodi di sospensione previsti dal relativo Regolamento – azioni ordinarie G.i.m. S.p.a. Ad un prezzo di € 1,00 pari al valore nominale, nel rapporto di n. 1 azione ordinaria ogni n.1 warrant presentato per l’esercizio.  
   
   
COMMERCIO: EPPUR SI MUOVE… SABATO 2 LUGLIO: A MILANO “SALDI CHIARI” RIPRESA DELLE VENDITE PER IL COMMERCIO AL DETTAGLIO MILANESE: +0,9% NELL’ULTIMO TRIMESTRE. BENE ANCHE LA GRANDE DISTRIBUZIONE: (+3,2%). PREVISIONI DELLE VENDITE: STABILI (42%)  
 
Milano, 27 giugno 2005 - Ripresa delle vendite per il commercio al dettaglio milanese nell’ultimo trimestre. Rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, l’andamento generale delle vendite indica una ripresa tendenziale (+0,9%), trainata dalla robusta ripresa del commercio al dettaglio di prodotti alimentari (+3,9%) e dall’espansione del segmento dei supermercati, ipermercati e grandi magazzini (+4,9%). A livello di tipologia distributiva la positività del settore è determinata, ancora una volta, dalla buona progressione della grande distribuzione (+3,2%), mentre in ambito settoriale prosegue la serie positiva delle vendite dei prodotti per la casa ed elettrodomestici (+1%). E le previsioni? Positive e stabili. E’ consistente la percentuale di operatori che prefigurano un quadro di sostanziale stabilità (42%). E la quota di imprese che dichiarano di attendersi un aumento o una diminuzione delle vendite per il secondo trimestre del 2005 è identica: 29% per entrambi. Gli ottimisti sono concentrati principalmente tra gli operatori del commercio al dettaglio tradizionale e tra le imprese della media distribuzione (rispettivamente 28% e 30%). Nell’ambito della grande distribuzione, invece, il 34% è per una stabilità del fatturato per il prossimo trimestre, l’aumento è atteso dal 29% dei rispondenti, mentre il 37% prevede una flessione. Emerge dall’analisi congiunturale del settore del commercio della provincia di Milano, al primo trimestre 2005, realizzata dal centro studi della Camera di commercio di Milano. Ed è già l’ora dei saldi. Quest’anno a Milano e provincia inizieranno sabato 2 luglio. Con l’operazione “Saldi Chiari” promossa da Unione del Commercio con Ascomoda e le associazioni dei consumatori. A cui aderiscono oltre 1.000 imprese di Milano e provincia. E l'acquisto in saldo è trasparente col codice di comportamento, predisposto d'intesa con le associazioni dei consumatori. Un codice che garantisce sia il consumatore sia il commerciante. E un numero verde a disposizione di consumatori e operatori commerciali: 800406810, dal lunedì al venerdì (orario 9-17). “Soprattutto durante i saldi diventa importante ed evidente l’alleanza tra consumatore e negoziante - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano -. I saldi sono un fenomeno sociale, una occasione di ripresa dei consumi. In questo momento difficile l’ottimismo della metà dei commercianti ci fa ben sperare. Attraverso l’operazione “Saldi Chiari” promossa dall’Unione del Commercio con Ascomoda, in accordo con le associazioni dei consumatori, viene poi rafforzata la trasparenza dell’acquisto”. “Con ‘Saldi Chiari' - spiega Renato Borghi, vice Presidente dell’Osservatorio Prezzi e membro di giunta della Camera di commercio di Milano - l'acquisto in saldo è trasparente perché regolato da un codice di comportamento, predisposto d'intesa con le associazioni dei consumatori. Un codice che garantisce sia il consumatore sia il commerciante. A ‘Saldi Chiari’, per i saldi estivi milanesi, aderiscono oltre 1.000 imprese a Milano e provincia”. Sintesi del decalogo dei "Saldi Chiari" Carte di credito. Durante i saldi l'operatore commerciale non può rifiutare il pagamento con carta di credito. Cambi merce. Il dettagliante si impegna a sostituire, se possibile, o a rimborsare i capi acquistati che presentano gravi vizi occulti così come previsto dal Codice Civile ed in particolare dalle norme di recepimento della Direttiva 1999/44/Ce. Nel caso di non corrispondenza della taglia, il capo verrà sostituito con prodotti disponibili all'atto della richiesta di sostituzione. Qualora non fosse possibile la sostituzione per mancanza di capi o per mancato gradimento da parte del cliente, l'operatore rilascerà un buono acquisto di pari importo del prezzo pagato relativo ai capi da sostituire. Buono che il cliente dovrà spendere entro i successivi 120 giorni dall'emissione dello scontrino fiscale (che dev’essere presentato). Prova prodotti. Il cliente ha diritto di provare i capi per verificarne la corrispondenza della taglia e il gradimento del prodotto. Sono esclusi dalla facoltà della prova i prodotti che rientrano nella categoria della biancheria intima e quei prodotti che, per consuetudine, non vengono normalmente provati. Uniformità dei prezzi. Le catene di negozi che effettuano saldi si impegnano a porre in vendita gli stessi prodotti agli stessi prezzi. In caso di variazione del prezzo, la variazione viene praticata contemporaneamente in tutti i punti vendita della catena. Riparazioni. Se il costo per l'adattamento o la riparazione dei capi acquistati è a carico del cliente, l'operatore commerciale deve darne preventiva informazione al cliente stesso e deve inoltre esporre, in modo ben visibile, un cartello informativo sul quale si dichiara espressamente che le riparazioni sono a carico del cliente. Contenzioso. Eventuali contenziosi fra consumatori e imprese che aderiscono a "Saldi Chiari" saranno esaminati e giudicati dallo sportello di conciliazione istituito dalla Camera di commercio di Milano. Per informazioni: Numero verde 800406810 dal lunedì al venerdì (9-17) a disposizione di consumatori e operatori commerciali. Tab. 1 - Commercio al 1° trimestre 2005: vendite per settore di attività economica e tipologia distributiva - Milano e Italia (variazioni tendenziali %). Fonte: Centro Studi Camera di commercio di Milano su dati Unioncamere.
Settori Milano Italia
Totale Piccola Distribuz. Media Distribuz. Grande Distribuz. Totale Piccola Distribuz. Media Distribuz. Grande Distribuz.
0,9 -2,0 -2,6 3,2 -0,9 -3,1 -2,1 1,8
Commercio al dettaglio di prodotti alimentari 3,9 0,6 0,1 5,7 -1,0 -2,9 -2,1 2,7
Commercio al dettaglio di prodotti non alimentari -1,3 -2,7 -3,2 0,7 -2,0 -3,1 -2,2 0,3
- Abbigliamento ed accessori -1,9 -2,8 -2,8 -0,8 -3,5 -5,5 -3,7 -0,6
- Prodotti per la casa ed elettrodomestici 1,0 -2,1 -2,0 3,3 -1,6 -3,5 -1,3 1,1
- Altri prodotti non alimentari -2,2 -2,8 -4,1 -0,4 -1,6 -2,1 -2,1 0,4
Ipermercati, supermercati e grandi magazzini 4,8 0,0 -2,1 4,9 2,7 0,0 -1,4 2,9
Per settore Il primo trimestre del 2005 vede una arretramento sia del dettaglio tradizionale (-2%) che della media distribuzione (-2,6%) mentre la grande distribuzione incrementa il proprio fatturato (+3,2%) soprattutto nell’ambito dei supermercati, ipermercati e grandi magazzini (+4,8%). La suddivisione, invece, tra dettaglio alimentare e non alimentare evidenzia una ripresa delle vendite del primo settore (+3,9%), mentre il secondo comparto registra una riduzione (-1,3%), determinata dalla contrazione delle vendite di abbigliamento (-1,9%) e degli altri prodotti non alimentari (-2,2%). Il settore dei prodotti per la casa ed elettrodomestici, rispetto al primo trimestre del 2004, incrementa le vendite (+1%) continuando nel trend positivo. Le previsioni della vendite. Le valutazioni qualitative espresse dagli operatori del commercio al dettaglio indicano una situazione di sostanziale equivalenza tra espansione e contrazione delle vendite nel trimestre successivo. La quota di imprese che dichiarano di attendersi un aumento o una diminuzione delle vendite per il secondo trimestre del 2005 è, infatti, identica (29% per entrambi), mentre è consistente la percentuale di operatori che prefigurano un quadro di sostanziale stabilità (42%). Gli ottimisti sono concentrati principalmente tra gli operatori del commercio al dettaglio tradizionale e tra le imprese della media distribuzione (rispettivamente 28% e 30%) dove però rispettivamente il 53 e 54% prefigura una situazione di stabilità delle vendite. Nell’ambito della grande distribuzione, invece, vi è una prevalenza di indicazioni pessimistiche per il secondo trimestre. In dettaglio, il 37% prevede una flessione, mentre il 34% è per una stabilità del fatturato, mentre l’aumento è atteso dal 29% dei rispondenti. Ma qualcuno si organizza e cambia. Nel corso del primo trimestre del 2005, le imprese che hanno dichiarato di aver effettuato degli investimenti destinati allo sviluppo delle vendite rappresentano il 22% delle imprese del campione milanese, con un aumento di dieci punti rispetto alla rilevazione del quarto trimestre 2004. Tale quota si eleva al 46% nel caso delle imprese della grande distribuzione, mentre rappresentano solo il 15% nel caso della media. Come evidenziato nella tabella 2, gli investimenti si sono diretti principalmente verso la ristrutturazione o ampliamento dei locali esistenti (14%). A livello tipologico tale dato trova conferma soprattutto per quanto riguarda le imprese della piccola e della media distribuzione, mentre la grande distribuzione ha privilegiato principalmente l’acquisizione di nuovi locali e la ristrutturazione di quelli esistenti (26%). Rispetto alla rilevazione precedente è pressoché stabile il dato delle imprese che dichiarano la propria appartenenza ad un gruppo del commercio organizzato, con un aumento solo di un punto percentuale. A livello generale, solo il 24% delle imprese appartiene a tale forma associativa, mentre tale quota si eleva al 39% nel caso dei punti vendita della grande distribuzione. E’ elevata, inoltre, la quota di imprese che dichiarano di avere un proprio sito internet. Il 42% delle imprese milanesi del commercio al dettaglio afferma, infatti, di possedere un sito internet. Rispetto alla rilevazione precedente, tale dato mostra una crescita di cinque punti percentuali che per le imprese della grande distribuzione aumenta fino al 62% con un incremento di dodici punti rispetto alla rilevazione di dicembre 2004. Tab. 2 – Processi organizzativi del commercio milanese al 1° trimestre 2005.
Totale imprese Piccola distribuz. Media distribuz. Grande distribuz.
% Imprese che hanno effettuato investimenti per sviluppare il settore vendite 22 22 15 46
- Acquisizione di nuovi locali e ristrutturazione/ampliamento di quelli esistenti 6 5 4 26
- Acquisizione di nuovi locali 2 2 1 5
- Ristrutturazione/ampliamento dei locali esistenti 14 15 10 16
% Imprese che dispongono di almeno un punto vendita all’interno di centri commerciali 9 9 3 40
- Tutti i punti vendita1 1 1 4
- Alcuni dei punti vendita7 7 2 37
% Imprese associate a un gruppo di commercio organizzato 24 24 26 39
% Imprese che operano in franchising 8 7 9 10
- di cui come franchisee 6 6 7 8
- di cui come franchisor 2 2 2 2
% imprese che dispongono di un proprio sito Internet 42 42 41 62
- di cui vendono anche attraverso sistemi di commercio elettronico 15 16 7 19
Fonte: Centro Studi Camera di commercio di Milano su dati Unioncamere.
 
   
   
NASCE NEI LABORATORI ENEA DELLA TRISAIA IL PRIMO "INCUBATORE"DI IMPRESE PER IL MEZZOGIORNO, AGROBIOPOLIS: UN POLO SCIENTIFICO PER IL SISTEMA AGRO-INDUSTRIALE  
 
Roma, 27 giugno 2005 - Agrobiopolis, la più innovativa infrastruttura tecnicoscientifica nel campo delle biotecnologie applicate all'agro-alimentare, apre i battenti presso il Centro Ricerche Enea della Trisaia (provincia di Matera) e si presenta oggi agli operatori del settore e delle istituzioni. Con Agrobiopolis nasce un nuovo modello di collaborazione tra ricerca scientifica pubblica e sistema agro-industriale, attraverso una partecipazione diretta delle imprese alle attività di Ricerca e Sviluppo, con i loro operatori all'interno dei laboratori Enea, per una maggiore efficacia del trasferimento tecnologico per l'innovazione dei prodotti e dei processi nel settore agro-alimentare. "Enti di ricerca e imprese sono chiamati ad operare insieme su obiettivi identificati dal sistema produttivo, sviluppando le ricerche e le tecnologie capaci di portare l'innovazione tecnologica e la competitività al sistema Paese" - ha affermato Luigi Rossi, Direttore dellUnità Biotecnologie, Protezione della Salute e degli Ecosistemi dellEnea nel corso della manifestazione di presentazione. Rossi ha inoltre evidenziato che: "con Agrobiopolis l'Enea intende proseguire nella sua strategia di collaborazione con le imprese che operano nel settore agro-alimentare per favorirne lo sviluppo e la competitività, attuando nello stesso tempo innovazione di prodotto e di processo che permettano di migliorare l'impatto sull'ambiente delle attività agricole e delle industrie di trasformazione dei prodotti alimentari". Laboratori hi-tech per le biotecnologie, una hall tecnologica d'avanguardia e un Democenter, sono le infrastrutture di cui dispone Agrobiopolis, realizzato grazie ai finanziamenti dell'Ue, con l'obiettivo di costituire un Centro di innovazione integrato di riferimento tecnico-scientifico per il settore agro-industriale del Mezzogiorno, ed in particolare per le piccole e medie industrie, i cui obiettivi prioritari sono di favorire: la presenza di laboratori di Ricerca e Sviluppo di imprese private all'interno del Centro; la nascita di Società Spin-off, a capitale e composizione mista pubblico-privato; l'ospitalità di imprese di start-up; l'offerta di servizi tecnologici avanzati e specialistici alle imprese. Alcune imprese sono già presenti presso il Centro anche con propri laboratori. La prima impresa che ha voluto trasferire parte delle sue attività presso Agrobiopolis è la Neotron di Modena, che opera nel settore delle analisi diagnostiche in campo alimentare e zootecnico. Con questa ospitalità l'Enea rende accessibile le sue competenze tecniche, le strutture e le tecnologie sviluppate a supporto dei progetti della Neotron che presentano incoraggianti potenzialità di sviluppo e di mercato, con l'obiettivo di dare impulso a questo settore e di creare nuovi posti di lavoro, quali: indagini di diagnostica avanzata su alimenti per l'identificazione di Ogm, esami per la qualità e per la sicurezza igienica degli alimenti, ecc., Agrobiopolis, in linea con le strategie dell'Enea a supporto dello sviluppo del sistema produttivo, della salute, dell'agricoltura e dell'ambiente, ha già in corso progetti finanziati a livello europeo (V e Vi P.q. Dell'ue), nazionale (Programma Nazionale della Ricerca) e regionale. Questi progetti, che si caratterizzano per un approccio sistemico e interdisciplinare, grazie alla capacità dell'Enea di coniugare le diverse competenze che operano al suo interno, integrano la ricerca avanzata con la ricerca industriale e hanno come partner soggetti pubblici e privati che mettono in comune il loro know-how. L'enea partecipa con Agrobiopolis a progetti europei di significativa complessità, che aggregano molteplici attori, ed in particolare: Ricerche pionieristiche nel campo delle biotecnologie vegetali, con progetti, internazionali e nazionali, che prevedono l'utilizzo di piante sia per la produzione di anticorpi, sia per la messa a punto di nuovi vaccini. Ricerche avanzate per l'agro-industria che riguardano l'analisi del genoma e del proteoma, attraverso lo sviluppo di strumentazioni d'avanguardia per il sequenziamento, e di sistemi di calcolo finalizzati alla bioinformatica. Con il progetto Flavo, che si propone di migliorare la qualità e le caratteristiche nutrizionali e salutistiche di alcuni tipi di frutti con l'ottimizzazione del contenuto di flavonoidi, che hanno proprietà positive nella prevenzione di malattie cardiovascolari nell'uomo, l'Enea è impegnato nelle attività di identificazione e caratterizzazione genetica delle fragole. Sul fronte dei bioprodotti e dei bioprocessi, l'Enea svolge attività di ricerca e di sviluppo di prodotti/processi di tipo biologico allo scopo di ottenere prodotti a più alto contenuto tecnologico (es. Sviluppo processi fermentativi per la produzione di microrganismi o biomolecole) e per la produzione di biocombustibili. Nei laboratori Enea vengono messe a punto metodologie e sistemi diagnostici avanzati finalizzati al controllo dei parametri di sicurezza, salubrità e qualità dei prodotti alimentari. Un forte impegno viene rivolto dall'Enea al miglioramento della sostenibilitàdelle tecniche di produzione e della qualitàdi prodotti agro-alimentari tradizionali e innovativi, attraverso l'introduzione di tecnologie nei processi di trasformazione degli alimenti che ne preservino le caratteristiche nutrizionali e sensoriali. Il trasferimento di tecnologie al sistema produttivo agro-alimentare ha tra i suoi obiettivi prioritari la riduzione dell'impatto sull'ambiente delle attività industriali. In questo ambito, uno dei problemi più sentiti dalle aziende casearie è costituito dallo smaltimento dei reflui liquidi nell'ambiente, che ora può contare su di un'innovativa tecnologia sviluppata dall'Enea, che consente di concentrare e di essiccare ingenti quantità di siero di latte, consentendone una più agevole praticità nello stoccaggio rispetto al prodotto liquido e rendendolo riutilizzabile per altri scopi, ad esempio, come integratore per mangimi animali.  
   
   
NELL’AMBITO DEL PROGETTO EUROPEAN SUPPORT INNOVAZIONE NELLE PMI: TRIESTE ESPORTA IN EUROPA UN CORSO DI FORMAZIONE  
 
Trieste 27 giugno 2005 - Sarà “esportato” in Svezia, Estonia, Romania e Cipro un programma di formazione per le piccole e medie imprese realizzato in Area Science Park e finalizzato a promuovere l’introduzione di innovazioni di prodotto e di processo che possano contemporaneamente aumentare l’efficienza produttiva e la sostenibilità. L’unione Europea ha infatti adottato la metodologia di formazione attuata a Trieste come “best practice”, cioè come esempio di successo da riproporre in altri Paesi membri per stimolare nelle imprese creatività e innovazione, senza trascurare la salvaguardia dell’ambiente. Il programma di formazione può essere applicato in qualsiasi settore produttivo: dall’industria alimentare a quella telematica. Le metodologie utilizzate, tra cui principalmente uno strumento di problem solving innovativo denominato “Triz”, possono trovare applicazione in imprese di qualsiasi dimensione ed essere di utilità anche a chi opera in laboratori di ricerca pubblica. I risultati e gli sviluppi ulteriori del progetto sono stati illustrati questa mattina nel corso di un convegno internazionale tenutosi in Area, al quale ha preso parte Sergei Ikovenko del Mit di Boston, uno dei massimi esperti mondiali di Triz. L’iniziativa rientra nell’ambito del Progetto European Support del Programma Leonardo da Vinci ed ha come partner: Università di Leoben (Austria), Area Science Park (Italia), Creax (Belgio), Fraunhofer Institut (Germania), Università di Maribor (Slovenia), Cnipmmr (Romania), Ebs (Estonia), First Elements (Cipro), Tecos (Slovenia), Ltc (Svezia).  
   
   
REIMS, "INNOVACT 2005" PER LE IMPRESE INNOVATIVE  
 
Bruxelles, 27 giugno 2005 - Il 4 e il 5 ottobre si svolgerà a Reims (Francia) l'edizione 2005 della conferenza di Innovact, il forum europeo delle imprese innovative di crescita. In occasione del suo decimo anniversario, la conferenza di Innovact prevede di coinvolgere circa 4.000 partecipanti provenienti da tutta Europa, presentare più di 200 start-up europei, assegnare 50.000 euro di premi e organizzare oltre 40 manifestazioni di alto livello. Il programma completo delle manifestazioni prevede che siano affrontati argomenti relativi all'innovazione e all'imprenditorialità, nonché allo sviluppo sostenibile e ai nuovi materiali. Http://www.innovact.com/index_gb.php3  
   
   
CONFERENZA VIRTUALE SUI SISTEMI E I MACCHINARI DI PRODUZIONE INTELLIGENTI  
 
Bruxelles, 27 giugno 2005 - Dal 4 al 15 luglio la rete di eccellenza I*proms organizzerà una conferenza virtuale internazionale sui macchinari e i sistemi di produzione intelligenti. L'obiettivo della conferenza è la diffusione dell'eccellenza presso un numero di utenti superiore rispetto agli attuali membri della rete attraverso l'utilizzo di tecnologie web. Gli utenti di tutto il mondo potranno iscriversi gratuitamente come ospiti ed essere così in grado di assistere alla presentazioni e prendere parte a discussioni on line. Saranno oggetto di discussione i risultati della ricerca e principalmente quelli relativi ai sistemi intelligenti e alle tecniche di soft computing, comprese la logica fuzzy, le reti neurali e i sistemi agenti. Http://www.iproms.org/node/235  
   
   
FILAS HA IDEATO E COORDINA UN PROGETTO UE PER LA VALUTAZIONE E IL CONFRONTO DELLE POLITICHE DI INNOVAZIONE REGIONALE  
 
Roma,27 giugno 2005 - Si è tenuto il 24 giugno a Roma l’incontro organizzato da Filas che darà inizio ai lavori del progetto Omen. Il progetto Omen che Filas, società della Regione Lazio dedicata al sostegno dell’innovazione, ha ideato e coordina, mira a sviluppare metodologie e strumenti efficaci e verificabili per la valutazione e il confronto (bench-marking) delle politiche per l’innovazione regionale. Raccogliendo le esperienze di sei regioni europee, fornirà ai responsabili politici regionali, risultati e indicazioni utili per identificare gli aspetti negativi che continuano a minare il pieno sviluppo della competitività attraverso l'innovazione. In dettaglio, ci si propone di comprendere i fattori che limitano i processi di innovazione e risolverli attraverso il confronto tra responsabili politici e i gruppi innovatori e la condivisione di esperienze di successo che possano portare a modifiche concrete nelle politiche locali. I Partner del progetto sono, oltre alla Filas, istituti ed enti di governo territoriale di Spagna, Germania, Polonia, Repubblica Ceca e Cipro, incaricati di dare sostegno a ricerca e sviluppo economico e tecnologico. L’iniziativa si svilupperà nei prossimi due anni e mezzo attraverso l’organizzazione di “tavoli regionali”, tavoli di discussione in cui le autorità politiche locali si incontreranno con rappresentanti del mondo dell’innovazione di ambito scientifico e industriale. Si tratta di un’occasione unica offerta al mondo della ricerca e al tessuto economico-produttivo per far sentire la propria voce e permettere un vero e continuo scambio di informazioni e feedback con le Istituzioni, utile ad adeguare le decisioni politiche alle reali esigenze create dalla globalizzazione. Omen è un’azione promossa nell’ambito del Sesto Programma Quadro (6Pq), il piano quinquennale dell'Unione Europea per la Ricerca e lo Sviluppo. Gli interessati a partecipare alle riunioni dei “tavoli regionali”, possono contattare l’Area Progetti Ue della Filas: Tel. 0632885301/305 e-mail 6pq@filas.It  
   
   
INDICI DEI PREZZI IN EURO DELLE COMMODITY ACQUISTATE DAI DIVERSI COMPARTI DELL'INDUSTRIA ITALIANA: MAGGIO 2005  
 
Bologna, 27 giugno 2005 - In maggio gli indici Prometeia dei prezzi in euro delle commodity utilizzate dall’industria italiana hanno registrato alcuni rientri dai massimi recenti. L’indice relativo all’Industria in senso stretto ha mostrato una flessione del 2% sul mese precedente, dovuta principalmente a un parziale rientro dei prezzi petroliferi, che ha favorito, in particolare, una riduzione del 2.5% nel comparto delle Imprese energetiche. Una flessione dell’1.7% è stata registrata anche dall’indice relativo al Totale imprese manifatturiere, sulla quale ha inciso la riduzione dei prezzi degli acciai e dell’alluminio, i metalli più intensamente utilizzati dall’industria manifatturiera. Tra i vari comparti del manifatturiero, un nuovo ribasso (-1.4%) è pervenuto dal segmento delle Imprese meccaniche. I segnali di rallentamento della crescita della domanda industriale a livello mondiale, stanno infatti influendo sui prezzi dei metalli. Al London Metal Exchange, principalmente alluminio e zinco hanno evidenziato nuovi arretramenti. Mercati ancora caratterizzati da scorte estremamente contenute sono invece quelli di nickel e rame; i prezzi del nickel hanno mostrato ancora una tendenza mediamente crescente, mentre il rame, pur avendo registrato significative flessioni in maggio, ha evidenziato un recupero altrettanto marcato nei primi giorni di giugno. Prosegue inoltre la graduale flessione dei prezzi degli acciai, che da alcuni mesi mostrano una tendenza a rientrare dai livelli massimi raggiunti nella seconda metà dello scorso anno. L’indice delle Imprese chimiche e derivate ha mostrato una sostanziale stabilità rispetto ad aprile (+0.3%). A fronte di una stabilita dei prezzi dei prodotti organici di base su livelli elevati (i prezzi dei contratti trimestrali verranno rinnovati a luglio), prosegue la fase di flessione dei prezzi delle commodity plastiche, la cui dinamica si conferma, come nei mesi precedenti, legata al rallentamento della domanda industriale. La Filiera legno e carta e il Comparto moda continuano a sperimentare condizioni meno penalizzanti dal lato degli approvvigionamenti. L’indice relativo al Comparto moda si è mantenuto su livelli relativamente contenuti, pur registrando un aumento dello 0.7% rispetto ad aprile, determinato dal lieve rincaro dei prezzi di lana e pelli, prevalentemente attribuibile alla deprezzamento dell’euro sul dollaro rispetto al mese precedente. I prezzi delle commodity relative alla Filiera legno e carta, infine, sono rilevati in riduzione dell’1.6% sul mese precedente, a seguito delle flessioni sperimentate dai prezzi della pasta di cellulosa e del legname. Indici Prometeia dei prezzi delle commodity acquistate dai diversi comparti dell'industria italiana (variazioni percentuali in euro)
maggio 2005 mag-05/apr-05 mag-05/mag-04
Industria in senso stretto -2.0 10.5
Imprese energetiche -2.5 27.7
Totale imprese manifatturiere -1.7 2.9
di cui:
maggio 2005 mag-05/apr-05 mag-05/mag-04
Imprese meccaniche -1.4 4.0
Imprese chimiche e derivate 0.3 17.4
Comparto moda 0.7 1.3
Filiera legno e carta -1.6 -0.3
 
   
   
RAGGIUNTA L’INTESA SULLA PROPOSTA DI TRANSAZIONE TRA PARMALAT E MORGAN STANLEY  
 
Collecchio (Pr), 23 giugno 2005 - Parmalat e Morgan Stanley annunciano il 23 giugno di avere raggiunto un’intesa su una proposta di transazione di tutte le loro reciproche pretese. L’intesa da 155 milioni di Euro estingue tutte le reciproche azioni e pretese esistenti, potenziali e risarcitorie. Il contenzioso originava da operazioni effettuate nel periodo antecedente l’entrata di Parmalat in Amministrazione Straordinaria. Tale proposta di transazione entro 10 giorni sarà presentata dal Commissario Straordinario Enrico Bondi al Comitato di Sorveglianza ed al Ministro delle Attività Produttive per ottenere l’autorizzazione prevista. L’incasso per Parmalat è previsto dopo l’autorizzazione del Ministro delle Attività Produttive. I vertici di Morgan Stanley e di Parmalat hanno espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto tra i due Gruppi. Commentando l’ipotesi di accordo il Dottor Enrico Bondi ha affermato: “Accogliamo con favore questo accordo e apprezziamo che Morgan Stanley abbia deciso di contribuire alla stabilità della nuova Parmalat.” Sir David Walker, Presidente di Morgan Stanley International, ha aggiunto: “Ci impegniamo a contribuire al rilancio di un’importante realtà industriale italiana e, per questo motivo, è nel nostro comune interesse aver raggiunto questo accordo.”  
   
   
MOODY'S INNALZA CREDIT RATING FINMECCANICA DA BAA2 AD A3 STABILE  
 
Roma, 27 giugno 2005 - L'agenzia di credit rating Moody's Investors Service ha innalzato il credit rating di Finmeccanica da Baa2 con prospettive stabili ad A3 sempre con prospettive stabili. In particolare Moody's ha giudicato positivamente le azioni di Finmeccanica volte ad assicurare in modo equilibrato la provvista finanziaria necessaria al rafforzamento della qualità patrimoniale del Gruppo, ivi incluso l'allungamento della vita media dell'indebitamento finanziario ad oltre 10 anni. Questa decisione fa seguito all'introduzione di una nuova metodologia analitica applicata agli emittenti legati al Paese di appartenenza, nonché ad una migliore valutazione del posizionamento strategico e del profilo economico-finanziario del Gruppo  
   
   
VIA LIBERA A BERENICE FONDO UFFICI, QUINTO FONDO DI PIRELLI RE SGR: VALORE DEL FONDO PARI A CIRCA € 300 MILIONI, AL NETTO DEL DEBITO E DELLO SCONTO DA APPORTO IN BLOCCO QPERIODO DI OFFERTA COMPRESO TRA IL 29 GIUGNO E IL 26 LUGLIO 2005  
 
Milano, 27 giugno 2005 – Pirelli Re Sgr rende noto che, con il deposito presso Consob e Borsa Italiana, è stato pubblicato in data odierna il Prospetto Informativo relativo all’Offerta Pubblica di Vendita finalizzata alla quotazione sul Mercato Telematico Azionario nel segmento Mercato Telematico Fondi, classe 2 (Mtf), di “Berenice – Fondo Uffici – Fondo Comune di Investimento Immobiliare di Tipo Chiuso”. Berenice è un fondo immobiliare costituito mediante apporto privato, specializzato in immobili la cui destinazione principale è ad uso terziario-uffici o riconvertibili a tale uso. Il portafoglio, composto da 54 immobili, comprende uffici situati nelle principali città italiane, prevalentemente a Milano e Roma. Berenice è il quinto fondo immobiliare ad apporto, specializzato per tipologia di prodotto, istituito e gestito da Pirelli Re Sgr, che ha in gestione anche un terzo circa del patrimonio del Fip-fondo Immobili Pubblici promosso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il fondo Berenice, la cui durata è fissata in sette anni, viene costituito mediante l’apporto di immobili da parte di cinque soggetti privati: Aida S.r.l., Ganimede Due S.r.l., Kappa S.r.l., Tiglio I S.r.l. E Tiglio Ii S.r.l., società indirettamente controllate da Morgan Stanley Real Estate Funds (Msref). L’efficacia dell’atto di apporto è condizionata all’integrale collocamento delle quote offerte ad un prezzo unitario non inferiore al loro valore nominale, ossia 500 euro ciascuna. Il valore di mercato degli immobili è di circa 860 milioni di euro ; tale valore è stato determinato al 30 aprile 2005 da una perizia dell’esperto indipendente Cb Richard Ellis. In sede di apporto, agli immobili è stato attribuito un valore in blocco di circa 750 milioni di euro , applicando uno sconto medio di circa il 13%. Il valore del fondo è di circa 300 milioni di euro , come risulta dal valore di conferimento (come detto sopra, pari a circa 750 milioni di euro) al netto dell’indebitamento finanziario trasferito in capo al fondo stesso, pari a circa 450 milioni di euro , interamente garantito dagli immobili. Il Nav (Net Asset Value) del fondo, calcolato sulla base del valore di mercato degli immobili, è pari a circa 410 milioni di euro. Al momento dell’apporto la differenza tra il valore di mercato degli immobili (circa 860 milioni di euro) ed il valore di conferimento degli stessi (750 milioni di euro), entrambi al netto del debito trasferito al fondo (circa 450 milioni di euro), mostra uno sconto di circa il 27% (sconto sul Nav). L’asset allocation del fondo intende proporre un investimento nel segmento terziario-uffici, puntando su un settore che evidenzia interessanti potenzialità di crescita, a medio periodo, derivanti dall’offerta limitata di immobili ed alle attese di progressiva ripresa dell’economia. L’offerta Globale è per un massimo di 570.000 quote, del valore nominale di 500 euro ciascuna, pari al 95% delle quote emesse a seguito dell’apporto. Pirelli Re Sgr infatti acquisirà e manterrà per tutta la durata del fondo un minimo del 5% del totale delle quote. L’offerta Globale, che avrà inizio il 29 giugno e terminerà il 26 luglio, salvo chiusura anticipata (o proroga), è suddivisa in un’Offerta di Vendita rivolta al pubblico indistinto in Italia per un minimo di 530.004 quote, corrispondenti ad almeno il 93% delle quote oggetto dell’Offerta Globale, ed in un contestuale Collocamento Istituzionale, riservato ad investitori professionali italiani e istituzionali esteri, con esclusione degli Stati Uniti d’America, Canada Giappone e Australia, per un massimo di 39.996 quote. Il Prezzo di Offerta delle quote sarà compreso tra un massimo di 520 euro e un minimo di 500 euro cadauna. Tale limite minimo non è vincolante e gli Offerenti potranno, quindi, determinare anche un Prezzo di Offerta inferiore. Il Prezzo di Offerta sarà comunicato al pubblico entro due giorni dal termine del periodo di Offerta. Le domande di adesione all’Offerta Pubblica dovranno essere presentate per quantitativi minimi di 6 quote (“Lotto Minimo”) o suoi multipli. L’investimento minimo non potrà superare i 3.120 euro. Inoltre, è prevista la possibilità di presentare richiesta per quantitativi pari a 30 quote (“Lotto Minimo Maggio rato”) o suoi multipli. Banca Caboto (Gruppo Intesa) agirà in qualità di Coordinatore dell’Offerta Globale, Responsabile del Collocamento e Specialista; Mcc - Capitalia Gruppo Bancario in qualità di Coordinatore dell’Offerta Globale, Responsabile del Collocamento ed Intermediario Finanziario; Morgan Stanley in qualità di Advisor; Cb Richard Ellis Professional Services in qualità di esperti indipendenti e Deloitte & Touche in qualità di società di revisione. Banca Intesa svolgerà le funzioni di Banca Depositaria. Come per tutti i fondi gestiti da Pirelli Re Sgr, anche il regolamento di Berenice Fondo Uffici prevede una struttura di corporate governance volta a consentire agli investitori un coinvolgimento attivo nel processo decisionale della Sgr e ad assicurare visibilità e trasparenza alle attività di maggior rilievo. La data prevista di inizio delle negoziazioni sul segmento Mtf è il 29 luglio 2005. Il Prospetto Informativo è a disposizione presso la sede di Pirelli Re Sgr, in Via Gaetano Negri 10 a Milano, e sul sito internet www.Pirelliresgr.com  presso Borsa Italiana e presso i collocatori.  
   
   
FIRMATO UN CONTRATTO PRELIMINARE PER LA VENDITA DI UN PACCHETTO DI IMMOBILI PER UN IMPORTO COMPLESSIVO DI € 255 MILIONI  
 
Milano, 27 giugno 2005 – Beni Stabili ha firmato il 24 giugno gruppi Carlyle e Operae assistiti da Lehman Brothers, un contratto preliminare per la vendita di un pacchetto di immobili per un importo di 255 milioni di euro . Gli immobili sono stati selezionati nell’ambito del “portafoglio trading” del Gruppo Beni Stabili, rappresentando poco meno del 45% (consistenza al 31-12-04) del “portafoglio trading stesso”. La compravendita produrrà un capital gain per il Gruppo Beni Stabili pari a 55,2 milioni di euro corrispondente a circa il 28% sul valore di libro degli immobili. Il closing dell’operazione verrà fissato entro il 30 di giugno pv. Il pagamento è stato diviso in due momenti: il primo 50% al clonsing, il secondo 50% a fine novembre 2005. “L’operazione appena conclusa - commentano Aldo Mazzocco e Massimo de Meo, Amministratori Delegati della Beni Stabili – ci consente di smobilitare buona parte del nostro portafoglio trading, di superare il 70% del target di vendita 2005 in termini di volumi, e l’80% in termini di ricavi”.  
   
   
PROGETTO DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI PROGESTIM - SOCIETÀ DI GESTIONE IMMOBILIARE S.P.A. IN IMMOBILIARE LOMBARDA S.P.A.  
 
Milano, 27 giugno 2005 - In relazione a notizie pubblicate il 24 giugno su taluni organi di stampa, viene reso noto che i Consigli di Amministrazione di Immobiliare Lombarda S.p.a. E Progestim S.p.a. Sono stati convocati per lunedì 27 giugno p.V. Per deliberare l’approvazione del progetto di fusione per incorporazione di Progestim, società immobiliare interamente controllata dal gruppo Fondiaria-sai, in Immobiliare Lombarda. Come già precedentemente comunicato, il rapporto di concambio, preliminarmente individuato dalla Società, anche sulla base delle indicazioni dell’Advisor Mediobanca S.p.a., si situa nel range 6,04 – 6,68 azioni Immobiliare Lombarda di nuova emissione per ogni azione Progestim oggetto di annullamento: il rapporto di concambio puntuale sarà ovviamente oggetto di determinazione da parte dei Consigli di Amministrazione di cui sopra, verosimilmente all’interno del predetto range. Occorre tuttavia precisare che presupposti essenziali della fusione, tra gli altri, sono rappresentati da: 1. Un aumento del capitale Immobiliare Lombarda per massimi nominali circa Euro 128 mln. Mediante emissione di massimo n. 752,9 mln. Di azioni ordinarie del valore nominale di Euro 0,17 ciascuna. Tale aumento di capitale sarà a pagamento, offerto al valore nominale in opzione agli azionisti ed integralmente destinato al rimborso di parte del residuo debito finanziario di Immobiliare Lombarda S.p.a. 2. Un aumento di capitale Progestim per massimi nominali Euro 65 mln., mediante emissione di massimo n. 65 mln. Di azioni ordinarie del valore nominale di Euro 1,00 ciascuna. Tale aumento sarà a pagamento e offerto in opzione agli azionisti. Tali aumenti di capitale dovranno essere eseguiti integralmente previamente alla Fusione e pertanto sono scontati dal range di rapporti di concambio di cui sopra.  
   
   
INFORTUNI IN EDILIZIA, CRISPI (INAIL): "POSITIVI PRIMI DATI 2005. MA SERVE PRUDENZA"  
 
Mestre (Ve) 27 giugno 2005 - "La tendenza del 2004 per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro è positiva. Soprattutto nel settore edilizia si registra un -9%. Anche i primi dati del 2005 confermerebbero una diminuzione degli infortuni, con un trend anche più significativo. Ma sono numeri da valutare con attenzione e prudenza, vista la sostanziale stabilità che si registra alla fine di ogni anno". Sono le considerazioni di Alessandro Crispi, vicedirettore regionale Inail, intervenuto giovedì 23 giugno 2005, a Mestre all'inaugurazione del corso di formazione per tecnici specializzati per la sicurezza in cantiere. Il progetto, rifinanziato dall'Inail, dopo il positivo risultato della sperimentazione avviata nel 2004 dal Centro Regionale Sicurezza sul Lavoro - che unisce Inail, associazioni imprenditoriali e sindacati - quest'anno cresce e si espande, coinvolgendo tutte le associazioni impegnate nell'assistenza per la sicurezza in Veneto. E diventa perno dell'investimento sulla prevenzione degli infortuni in Veneto. 56 ore di lezioni teorico - pratiche formeranno quest'anno 20 nuovi tecnici. Anche se i dati 2004 sono ancora in fase di elaborazione, la tendenza verso la diminuzione degli infortuni nei cantieri di lavoro potrebbe diventare ulteriormente positiva nel 2005. Ma su una valutazione certa pende la diminuzione dei lavoratori dipendenti e la crescita degli artigiani: "Bisogna essere prudenti nell'ottimismo - chiarisce Crispi - perché questi due fattori potrebbero celare la presenza di infortuni non denunciati, non facile da monitorare". "Certamente - conclude Crispi - il corso iniziato oggi ha una valenza professionale di assoluto rilievo. Il personale è molto qualificato e i nuovi 20 tecnici che usciranno acquisiranno conoscenze concrete, e non solo teoriche, in materia di infortunistica sul lavoro". Competenze metodologiche nella visita di assistenza nei cantieri, nel gestire il sopralluogo, nel perfezionare la conoscenza delle norme. E ancora, a uniformare la metodologia di sopralluogo proponendosi con atteggiamento etico e professionale conforme alle Procedure di Qualità.  
   
   
ANIA: DICHIARAZIONE DI FABIO CERCHIAI SU RC AUTO  
 
Roma, 27 giugno 2005 – “Condivido nella sostanza la diagnosi del presidente Catricalà. In un’ottica di lungo periodo i prezzi non possono essere indipendenti dall’andamento dei costi. E’ quindi necessario intervenire su di essi per tenerli sotto controllo eliminando ogni spesa impropria: l’indennizzo diretto per legge può aiutare e noi offriamo la nostra disponibilità a confrontarci anche in tempi brevissimi sulla fattibilità di questo progetto. Sottolineiamo che l’indennizzo diretto può aiutare a contenere le tariffe se diventa lo strumento per combattere tutte le rendite di posizione lungo la filiera del processo di formazione del costo dell’assicurazione rc auto”.  
   
   
CIT: AGGIORNAMENTO SITUAZIONE ECONOMICA E PATRIMONIALE DEL GRUPPO  
 
Roma, 27 giugno 2005 - La Cit S.p.a. Comunica di avere ricevuto dalla Consob, in data 13 giugno 2005, un provvedimento ai sensi dell’art. 114, comma 5, del D. Lgs. N. 58/98 (di seguito il “Tuf”), avente ad oggetto la richiesta di portare a conoscenza del mercato gli elementi informativi di seguito brevemente elencati: 1. Riguardo all’evoluzione economica e patrimoniale del gruppo, indicazioni aggiornate di ordine qualitativo; 2. Riguardo alla situazione di tensione finanziaria del gruppo, indicazioni quali-quantitative in ordine alla posizione debitoria del gruppo anche in relazione ai dipendenti nonché notizie aggiornate sulle azioni dei creditori ed alle istanze di fallimento avanzate nei confronti della Cit; 3. Riguardo al calendario degli eventi societari, indicazione delle tematiche da trattare in tali sedi nonché informazioni sulle ragioni del differimento dell’approvazione del bilancio oltre il primo semestre 2005; 4. Riguardo al piano di ristrutturazione e rilancio del gruppo predisposto dagli advisors Bains & Co. E Livolsi & Partners, la specificazione della presa d’atto da parte del consiglio di amministrazione della Cit di tali piani nonché una serie di indicazioni inerenti i contenuti di tali piani. La Cit S.p.a., avendo inviato in pari data alle autorità e alle agenzie di stampa e, nel mattino successivo, al Nis un Comunicato Stampa contenente in gran parte le informazioni che erano state già richieste dalla Consob per le vie brevi nel corso della giornata di venerdi 10 giugno e che sono state reiterate dalla medesima in via formale con il provvedimento del 13 giugno, giunto invero quando il comunicato Cit era già stato predisposto e diffuso al pubblico, presentava in data 14 giugno 2005 alla Consob un reclamo motivato ai sensi dell’art. 114, comma 6, del Tuf, richiedendo una temporanea o parziale sospensione dagli specifici obblighi di informativa, in quanto: a) la Cit riteneva di aver già adempiuto ai propri obblighi di informazione al mercato con il comunicato stampa del 13 giugno; b) non vi erano a parere di Cit ragioni di particolare urgenza per la diffusione di ulteriori informazioni specifiche e di dettaglio, attesa la sospensione del titolo Cit dalle negoziazione sul mercato Espandi ed in considerazione che le medesime sarebbero state oggetto di analisi e discussione in sede consiliare ed assembleare nei giorni immediatamente successivi; c) si riteneva da parte di Cit che il complesso delle informazioni richieste dalla Consob potesse nuocere alle trattative in corso relative all’ingresso di un nuovo socio ed al sotteso piano di rilancio di Cit medesima e alle “erogazioni” che il Ministero aveva “ in pectore”; La Consob, in data 21 giugno 2005, riteneva immotivatamente di non accogliere le ragioni illustrate della Cit nel proprio reclamo e invitava nuovamente Cit a diffondere senza indugio al mercato le informazioni già richieste in data 13 giugno. In relazione a quanto sopra la Cit comunica di avere in corso di presentazione ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio per richiedere l’annullamento del provvedimento di rigetto del reclamo e la sospensiva dell’efficacia di detto provvedimento, adducendo in particolare due specifici motivi: a) il primo riconducibile al fatto che Cit ritiene opportuno fornire al mercato informazioni e notizie, soprattutto di ordine quantitativo, solo dopo che le medesime siano state conosciute e/o approvate da parte dei competenti Organi societari, in modo da permettere così una effettiva conoscenza di fatti reali e una più completa e dettagliata valutazione dello stato economico-finanziario e patrimoniale della Società. Tutto ciò - si aggiunge - in mancanza di potenziali danni agli investitori per la perdurante sospensione delle negoziazioni sul titolo Cit; b) il secondo motivo dell’impugnativa davanti al Tar del Lazio è riconducibile alla volontà di Cit di impedire non inusuali turbative nell’evoluzione delle trattative in corso fra gli attuali azionisti di riferimento ed i loro cessionari, evitando in questa maniera il prodursi di eventuali altri effetti distorsivi o manipolativi. Nonostante ciò Cit fornisce, in adesione alle non condivise richieste di Consob, alcuni ulteriori elementi informativi ad integrazione del proprio Comunicato dello scorso 13 giugno, precisando comunque che rimangono inalterate e valide le ragioni ed i motivi che stanno portando la società a ricorrere alla Giustizia Amministrativa. In ordine all’evoluzione economica e patrimoniale del Gruppo e alla situazione di tensione finanziaria dello stesso, si segnala che la Società versa nelle condizioni di cui all’articolo 2447 del c.C., nonostante che Cit e le società del gruppo stiano svolgendo le proprie attività nella più regolare ed ordinaria operatività. Resta comunque chiaro che le possibilità di un concreto rilancio dell’azienda sono collegate alla conclusione positiva delle trattative ed all’ingresso del nuovo socio nel capitale di Cit unitamente all’adozione di un piano di riorganizzazione e sviluppo e alle “provvidenze” governative. Allo stato, si segnala inoltre che i rapporti con il ceto creditorio, bancario e non, permangono in uno stato di attesa pur in presenza di alcune istanze di fallimento nei confronti di società del gruppo e di Cit medesima, del resto di modesta entità, come chiarito nel precedente comunicato del 13 giugno. Si conferma che il rilancio della Società dovrà passare anche attraverso la ridefinizione dell’intera esposizione debitoria e la riduzione sensibile del suo ammontare. Con riguardo ai calendari degli eventi societari le date finora fissate dalla Cit sono quelle del 27/28 giugno prossimo per l’Assemblea chiamata a deliberare in via ordinaria sulla nomina dei nuovi organi societari; la convocazione dell’Assemblea si è infatti resa necessaria a seguito delle dimissioni di tutti i componenti il Consiglio di Amministrazione in data 25 maggio 2005 ad eccezione dell’avv. Macrì e dell’avv. Coen, componenti il Comitato Esecutivo di Garanzia. Il Consiglio così nominato si riunirà entro il 03 luglio per approvare la bozza di bilancio al 31 dicembre 2004 e provvederà nei tempi di legge a convocare l’Assemblea Straordinaria in prima convocazione entro il 03 agosto ed in seconda e terza convocazione prevedibilmente entro il mese di agosto. L’assemblea sarà chiamata a deliberare in via straordinaria sui provvedimenti di cui all’articolo 2447 del c.C.- L’eventuale copertura delle perdite e la ricostituzione del capitale sociale, da deliberarsi in quella sede, potrà rappresentare la prima operazione attraverso cui si inizierà la fase di rilancio della società nel caso in cui le trattative sopra richiamate avranno esito positivo. Si segnala al riguardo che la mancata approvazione del bilancio entro il primo semestre 2005 è stata determinata esclusivamente dalle dimissioni della maggioranza dei componenti del consiglio stesso, i quali hanno formalmente dichiarato in sede consiliare, di non volere procedere all’approvazione della bozza di bilancio. Il Collegio Sindacale non ha intrapreso al riguardo alcuna azione. Infine con riguardo al piano di ristrutturazione e rilancio del gruppo predisposto dagli advisors Bain & C. E Livolsi & Partners, si precisa che detto piano, pur presentato alle banche, non ha ancora costituito oggetto di formale approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Cit S.p.a. (essendo intervenuta rispetto ad esso solo una presa d’atto) solo perché il Consiglio di Amministrazione, ha reputato di non renderlo definitivo lasciando spazio alle eventuali modifiche introdotte dal nuovo azionista. Al riguardo si fa, altresì, presente che non sussistono allo stato riscontri definitivi circa l’adesione al piano di rilancio dei soggetti interessati (Governo, banche e nuova proprietà) e che ogni ulteriore informazione in relazione a tale piano potrà essere fornita una volta che lo stesso troverà adeguata formalizzazione nelle sedi opportune e soprattutto definitivo consenso da parte del nuovo azionista. La Società informa, inoltre, che provvederà senza indugio, come sua abitudine, a fornire ogni ed eventuale ulteriore informazione in conformità con il calendario degli eventi societari cui si è fatto cenno e che provvederà in ciascuna occasione a far sì che il panorama informativo esistente sulla Cit sia coerente con l’andamento della propria attività e con l’evoluzione della relativa reale situazione societaria, evitando di fornire informazioni provvisorie e/o non conosciute e/o non approvate dagli Organi di Governo e/o controllo della società, potendo esse essere, in mancanza di tali cautele, errate e/o distorte.  
   
   
AIUTI DI STATO: LA COMMISSIONE EUROPEA ESTENDE L’INDAGINE FORMALE ALLA LEGGE AERONAUTICA ITALIANA  
 
Bruxelles, 27 giugno 2005 - La Commissione europea ha esteso l’indagine formale avviata ai sensi della normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato includendo anche la legge italiana a sostegno della R&s nel settore aeronautico. L’indagine riguarderà ora tutti i grandi progetti civili finanziati con legge n. 808/85 e tutti i progetti civili, indipendentemente dal loro importo, finanziati dopo il mese di novembre 2002. Il 1° ottobre 2003 la Commissione ha avviato un’indagine su sei progetti di aiuti individuali concessi dalle autorità italiane a società aeronautiche ai sensi della legge n. 808/85 (ovvero la “legge aeronautica”, cfr. Ip/03/1319). L’indagine mirava a stabilire, in particolare, se questi progetti individuali soddisfacessero i requisiti per poter beneficiare di aiuti ai sensi della disciplina comunitaria del 1996 per gli aiuti di Stato alla ricerca e sviluppo per quanto concerne le fasi della ricerca, l'intensità e l’effetto d’incentivazione dell’aiuto. Tale disciplina promuove la ricerca fondamentale non legata agli obiettivi industriali o commerciali di una determinata impresa, nonché la ricerca industriale e le attività di sviluppo precompetitive legate invece ad obiettivi commerciali. Gli aiuti in questione sono stati concessi in forma di prestiti a interessi zero. Nel corso dell’indagine sono emersi dubbi circa le condizioni per la restituzione degli importi dovuti non soltanto per quanto riguarda i sei aiuti sotto esame, bensì anche in relazione ad altri prestiti concessi nell’ambito di questo regime. È stato pertanto esteso il procedimento d’indagine formale per definire un quadro giuridico chiaro e trasparente che consenta di dissipare i dubbi espressi. L’avvio, ovvero l’estensione, di un’indagine formale in materia di aiuti di Stato non pregiudica la decisione finale della Commissione. L’obiettivo è quello di offrire a tutte le parti interessate – Stati membri, beneficiari degli aiuti e concorrenti – l’opportunità di formulare le proprie osservazioni riguardo al caso. La versione integrale della decisione sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. La legge n. 808 è stata promulgata nel 1985 e la Commissione ne ha dichiarato la compatibilità con le norme previste dal trattato Ce in materia di aiuti di Stato nel 1986. Da allora la legge è stata oggetto di alcune proroghe ed è a tutt’oggi ancora in vigore. Essa è finalizzata alla promozione della ricerca e sviluppo nel settore aeronautico italiano. Tra i beneficiari degli aiuti concessi ai sensi della legge n. 808 si citano Finmeccanica, Agusta, Alenia e Aermacchi, ovvero società che collaborano a livello internazionale ai più prestigiosi programmi aerospaziali.  
   
   
LA TRANSPORTATION SECURITY ADMINISTRATION (TSA) IMPIEGA IL SOFTWARE MICROSTRATEGY PER VALUTARE LA SICUREZZA NEGLI AEREOPORTI  
 
Mclean, 27 giugno 2005 - - Microstrategy Inc. Fornitore di software per la business intelligence, annuncia oggi che l'Ufficio di Gestione Strategica ed Analisi della Transportation Security Administration (Tsa), che è parte del Dipartimento di Homeland Security degli Stati Uniti, ha impiegato la Piattaforma di Business Intelligence di Microstrategy per analizzare le operazioni di sicurezza del trasporto negli aeroporti commerciali di tutta la nazione. La soluzione è stata implementata da Bearingpoint Gli executive, direttori federali della sicurezza, e lo staff della Tsa utilizzano il software di Microstrategy per determinare e migliorare le performance delle operazioni di sicurezza negli aereoporti commerciali. Microstrategy gestisce il Performance Management Information System (Pmis) della Tsa, che raccoglie, analizza e crea report sui dati provenienti dallo screening di passeggeri e bagagli. Le metriche operazionali delle performance, quali tempi di attesa agli aeroporti selezionati, utilizzo del personale della Tsa ed utilizzo dell'apparecchiatura di screening, sono raccolti e sintetizzati in report attraverso il sistema Pmis. "Siamo orgogliosi che il nostro software sia stato scelto dalla Tsa per queste importanti applicazioni di reporting delle performance, e che venga utilizzato per un lavoro così critico per la sicurezza ed il benessere della nazione e dei suoi cittadini" afferma Sanju Bansal, Coo di Microstrategy. "Le agenzie federali e gli enti governativi hanno scelto Microstrategy per ottenere una migliore visibilità delle loro operazioni e per contribuire a prendere decisioni importanti su una vasta gamma di argomenti."  
   
   
RIUNIONE IN ENAC CON TUTTI I RESPONSABILI DELLE STRUTTURE TERRITORIALI PER RAFFORZARE IL PRESIDIO DEL SETTORE DURANTE IL PERIODO ESTIVO  
 
Roma, 27 giugno 2005 - Si è svolta il 23 giugno, presso gli uffici di Fiumicino dell’Ente Nazionale per l'Aviazione Civile, la riunione periodica dei trenta Direttori responsabili delle strutture territoriali dell’Enac. In occasione dell’incontro, il Presidente ed il Direttore Generale dell’Enac, Vito Riggio e Silvano Manera, attraverso il Direttore Centrale Operazioni che ha convocato e presieduto l’incontro, ha raccomandato ai Direttori di Aeroporto e a tutti i componenti delle strutture periferiche dell’Ente di rafforzare i presidi di competenza, soprattutto in considerazione dell’aumento di traffico legato alla stagione estiva. In particolar modo ha invitato i Direttori a porre in essere ogni azione necessaria a prevenire possibili inconvenienti e disagi, a monitorare la puntualità dei voli, ad assicurare il rispetto dell’applicazione della Carta dei Diritti del Passeggero ed il mantenimento di elevati standard di qualità dei servizi resi agli utenti. Oltre alle indicazioni in merito all’aumento della vigilanza sull’intero settore, l’ordine del giorno della riunione prevedeva un’analisi dell’incremento dell’attività ispettiva dell’Enac sia su operatori nazionali che su operatori esteri, con il relativo aumento dei controlli tecnici, dei controlli documentali e delle ispezioni di rampa. Si ricorda che le ispezioni di rampa vengono condotte da team di ingegneri, tecnici ed ispettori di volo dell’Enac secondo quanto previsto dal programma Safa (Safety Assessment of Foreign Aircraft) cui aderiscono i 41 Paesi membri dell’Ecac - European Civil Aviation Conference - che consente alle autorità per l’aviazione civile dei singoli Paesi di compiere ispezioni su aeromobili stranieri, anche di Stati non appartenenti a questa organizzazione, quando sono in transito sugli aeroporti del proprio territorio nazionale. Dall’inizio dell’anno i team ispettivi dell’Enac hanno effettuato circa 300 ispezioni Safa ed è stato fissato l’obiettivo di realizzare ulteriori 300 interventi durante i mesi del periodo estivo. Dall’incontro, inoltre, è emersa l’indicazione di continuare a tenere alta l’attenzione sul programma di monitoraggio del controllo della fauna presente nei sedimi aeroportuali al fine di prevenire e limitare al massimo situazioni di pericolo come quelle determinate dal cosiddetto Bird Strike.  
   
   
AIR FRANCE : PUNTUALITA’ VOLI E « PERFORMANCE BAGAGLI » PER IL MESE DI MAGGIO 2005  
 
Roissy, 24 giugno 2005 - Da novembre 2004, Air France comunica informazioni più complete sulla puntualità dei suoi voli insieme a nuovi dettagli riguardo la precisione e la regolarità dei voli e la ‘perfomance bagagli’. La pubblicazione é mensile e avviene poco prima della pubblicazione dei dati su questi argomenti da parte dell’Aea (Association of European Airlines) e della Caprs (Community Air Passengers Reporting System). E’ da tenere in considerazione che le classifiche presentate dalle due associazioni non tengono conto delle carratteristiche delle compagnie (charter, low-cost, «hubbed », majors, «point-to-point»,…). Commento sulle condizioni operative : Le condizioni operative per il mese di maggio sono state globalmente buone, nonostante le difficoltà legate alla giornata di solidarietà del 16 e al numero record di passeggeri accolti a fine mese. Inoltre, i risultati di puntualità di maggio confermano il miglioramento già stabilito dal mese precedente./. Puntualità e regolarità dei voli Air France : I risultati del mese di maggio sono in rialzo rispetto a quelli del mese precedente Per il mese di maggio, sull’insieme dei voli Air France quelli : - « partiti in orario o entro entro i 15 minuti» rappresentano l’86,5 % del traffico totale - « arrivati in orario o entro i 15 minuti» rappresentano l’85,9 % del traffico totale
Voli « La Navette » Voli corto e medio raggio Voli lungo raggio
Maggio 05 Totale 05 Maggio 05 Totale 05 Maggio 05 Totale 05
Puntualità alla partenza 88,6 % 83,8 % 87,7 % 84 % 74,3 % 70,9 %
Puntualità all’arrivo 91,9 % 86,1 % 87,7 % 83,1 % 68,8 % 66 %
% cause esterne (Atc, meteo, …) 38 % 39 % 44 % 43 % 41 % 42 %
% cause interne (handling passeggeri) 36 % 36 % 25 % 25 % 20 % 20 %
% cause interne (handling aeromobile, carico/scarico) 21 % 19 % 18 % 17 % 29 % 28 %
% effetti indotti dalle 3 cause sovrastanti 6 % 6 % 14 % 15 % 10 % 9 %
Ritardo medio (per volo ritardato) 13 min 17 min 15 min 19 min 20 min 29 min
Regolarità 99,4 % 96,5 % 98,7 % 97,1 % 99,9 % 99,7 %
Puntualità : - La percentuale di voli corto, medio e lungo raggio, nazionali e internazionali,su tutti gli scali del network, partiti e arrivati «in orario o entro i 15 minuti», rispetto all’orario programmato; - La percentuale delle quattro principali cause del ritardo (estene alla Compagnia- Atc, meteo, infrastrutture aeroportuali, …- e interne –legate all’handling dei passeggeri e dell’aeromobile, al carico/scarico,…) Regolarità: - percentuale dei voli programmati che sono stati realmente effettuati, tenendo conto di tutte le cancellazioni avvenute fino a tre giorni prima della partenza. Commento : Il miglioramento dei valori di puntualità per il mese di maggio si conferma in quasi tutti i settori. Inoltre, nell’insieme, la puntualità dei voli all’arrivo è migliorata di quasi un punto percentuale. Da notare, il buon risultato ottenuto sul network francese continentale (voli « la Navette e altri voli domestici) : 90% dei voli in orario. « Performance bagagli» : Numero dei bagagli mancanti all’arrivo della destinazione finale (ovvero che non arrivano allo stesso momento del passeggero ma che vengono spediti più tardi) ogni mille passeggeri imbrcati su tutti gli scali Air France. « Performance bagagli» per maggio 2005 : 12,4 ogni 1 000 pax. « Performance bagagli» dall’inizio dell’anno : 13,4 ogni 1 000 pax. Commento : In un contesto di attività in rialzo, per il mese di maggio, la « performance bagagli » della Compagnia avverte un leggero regresso rispetto ai mesi precedenti. Nonostante questo, Air France mantiene, per il nono mese consecutivo, la sua posizione da leader tra le compagnie major europee, in termini di « performance bagagli ».
 
   
   
NETJET EUROPE SCOMMETTE SULL’ITALIA E RAFFORZA LA PROPRIA FLOTTA 23 NUOVI AEREI ENTRO LA FINE DEL 2005 E UN INVESTIMENTO DI OLTRE $ 360 MILIONI NE FARANNO LA SETTIMA FLOTTA COMMERCIALE EUROPEA  
 
Milano, 23 giugno 2005 - Netjets, società attiva a livello internazionale nell'aviazione privata di proprietà di Warren Buffet, scommette sull'Italia e sull'Europa investendo oltre 360 milioni di dollari per acquistare 23 nuovi aerei. Lo hanno dichiarato il 23 giugno , in occasione della presentazione della società a Milano, Monica Agusta, Vice Presidente di Netjets Europe, e Robert Drantizke, Responsabile dello sviluppo della compagnia in Europa. Nata nel 1964 negli Usa, Netjets ha introdotto per prima nel mercato dell'aviazione business il concetto di proprietà frazionata degli aerei, che prevede la cessione ai propri clienti - privati e aziende - di quote di velivoli, corrispondono a ore di volo. Rilevata nel 1998 da Warren Buffet - già cliente della compagnia - Netjets vanta oggi una flotta di più di 550 aerei che ha effettuato, solo nel 2004, oltre 270mila voli in 145 Paesi di tutto il mondo. Sull'onda del successo riscosso negli Stati Uniti, nel 1996 viene costituita Netjets Europe, filale europea di Netjets. Confermando il trend di crescita del business dei jet privati in Europa (+ 45% negli ultimi dieci anni), la società ha incrementato dalla nascita il proprio giro d'affari del 600%. Oggi Netjets Europe conta 750 clienti e 68 velivoli, con una crescita del 94% rispetto al 2003. Grazie a un investimento di oltre 360 milioni di dollari previsto per il 2005, i velivoli della flotta Netjets saranno 91 alla fine dell'anno, candidando Netjets a diventare la settima compagnia aerea commerciale in Europa per dimensioni di flotta, davanti a colossi del mercato quali Easyjet e Klm. In Italia, nel 2004 Netjets ha registrato un incremento dell'attività del 37% rispetto all'anno precedente, effettuando 6.986 voli su 41 aeroporti, con un totale di 1.466 voli su Milano, 994 su Roma e 752 su Olbia. Nel primo quadrimestre 2005 prosegue il trend positivo, con un incremento dei voli del 45,3% rispetto allo stesso periodo del 2004. "L'offerta di soluzioni a tutto tondo è stata determinante per la crescita di Netlets Europe - spiega Monica Agusta, Vice Presidente di Netlets Europe. - 0/tre a/la proprietà frazionata dei velivoli, che rimane il core business della società e permette a chi vola più di 50 ore ogni anno notevoli risparmi, hanno riscosso grande successo le nuove 'Corporate Jet Card' e Private Jet Card; pensate per chi vola meno e sceglie di acquistare pacchetti a partire da 25 ore "La nostra crescita - conclude Rob Drantizke, Responsabile dello Sviluppo di Netlets Europe - dimostra come società e privati stiano riconoscendo il valore e i vantaggi dell'offerta Netlets. La nostra mission è servire i nostri clienti con il massimo della qualità in ogni momento del loro viaggio, concentrandoci sulle cinque promesse-chiave di Netlets: sicurezza, servizio impeccabile, affidabilità, flessibilità ed efficienza, Per il futuro, ci aspettiamo un ulteriore incremento del giro di affari e una sempre maggiore affermazione in tutta Europa, in particolare in Italia  
   
   
QUESTA ESTATE, IN TRENO DA MILANO IN TUTTA ITALIA A PARTIRE DA SOLI 15 EURO CON LIBERTÀ DI VIAGGIARE E LIBERTÀ DI VIAGGIARE FAMILY TARIFFE SPECIALI PER CHI VIAGGIA DA SOLO O IN COMPAGNIA DI AMICI E FAMILIARI.  
 
Milano, 27 Giugno 2005 Con Libertà di viaggiare, Trenitalia offre l’opportunità di partire da Brescia e raggiungere qualunque località nazionale servita dai treni Intercity, Intercity Plus e Treni Notte (Intercity Notte ed Espresso), a prezzi davvero convenienti: 15 € per i posti a sedere, di prima e di seconda classe; 30 € per le cuccette; 45 € per i servizi letto. Libertà di viaggiare include nel biglietto la prenotazione, i posti sono tuttavia limitati, ed è consigliabile quindi acquistare i biglietti con buon anticipo. E’ possibile farlo anche con carta di credito, con una semplice telefonata al call center 892021(senza prefisso, da telefoni fissi e cellulari), sul sito www.Trenitalia.com  anche in modalità Ticketless, oppure presso le biglietterie di stazione e le Agenzie di Viaggio. Libertà di viaggiare Family è invece la nuova offerta di Trenitalia dedicata a chi desidera spostarsi in famiglia o in gruppo con Intercity, Intercity Notte e d Espressi. Con Libertà di viaggiare Family è possibile infatti acquistare a tariffe speciali un intero scompartimento e viaggiare insieme ad amici e familiari, come nella propria auto, ma con la tranquillità e la comodità del treno. E, inoltre, si può trasportare gratuitamente la propria bici nella sacca o il proprio animale domestico (non si paga biglietto aggiuntivo né la tassa di disinfestazione di 50 euro prevista per i viaggi in vagone letto). I prezzi sono indipendenti dalla destinazione e valgono per qualunque distanza: a 90 euro, un intero scompartimento da 6 posti a sedere (per un confronto: un biglietto per 6 persone in seconda classe su un Intercity Milano Centrale- Tropea costa 360,36 euro); a 120 euro uno scompartimento da 4 o 6 cuccette a 250 euro, due cabine letto comunicanti, per un totale di 6 posti I biglietti possono essere acquistati presso tutte le biglietterie di Trenitalia o presso le agenzie di viaggio autorizzate.  
   
   
SNCF ORDINA AD ALSTOM 66 CARROZZE A DUE PIANI PER IL SERVIZIO REGIONALE ESPRESSO PER UN VALORE DI 130 MILIONI DI EURO  
 
Milano 27 giugno 2005 - Con un ordine del valore di 130 milioni di euro le ferrovie francesi (Sncf) hanno commissionato ad Alstom 22 treni, composti da tre carrozze a due piani ciascuno, per potenziare la flotta del servizio regionale espresso Ter. L’ordine fa seguito ad un’opzione del contratto per 629 nuove carrozze firmato nel novembre del 2000 come parte di un programma di investimenti articolato in diversi anni e finanziato dalle autorità regionali. L’ordine attuale porta il numero di carrozze ordinate nel periodo contrattuale a 393. I 22 nuovi treni andranno a servire le regioni di Rhône Alpes (6), Lorraine (6) e Nord Pas de Calais (10). Le prime consegne sono previste per la fine del 2006. Questa nuova generazione di treni automatici a due piani (Ter 2N Ng) deriva dalla famiglia Coradia Duplex. Questi convogli consentono la configurazione di treni ad alimentazione distribuita composti da due a cinque vagoni, a seconda delle esigenze dell’operatore ed offrono elevati livelli di capienza e comfort. Le caratteristiche di questo sistema di alimentazione consentono il mantenimento dell’accelerazione qualunque sia la configurazione scelta, con una velocità massima di 160 km orari. Le carrozze hanno una capacità di trasporto pari a 339 passeggeri. Questi treni sono destinati a potenziare il servizio di trasporto nelle maggiori aree metropolitane, offrendo ai passeggeri comfort e qualità, velocità e sicurezza negli spostamenti. Oggi 46 treni sono in servizio nelle seguenti regioni: Nord Pas de Calais, Rhône Alpes, Provenza Costa Azzurra, Picardie, Centre e Lorraine e cinque sono operativi anche sulla rete ferroviaria nazionale del Lussemburgo. In partnership con Alstom, anche Bombardier parteciperà alla produzione dei treni. I siti produttivi Alstom di Valenciennes, Tarbes, Villeurbanne, Le Creusot in Francia e Charleroi in Belgio sono tutti coinvolti nella realizzazione di questa commessa. Con più di 35 linee di produzione e la presenza in più di 60 paesi, Alstom Transport offre una gamma di prodotti e servizi per il materiale rotabile, di segnalazione ed infrastrutture elettriche e meccaniche, così come servizi di manutenzione e ripristino per quattro differenti tipologie di clientela: operatori ed autorità competenti nel trasporto urbano; operatori nel trasporto passeggeri di lunga percorrenza e proprietari di materiale rotabile; operatori nel trasporto merci; proprietari delle infrastrutture ferroviarie. Alstom Transport, con un fatturato di 5.1 miliardi di euro nell’esercizio 2004-2005, è tra i maggiori fornitori mondiali per l’industria ferroviaria.  
   
   
UNIONTRASPORTI CHIEDE DI UTILIZZARE ANCHE LE ALTRE MODALITÀ DI TRASPORTO TURISMO PENALIZZATO DALLA CHIUSURA DEL FREJUS LE AUTOSTRADE DEL MARE: MENO IMPATTO AMBIENTALE E PIÙ SICUREZZA  
 
Roma, 27 giugno 2005 - Nove milioni di euro al mese è il costo che il sistema dei trasporti sta pagando per la chiusura del tunnel del Frejus dopo il grave incidente del 4 giugno scorso. Ma ancora nessuno ha calcolato le conseguenze che questa situazione porterà nella stagione estiva, appena iniziata, in termini di turismo e di vacanzieri considerando che il traffico pesante è stato “dirottato” su arterie alternative, primo fra tutti il traforo del Monte Bianco, che sta assorbendo oltre il 70 per cento dei Tir in transito tra il nostro Paese e la Francia. Uniontrasporti, società delle Camere di Commercio, attenta alle problematiche dei trasporti ed in particolare a quelle relative ai valichi alpini, richiama l’attenzione delle autorità nazionali e locali questo aspetto che, se non affrontato in tempi brevi, provocherà livelli critici di traffico in tutta l’area nord-ovest dell’Italia. Se non bastasse i problemi sono anche altri. Un esempio per tutti: il valico del Monginevro ed il Moncenisio, utilizzati da sempre per itinerari cicloturistici, sono ora anche passaggio obbligato per i mezzi pesanti con ripercussioni a livello di impatto ambientale e di sicurezza stradale. Nei giorni scorsi, gli autotrasportatori hanno riscoperto il servizio di ferroutage, cioè il trasporto dei semirimorchi per via ferroviaria, attivo da diverso tempo tra Torino ed Albertville; Trenitalia sta pensando di ampliare il servizio e di prolungare il percorso fino a Novara o Piacenza e fino a Lione. Si è anche tornati a parlare insistentemente dello sviluppo delle autostrade del mare come valida alternativa al trasporto su strada. Gestire l’emergenza è importante, ma pensare ad un assetto del sistema dei valichi meno precario e meno basato sulla gomma lo è altrettanto. In alternativa, una volta riaperto il Frejus si tornerà ad una “normalità” di oltre 8.000 Tir che, quotidianamente, attraversano questo settore del sistema alpino.  
   
   
DEFINITI I CRITERI PER L'ADOZIONE DEI "CODICI" DEL SERVIZIO NUOVE GARANZIE DI LIBERO ACCESSO AL SERVIZIO DI STOCCAGGIO DI GAS NATURALE  
 
Milano, 27 giugno 2005 - L'autorità per l'energia elettrica e il gas ha definito il sistema di garanzie per l'accesso al sistema nazionale di stoccaggio, e per l'erogazione dei relativi servizi. Il provvedimento favorisce lo sviluppo della concorrenza e persegue l'efficienza dell'intero sistema, introducendo anche specifiche previsioni al fine di meglio contribuire alla sicurezza del sistema gas. Il provvedimento, disponibile sul sito internet www.Autorita.energia.it, è stato approvato al termine di un periodo triennale di regime provvisorio ed a seguito di una consultazione con tutti i soggetti interessati; esso contiene regole di immediata applicazione, nonché norme per la definizione dei "codici di stoccaggio" ad opera delle imprese. In considerazione della stagionalità e della variabilità dei consumi, il libero accesso al servizio di stoccaggio, unitamente all'indipendenza della rete di trasporto del gas, costituisce uno snodo fondamentale per la liberalizzazione del settore. Si ricorda che in Italia il servizio di stoccaggio è operato dalla società Stogit, interamente posseduta del gruppo Eni, che gestisce otto stoccaggi in giacimenti esauriti (per circa il 98% della capacità di stoccaggio nazionale), e da Edison Stoccaggio, del gruppo Edison, che gestisce due siti anch'essi realizzati in giacimenti esauriti. Le tutele disposte a favore degli utilizzatori degli stoccaggi hanno l'obiettivo di limitare al massimo, pure in tale segmento, l'eventuale esercizio di potere di mercato del gruppo Eni già dominante anche in tutte le altre fasi della filiera di sistema. Ad avviso dell'Autorità la soluzione migliore per lo sviluppo della concorrenza rimane la piena terzietà anche per la gestione degli stoccaggi. Oltre a regolamentare i servizi "obbligatori" (stoccaggio strategico, minerario e di modulazione), il provvedimento regola l'offerta di servizi "speciali", permettendo di negoziare direttamente eventuali servizi personalizzati, nel rispetto comunque dei criteri generali e del principio di non discriminazione. I servizi speciali rappresentano un'opportunità per l'impresa e per gli shipper (soggetti che svolgono l'attività di compravendita e trasporto per conto di terzi) di ottimizzare l'uso dell'infrastruttura: l'introduzione di nuovi strumenti di flessibilità, già adottati in altri paesi in cui il servizio è stato liberalizzato, assume rilievo anche in ragione del crescente utilizzo del gas per la produzione elettrica. Sono previsti inoltre: l'offerta di servizi di tipo interrompibile; la possibilità di trasferire le capacità di stoccaggio da un utente a un altro contestualmente al processo di switching (subentro di un soggetto a un altro nella fornitura di un cliente finale); la possibilità di scambiare capacità e gas immesso in stoccaggio anche per la compensazione dei propri sbilanci nel sistema. Per fronteggiare la scarsità della risorsa stoccaggio, dimostrata in particolare in occasione dell'emergenza climatica alla fine dello scorso inverno, sono stati anche previsti: un meccanismo di conferimento della capacità di stoccaggio secondo un preciso ordine di priorità; dei corrispettivi di bilanciamento volti ad assicurare la tempestiva reintegrazione degli stoccaggi in caso di utilizzo di capacità superiore a quanto impegnato (e severe disposizioni per l'utilizzo non autorizzato della riserva strategica); più dettagliate disposizioni per il coordinamento tra le imprese di stoccaggio e quelle di trasporto (anche al fine di conoscere le reali potenzialità del sistema); il costante monitoraggio delle prestazioni del sistema nel corso dell'anno.  
   
   
EFFETTO SERRA? A PALERMO LO COMBATTONO CON LA NUOVA POMPA DI CALORE A GAS DELLA ROBUR E CON LA GEOTERMIA  
 
Zingonia, 27 Giugno 2005 - Nel corso della Assemblea dei Soci del Kyoto Club tenutasi di recente a Roma, a cui ha partecipato in qualità di associata, la Robur di Bergamo, azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di sistemi per il riscaldamento-condizionamento a metano a basso impatto ambientale, l’Energy Manager del comune di Palermo, ingegner Antonio Mazzon, ha presentato nell’ambito del progetto Zen (Zero Emission Neighbourhoods), un impianto innovativo di riscaldamento e climatizzazione realizzato presso l’edificio scolastico “Giotto”. Il nuovo impianto prevede l’impiego della nuova Pompa di Calore ad Assorbimento a Gas Gahp-w della Robur, funzionante con fluidi frigorigeni naturali (senza effetti negativi sul “buco dell’ozono” e sull’ “effetto serra”) e presentata a Milano nel corso di Mostraconvegno Expocomfort 2004. Il progetto Zen, promosso dall’amministrazione siciliana, risponde allo scopo di favorire la progettazione di impianti innovativi presso gli immobili comunali per ridurre i consumi di combustibili fossili e l’inquinamento atmosferico. La nuova impiantistica di cui è stata dotata la scuola prevede l’allacciamento della unità Gahp (Gas Absorption Heat Pump) di tipo acqua-acqua, a scambiatori geotermici realizzati direttamente nel terreno. Ciò consentirà non solo di risparmiare energia nel periodo invernale, con efficienze di riscaldamento superiori di circa il 40% a quelle delle migliori caldaie in commercio, ma anche di abbattere la richiesta di energia elettrica nel periodo estivo, vera spina nel fianco del sistema elettrico nazionale per la sempre più grande diffusione degli impianti di condizionamento. Altro fattore positivo che ha fatto decidere per questa soluzione operata dall’Ing. Mazzon in collaborazione con l’Ing. Alberto Lodi di Robur, è la possibilità di non avere ingombranti ed antiestetiche unità esterne raffreddate ad aria, fattore particolarmente sentito nei centri urbani. Il calore sottratto d’estate ai locali serviti viene infatti trasferito nel sottosuolo, ricaricandolo così della energia sottratta nel periodo invernale per riscaldare i locali stessi. In questo tipo di impianti il sottosuolo funge da serbatoio di energia. Il prelievo e la cessione di energia è realizzata con un circuito chiuso sigillato a circolazione d’acqua, un sistema esente da qualsiasi pericolo di inquinamento del suolo e delle falde acquifere. Il nuovo impianto ha rappresentato inoltre per l’impresa e le maestranze che hanno realizzato gli scambiatori nel sottosuolo un contributo a favore dello sviluppo delle conoscenze e della pratica impiantistica nell’utilizzo delle Energie Rinnovabili.  
   
   
APPROVATO DAI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DI META S.P.A. IN HERA S.P.A.  
 
Bologna, Modena 24 giugno 2005 I Consigli di amministrazione di Hera S.p.a. E Meta S.p.a. Hanno approvato il progetto di integrazione di Meta S.p.a. In Hera S.p.a. Il progetto di integrazione prevede la fusione per incorporazione di Meta in Hera secondo un rapporto di cambio di 1,286 azioni Hera del valore nominale di 1,00 Euro ciascuna per ogni azione Meta del valore nominale di 1,72 Euro ciascuna. Il Consiglio di amministrazione di Hera, nel dare attuazione al Protocollo di Intesa stipulato in data 23 maggio 2005 dagli azionisti pubblici di riferimento delle due società e al fine di offrire pari opportunità agli azionisti pubblici e privati di Meta, ha anche deliberato di promuovere una offerta pubblica di acquisto volontaria e parziale al prezzo di 2,825 Euro per azione, limitatamente al territorio italiano, che riguarderà il 29% del capitale sociale di Meta. L’offerta pubblica di acquisto verrà promossa, nel rispetto delle previsioni di cui all’art.102 Tuf, prima del perfezionamento della fusione e perderà efficacia nel caso in cui le adesioni non consentano ad Hera di detenere almeno il 15% del capitale sociale di Meta e nel caso di mancata iscrizione dell’atto di fusione presso i registri delle imprese entro il mese di dicembre 2005. Nel rispetto del Protocollo d’Intesa, gli azionisti pubblici di Meta aderiranno all’Opa con una quota azionaria non superiore al 15% del capitale sociale della società. Con un bacino servito di oltre 2,5 milioni di abitanti, oltre 2,2 miliardi di mc di gas venduto, 234 milioni di mc di acqua distribuita, 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti urbani smaltiti la nuova entità si colloca al primo o secondo posto tra le utilities locali a livello nazionale nelle diverse aree di attività presidiate. L’integrazione di Hera e Meta dà vita ad un operatore con un fatturato, su base 2004, di circa 1,8 miliardi di Euro, un Ebitda di oltre 360 milioni di Euro, una capitalizzazione di borsa superiore a 2,2 miliardi di Euro e, soprattutto, con un assetto industriale di rilevanza assoluta, nelle attività a rete e impiantistiche, capace di offrire un importante contributo all’evoluzione dei servizi offerti al territorio e alla prospettiva di sviluppo complessivo. Il posizionamento geografico delle rispettive aziende costituisce un’opportunità unica, per dimensioni, qualità e prospettive, mentre la sovrapponibilità del portafoglio e il presidio del territorio assicurato dalle due aziende offrono significative opportunità di valorizzazione delle rispettive presenze e competenze nei diversi settori di attività, con importanti sinergie e ritorni complessivi. Le società hanno stimato, infatti, in circa 20 milioni di Euro all’anno il beneficio economico sull’Ebitda conseguibile entro il 2008 e negli anni successivi, principalmente grazie al miglioramento delle condizioni di approvvigionamento della materia prima (gas ed elettricità) e di materiali e servizi esterni per effetto dei maggiori volumi, allo sviluppo di nuove opportunità nell’area Ambiente e alla evoluzione della struttura organizzativa. A ciò si aggiungeranno ottimizzazioni sugli investimenti industriali. La solidità dei presupposti industriali e strategici, nonché le aree di opportunità che nascono da questa aggregazione, consentono un rafforzamento delle linee guida orientate a: il miglioramento continuo nelle attività di servizio ai cittadini e alle imprese del territorio di riferimento, in una prospettiva di qualità del servizio e di sempre maggiore competitività; il rafforzamento e sviluppo economico dell’impresa in una prospettiva di sostenibilità sociale e ambientale il conseguimento di un ritorno adeguato per azionisti e stakeholders L’integrazione di Meta in Hera determinerà, come per gli altri territori serviti da Hera, la creazione di una specifica Società Operativa Territoriale, Hera Modena, che sarà operativa a partire dal 1° gennaio 2006. Ciò rappresenterà elemento di garanzia verso la continuità operativa e l’identità territoriale, favorendo allo stesso tempo il percorso di integrazione e sviluppo delle sinergie e dello sviluppo atteso. Inoltre, l’operazione prevede l’assegnazione della Divisione Ingegneria Grandi Impianti e Coordinamento Reti Elettriche, al territorio di Modena, favorendo in questo modo la valorizzazione delle competenze specifiche presenti nella società e assegnando un ruolo di rilievo alla realtà modenese nel futuro percorso di sviluppo della nuova entità, considerato l’impegnativo e rilevante programma di sviluppo impiantistico previsto sul fronte delle unità di termovalorizzazione e di generazione elettrica del Gruppo. La fusione verrà realizzata attraverso un aumento del capitale sociale di Hera, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell’articolo 2441 comma 5° del codice civile. In caso di efficacia dell’Opa il capitale sociale di Hera verrà elevato dagli attuali Euro 839.903.881 a Euro 997.226.553, in caso di adesione pari al 29%, e fino a Euro 1.028.247.925, in caso di adesione parziale all’Opa pari al 15%. La fusione sarà ora sottoposta all’approvazione delle Assemblee degli azionisti convocate per i giorni 22 e 23 settembre 2005, e l’esecuzione della stessa sarà subordinata al previo ottenimento dell’approvazione, autorizzazione o esenzione da parta dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, ai sensi della legge n. 287/90. L’operazione di fusione avrà effetti contabili e fiscali sul bilancio Hera a decorrere dal 1° gennaio 2005. In conseguenza dell’operazione di fusione ed in conformità al Protocollo di Intesa stipulato in data 23 maggio 2005, Hera apporterà al proprio statuto alcune modifiche. In particolare, il Consiglio di Amministrazione verrà aumentato dagli attuali 14 membri a 18; dei nuovi membri, tre verranno nominati dagli attuali azionisti pubblici di Meta, ai sensi dell’articolo 2449 del codice civile ed uno verrà nominato dagli azionisti privati mediante il voto di lista. L’ingresso del Comune di Modena e degli altri azionisti pubblici di Meta all’interno della struttura azionaria di Hera determinerà la sottoscrizione di un nuovo patto parasociale che verrà sottoscritto dagli attuali azionisti pubblici di Hera e di Meta, che conferma un sindacato di blocco su tutte le azioni rappresentative del 51% del capitale sociale di Hera post fusione. Il completamento della fusione determinerà una variazione nelle quote azionarie detenute dai principali soci di Hera. Nel caso di efficacia dell’Opa con una adesione pari al 29%, il Comune di Bologna verrà a detenere una quota pari al 15,29%, il Consorzio Ami pari al 5,29%, mentre il Comune Modena diverrà il secondo azionista con una quota del 11,46%. A seguito della delibera di fusione, agli azionisti di Meta che non abbiano concorso alla approvazione della deliberazione della fusione spetterà il diritto di recesso ex articolo 2437, primo comma lettera g) del codice civile. In questa operazione Hera è stata affiancata dagli advisor finanziari Unipol Merchant e Banca Imi e dall’advisor legale Studio Legale Associato Avvocato Serafini, mentre Meta si è avvalsa del supporto degli advisor finanziari Ubm e Banca Popolare dell’Emilia Romagna e dagli advisor legali Studio Chiomenti e Prof. Renzocosti.  
   
   
GERMANIA, CONFERENZA "INWATERTEC"  
 
Bruxelles, 27 giugno 2005 - Dal 31 agosto al 2 settembre si svolgerà a Kiel (Germania) la conferenza e mostra dal titolo "Inwatertec 2005". La manifestazione presenterà un'ampia rassegna delle novità nel settore delle tecnologie marittime per l'industria e la ricerca. Saranno affrontati i seguenti argomenti: affidabilità e sicurezza in mare, l'esempio del mar Baltico; sistemi subacquei innovativi per le applicazioni offshore e scientifiche; energia eolica offshore; gestione integrata delle zone costiere/ingegneria costiera e idraulica; rilevamenti marini e applicazioni per l'acustica subacquea; esplorazione di frontiera relativa alle risorse minerali ed energetiche offshore; finanziamenti e fondi pubblici per i progetti marittimi; maricoltura; sensori biologici e chimici per i sistemi di osservazione marini. Le novità nel campo dei prodotti e dei servizi nonché i progetti di ricerca e sviluppo relativi alla tecnologia marittima saranno presentati a un pubblico di specialisti internazionali provenienti dal mondo dell'industria, degli istituti di ricerca, del commercio e della politica. Http://www.inwatertec2005.de/index_en.html  
   
   
INDESIT COMPANY : ANTEPRIMA DEL BILANCIO DELLA SOSTENIBILITÀ: RISPETTO (61% ) E INNOVAZIONE (55%) I VALORI PIÙ IMPORTANTI PER GLI EUROPEI. CONSUMI DI ACQUA ED ENERGIA IN DIMINUZIONE DI OLTRE IL 7%  
 
Roma, 27 giugno 2005 – In occasione dell’inaugurazione della mostra “Demine Croatia”, ospitata dall’Associazione Stampa Estera, Indesit Company ha presentato il nuovo Bilancio della Sostenibilità incentrato su valori aziendali, riduzione dei consumi e dialogo con gli stakeholder. “Vogliamo rappresentare una volta di più - ha dichiarato Vittorio Merloni - il nostro impegno nella responsabilità sociale ed esprimere un atteggiamento costruttivo in una fase storica in cui è fondamentale non perdere mai di vista la tradizione di questo impegno, alla base del nostro sviluppo”. La mostra “Demine Croatia” presenta una raccolta di opere artistiche realizzate dagli studenti delle Accademie d’Arte e di Design croate e resterà aperta fino al 7 luglio. “Demine Croatia” è il risultato finale di un progetto nato nel 2004 quando Indesit Company ha aderito al progetto “Adopt A Minefield” per sminare il campo di Tenja in Croazia. Lo sminamento ha ispirato i giovani artisti del Paese che ne hanno fatto un simbolo per sostenere la rinascita dopo una lunga e dolorosa fase di guerra. Nel 2004 Indesit Company ha condotto un’indagine europea su un campione di 1200 persone, sui valori aziendali e sulle aspettative degli stakeholder. Tra i cinque valori di Indesit Company (innovativi, rispettosi, ambiziosi, in contatto con gli altri, genuini), il rispetto è risultato il più importante (61% degli europei). Per il 55% degli europei è invece la capacità di innovazione il valore più importante quando si fa parte di un’impresa. Per la maggior parte degli inglesi è fondamentale essere “in contatto con gli altri”, per i polacchi conta di più l’ambizione, per gli italiani e gli spagnoli innovazione e rispetto hanno maggior rilievo mentre per i francesi tutti e cinque i valori devono avere un ruolo determinante. La ricerca è stata condotta in collaborazione con Makno. In collaborazione con Eurisko, Indesit Company ha condotto una ricerca internazionale per monitorare il sistema di relazione con i propri stakeholder. L’indagine è stata condotta in Italia, Russia, Polonia e Gran Bretagna e ha coinvolto i media, il mondo istituzionale, la comunità finanziaria, il mondo accademico e i fornitori. Rispetto alle aree di intervento nelle quali gli intervistati richiedono maggior impegno alla società, il 50% ritiene che le azioni poste in campo rispondano alle aspettative. Il 2% del campione richiede maggiore impegno nella responsabilità sociale. I consumi di energia elettrica per pezzo prodotto si sono ridotti del 7,8%, passando da 17,98 Kwh del 2003 a 16,57 Kwh del 2004. I consumi idrici per pezzo prodotto si sono ridotti del 7,6% passando da 0,18 m³ dell’anno precedente a 0,17 m³ del 2004. I rifiuti prodotti sono diminuiti del 15,3% passando da 6,34 Kg del 2003 a 5,37 del 2004.  
   
   
RACCOLTA DIFFERENZIATA PERCHÉ SÌ AL VIA UNA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE RIVOLTA A TUTTI DAI COMUNI DI MONTECCHIO MAGGIORE E BRENDOLA, TRA I PIÙ VIRTUOSI D’ITALIA  
 
Montecchio Maggiore – Brendola, 27 giugno 2005 - La raccolta differenziata è segno di rispetto: verso sé stessi e gli altri, verso l’ambiente e le nuove generazioni. La raccolta differenziata dei rifiuti a partire dalle abitazioni è quindi essenziale per il recupero e contro lo spreco di materie prime, energia e territorio. I Comuni di Montecchio Maggiore e Brendola hanno preparato una campagna di comunicazione per la raccolta differenziata, in Italiano e in Inglese, rivolta a tutte le famiglie e agli alunni delle scuole dell’obbligo. Il conferimento non differenziato dei rifiuti domestici o, peggio ancora, il loro abbandono, incidono direttamente sulla vivibilità in termini di decoro e sanitari. La collettività non potrebbe inoltre sostenere il costo della gestione dei rifiuti indifferenziati ai volumi attuali: la raccolta differenziata è quindi di importanza fondamentale per non distrarre risorse dalle altre voci di spesa dei bilanci collettivi (spesa sociale, ecc.). I cittadini di Montecchio Maggiore e Brendola sono già tra i più virtuosi, con percentuali di differenziazione in crescita, che lo scorso anno hanno superato il 60% (2003: 57,83% - 2004: 60,07%). Il materiale informativo ribadisce le semplici regole per diminuire l’impatto dei rifiuti domestici sull’ecosistema. La prima è di cercare di produrre meno rifiuti possibile, per esempio bevendo l’acqua del rubinetto, molto spesso chimicamente superiore a quella di molte acque confezionate: ciò consente di risparmiare vetro e plastica. E’ in ogni caso necessario schiacciare i contenitori di plastica prima di gettarli: solo questa operazione consente di ridurre del 70% le spese sostenute dalla collettività per lo svuotamento dei cassonetti. Il vetro è un materiale riciclabile all’infinito: la differenziazione della sua raccolta consente perfino di ridurre i prezzi al consumo per i generi alimentari che vi sono confezionati. Materiali inerti e non riciclabili come la porcellana e la terracotta non vanno gettati via assieme al vetro. La raccolta differenziata della carta consente di ridurre a un terzo e più il consumo di foreste necessarie per la produzione della carta vergine: nei cassonetti della raccolta differenziata della carta non vanno inseriti materiali estranei o ibridi come sacchetti di plastica, riviste cellophanate, cartoni del latte, carta da formaggio con film impermeabilizzante. Il conferimento separato della frazione umida dei rifiuti domestici, ultimo arrivato nella grande famiglia della raccolta differenziata, consente di ottenere un humus di grande pregio per l’utilizzo come fertilizzante in agricoltura e negli orti. A questo fine si raccomanda di contattare l’azienda Mbs, che gestisce il servizio di nettezza urbana per l’ambito territoriale dei Comuni di Montecchio Maggiore e Brendola, anche per gli sfalci d’erba e le potature delle piante che non dovessero entrare nei cassonetti dell’umido: il personale addetto potrà fornire a domicilio un numero adeguato di contenitori per il tempo necessario al loro riempimento. La regola migliore sarebbe quella di lasciare questi prodotti ammucchiati nello stesso terreno che li ha prodotti: si degradano naturalmente in pochi mesi e, così facendo, non si asportano dal terreno componenti essenziali riducendone la fertilità. No, in ogni caso, all’incendio dei rifiuti, anche se di origine solo vegetale: si consuma inutilmente ossigeno atmosferico, rilasciando fumi sgradevoli e potenzialmente nocivi. Peggio ancora il fuoco fa sui rifiuti contenenti plastica o altri materiali sintetici, che scompaiono sì dalla vista ma finiscono in atmosfera sotto forma di molecole molto pericolose per la salute degli organismi viventi, incluso l’uomo. La campagna fornisce indicazioni utili anche per lo smaltimento dei rifiuti speciali che la famiglia deve più comunemente saper gestire, come batterie, farmaci, oli sintetici e rifiuti ingombranti: il loro abbandono o il loro conferimento non adeguato provocano ingenti spese di recupero e danno all’ambiente, alla sua salubrità e al decoro del territorio. La grafica della campagna è molto colorata e accattivante ed è in grado di comunicare il proprio messaggio al di là delle lingue utilizzate. La presenza sul territorio di un numero sempre maggiore di persone di altre nazionalità, che ha dettato l’esigenza di una campagna di informazione bilingue e comunque immediatamente comprensibile anche al di là degli idiomi utilizzati, non può essere addotta dagli irriducibili nostrani della sporcizia come excusatio o scusa per i propri comportamenti non corretti. La campagna è stata realizzata dallo Studio Cattaneo di Vicenza. I costi per la realizzazione della campagna sono stati sostenuti grazie a una forma di finanziamento originale, ossia mediante il ricorso a sponsor privati, che hanno acquistato uno spazio promozionale sul pieghevole destinato ai cittadini. Partner dell’iniziativa sono: Banca di Credito Cooperativo Vicentino di Pojana Maggiore, Alpe Comunicazione, Bruno Pellizzari, Sumoto e F.i.s..  
   
   
SI SONO SVOLTE NELLA MASSIMA REGOLARITÀ NELLE SCUOLE DI TUTTA ITALIA LE PROVE SCRITTE DEGLI ESAMI DI STATO  
 
Roma, 27 giugno 2005 - In riferimento a notizie d’agenzia e di stampa su presunte fughe di notizie riguardanti i temi delle prove scritte degli esami di Stato, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca precisa che le prove si sono svolte nella massima regolarità e nel rispetto della normativa nelle scuole di tutta Italia. Il Miur puntualizza che è stato accertato attraverso la vigilanza degli ispettori ministeriali appositamente incaricati che non si è verificato alcun contatto degli studenti con l’esterno durante lo svolgimento delle prove. Il Ministero ha vigilato costantemente sul regolare andamento delle prove in collaborazione con la Polizia delle Comunicazioni.  
   
   
MATURITA’: DAL PROSSIMO ANNO ABOLIRE LE PROVE SCRITTE DIFFIDA DEL CODACONS AL MINISTRO MORATTI: PER L’ESAME 2005 DARE IL 6 POLITICO AGLI SCRITTI A TUTTI GLI STUDENTI E VALUTARE SOLO GLI ORALI  
 
Roma, 27 giugno 2005 - Abolire dal prossimo anno le prove scritte degli esami di maturità. Lo chiede oggi il Codacons, a seguito sia delle troppe fughe di notizie su internet (mai numerose come quest’anno), sia della circostanza, denunciata da alcuni studenti, secondo cui la terza prova scritta in certe classi sarebbe già nota ai maturandi. Una situazione che – secondo l’associazione – discredita il mondo della scuola e infanga l’immagine dell’esame di maturità. Il Codacons annuncia inoltre una diffida, diretta al Ministro Moratti, affinché per questi esami 2005 venga dato a tutti gli studenti il 6 politico alle prove scritte, e per la valutazione degli studenti ci si basi solo sulle prove orali.  
   
   
ESAME DI MATURITA'2005: ENTRERANNO ALL'UNIVERSITA' I COPIONI - SI COPIA ANCHE CON LA PENNA A INFRAROSSI  
 
Roma, 27 giugno 2005 - "Non bastano i rumors sui titoli di temi e versioni per minare la credibilità dell' Esame di maturità, ormai la tecnologia rende cosi semplice copiare che copiare è veramente semplice e si rischia pochissimo" dice Renato Reggiani direttore di Universinet.it il Magazine e il portale dell'orientamento e degli universitari - "La cosa più grave è che ancora molte, troppe università, si basano sul voto di questo anacronistico esame per selezionare gli studenti universitari, favorendo cosi gli studenti copioni a danno dei più onesti e meritevoli". Un tempo c'erano i bigliettini arrotolati nelle pieghe dei vestiti o infilati nella biancheria. Alcuni "amanuensi" riempivano il vocabolario di glosse con intere versioni di latino neanche fossero monaci benedettini. Oggi però è arrivato il Kit del copione High Tek, la penna a raggi infrarossi. Per copiare liberamente basta scrivere su ogni spazio vuoto di vocabolari, fogli o anche maniche di camicia ciò che si vuole poter copiare, usando una speciale penna ad inchiostro invisibile, leggibile solo se illuminata dal raggio della penna ad infrarossi. Non ci credete? E' cosi, la penna ad inchiostro invisibile e la penna ad infrarossi sono in vendita su Internet per 20 Euro la versione dedicata ai copioni italiani, e per meno di 5 Dollari la versione made in Usa con portachiavi ad infrarossi.  
   
   
SCUOLA: ASSUNTI 40.000 DOCENTI E PERSONALE ATA TRENTA MILIONI DI EURO PER IL RISANAMENTO DELL'UNIVERSITÀ DI URBINO APPROVATO IL REGOLAMENTO ELETTORALE DI OTTO ORDINI PROFESSIONALI  
 
Roma, 27 giugno 2005 - Con il decreto-legge approvato il 24 giugno dal Consiglio dei Ministri, il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca è stato autorizzato ad assumere, per il prossimo anno scolastico 2005-2006, un contingente di 35.000 unità di personale docente e un contingente di 5.000 unità di personale amministrativo, tecnico e ausiliario, con contratto a tempo indeterminato, per un totale di 40.000 unità. Si tratta di una prima attuazione anticipata del piano di assunzioni a tempo indeterminato per il triennio 2005/2008, i cui tempi di definizione non consentono di concludere il procedimento in tempo utile per il prossimo anno scolastico. Il decreto-legge autorizza da subito le assunzioni dell'anno scolastico 2005-2006, mentre per i prossimi anni si provvederà secondo quanto verrà stabilito dal piano pluriennale. Con le immissioni in ruolo del prossimo anno scolastico, si prosegue nell'opera di stabilizzazione degli organici, iniziata nel 2001 con l'assunzione di 62.000 docenti e personale Ata e proseguita, nell'anno 2004/2005, con l'assunzione di ulteriori 24.000 docenti e personale Ata. "La stabilizzazione del personale della scuola", ha detto il Ministro Letizia Moratti, "rappresenta un riconoscimento per il lavoro svolto finora e contribuisce, attraverso una maggiore stabilità, a dare più qualità alla formazione e più serenità sia alla scuola che ai docenti e al personale Ata". A tale scopo il decreto-legge prevede iniziative di formazione del personale docente, correlate alle modifiche di ordinamenti e delle classi di concorso previste dalla riforma stessa. Oltre alle assunzioni del personale docente e Ata, il decreto-legge prevede un contributo straordinario all'Università "Carlo Bo" di Urbino, pari a 15 milioni di euro per anno per gli anni 2005 e 2006, finalizzato al suo risanamento economico. Il Consiglio dei Ministri ha infine approvato in via definitiva il regolamento elettorale di otto ordini professionali che assicura la rappresentanza degli iscritti alla sezione degli albi riservata ai laureati triennali.  
   
   
I DIPLOMATI PIÙ RICHIESTI DALLE AZIENDE? GIOVANI SPECIALIZZATI IN DISCIPLINE AMMINISTRATIVE E COMMERCIALI, TURISTICO – ALBERGHIERE E PERITI MECCANICI  
 
Milano, 27 giugno 2004 – “Il futuro per i neodiplomati: riforma universitaria e prospettive occupazionali”. Questo il titolo del convegno organizzato da Actl in collaborazione con Crui e Corriere Lavoro che si è svolto oggi, 24 giugno, al Centro Congressi Stelline di Milano. Il convegno è stata un’occasione di confronto tra i responsabili di aziende ed enti di formazione sulle opportunità formative e di inserimento lavorativo per i neodiplomati. I primi risultati della Riforma Universitaria. La riforma, che ha reso il sistema delle università italiane più snello e flessibile, sembra dare i primi segnali di un cambiamento: più del 75% dei neodiplomati sceglie di proseguire gli studi iscrivendosi ad un corso universitario, percentuale nettamente in aumento rispetto al 1999 (63,7%), anno di introduzione della riforma (fonte: relazione Crui “Stato delle università italiane” del 2004 e Rapporto Cnvsu). In netta diminuzione la percentuale di dispersione universitaria (6 studenti su 10 portano a termine il corso di laurea scelto, contro i 3 su 10 di qualche anno fa) e in diminuzione anche il numero di studenti fuoricorso che torna ai livelli di dieci anni fa. Le prospettive per chi prosegue gli studi. Dalla guida “Dopo il diploma” emerge che per conseguire una laurea si impiegano in media 7,6 anni, a tre anni dal conseguimento della stessa svolgono un lavoro continuativo il 63,2% dei laureati, con una retribuzione mensile media netta di poco superiore ai 1.190 euro (fonte: indagine Istat “Università e lavoro: Statistiche per orientarsi 2004/2005”). Dai dati riportati nella guida Actl emerge inoltre che gli studenti dei percorsi di psicologia sono i più veloci a conseguire il titolo di studio (con una media di 7 anni), e che quelli di ingegneria sono i più numerosi a svolgere un lavoro continuativo a 3 anni dalla laurea ( 88,3%), infine gli studenti del percorso medico vantano lo stipendio medio netto più alto (1.660 euro). Le prospettive per chi intraprende una professione dopo il diploma. La guida di Actl “Dopo il diploma” offre una panoramica sulle possibilità di inserimento lavorativo in funzione di un titolo di studio specifico e segnala le principali fonti istituzionali sul mercato del lavoro per i neodiplomati: nel 2004 le aziende hanno richiesto maggiormente diplomati in discipline amministrative e commerciali. Seguono le richieste di periti meccanici e di diplomati specializzati nell’indirizzo turistico-alberghiero (fonte: indagine Excelsior). Per quanto riguarda i contratti di assunzione, la forma contrattuale più offerta ai diplomati è il contratto di apprendistato per oltre il 50% dei giovani. (fonte: Almadiploma “indagine sugli sbocchi occupazionali e/o formativi dei diplomati 2003”. In termini di retribuzione, lo stipendio medio dei diplomati a tre anni dal diploma è pari a 831 euro mensili netti (Fonte: Istat 2001). Nel corso del convegno è stata presentata la Iv edizione della guida di Actl: “Dopo il diploma: le opportunità formative e professionali per i neodiplomati”, un supporto fondamentale per affrontare le scelte post diploma: il volume contiene informazioni e consigli pratici sia per chi desidera proseguire gli studi sia per chi sceglie di intraprendere una professione subito dopo il diploma. La guida contiene, inoltre le schede di presentazione delle aziende interessate all’inserimento di neodiplomati, delle più prestigiose università e accademie, degli enti di formazione post-diploma e delle agenzie per il lavoro più attente all’inserimento, alla formazione e alla carriera dei neodiplomati. La guida, curata da Claudio Marcellino e realizzata con il Patrocinio di Confindustria, la collaborazione di Crui e Corriere Lavoro è stata distribuita gratuitamente a tutti i partecipanti al convegno e sarà inviata in omaggio a tutti gli istituti superiori italiani. Un estratto della guida, il “Kit del docente”, sarà inoltre pubblicato sul sito www.Actl.it  e scaricabile per effettuare attività di orientamento in classe. Il volume sarà in vendita (9,90 euro) nelle librerie universitarie o facendone richiesta direttamente ad Actl (telefono 02 86464080, e-mail info@actl.It  www.Actl.it ), oppure a Sportello Stage- Actl (telefono 02 58430691, e-mail info@sportellostage.It ; www.Sportellostage.it ). I relatori e gli interventi. I lavori sono stati introdotti da Edoardo Croci, Direttore di Sportello Stage – Actl. E’ intervenuto sul tema delle opportunità formative e di lavoro per i neodiplomati Claudio Marcellino - autore del volume, edito da Actl: “Dopo il diploma: le opportunità formative e professionali per i neodiplomati”. Nella seconda parte della mattinata si sono invece alternate le testimonianze di aziende e enti di formazione: Manuela Cigliati - Responsabile Selezione Accenture Technology Solutions, Gianpiero Foglia - Responsabile Ufficio Reclutamento e Selezione Banca Intesa, Lucia Furnari - Ufficio Selezione del Personale Carta Si, Luca Bidoglia - Responsabile Selezione del Personale Cgt, Paolo Passi - Direttore delle Risorse Umane Citigroup Global Consumer Group, Mary Narenzo - Campus Manager European School of Economics, Eleonora Manto - Responsabile Servizio Orientamento Ied, Laura Gariboldi - Responsabile Servizio Orientamento Studenti Iulm, Pier Paolo Zappa - Orientamento Studenti – Naba, Laura Grossi - Selezione del Personale Total Italia, Mariangela Ravanelli - Responsabile Servizio Orientamento Stage and Placement Università degli Studi di Bergamo, Giovanna Amatruda – Responsabile Orientamento Studenti - Università degli Studi di Milano, Mirca Varotto - Responsabile Servizio Orientamento Università degli Studi di Padova, Silvia Invrea - Responsabile Servizio Stage&placement Università Svizzera Italiana, Francesca Cigola - International Affairs, European and National Projects Università Telematica Guglielmo Marconi, Emanuela De Luca - Servizio Orientamento Università Carlo Cattaneo – Liuc.