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BREVE RASSEGNA STAMPA DAI MEDIA ESTERI

Milano, 15 ottobre 2001 - dal "Financial Times" - Companies & Markets - 2/10/2001 "Il Principe al-Waleed ha investito per 400m di $ sui mercati americani dopo gli attacchi terroristici." Il Principe al Waleed bin Talal bin Abdelaziz al-Saud, il più noto investitore internazionale in Arabia Saudita,ha dichiarato d'aver investito $400m negli equity markets americani dopo l'attacco dell'11 settembre, quale parte di un investimento pianificato in azioni americane ed europee. Il Principe, il cui portafolio di $20bn è investito principalmente negli Usa, ha dichiarato che la sua mossa fu spinta da considerazioni economiche, più che da un tentativo di supporto politico ai mercati americani in discesa."E' un'opportunità di acquisto. Avrei preferito che fosse scaturita da eventi più fortunati, ma noi siamo investitori a lungo termine,abbiamo comprato e stiamo comprando", -dichiara in un'intervista al Financial Times. "Sento di fare da ponte-gli uomini d'affari sono i veri ambasciatori tra gli Stati Uniti e l'Arabia." Egli si aspettava ulteriori ribassi del mercato azionario e ribadì che la sua strategia sarebbe stata quella di scegliere lentamente...."Ci sono molte incertezze e il mercato sarà sotto pressione. Ma per gli investitori a lungo termine, che abbiano voglia di aspettare cinque o dieci anni, questa è un'opportunità di oggi e dei prossimi mesi."....Il Principe al-Waleed disse che i suoi nuovi investimenti erano in azioni del mercato tecnologico...Egli realizzò recentemente il massimo di rialzo del 5.4% con Princeline.com, la compagnia di viaggio online.... da Financial Times 2/8/2001 "Gli attacchi terroristici non ledono l'entusiasmo dell'invesitore saudita d'alto profilo." ....Nei giorni delle atrocità ed il primo giorno di riapertura dei mercati azionari, il Principe comparve in Cnbc per condannare gli attacchi a nome dell'Arabia Saudita e del mondo arabo e per porgere le condoglianze alle famiglie delle vittime.Ieri il Principe diede l'intervista al Financial Times nel suo ufficio di Riyad. Circondato da schermi televisivi e tavoli sommersi da rapporti annuali di aziende in cui fece i suoi investimenti, assicurò che gli attacchi non avevano intaccato i suoi rapporti di investimento con le compagnie americane....Tuttavia ammise che i tempi erano cambiati "Gli affari non sono come prima...La percezione degli americani a proposito dei sauditi non sarà più la stessa".... Gli economisti del regno sostengono che ora i sauditi limiteranno i loro viaggi ed è anche possibile che alcuni investitori ritirino i loro fondi. Il Principe al-Waleed precisò tuttavia che le sue priorità d'investimento non sarebbero cambiate... Sostiene altrove: "Sono un alleato degli americani, politicamente, economicamente, finanziariamente, tutti i miei investimenti sono là, ma sono anche pro-Arabi e pro-Islam,". "Entrambi i gruppi devono realizzare questo e guardare alle cause scatenanti i problemi." da BusinessWeek/European Edition/15 /10/2001 Special Report - Saudi Arabia Alwaleed ha scommesso molto sull'occidente ma mette in discussione la politica americana. ..."Non sono andato in panico e non sono spaventato", sostiene il nipote 43enne del re saudita. "ho vissuto la guerra del Golfo, la crisi asiatica, e la crisi russa." Ma la risposta agli attacchi-una guerra globale al terrorismo condotta dagli Stati Uniti, in particolare contro il fondamentalismo islamico comporta per i regnanti sauditi implicazioni che vanno molto al di là dei fatti. Per molti aspetti al-Waleed è emblematico rispetto ai rapporti talvolta ambigui del suo paese nei confronti dell'occidente. Un finanziere di statura mondiale, che costruì la sua fortuna puntando sulle maggiori aziende americane, quando queste erano in difficoltà e guadagnando enormi utili quando si stabilizzavano.....E' però anche un musulmano devoto, dedito alle cause islamica e araba e un generoso filantropo. Dona ingenti somme alle opere benefiche in una regione dove i gruppi terroristi hanno attinto ad una tradizione di donazioni caritative. Dice di essere sicuro che nessuna delle sue donazioni finisce in mani inique, pur riconoscendo che altri donatori possono essere meno schizzinosi....E' difficile per gli americani capire quanto profondamente aderiscano i sauditi del genere Alwaleed alle cause islamica e araba. Significa sponsorizzare progetti per lanciare economie regionali.Un esempio: Alwaleed è il principale investitore di un progetto da 100 milioni di $ nel Four Seasons Hotel di Damasco. Vuol anche dire investimenti più discutibili. Come molti altri sauditi, incluso Osama Bin Laden,Alwaleed fu attratto dalla causa dei mujaheddin che combatterono i sovietici in Afghanistan. Divenne un finanziatore dei mujaheddin agli inizi degli anni'80, quando- sottoliea- Washington li sosteneva. Visitò anche segretamente nell'81 i campi di addestramento a Peshawar in Pakistan. Sostiene di aver smesso di finanziarli quando in Afghanistan, dopo la ritirata dei sovietici, scoppiò la guerra civile. Fece la sua ultima cospicua donazione ai mujaheddin per 5.4 milioni di $ nell'aprile del'90."Ci sono, oggi degli enti che sponsorizzano gli afgani, ma io non c'entro, insiste". Riconosce che la rete Al Qaeda di Bin Laden ed altri gruppi terroristici alleati, beneficiano di fondi filantropici raccolti nel mondo arabo. "Certo, ammette, ci sono state delle maglie larghe. "Uno dei pilastri dell'islam è'zakat', che elargisce in carità il 2.5% dei risparmi della gente. In Arabia Saudita, dove non c'è imposta diretta,la gente dona generosamente. Lo scorso anno Alwaleed donò 100 milioni di $,la maggior parte a famiglie saudite povere. Ma egli donò anche 6 milioni di $ ai Palestinesi privati del lavoro dall'intifada, ed aiutò a ricostruire fabbriche di energia in Libano, distrutte dall'aviazione israeliana.... Se gente come Alwaleed la pensa così, guadagnare l'appoggio dell'Arabia Saudita sarà anche più difficile di quanto l'America pensi.

GENOVA E NEW YORK LANCIANO 'THE COLUMBUS PROJECT' UN GRANDE PROGETTO ITALIA-USA DI CONCRETA COLLABORAZIONE PER LO SVILUPPO DEI SETTORI HIGH TECH E INFORMATION TECHNOLOGY

Milano, 15 ottobre 2001 - Genova e New York insieme per guardare al futuro con nuova fiducia e puntando sulla tecnologia. Con questo spirito oggi Genova e New York (da Columbus Circle) hanno annunciato con una videoconferenza - che ha visto la partecipazione di personaggi e istituzioni italiani e americani - un progetto comune finalizzato all'apertura di rapporti economici tra le aziende americane e le aziende genovesi e italiane che operano nell'ambito dell'Information & Communication Technology. Il progetto, denominato 'The Columbus Project' è un'iniziativa voluta dalla Camera di Commercio di Genova e dal Dixet (Distretto dell'elettronica e delle tecnologie avanzate). In sostanza si tratta di una iniziativa a carattere bilaterale tra Italia e Usa, nata per favorire lo scambio di esperienze e conoscenze reciproche tra le aziende protagoniste del settore dell'Ict italiano ed il mercato americano di riferimento (aziende e finanziatori). 2/ The Columbus Project Conference 2002 - In particolare 'The Columbus Project' mira a creare i presupposti per un'attività di interscambio a carattere permanente e continuativo, che culminerà ogni anno in un momento istituzionale di incontro (Columbus Project Conference), che si svolgerà alternativamente in Italia (a Genova) e in Usa (a New York). La prima edizione del Columbus Project Conference si svolgerà a Genova la prossima primavera e sarà una mostra convegno con conferenze, area espositiva e visite guidate alle aziende italiane. In autunno sarà invece New York ad ospitare le aziende italiane. The Columbus Project vuole però essere, più in generale, l'iniziativa a cui faranno riferimento tutte le attività di interscambio, cooperazione e sviluppo che dovessero d'ora in poi essere messe in atto tra l'italia e gli Usa, nel settore dell'Ict, dalle aziende operanti nei due Paesi. 3/ Genova, la costa dell'alta tecnologia e il technology village - La città di Genova viene identificata quale sito "di riferimento" per il nostro Paese in considerazione degli storici rapporti che la stessa può vantare con gli Usa, ma anche per essere la sede del primo distretto italiano di elettronica e tecnologie avanzate (Dixet) oltre che per essere sinergicamente inserita in quella che viene identificata come "la costa europea dell'alta tecnologia" - una striscia di territorio ad alta concentrazione di aziende IT e istituti di ricerca che va idealmente da Sophia Antipolis a Pisa, passando per Genova appunto. In considerazione di tali presupposti la Camera di Commercio e il Dixet hanno annunciato l'intenzione di istituire - in una delle numerose aree attualmente dismesse della provincia - un "technology village", che sarà progettato dall'architetto genovese Renzo Piano, in cui le aziende americane che guardano al mercato del Sud Europa e al Bacino del Mediterraneo potranno insediarsi. Interventi da Genova e da New York (Manhattan/Columbus Circle) - Paolo Odone, Presidente Camera di Commercio di Genova: "Genova e la Liguria sono un posto fantastico dove vivere, lavorare e studiare. La qualità della vita è uno degli aspetti su cui competiamo meglio con altre aree metropolitane. E' anche per mantenere questo prezioso punto di forza, e nel contempo produrre sviluppo economico, che abbiamo scelto di attrarre le imprese che fanno riferimento al settore high tech. Con questa iniziativa gettiamo quindi le basi per una partnership che speriamo duratura tra le città di Genova e di New York e le rispettive comunità economiche". Nancy Ploeger, Executive Director Manhattan Chamber of Commerce: "Riteniamo fondamentale questo nuovo legame tra New York e Genova perché abbiamo bisogno di una partnership funzionale allo sviluppo di nuove tecnologie informatiche capaci di combattere il terrorismo e poi perché oggi più che mai abbiamo bisogno di sostenere la crescita economica. Per questo pensiamo che sia importante aderire a The Columbus Project, perché rappresenta un segnale forte e chiaro di rinascita e crescita, necessario a entrambe le città. Inoltre questa parnership rinnova legami culturali, sociali ed economici che sono centenari tra Genova e New York, ovvero tra l'Italia e gli Stati Uniti". Carlo Castellano, Presidente di Dixet: "Perché una partnership tra Genova e New York nei settori dell'Information & Communication Technology? Perché riconosciamo alla tecnologia americana una grande superiorità e quindi vorremmo poter sviluppare con gli Stati Uniti il business in questo campo, prospettando nel contempo alle aziende americane la possibilità di insediarsi a Genova per aprirsi al mercato del Sud Europa" Ann Kayman, Senior Vice President New York Economic Development Corporation: "Ci stimolano le prospettive legate al Columbus Project e alla regione Liguria quale gateway tecnologico per l'Italia e il Mediterraneo. Siamo abituati ad aprirci a questo tipo di iniziative e anzi incentiviamo queste relazioni internazionali per lo sviluppo economico perché ci aiutano a ribadire che New York è una città che si caratterizza per essere totalmente aperta al business". Alice Rodd O"Rourke, Executive Director New Media Association: "Nonostante il rallentamento dell'industria dei new media, dei computer e delle telecomunicazioni che stiamo registrando nell'area metropolitana di New York, siamo ottimisti sul futuro. Questo progetto dimostra che continua ad esistere una forte volontà di fare business in questo settore e quindi che ci sono ampi margini per crescere ancora".

MEDIOBANCA: DISPONIBILE IL PROGETTO DI BILANCIO E IL BILANCIO CONSOLIDATO AL 30 GIUGNO 2001

Milano, 15 ottobre 2001 - Il progetto di bilancio e il bilancio consolidato al 30 giugno 2001 corredati del parere della società di revisione e della relazione del Collegio Sindacale sono disponibili da oggi lunedì 15 ottobre presso la sede sociale e la Borsa Italiana S.p.A. e dalla stessa data sono consultabili anche sul sito internet www.mediobanca.it

OLIVETTI: L'ASSEMBLEA NOMINA IL NUOVO CDA APPROVATE NUOVE DELEGHE AGLI AMMINISTRATORI E DELIBERA AUMENTO DI CAPITALE E PRESTITO OBBLIGAZIONARIO CONVERTIBILE PER 4 MLD DI EURO

Ivrea, 15 ottobre 2001- L'Assemblea degli azionisti Olivetti, riunita il 13 ottobre in sede ordinaria, ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione della Società, che risulta così composto: Gilberto Benetton, Enrico Bondi, Carlo Buora, Lorenzo Caprio, Giorgio Cirla, Pier Luigi Fabrizi, Cesare Geronzi, Gianni Mion, Pietro Modiano, Giampietro Nattino, Alberto Pirelli, Carlo Alessandro Puri Negri, Antonio Tesone, Dario Trevisan, Marco Tronchetti Provera e Alberto Varisco. L'Assemblea, in sede straordinaria, dopo aver preso atto delle nuove linee guida del piano industriale e finanziario per il Gruppo Olivetti-Telecom Italia, ha deliberato: · l'attribuzione agli amministratori - ai sensi dell'art. 2443 c.c. - della facoltà di aumentare in una o più volte per il periodo di cinque anni dalla data della deliberazione il capitale sociale per un ammontare massimo di 7 miliardi di euro di valore nominale mediante emissione di azioni da assegnare od offrire in opzione agli aventi diritto; · l'attribuzione agli amministratori - ai sensi dell'art. 2420 ter c.c. - della facoltà di emettere obbligazioni anche convertibili fino a un massimo di 10 miliardi di euro di valore nominale, in una o più volte per il periodo di 5 anni dalla data della deliberazione. Le nuove deleghe si aggiungono a quelle non ancora utilizzate tuttora in corso, per l'importo rispettivo di circa 1.232 milioni di euro per emissione di azioni e di circa 2.464 milioni di euro per emissione di obbligazioni. Il Consiglio di Amministrazione di Olivetti, riunito al termine dell'Assemblea, ha deliberato un aumento del capitale sociale e l' emissione di un prestito obbligazionario convertibile per un controvalore complessivo massimo di 4.079.803.958 euro, avvalendosi delle deleghe ad esso conferite dall'Assemblea Straordinaria degli Azionisti del 7 aprile 1999 e da quella odierna. L'operazione è così articolata: 1) aumento del capitale sociale a pagamento di massimi 4.079.803.958 euro, mediante emissione di massime 4.079.803.958 azioni ordinarie da nominali 1 euro ciascuna, godimento 1° gennaio 2001, ad un prezzo di sottoscrizione di 1 euro per azione. Tali azioni sono destinate sia all'aumento a pronti, nel caso di immediata sottoscrizione delle azioni, sia, in alternativa, al servizio della conversione delle obbligazioni di nuova emissione. 2) emissione di un prestito obbligazionario convertibile dell'importo nominale di massimi 4.079.803.958 euro, costituito da massime 4.079.803.958 obbligazioni convertibili in azioni ordinarie, in ragione di una azione ordinaria Olivetti ogni obbligazione posseduta, e aventi le seguenti principali caratteristiche: scadenza 1° gennaio 2010; valore nominale: 1 euro; periodo di conversione: le obbligazioni saranno convertibili in qualsiasi momento a partire dal 60° giorno dalla data di emissione - esclusi i consueti periodi di sospensione - fino a tutto il 15 dicembre 2009, in azioni Olivetti, nel rapporto di una azione ordinaria ogni obbligazione posseduta. Le obbligazioni avranno un rendimento compreso tra il 3% e il 4% che verrà suddiviso fra cedola pagabile annualmente ed un importo capitalizzato che andrà a costituire il premio di rimborso a scadenza. Le azioni e le obbligazioni verranno offerte in opzione, in via alternativa fra loro e a scelta degli aventi diritto, agli azionisti titolari di azioni ordinarie Olivetti e ai portatori delle obbligazioni dei prestiti obbligazionari "Olivetti t.v. 1998-2002 convertibile in azioni ordinarie" e "Olivetti 1,5% 2001-2004 convertibile con premio al rimborso" in ragione di una azione o una obbligazione di nuova emissione ogni due azioni e/o obbligazioni convertibili possedute. Il diritto d'opzione spetterà anche alle azioni Olivetti eventualmente derivanti dall'esercizio dei warrant Olivetti e Olivetti ex-Tecnost attualmente in circolazione ed esercitati prima dello stacco del diritto di opzione. I termini definitivi e il calendario dell'operazione saranno comunicati dalla società in tempo utile. Per le obbligazioni di nuova emissione sarà richiesta l'ammissione alla quotazione ufficiale in Borsa. L'azionista Olimpia S.p.A sottoscriverà integralmente la quota di sua spettanza al 50% in azioni e al 50% in obbligazioni convertibili. Come già anticipato, é stata promossa attraverso accordi con i maggiori istituti bancari italiani (Monte dei Paschi di Siena SpA, Banca Nazionale del Lavoro SpA, IntesaBci SpA, Mediobanca SpA, Banca di Roma SpA, Banca IMI Sanpaolo, Unicredit Banca Mobiliare SpA) e con primari intermediari esteri (Bnp Paribas, J.P. Morgan Securities Ltd., Lehman Brothers International Europe, Merrill Lynch) la garanzia per il buon fine dell' operazione. Ciascuna banca potrà sottoscrivere a fronte del proprio impegno a sua discrezione azioni ed obbligazioni convertibili con il limite di non sottoscrivere un quantitativo di azioni in misura eccedente il 50% dei titoli eventualmente sottoscritti a fronte dell'impegno di garanzia. Alcune banche (allo stato IntesaBci e Unicredito Italiano) hanno espresso l'intendimento di optare per la scelta di sottoscrivere obbligazioni. L'operazione è finalizzata, come già annunciato, a favorire un più armonico rapporto fra debiti finanziari e mezzi propri. L'aumento di capitale anche per mezzo di un prestito obbligazionario convertibile consentirà a Olivetti di ridurre il carico degli oneri finanziari globali, conseguendo nell'immediato effetti positivi sul conto economico e sul cash-flow della Società; ciò in quanto le condizioni di remunerazione del prestito saranno meno onerose rispetto a quelle dei finanziamenti attualmente in essere e potrà verificarsi in futuro l'incremento eventuale dell'equity per effetto delle conversioni. Il Consiglio di Amministrazione ha confermato nella carica di Presidente della Società Antonio Tesone, in quella di Vicepresidenti Gilberto Benetton e Marco Tronchetti Provera (quest'ultimo con qualifica anche di Amministratore Delegato), in quella di Amministratori Delegati Enrico Bondi e Carlo Buora. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato all'unanimità la proposta del Vice Presidente e Amministratore Delegato Dott. Tronchetti Provera di non ricorrere ulteriormente all'esercizio delle deleghe per aumentare il capitale ed emettere obbligazioni convertibili o cum warrant per sottoscrivere azioni Olivetti e di sottoporre ad una prossima Assemblea la revoca delle deleghe di cui sopra, per quanto inutilizzate. Il Consiglio ha infine provveduto alla costituzione del Comitato per la remunerazione chiamando a farne parte gli Amministratori Antonio Tesone, Lorenzo Caprio e Pietro Modiano e del Comitato per il controllo interno chiamando a farne parte gli Amministratori Antonio Tesone, Lorenzo Caprio, Alberto Varisco e approvando i relativi Regolamenti.

OLIVETTI: OPERAZIONE SUL CAPITALE INTEGRALMENTE GARANTITA

Ivrea, 15 ottobre 2001 - Olivetti comunica con soddisfazione che l'operazione sul capitale illustrata il 27 settembre scorso al mercato e che, previo ottenimento dell'autorizzazione da parte dell'Assemblea convocata per domani 13 ottobre, sarà proposta al Consiglio d'Amministrazione che si terrà immediatamente dopo l'Assemblea, è già integralmente garantita. A tal fine Olivetti ha concluso accordi individuali con primarie Banche italiane e internazionali, in base ai quali gli istituti sono impegnati ad assicurare la sottoscrizione di tutti i titoli che dovessero rimanere inoptati al termine del periodo di offerta. L'ammontare complessivo garantito dagli istituti ha largamente superato l' importo da garantire.

LOTTOMATICA: POSITIVI I DATI SEMESTRALI DI BILANCIO. RICAVI TOTALI CONSOLIDATI A 466 MILIARDI DI LIRE, UTILE NETTO CONSOLIDATO A 69 MILIARDI

Milano, 15 ottobre 2001 - Lottomatica ha chiuso il primo semestre 2001 con ricavi totali consolidati di 466 miliardi di lire, pari al 63% dei ricavi di tutto l'anno 2000 (743 miliardi). Nel corso dei 2001 gli incassi dei gioco dei Lotto hanno evidenziato un'inversione di tendenza passando da un minore incasso dei primo quadrimestre 2001 rispetto al 2000 (-42,7% rìspetto al 2000) ad un maggiore incasso fatto registrare a partire dal 50 mese di quest'anno, che ha portato un incremento dei 16,7% nei mesi di maggio e giugno, incremento confermato nel bimestre successivo (+23%). Tale positiva inversione di tendenza degli incassi dei Lotto produce, per l'effetto della curva dell'aggio (decalage), una crescita più rilevante per i ricavi Lottomatica. Infatti, i ricavi provenienti dal gioco dei Lotto, successivi alla chiusura dei primo semestre, sono stati pari a 136 miliardi di lire in luglio ed agosto, a fronte degli 82 miliardi dello stesso periodo 2000 (+66%). Questi elementi, unitamente allo sviluppo dei servizi, consentono alla società di confermare la previsione di un utile netto per l'intero esercizio 2001 in linea con quello dei 2000. Nei primi sei mesi dei 2001, l'Ebitda consolidato è stato di 197,3 miliardi di lire pari al 62% dell'intero esercizio 2000 (317,9 milíardi); l'Ebit si è attestato a 113,8 miliardi a fronte dei 165,9 dell'intero esercizio 2000. Sempre a livello semestrale, l'utile netto consolidato è stato pari a 69 miliardi di lire, a fronte deì 93 miliardi conseguiti nel11ntero esercizio 2000. Il confronto tra i risultati economici dei primo semestre 2001 e quelli dei medesimo periodo dell'anno precedente (ricavi 579 miliardi, Ebitda 316 miliardi, Ebit 246,4 miliardi ed utile netto 146,3 miliardi) non è significativo. Infatti, i risultati riferiti a periodi inferiori all'anno non possono essere omogenei, a causa dell'effetto combinato della curva regressiva dell'aggio (decalage) e della aciclicità temporale delle giocate sui numeri ritardatari (che nel 2000 hanno prodotto un'anticipazione dei ricavi dal 2' al l' semestre). Nel corso dei 1° semestre è fortemente cresciuto il settore servizi, coerentemente con le linee strategiche della società, i cui ricavi sono stati pari a 28 miliardi di lire, a fronte degli 11 miliardi dei medesimo periodo dei 2000, con un incremento di oltre il 150%. In particolare, il servizio "ricariche telefoniche" ha incassato oltre 300 miliardi di lire, generando ricavi per Lottomatica pari a 15,6 miliardi nel semestre a fronte degli 8,3 miliardi dell'intero anno 2000. Questi in sintesi i dati della relazione semestrale approvati dal Consiglio di Amministrazione di Lottomatica S.p.A., che si è riunito l'11 ottobre a Roma presieduto da Luigi Abete. L'Amministratore Delegato, Marco Staderini, ha comunicato a margine dei Cda che "nel corso del semestre, Lottomatica ha proseguito nell'ampliamento della rete di ricevitorie-tabaccherie del Lotto, passando dai 15.000 punti vendita del dicember 2001 ai circa 22.500 punti del 30 giugno , in linea con il piano di estensione che prevede di raggiungere circa 35.000 punti attivi entro il 2003.

FORUM'FINANZA E INNOVAZIONE" PER AFFERMARE LE ECCELLENZE E SOSTENERE LE POLITICHE DELLA COMPETITIVITÀ OCCORRE MASSIMIZZARE LA LEVA FISCALE

Milano, 15 ottobre 2001 "La competitività del Sistema-paese e delle sue singole componenti produttive - ha sostenuto Marco Nicolai, Direttore Generale dì Finlombarda, introducendo il Forum "Finanza&lnnovazione svoltosi il 12 ottobre a Milano - è fortemente correlata allo sviluppo della ricerca e dell'innovazione. Si tratta, però, di mondi non solo concettualmente distinti ma, spesso, fortemente distanti nella loro dimensione progettuale ed operativa. E' diffusa l'esigenza di recuperare risorse finanziarie addizionali unitamente all'esigenza di proporre modalità d'intervento innovative, stante i vincoli di bilancio in capo alla spesa pubblica. Il Forum, organizzato da Finlombarda, sì propone di dare un contributo, favorendo innanzitutto il dialogo tra finanza, imprenditoria e mondo della ricerca, per colmare il gap esistente nella catena del finanziamento dell'innovazione: dalla fase di sviluppo dell'idea alla creazione d'impresa. Nicolai ha sottoposto al dibattito tre proposte su cui impegnare tutti i soggetti interessati: 1) riequilibrare l'impiego delle risorse pubbliche a favore delle eccellenze e delle politiche della competitività, facendo convergere nel riconoscimento di questa priorità tutte le amministrazioni e garantendo il coordinamento e l'addizionalità delle risorse delle amministrazioni centrali e periferiche; 2) orientare le politiche per lo sviluppo e la ricerca anche verso l'impiego di strumenti di finanza innovativa e la partnership con il sistema privato; 3) sburocratizzare, rendendo flessibile e veloce, il sistema di incentivazione della R&S, massimizzando tra le tipologie d'intervento la leva fiscale. Anna Gervasoni, Direttore Generale di Aifi (l'Associazione del venture capital italiano), nell'altra relazione di apertura, dopo aver affrontato le problematiche connesse alla crescita dell'intervento del venture capital nel settore dell'innovazione e alle conseguenti e necessarie modifiche normative, ha concluso evidenziando il ruolo e le modalità con cui il settore pubblico può portare il suo contributo, incentivando: 'Ia formazione di veicoli specifici, da realizzare con un minimo apporto di capitali pubblici, per interventi in aree o fasi di sviluppo che sono ritenute troppo rischiose dagli operatori privati, quali: a) fund offund high tech, che potrebbero fornire un utile contributo allo sviluppo di tecnologie avanzate. Proprio in questi ultimi giorni Aifi ha avviato un dialogo con il Fei (Fondo Europeo per gli Investimenti) su questo punto, per cercare di trasferire in Italia tale esperienza, già sperimentata con successo in Inghilterra e Francia; b) fondi a capitale misto pubblico-privato focalizzati in alcuni settori dove abbiamo eccellenze scientifiche e assenza di operatori specializzati come, ad esempio, i settori delle life sciences e delle biotecnologie. Nel dibattito sono, tra gli altri, intervenuti o hanno fatto pervenire contributi: Mario Carlo Ferrarlo - Presidente Finlonibarda Gestioni Sgr Spa 'Il sostegno finanziario all'innovazione tecnologica e al suo trasferimento alle imprese è uno dei fattori primari di competitività di un sistema paese. La trasformazione della ricerca in imprenditoria ad alto valore aggiunto, deve realizzarsi con strumenti di finanza innovativa di mercato, evitando trasferimenti pubblici diretti che inevitabilmente creerebbero dispersioni e distorsioni. Al settore pubblico il Venture Capital chiede attivi interventi normativi e regolamentari che eliminino da subito ogni vincolo e barriera agli investimenti in Venture Capital, anche nelle fasi iniziali a più alto rischio, per Enti Pubblici qualificati e Investitori Istituzionali quali Assicurazioni, Fondazioni Bancarie, Fondi di Investimento e Fondi Pensione, innestando un circolo virtuoso tra ricerca, università, impresa e risparmio". Giampio Bracchi - Prorettore Politecnico di Milano "L'Università italiana non è stata finora in grado di contribuire adeguatamente allo sviluppo del sistema industriale nonostante il suo ruolo sia fondamentale all'interno del processo innovativo. Sono necessari interventi strutturali che spaziano da un lato dalla ridefinizione delle attività di ricerca di primo livello, le quali dovrebbero essere maggiormente concentrate sulle aree con maggior potenzialità di utilizzo industriale; dall'altro dovrebbero essere maggiormente sostenute le iniziative di trasferimento tecnologico delle competenze scientifiche universitarie verso il sistema delle imprese di piccola e media dimensione. Contemporaneamente l'Università deve operare in prima persona per contribuire allo sviluppo di nuove imprese high tech sia costituendo Acceleratori d'Impresa, sia promovendo l'utilizzo di fondi di seed capital, indispensabili per l'avvio di iniziative di giovani talenti non dotati di risorse finanziarie proprie". Diana Bracco - Consigliere Confindustria Incaricato per l'Innovazione e lo Sviluppo Tecnologico "Il sistema finanziario italiano è un sistema "miope", nel senso che, tendenzialmente, non distingue tra investimenti innovativi e investimenti non innovativi. I primi sono per definizione più rischiosi e hanno quindi bisogno di strumenti specifici, che tengano conto del maggior rischio e, naturalmente, della maggiore redditività. Purtroppo questi strumenti, e in primo luogo il venture capital, sono ancora poco diffusi e troppo poco si sta facendo per diffonderli. A fronte di un debole sistema di finanziamento privato della ricerca e innovazione, ci troviamo con un sistema di finanziamento pubblico ancora più debole. I fondi disponibili per la ricerca industriale sono stati ulteriormente ridotti dalla Finanziaria 2002. Inoltre rimane ancora marginale l'utilizzo della leva fiscale, cioè dell'utilizzo di strumenti automatici, piuttosto che di quelli selettivi. Iprimì garantiscono infatti tempi più rapidi e soprattutto certi. Ciò è fondamentale per la pianificazione delle strategie di innovazione nelle imprese e soprattutto in quelle di minori dimensione. Umberto Rosa - Presidente e Amministratore Delegato Snia "La struttura del nostro sistema produttivo a prevalenza di Pmi, rende difficile identificare filiere' tecnologiche preferenziali, come avviene in altri Paesi del Ue. In queste condizioni quello fiscale, per la sua natura trasversale, resta lo strumento di scelta per stimolare l'innovazione tecnologica". Fabio Lorenzo Sattìn - Presidente Private Equity Partners S.p.A. Parlando dei meccanismi di incentivo pubblico agli investimenti nel settore tecnologico e dell'innovazione, Fabio Sattìn ha affermato: "E' essenziale che tali iniziative di supporto pubblico agli investimenti, così come avviene a livello di Comunità Europea, siano sempre condotte in partnership con operatori privati qualificati e professionali i quali, rischiando assieme all'investitore pubblico, garantiscano che le logiche di investimento utilizzate siano coerenti con quelle di mercato ". Riccardo Viale - Università di Milano Bicocca e Direttore Fondazione Rosselli "Troppo spesso il nostro governo ha trascurato l'importanza degli incentivi individuali, di tipo economico-sociale, ai ricercatori, per spingerli ad una maggiore collaborazione con il mondo industriale ". Luigi Rossi Bernardi, Capo della Segreteria Tecnica della Programmazione della Ricerca Miur (Ministero Istruzione Università e Ricerca) 'Vadozione di nuovi provvedimenti legislativi ed incentivi finanzìari, già nell'ambito della prossima legge finanziaria può contribuire in modo significativo allo sviluppo di iniziative congiunte pubblico-privato nel settore della ricerca scientifica e tecnologica. Esistono infatti in molte aree delpaese le condizioni opportune per lo sviluppo di questi programmi che, come dimostrato ad esempio dal successo delle sinergie raggiunte tra Cnr Università di Catania - Stmicroelettronics a Catania, possono contribuire in modo altamente significativo allo sviluppo dell'industria avanzata nel paese". Renato Ugo - Presidente Airi (Associazione italiana per la ricerca industriale) "La Legge 297/99 e i residui delle Leggi 46/82 e 488/94 a sostegno della ricerca industriale hanno attualmente un buco di finanziamento rispetto ai progetti presentati di circa 800-1.000 miliardi. Occorre nel giro di due anni coprire questo buco per impedire che lo sforzo innovativo prodotto dall'industria italiana, in particolare dalle Pmi, negli ultimi cinque anni si areni, come è avvenuto dopo la crisi degli inizi degli anni '90 ". "E' inutile disquisire di razionalizzazione delle strutture di ricerca, di poca qualità delle risorse umane, di limitata eccellenza e di sprechi quando lo sforzo di ricerca sia pubblica sia privata è pari al 50% rispetto ai minimi degli standard internazionali dei Paesi industrializzati; la differenza è troppo grande per raccontarci storie: il problema di fondo rimane sempre l'entità molto limitata delle risorse finanziarie e umane Giovanni Barbieri - Amministratore Delegato Italtel Barbieri ha posto l'accento sulla "necessità di favorire una maggi . ore propensi . one agli investimenti, soprattutto da parte dei privati, verso i settori dell'alta tecnologia ". Barbieri, ha auspicato il ritorno a un clima di "tranquillità ", dopo la bolla speculativa collegata alla new-economy ed erroneamente considerata da molti come un investimento nell'innovazione, mentre le reali motivazioni sono state di tipo speculativo. "Per accrescere la competitività e lo sviluppo economico dell'Europa e dell'Italia - ha concluso Barbieri - è quindi di fondamentale importanza promuovere azioni, iniziative, strumenti che spingano gli investimenti, in particolare quelli privati, verso i settori dell'alta tecnologia e dell'innovazione che presentano indubbiamente tassi di rischio più elevati, ma che sono in grado di creare nel medio termine progresso economico e industriale, nuove opportunità di business ad alto valore aggiunto, crescita di valore delle aziende e competitività globale del sistema. ', Lilia Alberghina - Università di Milano Bicocca Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze "E estremamente opportuno disporre, anche in Italia, di strutture di trasferimento tecnologico, connesse alle Università, che forniscano un ambiente facilitante per lo sviluppo delle nuove imprese, divenendo così capaci anche di dare garanzie di efficacia ed efficienza allo strumento finanziario. "

CONFERENZA SUL COLLEGAMENTO IN RETE DELLA BIOTECNOLOGIA PADOVA 30 NOVEMBRE 2001

Milano, 15 ottobre 2001 - Scienziati e uomini d'affari si incontreranno il 30 novembre a Padova (Italia) in occasione della giornata per il trasferimento tecnologico, organizzata dal Centro di collegamento per l'innovazione "Irene". Il tema centrale verterà sulla biotecnologia e la bioingegneria applicate alla medicina. Sco-po principale della giornata sarà la divulga-zione delle offerte e delle richieste di tec-nologia provenienti dalla rete dei Centri di collegamento per l'innovazione (Irc ita-liani ed europei. Istituti di ricerca e società operanti in que-sto settore sono invitate a esporre le pro-prie tecnologie innovative. Anche altri Cen-tri di collegamento per l'innovazione sono invitati a sostenere la manifestazione. La giornata fa parte della biennale Bionova, idee per la vita, una conferenza che si terrà tra il 28 novembre e il 1° dicem-bre, i cui temi principali saranno: nuova diagnostica; innovazione tecnologica nell'imaging medicale; prospettive di trattamento per la biotecnologia; sistemi supplementari per la gestione delle risorse ospedaliere. Per informazioni : Ing. Ivan Boesso Irc Irene Veneto Innovazione Spa Tel. +39-041-5093023 E-mail: irene@venetinnova.it  Infolink: http://www.venetinnova.it

CALZETTERIA FEMMINILE, LA PRODUZIONE TORNA A CRESCERE BENE L'EXPORT, BALZO DELL'IMPORT, BOOM DEI GAMBALETTI

Castelgoffredo (Mantova), 15 ottobre 2001 - Calzetteria femminile: dopo un 2000 molto buono, con un aumento della produzione pari al 3,9% sull'anno prima, e un primo trimestre 2001 debole (-0,9% sull'anno precedente), nel secondo trimestre si torna al segno più con un incremento dello 0,3%. Le previsioni per il terzo trimestre sono incoraggianti, con una crescita stimata superiore all'1%. I dati sono stati divulgati nell'ambito dell "Osservatorio della Calzetteria Femminile, organizzato dal Centro Servizi Calza e da Sistema Moda Italia, l'associazione di categoria delle imprese della moda e del tessile-abbigliamento. Il fatturato, che nel preconsuntivo del primo trimestre 2001 risulta aumentato del 6,2% annuo, dovrebbe mettere a segno un +3,6% nel secondo trimestre. L'export appare ancora trainante. Vanno a gonfie vele le calze (+17,3% il valore, +12,1% la quantità nel primo quadrimestre 2001) e i gambaletti (+23,1% il valore, + 11,6% la quantità), che stanno registrando un boom. Meno bene i collant (+1,7% il valore, - 1, 1 % la quantità). Il valore complessivo dell'ìmport rimane poco rilevante, anche se i tassi di crescita continuano a risultare molto elevati. Nel quadrimestre gennaio/aprile 2001 il valore dei collant registra un +21,6%, +43,5% la loro quantità. Ancora più robusto l'incremento delle calze (rispettivamente +37,6% e + 375,2%) e dei gambaletti, elle anche qui sono in pieno boom (+111,3% e +235,1%). 1 1 L'occupazione del settore, che aveva registrato un incremento dello 0,4% nel quarto trimestre 2000, è balzata al +2,2% nel primo trimestre 2001 e dovrebbe crescere ancora dell'1,5% nel secondo trimestre. Da registrare una forte diversificazione dell'andamento dell'attività tra le singole imprese del settore, in base al mix produttivo e ai mercati di destinazione.

IL PIANO DI RILANCIO DELLA CARNE BOVINA FRANCESE IN ITALIA

Milano, 15 ottobre 2001 - La Francia è il partner per eccellenza dei distributori e dei consumatori italiani di carne bovina. Su questo principio inconfutabile è imperniato il piano di marketìng elaborato dal Club delle Carni di Francia, che si è trovato coinvolto in prima linea nell'allarme Bse. Il consumatore italiano continua ad attribuire alla carne bovina francese deì profili di immagine positivi per: tradizione agricola francese; genuinità; salubrità dei processo di allevamento; appeal gustativo. i contro, la carne bovina francese risulta ancora poco conosciutà e scarsamente caratterizzata perché genericamente equiparata alla carne di origine italiana sia in termini di gusto che in termini di qualità. Il consumatore italiano è, dunque, aperto nei confronti della carne bovina francese, ma si aspetta di essere rassicurato sulla qualità e sull'origine di questo prodotto. E il piano di rilancio varato dal Club delle Carni di Francia è il mezzo per la Francia per ristabilire la sua immagine e la sua posizione di partner storico dell'Italia. In termini concreti, gli obiettivi prioritari dei Club delle Carni di Francia sono: informare il consumatore sul ruolo della Francia quale Paese leader nella produzione di carne bovina, grazie all'estensione e alla qualità dei pascoli e al savoir faire nell'allevamento bovino; rassicurare il consumatore e il trade sulla sicurezza della filiera bovina francese; comunicare i plus della carne bovina francese in termini di qualità, tipologie di alimentazione e allevamento, tracciabilità; ri-fidelizzare il consumatore a "Pays de France - Tutto il sapore della carne" sia in termini di comunicazione che dì presenza sul punto dì vendita. I pilastri della campagna di promozione sulla carne bovina francese sono: la predominanza dei taglio informativo sul prodotto; le argomentazioni a sostegno della sicurezza dei prodotto che si basano sul nuovo capitolato sulla carne di vitellone e sui controlli affidati a Sgs-Ics; l'utilizzo del nuovo logo "Pays de France - Tutto il sapore della carne" per comunicare in modo chiaro e immediato l'origine, il controllo e la garanzia sul prodotto.

AMBIENTE: METÀ DELL'INQUINAMENTO DOVUTO ALLE CALDAIE DI CASA

Milano, 15 ottobre. Il 70% degli impianti di riscaldamento di Milano e della Lombardia sono inquinanti per le loro pessime condizionie producono il 50% dell'inquinamento invernale. I dati sono stati forniti dall'Associazione Adiconsum e chiamano in causa soprattutto le amministrazioni pubbliche. Secondo l'indagine, infatti, la maggior parte degli impianti obsoleti si trovano negli stabili di residenza popolari e negli edifici pubblici (scuole, amministrazione pubblica ecc.). "Si tratta di caldaie agli anni sessanta e settanta - dice Alberto Cavaliere, responsabile del Settore Risparmio Energetico di Adiconsum Lombardia - tecnologicamente superate, perchè oggi sappiamo bene che l'importante è il loro rendimento, non la loro dimensione". La legge, quasi inapplicata - specie dalla P.A.- che prevede agevolazioni per l'ammodernamento degli impianti di riscaldamento risale ormai a quasi dieci anni fa; secondo Adicaonsum, le caldaie di moderna generazione consentono una riduzione dell'inquinamento del 50-60% e un risparmio economico del 40%. Le agevolazioni economiche, fissate da tabelle in base al modello e alla potenza dell'impianto, riguardano sia l'acquisto che l'installazione della caldaia. Gli interventi sinora fatti sono soprattutto antinfortunistici e per consentirne il funzionamento, non per ridurre l'emissione e il consumo - altrettanto importanti e che potrebbero essere ammortizzati in breve tempo attraverso il risparmio energetico.

A SMAU SI PARLA DI ECO-EFFICIENZA ECO@ SMAU .IT HI-TECH ENVIRONMENTAL FRIENDLY 4° AWARD ECOHITECH

Milano, 15 ottobre 2001 - L'eco-efficienza è sostanzialmente un nuovo modello di management che incoraggia le aziende a diventare più competitive, più innovative e più responsabili nei confronti dell'ambiente. Smau collabora da anni con il Consorzio Ecoqual'It all'organizzazione dell'Award Ecohitech, oggi giunto alla sua quarta edizione. L'Award è l'attestazione di merito rilasciato alle imprese che si sono distinte per prodotti, o attività produttive, o servizi, realizzati con tecnologie nel rispetto dell'ambiente. Scopo dell'Award è di comunicare a tutte le componenti del sistema ICT italiano e internazionale le soluzioni di volta in volta più innovative a favore dell'Ambiente, proposte dalle imprese risultate vincitrici. Quest'anno l'Award Ecohitech si consolida contando sul supporto del Wwf, Associazione ambientalista da sempre in prima linea nella sensibilizzazione del grande pubblico verso i problemi dell'Ambiente. L'evento si avvale, tra gli altri, del patrocinio dei Ministeri dell'Ambiente e delle Attività Produttive, della Provincia e del Comune di Milano, della Regione Lombardia e di varie Associazioni di categoria (Anie, Assografici, Fise Assoambiente, ecc.). Una giornata interamente dedicata all'Ambiente: La premiazione degli "Award Ecohitech 2001" è in programma durante il convegno eco@smau.it (lunedì 22 ottobre sala Leonardo Da Vinci, pad. 8). L'Eco-giornata a Smau intende essere il punto di incontro per le aziende produttrici di hi-tech, soprattutto in vista della Direttiva Europea appena varata, relativa alle attrezzature elettriche ed elettroniche fuori uso (Weee) e al loro recupero, riciclo e smaltimento. Su queste tematiche, e sugli impegni nella riduzione dell'impatto ambientale delle aziende Hi-tech, si confronteranno: esperti legislativi, ambientalisti, oltre al Presidente del Wwf Fulco Pratesi, il Presidente di Smau Antonio Emmanueli.. Il connubio Ambiente e ICT ha suscitato anche l'interesse del giornalista televisivo Alessandro Cecchi Paone, che ha confermato la sua presenza, in qualità di moderatore, al convegno. Per informazioni: Segreteria Consorzio Ecoqual'It -e-mail: ecoq@tecnoimprese.it

BRITISH AIRWAYS - VERONA: QUARTA DESTINAZIONE NAZIONALE DI NATIONAL JET ITALIA

Verona, 15 ottobre 2001- Dal 15 ottobre National Jet Italia, compagnia franchisee di British Airways, collegherà Roma al polo economico del nord - est. Il collegamento sarà garantito da tre frequenze giornaliere operate con BAe 146 - 300. La presentazione del nuovo servizio è stata fatta (oggi) in collaborazione con l'Aeroporto Valerio Catullo dai vertici della compagnia aerea che porta a quattro le sue rotte nazionali da Roma, dopo Palermo, Catania e Genova. "I tre collegamenti sono studiati per offrire la massima comodità al passeggero - afferma Umberto Solimeno, Direttore Commerciale National Jet Italia - e in particolare per consentire ai veronesi di trascorrere a Roma un'intera giornata lavorativa. Verona-Roma 6.55; 10.40; 18.50. Roma-Verona 8.45; 16.55; 20.35. Inoltre i passeggeri National Jet Italia avranno la possibilità di viaggiare da nord a sud della penisola via Roma con ottime coincidenze: ad esempio tra Verona e Palermo, partendo alle 6.55 con arrivo alle 9,55 e uno stop di un'ora a Roma". Una sana competizione "Dopo Genova, inaugurata lo scorso lunedì 8 ottobre, con questa nuova rotta National Jet Italia ribadisce la sua focalizzazione sul mercato domestico, diffondendo ulteriormente la qualità del prodotto internazionale British Airways ed estendendone il network in territorio italiano" - aggiunge Gianpaolo Borgna Direttore Generale National Jet Italia. Il consolidamento del marchio British Airways tramite National Jet Italia rianima la competizione per offrire al mercato scelte diverse e crea un miglioramento dell'offerta e del rapporto qualità-prezzo. La carta giocata da National Jet Italia è l'esclusività del servizio: per la prima volta viene offerta tra Verona e Roma una business class, la Club Europe di British Airways allo stesso prezzo dell'economica piena con la tariffa speciale di 280.000 Lire. La Club Europe offre a bordo una cabina dedicata e la poltrona più comoda disponibile sui voli nazionali. L'eleganza e lo stile italiano ne hanno ispirato il catering: l'enfasi è sul dettaglio: i pasti sono accompagnati da champagne di qualità, vini italiani e caffè espresso. Anche l'Eurotraveller di British Airways si differenzia molto da ciò che si è abituati a pensare come classe turistica: il servizio catering offre uno spuntino appetitoso, vino, birra e bevande non alcoliche; sono disponibili giochi per bambini e per tutti i passeggeri giornali distribuiti nell'arco dell'intera giornata. Per i viaggi tra Verona e Roma in classe economica National Jet Italia offre la straordinaria tariffa promozionale di 175.000 lit. andata e ritorno. Da Roma a Verona - Verona rappresenta una destinazione di estremo interesse in quanto si colloca in un'area di mercato caratterizzata da un equilibrio e mix perfetti tra offerta turistica e domanda business di trasporto aereo". Le sei province che compongono il bacino di traffico dell'aeroporto "Valerio Catullo", che serve il territorio (Verona, Vicenza, Brescia, Trento, Bolzano, Mantova), costituiscono un'offerta turistica tra le più complete d'Italia: lago di Garda, offerta neve trentino con località internazionalmente note quali Madonna di Campiglio, Andalo, Folgarida, turismo enogastronomico, turismo ecologico e sportivo. In quest'ottica si collocano manifestazioni di rilevante importanza e richiamo quali la stagione lirica all'arena di Verona, il festival della letteratura a Mantova, orogemma e salone dell' orologeria a Vicenza e altre ancora. Ma Verona è anche la porta di accesso di una delle aree più importanti d'Italia sotto il profilo economico, produttivo e di internazionalizzazione: un tessuto produttivo composto da circa 274.000 imprese, un totale per numero di occupati che supera il milione e mezzo e un interscambio internazionale tra i più attivi d'Europa; un case conosciuto in tutto il mondo come "miracolo del nord-est" che ha saputo coniugare know-how con dinamismo e capacità imprenditoriali spesso concretizzate nella tipologia della piccola media impresa e dei distretti industriali, caratteristici di quest'area. Da Verona a Roma - Naturale conseguenza di questo dinamismo è una forte domanda di trasporto aereo relativa sia ai mercati internazionali che a quello nazionale; in quest'ottica la Roma assume significati precisi e rilevanti sia come destinazione "business" sia come destinazione finale per le attività di segmenti di grande importanza quali ad esempio la pubblica amministrazione e i liberi professionisti. Del resto la conferma della valenza strategica della destinazione Roma ben si evince anche osservando la nutrita offerta voli verso la capitale collocata sul mercato nell'area nord-est d'Italia. In questo senso l'arrivo di National Jet Italia si traduce nell'obiettivo di rispondere alla forte domanda per la destinazione in oggetto, originante dal bacino di traffico attinente all'aeroporto "Valerio Catullo". Tutti i vantaggi di volare British Airways - Viaggiare National Jet Italia significa viaggiare British Airways: i passeggeri di National Jet Italia beneficiano di tutti i vantaggi del programma frequent flyer di British Airways Executive Club, e delle oltre 230 lounges che li accolgono in tutto il mondo. Dall'8 ottobre fino all'8 dicembre doppie miglia sulla rotta Genova-Roma per i passeggeri National Jet Italia. A sua volta viaggiare British Airways significa godere di tutti i benefici dell'appartenenza all'alleanza oneworld che offre un network globale di programmi e voli: un solo biglietto ed un solo check-in per i viaggi in tutto il mondo.

ENTRUST E SECOM INSIEME PER L'INTERNET SECURITY IN GIAPPONE NASCE ENTRUST JAPAN, SOSTENUTA ANCHE DA TOYOTA, SONY CORP., NTT DATA CORP. E ALTRI.

Milano, 15 ottobre 2001 - Entrust , leader globale dell'internet security , e Secom, un altro player di livello mondiale per la sicurezza, lanciano una importante inziativa per favorire lo sviluppo dell'internet security a livello governativo, finanziario e industriale in Giappone. Entrust e Secom stanno investendo ciascuna rispettivamente 2,8 e 1,8 milioni di dollari in una nuova joint venture che è il risultato della fusione di Entrust Japan Co Ltd. e enCommerce Japan. Questo nuovo investimento fissa le quote di partecipazione di Entrust e Secom rispettivamente al 36% e al 37%. La società manterrà il nome di Entrust Japan. La nuova società riceverà inoltre finaziamenti anche dalla Toyota, che deterrà dell'azienda una quota pari al 5% . Quote di Entrust Japan sono possedute da Ntt Data Corporation; Sony Corporation; Orix Corp.; The Bank of Tokyo-Mitsubishi, Ltd.; Sumitomo Electric Industries Ltd.; The Sanwa Bank, Limited; The Tokai Bank, Limited; The Sakura Bank, Limited; Nippon Life Insurance Co.; The Meiji Mutual Life Insurance Co.; Sumitomo Life Insurance Co.; Nippon Venture Capital K.K. e altri.

SABAF PRESENTA IL PRIMO BILANCIO SOCIALE A BRESCIA, PROMOSSO DALL 'UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA, IL SEMINARIO "IL BILANCIO SOCIALE"

Brescia, 15 ottobre 2001 - Sabaf, azienda bresciana leader mondiale nella produzione di componenti per apparecchi domestici per la cottura a gas, ha scelto la sede del Dipartimento di Economia Aziendale dell'Università di Brescia per presentare - nel corso di un seminario dedicato alla materia - il suo primo Bilancio Sociale. Sabaf è la prima società bresciana e una tra le prime società in Italia a redigere il Bilancio Sociale. Il documento esprime la volontà di Sabaf di improntare alla massima correttezza, chiarezza e trasparenza i rapporti con i principali interlocutori e rende concretamente visibile l'impegno continuo dell'azienda a coniugare vocazione imprenditoriale e sensibilità sociale, orientamento all'innovazione e rispetto delle aspettative legittime del contesto in cui opera. In quest'ottica, il Bilancio Sociale rappresenta non solo un documento che ha lo scopo di offrire informazioni quali-quantitative sulle attività svolte dall'impresa, ma anche uno strumento di verifica della strategia di responsabilità sociale dell'impresa e del clima sociale in cui essa vive. Al seminario sono intervenuti Daniela Salvioni - Ordinario di Economia Aziendale presso la Facoltà di Economia dell'Università di Brescia, Roberto Marziantonio - Presidente di Sean (Social & Ethical, Auditing & Accounting Network), Claudio Badalotti - Ordine dei Dottori Commercialisti di Milano, Angelo Bettinzoli e Alberto Bartoli, rispettivamente Amministratore Delegato e Direttore Amministrativo di Sabaf S.p.A. "Nella nostra visione la vocazione ormai consolidata alla creazione di valore deve coniugarsi con l'impegno al miglioramento della qualità della vita. Il bilancio sociale diventa, in tale ottica, lo strumento per illustrare questo ulteriore impegno" - ha dichiarato Angelo Bettinzoli nel corso del convegno. "Solo per effetto di quel circolo virtuoso che unisce lo sviluppo economico alla sostenibilità ambientale e sociale - ha concluso Bettinzoli - è possibile garantire all'impresa una crescita duratura nel tempo". In questi giorni, il Bilancio Sociale Sabaf 2000 è sottoposto all'attenzione di tutti i principali interlocutori della Società, in modo da attivare un canale di dialogo costruttivo e rilevare - anche attraverso un questionario mirato - la valenza sociale delle scelte strategiche operate dalla Società. Il Bilancio Sociale 2000 è disponibile anche on line, all'indirizzo www.Sabaf.it

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