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VENERDI'
2
NOVEMBRE 2001
pagina 1
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europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
UN PORTALE DELL'UNIONE EUROPEA PER LE MISURE CONTRO IL
TERRORISMO
Milano, 2 novembre 2001 - La Rappresentanza a Milano della Commissione
europea informa che in seno al Sito Internet europa è stato creato il
portale
http://europa.eu.int/geninfo/keyissues/110901/index.htm
dedicato a tutte le misure contro il terrorismo prese dall'Unione europea
dopo gli eventi dello scorso 11 settembre. Il portale è puntualmente
aggiornato e si invitano gli interessati a promuoverne la massima
divulgazione, inclusa la creazione di link diretti con il suddetto portale.
IL FORUM DEDICATO AL FINANZIAMENTO DELLE PMI SI CONCENTRA SUL SOSTEGNO
PUBBLICO E PRIVATO
Bruxelles, 2 novembre 2001 - 1 novembre 2001 - Nel corso del suo intervento
alla manifestazione "Finanziare le Pmi: l'approccio europeo" della
Presidenza belga, svoltasi il 25 ottobre a Lovanio Nuova (Belgio), il
commissario europeo per la Concorrenza Mario Monti ha avallato il ruolo di
modello di "economia sociale" svolto dall'Ur nel concedere sostegno
finanziario alle Pmi (piccole e medie imprese), ma ha ammesso che sono
necessari maggiori aiuti. Monti ha spiegato che il modello di economia
sociale è "diverso dalla pura fede nei confronti dell'economia di mercato:
noi crediamo anche nella regolamentazione se esistono interessi da
tutelare". Il Commissario ha aggiunto che gli aiuti di Stato costituiscono
ancora un elemento importante del sostegno alle Pmi in Europa. "Non sarebbe
una buona idea cancellare tutti gli aiuti di Stato alle Pmi", ha affermato.
"Esistono settori, come l'agricoltura, nei quali opera un gran numero di Pmi,
e l'eliminazione degli aiuti di Stato causerebbe grandi problemi", anche se
"è ancora in corso la ricerca di un equilibrio migliore tra i governi, gli
aiuti di Stato ed il mercato". Questi commenti erano in parte intesi come
una risposta alle affermazioni del presidente del Nasdaq Hardwick Simmons,
che aveva offerto consigli all'Ue su come migliorare notevolmente le
condizioni di mercato a favore delle Pmi, sostenendo l'importanza del
principio "un mercato, un regolatore" e che l'Ue deve "poter attingere
all'intero spettro del patrimonio d'impresa europeo", per poi aggiungere:
"Non pensate verticalmente, ma orizzontalmente: pensate in termini di
scelta". Simmons ha affermato che l'idea che le imprese più piccole abbiano
bisogno di meno regolamentazione è sbagliata, ed ha affermato che la
politica fiscale è decisiva, in quanto determina la propensione al rischio e
la quantità di liquidità del mercato. Simmons ha proseguito sostenendo che
la forza finanziaria degli Stati Uniti consiste nell'aver "scelto di
lasciare che siano i mercati a controllare i mercati", e che gli americani
sono stati avvantaggiati anche da una cultura che colpisce con minore
biasimo il fallimento nell'attività economica: "Negli Stati Uniti non ci
sono penalità per la sconfitta". Da un lato, Monti ha dichiarato di
condividere l'analisi di Simmons in relazione al fatto che "il mercato è più
saggio" ed ha ammesso che l'Ue "è in ritardo rispetto agli Usa", ma,
dall'altro lato, si è detto convinto che "le istituzioni comunitarie hanno
ancora un ruolo da svolgere". Peter Praet, direttore della Banca nazionale
del Belgio, ha affermato che le Pmi hanno sempre dovuto lottare per trovare
finanziamenti, e che quindi il dibattito attuale dovrebbe dedicarsi invece
ad appurare se, negli anni recenti, sia veramente aumentata la difficoltà di
reperire questo tipo di sostegno. Ha inoltre ribattuto alle affermazioni di
Simmons sostenendo: "Gli Stati Uniti dovrebbero sviluppare una critica del
proprio sistema oltre che venire a darci lezioni", anche se tali lezioni
potrebbero avvantaggiare l'Europa. Il presidente dell'Unice Luc Clarys ha
esposto la propria esperienza di imprenditore dell'industria tessile
relativamente al reperimento di finanziamenti. Ha dichiarato che sono
peggiorate le condizioni delle imprese alla ricerca di capitale,
particolarmente delle start-up, che devono affrontare "problemi enormi".
Clarys ha sottolineato che "non ci aspettiamo dei sussidi", ma ha affermato
che sono necessari meccanismi volti a ridurre il rischio per gli investitori
privati. Ha esortato i governi e l'Ue a rafforzare i meccanismi di garanzie
per assistere le Pmi, e ad offrire alternative alle garanzie personali
rilasciate dall'imprenditore. Clarys ha inoltre affermato che l'introduzione
di incentivi fiscali statali, quali le esenzioni tributarie per i profitti
destinati ad investimenti futuri, aiuterebbe le Pmi a procedere con maggiore
sicurezza. Clarys ha dichiarato altresì la propria preoccupazione in merito
al possibile impatto del secondo accordo di Basilea, che dovrebbe entrare in
vigore nel 2005. Ha sostenuto che il criterio standard di determinazione
dell'adeguatezza patrimoniale, nella formulazione attuale, potrebbe
danneggiare le Pmi, peggiorando la loro valutazione creditizia a causa del
basso livello di capitale di rischio. Ha esortato l'Unione europea a
prendere misure per ridurre l'impatto del secondo accordo di Basilea sulle
Pmi, avvertendo che in assenza di interventi gli accordi potrebbero minare
la competitività delle Pmi europee. "Alleggerite le condizioni e dateci più
tempo per adattarci", è stata la sua richiesta. Il sottosegretario di Stato
all'Industria, al commercio e ai servizi portoghese Fernando Ribeiro Mendes
ha affermato che il suo paese sta "cercando di ridurre gradualmente gli
aiuti di Stato alle Pmi", e ammonito contro il "rischio di creare ospedali
per le imprese vittime dell'economia". Ha dichiarato che il Portogallo sta
lavorando in stretto contatto con la rete "Business Angels" di investitori
informali, che costituiscono un'alternativa importante alle reti familiari,
fonti tradizionali di finanziamento delle Pmi. Per ulteriori informazioni
consultare il seguente indirizzo web:
http://www.kubla2001.be
http://www.eban.org
FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE-OTTOBRE 2001
Roma, 2 novembre 2001 - Nel mese di ottobre 2001 si è registrato un
fabbisogno del settore statale di circa 16.500 miliardi a fronte del
fabbisogno di 12.496 miliardi di ottobre 2000. Nei primi dieci mesi del 2001
si è registrato complessivamente un fabbisogno di circa 74.000 miliardi
mentre quello dell'analogo periodo 2000 è stato pari a 59.077 miliardi.
RAPPORTO PROMETEIA SUI BILANCI BANCARI
Milano, 2 novembre 2001 - Secondo i ricercatori di Prometeia il sistema
bancario italiano dovrà accantonare altri 800 miliardi di lire come fondo
rischi per far fronte alla bocciatura comunitaria agli sgravi fiscali.
Inoltre, sempre secondo le indicazioni del rapporto Prometeia sui bilanci
delle banche, gli istituti di credito italiani dovranno confrontarsi nei
prossimi 12 mesi in "un contesto ambientale non favorevole". Il risultato si
tradurrà per il 2001 e per il successivo biennio in una revisione delle
attese di crescita degli utili, ma non in una loro riduzione. I risultati
saranno possibili grazie ad un ampliamento delle aree di attività delle
banche, ad una migliorata capacità di fornire servizi di valore (con la
relativa remunerazione) e dalla razionalizzazione delle strutture produttive
e distributive. Secondo le stime dell'istituto di ricerca bolognese il
sistema bancario registrerà una crescita del risultato di gestione compreso
tra il 4,3 e il 4,5% tra 2001 e 2002 per tornare a una crescita a due cifre,
pari al 13,6% nel 2003. La crescita dell'utile netto del sistema bancario si
ridurrà drasticamente quest'anno all'1,1% dal 42,5% del 2000. Il dato non
tiene conto dell'effetto che potrebbe avere il parere negativo annunciato
dal commissario europeo alla concorrenza, Mario Monti, sulle agevolazioni
fiscali concesse in Italia alle banche per le ristrutturazioni e le fusioni
tra istituti di credito. Il no del commissario europeo, se approvato dalla
Commissione Europea potrebbe causare un calo degli utili, nel 2001, nel
sistema bancario italiano del 3% contro la crescita stimata dell'1,1%,
traducendosi dunque in un calo degli utili.
TOTALE BANCHE
(tassi di crescita %) |
|
|
|
|
|
2000 |
2001 |
2002 |
2003 |
ATTIVO |
|
|
|
|
Impieghi totali
|
14.3 |
7.9 |
5.7 |
6.4 |
Buoni Ordinari del
Tesoro |
-54.8 |
160.3 |
19.6 |
-8.4 |
Titoli a m/l termine |
-10.6 |
4.4 |
1.4 |
-0.3 |
Crediti in sofferenza |
-13.8 |
-18.1 |
-0.2 |
2.6 |
Azioni e
partecipazioni |
9.4 |
8.7 |
7.2 |
8.6 |
Pronti contro termine
attivi |
42.6 |
18.0 |
8.4 |
0.6 |
Capitali fruttiferi
sull'estero |
2.9 |
7.4 |
2.2 |
1.9 |
PASSIVO |
|
|
|
|
Raccolta complessiva
da residenti |
5.7 |
8.1 |
3.7 |
2.8 |
Provvista sull'estero |
19.5 |
6.8 |
7.1 |
7.3 |
Patrimonio di
vigilanza |
12.1 |
8.9 |
7.7 |
7.5 |
CONTO ECONOMICO |
|
|
|
|
Margine da clientela
ordinaria |
17.4 |
13.3 |
3.5 |
8.7 |
Margine di Interesse |
7.6 |
6.4 |
2.2 |
7.0 |
Altri Ricavi Netti |
20.3 |
2.4 |
7.8 |
8.8 |
Margine
d'Intermediazione |
13.3 |
4.5 |
4.8 |
7.9 |
Costi Operativi |
4.6 |
4.6 |
5.1 |
3.4 |
Risultato di Gestione |
26.7 |
4.3 |
4.5 |
13.6 |
Utile Lordo |
38.2 |
0.9 |
3.5 |
15.4 |
Utile Netto |
42.5 |
1.1 |
4.6 |
17.5 |
INDICATORI
(valori percentuali) |
|
|
|
|
Sofferenze lorde /
impieghi |
5.7 |
4.4 |
4.2 |
4.0 |
Cost / Income |
55.8 |
55.9 |
56.0 |
53.7 |
Risultato gestione
/mezzi propri |
23.2 |
22.9 |
22.3 |
24.2 |
ROE |
12.8 |
12.2 |
11.8 |
13.4 |
OLIVETTI: FISSATI TERMINI E CONDIZIONI DEL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO
CONVERTIBILE PERIODO DI OFFERTA: 5 - 23 NOVEMBRE
Ivrea, 2 novembre 2001- In una nota diffusa Olivetti comunica, a seguito del
nulla osta della Consob, i termini e le condizioni dell'offerta in opzione
di azioni e/o obbligazioni convertibili di nuova emissione (l'"Offerta")
deliberata dal Consiglio d'Amministrazione in data 13 ottobre 2001. Le
azioni e le obbligazioni verranno offerte in opzione, in via alternativa fra
loro e a scelta degli aventi diritto, agli azionisti titolari di azioni
ordinarie Olivetti e ai portatori delle obbligazioni dei prestiti
obbligazionari "Olivetti t.v. 1998-2002 convertibile in azioni ordinarie" e
"Olivetti 1,5% 2001-2004 convertibile con premio al rimborso" in ragione di
una azione o una obbligazione di nuova emissione ogni due azioni e/o
obbligazioni convertibili possedute. Il numero massimo di azioni e di
obbligazioni che potranno essere emesse, pari a n. 3.915.916.285, è stato
determinato sulla base del numero di azioni e di obbligazioni convertibili
Olivetti in circolazione, nonché del numero di azioni che potrebbero essere
ulteriormente emesse, per effetto dell'esercizio dei warrant Olivetti,
esercitabili prima dell'avvio dell'Offerta e dello stacco del diritto di
opzione, ma dedotte le azioni proprie. Aumento di capitale - Emissione di
massime n. 3.915.916.285 azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro, per
un controvalore di massimi 3.915.916.285 euro, aventi le seguenti
caratteristiche:prezzo di sottoscrizione: 1 euro per azione; godimento 1°
gennaio 2001. Tali azioni sono destinate sia all'aumento del capitale
sociale, nel caso di immediata sottoscrizione, sia, e in alternativa, al
servizio della conversione delle obbligazioni di nuova emissione sino alla
scadenza del prestito. Prestito obbligazionario "Olivetti 1,5% 2001-2010
convertibile con premio al rimborso"Emissione di massime n. 3.915.916.285
obbligazioni, per un controvalore di massimi 3.915.916.285 euro,
convertibili in ragione di una azione ordinaria Olivetti ogni obbligazione
posseduta, aventi le seguenti caratteristiche: data di emissione: 23
novembre 2001; scadenza: 1° gennaio 2010; valore nominale: 1 euro; tasso di
interesse: 1,5% annuo corrisposto annualmente a partire dal 1° gennaio 2003;
premio di rimborso a scadenza: 18,37825% lordo del valore nominale delle
obbligazioni, rendimento effettivo a scadenza: 3,5% annuo lordo; periodo di
conversione: 22 gennaio 2002 - 15 dicembre 2009. Calendario dell'operazione:
inizio del periodo di Offerta in opzione: 5 novembre 2001; ultimo giorno di
negoziazione dei diritti di opzione: 15 novembre 2001; termine del periodo
d'Offerta e pagamento delle azioni e delle obbligazioni: 23 novembre 2001;
Le obbligazioni di nuova emissione sono state ammesse alla quotazione
ufficiale di Borsa. Come già annunciato, l'azionista Olimpia S.p.A.
sottoscriverà integralmente la quota di sua spettanza al 50% in azioni e al
50% in obbligazioni convertibili. Al fine di garantire l'integrale
sottoscrizione dell'Offerta, a eccezione della parte riservata in opzione a
Olimpia, Olivetti ha concluso accordi con ognuna delle seguenti banche
italiane ed istituzioni finanziarie estere: Banca Imi, Banca Nazionale del
Lavoro S.p.A., Bnp Paribas, IntesaBci S.p.A., J.P. Morgan Securities Ltd.,
Lehman Brothers International (Europe), Mediobanca S.p.A., Mediocredito
Centrale (Gruppo Banca di Roma), Merrill Lynch, Monte dei Paschi di Siena
S.p.A., Unicredit Banca Mobiliare S.p.A.. Ciascuna di tali banche ed
istituzioni finanziarie si è individualmente ed irrevocabilmente impegnata a
garantire una quota dell'Offerta, e in particolare a sottoscrivere azioni o
obbligazioni convertibili (salvo IntesaBci S.p.A e Unicredit Banca Mobiliare
S.p.A che hanno espresso l'intendimento di sottoscrivere unicamente
obbligazioni convertibili), qualora all'esito dell'offerta in borsa di
diritti inoptati, ai sensi dell'art. 2441, terzo comma, del Codice Civile,
risultassero azioni o obbligazioni convertibili non sottoscritte. Ciascuna
banca e istituzione finanziaria garante (ad eccezione delle ultime due
indicate tra parentesi) potrà optare a sua discrezione per la sottoscrizione
di azioni e/o di obbligazioni convertibili, con il limite di non
sottoscrivere un quantitativo di azioni in misura eccedente il 50% dei
titoli eventualmente sottoscritti a fronte dell'impegno di garanzia.
ESPLORAZIONE DELLE RISORSE D'INFORMAZIONE A "ONLINE INFORMATION 2001"
Londra, 2 novembre 2001 - Circa 300 società esporranno alcune delle migliori
risorse d'informazione al mondo, unitamente a soluzioni per la gestione
dell'informazione, lo scambio di conoscenze, l'ePublishing, la gestione dei
contenuti, le intranet e le extranet, nel corso di "Online information
2001", che si terrà dal 4 al 6 dicembre a Londra (Regno Unito). La
manifestazione includerà corsi sull'informazione tenuti da esperti
internazionali, che verteranno sui motori di ricerca web, sui nuovi
strumenti e sulle nuove tecnologie per la distribuzione dei contenuti e
sulle risorse d'informazione destinate al mondo imprenditoriale e
finanziario, nonché seminari sull'eBusiness ed un approfondimento sull'eContent.
Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Tel: +44 1923 690647 Fax: +44 1923
690680 oppure consultare il seguente sito Internet:
http://www.online-information.co.uk
SEMINARIO "TAIWAN : OPPORTUNITÀ DI COLLABORAZIONE E DI MERCATO PER L'IMPRENDITORIALITÀ
ITALIANA"
Milano, 2 novembre 2001 - Per presentare la realtà economica di Taiwan e le
possibilità di sviluppo della collaborazione tra aziende italiane e
taiwanesi si terrà a Milano un Seminario organizzato da Ice in
collaborazione con il Taiwan Board Of Foreign Trade E Il China External
Trade Development Council. I settori economici che verranno presentati, dopo
la panoramica sull'economia di Taiwan che aprirà i lavori del convegno, sono
i seguenti: Biotecnologie; Industria tessile; Materiali da costruzione;
Meccanica di precisione; Settore delle comunicazioni. L'iniziativa avrà
luogo il giorno martedì 13 novembre con inizio alle ore 8,30 presso la sede
di Milano dell'Ice - Palazzo delle Stelline - Corso Magenta, 59 Le ditte di
Taiwan, interessate ad incontri bilaterali, sono elencate nella scheda
allegata con la specifica della loro produzione e del tipo di interesse
manifestato. Si prega di voler indicare nella scheda di adesione la ditta
che si desidera incontrare. Le aziende interessate sono pregate di far
pervenire la scheda di adesione allegata entro il 9 novembre p.v.
debitamente compilata al fax 02-48 16 494. Per informazioni contattare la
dr.ssa Wilma Facchetti (tel 02-48044 259) oppure il dr Filippo Petz (tel
02-48044 247) o la dr.ssa Sabrina Troiani (tel.02-48044 212) E.mail:
wilma.facchetti.milano@ice.it E.mail :
sabrina.troiani.milano@ice.it E.mail :
filippo.petz.milano@ice.it
SEMINARIO INFORMATIVO IL PROCESSO DI ALLARGAMENTO AD EST: I PROGRAMMI
COMUNITARI ISPA E SAPARD
Milano 2 novembre 2001 L'allargamento dell'Unione Europea ai Paesi
dell'Europa Centro-Orientale è considerata la sfida più significativa del
progetto previsto da Agenda 2000. Nel Consiglio Europeo di Berlino del marzo
'99, i Capi di Stato dei 15 hanno concluso l'accordo che prevede il
raddoppio degli aiuti per la preadesione, creando due nuovi strumenti
specifici che affiancano il Phare: lo strumento strutturale di preadesione (Ispa)
dotato di un importo pari al 1.040 milioni di euro l'anno e lo strumento
agricolo di preadesione (Sapard) che avrà una dotazione di 520 milioni di
euro l'anno. Entrambi i progetti si intendono funzionanti nel periodo
2000-2006. Il programma Ispa nasce con lo scopo di dotare i Paesi candidati
all'adesione di infrastrutture di livello comunitario nel settore dei
trasporti e per fornire un contributo finanziario nel settore ambientale. Il
programma Sapard invece prevede finanziamenti nel settore agricolo e dello
sviluppo rurale. Al fine di informare le aziende italiane sulle opportunità
fornite da tali programmi e sulle modalità di accesso e di partecipazione
alle gare internazionali che verranno bandite, l' I.C.E organizza un
seminario informativo che si terrà a Milano il 22 novembre 2001 - ore 9,30 -
presso l'Ice, Sala Pirelli - Corso Magenta, 59 Si informa inoltre che il
seminario prevede un approfondimento sulle opportunità concrete di
investimento nei settori suindicati in Romania. E' prevista la
partecipazione, in qualità di relatori, dei responsabili delle Agenzie Ispa
e Sapard rumene. I Programmi Ispa e Sapard hanno infatti una gestione
completamente decentralizzata da parte della Commissione Europea, per cui
sono le Agenzie locali a concludere i contratti di appalto. A l termine dei
lavori, su richiesta delle aziende, potranno essere organizzati degli
incontri bilaterali con i relatori del Seminario. La partecipazione è
gratuita Per informazioni contattare Ice Milano - d.ssa Vilma Facchetti (tel.02
48044259) o d.ssa Alessia Palazzi (tel. 02 48044217). Per aderire, rinviare
la scheda allegata via fax al seguente numero: 02/4816494.
RACCOLTA DIFFERENZIATA ED EVOLUZIONE DEL RAPPORTO TRA DOMANDA E OFFERTA
DI MACERO IN ITALIA
Milano, 2 novembre 2001 Si è svolto il 30 ottobre scorso l'incontro
"Raccolta differenziata ed evoluzione del rapporto tra domanda e offerta di
macero in Italia" organizzato da Assocarta e Comieco in collaborazione con
l'Istituto per l'Ambiente. E' stata questa l'occasione per presentare i
risultati della ricerca svolta sull'evoluzione delle quantità di macero
provenienti dalla raccolta differenziata e per illustrare alcuni possibili
scenari di mercato relativi al "sistema cartario", un comparto industriale
molto articolato e in fase di profonda trasformazione in tutta Europa.
Nell'anno 2000 l'industria cartaria italiana ha prodotto circa 9 milioni di
tonnellate di carta, utilizzando oltre 4,6 milioni di tonnellate di macero,
di cui 1,350 milioni provenienti dalla raccolta differenziata. Sono oltre
100 le cartiere italiane che utilizzano carta da macero. La ricerca, che si
è concentrata sull'analisi del macero di qualità mista, ha identificato
alcuni possibili scenari evolutivi dell'offerta di macero a cui è seguita
un'analisi sull'evoluzione della Domanda. Punto di partenza dello studio è
l'obiettivo posto dal D. Lgs. n. 22/1997 ("Decreto Ronchi") che prevede di
raggiungere entro il 2003 una percentuale nazionale di raccolta
differenziata di rifiuti urbani pari al 35%: tale traguardo appare ancora
lontano dalla situazione attuale, nonostante la continua crescita del
livello della raccolta differenziata. Analizzando le tendenze in corso e il
divario dei livelli di raccolta fra le regioni del Nord Italia, del Centro e
del Sud, si è ritenuto ragionevole supporre che nel 2003 si raggiungano i
seguenti livelli di raccolta differenziata: Nord 35% - Centro 25% - Sud 15%.
Si tratta comunque di un obiettivo ambizioso, a fronte delle percentuali di
raccolta differenziata registrate nel 1999 (23% per il Nord, 9% per il
Centro e 2% per il Sud), il cui raggiungimento richiederà uno sforzo
significativo da parte di tutti gli attori del sistema. Dopo un'analisi
della situazione esistente a livello europeo - realizzata utilizzando anche
i dati statistici forniti dalla Cepi (Confederation of European Paper
Industries) - e a livello nazionale (sulla base dei dati forniti da
Assocarta), si è ipotizzato un allineamento dell'industria cartaria italiana
alla media degli altri Paesi Europei. Sulla base dei dati disponibili, si è
stimato che entro il 2003 si possa registrare un surplus di carta da macero
di "qualità miste", superiore alle 400.000 tonnellate, dovuto alla forte
crescita delle raccolte differenziate urbane solo in parte compensata dagli
incrementi attualmente ipotizzabili nell'utilizzo di maceri da parte
dell'industria cartaria nazionale. Tre le possibilità di utilizzo delle
quantità di macero raccolte individuate dalla ricerca: 1) la via
dell'esportazione appare in grado di fornire solo in misura contenuta una
soluzione al surplus previsto. Infatti, i mercati del Mediterraneo e quelli
dell'Est Europeo, localizzati quindi in aree regionali più vicine e
interessanti per l'Italia, stanno a loro volta investendo nei sistemi di
raccolta differenziata e, comunque, possono ancora assorbire poche decine di
migliaia di tonnellate di macero. I mercati che invece stanno crescendo in
maniera significativa, come Cina, Corea e India, non sono considerati
sbocchi naturali per il nostro paese a causa degli alti costi di trasporto e
della scarsa competitività del sistema portuale italiano; 2) d'altra parte,
dalla ricerca è emerso che l'industria della carta sta sviluppando nuovi
processi e macchinari per ottenere prodotti di qualità sempre più alta e per
ridurre la percentuale di quantità di materiali di scarto prodotti. Lo
sviluppo di tecnologie sempre più raffinate permetterebbe quindi di
individuare "impieghi alternativi" e processi di nobilitazione e di recupero
dei maceri in eccesso, ma attualmente non sembra che l'innovazione
tecnologica possa portare all'assorbimento di tutto l'eventuale surplus; 3)
il terzo possibile sbocco potrebbe in teoria essere costituito dal recupero
energetico, ma esistono attualmente vincoli di carattere legislativo ed
economico che escludono questa possibilità. Nel corso del dibattito seguito
alla presentazione dei risultati, è emerso come gli scenari prefigurati
dalla ricerca non costituiscano un elemento di preoccupazione per gli
operatori del settore, che da tempo sono consapevoli della necessità di un
incremento delle quote di utilizzo dei maceri e che in questo senso hanno
orientato i propri investimenti. Proprio per questo motivo, è stata da più
parti segnalata l'esigenza degli operatori di disporre di maceri di qualità
sempre più elevata per poter, da un lato, garantire l'efficienza dei
processi di riciclaggio, dall'altro, soddisfare le crescenti aspettative
espresse dai consumatori sulla qualità del prodotto cartario.
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