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2 NOVEMBRE 2001

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(* symbolcopyright c Comunitè europee,2001 http://www.cordis.lu )

 

UN PORTALE DELL'UNIONE EUROPEA PER LE MISURE CONTRO IL TERRORISMO

Milano, 2 novembre 2001 - La Rappresentanza a Milano della Commissione europea informa che in seno al Sito Internet europa è stato creato il portale http://europa.eu.int/geninfo/keyissues/110901/index.htm dedicato a tutte le misure contro il terrorismo prese dall'Unione europea dopo gli eventi dello scorso 11 settembre. Il portale è puntualmente aggiornato e si invitano gli interessati a promuoverne la massima divulgazione, inclusa la creazione di link diretti con il suddetto portale.

IL FORUM DEDICATO AL FINANZIAMENTO DELLE PMI SI CONCENTRA SUL SOSTEGNO PUBBLICO E PRIVATO
Bruxelles, 2 novembre 2001 - 1 novembre 2001 - Nel corso del suo intervento alla manifestazione "Finanziare le Pmi: l'approccio europeo" della Presidenza belga, svoltasi il 25 ottobre a Lovanio Nuova (Belgio), il commissario europeo per la Concorrenza Mario Monti ha avallato il ruolo di modello di "economia sociale" svolto dall'Ur nel concedere sostegno finanziario alle Pmi (piccole e medie imprese), ma ha ammesso che sono necessari maggiori aiuti. Monti ha spiegato che il modello di economia sociale è "diverso dalla pura fede nei confronti dell'economia di mercato: noi crediamo anche nella regolamentazione se esistono interessi da tutelare". Il Commissario ha aggiunto che gli aiuti di Stato costituiscono ancora un elemento importante del sostegno alle Pmi in Europa. "Non sarebbe una buona idea cancellare tutti gli aiuti di Stato alle Pmi", ha affermato. "Esistono settori, come l'agricoltura, nei quali opera un gran numero di Pmi, e l'eliminazione degli aiuti di Stato causerebbe grandi problemi", anche se "è ancora in corso la ricerca di un equilibrio migliore tra i governi, gli aiuti di Stato ed il mercato". Questi commenti erano in parte intesi come una risposta alle affermazioni del presidente del Nasdaq Hardwick Simmons, che aveva offerto consigli all'Ue su come migliorare notevolmente le condizioni di mercato a favore delle Pmi, sostenendo l'importanza del principio "un mercato, un regolatore" e che l'Ue deve "poter attingere all'intero spettro del patrimonio d'impresa europeo", per poi aggiungere: "Non pensate verticalmente, ma orizzontalmente: pensate in termini di scelta". Simmons ha affermato che l'idea che le imprese più piccole abbiano bisogno di meno regolamentazione è sbagliata, ed ha affermato che la politica fiscale è decisiva, in quanto determina la propensione al rischio e la quantità di liquidità del mercato. Simmons ha proseguito sostenendo che la forza finanziaria degli Stati Uniti consiste nell'aver "scelto di lasciare che siano i mercati a controllare i mercati", e che gli americani sono stati avvantaggiati anche da una cultura che colpisce con minore biasimo il fallimento nell'attività economica: "Negli Stati Uniti non ci sono penalità per la sconfitta". Da un lato, Monti ha dichiarato di condividere l'analisi di Simmons in relazione al fatto che "il mercato è più saggio" ed ha ammesso che l'Ue "è in ritardo rispetto agli Usa", ma, dall'altro lato, si è detto convinto che "le istituzioni comunitarie hanno ancora un ruolo da svolgere". Peter Praet, direttore della Banca nazionale del Belgio, ha affermato che le Pmi hanno sempre dovuto lottare per trovare finanziamenti, e che quindi il dibattito attuale dovrebbe dedicarsi invece ad appurare se, negli anni recenti, sia veramente aumentata la difficoltà di reperire questo tipo di sostegno. Ha inoltre ribattuto alle affermazioni di Simmons sostenendo: "Gli Stati Uniti dovrebbero sviluppare una critica del proprio sistema oltre che venire a darci lezioni", anche se tali lezioni potrebbero avvantaggiare l'Europa. Il presidente dell'Unice Luc Clarys ha esposto la propria esperienza di imprenditore dell'industria tessile relativamente al reperimento di finanziamenti. Ha dichiarato che sono peggiorate le condizioni delle imprese alla ricerca di capitale, particolarmente delle start-up, che devono affrontare "problemi enormi". Clarys ha sottolineato che "non ci aspettiamo dei sussidi", ma ha affermato che sono necessari meccanismi volti a ridurre il rischio per gli investitori privati. Ha esortato i governi e l'Ue a rafforzare i meccanismi di garanzie per assistere le Pmi, e ad offrire alternative alle garanzie personali rilasciate dall'imprenditore. Clarys ha inoltre affermato che l'introduzione di incentivi fiscali statali, quali le esenzioni tributarie per i profitti destinati ad investimenti futuri, aiuterebbe le Pmi a procedere con maggiore sicurezza. Clarys ha dichiarato altresì la propria preoccupazione in merito al possibile impatto del secondo accordo di Basilea, che dovrebbe entrare in vigore nel 2005. Ha sostenuto che il criterio standard di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale, nella formulazione attuale, potrebbe danneggiare le Pmi, peggiorando la loro valutazione creditizia a causa del basso livello di capitale di rischio. Ha esortato l'Unione europea a prendere misure per ridurre l'impatto del secondo accordo di Basilea sulle Pmi, avvertendo che in assenza di interventi gli accordi potrebbero minare la competitività delle Pmi europee. "Alleggerite le condizioni e dateci più tempo per adattarci", è stata la sua richiesta. Il sottosegretario di Stato all'Industria, al commercio e ai servizi portoghese Fernando Ribeiro Mendes ha affermato che il suo paese sta "cercando di ridurre gradualmente gli aiuti di Stato alle Pmi", e ammonito contro il "rischio di creare ospedali per le imprese vittime dell'economia". Ha dichiarato che il Portogallo sta lavorando in stretto contatto con la rete "Business Angels" di investitori informali, che costituiscono un'alternativa importante alle reti familiari, fonti tradizionali di finanziamento delle Pmi. Per ulteriori informazioni consultare il seguente indirizzo web:
http://www.kubla2001.be http://www.eban.org

FABBISOGNO DEL SETTORE STATALE-OTTOBRE 2001
Roma, 2 novembre 2001 - Nel mese di ottobre 2001 si è registrato un fabbisogno del settore statale di circa 16.500 miliardi a fronte del fabbisogno di 12.496 miliardi di ottobre 2000. Nei primi dieci mesi del 2001 si è registrato complessivamente un fabbisogno di circa 74.000 miliardi mentre quello dell'analogo periodo 2000 è stato pari a 59.077 miliardi.

RAPPORTO PROMETEIA SUI BILANCI BANCARI
Milano, 2 novembre 2001 - Secondo i ricercatori di Prometeia il sistema bancario italiano dovrà accantonare altri 800 miliardi di lire come fondo rischi per far fronte alla bocciatura comunitaria agli sgravi fiscali. Inoltre, sempre secondo le indicazioni del rapporto Prometeia sui bilanci delle banche, gli istituti di credito italiani dovranno confrontarsi nei prossimi 12 mesi in "un contesto ambientale non favorevole". Il risultato si tradurrà per il 2001 e per il successivo biennio in una revisione delle attese di crescita degli utili, ma non in una loro riduzione. I risultati saranno possibili grazie ad un ampliamento delle aree di attività delle banche, ad una migliorata capacità di fornire servizi di valore (con la relativa remunerazione) e dalla razionalizzazione delle strutture produttive e distributive. Secondo le stime dell'istituto di ricerca bolognese il sistema bancario registrerà una crescita del risultato di gestione compreso tra il 4,3 e il 4,5% tra 2001 e 2002 per tornare a una crescita a due cifre, pari al 13,6% nel 2003. La crescita dell'utile netto del sistema bancario si ridurrà drasticamente quest'anno all'1,1% dal 42,5% del 2000. Il dato non tiene conto dell'effetto che potrebbe avere il parere negativo annunciato dal commissario europeo alla concorrenza, Mario Monti, sulle agevolazioni fiscali concesse in Italia alle banche per le ristrutturazioni e le fusioni tra istituti di credito. Il no del commissario europeo, se approvato dalla Commissione Europea potrebbe causare un calo degli utili, nel 2001, nel sistema bancario italiano del 3% contro la crescita stimata dell'1,1%, traducendosi dunque in un calo degli utili.

TOTALE BANCHE
(tassi di crescita %)
       
  2000 2001 2002 2003
ATTIVO        
Impieghi totali 14.3 7.9 5.7 6.4
Buoni Ordinari del Tesoro -54.8 160.3 19.6 -8.4
Titoli a m/l termine -10.6 4.4 1.4 -0.3
Crediti in sofferenza -13.8 -18.1 -0.2 2.6
Azioni e partecipazioni 9.4 8.7 7.2 8.6
Pronti contro termine attivi 42.6 18.0 8.4 0.6
Capitali fruttiferi sull'estero 2.9 7.4 2.2 1.9
PASSIVO        
Raccolta complessiva da residenti 5.7 8.1 3.7 2.8
Provvista sull'estero 19.5 6.8 7.1 7.3
Patrimonio di vigilanza 12.1 8.9 7.7 7.5
CONTO ECONOMICO        
Margine da clientela ordinaria 17.4 13.3 3.5 8.7
Margine di Interesse 7.6 6.4 2.2 7.0
Altri Ricavi Netti 20.3 2.4 7.8 8.8
Margine d'Intermediazione 13.3 4.5 4.8 7.9
Costi Operativi 4.6 4.6 5.1 3.4
Risultato di Gestione 26.7 4.3 4.5 13.6
Utile Lordo 38.2 0.9 3.5 15.4
Utile Netto 42.5 1.1 4.6 17.5
INDICATORI (valori percentuali)
Sofferenze lorde / impieghi 5.7 4.4 4.2 4.0
Cost / Income 55.8 55.9 56.0 53.7
Risultato gestione /mezzi propri 23.2 22.9 22.3 24.2
ROE 12.8 12.2 11.8 13.4

 

OLIVETTI: FISSATI TERMINI E CONDIZIONI DEL PRESTITO OBBLIGAZIONARIO CONVERTIBILE PERIODO DI OFFERTA: 5 - 23 NOVEMBRE
Ivrea, 2 novembre 2001- In una nota diffusa Olivetti comunica, a seguito del nulla osta della Consob, i termini e le condizioni dell'offerta in opzione di azioni e/o obbligazioni convertibili di nuova emissione (l'"Offerta") deliberata dal Consiglio d'Amministrazione in data 13 ottobre 2001. Le azioni e le obbligazioni verranno offerte in opzione, in via alternativa fra loro e a scelta degli aventi diritto, agli azionisti titolari di azioni ordinarie Olivetti e ai portatori delle obbligazioni dei prestiti obbligazionari "Olivetti t.v. 1998-2002 convertibile in azioni ordinarie" e "Olivetti 1,5% 2001-2004 convertibile con premio al rimborso" in ragione di una azione o una obbligazione di nuova emissione ogni due azioni e/o obbligazioni convertibili possedute. Il numero massimo di azioni e di obbligazioni che potranno essere emesse, pari a n. 3.915.916.285, è stato determinato sulla base del numero di azioni e di obbligazioni convertibili Olivetti in circolazione, nonché del numero di azioni che potrebbero essere ulteriormente emesse, per effetto dell'esercizio dei warrant Olivetti, esercitabili prima dell'avvio dell'Offerta e dello stacco del diritto di opzione, ma dedotte le azioni proprie. Aumento di capitale - Emissione di massime n. 3.915.916.285 azioni ordinarie del valore nominale di 1 euro, per un controvalore di massimi 3.915.916.285 euro, aventi le seguenti caratteristiche:prezzo di sottoscrizione: 1 euro per azione; godimento 1° gennaio 2001. Tali azioni sono destinate sia all'aumento del capitale sociale, nel caso di immediata sottoscrizione, sia, e in alternativa, al servizio della conversione delle obbligazioni di nuova emissione sino alla scadenza del prestito. Prestito obbligazionario "Olivetti 1,5% 2001-2010 convertibile con premio al rimborso"Emissione di massime n. 3.915.916.285 obbligazioni, per un controvalore di massimi 3.915.916.285 euro, convertibili in ragione di una azione ordinaria Olivetti ogni obbligazione posseduta, aventi le seguenti caratteristiche: data di emissione: 23 novembre 2001; scadenza: 1° gennaio 2010; valore nominale: 1 euro; tasso di interesse: 1,5% annuo corrisposto annualmente a partire dal 1° gennaio 2003; premio di rimborso a scadenza: 18,37825% lordo del valore nominale delle obbligazioni, rendimento effettivo a scadenza: 3,5% annuo lordo; periodo di conversione: 22 gennaio 2002 - 15 dicembre 2009. Calendario dell'operazione: inizio del periodo di Offerta in opzione: 5 novembre 2001; ultimo giorno di negoziazione dei diritti di opzione: 15 novembre 2001; termine del periodo d'Offerta e pagamento delle azioni e delle obbligazioni: 23 novembre 2001; Le obbligazioni di nuova emissione sono state ammesse alla quotazione ufficiale di Borsa. Come già annunciato, l'azionista Olimpia S.p.A. sottoscriverà integralmente la quota di sua spettanza al 50% in azioni e al 50% in obbligazioni convertibili. Al fine di garantire l'integrale sottoscrizione dell'Offerta, a eccezione della parte riservata in opzione a Olimpia, Olivetti ha concluso accordi con ognuna delle seguenti banche italiane ed istituzioni finanziarie estere: Banca Imi, Banca Nazionale del Lavoro S.p.A., Bnp Paribas, IntesaBci S.p.A., J.P. Morgan Securities Ltd., Lehman Brothers International (Europe), Mediobanca S.p.A., Mediocredito Centrale (Gruppo Banca di Roma), Merrill Lynch, Monte dei Paschi di Siena S.p.A., Unicredit Banca Mobiliare S.p.A.. Ciascuna di tali banche ed istituzioni finanziarie si è individualmente ed irrevocabilmente impegnata a garantire una quota dell'Offerta, e in particolare a sottoscrivere azioni o obbligazioni convertibili (salvo IntesaBci S.p.A e Unicredit Banca Mobiliare S.p.A che hanno espresso l'intendimento di sottoscrivere unicamente obbligazioni convertibili), qualora all'esito dell'offerta in borsa di diritti inoptati, ai sensi dell'art. 2441, terzo comma, del Codice Civile, risultassero azioni o obbligazioni convertibili non sottoscritte. Ciascuna banca e istituzione finanziaria garante (ad eccezione delle ultime due indicate tra parentesi) potrà optare a sua discrezione per la sottoscrizione di azioni e/o di obbligazioni convertibili, con il limite di non sottoscrivere un quantitativo di azioni in misura eccedente il 50% dei titoli eventualmente sottoscritti a fronte dell'impegno di garanzia.

ESPLORAZIONE DELLE RISORSE D'INFORMAZIONE A "ONLINE INFORMATION 2001"
Londra, 2 novembre 2001 - Circa 300 società esporranno alcune delle migliori risorse d'informazione al mondo, unitamente a soluzioni per la gestione dell'informazione, lo scambio di conoscenze, l'ePublishing, la gestione dei contenuti, le intranet e le extranet, nel corso di "Online information 2001", che si terrà dal 4 al 6 dicembre a Londra (Regno Unito). La manifestazione includerà corsi sull'informazione tenuti da esperti internazionali, che verteranno sui motori di ricerca web, sui nuovi strumenti e sulle nuove tecnologie per la distribuzione dei contenuti e sulle risorse d'informazione destinate al mondo imprenditoriale e finanziario, nonché seminari sull'eBusiness ed un approfondimento sull'eContent. Per ulteriori informazioni rivolgersi a: Tel: +44 1923 690647 Fax: +44 1923 690680 oppure consultare il seguente sito Internet:
http://www.online-information.co.uk

SEMINARIO "TAIWAN : OPPORTUNITÀ DI COLLABORAZIONE E DI MERCATO PER L'IMPRENDITORIALITÀ ITALIANA"
Milano, 2 novembre 2001 - Per presentare la realtà economica di Taiwan e le possibilità di sviluppo della collaborazione tra aziende italiane e taiwanesi si terrà a Milano un Seminario organizzato da Ice in collaborazione con il Taiwan Board Of Foreign Trade E Il China External Trade Development Council. I settori economici che verranno presentati, dopo la panoramica sull'economia di Taiwan che aprirà i lavori del convegno, sono i seguenti: Biotecnologie; Industria tessile; Materiali da costruzione; Meccanica di precisione; Settore delle comunicazioni. L'iniziativa avrà luogo il giorno martedì 13 novembre con inizio alle ore 8,30 presso la sede di Milano dell'Ice - Palazzo delle Stelline - Corso Magenta, 59 Le ditte di Taiwan, interessate ad incontri bilaterali, sono elencate nella scheda allegata con la specifica della loro produzione e del tipo di interesse manifestato. Si prega di voler indicare nella scheda di adesione la ditta che si desidera incontrare. Le aziende interessate sono pregate di far pervenire la scheda di adesione allegata entro il 9 novembre p.v. debitamente compilata al fax 02-48 16 494. Per informazioni contattare la dr.ssa Wilma Facchetti (tel 02-48044 259) oppure il dr Filippo Petz (tel 02-48044 247) o la dr.ssa Sabrina Troiani (tel.02-48044 212) E.mail: wilma.facchetti.milano@ice.it E.mail :
sabrina.troiani.milano@ice.it E.mail : filippo.petz.milano@ice.it

SEMINARIO INFORMATIVO IL PROCESSO DI ALLARGAMENTO AD EST: I PROGRAMMI COMUNITARI ISPA E SAPARD
Milano 2 novembre 2001 L'allargamento dell'Unione Europea ai Paesi dell'Europa Centro-Orientale è considerata la sfida più significativa del progetto previsto da Agenda 2000. Nel Consiglio Europeo di Berlino del marzo '99, i Capi di Stato dei 15 hanno concluso l'accordo che prevede il raddoppio degli aiuti per la preadesione, creando due nuovi strumenti specifici che affiancano il Phare: lo strumento strutturale di preadesione (Ispa) dotato di un importo pari al 1.040 milioni di euro l'anno e lo strumento agricolo di preadesione (Sapard) che avrà una dotazione di 520 milioni di euro l'anno. Entrambi i progetti si intendono funzionanti nel periodo 2000-2006. Il programma Ispa nasce con lo scopo di dotare i Paesi candidati all'adesione di infrastrutture di livello comunitario nel settore dei trasporti e per fornire un contributo finanziario nel settore ambientale. Il programma Sapard invece prevede finanziamenti nel settore agricolo e dello sviluppo rurale. Al fine di informare le aziende italiane sulle opportunità fornite da tali programmi e sulle modalità di accesso e di partecipazione alle gare internazionali che verranno bandite, l' I.C.E organizza un seminario informativo che si terrà a Milano il 22 novembre 2001 - ore 9,30 - presso l'Ice, Sala Pirelli - Corso Magenta, 59 Si informa inoltre che il seminario prevede un approfondimento sulle opportunità concrete di investimento nei settori suindicati in Romania. E' prevista la partecipazione, in qualità di relatori, dei responsabili delle Agenzie Ispa e Sapard rumene. I Programmi Ispa e Sapard hanno infatti una gestione completamente decentralizzata da parte della Commissione Europea, per cui sono le Agenzie locali a concludere i contratti di appalto. A l termine dei lavori, su richiesta delle aziende, potranno essere organizzati degli incontri bilaterali con i relatori del Seminario. La partecipazione è gratuita Per informazioni contattare Ice Milano - d.ssa Vilma Facchetti (tel.02 48044259) o d.ssa Alessia Palazzi (tel. 02 48044217). Per aderire, rinviare la scheda allegata via fax al seguente numero: 02/4816494.

RACCOLTA DIFFERENZIATA ED EVOLUZIONE DEL RAPPORTO TRA DOMANDA E OFFERTA DI MACERO IN ITALIA
Milano, 2 novembre 2001 Si è svolto il 30 ottobre scorso l'incontro "Raccolta differenziata ed evoluzione del rapporto tra domanda e offerta di macero in Italia" organizzato da Assocarta e Comieco in collaborazione con l'Istituto per l'Ambiente. E' stata questa l'occasione per presentare i risultati della ricerca svolta sull'evoluzione delle quantità di macero provenienti dalla raccolta differenziata e per illustrare alcuni possibili scenari di mercato relativi al "sistema cartario", un comparto industriale molto articolato e in fase di profonda trasformazione in tutta Europa. Nell'anno 2000 l'industria cartaria italiana ha prodotto circa 9 milioni di tonnellate di carta, utilizzando oltre 4,6 milioni di tonnellate di macero, di cui 1,350 milioni provenienti dalla raccolta differenziata. Sono oltre 100 le cartiere italiane che utilizzano carta da macero. La ricerca, che si è concentrata sull'analisi del macero di qualità mista, ha identificato alcuni possibili scenari evolutivi dell'offerta di macero a cui è seguita un'analisi sull'evoluzione della Domanda. Punto di partenza dello studio è l'obiettivo posto dal D. Lgs. n. 22/1997 ("Decreto Ronchi") che prevede di raggiungere entro il 2003 una percentuale nazionale di raccolta differenziata di rifiuti urbani pari al 35%: tale traguardo appare ancora lontano dalla situazione attuale, nonostante la continua crescita del livello della raccolta differenziata. Analizzando le tendenze in corso e il divario dei livelli di raccolta fra le regioni del Nord Italia, del Centro e del Sud, si è ritenuto ragionevole supporre che nel 2003 si raggiungano i seguenti livelli di raccolta differenziata: Nord 35% - Centro 25% - Sud 15%. Si tratta comunque di un obiettivo ambizioso, a fronte delle percentuali di raccolta differenziata registrate nel 1999 (23% per il Nord, 9% per il Centro e 2% per il Sud), il cui raggiungimento richiederà uno sforzo significativo da parte di tutti gli attori del sistema. Dopo un'analisi della situazione esistente a livello europeo - realizzata utilizzando anche i dati statistici forniti dalla Cepi (Confederation of European Paper Industries) - e a livello nazionale (sulla base dei dati forniti da Assocarta), si è ipotizzato un allineamento dell'industria cartaria italiana alla media degli altri Paesi Europei. Sulla base dei dati disponibili, si è stimato che entro il 2003 si possa registrare un surplus di carta da macero di "qualità miste", superiore alle 400.000 tonnellate, dovuto alla forte crescita delle raccolte differenziate urbane solo in parte compensata dagli incrementi attualmente ipotizzabili nell'utilizzo di maceri da parte dell'industria cartaria nazionale. Tre le possibilità di utilizzo delle quantità di macero raccolte individuate dalla ricerca: 1) la via dell'esportazione appare in grado di fornire solo in misura contenuta una soluzione al surplus previsto. Infatti, i mercati del Mediterraneo e quelli dell'Est Europeo, localizzati quindi in aree regionali più vicine e interessanti per l'Italia, stanno a loro volta investendo nei sistemi di raccolta differenziata e, comunque, possono ancora assorbire poche decine di migliaia di tonnellate di macero. I mercati che invece stanno crescendo in maniera significativa, come Cina, Corea e India, non sono considerati sbocchi naturali per il nostro paese a causa degli alti costi di trasporto e della scarsa competitività del sistema portuale italiano; 2) d'altra parte, dalla ricerca è emerso che l'industria della carta sta sviluppando nuovi processi e macchinari per ottenere prodotti di qualità sempre più alta e per ridurre la percentuale di quantità di materiali di scarto prodotti. Lo sviluppo di tecnologie sempre più raffinate permetterebbe quindi di individuare "impieghi alternativi" e processi di nobilitazione e di recupero dei maceri in eccesso, ma attualmente non sembra che l'innovazione tecnologica possa portare all'assorbimento di tutto l'eventuale surplus; 3) il terzo possibile sbocco potrebbe in teoria essere costituito dal recupero energetico, ma esistono attualmente vincoli di carattere legislativo ed economico che escludono questa possibilità. Nel corso del dibattito seguito alla presentazione dei risultati, è emerso come gli scenari prefigurati dalla ricerca non costituiscano un elemento di preoccupazione per gli operatori del settore, che da tempo sono consapevoli della necessità di un incremento delle quote di utilizzo dei maceri e che in questo senso hanno orientato i propri investimenti. Proprio per questo motivo, è stata da più parti segnalata l'esigenza degli operatori di disporre di maceri di qualità sempre più elevata per poter, da un lato, garantire l'efficienza dei processi di riciclaggio, dall'altro, soddisfare le crescenti aspettative espresse dai consumatori sulla qualità del prodotto cartario.

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