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APPUNTAMENTI NOTIRIZIARIO SABATO pagina 2
La nostra vetrina dei
L'esposizione dei
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PRIMA NEVE IN GERMANIA Apprezzata dagli amanti della natura che d'estate perlustrano i sentieri della Selva Bavarese, la Baviera Orientale d'inverno è una palestra privilegiata per lo sci di fondo che si pratica in molte località. La stessa foresta è solcata da piste che consentono di scivolare attraverso paesaggi immacolati sotto la guida di un guardiaparco. A Finsterau, presso Mauth, c'è poi un attrezzato stadio per il fondo dove si scia anche di sera su un anello illuminato di 2,5 chilometri. In varie località si può abbinare la vacanza sulla neve con cure termali o trattamenti di bellezza. Per esempio nel piacevole Mooshof di Bodenmais, un albergo a 4 stelle che punta su sport e benessere: tra i trattamenti offerti vi sono i bagni nel fieno, massaggi con oli aromatici, ayurveda, talassoterapia e agopuntura. Il costo di una settimana (7 pernottamenti con prima colazione e vari extra) parte da 330 euro (639.000 lire) a persona. In Algovia, a poche ore d'auto dall'Italia, Oberstdorf è una delle stazioni sciistiche più attraenti della Germania, con un ampio ventaglio di piste e decine di locali dove si celebrano i riti dell'après-ski. Dal 12 gennaio al 9 febbraio il programma di feste e concerti è particolarmente ricco e il prezzo di una settimana bianca parte da 209 euro (405.000 lire). Chi ha un cane husky può prenotare una vacanza a Todtmoos, nella Foresta Nera, dove si tengono corsi di sleddog. Dal 25 al 27 gennaio (o dal 15 al 17 febbraio) è in programma l'annuale competizione di slitte trainate da cani che richiama schiere di appassionati. Info: Germania Turismo, tel. 02-84744444, fax 02-2820807, C. P. 10009, 20110 Milano-Isola, e-mail: gntomil@d-z-t.com.
ARTE...PSICHIATRICA A Heidelberg ha riaperto i battenti in una nuova sede una delle più singolari raccolte d'arte della Germania. Allestita dal collezionista e medico Hans Prinzhorn tra il 1880 e il 1920, racchiude circa 5000 disegni, acquarelli, dipinti a olio, collage e sculture. Il fatto singolare è che gli autori non sono artisti convenzionali, bensì pazienti di vari istituti psichiatrici tedeschi. In passato le loro variopinte fantasie, spesso frutto di autentica genialità, ispirarono anche artisti famosi come Paul Klee e Max Ernst. Il Museum Prinzhorn occupa ora l'ex auditorio della clinica neurologica di Heidelberg al n. 2 della Voßstrasse ed è aperto tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 11 alle 17, il mercoledì dalle 11 alle 20. Info: Museum Prinzhorn, tel. 0049-6221-564492, fax 0049-561723, www.prinzhorn.uni-hd.de FESTA GRANDE PER HERMANN HESSE La cittadina di Calw, nella Foresta Nera settentrionale, si appresta a festeggiare Hermann Hesse, il famoso scrittore di cui nel 2002 ricorre il 125° anniversario della nascita. L'autore tedesco più letto nel mondo, che tra le sue opere annovera l'intramontabile best-seller "Siddhartha", trascorse a Calw i primi e formativi dieci anni della sua vita. Oltre a un itinerario guidato sulle sue orme la città, costellata di begli edifici a graticcio, proporrà l'anno prossimo un festival letterario, mostre itineranti, un ricco programma di concerti classici e altri eventi. Tra le attrattive locali c'è anche un museo interamente dedicato allo scrittore. Info: Stadtverwaltung Calw, tel. 0049-7051-968810, fax 0049-7051-968877, www.calw.de
NEL FANTASTICO MONDO DEI TRENINI Occupa una superficie di oltre 400 metri quadrati la nuova ferrovia in miniatura Modellbahn-Show inaugurata a Merklingen, nell'Alpe Sveva. L'enorme modellino ferroviario, allestito al pianterreno di una fabbrica nella Siemensstrasse, conta 650 metri di binari, sui quali circolano senza sosta 38 convogli in miniatura; in più vi sono 3.000 figure, 20 scene animate, 24 depositi di locomotive e uno schermo con le immagini trasmesse da uno dei mini-locomotori in movimento. Ai visitatori la nuova esposizione offre anche mostre temporanee, uno spazio giochi per bambini, un ristorante con terrazza all'aperto e un negozio con molte curiosità per gli appassionati di modellismo. Informazioni: Modellbahn-Show, tel. 0049-7337-923194, fax 0049-7337-923195, www.modellshow.de SAMBA A BREMA Terra magica: è questo il motto della grande festa di Carnevale, una delle più spettacolari in Germania, che l'1 e il 2 febbraio trasformerà la nordica e seriosa città di Brema in una scatenata succursale di Rio de Janeiro. Per il grande ballo in maschera nelle piazze del centro storico sono attesi da tutto il mondo centinaia di musicisti, ballerini professionisti e personaggi in costumi sgargianti che condurranno danze e sfilate. Ai ritmi del samba che domineranno l'effervescente festa viene attribuito anche un significato propiziatorio tipicamente nordico, quello di cacciare l'inverno dalla città. Per informazioni sul Sambakarneval: Bremer Touristik-Zentrale, tel. 0049-421-308000, www.bremen-tourism.de
SLOVENIA: TURISMO IN BUONA CRESCITA Decisamente positivi i dati riguardanti il flusso turistico della Slovenia nei primi nove mesi del 2001, quindi comprendenti anche il fatidico mese di settembre che dopo i fatti americani ha fatto registrare una notevole stasi del turismo in generale a livello mondiale. L'indice totale segna infatti un + 6 % rispetto allo stesso periodo dello scorso anno negli arrivi, pari a 1.684 mila unità, e un + 5 % nei pernottamenti, pari a 5.891 mila notti. Ancora migliori i dati per quanto concerne l'afflusso di turisti dall'estero: + 11 % negli arrivi (pari a 994 mila unità) e nei pernottamenti (3.174 mila), segno che i maggiori afflussi stranieri sono stati in grado di compensare una richiesta interna in leggera flessione. Occorre anche tenere presente che il confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente avviene con un'annata, il 2000, sicuramente brillante per la Slovenia, in crescita rispetto al passato rispettivamente del 12 e dell'11 %. Nella graduatoria per nazioni l'Italia, con 212 mila unità, si mantiene sempre saldamente al primo posto per gli arrivi davanti a Germania ed Austria, al secondo posto con 557 mila notti dietro alla Germania e davanti all'Austria per quanto riguarda invece i pernottamenti. Gli incrementi dell'Italia, che rappresenta circa un quinto del totale (in pratica in Slovenia ogni cinque turisti uno è italiano), registrano un + 4 sia negli arrivi che nei pernottamenti. Buoni anche gli incrementi registrati da Austria, Germania, Croazia, Gran Bretagna, Olanda, Russia, Ungheria, Belgio e Usa. Incoraggianti gli aumenti, anche se numericamente ancora poco significativi, negli arrivi di turisti da Polonia, Danimarca, Israele, Iugoslavia e Svizzera.
SLOVENIA: RIMETTERSI IN FORMA ALLE TERME DI PORTOROSE Siete stanchi, deperiti, insonni, ipertesi o stressati, vorreste dimagrire o smettere di fumare, i dolori alle articolazioni o ai muscoli non vi danno tregua, la cellulite dilaga, le rughe avanzano, la pelle sta perdendo la freschezza di un tempo ? Se avete risposto si a qualcuna di queste domande è forse giunto il momento di regalarvi una settimana al Centro di Talassoterapia di Portorose. Portorose (o Portoroz in sloveno), situata ad appena 40 chilometri da Trieste, è la più vivace delle cittadine affacciate sulla breve riviera adriatica slovena, sorta già nel secolo scorso come luogo di villeggiatura per la mitezza del suo clima e centro di cure termali con confortevoli alberghi, un attrezzato porto turistico e tanti luoghi di divertimento, compreso un casinò. Il moderno Centro di Talassoterapia, luogo ideale per rigenerarsi e recuperare forma e vitalità, basa le cure sull'utilizzo sotto varie forme dell'acqua marina, delle acque madri delle vicine saline di Sicciole, di fango delle saline, di alghe e di acque termominerali. L'annesso attrezzato centro estetico propone invece una vasta gamma di efficaci trattamenti al viso e al corpo come elettroterapia, vari tipi di massaggi, saune e agopuntura. Assieme ad altri vengono eseguiti i seguenti programmi terapeutici, tutti della durata di 7 giorni: equilibrio delle energie vitali, per una rimessa in forma globale; talassoterapeutico, per una ricarica di energia alle persone debilitate; antistress, per rilassarsi e recuperare benessere psicofisico; anticellulite, liberando l'organismo dalle tossine; dimagrante, che combina dieta equilibrata, massaggi mirati, sedute di elettrolipolisi e agopuntura per attutire gli stimoli della fame; e freschezza del mare, un tuffo di benessere tra bagni tonificanti e trattamenti con estratti marini. Alcuni programmi vengono proposti in esclusiva per la clientela di Aviomar, mentre qualcuno viene anche svolto nell'arco di un weekend lungo di 5 giorni. I soggiorni avvengono in due confortevoli alberghi a 3 e 4 stelle, entrambi ubicati nel cuore del paese, dotati di menù dietetici e collegati al centro di cure, alla discoteca e al casinò. I soggiorni alle terme di Portorose vengono proposti per tutto l'anno nel catalogo "Benessere e Vacanze", reperibile nelle migliori agenzie di viaggi o consultabile nel sito Internet www.aviomar.it, dall'operatore milanese "Aviomar" (tel. 02 58 39 41), specialista da mezzo secolo in ogni tipo di vacanze, tanto che i propri cataloghi sono certificati Uni En Iso 9001. Una settimana di terapia in pensione completa costa da poco più di un milione ad un massiomo di 1.583 mila lire (817,55 euro), a seconda del programma, del periodo e della sistemazione alberghiera. Un rapporto prezzo-qualità difficilmente riscontrabile altrove. Per eventuali accompagnatori è possibile il soggiorno senza praticare alcun trattamento, con prezzi sensibilmente ridotti. Le quote comprendono l'assicurazione sanitaria e la polizza contro eventuali annullamenti forzati delle prenotazioni effettuate. Inoltre con la formula Prestitempo la vacanza benessere può anche essere pagata a rate, con un minimo anticipo. Da Portorose si possono compiere brevi gite a Pirano, Isola e Capodistria, graziose cittadine d'antica impronta veneziana, alle scuderie di Lipica famose per gli eleganti cavalli bianchi da parata, alle grotte di San Canziano, il maggiore canyon sotterraneo del mondo protetto dall'Unesco come patrimonio naturale dell'umanità, e alla chiesa fortificata di Hrastovlje, con un pregevole ciclo di affreschi del 1490, oppure spingersi fino alle celebri grotte di Postumia, compiendo una parte del percorso sul trenino sotterraneo, al suggestivo castello di Predjama incassato nella roccia oppure alla capitale Lubiana, bella ed elengate città ricca di monumenti, di cultura e di occasioni di shopping.
SLOVENIA, A CAVALLO COI LIPIZZANI Tutti li abbiamo visti almeno una volta, in foto, al cinema o in qualche spot televisivo, e non possiamo che essere rimasti incantati dalla loro eleganza. Parliamo dei lipizzani, gli stupendi cavalli bianchi che alla bellezza e all'eleganza uniscono intelligenza, docilità, versatilità, velocità e resistenza. Questo animale, sogno di ogni cavaliere, rappresenta il risultato di una lunga e paziente selezione iniziata nel 1580 impiegando cavalli locali incrociati con stalloni boemi, andalusi, napoletani e arabi. A volerlo fu l'arciduca Carlo di Stiria, che a tal fine destinò l'ampia tenuta di Lipica, tra i boschi secolari di querce e tigli del Carso. Il risultato fu una razza pregiatissima e unica, impiegata per secoli nelle parate e nella scuola di alta equitazione della corte asburgica di Vienna, ma anche usati nelle parate dai nostri corazzieri. Lipica divenne presto il più famoso centro di allevamento equestre del continente e l'annessa scuola di equitazione cominciò ad essere frequentata dai rampolli dell'aristocrazia mitteleuropea per addestrarsi nella difficile arte del dressage. Oggi le porte dell'Equile, con i suoi 200 cavalli, le stalle (di cui una risalente al 1703), 5 grandi maneggi all'aperto e 4 coperti, si aprono agli appassionati di equitazione con corsi settimanali per principianti, di perfezionamento e di specializzazione, nonché per escursioni a cavallo o in carrozza nell'annesso parco di oltre 300 ettari. L'operatore vigevanese "Il Piccolo Tiglio" (tel. 0381 72098), specialista sulla destinazione e che alle vacanze in Slovenia dedica un apposito catalogo, vi propone per tutto l'anno dei soggiorni settimanali comprendenti 7 mezze pensioni in hotel a 3 stelle e 6 ore di equitazione individuali con quote a partire da 761 mila lire (393 euro). A disposizione degli ospiti ci sono due piscine coperte, sauna, palestra e beauty center, campi da tennis, golf a 9 buche, minigolf, bici a noleggio, casinò, night club e discoteca, passeggiate in carrozza e passeggiate pony per bambini. Ma per entrare nell'Equile non occorre essere cavallerizzi: si possono anche solo visitare le stalle, osservare gli animali al lavoro o al pascolo, assistere all'esibizione di dressage, con i cavalli che danzano al passo di musica. Una curiosità: i lipizzani non nascono affatto bianchi, ma diventano tali solo dopo 5 anni. Da Lipica, situata ad appena 8 chilometri dal confine italo-sloveno di Fernetti, si possono compiere numerose gite di interesse turistico a località situate a breve distanza: Trieste, le grotte di San Canziano e quelle di Postumia, il suggestivo castello di Predjama, i borghi del Carso dalla tipica architettura, le perle della riviera slovena come Portorose, Pirano e Capodistria, queste ultime di netta impronta architettonica veneziana, fino all'elegante capitale Lubiana. Informazioni di dettaglio e materiale illustrativo sull'Equile possono essere richiesti all'Ufficio del Turismo Sloveno in Italia, tel. 02 29 51 11 87, e-mail: slovenia@tin.it
SLOVENIA: LE GROTTE DI SAN CANZIANO Sebbene meno famose e decisamente meno frequentate di quelle di Postumia, distanti 33 chilometri, le Grotte di San Canziano (Skocjanske Jame in sloveno) presso Divaca, ad appena 15 chilometri dal confine di Fernetti sopra Trieste, costituiscono una delle più pregievoli mete turistiche offerte dal Carso sloveno, meritevoli di giustificare da sole una visita a questa giovane nazione. Percorrendo uno dei maggiori canyon sotterranei del mondo si ha l'impressione di compiere un vero viaggio al centro della terra, capace di suggestionare anche speleologi esperti. Non a caso l'Unesco ha inserito nel 1986 San Canziano nella lista del patrimonio naturale dell'umanità, mentre nel 1999 l'area circostante è stata eretta a parco regionale come importante area umida. Inoltre la difficile esplorazione di questa cavità, iniziata da intrepidi locali nella prima metà del 1800, ha contribuito a fare nascere la speleologia, che in tutte le lingue definisce i fenomeni di dissoluzione delle rocce calcaree con il nome di carsismo. Tutto deriva dal fiume Reka, uno dei fiumi più misteriosi e complessi in assoluto, vero rompicato da due millenni per gli studiosi di idrologia sotterranea, che ancora oggi non ha rivelato del tutto i suoi enigmi. Nato sulle pendici del monte Nevoso (Sneznik), dopo un normale percorso aereo di 30 chilometri il Reka, al contatto con le rocce calcaree si inabissa sotto terra con un dislivello di un centinaio di metri in una immane voragine, percorre per 3 mila metri il canyon di San Canziano e poi sparisce in un sifone invalicabile, per riemergere dopo un percorso in gran parte ancora ignoto sotto il Carso di 40 chilometri in linea d'aria a San Giovanni Duino presso Monfalcone con il nome di Timavo, il fiume italiano più corto; infatti dopo un percorso di appena due chilometri sfocia nell' Adriatico. La visita avviene percorrendo per oltre mezzo chilometro un ramo alto laterale, ricco di sale anche di rilevanti dimensioni e di alcune imponenti concrezioni, aperto sul fondo di una valle imbutiforme, una tipica dolina carsica. Pian piano il sentiero inizia a scendere e si ode in lontananza un cupo boato. Una targa indica il livello massimo raggiunto dalle acque durante le piene del Reka, quando gran parte del complesso viene allagato. Si sbuca infine a metà percorso della forra, alta in quel punto 100 metri, e la si attraversa su un esile ponte sospeso a 45 metri di altezza, percorrendo poi a ritroso il lato destro fino all'ingresso su un sentiero aereo, in un ambiente di estrema grandiosità e suggestione. Il rumore e la portata del fiume variano sensibilmente a seconda delle stagioni. Prima dell'uscita una diramazione conduce ad una serie di vasche calcitiche a gradoni, un tempo alimentate dall'acqua. L'ingresso si trova sul fondo di un'enorme voragine dalle pareti precipite, alte 180 metri, simile ad una bolgia dantesca. Sulle pareti alcune targhe ricordano i nomi dei primi arditi esploratori, dove si mischiano nomi sloveni, austriaci e italiani. Una cavità sulla sinistra ha ospitato un insediamento in epoca preistorica. Una moderna funicolare risparmia la fatica di salire lungo gli esposti sentieri scavati nella roccia. Giunti alla sommità conviene raggiungere il Belvedere, da cui si domina uno splendido panorama sulla voragine sottostante. La visita richiede un'ora e mezza e si effettua per tutto l'anno con guida di lingua italiana; il biglietto costa circa 14.000 lire (7,25 euro) per gli adulti, 6.500 (3,35 euro) per i bambini. Informazioni sugli orari e materiale illustrativo possono essere richiesti allo 00386.5.7632840, www.gov.si/parkskj/ oppure all'Ufficio del Turismo Sloveno in Italia, tel. 02 29 51 41 57, e-mail: slovenia@tin.it SLOVENIA, LE CITTA' STORICHE Le ridotte dimensioni della Slovenia, inferiore per superficie alla Lombardia, ne fanno un po' una nazione in miniatura, sebbene nel suo piccolo sembra non mancarle proprio nulla. Anche le città, in proporzione, si presentano piuttosto minuscole. La stessa capitale Lubiana non arriva ai 300 mila abitanti e si colloca quindi tra le più piccole capitali europee, e la seconda città, Maribor, supera di poco i 100 mila; tutte le altre oscillano tra 10 e 30 mila. Piccole dunque, ma non per questo prive di fascino e di interesse, anzi. Pulite, ordinate e piene di verde, prive di traffico, rumore e smog, davvero a misura d'uomo, spesso dominate dalla sagoma austera di un castello, consentono di ammirare con serenità gli antichi impianti medievali o rinascimentali, di apprezzare chiese, palazzi gotici ed edifici barocchi, fontane, monumenti e giardini. Nel pieno rispetto del detto che piccolo è bello. Agli appassionati d'arte le cittadine della Slovenia non offrono che l'imbarazzo della scelta. Lubiana presenta evidenti resti dell'Emona romana, già nel 1200 era capoluogo della Carnìola e il suo elegante centro storico, racchiuso tra la collina del castello e il fiume Ljubljanica, costituisce uno dei migliori esempi di barocco europeo; tuttavia sono numerosi anche gli edifici in stile liberty, neorinascimentale e art nouveau, mentre l'assetto urbano risente parecchio dello stile personalissimo di Jose Plecnik, uno dei maggiori architetti della prima metà del Novecento. Maribor è una bella città sorta nel XII° secolo, importante porto fluviale sulla Drava dalla netta impronta asburgica, ricca di pregevoli costruzioni gotiche e rinascimentali. Ptuj, città museo sulle rive della Drava, è forse la più bella città d'arte della Slovenia. Fondata dai Romani con il nome di Poetovio, era uno dei maggiori centri sulla strada della Pannonia, tanto importante da arrivare a contare 40 mila abitanti (più del triplo di oggi) e da fare eleggere l'imperatore Vespasiano. Il suo centro storico dalla netta impronta medievale, ricco di resti romani, chiese, monasteri, musei e dominato dal sovrastante elegante castello rinascimentale asburgico, viene tutelato come monumento nazionale. Skofja Loka venne fondata prima del Mille dai vescovi bavaresi, che dal loro possente castello l'amministrarono per ben otto secoli; il suo grazioso centro storico dalla fisionomia cinquecentesca risulta formato da palazzetti patrizi rinascimentali, spesso dipinti anche all'esterno. Idrija è la maggior città mineraria slovena, sorta dal nulla alla fine del 1400 per lo sfruttamento di un consistente giacimento di mercurio: nel suo sottosuolo si sviluppano gallerie per una lunghezza di ben 600 chilometri; se gli uomini erano abili minatori, le donne si dedicarono con perizia all'arte del pizzo e del merletto, come si può ammirare nel museo del castello cittadino. Kranj possiede un grazioso centro storico con pregevoli edifici medievali e rinascimentali, così come Kamnik, circondato dalla bellissima catena delle Alpi omonime. Un discorso particolare merita Koper/Capodistria, principale centro del ridotto litorale sloveno e oggi maggior porto sull'Adriatico dell'Europa centrale, costellato di eleganti edifici in puro stile veneziano a testimonianza di secoli di dominazione da parte della Serenissima Repubblica. E l'elenco potrebbe continuare a lungo. Le città storiche della Slovenia sono compiutamente descritte e illustrate in un apposito depliant in italiano che può essere richiesto gratuitamente all'Ufficio del Turismo Sloveno in Italia, galleria Buenos Aires 1, 20124 Milano, tel. 02 29 51 11 87, fax 02 29 51 40 71, e-mail: slovenia@tin.it
SPIGOLATURE TRA COCCOLE E GOLOSITÀ Anche per una breve evasione in attesa di vacanze invernali più lunghe, ci sono ottime idee da catturare. Ad Asti fino al 18 novembre tutto il centro storico si anima tra le torri civiche, la Cattedrale e il Battistero, con i profumi, i sapori, le tradizioni di una realtà gastronomica antichissima. Nel medioevo alle prime nebbie autunnali, la gente giungeva da lontano per fare provviste e rifornire la dispensa per l'inverno. La manifestazione "Asti, Cucina e Cantina" vuole rinnovare questa antica tradizione nel mercato in piazza Alfieri con tipici prodotti autunnali, tartufi, vini astigiani, specialità dell'Oriente ligure. Informazioni: tel.0141-399399, www.comune.asti.it E i tartufi sono principi della tavola a Siena insieme alla castagna Amiatina, il miele di Montalcino, il pecorino di Pienza, dragoncello ed erbe aromatiche come ingredienti di piatti speciali preparati dagli chef locali e a disposizione del pubblico nei ristoranti fino al 24 e al 25 novembre durante la mostra "Tipicamente" (informazioni 0577/289378). Sarà questo un motivo in più per muoversi tra il capoluogo ed i cinque comuni protagonisti del comprensorio Crete Senesi, ovvero Asciano, Buonconvento, Monteroni d'Aria, Rapolano Terme e San Giovanni d'Asso. Ma se dopo gli stravizi cominciano le preoccupazioni, ecco la soluzione: un breve week end rilassante presso le terme. Nel comprensorio delle Terme Euganee di Abano e Montegrotto si gode di una possibilità eccezionale: ogni hotel, per l'abbondanza di acqua calda salsobromoiodica che sgorga dal terreno, dispone di un centro termale interno. Tra gli hotel Charme & Relax l'International Hotel Bertha di Montegrotto Terme vicino a Padova offre nel suo centro estetico massaggi, terapie antistress, reiki, trattamenti con fanghi e bagni termali. Informazioni: numero verde 800 - 366.353. Spostiamoci nella città più bella del mondo, Venezia, dove si avrà uno sguardo nuovo dall'hotel Best Western Cavalletto e Doge Orseolo. Già nel 1200 vi sostavano i dogi prima della caccia al cinghiale nella boscaglia del Lido e si narra che sia stato il primo albergo di Venezia. Tra il silenzio delle calli, Piazza San Marco con le sue infinite meraviglie è a soli 20 metri, il Ponte di Rialto a 500 metri e vicina è anche la Galleria dell'Accademia, mentre agli appassionati del gioco sono offerti i biglietti omaggio per l'ingresso al Casinò del Lido. numero verde: 800 - 82 00 80. Infine un anticipo di Natale nel mercatino natalizio più grande del Nord Est. Al Villaggio di Natale Flover (www.ilvillaggiodinatale.it) di Bussolengo in provincia di Verona (tel.045.6759511) tutte le ultime novità in fatto di luci, addobbi, coroncine, decorazioni per la casa, candele, giocattoli e presepi in un scenario da fiaba, con il bosco degli gnomi e le case d'arte e mestieri.
IL TROFEO DELLE GAZZELLE SI CERCANO GAZZELLE ITALIANE DODICESIMA EDIZIONE E PER LA PRIMA VOLTA PARTECIPA ANCHE L'ITALIA Il Trofeo: Il Trofeo Aicha delle Gazzelle è una competizione sportiva femminile unica al mondo, una gara di navigazione in fuoristrada nel cuore del deserto sahariano. Il Trofeo è quest'anno alla dodicesima edizione, prima per l'Italia. Ogni anno circa cinquanta squadre prendono il via alla partenza. Partecipano attivamente squadre francesi, canadesi, spagnole, tedesche, inglesi, svizzere, olandesi, svedesi e marocchine con fuoristrada, moto e quad. Storia: In questi anni di competizioni, più di 500 gazzelle hanno già percorso il deserto marocchino e mauritanio. Le concorrenti sono donne determinate e avventurose che vogliono sfidare se stesse. Nella vita sono donne tra i 18 e i 60 anni, bancarie, avvocati, attrici, sarte, modelle, medici, enologhe, poliziotte, farmaciste, postine, insegnanti e segretarie. I Media: Il Trofeo attira i più diversi mass media internazionali. Ogni anno più di 280 giornalisti riferiscono sulla gara insieme a fotografi, tecnici video, televisioni. E' anche possibile seguire il percorso e i movimenti delle gazzelle in diretta su internet con un sistema di tracking satellitare. Gli appuntamenti 23 marzo: i controlli tecnici 24 marzo: partenza ufficiale dalla Haute-Marne (Francia) Il 28 marzo parte l'avventura: 8 tappe nel deserto. Termine della gara: 4 aprile 6 aprile: Serata di premiazione presso il Sofitel di Marina Smir (Marocco) La Gara: L'obiettivo è percorrere circa 2500 chilometri in 8 giorni con fuoristrada, moto o quad, in pieno deserto marocchino senza GPS o roadbook, ma solo con carte, bussola e binocolo. Il Trofeo delle Gazzelle richiede strategia, precisione nella guida e senso di navigazione molto acuto. E' una prova di resistenza dove la velocità non conta. Le gazzelle devono raggiungere i punti di controllo obbligatori con il minor chilometraggio possibile. Alcune di loro, specie le motocicliste, hanno già disputato dei rally, ma la maggior parte sono donne vivaci e appassionate di avventura che si iscrivono a questa gara che intende valorizzare le scelte personali, la libertà, l'autonomia e l'azione. Non è una sfida facile, bisogna essere capaci di tracciare la propria via senza aiuti esterni, ma solamente con le proprie capacità. Per le principianti è possibile seguire un corso di preparazione pre-trofeo per diventare maestre della navigazione. Le gazzelle verranno costantemente sfidate da passaggi difficili e da, "muri" da varcare, mantenendo sempre la buona aderenza degli pneumatici Da nord a sud il deserto Marocchino offe loro dune, sassi e rocce. Una gara emozionante tra pendenze ed inclinazioni, alla continua ricerca dell'equilibrio del veicolo nei passaggi difficili e nei guadi ciottolosi dove il rischio è in agguato così come l'emozione della sfida. Sole, nel fantastico deserto marocchino, con la propria compagna, il proprio ingegno e la capacità d'inventiva. Le gazzelle sanno maneggiare la pala e le piastre di disincaglio, allestire un bivacco nel deserto, orientarsi con le bussole, sporcarsi le mani di grasso e rimanere semplicemente... delle donne ! " Questo è lo spirito del Trofeo delle Gazzelle che quest'anno cerca anche gazzelle italiane Se siete interessate a partecipare guardate il nostro sito: www.maienga.com
VAN GOGH & GAUGUIN La mostra Van Gogh & Gauguin illustra dettagliatamente le relazioni personali e artistiche tra Van Gogh e Gauguin con l'ausilio di circa 120 dipinti, oggetti, disegni e lettere. Una ventina di opere provengono dalla collezione del Museo Van Gogh, il resto è stato concesso in prestito e appartiene a circa 65 collezioni sparse in tutto il mondo. La presentazione fa vedere da dove venivano i due artisti, come si conobbero, e come si svilupparono i loro stili. Le opere nate durante il breve ma turbulento periodo della loro collaborazione ad Arles, tra ottobre e novembre del 1888, costituiscono la parte centrale della mostra. Qui vogliamo raccontare in breve la storia che raccontano i quadri presentati alla mostra. L'inizio della mostra fa vedere da dove vengono Van Gogh e Gauguin. Qui si vedono le differenze tra i due artisti, ma anche delle similitudini sorprendenti. Per esempio, nessuno dei due ha havuto un' istruzione artistica completa. Due quadri occupano un posto centrale in questa parte della mostra: La Natura morta con Bibbia di Van Gogh dell'ottobre 1885. Van Gogh dipinse questa tela, che rappresenta il contrasto tra la Bibbia e un romanzo di Emile Zola, poco dopo la morte di suo padre. La Joie de vivre di Zola è un riferimento alla vita moderna, la vita che Van Gogh cercava. L'Autoritratto di Gauguin fa vedere un uomo non riesce a conciliare la sua responsabilità per la moglie e i 5 figli con il suo desiderio di dipingere. Con questo quadro sembra che si sia deciso definitivamente: poche settimane dopo lascia sua famiglia a Kopenhagen per ritornare a Parigi e dedicarsi completamente all'arte. Nella primavera del 1886, Van Gogh va a Parigi dove vive il suo fratello Theo, mercante d'arte. Sostituisce i colori scuri olandesi con una gamma più colorata che scopre dagli avanguardisti parigini. In questo periodo fa molti autoritratti e sperimenta con i colori chiari degli impressionisti e con il pointillismo dei neo-impressionisti. Gauguin aveva cominciato già prima a lavorare nella tradizione impressionista. Adesso cerca una risposta alle innovazioni introdotte dai neo-impressionisti di Georges Seurat. Nell'inverno del 1886-1887 lavora con la ceramica, un materiale che offre più libertà della pittura perché è ancora poco conosciuto tra gli artisti dell'avanguardia. Nel suo Faun, un'opera mitologica, si può riconoscere il ritratto di Gauguin stesso. Qui rappresenta se stesso per la prima volta come personaggio 'selvaggio', un tema che svilupperà negli anni seguenti. Nella primavera del 1887, Gauguin rimane per un breve periodo sull' isola caraibica di Martinique, dopo un tentativo invano di fare soldi lavorando al canale di Suez. Quando ritorna a Parigi conosce Van Gogh. Van Gogh vede poesia umana nelle opere che Gauguin ha fatto a Martinique. Per Gauguin, Van Gogh è un avventuriero alla ricerca di una nuova forma d'arte. I due diventano amici e si scambiano quadri: un quadro che Gauguin ha fatto a Martinique in cambio di due studi di girasoli di Van Gogh, tra cui i Due girasoli, adesso nel Metropolitan Museum of Art. Il girasole è un simbolo tradizionale di amore e amicizia. Da questo momento in poi, il girasole avrà un significato particolare per i due artisti: diventò il simbolo della loro amicizia e della loro idea di sviluppare una nuova forma d'arte. All'inizio del 1888 sia Van Gogh che Gauguin lasciano la capitale francese, ognuno alla ricerca della sua idea di paradiso. Per Gauguin il paradiso si trova a Pont-Aven in Bretagna, dove sembra che il tempo si sia fermato. Van Gogh cerca il sole di Arles. Vede un legame tra il temperamento caldo degli abitanti e il clima della Provence. Tutti e due gli artisti sono entusiasti del nuovo posto scelto per lavorare. Van Gogh è impressionato dagli alberi in fiore nei quali riconosce i colori chiari delle stampe giapponesi. Li rappresenta nel suo Pero in fiore. Con il quadro Ragazzi che lottano, un'attività popolare in Bretagna, anche Gauguin applica i principi della stampa giapponese: una composizione asimmetrica e uno sfondo inclinato. Il tema potrebbe riferirsi alla sua propria lotta per dare una nuova direzione alla sua arte. A maggio del 1888 Van Gogh affitta, con l'aiuto di suo fratello Theo, quattro stanze nella cosidetta Casa Gialla a Place Lamartine a Arles. Il suo sogno è di creare uno Studio del Sud: una colonia artistica che darà un nuovo impulso all'arte moderna. Questo concetto porta con se una nuova idea artistica: l'arte come fonte di speranza in mezzo alle sfide della vita moderna, l'artista come missionario e la fratellanza di artisti che condividono le stesse convinzioni. Van Gogh invita subito Gauguin a venire ad Arles. Dopo il consenso poco convinto di Gauguin a giugno, il loro dialogo nella corrispondenza scritta diventa più intenso, e tutti e due sono stimolati per creare opere innovatrici. Il quadro Il seminatore di Van Gogh, che simbolizza Cristo che difonde le parole di Dio, rappresenta allo stesso momento l'ambizione di Van Gogh per seminare una nuova arte sotto il sole del Sud. Con il suo famoso quadro La visione dopo la messa, Gauguin cerca di rappresentare un'esperienza religiosa in una forma moderna: il tronco diagonale e le forme esagerate dei cappelli delle donne rendono la scena più drammatica. La prevista collaborazione stimola sia Van Gogh che Gauguin durante i quattro mesi che passano tra l'invito di Van Gogh e l'arrivo di Gauguin ad Arles. Van Gogh comincia a dipingere una serie di quadri per decorare la Casa Gialla, tra cui i famosissimi Girasoli. Con questi quadri esprime la sua speranza di poter collaborare con Gauguin. Alla mostra ad Amsterdam veranno presentati insieme, per la prima volta dal 1888, tre versioni dei Girasoli: la versione della National Gallery di Londra e le versioni dipinte più tardi del Museo Van Gogh di Amsterdam e del Seiji Togo Memorial Yasuda Museum of Art di Tokio. A metà settembre Van Gogh si trasloca alla Casa Gialla, che adesso è pronta per la colonia artistica che ha in mente. Dalla corrispondenza di questo periodo tra Van Gogh e Gauguin diventa chiaro qual'è il ruolo che essi vogliono prendere nella ricerca di una nuova direzione per l'arte moderna. Infatti, Van Gogh si rappresenta come monaco buddista in un autoritratto del settembre 1888 che dedica a Gauguin. Gauguin invece, in un autoritratto che dedica a Van Gogh, si rappresenta come Jean Valjean, l'eroe del romanzo Les Miserables di Victor Hugo. Questo autoritratto mostra i due lati dell'artista: lo sguardo fisso del 'selvaggio' e - sul muro sullo sfondo - la purezza innocente dei fiori stampati sulla carta da parati. 48 ore dopo l'arrivo di Gauguin al 23 ottobre del 1888 i due artisti visitano uno dei posti preferiti da Van Gogh: i piani di La Crau. Dopo una settimana vanno ad Alyscamps, un viale lungo la quale si trovano tombe antiche, all'epoca un posto famoso ad Arles. Lì potevano osservare anche le famose Arlésiennes, le donne di Arles che erano famose per la loro bellezza classica e i loro vestiti tradizionali. Van Gogh dipinge la sua versione dell'Allée des Tombeaux (Les Alyscamps) in una sola sessione. In pennellate veloci e usando molta vernice crea una tela che dimostra il contrasto tra la bellezza delle antiche pietre e la bruttezza dell'industrializzazione moderna. Gauguin vede le Alyscamps come un soggetto decorativo. Lavora con calma decisione e applica la vernice in pennellate piccole. Il suo Alyscamps (Le Tre Grazie al Tempio di Venere) è una tela ben preparata che ha iniziato fuori e poi finito nello studio. Il sottotitolo si riferisce alle tre Arlésiennes e alla campana della chiesa sullo sfondo - forse un riferimento ironico al fatto che questo era il posto dove si incontravano gli innamorati. Due tele dunque dove, nonostante il fatto che siano nate sullo stesso posto, il tema è stato interpretato in modo molto diverso dai due artisti. Per motivi economici e come una specie di esperimento Van Gogh e Gauguin comprano 20 metri di juta invece della tela che si usava normalmente per dipingere. Nonostante la loro buona volontà ad aprirsi alle idee dell'altro le differenze tra i due uomini diventano sempre più chiare. La sedia di Gauguin e La sedia di Van Gogh, tutti e due quadri di Van Gogh, sono in fondo due ritratti degli artisti. Le loro differenze tecniche diventano chiare anche nella rappresentazione della loro vicina Marie Ginoux, una donna che Gauguin introduce come modella nello studio. Van Gogh dipinge molto velocemente il suo L'Arlésienne (Madame Ginoux) e si adatta alla ruvidezza della juta. Gauguin invece rappresenta la modella nel suo Caffé notturno nel ruolo professionale come manager del locale. Il suo disegno - accuratamente preparato - forma un grande contrasto con l'opera spontanea di Van Gogh. L'elaborazione delle idee dei due artisti si rende ancora più difficile a causa dei loro caratteri contrastanti. A causa del brutto tempo sono costretti a chiudersi dentro la Casa Gialla e questo porta con se delle liti. La tensione aumenta ancora di più quando Gauguin propone di mettere su uno Studio dei Tropici in seguito allo Studio del Sud. Seguendo la sua idea di mostrare l'eterno rappresentando uomini e donne 'semplici', Van Gogh dipinge una serie di ritratti della moglie del postino Joseph Roulin. Madame Roulin con bambino è un'immagine tradizionale della madonna col bambino. Il ritratto che fa Gauguin invece rappresenta la calma pura. Le differenze personali e professionali tra i due artisti portano a dicembre del 1888 a un'atmosfera che Van Gogh descrive come 'carica di elettricità'. E più aumenta la paura di Van Gogh che Gauguin lo lascerà, più Gauguin si convince di farlo effettivamente. La radice dei problemi sta nella rappresentazione artistica della realtà. Van Gogh preferisce dipingere quello che vede e vuole far vedere sulla tela la tecnica della pittura. Gauguin invece cerca di nascondere le pennellate sulla tela e preferisce dipingere seguendo la sua fantasia. Una forte lite, durante la quale Van Gogh si taglia un pezzo dell'orecchio dopo aver minacciato Gauguin con un rasoio, mette fine alla loro collaborazione e alla loro amicizia, anche se i due artisti rimangono sempre in contatto. Poco dopo gli sviluppi drammatici tutti e due dipingono opere che si riferiscono implicitamente alla loro collaborazione e alla fine di questa. Van Gogh dipinge delle copie dei suoi Girasoli, che vuole combinare con una versione del suo La Berceuse : ritratto di Augustine-Alix Roulin. Van Gogh vede il fallimento dello Studio del Sud come un naufragio e vede nella figura di Madame Roulin la stessa consolazione che i marinai trovano nella figura della Vergine Maria. Dopo essere partito da Arles, Gauguin si rappresenta come Cristo - per tutti e due gli artisti il simbolo dell'artista come profeta - in una serie di opere religiose tra cui il famoso Cristo nell'uliveto del 1889. Van Gogh, che ha i suoi dubbi sulla rappresentazione di Cristo e preferisce dipingere la realtà, dipinge come risposta una serie di quadri degli uliveti di fronte all'ospedale di Saint-Rémy dove vive in quel periodo. Nonostante le differenze, i due uomini continuano ad influenzarsi l'uno l'altro. A Saint-Rémy per esempio Van Gogh dipinge cinque versioni della Arlésienne (Madame Ginoux) seguendo l'esempio di un disegno di Gauguin. Gauguin continua fino al'ultimo ad usare il tema dei girasoli, il che può essere considerato un segno simbolico di onore per il suo rivale. A novembre del 1889 dipinge il pannello Nudo femminile con girasoli, anche conosciuto come Donna dei Caraibi, un riferimento al progetto che aveva chiamato lo Studio dei Tropici. Van Gogh passa gli ultimi tre mesi della sua vita a Auvers-sur-Oise (un paese a nord-ovest di Parigi), dove si suicida nel luglio del 1890. In questo periodo spera ancora in una nuova collaborazione con Gauguin, che si trova in Bretagna in quel momento. Tutti e due gli artisti avevano la passione per altre culture. Van Gogh si lasciava ispirare dall'arte giapponese, senza aver mai visto il Giappone. Gauguin, che fece più viaggi durante la sua vita, parti' nel 1891 per Tahiti e produsse una serie di bellissimi quadri, alcuni dei quali saranno in mostra ad Amsterdam. Nel 1901 dipinge una serie di quadri con girasoli, tra cui Natura morta con girasoli sulla sedia. Per questo si fa spedire appositamente dalla Francia i semi dei fiori, che sono ormai diventati il simbolo della collaborazione con Van Gogh. In questo periodo Gauguin vede con grande sorpresa che la fama postuma di Van Gogh aumenta e supera quella di lui stesso. Nel 1903 Gauguin muore povero a Tahiti. Come quella di Van Gogh anche la sua fama prenderà il volo solo dopo la sua morte. Data: dal 9 febbraio al 2 giugno 2002. Orario d'apertura: tutti i giorni dalle 9 alle 21, lunedì e giovedì dalle 9 alle 18, ad eccezione del 1° aprile (Pasquetta), del 9 maggio (Ascensione) e del 20 maggio (giorno dopo la Pentecoste); in queste giornate il museo è aperto fino alle 21; il 4 maggio (Commemorazione delle vittime della Seconda Guerra Mondiale) il museo chiude alle 19,45. Biglietti d'ingresso: Adulti Euro 13, ragazzi dai 13 ai 17 anni euro 8, bambini fino a 12 anni gratuito. nel biglietto d'ingresso è compresa una guida acustica in 7 lingue. I biglietti d'ingresso alla mostra danno accesso anche alla collezione permanente del Museo Van Gogh E' possibile acquistare i biglietti anche presso i Ticketpoints degli Uffici Turistici Olandesi. Informazioni e prevendita biglietti per l'Italia: Call center: tel. 02-39226290 on-line: www.ticketone.it |