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APPUNTAMENTI NOTIZIARIO SABATO pagina 3
La nostra vetrina dei
L'esposizione dei
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MESSICO: MAGIA DEL CHIAPAS Il Chiapas costituisce l'estrema regione meridionale del Messico, al confine con il Guatemala, e come tutti i profondi sud si differenzia nettamente dal resto del paese. Innanzi tutto rappresenta il tratto più stretto del Messico, dove il continente nordamericano si riduce ad una lingua di terra, affacciato con enormi spiagge deserte sul Pacifico. In basso predomina l'esuberante foresta tropicale, di cui un ampio tratto risulta occupata dalla Selva Lacandona, seconda per estensione nell'intero continente americano solo a quella amazzonica, ma al centro le montagne si alzano fino a 2.700 metri con bellissime foreste di conifere punteggiate da canyon, torrenti, cascate e laghi. Assieme alla vicina penisola dello Yucatan, di cui il Chiapas costituisce la base, questo territorio estremamente vario è stato la culla di una delle più grandi civiltà antiche, quella dei Maya, un popolo di grande fascino e cultura ma dalle enormi contraddizioni, che dette vita ad enormi agglomerati urbani ma non seppe mai creare uno stato unitario, che arrivò prima di noi al concetto dello zero, a suddividere l'anno in 365 giorni ed a prevedere le eclissi ma non conosceva la ruota, che sapeva tanto di astronomia ma era incapace di forgiare i metalli, che ha lasciato stupefacenti costruzioni pubbliche ma nessuna abitazione privata, che costruiva strade, canali e fognature ma non usava animali da soma. Unitamente ad importanti tesori naturalistici, le foreste del Chiapas nascondono pregevoli siti archeologi, alcuni ancora poco noti, altri ancora da scavare, ma la cui visita assume il fascino delle scoperte del secolo scorso, così come nei luoghi più reconditi della regione hanno trovato rifugio gli indios, discendenti degli antichi maya, quando la loro civiltà si dissolse, mantenendo intatte lingua, cultura, tradizioni e cosmogonia, che nemmeno i conquistadores spagnoli riuscirono ad annientare. L'operatore milanese "Drive Out Viaggi" (tel. 02 48 51 94 95, www.driveout.it ), specializzato in viaggi a valenza culturale e specialista sulla destinazione Messico, propone in Chiapas un singolare viaggio in fuoristrada di 9 giorni interamente dedicato alla scoperta di località di interesse archeologico e naturalistico poco note e poco frequentate in quanto ubicate in luoghi di difficile accesso, nel pieno della giungla o sulle montagne. Alcune notti vengono trascorse in campi gestiti da comunità dei Lacandoni, indios discendenti dai maya che vivono isolati nella Selva Lancadona, la stessa che protegge da anni il celebre subcomandante Marcos e i suoi guerriglieri. L'itinerario parte da Villahermosa e tocca Palenque, una delle più importanti città maya, estesa su una superficie di 10 chilometri quadrati ma in gran parte ancora ricoperta dalla vegetazione. Risalendo in piroga il rio Usumacinta, che segna il confine tra Messico e Guatemala, si raggiunge quindi Yaxchilan, altro pregevole e malnoto insediamento maya nascosto nella foresta, tuttora usato dai lacandoni come centro cerimoniale, e poi la riserva naturale di Montes Azules, caratterizzata da una ricchissima flora e dalla presenza di varie specie di animali, soprattutto uccelli, in una delle zone più incontaminate dell'America centrale. Lasciata la pianura si affrontano le montagne centrali, abitate da indios con vestiti dai colori sgargianti, per visitare le lagune di Montebello, laghi alpini incastonati tra foreste di conifere, e poi San Cristobal de las Casas, antico capoluogo del Chiapas ad oltre 2000 metri di altezza e vero gioiello di architettura coloniale, dove oltre ai monumenti merita una visita l'animato mercato, con gli indios che presentano gli stessi caratteri somatici che si trovano nelle sculture maya. La discesa su Villahermosa offre, in un dislivello di quasi 2 chilometri, una panoramica sui diversi tipi di vegetazione che spazia dalle conifere alle palme. Partenze settimanali per gruppi di 4-6 persone per tutto l'anno con voli di linea da Milano su Città del Messico, quote da 1.911 euro (3.700 mila lire) in mezza pensione con la miglior sistemazione alberghiera possibile e accompagnatore-autista italiano.
SUD AFRICA: NATURA NELLA TERRA DEGLI ZULU Grazie alle sue immani risorse minerarie (primo produttore al mondo per oro, platino e cromo, secondo per manganese, terzo per antimonio, quarto per diamanti e carbone, e così via), il Sud Africa è una delle nazioni più ricche e progredite del continente. I grattacieli, gli alberghi di lusso, i negozi eleganti e i centri commerciali forniti di ogni genere di merce di Cape Town, Johannesburg, Pretoria, Durban e Port Elizabeth ne sono un'eloquente testimonianza. Ma, grazie anche alla sua estrema varietà geografica, climatica e ambientale, il Sud Africa costituisce al tempo stesso anche il paese dove la natura risulta meglio protetta, come dimostrano gli undici parchi nazionali, i numerosi parchi regionali e locali, i santuari per animali selvatici, biotopi e geotopi e le centinaia di riserve private. Il paese possiede un'incredibile ricchezza e varietà di flora e fauna (22 mila specie di piante, 730 di alberi, 800 di uccelli, 286 di rettili, 243 di mammiferi), senza contare gli stupendi paesaggi che spaziano dalle coste oceaniche al deserto, dalla savana alle alte montagne, il che ne fa una meta privilegiata per il turismo naturalistico - anche individuale - grazie all'efficenza generale del paese e dei servizi, alla buona rete stradale e alle confortevoli strutture ricettive, spesso di vero charme. Il sudafricano, per la sua storia, sente prepotente il bisogno di vivere all'aria aperta a contatto con piante ed animali, e inoltre per stato e privati investire nella natura costituisce un vero businness. Non a caso il turismo, legato in gran parte proprio alla natura, rappresenta una voce importante per l'economia nazionale. L'operatore milanese "Drive Out Viaggi" (tel. 02 48 51 94 45, www.driveout.it ), specializzato in viaggi a valenza culturale e specialista sulla destinazione, propone in esclusiva un viaggio individuale con auto a noleggio e alberghi prenotati di 11 giorni, dedicato alla scoperta degli aspetti ambientali del Natal, l'estrema regione di sud-est e anche la più piccola provincia sudafricana. Si tratta di una tra le più belle e varie regioni del paese, destinata a diventare una meta turistica di grande successo, dove il visitatore può spaziare dalle acque cristalline e dalle lagune sull'oceano Indiano fino ai 3.000 metri delle montagne del Drakensberg, attraverso i luoghi che videro la nascita e lo sviluppo della cultura degli Zulu, una popolazione capace di dare vita ad un potente regno che si impose su gran parte dell'Africa sud-orientale e che si oppose con non pochi successi alla penetrazione bianca, facendo sempre base in piccoli ma deliziosi lodge. L'itinerario parte da Durban, principale porto e centro balneare rinomato per le sue belle spiagge, e si inoltra nel Drakensberg, le Montagne dei Draghi, la maggior catena dell'Africa australe, per visitare il parco nazionale omonimo e quello del Natal, ricchi di peculiarità geologiche, incisioni e pitture rupestri boscimani e varie specie di animali tra cui la maestosa antilope eland. Attraverso lo Zululand si raggiungono la riserva della Babanango Valley, popolata da un gran nuumero di animali, uccelli, alberi e fiori selvatici, e l'Hluhluwe game riserve, dove si potranno incontrare elefanti, giraffe, zebre, antilopi e il raro rinoceronte bianco. Si arriva così all'oceano, facendo tappe al Sodwana Bay national park, le cui foreste e dune costiere offrono una vegetazione e una fauna peculiari, al lago di Santa Lucia per osservare ippopotami e coccodrilli, al False Bay park famoso per la sua foresta tropicale e a Cape Vidal, la cui spiaggia è costellata di dune. Si rientra infine a Durban costeggiando la celebre Dolphin Coast. Partenze individuali (minimo 2 persone) per tutto l'anno con voli di linea da ogni aeroporto italiano. La quota da 1.756 euro (3.400 mila lire) comprende voli, auto a nolo, assistenza e pernottamenti in alberghi e lodge di livello superiore con prima colazione o mezza pensione.
VIETNAM, L'ULTIMA RIVOLUZIONE Non è proprio il caso di partire per il Vietnam portandosi dietro reminiscenze storiche o cinematografiche ormai datate: chi vi andasse per cercare i segni della guerra rimarrebbe sicuramente deluso. Non perché non vi siano, ma perché non fanno più parte del quotidiano e rappresentano ormai attrazioni che interessano soltanto i turisti. In questo lembo di sud-est asiatico si sono infatti consumate di recente e in breve tempo due grandi nemesi della storia: i soldati scalzi hanno battuto e umiliato la maggior potenza del mondo, ma poi i dollari si sono presi presto la rivincita. Oggi il paese vive una nuova rivoluzione, ma questa volta Marx, Lenin e compagni non c'entrano, anzi: è la corsa sfrenata da parte di una delle nazioni più povere verso il benessere capitalistico, dove i giovani partecipano in prima fila e con incredibile entusiasmo. A Saigon, come ad Hanoi e a Pechino, le nuove parole d'ordine non vengono più gridate alle folle nelle piazze, ma occhieggiano dai cartelloni pubblicitari o dalle insegne al neon. Come da noi. Né poteva essere diversamente: dopo secoli di guerre, di fame e di stenti, di comunismo duro e puro, autarchico e repressivo, i vietnamiti ora hanno voglia di pace, di libertà e di benessere. Il famoso sentiero di Ho Chi Minh, che per decenni ha alimentato la guerriglia, oggi è diventato l'autostrada del contrabbando, per fornire alla gente i beni che chiede. Partire per il Vietnam cercando il passato (tra l'altro gran parte dei monumenti storici sono andati distrutti nei vari conflitti) vuole dire andare incontro ad un delusione assicurata: molto meglio allora cercare di capire le ragioni del presente, magari per evitare di ripetere in futuro errori tragici. Perché se una rivoluzione non insegna qualcosa, che rivoluzione è ? Ovviamente sopravvive ancora anche un altro Vietnam, quello stupendo e affascinante della vecchia Indocina, dei mercati galleggianti nel delta del Mekong, delle risaie geometriche con le contadine dai cappelli conici di paglia, i bufali che tirano gli aratri, gli uomini scalzi con i bilancieri sulle spalle, le spiagge incantevoli e sterminate, le baie color smeraldo punteggiate da isole e scogli, le giunche policrome dei pescatori. Due mondi paralleli e complementari, almeno per il momento. L'operatore milanese "Drive Out Viaggi" (tel. 02 48 51 94 45, www.driveout.it ), specializzato in viaggi a valenza culturale, propone in Vietnam un tour di 10 giorni che consente di ammirare gli aspetti principali del paese, toccandone i luoghi più celebri. Si comincia dalla capitale Hanoi, situata nella parte settentrionale su un braccio del Fiume Rosso, bella metropoli con un millennio di storia alle spalle che conserva ancora le caratteristiche architettoniche coloniali francesi d'inizio 900, scendendo tra campi di riso fino alla baia di Ha Long, punteggiata da migliaia di isolette, quindi in aereo si raggiunge Hue, l'antica capitale imperiale della dinastia Nguyen dichiarata dall'Unesco patrimonio dell'umanità, e il porto di Hoi An con gli edifici di stile cinese che testimoniano il suo importante passato mercantile. Si prosegue poi per Danang, con i resti dell'antica civiltà Cham, e si raggiunge infine ancora in aereo Ho Chi Minh, la Saigon di ieri, la maggiore città vietnamita costruita ricalcando le metropoli francesi al centro di una fertile pianura non troppo lontana dal mare, da dove si compirà un'escursione in battello nel caratteristico delta del fiume Mekong. Partenze individuali settimanali garantite per tutto l'anno con voli di linea, trasferimenti interni in aereo, minibus e auto privata, pernottamenti in alberghi di buon livello in pensione completa, accompagnatore locale parlante italiano, quota di 2.303 euro ( 4.460 mila lire).
UN'ASTA DA... "MYTHO" TRIONFANO LE TENUTE DI AMBROGIO E GIOVANNI FOLONARI Roma, 25 novembre 2001 Hotel Cavalieri Hilton, teatro di due grandi eventi: si alza il sipario sulla pregiata "Asta dei Vini" (ingresso libero), organizzata per il terzo anno da Gambero Rosso e la Casa d'Aste Pandolfini, e sull'attesissima degustazione dei "Tre Bicchieri 2002". Una giornata straordinaria, che suggellerà il successo personale delle TENUTE DI AMBROGIO E GIOVANNI FOLONARI, Azienda italiana tra le più importanti del settore. Ore 10.00 Collezionisti, operatori e amanti del buon vino si contenderanno, con un incalzante susseguirsi di offerte, preziose perle francesi e toscane. Nettari pregiati tra i quali riecheggia un'etichetta esclusiva: MYTHO Cabreo. Presentato in anteprima da Ambrogio e Giovanni Folonari, lo scorso ottobre nell'affascinante Tenuta di Nozzole, MYTHO, selezione pregiata da un vigneto delle Tenute Cabreo, rappresenta l'opera di chi, sensibile ai richiami della terra, ha dedicato le sue energie all'esaltazione di ciò che la natura ha messo a disposizione dell'uomo. Un'attività iniziata nel 2000 a Greve in Chianti, nei vigneti delle Tenute Cabreo di Zano, che darà i suoi frutti nell'autunno del 2002, quando i legittimi proprietari potranno entrare in possesso dei pochi esemplari in formato Magnum, solo 1.500, venduti "a future". MYTHO Cabreo 2000 riflette, infatti, l'anima delle migliori vigne di Cabreo, caratterizzandosi per un sapore ampio e profondo ed un bouquet ricco ed intenso. Un vino elegante, di colore rosso intenso, nato non solo per enfatizzare la composizione eterea di aromi e sapori, ma per divenire, grazie all'esclusiva etichetta creata dallo scultore polacco Igor Mitoraj, simbolo del legame tra Arte e Vino... Identica è, infatti, la passione che ispira un'artista ed il creatore di un grande Vino: l'estro combinato con la pura materia ha, come risultato, vere e proprie opere d'Arte. Ore 17.30 Il salone dei Cavalieri diverrà parterre d'incontro di esperti ed appassionati in occasione dell'attesissima degustazione dei "Tre Bicchieri 2002": il premio più ambito dalle cantine nazionali. Le TENUTE DI AMBROGIO E GIOVANNI FOLONARI trionfano con Il Pareto 1998: massimo riconoscimento per il rosso rubino intenso giudicato, dalla guida "Vini d'Italia 2002", come uno dei migliori vini italiani. Prodotto con uve Cabernet Sauvignon dell'omonimo vigneto, situato nella Tenuta di Nozzole (Greve in Chianti), famigerata anche per la produzione dello storico Chianti Classico, Il Pareto è caratterizzato da un'esaltante combinazione di profumi e aromi: vaniglia e frutti del sottobosco si accompagnano ad un gusto asciutto, persistente ed elegante... il connubio perfetto per un'esperienza gustativa memorabile! Il Pareto 1998 farà parte dell'inestimabile lotto, ben 241 bottiglie, che sarà battuto al termine della "Asta dei Vini". Tutti i "Tre Bicchieri" della Guida Vini d'Italia 2002 del Gambero Rosso/Slow Food, in numero di una bottiglia per tipo, potranno essere acquistati in un'unica battuta, per la gioia di un solo collezionista. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza a favore della Comunità di San Patrignano.
IL CAPODANNO SI CELEBRA AL CASTELLO INVITO DA GOURMET ALLA LOCANDA DELLA MOIANA DI FELINO Cinque sale d'atmosfera, il calore dei camini e il profumo della storia. Il Capodanno? Si celebra al Castello. Ma che sia di festoso richiamo e di pietanze preziose. Come quello di Felino, insomma, dove non a caso il cenone è imbandito nella Locanda della Moiana, il cui nome rinvia a quello della campana murata nelle cinta. Forgiata nel '600, in onore di Ranuccio II, duca Farnese artefice del Teatro omonimo, venne da subito chiamata "moiana", ossia ammonimento, richiamo. E' questo il motivo per cui anche il ristorante porta come simbolo quel nome e quell'immagine, a ricordo e invito per quanti vogliano appagare il desiderio di conoscenza e il piacere della tavola. Un rintocco più che mai sentito in occasione delle feste di fine d'anno, per le quali lo chef Giovanni Serventi, il cui talento è maturato anche tra i fornelli del mitico Parizzi di Parma, ha pensato a un menù insieme sofisticato e goloso, invitante e di classe. In attesa dello champagne, che il maitre Vincenzo Ecca vuole che sia imbottigliato ed etichettato espressamente per la sua Locanda della Moiana e che è prodotto a Cumieres, paese gemellato con il Comune di Felino, si inizia con un primo classico trionfo di delizie: aperitivo e stuzzichini del Castello. A seguire, una terrina di fagianella all'Armagnac innaffiata di Chardonnay Brut, una sfogliatina di salmone marinato e patate in salsa all'aneto rinfrescata da un Verdicchio classico 1999 dei Castelli di Jesi. Si continua con le mezze lune di ricotta aromatica in coulis di astice, savarin di riso al ragout di porcini, e bianco di branzino in salsa di zafferano, molluschi con purea di patate all'olio vergine, e medaglioni di vitello farcito al tartufo nero. E per addolcire il nuovo anno? Cialda tiepida di frutta fresca con gelatine di frutta. Il brindisi sarà più dolce così, tra la luce di cristalli e argenti e il fascino di un maniero che domina maestoso il verde delle campagne non lontane da Parma, e che non a caso è uno dei riconosciuti gioielli dell'Associazione Castelli del Ducato di Parma e Piacenza. Con le sue pietre che ancora ricordano l'anno di grazia 890, nel quale iniziò ad essere edificato, il suo profilo ha oggi la più precisa dolcezza di quel '400 nel quale venne ricostruito. Ma ogni ambiente (e tutti sono visitabili, anche i sotterranei) parla del suo suggestivo passato, dei suoi rari dettagli. Come quella campana, quella Moiana che richiama oggi a un Capodanno davvero speciale, quanto il pacchetto che ce lo offre: e cioè due pernottamenti in doppia all'Astoria di Parma, prima colazione (domenica 30 e lunedì 31 dicembre oppure lunedì 31 dicembre e martedì 1° gennaio) più cena del 31 dicembre al Castello di Felino: 360.000 lire o 185,92 euro a persona (una notte 300.000 lire o 154,94 euro). Per informazioni e prenotazioni: Castello di Felino (Parma) tel. 0521-336020 - fax 0521-272724. E mail info@piuhotels.com Internet www.piuhotels.com
VENEZIA? HA IL CUORE AL LIDO WEEKEND IN OFFERTA A VILLA MABAPA E' assediata dal mare e dalla gente. Ma non per questo dobbiamo rinunciare a Venezia. Basta scendere al Lido. Attraccare a quei dodici chilometri di sabbia più famosi del mondo, dove il mare che culla le bellezze della Serenissima si guarda con gli occhi del grande schermo. Perché se là si celebra l'arte e la storia, qui abita certa mondanità, e il fruscio delle onde non nasconde il suono dei passi di tanto contemporaneo divismo. Il Casinò o la Mostra del Cinema oggi, ma anche le pagine di tanti scrittori di ieri (da Goethe a Byron, da George Sand a Henry James), lasciano impronte preziose, esclusive ed uniche. E convivono con l'orizzonte semplice e suggestivo di un luogo fatto di verde, larghi viali alberati e placidi canali; di osterie di una volta oltre che di spiagge rinomate. Insomma questo è il Lido. E non a caso qui, in questo appartato cuore veneziano, si celebra ogni anno dal 998 lo "Sposalizio del mare", nel corso del quale finiscono in acqua, per mano del doge e della signora, una collana di alloro e un anello. L'imbarcadero della tradizionale e antichissima cerimonia, quello che naturalmente guarda in faccia Venezia, è quello di San Nicolò. Vicinissimo a Villa Mabapa. Deliziosa palazzina degli anni Trenta dal rigoglioso giardino affacciato sulla laguna. Un gazebo come un tempio greco, un carrettino liberty dei gelati, non è solo perché si cena a lume di candela che qui tutto è romantico. Venezia è lì, basta sollevare lo sguardo e mettere in moto il motoscafo. Ma la pace, la tranquillità, la discrezione, il silenzio sono qui, in ognuna delle settantadue camere romanticamente accoglienti, così come le ha volute il patron dell'Hotel Gionni Vianello. Einevitabilmente romantica proprio perché tradizionalmente veneziana è la cucina di Villa Mabapa. Un menu accurato che prevede insalata di "articiochi" (del Lido) allo speck aromatico; scampi in saor; capesante (Saint-Jacques) gratinate; schie (gamberetti) e polentina; linguine al nero di seppia; pasta e fagioli; coda di rospo alla carina; frittura mista di pesce; fegato alla veneziana. Il tutto annaffiato con ottimi vini della casa (Cantine Tommasi di Pedemonte). Se poi pensate che questo rifugio veneziano non è abbastanza nascosto, ecco allora Malamocco. Un posto senza luogo e senza tempo, il borgo più antico. A chi cerca ancora di più il profumo della storia, Gionni Vianello riserva Ca' del Borgo. Un palazzotto del XV secolo con appena otto camere tutte diverse che può essere raggiunto via acqua dalla sua darsena privata. E se romanticismo è un week-end d'inverno, con le proposte di Villa Mabapa diventa assolutamente irrinunciabile. Il pacchetto in offerta speciale "Suggestioni d'inverno" valido sino al 31 gennaio, con la sola esclusione delle feste di fine d'anno, comprende tre giorni (due pernottamenti a Villa Mabapa, camera superior), prima colazione a buffet, parcheggio, entrata al Casinò, escursione a Murano, mappa della città, una cena alla carta, un biglietto per un concerto di musica Barocca, al prezzo speciale di 384 mila lire - 198,32 euro per persona. Per informazioni: Villa Mabapa, Riviera San Nicolò 16, 30126 Lido di Venezia, tel. 041-5260590. Fax 041-5269441. E-mail info@villamabapa.com
PALAZZO ISIMBARDI OSPITA PRODOTTI TIPICI DI SAN COLOMBANO AL LAMBRO SABATO 24 E DOMENICA 25 NOVEMBRE L'Assessorato all'Agricoltura e Parchi della Provincia di Milano in collaborazione con il Consorzio Volontario del San Colombano Doc organizza una manifestazione di degustazione di vini di San Colombano al Lambro e presentazione di prodotti tipici lombardi: il Provolone D.O.P. ed il Salame Brianza D.O.P. Palazzo Isimbardi resterà aperto sabato 24 e domenica 25 dalle ore 11.00 alle 20.00 per permettere ai cittadini di conoscere e degustare l'unico vino a Denominazione d'Origine Controllata della Provincia di Milano. L'inaugurazione dell'iniziativa è prevista per venerdì 23 novembre alle ore 18.00. I colli di San Colombano distano circa quaranta chilometri da Milano. La tradizione vuole che il nome del paese si debba al santo omonimo, un frate irlandese che cristianizzò la zona nel VI secolo dopo Cristo; a lui si deve la diffusione della cultura enologica che portò all'impianto dei primi vitigni. "Credo molto nelle potenzialità di questa suggestiva zona agricola a sud di Milano - dichiara l'Assessore all'Agricoltura e Parchi, Novo Umberto Maerna. Con questa iniziativa, infatti ho voluto offrire ai "milanesi" l'occasione per scoprire i prodotti di questa piccola grande realtà della pianura lombarda." La prima tappa dell'importante percorso di qualificazione enologica risale al 1984, quando viene riconosciuta la Denominazione d'Origine Controllata al Rosso di San Colombano, il cui disciplinare prevede l'utilizzo di uve Croatina - tra il 30 e il 45% - , Barbera - dal 25 al 40 % - e Uva Rara - dal 5 al 15%. Nel 1987 prende corpo il Consorzio di Tutela del San Colombano Doc, cui spettano le attività di controllo e garanzia della qualità. Una tappa ulteriore del processo di valorizzazione giunge nel 1995, quando al colle viene riconosciuta l'Indicazione Geografica Tipica - IGT - per altri vini, anche a bacca bianca, tra i quali Verdea, Riesling, Malvasia, Chardonnay, Pinot Nero e Cabernet Sauvignon. Il disciplinare di produzione del San Colombano si estende anche ai paesi confinanti di Graffignana, Miradolo Terme, Monteleone e Sant'Angelo Lodigiano. Il vino ha contribuito anche alla qualificazione turistica del comprensorio territoriale banino; feste e sagre si svolgono lungo l'intero arco dell'anno, la Festa delle Ciliegie, la Sagra dell'Uva, il Palio, Viviverde, sono alcuni degli eventi che richiamano sempre decine di migliaia di persone. Sabato e domenica sono previste anche degustazioni guidate per cui è consigliata la prenotazione da effettuarsi presso il Consorzio Volontario Vini D.O.C. San Colombano al Tel 0371/898830 in orari d'ufficio: sarà un'occasione privilegiata per accompagnare al meglio la degustazione dei vini cogliendone tutte le pregevoli sfumature. Il Consorzio Volontario di Tutela dei Vini Doc svolge attività promozionali e di rigoroso controllo amministrativo sulla qualità dei vini. Seguendo passo dopo passo l'attività dei produttori associati, il Consorzio inoltre assolve la determinante funzione di tutore attento della qualità dei vini, assicurandone la garanzia sotto ogni profilo e compiendo puntualmente gli esami di controllo chimico-organolettici. Le aziende produttrici sono generalmente piccole, ma perseguono con costanza l'obiettivo del miglioramento progressivo del prodotto; d'altro canto i viticoltori banini sono tutti esperti e qualificati, potendo contare su una lunga tradizione. Attualmente le aziende agricole che compongono il Consorzio sono le seguenti: Panigada, la Vigna, Nettare dei Santi, Pietrasanta, Albertario, Andronio, Bossi, Fedegari, Ferrara, Guglielmini, Panizzari, Sari, Spegin, Martinotti, Zocchi, Macconi, Zamboni, Poderi San Pietro e Gruppo Vignaioli.
IN FIERA, IN BICI O CON LA BUSSOLA AL PARCO Dal 22 al 25 Novembre ad Ancona (Marche) PARCOPRODUCE ParcoProduce si conferma come il più importante appuntamento nazionale tra le realtà economiche e produttive delle aree protette e rappresenta l'occasione in cui Parchi, Istituzioni, Regioni, Enti locali, Associazioni ambientaliste, Associazioni di categoria ed operatori del settore si ritrovano per discutere, scambiarsi esperienze e valorizzarele proprie risorse. La 6a edizione di ParcoProduce, in programma presso il quartiere Fieristico di Ancona dal 22 al 25 Novembre p.v., sarà caratterizzata dalla presenza, del tutto innovativa, di espositori che proporranno programmi, lavori, progetti, esperienze mirate all'Educazione Ambientale, tali da rendere questo salone interattivo con il Pubblico, che ad Ancona è per tradizione molto giovane e ricettivo. La Manifestazione, nata e cresciuta ad Ancona, nodo di raccordo per tutte le Istituzioni, i tecnici, le scuole, gli operatori economici interessati alla gestione dei parchi e delle riserve naturali presenti nel nostro Paese, ospiterà quest'anno il Salone di Educazione Ambientale. Per saperne di più: Tel.071/589701. Altre info su ParcoProduce http://www.netitalia.com/prova3/Parcoproduce/Parcoindex.htm
IL 25 NOVEMBRE AL PARCO REGIONALE DI PORTOFINO (LIGURIA) ORIENTARSI IN NATURA Un appuntamento con le guide del parco per imparare ad orientarsi in natura con bussola, cartina e buon senso... Al Parco di Portofino è possibile imparare, in una mezza giornata, come raggiungere una località ben individuata sulla carta senza conoscere il sentiero che ad essa conduce e individuare la propria posizione sulla carta. L'itinerario, di media difficoltà, parte da Ruta (GE) alle ore 9.00 ed impiega l'intera mattinata. Per informazioni e prenotazioni: tel. 0185/283480. Altre info sul Parco di Portofino http://www.parks.it/parco.portofino IL 25 NOVEMBRE AL PARCO FLUVIALE DEL PO TRATTO VERCELLESE ALESSANDRINO (PIEMONTE) IN BICI SUL PO "In Bici sul Po", escursione guidata di una giornata, in bicicletta, lungo il fiume nel tratto Casale-Valenza. Il percorso pianeggiante consentirà di avvicinarsi ad una delle zone più interessanti sotto l'aspetto naturalistico: la confluenza tra il Po e il Sesia. In occasione del periodo di passo migratorio, sarà possibile fare interessanti osservazioni faunistiche. Il pranzo è previsto al sacco, poi nel primo pomeriggio si raggiungerà il Centro Visite di Cascina Belvedere per visitare il piccolo museo naturalistico. L'escursione non presenta particolari difficoltà, il pranzo al sacco è a carico dei partecipanti. E' consigliabile l'utilizzo di una mountain-bike o city-bike. Per informazioni e prenotazioni: tel. 0384/84676. Altre info sul Parco del Po Vercellese Alessandrino http://www.parks.it/parco.po.al-vc |