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CONFERITO AL DOTT. ALFRED SOMMER IL TERZO PREMIO INTERNAZIONALE DANONE PER LA NUTRIZIONE 2001

Milano, 28 novembre 2001 - Il premio, consegnato lo scorso 30 agosto a Vienna, attesta il significativo contributo del dott. Sommer: con una ricerca sulla vitamina A, effettuata presso l'Università John Hopkins di Baltimora, negli Stati Uniti, con il coinvolgimento di oltre settanta paesi, egli ha consentito validi progressi nella conoscenza delle dinamiche nutrizionali e nella prevenzione di varie patologie oculari. Tra l'altro, la ricerca evidenzia che integrando l'alimentazione delle donne in età feconda con vitamina A o beta-carotene, si riduce la mortalità materna del 45%: ciò apre innumerevoli prospettive per la salvaguardia della salute delle donne in tutto il mondo. Sommer ha rilevato che negli anni settanta la carenza di vitamina A era molto diffusa: ad esempio, in Africa la maggior parte dei casi di cecità pediatrica associati al morbillo erano dovuti al basso apporto di questa vitamina, e una sua lieve carenza aumenta considerevolmente la mortalità infantile, a causa della minor resistenza alle patologie infettive. Il controllo della carenza di vitamina A è stato pertanto incluso nella Dichiarazione dei Diritti dei Bambini e nel Piano d'Azione del Congresso mondiale sull'alimentazione. Sommer ha dichiarato: "I programmi d'intervento con la vitamina A hanno consentito di salvare la vita a oltre due milioni di bambini e di prevenire la cecità permanente di un altro milione. Il problema è che il costo delle compresse di vitamina A sia estremamente contenuto, in molti casi il sistema di approvvigionamento resta complicato e costoso". La vitamina A, come è noto, è fondamentale per la vista, l'accrescimento, la riproduzione e il sistema immunitario. Nella dieta, l'organismo umano assume questo componente liposolubile da due elementi: i retinoidi (soprattutto di origine animale) e i carotenoidi (eminentemente di origine vegetale, che svolgono anche funzione antiossidante). Nei paesi in via di sviluppo, in cui la carenza di vitamina A rappresenta un problema grave e in cui il tasso di mortalità da morbillo è superiore all'1%, la somministrazione è raccomandata sia dall'Oms che dall'Unicef. Ma anche negli Stati Uniti, in cui la carenza di tale vitamina è rara, nel 1994 l'American Academy of Pediatrics ha raccomandato l'integrazione di vitamina A per tutti i bambini di età compresa tra 6 e 24 mesi ricoverati per morbillo, e per quelli di età superiore ai 6 mesi ricoverati e considerati ad alto rischio di carenza subclinica di tale componente nutrizionale. La ricerca del dott. Sommer conferma l'alto impegno del Premio Internazionale Danone per la Nutrizione 2001. Istituito nel 1997, il Premio è conferito a seguito di una procedura di selezione altamente indipendente e trasparente: quest'anno, la consultazione di 650 fra i più famosi esperti di nutrizione di 59 paesi in merito a 100 candidature di scienziati idonei ha consentito di individuare 46 domande provenienti da 22 paesi, successivamente vagliate da un comitato di preselezione e infine da una giuria. Il Premio è una manifestazione dell'impegno a favore della ricerca in ambito nutrizionale del marchio Danone il quale, a sua volta, è sinonimo di innovazione nel campo della salute e della nutrizione. Insieme alla rete mondiale di Istituti Danone, il Premio riflette la vocazione precipua di Danone nel migliorare la qualità degli alimenti, sottolineando il ruolo dell'alimentazione nella salute e incoraggiando la ricerca scientifica.

PRESENTATO IL 26° MOTOR SHOW DI BOLOGNA
Milano, 28 novembre 2001 - Ecco il 26° Motor Show. A Milano, Bologna e Roma è stata ufficialmente presentata, con una triplice conferenza stampa, l¹edizione 2001 del Salone Internazionale dell¹Auto e della Moto di Bologna. Alfredo Cazzola, Presidente di Promotor International, ha introdotto i contenuti della rassegna bolognese. ³Il mercato delle due e delle quattro ruote ha un¹importanza fondamentale nell¹economia nazionale. In Italia circolano circa 30 milioni di autovetture e oltre 10 milioni di moto, scooter e ciclomotori. Il Motor Show, con la sua collocazione a fine anno, si propone come un momento importante per stilare consuntivi e preventivi. Il 2001 per il mercato è alle battute conclusive. Per le quattro ruote, dopo il record assoluto di vendite del 2000, si va verso una sostanziale conferma, intorno ai 2,4 milioni di veicoli venduti. L¹Italia è prossima a ribadire il suo secondo posto continentale e il quarto mondiale quale mercato delle quattro ruote. Le immatricolazioni di auto nuove producono un fatturato di 76.000 miliardi: 22.500 miliardi sono fatturati dalle Case italiane, 20.800 dalle Case Tedesche, 13.000 dalle Case americane,10.000 dalle Case Francesi e 6.700 dalle Case giapponesi. L¹intero fatturato del mondo delle quattro ruote, compresi i servizi, raggiunge i 230.000 miliardi, pari al 10% del Pil. Un mercato davvero importante, che vede le motorizzazioni diesel in ascesa con il 40% delle immatricolazioni e la presenza di ben 1,5 milioni di vetture a Gpl e di 400.000 metano. Il mercato moto ha avuto un 2000 in contrazione, tornando ai livelli del O95-O96: saranno 600.000 i veicoli a due ruote venduti, con oltre il 70% di motocicli e scooter immatricolati di cilindrata superiore ai 50cc. Questo dato rappresenta un¹inversione rispetto al passato recente, che vedeva protagonisti i ciclomotori e gli scooter di piccola cilindrata. Il Motor Show vuole rispondere alle esigenze dei consumatori e dei produttori legati alle due e alle quattro ruote. I dati confermano l¹efficacia della strada intrapresa: dall¹inizio degli anni ¹90 è l¹evento fieristico più visitato in Italia, uno dei più frequentati al mondo. Il 92% dei visitatori intervistati in occasione della scorsa edizione si è dichiarato soddisfatto della visita. Il pubblico che da tutta Italia arriva a Bologna è molto eterogeneo: il 32% dei visitatori proviene dal Nord Est, il 20 dal Nord Ovest, il 25% dal Centro e il 23% dal Sud. L¹età media è di 26 anni, il 63.8% ha un¹istruzione medio alta (diploma o laurea) e l¹83% è di sesso maschile ma la presenza femminile è in sensibile crescita. Il Salone di quest'anno sarà articolato in 4 aree: l¹Auto e la Componentistica, la Moto e la Componentistica, il Tuning e i Veicoli a basso impatto ambientale. Il Motor Show comunque non dimentica la sua anima sportiva. Le gare sono state la sua origine ed è l¹unico Salone dove si esibisce la Ferrari campione del mondo". Giada Michetti, Amministratore Delegato di Promotor International, ha presentato il tema della rassegna per il 2001. "Promotor International lavora per un anno alla realizzazione di questo evento, una specie di gestazione da cui è nato l'Uomobile, il piccolo protagonista della nostra campagna pubblicitaria (curata anche quest'anno dall'Agenzia Testa) che racchiude due concetti a noi molto cari: sicurezza e mobilità, i temi dell'edizione 2001. La sicurezza, è un tema trasversale che da anni è dibattuto durante la nostra manifestazione attraverso convegni, realizzazioni di test drive auto e moto dedicati all'apprendimento della guida e/o all'uso corretto dei sistemi di sicurezza. Quest'anno 14 Case costruttrici tra auto, moto ed accessori faranno testare i loro prodotti al pubblico. Il secondo tema nasce dall'ampia offerta di prodotti presenti sul mercato e dalle recenti e più elevate esigenze di sicurezza del "nuovo driver", protagonista della campagna legata all'evoluzione della mobilità individuale. Infatti oggi chi possiede un'auto ha probabilmente nel suo garage, a seconda del suo stile di vita, anche una moto, uno scooter o comunque un mezzo a due ruote. Quindi l'Uomobile, nella campagna dell'edizione 2001 si affianca al claim "Io auto. Tu moto. Egli scooter.", sottolineando l'interazione tra il mondo delle due e quello delle quattro ruote lungo un processo di sintesi verso la vera mobilità individuale. Solo al Motor Show di Bologna, unico evento internazionale che offre la doppia merceologia, il pubblico può trovare quest'ampia gamma di proposte. Dei circa 500 espositori che hanno deciso di legare il loro nome a questa manifestazione, ben il 20% sono stranieri. I giornalisti accreditati direttamente sono 1.675, di cui 608 esteri, mentre su loro richiesta ne sono stati accreditati circa un altro migliaio. Stimiamo l¹arrivo di 25.000 operatori economici del settore. La stima della spesa delle aziende per la loro presenza al Salone è di almeno 100 miliardi complessivi. Saranno presentate 76 novità tra auto e moto tra le quali la prima mondiale della Seat Ibiza, della Bmw R850RT e di altre due moto Honda, delle quali una sarà uno scooter. Sono in programma ben 22 tra conferenze stampa e convegni, mentre 120 sono i media attesi al Salone. Sulle aree esterne ben 420 piloti auto e moto, tra i quali i campioni mondiali Rossi, Poggiali, Bostrom, si sfideranno in 34 gare".

ANNI '70 IN MUSICA
Milano, 28 novembre 2001 - Las Vegas è la città eccitante e artificiale in cui si svolge la vicenda altalenante di Giorgio, un italiano spendaccione che perde al gioco tutto il denaro che aveva con sé. E, quel che è peggio, anche tutto il denaro della troupe cinematografica di cui era direttore di produzione. A questo punto Giorgio si trova nell'impossibilità di tornare in Italia e decide di sbarcare il lunario, anche per poter pagare i suoi debiti, facendo il pianista di piano bar in un piccolo locale chiamato "La dolce vita". Qui conosce una ballerina americana piena di vita, anche se ormai alla fine della carriera, e tra i due estrosi artisti nasce una bella storia che riscatta le reciproche malinconie. Dal drammatico inizio quindi l'opera si snoda verso un lieto fine. Ma soprattutto la briosità tipicamente americana è espressa da una serie di canzoni che punteggiano tutta la storia. Canzoni che trovano un ottimo interprete in Johnny Dorelli, protagonista in scena dall'inizio alla fine nei panni di Giorgio. E' un Dorelli attore e cantante che ama ripercorrere attraverso questa pièce anche molte canzoni del suo repertorio storico anni '70, che si ascoltano con un filo di nostalgia. Accompagnato al pianoforte da un trio di musicisti, Dorelli rievoca atmosfere e note di quel decennio, mentre la vivace e brava Jinny Steffan lo affianca nel ruolo della ballerina americana. "Do You Like Las Vegas?" con Johnny Dorelli, regia di Patrick Rossi Gastaldi Teatro Manzoni (tel.02/7636901) Dal 27 novembre al 6 gennaio 2002

PARMAJAZZ FRONTIERE VI EDIZIONE 21-23 DICEMBRE 2001 DIRETTORE ARTISTICO ROBERTO BONATI 1901 ANNO DEI DESTINI INCROCIATI: LOUIS ARMSTRONG E GIUSEPPE VERDI
Parma, 28 novembre 2001 - A due grandi protagonisti della storia della musica, Louis Armstrong e Giuseppe Verdi, è dedicata la sesta edizione del Festival internazionale di Jazz ParmaJazz Frontiere, a Parma dal 21 al 23 dicembre. Improvvisazioni, progetti di elaborazione e nuove creazioni che si ispirano alle opere dei due maestri saranno interpretati da alcuni dei musicisti e degli ensemble più rappresentativi della scena internazionale negli spazi del rinnovato Teatro Due. Un viaggio musicale che prende il via (venerdì 21)con una "Clarinet Night" con il trio di Michel Portal, clarinettista e sassofonista francese, compositore per il cinema, improvvisatore appassionato, uno dei pochi strumentisti in grado di arrivare a vertici assoluti sia nel jazz che nella musica classica. Nella stessa serata Gianluigi Trovesi, vincitore del premio della critica Top Jazz 2000 come "miglior musicista italiano" di jazz, propone con il suo Ottetto celebrato in tutto il mondo, Blues and West, omaggio a Louis Armstrong, una nuova produzione dei festival di Orleans e Vicenza. Dall'Olanda (sabato 22) arriva, Willem Breuker Kollektief, uno dei più raffinati ensemble europei, con un concerto entusiasmante e travolgente in cui le armonie tradizionali si combinano con il jazz e con la musica classica, ma anche con diversi generi popolari come marce da banda e musica da circo con passi di danza, musica per film e teatro. Altro grandissimo artista, che non ha perduto il gusto per l'azzardo, è John Surman, sassofonista e multistrumentista inglese, che si presenta nel suo campo d'azione prediletto, ovvero la performance in completa solitudine in cui suona sassofoni e clarinetti con live electronics, riuscendo a esprimere un microcosmo sonoro di ineguagliata suggestione, intrecciando il linguaggio del jazz con il minimalismo ed il folclore britannico. Domenica 23 dicembre, è la volta di ParmaJazz Frontiere Orchestra, quindici musicisti in scena, per il quarto anno consecutivo, coi suoi prestigiosi solisti, tra cui Riccardo Luppi, Stefano Battaglia, Mario Arcari, Vincenzo Mingiardi, che presenta "The blanket of the dark - studio per Lady Macbeth" un nuovo progetto di Roberto Bonati intorno a Verdi e Shakespeare. Non poteva mancare nell'edizione dedicata a Louis Armstrong la grande tromba di Enrico Rava, da sempre impegnato in esperienze diverse e stimolanti, già "Musicista dell'anno" per la rivista Musica Jazz nel 1993, '94, '95, '96, '97 e ' 99, che si presenta in quartetto insieme al giovane talento Stefano Bollani al pianoforte, Rosario Bonaccorso al contrabbasso e Roberto Gatto alla batteria. Ma il jazz non è solo a teatro: l'edizione 2001 di ParmaJazz Frontiere si caratterizza come luogo in cui ritmo, sound e improvvisazione si respirano in ogni angolo; tutta Parma parteciperà della musica e dell'atmosfera del Festival. Il programma prevede la creazione di una colonna sonora che attraversa le principali vie del centro cittadino e i luoghi più frequentati durante i giorni prenatalizi, dalle piazze alle librerie, dalle caffetterie all'atrio della stazione: la musica diventerà la vita della città grazie ad un percorso virtuale tra videoinstallazioni e concerti improvvisati. La sezione Nuove Proposte (sabato 22 alle ore 18, sempre a Teatro Due), che propone il pianoforte di Stefano Medioli, in duo con Achille Succi, ribadisce la volontà di ParmaJazz Frontiere di stimolare la ricerca e la sperimentazione, il coraggio di creare il nuovo e ospitare giovani musicisti. Il Festival, fin dalle origini, si esprime anche attraverso lo scambio tra le arti, musica, parole e immagini. Su questo terreno è avvenuto l'incontro con l'Università del Progetto di Reggio Emilia, istituto superiore di comunicazione e design "specializzato" nello scardinare il luogo comune e la pigrizia che si annida nell'uso dei linguaggi: quello verbale, visivo o degli eventi. La collaborazione, che ha coinvolto studenti e docenti, ha contribuito a dare al Festival una nuova veste grafica, giocando in modo irriverente e divertito con le forme della tradizione con autenticità e assoluta libertà. Musica e grafica: le forme del jazz è la mostra che scaturisce dai mesi di incontro e apre ai naturali cambiamenti e percorsi innovativi da sempre patrimonio di ParmaJazz Frontiere. In programma anche workshop e seminari che si svolgeranno nelle settimane immediatamente precedenti il Festival: workshop di batteria e percussioni tenuto dal batterista newyorkese Anthony Moreno; di danza contemporanea con la coreografa Anna Boschetti e di fotografia di scena con Roberto Masotti. ParmaJazz Frontiere è sostenuto dalla Fondazione Monte di Parma e dal Comune di Parma, Assessorato alle celebrazioni verdiane, da AMPS, Chiesi Farmaceutici e Barilla Alimentare S.p.a. I biglietti (giornalieri e compresivi di tutte le iniziative) variano dalle 15.000 (ridotto per studenti e addetti ai lavori) alle 25.000 lire. Info:
www.parmafrontiere.it - tel. 0521 200688.

 

UN MARE DI SPORT: L'ESTATE 2002 DI SPEEDO
Milano, 28 novembre 2001 - Silhouette innovative, dettagli estetici, design versatili e stampe dai cromatismi accesi per la collezione Primavera/Estate 2002 di Speedo che unisce ad una tecnologia sempre all'avanguardia uno stile attento alle ultime tendenze del fashion e del beachwear. Il risultato è una collezione di costumi da training e da tempo libero che assicurano alta vestibilità, cura nei dettagli e la riscoperta di una femminilità ambiziosa nelle proposte più legate al mare e alla spiaggia. Funzionalità, comfort, aderenza e vestibilità sono caratteristiche prioritarie per questa nuova collezione Speedo, unite alla capacità di applicare la più sofisticata tecnologia ai tessuti: tessuti altamente resistenti al cloro, tessuti indeformabili ad asciugatura rapida e non trasparenti quando bagnati. Chi sceglie i modelli della collezione estiva del 2002 di Speedo è certo di trovare un binomio tra tecnologia e attenzione ai dettagli 'fashion': supporti nascosti, imbottiture, spalline sottili, doppie e rimovibili e slip aderenti a vita bassa stile anni '50. Proprio per questa collezione, in linea con il trend del 'vintage', Speedo ha riscoperto lo stile "retro" introducendo un nuovo modello di slip aderente a vita bassa, stile anni '50 a sgambatura media. I temi delle stampe della nuova collezione sono ispirati ai motivi etnici, alla fantasia dei tessuti patchwork, alla moda retrò dando vita ad una collezione variegata, versatile e ricca di modelli e combinazioni cromatiche.

COLLARE D'ORO FRISKIES 2001 STELLE A QUATTRO ZAMPE
Milano, 28 novembre 2001 - Collare d'Oro Friskies 2001, sabato 15 dicembre ore 20.00, FilaForum di Assago-Milano. Protagonisti il cane, l'uomo e la relazione speciale che li unisce, l'evento più atteso dell'anno per gli amanti dei cani è confermato anche dai "numeri" e dalla storia del Collare d'Oro Friskies. Da 8 anni 10 mila fedelissimi affollano gli spalti del FilaForum e 7 milioni di telespettatori seguono "Stelle a Quattro Zampe - Collare d'Oro Friskies" su Canale 5 trasmesso quest'anno il 30 dicembre alle 20.40. Lorella Cuccarini presenterà l'edizione di quest'anno abbinando la sua bravura di conduttrice all'amore per i cani (lei stessa ne possiede due). Protagonisti del Collare d'Oro Friskies saranno sempre loro, i cani più belli del mondo, 24 splendidi esemplari di cui 16 V.I.D. (Very Important Dogs). Anche per questa ottava edizione il Collare d'Oro Friskies farà vivere al pubblico non solo l'emozione della "gara", per scoprire quale sarà il cane più bello del mondo, ma anche l'emozione della relazione, amicizia e affiatamento tra uomini e cani attraverso momenti come: * la spettacolare gara d'Agility tra le due squadre Italia e "resto del mondo", che vedrà protagonisti uomini e cani impegnati in una competizione sportiva di agilità, un particolare esempio di affiatamento, gioco e vitalità. * il "premio simpatia", nato per sottolineare lo spontaneo feeling che si instaura tra l'uomo e l'animale, quest'anno proporrà una passerella di razze particolarmente curiosa e divertente intitolata "Bulli & Pupe" * il concorso "Scrivi la tua Storia" dedicato ai bambini che hanno adottato un cane o che vorrebbero farlo andrà a sottolineare lo spirito della manifestazione di quest'anno: l'amore per gli animali implica una scelta responsabile come l'adozione ed è per la vita * infine uno dei momenti di maggiore emozione del programma: "L'Eroe a Quattro Zampe" dedicato agli animali che in perfetto connubio con l'uomo tutti i giorni si adoperano, nelle condizioni climatiche più difficili, per portare aiuto e soccorso. Un'edizione ricca ed entusiasmante, una serata da seguire fino all'ultimo minuto al FilaForum di Assago o su Canale 5.

GRANDI CAMPIONI DOMENICA PER MILANO MARATHON TRA DUOMO, SCALA E CASTELLO SFORZESCO
Milano, 28 novembre. Ieri a Palazzo Marino, sede del Comune, ha avuto luogo la Presentazione Ufficiale di Milano Marathon 2001 in programma domenica 2 dicembre. Hanno illustrato l'avvenimento Aldo Brandirali, Assessore allo Sport del Comune di Milano, Silvio Butti Assessore allo Sport della Provincia di Milano e Candido Cannavò Direttore de La Gazzetta dello Sport. Mike Buongiorno ha presentato l'iniziativa benefica 'Run For Good' mentre l'atleta kenyana Margaret Okaio, vincitrice dell'ultima Maratona di New York ha rappresentato il gemellaggio con la città statunitense. Domenica prossima, quindi, avrà luogo la prima edizione ufficiale di Milano Marathon alla quale sono annunciati poco meno di 6.000 partecipanti da 41 paesi. E¹ un numero straordinario se si considera che la gara di svolge su un'unica e classica distanza di 42 km e 195 metri come la maratona dei Giochi Olimpici. Al via grandi campioni internazionali, atleti, appassionati, ma anche molta gente comune che si cimenta per la prima volta con questa impresa affascinante e di grande fatica che, nelle più importanti metropoli del mondo ­ da New York a Londra, da Tokio a Berlino, unisce nel gesto sportivo uomini e donne di ogni paese, di ogni età, capacità, ceto e cultura. Milano ha le caratteristiche di territorio e viabilità per proporre un avvenimento di ottimo livello tecnico e sportivo. Il percorso è pianeggiante e velocissimo e può favorire ottimi riscontri cronometrici. Il clima invernale è per gli esperti una condizione non negativa per correre veloci. Tra i campioni prenderà il via il leggendario kenyano Moses Tanui - 4 volte vincitore della Stramilano e tra gli atleti più forti al mondo su questa distanza dove vanta un record di 2 ore 6 minuti e 16" ­ e il coreano Bong Ju Lee interprete orientale straordinario di maratona con un record personale di 2 ore 7 minuti e 20" Questi due atleti hanno saputo vincere tre volte negli ultimi 6 anni (Tanui nel 96 e 98 e Lee lo scorso aprile 2001) la Maratona di Boston, l¹evento più antico (105 anni) e prestigioso del mondo. Tra gli italiani Ingargiola, Chiesa, Andriani e Errebah e soprattutto Ornella Ferrara e Rosaria Console che saranno protagoniste contro le atlete africane Chelangat (Kenya), Koto (Etiopia) e Marashani (Tanzania) e la illustre Irina Bogacheva dal Kyrgyzstan. La partenza, per uomini e donne insieme, è fissata in piazza Castello alle ore 8,45 con il colpo di cannone del Reggimento Artiglieria a Cavallo. (Diretta tv Rai 3 dalle 8,30). I migliori atleti sono attesi nel medesimo punto 2 ore più tardi. L¹invasione dei maratoneti riguarderà il centro città fino alle ore 14. Il percorso, con passaggi dal Teatro alla Scala, piazza Duomo e via Dante, è Œa chiocciolà sui viali esterni ed interni, realizzato in collaborazione con la Polizia Municipale e studiato per dare al traffico e ai cittadini il minor disagio possibile. Per ogni informazione: www.milanomarathon.it Milano Marathon promuove in questa occasione ŒRun for Good ­ Corri per una Buona Causa¹ rilevante iniziativa di solidarietà e raccolta fondi che permetterà a tutti di partecipare anche con l'obbiettivo di portare al traguardo con la propria impresa una somma di denaro a favore delle principali associazioni Œno profit' accreditate. In corsa, tra gli altri, per aspetti di solidarietà, sport e divertimento anche il Presidente della Regione Roberto Formigoni, gli onorevoli Mario Mauro e Maurizio Lupi, il cantante Gianni Morandi, Beppe Bergomi, Paolo Brosio, Valentina Vezzali e numerosi artisti e personaggi. Comune di Milano, Provincia di Milano e Regione Lombardia si sono fatti promotori con La Gazzetta dello Sport di un progetto che desidera avere caratteristiche sportive e agonistiche ma anche sociali, turistiche, culturali e di comunicazione. L¹organizzazione è curata dal Milano Marathon Club e dal Consorzio Milano Marathon di cui fanno parte RCS Sport Events, Stramilano/Fior di Roccia e Rosa & Associati con l¹approvazione delle Federazioni Italiana e Internazionale di Atletica. ŒMajor Sponsor' sono il gruppo bancario IntesaBci - con un determinante ruolo di partner organizzativo nell¹informazione, nella raccolta delle iscrizioni e nella valorizzazione del progetto nelle aree sociali, della cultura e della finanza ­ e il marchio Blunauta primario riferimento Œmoda" per seta cotone e cashmere. A Milano Adidas sarà qualificato ŒSponsor Tecnico¹ come già avviene a Boston, Londra, Berlino, Parigi, Madrid, Praga e Rotterdam. Kia Motors in veste di ŒPartner Ufficiale" offre in premio ai vincitori due innovative autovetture Rio. per ogni informazione: Milano Marathon 2001: tel 02-801051 e-mail
info@milanomarathon.it

DALL'11 GENNAIO 2002 PER UN VENERDÌ AL MESE AL TEATRO DAL VERME DI MILANO I VENERDÌ AL DAL VERME:5 APPUNTAMENTI MUSICALI DA NON PERDERE
Milano, 28 novembre 2001 - I Venerdì al Dal Verme sono, al contempo, una rassegna e un progetto musicale che intendono offrire al pubblico, un venerdì al mese a partire dall'11 gennaio 2002, composizioni del passato e brani di autori contemporanei passando attraverso il recupero di tendenze culturali dimenticate e la proposta di brani poco conosciuti. I Venerdì al Dal Verme nascono, come ama sottolineare Daniel Pacitti, fondatore e direttore dell'Orchestra da camera della Lombardia, dalla necessità "di un confronto fra il passato più remoto, il Novecento storico e la contemporaneità e dal desiderio di ri-allacciare fili ingiustamente interrotti, ma che in realtà hanno solide radici nella tradizione". L'Orchestra da Camera della Lombardia nasce nell'aprile del 2000 grazie al sostegno del Comune di Maccagno, splendida località sulla riva lombarda del Lago Maggiore e si ispira alle gloriose formazioni degli anni '50 che hanno avuto la loro massima espressione nella celeberrima Orchestra diretta Guido Cantelli. L'orchestra è composta da soli strumenti ad arco: 6 primi violini, 5 secondi violini, 4 viole, 3 violoncelli e 1 contrabbasso e vanta, fra le sue prime parti, musicisti del calibro di Piero Toso, Emilio Poggioni, Giuseppe Laffranchini e Ezio Pederzani che provengono da importanti Orchestre italiane come La Filarmonica della Scala o I Solisti Veneti. Al loro fianco suonano musicisti formatisi nei Conservatori Lombardi in una sintesi di esperienza e giovani talenti (il 40% dell'Orchestra ha meno di 30 anni) che ben rappresenta la storica scuola d'archi italiana. Fra i solisti che saranno ospitati dall'orchestra il violoncellista Sandro Laffranchini, (primo violoncello dell'Orchestra della Scala), Luisa Prandina (prima arpa della Filarmonica della Scala) e i pianisti Giuseppe Albanese e Alberto Nosè, provenienti dall'Accademia di Imola. Alla direzione oltre a Daniel Pacitti si alterneranno il russo Alexander Tchernushenko della scuola di Leningrado e il milanese Marco Munari. Il programma prevede, tra l'altro, l'esecuzione del Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra op. 21, di Chopin nella versione originale per archi che aprirà la rassegna e il Concerto n. 1, per pianoforte e orchestra op. 11, di Chopin anch'esso nella versione originale per archi. "Questa veste spiega Francesco Leprino consulente musicale della rassegna è pensata per riportare al clima cameristico e salottiero per cui il compositore polacco li aveva concepiti". Un'altra interessante rilettura è quella applicata alla forma nella quale verranno presentati questi appuntamenti. Non la statica ed ordinaria visione frontale, con luci fredde e impersonali posate su interpreti fermi in posizioni fisse che ricorda Leprino "obbliga il pubblico ad una sorta di ipnosi visiva", ma un nuovo approccio che cattura e mantiene la concentrazione sul "fatto musicale" grazie al sapiente utilizzo di luci che ritagliano gli spazi in maniera sempre differente. Il quarto venerdì vede in cartellone la Carmen di Bizet nella rilettura di Daniel Pacitti. Si tratta di un'originale rielaborazione della Carmen in forma di tango e musica folcloristica sudamericana presentata in forma semi-scenica con sensuali coreografie di stampo latino-americano diretta da Ricardo Fuks e interpretata da cinque cantanti supportati da un'orchestra con un organico particolare in cui entrano a far parte anche strumenti della tradizione musicale latino-americana. Grazie al Patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Milano e alla collaborazione della Provincia di Milano e dello sponsor A.I.P.A. (Agenzia Italiana per Pubbliche Amministrazioni) che l'hanno reso possibile, I Venerdì al Dal Verme è un grande evento culturale che si discosta per originalità e ricchezza di contenuti dall'offerta musicale del panorama milanese. I biglietti sono acquistabili presso il circuito Ticket one www.ticketone.it Per informazioni: tel. 02.26.14.83.97 I venerdì al dal verme - Gennaio - Maggio 2002 - 11 gennaio 2002, ore 21 Direttore: Daniel Pacitti, pianoforte: Giuseppe Albanese; F. Chopin (1810-1849) Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra, op. 21, versione originale per archi ; Locatelli-Marinuzzi (1882-1945) X Concerto da camera, per pianoforte e quartetto d'archi; G. Puccini (1858-1924) Crisantemi, per quartetto d'archi; A, Webern (1883-1945) Cinque movimenti per archi, trascrizione dal Quartetto op. 5; O. Respighi (1879-1936) Antiche arie e danze per liuto, per archi. 1 febbraio 2002, ore 21 - Direttore: Alexander Tchernushenko, Pianoforte: Alberto Nosè; P. I. Ciaikovski (1840-1893) Elegia in memoria di I.. V. Samarin, per archi; F. Chopin (1810-1849) Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra, op. 11, versione originale per archi; B. Bettinelli (1913) Fantasia e fuga su temi gregoriani, per archi; P. I. Ciaikovski (1840-1893) Serenata per archi. 15 marzo 2002, ore 21 - Direttore: Daniel Pacitti, Violoncello: Sandro Laffranchini; J. Bragato (1915) Tres movimientos Porteños, per archi ; J. Bragato (1915) Graciela y Buenos Aires, per violoncello e archi; G. Ligeti (1923) Sonata, per violoncello solo; G. Rossini (1792-1968) Une Larme, tema e variazioni per violoncello e orchestra d'archi; I. Stravinskij (1882-1971) Concerto in re, per archi. 19 aprile 2002, ore 21 - Direttore: Marco Munari, Regia: Ricardo Fuks; Solisti vocali: I. Aramayo Sandivari, D. Araneda Maldonado, M. Sànchez Moreno, C. Senn Vàsquez, E. Pohossov.; G. Bizet (1838-1875) Carmen de los Corrales. Opera in forma semiscenica. Rielaborazione nello stile del tango e del folclore argentino a cura di Daniel Pacitti, per soli, bandoneòn, charango/cuatro, chitarra, flauto, pianoforte, percussioni ed archi. 3 maggio 2002, ore 21 - Direttore: Daniel Pacitti, Arpa: Luisa Prandina; E. Grieg (1843-19079 "Aus Hoberg's Zeit ", Suite im altem Style, op. 40, per orchestra; R. Vaughan Williams (1872-1958) Fantasia on "Greensleeves", per arpa, 2 flauti e archi; M. Ravel (1875-1937) "Habanera", da Rhapsodie espagnole, per viola e arpa; C. Debussy (1862-1918) Danze sacre e profane, per arpa; F. Testi (1923) Per un'arpa; G. Mahler (1860-1911) "Adagetto" dalla Sinfonia n. 5, per archi; M. Grandjany (1891- 1975) Air in classic style, per arpa; B. Bartók (1881-1945) Danze popolari rumene, per archi; Consulenza musicale e assetto scenico: Francesco Leprino; Voce recitante: Ricardo Fuks, Organizzazione musicale: Stefano Sbarbaro. Per informazioni: Associazione Culturale Rinascenze via Padova 164 20132 Milano, Tel. 02.26.14.83.97 rinascenze@yahoo.it Mostra promossa dal Comune di Verona, Assessorato alla Cultura, Direzione dei Civici Musei d'Arte e Monumenti, e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Verona Vicenza Belluno e Ancona, sostenuta da Regione Veneto e con la collaborazione di Agsm.

L'ONORE DELLE ARMI LA COLLEZIONE DEL MUSEO DI CASTELVECCHIO VERONA, MUSEO DI CASTELVECCHIO - SALA BOGGIAN, 1 DICEMBRE 2001- 7 APRILE 2002
Milano, 28 novembre 2001 - L'onore delle armi è un riconoscimento che normalmente si rende al vinto. Perché allora questo titolo? Qui lo sconfitto è rappresentato dall'abbandono, quella condizione in cui cadono oggetti e reperti del passato (in questo caso le armi), che per questa mostra si sono voluti richiamare dall'oblio per farci raccontare la loro storia. Un viaggio all'indietro nel tempo, ripercorrendo a ritroso i più recenti sette secoli di storia delle armi: strumenti di difesa e di offesa, o semplicemente status symbol del potere, spesso anche splendidi capolavori dell'arte della forgiatura o del cesello. E' quanto propone, a conclusione di una più che decennale campagna di restauro (a cura di Enrico Bertasi e Eliana Tovagliaro) sostenuta dalla Regione Veneto, "L'onore delle armi. La collezione del Museo di Castelvecchio" che, dall'1 dicembre 2001 al 7 aprile 2002, è allestita in Sala Boggian a Verona. Una mostra straordinaria e inattesa, per qualità e quantità dei pezzi che allinea, tutti tratti dalle ricchissime (e sino a oggi in gran parte sconosciute) collezioni di armi dal XIV al XX secolo dei Civici Musei veronesi. Di queste collezioni, solo una piccola - anche se importantissima - parte risulta permanentemente esposta sin dal 1989, quando nell'ambito del riordinato percorso di visita di Castelvecchio Francesco Rossi selezionò ed espose - con allestimento di Arrigo Rudi - una sequenza di magnifiche armi bianche: spade, corazze, pugnali, elmi e alabarde di epoca medievale e moderna. Questa sezione permanente diviene oggi una "introduzione" alla mostra allestita in sala Boggian, mostra che si allarga idealmente allo stesso contenitore, il medievale Castelvecchio sorto come possente "macchina" da difesa. La mostra, a cura di Paola Marini e Denise Modonesi, presenta una selezione di 320 pezzi dei circa 500 tra armi da difesa, armi bianche offensive e armi da fuoco militari e civili, conservate nei depositi dei Civici Musei d'Arte di Verona. Si snoda, al termine dell'esposizione museale permanente, come un percorso a ritroso nei luoghi della memoria: dalle imprese coloniali del 1890 e del 1911 in Eritrea e Libia come affermazione del giovane stato italiano alla prima guerra mondiale. Quindi, all'indietro, si assiste al passaggio dagli stati preunitari all'unificazione italiana compiutasi tra il 1859 e il 1870. Per giungere poi al periodo tra il Cinquecento e Settecento, dominato a Verona dalla Serenissima, e all'epoca scaligera, simboleggiata dalla statua equestre di Mastino II della Scala, che incontriamo alla fine del percorso. La collezione racconta anche della storia del Museo Civico, che si arricchì di materiali raccolti da coloro che in prima persona parteciparono alle guerre per l'indipendenza, senza dimenticare il nucleo di armi e memorie storiche che si coagulò al momento della istituzione del Museo del Risorgimento nel 1938. La collezione è costituita principalmente dai legati di Carlo e Alessandro Alessandri del 1896, di Virgilio Grossule del 1904, dei conti Da Prato del 1947 e del generale Alberto Pariani del 1960. Molti i pezzi di eccezione, rari e singolari per foggia, materiali, lavorazione, capaci di interessare anche i non addetti ai lavori. Come la spada della fine del Cinquecento, il cui fornimento è stato ideato dal maestro spadaro Andrea Ferara di Belluno. O la raffinata sequenza (tra le maggiori conservate in Italia) di armi islamiche, tra cui eleganti scimitarre e un rarissimo pugnale a cinque lame, e balcaniche, tra cui la serie di pistole con ricchi ornamenti in argento e impugnature dette "a coda di topo". Dall'Africa proviene la collezione di Virgilio Grossule, che lavorò tra il 1901 e il 1921 come medico tra le popolazioni dell'ex Congo belga: oggetti di grande maestria sono il grande scudo della tribù Azande in vimini intrecciati e il coltello cerimoniale o da esecuzione della regione dell'Ubangi. Capolavoro di cesello è la carabina svizzera arricchita da incisioni finissime ispirate alle vicende di Gugliemo Tell, bella da vedersi come il curioso trombone feu de joie, strumento non di guerra ma di festa, visto che veniva utilizzato nelle valli alpine per dare il via, con i suoi colpi caricati a salve, alle grandi feste popolari. Inidonea al combattimento per la curvatura troppo accentuata della lama è una lussuosa sciabola appartenuta al generale Pianell, con la firma di Labruna e il fornimento accuratamente inciso tanto da competere con la sciabola del re Vittorio Emanuele II. Una citazione meritano anche i cosiddetti "falsi d'epoca" come le copie di elmi rinascimentali che furono oggetto di un grande sforzo artigiano (e commerciale) per gran parte dell'Ottocento, sulla spinta di un preciso gusto decorativo. Armi o soggetti in arme compaiono spesso in ritratti e dipinti e anche di questo dà conto, naturalmente per exempla, la grande mostra di Castelvecchio in un itinerario visivo assai vario e stimolante progettato da Alberto Erseghe. A completare la memoria di imprese che la storia ha tramandato come epiche, vengono esposte medaglie, onorificenze, riconoscimenti (molti i pezzi della seconda metà dell'Ottocento). Chiude idealmente la rassegna la statua equestre di Mastino II della Scala, la cui celebre effigie marmorea, finalmente giunta a Castelvecchio dove, come è noto, già si conserva quella del suo predecessore Cangrande I della Scala, suggella un percorso espositivo straordinariamente ricco di emozioni e memorie. Informazioni e prenotazioni: Stagehand tel. 045.8040431, fax 045.8000804, Email
cristinapadovani@vr83.it

A REGGIO EMILIA PROROGATA FINO AL 30 DICEMBRE LA MOSTRA DI WALTER VALENTINI SULLE TRACCE DELL'INFINITO
Milano, 28 novembre 2001 - E' stata prorogata fino al 30 dicembre la mostra di Walter Valentini Sulle tracce dell'infinito, allestita in Palazzo Magnani a Reggio Emilia. L'antologica presenta settanta opere, su tavola e su carta, tra cui venti lavori di grandi dimensioni, che documentano l'intero percorso creativo dell'artista, uno dei protagonisti dell'astrazione italiana. In particolare la mostra permette di vedere le opere assai poco conosciute dei primi anni '70, nelle quali si manifestano per la prima volta quei segni e quelle forme che accompagneranno tutta la sua evoluzione artistica fino all'ultimo ciclo, Solare, assolutamente inedito. In occasione dell'iniziativa, Valentini ha realizzato nel grande corridoio d'ingresso di Palazzo Magnani un'installazione dal titolo Il passo del tempo. Per informazioni: tel. 0522459406 - fax 0522452349 Infolink:
www.palazzomagnani.it

MOSTRA LA NATURA DELLA NATURA MORTA. DA MANET AI NOSTRI GIORNI 1° DICEMBRE 2001 ­ 24 FEBBRAIO 2002
Milano, 28 novembre 2001 - La Galleria d¹Arte Moderna di Bologna, con la mostra "La natura della natura morta", dedica a questo tema classico della tradizione artistica occidentale un¹estesa e approfondita ricognizione. La rassegna, che si avvale del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, si propone di analizzare gli sviluppi stilistici e iconografici della natura morta da Manet fino ai nostri giorni, attraverso circa 120 significative opere pittoriche e scultoree provenienti da importanti istituzioni museali, fondazioni e collezioni pubbliche e private di tutta Europa e degli Stati Uniti. Una sezione apposita sarà inoltre dedicata alla fortuna del tema nella storia della fotografia, dall¹invenzione di questo mezzo fino ad oggi. Per la prima volta un museo italiano si impegna a presentare con un¹esposizione di ampie proporzioni e di respiro internazionale, questo specifico genere, ritornato attuale negli ultimi anni grazie al continuo favore tributatogli dal pubblico e dai collezionisti e al rinnovato interesse da parte di critici e studiosi. Con questa iniziativa la Galleria d¹Arte Moderna intende offrire un nuovo contributo alla ricerca nel settore, riunendo opere in molti casi mai esposte in Italia e rappresentative delle maggiori personalità e dei più importanti fenomeni artistici apparsi negli ultimi 150 anni. Bologna si presenta come sede certamente qualificata per questo progetto tematico che può essere letto come un omaggio a Giorgio Morandi, sicuramente uno dei maggiori pittori di nature morte del XX secolo. Rispettando un ordinamento cronologico, la rassegna presenterà l¹avvicendarsi di sperimentazioni stilistiche e di riprese della tradizione, documentando non solo l¹apparizione di nuove soluzioni formali, ma anche l¹aggiungersi di oggetti inediti ai tradizionali elementi iconografici che nel tempo hanno caratterizzato le diverse tipologie codificate della natura morta. Componenti convenzionali come fiori, frutti, stoviglie o strumenti musicali offrono agli artisti spunti inesauribili per la sperimentazione, dalle indagini ottiche di Manet agli scardinamenti prospettici di Cézanne, dalla vorticosità spaziale dei Futuristi alla disarticolazione percettiva dei Cubisti, dall¹esuberanza cromatica di Jawlensky alle classiche cadenze di Morandi, alla matericità di Fautrier. Gli stessi elementi, tuttavia, mantengono principalmente, per altri artisti, peculiari valenze metaforiche e simboliche, ravvisabili, sia pure in modi diversi, in Redon come in Gauguin, in Soutine come in De Pisis. Sintomatiche delle molteplici potenzialità che il genere, proprio con la prevedibilità dei suoi schemi, seppe offrire agli artisti maggiormente orientati all¹astrazione sono le opere di autori anti-accademici per vocazione, come gli esponenti del Futurismo italiano e delle Avanguardie Russe, ampiamente presenti in mostra con opere fra le più note e importanti di Boccioni, Severini, Larionov, Gontcharova, Puni. Ma altrettanto rilevante e frequente è l¹attenzione degli artisti al diffondersi di nuovi oggetti, mode e abitudini: vasi e ventagli orientali sono soggetti frequenti alla fine dell¹Ottocento, mentre oggetti di arte popolare o primitiva divengono elementi caratteristici delle opere Espressioniste. In concomitanza con il ³ritorno all¹ordine², con il rifiorire di una rappresentazione minuziosa e quasi fotografica del reale, il campionario degli oggetti raffigurati si allarga ulteriormente: piante grasse, frutti e cibi esotici, giocattoli e, soprattutto, strumenti meccanici e prodotti industriali fanno il loro ingresso in nature morte che si mantengono per il resto apparentemente fedeli agli assetti più tradizionali. Il ruolo centrale che la natura morta riacquista così negli anni Venti nell¹ambito della Nuova Oggettività in Germania e del Realismo Magico in Italia, sarà documentato dalla mostra con lavori, fra gli altri, di Lenk, Kanoldt e Casorati. Al sistematico sovvertimento del genere mirano invece i Surrealisti, con una resa illusionistica di improbabili commistioni di oggetti, effetti metamorfici ed incongruità spaziali e dimensionali. Nei decenni successivi la natura morta rimane un campo ricco di suggestioni per i realisti da un lato, come Guttuso e Manzù, e per gli artisti che, nonostante il dilagare delle correnti non figurative negli anni Cinquanta, continuano ad ispirarsi alla realtà per elaborare pure giustapposizioni pittoriche di forme e colori, come Nicholson o De Staël. Il modificarsi delle situazioni storiche e culturali, che condizionano la stessa percezione degli oggetti, del loro valore e del loro significato, si riflette puntualmente nelle elaborazioni successive del tema, soprattutto con i fedeli ritratti di merci di consumo proposti dalla Pop Art dagli inizi degli anni Sessanta. Intersezioni fra i mutamenti delle condizioni sociali e le evoluzioni interne alle pratiche artistiche si evidenziano in seguito, con orientamenti assai diversi, nell¹Arte Povera, nel cosiddetto Neo-Espressionismo e nelle ultime vicende artistiche contemporanee, delle quali verranno dati nella rassegna alcuni selezionati esempi in grado di segnalare, da un lato, l¹inarrestabile vitalità del genere anche nell¹epoca attuale e, dall¹altro, la radicale revisione alla quale gli artisti continuano incessantemente a sottoporlo. Il catalogo, edito da Electa, conterrà una completa documentazione fotografica a colori delle opere, testi introduttivi dei curatori e saggi di Renato Barilli, Gottfried Boehm, Gian Casper Bott e Paolo Fabbri.

VIVERE IL MUSEO APPUNTAMENTI DEL 1 E 2 DICEMBRE
Milano, 28 novembre 2001 - Sperimentare, toccare e conoscere la scienza, le proposte per questo fine settimana. Sabato pomeriggio i visitatori potranno ascoltare una pianista suonare e raccontare il pianoforte Érard, esposto nella sala della Musica, scoprendo la tecnologia che rende così speciale e vivo uno strumento creato quasi due secoli fa. Domenica pomeriggio gli aderenti all'Associazione Modellisti Museoscienza faranno le prove generali per gli show previsti a partire dal 7 dicembre. I visitatori potranno vedere le evoluzioni delle navi radioguidate nella piscina allestita nel secondo chiostro. Bolle di sapone cubiche, macchine di Leonardo da montare, illusioni ottiche da svelare, i segreti della carta e l'energia del sole sono le proposte dei laboratori aperti in questo fine settimana. La mostra Semplice e Complesso chiude il panorama delle attività, proponendo ai suoi visitatori la possibilità di sperimentare i mille modi in cui si compone e scompone la materia. Orari - Pianoforte Érard : sabato pomeriggio dalle ore 15.00; Prove di navigazione: domenica pomeriggio dalle ore 15.00; Laboratori: sabato pomeriggio ore 14.00 - 18.00; domenica 10.00 - 13.00 e 14.00 - 18.00. Biglietti Intero: £ 12.000 - Euro 6,20 Ridotto: £ 8.000 - Euro 4,20 Nonno e nipote: £ 13.000 - Euro 6,80 Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Via San Vittore 21 Milano

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