QUOTIDIANO DI: New & Net Economy, Finanza, Politica,Tecnologia, E-business, Turismatica ed Attualità

NOTIZIARIO
MARKETPRESS

NEWS
di

LUNEDI'
21 GENNAIO 2002

pagina 1

 

La nostra vetrina dei 
PRODOTTI
ARTIGIANALI
e' aperta... visitatela

 

 

 

 


Entrate nell'
AREA
DELLE NOVITA'
troverete esposti molti
prodotti interessanti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'esposizione dei 
PRODOTTI
PER IL LAVORO
è aperta visitatela

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(* symbolcopyright c Comunitè europee,2001 http://www.cordis.lu )

 

SECONDO PRODI, LA RICERCA È FONDAMENTALE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI FISSATI A LISBONA

Bruxelles, 21 gennaio 2002 - Il presidente della Commissione europea, Romano Prodi, ha dichiarato che la ricerca deve svolgere un ruolo fondamentale nel raggiungimento dell'obiettivo di creare una società basata sulla conoscenza, fissato al vertice di Lisbona. I commenti di Prodi fanno seguito all'adozione da parte della Commissione, in data 15 gennaio, della relazione per il Consiglio di primavera, dal titolo "La strategia di Lisbona: rendere possibile il cambiamento". La relazione è stata adottata in vista del prossimo summit europeo di Barcellona, nel quale si valuteranno i progressi nell'attuazione degli obiettivi di Lisbona e si stabiliranno le future priorità. Il 16 gennaio, nel corso del suo intervento al Parlamento europeo, Prodi ha spiegato che "l'istruzione, la formazione e la ricerca sono il vero elemento chiave per la ripresa economica, la crescita sostenibile e le nuove opportunità di lavoro. Non può esistere una 'società della conoscenza' senza la conoscenza". Egli ha invitato ad effettuare maggiori investimenti in questi settori ed ha aggiunto: "Abbiamo bisogno di una strategia integrata per l'istruzione e la ricerca comunitarie, che si basi sul collegamento in rete e sulla mobilità e dobbiamo dare la priorità alle tecnologie del futuro, quali le biotecnologie e le tecnologie pulite". Prodi ha affermato che il passaggio all'euro "dà la dimensione di ciò che l'Europa è capace di ottenere quando può fare appello alla volontà politica". Ora che è stata realizzata l'unione monetaria, ha aggiunto il Presidente, è tempo di volgere l'attenzione dell'Europa al raggiungimento degli obiettivi fissati al vertice di Lisbona del marzo 2000, che mirano a rendere l'Ue l'economia basata sulla conoscenza più competitiva del mondo. "È arrivato il momento di rispettare i nostri impegni ed accelerare il processo di riforma", ha dichiarato Prodi. "Non abbiamo scelta: la strategia adottata a Lisbona è la chiave per sviluppare il nostro modello economico e sociale europeo". Il Presidente ha sostenuto che, mentre la relazione della Commissione in vista del Consiglio di primavera ha mostrato chiari progressi in una serie di settori, inclusi quelli della ricerca, delle telecomunicazioni e dell'ambiente, il ritardo nell'affrontare questioni quali il brevetto comunitario ed il progetto di navigazione satellitare Galileo, sta mettendo in pericolo il progresso dell'Europa e la sua credibilità al cospetto del mondo.

LA SPAGNA FA DELL'INNOVAZIONE UNA PRIORITÀ NAZIONALE
Madrid, 21 gennaio 2002 - Il governo spagnolo, che attualmente esercita il turno di Presidenza dell'Unione europea, ha incentrato le politiche nazionali sull'innovazione, adottando una serie di incentivi per promuoverla in modo più collaborativo e sostenibile. Tra le misure che entreranno in vigore nel 2002, vi è il cosiddetto "accreditamento tecnico dell'innovazione", che sarà conferito alle aziende giudicate sufficientemente innovative. Dopo aver ricevuto tale autorizzazione dal ministero spagnolo della Scienza e della Tecnologia, un'azienda avrà automaticamente i requisiti necessari per avvalersi delle agevolazioni fiscali. Il ministero ha inoltre espresso l'auspicio che, nel 2002, ci si concentri maggiormente sulle risorse umane disponibili per l'innovazione, mediante l'introduzione di un programma che inserisca nelle aziende innovative e nei centri di tecnologia un numero maggiore di personale qualificato e in possesso di titoli di dottorato. Gli emendamenti legislativi incrementeranno la flessibilità, mentre la nuova legge sulle scienze consentirà una più intensa concentrazione sull'innovazione, una maggiore mobilità dei ricercatori e nuovi tipi di contratti di ricerca. Si sono già riscontrati dei risultati positivi. Secondo le ultime cifre diffuse dall'Istituto nazionale di statistica, quasi il 20 percento delle aziende spagnole è impegnato in attività innovative. Il numero totale di progetti basati sulla ricerca è aumentato del 12 percento nel 2001, mentre quelli finanziati dal ministero della Scienza e della Tecnologia hanno evidenziato un incremento del 16 percento. Il numero di progetti d'innovazione sostenuti direttamente da finanziamenti pubblici ha registrato un aumento del 67 percento (nell'ambito del programma Profit a favore dell'innovazione), e l'entità degli stanziamenti è aumentata complessivamente del 17 percento. A livello europeo, nell'ambito della realizzazione del suo piano d'azione durante il semestre di Presidenza dell'Ue, la Spagna ha chiesto un incontro informale dei ministri dell'Industria, che si dovrebbe tenere a Girona il 1° e il 2 febbraio, allo scopo di integrare le politiche di ricerca, sviluppo e innovazione con quelle industriali.

ISVAP:DATI STATISTICI SULLA RACCOLTA PREMI A TUTTO IL 3° TRIMESTRE 2001
Roma, 21 gennaio 2002 - L'Isvap ha diramato la circolare n. 462/S contenente i dati relativi ai premi lordi contabilizzati dalle Imprese di assicurazione nei primi nove mesi del 2001 per il lavoro diretto dei rami danni e dei rami vita. La raccolta premi relativa alle Imprese nazionali ed alle Rappresentanze in Italia di Imprese extra U.E. ha raggiunto nel periodo considerato l'importo di 51.368 milioni di Euro, con un incremento del 9% rispetto ai primi nove mesi del 2000. Dopo il risultato negativo registrato nel primo trimestre del 2001 (-1,1% rispetto all'analogo periodo del 2000) ed il moderato incremento nel primo semestre (+3,6%) la raccolta premi ha visto consolidare la propria ripresa, attestandosi quasi sugli stessi livelli di crescita registrati nei primi nove mesi del 2000, quando era stato rilevato un incremento del 9,6% rispetto al corrispondente periodo del 1999. I premi lordi contabilizzati nei rami vita sono stati pari a 30.537 milioni di Euro e, con una crescita del 10,8% rispetto ai primi nove mesi del 2000, hanno rappresentato il 59,4% della raccolta complessiva (58,5% nell'analogo periodo del 2000). Il portafoglio ha pertanto rafforzato la propria ripresa dopo il calo del 4,4% registrato nei primi tre mesi del 2001 ed il modesto incremento del 3,4% alla fine del primo semestre. Per quanto riguarda la distribuzione per tipologia dei premi, il 38,3% della raccolta ha riguardato il ramo I (assicurazioni sulla vita tradizionali), il 54,9% il ramo III (assicurazioni connesse a fondi, indici azionari o altri valori di riferimento), il 6,3% il ramo V (capitalizzazione) ed il restante 0,5% gli altri rami vita. Gli sportelli bancari hanno raccolto il 59,5% dei premi (56,6% nei primi nove mesi del 2000), rafforzando la propria posizione di canale distributivo prevalente nel comparto, mentre i premi acquisiti attraverso le agenzie con mandato hanno rappresentato il 21,3% della raccolta (23,4%). I premi di nuova produzione, che sono ammontati a 21.713 milioni di Euro, hanno mostrato un andamento positivo, facendo registrare un tasso di crescita del 15,7% rispetto al corrispondente periodo del 2000. Per quanto riguarda le assicurazioni danni, i premi lordi contabilizzati nei primi nove mesi del 2001 sono ammontati a 20.831 milioni di Euro, con un incremento del 6,4% rispetto al corrispondente periodo del 2000. Pertanto la raccolta del ramo si è sviluppata ad un ritmo simile a quello del 2000. L'88% del portafoglio è stato raccolto dalle agenzie con mandato (89,1% nel 2000). Tra i rami con maggior peso figurano i rami r.c. autoveicoli terrestri e r.c. veicoli marittimi, lacustri e fluviali, la cui raccolta, che ha inciso sul totale portafoglio premi danni per il 53,7%, è stata pari a 11.193 milioni di Euro, facendo registrare un incremento del 6,6% rispetto all'analogo periodo del 2000. Gli agenti con mandato hanno raccolto il 93,9% dei premi del comparto, vedendo confermato il proprio ruolo di canale distributivo largamente prevalente nel comparto.

DAVIDE ROBIMARGA RESPONSABILE DEL PROGETTO PROMOTORI DEL BANCO DESIO E DELLA BRIANZA
Milano, 21 gennaio 2002 - Davide Robimarga, 58 anni, gia' Direttore Generale Intesa Italia Sim e fino al dicembre scorso in Banca di Roma, dal 1 gennaio 2002 e' entrato nel Gruppo Banco Desio con l'incarico di dare impulso al progetto Promotori Finanziari. La divisione, che fara' capo direttamente a Robimarga, si colloca nell'ambito delle nuove iniziative promosse dal Banco Desio e sviluppera' l'offerta e il collocamento di prodotti finanziari e d'investimento avvalendosi di una struttura di promotori che verra' avviata in tutta Italia nelle prossime settimane. Il progetto, da tempo allo studio del Banco, ha avuto un'accelerazione negli ultimi mesi alla luce della forte crescita registrata nella raccolta e nella gestione patrimoniale del Banco di Desio. ''Con questo progetto il Banco di Desio e della Brianza intende valorizzare la propria competenza gestionale e l'offerta di prodotti d'investimento non solo nel suo naturale bacino geografico di provenienza, ma! anche a livello nazionale sia in quelle zone ove e' gia' presente ed opera con proprie filiali, sia in quelle dove andranno ad operare i nuovi promotori finanziari'' commenta Alberto Mocchi, Vice Direttore Generale del Banco di Desio e della Brianza. Il ''Progetto Promotori'' e' di ampio respiro e prevede uno sviluppo in piu' fasi. La prima, e piu' importante, che ha appena preso avvio prevede la costituzione all'interno del Banco Desio di una struttura di Promotori presente sull'intero territorio che, in assenza della fisicita' delle filiali tradizionali, potra' avvalersi nella propria operativita' della struttura telematica del Banco (Banc@tel.it), del call center di gruppo e di una articolata rete di negozi e uffici finanziari dedicati ai promotori. Punto di forza della nuova rete saranno, insieme ai tradizionali prodotti bancari, i servizi di risparmio gestito ed assicurativi. I primi, con accentuato connotato ''multibrand'', prevedono il collocamento dei fondi di Anima, la Sgr di gruppo, delle gestioni (Gpm e Gpf del Banco Desio) e di alcune Sicav di grande immagine internazionale. Per quanto riguarda l'Assicurazione Vita saranno disponibili i servizi della nuova compagnia di gruppo autorizzata proprio alla fine del mese di dicembre. Le fasi successive saranno definite alla fine del 2003 sulla base dei risultati produttivi e organizzativi conseguiti. Il progetto promotori rientra nel piano di sviluppo che il Gruppo Banco Desio sta portando avanti e che proprio nel corso del 2001 ha vissuto una significativa evoluzione con il lancio del Banco Desio Toscana, lo sviluppo delle attivita' di Private banking, la costituzione, di Brianfid - Lux S.A., societa' Lussemburghese di gestione, l'acquisizione del Credito Privato Commerciale di Lugano e, da ultimo, la costituzione e l'inizio dell'operativita' di Desio Vita, Compagnia di assicurazione sulla Vita SpA.

ENI: PRESENTATO IL PIANO STRATEGICO ALLA COMUNITÀ FINANZIARIA
Milano, 21 gennaio 2002 - L'Amministratore Delegato dell'Eni, Vittorio Mincato, ha presentato il 18 gennaio a Milano alla comunità finanziaria il Piano Strategico 2002-2005, sottolineando i significativi risultati raggiunti nel biennio 2000-2001 e annunciando i nuovi target di sviluppo fino al 2005, con particolare riferimento alla crescita della produzione che raggiungerà 1 milione 700mila barili al giorno. Nel dicembre 2001 la produzione media è stata di 1 milione 440mila barili al giorno e all'inizio di gennaio ha raggiunto il picco di 1 milione 494mila barili al giorno, confermando il raggiungimento con ampio anticipo del target di 1milione e mezzo di barili fissato al 2003. L'Amministratore Delegato ha precisato inoltre che il programma di cost cutting sta procedendo in termini soddisfacenti: è già stato raggiunto circa il 60 per cento del target di risparmi al 2003 che ammonta a circa due miliardi di euro. Il nuovo obiettivo al 2005 è di tre miliardi di euro, ivi compresi circa 600 milioni di euro riguardanti le attività chimiche di cui è programmata la dismissione. Prosegue il programma di acquisto di azioni proprie: fino ad ora sono state acquistate 155 milioni di azioni, corrispondenti al 3,9 per cento del capitale sociale, con un esborso di 2,1 miliardi di euro. Alla prossima Assemblea degli Azionisti dell'Eni il Consiglio di Amministrazione proporrà di aumentare il limite di riacquisto di azioni dagli attuali 3,4 a 5,4 miliardi di euro. Il debito finanziario netto a fine 2001 ammonta a circa 9,7 miliardi di euro, con un aumento di 2 miliardi di euro rispetto all'anno precedente, dopo aver finanziato investimenti tecnici e finanziari, nonché l'acquisto di azioni proprie, per un valore complessivo di circa 13,5 miliardi di euro. Il rapporto tra debito netto e patrimonio netto contabile nel 2001 si è mantenuto sostanzialmente immutato sul valore di 0,32 che conferma la solidità della struttura finanziaria del Gruppo.

ENI: PERFORATO CON SUCCESSO NUOVO POZZO NELL'OFFSHORE ANGOLANO
San Donato Milanese, 21 gennaio 2002 - Eni comunica di aver concluso con successo la perforazione del pozzo "Landana 2 A", ubicato nell'offshore angolano a circa 400 chilometri a Nord Ovest dalla capitale Luanda. Il pozzo ha confermato l'estensione del giacimento petrolifero di "Landana", è stato perforato in 400 metri d'acqua e ha raggiunto una profondità finale di 3900 metri. La perforazione ha rivelato uno spessore di 120 metri di roccia porosa ricca di idrocarburi di buona qualità (36° API). L'offshore angolano, dove l'Eni opera intensamente fin dagli anni Ottanta, si è dimostrato ancora una volta ricco di grandi potenzialità petrolifere. Nella prolifica concessione dove è ubicato il giacimento di Landana è già in produzione il giacimento di "Kuito" e sono attualmente in corso gli studi per finalizzare lo sviluppo degli altri campi scoperti fino ad oggi: Benguela, Belize, Tomboco, Lobito e Tombua. La produzione di spettanza Eni in Angola è di 70.000 barili di olio al giorno. Considerando tuttavia anche i progetti di sviluppo in corso, le notevoli riserve scoperte nel deep water e i progetti in corso di finalizzazione nel blocco 14, la produzione attesa nel 2005 di spettanza Eni supererà i 130.000 barili di olio al giorno.

COSTITUITA EDISON T&S, SOCIETA' DEDICATA AL TRASPORTO E STOCCAGGIO DEL GAS NATURALE
Milano, 21 gennaio 2002 - In ottemperanza agli obblighi previsti dall'art. 21 del Decreto Legislativo 23 maggio 2000 n.164 in tema di separazione contabile e societaria delle imprese di gas naturale (unbundling), Edison ha costituito Edison T&S, una nuova società attiva dal 1 Dicembre 2001 interamente dedicata alle attività di trasporto e stoccaggio di gas. Edison Gas ha pertanto conferito alla nuova Società Edison T&S il ramo di Azienda relativo a tutte le attività di trasporto e stoccaggio del gas naturale, consistente in una rete di circa 1.200 km di gasdotti in alta pressione, localizzati prevalentemente nel Centro Italia, e in due concessioni di stoccaggio (Collalto e Cellino). Con questa operazione il Gruppo Edison completa il processo di separazione societaria e contabile sancito dal "Decreto Letta" per la liberalizzazione del mercato del gas naturale e si conferma come principale realtà alternativa e competitiva nel nuovo scenario energetico italiano.

SEMINARIO SUL TRASPORTO DELL'ENERGIA ELETTRICA - MILANO, 11 FEBBRAIO 2002
Milano, 21 gennaio 2002 - L'impatto delle ultime norme sul dispacciamento. Convegno a Milano, presso Fast Federazione Associazioni Scientifiche e Tecniche - Serven, Servizi per l'Energia e Aei, Associazione Elettrica ed Elettrotecnica Italiana organizzano un seminario-incontro per informare ed aggiornare sull'attesa regolamentazione integrativa introdotta dalla delibera n. 317/01 dell'Autorità per l'energia. Oggetto del provvedimento è la disciplina del bilanciamento, della riserva e dello scambio. Ciò coincide con la contemporanea approvazione delle specifiche opzioni tariffarie proposte dagli oltre 170 distributori-gestori delle reti; con ciò si è pressochè completato il quadro tecnico-economico della normativa che disciplina il trasporto e il dispacciamento dell'energia elettrica per il mercato libero. In questo incontro verranno affrontati e approfonditi gli aspetti operativi ed economici della nuova regolamentazione per dare una risposta ad interrogativi, quali: - i nuovi meccanismi contrattuali, tecnici e gestionali risultano più semplici e completi rispetto a quelli a cui gli operatori erano abituati? Da chi e come potranno venire gestiti? - i clienti finali idonei traggono vantaggi o svantaggi economici rispetto alla precedente normativa; i prezzi diminuiranno? La normativa rappresenta veramente un graduale passaggio fra la contrattazione bilaterale e il mercato organizzato? Il nuovo meccanismo introdotto dall'Autorità riguardante la libera negoziazione fra gli operatori delle partite economiche relative allo scambio (ex riconciliazione) dell'energia elettrica, sarà adeguatamente trattato nel Seminario e costituirà sicuramente argomento di discussione. Durante la seconda parte della giornata verrà trattato anche il tema dell'impatto che la normativa avrà sugli oltre 2000 piccoli e medi impianti di generazione da fonti rinnovabili esistenti nel Paese. Tra i relatori saranno presenti Autorità per l'energia elettrica e il gas, Grtn, Aiget, Enel Distribuzione, Aem Elettricità. Info ed iscrizioni: Energia Blu Comunicazione tel. 02.54115799
bergamasco@energiablu.com

ART'E': FATTURATO E UTILI IN CRESCITA NEL 2001
Bologna, 21 gennaio 2002 - Il Comitato di Direzione di Art'e' S.p.A. ha preso in esame i risultati preconsuntivi dell'esercizio 2001. A livello consolidato, il valore della produzione ha superato i 38,4 milioni di euro, pari ad oltre 74,4 miliardi di lire. L'incremento rispetto all'esercizio precedente è stato circa del 11%, un risultato in linea con le attese formulate. Il Presidente della Società, Marilena Ferrari, ha espresso grande soddisfazione per l'andamento dei risultati nell'anno appena concluso, che hanno confermato la solidità del business ART'E' anche per quanto concerne l'incremento dei livelli di redditività rispetto all'esercizio 2000. Si prevede infatti che l'esercizio presenti una marcata crescita degli utili a livello consolidato. Tra le note positive messe in evidenza dal Presidente, anche alcuni indicatori sintomatici dell'estrema dinamicità del Gruppo, quali il superamento della soglia dei 40.000 collezionisti, unito alla conferma dell'alto grado di fidelizzazione della clientela ed il record storico di fatturato raggiunto nel mese di ottobre, con ordini raccolti per un valore di oltre 5.16 milioni di euro, pari a circa 10 miliardi di lire. " I risultati raggiunti nel 2001, uniti ai progetti che stanno per prendere il via, primo fra tutti l'apertura della nostra prima Galleria la cui inaugurazione è prevista nel mese di marzo, ci consentono di prevedere per il 2002 un anno di significativa crescita per il nostro business in termini di penetrazione nel mercato dell'arte e accesso a nuovi segmenti con un conseguente incremento di fatturato e utili".

AIR ONE E ENAC FIRMATA LA CONVENZIONE CON ENAC PER GLI ONERI DI SERVIZIO PUBBLICO SULLA ROTTA ALGHERO – MILANO
Milano, 21 gennaio 2002 - E' stata firmata il 19 gennaio la convenzione tra Air One e Enac per l'avvio dei collegamenti Alghero-Milano-Alghero in regime di oneri di servizio pubblico (cosiddetta "continuità territoriale"). Air One, mantenendo l'impegno preso con la Sardegna, avvierà i collegamenti con tempistiche da record già il prossimo lunedì 21 gennaio con sei collegamenti quotidiani:

ALGHERO-MILANO LINATE
AP5511 07.00 08.05
AP5515 20.00 21.05

ALGHERO-MILANO MALPENSA
AP5513 10.40 11.45

MILANO LINATE-ALGHERO
AP5510 08.50 09.55
AP5514 21.50 22.55

MILANO MALPENSA-ALGHERO
AP5512 18.00 19.05

Gli orari sono stati studiati per favorire sia i viaggi di andata e ritorno in giornata tra la Sardegna e il centro economico e finanziario del Paese sia per offrire le migliori opportunità di collegamenti, via Milano, con le principali destinazioni internazionali. I collegamenti saranno operati con Boeing 737. Air One esprime il proprio apprezzamento per il fattivo impegno del Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Prof. Pietro Lunardi, che ha consentito, nel rigoroso rispetto del quadro legislativo, di pervenire alla tempestiva formalizzazione della convenzione, in modo da evitare ulteriori ritardi all'avvio dei servizi, e facendo conseguire all'Erario un risparmio notevolissimo. Air One, inoltre, sottolinea l'opera del Presidente della Giunta Regionale della Sardegna, dott. Pili, che per primo ha creduto nella necessità di attivare i servizi a tariffe agevolate. "Siamo soddisfatti di questo primo risultato raggiunto, e siamo orgogliosi di poter offrire alla Sardegna la qualità dei nostri servizi." ha commentato Carlo Toto, Presidente di Air One. 19 gennaio 2002

CONTINUITA' TERRITORIALE
Milano, 21 gennaio 2002 In merito alle Ordinanze con cui il 18 gennaio il Tar Lazio ha sospeso i provvedimenti Enac di aggiudicazione ad Air One delle rotte Cagliari-Milano e Alghero-Roma nell'ambito della legge sulla continuità territoriale sarda, Air One osserva che : le decisioni del Tar sono in netto contrasto con le precedenti decisioni del Consiglio di Stato che sull'argomento aveva accolto pienamente le giuste ragioni di Air One. Di conseguenza, la Compagnia impugnerà le decisioni del Tar nei modi di legge. In attesa della conclusione del contenzioso amministrativo sulle rotte Cagliari-Milano e Alghero-Roma, che la Compagnia confida le saranno confermate, Air One ribadisce che, come previsto, avvierà il servizio sulla rotta Alghero-Milano dal giorno 21 gennaio 2002, e quindi immediatamente dopo la sottoscrizione della relativa convenzione con l' Enac, prevista per domani 19 gennaio. Infatti l'aggiudicazione di tale rotta non è stata oggetto di contestazione. 'Quel che rincresce maggiormente, di tutta questa lunga serie di controversie e decisioni confuse e contraddittorie, è che i residenti in Sardegna, e comunque gli utenti delle rotte sarde, dovranno aspettare ancora prima di poter godere dei benefici di una legge che - con maggiore attenzione - si sarebbe potuta attuare da molti mesi' commenta Carlo Toto, Presidente di Air One.

LE PROPOSTE SUL FEDERALISMO DI CONFCOMMERCIO: FONDAMENTALE IL PERIODO TRANSITORIO
Roma, 21 gennaio 2002 - Necessità che il periodo transitorio non riduca o blocchi le attività ordinarie delle imprese; mantenere in questo stesso periodo, fino a quando le Regioni non interverranno con proprie leggi, un ruolo di coordinamento delle Stato; non solo decentramento dallo Stato agli enti locali ma anche dallo Stato ai corpi intermedi, per ridurre l'ingerenza dello Stato nel mercato; la corretta elaborazione degli Statuti regionali come garanzia di un Federalismo efficiente; il Federalismo fiscale come perno della Devolution: queste le linee guida del documento di Confcommercio sul titolo V della Costituzione emerse dal seminario di Cortina sul Federalismo. La sintesi per punti del documento: La ripartizione delle competenze - La necessità che avvertono le imprese di accelerare il processo di ammodernamento e di rafforzare la loro competitività per poter operare in un mercato allargato, richiede anche una maggiore efficienza della funzione pubblica per il concorso alla progettazione dello sviluppo territoriale. Le recenti modifiche apportate al titolo V della Costituzione pongono l'accento sulla necessità di una attenta valutazione delle implicazioni derivanti dalla scelta dei percorsi attuativi. Pur riconoscendo il ruolo primario delle autonomie territoriali e l'indubbia utilità che esse siano direttamente investite di tale potere nelle materie loro attribuite, ci si trova in realtà in presenza di un passaggio forse troppo brusco da un sistema accentrato ad uno decentrato che liquida, troppo semplicisticamente, la ripartizione di attribuzioni senza stabilire regole certe, nel rispetto dei principi di unitarietà e coordinamento dell'intero quadro costituzionale. Per questo riteniamo necessaria una regolamentazione del periodo transitorio che trovi soluzioni certe: ai conflitti di competenza nell'attribuzione delle materie; all'esercizio del potere sostitutivo. La posizione che, interpretando la norma, preclude alla Stato ed alle regioni qualsiasi intervento che non sia strettamente riconducibile alle competenze assegnate, appare a nostro avviso eccessivamente radicale. Un'applicazione tout-court di questo principio senza la verifica pratica delle conseguenze più immediate porterebbe al verificarsi di situazioni di difficile composizione. Per concludere sul punto, il sistema di legislazione concorrente previsto dalla riforma porta con sé i rischi di: un possibile immobilismo, per quanto remoto, nel caso lo Stato non decida di fissare i principi fondamentali; un rischio di annullamento delle normative regionali sulle materie passate alla competenza statale; la diversità di trattamento per i cittadini di diverse Regioni vista l'esclusiva competenza delle Regioni a legiferare oltre i principi fondamentali. Lo Stato, cedendo competenze e funzioni, non deve rinunciare a svolgere un ruolo istituzionale di coordinamento che media e compone divergenze e conflitti. Questo consentirebbe, fino a quando le regioni non intervengano normativamente, l'assunzione di una funzione suppletiva statale di orientamento, senza per questo comportare vincoli di osservanza da parte delle regioni, una volta in grado di legiferare, come previsto per la legislazione concorrente. La sussidiarieta' e il ruolo dei privati - Confcommercio ritiene che la sussidiarietà non possa essere ridotta unicamente alla sua accezione "verticale", consistente nella ripartizione e nel decentramento agli organi locali (comuni, province e regioni) delle competenze degli organi statali, ma che debba avere un contenuto ben più sostanziale attinente al rapporto tra i cittadini e le loro formazioni sociali, e lo Stato. La sussidiarietà non può dirsi compiutamente recepita se manca la sua accezione "orizzontale": sussidiarietà orizzontale significa che lo Stato riconosce l'autorganizzazione dei soggetti collettivi, in tutti i campi in cui i loro membri ritengono di avere interessi da tutelare o attività da condividere. Soggetti, quali le camere di commercio, le università e le fondazioni, sebbene enti non politici, possono essere i terminali del decentramento amministrativo, e in questa misura possono godere dell'autonomia, intesa come facoltà di autodeterminazione del proprio indirizzo politico-amministrativo nell'ambito delle funzioni devolute. Il sistema delle autonomie funzionali, infatti, potrebbe essere capace di piegarsi in modi diversi e molteplici, attraverso moduli costruiti sulla specifica realtà di settori di interessi e di società. In questo senso, riteniamo fondamentale il riconoscimento istituzionale del ruolo esercitato dalle organizzazioni imprenditoriali che già da tempo hanno interagito con la pubblica amministrazione, mi riferisco ad esempio ai centri di assistenza tecnica ex art.23 d.lgs114/98, gestendo funzioni pubbliche nella logica dell'economicità e dell'efficienza, e anticipando di fatto l'applicazione della sussidiarietà. Ci aspettiamo una maggior spinta in questo senso, che porti ad una ridefinizione degli apparati e delle funzioni tale da comportare una concreta riduzione complessiva dell'intervento pubblico per tutte quelle attività non giustificate dalla tutela di interessi generali. La sussidiarietà nei governi locali - gli statuti regionali - Riteniamo che la garanzia di un federalismo efficiente richiede che nell'elaborazione degli Statuti regionali si perseguano i seguenti obiettivi: la necessità di avere dei governi regionali stabili e forti: la forma di governo, il sistema elettorale e il rapporto Giunta/Consiglio, devono organizzarsi per ottenere questi risultati; la chiarezza di rapporti istituzionali tra Regioni e altri enti locali, che dia efficienza alla gestione amministrativa, anche mediante forme di collaborazione nell'organizzazione dei servizi; l'attuazione di speciali forme di autonomia per le città metropolitane, secondo le attuali evoluzioni legislative; la necessità di collaborare alla realizzazione di interessi ultraregionali (quelli di più Regioni, della Nazione, dell'Europa) e alla definizione di politiche coordinate nelle materie di competenza statale; il riconoscimento del ruolo dell'impresa, protagonista della vita economica e sociale, soggetto "costituente" e "patrimonio" della Regione, assieme ai cittadini, alle organizzazioni sociali ecc.; il riconoscimento e la valorizzazione del ruolo delle organizzazioni d'impresa, con alcune finalità: l'attuazione di una sussidiarietà orizzontale nella gestione dei servizi, anche pubblici e tradizionalmente legati alla pubblica amministrazione (es. sportello della Provincia gestito dalla delegazione comunale di una associazione imprenditoriale); il riconoscimento e la promozione di forme pubblico/privato per la promozione dell'economia locale (es. i consorzi di promozione turistica); la costituzione di organi permanenti di consultazione/partecipazione (Cnel regionali), con reali poteri di intervento nelle dinamiche istituzionali; la partecipazione alla individuazione delle politiche fiscali; la presenza del "privato" (sia esso imprenditoriale sia esso sociale) nelle agenzie e autority istituite dalla Regione; una delimitazione di rapporti con le altre autonomie funzionali, a cominciare dalle Camere di commercio. federalismo fiscale - Non è possibile trattare di federalismo senza porre l'accento sui profili fiscali della dévolution , esaminati alla luce di quanto sta accadendo da alcuni anni nel nostro Paese. In Italia i pur timidi segnali di riduzione del carico tributario rischiano di essere completamente vanificati dall'andamento del prelievo fiscale a livello locale, a causa del moltiplicarsi delle addizionali e degli aumenti determinati dagli Enti Locali. In questo senso: 1. l'esplosione del prelievo locale ha avuto una dinamica più che compensativa rispetto agli sgravi decisi a livello erariale; 2. mentre la pressione fiscale e contributiva delle amministrazioni centrali è rimasta sostanzialmente invariata dal 1991 al 1999, quella delle amministrazioni locali si è quasi triplicata passando da 2% al 5,4%. Si segnala per esempio l'aumento subìto negli ultimi anni dall'imposta sulla pubblicità e sulle pubbliche affissioni , cui fa da contraltare la recente disposizione della finanziaria 2002 sull'esenzione delle insegne di esercizio, che, da segnalazioni pervenute dal territorio su comportamenti difformi di enti impositori e concessionari della riscossione, si presenta di problematica attuazione; 3. alcuni tributi, ben lungi dall'essere semplificati, sono stati ,invece ,resi di più complessa esazione (come ad esempio è accaduto per le addizionali ai tributi erariali e, ancor più, con la vera e propria giungla di aliquote, scadenze, detrazioni e modulistica dell'Ici). L'attuazione del federalismo, in sostanza, si va profilando come un incremento di prelievo e come una complicazione per i contribuenti. Quel che occorre è un effettivo collegamento tra principio di responsabilità e autonomia finanziaria degli Enti Locali. Il trasferimento delle normative di incentivazione alle imprese: Negli ultimi anni molto è stato fatto in tema di incentivi al commercio turismo e servizi. In particolare, gli sforzi compiuti sono andati verso la razionalizzazione del sistema nazionale degli aiuti alle imprese . Sono stati decentrati e dunque sono divenuti di competenza regionale gli incentivi di cui all'articolo 11 della legge 449/97 (crediti d'imposta per il commercio ed il turismo) mentre sono state escluse dal decentramento alcune leggi di fondamentale importanza per il Paese: la 488/92 e la 215/92. Se dunque, da un lato, si deve guardare a tale processo con favore, dall'altro è opportuno essere consapevoli del fatto che si corre il rischio di creare una situazione disomogenea sul territorio nazionale e di penalizzare così l'intero sistema imprenditoriale. Già a suo tempo, quando per effetto dei decreti Bassanini avvenne il trasferimento alle Regioni di molte delle normative gestite precedentemente a livello statale, si verificò per oltre un anno un blocco totale dell'operatività degli interventi trasferiti. A tal fine riteniamo sia indispensabile prevedere la possibilità di un potere sostitutivo dello Stato, nel periodo transitorio, che intervenga laddove le regioni non siano in grado di attivare le leggi trasferite. Le implicazioni della riforma costituzionale sulla disciplina del commercio e delle fiere - Questi primi anni di applicazione della riforma del commercio hanno messo in evidenza alcuni punti critici che necessitano di un adeguamento normativo al fine di eliminare ostacoli, ridurre i margini di discrezionalità delle amministrazioni locali nonché i casi di disparità di trattamento a danno degli operatori sul territorio. Confcommercio ha già individuato, e illustrato nelle sedi istituzionali, una serie di punti critici che richiedono dei correttivi, ma l'esito favorevole del referendum confermativo e la conseguente pubblicazione lo scorso 24 ottobre della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, recante modifiche al titolo V della parte seconda della Costituzione, sembrano aver modificano in maniera radicale gli scenari sui quali si inseriscono alcuni degli interventi normativi richiesti. Certamente, la posizione che appare più in linea con l'esigenza di salvaguardare un ruolo di coordinamento a livello centrale è quella sostenuta dalla dottrina che afferma la non esclusività della competenza regionale nelle materie non elencate dal nuovo art.117 Cost. In base a tale interpretazione, lo Stato conserverebbe il potere di emanare leggi anche su materie diverse da quelle a lui riservate, leggi che non sarebbero affette da vizio di costituzionalità, in quanto - pur non essendo materie riservate alla legislazione esclusiva dello Stato - non è comunque precluso allo Stato di legiferare su di esse. Occorre, tra l'altro, considerare che per effetto della riforma costituzionale non è detto che le regioni provvedano immediatamente a darsi una propria disciplina legislativa nelle materie ad esse attribuite. Pertanto, fino a quando le regioni non intervengano normativamente in tali materie, in forza del principio di autocompletamento dell'ordinamento giuridico, la legislazione statale svolgerebbe una "funzione suppletiva", nel senso che la legge statale continuerebbe a regolamentare in modo unitario e coordinato l'ordinamento, orientando in qualche modo anche la futura attività legislativa delle regioni. A ben vedere, per quanto attiene al settore commercio, l'emanazione di alcuni principi di base potrebbero comunque rimanere nell'ambito della competenza nazionale; si tratta, in particolare, di quei profili che attengono alla tutela della concorrenza (ad es. disciplina dei prezzi, vendite promozionali, vendite sottocosto), attribuita alla competenza esclusiva dello Stato, alla formazione professionale e alle professioni (ad es. requisiti professionali, disciplina generale relativa all'avvio dell'attività, ecc.), rientranti nell'ambito della competenza concorrente così come indicato anche dall'Autorità Antitrust che ha sottolineato la necessità che, con riferimento all'ingresso nel mercato e al suo funzionamento, la potestà delle Regioni debba strettamente attenersi ai principi generali dettati dallo Stato e dai vincoli comunitari. Ancora più problematica appare la situazione con riferimento alla regolamentazione del settore fieristico. Con la legge 11 gennaio 2001, n. 7, infatti, tale settore ha finalmente trovato una regolamentazione più in linea con l'evoluzione raggiunta dalle manifestazioni fieristiche. L'entrata in vigore della legge costituzionale ha però di fatto bloccato l'emanazione del previsto regolamento governativo. Si rischia pertanto di vanificare un lungo lavoro preparatorio che, attraverso il contributo di tutti i soggetti interessati, ha condotto all'elaborazione di un testo largamente condiviso. Sono noti, infine, i problemi sollevati dalla recente legge quadro sul turismo contestata dalle Regioni quale legge troppo di dettaglio e in quanto tale lesiva delle competenze territoriali. Confcommercio ritiene che non si possa parlare di abrogazione delle norme in vigore: le leggi dello Stato che disciplinano materie ora di competenza esclusiva delle Regioni rimangono in vigore fintanto che una apposita e successiva legge regionale non le abroghi o non le modifichi. In ogni caso, al di là dell'immediata operatività delle nuove disposizioni costituzionali, occorrerà valutare se, sulle materie legate all'economia, la previsione di una disciplina legislativa del tutto diversificata per ogni ambito regionale non possa configurare per certi aspetti una contrarietà al diritto comunitario in relazione alla compartimentazione dei mercati che ne deriverebbe.

CODACONS: NON TUTTO PROCEDE BENE NEL CHANGEOVER, LE FILIALI DI BANKITALIA, EFFETTUANO I PAGAMENTI IN LIRE
Roma, 21 gennaio 2002 - "Va tutto bene,tutto funziona benissimo", nell'Italia del cambio della moneta. "Brava Italia". Afferma il commissario europeo agli affari economici Solbes, dalla prima pagina di "EuroItalia",il Giornale del Comitato Euro. Pur non avendo la pretesa di rappresentare l'intera realtà,le situazione è leggermente diversa dai toni trionfalistici utilizzati in questi giorni dai professionisti della disinformazione, impegnati a nascondere i disagi dei cittadini, che riassumiamo: 1 - Banche. Da un minisondaggio (che non vuole rappresentare l'universo),9 sportelli su 10 non cambiano le lire in Euro a chi non è cliente di quella filiale. Non vengono cambiati né accettati in versamento gli spiccioli di lire,non per cattiva volontà di stremati bancari,ma perché non sanno più dove metterli. I consigli dell'Abi in merito, che invita a spenderli, oltre a scaricare su altre filiere (commercianti, esercenti, grandi magazzini, edicolanti,ecc.) il problema, dimostra la gravissima disorganizzazione. 2 - Bankitalia. Non volevamo credere alle segnalazioni, ma è stato verificato che in alcune Filiali della Banca d'Italia, con lunghe code agli sportelli, nelle giornate del 15 e 16 gennaio, sono stati effettuati i pagamenti con banconote fruscianti in lire. 3 - Poste. Le Poste sono al collasso ! In moltissimi sportelli postali comincia ad esserci un serio pericolo di ordine pubblico,con file medie di 100-120 minuti e con gravissimi danni per i cittadini, qualora il compiaciuto ottimismo del Governo, non corra ai ripari prorogando alcune scadenze. 4 - Banconote. Si registrano disagi nei resti, essendo carenti le banconote in Euro da piccoli tagli (5-10-20 Euro),che ingrossano le file perfino in alcuni supermercati. A fine dicembre, neanche il 10 per cento degli Starter Kit per i commercianti, erano stati ritirati con crisi nella prealimentazione e conseguente ridotta circolazione. 5 - Arrotondamenti. Nonostante le interpretazioni interessate dei dati Istat sull'inflazione (a dicembre i pagamenti non erano effettuati in Euro), esistono arrotondamenti, mascherati da aumenti, sia nei medicinali, aumentati ben oltre il 2,7 per cento di inflazione, che nelle tariffe di segreteria per il registro delle imprese: lo stesso ministro Marzano,ha firmato la licenza di arrotondare i diritti camerali da 1,50 a 2 Euro. 6 - Sistemi di Pagamento. La rincorsa affannosa e fare i primi della classe nello changeover e la pretestuosa graduatoria tra le nazioni, oltre ad essere deleteria, ha aggravato inutilmente l'ansia da Euro: anche se non è veritiero che il 90 per cento delle transazioni in contanti (si afferma) viene regolato in Euro, l'Italia ha tempo fino al 28 febbraio (la Francia fino al 17,altri Paesi, hanno scelto scadenze più ravvicinate). Dopo tali considerazioni, riteniamo quindi che il termine "terrorismo", usato da ministri e burocrati pubblici contro le scriventi associazioni dei consumatori, sia non solo completamente fuori luogo, ma utilizzato strumentalmente per difendere interessi che nulla hanno a che vedere con quelli sacrosanti e legittimi dei cittadini.

WORKSHOP DELL'UE SUL BENCHMARKING DELLE STRATEGIE PER LE PMI CHE SI CONVERTONO AL DIGITALE
Bruxelles, 21 gennaio 2002 - Il 21 e 22 gennaio 2002 si terrà a Bruxelles un workshop dell'UE sul benchmarking delle strategie locali e regionali per assistere le PMI che si convertono ai sistemi digitali. Il Comitato delle regioni e la Commissione europea sono i promotori di questo workshop che studierà le strategie e le azioni principali varate dai governi e dalle autorità regionali e locali, al fine di aiutare le Pmi ad accrescere il loro ricorso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. La manifestazione intende: presentare un'ampia panoramica delle attuali iniziative politiche a sostegno dell'e-business rivolte alle Pmi degli Stati membri; presentare il proposto quadro analitico e gli indicatori di benchmarking suggeriti per valutare tali iniziative politiche; invitare tutti i partecipanti a contribuire al completamento del profilo delle principali politiche in materia di e-business rivolte alle Pmi, fornendo informazioni sulle più importanti attività regionali/locali nel loro settore. Il workshop vedrà la partecipazione di politici che si occupano di e-business a livello nazionale, regionale e locale, nonché di associazioni di Pmi, rappresentanti del mondo accademico, analisti politici ed esperti appartenenti ad organizzazioni internazionali. Lordana Eleftheriadou DG Imprese Commissione europea E-mail:
lordana.eleftheriadou@cec.eu.int

IMPATTO DELL'E-BUSINESS SUGLI SCAMBI COMMERCIALI
Bruxelles, 21 gennaio 2002 - L'impatto dell'e-business sulle vendite all'ingrosso e sul commercio esterno verrà discusso nel corso di un simposio dal titolo "Commercio business-to-business dal punto di vista della vendita all'ingrosso e del commercio esterno", in programma all'Università del Saarland a Saarbrücken (Germania) il 19 marzo. La concorrenza globale, i rapidi progressi nelle moderne tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché l'incremento in senso verticale ed orizzontale della cooperazione rappresentano alcune delle questioni che incidono sullo sviluppo futuro del commercio business-to-business (B2B) e che verranno discusse, nel corso della manifestazione, dai rappresentanti delle imprese e delle università. Il simposio valuterà inoltre se l'e-business rappresenta o meno una minaccia per le vendite all'ingrosso e gli scambi commerciali di tipo tradizionale.
http://www.wiwi.uni-sb.de/him oppure contattare: Eva Knörr Tel: +49 681 302 4427 E-mail: him@rz.uni-sb.de

DALL'ENERGIA FOTOVOLTAICA ALLE SOLUZIONI ENERGETICHE: CONFERENZA
Roma, 21 gennaio 2002 - Una conferenza dal titolo "Energia fotovoltaica in Europa: dall'energia fotovoltaica alle soluzioni energetiche", organizzata con il patrocinio della Commissione europea e del ministro italiano dell'Ambiente, si svolgerà a Roma dal 7 all'11 ottobre 2002. Il programma comprende interventi sullo stato dell'arte dell'energia fotovoltaica in Europa, presentazioni orali e poster riguardanti progetti specifici di ricerca, sviluppo e dimostrazione in materia di energia fotovoltaica e soluzioni energetiche, nonché un'introduzione sui mercati europei e mediterranei dell'energia fotovoltaica. La conferenza prevede inoltre un'esposizione dedicata ai prodotti e ai servizi fotovoltaici, unitamente a workshop, forum ed altre manifestazioni dove i partecipanti potranno discutere di questioni correlate con l'energia fotovoltaica. A margine della conferenza, si svolgerà altresì una "giornata italiana" dedicata alle strategie nel settore dell'energia fotovoltaica ed allo sviluppo di quest'ultima in Italia. Gli organizzatori delle conferenza hanno già indetto un invito a presentare articoli per la conferenza. Gli abstract dovranno pervenire prima del 25 marzo 2002. Per maggiori indicazioni si rimanda ai riferimenti sottoindicati. Infolink:
http://www.wip-munich.de/conferences/pv/rome_2002/index.html

UN PROGETTO COMUNITARIO PER LA CONSERVAZIONE DEI TESORI SOTTOMARINI
Bruxelles, 21 gennaio 20002 - Un progetto finanziato dall'UE ha riunito gli sforzi di esperti provenienti da Finlandia, Svezia, Germania, Danimarca, Paesi Bassi e Regno Unito per contribuire alla conservazione dei manufatti culturali europei sommersi. Il progetto Moss (Monitoring, safeguarding and visualising north European shipwreck sites), che si propone di suscitare interesse per i tesori sommersi europei, rappresenta la prima iniziativa di questo genere a ricevere finanziamenti dall'UE. Esso si concentrerà in particolare su quattro relitti situati in Svezia, Finlandia, nei Paesi Bassi ed in Germania. Il più antico tra questi è una cocca medievale del XIII secolo, rinvenuta a nord della città tedesca di Prerow, nei pressi della foce del Prerowstrom che la attraversava. Gli altri reperti comprendono un relitto ben conservato, risalente all'incirca al 1650, che si trova nel Mare di Wadden al largo della costa dei Paesi Bassi, una nave commerciale naufragata nell'arcipelago finlandese nel 1771 ed un piroscafo a ruote affondato nel lago Vättern (Svezia) nel 1856. Il progetto intende informare ricercatori e difensori dell'eredità culturale, oltre al grande pubblico. Esso consisterà nel monitoraggio, nella salvaguardia e nella visualizzazione dei relitti e degli ambienti nei quali si sono conservati e comprenderà ricerche sul processo di degrado e sull'impiego di vari strumenti di imaging per l'esame dei quattro relitti nei loro ambienti sottomarini. Il programma "Cultura 2000" della Commissione europea, che offre sostegno alla collaborazione culturale internazionale, parteciperà al progetto con un contributo di 690.000 euro, il cui bilancio complessivo è di 1.157.000 euro. Gli obiettivi dell'iniziativa "Cultura 2000" comprendono l'incoraggiamento della collaborazione, la promozione dei tesori culturali europei e la diffusione delle conoscenze sulla storia e la dei popoli in Europa. Il Museo di storia marittima di Helsinki (Finlandia) è il coordinatore del progetto Moss, che sarà realizzato dal 2001 al 2004. Infolink:
http://www.sh.se

Pagina 1   Pagina 2  Pagina 3   Pagina 4   Pagina 5  Pagina 6 

Titoli      Home    Archivio news