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SABATO
2 MARZO  2002

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8 MARZO, TRE IDEE PER LA FESTA DELLA DONNA

Mirabell, profumo d'Oriente

Il piacere moderno di saggezze antiche, la bellezza del luogo e l'incanto della montagna. Se ci sono dozzine di motivi per scegliere il Mirabell tel. 0474-496191. Sito web: www.mirabell.it  una delle residenze per il wellness più belle e più grandi del Nord Italia, un autentico gioiello incastonato tra le Dolomiti della Val Pusteria, a Valdaora, ora ce n'è uno in più. Regalarsi un weekend di armonia e di bellezza, raccogliendo l'invito per un 8 marzo davvero speciale all'insegna delle più preziose coccole d'Oriente. Il Centro Ayurveda del Mirabell, dedica alle donne un pacchetto weekend che prevede un massaggio Abhyanga a quattro mani, un massaggio Garshan a quattro mani, un massaggio Abhyanga testa e viso, un' applicazione di oli caldi Shirodara, un impacco disintossicante agli oli nel bagno di vapore Svedana, oltre naturalmente a due giorni in mezza pensione a partire da 504 euro per persona in camera doppia.

Salsomaggiore, una giornata colorata

In esclusiva per lei una giornata tutta da godere. Il centro Benessere termale Berzieri di Salsomaggiore propone per l'8 marzo un pacchetto speciale per onorare la festa della donna. Una giornata di benessere psicofisico secondo i principi dell'aromaterapia. Un pacchetto coi fiocchi a un prezzo speciale. Solo 92,96 euro (180mila lire) per regalare o regalarsi un bagno cromatico termale con idromassaggio, un massaggio al corpo con oli essenziali, un fango aromatico termale, un bagno turco aromatico termale e una maschera specifica per il viso. Sali termali con essenze azzurre per bagni disintossicanti e antietà, verdi per bagni rassodanti e snellenti, rosa per bagni di bellezza, sensuali e antistress e bianchi per bagni emollienti .

Le applicazioni sul corpo di fanghi cosmetici termali " pennellati" di diversi colori completano la cromoterapia. Tra un trattamento e l'altro tisane alle erbe e prima di andarsene, un cadeau: il profumo alla lavanda bianca di Gavinell. Per chi desidera prolungare il benessere , fermandosi in albergo, gli Alberghi del Benessere propongono tariffe di mezza pensione che vanno mediamente dai 44 ai 67 Euro a persona, al giorno, in camera doppia. Per saperne di più: Terme di Salsomaggiore, numero verde 800-861385 (chiamata gratuita). E-mail: info@termedisalsomaggiore.it Sito web: www.termedisalsomaggiore.it

Salvarola, relax "per Bacco"

Fermate il mondo, voglio pensare al relax e alle coccole, alla salute e alla bellezza. Insomma voglio due giorni di festa tutti per me. L'8 marzo? Meglio di così! L'invito viene dalle Terme Salvarola (Tel. 0536 871788, www.termesalvarola.it ). Un'oasi di salute e di benessere abbracciata dalla dolcezza dei colli modenesi. Un centro estetico all'assoluta avanguardia, e poi piscine, vasche a idromassaggio, palestre e prodotti esclusivi vinoterapici, è qui la risposta per un perfetto benessere estetico tutto al femminile. Non a caso si chiama "Donne in festa per Bacco" il pacchetto pensato da esperti di "Balnea", il Centro Benessere delle Terme, per il weekend dall'8 al 10 marzo. Due giorni di mezza pensione all'Hotel Terme Salvarola, visita medica, dieta bilanciata, tre idropercorsi salute nelle piscine a diverse temperature con idromassaggi cascate d'acqua e nei camminamenti vascolari caldo/freddo, utilizzo della palestra con scheda personalizzata messa a punto da un istruttore Isef, tre saune e/o bagni turchi (secondo prescrizione medica), un peeling di fango termale al corpo, un massaggio shiatzu, una pressoterapia o un aroma-termomassaggio, una vaporizzazione con acqua termale purificante al viso, una maschera viso "Luminosità" all'olio di vinacciolo con massaggio, una lezione di ginnastica in acqua, e in omaggio Bagno doccia della linea corpo vinoterapia delle Terme Salvarola a Euro 356,35 per persona.

UN CORTEO STORICO, UNA CONTESSA, QUATTRO CASTELLA, CENTO MERAVIGLIE DOMENICA 26 MAGGIO VERRÀ RIPROPOSTA LA CERIMONIA DELL'INCORONAZIONE DI MATILDE DI CANOSSA.

 

Difficile dire se quella Matilde di Canossa che nel XI e XII secolo seppe destreggiarsi abilmente tra papi e imperatori, vantasse, tra le sue tante virtù, il tranquillo sex appeal di Sabrina Ferilli, la grazia eterea di Claudia Koll, l'aggressiva sensualità di Alba Parietti  l'esuberanza di Valeria Marini. E' certo, però, che tutte e quattro hanno prestato volto e corpo alla intrepida contessa, nelle rievocazioni storiche di Quattro Castella (RE), un presidio storico degli Attonidi (la famiglia di Matilde), immerso in un tessuto paesaggistico a dir poco suggestivo.

Il Corteo Matildico, giunto quest'anno alla sua 37º edizione, rievoca con estrema verosimiglianza e cura dei dettagli la sontuosa cerimonia di incoronazione della nobildonna a vice-regina d'Italia da parte di Enrico V, figlio di quell'altro Enrico protagonista della "passeggiata" a piedi nudi sulla neve, sotto le mura della Rocca canossiana. Domenica 26 maggio 2002, il lungo corteo scenderà dal colle di Bianello (l'unico sopravvissuto delle Quattro Castella originali). Cavalieri, religiosi e popolo festante accoglieranno Matilde ed Enrico. Nell'aria saliranno le dolci note delle melodie medioevali e moderni menestrelli canteranno ballate e madrigali su "audaci imprese" e dame tormentate dai dardi di Amore. Sfileranno i gonfaloni delle contrade invitate ai giochi, araldi, tamburini, dame, armigeri e le Gualdane di Quattro Castella. Fruscii di manti sontuosi e di sete finissime, scintillio di armature, garrire al vento di stendardi. Seicento figuranti (villici, monaci penitenti, nobili delegazioni, intrepidi cavalieri dell'esercito di Matilde) e quaranta cavalli. Dopo l'emozionante cerimonia, che si è guadagnata l'ammirazione della Federazione nazionale dei giochi storici, il Maestro d'Armi darà inizio alle prove di abilità. I cavalieri delle Terre Matildiche si sfideranno alla Quintana dell'anello. Gli armigeri si affronteranno nel "Gioco del ponte". Gli sbandieratori, daranno prova della loro valentia. Al tramonto, tutti insieme seguiranno Matilde lungo le vie del paese.

Ma guai se il Corteo Matildico esaurisse tutta la nostra curiosità, perché qui siamo nelle terre "sospese tra cielo e terra" della contessa di Canossa, al centro di un quadrilatero formato dalle province di Reggio Emilia, Parma, Modena e Mantova, delimitato a Est dal percorso dell'Enza, a Sud dal crinale appenninico, a Ovest dal percorso del Secchia.

Paesaggi cangianti, fatti ora di verdissime spianate ora di aspri calanchi, disseminati di fortificazioni (16, ancora poco note al grande pubblico) tra cui spiccano Montechiarugolo, Montecchio, Rossena, Sarzano, Bianello. Esaltati dal Circuito dei Castelli Matildici & Corti Reggiane ( www.castellireggiani.it  tel. 0522-860789), ma anche da sentieri "logici" come la "Via di Matilde breve" che parte da Bibbiano, passa dalla spettacolare sequenza fortilizia delle Quattro Castella, poi da Canossa, Grassano, Rossena e S. Polo d'Enza. Oppure dalla "Via lunga", per Casina, Carpineti e Toano.

Ogni paese ha in serbo una serie di doni inattesi, una full immersion nella storia e nella tradizione di queste genti generose e ospitali.

Tra queste quinte naturali degne del "Signore degli anelli" è bello farsi incantare dai sortilegi di una cucina che ha pochi rivali al mondo, non fosse altro perché la materia prima qui riveste carattere di eccezionale genuinità. I magici filtri prendono il nome di Lambrusco Doc, se si imbocca la "Strada dei Vini e dei Sapori delle Colline di Scandiano e Canossa" www.stradaviniesapori.re.it  info@stradaviniesapori.re.it  La strada verso la felicità enogastronomica è costellata da aziende agricole, agrituristiche e vitivinicole, ristoranti tipici. Le pozioni miracolose si chiamano aceto balsamico tradizionale (già apprezzato ai tempi di Matilde), Parmigiano-Reggiano di montagna, prosciutto della Val d'Enza, cappelletti, tortelli verdi e di zucca, erbazzone e insaccati da far invidia a Gandalf il mago. Andare a Canossa oggi è tutt'altro che una penitenza!

Per informazioni: I.A.T. (Informazioni Accoglienza Turistica ) di Reggio Emilia Tel: 0522.451152.  Sito web: www.castellireggiani.it Il Club di prodotto Reggio Tricolore (tel. 0522-454666) ha ideato un pacchetto turistico in occasione del Corteo storico, che comprende: il pernottamento di sabato 25 maggio (camera doppia) in albergo a 3 o 4 stelle, la prima colazione, una cena in un ristorante con menù tradizionale, un ingresso al Corteo Storico Matildico (con posto riservato in tribuna). Prezzo a partire da 85.66 euro.

 

LEONARDO E L'EUROPA L' "UOMO VITRUVIANO" DI LEONARDO DA VINCI ESPOSIZIONE SPECIALE IN OCCASIONE DEL CONIO ITALIANO DELLA MONETA DA 1 EURO ESPOSIZIONE PROROGATA AL 10 MARZO

Venezia, Gallerie dell'Accademia, 2 febbraio - 10  marzo 2002

In considerazione dell'eccezionale richiesta di visitatori (dal 1 al 28 febbraio sono stati complessivamente 31584, in confronto ai 26.753 del 2001), l'esposizione speciale del disegno di Leonardo Da Vinci "Le proiezioni umane", più noto come "Uomo Vitruviano" viene prorogata sino a domenica 10 marzo.

Grazie alle moderne tecnologie applicate alla conservazione preventiva sviluppate dal Laboratorio museotecnico Goppion il disegno originale dell' Uomo di Vitruvio di Leonardo, estremamente delicato e fragile ha potuto  essere esposto al pubblico  eccezionalmente, anche se per un tempo limitato.

E' una delle icone più famose e più diffuse. Dal primo gennaio è anche nelle tasche di tutti gli italiani essendo stata scelta come effigie per la moneta da un euro. Eppure ben pochi possono dire di aver visto l'originale, un tesoro che, per ovvi motivi di conservazione e sicurezza, raramente esce dai forzieri del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle veneziane Gallerie dell'Accademia.

Stiamo parlando del celeberrimo "Uomo di Vitruvio" disegnato da Leonardo intorno al 1490.

A Venezia, sino al 10 marzo, nelle Gallerie dell'Accademia, il capolavoro di Leonardo può essere ammirato come originale, unico, straordinario protagonista della mostra "Leonardo e l'Europa".

La presentazione al pubblico dell' originale dell'Uomo Vitruviano non sarebbe stata possibile se il Laboratorio museotecnico Goppion non avesse per l'occasione progettato e realizzato una vetrina ad alto contenuto tecnico che assicura le condizioni di sicurezza, conservazione preventiva e leggibilità ottimali del disegno di Leonardo.

La vetrina, essenziale nel disegno, ricostruisce un ideale tavolo da disegno il cui piano di lavoro è protetto da una "bolla" di cristallo, della massima leggerezza visiva perché in cristallo extrachiaro antiriflesso, ma stratificato e anticrimine. L'opera è inoltre illuminata da fibre ottiche riflesse da lenti lineari e mantenuta in un microclima  stabile,  controllato mediante apparati passivi integrati ad attivi a cellule Peltier.

Il Laboratorio museotecnico Goppion, nei suoi cinquanta anni di attività, ha già protetto ed esposto altre icone dell'immaginario collettivo: il Davide di Michelangelo a Firenze, la Dama con l'ermellino nella breve esposizione in Italia, il Cristo Morto del Mantegna, i Gioielli della Corona inglese.

 Nella sala lui riservata della Galleria dell'Accademia, il capolavoro di Leonardo è protetto dalla speciale vetrina che è, nel suo genere, anch'essa un capolavoro, non d'arte ma di tecnologia applicata alla conservazione dei beni culturali. Informazioni ed approfondimenti sull' "Uomo Vitruviano" sono disponibili in mostra  attraverso le schede che il visitatore può, gratuitamente, farsi stampare dalle due speciali stampanti presenti nella sala.

 "Vetruvio architetto mette nella sua opera d'architettura che lle misure dell'omo sono dalla natura disstribuite in questo modo". Così Leonardo, riprendendo il testo del terzo libro "De Architectura" di Vitruvio (da qui il nome di "uomo Vitruviano"), commenta il prodigioso disegno delle "proporzioni umane". L'immagine dell'uomo "bene figuratus", in piedi, con le gambe e le braccia allargate, va ad iscriversi esattamente nelle figure geometriche più perfette: il cerchio e il quadrato. La precisione grafica e i numerosi segni lasciati dal compasso sembra siano serviti a tracciare un'opera di grande esattezza destinata ad una funzione importante. In questo disegno, dallo straordinario effetti cinetico, assurto a simbolo della civiltà occidentale, si visualizza il microcosmo dell'uomo in rapporto all'ordine del cosmo.

SI CONCLUDE LA 2° EDIZIONE DI "SABATO JAZZ: NUOVE TENDENZE DEL JAZZ ITALIANO"

Auditorium della Scuola di Musica di Sesto Fiorentino Via degli Scardassieri 47, Sesto Fiorentino (FI)

NICOLA VERNUCCIO QUARTET
Nicola Vernuccio (contrabbasso)
Claudia Tellini (voce)
Leonardo Pieri (pianoforte)
Cosimo Marchese (batteria)

Musicista attivo da oltre 30 anni, Nicola Vernuccio è stato la spina dorsale di innumerevoli ensemble che hanno definito la storia del jazz fiorentino. Con incontri musicali che vanno dalla classica alla contemporanea,  dal balletto alla musica etnica, Vernuccio vanta collaborazioni con i più nomi del jazz americano ed europeo (M. Schubert, C. Baker, L. Konitz, J. Lee, T. Hotzinger, J. Betsch, M. Urbani, F. Morgera, R. Migliardi, M. Tamburini, M. Grossi, F. Puglisi, S. Bollani, M. Avanzini, D. Rotella, A. Fabbri, S. Rapicavoli, A. Tibaldi, K. McNamara e molti altri).

Con lui: Claudia Tellini, voce solista dei Jubilee Shouters, insieme vocale gospel e jazz, dalle sfumature soul e blues, con un cd all'attivo e uno in uscita.

Ha collaborato con M. Tamburini, M. Grossi, M. Avanzini, F. Puglisi, S. Bollani e R. Siddik.

Leonardo Pieri, pianista di grande genio e semplicità  e attivissimo compositore e arrangiatore per progetti  italiani ed esteri vanta collaborazioni con  M. Schubert, F. Morgera, D. Carraresi, M. Raja, B. Tommaso,  M. Caldura, A. Tavolazzi. M. Tamburini, T. Ghiglioni, S. Gibellini, C. Cantini, R. Migliardi, G. Troversi, E. Colombo e M. Schiaffini.

Cosimo Marchese, motore ritmico del gruppo è versatile e raffinato. In grado di spaziare dalle ballate più struggenti alle cadenze più incalzanti, dai ritmi latini a quelli percussivi di sapore afro. Tra le sue collaborazioni più interessanti spiccano quelle con i musicisti M. Tamburini, R. Migliardi, Hilaria Kramer, Mike Tark, A. Marsico  e K. McNamara.

Il direttore artistico della rassegna, Roberto Dionisi, si ritiene ampiamente soddisfatto del successo di questa seconda edizione della manifestazione, attestato da una sempre consistente presenza di pubblico e rinnova l'appuntamento per il 2003.  L'ingresso a tutti gli appuntamenti è gratuito.

 

APRE IN PRIMAVERA L'HOTEL CAPO D'AFRICA ALL'OMBRA DEL COLOSSEO

Sull'onda del successo dell'Hotel dei Mellini nasce l'Hotel Capo d'Africa, albergo dal look cosmopolita "classico contemporaneo", in sintonia con lo stile di vita dei viaggiatori internazionali, che amano il lusso sobrio senza ostentazione. Dal roof del signorile edificio d'inizio Novecento situato nel cuore archeologico di Roma, una splendida terrazza che ospita anche la sala colazioni, si gode una magnifica vista sul Colosseo, sulle chiese e sui campanili circostanti.

  "Bello come l'Hotel dei Mellini, ma con una sua ben definita personalità", commenta Daniel N. Barr, General Manager del Mellini. "Sulla base dell'esperienza fatta con un hotel così particolare ed apprezzato, abbiamo puntato su quei valori aggiunti che conquistano il mercato come il design ricercato, l'hi-tech, l'ambientazione 'cool', la cura del dettaglio, il servizio impeccabile ma sorridente, la raffinata ristorazione leggera, il benessere degli ospiti".

L'ubicazione è notevole, a pochi passi di quello che era l'Anfiteatro Flavio, uno dei più maestosi monumenti dell'antica Roma. Il nome del rione, Celio, risale addirittura al leggendario eroe etrusco Celio Vibenna. In epoca imperiale era una delle zone residenziali più ambite dalle famiglie nobili e ancora oggi il suo splendore traspare dalle grandiose rovine delle Terme di Caracalla. Con la creazione dell'area archeologica, all'inizio del Novecento, questa zona è diventata un delizioso spazio verde, tra il centro storico e l'Appia Antica, che ospita il parco di Villa Celimontana, giardini, antiche chiese, e testimonianze di età romana. Il nome Caput Africae deriva da un'immagine con la personificazione della provincia romana d'Africa collocata nell'antichità sulla via omonima.

Il restauro dell'edificio ha conservato ed enfatizzato alcuni interessanti elementi architettonici esterni e interni, come la scala di marmo originale. La facciata si colora di quella sfumatura di bianco tipica di alcuni antichi palazzi romani. L'arredamento è contemporaneo, sottolineato dalla scelta di colori freschi e chiari, con un tocco di eclettismo.

La diversità delle camere sia per dimensioni che per configurazione dona all'Hotel Capo d'Africa maggiore interesse e originalità. Tutto il mobilio è stato disegnato su misura in un legno biondo che valorizza la combinazione di colori tenui e luminosi usata per tutto l'arredamento. La gamma va dal verde salvia, all'ocra, sabbia e zafferano, sottolineati da vivaci cuscini decorativi. I quadri a tinte brillanti sono stati dipinti espressamente per l'hotel da artisti italiani contemporanei. Oltre a 64 camere doppie, l'hotel offre un'esclusiva "studio suite" con grande terrazzo che si affaccia sull'abside della chiesa dei Santi Quattro Coronati, eretta nel IV secolo a memoria di quattro soldati martiri cristiani, e nota per il delizioso chiostro e la Cappella di San Silvestro con gli affreschi medievali che narrano la conversione di Costantino. Tre sale a piano terra, a luce naturale, possono ospitare ricevimenti e banchetti e alternativamente meeting e riunioni di lavoro, per i quali sono fornite del più moderno equipaggiamento tecnologico, tra cui uno schermo al plasma.

Il design del Capo d'Africa è estremamente ricercato, dall'arredamento alla scelta dei colori, dalle tappezzerie alla biancheria e ai servizi da tavola, fino alla grafica del materiale informativo e alle divise del personale create in esclusiva dall'Atelier Capitolo Primo di Roma. Tutto l'albergo è dotato di attrezzature hi-tech. Massima cura è stata dedicata ad ogni minimo dettaglio, con grande attenzione alla selezione ed alla formazione dello staff. La palestra, ambientata in suggestivi locali con soffitti a volta, è dotata di tutto ciò che il viaggiatore internazionale può desiderare per mantenersi in forma.

  Hotel Capo d'Africa, Via Capo d'Africa N°54, 00184 Roma Telefono pre-apertura 06324771 - Fax pre-apertura 0632477801 E-mail: info@hotelcapodafrica.com 4 stelle superiore

ESPLODE LA CONCORRENZA TRA MARCHI ALBERGHIERI: DUE ALBERGHI LASCIANO SPACE HOTELS PER BEST WESTERN ED APRONO LA STRADA A NUOVI INSERIMENTI.

L'hotel Ala di Venezia e l'hotel Astoria di Milano scelgono il marchio alberghiero leader in Italia. Seguiti a ruota dal Resort Hotel Le Torri del Garda, di provenienza Radisson SAS, che ha già avviato la procedura di affiliazione  

Best Western Italia festeggia i suoi primi venti anni con 130 alberghi affiliati riconfermandosi leader tra le catene alberghiere italiane. La sua particolare formula associativa, insieme ad  un controllo qualità attento e sempre più esigente e ad un'identificazione mirata e precisa, si sono confermati gli elementi vincenti della strategia Best Western.

Nell'ultimo anno, ben 12 alberghi localizzati in diverse aree del territorio italiano - da Catania a Cosenza, da Messina a Terni - hanno scelto il marchio Best Western nel panorama dei marchi alberghieri internazionali. "In particolare - afferma Flavio Serra, direttore generale di Best Western Italia - l'adesione di alberghi come l'Ala a Venezia e l'Astoria a Milano, provenienti da un'esperienza in Space Hotels, conferma il successo della strategia della catena che punta al marchio e alla sua diffusione, e che negli anni scorsi aveva già portato ad affiliarsi al nostro gruppo alberghi appartenenti ad altre catene e consorzi prenotazioni, come Choice e Utell."

Il singolo albergatore non ha possibilità di sopravvivenza se non ha un marchio forte che gli assicura una visibilità a livello internazionale. Le prenotazioni arrivano soltanto se un marchio è  conosciuto ovunque e, a tal fine, serve un investimento tale da non poter essere sostenuto singolarmente. La soluzione è quella di affiliarsi a grandi marchi di livello mondiale. Le ricerche di mercato dimostrano che anche i consumatori italiani ormai si rivolgono di preferenza ad alberghi di catena. Ad esempio, il 35% dei clienti ritorna per il week end in alberghi della stessa catena ma soltanto il 17% nello stesso hotel. Nella classe economica superiore questo dato è ancora più marcato: il 43% dei clienti torna in alberghi della stessa catena e soltanto il 16% nello stesso hotel.

Tuttavia, non tutti i marchi sono uguali, conta la capacità di farsi ricordare. Una ricerca sulla brand awareness  (conoscenza del marchio) delle catene alberghiere realizzata da Abacus, evidenzia che il marchio Best Western è conosciuto dal 45,1% dei clienti superando di gran lunga gli altri gruppi che si propongono agli albergatori individuali quali, ad esempio, Radisson SAS (16%), Golden Tulip (14%) e Space Hotels (7,5%). Un dato molto importante è quello che emerge analizzando il "primo marchio citato" che indica quanto sia radicato ciascun marchio nella percezione dei clienti. Best Western risulta la prima catena citata spontaneamente dal 7,1 % degli intervistati: un dato particolarmente significativo soprattutto se confrontato con lo 0,3% di Space Hotels e lo 0% di Golden Tulip e Radisson SAS. Best Western si conferma così una scelta di forza per gli alberghi indipendenti.

Affiliandosi a Best Western gli alberghi non perdono la propria individualità né la caratterizzazione locale, che sono elementi di riferimento per il turista culturalmente più evoluto ed esigente. Allo stesso tempo, ogni albergo si arricchisce di dotazioni (ad esempio servizio gratuito tè e caffè in camera e connessione modem in tutte le stanze) che ne innalzano la qualità a rigorosi standard internazionali, verificati annualmente attraverso un metodico processo di certificazione interna.

"Per l'albergatore, - dichiara Andrea Salmaso, titolare dell'Hotel Ala di Venezia -l'affiliazione a Best Western e l'adozione dei relativi standard di servizio, è la scelta strategica che assicura un'ampia visibilità mondiale e trasmette in modo incisivo ed efficace un messaggio di qualità. Lo standard è da ritenersi un punto di partenza e non d'arrivo".

La scelta dell'hotel Ala e dell'hotel Astoria non rappresenta un caso isolato nella storia della Best Western. Infatti, già in passato alcuni alberghi provenienti dal gruppo Choice (Grand Hotel Adriatico e Hotel Select di Firenze e Hotel Luxor di Torino) hanno preferito il marchio Best Western. Mentre gli hotel Blaise & Francis di Milano, l'hotel Bologna di Mestre e l'hotel Montecarlo di Venezia avevano lasciato il sistema prenotazioni Utell per sposare il marchio mondiale Best Western. Ed anche nel 2002 Best Western continua ad esercitare una forte attrazione, infatti tra le prossime affiliazioni si presenta anche un ex Radisson SAS: il Resort Hotel Le Torri del Garda.

Le prenotazioni possono essere effettuate chiamando il numero verde: 800 - 82 00 80 oppure sul sito internet www.bestwestern.com

PUGLIA, TERRA D'ARTE, CULTURA E SAPORI ECCO A VOI L'AGENZIA PER IL TURISMO

Con 10 milioni di presenze registrate nel 2001 (per l'80 per cento italiane), 718 alberghi (per 55.000 posti letto), 186 aziende agrituristiche (per 5.740 posti letto), 225 campeggi e villaggi (una ricettività pari a 120.000 posti letto), 153 case e appartamenti per vacanze (per 11.347 posti letto), ci presentiamo all'appuntamento della BIT 2002 come "Terra d'arte, cultura e sapori". La nostra carta d'identità è invidiabile: siamo pronti ad affrontare un anno boom caratterizzato da una buona affluenza di traffico crocieristico, dal consolidamento del prodotto agrituristico, dalla valorizzazione delle Strade dell'Olio e del Vino, ma anche dall'emergere di nuovi prodotti turistici quali la scuola di cucina in masseria, le escursioni in velieri d'epoca, i ciclotour dei trulli, le escursioni in mountain bike sul Parco Nazionale del Gargano e i trekking sulle alte coste del Salento. Mandate in pensione le Apt, le aziende di promozione provinciali, la Regione Puglia ha istituito, nel febbraio del 2002, con sede a Bari, l'Aret, agenzia regionale per il turismo, braccio tecnico-operativo di promozione locale nel cui ambito opererà l'Osservatorio regionale e gli uffici distaccati di informazione e assistenza turistica (Iat). Abbiamo creato l'Aret con l'intento di valorizzare il sistema turistico regionale e di dare vita a un call center che possa soddisfare le richieste di informazioni turistiche del grande pubblico. Non solo. L'istituzione dell'Agenzia permetterà di coordinare le risorse turistiche del territorio regionale con la formulazione di un pacchetto unico di offerte ed individua proprio nella sinergia, nella piena collaborazione tra Agenzia e territorio uno dei suoi punti di forza.

Ben arrivato, navigante!

Li abbiamo costruiti per proteggere le nostre imbarcazioni e salpare alla ricerca di tessuti, spezie, icone e manufatti preziosi. Oggi attrezziamo i nostri porti per accogliere le navi da crociera che da Venezia ripercorrono le rotte degli antichi navigatori, alla volta del Mediterraneo orientale. Per questo obiettivo, un vecchio edificio portuale, nel capoluogo pugliese, a Bari, è stato sventrato, ripulito e ricostruito. In maggio, sarà pronto un nuovo terminal crociere, attrezzato per ricevere i 200.000 passeggeri previsti tra la primavera e l'autunno del 2002 (erano stati 140.000 nel 2001, pari a un incremento del 40% sul traffico 2000). L'edificio, su tre livelli, avrà al primo piano le postazioni di check-in, gli uffici delle agenzie marittime e dell'Autorità Portuale, i servizi, la nursery e il deposito bagagli. Al secondo livello si effettueranno, mediante un pontile servito da finger, le operazioni di sbarco e imbarco. Qui anche le sale d'attesa e la zona commerciale. Il terzo piano è riservato al bar e al ristorante, entrambi con terrazza panoramica sul vivace andirivieni del porto.

Transitate per la prima volta per Bari nel 1999, le navi da crociera degli armatori Costa, Royal Olympic e Festival Cruises, registreranno quest'anno, nel nostro "nuovo" porto, 130 approdi. Bari diventa così non solo una banchina di transito ma un vero e proprio gate: il 30% della clientela crocieristica si imbarcherà dai pontili del capoluogo pugliese. Chi è in transito avrà modo, invece, di visitare la città vecchia rinata con recenti interventi di recupero o l'hinterland, con le Grotte di Castellana, Trani, Castel del Monte e il quartiere storico di Alberobello (entrambi riconosciuti dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità).

Dolce è la vita tra i profumi delle masserie

Le abbiamo fortificate per difenderci dai pirati e dai briganti. E restaurate per accogliervi in stile, tra muri impastati di calce, guanciali con il pizzo della nonna, letti con i medaglioni di ferro smaltato. A metà degli anni '70 si aprivano all'ospitalità le prime masserie pugliesi. Da allora, queste case per gli ospiti hanno svelato al turismo gli angoli più remoti della regione: scenari disegnati da paesini di borotalco e dalla trama irregolare dei muretti a secco che protegge l'uva dal maestrale. Locande di fascino, dove gli aromi della cucina tipica si mescolano agli odori pungenti della brace nel camino e ai profumi del limone dolce, del rosmarino e della rughetta selvatica, le masserie sono fabbriche agricole impreziosite dagli elementi del "barocco di campagna". In primavera apriranno agli ospiti tre antiche masserie di gran fascino, nella zona di Savelletri (Brindisi), Fasano (tra Bari e Brindisi) e Lucera (Foggia). Tutte di categoria superiore, offriranno servizi innovativi. Tra le novità, un reparto di remise en forme con massaggi a base di estratti di capperi selvatici e trattamenti di vinoterapia con il mosto pugliese, una smoking room per gli appassionati di sigari e un'eccezionale cantina di "Cacc' e Mitte", vino dei contadini e delle mescite dei bassi del paese e antica doc regionale dal nome eloquente: "metti le uve e leva il mosto". Ma non è tutto. In Puglia abbiamo anche i bed & breakfast, oltre a un numero crescente di hotel di charme a cinque stelle e le prime forme di "hotel diffuso" o di borgo-hotel: camere ricavate nelle case tipiche dei borghi antichi oppure nei trulli della Valle d'Itria, dove si può pernottare assaporando l'atmosfera raccolta delle alcove e del cono di "chianchette" grigio-rosate, naturalmente avendo a disposizione tutti i moderni comfort.

Le nostre gioie sono fatte di pane, fave e frutti di mare

Un tempo avreste trovato in tavola solo una grande ciotola di acquasale: acqua, sale e qualche goccia d'olio d'oliva in cui intingere croste di pane raffermo e selvatiche erbe di campo. Ma oggi, all'arrivo in Puglia, potreste essere accolti da una ghirlanda di friselle, messa al collo come succede in Oriente con le collane di hybiscus. Comincia così la festa golosa che celebra il crudo, il povero e la cucina creativa del territorio.

Sono queste le tendenze della gastronomia pugliese rafforzate dalle sperimentazioni di chef emergenti, come Antonio De Rosa, Domenico Maggi, Corrado de Virgilio e Antonella Ricci. Le mani di questi abili chef studiano la tradizione e la reinterpretano: le orecchiette sono preparate non solo con le cime di rape ma con la punta di asparagi selvatici o con i frutti di mare. Gli scampi si accompagnano alla purea di ceci; i "cavatelli" ai frutti di mare e alla crema di fave e cavolfiori; l'agnello prelibato dell'Alta Murgia in crosta è cucinato con le cipolle rosse di Acquaviva; il raro formaggio canestrato dop diventa la base della fonduta alla pugliese e la "teglia" di riso, patate e cozze scopre, al posto dei mitili, il polpo. Funghi cardoncelli, cozze monacelle (la celebre lumachina di terra che cresce tra le foglie del carciofo) e lampascioni: eccolo l'esclusivo itinerario che annuncia la primavera addolcita dal sanguinaccio di maiale allevato allo stato brado nei boschi del Gargano.

Un itinerario di terra che si unisce a quello di mare con i ricci che diventano gustosi capricci se uniti al fragrante pane di Altamura, ancora oggi cotto nel tradizionale forno a legna, miscela sapiente di lievito naturale, acqua, sale marino e semola di grano duro dell'Alta Murgia. Primo ad aver ottenuto, nel novembre scorso, la denominazione di origine protetta, è diventato il protagonista di ricette fusion come il pancotto a base di pomodorini, cipolla, patate, cime di rape e bietole, o il budino tiepido di pane raffermo aromatizzato alla cannella e servito con il gelato al primitivo di Manduria. In Puglia, a questo proposito, sta nascendo il Presidio del pane tradizionale.

Una festa di sapori che dal Gargano, passando per la Murgia, va verso la Grecìa salentina. Ed ecco allora, accanto agli itinerari dei pani di Puglia - Monte Sant'Angelo, sul Gargano, Altamura, Laterza (Taranto) e fino alla puccia salentina, pane impastato con olive - quelli dei prodotti dop: dalla Bella Daunia, la celebre oliva di Cerignola, ai carciofi di San Ferdinando e Mola, al canestrato dop di Corato, all'olio Terra di Bari e di Brindisi, fino all'olio della Terra d'Otranto. A proposito d'olio extravergine d'oliva, percorri le nostre Strade dell'Olio: ti aspettano antiche macine di pietra, frantoi in grotta e un assaggio del nostro profumato oro verde. Sappi che anche nei boschi del Gargano e tra i laghi di Lesina e di Varano nasce il tartufo. Bianco o scorzone nero: vieni a scoprire come si accosta ai nostri latticini e all'olio extra vergine d'oliva.

Tutti hanno uno zio d'America

Un suo parente stretto, lo Zinfandel californiano, sta spopolando sulle tavole di mezza America. Curiosamente simile in colore, corposità e aroma al robusto nettare della Napa Valley, perfetto per accompagnare la pasta e fagioli, il primitivo di Manduria (in dialetto, lu mieru, il vino nero), comincia a mietere grandi successi e non solo in Puglia. Il merito è di un pool di produttori della zona ionico-salentina che, con la riscoperta e valorizzazione delle qualità autoctone, ha dato un forte impulso al revival dell'enologia pugliese. La fama del primitivo deriva dall'affascinante ipotesi che lega il vino pugliese a quello nero californiano, una congettura rafforzata dall'esistenza del toponimo Cinfarosa (tra Manduria e Avetrana) e dal nome Sinfarosa (nobildonna della zona) con cui lo Zinfandel ha un'ovvia assonanza. La teoria, tuttora controversa, è che un gruppetto di contadini all'inseguimento del sogno americano abbia portato oltre oceano ceppi di "uve primitive" pugliesi, le stesse dell'attuale primitivo. L'Accademia dei Racemi ha nel frattempo aperto a Mesagne, nel dicembre 2001, la sua prima Vinoteca: un frantoio ipogeo del XV secolo, ristrutturato con gusto, dove si possono assaggiare piatti tipici e degustare, anche al bicchiere, i vini emergenti della zona ionica-salentina. Provate a degustare il primitivo Solaria Jonica '59 che Gregory Perrucci, promotore dell'Accademia dei Racemi, ha ritrovato in una cantina abbandonata: un primitivo da vendemmia tardiva, unico e irripetibile, di cui restano ancora poche bottiglie.

Altrettanto affascinante è la storia del negroamaro, vitigno della tradizione ma vinificato in modo innovativo, diventato l'alfiere della rinascita dei vini del Salento. Il Nero '99 della cantina Conti Zecca di Leverano, blend di negroamaro e cabernet sauvignon, premiato con tre bicchieri nella guida 2002 Gambero Rosso-Slow Food, da cinque grappoli dall'Associazione Italiana Sommelier e dal riconoscimento del "vino-frutto" dall'editore-degustatore Luca Maroni, è attualmente il vino pugliese con più eccellenze, come appare nella guida delle guide preparata da Civiltà del Bere. Terra '99 è l'altro asso nella manica della cantina Conti Zecca, blend di negroamaro e aglianico, una riserva speciale che sarà presentata al prossimo Vinitaly. Una rassegna, quella veronese, che ancora una volta registrera' la partecipazione "importante" della Puglia. Insieme alle aziende De Castris, Taurino, Cantele, Albano Carrisi, Calo', Maci, Soloperto, Borgo Canale, D'alfonso del Sordo, Botromagno, Torrevento, Grifo, Coppi, che rappresentano l'avanguardia delle produzioni vinicole di qualita', la regione sara' rappresentata da una serie di case che concorrono a mantenere alta l'immagine della Puglia, terra che ha conquistato importanti nomi dell'enologia internazionale. Aspettatevi sorprese. I vini pugliesi sono rinati.

Nel nome del mare, del vino e dell'olio

I marinai, si sa, hanno chiesto da sempre la benedizione dei santi. Sulle imbarcazioni, sul pescato, sulla mercanzia e sulle mogli lasciate in terra ferma. A sei anni dalla mostra "Andar per mare. Puglia e Mediterraneo tra mito e storia", a due dall'esposizione "Tra le due sponde dell'Adriatico. La pittura nella Serbia del XIII secolo e l'Italia", torniamo sul tema dell'eredità marinara, custodita gelosamente come parte della nostra cultura, e della trama degli intrecci mercantili, culturali e ecclesiastici che hanno legato sin dall'Alto Medioevo le sponde opposte del basso Adriatico. A Bari, il Monastero di Santa Scolastica e il Castello Svevo ospiteranno, da maggio a ottobre 2002 la mostra, "Santi e marinai sull'Adriatico. Dodici secoli di marineria e scambi culturali tra Bari e Cattaro", ideata da Vedetta sul Mediterraneo. L'esposizione si articolerà attraverso un itinerario nel borgo antico di Bari. Nel Monastero di Santa Scolastica verrà allestita la mostra di icone, modellini di navi, cimeli da navigazione e carte nautiche relative alla marineria pugliese e montenegrina. Il percorso continua nei luoghi del centro storico che possiedono una forte identità marinara: la Basilica di San Nicola e la chiesa di San Marco dei Veneziani. Termina poi al Castello Normanno Svevo con la sezione dedicata ai santi, ai reliquari, ai polittici e alle pale d'altare, ai culti tra le due sponde, testimonianza dei monasteri fondati nel XII secolo su entrambe le coste e della successiva influenza veneziana.

"Dalla pianta al banchetto" è invece il titolo della mostra che illustra "Mito, arte e storia sulle strade dell'olio e del vino in Puglia", in programma a Castel del Monte da aprile ad agosto 2002 e al castello di Copertino da settembre a dicembre 2002, curata da Marisa Milella e Michela Tocci. Nelle "radici" delle piante dell'uva e dell'ulivo affondano le radici della nostra terra, del suo paesaggio e della sua storia mediterranea. La mostra raccoglie "caratelli" o barrique d'invecchiamento, utensili di archeologia rurale, boccali, bicchieri e decanter che ricostruiscono il piacere del convivio provenienti dagli scavi del Castello Svevo di Bari, dal Museo Castromediano di Lecce e dalle collezioni Cafiero del Museo Civico di Barletta.

L'ambra e l'avorio riscrivono la preistoria del Mediterraneo

E il velo si squarcia sugli enigmi della preistoria pugliese: su quella popolazione di "proto-dauni" che in piena Era del Bronzo, nel II secolo a.C., coltivava la terra del Tavoliere, compiva rituali in templi scavati sotto la roccia, commerciava con i dirimpettai dalmati e navigava, per scambiare merci, alla volta delle coste greche, turche e cipriote. Nel mese di maggio, in occasione della prima Settimana degli Ipogei, aprirà il Parco Archeologico Ipogeico di Trinitapoli, in provincia di Foggia. Per la prima volta si potranno visitare i musei in allestimento e gli Ipogei Preistorici, una trama di 15 corridoi o catacombe ante litteram, del 1700 a.C., di circa 40 metri di lunghezza l'uno. In questa area sacra, vicina alla foce del fiume Ofanto, fra Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia, confluivano per pratiche propiziatorie e riti esoterici i proto-dauni della zona. Qui sono state rinvenute dall'archeologa Anna Maria Tunzi due statuette di avorio d'elefante forse micenee, alte pochi centimetri, raffiguranti un cinghialetto e un uomo con la testa di toro. Sono la testimonianza di un passato di ardite spedizioni mercantili nel Mediterraneo e della riconversione degli ipogei ad uso funerario. In precedenza era stata rinvenuta la Signora delle Ambre: una sepoltura di donna coperta di grani e monili di ambra purtroppo disintegratisi immediatamente al contatto con l'aria. E ad Ostuni, in provincia di Brindisi, negli anni scorsi, un altro importante ritrovamento ha segnato il cammino verso le origini della storia dell'uomo: durante alcuni scavi è stato riportato alla luce lo scheletro di Delia con in grembo il suo bimbo. La giovane donna sarebbe vissuta circa 25 mila anni fa.

Per informazioni: Puglia Turismi: tel. 080-5426126 e 080-5573896.

SETTIMANA DI LAVORO CON I BUTTERI MAREMMANI.

In un'azienda agricola biologica di circa 300 ettari nel grossetano, confinante con un bosco esteso per decine di chilometri, ed inserita in un contesto panoramico ambientale di rara bellezza, insiste un allevamento di bovini e cavalli maremmani mantenuti liberi con le regole e le ambizioni di una cultura antica. Il trattamento ed il lavoro con il bestiame segue i ritmi di un tempo e viene effettuato da butteri di provata esperienza che accompagnano al pascolo il bestiame ed effettuano con essi tutti quei lavori necessari alla vita dell'allevamento brado nell'arco dei dodici mesi: lo sbrancamento, le catture con la lacciaia (lazos) oppure a lotta, la ricerca degli animali nel bosco, lo svezzamento dei vitelli (spocciatura), la merca (marchiatura), la doma dei puledri, la cura degli animali ammalati etc.

Questo importante bagaglio storico culturale viene riproposto agli ospiti, sotto la guida di butteri e personale esperto, per imparare ad eseguire quelle pratiche che si presentano durante il lavoro quotidiano.

Pernottamento nell'agriturismo dell'azienda agricola, pasti a base di ricette tipiche maremmane.

Alcune serate davanti al fuoco saranno allietate dalla presenza di cantastorie e personaggi folcloristici e tradizionali dell'ambiente maremmano.     

Date 4 - 11 maggio 2002 - 19- 26 ottobre 2002

Prezzo Euro 930,00 a persona incluso pensione completa

Partecipanti minimo 10 massimo 15

arrivo sabato, cena, pernottamento

domenica - venerdì lavoro teorico e pratico con i butteri (dalle 09,00 alle 14,00)

sabato colazione e partenza

 

SPOSTAMENTO DELLE VACCHE (COW DRIVE)

Cinque giorni a cavallo con i butteri, spostamento delle vacche attraverso boschi e passaggi in una natura incontaminata.

Pernottamento in tenda al bivacco vicino alla mandria.

Programma:

Mercoledì: arrivo, cena con i butteri, briefing, pernottamento in agriturismo

Giovedì: assegnazione cavalli, prove di avvicinamento alle vacche, come pararle, separarle, conoscere le loro reazioni, uso del cavallo con le vacche, come condurre la mandria, concordare il linguaggio del lavoro. Pranzo, cena e pernottamento in agriturismo

Venerdì: partenza con la mandria, giornata a cavallo, pranzo al sacco, cena al bivacco, pernottamento in tenda

Sabato giornata a cavallo con la mandria, pranzo al sacco, rientro all'agriturismo di partenza, cena, pernottamento

Domenica colazione, controllo, cura e sistemazione del bestiame, pranzo, partenza

Date 22 - 26 maggio 2002 - 2 - 6 ottobre 2002

Prezzo Euro 670,00 a persona

Partecipanti minimo 10 massimo 15. Solo cavalieri esperti

Giornata in fattoria (day farm) ideale per studenti e gruppi.

Partecipazione ai lavori di fattoria, aiutare i butteri nel lavoro con i cavalli e le vacche, avvicinarsi alla natura attraverso il contatto con gli asini amiatini, le pecore, gli animali da cortile. Visitare il frantoio a macine dell'azienda, gli allevamenti.........

Prezzo Euro 56,00 a persona incluso pranzo a buffett

Partecipanti minimo 10

Giornate a cavallo in Azienda agricola Maremmana, dedicate al lavoro ed allo spostamento di bovini bradi. Cinque ore circa  in sella

Pranzo al sacco, cena con specialitá della cucina maremmana e vino dell'Azienda.

Prezzo Euro 145,00 a persona inclusa cena (euro 110,00 con cavallo proprio)

Partecipanti minimo 6 massimo 20

Spettacolo equestre di monta maremmana tradizionale con i butteri della Maremma Toscana e Laziale. In uno scenario naturale di particolare bellezza per rivivere le situazioni del lavoro tradizionale dei butteri.

Calendario degli spettacoli presso le agenzie turistiche locali. Infolink:  www.cavallomaremmano.it

Il 3 marzo al Parco Regionale dell'Appia Antica (Lazio)

IL VOLTO VERDE DELLA CAPITALE

L'Appia Antica, la strada verde che arriva al cuore di Roma, attraversa l'Agro romano, presentando aree naturali di grande valore come la Valle della Caffarella e rappresentazioni uniche della storia di Roma come l'area degli Acquedotti.

Tutte le domeniche è possibile attraversare l'affascinante Regina Viarum per scoprire l'incantevole paesaggio naturale ove si specchia la storia di Roma (Appuntamento ore 9.30 e ore 15 Largo Tacchi Venturi) o visitare l'area degli Antichi Acquedotti, con il paesaggio storico del più importante crocevia della rete idrica romana (Appuntamento ore 10 e ore 15 in Via Lemonia 236).

Per informazioni, per noleggiare biciclette e per prenotare: telefonare dal lunedì al venerdì dalle h.15.00 alle h. 17.30 al numero verde 8000 2 8000.

Altre info sul Parco dell'Appia Antica http://www.parks.it/parco.appia.antica

Il 3 marzo al Parco Regionale delle Alpi Marittime (Piemonte)

DI PARCO IN PARCO: VISITA IN TRASFERTA ALL'OASI DI CRAVA MOROZZO

L'associazione Amico Parco accompagna tutti gli amanti della natura in trasferta dal Parco delle Alpi Marittime all'oasi naturale di Crava Morozzo, per osservare l'avifauna stanziale e di passo. Ai partecipanti, per poter compiere delle buone osservazioni, è consigliato di avere con sé un binocolo. Si parte dall'area attrezzata parcheggio di Crava -

Rocca de Baldi (CN) - alle ore 10, mentre nel pomeriggio è prevista la visita al museo etnografico di Rocca de Baldi. La prenotazione va fatta entro le ore 13 di venerdì 1 marzo. Altri punti di ritrovo, per i non cuneesi, potranno essere concordati al momento della prenotazione.

Per saperne di più: tel. 0171-97397.

  Altre info sul Parco delle Alpi Marittime http://www.parks.it/parco.alpi.marittime

 

l'ASSOCIAZIONE DIDATTICA MUSEALE, per la FESTA DEL PAPA', organizza presso il MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE DI MILANO - Corso Venezia 55.

DOMENICA 17 MARZO 2002 "CACCIA AL DINOSAURO"

alle ore 11 e ore 15

In occasione della festa del papà, ciascun bambino e il suo papà si uniranno nel ruolo di cacciatori di dinosauri. Le coppie padre-figlio saranno impegnate, tra scheletri e ricostruzioni, in un'avvincente gara non competitiva nelle sale di paleontologia del museo. Dopo l'attività sarà possibile assistere alla proiezione di filmati sulla realizzazione di "Jurassic Park III", grazie alla Universal Pictures che omaggerà i partecipanti di videocassette dei film "Jurassic Park" e "Jurassic Park II".

COSTI
euro 6,00                               adulti
euro 4,00                               bambini (5-12 anni)
LA PRENOTAZIONE E' OBBLIGATORIA

Le attività sono per famiglie con bambini di età compresa tra i 5 e i 12 anni Per informazioni e prenotazioni rivolgersi al PUNTO INFORMAZIONI del Museo  (lun-ven 9.30/13-14/16.30   sab-dom 10/13-14/18) Tel. 02.884.63.337

NOTA BENE: Le attività avranno luogo con un minimo di 10 partecipanti

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