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GIOVEDI'
7 MARZO 2002
pagina 4
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"BIOTECH?
SÌ (CON CAUTELA) IN CAMPO MEDICO NO NELL'ALIMENTARE" E GLI ITALIANI
BOCCIANO L'UTILIZZO DI EMBRIONI UMANI
Milano,
7 marzo 2002 - Cibi ogm: pochi li acquisterebbero, anche se costassero meno
e fossero più gustosi. Per sei italiani su dieci neppure lottare contro la
fame nel mondo è un motivo sufficiente per accettare i rischi della
ricerca. Via libera dal 50% degli intervistati alla modificazione genetica
di animati per creare organi da trapiantare. Sulle biotecnologie c'è poca
informazione. Ma il livello di conoscenza influisce scarsamente
sull'orientamento dell'opinione pubblica sull'utilità, i rischi e l'accettabilìtà
morale delle nuove applicazioni. L'applicazione delle biotecnologie in campo
alimentare incontra ancona chiara ostilità in Italia. Solo un italiano su
cinque preferirebbe infatti cibi prodotti con organismi geneticamente
modificati, anche se il loro gusto fosse migliore di quelli oggi disponibili
e solo uno su dieci acquisterebbe cibi ogm, anche se costassero meno di
quelli tradizionali. Per il 60% neppure la lotta alla fame nel mondo
giustifica i rischi della ricerca in questo settore. Nel caso delle
applicazioni in campo medico, i rischi sono invece parzialmente
controbilanciati dai potenziali benefici, come nel caso degli xenotrapianti
(il 48% ritiene utile inserire dei geni umani negli animali per produrre
organi da trapiantare). Fa eccezione la cionazione a fini riproduttivi, che
solo il 24% ritiene utile e oltre ílì 70% considera rischiosa (per 1180%
è anche moralmente inaccettabile). Sono questi alcuni tra i risultati più
significativi che emergono dalla seconda edizione della ricerca su
"Biotecnologie e opinione pubblica in Italia". frutto della
collaborazione tra la Fondazione Giannino Bassetti e il centro di ricerca
Poster, condotta sotto la supervisione scientifica di Federico Neresini
(Università di Padova), Massimilano Bucchi (Università di Trento) e
Giuseppe Pellegrini (Università di Padova). La ricerca, presentata ieri a
Milano da Piero Bassetti, Presidente della Fondazione, e dagli autori,
analizza l'odentamento dell'opinione pubblica nei confronti della ricerca
biotecnologica e delle sue applicazioni, con particolare attenzione a quanto
gli italiani realmente sanno in questo campo, al ruolo dei media nella
divulgazione scientifica e ai temi del processo decisionale e della
responsabilità nel campo della innovazione biotecnologica. Gli italiani si
sentono poco protetti nei confronti dei rischi delle moderne biotecnologie:
il 72% ritiene insufficienti le attuali leggi in materia. Praticamente tutti
(95%, con un ulteriore aumento rispetto al 2000) sono d'accordo che i cibi
geneticamente modificati portino speciali etichette di riconoscimento. Oltre
uno su tre (38%) non sarebbe disposto ad autorizzare in nessun caso la
commercializzazione di cibi geneticamente modificati, neppure se ne fossero
chiariti rischi e benefici. La valutazione più cautamente positiva è
legata alla salute. Gli italiani riconoscono infatti all'utilizzo di test
per individuare predisposizioni genetiche verso certe malattie la maggiore
utilità, associata al minor rischio e alla maggiore accettabilità sul
piano morale. Tuttavia, se modificare geneticamente animali per creare
organi da trapiantare è ritenuto utile e moralmente accettabile dalla metà
degli intervistati, l'utilizzo di embrioni per la ricerca è percepito come
rischioso da due terzi dei campione, e meno di un terzo gli conferisce
accettabilità morale. E' cosi molto netta la distinzione tra clonazione per
consentire di aver figli e cionazione terapeutica: se la prima è respinta,
la seconda divide l'opinione pubblica. Il 70% ritiene infatti inutile il
ricorso alla clonazione riproduttiva, il 65% la giudica rischiosa e il 65%
moralmente inaccettabile. Per quanto riguarda la cionazione terapeutica,
ovvero la possibilità di estrarre cellule staminali dagli embrioni
sopr-annumerari provenienti dalla fecondazione artificiale o da embrioni
appositamente prodotti a tale scopo, la situazione è incerta, ben
evidenziata dall'elevata percentuale di "non so" (13%). Per quanto
riguarda invece il processo decisionale nell'ambito della ricerca e
dell'applicazione della scienza biotecnologica, il 37% degli intervistati
ritiene che sia il Governo il soggetto che deve prendere decisioni, mentre
il 54% lo ritiene responsabile per eventuali rischi derivanti dalle
decisioni prese. Tuttavia, un intervistato su quattro ritiene che i primi a
dover essere interpellati nell'ambito della regolamentazione della materia
dovrebbero essere le organizzazioni dei consumatori e le altre associazioni
a tutela dei cittadini. le organizzazioni dei consumatori sono anche
ritenute dal 40% degli interpellati la fonte più autorevole di informazione
in materia di biotecnologia, al secondo posto vengono gli scienziati e le
Università (20%). Condotta su un campione di 1017 soggetti di età
superiore ai 18 anni, l'indagine rileva il basso livello di informazione
degli italiani in materia di biotecnologie. E la tendenza non è certo
confortante: rispetto all'indagine condotta nel 2000 aumentano quanti
ammettono la propria ignoranza in proposito (in media quattro italiani su
dieci). L'informazione, in ogni caso influisce scarsamente sul giudizio che
gli italiani danno alle applicazioni della biotecnologia, che non è
significativamente influenzato né dal livello di esposizione alla
divulgazione scientifica dei media, né dal livello di informazione
effettivamente posseduto in materia. L!elemento che conta sembra essere in
questo caso la fiducia nella scienza: il 34% del più fiduciosi ritiene per
esempio utile la clonazione riproduttiva, mentre tra i meno fiduciosi la
percentuale è dimezzata.
"IL
TAO: SPLENDORE DELL'INCOMPRENSIONE E TRANQUILLITÀ
DELL'INVILUPPO"
Milano, 7 marzo 2002 - Nell'ambito del corso Il Pensiero Cinese: filosofie e
religioni Mercoledì, 13 marzo 2002, ore 18.00 si terrà la lezione "Il
Tao: Splendore dell'incomprensione e tranquillità dell'inviluppo" che
si svolgerà presso la sede dell'Istituto Italo Cinese di Via Carducci, 18 a
Milano. Il costo per ciascun partecipante è di € 15,00. Per informazioni
telefonare allo 02/862325.
UN
SECOLO DI SUCCESSI PER GLENMORANGIE, WHISKY DI ANTICA TRADIZIONE
Milano, 7 marzo 2002 - Glenmorangie è il Single Malt Whisky più amato
dagli scozzesi e uno di più apprezzati nel mondo, che si distingue per il
suo aroma ricco e per il suo sapore unico e raffinato, ottenuti grazie agli
ingredienti naturali ed ai metodi artigianali impiegati. Glenmorangie,
parola d'origine gaelica che vuol dire "valle della tranquillità",
è il luogo, nell'estremo nord della Scozia, dove sorge la distilleria. La
storia della distilleria ha inizio nel 18° secolo, anche se la sua
fondazione ufficiale è datata 1843. La maggior parte degli edifici tuttora
esistenti risale al 1887. Il suo cuore è costituito dagli alambicchi: molto
più stretti e più alti della norma per garantire un prodotto di qualità
superiore. L'arte della produzione di Glenmorangie è nelle mani di pochi
artigiani, noti come "i sedici uomini di Tain", ognuno
specializzato in una singola fase di lavorazione che nel corso del tempo
hanno tramandato i loro segreti di genera<ione in generazione. Per
iniziare il processo di distillazione, viene selezionato unicamente l'orzo
che, dopo essere stato trasformato in malto, viene essiccato nella fornace e
unito all'acqua pura, particolarmente ricca di minerali, proveniente dalle
sorgenti di Tarlogie. Gli alambicchi di rame utilizzati per distillare
Glenmorangie sono i più alti di Scozia, raggiungendo quasi 5 metri.
L'altezza garantisce che solo i vapori più fini raggiungano l'estremità
superiore, dove si condensano in alcol, mentre gli elementi oleosi più
pesanti ricadono nella parte inferiore. Alla fine del procedimento di
purificazione, il distillato viene sottoposto a nuovi test: solo una
piccolissima parte, meno di un terzo, sarà selezionato per iniziare la
maturazione nelle botti. Per l'invecchiamento di Glenmorangie si utilizzano
esclusivamente barili di rovere americana o di provenienza spagnola. In
Scozia ogni botte viene utilizzata per due maturazioni, ciascuna delle quali
conferisce al whisky delle caratteristiche differenti. Quando una botte
viene utilizzata una prima volta, il legno regala al distillato un sapore più
ricco, dolce e vanigliato. I barili, alla loro seconda maturazione, donano
al distillato un carattere più complesso ed elementi fruttati e floreali. I
due liquori vengono uniti durante l'imbottigliamento dando vita magicamente
a Glenmorangie. Il legno di rovere è poroso e riesce ad assorbire e a
conservare una buona quantità degli elementi del distillato o del vino che
ha contenuto. Tali elementi vengono trasmessi in parte al nuovo distillato.
In altre parole, un barile che ha contenuto bourbon whiskey donerà al
single malt un colore dorato acceso ed aromi e gusti dolci, caratteristiche
regalate dal mais (l'ingrediente principale nella produzione di whiskey
americano). Un barile spagnolo donerà invece un colore più marcato,
ambrato o ramato e aromi e gusti particolarmente persistenti, ricchi e
dolci. Per legge sull'etichetta deve essere riportato il periodo minimo di
invecchiamento: è quindi probabile che una bottiglia di Glenmorangie 10
anni contenga una parte di whisky invecchiato molto più a lungo. Questo
vale anche per Glenmorangie 18 anni: una parte di questo whisky inoltre è
stato invecchiato in botti da sherry. Il risultato, dopo molti anni di
riposo, è un nettare dorato dal sapore rotondo e raffinato. Il marchio
Glenmorangie, che comprende vari tipi di whisky che si differenziano per le
procedure d'invecchiamento, è importato e distribuito in Italia da Martini
& Rossi Ivlas S.p.A. Torino.
QUALITÀ
E GENUINITÀ DELL'OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA "CAMPO DI TORRI"
DELL'AZIENDA AGRICOLA IL CASELLINO
Milano, 7 marzo 2002 - Extravergine biologico, l'olio di oliva "Campo
di Torri" dell'azienda agricola Il Casellino in località Torri
(Firenze) si distingue immediatamente per le sue preziose caratteristiche:
profumo marcato e gradevole, abbocco medio dolce, retrogusto crescente
fruttato - piccante. Frutto di una lavorazione con metodologie dell'antica
tradizione locale ha basso livello di acidità, buona e lunga conservazione,
colore, verde con riflessi giallo-oro, inconfondibile e viene imbottigliato
in bottiglie spesse e scure per proteggerlo dalla luce e dal calore. Questo
olio di qualità superiore gode anche del privilegio di potersi fregiare del
marchio con l'indicazione "Prodotto ottenuto da agricoltura
biologica", certificato da uno dei più conosciuti organismi di
controllo accreditati, l'A.I.A.B. Produrre secondo i criteri
dell'agricoltura biologica è sinonimo, soprattutto nel caso dell'olio extra
vergine, di purezza e l'ovicoltore che sottopone la propria produzione al
Reg. Cee 2092/91 è consapevole di sottoporsi a notevoli sacrifici, a causa
delle garanzie che questo regime richiede sia dal punto di vista della
lavorazione agricola sia dal punto di vista della produzione. La produzione
dell'Azienda Agricola Il Casellino ammonta a sole 10.000 bottiglie circa
all'anno.
DOMANI,
PER LA FESTA DELLA DONNA UNA SPILLA CON IL "SOLE CHE SORRIDE" IN
REGALO A TUTTE LE VISITATRICI DEL "MERCANTEINFIERA"
Milano, 7 marzo 2002 - A tutte le signore e signorine che visiteranno
Mercanteinfiera domani, venerdì 8 marzo, giorno della festa della Donna, le
Fiere di Parma hanno riservato una simpatica sorpresa. Insieme con il
biglietto d'ingresso alla più grande mostra-mercato d'Europa di
antiquariato, modernariato e collezionismo, le hostess consegneranno loro un
grazioso omaggio. Si tratta di una raffinata spilla con il "sole che
sorride", il simbolo dell'edizione primaverile di Mercanteinfiera. Il
sole ammiccante è indubbiamente ricco di significati beneauguranti,
soprattutto in attesa dell'imminente arrivo della bella stagione, del
risveglio della natura, dell'inizio del nuovo ciclo vitale. Quindi ricevere
proprio l'8 marzo questo simpatico omaggio potrà assumere, per le
visitatrici di Mercanteinfiera, una valenza beneaugurante, quasi
scaramantica! Certamente non ci sarà solo la spilla ad attendere l'arrivo
in Fiera delle signore e signorine. Mercanteinfiera al femminile è una
rassegna sempre ricchissima di proposte accattivanti, ora romantiche, ora
raffinate, ora preziose, ora eccentriche. Dai mobili, agli oggetti per la
casa, come lampade e vasi di cristallo oppure tovaglie e copriletti di
pizzo. Chi vorrà farsi (o farsi fare) un regalo subito, non avrà che
l'imbarazzo della scelta. C'è, ad esempio, un'infinità di proposte nel
settore degli abiti d'epoca che ultimamente sono diventati una vera
passione, non solo negli Stati Uniti (da dove la "vintage-mania"
è partita) ma pure nel nostro paese. Signore e signorine possono
sbizzarrirsi fra abitini anni Settanta, sbarazzini e alla portata di tutte,
e lussuose creazioni degli atelier parigini degli anni Venti e Trenta, per
sentirsi vere dive alla Greta Garbo; fra i tailleurs Balenciaga e Givenchy
Couture, e gli abiti dell'alta moda romana degli anni Cinquanta e Sessanta
firmati Capucci, Irene Galitzine e Lancetti. In vista dell'arrivo
dell'estate, non mancano le collezioni di costumi da bagno Anni '60 e '70 e,
per contrasto, pellicce di visone e leopardo, colbacchi di tutte le fogge e
i materiali e stole di volpe argentata. Poi, gli accessori: borse e borsette
- in pelle, vernice, tessuti vari - ricamate di strass e perline; cinture,
cappelli e foulard che portano le prestigiose firme di Hermes, Gucci, Chanel
e Vuitton, e un'ampia scelta di occhiali anni '60 - vistosi, colorati,
allegri. E quante follie si possono fare per gioielli e bigiotteria d'epoca!
L'offerta spazia dai rari esemplari del '700 a dell'800, ai raffinati pezzi
art déco (i più richiesti, a detta degli esperti), ai vistosi bracciali
anni '50, alle piccole chicche poco costose ma carine, a portata di tutte le
tasche. Se poi domani, nel giorno dedicato alla donna, le signore
decideranno di prestare più attenzione a loro stesse, a Mercanteinfiera
avranno anche l'opportunità di programmare una mini-vacanza alle terme o
una puntata in una beauty farm: basterà visitare, infatti, nel centro del
padiglione 1, il desk informativo dedicato alla prossima rassegna Terme
& Beauty - La fiera ti fa bella che si svolgerà al quartiere fieristico
di Parma dal 4 all'8 aprile. Insomma, le signore che visiteranno la fiera
nel giorno della loro festa (l'orario è dalle ore 10 alle ore 20, ma
attenzione, le casse chiudono alle ore 19) non rimarranno deluse dalla
vastità di proposte di Mercanteinfiera! E anche i signori che vorranno fare
un regalo per l'8 marzo alla donna che sta loro a cuore (che può essere la
mamma, la moglie, la fidanzata o anche la figlia) troveranno sicuramente
l'oggetto dei propri desideri. Ufficializzato a Milano il doppio
appuntamento del 18 e 19 maggio a Massa
PRESENTATI
AGLI "ORTI DI LEONARDO" "IDENTITA' IMMUTATE" E
"SPINO FIORITO"
Milano, 7 marzo 2002 - Il celebre ristorante milanese "Orti di
Leonardo", di patron Angelo Franzini, ha fatto da prestigiosa cornice
alla presentazione ufficiale di "Identità Immutate" il nuovo
progetto di movimento per la salvaguardia e la promozione delle piccole
realtà produttive enogastronomiche tipiche locali che affianca "Spino
Fiorito", la grande Mostra-mercato che si terrà il 18-19 maggio al
Castello Malaspina di Massa e ne rappresenta l'ideale emanazione. Sono
intervenuti, in rappresentanza della provincia di Massa-Carrara: il Prof.
Franco Gussoni, presidente della Provincia; Paolo Grassi, assessore
all'agricoltura della comunità montana della Lunigiana, il Dott. Giovanni
Lagomarsini, agronomo; Dott. Giorgio Baccicalupi, enologo; Pier Paolo
Lorieri, Vice presidente della Strada del Vino dei Colli di Candia e
Lunigiana; Prof. Luciano Bertocchi, ricercatore e storico della Lunigiana ed
alcuni produttori del comparto viticolo ed agroalimentare. I piatti
presentati dal giovane chef Danilo Angé (noto oltre che per la sua bravura,
anche come volto televisivo), sono stati realizzati con i prodotti del
territorio di Massa e della Lunigiana che hanno così fornito un gustoso
esempio di quelle realtà "immutate", che da antichissime radici
traggono tutta la loro forza. Nel corso dell'incontro conviviale, riservato
alla stampa specializzata, autorità e promotori hanno dato appuntamento per
il 18 e il 19 maggio a Massa, per la mostra-mercato "Spino
fiorito" e il convegno talk-show sulle "Identità immutate":
una preziosa occasione per gustare alimenti, stupendi nella loro estrema
semplicità, accompagnati da vini famosi fin dall'antichità, proprio là
dove sono nati, luoghi e siti d'arte d'innegabile fascino.
INCONTRI
FITOIATRICI 2002: NELL'AMBITO DELLA FIERAGRICOLA DI VERONA, SI TERRÀ LA
TAVOLA ROTONDA "RESISTENZA AI FUNGICIDI"
Milano, 7 marzo 200 2- Venerdì 8 marzo, alle ore 9.00, nella Sala Salieri
del Centro Congressi Europa (via del Lavoro, 8 - Verona), nell'ambito della
FIERAGRICOLA di Verona, si terrà la Tavola Rotonda "Fungicidi
Inibitori della Respirazione Mitocondriale (QoI): criteri di impiego per
evitare la comparsa di resistenza" organizzata dal Dipartimento di
Valorizzazione e Protezione delle Risorse Agroforestali - Patologia vegetale
dell'Università di Torino e dal settimanale L'Informatore Agrario.
Parteciperanno all'incontro il Pro Rettore dell'Università di Torino, Prof.
Angelo Garibaldi e la Prof.ssa Maria Ludovica Gullino, responsabile dei
Corsi di Laurea in Produzione e difesa delle Colture intensive e in
Agricoltura biologica della Facoltà di Agraria dell'Università di Torino.
Scopo della Tavola Rotonda è quello di fare il punto sulla situazione
italiana della resistenza nei confronti di nuove classi di fungicidi
ampiamente utilizzati in viticoltura, frutticoltura e orticoltura, per
fornire ai tecnici informazioni precise volte a prolungare al massimo nel
tempo l'efficacia di gruppi di fungicidi di primaria importanza. I fungicidi
sono strumenti indispensabili nella moderna protezione integrata delle
colture. Tra gli aspetti collaterali negativi legati al loro impiego va
ricordata la possibile comparsa di popolazioni di patogeni ad essi
resistenti. E' evidente che il problema della resistenza interessa
soprattutto le colture che richiedono un elevato numero di trattamenti. In
questo campo, ancora più che in altri, la collaborazione tra ricerca
pubblica e privata è indispensabile per sfruttare al meglio tutte le
possibili sinergie per prolungare l'efficacia di fungicidi a rischio di
resistenza e limitare le possibili perdite di prodotto causate
dall'acquisizione di resistenza. Anni di ricerca nel campo della resistenza
ai fungicidi hanno fornito le conoscenze necessarie per potere affrontare
questo problema, adottando adeguate misure di prevenzione che si basano,
soprattutto, su un uso moderato dei prodotti a rischio di resistenza e
sull'attento monitoraggio delle popolazioni dei patogeni. Per informazioni:
Elizabeth Tridico DiVaPRA - Patologia Vegetale tel. 011.6708698 e-mail: tridico@agraria.unito.it
L'AMMIRAGLIA
V222: IL NUOVO VOLTO DI DAEWOO
Milano, 7 marzo 2002 - Daewoo Motor, in occasione del 72° Salon
International de l'Automobile de Gèneve, presenta la sua nuova berlina alto
di gamma, la V222. Con le sue linee decise ed eleganti, disegnate dalla
ItalDesign, la V222 ribadisce gli elevati standard estetici della Casa e ad
essi aggiunge un notevole livello di qualità e prestazioni, grazie al
rivoluzionario motore sei cilindri montato trasversalmente XK-6. Per
garantire la massima affidabilità, la V222 ha percorso oltre due milioni di
chilometri ed è stata sottoposta a test su strada in differenti condizioni
ambientali ed atmosferiche: dal centro di prova Mira (Motor Industries
Research Association) alla pista di Millbrook in Inghilterra sino ad Alice
Springs in Australia. Le risorse impiegate per lo sviluppo e la produzione
sono state ottimizzate adottando nuovi metodi di progettazione grazie
all'esperienza e alla collaborazione dei maggiori esperti a livello
mondiale. Caratterizzata dall'originale gruppo ottico anteriore e dal design
armonioso della carrozzeria, che fonde superfici curve a linee rette, la
Daewoo V222 ha uno stile inconfondibile adatto all'esigente pubblico
europeo.S Grazie alla lunghezza di 4770 mm ed al passo di 2700 mm, la Daewoo
V222 offre l'abitacolo più ampio fra le auto della sua categoria ed una
capacità di carico di 430 litri. Gli eleganti interni giocano su due
tonalità di colore e sono impreziositi da inserti in radica Inizialmente le
versioni per l'esportazione della V222 saranno dotate di motore a quattro
cilindri in linea Dohc da 2 litri e, in un prossimo futuro, del nuovo
propulsore XK-6 che verrà prima introdotto nel mercato coreano e poi
progressivamente, nel resto del mondo, per vari modelli in gamma. Questo
motore è caratterizzato dall'essere posizionato in configurazione
trasversale e non longitudinale come tutti gli altri motori a sei cilindri
in linea al mondo: un primato unico nel suo genere. L'XK-6 offre un
funzionamento estremamente elastico, grazie al doppio albero a camme in
testa e alla struttura completamente in alluminio. Inoltre, può contare su
prestazioni interessanti in termini di potenza (104 kW a 5600 giri/min) e
coppia massima erogata (190 Nm a 3800 giri/min). Il cambio automatico a
quattro marce della Daewoo V222 è di tipo adattivo con schema classico
della disposizione della leva del cambio. Durante la fase di sviluppo, la
Daewoo V222 è stata sottoposta ad oltre 250 test di collisione che le hanno
garantito la classificazione di sicurezza con 4 stelle nello standard di
test Ncap europeo e una classificazione a 5 stelle nel test NCAP USA. Questi
lusinghieri successi portano la V222 ad inserirsi fra le auto più sicure
del suo segmento. Le porte sono dotate di barre laterali anti-intrusione in
acciaio ad elevatissima resistenza, mentre la struttura del telaio è
realizzata utilizzando un nuovo disegno "a doppia H" per
migliorare l'assorbimento degli urti in caso di collisione. I montanti
laterali e la carrozzeria sono realizzati con un nuovo metodo di produzione
e sono trattati contro la ruggine per offrire un'ulteriore e più sicura
linea di difesa. Nel campo della sicurezza la Daewoo V222 presenta anche una
valvola di interruzione automatica del flusso di carburante e il dispositivo
ABS con sistema integrato di controllo. Lo sterzo servoassistito migliora la
precisione di guida ed aumenta la maneggevolezza. Per migliorare
ulteriormente il comfort, la Daewoo V222 è equipaggiata con un filtro
dell'aria a tre stadi e un sistema audio con lettore di Cd da 140 watt e sei
altoparlanti, oltre ad uno schermo Lcd a colori da 5,8 pollici. Il tettuccio
apribile elettrico incorpora un sensore di sicurezza per evitare la chiusura
indesiderata. La Daewoo V222 sarà disponibile in una gamma di 9 colori e
sarà prodotta presso lo stabilimento di Pupyong al ritmo di 400.000 unità
all'anno.
TELEGRAMMA
DAIMLERCHRYSLER CLASSIC MARZO 2002
Milano, 7 marzo 2002 - 1902: la prima Mercedes "Simplex"
consegnata ad Emil Jellinek Il 1° marzo 1902, a Nizza viene consegnata la
prima Mercedes Simplex da 40 CV ordinata da Emil Jellinek. Si tratta
dell'evoluzione della Mercedes da 35 Cv, uscita più volte vittoriosa dalla
"Settimana di Nizza" dell'anno precedente, che aveva segnato la
nascita del marchio "Mercedes" ispirato al nome della figlia di
Jellinek. Questa vettura, insieme ad altre tre consegnate nei giorni
successivi, era destinata a partecipare ad aprile alle imminenti corse della
"Settimana di Nizza" del 1902. Contemporaneamente, Jellinek
riceveva un "campione" della Simplex da 28 CV. Il nome
"Simplex" si riferisce all'uso ancora più semplificato e sicuro
della nuovissima carrozza a motore Daimler rispetto al modello precedente,
già estremamente avanzato per l'epoca. 1932: Daimler-Benz presenta il primo
autocarro leggero di serie con motore diesel Al Salone dell'Auto di Ginevra,
nel marzo 1932, con il modello Lo 2000, la Daimler-Benz AG presenta il primo
autocarro leggero da 2 t prodotto di serie al mondo, con motore diesel
disponibile a richiesta. E' da notare che sia il motore a benzina, sia il
diesel a precamera con un'identica cilindrata di 3,77 litri erogano
ugualmente 55 CV a 2000 giri/min. La versione a benzina presenta qualche
vantaggio unicamente sotto l'aspetto della velocità massima, consentendo di
raggiungere i 60 km/h, mentre il diesel arriva soltanto a 55 km/h, ma con un
minore consumo di carburante. 1952: cinquant'anni fa la 300 SL apparve sulla
scena automobilistica mondiale Con la presentazione della 300 SL, il 12
marzo 1952, proposta come vettura prettamente sportiva con le portiere ad
ali di gabbiano inizialmente soltanto accennate, che arrivavano fino alla
linea di cintura, ha inizio una carriera automobilistica senza precedenti.
Già a maggio dello stesso anno, la 300 SL celebra il suo sensazionale
debutto con un secondo posto alla famosa corsa delle Mille Miglia in Italia,
in occasione della quale Daimler-Benz torna di scena nello sport
automobilistico. Da quell'indimenticabile serie di vittorie della 1952,
tutti i modelli delle seguenti generazioni di SL sono circondati dall'aura
di una tradizione sportiva unica e leggendaria, lunga ben cinquant'anni, in
uno dei segmenti di mercato più ambiziosi. 1957 - 300 SL Roadster: una
superstar al Salone di Ginevra La 300 SL Coupé, una vettura dall'aspetto
decisamente sportivo e "muscoloso" con le sue portiere ad ali di
gabbiano, successivamente spesso copiate, si presenta al Salone
dell'Automobile di Ginevra nel marzo 1957 dopo l'entusiasmante 300 SL
Roadster su una base tecnica quasi identica. Subito il modello conquista le
simpatie del pubblico più esclusivo, tra cui molte personalità di spicco
del cinema e dello show business, che in seguito non mancarono di esibirlo
in tutto il suo splendore sugli eleganti boulevard di Hollywood, della Costa
Azzurra, e non solo.
FLORIADE
2002 FEEL THE ART OF NATURE
Milano, 7 marzo 2002- Dal 6 aprile al 20 ottobre 2002 si terrà in Olanda il
più grande evento dell'anno, Floriade 2002. Questa fiera mondiale dell'ortofloricoltura
si tiene ogni dieci anni: il 2002 vedrà svolgersi la quinta edizione nel
comune di Harlemmermeer, vicino all'aeroporto internazionale di Amsterdam
Schiphol e nei pressi di interessanti città turistiche, quali Amsterdam ed
Haarlem. Secondo le previsioni, 3 milioni di persone provenienti da tutto il
mondo visiteranno la Floriade. Il più bel giardino d'Olanda presenta tutti
i settori dell'orticoltura: dalla verdura e frutta ai funghi, da bulbi,
fiori e piante ad alberi, arbusti e cespugli. Gli espositori internazionali
ed olandesi adornano il parco di 65 ettari con più di 300 presentazioni
ricche d'atmosfera, come, ad esempio, una colorata valle con 1 milione di
bulbi in fiore. La maggiore attrazione è La "Big Spotters Hill",
una piramide di sabbia alta 40 metri. Questa collina è delle stesse
dimensioni della piramide di Cheope in Egitto. Dall'alto della collina si può
godere una magnifica vista sullo splendore floreale del parco. La cima si può
raggiungere a piedi oppure a bordo di piccoli veicoli elettrici. Visitando
le esposizioni dei diversi Paesi dell'Asia, dell'Africa, dell'America e
dell'Europa, l'ospite compie un romantico viaggio intorno al mondo. Orari
d'apertura: dal 6 aprile al 20 ottobre 2002, tutti I giorni dalle 9.30 alle
19.00. la cassa è aperta dalle 9.00 alle 18.00. Il 9, 10, 19 e 20 maggio il
parco rimarrà aperto dalle 9.30 alle 22.30. Biglietti: adulti 17 Euro,
bambini dai 4 ai 12 anni 8.50 Euro. Tel. 0031-23-5622002, fax.
0031-23-5620002 E-mail: info@floriade.com
Internet: www.Floriade.com
SICUREZZA
E AFFIDABILITA' CON ARGOCLIMA: IL CAMPIONE DI MOTOCICLISMO LORIS CAPIROSSI
IN FIERA AD EXPOCONFORT
Milano,7 marzo 2002 - In occasione dell'Expoconfort presso il padiglione 16,
Salone 1 stand D35-F44 è presente lo stand di Argoclima, frutto della
progettazione creativa di Dorland Comunicazione e della realizzazione dello
Studio Valent. In programma all'interno dello stand più di una sorpresa.Da
non perdere, giovedì 7 marzo, il campione di motociclismo Loris Capirossi,
testimonial della nuova campagna Argoclima che presenterà la sua scuola di
moto sicura.
SPANZOTTI,
MACRINO E UNA MADONNA FORTUNATA ORINO, GALLERIA "ANTICHI MAESTRI
PITTORI", DAL 15 MARZO AL 4 MAGGIO 2002
Milano, 7 marzo 2002 - A Torino, la propone al pubblico ed agli esperti il
professor Giovanni Romano nella raffinata mostra-dossier allestita dal 15
marzo al 4 maggio presso la Galleria Antichi Maestri Pittori (via Andrea
Doria 119/A), in collaborazione con la Fondazione Ferrero. La assoluta
eccellenza dell'opera fa del dipinto, come dicbiara il titolo della mostra,
una "Madonna fortunata". Nell'esposizione, il piccolo, grande
capolavoro è affiancato, non a caso, a tavole di soggetto del tutto analogo
di Macrino d'Alba e Martino Spazzotti , ovvero dei grandi maetri del
Quattrocento in Piemonte. I1 riemergere dalle inesauribili riserve del
collezionismo di un'opera inedita, specie se si tratta di un capolavoro di
difficile attribuzione, mette immediatamente a soqquadro tutto quanto
sapevamo di un periodo storico o di una personalità che credevamo di
conoscere ormai bene. Gli storici dell'arte vengono obbligati a una
risistemazione dei dati disponibili, a nuovi giudizi e a nuove ipotesi di
ricerca. È il fascino e il rischio della storia dell'arte a cui è molto
difficile sottrarsi. È quanto è accaduto per la Madonna col Bambino
presentata presso la Galleria Antichi Maestri Pittori di Giancarlo Gallino
in una mostra-dossier che intende renderla nota nel contesto più adatto a
chiarire la sua storia, per la parte che sappiamo ricostruire, e a
sottolinearne l'importanza nel quadro dell'ultimo Quattrocento piemontese.
La mostra è curata da Giovanni Romano. L'opera proviene da una collezione
tedesca finora trascurata e si presenta, dopo il recente restauro
(laboratorio Nicola, di Aramengo d'Asti), in forma smagliante. La superficie
pittorica non conosce danni rilevabili e la gamma cromatica affascina per
l'accordo luminoso di rosso lacca, verde mela e blu da pietra preziosa, che
varia in riflessi dorati finora inediti per la tradizione piemontese. Ai
colori forti dell'abbigliamento della Madonna, tali da far pensare a
un'opera uscita da qualche prestigiosa bottega del miglior Quattrocento
alpino, si accorda delicatamente il tono caldo e cremoso degli incarnati,
inconfondibilmente derivato dalle opere di Martino Spanzotti dopo le prime
prove di pittore autonomo, fino agli affreschi di San Bernardino a Ivrea. Ma
l'autore non è Spanzotti; si tratta di un pittore che squaderna più in
superficie il gruppo della Madonna col Bambino, tanto da risolvere con
suggestive deformazioni gli scorci prospettici dei lineamenti dei visi. Il
riferimento all'area spanzottiana è reso tanto più seducente per il fatto
che la nuova Madonna ripete a livello di eccellenza un tema iconografico ben
noto tra i pittori attivi in Piemonte, e la mostra presso Amp presenta
alcuni esempi a confronto, tanto di area casalese-vercellese quanto di area
albese, in particolare di Macrino d'Alba. Qui si affaccia la sfida
provocatoria che il dipinto lancia agli storici dell'arte: su quale fronte
schierare la nuova Madonna? In qualche misura i visitatori della mostra
saranno chiamati a contribuire con le loro impressioni alla soluzione del
problema. Si tratta di una nuova, sorprendente e felicissima personalità
del Quattrocento piemontese, di cui non sono note altre opere, o siamo di
fronte, nel modo meno prevedibile, a un capolavoro giovanile di Macrino
d'Alba, degli anni di formazione nel marchesato paleologo, dove il pittore
più affermato era appunto Martino Spanzotti? La domanda è estrema e molto
rischiosa metodologicamente, ma si conosce un caso parallelo in Giovanni
Antonio Bazzi, detto il Sodoma, allievo documentato di Martino Spanzotti (in
anni leggermente più tardi), di cui non sono note opere piemontesi. La
Madonna non era ancora conosciuta al momento in cui si è tenuta ad Alba una
fortunata mostra su Macrino d'Alba, promossa presso la propria sede dalla
Fondazione Ferrero; in quelle sale la Madonna avrebbe trovato molte
occasioni di raffronto, tra le opere macriniane posteriori al suo lungo
soggiorno romano e le curiose tracce nordicizzanti che affiorano in numerose
opere albesi della fine del Quattrocento: dal giovane Gandolfino da Roreto,
al Maestro della Adorazione dei Magi in San Domenico ad Alba, alla nuova
personalità stilistica cui si deve la Madonna della Misericordia della
cappella degli Angeli. Alla mostra albese lo stesso tema della Madonna col
Bambino allattante era presentato in varie redazioni analoghe, compresa una
versione in scultura, proveniente da Trino vercellese. La Fondazione Ferrero,
molto attenta alla cultura figurativa del Rinascimento piemontese, ha voluto
sostenere la realizzazione di questa mostra, nell'ambito delle proprie
attività di promozione di studi e ricerche scientifiche. Giovedì 14 marzo
Amp, Via Andrea Doria, 19/A - Torino h. 18-22: Inaugurazione
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