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GIOVEDI'
23 MAGGIO 2002
pagina 1
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UNA
CONFERENZA VALUTA I SUCCESSI DELL'INIZIATIVA "GO DIGITAL" E GUARDA
AL 6PQ
Bruxelles,
23 maggio 2002 - "Vedo possibilità molto interessanti per le Pmi
[piccole e medie imprese] nell'ambito del Sesto programma quadro [6PQ] per
quanto riguarda lo sviluppo, la ricerca e l'adozione di nuove tecnologie,
verso la creazione della Pmi del futuro", ha affermato Robert Verrue,
attuale Direttore generale della Dg Società dell'informazione della
Commissione europea. Verrue è intervenuto alla conferenza "Smes Go
Digital" tenutasi a Bruxelles il 16 maggio, durante la quale i
rappresentati della Commissione, delle Pmi e delle organizzazioni di
sostegno hanno valutato i progressi compiuti l'anno scorso nell'ambito
dell'iniziativa "Go Digital". Il Direttore, in particolare, ha
posto l'accento sui progetti integrati, uno dei nuovi strumenti proposti per
il 6PQ, che, a suo avviso, offrirà nuove sfide e opportunità alle Pmi.
"Nell'ambito del nuovo programma quadro intendiamo realizzare dei
progetti integrati", ha affermato Verrue. "Tali progetti potranno
comprendere la concreta adozione di nuove tecnologie da parte delle Pmi.
Tuttavia, essi comporteranno nuove sfide per le Pmi e le organizzazioni di
sostegno, al fine di consolidare gli sforzi e cogliere le sfide più
ambiziose". Il completamento della prima fase dell'iniziativa "Go
Digital" è stato accompagnato da una relazione sulle politiche in
materia di eBusiness a livello nazionale e regionale. Nel documento sono
state identificate oltre 150 iniziative politiche rivolte alle Pmi,
principalmente nel campo della sensibilizzazione, della promozione delle
competenze in materia di tecnologie dell'informazione e della comunicazione,
delle reti di sostengo alle Pmi e dell'ingresso nell'eMarket. Il tasso di
accesso a Internet delle microimprese europee (con meno di 10 dipendenti) è
aumentato dal 40 al 70 per cento fra il 1999 e il 2001, ha affermato Verrue,
evidenziando i successi delle Pmi, dei centri di sostegno e dei fornitori di
tecnologia. "In alcuni paesi l'aumento è stato molto
consistente", ha affermato, citando ad esempio la Grecia, dove
l'accesso a Internet delle Pmi e delle microimprese è passato dal 24 al 78
per cento fra il 1999 e il 2001. Nell'ambito dell'iniziativa "Go
Digital", inoltre, sono stati lanciati più di 60 progetti di adozione
di tecnologia, volti alla sperimentazione di nuove tecnologie per la società
dell'informazione in oltre 400 Pmi europee. "Tali applicazioni pratiche
di tecnologia, finanziate nell'ambito del programma Ist, sono vitali per le
imprese tradizionali. I progetti, infatti, consentono loro di trasformarsi
in aziende all'avanguardia", sostiene Verrue. Anche l'attuale Direttore
generale della Dg Imprese della Commissione, Fabio Colasanti, che presto
sostituirà Verrue alla guida della Dg Società dell'informazione, ha
sottolineato alcuni dei successi ottenuti nell'ambito dell'iniziativa
"Go Digital", a cominciare dalla maggiore comprensione. "Oggi
siamo in grado di comprendere in modo molto più chiaro rispetto a un anno
fa il quadro della situazione relativo all'adozione dell'eBusiness e delle
Tic [nonché] gli ostacoli alla partecipazione delle Pmi all'economia
digitale", ha affermato Colasanti. Colasanti ha individuato tali
ostacoli nella mancanza di sicurezza su Internet, nella ridotta velocità e
nell'instabilità delle reti di telecomunicazioni, nelle incertezze
giuridiche e legate ai pagamenti, nonché nel timore che i beni o servizi
offerti dalle Pmi non siano adatti al commercio elettronico. Colasanti ha
raggruppato tali preoccupazioni in due sottocategorie: commerciali e
tecniche. Il Direttore generale ha tratto una serie di conclusioni dalla
prima fase dell'iniziativa "Go Digital": la comparazione (benchmarking)
e la condivisione delle migliori prassi sono strumenti efficaci, la
cooperazione con le Pmi è la migliore garanzia di successo e il
coordinamento a livello di politiche e progetti deve essere ulteriormente
potenziato. Colasanti ha concluso su una nota personale, definendo il suo
trasferimento dalla Dg Impresa alla Dg Società dell'informazione
"stimolante e molto interessante". "L'iniziativa 'Go Digital'
si trova a cavallo tra la Dg Imprese e la Dg Società dell'informazione,
poiché all'imprenditorialità abbina una solida base tecnologica per la
promozione della competitività", ha dichiarato Colasanti.
LOMBARDIA,
DOVE IL CREDITO COSTA MENO MIGLIORA LA QUALITÀ DEL CREDITO ALLE PMI E IL
RAPPORTO TRA BANCHE E IMPRESE SI FA PIÙ SOLIDO
Milano, 23 maggio 2002. La Lombardia ha "credito" più delle altre
regioni italiane, a giudicare dall'andamento crescente del settore: il 20%
in più rispetto al dato nazionale in quattro anni. E chiedere un prestito
in Lombardia conviene. Oggi infatti avere un credito fino a 250 milioni in
Lombardia costa il 3,7% in meno che nel resto d'Italia. Il rischio è
diminuito dal 7,3% al 4,2% in tre anni e si riesce ad avere il credito da
una sola fonte (il fido unico cresce del +23,6%). E poi non esistono più
limiti quantitativi di concessione del credito per le imprese di piccole
dimensioni. Emerge dall'indagine presentata dall'Osservatorio sul Credito e
la Finanza della Camera di Commercio di Milano, realizzata dall'Istituto per
la Ricerca Sociale sulla base di dati statistici della Banca d'Italia.
Oggetto del lavoro è l'esame dei rapporti tra banche e le imprese in
Lombardia, il confronto con il resto del Paese e con le 4 regioni del Nord
Est. Dai dati risulta che in Lombardia quasi un terzo del credito (28,4%) va
alle imprese finanziarie e assicurative. Contro una media italiana
dell'8,5%. Mentre l'amministrazione pubblica in Lombardia assorbe solo il 2%
del credito, in Italia l'8%. "La Camera di Commercio di Milano oggi -
ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di
Commercio di Milano - con lo strumento dell'Osservatorio sul Credito e la
Finanza vuole incentivare e migliorare il dialogo tra le diverse istituzioni
creditizie e le piccole medie imprese perché solo in questo modo si può
rafforzare questo punto debole della nostra economia. Ecco perché
l'Osservatorio è luogo di studio dei fenomeni economici della nostra realtà.
In un mondo sempre più globalizzato diventa vitale rafforzare la struttura
finanziaria delle piccole imprese per renderla coerente con la struttura
produttiva. La qualità e la quantità del credito in Lombardia e i rapporti
relazionali fra banche ed imprese sono temi attuali e proprio su questo
snodo della difficile sintonizzazione tra mercato dei capitali e piccole e
medie imprese le Camere di Commercio possono giocare un ruolo
importante". L'indagine. Il credito in Lombardia risulta in crescita più
che nel resto del Paese, è comunque leggermente più contenuto rispetto a
quello che interessa gli imprenditori del nord est (se l'indicatore nel '97
era pari a 100, oggi arriva a 160 in Lombardia, a 140 in Italia, a 165 nel
nord est). Nel periodo più recente il credito accordato, per i prestiti
inferiori ai 5 miliardi di lire, è stato inferiore ai reali utilizzi, così
come è accaduto anche nel resto d'Italia. E' inoltre emerso che è
migliorata la qualità del credito per due motivi: le imprese erano
costrette a chiedere finanziamenti a più istituti di credito mentre oggi
questa tendenza è in netto ribasso anche se il fenomeno in Lombardia rimane
superiore rispetto al resto del Paese. Risulta poi che il credito tende ad
essere meno rischioso. Diminuiscono infatti i casi di ritardi o di mancata
restituzione del credito da parte delle imprese. La diminuzione di rischio
si rivela vantaggiosa perché riduce il costo del credito, che in Lombardia
è addirittura inferiore al dato nazionale. I dati dell'indagine - Il
credito costa meno in Lombardia che in Italia (costo del credito per fasce
di fido parziale degli affidamenti per cassa con durata inferiore ai 18
mesi). Nel 2001, al di sotto dei 250 milioni, il costo del credito lombardo
è inferiore a quello italiano del 3,7%, tra i 250 e i 500 milioni del 4%,
tra i 500 e i 1.000 milioni del 4,5%, tra i 1.000 e i 2.000 milioni del 5%,
tra i 2.000 e i 5.000 milioni del 4,6%, tra i 5.000 e i 10.000 milioni del
3,5%. ...ed è meno rischioso (incidenza delle partite anomale sugli
impieghi). In Lombardia le partite anomale (incagli e sofferenze) hanno
inciso sugli impieghi dei crediti in una percentuale pari al 7,3% dal 31/12/
1997 al 30/06/1998, (rispettivamente 8,1% e 7,8% nel nord est, 14% e 14,1%
in Italia), al 31/12/98 l'incidenza è stata pari al 6,6%, (6.9% nel nord
est, 13,4 in Italia), al 30/06/99 del 7.00% (6,5% nel nord est, 12,6% in
Italia) e al 31/12/99 è scesa fino al 5,3% (5,8% nel nord est, 11,4% resto
del paese). Dal 30/06/2000 al 31/12/2000 l'incidenza delle partite anomale
è passata dal 4,8% al 4,2%. ( dal 5,4% al 5.0% nel nord est, dal 10,5% al
9,2% in Italia). Il pluriaffidamento (richiesta di più fidi) si riduce
(Tassi medi annui di crescita del numero dei clienti per numero di fidi
ricevuto tra il marzo 1997 e il marzo 2001). In Lombardia cresce del 23,6%
il numero dei clienti che ha ricevuto un solo fido (meglio dell'Italia, per
cui la crescita è solo del 21,5%), dell'8,8 % chi ha ricevuto due fidi, del
7,2% chi ne ha ricevuti tra tre e quattro, del 2,2,% chi ha oltre quattro
fidi (anche in questo caso la Lombardia fa meglio dell'Italia, dove i
pluriaffidamenti crescono di più - rispettivamente +9,1%, +7,3%, +3,9%).
Per quanto riguarda il nord est cresce del 24,3% chi ha ricevuto un fido,
dell'11,3% chi ne ha ricevuti due, del 9.0% chi ne ricevuti tra tre e
quattro, del 4,7% chi ne ricevuti più di quattro. La struttura settoriale
del credito in Lombardia e in Italia. In Lombardia il 51,2% del credito
utilizzato fino a marzo 2001 è stato richiesto dalle società e quasi
società non finanziarie. Il 28,4% dalle imprese finanziarie e assicurative.
Il 14,3% dalle famiglie consumatrici, dalle istituzioni e società private,
il 4,1% dalle famiglie produttrici, il 2,0 % dalle amministrazioni
pubbliche. Nel nord est invece il 59,9% del credito utilizzato è stato
richiesto dalle società e quasi società non finanziarie. Il 20,4% dalle
famiglie consumatrici e dalle istituzioni e società private, il 7.9% dalle
famiglie produttrici, l'8,7% dalle imprese finanziarie e assicurative e il
3,0% dalle amministrazioni pubbliche. In Italia 53,7% del credito utilizzato
è stato richiesto dalle società e quasi società non finanziarie. Il 22,3%
dalle famiglie consumatrici e dalle istituzioni e società private, il 7,6%
dalle famiglie produttrici, l'8,5% dalle imprese finanziarie e assicurative
e il 7,9% dalle amministrazioni pubbliche. Cresce il credito per le imprese
private e artigiane in Lombardia. Nel biennio 99/2000 il credito alle società
non finanziarie è così variato: - 27,4% per le associazioni fra imprese
non finanziarie, il + 9,1% per le imprese private, -6,8% alle quasi società
non finanziarie, +6,0% alle quasi società non finanziarie artigiane, + 3,5%
alle imprese pubbliche. Dove cresce il credito c'è chi sconfina anche meno:
-6,2% per le imprese private, -5,3% alle quasi società non finanziarie
artigiane
LA
COMMISSIONE EUROPEA ADOTTA LA RELAZIONE SULLA CONVERGENZA DEL 2002 RELATIVA
ALLA SVEZIA
Bruxelles, 23 maggio 2002 - La Commissione europea ha adottato in data
odierna la sua relazione sulla convergenza del 2002, nella quale, in
conformità all'articolo 122, paragrafo 2, del trattato, vengono esaminati i
progressi compiuti dalla Svezia. Poiché gli altri due Stati membri che non
partecipano all'area dell'euro, Danimarca e Regno Unito, hanno negoziato
clausole di deroga prima dell'adozione del trattato di Maastricht, la
relazione di quest'anno riguarda esclusivamente la Svezia. Per poter
partecipare all'area dell'euro, gli Stati membri devono soddisfare il
criterio della convergenza delle legislazioni e i criteri di convergenza
relativi alla stabilità dei prezzi, alla situazione della finanza pubblica,
al tasso di cambio e ai tassi d'interesse. La relazione conclude che la
Svezia soddisfa tre dei criteri di convergenza (quelli relativi alla
stabilità dei prezzi, alla situazione della finanza pubblica e alla
convergenza dei tassi d'interesse), ma non soddisfa quello relativo al tasso
di cambio. Inoltre, la legislazione relativa alla banca centrale svedese non
è ritenuta compatibile con il trattato e con lo statuto del Sebc. Sulla
base di tale valutazione, la Commissione conclude che la posizione di Stato
membro con deroga della Svezia non va modificata. La Commissione ha adottato
la relazione sulla convergenza su iniziativa del Commissario dell'Unione
europea responsabile delle questioni economiche e monetarie, Pedro Solbes,
il quale ha così commentato la relazione: "Sebbene negli ultimi anni
l'economia svedese abbia fatto registrare buoni risultati e nonostante tre
dei criteri di convergenza risultino soddisfatti, mi rammarica constatare
che la Svezia non è ancora in posizione tale da poter partecipare
pienamente all'UEM. In linea con quanto osservato dal Consiglio Ecofin nel
suo Parere sul programma di convergenza della Svezia del 22 gennaio, mi
aspetto tuttavia che quanto prima la Svezia entri a far parte del nuovo
meccanismo di cambio e conformi la sua legislazione sulla banca centrale al
trattato e allo statuto del Sebc." La Commissione conclude che non vi
sono ragioni per modificare l'attuale posizione di Stato membro con deroga
della Svezia. Le principali conclusioni della relazione sono illustrate in
appresso. Convergenza delle legislazioni - La legislazione svedese non è
stata ritenuta compatibile con il trattato e con lo statuto del Sebc
nell'ultima relazione sulla convergenza del maggio 2000. Da allora, la
legislazione in oggetto non è stata modificata. Sviluppi registrati nel
2001 e nel 2002 hanno Inoltre reso evidente l'assenza di una legislazione
dettagliata in materia di destinazione degli utili e di pagamenti
straordinari della Riksbank al Tesoro. Per tali ragioni, la legislazione
svedese non è ritenuta compatibile con il trattato e con lo statuto del
Sebc nella relazione sulla convergenza del 2002. Inflazione - In Svezia il
tasso medio d'inflazione nel periodo di 12 mesi fino all'aprile 2002 è
stato di 2,9%, inferiore quindi al valore di riferimento di 3,3%. Dal
dicembre 1996 il tasso medio d'inflazione svedese su un periodo di 12 mesi
è sempre rimasto inferiore al valore di riferimento. La Svezia continua
pertanto a soddisfare il criterio relativo alla stabilità dei prezzi
previsto dal trattato. Situazione della finanza pubblica - La decisione del
Consiglio del 10 luglio 1995 sull'esistenza di un disavanzo eccessivo in
Svezia è stata abrogata nel 1998. Dal 1998 i conti pubblici hanno sempre
registrato un avanzo, che nel 2001 è stato pari al 4,8% del Pil. Anche per
il 2002 i servizi della Commissione prevedono un avanzo. Il rapporto debito/Pil
è sceso al di sotto del valore di riferimento del 60% nel 2000 e si è
attestato al 55,9% nel 2001. Nel 2002 sono previste ulteriori riduzioni. La
Svezia continua pertanto a soddisfare il criterio relativo alla situazione
della finanza pubblica previsto dal trattato. Stabilità del tasso di cambio
- La corona svedese non ha mai partecipato né al primo, né all'attuale
meccanismo di cambio (Erm II); nel corso del periodo esaminato ha oscillato
sensibilmente rispetto all'euro. La Svezia non soddisfa pertanto il criterio
relativo al cambio previsto dal trattato. Tassi d'interesse a lungo termine
- Il tasso d'interesse a lungo termine in Svezia per l'anno avente termine
nell'aprile 2002 risulta pari a 5,3%, e cioè inferiore al valore di
riferimento di 7,0%. Dal dicembre 1996, il tasso d'interesse medio a lungo
termine della Svezia su un periodo di 12 mesi è sempre rimasto al di sotto
del valore di riferimento. La Svezia continua pertanto a rispettare il
criterio relativo alla convergenza dei tassi d'interesse previsto dal
trattato.
RAPPORTO
SULLA CONVERGENZA 2002 PREDISPOSTO DALLA BANCA CENTRALE EUROPEA
Bruxelles, 23 maggio 2002 - La Banca centrale europea (Bce) ha pubblicato
ieri il Rapporto sulla convergenza 2002, teso ad appurare il conseguimento
di un elevato grado di convergenza sostenibile da parte della Svezia, nonché
la compatibilità della legislazione nazionale con il Trattato che
istituisce la Comunità europea e lo Statuto del Sebc. A tal fine, la Bce
utilizza il quadro analitico adottato nei rapporti sulla convergenza redatti
rispettivamente dall'Istituto monetario europeo (Ime) nel 1998 e dalla Bce
nel 2000. Il rapporto di quest'anno consta di tre capitoli. Il primo
descrive gli aspetti fondamentali dell'esame della convergenza economica nel
2002; il secondo contiene una valutazione dello stato di convergenza
economica della Svezia; il terzo verte sulla compatibilità della
legislazione svedese, in particolare della legge sulla Sveriges Riksbank,
con gli articoli 108 e 109 del Trattato nonché con lo Statuto del Sebc. In
tal modo, la Bce assolve il mandato assegnatogli dall'articolo 122,
paragrafo 2 in combinato disposto con l'articolo 121, paragrafo 1 del
Trattato di riferire al Consiglio dell'Unione europea (Consiglio Ue) almeno
una volta ogni due anni "sui progressi compiuti dagli Stati membri
nell'adempimento dei loro obblighi relativi alla realizzazione dell'Unione
economica e monetaria". La medesima responsabilità è stata conferita
alla Commissione europea, che ha presentato il proprio rapporto al Consiglio
Ue contemporaneamente a quello della Bce. Poiché per la Danimarca e il
Regno Unito tale esercizio deve essere effettuato solo su richiesta degli
stessi, in conformità dei protocolli specifici allegati al Trattato, il
Rapporto sulla convergenza di quest'anno riguarda esclusivamente la Svezia.
Il Rapporto sulla convergenza 2002 elaborato dalla Bce è disponibile sul
sito Internet della BCE http://www.ecb.int nelle undici lingue ufficiali
della Comunità europea. È inoltre possibile richiedere copia cartacea
della pubblicazione presso ciascuna banca centrale nazionale del Sebc nella
rispettiva lingua.
BANCO
SUDAMERIS ARGENTINA: PRECISAZIONI
Milano, 23 maggio 2002. In relazione a recenti notizie di stampa, IntesaBci
comunica che non sono intervenute novità in merito alla propria presenza in
Argentina e, in particolare, che non è prevista un'iniezione di fondi a
favore di Banco Sudameris Argentina, società controllata da IntesaBci
tramite Banque Sudameris Sa (Parigi). IntesaBci continua a monitorare in
stretta collaborazione con la Banca Centrale argentina gli sviluppi della
crisi di liquidità di quel Paese che si riflette anche sulla sua
controllata locale. Qualsiasi decisione in merito alla natura del supporto
alla controllata argentina è in ogni caso subordinata alla definizione da
parte delle Autorità locali di un piano di ristrutturazione del sistema
bancario e finanziario argentino.
BANCA
CRT: IL CONTO FREE 18-30 OLTRE QUOTA 40.000 SOTTOSCRIZIONI
Torino, 23 maggio 2002 - Free 18-30 il conto corrente telematico dedicato
agli Under 30 ha superato la soglia delle 40.000 sottoscrizioni (per un
totale di oltre 50.000 giovani correntisti). Lanciato nel luglio dello
scorso anno da Banca Crt, questo prodotto molto innovativo in campo bancario
ha infatti incontrato il favore dei giovani, molti dei quali per la prima
volta clienti della banca. Il successo sta nella formula: Free 18 30 non
rappresenta l'ultima offerta in materia di conti correnti via Internet, ma
semmai la prima realizzazione di un nuovo tipo di servizi bancari e non,
inclusa la gestione del conto corrente. Free 18-30 è una scelta innovativa
che fornisce un servizio bancario attraverso contenuti e plus estranei alla
tradizionale offerta bancaria: il focus non è più esclusivamente il conto
corrente ma un modo nuovo di concepire il rapporto con la propria banca. Il
valore aggiunto del conto è infatti il sito www.free18-30.it attraverso il
quale gli utenti diventano parte di una vera e propria web community e
trovano informazioni relative ad eventi, scuola, offerte di lavoro, possono
scaricare brani musicali (in partnership con Vitaminic), giocare on line. Un
sito che è poi in continuo movimento ed evoluzione. Novità di questo mese
ad esempio è "Free School and Campus". Si tratta di un servizio
per saperne di più sul mondo dell'Università direttamente dai testimonial
di Info Univesity Tour, una serie di incontri informativi organizzati da
Banca Crt in numerose classi quinte di istituti superiori di Torino e
provincia nel corso dei quali alcuni ragazzi raccontano la propria
esperienza negli atenei torinesi. Chiunque può scrivere direttamente ai 10
testimonial collegandosi alla sezione Info-University(r) del sito di Free
18-30 per scoprire i loro volti e le loro preferenze o conoscere curiosità
ed esperienze leggendo gli articoli e le interviste che i ragazzi
dell'University Tour hanno redatto. Inoltre, attraverso la collaborazione
con Zai.Net, si può seguire il tour dello Zai.Mobile, che ospita la
redazione itinerante che dal 2 maggio al 10 giugno 2002 incontra i giovani
con il progetto "Con Free 18-30 vai in copertina". A bordo un
fotografo ed un giornalista "indagano" sul tema "Conto sulla
Libertà", reclutando giovani redattori. I migliori saranno premiati
con la pubblicazione dell'articolo e della propria fotografia sulla
copertina di Zai.net, naturalmente sul sito Free 18-30 e su La Stampa, nella
pagina settimanale dedicata alla rivista (in uscita tutti i lunedì).
NASCE
IL CREDITO SICILIANO: UNA NUOVA BANCA PER LA SICILIA
Milano, 22 maggio 2002 - Le Assemblee straordinarie della Banca Regionale
Sant'Angelo S.p.A., della Banca Popolare Santa Venera S.p.A. e di
Leasingroup Sicilia S.p.A. - società tutte appartenenti al Gruppo bancario
Credito Valtellinese - riunitesi nella giornata di ieri hanno approvato
all'unanimità il progetto di fusione delle tre società e la conseguente
nascita del Credito Siciliano. I rapporti di concambio deliberati dalle
Assemblee delle società risultano essere di n. 34 azioni ordinarie del
Credito Siciliano ogni n. 5 azioni Banca Popolare Santa Venera; per quanto
riguarda le azioni di Leasingroup Sicilia S.p.A., queste ultime saranno
annullate senza concambio in quanto detenute per la totalità dal Credito
Siciliano. Con l'approvazione della fusione per incorporazione della Banca
Popolare Santa Venera e di Leasingroup Sicilia nella Banca Regionale
Sant'Angelo ed il conseguente cambio di denominazione in Credito Siciliano,
si concretizza il primo passo verso la costituzione di una banca regionale
capillarmente presente sul territorio e in grado di dare un valido impulso
all'economia dell'Isola. L'aggregazione consentirà la nascita di una forte
banca regionale corrispondente sia alle attese espresse dalle comunità
locali, sia alle aspettative dei Soci e permetterà di raggiungere quote di
mercato significative nella regione. La nuova realtà diventerà operativa a
partire dal prossimo primo luglio. L'Assemblea dei Soci della Banca
Regionale Sant'Angelo ha inoltre provveduto alle nomine per l'integrazione
del Consiglio di Amministrazione. Quest'ultimo risulta pertanto composto dal
Dott. Luciano Camagni, Prof. Giovanni Continella, Dott. Mario Cotelli, Dott.
Giovanni De Censi, Rag. Miro Fiordi, Avv. Antonio Leonardi, Rag. Carlo
Negrini. Per quanto riguarda il Collegio Sindacale si è pure provveduto al
reintegro nelle cariche e pertanto quest'ultimo risulta ora composto dai
Sindaci effettivi Dott. Giovanni Licciardi (Presidente del Collegio
Sindacale), Dott. Angelo Garavaglia, Prof. Carlo Sorci; Sindaci supplenti il
Rag. Matteo Diasio e la Dott.ssa Alessandra Foti. Il Consiglio di
Amministrazione della Banca Regionale Sant'Angelo (dal prossimo primo luglio
Credito Siciliano S.p.A.) riunitosi subito dopo l'Assemblea dei Soci ha
provveduto a conferire l'incarico di Presidente al Dott. Giovanni De Censi e
di Vice Presidente al Dott. Giovanni Continella; Amministrare delegato della
banca è il Rag. Carlo Negrini.
ACCORDO
FRA IL CREDITO VALTELLINESE S.C. A R.L. E LA DEUTSCHE BANK S.P.A. PER
L'ACQUISIZIONE DELLA RILENO S.P.A.
Sondrio, 22 maggio 2002 - Ieri Il Credito Valtellinese S.c. a r.l. i ha
siglato un'intesa preliminare per l'acquisto dalla Deutsche Bank S.p.A della
totalità delle azioni della Rileno S.p.A., concessionaria del servizio
nazionale della riscossione dei tributi per le province di Como e Lecco.
Rileno S.p.A. opera con 7 sportelli in un'area che comprende 253 comuni con
848.000 abitanti e nel 2001 ha realizzato ricavi per circa 17 milioni di
euro. L'operazione sarà soggetta, tra l'altro, all'ottenimento delle
necessarie autorizzazioni da parte delle competenti Autorità.
BPV:
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO ITINERA 2002-2003
Verona, 23 maggio 2002 - Alla presenza del Presidente della Banca Popolare
di Verona Avv. Carlo Fratta Pasini e del Dott. Danilo Valerio, presidente
del Cosp si è svolta la conferenza stampa di Presentazione dell'edizione
2002-2003 di "Progetto Itinera". Itinera, il progetto di
orientamento per gli studenti delle terze, quarte e quinte delle scuole
medie superiori della provincia di Verona, ha appena chiuso le attività
della 11° edizione e viene presentata la 12° per l'anno scolastico
2002/2003. La Banca Popolare di Verona sin dall'inizio ha creduto e
sostenuto l'azione orientativa del progetto Itinera progettato e realizzato
dal Cosp Verona. La peculiarità di questo progetto di orientamento è
quella di promuovere un considerevole numero di interventi circa 280 per
8700 studenti. Itinera è proposto da operatori del settore della formazione
e da numerosi soggetti protagonisti della realtà economica veronese. Il
Gruppo Giovani dell'Associazione Industriali e di Apindustria, il Comune di
Verona e la Camera di Commercio I.A.A. collaborano concretamente alla
realizzazione del progetto. Le Organizzazioni sindacali Cgil Cisl Uil, gli
Enti di formazione professionale, i Rotary e i Lions danno un supporto
operativo alla realizzazione del progetto. Intervengono alla realizzazione
del progetto l'Università degli Studi di Verona con l'Ufficio Stage e
Tirocini e numerose Associazioni di categoria: Asco Unione, Artigiani
Riuniti, Cida, Collegio Costruttori Edili, Coldiretti, Cna, Fondazione
Edilscuola, Unione Provinciale Artigiani indicano i testimoni d'impresa. La
Banca Popolare di Verona mette a disposizione ogni anno i propri
collaboratori per la realizzazione dell'iniziativa "Full
Immersion" e "Master" previste dal progetto Itinera. Gli
studenti hanno l'opportunità di conoscere professionisti del mondo
bancario, imprenditori locali e di visitare aziende rappresentative del
tessuto economico locale.
IL
GRUPPO BANCA ANTONVENETA TITLE SPONSOR DEL 70° CONCORSO IPPICO
INTERNAZIONALE DI ROMA - PIAZZA DI SIENA 23-26 MAGGIO 2002
Milano, 23 maggio 2002 - Il Gruppo Banca Antonveneta affianca gli
organizzatori nella realizzazione della settantesima edizione del Concorso
Ippico di Piazza di Siena. La sponsorizzazione del più prestigioso Trofeo
di questo importante evento, ovvero la Coppa delle Nazioni, si situa
all'interno di un ampio calendario di iniziative, culturali e sportive,
promosse e sostenute dalla Banca Antonveneta, istituto che ha sempre operato
con particolare dinamismo nelle varie realtà in cui è presente, che ha
assunto negli ultimi anni una dimensione nazionale e che, dallo scorso 15
aprile, è quotato alla Borsa Italiana. La Banca Antonveneta è alla guida
di uno tra i principali gruppi bancari italiani, con una raccolta globale di
61,3 miliardi di euro, un totale attivo pari a 47,5 miliardi di euro, un
patrimonio netto di 2,8 miliardi di euro, ed oltre un milione e mezzo di
clienti serviti attraverso una rete di 1.013 sportelli distribuiti sul
territorio italiano e 6 sportelli esteri. Assai significativa è anche la
presenza dell'Istituto a Roma e nel Lazio, dove conta attualmente 83
filiali. Banca Antonveneta si propone come uno dei protagonisti del sistema
economico- finanziario italiano anche grazie all'apporto di Interbanca, la
merchant bank del Gruppo, punto di riferimento della Impresa Italiana, per
le esigenze di finanza straordinaria (lending, private equity, advisory,
M&A, equity capital market). Interbanca è co-sponsor di questo
importante Concorso Ippico.
IMIWEB
OFFRE GLI UNIVERSAL STOCK FUTURESPER LA PRÍMA VOLTA GLI INVESTITORI PRIVATI
ITALIANI POSSONO OPERARE CON GLI UNIVERSAL STOCK FUTURES (USF), I FUTURES SU
SINGOLI TITOLI AZIONARI QUOTATI AL LONDON INTERNATIONAL FINANCIAL FUTURES
AND OPTIONS EXCHANGE (LIFFE)
Milano, 23 maggio 2002 - Imiweb Bank S.p.A. lancia, prima in Italia, gli
Universal Stock Futures (Usf), i contratti futures su singoli titoli azioni
trattati al mercato internazionale Liffe. La disponibilità di questa
tipologia di strumenti derivati, negoziabili a partire da lunedi 27 maggio,
conferma la costante attenzione di Imiweb alle richieste dei trader online
più esigenti. Di seguito le principali caratteristiche degli Usf: prodotto
globale, che ha come sottostanti le più importanti azioni e valute a
livello internazionale semplicità di funzionamento; elevato effetto leva (è
richiesto infatti il versamento di un margine, nettamente inferiore al
capitale necessario all'investimento diretto in azioni); possibilità di
utilizzo per finalità di hedging (a copertura di un portafoglio);
semplificazione nell'operatività short. 1 futures quotati al Liffe hanno
come sottostante le principali Blue Chips internazionali e i più liquidi
sono relativi a titoli italiani quali: Eni, Telecom Italia Mobile,
Unicredito Italiano, Telecom Italia, SanPaoloimi. L'introduzione degli Usf
amplia ulteriormente la gamma, peraltro già molto estesa, di strumenti
finanziari derivati italiani ed esteri disponibili online mediante le
piattaforme Imiweb. Le informazioni aggiuntive sono a disposizione sul sito
della Banca, www.imiweb.it
CORSO
DI TECNICHE OPERATIVE E DI SCALPING SU FIB E MINIFIB
Milano, 23 maggio 2002 - I corsi di formazione di T2T www.t2t.it sviluppati
in collaborazione con Twice Sim, a giugno si arricchiscono di un nuovo
appuntamento: un corso itinerante di Tecniche operative e di Scalping su Fib
e Minifib, che si propone di fornire ai partecipanti gli strumenti necessari
per sviluppare una strategia attinente ai propri obiettivi di investimento e
propensione al rischio. Il seminario - il cui calendario prevede le seguenti
date: Roma - 10 giugno, Bologna - 13 giugno, Padova - 20 giugno, Palermo -
25 giugno - si svolgerà nel corso di una singola giornata suddivisa in una
sessione didattica al mattino ed una sessione operativa al pomeriggio. Il
programma del mattino approfondirà in particolare argomenti quali gli
aspetti psicologici legati al trading, l'analisi del mercato,
l'individuazione dei propri obiettivi di investimento, lo sviluppo delle
strategie operative in funzione del momento di mercato e degli obiettivi,
mentre nel pomeriggio, nel corso della sessione operativa, verranno
applicati i punti sviluppati al mattino con esempi di trading reale e
discussioni che coinvolgeranno i partecipanti. Il seminario sarà
interamente tenuto da Giovanni Cozzo, analista tecnico e gestore, distintosi
per brillanti risultati di gestione.
PIERRE
& VACANCES: SUCCESSO DEL RICORSO AL MERCATO PER 66 ME
Milano, 23 maggio 2002 - Il Gruppo Pierre & Vacances annuncia la
riuscita del suo aumento di capitale lanciato l'11 marzo 2002. L'operazione
ha ricevuto un'accoglienza molto favorevole tra gli investitori francesi e
internazionali, come dimostra la domanda, che è stata 4 volte superiore al
numero di azioni offerte prima dell'aumento. Questa operazione è stata
realizzata con l'emissione di 850 000 nuove azioni, mentre la clausola di
estensione di 127 500 vecchie azioni è stata interamente esercitata. Il
prezzo dell'azione è stato fissato in 67,50 E e il ricavo dell'offerta
ammonta quindi a 66 Me. Come annunciato in precedenza, i fondi raccolti
permetteranno di rafforzare la struttura finanziaria del Gruppo e di
finanziarne i futuri sviluppi, in particolare nell'Europa meridionale. Il
capofila e contabile e addetto alla contabilità dell'operazione è stato il
Crédit Lyonnais, mentre Natexis Capital e Abn Amro-Rothschild hanno svolto
il ruolo di capifila associati. Una copia del prospetto definitivo, vidimato
il 20 marzo dalla Commissione per le Operazioni di Borsa con il numero
02-255, è disponibile gratuitamente presso la Pierre & Vacances.
RISPARMIO
GESTITO E SICUREZZA. LA NUOVA OFFERTA SU MISURA DI DUE SPECIALISTI DEL
SETTORE ANCHE SU INTERNET DOSSIER TITOLI E CONTI CORRENTI AL SICURO
Milano, 23 maggio 2002 - Debug, numero uno nei software per istituzioni
finanziarie, propone ai suoi clienti i servizi di protezione informatica di
Live, l'azienda guidata da Yann Bongiovanni: ''Per renderle impenetrabili
attaccheremo le banche che ne faranno richiesta'' Soluzioni informatiche per
banche e Sim che permettono di aggiornare via Internet dossier titoli, conti
correnti, risparmio gestito e previdenza. Ma non solo: meglio pensare anche
alla sicurezza dei sistemi informativi delle banche. Con questo obiettivo
Debug Software Tailoring, azienda di Rozzano scelta da circa 50 realta'
bancarie e Sim, ha siglato una partnership commerciale con Live Network
Security, azienda specializzata nella protezione informatica di aziende,
banche e tlc. Paolo Gilardi, a.d. Debug ''Oltre a scrivere bene le nostre
applicazioni, ci preoccupiamo che anche la banca abbia dei sistemi
impenetrabili'' ''Sono undici anni che sviluppiamo prodotti per le reti di
vendita di banche e Sim e da sempre abbiamo cercato di proteggerli da
intrusioni informatiche scrivendo al meglio le nostre applicazioni'',
dichiara Gilardi. ''L'avvento di Internet, oltre a creare nuove opportunita',
ha anche amplificato il problema della sicurezza considerando che ora i dati
circolano in rete dove sono maggiori le possibilita' di attacco da parte di
malintenzionati'' La ''Porta 80'', varcata questa colonna d'Ercole non
esistono approdi sicuri nel mare smisurato del WWW e non c'e' firewall che
tenga ''I protocolli di comunicazione Internet'', spiega ancora Gilardi,
''si servono della cosiddetta ''Porta 80'' per veicolare le informazioni e
fare transitare i dati nei vari sistemi. Questa nuova configurazione
richiede maggior attenzione da parte di noi sviluppatori nello scrivere le
applicazioni ma e' anche importante che i sistemi su cui vengono installati
i nostri prodotti siano in grado di resistere ad attacchi informatici
diretti ai loro sistemi. Per questo abbiamo siglato un accordo con Live
Network Security: ora, oltre a proporre i nostri applicativi per il
risparmio gestito alle banche, segnaliamo anche la possibilita' di avvalersi
dei servizi di Live per verificare che i loro sistemi non siano penetrabili''.
LE
BIOTECNOLOGIE: UN SETTORE IN CRESCITA SUL QUALE PUNTA BB BIOTECH
Milano, 23 maggio 2002 - Bb Biotech investe in società che operano nel
settore delle biotecnologie e che si dedicano alla ricerca, allo sviluppo e
alla commercializzazione di nuovi farmaci per la cura di patologie umane.
Fondata nel 1993, in Svizzera, per rispondere alle richieste di numerosi
investitori istituzionali interessati ad entrare nel promettente settore
delle biotecnologie, Bb Biotech è oggi, in termini di capitalizzazione, uno
dei maggiori investitori mondiali specializzati nel settore delle
biotecnologie. Grazie ad un Consiglio di Amministrazione, dei quale fa parte
anche un Premio Nobel, e ad un team di medici, biologi e esperti del settore
finanziario, Bb Biotech realizza i propri investimenti selezionando aziende
biotecnologiche che, sulla base di analisi fondamentali, presentano elevate
prospettive di crescita. Bb Biotech opera con l'obiettivo di garantire ai
propri investitori l'ottenimento dei massimo rendimento con il minor rischio
in un settore caratterizzato da alta volatilità. La strategia di
investimento della Società prevede pertanto un portafoglio titoli composto
generalmente da 4-8 partecipazioni principali (le cosiddette core holdings)
e da 15-20 partecipazioni minori (small participations), mentre gli
investimenti in società non quotate non rappresentano mai più dei 10% dei
portafoglio complessivo. Dal punto di vista dei prodotti, questa politica si
traduce in un portafoglio diversificato, composto per lo più da prodotti già
commercializzati e profittevoli, che garantiscono quindi una certa stabilità
degli investimenti, e da prodotti in fase II e III (ovvero ad elevato
potenziale di crescita). Solo una minima parte dei portafoglio è invece
dedicata alle tecnologie. Dal 1993, anno della quotazione, ad oggi il titolo
Bb Biotech ha fatto registrare una performance del 272% (al 17/05/02),
mentre il valore intrinseco netto per azione (Nav)1 è cresciuto dei 246%
(al 17/05/02). Sono dati tanto più soddisfacenti se confrontati con i
principali indici di riferimento dei settore. Nel medesimo periodo infatti
l'indice Btk ha realizzato una performance dei 223%, mentre il Nasclaq
Biotech Index è cresciuto dei 199%.
LO
SKILL GAP FRENA LA COMPETITIVITÀ DEI SISTEMA PAESE DALL'ANALISI
DELL'ANDAMENTO DELL'OCCUPAZIONE IN AMBITO IT EMERGE, INSIEME ALLA RIDUZIONE
DEL FENOMENO DELLO SKILL SHORTAGE, UN INASPRIMENTO DELLO SKILL GAP IN
STRETTA CORRELAZIONE CON LA BASSA COMPETITIVÍTÀ DEI PAESE
Milano, 23 maggio 2002 - L'Osservatorio, promosso da Microsoft e realizzato
da NetConsulting, con il patrocinio del Ministero dei Welfare, evidenzia una
riduzione del numero di posizioni scoperte per i professionisti It, unita a
una domanda di competenze informatiche più complesse e indispensabili per
supportare gli investimenti delle aziende in Information Technology. Settore
che, nonostante il rallentamento generale, è cresciuto nel 2001 dell'8%
rispetto all'anno precedente, per un valore complessivo di 20.478 milioni di
Euro. La congiuntura economica in atto ha determinato un processo di
razionalizzazione delle risorse informatiche e una focalizzazione degli
investimenti verso 1'integrazione di architetture e dotazioni esistenti
all'interno del sistema informativo aziendale. Questi fattori hanno causato
una riconfigurazione del quadro dello skill shortage e skill gap,
comportando in contemporanea l'esigenza di competenze tecnologiche di alto
profilo e la riduzione numerica dei valori di skill shortage a seguito del
rallentamento dell'economia. Si è stimato che la carenza di risorse
determinerà nel 2002 in Italia una perdita di oltre 3 miliardi di Euro,
pari al 15, 1 % del mercato registrato nel 2001. La disponibilità di
profili altamente qualificati ha infatti un profondo impatto sullo sviluppo
e sulla produttività dei Paese. A riprova di questo l'Italia, con l'1,08%
di risorse con elevate competenze /T rispetto all'occupazione totale -
contro il 2,4% degli Stati Uniti, il 2,04% dei Regno Unito, l'1,7% della
Francia e l'1,51 % della Germania - si posiziona a livelli più bassi
rispetto alla competitività dei Paesi con una più alta incidenza di
esperti It. "Pertanto, come emerge dall'Osservatorio, la riduzione dei
livelli dello skill shortage -legata alla congiuntura economica più che ai
risultati delle iniziative in corso - non deve nascondere il problema ben più
consistente dei gap di competenze informatiche che caratterizza attualmente
l'Italia e che incide profondamente sul nostro Sistema Paese. La possibilità
di disporre di risorse umane qualificate rappresenta oggi lo strumento
fondamentale per l'uso strategico della tecnologia e per la competitività
delle imprese". L'Osservatorio congiunturale, promosso da Microsoft con
il patrocinio dei Ministero del Walfare, ha l'obiettivo di esaminare e
monitorare, su base semestrale, i trend legati alle competenze It e i
mutamenti nei fabbisogni formativi delle aziende, sia dal lato dei fornitori
di tecnologia sia da quello delle imprese utenti. L'analisi condotta prende
in considerazione sia fenomeni strutturali che congiunturali, con
l'obiettivo di fornire alle aziende gli strumenti necessari per
intraprendere le azioni più adatte ai loro modelli di business nel breve e
lungo periodo. Lo studio è stato condotto anche in un'ottica verticale per
valutare l'impatto dei diversi fenomeni all'interno di differenti settori di
mercato: industria, servizi, grande distribuzione, banche e Pubblica
Amministrazione. I risultati dell'Osservatorio evidenziano da parte delle
imprese una maggiore consapevolezza, rispetto al passato, dell'importanza
delle nuove tecnologie -percepite come un vero e proprio asset per la
produttività e la competitività aziendale. Se nel 2000 gran parte degli
investimenti erano orientati alla realizzazione di siti Web e verso il front
office, come mezzo privilegiato per aumentare market share e ricavi, nel
2001 la spesa IT si è focalizzata principalmente verso il sistema
informativo interno. L'obiettivo è di integrare le architetture e le
applicazioni di back office e front office esistenti, creare Web Service,
sviluppare soluzioni per il controllo, l'analisi e la salvaguardia dei dati
e delle informazioni, proteggere l'azienda da attacchi di hacker o virus. La
conseguenza di questo significativo cambiamento è la richiesta da parte
delle aziende di nuove figure professionali, con competenze diverse rispetto
al passato. Due anni fa, infatti, le risorse più richieste erano, ad
esempio, il Web Designer, il Concept Designer e il Web Master; oggi le
aziende necessitano di professionisti che si occupino di sicurezza
informatica, analisti e programmatori di applicazioni Internet basate sui
nuovi standard di mercato come l'Xml, specialisti di infrastrutture di rete,
esperti di Business Intelligence e Knowledge Management. Questi fattori,
accanto al rallentamento nella crescita dei mercato, hanno determinato nel
2001 uno skill shortage di 85.000 unità e una previsione per il 2002 di
32.500 figure mancanti. Di questi i principali sono: circa 3.500 specialisti
nell'area Pianificazione e Progettazione, circa 10.500 profili nell'area
Sviluppo, oltre 2.800 esperti di Sicurezza, circa 2.000 specialisti di
Assistenza e Cali Center Tecnico, circa 200 Consulenti Business e
Funzionali. L'impatto dello scenario delineato si tradurrà, nel 2002, in un
mancato mercato di oltre 3 miliardi di Euro (0,3% dei Pil nazionale) che, in
un contesto di rallentamento generale come quello attuale, può trasformarsi
in un vero fattore di criticità per l'intero sistema economico nazionale.
Nonostante la spesa in formazione It continui a crescere con un tasso dei
10,9% nei 2002 (rispetto al 9,8% dei 2001), tale crescita risulta comunque
insufficiente. Infatti il problema dello skili gap continua a generare,
secondo le aziende, un ritardo sia nell'adozione di tecnologie a supporto
dei business, sia nella realizzazione e nella consegna dei progetti,
perdendo in questo modo competitività sul mercato. "Lo scenario
delineato dall'Osservatorio mette in evidenza il ruolo fondamentale della
formazione It quale strumento per la diffusione e l'utilizzo strategico
delle tecnologie a servizio della crescita dei nostro Paese", ha
concluso Umberto Paolucci. "Solamente attraverso l'incontro tra domanda
di competenze It da parte delle imprese e un'offerta formativa adeguata,
promossa sia dal sistema pubblico che da soggetti privati,l'Italia potrà
disporre degli asset necessari per porre il nostro Paese allo stesso livello
delle economie più avanzate. Proprio con l'obiettivo di sostenere questo
sforzo, Microsoft sta lavorando all'individuazione delle specifiche
competenze e profili It atti a supportare il nuovo e consapevole ruolo che
la tecnologia svolge a supporto dei business, di cui daremo a breve
pubblicazione utilizzandola come base per la nostra prossima attività di
formazione verso partner e aziende".
GRUPPO
EUPHON: LE PREVISIONI DI CRESCITA DEL GRUPPO ANNUNCIATE LO SCORSO MARZO
SCONTANO GIÀ I TAGLI ANNUNCIATI DA FIAT NEGLI ULTIMI GIORNI
Torino, 23 maggio 2002 - Relativamente al fatturato derivante da Fiat Auto,
infatti, per il 2002 si prevede una riduzione di circa il 25% rispetto a
quanto realizzato nel 2001. Gli obiettivi prevedono di compensare la
riduzione derivante da Fiat Auto con commesse provenienti dall'area della
cultura (progettazioni multimediali per Musei e Parchi a Tema) A seguito
delle recenti dichiarazioni effettuate dalla Fiat - uno dei principali
clienti del Gruppo Euphon - relativamente alla difficile situazione
congiunturale caratterizzante l'industria automobilistica italiana ed alle
manovre di riduzioni di spesa reputate necessarie per fronteggiarla, il
management del Gruppo Euphon precisa di avere già scontato tali riduzioni
nelle stime di crescita comunicate al mercato finanziario lo scorso marzo.
La possibilità di anticipare tali contromisure è scaturita dal fatto che
Euphon, per Fiat Auto, si occupa principalmente della progettazione e
realizzazione di eventi e manifestazioni legate al lancio di nuovi modelli
di automobili, eventi la cui complessità organizzativa richiede una
pianificazione temporale molto ampia. Il rapporto con Fiat, infatti, si
svolge seguendo un calendario prestabilito da tempo sulla base del quale, ad
esempio, nel primo trimestre 2002 è stato realizzato ad Imola il lancio
della nuova Alfa Romeo 156 Gta e nei prossimi mesi si prevede la conclusione
di altri eventi in fase di realizzazione (come ad esempio la presentazione
della Lancia Thesis). Il Gruppo Euphon ha, pertanto, avuto modo di
premunirsi definendo le dovute azioni correttive. Al riguardo, Giancarlo
Rocchietti - Amministratore Delegato del Gruppo Euphon - precisa:
"nella definizione delle ipotesi di crescita comunicate lo scorso
marzo, era già stata considerata una graduale riduzione dell'importanza di
Fiat Auto all'interno del proprio portafoglio clienti. In particolare, è
stato previsto che il fatturato realizzato dal Gruppo Euphon nel 2002 con
Fiat Auto sarà inferiore di circa il 25% rispetto a quello realizzato nel
2001, una riduzione che intendiamo compensare tramite l'acquisizione di
nuovi clienti nel settore della cultura con la realizzazione di progetti
multimediali per musei e parchi tematici". Lo sviluppo del business
legato agli eventi culturali è un obiettivo che il Gruppo sta perseguendo
con forte convinzione, anche grazie ad una domanda in continua crescita -
soprattutto sul mercato spagnolo dove Euphon è presente direttamente -, ed
ha visto negli ultimi mesi la realizzazione del Museo della Cittadella
Fortificata di Ibiza (format riproponibile ad altri clienti) o quella del
padiglione di maggior richiamo del Parco tematico della Warner Bros
recentemente inaugurato a Madrid. Nell'area eventi, invece, Euphon ha
realizzato la convention (svoltasi lunedì 20 maggio) per la presentazione
del nuovo impianto produttivo del Gruppo Burgo, leader italiano nel settore
cartario. "Il Gruppo Euphon, dunque - ha concluso Giancarlo Rocchietti
-, prosegue nella realizzazione del piano di investimenti triennale di 65
milioni di Euro, grazie al quale, come annunciato lo scorso marzo,
conseguire gli obiettivi di crescita esterna ed interna prefissati
(fatturato consolidato 2004 pari ad Euro 200 milioni, in crescita del 46%
rispetto al 2001)."
MARLBORO
CLASSICS ORA ANCHE IN SPAGNA
Milano, 23 maggio 2002 - Lo scorso 17 maggio 2002 Marzotto S.p.A. ha firmato
con la International Trademarks Inc. (Iti) un contratto che prevede
l'estensione al mercato spagnolo dell'attuale licenza relativa
all'abbigliamento, accessori e calzature del marchio Marlboro Classics.
Entro il 2006, Marzotto prevede di raggiungere in Spagna un livello di
fatturato di circa 20 milioni di Euro. L'ingresso nel mercato spagnolo, con
la prevista apertura iniziale di due flagship stores localizzati a Madrid e
Barcellona, rappresenta un'importante opportunità di sviluppo del marchio a
livello internazionale. Nel 2001 Marlboro Classics ha registrato
complessivamente ricavi per oltre 130 milioni di Euro, con un margine
operativo a doppia cifra. Nel corso del prossimo triennio Marzotto ritiene
di poter ulteriormente incrementare il livello dei ricavi e della redditività
anche tramite una selezionata espansione della rete con punti di vendita
diretti. La Marzotto, che ha un contratto di licenza a lungo termine,
gestisce il marchio Marlboro Classics oggi fortemente presente sul mercato
dell'abbigliamento casual. Nel corso degli ultimi dieci anni Marlboro
Classics ha mostrato un tasso di crescita medio annuo di circa il 20% sia
dei ricavi che del risultato operativo. Nel 2001 il fatturato è stato
realizzato per oltre il 40% con negozi esclusivi (163) e shop within the
shop (310).
AIR
LIQUIDE COMPIE 100 ANNI LA MULTINAZIONALE FRANCESE LEADER MONDIALE NELLA
PRODUZIONE DI GAS TECNICI, INDUSTRIALI E MEDICINALI, FESTEGGIA IL SUO
CENTENARIO CON L'INNOVATION TOUR, UNA MOSTRA ITINERANTE SULL'INNOVAZIONE
TECNOLOGICA
Milano, 22 maggio 2002. Cento anni per Air Liquide. Cento anni all'insegna
dell'innovazione. Fondata nel lontano 1902, agli albori del XX secolo,
dall'appena trentenne George Claude, la multinazionale francese oggi vanta
una leadership mondiale indiscussa nella produzione di gas tecnici,
industriali e medicinali, la presenza in 65 paesi e più di 30.000 uomini e
donne che ogni giorno contribuiscono al suo successo. Con un fatturato
consolidato per il 2001 di oltre 8.000 milioni di euro, Air Liquide ha
realizzato un risultato netto consolidato di 702 milioni di euro, una
percentuale maggiore del 7.7% rispetto al 2000. Quotata alla Borsa di Parigi
per un totale di 360.000 azionisti, la multinazionale francese ha conseguito
un utile netto per azione di 7.88 euro, più 9.1% rispetto al 2000. Per
celebrare i suoi primi 100 Anni, che ricorrono l'8 Novembre di quest'anno,
Air Liquide ha promosso l'Innovation Tour - carovana dell'innovazione - una
mostra itinerante che si fermerà nei maggiori siti industriali di tutto il
mondo presentando un'esposizione grafica multimediale sugli eventi che hanno
segnato la storia dell'azienda in questi ultimi 100 anni. Particolare
attenzione verrà dedicata alle ultime invenzioni nei diversi settori in cui
opera l'azienda e grazie all'Innovation Contest, concorso internazionale
indetto da Air Liquide, verranno premiati i progetti più innovativi. In
Italia l'Innovation Tour prenderà il via il 25 maggio per concludersi il 6
luglio e toccherà il Centro Sanità di Milano, la Centrale di Padova,
l'Unità operativa di Napoli, la Centrale di Priolo. Cento anni di
innovazioni. Cento anni di ricerca e sviluppo. Da quel lontano 1902 in cui
Air Liquide nasce con l'obiettivo di produrre ossigeno su scala industriale
grazie a un processo innovativo (messo a punto dal proprio fondatore) che
attraverso la liquefazione e la distillazione dell'aria, consente di
separare l'ossigeno dal nitrogeno, oggi la multinazionale francese conserva
una leadership tecnologica che è in costante aggiornamento. Con 8 centri di
ricerca distribuiti nel mondo, 500 ricercatori, 100 partnership industriali
e oltre 100 contratti di cooperazione con istituti e università, nel solo
anno 2001 il Gruppo ha depositato 218 brevetti. Missione delle équipe di
Ricerca e Sviluppo di Air Liquide è quella di inventare nuove tecnologie di
fabbricazione dei gas, di sviluppare nuove applicazioni e nuovi servizi, di
garantire una veglia tecnologica attiva, considerando prioritari lo sviluppo
durevole e l'ambiente (riciclaggio, valorizzazione dei residui, riduzione
degli scarti nocivi per l'ambiente, utilizzo di fonti energetiche meno
inquinanti), la salute e l'igiene (approccio preventivo, in particolare in
materia di malattie nosocomiali contratte in ospedale, miglioramento della
sicurezza alimentare, igiene e tracciabilità) e le tecnologie avanzate
(ottimizzazione dei prodotti e dei servizi).
ARCHEOLOGIA:
RICOSTRUITA LA CITTA' DI AKSUM SI STA RICOSTRUENDO L'IMMAGINE VIRTUALE DELLA
CITTÀ ETIOPE DI AKSUM GRAZIE A MODERNISSIMI SISTEMI DI TELERILEVAMENTO
Roma, 23 maggio 2002 - L'immagine tridimensionale completa ed esauriente
della città di Aksum sarà presto disponibile grazie ad un'innovativa
tecnica elaborata dai ricercatori dell'Istituto per le Tecnologie Applicate
ai Beni Culturali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Itabc-Cnr), in
collaborazione con l'Istituto Universitario Orientale di Napoli, il Cineca,
l'Università di Boston, che permetterà di ricostruire integralmente il
paesaggio dell'antica capitale del Regno di Etiopia, al centro di una aspra
contesa con l'Italia per la restituzione del celebre Obelisco. I ricercatori
utilizzeranno sistemi informativi geografici (Gis) e di telerilevamento che
consentono una definizione molto dettagliata dell'immagine virtuale della
zona, in grado di rendere anche i tratti più piccoli di questa culla della
civiltà fiorita intorno alla parte meridionale del Mar Rosso tra il I e il
V secolo d.C. "Verranno utilizzati - spiega il ricercatore dell'Itabc-Cnr
Maurizio Forte - strumenti moderni e molto sofisticati, come un sistema
stereoscopico a forma di cupola, che attraverso una immagine virtuale ci darà
la mappa del territorio ovvero la cartografia del paesaggio storico e
archeologico. Un dato particolarmente importante per comprendere come si
viveva e si vedeva il paesaggio anticamente". Una volta completato il
lavoro - che sarà illustrato a Roma da oggi al 24 maggio al Palazzo dei
Congressi in occasione della Mostra Nazionale Mondogis - gli archeologi
potranno dare risposte più precise alle molte leggende archeologiche che
accompagnano la storia della città di Aksum.
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