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5 GIUGNO 2002
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europee,2001 http://www.cordis.lu ) |
IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA LA DIRETTIVA SULLA TUTELA
DEI DATI PERSONALI
Bruxelles, 5 giugno 2002 - In seguito all'approvazione da
parte del Parlamento europeo, il 30 maggio, di un compromesso sulla proposta
di direttiva per la tutela dei dati personali nelle comunicazioni
elettroniche, gli Stati membri avranno la possibilità di derogare alla
tutela dei dati sensibili ai fini di sicurezza nazionale o per lo
svolgimento di indagini penali. La direttiva costituisce l'ultimo elemento
del nuovo quadro di regolamentazione delle comunicazioni elettroniche,
entrato in vigore il 24 aprile. Il compromesso prevede che gli Stati membri
possano rinunciare alla protezione dei dati personali solo per condurre
indagini penali o per salvaguardare la sicurezza nazionale o pubblica,
quando si tratti di "una misura necessaria, idonea e proporzionata in
una società democratica". Ciò significa che gli Stati membri possono
adottare provvedimenti legislativi relativi all'archiviazione dei dati per
un periodo limitato. Il commissario per le Imprese e la Società
dell'informazione Erkki Liikanen ha dichiarato al Parlamento che, per quanto
le discussioni per la stesura del compromesso sull'archiviazione dei dati
relativi al traffico elettronico siano state complesse, la Commissione
condivide le preoccupazioni espresse dal Parlamento relativamente alla
protezione dei diritti e delle libertà fondamentali. Tuttavia, secondo
quanto spiegato dal Commissario, visto che la direttiva sulla tutela dei
dati rientra nel primo pilastro (Comunità europea) di competenza dell'UE
invece che nel terzo (giustizia e affari interni), esistono limiti di
carattere giuridico alle disposizioni della direttiva stessa, in materia sia
di diritti e libertà individuali, sia di provvedimenti a livello nazionale
relativamente alla pubblica sicurezza ed alla lotta alla criminalità. Il
relatore, l'eurodeputato italiano Marco Cappato, ha respinto ogni
responsabilità sull'esito della votazione, dichiarando che il testo
approvato comportava notevoli restrizioni alle libertà civiche ed era in
contrasto con la posizione della commissione parlamentare per le libertà e
i diritti dei cittadini. In merito allo spamming (corrispondenza elettronica
non richiesta), il Parlamento non ha apportato modifiche alla posizione
comune del Consiglio, approvando un regime di accettazione esplicita ("opt-in")
per le comunicazioni con l'uso di posta elettronica, fax e sistemi di
telefonia automatizzati. Ciò significa che gli utenti dovrebbero fornire il
proprio consenso prima di ricevere comunicazioni elettroniche non richieste,
quali messaggi e-mail o testuali a fini di marketing. Riguardo
all'inserimento dei dati personali in elenchi a carattere pubblico, anche su
questo punto il Parlamento ha accettato la posizione comune del Consiglio,
affermando che gli utenti dovrebbero esprimere preventivamente il proprio
consenso. Il Parlamento ha mantenuto la possibilità per gli Stati membri di
consentire le funzioni di ricerca inverse, nonché richiesto una relazione
sull'applicazione della direttiva al compimento dei primi tre anni di
applicazione.
LA COMMISSIONE EUROPEA ACCOGLIE FAVOREVOLMENTE LA NUOVA
POLITICA DELL'UEFA IN MERITO ALLA VENDITA DEI DIRITTI DI TRASMISSIONE DELLA
CHAMPIONS LEAGUE CHE SARA' ALLA PORTATA DEI FORNITORI DI CONTENUTI SU
INTERNET E DEGLI OPERATORI UMTS
Bruxelles, 5 giugno 2002 - La Commissione europea intende adottare una
posizione favorevole riguardo al progetto di nuove norme dell'Uefa,
l'organismo che disciplina il calcio in Europa, in merito alla vendita dei
diritti di radiodiffusione e degli altri diritti mediatici relativi alla
Champions League. La Commissione ha sollevato obiezioni alle norme attuali,
notificate al fine di ottenere il nulla osta, con la motivazione che, se un
gruppo di operatori unisce le forze per vendere un determinato prodotto, la
concorrenza subisce delle restrizioni. Le norme comportavano distorsioni
della concorrenza fra emittenti, incoraggiavano la concentrazione dei media
e ostacolavano lo sviluppo di servizi sportivi via Internet e della nuova
generazione di telefonia mobile, impedendo l'accesso a contenuti chiave, in
contrasto con gli interessi dei tifosi e dei consumatori in generale. Le
nuove norme proposte dall'Uefa metteranno i diritti mediatici relativi alla
Champions League alla portata dei fornitori di contenuti su Internet e degli
operatori Umts, nonché di un maggior numero di reti televisive e
radiofoniche. Anziché vendere i diritti collettivamente a una sola
emittente per paese, la Uefa li venderà in vari pacchetti, per periodi più
brevi, e i singoli club calcistici potranno sfruttare alcuni dei diritti a
vantaggio della loro base di tifosi. "Le norme esistenti, in base a cui
una sola emittente ottiene tutto per un lungo periodo di tempo, non potevano
godere di esenzione perché distorcono la concorrenza fra emittenti - per le
quali lo sport costituisce un contenuto indispensabile" ha dichiarato
il commissario Mario Monti. "La soluzione proposta favorisce un'offerta
più ampia e più varia di manifestazioni calcistiche nell'Unione europea,
consentirà ai club di sfruttare alcuni diritti a favore dei loro tifosi e
darà impulso ai nuovi mercati emergenti di media quali Internet e i servizi
Umts. Al tempo stesso, la prosecuzione, entro certi limiti, della
commercializzazione a livello centralizzato consentirà all'Uefa di
continuare a promuovere la formula della Champions League che essa ha creato
con successo, pur salvaguardando la solidarietà finanziaria nello
sport". "In breve, la proposta presentata dall'UEFA costituisce
una buona notizia per i club, le emittenti e i tifosi. Si tratta di un
chiaro esempio della capacità della Commissione di giungere, con gli
strumenti giuridici esistenti, a una soluzione equilibrata in casi attinenti
allo sport e consente lo sviluppo tanto dello sport quanto della
concorrenza, a vantaggio del consumatore europeo" ha aggiunto Monti. Le
norme notificate dall'Uefa L'Uefa (Unione delle associazioni europee di
calcio) ha comunicato le sue norme in materia di vendita congiunta dei
diritti commerciali(1) relativi alla Champions League alla Commissione nel
1999 al fine di ottenere un'autorizzazione in applicazione delle norme in
materia di concorrenza dell'Unione europea. Fino ad ora l' Uefa vendeva
tutti i diritti televisivi sulle fasi finali della Champions League per
conto dei club partecipanti alla competizione. I diritti venivano venduti
collettivamente in esclusiva per un periodo massimo di quattro anni a una
sola emittente in ciascuno Stato membro, di solito una società televisiva
con programmi ad accesso libero, che in genere cedeva in licenza una parte
dei diritti a una TV a pagamento. Uno degli svantaggi del sistema consiste
nel fatto che alcuni dei diritti, comprese le trasmissioni in diretta, non
venivano sfruttati, mentre i club ed eventualmente altri operatori, come i
canali televisivi regionali o piccoli canali pagati a consumo, potevano
essere interessati a utilizzare tali diritti. Nel settore sportivo come in
altri, la vendita congiunta su base esclusiva restringe la concorrenza in
quanto riduce la produzione e limita la concorrenza sui prezzi. Questo
parere è condiviso da numerose autorità nazionali di tutela della
concorrenza. La vendita congiunta dei diritti Tv relativi al calcio è
pertanto ammissibile solo se va a vantaggio del consumatore e se si adottano
talune misure di salvaguardia, come previsto dall'articolo 81, paragrafo 3,
del trattato Ce, che consente alla Commissione di esonerare accordi
restrittivi se contribuiscono a "migliorare la produzione o la
distribuzione dei prodotti o a promuovere il progresso tecnico o economico,
pur riservando agli utilizzatori una congrua parte dell'utile che ne
deriva". Un effetto della vendita congiunta è che solo i gruppi di
media più grandi, normalmente degli operatori storici dominanti, possono
permettersi di acquistare e sfruttare l'insieme dei diritti. Tale sistema ha
anche l'effetto di lasciare insoddisfatta la richiesta delle emittenti che
non riescono ad ottenere i diritti e di frenare l'utilizzo delle nuove
tecnologie, a causa della riluttanza delle parti ad adottare nuove modalità
di presentazione sonora e visiva del calcio. A seguito dell'attento esame
delle norme di telediffusione della Champions League dell' Uefa, il 19
luglio 2001 la Commissione ha inviato a quest'ultima una serie di obiezioni,
informandola formalmente che, nella sua forma iniziale, il sistema di
commercializzazione collettiva proposto non poteva beneficiare di
un'esenzione. La nuova proposta dell' Uefa Il nuovo sistema di
commercializzazione collettiva dell' Uefa (le cui modalità saranno
pubblicate in seguito sul sito internet dell' Uefa), che verrà applicato a
partire dalla stagione calcistica 2003/2004, può essere sintetizzato come
segue: L' Uefa continuerà a vendere i diritti di trasmissione in diretta
delle principali partite del martedì e del mercoledì. Per esempio,
all'inizio della stagione della Champions League, vale a dire la fase finale
- che comincia dopo le fasi di qualificazione con 32 squadre - l' Uefa potrà
vendere la partita più richiesta, ad esempio Roma - Real Madrid, ad
un'emittente televisiva in Spagna e in Italia. Se la Uefa non riesce a
vendere alcune delle altre partite giocate lo stesso martedì (di solito in
numero di otto all'inizio della stagione) a un'altra emittente, i club
interessati potranno vendere le loro partite a titolo individuale. Ciò
significa, ad esempio, che l'Arsenal e il Liverpool, che giocano lo stesso
giorno, potrebbero vendere direttamente i loro diritti in Spagna e in Italia
qualora non sia riuscita a farlo la Uefa. A differenza di quanto accade
attualmente, verranno messi sul mercato tutti i diritti di trasmissione in
diretta, compresi quelli che non sono stati sfruttati fino ad oggi come i
diritti Internet e Umts. Si tratta di un'evoluzione positiva per gli
operatori di telecomunicazioni che attualmente si avviano a introdurre la
terza generazione di telefonia mobile. Dopo la mezzanotte del giovedì, le
singole squadre di calcio avranno il diritto di sfruttare esse stesse i
diritti televisivi in differita per fornire servizi migliori ai loro tifosi.
Ai fini della proposta presentata, l' Uefa ha ripartito i diritti mediatici
in 14 pacchetti più piccoli, alcuni dei quali sono sfruttati solo dall'
Uefa e altri congiuntamente da quest'ultima e dai vari club. L' Uefa cederà
i diritti in oggetto per un periodo non superiore a tre anni sulla base di
una gara aperta che dia a tutte le emittenti la possibilità di presentare
offerte. Alla luce della proposta presentata dall' Uefa, la Commissione
ritiene di poter dare la propria approvazione preliminare al sistema
modificato. Prima di dare l'approvazione definitiva, tuttavia, desidera
fornire ai terzi la possibilità di formulare le proprie osservazioni. A
questo scopo, nelle prossime settimane verrà pubblicata nella Gazzetta
ufficiale dell'UE una comunicazione che descrive le nuove proposte e i terzi
saranno invitati a presentare i propri commenti alla Commissione. A seconda
dell'esito della consultazione di mercato, i servizi della Commissione
proporranno l'adozione di una decisione formale di esenzione ai sensi
dell'articolo 81, paragrafo 3, del trattato. Precedenti - Il caso in oggetto
è l'ultimo di una serie da cui emerge la capacità della Commissione di
tenere conto delle specificità dello sport, pur intervenendo per garantire
una concorrenza equa. Lo scorso anno la Commissione ha dato il nulla osta
alle norme di telediffusione dell' Uefa che consentono alle federazioni
calcistiche nazionali di impedire la telediffusione delle partite per 2 ore
e mezza il sabato o la domenica al fine di favorire la frequentazione degli
stadi e la pratica del calcio da parte dei dilettanti. Per giungere a tale
risultato è stato necessario, in primo luogo, trovare un migliore
equilibrio fra gli interessi contrastanti delle emittenti, interessate a
massimizzare i profitti dei diritti acquisiti, e quelli dei club, che
cercano di proteggere le entrate derivanti dalla vendita di biglietti di
ingresso. In un altro caso che ha trovato larga eco nella stampa, lo scorso
anno la Commissione ha concluso positivamente le discussioni con la Fifae
con l' Uefa riguardo alle norme che disciplinano il trasferimento di
giocatori all'interno dell'Ue, oggetto in precedenza di un'aspra disputa fra
i sindacati dei giocatori e l'organo di regolamentazione del calcio
mondiale. Lo scorso anno la Commissione ha concluso anche la lunga indagine
sulle norme che disciplinano la Fia e gli accordi commerciali relativi al
campionato di automobilismo di Formula Uno. La soluzione proposta non
metteva in discussione il ruolo della Fia quanto alla regolamentazione
dell'automobilismo sportivo, ma mirava a evitare taluni conflitti di
interessi e ad eliminare restrizioni indebitamente imposte, fra l'altro,
alle emittenti e ai proprietari dei circuiti. In questi e in altri casi, la
Commissione ha limitato il suo intervento, occasionato sempre da reclami o
dall'esigenza di certezza del diritto da parte delle organizzazioni
sportive, agli aspetti commerciali dello sport e ad altri aspetti che
violavano le disposizioni del trattato Ue. Anche nell'applicare le
disposizioni del trattato, tuttavia, la Commissione ha dimostrato grande
attenzione per le specificità dello sport e per il suo ruolo culturale e
sociale nella società europea. (1) Diritti di diffusione televisiva (i
diritti di diffusione radiofonica nonché i biglietti degli stadi vengono
venduti dai singoli club), sponsorizzazioni, contratti di fornitura, licenze
e diritti di proprietà intellettuale.
OPERAZIONE DI CONCAMBIO
Roma, 5 giugno 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze,
Dipartimento del tesoro, comunica che il 7 giugno p.v. si terrà
un'operazione di concambio, che sarà effettuata presso la Banca d'Italia
con il metodo dell'asta marginale e con determinazione discrezionale, da
parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze, del prezzo di
aggiudicazione e della quantità assegnata. Saranno escluse le offerte
formulate a prezzi ritenuti non convenienti sulla base delle condizioni di
mercato. Non è prevista la corresponsione della commissione di
collocamento. Sarà offerto in asta un titolo in cambio di un solo titolo.
Sono ammessi a partecipare al concambio esclusivamente gli "Specialisti
in titoli di Stato". I titoli oggetto dell'operazione sono: Titolo
ammesso al concambio (oggetto del riacquisto) IT0003023550 BTP 15-10-03
cedola 5,25%, Titolo offerto in asta IT0003219711 CCT 01-01-02/01-07-09 Il
giorno stabilito per l'asta, alle ore 10, verrà annunciato il prezzo di
riacquisto del titolo ammesso al concambio. Il regolamento è previsto per
il giorno 12 giugno.
B@NCA 24-7 SPA SCEGLIE LA TECNOLOGIA DI RSA SECURITY PER
GARANTIRE RISERVATEZZA E SICUREZZA AI CORRENTISTI DELLA BANCA VIRTUALE
BANKYOU
Milano, 5 giugno 2002 - B@nca 24-7 SpA ha scelto la tecnologia di Rsa
Security, la società statunitense specializzata nello sviluppo di
tecnologie per la sicurezza dell'e-business, per garantire la massima
sicurezza e riservatezza nell'ambito del proprio progetto di banca virtuale
B@nca 24-7 SpA, operativo sul mercato con il marchio Bankyou e indirizzato
alla fornitura di servizi di finanza personale online. La partnership tra
Rsa Security e B@nca 24-7 SpA è iniziata nel 2000, quando da parte della
banca virtuale è emersa la necessità di disporre di una soluzione di
autenticazione degli utenti altamente affidabile, che potesse garantire il
massimo livello di sicurezza per l'identificazione dei propri correntisti su
web, in vista dello sviluppo del progetto Bankyou. A questa esigenza ha
fornito una risposta la soluzione Securid di Rsa Security, una tecnologia
mediante la quale l'autenticazione degli utenti viene effettuata sfruttando
due fattori: qualcosa che si possiede (un dispositivo token - una sorta di
chiave di sicurezza tecnologica - che genera password periodiche e valide
solo per un determinato lasso di tempo) e qualcosa che si conosce (un PIN
personale che, in combinazione con la password generata dal token, abilita
l'accesso ai servizi della banca virtuale). Al momento dell'apertura del
rapporto con Bankyou, al cliente viene inviata la chiave di sicurezza basata
su Securid. A quel punto, il correntista può chiamare il contact center
della banca, comunicare il codice a 6 cifre che appare sulla sua chiave e
ricevere il proprio PIN di accesso ai servizi di Bankyou, con la massima
garanzia di riservatezza e sicurezza. Nel progetto iniziale era stata
coinvolta anche Securant Technologies, produttrice della soluzione per
l'autorizzazione denominata ClearTrust, utilizzata all'interno del progetto
per il controllo dei privilegi di accesso alle risorse web e per consentire
all'utente di passare da un web server ad un altro senza doversi nuovamente
autenticare (applicazione cosiddetta di Single Sign On). Nel Settembre 2001,
Rsa Security ha però formalizzato l'acquisizione di Securant e,
conseguentemente, Rsa ha eseguito l'integrazione delle due soluzioni Securid
e ClearTrust all'interno del progetto Bankyou.
CAMPIONATO TOP TRADER DI BORSA CON DENARO REALE -
EDIZIONE 2002 CLASSIFICA FINALE (22.05.02)
Milano, 5 giugno 2002 - Di seguito riportiamo il commento sulla
manifestazione di Emilio Tomasini - direttore responsabile di
LombardReport.com: "Se ci penso quasi mi commuovo. Era l'anno 1998
quando nel corso di una telefonata tra me ed il dottor Massimo Segre,
presidente di Directa sim, nasceva su due piedi il Campionato Top Trader di
Borsa con Denaro Reale. Era il 1998, quattro anni sono passati sotto il
ponte della storia finanziaria ma sembra sempre ieri. Sembra ieri che i
primi guerrieri della Borsa scaricavano il modulo di iscrizione, sembra ieri
che su Borsa & Finanza del tempo, diretta da Alessandro Secciani,
comparivano i primi articoli. Sembra ieri ma nell'anagrafe dei corsi di
Borsa si tratta di secoli fa. La Borsa cambia faccia molto in fretta, anzi
cambia tanto velocemente che ti mette l'affanno. Nel 1998 se mi avessero
detto che un giorno avremmo avuto una categoria Fib, la marginazione, lo
short intraday ed overnight non ci avrei creduto. Eppure. Eppure poco ci
manca che tra 12 mesi dovremo creare una categoria "Futures
internazionali". Ma bando alle ciance: si chiude una quarta edizione
che, nel momento di minimo dei mercati, e che minimo ... , ha segnato anche
il massimo dell'attenzione e degli iscritti per il Campionato. Più di 270
persone ci hanno dato fiducia, più di 270 gladiatori si sono affrontati
nell'arena del trading. Non è poco, anzi è tantissimo. Diciamo di più: è
il massimo. Più di così non si poteva fare. E prova ne sia che subito
intorno al Campionato è nata una comunità che ingloba i migliori trader
italiani, una comunità in rapida espansione, aperta, comunicativa e
ricettiva. Se non altro tutti converranno che il Campionato Top Trader, per
la prima volta, ha dato un volto agli speculatori di Borsa. E questo è già
un risultato importantissimo. Il Campionato ha poi contribuito a creare
(anche se vorrei scrivere "ha creato" ma nessuno mi prenderebbe
sul serio) una cultura finanziaria sul trading di Borsa che non esiste in
altri paesi europei certamente all'apparenza più evoluti. Mi è capitato di
parlare con alcuni operatori del software finanziario e questi mi hanno
confermato che Spagna, Francia, Germania, Olanda se lo sognano un mercato
attento e a volte addirittura pretenzioso come quello italiano. Se la
Germania pesa per i tre quarti sul totale delle transazioni che avvengono
sul trading on line europeo, invece per cultura di trading sicuramente sta
dietro l'Italia. E per capirlo basta navigare Internet o fare spesa di
riviste finanziarie in una edicola tedesca. Altro che Top of The Top a
Milano con 1000 partecipanti, altro che titoli sui principali media
italiani, Tv e Radio ! Niente di tutto questo. Mi capita di conoscere un
filibustiere, mio amico, scalper capace, che non partecipa al Campionato
perché lui ama la quiete, non vuole fare fatica, bla bla bla, ma
inevitabilmente lo incontro a tutti gli appuntamenti del Top Trader. Un
amico filibustiere, certo, perché se anche lui cinicamente il Campionato
non contribuisce a crearlo, sicuramente ama gustarlo in tutti i suoi
appuntamenti. Involontariamente questo amico ogni volta mi conferma che
stiamo lavorando bene. E anche quest'anno me lo ritrovo piacevolmente
"tra i piedi" a Milano, il 4 di giugno, al Palazzo delle Stelline,
dalle 9 di mattina in poi, per il trading in tempo reale dei Top Trader e
per la premiazione. Anche quest'anno abbiamo lavorato lasciando grande
spazio agli aspetti formativi del Top Trader di Borsa, come la pubblicazione
degli eseguiti, come la valutazione statistica della operatività dei Top
Trader, come gli appuntamenti del Top of The Top in 4 città italiane. E' in
questi appuntamenti che il cuore del Top Trader pulsa, sicuramente non nelle
classifiche finali e nelle opportunità professionali che si dischiudono ai
vincitori. Il Campionato anche quest'anno è stata una manifestazione di
maturità di tutta l'industria finanziaria italiana, grazie agli sponsor
(Banca Mediolanum, Bluinvest, Directa, Eptatrading, ImiWeb, Mfsat e Twice),
ai media che hanno contribuito all'iniziativa, grazie ai giornalisti che
hanno seguito l'evento. Ma soprattutto grazie ai 10, 100, 1000 trader che
hanno saputo mantenere uno spirito competitivo aperto e leale, che hanno
saputo gareggiare sportivamente e cavallerescamente. Perché sono certo che,
in fin dei conti, in una manifestazione come questa deve essere lo spirito
sportivo a prevalere. E così è stato finora. Mi si consenta, in chiusura,
una piccola chiosa: LombardReport.com è una piccola società, vaso di
coccio tra i vasi di ferro, ma ciò nonostante ha voluto, con la
pubblicazione del libro "Top Trader d'Italia" presso Trading
Library e la devoluzione di una parte del prezzo di copertina in
beneficenza, ricordare a tutti, noi stessi compresi, che il denaro nella
vita non è tutto. E di questo piccolo aspetto, senza retorica e senza
enfasi, vi assicuro che noi organizzatori siamo particolarmente
orgogliosi" Classifica Top Trader Azioni Trader Perf. % sim 1
Colombraro Giovanni 194,21% Imiweb 2 Mariani Remo 49,81% Imiweb 3 Mazzotti
Giuseppe 32,07% lmiweb 4 Leon e Gaspare 27,22% EptaSim 5 F.T. 25,96% Imiweb
Classifica Top Trader Fib Trader Perf. % sim 1 Colli Marco 15,26% Imiweb 2
Mazzotti Giuseppe 14,14% Imiweb 3 Sabatini Antonella 13,48% Imiweb 4 lask
2,93% Imiweb 5 lino 0,32% Imiweb Classifica Mini Trader Trader Perf. % sim 1
Cantarella Pietro 1040,16% Directa 2 Russo Alvise 594,26% lmiweb 3 Luigi T.
299,52% lmiweb 4 Satta Luca 252,23% Directa 5 .Bianco Carmine 233,39% lmiweb
Classifica Sim Sim Punti Cumulati 1 Imiweb Bank 155 2 Directa Sim 20 3 Twice
Sim 7 4 Eptatrading 0 5 Banca Mediolanum 0
IMIWEB BANK RISULTA ESSERE IL BROKER ONLINE PREFERITO DAI
TRADER SECONDO LA GRADUATORÌA DEI CAMPIONATO TOP TRADER 2002 DI BORSA CON
DENARO REALE.
Milano, 5 giugno 2002 - Il Campionato Top Trader 2002 di Borsa con denaro
reale, che ha visto la partecipazione di quasi 200 trader, si è chiuso con
la vittoria di Imiweb Bank come migliore intermediario. Con 155 punti,
Imiweb si classifica al primo posto con un distacco di 135 punti sul secondo
classificato (Directa con 20 punti) e 148 sul terzo (Twice con 7 punti). Sia
nella categoria Top Trader Azioni, sia in quella Top Trader Fib i primi tre
classificati hanno partecipato al Campionato utilizzando le piattaforme
Imiweb, a testimonianza della qualità e della affidabilità dei servizi
offerti dal broker online dei Gruppo SanPaolo Imi. "Questi
riconoscimenti non fanno altro che premiare gli sforzi fatti per mantenere
elevato il livello qualitativo dei servizi offerti in un settore in continua
evoluzione", ha dichiarato Pasquale Casale, Amministratore Delegato di
Imiweb Bank. 'Ia continua ricerca di nuovi strumenti e servizi da mettere a
disposizione dei trader è da sempre la nostra mission, per questo saremo
sempre all'avanguardia nelle soluzioni offerte a pieno soddisfacimento delle
esigenze dei nostri clienti".
AL VIA IL CAMPIONATO TOP TRADING SYSTEM IL1° 'LUGLIO
2002 PARTE LA PRIMA EDIZIONE DELLA NUOVA COMPETIZIONE DI TRADING ON LINE
DEDICATA AL TRADING MECCANICO
Milano, 5 giugno 2002. Il mondo del trading online italiano si arricchisce
di un nuova competizione: nasce il Campionato Top Trading System. Seguendo
l'esempio di un'analoga manifestazione che si svolge negli Stati Uniti, a
cura di Futures Truth, che da oltre 15 anni certifica sistemi di trading
commerciali, il Campionato valuterà le performance dei sistemi di trading
iscritti. L'obiettivo è quello di far emergere i migliori sviluppatori e di
aprire loro le porte del mercato finanziario nei settori della consulenza,
della gestione e dell' informazione. Voluto e organizzato da
LombardReport.com srl e dalla società Top Trading System srl, questo
Campionato trae spunto da un'attenta analisi di mercato: anche in Italia
sono in aumento gli investitori indipendenti che, non essendo trader
esperti, sono soliti operare adottando le tecniche suggerite da sistemi
appositamente studiati. Il trading system è un algoritmo, una formula, che
autonomamente genera segnali di acquisto e di vendita. E' un codice di
programmazione che, in pratica, meccanizza una metodologia operativa
rendendo oggettivo ciò che nel trading discrezionale è affidato
all'intuito e all'improvvisazione. Il Campionato: poche regole e due
vincitori - Il Campionato Top Trading System, come del resto quello
statunitense a cui si ispira, ammette alla competizione solo codici aperti
di trading system (e quindi non protetti né a livello hardware né a
livello software) e si articola in due categorie: Azioni e Futures, entrambe
aperte sia a i sistemi daily sia a quelli intraday. Ogni partecipante
(privati, trader professionisti o dilettanti, gestori...) sottopone il
proprio sistema sviluppato alla società Top Trading System che lo vaglia,
lo testa, ne verifica la logica di comportamento e ne certifica i risultati.
Ogni venerdì sul sito www.toptradingsystem.com viene esposta la classifica
affinchè tutti possano verificare le performance dei singoli sistemi in
gara Al Campionato possono partecipare sviluppatori di qualsiasi nazionalità.
L'unico limite, per le persone fisiche, è quello di aver compiuto il
diciottesimo anno di età. Per iscriversi è sufficiente compilare e
rispedire, a partire dal l' luglio sino e non oltre il l° ottobre 2002, il
modulo scaricabile dal sito www.topotrdaingsystems.com. Ogni concorrente può
partecipare al massimo con due sistemi per ciascuna categoria. I codici
debbono essere aperti in modo da poter essere certificati. Dopo un periodo
di test di trenta giorni, durante il quale un apposito comitato verifica la
veridicità e la realizzabilità dei segnali generati e la presenza di
eventuali errori di programmazione, il sistema viene immesso in classifica e
concorre con i risultati conseguiti dal momento dell'iscrizione. I trading
system (sono ammessi solo quelli programmati in Easy Language di Omega
Reascarch, la software house che ha prodotto Tradestation, il software
standard dei trader professionisti) possono concorrere sui futures dei
seguenti indici: S&P; Nasdaq; Fi; Dax; Ftse; Ibex ... e sulle azioni del
Mib30, dell'Eurosto 0, DowJones 30, Nasdaq100. Ogni settimana il Comitato
promotore del Campionato provvederà ad aggiornare e a pubblicare i system
report sul sito e indicare la relativa posizione in classifica di ciascun
sistema. Saranno inoltre prodotti e resi noti tutti i dati statistici
principali e tutte le operazioni. Questo permetterà al grande pubblico non
solo di verificare le relative performance ma anche di accedere ad analisi
approfondite suí principali parametri, coefficienti ed indicatori usati
comunemente nella valutazione dell'efficacia di un trading system. Il
Campionato Top Tradig System si chiuderà il 31 dicembre; entro il mese di
gennaio sarà selezionato, in base al rendimento, il vincitore della sua
prima edizione. Agli sviluppatori dei due sistemi primi classificati nelle
due categorie verrà consegnata la targa Top Trading System.
DE RIGO NON ESERCITERÀ IL DIRITTO DI PRELAZIONE PER
L'ACQUISTO DI SALMOIRAGHI & VIGANÒ
Milano, 5 giugno 2002 - La De Rigo S.p.A., società quotata al Nyse ("Der"),
annuncia oggi che non eserciterà il diritto di prelazione per l'acquisto di
Salmoiraghi & Viganò ("Salmoiraghi"), la principale catena di
negozi di ottica italiana. Il diritto di prelazione è diventato
esercitabile in seguito all'offerta dell'Ing. Dino Tabacchi per l'acquisto
di Salmoiraghi. Con l'acquisizione di General Optica nel Febbraio 2000, De
Rigo aveva ceduto Salmoiraghi (che faceva parte del Gruppo General Optica
Internacional) a un gruppo di investitori finanziari guidato da Arca
Merchant e B&S Electra. Nella transazione De Rigo aveva ottenuto un
diritto di prelazione sulla eventuale cessione di Salmoiraghi a terze parti,
ed è tale diritto che oggi De Rigo ha deciso di non esercitare. Tale
decisione riflette il perseguimento da parte del Gruppo De Rigo di una
strategia di consolidamento e crescita delle sue attività nel settore
ottico italiano attraverso la distribuzione all'ingrosso. Il 31 Maggio si è
tenuta l'assemblea ordinaria degli azionisti che ha approvato il bilancio
2001, redatto in base ai principi contabili italiani. Il 2001 si è chiuso
con un fatturato consolidato in crescita del 10,7% a 505,3 milioni di Euro e
un utile netto consolidato in crescita del 50,4% a 21,2 milioni di Euro.
L'assemblea degli azionisti ha inoltre approvato la distribuzione di un
dividendo, relativo all'esercizio 2001, di 0,13 Euro per azione o per Adr,
dove appropriato. La data di registrazione per il dividendo è il 6 Giugno,
mentre il dividendo sarà pagato il giorno 1 Luglio ai possessori di azioni
ordinarie e il giorno 11 Luglio ai possessori di Adrs, in accordo con le
usuali procedure seguite dalla Bank of New York, la banca depositaria degli
Adrs rappresentativi delle azioni della De Rigo S.p.A.
IL CDA DI IT HOLDING DELIBERA L'AUMENTO DI CAPITALE
Milano, 5 giugno 200 2- In forza della delega conferita dall'assemblea
straordinaria del 6 maggio scorso, il Consiglio d'Amministrazione di IT
Holding S.p.A. ha deliberato di aumentare il capitale sociale in forma
scindibile da 10.006.500,00 euro a 12.293.700,00 euro, mediante l'emissione
di massimo n. 45.744.000 nuove azioni, del valore nominale di 0,05 euro
ciascuna, con godimento regolare. Le nuove azioni saranno offerte in opzione
agli azionisti nel rapporto di n. 8 nuove azioni ogni n. 35 azioni
possedute, al prezzo di 2,40 euro, di cui 2,35 euro di sovrapprezzo, per
ciascuna azione. Il controvalore complessivo massimo sarà pari a
109.785.600 euro, comprensivo di valore nominale e sovrapprezzo. L'azionista
di maggioranza PA Investments S.A. e l'arch. Gian Franco Ferré hanno
assunto l'impegno a sottoscrivere l'aumento di capitale per la propria quota
di competenza. L'operazione avrà inizio nel corso del mese di giugno.
Efibanca S.p.A. e Bpl Santander Central Hispano Sim S.p.A. svolgeranno il
ruolo di Coordinatori dell'operazione e dirigeranno un consorzio di
garanzia.
CTO S.P.A. (ELECTRONIC ENTERTAINMENT) : PRESENTATE
L'EVOLUZIONE DELLE ATTIVITÀ E IL BUSINESS PLAN PER IL PROSSIMO TRIENNIO
L'ESERCIZIO 2001 / 2002, CHE SI CHIUDE CON RICAVI NETTI A +19%, HA VISTO LA
REALIZZAZIONE DEL PIANO DI INVESTIMENTI PREVISTO
Milano, 5 giugno 2002 - Nel corso di un incontro con la comunità
finanziaria, tenutosi ieri a Milano, il management di Cto S.p.A., tra i
principali operatori italiani nel settore dell'electronic entertainment, ha
commentato i risultati dell'esercizio appena chiuso (aprile 2001-marzo
2002), l'andamento del mercato di riferimento e ha illustrato le linee guida
del Business Plan per il prossimo triennio. Nel 2001/2002, Cto ha registrato
ricavi netti di vendita consolidati pari a 69,28 milioni di Euro,
registrando una crescita di oltre il 19% rispetto all'omogeneo periodo
dell'anno precedente (57,98 milioni di Euro). Il management ha poi
illustrato lo sviluppo delle attività del Gruppo nel corso dell'ultimo
esercizio e la realizzazione del piano di investimenti previsto, con
l'ingresso nel settore del publishing di software, mediante l'acquisizione
di Arxel Guild; la razionalizzazione delle attività afferenti il comparto
accessori, con la concentrazione in un'unica società cinese, Max Wise; lo
snellimento della struttura di Gruppo e il rafforzamento della rete
commerciale. Per quanto concerne il Business Plan triennale, approvato dal
Consiglio di Amministrazione lo scorso 25 marzo, Cto evidenzia un'ipotesi di
fatturato consolidato atteso al 31/03/2005 di circa 193 milioni di Euro, con
una crescita media annua superiore al 35% n'spetto all'esercizio appena
concluso. Già nel prossimo esercizio, i ricavi netti di vendita a livello
consolidato sono previsti in crescita del 50%, raggiungendo i circa 104
milioni di Euro, prevalentemente grazie all'immissione sul mercato delle
console di nuova generazione (Microsoft Xbox e Nintendo Game Cube) e alla
crescita dell' installato" di Playstation 2. Per quanto concerne la
redditività, la società si attende di chiudere l'esercizio 2002/2003 in
sostanziale pareggio, mentre dovrebbe raggiungere un risultato netto
positivo per 13,3 milioni di Euro alla fine dell'esercizio che si chiuderà
al 31/3/05. Le linee guida del Business Plan sono improntate allo sviluppo
della struttura per divisioni del Gruppo - distribuzione di software in
Italia, publishing di software, commercializzazione accessori worldwide,
polo on line - con conseguente recupero di efficienza in tutti i settori,
l'integrazione delle competenze e l'attivazione di sinergie infragruppo.
Marco Madrigali, Presidente di Cto SpA, ha dichiarato: "Con la
realizzazione del piano di investimenti e la rivisitazione della struttura
del Gruppo intendiamo cogliere al meglio le opportunità che il mercato andrà
a offrire nel prossimo futuro. Gli studi Idg sul settore indicano una
crescita complessiva del mercato europeo del videogioco per il prossimo
triennio ad un tasso medio del 20%. Cto conta di crescere più del mercato
di riferimento, grazie al proprio modello di business teso a presidiare
l'intera catena del valore e alle sinergie tra le diverse società in sede
commerciale, tecnica e organizzativa. - " I risultati ottenuti in
questi primi 2 mesi dell'esercizio - ha proseguito Madrigali - sono in tal
senso confortanti: Nel primo bimestre 2002 la sola Capogruppo ha già in
portafoglio ordini per 10,8 milioni di Euro, superiori di 5,0 milioni di
Euro all'intero fatturato del primo trimestre dell'esercizio scorso. Per
quanto riguarda il nostro comparto on-line, il gioco Dark Age of Camelot ha
già oltre 4.500 utenti paganti per un fatturato superiore ai 250.000 Euro.
Le nuove piattaforme Microsoft Xbox e Nintendo GameCube favoriranno
ulteriormente le nostre vendite contribuendo a migliorare significativamente
i nostri risultati."
BRILLANTI RISULTATI FINANZIARI PER INGENICO (TERMINALI
EFT-POS)
Milano, 5 giugno 2002 - Dopo i brillanti risultati ottenuti nel 2001 il
Gruppo Ingenico, leader mondiale nella progettazione e nello sviluppo di
terminali Eft-Pos e di sistemi di pagamento elettronico, annuncia gli ottimi
dati di fatturato realizzati nei primi quattro mesi dell'esercizio 2002. Il
fatturato ha raggiunto i 135,65 Milioni di Euro, con un incremento del 51%
rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. A determinare questi
positivi risultati ha contribuito in particolare Ingenico Italia con una
crescita del 327%. Con circa 1.500.000 di terminali venduti nel corso
dell'ultimo anno e un fatturato certificato di 390 milioni di Euro per il
2001, Ingenico ha raggiunto una quota di 6.000.000 di terminali installati e
si attesta tra i maggiori operatori mondiali nel settore facendo rilevare
una capacità di crescita superiore alla concorrenza. Lo sviluppo di
Ingenico è stato caratterizzato negli ultimi anni da una politica
fortemente rivolta ad acquisizioni strategiche finalizzate ad allargare la
presenza del Gruppo a tutti i continenti. In tutti i Paesi dove il gruppo
francese opera sono stati riscontrati dati positivi e ogni consociata ha
raggiunto brillanti risultati. In particolare la consociata italiana,
Ingenico Italia, può vantare un eccellente fatturato di oltre 10 Milioni di
Euro realizzato solo nel primo quadrimestre dell'anno, confermando così le
rilevanti performances dell'anno precedente. Nei primi quattro mesi del 2002
Ingenico Italia ha consegnato 35.000 nuovi terminali di pagamento - un dato
interessante se si considera che in tutto il 2001 la consociata italiana ne
ha installati 55.000 - ed è importante notare che 6.000 di questi sono
terminali mobili e Gsm, un particolare che sottolinea la capacità di
Ingenico di soddisfare la richiesta di soluzioni innovative proveniente dal
mercato. Jean Jacques Poutrel, Presidente di Ingenico, considera buona la
situazione finanziaria del Gruppo ricordando che "Nel 2002 la casa
madre percepirà un dividendo vicino a quello di parecchie delle sue filiali
estere, il che costituisce una novità nella storia del Gruppo e testimonia
la salute finanziaria delle nostre filiali", tra tutte egli ha citato
l'esempio significativo di Ingenico Italia "la consociata del Gruppo
Ingenico che è attiva sul territorio italiano da meno di due anni nel corso
dei quali ha raggiunto brillanti risultati commerciali". Ingenico
Italia è in grado di sviluppare soluzioni di pagamento conformi agli
standard nazionali e rispondenti alle esigenze dei clienti italiani e si
propone come valido partner per progetti e nuove realizzazioni nell'ambito
dei sistemi di pagamento. Ad oggi la società può contare su circa 30
dipendenti altamente qualificati, oltre 130.000 istallazioni e numerosi
clienti, tra i quali i maggiori operatori bancari italiani. I ricavi di
Ingenico Italia per il 2001 hanno superato i 16 Milioni di Euro.
ALESSANDRO GARELLI DI SELLALAB ENTRA NEL CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE DI OBJECTWAY
Milano, 5 giugno 2002 - ObjectWay, società di consulenza IT www.objectway.it
e' annuncia l'ingresso in azienda di Alessandro Garelli, Manager di SellaLab,
in qualita' di consigliere di amministrazione. SellaLab SpA ha recentemente
curato l'operazione di Venture Capital finalizzata a supportare i piani di
sviluppo della società e realizzata attraverso l'ingresso del fondo Jupiter
Venture S.A nel capitale sociale di ObjectWay. Garelli si occupera' di
favorire i piani di espansione attraverso partnership, investimenti e
acquisizioni, condividendo in questo modo la filosofia aziendale tesa a
creare "un'azienda rete" di eccellenza sulle tecnologie. Nato a
Torino nel 1967, Alessandro Garelli ha conseguito la Laurea in Economia e
Commercio presso l'Università di Torino. Ha iniziato la sua carriera presso
la filiale di New York dell'Istituto Bancario San Paolo di Torino, prima con
funzioni di analista finanziario e successivamente di responsabile corporate
dell'area Ovest degli Usa. Rientrato in Italia, ha collaborato con il team
di Project Financing di Torino e Roma partecipando in qualità di Financial
Advisor e Arranger a vari fra i più importanti progetti realizzati in
Italia nei settori energia, ambiente e infrastrutture. Nel 2000 entra a far
parte di SellaLab S.p.A., società del Gruppo Banca Sella, che opera in
qualità di Advisor di fondi chiusi di Venture Capital e Private Equity
focalizzati in investimenti nel capitale di rischio di Pmi non
quotate.
CAMBIO IN CORSA NEL SETTORE AUTO CASE AUTOMOBILISTICHE,
CONCESSIONARIE, OFFICINE MECCANICHE E CONSUMATORI DI FRONTE ALLA SCELTA TRA
DISTRIBUZIONE "ESCLUSIVA" E "SELETTIVA"
Milano, 5 giugno 2002 - Entro il prossimo mese di settembre tutte le Case
automobilistiche operanti nell'Unione Europea dovranno fare una scelta che
coinvolge direttamente l'assetto delle loro reti di vendita: tenendo
sott'occhio una carta geografica dell'Europa, dovranno infatti decidere,
Paese per Paese, se optare per la modalità di distribuzione
"selettiva" oppure per quella "esclusiva". Rispetto a
questa scadenza è già nato un confronto tra il Parlamento Europeo - che si
è espresso a favore di una proroga sul blocco della cosiddetta
"location clause" (che prevede l'esistenza di punti di vendita
senza vincolo di luogo) fino al 2005 - e l'Alto Commissariato per la
Concorrenza della Commissione Europea presieduto da Mario Monti che ha
invece ribadito la necessità di applicare tale clausola tassativamente
entro settembre. La decisione è importante, non solo per le Case ma anche
per i concessionari e per le officine meccaniche di tutta Europa perché nel
prezzo finale di ogni auto venduta nell'Unione, il 35% va a finire o
direttamente o indirettamente nelle tasche di chi svolge attività di
distribuzione, vendita e assistenza. Di fronte a questo clima di incertezza,
quali sono gli orientamenti che stanno emergendo nel settore rispetto a tale
importante decisione? A questa e ad altre domande ha tentato di rispondere
Allaxia, network integrato di aziende specializzate nello studio, sviluppo e
applicazione di modelli di gestione della relazione con il cliente, che,
avvalendosi della collaborazione di SWG e del Centro Studi Promotor, ha
svolto un'indagine che ha coinvolto quattro diverse categorie di pubblici
interessati: le Case Costruttrici presenti in Italia; le aziende
concessionarie che fanno parte delle loro reti di vendita; le officine
meccaniche che svolgono attività di assistenza tecnica sia in
collaborazione con queste ultime sia senza fruire di tale legame; i
possessori e i potenziali acquirenti di auto residenti nel nostro paese.
L'indagine si è concentrata su quattro punti chiave dell'attuale
regolamento: la modalità di distribuzione: "selettiva" (basata su
parametri qualitativi) oppure "esclusiva" (basata sull'esclusiva
territoriale del singolo concessionario); la clausola sul luogo di
stabilimento in un sistema di distribuzione selettiva; la riorganizzazione
dei servizi di post-vendita; l'attività multimarca delle concessionarie
automobilistiche. Dai primi risultati emersi da tale studio si evince che
tra le Case Costruttrici si stanno delineando i seguenti orientamenti: per i
grandi operatori del settore (i cosiddetti "full liner" che sono
presenti in tutti i segmenti e offrono prodotti di massa) si prospetta
l'eventualità di una più massiccia presenza diretta sul mercato con la
possibile rinascita delle filiali; sempre a questi ultimi è anche aperta
l'opzione di favorire la nascita di grandi gruppi operanti nel settore della
distribuzione con saloni di vendita ed eventualmente anche officine presenti
in maniera capillare in tutto il territorio ove hanno deciso di operare con
tale modalità; per quanto riguarda gli operatori più piccoli o di nicchia
domina invece un atteggiamento attendista che tende a mantenere più a lungo
possibile le cose come stanno attualmente. I dati raccolti da Allaxia sulle
Case Costruttrici evidenziano subito solo un 20% di esse a favore della
scelta proposta dal Nuovo Regolamento di adottare una modalità di
distribuzione selettiva o esclusiva, con un 30% sfavorevole e ben il 50% che
non ha voluto prendere posizione. Su un 50% che, invece, si è espresso a
favore della distribuzione selettiva, il 20% ha espresso un parere positivo
verso una distribuzione senza vincoli di luogo, il 40% si è dichiarato
contrario. Prevalentemente contrarie sono state le opinioni delle Case
Costruttrici sulla vendita multimarca, con il 60% di no e il restante 40%
che non definisce la propria posizione. Una proporzione identica a quella
assunta a proposito della scelta di separare le attività di vendita da
quelle di post-vendita da parte dei distributori. Solo il 10%, infine,
darebbe ai riparatori indipendenti libero accesso a tutte le specifiche
tecniche, di cui dispongono attualmente solo i riparatori ufficiali. Posti
davanti a una richiesta di gradimento del Nuovo Regolamento nel suo
complesso, il 50% delle Case intervistate non lo appoggia e la stessa
percentuale non prende una posizione a riguardo. Per i concessionari,
interpellati dal Centro Studi Promotor (CSP), prevale una sostanziale
accettazione della proposta fatta dall'Alto Commissariato. Il 43% degli
interpellati si è, infatti, dichiarato a favore della scelta tra la modalità
selettiva e quella esclusiva mentre solo il 33% è contrario a tale opzione.
Diversa la posizione quando si passa ad esplorare il dettaglio della
distribuzione selettiva. Qui il 63% si dichiara contrario all'apertura da
parte dei distributori di punti vendita senza vincoli di luogo mentre solo
25% è favorevole. Sempre nell'ambito della rete di vendita emerge un ampio
consenso alla vendita di auto nuove di diversi produttori in vari spazi del
medesimo autosalone pur nel rispetto dell'immagine e dello spazio dedicato
ad ogni marca: il 56% ha infatti risposto positivamente al quesito, a fronte
del 33% che si è dichiarato contrario. La possibilità di scegliere se
erogare direttamente o subappaltare a un riparatore autorizzato i servizi
post-vendita ha riscontrato il favore del 40% degli intervistati, contro una
maggioranza del 51% sfavorevole alla separazione dei servizi di vendita e
post-vendita. Una diffidenza che si estende, inoltre, all'ipotesi di
estendere anche alle officine indipendenti il patrimonio di informazioni
tecniche attualmente a disposizione esclusivamente degli operatori
ufficiali. Il 53% dei concessionari si è, infatti, dichiarato contrario a
fronte del 27% di favorevoli. In sostanza, gli intervistati -
prevalentemente favorevoli alla scelta fra distribuzione selettiva o
esclusiva - si sono espressi negativamente (47% di no) sul nuovo regolamento
nella sua dimensione complessiva, con solo il 35% dei concessionari a favore
del cambiamento. Per le officine, intervistate da SWG, che svolgono attività
di assistenza post-vendita il consenso al nuovo regolamento è molto più
esteso. Dai dati rilevati, la percentuale dei sì ammonta infatti al 48%
contro il 37% di contrari. L'idea di poter aprire punti vendita senza
vincoli di luogo nel caso si scelga la distribuzione selettiva alletta il
47% degli intervistati, percentuale leggermente superiore agli sfavorevoli
(44%). I centri di assistenza si esprimono positivamente anche sulla
questione dei nuovi canali di distribuzione: ben il 60%, contro il 29%,
ritiene che le modifiche al regolamento renderanno più facile acquistare
anche da un distributore straniero e via Internet. Ampia adesione trova,
poi, la proposta di autorizzare i distributori alla vendita di veicoli nuovi
multimarca nel medesimo autosalone: il 70%, contro il 22% degli
intervistati, si esprime positivamente in proposito, percentuale che cresce
fino all'89% davanti alla prospettiva. per i distributori, di scegliere se
fornire i servizi post-vendita o subappaltarli ad un riparatore autorizzato.
In merito a questo tema solo il 10% si dichiara sfavorevole. Simile consenso
- 88% favorevoli contro il 9% di sfavorevoli - raccoglie l'idea di estendere
anche alle officine indipendenti le specifiche tecniche che attualmente le
Case Costruttrici mettono a disposizione solo dei riparatori della rete di
vendita ufficiale. Allaxia ha poi predisposto con Swg, che ha condotto
l'indagine, il questionario sui consumatori, che ha evidenziato una scarsa
conoscenza del dibattito in corso a livello comunitario: solo il 10% degli
intervistati, infatti, dichiara di aver "sentito parlare" dei
cambiamenti in discussione mentre ben l'89% non ne ha mai sentito parlare.
Di fronte alla possibilità di scegliere fra il modello di distribuzione
selettivo e quello esclusivo, il 60% afferma il proprio favore contro il 26%
di opinione inversa. Forte consenso - con il 77% di risposte affermative -
viene espresso anche nei confronti di una distribuzione selettiva senza
vincoli di luogo: solo il 15% degli intervistati, infatti, si è espresso
negativamente in proposito. Bassa è stata la diffidenza dei consumatori di
fronte alla prospettiva di acquisto tramite canali alternativi, quali i
distributori stranieri e Internet: il 20% si dichiara contrario a tale
prospettiva mentre il 76% è favorevole. Sullo stesso filo corre il favore
dell'82% degli intervistati relativamente alla possibilità di acquistare
autoveicoli nuovi presso saloni multimarca, di fronte al 14% di posizione
contraria. Anche sui servizi post-vendita i consumatori sembrano accogliere
favorevolmente le modifiche al Nuovo Regolamento: il 77% degli intervistati
è d'accordo sulla possibilità di separare vendita e post-vendita, contro
il 18% di sfavorevoli, mentre il favore cresce al 90% quando si parla
dell'obbligo da parte delle Case Costruttrici di mettere a disposizione dei
riparatori indipendenti le informazioni tecniche di cui dispongono i
riparatori ufficiali. Il Nuovo Regolamento sembra, in conclusione, provocare
una spaccatura fra opinioni ed interessi contrastanti: quelli dei
consumatori e dei centri di assistenza, alla ricerca di maggiore qualità
del servizio ed opportunità di business, e quelli dei costruttori e
distributori, alla ricerca di un equilibrio fra redditività e qualità del
servizio. L'indagine nel suo complesso fa emergere una scarsa consapevolezza
dell'urgenza del problema a tutti i livelli della rete, tranne quello delle
Case Costruttrici, che prevalgono nella loro presa di posizione contro il
Nuovo Regolamento. Ne consegue una limitata capacità di analisi del
problema nei suoi risvolti chiave e il rischio elevato che la decisione
dell'Alto Commissariato per la Concorrenza si imponga sui pubblici
interessati come una decisione "presa dall'alto". Questo finirebbe
per risolvere solo parzialmente il problema della maggior concorrenzialità
e rischierebbe di favorire posizioni di poteri dominanti nel settore.
Premesso che non è ancora da considerarsi definitiva la modifica ai punti
chiave del regolamento, rimane aperto un interrogativo: quale sarà la
posizione relativa alla vendita dell'usato? Una questione ignorata dal
regolamento, anche se nei fatti essa rappresenta la premessa per livelli di
vendita ottimali.
GANDALF: DAL 5 GIUGNO DIVENTA OPERATIVO IL VOLO PER
BUDAPEST
Ronchi Dei Legionari, 5 giugno 2002 - Sarà operativo dal prossimo 5 giugno,
con frequenza giornaliera, il collegamento tra lo scalo di Ronchi dei
Legionari e Budapest, uno dei cinque effettuati dalla compagnia aerea
Gandalf inserito nel piano di ampiamento delle tratte tra il Friuli-Venezia
Giulia e l'Est Europeo. Un'opportunità al servizio delle piccole e medie
imprese del bacino d'utenza dell'aeroporto Friuli-Venezia Giulia, che hanno
o intendono allacciare rapporti d'affari con il territorio ungherese, ma
anche una valida alternativa turistica. In effetti Budapest è una città
sorprendente, che ha in sé una forza particolare d'attrazione data
dall'armonioso intreccio dell'antico col moderno, delle zone collinari con
quelle di pianura. Le sensazioni che si colgono visitandola non sono
facilmente descrivibili. Vanno provate personalmente. La compagnia, che
mette a disposizione un modernissimo Dornier 328 versione jet, ha già
comunicato le frequenze in vigore sino al 12 giugno: Andata: Partenza da
Trieste alle 13.15 - Arrivo a Budapest alle 14.25; Ritorno: Partenza da
Budapest alle 14.55 - Arrivo a Trieste alle 16.05. Dal 13 giugno e sino al
26 ottobre, invece, l'orario sarà il seguente: Andata: Partenza da Trieste
alle 18.15 - Arrivo a Budapest alle 19.25; Ritorno: Partenza da Budapest
alle 20.00 - Arrivo a Trieste alle 21.10. Nei prossimi giorni, come già
precedentemente annunciato, entreranno a regime anche i collegamenti di
Gandalf per Varsavia, Bucarest e Timisoara. Vanno ad aggiungersi alla tratta
su Bruxelles, operativa dal 20 maggio scorso.
CON JETMEMBERSHIP LA CONVENIENZA ... VOLA! FLESSIBILITA E
GARANZIE I MOTIVI DEL SUCCESSO DEL INNOVATIVO PROGRAMMA PROPOSTO DA
BOMBARDIER. FLEXJET
Roma, 5 giugno 2002. A sei mesi dall'apertura della sede italiana di
Bombardier Flexjet, i risultati dichiarati dal Responsabile Bombardier Flex.
jet per l'Italia. Svizzera Italiana e Sud Europa Giorgio Russo testimoniano
il successo di Jet Membership, l'innovativa formula di volo executive
introdotta dal n° 1 dei produttori mondiali di business jet. Bombardier
Flex jet ha infatti ideato Jet.Mmbership, un programma di volo destinato a
cambiare il mercato dell'aviazione executive, una formula alternativa
rispetto alla multiproprietà o al noleggio dei business jet. A differenza
delle consuete offerte che prevedono l'acquisto fisico di una parte dei
velivoli, Jet Membership prevede la vendita di pacchetti di ore di volo
sulla base delle reali esigenze dei Clienti. Due sono le opzioni previste
dal programma per soddisfare. realtà aziendali profondamente diverse e con
bisogni specifici: Premiere e Same Day Business. L'opzione Premiere è
dedicata a chi viaggia molto e ha bisogno di massima flessibilità dei voli,
Same Day Business è vantaggiosa in particolare. per chi deve effettuare la
propria trasferta in giornata, con ritorno all'aeroporto di partenza entro
il giorno successivo. I Clienti di Bombardier Flexjet viaggiano a prezzi
standard, con una disponibilità garantita dei velivoli con un preavviso
minimo entro le 16:00 C.E.T. del giorno precedente il viaggio, avendo la
possibilità di richiedere il modello di aeromobile più adatto alle proprie
esigenze. In pratica, l'Azienda Cliente prenota annualmente, a seconda del
proprio profilo di volo, un monte. ore pagando una tariffa oraria
all-inclusive a seconda dell'opzione scelta; acquisisce così il diritto di
usufruire di uno o, se necessario, anche di più velivoli
contemporaneamente, senza ulteriori impegni organizzativi o finanziari
(nella cifra versata è infatti compresa ogni voce di costo, fissa e
variabile: riposizionamento dell'aeromobile, manutenzione, carburante,
equipaggio, assicurazioni, tasse aeroportuali e persino il catering). Con i
programmi Jet Membership gestiti da Bombardier Flexjet si pagano
esclusivamente le ore spese sull'aeromobile. Gli aeromobili messi a
disposizione dei Clienti Bombardier Flexjet sono disegnati, realizzati e
gestiti da Bombardier Aerospace, la prima compagnia produttrice di aerei
executive e terza produttrice di aerei civili al mondo: Bombardier Aerospace
è una consociata di Bombardier Inc., azienda leader mondiale nella
produzione di attrezzature per il trasporto aereo, ferroviario, di veicoli
ricreazionali e nella fornitura di servizi finanziari, con un fatturato che
supera i 15,4 miliardi di euro. Quattro sono i tipi di velivoli che
compongono la flotta, nel segno del massimo comfort e tutti dotati dei pril
sofisticati congegni di sicurezza, sia per il volo sia per le mano-vre a
terra: Learjet 31 A ideale per trasportare. 6/7 passeggeri in voli a corto
raggio, Learjet 45, un velivolo ad alta tecnologia per trasportare fino a
8/9 passeggeri più lontano e più rapidamente di qualsiasi altro aeromobile
della sua classe, Learjet 60 pensato per condurre 7/8 passeggeri verso mete
più lontane, Challenger 604 per accompagnare. 9/10 passeggeri oltre oceano.
Il centro operativo della flotta Bombardier FlexJet è situato a Londra e
l'area di azione dei propri velivoli copre tutta l'Europa, il Medio Oriente,
il Nord America, l'Africa, l'ex Unione Sovietica e l'Asia. Entrando
nell'ambito prettamente economico dell'investimento, è importante
evidenziare come Bornbardier Flexjet si proponga di soddisfare le specifiche
esigenze di ogni azienda con la massima flessibilità offrendo soluzioni
diversificate ed articolate. La formula Jet Membership permette infatti di
acquistare pacchetti da 50 ore di volo, da un minimo di 1 ad un massimo di
10 (oltre le 500 ore di -volo è consigliabile acquistare un jet personale)
pagando una tariffa oraria che varia a seconda del velivolo e della formula
prescelti. Con Same Day Business ad esempio volare con il Learjet 31 costa
3.750,00,€ all'ora mentre con Premiere il costo orario è di 4.700,00 €
costi comprensivi anche del riposizionamento dell'aeromobile. Esiste inoltre
la possibilità di aderire alla formula Charter. ideata appositamente per
favorire coloro che viaggiano meno frequentemente o al di fuori dei cieli
europei; in questo caso il pagamento dipende dalla durata dei viaggi e il
saldo viene effettuato all'arrivo a destinazione. Bisogna infine
sottolineare i notevoli vantaggi economici impliciti della formula Jet
Membership di Bombardier Flexjet che, sebbene non quantificabili in dati
precisi, sono un fattore discriminante del risparmio: mentre l'acquisto di
un aeromobile non è fiscalmente scaricabile, il noleggio lo è in maniera
totale; ne consegue che le ore di volo reali hanno un costo ben diverso da
quanto mostrato; si pagano le ore di -volo effettivamente -volate e non
quelle in cui l'aereo è fermo; in gran parte delle principali destinazioni
europee Bombardier FlexJet fornisce spostamenti in elicottero point-to-point
e rapidi trasferimenti dall'aeropotto alla destinazione finale; senza
dimenticare che quando un aereo può attendere i passeggeri e riportarli
indietro in giornata un'azienda risparmia cene. hotels, trasferimenti.
SEMPRE PIÙ SERVIZI DA VERONA CON AIR DOLOMITI: NUOVI
VOLI PER NAPOLI E BRINDISI.
Milano, 5 giugno 2002 - Air Dolomiti, la Compagnia regionale italiana
quotata al Mta e partner di Lufthansa dal 1994, intensifica l'attività
sull'aeroporto Valerio Catullo introducendo due importanti destinazioni
nazionali: dal 21 giugno saranno operativi il nuovo volo bigiornaliero
Verona - Napoli e il nuovo volo trisettimanale Verona - Brindisi . Il volo
per Napoli è stato concepito con orari perfetti per l'andata e ritorno in
giornata offrendo al business uno strumento importante per unire le due città
e al turismo diverse soluzioni per raggiungere il capoluogo campano e le sue
tante attrazioni. Gli orari dei voli operati in collaborazione con Lufthansa
sono i seguenti: Verona - Napoli 1234567 07.50/09.00 12345-7 18.00/19.10
-----6- 19.10/20.20 Napoli - Verona 1234567 09.35/10.45 12345-7 19.45/20.55
-----6- 21.00/22.10 Air Dolomiti ha ideato convenienti tariffe a partire da
Euro 139 + tasse, andata e ritorno a persona con minimo di permanenza il
sabato notte e validità massima 15 giorni. Dopo Bari Air Dolomiti rafforza
la propria posizione nel mercato pugliese con il nuovo volo diretto per
Brindisi e si propone quale servizio nuovo per il business e per il turismo.
Il volo, operato in collaborazione con Lufthansa ha i seguenti orari: Verona
- Brindisi venerdì e sabato 16.55/18.55 domenica 07.15/09.15 Brindisi -
Verona venerdì e sabato 19.25/21.25 domenica 09.45/11.45 Air Dolomiti
propone tariffe a partire da Euro 197 + Tasse a persona, applicabile sabato
e domenica. Dal 6 luglio, grazie ad una connessione a Bari Palese, è
possibile raggiungere la splendida isola greca di Corfù, nuova destinazione
del network stagionale di Air Dolomiti: Verona - Corfù sabato 08.05/14.50 (local
time) Corfù - Verona domenica 15.20 (local time)/21.30 In collaborazione
con Eurotravel, Air Dolomiti propone un pacchetto comprensivo di volo andata
e ritorno, sette pernottamenti in categoria turistica con trattamento di
mezza pensione, trasferimenti da e per l'aeroporto a partire da Euro 748 a
persona comprensivo di tasse. L'attività stagionale per la Sardegna
riprende con i collegamenti Verona - Alghero, Verona - Arbatax di Tortolì,
Verona - Cagliari. Grazie ai nuovi voli Air Dolomiti conferma sempre più il
suo ruolo di prima Compagnia a Verona Villafranca offrendo all'utenza locale
un network esteso e capillare.
INCONTRO RAI - DISCOGRAFICI SUL FESTIVAL DI SANREMO
Milano, 5 giugno 2002 - Si è svolto ieri, 3 giugno, l'incontro tra Rai e
associazioni discografiche - Afi e Fimi - riguardo al Festival di Sanremo.
Mentre la Fimi ha ribadito la sua richiesta già espressa attraverso la
stampa, e cioè il rimborso totale delle spese sostenute dalle case
discografiche e una partecipazione agli utili della manifestazione, l'Afi,
rappresentata dal presidente Franco Bixio e da Franco Donato, pur
condividendo le preoccupazioni della Fimi , ha sostenuto che più importante
per tutta la discografia è il fatto che la Rai si impegni a fornire alla
musica maggiori spazi promozionali affinché possano emergere nuovi artisti
e abbiano maggiori possibilità di diffusione le produzioni italiane. Franco
Bixio, nel prendere atto che esiste per il Festival un contratto firmato tra
le associazioni e la Rai e che dura ancora un anno, ha suggerito di
riprendere il discorso della Lotteria che era già stato ventilato qualche
anno fa, e che potrebbe essere un modo per coprire i costi sostenuti dalla
discografia per partecipare al Festival, se il Comune di Sanremo non venisse
incontro alle richieste della Fimi. Per la Rai erano presenti il direttore
generale Agostino Saccà, i responsabili delle tre reti televisive e delle
reti radiofoniche, il direttore artistico del Festival Pippo Baudo. Tutti si
sono dimostrati disponibili a trovare dei correttivi sull'organizzazione del
Festival e a venire incontro ai problemi che assillano in questo periodo la
discografia. In particolar modo Rai 2, Rai 3 e le reti radiofoniche, hanno
promesso maggiori spazi dedicati alla musica. Alla fine dell'incontro,
giudicato soddisfacente dalle parti, l'Afi ha chiesto un nuovo incontro a
breve per concordare le regole per Sanremo Giovani e per definire
concretamente i programmi promozionali promessi.
ISTAT:INDICATORI DEL LAVORO E DELLE RETRIBUZIONI NELLE
GRANDI IMPRESE DELL'INDUSTRIA E DEI SERVIZI MARZO 2002
Roma, 5 giugno 2002 - Nel mese di marzo, l'indice grezzo degli occupati alle
dipendenze nelle grandi imprese dell'industria (base 1995=100) è risultato
pari a 84,2. L'indice degli occupati al netto dei lavoratori in cassa
integrazione guadagni è risultato di 84,9. I corrispondenti indici
destagionalizzati sono 84,4 e 85,1, con variazioni congiunturali (rispetto
al precedente mese di febbraio) di meno 0,6 per cento e meno 0,5 per cento.
Nel mese di marzo 2002 l'indice grezzo degli occupati alle dipendenze nelle
grandi imprese dei servizi (base 1995=100) è risultato pari a 96,0;
l'indice al netto dei dipendenti in c.i.g. è pari a 95,8. I corrispondenti
indici destagionalizzati sono risultati pari a 96,6 e 96,4; entrambi
registrano una variazione congiunturale di più 0,1 per cento. Al lordo
della c.i.g., l'occupazione ha segnato una diminuzione tendenziale dello 0,3
per cento, che in termini assoluti equivale ad un calo di circa 3.300 unità.
Al netto della c.i.g. l'occupazione presenta una diminuzione tendenziale
dello 0,5 per cento. La retribuzione lorda media per dipendente nelle grandi
imprese dell'industria, ha presentato un incremento tendenziale del 3,7 per
cento a marzo e del 5,5 per cento nella media del periodo gennaio-marzo. Per
la sola componente continuativa per lavoro ordinario, l'aumento tendenziale
di marzo è stato del 2,3 per cento, mentre quello relativo al periodo
gennaio-marzo è stato del 2,2 per cento. La retribuzione lorda media per
dipendente nelle grandi imprese dei servizi ha presentato una variazione
tendenziale di più 3,8 per cento a marzo, mentre la variazione media del
periodo gennaio-marzo è stata di più 3,3 per cento.
COMMERCIO ESTERO: ACCORDO DI COOPERAZIONE SACE-HBOR
Milano, 5 giugno 2002 - Sace, l'Istituto per i Servizi Assicurativi del
Commercio Estero, ha concluso un accordo di cooperazione finanziaria con la
Hbor, la Banca Croata per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Aumentare i
progetti congiunt italiani e croati in paesi terzi è l'obiettivo principale
che si prefiggono i due Istituti, che intendono promuovere la collaborazione
attraverso il ricorso a strumenti quali la ri-assicurazione la
co-assicurazione e l'assicurazione congiunta. La collaborazione sui singoli
progetti sarà concordata tra le parti caso per caso. Sace colloca la
Croazia in quarta categoria di rischio.
EMIRATI ARABI UNITI: CRESCE DEL 9,4% EXPORT ITALIANO
Milano, 5 giugno 2002 - Sono aumentate del 9,4% le esportazioni italiane
verso gli Emirati Arabi Uniti nel 2001. Il saldo della bilancia commerciale
si conferma ancora una volta a favore dell'Italia, visto che non importiamo
petrolio da quel Paese. Gli Emirati Arabi costituiscono il principale
mercato di sbocco italiano nel Golfo insieme all'Arabia Saudita e nel 2001
il controvalore delle nostre esportazioni è stato pari a 1,9 miliardi di
Euro. Tra i principali prodotti 'made in Italy' apprezzati dagli Emirati ci
sono oreficeria/gioielleria, macchinari ed attrezzature, prodotti chimici,
ma anche calzature e pelletteria, oltre a prodotti tessili e per
l'abbigliamento. Allo stesso modo sono apprezzate anche le piastrelle in
ceramica, i mobili e l'illuminazione, marmo e pietre. Per quanto riguarda le
importazioni italiane dagli Emirati , la contrazione di oltre il 21%
registrata lo scorso anno segue invece un triennio di forti incrementi. Nel
2001 il controvalore dell'import italiano da Dubai è stato di 132 milioni
di Euro.
GEORGIA: INTERESSANTE PER INVESTIRE, SECONDO ICE.
Milano, 5 giugno 2002 - La Georgia è un mercato interessante per gli
investitori italiani. E' quanto emerso dal seminario di presentazione delle
opportunità di investimenti produttivi nello Stato della Georgia (Usa),
organizzato dall'Ice, in collaborazione con Assindustria di Bologna e
Georgia Department of Industry Trade & Tourism (Gditt), organismo per la
promozione degli scambi e degli investimenti I settori più promettenti per
gli investitori italiani - rileva una nota dell'Ice - risultano le
telecomunicazioni, l'industria aeronautica civile e militare, la
componentistica auto, articoli per l'edilizia, arredamento,
lattiero-caseario, motoristico, agroindustria, materiali e macchinari per
edilizia, imballaggio e packaging. Tra i temi trattati durante il seminario
anche gli aspetti fiscali e giuridici dell'attività produttiva negli Usa,
le facilitazioni esistenti per attirare investimenti in Georgia, la
logistica e i trasporti. Il Direttore dell'ufficio Ice di Atlanta ha
sottolineato la crescita significativa che ha avuto il Sud-Est degli Stati
Uniti negli ultimi anni. In particolare, grazie alla sua posizione
geografica e all'importanza del suo aeroporto, Atlanta ha attirato negli
ultimi anni numerosi investimenti esteri. L'Italia è presente con circa 54
aziende, tra cui la Parmalat e numerose altre del settore macchine
lavorazione legno. L'interscambio Usa-Italia fa registrare una diminuzione
delle esportazioni reciproche, ma permane un saldo attivo per l'Italia di
13.9 miliardi di dollari, per una quota di mercato italiana sul totale delle
importazioni Usa che rimane stabile al 2,1% Si tratta di una quota
significativa, se si considera che gli Usa restano il primo mercato del
mondo. L'Italia si colloca al 18° posto tra gli investitori internazionali,
con una quota appena dello 0,5% dei capitali esteri affluiti, ma la
percentuale sale fino al 2% se si considerano esclusivamente gli
investimenti del settore manifatturiero.
SIGLATA A SPALATO INTESA PER I TRASPORTI.
Milano, 5 giugno 2002 - Mentre fra i Governi di Italia e Croazia si sta
preparando una ricca serie di accordi bilaterali, primo fra tutti il
Trattato di Amicizia, nelle scorse settimane è stato siglata a Spalato
l'Intesa per i trasporti di viaggiatori e merci su strada. Da parte croata
era presente il vice-ministro dei Trasporti, Mjo Beser, mentre da parte
italiana il dirigente del Ministero dei Trasporti, Salvatore Scardacci.
L'intesa italo-croata riguarda anche l'annoso problema dei permessi
reciproci che, anche se gli scambi sono raddoppiati negli ultimi anni, erano
rimasti fermi ai livelli di 10 anni fa. La nuova intesa prevede 32mila
permessi per ciascun Paese L'Accordo riguarda anche i trasporti di camion su
nave con la concessione di transito per 100 km. intorno al porto d'arrivo.
Adesso si attende la firma, insieme ad altri già pronti quali il Protocollo
per la cooperazione culturale, quello per la collaborazione scientifica -
che sono già stati concordati da vari mesi - ed un'intesa il Ministero
Italiano per le Attività Produttive e quello Croato per le piccole e medie
imprese.
USA: VENDITE DI OCCHIALI ITALIANI IN AUMENTO NEL 2001
Milano, 5 giugno 2002 - E' aumentato del 14,4% il dato dell'export di
occhiali italiani negli USA: le esportazioni di montature di occhiali da
sole tra gennaio e novembre 2001 hanno raggiunto quota 432 milioni di
dollari contro i 377 milioni dello stesso periodo di un anno prima. Gli
Stati Uniti rappresentano il 35% dell'export dell'occhialeria italiana, che
vende all'estero l'80% del proprio giro d'affari di circa 1,4 milioni di
dollari. Secondo l'Associazione Nazionale Fabbricanti di Occhiali (Anfao),
il contributo positivo viene dalle aziende maggiori, più legate alla
clientela di fascia alta, che è la prima a riprendere i consumi. Il dato fa
ben sperare anche per il futuro, come è apparso anche durante la scorsa
edizione di Mido, la principale fiera mondiale del settore che si è
recentemente svolta a Milano.
DINO TABACCHI ACQUISISCE SALMOIRAGHI & VIGANÒ
Milano, 5 maggio 2002 - Dino Tabacchi si è aggiudicato l'acquisizione della
Salmoiraghi & Viganò. Dopo circa due mesi dalla sottoscrizione del
preliminare con i fondi Arca Impresa Gestioni sgr, Arca merchant , B&S
Spa e altri azionisti, portatori di oltre il 90% del capitale sociale della
nota azienda milanese, la De Rigo Spa titolare di un diritto di prelazione
sulla S&V non ha esercitato tale diritto. L'operazione condotta dall'Ing.
Dino Tabacchi, assistito dall'avv. Roberto Ceccon di Padova e dal Dr.
Giovanni Ciurlo di Genova, giunge a poco più di un anno dalla parziale
uscita dell'imprenditore veneto dalla Safilo S.p.A nella quale riveste
ancora la carica di vice-presidente. LA S&V nel corso dell'ultimo
biennio ha raddoppiato la propria presenza sul mercato tramite una serie di
acquisizioni di altre catene distributive e l'apertura di nuovi punti
vendita consolidando così, con oltre 180 negozi, il suo posizionamento
quale indiscusso leader del mercato italiano. L'ing. Tabacchi, con tale
acquisizione, intende trasferire sulla S&V la notevole esperienza
maturata nella creazione della catena di negozi Vision Express, poi fusa in
Grand Optical potente attore sul mercato internazionale per la grande
distribuzione ottica. "Ora si tratta di sviluppare le grandi
potenzialità del business sul mercato italiano favorendo le iniziative del
management che finora ha dato prova di grande competenza e affidabilità.
Sono sicuro che la squadra di cui potrò disporre sarà uno strumento
fondamentale per realizzare gli importanti obiettivi che ho in mente e su di
essa voglio riporre tutta la mia fiducia."
SI SCAVA ACCANTO A MALPENSA PER CERCARE I RESTI DI UNA
ANTICA CHIESA
Lonate Bozzolo, 5 giugno 2002 - Il Comune di Lonate Pozzolo in accordo con
la sovrintendenza ai beni archeologici di Milano ha dato il via agli scavi
per trovare i resti di quella che si pensa essere l'antica chiesa di San
Michele, distrutta probabilmente attorno alla fine del XIV secolo, per fare
posto alla nuova ala dell'adiacente convento di San Michele. Il numero delle
monache, infatti, era in continua crescita in quegli anni e il convento
esistente non bastava più per ospitarle. Lonate all'epoca era un borgo
popoloso e ospitava famiglie "cospicue", che contribuivano ad
aumentare le fila delle religiose, in pochi anni verso la fine del XIV
secolo si passò da 32 (26 monache e 6 converse) a 42 monache. L'antica
chiesa venne sostituita da una nuova più grande durante i lavori di
ampliamento del convento. In seguito con il passare dei secoli la struttura
dell'edificio fu mutata più volte in base alle esigenze abitativo -
funzionali della struttura ed anche ai molti frazionamenti della proprietà.
Nel corso delle indagini diagnostiche sul monumento relative all'ala Nord,
richieste dalla soprintendenza ai beni architettonici di Milano, e non
ancora terminate, sono state ritrovate tracce importanti che fanno
presupporre la presenza di reperti archeologici. Da qui è partita
l'esigenza di effettuare degli scavi . Il primo intervento, in corso,
consiste in un lavoro di sterro per valutare la consistenza archeologica del
sito del monastero. In seguito in base ai risultati ottenuti si deciderà
come procedere. Oggi nell'ottica di recuperare un importante patrimonio
storico per Lonate, ma anche per l'area adiacente a Malpensa, si iniziano i
lavori per riscoprire tutta la ricchezza del passato di questo territorio. I
tempi dei lavori dipenderanno da cosa si troverà. Più reperti verranno
recuperati, maggiore sarà il tempo dedicato agli scavi. Il restauro del
monumento non deve solo essere destinato al suo riuso, ma anche a divenire
"monumento di se stesso". Tutte le testimonianze storiche che
permettono la lettura del monumento verranno conservate. I lavori al
monastero San Michele - I restauri all'ala Nord e delle facciate esterne
dell'ala Ovest iniziano nel 1998. Dopo i sopralluoghi della Soprintendenza
ai Beni Ambientali e Architettonici di Milano e in attesa del loro via
libera al cantiere, si è partiti con le indagini per aggiornare la
situazione conservativa del monumento. L'amministrazione ha voluto andare a
fondo della situazione esistente nella logica di una completa conservazione
delle presistenze storiche. Il primo intervento è stato dettato
dall'urgenza: il tetto era in condizioni precarie e andava messo
immediatamente in sicurezza. I lavori hanno portato a una prima copertura
provvisoria. L'operazione è stata finanziata interamente con fondi
comunali. Nel frattempo, inoltre, grazie alle indagini intraprese, sono
venuti alla luce dei reperti archeologici sotto il portico Nord e si è
deciso di conservare altri elementi di pregio. Per questo l'amministrazione
comunale rivede in toto il progetto iniziale, non più adeguato dopo le
nuove scoperte. Prima di muoversi cerca la collaborazione del Politecnico di
Milano, che mette a disposizione professionisti specializzati nel campo
della diagnostica, del restauro, della progettazione e distribuzione degli
spazi e degli interventi strutturali. Nulla di quello che è sopravvissuto
al passare dei secoli deve andare perduto. I progetti iniziali vengono
ampliati. Servono nuovi lavori. I tempi, inevitabilmente, si allungano
rispetto alle previsioni fatte nel 1998, ma i risultati si vedono: il
monastero San Michele sta tornando lentamente al suo antico splendore. A
gennaio 2002 è stato terminato il lavoro di recupero degli intonaci della
facciata Ovest e parte di quella Sud e a marzo 2002 il rifacimento della
copertura e il recupero del solaio del sottotetto dell'ala Nord. Storia del
monastero di San Michele Edificio religioso, casa nobiliare, e infine luogo
di cultura - Viene costruito fra la metà del XIV sec e l'inizio del XV. Ne
fa parte integrante l'antica chiesa di San Michele, ora distrutta. Il
monastero diviene presto un centro di vita culturale sul territorio, tanto
che l'edificio inizialmente costruito non basta più per ospitare tutte le
religiose che hanno deciso di prendere i voti. Si procede, quindi, a un
primo ampliamento. Nel 1564 il monastero di San Michele ospita 26 monache
professe e 6 converse. Nel 1567 vengono trasferite qui le monache del
monastero di Santa Chiara e quelle del San Francesco. Lo spazio non basta più,
servono nuove celle per le residenze delle religiose. Iniziano nuovi lavori
di ampliamento. Nel 1584 sono 42 le monache che risiedono stabilmente al San
Michele. Il monastero assume la tipica forma di pianta a ferro di cavallo,
ha un cortile interno chiuso e un lato aperto che si affaccia su una chiesa.
Il numero delle religiose rimane costante per tutto il Seicento. A fine
secolo il monastero vive momenti difficili a seguito dell'invasione
francese. L'edificio viene abbandonato e le suore trasferite altrove. Ma ben
presto la vita monastica torna alla normalità e anzi, si assiste a un nuovo
boom di vocazioni. Nel 1714 sono 64 le suore che abitano al San Michele. Tra
fine Seicento e inizio Settecento si procede a un nuovo ampliamento
dell'edificio per ospitare le nuove arrivate. La vita procede tranquilla
fino dopo metà Settecento. Pesanti difficoltà economiche costringono le
religiose a mettere in vendita il San Michele nel 1785. Due anni dopo il
monastero e il circondario vengono dati dal governo a un non meglio
specificato Signor Kramer, con l'obbligo di introdurvi una filatura e una
tessitura per il cotone. Ma il business industriale non parte e l'edificio,
non più abitato, cade in abbandono. Si arriva così al 19 febbraio 1815
quando l'intero complesso viene acquistato da un prete, Carlo Ambrogio
Agnelli. Il San Michele viene rimodernato e ampliato nuovamente e all'inizio
del Novecento per essere trasformato in una residenza nobiliare. La chiesa
viene demolita e al suo posto sorge una casa colonica. Oggi il monastero è
proprietà del comune di Lonate Pozzolo. L'ala Sud è, però, tuttora in
usufrutto a un privato. L'amministrazione ha deciso di riportarlo ai suoi
antichi splendori.
UN WORKSHOP RIUNISCE METROLOGI E PARTI INTERESSATE DEL
SETTORE NORMATIVO
Milano, 5 giugno 2002 - Il 30 ed il 31 maggio a Geel (Belgio), in occasione
di un workshop sulla metrologia, si sono riuniti i ricercatori del campo
della metrologia e le parti interessate del settore normativo e commerciale,
un passo che il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin reputa
importante per la promozione del libero scambio globale e per il sostegno
all'economia. Il workshop è stato organizzato dalle reti "RegMet"
e "MetroTrade", entrambe finanziate nell'ambito del programma
"Crescita" del quinto programma quadro. Tali reti si occupano di
divulgare le informazioni sul Comitato internazionale dei pesi e delle
misure (CIPM) e sull'Accordo di riconoscimento reciproco (Arr) in materia di
misure alle parti interessate alle questioni normative correlate con le
misure. Il commissario Busquin ha affermato: "L'Europa vanta una lunga
tradizione di eccellenza nella ricerca e nell'innovazione, in particolare
nel settore delle misure e prove. Favorendo la sensibilizzazione
sull'esigenza di misure comparabili accettate a livello internazionale, la
Commissione, mediante i progetti "RegMet" e "MetroTrade",
contribuisce a riunire i ricercatori e gli esperti europei del settore, a
consolidare la base scientifica europea, a promuovere il reciproco
riconoscimento delle misure ed a far sì che il libero scambio globale aiuti
la nostra economia". Si auspica che lo scambio di migliori prassi,
promosso da progetti come questi, eliminerà gli ostacoli presenti e futuri
al commercio internazionale, causati dalle scarse conoscenze circa il grado
di comparabilità delle misure nazionali. La Commissione ritiene che "RegMet"
e "MetroTrade" stiano promuovendo l'introduzione di un insieme di
norme e misure accettate a livello internazionale.
VULCANI, DAL VESUVIO UNA SORPRESA: NON ERUTTERA'
LAVA
Roma, 5 giugno 2002 - In caso di risveglio del Vesuvio non si assisterebbe
ad una eruzione di lava, come per l'Etna, ma ad una esplosione di gas e
materiali piroclastici, così come avvenne nell'epoca pompeiana. A fare
questa sorprendente rivelazione è un gruppo di ricercatori dell'Istituto di
Acustica "O.M. Corbino" del Consiglio Nazionale delle Ricerche di
Roma e dell'Osservatorio Vesuviano di Napoli, che da tre anni stanno
misurando il respiro del vulcano tramite segnali ultasonori di emissione
acustica (EA). Secondo questi esperti, infatti, l'attività vulcanica del
Vesuvio non sarebbe dovuta allo spostamento del magma, ma solo ed
esclusivamente alla pressione di fluidi molto caldi, alimentati in parte da
acqua marina riscaldata dalla fonte endogena: "Il nostro studio -
spiega Gabriele Paparo, che assieme a Giovanni Gregori ha osservato per il
Cnr il Vesuvio - si è basato sull'utilizzazione di segnali ultrasonori,
registrati da una stazione di monitoraggio posta a 400 metri dal cratere,
che ci ha permesso di osservare fenomeni di "gonfiamento" e
"sgonfiamento" riferibili alla pressione di fluidi caldi endogeni.
Nel caso invece di movimenti di grandi quantità di roccia fusa sotto il
vulcano, le nostre apparecchiature avrebbero dovuto sicuramente registrare
segnali ultrasonori ben diversi da quelli da noi osservati". Come
spiegare allora la deformazione del suolo? "Il fenomeno - sottolinea
Ugo Coppa, dell'Osservatorio Vesuviano - è riconducibile a contrazioni o
espansioni termiche, fluttuazioni delle maree o pressioni endogene da fluido
di acqua o gas". Tale pressione rientra comunque a pieno titolo tra le
cause certe dell'attività vulcanica, evidenziata proprio dagli strumenti
ultrasonori di emissione acustica: "Va fatto chiaramente presente -
concludono i ricercatori del CNR e dell'Osservatorio Vesuviano - che la
presumibile assenza di magma sotto il Vesuvio non ne riduce affatto il
rischio potenziale connesso a questo tipo di vulcanesimo".
ECO-EFFICIENCY DAY
Milano, 5 giugno 2002 - Imprese e consumatori nel segno dell'eco efficienza
Eco efficienza significa produrre di più con meno risorse, energie e
sprechi. È' un concetto che si sta affermando nella gestione dell'impresa,
nella produzione di beni e nella fornitura di servizi. Unire redditività
industriale con il rispetto dell'ambiente e delle risorse rappresenta una
scelta vincente, testimoniata dal crescente numero di aziende che hanno
adottato processi e sistemi di gestione a basso impatto ambientale,
certificati secondo gli standard internazionali Emas e Iso 14001: oltre 1500
in Italia e circa 150 nella nostra regione. Environment Park, il Parco
Scientifico e Tecnologico dedicato all'Ambiente e all'Ict, organizza il 7
giugno un'intera giornata dedicata proprio alla promozione dei principi
chiave dell'Eco Efficienza, nell'ambito delle celebrazioni per la Giornata
Mondiale dell'Ambiente. In tale occasione, Environment Park presenterà i
temi portanti della prossima edizione della Biennale dell'Eco efficienza,
che si terrà a Torino dal 4 al 7 giugno 2003. "Produrre di più con
meno, consumare meglio" è infatti lo slogan dell'evento che punterà
su due aspetti fondamentali per la promozione e la diffusione dei criteri
dell'Eco efficienza: il mondo della produzione industriale e quello dei
consumatori. Environment Park La invita al dibattito sul tema "L'Eco
efficienza applicata ai cicli industriali, ai prodotti e ai servizi come
linea di sviluppo strategica dell'economia locale", che riunirà i
rappresentanti degli enti pubblici piemontesi in occasione della
presentazione del libro, pubblicato da Environment Park e da Ranieri
Editore, "Progettare per l'Ambiente. Guida alla progettazione
eco-efficiente dei prodotti". Venerdi 7 giugno 2002, ore 10.45
Politecnico di Torino, Facoltà di Ingegneria, Aula Giovanni Agnelli Corso
Duca degli Abruzzi, 24 - Torino Interverranno l'Assessore all'Ambiente della
Regione Piemonte, Ugo Cavallera; l'Assessore allo Sviluppo Sostenibile della
Provincia di Torino, Giuseppe Gamba; l'Assessore all'Ecologia della Città
di Torino, Dario Ortolano e il Direttore dell'Unione Industriale di Torino,
Sergio Dosio.
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