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8 LUGLIO 2002
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LA
COMMISSIONE EUROPEA DÀ IL VIA LIBERA ALLA PARTNERSHIP TRA AUSTRIAN AIRLINES
E LUFTHANSA
Bruxelles,
8 luglio 2002 La Commissione europea ha autorizzato la partnership tra
Lufthansa e Austrian Airlines dopo che le due compagnie aeree sono riuscite
a dissipare i timori della Commissione stessa per quanto riguarda il venir
meno per i consumatori della possibilità di scelta tra vettori alternativi
sulle rotte tra Austria e Germania e il conseguente probabile aumento dei
prezzi. Per impedire la creazione di un quasi-monopolio nei servizi di
trasporto aereo tra i due paesi confinanti, le compagnie si sono impegnate a
mettere a disposizione di nuovi operatori fino ad un massimo del 40% degli
slot negli aeroporti utili per operare voli su tutti i collegamenti
bilaterali quali, per esempio, Vienna-Berlino, Vienna-Francoforte e
Vienna-Stoccarda. Lufthansa e Austrian Airlines hanno inoltre accettato di
praticare anche sulle rotte sulle quali non sono esposte a concorrenza
riduzioni tariffarie in misura analoga a quelle eventualmente decise per le
coppie di città servite da nuovi concorrenti. L'accordo di cooperazione è
stato esentato con valore retroattivo al 10 dicembre 1999, data della sua
entrata in vigore, fino al 31 dicembre 2005. "È per me un motivo di
particolare soddisfazione il fatto che una serie di compagnie aeree abbiano
espresso interesse ad entrare sul mercato del trasporto aereo tra Austria e
Germania e che due di esse abbiano già iniziato ad operare voli sulle rotte
Vienna-Francoforte e Vienna-Stoccarda. Senza l'intervento della Commissione
si sarebbe creato un monopolio a scapito dei consumatori", ha
commentato il commissario europeo alla concorrenza Mario Monti. Nel dicembre
1999, Austrian Airlines Österreichische Luftverkehrs AG (AuA) e Deutsche
Lufthansa AG hanno notificato alla Commissione un accordo di cooperazione,
chiedendone l'esenzione ai sensi delle regole di concorrenza comunitarie.
L'accordo consente tra l'altro il coordinamento delle tariffe e degli orari
di tutti i voli operati in tutto il mondo dalle due compagnie. Dopo attenta
valutazione, nel maggio 2001 la Commissione ha adottato una comunicazione
delle obiezioni, in cui avvertiva le parti del fatto che l'accordo di
cooperazione, nella sua versione originaria, non poteva essere autorizzato
in quanto avrebbe determinato l'eliminazione della concorrenza praticamente
su tutte le 33 rotte tra Austria e Germania, privando i passeggeri di ogni
libertà di scelta e rendendo probabile un aumento dei prezzi. Ingresso di
nuovi operatori sul mercato Le parti hanno allora proposto un pacchetto
consistente di rimedi intesi a promuovere la concorrenza sulle rotte
interessate e a impedire che i consumatori subiscano le conseguenze negative
della posizione dominante delle parti. Va sottolineato che nonostante la
liberalizzazione del mercato del trasporto aereo della UE, elevati ostacoli
all'ingresso (ad es. la carenza di slot nei principali aeroporti, l'alto
numero di frequenze operate dalle parti, la messa in comune dei programmi
frequent flyer) impediscono l'accesso al mercato di altri vettori. Nel caso
di compagnie aeree non UE l'ingresso è reso ancora più difficile
dall'esistenza di ulteriori ostacoli regolamentari. La Commissione ha potuto
accertare che, a seguito degli impegni assunti dalle parti, numerosi
concorrenti erano seriamente intenzionati a fare il loro ingresso sulle
principali rotte tra Austria e Germania. In effetti la compagnia slovena
Adria Airways ha iniziato l'anno scorso ad operare due voli giornalieri
sulla rotta Vienna-Francoforte mentre Air Alps ha inaugurato un volo
giornaliero sulla rotta Vienna-Stoccarda dopo che Lufthansa e Austrian
Airlines avevano volontariamente iniziato ad applicare i rimedi proposti
prima ancora dell'adozione della decisione finale da parte della
Commissione. Inoltre, altre due compagnie aeree dell'Europa centrale e
orientale hanno manifestato un serio interesse ad avviare collegamenti su
due ulteriori rotte tra Austria e Germania, mentre è stata costituita una
nuova compagnia aerea austriaca, Styrian Airways, che prevede di iniziare ad
operare su numerose rotte addizionali nell'autunno prossimo. Gli impegni Al
fine di rendere possibile la concorrenza sulle rotte tra Germania e Austria,
AuA e Lufthansa sono tenute a mettere a disposizione fino ad un massimo del
40% degli slot da esse operati su qualsiasi coppia di città ai nuovi
operatori che intendano operare collegamenti su dette rotte e che non siano
in grado di ottenere gli slot necessari tramite la normale procedura di
assegnazione degli slot. Ogni qualvolta riducono una tariffa pubblicata su
una rotta in cui si trovano in concorrenza con un nuovo operatore, AuA e
Lufthansa hanno l'obbligo di ridurre della stessa percentuale la tariffa
praticata su altre tre coppie di città tra Austria e Germania sulle quali
non sono soggette a concorrenza. Quest'obbligo mira a garantire che anche
sulle rotte dove AuA/Lufthansa mantengono una posizione di monopolio i
passeggeri possano godere dei benefici della concorrenza. AuA/Lufthansa sono
inoltre tenute a consentire ai nuovi operatori che lo desiderino e che non
dispongano di un programma proprio di partecipare ai loro programmi frequent
flyer. Altri impegni riguardano ad esempio l'interlining, ossia la
possibilità per i passeggeri di effettuare un viaggio con più vettori
aerei ma acquistando un unico biglietto, e la possibilità di concludere
accordi speciali di ripartizione analoghi a quelli conclusi con altri
vettori dell'alleanza. Per impedire che i nuovi operatori vengano espulsi
dal mercato subito dopo il loro ingresso, le parti sono tenute a operare un
blocco delle frequenze per un periodo iniziale di due anni. Infine, per
garantire una maggiore libertà di scelta e un migliore servizio di
trasporto per i consumatori, AuA/Lufthansa concluderanno accordi intermodali
in particolare con le aziende ferroviarie. Antefatti Nel dicembre 1999,
Austrian e Lufthansa hanno notificato alla Commissione un accordo di
cooperazione, chiedendone l'esenzione ai sensi delle regole di concorrenza
comunitarie. AuA intendeva con questo accordo entrare a far parte
dell'alleanza Star. L'accordo di rete riguarda il trasporto passeggeri, la
manutenzione, gli impianti aeroportuali e i servizi di assistenza a terra.
Le parti coordineranno le tariffe e gli orari di tutti i voli operati in
tutto il mondo. L'accordo di cooperazione internazionale comprende anche
l'accesso reciproco ai crediti accumulati dai passeggeri con i programmi
frequent flyer, il code-sharing, il trattamento comune dei dati.
L'integrazione del traffico bilaterale tra Austria e Germania si spinge
ancora oltre con la costituzione di un'impresa comune che consentirà la
ripartizione sia delle perdite che dei profitti. Nel corso dell'esame la
Commissione ha ricevuto numerose denunce presentate da privati cittadini e
da imprese che si lamentavano delle elevate tariffe dei voli tra Austria e
Germania. Il settore turistico austriaco ne ha anche denunciato le
potenziali conseguenze negative per il turismo di Vienna. Il 14 dicembre
2001 la Commissione ha pubblicato una descrizione completa degli impegni
presentati della parti, ricevendo in risposta le osservazioni della IATA,
della federazione alberghiera austriaca e di Styrian Airways, compagnia
aerea di recente costituzione. Nella decisione finale la Commissione ha
tenuto conto di queste osservazioni. Il 27 maggio 2002 la maggioranza dei
membri del comitato consultivo in materia di intese e posizioni dominanti
nel settore dei trasporti aerei si è detta d'accordo con la Commissione nel
ritenere che i rimedi proposti dalle parti sono soddisfacenti per poter
concedere un'esenzione della durata di 6 anni a partire dalla notificazione
dell'accordo.
PROGETTO
DI PRIMO PROTOCOLLO ADDIZIONALE ALLA CONVENZIONE SUL CYBERCRIMINE
RELATIVAMENTE ALLA INCRIMINAZIONE DI ATTI DI NATURA RAZZISTA E XENOFOBA
COMMESSI MEDIANTE SISTEMI INFORMATICI
Budapest , 8 luglio 2002 - Il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa,
a seguito dell'apertura alla firma, avvenuta a Budapest, della Convenzione
per la lotta alla criminalita' nel cyberspace, affido' al Cdpc (Comitato
Direttore per i Problemi Criminali), e specificamente al suo Comitato di
Esperti sulla incriminazione degli atti di natura razzista o xenofoba,
compiuti mediante sistemi informatici, l'incarico di redigere un progetto di
protocollo addizionale, strumento giuridico obbligatorio da aprire alla
firma ed alla ratifica delle Parti contraenti della Convenzione, per
trattare, in particolare, le seguenti questioni: 1. la definizione e
l'indicazione di elementi tendenti all'incriminazione di atti di natura
razzista o xenofoba, commessi attraverso le reti informatiche, ivi compresi
la produzione,l'offerta, la diffusione o altre forme di disseminazione di
materiali o di messaggi aventi un tale contenuto, attraverso le reti
informatiche; 2. la misura nella quale le disposizioni di diritto materiale,
procedurale e di cooperazione internazionale, contenute nella Convenzione
sulla cybercriminalita', si applicavano alle inchieste ed ai processi
relative alle infrazioni da inserire nel protocollo addizionale. Come rileva
il Rapporto espositivo, questo Protocollo comporta una estensione della
portata della Convenzione, ivi comprese le sue disposizioni di diritto
materiale, di procedura e di cooperazione internazionale, in maniera tale da
coprire egualmente le infrazioni concernenti la propaganda razzista e
xenofoba. In tal modo -aggiunge il Rapporto- oltre l'armonizzazione degli
elementi di diritto materiale concernenti questi comportamenti, il
Protocollo tende a migliorare la possibilita' che hanno le Parti di
utilizzare in questo ambito i mezzi di cooperazione internazionale previsti
dalla Convenzione. Il Progetto di Protocollo, redatto dal Comitato di
esperti, e' stato sottoposto al Cdpc nella sua riunione del giugno 2002 ed
approvato senza alcuna modifica: dovra' essere ora sottoposto all'esame del
Comitato dei Ministri, prima di essere aperto alla firma.
GARANZIE
PER I CITTADINI, OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE: I VANTAGGI DI UN MERCATO
PRIVACY-ORIENTED
Roma, 8 luglio 2002 - Il Garante per la protezione dei dati personali sta
organizzando una Conferenza internazionale che affronterà il tema
dell'impatto della privacy sui processi economici e del valore aggiunto che
la protezione dei dati personali rappresenta rispetto all'attività nel
settore pivato. Alla Conferenza saranno chiamati a partecipare economisti,
rappresentanti del mondo universitario, rappresentanti del mondo delle
imprese, del settore bancario e assicurativo che hanno avuto modo di
confrontarsi con la teoria e la prassi della protezione dei dati e con i
benefici derivanti da una gestione rispettosa dei dati degli
utenti/consumatori/clienti. La Conferenza offrirà anche lo spunto per uno
scambio reale di opinioni fra il pubblico ed i relatori, anche attraverso
una Tavola rotonda. La Conferenza sarà tenuta nella Sala Convegni
dell'Autorità, in Piazza di Montecitorio, a Roma, il 5 ed il 6 dicembre
2002. Per informazioni: PrivacyBusinessConference@garanteprivacy.it
Temi: La privacy rispetto alle attività economiche: da costo per le imprese
a opportunità di sviluppo. La tutela dei dati personali come valore
aggiunto per la qualità delle merci e dei servizi. Dalla comunicazione
commerciale invadente e non sollecitata al marketing del rispetto. Strategie
di impresa e garanzie per i consumatori. L'impatto delle normative privacy
sui processi gestionali e organizzativi delle imprese. Privacy e
comunicazione commerciale: per uno sviluppo equilibrato della società
dell'informazione. Comunicazione interattiva, libertà d'impresa, diritto
alla riservatezza. Violazioni della privacy: quali rimedi? Rispetto della
persona e risarcimento del danno nei diversi ordinamenti. Concorrenza fra
imprese e pluralità di ordinamenti. Il fattore privacy nel mercato globale.
Quali spazi per l'autodisciplina. Per informazioni : Garante per la
protezione dei dati personali Piazza di Monte Citorio, 121, 00186 Roma, tel.
06-6967 7713/4, fax 06-6967 7715/65, e-mail: PrivacyBusinessConference@garanteprivacy.it
Le lingue della conferenza saranno l'italiano e l'inglese Il programma
preliminare sarà disponibile sul sito Web www.garanteprivacy.it
E' necessario iscriversi in anticipo. Le modalità di partecipazione saranno
rese note sul sito Web www.garanteprivacy.it
quanto prima.
SUL
SITO È LA SINTESI DEL DPEF 2003-2006
Roma, 8 luglio 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che è disponibile sulla home page, www.tesoro.it
la Sintesi del Documento di Programmazione Economica e Finanziaria
2003-2006.
SUL
SITO CARTEGGIO TREMONTI-SOLBES
Roma, 8 luglio 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica
che sono disponibili sul sito www.tesoro.it
tra gli ultimi documenti pubblicati, una lettera del Ministro Giulio
Tremonti al Commissario Europeo Pedro Solbes e la risposta di quest'ultimo
al Ministro. Nella lettera Tremonti chiede scuse formali circa le
dichiarazioni sulle operazioni di cartolarizzazione dell'Italia rilasciate
dal direttore di Eurostat, Yves Franchet al Financial Times. Solbes precisa
e si scusa dell'accaduto.
EMISSIONE
B.O.T.
Roma, 8 luglio 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha disposto
un'emissione, con regolamento 15 luglio 2002, da effettuarsi tramite asta il
giorno 10 luglio 2002, di 8.500 milioni di Euro di B.O.T così ripartiti:
Trimestrali importo (in ml. di Euro) 3.500, scadenza 15.10.2002, gg 92;
Annuali importo (in ml. di Euro) 5.000, scadenza 15.07.2003, gg 365. E' da
tener presente che vengono a scadere B.O.T. per 11.500 milioni di Euro, (ml.
5.500 trimestrali e ml. 6.000 annuali). I B.O.T. sono posti all'asta con il
sistema di collocamento dell'asta competitiva e senza l'indicazione del
prezzo base. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di
mille Euro. Non sono ammesse all'asta richieste senza indicazione di prezzo.
I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei B.O.T.,
espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di
titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra.
L'importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e
mezzo di Euro. Il collocamento dei B.O.T. verrà effettuato nei confronti
degli operatori di cui all'art. 5 del D.M. 11 febbraio 2002. In attuazione
di quanto disposto nella Sez.II - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno
1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla
dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono
rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. Il
capitale nominale assegnato agli operatori partecipanti all'asta verrà
riconosciuto mediante accreditamento nel relativo conto di deposito
accentrato in titoli presso la Monte Titoli S.p.A.. A fronte delle
assegnazioni, gli operatori accrediteranno i relativi importi nei conti
intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo
di tre per ciascuna tranche - dovranno pervenire alla Banca d'Italia,
esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le
ore 11 del giorno 10 luglio 2002 con l'osservanza delle modalità stabilite
negli artt. 7 e 8 del D.M. 11 febbraio 2002. Si ricorda che in caso di
malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l'immissione dei
messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all'asta debbono essere
inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il
termine stabilito di volta in volta nei decreti di emissione non vengono
prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle
corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte
entro il termine di cui sopra, ai sensi del suindicato art. 8. Qualora le
richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l'importo
offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da
quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell'importo offerto. La
circolazione dei B.O.T. al 28 giugno 2002 era pari a 135.650 milioni di
Euro, di cui ml. 2.000 a 267 gg., ml. 2.000 a 234 gg., ml. 13.500
trimestrali, ml. 44.400 semestrali e ml. 73.750 annuali.
EMISSIONE
DI CERTIFICATI DI CREDITO DEL TESORO "ZERO COUPON"
Roma, 8 luglio 2002 - Il Ministro dell'Economia e delle Finanze dispone
l'emissione dei seguenti certificati di credito del Tesoro "zero
coupon": CTZ 24 mesi: decorrenza: 28 giugno 2002 - terza tranche;
scadenza: 30 giugno 2004; importo nominale dell'emissione: 2.000 milioni di
euro I certificati suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di
mille euro, sono emessi con il sistema dell'asta marginale riferita al
prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento e con esclusione
delle richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di
esclusione". Sono ammesse a partecipare all'asta le banche italiane,
comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione
mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie
indicate nei decreti recanti l'emissione dei suddetti titoli. Detti
operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di
partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta,
del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un
massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non
inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo
inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve
essere superiore all'importo in emissione; eventuali offerte di ammontare
superiore verranno accettate limitatamente all'importo medesimo. I prezzi
indicati varieranno dell'importo minimo di un centesimo di euro ed eventuali
variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso Le domande di
partecipazione degli operatori devono essere avanzate - entro le ore 11 del
giorno sottoindicato - mediante trasmissione di richiesta telematica da
indirizzare alla Banca d'Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le
modalità tecniche stabilite dalla Banca d'Italia medesima e conosciute
dagli operatori. L'assegnazione dei certificati verrà effettuata, nella
giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d'asta, al prezzo meno
elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso
che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si
procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di
aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante
comunicato stampa. Gli operatori partecipanti all'asta provvederanno ad
attribuire ai sottoscrittori i certificati assegnati, senza alcun onere
aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei
certificati assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato in via
automatica tramite la procedura giornaliera "Liquidazione titoli",
al prezzo di aggiudicazione. Agli operatori medesimi viene riconosciuta,
quale compenso dell'impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del
pubblico, una provvigione - commisurata all'ammontare nominale dei
certificati assegnati - pari allo 0,20%. Il pubblico potrà prenotare i
certificati presso le suddette categorie di operatori nel giorno
sottoindicato; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon
fine della sottoscrizione, l'eventuale versamento di un acconto sull'importo
nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore
verserà l'importo corrispondente ai certificati assegnati, sulla base del
prezzo di aggiudicazione; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata
apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il
seguente: prenotazione da parte del pubblico: entro il giorno 09 luglio
2002; presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del giorno 10 luglio
2002; regolamento sottoscrizione: il giorno 15 luglio 2002. Come di
consueto, gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno
facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti
automaticamente in via supplementare alle aste di emissione. L'importo della
tranche supplementare è stabilito nella misura massima del 10%
dell'ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno
partecipato all'asta di emissione non sono ammessi al collocamento
supplementare. L'assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di
aggiudicazione determinato nell'asta relativa alla presente emissione Le
modalità e le condizioni per la partecipazione degli
"specialisti" all'assegnazione supplementare vengono indicate nel
decreto recante l'emissione dei relativi titoli.
BANCA
DI ROMA: ESPOSIZIONE VERSO IL GRUPPO VIVENDI
Roma, 8 luglio 2002. L'esposizione attuale del Gruppo Bancario Capitalia nei
confronti di Vivendi Universal S.A. ammonta a circa 40 milioni di euro,
mentre l'esposizione verso tutte le società facenti capo a Vivendi
Universal ammonta attualmente a circa 80 milioni di euro.
BANCA
FIDEURAM: RACCOLTA NETTA TOTALE PARI A 132 MILIONI DI EURO IN GIUGNO. SCUDO
FISCALE: RIMPATRIATI CIRCA 1,8 MILIARDI DI EURO.
Roma, 4 luglio 2002 - A giugno la raccolta netta totale di Banca Fideuram
(fondi e gestioni, assicurazioni, titoli e conti correnti) è stata positiva
per 132 milioni di euro. In giugno la raccolta netta del risparmio gestito
(fondi, gestioni patrimoniali, assicurazioni vita) ha registrato un saldo
negativo per 180 milioni di euro. Al suo interno è da segnalare la raccolta
netta assicurativa, positiva per 211 milioni di euro. Le polizze vita hanno
complessivamente incassato a giugno premi per 265 milioni di euro. In
particolare la nuova produzione assicurativa ha registrato un saldo positivo
di 167 milioni di euro. Per il periodo gennaio-giugno 2002, la nuova
produzione è stata di 1.151 milioni di euro, in crescita del 139 % rispetto
allo stesso periodo di un anno fa. In giugno il saldo complessivo del
risparmio non gestito è stato positivo per 312 milioni di euro, grazie ad
una raccolta netta di 401 milioni di euro sul fronte dei titoli. La raccolta
netta totale dei primi sei mesi dell'anno è stata pari a 2,1 miliardi di
euro. A tale risultato ha contribuito per circa 1,5 miliardi di euro la
raccolta netta relativa al cosiddetto "scudo fiscale". Il totale
delle attività rimpatriate, comprendente 0,3 miliardi di euro di attività
già detenute presso controllate estere di Banca Fideuram, è stato pari a
circa 1,8 miliardi di euro. A fine giugno le masse totali di risparmio
gestito (fondi, gestioni e assicurazioni) erano pari a 35,1 miliardi di
euro. Il patrimonio dei fondi comuni di Banca Fideuram, incluse le gestioni
patrimoniali, ammontava a 27,4 miliardi di euro. Al suo interno, le gestioni
patrimoniali si sono attestate a 13.8 miliardi di euro. A fine giugno il
totale delle masse amministrate da Banca Fideuram era di 48,05 miliardi di
euro. In base a dati pubblicati recentemente da Banca d'Italia, la quota di
mercato di Banca Fideuram sulle attività finanziarie delle famiglie in
Italia è salita nel 2001 a 1,98% (1,83% nel 2000). Al 30 giugno 2002 i
private banker 1 di Banca Fideuram erano 3.531, a cui vanno aggiunti 145
produttori assicurativi per un totale di 3.676 professionisti. In allegato
sono riportate le tabelle relative a raccolta netta, masse amministrate e
dimensioni della rete relative a giugno 2002.
BANCA
GENERALI, AL VIA IL NUOVO ASSETTO: SI RAFFORZA IL POLO DISTRIBUTIVO BANCARIO
E FINANZIARIO DEL GRUPPO GENERALI. LE RETI ALTINIA, INA SIM E PRIME CONSULT
SIM SI FONDERANNO IN BANCA
Milano, 8 luglio 2002 - I Consigli di Amministrazione di Banca Generali e di
Altinia, Ina Sim e Prime Consult Sim, le reti di distribuzione interamente
controllate dalla banca, hanno deliberato il 28 giugno il progetto di
fusione per incorporazione delle tre Sim in Banca Generali. L'operazione avrà
efficacia dal 31 dicembre 2002. La fusione completa il processo di
rafforzamento del ruolo di Banca Generali come unico polo distributivo di
prodotti e servizi bancari e finanziari del Gruppo Generali in Italia. Tale
processo, avviato nel 2000 con la fusione di Prime SpA in Banca Generali e
proseguito nel 2001 con l'acquisizione del controllo totalitario delle altre
due Sim di distribuzione del Gruppo (Altinia e Ina Sim), è stato accelerato
per rispondere tempestivamente ai profondi mutamenti intervenuti sul mercato
dei servizi finanziari. Nascerà così un nuovo soggetto sul mercato,
specializzato per canale distributivo e tipologia di investitore. Per il
canale diretto, Banca Generali disporrà di circa 1.300 promotori
finanziari; essi potranno offrire tutti i prodotti e servizi messi a punto
da Generali Asset Management così come i Fondi Alleanza, oggi distribuiti
dalle reti del Gruppo, insieme ai prodotti di qualificati partners
internazionali. Banca Generali sarà così in grado di servire la clientela
attraverso la gamma più completa di prodotti e servizi bancari, finanziari
e assicurativi sia di Gruppo sia esterni, selezionandoli al meglio sulla
base delle esigenze di investimento e previdenziali. Verrà inoltre
costituita, all'interno della rete di Banca Generali, una Divisione Private
Banking cui faranno capo circa 100 promotori finanziari, provenienti dalle
tre Sim, che si rivolgeranno alla clientela di fascia più esclusiva
attraverso un'offerta di prodotti e servizi mirata, che sfrutterà anche le
sinergie con BSI, la società del Gruppo Generali leader nel private banking.
Banca Generali consolida così il modello di banca multicanale focalizzato
sulla gestione degli investimenti. Tale evoluzione pone al centro del
processo i promotori finanziari, che assumono un ruolo determinante nel
servizio di consulenza e pianificazione finanziaria per il cliente.
L'attività del promotore finanziario è supportata dai canali telematici
(telefono ed internet) ed è previsto l'avvio di un piano che porterà alla
apertura di alcune filiali bancarie "leggere" nelle principali
città italiane. La nuova Banca Generali prevede inoltre l'avvio di una Sim
che darà mandato ai circa 1.700 agenti assicurativi del Gruppo Generali già
operanti come promotori finanziari all'interno delle reti di Generali, Ina
Vita e Alleanza, e avrà il compito di supportare l'attività di
cross-selling verso i 12 milioni di clienti del Gruppo Generali.
Complessivamente, quindi, il gruppo bancario Banca Generali potrà contare
su circa 3.000 promotori finanziari. Il gruppo bancario Banca Generali si
posiziona tra le prime cinque reti di promotori finanziari in termini di
attivi gestiti per la clientela con 8,2 miliardi di euro, di cui circa 5,1
miliardi in risparmio gestito, 1,3 in polizze vita, 0,8 in raccolta diretta,
1 in raccolta indiretta. In termini di presenza sul territorio, il gruppo
Banca Generali attualmente dispone di quattro filiali bancarie, di circa 150
punti operativi (Investment Points e agenzie di promotori finanziari) e di
sei Uffici di Private Banking, coprendo complessivamente 78 province
italiane. Nei primi sei mesi del 2002, seppur nel difficile contesto dei
mercati finanziari, le reti di Banca Generali hanno confermato il trend di
miglioramento avviato alla fine dell'anno scorso: la raccolta netta
complessiva di 280 milioni di euro è risultata superiore a quella ottenuta
nell'intero 2001.
LA
CASSA DI RISPARMIO DI FIRENZE SPA CONVOCA L'ASSEMBLEA PER IL 9
SETTEMBRE 2002
Firenze, 8 Luglio 2002 - La Cassa di Risparmio di Firenze Spa ha convocato
per il giorno 9 Settembre 2002 il Consiglio di Amministrazione dove
all'ordine del giorno è prevista, tra l'altro, l'approvazione della
Relazione Semestrale Consolidata 2002. Tale documento sarà reso pubblico
entro il 13 Settembre 2002. In considerazione di quanto sopra la Cassa di
Risparmio di Firenze ha deciso di non procedere alla redazione della seconda
Relazione Trimestrale per l'anno 2002.
BANCA
CARIME PROSEGUE NELLA "OPERAZIONE SICUREZZA" CON LE OBBLIGAZIONI
EUROCONVERGENZA 3 PLUS E 4 POWER
Milano, 8 luglio 2002 - Da oggi e sino al prossimo 7 Agosto presso le
Filiali Carime è possibile prenotare i prestiti obbligazionari strutturati
Missione EuroConvergenza 3 Plus e Missione EuroConvergenza 4 Power emessi da
Interbanca. I due prestiti obbligazionari hanno un rendimento variabile -
con un minimo garantito - correlato alla performance di un paniere di fondi
gestito, in modo dinamico, secondo le indicazioni provenienti dai mercati di
riferimento. L' elemento caratterizzante delle due obbligazioni è il fondo
UniEuroAspirant che investe in obbligazioni di Stati candidati a partecipare
all'allargamento dell'Unione Europea Monetaria; per tale motivo questo fondo
potrà beneficiare delle opportunità offerte dal processo di convergenza
dei tassi di interesse. L'obbligazione Euroconvergenza 3 Plus investe quasi
esclusivamente in fondi obbligazionari, mentre Euroconvergenza 4 Power
investe anche in fondi azionari ma nella misura massima del 25%.
CONFIDI:
INDISPENSABILE UNA LEGGE QUADRO
Milano, 8 luglio 2002 - L'attuazione di una legge quadro per i Confidi non
è più soltanto una grande opportunità a disposizione del vasto universo
dei consorzi e delle cooperative che garantiscono il credito agevolato alle
PMI, adesso è diventata un'assoluta necessità. L'emergenza, sottolineata
dal Coordinamento Nazionale dei Confidi, composto da Fedart, Federasconfidi,
Federfidi Commercio e Fincredit, nel quale sono rappresentate circa 941 mila
Pmi, è stata dichiarata dopo che la Banca dei regolamenti internazionali di
Basilea ha fissato le nuove regole sui coefficienti di capitalizzazione
bancaria che diventeranno operative nel prossimo 2005. "Le innovazioni
collegate ad una standardizzazione basata su un generico credit scoring,
-sottolinea nel merito Roberto Villa, presidente Fedart - oppure profonde
modifiche della gestione del processo di affidamento quali quelle indicate
nelle proposte del comitato di Basilea sui capitali di sorveglianza delle
banche, ci lasciano molto dubbiosi". E' per questo che nel corso
dell'ultimo anno, il primo dell'attuale legislatura, sono stati proposti ben
7 disegni di legge per regolamentare l'attività dei Confidi, presentati
alla Camera (4) e al Senato (3), con il consenso unanime di maggioranza e
opposizione. A queste si è aggiunta l'elaborazione di una nuova proposta di
legge (S.1267) recentemente presentata alla Commissione Finanze e Tesoro del
Senato. "Su questa problematica, che rivoluzionerà gli assetti
organizzativi e la prassi operativa delle banche - sottolinea ancora Roberto
Villa - continuiamo a registrare il permanere di una sostanziale
indifferenza della politica e delle istituzioni che finora ha frenato il
riassetto legislativo dei Confidi (Legge quadro)". Già da tempo le
banche adottano criteri selettivi sempre più standardizzati e le decisioni
di Basilea rischiano di inasprire tale situazione mortificando la versatilità
delle Pmi, vera ricchezza del comparto, che fa di questo settore il tessuto
connettivo dell'economia nazionale. "A questo proposito - precisa Villa
- riteniamo giusto sottolineare l'atteggiamento di piena collaborazione
assunto dall'Abi con cui abbiamo costituito, insieme ai colleghi del
coordinamento nazionale Confidi, un tavolo di lavoro che sta producendo
importanti analisi e conseguenti proposte di modifica delle nuove
regole".
Credito
Netto Erogato alle Imprese Artigiane - Province Lombarde anno 2000:
|
|
ANNO
|
EURO
|
LIRE
|
%
Conc.
|
%
Utilizz.
|
Utilizz/Conc
|
2000
|
Concesso
|
Utilizzato
|
Concesso
|
Utilizzato
|
(1)
|
(2)
|
(3)
|
MILANO
|
1.970.786.992
|
1.397.577.320
|
3.815.975.729.000
|
2.706.087.037.396
|
20,55
|
21,26
|
70,91
|
VARESE
|
661.047.820
|
460.905.028
|
1.279.967.062.431
|
892.436.578.566
|
6,89
|
7,01
|
69,72
|
COMO
|
771.513.487
|
526.437.221
|
1.493.858.419.473
|
1.019.324.597.906
|
8,04
|
8,01
|
68,23
|
SONDRIO
|
326.983.005
|
230.131.661
|
633.127.383.091
|
445.597.031.244
|
3,41
|
3,50
|
70,38
|
BERGAMO
|
1.615.786.204
|
1.064.317.673
|
3.128.598.353.219
|
2.060.806.380.700
|
16,85
|
16,19
|
65,87
|
BRESCIA
|
2.101.781.462
|
1.391.601.660
|
4.069.616.391.427
|
2.694.516.546.208
|
21,91
|
21,16
|
66,21
|
PAVIA
|
300.119.460
|
223.070.318
|
581.112.306.814
|
431.924.364.634
|
3,13
|
3,39
|
74,33
|
CREMONA
|
549.058.783
|
389.382.542
|
1.063.126.049.759
|
753.949.734.598
|
5,72
|
5,92
|
70,92
|
MANTOVA
|
615.121.994
|
430.661.492
|
1.191.042.263.322
|
833.876.927.115
|
6,41
|
6,55
|
70,01
|
LODI
|
194.218.479
|
140.840.970
|
376.059.414.333
|
272.706.144.982
|
2,02
|
2,14
|
72,52
|
LECCO
|
484.879.341
|
320.224.725
|
938.857.321.598
|
620.041.528.276
|
5,06
|
4,87
|
66,04
|
RISERVATO
|
|
|
|
|
|
|
|
TOTALE 2000
|
9.591.297.027
|
6.575.150.610
|
18.571.340.694.469
|
12.731.266.871.625
|
100,00
|
100,00
|
68,55
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
(1):
Calcolata come "Credito Concesso alla Provincia/Totale Credito
Concesso"
|
(2):
Calcolata come "Credito Utilizzato dalla Provincia/Totale Credito
Utilizzato"
|
(3):
Calcolata come "Credito Utilizzato/Credito Concesso *100"
|
|
|
Fonte:
elaborazione Artigiancredit Lombardia su dati Banca d'Italia
|
Importi
segnalati alla Centrale dei Rischi
|
DALLA
TERZA EDIZIONE DI "INVESTMENT BAROMETER", RICERCA DI GFK PER THE
WALL STREET JOURNAL EUROPE, GLI ITALIANI IN CONTROTENDENZA RISPETTO ALL'EUROPA
Londra, 8 Luglio 2002 - La ricerca "Investment Barometer" condotta
da GfK per The Wall Street Journal Europe, che indaga, ogni sei mesi, quanto
e come gli Europei risparmiano e investono, evidenzia la preferenza degli
Italiani per gli investimenti di breve periodo, che si confermano la
tipologia di investimento piu' gettonata, e in ascesa. Il nostro Paese
risulta in controtendenza rispetto all'Europa dove tali investimenti, benchè
continuino ad essere i preferiti, sono in diminuzione. Rispetto ai dati di
dicembre 2001 l'ammontare degli investimenti finanziari degli Italiani è
rimasto stabile: l'87% dichiara di aver investito meno di 50.000 Euro, il
13% una cifra superiore. Il valore italiano è pari alla media europea.
Diminuisce il numero degli Italiani che acquistano azioni (da 22 a 14 su 144
preferenze) o investono in fondi azionari (dalle 22 preferenze di Dicembre
alle 19 di oggi); crescono le assicurazioni sulla vita (da 22 a 24) e i bond
(da 12 a 14). Anche i depositi a breve salgono leggermente (da 36 a 38) e
rimangono la forma di investimento preferita. Ben 28 intervistati dichiarano
di non aver optato per alcun investimento. Anche in Europa i depositi a
breve risultano essere l'asset finanziario preferito (anche se in
diminuzione 46 su 176rispetto ai 53 di dicembre), seguiti da assicurazioni
sulla vita (25) e fondi pensionistici (20). Alla domanda: "Qual è la
più importante forma di risparmio?", 28 Italiani su 100 (32 in Europa)
rispondono 'nessun tipo di asset finanziario' e il 23% (27% in Europa)
optano per i depositi a breve termine. Diminuisce la fiducia nel mercato
azionario: solo 9 Italiani su 100 acquistano azioni mentre in dicembre erano
15 (7% in Europa). Avendo la possibilità di investire 50.000 Euro, il 15%
Italiani sceglierebbe i depositi a breve termine, il 14% acquisterebbe
azioni, l'11% opterebbe per i Fondi pensionistici. Ben 25 Italiani su 100
non esprimono una preferenza per una particolare forma di investimento.
Dalla ricerca emerge comunque che sia in Italia, sia in Europa gli
intervistati preferirebbero differenziare i propri investimenti. Il 40%
degli Italiani ( 40% degli Europei) afferma di non aver risparmiato nulla
negli ultimi 12 mesi (stessa percentuale registrata a dicembre), il 29% (30%
in Europa) di aver guadagnato una cifra leggermente superiore a quella
spesa, il 17% (15% in Europa) di aver speso più di quanto ha guadagnato. Le
previsioni per il futuro vedono il 48% dei nostri connazionali (48% in
Europa) convinto che la situazione non cambierà, il 23% (19%) prevede di
risparmiare qualcosa in più, il 16% (14%) ha una visione negativa sul
futuro dei propri risparmi.
SOLUZIONE
FINANZIARIA TOTALE: UNA ELTA PIÙ CONVENIENTE PER GLI INVESTIMENTI IT
Milano, 8 luglio 2002 - Ibm Global Financing ha recentemente ampliato la
Soluzione Finanziaria Totale, l'offerta rivolta alle aziende che intendono
avvalersi di un finanziamento per acquistare nuovi sistemi informatici.
Studiata per soddisfare le esigenze delle imprese di tutte le dimensioni, la
Soluzione Finanziaria Totale copre con un unico contratto l'acquisto di
hardware, software e servizi, semplificando la gestione del finanziamento e
rendendolo più conveniente per il cliente. L'offerta è valida per la
tecnologia Ibm e dei suoi Business Partner, ma anche per i sistemi di terze
parti. Nell'attuale contesto economico, in cui la competitività è
determinata dalla capacità di adattamento alle variazioni del mercato, le
aziende utilizzano i finanziamenti per ridurre l'impatto economico legato
all'acquisto di nuove attrezzature e salvaguardare la propria solidità
finanziaria. Inoltre, grazie ai contratti di leasing l'impresa può mettersi
al riparo dal rischio dell'obsolescenza tecnologica dei sistemi che ha
scelto. All'interno della Soluzione Finanziaria Totale, i clienti possono
scegliere tra diverse formule di finanziamento, tutte raccolte sotto il nome
"Easy". I vantaggi di queste offerte sono numerosi: possibilità
di accelerare l'implementazione di nuovi sistemi IT evitando l'impatto del
pagamento anticipato; possibilità di usufruire della formula 'pay as you
can', dilazionando i pagamenti in modo flessibile rispetto al budget
allocato; massimo controllo sul flusso di cassa; gestione trasparente del
costo totale di possesso dell'infrastruttura IT; gestione semplificata del
finanziamento, con un unico contratto per tutte le soluzioni acquistate.
Infolink: http://www.ibm.com/financing/it/promotions/index.html
BANCA
GENERALI, AL VIA IL NUOVO ASSETTO LE RETI ALTINIA, INA SIM E PRIME CONSULT
SIM SI FONDERANNO IN BANCA GENERALI UN'UNICA STRUTTURA INNOVATIVA
SPECIALIZZATA PER CANALE DISTRIBUTIVO: CANALE DIRETTO: 1.300 PROMOTORI
FINANZIARI CANALE PRIVATE BANKING: 100 PROMOTORI
Milano, 8 luglio - I Consigli di Amministrazione di Banca Generali e di
Altinia, Ina Sim e Prime Consult Sim, le reti di distribuzione interamente
controllate dalla banca, hanno deliberato lo scorso 28 giugno il progetto di
fusione per incorporazione delle tre Sim in Banca Generali. L'operazione,
subordinata all'ottenimento di tutte le autorizzazioni di legge e
all'approvazione delle quattro assemblee degli azionisti, avrà efficacia
dal 31 dicembre 2002. La fusione completa il processo di rafforzamento del
ruolo di Banca Generali come unico polo distributivo di prodotti e servizi
bancari e finanziari del Gruppo Generali in Italia. Tale processo, avviato
nel 2000 con la fusione di Prime SpA in Banca Generali e proseguito nel 2001
con l'acquisizione del controllo totalitario delle altre due Sim di
distribuzione del Gruppo (Altinia e Ina Sim), è stato accelerato per
rispondere tempestivamente ai profondi mutamenti intervenuti sul mercato dei
servizi finanziari. Nascerà così un nuovo soggetto sul mercato,
specializzato per canale distributivo e tipologia di investitore. Per il
canale diretto, a seguito della fusione, Banca Generali disporrà di circa
1.300 promotori finanziari; essi potranno offrire tutti i prodotti e servizi
messi a punto da Generali Asset Management così come i Fondi Alleanza, oggi
distribuiti dalle reti del Gruppo, insieme ai prodotti di qualificati
partners internazionali. Banca Generali sarà così in grado di servire la
clientela attraverso la gamma più completa di prodotti e servizi bancari,
finanziari e assicurativi sia di Gruppo sia esterni, selezionandoli al
meglio sulla base delle esigenze di investimento e previdenziali. Verrà
inoltre costituita, all'interno della rete di Banca Generali, una Divisione
Private Banking cui faranno capo circa 100 promotori finanziari, provenienti
dalle tre Sim, che si rivolgeranno alla clientela di fascia più esclusiva
attraverso un'offerta di prodotti e servizi mirata, che sfrutterà anche le
sinergie con BSI, la società del Gruppo Generali leader nel private banking.
Banca Generali consolida così il modello di banca multicanale focalizzato
sulla gestione degli investimenti. Tale evoluzione pone al centro del
processo i promotori finanziari, che assumono un ruolo determinante nel
servizio di consulenza e pianificazione finanziaria per il cliente.
L'attività del promotore finanziario è supportata dai canali telematici
(telefono ed internet) ed è previsto l'avvio di un piano che porterà alla
apertura di alcune filiali bancarie "leggere" nelle principali
città italiane; tali unità avranno il compito sia di supportare l'attività
dei promotori finanziari sia di operare come punto di riferimento per la
clientela. La nuova Banca Generali prevede inoltre l'avvio di una Sim che
darà mandato ai circa 1.700 agenti assicurativi del Gruppo Generali già
operanti come promotori finanziari all'interno delle reti di Generali, Ina
Vita e Alleanza, e avrà il compito di supportare l'attività di
cross-selling verso i 12 milioni di clienti del Gruppo Generali.
Complessivamente, quindi, il gruppo bancario Banca Generali potrà contare
su circa 3.000 promotori finanziari. Il gruppo bancario Banca Generali si
posiziona tra le prime cinque reti di promotori finanziari in termini di
attivi gestiti per la clientela con 8,2 miliardi di euro, di cui circa 5,1
miliardi in risparmio gestito, 1,3 in polizze vita, 0,8 in raccolta diretta,
1 in raccolta indiretta. In termini di presenza sul territorio, il gruppo
Banca Generali attualmente dispone di quattro filiali bancarie, di circa 150
punti operativi (Investment Points e agenzie di promotori finanziari) e di
sei Uffici di Private Banking, coprendo complessivamente 78 province
italiane. Nei primi sei mesi del 2002, seppur nel difficile contesto dei
mercati finanziari, le reti di Banca Generali hanno confermato il trend di
miglioramento avviato alla fine dell'anno scorso: la raccolta netta
complessiva di 280 milioni di euro è risultata superiore a quella ottenuta
nell'intero 2001.
INDAGINE
ANNUALE ABI: RAPINE IN BANCA: SEMPRE MENO E CON BOTTINO PIU' MAGRO PIÙ
SICURI CITTADINI E DIPENDENTI ANCHE NELLE GRANDI CITTÀ
Roma, 8 luglio 2002 - Diminuiscono le rapine in banca e il bottino diventa
sempre più magro. Nel corso dell'ultimo anno il numero dei
"colpi" nelle filiali di tutta Italia è diminuito dell'8%, quasi
200 in meno dell'anno precedente, e dal 1998 ad oggi il calo è stato di un
quarto. "Colpi" tutt'altro che miliardari, visto che a casa i
rapinatori portano 22 mila euro, in media, a rapina (poco più di 40 milioni
delle vecchie lire). Vita difficile anche per la "banda del buco":
dei 417 furti tentati nel corso dell'anno (più 3% rispetto all'anno prima),
meno della metà, cioè solo 176, riescono. è questa, in sintesi, la
fotografia che emerge dall'indagine annuale dell'Associazione bancaria
Italiana sulla sicurezza nelle filiali, descritta sul mensile 'Bancaforte"
appena pubblicato. "Un risultato positivo - spiega la rivista - che è
frutto, da un lato dei consistenti investimenti che le banche fanno sul
fronte della sicurezza per garantire l'incolumità di cittadini e
dipendenti, dall'altro della collaborazione in questo settore che sta
diventando sempre più intensa e proficua tra banche, autorità e forze
dell'ordine. Un risultato peraltro che non deve far abbassare la guardia
visto che siamo ancora lontani dagli standard europei". Ecco cosa
emerge dall'indagine. Nel 2001 le rapine in banca, su tutto il territorio
nazionale, sono state 2.257, contro le 2.464 dell'anno precedente (meno 8%).
Un dato, questo, tanto più positivo se si considera che nel corso dello
stesso anno il numero degli sportelli aperti sui territorio (circa 30 mila)
è aumentato di ben 1.700. Dal 1998 al 2001, il numero delle rapine è
diminuito complessivamente di circa un quarto (meno 24%). La situazione è
assai variegata su tutta la penisola, con punte massime naturalmente nelle
grandi città e in regioni come la Lombardia e Veneto dove si registra il
33% delle rapine complessive. La mappa del crímìne: segnali positivi nelle
grandì cìttà; bene la Campania - Oasi felici, in fatto di sicurezza, il
Molise (nessuna banca rapinata), la Valle d'Aosta (2), il Trentíno Alto
Adige (5), fa Basílicata (8) e il Friuli Venezia Giulia (10). Il maggior
numero di rapine, invece, oltre che in Lombardia (492, sostanzialmente in
linea con l'anno precedente) e Veneto (252, con un calo dei 25% rispetto al
2000), è in Lazio (244), Sicilia (232) ed Emilia Romagna (228). La
diminuzione più consistente si registra in Trentino Alto Adige (meno 69%,
da 16 rapine nel 2000 a 5 nel 2001) e Friuli Venezia Giulia (meno 63%, da 27
a 10). Fra le città, anche se naturalmente le più grandi si confermano più
colpite, come Milano (232 rapine, erano 227 nel 2001) e Roma (207, erano
190), non mancano segnali positivi: a Torino si è passati dalle 162 rapine
dei 2000 alle 142 dei 2001 (meno 12%) mentre a Brescia da 115 a 100 (meno
13%); addirittura dimezzato il numero a Napoli, da 96 a 57, in linea con
l'ottimo risultato raggiunto in tutta la regione Campania con un calo dei
41%, da 165 a 97. Quanto al bottino che i malviventi portano a casa, la
media è di 22 míla euro a rapina, mille in meno rispetto alla media
registrata nell'anno precedente, con un calo dei 3,5%. Le nuove strategie
anti-rapina. Banche e forze dell'ordine insieme sul territorio - "In
fatto di sicurezza - secondo la rivista - le banche investono ogni anno
risorse e strutture, mettendo in campo sistemi che rispondono ai più
sofisticati requìsiti in materia, con l'obìettivo prioritario di
salvaguardare l'incolumità fisica di cittadini e dipendenti. Ogni anno le
banche investono 800 milioni di euro per misure di controllo agli ingressi,
mezzi di video-sorveglianza, impianti di allarme e di dispositivi
antirapina. I buoni risultati raggiunti negli ultimi anni - un ulteriore
passo verso gli standard europei - sono anche il frutto di una intensificata
collaborazione tra istituti di credito, l'Abi stessa e le autorità che si
occupano dei problema, direttamente sul territorio. In molte province sono
già state definite intese con le forze dell'ordine che prevedono, tra
l'altro, la segnalazione a Polizia e Carabinieri, da parte delle banche, di
situazioni di particolare rischio, carenze nelle misure di sicurezza e
movimenti sospetti all'intero o all'esterno delle filiali. Anche in base a
queste segnalazioni le forze dell'ordine mettono a punto piani di vigilanza
ed eventualmente di intervento all'esterno delle banche. Nelle province dove
è più elevato il rischio rapina, l'Abi, in collaborazione con gli Uffici
Territoriali dei Governo, ha promosso la costituzione di Comitati
provinciali permanenti sulla sicurezza delle dipendenze bancarie. Il loro
scopo è di realizzare protocolli d'intesa tra banche e forze dell'ordine
per incrementare i rapporti dì collaborazione, svolgere seminari sul tema
della sicurezza nella filiali, favorire la diffusione di sistemi di
sicurezza ad alta tecnologia e analizzare i fatti criminosi che si
verificano per studiare le contromisure adeguate.
ELEZIONE
DI NUOVI DIRECTOR E PARTNER IN MCKINSEY
Milano, 8 luglio 2002 - In McKinsey vi è stata l'elezione di tre nuovi
Director (Giancarlo Ghislanzoni, Leonardo Totaro e Giovanni Viani) e tre
nuovi Partner (Luciano Catoni, Nicolò Galante e Vito Giudici), di cui
facciamo seguire un breve curriculum . Giancarlo Ghislanzoni è un nuovo
Director* dell'Ufficio Italiano della McKinsey & Company. Nato a Genova
nel 1960, è sposato e ha tre figli. Ha conseguito la laurea in Ingegneria
Meccanica e Gestionale all'Università di Genova, e il Master in Business
Administration all'Insead di Fontainebleau. Entrato in McKinsey nel 1987, ha
al suo attivo esperienze lavorative in molti paesi Europei. È stato eletto
Partner nel 1995 e, nel corso degli anni, si è dedicato principalmente alle
problematiche dei gruppi industriali internazionali e di grandi utilities
(elettriche, postali), settori nei quali è uno dei leader delle rispettive
McKinsey Global Practices. In McKinsey è considerato un esperto nella
gestione di grandi processi di cambiamento (turnaround, integrazione
post-merger, sviluppo) in ambienti complessi, e nella progettazione e
realizzazione di programmi di miglioramento operativo su vasta scala.
Leonardo Totaro è un nuovo Director dell'Ufficio Italiano della McKinsey
& Company. Di formazione matematica-attuariale, quarantenne, Leonardo
Totaro è entrato in McKinsey nel 1992, avendo alle spalle esperienze
professionali nel settore finanziario e assicurativo (Fideuram ed Arca
Vita). In McKinsey, ha servito istituzioni italiane e internazionali nel
settore bancario e dei personal financial services, in quello assicurativo e
in quello delle organizzazioni no profit. Eletto partner nel 1997, è stato
nominato leader dell'Insurance Practice italiana e chairman del People
Committee della European Insurance & Asset Management Practice. Dal 2000
è membro del Principal Candidates Evaluation Committee, l'organismo che a
livello mondiale valuta le nuove elezioni a partner, ed è stato
recentemente nominato membro del Principal Review Committee. Attualmente
coordina l'ufficio McKinsey di Verona, che nel 2001 si è aggiunto a quelli
di Roma e Milano con l'obiettivo di aumentare la capacità di servizio alle
aziende e di attrarre giovani talenti nel Nord Est. Giovanni Viani è un
nuovo Director dell'Ufficio Italiano della McKinsey & Company. Entrato
in McKinsey nel dicembre 1989, nel giugno 1996 è stato eletto Partner. Nel
corso della sua carriera si è progressivamente specializzato nel settore
delle Istituzioni Finanziarie, assistendo alcune tra le principali banche,
assicurazioni, società di intermediazione finanziaria e asset manager su
temi di strategia, corporate finance, gestione commerciale, marketing,
organizzazione e finanza. In ambito europeo, è co-responsabile della
Practice** di Asset Management e membro dei Leadership Group di Banking
& Securities e Corporate Finance & Strategy. In ambito italiano, è
responsabile delle attività di Corporate Finance & Strategy e senior
member del Financial Institutions Group. Prima di entrare in McKinsey,
subito dopo aver conseguito la laurea in Discipline Economiche e Sociali
all'Università Bocconi, aveva lavorato alla Continental Bank, in qualità
di responsabile delle attività di capital markets della filiale italiana.
Luciano Catoni è un nuovo Partner dell'Ufficio Italiano della McKinsey
& Company. Dopo aver conseguito la laurea con lode in Economia Aziendale
all'Università Bocconi di Milano, ha approfondito i suoi studi alla Harvard
Business School di Boston, ottenendo il Master in Business Administration (Mba).
Ha iniziato la sua carriera professionale in Inghilterra, ricoprendo
posizioni manageriali presso gli Head Quarters Europei della multinazionale
del largo consumo Procter & Gamble. Da quando è entrato in McKinsey, ha
lavorato negli uffici di Londra e di Roma, seguendo progetti in quasi tutti
i Paesi Europei nei settori della grande distribuzione (retail), del largo
consumo, del retail banking e dei beni di lusso. Negli ultimi anni, ha
acquisito una vasta esperienza su temi di ristrutturazione e turnaround
aziendale, oltre che di marketing e di sviluppo commerciale. È uno dei
leader Europei della Retail Practice. Nicolò Galante è un nuovo Partner
dell'Ufficio Italiano della McKinsey & Company. Torinese, ha conseguito
la laurea in Ingegneria Nucleare al Politecnico di Torino nel 1990, e ha
ottenuto il Master in Business Administration all'Insead di Fontainebleau
nel 1996. Ha iniziato la sua attività professionale nel settore della
Ricerca e Sviluppo, dapprima al Cern (l'organizzazione europea per la
ricerca nucleare) di Ginevra, poi alla SAES Getters di Milano. Da quando è
entrato in McKinsey, nel 1994, ha prevalentemente lavorato nel settore
industriale, e recentemente si è focalizzato su progetti inerenti la grande
distribuzione e le telecomunicazioni. È uno dei leader della European
Retail Practice. Vito Giudici è un nuovo Partner dell'Ufficio Italiano
della McKinsey & Company. Monzese di nascita e di residenza, si è
laureato in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Milano. Dopo una prima
esperienza professionale in veste di project manager, maturata in una società
di ingegneria leader nella costruzione di impianti "chiavi in
mano", e una successiva esperienza in qualità di consulente strategico
in una Consulting Firm internazionale, è entrato nel 1996 in McKinsey.
Negli anni più recenti ha lavorato con importanti clienti del settore
bancario e assicurativo, in Italia e all'estero, progettando e realizzando
con successo programmi di riorganizzazione e di rilancio delle performance
economiche e operative. Ha inoltre sviluppato, all'interno della Practice
Europea di Retail Banking, competenze distintive su alcuni temi specifici,
quali la distribuzione di prodotti e servizi finanziari e la gestione dei
costi operativi.
PRESENTATA
A ROMA, PRESSO IL COMPLESSO MONUMENTALE DEL S. MICHELE A RIPA, LA RELAZIONE
SULL'ATTIVITÀ DELL'ISVAP NELL'ANNO 2001
Roma, 8 luglio 2002 - Il Presidente Giannini ha evidenziato il ruolo dell'Isvap
sottolineando che gli obiettivi di controllo ad esso affidati si collegano
alla realizzazione di diritti di rilevanza costituzionale, primo tra tutti
la tutela del risparmio previdenziale; nei rami danni gli indennizzi pagati
e le riserve sostanziano una forma di accumulo di sicura rilevanza sociale
per il contributo dato all'economia reale e allo sviluppo dei mercati
finanziari. Nel 2001 le compagnie di assicurazione hanno risarcito sinistri
per 37.826 milioni di euro, accumulato riserve sinistri per 43.383 milioni
di euro e riserve matematiche per 135.102 milioni di euro. L'attività di
vigilanza si è incentrata sulla richiesta di ricapitalizzazione per 7
imprese, per un importo pari a 176 milioni di euro, sempre per altre 7
imprese è stato richiesto l'adeguamento degli investimenti a copertura
delle riserve tecniche. Sono state rilasciate 22 autorizzazioni
all'assunzione di partecipazioni di controllo in imprese di assicurazione,
verificate 785 acquisizioni di partecipazioni in società italiane ed estere
e 110 operazioni infragruppo. Il Presidente ha dato ampio spazio all'attività
svolta per la tutela del consumatore che è uno specifico compito attribuito
dalla legge all'Isvap. In particolare, sono stati trattati nell'anno 33.000
reclami di cui 24.000 relativi al ramo r.c.auto. Sono state inoltre emanate
disposizioni volte a migliorare ulteriormente la trasparenza dei prodotti
vita, in particolare delle polizze index e unit linked. In tema di sanzioni,
nell'informare sull'attività svolta che ha dato luogo all'irrogazione di
1.629 sanzioni per 2.854.000 euro, ha auspicato il riordino della materia
con l'inasprimento delle sanzioni spesso irrisorie ipotizzando anche la
pubblicazione delle misure punitive definitive di particolare gravità, che
potrebbe accrescere il valore deterrente delle sanzioni comminate. In
materia di r.c.auto, partendo dalla constatazione che in base alla normativa
europea non è possibile alcun intervento sulle tariffe, il Presidente ha
definito l'attuale situazione intollerabile, sottolineando che è il momento
di spostare il confronto dalle cifre sugli incrementi tariffari a quello più
fattuale di che cosa si può e si deve fare. Per quanto riguarda la polemica
corrente sulla entità effettiva degli incrementi, il Presidente ha rilevato
che, nonostante la dispersione delle tariffe, i premi sono aumentati del
9,9% nel 2000 e del 6,6% nel 2001, mentre i pagamenti per i sinistri
dell'anno sono cresciuti rispettivamente del 3,6% e del 2,1%; ha inoltre
sottolineato come nel 2001, per la prima volta, il comparto auto nel suo
insieme ha registrato un saldo tecnico positivo. Per combattere le frodi del
settore, il Presidente ha richiamato l'attenzione sul ruolo della banca dati
sinistri richiedendo alle imprese di migliorare la qualità dei dati
comunicati anche se ciò dovesse determinare un intervento sulle strutture
informatiche. Si attende un contributo positivo anche dalla normativa in
corso di esame in Parlamento sulla R.C.Auto; in particolare, ha segnalato la
norma per la repressione del fenomeno dell'elusione a contrarre da parte
delle Imprese particolarmente avvertito in alcune zone geografiche. In
conclusione il Presidente ha posto l'accento sulla contraddizione che oggi
si coglie, tra le notevoli prospettive di sviluppo del mercato assicurativo
italiano e l'insoddisfazione diffusa tra i consumatori verso le
imprese.
ANCORA
IN CRESCITA LA DOMANDA DI VEICOLI COMMERCIALI +18,76% RISPETTO A GIUGNO
2001, +9,62% NEL PRIMO SEMESTRE
Roma, 8 luglio 2002 -La domanda di veicoli commerciali chiude il primo
semestre dell'anno con ottimi risultati, in effettiva controtendenza
rispetto alle preoccupanti performance del mercato delle autovetture. Dallo
scambio dati Anfia/Unrae, infatti, in giugno le consegne a cliente finale
hanno registrato un +18,76%, con 22.623 unità rispetto alle 19.050 unità
di giugno 2001. Nel primo semestre dell'anno le vendite sono state 120.537,
+9,62% rispetto al 1° semestre del 2001 in cui si registrarono 109.959 unità.
In particolare, nel primo semestre, l'incremento dei costruttori nazionali
è stato del 14,63%; le Case estere, invece, hanno ottenuto un + 4,17%. Tale
andamento di crescita è ulteriormente confermato dallo scambio ordini che,
per il secondo mese consecutivo, ha evidenziato in giugno un aumento
superiore al 20%. Il forte impulso alla domanda di questo settore è stato
certamente dato da politiche fiscali di incentivazione agli investimenti. In
primo luogo la Tremonti-bis, grazie alla quale il comparto dei veicoli
commerciali ha goduto nell'immediato degli effetti positivi da essa
derivanti e che nel Mezzogiorno si è legata anche ad ulteriori
incentivazioni governative che consentono all'acquirente di un bene
strumentale di beneficiare di un credito d'imposta che può raggiungere il
65% del valore del bene acquistato. Anche questo mese, l'incremento maggiore
a livello di segmenti è stato registrato dai furgoni. Nel primo semestre,
infatti, l'incremento è stato del 16% rispetto allo stesso periodo del
2001. La politica dei nuovi modelli ha consentito una fortissima
personalizzazione del prodotto in risposta alle esigenze specifiche della
clientela. Tutte queste novità, però, potrebbero non essere sufficienti a
mantenere positivo il trend, per i fattori negativi congiunturali quali
l'abbassamento del clima di fiducia e, quindi, la conseguente riduzione
della propensione all'acquisto, e l'andamento del Pil che continua a
mantenersi al di sotto dell'1%. Considerando, comunque, che l'approssimarsi
della scadenza della Tremonti-bis, prevista per la fine del 2002, dovrebbe
incentivare ulteriori investimenti nel 2° semestre, riteniamo che l'anno in
corso possa chiudersi con 235.000 veicoli venduti, circa il 6% in più
rispetto al 2001.
L'INCERTEZZA
DEL GOVERNO CONTRIBUISCE AD AFFONDARE IL MERCATO DELL'AUTO IN ITALIA: GIUGNO
-17,2%, 6 MESI -13,4%
Roma, 8 luglio 2002 - Nel corso del mese di giugno sono state immatricolate
in Italia, secondo le proiezioni del Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti, 180.300 autovetture, con una flessione del 17,21% rispetto al
giugno dello scorso anno. Nei primi sei mesi, le immatricolazioni sono state
1.231.700, con una flessione del 13,39% rispetto alle 1.422.104
immatricolazioni del primo semestre del 2001. Quanto agli ordini, frutto di
uno scambio di informazioni fra Anfia e Unrae, la raccolta per giugno è
stata di 171.418 contratti, contro i 202.056 del giugno dello scorso anno
con una flessione del 15,16%. Il sesto mese consecutivo di calo delle
vendite di auto nuove conferma il periodo molto delicato attraversato dal
settore. La caduta delle vendite e, soprattutto, degli ordini registrata in
giugno va in buona parte addebitata alla mancanza di decisioni governative
relative a misure destinate al sostegno di un comparto molto importante per
l'intera economia nazionale. Le incertezze, manifestatesi anche attraverso
notizie e smentite da parte della stampa nazionale, hanno finito con il
disorientare il consumatore, che ha conseguentemente deciso di attendere
maggiore chiarezza prima di affrontare una spesa importante come quella
dell'acquisto di una automobile. "Come già ripetutamente sostenuto
dall'Unrae - ha affermato il presidente dell'Unione, Salvatore Pistola - il
procrastinarsi di decisioni sugli interventi strutturali di sostegno alla
domanda di autoveicoli incide negativamente sul normale corso del mercato.
Il perdurare di questo stato di cose, ha portato come logica conseguenza al
risultato del mese di giugno. Le consistenti flessioni della domanda di auto
nuove rispecchiano fedelmente lo stato d'animo del consumatore, che è
ancora in attesa di una decisione governativa, sia essa positiva o
negativa". L'Unrae sottolinea che ogni mese che passa è un'occasione
perduta per avviare quel miglioramento del parco circolante italiano,
pesantemente contrassegnato da una gran massa di vetture vetuste, con più
di 10 anni di vita, non catalizzate e quindi inquinanti e certamente molto
meno sicure rispetto alle vetture di oggi. In Italia oltre un quarto delle
vetture in circolazione non è catalizzato, contro appena il 3% in Germania.
"E' normale che il mercato risponda ad una cerca ciclicità - ha
commentato Salvatore Pistola - ma in Italia si sarebbe potuto ridurne gli
effetti, innescando una sorta di anticiclicità generata proprio
dall'accelerazione della domanda di sostituzione che il parco circolante del
nostro Paese richiede anche in nome del maggior rispetto dell'ambiente e
della sicurezza della circolazione. A nostro avviso - ha concluso il
presidente dell'Unrae - in questa situazione è emersa una preoccupante
mancanza di attenzione che è invece dovuta ad un settore che contribuisce
in modo notevole alle entrate fiscali e che è strategico per l'intera
economia del Paese".
BENI
STABILI, TELECOM ITALIA E LEHMAN BROTHERS CEDONO TELEMACO IMMOBILIARE A
WHITEHALL
Roma, 8 luglio 2002 - Beni Stabili, Telecom Italia e Lehman Brothers
annunciano la cessione dell'intero capitale della società Telemaco
Immobiliare S.p.A. a Mirtus, una società indirettamente controllata dal
fondo immobiliare americano Whitehall, promosso dal gruppo Goldman Sachs.
Telemaco Immobiliare, società partecipata da Beni Stabili, Telecom Italia e
Lehman Brothers rispettivamente per il 45%, 40% e 15%, è stata costituita
all'inizio del 2001 in seguito al conferimento da parte di Im.Ser. S.p.A. di
un ramo d'azienda inclusivo di 195 immobili, precedentemente di proprietà
di Telecom Italia. Il patrimonio immobiliare di Telemaco alla data della
firma dell'accordo con Whitehall risulta composto da 120 proprietà, dopo
che la Società ha concluso dalla sua costituzione la cessione di 75
immobili con la realizzazione di un'elevata plusvalenza. Gli immobili
facenti parte dell'attuale portafoglio di Telemaco, in gran parte locati a
Telecom Italia e situati su tutto il territorio nazionale, hanno
un'estensione complessiva di circa 970mila mq. Il closing è previsto per la
fine di luglio. Il valore dell'operazione è pari a circa ?1 miliardo,
comprensivo dell'indebitamento finanziario netto di Telemaco. Il valore
complessivo minimo della partecipazione azionaria per i tre venditori è
pari a ? 570 milioni circa, ne consegue un effetto economico positivo di ?
380 milioni. Successivamente alla data del closing sono previsti alcuni
aggiustamenti sul prezzo, a favore dei tre venditori, in funzione della
situazione patrimoniale di riferimento a tale data e del valore di realizzo
di alcuni asset nel corso del 2002. Beni Stabili e Telemaco si sono avvalsi
di Lehman Brothers in qualità di advisor finanziario mentre Telecom Italia
è stata assistita da Lazard Real Estate. I venditori sono stati assistiti
da Gianni Origoni Grippo & Partners e Delli Santi Albertazzi &
Partners in qualità di studi legali.
HDP:
ACCORDO CON GENERALI PROPERTIES PER LA CESSIONE DELL'IMMOBILE DI VIA
TURATI
Milano, 8 luglio 2002 - HdP e Generali Properties (società del Gruppo
Generali, leader nel settore immobiliare in Italia) il 1° luglio hanno
raggiunto l'accordo per il trasferimento a quest'ultima dell'immobile di Via
Turati 16/18 in Milano sulla base di una valutazione dello stesso di circa
€ 84 milioni. L'operazione prevede che HdP ceda il contratto di leasing in
corso a Generali Properties per un importo di circa €25,7 milioni. E'
previsto che HdP possa usufruire dei locali attualmente occupati sino al
trasferimento in una nuova sede, nonché il mantenimento dei contratti di
locazione in essere a terzi a beneficio di Generali Properties. L'operazione
determina un beneficio economico netto per HdP, a livello consolidato, di
circa €27 milioni. La cessione dell'immobile che, dopo la dismissione di
alcune controllate, è occupato dal Gruppo solo per una piccola parte,
rientra nelle azioni di HdP per il contenimento dei costi di struttura e
segna un ulteriore passo nella strategia di concentrare le proprie risorse
nel settore editoriale e della comunicazione. Per Generali Properties
l'acquisizione del palazzo di via Turati, si inserisce nell'ambito della
strategia della società di incrementare il portafoglio immobiliare della
società puntando su edifici di qualità e alto pregio localizzati nelle
aree di maggior interesse per il settore immobiliare.
RECORD
DI ACQUISIZIONI PER SAIPEM NELLE COSTRUZIONI MARE. STIPULATI CONTRATTI PER
OLTRE 1.200 MILIONI DI EURO NEI PRIMI SEI MESI DELL'ANNO
San Donato Milanese, 8 luglio 2002 - Nel primo semestre 2002 Saipem, Società
dell'Eni, ha realizzato il record di acquisizioni nel settore strategico
delle Costruzioni Mare per il valore complessivo di oltre 1.200 milioni di
euro. Solo nell'ultimo mese, oltre all'importante contratto per la
costruzione della piattaforma di produzione al largo delle coste libiche
(annunciata il 19 giugno scorso), sono stati stipulati a seguito di gare
internazionali altri nuovi contratti per circa 350 milioni di euro. Tra i
principali contratti: la Società ha stipulato con Total Fina Elf il
contratto "chiavi in mano"( (EPSC2) relativo alla fase 4 del
progetto "Peciko". Il contratto comprende l'ingegneria,
l'approvvigionamento, il trasporto e l'installazione di due piattaforme e
sei condotte sottomarine al largo delle coste indonesiane della regione
dell'East Kalimantan. Per la realizzazione dei lavori, che saranno
completati nel luglio 2004, Saipem utilizzerà i mezzi Castoro 2 e Maxita.
Nel Mare del Nord, Saipem si è aggiudicata per conto della Shell il(
contratto per l'esecuzione del progetto "Goldeneye" che prevede la
posa di due condotte sottomarine. I lavori saranno eseguiti nel secondo
trimestre 2003 dalla nave Castoro 6. La Saipem, in Joint Venture con la
società nigeriana Pelfaco, ha stipulato( con Agip Energy Nigeria il
contratto per la fornitura della piattaforma "Okpoho"
nell'offshore nigeriano. Il contratto comprende l'ingegneria,
l'approvvigionamento, la costruzione e messa in operatività della
piattaforma che sarà installata nel giugno del 2003 dalla nave Castoro
Otto.
LE
RICADUTE ECONOMICHE DI TORINO 2006 DA QUI AL 2007 IL VALORE AGGIUNTO
PIEMONTESE CRESCERÀ DI 1.700 MILIONI DI EURO; VERRANNO CREATI IN MEDIA
4.500 NUOVI POSTI DI LAVORO ALL'ANNO, CON UNA PUNTA DI OLTRE 8MILA UNITÀ
NEL 2006 OLIMPICI DEL 2006.
Torino, 8 luglio 2002 - Commentando i risultati dello studio, Andrea
Pininfarina, Presidente dell'Unione Industriale di Torino, sottolinea come i
Giochi Olimpici possano e debbano costituire un'occasione irrinunciabile per
rilanciare lo sviluppo e accrescere e consolidare i processi di
diversificazione in atto nell'economia torinese. Secondo Pininfarina, è il
momento di unire le forze per cogliere le grandi opportunità che i Giochi
possono offrire. Di analogo tenore sono le dichiarazioni di Valentino
Castellani, Presidente del Toroc "che i Giochi Olimpici rappresentino
una grande opportunità per il.2 territorio è un dato di fatto. Soprattutto
per chi, come me, lavora a questo progetto fin dalla candidatura, ci crede
ed è consapevole delle potenzialità del territorio. La ricerca che
presentiamo oggi ne è un'ulteriore conferma. Ma non mi stancherò mai di
dire che le opportunità offerte dai Giochi vanno sfruttate nel modo giusto
perché diventino un motore per l'economia e non un punto di arrivo. Il 2006
è una delle tappe di un percorso ben più lungo volto alla costruzione del
futuro di Torino e del Piemonte. Le cifre dello studio promosso dall'Unione
Industriale e dal Toroc sono stime. Non ho dubbi che il lavoro del Toroc e
dell'Agenzia Torino 2006, gli sforzi delle imprese - che contribuiranno al
successo dei Giochi - e l'impegno degli enti locali, permetteranno di
trasformarle in atti concreti che lasceranno un'eredità duratura." I
risultati dello studio Un evento di vasta portata come i Giochi Olimpici è
accompagnato da elevati investimenti e da rilevanti flussi turistici, con
evidenti effetti positivi sull'economia dell'area interessata. Tuttavia la
corretta valutazione quantitativa di tali effetti non è immediata: - gli
effetti complessivi della spesa sono maggiori di quelli diretti, in quanto
la domanda rivolta ad un'impresa provoca generalmente un'ulteriore domanda
da parte di questa impresa ad altre; - parte della spesa può essere rivolta
ad operatori esterni all'area in cui si verifica l'evento, che quindi ne
beneficerà in modo parziale. Per misurare gli effetti complessivi indotti
dall'evento olimpico, lo studio ha utilizzato il modello Idem, reso
disponibile dalla Ragioneria Generale dello Stato, che riproduce il
funzionamento del sistema economico, con dettaglio regionale e settoriale.
Il modelle tiene conto degli scambi fra settori e fra regioni..3 Il calcolo
delle ricadute economiche dei Giochi Olimpici sull'economia del Piemonte è
stato effettuato, utilizzando come input le stime sugli investimenti, sui
flussi turistici e sulle spese di funzionamento fornite dal Toroc. Si tratta
in larga parte delle spese relative alla realizzazione delle infrastrutture
e degli impianti necessari o connessi allo svolgimento dei Giochi Olimpici.
La tavola allegata sintetizza i principali risultati della simulazione. La
capacità di attivazione della spesa è elevata: per ogni 100 lire di spesa
saranno prodotte 80 lire di valore aggiunto. Fra il 2002 e il 2007 il valore
aggiunto crescerà complessivamente di 1.700 milioni di euro, con un
contributo medio annuo all'incremento del Pil piemontese dello 0,3%-0,4%.
Per ogni miliardo di spesa verranno create dalle 7 alle 8 unità di lavoro a
tempo pieno. Verranno creati in media 4.500 nuovi posti di lavoro all'anno,
con una punta di oltre 8 mila unità nel 2006. Il tasso di disoccupazione
scenderà mediamente dello 0,3% all'anno. Le forze di lavoro cresceranno per
effetto dell'immigrazione da fuori Piemonte, fino a raggiungere un
incremento di 4.500 unità nel 2006. Le ricadute di Torino 2006 avranno
effetto, sia pure in misura diversa, su tutti i settori. Quelli più
direttamente interessati sono le costruzioni e il comparto commercio,
alberghi e pubblici esercizi. Nel settore delle costruzioni il valore
aggiunto indotto dai Giochi sarà pari a più di 500 milioni di euro, il 30%
circa del totale. Nel commercio, alberghi e pubblici esercizi il prodotto
aggiuntivo sarà di oltre 300 milioni di euro, poco meno del 20% del totale.
Un settore in cui gli effetti indiretti saranno particolarmente importanti
è quello degli "altri servizi destinabili alla vendita" che
comprende, tra l'altro, pubblicità, informatica, sicurezza. In questo
comparto l'incremento di valore aggiunto dovrebbe sfiorare i 350 milioni di
euro, più del 20% del totale. Anche la creazione dei nuovi posti di lavoro
interesserà in larga prevalenza i medesimi settori: 40% del totale nelle
costruzioni, 21% nel commercio, alberghi e pubblici esercizi e 20% negli
altri servizi. Nelle costruzioni i maggiori.4 incrementi occupazionali si
concentreranno nel 2003 -2005; nel commercio, alberghi e pubblici esercizi
la punta sarà nel 2006; negli altri servizi vendibili, infine, la crescita
dei posti di lavoro sarà più distribuita negli anni.
L'ITALIA
: UN NUOVO POLO DI INVESTIMENTI LOGISTICI GSE CONTRACTANT GENERAL CONSEGNA
ALL'INVESTITORE STATUNITENSE PROLOGIS GLI ULTIMI 30.000 M² (DEGLI 80.000 M2
COMPLESSIVI) DEL PARCO LOGISTICO DI PIACENZA SUD
Milano, 8 luglio 2002 - Tutti i paesi dell'Unione Europea conoscono
attualmente una rivoluzione nel campo della logistica. Gli industriali e i
grandi gruppi della distribuzione commerciale, sotto la pressione della
concorrenza e del comportamento dei consumatori, hanno adottato un approccio
orientato a migliorare la produttività, abbassando i costi di stoccaggio e
di trasporto. In Italia, date le particolarità del settore del commercio,
questi fenomeni si stanno sviluppando rapidamente. I grandi gruppi italiani
modificano la loro politica di distribuzione, i settori del trasporto e
della logistica si trasformano, mentre le infrastrutture non sono sempre
adatte. Il programma di Piacenza si inserisce in questo contesto e propone
un'offerta di magazzinaggio che risponde a queste nuove esigenze. Promosso
da Prologis (il più grande proprietario mondiale di superfici logistiche
con più di 20 milioni di m2 e 1.700 edifici) è stato realizzato da Gse,
leader europeo della costruzione "chiavi in mano" di edifici
industriali. Piacenza, piattaforma logistica al crocevia delle industrie del
Nord Italia. La città di Piacenza beneficia di una posizione geografica
unica e strategica. Situata a 45 km a Sud di Milano, la nuova piattaforma
logistica di Piacenza è un polo economico di primo ordine che offre una
diversità di trasporti ferroviari e stradali all'incrocio delle autostrade
A1 Milano-Roma e A21 Torino-Brescia. E' nel 1997 che Prologis e Gse decidono
di lanciare un importante programma su 130.000 m² di terreno per la
realizzazione di un primo parco logistico privato di 80.000 m². La
collaborazione del Comune di Piacenza è stata decisiva. E' il primo comune
italiano a sostenere un progetto di questa entità con un investitore
anglosassone.
ABBIGLIAMENTO
MASCHILE : NOVITÀ PER HARMONT & BLAINE DELIBERATO UN AUMENTO DI
CAPITALE DA EURO 1.000.000 AD EURO 1.800.000 E LA TRASFORMAZIONE DA SRL IN
SOCIETÀ PER AZIONI.
Milano, 8 luglio 2002 - Lo scorso 4 Luglio 2002 si è tenuta l'assemblea
staordinaria dei soci della P.D.M., società proprietaria del marchio di
abbigliamento maschile Harmont & Blaine. L'assemblea ha approvato il
progetto di riorganizzazione aziendale, in considerazione degli ambiziosi
progetti che riguardano sopratutto la distribuzione. E' stato deliberato un
aumento di capitale da Euro 1.000.000 ad Euro 1.800.000 e la trasformazione
da srl in Società per Azioni. Il progetto presentato prevede l'apertura,
entro marzo 2003, di 10 monomarca a gestione diretta oltre a quelli già
operanti di Firenze in Via della Vigna Nuova, Viareggio in Viale Marconi e
di quello di Porto Rotondo in Piazzetta S.Marco la cui inaugurazione è
prevista per il primo Sabato di Luglio. La gestione di tali punti vendita
sarà demandata alla controllata H & B Diffusion srl Harmont &
Blaine, già presente con punti vendita monomrca a Capri, Riccione, Messina,
Napoli, Avellino, Formia punta a raggiungere nel 2004 un numero di 70 negozi
in franchising. Entro l'anno 2002 sono previste le aperture di Taormina,
Reggio Calabria, Torino e Roma. Viva soddisfazione è stata espressa
dall'assemblea per il risultato ottenuto dalla recente campagna
pubblicitaria in occasione dei mondiali di calcio. Il marchio del
"bassotto" ha ottenuta grande visibilità essendo stato l'unico
marchio di abbigliamento non tecnico ad essere presente, con un proprio
spot, nell'evento mediatico più importante dell'anno.
L'INDICE
DEI PREZZI ISTAT LONTANO DALLA REALTÀ. RC AUTO DOVREBBE PESARE SETTE VOLTE
DI PIÙ
Roma, 8 luglio 2002 - Il passaggio all'euro ha pesato fortemente sul
portafoglio degli italiani con aumenti dei prezzi dei principali beni e
servizi fino a punte del 30%. Un aumento, però, che non emerge dall'indice
dei prezzi Istat. Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori,
denuncia l'inattendibilità dell'indice dei prezzi Istat rispetto alle
assicurazioni sui mezzi di trasporto. Nell'indice dei prezzi Istat una voce
importante come l'Rc auto ha un peso pari a quello del canone tv: circa 100
euro per famiglia. Assurdo, perché sappiamo bene che la spesa delle
famiglie per le assicurazioni Rc auto e moto pesa a dir poco sette volte
tanto. In pratica l'Istat attribuisce alle assicurazioni auto un effetto
sull'indice dei prezzi enormemente inferiore a quello che ha, nella realtà,
sulle tasche dei consumatori. Considerati poi gli aumenti dell'Rc auto in
corso, l'indice risulta ancora maggiormente sottostimato. Altroconsumo
chiede un'analisi approfondita e un cambiamento della composizione del
paniere e dei suoi pesi tenendo in considerazione le varie tipologie di
consumatori e rendendolo più aderente alla realtà. Altroconsumo continua a
monitorare l'aumento dei prezzi dopo l'avvento dell'euro con il suo
"Osservatorio euro ".
SCIOPERO
DEI CONSUMI: ECCO I RISULTATI DELL'INCONTRO TRA L'INTESA DEI CONSUMATORI E
L'ISTAT
Roma, 8 luglio 200 2- A conclusione del sit-in di protesta indetto dalle
quattro associazioni dell'Intesa dei consumatori - Adoc, Adusbef, Codacons,
Federconsumatori - e svoltosi con successo il 5 luglio mattina a Roma sotto
la sede dell'Istat, i rappresentanti dei consumatori sono stati ricevuti in
un incontro formale dai dirigenti dell'Istituto di ricerca guidato dal
Direttore generale (Dott. Perrone). I motivi della protesta (che si svolgeva
in contemporanea con lo sciopero nazionale dei consumi a cui, secondo le
prime rilevazioni provenienti dalle maggiori città italiane, avrebbe
partecipato almeno 1 consumatore su 4, astenendosi dal fare almeno un
acquisto), che nasce dalla forte discrepanza fra l'inflazione percepita dai
consumatori e quella rilevata dall'Istat, sono stati ascoltati con
attenzione dai dirigenti dell'Istituto che, con questo gesto di apertura
hanno mostrato sensibilità rispetto al problema del diverso grado di
vulnerabilità che i cittadini possono avere rispetto all'aumento dei
prezzi. Queste in sintesi le richieste dei rappresentanti dell'Intesa all'Istat:
Conoscere nel dettaglio le voci che compongono il paniere, giudicate
inadeguate rispetto alla stratificazione e composizione attuale della società;
Calendarizzare incontri periodici per iniziare un comune lavoro sui criteri
di rilevazione del paniere stesso; Inserimento dei rappresentanti dei
consumatori nelle Commissioni nominate dall'Istat; Richiesta formale perché
siano accessibili a tutti i dati disaggregati che compongono il paniere. Al
termine dell'incontro i rappresentanti delle associazioni dei consumatori si
sono detti soddisfatti dell'apertura mostrata dai dirigenti Istat rispetto a
queste problematiche, preannunciando prossimi incontri con l'Istituto
Statistico nazionale, che possano chiarire al meglio i metodi adottati per
le rilevazioni, rendendo trasparenti procedure e metodi di rilevazione del
paniere. Da segnalare inoltre le lamentele giunte alle 4 associazioni da
parte di cittadini che non erano a conoscenza della sciopero, ma che
avrebbero voluto aderire alla protesta.
CONFCOMMERCIO
SU SCIOPERO DELLA SPESA: CONSUMATORI E IMPRESE SONO SULLA STESSA BARCA
Roma, 8 luglio 2002 - L'unico prezzo veramente salato è quello che le
imprese e i consumatori stanno pagando per la mancata riduzione della
pressione fiscale e per gli aumenti delle tariffe. Risulta, quindi,
quantomeno inopportuno lo sciopero della spesa per due motivi: introduce
elementi di micro conflittualità tra consumatore ed esercente ed accresce
il senso di confusione e smarrimento del consumatore. Questo il commento di
Confcommercio alla giornata di protesta indetta da alcune associazioni di
consumatori. La mancata o parziale liberalizzazione di alcuni settori
strategici, le tariffe ed i prezzi di beni e servizi non regolati da un
mercato realmente concorrenziale - prosegue la nota -incidono infatti non
solo sui bilanci delle famiglie ma anche su quelli delle imprese.
L'andamento dei consumi, ormai fermi al'1%, non lascia certo margini alle
imprese di aumentare i prezzi se non in quei casi in cui hanno dovuto
sopportare dei costi non comprimibili. La dinamica dei prezzi registrata da
Confcommercio e da Faid (grande distribuzione) dopo il periodo di doppia
circolazione coinciso con leggeri aumenti dei listini, evidenzia incrementi
limitati ad alcune tipologie di prodotti e compensati da altrettanti
decrementi di prezzo su altre tipologie di merce. In particolare si
sottolineano incrementi dovuti all'aumento della materia prima per l'olio
extravergine (+3% al consumo a fronte del +10% della materia prima
proveniente da paesi non comunitari; la pasta (+3%, per il costo del grano),
biscotti (0,5%, per variazioni nei listini a monte); zucchero (+1,1, per
effetto della legge sul sottocosto), succhi di frutta (+1,2% per
innalzamento del prezzo della frutta). I prodotti che hanno registrato
diminuzioni di prezzo sono: caffè (-3%), latte Uth (-1,2%), carta (-5%),
prodotti per l'igiene personale (-2%), accessori per la casa e la persona
(-0,5%). Infine, conclude la nota, anche i consumatori dovrebbero fare
attenzione agli arrotondamenti: moltiplicando il valore in euro per 2.000,
come si è portati a fare, la percezione del prezzo reale viene alterata,
specialmente per importi superiori ai 10 euro.
COMMERCIO:
VENTURI A CONSUMATORI: "NON ESISTONO CONDIZIONI PER UN AUMENTO DEI
PREZZI"
Roma, 8 luglio 2002 - "Di fronte ad un calo degli acquisti da parte
delle famiglie pari al 2,7 % nel 2001 è difficile lanciare un allarme
credibile di un generalizzato aumento dei prezzi". E' quanto afferma il
Presidente della Confesercenti, Marco Venturi, commentando lo sciopero
indetto oggi dalle associazioni dei consumatori in segno di protesta contro
gli aumenti dei prezzi seguiti all'introduzione all'euro. "Con i
consumi al palo e le vendite al rallentatore, soprattutto per i piccoli e
medi esercizi - sottolinea Venturi - è difficile sostenere che i
commercianti pensino ad alzare i prezzi invece di incentivare gli acquisti
in attesa di interventi governativi in grado di far ripartire la spesa
interna". "Una tazzina di caffè in meno per un giorno non farà
certo male - aggiunge Venturi - ma le organizzazione dei consumatori
farebbero meglio ad indirizzare le loro proteste verso le tariffe che come
hanno più volte sostenuto sono le più alte d'Europa. Se poi si tratterà
di rivisitare il meccanismo di rilevazione dell'Istat sulla base di criteri
scientifici - conclude il Presidente della Confesercenti - da parte nostra
non ci sarà un'opposizione pregiudiziale".
COMMERCIO:
AL VIA CIRCUITO NAZIONALE ANTIQUARIATO
Roma, 8 luglio 2002 - Confesercenti Confarte e Anva presenteranno il
Circuito Nazionale dell'Antiquariato nel corso di una conferenza stampa in
programma Martedì 9 luglio, Ore 11.00, Sala Pio IX - Palazzo Torlonia, Via
Bocca di Leone, 4, Roma. Il Circuito prevede una serie di manifestazioni che
avranno luogo nelle città di Saint Vincent, Orvieto, Venezia, Savona e
Caserta a partire da ottobre 2002. Ogni singola iniziativa sarà corredata
da alcuni eventi di particolare interesse artistico e culturale: mostre dove
saranno esposti pezzi di alto antiquariato ed opere di particolare pregio
artistico, come ad esempio una tela lunga 40 metri iniziata da Picasso e
terminata da Alfio Rapisardi; da una serie di lezioni di storia dell'arte
per gli studenti delle scuole superiori, visite culturali guidate, sfilate
di moda, mostre di maestri orafi e serate di gala con la raccolta di fondi
destinati ad opere benefiche. Alla conferenza stampa interverrà il
Presidente della Confesercenti, Marco Venturi.
ASSICURAZIONI:
CONFAGRICOLTURA FAVOREVOLE ALLE CONCLUSIONI DELLA PRESIDENZA SPAGNOLA
UE
Roma, 8 luglio 2002 - Confagricoltura ha espresso soddisfazione per i
contenuti del documento sulle assicurazioni agricole " approvato come
conclusioni della presidenza spagnola, in occasione dell'ultimo Consiglio
agricolo del'Unione europee. Il documento propone di avviare studi e
programmi pilota e l'elaborazione di regole comuni a livello europeo, per la
copertura dei rischi agricoli e zootecnici a difesa e stabilizzazione dei
redditi. Inoltre si forniscono le linee guida di intervento " spiega
Confagricoltura - per favorire l'interscambio di dati e di esperienze tra i
vari Stati membri e promuovere strumenti pilota e per migliorare la gestione
dei rischi (ad esempio per il settore ortofrutticolo si ipotizza
l'inclusione del costo assicurativo nei programmi finanziabili dal Fondo
operativo). Il documento " sottolinea l'Organizzazione degli
imprenditori agricoli " fa seguito ad un lavoro preliminare effettuato
in sede europea, che è sfociato in una Conferenza internazionale, tenutasi
a Madrid a maggio scorso, in cui si sono esaminati e dibattuti i diversi
modelli operativi di copertura assicurativa agricola adottati in Europa e in
altri Paesi, come gli Stati Uniti ed il Canada. Quindi la formulazione e
l'adozione del documento della Presidenza spagnola.
TAR
CAMPANIA SOSPENDE IL DECRETO INTERDIRIGENZIALE DEL 6 GIUGNO 2002
Milano, 8 luglio 2002 - Il Tar della Campania, Prima Sezione, ha accolto con
una propria ordinanza il ricorso, presentato da un Concessionario, verso il
decreto interdirigenziale del 6.6.2002. L'ordinanza del Tar entra nel merito
del contenuto del decreto, sospendendone gli effetti. Alla luce
dell'ordinanza del Tar, il Sindacato Snai propone l'istituzione di un tavolo
comune di discussione, che consenta un confronto tra gli Enti concedenti e i
rappresentanti dei Concessionari, e che permetta di trovare una soluzione
utile e possibile per entrambe le parti, dopo quanto deciso dal Tribunale
campano. L'ordinanza del Tar della Campania - Prima Sezione, indica che
"(...) visto il ricorso (...) per l'annullamento, previa sospensione
dell'esecuzione, del decreto in data 6.6.2002 (...) vista la domanda di
sospensione della esecuzione del provvedimento impugnato presentata in via
incidentale dal ricorrente (...) Considerato che il danno lamentato attiene
essenzialmente alla presunta irreversibilità delle scelte da effettuarsi in
termini tali da non rendere possibile una decisione di merito anteriore; Che
in effetti non può escludersi il rischio che l'intervenuta opzione possa
riflettersi negativamente sulla posizione processuale attorea; Che, in
relazione al profilo evidenziato, la valutazione del fumus boni juris non
appare determinante; Che, sia a salvaguardia dell'esigenza di tutela di
tutte le parti del processo sia ai sensi dell'art.21, comma 11, l. n.
1034/1971, quale introdotto dall'art 3 l. 205/2000, si impone una rapida
fissazione del merito (...) Accoglie la suindicata domanda incidentale di
sospensione".
LG.PHILIPS
LCD ANNUNCIA UNA SIGNIFICATIVA ESPANSIONE DELLA CAPACITA' PRODUTTIVA IL
NUOVO INVESTIMENTO DI OLTRE 1 MILIARDO DI DOLLARI POSIZIONA LA JOINT VENTURE
PHILIPS-LG COME LEADER NEL MERCATO DEI TV LCD
Milano, 8 luglio 2002 - Lg.Philips Lcd, la joint venture al 50% tra Royal
Philips Electronics (Aex:Phi, Nyse:Phg) e Lg Electronics, ha annunciato ieri
un investimento di oltre 1 miliardo di dollari per ampliare ulteriormente la
capacità produttiva per il mercato in costante crescita dei Tv Lcd e dei
monitor a grande schermo. L'investimento sarà autofinanziato, senza
richiesta di fondi aggiuntivi a nessuno dei due partner. La produzione nella
nuova struttura avrà inizio nel primo semestre del 2003. L'annuncio segue
l'apertura, avvenuta lo scorso mese, del primo stabilimento al mondo di
thin-film transitor per display a cristalli liquidi (Lcd Tft) di quinta
generazione, denominato P4. Il nuovo investimento (che sarà chiamato P5),
vedrà Lg.Philips Lcd espandere ulteriormente la propria capacità
produttiva di soluzioni di quinta generazione, utilizzando substrati di
vetro delle dimensioni di 1100x1250mm, ancora più grandi di quelli
utilizzati originariamente in "P4" (1000x1200mm). Questo renderà
possibile disporre di una gamma ancora più completa di pannelli Lcd di
grandi dimensioni. Ci si aspetta che P5 diventi operativa nella prima metà
del 2003, portando Lg.Philips Lcd a una produzione di 120.000 pezzi al mese
di display di quinta generazione entro la fine dello stesso anno,
consolidando ulteriormente la sua posizione di principale fornitore al mondo
di display Lcd Tft. La domanda di schermi di grandi dimensioni (superiori ai
10 pollici) per Tv e monitor è prevista in grande aumento nel prossimo
futuro, con una crescita da 30,9 milioni di unità del 2002 a 104,9 milioni
di unità nel 2006, pari ad una percentuale di crescita Cagr - Compound
Annual Growth Rate - del 36%. La crescita del segmento degli schermi Lcd Tft
di dimensioni superiori ai 16 pollici è prevista aumentare ancor più
velocemente nello stesso periodo, con un Cagr del 46% (fonte: Stanford
Resources). "L'investimento P5 riflette la crescente domanda di schermi
Lcd di grandi dimensioni, in particolar modo nel mercato in forte sviluppo
dei Tv Lcd", ha commentato Matt Medeiros, Chairman della joint-venture
e Presidente e Ceo di Philips Components. "Lg.Philips Lcd ha
un'eccellente storia di investimenti effettuati al momento giusto per
anticipare la domanda generata da nuove applicazioni: P5 ne è un altro
esempio. Lg.Philips Lcd rappresenta per Philips un investimento strategico e
un fornitore chiave, sia per i prodotti a marchio Philips sia per quelli
destinati al mercato Business to Business, e in quanto tale sta sostenendo
la leadership di Philips nel settore dei display che, accanto a Storage,
Connectivity e Digital Video Processing, rappresenta uno dei pilastri
tecnologici sui quali si basa la futura crescita dell'azienda".
"Il costante impegno per l'espansione riconfermerà il nostro
posizionamento come leader nel settore dei grandi schermi Lcd Tft e ci
renderà capaci di soddisfare la domanda dei clienti per una gamma completa
di display di tutte le dimensioni (dai 15" ai grandi schermi da oltre
30") per monitor e Tv di fascia alta", ha dichiarato Bruce Berkoff,
Executive Marketing Vice President di Lg.Philips Lcd. "Inoltre, P5 è
un'ulteriore dimostrazione dell'impegno costante di Lg.Philips Lcd nel
fissare lo standard di riferimento del mercato anche attraverso il costante
sviluppo della tecnologia più innovativa."
TRASPORTI
PUBBLICI: GIOVEDÌ 11 LUGLIO 2002 SCIOPERO NAZIONALE DALLE ORE 8.45 ALLE ORE
12.45 PROCLAMATO DA CGIL
Milano 8 luglio 2002 - Per la giornata di giovedì 11 luglio 2002,
l'organizzazione sindacale Cgil ha dichiarato uno sciopero nazionale. Il
personale Atm (addetti alla guida dei mezzi di superficie, della
metropolitana, del collegamento Cascina Gobba-Ospedale San Raffaele Resnati,
degli addetti al servizio prenotazioni, dei parcheggi, degli uffici
informazioni e vendita) che aderisce all'agitazione si asterrà dal lavoro
dalle ore 8.45 alle ore 12.45. Data la volontarietà di ogni singolo
dipendente di aderire allo sciopero, anche se non appartenente alla
organizzazione sindacale che l'ha dichiarato, non è prevedibile la
riduzione del servizio che potrà verificarsi sia sulla rete di superficie
che in metropolitana. Atm informa che il ritorno alla normalità del
servizio è previsto dopo circa 45 minuti dal termine dello sciopero. Per
ulteriori informazioni i Clienti Atm possono contattare il Numero Verde
800016857, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, o consultare il
sito Internet www.atm-mi.it
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