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LA COMMISSIONE EUROPEA DÀ IL VIA LIBERA ALLA PARTNERSHIP TRA AUSTRIAN AIRLINES E LUFTHANSA

Bruxelles, 8 luglio 2002 La Commissione europea ha autorizzato la partnership tra Lufthansa e Austrian Airlines dopo che le due compagnie aeree sono riuscite a dissipare i timori della Commissione stessa per quanto riguarda il venir meno per i consumatori della possibilità di scelta tra vettori alternativi sulle rotte tra Austria e Germania e il conseguente probabile aumento dei prezzi. Per impedire la creazione di un quasi-monopolio nei servizi di trasporto aereo tra i due paesi confinanti, le compagnie si sono impegnate a mettere a disposizione di nuovi operatori fino ad un massimo del 40% degli slot negli aeroporti utili per operare voli su tutti i collegamenti bilaterali quali, per esempio, Vienna-Berlino, Vienna-Francoforte e Vienna-Stoccarda. Lufthansa e Austrian Airlines hanno inoltre accettato di praticare anche sulle rotte sulle quali non sono esposte a concorrenza riduzioni tariffarie in misura analoga a quelle eventualmente decise per le coppie di città servite da nuovi concorrenti. L'accordo di cooperazione è stato esentato con valore retroattivo al 10 dicembre 1999, data della sua entrata in vigore, fino al 31 dicembre 2005. "È per me un motivo di particolare soddisfazione il fatto che una serie di compagnie aeree abbiano espresso interesse ad entrare sul mercato del trasporto aereo tra Austria e Germania e che due di esse abbiano già iniziato ad operare voli sulle rotte Vienna-Francoforte e Vienna-Stoccarda. Senza l'intervento della Commissione si sarebbe creato un monopolio a scapito dei consumatori", ha commentato il commissario europeo alla concorrenza Mario Monti. Nel dicembre 1999, Austrian Airlines Österreichische Luftverkehrs AG (AuA) e Deutsche Lufthansa AG hanno notificato alla Commissione un accordo di cooperazione, chiedendone l'esenzione ai sensi delle regole di concorrenza comunitarie. L'accordo consente tra l'altro il coordinamento delle tariffe e degli orari di tutti i voli operati in tutto il mondo dalle due compagnie. Dopo attenta valutazione, nel maggio 2001 la Commissione ha adottato una comunicazione delle obiezioni, in cui avvertiva le parti del fatto che l'accordo di cooperazione, nella sua versione originaria, non poteva essere autorizzato in quanto avrebbe determinato l'eliminazione della concorrenza praticamente su tutte le 33 rotte tra Austria e Germania, privando i passeggeri di ogni libertà di scelta e rendendo probabile un aumento dei prezzi. Ingresso di nuovi operatori sul mercato Le parti hanno allora proposto un pacchetto consistente di rimedi intesi a promuovere la concorrenza sulle rotte interessate e a impedire che i consumatori subiscano le conseguenze negative della posizione dominante delle parti. Va sottolineato che nonostante la liberalizzazione del mercato del trasporto aereo della UE, elevati ostacoli all'ingresso (ad es. la carenza di slot nei principali aeroporti, l'alto numero di frequenze operate dalle parti, la messa in comune dei programmi frequent flyer) impediscono l'accesso al mercato di altri vettori. Nel caso di compagnie aeree non UE l'ingresso è reso ancora più difficile dall'esistenza di ulteriori ostacoli regolamentari. La Commissione ha potuto accertare che, a seguito degli impegni assunti dalle parti, numerosi concorrenti erano seriamente intenzionati a fare il loro ingresso sulle principali rotte tra Austria e Germania. In effetti la compagnia slovena Adria Airways ha iniziato l'anno scorso ad operare due voli giornalieri sulla rotta Vienna-Francoforte mentre Air Alps ha inaugurato un volo giornaliero sulla rotta Vienna-Stoccarda dopo che Lufthansa e Austrian Airlines avevano volontariamente iniziato ad applicare i rimedi proposti prima ancora dell'adozione della decisione finale da parte della Commissione. Inoltre, altre due compagnie aeree dell'Europa centrale e orientale hanno manifestato un serio interesse ad avviare collegamenti su due ulteriori rotte tra Austria e Germania, mentre è stata costituita una nuova compagnia aerea austriaca, Styrian Airways, che prevede di iniziare ad operare su numerose rotte addizionali nell'autunno prossimo. Gli impegni Al fine di rendere possibile la concorrenza sulle rotte tra Germania e Austria, AuA e Lufthansa sono tenute a mettere a disposizione fino ad un massimo del 40% degli slot da esse operati su qualsiasi coppia di città ai nuovi operatori che intendano operare collegamenti su dette rotte e che non siano in grado di ottenere gli slot necessari tramite la normale procedura di assegnazione degli slot. Ogni qualvolta riducono una tariffa pubblicata su una rotta in cui si trovano in concorrenza con un nuovo operatore, AuA e Lufthansa hanno l'obbligo di ridurre della stessa percentuale la tariffa praticata su altre tre coppie di città tra Austria e Germania sulle quali non sono soggette a concorrenza. Quest'obbligo mira a garantire che anche sulle rotte dove AuA/Lufthansa mantengono una posizione di monopolio i passeggeri possano godere dei benefici della concorrenza. AuA/Lufthansa sono inoltre tenute a consentire ai nuovi operatori che lo desiderino e che non dispongano di un programma proprio di partecipare ai loro programmi frequent flyer. Altri impegni riguardano ad esempio l'interlining, ossia la possibilità per i passeggeri di effettuare un viaggio con più vettori aerei ma acquistando un unico biglietto, e la possibilità di concludere accordi speciali di ripartizione analoghi a quelli conclusi con altri vettori dell'alleanza. Per impedire che i nuovi operatori vengano espulsi dal mercato subito dopo il loro ingresso, le parti sono tenute a operare un blocco delle frequenze per un periodo iniziale di due anni. Infine, per garantire una maggiore libertà di scelta e un migliore servizio di trasporto per i consumatori, AuA/Lufthansa concluderanno accordi intermodali in particolare con le aziende ferroviarie. Antefatti Nel dicembre 1999, Austrian e Lufthansa hanno notificato alla Commissione un accordo di cooperazione, chiedendone l'esenzione ai sensi delle regole di concorrenza comunitarie. AuA intendeva con questo accordo entrare a far parte dell'alleanza Star. L'accordo di rete riguarda il trasporto passeggeri, la manutenzione, gli impianti aeroportuali e i servizi di assistenza a terra. Le parti coordineranno le tariffe e gli orari di tutti i voli operati in tutto il mondo. L'accordo di cooperazione internazionale comprende anche l'accesso reciproco ai crediti accumulati dai passeggeri con i programmi frequent flyer, il code-sharing, il trattamento comune dei dati. L'integrazione del traffico bilaterale tra Austria e Germania si spinge ancora oltre con la costituzione di un'impresa comune che consentirà la ripartizione sia delle perdite che dei profitti. Nel corso dell'esame la Commissione ha ricevuto numerose denunce presentate da privati cittadini e da imprese che si lamentavano delle elevate tariffe dei voli tra Austria e Germania. Il settore turistico austriaco ne ha anche denunciato le potenziali conseguenze negative per il turismo di Vienna. Il 14 dicembre 2001 la Commissione ha pubblicato una descrizione completa degli impegni presentati della parti, ricevendo in risposta le osservazioni della IATA, della federazione alberghiera austriaca e di Styrian Airways, compagnia aerea di recente costituzione. Nella decisione finale la Commissione ha tenuto conto di queste osservazioni. Il 27 maggio 2002 la maggioranza dei membri del comitato consultivo in materia di intese e posizioni dominanti nel settore dei trasporti aerei si è detta d'accordo con la Commissione nel ritenere che i rimedi proposti dalle parti sono soddisfacenti per poter concedere un'esenzione della durata di 6 anni a partire dalla notificazione dell'accordo. 

PROGETTO DI PRIMO PROTOCOLLO ADDIZIONALE ALLA CONVENZIONE SUL CYBERCRIMINE RELATIVAMENTE ALLA INCRIMINAZIONE DI ATTI DI NATURA RAZZISTA E XENOFOBA COMMESSI MEDIANTE SISTEMI INFORMATICI 
Budapest , 8 luglio 2002 - Il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa, a seguito dell'apertura alla firma, avvenuta a Budapest, della Convenzione per la lotta alla criminalita' nel cyberspace, affido' al Cdpc (Comitato Direttore per i Problemi Criminali), e specificamente al suo Comitato di Esperti sulla incriminazione degli atti di natura razzista o xenofoba, compiuti mediante sistemi informatici, l'incarico di redigere un progetto di protocollo addizionale, strumento giuridico obbligatorio da aprire alla firma ed alla ratifica delle Parti contraenti della Convenzione, per trattare, in particolare, le seguenti questioni: 1. la definizione e l'indicazione di elementi tendenti all'incriminazione di atti di natura razzista o xenofoba, commessi attraverso le reti informatiche, ivi compresi la produzione,l'offerta, la diffusione o altre forme di disseminazione di materiali o di messaggi aventi un tale contenuto, attraverso le reti informatiche; 2. la misura nella quale le disposizioni di diritto materiale, procedurale e di cooperazione internazionale, contenute nella Convenzione sulla cybercriminalita', si applicavano alle inchieste ed ai processi relative alle infrazioni da inserire nel protocollo addizionale. Come rileva il Rapporto espositivo, questo Protocollo comporta una estensione della portata della Convenzione, ivi comprese le sue disposizioni di diritto materiale, di procedura e di cooperazione internazionale, in maniera tale da coprire egualmente le infrazioni concernenti la propaganda razzista e xenofoba. In tal modo -aggiunge il Rapporto- oltre l'armonizzazione degli elementi di diritto materiale concernenti questi comportamenti, il Protocollo tende a migliorare la possibilita' che hanno le Parti di utilizzare in questo ambito i mezzi di cooperazione internazionale previsti dalla Convenzione. Il Progetto di Protocollo, redatto dal Comitato di esperti, e' stato sottoposto al Cdpc nella sua riunione del giugno 2002 ed approvato senza alcuna modifica: dovra' essere ora sottoposto all'esame del Comitato dei Ministri, prima di essere aperto alla firma. 

GARANZIE PER I CITTADINI, OPPORTUNITÀ PER LE IMPRESE: I VANTAGGI DI UN MERCATO PRIVACY-ORIENTED 
Roma, 8 luglio 2002 - Il Garante per la protezione dei dati personali sta organizzando una Conferenza internazionale che affronterà il tema dell'impatto della privacy sui processi economici e del valore aggiunto che la protezione dei dati personali rappresenta rispetto all'attività nel settore pivato. Alla Conferenza saranno chiamati a partecipare economisti, rappresentanti del mondo universitario, rappresentanti del mondo delle imprese, del settore bancario e assicurativo che hanno avuto modo di confrontarsi con la teoria e la prassi della protezione dei dati e con i benefici derivanti da una gestione rispettosa dei dati degli utenti/consumatori/clienti. La Conferenza offrirà anche lo spunto per uno scambio reale di opinioni fra il pubblico ed i relatori, anche attraverso una Tavola rotonda. La Conferenza sarà tenuta nella Sala Convegni dell'Autorità, in Piazza di Montecitorio, a Roma, il 5 ed il 6 dicembre 2002. Per informazioni: PrivacyBusinessConference@garanteprivacy.it  Temi: La privacy rispetto alle attività economiche: da costo per le imprese a opportunità di sviluppo. La tutela dei dati personali come valore aggiunto per la qualità delle merci e dei servizi. Dalla comunicazione commerciale invadente e non sollecitata al marketing del rispetto. Strategie di impresa e garanzie per i consumatori. L'impatto delle normative privacy sui processi gestionali e organizzativi delle imprese. Privacy e comunicazione commerciale: per uno sviluppo equilibrato della società dell'informazione. Comunicazione interattiva, libertà d'impresa, diritto alla riservatezza. Violazioni della privacy: quali rimedi? Rispetto della persona e risarcimento del danno nei diversi ordinamenti. Concorrenza fra imprese e pluralità di ordinamenti. Il fattore privacy nel mercato globale. Quali spazi per l'autodisciplina. Per informazioni : Garante per la protezione dei dati personali Piazza di Monte Citorio, 121, 00186 Roma, tel. 06-6967 7713/4, fax 06-6967 7715/65, e-mail: PrivacyBusinessConference@garanteprivacy.it Le lingue della conferenza saranno l'italiano e l'inglese Il programma preliminare sarà disponibile sul sito Web www.garanteprivacy.it  E' necessario iscriversi in anticipo. Le modalità di partecipazione saranno rese note sul sito Web www.garanteprivacy.it  quanto prima. 

SUL SITO È LA SINTESI DEL DPEF 2003-2006 
Roma, 8 luglio 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che è disponibile sulla home page, www.tesoro.it  la Sintesi del Documento di Programmazione Economica e Finanziaria 2003-2006. 

SUL SITO CARTEGGIO TREMONTI-SOLBES 
Roma, 8 luglio 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze comunica che sono disponibili sul sito www.tesoro.it  tra gli ultimi documenti pubblicati, una lettera del Ministro Giulio Tremonti al Commissario Europeo Pedro Solbes e la risposta di quest'ultimo al Ministro. Nella lettera Tremonti chiede scuse formali circa le dichiarazioni sulle operazioni di cartolarizzazione dell'Italia rilasciate dal direttore di Eurostat, Yves Franchet al Financial Times. Solbes precisa e si scusa dell'accaduto. 

EMISSIONE B.O.T. 
Roma, 8 luglio 2002 - Il Ministero dell'Economia e delle Finanze ha disposto un'emissione, con regolamento 15 luglio 2002, da effettuarsi tramite asta il giorno 10 luglio 2002, di 8.500 milioni di Euro di B.O.T così ripartiti: Trimestrali importo (in ml. di Euro) 3.500, scadenza 15.10.2002, gg 92; Annuali importo (in ml. di Euro) 5.000, scadenza 15.07.2003, gg 365. E' da tener presente che vengono a scadere B.O.T. per 11.500 milioni di Euro, (ml. 5.500 trimestrali e ml. 6.000 annuali). I B.O.T. sono posti all'asta con il sistema di collocamento dell'asta competitiva e senza l'indicazione del prezzo base. I buoni possono essere sottoscritti per un importo minimo di mille Euro. Non sono ammesse all'asta richieste senza indicazione di prezzo. I prezzi indicati dagli operatori partecipanti alle aste dei B.O.T., espressi in termini percentuali, possono variare, per tutte le tipologie di titoli, di un millesimo di punto percentuale o multiplo di tale cifra. L'importo di ciascuna richiesta non può essere inferiore ad un milione e mezzo di Euro. Il collocamento dei B.O.T. verrà effettuato nei confronti degli operatori di cui all'art. 5 del D.M. 11 febbraio 2002. In attuazione di quanto disposto nella Sez.II - Tit. V del decreto legislativo 24 giugno 1998, n. 213, e relative norme di attuazione, in relazione alla dematerializzazione dei titoli di Stato, i buoni ordinari del Tesoro sono rappresentati da iscrizioni contabili a favore degli aventi diritto. Il capitale nominale assegnato agli operatori partecipanti all'asta verrà riconosciuto mediante accreditamento nel relativo conto di deposito accentrato in titoli presso la Monte Titoli S.p.A.. A fronte delle assegnazioni, gli operatori accrediteranno i relativi importi nei conti intrattenuti con i sottoscrittori. Le richieste di acquisto - con un massimo di tre per ciascuna tranche - dovranno pervenire alla Banca d'Italia, esclusivamente tramite la rete nazionale interbancaria, entro e non oltre le ore 11 del giorno 10 luglio 2002 con l'osservanza delle modalità stabilite negli artt. 7 e 8 del D.M. 11 febbraio 2002. Si ricorda che in caso di malfunzionamento delle apparecchiature che non consenta l'immissione dei messaggi nella rete, le richieste di partecipazione all'asta debbono essere inviate con modulo trasmesso via fax. Le richieste non pervenute entro il termine stabilito di volta in volta nei decreti di emissione non vengono prese in considerazione. Eventuali richieste sostitutive di quelle corrispondenti già pervenute sono prese in considerazione solo se giunte entro il termine di cui sopra, ai sensi del suindicato art. 8. Qualora le richieste di ciascun operatore, anche complessivamente, superino l'importo offerto dal Tesoro, esse verranno prese in considerazione a partire da quella a prezzo più alto, fino a concorrenza dell'importo offerto. La circolazione dei B.O.T. al 28 giugno 2002 era pari a 135.650 milioni di Euro, di cui ml. 2.000 a 267 gg., ml. 2.000 a 234 gg., ml. 13.500 trimestrali, ml. 44.400 semestrali e ml. 73.750 annuali. 

EMISSIONE DI CERTIFICATI DI CREDITO DEL TESORO "ZERO COUPON" 
Roma, 8 luglio 2002 - Il Ministro dell'Economia e delle Finanze dispone l'emissione dei seguenti certificati di credito del Tesoro "zero coupon": CTZ 24 mesi: decorrenza: 28 giugno 2002 - terza tranche; scadenza: 30 giugno 2004; importo nominale dell'emissione: 2.000 milioni di euro I certificati suddetti, il cui importo minimo sottoscrivibile è di mille euro, sono emessi con il sistema dell'asta marginale riferita al prezzo, senza indicazione di prezzo base di collocamento e con esclusione delle richieste effettuate a prezzi inferiori al "prezzo di esclusione". Sono ammesse a partecipare all'asta le banche italiane, comunitarie ed extracomunitarie, nonché le società di intermediazione mobiliare e le imprese di investimento comunitarie ed extracomunitarie indicate nei decreti recanti l'emissione dei suddetti titoli. Detti operatori partecipano in proprio e per conto terzi. Le domande di partecipazione devono essere inoltrate con indicazione, per ogni richiesta, del relativo prezzo offerto. Ciascun operatore può formulare sino ad un massimo di tre offerte, ciascuna ad un prezzo diverso e per un importo non inferiore a 500.000 euro di capitale nominale; eventuali offerte di importo inferiore non verranno prese in considerazione. Ciascuna offerta non deve essere superiore all'importo in emissione; eventuali offerte di ammontare superiore verranno accettate limitatamente all'importo medesimo. I prezzi indicati varieranno dell'importo minimo di un centesimo di euro ed eventuali variazioni di importo diverso vengono arrotondate per eccesso Le domande di partecipazione degli operatori devono essere avanzate - entro le ore 11 del giorno sottoindicato - mediante trasmissione di richiesta telematica da indirizzare alla Banca d'Italia tramite Rete Nazionale Interbancaria con le modalità tecniche stabilite dalla Banca d'Italia medesima e conosciute dagli operatori. L'assegnazione dei certificati verrà effettuata, nella giornata in cui si perfezioneranno le operazioni d'asta, al prezzo meno elevato tra quelli offerti dai concorrenti rimasti aggiudicatari. Nel caso che le offerte al prezzo marginale non possano essere totalmente accolte, si procede al riparto pro-quota, con i necessari arrotondamenti. Il prezzo di aggiudicazione ed il prezzo di esclusione saranno resi noti mediante comunicato stampa. Gli operatori partecipanti all'asta provvederanno ad attribuire ai sottoscrittori i certificati assegnati, senza alcun onere aggiuntivo rispetto al prezzo di aggiudicazione. Il regolamento dei certificati assegnati, da parte degli operatori, verrà effettuato in via automatica tramite la procedura giornaliera "Liquidazione titoli", al prezzo di aggiudicazione. Agli operatori medesimi viene riconosciuta, quale compenso dell'impegno assunto di raccogliere le prenotazioni del pubblico, una provvigione - commisurata all'ammontare nominale dei certificati assegnati - pari allo 0,20%. Il pubblico potrà prenotare i certificati presso le suddette categorie di operatori nel giorno sottoindicato; gli intermediari potranno richiedere, a garanzia del buon fine della sottoscrizione, l'eventuale versamento di un acconto sull'importo nominale prenotato. Alla data prevista per il regolamento, il sottoscrittore verserà l'importo corrispondente ai certificati assegnati, sulla base del prezzo di aggiudicazione; a fronte di tale versamento, gli verrà rilasciata apposita ricevuta. Il calendario delle operazioni di sottoscrizione è il seguente: prenotazione da parte del pubblico: entro il giorno 09 luglio 2002; presentazione domande in asta: entro le ore 11,00 del giorno 10 luglio 2002; regolamento sottoscrizione: il giorno 15 luglio 2002. Come di consueto, gli operatori "specialisti in titoli di Stato" hanno facoltà di partecipare ai collocamenti di titoli di Stato, previsti automaticamente in via supplementare alle aste di emissione. L'importo della tranche supplementare è stabilito nella misura massima del 10% dell'ammontare nominale offerto. Gli "specialisti" che non hanno partecipato all'asta di emissione non sono ammessi al collocamento supplementare. L'assegnazione supplementare avrà luogo al prezzo di aggiudicazione determinato nell'asta relativa alla presente emissione Le modalità e le condizioni per la partecipazione degli "specialisti" all'assegnazione supplementare vengono indicate nel decreto recante l'emissione dei relativi titoli. 

BANCA DI ROMA: ESPOSIZIONE VERSO IL GRUPPO VIVENDI 
Roma, 8 luglio 2002. L'esposizione attuale del Gruppo Bancario Capitalia nei confronti di Vivendi Universal S.A. ammonta a circa 40 milioni di euro, mentre l'esposizione verso tutte le società facenti capo a Vivendi Universal ammonta attualmente a circa 80 milioni di euro. 

BANCA FIDEURAM: RACCOLTA NETTA TOTALE PARI A 132 MILIONI DI EURO IN GIUGNO. SCUDO FISCALE: RIMPATRIATI CIRCA 1,8 MILIARDI DI EURO. 
Roma, 4 luglio 2002 - A giugno la raccolta netta totale di Banca Fideuram (fondi e gestioni, assicurazioni, titoli e conti correnti) è stata positiva per 132 milioni di euro. In giugno la raccolta netta del risparmio gestito (fondi, gestioni patrimoniali, assicurazioni vita) ha registrato un saldo negativo per 180 milioni di euro. Al suo interno è da segnalare la raccolta netta assicurativa, positiva per 211 milioni di euro. Le polizze vita hanno complessivamente incassato a giugno premi per 265 milioni di euro. In particolare la nuova produzione assicurativa ha registrato un saldo positivo di 167 milioni di euro. Per il periodo gennaio-giugno 2002, la nuova produzione è stata di 1.151 milioni di euro, in crescita del 139 % rispetto allo stesso periodo di un anno fa. In giugno il saldo complessivo del risparmio non gestito è stato positivo per 312 milioni di euro, grazie ad una raccolta netta di 401 milioni di euro sul fronte dei titoli. La raccolta netta totale dei primi sei mesi dell'anno è stata pari a 2,1 miliardi di euro. A tale risultato ha contribuito per circa 1,5 miliardi di euro la raccolta netta relativa al cosiddetto "scudo fiscale". Il totale delle attività rimpatriate, comprendente 0,3 miliardi di euro di attività già detenute presso controllate estere di Banca Fideuram, è stato pari a circa 1,8 miliardi di euro. A fine giugno le masse totali di risparmio gestito (fondi, gestioni e assicurazioni) erano pari a 35,1 miliardi di euro. Il patrimonio dei fondi comuni di Banca Fideuram, incluse le gestioni patrimoniali, ammontava a 27,4 miliardi di euro. Al suo interno, le gestioni patrimoniali si sono attestate a 13.8 miliardi di euro. A fine giugno il totale delle masse amministrate da Banca Fideuram era di 48,05 miliardi di euro. In base a dati pubblicati recentemente da Banca d'Italia, la quota di mercato di Banca Fideuram sulle attività finanziarie delle famiglie in Italia è salita nel 2001 a 1,98% (1,83% nel 2000). Al 30 giugno 2002 i private banker 1 di Banca Fideuram erano 3.531, a cui vanno aggiunti 145 produttori assicurativi per un totale di 3.676 professionisti. In allegato sono riportate le tabelle relative a raccolta netta, masse amministrate e dimensioni della rete relative a giugno 2002. 

BANCA GENERALI, AL VIA IL NUOVO ASSETTO: SI RAFFORZA IL POLO DISTRIBUTIVO BANCARIO E FINANZIARIO DEL GRUPPO GENERALI. LE RETI ALTINIA, INA SIM E PRIME CONSULT SIM SI FONDERANNO IN BANCA 
Milano, 8 luglio 2002 - I Consigli di Amministrazione di Banca Generali e di Altinia, Ina Sim e Prime Consult Sim, le reti di distribuzione interamente controllate dalla banca, hanno deliberato il 28 giugno il progetto di fusione per incorporazione delle tre Sim in Banca Generali. L'operazione avrà efficacia dal 31 dicembre 2002. La fusione completa il processo di rafforzamento del ruolo di Banca Generali come unico polo distributivo di prodotti e servizi bancari e finanziari del Gruppo Generali in Italia. Tale processo, avviato nel 2000 con la fusione di Prime SpA in Banca Generali e proseguito nel 2001 con l'acquisizione del controllo totalitario delle altre due Sim di distribuzione del Gruppo (Altinia e Ina Sim), è stato accelerato per rispondere tempestivamente ai profondi mutamenti intervenuti sul mercato dei servizi finanziari. Nascerà così un nuovo soggetto sul mercato, specializzato per canale distributivo e tipologia di investitore. Per il canale diretto, Banca Generali disporrà di circa 1.300 promotori finanziari; essi potranno offrire tutti i prodotti e servizi messi a punto da Generali Asset Management così come i Fondi Alleanza, oggi distribuiti dalle reti del Gruppo, insieme ai prodotti di qualificati partners internazionali. Banca Generali sarà così in grado di servire la clientela attraverso la gamma più completa di prodotti e servizi bancari, finanziari e assicurativi sia di Gruppo sia esterni, selezionandoli al meglio sulla base delle esigenze di investimento e previdenziali. Verrà inoltre costituita, all'interno della rete di Banca Generali, una Divisione Private Banking cui faranno capo circa 100 promotori finanziari, provenienti dalle tre Sim, che si rivolgeranno alla clientela di fascia più esclusiva attraverso un'offerta di prodotti e servizi mirata, che sfrutterà anche le sinergie con BSI, la società del Gruppo Generali leader nel private banking. Banca Generali consolida così il modello di banca multicanale focalizzato sulla gestione degli investimenti. Tale evoluzione pone al centro del processo i promotori finanziari, che assumono un ruolo determinante nel servizio di consulenza e pianificazione finanziaria per il cliente. L'attività del promotore finanziario è supportata dai canali telematici (telefono ed internet) ed è previsto l'avvio di un piano che porterà alla apertura di alcune filiali bancarie "leggere" nelle principali città italiane. La nuova Banca Generali prevede inoltre l'avvio di una Sim che darà mandato ai circa 1.700 agenti assicurativi del Gruppo Generali già operanti come promotori finanziari all'interno delle reti di Generali, Ina Vita e Alleanza, e avrà il compito di supportare l'attività di cross-selling verso i 12 milioni di clienti del Gruppo Generali. Complessivamente, quindi, il gruppo bancario Banca Generali potrà contare su circa 3.000 promotori finanziari. Il gruppo bancario Banca Generali si posiziona tra le prime cinque reti di promotori finanziari in termini di attivi gestiti per la clientela con 8,2 miliardi di euro, di cui circa 5,1 miliardi in risparmio gestito, 1,3 in polizze vita, 0,8 in raccolta diretta, 1 in raccolta indiretta. In termini di presenza sul territorio, il gruppo Banca Generali attualmente dispone di quattro filiali bancarie, di circa 150 punti operativi (Investment Points e agenzie di promotori finanziari) e di sei Uffici di Private Banking, coprendo complessivamente 78 province italiane. Nei primi sei mesi del 2002, seppur nel difficile contesto dei mercati finanziari, le reti di Banca Generali hanno confermato il trend di miglioramento avviato alla fine dell'anno scorso: la raccolta netta complessiva di 280 milioni di euro è risultata superiore a quella ottenuta nell'intero 2001. 

LA CASSA DI RISPARMIO DI FIRENZE SPA CONVOCA L'ASSEMBLEA PER IL  9 SETTEMBRE 2002 
Firenze, 8 Luglio 2002 - La Cassa di Risparmio di Firenze Spa ha convocato per il giorno 9 Settembre 2002 il Consiglio di Amministrazione dove all'ordine del giorno è prevista, tra l'altro, l'approvazione della Relazione Semestrale Consolidata 2002. Tale documento sarà reso pubblico entro il 13 Settembre 2002. In considerazione di quanto sopra la Cassa di Risparmio di Firenze ha deciso di non procedere alla redazione della seconda Relazione Trimestrale per l'anno 2002.

BANCA CARIME PROSEGUE NELLA "OPERAZIONE SICUREZZA" CON LE OBBLIGAZIONI EUROCONVERGENZA 3 PLUS E 4 POWER 
Milano, 8 luglio 2002 - Da oggi e sino al prossimo 7 Agosto presso le Filiali Carime è possibile prenotare i prestiti obbligazionari strutturati Missione EuroConvergenza 3 Plus e Missione EuroConvergenza 4 Power emessi da Interbanca. I due prestiti obbligazionari hanno un rendimento variabile - con un minimo garantito - correlato alla performance di un paniere di fondi gestito, in modo dinamico, secondo le indicazioni provenienti dai mercati di riferimento. L' elemento caratterizzante delle due obbligazioni è il fondo UniEuroAspirant che investe in obbligazioni di Stati candidati a partecipare all'allargamento dell'Unione Europea Monetaria; per tale motivo questo fondo potrà beneficiare delle opportunità offerte dal processo di convergenza dei tassi di interesse. L'obbligazione Euroconvergenza 3 Plus investe quasi esclusivamente in fondi obbligazionari, mentre Euroconvergenza 4 Power investe anche in fondi azionari ma nella misura massima del 25%. 

CONFIDI: INDISPENSABILE UNA LEGGE QUADRO 
Milano, 8 luglio 2002 - L'attuazione di una legge quadro per i Confidi non è più soltanto una grande opportunità a disposizione del vasto universo dei consorzi e delle cooperative che garantiscono il credito agevolato alle PMI, adesso è diventata un'assoluta necessità. L'emergenza, sottolineata dal Coordinamento Nazionale dei Confidi, composto da Fedart, Federasconfidi, Federfidi Commercio e Fincredit, nel quale sono rappresentate circa 941 mila Pmi, è stata dichiarata dopo che la Banca dei regolamenti internazionali di Basilea ha fissato le nuove regole sui coefficienti di capitalizzazione bancaria che diventeranno operative nel prossimo 2005. "Le innovazioni collegate ad una standardizzazione basata su un generico credit scoring, -sottolinea nel merito Roberto Villa, presidente Fedart - oppure profonde modifiche della gestione del processo di affidamento quali quelle indicate nelle proposte del comitato di Basilea sui capitali di sorveglianza delle banche, ci lasciano molto dubbiosi". E' per questo che nel corso dell'ultimo anno, il primo dell'attuale legislatura, sono stati proposti ben 7 disegni di legge per regolamentare l'attività dei Confidi, presentati alla Camera (4) e al Senato (3), con il consenso unanime di maggioranza e opposizione. A queste si è aggiunta l'elaborazione di una nuova proposta di legge (S.1267) recentemente presentata alla Commissione Finanze e Tesoro del Senato. "Su questa problematica, che rivoluzionerà gli assetti organizzativi e la prassi operativa delle banche - sottolinea ancora Roberto Villa - continuiamo a registrare il permanere di una sostanziale indifferenza della politica e delle istituzioni che finora ha frenato il riassetto legislativo dei Confidi (Legge quadro)". Già da tempo le banche adottano criteri selettivi sempre più standardizzati e le decisioni di Basilea rischiano di inasprire tale situazione mortificando la versatilità delle Pmi, vera ricchezza del comparto, che fa di questo settore il tessuto connettivo dell'economia nazionale. "A questo proposito - precisa Villa - riteniamo giusto sottolineare l'atteggiamento di piena collaborazione assunto dall'Abi con cui abbiamo costituito, insieme ai colleghi del coordinamento nazionale Confidi, un tavolo di lavoro che sta producendo importanti analisi e conseguenti proposte di modifica delle nuove regole". 

Credito Netto Erogato alle Imprese Artigiane - Province Lombarde anno 2000:

 

ANNO

 EURO

 LIRE

% Conc.

% Utilizz.

Utilizz/Conc

2000

 Concesso

 Utilizzato

 Concesso

 Utilizzato

(1)

(2)

(3)

MILANO

       1.970.786.992

      1.397.577.320

          3.815.975.729.000

          2.706.087.037.396

20,55

21,26

70,91

VARESE

         661.047.820

         460.905.028

          1.279.967.062.431

             892.436.578.566

6,89

7,01

69,72

COMO

         771.513.487

         526.437.221

          1.493.858.419.473

          1.019.324.597.906

8,04

8,01

68,23

SONDRIO

         326.983.005

         230.131.661

             633.127.383.091

             445.597.031.244

3,41

3,50

70,38

BERGAMO

       1.615.786.204

      1.064.317.673

          3.128.598.353.219

          2.060.806.380.700

16,85

16,19

65,87

BRESCIA

       2.101.781.462

      1.391.601.660

          4.069.616.391.427

          2.694.516.546.208

21,91

21,16

66,21

PAVIA

         300.119.460

         223.070.318

             581.112.306.814

             431.924.364.634

3,13

3,39

74,33

CREMONA

         549.058.783

         389.382.542

          1.063.126.049.759

             753.949.734.598

5,72

5,92

70,92

MANTOVA

         615.121.994

         430.661.492

          1.191.042.263.322

             833.876.927.115

6,41

6,55

70,01

LODI

         194.218.479

         140.840.970

             376.059.414.333

             272.706.144.982

2,02

2,14

72,52

LECCO

         484.879.341

         320.224.725

             938.857.321.598

             620.041.528.276

5,06

4,87

66,04

RISERVATO

 

 

 

 

 

 

 

TOTALE 2000

    9.591.297.027

    6.575.150.610

     18.571.340.694.469

     12.731.266.871.625

100,00

100,00

68,55

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(1): Calcolata come "Credito Concesso alla Provincia/Totale Credito Concesso"

(2): Calcolata come "Credito Utilizzato dalla Provincia/Totale Credito Utilizzato"

(3): Calcolata come "Credito Utilizzato/Credito Concesso *100"

 

 

Fonte: elaborazione Artigiancredit Lombardia su dati Banca d'Italia

 Importi segnalati alla Centrale dei Rischi

DALLA TERZA EDIZIONE DI "INVESTMENT BAROMETER", RICERCA DI GFK PER THE WALL STREET JOURNAL EUROPE, GLI ITALIANI IN CONTROTENDENZA RISPETTO ALL'EUROPA 
Londra, 8 Luglio 2002 - La ricerca "Investment Barometer" condotta da GfK per The Wall Street Journal Europe, che indaga, ogni sei mesi, quanto e come gli Europei risparmiano e investono, evidenzia la preferenza degli Italiani per gli investimenti di breve periodo, che si confermano la tipologia di investimento piu' gettonata, e in ascesa. Il nostro Paese risulta in controtendenza rispetto all'Europa dove tali investimenti, benchè continuino ad essere i preferiti, sono in diminuzione. Rispetto ai dati di dicembre 2001 l'ammontare degli investimenti finanziari degli Italiani è rimasto stabile: l'87% dichiara di aver investito meno di 50.000 Euro, il 13% una cifra superiore. Il valore italiano è pari alla media europea. Diminuisce il numero degli Italiani che acquistano azioni (da 22 a 14 su 144 preferenze) o investono in fondi azionari (dalle 22 preferenze di Dicembre alle 19 di oggi); crescono le assicurazioni sulla vita (da 22 a 24) e i bond (da 12 a 14). Anche i depositi a breve salgono leggermente (da 36 a 38) e rimangono la forma di investimento preferita. Ben 28 intervistati dichiarano di non aver optato per alcun investimento. Anche in Europa i depositi a breve risultano essere l'asset finanziario preferito (anche se in diminuzione 46 su 176rispetto ai 53 di dicembre), seguiti da assicurazioni sulla vita (25) e fondi pensionistici (20). Alla domanda: "Qual è la più importante forma di risparmio?", 28 Italiani su 100 (32 in Europa) rispondono 'nessun tipo di asset finanziario' e il 23% (27% in Europa) optano per i depositi a breve termine. Diminuisce la fiducia nel mercato azionario: solo 9 Italiani su 100 acquistano azioni mentre in dicembre erano 15 (7% in Europa). Avendo la possibilità di investire 50.000 Euro, il 15% Italiani sceglierebbe i depositi a breve termine, il 14% acquisterebbe azioni, l'11% opterebbe per i Fondi pensionistici. Ben 25 Italiani su 100 non esprimono una preferenza per una particolare forma di investimento. Dalla ricerca emerge comunque che sia in Italia, sia in Europa gli intervistati preferirebbero differenziare i propri investimenti. Il 40% degli Italiani ( 40% degli Europei) afferma di non aver risparmiato nulla negli ultimi 12 mesi (stessa percentuale registrata a dicembre), il 29% (30% in Europa) di aver guadagnato una cifra leggermente superiore a quella spesa, il 17% (15% in Europa) di aver speso più di quanto ha guadagnato. Le previsioni per il futuro vedono il 48% dei nostri connazionali (48% in Europa) convinto che la situazione non cambierà, il 23% (19%) prevede di risparmiare qualcosa in più, il 16% (14%) ha una visione negativa sul futuro dei propri risparmi. 

SOLUZIONE FINANZIARIA TOTALE: UNA ELTA PIÙ CONVENIENTE PER GLI INVESTIMENTI IT 
Milano, 8 luglio 2002 - Ibm Global Financing ha recentemente ampliato la Soluzione Finanziaria Totale, l'offerta rivolta alle aziende che intendono avvalersi di un finanziamento per acquistare nuovi sistemi informatici. Studiata per soddisfare le esigenze delle imprese di tutte le dimensioni, la Soluzione Finanziaria Totale copre con un unico contratto l'acquisto di hardware, software e servizi, semplificando la gestione del finanziamento e rendendolo più conveniente per il cliente. L'offerta è valida per la tecnologia Ibm e dei suoi Business Partner, ma anche per i sistemi di terze parti. Nell'attuale contesto economico, in cui la competitività è determinata dalla capacità di adattamento alle variazioni del mercato, le aziende utilizzano i finanziamenti per ridurre l'impatto economico legato all'acquisto di nuove attrezzature e salvaguardare la propria solidità finanziaria. Inoltre, grazie ai contratti di leasing l'impresa può mettersi al riparo dal rischio dell'obsolescenza tecnologica dei sistemi che ha scelto. All'interno della Soluzione Finanziaria Totale, i clienti possono scegliere tra diverse formule di finanziamento, tutte raccolte sotto il nome "Easy". I vantaggi di queste offerte sono numerosi: possibilità di accelerare l'implementazione di nuovi sistemi IT evitando l'impatto del pagamento anticipato; possibilità di usufruire della formula 'pay as you can', dilazionando i pagamenti in modo flessibile rispetto al budget allocato; massimo controllo sul flusso di cassa; gestione trasparente del costo totale di possesso dell'infrastruttura IT; gestione semplificata del finanziamento, con un unico contratto per tutte le soluzioni acquistate. Infolink: http://www.ibm.com/financing/it/promotions/index.html

BANCA GENERALI, AL VIA IL NUOVO ASSETTO LE RETI ALTINIA, INA SIM E PRIME CONSULT SIM SI FONDERANNO IN BANCA GENERALI UN'UNICA STRUTTURA INNOVATIVA SPECIALIZZATA PER CANALE DISTRIBUTIVO: CANALE DIRETTO: 1.300 PROMOTORI FINANZIARI CANALE PRIVATE BANKING: 100 PROMOTORI 
Milano, 8 luglio - I Consigli di Amministrazione di Banca Generali e di Altinia, Ina Sim e Prime Consult Sim, le reti di distribuzione interamente controllate dalla banca, hanno deliberato lo scorso 28 giugno il progetto di fusione per incorporazione delle tre Sim in Banca Generali. L'operazione, subordinata all'ottenimento di tutte le autorizzazioni di legge e all'approvazione delle quattro assemblee degli azionisti, avrà efficacia dal 31 dicembre 2002. La fusione completa il processo di rafforzamento del ruolo di Banca Generali come unico polo distributivo di prodotti e servizi bancari e finanziari del Gruppo Generali in Italia. Tale processo, avviato nel 2000 con la fusione di Prime SpA in Banca Generali e proseguito nel 2001 con l'acquisizione del controllo totalitario delle altre due Sim di distribuzione del Gruppo (Altinia e Ina Sim), è stato accelerato per rispondere tempestivamente ai profondi mutamenti intervenuti sul mercato dei servizi finanziari. Nascerà così un nuovo soggetto sul mercato, specializzato per canale distributivo e tipologia di investitore. Per il canale diretto, a seguito della fusione, Banca Generali disporrà di circa 1.300 promotori finanziari; essi potranno offrire tutti i prodotti e servizi messi a punto da Generali Asset Management così come i Fondi Alleanza, oggi distribuiti dalle reti del Gruppo, insieme ai prodotti di qualificati partners internazionali. Banca Generali sarà così in grado di servire la clientela attraverso la gamma più completa di prodotti e servizi bancari, finanziari e assicurativi sia di Gruppo sia esterni, selezionandoli al meglio sulla base delle esigenze di investimento e previdenziali. Verrà inoltre costituita, all'interno della rete di Banca Generali, una Divisione Private Banking cui faranno capo circa 100 promotori finanziari, provenienti dalle tre Sim, che si rivolgeranno alla clientela di fascia più esclusiva attraverso un'offerta di prodotti e servizi mirata, che sfrutterà anche le sinergie con BSI, la società del Gruppo Generali leader nel private banking. Banca Generali consolida così il modello di banca multicanale focalizzato sulla gestione degli investimenti. Tale evoluzione pone al centro del processo i promotori finanziari, che assumono un ruolo determinante nel servizio di consulenza e pianificazione finanziaria per il cliente. L'attività del promotore finanziario è supportata dai canali telematici (telefono ed internet) ed è previsto l'avvio di un piano che porterà alla apertura di alcune filiali bancarie "leggere" nelle principali città italiane; tali unità avranno il compito sia di supportare l'attività dei promotori finanziari sia di operare come punto di riferimento per la clientela. La nuova Banca Generali prevede inoltre l'avvio di una Sim che darà mandato ai circa 1.700 agenti assicurativi del Gruppo Generali già operanti come promotori finanziari all'interno delle reti di Generali, Ina Vita e Alleanza, e avrà il compito di supportare l'attività di cross-selling verso i 12 milioni di clienti del Gruppo Generali. Complessivamente, quindi, il gruppo bancario Banca Generali potrà contare su circa 3.000 promotori finanziari. Il gruppo bancario Banca Generali si posiziona tra le prime cinque reti di promotori finanziari in termini di attivi gestiti per la clientela con 8,2 miliardi di euro, di cui circa 5,1 miliardi in risparmio gestito, 1,3 in polizze vita, 0,8 in raccolta diretta, 1 in raccolta indiretta. In termini di presenza sul territorio, il gruppo Banca Generali attualmente dispone di quattro filiali bancarie, di circa 150 punti operativi (Investment Points e agenzie di promotori finanziari) e di sei Uffici di Private Banking, coprendo complessivamente 78 province italiane. Nei primi sei mesi del 2002, seppur nel difficile contesto dei mercati finanziari, le reti di Banca Generali hanno confermato il trend di miglioramento avviato alla fine dell'anno scorso: la raccolta netta complessiva di 280 milioni di euro è risultata superiore a quella ottenuta nell'intero 2001. 

INDAGINE ANNUALE ABI: RAPINE IN BANCA: SEMPRE MENO E CON BOTTINO PIU' MAGRO PIÙ SICURI CITTADINI E DIPENDENTI ANCHE NELLE GRANDI CITTÀ
Roma, 8 luglio 2002 - Diminuiscono le rapine in banca e il bottino diventa sempre più magro. Nel corso dell'ultimo anno il numero dei "colpi" nelle filiali di tutta Italia è diminuito dell'8%, quasi 200 in meno dell'anno precedente, e dal 1998 ad oggi il calo è stato di un quarto. "Colpi" tutt'altro che miliardari, visto che a casa i rapinatori portano 22 mila euro, in media, a rapina (poco più di 40 milioni delle vecchie lire). Vita difficile anche per la "banda del buco": dei 417 furti tentati nel corso dell'anno (più 3% rispetto all'anno prima), meno della metà, cioè solo 176, riescono. è questa, in sintesi, la fotografia che emerge dall'indagine annuale dell'Associazione bancaria Italiana sulla sicurezza nelle filiali, descritta sul mensile 'Bancaforte" appena pubblicato. "Un risultato positivo - spiega la rivista - che è frutto, da un lato dei consistenti investimenti che le banche fanno sul fronte della sicurezza per garantire l'incolumità di cittadini e dipendenti, dall'altro della collaborazione in questo settore che sta diventando sempre più intensa e proficua tra banche, autorità e forze dell'ordine. Un risultato peraltro che non deve far abbassare la guardia visto che siamo ancora lontani dagli standard europei". Ecco cosa emerge dall'indagine. Nel 2001 le rapine in banca, su tutto il territorio nazionale, sono state 2.257, contro le 2.464 dell'anno precedente (meno 8%). Un dato, questo, tanto più positivo se si considera che nel corso dello stesso anno il numero degli sportelli aperti sui territorio (circa 30 mila) è aumentato di ben 1.700. Dal 1998 al 2001, il numero delle rapine è diminuito complessivamente di circa un quarto (meno 24%). La situazione è assai variegata su tutta la penisola, con punte massime naturalmente nelle grandi città e in regioni come la Lombardia e Veneto dove si registra il 33% delle rapine complessive. La mappa del crímìne: segnali positivi nelle grandì cìttà; bene la Campania - Oasi felici, in fatto di sicurezza, il Molise (nessuna banca rapinata), la Valle d'Aosta (2), il Trentíno Alto Adige (5), fa Basílicata (8) e il Friuli Venezia Giulia (10). Il maggior numero di rapine, invece, oltre che in Lombardia (492, sostanzialmente in linea con l'anno precedente) e Veneto (252, con un calo dei 25% rispetto al 2000), è in Lazio (244), Sicilia (232) ed Emilia Romagna (228). La diminuzione più consistente si registra in Trentino Alto Adige (meno 69%, da 16 rapine nel 2000 a 5 nel 2001) e Friuli Venezia Giulia (meno 63%, da 27 a 10). Fra le città, anche se naturalmente le più grandi si confermano più colpite, come Milano (232 rapine, erano 227 nel 2001) e Roma (207, erano 190), non mancano segnali positivi: a Torino si è passati dalle 162 rapine dei 2000 alle 142 dei 2001 (meno 12%) mentre a Brescia da 115 a 100 (meno 13%); addirittura dimezzato il numero a Napoli, da 96 a 57, in linea con l'ottimo risultato raggiunto in tutta la regione Campania con un calo dei 41%, da 165 a 97. Quanto al bottino che i malviventi portano a casa, la media è di 22 míla euro a rapina, mille in meno rispetto alla media registrata nell'anno precedente, con un calo dei 3,5%. Le nuove strategie anti-rapina. Banche e forze dell'ordine insieme sul territorio - "In fatto di sicurezza - secondo la rivista - le banche investono ogni anno risorse e strutture, mettendo in campo sistemi che rispondono ai più sofisticati requìsiti in materia, con l'obìettivo prioritario di salvaguardare l'incolumità fisica di cittadini e dipendenti. Ogni anno le banche investono 800 milioni di euro per misure di controllo agli ingressi, mezzi di video-sorveglianza, impianti di allarme e di dispositivi antirapina. I buoni risultati raggiunti negli ultimi anni - un ulteriore passo verso gli standard europei - sono anche il frutto di una intensificata collaborazione tra istituti di credito, l'Abi stessa e le autorità che si occupano dei problema, direttamente sul territorio. In molte province sono già state definite intese con le forze dell'ordine che prevedono, tra l'altro, la segnalazione a Polizia e Carabinieri, da parte delle banche, di situazioni di particolare rischio, carenze nelle misure di sicurezza e movimenti sospetti all'intero o all'esterno delle filiali. Anche in base a queste segnalazioni le forze dell'ordine mettono a punto piani di vigilanza ed eventualmente di intervento all'esterno delle banche. Nelle province dove è più elevato il rischio rapina, l'Abi, in collaborazione con gli Uffici Territoriali dei Governo, ha promosso la costituzione di Comitati provinciali permanenti sulla sicurezza delle dipendenze bancarie. Il loro scopo è di realizzare protocolli d'intesa tra banche e forze dell'ordine per incrementare i rapporti dì collaborazione, svolgere seminari sul tema della sicurezza nella filiali, favorire la diffusione di sistemi di sicurezza ad alta tecnologia e analizzare i fatti criminosi che si verificano per studiare le contromisure adeguate. 

ELEZIONE DI NUOVI DIRECTOR E PARTNER IN MCKINSEY
Milano, 8 luglio 2002 - In McKinsey vi è stata l'elezione di tre nuovi Director (Giancarlo Ghislanzoni, Leonardo Totaro e Giovanni Viani) e tre nuovi Partner (Luciano Catoni, Nicolò Galante e Vito Giudici), di cui facciamo seguire un breve curriculum . Giancarlo Ghislanzoni è un nuovo Director* dell'Ufficio Italiano della McKinsey & Company. Nato a Genova nel 1960, è sposato e ha tre figli. Ha conseguito la laurea in Ingegneria Meccanica e Gestionale all'Università di Genova, e il Master in Business Administration all'Insead di Fontainebleau. Entrato in McKinsey nel 1987, ha al suo attivo esperienze lavorative in molti paesi Europei. È stato eletto Partner nel 1995 e, nel corso degli anni, si è dedicato principalmente alle problematiche dei gruppi industriali internazionali e di grandi utilities (elettriche, postali), settori nei quali è uno dei leader delle rispettive McKinsey Global Practices. In McKinsey è considerato un esperto nella gestione di grandi processi di cambiamento (turnaround, integrazione post-merger, sviluppo) in ambienti complessi, e nella progettazione e realizzazione di programmi di miglioramento operativo su vasta scala. Leonardo Totaro è un nuovo Director dell'Ufficio Italiano della McKinsey & Company. Di formazione matematica-attuariale, quarantenne, Leonardo Totaro è entrato in McKinsey nel 1992, avendo alle spalle esperienze professionali nel settore finanziario e assicurativo (Fideuram ed Arca Vita). In McKinsey, ha servito istituzioni italiane e internazionali nel settore bancario e dei personal financial services, in quello assicurativo e in quello delle organizzazioni no profit. Eletto partner nel 1997, è stato nominato leader dell'Insurance Practice italiana e chairman del People Committee della European Insurance & Asset Management Practice. Dal 2000 è membro del Principal Candidates Evaluation Committee, l'organismo che a livello mondiale valuta le nuove elezioni a partner, ed è stato recentemente nominato membro del Principal Review Committee. Attualmente coordina l'ufficio McKinsey di Verona, che nel 2001 si è aggiunto a quelli di Roma e Milano con l'obiettivo di aumentare la capacità di servizio alle aziende e di attrarre giovani talenti nel Nord Est. Giovanni Viani è un nuovo Director dell'Ufficio Italiano della McKinsey & Company. Entrato in McKinsey nel dicembre 1989, nel giugno 1996 è stato eletto Partner. Nel corso della sua carriera si è progressivamente specializzato nel settore delle Istituzioni Finanziarie, assistendo alcune tra le principali banche, assicurazioni, società di intermediazione finanziaria e asset manager su temi di strategia, corporate finance, gestione commerciale, marketing, organizzazione e finanza. In ambito europeo, è co-responsabile della Practice** di Asset Management e membro dei Leadership Group di Banking & Securities e Corporate Finance & Strategy. In ambito italiano, è responsabile delle attività di Corporate Finance & Strategy e senior member del Financial Institutions Group. Prima di entrare in McKinsey, subito dopo aver conseguito la laurea in Discipline Economiche e Sociali all'Università Bocconi, aveva lavorato alla Continental Bank, in qualità di responsabile delle attività di capital markets della filiale italiana. Luciano Catoni è un nuovo Partner dell'Ufficio Italiano della McKinsey & Company. Dopo aver conseguito la laurea con lode in Economia Aziendale all'Università Bocconi di Milano, ha approfondito i suoi studi alla Harvard Business School di Boston, ottenendo il Master in Business Administration (Mba). Ha iniziato la sua carriera professionale in Inghilterra, ricoprendo posizioni manageriali presso gli Head Quarters Europei della multinazionale del largo consumo Procter & Gamble. Da quando è entrato in McKinsey, ha lavorato negli uffici di Londra e di Roma, seguendo progetti in quasi tutti i Paesi Europei nei settori della grande distribuzione (retail), del largo consumo, del retail banking e dei beni di lusso. Negli ultimi anni, ha acquisito una vasta esperienza su temi di ristrutturazione e turnaround aziendale, oltre che di marketing e di sviluppo commerciale. È uno dei leader Europei della Retail Practice. Nicolò Galante è un nuovo Partner dell'Ufficio Italiano della McKinsey & Company. Torinese, ha conseguito la laurea in Ingegneria Nucleare al Politecnico di Torino nel 1990, e ha ottenuto il Master in Business Administration all'Insead di Fontainebleau nel 1996. Ha iniziato la sua attività professionale nel settore della Ricerca e Sviluppo, dapprima al Cern (l'organizzazione europea per la ricerca nucleare) di Ginevra, poi alla SAES Getters di Milano. Da quando è entrato in McKinsey, nel 1994, ha prevalentemente lavorato nel settore industriale, e recentemente si è focalizzato su progetti inerenti la grande distribuzione e le telecomunicazioni. È uno dei leader della European Retail Practice. Vito Giudici è un nuovo Partner dell'Ufficio Italiano della McKinsey & Company. Monzese di nascita e di residenza, si è laureato in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Milano. Dopo una prima esperienza professionale in veste di project manager, maturata in una società di ingegneria leader nella costruzione di impianti "chiavi in mano", e una successiva esperienza in qualità di consulente strategico in una Consulting Firm internazionale, è entrato nel 1996 in McKinsey. Negli anni più recenti ha lavorato con importanti clienti del settore bancario e assicurativo, in Italia e all'estero, progettando e realizzando con successo programmi di riorganizzazione e di rilancio delle performance economiche e operative. Ha inoltre sviluppato, all'interno della Practice Europea di Retail Banking, competenze distintive su alcuni temi specifici, quali la distribuzione di prodotti e servizi finanziari e la gestione dei costi operativi. 

PRESENTATA A ROMA, PRESSO IL COMPLESSO MONUMENTALE DEL S. MICHELE A RIPA, LA RELAZIONE SULL'ATTIVITÀ DELL'ISVAP NELL'ANNO 2001
Roma, 8 luglio 2002 - Il Presidente Giannini ha evidenziato il ruolo dell'Isvap sottolineando che gli obiettivi di controllo ad esso affidati si collegano alla realizzazione di diritti di rilevanza costituzionale, primo tra tutti la tutela del risparmio previdenziale; nei rami danni gli indennizzi pagati e le riserve sostanziano una forma di accumulo di sicura rilevanza sociale per il contributo dato all'economia reale e allo sviluppo dei mercati finanziari. Nel 2001 le compagnie di assicurazione hanno risarcito sinistri per 37.826 milioni di euro, accumulato riserve sinistri per 43.383 milioni di euro e riserve matematiche per 135.102 milioni di euro. L'attività di vigilanza si è incentrata sulla richiesta di ricapitalizzazione per 7 imprese, per un importo pari a 176 milioni di euro, sempre per altre 7 imprese è stato richiesto l'adeguamento degli investimenti a copertura delle riserve tecniche. Sono state rilasciate 22 autorizzazioni all'assunzione di partecipazioni di controllo in imprese di assicurazione, verificate 785 acquisizioni di partecipazioni in società italiane ed estere e 110 operazioni infragruppo. Il Presidente ha dato ampio spazio all'attività svolta per la tutela del consumatore che è uno specifico compito attribuito dalla legge all'Isvap. In particolare, sono stati trattati nell'anno 33.000 reclami di cui 24.000 relativi al ramo r.c.auto. Sono state inoltre emanate disposizioni volte a migliorare ulteriormente la trasparenza dei prodotti vita, in particolare delle polizze index e unit linked. In tema di sanzioni, nell'informare sull'attività svolta che ha dato luogo all'irrogazione di 1.629 sanzioni per 2.854.000 euro, ha auspicato il riordino della materia con l'inasprimento delle sanzioni spesso irrisorie ipotizzando anche la pubblicazione delle misure punitive definitive di particolare gravità, che potrebbe accrescere il valore deterrente delle sanzioni comminate. In materia di r.c.auto, partendo dalla constatazione che in base alla normativa europea non è possibile alcun intervento sulle tariffe, il Presidente ha definito l'attuale situazione intollerabile, sottolineando che è il momento di spostare il confronto dalle cifre sugli incrementi tariffari a quello più fattuale di che cosa si può e si deve fare. Per quanto riguarda la polemica corrente sulla entità effettiva degli incrementi, il Presidente ha rilevato che, nonostante la dispersione delle tariffe, i premi sono aumentati del 9,9% nel 2000 e del 6,6% nel 2001, mentre i pagamenti per i sinistri dell'anno sono cresciuti rispettivamente del 3,6% e del 2,1%; ha inoltre sottolineato come nel 2001, per la prima volta, il comparto auto nel suo insieme ha registrato un saldo tecnico positivo. Per combattere le frodi del settore, il Presidente ha richiamato l'attenzione sul ruolo della banca dati sinistri richiedendo alle imprese di migliorare la qualità dei dati comunicati anche se ciò dovesse determinare un intervento sulle strutture informatiche. Si attende un contributo positivo anche dalla normativa in corso di esame in Parlamento sulla R.C.Auto; in particolare, ha segnalato la norma per la repressione del fenomeno dell'elusione a contrarre da parte delle Imprese particolarmente avvertito in alcune zone geografiche. In conclusione il Presidente ha posto l'accento sulla contraddizione che oggi si coglie, tra le notevoli prospettive di sviluppo del mercato assicurativo italiano e l'insoddisfazione diffusa tra i consumatori verso le imprese. 

ANCORA IN CRESCITA LA DOMANDA DI VEICOLI COMMERCIALI +18,76% RISPETTO A GIUGNO 2001, +9,62% NEL PRIMO SEMESTRE 
Roma, 8 luglio 2002 -La domanda di veicoli commerciali chiude il primo semestre dell'anno con ottimi risultati, in effettiva controtendenza rispetto alle preoccupanti performance del mercato delle autovetture. Dallo scambio dati Anfia/Unrae, infatti, in giugno le consegne a cliente finale hanno registrato un +18,76%, con 22.623 unità rispetto alle 19.050 unità di giugno 2001. Nel primo semestre dell'anno le vendite sono state 120.537, +9,62% rispetto al 1° semestre del 2001 in cui si registrarono 109.959 unità. In particolare, nel primo semestre, l'incremento dei costruttori nazionali è stato del 14,63%; le Case estere, invece, hanno ottenuto un + 4,17%. Tale andamento di crescita è ulteriormente confermato dallo scambio ordini che, per il secondo mese consecutivo, ha evidenziato in giugno un aumento superiore al 20%. Il forte impulso alla domanda di questo settore è stato certamente dato da politiche fiscali di incentivazione agli investimenti. In primo luogo la Tremonti-bis, grazie alla quale il comparto dei veicoli commerciali ha goduto nell'immediato degli effetti positivi da essa derivanti e che nel Mezzogiorno si è legata anche ad ulteriori incentivazioni governative che consentono all'acquirente di un bene strumentale di beneficiare di un credito d'imposta che può raggiungere il 65% del valore del bene acquistato. Anche questo mese, l'incremento maggiore a livello di segmenti è stato registrato dai furgoni. Nel primo semestre, infatti, l'incremento è stato del 16% rispetto allo stesso periodo del 2001. La politica dei nuovi modelli ha consentito una fortissima personalizzazione del prodotto in risposta alle esigenze specifiche della clientela. Tutte queste novità, però, potrebbero non essere sufficienti a mantenere positivo il trend, per i fattori negativi congiunturali quali l'abbassamento del clima di fiducia e, quindi, la conseguente riduzione della propensione all'acquisto, e l'andamento del Pil che continua a mantenersi al di sotto dell'1%. Considerando, comunque, che l'approssimarsi della scadenza della Tremonti-bis, prevista per la fine del 2002, dovrebbe incentivare ulteriori investimenti nel 2° semestre, riteniamo che l'anno in corso possa chiudersi con 235.000 veicoli venduti, circa il 6% in più rispetto al 2001.

L'INCERTEZZA DEL GOVERNO CONTRIBUISCE AD AFFONDARE IL MERCATO DELL'AUTO IN ITALIA: GIUGNO -17,2%, 6 MESI -13,4% 
Roma, 8 luglio 2002 - Nel corso del mese di giugno sono state immatricolate in Italia, secondo le proiezioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, 180.300 autovetture, con una flessione del 17,21% rispetto al giugno dello scorso anno. Nei primi sei mesi, le immatricolazioni sono state 1.231.700, con una flessione del 13,39% rispetto alle 1.422.104 immatricolazioni del primo semestre del 2001. Quanto agli ordini, frutto di uno scambio di informazioni fra Anfia e Unrae, la raccolta per giugno è stata di 171.418 contratti, contro i 202.056 del giugno dello scorso anno con una flessione del 15,16%. Il sesto mese consecutivo di calo delle vendite di auto nuove conferma il periodo molto delicato attraversato dal settore. La caduta delle vendite e, soprattutto, degli ordini registrata in giugno va in buona parte addebitata alla mancanza di decisioni governative relative a misure destinate al sostegno di un comparto molto importante per l'intera economia nazionale. Le incertezze, manifestatesi anche attraverso notizie e smentite da parte della stampa nazionale, hanno finito con il disorientare il consumatore, che ha conseguentemente deciso di attendere maggiore chiarezza prima di affrontare una spesa importante come quella dell'acquisto di una automobile. "Come già ripetutamente sostenuto dall'Unrae - ha affermato il presidente dell'Unione, Salvatore Pistola - il procrastinarsi di decisioni sugli interventi strutturali di sostegno alla domanda di autoveicoli incide negativamente sul normale corso del mercato. Il perdurare di questo stato di cose, ha portato come logica conseguenza al risultato del mese di giugno. Le consistenti flessioni della domanda di auto nuove rispecchiano fedelmente lo stato d'animo del consumatore, che è ancora in attesa di una decisione governativa, sia essa positiva o negativa". L'Unrae sottolinea che ogni mese che passa è un'occasione perduta per avviare quel miglioramento del parco circolante italiano, pesantemente contrassegnato da una gran massa di vetture vetuste, con più di 10 anni di vita, non catalizzate e quindi inquinanti e certamente molto meno sicure rispetto alle vetture di oggi. In Italia oltre un quarto delle vetture in circolazione non è catalizzato, contro appena il 3% in Germania. "E' normale che il mercato risponda ad una cerca ciclicità - ha commentato Salvatore Pistola - ma in Italia si sarebbe potuto ridurne gli effetti, innescando una sorta di anticiclicità generata proprio dall'accelerazione della domanda di sostituzione che il parco circolante del nostro Paese richiede anche in nome del maggior rispetto dell'ambiente e della sicurezza della circolazione. A nostro avviso - ha concluso il presidente dell'Unrae - in questa situazione è emersa una preoccupante mancanza di attenzione che è invece dovuta ad un settore che contribuisce in modo notevole alle entrate fiscali e che è strategico per l'intera economia del Paese". 

BENI STABILI, TELECOM ITALIA E LEHMAN BROTHERS CEDONO TELEMACO IMMOBILIARE A WHITEHALL 
Roma, 8 luglio 2002 - Beni Stabili, Telecom Italia e Lehman Brothers annunciano la cessione dell'intero capitale della società Telemaco Immobiliare S.p.A. a Mirtus, una società indirettamente controllata dal fondo immobiliare americano Whitehall, promosso dal gruppo Goldman Sachs. Telemaco Immobiliare, società partecipata da Beni Stabili, Telecom Italia e Lehman Brothers rispettivamente per il 45%, 40% e 15%, è stata costituita all'inizio del 2001 in seguito al conferimento da parte di Im.Ser. S.p.A. di un ramo d'azienda inclusivo di 195 immobili, precedentemente di proprietà di Telecom Italia. Il patrimonio immobiliare di Telemaco alla data della firma dell'accordo con Whitehall risulta composto da 120 proprietà, dopo che la Società ha concluso dalla sua costituzione la cessione di 75 immobili con la realizzazione di un'elevata plusvalenza. Gli immobili facenti parte dell'attuale portafoglio di Telemaco, in gran parte locati a Telecom Italia e situati su tutto il territorio nazionale, hanno un'estensione complessiva di circa 970mila mq. Il closing è previsto per la fine di luglio. Il valore dell'operazione è pari a circa ?1 miliardo, comprensivo dell'indebitamento finanziario netto di Telemaco. Il valore complessivo minimo della partecipazione azionaria per i tre venditori è pari a ? 570 milioni circa, ne consegue un effetto economico positivo di ? 380 milioni. Successivamente alla data del closing sono previsti alcuni aggiustamenti sul prezzo, a favore dei tre venditori, in funzione della situazione patrimoniale di riferimento a tale data e del valore di realizzo di alcuni asset nel corso del 2002. Beni Stabili e Telemaco si sono avvalsi di Lehman Brothers in qualità di advisor finanziario mentre Telecom Italia è stata assistita da Lazard Real Estate. I venditori sono stati assistiti da Gianni Origoni Grippo & Partners e Delli Santi Albertazzi & Partners in qualità di studi legali. 

HDP: ACCORDO CON GENERALI PROPERTIES PER LA CESSIONE DELL'IMMOBILE DI VIA TURATI 
Milano, 8 luglio 2002 - HdP e Generali Properties (società del Gruppo Generali, leader nel settore immobiliare in Italia) il 1° luglio hanno raggiunto l'accordo per il trasferimento a quest'ultima dell'immobile di Via Turati 16/18 in Milano sulla base di una valutazione dello stesso di circa € 84 milioni. L'operazione prevede che HdP ceda il contratto di leasing in corso a Generali Properties per un importo di circa €25,7 milioni. E' previsto che HdP possa usufruire dei locali attualmente occupati sino al trasferimento in una nuova sede, nonché il mantenimento dei contratti di locazione in essere a terzi a beneficio di Generali Properties. L'operazione determina un beneficio economico netto per HdP, a livello consolidato, di circa €27 milioni. La cessione dell'immobile che, dopo la dismissione di alcune controllate, è occupato dal Gruppo solo per una piccola parte, rientra nelle azioni di HdP per il contenimento dei costi di struttura e segna un ulteriore passo nella strategia di concentrare le proprie risorse nel settore editoriale e della comunicazione. Per Generali Properties l'acquisizione del palazzo di via Turati, si inserisce nell'ambito della strategia della società di incrementare il portafoglio immobiliare della società puntando su edifici di qualità e alto pregio localizzati nelle aree di maggior interesse per il settore immobiliare. 

RECORD DI ACQUISIZIONI PER SAIPEM NELLE COSTRUZIONI MARE. STIPULATI CONTRATTI PER OLTRE 1.200 MILIONI DI EURO NEI PRIMI SEI MESI DELL'ANNO 
San Donato Milanese, 8 luglio 2002 - Nel primo semestre 2002 Saipem, Società dell'Eni, ha realizzato il record di acquisizioni nel settore strategico delle Costruzioni Mare per il valore complessivo di oltre 1.200 milioni di euro. Solo nell'ultimo mese, oltre all'importante contratto per la costruzione della piattaforma di produzione al largo delle coste libiche (annunciata il 19 giugno scorso), sono stati stipulati a seguito di gare internazionali altri nuovi contratti per circa 350 milioni di euro. Tra i principali contratti: la Società ha stipulato con Total Fina Elf il contratto "chiavi in mano"( (EPSC2) relativo alla fase 4 del progetto "Peciko". Il contratto comprende l'ingegneria, l'approvvigionamento, il trasporto e l'installazione di due piattaforme e sei condotte sottomarine al largo delle coste indonesiane della regione dell'East Kalimantan. Per la realizzazione dei lavori, che saranno completati nel luglio 2004, Saipem utilizzerà i mezzi Castoro 2 e Maxita. Nel Mare del Nord, Saipem si è aggiudicata per conto della Shell il( contratto per l'esecuzione del progetto "Goldeneye" che prevede la posa di due condotte sottomarine. I lavori saranno eseguiti nel secondo trimestre 2003 dalla nave Castoro 6. La Saipem, in Joint Venture con la società nigeriana Pelfaco, ha stipulato( con Agip Energy Nigeria il contratto per la fornitura della piattaforma "Okpoho" nell'offshore nigeriano. Il contratto comprende l'ingegneria, l'approvvigionamento, la costruzione e messa in operatività della piattaforma che sarà installata nel giugno del 2003 dalla nave Castoro Otto. 

LE RICADUTE ECONOMICHE DI TORINO 2006 DA QUI AL 2007 IL VALORE AGGIUNTO PIEMONTESE CRESCERÀ DI 1.700 MILIONI DI EURO; VERRANNO CREATI IN MEDIA 4.500 NUOVI POSTI DI LAVORO ALL'ANNO, CON UNA PUNTA DI OLTRE 8MILA UNITÀ NEL 2006 OLIMPICI DEL 2006. 
Torino, 8 luglio 2002 - Commentando i risultati dello studio, Andrea Pininfarina, Presidente dell'Unione Industriale di Torino, sottolinea come i Giochi Olimpici possano e debbano costituire un'occasione irrinunciabile per rilanciare lo sviluppo e accrescere e consolidare i processi di diversificazione in atto nell'economia torinese. Secondo Pininfarina, è il momento di unire le forze per cogliere le grandi opportunità che i Giochi possono offrire. Di analogo tenore sono le dichiarazioni di Valentino Castellani, Presidente del Toroc "che i Giochi Olimpici rappresentino una grande opportunità per il.2 territorio è un dato di fatto. Soprattutto per chi, come me, lavora a questo progetto fin dalla candidatura, ci crede ed è consapevole delle potenzialità del territorio. La ricerca che presentiamo oggi ne è un'ulteriore conferma. Ma non mi stancherò mai di dire che le opportunità offerte dai Giochi vanno sfruttate nel modo giusto perché diventino un motore per l'economia e non un punto di arrivo. Il 2006 è una delle tappe di un percorso ben più lungo volto alla costruzione del futuro di Torino e del Piemonte. Le cifre dello studio promosso dall'Unione Industriale e dal Toroc sono stime. Non ho dubbi che il lavoro del Toroc e dell'Agenzia Torino 2006, gli sforzi delle imprese - che contribuiranno al successo dei Giochi - e l'impegno degli enti locali, permetteranno di trasformarle in atti concreti che lasceranno un'eredità duratura." I risultati dello studio Un evento di vasta portata come i Giochi Olimpici è accompagnato da elevati investimenti e da rilevanti flussi turistici, con evidenti effetti positivi sull'economia dell'area interessata. Tuttavia la corretta valutazione quantitativa di tali effetti non è immediata: - gli effetti complessivi della spesa sono maggiori di quelli diretti, in quanto la domanda rivolta ad un'impresa provoca generalmente un'ulteriore domanda da parte di questa impresa ad altre; - parte della spesa può essere rivolta ad operatori esterni all'area in cui si verifica l'evento, che quindi ne beneficerà in modo parziale. Per misurare gli effetti complessivi indotti dall'evento olimpico, lo studio ha utilizzato il modello Idem, reso disponibile dalla Ragioneria Generale dello Stato, che riproduce il funzionamento del sistema economico, con dettaglio regionale e settoriale. Il modelle tiene conto degli scambi fra settori e fra regioni..3 Il calcolo delle ricadute economiche dei Giochi Olimpici sull'economia del Piemonte è stato effettuato, utilizzando come input le stime sugli investimenti, sui flussi turistici e sulle spese di funzionamento fornite dal Toroc. Si tratta in larga parte delle spese relative alla realizzazione delle infrastrutture e degli impianti necessari o connessi allo svolgimento dei Giochi Olimpici. La tavola allegata sintetizza i principali risultati della simulazione. La capacità di attivazione della spesa è elevata: per ogni 100 lire di spesa saranno prodotte 80 lire di valore aggiunto. Fra il 2002 e il 2007 il valore aggiunto crescerà complessivamente di 1.700 milioni di euro, con un contributo medio annuo all'incremento del Pil piemontese dello 0,3%-0,4%. Per ogni miliardo di spesa verranno create dalle 7 alle 8 unità di lavoro a tempo pieno. Verranno creati in media 4.500 nuovi posti di lavoro all'anno, con una punta di oltre 8 mila unità nel 2006. Il tasso di disoccupazione scenderà mediamente dello 0,3% all'anno. Le forze di lavoro cresceranno per effetto dell'immigrazione da fuori Piemonte, fino a raggiungere un incremento di 4.500 unità nel 2006. Le ricadute di Torino 2006 avranno effetto, sia pure in misura diversa, su tutti i settori. Quelli più direttamente interessati sono le costruzioni e il comparto commercio, alberghi e pubblici esercizi. Nel settore delle costruzioni il valore aggiunto indotto dai Giochi sarà pari a più di 500 milioni di euro, il 30% circa del totale. Nel commercio, alberghi e pubblici esercizi il prodotto aggiuntivo sarà di oltre 300 milioni di euro, poco meno del 20% del totale. Un settore in cui gli effetti indiretti saranno particolarmente importanti è quello degli "altri servizi destinabili alla vendita" che comprende, tra l'altro, pubblicità, informatica, sicurezza. In questo comparto l'incremento di valore aggiunto dovrebbe sfiorare i 350 milioni di euro, più del 20% del totale. Anche la creazione dei nuovi posti di lavoro interesserà in larga prevalenza i medesimi settori: 40% del totale nelle costruzioni, 21% nel commercio, alberghi e pubblici esercizi e 20% negli altri servizi. Nelle costruzioni i maggiori.4 incrementi occupazionali si concentreranno nel 2003 -2005; nel commercio, alberghi e pubblici esercizi la punta sarà nel 2006; negli altri servizi vendibili, infine, la crescita dei posti di lavoro sarà più distribuita negli anni. 

L'ITALIA : UN NUOVO POLO DI INVESTIMENTI LOGISTICI GSE CONTRACTANT GENERAL CONSEGNA ALL'INVESTITORE STATUNITENSE PROLOGIS GLI ULTIMI 30.000 M² (DEGLI 80.000 M2 COMPLESSIVI) DEL PARCO LOGISTICO DI PIACENZA SUD 
Milano, 8 luglio 2002 - Tutti i paesi dell'Unione Europea conoscono attualmente una rivoluzione nel campo della logistica. Gli industriali e i grandi gruppi della distribuzione commerciale, sotto la pressione della concorrenza e del comportamento dei consumatori, hanno adottato un approccio orientato a migliorare la produttività, abbassando i costi di stoccaggio e di trasporto. In Italia, date le particolarità del settore del commercio, questi fenomeni si stanno sviluppando rapidamente. I grandi gruppi italiani modificano la loro politica di distribuzione, i settori del trasporto e della logistica si trasformano, mentre le infrastrutture non sono sempre adatte. Il programma di Piacenza si inserisce in questo contesto e propone un'offerta di magazzinaggio che risponde a queste nuove esigenze. Promosso da Prologis (il più grande proprietario mondiale di superfici logistiche con più di 20 milioni di m2 e 1.700 edifici) è stato realizzato da Gse, leader europeo della costruzione "chiavi in mano" di edifici industriali. Piacenza, piattaforma logistica al crocevia delle industrie del Nord Italia. La città di Piacenza beneficia di una posizione geografica unica e strategica. Situata a 45 km a Sud di Milano, la nuova piattaforma logistica di Piacenza è un polo economico di primo ordine che offre una diversità di trasporti ferroviari e stradali all'incrocio delle autostrade A1 Milano-Roma e A21 Torino-Brescia. E' nel 1997 che Prologis e Gse decidono di lanciare un importante programma su 130.000 m² di terreno per la realizzazione di un primo parco logistico privato di 80.000 m². La collaborazione del Comune di Piacenza è stata decisiva. E' il primo comune italiano a sostenere un progetto di questa entità con un investitore anglosassone. 

ABBIGLIAMENTO MASCHILE : NOVITÀ PER HARMONT & BLAINE DELIBERATO UN AUMENTO DI CAPITALE DA EURO 1.000.000 AD EURO 1.800.000 E LA TRASFORMAZIONE DA SRL IN SOCIETÀ PER AZIONI. 
Milano, 8 luglio 2002 - Lo scorso 4 Luglio 2002 si è tenuta l'assemblea staordinaria dei soci della P.D.M., società proprietaria del marchio di abbigliamento maschile Harmont & Blaine. L'assemblea ha approvato il progetto di riorganizzazione aziendale, in considerazione degli ambiziosi progetti che riguardano sopratutto la distribuzione. E' stato deliberato un aumento di capitale da Euro 1.000.000 ad Euro 1.800.000 e la trasformazione da srl in Società per Azioni. Il progetto presentato prevede l'apertura, entro marzo 2003, di 10 monomarca a gestione diretta oltre a quelli già operanti di Firenze in Via della Vigna Nuova, Viareggio in Viale Marconi e di quello di Porto Rotondo in Piazzetta S.Marco la cui inaugurazione è prevista per il primo Sabato di Luglio. La gestione di tali punti vendita sarà demandata alla controllata H & B Diffusion srl Harmont & Blaine, già presente con punti vendita monomrca a Capri, Riccione, Messina, Napoli, Avellino, Formia punta a raggiungere nel 2004 un numero di 70 negozi in franchising. Entro l'anno 2002 sono previste le aperture di Taormina, Reggio Calabria, Torino e Roma. Viva soddisfazione è stata espressa dall'assemblea per il risultato ottenuto dalla recente campagna pubblicitaria in occasione dei mondiali di calcio. Il marchio del "bassotto" ha ottenuta grande visibilità essendo stato l'unico marchio di abbigliamento non tecnico ad essere presente, con un proprio spot, nell'evento mediatico più importante dell'anno. 

L'INDICE DEI PREZZI ISTAT LONTANO DALLA REALTÀ. RC AUTO DOVREBBE PESARE SETTE VOLTE DI PIÙ 
Roma, 8 luglio 2002 - Il passaggio all'euro ha pesato fortemente sul portafoglio degli italiani con aumenti dei prezzi dei principali beni e servizi fino a punte del 30%. Un aumento, però, che non emerge dall'indice dei prezzi Istat. Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, denuncia l'inattendibilità dell'indice dei prezzi Istat rispetto alle assicurazioni sui mezzi di trasporto. Nell'indice dei prezzi Istat una voce importante come l'Rc auto ha un peso pari a quello del canone tv: circa 100 euro per famiglia. Assurdo, perché sappiamo bene che la spesa delle famiglie per le assicurazioni Rc auto e moto pesa a dir poco sette volte tanto. In pratica l'Istat attribuisce alle assicurazioni auto un effetto sull'indice dei prezzi enormemente inferiore a quello che ha, nella realtà, sulle tasche dei consumatori. Considerati poi gli aumenti dell'Rc auto in corso, l'indice risulta ancora maggiormente sottostimato. Altroconsumo chiede un'analisi approfondita e un cambiamento della composizione del paniere e dei suoi pesi tenendo in considerazione le varie tipologie di consumatori e rendendolo più aderente alla realtà. Altroconsumo continua a monitorare l'aumento dei prezzi dopo l'avvento dell'euro con il suo "Osservatorio euro ". 

SCIOPERO DEI CONSUMI: ECCO I RISULTATI DELL'INCONTRO TRA L'INTESA DEI CONSUMATORI E L'ISTAT 
Roma, 8 luglio 200 2- A conclusione del sit-in di protesta indetto dalle quattro associazioni dell'Intesa dei consumatori - Adoc, Adusbef, Codacons, Federconsumatori - e svoltosi con successo il 5 luglio mattina a Roma sotto la sede dell'Istat, i rappresentanti dei consumatori sono stati ricevuti in un incontro formale dai dirigenti dell'Istituto di ricerca guidato dal Direttore generale (Dott. Perrone). I motivi della protesta (che si svolgeva in contemporanea con lo sciopero nazionale dei consumi a cui, secondo le prime rilevazioni provenienti dalle maggiori città italiane, avrebbe partecipato almeno 1 consumatore su 4, astenendosi dal fare almeno un acquisto), che nasce dalla forte discrepanza fra l'inflazione percepita dai consumatori e quella rilevata dall'Istat, sono stati ascoltati con attenzione dai dirigenti dell'Istituto che, con questo gesto di apertura hanno mostrato sensibilità rispetto al problema del diverso grado di vulnerabilità che i cittadini possono avere rispetto all'aumento dei prezzi. Queste in sintesi le richieste dei rappresentanti dell'Intesa all'Istat: Conoscere nel dettaglio le voci che compongono il paniere, giudicate inadeguate rispetto alla stratificazione e composizione attuale della società; Calendarizzare incontri periodici per iniziare un comune lavoro sui criteri di rilevazione del paniere stesso; Inserimento dei rappresentanti dei consumatori nelle Commissioni nominate dall'Istat; Richiesta formale perché siano accessibili a tutti i dati disaggregati che compongono il paniere. Al termine dell'incontro i rappresentanti delle associazioni dei consumatori si sono detti soddisfatti dell'apertura mostrata dai dirigenti Istat rispetto a queste problematiche, preannunciando prossimi incontri con l'Istituto Statistico nazionale, che possano chiarire al meglio i metodi adottati per le rilevazioni, rendendo trasparenti procedure e metodi di rilevazione del paniere. Da segnalare inoltre le lamentele giunte alle 4 associazioni da parte di cittadini che non erano a conoscenza della sciopero, ma che avrebbero voluto aderire alla protesta. 

CONFCOMMERCIO SU SCIOPERO DELLA SPESA: CONSUMATORI E IMPRESE SONO SULLA STESSA BARCA 
Roma, 8 luglio 2002 - L'unico prezzo veramente salato è quello che le imprese e i consumatori stanno pagando per la mancata riduzione della pressione fiscale e per gli aumenti delle tariffe. Risulta, quindi, quantomeno inopportuno lo sciopero della spesa per due motivi: introduce elementi di micro conflittualità tra consumatore ed esercente ed accresce il senso di confusione e smarrimento del consumatore. Questo il commento di Confcommercio alla giornata di protesta indetta da alcune associazioni di consumatori. La mancata o parziale liberalizzazione di alcuni settori strategici, le tariffe ed i prezzi di beni e servizi non regolati da un mercato realmente concorrenziale - prosegue la nota -incidono infatti non solo sui bilanci delle famiglie ma anche su quelli delle imprese. L'andamento dei consumi, ormai fermi al'1%, non lascia certo margini alle imprese di aumentare i prezzi se non in quei casi in cui hanno dovuto sopportare dei costi non comprimibili. La dinamica dei prezzi registrata da Confcommercio e da Faid (grande distribuzione) dopo il periodo di doppia circolazione coinciso con leggeri aumenti dei listini, evidenzia incrementi limitati ad alcune tipologie di prodotti e compensati da altrettanti decrementi di prezzo su altre tipologie di merce. In particolare si sottolineano incrementi dovuti all'aumento della materia prima per l'olio extravergine (+3% al consumo a fronte del +10% della materia prima proveniente da paesi non comunitari; la pasta (+3%, per il costo del grano), biscotti (0,5%, per variazioni nei listini a monte); zucchero (+1,1, per effetto della legge sul sottocosto), succhi di frutta (+1,2% per innalzamento del prezzo della frutta). I prodotti che hanno registrato diminuzioni di prezzo sono: caffè (-3%), latte Uth (-1,2%), carta (-5%), prodotti per l'igiene personale (-2%), accessori per la casa e la persona (-0,5%). Infine, conclude la nota, anche i consumatori dovrebbero fare attenzione agli arrotondamenti: moltiplicando il valore in euro per 2.000, come si è portati a fare, la percezione del prezzo reale viene alterata, specialmente per importi superiori ai 10 euro. 

COMMERCIO: VENTURI A CONSUMATORI: "NON ESISTONO CONDIZIONI PER UN AUMENTO DEI PREZZI" 
Roma, 8 luglio 2002 - "Di fronte ad un calo degli acquisti da parte delle famiglie pari al 2,7 % nel 2001 è difficile lanciare un allarme credibile di un generalizzato aumento dei prezzi". E' quanto afferma il Presidente della Confesercenti, Marco Venturi, commentando lo sciopero indetto oggi dalle associazioni dei consumatori in segno di protesta contro gli aumenti dei prezzi seguiti all'introduzione all'euro. "Con i consumi al palo e le vendite al rallentatore, soprattutto per i piccoli e medi esercizi - sottolinea Venturi - è difficile sostenere che i commercianti pensino ad alzare i prezzi invece di incentivare gli acquisti in attesa di interventi governativi in grado di far ripartire la spesa interna". "Una tazzina di caffè in meno per un giorno non farà certo male - aggiunge Venturi - ma le organizzazione dei consumatori farebbero meglio ad indirizzare le loro proteste verso le tariffe che come hanno più volte sostenuto sono le più alte d'Europa. Se poi si tratterà di rivisitare il meccanismo di rilevazione dell'Istat sulla base di criteri scientifici - conclude il Presidente della Confesercenti - da parte nostra non ci sarà un'opposizione pregiudiziale". 

COMMERCIO: AL VIA CIRCUITO NAZIONALE ANTIQUARIATO 
Roma, 8 luglio 2002 - Confesercenti Confarte e Anva presenteranno il Circuito Nazionale dell'Antiquariato nel corso di una conferenza stampa in programma Martedì 9 luglio, Ore 11.00, Sala Pio IX - Palazzo Torlonia, Via Bocca di Leone, 4, Roma. Il Circuito prevede una serie di manifestazioni che avranno luogo nelle città di Saint Vincent, Orvieto, Venezia, Savona e Caserta a partire da ottobre 2002. Ogni singola iniziativa sarà corredata da alcuni eventi di particolare interesse artistico e culturale: mostre dove saranno esposti pezzi di alto antiquariato ed opere di particolare pregio artistico, come ad esempio una tela lunga 40 metri iniziata da Picasso e terminata da Alfio Rapisardi; da una serie di lezioni di storia dell'arte per gli studenti delle scuole superiori, visite culturali guidate, sfilate di moda, mostre di maestri orafi e serate di gala con la raccolta di fondi destinati ad opere benefiche. Alla conferenza stampa interverrà il Presidente della Confesercenti, Marco Venturi. 

ASSICURAZIONI: CONFAGRICOLTURA FAVOREVOLE ALLE CONCLUSIONI DELLA PRESIDENZA SPAGNOLA UE 
Roma, 8 luglio 2002 - Confagricoltura ha espresso soddisfazione per i contenuti del documento sulle assicurazioni agricole " approvato come conclusioni della presidenza spagnola, in occasione dell'ultimo Consiglio agricolo del'Unione europee. Il documento propone di avviare studi e programmi pilota e l'elaborazione di regole comuni a livello europeo, per la copertura dei rischi agricoli e zootecnici a difesa e stabilizzazione dei redditi. Inoltre si forniscono le linee guida di intervento " spiega Confagricoltura - per favorire l'interscambio di dati e di esperienze tra i vari Stati membri e promuovere strumenti pilota e per migliorare la gestione dei rischi (ad esempio per il settore ortofrutticolo si ipotizza l'inclusione del costo assicurativo nei programmi finanziabili dal Fondo operativo). Il documento " sottolinea l'Organizzazione degli imprenditori agricoli " fa seguito ad un lavoro preliminare effettuato in sede europea, che è sfociato in una Conferenza internazionale, tenutasi a Madrid a maggio scorso, in cui si sono esaminati e dibattuti i diversi modelli operativi di copertura assicurativa agricola adottati in Europa e in altri Paesi, come gli Stati Uniti ed il Canada. Quindi la formulazione e l'adozione del documento della Presidenza spagnola. 

TAR CAMPANIA SOSPENDE IL DECRETO INTERDIRIGENZIALE DEL 6 GIUGNO 2002 
Milano, 8 luglio 2002 - Il Tar della Campania, Prima Sezione, ha accolto con una propria ordinanza il ricorso, presentato da un Concessionario, verso il decreto interdirigenziale del 6.6.2002. L'ordinanza del Tar entra nel merito del contenuto del decreto, sospendendone gli effetti. Alla luce dell'ordinanza del Tar, il Sindacato Snai propone l'istituzione di un tavolo comune di discussione, che consenta un confronto tra gli Enti concedenti e i rappresentanti dei Concessionari, e che permetta di trovare una soluzione utile e possibile per entrambe le parti, dopo quanto deciso dal Tribunale campano. L'ordinanza del Tar della Campania - Prima Sezione, indica che "(...) visto il ricorso (...) per l'annullamento, previa sospensione dell'esecuzione, del decreto in data 6.6.2002 (...) vista la domanda di sospensione della esecuzione del provvedimento impugnato presentata in via incidentale dal ricorrente (...) Considerato che il danno lamentato attiene essenzialmente alla presunta irreversibilità delle scelte da effettuarsi in termini tali da non rendere possibile una decisione di merito anteriore; Che in effetti non può escludersi il rischio che l'intervenuta opzione possa riflettersi negativamente sulla posizione processuale attorea; Che, in relazione al profilo evidenziato, la valutazione del fumus boni juris non appare determinante; Che, sia a salvaguardia dell'esigenza di tutela di tutte le parti del processo sia ai sensi dell'art.21, comma 11, l. n. 1034/1971, quale introdotto dall'art 3 l. 205/2000, si impone una rapida fissazione del merito (...) Accoglie la suindicata domanda incidentale di sospensione". 

LG.PHILIPS LCD ANNUNCIA UNA SIGNIFICATIVA ESPANSIONE DELLA CAPACITA' PRODUTTIVA IL NUOVO INVESTIMENTO DI OLTRE 1 MILIARDO DI DOLLARI POSIZIONA LA JOINT VENTURE PHILIPS-LG COME LEADER NEL MERCATO DEI TV LCD 
Milano, 8 luglio 2002 - Lg.Philips Lcd, la joint venture al 50% tra Royal Philips Electronics (Aex:Phi, Nyse:Phg) e Lg Electronics, ha annunciato ieri un investimento di oltre 1 miliardo di dollari per ampliare ulteriormente la capacità produttiva per il mercato in costante crescita dei Tv Lcd e dei monitor a grande schermo. L'investimento sarà autofinanziato, senza richiesta di fondi aggiuntivi a nessuno dei due partner. La produzione nella nuova struttura avrà inizio nel primo semestre del 2003. L'annuncio segue l'apertura, avvenuta lo scorso mese, del primo stabilimento al mondo di thin-film transitor per display a cristalli liquidi (Lcd Tft) di quinta generazione, denominato P4. Il nuovo investimento (che sarà chiamato P5), vedrà Lg.Philips Lcd espandere ulteriormente la propria capacità produttiva di soluzioni di quinta generazione, utilizzando substrati di vetro delle dimensioni di 1100x1250mm, ancora più grandi di quelli utilizzati originariamente in "P4" (1000x1200mm). Questo renderà possibile disporre di una gamma ancora più completa di pannelli Lcd di grandi dimensioni. Ci si aspetta che P5 diventi operativa nella prima metà del 2003, portando Lg.Philips Lcd a una produzione di 120.000 pezzi al mese di display di quinta generazione entro la fine dello stesso anno, consolidando ulteriormente la sua posizione di principale fornitore al mondo di display Lcd Tft. La domanda di schermi di grandi dimensioni (superiori ai 10 pollici) per Tv e monitor è prevista in grande aumento nel prossimo futuro, con una crescita da 30,9 milioni di unità del 2002 a 104,9 milioni di unità nel 2006, pari ad una percentuale di crescita Cagr - Compound Annual Growth Rate - del 36%. La crescita del segmento degli schermi Lcd Tft di dimensioni superiori ai 16 pollici è prevista aumentare ancor più velocemente nello stesso periodo, con un Cagr del 46% (fonte: Stanford Resources). "L'investimento P5 riflette la crescente domanda di schermi Lcd di grandi dimensioni, in particolar modo nel mercato in forte sviluppo dei Tv Lcd", ha commentato Matt Medeiros, Chairman della joint-venture e Presidente e Ceo di Philips Components. "Lg.Philips Lcd ha un'eccellente storia di investimenti effettuati al momento giusto per anticipare la domanda generata da nuove applicazioni: P5 ne è un altro esempio. Lg.Philips Lcd rappresenta per Philips un investimento strategico e un fornitore chiave, sia per i prodotti a marchio Philips sia per quelli destinati al mercato Business to Business, e in quanto tale sta sostenendo la leadership di Philips nel settore dei display che, accanto a Storage, Connectivity e Digital Video Processing, rappresenta uno dei pilastri tecnologici sui quali si basa la futura crescita dell'azienda". "Il costante impegno per l'espansione riconfermerà il nostro posizionamento come leader nel settore dei grandi schermi Lcd Tft e ci renderà capaci di soddisfare la domanda dei clienti per una gamma completa di display di tutte le dimensioni (dai 15" ai grandi schermi da oltre 30") per monitor e Tv di fascia alta", ha dichiarato Bruce Berkoff, Executive Marketing Vice President di Lg.Philips Lcd. "Inoltre, P5 è un'ulteriore dimostrazione dell'impegno costante di Lg.Philips Lcd nel fissare lo standard di riferimento del mercato anche attraverso il costante sviluppo della tecnologia più innovativa." 

TRASPORTI PUBBLICI: GIOVEDÌ 11 LUGLIO 2002 SCIOPERO NAZIONALE DALLE ORE 8.45 ALLE ORE 12.45 PROCLAMATO DA CGIL 
Milano 8 luglio 2002 - Per la giornata di giovedì 11 luglio 2002, l'organizzazione sindacale Cgil ha dichiarato uno sciopero nazionale. Il personale Atm (addetti alla guida dei mezzi di superficie, della metropolitana, del collegamento Cascina Gobba-Ospedale San Raffaele Resnati, degli addetti al servizio prenotazioni, dei parcheggi, degli uffici informazioni e vendita) che aderisce all'agitazione si asterrà dal lavoro dalle ore 8.45 alle ore 12.45. Data la volontarietà di ogni singolo dipendente di aderire allo sciopero, anche se non appartenente alla organizzazione sindacale che l'ha dichiarato, non è prevedibile la riduzione del servizio che potrà verificarsi sia sulla rete di superficie che in metropolitana. Atm informa che il ritorno alla normalità del servizio è previsto dopo circa 45 minuti dal termine dello sciopero. Per ulteriori informazioni i Clienti Atm possono contattare il Numero Verde 800016857, operativo tutti i giorni dalle 7.30 alle 19.30, o consultare il sito Internet www.atm-mi.it

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