QUOTIDIANO DI: New & Net Economy, Finanza, Politica,Tecnologia, E-business, Turismatica ed Attualità

NOTIZIARIO
MARKETPRESS

NEWS
di

VENERDI'
20 SETTEMBRE 2002

pagina 1

 

La nostra vetrina dei 
PRODOTTI
ARTIGIANALI
e' aperta... visitatela

 

 

 

 


Entrate nell'
AREA
DELLE NOVITA'
troverete esposti molti
prodotti interessanti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

L'esposizione dei 
PRODOTTI
PER IL LAVORO
è aperta visitatela

 

(* symbolcopyright c Comunitè europee,2001 http://www.cordis.lu )

 

ROMANO PRODI PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA ALLA CONFERENZA DEI DIRETTORI GENERALI E DEI PRESIDENTI DEGLI ISTITUTI NAZIONALI DI STATISTICA: 'THE FUTURE OF THE EUROPEAN STATISTICAL SYSTEM': DIRADARE LA NEBBIA DEI DATI

Palermo, 20 settembre 2002 Di seguito riportiamo il testo del discorso di Romano Prodi, presidente della Commissione europea, che ha tenuto ieri a Palermo nel corso della conferenza dei direttori generali e dei presidenenti degli stituti nazionali di statistica: " Ringrazio Luigi Biggeri per avermi invitato ad aprire i lavori di questo appuntamento palermitano dei Direttori Generali degli istituti nazionali di statistica europei. Questo vostro periodico appuntamento di riflessione assume oggi un'importanza speciale perché l'Europa si trova davanti a grandi cambiamenti. Con il lancio dell'euro l'Unione economica e monetaria è diventata parte integrante della vita quotidiana dei cittadini europei. Contemporaneamente, con l'avvio dei lavori della Convenzione europea, è entrato in una fase nuova e decisiva il processo di riforma delle istituzioni europee. L'allargamento, infine, si avvia all'ora della grande decisione. Il Consiglio Europeo di Copenaghen del prossimo dicembre sarà, speriamo, l'occasione per pronunciare il "sì" definitivo all'ingresso nell'Unione di dieci nuovi paesi membri nel 2004. In ognuno di questi grandi cantieri della costruzione europea il ruolo delle statistiche è essenziale. Vorrei oggi concentrarmi, in particolare, sull'allargamento e sull'unione economica e monetaria. L'allargamento è stato, sin dal suo avvio, la priorità numero uno di questa Commissione. Non c'è bisogno che mi dilunghi sul significato dell'unificazione del continente europeo. Nessuno più di voi è in grado di misurarne l'importanza. Come ho appena detto, sono dieci i paesi che speriamo possano tra meno di due anni entrare nell'Unione. Se prendiamo come base i dati del 2001, questo comporterà un aumento della popolazione dell'Unione da 378 a 453 milioni di persone, con una crescita di quasi il 20%. Tuttavia, sempre prendendo per buoni i dati del 2001, il Pil europeo crescerà soltanto del 4,6% con la produzione agricola che aumenterà del 7,9%. Ciò significa che i dieci prossimi membri della famiglia europea hanno economie ancora piccole rispetto alle nostre e nelle quali pesa ancora molto l'agricoltura. Di fronte a noi, dunque, abbiamo grandi opportunità ma altrettanto grandi sfide da superare. Si tratta di applicare con accortezza le nostre politiche per far convergere la vita economica e sociale di questi paesi con quella degli Stati membri di oggi. Ma, se ha funzionato per Irlanda, Spagna e Portogallo, perché non dovrebbe funzionare oggi? Anche qui, l'ottimismo viene dai dati. La crescita del Pil nei dieci paesi è stata del 4,1% nel 2000 e del 2,4% lo scorso anno. I numeri dei quindici erano rispettivamente 3,4% e 1,5%. I dieci candidati crescono già più in fretta di noi. Inoltre, non mancherà il capitale umano per mantenere la rincorsa sul medio periodo. Benché la popolazione dei dieci paesi candidati sia solo un quinto di quella dei quindici, il numero dei diplomi universitari rilasciati è pari al 25,1%. Voi stessi, i responsabili degli istituti nazionali di statistica, siete chiamati a un impegno diretto e di grande rilievo. La piena integrazione dei nuovi paesi membri all'interno dell'Unione non sarebbe completa se essa non si estendesse al campo delle statistiche. Nessuna politica potrà essere pienamente efficace se essa non sarà basata su una conoscenza corretta e dettagliata dei dati di base. E questa, a sua volta, non potrà essere tale se non si fonderà su dati che siano ad un tempo affidabili e facilmente comparabili su scala europea. Si tratta, quindi, di armonizzare metodologie di indagine, strumenti di lavoro e sistemi organizzativi. So che la collaborazione tra istituti di paesi che già oggi sono membri dell'Unione e di quelli che si preparano ad entrarvi è intensa. Voglio, a questo proposito, cogliere l'occasione per salutare i rappresentanti degli istituti centrali di statistica dei Balcani occidentali presenti oggi per la prima volta a questo appuntamento. E sono certo che, tutti insieme, saprete affrontare con successo le sfide che vi attendono in futuro. La mia fiducia non si fonda soltanto sulla speranza ma anche sull'esperienza recente. Per l'introduzione dell'euro -- e con questo passo al secondo tema del mio intervento, l'unione economica e monetaria -- l'opera degli istituti nazionali di statistica è stata essenziale contribuendo in modo decisivo allo straordinario successo dell'operazione. La rapidità con la quale siete riusciti a rispondere alla sfida dell'euro è stata ammirevole. L'operazione di "changeover" -- uno sforzo organizzativo e logistico senza precedenti nella storia economica -- si è svolta senza intralci anche grazie alle informazioni che ci avete fornito in modo sempre tempestivo e accurato. L'Unione Economica e Monetaria rappresenta per gli istituti di statistica una sfida altrettanto importante di quella dell'allargamento. Per un'Europa che ha scelto di darsi un destino comune al punto di darsi una unica moneta, l'affidabilità delle statistiche costituisce un bene pubblico non meno prezioso della stabilità nel tempo del valore di quella moneta. Pensiamo al coordinamento delle politiche fiscali e di bilancio. Decisioni e raccomandazioni per l'Unione nel suo complesso e nei confronti dei singoli Stati membri debbono avere come fondamento statistiche puntuali e credibili. La moneta e le statistiche pubbliche, prima di ogni altra i censimenti, sono stati attraverso i secoli due dei simboli del potere statuale. Per tutelare quel bene pubblico che è la stabilità dei prezzi, l'Europa ha scelto di trasferire la gestione della sovranità monetaria ad un sistema di banche centrali dotato dell'indipendenza, degli strumenti e delle risorse per garantire che il compito ad esso affidato venisse svolto nel migliore dei modi. In una fase storica come quella attuale, che è una fase segnata ad un tempo da sfide fondamentali e da un altrettanto vigoroso spirito costituente, l'Europa, cosi' come ha fatto a suo tempo per il governo della moneta, ha l'interesse e il dovere di porsi la questione del "governo" delle statistiche comunitarie. La nuova frontiera è quella di costruire un vero e proprio sistema nel quale le dimensioni nazionali e quella comunitaria siano pienamente integrate. Negli anni recenti sono stati fatti passi avanti importanti verso una più accentuata cooperazione tra gli istituti nazionali di statistica e fra questi e l'Eurostat. Il Sistema Statistico Europeo, che avete già realizzato, è, a questo riguardo, uno strumento importante. Vorrei ricordarvi che l'articolo 285 del Trattato afferma il principio dell'indipendenza della produzione statistica, particolarmente valido per le statistiche sul disavanzo e il debito pubblico nell'ambito del Patto di stabilità e di crescita. In questo contesto devo sottolineare l'importanza dell'indipendenza scientifica degli organismi nazionali e comunitari e l'assoluta necessità che tutte le autorità coinvolte applichino regole del tipo "pratiche migliori". Un'altra iniziativa altrettanto importante è quella denominata "Europe First", entrata adesso in fase di sperimentazione. L'economia dell'euro è una realtà completamente nuova da osservare e da descrivere. "Europe First" è una iniziativa che può portare un contributo importante alla conoscenza dell'euro a livello aggregato e, pertanto, me ne rallegro e ne incoraggio lo sviluppo. Grazie a questo lavoro di integrazione e privilegiando l'ambito europeo su quelli nazionali, sarà possibile recuperare alcuni ritardi che il sistema statistico europeo accusa rispetto, ad esempio, a quello statunitense. Certo, le condizioni logistiche, storiche e istituzionali viziano il confronto fra gli USA e l'Europa. Tuttavia la gestione economica e finanziaria dell'Europa della moneta unica ha bisogno di rilevamenti più frequenti e di dati più tempestivi e di qualità. Voglio dare il mio incoraggiamento anche ai vostri gruppi di lavoro impegnati in un'opera di benchmarking fra i diversi istituti statistici nazionali europei e con quelli degli Stati Uniti. Parlandovi prima di allargamento e poi di euro mi sono principalmente soffermato sul valore che le statistiche hanno per il governo dell'Europa tutta intera e dei suoi singoli paesi membri, cioè per coloro che hanno precise responsabilità politiche. Io stesso sono da sempre un grande consumatore di statistiche. Dovunque vada, nella mia cartella tengo sempre un prezioso volumetto, aggiornato anno dopo anno, con i dati statistici di tutti i paesi del mondo. Conoscere non solo i dati di base, come la popolazione, l'estensione del territorio o il reddito pro capite, ma anche quelli apparentemente secondari come il numero delle automobili in circolazione o i consumi elettrici, costituisce un elemento essenziale per agire in modo consapevole. Le informazioni statistiche, le informazioni che voi fornite, non servono, tuttavia, solo ai responsabili della politica o dell'economia. Esse sono altrettanto indispensabili per tutti i cittadini. Torniamo, in questa ottica, al tema dell'allargamento. Si tratta di una questione complessa, per valutare la quale, come abbiamo visto, si devono tenere in considerazione tantissimi e diversi fattori, dalla popolazione al livello dell'istruzione, dalla dimensione assoluta dell'economia al tasso di crescita. In questa prospettiva, come voi sapete meglio di chiunque altro, pochi dati ben scelti e ben presentati possono essere più utili e più chiari di infiniti discorsi. Pensiamo, ancora, a quanto è avvenuto con il passaggio all'euro. Nella gran parte dei paesi dell'area dell'euro, si è diffusa la percezione di aumenti generalizzati dei prezzi. Le statistiche ufficiali ci dicono invece, correttamente, che, se si escludono alcuni settori specifici in pochi paesi membri, l'effetto è stato minimo: alcuni prezzi sono saliti, altri sono scesi con un impatto negativo netto che è stato, in complesso, molto limitato. Ribadire questo non significa certo giustificare chi ha approfittato del "changeover" per realizzare profitti illeciti e nemmeno coloro che hanno mancato al doveroso compito di sorveglianza. Tuttavia, è una costante storica che le riforme monetarie restino nell'immaginario collettivo come periodi di aumenti dei prezzi. Ricordo l'esempio della decimalizzazione della sterlina trent'anni or sono. Ma una buona diffusione dei dati statistici, e per buona intendo una diffusione rapida e di facile comprensione, può permettere di riportare il fenomeno alle sue reali proporzioni. Le statistiche, dunque, sono indispensabili per permettere al cittadino di partecipare alla vita collettiva in modo informato e consapevole. Esse sono uno strumento essenziale di democrazia. Perché questo sia pienamente vero -- lo ripeto -- occorre, tuttavia, che il dato statistico sia ad un tempo affidabile e comprensibile. Il problema, me ne rendo pienamente conto, è assai complesso. Esso riguarda, in primo luogo, le caratteristiche intrinseche del dato stesso, la correttezza della rilevazione, la sua registrazione e il suo trattamento. Tutti fattori di stretta competenza degli statistici. Ma il problema riguarda altresì -- e si tratta di questione altrettanto decisiva -- i modi di presentazione e di diffusione dei dati. E qui le responsabilità degli statistici di professione si incrociano con quelle di coloro che hanno responsabilità di governo. Signore e signori, Uno studio recente stima che il mondo produca ogni anno 250 megabyte di nuove informazioni per ciascun abitante del pianeta: uomo, donna o bambino. Il valore totale è tanto grande da risultare un'astrazione: da uno a due exabyte di dati, ovvero dieci alla diciottesima potenza. Ciò significa che siamo tutti immersi in una fitta nebbia di dati nella quale rischiamo di perderci. Una nebbia che voi, che dirigete istituti di statistica fra i migliori del mondo, dovete aiutarci a diradare. La gestione e la selezione dell'enorme massa di informazioni disponibili sono tra i contributi più importanti che vi vengono richiesti. La prossima frontiera della statistica è la qualità piuttosto che la quantità. Si tratta niente meno che di restituire ai nostri cittadini la fiducia nelle cifre per affermare la straordinaria importanza della statistica per la nostra stessa democrazia"

MANIFESTAZIONE SVEDESE SUL LANCIO DEL 6PQ
Stoccolma, 20 settembre 2002 - Il 10 ottobre si svolgerà a Stoccolma la manifestazione dedicata al lancio del sesto programma quadro (6PQ) in Svezia. Fra gli oratori figurano rappresentanti del ministero svedese della Ricerca e della Rappresentanza permanente della Svezia presso l'UE. Interverranno diversi funzionari della Dg Ricerca della Commissione europea su temi quali lo Spazio europeo della ricerca, la mobilità, le regole di partecipazione e la stipula di contratti nell'ambito del 6PQ. Verranno discusse tutte le aree tematiche del 6PQ, nonché le disposizioni per le piccole e medie imprese, le risorse umane e la mobilità, le scienze e le tecnologie nuove ed emergenti e la cooperazione internazionale. La conferenza si svolgerà presso il Grand Hotel di Stoccolma ed è organizzata dal Consiglio svedese della R&S nell'UE.

CESSIONE ETI: INFONDATE IPOTESI CIRCOLATE SULLA STAMPA
Roma, 20 settembre 2002 - In relazione alle recenti notizie di stampa riguardanti la privatizzazione dell'Eti SpA, il Ministero dell'Economia e delle Finanze ribadisce che le modalità di cessione sono quelle menzionate nell'invito a manifestare interesse pubblicato sui principali quotidiani italiani ed esteri del 30 luglio 2002 (nonché sul sito www.tesoro.it ) e che ogni altra ipotesi è destituita di fondamento.

LE SOCIETÀ STAR PRESENTANO A LONDRA ALLA COMUNITÀ FINANZIARIA INTERNAZIONALE I RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2002
Milano, 20 settembre 2002 - Le società appartenenti al segmento Star (Segmento Titoli ad Alti Requisiti) di Borsa Italiana incontreranno il prossimo 20 settembre la comunità economico-finanziaria internazionale a Londra. L'appuntamento, ideato e promosso da Borsa Italiana, permetterà a 28 società Star (Amga, Astaldi, Brembo, Cembre, Cementir, Cremonini, Csp International, Ducati Motor Holding, Erg, Gefran, Giacomelli, Graniti Fiandre, Ima, Interpump, Irce, Jolly Hotels, La Doria, Manuli Rubber Industries, Mariella Burani, Meliorbanca, Mirato, Negri Bossi, Reno De Medici, Sabaf, Saeco International, Saes Getters, Stefanel, Targetti Sankey) di illustrare alla business community i risultati del primo semestre 2002. Dopo l'intervento iniziale di Massimo Capuano, Amministratore Delegato di Borsa Italiana, i lavori della giornata prevedono tre sessioni parallele di presentazioni e oltre 140 one to one tra le società Stare gli analisti finanziari e gli investitori istituzionali. Al Thistle Tower Hotel, che ospiterà la manifestazione, verrà allestita anche una exibition dove le aziende Star potranno mostrare direttamente i loro prodotti. L'evento, organizzato grazie al supporto dell'Ambasciata Italiana a Londra, ha come sponsor Abaxbank, Banca Akros, Banca Imi e Ubm. Lanciato il 2 aprile 2001 con 20 società, il segmento Star ne conta oggi 40 e nei suoi primi diciotto mesi di vita ha registrato un trend di crescita costante arrivando a una capitalizzazione di 7,9 miliardi di euro e un controvalore complessivo di scambi di circa 215 milioni di euro nell'agosto 2002. Nel corso dell'anno l'indice Mibstar ha registrato una performance migliore rispetto agli altri indici small cap del mercato europeo (+21% su Ftse Small Cap Index, il segmento small cap del London Stock Exchange;+11.52% su Smax Index, l'omologo di Deutsche Borse; + 6.37% su Next Prime Index, l'indice del segmento small cap di Euronext) nonché all'indice Mib generale di Borsa Italiana. Fra le 50 società quotate sui mercati di Borsa Italiana che hanno registrato le performance migliori nel corso del 2002, 11 appartengono al segmento Star, con incrementi che vanno dal 12% al 39%. Flottante, Corporate Governance e trasparenza sono gli elementi distintivi delle società Star: in particolare, per quanto riguarda il flottante - che da regolamento deve essere il 35% in caso di Ipo, il 20% per le già quotate - nove società hanno un flottante compreso tra il 20% e il 30% del capitale, sette tra il 30% e il 35%, dodici tra il 35% e il 40%, sei tra il 40% e il 50% e sei superiore al 50%. Per quanto concerne i requisiti di Corporate Governance, il 54% delle società Star conta un numero di amministratori indipendenti superiore al minimo richiesto; i comitati di controllo interno includono esclusivamente amministratori indipendenti e non esecutivi; il 50% delle società Star ha un piano di stock option mentre il restante 50% adotta sistemi di remunerazione con incentivi. Lo Star Event di Londra, così come l'evento milanese dello scorso febbraio organizzato da Borsa Italiana per la presentazione dei risultati annuali, fa parte di una serie di incontri organizzati per promuovere le società Star in varie città europee, tra cui Dublino, Edimburgo, Madrid e Parigi, in collaborazione con brokers domestici ed internazionali. Questo sforzo di trasparenza è stato premiato: le ricerche pubblicate da parte di 37 brokers sono state oltre 700 dal lancio del segmento, con una media di circa 15 studi all'anno per ogni società Star.

MERCATO OBBLIGAZIONARIO - SETTEMBRE 2002
Milano, 20 settembre 2002 - Eurolandia: la Banca Centrale Europea ha lasciato invariato il tasso ufficiale di rifinaziamento al 3,25% e questo grazie anche al rafforzamento dell'euro nei confronti delle altre valute e di un'inflazione in calo (a giugno é scesa, per la prima volta, al di sotto del target del 2%). Dopo le recenti e deboli indicazioni0 economiche date, ad esempio, dall'indice Ifo o dall'indice Reuters dei responsabili degli acquisti, non crediamo possibile un rialzo del tasso ufficiale prima della fine del 2002. Grazie a listini azionari in netto calo ed ad un mercato che sembra escludere un rialzo dei tassi, i mercati obbligazionari europei si sono recentemente mantenuti stabili e, nelle ultime settimane, i Bunds a 10 anni si sono costantemente mantenuti al di sotto del 5%,(non dimentichiamo che in passato hanno registrato livelli di quasi il 4,5% con conseguenti guadagni di prezzo). In termini di duration, alla luce di uno scenario obbligazionario complessivamente positivo, la nostra posizione é leggermente lunga e con enfasi sulle medie scadenze. Paesi non-Euro: in Gran Bretagna, alla luce di indicatori economici piuttosto negativi e di un'inflazione più bassa, il mercato locale non sembra più scontare un ritocco dei tassi, e, comunque, non vediamo attualmente ragione per abbandonare la nostra posizione che enfatizza le scadenze a breve e medio termine, mentre, allo stesso tempo, stiamo sottopesando le emissioni a lungo termine. In Polonia, anche in seguito alle crescenti preoccupazioni relative alla crescita del deficit del budget governativo, Standard & Poor's ha declassato (downgrade) le emissioni a lungo termine denominate in zloty da "A+" a "A"; malgrado ciò abbiamo individuato interessanti oppurtunità d'investimento su questo mercato obbligazionario, e ciò grazie all'attuale elevato livello di interessi reali che offre pur con tutti i rischi valuta correlati. In Ungheria, dopo l'ultimo aumento ai tassi di 50 punti base, nel breve termine non scorgiamo spazio per ulteriori rialzi (data anche un'inflazione locale piuttosto debole), e dunque per il mercato monetario di questo stato diamo la preferenza alle scadenze di breve-medio termine. Lo scorso 25 luglio, la Banca Centrale della Repubblica Ceca ha inaspettatamente e notevolmente ridotto il tasso d'interesse locale al 3% e dunque al di sotto del livello dell'Euro: poiché il potenziale derivante dalla convergenza di questo Paese si é praticamente esaurito, preferiamo non esporci ulteriormente agli investimenti locali. Venendo alla Svezia, dopo le due mosse di aumento del tasso d'nteresse operate la scorsa primavera, escludiamo nuove possibili manovre restrittive nel breve periodo: la debolezza del mercato locale e le incertezze relative all'andamento dell'economia globale lo sconsigliano, mentre decisve saranno l'adesione e l'adozione alla moneta unica europea ai fini della Corona svedese, valuta che potrebbe incrementare il proprio valore qualora il nuovo Governo di centro-sinistra indicasse un programma e tappe precisi in questa direzione. La Danimarca ha recentemente abbassato il tasso prestiti per il mercato di 5 punti base posizionandosi al livello attuale del 3,5% (riducendo così ulteriormente il differenziale tassi rispetto all'Euro) anche in seguito alla recente rivalutazione e all'aumento delle riserve valutarie: il mercato obbligazionraio e la valuta locale risultano tutt'ora allineate ai trends dell'euro. Complessivamente, assegnamo ai mercati obbligazionari e valutari scandinavi un giudizio positivo e incrementiamo il peso degli investimenti per Svezia Danimarca e Norvegia. Usa e blocco dollaro: nel corso dell'ultima riunione Omc, la Fed ha deciso di non abbassare uno dei principali lending rates, mentre lo scenario emerso indicherebbe che i tassi d'interesse nordamericani potrebbero essere ridotti entro la fine dell'anno in corso. Nelle ultime settimane, si é assistito ad una crescita dei rendimenti relativi all'intero arco di scadenze del mercato obbligazionario Usa, un trend sostenuto, non solo dalla propensione espansiva della Fed, ma anche dalla debolezza dei mercati azionari; oltre a questo, gli indicatori economici hanno posto dubbi circa la possibilità di una imminente e sostenibile ripresa, mentre, allo stesso tempo, il livello d'inflazione nelle scorse settimane si é mantenuto basso (1,5% in luglio). Il positivo scenario obbligazionario del mercato locale dovrebbe continuare ancora per un certo periodo e, poiché ci aspettiamo un appiattimento della curva dei rendimenti, stiamo alzando il peso delle emissioni a medio termine (3-7 anni) e a lungo termine (oltre 10 anni). La duration di portafolgio é leggermente più lunga.

FORTIS BANK: CRESCITA DELL'8% DELL'UTILE NETTO OPERATIVO, ESCLUSI I CAPITAL GAINS
Milano, 20 settembre 2002 - L'eccellente rendimento operativo dei primo semestre 2002 dimostra che Fortis è riuscita ad adattarsi agli umori dei mercato, traendo vantaggio dalla versatilità delle sue attività. In seguito alla sostanziale riduzione di costi nel settore banking (-6%), al miglioramento dei risultato tecnico nel settore assicurativo, sia nel ramo Vita che nel ramo Danni, e grazie alla limitazione degli accantonamenti per il rischio di credito, il settore assicurativo e le attività bancarie hanno fatto registrare rispettivamente una crescita dei 13% e dei 9% dei loro utile netto operativo, esclusi i capital gains realizzati. Questo per Fortis rappresenta una crescita dell'8% rispetto al primo semestre 2001 - il più brillante in assoluto mai registrato alla Fortis. Il clima sfavorevole che si è respirato sul mercato azionario nella prima metà dei 2002 ha provocato un calo delle plusvalenze realizzate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, in particolare nel settore assicurativo, con una conseguente riduzione dell'utile netto operativo, sebbene solo dei 4%. Poìché anche i fattori non operativi hanno subito una sostanziale riduzione, l'utile netto si è assestato a 1.519 milioni di Euro (1,17 Euro per azione), con un calo dei 18%. Grazie alla cauta gestione del rischio di credito le svalutazioni sui prestiti non hanno avuto un grosso impatto sui risultati dei primo semestre 2002. Ne consegue che, con 262 milioni di EURO, l'accantonamento per il rischio di credito nel primo semestre 2002 rappresenta il 39% degli accantonamenti effettuati nell'intero anno d'esercizio 2001. Lo spread dei portafoglio crediti e la cauta politica delle accettazioni hanno inoltre limitato l'esposizione al rischio di credito da parte di grossi prenditori corporate. Il 30 giugno il portafoglio investimenti di Fortis ammontava a 138 miliardi di Euro, dei quali 13 miliardi di Euro (9%) è investito in titoli azionari, 6 miliardi di Euro (4%) in beni immobiliari. Il saldo, pari a 118 miliardi di ' Euro, è investito in obbligazioni, delle quali più dei 85% è costituito da prestiti con rating, pari a AA o AAA (AAA 44%, AA 42%, A 9%, BBB 4%, BB 1 %, inferiore a BBB 1%). Questo portafoglio contiene capital gains non realizzati sostanziali, per un importo totale di 1,3 miliardi di Euro, sulla base della curva deì rendimenti dei 30 giugno. Il 23 agosto i capita] gains non realizzati sul portafoglio obbligazioni ammontavano a 2,2 miliardi di Euro. Le obbligazioni emesse da società statunitensi inadempienti nella stessa data ammontavano a meno di 70 milioni di Usi) o, in altri termini, meno dello 0.1% dei portafoglio obbligazionario complessivo di Fortis. Nonostante il netto indebolimento dei mercati azionari la solvibilità di Fortis è inattaccabile. Il 30 giugno 2002 il patrimonio di base ammontava a 19,4 miliardi di Euro, superando di 9,1 miliardi di Euro il livello minimo legalmente richiesto (10,3 miliardi di Euro), e di 2,9 miliardi di Euro la soglia minima applicata internamente (16,5 miliardi di Euro). li 30 giugno il valore di mercato degli investimenti mobiliari era superiore al loro prezzo di carico originale. Sulla base dei corsi azionari al 23 agosto, questi investimenti avrebbero dovuto essere svalutati di 0,6 miliardi di Euro al netto delle imposte per essere imputati all'utile netto operativo, analogamente all'importo di 0,9 miliardi di Euro pubblicato il 23 luglio. Tuttavia la posizione di solvibilità dì Fortis rimarrebbe comunque forte, con 8,1 miliardi di Euro al di sopra dei livello minimo legalmente richiesto, e con 1,9 miliardi di Euro al di sopra della soglia minima che Fortis si è auto-imposta. Attualmente il mercato sembra considerare Fortis come una società di assicurazioni, ignorando la natura specifica dei gruppo. Noi continueremo ad enfatizzare l'eccellente rendimento operativo delle varie unità e la differenziazione delle attività, che contribuiscono a migliorare lo spread dei rischio e a consolidare la sua posizione di solvibilità. Il numero uno della società, Anton van Rossum, ha commentato così: "Fortis è riuscita a conseguire dei buoni risultati di gestione nonostante le difficili condizioni dei mercato, e questo trend positivo continuerà anche nel secondo semestre. Grazie agli sforzi fatti dalla nostra organizzazione per potenziamento del customer service, ai tagli dei costi, all'oculata gestione dei rischio e alla sua consolidata solvibilità, Fortis trarrà tutti i possibili vantaggi dalla ripresa economica. Operando in un mercato messo a dura prova da oscillazioni senza precedenti, e considerando l'effetto che questa instabilità può avere sul nostro utile netto operativo, non sarebbe realistico fare una previsione per l'intero anno"

PRIMO SEMESTRE SWISS ALL'INSEGNA DELL'OTTIMISMO
Milano, 20 settembre 2002 - I risultati del primo semestre di Swiss International Air Lines superano di un terzo le previsioni del Business Plan del dicembre 2001. Costante la crescita del tasso occupazionale europeo e sulle tratte d'oltremare, aggiunta di tratte intercontinentali e attenta riduzione dei costi tra i principi base di questo traguardo. Con un giro d'affari pari a 1.754 milioni franchi svizzeri, al posto dei 1.209 previsti nel Business Plan, e una perdita contenuta di 447 milioni di franchi svizzeri, la compagnia aerea di bandiera elvetica raggiunge la boa del primo semestre con esiti nettamente superiori alle aspettative. Dopo tre mesi di gestione a pieno regime, Swiss persegue quindi il suo obiettivo primario: il prodotto offerto non solo ha saputo affermarsi sul mercato in tempi brevissimi, ma vanta gia' una solida fiducia da parte della sempre piu' numerosa utenza. Altro traguardo: raggiunta al termine d'intensi negoziati, una intesa di massima per quanto riguarda il nuovo contratto collettivo di lavoro (Ccl) per il personale di cabina di Swiss. L'accordo e' stato firmato dai rappresentanti della compagnia aerea elvetica e da Kapers (il sindacato del personale di cabina). Le due parti hanno concordato appieno su tutti i punti fondamentali di questa negoziazione. Una buona intesa sul contratto collettivo costituisce la base ideale per una futura, proficua collaborazione fra le parti. I negoziati sono stati intensi e di reciproca soddisfazione. Il risultato permette un notevole miglioramento nella collaborazione e nei rapporti tra il personale viaggiante e la direzione della compagnia. ''Eravamo sicuri di riuscire a trovare una soluzione che potesse soddisfare di tutte le parti'', ha dichiarato Bjorn Naef, Executive Vice President, Products and Services di Swiss. Il nuovo Ccl sara' sottoposto prossimamente al voto dei membri del sindacato Kapers. In caso d'approvazione, entrera' in vigore gia' dal 1° novembre 2002. Altre novita' nel campo marketing: Swiss ha deciso di affidare la propria campagna pubblicitaria e la creativita' all'agenzia Jung von Matt/Limmat AG. Il tutto al termine di una attenta procedura di selezione durata tre mesi, a cui hanno partecipato ben nove agenzie a livello internazionale. La missione era quella di concepire, per la pubblicita' della compagnia aerea nazionale svizzera, una strategia creativa a lungo termine. L'obiettivo da raggiungere e' quello di inserire gradatamente la nuova compagnia sul mercato, rispettando l'identita' ''svizzera'' sulla quale Swiss ha recentemente impostato la sua immagine e rafforzando l'attenzione sulle alte prestazioni e le innovazioni di Swiss. La nuova strategia di comunicazione commerciale, verra' lanciata gia' a partire dall'autunno-inverno 2002-2003. ''Tra le novita' in Italia anche la recente nomina di Marion Hangl Bozzoli alla direzione marketing'', spiega Ignazio Strano, general manager Italia per Swiss International Air Lines ''che va a completare l'assetto della struttura commerciale e marketing, assieme a Loretta Bartolucci, gia' direttore commerciale''. Per quanto riguarda piu' particolarmente il prodotto Italia, si segnalano novita' e ulteriori miglioramenti, proprio per rispondere alle esigenze di una clientela business travel sempre piu' attenta ed esigente. Per soddisfare l'aumento e le richieste dei passeggeri d'affari , quattro dei cinque voli Roma-Zurigo verranno operati con aeromobili piu' garndi - Airbus319- ed analogamente, cinque dei sei collegamenti Milano-Zurigo verranno effettuati con AvroRJ100. A livello internazionale viene segnalato invece l'incremento delle frequenze sullo Zurigo-Bombey, che diventa un operativo giornaliero.

ENI SEMESTRALE 2002: CONFERMATO L'UTILE NETTO DI 2.261 MILIONI DI EURO
Roma, 20 settembre 2002 - Il Consiglio di amministrazione ha approvato il 18 settembre la relazione semestrale al 30 giugno 2002 dell'Eni. Il conto economico consolidato chiude con l'utile operativo di 4.575 milioni di euro e l'utile netto di 2.261 milioni di euro coincidenti con i dati già comunicati il 31 luglio 2002 in occasione dell'approvazione della trimestrale al 30 giugno 2002. La relazione semestrale è stata messa a disposizione del Collegio sindacale e della Società di revisione. Nelle pagine seguenti sono indicati gli schemi sintetici riclassificati del Conto Economico e dello Stato Patrimoniale della situazione contabile consolidata al 30 giugno 2002.

SAIPEM: RELAZIONE SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2002
S. Donato Milanese, 20 settembre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Saipem S.p.A. ha approvato il 17 settembre la relazione semestrale al 30 giugno 2002 del Gruppo Saipem, che chiude con un utile netto di 112 milioni di euro (55 milioni nel primo semestre 2001). La relazione semestrale del Gruppo Saipem sarà esaminata dal Collegio Sindacale e dalla Società di Revisione incaricata di condurre una revisione contabile limitata. Relazione semestrale del Gruppo Saipem al 30 giugno 2002 I dati contenuti nella Relazione Semestrale confermano le informazioni già diffuse con il comunicato stampa del 30 luglio 2002. In particolare: I ricavi ammontano a 1.324 milioni di euro (736 milioni nel primo semestre 2001). L'utile operativo ammonta a 170 milioni di euro (92 milioni nel primo semestre 2001). L'utile netto ammonta a 112 milioni di euro (55 milioni nel primo semestre 2001). Il cash flow (utile netto più ammortamenti) è stato di 240 milioni di euro (135 milioni nel primo semestre 2001). Gli investimenti effettuati nel periodo, comprensivi delle acquisizioni di partecipazioni in società, ammontano a 267 milioni di euro (125 milioni nel primo semestre 2001) ed hanno riguardato, prevalentemente, il potenziamento della flotta per Costruzioni Mare, attraverso l'acquisizione del rimanente 50% della European Marine Contractors (139 milioni di euro) e del rimanente 50% della SaiClo (30 milioni di euro), e l'upgrading di impianti per le attività di Perforazioni Terra e Mare in Arabia Saudita e Libia. L'indebitamento finanziario netto al 30 giugno 2002 ammonta a 663 milioni di euro, con un aumento di 21 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2001 (642 milioni di euro). La situazione contabile di Saipem S.p.A. al 30 giugno 2002 chiude con l'utile netto di 74 milioni di euro contro i 16 milioni di euro consuntivati nel corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Portafoglio ordini (escluso Bouygues Offshore) Nel primo semestre del 2002, Saipem, ha acquisito nuovi ordini per un totale di 1.769 milioni di euro (1.181 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2001), dei quali 1.393 milioni di euro riferiti ai settori mare (Costruzioni, Perforazioni e Floating Production). Il portafoglio ordini raggiunge a fine giugno 2002 il livello record di 3.394 milioni di euro (2.853 milioni di euro al 31 dicembre 2001). I progetti, la cui esecuzione è programmata nella seconda parte dell'anno, sono previsti sviluppare ricavi per complessivi 1.027 milioni di euro: 467 milioni si riferiscono alle Costruzioni Mare, 19 milioni alle Floating Production, 151 milioni alle Perforazioni Mare, 92 milioni alle Perforazioni Terra e 298 milioni alle Costruzioni Terra. Il Gruppo Saipem ha inoltre acquisito, nei mesi di luglio e agosto, ulteriori commesse per complessivi 207 milioni di euro, interamente riferibili ai settori delle Costruzioni e Perforazioni Mare. Fra le acquisizioni più significative del bimestre si segnalano i seguenti contratti: Costruzione Mare - per conto Agip Iran Bv, il progetto South Pars 4 & 5 pipelines, in Iran , che prevede le attività di ingegneria, costruzione e installazione di due sealines. Il contratto è stato acquisito da Saipem S.p.A.; per conto Statoil, il progetto Troll A Export Pressure Increase, in Norvegia, per il trasporto e installazione sulla piattaforma "Troll A" del modulo di pre-compressione. Il contratto è stato acquisito da Saipem Uk Ltd.. Perforazione Mare - per conto Statoil, il noleggio, per tre anni più sedici mesi di opzione, della piattaforma semisommergibile Scarabeo 5 in Norvegia. Il contratto è stato acquisito da Saipem S.p.A.; per conto Petrobel, il noleggio per cinque mesi, del jack up Perro Negro 4 in Egitto. Il contratto è stato acquisito da Saipem S.p.A.. Bouygues Offshore - Come recentemente annunciato, Saipem, a seguito della conclusione in data 6 settembre dell'offerta pubblica di acquisto lanciata in Francia, deteneva il 96,8% dei diritti di voto di Bouygues Offshore. - L'offerta pubblica sul mercato americano per l'acquisto delle azioni detenute da investitori statunitensi e delle American Depositary Shares di Bouygues Offshore si è conclusa oggi alle ore 18:00 (ore 12:00 - New York City time). Sulla base di informazioni preliminari trasmesse da Bank of New York, banca depositaria dell'offerta, sono state conferite azioni e American Depositary Shares corrispondenti all'1,8% dei diritti di voto. Al termine delle due offerte, Saipem possiede ora il 98,6% dei diritti di voto e, come precedentemente annunciato, si appresta a lanciare un'offerta pubblica di riacquisto in Francia (offre publique de retrait suivie d'un retrait obligatoire); i possessori di American Depositary Shares e gli azionisti residenti negli Stati Uniti potranno partecipare all'offerta di riacquisto attraverso un'ulteriore periodo di offerta pubblica sul mercato americano, che inizierà immediatamente e si concluderà il prossimo 8 ottobre alle ore 18:00 (ore 12:00 - New York City time), fatte salve ulteriori estensioni. L'offerta pubblica di riacquisto sarà seguita dallo squeeze-out dei rimanenti azionisti, che si dovrebbe concludere entro la fine di ottobre. Evoluzione attesa per l'esercizio 2002 - Saipem ante-acquisizione Bouygues Offshore I risultati conseguiti nel primo semestre, unitamente all'elevato livello del portafoglio ordini e alle distintive capacità del Gruppo di operare in aree particolarmente sfidanti (acque profonde e aree remote) rafforzano l'aspettativa per l'esercizio 2002 di confermare, con spazi di ulteriore miglioramento, i risultati record del 2001. Saipem post-acquisizione Bouygues Offshore - L'acquisizione di Bouygues Offshore, da subito positiva in termini di cash flow, si stima comporterà una lieve riduzione dell'utile netto dell'esercizio rispetto a quello previsto ante acquisizione, per effetto dell'ammortamento del goodwill e degli oneri finanziari connessi all'investimento.

OLIVETTI: CONCLUSA CON PIENO SUCCESSO LA RIAPERTURA DI TRE PRESTITI OBBLIGAZIONARI ESISTENTI DOPO QUEST'OPERAZIONE IL DEBITO DI OLIVETTI A MEDIO/LUNGO TERMINE È PARI AL 93% CIRCA DEL TOTALE
Ivrea, 19 settembre 2002 - Olivetti comunica che, nell'ambito delle operazioni finalizzate al rifinanziamento e all'allungamento della scadenza media del debito, si è conclusa oggi con pieno successo la riapertura di tre prestiti esistenti, annunciata il 16 settembre scorso. In funzione dell'ampia domanda ricevuta, a dimostrazione del grande interesse manifestato dal mercato, l'importo complessivo dell'emissione è stato fissato in 1.550 milioni di euro, ripartiti in tre tranche: 400 milioni di euro ad incremento dell'emissione obbligazionaria "Olivetti Finance NV t.v. 2002-2006" di originari 600 milioni di euro, elevato a 1.000 milioni di euro; 650 milioni di euro ad incremento dell'emissione obbligazionaria "Olivetti Finance NV 6,5% 2002-2007" di originari 1.000 milioni di euro, elevato a 1.650 milioni di euro; 500 milioni di euro ad incremento dell'emissione obbligazionaria "Olivetti Finance NV 7,25% 2002-2012" di originari 500 milioni di euro, elevato a 1.000 milioni di euro. Il prezzo di emissione delle tre obbligazioni (aventi le stesse caratteristiche di cedola e di scadenza dei tre prestiti originari) è stato fissato in: 99,242% per la tranche di 400 milioni di euro con scadenza gennaio 2006 pari ad un rendimento a scadenza di 150 punti base sopra l'Euribor. 102,793% per la tranche di 650 milioni di euro con scadenza aprile 2007 pari ad un rendimento a scadenza di 185 punti base sopra il mid-swap. 103,699% per la tranche di 500 milioni di euro con scadenza aprile 2012 pari ad un rendimento a scadenza di 215 punti base sopra il mid-swap. L'operazione così conclusa rappresenta un ulteriore significativo progresso nell'ambito del piano di rifinanziamento e di allungamento della scadenza del debito di Olivetti, la cui vita media passa da 4,8 anni (febbraio 2002) a 5,5 anni. Dopo quest'operazione il debito di Olivetti a medio/lungo termine è pari al 93% circa del totale. L'emissione è stata realizzata congiuntamente da Caboto IntesaBci, Goldman Sachs, JP Morgan e Lehman Brothers. Emittente è la controllata Olivetti Finance NV, garante Olivetti S.p.A.

ARGENTINA: BANCHE, NASCE RAPPRESENTANZA UNICA RISPARMIATORI
Milano, 18 settembre 2002 - Un'associazione delle banche che hanno clienti con titoli argentini, in rappresentanza dei risparmiatori italiani coinvolti nella crisi del paese sudamericano. Avrà lo scopo di assumere, mediante una delega da parte di ciascun risparmiatore, la rappresentanza degli interessi dei circa 350 mila risparmiatori italiani che hanno sottoscritto titoli argentini, nell'ambito delle operazioni di ristrutturazione del debito pubblico e privato del paese sudamericano. Nessun costo è previsto a carico dei risparmiatori. "Entra così nella 'fase due' l'impegno delle banche a favore dei cittadini che hanno acquistato titoli argentini", ha detto Maurizio Sella, Presidente dell'Abi al termine del Comitato Esecutivo dell'Associazione Bancaria Italiana che ha promosso oggi la costituzione di un organismo ad hoc, da parte delle banche interessate, per la rappresentanza e la tutela dei risparmiatori italiani. Dopo la costituzione di una task force che ha svolto un'attenta e minuziosa opera di monitoraggio della situazione e la nomina di un "inviato speciale", l'ex ambasciatore in Argentina Giovanni Jannuzzi, le banche hanno dato un segnale di continuità della loro azione. "In un momento di comprensibile smarrimento dei risparmiatori e di grande incertezza sugli sviluppi della situazione finanziaria e politica a Buenos Aires - ha proseguito Sella - non possiamo abbassare la guardia. Le banche intendono lavorare - ha concluso il Presidente dell'Abi - affinché sia assicurata ai cittadini italiani la parità di trattamento rispetto a risparmiatori e investitori internazionali". Tramite le banche aderenti, la nuova Associazione raccoglierà le deleghe da parte dei risparmiatori per rappresentarli al tavolo delle trattative per la rinegoziazione dei prestiti argentini. Oltre a rappresentare, senza alcun costo a carico dei risparmiatori, gli interessi di coloro che hanno sottoscritto i titoli del paese sudamericano, la nuova Associazione provvederà ad informare i risparmiatori sull'evoluzione della situazione, sottoponendo agli stessi le proposte di ristrutturazione del debito che dovessero essere concordate con l'Argentina, per l'approvazione finale. La delega da parte dei cittadini, sulla cui base opererà l'Associazione è necessaria a dare al nuovo organismo il potere di rappresentarli e dunque a scongiurare il rischio di discriminazione per i risparmiatori italiani. Dell'iniziativa promossa dal Comitato Esecutivo, le banche e la nuova associazione informeranno in tempi brevissimi le autorità governative italiane e la rappresentanza argentina..Le dieci associazioni dei consumatori che partecipano al tavolo permanente con l'Abi sono già state messe al corrente dei dettagli del progetto e lo hanno accolto positivamente. Le associazioni saranno tenute costantemente al corrente sui futuri sviluppi. Appena l'Associazione sarà costituita, inizierà la raccolta delle deleghe. Le banche e l'Associazione daranno ampia pubblicità all'iniziativa.

DAL BANCO POPOLARE DI VERONA E NOVARA UN NUOVO PRESTITO OBBLIGAZIONARIO STRUTTURATO. AL VIA "PEGASO" PER INVESTIRE CON SICUREZZA A QUATTRO ANNI
Verona, 20 settembre 2002 - A seguito del successo incontrato presso i risparmiatori delle obbligazioni a rendimento garantito e con protezione assoluta offerta al capitale investito, il Banco Popolare di Verona e Novara torna su questo particolare segmento di mercato proponendo un nuovo prestito strutturato, per un ammontare massimo elevabile sino a 50 milioni di euro, legato all'andamento di un basket composto da fondi Gestielle e denominato "Pegaso". Inoltre, la composizione mista azionaria-obbligazionaria, la diversificazione settoriale e geografica dei fondi, un rendimento minimo a scadenza, fanno del bond un'interessante opportunità di investimento. La durata è quadriennale, la soglia di investimento richiesto è di 1.000 euro ed il prezzo di rimborso minimo garantito alla scadenza è di 104/100. I fondi fanno parte del Sistema Aletti Gestielle e il riparto delle quote vede investito il 20% in Gestielle Bt Euro, 15% in Gestielle Mt, 15% in Gestielle America, 25% in Gestielle Internazionale, 10% in Gestielle Italia, 10% in Gestielle World Communication, 5% in Gestielle World Net. Il cliente che sottoscrive l'obbligazione strutturata "Pegaso" non paga alcuna commissione di sottoscrizione, di gestione o di rimborso, né alcuna commissione di gestione sui fondi che compongono il basket. Infatti, si investe in un pacchetto "chiavi in mano", senza altri oneri. Ciò vuol dire che non si acquistano direttamente dei fondi. L'obbligazione, come detto, è agganciata alla performance dei fondi sottostanti. Quindi, alla scadenza, oltre all'integrale rimborso del capitale, in caso di andamento positivo, il cliente riceverà il 100% della variazione del basket. La tassazione applicata è pari a quella prevista per i titoli di stato, cioè il 12,50%. Il regolamento, il foglio informativo e la trasparenza sono obbligatoriamente consegnate al cliente che riceve in filiale tutte le informazioni di ulteriore dettaglio. Dopo sei mesi dalla sottoscrizione il cliente può disinvestire, senza subire alcuna penale, l'obbligazione, che verrà rimborsata ai valori di mercato. La Banca emittente garantisce la massima liquidità del titolo utilizzando un apposito mercato secondario. "Al 30 giugno il monte obbligazionario a livello consolidato del Banco Popolare rappresenta oltre il 26% del totale della raccolta diretta" dichiara Cristiano Carrus, responsabile Retail del Banco Popolare di Verona e Novara "Questa tipologia di prodotti in particolare è risultata molto apprezzata dalla clientela retail". "Pegaso", che è in prenotazione presso tutti gli sportelli del Banco sino al 24 settembre, sarà sottoscrivibile sino al 4 ottobre, salvo chiusura anticipata.

NUOVI SERVIZI BANCARI IN SICILIA PER IL SETTORE AGRICOLO E PESCHERECCIO
Catania, 20 settembre 2002. E' stato firmato il 18 settembre l'accordo tra il Credito Artigiano & Industriale ed il Credito Siciliano SpA, quest'ultimo del Gruppo Credito Valtellinese, che consente alle aziende siciliane, dei comparti agricolo e peschereccio, di poter accedere ad una gamma di prodotti finanziari specificatamente studiati per soddisfare le particolari esigenze di questi settori produttivi. Con questo rilevante accordo, il Credito Siciliano SpA partecipa attivamente allo sviluppo dell'economia dell'isola, conferma la sua mission e rafforza la propria connotazione di banca locale, "innovativa" rispetto alle esigenze caratteristiche di ogni singolo Cliente.

IL CREDITO VALTELLINESE APRE LA PROPRIA SEDE COME MOLTE ALTRE BANCHE ITALIANE
Sondrio, 20 settembre 2002 - Invito a Palazzo. E' l'iniziativa delle banche italiane che, per la prima volta contemporaneamente su tutto il territorio nazionale, apriranno ai cittadini le loro sedi nei palazzi storici. Il Credito Valtellinese ha aderito di buon grado alla proposta dell'Associazione Bancaria Italiana, che aveva sperimentato il gradimento invitando i cittadini lo scorso anno nella propria sede di Palazzo Altieri in Roma, aprendo la sede di Palazzo Sertoli, nel centro storico di Sondrio. Alla manifestazione, che si svolgerà sabato 21 settembre dalle 10 alle 17 in tutta Italia, hanno aderito oltre 50 banche per un totale di quasi cento palazzi su tutta la penisola. Potranno essere visitati gratuitamente ambienti di grande suggestione, documenti dell'architettura italiana dal 1300 ai giorni nostri, per un tuffo nel passato e nella storia. Palazzo Sertoli, dove è collocata la sede e la direzione generale del Credito Valtellinese, forma con gli aderenti palazzi Giacconi e Paribelli un complesso architettonico posto nel cuore di Sondrio. L'intervento di restauro e recupero funzionale del complesso, condotto dalla banca tra il 1984 e il 1986 d'intesa con il Comune di Sondrio, ne ha arrestato il degrado e ha garantito la conservazione degli elementi strutturali e d'interesse storico-artistico, restituendo tali spazi alle attività e agli usi quotidiani. Col Palazzo sarà visibile anche parte della collezione d'arte della banca, così come l'attiguo giardino, già abitualmente aperto al pubblico, che presenta sculture di alcuni tra i maggiori artisti contemporanei.

ANTONVENETA INVITA A PALAZZO APERTI AL PUBBLICO, IL PROSSIMO 21 SETTEMBRE, IL PALAZZO DEI MONTIVECCHI A PADOVA, CASA BAREZZI A BUSSETO (PARMA), VILLA SCAMMACCA A CATANIA, STORICHE SEDI DI BANCA ANTONVENETA
Padova, 21 settembre 2002 - Tre storiche sedi di Banca Antonveneta saranno aperte al pubblico il prossimo sabato, 21 settembre, nell'ambito dell'iniziativa "Invito a Palazzo", promossa dall'Associazione Bancaria Italiana (Abi). Si tratta del Palazzo dei Montivecchi a Padova, di Casa Barezzi a Busseto (Parma) e di Villa Scammacca a Catania, che apriranno le loro porte dalle ore 10 alle ore 17. L'iniziativa dell'Abi, che coinvolge 55 Banche, si propone di far visitare gratuitamente ambienti di grande suggestione, ricchi di storia e di opere d'arte, testimonianza dell'architettura italiana. La giornata, sotto l'alto Patronato della Presidenza della Repubblica, giunge ad un anno dall'apertura a Roma del restaurato Palazzo Altieri, sede dell'Abi. Saranno circa 100 i palazzi aperti gratuitamente al pubblico, in 62 città, dove sarà quindi possibile recarsi in Banca non per fare un versamento, ritirare assegni o chiedere consulenza, ma per ammirare palazzi che rappresentano un patrimonio collettivo che gli Istituti di credito hanno saputo recuperare e valorizzare. Banca Antonveneta è a capo di uno dei primi dieci gruppi bancari d'Italia. Dal 15 aprile 2002, divenuta società per azioni, è ufficialmente quotata alla Borsa Italiana. Dal prossimo 23 settembre le azioni di Banca Antonveneta saranno inserite nel paniere componente l'ndice Mib30. Banca Antonveneta serve un milione e mezzo di clienti attraverso una rete di oltre 1.000 sportelli, distribuiti in 72 province di 17 regioni italiane, oltre a 6 filiali estere con sedi a Londra, New York, Lussemburgo e nella Repubblica di San Marino. Banca Antonveneta si è sempre distinta, nella sua storia ultracentenaria, per la sensibilità e la disponibilità dimostrate nel favorire la conservazione e la valorizzazione del patrimonio architettonico ed artistico delle città in cui opera, con particolare riguardo per i palazzi storici in cui trovano sede le sue filiali operative. Questa iniziativa ne è una eloquente conferma.

IL GRUPPO BANCA LOMBARDA APRE LE PORTE AL PUBBLICO.
Brescia, 20 settembre 2002 - Per la prima volta le sedi storiche delle banche italiane saranno aperte al pubblico. Infatti, grazie all'Abi, Associazione Bancaria Italiana, sabato 21 settembre sarà possibile assaporare il piacere di un inconsueto tuffo nel passato e nella storia. Il Gruppo Banca Lombarda ha aderito a questa iniziativa aprendo le porte di sedi prestigiose quali: Palazzo Martinengo Villagana - sede del Banco di Brescia a Brescia, la sede Centrale della Banca di Valle Camonica a Breno, Palazzo Calissano - Filiale della Banca Regionale Europea ad Alba, Palazzo Garroni Carbonara e Palazzo Brambilla - sede della Banca Regionale Europea a Pavia. La visita sarà possibile dalle ore 10.00 alle ore 17.00 ed in questo orario i cittadini potranno visitare gratuitamente ambienti di grande suggestione. In particolare, il Gruppo Banca Lombarda apre le porte a: Palazzo Martinengo Villagana - Banco di Brescia - Brescia La Sede del Banco di Brescia San Paolo Cab, sita in Corso Martiri Libertà 13 a Brescia, è una dimora patrizia edificata da Gio Battista e Antonio Marchetti intorno al 1750 per incarico del conte Giovanni Martinengo. Il palazzo fu acquistato dalla Banca San Paolo di Brescia nel 1907 che vi trasferì la propria sede nel 1926, dopo una consistente opera di adattamento interno curata dall'ingegnere Egidio Dabbeni. Verranno esposti, dalla collezione del Banco di Brescia, tre preziosi dipinti usualmente non accessibili al pubblico: Giovanni Gerolamo Savoldo (Brescia ca.1485-Venezia dopo il 1548) "Riposo durante la fuga in Egitto", Alessandro Bonvicino il Moretto (Brescia ca 1498- 1554) "L'Annunciazione", Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto (Milano 1698-1767) "Ritratto del marchese Erasmo Aliprandi Martinengo". Per informazioni ed eventuale prenotazione della visita: tel 030.2992374/2992327 Sede Centrale di Banca di Valle Camonica - Breno (BS) Il palazzo della Banca di Valle Camonica, sito in Piazza della Repubblica 1 a Breno (BS), viene realizzato nel 1888 dall'impresario Fortunato Canevali, autore anche degli stucchi della sala consiliare. La sede fu ristrutturata nel 1953. Vi si conservano affreschi dipinti dai camuni Francesco Domenighini e Giovanni Battista Nodari. Per informazioni: tel. 0364.239303 - www.bancavalle.it. Palazzo Garroni Carbonara - Palazzo Brambilla - Bre Banca - Pavia I due Palazzi, di stile neoclassico, risalgono al XVII e al XVIII secolo e sorgono nel centro storico in via Strada Nuova, 62. Sede di Pavia della Banca Regionale Europea, sono collegati internamente; i lavori di restauro sono stati completati nel 2000. Per informazioni: tel. 0382.410406 Palazzo Calissano - Bre Banca - Alba (CN) Palazzo Calissano è la sede di Alba della Banca Regionale Europea sita in via Calissano 9. lavori di restauro del palazzo, avviati nel 1987, hanno portato alla luce importanti reperti della città romana d'alba Pompeia, risalenti al I secolo d.C.. L'area archeologica presenta un incrocio di strade ben conservato, con condotti fognari, e parte di un edificio, oltre a vari manufatti. Per informazioni: tel. 0173.362825

CHIARIMENTI ISVAP SU ACQUISTO PARTECIPAZIONI SAI IN SWISS LIFE.
Milano, 20 settembre 2002 - In relazione alle notizie stampa recentemente apparse, riguardanti il superamento a fine luglio u.s. da parte di Sai del 5% del capitale sociale di Swiss Life, che si afferma essere desunto dalle comunicazioni ufficiali pervenute all'Isvap, si precisa quanto segue: 1. le informazioni pubblicate dall'Isvap indicano che, in valori monetari, l'investimento di Sai in Swiss Life supera il 5% del capitale sociale della Sai stessa, che in tal caso è preso a parametro di riferimento; 2. le comunicazioni effettuate all'Isvap ai sensi di legge relative alle operazioni citate, ad ogni modo, indicano una percentuale di possesso di Sai nel capitale di Swiss Life a detta data, pari allo 0,97%. Con successive operazioni l'investimento raggiungeva, alla data del 20 agosto 2002, l'1,88%.

NASCE "FONDIARIA - SAI". L'ASSEMBLEA STRAORDINARIA DELLA SAI ASSICURAZIONI S.P.A. HA APPROVATO LA FUSIONE CON LA FONDIARIA ASSICURAZIONI S.P.A.
Torino, 20 Settembre 2002 - L'Assemblea Straordinaria degli azionisti Sai - Società Assicuratrice Industriale, presieduta da Jonella Ligresti, ha approvato ieri, alle condizioni deliberate dal Consiglio di Amministrazione del 25 giugno u.s, il progetto di fusione per incorporazione de La Fondiaria Assicurazioni S.p.A. nella Sai- Societa' Assicuratrice Industriale S.p.A. che prevede un rapporto di concambio congruente con le metodologie confermate dagli esperti incaricati Deloitte & Touche per Sai Assicurazioni S.p.A e Reconta Ernst & Young per La Fondiaria Assicurazioni S.p.A.. Contestualmente alla efficacia della fusione, SAI S.p.A assumerà la nuova denominazione sociale di Fondiaria-Sai S.p.A. e avrà sede legale a Firenze. Nascerà così il primo gruppo assicurativo italiano del settore Danni con premi per il 2002 stimati in oltre €. Mln. 6.500 nonché il terzo gruppo assicurativo nazionale a livello complessivo con una raccolta stimata nel 2002 superiore a €. Mln.8.000, forte di una rete commerciale di 3000 agenzie e 1300 promotori finanziari operanti su tutto il territorio nazionale e con oltre 8 milioni di clienti. La messa in comune inoltre delle rispettive competenze e basi statistiche per lo studio dei prodotti permetterà di migliorare l'efficacia di copertura di tutte le esigenze sia assicurative che previdenziali. Attraverso il rafforzamento e la valorizzazione delle aree inerenti i servizi finanziari verranno realizzate importanti opportunità di cross selling . La fusione è comunque condizionata all'ottenimento delle prescritte autorizzazioni e/o nulla osta di legge da parte delle Autorità competenti.

ALITALIA ED AIR MALTA FIRMANO UN MEMORANDUM D'INTESA
Roma, 20 settembre 2002 - Alitalia ed Air Malta hanno firmato un memorandum d'intesa sulla base del quale le due Compagnie si impegnano a sviluppare congiuntamente un Business Plan per una possibile cooperazione futura, nel dovuto rispetto degli obblighi derivanti dalle leggi e dai regolamenti applicabili. Il Business Plan includerà, ma non sarà necessariamente limitato a, le seguenti materie: a) Network Plan per la stagione invernale 2002-2003 e per la stagione estiva 2003, comprendendo i collegamenti e le frequenze tra l'Italia e Malta; b) Coordinamento delle rotte e degli operativi programmati, definizione dei voli in code-share e previsioni di mercato e traffico. Nell'occasione, Air Malta ha formalmente dichiarato il suo interesse ad entrare nell'alleanza SkyTeam come Associate Partner, riconoscendo che la sua eventuale partecipazione al programma di partnership porterebbe indubbi benefici alla sua crescita di mercato. Avviando i colloqui con Alitalia, Air Malta ha colto l'opportunità di sviluppare una partnership con uno dei maggiori vettori europei, membro di un'alleanza globale, al fine di beneficiare delle sinergie commerciali, di mercato e di network derivanti da una simile cooperazione. Alitalia, da parte sua, ha visto l'opportunità di sviluppare una cooperazione di lungo periodo con un vettore affidabile in Malta, al fine di migliorare le connessioni di rete centrate sui due hubs di Milano Malpensa e Roma Fiumicino, come pure al fine di collegare più scali in Italia con l'isola di Malta. Air Malta è la compagnia di bandiera di Malta e sta attualmente operando collegamenti aerei tra Malta e circa 50 destinazioni in Europa, Nord Africa, il Medio Oriente e i Paesi del Golfo. Dal 27 luglio 2001 Alitalia è partner di SkyTeam, l'alleanza globale tra Aeromexico, Air France, Csa Czech Airlines, Delta Air Lines e Korean Air, creata nel giugno 2000, che propone 8000 voli giornalieri per raggiungere più di 500 destinazioni in 144 Paesi.

PRECISAZIONI AEM TORINO
Torino, 20 settembre 2002 - In merito alle informazioni diffuse nel corso della conferenza telefonica effettuata da Aem Torino nella giornata del 18 settembre 2002, il Presidente e Amministratore Delegato, prof. Franco Reviglio, precisa che misure di riequilibrio della situazione finanziaria prospettica prefigurate tra cui, joint venture nel settore della generazione elettrica e/o aumento di capitale, sono attualmente in una fase di valutazione e nessuna decisione è stata ancora assunta. In merito l'Assessore alle Finanze del Comune di Torino, Paolo Peveraro, afferma "Crediamo nel piano di forte sviluppo del Gruppo Aem Torino e intendiamo sostenerlo". L'andamento economico superiore alle attese e il previsto consolidamento pro - quota della collegata al 33,3% Electrone, consentono di rialzare il tasso di incremento sul volume d'affari previsto per il 2002 dal 26%, comunicato in precedenza, a circa il 30%.

ISTAT:LE ESPORTAZIONI DELLE REGIONI ITALIANE GENNAIO - GIUGNO 2002
Roma, 20 settembre 2002 - Nel primo semestre 2002 le esportazioni italiane hanno registrato una diminuzione in valore del 5,2 per cento rispetto all'analogo periodo del 2001 con un andamento che è risultato negativo in tutte le ripartizioni.La flessione è stata più contenuta nell'Italia centrale (meno 2,5 per cento) e in quella nord orientale (meno 3,6 per cento), mentre è risultata superiore alla media nazionale nel Mezzogiorno (meno 6,3 per cento) e nell'Italia nord occidentale (meno 7,2 per cento). All'interno della ripartizione nord-occidentale si è manifestata una marcata flessione in Liguria (meno 13,2 per cento), determinata soprattutto dal calo delle esportazioni di commesse navali e di apparecchi elettrici e di precisione. Il risultato marcatamente negativo della Lombardia (meno 7,3 per cento), le cui esportazioni rappresentano il 28,1 per cento del complesso nazionale, deriva da una riduzione delle vendite in tutti i settori di attività economica, esclusi l'agro-alimentare e i prodotti chimici e fibre sintetiche e artificiali. La flessione registrata in Piemonte (meno 6,4 per cento) riflette soprattutto la contrazione delle vendite dei prodotti metalmeccanici (compresi i mezzi di trasporto) e dei prodotti delle industrie tessili e dell'abbigliamento. Nell'Italia nord-orientale, la diminuzione delle esportazioni del Veneto (meno 5,9 per cento) è stata determinata soprattutto dalla riduzione di quelle relative a prodotti metalmeccanici e al cuoio e prodotti in cuoio; la contrazione del Friuli Venezia Giulia (meno 5,5 per cento) è dovuta alle minori vendite di apparecchiature elettriche e di precisione e dei metalli e prodotti in metallo. Le altre regioni della ripartizione hanno segnato variazioni negative inferiori alla media nazionale. Tra le regioni dell'Italia centrale, l'Umbria (più 2,3 per cento) e il Lazio (più 2 per cento) hanno registrato una variazione positiva. In entrambe le regioni sono aumentate soprattutto le vendite dei metalli e prodotti in metallo e dei mezzi di trasporto; nel Lazio hanno segnato un risultato positivo anche gli articoli in gomma e materie plastiche e i prodotti alimentari, bevande e tabacco. La Toscana (meno 6 per cento) mostra una variazione negativa superiore alla media nazionale, dovuta principalmente ad una marcata riduzione nei settori dell'industria tessile e dell'abbigliamento e del cuoio e prodotti in cuoio. Nell'Italia meridionale (meno 3,2 per cento), si registra il consistente incremento della Basilicata (più 35,2 per cento), dovuto soprattutto alle vendite di mezzi di trasporto e quello più contenuto del Molise (più 1,8 per cento). All'opposto, le esportazioni sono diminuite in misura consistente in Campania (meno 10,3 per cento) e in Calabria (meno 7,3 per cento). Nella prima si osserva, in particolare, una contrazione delle vendite di apparecchi elettrici e di precisione, di cuoio e prodotti in cuoio e di mezzi di trasporto; nella seconda, il calo ha riguardato soprattutto i prodotti dell'agricoltura e della pesca. Nell'Italia insulare (meno 15 per cento), si registrano riduzioni delle vendite all'estero superiori alla media nazionale sia in Sardegna (meno 20,5 per cento) sia in Sicilia (meno 12,6 per cento), a causa soprattutto della flessione nel valore delle vendite dei prodotti petroliferi raffinati. Per quel che riguarda l'evoluzione congiunturale, nel secondo trimestre 2002 le esportazioni, al netto della componente stagionale, hanno registrato, rispetto al trimestre precedente, un aumento del 6 per cento nell'Italia centrale, dell'1,8 per cento nell'Italia meridionale e insulare, dello 0,7 per cento nell'Italia Nord-occidentale; nell'Italia Nord-orientale si è registrata una variazione congiunturale nulla. Nella banca dati Coeweb sono disponibili, a partire dal 19 settembre 2002, le tavole dettagliate per settore di attività economica e regione.

DA UN'INDAGINE DELLA CAMERA DI COMMERCIO SU 187 IMPRESE MILANESI IMPRESE & BANCHE: UN RAPPORTO SULLA FIDUCIA
Milano, 20 settembre 2002. Una non basta. Hanno in media 2,75 banche le piccole e 6,30 le medie imprese. La banca si sceglie perché si conosce il management (per il 65% delle piccole e per il 58% delle medie imprese), per il tasso (57% e 41%) e la bassa richiesta di garanzie (51% e 41%). Si è soddisfatti se la banca è vicina (75%, 60%), se il personale è disponibile (62%, 62%) se i servizi hanno costi contenuti (54%, 37%). Ma si vorrebbe di più su: diversificazione dei prodotti (89%, 85%), velocità nel servizio (72%, 77%), comprensione dei bisogni dell'impresa (73%, 79%). Chi decide per la finanza nella PMI è il titolare, il direttore generale o l'amministratore delegato: solo 11% delle piccole e il 31% delle medie imprese ha un direttore finanziario. Spesso è il commercialista a trattare con la banca (98% e 96%). Per il 21% e il 12% offrono tutte servizi simili. Non sempre la banca cerca un rapporto personalizzato per il 61% e il 56%. Contano soprattutto le garanzie per avere un credito per il 93% e l'81%. Emerge dall'indagine "Il comportamento finanziario delle piccole e medie imprese" realizzata su 187 aziende dell'area milanese dalla Camera di Commercio di Milano e affidata all'Università Bocconi. "La Camera di Commercio di Milano - ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di Commercio di Milano - dedica una parte importante del bilancio ai finanziamenti alle imprese per interventi innovativi e di riqualificazione, ma anche all'abbattimento dei tassi. Abbiamo anche realizzato un osservatorio sul credito, per monitorare con continuità, in collaborazione con il mondo istituzionale e associazionistico milanese, questo settore. Con la consapevolezza che il credito rappresenta un fattore importante di sviluppo delle imprese e di crescita della competitività, per vincere una sfida sempre più europea e internazionale". Utilizzatori hard. Gli utilizzatori hard costituiscono il 27,08% delle medie imprese intervistate e l'11,51% delle piccole imprese. Le prime utilizzano mediamente 14 servizi finanziari e le seconde 13. La funzione finanziaria è governata formalmente dal direttore finanziario nel 93,8% dei casi per le piccole imprese e nel 92,31% dei casi per le medie imprese; l'azienda gestisce il rapporto con le banche da una posizione di forza. Il 68,8% delle piccole imprese hard e il 92,31% di quelle medie dichiara l'esigenza di operare con una Hausbank qualificata, con offerta integrata; il 69,23% delle medie imprese hard già opera con banche straniere per utilizzare servizi ad alto valore aggiunto (il 53,84% ha operato con merchant & investment banks). Gli utilizzatori intermedi rappresentano il 35,97% delle piccole imprese intervistate e il 33,33% di quelle medie. Le prime utilizzano mediamente 8,5 prodotti finanziari e le seconde 9. Il 94% non dispone di una funzione finanziaria autonoma (75% per le medie imprese). Il rapporto con le banche è orientato alla moltiplicazione delle linee di credito per disponibilità crescente di risorse e contenimento degli oneri finanziari. Le banche affidanti sono 3,76 per le piccole imprese e 8,12 per medie imprese. Gli utilizzatori soft costituiscono il 52,52% delle piccole imprese intervistate e il 39,58% delle medie imprese. Le piccole imprese utilizzano mediamente 4,25 prodotti e le medie imprese ne utilizzano mediamente 5,44. Il numero medio di banche affidanti per le imprese è inferiore alla media: 1,78 per le piccole imprese e 3,68 per le medie imprese. La domanda di servizi finanziari, soprattutto innovativi e complessi, al sistema bancario è rivolta ai servizi a basso valore aggiunto, riferiti alle operazioni di pagamento e di finanziamento per occasionali squilibri di cassa. Sintesi della ricerca - Impresa familiare. Netta prevalenza delle forme di controllo di tipo familiare e quasi familiare (presenza nel tempo di soci di riferimento). Piccole imprese: il 56,12% afferma di essere controllata da una sola famiglia e il 17,27% da due famiglie. Solo il 5,04% ha soci esterni. Medie imprese: le controllate da una famiglia sono il 31,25%, da due famiglie il 18,75%. Più elevate quelle con soci esterni: il 20,83%. Il numero medio di soci è di 3,22 per le piccole imprese e 7,49 per le medie imprese. ... da più generazioni. Il 51,08% delle piccole imprese presenta due generazioni familiari in azienda (per le medie il 27,08%, per il 37,50% tre generazioni, per il 16,67% quattro). Partecipazioni: le imprese fanno gruppo Il 50,36% delle piccole imprese afferma di controllare un'azienda, il 7,91% due e il 5,76% tre o più mentre solo il 35,97% afferma di non controllare alcuna azienda. I dati sono più accentuati per le medie imprese: il 25% afferma di controllare un'azienda, ben il 52,08% due aziende e il 16,67% tre o più aziende contro il restante 6,25% che afferma di non controllare alcuna azienda Il 33,09% delle piccole imprese è controllata così come il 23,17% delle medie imprese. La quasi totalità delle imprese esaminate è coinvolta nell'ambito di una struttura a gruppo. Il 71,22% delle aziende afferma che i soci di controllo sono proprietari anche di altre aziende. Questo dato diviene più accentuato nel caso delle medie imprese (83,33%). Un settore dedicato alla finanza nelle Pmi. Solo l'11,51% delle piccole imprese dispone di un direttore finanziario, il 31,25% per le medie imprese. Il commercialista è l'interfaccia con le banche per il 98,56% nelle piccole imprese (95,83% nelle medie imprese). Fidi multipli. Ci sono 2,75 banche per impresa nel caso delle piccole imprese e 6,30 nel caso delle medie. Il 78,52% delle piccole imprese dichiara di avere un rapporto privilegiato con una banca (l'87,50% per le medie imprese). Le imprese considerano la fiducia con le persone fisiche e la bassa richiesta di garanzie i fattori fondanti la relazione privilegiata, relegando il tema della diversificazione dell'offerta Solo il 6,47% delle piccole imprese dichiara di avere fatto ricorso alle merchant & investment banks contro il 41,67% delle medie. Solo il 2,16% delle piccole dichiara di essere stato partecipato da un fondo chiuso l'8,33% delle medie. I servizi di pagamento: più diffusi quelli meno complessi e le carte aziendali. Più diffusi tra le Pmi: il servizio Riba (81,29% nel caso delle piccole imprese e 75% nel caso delle medie imprese), il servizio Rid (49,64% nel caso delle piccole imprese e 58,33% nel caso delle medie imprese) e i bonifici internazionali (79,14% nel caso delle piccole imprese e solo 33,33% nel caso delle medie imprese). Inferiore il servizio Mav (35,25% nel caso delle piccole imprese e 37,50% nel caso delle medie imprese). Bassi i servizi di pagamento "complessi": remote banking (17,27% delle piccole imprese e 33,33% delle medie imprese), cash management (5,04% delle piccole imprese e 37,50% delle medie imprese). Alto l'utilizzo di carte di credito aziendale per cui il 40,29% delle piccole imprese e il 33,33% delle medie dichiarano di farne un utilizzo strutturale. Prodotti di finanziamento "di base" e tradizionali. A sconto di cambiale, anticipo salvo buon fine e muto fanno ricorso abituale, per le piccole imprese, il 71,22%, il 93,53% e il 32,37%. Simili le medie imprese: 20,83%, 64,58% e 27,08%. Prodotti non tradizionali. Più alti per le medie imprese: factoring (29,17%), leasing sia finanziario (33,33%) che operativo (10,42%). Basso l'utilizzo dei prodotti complessi: commercial paper, cambiale finanziaria, prestiti in pool e operazioni di hot money (rispettivamente, 1,44%, 1,44%, 2,16% e 2,16% nel caso delle piccole imprese e 10,42%, 2,08%, 8,33% e 14,58% nel caso delle medie imprese). Finanziamenti agevolati statali e regionali. Per le piccole: 17,27% per gli statali (43,17% saltuari) e 15,83% per i regionali (35,25% saltuari). Per le medie imprese: 8,33% per gli statali (41,67% occasionali), 4,17% per i regionali (54,17% occasionali). Le banche chiedono troppe garanzie. Il 93,53% delle piccole imprese e l'81,25% delle medie imprese considera discriminanti le garanzie richieste dalle banche. Il 64,75% delle piccole imprese e il 41,67% delle medie imprese segnala che la mancanza di garanzie ha comportato rinunce a opportunità di investimento Modesta copertura dei rischi finanziari coi contratti a termine. Per le piccole imprese c'è un basso ricorso a contratti a termine (2,88% di utilizzatori abituali e 23,02% di occasionali), agli swaps (3,60% di utilizzatori abituali e 8,63% di occasionali), alle options (6,47% di utilizzatori abituali e 19,42% di occasionali) e ai futures (2,16% di utilizzatori abituali e 9,35% di occasionali). Simili le medie imprese (contratti a termine 8,33% di utilizzatori abituali e 29,17% di occasionali, swaps 8,33% di abituali e 25% di occasionali, options 14,58% di abituali e 22,92% di occasionali, futures 12,50% di abituali e 18,75% di occasionali). Bassa copertura dei rischi assicurativi. Per le piccole imprese c'è un utilizzo polizze assicurative vita pari al 14,39% (35,97% le aziende occasionali), pari al 9,35% (14,39% occasionale) per le polizze assicurative responsabilità civile dipendenti e pari al 7,91% (20,86% occasionale) per le polizze assicurative rischi industriali. Percentuali analoghe per le medie imprese: polizze assicurative vita pari al 16,67% (ma 41,67% occasionale), polizze assicurative responsabilità civile dipendenti pari all'8,33% (e 52,08% occasionale) e polizze assicurative rischi industriali pari al 6,25% (62,50% occasionale). Basso utilizzo dei servizi di finanza mobiliare. Fanno eccezione per le operazioni di Merger & Acquisition la cui percentuale d'uso è pari al 19,42% (utilizzatori abituali) e al 32,37% (utilizzatori occasionali) per le piccole imprese ed è pari al 12,50% (utilizzatori abituali) e addirittura al 72,92% (utilizzatori occasionali) per le medie imprese. La diffusione dei servizi di finanza mobiliare è modesta: securitisation, leverage buy out, management buy out e ristrutturazione del debito. Per le piccole imprese: utilizzatori abituali pari al 2,16%, allo 0,72%, al 2,88% e allo 0,72% e di utilizzatori occasionali pari al 2,16%, al 43,17%, al 23,74% e al 27,34%. Le medie imprese presentano invece una distribuzione percentuale di utilizzatori abituali pari al 4,17%, all'8,33%, al 10,42% e al 2,08% e di utilizzatori occasionali pari al 6,25%, al 41,67%, al 47,92% e al 37,50%. Per classi di fatturato. Il 52,52% delle piccole imprese acquista un numero di servizi finanziari inferiore a 7. Un limitato numero di Pmi (11,51%) acquistano un numero di prodotti superiore a 11, con utilizzo dei servizi finanziari crescenti al crescere del fatturato. Nel caso delle medie imprese il 39,58% delle piccole dell'intero campione acquista strutturalmente un numero di servizi finanziari inferiore a 7, indipendente dalla classe di fatturato di appartenenza. Le medie imprese (27,08%) che acquistano un numero di prodotti superiore a 11 presentano gradi di utilizzo dei servizi finanziari crescente al crescere del fatturato. L'ampiezza della domanda di servizi finanziari appare direttamente collegata alla dimensione dell'impresa solo al di sopra di una determinata soglia, individuata dalla presenza di un modello di gestione finanziaria sufficientemente strutturato. Utilizzatori hard. Gli utilizzatori hard costituiscono il 27,08% delle medie imprese intervistate e l'11,51% delle piccole imprese. Le prime utilizzano mediamente 14 servizi finanziari e le seconde 13. Le piccole imprese hanno nell'87,5% dei casi una struttura proprietaria familiare di generazione successiva alla prima. Per le medie imprese nel 92,31% dei casi la generazione familiare è successiva alla prima e all'interno di tale sotto gruppo il 91,67% dei casi presenta anche soci esterni alla famiglia o alle famiglie proprietarie. La funzione finanziaria è governata formalmente dal direttore finanziario nel 93,8% dei casi per le piccole imprese e nel 92,31% dei casi per le medie imprese; l'azienda gestisce il rapporto con le banche da una posizione di forza. Il 68,8% delle piccole imprese hard e il 92,31% di quelle medie dichiara l' esigenza di operare con un'Hausbank qualificata, con offerta integrata; il 69,23% delle medie imprese hard già opera con banche straniere per utilizzare servizi ad alto valore aggiunto (il 53,84% ha operato con merchant & investment banks). I motivi di insoddisfazione più ricorrenti per le piccole imprese sono: costo elevato dei servizi, lentezza nell'esecuzione e bassa diversificazione dei servizi offerti; nel caso delle medie imprese i motivi di insoddisfazione sono: bassa diversificazione dei servizi offerti, bassa capacità di comprensione dei fabbisogni dell'impresa e bassa competenza del personale. Gli utilizzatori intermedi rappresentano il 35,97% delle piccole imprese intervistate e il 33,33% di quelle medie. Le prime utilizzano mediamente 8,5 prodotti finanziari e le seconde 9. Il 94% non dispone di una funzione finanziaria autonoma (75% per le medie imprese). Il rapporto con le banche è orientato alla moltiplicazione delle linee di credito per disponibilità crescente di risorse e contenimento degli oneri finanziari. Banche affidanti: 3,76 per le piccole imprese e 8,12 per medie imprese. La Pmi si dichiara mediamente soddisfatta dei servizi utilizzati anche se percepisce la debolezza del ruolo propositivo e di supporto della banca. Gli utilizzatori soft costituiscono il 52,52% delle piccole imprese intervistate e il 39,58% delle medie imprese. Le piccole imprese utilizzano mediamente 4,25 prodotti e le medie imprese ne utilizzano mediamente 5,44. Il numero medio di banche affidanti per le imprese è inferiore alla media: 1,78 per le piccole imprese e 3,68 per le medie imprese. Prevalgono acquisti di servizi finanziari dalla capogruppo anziché dal sistema bancario. La domanda di servizi finanziari, soprattutto innovativi e complessi, al sistema bancario è rivolta ai servizi a basso valore aggiunto, riferiti alle operazioni di pagamento e di finanziamento per occasionali squilibri di cassa. Le "imprese tradizionali" accessorietà del comportamento finanziario aziendale alle politiche di gestione dell'impresa. Raccolta del capitale: indebitamento bancario. A questa categoria appartengono generalmente le imprese caratterizzate da un modello proprietario di tipo familiare - sovente di prima generazione - e da un forte accentramento delle politiche di gestione nella figura dell'amministratore delegato e del direttore amministrativo. La tipologia dei prodotti acquistati è prevalentemente tradizionale e i servizi a maggiore contenuto innovativo sono poco conosciuti; dall'altro lato, i rapporti intrattenuti con le banche sono frequenti e numerosi ma spesso in posizione passiva e comunque ritenuti soddisfacenti. Le imprese "in transizione" sono caratterizzate dall'integrazione della funzione finanziaria con le politiche di gestione dell'impresa. I criteri di raccolta del capitale sono qualificati da una maggiore articolazione e diversificazione rispetto al finanziamento bancario. Guida il business, caratterizzato da una forte turbolenza in direzione, ad esempio, dello sviluppo delle esportazioni, della progettazione di investimenti innovativi, della creazione di nuovi prodotti oppure di realizzazione di processi di ricambio generazionale, che porta a uno spostamento progressivo della domanda di servizi finanziari Le imprese "complesse" presentano un marcato sviluppo della funzione finanza all'interno della struttura aziendale per cui le scelte finanziarie assumono la valenza di scelte strategiche. In questo ambito la gestione finanziaria acquisisce il ruolo di strumento di controllo e di governo dell'impresa nella sua complessità. Percorsi: conquista di quote di mercato straniere, di ricerca sul mercato di partner commerciali e produttivi, di investimento in tecnologia e di potenziamento della funzione di marketing. Le imprese sono alla ricerca di una banca partner, capace di operare come Hausbank nei confronti dell'impresa proponendo soluzioni dedicate a elevato contenuto consulenziale. Spesso gli imprenditori presentano una forte insoddisfazione con riferimento all'offerta dei servizi finanziari proposti della banche ed abbiano già intrapreso un percorso di forte riduzione delle banche affidanti.

ANNUNCIATI I RISULTATI DEL PRIMO SEMESTRE 2002 INFORMATICA: GRUPPO AKROS ANCORA IN CRESCITA
Milano/Ravenna, 20 settembre 2002 - Il Gruppo Akros - cui fanno capo Akros Informatica S.r.l. e Data Management S.p.A. - ha comunicato i risultati del primo semestre 2002, confermando la netta progressione degli ultimi anni. Alla fine del primo semestre 2002, i ricavi aggregati del gruppo sono risultati pari a circa 26,3 milioni di Euro, in crescita dell'11,3 per cento sui primi sei mesi del 2001. Più marcata ancora è risultata la crescita del margine operativo (Ebitda), risultato nei primi sei mesi del 2002 superiore ai 2,74 milioni di Euro, in aumento del 55,5 per cento rispetto al valore (1,76 milioni di Euro) dei primi sei mesi del 2001. Significativo è anche l'andamento degli ordini, che nel primo semestre 2002 hanno sfiorato i 35 milioni di Euro, in aumento del 21,3 per cento rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno. "I risultati raggiunti in questo primo semestre confermano nettamente la qualità di un processo di sviluppo che dura oramai da cinque anni. Un processo fondato sulle competenze e le sinergie di società leader nei rispettivi mercati e sulla capacità di rispondere, con rapidità ed efficacia, alla domanda di servizi di informatica a valore aggiunto e in rete" - ha commentato il Cavaliere Ettore Forieri, Presidente del Gruppo Akros. Nel corso dell'ultimo esercizio, il gruppo già aveva dimostrato anche la capacità di crescere a tassi superiori a quelli medi del mercato, con un fatturato consolidato 2001 pari a 52,7 milioni di Euro (+11,4 per cento) e un margine operativo di 7,4 milioni di Euro (+18 per cento).

NASCE "INNOVIS", JOINT VENTURE OLIVETTI TECNOST-COMDATA NEI SERVIZI DI PROCESS E DOCUMENT MANAGEMENT PER AZIENDE ED ENTI
Ivrea, 20 settembre 2002 - Olivetti Tecnost, la Società del Gruppo Olivetti specializzata nei prodotti e soluzioni per l'ufficio e nelle applicazioni specializzate, e Comdata, Società del Gruppo Altair focalizzata sui servizi di process e document management, hanno costituito una società denominata Innovis e posseduta all'80% da Olivetti Tecnost e al 20% da Comdata. La nuova Società avrà sede operativa a Scarmagno. Innovis, avvalendosi della consolidata esperienza dei due partner, si rivolgerà al mercato con servizi e soluzioni "su misura" di document management e gestione dei processi aziendali nell'area del Crm, in particolare servizi di customer care a valore aggiunto, anche erogabili in modalità Asp, sempre più richiesti da aziende ed enti di piccole, medie e grandi dimensioni.

GRUPPO MONDO TV: CONFERMATI ULTERIORMENTE I TARGET DI CRESCITA ECONOMICO-FINANZIARI
Milano, 20 settembre 2002 - Il Gruppo Mondo Tv - società quotata al Nuovo Mercato ed attiva nella creazione e distribuzione di "cartoons" per la Tv, il cinema e nei settori correlati - con riferimento a rumors di mercato circa l'impossibilità di mantenere la crescita prevista per il 2002, conferma che i ricavi consolidati cresceranno come previsto di almeno il 35% (fino a circa 38,5 milioni di Euro) rispetto al 2001, che il Margine Operativo Lordo consolidato si attesterà ad oltre 31 milioni di Euro, con una crescita intorno al 30% rispetto al 2001, e che l'utile netto consolidato si attesterà ad almeno 9 milioni di Euro in crescita dagli 8 milioni di Euro dell'anno passato. "Reputo assolutamente incomprensibile" - afferma Matteo Corradi, Investor Relations Manager della società - "sulla base dei dati semestrali già annunciati e delle previsioni annuali testè confermate, l'andamento del titolo in un mercato finanziario che si è chiaramente dimenticato dei fondamentali delle aziende".

TREVI: COMMESSE PER 22,5 MIO EURO
Cesena, 19 settembre 2002 - Prestigiose commesse all'estero per il Gruppo Trevi: 22,5 milioni di euro Il Gruppo sarà impegnato nell'ampliamento dell'aeroporto di Dubai negli Emirati Arabi e in Algeria nella costruzione della diga di Kramis Il Gruppo Trevi, tra i protagonisti mondiali nel settore dell'ingegneria del sottosuolo e nella produzione delle macchine per fondazioni e perforazioni da oltre 45 anni, ha acquisito due importanti commesse all'estero. La prima commessa, di importo pari a circa Usd 19,8 milioni riguarda lavori di consolidamento per l'estensione dell'aeroporto di Dubai - Emirati Arabi. La durata prevista dei lavori è di circa 18 mesi, con inizio in novembre. L'aeroporto di Dubai è considerato il più importante e trafficato del Medio Oriente con un'utenza annuale, secondo le ultime stime fornite, di circa 22 milioni di passeggeri. In vista dell'aumento del traffico aereo le autorità aeroportuali hanno previsto l'ampliamento della struttura che dovrebbe essere completata nel 2006. La seconda commessa, di importo pari a circa 2,1 milioni di euro, ha come cliente finale il Consorzio Astaldi Federici Todini Kramis e consiste nell' esecuzione di lavori di perforazione, iniezione e drenaggi per la costruzione della Diga di Kramis. L'inizio dei lavori è previsto in ottobre con una durata di circa 2 anni. Il portafoglio ordini del Gruppo al 30 giugno 2002 ha raggiunto la cifra record di 466,3 milioni di euro, di cui 209,3 milioni da eseguire entro la fine del presente esercizio. "Questi lavori acquisiti, unitamente alle importanti commesse e consegne di impianti di perforazione slittate al secondo semestre - ha dichiarato il Presidente Davide Trevisani - permetteranno al Gruppo di raggiungere gli obiettivi di ricavi totali dell'intero esercizio a circa 365 milioni di euro, con un incremento rispetto allo scorso esercizio di oltre il 3 %, e un risultato economico di Gruppo

CRESCE IL TEAM DI FIDELITY INVESTMENTS ITALIA
Milano, 20 settembre 2002 - Manuel Noia entra nella squadra italiana di Fidelity Investments in Italia con l'incarico di sviluppare il collocamento dei Fondi Fidelity Funds. Per perseguire gli obiettivi di crescita e migliorare i servizi forniti ai suoi attuali partner in Italia, Fidelity Investments ha ampliato il suo team con l'inserimento di Manuel Noia. Noia proviene da Ing Investment Management Italia dove ha ricoperto il ruolo di Sales & Relationship Manager per clienti istituzionali e collocatori. Oggi è in Fidelity con la qualifica di Sales Manager, responsabile delle relazioni con i collocatori e la distribuzione attraverso le banche e le reti di promotori finanziari. Manuel Noia affianca Giampaolo Giannelli, Sales Manager per Fidelity dal 2000, il quale ricopre un ruolo maggiormente focalizzato sui rapporti con gli operatori qualificati e gli asset managers. "L'arrivo di Manuel Noia nella nostra squadra - ha commentato Alessandro Fonzi, responsabile di Fidelity Investments in Italia - accompagna la nostra crescita ; una crescita che, nella politica di sviluppo di Fidelity Investments, viene supportata da un'analogo sviluppo della struttura di management. Il supporto commerciale viene così garantito da professionisti di altissimo livello, in linea con le competenze e la leadership che Fidelity ha conquistato nel mondo." Fidelity Investments ha iniziato la distribuzione dei propri fondi in Italia nel dicembre 2000, raggiungendo Fine giugno 2002 un valore di capitale gestito di circa 400 milioni di Euro, raccolto su investitori residenti in Italia.

SABRE CHIAMA VAN WINKLE ALLA GUIDA DELLO STRATEGIC PLANNING IN EUROPA.
Milano, 20 settembre 2002 - Sabre focalizza le sue ambizioni di crescita nel mercato europeo con la creazione della funzione di Strategic Planning, gruppo basato a Londra espressamente dedicato alla pianificazione strategica. Dan Van Winkle, ex Direttore Marketing, è stato nominato Direttore dello Strategic Planning per Europa, Medio Oriente e Africa (Emea). Secondo Chris Kroeger, Vice President di Sabre Emea, compito di Van Winkle sarà supportare la crescita di booking share del Gds in Europa in questo periodo cruciale di evoluzione dell'intera industria del Turismo. Sabre ha inoltre unificato a livello europeo i dipartimenti di Marketing e Customer Service, sotto la guida del nuovo vice president Stuart Nassos, giá Responsabile Emea del settore Business e Customer Service.

LA COMMISSIONE EUROPEA LANCIA UN PROGETTO PER MISURARE L'ESPOSIZIONE AGLI INQUINANTI ATMOSFERICI
Bruxelles, 20 settembre 2002 - Il commissario europeo per la Ricerca Philippe Busquin ha lanciato un progetto pilota per misurare, nelle zone urbane, l'esposizione dei residenti all'inquinamento atmosferico. Il progetto People (population exposition to air pollutants in Europe - esposizione della popolazione agli inquinanti atmosferici in Europa) è finalizzato a monitorare i livelli di inquinanti atmosferici all'aperto e negli ambienti chiusi, con particolare riferimento al benzene, nonché l'esposizione della popolazione nelle capitali europee. Il progetto pilota si svolgerà a Bruxelles e a Lisbona ma, se avrà esito positivo, verrà probabilmente esteso a una serie di città che hanno espresso interesse di partecipare, tra cui Bucarest, Dublino, Helsinki, Cracovia, Parigi e Roma. Al progetto è stato assegnato un bilancio di 19.000 euro per ogni città. Busquin ha fornito dati statistici per sottolineare quanto sia importante ridurre l'esposizione agli inquinanti. Nel citare uno studio recente, il Commissario ha rilevato che ogni anno 40.000 persone muoiono prematuramente in Francia, Austria e Svizzera per gli effetti dell'inquinamento atmosferico. Concentrandosi sul problema del benzene, Busquin ha affermato che "si tratta di un agente cancerogeno, responsabile di varie patologie tra cui la leucemia. Per ogni microgrammo di benzene presente nell'aria, la continua esposizione a questo inquinante provoca sei casi di leucemia su una popolazione di un milione di abitanti". Per monitorare l'esposizione personale e i livelli di inquinamento ambientale, verrà applicata una tecnica di campionamento diffusivo, selezionando un massimo di 200 residenti nelle città che partecipano al monitoraggio. Ognuno di essi sarà dotato di un dispositivo di misurazione e dovrà esporsi all'aria ambiente per determinati periodi di tempo in giorni prefissati. Gli individui selezionati per il progetto dovranno recarsi al lavoro con l'auto privata, con i mezzi pubblici, in bicicletta o a piedi. I risultati di ciascun gruppo saranno paragonati con quelli di un gruppo che resta nella propria abitazione e di uno di fumatori. Una linea separata di ricerca realizzerà una carta con aree di livello per le città partecipanti, fornendo dettagli sul grado di inquinamento nelle varie zone urbane, nei quartieri residenziali o nei luoghi di destinazione degli spostamenti. Confrontando i dati raccolti nelle due linee di ricerca, si potrà stabilire se esiste una differenza significativa tra l'esposizione personale e i dati ambientali, soprattutto quelli che definiscono la conformità alle direttive sulla qualità dell'aria. Oltre ad estendere il progetto ad altre città, la Commissione sta considerando se impiegare lo stesso metodo per misurare l'esposizione anche ad altri inquinanti. L'estensione del progetto sarà decisa dopo aver valutato i risultati positivi e l'efficacia della metodologia impiegata a Bruxelles e Lisbona. Se questa iniziativa avrà successo, si prevede che altre città inizieranno la campagna di monitoraggio nel 2003 e 2004.

LA GRANDE SFIDA PER RINNOVARE L'ISTRUZIONE, DAL MIUR ALLE SINGOLE UNIVERSITA'
Bologna, 20 settembre 2002 - Dalla scuola all'universita', dalla riforma ai rapporti con il territorio, dalla capacita' di comunicare alla Ricerca. Queste e altre fondamentali tematiche sul presente e sul futuro del mondo dell'istruzione sono state affrontate nel corso di due convegni che si sono svolti oggi a COM-P.A. (il Salone della comunicazione pubblica e dei servizi al cittadino, Bologna 18-20 settembre 2002). Predisporre un'architettura di sistema per una collaborazione tra lo Stato e il mondo delle autonomie locali, in particolare le Regioni, e' stato uno dei punti fondamentali dell'incontro ''Il nuovo assetto del Miur ed i nuovi rapporti con Regioni e Comuni''. ''La grande sfida del futuro e' la definizione di una cornice unitaria'' afferma il senatore Stefano Caldoro, sottosegretario Miur, Ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca. Caldoro sottolinea l'esigenza di rendere il sistema piu' moderno e di collegare la scuola con il mondo dell'universita' e con quello del lavoro. Dopo aver affrontato il tema dei tassi di abbandono all'universita' viene evidenziata anche la necessita' di collegare formazione e ricerca per fare ''massa critica''. Sono intervenuti all'incontro anche Teresa Cuomo, dirigente Miur, Francesco De Sanctis, direttore regionale Lazio Miur, Mario Morcellini, del Dipartimento di Sociologia dell'Universita' La Sapienza, e Diego Rossano, manager Ernst & Young. Sempre l'universita' e' stata al centro dell'incontro ''Tra autonomia e riforme: come comunicano le Universita'''. Universita' che e' cambiata e rispetto al passato e' diventata universita' di massa, ora riflette su se stessa e su come comunicare con gli studenti e con l'esterno, dall'orientamento alla pubblicita'. Questi i temi affrontati nel corso dell'incontro. Ecco perche' Adriano Fabris, dell'Universita' di Pisa, illustra l'esigenza di fare gestione e promozione dei servizi e di evidenziare un modello comunicativo: dal quello del marketing a quello dell'Urp, o altri ancora. ''L'arrivo dei corsi di comunicazione ha dato una scossa all'Universita''', afferma Mario Morcellini, presente a questo convegno anche come coordinatore dei corsi di laurea in Scienze della Comunicazione. Gli atenei si sono avvicinati infatti a nuovi sistemi comunicativi. Morcellini ha anche sottolineato come le tematiche universitarie siano scarsamente rese intelleggibili dal sistema dei media. Al convegno, coordinato da Maurizio Boldrini dell'Universita' di Siena, sono intervenuti anche Antonio Oddati, dell'Universita' di Salerno e Lorenzo Bernardi, dell'Universita' di Padova.

TURISMO A MILANO, TRA PRESENTE E FUTURO Ì MODA, FINANZA, DESIGN, CULTURA E SPORT: UNA CITTÀ CHE FA SOGNARE E FA REALIZZARE I SOGNI
Milano, 20 settembre 2002. Nella Tavola Rotonda promossa da Traveller Milano che si è svolta a Palazzo Mezzanotte, si è tracciato un bilancio del flusso turistico e si sono analizzate le prospettive future di sviluppo della città, polo attrattivo per un turismo sempre più d'affari e insieme città che presenta un importante potenziale di crescita. Negli interventi di Giovanni Bozzetti, Assessore Turismo, Moda e Grandi Eventi del Comune di Milano, Beppe Modenese, Presidente Onorario della Camera Nazionale della Moda Italiana, Massimo Capuano, Amministratore Delegato di Borsa Italiana, Mario Colombo, Amministratore Delegato Adidas Italia ed Ettore Mocchetti, Direttore di Traveller, si sono analizzate la realtà presente e le tendenze future. Partendo dal "primato dell'economia milanese", con il 10% del Pil e il 25% del gettito fiscale del nostro Paese, un'area e un indotto che riguarda 4 milioni di persone, l'area più ricca d'Europa, Ettore Mocchetti ha sottolineato il ruolo cosmopolita della città e la sua influenza decisiva nello stile e nelle tendenze. Un ruolo che è legato alla moda e al design, ma anche alla cultura rappresentata dall'editoria, dalle prestigiose Università e dall'arte. Una Milano mai banale, mai scontata, che unisce pragmatismo a romanticismo ed è prodiga di opportunità per tutti, milanesi e non, una meta turistica da valorizzare sempre più. Il turismo a Milano, che è la seconda città turistica in Italia per presenze giornaliere e spesa turistica, si è caratterizzato sempre più come turismo d'affari, una tendenza legata allo sviluppo dei settori moda, design e finanza. Dall'osservatorio dell'Assessorato Turismo , emerge che il 78% del flusso turistico è generato dal turismo d'affari. L'identikit del turista che visita Milano è ben definito: l'età è compresa tra i 35 e i 40 anni; alloggia in hotel a 4 stelle; si ferma in città da 2 a 3 notti; unisce nel 73% dei casi lo shopping ai momenti di lavoro (fonte statistica Università Bocconi); ha un'alta propensione alla spesa e uno degli acquisti più ricorrenti è la macchina fotografica; questo dato conferma che il turista d'affari scopre anche la bellezza e il piacere di fotografare la città. Dai dati dell'Assessorato Turismo, Moda e Grandi Eventi, emerge che il turismo a Milano non ha subito la forte flessione che ha riscontrato il settore dopo l'11 settembre 2001. Infatti la riduzione del flusso turistico è stata solo del 2%, decisamente basso rispetto al 5 o al 10% di altre città, con un incremento dei turisti europei ed italiani e una diminuzione dei turisti giapponesi. "Milano, capitale economica e della moda, ha molto da offrire al turista. Con gli operatori che partecipano al Tavolo del Turismo si sta attuando un progetto di promozione del turismo che prevede alcuni interventi nel breve termine, tra i quali la realizzazione di una speciale city card e di percorsi tematici. Inoltre interveniamo puntualmente nell'ambito delle principali manifestazioni fieristiche, moda e design, con iniziative speciali per far vivere ai milanesi gli eventi importanti della città. Il progetto più impegnativo e importante è la realizzazione di un nuovo portale del turismo a Milano, gli infopoint permamenti presso gli aeroporti e la Stazione Centrale, l'organizzazione di tour gratuiti della città per gli operatori in occasione dei principali eventi fieristici: oltre a questo, ritengo "sottolinea Bozzetti " che il miglior promotore di Milano sia colui che vi abita, che ama la sua città e che può far scoprire Milano agli amici di altre città". Il ruolo di capitale finanziaria che Milano si è conquistata (l'unica Borsa presente nel nostro Paese oggi è quella milanese che negli uiltimi anni di conseguenza è diventata Borsa Italiana) ha contribuito in modo importante a incrementare le presenze nazionali e internazionali in città. In generale, è molto ampio l'indotto legato al mercato finanziario e riguarda non solo le società emittenti ma anche le banche, le, società di consulenza, le società di investimento, le nuove figure professionali. Riguarda anche le università, tra la quali la Bocconi, il Politecnico e la Cattolica, che hanno un ruolo fondamentale nella creazione della cultura finanziaria. La Borsa Italiana si colloca al quarto posto, dopo quella di Londra, Francoforte e Parigi ed è quindi una delle principali piazze finanaziare europee. La tenuta del turismo a Milano, che è principalmente turismo d'affari, è anche legata alla realtà di piazza finanziaria che ha recentemente registrato un ulteriore incremento legato al nuovo mercato e della new economy. Massimo Capuano, Amministratore Delegato di Borsa Italiana, afferma, "Il fenomeno della new economy e del nuovo mercato ha interessato tutto il mondo, si è trattato di un momento di vera globalizzazione. Ciò che ha contraddistinto la realtà italiana è il legame virtuoso tra nuovo mercato e sviluppo dell'industria: non soltanto quindi un fenomeno strettamente finanziario ma anche una dimensione industriale con la creazione di nuovi posti di lavoro e quindi creazione di valore vero. Data la dimensione industriale sono ottimista riguardo al futuro e che il nostro compito è quello di consolidare il primato conquistato e mantenere se non rafforzare il nostro peso a livello europeo. Inoltre ritengo che il "mondo internet" abbia determinato il cambiamento di Milano attraverso gli investimenti e le infrastrutture e il cambiamento della nostra vita, sociale e professionale. Da questo punto di vista le aziende hanno sicuramente buone prospettive." Milano è la capitale della moda, che si esprime con uno stile proprio, e l'industria della moda ha influenzato il modo di essere e di vivere a Milano. "La moda ha creato qualcosa che non esisteva: le sfilate, e ha movimentato la vita milanese con un pubblico diverso e internazionale. Oggi gli appuntamenti con la moda sono ben quattro all'anno. Il fenomeno moda ha certamente un ruolo negli stili di vita e in generale nell'evoluzione della città. Basti fare riferimento ai negozi di Milano che fanno da guida ai negozi di tutto il mondo. La moda influisce sugli stili di vita in città, ma soprattutto mi interessa sottolineare il ruolo dell'industria della moda a Milano che ha portato alla creazione di importanti scuole di formazione dei giovani. Tra i progetti che la Camera della Moda ritiene importanti per la città e non solo per il settore, vi è certamente la creazione della Città della Moda, ma anche quella del Museo del design. Moda e design si muovono sempre più in parallelo". A Milano, lo sport di base e professionistico dovrebbe trovare un nuovo impulso a benificio non solo dei residenti, ma anche per favorire occasioni ulteriori di turismo. Ripercorrendo l'esperienza e il successo di Street ball, che dal 1995 al 2000 ha impegnato oltre 60 mila partecipanti ai tornei di calcetto, basket e pallavolo e raggiunto un pubblico di circa 3 milioni di persone, Mario Colombo, Amministratore Delegato di Adidas Italia, ricordando ad esempio il prestigio di manifestazioni come il Tennis Indoor, ha sottolineato l'importanza di promuovere anche manifestazioni professionistiche. La collaborazione sempre più stretta tra le amministrazioni pubbliche e un'azienda come Adidas, da sempre impegnata nel sostegno allo sport, ha ad esempio consentito la realizzazione dell'iniziativa "Milano Sport", con la creazione di un Running Center, un Tennis Center e da ultimo un Forever Sport Center. Il prossimo appuntamento milanese importante che dovrebbe richiamare un folto pubblico è la Maratona del 1° dicembre 2002. Sono molte dunque le iniziative future nella moda, nella promozione turistica e nello sport, tese a valorizzare ancora di più Milano sotto tutti i suoi aspetti.

CONVEGNO "SE PERMETTETE, PARLIAMO DI DONNE - LAVORO, FAMIGLIA E SVILUPPO PROFESSIONALE"
Altavilla Vicentina (Vi), 20 settembre 2002 - "Se permettete, parliamo di donne - lavoro, famiglia e sviluppo professionale", è questo il titolo di un convegno promosso dalla Fondazione Cuoa che si terrà il prossimo 11 ottobre, dalle 15.00 alle 18.00, ad Altavilla Vicentina (VI). Il dibattito sarà incentrato sul tema della conciliazione tra lo sviluppo professionale femminile e i vincoli legati alle esigenze della famiglia. Il Convegno rientra tra le attività di sensibilizzazione e promozione previste dal progetto Equal Pari Opportunità "Maternità e sviluppo professionale nelle organizzazioni bancarie". Il progetto intende proporre alle aziende bancarie modelli innovativi nella gestione del personale femminile per contrastare le barriere d'accesso ai percorsi di carriera delle donne. Tra i relatori del convegno: Susanna Magnabosco - Vice Presidente Fondazione Cuoa, Marina Piazza - Presidente Commissione Nazionale Pari Opportunità e Presidente della Società Gender, Antonietta Di Stefano - Coordinatrice Nazionale Progetti Equal dell'Isfol, Giovanni Costa - Docente Ordinario di Organizzazione Aziendale presso l'Università di Padova e Presidente del Comitato Tecnico Scientifico del progetto Equal Pari Opportunità "Maternità e sviluppo professionale nelle organizzazioni bancarie". Sono previste anche delle testimonianze di rappresentanti di Banca Toscana, del sindacato bancario Falcri e di Electrolux. Moderatrice del dibattito sarà Cinzia Sasso - Giornalista de La Repubblica e autrice del libro "Donne che amano il lavoro e la vita. La via femminile al successo" Sperling & Kupfer, Milano, 2002. La partecipazione al Convegno è gratuita: la scheda di adesione è disponibile sul sito: http://www.cuoa.it/fc/finanza/convegno.php Per informazioni, Divisione Finanza Credito Assicurazioni: tel. 0444333708, fax 0444333995, E-mail
banche@cuoa.it

CONVEGNO NAZIONALE DI POLIZIA LOCALE MOSTRA DELLE TECNOLOGIE E DEI PRODOTTI GIORNATA DI STUDIO 'MOBILITÀ URBANA E TRAFFICO STRADALE'
Riccione, 20 settembre 2002 - Il Convegno, organizzato da Maggioli Fiere& Congressi e promosso da Anci, ha ospitato, ieri, la Giornata di Studio 'Mobilità Urbana e Traffico Stradale', in collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, un'occasione unica per approfondire coi massimi esperti a livello nazionale i temi della Sicurezza Stradale e della Riforma del Codice della Strada, con la presentazione di progetti e proposte innovativi. Il Piano, su cui c'è un accordo condiviso, ma non ancora operativo perché all'esame della Conferenza Unificata Stato Regioni Enti locali, ha l'obiettivo di ridurre in 10 anni i decessi per incidente stradale del 40%, e i costi conseguenti di 9.300 milioni di Euro l'anno, con un investimento di 1.200 milioni di Euro l'anno. Le proposte più urgenti, ribadite nel dibattito: la costituzione di un Corpo Speciale di Polizia Locale per la sicurezza e la prevenzione degli incidenti, la creazione di centri di monitoraggio per l'analisi delle condizioni di rischio ed interventi tempestivi sulle strade a massimo rischio. Confermato il ruolo decisivo delle Autonomie Locali nella attuazione del piano e nel raggiungimento degli obiettivi fissati. Il Convegno Nazionale di Polizia Locale, (Riccione, 18-21 settembre 2002) organizzato da Maggioli Fiere & Congressi e promosso da Anci, ha focalizzato oggi l'attenzione su due temi di sicurezza urbana di particolare interesse ed attualità per il cittadino: la sicurezza stradale e la riforma del Codice della Strada. "La funzionalità dei progetti e delle proposte presentate nella Giornata di Studio di oggi - ha dichiarato Paolo Maggioli, Amministratore Delegato della Maggioli S.p.A. - conferma la volontà di Maggioli S.p.A. di voler creare un collegamento sempre più aderente alle esigenze della polizia locale ponendo l'attenzione su temi di grande rilievo come la sicurezza e la prevenzione." La manifestazione ha ospitato, infatti, la Giornata di Studio 'Mobilità Urbana e Traffico Stradale', un'occasione unica, in collaboazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, di confronto e dibattito coi massimi esperti a livello nazionale. Per quanto riguarda la sicurezza stradale, si è dibattuto in mattinata sullo stato dell'arte e le prospettive del Piano Nazionale di Sicurezza Stradale, previsto dalla Legge 144/99 ma non ancora operativo, in quanto all'esame della Conferenza Unificata Stato Regioni Enti Locali, per una definizione dei rispettivi ruoli. Ad intervenire sul tema, introdotto dall'Architetto Maurizio Coppo, Segretario e Responsabile della Segreteria Tecnica del Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale, l'Ing. Corrado Lo Schiavo, Dirigente presso Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Dott.ssa Pamela Meyer, Assessore per le Politiche della Sicurezza (Provincia di Bologna), il Prof. Franco Taggi, Direttore del Laboratorio di Epidemiologia della Sicurezza Stradale (Istituto Superiore di Sanità), la Dott.ssa Dora Macchia, Dirigente del Laboratorio di Epidemiologia, il Prof. Pierangelo Sardi, Presidente dell'Ordine Nazionale degli Psicologi e Docente di Psicologia della Sicurezza dei Trasporti. Il Piano fa parte di un più ampio progetto europeo finalizzato alla riduzione dei decessi per incidente stradale nei prossimi 10 anni del 40% con una serie di provvedimenti sulla viabilità, sulla segnaletica, di prevenzione, attraverso campagne di comunicazione ed educazione stradale, e di controllo. Il Piano promuove l'attuazione di condizioni per una mobilità sicura e sostenibile, riducendo il drammatico tributo di vittime imposto quotidianamente dagli incidenti stradali, e i conseguenti costi sostenuti dallo Stato, dal sistema delle imprese e dalle famiglie. "Attraverso politiche integrate di sicurezza che vedono cooperare Regioni, Province e Comuni, il Piano - dice l'Arch. Coppo - sarà in grado, con un investimento di 1.200 milioni di Euro l'anno, di ridurre per una cifra di 9.300 milioni di Euro l'anno i costi sostenuti per incidenti e di raggiungere in 10 anni l'ambizioso obiettivo di una riduzione dei morti sulla strada del 40% come in altri Paesi Europei. Hanno già raggiunto questo obiettivo con piani analoghi per struttura e contenuti Germania, Finlandia, Austria e Regno Unito". Continua Coppo: "Tra le proposte più importanti previste dal Piano e che intendiamo riprendere in occasione del Convegno di Riccione vi è la costituzione di un Corpo di Polizia Locale dedicato in modo specifico ed esclusivo alla sicurezza stradale e alla prevenzione degli incidenti, così come è stato fatto due giorni fa, per esempio, in Francia. Sarebbe importante, inoltre che queste forze così specializzate possano intervenire e fornire consulenza anche in questioni urbanistiche. Un altro aspetto decisivo previsto dal Piano è la creazione di centri di monitoraggio per l'analisi delle condizioni di rischio, in modo da intervenire tempestivamente soprattutto sulle strade a massimo rischio." "La piena e rapida attuazione del Piano è auspicata ed incentivata dal Ministero che nel Piano appunto ripone la più assoluta fiducia, per raggiungere gli obiettivi della riduzione del tasso di mortalità fino al 40% in dieci anni" Ha esordito l'Ing. Loschiavo "Anche la giornata di oggi ha confermato l'approvazione generale degli obiettivi del Piano e la grande attenzione riservata a queste tematiche dagli enti locali e dalla Polizia Municipale. La rapida attuazione del Piano potrebbe fra l'altro evitare il rischio che non vengano utilizzati in modo ottimale i finanziamenti ad oggi disponibili." "In attesa comunque dell'operatività del Piano, il Ministero ha adottato misure recenti che hanno portato alla contestuale riduzione fino al 20% del tasso di mortalità, durante il periodo estivo appena concluso. Misure che possiamo riassumere in: riduzione del tasso alcolemico dallo 0.8 allo 0.5; utilizzo obbligatorio degli anabbaglianti nelle principali strade extraurbane principali e in autostrada; la possibilità, da parte della polizia locale e della polizia di stato, di sanzionare eccessi di velocità e sorpassi pericolosi anche in assenza di contestazione immediata, sempre su strade extraurbane principali e autostrade." "Anci è in linea di massima favorevole al Piano e alla sua attuazione" conferma Stefano Campioni, Responsabile Dipartimento Attività Produttive e Polizia Locale di Anci"Per quanto ribadiamo che sia necessario un maggior coinvolgimento degli enti locali nell'individuazione di priorità ed obiettivi comuni. Non scordiamo infatti che gli enti locali sono i più importanti 'proprietari' di strade a livello nazionale." Nel pomeriggio si è discusso della Riforma del Codice della Strada, con l'Avv. Gen. St. Enzo Ciardulli, Presidente della Commissione Interministeriale per la Riforma del Codice della Strada, l'Ing. Francesco Mazziotta, Dirigente presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Prof. Potito Iascone, Componente Commissione Interministeriale per la Riforma del Codice della Strada, e il Dott. Vincenzo Manna, già Comandante del Corpo di Polizia Municipale - Comune di Torino. E' stato presentato stamattina, inoltre, nella Sala dell'Associazione Amici di Riccione, Concilia Service, anche detto 'Progetto Caserta'. Si tratta di un'esperienza inedita di partnership fra Maggioli S.p.A. e il Comune di Caserta per l'ottimizzazione dei servizi e della comunicazione, attraverso l'esternalizzazione della realizzazione di supporti cartacei altamente evoluti.

INFOR-TO-JOB, PER PASSARE DALLA SCUOLA AL LAVORO L'ESCLUSIVO PROGRAMMA DI PLACEMENT DEI MASTER PROPOSTI DA INFOR SCUOLA DI FORMAZIONE GARANTISCE AL 98% DEI PARTECIPANTI AI CORSI UN INSERIMENTO DI SUCCESSO IN AZIENDA
Milano, 20 settembre 2002 - Infor Scuola di Formazione Divisione Master, lancia un esclusivo programma di placement che garantisce al 98% dei partecipanti ai suoi Master la possibilità di trasformare lo stage di fine corso in un rapporto di lavoro definitivo. Il programma "Infor-to-job" è parte integrante dell'ultimo modulo dei quattro Master che attualmente l'istituto propone a tutti i giovani laureati partecipanti ai Master: Tributario, d'Azienda, Direzione del Personale e Web Marketing e Diritto delle Reti. Negli ultimi tre mesi di formazione, ognuno dei quattro progetti prevede uno stage in azienda, parte finale del percorso formativo in cui lo studente viene seguito dal monitoraggio costante del tutor. Tale momento del Master si rivela molto importante perché lo stage individuale rappresenta il collegamento tra il processo formativo propriamente detto e l'inserimento nel mondo del lavoro. E' in questa fase, infatti, che i giovani hanno modo di applicare quanto appreso e in parte simulato in aula, ad un contesto reale di produttività aziendale, misurando così il proprio livello di preparazione e mettendo in luce la loro capacità personale di concretizzare, con l'assistenza del tutor, le conoscenze acquisite. Grazie alla sua tradizione pluriennale e al patrimonio di rapporti consolidati con società di consulenza, studi professionali e aziende italiane e internazionali, Infor riesce a garantire al 100% degli studenti la partecipazione a uno stage all'altezza delle loro aspettative e idoneo a creare un rapporto duraturo e stabile all'interno delle migliori organizzazioni. Lo dimostra il fatto che alla fine della prima edizione dei Master la quasi totalità degli studenti ha visto trasformarsi lo stage in un'assunzione stabile ed è questo livello di successo del "Programma Lavoro" che distingue l'offerta di formazione Infor da quella di altri istituti. Per coloro che vengono confermati e assunti dall'azienda presso la quale hanno effettuato lo stage è previsto inoltre un periodo di monitoraggio costante riguardo all'inserimento in azienda e alla reciproca soddisfazione. Anche per quel 2% di stagisti che non vengono confermati dall'azienda, è previsto un periodo di assistenza e consulenza, finalizzate alla preparazione del curriculum e alla sua veicolazione alle aziende potenzialmente interessate ad assumere il giovane che ha conseguito l'attestato, preparazione al colloquio e avviamento al lavoro.

UNICREDITO ITALIANO SCEGLIE BODIO CENTER PER TRASFERIRE GRAN PARTE DEI PROPRI UFFICI
Milano, 20 settembre 2002 - Doughty Hanson & Co. Real Estate annuncia di aver dato in locazione a UniCredito Italiano S.p.A. oltre 42.000m² nel nuovo Centro Affari di Milano, denominato Bodio Center. Nel mercato milanese Doughty Hanson ha già siglato contratti di locazione per più di 85.000m² nel corso dell'ultimo anno, tra i quali: 9.500m² in Bodio Center affittati a Marsh S.p.A., uno dei più importanti gruppi assicurativi e di consulenza finanziaria al mondo, e 33.500m² nel complesso di Via Primaticcio, sviluppato da Doughty Hanson per conto di L'Oréal Italia S.p.A. Unicredito Italiano riunirà la maggior parte dei suoi uffici milanesi negli edifici Bodio Due e Bodio Tre, in grado di accogliere più di 1.500 dipendenti. L'accordo con UniCredito segna, con cinque mesi di anticipo rispetto a quanto pianificato, il completamento della prima fase della locazione di Bodio Center. Lo sviluppo della seconda fase del progetto fornirà 37.500m² di nuovi spazi entro la fine del 2003. Cushman & Wakefield Healey & Baker è la società di consulenza immobiliare che ha il mandato in esclusiva per la commercializzazione di Bodio Center. Bodio Center può essere considerato il primo vero "business center" di Milano, in grado di fornire soluzioni ad alto profilo qualitativo e tecnologico, con parcheggi, ristoranti e infrastrutture per il tempo libero. Bodio Center è stato progettato seguendo il modello dei campus universitari, con la peculiarità di essere in una zona strategica della città.
Infolink: www.bodiocenter.com

Pagina 1   Pagina 2   Pagina 3   Pagina 4  Pagina 5  

Titoli      Home    Archivio news