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30 OTTOBRE 2002
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ASSOLOMBARDA METTE IN CAMPO IL
DIFENSORE CHE TUTELA I DIRITTI DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
Milano, 30 ottobre 2002 - In Italia ci
sono circa 3,5 milioni di piccole e piccolissime imprese che pur
rappresentando il vero motore dell'economia nazionale sono costrette ogni
giorno a scontrarsi con mille ostacoli e difficoltà che ne frenano lo
sviluppo. Per l'espletamento delle pratiche relative all'apertura di un
impianto produttivo, ad esempio, occorrono ancora tempi biblici e
soprattutto mai certi. Inoltre è stato calcolato che ogni impresa deve
avere mediamente 190 contatti all'anno con i vari uffici della Pubblica
Amministrazione (Asl, Vigili del Fuoco, Inps, Inail, Direzione Regionale
delle Entrate, Piani Regolatori, Sportelli Unici) ed è costretta a
investire decine e decine di giornate-uomo per espletare adempimenti
amministrativi. Senza contare il tempo dedicato dal piccolo imprenditore al
rapporto con banche e assicurazioni, interlocutori preziosi ma con cui non
sempre è facile interagire. "Negli ultimi anni sono stati fatti molti
passi avanti nella Pubblica Amministrazione, ma l'efficienza è ancora
lontana," afferma Carlo Moretti, Presidente Piccola Industria
Assolombarda. "E l'inefficienza ha costi, diretti e indiretti, che
pesano come macigni sull'economicità della gestione delle aziende più
piccole. Inoltre, rispetto a organizzazioni più strutturate, le imprese
minori hanno una capacità ridotta di far fronte alle richieste degli uffici
delle varie amministrazioni. Così, da un lato, tutto questo si traduce in
costi e, dall'altro, si scarica sull'imprenditore e sulla sua attività
quotidiana. Il suo tempo viene in gran parte assorbito dalla gestione degli
impedimenti burocratici, e sottratto alla gestione strategica da cui dipende
lo sviluppo dell'impresa". Per certi versi ancora più grave, è il
problema dell'assetto legislativo. I miglioramenti proposti nelle recenti
riforme legislative "Bassanini" sono stati, almeno fino ad ora, in
gran parte delusi da una difficoltosa applicazione e nuovi rischi per la
semplificazione amministrativa sembrano arrivare da una devolution che
genera un crescente contenzioso tra amministrazioni. C'è, inoltre, un
generale problema derivante dalle continue modificazioni delle norme e dalla
loro complessità (l'Italia con oltre 100 mila leggi vanta il record europeo
di norme vigenti). Molte normative sono spesso pensate senza neanche
conoscere le condizioni della piccola impresa e le conseguenze che quelle
leggi avrebbero potuto avere sui suoi equilibri economici e strutturali. Un
esempio eclatante a riguardo è costituito dalle leggi relative all'impatto
ambientale e alla sicurezza la cui applicazione richiede dei costi
sostenibili solo da imprese di dimensioni relativamente grandi. Una conferma
di tutto ciò è venuta da un recente sondaggio effettuato dal Centro Studi
di Assolombarda che ha evidenziato come i maggiori problemi che assillano le
piccole e medie imprese milanesi siano oltre alla pressione fiscale e
contributiva: la mancanza di infrastrutture, le rigidità legislative, la
difficoltà di reperimento di personale, i difficili rapporti con la PA, gli
alti costi dell'energia elettrica e la scarsa disponibilità di aree per lo
sviluppo industriale. Di fronte a questa realtà la Piccola Industria di
Assolombarda ha deciso di dare vita al Difensore PMI, un'idea maturata dalla
storica esperienza del "Difensore civico" creato negli anni
Settanta da Alberto Bertuzzi, coraggioso imprenditore associato ad
Assolombarda che, a sua volta, si ispirava alla figura dell'ombudsman,
attivo nei paesi del nord Europa. "Allo stesso modo, il Difensore Pmi
aiuterà le imprese che subiscono soprusi, omissioni, irregolarità,
negligenze, disservizi da parte di Istituzioni ed Enti, pubblici e privati,
o arbitri di terzi in posizione dominante", spiega Carlo Moretti, che
poi aggiunge: "Compito primario del difensore sarà, dunque, quello di
far ragionare le parti e di richiamare l'attenzione su problemi che spesso
possono essere risolti senza litigi e contrasti a tutto vantaggio delle
stesse. In altre parole", continua Moretti, "il Difensore delle
Pmi nasce per dare peso, ascolto e risposte concrete alle esigenze delle
piccole imprese. Attraverso il Difensore noi aiuteremo le piccole imprese a
non sentirsi più sole. Vogliamo amplificare la loro voce. Vogliamo che
dietro ogni richiesta legittima di una singola azienda ci sia la forza
dell'insieme di tutte le altre. Una forza positiva; una forza costruttiva,
che non punta alla contrapposizione ma al dialogo; una forza che cerca prima
di tutto soluzioni condivise". "E' interesse dell'intero Paese che
le Piccole Imprese possano crescere", conclude Moretti, "ed è per
questo che pretendiamo l'impegno di tutti. Dai governi alle amministrazioni
locali, dalle burocrazie alle banche e assicurazioni alle parti sociali. A
tutti diciamo che i tempi per rinnovare i loro orientamenti e comportamenti
verso la piccola impresa sono più che maturi: in certi casi, addirittura
scaduti"! Ma concretamente come funziona questo nuovo strumento di
difesa delle piccole imprese? "Per il conseguimento dei suoi scopi il
Difensore PMI promuoverà ogni utile azione per la soluzione di problemi
specifici delle piccole industrie e opererà attraverso un apposito Comitato
eletto dal Comitato Piccola Industria di Assolombarda su proposta del suo
Presidente", spiega Giovanni Decio, imprenditore, ex socio e amico di
Alberto Bertuzzi che è stato nominato Presidente del Difensore PMI,
"tale Comitato è composto da 4 imprenditori e due professori
universitari, che in modo volontario e gratuito esamineranno le varie
istanze ricevute per instradarle e avviarle a possibili soluzioni". La
carica di membro del Comitato è incompatibile con il mandato parlamentare
nella Camera dei Deputati, nel Senato o nel Parlamento Europeo, e con la
qualità di membro di Assemblea Regionale, di Consiglio e di Giunta
Provinciale e Comunale. Del Comitato fanno parte, oltre al Presidente Decio
gli imprenditori Giorgio De Prizio, Alberto De Vecchi, Francesca Lunati e i
professori Paolo Preti, Direttore del Master Piccole Imprese della Scuola di
Direzione Aziendale Università Bocconi e Luigi Carlo Ubertazzi, professore
ordinario di Diritto industriale all'Università di Pavia. Il Difensore
delle Pmi è stato presentato in Assolombarda a Milano nel corso di un
convegno a cui hanno partecipato le massime autorità del territorio
milanese, Gabriele Albertini, Ombretta Colli, Roberto Formigoni, Carlo
Sangalli. Durante i lavori moderati da Mario Giordano, Direttore di Studio
Aperto sono intervenuti anche: Michele Perini, Presidente Assolombarda,
Carlo Moretti, Presidente Piccola Industria Assolombarda, Massimo Protti,
Presidente Organizzazione Zonale Assolombarda, Elio Catania, Presidente Ibm
Italia, Fedele Confalonieri, Presidente Mediaset, Mario Greco,
Amministratore Delegato Ras, Corrado Passera, Amministratore Delegato
Intesaci
BERLUSCONI VISITA LA MOSTRA DI
ANTIQUARIATO TRIESTEANTIQUA §
Roma 30 ottobre 2002 - Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi,
intervenuto come ministro degli esteri ad interim al vertice adriatico
tenutosi ieri a Trieste, nella pausa fra la fine dei lavori e la cena
ufficiale ai Duchi d'Aosta offerta dalla presidenza della giunta regionale
del Friuli-Venezia Giulia, ha trovato il tempo per compiere una visita alla
mostra-mercato TriesteAntiqua allestita nel Palazzo dei Congressi della
Stazione Marittima. Accompagnato dal sindaco di Trieste Roberto Dipiazza,
Berlusconi si è intrattenuto con i vertici di Promotrieste, il Consorzio
che ha organizzato la rassegna e da appassionato collezionista di orologi
d'epoca, ha subito adocchiato ed acquistato due pezzi di particolare pregio:
un orologio a muro di legno dell'800 e un orologio da tavolo di alabastro
del '700.
MEDIASET ENTRA NEL CAPITALE DI HOPA
Cologno Monzese, 29 ottobre 2002 - Mediaset spa comunica di aver raggiunto
un accordo con Fingruppo Holding spa, azionista di riferimento di Hopa spa,
per acquistare azioni Hopa pari a circa il 2,8% del capitale sociale, con un
investimento di 96,4 milioni di euro. L'investimento medio per azione sarà
pari a 2,58 euro, equivalente al prezzo di sottoscrizione delle nuove azioni
da emettersi in base al progetto di aumento di capitale sottoposto all'esame
del Consiglio di amministrazione di Hopa del 31/10 prossimo. A Mediaset
spetterà la nomina di un membro del Consiglio di Amministrazione della
società che entrerà anche nel Comitato esecutivo nonché la nomina di un
sindaco effettivo. Questa operazione, così come quella eseguita con criteri
analoghi da Fininvest spa tramite la controllata Trefinance S.A. e descritta
in un comunicato della società, conferma la scelta strategica del Gruppo di
presidio strategico nel settore telecomunicazioni, un settore cruciale in
vista del sistema di trasmissione digitale terrestre con conseguente
interattività e accesso all'utente finale. Hopa, infatti, in via diretta e
indiretta, è importante azionista del Gruppo Olivetti-Telecom. L'intesa
prevede anche che Mediaset ceda ad Holinvest spa, società controllata da
Hopa, la partecipazione detenuta in Olivetti spa - rappresentata da 40
milioni di azioni ordinarie - per un valore unitario di 2,41 euro per
azione.
CAMERA DEI DEPUTATI APPROVA DECRETO
FISCALE
Roma, 30 ottobre 2002 - Via libera dalla Camera dei Deputati al decreto
fiscale sulle imprese (DL n.209 in vigore dal 25 settembre 2002). Il
provvedimento e' stato corretto con gli emendamenti concordati, dando alle
imprese la possibilita' di optare tra diversi regimi della Dual Income Tax:
una Dit ''depotenziata'' come previsto dal decreto originale, o una Dit
'piena' - reintrodotta dalle correzioni - ma con uno sbarramento d'imposta
del 30% sotto la quale non si potra' scendere. Arriva poi anche un
alleggerimento sulle svalutazioni e sulla stangata fiscale prevista sulle
riserve assicurative. Dal 28 ottobre il decreto è all'esame del Senato per
la definitiva conversione in legge. http://www.finanze.it/dossier_tematici/rivalutazione/decr_209_mod.pdf
http://www.senato.it/leg/14/Bgt/Schede/Ddliter/18519.htm
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE: PREMIO
"CHIARO", IL NUOVO PROGETTO PER SEMPLIFICARE IL LINGUAGGIO
Roma, 30 ottobre 2002 - Il premio è una delle azioni previste dal progetto
"Chiaro" del Dipartimento della Funzione pubblica e ha lo scopo di
incentivare le amministrazioni pubbliche a migliorare le forme della loro
comunicazione e a produrre testi scritti in modo semplice e chiaro. L'idea
nasce dall'osservazione di analoghe esperienze di altri Paesi che
organizzano da diversi anni competizioni riservate alle amministrazioni
pubbliche (e ad altri soggetti privati) per premiare quelle che producono
messaggi (atti, moduli, altri documenti) più chiari e leggibili. Saranno
premiati, secondo le modalità indicate nel bando, i testi scritti che
risulteranno più chiari (cioè precisi, non confusi, non ambigui, che non
lascino dubbi) e semplici (cioè immediatamente comprensibili, diretti,
essenziali). Le domande per partecipare al premio dovranno essere inviate
entro il 30 novembre 2002. Sul sito del Dipartimento della Funzione
pubblica, il bando del concorso e il questionario da inviare. http://www.funzionepubblica.it/chiaro/
VERSAMENTI VOLONTARI E SCONTISTICA PER
UN FONDO PENSIONE DALLA FORMULA INNOVATIVA E' NATO IL FONDO PENSIONE
FAMIGLIA LA PENSIONE SU MISURA PER CASALINGHE, STUDENTI, PENSIONATI E
LAVORATORI ATIPICI
Milano, 30 ottobre 2002 - Cos'è il Fondo Pensione Famiglia E' un fondo
pensione di categoria (casalinghe), o chiuso, che poggia sulla legge 124/93
che ha istituito i fondi pensione complementari. Il suo vantaggio, rispetto
ai fondi aperti, è che i soci del Fondo possono esprimere, attraverso le
assemblee, le loro opinioni e le loro scelte riuscendo ad ottenere, nella
gestione delle risorse, condizioni più vantaggiose. A chi si rivolge Coloro
che svolgono, senza vincolo di subordinazione, lavori non retribuiti in
relazione a responsabilità familiari e che non prestano attività
lavorativa autonoma o alle dipendenze di terzi e non sono titolari di
pensione diretta; coloro che svolgono un'attività lavorativa autonoma o
alle dipendenze di terzi e non sono titolari di pensione diretta; coloro che
svolgono un'attività lavorativa ad orario ridotto, anche se prestata con
carattere di continuità. Casalinghe, lavoratori atipici, pensionati e
studenti mettono a disposizione del fondo Pensione Famiglia un potenziale
bacino d'utenza di circa 18.ooo.ooo di italiani. Contribuzione Le modalità
di contribuzione sono due. Versamenti volontari che possono assumere
carattere saltuario e non esclusivamente fisso; Scontistica: accumuli
derivanti da sconti su acquisti presso negozi o prodotti convenzionati con
il Fondo, attraverso l'utilizzo di una Smart Card personalizzata. Con il
Fondo Pensione Famiglia fai la spesa e ti fai la pensione. Banche e Partners
Gli Istituti Bancari partners di questo progetto sono: Banca di Roma come
depositaria del Fondo a tutela dell'integrità e dell'industrialità del
patrimonio accumulato e San Paolo Imi, Institutional Asset Management,
Schroder Investment Management, Deutsche Asset Management e Pioneer
Investment per la gestione amministrativa e finanziaria. La gestione della
smart card è invece affidata alla TSP/SSB, la stessa che gestisce le carte
di credito CartaSì, i Bancomat e i Pagobancomat. Beneficiari I soci che
raggiungono l'età pensionabile. Prestazioni L'entità delle prestazioni
pensionistiche corrisponde ai contributi accantonati e capitalizzati che
verranno erogati interamente sotto forma di rendita vitalizia oppure, su
richiesta del socio attraverso la liquidazione del 50% del capitale.
Erogazione Dopo almeno 5 anni di iscrizione al Fondo, raggiunta l'età
pensionabile. Il socio può tuttavia posticipare il pensionamento e
continuare eventualmente anche i versamenti sino e non oltre il compimento
dei 75 anni di età. Agevolazioni fiscali Il Fondo consente una detrazione
fiscale del 12% sul reddito familiare lordo fino ad un massimo di ¤
5.164,00. Trasferimento e Riscatto Il socio ha la possibilità di trasferire
la posizione individuale presso un altro fondo pensione complementare o
procedere con il riscatto della posizione individuale maturata. Il socio ha
la facoltà di trasferire l'intera posizione individuale dopo 5 anni se
l'iscrizione è avvenuta durante il primo anno di vita del fondo, dopo
quattro anni se registrato durante il secondo anno di vita e, a partire dal
terzo anno, ogni tre anni. La liquidazione dell'importo, o il trasferimento
dello stesso, avviene entro sei mesi dalla richiesta. E' importante
sottolineare che uno dei punti di forza del Fondo Pensione Famiglia, oltre
alla scontistica, è rappresentato dall'oculatezza della gestione,
finalizzata ad ottenere la massima redditività attraverso gli investimenti,
ma anche il contenimento delle spese di gestione. In più, dopo il primo
anno di gestione del Fondo, a carattere omogeneo, saranno gli stessi soci a
decidere il tipo di investimento e quindi l'entità del rendimento.
TELECOM ITALIA: CORRETTA PER KPMG LA
CONTABILITÀ REGOLATORIA DELL'AZIENDA SUL SITO DELL'AUTORITÀ PER LE
GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI RESI NOTI PER LA PRIMA VOLTA I RISULTATI DELLA
CERTIFICAZIONE EFFETTUATA DAL REVISORE
Roma., 30 ottobre 2002 - Telecom Italia, in seguito alla richiesta
dell'Autorità per le Garanzie nelle Telecomunicazioni, ha dato piena
disponibilità alla pubblicazione sul sito dell'Autorità stessa delle
relazioni di verifica della propria Contabilità Regolatoria relativa
all'esercizio 1999 condotte dalla società Kpmg. In questo modo Telecom
Italia ha reso possibile anticipare quanto previsto da una delibera (152/02/Cons)
sulla parità di trattamento che stabilisce l'obbligo di pubblicazione
solamente a partire dall'esercizio 2001. Telecom Italia ha aderito
pienamente alla richiesta dell'Autorità ritenendo che la notorietà dei
dati in questione consenta di arricchire fin da subito e in maniera
significativa le informazioni a disposizione di tutti gli operatori del
settore e dei consumatori. In questo modo si rendono note al pubblico per la
prima volta le effettive dimensioni economiche di aspetti specifici del
"business" di Telecom Italia sottoposti ancora a regolamentazione,
relativamente alla rete di accesso, a quella di trasporto, alla fonia vocale
e agli altri servizi commerciali, che finora erano riservati alla sola
Autorità. La valutazione espressa dalla società di revisione (riportata
nel paragrafo 8 pag.9 della relazione) indica in sintesi che i dati della
contabilità Regolatoria per l'esercizio 1999 di Telecom Italia, ad
eccezione di alcuni rilievi marginali, sono stati predisposti in conformità
con i criteri metodologici previsti dalle normative di settore di
riferimento. In ogni caso le correzioni effettuate dal revisore non sono
state di rilevanza significativa e non riguardano il valore totale dei costi
ma solo aspetti marginali della loro attribuzione ai singoli business
regolamentati: ad esempio KPMG ha evidenziato una sottostima dei costi
rappresentati da Telecom Italia per i Circuiti Diretti (per circa 31
miliardi delle vecchie lire, pari all'1% dei ricavi) ed una sovrastima di
quelli della Fonia Vocale (per circa 70 miliardi di lire, pari allo 0,4% dei
ricavi). Inoltre risultano praticamente nulle le rettifiche ai costi
dell'accesso che sono quelli assunti per determinare sia i canoni di
abbonamento, sia i prezzi dell'offerta del doppino agli Olo (Unbundling del
Local Loop).
DALLA SINERGIA FRA CNC E AKROS NASCE
FILOC-CNC, SOCIETA' PER INNOVARE LA GESTIONE DELLE ENTRATE DEGLI ENTI
LOCALI
Milano/Ravenna 30 ottobre 2002 - Una nuova società dedicata alle soluzioni
di informatica e ai servizi per migliorare la gestione delle entrate degli
Enti Locali è stata costituita da Cnc(Consorzio Nazionale Concessionari,
l'ente di diritto privato cui per legge aderiscono i Concessionari e che
provvede alla predisposizione dei documenti per la riscossione dei tributi a
mezzo ruolo) e Akros, gruppo informatico leader in Italia cui fanno capo
Akros Informatica e Data Management. La nuova società, vede la
partecipazione di Cnc al 40% e di Akros Informatica al 60%, ed è denominata
Filoc-Cnc Srl. Con sede a Roma, Filoc-Cnc è già operante con circa 70
specialisti e 11 filiali, grazie anche all'acquisizione della precedente
divisione Fiscalità Locale di Cnc. La nuova società sviluppa un'attività
che, alla luce della crescente autonomia impositiva degli Enti Locali, si
profila promettente sia sotto il profilo del business che del servizio alle
Amministrazioni e al contribuente. Più in particolare, Filoc-Cnc fornirà
ai Comuni, attraverso la rete dei Concessionari della Riscossione, le
soluzioni di informatica e le competenze e i servizi che permetteranno di
gestire in modo unificato tutti i tributi locali e le entrate assimilabili (Ici,
Tarsu, Tosap, pubblicità, sanzioni amministrative, e così via); quindi
anche di ridurre sia margini di evasione e di errore, di meglio pianificare
i flussi finanziari in entrata e di realizzare una vera interazione con il
cittadino anche con servizi via Internet e non solo al telefono o allo
sportello. Presidente della nuova società è Alberto Mossini (che è anche
Direttore Generale di Cnc). Amministratore Delegato è Flavio Gastoldi.
"L'autonomia fiscale ha creato agli Enti Locali la necessità di avere
il pieno controllo della leva tributaria e di rapportarsi in modo nuovo con
il contribuente e con i Concessionari - ha commentato il Presidente di Filoc
Cnc, Alberto Mossini - E questa è una necessità che può essere
soddisfatta solo con servizi di nuova generazione, combinando competenze di
fiscalità locale e informatiche. Filoc-Cnc nasce proprio da questa
evidenza, e da una domanda che già proviene da moltissimi Enti
Locali". "Filoc-Cnc potrà contare sulle sinergie con un gruppo
leader nelle soluzioni di informatica per gli Enti Locali e nei servizi
applicativi via Internet, quindi anche su una base di mercato potenziale
molto estesa. - ha dichiarato Domenico Cavallo, Amministratore Delegato del
gruppo Akros - E questo mentre lo stesso gruppo Akros potrà avvalersi delle
sinergie con Filoc-Cnc per rafforzarsi, in particolare nel mercato degli
Enti Locali."
CDA PER APPROVAZIONE RELAZIONE
TRIMESTRALE CONSOLIDATA DI UNICREDITO ITALIANO AL 30/09/2002
Milano, 30 ottobre 2002 - Il Consiglio di Amministrazione di Unicredito
Italiano si riunirà il 13 novembre per approvare la Relazione Trimestrale
Consolidata del Gruppo UniCredito Italiano al 30 settembre 2002.
FA TAPPA A REGGIO EMILIA IL SECONDO
GIRO DI INCONTRI ORGANIZZATO DA 1CITY.BIZ, IL MARKETPLACE DI GRUPPO
UNICREDITO ITALIANO, PER INCONTRARE SUL TERRITORIO IMPRESE PRIVATE E
PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Milano, 30 ottobre 2002 - "Osservatorio sugli e-marketplace - Modelli
vincenti per privati e Pubblica Amministrazione: come ridurre i costi di
acquisto e di vendita". Questo il titolo del secondo giro di incontri
organizzati da 1city.biz, la città dell'impresa www.1city.biz
il mercato virtuale del Gruppo Bancario UniCredito Italiano, realizzato in
collaborazione con Erg Petroli e Oracle. Dopo i primi incontri di Torino,
Treviso e Roma, il ciclo di convegni - promosso da 1city.biz e organizzato
in collaborazione con il partner tecnologico Oracle - toccherà Reggio
Emilia il prossimo 8 novembre, con l'obiettivo di riunire i rappresentanti
dell'imprenditoria locale pubblica e privata per confrontarsi
sull'evoluzione e le opportunità di miglioramento dei processi di acquisto
e vendita. Il programma della tappa di Reggio Emilia: Con apertura dei
lavori alle ore 9.15, il programma della giornata prevede interventi tenuti
da esperti del settore e opinion leader allo scopo di analizzare l'impatto
derivante dall'utilizzo dei marketplace anche attraverso l'analisi di casi
aziendali concreti. La chiusura dei lavori è prevista per le ore 12.45.
Relatori e interventi: Giovanni Andrea Ferrari - Assessore al Bilancio, al
Commercio e al Turismo della Provincia di Reggio Emilia;Andrea Rangone -
Responsabile Osservatorio eMarketplace del Politecnico di Milan; Paolo
Cederle - Amministratore Delegato di 1city.biz; Carlo De Vita - Responsabile
Acquisti Erg; Enrico Liverani - Direttore Pre-Sales Consulting Oracle Italia
La partecipazione agli incontri è gratuita, previa conferma dell'adesione
alla segreteria organizzativa via telefono - 02 56601370 o email: marketplace@ilsole24ore.com
LA COMMISSIONE EUROPEA CHIUDE LE
INDAGINI SULLE ALLEANZE TRANSATLANTICHE NEL SETTORE AEREO TRA KLM E
NORTHWEST E TRA LUFTHANSA, SAS E UNITED AIRLINES
Bruxelles, 30 ottobre 2002 - La Commissione europea ha deciso di chiudere le
indagini sulle alleanze tra Klm e NorthWest e tra Lufthansa, Sas e United
Airlines. Per quanto riguarda quest'ultima alleanza, le compagnie aeree sono
riuscite a dissipare le preoccupazioni circa la riduzione della concorrenza
su una serie di rotte tra l'aeroporto tedesco di Francoforte e alcune
destinazioni statunitensi. Nel caso dell'alleanza tra Klm e NorthWest non si
è ritenuto necessario ricorrere a rimedi. "Sono lieto che le indagini
si siano concluse positivamente. Le alleanze tra compagnie aeree apportano
in genere benefici ai consumatori; le autorità di regolamentazione devono
però assicurarsi che tali alleanze non determinino l'eliminazione della
concorrenza su specifiche rotte, ed è quanto siamo riusciti ad
ottenere", ha commentato il commissario europeo alla concorrenza, Mario
Monti. Nel luglio 1996 la Commissione decise, di propria iniziativa, di
avviare un procedimento su alcune alleanze transatlantiche nel settore del
trasporto aereo, tra cui la Wings Alliance tra Klm e NorthWest e la Star
Alliance tra Lufthansa (Lh), Scandinavian Airlines System (Sas) e United
Airlines (Ual). Si ricorda che diversamente da quanto avviene per le
alleanze tra vettori della UE, la Commissione non dispone di poteri
specifici che le consentano di adottare decisioni in materia di trasporto
aereo tra l'Unione europea e i paesi terzi(1). In questa fattispecie
rientrano le alleanze tra vettori comunitari e statunitensi, alle quali la
Commissione applica l'articolo 85 del trattato CE che le consente di
chiedere agli Stati membri di intervenire per mettere fine alle violazioni
delle regole di concorrenza della UE. Le indagini condotte della Commissione
sia sulla Wings Alliance che sulla Star Alliance non hanno avuto alcun
effetto sospensivo sugli accordi. Inoltre, in entrambi i casi le indagini
sono risultate conformi alle conclusioni iniziali del ministero dei
trasporti statunitense. L'alleanza Lh/Sas/Ua - Nel 1998 la Commissione
informò i tre partner dell'alleanza di essere seriamente preoccupata che la
Star Alliance potesse ridurre in maniera sostanziale la concorrenza su
quattro rotte transatlantiche, sulle quali i partner detenevano quote di
mercato congiunte comprese tra il 56% e il 95%. Le coppie di città in
oggetto erano Francoforte-Chicago, Francoforte-Washington, Francoforte-Los
Angeles e Francoforte-San Francisco. All'epoca la Commissione ritenne anche
improbabile che l'alleanza subisse la pressione dei concorrenti, viste le
notevoli barriere regolamentari e strutturali all'entrata sul mercato. I
governi nazionali impongono ancora controlli sui prezzi dei servizi
indiretti e all'aeroporto di Francoforte si registra ancora una carenza di
slot di atterraggio e decollo. Ma dopo aver ricevuto le osservazioni dei
partner dell'alleanza e di altri terzi interessati, e dopo aver effettuato
un'ulteriore indagine di mercato, la Commissione ha concluso che i voli
indiretti, in determinate condizioni, possono costituire un'alternativa
adeguata ai servizi senza scalo sulle rotte a lungo raggio. Questo riesame,
e la stretta collaborazione con gli Stati membri interessati al fine di
ridurre le barriere all'entrata sul mercato, hanno consentito alla
Commissione di adottare un approccio più positivo nei confronti di questa
alleanza. I timori della Commissione sono stati fugati in quanto i tre
partner di Star Alliance si sono offerti di cedere slot all'aeroporto di
Francoforte per consentire l'avvio di nuovi servizi aerei (sia diretti che
indiretti) sulle rotte interessate. Le parti si sono offerte di cedere un
numero sufficiente di slot per consentire l'avvio di due servizi aerei
concorrenziali giornalieri aggiuntivi sulla rotta Francoforte-Washington e
di un servizio aereo concorrenziale giornaliero aggiuntivo su ognuna delle
altre tre rotte. Oltre a ciò, i nuovi operatori che utilizzano gli slot,
qualora operino un servizio senza scalo, saranno ammessi a partecipare al
programma frequent flyer delle parti e potranno beneficiare dell'interlining.
Il testo degli impegni è allegato alla comunicazione che verrà pubblicata
domani nella Gazzetta ufficiale (GU C 264 del 30 ottobre 2002). Oltre a ciò,
il governo tedesco ha accettato di non applicare più misure restrittive di
controllo dei prezzi nei confronti dei servizi indiretti concorrenziali (i
cosiddetti servizi nel quadro della sesta libertà) sulle rotte interessate.
Il testo della dichiarazione del governo tedesco è altresì allegato alla
comunicazione. La Commissione ritiene che gli impegni proposti e la
dichiarazione del governo tedesco consentono di rimuovere possibili barriere
all'entrata per i concorrenti e di scongiurare il rischio di eliminazione
della concorrenza. La Commissione ritiene inoltre che l'alleanza ha
apportato benefici ai consumatori in termini di aumento delle frequenze e di
riduzione delle tariffe. L'alleanza Klm/Nw - Per quanto riguarda l'alleanza
tra Klm e Nw, la Commissione ha inizialmente espresso preoccupazione a causa
della posizione di forza che le parti detenevano sulle rotte
Amsterdam-Detroit e Amsterdam-Minneapolis/St Paul, rotte sulle quali la loro
quota di mercato congiunta era pari rispettivamente all'88% e al 78%. Ma
dopo ulteriori riflessioni la Commissione ha concluso che, sebbene le parti
detengano elevate quote di mercato sulle rotte interessate, l'alleanza
avrebbe dovuto affrontare concorrenti che offrono servizi indiretti di
sostituzione. La Commissione ha inoltre concluso che non vi erano barriere
strutturali all'entrata quali carenza di slot o ostacoli regolamentari.
L'accordo tra Klm e NorthWest, al pari di Star Alliance, apporta benefici ai
consumatori in termini di aumento delle frequenze e riduzione delle tariffe.
AUSTRIAN AIRLINES GROUP CORREGGE AL
RIALZO LA PREVISIONE DEL RISULTATO PER IL 2002 LA PREVISIONE DI RISULTATO (EBIT)
PER IL 2002 SALE DA 35 A 40 MILIONI DI EURO
Milano, 30 ottobre 2002 - Nell'ambito del vasto programma di risanamento, il
consiglio direttivo di Austrian Airlines Group all'inizio dell'anno si era
posto l'obiettivo economico di raggiungere per il 2002 un risultato (Ebit)
in pareggio. Alla pubblicazione del risultato semestrale, avvenuta il 20
agosto 2002, è stato pronosticato per l'anno 2002 un Ebit pari a 24 milioni
di Euro. Grazie a una crescita più rapida del traffico di Austrian Airlines
Group, alle conseguenti acquisizioni di nuove fette di mercato e alla
evidente efficacia delle misure messe in atto per aumentare i ricavi e
abbattere i costi, già nel primo semestre 2002 è stato ottenuto un
risultato positivo (Ebit) di 29,7 milioni di Euro. Nel terzo trimestre di
quest'anno Austrian Airlines Group ha realizzato il miglior risultato nella
propria storia con esiti positivi sui ricavi. Nell' corso dell' anno, il
terzo trimestre risulta essere il migliore per traffico e ricavi. In base a
questo successo, a ulteriori fette di mercato acquisite nel terzo trimesre
ed alla situazione delle prenotazioni effettuate per I rimanenti mesi
dell'anno, Austrian Airlines Group corregge lra la previsione del risultato
annuale (Ebit) da 35 a 40 milioni di Euro. Vagn Soerensen, presidente del
consiglio direttivo di Austrian Airlines Group, ha così commentato i
risultati finora ottenuti: "La strada intrapresa è quella giusta: i
risultati provano il successo del nostro modello aziendale. L'entità del
nostro futuro successo dipende dalla nostra coerenza, ma anche dalla
flessibilità delle condizioni interne di produzione nell'attività di
volo!" Il dr. Thomas Kleibl, direttore finanziario, riassume così il
percorso commerciale intrapreso: "A dodici mesi dall'evento che ha
inferto una ferita profonda all'aviazione civile, riusciamo già a ottenere
risultati operativi lusinghieri. Con questa inversione di tendenza ,
nell'anno 2003 perseguiremo in particolare l'obiettivo di incrementare
costantemente la redditività e il valore aziendale. Ciò comporta una
continua riduzione dei costi e un continuo aumento dei ricavi grazie alla
nostra aggressiva azione di marketing. Ulteriori dettagli riguardo
all'andamento del risultato di Austrian Airlines Group saranno resi noti il
19 novembre 2002 con il risultato finanziario del terzo trimestre.
CEDUTA DA ENEL AD AEM LA RETE DI
DISTRIBUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DI MILANO E ROZZANO
Roma/Milano, 30 ottobre 2002 - È stato firmato oggi da Enel Distribuzione
S.p.A. e da Aem Distribuzione Energia Elettrica S.p.A. il contratto che
trasferisce a quest'ultima, dal 1° novembre 2002, la proprietà del ramo
d'azienda inerente l'attività di distribuzione e vendita di energia
elettrica sul territorio dei comuni di Milano e Rozzano (385.000 clienti con
4.500 chilometri di linee a media e bassa tensione). La cessione del ramo
d'azienda è avvenuta alle condizioni stabilite il 31 marzo 2001 dal
Collegio degli Arbitratori - nominato ai sensi del decreto Bersani - per un
corrispettivo quindi di 423.494.658 euro, fermo restando il proseguimento
delle cause pendenti avanti l'autorità giudiziaria di Milano, avendo Enel a
suo tempo impugnato le determinazioni del Collegio degli Arbitratori in
merito al valore del ramo d'azienda in oggetto. Enel ed Aem hanno comunque
espresso la reciproca disponibilità a ricercare fattivamente una soluzione
stragiudiziale che ponga termine al contenzioso in essere.
ASSICURAZIONI SUI BREVETTI: PROPOSTE
DETTAGLIATE PER UNA MAGGIORE PROTEZIONE DEI BREVETTI EUROPEI
Bruxelles, 30 ottobre 2002 - Durante una conferenza organizzata per il 28
ottobre dalla Presidenza danese dell'Use sono state illustrate alcune
proposte dettagliate per la definizione di un nuovo sistema europeo di
assicurazione dei brevetti, volto ad offrire maggiore protezione ad
inventori e innovatori. L'idea è giunta in risposta al problema dell'aperta
violazione dei brevetti europei da parte di società che agiscono in base
alla consapevolezza che il titolare del brevetto non dispone né delle
risorse né delle competenze necessarie per intentare un'azione legale. Come
spiega Henrik Dahl Sørensen, vicedirettore dell'Ufficio danese dei brevetti
e dei marchi industriali: "Il problema è che, sebbene l'inventore sia
in possesso di un brevetto che dovrebbe tutelarlo dal rischio di un palese
furto dell'idea, in molti casi è estremamente difficile ed oneroso
intentare una causa contro l'impresa che ha violato il brevetto. Ciò
scoraggia molte piccole e medie aziende dall'adire le vie legali". Per
cercare di evitare il ripetersi di simili situazioni in futuro, la
Presidenza danese ha proposto di creare un sistema di assicurazione dei
brevetti, idea che è stato discusso ulteriormente alla conferenza che si è
tenuta ad Aalborg . I dibattiti si sono basati sui risultati di uno studio
condotto su tale argomento dalla Commissione europea, nonché su un modello
dettagliato del sistema elaborato da un gruppo di esperti. È essenziale che
l'iniziativa venga attuata a livello europeo, poiché i singoli Stati membri
possiedono un numero di brevetti insufficiente al funzionamento di un
sistema di assicurazione nazionale. Al contrario, si pensa che un sistema
europeo garantirebbe l'economicità dei premi e fungerebbe da forte
deterrente al furto della proprietà intellettuale. "Il sistema europeo
di assicurazione dei brevetti funzionerebbe come una sorta di
antifurto", ha spiegato Sørensen. "Se i ladri di proprietà
intellettuale sanno di essere perseguibili per la violazione di un brevetto
della concorrenza, vi sono maggiori probabilità che non cadano in
tentazione". Tale iniziativa, inoltre, offrirebbe vantaggi all'Europa
nel suo complesso, poiché gli imprenditori sarebbero incentivati a
realizzare prodotti innovativi, nella consapevolezza che il loro
investimento in termini di ricerca e sviluppo non andrà sprecato a causa
della violazione del brevetto da parte di un'altra società. Innovazione e
imprenditorialità, del resto, sono considerate entrambe elementi chiave per
la crescita e la prosperità dell'Europa. Dalla conferenza di Aalborg è
emerso emergere un quadro più chiaro della struttura del sistema di
assicurazione dei brevetti. I partecipanti alla manifestazione, intitolata
"Crescita, prosperità e brevetti", hanno discusso una serie di
altre questioni di grande attualità relative alla politica europea in
materia di diritti di proprietà intellettuale.
LA COMMISSIONE AUTORIZZA I GRUPPI CVC E
PAI A RILEVARE LA PARTECIPAZIONE DETENUTA DA EDISON IN PROVIMI
Bruxelles, 30 ottobre 2002 - La Commissione europea ha autorizzato il
progetto relativo all'acquisto della partecipazione di maggioranza detenuta
da Edison in Provimi, impresa produttrice di alimenti per animali, da parte
di una holding controllata congiuntamente dal gruppo Cvc e dal gruppo Pai.
L'operazione non dà adito a preoccupazioni sotto il profilo della
concorrenza. Cvc e Pai prestano servizi di consulenza in materia di
investimenti e gestione a fondi d'investimento, oltre a gestire gli
investimenti per conto di numerosi fondi. Il gruppo Cvc ha sede negli Stati
Uniti e il gruppo Pai in Francia. Sia Cvc, che Pai sono già presenti nel
settore della nutrizione animale attraverso alcune controllate. Provimi è
un'impresa francese che produce e vende diversi prodotti per la nutrizione
animale. La Commissione ha valutato le potenziali ripercussioni orizzontali
e verticali dell'operazione sui mercati degli alimenti per animali, nonché
su mercati collegati, inclusi quello delle vitamine, della metionina
sintetica e degli esaltatori di gusto degli alimenti per animali domestici.
L'indagine ha fatto emergere solo sovrapposizioni minori sui mercati degli
alimenti per animali e l'operazione non dà adito pertanto a preoccupazioni
sotto il profilo della concorrenza. Sebbene Cvc e Pai detengano quote di
mercato significative, attraverso alcune imprese controllate, sui mercati
delle vitamine, della metionina sintetica e degli esaltatori di gusto
additivi degli alimenti per animali domestici, l'indagine della Commissione
ha rivelato che i concorrenti effettivi e potenziali eserciterebbero una
pressione concorrenziale sufficiente.
GM DAEWOO SUBITO OPERATIVA LA GM DAEWOO
AUTO & TECHNOLOGY COMPANY È STATA PRESENTATA UFFICIALMENTE COSTITUITE
LE NUOVE FILIALI DI ZURIGO E LUTON
Zurigo/Seul, 30 ottobre 2002 - Gm Daewoo Auto & Technology Company (Gm
Daewoo) è stata ufficialmente presentata oggi a Seul in seguito alla
registrazione dell'atto di proprietà e al versamento del capitale sociale
da parte degli azionisti della nuova Società. L'annuncio avviene sull'onda
del trasferimento dei beni societari, concluso con successo lo scorso 17
Ottobre, giorno della fondazione della nuova Compagnia. Con la frase
"L'inizio di una grande avventura", Nick Reilly, Presidente e
Direttore Esecutivo di Gm Daewoo, ha dichiarato ufficialmente operativa la
nuova Società. Nella conferenza stampa, Nick Reilly ha presentato la nuova
corporate identity e il nuovo logo. La rinnovata immagine aziendale è stata
concepita per rappresentare "una compagnia moderna, in fase di
sviluppo, ma che non rinnega le sue radici", ha detto Reilly. "Il
nuovo marchio è una evoluzione del precedente logo, realizzato per rendere
omaggio alla lunga storia di Daewoo nel settore automobilistico e per
auspicare un brillante futuro". Ad una settimana dall'annuncio
dell'inizio delle operazioni di GM Daewoo in Corea, le attività europee
hanno preso il via con la costituzione della Gm Daewoo Europe GmbH, avvenuta
Venerdì 25 Ottobre. Guidato da Hardy Spranger, questo centro operativo
europeo con sede a Zurigo, coordinerà le attività delle filiali estere e
degli importatori indipendenti. Oltre alle società rilevate dalla Daewoo
Motor Company (in Austria, Benelux, Francia, Germania, Italia, Spagna,
Svizzera e il magazzino europeo ricambi in Olanda), Luton è stata scelta
come sede della nuova filiale costituita per sovrintendere alle operazioni
Gm Daewoo nel Regno Unito. Gm Daewoo Europe continuerà ad operare a Cipro,
in Danimarca, Islanda, Irlanda, Grecia, Norvegia e Portogallo tramite
importatori indipendenti. Durante la conferenza stampa tenutasi oggi a Seul,
Reilly ha presentato alla stampa internazionale anche i membri del Consiglio
d'Amministrazione. Il CdA è formato dai rappresentanti dei quattro
principali azionisti e consta di quattro membri nominati da General Motors,
incluso il Presidente, Frederick A. Henderson, Vice Presidente del Gruppo Gm
e Presidente di Gm Asia Pacific; tre membri nominati dalla Korea Development
Bank in rappresentanza dei creditori coreani; un membro rispettivamente per
Suzuki Motor Corporation e Shanghai Automotive Industry Corporation (Saic).
Inoltre, è stato anche introdotto il Comitato Esecutivo, responsabile
dell'operatività della casa automobilistica. Reilly ha sottolineato che il
precedente Presidente della Daewoo, Young-kuk Lee, continuerà il suo
apporto nella Società in qualità di Vice Presidente Senior e consigliere
particolare del Presidente. "Le doti di leadership di Y.K. Lee, insieme
all'esperienza e alla conoscenza della Daewoo, saranno la chiave di volta
per il successo futuro. Siamo davvero fortunati ad averlo con noi", ha
spiegato Reilly. "Le sfide che la nuova Società dovrà affrontare
saranno davvero impegnative - ha detto Reilly - ma siamo convinti di poter
raggiungere una posizione preminente e svolgere un ruolo di primaria
importanza nel mercato coreano e in quello globale. Facendo tesoro dei
nostri punti di forza nel design e nella produzione di veicoli innovativi e
di elevata qualità, siamo certi che Gm Daewoo crescerà fino a diventare
un'azienda proficua e competitiva".
INFERENTIA DNM: RIESAME DELLA RELAZIONE
SEMESTRALE AL 30 GIUGNO 2001 INCREMENTO DI € 1,6 MILIONIDEL PATRIMONIO
NETTO
Milano, 30 ottobre 2002 - Si è riunito il 28 ottobre a Milano il Consiglio
di Amministrazione di Inferentia Dnm S.p.A. per riesaminare la relazione
semestrale al 30 giugno 2002 Ai fini di una maggior chiarezza informativa si
rileva come si sia reso necessario, nell'ambito delle scritture di
consolidamento, eliminare la svalutazione, già operata in sede di redazione
del bilancio consolidato al 31 dicembre 2001, di un credito verso consociate
da parte di una controllata, al fine di consentirne la corretta elisione.
Tale operazione contabile, necessaria ai fini del corretto consolidamento,
ha consentito di evidenziare un maggior patrimonio netto di Gruppo, rispetto
a quanto approvato il 30 settembre scorso, di € 1,6 milioni. Nel corso
della seduta si è provveduto inoltre ad aggiornare i consiglieri sullo
stato di avanzamento del processo di riorganizzazione e ristrutturazione
societaria e a ratificare la nomina del responsabile del controllo interno,
così come previsto dal codice di autodisciplina emanato da Borsa Italiana
lo scorso mese di luglio. La società comunica, infine, che nell'ambito del
processo di ristrutturazione del Gruppo di cui sopra, in data 22 ottobre
scorso è stata ceduta la maggioranza di 5ème Gauche, piccola web agency
francese con un fatturato annuo atteso inferiore a € 1,5 milioni,
posseduta dalla partecipata Inferentia Dnm Italia. La società è stata
ceduta al prezzo di carico senza generare, quindi, né plusvalenze né
minusvalenze sul bilancio della stessa Inferentia Dnm Italia.
LUIGI LUONI NUOVO AMMINISTRATORE
DELEGATO DI DELOITTE CONSULTING LA SUA NOMINA COMPLETA IL VERTICE DELLA
SOCIETÀ IN VISTA DEL LANCIO DI BRAXTON E RAFFORZA LA PRACTICE OUTSOURCING
Milano, 30 ottobre 2002 - Deloitte Consulting ha annunciato la nomina ad
Amministratore Delegato di Luigi Luoni. Laureato in Scienze
dell'Informazione, Luoni ha alle spalle una lunga carriera nell'Information
Technology, iniziata come sistemista e proseguita in Arthur Andersen in
qualità di manager per la consulenza sui sistemi informativi fino alla
nomina ad Amministratore Delegato di Arthur Andersen MBA. In Arthur Andersen,
Luoni è stato anche Partner responsabile nazionale del Business Consulting,
del Knowledge Team Advanced Technology, del Gruppo Soluzioni Erp, oltre che
Presidente del Centro Tecnologico di Avellino, Arthur Andersen Integrated
Business Services. Ha 48 anni, è sposato e ha due figlie. Con la nomina di
Luoni, Deloitte Consulting ha completato il management della sede italiana
in vista della nascita di Braxton, il nuovo marchio che sarà utilizzato al
perfezionamento della separazione a livello internazionale da Deloitte
Touche Tohmatsu. Il piano di trasformazione in una società indipendente si
dovrebbe concludere nei prossimi mesi con l'acquisto della società di
consulenza da parte dei partner. Braxton sarà quindi una delle più grandi
imprese del mondo a capitale privato per tutti i servizi di
consulenza."Con il lancio di Braxton, Deloitte Consulting conferma
definitivamente la scelta verso l'indipendenza. Sono convinto che il tempo
premierà questa decisione" ha dichiarato Luoni. "Stiamo infatti
perfezionando un modello di società interamente costruita intorno alle
esigenze del cliente e in cui sia possibile coniugare strategia e
tecnologia: è una scelta che considero vincente per competere nel mercato
del terzo millennio. Per risolvere i problemi dei nostri clienti - ha
aggiunto il nuovo Amministratore Delegato - ricorreremo sempre di più a
soluzioni ad hoc attraverso team di progetto multifunzionali, dotati di
competenze e persone provenienti da diverse Service Areas". Oltre ad
esercitare l'incarico di Amministratore Delegato, Luigi Luoni rafforzerà la
practice di Deloitte Consulting dedicata all'Outsourcing, mettendo al
servizio della società un'esperienza consolidata di oltre vent'anni di
attività.
DIGITAL BROS SPA: NOMINA CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE E COLLEGIO SINDACALE APPROVATO IL BILANCIO AL 30 GIUGNO
2002.
Milano, 30 ottobre 2002 - Ieri l'Assemblea ordinaria dei soci di Digital
Bros S.p.A ha approvato il bilancio d'esercizio al 30 giugno 2002. Nel corso
della riunione è stato confermato l'incarico del Consiglio di
Amministrazione vigente per il triennio 2002- 2005. L'Assemblea ordinaria
dei soci ha altresì provveduto ad incaricare per il prossimo triennio il
Collegio Sindacale, nominando Franco Gaslini - Presidente, Gianpaolo
Giannini - Sindaco effettivo, Paolo Villa - Sindaco effettivo, Pietro Ottone
- Sindaco supplente e Giovanni Giovannini - Sindaco supplente. La stessa
Assemblea ha incaricato per il prossimo triennio la società di revisione
Grant Thornton confermando il precedente mandato. Il Gruppo Digital Bros,
quotato sul Nuovo Mercato dal 20 ottobre 2000, è uno dei primi in Europa
con un'offerta integrata di contenuti di Digital Entertainment prodotti e
diffusi sia on-line (Internet), che on-air (Tv Digitale Satellitare) e
off-line (distribuzione ai rivenditori di prodotti multimediali).
IL CONSORZIO RECUPERA E SMALTISCE IL
96% DELLE BATTERIE IMMESSE SUL MERCATO RIFIUTI: ITALIA LEADER MONDIALE NEL
RECUPERO BATTERIE AL PIOMBO NEL 2001 INVESTITI IL MILIONI DI EURO PER
RIDURNE L'IMPATTO AMBIENTALE.
Milano, 30 ottobre 200 2- È stato presentato ieri a Milano il Quarto
Rapporto Ambientale del Cobat (Consorzio obbligatorio batterie al piombo
esauste e rifiuti piombosi). Il Rapporto Ambientale offre una valutazione
dell'impatto ambientale connessa al ciclo di raccolta e riciclaggio delle
batterie al piombo esauste, oltre ad illustrare ampiamente tutta l'attività
del Consorzio. Grazie al Cobat l'Italia è leader mondiale per tasso di
recupero sulle batterie d'avviamento, pari al 96% sull'immesso al consumo.
In dieci anni di attività il Cobat ha raccolto ed avviato al riciclaggio 1
milione e 700mila tonnellate di batterie esauste, passando dalle 133 mila
raccolte nel 1992 (anno di inizio attività) alle 183mila del 2001,
migliorando la propria capacità di recupero del 38%. Gli impianti di
riciclaggio, nel 2001, hanno lavorato complessivamente circa 234 mila
tonnellate tra batterie ed altri rifiuti piombosi producendo 123 mila
tonnellate di piombo e leghe. Il recupero metallurgico delle batterie
esauste ha portato in questi anni benefici ambientali ed economici: si è
evitata la dispersione nell'ambiente di enormi quantità di sostanze
tossiche (piombo e acido solforico) e si è recuperato piombo in misura tale
da soddisfare un terzo del fabbisogno annuo nazionale di tale metallo. Negli
ultimi 15 anni il settore della produzione, delle batterie immesse al
consumo, ha introdotto innovazioni tecnologiche tese a minimizzare già a
monte l'impatto ambientale della produzione e del fine vita batteria, fra le
quali una riduzione del 30% del piombo utilizzato e l'eliminazione di
antimonio, arsenico e cadmio nonché la sostituzione del Pvc, molto
problematico per il riciclaggio, con PE, notevolmente meno inquinante. Oltre
a questo, tutto il ciclo di raccolta, recupero e smaltimento delle batterie
esauste gestito dal Cobat registra una abbattimento generale dell'impatto
ambientale. Nel 2001 le spese ambientali sostenute dagli impianti consortili
di recupero sono ammontate a circa 11 milioni di euro, di questi il 39% ha
riguardato investimenti per il miglioramento delle performance ambientali.
"Il consorzio ha ormai messo a regime un sistema di recupero e
smaltimento che rappresenta un modello a livello internazionale - dichiara
Giancarlo Morandì, presidente del Cobat - i risultati, raffrontati con le
performance degli altri paesi, ci pongono al primo posto nel mondo per tasso
di recupero delle batterie; ora dobbiamo intensificare la lotta alla
dispersione residuale - continua Morandi - e la strada degli accordi stretti
con i soggetti che fanno parte della vita quotidiana dei consumatori si sta
rivelando vincente". Il Cobat ha stretto una serie di accordi e dato
vita ad iniziative per recuperare quel 4% di batterie d'avviamento esauste
pari a. 6.125 tonnellate di rifiuti pericolosi che si calcola sfuggano ogni
anno alla raccolta Cobat perché dovute alla sostituzione fai-da te. Anche
quest'anno il Consorzio con le Autorità marittime ha inaugurato le
"Isole nel Porto", punti di raccolta dove si possono conferire le
batterie esauste dei natanti. Ad oggi ne sono state installate 41 in 19
porti italiani sottraendo al mare, solo nel 2001, oltre 100 tonnellate di
rifiuti pericolosi. Nel settore agricolo, il Cobat in collaborazione con il
Coou (Consorzio obbligatorio oli usati) ha continuato a gestire, nelle
province di Bologna, Modena e Reggio Emilia, gli Accordi di Programma per
contrastare la dispersione delle batterie d'avviamento dei mezzi agricoli
che si stima intorno alle 5 mila tonnellate/anno. Inoltre, il Consorzio
grazie agli accordi stipulati direttamente con 1000 Comuni, oggi riesce a
raggiungere, con il servizio di raccolta capillare, quasi 17 milioni di
italiani. Sempre nell'ottica di minimizzare il rischio di dispersione, il
Cobat ha stretto accordi con importanti catene di distribuzione, come Coop e
Carrefour. Ora, negli ipermercati, grazie ad idonei contenitori forniti
gratuitamente dal Consorzio, i consumatori potranno conferire le loro
batterie esauste.
ANIMALI NEI GIARDINI ZOOLOGICI: LA
COMMISSIONE EUROPEA CHIEDE FORMALMENTE A DIECI STATI MEMBRI DI MIGLIORARE IL
TRATTAMENTO DEGLI ANIMALI
Bruxelles, 30 ottobre 2002 La Commissione europea ha chiesto formalmente a
Germania, Italia, Regno Unito, Irlanda, Danimarca, Grecia, Spagna,
Portogallo Austria, Finlandia di dare attuazione alla normativa dell'UE
relativa al trattamento degli animali negli zoo. Gli dieci Stati membri
citati non hanno rispettato il termine ultimo (aprile 2002) prescritto per
l'adozione delle disposizioni nazionali necessarie per recepire la direttiva
dell'UE che intende migliorare la conservazione degli animali negli zoo. La
direttiva venne adottata nel 1999 per garantire che gli animali dei giardini
zoologici dell'UE vengano trattati in modo tale da preservare le specie
selvatiche ed assicurare il loro benessere, pur salvaguardando gli obiettivi
dell'educazione del pubblico e della ricerca scientifica. A norma della
direttiva, i giardini zoologici dell'UE devono essere in possesso di licenze
di esercizio e sono soggetti a severe ispezioni da parte delle competenti
autorità nazionali. Ai singoli Stati sopra ricordati la Commissione ha
inviato "pareri motivati" che costituiscono la seconda tappa del
procedimento d'infrazione di cui all'articolo 226 del trattato CE. Qualora
gli Stati membri interessati non ottemperassero a quanto richiede la
Commissione nel termine di due mesi, questa ha facoltà di deferirli alla
Corte di giustizia. Nel commentare le suddette decisioni, la Commissaria
Margot Wallström, titolare del portafoglio "Ambiente", ha
osservato: "Esorto gli Stati membri a prendere rapidamente i
provvedimenti legislativi necessari per garantire che nei loro giardini
zoologici vengano instaurate migliori condizioni di conservazione degli
animali. Gli Stati membri sono responsabili della vigilanza sul rispetto
delle norme che l'UE si è data per assicurare elevati livelli qualitativi
nella conservazione degli animali." La direttiva sui giardini
zoologici(1) ha lo scopo di proteggere la fauna selvatica e di salvaguardare
la biodiversità imponendo agli Stati membri dell'UE di istituire un sistema
di rilascio di licenze e organizzare ispezioni nei giardini zoologici. In
tal modo viene garantito e potenziato il ruolo essenziale dei giardini
zoologici in fatto di conservazione della biodiversità. La direttiva impone
agli Stati membri di prendere i provvedimenti necessari affinché tutti gli
zoo pongano in essere le seguenti misure di conservazione: - sistemare gli
animali in condizioni idonee a soddisfare le esigenze biologiche e di
conservazione delle singole specie, in particolare provvedendo ad un
arricchimento specifico delle zone recintate sotto il profilo della specie e
mantenendo un elevato livello qualitativo nella conservazione degli animali
grazie ad un vasto programma di trattamenti veterinari preventivi e curativi
e di alimentazione; - partecipare a ricerche e a scambi di informazione in
tema di conservazione delle specie, riproduzione in cattività,
ripopolamento, reintroduzione delle specie nella vita selvatica; -
promuovere l'istruzione e la sensibilizzazione del pubblico rispetto alla
conservazione della biodiversità, in particolare fornendo informazioni
sulle specie esposte e sui loro habitat naturali; - impedire la fuga degli
animali. I giardini zoologici devono farsi rilasciare dalle autorità
nazionali competenti una licenza e devono anche assoggettarsi, prima del
rilascio di questa, ad un'ispezione; gli Stati membri hanno il potere di
concedere, negare, prorogare o modificare sensibilmente le licenze. La
Germania, l'Italia, il Regno Unito, l'Irlanda, la Danimarca, la Grecia, la
Spagna, il Portogallo, l'Austria e la Finlandia hanno tutti superato il
termine perentorio del 9 aprile 2002 per il completo recepimento della
direttiva nell'ordinamento interno; di conseguenza, le prescrizioni dettate
dal Parlamento europeo e dal Consiglio risultano tuttora inattuate in questi
Stati membri.
LOMBARDIA: LA CONGIUNTURA ECONOMICA DEL
TERZO TRIMESTRE
Milano, 30 ottobre 2002 - Verso la svolta positiva? La produzione
industriale lombarda flette leggermente su base annua (-0.4% sul 3°
trim.2001), recupera sul trimestre precedente (+0,3% il dato
destagionalizzato) e segnala prospettive positive per il prossimo trimestre.
In crescita gli ordinativi sia come dato tendenziale (+3,5%) sia
congiunturale (+0,9% il dato destagionalizzato); lieve arresto per
l'occupazione (-0,2% rispetto al trimestre precedente).Discreto il livello
di investimenti nel 2002 e quello previsto per il 2003. Sono questi i
principali risultati dell'analisi congiunturale relativa al III trimestre
2002, realizzata da Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia,
Confindustria-Federlombardia. Il III trimestre 2002 si chiude con una
riduzione della flessione della produzione manifatturiera lombarda su base
annua (-0,4%, contro il -0,8% del secondo trimestre) e un incremento della
crescita congiunturale (+0,3% sul precedente trimestre, utilizzando il dato
destagionalizzato). L'indice della produzione si attesta a quota 118,2
(1986=100), valore vicino a quello del terzo trimestre 2001 (118,7). La
flessione della produzione su base annua coinvolge solo le piccole (-1,5%)
mentre le medie e le grandi imprese hanno registrato un lieve recupero
(+0,3% le prime e +0,7% le seconde). Il dato per destinazione economica dei
beni mostra un rallentamento più consistente per i beni finali (-1,2%),
piuttosto che per gli intermedi e quelli di investimento. Sette settori, sui
tredici considerati, registrano valori positivi con la classifica guidata
da: Alimentari (+3.8%), Pelli e Calzature (+2%), Chimica, Carta ed editoria
(+1,8%). Abbigliamento (-3,2%) e Legno-mobilio (-3,0%) ottengono i risultati
peggiori. Per quanto riguarda gli altri indicatori della congiuntura
manifatturiera lombarda emerge quanto segue: - IL Fatturato cresce dello
0,1% rispetto ad un anno prima; sono negative le piccole imprese (-1,2%) e
quelle che producono beni di investimento (-0,5%) e beni intermedi (-0,6),
mentre si registrano valori positivi per le medie (+0,6%) e le grandi
(+1,6%). La componente interna del fatturato è ancora negativa (-0,5%)
mentre quella estera inverte la tendenza portandosi a +2,0%. Fra i settori
spiccano in positivo: Pelli- calzature (+7,4%), Chimica (+2,8%) e Alimentari
(+1,9%). Il Tessile e l'Abbigliamento proseguono nella caduta superando il
-2%. - Il tasso di Utilizzo degli Impianti si ferma a quota 74,3%; in
particolare le piccole imprese registrano un valore molto basso (70,5%). Fra
i settori, legno-mobilio e mezzi di trasporto (settore con diversi
indicatori critici) sono fermi al 71% e solo l'alimentare e le
pelli-calzature superano il 78%. - Gli Ordinativi acquisiti nel trimestre
confermano i valori positivi dello scorso trimestre (+3,5% tendenziale) con
un maggior recupero della componente interna (+3,2%) che prevale su quella
estera (+2,5%). I settori sono tutti positivi tranne il Tessile (-2,8%). -
Le Giornate di Produzione assicurata dagli ordini in portafoglio e
dall'eventuale necessità di ricostituzione delle scorte si collocano a 53
unità, perdendo circa 3 giornate rispetto al trimestre precedente; sono
ancora le grandi imprese a guidare la classifica con 71 giornate, le medie
si fermano a 57 giornate e le piccole confermano le 40 giornate registrate
lo scorso trimestre. - L'occupazione torna a calare (-0,2%) dopo il recupero
dello scorso trimestre, con intensità identica a livello più dettagliato
(-0,2% per tutte e tre le classi dimensionali considerate). Solo Alimentari,
Carta - editoria, Minerali non metalliferi e Chimica aumentano il numero
degli addetti. - Il Livello delle Scorte dei prodotti finiti è ritenuto
adeguato dal 72% delle imprese; fra le restanti, si bilanciano le
valutazioni di scarsità con quelle di esubero; simile è la situazione per
le scorte di materie prime, ritenute adeguate dall'84% delle imprese con una
lieve prevalenza, fra le restanti, delle segnalazioni di scarsità (-1,1% il
saldo). - I Prezzi delle Materie Prime sono in lieve aumento (+0,8%) mentre
per i prodotti finiti sono pressoché stabili (+0,2%). Quanto alle
prospettive sul 4° trimestre 2002 si incrementa l'orientamento positivo,
con una prevalenza delle prospettive ottimiste sia riguardo alla produzione
(+19,8% il saldo ottimiste-pessimiste), che alla domanda interna (+8,2%) e a
quella estera (+16,4%). Per l'occupazione invece ci sono forti segnali di
stazionarietà (+2,6% il saldo) con il 77% delle imprese che prevedono di
mantenere i livelli attuali. - Investimenti - Interpellate sul livello degli
investimenti, le imprese lombarde mostrano per l'insieme del 2002 un
andamento indubbiamente discreto: il 71% ha fatto investimenti e il 44% ha
investito più che nel 2001 (il 24% ha mantenuto gli stessi livelli e solo
il 32% li ha ridotti). Quasi il 60% di chi ha investito lo ha fatto anche
per i macchinari. Due terzi delle imprese prevede di investire nel 2003, con
prevalenza (37%) delle imprese che hanno programmato investimenti maggiori
rispetto al 2002; il 35% manterrà i livelli di quest'anno e il 28% li
diminuirà
INDICE DEI PREZZI ALLA PRODUZIONE DEI
PRODOTTI INDUSTRIALI SETTEMBRE 2002
Roma, 30 ottobre 2002 - L'Istituto nazionale di statistica comunica che,
sulla base degli elementi finora disponibili, nel mese di settembre 2002
l'indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali con base
1995=100 è risultato pari a 111,8, con un aumento dello 0,4 per cento
rispetto al mese precedente e dello 0,5 per cento rispetto al mese di
settembre 2001. Al netto delle componenti prodotti petroliferi ed energia
elettrica, gas ed acqua la variazione congiunturale è nulla, mentre quella
tendenziale è pari a più 1,0 per cento. La variazione della media degli
indici negli ultimi dodici mesi rispetto a quella dei dodici mesi precedenti
è risultata pari a meno 0,8 per cento. La variazione della media degli
indici nei primi nove mesi dell'anno 2002 rispetto a quella dei primi nove
mesi dell'anno 2001 è pari a meno 0,7 per cento.
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